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L'emigrazione alla rovescia. Dal Lago di Como - Mediterranea

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268<br />

G. NICASTRO<br />

Livo, Pei (Peglio), Vercana, Consiglio <strong>di</strong> Rum (Rumo), Tarzona (Trezzone)<br />

«e suoi casali», Dosso, Boranno, Verogna, Traversa, Stazzona, Germazen<br />

(Germasino), Garzen (Garzeno), alcuni ‘conta<strong>di</strong>’ della Valchiavenna<br />

(Chiavenna, Piur, Gordona, Villa <strong>di</strong> Piur) e Canobio 28 .<br />

I ‘capitoli’ sorprendono per la loro modernità. La confraternita era<br />

retta da un governatore eletto a maggioranza <strong>di</strong> voti, dopo avere intonato<br />

‘l’inno dello Spirito Santo’, dai ‘deputati’ delle varie comunità,<br />

nominati - sempre per scrutinio - da tutti coloro che avevano raggiunto<br />

il <strong>di</strong>ciottesimo anno <strong>di</strong> età; in caso <strong>di</strong> parità <strong>di</strong> voti si procedeva al<br />

sorteggio. Il governatore (il primo, nominato all’atto della redazione dei<br />

capitoli, fu Alfonso Pesterla e Borromeo) durava in carica due anni,<br />

era rieleggibile ad nutum e veniva assistito da tre deputati, sorteggiati<br />

<strong>di</strong> anno in anno tra quelli già eletti; le elezioni dovevano avvenire nel<br />

mese <strong>di</strong> ottobre «dopo che saranno fatte l’inchiuse delli vini».<br />

Anche i partecipanti <strong>alla</strong> confraternita ‘dei lombar<strong>di</strong>’ erano tenuti a<br />

un contributo annuo proporzionale alle rispettive possibilità economiche:<br />

‘i negozianti e mercadanti’ importatori da fuori Regno o da Messina<br />

per un grano per onza <strong>di</strong> tutte le mercanzie, in relazione «all’accertamenti<br />

doganali»; gli altri, i filatori, tessitori «o d’altra sorte senza<br />

negozio», «un tanto il mese, o anno, in quel miglior modo parerà alli<br />

detti Governatore e Deputati»; i mercanti <strong>di</strong> vino per grani <strong>di</strong>eci per<br />

ogni «carrozzata <strong>di</strong> uva» superiore a una botte; i marmisti per grani<br />

uno per onza <strong>di</strong> marmo lavorato o venduto, i fornai per un grano per<br />

salma <strong>di</strong> frumento utilizzato; i facchini e ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> vino al minuto o<br />

all’ingrosso <strong>di</strong>eci grani per ogni botte <strong>di</strong> vino venduto o consumato; i<br />

tavernieri e osti per grani <strong>di</strong>eci per ogni botte <strong>di</strong> vino consumato.<br />

Scopo iniziale e precipuo della confraternita era l’acquisto <strong>di</strong> un<br />

terreno per erigervi una piccola chiesa in onore <strong>di</strong> S. Carlo Borromeo,<br />

da ingran<strong>di</strong>rsi appena possibile: a reggerla dovevano essere chiamati<br />

un beneficiale con uno o più cappellani, da scegliersi preferibilmente<br />

tra sacerdoti della nazione lombarda e tra i figli, fratelli e <strong>di</strong>scendenti<br />

<strong>di</strong> coloro che avessero contribuito; quin<strong>di</strong>ci onze l’anno erano destinate<br />

a doti <strong>di</strong> maritaggio o <strong>di</strong> monacazione da assegnare a giovani orfane,<br />

povere e bisognose, o a figlie <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>; otto onze a sovvenire i<br />

connazionali poveri, anche <strong>di</strong> passaggio, e venti per il riscatto <strong>di</strong><br />

impossidenti dai corsari, con facoltà per il governatore <strong>di</strong> optare,<br />

secondo le effettive <strong>di</strong>sponibilità, per l’uno o l’altro dei suddetti scopi;<br />

si sarebbe dovuto provvedere anche a istituire un piccolo ospedale per<br />

curarvi i connazionali ammalati, con preferenza sempre per coloro che<br />

vi avessero contribuito.<br />

28 Il primo documento è stato pubblicato<br />

da R. Grillo, I ‘Capitoli’ della ‘nazione’<br />

dei Lombar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Palermo, Asl, vol. 103,<br />

1977, pp. 5-17 dell’estratto; il secondo<br />

da M. Belloni Zecchinelli, L’emigrazione<br />

popolare cit., pp. 23-31 dell’estratto.

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