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N. 4 - dicembre 2012 - Azienda USL 3 Pistoia

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Periodico dell’<strong>Azienda</strong> <strong>USL</strong>3 di <strong>Pistoia</strong> - Anno XVI - N. 4/<strong>2012</strong> - Dicembre<br />

Obiettivo riorganizzazione<br />

L’anno<br />

L’anno<br />

che che verrà<br />

verrà<br />

Anche l’ azienda A<strong>USL</strong>3 di <strong>Pistoia</strong> sotto l’albero di<br />

Natale troverà meno finanziamenti. Il pacchetto<br />

sulla revisione della spesa pubblica ormai noto<br />

come spending review era già stato recapitato a<br />

tutte le Asl durante l’estate ma è in quest’ultime<br />

settimane che l’assessore regionale al diritto alla<br />

salute, Luigi Marroni, ne ha spiegato esattamente il<br />

contenuto: tutte le aziende per garantire la sostenibilità<br />

del servizio sanitario regionale dovranno fare<br />

la loro parte. Tradotto: occorre risparmiare e, per<br />

farlo, è necessario utilizzare al meglio le risorse,<br />

finanziarie, umane e strumentali, al momento<br />

disponibili. Il 2013 si prospetta come un anno di<br />

grande cambiamento. Con gli ultimi “tagli” natalizi<br />

sulla sanità i mesi difficili che ci lasciamo alle<br />

spalle non possiamo archiviarli e quelli che si<br />

profilano all’orizzonte sembrano ancora più difficili e<br />

carichi di incognite. L’attuale Direzione <strong>Azienda</strong>le,<br />

da poco tempo insediatasi, intende però trasformare<br />

le azioni di riordino impartite dai livelli nazionale<br />

e regionale in un’opportunità per riconfigurare la<br />

rete dei servizi, sia ospedalieri che territoriali della<br />

provincia di <strong>Pistoia</strong>. A partire dall’imminente apertura<br />

del Nuovo Ospedale, un’occasione irripetibile di<br />

grande rinnovamento, sia per gli utenti che per gli<br />

operatori, potranno essere ripensate gran parte<br />

delle attività in una logica di superamento delle<br />

rigidità ed inefficienze per il miglioramento della<br />

qualità dell’assistenza. Riorganizzare per non<br />

tagliare, incidendo sui livelli essenziali di assistenza,<br />

è l’obiettivo della neo direzione. Il direttore<br />

generale, Roberto Abati, insieme ai direttori sanitario<br />

e amministrativo Lucia Turco e Luca Cei, hanno<br />

messo in atto un percorso molto importante che è<br />

iniziato dall’esperienza di chi lavora direttamente a<br />

contatto con gli ammalati. La direzione vuole<br />

puntare sul contributo degli operatori per arrivare a<br />

condividere una riqualificazione complessiva di<br />

tutta l’offerta sanitaria. Il percorso di concertazione<br />

e confronto proseguirà con le parti sociali, gli<br />

amministratori locali e gli ordini professionali.<br />

Perché agire solo sull’eliminazione degli sprechi,<br />

come già si sta facendo (e come dovremo continuare<br />

a fare) con alcuni servizi che non riguardano i<br />

pazienti (pulizie negli uffici, riduzione del riscaldamento,<br />

revisione del parco auto, ecc … ) è doveroso,<br />

dovrà essere una taglio vero e non solo annunciato,<br />

ma potrà non essere sufficiente. Riorganizzare<br />

per non essere costretti domani a incidere su<br />

farmaci, assistenza integrativa e servizi vuole dire,<br />

per esempio, favorire una maggiore mobilità tra i<br />

professionisti, rafforzare le cure sul territorio riducendo<br />

l’utilizzo improprio dell’ospedale, offrire sedi<br />

ambulatoriali sulla base delle prevalenze epidemiologiche.<br />

Ma anche promuovere tra gli operatori<br />

l’utilizzo comune di strutture e strumentazioni ma<br />

soprattutto avviare processi di semplificazione e di<br />

concentrazione delle risorse in poche sedi dove<br />

raccogliere le competenze e le strumentazioni<br />

necessarie per risolvere i problemi degli utenti<br />

garantendo ai cittadini maggiore qualità e sicurezza.<br />

In poche parole occorrerà ottimizzare le risorse<br />

e rendere il sistema più sostenibile senza diminuire<br />

il livello delle prestazioni. Tutti saremo chiamati a<br />

dare il proprio contributo: il personale dipendente e<br />

convenzionato, i soggetti privati e pubblici che<br />

collaborano con noi, i fornitori di beni e servizi …<br />

Nell’ultima Conferenza dei Sindaci Abati ha ricordato<br />

che lo scorso 23 <strong>dicembre</strong> la legge 833, istitutiva<br />

del servizio sanitario nazionale, ha compiuto 34<br />

anni sottolineando che continuerà a rimanere un<br />

punto di riferimento per garantire le prestazioni di<br />

prevenzione, terapia e riabilitazione. Sarà questa la<br />

grande sfida dell’anno che verrà: riuscire a cambiare<br />

lasciando inalterati i principi di una legge che da<br />

sempre tutela il diritto di salute di tutti i cittadini,<br />

obiettivo alto ma perseguibile solo con una diffusa<br />

condivisione.<br />

Dico la mia*<br />

Il Il volontariato<br />

volontariato<br />

Il sistema di emergenza urgenza toscano, così<br />

come sancito dalla nuova Legge Regionale<br />

70/10, definisce ed integra il Volontariato di<br />

Pubbliche Assistenze, Misericordie e Croce<br />

Rossa Italiana come “soggetto del sistema”,<br />

valorizzandone la professionalità, la formazione<br />

e la disponibilità. Sia nel campo socio sanitario,<br />

che dell’ emergenza urgenza. In tutto questo<br />

trova contestualizzazione il sistema unico di<br />

emergenza urgenza 118, nato molti anni fa e<br />

oramai strumento prezioso di coordinamento e<br />

gestione delle risorse territoriali; medici, infermieri,<br />

operatori, volontari, mezzi delle Associazioni di<br />

Volontariato lavorano e percorrono ogni giorno<br />

Le festività non fermano l’emergenza e l’urgenza<br />

Vigilia di Natale al 118<br />

Vigilia Vigilia di di Natale Natale al al 118<br />

118<br />

In una delle centrali più all’avanguardia nel territorio italiano.<br />

Penseresti di trovarti di fronte a dei<br />

Supereroi e, invece, sono persone normali.<br />

Tute azzurre e magliette gialle. E’ la<br />

loro divisa da lavoro. Facce incollate ai<br />

monitor, tre per ogni postazione e, soprattutto,<br />

telefoni sempre attivi. Sono gli<br />

operatori del 118, la centrale operativa<br />

dell’emergenza e urgenza della Provincia<br />

di <strong>Pistoia</strong>. Anche se è la vigilia di Natale le<br />

chiamate arrivano in continuazione e<br />

quello che impressiona è l’assoluta calma<br />

con la quale vengono date le risposte alle<br />

centinaia di utenti. ”Perché è fondamentale<br />

tranquillizzare per capire, spiegano<br />

Patrizia Bauducco e Massimo Lello,<br />

storici infermieri della centrale. “Dall’altra<br />

parte c’è una persona con dei problemi e<br />

non sappiamo quanto siano gravi. Disponiamo<br />

di pochissimi secondi per farci<br />

descrivere i sintomi, ottenere indicazioni il<br />

più possibile esatte sul luogo dell’evento e<br />

decidere che tipo di mezzo scegliere. In<br />

relazione al tono della voce i pazienti<br />

sono suddivisi in caldi, tiepidi e freddi: dai<br />

primi avremo collaborazione, un po’<br />

Un’esperienza<br />

pilota nata<br />

nel 1996<br />

meno dai secondi e dagli ultimi non<br />

otterremmo nessun aiuto. Nella maggior<br />

parte dei casi i mezzi di soccorso vengono<br />

inviati mentre la telefonata è ancora in<br />

corso e si impartiscono all’interessato, o a<br />

chi è vicino a lui, le cosiddette istruzioni di<br />

pre arrivo. Questa, è la fase più delicata:<br />

mentre l’infermiere raccoglie altre informazioni<br />

sullo stato di salute del paziente<br />

contemporaneamente le trasmette<br />

all’equipaggio dei soccorritori. La persona,<br />

intanto, viene rassicurata che l’ambulanza<br />

è già partita e il colloquio prosegue<br />

con consigli salvavita sempre finalizzati a<br />

guadagnare tempo. Ecco perché manteniamo<br />

sempre la massima calma”.<br />

Patrizia e Massimo lavorano al 118 da<br />

quando è stato inaugurato, nel 1996,<br />

dall’allora Ministro Rosy Bindi e ricordano<br />

che già in quegli anni era un servizio<br />

all’avanguardia a livello nazionale.<br />

«Venivano da tutta Italia a visitarlo per<br />

copiarne il modello». Cosa è cambiato<br />

da allora? «C’è stato un incremento nelle<br />

tecnologie. Per esempio con l’avvento<br />

della teletrasmissione del tracciato elettrocardiografico<br />

sono stati salvati tanti<br />

pazienti colpiti da infarto. Più in generale<br />

oggi gli utenti conoscono meglio il 118 e<br />

sanno come utilizzarlo. E per gli operatori?<br />

«Ci telefonano addirittura per<br />

ricevere pareri medici e terapeutici, o per<br />

farsi consigliare sull’opportunità di un<br />

ricovero ospedaliero. Per noi infermieri è<br />

aumentata la formazione. Con i corsi la<br />

nostra professionalità è maturata e si è<br />

fatta ancora più specifica ma l’esperienza<br />

continua ad essere importante, soprattut-<br />

Operatori del soccorso<br />

DIAMO I NUMERI<br />

Nel 2011 sono state 160.046 il totale delle<br />

chiamate di emergenza, urgenza, ordinarie.<br />

Le chiamate di Emergenza e Urgenza<br />

sono state 56.536. I mezzi di soccorso<br />

inviati in Emergenza e Urgenza sono stati<br />

43.880 e quelli inviati in ordinario 103.710.<br />

Codici di Gravità delle Missioni in Emergenza<br />

e Urgenza: Rossi 5.342; Gialli:<br />

25.432; Verdi: 15.044; Bianchi 1.269.<br />

Gli interventi effettuati con l’Automedica<br />

sono stati 10.737 e quelli con l’Elisoccorso<br />

75. I pazienti ricoverati (dei 43.880 interventi<br />

di emergenza e urgenza): 26.605.<br />

I pazienti con trasporto diretto in Emodinamica<br />

per Infarto del Miocardio sono stati 79<br />

e quelli trasportati in pronto soccorso con<br />

diagnosi di Ictus 207.<br />

centinaia di chilometri a tutela della<br />

salute dell’utente, di qualunque<br />

sesso, nazionalità o credo miscelando<br />

sapientemente laicità,<br />

cattolicità, professionalità e competenza<br />

e riuscendo ad ottenere, con<br />

costi particolarmente inferiori<br />

rispetto a quelli sostenuti da altre<br />

Regioni italiane, risultati di primissimo<br />

ordine sia in termini di quantità<br />

che di qualità del servizio erogato.<br />

La gestione del 118, numero unico<br />

di emergenza, afferisce ad esperienze<br />

funzionali in particolare<br />

dove risultano presenti strutture di <strong>Azienda</strong> Sanitaria in completa sinergia con il Volontariato;<br />

Centrali Operative che riescono a coordinare in medesimo atto risorse sanitarie (medici, infermieri)<br />

con risorse professionali del volontariato (operatori tecnici) che grandi risultati hanno<br />

riportato nelle esperienze condotte nelle singole ASL. <strong>Pistoia</strong> con il Coordinamento 118 condotto<br />

assieme ad ANPAS e Misericordie, con operatori tecnici di Centrale; stessa positiva esperienza<br />

per il 118 della Versilia. Per la gestione dell’imponente numero di servizi ordinari sono<br />

state create centrali operative dedicate, che movimentano tutte le ambulanze e i mezzi sanitari<br />

to per gestire le situazioni più difficili per<br />

esempio quando i pazienti sono irraggiungibili<br />

per vari motivi come accade negli incidenti di<br />

montagna e le vittime devono essere estratte<br />

dalle auto e dalle scarpate, in questo caso un<br />

infermiere che è da anni in centrale può<br />

saper meglio gestire il coordinamento con le<br />

altre centrali operative 118 e con le altre<br />

istituzioni coinvolte nelle attività di emergenza<br />

urgenza come Polizia di Stato, Vigili del<br />

Fuoco, Protezione Civile e Soccorso Alpino».<br />

Gli infermieri sono consapevoli che se le<br />

istruzioni fornite ai pazienti sono adeguate<br />

possono salvare una vita. E’ una responsabilità<br />

che vivono con consapevolezza,<br />

ma nel silenzio. Come i grandi eroi<br />

lavorano nell’anonimato? «Non ci sentiamo<br />

diversi dai colleghi che lavorano negli in altri<br />

contesti operativi ospedalieri anche se per<br />

noi, ad esempio, il turno di notte è particolarmente<br />

gravoso: per undici ore consecutive<br />

dobbiamo sempre mantenere la stessa<br />

attenzione e le chiamate anche se meno<br />

numerose rispetto al giorno sono più difficili<br />

da gestire: con il buio crescono le paure». Le<br />

Il desiderio<br />

di rimanere<br />

a <strong>Pistoia</strong><br />

responsabilità degli infermieri sono equamente<br />

suddivise con gli operatori tecnici messi a<br />

disposizione dalle Associazioni di Volontariato<br />

per “guidare virtualmente i mezzi sugli<br />

obiettivi. Gianna Cecchi della Pubblica<br />

Assistenza e Roberto Fantacci della Misericordia<br />

raccontano che grazie all’evoluzione<br />

informatica la precisione è quasi arrivata al<br />

massimo. «Con Voyager e Map Street View<br />

riusciamo addirittura a vedere sui monitor<br />

della centrale i dettagli delle abitazioni e<br />

indicare esattamente ai soccorritori dove<br />

recarsi. Questi sistemi sono molto utili quando<br />

il fattore tempo è davvero determinante<br />

per salvare una vita come nelle crisi respiratorie,<br />

cardiache e nei suicidi». L’integrazione<br />

tra infermieri e operatori tecnici assicura un<br />

servizio di alto livello. Lo scorso anno il 118<br />

pistoiese, per le sue ottime performance, ha<br />

raggiunto i vertici nazionali della classifica del<br />

ministero della salute. Cosa ne pensate<br />

della riorganizzazione della rete dell’emergenza-urgenza<br />

con centrali operative<br />

uniche per ogni singola area vasta?<br />

«Pensiamo che non sarebbe un bel regalo di<br />

Natale: per i cittadini e per noi. Auspichiamo<br />

che con l’accorpamento siano mantenuti gli<br />

stessi operatori per gli attuali bacini di utenza,<br />

altrimenti il servizio sarebbe meno sicuro.<br />

Siamo molto preoccupati perché ogni territorio<br />

ha le sue peculiarità, geografiche e sanitarie,<br />

che noi operatori conosciamo perfettamente»<br />

- risponde l’infermiere Renzo Navicelli.<br />

E poi molti di voi potrebbero andare a<br />

lavorare in altre A<strong>USL</strong>? «Si. Ma non è<br />

questo il problema. L’importante è che il 118<br />

resti a <strong>Pistoia</strong> perché la nostra centrale è<br />

davvero la migliore di tutte». (D.P.)<br />

sulle aree metropolitane e provinciali; questo<br />

grazie ad accordi di integrazione (centrale di<br />

Esculapio, dove presente, o direttamente<br />

con il Volontariato) che hanno permesso nel<br />

tempo di creare figure insostituibili ed in<br />

grado di rendere funzionale ed efficiente il<br />

sistema. Per questo crediamo decisamente<br />

in tale sistema, e in tale metodologia di<br />

lavoro, attraverso il quale sarà necessario<br />

porre i primi passi per l’eventuale realizzazione<br />

delle Centrali 118 di Area Vasta,<br />

andando a rafforzare e sviluppare le realtà<br />

del 118 di <strong>Pistoia</strong> e Versilia che già da anni<br />

operano credendo in queste sinergie, finalizzando<br />

in termini di efficienza ed efficacia un<br />

rapporto con il Volontariato senza il quale<br />

(ed in taluni casi ne abbiamo toccato con<br />

mano gli effetti negativi) nessuna attività di<br />

progettazione e sviluppo potrà essere<br />

condotta.<br />

*Misericordie Toscane e Anpas Toscana


Visti da dentro<br />

La La dialisi dialisi peritoneale, peritoneale, un’eccellenza<br />

un’eccellenza<br />

Un’equipe infermieristica ne costituisce «il cuore pulsante».<br />

La dialisi peritoneale all’Asl pistoiese<br />

compie 20 anni. Questa metodica, che<br />

offre il vantaggio a molti pazienti affetti<br />

da insufficienza renale cronica di poter<br />

effettuare la dialisi a domicilio, in completa<br />

sicurezza e nel<br />

rispetto delle proprie<br />

abitudini di vita, negli ultimi<br />

due decenni è diventata<br />

un’eccellenza dell’Asl3,<br />

riconosciuta sia nella<br />

nostra regione sia a livello<br />

nazionale.<br />

Il servizio (che dal 2008 ha<br />

assunto un profilo aziendale<br />

unico) diretto dalla<br />

nefrologa Claudia Del<br />

Corso, nelle due sedi di<br />

Pescia e di <strong>Pistoia</strong> si<br />

avvale di un’equipe<br />

infermieristica (nella foto)<br />

che ne costituisce il cuore pulsante.<br />

È la stessa dottoressa Del Corso a<br />

confermarcelo: «il ruolo degli infermieri<br />

è fondamentale, prendono in carico la<br />

persona assistita e la accompagnano<br />

nel percorso della sua malattia».<br />

«Per questo abbiamo seguito tutte corsi<br />

di formazione specifici - racconta<br />

Eleonora Petrucci - l’educazione terapeutica<br />

alla dialisi peritoneale non è<br />

standardizzata, ma si deve adattare alle<br />

caratteristiche psicologiche, culturali ed<br />

Visti da fuori<br />

Massimo Rossi è un infermiere della<br />

nostra Asl, con una specializzazione di<br />

assistente sanitario epidemiologo, in<br />

servizio all’ospedale Cosma e Damiano<br />

di Pescia. A vederlo sempre lì, come<br />

punto di riferimento per tanta gente, non<br />

si sospetterebbe che gran parte del suo<br />

tempo libero lo abbia trascorso ben<br />

lontano dalla Valdinievole.<br />

Lo ha fatto perché affascinato<br />

dalla conoscenza di altre<br />

culture, forme simboliche e<br />

strutture societarie. E anche<br />

perché attratto dall’idea di<br />

mettere a disposizione le<br />

proprie conoscenze per<br />

offrire aiuto alle popolazioni<br />

svantaggiate. Dare un<br />

sorriso ai bambini più poveri<br />

e sfortunati è l’obiettivo di<br />

molti, ma probamente<br />

Massimo c’è riuscito davvero.<br />

Grazie alla sua iniziativa<br />

funziona infatti, nel Brasile<br />

Amazzonico, un ambulatorio<br />

odontoiatrico proprio dedicato ai bambini<br />

che, a causa di un’alimentazione<br />

costituita prevalentemente da canna da<br />

zucchero, riso e fagioli, sono affetti da<br />

base e batteriemie, endocarditi e altri<br />

disturbi sistemici incredibilmente seri.<br />

Per scrivere questa “bella favola”<br />

Massimo ha messo in campo: tenacia,<br />

capacità professionali e vena artistica.<br />

La tenacia gli è servita per accedere ad<br />

un progetto di cooperazione internazionale,<br />

le capacità professionali per<br />

effettuare studi di fattibilità e la vena<br />

artistica per scrivere un libro di successo,<br />

devolvendo i diritti d’autore al<br />

progetto odontoiatria in Amazzonia. Il<br />

libro dal titolo particolare: Pioggiafangomerdasoleblues.<br />

Un’Amazzonia senza<br />

Sting, racconta la sua permanenza<br />

nella miseria e nelle contraddizioni di<br />

quelle terre. Com’è nata la scelta?<br />

«Nel 1998, scattò la scintilla. Sono ateo,<br />

Gli auguri del Presidente<br />

Le feste natalizie sono<br />

tradizionalmente un momento<br />

di gioia e di auguri per<br />

l’anno nuovo, ma anche di<br />

bilanci e riflessioni sull’anno<br />

passato. Nonostante sia<br />

stato un anno all’insegna di<br />

una manovra economica<br />

estremamente penalizzante<br />

per le regioni, che ha ridotto<br />

attitudinali della persona». Simona Arcangeli<br />

entra nello specifico: «un aspetto<br />

fondamentale è la comunicazione; non è<br />

facile portare avanti un incontro con il<br />

paziente e i suoi familiari, far loro accetta-<br />

re la malattia cronica e la conseguente<br />

terapia, ma da questi primi incontri dovrà<br />

nascere il clima di fiducia che sta alla<br />

base del buon esito della cura».<br />

«Per noi la gratificazione sta nel rendere<br />

autonomo il paziente nella gestione del<br />

trattamento dialitico - continua Eva Vannucci<br />

- poter organizzare i loro viaggi, di<br />

lavoro o di vacanza: il paziente arriva in<br />

albergo, anche all’estero, e trova tutto<br />

l’occorrente per la terapia». Dopo la fase<br />

conoscitiva, l’infermiere effettua la prima<br />

ma fu l’incontro con un missionario<br />

cattolico, un frate, a farmi scegliere<br />

l’Amazzonia, per la precisione lo Stato<br />

dell'Acre. Il primo viaggio durò due mesi:<br />

fu un’esperienza coinvolgente, tanto che,<br />

rientrato in Italia mi impegnai nella<br />

realizzazione di un progetto di odontoiatria,<br />

uno dei pochi problemi risolvibili».<br />

Massimo durante uno dei suoi viaggi<br />

Come si è mosso per raggiungere<br />

l’obiettivo? «Un’associazione non<br />

governativa, la Cooperazione Odontoiatrica<br />

Internazionale (COI), mi chiese uno<br />

studio di fattibilità: cinquanta quesiti, ai<br />

quali ne aggiunsi altrettanti. Dopo il via<br />

libera fu aperto un ambulatorio. Sono<br />

tornato lì ancora per due mesi».<br />

E il libro perché lo ha scritto? «Non<br />

certo per la possibilità di devolvere i diritti<br />

d’autore, come in effetti è poi avvenuto,<br />

ma per il desiderio di togliere tante false<br />

idee riguardo le missioni. Il testo è crudo<br />

ed essenziale ed ha avuto una grande<br />

diffusione. L’editore Stampa Alternativa<br />

ha creduto in questa opera e l’ha valorizzata:<br />

sono state distribuite 54.000 copie e<br />

il libro si vende tutt’ora».<br />

E ha anche avuto grande risonanza<br />

mediatica. Lo conferma? «Sì, ad<br />

esempio quando presentai l’opera al<br />

sensibilmente le risorse a<br />

disposizione per la sanità<br />

pubblica, anche in questo <strong>2012</strong><br />

la nostra regione è riuscita a<br />

distinguersi nel panorama<br />

nazionale, continuando a<br />

mantenere un livello di eccellenza.<br />

Non posso che ringraziarvi<br />

per il vostro impegno e il<br />

contributo che avete dato ogni<br />

giorno con il vostro lavoro.<br />

Il cammino da fare per<br />

mantenere e migliorare il<br />

livello raggiunto è lungo,<br />

tuttavia gli sforzi fatti ci<br />

fanno guardare con più<br />

fiducia al nuovo anno.<br />

Auguro a tutti voi Buone<br />

Feste.<br />

Enrico Rossi<br />

visita domiciliare per valutare l’idoneità<br />

dell’ambiente ai trattamenti dialitici.<br />

Dopo, presso il centro di dialisi peritoneale<br />

verrà effettuato il ‘training di<br />

addestramento’ dei pazienti e/o dei<br />

familiari, alla fine del quale<br />

inizierà la dialisi a domicilio.<br />

Sono previste visite di controllo<br />

al centro e visite domiciliari<br />

due volte all’anno ed è garantita<br />

una continua disponibilità:<br />

«I primi tempi - racconta Maria<br />

Grazia Betti - spesso ci chiamano<br />

quando non sono sicuri<br />

di fare la manovra giusta;<br />

qualche incertezza è normale,<br />

ma possono telefonarci in<br />

qualsiasi momento del giorno<br />

e della notte, e poi l’apparecchiatura<br />

che utilizzano contiene<br />

una card, una specie di<br />

‘scatola nera’ che può essere letta in<br />

ambulatorio, permettendoci di controllare<br />

se tutto si è svolto regolarmente e di<br />

rilevare qualsiasi problema tecnico».<br />

«La dialisi peritoneale non è un servizio<br />

come gli altri - conclude Walter Lunardi<br />

- è un impegno enorme e costante, che<br />

si può fare solo per scelta, anche<br />

perché c’è un coinvolgimento completo<br />

col paziente che ha totale fiducia in<br />

noi».<br />

Infermiere, Infermiere, epidemiologo, epidemiologo, scrittore<br />

scrittore<br />

Massimo Rossi: interventi umanitari, viaggi, libri.<br />

Un messaggio rivolto a tutti gli operatori della sanità<br />

Maurizio Costanzo Show su Canale 5:<br />

ottenne tale visibilità che in una sola<br />

settimana furono vendute ben settemila<br />

copie! Ha avuto diffusione anche in altri<br />

stati della Comunità Europea».<br />

Il desiderio di viaggiare e cooperare<br />

le ha dunque fatto scoprire la vena<br />

letteraria? «Sicuramente ha risvegliato<br />

in me la voglia di osservare e<br />

raccontare, non soltanto<br />

attraverso le parole. Ho infatti<br />

realizzato successivamente<br />

reportage fotografici in Tibet,<br />

Patagonia, Etiopia e Nord<br />

Africa».<br />

Ed è autore anche di altri<br />

libri di viaggi? «Sì, pure il<br />

secondo libro, Etiopia. Saggio<br />

di un outsider a tempo determinato.<br />

Mimesis, Milano, è un<br />

racconto di viaggio. 3.200<br />

chilometri di navigazione sul<br />

fiume Omo nell'Etiopia tribale,<br />

ricalcando il percorso dell’esploratore<br />

Bottègo. Dopo due<br />

secoli, era immutato, ma quel fiume,<br />

vitale per tantissimi villaggi, è destinato<br />

alla scomparsa a causa di una diga».<br />

Ormai lei si sente uno scrittore? «Mi<br />

sento uno che vuole esplorare e<br />

raccontare. Ho scritto e letto molto. E'<br />

ora in eBook, per la Casa Editrice<br />

Eterea, Firenze, un mio libro di racconti<br />

brevi, Percorrenze, mentre per il 2013<br />

è prevista l'uscita del libro/saggio di<br />

viaggio inerente il mio recente cammino<br />

in Nepal».<br />

Missioni, viaggi, sempre da ateo<br />

convinto? «Sì. Devo comunque dire<br />

che quando per un grave incidente -<br />

nel 2009 - sono andato in coma, ho<br />

saputo poi successivamente che la<br />

popolazione della baraccopoli amazzonica<br />

dove ho lavorato si era riunita a<br />

pregare per me. Non so se siano state<br />

le loro preghiere, ma questo ateo si<br />

sente in debito con loro».<br />

La La Direzione Direzione <strong>Azienda</strong>le<br />

<strong>Azienda</strong>le<br />

rivolge rivolge a a tutti tutti i<br />

i<br />

dipendenti dipendenti ed ed alle alle loro<br />

loro<br />

famiglie famiglie i i migliori<br />

migliori<br />

auguri auguri per per per un<br />

un<br />

Felice Felice anno anno Nuovo<br />

Nuovo<br />

«Creazioni» donate dai detenuti<br />

Regali Regali e e addobbi<br />

addobbi<br />

in in in pediatria<br />

pediatria<br />

Addobbi natalizi e regali speciali quest’anno per la unità operativa di pediatria<br />

dell’Ospedale di <strong>Pistoia</strong>. I volontari delle Associazioni “Amici del Ceppo”, “Il Delfino”<br />

e “Telefono Azzurro” hanno allestito il reparto con gli addobbi natalizi realizzati dai<br />

detenuti della Casa Circondariale di <strong>Pistoia</strong>. I detenuti hanno trasformato materiali<br />

di riciclo come tovagliolini di carta, sapone, stuzzicadenti e fondi di caffè, in fiori,<br />

palline di natale e abeti per allestire il reparto pediatrico. Il risultato è stato per tutti<br />

sorprendete. Sono stati donati anche dei quadri in legno lavorati con il pirografo ed<br />

una damiera decorata. I manufatti sono stati eseguiti nei laboratori del carcere<br />

pistoiese. I detenuti hanno anche inviato dei bigliettini augurali ai piccoli ricoverati.<br />

La Presidente del Tribunale di Sorveglianza dottoressa Antonietta Fiorillo ha<br />

evidenziato che l’iniziativa rappresenta una concreta ed utile sinergia tra due realtà<br />

auspicando che collaborazioni analoghe possano svilupparsi in altri contesti, con<br />

l’obiettivo di far entrare la realtà carceraria dentro la città di <strong>Pistoia</strong> e viceversa. Era<br />

presente anche il direttore della Casa Circondariale dottor Tazio Bianchi e una<br />

rappresentanza di funzionari del comparto amministrativo del ministero di giustizia<br />

e dal personale della polizia penitenziaria tra cui il vice ispettore Giuseppe Catullo.<br />

Il direttore del Presidio ospedaliero dottor Roberto Biagini ha ringraziato a nome<br />

dell’<strong>Azienda</strong> sanitaria ed ha apprezzato l’interesse che proprio nel momento delle<br />

festività natalizie è stato dedicato ai piccoli degenti. Un contributo importante, lo ha<br />

definito il dottor Rino Agostiniani, direttore della unità operativa e responsabile<br />

dell’area materno infantile, che con commozione ha evidenziato che l’attenzione<br />

rivolta ai bambini riguarda il futuro di ognuno di noi. All’iniziativa si è unita anche la<br />

Città del Sole, il negozio pistoiese, che ha donato diversi giochi.<br />

Secondi a livello regionale<br />

Meno amputazioni<br />

La unità operativa di diabetologia - unità del piede diabetico - dell’azienda<br />

<strong>USL</strong>3 di <strong>Pistoia</strong>, diretta dal dottor Roberto Anichini (nella foto) è<br />

un’eccellenza a livello regionale e nazionale. Nella nuova classifica del<br />

ministero della Salute, che contiene la valutazione delle attività in tutti gli<br />

ospedali italiani, l’azienda sanitaria pistoiese ha l’esito più favorevole,<br />

rispetto alla media nazionale sui ricoveri ospedalieri per amputazione<br />

degli arti inferiori ai pazienti diabetici (solo 0,04 pazienti su ogni 1000<br />

abitanti). Nella regione Toscana, con lo stesso indicatore è al secondo<br />

posto. Il positivo risultato, che ha evitato a tanti pazienti invalidità permanenti,<br />

è frutto di un percorso iniziato tredici anni fa: già nel 1999 la unità<br />

operativa aveva messo a punto un programma di prevenzione e trattamento.<br />

Alla riduzione delle amputazioni oggi concorrono, con una<br />

organizzazione poliprofessionale, le unità operative di diagnostica e<br />

interventistica del cuore e dei vasi e di ortopedia rispettivamente dirette<br />

dal dottor Marco Comeglio e dal professor Giuseppe Maffei. Di recente il<br />

progetto si è rafforzato anche a livello territoriale: in collaborazione con i<br />

Medici di Medina Generale è stato attivato il Chronic Care Model (CCM),<br />

il nuovo modello assistenziale che garantisce ai pazienti di essere<br />

seguiti dagli operatori nel loro percorso di prevenzione, vigilanza attiva e<br />

cura.<br />

IN PENSIONE<br />

Sono andati in pensione: Laura Carraresi, centralinista portineria;<br />

Fabrizio Panteri, coadiutore amministravo; Carlo Agostini,<br />

Tecnico della prevenzione; Adriana Tognaccini, dirigente medico<br />

di struttura complessa (primario); Francesca Greco, infermiera;<br />

Franco Arcangeli, operatore tecnico specializzato.<br />

Nello scorso numero abbiamo inserito erroneamente tra i pensionati<br />

l’infermiera Antonietta Martini che invece è purtroppo deceduta.<br />

Ci scusiamo con i familiari per l’errore, rinnovando loro le più<br />

sentite condoglianze per la prematura scomparsa della collega.<br />

Registrazione Tribunale di <strong>Pistoia</strong> al n. 483 del 29.07.1996 - Redazione e Amministrazione Via S. Pertini, 708 <strong>Pistoia</strong> - Direttore Responsabile Daniela Ponticelli

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