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1 - Società Ligure di Storia Patria

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Vi —<br />

sica ». Così (anno V, n. 1-4, gennaio-<strong>di</strong>cembre 1929, pag. 136 segg.)<br />

vi sono stati pubblicati o ricordati gli atti che si riferiscono a<br />

un Bonaparte <strong>di</strong> Portovenere, mercante <strong>di</strong> vasta attività, il primo<br />

<strong>di</strong> tal nome che compaia nell’isola, rilevando, senza ricavarne<br />

eccessive o precipitate illazioni, la strana coincidenza dell’origine<br />

<strong>di</strong> quel Bonaparte, figlio <strong>di</strong> un Richelmo <strong>di</strong> Arcola <strong>di</strong> Sar-<br />

zana, dalla regione donde doveva poi partire nel secolo XV il<br />

Francesco capostipite certo dei Bonaparte <strong>di</strong> Corsica. E il cauto<br />

accenno non meritava <strong>di</strong> far inutilmente inalberare i sostenitori<br />

delPorigine sanminiatese della famiglia.<br />

Altra volta (Un ignorato vescovo <strong>di</strong> Ajaccio nel secolo X III,<br />

Ibid., a. XI, n. 3, luglio-settembre 1935-XIII, pag. 436 sgg.) è<br />

stato riprodotto un testimoniale relativo alla nomina <strong>di</strong> Alde-<br />

brando vescovo <strong>di</strong> Aiaccio, che reca caratteristiche notizie sulla<br />

elezione <strong>di</strong> questo, sinora ignorato, e in genere dei Vescovi <strong>di</strong><br />

Corsica nel secolo XIII.<br />

Accanto ad Aldebrando questi atti notarili fanno conoscere<br />

altri nomi <strong>di</strong> vescovi che non compaiono nelle serie sin<br />

qui note, tanto per le se<strong>di</strong> corse quanto per alcune <strong>di</strong> Sardegna<br />

e in particolare per Bosa. Egualmente forniscono i nomi dei<br />

castellani ed anche, in caratteristici atti <strong>di</strong> procura, dei numerosi<br />

custo<strong>di</strong> del castello, i quali incaricavano uno <strong>di</strong> loro ad<br />

esigere dal comune <strong>di</strong> Genova le paghe, a quanto pare non<br />

sempre sod<strong>di</strong>sfatte con puntualità. Soltanto alla fine del secolo<br />

al posto dei tre castellani si trova il podestà che è nello stesso<br />

tempo vicario <strong>di</strong> Genova nell’isola.<br />

Dei tre castellani del 1238, Giovanni Stregia, Ottone <strong>di</strong><br />

Murta e Ottone Tornello, il primo rappresenta l’elemento locale<br />

o almeno naturalizzato e quand’egli muore in carica — e il suo<br />

testamento e le questioni relative all’ere<strong>di</strong>tà forniscono interessanti<br />

particolari, basta accennare alla liberazione <strong>di</strong> un cospicuo<br />

numero <strong>di</strong> schiavi — è sostituito dal nipote Alberto Alfachino,<br />

che è, come lui, signore del castello <strong>di</strong> Camilia e per<br />

questo in frequenti questioni coi Cinerchesi. Particolarmente<br />

<strong>Società</strong> <strong>Ligure</strong> <strong>di</strong> <strong>Storia</strong> <strong>Patria</strong> - biblioteca <strong>di</strong>gitale - 2012

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