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Dichiarazione ambientale - Comune di Moena

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34<br />

Discarica <strong>di</strong> inerti MASH Santa Maria<br />

Nella <strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> inerti <strong>di</strong> proprietà comunale,<br />

realizzata nel 1994 e attualmente chiusa con<br />

l’or<strong>di</strong>nanza n. 1250 del 20 febbraio 2006, si<br />

deve procedere a lavori allo scopo <strong>di</strong> essere<br />

in conformità con le nuove normative e poter<br />

quin<strong>di</strong> riaprire. Il sito risulta accessibile dalla<br />

S.S. 48 delle Dolomiti attraversando il Torrente<br />

Avisio e immettendosi poi sulla strada bianca<br />

che permette il collegamento con la località<br />

“Mash S. Maria”. Il “Piano <strong>di</strong> adeguamento”,<br />

datato maggio 2008, dovrà essere sottoposto<br />

all’approvazione da parte dell’autorità competente,<br />

autorizzando così la prosecuzione dell’esercizio<br />

e fissando i lavori <strong>di</strong> adeguamento,<br />

le modalità <strong>di</strong> esecuzione e il termine finale per<br />

l’ultimazione degli stessi.<br />

A supporto delle progettazioni sono stati condotti<br />

stu<strong>di</strong> geologico-geotecnici che hanno<br />

mostrato che il sito giace in un’area in cui si<br />

raggiunge la stabilità geotecnica con la messa<br />

in opera <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> sponda Inoltre è<br />

stato verificato che il sito non interferisce minimamente<br />

con opere <strong>di</strong> presa <strong>di</strong> acquedotti<br />

e sorgenti in quanto poste lontane, oppure a<br />

quote decisamente superiori.<br />

Gli inerti sono depositati per gradoni ascen-<br />

Tab.8: Autorizzazioni della <strong>di</strong>scarica Santa Maria<br />

AUTORIZZAZIONE<br />

Concessione <strong>di</strong> E<strong>di</strong>ficare<br />

n. 56/93 dd. 31/05/93<br />

Concessione <strong>di</strong> E<strong>di</strong>ficare<br />

n. 267/95 dd. 31/05/93<br />

Determina n. 308/01<br />

dd. 13/07/01<br />

CAPACITÀ<br />

RICETTIVA<br />

16.000 mc conclusa<br />

3.500 mc conclusa<br />

37.500 mc<br />

STATO<br />

Circa 7.500 mc utilizzati<br />

Residuo 30.000 mc<br />

denti, la <strong>di</strong>scarica si configura quin<strong>di</strong> come una<br />

<strong>di</strong>scarica <strong>di</strong> versante. La modellazione prevede<br />

una forma finale che si raccorda alla morfologia<br />

circostante, con il corpo <strong>di</strong>scarica sostenuto<br />

al piede da un sistema <strong>di</strong> massi. Questa scogliera<br />

ha anche funzione <strong>di</strong> protezione in caso <strong>di</strong><br />

esondazione del torrente Avisio.<br />

Per lo smaltimento dell’acqua meteorica superficiale<br />

proveniente dai piazzali del vicino<br />

Maso, dalla strada <strong>di</strong> accesso allo stesso e dal<br />

sovrastante pen<strong>di</strong>o, che potrebbe destabilizzare<br />

il corpo <strong>di</strong>scarica, è prevista la costruzione, a<br />

lato strada, <strong>di</strong> una canalizzazione a cielo aperto<br />

con pozzetti <strong>di</strong> raccolta che convoglieranno<br />

l’acqua nella zona <strong>di</strong> ex alveo. L’intera area verrà<br />

recintata e l’accesso delle utenze sarà possibile<br />

secondo gli orari e le modalità stabilite dal<br />

gestore. Lo stato finale <strong>di</strong> <strong>di</strong>scarica prevede il<br />

ripristino <strong>ambientale</strong> del sito con opportune<br />

opere <strong>di</strong> rinver<strong>di</strong>mento. La copertura finale dovrà<br />

essere sufficientemente impermeabile, per<br />

impe<strong>di</strong>re l’infiltrazione <strong>di</strong> acque meteoriche nel<br />

corpo del deposito, eliminando il fenomeno<br />

della lisciviazione in profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> sostanze e/o<br />

particelle dal corpo <strong>di</strong>scarica. Sopra la copertura<br />

andrà realizzata una rete drenante che raccolga<br />

ed allontani le acque meteoriche, insieme<br />

a quelle del sovrastante versante. Per tutte<br />

le superfici è previsto l’inerbimento finale, con<br />

la messa in opera <strong>di</strong> specie arboree, non dotate<br />

<strong>di</strong> apparato ra<strong>di</strong>cale esteso. La copertura dovrà<br />

essere in grado <strong>di</strong> resistere ai fenomeni <strong>di</strong> gelo<br />

e <strong>di</strong>sgelo, nonché agli apporti nevosi; inoltre<br />

dovrà prevenire il deca<strong>di</strong>mento dei parametri<br />

geotecnici. Per i dati relativi al monitoraggio si<br />

rimanda alla tabella n. 42.

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