Analisi del quadro socio demografico - Comune di CASTIONE ...
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PGT<br />
DP 1a<br />
Sindaco<br />
Mauro Pezzoli<br />
Responsabile <strong>di</strong> servizio<br />
Margherita Martino<br />
Segretario Comunale<br />
Direttore tecnico C.P.U.srl<br />
Alessandro Magli<br />
PIANO DI GOVERNO<br />
DEL TERRITORIO<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
Castione <strong>del</strong>la<br />
Presolana<br />
Documento <strong>di</strong> Piano<br />
Relazione Allegato - <strong>quadro</strong> conoscitivo<br />
Maria Carolina De Filippis<br />
Adozione<br />
Approvazione<br />
Pubblicazione BURL<br />
Data<br />
Dicembre 2012
Sindaco<br />
Mauro Pezzoli<br />
Segretario<br />
De Filippis Maria Carolina<br />
Vice sindaco con <strong>del</strong>ega al personale, infrastrutture, protezione civile ed ambiente<br />
Fabio Iannotta<br />
Assessore al turismo, commercio, pari opportunità<br />
Eleonora Ferrari<br />
Assessore alla solidarietà sociale, famiglia, cultura e istruzione<br />
Graziella Caterina Messa<br />
Assessore all‘artigianato, associazionismo, sport e giovani<br />
Aquilino Laini<br />
Uffici Comunali<br />
Margherita Martino<br />
Piano <strong>di</strong> Governo <strong>del</strong> Territorio<br />
Valutazione Ambientale Strategica<br />
C.P.U. s.r.l.<br />
Direttore Tecnico: Alessandro Magli<br />
Coor<strong>di</strong>namento: Elisa Molari, Barbara Galli<br />
Consulenza geologica<br />
CPU s.r.l., Massimo Marella, Marco Carraro
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
INDICE<br />
INTRODUZIONE _______________________________________________________ 3<br />
CAPITOLO 1 – _________________________________________________________ 4<br />
LA PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE ____________________________________ 4<br />
CAPITOLO 2 – IL SISTEMA AMBIENTALE E PAESAGGISTICO _____________________ 9<br />
CAPITOLO 3 – IL SISTEMA DELLA CITTA’ CONSOLIDATA _______________________ 36<br />
CAPITOLO 4 – IL SISTEMA DELLA MOBILITA’ ________________________________ 61<br />
CAPITOLO 5 – IL SISTEMA SOCIO ECONOMICO ______________________________ 71<br />
CAPITOLO 6 – ANALISI SWOT___________________________________________ 116<br />
2
DP/1a<br />
3<br />
INTRODUZIONE<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Lo scopo <strong>del</strong>la presente appen<strong>di</strong>ce analitica è <strong>di</strong> fornire un <strong>quadro</strong> sintetico <strong>del</strong>lo stato <strong>di</strong><br />
fatto <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana e <strong>del</strong>le trasformazioni in atto relative al sistema<br />
<strong>socio</strong> economico, al sistema fisico naturale, al sistema inse<strong>di</strong>ativo, al sistema paesaggistico e<br />
al sistema <strong>del</strong>la mobilità. L‘obiettivo <strong>di</strong> tale lavoro è <strong>di</strong> fornire un <strong>quadro</strong> ed uno scenario <strong>di</strong><br />
riferimento capace <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre obiettivi e strategie d‘azione ed ottenere un adeguato<br />
<strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> piano <strong>di</strong> governo <strong>del</strong> territorio.<br />
Il documento è strutturato in <strong>di</strong>eci capitoli ognuno dei quali affronta in maniera approfon<strong>di</strong>ta i<br />
sistemi precedentemente enunciati e un capitolo finale che invece ha la finalità <strong>di</strong> propone<br />
una lettura trasversale <strong>del</strong>le criticità e <strong>del</strong>le potenzialità legate ai sistemi principali. Il capitolo<br />
un<strong>di</strong>ci infatti è caratterizzato dall‘analisi SWOT che consente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le risorse in<br />
termini <strong>di</strong> opportunità e le criticità presenti sul territorio utili a definire nuovi obiettivi e<br />
strategie d‘azione. Le strategie, gli obiettivi <strong>di</strong> lungo e me<strong>di</strong>o termine cosi come le azioni<br />
sono ampiamente tratti nella relazione <strong>del</strong> Documento <strong>di</strong> Piano <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> Governo <strong>del</strong><br />
Territorio.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
CAPITOLO 1 –<br />
LA PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE<br />
La fase <strong>di</strong> pianificazione in ambito locale non può esimersi dallo stu<strong>di</strong>o preventivo degli<br />
strumenti <strong>di</strong> carattere sovra locale messi a <strong>di</strong>sposizione, in termini <strong>di</strong> buona conoscenza <strong>del</strong><br />
territorio ―allargato‖ oltre che in termini <strong>di</strong> parametri urbanistici ai quali fare riferimento.<br />
1.1 IL PTR – PIANO TERRITORIALE REGIONALE<br />
Con la legge regionale 12/05 il Piano Territoriale<br />
Regionale ha acquisito un ruolo fortemente<br />
innovativo nell‘insieme degli strumenti e atti <strong>di</strong><br />
pianificazione previsti in Lombar<strong>di</strong>a. Il nuovo<br />
mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> pianificazione, composto e costituito da<br />
una pluralità <strong>di</strong> soggetti e <strong>di</strong> processi variamente<br />
interrelati, prevede che il PTR <strong>del</strong>inei la visione<br />
strategica <strong>di</strong> sviluppo per la Lombar<strong>di</strong>a e<br />
costituisca una base con<strong>di</strong>visa, su cui gli attori<br />
territoriali e gli operatori possano strutturare le<br />
proprie azioni e idee progetto.<br />
Il Piano Territoriale Regionale (PTR) <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a è uno strumento <strong>di</strong> supporto all‘attività<br />
<strong>di</strong> governante territoriale <strong>del</strong>la Regione che si propone <strong>di</strong> mettere a coerenza la ―visione<br />
strategica‖ <strong>del</strong>la programmazione generale e <strong>di</strong> settore con il contesto fisico, ambientale,<br />
economico e sociale e, analizzandone i punti <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> debolezza, evidenzia le potenzialità<br />
e le opportunità per le realtà locali, per i sistemi territoriali e quin<strong>di</strong> per l‘intera regione.<br />
Il ruolo <strong>del</strong> PTR è quello <strong>di</strong> costituire il principale <strong>quadro</strong> <strong>di</strong> riferimento per le scelte territoriali<br />
degli Enti Locali e dei <strong>di</strong>versi attori coinvolti, così da garantire la complessiva coerenza e<br />
sostenibilità <strong>del</strong>le azioni <strong>di</strong> ciascuno e soprattutto la valorizzazione <strong>di</strong> ogni contributo nel<br />
migliorare la competitività, la qualità <strong>di</strong> vita dei citta<strong>di</strong>ni e la bellezza <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a.<br />
Il PTR rappresenta un elemento fondamentale per un assetto armonico <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina<br />
territoriale <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a, e, più specificamente, per una equilibrata impostazione dei Piani<br />
<strong>di</strong> Governo <strong>del</strong> Territorio (PGT) comunali e dei Piani Territoriali <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale<br />
(PTCP). Gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione devono, infatti, concorrere, in maniera sinergica, a dare<br />
compiuta attuazione alle previsioni <strong>di</strong> sviluppo regionale, definendo a grande scala la<br />
<strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> governo <strong>del</strong> territorio.<br />
Il PTR in<strong>di</strong>vidua una modalità comune <strong>di</strong> parlare <strong>del</strong> e al territorio in sistemi , che tenga conto<br />
da un lato <strong>del</strong>la geometria variabile che caratterizza il contesto d‘azione ma che riesca,<br />
dall‘altro, a fare <strong>di</strong>alogare i <strong>di</strong>fferenti attori. I Sistemi Territoriali che il PTR in<strong>di</strong>vidua non sono<br />
ambiti e ancor meno porzioni <strong>di</strong> Lombar<strong>di</strong>a perimetrate rigidamente, bensì costituiscono<br />
sistemi <strong>di</strong> relazioni che si riconoscono e si attivano sul territorio regionale, all‘interno <strong>del</strong>le<br />
sue parti e con l‘intorno.<br />
Per ciascun Sistema vengono evidenziati i tratti e gli elementi caratterizzanti che lo<br />
contrad<strong>di</strong>stinguono rispetto agli altri. E‘ perciò necessario considerare attentamente le<br />
caratteristiche <strong>del</strong> territorio lombardo così da poter fornire il contributo più adeguato alla<br />
competitività <strong>del</strong>l‘intero sistema padano, valutando tuttavia con attenzione le esigenze e le<br />
specificità regionali, in particolare al fine <strong>di</strong> valorizzare l‘identità lombarda.<br />
Ciascun comune, provincia, ente con competenze per il governo <strong>del</strong> territorio, devono<br />
identificare nei sei sistemi proposti (Sistema Territoriali: Metropolitano, <strong>del</strong>la Montagna,<br />
Pedemontano, dei Laghi, <strong>del</strong>la Pianura Irrigua, <strong>del</strong> Po e dei Gran<strong>di</strong> Fiumi) il proprio ambito <strong>di</strong><br />
4
DP/1a<br />
5<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
azione e confrontare il proprio progetto o capacità d‘azione con gli obiettivi che per ciascun<br />
Sistema <strong>del</strong> PTR vengono proposti.<br />
1.2 IL PIANO PAESAGGISTICO NEL QUADRO REGIONALE<br />
A partire dal 2010, il Piano Paesaggistico Regionale rientra integralmente nel PTR 1 , quale<br />
sezione specifica <strong>del</strong>la pianificazione <strong>di</strong> livello regionale. La sinergia tra PTR e PTPR sono<br />
rivolte alla tutela <strong>del</strong> territorio lombardo, secondo lo sviluppo <strong>di</strong> politiche per il paesaggio<br />
negli strumenti <strong>di</strong> pianificazione urbanistica e territoriale, sulla base <strong>di</strong> stimoli e relazioni<br />
anche con altre pianificazioni <strong>di</strong> settore – in particolare con quelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong> suolo,<br />
ambientali e strutturali.<br />
L‘approccio integrato e <strong>di</strong>namico <strong>di</strong> tali strumenti coniuga l‘attenta lettura dei processi <strong>di</strong><br />
trasformazione con l‘in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi e obiettivi, e <strong>di</strong> strumenti operativi e<br />
progettuali, per la riqualificazione paesaggistica e il contenimento dei fenomeni <strong>di</strong> degrado 2 .<br />
1.3 IL PTCP - PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI<br />
BERGAMO<br />
OBIETTIVI GENERALI<br />
Obiettivo 1<br />
Garantire la compatibilità dei processi <strong>di</strong> trasformazione e <strong>di</strong> uso <strong>del</strong><br />
suolo con la necessaria salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le risorse (in particolare <strong>del</strong>la<br />
risorsa ―suolo agricolo‖, che costituisce l‘elemento in genere più<br />
facilmente aggre<strong>di</strong>bile).<br />
1 Il PTR integra e aggiorna integralmente gli elaborati <strong>del</strong> PTPR approvato nel 2001.<br />
2 Si veda: www.territorio.regione.lombar<strong>di</strong>a.it
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Obiettivo 2<br />
Obiettivo 3<br />
Obiettivo 4<br />
Obiettivo 5<br />
Obiettivo 6<br />
Obiettivo 7<br />
Obiettivo 8<br />
Obiettivo 9<br />
In<strong>di</strong>viduare tutte le provvidenze necessarie per la <strong>di</strong>fesa dal rischio<br />
idrogeologico e idraulico, la tutela <strong>del</strong>le qualità <strong>del</strong>l‘aria e <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong><br />
superficie e sotterranee considerate pregiu<strong>di</strong>ziali ad ogni intervento sia <strong>di</strong><br />
destinazione sia <strong>di</strong> trasformazione <strong>del</strong> suolo.<br />
In<strong>di</strong>viduare già alla scala territoriale - e promuovere alla scala locale - la<br />
realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> aree e ambiti <strong>di</strong> ―continuità <strong>del</strong> verde‖<br />
anche nella pianura e nelle zone <strong>di</strong> più modesto pregio, con particolare<br />
attenzione agli elementi <strong>di</strong> continuità <strong>del</strong>le preesistenze e dalle fasce già<br />
in formazione sempre con attenzione alla varietà e alla <strong>di</strong>versità<br />
biologica.<br />
Tutelare il paesaggio nei suoi caratteri peculiari, promuoverne la<br />
riqualificazione nei sistemi più degradati e promuovere la formazione <strong>di</strong><br />
―nuovi paesaggi‖ ove siano presenti elementi <strong>di</strong> segno negativo o siano<br />
previsti nuovi interventi <strong>di</strong> trasformazione territoriale.<br />
Garantire la salvaguar<strong>di</strong>a e la valorizzazione dei beni culturali, e tutelare<br />
e rafforzare le caratteristiche e le identità <strong>del</strong>le ―culture locali‖.<br />
Promuovere e sostenere la qualità e l‘accessibilità <strong>del</strong>le ―funzioni centrali<br />
strategiche‖ e dare impulso alla formazione <strong>di</strong> un sistema integrato <strong>di</strong><br />
centralità urbane, organizzando sul territorio il sistema dei servizi, con<br />
particolare attenzione alla sua relazione con i no<strong>di</strong> <strong>di</strong> scambio<br />
intermodale <strong>del</strong>la mobilità.<br />
Proporre un‘attenta riflessione sulle modalità <strong>del</strong>la trasformazione e<strong>di</strong>lizia<br />
(residenziale, industriale, terziaria, ecc.) la quale, pur tenendo conto <strong>del</strong>le<br />
<strong>di</strong>namiche <strong>socio</strong>-economiche, dovrà in<strong>di</strong>viduare una nuova modalità <strong>di</strong><br />
risposta alle esigenze inse<strong>di</strong>ative, evitando il perpetuarsi <strong>di</strong> alcuni<br />
in<strong>di</strong>rizzi che hanno dato risultati negativi sugli assetti territoriali<br />
complessivi e che hanno inciso negativamente sulla qualità <strong>del</strong><br />
paesaggio e <strong>del</strong>l‘ambiente, e proponendo invece in<strong>di</strong>rizzi e mo<strong>del</strong>li<br />
capaci <strong>di</strong> dare o <strong>di</strong> restituire una qualità inse<strong>di</strong>ativa veramente positiva.<br />
Razionalizzare la <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>le aree per attività produttive e dei<br />
servizi a loro supporto, considerando come primaria anche la questione<br />
<strong>del</strong>le necessità <strong>di</strong> recupero <strong>del</strong> consistente patrimonio <strong>di</strong>smesso e<br />
ponendo particolare attenzione alla necessità <strong>di</strong> ridurre e controllare sia<br />
le situazioni <strong>di</strong> rischio sia quelle <strong>di</strong> incompatibilità con altre funzioni.<br />
Promuovere la formazione <strong>di</strong> Piani locali per lo sviluppo sostenibile,<br />
―Agende 21 locali‖, <strong>di</strong> Comunità Montane, Comuni e loro Associazioni.<br />
Da tali obiettivi si possono così <strong>del</strong>ineare specifiche linee <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e sviluppo per obiettivi<br />
<strong>di</strong> carattere comunale, definiti dall‘amministrazione, maggiormente incentrati sulle<br />
problematiche reali presenti sul territorio, sulle potenzialità e sulle criticità da salvaguardare.<br />
Partendo da questi obiettivi <strong>di</strong> massima si è proceduto al confronto con il territorio attraverso<br />
il processo <strong>di</strong> VAS, alla realizzazione <strong>di</strong> vari incontri e conferenze, durante i quali sono stati<br />
<strong>di</strong>scussi tali obiettivi e azioni proposte, al fine <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>venire ad una definizione completa degli<br />
obiettivi da perseguire.<br />
6
DP/1a<br />
7<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Durante questi incontri con la popolazione sono emerse considerazioni e proposte <strong>di</strong><br />
intervento per poi <strong>del</strong>ineare tutte le azioni <strong>di</strong> piano in coerenza con gli obiettivi in<strong>di</strong>viduati<br />
rispetto alla pianificazione territoriale sovra-comunale (sistema inse<strong>di</strong>ativo e produttivo,<br />
sistema ambientale, sistema <strong>del</strong> paesaggio e dei beni culturali, sistema <strong>del</strong>la mobilità) : per<br />
questi approfon<strong>di</strong>menti si rimanda al Rapporto Ambientale.<br />
GLI AMBITI TERRITORIALI<br />
Ai fini <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong> PTCP ed in particolare in rapporto ai caratteri peculiari <strong>del</strong>le<br />
specifiche parti <strong>del</strong> territorio provinciale, a situazioni <strong>di</strong> affinità dei caratteri culturali e <strong>di</strong><br />
omogeneità <strong>del</strong>le problematiche <strong>socio</strong> economiche, il territorio provinciale viene quin<strong>di</strong><br />
sud<strong>di</strong>viso in ambiti che si configurano come aree urbanistiche sovracomunali e raggruppano i<br />
territori <strong>di</strong> più Comuni. Il territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana rientra nell‘ambito 7: Castione<br />
<strong>del</strong>la Presolana, Cerete, Clusone, Fino <strong>del</strong> Monte, Onore, Rovetta, Songavazzo.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
1.4 I RIFERIMENTI DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE- PRG, PGT E PIANI<br />
DI SETTORE<br />
Il comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana è dotato <strong>di</strong> Piano Regolatore Generale approvato con<br />
<strong>del</strong>iberazione <strong>di</strong> Giunta Regione Lombar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>ibera n. VII/4689 <strong>del</strong> 18/05/2001.<br />
Di seguito vengono riportati altri strumenti urbanistici vigenti:<br />
a) Regolamento E<strong>di</strong>lizio: Adottato dal Consiglio comunale con <strong>del</strong>iberazioni n.70 <strong>del</strong><br />
29/11/2000 e approvato dal Consiglio comunale con <strong>del</strong>iberazione n.34 <strong>del</strong> 05/07/2001<br />
b) Piano <strong>del</strong>l‘Illuminazione comunale<br />
c) Zonizzazione acustica <strong>del</strong> PRG<br />
d) Stu<strong>di</strong>o geologico e R.I.M.<br />
1.4.1 LO STUDIO GEOLOGICO<br />
Parallelamente allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> PGT, è stato redatto lo stu<strong>di</strong>o geologico, idrogeologico e sismico,<br />
così come previsto dalla D.G.R. n.1681 <strong>del</strong> 29/12/2005 ―Modalità per la pianificazione<br />
comunale‖, oltre che dall‘art. 8 <strong>del</strong>la L.R. 12/2005.<br />
La componente geologica, idrogeologica e sismica, offre, al processo progettuale <strong>di</strong><br />
pianificazione urbanistica <strong>del</strong> territorio comunale, gli elementi conoscitivi in<strong>di</strong>spensabili<br />
all‘in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le potenzialità, vocazioni e vulnerabilità <strong>del</strong> territorio sotto il punto <strong>di</strong><br />
vista geologico, con specifico riferimento alla prevenzione <strong>del</strong> rischio ed alla mitigazione <strong>del</strong><br />
<strong>di</strong>ssesto idrogeologico ed ambientale.<br />
Gli specifici aspetti presi in esame hanno riguardato il sistema paesistico ambientale,<br />
un‘analisi <strong>del</strong>la cartografia storica, aspetti idrogeologici, morfologici, geologici, litologici,<br />
podologici, sismici, piezometrici, <strong>di</strong> vulnerabilità, e climatologia.<br />
Per il presente stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> settore, si demanda integralmente quanto pre<strong>di</strong>sposto nello stu<strong>di</strong>o<br />
geologico, idrogeologico e sismico (in allegato al presente PGT).<br />
8
DP/1a<br />
9<br />
CAPITOLO 2 – IL SISTEMA AMBIENTALE E<br />
PAESAGGISTICO<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Il secondo capitolo <strong>del</strong> seguente documento prende in considerazione gli elementi conoscitivi<br />
<strong>del</strong> paesaggio, declinati nelle seguenti componenti: componenti naturalistiche, componenti<br />
agricole e <strong>del</strong>l‘antropizzazione, componenti storico culturali, componenti <strong>di</strong> criticità e le<br />
componenti percettive e <strong>di</strong> valorizzazione <strong>del</strong> paesaggio.<br />
2.1 QUADRO DI RIFERIMENTO - IL TEMA DEL PAESAGGIO NEL PIANO DI<br />
GOVERNO DEL TERRITORIO<br />
Parlare <strong>di</strong> pianificazione integrata significa affrontare tutte le tematiche in essa incluse,<br />
compresi gli obiettivi <strong>di</strong> tutela, creazione, ripristino e cura <strong>del</strong> paesaggio urbanizzato e non<br />
urbanizzato, <strong>del</strong> paesaggio naturale e <strong>di</strong> quello culturale. Il nuovo mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> pianificazione<br />
urbana (L.R. 12/2005) contiene al suo interno lo sviluppo <strong>di</strong> temi e attenzioni <strong>di</strong> interesse<br />
paesistico, atti a <strong>del</strong>ineare un progetto chiaro <strong>di</strong> livello comunale, secondo principi e strategie<br />
<strong>di</strong> organizzazione, tutela e valorizzazione degli elementi ambientali.<br />
Per tutela <strong>del</strong> paesaggio si intende oggi il governo <strong>del</strong>le sue trasformazioni dovute<br />
all‘intervento <strong>del</strong>l‘uomo o agli eventi naturali, ivi compreso il progressivo deca<strong>di</strong>mento <strong>del</strong>le<br />
componenti antropiche e biotiche <strong>del</strong> territorio, causato dal trascorrere <strong>del</strong> tempo e<br />
dall‘abbandono degli usi e <strong>del</strong>le pratiche che lo avevano determinato. La tutela <strong>del</strong> paesaggio<br />
si attua non solo attraverso la tutela e la qualificazione <strong>del</strong> singolo bene, ma anche <strong>del</strong> suo<br />
contesto, inteso come spazio necessario alla sopravvivenza, alla sua identificabilità e alla sua<br />
leggibilità. La tutela e la qualificazione dovranno quin<strong>di</strong> esprimersi in forme <strong>di</strong>verse: in<br />
rapporto ai caratteri <strong>del</strong>la trasformazione proposta ed in relazione al ―grado‖ <strong>di</strong> sensibilità <strong>del</strong><br />
paesaggio.<br />
Le Amministrazioni Comunali sono chiamate a governare responsabilmente le trasformazioni<br />
locali <strong>del</strong> paesaggio, inteso nella sua accezione più ampia <strong>di</strong> bene collettivo che supera<br />
visioni puntuali e localistiche. Questo compito è affidato ad uno strumento a valenza<br />
paesistica <strong>di</strong> maggiore dettaglio alla scala comunale, quale il Piano <strong>di</strong> Governo <strong>del</strong> Territorio<br />
<strong>di</strong> cui alla L.R. n. 12/2005.<br />
Sono riconosciute e assunte le seguenti finalità e principi <strong>di</strong> cui all‘art. 1 <strong>del</strong>le NTA <strong>del</strong> vecchio<br />
PTPR:<br />
la conservazione dei caratteri che definiscono l‘identità e la leggibilità dei paesaggi<br />
<strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a, attraverso il controllo dei processi <strong>di</strong> trasformazione, finalizzato alla<br />
tutela <strong>del</strong>le preesistenze e dei relativi contesti;<br />
il miglioramento <strong>del</strong>la qualità paesaggistica e architettonica degli interventi <strong>di</strong><br />
trasformazione <strong>del</strong> territorio;<br />
la <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>la consapevolezza dei valori paesistici e la loro fruizione da parte dei<br />
citta<strong>di</strong>ni.<br />
Il PGT ha dovuto necessariamente tener conto <strong>del</strong> <strong>quadro</strong> normativo <strong>di</strong> riferimento, a tutti i<br />
livelli (nazionale, regionale e provinciale) con la dovuta attenzione al sistema <strong>di</strong> pianificazione<br />
paesaggistica vigente. In tutti e tre i documenti previsti dalla nuova strumentazione<br />
urbanistica – DP, PS, PR - il tema <strong>del</strong> paesaggio deve essere adeguatamente trattato e<br />
<strong>di</strong>sciplinato.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Il DP contiene per definizione la strategia paesaggistica comunale sulla base <strong>di</strong> obiettivi e<br />
linee guida volta alla qualità paesaggistica <strong>del</strong> territorio oggetto <strong>di</strong> pianificazione (in rapporto<br />
ad una visione sovra locale); il DP, internamente alla struttura <strong>del</strong> <strong>quadro</strong> conoscitivo,<br />
approfon<strong>di</strong>sce tutti i temi <strong>di</strong> interesse paesistico dandone poi una sintesi <strong>del</strong>le<br />
opportunità/criticità nel <strong>quadro</strong> programmatico.<br />
Il PS contribuisce alla determinazione <strong>del</strong>la qualità paesaggistica, principalmente in termini <strong>di</strong><br />
città pubblica secondo la trama <strong>del</strong>le relazioni tra il sistema dei servizi e il paesaggio, il<br />
sistema <strong>del</strong>le connessioni urbane ed extraurbane, le aree ver<strong>di</strong> e qualità percettiva <strong>del</strong><br />
paesaggio urbano nella sua totalità e complessità.<br />
Il PR, infine, quale documento <strong>del</strong> PGT contenente la <strong>di</strong>sciplina dei tessuti e le modalità <strong>di</strong><br />
trasformazione <strong>del</strong>la città consolidata, ha il compito <strong>di</strong> ―<strong>di</strong>sciplinare‖ il paesaggio nella sua<br />
totalità (tessuti urbani consolidati, territorio agricolo, aree <strong>di</strong> valore paesaggistico -<br />
ambientale, aree non soggette a trasformazione urbanistica) secondo obiettivi <strong>di</strong> tutela e<br />
salvaguar<strong>di</strong>a, anche sulla base dei contenuti vincolistici e prescrittivi <strong>del</strong>la normativa sovraor<strong>di</strong>nata.<br />
NOTA: evidenziata l‘importanza <strong>del</strong> PR sul regime dei suoli, le aree <strong>del</strong> paesaggio, sono<br />
adeguatamente tutelate e salvaguardate attraverso lo strumento normativo <strong>del</strong> PR.<br />
2.2 LA PIANIFICAZIONE DI LIVELLO SOVRAORDINATO<br />
Il PTR (che al suo interno integra il piano paesistico) riconosce, per l‘intero territorio regionale<br />
<strong>di</strong> azione, un <strong>di</strong>ffuso valore paesaggistico; l‘azione <strong>di</strong> tutela e valorizzazione viene esercitata<br />
sia per gli ambiti assoggettati a specifica tutela paesaggistica che per le rimanenti porzioni<br />
<strong>del</strong> territorio.<br />
10
DP/1a<br />
11<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Nelle porzioni <strong>di</strong> territorio comunale assoggettate a specifica tutela 3 , la valutazione <strong>di</strong><br />
compatibilità dei progetti <strong>di</strong> trasformazione è effettuata, sulla base dei criteri <strong>di</strong> cui alla DGR<br />
2121/2006, con riferimento alla classe <strong>di</strong> sensibilità attribuita alle motivazioni <strong>del</strong> vincolo, e si<br />
conclude con l‘autorizzazione paesaggistica 4 .<br />
Nelle restanti porzioni <strong>di</strong> territorio comunale, la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> paesaggio viene esercitata<br />
attraverso la metodologia <strong>di</strong> cui alla DCR n. 951/2010 (mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni al PTR),<br />
tenendo conto <strong>del</strong>le eventuali prescrizioni <strong>del</strong> PTCP o dei parchi, nonché <strong>del</strong> PGT, me<strong>di</strong>ante<br />
determinazione <strong>del</strong>l‘impatto paesistico dei progetti, attraverso la classe <strong>di</strong> sensibilità <strong>del</strong> sito 5<br />
con il grado <strong>di</strong> incidenza <strong>del</strong> progetto. Questo esame non dà luogo ad un atto amministrativo<br />
autonomo, ma costituisce una fase interna al proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> emissione <strong>del</strong> permesso <strong>di</strong><br />
costruire o <strong>del</strong>la denuncia <strong>di</strong> inizio attività.<br />
Come già stabilito dall‘art. 29 <strong>del</strong>le NTA <strong>del</strong> PTPR, tutti i progetti il cui impatto paesistico<br />
risulti superiore alla soglia <strong>di</strong> rilevanza, stabilita con i criteri <strong>di</strong> cui alla DGR 11045/2002,<br />
debbono essere corredati da una specifica relazione paesistica, con i contenuti precisati dalla<br />
suddetta <strong>del</strong>iberazione. L‘esame paesistico <strong>del</strong> progetto si conclude infine con la valutazione<br />
<strong>di</strong> merito, il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> impatto paesistico. Pertanto tutti i progetti con impatto superiore alla<br />
soglia <strong>di</strong> rilevanza devono essere esaminati e valutati, con il parere <strong>del</strong>la Commissione per il<br />
paesaggio <strong>di</strong> cui all‘art. 148 <strong>del</strong> D.Lgs 42/2004 e art. 81 <strong>del</strong>la L.R. 12/2005, in riferimento alla<br />
loro capacità <strong>di</strong> inserimento nel contesto.<br />
Non sono soggetti alla suddetta <strong>di</strong>sciplina gli interventi <strong>di</strong> cui all‘art. 149 <strong>del</strong> D.Lgs 42/2004,<br />
in particolare gli interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria, straor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> consolidamento<br />
statico e <strong>di</strong> restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l‘aspetto esteriore<br />
degli e<strong>di</strong>fici.<br />
Oltre alla valutazione e all‘impatto paesistico dei progetti, è doveroso fare riferimento al<br />
sistema <strong>di</strong> pianificazione locale che, oltre al dettaglio regionale, si sviluppa me<strong>di</strong>ante il PTCP –<br />
Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale – <strong>di</strong> competenza, e ad eventuali enti o piani <strong>di</strong><br />
settore (ed. piani ad area vasta).<br />
2.2.1 RETE NATURA 2000<br />
Si segnala la grande importanza <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>le aree e dei beni interclusi nella Rete Natura<br />
2000 (SIC - Siti <strong>di</strong> Importanza Comunitaria e ZPS - Zone a Protezione Speciale), come siti<br />
riconosciuti dalla Unione Europea, nel <strong>quadro</strong> <strong>del</strong>la <strong>di</strong>rettiva ―Habitat‖ per la tutela degli<br />
ambienti naturali e <strong>del</strong>le specie <strong>di</strong> maggiore vulnerabilità e rilevanza a livello continentale.<br />
All‘interno <strong>del</strong> territorio comunale sono presenti: SIC- Val Sedornia - Val Zurio – Pizzo <strong>del</strong>la<br />
Presolana, e ZPS - Parco Regionale Orobie Bergamasche.<br />
Per ulteriori approfon<strong>di</strong>menti si rimanda allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> valutazione d‘incidenza.<br />
3 in<strong>di</strong>viduati nel Repertorio dei beni vincolati, ex artt. 136 e 142 <strong>del</strong> D.Lgs 42/2004<br />
4 atto autonomo e preliminare <strong>del</strong> permesso <strong>di</strong> costruire o denuncia <strong>di</strong> inizio attività.<br />
5 in<strong>di</strong>viduata nella Carta <strong>del</strong>la sensibilità <strong>del</strong> paesaggio
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
2.3 GLI ELEMENTI CONOSCITIVI DEL PAESAGGIO<br />
2.3.1 LE TUTELE AMBIENTALI E MONUMENTALI<br />
Così come definito dall‘ultima legge in tema <strong>di</strong> tutela ambientale (D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.) i<br />
beni ambientali sono definiti come ―la testimonianza significativa <strong>del</strong>l‘ambiente nei suoi<br />
valori naturali e culturali‖ e il paesaggio come ―una parte omogenea <strong>del</strong> territorio i cui<br />
caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana e dalle reciproche interrelazioni‖.<br />
Il sistema dei vincoli, e quin<strong>di</strong> <strong>del</strong>le tutele e salvaguar<strong>di</strong>e in termini <strong>di</strong> paesaggio, è da<br />
sempre stato un tema molto <strong>di</strong>battuto, <strong>di</strong> elevato interesse e attenzione, tanto che si<br />
richiama la prima legge sulla protezione <strong>del</strong>le bellezze naturali e panoramiche (L. 1497/39)<br />
con l‘ introduzione <strong>del</strong> Piano Paesistico 6 , frutto <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>visa esigenza <strong>di</strong> normare l‘utilizzo<br />
<strong>del</strong>le zone <strong>di</strong> interesse ambientale secondo opportuni parametri <strong>di</strong> tutela e salvaguar<strong>di</strong>a. Con<br />
la successiva L.1089/39 (protezione <strong>del</strong>le cose <strong>di</strong> interesse storico e architettonico) e la poco<br />
più recente L. 431/85 (legge Galasso), ad oggi possiamo <strong>del</strong>ineare un panorama vincolistico,<br />
in termini <strong>di</strong> paesaggio, abbastanza chiaro e consolidato, quale necessario strumento per<br />
6 Declinato poi a livello regionale secondo strumenti <strong>di</strong> maggior dettaglio – PTR <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a, che ha<br />
recentemente aggiornato (gennaio 2011) il PPR <strong>del</strong> 2001, inglobandolo al suo interno.<br />
12
DP/1a<br />
13<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
l‘analisi dei contesti nei quali oggi siamo chiamati ad operare (sia a livello<br />
cartografico/rappresentativo 7 sia a livello normativo vero e proprio).<br />
Anche in termini <strong>di</strong> pianificazione sovra locale, la Regione Lombar<strong>di</strong>a sostiene la medesima<br />
linea con obiettivi e azioni rivolti ad una pianificazione <strong>del</strong> territorio che operi con specifica<br />
attenzione alla tutela <strong>del</strong> paesaggio, considerato, in primo luogo, come un bene <strong>di</strong>ffuso e<br />
proprio <strong>di</strong> ogni comunità locale 8 .<br />
Oltre al sistema <strong>di</strong> pianificazione regionale e provinciale si deve tener conto <strong>di</strong> tutto quel<br />
sistema <strong>di</strong> tutele istituite da Parchi Regionali, Naturali, Riserve e Siti protetti che concorrono<br />
alla determinazione <strong>del</strong> <strong>quadro</strong> vincolistico <strong>del</strong>le tutele ambientali.<br />
2.3.2 CODICE DEL PAESAGGIO<br />
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ai sensi <strong>del</strong>l‘art.10 comma 1 <strong>del</strong> D.Lgs. 22<br />
gennaio 2004, n. 42, ―Co<strong>di</strong>ce dei beni culturali e <strong>del</strong> paesaggio‖, con nota n. 8953 AT/RD <strong>del</strong><br />
15/07/09 ha comunicato che non risultano nel territorio comunale immobili dotati <strong>di</strong> specifico<br />
vincolo, bensì segnala che possono essere considerati ope legis, ex art. 10 e 12 <strong>del</strong> D.Lgs<br />
42/04, gli immobili <strong>di</strong> proprietà pubblica la cui esecuzione risalga ad oltre cinquant‘anni. Per<br />
l‘assetto normativo e per le politiche <strong>di</strong> intervento da attuarsi su detti luoghi si rimanda<br />
integralmente allo stesso co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong> paesaggio nonché alle NGT <strong>del</strong> PR (che ne recepiscono i<br />
criteri generali).<br />
2.3.3. LA COSTRUZIONE DELLA CARTA DEL PAESAGGIO<br />
La pianificazione, e la conseguente attuazione degli in<strong>di</strong>rizzi e <strong>del</strong>le misure richieste in ambito<br />
paesaggistico (e non solo), implica il sostegno e l‘impegno degli enti locali, oltre che <strong>del</strong>la<br />
popolazione. E‘ il comune che attua il progetto <strong>del</strong> paesaggio perché è elaborato dal comune<br />
stesso; in questi termini l‘autorità provinciale interviene nei termini <strong>del</strong>la consulenza e<br />
supporto, in una visione <strong>di</strong> livello sovraor<strong>di</strong>nato, <strong>di</strong> connessione e compatibilità <strong>di</strong> linguaggio.<br />
2.3.4 GLI ELEMENTI STRUTTURALI E GLI AMBITI DEL PAESAGGIO<br />
La caratterizzazione <strong>del</strong> territorio viene <strong>del</strong>ineata attraverso la determinazione degli aspetti<br />
peculiari tipici <strong>del</strong> paesaggio <strong>di</strong> contesto, sulla base <strong>del</strong>la costruzione <strong>del</strong>lo scenario<br />
paesistico fatto <strong>di</strong> elementi strutturali e ambiti <strong>del</strong> paesaggio.<br />
Gli elementi in<strong>di</strong>viduati e successivamente analizzati per il comune in oggetto, sono<br />
abbastanza <strong>di</strong>versificati e bene rappresentano il contesto metropolitano che caratterizza<br />
questi territori.<br />
Il lavoro sul paesaggio è strutturato secondo l‘elaborazione <strong>di</strong> documenti correlati e basati da<br />
una lettura composta: gli stessi elementi, trovano riscontro nella cartografia <strong>di</strong> piano relativa<br />
a "La carta <strong>del</strong>le rilevanze"– nella quale vengono rappresentati ed evidenziati gli elementi <strong>del</strong><br />
paesaggio in uno scenario ricognitivo - progettuale complessivo, secondo i <strong>di</strong>versi sistemi<br />
che caratterizzano il territorio (<strong>di</strong> seguito descritti), oltre che si richiama l'"Abaco morfologico<br />
e paesaggistico" <strong>del</strong> PR che descrive e organizza le varie componenti per i sistemi <strong>del</strong><br />
paesaggio.<br />
7 Quadro conoscitivo <strong>del</strong> paesaggio attraverso il Sistema Informativo Beni e Ambiti Paesaggistici – SIBA.<br />
8 Si richiama http://www.regione.lombar<strong>di</strong>a.it
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Nella parte relative alla "La Carta <strong>del</strong> paesaggio", vengono descritti gli elementi ―strutturali‖<br />
<strong>del</strong> paesaggio, come gli elementi inequivocabilmente associabili ad ogni ambito <strong>del</strong><br />
paesaggio ovvero, sia che si tratti <strong>di</strong> paesaggio urbani, agrario - colturale piuttosto che<br />
naturale. Questi elementi caratterizzano il contesto metropolitano <strong>di</strong> analisi e contesto,<br />
determinando le principali vocazioni d‘uso dei suoli e dei territori analizzati, secondo le<br />
possibilità/opportunità offerte dal paesaggio stesso.<br />
2.3.5 CRITERI E METODOLOGIE PER LA VALUTAZIONE DEL PROGETTO PER IL<br />
PAESAGGIO<br />
Prima <strong>di</strong> assegnare criteri <strong>di</strong> potenzialità o criticità alle componenti <strong>del</strong> paesaggio in<strong>di</strong>viduate,<br />
è opportuno considerare che la qualità <strong>del</strong> paesaggio <strong>di</strong>ffusa implica la trattazione <strong>di</strong> una<br />
moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> temi più ampi, tra cui il concetto che qualità <strong>del</strong> paesaggio in<strong>di</strong>ca qualità <strong>di</strong><br />
vita. Il paesaggio svolge un ruolo fondamentale nel determinare la qualità <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong>le<br />
persone che lo vivono quoti<strong>di</strong>anamente e costantemente 9 .<br />
La qualità percepita <strong>del</strong> paesaggio, e <strong>di</strong> vita quin<strong>di</strong>, è il risultato <strong>di</strong> una continua correlazione<br />
tra le <strong>di</strong>verse componenti (fisiche, naturalistiche, storico-colturali, etc). Come evidenziato<br />
anche dal Co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali e <strong>del</strong> Paesaggio (D.Lgs 42/2004), l‘attenzione alla<br />
salvaguar<strong>di</strong>a e alla tutela <strong>del</strong>le risorse esistenti deve essere legata ad obiettivi <strong>di</strong> unicità,<br />
specificità e riconoscibilità <strong>di</strong> un territorio.<br />
In particolare gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione territoriale, hanno un ruolo peculiare nella<br />
determinazione <strong>del</strong>la qualità paesaggistica e alla conseguente strutturazione degli in<strong>di</strong>rizzi e<br />
obiettivi <strong>di</strong> valorizzazione e tutela.<br />
L‘iniziale lavoro <strong>di</strong> analisi, ha quin<strong>di</strong> il compito <strong>di</strong> determinare i <strong>di</strong>fferenti livelli <strong>di</strong> qualità <strong>del</strong><br />
paesaggio per assegnare in modo coerente, alle porzioni <strong>di</strong> paesaggio analizzato, un<br />
determinato obiettivo o linea <strong>di</strong> azione: si potrà parlare <strong>di</strong> paesaggio degradato da<br />
recuperare in toto (anche secondo l‘inserimento <strong>di</strong> nuove funzioni <strong>di</strong>scostanti) piuttosto che<br />
<strong>di</strong> paesaggio vincolato da salvaguardare e connettere in un sistema più ampio, <strong>di</strong> un<br />
paesaggio urbano <strong>di</strong>fficilmente connesso al sistema <strong>del</strong>la mobilità o ancora <strong>di</strong> un paesaggio<br />
verde incontaminato come rarità <strong>del</strong> contesto metropolitano ma da potenziare in termini <strong>di</strong><br />
utilizzo, e così via.<br />
RICOGNIZIONE<br />
La conoscenza <strong>del</strong> paesaggio, e dei molteplici elementi che lo compongono, <strong>di</strong>venta<br />
strumento primario nella lettura e riconoscibilità <strong>del</strong> paesaggio; la consapevolezza dei luoghi<br />
permette la corretta percezione <strong>del</strong> senso <strong>del</strong> paesaggio in un percorso <strong>di</strong> ricerca e<br />
sperimentazioni sul tema (paesaggio urbano ed extraurbano).<br />
9 Si richiama il Consiglio Europeo 2000 e in particolare le considerazioni <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o ―Valutazione <strong>del</strong>la<br />
qualità <strong>del</strong> paesaggio me<strong>di</strong>ante tecniche Gis e multi criteri‖, IX Convegno Nazionale <strong>del</strong>l‘Associazione<br />
Italiana <strong>di</strong> Ingegneria Agraria<br />
14
DP/1a<br />
15<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Come teorizzato da K.Lynch, in prima battuta la riconoscibilità può essere classificata come<br />
potenzialità, in<strong>di</strong>pendentemente dall‘effettivo riconoscimento da parte <strong>del</strong>la popolazione.<br />
E‘ bene sottolineare che il riconoscimento dei segni, <strong>del</strong>la natura e/o <strong>di</strong> carattere storicoantropico,<br />
viene strutturato sulla base <strong>di</strong> una densità <strong>di</strong> elementi emergenti e caratterizzanti<br />
il contesto analizzato; per tutti gli elementi rilevati, non sarà possibile definirne la totale<br />
leggibilità (es. percezione <strong>di</strong> tratti <strong>di</strong> fiumi e non <strong>del</strong> corso intero, tratti <strong>di</strong> colline/montagne e<br />
non la catena intera, etc.) se non ad un livello puramente teorico (analisi sulla carta).<br />
L‘indagine <strong>del</strong> paesaggio, condotta su una ricerca, analisi e successiva sintesi, deve essere<br />
inoltre supportata dalla percezione, in<strong>di</strong>viduale e <strong>di</strong>ffusa, <strong>del</strong>lo ―spazio verde‖, <strong>del</strong>la ―stanza<br />
verde‖: questi elementi, se opportunamente affrontati e integrati, permettono <strong>di</strong> affrontare,<br />
in modo corretto, l‘intero percorso <strong>di</strong> esplorazione <strong>di</strong> un luogo.<br />
Le stesse carte pre<strong>di</strong>sposte dal PTCP, e nel suddetto PGT opportunamente recepite,<br />
<strong>del</strong>ineano un primo <strong>quadro</strong> ricognitivo <strong>del</strong> territorio sulla base dei macro sistemi in<strong>di</strong>viduati:<br />
sistema inse<strong>di</strong>ativo, <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong> suolo, sistema paesistico ambientale, rete ecologica, sistema<br />
dei vincoli paesistici ambientali, unità paesistico ambientali. Nel processo <strong>di</strong> analisi – <strong>quadro</strong><br />
conoscitivo - tali carte sono fondamentali per comprendere gli aspetti morfologici e tipici <strong>del</strong><br />
territorio, come primi elementi per la determinazione <strong>del</strong> possibile <strong>quadro</strong> strategico.<br />
VALORIZZAZIONE E TUTELA<br />
Il progetto <strong>del</strong> paesaggio deve essere rivolto innanzitutto alla valorizzazione e alla tutela,<br />
come strumenti primari <strong>del</strong>la visione strategica. Più che veri e proprio progetti rivolti al<br />
paesaggio o al ―saper creare paesaggio‖, è necessario determinare consone azioni <strong>di</strong> tutela e<br />
salvaguar<strong>di</strong>a per agire in modo consapevole sull‘esistente.<br />
Il supporto a questo tipo <strong>di</strong> obiettivi si basa sulla strutturazione <strong>di</strong> un adeguato apparato<br />
normativo <strong>di</strong> riferimento, in grado <strong>di</strong> offrire gli strumenti più adeguati per le azioni da<br />
svilupparsi sul territorio. Il DP ha il primario compito <strong>di</strong> <strong>del</strong>ineare le strategie da prevedersi<br />
sul paesaggio; il PR, invece, contiene al suo interno gli strumenti <strong>di</strong> attuazione per il<br />
raggiungimento <strong>del</strong>le politiche <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> cui al DP, gli assetti normativi possibili e la<br />
gestione in termini <strong>di</strong> governo <strong>del</strong> territorio.<br />
Per le presenti considerazioni si rimanda alle NGT <strong>del</strong> PR e all‘ulteriore documento PR<br />
2―Abaco morfologico e paesaggistico‖ quale strumento fondamentale per il riconoscimento e<br />
la corretta gestione <strong>del</strong>le componenti <strong>del</strong> paesaggio in<strong>di</strong>viduate e/o previste.<br />
IL PAESAGGIO COME FRUIZIONE E POTENZIAMENTO<br />
I principali strumenti per una corretta valorizzazione e tutela partono dal saper guardare al<br />
paesaggio come elemento da potenziare in termini <strong>di</strong> fruizione e partecipazione.<br />
Il DP, nel <strong>quadro</strong> strategico complessivo, affronta il tema <strong>del</strong> paesaggio secondo obiettivi <strong>di</strong><br />
sostenibilità <strong>di</strong> nuovi ambiti, nuovi scenari, recepimento <strong>del</strong>la pianificazione sovra comunale.<br />
Nello specifico, il PS introduce i temi legati alla mobilità e alla fruizione – mobilità dolce (PTR<br />
2010) – attraverso i corridoi ecologici, il sistema <strong>del</strong>le piste ciclopedonali, il sistema degli<br />
attraversamenti urbani ed extra-urbani. La fruizione <strong>del</strong> paesaggio può essere ammessa solo<br />
se verificata in un sistema <strong>di</strong> relazioni connesso e ben allargato a <strong>di</strong>verse classi sociali (livello<br />
lavorativo – istruzione – attività <strong>di</strong> svago), oltre che ai <strong>di</strong>versi sistemi <strong>del</strong> paesaggio.<br />
Il PR, come già sottolineato nella suddetta relazione, in<strong>di</strong>vidua le politiche <strong>di</strong> intervento per<br />
azioni <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e potenziamento degli elementi <strong>del</strong> paesaggio in<strong>di</strong>viduate, sulla base<br />
<strong>di</strong> un apparato normativo strutturato ad hoc per il contesto analizzato.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
APPLICAZIONE DEI PRINCIPI DI SOSTENIBILITA’<br />
Come elemento <strong>di</strong> forte innovazione <strong>del</strong>la pianificazione locale, il PGT introduce principi e<br />
criteri <strong>di</strong> sostenibilità <strong>del</strong> piano con particolare attenzione all‘ambiente e al paesaggio <strong>di</strong><br />
contesto nel quale inserire le previsioni strategiche <strong>del</strong> DP. La possibilità <strong>di</strong> avanzare<br />
elementi <strong>di</strong> sostenibilità connessi al processo <strong>di</strong> pianificazione, è fortemente connessa alla<br />
capacità <strong>di</strong> fondare i propri principi sulla base <strong>del</strong>la conoscenza <strong>del</strong> territorio (fase <strong>di</strong><br />
ricognizione).<br />
La pianificazione urbanistica rappresenta uno degli strumenti fondamentali per realizzare<br />
obiettivi <strong>di</strong> qualità sociale ed ambientale, attraverso le azioni e politiche messe in gioco dal<br />
piano; ogni scelta <strong>di</strong>venta conseguenza sull‘ambiente nella quale viene inserita, e proprio per<br />
questo deve essere ponderata e valutata, nella sua imme<strong>di</strong>ata attuazione e nello scenario<br />
futuro <strong>di</strong> vivibilità <strong>del</strong>l‘azione stessa – sistema <strong>di</strong> monitoraggio.<br />
Il <strong>quadro</strong> strategico <strong>del</strong> PGT deve<br />
quin<strong>di</strong> contenere al suo interno<br />
strategie volte ad accrescere il<br />
benessere <strong>del</strong>la comunità, in termini<br />
<strong>di</strong> una corretta pianificazione basata<br />
sull‘integrazione <strong>di</strong> tutte le<br />
<strong>di</strong>namiche messe in gioco dal piano:<br />
economico – finanziarie, <strong>socio</strong>demografiche,<br />
paesistico – culturali.<br />
È doveroso parlare <strong>di</strong> sviluppo<br />
sostenibile <strong>del</strong>le città e dei tessuti<br />
urbani consolidati (TUC), <strong>di</strong> sviluppo<br />
urbano me<strong>di</strong>ante nuove aree in<br />
trasformazione in coerenza con i limiti dei gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> urbanizzazione esistenti <strong>del</strong>le province –<br />
GU – oltre che me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> riqualificazione e riconversione <strong>di</strong> aree vetuste e<br />
incongrue già esistenti, <strong>di</strong> migliorie in campo infrastrutturale nonché paesistico in generale<br />
(corridoi ver<strong>di</strong>, rete ecologica, etc.).<br />
Con la <strong>di</strong>rettiva europea <strong>del</strong> 27 giugno 2001, l‘art. 4 <strong>del</strong>la L.R. 12/2005 sottopone i piani e<br />
programmi, e quin<strong>di</strong> il Piano <strong>di</strong> Governo <strong>del</strong> Territorio, a specifica valutazione ambientale.<br />
Così come richiamato dallo stesso art.4 ―al fine <strong>di</strong> promuovere lo sviluppo sostenibile ed<br />
assicurare un elevato livello <strong>di</strong> protezione <strong>del</strong>l‘ambiente, la Regione e gli enti locali,<br />
nell‘ambito <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> elaborazione ed approvazione <strong>di</strong> piani e programmi,<br />
provvedono alla valutazione degli effetti <strong>di</strong> determinati piani e programmi sull‘ambiente e<br />
successive atti attuativi, provvedono alla valutazione ambientale degli effetti derivanti<br />
dall‘attuazione dei predetti piani e programmi‖.<br />
La VAS – valutazione ambientale strategica – ha quin<strong>di</strong> il compito <strong>di</strong> valutare gli effetti<br />
ambientali <strong>di</strong> piani e programmi, precedentemente al loro iter <strong>di</strong> approvazione, durante e<br />
dopo la loro attuazione (periodo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà in itinere – ex post).<br />
La sostenibilità rappresenta, insieme ai <strong>di</strong>versi elementi <strong>del</strong> paesaggio considerato,<br />
strumento fondamentale <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> pianificazione partecipato e con<strong>di</strong>viso per uno<br />
―sviluppo sostenibile‖ dei contesti urbani.<br />
2.4 LE COMPONENTI DEL PAESAGGIO<br />
Ai fini <strong>del</strong>la ricognizione degli elementi costitutivi <strong>del</strong> paesaggio nella loro varietà <strong>di</strong> segni<br />
connotativi, si è tenuto conto dei sistemi e singole componenti <strong>del</strong>ineate dalla DGR 2121 <strong>del</strong><br />
15.3.2006 (Allegato B), nonché dalle NTA <strong>del</strong> PTCP, che consentono l‘identificazione <strong>di</strong> tali<br />
16
DP/1a<br />
17<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
elementi, ne segnalano il grado <strong>di</strong> sensibilità e vulnerabilità ed in<strong>di</strong>cano, alcune categorie <strong>di</strong><br />
trasformazione compatibili con la conservazione degli elementi connotativi considerati. Tali<br />
elementi e categorie sono state adattate alla realtà locale, facendo emergere ovvero<br />
integrando contenuti od elementi significativi e tipici <strong>del</strong> territorio.<br />
Gli stessi elementi paesaggistici sono stati osservati e caratterizzati in base ai seguenti<br />
parametri:<br />
- evoluzione e <strong>di</strong>ssesti <strong>di</strong> carattere naturale parzialmente o totalmente indotti da<br />
interventi antropici;<br />
- trasformazioni a seguito <strong>di</strong> mutamento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni economiche e quin<strong>di</strong> <strong>del</strong><br />
rapporto d‘uso, compreso l‘abbandono;<br />
- cambiamento dei mo<strong>del</strong>li culturali, antropologici e figurativi che configurano il<br />
―giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> valore‖ relativo all‘elemento costitutivo.<br />
In relazione alla peculiarità percettiva insita nel concetto <strong>di</strong> paesaggio si ritiene opportuno<br />
dare rilievo alle considerazioni <strong>di</strong> percepibilità degli elementi considerati in relazione al<br />
contesto.<br />
Il criterio <strong>di</strong> valutazione percettiva dovrà essere applicato anche nelle valutazioni <strong>di</strong><br />
compatibilità degli interventi proposti, sia che si tratti <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> forte caratterizzazione e<br />
<strong>di</strong> notevole percepibilità (obliterazione <strong>di</strong> connotazione), sia che si tratti <strong>di</strong> accostamento <strong>di</strong><br />
nuovi manufatti che si sovrappongano percettivamente al contesto in modo <strong>di</strong>ssonante<br />
(effetto intrusivo).<br />
Per dare una struttura or<strong>di</strong>nata alla fase analitica, gli elementi costitutivi considerati sono<br />
stati organizzati e verranno analizzati nelle seguenti componenti:<br />
le componenti naturalistiche<br />
le componenti <strong>del</strong> paesaggio agrario e <strong>del</strong>l'antropizzazione colturale;<br />
le componenti <strong>del</strong> paesaggio storico culturale;<br />
le componenti <strong>di</strong> criticità e degrado <strong>del</strong> paesaggio;<br />
le componenti identificative, percettive e valorizzative <strong>del</strong> paesaggio.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
2.5 LE COMPONENTI NATURALISTICHE<br />
Alla scala regionale, il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
Castione <strong>del</strong>la Presolana si colloca tra<br />
la fascia alpina e quella prealpina <strong>del</strong><br />
sistema territoriale <strong>del</strong>la montagna,<br />
complesse dal punto <strong>di</strong> vista<br />
inse<strong>di</strong>ativo e morfologico e quin<strong>di</strong><br />
ricche <strong>di</strong> risorse naturali ed<br />
economiche. In queste aree il PTR<br />
in<strong>di</strong>vidua numerosi punti <strong>di</strong> forza, tra<br />
i quali un paesaggio connotato dalla<br />
forte permanenza <strong>di</strong> caratteri<br />
naturali, una varietà <strong>del</strong> paesaggio<br />
agrario improntato dall‘uso<br />
agroforestale <strong>del</strong> territorio ed un‘alta<br />
qualità storica e culturale, ma anche<br />
altrettanti punti <strong>di</strong> debolezza, quali una forte pressione inse<strong>di</strong>ativa e ambientale su territori<br />
altamente sensibili, nonché un‘alta fragilità idrogeologica. All‘interno <strong>di</strong> queste fasce, il Piano<br />
Regionale in<strong>di</strong>vidua i paesaggi <strong>del</strong>la naturalità <strong>del</strong>la montagna e <strong>del</strong>le dorsali, che<br />
interessano il territorio <strong>di</strong> Castione; questi rappresentano una <strong>del</strong>le molte porzioni <strong>di</strong> territorio<br />
lombardo ad alto grado <strong>di</strong> naturalità, anche se la conformazione <strong>del</strong>le valli, più aperte verso<br />
la pianura, ne favorisce un‘alta fruizione da parte <strong>del</strong>le popolazioni urbane. Per la loro<br />
esposizione contengono belvedere panoramici fra i più qualificati <strong>del</strong>la regione. Per la sua<br />
natura calcarea, questo territorio presenta tuttavia notevoli manifestazioni dovute all‘azione<br />
erosiva <strong>del</strong>le acque.<br />
Alla scala provinciale, il PTCP <strong>di</strong> Bergamo <strong>del</strong>inea unità paesistico – territoriali significative,<br />
denominate Unità <strong>di</strong> paesaggio, le quali costituiscono un elemento <strong>di</strong> riferimento<br />
fondamentale e prescrittivo per la definizione <strong>del</strong> contenuti paesistici degli strumenti<br />
urbanistici comunali. Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana appartiene all‘unità ambientale<br />
n°6 – Conca <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana, compresa nella fascia prealpina. Essa rappresenta il<br />
paesaggio <strong>del</strong>la montagna più tipico per la tra<strong>di</strong>zione escursionistica ed alpinistica <strong>del</strong>la<br />
bergamasca. Questo ambito risulta morfologicamente definito da una complessa sequenza <strong>di</strong><br />
elementi <strong>di</strong> elevato valore connotativo, che passano spesso in secondo piano in quanto<br />
dominati dalla assoluta presenza <strong>del</strong> rilievo <strong>del</strong>la Presolana nonché esclusivo referente<br />
spaziale <strong>del</strong>l‘intera organizzazione territoriale. Il complesso sistema <strong>di</strong> creste contrafforti e<br />
ripi<strong>di</strong> versanti <strong>del</strong> fondale settentrionale <strong>di</strong>gradano su falsopiani e terrazzi morfologici al<br />
centro dei quali è sorta la conurbazione <strong>di</strong> Castione. Un articolato sistema <strong>di</strong> valli e vallette<br />
afferenti al sistema idrografico <strong>del</strong>la Val Pora e <strong>del</strong>la Val <strong>di</strong> Tede, contrad<strong>di</strong>stingue il territorio<br />
da est verso ovest denotando il passaggio dall‘ ambiente alpino <strong>del</strong>le Orobie bergamasche<br />
alla morfologia tipica <strong>del</strong>la montagna bergamasca.<br />
Il territorio <strong>di</strong> Castione è interamente compreso nella comunità montana Valle Seriana<br />
superiore. Questa si estende per una superficie complessiva <strong>di</strong> 459,78 kmq e registra al suo<br />
interno numerose variazioni altimetriche, date dagli estremi nord, le Alpi Orobie, e dai<br />
territori inferiori <strong>di</strong> avvicinamento alla pianura. Una successione <strong>di</strong> alte vette, le più alte <strong>del</strong><br />
territorio bergamasco, chiude la Valle Seriana da est a ovest: il Pizzo <strong>del</strong>la Presolana e il<br />
Monte Gleno, il Monte Torena, il Pizzo <strong>del</strong> Diavolo, il Pizzo Coca, il Pizzo Redorta, il Pizzo <strong>del</strong><br />
Diavolo <strong>di</strong> Tenda. Queste cime e crinali separano la Valle Seriana dall‘area Scalvina e<br />
dall‘Alta Valle Brembana. Essa è un ambiente con una forte connotazione naturale che si<br />
esprime in tutta la sua suggestione nel paesaggio montano con imponenti pareti rocciose,<br />
laghi e valli molto ripide che possono ancora conservare piccoli nevai. La morfologia <strong>del</strong>la<br />
valle è frutto <strong>del</strong>l‘azione mo<strong>del</strong>latrice dei ghiacciai, <strong>del</strong>le acque superficiali e <strong>del</strong> clima. La<br />
18
DP/1a<br />
19<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
sezione a U <strong>del</strong>la valle principale, le valli pensili che si raccordano al solco principale con<br />
ripide scarpate, i potenti depositi glaciali che formano terrazzi morfologici su cui sono sorti i<br />
nuclei storici e i cordoni allungati in cui si rinvengono massi erratici, e ancora i circhi glaciali<br />
che ospitano piccoli laghi con perimetro circolare sono riferibili al mo<strong>del</strong>lamento glaciale <strong>del</strong>la<br />
valle.<br />
Il paesaggio vegetale tipicamente alpino <strong>del</strong> tratto superiore <strong>del</strong>la Valle Seriana è tra quelli<br />
dotati <strong>di</strong> maggiore <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> ambienti vegetali nell‘ambito <strong>del</strong> settore montano prealpino.<br />
L‘estesa copertura forestale è articolata in funzione <strong>del</strong>l‘esposizione e <strong>del</strong>le quote in<br />
numerose associazioni vegetali.<br />
2.5.1 I CORPI IDRICI PRINCIPALI<br />
Il PTCP <strong>di</strong> Bergamo, al repertorio n.1.4 10 in<strong>di</strong>vidua i principali corpi idrici presenti sul territorio<br />
<strong>di</strong> Castione. Questi elementi sono poi analizzati in modo più specifico dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
definizione <strong>del</strong> reticolo idrico minore 11 , che sud<strong>di</strong>vide i corsi d‘acqua in funzione dei bacini<br />
idrografici <strong>di</strong> appartenenza sottesi dalle aste fluviali e torrentizie <strong>del</strong> Reticolo Idrico<br />
Principale:<br />
Bacino 1 – BG156-122<br />
La sezione <strong>di</strong> chiusura <strong>del</strong> bacino numero 1 è posto nei pressi <strong>del</strong>l‘abitato <strong>di</strong> Lantana, a<br />
monte <strong>del</strong>la zona residenziale. Il corso <strong>del</strong> torrente è interrotto dalle abitazioni che sono<br />
state costruite in prossimità <strong>del</strong>l‘alveo. Nel tratto a monte il deflusso non è in nessun<br />
modo ostacolato se non dalla vegetazione che ricopre rigogliosa la valletta. In<br />
corrispondenza <strong>del</strong>le abitazioni si perde traccia <strong>del</strong>la valle; non sono state trovate<br />
tubazioni o altro. La sezione desta particolari preoccupazioni soprattutto nell‘eventualità<br />
che la piena stimata si verifichi. La portata critica calcolata, pari a 3.8 m3/s, avrebbe, in<br />
tale punto, conseguenze impreve<strong>di</strong>bili, creando danni alle case e alle strutture <strong>di</strong> via<br />
<strong>del</strong>le Genziane, in conseguenza ai fenomeni erosivi e <strong>di</strong> trasporto solido.<br />
Bacino 2 – BG161-002<br />
Il bacino numero 2 è posto a monte <strong>del</strong> centro abitato <strong>di</strong> Castione, in particolare la<br />
sezione <strong>di</strong> chiusura è posta in corrispondenza <strong>del</strong>l‘imbocco <strong>del</strong> tratto tombinato. Le<br />
acque <strong>di</strong> scolo <strong>del</strong> bacino vengono convogliate in <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>la valle dei Mulini<br />
attraverso una tubazione in cls <strong>di</strong> circa 1 mt <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro. Il bacino tributario <strong>del</strong>la valle in<br />
questione è fortemente in erosione, fenomeni violenti potrebbero provocare un<br />
eccessivo trasporto solido con reale possibilità <strong>di</strong> ostruzione <strong>del</strong> manufatto in oggetto.<br />
L‘opera idraulica su cui il torrente insiste non è <strong>di</strong> recente realizzazione ma appare in<br />
buono stato. Il bacino 2 è uno dei due bacini che maggiormente interessano il comune <strong>di</strong><br />
Castione. E‘ importante evidenziare come il corso d‘acqua in passato abbia già creato<br />
10 Fiumi,torrenti e corsi d‘acqua ex D.lgs 490/99 art. 146 lett c)<br />
11 Redatto da GeoTer e Stu<strong>di</strong>o Castelletti, aggiornamento anno 2007
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
dei problemi. Nel 1978, anno in cui sono stati effettuati gli interventi che si possono<br />
notare ancora oggi, la fuoriuscita creò problemi allagando la strada. Nonostante la<br />
portata <strong>di</strong> piena non eccessiva sarebbe importante valutare la situazione in modo più<br />
preciso e intervenire <strong>di</strong> conseguenza.<br />
Bacino 3 – BG161-001<br />
Il corso d‘acqua <strong>del</strong> bacino numero 3 (valle <strong>di</strong> Monte <strong>di</strong> Casa) scende in corrispondenza<br />
<strong>del</strong> centro abitato <strong>di</strong> Castione e si immette in un manufatto, che alla sezione <strong>di</strong> imbocco<br />
ha una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> 2 x 1,3 mt. Il tratto tombinato interessa tutto l‘abitato <strong>del</strong> centro<br />
storico fino allo sbocco nella Valle <strong>di</strong> Tede. L‘accesso all‘alveo è reso <strong>di</strong>fficoltoso dalla<br />
presenza <strong>del</strong>le e<strong>di</strong>ficazioni che vi insistono, pertanto, in caso <strong>di</strong> necessità, l‘accesso con<br />
mezzi operativi potrebbe essere ostacolato. Per quanto attiene al manufatto<br />
d‘attraversamento <strong>del</strong> centro abitato nulla si può <strong>di</strong>re in virtù <strong>del</strong> fatto che non è più<br />
riconoscibile il tracciato né tanto meno la sua <strong>di</strong>mensione.<br />
Bacino 4 – BG156-102<br />
La sezione <strong>di</strong> chiusura <strong>del</strong>la valle Colombera è stata posta a valle <strong>del</strong> centro e<strong>di</strong>ficato per<br />
esplicita richiesta <strong>del</strong> <strong>Comune</strong>. Il torrente Colombera, a valle <strong>del</strong>la sezione <strong>di</strong> chiusura,<br />
ha la capacità fisica <strong>di</strong> smaltire in sicurezza le portate <strong>di</strong> piena; nulla si può <strong>di</strong>re per tutti<br />
i tratti <strong>di</strong> monte <strong>del</strong>la valle che si presentano estesamente urbanizzati.<br />
Bacino 5 – BG162-021<br />
La sezione <strong>di</strong> chiusura <strong>del</strong> bacino numero 5 valle Cungia è posizionata in corrispondenza<br />
<strong>del</strong>l‘imbocco <strong>del</strong> torrente in un manufatto scatolare. In questo punto la verifica è<br />
accettabile, tuttavia appena a valle l‘alveo è ristretto e occluso e sono segnalati seri<br />
problemi per il centro abitato e per la strada provinciale. La sezione <strong>del</strong> manufatto, in<br />
corrispondenza <strong>del</strong>l‘imbocco <strong>del</strong> tratto combinato, all‘altezza <strong>del</strong>la sezione <strong>di</strong> chiusura,<br />
ha <strong>di</strong>mensioni 1.4 m x 1 m, mentre allo sbocco aumenta a 2.5 m x 1.6 m.<br />
Bacino 6 – BG162-093<br />
Il bacino 6 <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castione, valle Cassinelli, drena un ampio versante <strong>del</strong> monte<br />
Visolo fino alla quota <strong>di</strong> 2020 m . La sezione <strong>di</strong> chiusura è stata posta all‘incrocio tra<br />
l‘asta <strong>del</strong> reticolo minore e la strada per il Passo <strong>del</strong>la Presolana. In tale punto l‘opera <strong>di</strong><br />
attraversamento appare in ottime con<strong>di</strong>zioni ed in grado <strong>di</strong> sopportare la piena, pari a<br />
5.2 m3/s, stimata dalla stu<strong>di</strong>o. L‘alveo è parzialmente ingombro <strong>di</strong> vegetazione in<br />
evoluzione ed è caratterizzato, a valle <strong>del</strong>l‘attraversamento stradale, da evidenti<br />
fenomeni erosivi. Il conglomerato che costituisce le sponde le rende facilmente soggette<br />
all‘erosione. La sezione non desta particolari preoccupazioni per quanto riguarda le<br />
opere analizzate, ma è importante considerare i fenomeni sopra citati che potrebbero,<br />
come in parte già è avvenuto, ostruire il deflusso, innescando un fenomeno a catena <strong>di</strong><br />
erosione <strong>del</strong>le sponde.<br />
Le fasce <strong>di</strong> rispetto in<strong>di</strong>cate sulle carte <strong>del</strong> Reticolo Idrico sono definite prioritariamente sulla<br />
base <strong>del</strong>le stesse fasce <strong>di</strong> rispetto fluviale Ee (esondazione molto elevata), Eb (esondazione<br />
elevata) ed Em (esondazione me<strong>di</strong>a) <strong>del</strong> ―Quadro <strong>del</strong> Dissesto con legenda uniformata<br />
P.A.I.‖ 12 . Le fasce ―Ee‖ comprendono sia gli alvei <strong>del</strong> Reticolo Idrico Principale, sia quelli <strong>del</strong><br />
Reticolo Idrico Minore, per un‘ampiezza normalmente compresa tra i due cigli esterni <strong>del</strong>le<br />
sponde in erosione, ma che talora può essere anche maggiore. Tali fasce rappresentano,<br />
nella maggior parte dei casi, l'inviluppo <strong>di</strong> tutte le problematiche <strong>di</strong> tipo idraulico e <strong>di</strong><br />
evoluzione geomorfologica, quali i fenomeni <strong>di</strong> esondazione, i processi erosivi con eventuale<br />
arretramento <strong>del</strong>le sponde e relativi <strong>di</strong>ssesti. Secondo le in<strong>di</strong>cazioni fornite dalla Sede<br />
territoriale <strong>di</strong> Bergamo <strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a, sia per il Reticolo Idrico Principale sia per<br />
quello minore (linee rosse nella carta) è stata adottata una fascia minima <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> m<br />
10,00 esterna al ciglio superiore <strong>del</strong>la sponda stabile (linee ver<strong>di</strong> nella carta). Per le aste che<br />
attraversano i centri urbani e alcune altre località e<strong>di</strong>ficate, dove molto spesso gli alvei hanno<br />
subìto importanti mo<strong>di</strong>ficazioni, come deviazioni, coperture e intubazioni, lo stu<strong>di</strong>o ha<br />
12 allegato allo Stu<strong>di</strong>o geologico <strong>di</strong> supporto al Piano Regolatore Generale.<br />
20
DP/1a<br />
21<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
eseguito verifiche idrauliche alla sezione <strong>di</strong> chiusura <strong>del</strong> bacino corrispondente all‘inizio <strong>del</strong><br />
tratto urbano <strong>del</strong> corso d‘acqua, con lo scopo <strong>di</strong> verificare se sia possibile o meno autorizzare<br />
un restringimento <strong>del</strong>le fasce <strong>di</strong> rispetto a m 5,00.<br />
Le fasce <strong>di</strong> rispetto vengono in<strong>di</strong>viduate tenendo conto <strong>di</strong>:<br />
- aree storicamente e attualmente soggette ad esondazione;<br />
- aree interessate, anche solo potenzialmente, da fenomeni erosivi e da <strong>di</strong>vagazioni<br />
<strong>del</strong>l'alveo;<br />
- necessità <strong>di</strong> garantire una fascia <strong>di</strong> terreno a<strong>di</strong>acente e parallela alla sponda, sufficiente a<br />
consentire l'accessibilità al corso d'acqua ai fini <strong>del</strong>la sua manutenzione, <strong>del</strong>la sua fruizione e<br />
<strong>del</strong>la riqualificazione ambientale.<br />
Le fasce <strong>di</strong> rispetto in<strong>di</strong>viduate sono quin<strong>di</strong> le seguenti:<br />
i) Fascia <strong>di</strong> rispetto fluviale Ee (esondazione molto elevata);<br />
ii) Eb (esondazione elevata);<br />
iii) Em (esondazione me<strong>di</strong>a).<br />
Nella maggior parte dei casi tali fasce inviluppano tutte le problematiche <strong>di</strong> tipo idraulico,<br />
come i fenomeni <strong>di</strong> esondazione, e i processi erosivi con possibile arretramento <strong>del</strong>le sponde<br />
e relativi <strong>di</strong>ssesti. Fascia <strong>di</strong> almeno m 10,00 misurati dal ciglio superiore <strong>di</strong> sponda stabile, su<br />
ciascun lato dei corsi d'acqua a cielo aperto in<strong>di</strong>viduati come appartenenti al Reticolo Idrico<br />
Principale (come da R.D. 523/ 1904) ed anche al Reticolo Idrico Minore. Comunque<br />
identificate le fasce precedenti, viene definita su entrambi i lati dei corsi d‘acqua, <strong>del</strong> Reticolo<br />
Idrico Principale e <strong>di</strong> quello Minore, sia perenni che effimeri, compresi i canali, i fossi irrigui e i<br />
tratti coperti o intubati, una fascia <strong>di</strong> ―tutela assoluta‖ larga m 4 contigua e parallela ai cigli<br />
spondali esterni o al paramento esterno <strong>del</strong>la canalizzazione. Tale fascia non ha solamente<br />
significato <strong>di</strong> attenzione geomorfologica e ambientale, ma, anche dove i corsi d‘acqua non<br />
presentano problemi idraulici o geomorfologici, deve consentire <strong>di</strong> effettuare i necessari<br />
interventi <strong>di</strong> pulizia e manutenzione lungo l'alveo<br />
2.5.2 I BOSCHI DI LATIFOGLIE, MACCHIE BOSCATE E FILARI<br />
Si definisce "bosco" l‘insieme <strong>di</strong> una superficie <strong>di</strong> terreno e <strong>del</strong> soprassuolo arboreo che lo<br />
ricopre; quando l'estensione è notevole più che <strong>di</strong> bosco si parla <strong>di</strong> ―foresta‖.<br />
Secondo l‘art. 3 <strong>del</strong>la legge 19 ottobre 2004, n. 27, rientrano nella definizione <strong>di</strong> bosco:<br />
a) le formazioni vegetali, a qualsiasi sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> sviluppo, <strong>di</strong> origine naturale o artificiale, nonché<br />
i terreni su cui esse sorgono. Tali formazioni devono essere caratterizzate simultaneamente<br />
(1) dalla presenza <strong>di</strong> vegetazione arborea o arbustiva, (2) da una copertura <strong>del</strong> suolo,<br />
esercitata dalle chiome, pari o superiore al venti per cento, nonché(3) da superficie pari o<br />
superiore a 2.000 metri quadrati e larghezza non inferiore a 25 metri;<br />
b) i rimboschimenti e gli imboschimenti;<br />
c) le aree già boscate, ma attualmente prive <strong>di</strong> copertura arborea o arbustiva a causa <strong>di</strong><br />
trasformazioni <strong>del</strong> bosco non autorizzate.<br />
Sono inoltre assimilabili a bosco:<br />
a) i fon<strong>di</strong> gravati dall‘obbligo <strong>di</strong> rimboschimento per le finalità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa idrogeologica <strong>del</strong><br />
territorio, qualità <strong>del</strong>l‘aria, salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> patrimonio idrico, conservazione <strong>del</strong>la<br />
bio<strong>di</strong>versità, protezione <strong>del</strong> paesaggio e <strong>del</strong>l‘ambiente in generale;<br />
b) le aree forestali temporaneamente prive <strong>di</strong> copertura arborea e arbustiva a causa <strong>di</strong><br />
utilizzazioni forestali, avversità biotiche o abiotiche, eventi accidentali ed incen<strong>di</strong>.<br />
c) le radure e tutte le altre superfici <strong>di</strong> estensione inferiore a 2000 metri quadrati che<br />
interrompono la continuità <strong>del</strong> bosco.<br />
I confini amministrativi, i confini <strong>di</strong> proprietà o catastali, le classificazioni urbanistiche e<br />
catastali, la viabilità agro – silvo - pastorale ed i corsi d‘acqua minori non influiscono sulla<br />
determinazione <strong>del</strong>l‘estensione e <strong>del</strong>le <strong>di</strong>mensioni minime <strong>del</strong>le superfici considerate bosco.<br />
Non sono invece considerati bosco:<br />
a) Gli impianti <strong>di</strong> arboricoltura da legno e gli impianti per la produzione <strong>di</strong> biomassa legnosa;
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
b) I filari arborei, i parchi urbani ed i giar<strong>di</strong>ni;<br />
c) Gli orti botanici, i vivai, i piantonai, le coltivazioni per la produzione <strong>di</strong> alberi <strong>di</strong> Natale ed i<br />
frutteti, esclusi i castagneti da frutto in attualità <strong>di</strong> coltura;<br />
d) Le formazioni vegetali irrilevanti sotto il profilo ecologico, paesaggistico e selvicolturale.<br />
Il PTCP <strong>di</strong> Bergamo definisce i pascoli d‘alta<br />
quota e i versanti boscati come elementi<br />
paesistici <strong>di</strong> grande rilievo per la configurazione<br />
<strong>del</strong> paesaggio bergamasco e per la<br />
strutturazione storica <strong>del</strong> sistema inse<strong>di</strong>ativo<br />
<strong>del</strong>le zone alpine; essi, pur interessando una<br />
ingente porzione <strong>del</strong> territorio comunale,<br />
rappresentano un aspetto <strong>del</strong> paesaggio agrario<br />
<strong>di</strong> montagna tra le più <strong>del</strong>icate e passibili <strong>di</strong><br />
scomparsa. In essi l‘assetto vegetazionale<br />
assume sui versanti un carattere peculiare, con<br />
la presenza <strong>di</strong> aggregazioni botaniche più<br />
<strong>di</strong>verse che formano per colore, volume,<br />
estensione e variabilità stagionale un ambiente<br />
significativo <strong>di</strong> elevata naturalità.<br />
Il Piano provinciale offre una riflessione sulle<br />
criticità insite in questi elementi nelle loro nuove forme <strong>di</strong> utilizzazione dovute alla<br />
trasformazione <strong>del</strong>l‘economia <strong>del</strong>la montagna: i maggenghi sono spesso trasformati in<br />
<strong>di</strong>more <strong>di</strong> soggiorno, e gli alpeggi sono progressivamente abbandonati o ridotti nel numero;<br />
parallelamente si accentua la richiesta <strong>di</strong> nuove strade per raggiungere i luoghi con mezzi<br />
meccanici; la ridotta frequentazione dei luoghi riduce gli spazi prativi a favore <strong>del</strong> bosco<br />
spontaneo o li rende facile preda degli infestanti; l‘accessibilità veicolare incentiva<br />
l‘abbandono dei vecchi percorsi pedonali. Viene meno quin<strong>di</strong> l‘attaccamento ai luoghi. Il PTCP<br />
intende quin<strong>di</strong> tutelare la conformazione <strong>di</strong> questi luoghi e favorirne il recupero dei manufatti<br />
e <strong>del</strong>le architetture esistenti, dei percorsi pedonali esistenti, dei percorsi – mulattiere e dei<br />
sentieri, al fine <strong>di</strong> restituirli al loro uso locale. Il Piano intende inoltre promuovere ed<br />
incentivare forme adeguate <strong>di</strong> conservazione e manutenzione programmata <strong>del</strong>le specie<br />
arboree, valorizzando il sistema dei percorsi presenti.<br />
La Provincia <strong>di</strong> Bergamo ha inoltre redatto un Piano Agricolo Provinciale per gli anno 2007 –<br />
2009, dal quale si possono trarre le Linee guida per la politica forestale e agro – ambientale<br />
provinciale.<br />
Questo documento sottolinea un‘importante considerazione: il patrimonio silvo – pastorale<br />
esprime una multifunzionalità articolata e non deve più essere considerato solo per le sue<br />
capacità produttive; le foreste e i pascoli assumono infatti un ruolo importante in quanto<br />
serbatoio <strong>di</strong> <strong>di</strong>versità biologica ed elementi car<strong>di</strong>ne per lo sviluppo <strong>del</strong> ―turismo verde‖ e<br />
l‘educazione naturalistica.<br />
Il piano in<strong>di</strong>vidua le principali criticità <strong>del</strong> sistema forestale:<br />
- Frammentazione <strong>del</strong>le proprietà forestali, dovuta alla mancanza <strong>di</strong> interesse da parte<br />
degli impren<strong>di</strong>tori agricoli verso nuovi in<strong>di</strong>rizzi produttivi o attività complementari a<br />
quelle principali;<br />
- Infrastrutture me<strong>di</strong>amente inadeguate e <strong>di</strong>stribuite in modo <strong>di</strong>somogeneo, che<br />
limitano l‘accessibilità al territorio;<br />
- Scarsa manutenzione e gestione dei boschi, imputabile ai fenomeni <strong>di</strong> spopolamento<br />
e abbandono dei territori montani e collinari, nonché agli alti costi degli interventi <strong>di</strong><br />
manutenzione;<br />
- Ostacoli all‘arboricoltura da legno <strong>di</strong> latifoglie <strong>di</strong> pregio, sottovalutata da parte degli<br />
agricoltori;<br />
22
DP/1a<br />
23<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
- Problematiche connesse alla gestione degli alpeggi, con conseguente gestione<br />
irrazionale <strong>del</strong> pascolo e scarsa manutenzione <strong>del</strong>le infrastrutture e <strong>del</strong>le opere ad<br />
essi connesse;<br />
ma anche le sue potenzialità:<br />
- Dotazione <strong>del</strong> Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo forestale, che consentirà <strong>di</strong> conoscere e comprendere<br />
meglio lo stato dei boschi e <strong>del</strong>le foreste presenti sul territorio e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzare le<br />
scelte gestionali elaborate nei successivi Piani <strong>di</strong> Assestamento Forestale;<br />
- Gestione multifunzionale <strong>del</strong>la foresta, con conseguente conservazione <strong>del</strong>la<br />
bio<strong>di</strong>versità, riequilibrio fauna/foresta, fruizione turistico – ricettiva e <strong>del</strong>la <strong>di</strong>dattica<br />
naturalistica;<br />
- Produzione <strong>di</strong> legno fuori foresta, al fine <strong>di</strong> orientare le aziende agricole alla<br />
<strong>di</strong>versificazione colturale, in particolare attraverso l‘arboricoltura <strong>di</strong> latifoglie da<br />
pregio;<br />
- Incentivazione degli alpeggi, quale occasione <strong>di</strong> rilancio dei territori rurali montani,<br />
nonché strumento fondamentale per il mantenimento <strong>del</strong>l‘ambiente e <strong>del</strong> paesaggio;<br />
- Viabilità silvo – pastorale, la cui corretta gestione consentirebbe una selvicoltura<br />
sostenibile, nonché la minimizzazione degli impatti sul paesaggio e l‘assetto <strong>del</strong><br />
territorio.<br />
Il Piano propone quin<strong>di</strong> obiettivi generali:<br />
- Garantire la funzione <strong>del</strong> bosco <strong>di</strong> protezione a tutela <strong>del</strong>la popolazione e <strong>del</strong>le<br />
infrastrutture in base ai principi <strong>di</strong> sostenibilità;<br />
- Conservare la bio<strong>di</strong>versità <strong>del</strong>la fauna e <strong>del</strong>la flora;<br />
- Promuovere la selvicoltura naturalistica o sistemica praticata su base tipologica e<br />
funzionale;<br />
- Proteggere i suoli forestali, i popolamenti forestali e l‘acqua dagli agenti inquinanti;<br />
- Rafforzare la catena <strong>del</strong> valore aggiunto <strong>del</strong>la filiera <strong>del</strong> legno e migliorare il bilancio<br />
<strong>di</strong> anidride carbonica attraverso l‘ampliamento <strong>del</strong>la domanda <strong>di</strong> legno e prodotti<br />
legnosi;<br />
- Migliorare la red<strong>di</strong>tività <strong>del</strong>l‘economia forestale;<br />
- Sviluppare attività multifunzionali <strong>del</strong>l‘alpeggio e migliorare le tecniche <strong>di</strong> gestione in<br />
funzione <strong>del</strong> mantenimento <strong>del</strong>l‘habitat e <strong>del</strong>l‘economicità <strong>del</strong>l‘attività;<br />
- Orientare verso nuovi sistemi produttivi a valenza agroforestale (allevamento <strong>di</strong><br />
selvaggina, produzione <strong>di</strong> legno fuori foresta, ecc.).<br />
nonché obiettivi strategici:<br />
- In<strong>di</strong>viduare le funzioni prioritarie <strong>del</strong> bosco, come protezione e bio<strong>di</strong>versità;<br />
- Protezione <strong>del</strong>l‘ecosistema bosco attraverso una selvicoltura praticata su basi<br />
tipologiche e funzionali;<br />
- Sviluppare strutture più efficienti ed organizzate nell‘economia forestale e pastorale;<br />
- Innovare attraverso la formazione e l‘aggiornamento tecnico e cooperazione tra gli<br />
attori <strong>del</strong> comparto;<br />
- Assicurare un adeguato spazio alla fauna selvatica;<br />
- Proteggere il bosco dall‘introduzione <strong>di</strong> organismi potenzialmente dannosi;<br />
- Diversificare le colture in modo da raggiungere un miglior equilibrio tra l‘attività<br />
agricola e l‘ambiente in cui è praticata.<br />
IL MASSICCIO DELLA PRESOLANA<br />
La Presolana è un massiccio montuoso <strong>del</strong>le Prealpi Bergamasche che raggiunge un'altitu<strong>di</strong>ne<br />
massima <strong>di</strong> 2.521 m s.l.m. È situato completamente in provincia <strong>di</strong> Bergamo, fra la Val<br />
Seriana (comuni <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana, Rovetta e Oltressenda Alta) e la Valle <strong>di</strong> Scalve<br />
(comuni <strong>di</strong> Colere e Vilminore <strong>di</strong> Scalve). Fin dalla metà <strong>del</strong>l'Ottocento il massiccio ha attratto<br />
alcuni dei più importanti nomi <strong>del</strong>l'alpinismo italiano. Situato a metà cammino tra la Pianura<br />
Padana e le Alpi Retiche occidentali, il Pizzo <strong>del</strong>la Presolana presenta alcuni dei più ricchi<br />
giacimenti minerari e fossili <strong>del</strong>le Alpi.<br />
Il nome <strong>del</strong> massiccio potrebbe derivare da una curiosa leggenda, secondo la quale nel 463<br />
gli Alani <strong>di</strong> Re Bioegor, inseguiti dai Romani, furono raggiunti proprio sulle pen<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> questo
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
monte e qui massacrati. La cattura o presa <strong>del</strong>l'Alano sarebbe all'origine <strong>del</strong> toponimo. È un<br />
imponente blocco calcareo solcato da canaloni e circondato da guglie e torrioni. Le cime<br />
principali, costituite da roccia calcarea, formano una catena che, andando da ovest ad est,<br />
comprende la Presolana <strong>di</strong> Castione (2.474 m), la Presolana <strong>del</strong> Prato (2.447 m), la Presolana<br />
Occidentale (la più elevata, 2.521 m), la Presolana Centrale (2.517 m), la Presolana Orientale<br />
(2.490 m) ed il Monte Visolo (2.369 m). Il versante meri<strong>di</strong>onale (verso Castione <strong>del</strong>la<br />
Presolana e le sue frazioni, ed in particolare verso il Passo <strong>del</strong>la Presolana) è relativamente<br />
dolce, mentre quello settentrionale è alquanto verticale e sovrasta imponente l'abitato <strong>di</strong><br />
Colere.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista alpinistico la Presolana è probabilmente la più importante montagna <strong>del</strong>la<br />
provincia <strong>di</strong> Bergamo, per quanto non sia la più elevata (<strong>di</strong>stinzione che spetta al Pizzo Coca,<br />
che raggiunge i 3.050 m) e nonostante il fatto che la via normale <strong>di</strong> salita sia relativamente<br />
semplice. Il motivo è legato al gran numero <strong>di</strong> vie <strong>di</strong> arrampicata (spesso estremamente<br />
<strong>di</strong>fficoltose) che ne percorrono le pareti ed anche alla quota relativamente bassa che facilita<br />
l'accesso anche in stagione non buonissima. La vetta <strong>del</strong>l'Occidentale fu raggiunta per la<br />
prima volta da Carlo Me<strong>di</strong>ci, Federico Frizzoni e Antonio Curò (fondatore <strong>del</strong>la sezione<br />
bergamasca <strong>del</strong> CAI) il 4 ottobre 1870.<br />
Alle sue pen<strong>di</strong>ci si trovano gli impianti per sport invernali (in particolare lo sci da <strong>di</strong>scesa) <strong>di</strong><br />
Colere e <strong>del</strong> Passo <strong>del</strong>la Presolana ed i paesi circostanti sono località turistiche <strong>di</strong> una certa<br />
importanza.<br />
PARCO REGIONALE DELLE OROBIE BERGAMASCHE<br />
Il Parco <strong>del</strong>le Orobie Bergamasche ha un regime<br />
<strong>di</strong> tutela che lo caratterizza come Parco Montano<br />
e Forestale, e si estende su una superficie <strong>di</strong><br />
63.000 ettari, comprendendo interamente il<br />
versante meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong>la catena Orobica,<br />
territorio provinciale <strong>di</strong> Bergamo.<br />
È caratterizzato da imponenti rilievi montuosi tra i<br />
2.000 e 3.000 metri e presenta profonde incisioni<br />
vallive da cui hanno origine i principali fiumi<br />
bergamaschi, che danno il nome alla Val<br />
Brembana, alla Val Seriana e alla Val <strong>di</strong> Scalve. A<br />
occidente il Parco è <strong>del</strong>imitato dal profondo solco<br />
<strong>del</strong>la Valsassina e a nord dalla Valtellina.<br />
Il patrimonio boschivo è uno degli elementi <strong>di</strong> maggiore importanza <strong>del</strong> parco grazie alla sua<br />
vastità e al suo peso naturalistico. In base ai <strong>di</strong>fferenti livelli <strong>di</strong> quota il parco offre una vasta<br />
varietà <strong>di</strong> biomi vegetali: alle quote tra 800 e 1400 m predominano il faggete, in consorzio<br />
con carpino nero, frassino, betulla, abete, nocciolo e ontano; oltre i 1300 metri sono presenti<br />
soprattutto i boschi <strong>di</strong> conifere con il peccio, l'abete bianco, il larice, il pino silvestre, il pino<br />
cembro e il Pino mugo. Tra gli arbusti e i fiori troviamo cespugli <strong>di</strong> rododendro, lamponi,<br />
mirtilli, viole, ginepri, sassifraghe, campanule, genzianelle, genepì, margherite, ciclamini, gigli<br />
martagoni, gigli <strong>di</strong> S. Giovanni, stelle alpine, astri <strong>di</strong> montagna, nigritelle e molti altri ancora.<br />
Il Sentiero dei fiori, tracciato originariamente ideato dal professor Clau<strong>di</strong>o Brissoni che và<br />
dalle Baite <strong>di</strong> Mezzeno presso Capovalle <strong>di</strong> Roncobello all'Alpe Arera, e il Sentiero<br />
Naturalistico Antonio Curò, che dal rifugio Antonio Curò, sopra Valbon<strong>di</strong>one, porta al Passo<br />
24
DP/1a<br />
25<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
<strong>del</strong> Vivione, in Val <strong>di</strong> Scalve, offrono la possibilità <strong>di</strong> esplorare una parte consistente <strong>del</strong>la<br />
varietà floreale <strong>del</strong> parco.<br />
Il parco è inoltre abitato da svariate specie animali: si possono trovare numerosi mammiferi<br />
selvatici, fra cui scoiattoli, volpi, donnole, faine, marmotte, ermellini e lepri bianche, caprioli e<br />
camosci, cervi, mufloni e stambecchi, questi ultimi estinti nella prima metà <strong>del</strong> XX secolo e<br />
poi reintrodotti verso la fine degli anni 80. Fra gli uccelli che abitano il parco vi sono coturnici,<br />
aquile reali, falchi, poiane, gheppi, nibbi, corvi, civette, barbagianni, gufi reali, fringuelli <strong>del</strong>le<br />
nevi, francolini <strong>di</strong> monte, pernici bianche e si possono trovare inoltre il gallo forcello e il gallo<br />
cedrone. Tra i rettili ricor<strong>di</strong>amo la vipera, gli orbettini e le bisce d'acqua. Tra gli anfibi sono<br />
presenti la rana, il rospo, la salamandra giallonera e la salamandra nera, e tra i pesci trote,<br />
triotti, scardole e salmerini.<br />
Documenti <strong>del</strong> 1788 affermano che in passato questo parco era abitata da una varietà <strong>di</strong><br />
specie animali quasi ormai estinti come lupi, orsi, e gatti selvaggi.<br />
PARCO LOCALE DI INTERESSE SOVRACOMUNALE DEL MONTE VARRO<br />
Riconosciuto con <strong>del</strong>ibera <strong>del</strong>la Giunta Provinciale<br />
n. 184 <strong>del</strong> 19 aprile 2007, il PLIS <strong>del</strong> Monte Varro<br />
interessa i Comuni <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana,<br />
Cerete, Onore, Songavazzo.<br />
Il territorio <strong>del</strong> Parco è compreso nell'ambito <strong>del</strong>la<br />
Valle Seriana superiore ed è caratterizzato dalla<br />
presenza <strong>di</strong> un ambiente montano <strong>di</strong> notevole<br />
pregio naturalistico. È possibile ripartire<br />
idealmente questo territorio in tre sezioni aventi<br />
<strong>di</strong>stinti caratteri: quella più settentrionale, da<br />
Castione a Rovetta, è composta da una vallata<br />
principale assai incisa e caratterizzata da terrazzi morfologici <strong>di</strong> ampiezza variabile. A Est,<br />
nella zona dove ricade buona parte <strong>del</strong> Parco, numerose incisioni <strong>del</strong>ineano una serie <strong>di</strong><br />
vallette secondarie estremamente articolate: valli <strong>di</strong> Tede, <strong>di</strong> Pora, <strong>del</strong> Boschetto, <strong>di</strong> Monte<br />
Varro, Righenzolo, <strong>di</strong> Frücc, che rendono assai complessa l'orografia e meno facilmente<br />
identificabile un confine preciso con gli ambiti sebino e camuno; la porzione centrale è<br />
costituita dal vasto altopiano <strong>di</strong> Clusone; la porzione meri<strong>di</strong>onale infine, tra Songavazzo e<br />
Cerete, costituisce il tratto iniziale <strong>del</strong>l'ampia Val Borlezza. Questo territorio presenta<br />
caratteri paesaggistici estremamente vari e articolati, che si <strong>di</strong>stinguono nettamente dal<br />
paesaggio vallivo <strong>del</strong>la vicina Val Seriana e da quello Sebino. Anche in questa porzione ricade<br />
parte <strong>del</strong> Parco e più precisamente nel territorio <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cerete.<br />
La sua ricchezza floristica, denota un notevole livello <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità. Dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong>la<br />
potenzialità faunistica, l'area <strong>del</strong> Parco risulta <strong>di</strong> notevole interesse con alcune presenze <strong>di</strong><br />
assoluto rilievo, come nel caso <strong>del</strong>l'ormai rarissimo gallo cedrone.<br />
2.5.3 I CORRIDOI ECOLOGICI E LA RETE ECOLOGICA<br />
Come anticipato, il progetto <strong>di</strong> rete ecologica regionale – RER – ha il primario ruolo <strong>di</strong><br />
funzionalmente le aree più interessanti dal punto <strong>di</strong> vista naturalistico attraverso il<br />
mantenimento e il potenziamento dei corridoi ecologici. In una visione territoriale, gli<br />
strumenti e gli obiettivi, come la ―Dorsale Verde Nord‖ <strong>di</strong> carattere provinciale, <strong>di</strong>ventano
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
elementi portanti e strategici <strong>del</strong> complesso sistema <strong>del</strong>la Rete ecologica regionale<br />
(approvata dalla Giunta regionale come parte <strong>del</strong>le infrastrutture ambientali portanti <strong>del</strong><br />
territorio).<br />
E‘ bene sottolineare che, la determinazione degli obiettivi generali <strong>del</strong>la rete ecologica a<br />
carattere regionale, deve essere in grado <strong>di</strong> offrire, agli enti provinciali prima e locali poi, gli<br />
strumenti necessari per la determinazione <strong>di</strong> tutti quegli elementi necessaria alla<br />
strutturazione <strong>del</strong>la Rete Ecologica Comunale – REC.<br />
A livello locale, il progetto <strong>di</strong> rete ecologica si sviluppa me<strong>di</strong>ante:<br />
1.Il recepimento <strong>del</strong>le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> livello<br />
regionale e quelle <strong>di</strong> livello provinciale, nonché il<br />
loro adattamento alla scala comunale;<br />
2.Il riconoscimento degli ambiti e degli habitat <strong>di</strong><br />
valore (presenti e <strong>di</strong> progetto) che dovrà essere<br />
sottoposto ad un regime <strong>di</strong> tutela o comunque ad<br />
una destinazione d‘uso dei suoli specifica al fine<br />
<strong>di</strong> garantire la sua conservazione ad una corretta<br />
trasformazione <strong>del</strong> tempo anche sotto il profilo<br />
<strong>del</strong>la funzionalità <strong>del</strong>l‘ecosistema;<br />
3.La definizione <strong>del</strong>le concrete azioni per attuare<br />
il progetto <strong>del</strong>la rete ecologica, la loro<br />
localizzazione, le soluzioni che ne consentono la<br />
realizzazione (ad esempio attraverso<br />
l‘acquisizione <strong>del</strong>le aree, o accor<strong>di</strong> mirati con i<br />
meccanismi <strong>di</strong> perequazione, compensazione,<br />
possibili forme <strong>di</strong> convenzioni per la realizzazione<br />
degli interventi).<br />
Il DP ha il compito <strong>di</strong> trattare gli obiettivi in<br />
termini eco-sistemici, sulla base <strong>di</strong> inquadramenti calati sulla politiche amministrative<br />
esistenti, future e in ogni caso realistiche e attuabili.<br />
Per la strutturazione <strong>del</strong>la REC, a Castione <strong>del</strong>la Presolana sono state recepite le componenti<br />
<strong>del</strong>la rete ecologica <strong>di</strong> livello regionale e provinciale, come precedentemente anticipato, e<br />
relazionate al sistema <strong>del</strong>le aree ver<strong>di</strong> comunali, non appartenenti alle reti sovra locali. Tutte<br />
le aree sono state classificate secondo la matrice strutturale teorica <strong>del</strong>la rete ecologica: core<br />
areas, buffer zones, stepping stones, restoration areas, wildlife corridors.<br />
La determinazione <strong>del</strong>le unità ecosistemiche e <strong>del</strong> loro grado <strong>di</strong> isolamento e<br />
frammentazione, nonché <strong>del</strong>le connessioni esistenti e <strong>del</strong>le <strong>di</strong>scontinuità, è stata possibile<br />
attraverso una stratificazione <strong>del</strong>le naturalità tramite la creazione <strong>di</strong> un database<br />
naturalistico, che non si è basato soltanto sulla mera in<strong>di</strong>viduazione cartografica degli<br />
elementi, ma si è spinto verso la ricerca <strong>di</strong> una continuità ambientale funzionale agli obiettivi<br />
<strong>di</strong> conservazione.<br />
26
DP/1a<br />
27<br />
Per il progetto <strong>di</strong> rete ecologica comunale si rimanda all‘elaborato DP.1.<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
2.6 LE COMPONENI DEL PAESAGGIO AGRARIO E DELL’ANTROPIZZAZIONE<br />
COLTURALE<br />
Il sistema antropico considera i <strong>di</strong>fferenti livelli e le <strong>di</strong>verse forme <strong>del</strong>la strutturazione <strong>del</strong><br />
territorio e <strong>del</strong>la particolare connotazione dei luoghi operate dall‘uomo, a partire dalle<br />
infrastrutture territoriali e dalle trasformazioni per gli usi rurali, che estensivamente ne<br />
costituiscono la porzione preponderante, per arrivare alla organizzazione <strong>del</strong> sistema<br />
inse<strong>di</strong>ativi e <strong>del</strong>le sue singole componenti. Nelle sue varie forme evolutive, esso mostra<br />
ovviamente caratteristiche e precise interrelazioni con il sistema geomorfologico e<br />
naturalistico, che il progettista e chi valuta il progetto <strong>di</strong> intervento dovranno attentamente<br />
considerare. Il sistema antropico è stato organizzato secondo dei sottosistemi <strong>di</strong> seguito<br />
presentati all‘interno <strong>del</strong> capitolo.<br />
2.6.1 IL PAESAGGIO AGRARIO<br />
La tessitura territoriale definita dalle infrastrutture a rete si caratterizza e articola anche<br />
tramite i <strong>di</strong>fferenti usi agricoli, che si sono tradotti in forme <strong>di</strong> organizzazione e connotazione<br />
<strong>del</strong> territorio, quali le sud<strong>di</strong>visioni interpoderali, terrazzamenti, manufatti vari, alberature<br />
lineari, vegetazione <strong>di</strong>ffusa, rapporti con la rete <strong>di</strong> irrigazione.<br />
Vanno inoltre considerate le ―trame ver<strong>di</strong>‖ che attraversano il paesaggio agrario e che hanno<br />
trovato storicamente <strong>di</strong>fferenti e singolari forme <strong>di</strong> integrazione con le strutture ver<strong>di</strong><br />
connesse al sistema inse<strong>di</strong>ativi, quali le alberature <strong>del</strong>le <strong>di</strong>more rurali (cascine e ville), i viali<br />
alberati e filari lungo le strade interpoderali, le sistemazioni ver<strong>di</strong> connesse a santuari e<br />
cimiteri, i parchi e giar<strong>di</strong>ni in ville isolate o connesse al tessuto e<strong>di</strong>lizio consolidato, le<br />
emergenze vegetazionali e floristiche.<br />
L‘azione <strong>di</strong> tutela deve promuovere la salvaguar<strong>di</strong>a e la conservazione <strong>del</strong>le strutture a rete e<br />
lineari <strong>del</strong> paesaggio agrario, dei prati e pascoli permanenti, <strong>del</strong>la vegetazione <strong>di</strong>ffusa <strong>del</strong><br />
paesaggio agrario, <strong>del</strong>le emergenze vegetazionali e <strong>del</strong>le aree flogistiche, <strong>del</strong> patrimonio
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
arboreo presente nei parchi e nei giar<strong>di</strong>ni urbani, <strong>del</strong>le alberature lungo i tracciati e <strong>di</strong> quelle<br />
<strong>del</strong>le strade e <strong>del</strong>le piazze.<br />
2.6.2 AREE AGRICOLE CON FINALITÀ DI PROTEZIONE E CONSERVAZIONE<br />
E‘ <strong>di</strong>fficile definire in modo univoco il concetto <strong>di</strong> ―rurale‖, proprio per la grande <strong>di</strong>versità che<br />
è possibile riscontrare tra le aree rurali. Il ―mondo rurale‖ 13 si estende infatti attraverso<br />
paesaggi naturali aree agricole e foreste piccole e me<strong>di</strong>e città piccoli centri industriali; è sede<br />
quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> una grande varietà <strong>di</strong> risorse naturali e habitat, ma anche <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni culturali.<br />
Nonostante tali <strong>di</strong>fferenze, termini come ―ruralità‖ e ―aree rurali‖ sono <strong>di</strong> facile ed imme<strong>di</strong>ata<br />
comprensione, in quanto richiamano alla mente un concetto fisico sociale e culturale che è<br />
sintetizzabile come ―non urbano‖. Il territorio rurale <strong>del</strong> paesaggio milanese è stato<br />
sottoposto nel corso degli anni a fenomeni <strong>di</strong> aggressione legati a processi <strong>di</strong> urbanizzazione<br />
sempre crescenti, che hanno portato ad un rapido consumo <strong>di</strong> suolo, ad una crescente<br />
frammentazione dei fon<strong>di</strong> agricoli e ad una conseguente per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> efficienza <strong>del</strong>l‘attività<br />
agricola.<br />
Il PTCP <strong>di</strong> Bergamo sottolinea come la montagna ricopra una grande importanza dal punto <strong>di</strong><br />
vista territoriale, ma anche come essa sia un anello debole <strong>del</strong> comparto agricolo – rurale; un<br />
anello debole che offre tuttavia enormi potenzialità <strong>socio</strong> – economiche alla collettività e che<br />
trova quin<strong>di</strong> un‘ampia collocazione nella programmazione provinciale. L‘Assessorato<br />
all‘Agricoltura intende quin<strong>di</strong> valorizzare e sviluppare l‘intero sistema rurale che, grazie<br />
all‘agricoltura, alla forestazione e alle multifunzionalità <strong>del</strong>le imprese, svolge un ruolo<br />
fondamentale per tutta la collettività. In particolare il Piano provinciale si pone <strong>di</strong>versi<br />
obiettivi:<br />
a) erogare contributi a compensazione dei maggiori costi sostenuti dalle imprese situate in<br />
zone svantaggiate;<br />
b) finanziare le infrastrutture rurali, quali strade interpoderali;<br />
c) promuovere il patrimonio boschivo attraverso il razionale sfruttamento <strong>del</strong>le risorse ed un<br />
adeguato incentivo allo sviluppo;<br />
d) sviluppare il sistema degli alpeggi, quali valido supporto al mantenimento <strong>di</strong> ottimali<br />
con<strong>di</strong>zioni idrogeologiche;<br />
e) sviluppare le strutture <strong>di</strong> produzione e trasformazione e valorizzare i prodotti certificati,<br />
quali valore aggiunto al sistema agricolo;<br />
f) promuovere la cultura associativa me<strong>di</strong>ante attività formative, <strong>di</strong>vulgative e informative;<br />
g) finanziare la ristrutturazione <strong>di</strong> opere architettoniche rurali, al fine <strong>di</strong> promuovere<br />
l‘immagine e l‘importanza economica <strong>del</strong> sistema locale.<br />
Sul territorio <strong>di</strong> Castione il PTCP in<strong>di</strong>vidua due sole<br />
aree agricole <strong>di</strong> protezione e conservazione con la<br />
specifica funzione <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> spazi liberi<br />
interurbani e <strong>di</strong> connessione.<br />
13 concetto che abbraccia sia il territorio sia tutto ciò che è legato alla presenza <strong>del</strong>l‘uomo su tale<br />
territorio<br />
28
DP/1a<br />
29<br />
LA VIABILITÀ AGRO SILVO PASTORALE<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
La DGR 7/14016 <strong>del</strong> 8 agosto 2003 definisce questa<br />
tipologia <strong>di</strong> viabilità come quelle infrastrutture<br />
polifunzionali, finalizzate ad utilizzo prevalente <strong>di</strong> tipo<br />
agro-silvopastorale, non a<strong>di</strong>bite al pubblico transito,<br />
non soggette alle norme <strong>del</strong> co<strong>di</strong>ce <strong>del</strong>la strada, nelle<br />
quali il transito è sottoposto all‘applicazione <strong>di</strong> uno<br />
specifico regolamento.<br />
Come specificato dall‘art. 83 <strong>del</strong>le NTA <strong>del</strong> PTCP <strong>di</strong><br />
Bergamo, per il territorio <strong>di</strong> rispettiva competenza le<br />
province, le comunità montane e gli enti gestori dei<br />
parchi pre<strong>di</strong>spongono piani <strong>di</strong> viabilità agro-silvopastorale<br />
nell‘ambito dei Piani <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo Forestale,<br />
allo scopo <strong>di</strong> razionalizzare le nuove infrastrutture e<br />
<strong>di</strong> valorizzare la interconnessione <strong>del</strong>la viabilità<br />
esistente.<br />
Il territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana è interessato da una <strong>di</strong>screta rete <strong>di</strong> strade<br />
appartenenti a questa categoria. In attesa <strong>del</strong> Piano pre<strong>di</strong>sposto dalla Comunità Montana Alta<br />
Valle Seriana, la sua gestione è affidata al Regolamento comunale vigente, che ne <strong>di</strong>sciplina<br />
l‘accesso e l‘utilizzo.<br />
2.7 LE COMPONENI STORICO E CULTURALI<br />
Il <strong>di</strong>segno <strong>del</strong>le infrastrutture a rete, in particolare la viabilità e la rete idrografica artificiale,<br />
ha storicamente strutturato il territorio lombardo alle <strong>di</strong>verse scale evolvendosi, in funzione<br />
degli usi antropici dei suoli, secondo precise forme <strong>di</strong> adattamento e interferenza con i<br />
caratteri <strong>del</strong> sistema geomorfologico e naturalistico.<br />
Le componenti proposte in<strong>di</strong>viduano alcune categorie <strong>di</strong> elementi riconducibili da una parte<br />
alle strutture a rete (viabilità storica) e dall‘altra agli elementi puntuali <strong>di</strong>ffusi che le<br />
caratterizzano (manufatti storici, palazzi, ville e industrie ecc.).<br />
2.7.1 LA RETE STRADALE PRINCIPALE<br />
Il PTR definisce, all‘art. 26 <strong>del</strong>le NTA, la viabilità storica come ―quella i cui tracciati attuali,<br />
anche pedonali o mulattieri, confermano quelli presenti nella prima levata <strong>del</strong>le tavolette IGM<br />
1/25.000; la permanenza, la continuità e la leggibilità <strong>del</strong> tracciato antico, anche in presenza<br />
<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche e varianti, sono considerate <strong>di</strong> per sé valori meritevoli <strong>di</strong> tutela […]‖.<br />
Il piano regionale demanda inoltre a province e comuni <strong>di</strong>versi compiti: alle prime<br />
l‘integrazione <strong>del</strong>la rete <strong>del</strong>la viabilità <strong>di</strong> fruizione paesaggistica, nonché la definizione <strong>di</strong><br />
criteri ed in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento in fase <strong>di</strong> pianificazione urbanistica; ai secon<strong>di</strong>,<br />
in sede <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione o <strong>di</strong> revisione dei PGT, l‘identificazione <strong>di</strong> questa tipologia <strong>di</strong><br />
tracciati sul territorio comunale e la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> norme idonee a tutelarne la<br />
riconoscibilità e i rapporti con il contesto.<br />
Il PTCP <strong>di</strong> Bergamo opera una <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong> tutta la viabilità secondo i seguenti requisiti: i)<br />
rete viaria <strong>di</strong> grande comunicazione, <strong>di</strong> elevata frequentazione anche per motivi <strong>di</strong>versi dalla<br />
fruizione paesaggistica e dalle quali la possibilità <strong>di</strong> osservazione è massima; ii) rete viaria<br />
storica, che costituisce la matrice sulla quale si è formato nei secoli il sistema inse<strong>di</strong>ativo<br />
regionale; iii) rete viaria <strong>di</strong> fruizione panoramica e ambientale, attraverso le quali si entra in
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
contatto con i bei paesaggi, per motivi turistici e culturali, percorrendo aree <strong>di</strong> pregio<br />
paesaggistico. Il Piano provinciale prevede inoltre in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> tutela, riguardanti sia la<br />
conservazione <strong>del</strong> se<strong>di</strong>me e degli elementi <strong>di</strong> caratterizzazione e testimonianza14 sia la<br />
salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le relazioni strutturali e percettive che storicamente ogni tracciato ha<br />
intrattenuto con il territorio.<br />
Sul territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana sono presenti numerosi percorsi denominati dal PRG<br />
come percorsi storici, che rivestono una notevole importanza in quanto elementi <strong>di</strong><br />
testimonianza <strong>del</strong>la tra<strong>di</strong>zione locale, nonché preziosi strumenti <strong>di</strong> fruizione turistica e<br />
presi<strong>di</strong>o <strong>del</strong> territorio.<br />
Ne è un esempio il sentiero chiamato ―via dei Res‖, che si snoda lungo la Val <strong>di</strong> Tede,<br />
scendendo in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Onore per poi risalire a valle.<br />
2.7.2 GLI ELEMENTI STORICO ARCHITETTONICI<br />
Con elementi storico architettonici si possono identificare gli e<strong>di</strong>fici storici, religiosi, militari,<br />
civili, rurali, ville, parchi e giar<strong>di</strong>ni storici, e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> archeologia industriale, luoghi e scenari<br />
<strong>del</strong>la memoria storica, e loro ambiti paesistici spaziali e <strong>di</strong> pertinenza, testimonianze<br />
significative <strong>del</strong>la storia e <strong>del</strong>la cultura, che costituiscono emergenze puntuali nonché le<br />
emergenze paesistiche complesse, costituite da più elementi strettamente interconnessi e<br />
caratterizzanti il territorio. Questi elementi sono in<strong>di</strong>viduati nella tavola <strong>del</strong> PTCP all‘allegato<br />
E5 – E.6.c. Centri e nuclei storici – elementi storico architettonici e <strong>di</strong>stinti in architettura<br />
religiosa, e<strong>di</strong>fici e complessi architettonici, architettura <strong>del</strong> lavoro e inse<strong>di</strong>amenti e strutture<br />
<strong>del</strong> paesaggio rurale e montano.<br />
La tutela, la valorizzazione e il miglioramento <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong>la loro fruibilità si pone<br />
come uno dei mandati principali che il piano provinciale assegna ai piani paesistici comunali.<br />
Come già sottolineato nella suddetta relazione, nel PR tali elementi sono opportunamente<br />
normati in un‘ottica <strong>di</strong> riqualificazione che riguarda il recupero <strong>del</strong> territorio nel rispetto e<br />
nella valorizzazione dei beni e dei <strong>di</strong>versi contesti territoriali che potenzialmente<br />
rappresentano una risorsa in termini paesistico – ambientali, nonché il mantenimento <strong>di</strong> un<br />
equilibrato rapporto fra aree e<strong>di</strong>ficate e territorio libero, attraverso il rior<strong>di</strong>no <strong>del</strong>le frange<br />
urbane, il ripristino dei degra<strong>di</strong> artificiali e naturali, l‘arricchimento <strong>del</strong>le componenti che<br />
possono assumere un ruolo attivo nella ricostruzione <strong>del</strong> paesaggio 15 . Di seguito si elencano<br />
gli e<strong>di</strong>fici religiosi presenti all‘interno <strong>del</strong> tessuto urbano.<br />
EDIFICI CIVILI<br />
VILLA FRATTINI<br />
Progettata nel 1922 dall‘architetto Giovanni Muzio e<br />
costruita nel 1923-1924, villa Frattini alla Cantoniera<br />
<strong>del</strong>la Presolana si inserisce in un contesto <strong>di</strong> piccole ville<br />
realizzate negli anni ‘20 e legate al recupero ironico <strong>di</strong><br />
frammenti <strong>del</strong> classicismo nella <strong>di</strong>mensione quoti<strong>di</strong>ana e<br />
domestica <strong>del</strong>l‘abitare comune. L‘e<strong>di</strong>ficio segue<br />
l‘andamento orografico <strong>del</strong> terreno, <strong>del</strong>ineandosi su un<br />
impianto irregolare a forma trapezoidale, e gode <strong>di</strong><br />
un‘ottima posizione panoramica.<br />
14 Quali materiali <strong>di</strong> finitura, manufatti accessori<br />
15 Si rimanda integralmente alle Norme <strong>di</strong> governo <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> cui al PR.<br />
30
DP/1a<br />
31<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
SCUOLA MATERNA “BICE AUSENDA”<br />
L‘e<strong>di</strong>ficio nasce nel 1936 dalla mano degli<br />
architetti Luigi e Alziro Bergonzo, ed oggi può<br />
essere annoverato tra le architetture<br />
scomparse, in quanto l‘intervento <strong>di</strong><br />
ristrutturazione e ampliamento <strong>di</strong> trent‘anni<br />
dopo ne ha completamente mutato la<br />
<strong>di</strong>stribuzione planimetrica e il linguaggio<br />
architettonico, cancellando ogni traccia <strong>del</strong><br />
progetto originario.<br />
Quest‘ultimo articolava la struttura su un doppio livello: il corpo principale, destinato ad<br />
accogliere aule stu<strong>di</strong>o e refettorio e un portico laterale a cinque campate ruotato rispetto al<br />
corpo principale e collocato ad una quota <strong>di</strong> terreno <strong>di</strong>fferente. All‘unione dei due corpi,<br />
segno <strong>del</strong> relativo cambio d‘inclinazione, una quinta muraria a doppia altezza recante un<br />
simbolo e precedente l‘atrio d‘ingresso.<br />
EX COLONIA DALMINE<br />
L‘e<strong>di</strong>ficio principale <strong>del</strong>la Colonia Alpina ―M.<br />
Garbagni‖ sorge nel 1931 su progetto<br />
<strong>del</strong>l‘architetto Greppi e subisce due<br />
successivi ampliamenti negli anni ‘60 e ‘70.<br />
La Colonia si presenta come elemento<br />
caratterizzante e significativo <strong>del</strong> territorio,<br />
grazie alla sua posizione elevata rispetto al<br />
nucleo abitato, quasi a presi<strong>di</strong>o <strong>del</strong><br />
territorio. Particolarità <strong>del</strong>l‘e<strong>di</strong>ficio è l‘ampio<br />
ambiente circolare collocato a sud ovest <strong>del</strong><br />
corpo longitu<strong>di</strong>nale, che alimenta l‘imponenza visiva <strong>del</strong>la costruzione. La struttura si<br />
inserisce inoltre in un‘ampia area a<strong>di</strong>bita a parco, per una superficie <strong>di</strong> circa 61.000 mq.<br />
Questa, ulteriormente valorizzata dalla chiesetta <strong>di</strong> S. Antonio, si configura come un<br />
inse<strong>di</strong>amento dalle caratteristiche chiare e dai limiti perfettamente definite. Attualmente<br />
l‘e<strong>di</strong>ficio e la grande area <strong>di</strong> pertinenza è <strong>di</strong>smessa.<br />
EDIFICI RELIGIOSI16<br />
PARROCCHIA DI <strong>CASTIONE</strong> – CHIESA DI S.<br />
ALESSANDRO<br />
Le prime notizie <strong>del</strong>la vecchia chiesa <strong>di</strong><br />
Sant'Alessandro si ritrovano in un documento <strong>del</strong><br />
1260 , dove viene <strong>di</strong>chiarata la funzione<br />
parrocchiale <strong>del</strong>l'e<strong>di</strong>ficio e la sua locazione; il<br />
luogo dove fu e<strong>di</strong>ficata non viene purtroppo<br />
citato. Nel 1400 circa fu costruita la nuova chiesa<br />
nella zona dove si trova tutt'ora. Da un inventario<br />
dei beni parrocchiali <strong>del</strong> 1564 si può valutarne<br />
l'importanza che ebbe in quegli anni nella zona.<br />
Fu successivamente finita <strong>di</strong> ristrutturare nel<br />
1756 su progetto <strong>di</strong> Giovanni Tonioli <strong>di</strong> Clusone.<br />
Le statue in facciata dei Santi Pietro, Paolo e Alessandro, opera dei fratelli Fantoni, risalgono<br />
al 1758. Il portico con le colonne tuscaniche fu realizzato nel 1973 su progetto <strong>del</strong>l'architetto<br />
Banfi. L'interno è plasmato su una navata unica con piccole cappelle laterali, gioiosamente<br />
16 Materiale tratto dai testi: S. Longu, Castione <strong>del</strong>la Presolana e le sue chiese, Tipografica Sociale Spa,<br />
monza, 2006, e M. P. Canegrati, Castione <strong>del</strong>la Presolana: viaggio nei secoli, E<strong>di</strong>trice Universale, Monza,<br />
1985.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
decorato con stucchi ed affreschi. L'altare maggiore, ricco <strong>di</strong> sculture ed intarsi, fu fabbricato<br />
dai fratelli Fantoni nel 1767. Di notevole pregio il Crocefisso, il pulpito, il Cristo Morto e<br />
l'organo ligneo (altra opera dei Fantoni).<br />
PARROCCHIA DI BRATTO<br />
La comunità parrocchiale <strong>di</strong> Bratto ha origini<br />
relativamente recenti; l‘e<strong>di</strong>ficio e la sua<br />
parrocchia risalgono infatti al 1872, anno in cui il<br />
vescovo Mons. Luigi Speranza ne decreta la<br />
nascita. Questo evento contribuisce a sancire una<br />
identità locale riven<strong>di</strong>cata per anni dalla<br />
popolazione <strong>del</strong>la frazione.<br />
SANTUARIO DI LANTANA<br />
Sorge sull'area <strong>di</strong> un vecchio oratorio de<strong>di</strong>cato a<br />
San Silvestro. Nel 1400 fu ampliato con l'aula<br />
rettangolare ed il campanile mentre l'abside è<br />
stata aggiunta nel 1700. Negli anni '20 fu<br />
completata con il porticato esterno.<br />
Possiede molti affreschi <strong>del</strong> XV secolo, tra cui<br />
Sant'Antonio da Padova, la Via Crucis e più <strong>di</strong> uno<br />
che raffigura la Madonna in trono con il bambino.<br />
Alcuni ex voto esposti risalgono ad<strong>di</strong>rittura<br />
all'inizio <strong>del</strong> XIX secolo. La chiesetta è da sempre<br />
de<strong>di</strong>cata a S. Silvestro, il protettore dei caseari, ma oggi è nota e frequentata come santuario<br />
Mariano.<br />
PARROCCHIA DI DORGA<br />
Fin dalla metà <strong>del</strong> XVI secolo Dorga aveva due chiesette de<strong>di</strong>cate<br />
l‘una alla SS. Trinità e l‘altra a S. Silvestro (Lantana). Nel 1801 gli<br />
abitanti <strong>di</strong> Dorga ampliarono la loro chiesa, ma solo nel 1903<br />
venne consacrata a Parrocchiale dal vescovo <strong>di</strong> Ravenna Moranti.<br />
La Sovraintendenza ai monumenti <strong>del</strong>la Regione ha definito la<br />
chiesa de<strong>di</strong>cata alla SS. Trinità quale interessante e<strong>di</strong>ficio barocco<br />
<strong>del</strong> XVII secolo. La gra<strong>di</strong>nata antistante, che fungeva da sagrato, è<br />
stata ri<strong>di</strong>mensionata e rifatta in due tempi nella seconda metà <strong>del</strong><br />
secolo scorso. Importanti e preziosi affreschi già presenti nella<br />
chiesa prima <strong>del</strong>l‘ampliamento sono ancora conservati nei corridoi<br />
<strong>del</strong>la canonica. Dopo la nuova costruzione la chiesa ha corso il<br />
serio rischio <strong>di</strong> essere demolita, ma, dopo un temporaneo<br />
abbandono, è stata considerata comunque degna<br />
testimonianza <strong>del</strong>la storia locale e recuperata nuovamente al culto religioso. Nel 1969 viene<br />
posata la prima pietra <strong>del</strong>la nuova chiesa, su progetto <strong>del</strong>l‘architetto Faranda Antonio Ignazio<br />
<strong>di</strong> Milano. In cemento armato a vista, viene completata dopo due anni e la de<strong>di</strong>cazione<br />
ufficiale avviene il 1 settembre 1971.<br />
CHIESETTA DI SAN PEDER<br />
Un riferimento temporale all‘origine <strong>di</strong> questa chiesa è<br />
ipotizzabile intorno al XII secolo, ma per riscontrare<br />
certezze documentali si risale a poco prima <strong>del</strong> 1500.<br />
Nel 1580 venne ampliata ad opera <strong>di</strong> un certo<br />
32
DP/1a<br />
33<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Albinoni. La devozione a San Pietro ed alla chiesetta è riferibile alla devozione invocata dalla<br />
popolazione a beneficio dei raccolti. La realizzazione <strong>del</strong>la nuova parrocchiale <strong>di</strong> Castione<br />
nella seconda metà <strong>del</strong> XVIII secolo consentì anche la realizzazione interna <strong>di</strong> un altare<br />
laterale de<strong>di</strong>cato ai Santi Pietro e Paolo, spostando gradualmente le attenzioni <strong>del</strong>la<br />
popolazione per la devozione a quel Santo dalla chiesetta posta a picco sulla Valle dei Mulini<br />
alla più comoda nuova chiesa <strong>di</strong> Castione. Per <strong>di</strong>versi decenni la chiesetta rimase così semi<br />
abbandonata. Alla fine degli anni ‘60, il parroco Don Luigi Arizzi spronò la popolazione a<br />
recuperare l‘antica testimonianza arroccata su uno sperone <strong>di</strong> roccia dal non agevole<br />
accesso; la risposta venne dal locale Gruppo Alpini retto da Angelo Tomasoni e Gianni Novelli.<br />
La ristrutturazione ed i restauri avvennero con uno slancio <strong>di</strong> generosità incomparabili,<br />
assicurando al tempio <strong>di</strong> San Peder <strong>di</strong> proseguire nei decenni e secoli futuri la testimonianza<br />
<strong>di</strong> una fede da tramandare.<br />
RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI<br />
Sul territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana sono presenti numerosi siti interessati da<br />
ritrovamenti archeologici. La Soprintendenza per i beni archeologici <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a, con una<br />
nota <strong>del</strong> 2 gennaio 2010 protocollo n. 9285, comunica infatti che risulta <strong>di</strong>chiarata <strong>di</strong><br />
importante interesse archeologico l‘area <strong>del</strong> Castello 17 , nonché che numerose aree ubicate<br />
nel territorio comunale rivestono interesse archeologico 18 , rimandando i relativi dettagli alla<br />
documentazione pubblicata sulla Carta Archeologica <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a.<br />
AREA DEL CASTELLO<br />
La località Castello è costituita da uno stretto<br />
lembo <strong>di</strong> terrazzo, limitato da rupi inaccessibili,<br />
<strong>del</strong>imitato dalla Valle dei Mulini a destra, dalla<br />
Valle <strong>di</strong> Ruswai a sinistra e dalla Valle <strong>di</strong> Tede<br />
(torrente Gera) sul fronte. Verso nord lo sperone<br />
roccioso, costituito da conglomerato, è congiunto<br />
con l‘abitato <strong>di</strong> Castione attraverso una sottile<br />
striscia <strong>di</strong> terra. Su questo promontorio, che oggi<br />
si presenta come una verde <strong>di</strong>stesa dai bor<strong>di</strong> a<br />
strapiombo folti <strong>di</strong> vegetazione arbustiva, era<br />
<strong>di</strong>slocato probabilmente un inse<strong>di</strong>amento<br />
preistorico, <strong>di</strong> cui non è rimasta che qualche labile<br />
traccia, <strong>di</strong>feso naturalmente sui fianchi da pareti<br />
inaccessibili e, verso nord, dove si trova il sottile<br />
istmo, probabilmente da un fossato.<br />
L‘area presenta una importante stratificazione<br />
archeologica compresa tra la prima età <strong>del</strong> Ferro,<br />
la seconda età <strong>del</strong> Ferro e l‘età romana imperiale,<br />
oltre a precedenti tracce <strong>di</strong> frequentazione<br />
preistorica <strong>del</strong> Mesolitico e <strong>del</strong> Neolitico. È stata<br />
inoltre verificata la compresenza <strong>di</strong> tracce <strong>di</strong><br />
abitato, sul terrazzo superiore, e <strong>del</strong>la necropoli, coeva ad almeno una <strong>del</strong>la fasi <strong>di</strong><br />
inse<strong>di</strong>amento estesa lungo i fianchi <strong>del</strong> rilievo, in ripari sotto roccia e in grotte naturali.<br />
ALTRI SITI<br />
In questo paragrafo si riporta integralmente il materiale presente nelle schede <strong>del</strong>la Carta<br />
archeologica <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a – La Provincia <strong>di</strong> Bergamo.<br />
17 Con D.M. 20/07/1988 ai sensi <strong>del</strong>la Legge 1/6/1939 n. 1089<br />
18 Ai sensi <strong>del</strong> D.lgs 42/2004
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Scheda n. 182 – Val Merci, Prat de la Furca<br />
Nel 1971, su un piccolo ripiano ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong>l‘alta parete rocciosa su cui sorge l‘antica chiesetta<br />
<strong>di</strong> S. Pietro, a m 1100 ca s.l.m. fu trovata una sepoltura bisoma <strong>di</strong> un uomo e <strong>di</strong> una donna,<br />
deposti in posizione rannicchiata sul fianco destro. Accanto si rinvennero i resti sconvolti <strong>di</strong><br />
un terzo scheletro, adulto e forse femminile. Giacevano a m 0.95 <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà su un piano<br />
inclinato <strong>di</strong> roccia. Del corredo, databile all‘età <strong>del</strong> Rame (III millennio a.C.), facevano parte<br />
una lama <strong>di</strong> pugnale in selce e un vaso <strong>di</strong> forma cilindrica.<br />
Scheda n. 185 – monte S. Leonardo<br />
Una fibula a sanguisuga <strong>di</strong> tipo tardo – alpino <strong>del</strong> V sec. A.C., spora<strong>di</strong>ca, proviene dal monte<br />
S. Leonardo, un rilievo a 919 m s.l.m.<br />
Scheda n. 186 – centro storico<br />
Due monete romane in bronzo, <strong>di</strong> cui una probabilmente <strong>di</strong> Settimio Severo (193-211 d.C.), e<br />
un frammento <strong>di</strong> epigrafe sacra a Mercurio, un tempo murato in una casa provengono dal<br />
centro storico <strong>di</strong> Castione.<br />
Scheda n. 187 – Corna Presolana, località ignota<br />
Celestino Colleoni riferisce la notizia che la Corna <strong>di</strong> Polzono cambiò nome <strong>di</strong>ventando Corna<br />
Presolana per commemorare la <strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> Alano e la conseguente morte <strong>di</strong> molte persone;<br />
per avvalorare questa sua ipotesi, <strong>di</strong>ce che esistono in loco ―mucchi <strong>del</strong>le ossa, che a nostri<br />
tempi ezian<strong>di</strong>o vi si ritrovano, come io ho più volte sentito raccontare da <strong>di</strong>verse persone<br />
degne <strong>di</strong> fede, che state vi sono e veduti gli hanno… che vi fussero anche <strong>del</strong>le donne, lo<br />
persuadono gli anelli d‘oro, e d‘argento, e gli altri ornamenti donneschi come collane,<br />
pendenti e simili che ritrovati vi si sono. Et adesso ancora se alcuni vi va a cavare, trova sì<br />
fatte antiche memorie‖. Parve al Mantovani che tale ipotesi potesse avere fondamento <strong>di</strong><br />
verità quando gli giunse notizia che, nelle vicinanze <strong>di</strong> Castione, si sarebbero scoperte molte<br />
frecce o cuspi<strong>di</strong> <strong>di</strong> lancia; ricorda anche Mantovani che intorno al 1862 un mandriano <strong>di</strong><br />
Colere portò una lancia sterrata nella Presolana a Vilminore e <strong>di</strong> ciò resta memoria in una<br />
lettera.<br />
Scheda n. 188 – Val Merci, Riparo <strong>del</strong>la Lancia<br />
Reperti preistorici sono segnalati nel Riparo <strong>del</strong>la Lancia, posto a quota m 1100 s.l.m.,<br />
all‘interno <strong>del</strong>la Val Merci, già nota per altri ritrovamenti.<br />
Scheda n. 189 – Sòlfer Val Merci, Buche <strong>del</strong>lo Zolfo<br />
Reperti preistorici sono segnalati dalla Buca <strong>del</strong>lo Zolfo, posta a quota 1075 m s.l.m., in Val<br />
Merci.<br />
2.9 LE COMPONENTI IDENTIFICATIVE, PERCETTIVE E VALORIZZATIVE<br />
Come già precedentemente accennato, il lavoro <strong>di</strong> strutturazione <strong>del</strong> paesaggio fonda i suoi<br />
principi sul tema <strong>del</strong>la percezione, come composizione prospettica ed interpretativa <strong>del</strong>le<br />
componenti <strong>di</strong> un determinato luogo nel suo insieme.<br />
Il paesaggio locale, secondo la Convenzione europea, svolge ―importanti funzioni <strong>di</strong> interesse<br />
generale, sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa<br />
favorevole all‘attività economica che può contribuire alla creazione <strong>di</strong> nuove opportunità <strong>di</strong><br />
sviluppo‖.<br />
Il lavoro <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le suddette componenti, si è principalmente basato sull‘analisi<br />
<strong>del</strong> PTCP <strong>di</strong> Bergamo, verso i quali pone molta attenzione in quanto elementi che<br />
caratterizzano fortemente il paesaggio.<br />
34
DP/1a<br />
35<br />
2.9.1 PERCORSI DI INTERESSE PUBBLICO<br />
Principali prospettive visuali <strong>di</strong> interesse paesistico<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Il PTCP raccoglie in specifici repertori tutti i dati<br />
esistenti relativi a beni paesistici, urbanistici,<br />
architettonici, naturali, ecc., tra cui le visuali<br />
sensibili. Sul territorio <strong>di</strong> Castione è presente il<br />
Belvedere <strong>del</strong>la Cantoniera <strong>del</strong>la Presolana, tratto<br />
<strong>di</strong> viabilità oggetto <strong>di</strong> attenzione da parte <strong>del</strong> piano<br />
provinciale in quanto elemento <strong>di</strong> fruizione<br />
paesistica <strong>del</strong> paesaggio.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
CAPITOLO 3 – IL SISTEMA DELLA CITTA’<br />
CONSOLIDATA<br />
Il seguente capitolo prende in considerazione le nuove forme e le funzioni <strong>del</strong>la città oltre<br />
che gli senari <strong>del</strong> tessuto urbano consolidato, illustrando l‘evoluzione <strong>del</strong> nucleo storico e<br />
degli elementi <strong>di</strong> rilevanza storica. I risultati <strong>di</strong> questa analisi orientano da un lato le scelte <strong>di</strong><br />
strategia contenute nel Documento <strong>di</strong> Piano, contribuendo a riconoscere le valenze storiche<br />
<strong>del</strong>l‘inse<strong>di</strong>amento comunale, a comprendere le regole inse<strong>di</strong>ative che hanno portato lo<br />
stratificarsi <strong>del</strong>le forme urbane che oggi leggiamo come consolidate e a definire un suo<br />
possibile sviluppo.<br />
3.1 LA CITTÀ STORICA<br />
L‘origine <strong>del</strong> nome Presolana viene fatta risalire all‘anno 474 d. C., anno in cui il popolo<br />
barbaro degli Alani occupò il territorio bergamasco; contro <strong>di</strong> loro le armate dei Romani, con il<br />
capo supremo Ricimiero che li costrinse a rifugiarsi verso la Retia e le Gellie, ma alcuni <strong>di</strong> loro<br />
trovarono rifugio risalendo la Valle Seriana. Inseguiti, combatterono ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong>la Presolana,<br />
dove in parte vennero sterminati e in parte fatti prigionieri. L‘abilità linguistica dei popoli<br />
romani a sintetizzare ogni grande evento portò a definire questa pagina <strong>di</strong> storia, assegnando<br />
ai luoghi <strong>del</strong> combattimento specifici toponimi; la cattura o presa degli Alani avrebbe quin<strong>di</strong><br />
originato la denominazione <strong>del</strong>la Presolana 19 . Una <strong>di</strong>versa versione induce a pensare che il<br />
termine Presolana derivi dalla composizione etimologica <strong>del</strong> latino pretium lanorum, ossia<br />
attività <strong>di</strong> riscossione <strong>del</strong>le tasse dei signori che, in prossimità <strong>del</strong> giogo <strong>del</strong>la Presolana,<br />
imponevano dazi e oboli al passaggio <strong>di</strong> mandrie e greggi. Questo sarebbe avvenuto in<br />
località Donico, il cui termine è riconducibile a Dominum, signore, padrone, a beneficio <strong>del</strong><br />
quale veniva esercitata l‘attività <strong>di</strong> riscossione dei dazi, e comunque <strong>del</strong>l‘attività legata al<br />
commercio <strong>del</strong>la lana. Per quanto riguarda il termine Castione, sembrano convergere le<br />
ragioni etimologiche che vogliono ricondurre l‘origine <strong>del</strong> nome al termine latino clasti<strong>di</strong>um,<br />
castello. I primi inse<strong>di</strong>amenti nel territorio trovano infatti riscontro nella località che ancora<br />
oggi è <strong>di</strong>stinta dal nome castello 20 .<br />
Nel XIV secolo il territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana era sud<strong>di</strong>viso in quattro zone: Castione,<br />
Campello, Lantana e Tede. Nel 1391 Campello, localizzato nella omonima valle, viene<br />
assorbito nella circoscrizione <strong>di</strong> Castione; la localizzazione <strong>di</strong> Lantana e Tede corrispondeva<br />
invece alle attuali realtà, che ne hanno mantenuto il nome.<br />
Nel 1863 il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castione assume l‘attuale denominazione, Castione <strong>del</strong>la Presolana,<br />
includendo competenze territoriali riferibili a Campello, Lantana, Tede e Rusio, oltre che a<br />
Bratto, Dorga, Donico, Monte Pora e Cantoniera <strong>del</strong>la Presolana.<br />
In passato Castione è stato amministrativamente legato al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Onore; quest‘ultimo ha<br />
ripreso poi l‘autonomia nel 1958.<br />
Nei riferimenti viabilistici storici riferiti a Castione, viene sempre citata la Valtellina; questo<br />
fatto in<strong>di</strong>ca la propensione ai riferimenti economici ed agli scambi commerciali che venivano<br />
assicurati in quella <strong>di</strong>rezione attraverso il collegamento <strong>del</strong>le due vallate.<br />
19 Su questa versione è ancora in corso tuttavia un acceso <strong>di</strong>battito tra gli stu<strong>di</strong>osi.<br />
20 Anche se in questa zona non si hanno tracce <strong>di</strong> ritrovamenti <strong>di</strong> mura o fortificazioni.<br />
36
DP/1a<br />
37<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
3.1.1 BREVI CENNI STORICI DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA DI CASIONE<br />
DELLA PRESOLANA<br />
Nel 1926, con notevole anticipo rispetto ad altri comuni, Castione si dota <strong>di</strong> un regolamento<br />
<strong>di</strong> polizia e<strong>di</strong>lizia allo scopo <strong>di</strong> governare lo sviluppo e<strong>di</strong>lizio che dai primi anni <strong>del</strong> ‗900 va<br />
caratterizzando la zona con l‘inse<strong>di</strong>amento <strong>del</strong>le ville.<br />
Il primo programma <strong>di</strong> fabbricazione è <strong>del</strong> 1960, il secondo <strong>del</strong> 1969, il terzo <strong>del</strong> 1975: piani a<br />
cadenza molto ravvicinata, con aspetti innovativi, quali lo stu<strong>di</strong>o comprensoriale <strong>del</strong> P.d.F. <strong>del</strong><br />
1969, il meccanismo perequativo e programmatorio <strong>del</strong> P.d.F. <strong>del</strong> 1975.<br />
Tali piani, pur strumentali alla spinta e<strong>di</strong>ficatoria che si manifesta in quegli anii, garantiscono<br />
un minimo <strong>di</strong> gestione <strong>del</strong> territorio e pongono il comune fra quelli dotati <strong>di</strong> un buon livello <strong>di</strong><br />
strumentazione urbanistica.<br />
E‘ a partire dal 1982, quando inizia l‘iter <strong>del</strong> progetto <strong>di</strong> piano regolatore che non andrà a<br />
compimento, che si manifesta un graduale deterioramento <strong>del</strong> livello <strong>di</strong> pianificazione tanto<br />
che fino al 2003 il territorio comunale era governato ancora dal P.d.F. <strong>del</strong> 1975.<br />
Delle otto varianti <strong>di</strong> cui è stato oggetto il P.d.F. <strong>del</strong> 1975 nessuna ha avuto un carattere<br />
strategico: solo la n. 5 <strong>del</strong> 1994 ha toccato, sia pure in modo episo<strong>di</strong>co, temi <strong>di</strong> carattere<br />
generale ponendosi il problema <strong>di</strong> tutelare alcuni degli aspetti ambientali più rilevanti. Alcuni<br />
temi comuni, sia pur con <strong>di</strong>versa accentuazione, si manifestano in tutti i piani.<br />
Il primo tema, <strong>di</strong> carattere viabilistico, è quello <strong>del</strong>l‘atttraversamento <strong>del</strong> centro <strong>di</strong> Castione,<br />
problema <strong>di</strong> cui si era già cercata la soluzione con lo sventramento attuato negli anni tra il<br />
1940 e il 1960 e per il quale vengono via via proposte soluzioni sempre più ra<strong>di</strong>cali (la<br />
circonvallazione a valle <strong>del</strong>l‘abitato nel 1969, la strada parco nella valle <strong>di</strong> Tede <strong>del</strong> 1975) che<br />
non si sono concretizzate.<br />
Il secondo tema è la scelta <strong>di</strong> una tipologia inse<strong>di</strong>ativa <strong>di</strong>ffusa, caratterizzata da in<strong>di</strong>ci<br />
volumetrici e altezze contenute, che <strong>di</strong>ffonde l‘e<strong>di</strong>ficato a macchia d‘olio ma che ne contiene<br />
l‘impatto visivo grazie anche agli spazi interstiziali lasciati in e<strong>di</strong>ficati ed alla presenza <strong>di</strong> ville<br />
con vasti giar<strong>di</strong>ni.<br />
Il terzo tema è la presenza dei due poli: Castione, storicamente centrale, e Bratto-Dorga che<br />
assumono col pregre<strong>di</strong>re <strong>del</strong>lo sviluppo turistico ed e<strong>di</strong>lizio un peso sempre maggiore<br />
ponendo la questione <strong>del</strong>la concorrenza e <strong>del</strong>la specificità <strong>di</strong> ciascuno dei due poli.<br />
Il quarto tema è l‘atteggiamento dei <strong>di</strong>versi piani rispetto ai servizi (standard) da cui non<br />
emerge una visione strategica <strong>del</strong>la loro <strong>di</strong>slocazione sul territorio e dove il tema standard è<br />
affrontato nei soli termini quantitativi alla stregua <strong>di</strong> tale tema che, nell‘economia <strong>di</strong> un luogo<br />
prevalentemente vocato al turismo, avrebbe la necessità <strong>di</strong> essere trattato in un sistema <strong>di</strong><br />
attrezzature pubbliche qualificato.<br />
REGOLAMENTO EDILIZIO CON PROGRAMMA DI FABBRICAZIONE DEL 1975 – APPROVATO NEL<br />
1978<br />
Nel P.d.F. <strong>del</strong> 1975 viene introdotto il criterio definito <strong>di</strong> ―in<strong>di</strong>fferenza alla destinazione dei<br />
suoli‖ che attraverso un meccanismo complesso che tenta la perequazione fra aree e<strong>di</strong>ficabili<br />
ed aree destinate ad attrezzature pubbliche. Il piano prevedeva alla adozione oltre 25.000<br />
abitanti e <strong>di</strong> fatto, pur riducendo gli in<strong>di</strong>ci e introducendo introducendo il meccanismo<br />
perequativo, prevede la pressoché totale urbanizzazione <strong>di</strong> tutto il territorio (sono interessati<br />
all‘e<strong>di</strong>ficazione oltre 3.700.000 mq che salgono a 4.700.000 mq includendo le aree coinvolte<br />
dal meccanismo perequativo).<br />
Per quanto riguarda la viabilità nel piano adottato la realizzazione <strong>del</strong>la cosiddetta ―strada<br />
parco‖ che percorre la valle <strong>di</strong> Tede, risale fino a Lantana e da qui si <strong>di</strong>rama in <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong><br />
Passo <strong>del</strong>la Presolana e <strong>del</strong> Monte pora ed attraverso una galleria <strong>di</strong> circa 2 km sbocca in Val<br />
<strong>di</strong> Scalve. In sede <strong>di</strong> approvazione regionale vengono sollevate obiezioni in merito alla grande<br />
quantità <strong>di</strong> aree e<strong>di</strong>ficabili ed all‘impatto paesistico <strong>del</strong>le scelte; il piano subisce quin<strong>di</strong>
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
sensibili mo<strong>di</strong>fiche che comprendono l‘eliminazione <strong>del</strong>la ―strada parco‖ e <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> aree<br />
e<strong>di</strong>ficabili poste in posizioni paesisticamente <strong>del</strong>icate.<br />
PIANO REGOLATORE GENERALE DEL 1986 – solo adottato 1989<br />
Nel 1982 si avvia la procedura per dotare il comune <strong>di</strong> PRG; consegnato in una prima<br />
versione nel 1985 il piano verrà adottato nel 1989 e trasmesso alla regione per la definitiva<br />
approvazione nel 1991. La regione nel 1992 chiederà mo<strong>di</strong>fiche sostanziali: tali mo<strong>di</strong>fiche<br />
non saranno apportate cosicchè, alla scadenza <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, si avrà la<br />
decadenza <strong>del</strong> PRG. Le scelte <strong>del</strong> piano sono in larga misura determinate dal meccanismo <strong>di</strong><br />
perequazione <strong>del</strong>la ren<strong>di</strong>ta fon<strong>di</strong>aria, perfezionato rispetto a quanto previsto nel P.d.F. <strong>del</strong><br />
1975, chiamato a giustificare l‘espansione inse<strong>di</strong>ativa prevista dal piano che va ad<br />
interessare aree particolarmente sensibili dal punto <strong>di</strong> vista ambientale.<br />
Per quanto riguarda la viabilità il PRG riprende la scelta <strong>del</strong> P.d.F. <strong>del</strong>la ―tangenziale<br />
integrale‖ attraverso la Val <strong>di</strong> Tede (strada parco). E‘ previsto inoltre un tracciato <strong>di</strong><br />
aggiramento a valle <strong>del</strong> Centro <strong>di</strong> Castione per mezzo <strong>di</strong> gallerie ed un viadotto sulla valle dei<br />
Mulini: la nuova strada dovrebbe poi proseguire verso la Rucola, arrivare alla vicinanza <strong>del</strong><br />
Santuario <strong>di</strong> Lantana e infine raccordandosi alla strada <strong>del</strong> Pora.<br />
Le mo<strong>di</strong>fiche <strong>del</strong>la regione hanno inciso sulle previsioni <strong>del</strong> PRG: vengono sollevate<br />
sostanziali obiezioni sul meccanismo perequativo previsto, viene richiesta, per ragioni<br />
ambientali, l‘eliminazione <strong>del</strong>la ―tangenziale integrale‖ in valle <strong>di</strong> Tede; viene richiesta<br />
l‘eliminazione <strong>di</strong> numerosi nuovi inse<strong>di</strong>amenti, vengono richiesti provve<strong>di</strong>menti a tutela degli<br />
elementi paesistici ed ambientali presenti sul territorio comunale.<br />
L‘entità <strong>del</strong>le mo<strong>di</strong>fiche richieste risulta tale da costituire <strong>di</strong> fatto una reiezione <strong>del</strong> piano <strong>di</strong><br />
cui si chiede la rielaborazione.<br />
VARIANTI AL PROGRAMMA DI FABBRICAZIONE<br />
Il P.d.F. approvato nel 1978 è lo strumento urbanistico che è stato vigente sino al 2001: tale<br />
strumento ha subito sino a tale data otto varianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso contenuto e rilievo.<br />
Variante n. 1 approvata nel 1989. Prevede l‘inse<strong>di</strong>amento artigianale, oggi realizzato,<br />
posto nella zona sud ovest <strong>del</strong>l‘Agro.<br />
Variante n. 2 approvata nel 1991. Prevede un nuova area a standard presso Rusio (un<br />
parcheggio) e l‘allargamento <strong>del</strong>la via S.Rocco(mai realizzato).<br />
Variante n. 3. Prevede l‘inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> un area per l‘e<strong>di</strong>lizia economica popolare in<br />
località Dernez: tale previsione è stata attuata.<br />
Variante n. 4 approvata nel 1994. Si tratta <strong>di</strong> una variante puntuale per<br />
l‘ampliamento <strong>del</strong>l‘albergo presso il Passo <strong>del</strong>la Presolana.<br />
Variante n. 5 approvata nel 1993. La variante incide sul P.d.F. con riduzioni <strong>del</strong>le<br />
possibilità e<strong>di</strong>ficatorie e prevede:<br />
- la riduzione <strong>del</strong>l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità <strong>del</strong>la zona C1 da 0,5 mc/mq a 0,3 mc/mq;<br />
- l‘in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> 13 aree e<strong>di</strong>ficabili per complessivi 313.000 mq e 10 aree per<br />
complessivi 142.000 mq con e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> tipo collettivo (colonie) ritenute <strong>di</strong> particolare<br />
interesse ambientale che vengono riclassificate nella zona denominata ―<strong>di</strong> valore<br />
ambientale NA‖ con una sensibile capacità e<strong>di</strong>ficatoria e con l‘introduzione nelle norme<br />
<strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> tutela ambientale;<br />
- l‘eliminazione <strong>di</strong> un area e<strong>di</strong>ficabile presso il nucleo <strong>di</strong> Rusio, riclassificandola come<br />
agricola;<br />
l‘eliminazione <strong>di</strong> un area e<strong>di</strong>ficabile in località Gler, presso il Passo <strong>del</strong>la Presolana;<br />
- l‘ampliamento <strong>del</strong>la zona sportiva in località Rucola e l‘in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> altre piccole<br />
aree a standard su aree in precedenza e<strong>di</strong>ficabili e viene in<strong>di</strong>viduata l‘area <strong>di</strong> standard<br />
<strong>del</strong> Predusolo <strong>di</strong> proprietà comunale.<br />
38
DP/1a<br />
39<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Complessivamente la variante comporta una riduzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità <strong>di</strong> 131.000 mc circa con<br />
una <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> 132.860 mq <strong>di</strong> area e<strong>di</strong>ficabile.<br />
Variante n.6. Si tratta <strong>di</strong> una variante puntuale che riguarda la ricostruzione <strong>di</strong> un<br />
e<strong>di</strong>ficio destinato ad attrezzatura turistica in località Pian <strong>del</strong> Termen.<br />
Variante n. 7 approvata nel 1998. Si tratta <strong>di</strong> una variante al regolamento e<strong>di</strong>lizio<br />
relativa alle zone residenziali.<br />
Variante n. 8 adottata nel 1998. Riguarda l‘intervento <strong>di</strong> ampliamento <strong>del</strong>l‘hotel<br />
Milano a Bratto in deroga al PdF ai sensi <strong>del</strong>la legge regionale 36/1988.<br />
PIANO REGOLATORE GENERALE DEL 1999 – approvato dalla Giunta Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />
<strong>del</strong>ibera n. VII/15623 <strong>del</strong> 12/12/2003<br />
Il Piano regolatore generale, vigente fino alla data <strong>di</strong> approvazione <strong>del</strong> PGT, susseguito da<br />
due varianti parziali, arrivato dopo circa 15 anni dal PdF, era strutturato nel seguente modo:<br />
Zona A con in<strong>di</strong>viduazione gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> intervento<br />
Zona B1 residenziale <strong>di</strong> contenimento<br />
Zona B2 residenziale <strong>di</strong> contenimento con giar<strong>di</strong>ni ed in zone <strong>di</strong> rilevanza ambientale<br />
Zona B3 residenziale <strong>di</strong> completamento<br />
Zona B4 piano <strong>di</strong> zona vigente<br />
Zona B5 colonie<br />
Zona B6 alberghiera<br />
Zona B7 residenziale turistica <strong>di</strong> contenimento<br />
Zona C1 residenziale <strong>di</strong> espansione<br />
Zona D1 produttiva <strong>di</strong> contenimento<br />
Zona D2 produttiva <strong>di</strong> completamento soggetta a PIP<br />
Zona D3 depositi <strong>di</strong> materiale all‘aperto<br />
Zona E1 agricola<br />
Zona E2 boschiva<br />
Zona E3 <strong>di</strong> tutela ambientale<br />
Zona S1 aree per istruzione inferiore<br />
Zona S2 aree per attrezzature <strong>di</strong> interesse comune<br />
Zona S3 aree per attrezzature religiose<br />
Zona S4 aree per spazi pubblici a parco, per il gioco e lo sport<br />
Zona S5 aree per parcheggio <strong>di</strong> uso pubblico<br />
Zona S6 aree per attrezzature tecnologiche <strong>di</strong> interesse pubblico<br />
Zona F aree pubbliche <strong>di</strong> interesse generale<br />
Zona RA aree pubbliche <strong>di</strong> recupero ambientale<br />
Questo è stato un piano molto contenitivo, dove il tessuto e<strong>di</strong>lizio residenziale consolidato e<br />
stato molto preservato, permettendo solo interventi <strong>di</strong> manutenzione/ristrutturazione e<br />
piccoli ampliamenti puntuali. Sinteticamente le uniche zone <strong>di</strong> espansione e<strong>di</strong>ficabili sono<br />
state le zone C1 (residenziale <strong>di</strong> espansione), in totale sei, governate da piani attuativi.<br />
Successivamente al PRG si sono susseguite due varianti e tre piani integrati <strong>di</strong> intervento che<br />
hanno previsto tre nuovi ambiti <strong>di</strong> contesto residenziale.<br />
3.2 EVOLUZIONE DEL COSTRUITO<br />
La lettura <strong>del</strong>l‘evoluzione <strong>del</strong> costruito è un‘operazione che, rappresentando i processi <strong>di</strong><br />
crescita avvenuti in uno specifico arco temporale, permette <strong>di</strong> cogliere le linee or<strong>di</strong>natrici dei<br />
processi <strong>di</strong> sviluppo, i capisal<strong>di</strong> urbani che hanno costituito un riferimento alla crescita <strong>del</strong>la<br />
città, i margini che si sono consolidati, arrivando a definire l‘immagine complessiva dei nuclei<br />
abitati e dei sistemi inse<strong>di</strong>ativi.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
I risultati <strong>di</strong> questa analisi orienteranno da un lato le scelte <strong>di</strong> strategia contenute nel<br />
Documento <strong>di</strong> Piano, contribuendo a riconoscere le valenze storiche <strong>del</strong>l‘inse<strong>di</strong>amento<br />
comunale, a comprendere le regole inse<strong>di</strong>ative che hanno portato lo stratificarsi <strong>del</strong>le forme<br />
inse<strong>di</strong>ative che oggi leggiamo come consolidate e a definire un suo possibile sviluppo.<br />
Questo permetterà, in fase <strong>di</strong> definizione <strong>del</strong> Piano <strong>del</strong>le Regole, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le aree da<br />
considerare consolidate ovvero leggibili come or<strong>di</strong>nate da regole inse<strong>di</strong>ative riconoscibili,<br />
quelle <strong>di</strong> cui è auspicabile una riqualificazione ovvero per cui risulta possibile prevedere<br />
interventi <strong>di</strong> riformulazione <strong>del</strong>l‘assetto inse<strong>di</strong>ativo.<br />
3.2.1 I CATASTI STORICI<br />
La conformazione <strong>di</strong> Castione <strong>di</strong>mostra qualche cosa <strong>di</strong> anomalo rispetto al solito. Il villaggio<br />
non è raggruppato come gli altri intorno alla sua chiesa, ma si formò stendendosi lungo la via<br />
che univa la Valle <strong>di</strong> Scalve a Clusone ed al lago d‘Iseo, e la chiesa <strong>di</strong> S. Alessandro sorse<br />
isolata ad una estremità. Tale descrizione coglie esattamente l‘elemento fondamentale che<br />
caratterizza l‘abitato <strong>di</strong> Castione quale fenomeno urbano chiaramente leggibile sulla ―Mappa<br />
<strong>del</strong> <strong>Comune</strong> Censuario <strong>di</strong> Castione ed Uniti‖ rettificata nell‘anno 1845. L‘e<strong>di</strong>ficato si <strong>di</strong>spone<br />
longitu<strong>di</strong>nalmente lungo la strada ―Regia Postale‖ che si <strong>di</strong>rige verso la Val <strong>di</strong> Scalve,<br />
completamente isolata è la chiesa parrocchiale <strong>di</strong> S. Alessandro, nata evidentemente in<br />
posizione privilegiata, ma senza alcun rapporto con l‘inse<strong>di</strong>amento urbano esistente; unico<br />
elemento significativo che interrompe questa doppia cortina <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>sposta lungo l‘asse<br />
principale.<br />
Altrettanto chiara emerge la logica inse<strong>di</strong>ativa che coinvolge l‘intero territorio comunale<br />
qualora si valutino consistenza e localizzazione dei nuclei e<strong>di</strong>ficati sparsi. Quattro sono le<br />
contrade in<strong>di</strong>viduate, Rusio, Barbetti, Dorga e Lantana, tutte, ad eccezione <strong>di</strong> Rusio il cui<br />
40
DP/1a<br />
41<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
e<strong>di</strong>ficato, più raccolto, si adagia su <strong>di</strong> un sito dalle caratteristiche morfologiche <strong>di</strong>fferenti, e<br />
Dorga che si <strong>di</strong>spone anch‘essa lungo la strada principale. Diversi sono gli inse<strong>di</strong>amenti rurali<br />
sparsi sul territorio formanti nuclei più o meno significativi: Cremesino, Borgaiolo, Piumo,<br />
Selva, Cassine <strong>di</strong> Tede, Cassina <strong>del</strong> Giogo…<br />
Lo schema <strong>del</strong> tracciato viario riportato su tali mappe catastali è estremamente semplice:<br />
sull‘asse principale, quello per la Valle <strong>di</strong> Scalve, si innesta una rete stradale legata al<br />
traffico locale, <strong>del</strong>le quale si ricordano in particolare il collegamento Castione-Rusio-Bratto, i<br />
due percorsi lungo le valli <strong>di</strong> Tede e Romentaregh, l‘ascesa alla chiesa <strong>di</strong> S.Pietro <strong>del</strong>la valle<br />
<strong>di</strong> Priona.<br />
Mappa <strong>di</strong> Castione e Rusio nelle<br />
mappe <strong>del</strong> catasto conservato<br />
<strong>del</strong>l‘Archivio Comunale<br />
(precedente al 1853)
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
42
DP/1a<br />
43<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
L‘analisi <strong>del</strong>le successive soglie catastali (Cessato Catasto,1903 – 1930; aggiornamento<br />
catastale 1924) rileva una situazione sostanzialmente immutata per quanto riguarda l‘abitato<br />
<strong>di</strong> Castione, ove il nuovo si colloca sulle aree libere interne all‘e<strong>di</strong>ficato confermandone la<br />
logica inse<strong>di</strong>ativa. Alcune novità vengono registrate invece per quanto riguarda il sistema<br />
viario: il ponte sulla valle dei Mulini, il nuovo tracciato <strong>del</strong>la strada per la valle <strong>di</strong> Scalve.<br />
IL NOVECENTO<br />
Agli inizi <strong>del</strong> secolo la frazione <strong>di</strong> Castione è l‘unica a configurarsi come unico fenomeno<br />
territoriale con caratteristiche urbane; attorno i piccoli nuclei rurali <strong>di</strong> poche unità abitative<br />
già presenti comincia tuttavia a svilupparsi un‘e<strong>di</strong>lizia legata al <strong>di</strong>ffondersi <strong>del</strong>le prime<br />
abitazioni destinate al turismo me<strong>di</strong>o – alto, che poi si <strong>di</strong>ffonderanno a macchia d‘olio sul<br />
territorio assorbendo i nuclei rurali esistenti.<br />
IGM 1934
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
L‘estratto <strong>del</strong>la prima Levatura IGM mostra come negli anni ‘30 il tessuto e<strong>di</strong>ficato si<br />
concentrasse lungo le intersezioni <strong>del</strong>la strada per il passo <strong>del</strong>la Presolana, <strong>di</strong>stinguendosi in<br />
maniera netta tra le frazioni <strong>di</strong> Castione, Bratto, Dorga e Rusio, quest‘ultima configurata già<br />
come ai giorni nostri. Il resto <strong>del</strong> territorio è una <strong>di</strong>sseminazione <strong>di</strong> abitazioni sparse,<br />
soprattutto nelle frazioni <strong>di</strong> Bratto e Dorga. La colonia Dalmine sovrasta già l‘abitato <strong>di</strong><br />
Castione, a sud <strong>del</strong> quale comincia a <strong>del</strong>inearsi la zona poi denominata Agro.<br />
Negli anni ‗60/‘70 si assiste poi al boom e<strong>di</strong>lizio, con un conseguente incremento <strong>del</strong> tessuto<br />
consolidato, che porta con sé un <strong>di</strong>ffondersi <strong>del</strong> turismo nell‘alta valle Seriana, come in tutte<br />
le principali valli lombarde. La conca <strong>di</strong> Castione si riempie quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> nuove abitazioni, ma<br />
soprattutto <strong>di</strong> seconde case, oggi quasi l‘80% <strong>del</strong> totale.<br />
3.3 I NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE<br />
Il PGT, nel dettaglio sull' origine degli inse<strong>di</strong>amenti fondativi <strong>del</strong> comune, ha svolto una<br />
lettura dei caratteri storici riconoscibili ancora oggi su alcuni e<strong>di</strong>fici esistenti.<br />
Analizzando i <strong>di</strong>versi catasti storici, ognuno dei quali in<strong>di</strong>vidua una precisa e importante<br />
soglia <strong>di</strong> evoluzione <strong>del</strong> sistema inse<strong>di</strong>ativo <strong>del</strong> tessuto urbanizzato, si è potuto riconfermare<br />
in parte la perimetrazione <strong>del</strong>la zona A <strong>del</strong> PRG e <strong>del</strong> PTCP.<br />
INDIVIDUAZIONE DA PTCP<br />
Il PTCP <strong>di</strong> Bergamo in<strong>di</strong>ca come obiettivo fondamentale <strong>del</strong>la pianificazione territoriale, e<br />
quali <strong>di</strong>rettive alla pianificazione urbanistica locale, la conservazione e la valorizzazione dei<br />
tessuti urbani <strong>di</strong> antica formazione, assumendo gli obiettivi <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>la continuità<br />
<strong>del</strong> ruolo e <strong>del</strong>la identità culturale dei nuclei antichi, in rapporto alla propria specificità e<br />
<strong>di</strong>mensione, attraverso una situazione integrata <strong>del</strong>le funzioni residenziali, commerciali<br />
(avendo riguardo alla valorizzazione <strong>del</strong>la rete commerciale minore), terziarie e, ove<br />
possibile, <strong>del</strong>l‘artigianato <strong>di</strong>ffuso, ponendo inoltre attenzione alla valorizzazione degli spazi<br />
pubblici, alla permanenza <strong>del</strong>le funzioni civili e culturali, alla tutela <strong>del</strong> contesto architettonico<br />
e urbano da perseguirsi prioritariamente con la conservazione e la valorizzazione degli e<strong>di</strong>fici<br />
<strong>di</strong> antica formazione.<br />
Il PTCP in<strong>di</strong>vidua nel Repertorio e nella Tavola allegati:<br />
I Centri storici e i Nuclei <strong>di</strong> antica formazione;<br />
Le agglomerazioni rurali <strong>di</strong> interesse storico, caratterizzate dall‘impianto urbanistico e<br />
dalla e<strong>di</strong>lizia spontanea <strong>di</strong> pregio tipologico già <strong>di</strong>sciplinati agli artt. 68 e 69.<br />
Per tali ambiti il PTCP in<strong>di</strong>vidua le seguenti <strong>di</strong>rettive generali:<br />
―La pianificazione urbanistica locale definirà, più puntualmente, il perimetro degli<br />
inse<strong>di</strong>amenti che rivestono carattere storico-artistico e <strong>di</strong> pregio ambientale in<strong>di</strong>viduando<br />
puntuali in<strong>di</strong>cazioni sugli interventi ammissibili e tenendo presente il mantenimento <strong>del</strong><br />
paesaggio urbano nel suo complesso e <strong>del</strong>le tipologie e<strong>di</strong>lizie storiche, la conservazione degli<br />
elementi architettonici, e il rispetto dei caratteri peculiari <strong>del</strong>la cultura tra<strong>di</strong>zionale locale. In<br />
tale ottica si terrà conto degli spazi al contorno, che ne sono parte percettiva, e degli aspetti<br />
paesistici <strong>di</strong> insieme‖. (Art. 91 Centri storici_NTA <strong>del</strong> PTCP <strong>di</strong> Bergamo).<br />
Nelle tavole <strong>del</strong> Documento <strong>di</strong> Piano sono state recepite le tracce guida <strong>del</strong> P.T.C.P.<br />
contenute nella cartografia <strong>di</strong> questo strumento sovracomunale, da intendersi come pari<br />
or<strong>di</strong>nato allo strumento <strong>di</strong> pianificazione comunale con il quale si relaziona attraverso<br />
procedure <strong>di</strong> consultazione, negoziazione e <strong>di</strong> verifiche <strong>di</strong> compatibilità. Sono <strong>di</strong> seguito<br />
44
DP/1a<br />
45<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
mostrati gli estratti che in<strong>di</strong>viduano i ― centri e i nuclei storici‖ in<strong>di</strong>viduati nella tavola<br />
Paesistica <strong>del</strong> PTCP.<br />
Centro <strong>di</strong> Lantana Centro zona via Grumello Centro <strong>di</strong> Rusio<br />
Centri <strong>di</strong> Betteri e Barbetti Centro <strong>di</strong> Bratto<br />
Centro <strong>di</strong> Castione
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Centro <strong>di</strong> Dorga<br />
Centro <strong>di</strong> Picard<br />
Centri zona via Giovanni Pascoli<br />
46
DP/1a<br />
47<br />
Centri zona via Calpa<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
INDIVIDUAZIONE DA PRG<br />
Analizzando il PRG, si può notare non solo una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> perimetrazione con i centri storici<br />
in<strong>di</strong>viduati dal PTCP, ma soprattutto una <strong>di</strong>scordanza nel numero <strong>di</strong> aree in<strong>di</strong>viduate: nello<br />
strumento comunale risulta infatti un minor numero <strong>di</strong> nuclei storici, con l‘aggiunta <strong>di</strong> un<br />
centro, denominato Selva, che non compare nel piano provinciale.<br />
Centro <strong>di</strong> Rusio Centro <strong>di</strong> Bratto<br />
Centro <strong>di</strong> Lantana Centro <strong>di</strong> Selva
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Centro <strong>di</strong> Castione<br />
Centro <strong>di</strong> Dorga<br />
48
DP/1a<br />
49<br />
Centri <strong>di</strong> Betteri e Barbetti<br />
Centro <strong>di</strong> Picard<br />
LA NUOVA INDIVIDUAZIONE DEL PGT<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Esaminando il materiale fin qui illustrato, e integrando lo stu<strong>di</strong>o con le mappe dei catasti<br />
storici conservate all‘Archivio <strong>di</strong> Stato, è stato possibile ricostruire il processo evolutivo <strong>del</strong><br />
tessuto urbanizzato, ed identificare una perimetrazione più corretta dei centri storici presenti<br />
sul territorio.<br />
Catasti storici precedenti al 1853<br />
Catasti storici 1853
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Grazie all‘analisi <strong>del</strong>l‘evoluzione storica <strong>del</strong> tessuto e al rilievo sul campo, si è potuto<br />
constatare come la perimetrazione operata dal PTCP risulti essere inadeguata, in quanto<br />
alcuni e<strong>di</strong>fici non hanno più le caratteristiche adatte a rientrare in un centro storico. Di<br />
seguito si riportano i risultati <strong>del</strong> rilievo fotografico.<br />
Zona Dalmine – via Manzoni<br />
Zona Bratto<br />
Zona Dorga – via Locatelli<br />
50
DP/1a<br />
51<br />
Zona Dorga<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Zona via Giovanni Pascoli<br />
Zona via Grumello
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Zona Lantana<br />
A valle <strong>di</strong> questa analisi e sulla base <strong>di</strong> rilievi sul campo, il PGT ha ritenuto opportuno<br />
mantenere la perimetrazione fornita dal Piano Regolatore, apportando tuttavia qualche<br />
mo<strong>di</strong>fica.<br />
Al perimetro <strong>del</strong> centro<br />
storico <strong>di</strong> Castione sono stati<br />
annessi la chiesa <strong>di</strong> S.<br />
Alessandro e l‘e<strong>di</strong>ficio tra<br />
essi compreso.<br />
Al centro storico <strong>di</strong> Picard è<br />
stato annesso l‘e<strong>di</strong>ficio <strong>del</strong>la<br />
parrocchia <strong>del</strong>la Natività <strong>di</strong><br />
Maria Vergine.<br />
52
DP/1a<br />
53<br />
3.4 GLI AMBITI URBANI CONSOLIDATI<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
All‘interno <strong>di</strong> tessuti consolidati, come il caso <strong>del</strong> comune oggetto <strong>di</strong> piano, portati ad un<br />
livello <strong>di</strong> saturazione ormai avanzato, il maggior sforzo dei nuovi strumenti <strong>di</strong> governo <strong>del</strong><br />
territorio deve essere rivolto alla riqualificazione <strong>del</strong>la città, me<strong>di</strong>ante interventi <strong>di</strong> recupero e<br />
trasformazione <strong>del</strong>l‘esistente. L‘obiettivo <strong>del</strong> piano, ed in particolare la struttura <strong>del</strong> Piano<br />
<strong>del</strong>le Regole, deve contenere al suo interno gli strumenti fondamentali per la trasformazione,<br />
e allo stesso tempo, il mantenimento dei tessuti, secondo principi comuni e con<strong>di</strong>visi per il<br />
nuovo benessere pubblico.<br />
Relativamente alla <strong>di</strong>sciplina dei tessuti esistenti, negli obiettivi generali <strong>del</strong> piano si<br />
con<strong>di</strong>vide che la normativa <strong>di</strong> dettaglio sia rivolta alla determinazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi per la<br />
riqualificazione e/o valorizzazione dei tessuti urbani ormai consolidati.<br />
Il lavoro <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong> lettura dei tessuti ha permesso <strong>di</strong> evidenziare gli elementi fondativi e<br />
caratterizzanti, oltre che le criticità da sottoporre all‘attenzione <strong>del</strong>la normativa <strong>di</strong> governo<br />
<strong>del</strong> territorio (NGT). Per ogni zona, così come classificata nel TUC, sono stati quin<strong>di</strong> rilevate<br />
caratteristiche <strong>di</strong>verse e per questo attribuiti parametri e in<strong>di</strong>ci urbanistici <strong>di</strong>fferenti, sulla<br />
base degli obiettivi <strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong>l‘AC, nel giusto rapporto al sistema pubblico dei<br />
servizi e al tema <strong>del</strong> mix funzionale.<br />
La semplificazione <strong>del</strong>l‘azzonamento ha comportato l‘in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un numero inferiore <strong>di</strong><br />
tessuti rispetto alle tra<strong>di</strong>zionali visioni <strong>del</strong> piano regolatore generale, sia a carattere<br />
residenziale che extra, nell‘ottica <strong>di</strong> comparti funzionali omogenei. Tale semplificazione ha<br />
inoltre concentrato lo sforzo nei confronti <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina tecnica-normativa volta alla<br />
trasformazione e alla salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> questi tessuti; nonostante questi elementi innovativi, la<br />
definizione <strong>del</strong> TUC ha comunque mantenuto la struttura metodologica tipica<br />
<strong>del</strong>l‘azzonamento in modo da stabilirne un <strong>di</strong>retto riscontro tra assetto cartografico e<br />
apparato normativo.<br />
3.4.1 LA STRUTTURA RESIDENZIALE<br />
Il comune <strong>di</strong> Castione non è altro che la fusione <strong>di</strong> quattro <strong>di</strong>versi comuni, Castione,<br />
Campello, Tede e Lantana, unitisi nel maggio <strong>del</strong> 1497. Da nucleo prettamente rurale<br />
prendono forma un processo <strong>di</strong> espansione a partire dalla seconda metà <strong>del</strong> ‗900, grazie<br />
all‘incremento <strong>del</strong>l‘attività turistica sulla Presolana e sul monte Pora; fenomeno che favorisce<br />
fra l‘altro l‘instaurarsi <strong>di</strong> colonie estive, quali la colonia Dalmine, Fiat e Cabrini. Analizzando<br />
le parti <strong>del</strong> tessuto e<strong>di</strong>ficato che compongono il comune, la frazione <strong>di</strong> Castione si<br />
caratterizza per due <strong>di</strong>verse conformazioni: la zona a sud, Agro, si denota per una bassa<br />
densità abitativa e tipologie e<strong>di</strong>lizie residenziali prevalentemente uni – bifamiliari; la zona a<br />
nord, sovrastata dalla ex colonia Dalmine e sviluppatasi intorno al nucleo storico, presenta<br />
una densità maggiore e si <strong>di</strong>versifica per tipologie e<strong>di</strong>lizie, più concentrate lungo le vie<br />
storiche e <strong>di</strong> villeggiatura a ridosso dei pen<strong>di</strong>i.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Frazione <strong>di</strong> Castione – zona Agro e Castione<br />
Proseguendo nell‘analisi verso nord, il tessuto e<strong>di</strong>ficato si adagia lungo tutta la superficie<br />
<strong>del</strong>la conca. La strada provinciale funge da spartiacque tra due frazioni <strong>di</strong>stinte e<br />
storicamente in contrapposizione tra loro: Bratto e Dorga. La prima, che si estende sul lato<br />
sinistro <strong>del</strong>la strada, presenta un‘alta densità abitativa prevalentemente attorno all‘area <strong>del</strong><br />
piccolo centro storico. Le attività commerciali <strong>di</strong> vicinato si concentrano lungo via Antonio<br />
Locatelli, al bivio con Dorga, come concentrate sono anche le seconde case, che formano<br />
piccoli villaggi aperti.<br />
Frazione <strong>di</strong> Bratto – zona Betteri<br />
Frazione <strong>di</strong> Dorga – centro storico<br />
54
DP/1a<br />
55<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
La frazione Dorga risulta invece la più <strong>di</strong>namica, grazie al centro storico più esteso e ricco <strong>di</strong><br />
attività commerciali <strong>di</strong> vicinato. Anche quest‘area si caratterizza per una concentrazione <strong>del</strong><br />
tessuto consolidato attorno al centro storico, e per il recente sviluppo <strong>di</strong> ipotetici villaggi <strong>di</strong><br />
seconde case ai margini <strong>del</strong>la conca.<br />
Il comune <strong>di</strong> Castione è interessato anche da due stazioni sciistiche, la Presolana e il Monte<br />
Pora. Attorno a queste attività si sono sviluppati piccole concentrazioni <strong>di</strong> seconde case e<br />
strutture alberghiere.<br />
Analizzando le superfici territoriali secondo la <strong>di</strong>versa zonizzazione, nel PRG si ricavano i<br />
seguenti dati.<br />
TESSUTO RESIDENZIALE (AREA MQ) dal PRG<br />
Nuclei e aree <strong>di</strong> antica formazione 96.711<br />
Tessuto urbano prevalentemente residenziale (B1 – B2 – B3 – B4)<br />
2.499.140<br />
Totale tessuto urbanizzato residenziale 2.595.851<br />
Totale superficie territorio comunale 42.531.740<br />
Rapporto tessuto residenziale/superficie totale 6,10%<br />
TESSUTO RESIDENZIALE TURISTICO (AREA MQ) dal PRG<br />
Colonie (B5) 85.570<br />
Alberghiera (B6)<br />
Residenziale turistica <strong>di</strong> contenimento (B7)<br />
Totale tessuto urbanizzato turistico<br />
52.581<br />
60.073<br />
198.224<br />
Totale superficie territorio comunale 42.531.740<br />
Rapporto tessuto residenziale/superficie totale 0,47%<br />
fonte: valori rilevati cartograficamente<br />
Superfici urbanizzate per abitante<br />
Considerando che l'aumento <strong>del</strong>la superficie urbanizzata si è concentrata sostanzialmente<br />
nel periodo
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
1960-1980 con la realizzazione <strong>di</strong> circa il 50% <strong>del</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio (dati istat), senza che a<br />
ciò corrispondesse un altrettanto incremento <strong>demografico</strong>, rimanda ad un evidente aumento<br />
<strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> suolo urbanizzato per abitante soprattutto legato al fenomeno turistico e alle<br />
seconde case sviluppatosi in quel periodo.<br />
SUPERFICIE URBANIZZATA RESIDENZIALE PER ABITANTE – PRG<br />
Totale tessuto urbanizzato residenziale – area mq. 2.595.851<br />
Abitanti 2008 (al 31.12.2008) 3.465<br />
Rapporto (mq/abitante) 749*<br />
*tale dato risulta apparentemente alto in quanto sono stati presi in considerazione gli abitanti<br />
residenti al 2008, mentre il tessuto urbanizzato residenziale prende in considerazione anche<br />
quelle che son definite ―seconde case‖.<br />
Equivalenza volume/abitante al 31.12.2008<br />
(ISTAT)<br />
2001<br />
calcolo<br />
cartografico<br />
abitanti<br />
residenti<br />
mq abitazioni<br />
occupate da residenti<br />
(slp)<br />
mc virtuali (h=3,00 m) mc/abitante<br />
3.291 110.849 (istat) 332.547 101<br />
abitanti<br />
residenti<br />
mq <strong>del</strong>le abitazione<br />
totali (no slp – ma<br />
superficie coperta <strong>di</strong><br />
tutte le zone<br />
residenziali, comprese<br />
anche quelle <strong>del</strong>le<br />
seconde case)<br />
mc teorici (calcolati<br />
dando i parametri<br />
massimi <strong>di</strong> ogni zona<br />
<strong>del</strong> PRG)<br />
2008 3.465 320.985 (da rilievo) 2.387.412 (da rilievo) 689<br />
mc/abitante<br />
residente<br />
(teorico)<br />
Dai dati forniti dall‘Istat risulta una corrispondenza mc/abitante pari a 101.<br />
Dai dati planovolumetrici calcolati cartograficamente sui comparti aventi destinazione<br />
residenziale nel PRG vigente, cioè le aree a prevalente uso residenziale, si ottiene una<br />
volumetria residenziale teorica pari a circa mc. 2.387.412 che comporta un dato volumetrico<br />
per abitante teorico <strong>di</strong> 689 mc./ab.residente.<br />
Tale dato risulta molto al <strong>di</strong> sopra <strong>del</strong> parametro <strong>di</strong> cui alla LR n. 1/2001 (1 abitante = 150 mc<br />
= n. 1 stanza) in quanto sono stati presi in considerazione anche gli e<strong>di</strong>fici destinati alle<br />
seconde case, in quanto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile in<strong>di</strong>viduazione e separazione da quelle occupate<br />
effettivamente dai residenti, e poi tale dato è stato <strong>di</strong>viso per gli abitanti residenti.<br />
Appare significativo che l‘equivalenza <strong>di</strong> 150 mc/ab. può risultare leggermente bassa rispetto<br />
al dato calcolato teoricamente, con la considerazione esposta sopra, nella fattispecie <strong>del</strong><br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana. E‘stato però ritenuto opportuno, per il calcolo dei nuovi<br />
abitanti teorici, <strong>di</strong> confermare l‘equivalenza mc/abitanti a 150 mc/ab. <strong>di</strong> cui alla LR n. 1/2001.<br />
LE TIPOLOGIE EDILIZIE<br />
Per definizione il tipo e<strong>di</strong>lizio è una configurazione planivolumetrica dei manufatti e<strong>di</strong>lizi con<br />
caratteri <strong>di</strong> permanenza e ripetitività nel tempo e nello spazio in un dato ambiente antropico.<br />
I fattori ricorrenti nelle configurazioni tipologiche rappresentano da sempre la struttura <strong>socio</strong>economica<br />
<strong>del</strong>la società, <strong>del</strong> vivere urbano e <strong>del</strong>la popolazione che abita questi territori.<br />
56
DP/1a<br />
57<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
L‘ulteriore analisi dei centri urbani, nuclei e manufatti isolati <strong>di</strong> antica formazione presenta<br />
valori ambientali che non possono essere considerati solamente come quadri scenici affidati<br />
ai valori percettivi <strong>del</strong>le facciate, ma devono basarsi sulla ricerca <strong>di</strong> una struttura più<br />
profonda, da leggere insieme alla morfologia e alla stratigrafia <strong>del</strong>la città.<br />
La presente in<strong>di</strong>viduazione supporta e bene si relazione al lavoro <strong>di</strong> lettura <strong>del</strong>la città, nella<br />
sua identità e morfologia, alla ricerca <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> tutela compatibili con il territorio. Le<br />
politiche <strong>di</strong> intervento sui TUC devono essere in primis in<strong>di</strong>rizzati a verificare che eventuali<br />
interventi <strong>di</strong> adeguamento tecnologico (centrali termiche, ascensori, impianti <strong>di</strong><br />
raffrescamento), <strong>di</strong> integrazione o ridefinizione dei sistemi <strong>di</strong>stributivi (scale esterne,<br />
chiusura portici e loggiati, nuove autorimesse), <strong>di</strong> recupero dei sottotetti, <strong>di</strong> adeguamento <strong>di</strong><br />
facciata (mo<strong>di</strong>fica <strong>del</strong>le aperture, adeguamento dei rapporti aero-illuminanti), siano integrati<br />
e armonizzati organicamente con i fabbricati esistenti (con il singolo fabbricato e nel<br />
complesso urbano), considerando attentamente la struttura metrico - formale <strong>del</strong>l‘e<strong>di</strong>ficio e il<br />
significato storico-culturale e simbolico dei <strong>di</strong>versi elementi (valore percettivo).<br />
Nell‘analisi <strong>del</strong> paesaggio, sono state in questa sede evidenziate le componenti tipologiche<br />
inse<strong>di</strong>ative maggiormente presenti sul territorio analizzato (su in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>la DGR<br />
2121/2006), intese nella loro complessità, in relazione alle quale gli interventi, anche sui<br />
singoli e<strong>di</strong>fici, dovranno riferirsi e misurarsi.<br />
Questa categoria contiene gli e<strong>di</strong>fici a fronte<br />
monocellulare e due soli affacci, uno <strong>di</strong>retto su<br />
strada e l'altro su uno spazio scoperto retrostante<br />
<strong>di</strong> pertinenza, in uso esclusivo <strong>del</strong>la casa; i muri<br />
laterali – ciechi - in<strong>di</strong>viduano il confine con gli<br />
e<strong>di</strong>fici a<strong>di</strong>acenti e costituiscono appoggio comune<br />
per gli orizzontamenti. Caratteristica propria <strong>del</strong><br />
tipo è la coincidenza con un‘unica unità abitativa,<br />
organizzata su più livelli: a volte il piano terra<br />
assolve a funzioni mercantili e <strong>di</strong> piccolo<br />
artigianato e gravita <strong>di</strong>rettamente sul percorso; i<br />
piani superiori sono destinati ai locali <strong>di</strong><br />
abitazione, a cui si accede da una scala interna.<br />
In questa categoria si collocano tutti quegli e<strong>di</strong>fici<br />
mono - bifamiliari appartenenti alla prime<br />
espansioni <strong>del</strong> suburbio, siano essi frutto <strong>di</strong><br />
progetti <strong>di</strong> lottizzazione o <strong>di</strong> singole localizzazioni.<br />
Il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong> riferimento è quello <strong>del</strong>la villa —<br />
quin<strong>di</strong> un tipo territoriale, ma attuato con mezzi<br />
ben più scarsi.<br />
Il lotto <strong>di</strong> pertinenza, <strong>di</strong> limitata estensione, è<br />
generalmente quadrangolare e dotato <strong>di</strong><br />
recinzione; l'e<strong>di</strong>ficio si colloca al centro <strong>di</strong> questo,<br />
alla minima <strong>di</strong>stanza dai confini consentita dai<br />
regolamenti e<strong>di</strong>lizi e senza <strong>di</strong>retto rapporto col<br />
percorso; sul lato visibile dalla strada presenta un<br />
piccolo giar<strong>di</strong>no, mentre il resto <strong>del</strong>l'area può<br />
essere organizzato ad orto o ad altri spazi <strong>di</strong><br />
servizio <strong>del</strong>la casa. La forma <strong>del</strong>l'e<strong>di</strong>ficio è<br />
generalmente quadrata, a uno o due piani e con<br />
tetto coperto a pa<strong>di</strong>glione. Solitamente, su uno<br />
degli angoli, la facciata arretra a formare un<br />
piccolo portico, sul quale si apre l'accesso<br />
principale.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Nel considerare la struttura architettonica <strong>del</strong>le<br />
abitazioni conta<strong>di</strong>ne in montagna, è possibile<br />
in<strong>di</strong>viduare alcune caratteristiche comuni,<br />
sebbene, nella maggior parte dei casi, esse siano<br />
espressione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti tipologie abitative,<br />
influenzate dal contesto geografico e dalle<br />
pratiche costruttive locali. Gli elementi costitutivi<br />
<strong>del</strong>la "casa rurale" erano, in genere, l'abitazione<br />
(alloggio) e il rustico (stalla, fienile e portico).<br />
Nelle forme più arcaiche, <strong>di</strong>ffuse in molte località<br />
<strong>del</strong>le Prealpi lombarde, l'abitazione e il rustico<br />
erano elementi in<strong>di</strong>stinti. La <strong>di</strong>mora era pertanto<br />
sovrapposta alla stalla e affiancata al fienile<br />
(cascina). Un analogo stile architettonico si<br />
riscontra, con relative varianti, in molti settori<br />
<strong>del</strong>le Alpi, dove la famiglia e il bestiame<br />
trascorrevano "insieme" i mesi invernali. Nelle<br />
fredde sere <strong>di</strong> inverno, era infatti usanza riunirsi<br />
nelle stalle, i locali più cal<strong>di</strong> <strong>del</strong>la casa, a filare,<br />
tessere, svolgere attività domestiche o, più<br />
semplicemente, conversare. Si trovavano invece<br />
al primo piano <strong>del</strong>l'abitazione la cucina e le<br />
camere da letto che, rivolte a sud, talvolta<br />
avrebbero potuto essere pre<strong>di</strong>sposte su un<br />
secondo piano. Il rustico e la <strong>di</strong>mora <strong>del</strong>la<br />
famiglia conta<strong>di</strong>na potevano anche costituire due<br />
unità architettoniche <strong>di</strong>stinte e separate. Non<br />
mancavano, infine, specifici ricoveri (soffitte, solai<br />
e sottotetti) a<strong>di</strong>biti alla conservazione dei cereali<br />
e <strong>del</strong>le castagne.<br />
58
DP/1a<br />
59<br />
MATERIALI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
La costruzione si sviluppa con una serie <strong>di</strong> piani<br />
gerarchizzati in rapporto alle loro funzioni <strong>di</strong><br />
rappresentanza: al piano terra sono presenti,<br />
oltre all'androne <strong>di</strong> ingresso che immette nella<br />
corte interna — solitamente porticata e loggiata<br />
— ed allo scalone principale, una serie <strong>di</strong> locali <strong>di</strong><br />
servizio e <strong>di</strong> magazzini; al primo piano — il<br />
cosiddetto piano nobile — sono situati i locali che<br />
rivestono funzioni sociali; ai piani superiori sono<br />
collocati gli appartamenti privati e gli alloggi <strong>di</strong><br />
servizio. La gerarchia dei piani si riflette nel<br />
trattamento architettonico dei prospetti.<br />
Il palazzo occupa le posizioni <strong>di</strong>venute nodali nel<br />
processo <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> tessuto urbano<br />
derivando dalla rifusione <strong>di</strong> tipologie seriali<br />
preesistenti o dalla rifusione dei loro lotti e<br />
sostituzione <strong>del</strong>le strutture architettoniche<br />
Come per la classificazione <strong>del</strong>le tipologie e<strong>di</strong>lizie, anche l‘uso <strong>di</strong> un materiale connota<br />
fortemente la tipicità <strong>del</strong>l‘e<strong>di</strong>ficio e la sua valenza paesaggistica, poiché il materiale usato<br />
quasi sempre è portatore <strong>di</strong> una valenza storica e simbolica oltre che <strong>di</strong> esigenze funzionali.<br />
In tutti i casi il criterio <strong>di</strong> uniformità per l‘intero inse<strong>di</strong>amento o il gruppo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici preso in<br />
esame deve essere il criterio guida per il sistema <strong>del</strong>la tutela paesaggistica.<br />
Il riscontro normativo, nonché pratico <strong>del</strong>la suddetta in<strong>di</strong>viduazione, volge l‘azione <strong>di</strong> tutela<br />
nella verifica <strong>del</strong>la coerenza con il contesto; in particolare l‘azione <strong>di</strong> tutela pone l‘attenzione<br />
all‘uso dei materiali tra<strong>di</strong>zionali negli interventi <strong>di</strong> recupero dei nuclei storici.<br />
Per le componenti <strong>del</strong> paesaggio antropico vengono in<strong>di</strong>viduate (su in<strong>di</strong>cazione <strong>del</strong>la DGR<br />
2121/2006) le componenti materiche presenti nel territorio in esame che risultano<br />
significative e in relazione alle caratteristiche costruttive tipiche <strong>del</strong> posto.<br />
Si rimanda al documento PR 2 ―Abaco morfologico e paesaggistico‖ <strong>di</strong> cui al PR.<br />
3.4.2 LA STRUTTURA SECONDARIA PRODUTTIVA<br />
Il comune <strong>di</strong> Castione fa parte <strong>del</strong> Polo <strong>di</strong> Clusone, organismo che comprende quasi 2.800<br />
imprese <strong>di</strong>stribuite in 34 comuni montani, che vanno dall‘alta Valle Seriana e Valle <strong>di</strong> Scalve<br />
fino all‘alto Sebino. Esso è caratterizzato prevalentemente da piccole e piccolissime aziende,<br />
a forte caratterizzazione nel settore <strong>del</strong>l‘e<strong>di</strong>lizia.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Il tessuto produttivo <strong>di</strong> Castione si concentra nella zona <strong>di</strong> Agro, alle porte <strong>del</strong> comune. Di<br />
ridotte <strong>di</strong>mensioni, è composto principalmente da piccole attività artigianali.<br />
Per quanto riguarda il settore commerciale a scala comunale non esistono me<strong>di</strong>e-gran<strong>di</strong><br />
strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, ma esistono molti piccoli esercizi <strong>di</strong> vicinato.<br />
3.4.3 IL SISTEMA DEI SERVIZI<br />
Il sistema dei servizi viene valutato internamente al sistema dei tessuti consolidati quale<br />
elemento <strong>del</strong> territorio totalmente integrato con i <strong>di</strong>versi sistemi funzionali (residenziale,<br />
secondario, terziario) oltre che con il sistema <strong>del</strong>la mobilità e <strong>del</strong>le connessioni.<br />
Così come per le <strong>di</strong>verse destinazioni funzionali <strong>del</strong> TUC, anche per i servizi è stato<br />
pre<strong>di</strong>sposto il <strong>quadro</strong> normativo <strong>di</strong> riferimento – Criteri attuativi <strong>del</strong> PS – oltre che la<br />
documentazione <strong>di</strong> dettaglio <strong>del</strong> Piano dei Servizi.<br />
Si rimanda alla documentazione <strong>del</strong> PS per maggiori approfon<strong>di</strong>menti in merito.<br />
60
DP/1a<br />
61<br />
CAPITOLO 4 – IL SISTEMA DELLA MOBILITA’<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Per quanto concerne il sistema infrastrutturale, il percorso <strong>di</strong> adeguamento <strong>del</strong> PTCP è stato<br />
l‘occasione per aggiornare il <strong>quadro</strong> previsionale <strong>del</strong> piano vigente e per rafforzare la<br />
<strong>di</strong>sciplina, soprattutto per quel che riguarda il rapporto tra infrastrutture e territorio. La L.R.<br />
12/05 introduce infatti importanti innovazioni rispetto alla normativa previgente,<br />
riconoscendo alla localizzazione <strong>del</strong>le infrastrutture <strong>di</strong> progetto, a determinate con<strong>di</strong>zioni,<br />
efficacia <strong>di</strong> prevalenza sulla strumentazione urbanistica comunale ed anche sui piani<br />
territoriali dei Parchi regionali.<br />
Il Rapporto ―La mobilità nella provincia <strong>di</strong> Bergamo‖ fornisce dati più esaustivi in merito alle<br />
<strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> spostamento e ai flussi <strong>di</strong> traffico che interessano il territorio <strong>di</strong> Castione.<br />
La provincia <strong>di</strong> Bergamo risulta essere estremamente polarizzata: i Comuni maggiori<br />
generatori <strong>di</strong> spostamenti risultano essere infatti Bergamo, l‘Isola Bergamasca e Treviglio.<br />
Questi spostamenti si possono ripartire a seconda <strong>del</strong>la modalità, <strong>del</strong>la motivazione e <strong>del</strong><br />
tempo che essi richiedono:
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Analizzando i dati forniti dal rapporto, emerge che la mobilità nella provincia <strong>di</strong> Bergamo 21<br />
risente <strong>del</strong>le caratteristiche <strong>di</strong> un assetto territoriale fortemente sbilanciato a favore <strong>del</strong>le<br />
aree centro meri<strong>di</strong>onali in termini <strong>di</strong> popolazione residente, <strong>di</strong> infrastrutture per la mobilità 22<br />
e <strong>di</strong> consistenza <strong>del</strong> tessuto produttivo. Le aree <strong>del</strong>l‘Isola bergamasca e <strong>del</strong>l‘alta e bassa<br />
pianura risultano essere quin<strong>di</strong> quelle caratterizzate da un maggior numero <strong>di</strong> spostamenti,<br />
sia generati che attratti. In termini <strong>di</strong> ripartizione modale pubblico – privato si assiste invece<br />
al fenomeno inverso: i territori vallivi <strong>del</strong>la parte settentrionale <strong>del</strong>la Provincia registrano<br />
valori percentuali <strong>di</strong> spostamenti effettuati con mezzi pubblici superiori al valore provinciale<br />
me<strong>di</strong>o complessivo (15%). Oltre al tempo richiesto dallo spostamento, il motivo <strong>di</strong> maggiore<br />
propensione all‘utilizzo <strong>del</strong> mezzo pubblico registrato nelle aree montane è da ricercarsi nella<br />
struttura stessa <strong>del</strong>la maglia territoriale: la rete <strong>del</strong> trasporto pubblico nelle aree montane<br />
presenta infatti un‘organizzazione ―ad albero‖, che rispecchia la ramificazione dei territori<br />
vallivi; la struttura risultante presenta quin<strong>di</strong> un verso privilegiato <strong>di</strong> percorrenza lungo l‘asse<br />
<strong>del</strong>la valle, risultando il più adatto al trasporto pubblico.<br />
4.1 LA NATURA DEGLI SPOSTAMENTI<br />
Collocato a 45 km da Bergamo, a 106 km da Milano e ad 84 km da Brescia, il comune <strong>di</strong><br />
Castione <strong>del</strong>la Presolana si colloca in una posizione marginale rispetto alla rete infrastrutturale<br />
bergamasca: il suo territorio si può definire infatti come ―punto <strong>di</strong> arrivo‖ <strong>del</strong> principale<br />
collegamento tra il capoluogo <strong>di</strong> provincia e il passo <strong>del</strong>la Presolana, garantito dalla SP ex SS<br />
671. Questa arteria si trova quin<strong>di</strong> a sostenere principalmente il flusso <strong>di</strong> traffico <strong>di</strong>retto a<br />
Castione, e in minima parte interessato a oltrepassare la Presolana, verso la valle <strong>di</strong> Scalve.<br />
Le maggiori infrastrutture <strong>del</strong>la mobilità che insistono sul territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la<br />
Presolana, anche se in maniera non <strong>di</strong>retta, sono:<br />
la strada SS671<br />
la strada SS294<br />
la strada SP53<br />
l‘aeroporto più vicino è quello <strong>di</strong> Orio al Serio, a 51 km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza; l‘aeroporto <strong>di</strong> Linate si<br />
trova a 104 km e quello <strong>di</strong> Milano Malpensa a 143 km.<br />
21 che ammonta a circa 520.000 spostamenti giornalieri<br />
22 Assi autostradali e rete ferroviaria<br />
62
DP/1a<br />
63<br />
Sistema <strong>del</strong>la mobilità primaria<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Sistema aeroportuale e su ferro<br />
Sistema autostradale
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Sintesi dei sistemi infrastrutturali che incidono sul territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana<br />
64
DP/1a<br />
65<br />
4.1.1 IL SISTEMA DELLA MOBILITA’ A RETE COLLETTIVA<br />
SU FERRO<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> non essere ben connesso al sistema dei<br />
trasporti ferroviari in quanto la stazione ferroviaria più vicina <strong>di</strong>sta circa 30 km ed è<br />
raggiungibile in 45 minuti circa. In alternativa si può raggiungere la stazione <strong>di</strong> Bergamo in<br />
che <strong>di</strong>sta 45km ed è raggiungibile in un‘ora.<br />
SU GOMMA<br />
A livello sovra locale e relativamente al trasporto pubblico su gomma, la provincia sud<strong>di</strong>vide<br />
il proprio territorio in 3 zone funzionali (Bergamo Trasporti Sud, Est, Ovest) per<br />
l‘organizzazione <strong>del</strong>le linee <strong>di</strong> servizio, affidate a 7 <strong>di</strong>fferenti società <strong>di</strong> gestione: SAV, SAB.<br />
ZANI, LOCATELLI, TBSO, AGI e SAI. Come è possibile vedere dalla mappa seguente, il<br />
territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana e limitrofi è gestito dalla società S.A.B.. Il comune è<br />
servito dalle seguenti linee:<br />
Linea S: Bergamo-Alzano-Nembro- Albino-Comenduno-Gazzaniga- Clusone-Bratto.<br />
Linea S: Albino-Commenduno<br />
Linee <strong>di</strong> trasporto pubblico - Castione <strong>del</strong>la Presolana<br />
Le fermate all‘interno <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana sono sette, così come<br />
elencate:<br />
<strong>CASTIONE</strong> PRESOLANA (Agro)<br />
<strong>CASTIONE</strong> PRESOLANA (Agro - <strong>di</strong>strib.Api)<br />
<strong>CASTIONE</strong> PRESOLANA (piazza municipio)<br />
<strong>CASTIONE</strong> PRESOLANA (albergo Aurora)<br />
BRATTO (<strong>di</strong>stributore Agip)<br />
BRATTO (bivio per Dorga)<br />
BRATTO (piazza Chiesa)<br />
BRATTO (albergo La Rosa)<br />
BRATTO (Corna <strong>di</strong> Bratto-Provinciale)<br />
DEZZO (via Provinciale)
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Come si nota dagli orari sotto esposti, il comune è servito molto bene dal servizio autobus<br />
che è molto frequente soprattutto nei giorni feriali. Di seguito si riporta la tabella degli orari<br />
<strong>del</strong> trasporto pubblico locale che serve il comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana.<br />
66
DP/1a<br />
67<br />
4.1.2 IL SISTEMA DELLA MOBILITA’ INDIVIDUALE<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Con mobilità in<strong>di</strong>viduale si intende la mobilità relativa al trasporto su gomma <strong>di</strong> carattere<br />
privato. Un‗analisi a grande scala consente <strong>di</strong> specificare il grado <strong>di</strong> accessibilità <strong>del</strong> comune<br />
<strong>di</strong> Castione rispetto alle principali polarità urbane.<br />
Castione <strong>del</strong>la Presolana è connessa alla rete autostradale attraverso il casello <strong>di</strong> Bergamo<br />
che <strong>di</strong>sta circa 45km ed è percorribile in circa un ora. L‗accessibilità rispetto ai comuni<br />
limitrofi è garantita dalla SS671 che connette Castione <strong>del</strong>la Presolana ai comuni <strong>del</strong>la<br />
Vallecamonica e ai comuni <strong>del</strong>la val Seriana ad Ovest.<br />
Le caratteristiche morfologiche <strong>del</strong> territorio consentono <strong>di</strong> raggiungere i centri principali in<br />
meno <strong>di</strong> trenta minuti circa con il mezzo privato mostrando quin<strong>di</strong> una accessibilità limitata<br />
rispetto ai poli urbani maggiori.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
4.1.3 I NUOVI PROGETTI DI INFRASTRUTTURE DI RILEVANZA LOCALE<br />
I PROGETTI PER LA VIABILITA’ PRINCIPALE<br />
Il tema <strong>del</strong>la variante stradale per il superamento <strong>del</strong> centro <strong>di</strong> Castione è presente in tutti i<br />
piani urbanistici. Un interessante contributo a questo tema è stato uno stu<strong>di</strong>o redatto nel<br />
1994, che confronta tre ipotesi <strong>di</strong> variante stradale.<br />
1 – VARIANTE IN GALLERIA A MONTE<br />
30 minuti<br />
15 minuti<br />
45 minuti<br />
Tav. proposte viabilità principale variante<br />
Trasporto<br />
con mezzo privato<br />
68
DP/1a<br />
69<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Prevede la realizzazione <strong>di</strong> un tracciato <strong>di</strong> circa 2 km con due gallerie. Il tracciato molto<br />
efficace dal punto <strong>di</strong> vista funzionale, è da verificare sotto l‘aspetto geologico. L‘unico punto<br />
<strong>di</strong> attenzione ambientale, risolvibile con un‘accurate progettazione, è l‘attraversamento <strong>del</strong>la<br />
valle dei Mulini.<br />
2 – VARIANTE IN GALLERIA SOTTO L’ABITATO<br />
Ipotizza una galleria profonda sotto il centro <strong>di</strong> Castione che sbocca nella valle dei Mulini per<br />
poi proseguire, ancora in galleria ed infine ricongiungersi all‘attuale tracciato all‘altezza <strong>del</strong>la<br />
località rucola. Si tratta <strong>di</strong> un‘ipotesi <strong>di</strong>fficilmente realizzabile, certamente molto onerosa in<br />
termini economici e con risultati funzionali poco efficienti.<br />
3 – VARIANTI IN SUPERFICIE A VALLE<br />
La strada si sviluppa completamente all‘aperto con tracciato a valle <strong>del</strong>l‘abitato <strong>di</strong> Castione<br />
posizionato lungo il ciglio <strong>del</strong>l‘Agro ed interessando le località Castello e Rucola con un<br />
tracciato <strong>di</strong> circa 2,80 km. La soluzione, pur apparendo dal punto <strong>di</strong> vista tecnico come la<br />
meno <strong>di</strong>fficoltosa, ma va ad interessare contesti ambientali <strong>del</strong>icati in quanto attraversa aree<br />
soggette a vincolo paesistico e archeologico.<br />
4.1.4 IL SISTEMA DELLA LA MOBILITA’ LENTA<br />
Il sistema <strong>del</strong>la mobilità lenta è costituito dall‘insieme dei percorsi ciclabili e pedonali<br />
presenti all‘interno <strong>del</strong> territorio comunale e nei comuni limitrofi che insieme costituiscono il<br />
sistema <strong>di</strong> percorsi ciclopedonali <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo. Come mostra l‘immagine<br />
sottostante la rete dei percorsi ciclabili è molto fitta e copre tutto il territorio provinciale.<br />
Il sistema dei percorsi intercomunali<br />
o d‘area connettono il comune <strong>di</strong><br />
Castione <strong>del</strong>la Presolana ai comuni<br />
contermini, al capoluogo <strong>di</strong> Bergamo<br />
e ai centri <strong>del</strong>le valli. Oltre a fungere<br />
quale strumento <strong>di</strong> collegamento tra<br />
centri limitrofi e non, il sistema <strong>del</strong>le<br />
piste ciclopedonali potenzia l‘utilizzo<br />
<strong>del</strong>la bicicletta come mobilità<br />
alternativa <strong>di</strong> movimento, utile a<br />
decongestionare il volume <strong>di</strong> traffico<br />
veicolare, l‘inquinamento<br />
atmosferico e acustico e a favorire il<br />
movimento fisico abbattendo la<br />
sedentarietà a cui spesso ci<br />
costringe la vita moderna. Inoltre i<br />
percorsi ciclopedonali nell‘area <strong>di</strong><br />
Castione <strong>del</strong>la Presolana<br />
costituiscono anche uno strumento<br />
<strong>di</strong> connessione con il mondo <strong>del</strong>la<br />
natura avendo una valenza<br />
naturalistica, storica, con fruizione<br />
prettamente turistico-ricettiva.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Come è possibile visualizzare dall‘immagine seguente i percorsi ciclopedonali <strong>di</strong> natura<br />
provinciale presenti sul territorio sono i seguenti:<br />
Piste ciclabili <strong>di</strong> natura provinciale all‘interno <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana<br />
Di seguito i percorsi ciclopedonali presenti all‘interno <strong>del</strong>la realtà comunale.<br />
70
DP/1a<br />
71<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
CAPITOLO 5 – IL SISTEMA SOCIO ECONOMICO<br />
Al fine <strong>di</strong> capire ed analizzare le trasformazioni inse<strong>di</strong>ative, demografiche ed occupazionali<br />
<strong>del</strong> <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana, si è svolta un'indagine dei dati intercensuari relativi<br />
alle <strong>di</strong>namiche demografiche e <strong>socio</strong> – economiche <strong>del</strong>l‘area. L'analisi è stata effettuata sulla<br />
base <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse fonti che si riferiscono al Censimento generale <strong>del</strong>la popolazione e <strong>del</strong>le<br />
abitazioni, <strong>del</strong>l'agricoltura, industria e servizi; questi dati sono stati recepiti dall'Istat e dagli<br />
Uffici demografici comunali, oltre che da altre fonti sovra- locali.<br />
5.1 I CARATTERI DEMOGRAFICI GENERALI<br />
L‘analisi <strong>del</strong>la <strong>di</strong>namica demografica fornisce una fotografia interessante <strong>del</strong>l‘evoluzione <strong>del</strong>la<br />
realtà territoriale in esame ed un utile punto <strong>di</strong> partenza per l‘in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le politiche<br />
territoriali future; grazie all‘analisi <strong>del</strong>le <strong>di</strong>namiche sociali, è infatti possibile calibrare ed<br />
adattare gli strumenti <strong>di</strong> governo <strong>del</strong> territorio. Tale analisi sarà supportata dall‘analisi <strong>del</strong><br />
<strong>quadro</strong> economico occupazionale e dei settori economici principali la quale ci permetterà <strong>di</strong><br />
comprendere i cambiamenti <strong>socio</strong> economici avvenuti all‘interno <strong>del</strong>la realtà comunale e <strong>di</strong><br />
mettere in evidenza le tendenze inse<strong>di</strong>ative emergenti, rilevanti ai fini <strong>del</strong>la pianificazione<br />
urbanistica.<br />
Nella tabella a seguito si espongono in<br />
modo sintetico i dati relativi al bilancio<br />
<strong>demografico</strong> <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la<br />
Presolana aggiornati al 31 <strong>di</strong>cembre<br />
2010.<br />
Il dato a nostra <strong>di</strong>sposizione conta una<br />
popolazione al 31 <strong>di</strong>cembre 2010 si<br />
3476 abitanti, e 1458 famiglie.<br />
Il numero <strong>di</strong> nati è pari a 30, il numero<br />
<strong>di</strong> morti a 32 e il saldo naturale si<br />
attesta a - 2.<br />
Anche il saldo migratorio è basso e<br />
pari a – 4 con un saldo totale <strong>di</strong> -6.<br />
Dati più aggiornati (Fonte: anagrafe comunale) in<strong>di</strong>viduano all‘interno <strong>del</strong> territorio comunale<br />
una popolazione al 31 <strong>di</strong>cembre 2011 pari a 3463 abitanti, e a 1457 famiglie. Il saldo naturale<br />
è negativo e uguale a -2, il saldo migratorio è pari a -4.<br />
I valori a nostra <strong>di</strong>sposizione verranno analizzati e commentati in modo più approfon<strong>di</strong>to<br />
all‘interno <strong>del</strong> capitolo.<br />
La lettura dei caratteri <strong>del</strong>la popolazione è stata effettuata sulla base <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>catori ed in<br />
particolare sui seguenti fattori:
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
l'andamento <strong>demografico</strong> nel periodo 1971-2001, attraverso il quale sono state<br />
interpretate le tendenze demografiche passate e in atto;<br />
l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia, attraverso il quale è dato il rapporto tra popolazione anziana e<br />
giovane;<br />
In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> ricambio <strong>del</strong>la popolazione.<br />
Alcune <strong>di</strong> queste analisi sono state articolate secondo una lettura e una interpretazione<br />
<strong>del</strong>le <strong>di</strong>verse realtà comunali, in modo da evidenziare e confrontare le peculiarità locali <strong>del</strong><br />
territorio in rapporto all‘intera provincia <strong>di</strong> appartenenza.<br />
Il comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana è collocato a nord est <strong>del</strong> capoluogo lombardo e confina<br />
con realtà comunali molto simili quali il comune <strong>di</strong> Rovetta, Colere, Onore e Songavazzo.<br />
Per un confronto con le <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>namiche <strong>socio</strong>-economiche locali, in alcune analisi sono stati<br />
presi in considerazione anche dati relativi ai comuni limitrofi al territorio <strong>di</strong> Castione. Prima <strong>di</strong><br />
de<strong>di</strong>care l‘attenzione allo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la <strong>di</strong>namica demografica si ritiene necessario analizzare in<br />
primis il livello <strong>di</strong> densità abitativa presente nel comune <strong>di</strong> Castione in rapporto a quello<br />
provinciale e a quello regionale. La densità abitativa ha un valore pari a 82,76 abitanti per km 2 ,<br />
valore ovviamente più basso rispetto alla me<strong>di</strong>a provinciale e regionale che si attesta intorno al<br />
400 abitanti per Km 2 .<br />
Pop. residente al<br />
31.12.2010<br />
Superficie (Kmq) Densità<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castione 3476 42Km 2 82,76<br />
Provincia <strong>di</strong> Bergamo 1.089.740 2.722,86 403,5<br />
Lombar<strong>di</strong>a 9.917.714 23.862,80 415,6<br />
Rapporto <strong>del</strong>la popolazione residente al 2010 sul territorio <strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a<br />
(Fonte: Demo Istat)<br />
I valori messi a <strong>di</strong>sposizione dai Censimenti Istat sono inoltre in grado <strong>di</strong> registrare Il Grado <strong>di</strong><br />
Urbanizzazione ovvero il valore calcolato da fonte Istat sulla base <strong>del</strong>la densità <strong>di</strong> popolazione e<br />
<strong>del</strong>la contiguità fra le aree; tale GU classifica il territorio in tre tipologie: urbanizzazione elevata,<br />
interme<strong>di</strong>a e bassa. Il grado <strong>di</strong> urbanizzazione è fortemente correlato alla <strong>di</strong>mensione comunale:<br />
minore la <strong>di</strong>mensione demografica, minore il tasso <strong>di</strong> urbanizzazione. Le stesse fonti ISTAT<br />
<strong>di</strong>chiarano dalle proprie analisi che il 78% dei comuni con meno <strong>di</strong> 2.000 abitanti e il 45% <strong>di</strong><br />
quelli fino a 5.000 abitanti hanno un basso grado <strong>di</strong> urbanizzazione.<br />
L‘andamento <strong>demografico</strong> <strong>del</strong>la popolazione, stu<strong>di</strong>ato prendendo in considerazione i dati <strong>del</strong><br />
Censimento <strong>del</strong>la Popolazione ISTAT e analizzando la serie storica 1961-2001 rileva un<br />
aumento significativo <strong>del</strong>la popolazione all‘interno <strong>del</strong> comune, che passa da 2470 nel 1961 a<br />
3285 nel 2001. Raggiunge al 31 <strong>di</strong>cembre 2011 i 2609 abitanti.<br />
1971 1981 1991 2001<br />
Castione 2814 3078 3161 3285<br />
Provincia BG 829.064 896.084 931.911 995.263<br />
Andamento <strong>demografico</strong> (Fonte:Istat)<br />
Come evidenziato dalla tabella l‘andamento <strong>demografico</strong> a livello provinciale segna un<br />
incremento <strong>del</strong>le popolazione <strong>del</strong> 20%. Al contrario, la popolazione nel comune <strong>di</strong> Castione è<br />
cresciuta <strong>del</strong> 17% rispetto al 1971. In particolare, analizzando la serie storica 1971-2001, nel<br />
72
DP/1a<br />
73<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
1971 il comune aveva 2814 ab.; successivamente, nel 1981 la popolazione supera i 3000<br />
abitanti fino a raggiungere i 3290 abitanti nel 2001.<br />
Considerando l‘andamento <strong>del</strong>la popolazione negli ultimi <strong>di</strong>eci anni si rileva un aumento<br />
continuo <strong>del</strong>la popolazione che passa da 3300 abitanti al 31 <strong>di</strong>cembre <strong>del</strong> 2000 a 3476 al 31<br />
<strong>di</strong>cembre 2010, con una variazione percentuale me<strong>di</strong>a annua <strong>del</strong> 5,3% circa. Il grafico<br />
sottostante mostra il trend <strong>del</strong>la popolazione nel decennio 2000-2010.<br />
3500<br />
3450<br />
3400<br />
3350<br />
3300<br />
3250<br />
3200<br />
3150<br />
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />
Andamento <strong>demografico</strong> (Fonte: Istat)<br />
Un breve sguardo alla composizione per sesso relativa all‘anno 2010 mette in evidenza che<br />
l‘incidenza <strong>del</strong>la popolazione maschile e <strong>del</strong>la popolazione femminile sul totale è molto simile<br />
pari al 50% <strong>del</strong>la popolazione totale (Fonte: ISTAT).<br />
L‘analisi <strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong>la popolazione per classi <strong>di</strong> età e sesso, calcolata per l‘anno 2010,<br />
illustrata dalle pirami<strong>di</strong> <strong>del</strong>l‘età, mette in evidenza l‘influenza <strong>del</strong>le classi me<strong>di</strong>e sulla<br />
popolazione totale.<br />
96 Femmine<br />
90<br />
84<br />
78<br />
72<br />
66<br />
60<br />
54<br />
48<br />
42<br />
36<br />
30<br />
24<br />
18<br />
12<br />
6<br />
0<br />
-60 -40 -20 0 20 40 60<br />
Piramide <strong>del</strong>l‘età (Fonte: Istat 2010)<br />
maschi
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
L‘età me<strong>di</strong>a all‘interno <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana è <strong>di</strong> circa 36 anni. Osservando<br />
la composizione <strong>del</strong>la popolazione per classi d‘età per l‘anno 2010 appare evidente una<br />
prevalenza <strong>del</strong>le classi <strong>di</strong> età comprese tra i 30 e i 60 anni, il cui andamento produce un<br />
rigonfiamento <strong>del</strong>la piramide nella sua parte centrale, deformando la struttura tra<strong>di</strong>zionale<br />
che si fonda su una base solida e un vertice sottile, ad in<strong>di</strong>care il peso <strong>del</strong>le classi gioviani su<br />
quelle anziane.<br />
Di seguito si presenta la situazione <strong>del</strong>la struttura demografica <strong>del</strong>la popolazione sud<strong>di</strong>visa<br />
per classi <strong>di</strong> età e nel periodo 2005-2010.<br />
Anno 0-6 anni 7-14 anni 15-29 anni 30-65 anni oltre 65 anni<br />
2005 247 274 573 1757 528<br />
2006 227 293 565 1778 537<br />
2007 235 290 558 1775 555<br />
2008 241 289 549 1796 569<br />
2009 238 290 539 1820 606<br />
2010 215 291 530 1846 629<br />
oltre 65 anni<br />
30-65 anni<br />
15-29 anni<br />
7-14 anni<br />
0-6 anni<br />
0 500 1000 1500 2000<br />
Nelle prossime righe verranno presi in considerazione alcuni in<strong>di</strong>ci strutturali. L‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
vecchiaia, che definisce il grado <strong>di</strong> invecchiamento <strong>del</strong>la popolazione mostra il rapporto<br />
percentuale tra la popolazione in età da 65 anni in poi e quella <strong>del</strong>la classe 0-14 anni ed<br />
evidenzia il problema <strong>del</strong> ricambio generazionale. Il dato aggiornato <strong>del</strong>l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia (al<br />
2010) è pari a 124,30: 104, 5 è l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia per i maschi mentre 146,47 è l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
vecchiaia per le donne.<br />
Analizzando l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia nella serie storica 2005 – 2010 si nota come l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia<br />
sia aumentato nel 2010 <strong>di</strong> 12 punti percentuali. L‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia nel 2005 era pari a 108,63;<br />
l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia per la popolazione maschile è pari a 88,48 mentre per la popolazione<br />
femminile è pari a 131,68. Di seguito si riportano i dati numerici.<br />
Ind.<strong>di</strong> vecchiaia 2005 Ind.<strong>di</strong> vecchiaia 2010<br />
Castione 108.63 124.30<br />
Evoluzione <strong>del</strong>l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> vecchiaia 1971-2009 a Castione <strong>del</strong>la Presolana (Fonte:Istat)<br />
2010<br />
2009<br />
2008<br />
2007<br />
2006<br />
2005<br />
74
DP/1a<br />
75<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
In termini <strong>di</strong> invecchiamento <strong>del</strong>la popolazione questo in<strong>di</strong>ce varia ovviamente in funzione dei<br />
movimenti <strong>del</strong>la popolazione residente: il numero <strong>del</strong>la popolazione con età inferiore ai 14<br />
anni, invece, presenta valori più o meno stabili. Questo in<strong>di</strong>ca la stabilità <strong>del</strong>la popolazione<br />
nel crescere e svilupparsi a Castione, grazie a servizi e attrezzature adeguate<br />
all‘inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuovi nuclei famigliari e, <strong>di</strong> conseguenza, alla possibilità <strong>di</strong> accogliere<br />
fasce <strong>di</strong> età più ridotte rispetto alla popolazione anziana.<br />
Relativamente agli in<strong>di</strong>ci esplicativi <strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong>la popolazione, si calcolano i valori<br />
<strong>del</strong>l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza, e <strong>del</strong> ricambio <strong>del</strong>la popolazione in età lavorativa. L‘ in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>pendenza giovanile rappresenta il numero <strong>di</strong> bambini non autonomi per ragioni<br />
demografiche (età inferiore ai 14 anni) ogni 100 in<strong>di</strong>vidui potenzialmente in<strong>di</strong>pendenti (15-64<br />
anni); l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza anziani rappresenta il numero <strong>di</strong> anziani non autonomi per<br />
ragioni demografiche (65 anni e oltre) ogni 100 in<strong>di</strong>vidui potenzialmente in<strong>di</strong>pendenti (15-64<br />
anni); l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza totale misura il rapporto tra la popolazione residente in età non<br />
attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e la popolazione in età 15-64 (potenzialmente attiva)<br />
moltiplicato 100. In<strong>di</strong>ca il carico <strong>del</strong>la popolazione non attiva su quella attiva; l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
ricambio rappresenta il rapporto percentuale tra la popolazione in procinto <strong>di</strong> uscire dall‘età<br />
lavorativa (60-64 anni) e quella che ne è appena entrata a far parte (15-19 anni).<br />
Gli in<strong>di</strong>ci esplicativi <strong>del</strong>la struttura <strong>del</strong>la popolazione sono riassunti al 2010 come nella tabella<br />
seguente:<br />
Ind.<br />
Vecchiaia<br />
Ind. Dipendenza Ricambio<br />
pop.età<br />
Totale Giovanile Anziani lavorativa<br />
Popolazione<br />
65 e +<br />
Castione 124.30 48.48 21.61 26.86 116.29 18.09<br />
Tot. Lombar<strong>di</strong>a 113,90 43,1 21,5 24,5 129,1 16,9<br />
Analizzando tale tabella, l‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> anzianità è superiore rispetto alla me<strong>di</strong>a Lombarda ovvero<br />
il numero <strong>di</strong> anziani non autonomi risulta superiore rispetto ai valori registrati nel resto <strong>del</strong><br />
territorio lombardo. Questa è una caratteristica comune alle aree montane che soffrono <strong>di</strong><br />
fenomeni <strong>di</strong> invecchiamento <strong>del</strong>la popolazione. L‘in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza giovanile e il ricambio<br />
lavorativo evidenziano valori sostanzialmente simili alla me<strong>di</strong>a regionale.<br />
5.1.1 LA COMPOSIZIONE DEMOGRAFICA<br />
Le informazioni relative al movimento anagrafico interno/esterno al comune, <strong>di</strong>sponibili a<br />
partire dal 2000, mostrano un saldo naturale (<strong>di</strong>fferenza tra nati e morti) che alterna annate<br />
molto positive (2006 e 2007) ad altre lievemente negative (2005 e 2010). Il saldo naturale<br />
per l‘anno 2010 (31 <strong>di</strong>cembre), dai dati offerti dal comune è pari a -2, in<strong>di</strong>ca andamento<br />
negativo nel rapporto nati-morti.<br />
Il saldo migratorio, <strong>di</strong>sponibile a partire dal 2002 e determinato prendendo in considerazione<br />
i flussi <strong>di</strong> entrata ed uscita, al contrario, presenta segno negativo per l‘anno2003, 2006 e<br />
2010 e segno positivo per le altre annate mostrando un picco nel 2004. Al 31 <strong>di</strong>cembre 2010<br />
il saldo migratorio è pari a -4. Questo <strong>di</strong>mostra che il comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana non<br />
si mostra capace <strong>di</strong> attrarre nuovi residenti sul proprio territorio; tale dato è in<strong>di</strong>cativo per<br />
comprendere il grado <strong>di</strong> attrattività <strong>del</strong> comune nei confronti <strong>di</strong> nuova popolazione sia<br />
italiana che straniera.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
-10<br />
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />
Bilancio <strong>demografico</strong> (Fonte: Istat)<br />
Per comprendere le <strong>di</strong>namiche <strong>socio</strong> demografiche <strong>di</strong> un comune, è estremamente<br />
importante l‘analisi <strong>del</strong> movimento <strong>del</strong>la popolazione straniera, visibile anche dal saldo<br />
migratorio annuale.<br />
5.1.2 LA POPOLAZIONE STRANIERA<br />
All‘interno <strong>del</strong>la realtà comunale <strong>di</strong> Castione la popolazione straniera ha subito un incremento<br />
costante, passando da 26 abitanti nel 2003 a77 nel 2011, e rappresentando oggi il 2,2 %<br />
<strong>del</strong>la popolazione totale.<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
26<br />
35<br />
43<br />
47<br />
Nati<br />
Morti<br />
Saldo naturale<br />
saldo migratorio<br />
Andamento <strong>del</strong>la popolazione straniera al 1 gennaio <strong>di</strong> ogni anno (Fonte: Istat)<br />
La quota rilevante <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni stranieri proviene dai paesi <strong>del</strong>l‘Est Europa e dall‘Africa: 34%<br />
dalla Romania, il 23% dal Marocco, il 12% dall‘Ucraina e il 6% dall‘Albania.<br />
65<br />
69 69<br />
2003 2004 2005 2007 2008 2009 2010 2011<br />
77<br />
76
DP/1a<br />
77<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
La maggior parte dei residenti all‘interno <strong>del</strong>la realtà comunale è in età attiva. Osservando la<br />
composizione <strong>del</strong>la popolazione straniera sud<strong>di</strong>visa per fasce d‘età, si nota che la categoria<br />
più incidente è rappresentata dagli in<strong>di</strong>vidui con un‘età compresa tra i 20 e i 40 a conferma<br />
<strong>del</strong> fatto che si tratta <strong>di</strong> popolazione attratta dalle opportunità <strong>di</strong> lavoro. La piramide <strong>del</strong>l‘età<br />
mostra che la struttura <strong>del</strong>la popolazione è nettamente più equilibrata rispetto a quella dei<br />
citta<strong>di</strong>ni italiani, con una ampia base, costituta da classi giovani, e il vertice <strong>del</strong>la piramide a<br />
punta, a rappresentare la poca incidenza <strong>del</strong>le classi <strong>di</strong> anziani sul totale <strong>del</strong>la popolazione.<br />
Pirami<strong>di</strong> <strong>del</strong>l‘età per la popolazione straniera (Fonte:Istat)<br />
5.1.3 LA FAMIGLIA<br />
Romania<br />
Marocco<br />
Ucraina<br />
Albania<br />
Regno Unito<br />
Giappone<br />
Germania<br />
Russia Federazione<br />
Bolivia<br />
Paesi Bassi<br />
Bielorussia<br />
Tunisia<br />
Armenia<br />
Canada<br />
Colombia<br />
96 Femmine<br />
88<br />
maschi<br />
80<br />
72<br />
64<br />
56<br />
48<br />
40<br />
32<br />
24<br />
16<br />
8<br />
0<br />
-4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5<br />
Un‘altra componente <strong>del</strong>la popolazione molto significativa per la determinazione <strong>del</strong>le<br />
trasformazioni <strong>socio</strong>-demografiche in atto è rappresentata dalla struttura e tipologia <strong>del</strong>la<br />
famiglia. La famiglia è l‘istituzione sociale più importante, costituita da un insieme <strong>di</strong> persone<br />
legate da vincoli <strong>di</strong> matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi,
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
coabitanti ed aventi <strong>di</strong>mora abituale nello stesso comune (anche se non sono ancora iscritte<br />
nell'anagrafe <strong>del</strong>la popolazione residente <strong>del</strong> comune medesimo). Una famiglia può essere<br />
costituita anche da una sola persona.<br />
Gli in<strong>di</strong>catori che meglio rappresentano questa trasformazione sono l‘aumento <strong>del</strong> valore<br />
assoluto <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le famiglie, la <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong> numero me<strong>di</strong>o dei componenti per<br />
famiglia, l‘aumento percentuale <strong>del</strong>le famiglie <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione minore: valori ricondotti alle<br />
trasformazioni economiche e <strong>socio</strong>-culturali <strong>del</strong> territorio, oltre ai valori registrati in termini <strong>di</strong><br />
movimenti migratori, emancipazione <strong>del</strong>la figura femminile, etc.<br />
I nuclei famigliari presenti nel comune <strong>di</strong> Castione sono alla data <strong>di</strong> 31/12/2011 1458.<br />
All‘aumento <strong>del</strong>la popolazione nell‘ultimo quinquennio è seguito un corrispettivo aumento dei<br />
nuclei familiari che sono passati da 1270 nel 2000 a 1458 nel 2010, mostrando un<br />
incremento percentuale <strong>del</strong> 15%.<br />
1500<br />
1450<br />
1400<br />
1350<br />
1300<br />
1250<br />
1200<br />
1150<br />
1270 1278<br />
1307 1324<br />
1358<br />
1369 1383<br />
Numero <strong>di</strong> famiglie residenti al 31 <strong>di</strong>cembre (Fonte: Istat)<br />
Uno sguardo alla serie storica 1971-2001 ci consente <strong>di</strong> osservare l‘incremento <strong>del</strong> numero <strong>di</strong><br />
famiglie all‘interno <strong>del</strong> territorio.<br />
1971 1981 1991 2001<br />
N famiglie 4.434 5.669 6.420 7.161<br />
N me<strong>di</strong>o componenti 3.44 2.98 2.7 2.59<br />
Relativamente alla struttura <strong>del</strong>la famiglia, il numero <strong>di</strong> componenti per famiglia negli ultimi<br />
anni ha subito un notevole decremento: i nuclei famigliari infatti risultano sempre più piccoli con<br />
una tendenza per le giovani coppie <strong>di</strong> avere pochi figli o averli in età avanzata. Questa tesi è<br />
fortemente supportata dal dato registrato dalla ultimi analisi ISTAT – Bilancio Demografico - nel<br />
quale si evidenzia che nel 2010 a Castione il numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> componenti per famiglia è pari a<br />
2,38; valore abbastanza basso considerato che la sola coppia è costituita da numero 2 in<strong>di</strong>vidui.<br />
Il fenomeno <strong>del</strong>le convivenze nel panorama <strong>socio</strong>-culturale contemporaneo sembra destinato a<br />
crescere; all‘interno <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana la popolazione residente in<br />
convivenza è <strong>di</strong> 5 componenti, mentre il numero <strong>di</strong> convivenze registrate è <strong>di</strong> 2.<br />
I dati relativi al 12° Censimento <strong>del</strong>la popolazione (ISTAT, 2001) mettono in evidenza come<br />
all‘interno <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Castione le famiglie siano prevalentemente composte da nuclei<br />
1411<br />
1435 1453 1458<br />
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />
78
DP/1a<br />
79<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
caratterizzati da due o tre componenti. Il dato sembra essere abbastanza in linea con il trend<br />
provinciale in cui la prevalenza <strong>di</strong> famiglie è composta da due componenti e da una sola<br />
persona, a cui seguono nuclei composti da tre persone.<br />
2001 1 Pers. 2 Pers 3 Pers. 4 Pers 5 Pers 6 o più P. Totale<br />
Castione 335 319 277 289 55 7 1282<br />
Pvovincia <strong>di</strong><br />
BG<br />
90.775 102.058 88.647 73.114 17.421 3.764 375.779<br />
Di seguito vene proposta una tabella schematica relativa alla composizione <strong>del</strong>le famiglie per<br />
numero <strong>di</strong> famiglie, convivenze e numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> componenti. In linea con il trend nazionale<br />
si evidenzia una <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong> numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> componenti per famiglia, un aumento <strong>del</strong><br />
numero <strong>di</strong> famiglie, e <strong>del</strong>la popolazione residente in famiglia.<br />
L‘aumento <strong>del</strong> numero <strong>di</strong> famiglie rispetto al numero dei singoli residenti può essere spiegato<br />
dal fatto che, conseguentemente all‘aumento <strong>di</strong> popolazione, cresce il numero <strong>di</strong> famiglie in<br />
linea esponenzialmente maggiore, in quanto il numero <strong>di</strong> componenti per famiglia negli ultimi<br />
anni ha subito un notevole decremento. Sono in numero sempre maggiore anche gli anziani<br />
soli ed i single, categorie che contribuiscono ad aumentare il numero <strong>di</strong> famiglie ma anche ad<br />
abbassare la me<strong>di</strong>a dei componenti per nucleo famigliare.<br />
2010 2009 2008 2007 2006 2005<br />
POPOLAZIONE RESIDENTE IN FAMIGLIA 3471 3478 3461 3437 3404 3392<br />
POPOLAZIONE RESIDENTE IN CONVIVENZA<br />
5 4 4 7 9 8<br />
POPOLAZIONE AL 1 GENNAIO 3482 3465 3444 3413 3400 3379<br />
NUMERO DI FAMIGLIE 1458 1453 1435 1411 1383 1369<br />
NUMERO DI CONVIVENZE 2 2 2 3 3 3<br />
NUMERO MEDIO DI COMPONENTI PER<br />
FAMIGLIA<br />
2.38 2.39 2.4 2.4 2.5 2.5<br />
Bilancio <strong>demografico</strong> al 31 <strong>di</strong>cembre e popolazione residente al 1 gennaio<br />
Questo fenomeno è testimoniato dal dato registrato dall‘ultima analisi ISTAT – Bilancio<br />
Demografico - nel quale si evidenzia che nel 2010 ad Castione il numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
componenti per famiglia è pari a 2,38 elementi, <strong>di</strong>minuito rispetto al 2005 <strong>di</strong> qualche punto<br />
percentuali (da 2.48 a 2.38) e si è registrato un aumento <strong>del</strong> numero <strong>di</strong> famiglie da 1369 a<br />
1458..<br />
Un ultimo dato interessante riguarda lo stato civile: come si nota dal grafico, il numero <strong>di</strong><br />
coniugati rappresenta il 48% <strong>del</strong>la popolazione totale mentre il numero <strong>di</strong> single (costituiti da<br />
nubili e celibi) costituisce il 41% <strong>del</strong>la popolazione. Il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>vorziati è invece <strong>di</strong> 1.92%<br />
sul totale <strong>del</strong>la popolazione.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Stato civile 2010 (Fonte: ISTAT)<br />
5.1.4 LA POPOLAZIONE STUDENTESCA<br />
A Castione <strong>del</strong>la Presolana sono presenti <strong>di</strong>fferenti strutture scolastiche relative all‘istruzione<br />
inferiore. Le strutture interessate sono le seguenti:<br />
SCUOLA<br />
DELL‘INFANZIA<br />
SCUOLA PRIMARIA<br />
3476<br />
SCUOLA SECONDARIA<br />
DI PRIMO GRADO<br />
227<br />
52<br />
―San Alessandro Martire‖<br />
Loc. Castione - Via giar<strong>di</strong>ni<br />
Paritaria<br />
autorizzata<br />
―Bice Ausenda‖<br />
Paritaria<br />
Loc. Bratto - Via Confalonieri<br />
autorizzata<br />
―Madre Geltrude Comensoli‖<br />
Loc. Dorga - Piazza Chiesa Paritaria<br />
autorizzata<br />
Scuola elementare Tomaso e<br />
Giovanni Albinoni<br />
Loc. Castione - Via G. B. Regalia<br />
Loc. Bratto<br />
Via Pio XI<br />
Scuola me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Castione ―Sandro<br />
Pertini‖<br />
Loc. Castione - Via Bono da<br />
Castione<br />
Alunni iscritti per l‘anno scolastico 2011/2012<br />
Fonte: dati ufficio anagrafe comunale<br />
804<br />
37<br />
Iscritti<br />
n.35<br />
n.30<br />
n.35<br />
(e n.10<br />
sezione<br />
primavera)<br />
Statale n.83<br />
Statale n.62<br />
Statale n.112<br />
Sul territorio <strong>di</strong> Castione non sono presenti strutture che ospitano la scuola secondaria<br />
superiore; gli studenti devono quin<strong>di</strong> recarsi necessariamente in strutture scolastiche poste<br />
838<br />
30<br />
633<br />
861<br />
Celibi<br />
Nubili<br />
Coniugati<br />
coniugate<br />
Divorziati<br />
Divorziate<br />
Vedovi<br />
Vedove<br />
Totale<br />
80
DP/1a<br />
81<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
nei comuni limitrofi. Esiste però un e<strong>di</strong>ficio in località Donico che ospitava la ex scuola<br />
alberghiera regionale.<br />
Nello specifico la SLP <strong>di</strong> ogni scuola è la seguente:<br />
SCUOLA<br />
DELL‘INFANZIA<br />
SCUOLA PRIMARIA<br />
SCUOLA<br />
SECONDARIA DI<br />
PRIMO GRADO<br />
1 SERVIZI PER<br />
L‘ISTRUZIONE<br />
―San Alessandro Martire‖<br />
Loc. Castione - Via giar<strong>di</strong>ni<br />
―Bice Ausenda‖<br />
Loc. Bratto - Via Confalonieri<br />
―Madre Geltrude Comensoli‖<br />
Loc. Dorga - Piazza Chiesa<br />
Scuola elementare Tomaso e<br />
Giovanni Albinoni<br />
Loc. Castione - Via G. B. Regalia<br />
Loc. Bratto<br />
Via Pio XI<br />
Scuola me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Castione ―Sandro<br />
Pertini‖<br />
Loc. Castione - Via Bono da<br />
Castione<br />
Superficie lorda <strong>di</strong><br />
pavimento mq<br />
Superficie <strong>di</strong><br />
pertinenza<br />
TOTALE<br />
TEORICO<br />
Slp (mq)<br />
1203<br />
1110<br />
595<br />
1992<br />
1724<br />
2584<br />
TOTALE REALE<br />
S1b MATERNA 2.909,05 8.168,05 11.077,10 14.220,40<br />
S1c -ELEMENTARE 3.716,54 3.747,56 7.464,10 8.200,50<br />
S1d MEDIAINFERIORE 2.584,02 2.326,98 4.911,00 3.928,80<br />
S1e MEDIA<br />
SUPERIORE*<br />
3.906,20 / 3.906,20 1.953,10<br />
TOTALE 13.115,81 14.242,59 27.358,40 28.302,80<br />
*ex scuola alberghiera <strong>di</strong> proprietà regionale<br />
Tali superfici rispettando con abbondanza i parametri quantitativi <strong>del</strong> D.M. 18/12/1975 .<br />
14%<br />
29%<br />
7%<br />
50%<br />
S1b MATERNA<br />
S1c -ELEMENTARE<br />
S1d MEDIAINFERIORE<br />
S1e MEDIA SUPERIORE
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Detti parametri stabiliscono i seguenti rapporti <strong>di</strong> superficie per studente :<br />
Materna/Infanzia 7,00 mq/alunno<br />
Elementari 6,11 mq/alunno<br />
Me<strong>di</strong>a<br />
Superiori<br />
previsioni D.M. 18/12/1975<br />
11,02 mq/alunno<br />
12,28 mq/alunno<br />
I servizi all‘Istruzione <strong>del</strong> <strong>Comune</strong> in analisi garantiscono i seguenti parametri, che sod<strong>di</strong>sfano<br />
pienamente il parametro ministeriale:<br />
Materna 26 mq/alunno<br />
Elementari 21 mq/alunno<br />
Me<strong>di</strong>a<br />
verifica D.M. 18/12/1975<br />
34 mq/alunno<br />
82
DP/1a<br />
83<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
5.2 IL SISTEMA PRODUTTIVO E IL QUADRO ECONOMICO OCCUPAZIONALE<br />
CONTESTO NAZIONALE<br />
I principali in<strong>di</strong>catori derivanti dalle indagini ISTAT mostrano una situazione <strong>del</strong>l‘occupazione<br />
e livello nazionale che riflette con evidenza l‘impatto <strong>del</strong>la crisi: il tasso <strong>di</strong> occupazione<br />
(me<strong>di</strong>a nazionale) perde tra il 2008 e il 2010 due punti percentuali circa, passando dal 58,7%<br />
al 56,9%. Le <strong>di</strong>fferenze sono significative nelle <strong>di</strong>verse aree <strong>del</strong> paese, dove nel 2010 il valore<br />
si attesta al 65% al nord e al 43.9% nel mezzogiorno. Con il peggioramento <strong>del</strong>la situazione<br />
economica i tassi <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione sono saliti ulteriormente ed oggi lo stesso si attesta<br />
all‘8,6%, con <strong>di</strong>fferenze notevoli nelle <strong>di</strong>verse aree <strong>del</strong> paese. La <strong>di</strong>soccupazione colpisce<br />
particolarmente la componente femminile e giovane: il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione giovanile è<br />
pari al 30,1% con un aumento <strong>di</strong> 1,8 su base annua.<br />
La crisi sta penalizzato tutti i settori economici, in particolare quello industriale: questa è una<br />
<strong>del</strong>le ragioni che ha portato ad una crescita così elevata <strong>del</strong>la <strong>di</strong>soccupazione in Lombar<strong>di</strong>a<br />
dove l‘industria in senso stretto ha una presenza molto importante, con una quota <strong>di</strong> occupati<br />
pari circa al 28%, mentre a livello nazionale lo stesso valore scende al 21%.<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
I dati relativi al sistema <strong>socio</strong>-economico locale sono spesso rappresentati e catalogati in<br />
particolare dalle banche dati nazionali ISTAT, dai tre rami principali <strong>del</strong>le attività:<br />
AGRICOLTURA, INDUSTRIA e tutte le ALTRE ATTIVITA‘. È interessante, in prima istanza, dare<br />
uno sguardo alla situazione occupazionale <strong>del</strong>l‘intero <strong>del</strong> territorio bergamasco per poi<br />
analizzare in dettaglio la situazione nel comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana ragionando per<br />
macro settori <strong>di</strong> occupazione.<br />
La situazione occupazionale nell‘area <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo è stata rilevata attraverso i<br />
dati messi a <strong>di</strong>sposizione dai centri per l‘impiego. All‘interno <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo i dati<br />
relativi all‘occupazione ed in modo particolare gli avviamenti subiscono un calo <strong>del</strong> 14.3%.<br />
Rispetto alla <strong>di</strong>stribuzione degli avviamenti tra i vari <strong>di</strong>stretti nel 2005 non ci sono rilevanti<br />
variazioni ed il saldo assunti-cessati resta positivo, ma si riduce <strong>del</strong>la metà rispetto all‘anno<br />
scorso e <strong>di</strong> due terzi rispetto al 2005. I motivi <strong>del</strong>le cessazioni rispetto al 2008 sono<br />
riconducibili ai licenziamenti per il 29% e alle <strong>di</strong>missioni per il 37%. Tra gli avviati al mondo<br />
<strong>del</strong> lavoro cresce lievemente il peso <strong>del</strong>le donne: nel 2005 costituivano il 38,5% mentre ora<br />
costituiscono il 47%. Il grafico che segue mostra le persone avviate all‘interno dei tre macro<br />
settori: primario, secondario e terziario.<br />
All‘interno dei settori in crisi, l‘agricoltura si mantiene pressoché costante, per tutto il periodo<br />
in esame, crescendo <strong>di</strong> circa 100 unità nel 2010 rispetto al 2007. Il settore commercio e<br />
servizi registra una contrazione nel 2009 <strong>di</strong> circa seimila persone mentre all‘industria va<br />
imputato il crollo <strong>del</strong>le persone avviate nel 2009 evidenziato anche precedentemente. Tra i<br />
settori virtuosi ve<strong>di</strong>amo il settore <strong>del</strong>l‘ Amministrazione, <strong>del</strong>la Fornitura <strong>di</strong> Energia, e <strong>del</strong><br />
Personale Domestico crescere lievemente.<br />
Per quanto riguarda il settore produttivo, si assiste ad un calo generalizzato in tutti i settori<br />
<strong>del</strong>la produzione industriale in Lombar<strong>di</strong>a e nelle sue Provincie. Nella provincia <strong>di</strong> Bergamo la<br />
produzione ha registrato un calo significativo: da una variazione me<strong>di</strong>a annua <strong>di</strong> 0.6 si è<br />
passati ad una variazione me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> -10 nel 2009 con un calo sostanziale nella produzione <strong>di</strong><br />
beni. Non si è registrato un calo solamente nella produzione industriale ma anche<br />
nell‘artigianato manifatturiero, nel commercio al dettaglio e nel settore dei servizi.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Industria Commercio e servizi Agricoltura<br />
Andamento <strong>del</strong>le persone avviate nei macro-settori occupazionali<br />
In un documento pubblicato dalla camera <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> Bergamo nel luglio 2011 intitolato<br />
―la congiuntura economica. Industria artigianato, commercio e servizi in provincia <strong>di</strong><br />
Bergamo nel secondo trimestre 2011‖ si evidenziano i trend principali nel mercato <strong>del</strong> lavoro<br />
e nella sfera occupazionale. ―Nel secondo trimestre <strong>del</strong>l‘anno 2011 la ripresa procede in<br />
provincia <strong>di</strong> Bergamo, così come in Lombar<strong>di</strong>a, a ritmi blan<strong>di</strong> e con ampi <strong>di</strong>vari tra i principali<br />
settori economici‖. La produzione manifatturiera cresce lentamente, il commercio e i servizi<br />
non mostrano segni <strong>di</strong> ripresa e soprattutto il volume d‘affari sembra essere <strong>di</strong>minuito<br />
soprattutto nel settore alimentare. Nel settore dei servizi si registra una ripresa solo nel<br />
comparto informatica e telecomunicazioni, mentre nei restanti servizi non vi evidenziano<br />
riprese. Nell‘industria e nell‘artigianato l‘incremento trimestrale degli addetti è<br />
rispettivamente <strong>del</strong> +0,2 e <strong>del</strong> +0,3 per cento. Nell’artigianato <strong>di</strong> produzione, l’indagine<br />
realizzata nel mese <strong>di</strong> luglio 2011 ha raccolto le risposte <strong>di</strong> 1.161 aziende (con almeno 3<br />
addetti) e ha evidenziato un trend positivo <strong>del</strong> 1.4% <strong>di</strong> crescita.<br />
Relativamente al settore occupazionale, il numero degli addetti aumenta <strong>di</strong> +0.5% per il<br />
secondo trimestre consecutivo ed è superiore alla me<strong>di</strong>a lombarda (+0.22); la variazione su<br />
base annua è in miglioramento e -0.1 rispetto ad un anno fa. Come riportato dal documento,<br />
gli addetti nel settore <strong>del</strong>la meccanica aumentano , <strong>di</strong>minuiscono quelli <strong>del</strong> settore tessile: su<br />
13 settori, 6 riportano variazioni negative (oltre al tessile, i minerali non metalliferi, chimica,<br />
abbigliamento, legno-mobili e gomma-plastica). Progressi, oltre che nella meccanica, nella<br />
siderurgia, nei mezzi <strong>di</strong> trasporto, negli alimentari e pelli-calzature. Stazionarietà nei restanti<br />
settori. Di seguito si riportano alcuni grafici esplicativi.<br />
84
DP/1a<br />
85<br />
Variazione produzione industriale nella provincia <strong>di</strong> Bergamo<br />
(Fonte:Camera <strong>di</strong> Commercio BG)<br />
Occupazione nell‘industria e variazione <strong>del</strong>la produzione<br />
(Fonte:Camera <strong>di</strong> Commercio BG)<br />
5.2.1 IL MERCATO DEL LAVORO A <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
L‘analisi relativa alla componente attiva <strong>del</strong>la popolazione <strong>di</strong> Castione viene condotta<br />
attraverso la <strong>di</strong>samina dei dati relativi al 14° Censimento <strong>del</strong>la Popolazione e relativi<br />
aggiornamenti, in riferimento ai principali settori economici: agricoltura, industria, e altre<br />
attività.<br />
A livello provinciale , il settore agricolo è quello che ha subito negli ultimi decenni le per<strong>di</strong>te più<br />
significative, in particolare dagli anni 1971 fino al 2001 con <strong>di</strong>minuzioni <strong>di</strong> addetti, specialmente<br />
per i territori <strong>del</strong> circondario bergamasco, in quanto sono state in<strong>di</strong>viduate sul territorio altre<br />
vocazioni per il sistema economico. Il settore che invece registra incrementi notevoli è<br />
rappresentato dall‘industria che si caratterizza invece per un sostanziale e generale aumento <strong>del</strong><br />
numero degli addetti e <strong>del</strong>le unità locali sempre a partire dagli anni ‗70.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
I dati relativamente all‘ambito provinciale n°7 riferiti al XIV censimento <strong>del</strong>la popolazione mostrano<br />
i seguenti dati:<br />
A livello comunale e relativamente all‘occupazione si nota che la popolazione <strong>di</strong>soccupata è<br />
costituita da 69 persone, mentre gli occupati rappresentano il 44% <strong>del</strong>la popolazione. La classe <strong>di</strong><br />
occupati più rappresentativa è occupata nel settore dei servizi, seguito da quello industriale e dal<br />
settore agricolo.<br />
(n) (%)<br />
Non forze lavoro 1890 54,4<br />
Forze lavoro 1586 45,6<br />
Occupati 1517 43,6<br />
Agricoltura 23 0,7<br />
Industria 627 18<br />
Servizi 867 24,9<br />
Disoccupati 69 2<br />
Dati si sintesi sulla situazione occupazionale 2010<br />
Di seguito vengono riportati i dati relativi al censimento <strong>del</strong> 2001. Nonostante si riconosca che gli<br />
stessi non siano più in grado <strong>di</strong> rappresentare le <strong>di</strong>namiche o<strong>di</strong>erne e la congiuntura economica<br />
attuale, <strong>di</strong> fatto rappresentano l‘unico dato <strong>di</strong>sponibile.<br />
La tabella sottostante in<strong>di</strong>ca che all‘interno <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Castione il settore in grado <strong>di</strong><br />
garantire un‘offerta lavorativa consistente è quello industriale e <strong>del</strong>le alte attività, in linea<br />
con il dato provinciale. Il numero <strong>di</strong> occupati è pari a 1374, il 48% nell‘industria e 50% nelle<br />
altre attività prevalentemente legate ai servizi e il 2% nel settore agricolo.<br />
86
DP/1a<br />
87<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Occupati per attività economica a Castione ( ISTAT Censimento popolazione 2001)<br />
Dall‘analisi dei dati Istat per classi d‘età, si evince che la parte significativa <strong>di</strong> occupati ha<br />
una età prevalentemente compresa tra i 30-54 anni; essi rappresentano quasi la metà <strong>del</strong>la<br />
popolazione <strong>di</strong> occupati totali.<br />
Occupati per classe <strong>di</strong> età - ISTAT 2001.<br />
Agricoltura Industria Altre attività Totale occupati<br />
castione 25 661 688 1374<br />
Provincia 9492 226674 200462 436628<br />
Classe <strong>di</strong> età da 15 anni in poi<br />
15-19 20-29 30-54 55 e più Totale<br />
Castione 2 3 8 12 25<br />
Provincia <strong>di</strong> BG 11.514 101.965 283.704 29.445 426.628<br />
occupati per classe <strong>di</strong> età (ISTAT Censimento popolazione 2001)<br />
Relativamente ai livelli occupazionali si mostrano il tasso <strong>di</strong> attività, il tasso <strong>di</strong> occupazione e<br />
il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione per il comune <strong>di</strong> Castione alla data 31 <strong>di</strong>cembre 2010. Il tasso <strong>di</strong><br />
attività, costituito dal rapporto tra le Forze Lavoro e la Popolazione <strong>di</strong> 15 anni, è pari a 52.4; il<br />
tasso <strong>di</strong> occupazione, pari al rapporto tra Occupati e Popolazione residente dai 15 ai 64 anni è<br />
pari a 59.6 mentre il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, dato dal rapporto tra forze lavoro e <strong>di</strong>soccupati,<br />
è pari a 5,2.<br />
Utilizzando i dati aggiornati al 2010 si <strong>di</strong>scuterà <strong>di</strong> seguito <strong>del</strong>la struttura occupazionale<br />
all‘interno <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Castione. Come si evince dai dati riportati <strong>di</strong> seguito i dati comunali<br />
sono in linea con quelli provinciali, mentre si <strong>di</strong>scostino dal dato nazionale soprattutto<br />
relativamente al tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione e <strong>di</strong> occupazione.<br />
Tasso<br />
Tasso attività Tasso<br />
<strong>di</strong>soccupazione<br />
Occupazione<br />
Castione 4.4 53.5 64.6<br />
Provincia <strong>di</strong> BG 3.7 52.6 63.8<br />
Italia 8.4 48.1 57.6<br />
Tassi occupazionali 2010 (ISTAT)<br />
Uno sguardo agli unici dati <strong>di</strong>sponibili classificabili per occupazione e sesso,relativi al<br />
Censimento <strong>del</strong>la popolazione 2001, mette in evidenza come il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione si<br />
allinea in<strong>di</strong>cativamente con la me<strong>di</strong>a provinciale, assumendo valori maggiori per la<br />
popolazione femminile.<br />
Tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione per sesso - ISTAT 2001.<br />
Maschi Femmine Totale<br />
Castione 3.3 8.2 4.9<br />
Provincia <strong>di</strong> BG 2,6 5,26 3,64<br />
Tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione per sesso (Fonte: ISTAT)
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Relativamente al tasso <strong>di</strong> occupazione, sia a livello provinciale che a livello comunale, la<br />
componente femminile è caratterizzata da un tasso <strong>di</strong> occupazione più basso rispetto alla<br />
parte maschile. Ciò rispecchia il <strong>di</strong>vario occupazionale <strong>di</strong> genere riscontrabile su tutto il<br />
territorio nazionale.<br />
Tasso <strong>di</strong> occupazione per sesso - ISTAT 2001.<br />
Maschi Femmine Totale<br />
Castione 68.7 31.25 49.55<br />
Provincia <strong>di</strong> BG 65.03 38.42 51.40<br />
5.2.2 IL SISTEMA PRODUTTIVO – 8° CENSIMENTO DELL’INDUSTRIA E DEI SERVIZI<br />
(2001)<br />
Gli unici dati <strong>di</strong>sponibili sul sistema produttivo fanno riferimento al censimento <strong>del</strong>l‘industria<br />
e dei servizi, i cui dati verranno <strong>di</strong> seguito presentati. Nel presente paragrafo si esprimono le<br />
<strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>le unità locali per sezione <strong>di</strong> attività economica nel comune <strong>di</strong> Castione, alla<br />
data <strong>del</strong> censimento 2001.<br />
Il campo <strong>di</strong> osservazione <strong>del</strong> censimento <strong>del</strong>l‘industria e dei servizi è costituito da tutte le<br />
unità locali (ossia il luogo fisico in cui le unità giuri<strong>di</strong>co - economiche esercitano una o più<br />
attività economiche) che esercitano una (o più) <strong>del</strong>le attività economiche elencate <strong>di</strong> seguito.<br />
Per attività economica si intende l‘azione produttiva risultato <strong>di</strong> un concorso <strong>di</strong> mezzi<br />
(impianti, professioni, processi <strong>di</strong> fabbricazione, rete d‘informazione, prodotti) che portano<br />
alla formazione <strong>di</strong> beni o servizi. Le attività economiche che compongono il campo <strong>di</strong><br />
osservazione oggetto <strong>del</strong> censimento <strong>del</strong>l'industria e dei servizi ripartite per settore <strong>di</strong> attività<br />
sono:<br />
INDUSTRIA<br />
01.13.1 Colture viticole e aziende vitivinicole;<br />
01.25.5 Allevamento <strong>di</strong> altri animali (ad esempio i cani, cavalli in scuderie);<br />
01.4 Attività dei servizi connessi all‘agricoltura e alla zootecnia (ad esempio servizio <strong>di</strong><br />
noleggio <strong>di</strong> macchine agricole);<br />
01.5 Caccia e cattura animali per allevamento e ripopolamento <strong>di</strong> selvaggina, compresi i<br />
servizi connessi;<br />
02 Silvicoltura e utilizzazione <strong>di</strong> aree forestali e servizi connessi;<br />
05 Pesca, piscicoltura e servizi connessi (allevamenti ittici in acque marine o lagunari e in<br />
acque dolci ad esclusione <strong>di</strong> quelli esercitati presso aziende agricole);<br />
10 Estrazioni <strong>di</strong> minerali;<br />
15-37 Attività manifatturiere;<br />
40-41 Produzione e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energia elettrica, gas e acqua;<br />
45 Costruzioni;<br />
COMMERCIO<br />
50-52 Commercio all‘ingrosso e al dettaglio, Interme<strong>di</strong>ari <strong>del</strong> commercio;<br />
ALTRI SERVIZI<br />
55 Pubblici esercizi, alberghi, bar, ristoranti, Agriturismo;<br />
60-63 Trasporti, Magazzinaggio, Comunicazioni;<br />
65-67 Interme<strong>di</strong>azione monetaria e finanziaria;<br />
88
DP/1a<br />
89<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
70-74 Attività immobiliari, Noleggio, Informatica, Ricerca, Altre attività professionali ed<br />
impren<strong>di</strong>toriali;<br />
75 Pubblica Amministrazione e Difesa5; Assicurazione sociale obbligatoria;<br />
80 Istruzione (pubblica e privata);<br />
85 Sanità ed altri servizi sociali (pubblici e privati);<br />
90 Smaltimento dei rifiuti soli<strong>di</strong>, <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong> scarico e simili;<br />
91 Attività <strong>di</strong> organizzazioni associative n.c.a. (ad esclusione <strong>del</strong>la categoria ―Attività <strong>del</strong>le<br />
organizzazioni religiose‖);<br />
92 Attività ricreative, culturali e sportive;<br />
93 Altre attività dei servizi.<br />
Glossario:<br />
Di seguito vengono riportati i dati riferiti alla Provincia <strong>di</strong> Bergamo e nello specifico per il<br />
comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana riguardanti le unità locali, le imprese e gli addetti.<br />
Imprese, unità locali e addetti<br />
Imprese Istituzioni <strong>del</strong>le imprese<br />
Unità locali<br />
<strong>del</strong>le Istituzioni totale Addetti ogni<br />
100 abitanti<br />
n. addetti n. addetti n. addetti<br />
Castione 402 15 436 836 25 90 461 926 28,1<br />
Provincia 78.164 4.504 84.261 362.621 5.940 48.308 90.201 410.929 42,2<br />
Fonte: ISTAT 8° Censimento <strong>del</strong>l‘industria e dei servizi 2001<br />
Imprese per settore <strong>di</strong> attività economica<br />
Castione Provincia<br />
Agricoltura e pesca (a) 4 317<br />
Industria estrattiva - 60<br />
Industria manifatturiera 54 12.358<br />
Energia,gas e acqua - 40<br />
Costruzioni 109 16.040<br />
Commercio e riparazioni 96 18.846<br />
Alberghi e pubblici esercizi 65 3.975<br />
Trasporti e comunicazioni 9 2.570<br />
Cre<strong>di</strong>to e assicurazioni 2 1.637<br />
Altri servizi 63 22.321<br />
Fonte: ISTAT 8° Censimento <strong>del</strong>l‘industria e dei servizi 2001<br />
Unità locali e addetti <strong>del</strong>le imprese per settore <strong>di</strong> attività economica<br />
Unità locali Addetti<br />
Castione Provincia Castione Provincia<br />
Agricoltura e pesca (a) 4 323 12 631<br />
Industria estrattiva - 94 - 739<br />
Industria manifatturiera 58 13.604 134 160.237<br />
Energia,gas e acqua - 108 - 1.653<br />
Costruzioni 112 16.543 212 46.976
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Commercio e riparazioni 106 20.485 159 55.011<br />
Alberghi e pubblici esercizi 69 4.262 175 12.943<br />
Trasporti e comunicazioni 11 3.119 32 18.354<br />
Cre<strong>di</strong>to e assicurazioni 7 2.398 15 10.960<br />
Altri servizi 69 23.325 97 55.117<br />
totale 436 84.261 836 362.621<br />
Fonte: ISTAT 8° Censimento <strong>del</strong>l‘industria e dei servizi 2001<br />
Unità locali <strong>del</strong>le imprese e <strong>del</strong>le istituzioni per classe <strong>di</strong> addetti<br />
Castione Provincia<br />
1 257 46.459<br />
2 103 14.627<br />
3 - 5 68 12.869<br />
6 - 9 12 5.255<br />
10 - 15 7 3.161<br />
16 - 19 - 979<br />
20 - 49 2 2.073<br />
50 - 99 - 614<br />
100 - 249 - 312<br />
250 e più - 91<br />
unità senza addetti 12 3.761<br />
totale 461 90.201<br />
Fonte: ISTAT 8° Censimento <strong>del</strong>l‘industria e dei servizi 2001<br />
Come è possibile evincere dalle tabelle sopra presentate il imprese totali all‘interno <strong>del</strong><br />
comune sono 402, alla data <strong>del</strong>l‘ultimo censimento; le unità locali sono 461 e <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong><br />
926 addetti impiegati soprattutto nel settore <strong>del</strong>le costruzioni e <strong>del</strong>le riparazioni oltre che nel<br />
settore turistico che è molto sviluppato sul territorio <strong>di</strong> Castione. All‘interno <strong>del</strong>le unità locali<br />
<strong>del</strong>le imprese e <strong>del</strong>le istituzioni, la classe <strong>di</strong> addetti più significativa è rappresentata da 1, 2,<br />
3-5 classe <strong>di</strong> addetti mostrando la struttura piccola-me<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le aziende.<br />
5.3 IL SISTEMA AGRICOLO<br />
PIANO AGRICOLO PROVINCIALE 2007 – 2009 DELLA PROVINCIA DI BERGAMO<br />
La Provincia <strong>di</strong> Bergamo ha redatto il Piano Agricolo per gli anni 2007 – 2009, al fine <strong>di</strong><br />
dotarsi <strong>di</strong> uno strumento <strong>di</strong> indagine <strong>del</strong>la realtà agricola bergamasca e <strong>del</strong>ineare obiettivi e<br />
in<strong>di</strong>rizzi <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong> comparto. Da questo strumento il Pgt può trarre utili dati quantitativi<br />
e qualitativi <strong>del</strong> sistema agricolo <strong>del</strong> territorio.<br />
La provincia <strong>di</strong> Bergamo presenta caratteristiche ambientali e morfologiche articolate e<br />
<strong>di</strong>fferenti fra loro, e al suo interno si possono riconoscere tre tipologie geo – ambientali, quali<br />
la pianura, la collina e la zona montana. Questa realtà territoriale ha generato sistemi agricoli<br />
che si <strong>di</strong>fferenziano sia per le loro caratteristiche agro ambientali che per quelle strutturali e<br />
produttive <strong>del</strong>le aziende agricole presenti in ogni singolo sistema.<br />
Nel sistema <strong>del</strong>l‘agricoltura montana e/o pedemontana, l‘attività agricola presenta<br />
caratteristiche <strong>di</strong> marginalità, indotte principalmente dalle limitazioni naturali e territoriali. In<br />
90
DP/1a<br />
91<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
questo sistema si concentra la maggior parte <strong>del</strong>la superficie forestale, i pascoli e la maggior<br />
parte <strong>del</strong>le produzioni tipiche provinciali legate alla zootecnia montana, in particolare<br />
l‘allevamento <strong>di</strong> bovini da latte.<br />
GLI ASPETTI STRUTTURALI<br />
Sistemi agricoli e sud<strong>di</strong>visione in unità agrario – forestali<br />
Dall‘estrapolazione dei dati forniti dal Sistema Informativo Agricolo Regione Lombar<strong>di</strong>a -<br />
SIARL – si possono in<strong>di</strong>viduare sull‘intero territorio provinciale, per l‘anno 2006, 5.174<br />
aziende agricole, <strong>di</strong> cui 1.768 presenti nel sistema montano o pedemontano.<br />
La superficie agraria utile 23 me<strong>di</strong>a <strong>del</strong>le aziende a livello provinciale è <strong>di</strong> 15,25 Ha, e risulta<br />
maggiore nel sistema montano (19,70 Ha/azienda) per la forte presenza <strong>di</strong> pascoli collegati<br />
all‘attività zootecnica <strong>del</strong>l‘alpeggio.<br />
23 Calcolata considerando tutta la superficie destinata a coltivazioni agrarie, comprese quelle destinate a “riposo” ai<br />
fini <strong>del</strong> pagamento “PAC”, non considerando quin<strong>di</strong> le superfici boschive.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Al fine <strong>di</strong> comprendere le <strong>di</strong>namiche correnti <strong>del</strong> settore è importante analizzare la<br />
<strong>di</strong>stribuzione dei titolari <strong>di</strong> azienda agricola nelle <strong>di</strong>verse fasce <strong>di</strong> età, in modo da<br />
comprendere come il sistema possa mantenersi e perpetuarsi, o mo<strong>di</strong>ficarsi nel me<strong>di</strong>o o<br />
lungo periodo.<br />
Il Piano Agricolo utilizza quin<strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce, utile a rilevare il ricambio generazionale e le sue<br />
evoluzioni, dato dal rapporto tra il numero dei titolari con meno <strong>di</strong> 40 anni e il numero <strong>di</strong><br />
titolari aventi un‘età maggiore <strong>di</strong> 65 anni. A livello provinciale questo rapporto tende a uno; la<br />
quantità <strong>di</strong> giovani titolari è quin<strong>di</strong> pari a quella dei titolari anziani, sintomo <strong>di</strong> un equilibrato<br />
ricambio generazionale. Nel sistema <strong>del</strong>l‘agricoltura montana l‘in<strong>di</strong>ce è pari a 1,74, contro lo<br />
0,84 <strong>del</strong>l‘agricoltura periurbana e lo 0,74 <strong>di</strong> quella <strong>del</strong>la pianura. Tale fenomeno è<br />
probabilmente da imputarsi al fatto che il red<strong>di</strong>to <strong>del</strong>le aziende periurbane e <strong>di</strong> pianura è più<br />
elevato <strong>di</strong> quello montano, determinando un ritardo <strong>del</strong> cambio generazionale.<br />
92
DP/1a<br />
93<br />
LE PRODUZIONI ANIMALI<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Il comparto <strong>del</strong>l‘allevamento dei bovini, e in particolare quello legato alla produzione <strong>di</strong> latte,<br />
è l‘elemento produttivo che caratterizza maggiormente l‘agricoltura bergamasca. Il numero<br />
<strong>di</strong> allevamenti bovini sul territorio provinciale ammonta a 2.141 unità, per un totale <strong>di</strong><br />
149.001 capi 24 .<br />
24 Fonte dati: SIARL 2006.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
La filiera lattiero casearia è l‘elemento produttivo più caratterizzante il territorio bergamasco.<br />
Il 67,08% <strong>del</strong>la produzione è concentrata nel sistema <strong>del</strong>l‘agricoltura <strong>di</strong> pianura, il 22,32% in<br />
quella periurbana e 10,60% in quella montana o pedemontana.<br />
L‘analisi strutturale degli allevamenti <strong>di</strong> bovine da latte ha messo in evidenza l‘insufficiente<br />
consistenza <strong>del</strong>le mandrie nel sistema <strong>del</strong>l‘agricoltura montana, mentre nei restanti sistemi il<br />
settore appare ben strutturato e sviluppato. La trasformazione aziendale <strong>del</strong> latte prodotto<br />
riveste tuttavia un‘importanza economica rilevante nel sistema montano, all‘interno <strong>del</strong> quale<br />
la quantità <strong>di</strong> latte trasformato rappresenta una me<strong>di</strong>a <strong>del</strong> 25% <strong>di</strong> quello totalmente<br />
prodotto.<br />
Per quanto riguarda il comparto suini, in provincia <strong>di</strong> Bergamo si rilevano 181 allevamenti,<br />
per un totale <strong>di</strong> 279.922 capi.<br />
94
DP/1a<br />
95<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Gli allevamenti specializzati sono un centinaio, e le loro tipologie sono quelle a ciclo aperto da<br />
ingrasso, a ciclo chiuso e alcuni <strong>di</strong> svezzamento.<br />
Il comparto avicolo consta <strong>di</strong> 105 allevamenti, per un numero totale <strong>di</strong> 3.455.249 capi.<br />
Gli allevamenti ovicaprini sono 390 e il patrimonio ammonta a 53.767 capi, <strong>di</strong> cui 31.026<br />
pecore e 7.155 capre.<br />
L‘allevamento ovino è svolto principalmente da pastori vaganti che trascorrono il periodo<br />
estivo sulle Alpi orobiche e gli altri perio<strong>di</strong> nella pianura lombarda. Sul territorio bergamasco<br />
si riscontrano 25 pastori vaganti attivi, per un gregge complessivo <strong>di</strong> 1.300 capi, nonché<br />
qualche allevamento stanziale, con circa 150 – 200 capi, e molti piccoli allevamenti familiari.<br />
Questo comparto soffre purtroppo <strong>del</strong>la riduzione dei consumi e dei prezzo <strong>del</strong> settore<br />
zootecnico nel suo complesso, nonché <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>sagevoli <strong>del</strong>l‘attività vagante e il<br />
basso ritorno economico. La maggiore concentrazione <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> attività si può rilevare<br />
nel sistema <strong>del</strong>l‘agricoltura montana, soprattutto in Valle Seriana Superiore, dove il<br />
patrimonio ovino conta 15.239 capi.<br />
Anche l‘allevamento caprino vive una situazione problematica, data principalmente dalla<br />
ridotta remunerazione <strong>del</strong> prezzo <strong>del</strong> latte conferito ai caseifici. Il suo punto <strong>di</strong> forze è tuttavia<br />
la trasformazione casearia aziendale, che consente una maggiore remunerazione, dovuta al<br />
valore aggiunto <strong>del</strong>la ven<strong>di</strong>ta <strong>del</strong> prodotto finale.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
LE PRODUZIONI VEGETALI<br />
I seminativi sono localizzati nel sistema <strong>del</strong>l‘agricoltura <strong>di</strong> pianura e in quella periurbana, ma<br />
praticamente inesistenti in quella montana o pedemontana. I prati permanenti sono<br />
localizzati nelle aree <strong>di</strong> pianura, nella fascia pedemontana e nei fondovalle e la pratica <strong>di</strong><br />
fienagione è legata <strong>di</strong>rettamente all‘attività <strong>di</strong> allevamento. I pascoli sono legati all‘attività <strong>di</strong><br />
alpeggio, e sono presenti esclusivamente nel sistema agricolo montano.<br />
Localizzazione dei seminativi nei <strong>di</strong>versi sistemi agricoli e dei prati e pascoli<br />
96
DP/1a<br />
97<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Il Piano Agricolo Provinciale analizza in modo specifico le caratteristiche <strong>di</strong> ogni sistema<br />
agricolo, mettendo in luce gli aspetti strutturali e gli in<strong>di</strong>rizzi produttivi più significativi.<br />
Il comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana rientra nell‘unità 13 – Comunità montana Valle Seriana<br />
superiore.<br />
Caratteristiche <strong>del</strong> sistema: In questo sistema si possono in<strong>di</strong>viduare 230 aziende agricole, <strong>di</strong><br />
cui il 26,89% con titolare <strong>di</strong> età inferiore a 40 anni, il 56,30% con titolare <strong>di</strong> età compresa tra<br />
i 40 e i 65 anni, e il 16,81% con età superiore ai 65 anni.<br />
Il 14% <strong>del</strong>le aziende ha un‘ampiezza tra i 10 e i 20 Ha, il 30% superiore ai 20 Ha, e il 56% con<br />
superficie fino a 10 Ha.La coltivazione più <strong>di</strong>ffusa è il prato stabile (1.044,93 Ha), a cui si<br />
aggiungono i prati avvicendati (156,35 Ha), i pascoli (7.979,51 Ha) e il mais ceroso (54,02), la<br />
cui produzione è destinata all‘allevamento zootecnico.<br />
All‘interno <strong>del</strong>la filiera zootecnica, sono presenti:<br />
152 allevamenti <strong>di</strong> bovini, che contano 1.046 capi <strong>di</strong> vacche da latte, 1.347 vacche<br />
da carne e 243 capi da carne;<br />
89 <strong>di</strong> ovicaprini, che contano 15.239 pecore e 1.247 capre;<br />
79 allevamenti <strong>di</strong> bovine da latte, che contano 1.046 vacche da latte per una<br />
produzione totale annua <strong>di</strong> 4.934.821 Kg <strong>di</strong> latte, <strong>di</strong> cui il 39% viene trasformato<br />
<strong>di</strong>rettamente dagli allevatori;<br />
439 arnie per la produzione <strong>di</strong> miele.<br />
Si rilevano inoltre 6 aziende agrituristiche, <strong>di</strong> cui 5 con ristorazione e 3 che forniscono<br />
alloggio, nonché 4 fattorie <strong>di</strong>dattiche con una capacità ricettiva totale <strong>di</strong> 160 persone, pari ad<br />
una me<strong>di</strong>a per azienda <strong>di</strong> 40 persone.<br />
LE RISORSE FORESTALI E AGRO – AMBIENTALI<br />
La risorsa bosco occupa il 39% <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo e il 60% <strong>di</strong> quella<br />
agraria e forestale. Essa assume notevole importanza all‘interno <strong>del</strong> territorio in quanto<br />
svolge una funzione ambientale per la conservazione <strong>del</strong>la bio<strong>di</strong>versità, la protezione <strong>del</strong><br />
territorio e la <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong> clima; il mantenimento <strong>di</strong> questa valenza multifunzionale necessita<br />
quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> una particolare attenzione nel momento pianificatorio e gestionale.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
La superficie boscata <strong>del</strong>la provincia possiede una consistenza <strong>di</strong> 107.974,65 Ha 25 , ed è<br />
concentrata nei territori montani o <strong>di</strong> collina, dove il bosco occupa me<strong>di</strong>amente il 53% <strong>del</strong><br />
territorio.<br />
Dati provinciali relativi alla risorsa bosco per sistemi agricoli e unità agrario – forestale. La<br />
maggior parte dei boschi presenti sono governati a ceduo, pari al 73% <strong>del</strong>la superficie<br />
boscata, <strong>di</strong> cui l‘85% sono boschi <strong>di</strong> latifoglie e il 15% boschi misti governati a ceduo (ceduo<br />
coniferato). I boschi <strong>di</strong> conifere interessano 25.440,17 Ha <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong>l‘agricoltura<br />
montana, in particolare <strong>del</strong>la Val Brembana, Val Seriana Superiore e Val <strong>di</strong> Scalve. Il bosco ad<br />
alto fusto <strong>di</strong> latifoglie possiede una consistenza particolarmente bassa e occupa lo 0,3% <strong>del</strong><br />
territorio boscato.<br />
25 Fonte dati: D.U.S.A.F. – Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e Forestali.<br />
98
DP/1a<br />
99<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
La superficie boscata nelle aree montane raggiunge il 53%, superiore alla me<strong>di</strong>a regionale<br />
(40%), mentre il coefficiente <strong>di</strong> boscosità <strong>del</strong> sistema <strong>di</strong> pianura è nettamente inferiore a<br />
quello me<strong>di</strong>o regionale. da questi dati si deduce che nell‘area montana e collinare i boschi<br />
hanno raggiunto una tale estensione da porre problemi <strong>di</strong> mantenimento <strong>del</strong>la<br />
<strong>di</strong>versificazione ambientale, inteso come giusto rapporto tra pascoli, prati, coltivi e bosco <strong>di</strong><br />
espansione.<br />
La superficie totale <strong>di</strong> pascoli condotta da azienda agricole ammonta a 22.349,71 Ha, <strong>di</strong> cui<br />
1.541 Ha sono gestiti come prato pascolo. Le superfici classificate a pascolo dal D.U.S.A.F.<br />
sono invece 37.257,43; tale <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> consistenza <strong>di</strong> pascoli è dovuta principalmente<br />
all‘abbandono <strong>di</strong> quelli meno produttivi e dei pascoli con colonizzazione arborea/arbustiva in<br />
atto. L‘utilizzo dei pascoli viene effettuato tramite la pratica degli alpeggi, sui quali vengono<br />
monticate mandrie bovine e ovicaprine.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
L‘agricoltura montana bergamasca presenta in generale i caratteri strutturali e produttivi<br />
tipici <strong>del</strong>l‘agricoltura alpina, con tutti i limiti e le criticità dovute al <strong>di</strong>sagio e alla progressiva<br />
marginalità. I forti svantaggi naturali 26 conferiscono con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> produzione<br />
notevolmente più <strong>di</strong>fficili rispetto agli altri sistemi agricoli provinciali.<br />
Nonostante queste <strong>di</strong>fficoltà si possono cogliere vantaggi ambientali, economici e sociali nella<br />
potenziale multifunzionalità che l‘ambiente alpino, e in particolare il sistema <strong>del</strong>le malghe,<br />
possono offrire.<br />
26 Orografia, rigi<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> clima e infrastrutture presenti.<br />
100
DP/1a<br />
101<br />
5.4 IL SISTEMA TURISTICO<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
La Lombar<strong>di</strong>a risulta essere una regione molto fruttuosa dal punto <strong>di</strong> vista turistico per la<br />
variegata offerta che è in grado <strong>di</strong> assicurare, dando ai turisti la possibilità <strong>di</strong> recarsi in luoghi<br />
dai caratteri molto <strong>di</strong>versi. Da Milano, a Bergamo al Lago <strong>di</strong> Garda cosi come il Lago <strong>di</strong> Como,<br />
per non escludere la città <strong>di</strong> Bergamo, Verona e tante altre destinazioni che rendono l‘offerta<br />
culturale molto varia. Alla presenza <strong>di</strong> ricchezze naturali e culturali segue una <strong>di</strong>stribuzione<br />
sod<strong>di</strong>sfacente <strong>di</strong> esercizi ricettivi localizzati soprattutto nei capoluoghi principali ma <strong>di</strong>stribuiti<br />
anche nelle aree collinari, <strong>di</strong> montagna e <strong>di</strong> pianura.<br />
Prima <strong>di</strong> inoltrarci nella spiegazione <strong>del</strong> sistema turistico <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la<br />
Presolana si presenteranno i dati prodotti dall‘osservatorio <strong>del</strong> turismo <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong><br />
Bergamo, in grado <strong>di</strong> dare un‘immagine a grande scala <strong>del</strong>la <strong>di</strong>mensione dei flussi turistici e<br />
<strong>del</strong>la ricettività all‘interno <strong>del</strong> territorio provinciale.<br />
5.4.1 LA DINAMICA PROVINCIALE<br />
LE STRUTTURE RICETTIVE<br />
Le tabelle che seguono presentano i dati relativi alla ricettività per aree sistema in termini <strong>di</strong><br />
strutture. Come si evince dalla tabella v‘è stato un complessivo debole aumento <strong>del</strong>le<br />
strutture ricettive alberghiere rispetto al 2005, ed un aumento significativo <strong>del</strong>le strutture<br />
extralberghiere quali gli agriturismo, che passano da 35 a 40, gli affitta camere, che passano<br />
da 16 a 64, <strong>del</strong>le case per vacanze e <strong>del</strong>le strutture non alberghiere in generale. L‘aumento<br />
più significativo si registra nell‘area <strong>di</strong> Bergamo, isola e pianura, mentre nella zona <strong>del</strong>le<br />
orobie prevalgono ancora le strutture alberghiere.<br />
Fonte: Osservatorio <strong>del</strong> turismo. Provincia <strong>di</strong> Bergamo 2010<br />
Ad un aumento <strong>del</strong>le strutture ricettive, è seguito un corrispettivo aumento dei posti letto,<br />
che nella zona <strong>di</strong> Bergamo, Isola e Pianura sono aumentati <strong>del</strong> 44%, nella zona dei laghi <strong>del</strong>
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
18% mentre nelle orobie i posti letto sono <strong>di</strong>minuiti <strong>di</strong> <strong>del</strong> 5%, come è possibile notare dalla<br />
tabella sottostante.<br />
Fonte: Osservatorio <strong>del</strong> turismo. Provincia <strong>di</strong> Bergamo 2010<br />
In sintesi, la ricettività alberghiera ha fatto registrare un incremento pari a oltre il 17% in<br />
termini <strong>di</strong> posti letto, con l‘aumento <strong>di</strong> 16 strutture alberghiere. La ricettività famigliare è<br />
oggetto <strong>di</strong> un fortissimo incremento grazie alla moltiplicazione <strong>di</strong> quasi tutte le tipologie<br />
presenti (affittacamere, case vacanze e b&b), con la sola eccezione degli agriturismo, che,<br />
pur cresciuti, costituivano già una modalità ricettiva consolidata negli anni 2000. La ricettività<br />
extralberghiera tra<strong>di</strong>zionale (campeggi, ostelli, villaggi, rifugi) segnala una sostanziale<br />
stabilità, con qualche contrazione nel settore dei campeggi.<br />
Come riporta il Rapporto sul turismo, prodotto dall‘osservatorio, ―nell‘area <strong>del</strong>le Orobie<br />
―prosegue il processo <strong>di</strong> razionalizzazione <strong>del</strong>l‘offerta alberghiera che si traduce in un<br />
ri<strong>di</strong>mensionamento complessivo <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le strutture (8 in meno dal 2005 al 2010) e<br />
dei posti letto, con un decremento <strong>di</strong> oltre il 5%; il saldo rappresenta tuttavia il risultato <strong>di</strong> 27<br />
chiusure (per lo più nelle fasce basse) e <strong>di</strong> 10 nuove aperture, il che testimonia che la<br />
<strong>di</strong>namica è in atto, in particolare in Val Seriana, dove si riscontra il maggior numero <strong>di</strong><br />
aperture, come mostra la fig.1.1.1. Le chiusure riguardano per lo più alberghi ad 1 o 2 stelle,<br />
per alcuni dei quali in realtà si tratta <strong>di</strong> un passaggio verso la categoria superiore. Il processo<br />
<strong>di</strong> ri<strong>di</strong>mensionamento <strong>del</strong>l‘offerta alberghiera <strong>del</strong>le valli orobiche si era già verificato in modo<br />
sensibile tra il 1990 e il 2005 ed è ormai chiaro che tale processo continua con trend<br />
costante, come mostra il grafico 1.1.3, ma la <strong>di</strong>namica in atto evidenzia anche che è<br />
accompagnato da un processo <strong>di</strong> cambiamento e <strong>di</strong> riqualificazione <strong>del</strong>l‘offerta, come<br />
<strong>di</strong>mostra una recente indagine specifica effettuata dall‘Osservatorio turistico‖ (Osservatorio<br />
Turistico <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Bergamo, Rapporto 2010, pag.19).<br />
Relativamente alle strutture non alberghiere, continua il forte incremento <strong>del</strong>le tipologie <strong>di</strong><br />
ricettività familiare. I posti letto offerti dalle strutture extralberghiere come agriturismo,<br />
affittacamere, case vacanze, case per ferie e B&B superano un quinto dei posti letto offerti<br />
dagli alberghi. E‘ quin<strong>di</strong> oggettivo constatare che oggi la ricettività famigliare rappresenta<br />
una reale alternativa alla ricettività alberghiera soprattutto per il turista leisure‖. La ricettività<br />
extra-alberghiera tra<strong>di</strong>zionale invece registra modesti cambiamenti; ―nessuna variazione nel<br />
caso dei campeggi e dei villaggi turistici, rispetto allo scorso anno, mentre nel quinquennio si<br />
nota una modesta riduzione. Va invece registrata la crescita significativa degli ostelli, che in<br />
5 anni sono aumentati <strong>di</strong> 2 unità (una nel corso <strong>del</strong> 2010), quale forma <strong>di</strong> ricettività a basso<br />
costo, che ben si coniuga con alcuni segmenti dei viaggiatori low cost ― (Osservatorio<br />
Turistico <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Bergamo, Rapporto 2010, pag.19).<br />
102
DP/1a<br />
103<br />
I FLUSSI TURISTICI<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
I flussi turistici all‘interno <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo risultano molto positivi, soprattutto se<br />
confrontati ai flussi a livello nazionale ed internazionale. Come è possibile visualizzare dalle<br />
tabelle sottostanti, i flussi turistici in provincia <strong>di</strong> Bergamo fanno segnare un incremento <strong>del</strong><br />
7,8 %, rispetto allo scorso anno, in termini <strong>di</strong> presenze e ad<strong>di</strong>rittura <strong>del</strong> 12,6% in termini <strong>di</strong><br />
arrivi.<br />
Flussi turistici in provincia <strong>di</strong> Bergamo nel 2010<br />
Fonte: Osservatorio sul turismo <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo<br />
I flussi turistici in provincia <strong>di</strong> Bergamo nel 2010: variazioni percentuali rispetto al 2009<br />
Fonte: Osservatorio sul turismo <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
L‘incremento principale si è verificato nelle strutture alberghiere, dove le presenze sono<br />
aumentate <strong>del</strong> 10,5% e gli arrivi <strong>del</strong> 13,3%, a conferma che si tratta <strong>di</strong> un turismo <strong>di</strong> breve<br />
durata. Va peraltro sottolineato che per questo tipo <strong>di</strong> turismo l‘incremento degli italiani è<br />
stato ad<strong>di</strong>rittura superiore (11,6%) a quello degli stranieri (8,9%). Negli esercizi extraalberghieri<br />
le presenze segnano invece un calo <strong>del</strong> 2,4%, indotto esclusivamente dagli<br />
italiani, il cui calo è <strong>del</strong> 5,6% a fronte <strong>di</strong> un incremento degli stranieri <strong>del</strong> 7,8%. Si tratta<br />
evidentemente <strong>di</strong> un utilizzo <strong>di</strong>verso <strong>del</strong>le strutture extra-alberghiere.<br />
L‘analisi condotta dall‘osservatorio mette in evidenza che il ―turismo <strong>di</strong> breve durata,<br />
orientato prevalentemente verso la città e verso gli interessi culturali <strong>del</strong> territorio, cresce,<br />
in<strong>di</strong>pendentemente che si tratti <strong>di</strong> stranieri o italiani‖. Questi ultimi infatti sono ancora<br />
minoritari come turisti leisure in città e quin<strong>di</strong> hanno ancora buoni margini <strong>di</strong> crescita.<br />
Andamento arrivi e presenze nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere, 2010<br />
Fonte: Osservatorio sul turismo <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo<br />
Andamento complessivo degli arrivi e <strong>del</strong>le presenze, 2000/2010. Fonte: Osservatorio sul<br />
turismo <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo<br />
Relativamente alle aree sistema, se si confrontano i dati <strong>del</strong> 2000 con quelli <strong>del</strong> 2010 si nota<br />
che l‘incremento nell‘area <strong>di</strong> Bergamo e Pianura è stato pari al 13,6% in termini <strong>di</strong> presenze e<br />
15% in termini <strong>di</strong> arrivi, mostrando un aumento dei visitatori. Nell‘area <strong>del</strong>la città e <strong>del</strong>la<br />
pianura, la permanenza me<strong>di</strong>a dei visitatori si è mantenuta al livello <strong>del</strong>lo scorso anno,<br />
attorno a 1,8 gg; nell‘area <strong>del</strong>le Orobie si è avuto un decremento <strong>del</strong>le presenze <strong>del</strong> 3,34 %, e<br />
104
DP/1a<br />
105<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
la permanenza me<strong>di</strong>a è <strong>di</strong>minuita raggiungendo i 3.53 gg; anche nella zona dei laghi si<br />
registra un decremento <strong>del</strong>la permanenza me<strong>di</strong>a, pari al 2% in termini <strong>di</strong> presenze, a fronte<br />
però <strong>di</strong> un incremento degli arrivi <strong>del</strong> 4,8%, mostrando una permanenza <strong>di</strong> 3.15.<br />
Come riportato dall‘osservatorio sul turismo <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo (2010), l‘analisi <strong>di</strong><br />
lungo periodo mette in evidenza il <strong>di</strong>verso comportamento <strong>del</strong>le tre aree nell‘ultimo<br />
decennio. Complessivamente la provincia <strong>di</strong> Bergamo nell‘ultimo decennio ha visto un<br />
incremento <strong>del</strong>le presenze <strong>di</strong> quasi il 36%. Tale incremento è la risultante <strong>di</strong> una fortissima<br />
crescita <strong>del</strong> turismo <strong>del</strong>la città e <strong>del</strong>la pianura (74,2)%), <strong>di</strong> una modesta crescita <strong>del</strong>l‘area dei<br />
laghi (12,6%) e <strong>di</strong> un netto decremento <strong>del</strong>l‘area montana (- 13,4%). Per maggiori<br />
informazioni si rimanda al Rapporto 2010. <strong>Analisi</strong> e monitoraggio dei fenomeni sul territorio,<br />
Osservatorio Turistico <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong> Bergamo, <strong>di</strong>sponibile online.<br />
5.4.2 IL SISTEMA TURISTICO DELLE VALLI OROBIE BERGAMASCHE<br />
Il comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>le Presolana, con la frazione <strong>di</strong> Donico, appartiene al sistema<br />
turistico <strong>del</strong>le Valli Orobie Bergamasche, costituito dalle Comunità Montane <strong>di</strong> Valle<br />
Brembana, Valle Imagna, Val <strong>di</strong> Scalve, Valle Seriana e Valle Seriana Superiore.<br />
Istituito con legge L.R. 8/2004 ―Norme per il turismo in Lombar<strong>di</strong>a‖, si definisce sistema<br />
turistico l‘insieme <strong>di</strong> programmi, progetti e servizi orientati allo sviluppo turistico <strong>del</strong> territorio<br />
e all‘offerta integrata <strong>di</strong> beni culturali, ambientali e <strong>di</strong> attrazioni turistiche, compresi i prodotti<br />
tipici <strong>del</strong>la produzione e <strong>del</strong>l‘enogastronomia locale. All‘interno <strong>di</strong> tale sistema, che vede nella<br />
montagna la principale attrazione turistica, la Comunità Montana Valle Seriana è stata<br />
in<strong>di</strong>viduata quale soggetto coor<strong>di</strong>natore per la promozione e la redazione <strong>del</strong> Programma <strong>di</strong><br />
Sviluppo Turistico <strong>del</strong>le Orobie Bergamasche.<br />
L‘offerta turistica è essenzialmente concentrata nei comprensori sciistici, dotati <strong>di</strong><br />
attrezzature ricettive necessarie a sostenere la domanda, ma la presenze <strong>di</strong> bellezze naturali<br />
e risorse culturali ha recentemente (2008) portato il sistema turistico <strong>del</strong>le Orobie<br />
Bergamasche all‘approvazione <strong>di</strong> un progetto integrato intitolato ―ambiente e cultura: nel<br />
turismo il futuro <strong>del</strong>le Orobie‖ finalizzato ad attivare in modo coor<strong>di</strong>nato la leva<br />
promozionale al fine <strong>di</strong> incrementare la visibilità <strong>del</strong>la destinazione orobica sul mercato<br />
turistico e favorire l‘incoming. In conformità anche con la Legge regionale 16 luglio 2007 - n.<br />
15 ―Testo unico <strong>del</strong>le leggi regionali in materia <strong>di</strong> turismo‖ che definisce il ruolo chiave <strong>del</strong><br />
turismo nel comparto economico e per la crescita culturale e sociale <strong>del</strong>la persona, è stato<br />
sviluppato un piano <strong>di</strong> promozione, comunicazione e commercializzazione turistica basato sul<br />
lancio <strong>del</strong> segmento estivo ed invernale e sulla messa a punto <strong>di</strong> strumenti in grado <strong>di</strong><br />
valorizzare le eccellenze locali, in tutti i suoi aspetti, al fine <strong>di</strong> incrementarne l‘appeal<br />
(Sistema turistico Orobie Bergamasche, 2008).<br />
Al fine <strong>di</strong> potenziare e sviluppare appieno l‘area, il nuovo programma <strong>di</strong> sviluppo turistico<br />
punta a valorizzare e privilegiare la promozione <strong>di</strong> alcune forme <strong>di</strong> turismo sostenibile <strong>di</strong><br />
nicchia (trekking, percorsi naturalistici, il cicloturismo ecc.), a rivalutare i beni ambientali,<br />
storici e culturali presenti sul comprensorio, nonché a favorire il potenziamento <strong>del</strong>le<br />
attrezzature già esistenti (implementazione <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> risalita, creazione nuove piste da<br />
sci ecc.).<br />
Preso atto degli in<strong>di</strong>rizzi definiti dal progetto integrato ―ambiente e cultura: nel turismo il<br />
futuro <strong>del</strong>le Orobie‖, la valutazione dei dati sulla ricettività e sui flussi turistici ci aiuterà a<br />
comprendere come in<strong>di</strong>rizzare le scelte progettuali all‘interno <strong>del</strong> Corridoio tematico - Parco<br />
Turistico <strong>del</strong>la Presolana al fine <strong>di</strong> valorizzarlo e svilupparlo in maniera sostenibile.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
FLUSSO TURISTICO: ARRIVI E PRESENZE<br />
All‘interno <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana il settore turistico gioca un ruolo<br />
importante per lo sviluppo economico <strong>del</strong> territorio pertanto negli anni sono stati fatti<br />
considerevoli investimenti in termini <strong>di</strong> offerta ricettiva a cui ha risposto una domanda<br />
significativa. Di seguito si riporta la <strong>di</strong>namica dei flussi in termini <strong>di</strong> arrivi e presenti<br />
all‘interno <strong>del</strong> comune per l‘anno 2010.<br />
La tabella mostra che gli arrivi negli esercizi alberghieri sono stati <strong>di</strong> 12.364 mentre le<br />
presente sono state più significative e pari a 4498. Gli arrivi corrispondono al numero <strong>di</strong><br />
persone arrivate nelle strutture; le presenze si ottengono moltiplicando il numero degli arrivi<br />
per il numero <strong>di</strong> pernottamenti ottenendo quin<strong>di</strong> un valore in grado <strong>di</strong> mappare la<br />
permanenza <strong>del</strong> turista sul territorio. Un confronto tra gli arrivi e le presenze negli esercizi<br />
alberghieri e complementari mette in evidenza la preferenza <strong>del</strong> turista per le strutture<br />
alberghiere, che complessivamente hanno totalizzato maggiori arrivi e presenze. Non sono<br />
stati riscontrati flussi nelle strutture extralberghiere quali B&B.<br />
Arrivi esercizi alberghieri Presenze esercizi alberghieri<br />
Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale<br />
Castione 10090 2274 12364 34293 10675 44968<br />
Lombar<strong>di</strong>a 5932.584 5253413 11185997 11658204 13113212 24771416<br />
Arrivi e presenze dei turisti negli esercizi alberghieri, anno 2010<br />
(Fonte:Regione Lombar<strong>di</strong>a)<br />
Arrivi esercizi complementari Presenze esercizi complementari<br />
Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale<br />
Castione 3057 64 3121 9668 156 9824<br />
Lombard<br />
ia<br />
483665 550915 1034580 2676824 3502137 6178961<br />
Arrivi e presenze dei turisti negli esercizi complementari, anno 2010<br />
(Fonte:Regione Lombar<strong>di</strong>a)<br />
Arrivi esercizi B&B Presenze B&B<br />
Italiani Stranieri Totale Italiani Stranieri Totale<br />
Castione ND ND ND ND ND ND<br />
Lombar<strong>di</strong>a 0 0 0 0 0 0<br />
Arrivi e presenze dei turisti nei B&B, anno 2010<br />
(Fonte:Regione Lombar<strong>di</strong>a)<br />
Questi dati consentono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare anche la percentuale <strong>di</strong> flussi turistici <strong>di</strong> italiani e<br />
stranieri. I grafici mostrano che i turisti italiani sono quelli maggiormente presenti sul<br />
territorio: rispetto al totale degli arrivi e <strong>del</strong>le presenze negli esercizi alberghieri il 18% è<br />
costituito da arrivi Italiani, il 60% <strong>di</strong> presenze italiane, contro il 4% <strong>di</strong> arrivi stranieri e 19% <strong>di</strong><br />
presenze <strong>di</strong> stranieri. Relativamente alle strutture complementari il 24% è costituito da arrivi<br />
<strong>di</strong> Italiani, il 75% <strong>di</strong> presenze italiane, il 0.5% <strong>di</strong> arrivi stranieri mentre l‘1.21 <strong>di</strong> presenze<br />
106
DP/1a<br />
107<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
straniere. La tabella <strong>di</strong> seguito riporta i valori assoluti degli arrivi e <strong>del</strong>le presenze nelle<br />
strutture alberghiere e complementari nell‘anno 2010,2001, 2005 all‘interno <strong>del</strong> territorio<br />
comunale.<br />
ESERCIZI ESERCIZI ALBERGHIERI<br />
NAZIONALITA' ITALIANI STRANIERI<br />
flusso arrivi presenze arrivi presenze<br />
2001 9.057 41.106 2.149 12.390<br />
2005 13.361 39.322 2.065 7.909<br />
2010 10090 34293 2274 10675<br />
45.000<br />
40.000<br />
35.000<br />
30.000<br />
25.000<br />
20.000<br />
15.000<br />
10.000<br />
5.000<br />
SISTEMA RICETTIVO<br />
0<br />
ESERCIZI COMPLEMENTARI<br />
ITALIANI STRANIERI<br />
arrivi presenze arrivi presenze<br />
3.321 18.943 21 56<br />
3.934 21.464 36 71<br />
3057 9668 64 156<br />
arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze<br />
ITALIANI STRANIERI ITALIANI STRANIERI<br />
Nella realtà comunale <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana sono presenti al 2010 15 esercizi<br />
alberghieri dotati <strong>di</strong> 792 posti letto e 392 camere e nove strutture extralberghiere dotate 776<br />
posti letto in esercizi complementari e 18 posti letto in bed and breakfast. Gli esercizi<br />
alberghieri ad 1 stella sono uno ed è dotato <strong>di</strong> 45 posti letto e 24 camere mentre gli esercizi<br />
alberghieri a 4stelle sono due e <strong>di</strong>spongono <strong>di</strong> 198 posti letto e 92 camere; gli alberghi a tre<br />
stelle sono invece do<strong>di</strong>ci e possiedono 549 posti letto e 276 camere.<br />
n. eserc Posti letto Camere bagni<br />
Castione<br />
Della presolana<br />
15 792 392 381<br />
Lombar<strong>di</strong>a 2979 202687 100829 33083<br />
Numero <strong>di</strong> esercizi alberghieri (Fonte: Regione Lombar<strong>di</strong>a)<br />
Il numero <strong>di</strong> esercizi extralberghieri compresi gli esercizi complementari e i bed & breakfast è<br />
pari a 9, sette esercizi complementari e due bed&breakfast.<br />
Campeggi e<br />
villaggi<br />
Alloggi in<br />
affitto<br />
Case per ferie<br />
Bed<br />
&Break<br />
Rifugi<br />
n Letti n letti n letti n letto n letti<br />
2001<br />
2005<br />
2010
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Castione<br />
<strong>del</strong>la<br />
Presolana<br />
Lombar<strong>di</strong>a 203 89.506<br />
1 440 2 24 3 556 2 18 1 12<br />
109<br />
9<br />
2111<br />
9<br />
109<br />
758<br />
4<br />
1263 6076 175 612<br />
2<br />
Rispetto al 2005 le strutture ricettive sono aumentate: sia le strutture alberghiere che<br />
extralberghiere, come è possibile visualizzare dalla tabella che segue.<br />
2001 2005<br />
Letti Esercizi Letti Esercizi<br />
ALBERGHIERI 14 14<br />
EXTRALBERGHIERI<br />
Affittacamere-case 12<br />
Campeggi-villaggi tur.<br />
Alloggi agro turistici<br />
380<br />
26<br />
3<br />
460<br />
26<br />
Altre strutture<br />
Ricettive<br />
115 308<br />
Totale 521 806<br />
TOTALE 1.251 17 1.550 20<br />
Numero <strong>di</strong> esercizi alberghieri 2001 e 2005 (Fonte: Regione Lombar<strong>di</strong>a)<br />
5.5 IL SISTEMA COMMERCIALE<br />
Il concetto <strong>di</strong> programmazione commerciale è stato introdotto dalla Legge 11 giugno 1971 n.<br />
426, la quale prescriveva che i Comuni elaborassero un Piano <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> adeguamento<br />
<strong>del</strong>la rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al fine <strong>di</strong> favorire una più razionale evoluzione <strong>del</strong>la struttura<br />
<strong>di</strong>stributiva.<br />
Tale strumento <strong>di</strong> programmazione dovrebbe in<strong>di</strong>viduare alcuni obiettivi primari tra i quali:<br />
- determinare il limite massimo <strong>di</strong> superficie <strong>del</strong>la rete <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta per generi <strong>di</strong> largo e<br />
generale consumo;<br />
- determinare la superficie minima dei punti ven<strong>di</strong>ta in modo da tendere al graduale<br />
conseguimento <strong>di</strong> una più ampia <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>a;<br />
- promuovere e favorire lo sviluppo dei punti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta che adottino moderne tecniche<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione;<br />
- ALTRO.<br />
Dopo quasi 30 anni la Legge 426 è stata mo<strong>di</strong>ficata dal D. Lgs. 31 marzo 1998 n. 114<br />
―Riforma <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina <strong>del</strong> settore commercio‖, che prevede:<br />
- riduzione da 14 tabelle a 2 soli settori merceologici: alimentare e non alimentare<br />
- tipologie degli esercizi: vicinato, me<strong>di</strong>e strutture e gran<strong>di</strong> strutture (in base a<br />
parametri <strong>di</strong> superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta variabili secondo la <strong>di</strong>mensione abitativa dei<br />
comuni)<br />
- semplice comunicazione al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> apertura, trasferimento e ampliamento per gli<br />
esercizi <strong>di</strong> vicinato<br />
- autorizzazione comunale per le me<strong>di</strong>e strutture<br />
- conferenza <strong>di</strong> servizi (Regione, Provincia, <strong>Comune</strong>) per l'autorizzazione a gran<strong>di</strong><br />
strutture<br />
- competenza <strong>del</strong>le Regioni a definire gli in<strong>di</strong>rizzi generali per l'inse<strong>di</strong>amento <strong>del</strong>le<br />
attività commerciali secondo particolari obiettivi<br />
6<br />
108
DP/1a<br />
109<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
- competenza <strong>del</strong>le Regioni a definire i criteri <strong>di</strong> pianificazione urbanistica commerciale<br />
(inserimento negli strumenti urbanistici comunali <strong>del</strong>le aree da destinare a<br />
inse<strong>di</strong>amenti commerciali e in particolare a me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta; spazi<br />
per parcheggio, centri storici, arredo urbano...).<br />
La Legge Costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3 ha mo<strong>di</strong>ficato il Titolo V <strong>del</strong>la Costituzione<br />
trasferendo alle Regioni la potestà legislativa in materia <strong>di</strong> commercio.<br />
La Regione Lombar<strong>di</strong>a ha così emanato:<br />
- Legge Regionale 23 luglio 1999 n. 14 ―Norme in materia <strong>di</strong> commercio in attuazione<br />
<strong>del</strong> D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 114‖<br />
- Regolamento Regionale 21 luglio 2000 n. 3 ―Regolamento <strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong>la L.R. 23<br />
luglio 1999 n. 14 per il settore <strong>del</strong> commercio‖<br />
- Regolamento Regionale 24 <strong>di</strong>cembre 2001 n. 9 ―Mo<strong>di</strong>fiche al R.R. 21 luglio 2000 n. 3‖<br />
- Deliberazione Conferenza Permanente per i rapporti fra lo Stato, le Regioni e le<br />
Province Autonome 12 ottobre 2000 n. 344 ―Definizione dei contenuti <strong>di</strong> una<br />
modulistica univoca da utilizzare per le comunicazioni e le autorizzazioni‖<br />
- Legge Regionale 22 luglio 2002 n. 15 ―Legge <strong>di</strong> semplificazione 2001.<br />
Semplificazione legislativa me<strong>di</strong>ante abrogazione <strong>di</strong> leggi regionali. Interventi <strong>di</strong><br />
semplificazione amministrativa e <strong>di</strong> <strong>del</strong>egificazione‖<br />
- Deliberazione Giunta Regionale 18 <strong>di</strong>cembre 2003 n. 7/15716 ―Programma triennale<br />
per lo sviluppo <strong>del</strong> settore commerciale 2003-2005: modalità applicative e criteri<br />
urbanistici...‖<br />
- Deliberazione Consiglio Regionale 2 ottobre 2006 n. VIII/215 ―Programma triennale<br />
per lo sviluppo <strong>del</strong> settore commerciale 2006-2008‖<br />
- Deliberazione Consiglio Regionale 13 marzo 2007 n. VIII/351 ―In<strong>di</strong>rizzi generali per la<br />
valutazione <strong>di</strong> piani e programmi‖<br />
- Deliberazione Consiglio Regionale 13 marzo 2007 n. VIII/352 ―In<strong>di</strong>rizzi generali per la<br />
programmazione urbanistica <strong>del</strong> settore commerciale‖<br />
- Legge Regionale 2 aprile 2007 n. 8 ―Disposizioni in materia <strong>di</strong> attività sanitarie e<br />
<strong>socio</strong>-sanitarie‖<br />
- Deliberazione Giunta Regionale 4 luglio 2007 n. 8/5054 ―Modalità applicative <strong>del</strong><br />
Programma triennale per lo sviluppo <strong>del</strong> settore commerciale 2006-2008‖<br />
- Deliberazione Giunta Regionale 21 novembre 2007 n. 8/5913 ―Criteri urbanistici per<br />
l‘attività <strong>di</strong> pianificazione e <strong>di</strong> gestione degli Enti Locali in materia commerciale‖<br />
- Deliberazione Giunta Regionale 5 <strong>di</strong>cembre 2007 n. 8/6024 ―Me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta. Disposizioni attuative <strong>del</strong> Programma triennale per lo sviluppo <strong>del</strong> settore<br />
commerciale 2006-2008‖<br />
- Deliberazione Giunta Regionale 23 gennaio 2008 n. 8/6494 ―Me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta. Integrazione alla D.G.R. n. 8/6024/2007‖<br />
- Deliberazione Consiglio Regionale 19 febbraio 2008 n. VIII/525 e n. VIII/527 Interventi<br />
per la qualificazione e lo sviluppo <strong>del</strong>le piccole e me<strong>di</strong>e imprese commerciali<br />
―Programma triennale degli interventi 2008-2010‖.<br />
- Deliberazione Giunta Regionale 2 aprile 2008 n. 8/6919 ―Semplificazione <strong>di</strong><br />
proce<strong>di</strong>menti ed eliminazione <strong>di</strong> certificazioni per l‘avvio <strong>di</strong> attività economiche‖.<br />
- Deliberazione Giunta Regionale 1 ottobre 2008 n. 8/8138 ―PGT dei Comuni con<br />
popolazione compresa fra 2.001 e 15.000 abitanti‖.<br />
Il Decreto Legge 4 luglio 2006 n. 223 ―Misure urgenti per lo sviluppo, la crescita e la<br />
promozione <strong>del</strong>la concorrenza e <strong>del</strong>la competitività, per la tutela dei consumatori e la<br />
liberalizzazione <strong>di</strong> settori produttivi‖, convertito con mo<strong>di</strong>fiche nella Legge 4 agosto 2006 n.<br />
248 ha dettato nuove regole nel settore <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione commerciale eliminando i<br />
seguenti limiti e prescrizioni:<br />
- iscrizioni a registri abilitanti o possesso <strong>di</strong> requisiti professionali soggettivi (tutela<br />
<strong>del</strong>la salute e igienico-sanitaria degli alimenti esclusi)
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
- rispetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze minime fra esercizi<br />
- limitazioni quantitative all‘assortimento merceologico<br />
- rispetto <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> mercato o <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
- <strong>di</strong>vieti generali a ven<strong>di</strong>te promozionali (se non prescritti dal <strong>di</strong>ritto comunitario)<br />
- autorizzazioni preventive e limitazioni temporali a ven<strong>di</strong>te promozionali, tranne che<br />
nei perio<strong>di</strong> imme<strong>di</strong>atamente precedenti i sal<strong>di</strong> <strong>di</strong> fine stagione<br />
- <strong>di</strong>vieto o autorizzazione preventiva per il consumo imme<strong>di</strong>ato dei prodotti <strong>di</strong><br />
gastronomia in esercizi <strong>di</strong> vicinato<br />
- Commissione per gli esercizi <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> alimenti e bevande.<br />
Sono abrogate le <strong>di</strong>sposizioni legislative e regolamentari ―statali‖ incompatibili con le nuove<br />
norme.<br />
Le Regioni e gli Enti Locali devono adeguare e proprie <strong>di</strong>sposizioni legislative e regolamentari<br />
alle nuove norme.<br />
Nonostante quanto premesso, il comune <strong>di</strong> Castione non è dotato <strong>di</strong> un apposito stu<strong>di</strong>o sulla<br />
pianificazione <strong>di</strong>stributiva in campo commerciale; tuttavia è possibile recuperare alcuni dati<br />
dall‘Atlante Statistico Regionali al 2009, in<strong>di</strong>cativi per il settore in questione.<br />
Secondo i dati illustrati nel PTCP <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Bergamo, complessivamente, in tutta la<br />
provincia sono attive 77 me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> generi alimentari, <strong>di</strong> cui 71 (pari al 92,2%) <strong>di</strong><br />
primo livello, con superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta fino a 600 mq.; 235 me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> generi misti, <strong>di</strong><br />
cui 181 (pari al 77%) <strong>di</strong> primo livello; 700 me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> generi non alimentari, <strong>di</strong> cui 571<br />
(pari all‘81,6%) <strong>di</strong> primo livello.<br />
Per quanto riguarda le gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, 2 appartengono al settore alimentare e<br />
sono entrambe gran<strong>di</strong> strutture sovracomunali, con superficie fino a 5.000 mq.; 17 sono<br />
strutture miste, <strong>di</strong> cui 9 (52,9%) sono gran<strong>di</strong> strutture sovracomunali; 15 gran<strong>di</strong> strutture,<br />
infine, appartengono al settore non alimentare e <strong>di</strong> esse 12 (80%) sono gran<strong>di</strong> strutture<br />
sovracomunali.<br />
I punti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni tendono a collocarsi nelle aree <strong>di</strong> pianura, dove<br />
trovano non solo una maggiore <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> spazi, ma anche una più articolata rete <strong>di</strong><br />
comunicazione e la presenza <strong>di</strong> un numero più elevato <strong>di</strong> consumatori.<br />
All‘interno <strong>di</strong> un centro <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>e quale quello <strong>di</strong> Castione, la valutazione <strong>del</strong>la<br />
struttura commerciale, <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione spaziale degli esercizi commerciali, <strong>del</strong>la tipologia<br />
e <strong>del</strong>la densità <strong>del</strong>le strutture è essenziale per comprendere il livello <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità e<br />
fruibilità <strong>di</strong> servizi, oltre che stu<strong>di</strong>arne la qualità.<br />
Si prenderanno in considerazione le attività commerciali al dettaglio ubicate sull‘intero<br />
territorio comunale definite secondo la merceologia prevalente tra alimentari, non alimentari<br />
e misti. I punti ven<strong>di</strong>ta presenti sul territorio comunale, secondo i dati 2010 scaricati<br />
dall‘Annuario Statistico Regionale sono 108, <strong>di</strong> cui 26 alimentari, 64 non alimentari e 18 misti.<br />
Nel 2006 la stessa fonte riporta i seguenti dati: 25 negozi <strong>di</strong> alimentari, 63 negozi non<br />
alimentari e 20 attività miste. Il dato mostra un lievissimo incremento <strong>del</strong>le strutture<br />
alimentari e non alimentari e una <strong>di</strong>minuzione <strong>del</strong>le strutture miste.<br />
110
DP/1a<br />
111<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Commercio al dettaglio; esercizi <strong>di</strong> vicinato nel comune <strong>di</strong> Castione.<br />
Per quanto riguarda il sistema degli esercizi <strong>di</strong> vicinato, caratterizzati da una superficie <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta non superiore a 150 mq nei comuni con meno <strong>di</strong> 10.000 residenti e non superiore a<br />
250 mq con più <strong>di</strong> 10.000 abitanti, si registrano i seguenti dati :<br />
<strong>Comune</strong> N°<br />
Alimentari Non alimentari Misti<br />
Superficie<br />
(mq) N°<br />
Superficie<br />
(mq) N°<br />
Superficie<br />
(mq)<br />
Castione 26 1298 64 3565 18 1236<br />
Commercio al dettaglio. Esercizi <strong>di</strong> vicinato per Castione e comuni limitrofi al 2010<br />
(Fonte: Annuario Statistico Regionale)<br />
La tabella mostra il numero degli esercizi <strong>di</strong> vicinato e relativa superficie secondo quanto<br />
determinato dalle nuove tipologie introdotte dal D. Lgs. 114/98 e confermate dalle<br />
<strong>di</strong>sposizioni <strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a, che classificano gli esercizi commerciali al dettaglio<br />
come: alimentari, non alimentari, misti.<br />
A Castione sono stati rilevati 108 esercizi <strong>di</strong> vicinato, in prevalenza non alimentari, per un<br />
totale <strong>di</strong> 6099 mq. Rapportando tale valore con la popolazione residente, è possibile<br />
determinare in<strong>di</strong>cativamente la superficie/ab per gli esercizi <strong>di</strong> vicinato, nonostante non vi sia<br />
un parametro normativo <strong>di</strong> riferimento. La dotazione <strong>di</strong> negozi al dettaglio è pari a solo 1.4<br />
mq/ab.<br />
<strong>Comune</strong><br />
alimentari<br />
25<br />
non alimentari<br />
63<br />
20<br />
Tot. esercizi<br />
misti<br />
alimentari<br />
25<br />
mq es. vicinato pop.residente mq/ab<br />
Castione 108 6099 3476 1.4<br />
Sup. per ab. per gli esercizi <strong>di</strong> vicinato per Castione e comuni limitrofi al 2010 (Fonte:<br />
Annuario Statistico Regionale)<br />
non alimentari<br />
70<br />
2006 2009 2010<br />
misti<br />
18<br />
alimentari<br />
26<br />
non alimentari<br />
64<br />
misti<br />
18
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Questa tabella presenta in maggior dettaglio l‘offerta commerciale e <strong>di</strong> servizi privata attiva<br />
sul territorio <strong>di</strong> Castione, aggiornata al 2012. L‘offerta <strong>di</strong> commercio <strong>di</strong> vicinato è varia e<br />
<strong>di</strong>versificata, con una preponderanza <strong>di</strong> imprese e<strong>di</strong>li, agenti <strong>di</strong> commercio, bar e pizzerie per<br />
un totale <strong>di</strong> 127 imprese.<br />
Alberghi a Castione <strong>del</strong>la presolana (25)<br />
Bar e caffe' a Castione <strong>del</strong>la presolana (18)<br />
Agenzie immobiliari a Castione <strong>del</strong>la presolana (16)<br />
Falegnami a Castione <strong>del</strong>la presolana (12)<br />
Imprese e<strong>di</strong>li a Castione <strong>del</strong>la presolana (12)<br />
Alimentari - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (10)<br />
Imbiancatura a Castione <strong>del</strong>la presolana (10)<br />
Idraulici e lattonieri a Castione <strong>del</strong>la presolana (9)<br />
Pizzerie a Castione <strong>del</strong>la presolana (9)<br />
Autoriparazioni a Castione <strong>del</strong>la presolana (6)<br />
Colonie estive ed elioterapiche a Castione <strong>del</strong>la presolana (6)<br />
Elettricisti a Castione <strong>del</strong>la presolana (6)<br />
Frutta e verdura - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (5)<br />
Funivie, sciovie e impianti <strong>di</strong> risalita - societa' <strong>di</strong> esercizio a Castione <strong>del</strong>la presolana (5)<br />
Macellerie a Castione <strong>del</strong>la presolana (5)<br />
Ristoranti a Castione <strong>del</strong>la presolana (5)<br />
Amministrazioni immobiliari a Castione <strong>del</strong>la presolana (4)<br />
Articoli sportivi - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (4)<br />
Autotrasporti a Castione <strong>del</strong>la presolana (4)<br />
Banche ed istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e risparmio a Castione <strong>del</strong>la presolana (4)<br />
<strong>Comune</strong> e servizi comunali a Castione <strong>del</strong>la presolana (4)<br />
Elaborazione dati - servizio conto terzi a Castione <strong>del</strong>la presolana (4)<br />
Parrucchieri per donna a Castione <strong>del</strong>la presolana (4)<br />
Pasticcerie e confetterie - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (4)<br />
Religione cattolica - parrocchie e servizi parrocchiali a Castione <strong>del</strong>la presolana (4)<br />
Agenti e rappresentanti <strong>di</strong> commercio a Castione <strong>del</strong>la presolana (3)<br />
Artigianato tipico a Castione <strong>del</strong>la presolana (3)<br />
Geometri - stu<strong>di</strong> a Castione <strong>del</strong>la presolana (3)<br />
Scuole <strong>di</strong> insegnamento pubblico a Castione <strong>del</strong>la presolana (3)<br />
Abbigliamento - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Abbigliamento donna a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Associazioni ed organizzazioni religiose a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Consorzi a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Cooperative produzione, lavoro e servizi a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Dentisti me<strong>di</strong>ci chirurghi ed odontoiatri a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Erboristerie a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Farmacie a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Ferramenta - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
112
DP/1a<br />
113<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Forni per panifici, pasticcerie e pizzerie a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Gastronomie, salumerie e rosticcerie a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Impianti idraulici e termoidraulici a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Imprese pulizia a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Manutenzione stabili a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Medaglie e <strong>di</strong>stintivi - produzione e commercio a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Motocicli e motocarri - commercio e riparazione a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Piastrelle per pavimenti e rivestimenti - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Porfi<strong>di</strong> e pietre per pavimenti e rivestimenti - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana<br />
(2)<br />
Poste a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Religione cattolica - enti religiosi ed uffici ecclesiastici a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Ristoranti tipici a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Scuole <strong>di</strong> addestramento sportivo a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Scuole private - materne a Castione <strong>del</strong>la presolana (2)<br />
Abbigliamento bambini e ragazzi a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Abbigliamento sportivo - produzione e commercio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Agenti d'affari in me<strong>di</strong>azione a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Agriturismo a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Antiquariato a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Architetti - stu<strong>di</strong> a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Arredamenti - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Arredo urbano a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Articoli regalo - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Associazioni e federazioni sportive a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Associazioni ed istituti <strong>di</strong> previdenza ed assistenza a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Autorimesse e parcheggi a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Me<strong>di</strong>ci generici a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Me<strong>di</strong>ci specialisti - pe<strong>di</strong>atria a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Mercerie a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Metano e gas - societa' <strong>di</strong> produzione e servizi a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Mobili - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Nettezza urbana - servizio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Ottica - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Panetterie a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
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Paste alimentari - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Patatine fritte e prodotti da snack a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Porfi<strong>di</strong> e pietre per pavimenti e rivestimenti - lavorazione e commercio a Castione <strong>del</strong>la<br />
presolana (1)<br />
Profumerie a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Pronto soccorso a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
Residences ed appartamenti ammobiliati a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Restauratori d'arte a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Rifugi alpini a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Scuole <strong>di</strong> informatica a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Serramenti ed infissi alluminio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Serramenti ed infissi legno a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Stampaggio materie plastiche a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Strade - costruzione e manutenzione a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Tappeti - produzione e commercio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Televisori, videoregistratori e ra<strong>di</strong>o - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Tende da sole - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Trattorie a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Verniciature e<strong>di</strong>li a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Veterinari - ambulatori a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Vetri e vetrai a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Videocassette - noleggio e ven<strong>di</strong>ta a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Biblioteche pubbliche e private a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Calzature - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Campeggi, ostelli e villaggi turistici a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Carrozzerie automobili a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Cartolerie a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Case <strong>di</strong> riposo a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Consulenza assicurativa a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Distribuzione carburanti e stazioni <strong>di</strong> servizio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
E<strong>di</strong>lizia materiali - produzione e commercio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
E<strong>di</strong>lizia materiali - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Elettrauto - officine riparazione a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Elettrodomestici - riparazione a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Elettrodomestici - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Enoteche e ven<strong>di</strong>ta vini a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Enti turistici a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Fiori e piante - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Fotografi a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Fotografia - stu<strong>di</strong>, laboratori sviluppo e stampa a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Funghi e tartufi a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Funi metalliche a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Gelaterie a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Giar<strong>di</strong>naggio - servizio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Gioiellerie e oreficerie - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Impianti elettrici industriali e civili - installazione e manutenzione a Castione <strong>del</strong>la presolana<br />
(1)<br />
Ingegneri - stu<strong>di</strong> a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
114
DP/1a<br />
115<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
Macchine maglierie - produzione e commercio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Manutenzioni tecnologiche industriali a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Materassi - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Materie plastiche - commercio a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Materie plastiche - produzione e lavorazione a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Avvocati e procuratori legali - stu<strong>di</strong> a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Aziende agricole a Castione <strong>del</strong>la presolana (1)<br />
Biancheria intima ed abbigliamento intimo - ven<strong>di</strong>ta al dettaglio a Castione <strong>del</strong>la presolana<br />
(1)<br />
Attività per categorie 2012(Fonte: www.qualeazienda.it)
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
CAPITOLO 6 – ANALISI SWOT<br />
Il comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana è un comune <strong>di</strong> montagna sito nella zona<br />
orientale <strong>del</strong>la Valle Seriana, alle pen<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> Pizzo <strong>del</strong>la Presolana e <strong>del</strong> Monte Pora,<br />
in una posizione assolata su un ampio appezzamento posto sopra la valle <strong>di</strong> Tede. Il<br />
comune <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana è collocato in una posizione marginale rispetto<br />
alla rete infrastrutturale bergamasca poiché punto d‘arrivo <strong>del</strong> principale<br />
collegamento tra il capoluogo Bergamasco e il passo <strong>del</strong>la Presolana. La strada<br />
provinciale 671 <strong>del</strong>la Val Seriana parte, infatti, da Treviolo e sale fino al Passo <strong>del</strong>la<br />
Presolana (1297 m), il suo punto più alto estendendosi per una lunghezza <strong>di</strong> 70,266<br />
Km. Dal valico inizia a scendere in Val <strong>di</strong> Scalve, arrivando fino a Colere, dove si<br />
immette nella ex strada statale 294 <strong>del</strong>la Valle <strong>di</strong> Scalve, collegando le valli<br />
bergamasche a quelle bresciane (es:Valle Camonica).<br />
Il contesto inse<strong>di</strong>ativo è caratterizzato da tre ―villaggi‖: Castione, Bratto e Dorga cui si<br />
aggiungono le località <strong>del</strong> Passo <strong>del</strong>la Presolana, <strong>del</strong> Monte Pora e <strong>di</strong> Lantana, oltre<br />
all'incantevole borgo <strong>di</strong> Rusio <strong>di</strong>sposte in forma lineare, a seguire la conformazione<br />
<strong>del</strong>la vallata e la <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>la SS671.<br />
Su un territorio dalle superficie <strong>di</strong> 42km 2 sono inse<strong>di</strong>ati, al 1 gennaio 2011, 3479<br />
abitanti, mostrando una densità abitativa <strong>di</strong> 82,76 ab/km 2 . La composizione <strong>del</strong>la<br />
popolazione evidenza una prevalenza <strong>di</strong> classi interme<strong>di</strong>e: il 5% in me<strong>di</strong>a dei residenti<br />
ha una età inferiore ai 19 anni, il 14% in me<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la popolazione ha una età<br />
compresa tra i 20 e i 59 anni, il 5% <strong>del</strong>la popolazione ha una età superire ai 60 anni e<br />
il 13% ha una età superiore ai 70 anni. Come si evince anche dall‘analisi <strong>del</strong>la<br />
struttura demografica l‘invecchiamento <strong>del</strong>la popolazione sembra essere un trend<br />
riscontrabile anche all‘interno <strong>di</strong> questa realtà, in linea con la tendenza nazionale.<br />
All‘interno <strong>del</strong> comune il settore produttivo più significativo è quello <strong>del</strong>l‘e<strong>di</strong>lizia e <strong>del</strong><br />
commercio e <strong>del</strong>la ristorazione che rappresentano il 29, 24 e 12% <strong>del</strong>le imprese<br />
presenti all‘interno <strong>del</strong>la realtà comunale (Fonte:Istat). Al settore tra<strong>di</strong>zionale si<br />
affianca il settore turistico che all‘intero <strong>del</strong> comune <strong>di</strong> Castione rappresenta un<br />
generatore <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to significativo.<br />
In maniera sintetica verranno definite le criticità/punti <strong>di</strong> debolezza e le risorse/punti<br />
<strong>di</strong> forza, così come presentati all‘interno <strong>del</strong>l‘allegato conoscitivo nella sezione analisi<br />
SWOT. Quanto emerso dal <strong>quadro</strong> conoscitivo ci consente <strong>di</strong> definire gli obiettivi e le<br />
strategie <strong>di</strong> piano e <strong>di</strong> <strong>del</strong>ineare il tema or<strong>di</strong>natore, obiettivo fondamentale <strong>del</strong> piano,<br />
e i sotto temi a cui corrispondono obiettivi e strategie specifiche, che verranno<br />
ampiamente trattati nel capitolo successivo. Pertanto la fase conoscitiva risulta<br />
essenziale all‘interno <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> pianificazione e programmazione urbanistica.<br />
Di seguito si ripropongono le criticità e le potenzialità <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> Castione<br />
declinate secondo i sistemi <strong>di</strong> lettura <strong>del</strong> territorio:<br />
Sistema fisico naturale ed ambientale<br />
Sistema <strong>del</strong>la mobilità<br />
Sistema <strong>socio</strong> economico<br />
Sistema inse<strong>di</strong>ativo<br />
Di seguito si propone la tabella SWOT.<br />
116
DP/1a<br />
117<br />
SISTEMA FISICO - AMBIENTALE<br />
ANALISI DEL QUADRO<br />
CONOSCITIVO<br />
CRITICITA‘/DEBOLEZZE POTENZIALITA‘<br />
Scarsa valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio<br />
ZPS, SIC, Parco <strong>del</strong>le Orobie, sistema che<br />
paesistico ambientale<br />
garantisce un buon grado <strong>di</strong> tutela <strong>del</strong><br />
Dissesto idrogeologico<br />
patrimonio naturalistico<br />
Abbandono dei boschi<br />
PLIS- area protetta e ambiti <strong>di</strong> rilevante<br />
valenza paesistica e ambientale<br />
Presenza <strong>di</strong> numerosi corsi d‘acqua<br />
90% <strong>del</strong> territorio comunale agricolo-boscato<br />
SISTEMA DELLA MOBILITA’<br />
CRITICITA‘/DEBOLEZZE POTENZIALITA‘<br />
Pressione <strong>del</strong> traffico derivato dalla SP671<br />
che attraversa il centro <strong>del</strong>l‘urbanizzato<br />
Pericolosità <strong>di</strong> alcuni svincoli stradali<br />
SISTEMA SOCIO – ECONOMICO<br />
Previsione <strong>del</strong>la variante SP671<br />
Buon sistema <strong>di</strong> connessioni dei percorsi<br />
pedonali<br />
CRITICITA‘/DEBOLEZZE POTENZIALITA‘<br />
Presenza <strong>di</strong> alcune attività artigianali nel<br />
tessuto urbano consolidato<br />
Dismissione <strong>di</strong> attività turistico alberghiere<br />
Presenza <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici che non sono più a<strong>di</strong>biti<br />
alla loro originaria funzione (es. Ex colonie)<br />
Concentrazione dei flussi turistici in perio<strong>di</strong><br />
circoscritti <strong>del</strong>l‘anno<br />
Debole integrazione tra turismo e altre<br />
attività<br />
Concentrazione in un unico ambito l‘attività<br />
artigianale<br />
Forte presenza <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong> vicinato sparsi<br />
sul territorio<br />
Dinamiche positive <strong>del</strong>la popolazione<br />
Diverse risorse <strong>socio</strong> economiche da<br />
potenziare e valorizzare<br />
SISTEMA INSEDIATIVO<br />
CRITICITA‘/DEBOLEZZE POTENZIALITA‘<br />
Forte pressione inse<strong>di</strong>ativa nel fondovalle<br />
Presenza all‘interno <strong>del</strong> nucleo storico <strong>di</strong><br />
strutture non coerenti con il contesto.<br />
Frammentazione <strong>del</strong> tessuto residenziale<br />
Presenza <strong>di</strong> strutture commerciali all‘interno<br />
<strong>del</strong> nucleo storico prevalentemente <strong>di</strong><br />
natura residenziale<br />
Deterioramento <strong>del</strong> patrimonio<br />
architettonico tra<strong>di</strong>zionale e sparso<br />
Tessuto da riqualificare<br />
Potenzialità residenziali<br />
Nucleo storico ed e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse storico<br />
ed architettonico<br />
Ricco patrimonio rurale sparso nel territorio<br />
<strong>Analisi</strong> SWOT – criticità e potenzialità<br />
L‘in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le criticità e <strong>del</strong>le potenzialità ci consente <strong>di</strong> sviluppare il progetto per il<br />
territorio comunale <strong>di</strong> Castione <strong>del</strong>la Presolana e quin<strong>di</strong> definire i temi or<strong>di</strong>natori, le strategie<br />
e le azioni <strong>di</strong> piano necessarie allo sviluppo futuro <strong>del</strong> territorio. Gli obiettivi, gli strumenti, le<br />
azioni <strong>di</strong> piano e i principali temi progettuali sono stati definiti ed organizzati ponendo<br />
attenzione al sistema dei servizi alla persona, al sistema <strong>del</strong> paesaggio rurale, al sistema<br />
<strong>del</strong>la mobilità sostenibile, al sistema <strong>del</strong>la città consolidata, all‘insieme degli elementi storici<br />
e culturali, al sistema agricolo forestale, e altro ancora, quali sistemi <strong>di</strong>versi tra loro ma allo<br />
stesso tempo concatenati e integrati. Di seguito si ripropongono gli obiettivi e le strategie per<br />
il territorio <strong>di</strong> Castione emersi dall‘analisi <strong>del</strong>le criticità e <strong>del</strong>le potenzialità declinate secondo<br />
i sistemi <strong>di</strong> lettura <strong>del</strong> territorio precedentemente illustrati.
PGT<br />
COMUNE DI <strong>CASTIONE</strong> DELLA PRESOLANA<br />
PROVINCIA DI BERGAMO<br />
SISTEMA FISICO - AMBIENTALE<br />
OBIETTIVI STRATEGIE<br />
Riequilibrio ambientale protezione e<br />
sicurezza <strong>del</strong> territorio<br />
Promuovere la fruibilità <strong>del</strong> territorio rurale<br />
Riqualificazione <strong>di</strong> porzioni <strong>di</strong> territorio in<br />
stato <strong>di</strong> degrado<br />
Ridurre la pressione <strong>del</strong> traffico<br />
Potenziare la mobilità sostenibile<br />
SISTEMA DELLA MOBILITA’<br />
Salvaguar<strong>di</strong> <strong>del</strong> territorio e protezione <strong>del</strong>la<br />
naturalità<br />
Rivalorizzare gli e<strong>di</strong>fici esistenti in ambito<br />
agricolo<br />
OBIETTIVI STRATEGIE<br />
SISTEMA SOCIO- ECONOMICO<br />
Interventi <strong>di</strong> mitigazione <strong>del</strong> verde<br />
Ampliare ove possibile il sistema <strong>del</strong> verde<br />
OBIETTIVI STRATEGIE<br />
Miglioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong> sistema<br />
urbano<br />
Potenziare il settore turistico<br />
destagionalizzandolo<br />
Realizzazione <strong>di</strong> poli d‘eccellenza<br />
Promuovere interventi <strong>di</strong> turismo culturale<br />
Attuare una politica alberghiera che privilegi<br />
il recupero e l‘ammodernamento degli e<strong>di</strong>fici<br />
esistenti<br />
Favorire la gestione unitaria ed integrata dei<br />
servizi<br />
SISTEMA INSEDIATIVO<br />
Consolidamento <strong>del</strong>l‘offerta turistica<br />
Potenziare e con<strong>di</strong>videre i servizi alla persona<br />
Creare nuove opportunità inse<strong>di</strong>ative per<br />
attività e nuove funzioni urbane<br />
Potenziare politiche abitative nel settore <strong>del</strong>la<br />
residenza<br />
Favorire il recupero e l‘ampliamenti degli<br />
e<strong>di</strong>fici esistenti<br />
OBIETTIVI STRATEGIE<br />
Limitare il consumo eccessivo <strong>di</strong> suolo<br />
Creare nuove opportunità inse<strong>di</strong>ative per<br />
attività<br />
Potenziare politiche abitative nel settore <strong>del</strong>la<br />
residenza<br />
Incentivare il recupero e la riqualificazione<br />
<strong>del</strong>l‘e<strong>di</strong>lizia esistente<br />
Rigenerare il tessuto storico e non <strong>del</strong>la città<br />
Migliorare la <strong>di</strong>stribuzione funzionale <strong>del</strong>le<br />
attività<br />
Migliorare le caratteristiche fisiche e<br />
morfologiche <strong>del</strong>l‘abitato esistente<br />
<strong>Analisi</strong> SWOT- obiettivi e strategie<br />
L‘analisi SWOT, dovutamente sviluppata per sistemi, consente <strong>di</strong> definire le potenzialità e le<br />
criticità <strong>di</strong> un territorio, e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le azioni e gli obiettivi strategici da realizzare<br />
all‘interno <strong>del</strong> piano <strong>di</strong> governo <strong>del</strong> territorio. Tali obiettivi strategici e azioni si inseriscono<br />
all‘interno <strong>di</strong> una vision per la città che si declina a sua volta in una vision per specifiche città<br />
in<strong>di</strong>viduate a seconda <strong>del</strong>le tipologie <strong>di</strong> azioni da intraprendere e degli obiettivi da sviluppare.<br />
All‘interno <strong>di</strong> un'unica città possiamo quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare <strong>di</strong>fferenti città: la città dei servizi, la<br />
città verde, la città <strong>del</strong> turismo e la città <strong>del</strong>l‘abitare.<br />
Si rimanda alla relazione <strong>del</strong> Documento <strong>di</strong> Piano per la definizione <strong>del</strong> progetto <strong>di</strong> PGT.<br />
118