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Relazione Preliminare - Comune di Volla

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Premessa<br />

RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> è dotato <strong>di</strong> PRG, la cui redazione risale al 1980 e la cui approvazione è<br />

avvenuta con D.P.G.R. n. 7616 del 16.07.1991 con pubblicazione sul BURC n. 40 del 30.09.1991. In<br />

data 31.12.1997, con deliberazione <strong>di</strong> C.C. n.122, venivano definiti gli in<strong>di</strong>rizzi programmatici<br />

propedeutici alla approvazione del nuovo strumento <strong>di</strong> pianificazione urbanistica e, con deliberazione<br />

<strong>di</strong> CC n. 34 /2010, veniva adottato definitivamente il Piano Urbanistico Comunale (PUC) <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>.<br />

Il 9.6.2010 con prot. n.10678 il PUC veniva trasmesso, ai sensi e per gli effetti dell‟art. 24<br />

della L.R. della Campania n.16/2004, per la verifica <strong>di</strong> competenza alla Amministrazione Provinciale<br />

con tutti gli allegati e analogamente in data 01.7.2010, con prot. n.12182, veniva trasmesso<br />

all‟Amministrazione Provinciale il regolamento e<strong>di</strong>lizio comunale.<br />

Con verbale n.6 del 27.6.2011 a chiusura del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> esame del PUC da parte della<br />

Amministrazione Provinciale connesso alla conferenza <strong>di</strong> servizi prevista dai commi 6 e seguenti<br />

dell‟art.24 della citata L.R. n.16/2004, venivano notificate al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>, in data 15.7.2011,<br />

osservazioni al proce<strong>di</strong>mento che, a termine dello stesso art.24, comma 10, della LR. n.16/2004, il<br />

<strong>Comune</strong> avrebbe dovuto ratificare in Consiglio Comunale nel termine perentorio <strong>di</strong> gg. 20.<br />

In data 13.09.2012 è stata emessa sentenza del TAR Campania n.3871/2012 con la quale è<br />

stato annullato l‟atto del 04.8.2011 con cui la Provincia <strong>di</strong> Napoli aveva riaperto la conferenza dei<br />

servizi riguardante l‟approvazione del PUC, ed è stata <strong>di</strong>chiarata la decadenza dello stesso PUC<br />

adottato con deliberazione n.34 del 31.5.2010, in quanto decorso il termine perentorio <strong>di</strong> cui al c.10<br />

dell‟art. 24 ipsa lege.<br />

La L.R. n.1 del 05.01.2011 ha abrogato l‟art.24 della L.R. n.16/2004 con effetto a decorrere<br />

dal 150° giorno successivo alla data <strong>di</strong> entrata in vigore della Legge (id est: dal 05.6.2011), mentre<br />

con l‟introduzione dell‟art.43 bis si è proceduto alla redazione del Regolamento <strong>di</strong> attuazione della<br />

L.R n.16/2004.<br />

Il regolamento <strong>di</strong> attuazione per il governo del territorio n. 5/2011, pubblicato sul BURC n.53<br />

dell‟08.8.2011, ha mo<strong>di</strong>ficato l‟iter proce<strong>di</strong>mentale relativo al PUC ed alla Valutazione Ambientale<br />

Strategica (VAS ). In particolare l‟art. 2 (sostenibilità ambientale dei piani ) comma 3 stabilisce che “<br />

La Regione ed i Comuni sono autorità competenti per le VAS dei rispettivi piani e varianti nonché<br />

per i piani <strong>di</strong> settore dei relativi territori ai sensi del Dlegs. 152/2006; il comma 4 prevede che “<br />

l‟Amministrazione procedente pre<strong>di</strong>spone il rapporto preliminare (RP) contestualmente al<br />

1


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

preliminare <strong>di</strong> piano composto da in<strong>di</strong>cazioni strutturali del piano e da un documento strategico e lo<br />

trasmette ai soggetti competenti in materia ambientale ( S.C.A.) da essa in<strong>di</strong>viduati”.<br />

La decadenza degli atti del PUC ha avuto, quale conseguenza, il venir meno delle norme <strong>di</strong><br />

salvaguar<strong>di</strong>a, con ciò esponendo il territorio comunale al rischio <strong>di</strong> trasformazioni inopportune che<br />

vanificherebbero gli sforzi compiuti per il reperimento delle aree da destinare ad attrezzature<br />

pubbliche e per la protezione delle residue libere.<br />

L'Amministrazione comunale <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>, vista l'intervenuta decadenza degli atti costituenti la<br />

proposta <strong>di</strong> Piano Urbanistico Comunale adottata dal Consiglio Comunale con Delibera n.34/2010 e<br />

viste le notevoli mo<strong>di</strong>fiche frattanto intercorse nel quadro legislativo regionale in materia <strong>di</strong><br />

Pianificazione Urbanistica e Valutazione Ambientale Strategica, ha deciso, con Deliberazione<br />

n.124/2012 della Giunta Comunale, <strong>di</strong> intraprendere un nuovo proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> formazione del<br />

P.U.C. e della relativa Valutazione Ambientale Strategica, da condursi in ossequio alle <strong>di</strong>sposizioni<br />

della L.R. 16/2004, come integrata e mo<strong>di</strong>ficata dalla L.R. 19/2009 e 1/2011, nonchè del<br />

Regolamento regionale n.5 del 2011.<br />

La Giunta ha ritenuto, a tal fine, potersi avvalere delle professionalità e competenze dei<br />

Tecnici del <strong>Comune</strong>, sotto la responsabilità dello scrivente ing. Oscar Gatta in qualità <strong>di</strong> responsabile<br />

del proce<strong>di</strong>mento, evitando, in tal modo, un affidamento complessivo a tecnici esterni che, stante la<br />

delicatezza, importanza, complessità ed urgenza estrema delle attività da svolgere si è ritenuto non<br />

avrebbe costituito una scelta compatibile con i principi <strong>di</strong> partecipazione, efficienza ed efficacia che<br />

devono contrad<strong>di</strong>stinguere l‟operato della Pubblica Amministrazione;<br />

Tuttavia, stante le innovazioni legislative intervenute e la complessità dei temi da affrontare,<br />

l‟Ufficio Tecnico Comunale ha ritenuto farsi supportare, nello svolgimento <strong>di</strong> tale attività urbanistica,<br />

dalle migliori competenze scientifico-<strong>di</strong>sciplinari in materia <strong>di</strong>sponibili nell‟ambito regionale<br />

in<strong>di</strong>viduate nel Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione Urbana e <strong>di</strong> Urbanistica dell‟Università degli Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

Napoli Federico II;<br />

Analogamente, in ragione della richiamata urgenza e delle specifiche competenze necessarie,<br />

si ritenuto opportuno avvalersi anche <strong>di</strong> un professionista esterno per la redazione degli atti tecnici <strong>di</strong><br />

cui al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Valutazione Ambientale Strategica, nonché per la redazione del Piano <strong>di</strong><br />

settore, denominato Strumento <strong>di</strong> Intervento per l'Apparato Distributivo, regolante l'attività <strong>di</strong><br />

commercio al dettaglio e <strong>di</strong> commercio su aree pubbliche nel territorio comunale;<br />

Alla luce delle <strong>di</strong>sposizioni della L.R. n.16/2004 e successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni,<br />

occorre far precedere la stesura della nuova proposta <strong>di</strong> Piano Urbanistico Comunale dal quadro degli<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

obiettivi programmatici da porre a sua base, evidenziando da un lato un‟attenta considerazione dello<br />

stato <strong>di</strong> attuazione della pianificazione comunale vigente in relazione alle tendenze evolutive in atto;<br />

dall‟altro, tenendo conto delle opportunità <strong>di</strong> ottimizzazione della <strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> governo del territorio<br />

fornite dal quadro normativo <strong>di</strong> riferimento, ed in particolare dalla più recente legislazione regionale.<br />

Nello svolgimento dell‟attività , l‟Ufficio Tecnico Comunale ed i consulenti e professionisti<br />

esterni incaricati, si sono avvalsi <strong>di</strong> tutti gli stu<strong>di</strong>, atti ed elaborati già prodotti per la precedente<br />

proposta <strong>di</strong> P.U.C. che, essendo <strong>di</strong> completa proprietà comunale, sono stati messi a <strong>di</strong>sposizione, per<br />

essere, se necessario, liberamente mo<strong>di</strong>ficati, integrati e riutilizzati, per quanto utile e opportuno,<br />

anche per intere parti.<br />

Ciò ha consentito all‟Ufficio Tecnico Comunale <strong>di</strong> poter contare su un notevolissimo<br />

bagaglio <strong>di</strong> conoscenze ed analisi già effettuate sul territorio e, grazie all‟impegno profuso in lunghe<br />

ore <strong>di</strong> confronto ed assistenza, dal Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione Urbana e <strong>di</strong> Urbanistica<br />

dell‟Università <strong>di</strong> Napoli, nonché alle basi cartografiche ed al supporto informatico ed elaborativo<br />

che lo stesso Dipartimento ha offerto all‟Ente, mettendo a <strong>di</strong>sposizione il Centro <strong>di</strong>partimentale<br />

informatizzato <strong>di</strong> progettazione, è stato possibile ad<strong>di</strong>venire, in tempi compatibili con l‟urgenza<br />

richiesta dall‟Amministrazione, alla stesura del presente <strong>Preliminare</strong> <strong>di</strong> Piano.<br />

In accordo con quanto previsto dal Regolamento regionale n.5 e dal Manuale operativo del<br />

Regolamento 4 agosto 2011 n. 5 <strong>di</strong> attuazione della L.R. 16/2004 in materia <strong>di</strong> Governo del territorio,<br />

il <strong>Preliminare</strong> <strong>di</strong> Piano è costituito dai seguenti elaborati:<br />

<strong>Preliminare</strong> <strong>di</strong> Piano Urbanistico Comunale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong><br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

<strong>Relazione</strong> preliminare e Documento strategico;<br />

Tavola 1.1 - Stato della pianificazione sovraor<strong>di</strong>nata_PTR;<br />

Tavola 1.2 - Stato della pianificazione sovraor<strong>di</strong>nata_PTCP;<br />

Tavola 1.3 - Stato della pianificazione_PRG;<br />

Tavola 2 - Uso ed assetto storico del territorio;<br />

Tavola 3 - Inquadramento ambientale: Con<strong>di</strong>zioni geologiche,<br />

idrauliche, naturalistiche e ambientali del territorio;<br />

Tavola 4 - Assetti fisici, funzionali e produttivi del territorio;<br />

Tavola 5.1 - Inquadramento <strong>di</strong> area vasta: Rete infrastrutturale, mobilità<br />

e attrattori;<br />

Tavola 5.2 - Inquadramento della conurbazione: Rete infrastrutturale,<br />

mobilità e attrattori;<br />

Tavola 6 - Ricognizione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio e delle attrezzature<br />

urbane;<br />

Tavola 7 - Carta unica del territorio<br />

3


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Inoltre, sono parte integrale del presente preliminare gli elaborati tecnici pre<strong>di</strong>sposti dal<br />

progettista incaricato in materia <strong>di</strong> Valutazione Ambientale Strategica e trasmessi il 29 ottobre 2012,<br />

quin<strong>di</strong>, il Rapporto <strong>Preliminare</strong> e la Scheda <strong>di</strong> consultazione rivolta alla citta<strong>di</strong>nanza.<br />

Quadro Conoscitivo:<br />

Lo stato attuale del territorio è esaustivamente rappresentato da quanto riportato nelle tavole<br />

grafiche che, unitamente al presente documento, costituiscono il <strong>Preliminare</strong> <strong>di</strong> piano.<br />

Gli elaborati grafici del <strong>Preliminare</strong> <strong>di</strong> Piano<br />

La Tavola 1.1 – Stato della pianificazione sovraor<strong>di</strong>nati _PTR, rappresenta il quadro<br />

delle azioni <strong>di</strong> governo del territorio scaturente per <strong>Volla</strong> dal Piano Territoriale<br />

Regionale vigente, <strong>di</strong> cui è riportata anche la matrice degli in<strong>di</strong>rizzi strategici;<br />

La Tavola 1.2 – Stato della pianificazione sovraor<strong>di</strong>nati _PTCP, rappresenta il<br />

quadro delle azioni <strong>di</strong> governo del territorio scaturente per <strong>Volla</strong> dalla proposta <strong>di</strong><br />

Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale del 2008. L‟imminente adozione<br />

dello strumento da parte della Provincia <strong>di</strong> Napoli (probabilmente in corso <strong>di</strong><br />

redazione del progetto <strong>di</strong> P.U.C.) ha, infatti, consigliato <strong>di</strong> tenere in conto gli<br />

in<strong>di</strong>rizzi rinvenienti da tale strumento in itinere al fine <strong>di</strong> non essere costretti, in<br />

corso <strong>di</strong> lavoro, alla sostanziale mo<strong>di</strong>fica degli in<strong>di</strong>rizzi ed obbiettivi strategici del<br />

<strong>Comune</strong>;<br />

La Tavola 1.3 – Stato della pianificazione_PRG, riporta lo stato attuale della<br />

<strong>di</strong>sciplina del suolo, considerando sia le previsioni dello strumento generale che<br />

quelle dei molteplici piani attuativi approvati;<br />

La Tavola 2 – Uso ed assetto storico del territorio, riporta l‟evoluzione storica<br />

dell‟abitato <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> sin dalle sue “recenti” origini. Essa si integra con quanto<br />

riportato nel successivo paragrafo “Evoluzione storica”;<br />

La Tavola 3 – Inquadramento ambientale: Con<strong>di</strong>zioni geologiche, idrauliche,<br />

naturalistiche e ambientali del territorio, riporta lo stato dell‟ambiente sia a livello<br />

locale che con riferimento agli in<strong>di</strong>rizzi definiti nel PTR e nella proposta <strong>di</strong> PTCP.<br />

Essa si integra con i contenuti del Rapporto <strong>Preliminare</strong> fornendo, in tal modo, un<br />

quadro sostanzialmente completo dello stato dell‟ambiente;<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

La Tavola 4 – Assetti fisici, funzionali e produttivi del territorio, effettua un‟analisi<br />

morfologico-inse<strong>di</strong>ativa del tessuto urbano <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>, precisandone anche le<br />

caratteristiche funzionali;<br />

La Tavola 5.1 – Inquadramento <strong>di</strong> area vasta: Rete infrastrutturale, mobilità e<br />

attrattori, in<strong>di</strong>vidua alla scala provinciale gli elementi della rete infrastrutturale e<br />

mobilità maggiormente rilevanti, nonché gli attrattori <strong>di</strong> livello regionale che<br />

influiscono attivamente sul modus viven<strong>di</strong> e sull‟assetto socio-economico della<br />

comunità <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>;<br />

La Tavola 5.2 - Inquadramento della conurbazione: Rete infrastrutturale, mobilità e<br />

attrattori, in<strong>di</strong>vidua i medesimi elementi dell‟elaborato precedente, analizzati,<br />

tuttavia, alla scala della conurbazione <strong>di</strong> influenza <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>. Comprende, inoltre, uno<br />

stu<strong>di</strong>o puntuale sulle qualità funzionali e geometriche della rete stradale interna al<br />

territorio comunale nonché delle maggiori altre infrastrutture a rete;<br />

La Tavola 6 – Ricognizione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio e delle attrezzature urbane,<br />

analizza la dotazione oggi <strong>di</strong>sponibile <strong>di</strong> attrezzature e spazi pubblici nell‟ambito <strong>di</strong><br />

quanto previsto dal D.M. 1444/1968, addentrandosi, inoltre, in valutazioni circa gli<br />

elementi del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente che determinano l‟esigenza <strong>di</strong> specifiche<br />

scelte strategiche;<br />

La Tavola 7 – Carta unica del territorio, fornisce un quadro complessivo e<br />

riepilogativo dei vincoli, tutele e vulnerabilità esistenti sul territorio e da cui si<br />

ricava, per converso, il conseguente quadro <strong>di</strong> suscettibilità alla trasformazione.<br />

5


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Evoluzione storica:<br />

Estratto dal Rapporto <strong>Preliminare</strong> redatto nell’ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Valutazione<br />

Ambientale Strategica<br />

L'evoluzione storica del territorio oggi riconducibile al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> è legata alle alterne<br />

vicende che hanno segnato i tentativi, succedutisi nei secoli, <strong>di</strong> bonificare l'area un tempo<br />

sostanzialmente paludosa. Questa, infatti era attraversata da <strong>di</strong>versi corsi d'acqua (probabilmente<br />

anche il fiume Sebeto), e raccoglieva, vista la conformazione orografica, i deflussi piovani<br />

<strong>di</strong>scendenti lungo le pen<strong>di</strong>ci del Monte Somma.<br />

Il toponimo deriva probabilmente dal nome <strong>di</strong> una delle più famose sorgenti della zona<br />

(denominata appunto "Bolla", dal latino Bulla, che contrad<strong>di</strong>stingue una polla <strong>di</strong> acqua sorgiva). La<br />

zona, particolarmente fertile proprio in relazione alla copiosa presenza d'acqua ed ai nutrienti<br />

trasportati dal <strong>di</strong>lavamento delle pen<strong>di</strong>ci del Vulcano, interessò molto i <strong>di</strong>versi regnati <strong>di</strong> Napoli che,<br />

a più riprese, ne tentarono la bonifica. Infatti, quale contraltare della fertilità, l'area risultava<br />

particolarmente malsana esponendo continuamente i pochi conta<strong>di</strong>ni che l'abitavano al concreto<br />

rischio della malaria.<br />

Il primo tentativo <strong>di</strong> bonifica documentato risale a Carlo I d'Angiò (seconda metà del XIII<br />

secolo) anche se poco si conosce circa i risultati conseguiti.<br />

Nel XV secolo, Alfonso I d'Aragona <strong>di</strong>stribuì le terre della zona tra i conta<strong>di</strong>ni e l'area<br />

<strong>di</strong>venne sede <strong>di</strong> un'intensa attività orticola, osteggiata, tuttavia, dalle <strong>di</strong>fficoltà inse<strong>di</strong>ative connesse<br />

con l'endemica malaria 1 .<br />

Alla fine del XV secolo iniziò la realizzazione della prima vera opera <strong>di</strong> bonifica: il Fosso<br />

Reale. Fu tuttavia con gli spagnoli, Pedro da Toledo prima ed il Conte Lemos poi, che le attività <strong>di</strong><br />

bonifica dell'area nord della capitale ebbero un vero impulso. Si <strong>di</strong>ede il via alla realizzazione dei<br />

Regi Lagni e, alla fine del settecento del Collettore <strong>di</strong> San Sossio, per regimentare le acque<br />

provenienti dal Monte Somma. Amministrativamente, frattanto, il tenimento <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> faceva parte del<br />

casale <strong>di</strong> San Sebastiano al Vesuvio, donato da Filippo IV <strong>di</strong> Spagna alla moglie del reggente<br />

Antonio Caracciolo.<br />

1 "Su quei terreni non vi è fabbrica alcuna, et e a mal aria, dove non se ci può dormire, in particolare<br />

<strong>di</strong> estate, senza gran pericolo evidentissimo della vita" (nota <strong>di</strong> un contratto dell'epoca riportata nel testo V.<br />

Caputo, A. Navarro, V. Storia, O. Tarantino: Le palu<strong>di</strong> della “Civitas Neapolis”. Napoli, 2000)<br />

6


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Nel settecento l'area delle palu<strong>di</strong> vide l'inse<strong>di</strong>arsi <strong>di</strong> numerosi mulini in relazione allo<br />

sfruttamento del movimento meccanico delle acque, e <strong>Volla</strong> <strong>di</strong>venne parte <strong>di</strong> una riserva <strong>di</strong> caccia<br />

reale denominata, appunto, "Real riserva alla <strong>Volla</strong>".<br />

Durante il periodo <strong>di</strong> costruzione del Collettore San Sossio, ci si cominciò a porre il problema<br />

del mantenimento in pulizia ed efficienza della rete dei canali <strong>di</strong> bonifica. Sono dell'inizio<br />

dell'ottocento, infatti, i primi regolamenti che in<strong>di</strong>rizzavano i proprietari frontisti nel controllo e<br />

tenuta degli argini e nella loro manutenzione 2 .<br />

La copiosa presenza <strong>di</strong> mulini determinò l'interesse nell'attività <strong>di</strong> panificazione e, intorno<br />

alla fine del XVIII secolo in un documento <strong>di</strong> un proprietario terriero del tenimento <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>, vista<br />

l'appartenenza dell'area alla riserva reale <strong>di</strong> caccia, è riportata la richiesta alla comunità <strong>di</strong> San<br />

Sebastiano della possibilità <strong>di</strong> autonoma panificazione a vantaggio proprio, degli avventori della sua<br />

osteria, del Re e della corte.<br />

Nella seconda metà del XIX secolo venne istituita l‟Amministrazione Generale <strong>di</strong><br />

Bonificazione che, dopo l'interruzione delle attività conseguenti all'annessione al Regno d'Italia, nel<br />

1894 confluì nella costituzione del Consorzio <strong>di</strong> Bonifica della Palude <strong>di</strong> Napoli e <strong>Volla</strong>.<br />

<strong>Volla</strong>, tuttavia, non aveva ancora raggiunto la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> autonomia amministrativa<br />

sebbene, ormai, l'inse<strong>di</strong>amento locale avesse acquisito una conformazione urbana, seppur modesta,<br />

ben in<strong>di</strong>pendente da quella <strong>di</strong> San Sebastiano e sviluppata lungo la principale arteria stradale locale.<br />

Il sentimento <strong>di</strong> autonomia cominciò ad appalesarsi già nei primi anni dopo l'Unità e, dopo vari timi<strong>di</strong><br />

tentativi, <strong>di</strong>ventò un'esigenza incomprimibile quando, a seguito del secondo conflitto bellico, nel<br />

periodo della ricostruzione, l'area si prestò, ormai bonificata, all'inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> numerose fabbriche<br />

e raggiunse, ben presto, una popolazione doppia rispetto all'agglomerato <strong>di</strong> San Sebastiano al<br />

Vesuvio da cui, tuttavia, continuava a <strong>di</strong>pendere.<br />

2 Per la salubrità dell’aria della Capitale, e i suoi circondarii, ogni possessore, o fittuario de’ terreni<br />

delle dette palu<strong>di</strong> dovrà in ciascun mese estirpare le goglie padelle, e tutte le altre erbe, che nascono ne’ fossi,<br />

contrafossi, e fontane esistenti in tutta la estensione delle palu<strong>di</strong> medesime, ciascuno pr la porzione che gli<br />

appartiene.<br />

I possessori de’ terreni lungo il fosso reale, che conduce le acque <strong>di</strong> scolo dal tenimento della <strong>Volla</strong> al<br />

ponte della Maddalena, o i fittuari <strong>di</strong> essa, ed i molinari, dovranno, giusta il solito, nel mese <strong>di</strong> agosto <strong>di</strong> ogni<br />

anno, nettare a spese comuni il suddetto fosso reale.<br />

I possessori de’ fon<strong>di</strong> confinanti colle ripe del fosso medesimo sono obbligati, nel caso ch’esse<br />

cadessero, ad accorrere imme<strong>di</strong>atamente a ripararle. Dal regolamento <strong>di</strong> polizia delle palu<strong>di</strong> del 1817. Fonte<br />

Consorzio <strong>di</strong> bonifica delle palu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Napoli e <strong>Volla</strong>.<br />

7


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Fonte: IGM 1956-57<br />

L'autonomia è raggiunta nell'aprile del 1953. All'epoca la popolazione era <strong>di</strong> poco superiore<br />

ai 4.000 abitanti.<br />

Gli anni successivi sono caratterizzati da un'attività prevalentemente agricola, seguendo la<br />

tra<strong>di</strong>zione locale e <strong>di</strong> cui sono oggi testimonianza i resti, più o meno conservati, <strong>di</strong> numerose<br />

masserie, peraltro <strong>di</strong> pregevole fattura. La popolazione crebbe con tassi comparabili a quelli della<br />

provincia nord napoletana raggiungendo le 6.000 unità all'inizio degli anni '70. L'inse<strong>di</strong>amento<br />

continuava a svilupparsi prevalentemente lungo le vie <strong>di</strong> comunicazione già esistenti assumendo il<br />

tipico aspetto lineare dei borghi che coronano il capoluogo.<br />

8


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Fonte: IGM 1968<br />

E' a partire dalla fine degli anni '70 e, soprattutto dopo il terremoto dell'80, che il territorio<br />

subisce una profon<strong>di</strong>ssima mo<strong>di</strong>ficazione sia in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione demografica ed e<strong>di</strong>lizia che dal<br />

punto <strong>di</strong> vista economico e sociale. In pochissimi anni la popolazione raggiunge le 20.000 unità e<br />

l'e<strong>di</strong>ficato satura gran parte del territorio agricolo senza seguire un preciso <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> piano.<br />

Confrontando, infatti, la planimetria sulla quale veniva redatto il Piano Regolatore Generale oggi<br />

vigente con il rilievo aerofotogrammetrico messo a <strong>di</strong>sposizione dal <strong>Comune</strong> due elementi saltano<br />

imme<strong>di</strong>atamente all'occhio: in primo luogo l'e<strong>di</strong>ficazione ha corrisposto ben poco all'idea <strong>di</strong> impianto<br />

urbano che si era data con il Piano (che, del resto, risultava approvato moltissimi anni dopo l'effettiva<br />

redazione); in secondo luogo il <strong>Comune</strong> vive una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> mancanza <strong>di</strong> centralità sviluppandosi<br />

in modo <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato, prevalentemente legato agli imponenti inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia popolare <strong>di</strong><br />

Napoli Est ed all'area centrale <strong>di</strong> Cercola. Quello che potremmo considerare il "nucleo storico" <strong>di</strong><br />

<strong>Volla</strong> ha, altresì, perso i propri connotati identitari ed è stato sostituito nella funzione aggregatrice da<br />

centralità surrettizie e spesso legate a gran<strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti commerciali.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Ne deriva un agglomerato senza cuore che, sebbene possa, in alcuni tratti, offrire anche<br />

scorci gradevoli, presenta, comunque, più l'immagine <strong>di</strong> una propagine elitaria della periferia <strong>di</strong> una<br />

metropoli piuttosto che quella <strong>di</strong> un paese <strong>di</strong>ventato città.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Inquadramento territoriale e contesto abitativo<br />

Estratto dal Rapporto <strong>Preliminare</strong> redatto nell’ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Valutazione<br />

Ambientale Strategica<br />

del capoluogo.<br />

Il comune <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> fa parte della conurbazione napoletana e si trova in imme<strong>di</strong>ata a<strong>di</strong>acenza<br />

Confine a NORD con Casalnuovo <strong>di</strong> Napoli, ad EST con lo stesso Casalnuovo <strong>di</strong> Napoli e<br />

con Pollena Trocchia 3 , a SUD con Cercola 4 e ad OVEST con Napoli.<br />

Il tessuto inse<strong>di</strong>ativo <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> è, per buona parte, contiguo a quello <strong>di</strong> Cercola, al quale si<br />

unisce senza alcuna particolare soluzione <strong>di</strong> continuità sia morfologica che inse<strong>di</strong>ativa. Viceversa,<br />

lungo il confine con il capoluogo e nelle imme<strong>di</strong>ate a<strong>di</strong>acenze, si riscontra la presenza <strong>di</strong> numerosi<br />

inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> E<strong>di</strong>lizia Residenziale Pubblica che presentano la tipica organizzazione morfologica<br />

del tutto estranea al contesto locale.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista sistemico funzionale si ritiene che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> appartenga ad una<br />

conurbazione che vede il centro egemone in Napoli e <strong>di</strong> cui fanno parte integrale ed integrante le aree<br />

urbanizzate <strong>di</strong> Casoria, Afragola, Casalnuovo <strong>di</strong> Napoli e Cercola e, per certi versi, Pollena Trocchia,<br />

Sant'Anastasia e Pomigliano d'Arco. Nel preliminare <strong>di</strong> Piano messo a <strong>di</strong>sposizione<br />

dall'Amministrazione detta area che, dal punto <strong>di</strong> vista degli attrattori, della rete <strong>di</strong> mobilità e delle<br />

attrezzature e servizi, si ritiene costituisca il contesto territoriale influenzante gli aspetti economici e<br />

sociali dei citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>, è stata in<strong>di</strong>viduata con la <strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Conurbazione napoletana.<br />

3 Zona Rossa del Piano nazionale <strong>di</strong> emergenza rischio Vesuvio<br />

4 Zona Rossa del Piano nazionale <strong>di</strong> emergenza rischio Vesuvio<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Ciò premesso, il Piano Territoriale Regionale ha, altresì, inserito il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> nel<br />

Sistema Territoriale <strong>di</strong> Sviluppo C7 - Comuni Vesuviani, con dominante Rurale-Manifatturiera.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Fonte: Piano Territoriale Regionale<br />

Il territorio comunale è compreso fra una quota massima <strong>di</strong> circa 50 metri s.l.m. ad EST e<br />

SUD ed una minima <strong>di</strong> circa 15 metri s.l.m. a NORD-OVEST e si presenta me<strong>di</strong>amente pianeggiante<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

senza rilievi e soluzioni <strong>di</strong> continuità orografiche; si estende su una superficie <strong>di</strong> 6,16 km 2 e conta una<br />

popolazione rilevata <strong>di</strong> 23.312 abitanti 5 al 2010 e <strong>di</strong> 23.006 abitanti sulla base dei dati provvisori <strong>di</strong><br />

cui al censimento 2011. La densità me<strong>di</strong>a, pertanto, si attesta su valori molto elevati, 3.750 ab/km 2 ,<br />

sostanzialmente congrui con quelli del sistema <strong>di</strong> comuni che costituisce la summenzionata<br />

conurbazione napoletana.<br />

Il reticolo idrografico è costituito da alvei per lo più artificiali, alcuni interrati, ma, sul<br />

territorio comunale, per la gran parte in vista, rappresentati dai canali realizzati per la bonifica<br />

dell'area paludosa.<br />

Fonte: Piano <strong>di</strong> Classifica del Consorzio <strong>di</strong> Bonifica delle palu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Napoli e <strong>Volla</strong><br />

Procedendo da EST verso OVEST, seguendo, quin<strong>di</strong>, la <strong>di</strong>rezione principale <strong>di</strong> deflusso, il territorio<br />

vollese è, in particolare, interessato da:<br />

l'Alveo Zazzera che, provenendo da territorio <strong>di</strong> Pollena Trocchia, dopo un lungo tratto<br />

interrato, emerge in <strong>Volla</strong> immettendosi nella Vasca Carbone;<br />

l'Emissario Vasca Carbone che, dopo un lungo tratto completamente interrato si immette nel<br />

Canale <strong>Volla</strong>;<br />

5 Dato aggiornato al 28 novembre 2011<br />

14


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

il reticolo <strong>di</strong> bonifica nord-occidentale, costituito, per quanto attiene <strong>Volla</strong>, dal Canale <strong>Volla</strong>,<br />

dal Fosso Reale Lufrano (in imme<strong>di</strong>ata a<strong>di</strong>acenza del Centro Agro Alimentare <strong>di</strong> Napoli), dal<br />

Fosso Reale Patrizi e dal Canale Cozzone.<br />

In considerazione delle numerose opere <strong>di</strong> bonifica presenti si intuisce come la zona paludosa<br />

a nord est <strong>di</strong> Napoli avesse un tempo una predominante vocazione agricola che è oggi fortemente<br />

compromessa dai processi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata crescita urbana e <strong>di</strong> degrado ambientale verificatisi negli<br />

ultimi decenni.<br />

Il comune <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> non fa eccezione, essendo stato investito in pieno da tali fenomeni, tanto<br />

che oggi il suo territorio, un tempo votato all‟agricoltura, è in gran parte occupato dal tessuto urbano<br />

sviluppatosi in epoche recenti e, le aree libere, sono molto spesso oggetto <strong>di</strong> usi impropri o,<br />

ad<strong>di</strong>rittura, incolte ed abbandonate.<br />

15


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

16


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

<strong>Relazione</strong> <strong>di</strong> coerenza con i contenuti del Ptr e del Ptcp:<br />

Piano Territoriale Regionale<br />

(Estratto dal Rapporto <strong>Preliminare</strong> redatto nell’ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Valutazione<br />

Ambientale Strategica)<br />

Il Piano Territoriale Regionale (PTR), approvato con LR 13/2008, si pone come strumento <strong>di</strong><br />

carattere processuale e strategico che mira a inquadrare, in<strong>di</strong>rizzare e promuovere azioni integrate per<br />

il governo del territorio.<br />

Il PTR, in coerenza con quanto previsto dalla LR 16/2004, ha elaborato cinque Quadri<br />

Territoriali <strong>di</strong> Riferimento (QTR) utili e cogenti per la pianificazione provinciale e quin<strong>di</strong> comunale.<br />

Il primo Quadro, quello delle Reti, mette in relazione il sistema della rete ecologica, quello<br />

dell‟interconnessione infrastrutturale e quello del rischio ambientale, al fine <strong>di</strong> evidenziare i punti<br />

critici del territorio su cui concentrare attenzione e interventi. Le reti costituiscono il riferimento per<br />

l‟integrazione delle politiche locali e <strong>di</strong> quelle settoriali, nel contesto più ampio delle politiche<br />

regionali. La rete ecologica si configura come uno strumento programmatico che consente <strong>di</strong><br />

pervenire ad una gestione integrata delle risorse e dello spazio fisico-territoriale regionale, ivi<br />

compreso il paesaggio; la rete dei trasporti e quella dei rischi supportano la rete ecologica,<br />

contenendo i fenomeni <strong>di</strong> frammentazione e recuperando fenomeni <strong>di</strong> degrado rilevanti, evitando <strong>di</strong><br />

accentuare il dualismo fra territori della conservazione e territori della trasformazione.<br />

Il Quadro degli Ambienti Inse<strong>di</strong>ativi contiene “visioni” dei territori che devono guidare le<br />

Amministrazioni provinciali e locali nel riconoscere e governare le peculiarità dei propri territori, al<br />

fine <strong>di</strong> raggiungere un assetto policentrico della regione in una logica <strong>di</strong> valorizzazione reticolare<br />

delle complementarità fra identità locali. Gli Ambienti Inse<strong>di</strong>ativi sono stati in<strong>di</strong>viduati in rapporto<br />

alle caratteristiche morfologiche-ambientali e alla trama inse<strong>di</strong>ativa.<br />

Il Quadro dei Sistemi Territoriali <strong>di</strong> Sviluppo (STS) si basa sulla geografia dell‟auto-<br />

riconoscimento delle identità locali e dell‟auto-organizzazione dei processi <strong>di</strong> sviluppo in atto o<br />

preesistenti. I sistemi sono classificati in funzione <strong>di</strong> dominanti territoriali che non costituiscono,<br />

però, in<strong>di</strong>rizzi preferenziali d‟intervento ma si collocano all‟interno <strong>di</strong> una matrice <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi<br />

strategici e obiettivi d‟assetto. La matrice strategica <strong>di</strong>venta la base <strong>di</strong> riferimento per tre or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

azioni:<br />

17


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

- verso la Regione consente <strong>di</strong> leggere le necessarie integrazioni delle politiche settoriali nei<br />

confronti dei <strong>di</strong>versi territori;<br />

dei PTCP;<br />

- verso le Province si configura come un in<strong>di</strong>rizzo strategico da considerare nella redazione<br />

- verso i Sistemi Territoriali <strong>di</strong> Sviluppo rappresenta una prima base <strong>di</strong> riferimenti strategici<br />

da con<strong>di</strong>videre, precisare ed arricchire per l‟avvio <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> pianificazione dello sviluppo<br />

locale, basato su tre fasi (redazione del documento strategico, messa a punto <strong>di</strong> elementi progettuali e<br />

coinvolgimento <strong>di</strong> attori locali e non, gestione degli interventi e del marketing territoriale anche<br />

attraverso agenzie <strong>di</strong> sviluppo locale).<br />

A. Gli in<strong>di</strong>rizzi strategici in<strong>di</strong>viduati sono se<strong>di</strong>ci, riferiti a cinque aree tematiche:<br />

B. Interconnessione;<br />

C. Difesa e recupero della “<strong>di</strong>versità territoriale”: costruzione della rete ecologica;<br />

D. Governo del rischio ambientale;<br />

E. Assetto policentrico ed equilibrato;<br />

F. Attività produttive per lo sviluppo economico regionale.<br />

Il Quadro dei Campi Territoriali Complessi (CTC) mette in evidenza aree <strong>di</strong> particolare<br />

criticità, derivante da densi processi <strong>di</strong> infrastrutturazione funzionale ed ambientale, in<strong>di</strong>viduate<br />

sovrapponendo e intersecando le reti del primo QTR. In queste aree la Regione promuove interventi<br />

integrati preminenti. La definizione dei CTC, come ambito <strong>di</strong> operatività interme<strong>di</strong>a della<br />

pianificazione regionale, determina ambiti <strong>di</strong> attenzione in cui la trasformazione in atto possa essere<br />

valorizzata in coerenza con le forme <strong>di</strong> sviluppo in progress e con le <strong>di</strong>verse attitu<strong>di</strong>ni o domande <strong>di</strong><br />

trasformazione, che emergono dai processi <strong>di</strong> sviluppo locale. La finalità <strong>di</strong> questi ambiti è quella <strong>di</strong><br />

favorire la compatibilità tra le azioni, previste o in fase <strong>di</strong> programmazione, e il territorio e <strong>di</strong> definire<br />

criteri ed obiettivi perché tali azioni siano, per quanto possibile, coerenti e ra<strong>di</strong>cate alla natura degli<br />

“ambienti inse<strong>di</strong>ativi” interessati, in modo da orientare ed in<strong>di</strong>rizzare la progettualità locale.<br />

Infine il Quadro delle modalità per la cooperazione istituzionale e delle<br />

raccomandazioni per lo svolgimento <strong>di</strong> “buone pratiche” nasce dall‟intenzione della Regione <strong>di</strong><br />

accelerare, incentivare e supportare i processi in atto, che coinvolgono unioni <strong>di</strong> Comuni.<br />

18


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Obiettivi del PTR:<br />

L‟obiettivo del PTR è contribuire all‟ecosviluppo, secondo una visione che attribuisce al<br />

territorio il compito <strong>di</strong> me<strong>di</strong>are cognitivamente ed operativamente tra la materia della pianificazione<br />

territoriale e quella della promozione e della programmazione dello sviluppo.<br />

I temi che sottendono all‟ottica <strong>di</strong> sviluppo sostenibile sono:<br />

- tutela, valorizzazione e riqualificazione funzionale del territorio, incentrata sul minor<br />

consumo <strong>di</strong> suolo e sulla <strong>di</strong>fesa del territorio agricolo;<br />

- <strong>di</strong>fesa e recupero della <strong>di</strong>versità territoriale, sostenuti dalla costruzione della rete ecologica<br />

e da un assetto policentrico ed equilibrato, capace <strong>di</strong> rompere l‟assetto gerarchizzato e squilibrato<br />

esistente, assicurando una configurazione reticolare e armonica;<br />

- prevenzione e superamento delle situazioni <strong>di</strong> rischio ambientale;<br />

- integrazione degli inse<strong>di</strong>amenti industriali e residenziali, volta ad una complessiva<br />

riqualificazione socioeconomica e ambientale;<br />

- miglioramento del sistema della mobilità, da garantire attraverso una interconnessione<br />

capace <strong>di</strong> realizzare l‟integrazione delle <strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> trasporto e un potenziamento<br />

ambientalmente compatibile.<br />

Linee guida per il paesaggio in Campania :<br />

Con le Linee guida per il paesaggio la Regione Campania applica i principi della<br />

Convenzione Europea del Paesaggio e definisce il quadro <strong>di</strong> riferimento unitario per la pianificazione<br />

paesaggistica. In particolare le Linee guida:<br />

- forniscono criteri ed in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutela, valorizzazione, salvaguar<strong>di</strong>a e gestione del<br />

paesaggio per la pianificazione provinciale e comunale;<br />

- definiscono il quadro <strong>di</strong> coerenza per la definizione nei Piani Territoriali <strong>di</strong><br />

Coor<strong>di</strong>namento Provinciale (PTCP) delle <strong>di</strong>sposizioni in materia paesaggistica, <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fesa del suolo e delle acque, <strong>di</strong> protezione della natura, dell‟ambiente e delle<br />

bellezze naturali;<br />

- definiscono gli in<strong>di</strong>rizzi per lo sviluppo sostenibile e i criteri generali da rispettare<br />

nella valutazione dei carichi inse<strong>di</strong>ativi ammissibili sul territorio;<br />

- definiscono la Carta dei paesaggi della Campania con valenza <strong>di</strong> statuto del territorio<br />

regionale, inteso come quadro istituzionale <strong>di</strong> riferimento del complessivo sistema <strong>di</strong><br />

19


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

risorse fisiche, ecologico-naturalistiche, agroforestali, storico-culturali e<br />

archeologiche, semiologiche-percettive.<br />

La Carta dei paesaggi della Campania 6 è costituita dai seguenti elaborati:<br />

- Carta delle risorse naturalistiche ed agroforestali<br />

- Carta dei sistemi del territorio rurale e aperto<br />

- Carta delle strutture storico-archeologiche<br />

- Schema <strong>di</strong> articolazione dei paesaggi della Campania<br />

che costituiscono il principale riferimento per la definizione <strong>di</strong> strategie e in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e<br />

gestione sostenibile dei paesaggi.<br />

La Carta delle risorse naturalistiche e agroforestali e la Carta dei sistemi del territorio rurale e<br />

aperto nascono dall‟analisi degli aspetti fisiografici, ecologici ed agroforestali del territorio regionale.<br />

Il primo documento illustra la <strong>di</strong>stribuzione nel territorio regionale <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti tipi <strong>di</strong><br />

ecosistemi naturali e seminaturali, forestali ed agricoli, in<strong>di</strong>viduando porzioni omogenee <strong>di</strong> territorio<br />

in base a caratteri fisiografici, fisionomico-strutturale ed agroforestali.<br />

Il secondo documento definisce, invece, partizioni geografiche <strong>di</strong> territorio che si<br />

caratterizzano per una specifica e riconoscibile fisiografia e per la particolare <strong>di</strong>ffusione ed<br />

arrangiamento spaziale delle tipologie naturalistiche e agroforestali.<br />

La Carta delle strutture storico-archeologiche nasce dall‟in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> alcuni elementi<br />

considerati invarianti strutturali del paesaggio storico-archeologico per la loro persistenza per<br />

l‟importanza che rivestono nel processo <strong>di</strong> identificazione paesaggistica. Anche se in riferimento a<br />

solo due perio<strong>di</strong> storici – epoca romana e fine Ottocento – la lettura <strong>di</strong> questi elementi consente<br />

l‟in<strong>di</strong>viduazione e il riconoscimento della reticolarità dell‟inse<strong>di</strong>amento storico e dei principi<br />

or<strong>di</strong>natori del tessuto connettivo rurale. Ciò ha consentito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare sistemi paesaggistici che<br />

hanno con<strong>di</strong>zionato e guidato lo sviluppo dell‟intero territorio regionale.<br />

Lo schema <strong>di</strong> articolazione dei paesaggi della Campania rappresenta l‟identificazione dei<br />

paesaggi regionali basata sulla lettura delle strutture materiali del paesaggio. Costituisce un<br />

inquadramento preliminare degli ambiti <strong>di</strong> paesaggio sulla cui base le Province procedono a<br />

6 Per un maggior approfon<strong>di</strong>mento si rimanda al capitolo 5 del documento “Linee guida per il<br />

paesaggio in Campania”<br />

20


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

identificare ambiti <strong>di</strong> paesaggio provinciali in un‟ottica <strong>di</strong> coopianificazione e in osservanza al<br />

principio <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong>arietà orizzontale.<br />

Le Linee guida per il paesaggio si articolano in <strong>di</strong>rettive specifiche, in<strong>di</strong>rizzi strategici e<br />

criteri metodologici volti a guidare la pianificazione provinciale e comunale. Gli in<strong>di</strong>rizzi si<br />

articolano in:<br />

- in<strong>di</strong>rizzi relativi all‟in<strong>di</strong>viduazione dei beni paesaggistici d‟insieme <strong>di</strong> cui algi artt.<br />

136 e 142 del D.Lgs. 42/2004;<br />

- in<strong>di</strong>rizzi per gli aspetti storico culturali sud<strong>di</strong>visi per siti archeologici, rete storica dei<br />

collegamenti, centuriazioni, centri e agglomerati storici, beni storico-architettonici<br />

extraurbani e beni paesaggistici d‟insieme;<br />

- in<strong>di</strong>rizzi per il territorio rurale e aperto e le risorse ad esso collegate sud<strong>di</strong>visi in<br />

in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> carattere generale <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e in<strong>di</strong>rizzi specifici per la salvaguar<strong>di</strong>a<br />

e gestione dei <strong>di</strong>versi sistemi del territorio rurale aperti e, <strong>di</strong> conseguenza, per le aree<br />

montane, le aree collinari, i complessi vulcanici, le aree <strong>di</strong> pianura, la fascia costiera,<br />

gli ambiti <strong>di</strong> più <strong>di</strong>retta influenza dei sistemi urbani e, infine, per i corpi idrici e le<br />

relative fasce <strong>di</strong> pertinenza;<br />

- in<strong>di</strong>rizzi per la pianificazione <strong>di</strong> settore.<br />

Il comune <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> nel PTR<br />

Il comune <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>, nella visione della Rete Ecologica Regionale, rientra nelle aree <strong>di</strong><br />

massima frammentazione eco sistemica, determinata dall‟incontrollato sviluppo urbanistico;<br />

l‟obiettivo proposto è quello <strong>di</strong> tutelare, valorizzare e recuperare la complessità ecosistemica, ridotta<br />

o <strong>di</strong>sarticolata dalle reti infrastrutturali, dalla <strong>di</strong>spersione inse<strong>di</strong>ativa e dall‟inquinamento, al fine <strong>di</strong><br />

ristabilire il giusto equilibrio tra natura ed ambiente antropizzato.<br />

In virtù delle caratteristiche morfologiche-ambientali e della trama inse<strong>di</strong>ativa il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Volla</strong> ricade nell‟Ambiente inse<strong>di</strong>ativo n°1 – Piana Campana che comprende una porzione <strong>di</strong><br />

territorio che va dal Massico al Nolano fino al Vesuvio.<br />

I problemi che caratterizzano quest‟area sono legati alla forte pressione inse<strong>di</strong>ativa, alla<br />

presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> rischio – da quello idrogeologico a quello vulcanico e sismico per<br />

finire al rischio legato alla presenza <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti industriali – al forte squilibrio economico e<br />

territoriale determinato dalla presenza del capoluogo. La visone che il PTR propone per questo<br />

Ambiente è legata alla possibilità <strong>di</strong> rafforzare e valorizzare le azioni <strong>di</strong> sviluppo e le reti preesistenti.<br />

21


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

L‟obiettivo è assicurare e perseguire una migliore <strong>di</strong>stribuzione dei carichi inse<strong>di</strong>ativi e degli<br />

inse<strong>di</strong>amenti produttivi e commerciali, per giungere all‟obbiettivo <strong>di</strong> organizzazione policentrica del<br />

territorio.<br />

Elementi fondamentali della visioning sono:<br />

un‟ intensa infrastrutturazione del territorio dovuta alla realizzazione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> opere<br />

miranti all‟accrescimento <strong>di</strong> “attrattività economica” e al rilancio dell‟intera regione;<br />

riduzione della risorsa terra, con crisi occupazionale del settore agricolo, nonché<br />

crescente degrado ambientale;<br />

grande emergenza ambientale dovuta alla vulnerabilità delle risorse idriche fluviali,<br />

sotterranee e costiere per inquinamento e cementificazione ed all‟inquinamento dei<br />

pochi terreni ancora a<strong>di</strong>biti ad un reale uso agricolo;<br />

Una possibile prospettiva deve dunque incentrarsi:<br />

sulla qualità delle soluzioni previste per le ipotesi <strong>di</strong> nuove opere o miglioramenti del<br />

sistema infrastrutturale;<br />

sul progetto <strong>di</strong> connessione tra i residui ambienti a naturalità <strong>di</strong>ffusa;<br />

sull‟armonizzazione delle varie attività antropiche ed il miglioramento della gestione<br />

degli inse<strong>di</strong>amenti umani;<br />

sul riequilibrio tra i centri della piana campana ed il capoluogo.<br />

Rispetto al Terzo Quadro Territoriale <strong>di</strong> Riferimento, il comune <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> ricade nel Sistema<br />

Territoriale <strong>di</strong> Sviuppo C7 – Paese Vesuviani a dominante rurale-manufatturiera.<br />

Il Sistema comprende comuni della provincia <strong>di</strong> Napoli e <strong>di</strong> Salerno, situati lungo il versante<br />

interno del Vesuvio, essi sono Cercola, Massa <strong>di</strong> Somma, Ottaviano, Poggiomarino, Pollena<br />

Trocchia, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant‟Anastasia, Somma Vesuviana,<br />

Striano, Terzigno, <strong>Volla</strong>.<br />

L‟area è attraversata dalla SS 268 del Vesuvio, dalla variante alla SS 268, dalla SS 162 <strong>di</strong>r,<br />

asse stradale a carreggiate separate, e da una serie <strong>di</strong> assi trasversali <strong>di</strong> penetrazione <strong>di</strong> minore<br />

importanza che si connettono alla SS 268.<br />

Le autostrade vicine sono la A3 Napoli-Pompei-Salerno a sud, la A16 Napoli-Canosa a nord<br />

e il raccordo autostradale A1-A3 ad ovest. Nessuna <strong>di</strong> questa attraversa il territorio. Gli svincoli più<br />

22


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

prossimi sono, in linea d‟aria e rispetto ad un ipotetico baricentro degli spostamenti del sistema<br />

territoriale, quello <strong>di</strong> Pomigliano d‟Arco sulla A16 e <strong>di</strong> Torre del Greco sulla A3.<br />

Le linee ferroviarie a servizio del territorio sono: la Cancello-Torre Annunziata con le<br />

stazioni <strong>di</strong> Ottaviano, S. Giuseppe Vesuviano e Terzigno; la Napoli-Ottaviano-Sarno della<br />

Circumvesuviana con le stazioni <strong>di</strong> Cercola, Pollena Trocchia, Guindazzi, Madonna dell‟Arco, S.<br />

Anastasia, Mercato Vecchio, Somma, Rione Trieste, Ottaviano, Lavinaio-S. Leonardo, S. Giuseppe<br />

Vesuviano, Casilli, Terzino, Flocco e Poggiomarino.<br />

L‟aeroporto più prossimo è quello <strong>di</strong> Napoli-Capo<strong>di</strong>chino che <strong>di</strong>sta circa 15 km in linea<br />

d‟aria, rispetto ad un ipotetico baricentro degli spostamenti del sistema territoriale.<br />

Per quanto concerne la programmazione, per il sistema stradale, le principali invarianti sono:<br />

prolungamento Circumvallazione Esterna <strong>di</strong> Napoli;<br />

raddoppio da due a quattro corsie della SS 268 “del Vesuvio”;<br />

bretella <strong>di</strong> collegamento SS 268 var-SS 367;<br />

SP Mozzoni in Ottaviano riqualificazione sede viaria ed innesto sulla superstrada 268<br />

“del Vesuvio”;<br />

infrastrutture a servizio dell‟area del Consorzio Agro Alimentare <strong>di</strong> Napoli nel<br />

comune <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>;<br />

riqualificazione del collegamento Acerra-Pomigliano-S. Anastasia.<br />

Per il sistema ferroviario le invarianti progettuali sono:<br />

linea Circumvesuviana <strong>di</strong>rettrice S. Giorgio-<strong>Volla</strong>: raccordo con linea Nola-Napoli<br />

<strong>di</strong>rezione Napoli; nuova tratta <strong>Volla</strong>-Napoli-Afragola AV/AC.<br />

In riferimento alla matrice degli in<strong>di</strong>rizzi strategici, all‟interno del STS C7, gli in<strong>di</strong>rizzi<br />

strategici a cui viene attribuito un peso maggiore e che quin<strong>di</strong> rappresentano una scelta strategica<br />

prioritaria, sono:<br />

sono:<br />

per l‟area tematica C, gli in<strong>di</strong>rizzi C1 – Rischio vulcanico e C6 – Rischio attività estrattive.<br />

Gli in<strong>di</strong>rizzi che hanno un peso minore e che costituiscono un valore strategico da rafforzare<br />

per l‟area tematica A, l‟in<strong>di</strong>rizzo A2 – Programmi;<br />

per l‟area tematica B, gli in<strong>di</strong>rizzi B1 – Difesa della bio<strong>di</strong>versità e B5 – Recupero delle aree<br />

<strong>di</strong>smesse e in via <strong>di</strong> <strong>di</strong>smissione;<br />

23


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

per l‟area tematica C, gli in<strong>di</strong>rizzi C2 – Rischio sismico e C3 – Rischio idrogeologico;<br />

per l‟area tematica E, gli in<strong>di</strong>rizzi E1 – Attività produttive per lo sviluppo industriale e E2a –<br />

Attività produttive per lo sviluppo agricolo – Sviluppo delle filiere.<br />

Gli in<strong>di</strong>rizzi per i quali, invece, il miglioramento ambientale e paesaggistico si raggiunge<br />

attraverso interventi mirati sono:<br />

paesaggio;<br />

per l‟area tematica A, l‟in<strong>di</strong>rizzo A1 – Accessibilità attuale;<br />

per l‟area tematica B, l‟in<strong>di</strong>rizzo B4 – Valorizzazione del patrimonio culturale e del<br />

per l‟area tematica C, gli in<strong>di</strong>rizzi C4 – Rischio incidenti industriali e C5 – Rischio rifiuti;<br />

per l‟area tematica E, gli in<strong>di</strong>rizzi E2b – Attività produttive per lo sviluppo agricolo –<br />

Diversificazione territoriale e E3- Attività produttive per lo sviluppo turistico.<br />

Infine gli in<strong>di</strong>rizzi che hanno scarsa rilevanza strategica sono:<br />

per l‟area tematica B, l‟in<strong>di</strong>rizzo B2 – Valorizzazione territori marginali.<br />

Per quanto concerne il quarto Quadro Territoriale <strong>di</strong> Riferimento, il comune <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> è<br />

interessato dagli effetti indotti dal CTC n°3 "Direttrice nord Napoli Caserta" e dal CTC n°9 "Area<br />

vesuviana".<br />

Il CTC n°3 ha come tema centrale l'interconnessione metropolitana ed è, quin<strong>di</strong>,<br />

caratterizzato dalla sovrapposizione degli effetti che le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> reti procurano sul territorio;<br />

le azioni previste sono: il potenziamento della SS87NC, la realizzazione della stazione <strong>di</strong> porta<br />

dell'AC/AV <strong>di</strong> Afragola, la realizzazione della variante della linea Caserta-Cancello-Napoli per<br />

l'interscambio con l'AC/AV e la realizzazione <strong>di</strong> nuovi collegamenti ed ulteriori infrastrutture a<br />

servizio dell'Interporto <strong>di</strong> Maddaloni/Marcianise.<br />

Il CTC n°9 è caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong> aree ad alta concentrazione <strong>di</strong> rischio ambientale<br />

<strong>di</strong> tipo naturale, <strong>di</strong> conseguenza le azioni previste devono mirare alla mitigazione del rischio e la<br />

messa in sicurezza del territorio; gli interventi previsti sono: il potenziamento della Autostrada A3<br />

Napoli-Pompei-Salerno, il potenziamento della linea Circumvesuviana e l'adeguamento,<br />

potenziamento e allargamento del porto <strong>di</strong> Castellammare <strong>di</strong> Stabia.<br />

Dalla Carta delle risorse naturalistiche ed agroforestali delle Linee guida per il paesaggio si<br />

evince che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> rientra nell' unità tipologica D4 – Mosaici agricoli della pianura ed<br />

aree agricole a più elevata complessità strutturale (arboreti tra<strong>di</strong>zionali, promiscui e specializzati; orti<br />

24


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

arborati, orti vitati), con funzione <strong>di</strong> habitat complementari, <strong>di</strong> zone cuscinetto e <strong>di</strong> collegamento<br />

ecologico rispetto alle aree a maggiore naturalità, con locale presenza <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità<br />

biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati).<br />

Dalla Carta dei sistemi del territorio rurale e aperto, inoltre, si evince che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong><br />

è classificato nelle Aree <strong>di</strong> pianura, nel sistema delle Pianure pedemontane e terrazzate, nel<br />

sottosistema della Pianura vesuviana e nel sistema delle Pianure alluvionali nel sottosistema della<br />

Piana del Sebeto. Il sistema delle pianure pedemontane comprende aree pianeggianti bene drenate<br />

caratterizzate da suoli vulcanici scuri, profon<strong>di</strong>, permeabili e facilmente lavorabili. Qui l‟uso delle<br />

terre è <strong>di</strong>versificato e comprende arboreti specializzati, colture industriali, orti arborati e seminativi<br />

arborati. Il sistema delle pianure alluvionali è il frutto <strong>di</strong> una bonifica <strong>di</strong> lunga durata, dall'età romana<br />

fino agli Anni Sessanta del Novecento; l'assetto territoriale e il <strong>di</strong>segno del paesaggio sono controllati<br />

dalle reti dell'acqua; l'uso prevalente è a seminativo, con colture cerealicole, foraggere e industriali <strong>di</strong><br />

pieno campo, pioppeti, ed una subor<strong>di</strong>nata presenza <strong>di</strong> arboreti e or<strong>di</strong>namenti promiscui. Nelle<br />

pianure alluvionali prossime ai centri vulcanici ed alle gran<strong>di</strong> conurbazioni, prevalgono le colture<br />

orticole e floricole <strong>di</strong> pieno campo ed in coltura protetta: qui la struttura fon<strong>di</strong>aria raggiunge i limiti<br />

più spinti <strong>di</strong> frammentazione, con un mosaico minuto <strong>di</strong> appezzamenti ed aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni<br />

ridottissime.<br />

Le Linee guida definisco, inoltre, gli in<strong>di</strong>rizzi per la pianificazione provinciale e comunale<br />

dei tali territori. 7 Da ciò <strong>di</strong> evince che gli in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> maggior peso per il territorio comunale, in<br />

questione, sono:<br />

salvaguar<strong>di</strong>a dell‟integrità delle aree rurali;<br />

salvaguar<strong>di</strong>a e mantenimento dell‟uso del suolo agricolo delle aree periurbane e<br />

intercluse;<br />

salvaguar<strong>di</strong>a dei corsi d‟acqua e delle opere <strong>di</strong> bonifica;<br />

in<strong>di</strong>viduazione e salvaguar<strong>di</strong>a degli schemi <strong>di</strong> centuriazione storica.<br />

7 Per un approfon<strong>di</strong>mento maggiore si rimanda al capitolo 6, paragrafo 6.3.2.4 del documento “Linee<br />

guida per il paesaggio in Campania”.<br />

25


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Proposta <strong>di</strong> Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale<br />

Estratto dal Rapporto <strong>Preliminare</strong> redatto nell’ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Valutazione<br />

Ambientale Strategica<br />

La provincia <strong>di</strong> Napoli è attualmente sprovvista <strong>di</strong> uno strumento <strong>di</strong> pianificazione così come<br />

previsto dalla Legge 142/1990 e riba<strong>di</strong>to dalla L.R. 16/2004 s.m.i. 8 L‟amministrazione provinciale è<br />

pervenuta alla proposta <strong>di</strong> Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale (PTCP) il 17 <strong>di</strong>cembre<br />

2007 con delibera <strong>di</strong> Giunta n. 1091; successivamente l‟entrata in vigore della Legge Regionale n.<br />

13/2008, relativa all‟approvazione del Piano Territoriale Regionale, che riserva alla Regione la<br />

competenza esclusiva in materia <strong>di</strong> pianificazione paesaggistica, ha comportato la necessità <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>ficare la proposta <strong>di</strong> PTCP; le conseguenti mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni alla Proposta definitiva del<br />

PTCP sono state approvate dalla Giunta Provinciale con delibera n. 747 dell' 8 ottobre 2008.<br />

Il 30 aprile 2009 la Giunta ha adottato il Rapporto ambientale che sintetizza il processo <strong>di</strong><br />

Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del PTCP. Tale documento è stato posto come base per la<br />

successiva fase <strong>di</strong> consultazione, che, allo stato, non risulta ancora conclusa.<br />

In assenza <strong>di</strong> un piano approvato in via definitiva e <strong>di</strong> conseguenza cogente, la Proposta<br />

definitiva <strong>di</strong> PTCP, <strong>di</strong>viene lo strumento da analizzare per la pianificazione <strong>di</strong> livello comunale, al<br />

fine <strong>di</strong> accrescere il livello <strong>di</strong> conoscenza del territorio ed in<strong>di</strong>rizzare le scelte verso una probabile<br />

compatibilità con gli in<strong>di</strong>rizzi che deriveranno dallo strumento territoriale una volta definitivamente<br />

approvato.<br />

Obiettivi del PTCP<br />

Il PTCP della provincia <strong>di</strong> Napoli in<strong>di</strong>vidua come obiettivi fondamentali:<br />

<strong>di</strong>ffondere la valorizzazione del paesaggio su tutto il territorio provinciale;<br />

intrecciare all‟inse<strong>di</strong>amento umano una rete <strong>di</strong> naturalità <strong>di</strong>ffusa;<br />

8 In tal senso particolare rilevanza è data allo strumento in parola dal Regolamento 5 del 2011 dove è<br />

stabilito che le previsioni degli strumenti urbanistici generali non contemplati dalla L.R. 16/2004 perdano <strong>di</strong><br />

efficacia entro i 18 mesi successivi all'approvazione del P.T.C.P. in cui rientra il territorio comunale.<br />

26


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

realizzare un equilibrio della popolazione sul territorio con un'offerta abitativa<br />

sostenibile;<br />

in<strong>di</strong>rizzare la politica <strong>di</strong> coesione verso quelle aree <strong>di</strong> esclusione e marginalità sociale<br />

accoppiate al degrado urbanistico e<strong>di</strong>lizio;<br />

in<strong>di</strong>rizzare le attività produttive in armonia con il paesaggio e l'ambiente, favorendo<br />

la crescita dell'occupazione;<br />

riqualificare i siti <strong>di</strong>smessi, concentrare le localizzazioni e qualificare l'ambiente <strong>di</strong><br />

lavoro;<br />

migliorare la vivibilità dell'inse<strong>di</strong>amento con una <strong>di</strong>stribuzione dei servizi e delle<br />

attività <strong>di</strong>ffusa ed equilibrata, accessibile ai citta<strong>di</strong>ni;<br />

elevare l‟istruzione e la formazione con la <strong>di</strong>ffusione delle infrastrutture della<br />

conoscenza in maniera capillare;<br />

<strong>di</strong>namizzare il sistema <strong>di</strong> comunicazione interno e le relazioni esterne<br />

particolarmente con le aree metropolitane contermini.<br />

Il piano pone, quin<strong>di</strong>, al centro della sua attenzione la riqualificazione ambientale e la<br />

valorizzazione del paesaggio su tutto il territorio provinciale (art. 1, comma 7), in coerenza con i più<br />

recenti orientamenti internazionali in materia sintetizzati nella Convenzione europea del paesaggio<br />

(Cep).<br />

In linea con l‟approccio contenuto nella Cep, firmata a Firenze nel 2000, il piano riconosce<br />

come paesaggio la totalità del territorio e non solo sue singole parti in<strong>di</strong>viduate in base ad eccezionali<br />

qualità estetiche e percettive, facendo proprio il concetto <strong>di</strong> paesaggio come frutto delle interazioni,<br />

anche <strong>di</strong> lungo corso, fra <strong>di</strong>namiche ambientali, comunità inse<strong>di</strong>ate ed attività antropiche.<br />

Nell‟ottica <strong>di</strong> puntare sulle risorse ambientali e paesaggistiche, gli obiettivi danno priorità<br />

alla creazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> naturalità intrecciata all‟inse<strong>di</strong>amento, in modo da collegare i principali<br />

centri <strong>di</strong> valore ambientale (core areas) attraverso corridoi ecologici che costituiscano un‟occasione<br />

<strong>di</strong> riqualificazione anche del tessuto urbano. Le core areas sono identificate nei siti attualmente<br />

tutelati - Parchi, Riserve, Sic, Zps - e rappresentano i no<strong>di</strong> della rete, da potenziare ed incrementare<br />

anche attraverso l‟istituzione <strong>di</strong> nuovi parchi.<br />

I Comuni, inoltre, sono in<strong>di</strong>rizzati a realizzare opere tese a ridurre la frammentazione<br />

ambientale anche all‟interno dei nuclei urbani.<br />

27


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Assi strategici del PTCP<br />

Il perseguimento degli obiettivi è affidato all‟in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> quattro “assi strategici”, (artt.<br />

10 – 14) che mettono in evidenza come il sistema ambientale e quello antropico sono considerati<br />

come un unicum da riorganizzare, nell‟ottica del miglioramento della qualità <strong>di</strong> vita degli abitanti e<br />

della sostenibilità degli inse<strong>di</strong>amenti; tali assi strategici sono:<br />

1. valorizzazione e riarticolazione del sistema urbano;<br />

2. conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale, naturale, culturale e<br />

paesistico;<br />

3. sviluppo, riorganizzazione e qualificazione della mobilità e dei trasporti pubblici in<br />

chiave intermodale;<br />

4. rafforzamento dei sistemi locali territoriali.<br />

Per quanto concerne l'asse strategico al punto 1. le strategie del piano sono in<strong>di</strong>rizzate alla<br />

formazione <strong>di</strong> nuove reti e sistemi <strong>di</strong> centralità urbane al fine <strong>di</strong> decongestionare l'addensamento <strong>di</strong><br />

funzioni e opportunità del capoluogo, puntando, da un lato a rafforzare gli assi settentrionali ed<br />

orientali della provincia e dall'altro a riqualificare e salvaguardare le aree ine<strong>di</strong>ficate intercluse nel<br />

continuum urano settentrionale. Tali strategie si articolano a livello locale avendo come riferimento i<br />

Sistemi Territoriali <strong>di</strong> Sviluppo in<strong>di</strong>viduati nel PTR, in alcuni casi sud<strong>di</strong>visi in ulteriori sistemi in<br />

ragione della presenza <strong>di</strong> centralità <strong>di</strong> cui si vuole potenziare l'autonomia.<br />

La strategia <strong>di</strong> cui al punto 2. si basa sul rafforzamento delle azioni degli enti <strong>di</strong> gestione<br />

delle aree protette, sulla salvaguar<strong>di</strong>a della bio<strong>di</strong>versità e della qualificazione paesistica delle aree<br />

agricole - attraverso la riduzione <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong> suolo e l'incentivazione alla valorizzazione dei<br />

caratteri peculiari - e sulla <strong>di</strong>fesa e valorizzazione del patrimonio dei beni culturali, storici e<br />

archeologici.<br />

Il perseguimento della strategia al punto 3. passa attraverso l'attuazione <strong>di</strong> politiche capaci <strong>di</strong><br />

spostare la modalità <strong>di</strong> trasporto dal mezzo privato a quello pubblico potenziando il ruolo della<br />

metropolitana regionale me<strong>di</strong>ante sistemi intermodali locali <strong>di</strong> collegamento ad essa.<br />

La strategia <strong>di</strong> rafforzamento dei sistemi locali territoriali <strong>di</strong> cui al punto 4. può essere<br />

ottenuta me<strong>di</strong>ante l'attuazione <strong>di</strong> politiche che agiscono sulle singole unità produttive, la creazione <strong>di</strong><br />

legami con i Centri <strong>di</strong> ricerca e le Università e il miglioramento dell'assetto territoriale. La Provincia<br />

28


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

si orienta a sostenere tale miglioramento attraverso specifiche azioni rivolte al settore dell'industria,<br />

del turismo e della produzione agricola.<br />

Il comune <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> nel PTCP:<br />

Il comune <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> ricade nel Sistema Vesuviano Nord - Occidentale per il quale la Provincia<br />

in<strong>di</strong>vidua come prioritari l'incremento e l'integrazione tipologica dei servizi urbani <strong>di</strong> livello<br />

sovracomunale e <strong>di</strong> servizi al turismo naturalistico; inoltre ipotizza una riorganizzazione degli<br />

inse<strong>di</strong>amenti come un sistema urbano integrato, una sorta <strong>di</strong> "città" caratterizzata da relazioni <strong>di</strong><br />

complementarietà tra i <strong>di</strong>versi centri del sistema e con quelli del sistema vesuviano orientale.<br />

La Disciplina del territorio proposta dal PTCP classifica il territorio comunale in aree<br />

agricole periurbane (art. 48); inse<strong>di</strong>amenti urbani prevalentemente consolidati (art. 51); aree <strong>di</strong><br />

consolidamento urbano e <strong>di</strong> riqualificazione ambientale (art. 52); aree e complessi per servizi ed<br />

attrezzature pubbliche e/o <strong>di</strong> interesse pubblico <strong>di</strong> rilievo provinciale e/o sovracomunale (art. 56);<br />

inoltre in<strong>di</strong>vidua le principali reti infrastrutturali per la mobilità (art. 63 lett. c), d) e g)); alcuni<br />

interventi legati al sistema della mobilità sono espressamente normati dall'articolo 13.<br />

L'articolo 48, comma 1 norma le aree agricole periurbane come aree che presentano precisi<br />

rapporti spaziali d i contiguità o inclusione con le aree urbanizzate centrali o periferiche, ovvero<br />

intercluse tra più aree urbanizzate con una elevata contiguità inse<strong>di</strong>ativa, ove maggiormente si<br />

concentrano le pressioni e<strong>di</strong>ficatorie e <strong>di</strong> trasformazione per usi extragricoli e più forti sono i rischi <strong>di</strong><br />

compromissione della struttura produttiva primaria e della qualità ambientale.<br />

Al comma 2 <strong>di</strong>spone che in queste aree si dovrà puntare alla realizzazione <strong>di</strong> un equilibrio<br />

stabile fra sistema agricolo, sistema delle risorse naturali e sistema urbano attraverso la riduzione<br />

delle pressioni urbane sulle attività produttive agricole, la tutela e l‟arricchimento delle presenze<br />

naturali e del paesaggio, la creazione e valorizzazione <strong>di</strong> spazi <strong>di</strong> fruizione ricreativa e <strong>di</strong><br />

rigenerazione ecologica.<br />

L'articolo 51 al comma 1 stabilisce che gli inse<strong>di</strong>amenti urbani prevalentemente consolidati<br />

sono costituiti dai tessuti urbani compiuti o quasi compiuti, in prevalenza esistenti al 1965. Al comma<br />

2 specifica che in tali zone la pianificazione comunale, fermo restando il rispetto della <strong>di</strong>sciplina<br />

paesaggistica vigente, dovrà essere finalizzata a mantenere o immettere i valori urbani identificabili<br />

principalmente nella complessità funzionale e sociale, nella riconoscibilità dell‟impianto spaziale, nel<br />

ruolo strutturante del sistema degli spazi pubblici. Occorre, pertanto, che sia assicurata<br />

29


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

prioritariamente un‟adeguata dotazione <strong>di</strong> attrezzature pubbliche e <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> servizio alla residenza<br />

e, nell‟ambito della strategia delineata per il rafforzamento della rete <strong>di</strong> centralità urbane e sulla base<br />

dei criteri in merito espressi dal PTCP, si dovrà sostenere ed integrare il sistema dei riferimenti<br />

urbani alle <strong>di</strong>verse scale configurando reti interconnesse <strong>di</strong> servizi, <strong>di</strong> spazi della produzione, <strong>di</strong><br />

infrastrutture per la mobilità, <strong>di</strong> corridoi ecologici.<br />

L'articolo 52, comma 1 norma le aree <strong>di</strong> consolidamento urbanistico e <strong>di</strong> riqualificazione<br />

ambientale ossia i tessuti urbani <strong>di</strong> recente formazione caratterizzati da <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> densità e da<br />

<strong>di</strong>fferenti morfologie e qualità delle componenti. Presentano in gran parte un‟organizzazione<br />

frammentata e con parziali e/o labili connessioni con il tessuto urbano preesistente, lotti ine<strong>di</strong>ficati<br />

e/o spazi agricoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa estensione, un‟inadeguata organizzazione degli spazi pubblici ed una<br />

<strong>di</strong>ffusa carenza <strong>di</strong> qualità e senso del tessuto connettivo. Sono prevalentemente presenti ai margini<br />

degli inse<strong>di</strong>amenti e in alcuni casi includono inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica. Possono<br />

comprendere ambiti caratterizzati dalla monofunzionalità, con l‟esclusiva presenza della funzione<br />

residenziale, o con una presenza <strong>di</strong> attrezzature collettive e/o attività terziarie private non<br />

coerentemente relazionate a i tessuti residenziali e/o dalla commistione <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> se<strong>di</strong> produttive<br />

industriali/artigianali e funzioni residenziali. La con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> incompiutezza, la carente<br />

organizzazione del sistema degli spazi pubblici, l‟accentuata eterogeneità dei caratteri tipo-<br />

morfologici e funzionali concorrono ad impoverire il paesaggio urbano.<br />

Al comma 3 stabilisce che i Comuni <strong>di</strong>sciplinano tali aree, nell‟ambito dei PUC e fermo<br />

restando i l rispetto della <strong>di</strong>sciplina paesaggistica vigente, anche eventualmente articolandole in<br />

sottozone, finalizzando le trasformazioni al sod<strong>di</strong>sfacimento dei fabbisogni della popolazione<br />

residente nonché alla riqualificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica, configurando gli<br />

interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica e <strong>di</strong> completamento come occasione per ri<strong>di</strong>segnarne e<br />

qualificarne l‟assetto. A tali fini la nuova e<strong>di</strong>ficazione, ed in particolare quella residenziale, deve<br />

essere prevista all‟interno <strong>di</strong> una strategia <strong>di</strong> consolidamento dell‟impianto urbano e <strong>di</strong> incremento<br />

della dotazione <strong>di</strong> servizi ed attrezzature, nonché <strong>di</strong> integrazione sociale, al fine <strong>di</strong> migliorare le<br />

con<strong>di</strong>zioni complessive dell‟esistente e <strong>di</strong> rafforzarne le relazioni con il contesto urbano. Tali<br />

previsioni devono evitare la <strong>di</strong>latazione delle zone e<strong>di</strong>ficate puntando prioritariamente alla ricucitura<br />

del costruito e programmando le nuove e<strong>di</strong>ficazioni in contiguità con l‟e<strong>di</strong>ficato esistente, definendo<br />

altresì margini riconoscibili agli inse<strong>di</strong>amenti urbani. Gli interventi <strong>di</strong> integrazione e<strong>di</strong>lizia devono<br />

essere improntati a criteri <strong>di</strong> sostenibilità ambientale assicurando un equilibrato rapporto tra aree<br />

e<strong>di</strong>ficate ed aree ver<strong>di</strong>, aree impermeabili ed aree permeabili (con l‟applicazione <strong>di</strong> parametri<br />

massimi, l‟idoneo trattamento dei suoli scoperti pavimentati ecc. ) e incentivando l‟utilizzo <strong>di</strong><br />

30


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

materiali e<strong>di</strong>lizi ecosostenibili, nonché assumendo la riqualificazione e/o la realizzazione del sistema<br />

degli spazi pubblici – le attrezzature e la rete <strong>di</strong> percorsi e piazze – come elemento strutturante sotto il<br />

profilo spaziale e funzionale.<br />

L'articolo 56, comma 2 prescrive che il PTCP in<strong>di</strong>vidua le aree e i complessi esistenti da<br />

consolidare, sviluppare, riqualificare, nonché quelli già previsti con atti <strong>di</strong> pianificazione o<br />

programmazione precedenti e quelli necessari per rispondere alla domanda <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> nuovi<br />

ambiti funzionali. Tra le aree in<strong>di</strong>viduate vi è "21) Centro Agroalimentare <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>;". L'attuazione<br />

delle previsioni del piano avviene me<strong>di</strong>ante Accordo <strong>di</strong> Programma sottoscritto tra <strong>Comune</strong><br />

interessato, Regione - nei casi ove siano coinvolte sue specifiche competenze - e gli Enti competenti,<br />

come previsto dall'art. 12 della legge regionale 16/2004.<br />

Inoltre il territorio <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> è interessato dalla proposta <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> una rete ciclabile<br />

provinciale che consenta <strong>di</strong> connettere i siti archeologici <strong>di</strong> maggior rilievo e, in prospettiva, <strong>di</strong><br />

coinvolgere gran parte degli inse<strong>di</strong>amenti della piana napoletana (art. 13 let. J)); infine il comune è<br />

attraversato dai binari della linea AV/AC.<br />

----<br />

Nell'analisi della relazione <strong>di</strong> coerenza degli obbiettivi del PUC con la pianificazione<br />

sovraor<strong>di</strong>nata, non si può non evidenziare la necessità <strong>di</strong> un'attenta valutazione della zonizzazione<br />

che il Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale ha previsto per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>. Ivi, infatti,<br />

una vasta zona del territorio è stata in<strong>di</strong>viduata quale "Area Agricola Periurbana" sebbene l'esame<br />

della con<strong>di</strong>zione attuale evidenzi che parte della stessa risulti, in realtà, sostanzialmente urbanizzata e<br />

fittamente e<strong>di</strong>ficata. Pertanto, in sede <strong>di</strong> redazione del progetto <strong>di</strong> Piano, al fine <strong>di</strong> garantire<br />

un'adeguata efficienza ed economicità del proce<strong>di</strong>mento, ci si riserva <strong>di</strong> far ricorso alla conferenza <strong>di</strong><br />

copianificazione <strong>di</strong> cui al secondo periodo del 4° comma dell'art.7 del Regolamento regionale<br />

n.5/2011 9 , con l'obbiettivo <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre preliminarmente con gli Enti sovraor<strong>di</strong>nati le scelte <strong>di</strong><br />

Piano e le interpretazioni date alle <strong>di</strong>sposizioni della pianificazione regionale e provinciale.<br />

9 L’amministrazione procedente può invitare a partecipare a una conferenza <strong>di</strong> pianificazione,<br />

sottoforma <strong>di</strong> conferenza <strong>di</strong> servizi, tutti gli enti che esprimono i pareri, i nulla osta, e le autorizzazioni<br />

<strong>di</strong> cui al comma 4 dell’articolo 3.<br />

31


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Gli obiettivi qualitativi delle dotazioni territoriali<br />

Popolazione e struttura economica:<br />

(Estratto dal Rapporto <strong>Preliminare</strong> redatto nell’ambito del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> Valutazione<br />

Ambientale Strategica)<br />

L‟analisi dei dati demografici evidenzia come l‟area vollese sia, fra le varie <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong><br />

crescita della conurbazione napoletana, quella che ha avuto una forte accelerazione in termini <strong>di</strong><br />

espansione demografica negli anni fra il 1980 ed oggi. <strong>Volla</strong>, in particolare, presenta la crescita<br />

demografica <strong>di</strong> maggiore intensità nell'ambito del STS <strong>di</strong> appartenenza nel complessivo periodo<br />

1981-2001.<br />

Fonte: PTR Campania<br />

La crescita demografica ha corrisposto, ovviamente ad un'intensa attività e<strong>di</strong>lizia che ha corrisposto<br />

alla messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un consistente parco abitazioni con crescita percentuale nettamente<br />

superiore a quanto rilevabile negli altri comuni dell'area vesuviana.<br />

32


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Fonte: PTR Campania<br />

Quale contraltare <strong>di</strong> questo intenso processo <strong>di</strong> urbanizzazione si è determinato il progressivo<br />

abbandono dell'attività agricola. Il PTR rilevava, infatti, al 2001, un decremento, su base decennale,<br />

<strong>di</strong> oltre il 50% del complesso dell'attività legata al lavoro della terra.<br />

Fonte: PTR Campania<br />

Entrando nel dettaglio dell'evoluzione socio demografica del territorio, i dati censimentari<br />

<strong>di</strong>sponibili nel periodo 2001/2010 evidenziano una <strong>di</strong>namica ormai stabilizzata con componenti <strong>di</strong><br />

crescita sostanzialmente in linea con quelle riscontrabili nel resto della conurbazione napoletana.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Fonte: ISTAT<br />

Tuttavia, analizzando con maggiore attenzione i dati a <strong>di</strong>sposizione si nota che la variazione<br />

demografica risulta, in realtà, conseguenza <strong>di</strong> una <strong>di</strong>namica in cui ad un saldo naturale<br />

sostanzialmente in linea con quello dei comuni contermini, corrisponde un saldo migratorio<br />

particolarmente negativo.<br />

34


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Sorvolando, infatti, sul poco significativo dato del 2002, conseguenza, più che altro, del<br />

<strong>di</strong>verso modo <strong>di</strong> rilevazione, tra censimento ed anagrafe comunale, del numero dei residenti, risulta<br />

evidente che il fatto che la consistenza demografica complessiva si mantenga pressoché costante è<br />

principalmente il risultato <strong>di</strong> una notevole tendenza all'abbandono del comune. Confrontando,<br />

tuttavia, l'andamento del valore <strong>di</strong> mercato degli immobili, si riscontra che tale variazione non<br />

<strong>di</strong>pende tanto da un sentimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>saffezione, quanto dal fatto che l'attività e<strong>di</strong>lizia locale non riesce<br />

più a sod<strong>di</strong>sfare la richiesta. Tale dato emerge ancor più chiaramente analizzando l'andamento, nel<br />

decennio, del numero me<strong>di</strong>o dei componenti per famiglia. Questo tende a mantenersi piuttosto<br />

elevato, su valori nettamente superiori rispetto ai comuni contermini e, comunque, tra i più alti della<br />

provincia <strong>di</strong> Napoli, denunciando una scarsa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> alloggi destinati a nuclei familiari <strong>di</strong><br />

nuova costituzione ed ai single.<br />

In definitiva, a fronte <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione naturale che appare sostanzialmente in linea con le<br />

<strong>di</strong>namiche provinciali <strong>Volla</strong>, in relazione alla particolare con<strong>di</strong>zione del contesto abitativo, tende a<br />

non essere in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le richieste <strong>di</strong> abitazione della propria popolazione perdendo,<br />

progressivamente i giovani in cerca <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza e costringendo, altresì, alla convivenza anche<br />

coloro che, teoricamente, sarebbero in grado <strong>di</strong> formare nuclei familiari, anche monocomponente,<br />

autonomi.<br />

35


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Anche l'esiguità della componente stranieri evidenzia tale particolare con<strong>di</strong>zione.<br />

Analizzando in dettaglio il dato citta<strong>di</strong>ni immigrati (soprattutto extracomunitari) riferito alla<br />

provincia <strong>di</strong> Napoli e comparando lo stesso con quanto risultante per il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>, si riscontra<br />

che la presenza <strong>di</strong> tali soggetti risulta molto al <strong>di</strong> sotto della me<strong>di</strong>a. Ciò non può che spiegarsi con<br />

l'incapacità del territorio <strong>di</strong> offrire soluzioni abitative a prezzi accettabili da siffatta classe <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni.<br />

36


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Obiettivi qualitativi delle dotazioni territoriali:<br />

Le considerazioni sopra riportate consentono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, brevemente, alcuni degli<br />

obiettivi qualitativi cui far riferimento nella redazione del progetto <strong>di</strong> P.U.C., riservando la<br />

definizione degli aspetti quantitativi all‟analisi <strong>di</strong>mensionale che sarà condotta dopo l‟acquisizione<br />

dei dati del Censimento 2011 ovvero, in mancanza, <strong>di</strong> una revisione degli aspetti inerenti l‟anagrafe<br />

e<strong>di</strong>lizia che tenga conto delle osservazioni formulate dalla Provincia in sede <strong>di</strong> analisi della<br />

precedente proposta <strong>di</strong> P.U.C.<br />

L‟osservazione che <strong>Volla</strong> tenda a perdere abitanti, soprattutto con riferimento alle famiglie<br />

meno numerose ed ai nuclei mono-componente, induce, oltre a considerazioni in merito al parco<br />

immobiliare residenziale esistente ed alla sua inadeguatezza rispetto ai bisogni <strong>di</strong> tali soggetti, a<br />

prevedere la necessità <strong>di</strong> un adeguamento dell‟offerta <strong>di</strong> attrezzature e servizi che sia in grado <strong>di</strong><br />

favorire l‟inversione delle <strong>di</strong>namiche in atto.<br />

In tal senso, unitamente alla previsione <strong>di</strong> adeguati interventi sul parco immobiliare da<br />

destinare all‟e<strong>di</strong>lizia residenziale sociale, costituiranno obiettivi prioritari del piano delle attrezzature<br />

elementi quali asili nido, immobili de<strong>di</strong>cati allo svolgimento delle attività sportive, centri<br />

polifunzionali per il tempo libero e lo spettacolo.<br />

Dall‟analisi delle dotazioni presenti, nonché del quadro tipico dei fabbisogni propri <strong>di</strong> tale<br />

componente demografica, risulta, infatti, che tali siano gli elementi che maggiormente potrebbero<br />

incrementare il grado <strong>di</strong> appetibilità del <strong>Comune</strong> e quin<strong>di</strong> scoraggiare l‟abbandono.<br />

Del resto l‟attenzione posta alle giovani coppie ed ai nuclei mono-componente nasce anche<br />

dalla considerazione che questi, in generale, costituiscono la forza lavoro del futuro, in grado <strong>di</strong><br />

stimolare un equilibrato sviluppo socio economico della collettività e <strong>di</strong> portare il <strong>Comune</strong> verso una<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> equilibrio delle componenti demografiche contrastando la notevole crescita dell‟in<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> vecchiaia che ha caratterizzato l‟ultimo decennio.<br />

37


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Obiettivi generali e le scelte <strong>di</strong> tutela e valorizzazione degli elementi <strong>di</strong> identità culturale del territorio<br />

urbano e rurale.<br />

Il quadro generale <strong>di</strong> riferimento. L‟urbanistica nella crisi.:<br />

Il quadro generale, nel quale si colloca oggi, la redazione del PUC <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> è sensibilmente<br />

mo<strong>di</strong>ficato rispetto a quello nel quale sono stati prodotti e definiti gli in<strong>di</strong>rizzi programmatici<br />

richiamati nel precedente paragrafo. Il nostro paese e,in particolare, il Sud, vivono una crisi<br />

economica grave e probabilmente <strong>di</strong> lungo periodo. La spesa pubblica è fortemente ridotta e richiede<br />

sempre <strong>di</strong> più attenzione alla sua efficienza; contemporaneamente anche gli investimenti privati<br />

risentono della crisi e impongono molta attenzione alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> competitività e convenienza che<br />

possono facilitarli. Si tratta, in altre parole <strong>di</strong> programmare l‟assetto del territorio comunale in un<br />

quadro <strong>di</strong> forte incertezza, che richiede flessibilità degli obiettivi, monitoraggio dell‟attuazione dei<br />

programmi, e semplificazione dei meccanismi attuativi.<br />

Queste necessità trovano nella doppia componente del PUC, prescritta dalla legge urbanistica<br />

regionale, quella strutturale e quella programmatica, un terreno fertile <strong>di</strong> applicazione.<br />

La componente strutturale del PUC definirà gli obiettivi <strong>di</strong> lungo periodo, le scelte e gli orientamenti,<br />

anche con le relative localizzazioni, per l‟assetto del territorio. La vera trasformazione sarà affidata<br />

alla componente programmatica, da attuare e verificare su base poliennale. Lì si porranno i <strong>di</strong>ritti e le<br />

caratteristiche delle trasformazioni territoriali. Sarà possibile, in tal modo, verificare perio<strong>di</strong>camente<br />

le scelte sul “mercato” reale della domanda.<br />

Ma proprio questo quadro generale <strong>di</strong> crisi e incertezza impone approcci innovativi alla<br />

pianificazione urbanistica che possono sintetizzarsi nei seguenti punti:<br />

Far costare meno la città ai citta<strong>di</strong>ni. Si tratta <strong>di</strong> favorire la realizzazione o la riqualificazione <strong>di</strong> parti<br />

della città, con attenzione ai sui costi <strong>di</strong> produzione e soprattutto <strong>di</strong> gestione. Vanno in questo quadro<br />

incentivate le forme <strong>di</strong> risparmio energetico e <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energia rinnovabile sia private che<br />

pubbliche.<br />

Nel quadro <strong>di</strong> questa strategia si tratta anche <strong>di</strong> favorire l‟uso degli spazi pubblici e delle attrezzature<br />

pubbliche per favorire una rinnovata socialità tra i citta<strong>di</strong>ni con particolare riferimento agli anziani e<br />

ai giovani.<br />

Creare le con<strong>di</strong>zioni per favorire l‟occupazione, favorendo l‟offerta <strong>di</strong> spazi per attività produttive nei<br />

<strong>di</strong>versi settori.<br />

38


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Questo richiede che, nella redazione del piano:<br />

Si valutino con attenzione i costi <strong>di</strong> urbanizzazione effettivi legati ai nuovi<br />

inse<strong>di</strong>amenti;<br />

Nel Regolamento Urbanistico E<strong>di</strong>lizio Comunale venga posta attenzione al tema<br />

della manutenzione delle infrastrutture e degli spazi pubblici.<br />

Nel Regolamento Urbanistico E<strong>di</strong>lizio Comunale venga incentivata l‟e<strong>di</strong>lizia<br />

energeticamente sostenibile, anche con premialità progressive in termini <strong>di</strong> oneri o <strong>di</strong><br />

volumetrie.<br />

Nelle norme del PUC e Regolamento Urbanistico E<strong>di</strong>lizio Comunale venga<br />

incentivata l‟architettura e la costruzione <strong>di</strong> spazi pubblici <strong>di</strong> qualità..<br />

Si ricerchino con attenzione punti <strong>di</strong> equilibrio tra densità e socialità.<br />

Si offrano spazi flessibili al lavoro e alla creatività.<br />

Un altro tema <strong>di</strong>rettamente connesso con le considerazioni precedenti, riguarda il consumo <strong>di</strong><br />

suolo, il cui contenimento rappresenta una fondamentale politica <strong>di</strong> sostenibilità, dato che si tratta <strong>di</strong><br />

una risorsa finita, non riproducibile. Questo comporta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare le nuove trasformazioni urbane<br />

necessarie verso i suoli già o verso le varie porosità che la l‟e<strong>di</strong>ficato offre, dove sono possibili<br />

interventi <strong>di</strong> sostituzione e <strong>di</strong> ragionevole densificazione, introducendo così, anche in Italia, la<br />

demolizione e ricostruzione come modalità or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong> riqualificazione urbana.<br />

39


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Gli in<strong>di</strong>rizzi programmatici dell‟amministrazione Comunale.<br />

Con delibera n. 122 del 31.12.1997 il Consiglio Comunale <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> formulava gli in<strong>di</strong>rizzi<br />

programmatici per lo sviluppo del territorio, presupposto del re<strong>di</strong>gendo PUC. Con riferimento alla<br />

<strong>di</strong>mensione dell‟area vasta comprensoriale gli in<strong>di</strong>rizzi raccomandavano <strong>di</strong>,:<br />

dare un ruolo comprensoriale alla città;<br />

perseguire tale obiettivo attraverso un insieme <strong>di</strong> infrastrutture sovracomunali<br />

(CAAN, completamento della grande viabilità veloce periferica, attivazione della<br />

bretella della Circumvesuviana);<br />

ampliare l‟area PIP;<br />

con riferimento al territorio comunale:<br />

eliminare la congestione <strong>di</strong> traffico e <strong>di</strong> attività lungo gli assi urbani principali;<br />

dare alla città una “forma urbana” che la rendesse riconoscibile;<br />

riammagliare i vari quartieri per superare la frammentazione del tessuto urbano;<br />

delocalizzare le attività produttive interne alla città e riconvertirne le aree <strong>di</strong> se<strong>di</strong>me;<br />

definire regole morfologiche capaci <strong>di</strong> promuovere la qualità dell‟e<strong>di</strong>ficato e tutelare<br />

l‟ambiente agricolo;<br />

recuperare le vasche e gli alvei;<br />

valorizzare le masserie;<br />

recuperare il patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente;<br />

integrare funzionalmente le aree <strong>di</strong> interesse pubblico sottoutilizzate;<br />

rinaturalizzare le aree lungo i corsi d‟acqua;<br />

prevedere aree per attività commerciali.<br />

Per conseguire tali obiettivi, la delibera raccomandava poi <strong>di</strong> re<strong>di</strong>gere il piano con attenzione<br />

ai processi partecipativi.<br />

Successivamente gli obiettivi strategici in<strong>di</strong>cati nella delibera <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzi Programmatici( n. 122 del<br />

31.12.1997) hanno trovato conferma negli stu<strong>di</strong> e nelle analisi che hanno supportato la redazione del<br />

presente <strong>Preliminare</strong> Piano con particolare riferimento a:<br />

40


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

1 riferire proiezioni e previsioni al contesto metropolitano;<br />

2 sfruttare la collocazione strategica del territorio comunale per promuovere sviluppo e<br />

qualità urbana, soprattutto attraverso la localizzazione <strong>di</strong> attrezzature e servizi <strong>di</strong><br />

livello comprensoriale;<br />

3 favorire l'uso <strong>di</strong> tutte le risorse interne al sistema (territoriali, impren<strong>di</strong>toriali,<br />

culturali, ambientali) per accelerare l‟attuazione del piano, evitando congestioni e<br />

<strong>di</strong>storsioni<br />

4 in<strong>di</strong>viduare interventi efficienti e "chiari", capaci cioè <strong>di</strong> restituire alla città la<br />

"struttura" che aveva all'origine e che poi ha perso,<br />

5 recepire e canalizzare tutte le esigenze dei citta<strong>di</strong>ni, anche quelle particolari, a<br />

con<strong>di</strong>zione che non contrastino con quelle della comunità;<br />

6 consentire l'imme<strong>di</strong>ato avvio dell'attività <strong>di</strong> trasformazione del territorio.<br />

È in<strong>di</strong>spensabile che il confronto sui principi generali che la citta<strong>di</strong>nanza ha con<strong>di</strong>viso negli<br />

scorsi anni, nel corso della consultazione pubblica svolta all‟avvio della produzione partecipata del<br />

Piano (<strong>di</strong>chiarato decaduto dalla sentenza del TAR Campania n.3871/2012) ,sia assunto come<br />

riferimento. In tale confronto è emerso e si è con<strong>di</strong>viso che per conseguire le finalità <strong>di</strong> interesse <strong>di</strong><br />

singoli e della comunità la trasformazione del territorio deve rispettare alcune "REGOLE" finalizzate<br />

a :<br />

favorire, attraverso norme dettagliate, riferite alle <strong>di</strong>verse componenti dell‟impianto<br />

urbanistico, le operazioni <strong>di</strong> adeguamento, densificazione, riconfigurazione e<br />

integrazione dell‟e<strong>di</strong>ficato esistente, al fine <strong>di</strong> migliorare le con<strong>di</strong>zioni abitative<br />

esistenti e il <strong>di</strong>segno urbano. Ciò va determinato con attenzione sia in rapporto<br />

all‟equilibrio tra popolazione inse<strong>di</strong>ata e attrezzature, con particolare riferimento alle<br />

aree <strong>di</strong> parcheggio. In questo quadro le regole per la trasformazione urbanistica e il<br />

<strong>di</strong>segno dell‟impianto urbano dovranno favorire la praticabilità delle soluzioni,<br />

consentendo sia l‟intervento, ove possibile sulle singole proprietà immobiliari, sia<br />

l‟accordo in forme praticabili tar <strong>di</strong>versi soggetti per la realizzazione <strong>di</strong> parti <strong>di</strong><br />

inse<strong>di</strong>amento ( ruolo dell‟operatore pubblico nel <strong>di</strong>segno urbanistico e nella<br />

promozione <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> tra proprietari <strong>di</strong> suoli e gestori <strong>di</strong> iniziative immobiliari;<br />

promuovere, anche d‟intesa con i privati proprietari <strong>di</strong> aree o gestori <strong>di</strong> attività, la<br />

realizzazione <strong>di</strong> attrezzature <strong>di</strong> interesse pubblico. Le dotazioni <strong>di</strong> attrezzature<br />

41


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

pubbliche possono essere perseguite anche con modalità perequative, con permute e<br />

incentivazioni volumetriche, che consentono <strong>di</strong> ottenere senza esborsi finanziari aree<br />

e volumi per servizi pubblici e per e<strong>di</strong>lizia sociale;<br />

perseguire nella misura massima possibile l‟equilibrio tra le attività che hanno finora<br />

determinato lo sviluppo <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> (la <strong>di</strong>stribuzione al dettaglio) con nuove attività <strong>di</strong><br />

livello sovracomunale;<br />

valorizzare le risorse <strong>di</strong> pregio - le masserie, il Fosso Reale – attraverso una tutela<br />

"attiva", perseguendo un equilibrio tra azioni <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e convenienza d‟uso.<br />

42


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Obiettivi generali.:<br />

Per conseguire le finalità generali sulla base delle prime regole qui definite e già emerse nel<br />

corso della consultazione pubblica svolta all‟avvio della produzione partecipata del Piano (<strong>di</strong>chiarato<br />

decaduto),le trasformazioni da attuare hanno tenuto conto delle opere in programmazione da parte<br />

dell'Amministrazione Comunale, del PRG <strong>di</strong> Napoli e della proposta <strong>di</strong> PTCP della Provincia <strong>di</strong><br />

Napoli. Su questi principi sono stati così definiti i seguenti OBIETTIVI:<br />

Obiettivi alla scala comprensoriale:<br />

o fare <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> un centro <strong>di</strong> servizio dell'area metropolitana, potenziando le<br />

attrezzature <strong>di</strong> livello sovracomunale e contenendo al massimo la funzione<br />

residenziale, per evitare che la città <strong>di</strong>venti un „area “dormitorio” in tutto<br />

<strong>di</strong>pendente da Napoli;<br />

o sfruttare l‟avvio del CAAN per promuovere tutte le attività dell'Indotto<br />

(piccole aziende, alberghi, funzioni <strong>di</strong>dattiche e scientifiche ecc.);<br />

o riorganizzare la struttura urbana in funzione della entrata in esercizio dei<br />

gran<strong>di</strong> assi <strong>di</strong> comunicazione metropolitani;<br />

o ubicare le attrezzature <strong>di</strong> livello sovracomunale in aree imme<strong>di</strong>atamente<br />

accessibili dagli assi <strong>di</strong> scorrimento metropolitani;<br />

o potenziare le attrezzature sportive pubbliche esistenti, attraverso la previsione<br />

<strong>di</strong> una struttura polisportiva <strong>di</strong> livello comprensoriale (Cittadella dello sport);<br />

Obiettivi generali alla scala urbana:<br />

o restituire alla città una "struttura" chiara, efficiente, identitaria e<br />

rappresentativa, favorendone, ovunque possibile, la complessità sociale,<br />

funzionale e inse<strong>di</strong>ativa (identità e riconoscibilità delle parti urbane);<br />

o contenere il consumo del suolo agricolo, sod<strong>di</strong>sfacendo la domanda abitativa<br />

urbana attraverso l‟utilizzazione delle aree residue esistenti nella “città<br />

consolidata” e canalizzando quella della campagna all‟interno dei “nuclei<br />

rurali”;<br />

o ribaltare, <strong>di</strong> conseguenza, la procedura <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento del piano,<br />

definendo la popolazione massima inse<strong>di</strong>abile sulla base della capacità del<br />

territorio a sostenerla e non viceversa;<br />

43


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

o stimolare gli impren<strong>di</strong>tori a realizzare alloggi da immettere sul mercato<br />

dell‟affitto a prezzo convenzionato e controllato dal <strong>Comune</strong>;<br />

o utilizzare le zone destinate ad attrezzature per promuovere la realizzazione <strong>di</strong><br />

attività miste, per contribuire alla funzionalità e complessità del tessuto<br />

urbano, per aumentare la vivibilità del territorio nel contesto metropolitano;<br />

o ricucire i <strong>di</strong>versi frammenti dell‟abitato privi <strong>di</strong> qualità inse<strong>di</strong>ative, per creare<br />

“centralità” riconoscibili ed attrezzate;<br />

o raccordare le previsioni del PUC con quelle del PRU;<br />

o recepire integralmente i vincoli esistenti, e proteggere le risorse esistenti,<br />

anche se non specificatamente vincolate. In questo quadro si potrà rendere<br />

efficace la tutela degli elementi <strong>di</strong> pregio, verificandone utilizzi al tempo<br />

stesso vantaggiosi per i proprietari e rispettosi della specificità della risorsa;<br />

Obiettivi per la dotazione <strong>di</strong> attrezzature:<br />

o favorire la creazione <strong>di</strong> "centri <strong>di</strong> quartiere" attraverso la localizzazione<br />

concentrata <strong>di</strong> attrezzature, in modo da farne il supporto della nuova<br />

"struttura" della città;<br />

o identificare nuovi tipi <strong>di</strong> attrezzature <strong>di</strong> interesse comune, da gestire anche<br />

eventualmente in partenariato con soggetti privati, associazioni, ecc.,<br />

finalizzate a produrre luoghi d‟incontro e attività con elevato grado <strong>di</strong><br />

socialità e interesse identitario;<br />

o utilizzare le masserie come attrezzature per il tempo libero;<br />

o verificare la possibilità <strong>di</strong> realizzare “Orti Urbani” a <strong>di</strong>sposizione dei<br />

citta<strong>di</strong>ni;<br />

Obiettivi per le aree agricole:<br />

o elevare la qualità <strong>di</strong> vita nell'inse<strong>di</strong>amento rurale, favorendo il<br />

completamento dei nuclei esistenti e dotandoli dei necessari servizi;<br />

o stimolare la razionalizzazione del processo produttivo, a partire dalla<br />

salvaguar<strong>di</strong>a delle tra<strong>di</strong>zionali produzioni ortive;<br />

o tutelare le aree agricole utilizzate per coltivazioni ad alto red<strong>di</strong>to, limitandone<br />

l‟uso per attività <strong>di</strong>verse da quelle agricole;<br />

44


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Obbiettivi per le attività produttive:<br />

o stimolare l'attività della piccola impren<strong>di</strong>toria locale, attraverso la previsione<br />

<strong>di</strong> (limitate) aree artigianali e <strong>di</strong> servizio e norme specifiche che favoriscono<br />

gli interventi <strong>di</strong> piccola taglia, valutando, in questa <strong>di</strong>rezione, anche una<br />

possibile riconversione della Sacelit e del Centro moda;<br />

o promuovere la riallocazione nel territorio comunale delle attività<br />

incompatibili con il contesto residenziale;<br />

o valorizzare la capacità impren<strong>di</strong>toriale della comunità attraverso una<br />

normativa che incentivi la realizzazione <strong>di</strong> laboratori e negozi;<br />

Obiettivi per Turismo e tempo libero:<br />

o potenziare l'offerta turistica, attivando le risorse storico-culturali (masserie) e<br />

potenziando quelle ambientali (Fosso Reale);<br />

o favorire la realizzazione <strong>di</strong> strutture ricettive <strong>di</strong>ffuse nel tessuto residenziale<br />

attraverso incrementi degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> zona per tali destinazioni d‟uso;<br />

o incentivare la realizzazione <strong>di</strong> attrezzature sportive rendendone vantaggiosa<br />

la realizzazione da parte dei privati, ad esempio nelle aree a parco;<br />

Obiettivi per la viabilità:<br />

o eliminare le strozzature, le carenze e le <strong>di</strong>sfunzioni rilevate nell'analisi,<br />

me<strong>di</strong>ante la previsione <strong>di</strong> due assi <strong>di</strong> attraversamento NO-SE, da realizzare<br />

prevalentemente attraverso il riammagliamento e l‟integrazione della<br />

viabilità esistente;<br />

o riorganizzare la viabilità portante urbana in modo che abbia una chiara<br />

gerarchia ed una "struttura" riconoscibile almeno quanto quella che ha dato<br />

origine alla città;<br />

o <strong>di</strong>segnare anche la viabilità <strong>di</strong> dettaglio (<strong>di</strong> "lottizzazione") in modo da<br />

garantire sia il <strong>di</strong>segno integrato dell'intera rete sia la possibilità <strong>di</strong> attuare<br />

imme<strong>di</strong>atamente il Piano senza passare attraverso i Piani attuativi; in questo<br />

quadro il PUC potrà contenere schede progetto per le parti più significative<br />

dell‟impianto urbano.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

La trasformabilità ambientale ed inse<strong>di</strong>ativa del territorio comunale, inclusa l’adozione <strong>di</strong><br />

principi e criteri perequativi e compensativi da implementare ed attuare nel piano<br />

programmatico/operativo;<br />

Assetto e trasformazione del territorio<br />

La struttura urbana:<br />

Il <strong>Preliminare</strong> propone <strong>di</strong> delineare un assetto della Città che potrebbe descriversi secondo le<br />

seguenti linee d‟azione.<br />

La futura struttura urbana potrebbe articolarsi su un “Centro Città”, un sistema <strong>di</strong> due arterie<br />

"tangenziali urbane", una catena <strong>di</strong> attrezzature <strong>di</strong> interesse generale ubicate lungo la tangenziale<br />

ovest, un‟altra area <strong>di</strong> interesse generale ubicata all‟ingresso sud della città, un parco urbano che<br />

ingloba come lago artificiale la Vasca Carbone e un‟area per il tempo libero ubicata nell‟area<br />

antistante.<br />

I due assi storici, Via Filichito ,Via Roma e Via Rossi, recuperano così la loro funzione<br />

commerciale ma ad un superiore livello <strong>di</strong> efficienza (scaricati del traffico <strong>di</strong> attraversamento<br />

potranno essere parzialmente pedonalizzati).<br />

Il sistema della mobilità si articolerebbe sulle due tangenziali, che si <strong>di</strong>partono dallo svincolo<br />

(potenziato) dell‟Asse <strong>di</strong> Collegamento su Via Filichito e che bypassano l‟area centrale lungo due<br />

itinerari (uno, che aggira la Vasca Carbone, prosegue per Via Romano e Via Lufrano per innestarsi<br />

su Via Napoli; l‟altro, segue prima Via De Carolis, poi piega verso Via Monteoliveto e <strong>di</strong> qui, per<br />

Via S. Giorgio va verso il “Centro Città” e per Via Michelangelo verso via Rossi e Ponticelli). La<br />

nuova viabilità sarà caratterizzata da strade larghe e bordate <strong>di</strong> negozi che correndo parallele<br />

alla <strong>di</strong>rettrice Via Filichito-Via Roma, ne alleggeriranno il traffico, ne rinforzeranno la funzione<br />

commerciale e, al tempo stesso, ne trarranno alimento. Su tali assi si innestano trasversalmente le<br />

altre strade <strong>di</strong> penetrazione (Via Rossi e Via S. Giorgio , Via Lufrano e Via Pirandello ) e quelle che<br />

innervano i quartieri oggi abusivi (Via De Carolis e Via Gramsci). Molti degli interventi <strong>di</strong><br />

riammagliatura sono già delineati nel PRU.<br />

Il Centro Città si collocherebbe "naturalmente" all'intersezione della doppia croce costituita<br />

dalle due tangenziali e dalle trasversali. E' contornato a nord dal nuovo asse viario <strong>di</strong> collegamento<br />

tra Via A. Moro-Via S. Giorgio-Via Sanzio a sud dalla Via D. Alighieri. Una nuova attrezzatura<br />

46


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

potrebbe fungere da collegamento funzionale attraverso un intervento <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica<br />

con la Via Einau<strong>di</strong>, che include molte delle aree industriali obsolete.<br />

Intorno agli assi portanti si consoliderebbe la città esistente. L'area attualmente urbanizzata<br />

non si allarga, ma viene riqualificata, sia attraverso il PRU approvato che attraverso nuovi interventi<br />

che chiameranno i privati a realizzare un mix <strong>di</strong> attrezzature, residenze e negozi, in modo da<br />

conseguire una complessità <strong>di</strong> funzioni quale con<strong>di</strong>zione necessaria per elevare la "qualità urbana"<br />

della città.<br />

Lungo la tangenziale ovest, facilmente accessibili dagli assi a scorrimento veloce dell'area<br />

metropolitana, potranno realizzarsi attrezzature <strong>di</strong> interesse generale. Partendo dal confine con<br />

Napoli potranno inserirsi : un istituto <strong>di</strong> Istruzione Superiore, un‟area per Salute e Centro <strong>di</strong><br />

Benessere, un‟area per una struttura <strong>di</strong> livello universitario o (alternativamente) un Centro Congressi,<br />

da realizzare attraverso la riconversione dell‟area industriale attualmente esistente; il Parco Urbano<br />

della Vasca Carbone (da trasformare in lago artificiale) con la ristrutturazione dei manufatti esistenti<br />

ad est <strong>di</strong> Via Filichito verso un complesso <strong>di</strong> palestre e ristorante; e, al <strong>di</strong> là dell‟asse <strong>di</strong><br />

Collegamento, un‟area per un Centro Congressi o una struttura <strong>di</strong> livello universitario (alternativa a<br />

quella lungo Via Romano. Nella zona ubicata al confine con Ponticelli potranno essere previste<br />

strutture per lo spettacolo (attualmente mancanti a <strong>Volla</strong>), una biblioteca e un Asilo nido. La<br />

“ciminiera” dell‟antica fabbrica (via Fraustino/Sambuco) verrà mantenuta come elemento <strong>di</strong><br />

archeologia industriale<br />

Ancora più ad ovest e nella fascia nord del territorio, intorno al CAAN, si svilupperebbe il<br />

sistema produttivo, che include in un continuum facilmente accessibile dalla viabilità veloce<br />

metropolitana le attuali zone industriali (eventualmente riconvertite ad attività artigianali) e strutture<br />

per artigianato <strong>di</strong> servizio, in conformità delle in<strong>di</strong>cazioni del PTCP<br />

All'estremo occidentale del territorio, al confine con Napoli, si svilupperebbe un Parco<br />

Agricolo attrezzato, che include il Fosso Reale e le fasce laterali non ancora compromesse. Il Parco<br />

agricolo potrà essere sud<strong>di</strong>viso in tre comparti, ognuno dotato <strong>di</strong> attrezzature sportive e per la<br />

ristorazione.<br />

Tutte le masserie esistenti verranno recuperate e riconvertite ad uso pubblico o <strong>di</strong> interesse<br />

pubblico (centri sperimentali, centro <strong>di</strong> quartiere, ristoranti, alberghi, ecc.),anche in raccordo con il<br />

PRU approvato.<br />

Le aree agricole poste ad imme<strong>di</strong>ato ridosso del perimetro urbanizzato verranno mantenute<br />

all'uso attuale, con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> realizzare stalle o concimaie. Le aree lungo il Fosso Reale non ancora<br />

47


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

compromesse potranno essere destinate a Parco urbano, in prosecuzione <strong>di</strong> quello previsto nel PUC<br />

<strong>di</strong> Napoli. Ciascuna delle tre parti del parco potrà essere attrezzata con strutture per il ristoro e la<br />

sosta, una delle quali potrà essere ricavata attraverso il recupero dei Casino Borbonico.<br />

La viabilità portante:<br />

Il PUC identificherebbe gli interventi da realizzare sui principali assi viari urbani ed<br />

extraurbani per attuare la "struttura" sopra delineata e per assicurare un sod<strong>di</strong>sfacente livello <strong>di</strong><br />

mobilità.<br />

Attualmente le principali vie <strong>di</strong> accesso alla città sono quelle provenienti dal quadrante<br />

sudorientale (Ponticelli, Cercola). Con l'entrata in esercizio degli svincoli dell'Asse <strong>di</strong> Collegamento<br />

su Via delle Puglie -Via Lufrano e su Via Filichito, e con l'attivazione della stazione della<br />

Circumvesuviana, i flussi in entrata-uscita si ribalteranno. Il grosso del traffico graverà sulle strade<br />

del quadrante nord-occidentale. A regime la viabilità portante <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> sarà così strutturata:<br />

l'attuale Via Lufrano (da potenziare) raccoglierà i flussi provenienti dallo svincolo<br />

dell'Asse <strong>di</strong> Collegamento e dalla stazione della Circumvesuviana e li <strong>di</strong>stribuirà<br />

verso il centro, con tre penetrazioni (la stessa Via Lufrano e la previsione <strong>di</strong> una<br />

nuova strada lungo il Fosso Reale e Via Pirandello); verso le zone industriali,<br />

attraverso Via Palazziello nord; verso Ponticelli, attraverso Via Palazziello sud.<br />

Ovviamente, il nodo Lufrano/Palazziello dovra essere potenziato.<br />

i flussi provenienti dallo svincolo <strong>di</strong> Via Filichito verranno ripartiti verso le due<br />

"tangenziali urbane" est ed ovest, attraverso il nodo esistente (da potenziare ed<br />

adattare alle nuove funzioni) ed un breve tratto <strong>di</strong> nuova costruzione, da Via Filichito<br />

a Via Romano. Da Cercola utilizzeranno Via S. Giorgio e Via Rossi, potenziata negli<br />

incroci e, possibilmente, allargata attraverso interventi <strong>di</strong> ristrutturazione urbanistica.<br />

I flussi provenienti da Napoli, attraverso l'asse <strong>di</strong> scorrimento <strong>di</strong> Ponticelli, si<br />

immetteranno nella viabilità urbana attraverso la <strong>di</strong>rettrice Via Nenni-Via Sanzio-Via<br />

Famiglietti .<br />

un limitato intervento <strong>di</strong> ristrutturazione urbana permetterà <strong>di</strong> collegare Viale<br />

Vesuvio con Via Don Sturzo, migliorando sensibilmente il collegamento <strong>di</strong> Via<br />

Rossi con la viabilità <strong>di</strong> scorrimento <strong>di</strong> Ponticelli.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Il sistema produttivo:<br />

un sistema <strong>di</strong> parcheggi ubicati a ridosso dell'asse centrale Via Roma-Via Filichito e<br />

raggiungibili con assi <strong>di</strong> penetrazione dalle due "tangenziali urbane" completerà il<br />

sistema della viabilità portante.<br />

L‟analisi della struttura produttiva e del trend del sistema vollese ha mostrato una tendenza<br />

declinante per la attività manifatturiere ed un primato per quelle legate al commercio.<br />

La stima <strong>di</strong> fabbisogno <strong>di</strong> aree per attività produttive andrebbe fatta sulla base non solo <strong>di</strong><br />

analisi e proiezioni accurate sulla domanda <strong>di</strong> lotti industriali, ma anche sulla specializzazione<br />

produttiva delle aziende che si prevede si installeranno. E‟ infatti evidente che le esigenze <strong>di</strong> spazio,<br />

sia coperto che scoperto, sono estremamente variabili a seconda del ciclo produttivo.<br />

La presenza <strong>di</strong> numerose aree produttive <strong>di</strong>smesse, la ventilata chiusura della SACELIT, la<br />

vivace attività <strong>di</strong> numerose aziende <strong>di</strong> livello poco più che artigianale e le richieste registrate dallo<br />

Sportello Unico sono in<strong>di</strong>zi inequivocabili dell'evoluzione della struttura produttiva <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>. Dalla<br />

tra<strong>di</strong>zionale attività manifatturiera, concentrata in pochi stabilimenti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, il sistema-<br />

<strong>Volla</strong> volge progressivamente verso attività <strong>di</strong> servizio e produzioni <strong>di</strong> supporto. Il CAAN costituirà<br />

un potente attrattore <strong>di</strong> tali attività. Le caratteristiche delle aree produttive richieste (lotti <strong>di</strong> 1.500 -<br />

2.000 mq, utilizzabili rapidamente), l'esperienza del PIP (che ha avuto grossi problemi <strong>di</strong> attuazione),<br />

l'opportunità <strong>di</strong> ridurre al minimo l'investimento necessario per attrezzare aree ad hoc, una struttura<br />

fon<strong>di</strong>aria fatta <strong>di</strong> lotti con fronti strada corti e profon<strong>di</strong>tà notevole, suggeriscono <strong>di</strong> destinare ad<br />

attività produttive artigianali le aree latistanti agli assi <strong>di</strong> penetrazione e <strong>di</strong> raccordo esistenti nel<br />

settore nord-occidentale. L'attuazione <strong>di</strong> tali aree, che risulterebbero già <strong>di</strong>rettamente accessibili e<br />

servite dalle reti <strong>di</strong> urbanizzazione, potrà avvenire me<strong>di</strong>ante intervento e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto, attraverso una<br />

combinazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno e <strong>di</strong> norme che assicuri sia la cessione gratuita delle aree <strong>di</strong> standards, da<br />

ricavare alle spalle della fascia da e<strong>di</strong>ficare, sia della conseguente viabilità <strong>di</strong> penetrazione.<br />

Per incentivare la delocalizzazione degli impianti e delle attività riconosciute incompatibili<br />

con il contesto in cui si trovano, le Norme <strong>di</strong> Attuazione del futuro Piano potranno prevederanno una<br />

maggiorazione degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> zona se gli impianti verranno trasferiti o riconvertiti alle funzioni<br />

ammesse nella zona. Tuttavia, ad evitare che gli incentivi inducano le aziende ad incassare il profitto<br />

supplementare ed a smobilitare, nella norma potrà prevedersi una clausola <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a- gli<br />

incrementi degli in<strong>di</strong>ci verranno riconosciuti solo se degli impianti saranno ricostruiti nell'ambito del<br />

territorio comunale.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

In definitiva il sistema delle aree destinate ad attività produttive può così descriversi:<br />

Le strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta:<br />

le aree industriali esistenti potranno essere ristrutturate, previa formazione <strong>di</strong> un<br />

Intervento Urbanistico Preventivo (IUP), attraverso una normativa che ne incentivi la<br />

riconversione ad attività artigianali e <strong>di</strong> piccola e me<strong>di</strong>a impresa<br />

le nuove aree industriali da prevedere nel PUC potranno essere attuate con intervento<br />

e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong>retto, e cessione delle aree <strong>di</strong> uso pubblico al <strong>Comune</strong>.<br />

intorno al CAAN, lungo la viabilità <strong>di</strong> penetrazione alla città e quella <strong>di</strong> raccordo tra<br />

gli assi <strong>di</strong> penetrazione, si localizzeranno aree destinate a strutture per attività<br />

artigianali. L'estensione <strong>di</strong> tali aree potrà essere meglio definita in fase <strong>di</strong> redazione<br />

del Piano, sulla base dei dati forniti dallo Sportello Unico, e dei lotti eventualmente<br />

recuperati dalla riconversione delle aree industriali.<br />

La facile accessibilità del territorio <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> ha già attirato la grande <strong>di</strong>stribuzione. Tuttavia,<br />

l'entità delle superfici necessarie ed i volumi <strong>di</strong> traffico che generano, sconsigliano <strong>di</strong> consentire<br />

ulteriori localizzazioni all'interno dell'area urbanizzata.<br />

A completamento del sistema delle strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, va incentivata la realizzazione <strong>di</strong><br />

volumi destinato al commercio lungo Via De Filippo, in modo da rafforzare il ruolo strategico che il<br />

Piano assegnerà alla strada ed elevare la qualità urbana del quartiere, ora solo un dormitorio.<br />

Il PUC non prevederà aree specificamente destinate ad alberghi, ostelli e simili. Tali strutture<br />

potranno essere realizzate in tutte le aree residenziali.<br />

Il sistema del verde:<br />

Il sistema del verde potrebbe essere articolato su quattro livelli:<br />

un parco comprensoriale lungo il Fosso Reale, attrezzato con strutture per il ristoro<br />

ed il gioco;<br />

un parco urbano che includerà l‟attuale Vasca Carbone, con la doppia funzione <strong>di</strong><br />

servizio alla città e <strong>di</strong> filtro con la zona industriale. Il Parco potrebbe essere<br />

attrezzato con un ristorante (da ricavare attraverso la ristrutturazione della Masseria<br />

Carbone) e vari campi da gioco (calcetto, pallavolo, minigolf);<br />

50


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

i parchi <strong>di</strong> quartiere, ubicati in tutti i quartieri <strong>di</strong> recente realizzazione e nelle aree<br />

maggiormente compromesse dall'abusivismo, verranno ricavati sia attraverso la<br />

riqualificazione <strong>di</strong> spazi liberi <strong>di</strong> proprietà comunale esistenti nei vari interventi<br />

realizzati in questi anni e/o acquisiti attraverso le lottizzazioni convenzionate (anche<br />

attraverso gli interventi previsti dal PRU), sia attraverso eventuali meccanismi <strong>di</strong><br />

"scambio" che prevederà la normativa <strong>di</strong> Piano (il proprietario potrà conseguire un<br />

aumento della fabbricabilità del lotto se cederà gratuitamente l'area destinata a verde<br />

dal Piano). Per garantire la sollecita realizzazione ed il "presi<strong>di</strong>o" delle aree a verde,<br />

la normativa prevederà che nei parchi <strong>di</strong> quartiere potranno realizzarsi anche chioschi<br />

e bar;<br />

il verde <strong>di</strong> vicinato, destinato alla sosta e al gioco dei bambini, verrà reperito in tutte<br />

le aree risultanti dagli interventi <strong>di</strong> riqualificazione e/o <strong>di</strong> ristrutturazione, e saranno<br />

ubicati <strong>di</strong> preferenza all'interno degli isolati.<br />

Il sistema delle risorse territoriali <strong>di</strong> pregio:<br />

Il PUC identificherà le masserie esistenti come la risorsa storica più pregiata <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> e<br />

l‟e<strong>di</strong>ficato che fiancheggia gli assi storici come elemento <strong>di</strong> valore ambientale, documento dell‟antico<br />

carattere del borgo.<br />

Per stimolare la tutela attiva delle masserie si propone <strong>di</strong> destinarle ad usi che ne consentano<br />

la fruizione pubblica, ma che <strong>di</strong>ano anche un ritorno economico ai proprietari. Tali strutture potranno<br />

quin<strong>di</strong> essere utilizzate per ristoranti, alberghi, centri convegni, strutture destinate al commercio, ecc.<br />

Per favorire la conservazione dell‟e<strong>di</strong>ficato antico degli assi centrali, se ne consentirà la<br />

sopraelevazione, a con<strong>di</strong>zione che venga lasciato in sito il cornicione e non vengano alterati gli<br />

eventuali elementi pregiati (portali, cancelli, balconi, ecc.).<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

La forma del Piano Urbanistico Comunale.:<br />

Il PUC del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> risponderà al dettato della legge 16/2004 e del regolamento<br />

d‟attuazione n. 5 del 2011.<br />

Pertanto il piano sarà articolato nelle due componenti strutturale e programmatica.<br />

Le <strong>di</strong>sposizioni strutturali, con vali<strong>di</strong>tà a tempo indeterminato, tese a in<strong>di</strong>viduare le linee<br />

fondamentali della trasformazione a lungo termine del territorio, in considerazione dei valori naturali,<br />

ambientali e storico-culturali, dell‟esigenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa del suolo, dei rischi derivanti da calamità<br />

naturali, dell‟articolazione delle reti infrastrutturali e dei sistemi <strong>di</strong> mobilità;<br />

Le <strong>di</strong>sposizioni programmatiche, tese a definire gli interventi <strong>di</strong> trasformazione fisica e<br />

funzionale del territorio in archi temporali limitati, correlati alla programmazione finanziaria dei<br />

bilanci annuali e pluriennali delle amministrazioni interessate, specificando le risorse e gli strumenti<br />

finanziari <strong>di</strong> supporto alle azioni. La componente programmatica del PUC si traduce in piano<br />

operativo. Il piano programmatico del PUC, per la sua natura operativa, in<strong>di</strong>ca le destinazioni d‟uso,<br />

gli in<strong>di</strong>ci fon<strong>di</strong>ari e territoriali, parametri e<strong>di</strong>lizi e urbanistici, gli standard urbanistici, le attrezzature<br />

e servizi.<br />

Il piano programmatico/operativo del PUC, elaborato anche per porzioni <strong>di</strong> territorio<br />

comunale, contiene altresì gli atti <strong>di</strong> programmazione degli interventi <strong>di</strong> cui all‟articolo 25 della legge<br />

regionale n. 16/2004.<br />

Per componente strutturale si intende quin<strong>di</strong> quella parte del piano, a prevalente contenuto e<br />

natura politico programmatica, che in<strong>di</strong>vidua il valore delle risorse presenti nel territorio ed in<strong>di</strong>ca lo<br />

scenario <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> sviluppo urbano e territoriale che si intende perseguire con il piano e che, in<br />

riferimento alla situazione presente, sviluppa obiettivi e strategie per conseguirlo. Per componente<br />

programmatica si intende l‟organizzazione e l‟assetto del territorio nelle sue forme fisiche, materiali e<br />

funzionali prevalenti e conformanti stabilmente il territorio per realizzare gli obiettivi che si<br />

intendono perseguire.<br />

Il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> suolo:<br />

Al fine <strong>di</strong> garantire l‟efficienza e la concretezza delle proposte del PUC, si porrà particolare<br />

attenzione al <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> suolo, che delineato sommariamente nelle <strong>di</strong>sposizioni strutturali del PUC,<br />

verrà progettato nelle sue linee conformative del suolo e dell‟inse<strong>di</strong>amento nella componente<br />

operativa del Piano. Nelle parti che lo richiedono, ovunque possibile, si cercherà <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnare le<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

trasformazioni in modo da favorire l‟accordo delle proprietà coinvolte, salvaguardando, nella misura<br />

possibile la struttura fon<strong>di</strong>aria e infrastrutturale esistente, anche in rapporto alle aree <strong>di</strong> cessione per<br />

servizi pubblici,<br />

Come già si è prima ricordato, il PUC conterrà Schede progetto, allegate alla normativa, che<br />

potranno costituire riferimento e linea guida per le trasformazioni. Per gli interventi che richiedono<br />

accor<strong>di</strong> tra proprietari (lottizzazioni, comparti perequativi, ristrutturazioni urbanistiche, ecc,)<br />

l‟attuazione che in linea generale è affidata ai privati, potrà essere supportato, sul piano progettuale e<br />

organizzativo, dall‟Amministrazione Comunale.<br />

Nei nuovi inse<strong>di</strong>amenti si favorirà la realizzazione <strong>di</strong> una rete viaria interconnessa da<br />

passaggi pedonali e ciclabili separati, aumentando così la percorribilità globale delle aree residenziali.<br />

In sede attuativa, le linee guida del PUC e le schede progetto allegate, possono essere<br />

mo<strong>di</strong>ficate purché non venga alterato lo schema progettuale, le quantità e le proporzioni tra aree<br />

pubbliche e private.<br />

L‟intervento nel costruito:<br />

Per favorire l‟efficacia del PUC, anche nella sua componente strutturale, evitando il rinvio<br />

degli interventi alla redazione <strong>di</strong> ulteriori strumenti attuativi, si ipotizza, sull‟e<strong>di</strong>ficato esistente, <strong>di</strong><br />

identificare sottozone dettagliate, tali da favorire l‟intervento <strong>di</strong>retto, che potrà, automaticamente<br />

essere inserito nella componente programmatica del PUC.<br />

La normativa <strong>di</strong> intervento che verrà proposta per la zona e<strong>di</strong>ficata persegue l'obiettivo <strong>di</strong><br />

permettere il miglior sod<strong>di</strong>sfacimento possibile delle domande degli abitanti e, al tempo stesso, la più<br />

efficace salvaguar<strong>di</strong>a del complesso dei valori esistenti (non solo e<strong>di</strong>lizi ma anche sociali).<br />

In rapporto alla qualità del patrimonio e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> (caratterizzato da pochi e<strong>di</strong>fici "colti"<br />

<strong>di</strong>ffusi in un tessuto minore che non ha particolari pregi architettonici o caratteristiche tipologiche,<br />

ma che è un documento prezioso dell'antica comunità rurale) appare opportuno non subor<strong>di</strong>nare gli<br />

interventi ai piani esecutivi. Tale scelta porterà a <strong>di</strong>fferenziare le varie zone a seconda della <strong>di</strong>fficoltà<br />

dell'intervento <strong>di</strong>retto, piuttosto che secondo la tra<strong>di</strong>zionale valutazione del "valore architettonico".<br />

Per le aree non e<strong>di</strong>ficate nel tessuto e<strong>di</strong>lizio esistente, in rapporto alla specifica situazione il<br />

PUC prevederà le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> un eventuale intervento <strong>di</strong> completamento.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Al <strong>di</strong> là delle specifiche zone che si in<strong>di</strong>vidueranno, si può già ipotizzare che il tessuto<br />

e<strong>di</strong>ficato sarà sud<strong>di</strong>viso nelle seguenti zone, per le quali si potranno prevedere interventi urbanistici<br />

preventivi:<br />

con<strong>di</strong>zioni:<br />

Zone <strong>di</strong> Interesse storico, ove l'intervento <strong>di</strong>retto potrebbe essere reso <strong>di</strong>fficile dalle seguenti<br />

alcuni alloggi si presentano insalubri e/o molto piccoli;<br />

le <strong>di</strong>stanze tra i fabbricati sono, a volte, inferiori a quanto in merito previsto dalla<br />

normativa in materia igienico-sanitaria;<br />

gli spazi liberi sono spesso inaccessibili;<br />

sono presenti elementi architettonici <strong>di</strong> pregio e tipici;<br />

mancano idonee aree <strong>di</strong> parcheggio;<br />

le famiglie che vi abitano risultano avere prevalentemente basso red<strong>di</strong>to, inferiore<br />

alla me<strong>di</strong>a comunale.<br />

Zone <strong>di</strong> interesse documentale ove l'intervento <strong>di</strong>retto potrebbe essere reso <strong>di</strong>fficile dalle<br />

seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />

le <strong>di</strong>stanze tra i fabbricati sono, a volte, inferiori a quanto in merito previsto dalla<br />

normativa in materia igienico-sanitaria;<br />

gli spazi liberi sono <strong>di</strong>fficilmente accessibili;<br />

vi sono preesistenze architettoniche <strong>di</strong> buona fattura o tipiche;<br />

il parcheggio è possibile solo sulla strada;<br />

le famiglie che vi abitano presentano prevalentemente un red<strong>di</strong>to inferiore alla me<strong>di</strong>a.<br />

In tale zona vigerà la stessa norma della zona precedente, con una più limitata possibilità <strong>di</strong><br />

ampliamento e una maggiore visuale libera e <strong>di</strong>stanza tra i fabbricati.<br />

Zone <strong>di</strong> ristrutturazione Urbanistica. Sono le zone dove il tessuto e<strong>di</strong>lizio, la struttura delle<br />

proprietà, le esigenze <strong>di</strong> assetto globale dell'abitato o l'esigenza <strong>di</strong> realizzare opere pubbliche <strong>di</strong><br />

rilievo, richiedono che la ristrutturazione avvenga me<strong>di</strong>ante interventi urbanistici preventivi.<br />

Tali zone sono caratterizzate da notevoli <strong>di</strong>fficoltà realizzative derivanti da:<br />

necessità <strong>di</strong> riconfigurare parti dell‟inse<strong>di</strong>amento;<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

rilevante esigenza <strong>di</strong> OO.PP.;<br />

proprietà fortemente frazionata e strettamente compenetrate;<br />

presenza contemporanea <strong>di</strong> volumi e superfici fruiti sia in regime <strong>di</strong> affitto che in<br />

proprietà;<br />

eventuale necessità <strong>di</strong> case "parcheggio”;<br />

conflitto possibile tra la necessità tecnica <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nare gli interventi puntuali ad un<br />

Piano urbanistico unitario e l'opportunità <strong>di</strong> non procrastinare, nell'attesa del Piano<br />

esecutivo, anche gli interventi che sarebbero conformi al <strong>di</strong>segno obbiettivo dal<br />

Piano Generale.<br />

In tali zone, perciò, il PUC potrebbe subor<strong>di</strong>nare l‟Intervento <strong>di</strong>retto alla preventiva<br />

redazione <strong>di</strong> un Piano esecutivo, eventualmente esteso a sub-ambiti, con l‟eccezione <strong>di</strong> quegli<br />

interventi che si presentino conformi alle previsioni generali del PUC.<br />

Il recupero dell‟e<strong>di</strong>ficato:<br />

Un cenno particolare merita la specifica normativa che potrebbe essere prevista per i più<br />

frequenti interventi <strong>di</strong> recupero del tessuto e<strong>di</strong>ficato: gli ampliamenti e le sopraelevazioni.<br />

Il Piano potrà prevedere quin<strong>di</strong> che gli interventi <strong>di</strong> ampliamento degli e<strong>di</strong>fici esistenti (che<br />

costituiscono in assoluto gli interventi <strong>di</strong> "nuova e<strong>di</strong>ficazione" a più basso costo inse<strong>di</strong>ativo e che<br />

meglio esprimono l'antica "regola" <strong>di</strong> produzione dell'abitato per ad<strong>di</strong>zione continua) possano<br />

liberamente realizzarsi purché siano rispettate le visuali libere, le <strong>di</strong>stanze dai confini e dagli e<strong>di</strong>fici,<br />

le norme antisismiche (concatenamento strutturale e altezza non superiore alla larghezza stradale), le<br />

esigenze <strong>di</strong> un concreto miglioramento della qualità energetica degli immobili e soprattutto non<br />

venga aumentato il carico urbanistico.<br />

La dotazione <strong>di</strong> standard:<br />

L‟altra verifica ex-post che è obbligatoria è quella che mira a verificare che gli incrementi <strong>di</strong><br />

abitazioni derivanti dalle eventuali premialità non riducano la dotazioni <strong>di</strong> standard.<br />

Nel condurre tale verifica, tuttavia, bisognerà tener conto <strong>di</strong> alcune specificità della<br />

normativa. Alcuni standard saranno riportati nel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> suolo, saranno quin<strong>di</strong> misurabili senza<br />

problemi. Altri, invece, deriveranno cioè dalla normativa <strong>di</strong> attuazione, dalla trasformazione delle<br />

55


RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

zone e in termini <strong>di</strong> eventuali compensazioni volumetriche, <strong>di</strong> cessione <strong>di</strong> aree per parcheggi e<br />

attrezzature, e infine legate alla realizzazione <strong>di</strong> piani attuativi.<br />

Le regole della trasformazione:<br />

La normativa dovrà permettere la utilizzazione ottimale <strong>di</strong> tutte le risorse <strong>di</strong>sponibili (prime<br />

fra queste il patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente e tutte le aree residue già incluse nell'abitato) e <strong>di</strong> consentire<br />

la imme<strong>di</strong>ata operatività del Piano generale senza dover ricorrere necessariamente ai Piani esecutivi.<br />

L‟intero corpus normativo dovrà essere strutturato con l‟obiettivo <strong>di</strong>:<br />

accelerare l‟attuazione del piano facilitando l'intervento <strong>di</strong>retto e finalizzandolo al<br />

raggiungimento <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfacenti standard abitativi sia attraverso il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong><br />

dettaglio della viabilità minore sia attraverso norme <strong>di</strong> autoregolazione (volumi<br />

aggiuntivi in cambio della cessione gratuita delle aree <strong>di</strong> uso pubblico ricadenti nel<br />

lotto, ecc.);<br />

incentivare il recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio, favorendo la riutilizzazione delle aree<br />

già urbanizzate attraverso l‟ampliamento altimetrico e planimetrico degli e<strong>di</strong>fici<br />

esistenti (a con<strong>di</strong>zione che non aumenti il carico urbanistico), e la loro<br />

sopraelevazione (a con<strong>di</strong>zione che siano rispettate le norme antisismiche e le visuali<br />

libere dei vicini);<br />

<strong>di</strong>sincentivare l‟abusivismo e<strong>di</strong>lizio attraverso norme che da una parte consentono <strong>di</strong><br />

ampliare le abitazioni a con<strong>di</strong>zione che non aumenti il carico <strong>di</strong> utenza sul territorio<br />

(che viene controllato attraverso il numero <strong>di</strong> abitazioni e non attraverso il volume),<br />

dall‟altra trasformano l‟eventuale violazione del piano da parte <strong>di</strong> un proprietario in<br />

una corrispondente riduzione delle unità immobiliari realizzabili dagli altri<br />

proprietari del comparto (in modo da trasformare l‟abuso urbanistico in una lesione<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>ritto reale, tutelato molto più efficacemente dalla legislazione e<br />

profondamente ra<strong>di</strong>cato nella cultura della comunità);<br />

migliorare la qualità dell'intervento nell'e<strong>di</strong>ficato attraverso prescrizioni capaci <strong>di</strong><br />

garantire il recupero delle regole antiche della costruzione, dell'uso delle risorse<br />

locali e dell'inserimento nell'ambiente attraverso procedure <strong>di</strong> autovalutazione<br />

(verifica <strong>di</strong> compatibilità);<br />

controllare la qualità dell'ambiente urbano <strong>di</strong> nuova realizzazione e <strong>di</strong> quello rurale<br />

attraverso la definizione <strong>di</strong> norme relative alle <strong>di</strong>stanze e agli arretramenti capaci <strong>di</strong><br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

incentivare la produzione <strong>di</strong> un tessuto compatto e ricco quanto quello antico, ma<br />

adatto alle esigenze attuali <strong>di</strong> comfort abitativo e <strong>di</strong> accessibilità;<br />

ridurre la vulnerabilità degli e<strong>di</strong>fici in rapporto ai rischi vulcanico e sismico<br />

attraverso specifiche norme che a) prescrivano <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionare le coperture in modo<br />

che resistano ai sovraccarichi derivanti da un‟eruzione vulcanica sub-pliniana, b)<br />

consentano <strong>di</strong> collegare gli e<strong>di</strong>fici tra loro per coprire con strutture orizzontali<br />

sismoresistenti le aree <strong>di</strong> passaggio pubblico e c) eliminino o completino i tompagni<br />

del piano terra che generano la pericolosa “colonna corta”.<br />

ridurre i consumi energetici della città incentivando sia il miglioramento delle qualità<br />

<strong>di</strong> coibenza degli involucri e<strong>di</strong>lizi che l‟installazione <strong>di</strong> impianti solari, termici o<br />

fotovoltaici.<br />

Le modalità d'intervento<br />

La normativa che <strong>di</strong>sciplina le modalità <strong>di</strong> attuazione del Piano sarà perciò elaborata con il criterio <strong>di</strong>:<br />

limitare i Piani esecutivi obbligatori alle sole aree nelle quali le caratteristiche<br />

dell'e<strong>di</strong>ficazione (ad esempio e<strong>di</strong>fici ravvicinati) o della proprietà fon<strong>di</strong>aria (lotti<br />

piccolissimi) rendono impossibile lo sfruttamento e<strong>di</strong>lizio delle aree senza un<br />

intervento urbanistico preventivo;<br />

investire con Piani esecutivi pubblici le aree e<strong>di</strong>ficate da ristrutturare (i no<strong>di</strong> della<br />

viabilità portante urbana) o quelle in cui le attrezzature pubbliche da realizzare sono<br />

prevalenti (Centro Città, Interventi qualificanti).<br />

stimolare la comunità ad una tutela attiva delle risorse ambientali, storiche e culturali<br />

<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone prevedendo che in tutti quei casi in cui l'intervento <strong>di</strong>retto risulti<br />

particolarmente delicato (tessuto e<strong>di</strong>ficato <strong>di</strong> pregio, prossimità <strong>di</strong> monumenti o<br />

e<strong>di</strong>fici notevoli, aree <strong>di</strong> notevole valore ambientale, ecc.) si allarghi il ventaglio ed<br />

aumenti l'entità delle trasformazioni possibili se il progetto viene corredato da uno<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> dettaglio della compatibilità dell'intervento a farsi con il contesto<br />

ambientale (fisico e umano) esistente;<br />

pre<strong>di</strong>sporre i criteri standards e gli strumenti operativi da utilizzare a tal fine affinché<br />

lo stu<strong>di</strong>o degli effetti prodotti sull'ambiente risulti tecnicamente rigoroso e non sia<br />

esposto ad una valutazione <strong>di</strong>screzionale dell'Amministrazione.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Il nuovo tessuto e<strong>di</strong>lizio<br />

Coerentemente con l'impostazione generale del Piano le Norme <strong>di</strong> Attuazione per le nuove<br />

e<strong>di</strong>ficazioni saranno strutturate con l'obiettivo <strong>di</strong>:<br />

ridurre i costi inse<strong>di</strong>ativi e <strong>di</strong> urbanizzazione;<br />

favorire la produzione <strong>di</strong> un paesaggio urbano il più possibile omogeneo a quello<br />

preesistente e, in ogni caso, alla cultura della comunità.<br />

In particolare per conseguire tali obiettivi le norme prevederanno incentivi alla realizzazione<br />

<strong>di</strong> soluzioni tipologiche e <strong>di</strong> densità che favoriscano insieme il contenimento dei costi <strong>di</strong><br />

urbanizzazione e la conservazione e lo sviluppo <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> socialità più elevate;<br />

Per acquisire le aree <strong>di</strong> uso pubblico:<br />

Per conseguire le finalità e gli obiettivi specifici illustrati, le N.A. potranno prevedere forme <strong>di</strong><br />

accordo con i proprietari dei suoli (compensazioni, permute, perequazione immobiliare, accor<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

gestione). Tali forme saranno particolarmente applicate alla dotazione <strong>di</strong> aree <strong>di</strong> parcheggio che<br />

costituiscono un bisogno acuto soprattutto nel centro e<strong>di</strong>ficato più antico, nonché <strong>di</strong> aree destinate<br />

alle attività culturali, e del tempo libero, rispetto alle quali si registra una forte <strong>di</strong>pendenza dal<br />

capoluogo.<br />

Per accelerare la realizzazione delle attrezzature:<br />

Il Piano punterà a valorizzare tutte le risorse del sistema. Comprese, evidentemente, quelle<br />

impren<strong>di</strong>toriali. Per accelerare la realizzazione <strong>di</strong> attrezzature <strong>di</strong> interesse comune o generale il Piano<br />

prevederà perciò che queste possano essere realizzate dai privati e poi vendute o fittate al <strong>Comune</strong>.<br />

Per stimolarli maggiormente le attrezzature potranno essere realizzate in commistione funzionale con<br />

le abitazioni e/o i volumi terziari.<br />

Al vantaggio economico e collettivo evidente si somma quello <strong>di</strong> favorire una realizzazione<br />

integrata <strong>di</strong> residenza e attrezzature. Si potrà quin<strong>di</strong> ottenere anche nel tessuto e<strong>di</strong>lizio <strong>di</strong> nuova<br />

realizzazione quella commistione funzionale che rende viva ed articolata la città vecchia.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Per stimolare la tutela delle risorse ambientali<br />

Con gli stessi criteri <strong>di</strong> aggancio dell'interesse del singolo a quello comunitario, il Piano<br />

proporrà procedure tendenti a favorire la tutela attiva delle risorse <strong>di</strong> valore ambientale, favorendone<br />

uno sfruttamento non <strong>di</strong>struttivo.<br />

Così ad esempio nell'area destinata a verde potranno essere realizzati dai privati (proprietari o<br />

terzi) chioschi e bar od anche impianti sportivi leggeri (bocce, tennis, ecc.) in cambio <strong>di</strong> fasce orarie<br />

concesse in uso gratuito al <strong>Comune</strong>. I giar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> pregio annessi a ville, gli orti tra<strong>di</strong>zionali interni<br />

all'abitato ecc. sono computabili ai fini urbanistici ma non occupabili dal volume realizzabile. Nel<br />

parco urbano del Fosso Reale potranno realizzarsi attrezzature per il tempo libero (campi gioco,<br />

ristoranti, ecc.) ad opera degli stessi proprietari in cambio dell'asservimento ad uso pubblico dell'area<br />

circostante e <strong>di</strong> fasce orarie <strong>di</strong> uso gratuito delle attrezzature.<br />

In ogni caso per garantire la compatibilità dell'intervento con il contesto il Piano prescriverà<br />

che in tali casi i progetti <strong>di</strong> trasformazione vengano corredati dalla Verifica <strong>di</strong> Compatibilità, la cui<br />

traccia standard consente <strong>di</strong> salvaguardare il carattere <strong>di</strong> pregio della risorsa territoriale. Si applica<br />

cioè agli elementi ambientali la stessa procedura prevista per garantire il corretto intervento nel<br />

territorio e<strong>di</strong>ficato <strong>di</strong> pregio.<br />

Per promuovere le occasioni <strong>di</strong> lavoro:<br />

La potenzialità economica della comunità <strong>di</strong> <strong>Volla</strong> risiede soprattutto nelle capacità<br />

impren<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> artigiani e commercianti.<br />

Per favorire al massimo tali capacità il Piano dovrà prevedere una specifica "regola": i<br />

volumi o le Unità Immobiliari destinati ad attività commerciali ed artigianali potranno essere non<br />

computati (in una percentuale da fissare nelle N.A.) nel calcolo dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fabbricazione e del<br />

carico urbanistico. E' questa una norma che si combina strettamente con quella che consente la<br />

realizzazione degli e<strong>di</strong>fici a filo delle strade non principali e che può stimolare la realizzazione <strong>di</strong><br />

negozi nelle zone <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione.<br />

Per consentire l'agevole realizzazione dell'e<strong>di</strong>lizia sovvenzionata<br />

Per favorire l'immissione sul mercato <strong>di</strong> alloggi da offrire in locazione ai nuclei <strong>di</strong> nuova<br />

formazione, si propone che l'incremento degli in<strong>di</strong>ci previsto per gli interventi <strong>di</strong> IACP e cooperative<br />

potrà essere utilizzata anche dagli impren<strong>di</strong>tori privati, a con<strong>di</strong>zione che stipulino con il <strong>Comune</strong> una<br />

apposita convenzione.<br />

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RELAZIONE PRELIMINARE PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

Le aree e i volumi ottenuti nell‟ambito della realizzazione <strong>di</strong> Comparti e<strong>di</strong>ficatori <strong>di</strong> tipo<br />

perequativo, o attraverso premialità volumetriche, potranno essere destinate ad e<strong>di</strong>lizia sociale.<br />

Si potrà prevedere, in sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni strutturali del PUC, che gli eventuali nuovi<br />

programmi costruttivi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia sovvenzionata potranno realizzarsi in qualsiasi zona residenziale, su<br />

aree prescelte dagli interessati (cooperative, IACP, ecc.) ed assegnate con la procedura prevista<br />

dall'Art. 51 della legge 865/71.<br />

Per valorizzare le risorse agricole<br />

Le campagne costituiscono ancora una risorsa territoriale <strong>di</strong> <strong>Volla</strong>. La frazione <strong>di</strong><br />

popolazione attiva in agricoltura è esigua, ma produce ancora una <strong>di</strong>screta fetta del red<strong>di</strong>to globale.<br />

Non è quin<strong>di</strong> casuale che il miglioramento <strong>di</strong> qualità <strong>di</strong> vita nelle zone agricole figuri tra gli obiettivi<br />

assunti a base del Piano.<br />

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