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Progetto LIFE Natura Biarmicus Tutela degli habitat e dei rapaci del ...

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<strong>Progetto</strong><br />

<strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong><br />

<strong>Biarmicus</strong><br />

<strong>Tutela</strong> <strong>degli</strong> <strong>habitat</strong> e <strong>dei</strong> <strong>rapaci</strong><br />

<strong>del</strong> Monte Labbro e <strong>del</strong>l’Alta Valle <strong>del</strong>l’Albegna<br />

Comunità Montana<br />

Amiata Grossetano


Il Monte Labbro e l’Alta Valle <strong>del</strong>l’Albegna<br />

Il <strong>Progetto</strong> <strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong> <strong>Biarmicus</strong> interessa il Sito di Importanza Comunitaria<br />

(SIC) e Zona di Protezione Speciale per l’Avifauna (ZPS) Monte Labbro<br />

e Alta Valle <strong>del</strong>l’Albegna, che si estende per circa 6.300 ha nei comuni<br />

di Arcidosso, Roccalbegna, Santa Fiora e Semproniano (GR). Include le Riserve<br />

<strong>Natura</strong>li Provinciali <strong>del</strong> Monte Labbro, di Pescinello e di Rocconi.<br />

La parte più settentrionale <strong>del</strong> SIC è montuosa e coperta da pascoli verdi<br />

ed ondulati che si interrompono, nei versanti affacciati sul Monte Amiata,<br />

per la presenza di vallate selvagge e boscose, con faggi, aceri e castagni,<br />

come quelle che abbracciano il limpido torrente Onazio. Una catena di rilievi<br />

Amanita muscaria Le pareti rocciose di Rocconi<br />

Praterie e boschi a nord <strong>del</strong> Monte Labbro<br />

calcarei e sassosi taglia trasversalmente il territorio, culminando nel M.<br />

Buceto (1.168 m) e nell’inconfondibile sagoma spoglia e piramidale <strong>del</strong> M.<br />

Labbro (1.193 m). La colonizzano rigogliosi cespugli di rosa canina e di ginepro,<br />

nei quali nidificano averle piccole, rari codirossoni ed ortolani.<br />

Nella tarda primavera sono le orchidee e le viole etrusche a colorare queste<br />

praterie, considerate un <strong>habitat</strong> di interesse prioritario a livello europeo ed<br />

assai importanti anche come aree di caccia per bianconi, gheppi, poiane e<br />

per altre specie di <strong>rapaci</strong>. Intricati cespuglieti di felce aquilina, rovo e ginestra<br />

<strong>dei</strong> carbonai occupano, invece, i lembi di terreno arenaceo, ospitando<br />

le colonie di nidificazione più importanti d’Italia <strong>del</strong>l’albanella minore, un elegante<br />

rapace migratore in drammatico calo numerico.<br />

Il fiume Albegna, che sgorga nei pressi <strong>del</strong> M. Labbro, si fa strada tra colline<br />

disabitate brucate da ovini e scende verso la parte centrale <strong>del</strong> SIC, dove<br />

ha scavato, nel corso <strong>dei</strong> secoli, le maestose pareti che sovrastano il<br />

Panorama dal Monte Aquilaia, con maschio di albanella minore<br />

pittoresco abitato di Roccalbegna. Qui, in cenge inaccessibili e tranquille,<br />

nidifica il falco lanario, specie prioritaria dal cui nome scientifico (Falco<br />

biarmicus) prende nome il progetto. Poco distante scuri lecci e ciuffi intricati<br />

di edera si abbarbicano sulle pareti di Pescinello, a strapiombo su<br />

pascoli arborati e accumuli di pietre su cui crescono carpini neri, aceri<br />

ed ornielli. A sud di Roccalbegna il fiume si insinua ancora tra le campagne,<br />

scavando nel calcare suggestivi canyon e marmitte. Un suo<br />

affluente, il torrente Rigo, origina un ulteriore spettacolare emergenza<br />

paeaggistica e naturalistica, le pareti rocciose di Rocconi, imponenti e<br />

sfrangiate, abbracciate da un bosco sempreverde.<br />

Arroccato sulla sommità di pareti lisce e verticali, il piccolo paese medioevale<br />

di Rocchette di Fazio si affaccia sull’Albegna e sulla parte meridonale<br />

<strong>del</strong> SIC. E’, questo, un osservatorio privilegiato da cui l’area si mostra<br />

in tutta la sua bellezza, integrità e varietà di ambienti.


La Commissione Europea e la conservazione<br />

<strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong> è uno strumento finanziario <strong>del</strong>la Commissione Europea per<br />

tutelare gli <strong>habitat</strong> e le specie, facilitando l’attuazione di due direttive comunitarie:<br />

la Direttiva Uccelli e la Direttiva Habitat. La Direttiva Uccelli<br />

(79/409/CEE) stabilisce le azioni per la conservazione <strong>degli</strong> uccelli selvatici<br />

ed indica le specie che devono essere soggette a speciali misure<br />

di conservazione. Stabilisce inoltre l’istituzione, da parte di ogni<br />

Stato, di Zone di Protezione Speciale (ZPS) per la conservazione<br />

<strong>del</strong>l’avifauna. La Direttiva Habitat (92/43/CEE) indica gli <strong>habitat</strong><br />

e le specie di flora e fauna di interesse comunitario, alcuni<br />

<strong>dei</strong> quali a rischio di scomparsa e perciò considerati di interesse<br />

prioritario. Indica le azioni da realizzare per la loro conservazione e stabilisce<br />

la creazione di Siti di Importanza Comunitaria (SIC) che li tutelino. I SIC e<br />

le ZPS entrano a far parte di una rete europea denominata <strong>Natura</strong> 2000.<br />

Vengono ripuliti 70 ha di praterie sommitali,<br />

<strong>habitat</strong> prioritario, collocate nella<br />

parte settentrionale <strong>del</strong> SIC/ZPS, per<br />

evitare la loro scomparsa a causa <strong>del</strong>la<br />

ricolonizzazione ad opera di arbusti ed alberi,<br />

primi tra tutti il prugnolo e la rosa<br />

canina.<br />

Si attuano interventi di diradamento<br />

in 60 ha di rimboschimenti con conifere<br />

esotiche, per velocizzare la loro sostituzione<br />

con specie autoctone.<br />

Si realizzano n. 10 zone umide e si riqualificano<br />

n. 20 zone umide, create con il precedente<br />

<strong>Progetto</strong> <strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong>, per favorire<br />

anfibi, insetti acquatici ed altri animali,<br />

e per sostenere il pascolo.<br />

Il <strong>Progetto</strong> <strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong><br />

Il <strong>Progetto</strong> <strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong> “<strong>Tutela</strong> <strong>degli</strong> <strong>habitat</strong> e <strong>dei</strong> <strong>rapaci</strong> <strong>del</strong> Monte<br />

Labbro e <strong>del</strong>l’Alta Valle <strong>del</strong>l’Albegna”, elaborato dalla Comunità<br />

Montana Amiata Grossetano, è stato approvato dalla Commissione<br />

Europea nel 2004. Ha la durata di quattro anni (2004-2008)<br />

ed un budget complessivo di 1.109.000 €, di cui il 60% finanziato<br />

dalla Comunità Montana ed il 40% cofinanziato dall’Unione Europea.<br />

Il progetto viene attuato dalla Comunità Montana con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>la Provincia di Grosseto, Assessorato alla Conservazione<br />

<strong>del</strong>la <strong>Natura</strong>, ed il sostegno <strong>del</strong>la Regione Toscana. Il progetto segue un<br />

precedente <strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong> realizzato dalla Comunità Montana e dal WWF<br />

Italia tra il 1999 ed il 2003.<br />

Il <strong>Progetto</strong> <strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong> <strong>Biarmicus</strong> prevede numerosi interventi per conservare<br />

<strong>habitat</strong> e specie, alcuni <strong>dei</strong> quali rivolti alla protezione <strong>dei</strong> <strong>rapaci</strong>.<br />

Le azioni <strong>del</strong> <strong>Progetto</strong> <strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong> per proteggere gli <strong>habitat</strong> e le specie<br />

Si installano cartelli didattici su flora e<br />

fauna presso il Cassero di Roccalbegna.<br />

Viene realizzato un percorso didattico su<br />

flora e fauna all’interno <strong>del</strong>la Riserva <strong>Natura</strong>le<br />

Provinciale ed Oasi WWF di Rocconi.<br />

Vengono creati siti adatti alla<br />

nidificazione <strong>del</strong> falco lanario,<br />

specie prioritaria, scavando<br />

o riadattando cavità idonee<br />

in alcune <strong>del</strong>le pareti rocciose<br />

presenti nel SIC/ZPS.<br />

Viene realizzata un’operazione<br />

per il ripopolamento <strong>del</strong> nibbio<br />

reale, un elegante rapace molto<br />

raro in Toscana.<br />

Si procede, assieme ad<br />

ENEL Distribuzione, alla<br />

messa in sicurezza di circa<br />

5 km di linee elettriche<br />

pericolose per gli uccelli.<br />

Essi, infatti, rischiano di<br />

morire folgorati toccando<br />

contemporaneamente due<br />

elementi sotto tensione<br />

con le zampe o con le ali.<br />

Viene costruito un centro di ambientamento e di riproduzione<br />

per <strong>rapaci</strong> minacciati, costituito da 20<br />

voliere che ospiteranno, tra le altre specie, anche i<br />

nibbi reali destinati al ripopolamento.<br />

Si attuano il controllo e la sorveglianza <strong>del</strong>la nidificazione<br />

<strong>degli</strong> uccelli più rari, come l’albanella minore, il<br />

falco lanario ed il falco pellegrino.


Il nibbio reale<br />

Il nibbio reale è uno <strong>dei</strong> <strong>rapaci</strong> più belli ed eleganti, grazie alla variata colorazione<br />

<strong>del</strong> piumaggio, alla coda biforcuta ed alle ali lunghe e strette che<br />

gli consentono un volo agile e veloce. La specie frequenta di preferenza le<br />

campagne di zone collinari e basso montane, con una alternanza di aree<br />

aperte, nelle quali caccia, e di boschi, dove nidifica sulla cima di grandi alberi.<br />

Ha una dieta molto varia: si ciba di piccoli mammiferi, di rettili, anfibi,<br />

insetti e persino di cadaveri e di spazzatura. Si riproduce in primavera,<br />

quando costruisce o restaura un vecchio nido utilizzando rami, stracci ed<br />

anche pezzi di plastica o altri rifiuti. Depone 1-3 uova che si schiudono dopo<br />

31-32 giorni; i giovani rimangono nel nido per poco meno di due mesi. I nibbi<br />

che vivono nell’Europa settentrionale sono migratori e, in inverno,<br />

si spostano in aree più temperate come la Spagna, l’Italia e la<br />

Francia meridionale. Gli animali che vivono nell’Europa centrale o<br />

meridionale sono sedentari o parzialmente migratori.<br />

Il ripopolamento <strong>del</strong> nibbio reale<br />

Sino ad un secolo fa il nibbio reale era molto diffuso in tutta l’Europa<br />

ma la persecuzione umana ne ha causato un calo progressivo e la<br />

scomparsa da molti territori. Attualmente è considerato in declino<br />

ed è incluso nella Lista Rossa Italiana come specie in pericolo.<br />

In Italia si stima la presenza di circa 300-400 coppie, localizzate nel<br />

Meridione e per la maggior parte in Basilicata ed Abruzzo. In Toscana il<br />

nibbio reale era comune sino agli ’60 e, nella zona amiatina e dintorni, era<br />

ben conosciuto con il nome di “forbicione” per la singolare forma <strong>del</strong>la coda.<br />

Oggi ne rimangono solo un paio di coppie<br />

Applicazione di una radio trasmittente<br />

tra le province di Siena e Grosseto.<br />

L’ambiente ben conservato <strong>del</strong>le nostre<br />

campagne appare ideale per il nibbio reale,<br />

mentre la maggior sensibilità e correttezza<br />

nei confronti <strong>del</strong>la fauna non cacciabile,<br />

acquisita negli ultimi anni da cacciatori<br />

ed allevatori, fa ritenere limitato il rischio<br />

<strong>del</strong> bracconaggio o <strong>del</strong>l’ancor più micidiale<br />

e barbara pratica <strong>dei</strong> bocconi avvelenati.<br />

Il nibbio reale<br />

Piumaggio: identico in maschio e femmina<br />

Apertura alare: 150 cm – 180 cm<br />

Peso: 800 gr – 1.600 gr<br />

Uova: 1-3<br />

Con il progetto <strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong> si vuole arricchire il territorio <strong>del</strong>la presenza di<br />

questo magnifico rapace, attraverso un lungo e complesso programma di<br />

ripopolamento che si articola in più fasi:<br />

la ricerca di esemplari idonei al rilascio in Italia ed in altre nazioni europee,<br />

in cui la specie è ancora comune (Corsica, Spagna, Francia, Svizzera),<br />

grazie alla collaborazione di vari enti ed associazioni;<br />

il trasferimento <strong>degli</strong> esemplari nell’Alta Valle <strong>del</strong>l’Albegna;<br />

l’ambientamento <strong>degli</strong> animali nel centro per la tutela <strong>dei</strong> <strong>rapaci</strong> minacciati,<br />

realizzato con il progetto nella parte meridionale <strong>del</strong> SIC/ZPS;<br />

la costruzione ed il rifornimento di punti di alimentazione per supportare<br />

i giovani liberati;<br />

l’applicazione di anelli di riconoscimento e di radio trasmittenti;<br />

il monitoraggio costante <strong>dei</strong> nibbi reali liberati, per verificare il successo<br />

<strong>del</strong>l’operazione.<br />

La presenza <strong>del</strong> nibbio reale nell’Alta Valle <strong>del</strong>l’Albegna ed il progetto per il<br />

suo ripopolamento costituiranno un efficace elemento di promozione e di<br />

attrazione. Il nibbio reale non solo non avrà alcun impatto negativo sulle<br />

attività agro-silvo-pastorali praticate nella zona ma contribuirà a controllare<br />

le popolazioni di roditori, gazze e cornacchie.


Comunità Montana<br />

Amiata Grossetano<br />

Realizzato con il contributo <strong>del</strong>lo strumento finanziario<br />

<strong>LIFE</strong> <strong>Natura</strong> <strong>del</strong>la Comunità Europea<br />

Comunità Montana Amiata Grossetano<br />

loc. San Lorenzo, 58031 Arcidosso (GR)<br />

Tel. 0564/969611, fax 0564/967093<br />

e-mail: a.coppi@cm-amiata.gr.it<br />

www.lifelabbroalbegna.it<br />

Realizzazione: Tipografia Vieri editrice “il mio Amico”,<br />

Roccastrada (GR)<br />

Fotografie: F. Ballanti (gheppio), G. Ceccolini, A. Cenerini, G. Chiancianesi (albanella m.); disegni: A.M. Prola, L. Starnini (avifauna), per gentile concessione <strong>del</strong> Parco <strong>Natura</strong>le <strong>del</strong>la Gola <strong>del</strong>la Rossa e di Frasassi.

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