I Luoghi dell'Anima - Comune di Pennabilli
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I <strong>Luoghi</strong> dell’Anima<br />
Museo <strong>di</strong>ffuso ideato<br />
da Tonino Guerra<br />
Il museo “I <strong>Luoghi</strong> dell’Anima” nasce dalla fervida mente del poeta – sceneggiatore Tonino<br />
Guerra, le istallazioni percorrono l’itero paese <strong>di</strong> <strong>Pennabilli</strong> e la Valle del Marecchia<br />
risvegliando l’interesse dei visitatori attraverso sottili invenzioni poetiche.<br />
L’associazione Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato con il contributo <strong>di</strong> enti pubblici e<br />
sponsor ha realizzato promosso e gestito fin dai primi anni il museo.<br />
Le istallazioni quasi tutte all’aperto non hanno limitazioni d’accesso, gli ingressi sono<br />
gratuiti e sono visitabili tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 19,00.<br />
Il museo ha creato un notevolissimo interesse e lancio pubblicitario del nostro territorio in<br />
Italia e all’estero, ne sono testimonianza le centinaia <strong>di</strong> articoli giornalistici e i servizi<br />
televisivi.<br />
Essi sono <strong>di</strong>ventati per la loro originalità e per i contenuti universali che suggeriscono, un<br />
“modello <strong>di</strong> creatività e rivalutazione urbanistica, un museo unico nel suo genere”.<br />
Le associazioni culturali del territorio realizzano all’interno dei contenitori mussali anche<br />
eventi culturali, quali esposizioni, spettacoli musicali, teatrali e incontri.<br />
Le Associazioni garantiscono l’ufficio turistico per informazioni, visite guidate e<br />
promozione.<br />
Sono valutate in circa 100.000 all’anno le presenze dei visitatori a “I luoghi dell’anima”.<br />
Descrizione dei luoghi museali.<br />
Delle sette principli tessere <strong>di</strong> questo piccolo mosaico che impreziosisce il Montefeltro<br />
storico, <strong>di</strong>amo qui <strong>di</strong> seguito una breve descrizione.<br />
Segreteria: Salita Valentini 1, - 61016 <strong>Pennabilli</strong> (RN)<br />
tel. 0541 928578 Fax 0541 928244 Email: info@pennabilliantiquariato.net
L’Otro dei Frutti Dimenticati<br />
Un “museo dei sapori” che raccoglie specie ormai perdute <strong>di</strong> alberi da frutto appartenenti<br />
alla flora spontanea della campagna appenninica, prima presenti nei vecchi orti dei<br />
conta<strong>di</strong>ni ora non più coltivati. Collocato nel antico orto del convento dei frati Missionari,<br />
assieme ad istallazioni artistiche quali La Porta delle Lumache del ceramista Luigi Rontini<br />
de<strong>di</strong>cata a Andrei Tarkovski, La Meri<strong>di</strong>ana dell’Incontro,che ci permette <strong>di</strong> incontrare i<br />
profili d’ombra <strong>di</strong> Federico fellini e Giuliaetta Masina, L’Arco delle favole del ceramista<br />
Giovanni Urbinati,e la fontana La Voce della Foglia progettata da Tonino Guerra, La<br />
grande meri<strong>di</strong>ana orizzontale e nell’antico lavatoio il Calendario delle parole. Tra le cento<br />
varietà <strong>di</strong> piante, il biricoccolo, l’uva spina, la ciliegia cuccarina... oltre al Gelso della Pace,<br />
messo a <strong>di</strong>mora dal Dalai Lama.
La Strada delle meri<strong>di</strong>ane.<br />
Nel centro storico del paese, le facciate dei palazzi del borgo sono impreziosite da sette<br />
meri<strong>di</strong>ane d’autore che “aspettano <strong>di</strong> il vostro e il nostro tempo che scorre nella valle”. Gli<br />
orologi solari, <strong>di</strong>pinti da Mario Aral<strong>di</strong> e “regolati da Giovanni Paltrinieri, sono riproduzioni <strong>di</strong><br />
celebri opere pittoriche e mostrano i <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> in cui si è misurato il tempo nei vari<br />
secoli
Il Giar<strong>di</strong>no Pietrificato<br />
Nella frazione <strong>di</strong> Bascio, alla base <strong>di</strong> una torre milanaria, sono collocati sette tappeti <strong>di</strong><br />
ceramica realizzati dal ceramista Giovanni Urbinati, de<strong>di</strong>cati a sette personaggi storici che<br />
sono nati, hanno vissuto o comunque hanno “toccato” col corpo e con le parole<br />
l’antichissima torre. Giotto, Dante, Buonconte da Montefeltro, Fanina <strong>di</strong> Borboni, Matteo da<br />
bascio, Ezra Pound, Uguccione della Fagiola. Un “Giar<strong>di</strong>no Pietrificato” affinché la loro<br />
memoria resti per sempre sospesa sul Parecchia, sorvegliata dalla torre dominatrice <strong>di</strong><br />
quello che fu un poderoso feudo.
L’angelo Coi Baffi<br />
Collocato nella chesetta dei Caduti è “Il più sguarnito e poetico museo del mondo” quello<br />
de<strong>di</strong>cato all’angelo coi baffi,ospita un solo quadro, realizzato dal pittore Luigi Poiaghi ed è<br />
ispirato a una poesia <strong>di</strong> Tonino Guerra che è posta all’ingresso. Il quadro illumina l’antica<br />
cappella ed un registratore nascosto tiene in vita permanentemente, un concerto <strong>di</strong><br />
cinguettii.<br />
“C’era un angelo coi baffi/che non era capace <strong>di</strong> far niente/e invece <strong>di</strong> volare attorno al<br />
Signore/ veniva giù nel Marecchia/ dentro la casa <strong>di</strong> un cacciatore/ che teneva gli uccelli<br />
impagliati/ in pie<strong>di</strong> sul pavimento <strong>di</strong> un camerone./ E l’angelo gli buttava il granoturco/ per<br />
vedere se lo mangiavano./ E dai e dai/ con tutti i santi che ridevano dei suoi sbagli/ una<br />
mattina gli uccelli impagliati/ hanno aperto le ali/ e hanno preso il volo/ fuori dalle finestre<br />
dentro l’aria del cielo/ e cantavano come non<br />
mai”.<br />
Il Santuario dei Pensieri<br />
Ubicato nel guasto Malatestiano, è l’opera più<br />
vicina all’anima del poeta, il luogo cinto dai muri<br />
<strong>di</strong> una antichissima casa, induce all’intima<br />
riflessione, giocando con i nostri pensieri, i<br />
suggerimenti, le passioni, i ricor<strong>di</strong>, sette<br />
enigmatiche e totemiche sculture in pietra<br />
sagomate con forme astratte, si affiancano una<br />
all’altra per essere “lette dall’anima” <strong>di</strong> chi<br />
seduto sull’ unica panca fa migrare i suoi<br />
pensieri.
“Sette pietre misteriose<br />
Sette specchi opachi per la mente<br />
Sette confessori muti<br />
Che aspettano <strong>di</strong> ascoltare<br />
Òle tue parole belle<br />
E le tue parole brutte”.<br />
Il Rifugio delle Madonne Abbandonate<br />
Una collezione che vuole raccogliere le immagini sacre che adornavano le cellette agli<br />
incroci delle strade <strong>di</strong> campagna. Circa settanta riproduzioni in terracotta policroma<br />
realizzate da ceramisti.<br />
Il poeta ha immaginato che tutte le immagini sacre che adornavano le cellette agli incroci<br />
delle strade <strong>di</strong> campagna, rimaste sole, per <strong>di</strong>fendersi dalle offese del tempo e dall’incuria
dell’uomo, un giorno siano volate dalle loro nicchie e si siano ritrovate tutte in questo<br />
angolo sereno <strong>di</strong> <strong>Pennabilli</strong>.<br />
La Madonna del rettangolo della neve.<br />
Nella frazione <strong>di</strong> Ca’ Romano è risorta in mezzo al bosco la chiesa della Madonna del<br />
rettangolo della neve e offre riparo ad una grande opera in ceramica realizzata dalla<br />
ceramista faentina Muki. Così è raccontata al visitatore che arriva al piccolo e<strong>di</strong>ficio in<br />
pietra: - “Quando nel settecento si cercò <strong>di</strong> costruire un luogo <strong>di</strong> culto con le stesse pietre<br />
squadrate che erano servite ad un’antica cappella gotica scomparsa, per anni e anni non
si trovava il terreno che desse garanzia <strong>di</strong> sicurezza e stabilità. Ma un giorno d’agosto del<br />
1754 cadde la neve che <strong>di</strong>pinse sulla sponda del monte un rettangolo bianco, Così gli<br />
operai capirono che la Madonna gli stava in<strong>di</strong>cando lo spazio sul quale doveva sorgere<br />
questa chiesuola.