Liori continua a nicchiare» [file.pdf] - Asl Sassari
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SABATO, 22 GENNAIO 2011<br />
Pagina 24 - <strong>Sassari</strong><br />
Sgb: «<strong>Liori</strong> <strong>continua</strong> a <strong>nicchiare»</strong><br />
«È insoddisfacente» la risposta data al capogruppo del Pd Mario Bruno<br />
SASSARI. «Una risposta insoddisfacente»: così Mario Bruno, capogruppo Pd in consiglio<br />
regionale, giudica la recente risposta dell’assessore alla Sanità Antonello <strong>Liori</strong> a<br />
un’interrogazione presentata il 19 maggio dello scorso anno, primo firmatario Bruno,<br />
sottoscritta dai consiglieri Carlo Espa, Pierluigi Caria e Valerio Meloni, a proposito della<br />
trasformazione dell’Ipab Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe in Azienda pubblica di<br />
Servizi alla persona.<br />
Risposta «insoddisfacente» perchè nelle cinque pagine <strong>Liori</strong> - che risponde contestualmente anche ad<br />
altre interrogazioni presentate da Sergio Milia (quando il leader Udc non era ancora assessore) e da<br />
Tore Amadu (Pdl) sulla grave situazione economica della Fondazione - fa esclusivamente la cronistoria<br />
della crisi dell’Ipab di Ploaghe, con i tavoli tecnici costituiti nei lunghi anni da quando si attende il<br />
rilancio dell’istituto di eccellenza nel campo della riabilitazione motoria, dei debiti che si accumulano ma<br />
non si sa come fare per pagarli (quelli espressi ammontano a oltre 17 milioni e mezzo) e del rinnovo<br />
dell’incarico di commissario straordinario a Bachisio Basoli che «deve garantire - scrive l’assessore - la<br />
predisposizione di un nuovo piano di risanamento». Insomma, nulla di nuovo. Così Mario Bruno<br />
preannuncia la richiesta urgente della convocazione della competente commissione consiliare per<br />
un’audizione dell’assessore, del commissario straordinario della <strong>Asl</strong> di <strong>Sassari</strong> e dei commissari<br />
straordinari dell’Ipab di Ploaghe e dell’Istituto delle Figlie di Maria di <strong>Sassari</strong>, «per consentire al<br />
consiglio regionale di conoscere l’effettiva situazione ad oggi dei due istituti» che insieme hanno<br />
avviato un percorso di trasformazione in Asp, Aziende di servizi alla persona. «La risposta<br />
dell’assessore - scrive il capogruppo Pd in una nota - è infatti cristallizzata al luglio del 2010, con una<br />
richiesta rivolta al commissario della <strong>Asl</strong> di <strong>Sassari</strong> finalizzata alla formulazione di un’ipotesi di<br />
internalizzazione di tutto il personale sociosanitario dell’Ipab. Non ci è consentito conoscere altro - dice<br />
Bruno -, tanto meno le risultanze di tale ipotesi».<br />
Tra i circa 200 lavoratori c’è grande fermento e i sindacati della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil si<br />
mostrano sempre più preoccupati. L’assessore non ha risposto neppure alle loro lettere. Intanto,<br />
mentre restano congelati due rinnovi contrattuali e i nuovi valori tabellari maturati nel 2009 (ogni<br />
lavoratore ha un arretrato di 5mila euro), adesso gli stipendi saranno pagati con un mese di ritardo.<br />
I lavoratori sono stanchi di promesse, tanto più che <strong>continua</strong> a crescere il debito nei confronti dell’Inps<br />
(oltre 10 milioni di euro) e si avvicina la scadenza della sospensiva fissata al 31 gennaio. Entro questa<br />
imminente data - secondo accordi intercorsi tra l’assessore e l’Inps di Roma - <strong>Liori</strong> deve produrre<br />
garanzie, altrimenti si affaccia lo spettro dell’ingiunzione del pagamento e il concreto rischio di paralisi<br />
gestionale.
«Ormai non c’è più tempo da perdere, <strong>Liori</strong> ha dato una non-risposta alle interrogazioni - dicono Cgil,<br />
Cisl, Uil Funzione pubblica - visto che di tutto parla, ma non fa sapere in che modo e con quali tempi<br />
intende portare a compimento il percorso di trasformazione giuridica dell’Ipab, così come disposto dalla<br />
legge n. 23/2005 e dal relativo regolamento di attuazione. Se l’assessore ritiene che l’alternativa al<br />
piano “Soru/Dirindin” sia quella di “aslizzare” l’ente, anziché perdere tempo con “gruppi di lavoro” -<br />
protestano i sindacati - per valutare quello che ormai è abbastanza chiaro (e cioè che per salvare l’Ipab<br />
Sgb è necessario un incremento di volumi di circa 1,5 milioni di euro), si assuma la responsabilità<br />
politica di presentare alla giunta e poi al consiglio regionale una specifica norma che determini il<br />
trasferimento giuridico del personale e delle attività alla <strong>Asl</strong> n.1 di <strong>Sassari</strong>».<br />
I sindacati ricordano che la maggioranza sta lavorando sulla nuova riorganizzazione del Servizio<br />
sanitario: «È la migliore occasione questa per inserire il San Giovanni Battista nell’ambito della nuova<br />
rete dei servizi territoriali, così da interpretare con coerenza quanto dichiarato dal ministro Fazio e<br />
ribadito anche dall’assessore <strong>Liori</strong>, che la Sardegna ha bisogno di una profonda trasformazione a<br />
cominciare dalla conversione dei posti letto per acuti in riabilitazione e lungodegenza».