12.06.2013 Views

La Pania numero 86

La Pania numero 86

La Pania numero 86

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ANNO XXII - N. <strong>86</strong><br />

GIUGNO 2010<br />

pagina 3<br />

NOTIZIARIO DEL COMUNE DI MOLAZZANA<br />

Direttore Responsabile: Floriano Moni<br />

Aut. Tribunale di Lucca n. 480 del 15 Luglio 1988 - Sped. in Abb. Postale Gruppo IV<br />

Sassi anni ’60: Era d’obbligo che la banda musicale si esibisse, se in paese ricorreva una grossa festa. E in quel giorno di mezzo secolo<br />

fa qualcosa doveva festeggiarsi perché si intravedono lunghe file di bandierine e archi di bussilo.<br />

Nel pomeriggio, all’uscita dal vespro, c’era poi il rito della foto a tutta la banda i cui componenti, come in questo caso, provenivano<br />

dai vari paesi del comune.<br />

In alto, da sinistra, si riconoscono Vittorio Abrami, Attilio Babboni, Pellegrino Micchi, Mauro Caterini, Augusto Biagioni, Francesco<br />

Moscardini, Pietro Abrami, Attilio Bertozzi, Frediano Aloisi, Germano Bertoncini, Luigi Corti.<br />

Accosciati: Alindo Pieroni, Severino Bertoncini, Pietro Abrami, Italo Micchi, Piero Pucci, Fausto Bertozzi.<br />

(<strong>La</strong> foto ci è stata fornita da Fausto Bertozzi)<br />

Gemellaggio<br />

tra scuole<br />

<strong>La</strong> Lettera<br />

pagina 6<br />

Lo stemma<br />

pagina 10<br />

Medaglia d’oro<br />

ai Comuni<br />

garfagnini<br />

pagina 11


2<br />

<strong>La</strong> solenne processione triennale<br />

dedicata al patrono di Molazzana<br />

San Bartolomeo<br />

si effettuera’<br />

SABATO 21 AGOSTO<br />

MOLAZZANA<br />

BRUCCIANO<br />

ALPE S. ANTONIO<br />

SASSI<br />

EGLIO<br />

MONTALTISSIMO<br />

CASCIO<br />

TOTALI<br />

Ringraziamento<br />

Il Sindaco e gli Amministratori intendono ringraziare<br />

pubblicamente il Sig. Sesto Pocai per la donazione del terreno<br />

attiguo al cimitero di Eglio.<br />

Il gesto è significativo perché rivela forte senso civico e nobiltà<br />

d’animo.<br />

<strong>La</strong> concessione completamente gratuita dell’area adiacente al<br />

Camposanto permette ora manovre più agevoli e sicure per i<br />

veicoli che accedono alla zona, in modo particolare al carro<br />

funebre in occasione dell’effettuazione di funerali.<br />

Popolazione residente<br />

al 31 maggio 2010<br />

FRAZIONI MASCHI FEMMINE TOT. M+F NUM.FAMIGLIE<br />

169<br />

22<br />

16<br />

93<br />

39<br />

31<br />

206<br />

576<br />

167<br />

21<br />

12<br />

98<br />

42<br />

24<br />

208<br />

572<br />

336<br />

43<br />

28<br />

191<br />

81<br />

55<br />

414<br />

1148<br />

140<br />

24<br />

15<br />

90<br />

44<br />

22<br />

171<br />

506<br />

Nati:<br />

Bacci Agnese di Stefano e Sabbioni Francesca nata a Barga<br />

il 2.01.2010<br />

Bravi Eva di Alessandro e Onesti Samanta nata a Barga<br />

l’1.03.2010<br />

Biagioni Sharon di Andrea e Corti Consuelo nata a Barga<br />

il 28.03.2010<br />

Morti:<br />

Rossi Giovanni di anni 89 morto a Gallicano il 10.03.2010<br />

Lucchesi Rosina di anni 81 morta a Barga l’11.03.2010<br />

Bertagna Ugo di anni 85 morto a Molazzana il 29.03.2010<br />

Toni Ireneo di anni 78 morto a Molazzana il 29.03.2010<br />

Tardelli Olga di anni 85 morta a Castelnuovo di Garfagnana<br />

il 28.04.2010<br />

Matrimoni:<br />

Cassettari Fabio e Guidi Monia sposati a Molazzana<br />

l’8.05.2010<br />

Chierici Franco e Valdrighi Loretta Mosella sposati a<br />

Molazzana il 15.05.2010


Da Pula (Cagliari) è arrivato, giovedì 22 aprile,<br />

un nutrito gruppo di allievi della scuola primaria<br />

“S.Efisio”, accompagnato dai relativi insegnanti,<br />

per ricambiare la visita che lo scorso anno, a<br />

seguito di gemellaggio, avevano compiuto gli<br />

allievi delle scuole primarie di Molazzana e<br />

Fabbriche di Vallico.<br />

<strong>La</strong> prima mèta per gli alunni delle tre scuole<br />

è stata S. Pellegrino in Alpe, con visita al<br />

museo etnografico, al santuario di S.Pellegrino<br />

e S.Bianco, oltre al percorso di un breve tratto<br />

della via francigena, quindi sosta per il pranzo<br />

a Casone di Profecchia dove si sono incontrati<br />

anche il sindaco di Pula Dott. Walter Cabasino,<br />

accompagnato dall’assessore alla Cultura Prof.<br />

Augusto Porceddu, con gli amministratori del<br />

Comune di Molazzana, il vice sindaco Roberto<br />

Bertoncini, l’assessore Bruno Pieroni ed il<br />

consigliere Pietro Biagioni, nonchè la dirigente<br />

scolastica dell’Istituto comprensivo di Gallicano<br />

Emanuela Giannini.<br />

E’ seguita da parte degli amministratori suddetti<br />

e della dirigente scolastica la visita presso il municipio di<br />

Molazzana, dove era ad attenderli il sindaco Dott. Rino Simonetti,<br />

per lo scambio dei saluti e di omaggi caratteristici delle<br />

due realtà. Gli alunni hanno invece proseguito con la visita<br />

dell’antico borgo di Castiglione Garfagnana e del paese di Sassi.<br />

Nelle successive giornate, la casina della Befana di Pegnana di<br />

Barga, la casa Pascoli a Castelvecchio, con sosta a Gallicano<br />

per il pranzo presso la mensa dell’istituto comprensivo, alla<br />

presenza degli sbandieratori. Nello stesso pomeriggio è stato<br />

visitato all’antico mulino ed la ferriera di Fabbriche di Vallico.<br />

Per sabato il programma prevedeva poi la visita al parco<br />

Il nostro Sindaco a colloquio con il Sindaco (sulla destra) e l’Assessore alla cultura di Pula<br />

dell’Orecchiella e al territorio di Molazzana con cena a Cascio,<br />

presso il circolo ricreativo.<br />

Il rientro a Pula degli alunni del “S.Efisio” ha avuto luogo<br />

domenica 25 aprile.<br />

Il gemellaggio ha confermato lo scambio di esperienze di indubbio<br />

valore culturale, basti pensare che diversi alunni di Pula non<br />

avevano mai visto la neve che, seppur in avanzata stagione<br />

primaverile, era tuttora presente a S.Pellegrino in Alpe.<br />

Nella foto in basso: i bambini “gemellati”, tutti insieme per la foto ricordo.<br />

3


4<br />

<strong>La</strong> maestra Patrizia Santoni è in pensione dal prossimo settembre.<br />

Iniziò nell’anno scolastico 1967 – 1968, com’era consuetudine a<br />

quel tempo per i diplomati dell’istituto magistrale, ad insegnare<br />

nei doposcuola tanto per racimolare punti in “graduatoria”. Prima<br />

a Cascio, poi a Vergemoli, Cardoso.<br />

Per tre anni ha svolto supplenze nel circolo di Gallicano.<br />

Vincitrice di concorso, passò dalla scuola elementare a quella<br />

materna. Fu apprezzata insegnante a Corsagna, Salita (Borgo a<br />

Mozzano). Chiesto il trasferimento a Castelnuovo Garfagnana vi<br />

è rimasta la bellezza di 30 anni rivestendo anche importanti<br />

incarichi.<br />

Negli ultimi anni era la collaboratrice del dirigente scolastico in<br />

rappresentanza del corpo docente della scuola dell’Infanzia.<br />

Colleghi, amici ed ex allievi le augurano di tutto cuore un sereno<br />

riposo.<br />

Anche il Giordano ha raggiunto l’ambito traguardo della pensione.<br />

Dopo tanti anni dietro la cattedra, prima a Sillano, poi a Fornaci,<br />

a Fornoli, a Gallicano ma soprattutto presso la scuola “Don Bosco”<br />

di Molazzana, il maestro Rossi si godrà d’ora innanzi il meritato<br />

riposo dedicandosi alla famiglia e soprattutto ai nipotini (alcuni già<br />

in età scolastica, altri in arrivo).<br />

Circondato da alunni e genitori, colleghi ed amici è stato festeggiato<br />

mercoledì 9 giugno, ultimo giorno di lezione.<br />

Per l’occasione, all’esterno del nuovo edificio scolastico di Montatissimo<br />

erano intervenuti il Sindaco Rino Simonetti, in veste ufficiale,<br />

il Vice – Sindaco Roberto Bertoncini, l’Assessore alla cultura Bruno<br />

Pieroni, il Consigliere comunale Pietro Biagioni, la Dirigente scolastica<br />

Emanuela Giannini, Fra’ Benedetto Mathieu.<br />

In precedenza era strata celebrata una santa Messa cui avevano<br />

partecipato alunni e docenti.<br />

Al termine di un breve ma appassionato discorso, il Sindaco Simonetti<br />

ha consegnato al maestro una targa in argento con la scritta:<br />

“L’Amministrazione comunale offre al maestro Giordano Rossi, in<br />

segno di riconoscenza per la meritoria attività di insegnante per tanti<br />

anni presso la scuola “Don Bosco”.<br />

Anche <strong>La</strong> <strong>Pania</strong> porge all’amico Giordano congratulazioni ed auguri.<br />

COMMEMORATO A PALLEROSO DON ADELMO TARDELLI<br />

Domenica 2 maggio 2010 si è tenuta a<br />

Palleroso una cerimonia in memoria dei<br />

militari caduti sul fronte della Garfagnana<br />

nel periodo 1944/’45.<br />

L’evento è stato organizzato dai veterani<br />

della Divisione Alpina “Monterosa” che,<br />

ricordiamo, furono impegnati sulla Linea<br />

Gotica del settore Valle del Serchio assieme<br />

ai fanti di Marina della “San Marco” e ai<br />

bersaglieri della Divisione “Italia”.<br />

Le lapidi poste nell’oratorio di San Rocco<br />

(che in guerra fu adibito a magazzino dai<br />

militari repubblicani) ricordano i loro circa<br />

500 caduti su questo fronte.<br />

Dopo essere sfilati in un breve corteo con<br />

il labaro della “Monterosa” in testa, i veterani<br />

hanno deposto una corona di fiori sulla<br />

tomba di Monsignor Adelmo Tardelli, parroco<br />

emerito di Palleroso e Cappellano<br />

militare durante i mesi della Linea Gotica.<br />

Don Tardelli era nato a Molazzana il 3<br />

febbraio 1914.<br />

Egli, che ebbe a raccogliere i pensieri e le<br />

confessioni dei militari, a rincuorarli e ad<br />

assistere feriti e morenti, è rimasto nel cuore<br />

dei veterani repubblicani. Non voleva mai<br />

mancare ai loro raduni, sobbarcandosi ogni<br />

anno, finché le forze lo sostennero, estenuanti<br />

viaggi solitari a bordo della sua Fiat<br />

126. I convenuti si sono poi portati<br />

nell’oratorio, restaurato molti anni fa dai<br />

danni bellici a cura dell’Associazione<br />

“Monterosa”, su progetto del noto<br />

architetto Paolo Caccia Dominioni.<br />

È stata celebrata una S. Messa da<br />

Monsignor Moni, Cappellano<br />

dell’Ospedale di Castelnuovo. Presenziavano<br />

il Sindaco di Castelnuovo<br />

Gaddo Gaddi, il Presidente<br />

dell’Associazione “Monterosa” Dr. De<br />

Lucia, Il Consigliere della stessa Gian<br />

Ugo Taggiasco, la rappresentanza<br />

dell’Associazione “San Marco” guidata<br />

dal Tenente Poli ed altri veterani e<br />

cittadini. <strong>La</strong> cerimonia, di stile e<br />

contenuto prettamente militari, ha<br />

voluto ricordare, come ogni anno, il sacrificio<br />

di tanti ragazzi che in questo ameno<br />

paesaggio ebbero a vivere momenti di gloria<br />

e di dolore. Molti di loro bagnarono col<br />

loro sangue questo lembo di suolo patrio.<br />

Per loro, saliamo ogni volta, fosse anche<br />

solo per portare un fiore ed un pensiero,<br />

sui nostri monti e nelle nostre valli.<br />

Davide Del Giudice


Le incisioni rupestri sono da sempre oggetto di studio e fonte<br />

di uno stupore mai sopito nel corso dei secoli.<br />

Le più antiche risalgono a circa quattromila anni fa.<br />

Fin dalla preistoria l’uomo ha sentito il bisogno di lasciare<br />

messaggi per trasmettere ai posteri le proprie credenze, le<br />

emozioni, le proprie conoscenze.<br />

Dice bene tutto questo Giancarlo Sani nel suo recente libro<br />

(“I segni dell’uomo – Incisioni rupestri della Toscana” - Edizioni<br />

I SEGNI DELL’UOMO<br />

5<br />

L’immagine ritrae le pagine<br />

2 e 3 del passaporto di<br />

Giovanni Paolo Fiori nato<br />

il 25 gennaio 1855.<br />

Il Fiori, emigrato in Brasile<br />

e residente a Riberao Preto,<br />

fa domanda di rimpatrio<br />

in Italia al real Console<br />

di San Paolo.<br />

<strong>La</strong> richiesta, poi esaudita,<br />

risale al 20 febbraio 1920.<br />

L’emigrato rientra in Italia<br />

con la moglie e ben sette<br />

figli in tenera età. Sono<br />

tutti ritratti nella foto del<br />

passaporto.<br />

Si tratta di Teresa (9 anni),<br />

Brasilina (13 anni),<br />

Sabatino (3 anni), Giovanni<br />

Tommaso (11 anni),<br />

Mario (6 anni), Dina<br />

(8 anni), Pierina (4 anni).<br />

Al centro, Giovanni Paolo<br />

Fiori, titolare del documento<br />

che ci è stato fornito<br />

dal nipote Giampiero<br />

Fiori, figlio di Giovanni<br />

Tommaso, residente in<br />

Promiana (Molazzana).<br />

dell’Acero).<br />

Tra le centinaia di incisioni prese in esame ve ne sono alcune<br />

che si trovano anche nel nostro territorio comunale e di cui<br />

riportiamo l’immagine.<br />

A Sassi tra i ruderi dell’antica roccaforte, tra la vecchia chiesa<br />

e la torre campanaria, c’è una roccia prominente con inciso un<br />

piccolo cerchio (10 cm) e inscritti sei petali.<br />

Nella zona del Piglionico, lungo il sentiero n. 7 che sale fino<br />

al rifugio Rossi, deviando di poco, su rocce piatte, sono state<br />

scoperte le incisioni di due (lame) pennate e l’abbozzo di una<br />

terza.


6<br />

Questa volta le lettere pervenute sono varie. Eccezionalmente<br />

ne pubblichiamo due.<br />

Cara <strong>Pania</strong>.<br />

oggi, in questa giornata di primavera che non sa di primavera,<br />

ho pensato di rivolgere il mio pensiero a te. Un pensiero grato,<br />

pieno d’affetto e di riconoscenza, perché sei sempre capace di<br />

offrirmi il piacere delle tue apprezzate pagine, dalle quali,<br />

attraverso interessanti articoli e foto stupende, riporti al mio<br />

animo una bella fetta di un mondo, di quel piccolo ma significativo<br />

mondo da me in tempi lontani vissuto e abbandonato,<br />

per cercare altre vie credute erroneamente migliori. Sappi che<br />

sai immancabilmente e nostalgicamente condurmi, quasi per<br />

mano, verso quella realtà che non so dimenticare e vive di<br />

continuo nel cuore, soprattutto ora che avverto pesante<br />

l’autunno addosso. Tu dai voce a quella realtà, tu dai voce alla<br />

tua gente ancora aggrappata alla sua terra, pur non sempre<br />

vivendo in una condizione che consenta una vita facile, scevra<br />

di sacrifici e rinunce. Eppure sei capace di esaltare il fascino di<br />

quell’esistenza semplice e soprattutto genuina, sei capace di<br />

valorizzare l’incanto di un territorio, che difficilmente trova<br />

l’eguale altrove, conservi e difendi una memoria che ci parla<br />

felicemente di personaggi indimenticabili, dall’animo forte e<br />

schietto, onesto ed aperto, ricco e generoso. Ripercorri la<br />

ricchezza di vecchi mestieri, di tradizioni, usi, costumi quasi<br />

non più rintracciabili nella frenetica vita quotidiana, che siamo<br />

costretti a vivere.<br />

Rimani, dunque, cara <strong>Pania</strong>, un punto di riferimento preciso<br />

a cui attingere a piene mani e lì tuffarci, per ritrovare un po’<br />

noi stessi e ciò che abbiamo perduto.<br />

Che dirti di più? Continua, con le tue pagine ben curate, a<br />

farmi apprezzare ed amare tutto ciò, verso cui corre assetato il<br />

mio animo. Continua a farmi sognare e, se puoi, dai sempre<br />

più ascolto alla tua gente, a quella gente che, con decisione<br />

quasi caparbia, apprezza e mette in pratica certi valori essenziali,<br />

che, purtroppo, vanno eclissandosi.<br />

Parla, cara <strong>Pania</strong>, più che puoi delle meraviglie della tua terra,<br />

accucciata a quella rocca maestosa delle Apuane, che, a sera,<br />

stende la sua ombra pacata sul sonno dei tuoi boschi senza<br />

tempo, sulla quiete momentanea dei tuoi poggi e campicelli<br />

sudati e sulle soglie delle case grondanti ancora di sapori buoni.<br />

Con riconoscenza ed affetto<br />

Gian Gabriele Benedetti<br />

P.S.<br />

Un pacato appunto: evita, se puoi, qualche piccolo refuso tra<br />

le tue pagine, pur sempre ben impostate, perché se ne possa<br />

assaporare ancora meglio la ricchezza e la sostanza.<br />

LA PANIA ON-LINE<br />

Consulta la <strong>Pania</strong> on-line all’indirizzo<br />

www.lapania.it! Potrai scaricare gratuitamente<br />

tutti i numeri del giornale fino ad oggi pubblicati e<br />

contribuire ad arricchire il nostro notiziario inviandoci<br />

suggerimenti e proposte di pubblicazione.<br />

LETTERA A S. FREDIANO<br />

Caro S. Frediano,<br />

sono convinta che tu i miracoli li fai sul serio. Non mi<br />

riferisco mica soltanto al famoso episodio di quando salvasti<br />

Lucca e i Lucchesi dalla piena del Serchio, che stava per<br />

travolgere tutto, tracciando nei campi, con il tuo aratro, dei<br />

solchi dove l’acqua defluì rapidamente. In quel caso lì, secondo<br />

me, fosti anche abile a sfruttare le tue conoscenze di idraulica<br />

per consolidare la tua fama di taumaturgo.<br />

Qui sto parlando di me, piacentina di nascita, che nulla sapeva<br />

della Garfagnana. Figuriamoci poi di Molazzana e di Sassi! Per<br />

me le montagne erano il Ràgola, il Maggiorasca, il Monte Bue,<br />

il Penice; i fiumi, il Po, l’Adda, il Ticino; le valli da percorrere<br />

la val d’Aveto e la val Trebbia (celebrata da Hemingway); i<br />

paesaggi più suggestivi le fredde giornate invernali con la<br />

‘galaverna’ che invetriava gli alberi spogli o le mattine d’autunno,<br />

quando una nebbia fitta e tanto spessa che pareva fosse possibile<br />

tagliarla con il coltello avvolgeva i contorni delle cose.<br />

Ma ad un certo punto della mia vita, tu facesti il miracolo, che<br />

non fu solo quello di farmi conoscere mio marito (ma questo<br />

te lo dico sottovoce, altrimenti lui si monta la testa), ma<br />

soprattutto fu quello di farmi conoscere, attraverso di lui, la<br />

valle del Serchio e la sua gente.<br />

Sassi, Eglio, Molazzana mi incantarono non appena li vidi e ci<br />

misi piede. Piccoli borghi lindi e puliti, arroccati sulle pendici<br />

di alti monti, con le abitazioni dai soffitti bassi, tenute come<br />

gioielli, con le altane rivolte a ponente per sfruttare fino<br />

all’ultimo la luce del sole, abitati da gente cordiale, che ti saluta<br />

sempre per prima e si presta ad aiutarti, senza bisogno di richiesta,<br />

se hai bisogno di qualcosa. E poi la cucina, semplice, ma gustosa<br />

e varia, dalla polenta di neccio con gli ossi agli sformati di<br />

verdura (che buono quello di cardoni!), alla zuppa di farro, alla<br />

pasimata. E le tradizioni che ancora resistono: il fuoco santo,<br />

le uova benedette, le befanate.<br />

Ed ancora le passeggiate nei boschi in cerca di mirtilli (pardon,<br />

bacole), fragole e funghi che – mi dispiace ammetterlo – sono<br />

più buoni di quelli che crescono nelle valli piacentine che puoi<br />

raccogliere, senza che ti vengano fatti dei dispetti, come capita<br />

a volte dalle mie parti.<br />

Insomma, ho deciso: visto che la chiesa del paese di mio marito<br />

(anche se è nato a Piacenza, lui si sente e si è sempre sentito<br />

garfagnino; figurati poi adesso che gli hanno conferito la cittadinanza<br />

onoraria!) è dedicata a te, sabato o domenica, quando<br />

verrò a messa, voglio proprio accenderti un cero di ringraziamento.<br />

Il miracolo che mi hai fatto lo merita.<br />

Carla Capelli<br />

<strong>La</strong> <strong>Pania</strong> questa volta porge tanti auguri a tre coppie d’oro<br />

che sposarono nella primavera – estate del 1960.<br />

Luciano Bertozzi e Riva Rossi abitanti a Eglio si unirono<br />

in matrimonio il 20 aprile nella chiesa di S. Frediano a<br />

Sassi. Celebrò le nozze Don Alberto Bartolomei. Lo stesso<br />

sacerdote unì in matrimonio, ma nella chiesa dell’Alpe di<br />

S. Antonio, Renzo Viviani e Elda Bertoni.<br />

Era il 25 giugno.<br />

Il 30 aprile Don Dino <strong>La</strong>ndi celebrò invece il matrimonio<br />

di Nicola Toni e Anna Dini nell’Oratorio di S. Antonio<br />

a Castelnuovo di Garfagnana.


(Continuiamo a prendere in esame<br />

l’etimologia e le varie curiosità legate ai nomi<br />

dei nostri concittadini)<br />

LEONE (LEONELLO/A, LEONET-<br />

TA, LEO/A, LEONIA) – Deriva,<br />

all’evidenza, dal latino leo, a sua volta<br />

risalente al greco léon, che identificava<br />

il re della foresta, assurto a dignità di<br />

nome proprio per augurare a chi lo portava<br />

le qualità attribuite a quel forte e<br />

nobile animale. Il femminile Lea ha la<br />

stessa origine, ma – ovviamente – richiama<br />

la leonessa (in alcuni casi, però, Lea<br />

costituisce una variante di Lia, discendente<br />

dall’ebraico leah ‘stanca, affaticata’<br />

ovvero ricollegabile ad un termine riconducibile<br />

a ‘mucca’, significati entrambi<br />

che con ‘leone’ non hanno nulla a che<br />

vedere). E’ nome da Papi. Lo scelsero<br />

infatti ben 13 tra i successori di Pietro.<br />

Fra questi occupa un posto primario S.<br />

Leone Magno, Dottore della Chiesa, vissuto<br />

nel V secolo, che fermò la discesa<br />

di Attila e viene invocato come protettore<br />

delle gestanti e contro il torcicollo, la cui<br />

ricorrenza è fissata dalla Chiesa il 10<br />

novembre. Molti altri Santi portarono il<br />

nome di Leone, mentre tra i personaggi<br />

illustri con tale nome possiamo citare<br />

Leon Battista Alberti, architetto e letterato<br />

fiorentino del Quattrocento; lo scrittore<br />

russo Tolstoi; l’uomo politico, storico<br />

e giornalista Leo Valiani e, nel campo<br />

dello sport e dello spettacolo, la tennista<br />

Lea Pericoli e l’attrice Lea Massari.<br />

NICOLA (NICOLO’, NICCOLO’,<br />

NICO, NICOLETTA, NICOLINO/A,<br />

NICLA, NICOLAJ, NICOLAS, CO-<br />

LETTE, COLETTA) – Nome diffuso<br />

in tutto il mondo (in Italia sono oltre<br />

100.000 le persone che portano questo<br />

nome) ed amatissimo dai bambini perché<br />

nella dizione santa Claus (corruzione del<br />

latino sanctus Nicolaus e che equivale al<br />

nostro Babbo Natale) è colui che porta<br />

i doni ai bambini. Il più conosciuto tra i<br />

Santi con questo nome è il vescovo di<br />

Mira in Licia, vissuto nel IV secolo, che<br />

ebbe grande fama per la pratica della<br />

carità e l’amore verso i bambini. Per<br />

quanto di origine greca, è più noto come<br />

S. Nicola di Bari perché nella città pugliese<br />

sono ancor oggi custodite le sue<br />

spoglie, portatevi nel 1087 da alcuni<br />

soldati baresi. E’ il patrono della Russia<br />

e viene considerato protettore dei bambini,<br />

degli studenti e di molte categorie<br />

professionali (droghieri, naviganti, avvocati,<br />

profumieri). Un altro S. Nicola assai<br />

venerato, specie nella sua terra, le Marche,<br />

è S. Nicola da Tolentino, confessore,<br />

vissuto nel XIII secolo. Il nome è di origine<br />

greca e significa ‘vincitore tra (o<br />

per) il popolo’ (da nikao,’vincere’ e laos,<br />

‘popolo’).<br />

Ebbero questo nome sovrani di Danimarca,<br />

del Montenegro e di Russia e, nella<br />

forma Nicolò, ben cinque Papi, nonché<br />

molti personaggi illustri tra i quali lo<br />

scultore Nicola Pisano, gli scrittori Machiavelli<br />

e Tommaseo, il filosofo Cusano,<br />

il musicista Paganini.Tra i contemporanei<br />

possiamo ricordare i cantanti Arigliano<br />

e Di Bari e il radio-telecronista Carosio.<br />

RICCARDO (RICCARDA, RIC-<br />

CIARDO/A, RIZZARDO, RICCIAR-<br />

DETTO) – Si tratta di nome diffuso, ma<br />

non diffusissimo (in Italia se ne contano<br />

tra 50 e 100 mila); l’origine è germanica<br />

ed il significato è quello di ‘ricco, potente<br />

e valoroso’. <strong>La</strong> variante Ricciardo, propria<br />

di Aldo Bertozzi<br />

della Toscana, è di origine normanna e<br />

angioina.<br />

Portarono questo nome <strong>numero</strong>si sovrani<br />

e santi, a cominciare dal re d’Inghilterra,<br />

detto ‘Cuor di leone’ (1157-1199 che fu<br />

uno dei promotori della prima crociata.<br />

Alla diffusione del nome contribuì anche<br />

Shakespeare che scrisse due tragedie con<br />

protagonisti Riccardo II e Riccardo III,<br />

sovrani d’Inghilterra. Ricciarda è invece<br />

una tragedia di Ugo Foscolo. Ricciardetto,<br />

nome oggi rarissimo, è uno dei paladini<br />

di Francia, nominato nella canzoni di<br />

gesta. Tra i <strong>numero</strong>si Santi con questo<br />

nome ricordiamo S. Riccardo, re dei Sàssoni,<br />

vissuto nell’VIII secolo, particolarmente<br />

venerato a Lucca, dove morì nel<br />

722 e che è ricordato il 7 febbraio; S.<br />

Riccardo, vescovo di Andria, celebrato<br />

il 9 giugno e S. Riccardo, vescovo di<br />

Chichester, la cui ricorrenza è fissata il 3<br />

aprile.<br />

Tra i molti Riccardo famosi possiamo<br />

citare lo scrittore Bacchelli, il politico<br />

Lombardi, il musicista Muti e, tra gli<br />

stranieri i grandi musicisti Wagner e<br />

Strauss e gli attori Burton e Gere.<br />

<strong>La</strong>ura Biagioni, abitante nel capoluogo, figlia del Consigliere di maggioranza<br />

Pietro Biagioni, ha conseguito la laurea quinquennale all’università di Pisa<br />

con 110 e lode, discutendo la tesi “Analisi posturale su pedana di piastra, a<br />

piastre separabili nel periodo gravidico e post gravidico”.<br />

I relatori erano: la dottoressa Rossana Scuri e il professor Marcello Brunelli.<br />

<strong>La</strong>ura Biagioni ha così brillantemente coronato un corso specialistico in scienze<br />

fisio - patologiche generali.<br />

<strong>La</strong> dottoressa intende ringraziare di tutto cuore i membri della sua famiglia<br />

che l’hanno sostenuta e supportata nei suoi impegni di studio. Un pensiero<br />

speciale di riconoscente e immutato amore lo rivolge alla mamma Paola<br />

prematuramente scomparsa lo scorso anno.<br />

<strong>La</strong> <strong>Pania</strong>, insieme ai figli di <strong>La</strong>ura, Lorenzo e Giacomo, al marito Federico,<br />

ai suoi famigliari e amici, porge a <strong>La</strong>ura le più vive congratulazioni e gli auguri<br />

di una brillante carriera.<br />

7


8<br />

Nel pomeriggio di martedì 8 giugno,<br />

presso il cimitero dell’Alpe di S.Antonio,<br />

ove giacciono le ceneri del grande orientalista<br />

ed etnologo Fosco Maraini, si è<br />

svolta una semplice commemorazione in<br />

occasione del 6° anniversario della morte.<br />

Erano presenti la moglie, Sig.ra Namiki<br />

Mieko, il vice sindaco Roberto Bertoncini<br />

e l’assessore Bruno Pieroni, il<br />

Presidente del C.A.I. della Garfagnana<br />

Eugenio Casanovi, altri componenti del<br />

C.A.I. ed amici. Il vice sindaco Bertoncini<br />

ha deposto sulla tomba una corona<br />

di alloro, cui è seguita l’accensione di<br />

svariati bastoncini di incenso. Sulla tomba<br />

erano anche state apposte alcune bandierine<br />

colorate, su ciascuna delle quali<br />

era stampata una preghiera tibetana (“la<br />

bandierina sventola e diffonde la preghiera<br />

nell’atmosfera”).<br />

L’Amm.ne Comunale ha preannunciato<br />

la volontà di festeggiare, nel 2012, il<br />

centenario della nascita di Maraini.<br />

Maraini era nato a Firenze il 15 novembre<br />

1912.<br />

Dopo aver acquistato nel 1978 una casa<br />

all’Alpe di S. Antonio (in Pasquigliora)<br />

elesse lì la sua residenza.<br />

Morì a Firenze nel giugno 2004 e le sue<br />

ceneri vennero trasportate al cimitero<br />

dell’Alpe durante una cerimonia funebre<br />

alla quale aveva partecipato anche la<br />

figlia, la scrittrice Dacia Maraini.<br />

Il nostro Comune gli concesse la cittadinanza<br />

onoraria nel corso di una seduta<br />

consiliare cui partecipò lo scrittore con<br />

la moglie Mieko, il 30 dicembre 1999.<br />

(Vedi <strong>La</strong> <strong>Pania</strong> n. 35: Intervista a Fosco<br />

Maraini; n. 45: Cittadinanza Onoraria a<br />

Maraini; n. 56: I 90 anni del nostro<br />

concittadino Maraini; n. 57: Giuseppe<br />

Bresciani, il Leonardo dell’Alpe; n. 62:<br />

<strong>La</strong> morte di Fosco Maraini).<br />

Domenica 30 maggio soci e simpatizzanti del “GATTONERO” si sono recati in gita a Montalcino e Pienza. Nell’occasione, oltre<br />

a gustare il famoso nettare della zona, i partecipanti hanno potuto visitare l’antica rocca, il centro storico che in concomitanza<br />

del “1°Rally di Montalcino” era gremito da molte persone. Pranzo in un tipico locale e partenza per la visita di una cantina del<br />

luogo dove la comitiva ha potuto assaggiare i prodotti tipici. Nel tardo pomeriggio, visita di Pienza, bellissima città medioevale<br />

e famosa per la produzione di formaggio.<br />

In serata, c’è stato il rientro della comitiva rallegrata da canti e balli. Dopo i vari commenti positivi, il Gattonero si è dato<br />

appuntamento ad ottobre per gustare il “Novello”.


Parroco, parrocchia e parrocchiani<br />

Una contesa settecentesca a Brucciano<br />

Prima degli attuali consigli e giunte municipali<br />

erano organi di governo, nelle<br />

antiche comunità garfagnine, i consoli e<br />

i vocali. Questi ultimi corrispondevano<br />

ai capi famiglia (maschi), mentre i (due)<br />

consoli venivano estratti a sorte fra coppie<br />

di candidati per la durata di un semestre.<br />

Tutti gli affari del Comune si svolgevano<br />

all’interno dei consigli dei vocali -chiamati<br />

anche comunisti- che potevano convocarsi<br />

solo dopo autorizzazione del magistrato<br />

della vicaria. Il territorio di Molazzana<br />

era territorialmente dipendente dalla<br />

vicaria di Trassilico, retta da un podestà<br />

ed assistita da un parlamento delle comunità.<br />

Difficile immaginarsi, ai tempi dell’Italia<br />

preunitaria (ma talvolta anche oggi…)<br />

una qualsivoglia forma di democrazia<br />

diretta o in qualche modo partecipata:<br />

quello che non veniva deciso dai consoli<br />

e dai vocali era infatti rigidamente determinato,<br />

in Garfagnana, del parlamento<br />

di vicaria, del governatorato provinciale<br />

o, in ultima istanza, dell’amministrazione<br />

modenese e del sovrano serenissimo.<br />

Risulta quindi fatto eccezionale, risalente<br />

24 febbraio 1778, la convocazione di tutto<br />

il Popolo della Comunità di Brucciano al<br />

suono della campana maggiore (del campanile<br />

della parrocchiale di San Sisto) insieme<br />

con il Popolo della Parrocchia di detta<br />

comunità coll’assistenza dell’illustrissimo sig.<br />

Podestà di Trassilico (…).<br />

In poche parole le ragioni di tale riunione<br />

straordinaria: dopo la morte del primo<br />

rettore di San Sisto, il molto reverendissimo<br />

sig. dott. Giovanni Pellegrino Cecchini, fu<br />

fatto un concorso e attribuita la cura delle<br />

anime a Jacopo Jacopi, sacerdote di Molazzana.<br />

Sembra però che don Jacopi,<br />

preso possesso della parrocchia, dopo circa<br />

un mese se ne tornò a vivere a Lucca,<br />

dove risiedeva, “subaffittando” il posto<br />

ottenuto a don Jacopo Tosi, suo zio da<br />

lato materno.<br />

Questo non fu accettato dai parrocchiani<br />

che, se bene siano contenti del optima condotta<br />

zelo ed attenzione nel servizio di detta<br />

cura del suddetto sig. dottor Tosi fin qui<br />

praticata avrebbero preferito far affidamento<br />

ad un Pastore tutto loro, desiderando<br />

di avere in attuale residenza il proprio<br />

parroco.<br />

Da qui l’incarico a Giuliano Venturelli<br />

ed al cancelliere del comune, Luigi Venturelli,<br />

al fine di ottenere la presenza<br />

stabile del parroco o la rimozione di don<br />

Jacopi, affinché ne venghi eletto altro, che<br />

si presti secondo la suddetta intenzione ai<br />

parrocchiani per i giusti motivi moventi<br />

l’animo loro.<br />

I parrocchiani di Brucciano dettero quindi<br />

mandato ai due rappresentanti speciali<br />

con ogni opportuna e necessaria facoltà ed<br />

autorità per dare quelle occorrenti suppliche<br />

e ricorsi, atte e necessarie ad ottenere tale<br />

intento.<br />

Non c’è traccia, nell’archivio della Comunità<br />

di Brucciano, circa le azioni che<br />

i parrocchiani attivarono per riavere il<br />

loro parroco stabile e residente. Abbiamo<br />

solo un riferimento di qualche anno dopo,<br />

nel 1783, quando don Jacopo Jacopi fece<br />

radunare la Comunità e la Compagnia<br />

della Chiesa di San Sisto, al fine di chiedere<br />

il permesso per modificare il percorso<br />

delle Rogazioni che si faceva da tempo<br />

immemorabile passando giù dal Carpineto,<br />

fino alla Casa della Piastraccia. Abbiamo<br />

quindi con questo atto la prova che il<br />

parroco Jacopi lasciò Lucca e tornò a<br />

Brucciano, imparando umilmente a consultare<br />

i parrocchiani e a condividere<br />

ogni cambiamento, nel rispetto delle<br />

abitudini locali.<br />

Manuele Bellonzi<br />

9


10<br />

In data 12 giugno 2010 nei pressi della ex-Scaletta di<br />

Molazzana si è svolta l’inaugurazione del parco giochi<br />

intitolato al giovane Luca Daddoveri, deceduto a soli 23<br />

anni. All’evento hanno partecipato il Sindaco dott. Rino<br />

Simonetti e le altre autorità comunali. Era presente anche<br />

Fra’ Benedetto Mathieu, il direttivo del Gruppo Fratres,<br />

con la sua presidente Federica Filippi e <strong>numero</strong>si membri<br />

della comunità, insieme alla gradita presenza dei genitori<br />

di Luca, Maurizio e Antonella.<br />

Un sentito ringraziamento va alla Fondazione Cassa di<br />

Risparmio di Lucca per il generoso contributo elargito,<br />

che ha permesso, insieme all’opera prestata dal Comune<br />

e dal Gruppo dei donatori di sangue di Molazzana, la<br />

realizzazione del parco giochi.<br />

Imponente, elegante ed artisticamente pregevole.<br />

Lo stemma che a pian terreno del palazzo comunale accoglie i cittadini<br />

che accedono agli uffici sovrastanti, ha destato fin dal primo giorno<br />

della sua installazione commenti positivi.<br />

Ricordiamo che già fino agli anni ’50 lo stemma tradizionale che<br />

contraddistingue la nostra comunità, faceva mostra di sè sulla facciata<br />

dell’edificio.<br />

Ormai sbiadito, su una base metallica corrosa dalla ruggine, fu giustamente<br />

tolto di mezzo.<br />

Questo nuovo emblema rappresenta al centro un ovale di metallo giallo<br />

– oro con la consueta antica raffigurazione: la porta di un castello merlato<br />

e antistanti tre torri di dimensioni e struttura diverse.<br />

L’ovale con l’incisione è incastonato in una cornice di pietra serena scolpita<br />

dalla Balducci Marmi di Camporgiano. L’incisione è invece opera dell’artista<br />

e noto grafico Giuseppe Di Giangirolamo.<br />

(f.m.)


Dopo aver deposto una corona d’alloro all’Altare<br />

della Patria, lo scorso 25 aprile, il presidente della<br />

Repubblica Giorgio Napolitano ha incontrato al<br />

Quirinale le associazioni combattentistiche e<br />

dell’Arma.<br />

E’ stato in questo contesto che Napolitano ha consegnato<br />

una medaglia d’oro al merito civile ai sindaci<br />

dei sedici comuni della Garfagnana.<br />

Questa la motivazione:<br />

“Trascinato nel vortice di una guerra crudele e devastante<br />

il popolo della Garfagnana con animo indomito sopportò<br />

fame, distruzioni, rastrellamenti, massacri, deportazioni,<br />

razzie ed ogni tipo di violenza, nei lunghi mesi dal<br />

settembre 1943 all’aprile 1945, tenendo testa alla ferocia<br />

dell’occupazione nazifascista, animato dall’ideale della<br />

libertà e dell’amor di patria, contribuendo così con le<br />

sue <strong>numero</strong>se vittime , i suoi immensi sacrifici al riscatto<br />

della Liberazione, affinché i propri figli vivessero in una<br />

società nuova, giusta e libera”.<br />

<strong>La</strong> prestigiosa onorificenza sarà conservata, quale<br />

comune depositario, da Castelnuovo, ma se ne<br />

potranno fregiare anche i comuni di Camporgiano,<br />

Careggine, Castiglione, Gallicano, Giuncugnano,<br />

Fosciandora, Minucciano, Molazzana, Piazza al<br />

Serchio, Pieve Fosciana, San Romano, Sillano,<br />

Vagli, Vergemoli e Villa Collemandina.<br />

Nella foto scattata al Quirinale il Presidente Napolitano<br />

è ritratto al centro in mezzo al sindaco di<br />

Gallicano Maria Stella Adami e al nostro sindaco<br />

Rino Simonetti. Oltre ai sindaci Garfagnini sono<br />

riconoscibili anche il presidente della Provincia<br />

Stefano Baccelli ed il presidente della Comunità<br />

Montana Mario Puppa.<br />

11


12<br />

Non c’è più ed è un vero peccato.<br />

Quando ormai aveva raggiunto livelli di<br />

virtù canore più che apprezzabili, si sciolse,<br />

terminò la sua esistenza tra molti rimpianti.<br />

Si ricordano sue prestigiose tournee come<br />

quella in alta Italia, a Ginevra, a Lugano,<br />

a tener concerti per gli emigranti italiani.<br />

Il primo maestro ad insegnare l’abc della<br />

coralità fu l’indimenticabile Febo Donini<br />

che poi passò la bacchetta a Nilo Riani.<br />

Vi riproponiamo una vecchia foto anni<br />

’70 per rinverdire indimenticabili esibizioni<br />

quali “Joska la Rossa”, “Signore delle<br />

cime”, “<strong>La</strong> preghiera dell’alpino”.<br />

L’auspicio è che prima o poi a qualcuno<br />

venga la voglia di far rinascere, ricompattare,<br />

con vecchi e nuovi elementi un coro<br />

così prestigioso da salire agli onori della<br />

cronaca del tempo.<br />

Così scriveva IL TIRRENO nella sua rubrica<br />

– MUSICA E FOLKLORE – il 9<br />

aprile 1985:<br />

L’attività del gruppo di Molazzana<br />

I canti di montagna del coro Pianiza<br />

Il CORO Pianiza è sorto nel 1976 ad opera<br />

di un gruppo di persone <br />

della montagna, riunitesi per la gioia e<br />

l’entusiasmo di dar voce e mantenere viva<br />

la tradizione del canto popolare. Nella sua<br />

originaria costituzione era composto esclusivamente<br />

da elementi del comune di<br />

Molazzana ma presto la schiera dei coristi<br />

fu allargata a persone provenienti dai<br />

comuni di Gallicano, Barga, Vergemoli.<br />

Il coro conta una trentina di elementi.<br />

Originariamente il coro era diretto dal<br />

maestro Febo Donini di Gallicano, il quale<br />

fece incrementare con la sua grande passione<br />

anche l’entusiasmo dei coristi stessi,<br />

tanto da portare il gruppo a livelli canori<br />

Ricordate il coro di Pianiza?<br />

notevoli; infatti con la sua direzione il<br />

coro ha partecipato ha rassegne molto<br />

importanti in tutta la Toscana. Attualmente<br />

il Pianiza è diretto da Nilo Riani di<br />

Fornaci di Barga. Il Nilo come<br />

bonariamente è chiamato all’interno del<br />

coro ha portato una ventata di giovinezza<br />

nella direzione. Sono cambiate le tecniche<br />

delle prove ed è stata data all’esecuzione<br />

delle canzoni una tonalità armonica maggiore<br />

e l’unione delle voci è migliorata.<br />

Il coro si è esibito negli ultimi anni nei<br />

teatri e sale di mezza Italia. Ha partecipato<br />

infatti a rassegne e concorsi nazionali, fra<br />

quelli maggiormente di spicco ricordiamo<br />

le trasferte in Svizzera, Lugano e Ginevra,<br />

Fiavè (prov. di Trento), Adria (prov. Rovigo),<br />

Camogli, Genova. Il coro Pianiza<br />

collabora con il CAI di Barga<br />

all’organizzazione della rassegna , giunta quest’anno alla 5° edi-<br />

zione. Nella imminente attività del gruppo<br />

ci sono concerti a Carrara, Montignoso,<br />

Castelnuovo Magra e pont S.Martin, Aosta,<br />

ospite del coro Monte Rosa.<br />

Ecco i componenti del coro. Tenori: Babboni,<br />

Battaglia R., Fedi, Ferrari A., Illustri,<br />

<strong>La</strong>zzurri, Valiensi. Sercondi: Angeli, Bacchini,<br />

Ciambelli, Ferrari O., Rebechi,<br />

Santoni, Suffredini, Marchetti Paolo. Terzi:<br />

Battaglia V., Bertoncini, Carli, Cosimini,<br />

Donati, Moscardini, Tomei. Bassi: Bertozzi<br />

G. , Bertozzi P.G., Cosimini, Pierotti,<br />

Puccetti, Suffredini M., Tognocchi.<br />

(<strong>La</strong> copia dell’aprile 1985 del quotidiano<br />

Il Tirreno ci è stata fornita da Roberto<br />

Battaglia, vera memoria storica delle vicende<br />

del coro Pianiza.<br />

<strong>La</strong> foto è di proprietà di Luigi Tomei,<br />

componente del coro).<br />

LA CORALE DI CASCIO E MOLAZZANA<br />

Si fa sempre più apprezzare la corale parrocchiale<br />

diretta da Giorgio Rocchiccioli e formata da elementi<br />

di Cascio e Molazzana. Come si vede nella foto il<br />

gruppo si è concesso, nello scorso mese di maggio, una<br />

bella gita a Cortona e sul <strong>La</strong>go Trasimeno, esibendosi<br />

nel santuario di Santa Margherita dove ha riscosso<br />

vivi consensi.<br />

Il coro si esibisce solitamente nel corso di celebrazioni<br />

religiose a Cascio e Molazzana, nelle feste solenni e<br />

nei santuari della zona.<br />

Formato da una ventina di componenti, uniti dalla<br />

passione per il canto corale, il gruppo, nato nel 1992,<br />

ha come direttore Giorgio Rocchiccioli; Organista è<br />

Michele Pieretti; presidente, Mario Suffredini; economo<br />

Pierluigi Muccini.<br />

(Nell’immagine sopra manca proprio il direttore del<br />

coro impegnato a scattare la foto).


In una fresca, parecchio fresca giornata di<br />

Gennaio mi ritrovo davanti al computer a girare<br />

un po’ in qua e là in internet..quando la mia chatt<br />

emette un piccolo suono, qualcuno mi scrive..guardo.<br />

E’ la Martina. E’ via da circa tre mesi<br />

e mezzo..prima in Scozia poi a Londra. In questo<br />

periodo la sento spesso, dice di dovermi dire una<br />

cosa..e proprio oggi mi scrive: “Fede, ti voglio dire<br />

una cosa importante, mantieni questo segreto.”<br />

Gli rispondo di spararla subito senza lasciarmi sulle<br />

spine e nel frattempo che lei scrive comincio a<br />

pensare..”si sposa!” no..non ce la vedo. “L’hanno<br />

arrestata!” no..non avrebbe internet a disposizione(credo)<br />

e comunque..che ci posso fare io!?<br />

“Ma..sarà mica incinta!?” Oddio il Mario come<br />

si inc@arabbia!! Questo pensiero lo cancello subito,<br />

le possibili conseguenze mi spaventano troppo!!<br />

Arriva il messaggio della Marti, sto per leggere,<br />

il segreto sta per divenire di mia conoscenza, apro<br />

la chat…leggo, poi rileggo e per sicurezza rileggo<br />

un’altra volta. Non ci credo, cominciano a tremarmi<br />

le gambe, un forte calore mi assale, inizio a sudare, la<br />

testa mi gira, la paura si fa sempre più forte…<br />

MARTINA: Fede, sabato 20 Febbraio…TORNO!<br />

Dalla mia bocca esce una sola parola, ben scandita e molto<br />

forte (dicono di averla sentita fino all’Alpe di Sant’Antonio e<br />

pure a Coreglia)… NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!<br />

Ma come??? Torna??? Ma no,dai, è vero, il vezzo e lo svezzo<br />

duran tre giorni..ma Cascio non è ancora pronto a riavere quella<br />

piccola ragazza tanto bellina ma con l’ugola da scaricatore di<br />

porto che emette urla e sberci..che non sta ferma un minuto<br />

neanche a legarla e che, anche se non urla..zitta non ci sta mai,<br />

mai, MAI! Le nostre orecchie cominciano ora a stare bene<br />

dopo un periodo di disintossicazione, le nostre serate cominciano<br />

ora a prendere la strada della tranquillità!! COME FAREMO??!<br />

Rispondo:<br />

FEDERICO: Ah! Torni??? Uh che bello! e..dopo, quando<br />

riparti???<br />

eheheh..così per sapere, e semmai..quanto ti fermi?! Poco?!<br />

No, vero?!<br />

Aspetto con ansia la risposta, nel frattempo piango, mi dispero<br />

e cerco aiuto, ma sono solo in casa, provo ad afferrare il telefono<br />

per chiamare qualcuno..che ne so, il 118, la Polizia, l’esercito,<br />

i Nas, i Marines..insomma qualcuno che possa aiutare questo<br />

povero paese..ma non ci riesco, ho poca forza per alzarmi, un<br />

certo affanno assale il mio respiro..prego San Lorenzo che ci<br />

aiuti. Arriva il messaggio della Martina…AIUTO!<br />

MARTINA: No no Fede, RESTO!!! Ascolta non dire nulla<br />

a nessuno, voglio fare una sorpresa a tutti, puoi organizzare una<br />

festa per sabato 20..così sarete tutti insieme e vi vedrò tutti in<br />

un colpo solo!? OK???<br />

Penso..”ecco, una festa, tutti lì belli tranquilli, si vedono<br />

arrivare la Martina..gli prende un infarto e mi arrestano per<br />

“strage di gruppo premeditata!” Ah, grazie San Lorenzo della<br />

mano che m’hai dato..lo so, ti sei vendicato perché in chiesa<br />

mi ci vedi poco, eh!?<br />

Rispondo…<br />

FEDERICO: Oooooh! non riparti??? Sicura??! oddio come<br />

son contento, via Marti chiudo internet perché vado a lavoro,<br />

ci si sente presto, grazie della bella notizia, grazie davvero! a<br />

presto…<br />

13<br />

Chiudo la chat, disconnetto internet, per sicurezza spengo il<br />

computer e pure il cellulare, chiudo la porta di casa a chiave<br />

e sprango le finestre, mi siedo sul divano singhiozzando, è un<br />

peso troppo grosso..come posso fare a reggerlo da solo, come<br />

posso fare!!?<br />

L’unica cosa da fare è affidarsi al destino..rimboccarsi le<br />

maniche ed organizzare la festa cercando di essere tranquillo..ma<br />

con tanta paura per le conseguenze di questo evento. Riapro le<br />

finestre e la porta di casa, riaccendo il cellulare..ma di riconnettermi<br />

ad internet non ho proprio coraggio anche se..ormai<br />

la notizia è arrivata, di peggio non mi può aspettare altro, ma<br />

per sicurezza lascio spento il pc.<br />

Parte la macchina dell’organizzazione, mi affido ad un noto<br />

locale della zona- Cocktail Time di Fornaci di Barga-, a me<br />

resta il compito più gravoso, riuscire a portare un bel po’ di<br />

gente lì il 20 Febbraio che rimarrà nella storia come un apparente<br />

sabato tranquillo! Riesco abbastanza bene nel convincere<br />

parecchi cascerotti e non ad essere al Cocktail quella sera..la<br />

lista ne conta una sessantina e mi confermano la presenza<br />

cinquanta persone, via via che mi chiamavano per darmi<br />

conferma della loro presenza..lo stomaco mi si stringeva ed un<br />

nodo in gola mi assaliva portandomi quasi al pianto e nella mia<br />

mente un pensiero fisso:”come farò mai a scusarmi con tutte<br />

queste persone per esser stato complice di una cosa..che li<br />

sconvolgerà,eh?”<br />

Arriviamo al fatidico giorno..alle 14:00 comincio a tremare,<br />

alle 14:05 mi suona il cellulare, ho paura a rispondere perché<br />

so gia chi è..ed infatti il presentimento si trasforma in realtà,<br />

è la Martina!<br />

IO: prooooonto???!<br />

MARTI: sono arrivatAAA!<br />

IO: Ah si??? Oddio bene..<br />

MARTI: Tra poco siamo tutti insieme!!!<br />

IO: Ooooooh!! si si…tutti insieme, si! (intanto penso..speriamo<br />

reggano il colpo i nostri amici e che nessuno ci abbandoni in<br />

tragiche condizioni!)…<br />

Allora Marti a stasera..alle 19:45 a Gallicano!!<br />

Alle 16 vado al locale per vedere come procedono i preparativi,<br />

tutto ok..ma i ragazzi del Cocktail si accorgono che qualcosa<br />

non va in me, sono strano..triste, angosciato..mi chiedono cosa


14<br />

c’è che non va, se è qualcosa negli addobbi, se voglio dei<br />

cambiamenti nell’organizzazione della serata..<br />

Non so se piangere o se ridere (di più piangere!!)..li tranquillizzo<br />

dicendo che tutto è perfetto,come effettivamente era, li<br />

saluto e vado a prepararmi..<br />

19:45 Sono dal mio amico Andrea a Gallicano, ha un negozio<br />

di parrucchiere..mi sistema un po’ i capelli e mi dice: “Fede,<br />

tutto bene?! Ti vedo strano..!” nel frattempo da un mobiletto<br />

prende una bottiglia di prosecco, la apre e riempie due bicchieri..bevo<br />

tutto in un sorso, lo guardo e quasi piangendo dico:<br />

“Andre, hai in mente la Martina di Cascio?! e sai della festa<br />

che ho organizzato stasera?! Bene, la festa è perché la Martina…è<br />

tornata oggi!”. Roberto..l’altro proprietario si infila velocemente<br />

il giacchetto ed urlando scappa scomparendo nel buio delle vie<br />

di Gallicanesi, Andrea rimane sbigottito, ribeve un bicchiere<br />

colmo di prosecco e mi dice:”passa lei ora a prenderti?” Rispondo<br />

di sì..ed in un attimo mi ritrovo spinto fuori dal negozio, provo<br />

a rientrare, non capisco cosa sia successo ma la porta è chiusa,<br />

la luce spenta e nell’ombra delle luci esterne della strada<br />

intravedo Andrea nascosto sotto un mucchio di asciugamani.<br />

Arriva una macchina, si ferma è la Martina con una sua<br />

amica, la Cri (in arte Cesira). Si apre lo sportello..certi urli..è<br />

la Martina, è tornata, oddio è vero!! Signore, ti prego..aiutaci,<br />

arriviamo davanti al Cocktail Time..CHE ABBIA INIZIO LA<br />

SERATA!<br />

Fin qui ho scherzato..ogni cosa che ho detto è accaduta..ma<br />

al contrario, sono stato felicissimo di organizzare una festa per<br />

la Martina, per il suo ritorno..tutti non vedevamo l’ora di<br />

riaverla con noi!!<br />

<strong>La</strong> serata è stata fenomenale, ricca di emozioni..quando tutti<br />

erano convinti di essere in posa per fare una foto a me tremavano<br />

veramente le gambe perché con un piccolo discorso introduttivo<br />

stavo per far sbalordire tutti con l’ingresso di quel piccolo<br />

grande vulcano!!<br />

“E’ partita 4 mesi fa, tutti abbiamo pensato andasse al<br />

Grande Fratello e c’abbiamo pure giocato un po’ sopra a<br />

questo<br />

discorso..invece era in Scozia e poi a Londra, ma stasera<br />

ragazzi<br />

qui con noi c’è pure lei..la MARTINAAAAAAAAA!!”<br />

Potete immaginare le facce degli invitati..io che le avevo<br />

tutte davanti posso giurarvi che non le scorderò mai, c’è stato<br />

chi dall’incredulità manca poco che il mento gli toccasse per<br />

terra, chi ha cominciato a ridere quasi istericamente e anche<br />

qualche lacrimuccia è scesa (specie dalla Bea e la Lisa), mentre<br />

a me..che dire, dopo tutte le offese “scherzose” per aver un po’<br />

fregato tutti portandoli lì con mille scuse nascondendo la verità,<br />

questo sabato sera ha dato molta soddisfazione, un’altra volta<br />

c’è stata la dimostrazione di quanto sia bella l’amicizia, di come<br />

sia bello stare insieme e ritrovare dopo mesi un’amica che dopo<br />

cinque minuti..non sembrava fosse mai andata via!<br />

“…penso che a volte ci si incontra, ci si guarda e per qualche<br />

strano motivo ci si sceglie…<br />

..dopo il resto vien da se..non è una decisione quella di<br />

diventare AMICI!<br />

Poi però il tempo cambia le cose e arriva il momento in cui<br />

ognuno deve prendere la sua strada,<br />

la lontananza rende le amicizie meno marcate, alcune scompaiono,<br />

altre in una sera qualunque tornano a brillare;<br />

e ti rendi conto che tutto torna,<br />

tutto è simile a quel primo momento<br />

in cui ci si guarda negli occhi e non c’è bisogno di parlare…”<br />

Federico<br />

LA DICHIARAZIONE<br />

E’ forse la più conosciuta tra le composizioni dialettali in<br />

garfagnino questa “dichiarazione” di Giovanni Pinagli che<br />

qualche decennio fa molti recitavano a memoria.<br />

E’ una vera e propria dichiarazione d’amore, come si usava<br />

un tempo:<br />

Il primo approccio, preludio ad un lungo fidanzamento,<br />

va a buon fine.<br />

Lei è contenta che lui si sia…….dichiarato. C’è solo una<br />

clausola perché tutto vada a buon fine.<br />

Jacopina infatti mette le mani avanti “…. S’eden contenti<br />

i mii ….” Che sta per: purchè i miei siano contenti che tu<br />

diventi il mio futuro marito.<br />

“Che avete il lupo dreto…? O laccupina…<br />

nun si salutin gnanco le persone…?<br />

.<br />

Andate un po’ più pian, che vengo anch’io,<br />

cusì v’aiuterò a portà il taschetto,<br />

lascio la miccia… a casa del mi’ zio,<br />

e v’accompagno per un bel pezzetto.<br />

.<br />

Incumidammi…! Per vo’ son contento,<br />

Iaccò… state a sentì… nun v’arrabbiate…<br />

ho da divvi una cosa… ma… umm’attento.<br />

ve la volevo dì anco l’altro giorno<br />

quand’erite alle vacche alla pastura,<br />

v’aricordate…? vi giravo attorno….<br />

Ma io che so…avevo la paura…..<br />

Che mi diceste no… .<br />

Vorrei… che diventaste la mi’ sposa<br />

e che vo’ fuste sempre, sempre mia.<br />

”.


Iniziamo volentieri la pubblicazione di questo diario di viaggio<br />

di Edoardo Ciambelli, giovane ingegnere del capoluogo,<br />

andato alla scoperta delle regioni artiche.<br />

Con grande spirito di osservazione e una tecnica descrittiva<br />

invidiabile, Edoardo ci mostra una realtà lontana e affascinante<br />

che la maggior parte di noi può solo immaginare ma che<br />

conferma la grandezza e la bellezza del nostro pianeta.<br />

E’ da poco passata la mezzanotte del 12 Aprile 2010, quando<br />

l’aereo della SAS tocca la pista parzialmente gelata dell’aeroporto<br />

di Longyearbyen sotto una fitta nevicata.<br />

Siamo arrivati alle Isole Svalbard, siamo nell'Artico, oltre il<br />

78° parallelo nord, il Polo Nord geografico è a soli 1000 km.<br />

Per la loro posizione strategica, queste isole sono state da<br />

sempre usate come ultimo avamposto per la conquista del Polo<br />

Nord e se potessero parlare, ci racconterebbero le storie, a volte<br />

gloriose, a volte tragiche, di avventurieri ed esploratori partiti<br />

da lì alla conquista del punto più a nord del pianeta.<br />

L’ora e mezzo di volo del quarto ed ultimo aereo preso giornata,<br />

è scivolata via veloce anche grazie allo spettacolo regalatoci<br />

da una magnifica aurora boreale, che, danzando, ha colorato<br />

di verde un cielo che si faceva sempre più chiaro man mano<br />

che procedevamo verso nord. Le nubi, come un grande lenzuolo,<br />

hanno nascosto il paesaggio durante tutto il viaggio, ma una<br />

volta scesi sotto il loro strato, un mondo bianco e ondulato,<br />

è apparso ai nostri occhi. Nonostante la tarda ora, nel cielo<br />

c’è ancora luce, solo il plumbeo strato nuvoloso l’attenua e tra<br />

una settimana esatta, il Sole sarà il padrone assoluto del cielo.<br />

Rimarrà sopra l’orizzonte 24 ore al giorno fino alla fine di<br />

agosto, poi per due mesi e mezzo ci sarà sia luce che buio e da<br />

metà novembre fino a metà febbraio il buio totale scenderà<br />

su tutto l’artico. In questi mesi i raggi del Sole non riusciranno<br />

a salire oltre l’orizzonte e solo la luce delle stelle, della Luna<br />

o delle aurore boreali potrà renderà meno nera la lunga notte<br />

polare.<br />

All’arrivo ci aspetta Stefano della “Poli Arctici”, la nostra<br />

guida alle Svalbard, pronto ad accompagnarci alla Guesthouse.<br />

Stefano è di Milano, ma dal 1995 vive stabilmente su queste<br />

isole. Durante il percorso mi sento come se fossi atterrato su<br />

un altro pianeta, non faccio altro che guardarmi intorno,<br />

cogliendo le prime impressioni di quelle terre che da 10 anni<br />

appartenevano ai miei sogni e che ora sono una bella realtà.<br />

Arrivati alla Guesthouse, ci basta giusto il tempo di preparare<br />

il letto e cadiamo in un sonno profondo, l’alzataccia del mattino<br />

s’è fatta sentire. Ci svegliamo dopo 7 ore circa, la luce che<br />

arriva dalla finestra è forte e il tempo sembra essere migliorato.<br />

Ci alziamo e conosciamo meglio i nostri due compagni di<br />

stanza: Roos, una ragazza olandese che parteciperà alla nostra<br />

gita di 3 giorni con gli sci e Marcel, uno svizzero dai fulvi capelli<br />

che è qui per la quarta volta. Marcel, ha con sé un fucile, vuole<br />

fare un’escursione in solitaria, e alle Svalbard è obbligatorio<br />

avere un’arma per potersi difendere da un possibile attacco<br />

dell'orso polare, se si intende uscire da soli fuori dal centro<br />

abitato.<br />

15<br />

Il cartello di “Pericolo orso polare”<br />

Per mettere in guardia la gente dal possibile incontro con<br />

questo feroce mammifero, un cartello raffigurante un orso<br />

bianco su sfondo nero, è stato posto su ambedue le strade di<br />

uscita dalla cittadina.<br />

Dopo un po’ di chiacchiere con i compagni di stanza e<br />

un’abbondante colazione, usciamo alla scoperta di Longyearbyen,<br />

la temperatura è di –5°C, ma una leggera brezza e la fa<br />

sembrare molto più bassa. Longyearbyen, capoluogo delle<br />

Svalbard, è costruita in una delle innumerevoli valli glaciali<br />

di queste isole ed è un mosaico di case colorate, una pennellata<br />

di colore sul niveo sfondo di questa valle. <strong>La</strong> cittadina, nata<br />

come comunità di minatori, è oggi dotata di tutti i confort e<br />

i servizi immaginabili.<br />

Ci incamminiamo lungo una della poche strade della città, ma<br />

facciamo fatica a rimanere in piedi su un manto stradale<br />

ricoperto di uno spesso strato di ghiaccio vetroso e nascosto<br />

sotto un insidioso strato di neve fresca. Al lato della strada<br />

invece, le motoslitte sfrecciano su e giù, facendoci subito capire<br />

quale sia il più diffuso mezzo di locomozione locale in inverno.<br />

Avendo a disposizione tutta la giornata, decidiamo di andare<br />

a visitare i due musei della città. Il primo è dedicato alle<br />

spedizioni polari e vi sono raccolte molte testimonianze di<br />

quella che un tempo fu la corsa al Polo Nord. Tra le tante<br />

storie c’è anche quella, tragica, della spedizione del dirigibile<br />

Italia e la famosa vicenda della “tenda rossa”. Il secondo è un<br />

segue a pag. 16


16<br />

museo generico sulle Svalbard e racconta la vita su queste isole,<br />

dalla loro scoperta e uso come base d’appoggio per la caccia<br />

alle balene, all’epoca delle miniere di carbone fino ai giorni<br />

nostri, dove le attività principali sono legate al turismo e alla<br />

ricerca scientifica.Vi sono inoltre mostrate la flora (che cresce<br />

d’estate e che ricopre solo un 6-7% di un territorio che per un<br />

altro 60% è coperto perennemente dai ghiacci) e la fauna. Tra<br />

i pochi animali che sono riusciti ad adattarsi ai rigori di queste<br />

latitudini un occhio di riguardo è dato all’orso polare, simbolo<br />

delle Svalbard e incontrastato re dell’Artico. Questo mammifero<br />

è il predatore di terra più grande del mondo e non ha alcun<br />

nemico in natura eccetto noi esseri umani che, immettendo<br />

gas serra in atmosfera, acceleriamo il riscaldamento del pianeta,<br />

la cui conseguenza è lo scioglimento del ghiaccio su queste<br />

regioni. Il mutamento ambientale che ne consegue mette in<br />

serio pericolo di estinzione questo animale meraviglioso ed<br />

altri animali che, come lui, non possono vivere senza ghiaccio.<br />

Il primo giorno alle Svalbard scorre via veloce e l’indomani<br />

partiremo finalmente per quella che sarà per la tre giorni di<br />

sci. Il mattino seguente il cielo è sgombro da nubi, la temperatura<br />

è scesa a –13°C e dopo aver preparato tutto ed essere certi di<br />

avere tutto il necessario con noi, finalmente partiamo.<br />

Ad accompagnarci in questa gita saranno due aspiranti guide<br />

polari: Jermund, uno studente di scienze artiche ed Elisabeth,<br />

che per intraprendere questa professione ha lasciato il suo<br />

lavoro da ingegnere. Oltre a loro, altri due amici ci faranno<br />

compagnia: Nico e Naya, due bellissimi cani di razza groenlan-<br />

dese che aiuteranno le guide a tirare le pesantissime pulka e<br />

faranno da guardia alle nostre tende se durante la notte un<br />

orso polare ci venisse a visitare. Arriviamo in auto fino alla<br />

miniera n°7, l'unica rimasta attiva e da dove si estrae il carbone<br />

necessario per alimentare la centrale termica della città. Una<br />

volta lasciata l’ultima traccia di civiltà ci addentriamo in un<br />

regno di ghiaccio e neve, dove il cielo, di un azzurro profondo,<br />

fa da cornice ad uno dei più suggestivi paesaggi dipinti da<br />

madre natura.<br />

Durante questi giorni abbiamo tirato per chilometri le nostre<br />

pulka, superando lunghe e ripide salite (dove non sapevamo<br />

se eravamo noi a tirare sù le pulka o se erano loro che volevano<br />

portarci giù) e insidiose discese, dove la pulka va abilmente<br />

domata per evitare che si ribalti e che a sua volta possa farti<br />

cadere. Abbiamo sempre dovuto tirare questa pesante compagna<br />

di viaggio che diventava tutt’uno con il nostro corpo e lo<br />

abbiamo fatto sia con il bel tempo, quando il sole irradia luce<br />

in un cielodi morbida seta blu, che sotto una bufera di neve,<br />

durante la quale, la nebbia mescola tutto il paesaggio e i cristalli<br />

di neve trasportati dal vento gelido diventano aghi pungenti<br />

sulla pelle non coperta.<br />

Alle Svalbard una giornata di bel tempo può trasformarsi in<br />

una tempesta di neve nel giro di poche ore.<br />

(continua…..)<br />

Edoardo Ciambelli<br />

Le case colorate di Longyearbyen


Sport • Sport • Sport • Sport<br />

FORZA MOLAZZANA!<br />

Nella classifica finale del girone C di seconda categoria, il Molazzana termina al<br />

settimo posto. Nonostante un girone di ritorno di scarso valore, gli amaranto<br />

raggiungono un risultato che era insperato alla vigilia del campionato.<br />

Peggio dei nostri ha fatto senz’altro il Gallicano che chiude la graduatoria ultimo,<br />

con la miseria di 18 punti ed è matematicamente retrocesso insieme alla Virus<br />

Camporgiano ed al Fornaci – Ania che sono scese in terza dopo i play-out.<br />

<strong>La</strong> notizia è che Riccardo Mugnaini momentaneamente abbandona la banchina di<br />

mister per motivi familiari (gli nascerà un figlio, auguri!).<br />

Ad allenare il Molazzana ritorna Gabriele Vanni che dalle nostre parti ha lasciato<br />

buoni ricordi.<br />

Nelle tre foto, nell’ordine, mister Mugnaini, Stefano Betti capo-cannoniere del girone C<br />

(ventuno reti come l’anno scorso in tersa categoria) e Francesco Babboni, arcigno difensore<br />

e molazzanese doc.<br />

Questi i dirigenti eletti per la prossima stagione:<br />

Pier Giovanni Battaglia e Gilberto Mozzanti (Presidenti); Gabriele Giannotti e<br />

Francesco Prontelli (Vice – Presidenti); Andrea Talani e Michele Daddoveri (Direttori<br />

sportvi); Roberto Battaglia (Segretario); Francesco Prontelli (Cassiere).<br />

SASSI EGLIO: SALVI ALL’ULTIMO...MINUTO<br />

Dopo un’annata<br />

difficile per la formazione<br />

di mister<br />

Bertozzi, travagliata<br />

a causa di infortuni,<br />

e’ arrivata la sospirata<br />

salvezza nel campionato<br />

amatori 3°<br />

serie aics di Lucca.<br />

Ma esiste la retrocessione<br />

pure negli<br />

amatori? Ebbene sì,<br />

dato che ci sono 4<br />

campionati diversi<br />

dalla 1° serie (il top)<br />

fino alla 4° serie,<br />

come nelle categorie della Lega calcio italiana esistono promozioni<br />

e retrocessioni. Arrivati terzultimi quest’anno ci siamo<br />

giocati la salvezza in uno spareggio con la quart’ultima classificata<br />

il Ponte a Moriano.<br />

Nella gara di andata è stato pareggio a reti inviolate mentre nel<br />

ritorno di sabato 5 giugno goal - vittoria a 5 minuti dalla fine<br />

realizzato con un tiro cross avvelenato del nostro Daccampo<br />

Antonio, di Bologna che da un anno risiede a Pisa. Ciò per<br />

sottolineare la passione di questo ragazzo alla maglia del “Gatto<br />

Nero” che con sacrificio indossa da ben 7 anni con lunghe<br />

trasferte per gli allenamenti e le partite di campionato. Noi<br />

tutti lo ringraziamo per la serietà e l’impegno profuso con la<br />

speranza che vesta i nostri colori ancora per diversi anni.<br />

XXII Campionato Amatori<br />

III^ Serie AICS<br />

Risultato gara del 5 giugno 2010 - play out- ritorno:<br />

PONTE A MORIANO - SASSI/EGLIO 0-1<br />

<strong>La</strong> società Ponte a Moriano retrocede nel Campionato Amatori IV<br />

Serie<br />

CLASSIFICA FINALE<br />

SQUADRA PT G<br />

1) COLOGNORA VALLERIANA 64 30<br />

2) GAR AMATORI 60 30<br />

3) PARTIZAN BAR NELLI 59 30<br />

4) GUAMO 50 30<br />

5) SAN LEONARDO 46 30<br />

6) JOAN MIRO’ 46 30<br />

7) RICCIANO 45 30<br />

PESCAGLIA 45 30<br />

VERCIANO 36 30<br />

PIANO DI CONCA FRATRES 35 30<br />

SALUM. BENIGNI CHIESINA UZZANESE 34 30<br />

PONTE UNITED 33 30<br />

PONTE A MORIANO 26 30<br />

SASSI EGLIO 25 30<br />

PIEVE SAN PAOLO 22 30<br />

SAN MARCO FRATRES 18 30<br />

17


18<br />

Albatros Drivers srl<br />

Sede uff- Tel. e Fax 0583 999852<br />

Servizi per aereoporti - matrimoni - città d’arte - escursioni<br />

Autista lingua inglese, francese, tedesco<br />

Noleggio auto/autista<br />

lunghi periodi<br />

Servizi Aziendali<br />

fatture cumulative<br />

Se.Ver.A.<br />

0583 644280<br />

LA RACCOLTA DI FERRO E MATERIALI<br />

INGOMBRANTI VIENE EFFETTUATA:<br />

ULTIMO VENERDÌ DI OGNI MESE<br />

PRESSO I CONSUETI PUNTI DI<br />

RACCOLTA R.S.U.<br />

PER NOTEVOLI QUANTITÀ DI<br />

MATERIALI CONTATTARE IL NUMERO<br />

SOPRA CITATO<br />

Noleggio<br />

con conducente<br />

Lic. N. 1<br />

Taxi Sostitutivo<br />

Fabrizio<br />

339 6748582<br />

Eleonora<br />

339 6694579<br />

Agenzia Generale<br />

Via F. Azzi 44<br />

55032 Castelnuovo di Garfagnana (Lu)<br />

Tel. 0583658953 Fax. 0583644502<br />

e-mail:castelnuovogarfagnana@agenzia.unipol.it<br />

costruzioni edili e stradali, acquedotti e fognature<br />

via della Rena 9G 55027 Gallicano Lucca<br />

tel. 0583 730132-39 - fax 0583 730284<br />

www.vandobattaglia.it - info@vandobattaglia.it<br />

C.F. e P. IVA 01370870469<br />

locale completamente rinnovato<br />

dal 1918<br />

a Castelnuovo<br />

Via Nicola Fabrizi, 2 - CASTELNUOVO GARFAGNANA<br />

calzatureromolopocai@alice.it - Tel. 0583 62408<br />

Sub Agenzia<br />

Via della Fontana 2<br />

55051 Barga (Lu)<br />

Tel. 0583711321 Fax. 0583724364<br />

Fondazione<br />

Cassa di Risparmio<br />

di Lucca<br />

SRL<br />

Azienda Certificata:<br />

S.O.A. - UNI EN ISO 9001:2000 - ISO 14001:2004


BEYFIN<br />

L’energia che conviene!<br />

DIVISIONE MARGAS<br />

GAS LIQUIDO<br />

UNA FONTE<br />

DI ENERGIA<br />

E CALORE<br />

COMODA,<br />

PULITA<br />

E CHE<br />

COSTA MENO<br />

Energia Pulita<br />

per la casa - l’industria - l’autotrazione<br />

Sede, Stabilimento e Depositi: Via Guidicciona, 2<br />

55049 TORRE DEL LAGO PUCCINI (LU)<br />

Tel. 0584 34127 - 28<br />

19


20<br />

AMBULATORIO MEDICO<br />

Dott. Rino Simonetti<br />

Giorno Mattino Pomeriggio<br />

Lunedì Molazzana Bolognana<br />

Martedì Molazzana Bolognana<br />

Mercoledì Sassi<br />

Giovedì Molazzana Bolognana<br />

Venerdì Cascio Bolognana<br />

Sabato Guardia Medica (Tel. n. 118)<br />

RECAPITI TELEFONICI<br />

MOLAZZANA - Ambulatorio - 0583 760285<br />

SASSI - c/o Ristorante “Il Falco” - 0583 760030<br />

CASCIO - c/o Bar Pieroni - 0583 74332<br />

BOLOGNANA - Ambulatorio - 0583 75136<br />

Cellulare 333 3556381<br />

AZIENDA U.S.L. - C.U.P. (Centro Unico Prenotazioni)<br />

Zona Valle del Serchio Tel. 0583 669779<br />

Zona Piana di Lucca Tel. 0583 970000<br />

TIPOLITOGRAFIA<br />

sas<br />

di BASILI LUCA e GIUSEPPE<br />

DISPENSARIO FARMACEUTICO<br />

MOLAZZANA<br />

LUNEDÌ - MARTEDÌ<br />

GIOVEDÌ<br />

10,30 - 12,30<br />

GUARDIA MEDICA<br />

SERVIZIO AMBULANZA<br />

Tel. 118<br />

NUMERO VERDE PER CHI<br />

CHIAMA CON TEL. CELLULARE<br />

167 51 08 69<br />

BIBLIOTECA COMUNALE<br />

MOLAZZANA<br />

SABATO 10,00 - 12,00<br />

FRA’ BENEDETTO<br />

Cellulare 339 1525322<br />

Via della Repubblica, 13<br />

55023 BORGO A MOZZANO (LU)<br />

Tel. 0583 88039 - Fax 0583 889735<br />

E-mail:amaducci@amaducci.it<br />

GRUPPO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI MOLAZZANA<br />

In caso di emergenza contattare uno dei seguenti numeri<br />

VIGILI DEL FUOCO<br />

CASTELNUOVO GARF.<br />

Tel. 0583 666787<br />

(oppure 115)<br />

GARFAGNANA 1<br />

SEDE GENERALE:<br />

CAMPORGIANO - VIA SS. TRINITÀ<br />

TEL. 0583 618142<br />

ORARIO:<br />

DA LUNEDÌ A VENERDÌ<br />

DALLE 9,00 ALLE 19,00<br />

SABATO DALLE 9,00 ALLE 13,00<br />

ISCRITTO UNIONE STAMPA<br />

PERIODICA ITALIANA<br />

Direttore:<br />

Simonetti Rino<br />

Direttore Responsabile:<br />

Moni Floriano<br />

Comitato di Redazione:<br />

Pieroni Bruno, Bertoncini Valentina,<br />

Carli Giuseppe, Fra’ Benedetto Mathieu,<br />

Poli Ivo, Rossi Chiara<br />

Stampa:<br />

Tipografia Amaducci - Borgo a Mozzano<br />

Tel. 0583 88039<br />

Protezione Civile 339 5901216 - Cinquini Giuliano 328 9272076 - Papi Giorgio 349 1261575<br />

Bonaldi Adriana 0583 760372 - Pellegrini Stefano 338 6532671<br />

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA<br />

COMUNE DI MOLAZZANA<br />

Tel. 0583 760151<br />

Fax 0583 760330<br />

COMUNITÀ MONTANA<br />

CASTELNUOVO GARF.<br />

Servizio Antincendio<br />

Tel. 0583 644911<br />

UFFICIO POSTALE<br />

MOLAZZANA<br />

Tel. 0583 760020<br />

GAIA<br />

ACQUE - FOGNATURE<br />

DEPURAZIONE<br />

Tel. 0583 74184

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!