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N. 4 - dicembre 2012 - Azienda USL 3 Pistoia

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Visti da dentro<br />

La La dialisi dialisi peritoneale, peritoneale, un’eccellenza<br />

un’eccellenza<br />

Un’equipe infermieristica ne costituisce «il cuore pulsante».<br />

La dialisi peritoneale all’Asl pistoiese<br />

compie 20 anni. Questa metodica, che<br />

offre il vantaggio a molti pazienti affetti<br />

da insufficienza renale cronica di poter<br />

effettuare la dialisi a domicilio, in completa<br />

sicurezza e nel<br />

rispetto delle proprie<br />

abitudini di vita, negli ultimi<br />

due decenni è diventata<br />

un’eccellenza dell’Asl3,<br />

riconosciuta sia nella<br />

nostra regione sia a livello<br />

nazionale.<br />

Il servizio (che dal 2008 ha<br />

assunto un profilo aziendale<br />

unico) diretto dalla<br />

nefrologa Claudia Del<br />

Corso, nelle due sedi di<br />

Pescia e di <strong>Pistoia</strong> si<br />

avvale di un’equipe<br />

infermieristica (nella foto)<br />

che ne costituisce il cuore pulsante.<br />

È la stessa dottoressa Del Corso a<br />

confermarcelo: «il ruolo degli infermieri<br />

è fondamentale, prendono in carico la<br />

persona assistita e la accompagnano<br />

nel percorso della sua malattia».<br />

«Per questo abbiamo seguito tutte corsi<br />

di formazione specifici - racconta<br />

Eleonora Petrucci - l’educazione terapeutica<br />

alla dialisi peritoneale non è<br />

standardizzata, ma si deve adattare alle<br />

caratteristiche psicologiche, culturali ed<br />

Visti da fuori<br />

Massimo Rossi è un infermiere della<br />

nostra Asl, con una specializzazione di<br />

assistente sanitario epidemiologo, in<br />

servizio all’ospedale Cosma e Damiano<br />

di Pescia. A vederlo sempre lì, come<br />

punto di riferimento per tanta gente, non<br />

si sospetterebbe che gran parte del suo<br />

tempo libero lo abbia trascorso ben<br />

lontano dalla Valdinievole.<br />

Lo ha fatto perché affascinato<br />

dalla conoscenza di altre<br />

culture, forme simboliche e<br />

strutture societarie. E anche<br />

perché attratto dall’idea di<br />

mettere a disposizione le<br />

proprie conoscenze per<br />

offrire aiuto alle popolazioni<br />

svantaggiate. Dare un<br />

sorriso ai bambini più poveri<br />

e sfortunati è l’obiettivo di<br />

molti, ma probamente<br />

Massimo c’è riuscito davvero.<br />

Grazie alla sua iniziativa<br />

funziona infatti, nel Brasile<br />

Amazzonico, un ambulatorio<br />

odontoiatrico proprio dedicato ai bambini<br />

che, a causa di un’alimentazione<br />

costituita prevalentemente da canna da<br />

zucchero, riso e fagioli, sono affetti da<br />

base e batteriemie, endocarditi e altri<br />

disturbi sistemici incredibilmente seri.<br />

Per scrivere questa “bella favola”<br />

Massimo ha messo in campo: tenacia,<br />

capacità professionali e vena artistica.<br />

La tenacia gli è servita per accedere ad<br />

un progetto di cooperazione internazionale,<br />

le capacità professionali per<br />

effettuare studi di fattibilità e la vena<br />

artistica per scrivere un libro di successo,<br />

devolvendo i diritti d’autore al<br />

progetto odontoiatria in Amazzonia. Il<br />

libro dal titolo particolare: Pioggiafangomerdasoleblues.<br />

Un’Amazzonia senza<br />

Sting, racconta la sua permanenza<br />

nella miseria e nelle contraddizioni di<br />

quelle terre. Com’è nata la scelta?<br />

«Nel 1998, scattò la scintilla. Sono ateo,<br />

Gli auguri del Presidente<br />

Le feste natalizie sono<br />

tradizionalmente un momento<br />

di gioia e di auguri per<br />

l’anno nuovo, ma anche di<br />

bilanci e riflessioni sull’anno<br />

passato. Nonostante sia<br />

stato un anno all’insegna di<br />

una manovra economica<br />

estremamente penalizzante<br />

per le regioni, che ha ridotto<br />

attitudinali della persona». Simona Arcangeli<br />

entra nello specifico: «un aspetto<br />

fondamentale è la comunicazione; non è<br />

facile portare avanti un incontro con il<br />

paziente e i suoi familiari, far loro accetta-<br />

re la malattia cronica e la conseguente<br />

terapia, ma da questi primi incontri dovrà<br />

nascere il clima di fiducia che sta alla<br />

base del buon esito della cura».<br />

«Per noi la gratificazione sta nel rendere<br />

autonomo il paziente nella gestione del<br />

trattamento dialitico - continua Eva Vannucci<br />

- poter organizzare i loro viaggi, di<br />

lavoro o di vacanza: il paziente arriva in<br />

albergo, anche all’estero, e trova tutto<br />

l’occorrente per la terapia». Dopo la fase<br />

conoscitiva, l’infermiere effettua la prima<br />

ma fu l’incontro con un missionario<br />

cattolico, un frate, a farmi scegliere<br />

l’Amazzonia, per la precisione lo Stato<br />

dell'Acre. Il primo viaggio durò due mesi:<br />

fu un’esperienza coinvolgente, tanto che,<br />

rientrato in Italia mi impegnai nella<br />

realizzazione di un progetto di odontoiatria,<br />

uno dei pochi problemi risolvibili».<br />

Massimo durante uno dei suoi viaggi<br />

Come si è mosso per raggiungere<br />

l’obiettivo? «Un’associazione non<br />

governativa, la Cooperazione Odontoiatrica<br />

Internazionale (COI), mi chiese uno<br />

studio di fattibilità: cinquanta quesiti, ai<br />

quali ne aggiunsi altrettanti. Dopo il via<br />

libera fu aperto un ambulatorio. Sono<br />

tornato lì ancora per due mesi».<br />

E il libro perché lo ha scritto? «Non<br />

certo per la possibilità di devolvere i diritti<br />

d’autore, come in effetti è poi avvenuto,<br />

ma per il desiderio di togliere tante false<br />

idee riguardo le missioni. Il testo è crudo<br />

ed essenziale ed ha avuto una grande<br />

diffusione. L’editore Stampa Alternativa<br />

ha creduto in questa opera e l’ha valorizzata:<br />

sono state distribuite 54.000 copie e<br />

il libro si vende tutt’ora».<br />

E ha anche avuto grande risonanza<br />

mediatica. Lo conferma? «Sì, ad<br />

esempio quando presentai l’opera al<br />

sensibilmente le risorse a<br />

disposizione per la sanità<br />

pubblica, anche in questo <strong>2012</strong><br />

la nostra regione è riuscita a<br />

distinguersi nel panorama<br />

nazionale, continuando a<br />

mantenere un livello di eccellenza.<br />

Non posso che ringraziarvi<br />

per il vostro impegno e il<br />

contributo che avete dato ogni<br />

giorno con il vostro lavoro.<br />

Il cammino da fare per<br />

mantenere e migliorare il<br />

livello raggiunto è lungo,<br />

tuttavia gli sforzi fatti ci<br />

fanno guardare con più<br />

fiducia al nuovo anno.<br />

Auguro a tutti voi Buone<br />

Feste.<br />

Enrico Rossi<br />

visita domiciliare per valutare l’idoneità<br />

dell’ambiente ai trattamenti dialitici.<br />

Dopo, presso il centro di dialisi peritoneale<br />

verrà effettuato il ‘training di<br />

addestramento’ dei pazienti e/o dei<br />

familiari, alla fine del quale<br />

inizierà la dialisi a domicilio.<br />

Sono previste visite di controllo<br />

al centro e visite domiciliari<br />

due volte all’anno ed è garantita<br />

una continua disponibilità:<br />

«I primi tempi - racconta Maria<br />

Grazia Betti - spesso ci chiamano<br />

quando non sono sicuri<br />

di fare la manovra giusta;<br />

qualche incertezza è normale,<br />

ma possono telefonarci in<br />

qualsiasi momento del giorno<br />

e della notte, e poi l’apparecchiatura<br />

che utilizzano contiene<br />

una card, una specie di<br />

‘scatola nera’ che può essere letta in<br />

ambulatorio, permettendoci di controllare<br />

se tutto si è svolto regolarmente e di<br />

rilevare qualsiasi problema tecnico».<br />

«La dialisi peritoneale non è un servizio<br />

come gli altri - conclude Walter Lunardi<br />

- è un impegno enorme e costante, che<br />

si può fare solo per scelta, anche<br />

perché c’è un coinvolgimento completo<br />

col paziente che ha totale fiducia in<br />

noi».<br />

Infermiere, Infermiere, epidemiologo, epidemiologo, scrittore<br />

scrittore<br />

Massimo Rossi: interventi umanitari, viaggi, libri.<br />

Un messaggio rivolto a tutti gli operatori della sanità<br />

Maurizio Costanzo Show su Canale 5:<br />

ottenne tale visibilità che in una sola<br />

settimana furono vendute ben settemila<br />

copie! Ha avuto diffusione anche in altri<br />

stati della Comunità Europea».<br />

Il desiderio di viaggiare e cooperare<br />

le ha dunque fatto scoprire la vena<br />

letteraria? «Sicuramente ha risvegliato<br />

in me la voglia di osservare e<br />

raccontare, non soltanto<br />

attraverso le parole. Ho infatti<br />

realizzato successivamente<br />

reportage fotografici in Tibet,<br />

Patagonia, Etiopia e Nord<br />

Africa».<br />

Ed è autore anche di altri<br />

libri di viaggi? «Sì, pure il<br />

secondo libro, Etiopia. Saggio<br />

di un outsider a tempo determinato.<br />

Mimesis, Milano, è un<br />

racconto di viaggio. 3.200<br />

chilometri di navigazione sul<br />

fiume Omo nell'Etiopia tribale,<br />

ricalcando il percorso dell’esploratore<br />

Bottègo. Dopo due<br />

secoli, era immutato, ma quel fiume,<br />

vitale per tantissimi villaggi, è destinato<br />

alla scomparsa a causa di una diga».<br />

Ormai lei si sente uno scrittore? «Mi<br />

sento uno che vuole esplorare e<br />

raccontare. Ho scritto e letto molto. E'<br />

ora in eBook, per la Casa Editrice<br />

Eterea, Firenze, un mio libro di racconti<br />

brevi, Percorrenze, mentre per il 2013<br />

è prevista l'uscita del libro/saggio di<br />

viaggio inerente il mio recente cammino<br />

in Nepal».<br />

Missioni, viaggi, sempre da ateo<br />

convinto? «Sì. Devo comunque dire<br />

che quando per un grave incidente -<br />

nel 2009 - sono andato in coma, ho<br />

saputo poi successivamente che la<br />

popolazione della baraccopoli amazzonica<br />

dove ho lavorato si era riunita a<br />

pregare per me. Non so se siano state<br />

le loro preghiere, ma questo ateo si<br />

sente in debito con loro».<br />

La La Direzione Direzione <strong>Azienda</strong>le<br />

<strong>Azienda</strong>le<br />

rivolge rivolge a a tutti tutti i<br />

i<br />

dipendenti dipendenti ed ed alle alle loro<br />

loro<br />

famiglie famiglie i i migliori<br />

migliori<br />

auguri auguri per per per un<br />

un<br />

Felice Felice anno anno Nuovo<br />

Nuovo<br />

«Creazioni» donate dai detenuti<br />

Regali Regali e e addobbi<br />

addobbi<br />

in in in pediatria<br />

pediatria<br />

Addobbi natalizi e regali speciali quest’anno per la unità operativa di pediatria<br />

dell’Ospedale di <strong>Pistoia</strong>. I volontari delle Associazioni “Amici del Ceppo”, “Il Delfino”<br />

e “Telefono Azzurro” hanno allestito il reparto con gli addobbi natalizi realizzati dai<br />

detenuti della Casa Circondariale di <strong>Pistoia</strong>. I detenuti hanno trasformato materiali<br />

di riciclo come tovagliolini di carta, sapone, stuzzicadenti e fondi di caffè, in fiori,<br />

palline di natale e abeti per allestire il reparto pediatrico. Il risultato è stato per tutti<br />

sorprendete. Sono stati donati anche dei quadri in legno lavorati con il pirografo ed<br />

una damiera decorata. I manufatti sono stati eseguiti nei laboratori del carcere<br />

pistoiese. I detenuti hanno anche inviato dei bigliettini augurali ai piccoli ricoverati.<br />

La Presidente del Tribunale di Sorveglianza dottoressa Antonietta Fiorillo ha<br />

evidenziato che l’iniziativa rappresenta una concreta ed utile sinergia tra due realtà<br />

auspicando che collaborazioni analoghe possano svilupparsi in altri contesti, con<br />

l’obiettivo di far entrare la realtà carceraria dentro la città di <strong>Pistoia</strong> e viceversa. Era<br />

presente anche il direttore della Casa Circondariale dottor Tazio Bianchi e una<br />

rappresentanza di funzionari del comparto amministrativo del ministero di giustizia<br />

e dal personale della polizia penitenziaria tra cui il vice ispettore Giuseppe Catullo.<br />

Il direttore del Presidio ospedaliero dottor Roberto Biagini ha ringraziato a nome<br />

dell’<strong>Azienda</strong> sanitaria ed ha apprezzato l’interesse che proprio nel momento delle<br />

festività natalizie è stato dedicato ai piccoli degenti. Un contributo importante, lo ha<br />

definito il dottor Rino Agostiniani, direttore della unità operativa e responsabile<br />

dell’area materno infantile, che con commozione ha evidenziato che l’attenzione<br />

rivolta ai bambini riguarda il futuro di ognuno di noi. All’iniziativa si è unita anche la<br />

Città del Sole, il negozio pistoiese, che ha donato diversi giochi.<br />

Secondi a livello regionale<br />

Meno amputazioni<br />

La unità operativa di diabetologia - unità del piede diabetico - dell’azienda<br />

<strong>USL</strong>3 di <strong>Pistoia</strong>, diretta dal dottor Roberto Anichini (nella foto) è<br />

un’eccellenza a livello regionale e nazionale. Nella nuova classifica del<br />

ministero della Salute, che contiene la valutazione delle attività in tutti gli<br />

ospedali italiani, l’azienda sanitaria pistoiese ha l’esito più favorevole,<br />

rispetto alla media nazionale sui ricoveri ospedalieri per amputazione<br />

degli arti inferiori ai pazienti diabetici (solo 0,04 pazienti su ogni 1000<br />

abitanti). Nella regione Toscana, con lo stesso indicatore è al secondo<br />

posto. Il positivo risultato, che ha evitato a tanti pazienti invalidità permanenti,<br />

è frutto di un percorso iniziato tredici anni fa: già nel 1999 la unità<br />

operativa aveva messo a punto un programma di prevenzione e trattamento.<br />

Alla riduzione delle amputazioni oggi concorrono, con una<br />

organizzazione poliprofessionale, le unità operative di diagnostica e<br />

interventistica del cuore e dei vasi e di ortopedia rispettivamente dirette<br />

dal dottor Marco Comeglio e dal professor Giuseppe Maffei. Di recente il<br />

progetto si è rafforzato anche a livello territoriale: in collaborazione con i<br />

Medici di Medina Generale è stato attivato il Chronic Care Model (CCM),<br />

il nuovo modello assistenziale che garantisce ai pazienti di essere<br />

seguiti dagli operatori nel loro percorso di prevenzione, vigilanza attiva e<br />

cura.<br />

IN PENSIONE<br />

Sono andati in pensione: Laura Carraresi, centralinista portineria;<br />

Fabrizio Panteri, coadiutore amministravo; Carlo Agostini,<br />

Tecnico della prevenzione; Adriana Tognaccini, dirigente medico<br />

di struttura complessa (primario); Francesca Greco, infermiera;<br />

Franco Arcangeli, operatore tecnico specializzato.<br />

Nello scorso numero abbiamo inserito erroneamente tra i pensionati<br />

l’infermiera Antonietta Martini che invece è purtroppo deceduta.<br />

Ci scusiamo con i familiari per l’errore, rinnovando loro le più<br />

sentite condoglianze per la prematura scomparsa della collega.<br />

Registrazione Tribunale di <strong>Pistoia</strong> al n. 483 del 29.07.1996 - Redazione e Amministrazione Via S. Pertini, 708 <strong>Pistoia</strong> - Direttore Responsabile Daniela Ponticelli

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