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Il progetto della 2^ IGEA A - Romagnosi.it

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Presentazione<br />

Le droghe nell’antich<strong>it</strong>à 5<br />

Le nuove droghe 19<br />

Classificazione di droghe 28<br />

Effetti delle droghe 38<br />

Conseguenze delle droghe 44<br />

Le droghe e lo sport 55<br />

<strong>Il</strong> traffico delle droghe 64<br />

L’alcool e i giovani 78<br />

…..e per finire......<br />

.......La ricerca di Daniele<br />

3<br />

85<br />

2


CIAO A TUTTI!!!!!!!<br />

Siamo la II^ A dell’Ist<strong>it</strong>uto Tecnico G.D. <strong>Romagnosi</strong> che oltre<br />

a studiare matematica, econo-<br />

mia, ecc. ecc. ha deciso di trattare degli argomenti più vicini alla nostra società, dove i protagoni-<br />

sti siamo tutti noi.<br />

Lo scopo principale <strong>della</strong> nostra ricerca è stato quello di comprendere e far comprendere i pro-<br />

blemi fisici e psicologici causati dall’uso dell’alcol e delle droghe.<br />

Sono già stati fatti moltissimi progetti su questi disagi, ma noi abbiamo cer-<br />

cato di elaborare con parole nostre il materiale che abbiamo trovato, animan-<br />

do in modo piacevole e in alcuni casi anche divertente delle materie che non<br />

mettono di certo allegria.<br />

Vi inv<strong>it</strong>iamo dunque, a viaggiare all’interno del nostro <strong>progetto</strong>, perché la no-<br />

stra intenzione non è quella di giudicare chi purtroppo è caduto nella trappo-<br />

la, ma di aiutarlo e di spronarlo a reagire per venirne defin<strong>it</strong>ivamente fuori.<br />

Non perdete ulteriore tempo, tuffatevi e vedrete che una volta entrati sarà<br />

difficile fermare<br />

la vostra curios<strong>it</strong>à e la vostra voglia di sapere.<br />

BUONA LETTURA…<br />

NON ABBOCCATE!<br />

SVEGLIATEVI<br />

RAGAZZI!!!!!<br />

3


Questo <strong>progetto</strong> è stato realizzato da tutti gli studenti <strong>della</strong> II^A <strong>IGEA</strong> 2003/04, con l’aiuto<br />

e la straordinaria collaborazione <strong>della</strong> professoressa Liliana Cravedi e del professor Marco<br />

Pascucci!<br />

Qui di segu<strong>it</strong>o i nomi di chi ha dedicato<br />

il suo impegno a questa iniziativa:<br />

Jessica Agnelli<br />

Daniele Ardizzi<br />

Cristina Bernardi<br />

Elena Binelli<br />

Valerio Castignoli<br />

Danilo Contardi<br />

Flavia Coroli<br />

Cristina Di Santo<br />

Alessia Emiliano<br />

Emanuele Fanzini<br />

Karol Fiorani<br />

Andrea Foddis<br />

Cinzia Fulgosi<br />

Silvia Mauro<br />

Anna Milanese<br />

Samantha Panizzari<br />

Laura Quagliaroli<br />

Laura Riboni<br />

<strong>Il</strong>enia Rizzi<br />

Marina Roverselli<br />

Valentina Speroni<br />

Samuele Uttini<br />

R<strong>it</strong>a Visentin<br />

Sara Zanella<br />

4


Con il termine droga si indicano tutte le sostanze psicoattive, cioè<br />

quelle che hanno un effetto sul<br />

Csistema nervoso ed alterano l'equilibrio psicofisico dell'organismo.<br />

Diversi studiosi sono concordi<br />

nell'affermare che il termine droga derivi dalla parola di origine<br />

olandese droog, cioè "secco".<br />

Nella lingua <strong>it</strong>aliana il termine "droghe vate" viene tradotto "barile di sostanza secca" ovvero il mezzo<br />

con cui venivano importate. In inglese il termine drug o medical drug<br />

sta ad indicare un farmaco, se<br />

preceduto da toxic un veleno, se preceduto da psyco uno psicofarmaco,<br />

associato alla parola abuse una<br />

sostanza psicoattiva, causa di tossicomania; cioè la droga del mondo moderno.<br />

Si r<strong>it</strong>iene comunemente che l’uso e l’abuso delle droghe siano problemi<br />

tipici <strong>della</strong> società contempora-<br />

nea e che le droghe vengano usate nel tentativo di eludere le difficoltà. Le indagini storiche, etnologiche<br />

e geografiche hanno tuttavia dimostrato che la ricerca <strong>della</strong> manipolazione <strong>della</strong> coscienza,<br />

dell’alterazione degli stati <strong>della</strong> mente e del<br />

controllo del comportamento sono costanti nella storia<br />

dell’uman<strong>it</strong>à. Attualmente la maggior parte <strong>della</strong> popolazione mondiale ingerisce alcool occasionalmente<br />

e caffeina quotidianamente, una persona su tre assume ab<strong>it</strong>ualmente nicotina ed un numero inferiore,<br />

ma non trascurabile, assume tranquillanti e/o psicostimolanti, marijuana, oppiacei, allucinogeni, ecc.<br />

Da molto tempo l'uomo ha sent<strong>it</strong>o il desiderio di evadere dalla realtà per entrare in contatto con i propri<br />

avi, con le divin<strong>it</strong>à, con i m<strong>it</strong>ici fondatori <strong>della</strong> tribù e del genere u-<br />

mano o di sfuggire alle difficoltà quotidiane, alle angosce, alle paure.<br />

Nell'antich<strong>it</strong>à erano già conosciute alcune sostanze che producevano<br />

effetti particolari sull'organismo e venivano considerate come<br />

so-<br />

stanze<br />

magiche, essenziali per determinati r<strong>it</strong>i. A dirigere le cerimo-<br />

nie religiose di sol<strong>it</strong>o vi era uno sciamano, il quale racchiudeva in sé<br />

la figura del mago, del sacerdote e del medico. Egli amministrava le<br />

tecniche dell'estasi, ossia di quello stato di trance che cancella le<br />

barriere tra veglia e sonno, tra cielo e terra, tra v<strong>it</strong>a e morte. Assu-<br />

mendo una sostanza o facendola assumere ad altri lo sciamano tende un ponte tra il terreno e l'ultrater-<br />

reno.<br />

Un tempo le droghe erano utilizzate anche come efficaci rimedi per la cura di alcune malattie mentali.<br />

Oggi l'uso delle droghe si è diffuso al di fuori del campo medico ed ha perso il significato terapeutico.<br />

Ormai si ricorre ad esse con sempre maggiore frequenza nella illusione di risolvere problemi di origine<br />

psicologica, che nelle droghe trovano un<br />

sollievo temporaneo, ma mai una soluzione defin<strong>it</strong>iva.<br />

Oppio, cocaina e altre sostanze come l'hashish, sono usate da molte popolazioni fin dall'antich<strong>it</strong>à, ma so-<br />

lo da pochi decenni i trafficanti internazionali ne hanno fatto un lucroso affare con miliardi di dollari di<br />

utile annuo. L'abuso di tali sostanze e la diffusione in occidente, soprattutto dopo gli anni Sessanta, ha<br />

trasformato il fenomeno in uno dei problemi sociali più gravi.<br />

5


Esistono circa 800.000 specie di piante identificate dai botanici e circa 4.000 hanno proprietà psicoattive.<br />

Di queste circa 60 sono state in uso costante, in qualche parte del mondo, lungo tutta la storia conosciu-<br />

ta. Naturalmente alcune hanno avuto e hanno un ruolo particolarmente importante: il papavero, la ca-<br />

napa, la coca, il tabacco, il caffè, il tè, i cactus e i funghi allucinogeni e le numerose piante da cui si pos-<br />

sono ricavare bevande alcoliche.<br />

Nella notte dei tempi………<br />

Nell’isola di Taiwan in un villagg io di circa 10.000 anni fa sono state rin-<br />

venute tracce di canapa usata<br />

fin dai tempi più antichi per la tess<strong>it</strong>ura:<br />

sono stati scoperti resti di corde<br />

ricavate dalla canapa e abbiamo testi-<br />

monianza che i defunti erano<br />

avvolti in teli di canapa. Inoltre non dob-<br />

biamo dimenticare che i Cinesi<br />

inventarono la carta, ottenuta proprio dalle<br />

fibre di canapa. Intorno al III<br />

millennio a.C. la canapa venne utilizzata<br />

come farmaco, per reumatismi, malaria, beri beri e mancanza di concen-<br />

trazione. L'uso <strong>della</strong> canapa come pianta psicoattiva, invece, sembra aver<br />

avuto origine in India.<br />

Anche<br />

in Occidente resti fossili di semi e capsule di papavero risalenti al periodo del Neol<strong>it</strong>ico e all’Età del<br />

Bronzo, e quindi 4-5000 anni fa, sono stati r<strong>it</strong>rovati nelle caverne e nei villaggi lacustri in Svizzera, in<br />

Spagna, in Francia e nei bacini del Po, del Reno e del Danubio.<br />

Anche testi famosi c<strong>it</strong>ano l’utilizzo di sostanze inebrianti,<br />

come quelli di Ippocrate, Erodoto, Virgilio, Plinio<br />

e Galeno; inoltre nell’Odissea (VII sec. a.C.) si parla di<br />

l’oppio, e nella Bibbia (Antico Testamento) compare più<br />

volte il vino.<br />

Prima dell’anno 1000 d.C.<br />

un farmaco, probabilmente identificabile con<br />

L’uso di tali sostanze non interessa soltanto gli anni prima <strong>della</strong> nasc<strong>it</strong>a di<br />

Cristo ma caratterizza anche la Roma degli imperatori: l’uso di oppio e vino<br />

pare abbia accumulato, infatti, Nerone, T<strong>it</strong>o, Nerva, Traiano e Adriano. Pe-<br />

tronio ne parla descrivendo la famosa “Cena di Trimalcione”. E il grande<br />

imperatore e filosofo Marco Aurelio è probabilmente uno dei primi “tossi-<br />

codipendenti” da oppio di cui si ha notizia. Per molti anni egli assunse quotidianamente oppio sotto for-<br />

ma di theriaka (un miscuglio di sostanze), prescr<strong>it</strong>tagli dal suo medico personale Galeno, che ci ha tra-<br />

mandato particolari di questa vicenda, compreso un tentativo non riusc<strong>it</strong>o di sospensione.<br />

6


Dopo l’anno 1000 d.C.<br />

Gli alchimisti arabi scoprono la distillazione del vino<br />

e i primi “superalcolici”. Tra questi l’acqua v<strong>it</strong>ae<br />

(acqua <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a, medicina straordinaria<br />

quasi<br />

esclusivamente riservata ai ricchi a causa dell’alto<br />

costo) che presto si diffuse in Europa.<br />

Intorno al 1300 d.C.<br />

Nell’impero degli Inca (1200-1553) la coca, sacro<br />

dono del Dio Sole, è al centro del<br />

sistema sociale<br />

religioso: l’uso da parte <strong>della</strong> gente comune è<br />

strettamente collegato a occasioni particolari.<br />

In<br />

questo stesso periodo, il consumo del<br />

caffè si<br />

espande dall’Etiopia verso l’Arabia e l’attuale<br />

Yemen: dapprima è solo un medicinale, poi diventa di uso<br />

sempre più comune, utilizzato come stimolante<br />

che tiene svegli durante le lunghe veglie r<strong>it</strong>uali.<br />

Intorno al 1450-1500 d.C.<br />

L’uso del caffè in Arabia è sempre più diffuso,<br />

anche in relazione alla proibizione degli alcolici da parte<br />

delle autor<strong>it</strong>à religiose. La nasc<strong>it</strong>a delle “case<br />

del caffè” come luoghi pubblici di riunione fa nascere qual-<br />

che opposizione da parte delle autor<strong>it</strong>à islamiche:<br />

alcuni cominciano a sostenere che anche il caffè (co-<br />

me il vino) è contrario al Corano.<br />

A partire dal 1500 d.C.<br />

In Europa arrivano la coca e il tabacco dall’America, il caffè dall’Arabia, la cola dall’Africa e il tè dalla Ci-<br />

na.<br />

L’oppio e l’alcool sono in uso da secoli.<br />

vazione del papavero e la vend<strong>it</strong>a di oppio.<br />

In questo periodo, solo l’uso dell’alcool è oggetto di serie pre-<br />

occupazioni: Lutero e Calvino predicano la temperanza. Com-<br />

paiono i primi libri dedicati al problema delle bevande alcoli-<br />

che.<br />

In Cina e in India l’oppio continua ad essere il farmaco più<br />

usato contro molti disturbi e malattie, mentre non sembra an-<br />

cora diffuso l’uso puramente superfluo. Nel 1526, in India, la<br />

prima dinastia Moghul crea un monopolio di stato per la colti-<br />

Nel 1510 il caffè arriva al Cairo e nel 1525 a Costantinopoli. A La Mecca, si tenta di chiudere le “case del<br />

caffè” come centri di peccato e di sovversione, ma ogni tentativo naufraga fra sommosse e violenze. An-<br />

che il sultano di Costantinopoli tenta senza successo di proibire il caffè.<br />

7


Le pozioni magiche di maghi e streghe<br />

Durante il Medioevo si assiste ad un mutamento di atteggiamento nei confronti dell'oppio.<br />

Le conoscenze<br />

accumulate e l'uso comune nell'antich<strong>it</strong>à vengono<br />

trasmesse alla farmacopea ufficiale e nelle pratiche<br />

magiche medievali. Con la ripresa e l’ulteriore diffusione dell'uso dell'oppio, si diffuse<br />

anche la sua con-<br />

danna e proibizione, che toccò anche molte altre sostanze utilizzate per fini curativi o magico-r<strong>it</strong>uali. Es-<br />

se vennero considerate causa di male e di peccato dalla religione cristiana che andava<br />

aumentando pro-<br />

gressivamente in tutta Europa il proprio potere religioso, pol<strong>it</strong>ico ed economico.<br />

L'Inquisizione<br />

vietò la somministrazione dell'oppio in amb<strong>it</strong>o chirurgico r<strong>it</strong>enendo del tutto innaturali, e<br />

per questo motivo sospette, le sue<br />

virtù. Giovanni <strong>della</strong> Croce (medico del XVI sec.) scrisse: "solo<br />

quando il dolore sarà insopportabile e molte cose senza prof<strong>it</strong>to provate si saranno, bisogna usar li Nar-<br />

cotici, li quali<br />

o rendono il sonno stupido, o del tutto lo levano".<br />

L'azione <strong>della</strong> Chiesa nei confronti di maghi, streghe, medici e in particolare delle droghe da essi sommi-<br />

nistrate, iniziò a farsi meno importante con lo sviluppo di discipline scientifiche<br />

come la chimica,<br />

la farmacologia, la medicina.<br />

Coltivato<br />

prevalentemente nell'area dei paesi med<strong>it</strong>erranei più caldi, la Turchia in<br />

particolare, l'oppio si diffuse progressivamente<br />

in Asia. Nello stesso periodo in<br />

Europa, paradossalmente, si persegu<strong>it</strong>arono<br />

periodicamente, in maniera tanto dura<br />

quanto inefficace, le cosiddette "droghe<br />

coloniali": il caffè, il tè, il cacao, il tabacco.<br />

Dal 1553 al 1569 d.C.<br />

L’uso <strong>della</strong> coca si diffonde senza regole anche tra le classi inferiori <strong>della</strong> popolazione: dà energia e cal-<br />

ma la fame.<br />

Nel 1559 Jean Nicot descrisse le virtù medicinali del tabacco raccomandandolo per 36 diverse malattie.<br />

In Messico, Fra Bernardino di Sahagùn descrive l’uso di funghi allucinogeni (teonanàcatl) nelle cerimonie<br />

religiose.<br />

Intorno al 1575 d.C.<br />

<strong>Il</strong> Sultano in Turchia e le autor<strong>it</strong>à religiose in Arabia continuano a e-<br />

si lascia finalmente perdere: d’ora in poi, la gente potrà finalmente<br />

delle belle tasse sui consumi.<br />

Nel frattempo, l’uso<br />

del tabacco come farmaco è ampiamente<br />

approvato, ma il suo uso superfluo è ancora guardato con sospetto, finché sir Walter Raleigh non in-<br />

troduce la moda del sigaro alla corte di Inghilterra. Si hanno<br />

le prime notizie <strong>della</strong> sua coltivazione, come<br />

pianta medicinale, in Toscana e a Roma.<br />

manare sempre più inefficaci leggi di proibizione del caffè e di<br />

chiusura dei locali pubblici in cui esso viene consumato. Verso il 1600,<br />

bere caffè in santa pace, mentre i governi penseranno a incassare<br />

8


A partire dal 1600 d.C.<br />

In Inghilterra il Parlamento approva la “Legge per Reprimere l’Odioso e Ripugnante Peccato di Ubria-<br />

chezza” (1606). Anche nelle colonie inglesi in America il consumo di alcolici è molto elevato e inizia a sol-<br />

levare molta preoccupazione.<br />

<strong>Il</strong> caffè si diffonde in Inghilterra ed è consigliato come rimedio contro l’ubriachezza, ma nel mondo mu-<br />

sulmano si registrano nuovi tentativi di proibirlo.<br />

La<br />

coltivazione del tabacco si estende in Italia, in Estremo Oriente e in Nord America. L’uso inizia a solle-<br />

vare proteste: in Inghilterra,<br />

dapprima si impone una tassa fortissima, poi si è costretti ad abbassarla a<br />

causa del contrabbando e il governo invece di guadagnare ci perde…<br />

Anche in Turchia fumare tabacco è<br />

Dal 1640 d.C.<br />

sempre più di moda: secondo alcuni religiosi il<br />

divieto di fumare è<br />

sanc<strong>it</strong>o dal Corano,<br />

nonostante questo risalga a molto tempo prima<br />

dell’arrivo<br />

del tabacco nel Vecchio Mondo. <strong>Il</strong><br />

Sultano di Costantinopoli<br />

controversie intellettuali e lo proibisce.<br />

non perde tempo in<br />

In Europa il tabacco diventa<br />

una buona fonte di<br />

redd<strong>it</strong>o per i governi, in particolare in Inghilterra<br />

e in Francia.<br />

In Germania, a Lunenberg, per i fumatori<br />

c’è la pena di morte.<br />

In Russia il tabacco è attaccato come “pianta del diavolo”, e per chi fuma c’è l’esilio e la tortura; nel<br />

1674 si passa alla pena di morte ma nel 1676 le pene sono finalmente revocate.<br />

Anche in Cina e Giappone vengono presi provvedimenti contro i fumatori di tabacco soprattutto per la<br />

preoccupazione del pericolo di incendi provocati da essi.<br />

Frattanto,<br />

il caffè e le “case del caffè” si diffondono in Inghilterra, dove sono<br />

guardate con sospetto, anche su istigazione dei loro concorrenti, che sono i<br />

vend<strong>it</strong>ori di alcolici. Sorge il dubbio che in questi locali i sovversivi si riuniscono a<br />

complottare, ma alla fine le tasse sul caffè faranno comodo come tutte le altre.<br />

A noi, che leggiamo queste cose con gli occhi di oggi, sembrerà strano ma dell’oppio nessuno pare anco-<br />

ra preoccuparsi.<br />

A partire dal 1700 d.C.<br />

L’uso di alcolici continua a preoccupare in America e in Inghilterra dove si bevono soprattutto liquori;<br />

molto meno nei paesi med<strong>it</strong>erranei, dove la bevanda prefer<strong>it</strong>a è il vino.<br />

In questo periodo, in Cina si inizia a fumare l’oppio misto al tabacco e poi, con una speciale preparazio-<br />

ne, anche l’oppio da solo (fino ad allora lo si era usato solo per via orale).<br />

9


La Compagnia delle Indie, appoggiandosi anche a un fiorente contrabbando, diventa<br />

la principale forni-<br />

trice di oppio per l'immensa popolazione cinese.<br />

Intanto, in America e in Inghilterra si tenta ripetutamente di proibire l'uso di liquori.<br />

Dopo la guerra d'In-<br />

dipendenza, in America la febbre anti-alcool sale alle stelle: Benjamin Rush, medico,<br />

psichiatra e fir-<br />

matario <strong>della</strong> Dichiarazione d'Indipendenza, scrive vigorosamente contro le supposte<br />

virtù medicinali del-<br />

l'alcool. Ma il<br />

tentativo del Congresso di imporre una tassa sui liquori scatena la “ribellione del whiskey”<br />

(1794).<br />

Arriva il 1800 d.C.<br />

Nel 1803 Sertürner isola dall'oppio l'alcaloide principale, e dal nome del dio<br />

greco del sonno, lo chiama morfina. In questo periodo, l'uso di oppio in Inghil-<br />

terra si espande notevolmente, perfino per tener tranquilli i bambini, ma, a dif-<br />

ferenza<br />

dell'uso di alcolici, non provoca ancora nessun particolare allarme so-<br />

ciale.<br />

Nel 1822, le Confessioni di un mangiatore<br />

d'oppio inglese di De Quincey met-<br />

tono a fuoco il fenomeno (allora non era ancora un problema) <strong>della</strong> dipendenza<br />

fisica che compare con l'uso continuativo di questa sostanza, peraltro già noto<br />

dai tempi di Galeno. Nel Nord Europa e negli Stati Un<strong>it</strong>i sorgono i primi veri<br />

“movimenti per la temperanza” anti-alcool. Si inizia a abbandonare il tentativo<br />

di riformare la morale attraverso la persuasione e l'informazione, e si passa a<br />

considerare l'intervento repressivo.<br />

PRIMA GUERRA DELL’OPPIO<br />

A partire dal 1815 la Cina irrigidì il divieto del traffico di oppio che fece poi scattare la reazione del suo<br />

maggior trafficante, l'Inghilterra.<br />

Nel 1838 la distruzione di un carico d'oppio depos<strong>it</strong>ato dagli inglesi a<br />

Canton,<br />

fornì alla potenza coloniale il pretesto per un intervento mil<strong>it</strong>are teso a condizionare la sovran<strong>it</strong>à<br />

dell'impero<br />

cinese e ad obbligarlo, con la forza dei cannoni, ad aprirsi al commercio internazionale.<br />

La Cina si ribella e scoppia la Prima<br />

Guerra dell'Oppio (1839-42). Ma la Cina è sconf<strong>it</strong>ta e, soppian-<br />

tando la Compagnia delle Indie, il governo inglese prende direttamente il controllo del<br />

commercio.<br />

<strong>Il</strong> trattato di Nanchino del 1842 che seguì gli scontri, impose alla Cina l'apertura<br />

di cinque porti alle navi<br />

inglesi, la piena leg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à dell'importazione d'oppio da parte dei commercianti br<strong>it</strong>annici<br />

e la completa<br />

cessione di Hong Kong.<br />

Contemporaneamente in Cina si commerciavano circa 180 mila casse di oppio, pari<br />

12.600.000 chilo-<br />

grammi.<br />

10


Intorno al 1850 d.C.<br />

I lavoratori indiani immigrati in Giamaica vi importano l'uso <strong>della</strong> Cannabis. Negli<br />

USA,<br />

vari preparati di Cannabis sono ampiamente usati come farmaci.<br />

Si diffonde sempre più l'uso <strong>della</strong> siringa<br />

ipodermica per iniettare morfina. Nei<br />

testi di medicina, le indicazioni per l'oppio e la morfina sono numerosissime. La<br />

dipendenza è ben nota ma ancora non solleva particolare preoccupazione: la<br />

massima parte delle persone che diventano dipendenti sono rispettabilissime<br />

signore di mezza età, che iniziano con gli oppiacei per disturbi comuni<br />

e banali. A<br />

poco<br />

a poco, anche in Europa e in USA si comincia, in ambienti ristretti (per<br />

esempio<br />

fra i marinai o fra gli immigrati dall'Oriente) a fumare oppio.<br />

SECONDA GUERRA DELL’OPPIO<br />

In Inghilterra si formò un forte movimento<br />

anti-oppio, che tuttavia non riuscì ad impedire la Seconda<br />

Guerra dell’Oppio (1856-58), cui presero parte anche Francia e Stati Un<strong>it</strong>i.<br />

<strong>Il</strong> confl<strong>it</strong>to si concluse con<br />

una nuova sconf<strong>it</strong>ta cinese e la firma, nel 1858, del trattato di Tientsin, che estendeva alla Francia e agli<br />

Stati Un<strong>it</strong>i i privilegi commerciali di cui godeva la Gran Bretagna.<br />

Intorno al 1860 d.C.<br />

Nel 1859 venne scoperta la cocaina, e infine, nel 1898, partendo dalla<br />

morfina, fu sintetizzata l'eroina.<br />

In questo periodo si sviluppò, all’interno del Decadentismo, una corrente<br />

chiamata Simbolismo: si tratta di una tendenza poetica secondo la quale<br />

la realtà, così come si manifesta nei suoi oggetti e nei fenomeni, è soltan-<br />

to apparente ed ha significati ben più complessi, ambigui e difficili da<br />

decifrare. Questa corrente nacque in Francia e i poeti che vi appartenevano venivano defin<strong>it</strong>i “simbolisti”<br />

per il loro modo di scrivere e “solipsisti” per il loro modo di vivere, infatti, al posto di protestare di fronte<br />

alle ingiustizie, restavano passivi a tutto ascoltando solo le loro sensazioni (solipsista=colui che sta da<br />

solo). Questi poeti per disancorare le sensazioni dalla realtà facevano uso di droghe; tra questi ricordia-<br />

mo Baudelaire, Verlaine, Rimbaud e Mallarmé. Tutta gente che evidentemente non pensava di<br />

commettere un atto che entro pochi<br />

anni sarebbe stato defin<strong>it</strong>o “illec<strong>it</strong>o e criminale”.<br />

Nel 1868 in Inghilterra viene passata la Legge sulla Farmacia, che riserva a chimici<br />

e farmacisti iscr<strong>it</strong>ti ai<br />

registri professionali la vend<strong>it</strong>a di oppiacei. Essendo già noto il fenomeno <strong>della</strong><br />

dipendenza, molte di<br />

queste medicine a base di oppio o morfina (mai dichiarati sull'etichetta) sono vendute come cura per la<br />

dipendenza dagli stessi oppiacei! In altre parole, se uno era dipendente da morfina<br />

e voleva smettere, si<br />

c omprava una di queste cure miracolose e sub<strong>it</strong>o guariva: perché continuava a prendere morfina cre-<br />

dendo di avere smesso. Ovviamente, non appena sospendeva la cura per un solo<br />

giorno, stava di nuovo<br />

male.<br />

11


Intorno al 1870 d.C.<br />

In Inghilterra viene sintetizzata la diacetilmorfina. Dapprima poco utilizzata,<br />

verrà molto pubblicizzata dalla Bayer una ventina di anni dopo, non solo co-<br />

me farmaco contro la tosse, ma anche per la cura dalla dipendenza da morfi-<br />

na. La Bayer inventa per la sostanza un nome più semplice e più attraente:<br />

eroina. <strong>Il</strong> successo non è strep<strong>it</strong>oso, ma il fatto che a par<strong>it</strong>à di dose l'eroina<br />

sia più efficace <strong>della</strong> morfina (e la semplic<strong>it</strong>à <strong>della</strong> sintesi) la faranno diventare, molti anni dopo, la regi-<br />

na delle droghe illegali, soprattutto dal punto di vista economico. Fino all'avvento dell'Aspirina, l'eroina fu<br />

prodotta,<br />

pubblicizzata e venduta dalla Bayer in tutto il mondo.<br />

Verso il 1875 in California e negli altri Stati <strong>della</strong> costa occidentale USA l'immigrazione cinese è in rapi-<br />

dissima cresc<strong>it</strong>a: nasce un movimento anti-cinese, che trova sub<strong>it</strong>o un buon terreno di attacco cr<strong>it</strong>icando<br />

l'ab<strong>it</strong>udine dei cinesi di fumare oppio. Negli ultimi anni del secolo le 'fumerie' americane vengono chiuse<br />

per legge: il fumo dell'oppio diventa clandestino.<br />

Contemporaneamente, l'attacco contro l'alcool si scatena: non più solo a livello locale e statale, ma an-<br />

che a livello federale, con un primo emendamento alla Cost<strong>it</strong>uzione in senso proibizionistico (1876).<br />

A fine ‘800 d.C.<br />

Nel 1884, Sigmund Freud, medico austriaco, scrisse un saggio scientifico "Sulla coca". Prescriveva la<br />

c ocaina ad amici e pazienti per la cura di malesseri fisici e psichici e per la disassuefazione da altre so-<br />

st anze. La cocaina fu largamente elogiata dall’ideatore <strong>della</strong> psicanalisi, praticata dai rappresentanti<br />

dell’Introspezione Psicolog ica, un filone del Decadentismo. Le bevande e gli elisir a base di coca si molti-<br />

plicano, vivamente raccom andati da molti medici e ben pubblicizzati come tonici e stimolanti. <strong>Il</strong> dott.<br />

Pemberton, farmacista, inventa la Coca-Cola: ha un discreto successo, ma dopo un po' vende la formu-<br />

la. L'acquirente fa uno de i grandi affari <strong>della</strong> storia, anche se nel 1903, sull'onda delle crescenti tendenze<br />

proibizionistiche, verrà spi nto a eliminare la cocaina dalla formula e a sost<strong>it</strong>uirla con caffeina.<br />

Passiamo al 1900 d.C.<br />

A parte l’oppio preparato per il fumo (proib<strong>it</strong>o in alcuni Paesi), la vend<strong>it</strong>a di<br />

preparati farmaceutici a base di canapa indiana, oppio, coca e loro derivati è<br />

ancora totalmente libera in tutto il mondo, senza necess<strong>it</strong>à di prescrizione me-<br />

dica. Nel 1906 l’Inghilterra decide di cessare il commercio dell’oppio con la Ci-<br />

na, e negli Stati Un<strong>it</strong>i, la “Legge sui Cibi e Farmaci Puri” rende obbligatorio in-<br />

dicare sull’etichetta delle medicine tutte le sostanze contenute. Oppio, morfina<br />

e cocaina praticamente scompaiono da questi prodotti, ma sono ancora liberamente venduti nelle farma-<br />

cie come tali. La cocaina (a cui si attribuiscono violenze e del<strong>it</strong>ti sessuali soprattutto fra i neri degli Stati<br />

del Sud) è la prima droga ad essere proib<strong>it</strong>a in molti stati USA. Addir<strong>it</strong>tura, i poliziotti chiedono e otten-<br />

gono armi di più grosso calibro con una strana motivazione: per poter fermare i neri (solo i neri!), così<br />

ecc<strong>it</strong>ati dalla cocaina da essere insensibili alle normali pallottole.<br />

12


Dal 1909 d.C.<br />

A Shanghai (e tre anni dopo all’Aja) sono convocate due Conferenze internazionali sul problema<br />

dell’oppio.<br />

Gli Stati Un<strong>it</strong>i ne proibiscono l’importazione se non per scopi medici e nel 1914 cessa la libera<br />

vend<strong>it</strong>a<br />

di oppio, coca e loro derivati (morfina, eroina, cocaina). Per ottenere queste sostanze occorre<br />

una ricetta medica, e i medici devono<br />

ottenere un’autorizzazione, pagare una tassa e tenere un registro<br />

delle sostanze in loro possesso. Migliaia di persone dipendenti da oppiacei, si trovano d’improvviso senza<br />

possibil<strong>it</strong>à<br />

di avere la loro sostanza. Alcuni riescono a smettere di colpo, altri pagano profumatamente<br />

medici e altri ancora ricorrono al mercato nero. Inizia così, molto rapidamente, la fortuna<br />

dei contrab-<br />

bandieri e dei trafficanti.<br />

Intorno al 1915 d.C.<br />

Nel<br />

1917 la Finlandia delibera la proibizione degli alcolici, mentre in Svezia le vend<strong>it</strong>e di alcolici vengono<br />

lim<strong>it</strong>ate.<br />

Viene proib<strong>it</strong>a l’importazione<br />

di canapa indiana negli USA, salvo che per scopi medici.<br />

Nel gennaio 1919 viene<br />

approvato il XVIII emendamento alla Cost<strong>it</strong>uzione degli Stati Un<strong>it</strong>i, che prevede<br />

la proibizione degli alcolici<br />

a partire dal 1920. Inizia il Proibizionismo, che non avrà però lunghissima v<strong>it</strong>a.<br />

Verrà infatti revocato<br />

nel 1933 dopo essersi dimostrato inutile e pericoloso.<br />

Attorno al 1925<br />

d.C.<br />

In questo periodo, molti stati USA proibiscono le sigarette (di tabacco), introdotte<br />

dall'Europa al tempo <strong>della</strong> Guerra Civile. Ma questa proibizione non dura a lungo.<br />

Vengono introdotte sul mercato sigarette più leggere (sub<strong>it</strong>o accettate anche dalle<br />

donne), e tutti gli stati aboliranno la proibizione entro il 1927. Nel 1924 gli USA<br />

proibiscono la produzione e l'importazione di eroina, la droga che sta diventando<br />

prevalente sul mercato clandestino. Gli Stati Un<strong>it</strong>i, fra il 1924 e il 1950, riusciranno a<br />

farne vietare la produzione e l'uso medico in quasi tutto<br />

il mondo. L'Inghilterra<br />

resisterà a questa imposizione e continuerà a usare l'eroina nella normale terapia del dolore.<br />

<strong>Il</strong> Rapporto del Canale di Panama afferma che l'uso di canapa non è pericoloso o dannoso alla salute, e<br />

sconsiglia ogni divieto per i mil<strong>it</strong>ari <strong>della</strong> zona del canale. Tuttavia inizia una vera e propria campagna di<br />

stampa contro la marijuana, l'erba assassina, finché nel 1937 passa una legge che ne stabilisce di fatto<br />

la proibizione. Non cambia le cose neanche<br />

con un’ultima relazione, il famoso Rapporto La Guardia<br />

(1944),<br />

commissionato dal sindaco di New York, che ristabilisce la ver<strong>it</strong>à scientifica sulla canapa: ormai<br />

la discriminazione è avvenuta<br />

ed è difficile cambiare il pensiero <strong>della</strong> gente.<br />

Nel 1926 in Inghilterra, il Rapporto Rolleston dichiara che l'uso non-medico di oppiacei è sotto controllo<br />

e che non sono quindi richieste leggi più restr<strong>it</strong>tive. I medici inglesi sono liberi di continuare a prescrive-<br />

re oppiacei (e altre sostanze, come la cocaina) secondo il loro giudizio professionale. Nel periodo 1925-<br />

13


29 la Svizzera divenne il primo produttore mondiale di eroina, esportandone più di 10 tonnellate, vale a<br />

dire un terzo <strong>della</strong> produzione mondiale.<br />

<strong>Il</strong> dopoguerra<br />

Arriva la II Guerra Mondiale ma le cose non cambiano più di tanto: l'uso di oppio resiste in Asia, ma in<br />

India<br />

passano leggi restr<strong>it</strong>tive a partire dal 1947, mentre, al contrario, i controlli sulla distribuzione e il<br />

consumo dell'oppio vengono abol<strong>it</strong>i<br />

a Hong Kong, nell'Indocina francese, in Iran e in Thailandia. L'oppio<br />

diventa in tutto il mondo, salvo<br />

le aree tribali del Triangolo d'oro fra Thailandia, Laos e Birmania, una<br />

droga illec<strong>it</strong>a. Le fumerie diventano<br />

clandestine. La coltivazione <strong>della</strong> coca e l'uso tradizionale delle foglie<br />

restano invece lec<strong>it</strong>i in Perù e Bolivia,<br />

per l'opposizione dei governi a un proibizionismo stretto. In Messi-<br />

co, vengono riscoperti dalla scienza<br />

occidentale, dopo 400 anni di oblio, i funghi allucinogeni.<br />

Arrivano gli anni ’60<br />

Gli Stati Un<strong>it</strong>i, dopo aver conosciuto il boom del consumo (su prescrizio-<br />

ne medica) di barb<strong>it</strong>urici, anfetamine e tranquillanti, fra gli adulti, pas-<br />

sano attraverso il boom dei consumi di marijuana e allucinogeni (come<br />

l'LSD, che verrà proib<strong>it</strong>o nel 1967) fra i giovani. L'allarme sociale dagli<br />

USA rimbalza<br />

in Europa e nel resto del mondo. Le mode americane<br />

vengono sub<strong>it</strong>o esportate.<br />

Alla<br />

restrizione del consumo di barb<strong>it</strong>urici si risponde con un aumento incredibile dei consumi di tranquil-<br />

lanti: questi diventano i farmaci più prescr<strong>it</strong>ti<br />

e il più grande affare <strong>della</strong> storia del commercio legale dei<br />

“farmaci”.<br />

Alla successiva restrizione <strong>della</strong> produzione e <strong>della</strong> prescrizione di anfetamine<br />

(che passano nella lista<br />

delle sostanze "controllate" nei primi anni '70) si risponderà, invece, con un<br />

<strong>della</strong> vend<strong>it</strong>a clandestina <strong>della</strong> cocaina.<br />

Tra gli anni ’70 e gli anni ’80<br />

Mentre<br />

gli USA chiedono (1989) alla Colombia di collaborare nella lotta al<br />

narcotraffico, si assiste al crollo dei prezzi internazionali del caffè, una delle<br />

voci lec<strong>it</strong>e più importanti<br />

dell'economia colombiana, e uno dei prodotti con<br />

cui l'ONU vuol sost<strong>it</strong>uire<br />

le colture di coca.<br />

L’ecstasy (MDMA) fa la<br />

sua timida comparsa sul mercato delle sostanze “ri-<br />

creative” e in pochi anni verrà<br />

proib<strong>it</strong>a; nonostante questo diventerà con-<br />

sumo di massa.<br />

boom <strong>della</strong> produzione e<br />

14


Gli anni ’90<br />

Gli USA di Clinton, e poi di Bush, continuano la guerra alla droga.<br />

In Italia, la droga è sempre<br />

vietata.<br />

In questi anni, solo l'Inghilterra e soprattutto l'Olanda seguono pol<strong>it</strong>iche permissi-<br />

ve.<br />

L'uso medico <strong>della</strong> Cannabis viene richiesto attraverso una serie<br />

di referendum in<br />

alcuni ambienti degli USA. In Inghilterra, Canada, Germania e USA, alcuni medici<br />

avviano studi sul possibile<br />

uso <strong>della</strong> canna-<br />

bis nella cura di malattie come l’AIDS e la sclerosi<br />

multipla. <strong>Il</strong><br />

consumo di cannabis in Olanda (dove dagli<br />

anni settanta è<br />

possibile acquistarne e consumarne legalmente piccole quant<strong>it</strong>à) è<br />

pressappoco pari a quello degli Stati Un<strong>it</strong>i,<br />

dove la sostanza è<br />

proib<strong>it</strong>a.<br />

Attualmente<br />

in diversi paesi occidentali, tra cui anche la Svizzera,<br />

la canapa indiana sta riscuotendo nuovamente un certo interesse,<br />

per<br />

le applicazioni in amb<strong>it</strong>o medico.<br />

Un<br />

po' ovunque sono oggi sorti movimenti che, al motto di<br />

"Legalize-<strong>it</strong>",<br />

ne chiedono la legalizzazione.<br />

15


Pol<strong>it</strong>ica e proibizionismo:<br />

Vasco contro Fini<br />

“È come dire che bere un bicchiere di vino porta all'alcolismo”, rispondono alcuni<br />

famosi cantanti alle supposizioni del governo che l'uso di marijuana potrebbe<br />

portare al consumo <strong>della</strong> eroina. Questo potrebbe succedere se le persone<br />

r<strong>it</strong>enessero che non c'è differenza tra le "droghe pesanti e quelle leggere". È<br />

corretto informare la popolazione sulle proprietà delle varie droghe, sulle loro<br />

caratteristiche, sulla loro pericolos<strong>it</strong>à e sul la dipendenza fisica e psicologica che<br />

inducono. La gente oggi accetta normalmente in Italia la vend<strong>it</strong>a e l'utilizzo degli<br />

alcolici, nonostante questi siano pericolosi forse più <strong>della</strong> marijuana, e che causano molti incidenti stra-<br />

dali, danni all’organismo e possano indurre un comportamento violento<br />

in coloro che hanno l'ab<strong>it</strong>udine di<br />

"alzare il gom<strong>it</strong>o". Oggi è legale, in Italia, acquistare alcolici, mentre è illegale l’acquisto di marijuana.<br />

Domani le leggi potrebbero cambiare, dato che sono<br />

convenzioni. Marijuana ed hashish danno scarsa di-<br />

pendenza fisica -al contrario dell'alcol o dell'eroina- e non si può dire che le "droghe"<br />

siano tutte uguali.<br />

Pare accertato che i malati di sclerosi multipla, fumando marijuana, riescano ad attenuare i sintomi <strong>della</strong><br />

loro malattia,e che quindi questa droga possa avere usi pos<strong>it</strong>ivi in medicina. Sembra inoltre opportuno<br />

distinguere, dal punto di vista legale, fra consumatore e spacciatore di marijuana e di hashish.<br />

Non<br />

solo fumo: la Cannabis è una droga<br />

Fini replica che la cannabis non è una droga leggera e assumerla provoca danni.<br />

La "sentenza" è del Consiglio Superiore <strong>della</strong> San<strong>it</strong>à (Css) ed è contenuta in un documento sugli effetti<br />

collaterali <strong>della</strong> stessa cannabis redatto dopo una richiesta del ministro <strong>della</strong> Salute, Girolamo Sirchia.<br />

Inoltre «giovani e adolescenti sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi <strong>della</strong> cannabis». Già<br />

nell’ultima "Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2003", era stato<br />

dato<br />

ampio spazio alla cannabis, r<strong>it</strong>enendo il suo uso pericoloso per la natura stessa <strong>della</strong> nostra società,<br />

in quanto<br />

«ne compromette l’ident<strong>it</strong>à e la natura del legame che la tiene insieme». Venivano poi sottoli-<br />

neati quegli aspetti di pericolos<strong>it</strong>à che ne fanno la «droga di ingresso per il consumo di eroina». E veniva<br />

messo in evidenza come ormai risulti<br />

diffusissima in tutto il mondo, tanto da stimare che il 3,4% di tutta<br />

la popolazione con oltre quindici anni di età ne faccia utilizzo. Più che sul piano fisico, si temono gli effet-<br />

ti sul piano psichico, cioè si teme che marijuana ed hashish facil<strong>it</strong>ino l’uso di eroina o altre droghe pesan-<br />

ti.<br />

16


La Canapa indiana (pianta probabilmente originaria dell'Asia centro-orientale)<br />

è stata usata in medicina per millen-<br />

ni. Era stata già coltivata in Cina nel 4000 a.C. e il suo uso nella medicina tradizionale risale al II millennio a.C. In<br />

occidente, invece, il suo uso medico è stato sempre alquanto marginale, e ha assunto una certa rilevanza solo nel<br />

XIX secolo e nei primi decenni del XX.<br />

Nell'antich<strong>it</strong>à, la Cannabis fu considerata utile in numerose e assai diverse malattie.<br />

Veniva raccomandata per il<br />

trattamento di "disturbi femmin ili”, reumatismi, malaria, costipazione e debolezza<br />

mentale. Alcuni medici cinesi<br />

scrivono che la canapa è utile nelle "malattie da deperimento e nelle fer<strong>it</strong>e", nonché<br />

per "purificare il sangue, ab-<br />

bassare la temperatura, ridurre i flussi, risolvere i reumatismi".<br />

La Cannabis in India assume un ruolo del tutto particolare: come pianta sacra a Shiva,<br />

viene usata in r<strong>it</strong>uali reli-<br />

giosi; come inebriante,<br />

è elemento centrale nella cultura popolare; e infine, come farmaco, viene utilizzata in di-<br />

versi sistemi <strong>della</strong> medicina tradizionale<br />

e lo sarà fino ai nostri giorni.<br />

Per quanto riguarda il Medio dio Oriente e l'area med<strong>it</strong>erranea,<br />

in cui la Cannab is (specie nel mondo islamico) ha un grande<br />

ruolo come inebriante e "droga sociale", si hanno nel-<br />

l'antich<strong>it</strong>à solo rare c<strong>it</strong>azioni di interesse medico. Usata in ec-<br />

cesso "colpisce la testa, im- mettendovi vapori caldi e in-<br />

tossicanti".<br />

Per tutto il Medio Evo e il Ri- nascimento, l'uso più impor-<br />

tante <strong>della</strong> Cannabis è per ri- cavarne le fibre per corde,<br />

tessuti e carta.<br />

L'importanza <strong>della</strong> Cannabis, sempre relativamente margi-<br />

nale nella medicina occiden- tale, fu decisamente accre-<br />

sciuta a segu<strong>it</strong>o <strong>della</strong> campa- gna d'Eg<strong>it</strong>to di Napoleone<br />

(1798), dopo la quale l'ha- shish (inteso essenzialmente<br />

come sosta nza inebriante ed euforizzante) divenne noto in<br />

Francia, anche se soprattutto in circoli intellettuali come il famoso Club des Hashishins, a cui pa rteciparono perso-<br />

naggi come Dumas, Hugo, Delacroix e Baudelaire.<br />

Nel 1860, la Cannabis è già così considerata da determinare la nomina di un "Com<strong>it</strong>ato sulla Cannabis indica" da<br />

parte dell'Associazione medica dell'Ohio. Nel rapporto pubblicato da tale com<strong>it</strong>ato, si riconosce l'util<strong>it</strong>à <strong>della</strong> canapa<br />

per trattare tetano, nevralgie, emorragie, dolore del par to, convulsioni, dolori reumatici, asma, , tosse cronica,<br />

b ronch<strong>it</strong>e cronica, dolori gastrici, e altro. Inoltre essa è utile come sonnifero e come farmaco capace di stimolare<br />

l'a ppet<strong>it</strong>o.<br />

In Italia erano previsti dalla Farmacopea Ufficiale (F.U.) sia l'estratto che la tintura di Cannabis.<br />

A partire dal 1937, l'anno <strong>della</strong> proibizione americana, diventano assai rari i lavori che prendono in considerazione<br />

l'uso medico <strong>della</strong> Cannabis, ed è solo con la fine degli anni '70 che un timido interesse si risveglia, e che fra mille<br />

di fficoltà (legate alla classificazione <strong>della</strong> Cannabis come sostanza "priva di valore terapeutico") cominceranno a<br />

riapparire studi scientifici sulla Cannabis e i cannabinoidi.<br />

Flavia Coroli - Alessia Emiliano - Marina Roverselli<br />

17


Le nuove droghe sono le più usate dai giovanissimi. E’ necessario tener presente che assumere sostanze<br />

dà reazioni imprevedibili perché ognuno di noi è il risultato di variabili biochimiche e psicologiche sco-<br />

nosciute e che, inoltre, le droghe sono preparate da "chimici di strada" e dunque la composizione è in-<br />

certa.<br />

Inoltre i ragazzi associano più sostanze, i mix, potenziando gli effetti collaterali e i pericoli: i decessi per<br />

droghe sono quasi sempre legati ai mix.<br />

LA STORIA DELLE NUOVE DROGHE<br />

Le nuove droghe affondano le loro radici negli anni '60, quando l'interesse psichiatrico intorno alla me-<br />

scalina diede un forte impulso alla ricerca chimiche e farmacologiche tese a potenziare gli effetti del<br />

principio attivo <strong>della</strong> pianta del peyote: nacquero così le metossiamfetamine, che conobbero una gran-<br />

dissima diffusione nel movimento hippy, soprattutto fra gli hippies di San Francisco, allora cap<strong>it</strong>ale <strong>della</strong><br />

produzione mondiale di sostanze psicoattive come l' LSD e <strong>della</strong> sperimentazione dei loro effetti. <strong>Il</strong> tra-<br />

monto <strong>della</strong> cultura psichedelica e l'avvento di quella efficientistica degli yuppies determinò il declino del-<br />

l'uso di sostanze allucinogene e spinse l'industria chimica illegale verso la produzione di droghe capaci di<br />

aumentare la vigilanza e la consapevolezza di chi le assumeva, senza "effetti collaterali”negativi. La più<br />

popolare e famosa di queste droghe è l'MDMA, l'ecstasy, che ha raggiunto il massimo <strong>della</strong> popolar<strong>it</strong>à<br />

negli anni '80, diventando una sostanza molto usata tra quei giovani che cercano l'esasperazione del di-<br />

vertimento nelle discoteche, nei rave party e nei locali notturni, perché conferisce euforia, possiede una<br />

potente azione ecc<strong>it</strong>ante e ha un'immagine "pul<strong>it</strong>a" rispetto ad altre droghe più tradizionali, come l'eroi-<br />

na o la cocaina. Questa idea dell'ecstasy, come di altre simili (anfetamine, lsd, ketamina, popper, ecc.) è<br />

in realtà falsa: esse, in particolare l'ecstasy, non sono affatto "sicure", innanz<strong>it</strong>utto perché sono sostanze<br />

prodotte in laboratorio in modi spesso approssimativi , secondariamente perché i loro principi attivi agi-<br />

scono su alcuni settori del sistema nervoso centrale e possono danneggiarlo, in determinati casi anche in<br />

modo permanente (al loro uso non è certo disgiunto la drammatica cresc<strong>it</strong>a <strong>della</strong> mortal<strong>it</strong>à sulle strade<br />

del sabato sera), infine sono spesso aggiunte sostanze "da taglio", talvolta pericolose quanto o più <strong>della</strong><br />

droga stessa. Poiché chi le assume non s'identifica assolutamente con lo stereotipo del tossicomane e-<br />

marginato, malato, magari delinquente, ed è spesso difficile riconoscere<br />

i sintomi patologici che esse<br />

producono, in quanto molte volte esasperano tratti caratteristici dell'adolescenza, c'è il rischio di sottova-<br />

lutarne il pericolo. Inoltre chi usa ecstasy di sol<strong>it</strong>o consuma anche altre droghe (cannabis, cocaina, e so-<br />

prattutto alcool), contribuendo a peggiorare la s<strong>it</strong>uazione di intossicazione generale e le condizioni del<br />

suo sistema nervoso.<br />

18


L’ASPETTO CULTURALE DELLE NUOVE DROGHE<br />

L’uso delle nuove droghe è legato ad un universo giovanile particolare, a dei luoghi, a delle musiche di<br />

tendenza. Questi luoghi sono le discoteche ma anche i raves,<br />

cioè feste autorganizzate che sono pubbli-<br />

cizzate tram<strong>it</strong>e fotocopie che si passano conoscenti e amici. Le feste raves si realizzano in luoghi isolati,<br />

fabbriche dismesse o casolari fuori c<strong>it</strong>tà, dove si ascolta musica tecno, underground, ecc. Durante que-<br />

ste feste vengono "calate" numerose pastiglie ma questo universo giovanile non può essere automati-<br />

camente considerato, nel suo complesso, come consumatore di sostanze.<br />

L’AS PETTO CHIMICO-FARMACOLOGICO<br />

Sono sostanze che permettono di comprendere le emozioni e le sensazioni degli altri, e generatrici di<br />

contatto interiore. Questo aspetto è caratterizzato da un’intensificazione dell’emotiv<strong>it</strong>à, con diminuzione<br />

delle sensazioni, accompagnata da una sorta di torpore e di rilassamento generalizzato. L’assuntore<br />

"sente" gli altri senza le usuali barriere che tendono a mantenere lo scambio sociale a un livello monda-<br />

no.<br />

Utilizzate principalmente in modo ricreazionale, le nuove sostanze si presentano con differenti nomi e<br />

forme. Sono spesso un miscuglio di più composti, preparate<br />

da improvvisati chimici di strada e non si sa<br />

mai con esattezza cosa c’è dentro. Non si hanno ancora ricerche cliniche che dimostrano una correlazio-<br />

ne tra uso ripetuto e fenomeni di tolleranza e dipendenza; si stanno studiando gli effetti neurotossici, sia<br />

acuti che a lungo termine, delle singole sostanze da sole e combinate con altre sostanze, come alcol,<br />

cannabinoidi, ecc.<br />

L’ASPETTO GIURIDICO-LEGISLATIVO<br />

Sono sostanze illegali, così come l’eroina. In caso di acquisto o possesso per uso personale la legge (art.<br />

75 DPR 309/90) prevede sanzioni amministrative, quali la sospensione <strong>della</strong> patente o del passaporto o<br />

di ogni altro documento equipollente, o, in alternativa, un programma terapeutico presso il SERT o la<br />

Comun<strong>it</strong>à Terapeutica. In caso di spaccio, si entra nel campo dei reati (art. 73 DPR 309/90): per lieve<br />

ent<strong>it</strong>à è prevista la reclusione per un periodo da 2 a 6 anni e una multa fino a 150 milioni; in caso di<br />

spaccio di rilevanti quant<strong>it</strong>à è prevista invece la reclusione da 8 a 20 anni e il pagamento di una multa<br />

che va dai 50 ai 500 milioni di lire.<br />

La loro sintesi viene prodotta in laboratori clandestini, spesso<br />

improvvisati, come cucine, roulotte, gara-<br />

ge, con conseguente scarsa attenzione all’igiene e alla pulizia. Esistono quindi due ordini di problemi:<br />

come vengono prodotte e il tipo di sostanze che vengono utilizzate. In Italia i sequestri di nuove droghe<br />

da parte delle Forze dell’Ordine sono aumentati in modo esponenziale, facendo sospettare un passaggio<br />

dalle piccole produzioni individuali alle protezioni di organizzazioni criminali di medio alto livello.<br />

19


L’ASPETTO EDUCATIVO-RELAZIONALE<br />

Se ci soffermiamo a quelli che sono gli effetti generali delle nuove droghe (loquac<strong>it</strong>à, apertura mentale,<br />

intim<strong>it</strong>à con gli altri, felic<strong>it</strong>à, affabil<strong>it</strong>à, accondiscendenza, sensibil<strong>it</strong>à, euforia, fiducia, spensieratezza) ci<br />

rendiamo conto non solo <strong>della</strong> "attrazione pos<strong>it</strong>iva" di questi aspetti, ma anche di come questi aspetti<br />

siano importanti, soprattutto per i giovanissimi, nella comunicazione con gli altri. Le sensazioni soggetti-<br />

ve correlate riguardano: l’alterazione <strong>della</strong> percezione del tempo, la diminuzione <strong>della</strong> paura, l’aumento<br />

<strong>della</strong> coscienza e delle emozioni, la diminuzione dell’aggressiv<strong>it</strong>à, ancora una volta "scorciatoie" per una<br />

migliore relazione con gli altri<br />

e con l’ambiente intorno.<br />

<strong>Il</strong> dato allarmante è che, da un uso<br />

modico iniziale ricreativo, si passa velocemente ad un abuso, spesso<br />

combinato con altre<br />

sostanze. Da qui l’esigenza di non sottovalutare la pericolos<strong>it</strong>à e la necess<strong>it</strong>à di ave-<br />

re informazioni chiare per percepire il rischio dell’abuso. Per molti giovani comunque l’assunzione di que-<br />

ste sostanze si caratterizza come esperienza passeggera di una fase <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a.<br />

NUOVE DROGHE<br />

DESCRIZIONE: Chiamata anche SPECIAL K, KET, V<strong>it</strong>amina k. Prodotto usato in medicina come aneste-<br />

tico generale. Viene usato come droga (per via orale, intranasale, ma anche fumata o iniettata), per i<br />

suoi effetti che possono essere calmanti o allucinogeni, spesso insieme all’ecstasy. La messa fuori legge<br />

dell’ LSD da parte dello stato <strong>della</strong> California il 6 ottobre 1966, costrinse la stragrande maggioranza dei<br />

ricercatori ad immergersi nella penombra dell’underground per poter continuare i propri studi. La mag-<br />

gior parte del dibatt<strong>it</strong>o sulle sostanze psichedeliche si concentra sul loro potenziale di cambiamento indi-<br />

viduale e sociale. La ketamina è una sostanza dagli effetti imprevedibili, in un certo senso è più misterio-<br />

sa dell’ LSD. “Sotto ketamina” sembra di “oltrepassare il confine che porta ad altre realtà” è stato affer-<br />

mato.<br />

STRUTTURA: La Ketamina è un potente anestetico (usato anche in veterinaria) che si trova sotto forma<br />

di polvere o di liquido. E' un anestetico noto da tempo come psichedelico, vicino, come formula chimica,<br />

alla PCP ( polvere d'angelo), lo può trovare in capsule, pasticche, in polvere, in soluzione. Viene usata<br />

per via orale, inalatoria ed endovena. E' più potente dell'ecstasy ma, mentre per l'MDMA i consumatori<br />

parlano di " dolcezza", per la Special K si sottolinea la " forza" con caratteristiche di cattiveria.<br />

EFFETTI: È particolarmente pericolosa perché può provocare una paralisi temporanea e insensibil<strong>it</strong>à ai<br />

dolori:<br />

è quindi facile subire lesioni senza accorgersene. Se viene utilizzata con dosaggi inferiori a quelli<br />

che<br />

richiede come anestetico provoca un potente effetto psichedelico che si manifesta nell'arco di 5 - 20<br />

minuti e dura da 15 minuti a più di un ora. La Ketamina può provocare il blocco delle vie nervose, la<br />

perd<strong>it</strong>a del senso del tempo e dell'ident<strong>it</strong>à, allucinazioni e distorsioni <strong>della</strong> vista e dell'ud<strong>it</strong>o.<br />

20


DESCRIZIONE: L’ LSD (dietilamide dell’acido lisergico, chiamato in gergo anche ACIDO) è un derivato<br />

sintetico <strong>della</strong> segale cornuta, scoperta nel 1943 da un chimico svizzero. È diventata, dopo anni di uso<br />

terapeutico nei casi psichiatrici, una droga di uso comune largamente diffusa. Fu tolta dal mercato legale<br />

nel 1965, iniziò così la sua fabbricazione clandestina e il contrabbando di LSD che viene venduto in fran-<br />

cobollini colorati o pillole o gocce.<br />

STRUTTURA:<br />

LSD è la sigla "dietilamide dell'acido lisergico", termine che i chimici<br />

usano<br />

per definire questa sostanza. Non esistono diversi tipi di LSD, come spesso si pensa,<br />

ma uno solo. Esistono invece diversi e svariati tagli con altre sostanze!!! La composizione e i dosaggi non<br />

sono mai certi, in quanto la sostanza è generalmente tagliata con altre sostanze (ecstasy, amfetami-<br />

ne,stricnina,....) che ne influenzano gli effetti, e in particolare la fase finale quando l'effetto inizia a scen-<br />

dere.<br />

EFFETTI: Gli effetti dell’ LSD sono tipicamente psichedelici. L’ LSD determina un’alterazione delle perce-<br />

zioni: immagini distorte, colori più vivaci, fantasie, talvolta allucinazioni. Gli effetti si manifestano dopo<br />

30-60 minuti dalla ingestione, rag g iungono il picco in 2 o 3 ore, si estinguono dopo 6-10 ore. Una dose<br />

anche normale di LSD può provo c are disturbi psichici trans<strong>it</strong>ori; i disturbi possono avere anche conse-<br />

guenze più gravi e prolungate in a lcuni casi. L’effetto negativo più frequente è l’ansia: il soggetto è spa-<br />

ventato dalla sensazione di non p o ter controllare i propri pensieri. In qualche caso la malattia mentale<br />

può aggravarsi e persistere anche a lungo dopo la cessazione degli effetti. Porta fuori dalla realtà provo-<br />

cando illusioni e alterazioni <strong>della</strong> percezioni. Chi è sotto effetto del-<br />

l'LSD fatica davvero a distinguere ciò che è vero da ciò che è imma-<br />

ginario. Inoltre questa droga tende a far perdere la concezione del<br />

tempo, e la confusione che causa rende spesso impossibile compiere<br />

anche le azioni più semplici e banali (per esempio attraversare una<br />

strada o la guida di un’automobile). <strong>Il</strong> "viaggio" in acido dura dalle<br />

quattro alle dodici ore e più. Se l'effetto di confusione e di perd<strong>it</strong>a del<br />

senso del reale è abbastanza comu ne e generalizzato, è invece difficile prevedere come sarà il viaggio.<br />

D a questo punto di vista gli effetti sono altamente soggettivi e variano notevolmente da persona a per-<br />

sona. A livello fisico l'assunzione di LSD provoca l'aumento <strong>della</strong> temperatura corporea e <strong>della</strong> pressione<br />

d el sangue; può provocare tachicardia e sensazioni di vertigine e di nausea. Come per le altre sostanze<br />

vale la regola del NO MIX. Associare allucinogeni con alcool e altre sostanze non fa che aumentare i<br />

rischi e gli effetti indesiderati.<br />

21


DESCRIZIONE: L'ecstasy è una sostanza di sintesi chimica, cioè prodotta in laboratorio. I chimici la<br />

chiamano MDMA (3,4 metilendiossimetamfetamina). Questo è il nome del principio attivo che si trova<br />

nelle pasticche di ecstasy. L’ambiente dove viene venduto più frequentemente è l’usc<strong>it</strong>a dalle discoteche.<br />

È nata nel 1912 nell’industria chimica MERCK ma viene prodotta in laboratori chimici privi di qualsiasi<br />

norma igenico-san<strong>it</strong>aria come cantine e garages. L'ecstasy viene commercializzata sotto forma di pillole,<br />

pasticche o capsule con i nomi più svariati.<br />

STRUTTURA: Si dice ecstasy ma si parla in realtà di varie sostanze diverse, tutte prodotte in laborato-<br />

rio. Si trova in giro in pasticche colorate di forme differenti e non si sa mai cosa c’è dentro. La sostanza<br />

più importante al suo interno<br />

è l’MDMA che agisce soprattutto sulla serotonina che interviene nel nostro<br />

cervello sull’umore, sul sonno e sull’appet<strong>it</strong>o. Nelle pasticche si possono trovare anche sostanze tossiche<br />

residue come piombo e veleni. Quindi l’ecstasy può essere tagliato con altre droghe con effetti collaterali<br />

difficilmente controllabile.<br />

EFFETTI: Studi effettuati sui consumatori ab<strong>it</strong>uali hanno dimostrato che danneggia in maniera grave al-<br />

cune cellule del cervello. Si possono scatenare fenomeni di grave dissociazione fisica e turbamenti psi-<br />

chici. Quando l’effetto <strong>della</strong> droga sparisce, la persona si sente depressa con stati d’animo ansiosi. L'e-<br />

cstasy inizia a manifestare il suo effetto dopo circa 30 - 40 minuti dall'assunzione. Questi effetti perman-<br />

gono per un tempo variabile tra le 4 e le 6 ore. Passato questo tempo l'effetto desiderato inizia a dimi-<br />

nuire per lasciare spazio agli effetti collaterali. Famoso è il cosiddetto effetto down:<br />

Quando finisce l'effetto ci si sente depressi, stanchi e irr<strong>it</strong>abili. Gli effetti prodotti dall'ecstasy, sia quelli<br />

desiderati, sia quelli indesiderati, sono soggettivi. Gli effetti desiderati vengono, di sol<strong>it</strong>o, descr<strong>it</strong>ti da chi<br />

la usa, dicendo che fa sentire euforici. Che fa stare meglio con gli<br />

altri e facil<strong>it</strong>a le relazioni, perchè ridu-<br />

ce le barriere emotive. Che dà un sensazione di maggiore<br />

sicurezza interiore. Che non fa sentire la stan-<br />

chezza e la fatica. Che intensifica tutte le sensazioni: tatto, ud<strong>it</strong>o, vista, gusto, olfatto. Anche la perce-<br />

zione di sè stessi viene intensificata e "si sente di più" la musica.<br />

L'ecstasy produce effetti anche a livello del corpo:<br />

può provocare un notevole aumento<br />

<strong>della</strong> pressione del sangue e del<br />

batt<strong>it</strong>o cardiaco;<br />

tende ad innalzare la temperatura<br />

corporea; aumenta la sudorazione;<br />

può causare disidratazione;<br />

causa secchezza <strong>della</strong> bocca e un tensione <strong>della</strong> mascella che porta al<br />

digrignamento dei denti.<br />

22


DESCRIZIONE: La cocaina è uno stimolante del sistema nervoso centrale(agisce a livello cerebrale), si<br />

presenta come una polvere bianca. La si estrae dalle foglie di coca, un arbusto che cresce sugli altipiani<br />

andini, tutt'ora masticata dalle popolazioni locali per combattere la fame e lo stress delle alte quote, in<br />

Perù l'uso delle foglie e del mate de coca (preparato per infusione e con concentrazioni di principio attivo<br />

irrisorie) è del tutto legale.<br />

STRUTTURA: Si trova generalmente sotto forma di polvere bianca ed inodore, che, sol<strong>it</strong>amente, viene<br />

aspirata, ma che può essere anche fumata o iniettata. Anche la cocaina è spesso soggetta a tagli, con<br />

amfetamina ed altre sostanze. La cocaina e' un anestetico ed appartiene alla famiglia degli alcaloidi na-<br />

turali. Strutturalmente la cocaina e' una benzoilmetilecgonina e corrisponde alla formula empirica: C17<br />

H21 NO4. <strong>Il</strong> sale cloridrato, la forma piu' diffusa <strong>della</strong> sostanza, e' scarsamente volatile, ma si può ottene-<br />

re anche un diverso sale che resiste alla decomposizione da calore e consente l'inalazione del composto<br />

attivo. La cocaina viene rapidamente e facilmente assorb<strong>it</strong>a da ciascuna delle vie ab<strong>it</strong>uali di sommini-<br />

strazione (nasale, orale, endovenosa o polmonare).<br />

EFFETTI: La cocaina è l'estratto, chimicamente raffinato, <strong>della</strong> pianta <strong>della</strong> COCA, che si coltiva perlo-<br />

più, in America del Sud. Agisce intervenendo su alcune sostanze del cervello che regolano l'energia,la vi-<br />

gilanza, l'umore ed il piacere. L'effetto <strong>della</strong> cocaina si manifesta in modo immediato e inizia a calare do-<br />

po circa 30 minuti. Gli effetti ricercati dai consumatori di cocaina sono dati dalla sensazione di euforia,<br />

allegria,sicurezza e fiducia di sé. Mette molta voglia di parlare e di muoversi, può far sentire più potenti<br />

ed aumentare l'energia e il desiderio sessuale. . Sul piano fisico la cocaina provoca la dilatazione delle pu-<br />

pille, l'aumento <strong>della</strong> temperatura corporea, del batt<strong>it</strong>o cardiaco e <strong>della</strong> pressione del sangue. Inoltre,<br />

porta a non sentire la fame e la fatica. Quando gli effetti piacevoli svaniscono inizia la fase “down” in cui<br />

ci si sente stanchi, di malumore, ansiosi e depressi. Uno dei rischi principali dell'uso di cocaina è dato<br />

dalla tendenza a sottovalutarne la pericolos<strong>it</strong>à. <strong>Il</strong> rischio è di r<strong>it</strong>rovarsi a pensare che solo con la coca ci<br />

si può sentire allegri e pieni di energia. Questa forma di dipendenza tende ad aumentare, se aumentano<br />

i dosaggi o il numero delle assunzioni. <strong>Il</strong> rischio è di arrivare ad una dipendenza totale. L'abuso da cocai-<br />

na può portare a vivere costantemente sotto stress, caratterizzata da insonnia, dal capovolgimento del<br />

r<strong>it</strong>mo giorno - notte, dalla perd<strong>it</strong>a dell'appet<strong>it</strong>o. Insomma, si rischia di trovarsi dimagr<strong>it</strong>o, nervoso ed ir-<br />

r<strong>it</strong>abile, con seri pericoli per l'integr<strong>it</strong>à del sistema nervoso. Chi usa cocaina diventa incapace di valutare<br />

le proprie capac<strong>it</strong>à e gli effetti di ciò che fa, si tende a diventare violenti e i rapporti con gli altri tendono<br />

a deteriorarsi, fino ad arrivare all'isolamento. Alla lunga, può portare ad avere idee deliranti e a sviluppa-<br />

re una vera e propria<br />

paranoia. Sul piano fisico, l'uso di cocaina può causare ansia, tremori, convulsio-<br />

ni, mal di testa, impotenza sessuale, ipertensione. Oltre ad una serie di problemi alle mucose nasali, co-<br />

me: irr<strong>it</strong>azioni, piaghe, emorragie, se viene aspirata .... Dosi eccessive possono anche causare PARALI-<br />

SI E MORTE.<br />

23


DESCRIZIONE: Si tratta, infatti, di una famiglia di sostanze conosciute da tempo e ultimamente "ri-<br />

scoperte" dai consumatori di droghe per il loro effetto stimolante. Si trova in circolazione sotto forma di<br />

polvere, o di capsule e pasticche. Spesso è presente come sostanza da taglio in altre sostanze (ecstasy e<br />

LSD per esempio). A volte è addir<strong>it</strong>tura spacciata come ecstasy o come LSD.<br />

STRUTTURA: Si può pensare che circa il 10% di quello che si compra è amfetamina pura, mentre è im-<br />

possibile sapere cosa c'è nel rimanente 90%. Le anfetamine sono sostanze cosiddette “stimolanti” che, a<br />

causa <strong>della</strong> loro proprietà di ridurre l’appet<strong>it</strong>o, sono presenti in molti farmaci<br />

contro l’obes<strong>it</strong>à e la bulimia. L’utilizzo di anfetamine come “dimagrante” è<br />

molto diffuso. Sono presenti sul mercato illegale commercializzate sotto<br />

forma di pasticche, capsule o in polvere: quest’ultima viene aspirata o assunta<br />

per via endovena. Spesso le anfetamine sono presenti come sostanze da taglio.<br />

EFFETTI: L' effetto ricercato con l'uso delle amfetamine è la sensazione di euforia, di ecc<strong>it</strong>azione, di po-<br />

tenza e di aumento dell'energia. L'amfetamina tende a "tirare molto su" e a non far sentire la stanchezza<br />

e la fame. Tanto che è stata spesso utilizzata come dimagrante con il notevoli rischio di andare incontro<br />

a danni sia a livello fisico, che mentale. Come l'ecstasy può far sentire di più le sensazioni e può produr-<br />

re un effetto di accelerazione delle percezioni. L'aumento delle capac<strong>it</strong>à di attenzione e di vigilanza ha<br />

fatto pensare a qualcuno che le amfetamine aiutino nello studio aumentando le capac<strong>it</strong>à di apprendi-<br />

mento ma sono tutte informazioni false. Sul piano fisico, gli effetti, che iniziano a manifestarsi dopo circa<br />

15 - 25 minuti dall'assunzione, comprendono: aumento <strong>della</strong> respirazione e del r<strong>it</strong>mo cardiaco, dilatazio-<br />

ne delle pupille, abbondante sudorazione, con secchezza <strong>della</strong> bocca e tendenza a digrignare i denti.<br />

Quando l'effetto cala, l'esaltazione lascia il posto a una sensazione di spossatezza, irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à e depres-<br />

sione. L'assunzione di amfetamine può comportare rischi significativi. Sul piano fisico possono provocare<br />

disidratazione e colpi di calore (come per l'ecstasy), inoltre, possono causare dolori ai muscoli, perd<strong>it</strong>a<br />

dell'appet<strong>it</strong>o e del sonno. A lungo andare può causare spossatezza ansia e nervosismo generalizzato,<br />

perd<strong>it</strong>a <strong>della</strong> memoria, depressione cronica e paranoia, con ossessioni e manie di persecuzione. Dosi ec-<br />

cessive possono provocare febbre, convulsioni, coma. Quando l'effetto comincia a calare si verifica un<br />

rallentamento dei tempi di reazione, che può essere molto pericoloso, soprattutto per chi decide di met-<br />

tersi alla guida di un'auto. Esiste il forte rischio di cedere alla tentazione di prenderne un altro po', per<br />

tirarsi su, spostando così nel tempo l'effetto depressivo, che prima o poi dovrà comunque arrivare. As-<br />

sumere amfetamine può essere rischioso, anche per l'imprevedibil<strong>it</strong>à degli effetti e <strong>della</strong> loro intens<strong>it</strong>à. La<br />

mescolanza<br />

di amfetamine ed alcol può diventare disastrosa perché può indurre comportamenti aggres-<br />

sivi e violenti. Inoltre porta ad un desidero di parlare in continuazione e a richiedere incessantemente<br />

l'attenzione degli altri.<br />

24


ALTRE NUOVE DROGHE<br />

Oltre alle sostanze "più famose" delle schede precedenti, si trova in circolazione una notevole varietà di<br />

sostanze, più o meno nuove,e generalmente di sintesi chimica; al punto che diventa difficile essere ag-<br />

giornati<br />

su tutto quanto c'è in giro.<br />

<strong>Il</strong> popper è una sostanza arrivata da qualche anno nel giro delle discoteche <strong>it</strong>aliane, sotto forma di fialet-<br />

te che vengono inalate. Originariamente n<strong>it</strong>r<strong>it</strong>o di amile o di butile, oggi in varie forme di n<strong>it</strong>r<strong>it</strong>i, si pre-<br />

senta come un gas contenuto in una fiala o boccetta colorata. Venduto sol<strong>it</strong>amente nei sex shops o co-<br />

me deodorante, anche se in ver<strong>it</strong>à non ha un buon odore. Ci sono stati diversi sequestri di poppers in<br />

Italia, ma le formule di poppers sono varie e sono difficilmente inseribili in una tabella di sostanze vieta-<br />

te; l'illegal<strong>it</strong>à del possesso è quindi controversa. La sua assunzione ha l'effetto di produrre una dilatazio-<br />

ne dei vasi sanguigni, un maggiore afflusso di sangue al cervello e un rilassamento <strong>della</strong> muscolatura.<strong>Il</strong><br />

popper sale in modo molto forte e veloce e l'effetto è pressoché immediato: si manifesta dopo pochi se-<br />

condi dall'assunzione per scomparire nel giro di uno o due minuti. Chi lo assume riferisce una sensazione<br />

di immediata euforia e rilassamento, a cui può seguire una sensazione di cefalea e di vertigine. E' una<br />

sostanza che può dare velocemente tolleranza (la stessa dose tende a non provocare l'effetto ricercato)<br />

e che può provocare overdose.<br />

Inoltre, può causare perd<strong>it</strong>a di coscienza, dolori di testa, nausea e attac-<br />

chi di cuore. Alla lunga, l'uso del popper può causare seri danni a livello del cervello, del cuore e <strong>della</strong><br />

circolazione sanguigna.<br />

Da qualche tempo se ne fa un certo parlare, chiamandolo anche ecstasy liquida. GHB sta per acido<br />

gamma idrossibutirrico e si tratta, in pratica di uno psicostimolante utilizzato per altri scopi in medicina.<br />

E' una sostanza liquida che si trova in flaconcini o bottigliette e che si beve o si inietta in vena. In questo<br />

secondo modo aumentano notevolmente i rischi legati alla sua assunzione, oltre, ovviamente, ad andare<br />

incontro a tutti rischi che si corrono quando si usano siringhe. Può dare effetti rilassanti e di disinibizio-<br />

ne, e appare anche avere un effetto di tipo afrodisiaco. In compenso, può anche avere effetti<br />

indeside-<br />

rati di rilevo. Per c<strong>it</strong>arne alcuni: nausea, incontinenza, ipertensione, difficoltà respiratorie. Come per tutte<br />

le droghe gli effetti collaterali, e i rischi ad essi collegati, aumentano all'aumentare delle dosi.<br />

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Altra sostanza appartenente alle droghe di sintesi chimica, l'ice più che il ghiaccio,<br />

ricorda, per il suo aspetto a piccoli cristalli, il sale grosso da cucina. Sciolta in bevan-<br />

de analcoliche, o talvolta fumata in pipe come il crack, questa sostanza tende ad al-<br />

zare al massimo i livelli di attenzione e abbassa i freni inib<strong>it</strong>ori. In compenso sembra<br />

avere effetti sull'organismo che possono diventare devastanti. E' la cosiddetta droga<br />

da videogame.<br />

Dietro a questi nomi si nasconde una serie di sostanze simili alle anfetamine. Sono sostanze che gene-<br />

ralmente vengono fumate con pipe da crack e che, ovviamente, danno effetti assimilabili a quelli del-<br />

l'anfetamina.<br />

Per fare qualche esempio, queste sostanze possono dare una sensazione di euforia, ecc<strong>it</strong>amento e be-<br />

nessere; accompagnate, sul piano fisico, da aumento del batt<strong>it</strong>o cardiaco, respirazione affannosa, perdi-<br />

ta dell'appet<strong>it</strong>o, .... Come per le anfetamine, anche con queste sostanze possono verificarsi seri proble-<br />

mi: difficoltà cardiache, allucinazioni, paranoia, depressioni, ……<br />

Ecco una sostanza dagli effetti opposti a quelli finora descr<strong>it</strong>ti. Non si tratta di uno psicostimolante, di un<br />

ecc<strong>it</strong>ante, ma di una sostanza che tende a sedare. Proprio per questo viene spesso usata a fine serata<br />

per calmare gli effetti ecc<strong>it</strong>anti degli psicostimolanti assunti in precedenza. Tuttavia, non si sa ancora<br />

bene cosa si nasconda dietro questo nome. Sembra infatti trattarsi di eroina tagliata, cioè miscelata ad<br />

altre sostanze, o di un derivato dell'eroina. Gli effetti indesiderati e i rischi sono quindi molto simili a<br />

quelli dell'eroina.<br />

26


Si tratta di un composto sintetico molto simile all'ecstasy, che, anche se venduto generalmente in pastic-<br />

che, viene di sol<strong>it</strong>o sniffato o fumato dopo averlo ridotto in polvere.<br />

E' una sostanza che può diventare molto pericolosa: intanto perchè può provocare allucinazioni e perd<strong>it</strong>a<br />

del sensi di realtà, che possono durare dai 30 - 40 minuti fino ad 8 ore, in funzione del dosaggio assun-<br />

to. Inoltre, può provocare gravi danni sul piano fisico, che vanno da crampi e mal di stomaco; al senso<br />

di soffocamento e convulsioni; alla paralisi degli arti.<br />

Anna Milanese, <strong>Il</strong>enia Rizzi, Samuele Uttini<br />

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Narcotici<br />

Farmaco uso<br />

terapeutico<br />

Dipendenza<br />

fisica - psichica - tolleranza<br />

Durata<br />

effetto ore<br />

Oppio - analgesico - antidiarroico notevole si si 3 - 6 os. - Fumo<br />

Morfina - analgesico - antidiarroico si si si 3 - 6 e.v. - i.m.<br />

Fumo<br />

Eroina non nella farmacopea si si si 3 - 6 e.v. - inalatoria<br />

Codeina - ant<strong>it</strong>osse - analgesico moder. moder. si 3 - 6 os.<br />

Metadone - analgesico sost. eroina notev. notev. si 12 - 24 os. - e.v. - i.m.<br />

Depressori<br />

Barb<strong>it</strong>urici - anestetici<br />

ipnoinducenti anticonvulsivanti<br />

notev.<br />

Alcol - uso voluttuario notev.<br />

Benzodiazepine - ansiol<strong>it</strong>ici - ipnoinducenti moder.<br />

Stimolanti<br />

Cocaina - non in farmacopea no<br />

Anfetamina - anoressizzanti - antisonno<br />

antifatica - antidepressivi<br />

Allucinogeni<br />

LSD - non in farmacopea no<br />

Mescalina non in farmacopea no<br />

Psicocibina non in farmacopea no<br />

Canapa indiana<br />

Marijuana - non in farmacopea<br />

Hashis - non in farmacopea<br />

Olio di Hashish - non in farmacopea<br />

Legenda:<br />

os. = per via orale<br />

e.v. = iniezione endovena<br />

i.m. = iniezione intramuscolo<br />

no<br />

no<br />

notev. si 1 - 16 os. - e.v. - i.m.<br />

notev. si 04 - gio os.<br />

Via di<br />

assunzione Effetti Overdose Astinenza<br />

euforia, senso<br />

di ubriachezza<br />

comportamento<br />

ubriaco<br />

disibinizione<br />

euforia<br />

moder. si 4 - 8 os. - i.m. ansiol<strong>it</strong>ici<br />

notev. si 2 e.v. Sniff.<br />

si no 1 - 14 os.<br />

poss. poss. variabile os. - e.v.<br />

poss. poss. variabile os. - e.v.<br />

poss. poss. variabile os.<br />

poss. inversa 2 - 4 os. - Fumo<br />

aumento<br />

performance<br />

meno fame<br />

e fatica<br />

illusioni,<br />

allucinazioni,<br />

modifica spazio<br />

tempo<br />

euforia,<br />

appet<strong>it</strong>o<br />

dispnea<br />

cianosi<br />

miosi<br />

coma<br />

ipotensione ipotermia<br />

depressione<br />

resp.<br />

coma<br />

ag<strong>it</strong>azione<br />

ipertermia<br />

allucinazione<br />

convulsioni<br />

episodico,<br />

psicotico acuto<br />

episodico,<br />

psicotico raro<br />

lacrimazione<br />

tremori sbadigli<br />

dolori muscolari<br />

sudorazione<br />

diarrea vom<strong>it</strong>o<br />

midriasi<br />

tachicardia<br />

ipertensione<br />

secrezione nasale<br />

ag<strong>it</strong>azione<br />

psicomotoria<br />

stato ansioso<br />

delirio<br />

allucinazioni<br />

convulsioni<br />

apatia<br />

sonnolenza<br />

depressione<br />

irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à<br />

non è nota<br />

una sindrome<br />

di astinenza<br />

appet<strong>it</strong>o<br />

iperattiv<strong>it</strong>à<br />

28


Le droghe sono sostanze che alterano il comportamento di una persona e hanno effetto sul sistema ner-<br />

voso e sul cervello, possono. Sono sostanze per lo più proib<strong>it</strong>e, e c’è gente che per averle le compra ad<br />

alto prezzo e di contrabbando, infatti le droghe provocano dipendenza fisica e psicologica.<br />

EROINA<br />

L’eroina è ottenuta elaborando chimicamente la morfina, il principale<br />

alcaloide che si ricava dall’oppio grezzo, il succo lattiginoso estratto dalle<br />

capsule ancora verdi del “Papaver somniferum”. Non c’è una sola eroina,<br />

ma ne esistono diversi tipi a seconda <strong>della</strong> regione geografica di<br />

provenienza e di alcune peculiari caratteristiche organolettiche. In genere,<br />

si presenta come una polvere finissima o granulare di colore bianco, bruno o rossastro a seconda <strong>della</strong><br />

purezza.<br />

Effetti e rischi: genera una fortissima dipendenza. Produce una sensazione che fa apparire irrilevante il<br />

dolore, la depressione e l’ansietà. Questi sintomi tornano però più volenti quando l’effetto è fin<strong>it</strong>o. Si può<br />

morire per overdose di eroina se la droga è particolarmente forte o “tagliata” male.<br />

CRACK<br />

E’ un derivato <strong>della</strong> cocaina che viene fumato e ha un effetto molto piu' rapido e piu' forte <strong>della</strong> polvere<br />

bianca. Molto diffuso negli Stati Un<strong>it</strong>i, non ha attecch<strong>it</strong>o sul mercato <strong>it</strong>aliano.<br />

È una forma di cocaina purificata, una miscela “a base libera” con acqua e idrato di ammonio per essere<br />

separata dalle sostanze adulteranti. Si usa insieme a tabacco e marijuana.<br />

Effetti e rischi: il suo effetto è quasi istantaneo. Crea forte dipendenza. Gli effetti desiderati sono quelli di<br />

sensazioni di forza ed energia, scioltezza comunicativa, euforia e vivac<strong>it</strong>à. Come tutto anche questo ha<br />

un costo, il down del crack è molto pesante: la persona può sentirsi molto depressa e apatica, può spe-<br />

rimentare stati paranoici, nervosismo e irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, insonnia o sonno eccessivo, diminuzione delle sensa-<br />

zioni di piacere e la voglia di rifumare può ripresentarsi esageratamente forte<br />

CODEINA<br />

Alcaloide derivato dall'oppio. Si tratta di un solido bianco,<br />

cristallino, altamente solubile in acqua e mediamente solubile nei<br />

solventi organici. Quando viene riscaldata, la codeina dapprima perde acqua, poi si scioglie a 157 °C. Dal<br />

punto di vista chimico è un etere metilico <strong>della</strong> morfina, rispetto alla quale ha effetti farmacologici simili,<br />

sebbene inferiori, e dà meno assuefazione. Viene impiegata per ridurre il dolore e bloccare la tosse.<br />

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OPPIO<br />

È una sostanza narcotica prodotta dalla resina essiccata <strong>della</strong> capsula immatura del<br />

papavero da oppio, Papaver somniferum. L'oppio viene coltivato soprattutto in<br />

Turchia e India. L’oppio e i suoi derivati vengono detti oppiacei. Nella sua forma<br />

commerciale l'oppio è una massa color castagna, appiccicosa e piuttosto morbida,<br />

che tende a indurirsi dall'interno man mano che invecchia. Dalla sua lavorazione si ottiene la morfina,<br />

che per lungo tempo è stata il principale analgesico impiegato in medicina, sebbene oggi siano disponibi-<br />

li sost<strong>it</strong>uti sintetici come la petidina, l'eroina, circa tre volte più potente, e la codeina.<br />

Effetti e rischi: provocano una forte sensazione di piacere ed euforia, ma anche dipendenza e sindromi<br />

da astinenza molto violente ed estremamente difficili da superare; inoltre, per continuare a raggiungere<br />

lo stato di benessere, devono essere assunte in dosi sempre maggiori. Malnutrizione, complicanze respi-<br />

ratorie e ipotensione arteriosa sono alcune delle patologie più comunemente associate alla tossicodipen-<br />

denza da oppiacei.<br />

MORFINA<br />

È il più importante tra i derivati dell’oppio e certamente il più importante in assoluto. Si presenta come<br />

una sostanza bianca, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da cristalli prismatici, incolori e di sapore amaro persistente, scarsamente<br />

solubili in acqua ma solubili in alcool ed etere. È una sostanza stupefacente e la sua intossicazione croni-<br />

ca, prende il nome di morfinismo. Ha un’elevata tossic<strong>it</strong>à, la sua dose letale si aggira intorno ai 250 mg,<br />

ma ne bastano appena 60 perché si determini l’insorgenza di avvelenamento. L’avvelenamento da mor-<br />

fina, come del resto quello da oppiacei in genere, viene curato con lavanda gastrica. La morfina agisce<br />

sull’apparato respiratorio in particolare sulla respirazione, infatti il respiro diventa irregolare e in dosi ec-<br />

cessive, cessa del tutto.<br />

Effett i e rischi: gli effetti principali <strong>della</strong> morfina sono due, l'effetto analgesico e l'effetto euforizzante; vi<br />

sono poi vari effetti secondari.<br />

L'effetto analgesico è molto potente e si manifesta sia sul dolore in se stesso che sulla sua percezione a<br />

livello emotivo-affettivo.<br />

L'effetto euforizzante è alla base dell'uso <strong>della</strong> droga al di fuori dell'amb<strong>it</strong>o terapeutico. Tale effetto eufo-<br />

rizzante può essere descr<strong>it</strong>to come un senso di benessere, con tendenza all'immaginazione contemplati-<br />

va, una scomparsa di sensazioni dolorose, dell'ansia, <strong>della</strong> "pena di vivere".<br />

METADONE<br />

E' un sost<strong>it</strong>uto di sintesi dell’eroina ed un analgesico di potenza paragonabile a quella dell'eroina stessa.<br />

E’ dotato di molteplici azioni quali-quant<strong>it</strong>ativamente simili a quelle <strong>della</strong> morfina. Provoca una sindrome<br />

da astinenza simile a quella <strong>della</strong> morfina, ma con inizio più lento, con decorso più prolungato e con sin-<br />

tomi meno gravi. Può essere somministrato per via orale (si ev<strong>it</strong>a quindi la via endovenosa), ha una len-<br />

ta eliminazione, oltre le 25-30 ore, e questo consente una unica somministrazione giornaliera, mentre gli<br />

altri oppiacei necess<strong>it</strong>ano di ripetute assunzioni al giorno.<br />

30


BARBITURICI<br />

Sono sedativi che rallentano l’attiv<strong>it</strong>à fisica e inducono sonnolenza. Sono<br />

farmaci sintetici e nel recente passato sono stati utilizzati in medicina<br />

come ipnotici. Derivano dall’acido barb<strong>it</strong>urico(prodotto dalla con-<br />

densazione dell’urea con l’acido malonico), e agiscono attraverso<br />

un’azione deprimente sul sistema nervoso centrale.<br />

Effetti e rischi: chi prende una forte dose di barb<strong>it</strong>urico appare confuso, barcollante, può diventare ag-<br />

gressivo e cadere nell’incoscienza. Gli effetti durano da tre a dodici ore. Creano forte dipendenza. Gli ef-<br />

fetti <strong>della</strong> privazione sono, tra gli altri, ansietà, contrazioni, vertigini, visione distorta, nausea e colpi a-<br />

poplettici. Possono essere mortali se inger<strong>it</strong>e in dose massiccia. L’alcool reagisce a contatto con i barbi-<br />

turici e ne rafforza moltissimo l’effetto.<br />

L’avvelenamento acuto da barb<strong>it</strong>urico è soprattutto il risultato di tentativi di suicidio. Dosi notevolmente<br />

più alte di quelle che normalmente producono il sonno causando una grave depressione del centro re-<br />

spiratorio, mentre dosi ancora maggiori di quelle terapeutiche sono nella maggior parte dei casi letali.<br />

Caratteristiche del grave avvelenamento da barb<strong>it</strong>urici sono la diminuzione <strong>della</strong> coscienza e <strong>della</strong> sensi-<br />

bil<strong>it</strong>à, la dilatazione delle pupille, una grave insufficienza respiratoria, la caduta <strong>della</strong> pressione arteriosa,<br />

e <strong>della</strong> temperatura corporea.<br />

Spesso tali manifestazioni sono complicate da edemi polmonari, insufficienza renale, infezioni secondarie<br />

broncopolmonari.<br />

ALCOOL<br />

Vino, birra, distillati, superalcolici: mille forme di consumo del tutto lec<strong>it</strong>e che non devono far dimentica-<br />

re i rischi del facile abuso.<br />

Effetti e rischi: si beve per rompere il ghiaccio verso gli altri, ma ci si ab<strong>it</strong>ua in fretta a consumi forti, illu-<br />

dendosi di 'reggere'. L'abuso porta al rischio di gastr<strong>it</strong>i, ulcere, epat<strong>it</strong>i, cirrosi e si stima che, calcolando<br />

anche suicidi e incidenti stradali, le sostanze alcoliche uccidano 17.000 persone ogni anno. L'alcool è una<br />

droga a tutti gli effetti: dà dipendenza, assuefazione, problemi di astinenza (con tremori, ar<strong>it</strong>mie, alluci-<br />

nazioni) e, in casi estremi, decesso. In Italia, si può acquistare del tutto liberamente, ma guidare in stato<br />

di ebbrezza (bastano gr. 0,8 di alcool in 1 l<strong>it</strong>ro di sangue) può lasciare in ricordo incidenti più o meno<br />

gravi, multe salate, r<strong>it</strong>iro <strong>della</strong> partente e una lunga sfilza di fastidi.<br />

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BENZODIAZEPINE<br />

Le Benzodiazepine (BDZ) sono composti largamente<br />

diffusi in tutto il mondo. Hanno un indice terapeutico assai<br />

elevato, svolgono le seguenti funzioni : Ansiol<strong>it</strong>ica;<br />

Sedativa; Miorilassante; Ipnotica; Anticonvulsivante.<br />

Effetti e rischi: in generale le benzodiazepine agiscono<br />

come ipnotici a dosi elevate, come ansiol<strong>it</strong>ici in dosi<br />

moderate e come sedativi a basse dosi. L’assunzione di<br />

benzodiazepine in dosi elevate determina sedazione<br />

massiccia e può compromettere la lucid<strong>it</strong>à mentale e la coordinazione motoria.<br />

Devono essere usate con precauzione negli anziani in quanto, soprattutto qualora somministrate a do-<br />

saggi elevati, possono determinare l'insorgenza di effetti indesiderabili, come irrequietezza, ag<strong>it</strong>azione<br />

psicomotoria, fino a fenomeni allucinatori.<br />

L’abuso di benzodiazepine è frequente anche fra i giovani che assumono la sostanza insieme ad altre<br />

droghe. Coloro che assumono cocaina o eroina assumono benzodiazepine ed altri depressivi per ridurre<br />

l’effetto acuto di tali sostanze. I soggetti dipendenti da alcool e oppioidi sono a più alto rischio di abuso e<br />

dipendenza da benzodiazepine. Spesso i pazienti in cura disintossicante per l’alcool o che seguono una<br />

terapia di metadone incominciano ad abusare di benzodiazepine.<br />

Questa classe comprende una serie di sostanze assai diverse fra loro, ma comunque dotate di effetto<br />

stimolante sul sistema nervoso centrale ed in particolare sull’attiv<strong>it</strong>à del cervello e del midollo spinale.<br />

Gli stimolanti causano un incremento <strong>della</strong> frequenza respiratoria e <strong>della</strong> frequenza cardiaca, oltre ad<br />

una serie di alterazioni più o meno rilevanti a carico di numerosi processi metabolici. Da un punto di vi-<br />

sta generale, l’assunzione di stimolanti allo scopo di migliorare la prestazione sportiva ha il fine di otte-<br />

nere gli stessi effetti causati dall’adrenalina, secreta naturalmente nel nostro organismo.<br />

Gli stimolanti possono migliorare la prontezza di riflessi, il grado di attenzione e la capac<strong>it</strong>à di concentra-<br />

zione. L’assunzione di stimolanti può, inoltre, migliorare la capac<strong>it</strong>à di sopportare la fatica e comportare<br />

una trans<strong>it</strong>oria diminuzione <strong>della</strong> sensibil<strong>it</strong>à al dolore. L’assunzione di stimolanti nello sport è proib<strong>it</strong>a.<br />

Mentre, per alcune sostanze, come ad esempio cocaina e anfetamine, la semplice presenza nelle urine<br />

porta all’apertura di un procedimento disciplinare a carico dell’atleta, in altri casi (es.caffeina) è necessa-<br />

rio che venga superato un valore-lim<strong>it</strong>e, chiamato “soglia di pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à”.<br />

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STIMOLANTI PSICOMOTORI<br />

Sono le anfetamine e i composti anfetaminici, la cocaina e i loro simili. La loro azione è ecc<strong>it</strong>ante e anti-<br />

depressiva: aumentano l’attenzione, r<strong>it</strong>ardano la fatica, riducono il bisogno di sonno, accrescono<br />

l’aggressiv<strong>it</strong>à. In particolare, in segu<strong>it</strong>o all’assunzione di anfetamine, il cuore pulsa più rapidamente (ta-<br />

chicardia), la pressione arteriosa sale e il sangue circola più in fretta, di conseguenza aumenta anche la<br />

temperatura corporea. Si assiste, inoltre, a manifestazioni di psicosi di tipo schizofrenico, a decadimento<br />

fisico e indebolimento <strong>della</strong> volontà.<br />

STIMOLANTI PSICOATTIVI<br />

Sono i farmaci psicoattivi, influenzano simultaneamente svariati processi del sistema nervoso centrale e,<br />

a dosi differenti, determinano effetti diversificati sul sistema nervoso centrale dell’uomo.<br />

Si distinguono in:<br />

ANALETTICI: farmaci capaci di stimolare particolari regioni del sistema nervoso centrale, con specifico<br />

riferimento ai centri respiratori, circolatori ed i centri che regolano i riflessi<br />

ANALGESICI STUPEFACENTI (OPPIACEI): farmaci capaci di indurre analgesia (analgesia significa<br />

insensibil<strong>it</strong>à al dolore).<br />

L’analgesia è spesso accompagnata da sonnolenza, alterazione dell’umore, diminuzione dell’attiv<strong>it</strong>à respi-<br />

ratoria, riduzione <strong>della</strong> motil<strong>it</strong>à intestinale, nonché nausea e/o vom<strong>it</strong>o.<br />

ANSIOLITICI: farmaci contro l’ansia, che è un senso di paura indefin<strong>it</strong>a che insorge in relazione ad una<br />

s<strong>it</strong>uazione non pos<strong>it</strong>iva, più o meno immaginaria. Essa induce ad una sensazione di difficoltà operativa<br />

che appare insormontabile e che può essere accompagnata da pallore, sudorazione, tratti del volto alte-<br />

rati, palp<strong>it</strong>azioni cardiache, aumento <strong>della</strong> pressione arteriosa; in alcuni casi, induce alla diarrea e alla<br />

perd<strong>it</strong>a momentanea <strong>della</strong> coscienza.<br />

ANTIDEPRESSIVI: farmaci utilizzati contro la depressione endogena, cioè la depressione che si origina<br />

all’interno dell’organismo, pur non essendo causata né da alterazioni fisiche riconoscibili, né da accertati<br />

disturbi esistenziali. Nei soggetti si evidenzia tristezza e vuoto interiore, con un notevole senso di males-<br />

sere e con diminuzione <strong>della</strong> volontà operativa, <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di ragionamento e di iniziativa. Questi stati<br />

sono accompagnati da stanchezza fisica e paura di morire d’infarto.<br />

ANTIEPILETTICI: farmaci utilizzati contro l’epilessia, malattia caratterizzata da convulsioni generalizza-<br />

te (grande male) o circoscr<strong>it</strong>te (epilessia parziale). L’epilessia si può, anche, presentare senza convulsio-<br />

ni o con attacchi brevi; in ogni caso, compaiono sempre dei segni premon<strong>it</strong>ori, come ad esempio: un for-<br />

te senso di apprensione o di euforia, accompagnata da nausea, sudorazione, pallore o rossore del volto<br />

e allucinazioni.<br />

ANTIPSICOTICI: farmaci contro la psicosi, malattia psichica trans<strong>it</strong>oria o progressiva, che porta ad<br />

un’alterata percezione <strong>della</strong> realtà, ad una diminuzione <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di ragionamento e di riconoscimen-<br />

to.<br />

33


PSICHEDELICI E ALLUCINOGENI: farmaci che provocano stati deliranti e sognanti. In più, provoca-<br />

no stati di dissociazione, alterazioni <strong>della</strong> psiche, del pensiero e delle esperienze pregresse, pur mante-<br />

nendo relativamente inalterata la coscienza.<br />

PSICOSTIMOLANTI O PSICOMOTORI: farmaci che eserc<strong>it</strong>ano un’azione ecc<strong>it</strong>ante sul sistema nervo-<br />

sa centrale, con esaltazione di differenti attiv<strong>it</strong>à psichiche, le quali hanno degli importanti riflessi sulle at-<br />

tiv<strong>it</strong>à motorie e comportamentali.<br />

STABILIZZANTI DELL’UMORE: farmaci che agiscono sulla cenestesi, ossia quello stato psichico che si<br />

basa sulla registrazione delle sensazioni che provengono dai visceri e che è strettamente legato alle sen-<br />

sazioni corporee per la propria esistenza (sensazione di benessere più o meno presente e profonda).<br />

COCAINA<br />

È l’estratto <strong>della</strong> foglia di coca, si presenta come polvere bianca che viene,in genere, aspirata; ma ora<br />

gira anche in cristalli da fumare.<br />

Viene venduta illegalmente in diversi gradi di purezza e può anche apparire sulle strade come “Crack” o<br />

come “base libera”.<br />

È una sostanza stimolante che dà dipendenza e che colpisce direttamente<br />

il cervello. È una delle droghe più antiche, ed è illegale.<br />

Attualmente la cocaina è una droga di categoria II in America, poiché può<br />

essere somministrata sotto stretto controllo medico per usi specialistici,<br />

come anestetico locale per certi tipi di interventi. Sol<strong>it</strong>amente si vede per<br />

strada sotto forma di polvere bianca, fine e cristallina che si conosce come<br />

“coke”, che ab<strong>it</strong>ualmente viene aspirata o, in alcuni casi fumata.<br />

Effetti e rischi: Attraverso la cocaina si cercano euforia, energia, lucid<strong>it</strong>à e potenza sessuale. Si può an-<br />

dare incontro, però, a tremori, insonnia e irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à. Infatti, chi la usa tende a sopravvalutarsi e a non<br />

frenare i gesti violenti, mettendo a repentaglio la propria sicurezza e quella degli altri. Un problema è il<br />

rapido esaurimento dell’effetto. Questo in molti casi spinge a tirare di nuovo, e poi ancora, fino a non<br />

poterne più farne a meno. Allora smettere può essere difficile, tutto ricorda la coca, la voglia è irrefrena-<br />

bile. Di questo passo è facile la tossicomania, che porta con sé depressione, problemi sessuali, inappe-<br />

tenza; in casi estremi, paranoia, deliri, psicosi.<br />

ANFETAMINA<br />

Sono pasticche, capsule, polvere e fiale usate per restare svegli, per controllare la fame, per sopportare<br />

la fatica. Ice, shabu, crystal e crank (non il crack) sono anfetamine.<br />

Effetti e rischi: si consumano attratti dall'idea di sentirsi carichi di energia, svegli,<br />

super-efficienti. Poi si scopre che non sconfiggono fame e fatica, semplicemente<br />

le 'mascherano', perciò può succedere di sottoporsi a sforzi in realtà<br />

inaffrontabili. Certi atleti dopati sono morti per non aver sent<strong>it</strong>o la stanchezza. Le<br />

anfetamine accelerano il batt<strong>it</strong>o del cuore e il respiro, ostacolano il sonno e, alla<br />

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lunga, l'attiv<strong>it</strong>à sessuale. Chi consuma può non capire le conseguenze di ciò che fa, diventare violento e<br />

paranoico.<br />

Studi approfond<strong>it</strong>i su animali e, successivamente, su volontari umani, hanno dimostrato la degenerazio-<br />

ne irreversibile dei neuroni che, in pratica, si "bruciano". Nei casi in cui le cellule degenerate ricrescono si<br />

è notato come tale cresc<strong>it</strong>a dia luogo a neuroni "mutati" e inattivi. Tali condizioni sono molto simili a<br />

quelle alla base dell'epilessia e del morbo di Parkinson.<br />

Quando l'effetto finisce ci si sente stanchissimi, irr<strong>it</strong>abili, depressi. Volendo superare questa s<strong>it</strong>uazione si<br />

tende a consumare ancora. Le anfetamine non sono vendute in farmacia, ma sono spacciate illegalmen-<br />

te.<br />

LSD<br />

Conosciuta come acido lisergico, è l'allucinogeno più diffuso in Italia e nel mondo.<br />

E' spacciato in francobollini colorati o pillole (micropunte) in cui, come cap<strong>it</strong>a con l'Ecstasy, non si sa mai<br />

bene cosa c'è dentro. E’ il prototipo degli allucinogeni.<br />

Effetti e rischi: L' LSD Causa un "viaggio" che dura ab<strong>it</strong>ualmente 8-10 ore che cambia le percezioni: 'co-<br />

lora' i suoni, fa 'sentire' i colori e fa vedere cose inesistenti. In molti casi si può fare fatica a distinguere<br />

tra reale e irreale, a capire dove ci si trova, a conservare riflessi svegli e senso del tempo. C'è un perico-<br />

lo grave per l'incolum<strong>it</strong>à se si guida. L' LSD aumenta il batt<strong>it</strong>o cardiaco e la pressione sanguigna, dà ver-<br />

tigini e nausea. Ma molte volte gli effetti più importanti sono psichici: ansia, panico (bad trip), depres-<br />

sione, paranoia con deliri di persecuzione e soprattutto i 'flashback', l'inaspettato r<strong>it</strong>orno del 'viaggio' do-<br />

po molto tempo. Nei più vulnerabili, l' LSD può evidenziare psicopatologie nascoste e gravi. L' LSD è<br />

sempre illegale dal punto di vista <strong>della</strong> quant<strong>it</strong>à: bastano pochi microgrammi, d'altra parte, per avere re-<br />

azioni gravi.<br />

MESCALINA<br />

Deriva dal Peyote o Mescal:<br />

Piccolo cactus privo di spine, dalla forma simile al tubero <strong>della</strong> rapa, diffuso in Messico e nelle regioni<br />

sud-occidentali degli Stati Un<strong>it</strong>i. Le infiorescenze grigiastre <strong>della</strong> pianta (dette bottoni di peyote o di me-<br />

scal) hanno la forma di un fungo e contengono diversi alcaloidi, dei quali la mescalina è il più noto; essa<br />

è una droga piuttosto potente e pericolosa, che viene consumata sotto forma di diverse preparazioni, ot-<br />

tenute dai bottoni essiccati.<br />

Effetti e rischi: la mescalina può provocare: una rapida successione di visioni colorate: disegni geometri-<br />

ci, luci variopinte, figure animate, accompagnate a volte da percezioni ud<strong>it</strong>ive e gustative; i lampi di co-<br />

lore sono accompagnati da alterazione <strong>della</strong> percezione dello spazio e del tempo, senso di gigantismo ed<br />

depersonalizzazione; è possibile ansia, ecc<strong>it</strong>azione, tremori, tachicardia.<br />

Gli effetti durano dalle 5 alle 12 ore. La mescalina causa dipendenza psicologica; è caratterizzata da una<br />

forte tolleranza, per cui è necessario aumentare rapidamente le dosi per avere gli stessi effetti.<br />

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PSILOCIBINA<br />

La psilocibina è un composto allucinogeno attivo che si trova in certe specie di funghi magici, ed è stato<br />

utilizzato nel corso dei secoli in tutta l.'area dell'altopiano del Messico Centrale.<br />

Effetti e rischi: L'effetto dei funghi magici dipende dalla dose e dalla sensibil<strong>it</strong>à dell'individuo alla psiloci-<br />

bina. Per alcune persone 0,25 gr di Psilocybe cubensis secco (ovvero una quant<strong>it</strong>à molto piccola) sono<br />

sufficienti per trovarsi proiettati in uno stato completamente visionario, con visioni a occhi aperti, crampi<br />

allo stomaco, meteorismo e tutti gli effetti tipici del sovradosaggio, mentre per altri la stessa quant<strong>it</strong>à sa-<br />

rebbe appena sufficiente per sortire un qualche effetto, come la sensazione di freddo durante la prima<br />

ora e altri tipici sintomi di soglia.<br />

Denominazione comune di una pianta erbacea annuale, dalla quale si ricava l'omonima fibra resistente<br />

ed elastica. La canapa è originaria dell'Asia centrale e viene coltivata in molte parti del continente eura-<br />

siatico e di quello americano.<br />

È una pianta dioica, in cui i fiori maschili crescono riun<strong>it</strong>i in racemi ascellari su esemplari che muoiono<br />

sub<strong>it</strong>o dopo avere disperso il polline, mentre i fiori femminili si sviluppano su f<strong>it</strong>te e corte spighette, da<br />

esemplari che muoiono sub<strong>it</strong>o dopo avere portato a maturazione i semi.<br />

La canapa in campo scientifico viene chiamata: Cannabis sativa.<br />

Con il termine "Cannabis" si comprendono tutte le sostanze psicoattive che si ottengono dalla Cannabis<br />

sativa o, meglio, dalle infiorescenze femminili di tale pianta.<br />

<strong>Il</strong> termine comprende circa 60 componenti attivi i più importanti fra i quali sono:<br />

1) il tetraidrocannabinolo (THC), componente attivo primario<br />

2) il cannabidiolo (CBD)<br />

3) il cannabinolo (CBN).<br />

Effetti e rischi: gli effetti sono proporzionali alla dose fumata. od inger<strong>it</strong>a<br />

per bocca.<br />

Quelli ricercati sono l'euforia, il rilassamento, l'intensificazione <strong>della</strong><br />

percezione dei suoni ecc.<br />

A volte, specie nei fumatori poco esperti, si hanno reazioni non desidera-<br />

te quali ansia, reazioni di paura e depressione.<br />

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Fisicamente si hanno variazioni (in aumento) <strong>della</strong> frequenza cardiaca e <strong>della</strong> pressione (aumenta a pa-<br />

ziente seduto e diminuisce a paziente in piedi). Si ha inoltre un'iperemia (arrossamento) delle congiunti-<br />

ve. Non si ammette una significativa tossic<strong>it</strong>à <strong>della</strong> sostanza.<br />

In un terzo dei fumatori ab<strong>it</strong>uali si ha una dipendenza psichica e fisica, sol<strong>it</strong>amente modesta.<br />

Marijuana<br />

È ricavata dalle foglie secche e dalla somm<strong>it</strong>à delle piante di<br />

cannabis sativa comunemente defin<strong>it</strong>a “erba” perché di colore<br />

variabile dal verde grigiastro al marrone verdastro e simile ad<br />

erba secca o the. <strong>Il</strong> principio attivo <strong>della</strong> marijuana è il<br />

tetraidrocannabinolo (THC), che si concentra soprattutto nelle<br />

cime fior<strong>it</strong>e.<br />

La maggior parte degli utilizzatori fuma marijuana in forma di sigarette fatte a mano, chiamate fra l’altro<br />

“joints” (spinelli), mentre alcuni usano pipe o pipe d’acqua (“bongs”). Sono anche diventati di moda dei<br />

sigari di marijuana, detti “blunts”. Per fare questi ultimi, coloro che fumano aprono i sigari con un taglio<br />

e sost<strong>it</strong>uiscono il tabacco con la marijuana, spesso in combinazione con un’altra droga come crack o co-<br />

caina.<br />

Effetti e rischi: moderata euforia e senso di “ pace” sono gli effetti principali. Gli effetti collaterali consi-<br />

stono in sonnolenza, mancanza d’ascolto, modificazioni nella percezione spazio-temporale, ag<strong>it</strong>azione,<br />

irr<strong>it</strong>azione, congiuntiv<strong>it</strong>e.<br />

Gli effetti sono comunque proporzionali alla dose fumata o inger<strong>it</strong>a per bocca.<br />

Fisicamente si hanno variazioni (in aumento) <strong>della</strong> frequenza cardiaca e <strong>della</strong> pressione.<br />

Hashish<br />

L'hashish consiste primariamente nella resina prodotta dalle infiorescenze, sebbene anche altre parti dei<br />

fiori e delle foglie potrebbero essere incluse nella sua produzione.<br />

È più potente <strong>della</strong> marijuana, si presenta come pasta resinosa di color cioccolato e contiene mediamen-<br />

te il 20% di THC.<br />

Effetti e rischi: l’assunzione di hashish provoca dapprima un effetto stimolante, caratterizzato da sensa-<br />

zioni di benessere e allucinazioni di contenuto gradevole, segu<strong>it</strong>o da periodi di torpore sino al sonno pro-<br />

fondo. L’uso di tale sostanza danneggia la concentrazione, le registrazioni mentali ed il ricordo di imma-<br />

gini mentali precedentemente registrate. Può far svanire il senso di timidezza, far sentire forte la perso-<br />

na debole, soprattutto nei confronto del sesso. La persona che fa uso di questa droga ha un radicale<br />

cambiamento di personal<strong>it</strong>à e perde l’ambizione nella v<strong>it</strong>a. La perd<strong>it</strong>a di ambizioni è il punto di partenza:<br />

l’adolescente concentra tutta la sua attenzione a questi stati di benessere e rinuncia a qualsiasi altro in-<br />

teresse. <strong>Il</strong> principale effetto di fumare hashish è la stanchezza.<br />

Emanuele Fanzini, Cinzia Fulgosi, Laura Quagliaroli<br />

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Oggi con il termine droga (sostanza stupefacente o psicotrope) si intende ogni sostanza di origine natu-<br />

rale o industriale che agisce sulla mente e sul sistema nervoso dell'uomo, usata a scopo non terapeutico.<br />

Le droghe si distinguono in: leggere, pesanti, allucinogeni, sintetiche, e altre.<br />

<strong>Il</strong> tipo di droga che si ottiene dalle cannabinacee, la cosiddetta canapa indiana, è caratterizzato dalla<br />

parte <strong>della</strong> pianta che si utilizza per ottenerla. La marijuana consiste in un insieme di varie parti <strong>della</strong><br />

pianta essiccate. L’hashish è la resina deidratata estratta dalle cime fior<strong>it</strong>e. La marijuana e l’hashish di<br />

sol<strong>it</strong>o vengono assunte attraverso il fumo. La droga in questo modo entra in<br />

circolo nel sangue molto veloce- mente, così che gli effetti vengono per-<br />

cep<strong>it</strong>i entro pochi minuti e si prolun- gano per 2/3 ore. L’assunzione orale<br />

<strong>della</strong> droga è più rara e gli effetti sono più blandi. Gli effetti comporta-<br />

mentali derivanti dall’assunzione di cannabis variano in funzione <strong>della</strong> dose<br />

assunta, dell’aspettativa di chi lo as- sume e del tipo di preparazione utiliz-<br />

zata. L’assunzione di cannabis conti- nuata nel tempo porta a tolleranza ri-<br />

spetto ai sintomi. Ciò significa che, con l’uso continuato <strong>della</strong> droga, gli ef-<br />

fetti su umore, memoria, performance cogn<strong>it</strong>ive e motorie diminuiscono d’intens<strong>it</strong>à.<br />

L’astinenza conseguente alle cessazione dell’uso continuato di Cannabis non sembra essere intensa e<br />

consiste in alcune modificazioni comportamentali blande a carico dell’umore e del sonno, accresciuta ir-<br />

r<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, apatia, anoressia e nausea. Negli animali da laboratorio le conseguenze comportamentali deri-<br />

vanti da interruzioni dell’assunzione cronica di Cannabis si manifestano come incremento dell’attiv<strong>it</strong>à mo-<br />

toria e di toilette nei ratti, alterata suscettibil<strong>it</strong>à alle convulsioni indotte da shock elettrici.<br />

La COCAINA si ottiene dall'alcaloide estratto dalle foglie di coca. La pianta <strong>della</strong> coca ha assunto nella<br />

v<strong>it</strong>a dell’uomo una grande importanza. Antichissimo è l'uso dagli indigeni sudamericani di masticare len-<br />

tamente le foglie, ricavandone una pallina che tengono a lungo in bocca; questa masticazione permette<br />

di resistere alle dure fatiche, e fa sentire meno gli stimoli <strong>della</strong> fame. Gli altri effetti provocati dall'assun-<br />

zione di questa sostanza, sono: sensazione di allegria, di ecc<strong>it</strong>azione anche sessuale, di viva percezione<br />

dei colori. A lungo andare subentrano dei disturbi fisici come la nausea, insonnia, perd<strong>it</strong>a dell'appet<strong>it</strong>o,<br />

dissociazione mentale, aggressiv<strong>it</strong>à, paralisi dei centri nervosi.<br />

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L'EROINA si ottiene dalla raffinazione <strong>della</strong> morfina base che è il principale alcaloide dell'oppio. Effetti: i<br />

primi buchi sono di sol<strong>it</strong>o quasi spiacevoli, perché accompagnati da nausea e vom<strong>it</strong>o. In segu<strong>it</strong>o, l'inten-<br />

s<strong>it</strong>à <strong>della</strong> sensazione (il cosiddetto flash) provoca un piacere diffuso, un senso di calore che risale dalla<br />

pancia fino al cervello. Difficile descriverlo: il paragone più usato è l'orgasmo sessuale. Ci si sente padro-<br />

ni del mondo, svaniscono le paure. <strong>Il</strong> godimento dura pochi minuti.<br />

Poi, per ottenere lo stesso piacere bisogna aumentare la dose. E' una<br />

spirale che imprigiona fino a diventare dipendenti: se si smette c'è<br />

infatti molta sofferenza, sia fisica che psichica. L'astinenza è una vera<br />

malattia: dolori ai muscoli, brividi di freddo e vampate di calore,<br />

diarrea, sudore. <strong>Il</strong> rischio più grande è l'OVERDOSE, causata da una<br />

dose eccessiva o tagliata male: le pupille sono come una punta di<br />

spillo, la pelle fredda e sudata, il respiro rallenta. Conseguenza estrema: il coma e la morte. Tra un buco<br />

e l'altro, costretti a procurarsi la stessa sostanza, si vive nell'ansia e nell'insonnia. Di tutto questo ce ne<br />

accorgiamo dagli occhi sempre arrossati, pupille ristrette, il naso che cola, tosse e un prur<strong>it</strong>o che co-<br />

stringe a grattarsi di continuo. Anche il comportamento cambia: spesso i drogati parlano tanto e sono<br />

euforici, poi improvvisamente diventano tristi e ansiosi. Altri sintomi: dimagrimento, problemi ai denti.<br />

Poi troviamo gli allucinogeni o psichedelici che sono un gruppo di sostanze psicoattive (che alterano la<br />

mente) estratte dai vegetali, mentre allucinogeno è un termine meno esatto, infatti, queste droghe non<br />

provocano vere allucinazioni, ma delle visioni o altre sensazioni profondamente alterate che partono pe-<br />

rò da una esperienza reale. Due sono i tipi di allucinogeni particolarmente diffusi: l'LSD, è una<br />

sostanza estratta dalla segale cornuta. <strong>Il</strong>lusioni e allucinazioni riguardano<br />

soprattutto i sensi: sembra per esempio di avere gambe e braccia allungate,<br />

e di vedere colori più vividi e lumi- nosi, oggetti e distanze sono alterati. Ci<br />

si sente più pesanti o più leggeri, ci si distacca dal corpo e sembra di<br />

galleggiare per aria. L'LSD non crea una vera e propria dipendenza fisica, ma una<br />

forte attrazione. Se la dose è ec- cessiva si hanno palp<strong>it</strong>azioni fino alla tachicar-<br />

dia, sudorazione e una crisi iperglicemica. Deliri, ansia e depressione pos-<br />

sono trasformarsi in psicosi. Si può ca- dere in coma dopo una crisi di convulsione.<br />

Talvolta emerge un desiderio di suicidio perché si prende improvvisamente coscienza di<br />

problemi che non si è in grado di affrontare. Altissimo il rischio di incidenti mortali dovuti<br />

alle allucinazioni: si pensa di essere un uccello, per esempio, e ci si lancia da una finestra. Di tutto que-<br />

sto ce ne accorgiamo dalle pupille che si dilatano, le mani tremano, il corpo è scosso da brividi, il respiro<br />

diventa affannoso. Gli effetti dell'LSD sono talmente imprevedibili e spiegano, almeno in parte, perché<br />

questa droga, popolarissima una ventina di anni fa', sia oggi molto meno diffusa. Chi prende l'LSD, infat-<br />

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ti, raggiunge una dimensione in cui non esiste più una separazione netta fra se stessi e il mondo che ci<br />

circonda, non ci si sente più sottoposti alle leggi <strong>della</strong> fisica. La più impressionante proprietà dell'LSD è<br />

forse il flashback: giorni, settimane, mesi dopo aver preso l'ultima dose tutti gli effetti <strong>della</strong> sostanza<br />

possono ripresentarsi all'improvviso e il consumatore è trascinato in un nuovo " viaggio ", che non aveva<br />

scelto di fare, spesso con visioni angosciose (animali mostruosi, rumori paurosi, oppure aggressori che<br />

minacciano). E' un esperienza angosciosa che ha scatenato in molti profonde depressioni e il terrore di<br />

impazzire.<br />

La MESCALINA è una cactacea. Essa cresce soprattutto nel Messico e nell'America Centrale. Le popola-<br />

zioni indigene da secoli hanno usato questa pianta durante i loro r<strong>it</strong>i religiosi e magici, riservandone l'uso<br />

ai sacerdoti-stregoni o lim<strong>it</strong>andolo a occasioni particolari come cerimonie annuali. La mescalina provoca<br />

strane visioni temporaneamente sovrapposte, rallentamento del polso, capogiri.<br />

Esistono, anche delle sostanze sintetiche, in forma di pillole e capsule, che stimolano le reazioni del si-<br />

stema centrale. Appena ingoiata una pillola di amfetamina si avverte una sensazione di maggior lucid<strong>it</strong>à<br />

e benessere; si diventa loquaci e sembra di poter affrontare ogni sfida e risolvere ogni difficoltà. Ma lo<br />

studente che voleva superare l'esame e l'atleta che voleva vincere<br />

possono scoprire che questo abuso porta con sé problemi veri. Lo<br />

provano i casi di morte di atleti sotto amfetamina durante una gara.<br />

Le amfetamine infatti sti- molano i centri del cervello che agiscono<br />

sull'azione del cuore e sull'umore. <strong>Il</strong> batt<strong>it</strong>o cardiaco e la pressio-<br />

ne aumentano, mentre diminuisce l'appet<strong>it</strong>o e non si avvertono<br />

stanchezza e sonno. Ma quando questi effetti ecc<strong>it</strong>anti svaniscono,<br />

se ne va anche la sensazione di poter risolvere tutti i problemi, ci si<br />

sente stanchi con le mascelle indolenz<strong>it</strong>e per aver a lungo serrato i denti. Si avverte che da troppo tem-<br />

po non si mangia e non si dorme, ma fame e sonno sono spar<strong>it</strong>i: frastornati, sudaticci, pressoché esausti<br />

si è costretti a muoversi o si rischia un collasso. E allora la soluzione più semplice sembra essere ingoiare<br />

un'altra pillola. Di una persona che prende le amfetamine ce ne si può accorgere delle pupille sempre di-<br />

latate, parole incessanti, irrequietezza, respiro veloce e insonnia. Nello stadio dell'intossicazione cronica<br />

le idee diventano confuse, si trema, non si controllano più i movimenti, c'è febbre, mal di testa, vertigini.<br />

Nei momenti in cui non si è sotto l'effetto <strong>della</strong> sostanza ci si sente terribilmente depressi e letargici.<br />

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I sintomi sono soggettivi e variabili: alcuni consumatori raccontano di aver<br />

avuto la bocca asciutta, movimento involontario degli occhi, sudorazione<br />

eccessiva, nausea. Altri raccontano di sensazioni di profondo rilassamento<br />

fisico. Gli effetti psicologici sono un po' più difficili da descrivere, dal mo-<br />

mento che sono molto più vari e numerosi.<br />

I più comunemente riportati sono:<br />

Entactogenesi: è una sensazione generale in cui tutto pare giusto e buono. Soggetti sotto MDMA de-<br />

scrivono spesso una sensazione di pace e di gioia totale. Inoltre tutto ciò che generalmente può apparire<br />

quotidiano e banale appare come incredibilmente bello e interessante.<br />

Empatogenesi: è una sensazione di sintonia emotiva con l'altro, insieme a una completa rimozione del-<br />

le barriere relazionali nella comunicazione. Soggetti sotto l'MDMA riferiscono di una sensazione di mag-<br />

giore facil<strong>it</strong>à nella comunicazione: qualsiasi chiusura sembra scomparire. Tale effetto è r<strong>it</strong>enuto parzial-<br />

mente responsabile <strong>della</strong> "droga dell'abbraccio"- l'accresciuta vicinanza emotiva all'altro rende la relazio-<br />

ne interpersonale molto gratificante. Molta gente utilizza l'MDMA principalmente per questo tipo di effet-<br />

ti, rendendo s<strong>it</strong>uazioni sociali potenzialmente difficili e imbarazzanti (appuntamenti, discoteche, ecc.) più<br />

brillantemente gestibili.<br />

L'MDMA può aumentare significativamente l'intens<strong>it</strong>à delle percezioni sensoriali come tatto, vista, gusto<br />

e olfatto. I consumatori ab<strong>it</strong>uali toccano ripetutamente gli oggetti più disparati, assaggiano ed annusano<br />

vari alimenti o bevande riportando sensazioni estremamente coinvolgenti. Soprattutto la sensazione di<br />

un altro corpo e di tutte le possibili reciproc<strong>it</strong>à viene avvert<strong>it</strong>a con forte intens<strong>it</strong>à.<br />

Altro effetto estremamente importante di questa droga è quello di annullare la sensazione fisica <strong>della</strong> fa-<br />

tica e la perd<strong>it</strong>a di controllo sullo stato del proprio corpo: per questo motivo è molto facile giungere al<br />

collasso cardio-circolatorio oppure ad una disidratazione grave. Estremamente pericoloso, se non addir<strong>it</strong>-<br />

tura mortale, puo' essere l'uso di tali droghe da parte di soggetti che presentino pressione alta, problemi<br />

cardiaci, renali ed epatici.<br />

Gli effetti sul comportamento di questa diminuzione possono essere vari: alcuni soggetti riferiscono di<br />

depressioni sopraggiunte dopo la consumazione.<br />

Numerosi studi hanno registrato anche un drammatico calo delle prestazioni mnemoniche degli individui<br />

fortemente ded<strong>it</strong>i all'uso di tali sostanze, con cali preoccupanti <strong>della</strong> memoria verbale e visiva. Pare an-<br />

che accertata la dannos<strong>it</strong>à sul feto di tali sostanze, con effetti teratogeni.<br />

41


ESISTONO CENTRI SPECIALIZZATI PER LA DISINTOSSICAZIONE E LA RIABILITAZIONE<br />

DALLA DIPENDENZA DA COCAINA, EROINA, ALCOOL ED A ALTRI TIPI DI DROGHE.<br />

Le tre ragioni principali che inducono una persona a ricadere nella dipendenza:<br />

ELLA RIABILITA<br />

“ERAVAMO IN DUE:<br />

IO E LA DROGA…<br />

IO SONO MORTO, MENTRE<br />

LEI CONTINUA AD UCCI-<br />

DERE…”<br />

42


Un’esperienza:<br />

Sono part<strong>it</strong>a per il centro di disintossicazione il 28 dicembre 1989,<br />

dietro insistenza di due carissimi amici i quali avevano già fatto<br />

il programma, e con tanta speranza dei miei gen<strong>it</strong>ori. Ricordo per-<br />

fettamente quel giorno, eravamo tutti nella sala <strong>della</strong> casa dei<br />

miei ed io, davanti a mio padre, dissi che avrei voluto partire dopo<br />

l'ultimo dell'anno. Lui mi guardò e rispose, "Adesso pensa a pren-<br />

derti cura di te e a tornare quella che eri. Poi, vedrai che tutti i<br />

giorni saranno la fine dell'anno". Parole più vere non le ho mai-<br />

sent<strong>it</strong>e. Partii, feci tutto il programma, trovai dei veri amici e imparai la tecnologia del programma, così<br />

che, dopo averlo completato, mi fermai ad aiutare i ragazzi per circa due anni. Mi sentivo realmente la<br />

persona felice e solare che ero stata sino all'età di 18 anni. Ricominciavo a vivere... Adesso, sono passati<br />

8 anni, ho un mar<strong>it</strong>o al quale voglio bene e lui a me. Abbiamo due bambini stupendi, una bella casa ed<br />

un lavoro; tutte cose che hanno le persone che vivono serenamente, con la consapevolezza che la v<strong>it</strong>a è<br />

una grande cosa e che, se vissuta onestamente e costruendo giorno per giorno il proprio futuro, si pos-<br />

sono realmente fare molte cose, tutte belle e piene di gioia. <strong>Il</strong> problema droghe adesso è molto lontano<br />

da me. Se mi fermo un attimo, vedo che è stata una cosa molto grossa e distruttiva. E' per questo che<br />

adesso, assieme a mio mar<strong>it</strong>o, sono sempre disposta ad aiutare chi, purtroppo, sta vivendo ora il pro-<br />

blema. Grazie a tutti quell i che mi hanno aiutato!!!<br />

Cristina Bernardi, Andrea Foddis, Sara Zanella<br />

43


INTRODUZIONE<br />

C on il termine di tossicodipendenza si definisce la condizione che spinge l’individuo, in maniera<br />

più o meno obbligata, ad assumere sostanze a dosi crescenti e costanti per avere effetti<br />

temporanei, benefici e soggettivi, la cui persi- stenza è indissolubilmente legata alla<br />

continua assunzione <strong>della</strong> sostanza, con conseguenze nocive per l’individuo e la<br />

società. La tossicodipendenza degenera gradualmente in tossicomania. Per<br />

tossicomania si intende uno stato di intossicazione cronica o periodica prodotto dal consumo ripetuto<br />

di una droga naturale o sintetica.<br />

Le sue caratteristiche sono:<br />

il desiderio invincibile di continuare ad assumere la droga; esso è legato al desiderio di provare nuova-<br />

mente i suoi effetti piacevoli.<br />

Una dipendenza psichica <strong>della</strong> droga:<br />

la dipendenza psichica si riferisce al desiderio di sperimentare gli effetti piacevoli legati all’assunzione<br />

<strong>della</strong> droga, la fuga dall’ansia e dal confl<strong>it</strong>to, l’evasione dalla noia.<br />

Una dipendenza fisica dalla droga:<br />

la dipendenza fisica si riferisce alle modificazioni chimico-fisiche che la droga produce nell’organismo, per<br />

cui esso non può farne a meno, nel senso che la droga si inserisce nel metabolismo in maniera di diveni-<br />

re essenziale per il funzionamento dell’organismo. La scomparsa <strong>della</strong> droga dall’organismo provoca se-<br />

gni e sintomi di squilibrio, di sofferenza, di alterazione funzionale: la sindrome dell’astinenza dalla<br />

droga.<br />

La tendenza ad aumentare le dosi; è legato al fenomeno dell’assuefazione o tolleranza <strong>della</strong> condi-<br />

zione per cui l’uso protratto di una sostanza determina nell’organismo che l’assume, effetti soggettivi<br />

sempre più scarsi, per cui per ottenere sempre uno stesso effetto iniziale bisogna aumentare le dosi.<br />

44


EFFFETTTI EF ET I NOCIVI PER L’INDIVIDUO E LA SOCIETA’<br />

Simile alla tossicomania può essere considerata l’ab<strong>it</strong>udine al consumo ripetuto di sostanze, anche se è<br />

profondamente diversa in quanto caratterizzata da lim<strong>it</strong>i di dipendenza psichica, da nessuna dipendenza<br />

fisica e la scarsa tendenza ad aumentare le dosi (tabagismo, consumo di alcool); una rigida distinzione<br />

tra ab<strong>it</strong>udine e tossicodipendenza non è però possibile perché numerose sostanze che sono consumate<br />

soltanto per ab<strong>it</strong>udine, causano successivamente tossicomania, per cui si preferisce usare il termine mo-<br />

derno di tossicodipendenza. Fra le sostanze che possono causare una tossicodipendenza sono compresi<br />

barb<strong>it</strong>urici, anfetamine e alcool.<br />

Sembra che l’uso di droghe leggere, in Italia, sia un fenomeno molto<br />

diffuso tra gli studenti.<br />

I risultati di una stati stica effettuata nel 2001, affermano che in<br />

quell’anno, il 43% degli studenti <strong>it</strong>aliani aveva fatto uso di droghe<br />

leggere almeno una volta.<br />

Prima di esporre i dati statistici,<br />

rilevati, va specificato che quando si<br />

parla di droghe leggere intendiamo i derivati <strong>della</strong> pianta cannabis: marijuana e hascisc.<br />

Quello<br />

che emerge dalle ricerche <strong>it</strong>aliane sull’uso delle droghe leggere è che il consumo di cannabis si<br />

manifesta già in giovanissima età, a partire dall’adolescenza nella sua prima fase; questo, in-<br />

dubbiamente, interferisce con la cresc<strong>it</strong>a sui neuroni in una fase molto delicata dal punto di vista neuro-<br />

endocrino, somatico e psichico. A quella età, infatti, un uso regolare di cannabis genera un senso errato<br />

di grandios<strong>it</strong>à e una falsa visione <strong>della</strong> realtà erroneamente percep<strong>it</strong>a come coscienza di alto livello.<br />

L’allarme<br />

“droghe leggere”, naturalmente, non è certo una realtà solo <strong>it</strong>aliana.<br />

La cannabis è la droga più diffusa in tutta Europa. Nello specifico, è emerso che<br />

sono circa 45 milioni di<br />

europei che hanno provato l’hascisc o la marijuana almeno una volta nella loro v<strong>it</strong>a; sono 15 milioni, in-<br />

vece, i c<strong>it</strong>tadini europei tra i 15 e i 64 anni che ne hanno fatto uso nell’ultimo anno. <strong>Il</strong> consumo è mag-<br />

giore nei gruppi di fasce di età inferiori: circa il 25% dei giovani dai 15 ai 16 anni di età e il 40% che ha<br />

compiuto 18 anni ha provato l’uso <strong>della</strong> cannabis.<br />

45


I consumatori cronici di marijuana possono presentare: apatia, tristezza, compromissione del giudizio,<br />

<strong>della</strong><br />

concentrazione e <strong>della</strong> memoria, perd<strong>it</strong>a d’interesse per il proprio aspetto e per il raggiungimento<br />

delle mete tradizionali.<br />

La<br />

marijuana è stata per lungo tempo utilizzata dalla medicina popolare.<br />

Solo<br />

a partire dagli anni ‘60 e ’70 ha conosciuto un consumo di massa, soprattutto tra i giovani. Ben-<br />

ché la marijuana non provochi di-<br />

pendenza fisica e<br />

l’interruzione del consumo non causi una sindrome<br />

d’astinenza, i consumatori ab<strong>it</strong>uali sembrano,in ogni caso ,<br />

sviluppare una forma di dipen- denza psicologica. Gli effetti<br />

<strong>della</strong> marijuana consistono inizialmente in un senso di<br />

reattiv<strong>it</strong>à, leggerezza e euforia, cui segue un periodo di calma e<br />

di piacevole tranquill<strong>it</strong>à. Talvolta si possono verificare<br />

cambiamenti di umore, accompagnati da alterazioni nella percezione del tempo, nello spazio e <strong>della</strong> pro-<br />

pria dimensione corporea. I proces si mentali vengono disturbati da idee e ricordi frammentari e molti<br />

consumatori registrano un aumento dell’appet<strong>it</strong>o e <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di provare piacere.<br />

Gli effetti negativi includono stato confusionale, reazioni di panico, ansietà, paura, senso di inutil<strong>it</strong>à e<br />

perd<strong>it</strong>a<br />

dell’autocontrollo. Tra le persone che consumano marijuana ab<strong>it</strong>ualmente e in grosse dosi vi è<br />

chi sviluppa una “sindrome amotivazionale”, caratterizzata da passiv<strong>it</strong>à, demotivazione e ansia; la rela-<br />

zione fra il consumo di marijuana e questa sindrome non è stato, tuttavia, ancora accertato. Come av-<br />

viene con l’alcool, anche l’assunzione di marijuana sembra influire negativamente sulla capac<strong>it</strong>à di com-<br />

prendere testi scr<strong>it</strong>ti, di esprimersi oralmente, di risolvere problemi teorici, sulla memoria e sui tempi di<br />

reazione. Non esistono, tuttavia, prove che la marijuana possa indurre o provocare danni cerebrali e gli<br />

effetti del consumo prolungato di questa sostanza sul cervello sono ancora sconosciuti. Tuttavia, oggi<br />

già sappiamo che fumare marijuana è più pericoloso rispetto al passato. Pensate che solo 3 sigarette<br />

contenenti canapa corrispondono a 20 sigarette “normali”.<br />

I ricercatori, inoltre, sottolineano che i rischi per la salute sono aumentati sostanzialmente dal 1960, in<br />

quanto<br />

sono aumentate nella marijuana, le quant<strong>it</strong>à di comp0osti chimici. Molta gente pensa che fuma-<br />

re marijuana sia innocuo, ma il messaggio importante che si vuole trasmettere è che la marijuana, come<br />

il tabacco, può causare il cancro. Fumare cannabis non solo fa venire il cancro, ma può anche danneg-<br />

giare i polmoni e far nascere sotto peso i figli delle donne che ne fanno uso.<br />

46


La maggior parte degli adolescenti non fa consumo di marijuana.<br />

Meno di uno studente su quattro fa consumo di marijuana.<br />

Che cos’è la marijuana? Ci sono vari tipi?<br />

La marijuana è una miscela verde,<br />

marrone o grigia di foglie, gambi, semi e fiori<br />

dipendono dalla forza<br />

o potenza del THC contenuto. La potenza in THC <strong>della</strong> marijuana è aumentata<br />

Com’è usata la marijuana?<br />

seccati e tr<strong>it</strong>ati <strong>della</strong> canapa indiana. A volte la marijuana è chiamata erba, fumo,<br />

etc. ci sono molti termini per indicare la marijuana. Hashish e olio di hashish sono<br />

forme più forti di marijuana. La marijuana in tutte le sue forme altera lo stato<br />

mentale. In altre parole, cambia in modo in cui lavora il cervello. <strong>Il</strong> THC, è il<br />

principio chimico attivo marijuana. Gli effetti <strong>della</strong> marijuana sull’individuo<br />

a partire dagli anni 1970, ma è poi rimasta invariata a partire da metà anni ’80.<br />

La marijuana è di sol<strong>it</strong>o fumata come<br />

una sigaretta oppure in una pipa o bong. E’ anche apparsa<br />

come sigari.<br />

Quanto a lungo le tracce di marijuana rimangono nel corpo?<br />

<strong>Il</strong> THC contenuto nella marijuana è assorb<strong>it</strong>o dai tessuti grassi di vari organi.<br />

Generalmente le tracce di THC possono essere rilevate in campioni d’urina<br />

Quanti adolescenti fumano la marijuana?<br />

La maggior parte degli adolescenti non ha mai fatto,<br />

né farà mai, consumo di marijuana.<br />

Perché i giovani usano la marijuana?<br />

parecchi giorni dopo il<br />

consumo. Nel caso di forti consumatori ab<strong>it</strong>uali, le tracce possono essere rilevate anche dopo tempi<br />

ancora più lunghi<br />

<br />

Secondo un recente sondaggio condotto nelle scuole, solo uno studente di terza media<br />

fra 5 è un<br />

consumatore corrente (cioè ha consumato marijuana nell’ultimo mese). Meno di uno studente delle<br />

superiori fra 4 è consumatore corrente di marijuana.<br />

<br />

Ci sono molte ragioni per cui bambini e adolescenti cominciano<br />

a fumare marijuana. La maggior par-<br />

te dei giovani fumano marijuana perché i loro amici, fratelli o sorelle, consumano marijuana e<br />

47


l’inv<strong>it</strong>ano a provarla. Alcuni giovani la consumano perché vedono adulti che ne fanno consumo<br />

all’interno <strong>della</strong> famiglia.<br />

Altri sono indotti a r<strong>it</strong>enere bello il consumo di marijuana perché sentono canzoni che ne parlano o<br />

ne vedono fare alla TV e al cinema.<br />

Alcuni adolescenti la considerano una forma di evasione per sfuggire ai problemi che trovano in casa,<br />

a scuola o con i compagni.<br />

Per quante T-shirt e berretti si vedono in giro con su stampata la foglia di marijuana, o per quanti<br />

gruppi musicali cantino la marijuana<br />

e altre droghe, ricordate: non dovete consumare marijuana per-<br />

ché tutti gli altri lo fanno. In realtà la maggior parte dei giovani non consuma marijuana!!<br />

La marijuana ti porta problemi.<br />

I tuoi risultati scolastici, sportivi, etc ne risentiranno.<br />

<br />

Gli<br />

effetti <strong>della</strong> droga sono diversi da individuo a individuo e dipendono dall’esperienza di chi ne fa<br />

consumo,<br />

come pure da:<br />

• quali sono le aspettative<br />

di chi ne fa consumo;<br />

•<br />

•<br />

• se l’individuo assume insieme<br />

alcool o altre droghe.<br />

Per alcuni fumare non produce alcun effetto. Altri possono sentirsi rilassati e brilli. A volte la marijua-<br />

na fa venire fame e sete.<br />

di ansietà e pensieri paranoici.<br />

Ciò è più probabile quando si usano le varietà più forti di marijuana.<br />

Gli effetti a breve termine <strong>della</strong> marijuana includono:<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

Cosa succede quando uno fuma la marijuana?<br />

• quanto forte è la marijuana;<br />

dove viene usata la droga;<br />

come viene assunta;<br />

Su alcuni individui la marijuana può produrre brutti effetti. Essi possono sviluppare improvvisi sensi<br />

Quali sono gli effetti a breve termine del consumo di marijuana?<br />

ridotta capac<strong>it</strong>à di ricordare e di apprendere;<br />

• percezione distorta (vista, ud<strong>it</strong>o, tempo, tatto);<br />

difficoltà di pensiero e di logica;<br />

perd<strong>it</strong>a di coordinazione;<br />

aumento dei batt<strong>it</strong>i cardiaci;<br />

ansietà.<br />

Questi effetti peggiorano quando insieme<br />

alla marijuana vengono consumate altre droghe. E non<br />

sempre i consumatori<br />

sanno quali droghe ricevono.<br />

48


<strong>Il</strong> consumo di marijuana influenza le attiv<strong>it</strong>à scolastiche, sportive, etc?<br />

E’<br />

possibile. La marijuana influenza la memoria, la capac<strong>it</strong>à di giudizio e la percezione. La droga può<br />

abbassare il rendimento scolastico, il rendimento sportivo e nella social<strong>it</strong>à. Con il consumo<br />

di mari-<br />

juana, è più probabile fare errori stupidi o addir<strong>it</strong>tura pericolosi. Con l’abuso di marijuana, l’individuo<br />

può perdere interesse nel proprio aspetto e nei propri risultati scolastici e professionali.<br />

Gli sportivi possono accusare un cattivo rendimento dato che la prontezza dei riflessi, i movimenti e<br />

le coordinazioni sono tutti influenzati dal THC. Inoltre, dal momento che la marijuana influenza<br />

logica<br />

e giudizio, alcuni possono compiere atti avventati e, per esempio, avere rapporti sessuali non protetti<br />

e rischiare l’infezione HIV, il virus che causa l’AIDS.<br />

Quali sono gli effetti a lungo termine del consumo<br />

di marijuana?<br />

Risultanze<br />

sperimentali mostrano che il consumo regolare di marijuana o THC può avere un ruolo in<br />

alcuni<br />

tipi di cancro e in problemi con il sistemi respiratori e immun<strong>it</strong>ari.<br />

CCaannccrroo<br />

È difficile stabilire con sicurezza se il consumo regolare di marijuana causa il cancro. Ma è noto che la<br />

marijuana contiene (a volte in quant<strong>it</strong>à perfino maggiori) alcuni degli stessi elementi chimici cance-<br />

rogeni in quant<strong>it</strong>à uguale a chi fuma un intero pacchetto di sigarette al giorno.<br />

PPool llmoonni mm ii ee bbrroonncchh ii i<br />

Chi<br />

fuma marijuana spesso sviluppa lo stesso tipo di problemi respiratori che hanno i fumatori di si-<br />

garette: tosse e affanno. È più incline a prendere bronch<strong>it</strong>i di chi non fuma. È anche a maggior ri-<br />

schio infezioni polmonari come polmon<strong>it</strong>i.<br />

SSi iisstteemaa mm iimmuunni immmm<br />

i<strong>it</strong>taarri iioo<br />

Studi su animali hanno mostrato che il THC può danneggiare le cellule e i tessuti del corpo che pro-<br />

teggono la gente dalle malattie.<br />

Quando le cellule immun<strong>it</strong>arie vengono indebol<strong>it</strong>e, un individuo si ammala più facilmente.<br />

Come si può capire se un individuo fa consumo di marijuana?<br />

Quando<br />

un individuo ha assunto marijuana, spesso:<br />

•<br />

•<br />

Sembra confuso e ha problemi di deambulazione;<br />

• Sembra sciocco e ride senza ragione;<br />

Ha occhi molto rossi e iniettati di sangue;<br />

• Ha difficoltà a ricordare cose appena avvenute.<br />

Dopo poche ore, quando gli effetti a breve <strong>della</strong> droga diminuiscono, il consumatore ha molto sonno.<br />

49


Quali sono effetti <strong>della</strong> marijuana sul cervello?<br />

Alcuni studi fatti su individui che hanno fumato grandi quant<strong>it</strong>à di marijuana per anni, mostrano che<br />

la droga danneggia le loro facoltà mentali. <strong>Il</strong> consumo continuo<br />

di marijuana influenza la parte dl cer-<br />

vello che controlla la memoria, l’attenzione, e l’apprendimento. Fumare marijuana causa modificazio-<br />

ni cerebrali simili a quelle causate da cocaina, eroina e alcool. Alcuni ricercatori credono che queste<br />

modificazioni rendono l’individuo più facile ad acquisire dipendenza verso altre doghe, quali cocaina o<br />

eroina. Gli scienziati stanno ancora studiando tutti i possibili effetti marijuana sul cervello.<br />

Cosa succede quando l’individuo vuole liberarsi <strong>della</strong> droga?<br />

Fino<br />

a pochi anni fa era difficile trovare programmi di disintossicazione specifici per consumatori di<br />

marijuana.<br />

Ora i ricercatori stanno provando diversi modi per aiutare i consumatori di marijuana a liberarsi dalla<br />

droga. Al momento<br />

non ci sono medicine per curare la dipendenza da marijuana.<br />

I programmi di disintossicazione si basano su terapie di gruppo e supporto psicologico. Ci sono diversi<br />

programmi appos<strong>it</strong>amente destinati ad aiutare gli adolescenti consumatori. I medici<br />

di famiglia sono<br />

una buona fonte di informazione e aiuto per curare tali s<strong>it</strong>uazioni.<br />

50


DDIISI SSIINNTTOOSSSSIICCAARRSSII DDAALLLLAA DDRROOGGAA<br />

T<br />

utte le droghe sono potenziali veleni: possono infatti causare intossicazione acuta (overdose) o cro-<br />

nica (assuefazione e dipendenza). Analogamente a quanto avviene per alcune sostanze chimiche e<br />

per il veleno di certi serpenti, viene spontaneo pensare che possa esistere un antidoto. Non è cosi, inve-<br />

ce; fatta eccezione per il naloxone, infatti, non esistono sostanze capaci di annullare gli effetti <strong>della</strong><br />

droga. Questo dato non vuole spaventare inutilmente, ma spiegare il perché dei casi mortali e far riflet-<br />

tere sui rischi connessi all’abuso.<br />

Intossicazione acuta:<br />

si<br />

intende l’ingestione (per inalazione per bocca, per via endovenosa o tram<strong>it</strong>e il fumo) di una dose ec-<br />

cessiva di una determinata sostanza. Quando ci si riferisce alle droghe, la “dose eccessiva” non corri-<br />

sponde mai ad una valore ben preciso perché dipende dai fattori variabili:<br />

la massa corporea (comunemente detta “peso”) del soggetto;<br />

il grado di tolleranza dell’organismo nei confronti di quella droga,<br />

effettiva quant<strong>it</strong>à di droga (principio attivo) contenuta nella sostanza<br />

assunta;<br />

la quant<strong>it</strong>à e la qual<strong>it</strong>à delle sostanze estranee (il taglio) presenti,<br />

che possono, a loro volta, essere<br />

tossiche.<br />

Quando si assume una overdose, gli effetti collaterali <strong>della</strong> droga in questione si manifestano tutti in-<br />

sieme e in maniera molto violenta. In assenza di un antidoto specifico, la crisi acuta continua finché<br />

l’organismo non ha eliminato tutta la sostanza tossica. Questo in linea teorica, nella pratica fortunata-<br />

mente il medico può comunque intervenire con farmaci sintomatici, che alleviano i sintomi sgradevoli, e<br />

con medicinali o procedure che favoriscano una più rapida eliminazione dalla droga. Tutto ciò, natural-<br />

mente, presuppone che il soggetto si rivolga tempestivamente ad un pronto soccorso e che sappia che<br />

tipo di sostanza ha assunto.<br />

51


L’intossicazione cronica:<br />

deriva dall’uso continuo e prolungato di una determinata sostanza; nel caso delle droghe è quello che si<br />

definisce abuso. L’assunzione ab<strong>it</strong>uale di una droga fa sì che gli effetti tossici non siano immediatamente<br />

evidenti, tuttavia i danni all’organismo<br />

ci sono e si sommano progressivamente fino a diventare gravi e,<br />

talvolta, a generare lesioni irreversibili. Gli effetti da abuso protratto più noti sono la tolleranza e la di-<br />

pendenza, che tuttavia si manifestano con intens<strong>it</strong>à diverse per ogni singola droga e non necessariamen-<br />

te si presentano insieme.<br />

Tolleranza o assuefazione:<br />

significa che l’organismo diventa meno sensibile agli effetti di una certa sostanza e di conseguenza per<br />

ottenere<br />

le stesse sensazioni è necessario aumentare la dose.<br />

<strong>Il</strong> fenomeno <strong>della</strong> tolleranza insorge<br />

dopo un certo periodo di tempo, che varia per ogni singola droga;<br />

generalizzando si può dire che le sostanze a breve durata d’azione danno assuefazione in tempi molto<br />

brevi, mentre quelle il cui effetto dura più a lungo richiedono<br />

impari a tollerarle.<br />

Dipendenza:<br />

alcune settimane prima che l’organismo<br />

fisica<br />

e/o psicologica, è quell’insieme di meccanismi che costringono alla continua ricerca <strong>della</strong> droga. La<br />

componente<br />

psicologica è sempre presente con intens<strong>it</strong>à variabile in base alla singola sostanza e alla du-<br />

rata dell’abuso. La<br />

dipendenza psicologica è una imposizione a ripetere, cioè un impulso irresistibile a<br />

procurarsi nuovamente la droga per rivivere l’esperienza piacevole che essa ha procurato. Dal punto di<br />

vista mentale, è uno stato di cui il soggetto si rende conto, e che talvolta riesce a superare, con una<br />

buona dose di motivazione e forza di volontà.<br />

La dipendenza fisica, è una s<strong>it</strong>uazione completamente diversa e indipendente dalla volontà del singolo. È<br />

strettamente correlata alla crisi d’astinenza: quando si ha dipendenza fisica la mancata assunzione <strong>della</strong><br />

droga scatena la crisi, caratterizzata da sintomi<br />

fisici, sgradevoli e intensi. Procurarsi la droga diventa<br />

perciò necessario per non stare male, e questo è sicuramente il maggiore ostacolo alla disintossicazione.<br />

Non tutte le droghe, per fortuna generano dipendenza fisica: gli allucinogeni inducono solo una fortissi-<br />

ma tolleranza, ma quasi mai dipendenza. Gli ecc<strong>it</strong>anti, invece, si caratterizzano per l’intens<strong>it</strong>à psicologi-<br />

ca: una brusca sospensione <strong>della</strong> droga, in soggetti che ne fanno uso ab<strong>it</strong>uale, non provoca una crisi<br />

d’astinenza fisica, ma si accompagna a uno stato di profonda stanchezza e depressione, estremamente<br />

spiacevole per il soggetto. I narcotici oppioidi sono quelli che causano le crisi d’astinenza peggiori, inol-<br />

tre, superata la crisi, la dipendenza fisica richiede ancora tempo prima di scomparire del tutto.<br />

52


U<br />

na persona, in genere, ha iniziato a prendere droghe perché si è trovata in una sgradevole condizione<br />

fisica o mentale, oppure si è trovata coinvolta da emozioni indesiderate come, la tristezza o la<br />

noia, dalle quali non riusciva a trovare sollievo fisico o spir<strong>it</strong>uale.<br />

Questa persona ha trovato che le droghe rimuovevano quei sintomi o la rendevano meno sensibile a ciò<br />

che le stava dando problemi.<br />

Si scoprì quindi che il problema di base <strong>della</strong> droga è essenzialmente di<br />

natura<br />

psichica. L’individuo fer<strong>it</strong>o, in qualche modo , è stato convinto dalla<br />

falsa soluzione che le droghe potrebbero curare quella fer<strong>it</strong>a.<br />

Sebbene le droghe diano una momentanea sensazione di sollievo,<br />

soffocando la sofferenza fisica e le emozioni dolorose, quel sollievo è<br />

ovviamente solo parziale e temporaneo. Le droghe non solo falliscono nel risolvere le condizioni<br />

indesi-<br />

derate che sono alla base, ma<br />

possono portare alla dipendenza.<br />

Una persona ded<strong>it</strong>a alla droga,<br />

o dopo averla usata, diventa meno consapevole delle cose e delle perso-<br />

ne intorno a lei e quindi diventa meno riguardosa e responsabile, meno attiva, meno capace e meno bril-<br />

lante. Essa diviene in realtà meno conscia di ciò che sta accadendo<br />

nel presente. Non è necessario esse-<br />

re stati pesantemente tossicomani per aver sperimentato diminuzione di lucid<strong>it</strong>à mentale, annebbiamen-<br />

to o altri effetti derivati dall’uso do droghe.<br />

Le droghe, qualche volta, fanno anche altro: bloccano l’attenzione di una persona in punti del suo passa-<br />

to.<br />

Gli episodi passati spesso appaiono nelle visioni<br />

o nelle allucinazioni che una<br />

persona vede mentre fa uso di certe droghe. E l’attenzione, quindi, resta spesso<br />

bloccata<br />

in questi episodi dopo che l’effetto <strong>della</strong> droga è passato, col risultato che<br />

la persona non si sente “in sintonia” con l’ambiente del tempo presente o non si<br />

rene veramente conto di esso.<br />

Ciò può essere pericoloso per la persona stessa e per gli altri, come<br />

si è visto nei nu-<br />

merosi incidenti<br />

stradali che si verificano, dovuti alla droga, perché la persona è<br />

inconsapevole di quello che accade intorno a lei.<br />

L’uso <strong>della</strong> droga rende una persona meno sveglia mentalmente, può danneggiare la<br />

memoria e ha un gran numero di altri effetti sull’atteggiamento e sul comportamento.<br />

53


L’educazione è la chiave per la prevenzione dell’abuso di droghe, specialmente quando si tratta di bam-<br />

bini<br />

che crescono<br />

circondati da pubblic<strong>it</strong>à, da riviste e televisione, film e musica che esaltano i “benefici”<br />

del<br />

sentirsi bene prendendo droghe.<br />

Per questo l’educazione è una parte importante per tutti i programmi di disintossicazione. Anziché usare<br />

approcci tipo “tattiche del terrore”, che hanno fruttato risultati scadenti, si utilizzano nuovi principi<br />

educativi per aiutare gli studenti a raggiungere<br />

la loro propria comprensione del danno che le droghe<br />

possono provocare ad un individuo. Ne consegue che è molto meno probabile che gli studenti che<br />

ascoltano queste conferenze inizino a prendere droghe.<br />

I risultati sono eccezionali. In uno studio condotto su 1.045 studenti che hanno ricevuto informazione<br />

educativa riguardo alla droga, l’86% di quelli che avevano preso in considerazione la possibil<strong>it</strong>à di usare<br />

droghe nel futuro ha dichiarato che aveva cambiato<br />

appoggiavano l’uso di droghe, ha affermato che non lo avrebbero più fatto.<br />

idea. E il 42% di quelli che precedentemente<br />

Centinaia di migliaia di bambini hanno conosciuto la ver<strong>it</strong>à sulle droghe attraverso i programmi educativi<br />

sulla droga.<br />

Disintossicarsi è possibile, ma da soli è piuttosto difficile. Spesso è necessario un supporto<br />

farmacologico, uno o più<br />

farmaci che aiutano a superare le sensazioni spiacevoli,<br />

psicologiche<br />

e fisiche, connesse con la dipendenza. Anche per la<br />

disintossicazione, non esiste una medicina miracolosa<br />

capace di annullare il desi-<br />

derio <strong>della</strong> droga, tuttavia diverse sostanze possono dare<br />

aiuto, anche se in modo lim<strong>it</strong>ato.<br />

Per esempio il metadone è un derivato di sintesi d ella morfina, chimicamente si definisce “agonista par-<br />

ziale” perché possiede quasi tutti gli effetti <strong>della</strong> morfina. <strong>Il</strong> metadone<br />

si può assumere per via orale: si<br />

ev<strong>it</strong>a<br />

cosi il rischio d’infezioni connesso alla pratica dell’iniezione endovenosa, la sua durata d’azione è<br />

maggiore di quella dell’eroina. <strong>Il</strong> suo costo è decisamente contenuto. <strong>Il</strong> tossicodipendente trattato con<br />

metadone non precip<strong>it</strong>a nella crisi d’astinenza e può recuperare un’esistenza normale, ma necess<strong>it</strong>a di<br />

un supporto psicologico per vincere il desiderio <strong>della</strong> droga che permane quasi inalterato. Nel trattamen-<br />

to <strong>della</strong> disintossicazione è ormai riconosciuto che la terapia più efficace prevede dosi elevate di meta-<br />

done, che vanno poi ridotte gradualmente. Purtroppo questa terapia non è esente da ricadute, il pazien-<br />

te infatti può continuare a drogarsi perché il metadone non annulla gli effetti dell’eroina, e spesso dura<br />

alcuni anni.<br />

Elena Binelli, Karol Fiorani, R<strong>it</strong>a Visentin<br />

54


LA DROGA NELLO SPORT<br />

55


Cos’è<br />

la droga<br />

Le<br />

droghe sono sostanze che alterano il comportamento di una persona e hanno effetto sul sistema ner-<br />

voso<br />

e sul cervello. Sono sostanze per lo più proib<strong>it</strong>e, e c’è gente che per averle le compra ad alto prez-<br />

zo e di contrabbando.<br />

Fin dai tempi più remoti, si può dire, che in ogni società si è fatto uso di qualche<br />

sostanza naturale per attenuare l’ansia, il dolore, e per esaltare o per conversare con gli dei. La droga è<br />

purtroppo una malattia <strong>della</strong> seconda metà del nostro secolo, poiché fino al 1940 essa era circoscr<strong>it</strong>ta a<br />

gruppi assai ristretti, invece dal 1940 in poi essa dilagò a fenomeno di massa coinvolgendo tutta la so-<br />

cietà.<br />

<strong>Il</strong> doping e la sua storia<br />

<strong>Il</strong> mondo<br />

dello sport viene spesso coinvolto in fenomeni analoghi a quelli del mondo sociale dove la dro-<br />

ga<br />

è una triste realtà. <strong>Il</strong> "doping" è in campo sportivo il fenomeno che esprime un concetto analogo al<br />

consumo o utilizzo di droga.<br />

L'origine del termine "Doping" è controversa; secondo alcuni proviene dal fiammingo "doop", che signifi-<br />

ca mistura, miscela, poltiglia. Secondo altri autori,invece, la sua origine viene fatta risalire al linguaggio<br />

sudafricano nel quale il termine "dope" viene associato ad una bevanda alcolica usata come stimolante<br />

nelle danze e nei r<strong>it</strong>i primordiali.<br />

In inglese il termine "dope" identifica una sostanza densa, liquida, lubrificante, più propriamente uno<br />

stupefacente. <strong>Il</strong> termine "Doping" si diffuse ai primi del 900 nei cinodromi e negli ippodromi per indicare<br />

la stimolazione illec<strong>it</strong>a degli animali durante le gare. <strong>Il</strong> termine venne poi esteso anche in campo umano<br />

e precisamente il Doping in campo sportivo equivarrebbe a "uso di sostanze illec<strong>it</strong>e".<br />

Esso, infatti, consiste nel ricorso a mezzi illegali o all'assunzione di sostanze chimiche<br />

proib<strong>it</strong>e dalle autor<strong>it</strong>à sportive, sia a livello nazionale sia internazionale, in quanto<br />

accrescono artificiosamente la prestazione e l'efficienza agonistica, combattendo la<br />

fatica e aumentando le capac<strong>it</strong>à basali dello sportivo venendo meno alla lealtà spor-<br />

tiva. <strong>Il</strong> doping, quindi, è il principale responsabile <strong>della</strong> perd<strong>it</strong>a dello spir<strong>it</strong>o agonisti-<br />

co, il quale dovrebbe rispettare quei valori che spingono un atleta a confrontarsi con<br />

se stesso e con gli altri.<br />

56


☯ Al tempo dei greci i vinc<strong>it</strong>ori erano considerati veri eroi, premiati sia con denaro che con beni mate-<br />

☯<br />

riali. Si narra che gli atleti assumessero una sostanza simile all'ambrosia per migliorare l'aggressiv<strong>it</strong>à<br />

e la prestazione fisica.<br />

In epoca romana il problema si ripresentò sotto due diversi aspetti. Animali e schiavi erano conside-<br />

rati sullo stesso piano negli spettacoli. <strong>Il</strong> divertimento era messo al primo posto; nelle corse dei carri<br />

infatti,<br />

i cavalli venivano drogati per rendere più avvincente la competizione; ed analogamente i lot-<br />

☯ Con l'avvento dell'era cristiana<br />

l’uso di doping diminuì e si ebbe un minore interesse per i giochi del<br />

☯<br />

☯<br />

tatori nell' arena venivano dopati per aumentare l'aggressiv<strong>it</strong>à.<br />

Circo; in generale, per tutto il rinascimento giochi di corte e tornei sono gli unici spazi sportivi ed an-<br />

che per i secoli successivi le attiv<strong>it</strong>à erano per lo più da collocarsi in sagre , danze e r<strong>it</strong>i propiziatori<br />

del raccolto; lo sport per parecchi secoli non ebbe più il valore e l’importanza che aveva assunto<br />

presso gli antichi greci.<br />

Nella società del XX° secolo lo sport ha assunto la stessa importanza del periodo dell'antica Grecia;<br />

gli sportivi, soprattutto nei paesi oltre Cortina, venivano utilizzati per vincere medaglie e dimostrare<br />

al mondo la valid<strong>it</strong>à di un sistema pol<strong>it</strong>ico, rappresentavano uno "status symbol" con enormi privilegi<br />

rispetto al tenore di v<strong>it</strong>a medio <strong>della</strong> popolazione. Germania dell'est e Romania sono stati i Paesi in<br />

cui la scienza del doping e dei primati costru<strong>it</strong>i in laboratorio ha avuto la massima espressione.<br />

I Paesi Occidentali a loro volta per fronteggiare le continue v<strong>it</strong>torie degli atleti dell'Est Europa investi-<br />

rono notevoli risorse per migliorare le prestazioni e agli atleti venivano assegnati notevoli premi in<br />

denaro al fronte di v<strong>it</strong>torie o primati a livello internazionale.<br />

L'Italia è stata fra le prime nazioni a preoccuparsi del problema già dal 1954; nel 1961 viene aperto<br />

il<br />

primo<br />

laboratorio di analisi a Firenze e nel 1971 viene emanata una legge che punisce l'uso di sostanze<br />

illec<strong>it</strong>e<br />

agli atleti, e condanna anche chi le fornisce. Nel 1971 il C.I.O (Com<strong>it</strong>ato Olimpico Internazionale)<br />

ha reso noto un elenco di sostanze considerate proib<strong>it</strong>e e questo elenco viene annualmente aggiornato.<br />

☯ La guerra vera e propria al doping inizia però solo dopo le Olimpiadi di Seul del 1988 con il trattato<br />

USA-URSS. Le due super-potenze decisero di disarmare i loro arsenali chimici.<br />

☯ Nel XXI° secolo, tuttavia il problema permane. Esso infatti non è più di tipo pol<strong>it</strong>ico, ma commercia-<br />

le: agli atleti di alto livello sono riservati ingaggi miliardari, la relativa pubblicizzazione grazie ai media<br />

di un prodotto o di una linea sportiva mediante l'immagine di un atleta popolare possono essere vali-<br />

de motivazioni per iniziare ad assumere sostanze dopanti che potrebbero garantire una permanenza<br />

ai vertici dello sport commercio-spettacolo il più a lungo possibile.<br />

<strong>Il</strong> mondo<br />

del doping, quindi non è però solo degli sportivi, che sono quelli che rischiano maggiormente,<br />

ma anche di coloro che contribuiscono al raggiungimento del risultato e traggono benefici economici dal-<br />

la pubblic<strong>it</strong>à<br />

e dalla propaganda: allenatori, società sportive, medici e laboratori di analisi, che falsificano<br />

i risultati<br />

degli esami.<br />

57


<strong>Il</strong> problema è difficile da risolvere, tuttavia i responsabili <strong>della</strong> san<strong>it</strong>à all'ONU per combattere la diffusione<br />

del doping hanno stilato un codice medico con una classificazione che viene annualmente aggiornata.<br />

La "Dichiarazione di Losanna" scatur<strong>it</strong>a dalla Conferenza mondiale sul Doping nello sport nel febbraio del<br />

1999 è un passo importante per garantire una collaborazione fra diverse Ist<strong>it</strong>uzioni come Comun<strong>it</strong>à Eu-<br />

ropea, Coni Nazionali, Federazioni sportive e gli stessi Governi; essa prevede inoltre, dei controlli sugli<br />

atleti e delle sanzioni a tutti coloro che dovrebbero contribuire al ripristino di "uno sport leale".<br />

Cosa sono:<br />

STEROIDI ANABOLIZZANTI<br />

derivati sintetici del testosterone, importante ormone naturale maschile prodotto soprattutto dai testicoli<br />

e responsabile <strong>della</strong> mascolinizzazione e dello sviluppo dei tessuti durante l’età adolescenziale e adulta<br />

del maschio. E’ vasto il loro uso per fini “sportivi”, sia da parte di praticanti di alto livello che da frequen-<br />

tatori di palestre e body-building.<br />

Effetti ricercati:<br />

provocano aumento <strong>della</strong> massa muscolare e <strong>della</strong> forza, capac<strong>it</strong>à di soste-<br />

nere sforzi intensi e di lunga durata senza cedimenti fisici, consapevolezza<br />

di essere robusti e muscolosi. Vengono<br />

assunte in modi diversi, a intervalli<br />

specifici<br />

<strong>della</strong> durata media di otto settimane. La maggior parte dei tecnici,<br />

atleti, medici ammette<br />

che gli steroidi migliorano le prestazioni fisiche, ma i<br />

vantaggi e i fattori che l’influenzano non sono del tutto ancora chiari.<br />

Non esiste in ogni caso una documentazione sufficiente, riguardante i livelli di<br />

frequenza, durata e inten-<br />

s<strong>it</strong>à degli allenamenti da accompagnare all’assunzione di steroidi, al fine di avere<br />

i risultati desiderati.<br />

Bisogna tener presente però di un’altra ipotesi: gli atleti potrebbero diventare<br />

psicologicamente dipen-<br />

denti dagli steroidi e quindi non potrebbero abbandonare l’uso con estrema facil<strong>it</strong>à.<br />

La somministrazione<br />

di anabolizzanti causa una serie di sintomi psichiatrici i quali possono essere<br />

classificati<br />

in:<br />

a. modifiche pos<strong>it</strong>ive dell’umore (euforia, aumento dell’energia, aggressiv<strong>it</strong>à);<br />

b. alterazioni comportamentali negative (irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, ostil<strong>it</strong>à);<br />

c. alterazioni conosc<strong>it</strong>ive (distrazione, confusione, perd<strong>it</strong>a di memoria);<br />

d. manifestazioni psichiatriche (mania, depressione, tendenza al suicidio, paranoia, allucinazioni e deliri).<br />

58


La dipendenza da tali sostanze è manifestata da un insieme di comportamenti fisiologici i quali indicano<br />

che il soggetto continua ad utilizzare le sostanze dopanti. I principali sintomi possono essere così sche-<br />

matizzati:<br />

1. Tolleranza, defin<strong>it</strong>a come:<br />

• Un effetto diminu<strong>it</strong>o con l’uso continuativo <strong>della</strong> stessa quant<strong>it</strong>à di sostanza.<br />

2. Astinenza,<br />

manifestata dalla:<br />

•<br />

• assunzione <strong>della</strong> sostanza per attenuare a ev<strong>it</strong>are i sintomi di astinenza.<br />

3. Ipe rdosaggio: la sostanza è spesso assunta in quant<strong>it</strong>à maggiore o per periodi prolungati rispetto a<br />

4.<br />

• <strong>Il</strong> bisogno di dosi notevolmente più elevate <strong>della</strong> sostanza per raggiungere l’effetto desiderato;<br />

caratteristica sindrome di astinenza per la sostanza;<br />

quanto<br />

previsto dal soggetto.<br />

Interruzione o riduzione di importanti attiv<strong>it</strong>à sociali, lavorative o ricreativa di importanti atti-<br />

v<strong>it</strong>à sociali, lavorative o ricreative<br />

a causa dell’uso <strong>della</strong> sostanza.<br />

Tabella I – Principali steroidi anabolizzanti utilizzati in campo “doping”<br />

NOME<br />

FARMACOLOGICO<br />

SPECIALITA’<br />

FARMACEUTICA<br />

DOSI<br />

TERAPEUTICHE<br />

DOSI<br />

“DOPING”<br />

Testosterone Andriol 40-60 mg/die per os. 200 mg /die per os.<br />

Nandrolone Decanoato Deca-Durabolin 50 mg/se ttimana i.m. 200-400 mg/settimana i.m.<br />

Nandrolone Undecanoato Dynabolon 80,5 mg/settimana i.m. 170-340 mg/settimana i.m.<br />

59


GLI STIMOLANTI<br />

Questa classe comprende una serie di sostanze assai diverse tra loro, ma comunque dotate di effetto<br />

stimolante sul sistema nervoso centrale ed in particolare sull’attiv<strong>it</strong>à del cervello<br />

e del midollo spinale. Gli<br />

stimolanti provocano un incremento <strong>della</strong> frequenza respiratoria e <strong>della</strong> frequenza<br />

cardiaca, oltre ad una<br />

serie di alterazioni più o meno rilevanti a carico di numerosi processi metabolici.<br />

L’assunzione di stimolanti allo scopo di migliorare la prestazione<br />

sportiva ha il fine di ottenere gli stessi effetti causati dall’adrenalina,<br />

secreta nel nostro organismo. Gli stimolanti possono migliorare la prontezza di<br />

riflessi, il grado di attenzione e la capac<strong>it</strong>à di<br />

concentrazione. Inoltre può migliorare la<br />

capac<strong>it</strong>à di sopportare la fatica e comportare una diminuzione <strong>della</strong> sensibil<strong>it</strong>à al dolore. Nello sport<br />

l’assunzione di stimolanti è proib<strong>it</strong>a per alcune sostanze, come ad esempio<br />

cocaina ed anfetamina; la lo-<br />

ro presenza nelle urine causa l’apertura di un procedimento disciplinare<br />

a carico dell’atleta, mentre in al-<br />

tri casi, ad esempio per la caffeina, è necessario che venga superato un valore lim<strong>it</strong>e chiamato “ SO-<br />

GLIA DI POSITIVITA’ ”<br />

STIMOLANTI PSICOMOTORI<br />

Sono le anfetamine (simpamina, stenamina, perv<strong>it</strong>in) e i composti anfetaminici, la cocaina e i loro analo<br />

ghi. La loro azione è ecc<strong>it</strong>ante<br />

e antidepressiva: aumentano l’attenzione, r<strong>it</strong>ardano la fatica, riducono il<br />

bisogno di sonno, accrescono l’aggressiv<strong>it</strong>à. L’efficacia di questi farmaci aumenta se il consumo è conti-<br />

nuo, dunque è facile che si sviluppi<br />

una vera e propria assuefazione che può compromettere equilibri<br />

basilari del corpo come la temperatura corporea o il batt<strong>it</strong>o cardiaco. Si può assistere, inoltre, a manife-<br />

stazioni di psicosi di tipo schizofrenico, a decadimento fisico e indebolimento <strong>della</strong> volontà.<br />

STIMOLANTI PSICOATTIVI<br />

A scopo di doping vengono usati i farmaci psicoattivi in quanto influenzano svariati processi del sistema<br />

nervoso centrale e, a dosi diverse, determinano effetti diversificati sul sistema nervoso<br />

centrale<br />

dell’uomo. Sono mediamente talvolta molto potenti che si impiegano in particolari s<strong>it</strong>uazioni patologiche,<br />

tanto che in base ai loro effetti comportamentali più caratteristici, oppure al loro uso clinico principale, si<br />

distinguono in:<br />

<br />

Analgesici stupefacenti: farmaci capaci di indurre analgesia, più o meno, accompagnata da son-<br />

nolenza, alterazione dell’umore, diminuzione dell’attiv<strong>it</strong>à respiratoria, nonché nausea e/o vom<strong>it</strong>o.<br />

Antidepressivi: farmaci utilizzati contro la depressione endogena, cioè la<br />

depressione che si origina all’interno dell’organismo. Nei soggetti si evidenzia<br />

tristezza e vuoto interiore, con un notevole senso di malessere e con diminuzione<br />

<strong>della</strong> volontà operativa, <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di ragionamento e di iniziativa. Questi stati<br />

sono accompagnati da stanchezza fisica e da paura di morire di infarto.<br />

60


Allucinogeni: ossia farmaci che provocano stati deliranti e sognanti. In più, provocano<br />

stati di dis-<br />

sociazione <strong>della</strong> psiche, del pensiero e delle esperienze pregresse, pur mantenendo relativamente<br />

i-<br />

nalterata la coscienza. Le esperienze pregresse sono quelle avvenute precedentemente.<br />

GLI INTEGRATORI: UTILITA’ E RISCHI<br />

Gli in tegratori stanno avendo grande successo probabilmente perché trasmettono un messaggio pos<strong>it</strong>i-<br />

vo ad un’ampia fascia <strong>della</strong> popolazione: migliorato il senso di benessere e proteggono dal processo di<br />

invecchiamento.<br />

L’utilizzo di una gamma assai ampia di tali prodotti pone però il problema <strong>della</strong> loro vali-<br />

d<strong>it</strong>à scientifica e <strong>della</strong> loro util<strong>it</strong>à. In Italia non sembrerebbe giustificata un’assunzione<br />

generalizzata, in mancanza di effettiva carenza di fattori nutrizionali. Sulla util<strong>it</strong>à degli<br />

integratori, in particolare di quelli v<strong>it</strong>aminici e v<strong>it</strong>aminico-minerali, vi sono comunque o-<br />

pinioni<br />

contrastanti e qualcuno li considera addir<strong>it</strong>tura potenzialmente dannosi. Le v<strong>it</strong>a-<br />

mine dovrebbero<br />

essere opportunamente assunte con gli alimenti e non con gli integratori. La Commis-<br />

sione Europea intende<br />

regolamentare il mercato con una direttiva che fissi una normativa quadro e<br />

regole sicure per<br />

chi ha effettivamente bisogno di questi prodotti, con chiare informazioni in etichetta sul<br />

consumo raccomandato,<br />

sui rischi per dosi elevate, sulla composizione esatta, dando così un contributo<br />

alla sicurezza alimentare.<br />

Integratori a base di fibre<br />

Per questi integratori vi è l’obbligo <strong>della</strong> autorizzazione ministeriale.<br />

<strong>Il</strong> Decreto 21.02.94 del Ministero <strong>della</strong> San<strong>it</strong>à stabilisce che i prodotti a base di fibra<br />

solubile siano l’insieme dei componenti vegetali non digeribili dall’uomo. In commer-<br />

cio<br />

esiste un’ampia gamma di prodotti a base di fibra indicati come “Alimenti e inte-<br />

gratori alimentari naturali”<br />

o “lntegratori dietetici”. Secondo le Linee Guida<br />

dell’Ist<strong>it</strong>uto Nazionale <strong>della</strong> Nutrizione, “per raggiungere i livelli raccomandati<br />

è bene<br />

consumare più spesso alimenti ricchi in fibra (quali frutta, ortaggi, legumi, cereali e<br />

loro derivati meno raffinati) invece di ricorrere a prodotti dietetici concentrati in fibra”.<br />

Integratori Lipidici<br />

Gli integratori lipidici comprendono quelli a base di fosfolipidi, mentre i prodotti a base di MCT (trigliceri-<br />

di a media catena) sono piuttosto sost<strong>it</strong>utivi dei lipidi alimentari in s<strong>it</strong>uazioni particolari.<br />

61


Sale da cucina<br />

L’eccessiva assunzione di sale comporta rischi di ipertensione arteriosa, di malattie cardiocircolatorie e di<br />

tumore dello stomaco soprattutto nelle persone predisposte. Le Linee Guida consigliano misure compor-<br />

tamentali<br />

atte a ridurre le assunzioni di cloruro di sodio e anche l’uso moderato di sale iodato, il quale è<br />

però<br />

utile per prevenire e combattere la carenza di iodio e l’insorgenza del gozzo.<br />

Glutine<br />

Per coloro che sono allergici al glutine, gli alimenti senza glutine possono essere considerati particolari<br />

integratori dell’alimentazione di questo tipo di pazienti.<br />

Integratori<br />

sportivi<br />

Bevande Energizzanti<br />

Integratori a tutti gli effetti sono gli “Alimenti adattati ad un intenso sforzo muscolare<br />

base di carboidrati a vario grado di polimerizzazione<br />

e vanno integrati con v<strong>it</strong>amine<br />

del gruppo B (B1, B2, B6, PP) e v<strong>it</strong>amina C ed eventualmente con altri antiossidanti.<br />

Possono<br />

contenere lipidi in quant<strong>it</strong>à significativa e con final<strong>it</strong>à energetica. L’apporto<br />

Con la circolare n. 5/98<br />

il Ministro <strong>della</strong> San<strong>it</strong>à è intervenuto sul problema degli "energy drinks", bevande<br />

caratterizzate da elevati<br />

tenori di caffeina (320 mg/l) e taurina (4 g/l). I primi sono di gran lunga supe-<br />

riori a quelli massimi consent<strong>it</strong>i nelle bevande analcoliche (125 mg/l nella coca cola, 89 mg/l<br />

nella pepsi<br />

cola).<br />

soprattutto per gli sportivi”. I prodotti finalizzati all’integrazione energetica sono a<br />

energetico deve corrispondere ad almeno 200 kcal per porzione, salvo prodotti desti-<br />

nati a s<strong>it</strong>uazioni particolari come le razioni di attesa. La durata <strong>della</strong> prestazione e<br />

l’ent<strong>it</strong>à dello sforzo determinano il numero delle porzioni consigliate.<br />

<strong>Il</strong> Red Bull, che in Austria è un prodotto dietetico e nel resto <strong>della</strong> UE un prodotto alimentare, ha come<br />

componenti principali taurina e caffeina. Una lattina conterrebbe una quant<strong>it</strong>à di caffeina inferiore a<br />

quella di una tazzina di caffè (circa 125 mg).<br />

La taurina è un aminoacido del nostro organismo e sembra divenire essenziale solo in presenza di uno<br />

sforzo fisico.<br />

Ne viene vantato l’effetto disintossicante e rigenerante dell’apparato muscolare. Alcuni pro-<br />

dotti a base di taurina sono classificati tra gli integratori dietetici.<br />

62


CONSIGLI PER EVITARE L’USO<br />

Nella<br />

v<strong>it</strong>a ci sono già troppe cose che influiscono negativamente sulla nostra salute, perché aggravare la<br />

s<strong>it</strong>uazione?<br />

Sembrano riflessioni banali, ma non è altrettanto comune che ci siano delle persone che tutti<br />

i giorni muoiono per queste banal<strong>it</strong>à? Non aver paura di dire NO quando occorre. Dimostra il tuo corag-<br />

gio quando qualcuno ti offre facili scorciatoie per distinguerti dal gruppo. Non aver paura di apparire<br />

af-<br />

faticato<br />

durante le gare. Se hai scelto di vincere nello sport fallo anche nella v<strong>it</strong>a.<br />

PERCHÉ SOLO QUESTO È IL VERO SPORT.<br />

Jessica Agnelli, Cristina Di Santo, Samantha Panizzari<br />

63


INTERVENTI PER RIDURRE L'OFFERTA DI STUPEFACENTI<br />

Gli interventi volti a combattere l'offerta di stupefacenti comportano una dimensione nazionale, europea<br />

e una dimensione<br />

internazionale. Nel 1987 le Nazioni Un<strong>it</strong>e hanno organizzato una conferenza mondiale<br />

sul<br />

narcotraffico, alla quale la Comun<strong>it</strong>à europea era rappresentata. La conferenza ha indotto il Parla-<br />

mento europeo a sostenere la lotta internazionale contro la droga con un contributo finanziario di cinque<br />

milioni di euro. Nel 1988 la Comun<strong>it</strong>à ha firmato la convenzione delle Nazioni Un<strong>it</strong>e contro il traffico ille-<br />

c<strong>it</strong>o di stupefacenti e sostanze psicotrope («convenzione di Vienna»). Più specificamente, nel contesto<br />

europeo lo stimolo all'azione comun<strong>it</strong>aria nell'amb<strong>it</strong>o <strong>della</strong> cooperazione contro il narcotraffico è derivato<br />

in larga parte dall'Atto unico europeo del 1987 che, affermando il concetto di mercato unico all'interno<br />

delle frontiere <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à europea, consentiva la libera circolazione di persone, servizi, cap<strong>it</strong>ali e be-<br />

ni. L'UE è intervenuta per impedire che i trafficanti di droga si servissero <strong>della</strong> «libera circolazione» per i<br />

loro scopi. L'intervento ha assunto tre forme principali:<br />

cooperazione tra forze di polizia contro il narcotraffico, qualora coinvolga due o più Stati membri,<br />

e cooperazione doganale;<br />

azione contro il riciclaggio di denaro sporco, per impedire ai trafficanti di occultare prima e di go-<br />

dere poi dei proventi dei loro crimini;<br />

azione contro l'uso improprio di precursori (uso di<br />

sostanze chimiche lec<strong>it</strong>e per la fabbricazione di<br />

droghe illec<strong>it</strong>e).<br />

Cooperazione tra le forze di polizia: Europol<br />

La convenzione definisce l'obiettivo primario dell'Europol, che è quello di migliorare l'efficacia e la colla-<br />

borazione dei servizi competenti<br />

degli Stati membri per combattere forme specifiche di criminal<strong>it</strong>à orga-<br />

nizzata<br />

di rilevanza per l'UE. L'un<strong>it</strong>à antidroga di Europol ne è stato il primo elemento, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nel 1994<br />

come un<strong>it</strong>à non operativa. L'Europol affianca l'attiv<strong>it</strong>à delle forze di polizia e di altre autor<strong>it</strong>à competenti<br />

negli Stati membri, assicurando<br />

tra l'altro:<br />

lo scambio e l'analisi di informazioni sul narcotraffico;<br />

l'addestramento degli agenti di polizia e di altri corpi coinvolti.<br />

L'Europol, che ha sede all'Aia nei Paesi Bassi, è composto sia da ufficiali di collegamento sia dal persona-<br />

le proprio e funge da centro di coordinamento per lo scambio di informazioni tra le forze di polizia degli<br />

Stati membri; esso non è però un «supercorpo»<br />

in grado di dare la caccia e perseguire criminali da un<br />

paese all'altro.<br />

64


Riciclaggio di denaro<br />

sporco<br />

Anche il denaro, come gli stupefacenti e gli spacciatori, può circolare da<br />

un paese all'altro.<br />

In questa nostra era elettronica, è una realtà che<br />

enormi quant<strong>it</strong>à di denaro possano essere trasfer<strong>it</strong>e in ogni parte del<br />

mondo in pochi secondi.<br />

<strong>Il</strong> denaro «sporco» - i proventi del crimine,<br />

compresi quelli derivati dal traffico di droga - può facilmente mescolarsi a<br />

denaro pul<strong>it</strong>o proveniente da transazioni leg<strong>it</strong>time. Quando questo denaro<br />

si allontana dalle sue origini, talvolta attraverso centri finanziari<br />

internazionali dove i controlli sono tutt'altro che severi, alla fine risulta<br />

indistinguibile dal denaro ottenuto legalmente. È questo il cosiddetto<br />

«riciclaggio di denaro sporco». I trafficanti e altri criminali riciclano i loro<br />

prof<strong>it</strong>ti per poi servirsene per mantenere una v<strong>it</strong>a agiata nel lusso, oppure per investirlo nell'economia<br />

legale, provocando una distorsione del settore finanziario che potrebbe minare alle fondamenta le eco-<br />

nomie nazionali. Per combattere questa piaga, la Comun<strong>it</strong>à europea ha insist<strong>it</strong>o affinché gli ist<strong>it</strong>uti finan-<br />

ziari, come le banche, riferiscano in mer<strong>it</strong>o a tutte le transazioni finanziarie sospette. Una direttiva del<br />

1991 chiede agli Stati membri di intervenire per garantir e che il sistema finanziario sia protetto contro il<br />

riciclaggio di denaro sporco. Gli ist<strong>it</strong>uti finanziari sono tenuti a richiedere i dati identificativi dei propri<br />

clienti, a mantenere la documentazione delle transazioni e a fornire informazioni alle autor<strong>it</strong>à in caso di<br />

fondati sospetti. Inoltre, il segreto bancario va tolto qualora si sospettino operazioni di riciclaggio di de-<br />

naro sporco. Ciò significa che le banche devono consentire alle autor<strong>it</strong>à l'accesso alle informazioni relati-<br />

ve al conto di qualsiasi cliente sospetto di coinvolgimento nel riciclaggio di denaro proveniente dal narco-<br />

traffico. <strong>Il</strong> Parlamento europeo segue con grande attenzione l'impegno di prevenire il riciclaggio di dena-<br />

ro sporco e ha discusso sulle modal<strong>it</strong>à per inserire anche le professioni non finanziarie nel campo di ap-<br />

plicazione <strong>della</strong> direttiva sul riciclaggio del denaro sporco; sta inoltre operando attivamente per ampliare<br />

il quadro legislativo in modo che comprenda ulteriori reati. A parte questi aspetti di amb<strong>it</strong>o comun<strong>it</strong>ario,<br />

gli Stati membri dell'UE, con il sostegno dell'un<strong>it</strong>à antidroga di Europol, sono impegnati in diversi progetti<br />

per il miglioramento <strong>della</strong> cooperazione tra i servizi di controllo e polizia. Sul più ampio fronte internazio-<br />

nale, la Commissione europea partecipa alla Financial Action Task Force (FATF). Ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a nel 1989 e ge-<br />

st<strong>it</strong>a dagli uffici dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), la task force<br />

d'azione finanziaria è un organismo internazionale che persegue l'obiettivo di sviluppare e promuovere<br />

iniziative volte a prevenire il riciclaggio di denaro proveniente da attiv<strong>it</strong>à illec<strong>it</strong>e. La FATF ha elaborato 40<br />

raccomandazioni che tracciano il quadro generale degli interventi antiriciclaggio e riguardano la giustizia<br />

penale e gli organismi preposti alla prevenzione dei reati e all'osservanza delle leggi vigenti, la regola-<br />

mentazione del sistema finanziario e la cooperazione internazionale.<br />

65


Ripartizione dei proventi del traffico illec<strong>it</strong>o di stupefacenti<br />

P re c ursori chimici<br />

I precursori sono sostanze chimi ch e, talvolta di uso corrente, che possono essere usate nella piena lega-<br />

l<strong>it</strong>à da industrie chimiche di tutto il mondo, ma che cost<strong>it</strong>uiscono un grosso problema in quanto possono<br />

tr ovare applicazione in un uso improprio, come la sintesi di stupefacenti (anfetamine, «ecstasy», ecc.),<br />

o ppure la raffinazione di droghe derivate da piante (per esempio, dalla pianta di coca alla cocaina oppu-<br />

re dall'oppio all'eroina). Nell'amb<strong>it</strong>o delle proprie competenze ne l campo delle pol<strong>it</strong>iche commerciali, da<br />

qualche tempo la Comun<strong>it</strong>à europea è riusc<strong>it</strong>a ad applicare i propri poteri normativi per controllare il<br />

commercio e la produzione di precursori chimici. La Comun<strong>it</strong>à ha prestato grande attenzione ai precurso-<br />

ri fin dal momento in cui ha avviato i negoziati che hanno successivamente portato alla firma <strong>della</strong> «con-<br />

venzione di Vienna» sul narcotraffico. <strong>Il</strong> suo interessamento ha sort<strong>it</strong>o effetti pratici nel 1990, attraverso<br />

i regolamenti e le direttive <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à europea, controllando l'immissione sul mercato di sostanze<br />

impiegate nella produzione illec<strong>it</strong>a di stupefacenti e sostanze psicotrope nonché l'uso improprio dei pre-<br />

cursori nel commercio internazionale. Diversi sistemi operano a sostegno di tale pol<strong>it</strong>ica:<br />

nel 1994 è stata ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a Prexco, una rete informatica che copre tutta l'Unione e permette agli Stati<br />

membri di controllare le esportazioni di precursori dalla Comun<strong>it</strong>à verso altri paesi, in quanto tali sostan-<br />

ze chimiche potrebbero essere impiegate nella produzione di droghe illec<strong>it</strong>e; esiste inoltre la rete e-mail<br />

SCENT che permette alle autor<strong>it</strong>à san<strong>it</strong>arie e alle forze di polizia di scambiare informazioni sui precursori<br />

con le autor<strong>it</strong>à doganali. Un'altra rete elettronica, il Sistema di informazione doganale, dà accesso a ban-<br />

che dati doganali riservate. La Commissione ha reso più restr<strong>it</strong>tive le norme relative al livello di informa-<br />

zioni richieste ai produttori e agli esportatori che richiedono certificati per l'esportazione di precursori; ha<br />

inoltre iniziato a coinvolgere l'industria del settore nelle sue decisioni, estendendo quindi l'etica <strong>della</strong> co-<br />

operazione oltre i confini ristretti del sistema giudiziario penale. L'UE ha inoltre esteso l'intervento anti-<br />

precursori oltre le proprie frontiere.<br />

Produttori delle materie prime: 2- 5%<br />

Corrieri e trafficanti internazionali: 26%<br />

Produttori di droga e intermediari a livello nazionale: 15%<br />

Distributori nei paesi consumatori: 54%<br />

66


Cooperazione internazionale contro la produzione, l'offerta e il consumo di stupefa-<br />

centi al di fuori dell'Unione europea<br />

I problemi relativi alla droga non sono soltanto di portata locale, nazionale e paneuropea, ma anche in-<br />

ternazionale.<br />

Di conseguenza, l'UE interviene a livello internazionale attraverso un insieme di misure e-<br />

conomiche<br />

e commerciali, di cooperazione e azioni pol<strong>it</strong>iche, di assistenza attraverso programmi di svi-<br />

luppo, di misure di controllo e altri strumenti pratici.<br />

« A breve raggio», l'UE agisce in due zone geografiche:<br />

• nei paesi dell'Europa centrale e orientale,<br />

• nei paesi che si affacciano a sud e a est del Med<strong>it</strong>erraneo.<br />

Tali attiv<strong>it</strong>à si accompagnano all'azione in altre tre zone del mondo, nelle quali gli stupefacenti<br />

cost<strong>it</strong>uiscono un problema:<br />

• il Sud-Est asiatico e l'Estremo Oriente (che sono tradizionalmente le zone di coltivazione del pa-<br />

pavero da oppio, da cui si possono ottenere oppio ed eroina), a cui si è un<strong>it</strong>a più di recente l'Asia<br />

luogo di trans<strong>it</strong>o)<br />

e i Caraibi (canapa indiana, e altresì luogo di trans<strong>it</strong>o dall'America latina);<br />

In ciascuna di queste sfere, l'UE agisce per sostenere lo sviluppo di pol<strong>it</strong>iche e strategie globali e nazio-<br />

nali contro la droga, impostando la propria collaborazione pratica con questi paesi sui seguenti elementi:<br />

• aiuto a lim<strong>it</strong>are la coltivazione di piante quali il papavero da oppio e la coca, sotto forma di soste-<br />

•<br />

centrale;<br />

• alcuni paesi latino-americani (fonti di cocaina, canapa indiana e altre sostanze stupefacenti e loro<br />

• il continente africano (ove alcuni paesi fungono da zone di trans<strong>it</strong>o per gli stupefacenti prove-<br />

nienti da altre regioni, ma dove riscontrano anche coltivazione e produzione illegali).<br />

gno agli agricoltori affinché sost<strong>it</strong>uiscano le colture illec<strong>it</strong>e con altre lec<strong>it</strong>e e di sviluppo infrastrut-<br />

turale, quali la costruzione di strade per portare i raccolti legali verso i mercati;<br />

• l'aiuto viene talvolta corroborato dalla concessione di condizioni commerciali favorevoli per le col-<br />

ture agricole legali (frutta, verdura, fiori) e gli altri prodotti <strong>della</strong> regione; è questo il caso di Boli-<br />

via, Colombia, Ecuador, Perù, Costarica, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama e El Salvador;<br />

contributo all'importante azione di sviluppare i quadri normativi di questi paesi e di rafforzare le<br />

infrastrutture e le capac<strong>it</strong>à dei loro sistemi giuridici nonché aiuto negli interventi contro il riciclag-<br />

gio di denaro sporco, l'uso improprio di precursori chimici e il narcotraffico. Crescono la collabo-<br />

razione e i contatti «quotidiani» tra i vari organismi nazionali di applicazione <strong>della</strong> legge, per valu-<br />

67


tare le informazioni raccolte e fornire assistenza reciproca contro il traffico internazionale di stu-<br />

pefacenti;<br />

• con l'aumentare dell'impatto negativo «interno» delle droghe illec<strong>it</strong>e estratte da piante o di sinte-<br />

si nei paesi in via di sviluppo, l'aiuto dell'UE è passato a occuparsi anche di prevenzione del con-<br />

sumo di stupefacenti, di recupero dei consumatori e di lim<strong>it</strong>azione dei problemi per la salute pub-<br />

blica associati alla droga, quali HIV/AIDS.<br />

drogadi altri importanti paesi industrializzati e di organizzazioni internazionali, ivi compresi<br />

il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione mondiale <strong>della</strong> san<strong>it</strong>à e altre agenzie delle Nazioni<br />

<strong>Il</strong> ruolo di raccolta delle informazioni dell'OEDT: settori prior<strong>it</strong>ari<br />

• Le informazioni raccolte<br />

dall'osservatorio dovranno riguardare i seguenti settori prior<strong>it</strong>ari:<br />

o domanda e r iduzione <strong>della</strong> domanda di droghe;<br />

o strategie e pol<strong>it</strong>iche nazionali e comun<strong>it</strong>arie (in particolare: pol<strong>it</strong>iche, piani d'azione, nor-<br />

mative, attiv<strong>it</strong>à e accordi internazionali, bilaterali e comun<strong>it</strong>ari);<br />

o cooperazione internazionale e geopol<strong>it</strong>ica dell'offerta (in particolare:<br />

programmi di coope-<br />

o<br />

razione, informazione sui paesi produttori e di trans<strong>it</strong>o);<br />

cursori, come previsto dalle convenzioni internazionali e dai<br />

pertinenti atti comun<strong>it</strong>ari vi-<br />

o implicazioni per i paesi produttori, consumatori e di trans<strong>it</strong>o, nei lim<strong>it</strong>i dei settori contem-<br />

• La Commissione mette a disposizione dell'osservatorio, ai fini di divulgazione, le informazioni e i<br />

dati statistici<br />

di cui dispone, in virtù delle proprie competenze.<br />

• Durante<br />

i primi tre anni si rivolge particolare attenzione alla domanda e alla riduzione <strong>della</strong> do-<br />

manda.<br />

Questa cooperazione globale tra l'UE e i paesi in via di sviluppo è collegata alle azioni anti-<br />

Un<strong>it</strong>e. <strong>Il</strong> quadro di riferimento ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall'ONU rafforza molte delle azioni<br />

internazionali dell'UE.<br />

• I lavori<br />

dell'osservatorio sono svolti nel rispetto delle competenze proprie <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à e dei<br />

suoi Stati membri in materia di droga, come defin<strong>it</strong>e dal trattato.<br />

controllo del commercio degli stupefacenti, delle sostanze psicotrope e dei prodotti pre-<br />

genti o a venire;<br />

plati dal trattato, compreso in particolare il riciclaggio del denaro, come previsto dai perti-<br />

nenti atti comun<strong>it</strong>ari in vigore o a venire.<br />

68


Alcuni esempi delle attuali possibil<strong>it</strong>à di finanziamento comun<strong>it</strong>ario<br />

La tabella che segue indica le linee di bilancio consacrate alla lotta contro la droga nonché quelle che<br />

consentono il finanziamento<br />

di progetti connessi con detta lotta. I cr<strong>it</strong>eri di finanziamento variano in fun-<br />

zione del relativo programma e tutte le necessarie precisazioni possono essere ottenute presso la dire-<br />

zione<br />

generale competente indicata nella tabella stessa.<br />

T<strong>it</strong>olo<br />

Obiettivi<br />

FINANZIAMENTO ALL'INTERNO DELL'UE<br />

Aspetti san<strong>it</strong>ari<br />

dell'abuso di droga<br />

Promuovere scambi di informazio-<br />

ni e l'ist<strong>it</strong>uzione di reti, campagne<br />

e corsi di formazione di specialisti<br />

nel campo <strong>della</strong> prevenzione<br />

NB: nel 1997 diventerà il<br />

pro-<br />

gramma d'azione comun<strong>it</strong>ario per<br />

la prevenzione <strong>della</strong> droga 1996-<br />

2000<br />

Lotta contro l'abuso Realizzare<br />

i vari aspetti del piano<br />

di droga<br />

Osservatorio europeo<br />

delle droghe e delle<br />

tossicodipendenze<br />

Cooperazione nel<br />

campo <strong>della</strong> giustizia<br />

e affari interni<br />

d'azione<br />

globale contro la droga<br />

dell'UE<br />

Armonizzare la raccolta di dati nel<br />

campo <strong>della</strong> riduzione <strong>della</strong> do-<br />

manda<br />

di stupefacenti<br />

Finanziare un'azione comune sulla<br />

cooperazione in materia di giusti-<br />

zia e affari interni<br />

Programmi<br />

specifici:<br />

OISIN:<br />

Rafforzare la cooperazione<br />

tra le autor<strong>it</strong>à incaricate<br />

dell'applicazione<br />

<strong>della</strong> legge<br />

Grotius:<br />

Sviluppare i programmi di<br />

formazione, di scambio e di lavoro<br />

per<br />

gli operatori <strong>della</strong> giustizia<br />

FINANZIAMENTO ALL 'ESTERNO DELL'UE<br />

Servizio da<br />

contattare<br />

Direzione<br />

generale V<br />

S egretariato<br />

g enerale/C.5<br />

Segretariato<br />

generale/C.5<br />

Segretariato<br />

generale: Task<br />

force «Giustizia<br />

e affari interni»<br />

Linea di<br />

bilancio Com-<br />

missione<br />

Importi in eu-<br />

ro disponibili<br />

nel 1996<br />

B3-4 302 6 500 000 (1)<br />

B3-4 400 2 000 000 (1)<br />

B3-4 410 5 840 000 (1)<br />

B5-8 000 5 500 000 (2)<br />

69


Cooperazione Nord-<br />

Sud nel settore <strong>della</strong><br />

lotta contro la droga e<br />

la tossicodipendenza<br />

Cooperazione finanzia-<br />

ria tecnica con i paesi<br />

latino-americani<br />

C ontribuire direttamente alla ridu-<br />

zione<br />

<strong>della</strong> domanda e dell'offerta<br />

di droga nei paesi in via di svilup-<br />

po;<br />

contribuire all'UNDCP<br />

Sviluppare<br />

progetti in relazione a<br />

pr oblemi di tipo macroeconomico<br />

e settoriale, ivi compresa la lotta<br />

co ntro la droga<br />

Programma transna- Sostegno pluridisciplinare ai paesi<br />

zionale PHARE per la<br />

dell'Europa centrale e orientale nel<br />

lotta contro la droga campo <strong>della</strong> droga<br />

PHARE Programma<br />

LIEN (Link Inter Euro-<br />

pean NGO's)<br />

Fondo europeo di svi-<br />

luppo (Convenzione di<br />

Lomé)<br />

Sostenere le organizzazioni non<br />

governative dei paesi dell'Europa<br />

centro-orientale operanti nel setto-<br />

re sociale a favore di gruppi svan-<br />

taggiati<br />

<strong>della</strong> popolazione<br />

Contribuire alle misure di preven-<br />

zione dell'abuso e del traffico di<br />

droga<br />

nei paesi ACP a livello re-<br />

gionale<br />

e interregionale<br />

Direzione<br />

generale IB e<br />

VIII<br />

Direzione<br />

generale IB<br />

Direzione<br />

generale IA<br />

Direzione<br />

generale IA<br />

Direzione<br />

generale VIII<br />

(1) Importo consacrato specificatamente ad azioni nel campo <strong>della</strong> droga.<br />

B7-6 210 10 000 000 (1)<br />

B7-3 100 30 000 000 (1)<br />

B7-5 000 5 000 000 (1)<br />

B7-5 000 10 000 000 (2)<br />

B7-1 000 980 000 (1)<br />

(2) Importo totale assegnato al programma, che consente il finanziamento di progetti connessi con il<br />

problema <strong>della</strong> droga.<br />

Azioni in campo internazionale<br />

Direzione generale I (relazioni esterne, pol<strong>it</strong>ica commerciale, relazioni con l'America Settentrionale, l'E-<br />

stremo Oriente, L'Australia e la nuova Zelanda): l'un<strong>it</strong>à B.1 (Stati Un<strong>it</strong>i) e l'un<strong>it</strong>à B.2 (Australia, Nuova<br />

Zelanda, Canada, NAFTA e APEC) coordinano le attiv<strong>it</strong>à relative ai rapporti bilaterali rispettivamente con<br />

gli USA (dialogo transatlantico, vertici USA/UE) e gli altri paesi e regioni interessati. L'un<strong>it</strong>à F.1 (Giappo-<br />

ne) e l'un<strong>it</strong>à F.2 (Cina, Corea, Hong Kong, Macao e Taiwan) coordinano le attiv<strong>it</strong>à relative ai rapporti bi-<br />

laterali con i paesi c<strong>it</strong>ati.<br />

Direzione generale I.a. (relazioni esterne: Europa e nuovi stati indipendenti, pol<strong>it</strong>ica estera e di sicurezza<br />

comune, servizio esterno): l'un<strong>it</strong>à A.3 (Nazioni Un<strong>it</strong>e) coordina le attiv<strong>it</strong>à antidroga <strong>della</strong> Commissione e<br />

la pol<strong>it</strong>ica comune dell'UE in materia di pol<strong>it</strong>ica estera e di sicurezza. L'un<strong>it</strong>à B.6 coordina il programma<br />

Phare di assistenza a undici paesi per tutti gli aspetti che riguardano la lotta<br />

contro la droga. L'Un<strong>it</strong>à C.1<br />

coordina il programma Tacis di assistenza nella lotta contro la droga. La direzione D, che si occupa delle<br />

70


elazioni con altri paesi europei (paesi dell'EFTA; Cipro, Malta e Turchia; Albania e paesi dell'ex Iugosla-<br />

via tranne la Slovenia), è attiva anche in materia di droga. Direzione generale I.b (relazioni esterne: me-<br />

d<strong>it</strong>erraneo del sud, medio e vicino oriente, america latina, Asia del sud e del sud-Est e cooperazione<br />

nord-sud): l'un<strong>it</strong>à D.2 (Relazioni Nord-Sud - relazioni economiche con le organizzazioni internazionali)<br />

comprende un settore (sviluppo durevole e coordinamento <strong>della</strong> lotta contro la droga) che svolge un<br />

ruolo specifico nel coordinamento dell'azione esterna contro la droga nelle seguenti aree: Med<strong>it</strong>erraneo<br />

meridionale, Medio Oriente, America latina e Asia del Sud-Est.<br />

Direzione generale VIII (sviluppo): l'un<strong>it</strong>à A.2 (Sviluppo sociale e umano, donne e sviluppo) è responsa-<br />

bile dell'azione contro la droga nei paesi dell'Africa, del Caraibi e del Pacifico (ACP). L'Africa occidentale,<br />

il Sudafrica e i Caraibi sono stati identificati come gli obiettivi principali dell'azione in quest'area.<br />

1.812,715 Kg. del 2001 ai 4.034,704 Kg. del 2002 (+122,58%) ed all'eroina, che passa da 2.057,895 Kg.<br />

delle quali in stato di arresto, 9.859 di nazional<strong>it</strong>à straniera, 23.247 di nazional<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana, 1.384 minori.<br />

In relazione al tipo di reato perpetrato, al 78,21% delle persone incriminate è stato contestato il reato di<br />

spaccio, al 12,99% quello di produzione e traffico, mentre all'8,13% quello<br />

di associazione finalizzata al<br />

provenienza marocchina, il 13,72% tunisina, il 12,78% albanese, il 9,72% algerina. Seguono<br />

con inci-<br />

questa causa.<br />

Lotta al traffico di stupefacenti<br />

L'azione di contrasto delle Forze di Polizia all'attiv<strong>it</strong>à di produzione, traffico e spaccio di sostanze stupe-<br />

facenti nel 2002 ha permesso il sequestro di 52.116,266 Kg. di tali sostanze, il 10,83% in meno rispetto<br />

all'anno precedente; si registra invece, un incremento del 27,58% del numero di dosi sequestrate di an-<br />

fetaminici e LSD, per un totale di 400.971 dosi nel 2002, a fronte delle 314.287 del 2001.<br />

Tra le sostanze sequestrate gli incrementi di maggiore rilievo si riferiscono alla cocaina che passa dai<br />

a 2.584,063 (+25,57%).A fronte di 20.645 operazioni di polizia in tale amb<strong>it</strong>o (4,62% in meno rispetto al<br />

2001), le persone che sono state oggetto di informativa di Polizia Giudiziaria risultano 33.106, 23.998<br />

traffico.Delle 33.106 persone incriminate, quelle comprese nella fascia d'età che va dai 20 ai 24 anni co-<br />

st<strong>it</strong>uiscono la maggioranza, cioè il 24,05% del totale delle persone denunciate; seguono quelle che van-<br />

no dai 25 ai 29 anni che incidono per il 21,66%.Tra gli stranieri denunciati, risulta che il 30,24% è di<br />

denze percentuali più contenute gli spagnoli (3,86%) ed i nigeriani (3,69%).<br />

I decessi di assuntori di stupefacenti, che nel 2002 sono stati 516, contro gli 825 dell'anno precedente (-<br />

37,45%), vedono al primo posto regionale il Lazio (136 decessi), ossia il 26,36% del totale; segue la<br />

Campania (84 decessi) con il 16,28%, il Piemonte e Lombardia (ciascuna con 45 decessi) pari all'8,72%.<br />

Per quanto concerne il rapporto, in termine numerico tra i soggetti di sesso maschile e quelli di sesso<br />

femminile in ordine ai decessi di assuntori di stupefacenti, risulta che i primi incidono per il 92,05% sul<br />

totale ed i secondi per il restante 7,95%. Esaminando infine l'età dei deceduti per abuso di sostanze stu-<br />

pefacenti nel 2002, risulta che il 25,39% appartenevano alla fascia di età compresa tra 30 e tra 34 anni,<br />

il 25% a quella 35-39, il 21,51% a quella di oltre 40 anni, il 16,86% a quella 25-29, il 9,88% a quella 20-<br />

24, l'1,36% a quella 15-19 anni. Da segnalare, inoltre, che nessun minore di 15 anni ha perso la v<strong>it</strong>a per<br />

71


Droghe di sintesi<br />

Produzione<br />

Consumo<br />

L'UNIVERSO DROGA<br />

Aree di produzione e di consumo<br />

Piante consumate allo stato naturale o trasformate<br />

Piante Cannabis Coca Papavero<br />

Piante coltivate o selvatiche<br />

Consumo allo stato naturale<br />

Consumo di prodotti trasformati<br />

Foglie di coca Oppio<br />

Cocaina, crack Eroina<br />

72


L’EDEN DELLA DROGA<br />

Un giro d’affari di miliardi di dollari - Prof<strong>it</strong>ti riciclati tram<strong>it</strong>e banche e finanziarie compiacenti - Un intrec-<br />

cio d'interessi a dimensione mondia le - Pesantemente condizionati ambienti pol<strong>it</strong>ici e imprend<strong>it</strong>oriali - I-<br />

nadeguate e tardive le contromisure.<br />

Non saranno molti gli eventuali naviganti, ormeggiati per qualch e tempo nel nostro S<strong>it</strong>o, che ricorderan-<br />

no<br />

il pur celebre film “<strong>Il</strong> papavero è anche un fiore” tra i cui protagonisti vi era Yul Brinner. Prima pellico-<br />

la finalizzata a denunciare i rischi connessi con il gran traffico di stupefacenti provenienti dall’Oriente,<br />

sembra, quasi, oggi, un’opera <strong>della</strong> preistoria.<br />

Si è notato come la diffusione delle sostanze stupefacenti abbia raggiunto una dimensione globale, al<br />

punto da rappresentare un potere enorme, una fonte di prof<strong>it</strong>ti inestimabili, una penetrazione così pro-<br />

fonda nelle varie società, da doversi r<strong>it</strong>enere inestirpabile e fortemente condizionante, a meno che non si<br />

riesca a spezzare la connessione, una specie di patto scellerato, tra criminal<strong>it</strong>à organizzata, settori del<br />

mondo economico/finanziario e frange non marginali del potere pol<strong>it</strong>ico/burocratico.<br />

Dopo aver parlato delle fonti <strong>della</strong> droga s<strong>it</strong>uate nell’emisfero occidentale, è ora la volta dell’Oriente e del<br />

Medio Oriente.<br />

Tra le sostanze stupefacenti il triste primato di determinare in misura prevalente la tossicomania appar-<br />

tiene agli oppiacei, tra i quali un ruolo preminente spetta all’EROINA.<br />

Inutile qui affrontare le ragioni che favoriscono la coltivazione del papavero. Forse non sarebbe inutile<br />

che varie em<strong>it</strong>tenti televisive riproponessero il film di cui si è parlato all’inizio. Un film che sottolineava<br />

già la ramificazione del traffico, gli intricati percorsi dei carichi di droga, la spietatezza dei trafficanti.<br />

Per quanto attiene alle motivazioni all’origine <strong>della</strong> coltivazione del papavero, non è più sostenibile la tesi<br />

delle precarie condizioni di v<strong>it</strong>a e <strong>della</strong> lentezza dello sviluppo del processo socio/economico. Più concre-<br />

tamente si deve ormai parlare di vantaggi incommensurabili derivanti da tale coltivazione e raffinazione<br />

sul puro piano del prof<strong>it</strong>to. Quindi, si tratta una scelta strettamente economico/speculativa sulla base del<br />

solido principio discendente dal rapporto costi/benefici. Sarà cinico, ma è sommamente ridicolo parlare<br />

di riconversione delle coltivazioni tram<strong>it</strong>e le generose erogazione di sostegni economici in dollari (vedi<br />

quelli delle Nazioni Un<strong>it</strong>e, ad esempio). I risultati sono meno che modesti. Non per tornare<br />

sulla cocaina,<br />

ma quando le notizie parlano di una nave da guerra francese che poco<br />

prima <strong>della</strong> metà di giugno ha fermato una nave sospetta, nel Med<strong>it</strong>erraneo<br />

occidentale, scoprendo un carico di svariati quintali di cocaina, quintali non<br />

chilogrammi, si deve prendere atto che i trafficanti sono ormai e da<br />

parecchio tempo, attestati su un piano industriale e finanziario che non può<br />

essere contrastato con i mezzi veramente inadeguati, per non dire altro, messi<br />

in campo dai vari governi. La dottrina mil<strong>it</strong>are afferma che per neutralizzare una potenziale minaccia<br />

bisogna annientarla alla fonte<br />

73


LE ROTTE DELLA DROGA IN ITALIA<br />

Savona - L'Autostrada dei Fiori e i porti, anche quelli turistici, <strong>della</strong> riviera di Ponente sono punti di pas-<br />

saggio <strong>della</strong> maggior parte <strong>della</strong> sostanza stupefacente che raggiunge l'Italia dalla vicina Spagna.<br />

E negli ultimi tempi sono numerosissime<br />

le persone, soprattutto camionisti, bloccati nella zona di Alben-<br />

ga con ingenti carichi di hascisc e cocaina. In linea di massima si tratta di part<strong>it</strong>e dirette nei centri del<br />

Nord Italia, Milano, Torino, Brescia. Ma l'operazione Zodiac ha permesso agli inquirenti di scoprire un ingente traffico di sostanza stupefacen-<br />

te con epicentro Albenga e Alassio. La droga, prevalentemente hascisc e cocaina, arrivava da Spagna e<br />

Olanda per essere smerciata nelle più disparate local<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliane. Ma in molti casi la droga restava in zo-<br />

na.<br />

I TRAFFICI INTERNAZIONALI<br />

Tra le cause delle guerre balcaniche ci sono ri-<br />

val<strong>it</strong>à tribali ed etniche, ma anche forti interes-<br />

si economici di decisori pol<strong>it</strong>ici sia serbi che al-<br />

banesi e traffici<br />

internazionali illegali. Storica-<br />

mente la rotta dei traffici nei Balcani era la via<br />

<strong>della</strong> seta, ora è uno dei più famosi percorsi<br />

del contrabbando dal Triangolo d'oro asiatico<br />

(oppio raffinato in eroina in Turchia) verso<br />

l'Europa (l'80% del consumo) e gli Usa. La co-<br />

caina arriva dai paesi latino-americani in Gre-<br />

cia<br />

e viene riesportata attraverso la Macedo-<br />

nia, l'Albania, la Serbia, la Bulgaria, la Roma-<br />

nia. Dalle reti criminali, tollerate dai governi,<br />

traggono finanziamenti tutte le parti in confl<strong>it</strong>to. Molti trafficanti sono legati alle truppe paramil<strong>it</strong>ari<br />

serbe come le "Tigri" di Arkan, che hanno ag<strong>it</strong>o in Croazia, Bosnia e Kosovo. Altri personaggi di potere<br />

sono legati ai servizi segreti<br />

serbi e alla criminal<strong>it</strong>à organizzata americana e <strong>it</strong>aliana. Parte dei finanzia-<br />

menti all'UCK provengono dal<br />

traffico di droga e di persone gest<strong>it</strong>a dalla mafia albanese. Con le guerre<br />

nell'ex Jugoslavia le rotte <strong>della</strong><br />

droga si sono spostate verso sud in Macedonia, Albania e Kosovo. Cen-<br />

tri del traffico illec<strong>it</strong>o sono Cipro e la Macedonia, dove attraverso le banche, avviene grande parte del<br />

riciclaggio del denaro<br />

sporco. A Cipro hanno sede molte d<strong>it</strong>te serbe, particolarmente attive nel<br />

commercio di armi, che è continuato, nonostante la proclamazione dell'embargo verso la Jugoslavia<br />

nel 1991. Si dice che lo stesso Milosevic abbia esportato i suoi cap<strong>it</strong>ali a Cipro e in altre banche estere, in<br />

particolare a Francoforte e a Londra. <strong>Il</strong> capo serbo eserc<strong>it</strong>a una diretta influenza sui flussi finanziari. Si<br />

74


presume molto alta la connessione tra part<strong>it</strong>i pol<strong>it</strong>ici e affari criminali in tutta l'area balcanica.<br />

Dopo la fine <strong>della</strong> guerra in Croazia e in Bosnia gli affari illegali si sono concentrati a Belgrado. La crisi<br />

<strong>della</strong> liquid<strong>it</strong>à del regime serbo ha avviato il processo di privatizzazione delle<br />

aziende, estremamente ap-<br />

prezzata dai mercati <strong>it</strong>aliano, greco, cipriota, francese. Nell'area tra Serbia e Albania agiscono i<br />

cartelli <strong>della</strong> droga potenti e violenti, che si occupano di prost<strong>it</strong>uzione, droga e traffico di clan<br />

destini. <strong>Il</strong> giro d'affari è stimato in sette miliardi all'anno, il triplo del prodotto interno lordo dell'Alba-<br />

nia. Nel periodo in cui Sali Berisha è stato capo del governo albanese, ha mantenuto contatti con i clan<br />

mafiosi e, pur esprimendo solidarietà con gli albanesi del Kosovo, teneva anche buoni rapporti con Bel-<br />

grado. Nel '94-95 il traffico di carburante via nave dalla Grecia e dall'Italia giungeva in Albania, e, di<br />

qui, nonostante l'embargo, in Jugoslavia, consentendone il rifornimento. Sempre Berisha ha accettato<br />

l'attuazione degli schemi piramidali per gli investimenti. Gli schemi piramidali, inventati dal mafioso i-<br />

taloamericano Ponzi negli anni '20, sono ist<strong>it</strong>uzioni irregolari simili a banche, che raccolgono valuta<br />

pregiata,<br />

corrispondendo tassi d'interesse molto elevati, con procedimenti speculativi altamente rischiosi.<br />

La mafia <strong>it</strong>aliana ha svolto un ruolo determinante nelle operazioni. Gli schemi piramidali si basavano su<br />

commercio di armi, droga, traffico di clandestini, contrabbando. Alla fine del 1996 si è verifica-<br />

ta l'implosione dello schema e il disastro dell'economia<br />

albanese con il fallimento di molti inve-<br />

st<strong>it</strong>ori privati.<br />

"Guerra alle droghe"<br />

Troppi interessi girano intorno al traffico internazionale delle<br />

droghe. Troppe connessioni con la pol<strong>it</strong>ica,<br />

con l’economia, con la società. Lo rileviamo ancor di più ora che del problema si parla sempre meno. E<br />

quando se ne parla, lo si affronta con schemi culturali che<br />

ben si guardano dall’affrontare la compless<strong>it</strong>à<br />

dei mutamenti sociali in atto, con l’eterno effetto, pol<strong>it</strong>icamente<br />

miope, di ricacciare la polvere sotto il<br />

tappeto buono per far apparire la casa pul<strong>it</strong>a. Da tempo, però, tutti i più attenti osservatori internazionali<br />

sottolineano con decisione che, a fronte di un impegno finanziario<br />

senza precedenti, le forme tradizionali<br />

di contrasto alla diffusione delle droghe hanno portato a ben pochi risultati. Inoltre, le poche esperienze<br />

europee di riduzione del danno e di controllo alternativo del<br />

fenomeno dal lato <strong>della</strong> domanda, ossia sul-<br />

le forme di consumo, sono state circondate dallo scetticismo<br />

dei più, o giudicate come una sorta di resa<br />

morale all’ineluttabil<strong>it</strong>à <strong>della</strong> droga. Tutto ciò ha imped<strong>it</strong>o di<br />

cogliere il problema nella sua global<strong>it</strong>à di fenomeno che<br />

affonda le radici nelle contraddizioni economiche e<br />

sociali del mondo contemporaneo. <strong>Il</strong> problema<br />

droga non è riducibile alla sia pur importante questione delle<br />

dipendenze. Ci sono aspetti relativi alla produzione e<br />

all’offerta di droghe che, appaiono sottovalutati e<br />

affrontati con interventi poco incisivi e contradd<strong>it</strong>tori anche a causa, talvolta, del coinvolgimento di taluni<br />

ambienti dei paesi produttori e dei vantaggi che dall’economia sommersa del narcotraffico traggono in-<br />

sospettabili circu<strong>it</strong>i economico-finanziari). Nel frattempo, l’offerta di droga non ha mostrato sostanziali<br />

75


segnali di crisi, nonostante l’aumento dell’azione repressiva, ed abbiamo assist<strong>it</strong>o in questi ultimi<br />

trent’anni, ad una sempre più spinta industrializzazione del narcotraffico che ha contribu<strong>it</strong>o a renderlo<br />

più efficiente e dinamico. Si è trattato di un circu<strong>it</strong>o virtuoso criminale che ha favor<strong>it</strong>o il perseguimento<br />

d’ingenti prof<strong>it</strong>ti illec<strong>it</strong>i, soprattutto in quelle aree del mondo maggiormente interessate alla coltivazione<br />

e alla raffinazione di droga. <strong>Il</strong> mercato proib<strong>it</strong>o dei narcotici è un mercato mondiale di grandi dimensioni,<br />

sia quanto a numero di paesi coinvolti, sia quanto a fatturato globale, in tutti i continenti è aumentato il<br />

numero dei consumatori. La pol<strong>it</strong>ica antidroga degli ultimi trent’anni, nelle intenzioni delle amministra-<br />

zioni americane succedutesi dalla presidenza di Richard Nixon ad oggi<br />

non avrebbe dovuto assumere l’aspetto e l’articolazione di un piano<br />

globale, capace di coinvolgere tutto l’Occidente. La stessa denomi-<br />

nazione di War on Drugs evocava toni e scenari da crociata, di lotta<br />

senza quartiere contro un Nemico da combattere con la massima<br />

mobil<strong>it</strong>azione d’uomini e mezzi. Questo modello di contrasto, retto dal<br />

binomio proibizione-repressione, ha cosÏ portato a uno stretto<br />

collegamento tra le pol<strong>it</strong>iche di riduzione <strong>della</strong> domanda (proibizione<br />

del consumo di droghe) e le pol<strong>it</strong>iche di riduzione dell’offerta<br />

(repressione dei produttori e dei<br />

distributori). Ma come mai, viene allora da chiedersi, questo supposto<br />

circolo virtuoso repressivo non ha prodotto<br />

risultati apprezzabili? E’ evidente che, l’ormai trentennale po-<br />

l<strong>it</strong>ica di guerra alle droghe mostra dei lim<strong>it</strong>i di carattere strutturale. <strong>Il</strong> primo riguarda a nostro avviso la<br />

questione organizzativa. Finora si è sottovalutato il fatto che i grandi criminali che si sono impadron<strong>it</strong>i del<br />

mercato delle droghe godono di un ampio vantaggio rispetto al livello di repressione messo in campo.<br />

Mentre la rete criminale del narcotraffico opera su scala globale, la maggior parte delle attiv<strong>it</strong>à di contra-<br />

sto avviene quasi esclusivamente su scala locale. La rete mafiosa dei narcotrafficanti non ha quindi mol-<br />

to da temere dalle attiv<strong>it</strong>à di repressione: qualche arresto di boss e qualche sequestro di merce durante<br />

il trasporto sono ormai conteggiati come normali rischi d’impresa e vengono dati per scontati. L’altro<br />

punto debole dell’attuale pol<strong>it</strong>ica antidroga riguarda la corruzione. Potrebbe esistere un narcotraffico co-<br />

sÏ esteso senza un alto livello di corruzione? Evidentemente no. Ma il gioco degli equilibri pol<strong>it</strong>ici interna-<br />

zionali rende spesso miopi le potenze mondiali rispetto ai problemi di corruzione endemica presenti nei<br />

paesi in cui viene prodotta la droga. Un terzo punto scottante riguarda il<br />

riciclaggio degli ingenti prof<strong>it</strong>ti<br />

prodotti dal mercato delle droghe. E’ evidente che una massa cosÏ consistente<br />

di cap<strong>it</strong>ali illec<strong>it</strong>i come<br />

quella derivante dal narcotraffico, le stime <strong>della</strong> Banca Mondiale parlano di un fatturato di 1000 miliardi<br />

di dollari all’anno, ha bisogno di sbocchi che la facciano rientrare nei circu<strong>it</strong>i<br />

legali, ma su questo punto<br />

spesso gli interessi <strong>della</strong> finanza si scontrano con le esigenze <strong>della</strong> pol<strong>it</strong>ica<br />

antidroga. Del resto, il fatto<br />

che dei paradisi fiscali si sia ripreso a parlare solo dopo l’attentato alle Torri<br />

Gemelle di New York la dice<br />

lunga sull’efficacia delle pol<strong>it</strong>iche antiriciclaggio messe in atto sino ad oggi.<br />

C’è poi un ulteriore aspetto<br />

che risulta ampiamente sottovalutato dagli strateghi <strong>della</strong> guerra alle droghe ed è il meccanismo di stabi-<br />

lizzazione che, attraverso l’economia sommersa prodotta dal narcotraffico, si manifesta nell’economia le-<br />

gale di molti paesi. In molte aree depresse dell’America Latina e dell’Asia il ciclo produttivo <strong>della</strong> droga<br />

76


contribuisce a sostenere un alto numero di persone. Si tratta, di un indotto interminabile che coinvolge<br />

contadini produttori, trasformatori, trasportatori, autisti e piloti di navi, corrieri, guardie del corpo dei<br />

narcotrafficanti, avvocati difensori, contabili, consulenti finanziari e altre categorie ancora. Senza i prof<strong>it</strong>ti<br />

provenienti dell’economia sommersa connessa al narcotraffico, la condizione di molte fasce <strong>della</strong> popola-<br />

zione di quei paesi cadrebbe sotto la soglia di sopravvivenza, con imprevedibili conseguenze pol<strong>it</strong>iche e<br />

sociali. Ma c’è di più. Nell’ultimo decennio Ë emerso un ined<strong>it</strong>o e inquietante aspetto connesso al traffico<br />

di droghe. Con l’esplodere di numerosi confl<strong>it</strong>ti locali in segu<strong>it</strong>o alla fine dell’equilibrio dei blocchi, in mol-<br />

te zone calde del mondo il controllo<br />

sulle rotte del narcotraffico si è defin<strong>it</strong>ivamente imposto come risor-<br />

sa strategica necessaria per ricavare<br />

denaro. Nei Balcani, nell’America Latina, nell’Asia e nell’Africa, i<br />

proventi del narcotraffico sono stati<br />

utilizzati per condurre i confl<strong>it</strong>ti. <strong>Il</strong> narcotraffico ha giocato in questi<br />

ultimi dodici anni un ruolo importante<br />

nella ridefinizione degli equilibri geopol<strong>it</strong>ici mondiali. Nel discutere<br />

di questi confl<strong>it</strong>ti si ricorre spesso al concetto di narco-Stato. Che si tratti o meno di Stati totalmente go-<br />

vernati dai signori <strong>della</strong> droga, è innegabile<br />

che in molti paesi in confl<strong>it</strong>to (Albania, Kosovo, Serbia, Ma-<br />

cedonia, Turchia, Colombia, Bolivia,<br />

Perù, Birmania, Afghanistan, Pakistan, solo per c<strong>it</strong>are i più importan-<br />

ti) sono emerse in questi ultimi anni<br />

prove inconfutabili delle connessioni tra capi pol<strong>it</strong>ici e capi del nar-<br />

cotraffico. I signori <strong>della</strong> droga tendono<br />

a diventare anche signori <strong>della</strong> pol<strong>it</strong>ica. E questo getta una luce<br />

ancor più sinistra sugli effetti di una guerra alla droga che sembra non aver tenuto conto delle conse-<br />

guenze <strong>della</strong> fine dei blocchi e dei cambiamenti geopol<strong>it</strong>ici che la disgregazione dell’Unione Sovietica ha<br />

provocato in molte aree del pianeta.<br />

Da IL MANIFESTO del 19/01/2004<br />

E' unanime l'allarme dai distretti giudiziari meridionali: la malav<strong>it</strong>a organizzata domina incontrastata, riu-<br />

scendosi ad infiltrare senza problemi nel tessuto economico e ist<strong>it</strong>uzionale in quasi tutto il Mezzogiorno.<br />

Lo affermano le procure di Palermo, Caltanissetta, Reggio Calabria, Catanzaro, Bari. A Palermo la lotta<br />

alla mafia è affl<strong>it</strong>ta da tensioni tra le varie magistrature e procure specializzate. <strong>Il</strong> pg Salvatore Celesti<br />

ammette che Cosa nostra continua a controllare il terr<strong>it</strong>orio attraverso complic<strong>it</strong>à e connivenze capillari.<br />

La pol<strong>it</strong>ica dell'«immersione», elaborata nel dopo Riina, ha portato ad una riorganizzazione che non ren-<br />

de la mafia meno innocua, anzi. Droga, racket e appalti restano un monopolio <strong>della</strong> criminal<strong>it</strong>à, mentre il<br />

dissidio tra boss detenuti e lat<strong>it</strong>anti e il confl<strong>it</strong>to con le stidde agrigentine potrebbe portare a una nuova<br />

guerra di mafia. In Calabria la `ndrangheta è diventata un'impresa mafiosa vera e propria ed è ormai<br />

diffusa ovunque, padrona incontrastata.<br />

Daniele Ardizzi, Valerio Castignoli, Danilo Contardi<br />

77


V<br />

ino, birra, distillati, superalcolici: mille forme di consumo del tutto lec<strong>it</strong>e che non devono far dimen-<br />

ticare i rischi del facile abuso.<br />

L’alcool è una droga che da circa 5.000 anni rende le persone allegre e rilassate. Questa sostanza in-<br />

fluenza l’umore, le sensazioni e il comportamento. Se consumato con moderazione, l’alcool può ridurre le<br />

inibizioni e incoraggiare gli scambi sociali. Le persone hanno diversi livelli di tolleranza, e quindi non è<br />

possibile stabilire una dose consent<strong>it</strong>a uguale per tutti. Di sol<strong>it</strong>o si consiglia una dose giornaliera che e-<br />

quivale a 2 lattine di birra, 2 piccoli bicchieri di vino o 2 cocktail medi. Questa dose permette di raggiun-<br />

gere una certa euforia senza produrre effetti collaterali di lunga durata. Si è scoperto che può persino<br />

avere effetti benefici sulla salute.<br />

EFFETTI E RISCHI<br />

Si beve per rompere il ghiaccio verso<br />

gli altri, ma ci si ab<strong>it</strong>ua in fretta a<br />

consumi forti, illudendosi di “reggere”. L’abuso porta al rischio di gastr<strong>it</strong>i,<br />

ulcere, epat<strong>it</strong>i, cirrosi e si stima che, calcolando anche suicidi e incidenti<br />

stradali, le sostanze alcoliche uccidano 17.000 persone ogni anno. L’alcool<br />

è una droga a tutti gli effetti: dà dipendenza, assuefazione, problemi di<br />

astinenza (con tremori, ar<strong>it</strong>mie, allucinazioni) e, in casi estremi, decesso.<br />

Euforia: minore concentrazione, i movimenti diventano incerti, instabil<strong>it</strong>à emotiva, tempi di reazione allungati.<br />

Ebbrezza: aumento <strong>della</strong> frequenza respiratoria, tachicardia, loquac<strong>it</strong>à, confusione, rossore.<br />

Ubriachezza: incordinazione motoria, insensibil<strong>it</strong>à al dolore, incoerenza, riduzione <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à visiva<br />

con ridotta visione laterale, riduzione <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di giudizio.<br />

Ubriachezza grave: visione doppia, grave incordinazione motoria, confusione mentale, rallentamento<br />

grave<br />

dei riflessi.<br />

Coma:<br />

perd<strong>it</strong>a <strong>della</strong> coscienza, con assenza di sensibil<strong>it</strong>à e riflessi, con rischi di morte.<br />

78


CONSEGUENZE FISICHE<br />

I principali effetti distruttivi sono:<br />

1) Sul sistema nervoso<br />

2) Sull’apparato digerente<br />

3) Su cuore e vasi sanguigni<br />

4) Sul fegato: è l’organo più colp<strong>it</strong>o<br />

5) Sull’apparato riproduttivo<br />

6) Nella gravidanza: sindrome alcool-fetale, aborti, parto prematuro.<br />

L’alcool attacca la membrana delle cellule viventi. Per questo è considerato sostanza tossica.<br />

<strong>Il</strong> fegato è l’organo più colp<strong>it</strong>o in quanto è sottoposto ad un enorme ed alla fine insopportabile lavoro. Le<br />

conseguenze sono statosi, epat<strong>it</strong>e acuta e cronica ed alla fine cirrosi. A livello del sistema nervoso l’alcool<br />

provoca la distruzione delle cellule nervose, particolarmente preziose perché non sono in grado di ripro-<br />

dursi.<br />

Essendo numerosissime, all’inizio chi<br />

beve non si rende conto di tale danno, e quando si manifestano gli<br />

effetti<br />

di questa perd<strong>it</strong>a il “magazzino” è già svuotato e nessuno lo riempirà mai più. A questo punto si<br />

verificano<br />

perd<strong>it</strong>a di memoria, scarso coordinamento motorio e l’abil<strong>it</strong>à psichica.<br />

Anche l’apparato digerente<br />

viene danneggiato. L’alcool inoltre ha effetti anche sul cuore e i vasi sangui-<br />

gni, e causa malattie come la miocardiopatia alcolica, ipertensione arteriosa e facil<strong>it</strong>a l’arteriosclerosi. In-<br />

fine, in caso di gravidanza si ripercuote sul feto.<br />

La maggior parte delle mamme in attesa sa che l'assunzione di bevande alcoliche<br />

durante la gravidanza<br />

non è consigliata. Quando una donna beve durante la gravidanza, rischia di<br />

dare alla luce un bambino<br />

che pagherà per il resto <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a il prezzo delle lesioni mentali e fisiche<br />

causate dall’alcool (FAS).<br />

E’ identificato come Alcohol Fetal Sindrome (FAS) il modello delle anomalie fisiche, e mentali inerenti allo<br />

sviluppo funzionale in un bambino. Le FAS includono:<br />

piccola diminuzione <strong>della</strong> circonferenza cranica;<br />

basso peso alla nasc<strong>it</strong>a;<br />

possibil<strong>it</strong>à di anomalie facciali;<br />

r<strong>it</strong>ardo e disfunzione inerente allo sviluppo degli organi;<br />

zigomi appiatt<strong>it</strong>i;<br />

difficoltà nelle abil<strong>it</strong>à motorie;<br />

epilessia;<br />

scanalatura poco sviluppata fra il naso e il labbro superiore;<br />

Nell’area affettiva e comunicativa:<br />

<br />

<br />

difficoltà e scarsa abil<strong>it</strong>à di socializzazione, quali la difficoltà a costruire le amicizie e affetti;<br />

difficoltà di apprendimento;<br />

79


mancanza di curios<strong>it</strong>à o di immaginazione, scarsa memoria, l’incapac<strong>it</strong>à di capire concetti quali tem-<br />

po, poca abil<strong>it</strong>à di calcolo, la comprensione di una lingua straniera, scarsa abil<strong>it</strong>à nella risoluzione di<br />

problemi difficili;<br />

problemi di comportamento<br />

tra cui: ansia, iperattiv<strong>it</strong>à, impulsiv<strong>it</strong>à, incapac<strong>it</strong>à di concentrarsi, difficol-<br />

tà al cambiamento e alla cresc<strong>it</strong>a<br />

<strong>della</strong> personal<strong>it</strong>à.<br />

Per i l bene del bambino bisogna ev<strong>it</strong>are sempre di bere, non solo durante la gravidanza. Questo non ri-<br />

guarda solo la madre ma anche il padre perché i bambini hanno bisogno di entrambi i gen<strong>it</strong>ori per cre-<br />

scere<br />

al meglio.<br />

CONSEGUENZE PSICHICHE<br />

Assumere alcool ripetutamente innesca una catena di eventi: dalla tolleranza, all’assuefazione, fi-<br />

no alla dipendenza.<br />

<strong>Il</strong> meccanismo <strong>della</strong> tolleranza normalmente ci consente di diminuire l’intens<strong>it</strong>à <strong>della</strong> ri-<br />

sposta ad uno stimolo ripetuto: con l’alcool la conseguenza è l’aumento delle dosi per ot-<br />

tenere nel tempo lo stesso effetto.<br />

Questi fenomeni psichici danno alla fine luogo ad una s<strong>it</strong>uazione ben defin<strong>it</strong>a<br />

che si chia-<br />

ma dipendenza. La parola non definisce adeguatamente il quadro umano che nasce da questo<br />

rapporto specifico, privilegiato ed obbligatorio con l’alcool, perché la prima v<strong>it</strong>tima di questo rap-<br />

porto è la LIBERTA’ di chi beve e di chi lo circonda.<br />

CONSEGUENZE SOCIALI<br />

Oltre ad essere responsabili <strong>della</strong> maggior parte degli incidenti stradali mortali, l’alcool può causa-<br />

re anche incidenti aeronautici, industriali e infortuni domestici. Anche<br />

l’omicidio è un crimine alcool- correlato,<br />

così come il maltrattamento dei<br />

bambini da parte dei gen<strong>it</strong>ori, le violenze coniugali e i reati sessuali. Chi<br />

beve oltre a danneggiare se stesso provoca anche gravi problemi a coloro che<br />

gli sono vicini; i figli sono quelli che ne soffrono di più in quanto innocenti.<br />

Ecco la testimonianza di una figlia che ha dovuto affrontare questo problema.<br />

“Ho 17 anni e sento di poter<br />

dire che ho iniziato a vivere da 4 mesi circa. Prima di allora la mia e-<br />

sistenza è stata un inferno, un incubo senza fine. Tutto questo per causa di una sola cosa: l'alcol.<br />

Que sta sostanza maledetta<br />

è riusc<strong>it</strong>a a rovinare la v<strong>it</strong>a di 4 persone: prima di tutto quella di mio<br />

padre che ne faceva uso, poi quella di mia madre, che dopo 20 anni di matrimonio vissuto nel do-<br />

lore<br />

fisico e morale, si sta riprendendo solo ora, e infine quella mia e di mia sorella.<br />

La mia esperienza come figlia di un alcolista è troppo lunga ed atroce da spiegare: posso solo dire<br />

che dentro di me rimarrà sempre una fer<strong>it</strong>a che non guarirà mai, perché la mia infanzia, la mia<br />

80


adolescenza non me la renderà mai nessuno. Ai miei figli potrò solo raccontare cose spiacevoli di<br />

questo periodo <strong>della</strong> mia v<strong>it</strong>a, perché anche quei pochi attimi vissuti in allegria sono sempre stati<br />

un'illusione<br />

che svaniva ogni volta che mio padre varcava l'uscio di casa per recarsi al bar. Non si<br />

può spiegare la vergogna, l'odio che provavo nei suoi confronti quando andavo al bar con gli ami-<br />

ci e lo vedevo seduto con il suo bel bicchiere in mano o quando arrivava a casa in condizioni pie-<br />

tose.<br />

Solo ora che ha deciso di affrontare il problema capisco che in realtà non avrei dovuto odiare lui,<br />

perché anche lui era una v<strong>it</strong>tima come me; v<strong>it</strong>tima dell'alcol. Mio padre mi ha deluso molte volte;<br />

spero che almeno ora non tradisca la fiducia che ho riposto in lui. Comunque ora frequenta, con<br />

tutta la famiglia un Club degli Alcolisti in Trattamento. Tutti i lunedì ci riuniamo per discutere sui<br />

più<br />

svariati argomenti, ma più che altro per stare insieme.<br />

Credo che sia molto importante che gli alcolisti si rendano conto che il loro non è un problema<br />

singolare, e in realtà molto diffuso; credo anche che debbano capire che l'unione fa la forza e che<br />

insieme ce la possiamo fare ad uscire dal tunnel dell'alcol.”<br />

EFFETTI<br />

DELL’ALCOOL SULLE STRADE<br />

sono meno pronti, la capac<strong>it</strong>à di percepire in tempo adeguato le distanze, i tempi di frenata prima<br />

di<br />

un ostacolo sono alterati e le manovre di guida sono più soggette ad errori. Le risposte che ri-<br />

chiedono una perfetta coordinazione psicomotoria diventano così insufficienti e pericolosamente<br />

tardive, e la capac<strong>it</strong>à di guida ne risulta compromessa. In Italia, secondo le norme in vigore, è ac-<br />

cettabile guidare con un'alcolemia fino allo 0,5‰. Secondo la sentenza n. 7558 del 12 agosto<br />

1997 <strong>della</strong> Cassazione Civile sezione I°, per l'accertamento <strong>della</strong> guida in strato<br />

di ebbrezza, le forze di polizia possono leg<strong>it</strong>timamente far uso dell'etilometro e,<br />

in sede di pronto soccorso, è lec<strong>it</strong>o utilizzare il dosaggio dell'alcolemia per<br />

accertare le responsabil<strong>it</strong>à di un incidente stradale. Questa sentenza rende<br />

conto di quanta parte abbia il consumo di alcol nel causare gravi incidenti stra-<br />

dali. Volete un consiglio?<br />

Gli effetti dell'alcool dipendono dalla sua concentrazione nel sangue (alcolemia), si<br />

r<strong>it</strong>iene che una concentrazione pari allo 0,5‰ (50 mg di alcool per decil<strong>it</strong>ro di<br />

sangue) rappresenti la soglia di rischio. A partire da questo valore, infatti, i riflessi<br />

SE TENETE ALLA VOSTRA VITA E A QUELLA DEGLI ALTRI<br />

NON GUIDATE IN STATO DI EBBREZZA.<br />

81


SONDAGGIO<br />

Da un'indagine <strong>della</strong> Doxa 2001, per l'Osservatorio permanente sui giovani e l'alcool, risulta che<br />

durante questa estate oltre al cellulare, la sigaretta, i piercing in ogni parte del corpo, i ragazzi<br />

hanno una nuova moda, un vero status symbol: ubriacarsi, sballarsi in un bicchiere di birra,<br />

vino, superalcolici, aper<strong>it</strong>ivi, drink a seconda del proprio gruppo giovanile di appartenenza.<br />

Pensate che i giovani <strong>it</strong>aliani (15- 24) anni che consumano ab<strong>it</strong>ualmente superalcolici sono au-<br />

mentati di ben 16 volte. Ma perché bevono? Indubbiamente per sentirsi sicuri tra gli amici, per i-<br />

niziare una serata, per avere il coraggio di superare le inibizioni, provare nuove sensazioni etc.<br />

Purtroppo però droghe ed alcool modificano l'aspetto conosc<strong>it</strong>ivo delle<br />

emozioni. Gli adolescenti che diventano dipendenti non sono più in<br />

grado di codificare ed interpretare la propria emotiv<strong>it</strong>à. Vanno in crisi<br />

se si altera il loro stato di quiete. L'adolescente che vive<br />

le proprie<br />

esperienze sotto l'euforia dell'alcool o <strong>della</strong> droga, crescendo rivelerà<br />

una sconcertante immatur<strong>it</strong>à.<br />

Una volta bevuto, in soli 5 minuti l'alcool passa nel sangue ed inizia a produrre i suoi effetti. Affin-<br />

ché non rappresenti un rischio l'alcool assunto non deve superare il valore massimo (lim<strong>it</strong>e con-<br />

sent<strong>it</strong>o anche per la guida in auto) pari allo 0.50 per mille, ossia 50 mg di alcool per decil<strong>it</strong>ro di<br />

sangue. Dopodiché i riflessi risultano meno pronti, la capac<strong>it</strong>à di percepire viene attenuata e cosi<br />

anche il coordinamento<br />

psicomotorio.<br />

CENTRI DI RIABILITAZIONE<br />

Una delle tante organizzazioni che si occupa <strong>della</strong> riabil<strong>it</strong>azione degli alcolisti è<br />

“Alcolisti Anonimi”. Alcolisti Anonimi è una società composta di uomini e donne che<br />

mettono in comune la loro esperienza, le loro energie e la loro speranza di risolvere<br />

il loro problema comune e di aiutare gli altri a riprendersi dall'alcolismo. L'unico requis<strong>it</strong>o per di-<br />

venirne membri è il desiderio di rinunciare al bere. Non vi sono quote da pagare per essere mem-<br />

bri di A.A.; il mantenimento è autonomo e avviene attraverso i contributi. A.A. non è legata ad al-<br />

cuna setta, fede, part<strong>it</strong>o pol<strong>it</strong>ico, organizzazione o ist<strong>it</strong>uzione. L’unica mèta è quella di rimanere<br />

"sobri" ed aiutare gli alcolisti a raggiungere lo stato di sobrietà.<br />

82


QUAL E’ LA STRADA DELLA DIPENDENZA?<br />

· Consumo<br />

occasionale;<br />

· Consumo più frequente;<br />

· Necess<strong>it</strong>à di bere;<br />

· Perd<strong>it</strong>a di controllo del bere;<br />

· Consumo continuo di alcol<br />

VERO O FALSO<br />

Molte leggende vanno sfatate, come l’idea che ci si ubriachi di meno a stomaco pieno: in realtà<br />

l’alcool viene assorb<strong>it</strong>o più rapidamente a stomaco vuoto e gli effetti sono più rapidi ma alla fine<br />

l’ubriachezza c’è nello stesso modo. Non è in nessun caso “digestivo”: al contrario, rallenta la di-<br />

gestione.<br />

L’alcool aumenta la forza. Gli atleti non bevono alcolici.<br />

L’alcol riscalda. L’alcool non “riscalda”: benché possa dare<br />

un’immediata sensazione di “caldo sotto la<br />

pelle”. Bere quando fa freddo fa rischiare<br />

l’assideramento.<br />

L’alcol fa sangue. Gli alcolisti sono anemici.<br />

L’alcol stimola e dà sicurezza. Deprime il sistema nervoso.<br />

L’alcol aumenta la viril<strong>it</strong>à. Cala il desiderio sessuale.<br />

L’alcol fa digerire. Aumenta l’acid<strong>it</strong>à gastrica.<br />

L’alcol fa bene quando si accusa malore. L’alcol è un vasodilatatore e può aggravare i<br />

collassi.<br />

L’ALCOOL NELLA STORIA E NELLE DIVERSE CULTURE<br />

La nostra cultura alcolica è piena di luoghi comuni e pregiudizi: che fa salute, che<br />

fa sangue, che fa virile, che l’alcol muove ricchezze. E’ indiscutibile però che<br />

l’uomo, sin dall’antich<strong>it</strong>à ha sempre prodotto e consumato sostanze alcoliche. La<br />

pianta più utilizzata inizialmente fu l’albero <strong>della</strong> palma, ma anche la canapa,<br />

l’agave, il riso, il grano, l’orzo. Tra le attuali bevande la birra ha le tradizioni più<br />

antiche, ve ne sono tracce risalenti a 10.000 anni prima di Cristo, mentre la “nasc<strong>it</strong>a” del vino è<br />

relativamente più recente e data intorno al 4.000 A.C. Questa differenza di “età” è giustificata dal<br />

fatto che l’orzo era molto più diffuso geograficamente e più facile<br />

da conservare, quindi era possi-<br />

bile produrre la bevanda quando se ne aveva bisogno. La coltivazione dell’uva, invece, era meno<br />

diffusa,<br />

richiedeva metodi di coltivazione più complessi, il raccolto e l’impiego erano legati ad un<br />

solo periodo dell’anno: la vendemmia. Inoltre, conservare il vino richiedeva tecnologie più sofisti-<br />

cate<br />

rispetto alla birra. La v<strong>it</strong>icoltura e l’arte di fare il vino hanno origini orientali, sono infatti le<br />

83


popolazioni ariane che introducono in occidente queste colture in occasione delle loro migrazioni.<br />

Le bevande alcoliche in generale, e il vino in particolare, hanno trovato grande utilizzo in campo<br />

medico: da Ippocrate, il grande medico greco,<br />

a Galeno, alla Scuola Salern<strong>it</strong>ana fino ai primi anni<br />

di questo secolo. Anche nella medicina<br />

araba il vino trova vari impieghi a scopo terapeutico, e<br />

questo uso permane in parte anche dopo la proibizione coranica. I primi studi effettuati alla fine<br />

del secolo scorso da fisiologi francesi a Parigi, dimostrano che la tossic<strong>it</strong>à dell’alcool dipendeva<br />

dalla quant<strong>it</strong>à di questo nel sangue<br />

(alcolemia).<br />

Le bevande alcoliche hanno avuto anche un importante ruolo nelle pratiche religiose di moltissimi<br />

popoli, dal Mescal utilizzato nelle civiltà precolombiane,<br />

al vino utilizzato in Grecia e a Roma con la<br />

m<strong>it</strong>ologia<br />

di Dioniso e di Bacco cui erano dedicate appos<strong>it</strong>e feste<br />

religiose. La v<strong>it</strong>e e il vino hanno un ruolo centrale nella re-<br />

ligione cristiana: la tradizione legata a Noè, il vino come sangue<br />

di Cristo, i membri <strong>della</strong> Chiesa come tralci di un’unica v<strong>it</strong>e.<br />

Nella tradizione ebraica il vino è simbolo <strong>della</strong> festa e <strong>della</strong> gioia<br />

del Giorno fuori dal Tempo oltre che segno di alleanza fra Dio<br />

e il popolo eletto. L’uso di bevande alcoliche è parte integrante di molte culture in cui il bere non<br />

è soltanto tollerato, ma è considerato utile e importante, pur se abbastanza regolamentato: le<br />

donne non possono b ere, il vino è riservato solo ad alcune autor<strong>it</strong>à, si può bere solo in alcune<br />

circostanze.<br />

L’alcool<br />

nel tempo è sempre sta to usato in diversi modi: dalla medicina alla religione…<br />

Purtroppo<br />

però<br />

negli ultimi anni l’alcool ha assunto un carattere negativo a causa del suo troppo<br />

abuso.<br />

Silvia Mauro, Laura Riboni, Valentina Speroni<br />

84


TOSSICODIPENDENZA E GLI EFFETTI DANNOSI<br />

DELLE DROGHE E DELLE TOSSINE, DIPENDENZA<br />

DALL’ALCOL, ESSERE MODERATI<br />

Non è un’esagerazione affermare che la droga è diventata ormai il problema sociale che più ci tormenta.<br />

Questa piaga colpisce ogni sfera <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a. Criminal<strong>it</strong>à<br />

e violenza sono le sue conseguenze più ovvie, per<br />

non parlare dell’amoral<strong>it</strong>à, dei fallimenti nel campo dell’istruzione e delle v<strong>it</strong>e rovinate, conseguenze al-<br />

trettanto gravi e diffuse. <strong>Il</strong> problema non è circoscr<strong>it</strong>to alle cosiddette droghe di strada. Gli effetti<br />

dei<br />

farmaci prescr<strong>it</strong>ti da medici e psichiatri (analgesici, tranquillanti e “antidepressivi”) sono spesso altrettan<br />

to disastrosi. Bisogna affrontare questo problema non tanto per risolvere i disagi fisici delle persone,<br />

quanto per rendere libero l’uomo come essere e per abbattere, lungo il percorso, qualsiasi barriera<br />

vi si<br />

frapponga. E le droghe rappresentano questo genere di barriera. Occorre sviluppare un programma<br />

di<br />

riabil<strong>it</strong>azione per i tossicodipendenti, in grado di produrre dei buoni risultati, non esiste altra soluzione.<br />

I<br />

programmi di stampo solo psichiatrico alternano i fallimenti ai successi. Le migliori intenzioni, i buoni<br />

propos<strong>it</strong>i non bastano, se manca una tecnologia in grado di produrre risultati. <strong>Il</strong> metodo di riabil<strong>it</strong>azione<br />

il migliore al mondo, in termini di completezza e risultati, aiuta il tossicodipendente a scoprire la ragione<br />

per la quale ha iniziato a prendere droghe, elimina i danni mentali e spir<strong>it</strong>uali prodotti dalle sostanze<br />

stupefacenti, disintossica l’organismo dai residui delle droghe che per lungo tempo vi permangono e for-<br />

nisce alla persona gli strumenti che le permettono di non cadere più nella trappola <strong>della</strong> droga. Cosi, tos-<br />

sicodipendenti ed alcolizzati possono liberarsi da questa tirannia e affrontare la v<strong>it</strong>a con rinnovato vigore<br />

e speranza. Questo cap<strong>it</strong>olo illustra alcuni dei principi elementari di questo programma e, per la prima<br />

volta, consente di comprendere i problemi legati all’abuso di sostanze stupefacenti.<br />

LA RAGIONE ALLA BASE DEL PROBLEMA DROGA<br />

L’uso delle droghe è vecchio quanto il tentativo di alleviare il dolore e tenere lontani i<br />

problemi. Dall’inizio degli anni ’60 però, l’uso delle droghe, prima di allora lim<strong>it</strong>ato, si è<br />

largamente diffuso. In quel decennio, il fenomeno ha assunto proporzioni mondiali e<br />

un’alta percentuale di persone è diventata consumatrice ab<strong>it</strong>uale di droghe. Per droghe<br />

intendiamo, fra le tante, i tranquillanti, l’oppio, la cocaina, la marijuana, la mescalina, le<br />

anfetamine, l’LSD e la polvere d’angelo. Vi rientrano anche gli psicofarmaci, anch’essi da<br />

considerarsi a pieno t<strong>it</strong>olo come droghe in caso di abuso o di assunzione senza controllo<br />

medico. Sono migliaia le denominazioni commerciali e gergali assegnate a queste<br />

sostanze. Lo stesso alcol è da classificarsi come droga. Si dice che le droghe facciano cose meravigliose 85


ma, in realtà, tutto ciò che fanno è rovinare chi le prende. I problemi creati dalla droga non finiscono<br />

quando si cessa di farne uso. Gli effetti accumulatisi per l’uso di sostanze stupefacenti possono lasciare<br />

gravi menomazioni, sia fisiche che mentali. Anche chi non consuma più droghe da anni, può manifestare<br />

dei “momenti di vuoto”. Le droghe possono intaccare la capac<strong>it</strong>à di una persona di concentrarsi, di lavo<br />

ra re, di imparare: in breve, possono distruggere una v<strong>it</strong>a. Benché i pericoli e i rischi delle droghe siano<br />

ovvi<br />

e sempre meglio documentati, la gente continua a farne uso.<br />

Perché?<br />

Quando<br />

una persona è depressa o sofferente e il trattamento a cui si sottopone non la fa stare meglio,<br />

alla fine potrebbe ricorrere alla droga per rimuovere i sintomi che la tormentano. Ciò vale anche per i<br />

dolori “psicosomatici”. <strong>Il</strong> termine “psicosomatico” si riferisce all’attiv<strong>it</strong>à <strong>della</strong> mente in quanto causa di<br />

malattie fisiche, o ad una malattia originata tram<strong>it</strong>e la mente. “Psico” significa “<strong>della</strong> mente”, “soma” si-<br />

gnifica “corpo”. In quasi tutti i casi di dolore, malattia o disturbo psicosomatici, le persone cercano un<br />

rimedio al loro disagio. E se, alla fine, sembra a loro che solo le droghe procurino sollievo, si arrendono<br />

ad esse e ne diventano dipendenti, spesso fino all’assuefazione. Soprattutto quando viene detto loro che<br />

non esistono cure, perché i loro dolori sono “immaginari”. Allora la v<strong>it</strong>a tende a diventare insopportabile,<br />

ed a quel punto possono diventare dei consumatori ab<strong>it</strong>uali di droga e corrono il rischio di cadere nella<br />

tossicodipendenza. <strong>Il</strong> tempo necessario perché subentri l’assuefazione varia. Da caso a caso talvolta il<br />

disagio è solo “tristezza” o “spossatezza”. La capac<strong>it</strong>à di affrontare la v<strong>it</strong>a è comunque ridotta. Ogni so-<br />

stanza che dia sollievo o renda la v<strong>it</strong>a meno opprimente, sia fisicamente che mentalmente, sarà quindi la<br />

benvenuta. Le malattie psicosomatiche trovano terreno fertile in soggetti instabili e insicuri, e quindi<br />

l’uso delle droghe, da parte di ogni soggetto potrebbe essere un sintomo del fallimento <strong>della</strong> sua psico-<br />

terapia. <strong>Il</strong> sociologo, lo psicologo, lo psichiatra e i ministri <strong>della</strong> san<strong>it</strong>à non sempre sono riusc<strong>it</strong>i a lim<strong>it</strong>are<br />

la diffusione delle malattie psicosomatiche. Sarebbe troppo semplice attribuire la colpa del problema<br />

droga alla “tensione sociale” o al “r<strong>it</strong>mo <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a moderna”. Mentre è probabile che fino ad oggi non<br />

sia stata trovata una psicoterapia efficace da usare su larga scala. <strong>Il</strong> risultato è che i consumatori di dro-<br />

ghe, secondo quanto osservato, hanno iniziato ad assumerle a causa di dolori fisici o perché spinti dallo<br />

sconforto.<br />

Trascinatovi dal dolore e dalla disperazione, il consumatore continua ad assumere droghe. Pur<br />

non<br />

volendo diventare un tossicodipendente, non vede altra soluzione. Tuttavia, con un rimedio appro-<br />

priato,<br />

si può vincere la dipendenza. Una persona cessa di aver bisogno delle droghe non appena è in<br />

gr ado, quando non le prende, di sentirsi più in forma e più abile, mentalmente e fisicamente, di quando<br />

le<br />

prende. La tossicodipendenza è stata talvolta trascurata. Spesso i tentativi di frenare l’aumento del<br />

consumo di droga sono fall<strong>it</strong>i, e i rimedi sono stati inefficaci e poco diffusi. Chi consuma droga è esposto,<br />

anche dopo aver smesso, a imprevisti “momenti di vuoto” e a periodi di irresponsabil<strong>it</strong>à, e tende ad am-<br />

malarsi facilmente. Una tecnologia adatta, riesce molto spesso a mettere fine ai danni più gravi provocati<br />

dall’assunzione di droghe, come pure a sradicare la necess<strong>it</strong>à e il desiderio di ricorrervi ancora. Le dro-<br />

ghe, comunque, cost<strong>it</strong>uiscono una minaccia al progresso mentale e spir<strong>it</strong>uale, ed è utile possedere una<br />

precisa tecnologia in grado di portare una persona, in maniera indolore, a smettere di assumere droghe<br />

86


e anche in grado di risolvere gli effetti fisici, mentali e spir<strong>it</strong>uali ad esse collegati e di individuare e chia-<br />

rire completamente le ragioni che portano una persona a far uso di droghe.<br />

Quando una persona non trova la soluzione a un problema, che può essere un disturbo<br />

fisico o disperazione...<br />

...prima o poi si accorge che le droghe alleviano i sintomi. Tuttavia il problema non è spa-<br />

r<strong>it</strong>o, ma è soltanto mascherato dalle sostanze stupefacenti e, fino a quando non viene ef-<br />

ficacemente risolto, la persona dipende dalle droghe o diventa un tossicomane.<br />

GLI EFFETTI DELLE DROGHE SULLA MENTE<br />

Le droghe sono essenzialmente dei veleni. La quant<strong>it</strong>à che se ne<br />

assume ne determina l’effetto: in genere una piccola dose agisce da<br />

stimolante. Una dose maggiore agisce da sedativo. Una dose ancora<br />

più elevata agisce come un veleno e può uccidere una persona.<br />

Questo vale per ogni tipo di droga. La quant<strong>it</strong>à varia da droga a<br />

droga. La caffeina è una droga. <strong>Il</strong> caffè può quindi essere preso<br />

come esempio. Con tutta probabil<strong>it</strong>à, cento tazzine di caffè<br />

ucciderebbero una persona. Dieci tazzine forse la farebbero addormentare. Due o tre agirebbero su di lei<br />

come stimolante. La caffeina è una droga molto comune. Non è particolarmente nociva, dato che sono<br />

necessarie delle dosi molto massicce perché abbia effetto. Perciò è nota come stimolante. L’arsenico è<br />

conosciuto come veleno. Tuttavia, in piccolissime quant<strong>it</strong>à agisce da stimolante, in dosi più consistenti<br />

da sedativo, mentre pochi grani risultano letali. Esistono però molte droghe che contengono un altro ri-<br />

schio: influenzano direttamente la mente. Per poter capire le conseguenze che le droghe hanno sulla<br />

mente, è necessario sapere qualcosa a propos<strong>it</strong>o <strong>della</strong> mente. Secondo alcuni, la mente non è il cervello;<br />

è la registrazione di pensieri, conclusioni, decisioni, osservazioni e percezioni accumulati da un individuo<br />

nel corso <strong>della</strong> propria esistenza. La mente è un sistema di comunicazione e di controllo fra un individuo<br />

ed il suo ambiente. Sono molti i fenomeni legati a questa ent<strong>it</strong>à chiamata mente. C’è chi, chiudendo gli<br />

occhi, vede solo buio; altri vedono immagini.<br />

La mente è il sistema di comunicazione e di controllo tra un individuo e il suo ambiente.<br />

La mente non è il cervello.<br />

L’individuo, attraverso il sistema di comunicazione chiamato mente, riceve svariate impressioni, inclusa<br />

la visione diretta dell’universo fisico. Oltre a questo, riceve impressioni che provengono da attiv<strong>it</strong>à passa-<br />

te e, cosa più importante, egli stesso concepisce cose riguardo al passato e al futuro, che sono indipen-<br />

denti dagli stimoli immediati del presente. Una persona che ha preso droghe, in aggiunta ai fattori fisici<br />

che vi sono implicati, di quelle droghe conserva le immagini mentali e i loro effetti. Le immagini mentali<br />

sono immagini a colori e tridimensionali che contengono suono, odore e tutte le altre percezioni, in ag-<br />

87


giunta alle conclusioni o med<strong>it</strong>azioni <strong>della</strong> persona. Sono copie mentali delle percezioni di una persona<br />

riguardo a un momento del passato anche se, in caso di incoscienza o diminuzione del livello di coscien-<br />

za, si trovano al di sotto del livello di consapevolezza <strong>della</strong> persona. Ad esempio, una persona che ha<br />

preso LSD conserva nella sua mente “immagini” di quell’esperienza, complete delle registrazioni <strong>della</strong> vi-<br />

sta, delle sensazioni fisiche, degli odori, suoni, ecc. che erano presenti mentre era sotto l’influenza<br />

dell’LSD.<br />

Mettiamo che qualcuno abbia preso LSD un giorno in cui si trovava al luna park con degli amici<br />

e che le esperienze di quel giorno includessero una sensazione di nausea e stordimento, una discussione<br />

con un amico, un senso di tristezza<br />

e, più tardi, un’enorme stanchezza. Egli avrebbe le immagini mentali<br />

dell’intero episodio. Anni dopo, se il suo ambiente contenesse una quant<strong>it</strong>à sufficiente di elementi simili a<br />

quelli presenti nell’episodio verificatosi nel passato, egli potrebbe subire la riattivazione di quell’episodio.<br />

Di conseguenza, senza nessuna ragione apparente, si sentirebbe nauseato, stord<strong>it</strong>o, triste e molto<br />

stan-<br />

co.<br />

Stiamo parlando <strong>della</strong> riattivazione di un ricordo del passato dovuta al fatto che nel presente esistono<br />

circostanze<br />

simili che ricordano quelle del passato. Queste immagini mentali possono anche venir riatti-<br />

v ate da residui di droga, dato che la loro presenza nei tessuti del corpo può simulare le esperienze fatte<br />

in precedenza con le droghe. Tornando all’esempio di prima, <strong>della</strong> persona che ha preso LSD, a volte<br />

in<br />

segu<strong>it</strong>o (forse anche anni dopo) i residui<br />

di droga che ancora rimangono nei suoi tessuti possono resti-<br />

molare l’episodio dell’LSD. Le immagini<br />

mentali vengono riattivate ed egli prova la stessa sensazione di<br />

nausea, capogiro e stanchezza e si sente triste. Non sa perché. Può darsi anche che percepisca immagini<br />

mentali delle persone che erano con<br />

lui, insieme a ciò che vedeva, ai suoni e agli odori. Questi sono gli<br />

effetti che il passato consumo di droghe<br />

provoca sulla mente. Tuttavia, mentre è ancora in corso, il con-<br />

sumo di droghe crea un effetto analogo<br />

e più immediato sulla mente. Quando una persona fa uso di<br />

droghe come la marijuana, la mescalina,<br />

l’oppio, la morfina o l’eroina, le immagini mentali del passato<br />

possono “riaccendersi” al di sotto del suo livello di cosciente consapevolezza, facendole percepire qual-<br />

cosa di diverso rispetto a quanto sta accadendo in realtà. Pertanto, anche se lo potete vedere e in appa-<br />

renza sembra essere nella stessa stanza in cui vi trovate e fare le stesse cose che anche voi state facen-<br />

do, chi si droga in realtà è lì solo parzialmente e in parte è in qualche episodio del passato. Sembra che<br />

sia lì, ma in realtà non è totalmente “allineato” con il presente. Quello che sta accadendo, secondo<br />

un’osservazione razionale, non è la stessa cosa che secondo lui sta accadendo. Pertanto, egli non com-<br />

prende le affermazioni fatte da un altro, ma tenta di adattarle alla sua complessa realtà, cioè una realtà<br />

fatta di diverse componenti. Per potervele adattare, le deve alterare.<br />

Le droghe influenzano la mente riattivando episodi del passato che si trovano al di sotto<br />

del livello di cosciente consapevolezza <strong>della</strong> persona. Questo può alterare in una perso-<br />

na che fa uso di droga la percezione di quel<br />

che succede intorno a lei. Di conseguenza, le<br />

sue azioni possono sembrare molto strane o irrazionali.<br />

Ammettiamo per esempio che debba<br />

aiutare una persona a lavare un pavimento. Lui invece è convinto<br />

che sta aiutando a ripararlo, perciò le sue azioni ostacoleranno l’operazione in corso. Quindi nel momen-<br />

to in cui “aiuterà quella persona” a pulire un pavimento, creerà <strong>della</strong> confusione. Visto che, secondo lui,<br />

sta riparando il pavimento, una richiesta del tipo “Passami lo spazzolone” verrà interpretata come “Pas-<br />

88


sami il martello”. Ma lo spazzolone ha il manico più lungo di quello di un martello, così il secchio finirà<br />

per rovesciarsi. Se questo avviene in forma lieve, la persona commette degli errori solo sporadicamente.<br />

Le cose però possono degenerare nella follia più completa, quando gli avvenimenti le appaiono in modo<br />

totalmente diverso da come appaiono agli altri. E fra questi due estremi possono esserci tutti i diversi<br />

gradi. Non è che la persona non sappia ciò che sta accadendo. <strong>Il</strong> fatto è che percepisce che sta avve-<br />

nendo qualcosa di diverso rispetto alla serie di avvenimenti del presente.<br />

Così gli altri le sembrano stupidi, irrazionali o pazzi. Dato che le loro azioni ed i loro ordini non sono in<br />

accordo con ciò che lei sta vedendo accadere distintamente, “loro” non sono sensati. Facciamo un e-<br />

sempio: un gruppo di uomini sta spostando dei mobili. Ognuno di loro considera di star semplicemente<br />

spostando dei mobili, ad eccezione di uno. Questa persona pensa di “spostare forme geometriche in una<br />

nuvola”, quindi “commette degli errori”. Poiché gli altri componenti del gruppo non leggono dentro di lei,<br />

ma vedono solo una persona come loro, non riescono a capire perché “combini tutti quei pasticci”. Per-<br />

ciò chi prende droghe, così come il pazzo, si trova più o meno marcatamente su un diverso percorso<br />

temporale rispetto agli avvenimenti del “presente”. Una droga può essere assunta per sfuggire a un pre-<br />

sente insopportabile o addir<strong>it</strong>tura per perdere completamente conoscenza. Ad alcuni succede di non tor-<br />

nare più del tutto nel presente. Un individuo può anche sfuggire ad un<br />

presente insopportabile rifugiandosi nel passato, perfino senza ricorrere<br />

alle droghe. Chi è sotto l’effetto di droghe ed il folle, in maniera più o<br />

meno marcata, non sono r<strong>it</strong>ornati nel presente. Perciò pensano di tro-<br />

varsi su un percorso temporale diverso da quello in cui in realtà si tro-<br />

vano. Questi sono i fatti alla base delle stranezze del comportamento<br />

umano. Dato che ciò che avviene secondo le percezioni e la realtà sog-<br />

gettiva di una persona del genere è, in maggiore o minor misura, diver-<br />

so dalla realtà oggettiva degli altri, essa pertanto crea scompiglio<br />

nell’ambiente e sconvolge il buon funzionamento di qualsiasi gruppo, sia esso una famiglia, una d<strong>it</strong>ta o<br />

una nazione. Persone del genere, non sono poi così rare nella società di oggi. Una frase senza senso<br />

buttata lì all’improvviso, che non c’entra niente con ciò di cui si sta parlando; lo sguardo vuoto di fronte<br />

a un ordine o a un’osservazione... dietro a tutto questo vi è un intero mondo immaginario scosso dai no-<br />

stri tentativi di far sì che qualcosa venga concluso nel presente. Le ripercussioni delle droghe, pertanto,<br />

vanno ben oltre i loro effetti immediati e spesso coinvolgono, oltre al consumatore, molte altre persone.<br />

Le conseguenze, non solo delle droghe illegali ma anche dei farmaci che dovrebbero aiutare la gente,<br />

possono essere assai gravi, se questi ultimi sono presi in modo non appropriato, e senza il controllo me-<br />

dico.<br />

89


GLI ANALGESICI<br />

I medici prescrivono analgesici quali l’aspirina, i tranquillanti, gli ipnotici ed i sonniferi, nel comprensibile<br />

tentativo di alleviare il dolore. Per alcuni di essi, non è stato ancora stabil<strong>it</strong>o esattamente come o perché<br />

queste cose funzionino. I preparati attualmente presenti sul mercato non danno dei risultati uniformi e<br />

spesso causano degli effetti collaterali molto gravi. Dato che la ragione per cui funzionano è in qualche<br />

caso sconosciuta, i progressi <strong>della</strong> biochimica, la chimica delle funzioni e delle sostanze v<strong>it</strong>ali, sono anco-<br />

ra in fase di sviluppo. Se le ragioni per cui le medicine, funzionano fossero conosciute e r<strong>it</strong>enute valide,<br />

allora si potrebbero produrre dei veri analgesici con il minimo di effetti collaterali. I dolori o i disturbi di<br />

natura psicosomatica derivano da immagini mentali formate dall’individuo, che eserc<strong>it</strong>ano una pressione<br />

contro il corpo e lo influenzano. Ad esempio, l’immagine mentale di un incidente avvenuto in passato,<br />

relativa alla frattura di un braccio, può essere riattivata nel presente, ripercuotendosi sul corpo e cau-<br />

sando del dolore allo stesso braccio. Sulla base di effettivi test clinici, l’azione degli analgesici sembra es-<br />

sere quella di:<br />

a) Inibire la formazione delle immagini mentali<br />

b) Diminuire la conduttiv<strong>it</strong>à elettrica dei canali nervosi.<br />

Un dosaggio errato di analgesici causa una specie di “torpidezza”, che, nei casi più gravi, può essere pe-<br />

ricolosa.<br />

Gli analgesici<br />

inibiscono la formazione di immagini mentali<br />

Inoltre diminuiscono la conducibil<strong>it</strong>à elettrica dei canali nervosi.<br />

Quando la droga perde efficacia o inizia a perderla, la capac<strong>it</strong>à di creare immagini mentali comincia a ri-<br />

tornare e riaccende i somatici (sensazioni fisiche, malattie, dolori o disturbi) con più violenza. Una delle<br />

soluzioni che si presentano a una persona, è quella di assumere più droga. Così come avviene per<br />

l’eroina, ci sono delle persone che dipendono da altre droghe. La compulsione deriva dal desiderio di<br />

sbarazzarsi ancora una volta dei somatici e delle sensazioni indesiderate. L’individuo diventa via via<br />

sempre più spento e ha bisogno di dosi sempre maggiori e più frequenti. È una cosa assai comune, per<br />

90


chi si droga, di essere molto stimolato sessualmente all’inizio. Dopo una ’vampata’ iniziale, la stimolazio-<br />

ne<br />

di sensazioni sessuali diventa però sempre più difficile, e lo sforzo per raggiungerla diventa allora os-<br />

sessivo,<br />

mentre il piacere che ne deriva va via via esaurendosi. <strong>Il</strong> ciclo <strong>della</strong> restimolazione delle imma-<br />

gine<br />

mentali provocata dalle droghe, all’inizio può produrre un incremento <strong>della</strong> formazione per poi, alla<br />

fine, inibirla totalmente. Se si volesse risolvere biochimicamente il problema<br />

di come alleviare il dolore,<br />

l’ analgesico meno nocivo sarebbe quello in grado di inibire la creazione delle immagini mentali con un<br />

minimo di torpidezza o d’intorpidimento. Un preparato del genere dovrebbe inoltre essere solubile nel<br />

corpo, così da venir eliminato rapidamente dai nervi e dall’organismo. Esiste un’intera gamma di sensa-<br />

zioni desiderabili che viene inib<strong>it</strong>a dalle droghe, visto che alla proprietà di bloccare le sensazioni indesi-<br />

derate, le droghe aggiungono quella di bloccare qualsiasi tipo di sensazione. L’unico argomento da<br />

spendere a favore delle droghe è che esse garantiscono un breve e rapido oblio rispetto alle sofferenze<br />

del presente. Questo però, vale soltanto per le persone che non hanno nessun altro sistema per lenire il<br />

dolore. Destrezza, abil<strong>it</strong>à e sveltezza sono qual<strong>it</strong>à molto utili ma, con la droga, ognuna di esse svanisce.<br />

Perciò la droga avvia una persona a cacciarsi in s<strong>it</strong>uazioni davvero terribili e la mantiene su quella stra-<br />

da. Le droghe, derubano la v<strong>it</strong>a delle sensazioni e delle gioie che sono, ad ogni buon conto, tra le ragioni<br />

per cui esistere.<br />

DROGHE ED ALCOOL<br />

L'abuso di alcol, eroina e cocaina è r<strong>it</strong>enuto direttamente, o indirettamente, la causa delle tre principali<br />

cause di morte<br />

degli adolescenti: incidenti stradali, omicidio, suicidio. Un'indagine recente negli Stati Uni-<br />

ti ha calcolato che almeno un quarto dei suicidi tra gli adolescenti ha l'abuso di droga o di alcol come<br />

concausa. L'abuso di droghe e alcol produce anche conseguenze non mediche tra gli adolescenti quali il<br />

fallimento a scuola, l'incarcerazione, l'allontanamento dal nucleo familiare e la perd<strong>it</strong>a del posto di lavo-<br />

ro. Alcune di queste conseguenze sono però legate allo stato illegale di alcune droghe. L'adolescente che<br />

abusa di alcol e droghe illec<strong>it</strong>e cost<strong>it</strong>uisce un problema difficile per se stesso, la famiglia, il medico, la so-<br />

cietà e anche per il neurobiologo che voglia studiare gli effetti delle droghe e dell'alcol sul cervello dell'a-<br />

dolescente. Egli si trova a dovere aggiungere l'importante variabile dell'età' adolescenziale<br />

al già com-<br />

plesso problema degli effetti di queste sostanze sul cervello dell'adulto. Infatti il cervello dell'adolescente<br />

non ha ancora completato il suo sviluppo.<br />

PLASTICITA' NEURONALE<br />

Benché il numero dei neuroni sia gia defin<strong>it</strong>ivamente stabil<strong>it</strong>o fin dalla prima infanzia, il cervello continua<br />

a presentare fino all'adolescenza un fenomeno chiamato plastic<strong>it</strong>à neuronale. Esso consiste<br />

nella produ-<br />

zione<br />

o eliminazione di sinapsi, nella progressiva mielinizzazione di fibre nervose, nelle variazioni <strong>della</strong><br />

concentrazione di neurotrasmett<strong>it</strong>ori e dei sistemi <strong>della</strong> loro neutralizzazione, infine nella variazione del<br />

91


numero dei recettori dei differenti neurotrasmett<strong>it</strong>ori. Questi processi di plastic<strong>it</strong>à neuronale sono<br />

controllati, in parte, dagli stessi neurotrasmett<strong>it</strong>ori. Ad esempio, variazioni nelle concentrazioni <strong>della</strong><br />

dopamina nelle sinapsi possono modificare in più o in meno il numero dei recettori di questo<br />

neurotrasmett<strong>it</strong>ore. Un ruolo particolarmente importante nei processi di sinaptogenesi svolge l'acido<br />

glutammico. Questo neurotrasmett<strong>it</strong>ore ecc<strong>it</strong>atorio agendo in particolari recettori chiamati NMDA decide<br />

sul "destino" di certi neuroni e di certe connessioni neuronali.Poiché le diverse droghe, come la cocaina,<br />

l'amfetamina, l'eroina e l'alcol modificano l'azione di differenti neurotrasmett<strong>it</strong>ori esse alterano pertanto<br />

le normali condizioni nelle quali devono realizzarsi i suddetti processi neurobiologici. È prevedibile che<br />

l'assunzione di queste sostanze, anche in dosi piccole e per tempi anche non prolungati possa<br />

influenzare lo sviluppo neurobiologico del cervello dell'adolescente e quindi i suoi correlati funzionali:<br />

cogn<strong>it</strong>ivi, emotivi e comportamentali. Poiché nel bambino e nell'adolescente i successivi livelli di<br />

organizzazione di tipo cogn<strong>it</strong>ivo, psicologico, sociologico possono realizzarsi solo se si sono organizzati i<br />

precedenti stadi di organizzazione, un'alterazione nella maturazione neurobiologica potrebbe avere delle<br />

conseguenze a lungo termine.<br />

LO STATO DELL'ARTE<br />

<strong>Il</strong> problema degli effetti di sostanze chimiche sul cervello dell'adolescente è importante per incidenza e<br />

grav<strong>it</strong>à, eppure le ricerche in questo settore sono scarse. Le informazioni disponibili, anche queste non<br />

numerose, provengono dallo studio del cervello del ratto. Accennerò alle ricerche sugli effetti <strong>della</strong> co-<br />

caina, amfetamina e alcol sui neuroni. <strong>Il</strong> primo neurotrasmett<strong>it</strong>ore svolge un ruolo importante nel tra-<br />

smettere<br />

gli effetti gratificanti in questi farmaci e nella loro capac<strong>it</strong>à di dare dipendenza. <strong>Il</strong> glutammato<br />

svolge<br />

invece, come si è detto, un ruolo importante nella plastic<strong>it</strong>à cerebrale. I neuroni dopaminergici<br />

sono presenti alla nasc<strong>it</strong>a, ma è stato osservato che la loro maturazione continua,<br />

sia nel ratto che nei<br />

primati, fino all'età matura, nel senso che si producono più connessioni, più<br />

recettori e più dopamina.<br />

Invece, nell'animale anziano i neuroni dopaminergici si riducono progressivamente di numero. I neuroni<br />

dopaminergici sembrano più attivi nell'animale adolescente. Questi è infatti più attivo e curioso dell'am-<br />

biente dell'animale adulto. L'attiv<strong>it</strong>à esploratoria e la curios<strong>it</strong>à sono considerate tra le funzioni controllate<br />

dalla dopamina nel sistema limbico. Nell'animale adolescente gli effetti stimolanti <strong>della</strong> cocaina e dell'am-<br />

fetamina sono ridotti mentre sono molto forti quelli dell'alcol. Nel primo caso si pensa che i recettori del-<br />

la dopamina sono già "bombardati" in eccesso dalla dopamina endogena. Perché l'effetto dell'alcol sia<br />

potente, non è spiegato. Purtroppo non esistono studi nell'animale adolescente che chiariscono se le<br />

suddette droghe producono maggiore effetto gratificante, se la dipendenza si sviluppa più facilmente e<br />

se persiste più a lungo quando inizia nel periodo dell'adolescenza. Non esistono studi che confrontino<br />

l'effetto delle droghe nel ratto adolescente con il ratto anziano, nel quale i neuroni dopaminergici sono<br />

diminu<strong>it</strong>i.<br />

92


ORMONI, NEUROTRASMETTITORI E DROGHE<br />

È importante tenere presente il fatto che durante l'adolescenza si presentano delle grandi modificazioni<br />

<strong>della</strong> secrezione di differenti ormoni (sessuali, ipofisari) i quali influiscono sull'attiv<strong>it</strong>à dei neuroni e vice-<br />

versa. Un problema di particolare importanza è il chiarire se gli effetti dell'alcol sui neuroni e sul recetto-<br />

re NMDA nell'adolescente sono differenti rispetto all'adulto.<br />

L'alcol è un inib<strong>it</strong>ore di questo recettore, la cui attivazione, come si è detto, è importante per provocare<br />

la produzione o l'eliminazione di determinate connessioni neuronali. Inoltre un'eccessiva stimolazione dei<br />

recettori NMDA può provocare la morte dei neuroni sui quali questi recettori sono localizzati. È stato os-<br />

servato che la sensibil<strong>it</strong>à dei recettori NMDA agli effetti dell'alcol è superiore nell'animale immaturo ri-<br />

spetto all'adulto. Inoltre si è visto che se il cervello è esposto a concentrazioni sufficientemente alte e<br />

prolungate di alcol, i recettori NMDA aumentano di numero, per compensare al loro blocco funzionale da<br />

parte dell'alcol. Quando l'assunzione dell'alcol cessa, durante l'astinenza i recettori NMDA che erano di-<br />

ventati più numerosi che di norma, subiscono una maggiore stimolazione da parte dell'acido glutammico<br />

e ciò può provocare la morte dei neuroni. Queste considerazioni hanno grande interesse clinico per que-<br />

gli adolescenti che usano consumare quant<strong>it</strong>à rilevanti di alcol durante i weekend. Sarà importante sape-<br />

re se le ripetute “sbronze” con le relative astinenze provocano quei danni, specie a carico dei neuroni<br />

dell'ippocampo, che gli alcuni studi farebbero prevedere.<br />

I L PROBLEMA DELLA SENSIBILIZZAZIONE<br />

Recentemente,<br />

studiando gli effetti delle ripetute somministrazioni di droghe è stato scoperto un feno-<br />

meno di estremo interesse<br />

clinico: la cosiddetta "sensibilizzazione". Si è osservato cioè che le ripetute<br />

somministrazioni nel ratto di cocaina, amfetamina, morfina e perfino di nicotina, sensibilizzano l'animale<br />

agli effetti comportamentali delle successive somministrazioni <strong>della</strong> stessa sostanza, anche se questa<br />

viene iniettata molto tempo dopo l'ultima dose. Ad esempio, una dose di cocaina normalmente inefficace<br />

diventa molto potente se viene somministrata ad un animale che ha avuto nel passato ripetute sommini-<br />

strazioni <strong>della</strong> stessa sostanza. Le implicazioni cliniche del fenomeno <strong>della</strong> sensibilizzazione sono eviden-<br />

ti: essa può spiegare gli effetti dirompenti di una dose di eroina, alcol, cocaina, nicotina, in individui che<br />

hanno smesso di assumere queste sostanze. <strong>Il</strong> che può spiegare perché la dipendenza riprecip<strong>it</strong>a se uno<br />

riprende anche per una sola volta a fumare, a bucarsi o a bere. Ma il fenomeno <strong>della</strong> sensibilizzazione è<br />

ancora più interessante. È stato scoperto che la cocaina non sensibilizza solo verso se stessa ma anche<br />

nei confronti dell'eroina e viceversa. Infine, e questo interesserà particolarmente i sociologi e gli psicolo-<br />

gi, si è visto che gli stress ripetuti sensibilizzano non solo agli effetti di uno stress successivo, ne' più ne'<br />

meno di ciò che succede per le droghe, ma sensibilizzano anche agli effetti <strong>della</strong> cocaina e dell'eroina.<br />

Sarà di grande interesse verificare se il fenomeno <strong>della</strong> sensibilizzazione ha delle peculiari caratteristiche<br />

nel periodo dell'adolescenza. Non si conosce se la marijuana produce sensibilizzazione, se così fosse sa-<br />

rebbe importante sapere se si estende alle "droghe pesanti".<br />

93


CONCLUSIONI<br />

L'assunzione<br />

di alcol e di droghe nel periodo adolescenziale modifica la funzione di alcuni tipi di neuroni<br />

nel<br />

momento in cui la loro normale attiv<strong>it</strong>à e' importante per creare o eliminare connessioni tra di loro. È<br />

ragionevole<br />

pensare che l'assunzione di queste sostanze possa produrre delle alterazioni nello sviluppo<br />

del<br />

cervello con delle conseguenze funzionali sullo sviluppo psicologico dell'adolescente. Tuttavia dob-<br />

biamo onestamente riconoscere che non esistono<br />

studi clinici o preclinici che dimostrino che queste alte-<br />

razioni vengano effettivamente prodotte dall'azione delle droghe nel periodo dell'ontogenesi cerebrale,<br />

ovvero l’insieme dei processi di formazione di un organismo. Per via dell'importanza e l'incidenza del fe-<br />

nomeno tali ricerche dovrebbero essere affrontate tram<strong>it</strong>e tecnologie, conoscenze e modelli sperimentali<br />

adeguati. Sono già disponibili tecniche non invasive, come la PET e la SPECT, che permettono di studiare<br />

la funzione di determinati sistemi neuronali anche in clinica. Ad esempio, chiarire gli effetti neurobiologici<br />

delle droghe e dell'alcol nel bambino e nell'adolescente potrebbe permettere efficaci interventi di pre-<br />

venzione, quali l'identificazione precoce dei bambini con alta probabil<strong>it</strong>à di diventare alcolisti da adole-<br />

scenti. Inoltre la conoscenza reale di questi fenomeni può offrire argomenti efficaci nella educazione sa-<br />

n<strong>it</strong>aria. Crediamo sia molto più convincente spiegare perché queste sostanze non dovrebbero essere as-<br />

sunte anziché genericamente affermare che fanno male.<br />

FATTORI DI RISCHIO E DI PROTEZIONE<br />

Per cercare di chiarire quali fossero le variabili che, nel corso di<br />

tutta l'adolescenza, potevano favorire o impedire l'uso di droghe<br />

erano necessari degli studi prospettici, che seguissero i bambini<br />

e gli adolescenti per diversi decenni. A metà degli anni '60 Mar-<br />

garet Ensminger e Sheppard Kellam <strong>della</strong> John Hopkins<br />

Univers<strong>it</strong>y individuarono un campione di circa 1200 alunni che<br />

frequentavano la prime classi elementari di Woodlawn, un<br />

sobborgo povero a Sud di Chicago e, da allora, i ragazzi e le loro famiglie sono stati intervistati, vis<strong>it</strong>ati e<br />

valutati regolarmente per 30 anni. I risultati finali di prossima pubblicazione dimostrano come dalla pri-<br />

ma elementare o anche prima i bambini mostrino dei tratti temperamentali e dei comportamenti che so-<br />

no potenti indicatori <strong>della</strong> loro inclinazione all'uso ed abuso di droghe nell'adolescenza e nell'età adulta.<br />

Recenti elaborazioni dei dati hanno consent<strong>it</strong>o non solo di individuare significativi fattori di rischio ma<br />

anche comportamenti che proteggono dall'uso di sostanze sin dalla prima adolescenza. Sono stati indivi-<br />

duati quattro fattori endogeni come l'introversione-timidezza, l'aggressiv<strong>it</strong>à- irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, la tendenza alla<br />

ribellione e l'appartenenza al sesso maschile ed alcuni fattori esterni all'adolescente, come l'uso di so-<br />

stanze nel gruppo di appartenenza, nei propri gen<strong>it</strong>ori e l'aver avuto dei problemi con la legge. I fattori<br />

protettivi sono principalmente: avere dei buoni risultati scolastici, essere impegnati in attiv<strong>it</strong>à dopo-<br />

scuola ed avere dei solidi legami affettivi familiari. Gli studi iniziali consentirono di valutare la salute psi-<br />

chica mediante dei semplici cr<strong>it</strong>eri come l'adattamento sociale e lo stato psicologico. Per misurare l'adat-<br />

94


tamento sociale alla scuola i ricercatori utilizzarono gli stessi parametri usati degli insegnanti cioè il com-<br />

portamento del bambino in classe, la sua intelligenza (misurata con test specifici) e le risposte a doman-<br />

de standard che misurano l'adattamento scolastico e sociale. Lo stato psicologico venne determinato sul-<br />

la base di una serie di cr<strong>it</strong>eri tra cui la presenza o meno di sintomi psichici, di comportamenti anomali ed<br />

il<br />

livello <strong>della</strong> auto-stima di base. Due importanti comportamenti nella prima infanzia vennero correlati<br />

con l'uso di sostanze<br />

in una fase successiva <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a: la timidezza (descr<strong>it</strong>ta dagli insegnanti come la<br />

tendenza dell'alunno a stare da solo, avere pochi amici, essere silenzioso durante le lezioni) e l'aggressi-<br />

v<strong>it</strong>à (descr<strong>it</strong>ta come la tendenza ad essere coinvolti in risse e non rispettare le regole). Timidezza e ag-<br />

gressiv<strong>it</strong>à si dimostrarono come i due fattori più importanti nel predirre un comportamento da abuso di<br />

sostanze. La timidezza e l'aggressiv<strong>it</strong>à sono sintomi di uno scarso adattamento sociale e come tali vanno<br />

del tutto distinti dall'ansia e <strong>della</strong> depressione.<br />

CAPIRE LE DIFFERENZE TRA MASCHI E FEMMINE<br />

Le relazioni reciproche tra timidezza ed aggressiv<strong>it</strong>à complicano la probabil<strong>it</strong>à che gli adolescenti hanno<br />

di diventare tossicodipendenti. Tra i maschi l'aggressiv<strong>it</strong>à favorisce il comportamento d'abuso mentre la<br />

timidezza, al contrario, lo riduce. La contemporanea presenza di sintomi attribuibili sia all'aggressiv<strong>it</strong>à<br />

che alla timidezza conferisce il massimo rischio rispetto alla presenza di uno dei due fattori singolarmen-<br />

te. L'aggressiv<strong>it</strong>à nei maschi è spesso associata con l'incapac<strong>it</strong>à a mantenere la concentrazione per pe-<br />

riodi sufficienti a svolgere con prof<strong>it</strong>to i comp<strong>it</strong>i scolastici. Nelle femmine la s<strong>it</strong>uazione è completamente<br />

diversa, né l'aggressiv<strong>it</strong>à, né la timidezza né tantomeno problemi di concentrazione hanno alcuna rela-<br />

zione con la tendenza ad usare droghe in un secondo momento.<br />

Secondo<br />

alcuni studiosi, la timidezza e l'aggressiv<strong>it</strong>à potrebbero essere meno importanti per le ragazze<br />

perché<br />

i gruppi di riferimento sono, per loro, più piccoli e vengono considerati meno importanti. Queste<br />

differenze di genere (maschile o femminile) devono essere tenute in grande considerazione<br />

e non esclusi<br />

a priori come si tendeva a fare in passato.<br />

All'età di 16-17 anni le ragazze usano una quant<strong>it</strong>à inferiore di<br />

birra, vino, liquori, marijuana ed altre droghe<br />

illegali rispetto ai loro coetanei maschi, ma non usano me-<br />

no tabacco. All'interno di entrambi i gruppi,<br />

maschi o femmine con i punteggi intellettivi più alti e le mi-<br />

gliori risposte ai test att<strong>it</strong>udinali scolastici<br />

tendevano ad abusare di birra, vino, superalcolici e marijuana<br />

10 anni più tardi. In genere i bambini che sono più "pronti" ed adatti alla scuola sono anche quelli più<br />

preparati a sperimentare le droghe. Lo stato <strong>della</strong> salute psicologica e le relazioni intrafamiliari giocano<br />

un ruolo essenziale per le ragazze. Le<br />

madri hanno un importante effetto sulla salute psicologica delle<br />

loro figlie ma non dei loro figli maschi. Le aspettative materne e la salute psichica <strong>della</strong> madre sono i fat-<br />

tori protettivi più validi contro l'abuso di sostanze nelle ragazze, dieci anni più tardi. Le ragazze con solidi<br />

rapporti affettivi all'interno <strong>della</strong> famiglia tendono ad usare meno sostanze di quelle che provengono da<br />

famiglie in crisi, ma la stessa s<strong>it</strong>uazione non è valida per i loro fratelli per i quali l'aggressiv<strong>it</strong>à rimane<br />

uno dei comportamenti pred<strong>it</strong>tivi più importanti dell'abuso di cocaina.<br />

95


COSA DIRE, COSA FARE<br />

Altre ricerche, come quella di Jud<strong>it</strong>h Brook<br />

<strong>della</strong> Mt. Sinai School of Medicine, hanno<br />

rivolto la loro attenzione ai fattori e alle va-<br />

riabili sia di rischio che protettive presenti<br />

sin dalla prima infanzia che potrebbero fa-<br />

vorire o impedire uso e abuso di droghe da adulti. Ancora una volta i fattori di rischio individuati sono<br />

l'aggressiv<strong>it</strong>à, la disobbedienza, gli scatti d'ira, la tendenza a ignorare i regolamenti, i tratti sociopatici,<br />

l'ev<strong>it</strong>amento delle responsabil<strong>it</strong>à, l'uso di sostanze tra i propri amici e la presenza di sostanze illec<strong>it</strong>e in<br />

famiglia (abuso in uno o entrambi i gen<strong>it</strong>ori di alcool o droghe) e problemi con la polizia. I bambini di<br />

questo studio sono stati suddivisi in tre fasi: infanzia (5-10 anni), prima adolescenza (13-18 anni) e ado-<br />

lescenza avanzata (15-20 anni). Le interazioni tra i fattori di rischio vengono confermate anche in questo<br />

caso, in particolare l'aggressiv<strong>it</strong>à nei primi anni se combinata con la sociopatia <strong>della</strong> famiglia d'origine e<br />

l'uso di droghe nel gruppo di coetanei è altamente pred<strong>it</strong>tiva di comportamenti d'abuso; mentre l'asten-<br />

sione dalle droghe nella prima adolescenza in combinazione con una stabil<strong>it</strong>à familiare e la presenza di<br />

comportamenti socialmente adeguati è la combinazione<br />

più favorevole per una successiva astensione<br />

dalle<br />

sostanze d'abuso. L'uso di alcol o droghe nei gen<strong>it</strong>ori aumenta la frequenza dell'uso delle stesse<br />

sostanze anche nei loro figli. Paradossalmente i gen<strong>it</strong>ori<br />

tossicodipendenti sono quelli più rigidi a parole<br />

nell'educazione dei loro figli. Essi spesso si rivolgono ai loro figli dicendo: "Fai quello che ti dico e non<br />

quello che vedi fare a me", eppure questo tipo di affermazioni che possono avere un qualche valore nel-<br />

la prima adolescenza, quando i figli ancora s'identificano nei loro gen<strong>it</strong>ori, sono del tutto inutili nella ado-<br />

lescenza avanzata quando la famiglia perde il suo ruolo di controllo e quando i gen<strong>it</strong>ori diventano, trami-<br />

te il loro comportamento, un fattore di rischio aggiuntivo per i ragazzi. I fattori protettivi sono: la ten-<br />

denza ad avere delle mete da raggiungere, l'impegno sociale o religioso, le solide relazioni familiari e la<br />

aspirazione a diventare qualcuno od avere dei modelli di riferimento. Ciò significa ottenere buoni risultati<br />

scolastici, avere dei buoni rapporti con i propri fratelli e sorelle,<br />

occupare la giornata in attiv<strong>it</strong>à dopo-<br />

scuola (sport, chiesa e gruppi di riferimento dove non si usino droghe). Molti di questi ragazzi non solo<br />

non usano droghe ma diventano delle persone di successo. Lo studio fa rilevare come sia stato forse un<br />

errore concentrare la nostra attenzione solo sugli adolescenti a rischio senza occuparci di quelli che non<br />

hanno mai avuto problemi di droga perché anche loro avrebbero potuto insegnarci qualcosa di altrettan-<br />

to importante. Attualmente sono sotto osservazione i figli e le figlie dei soggetti originariamente intervi-<br />

stati nel 1970. Questi bambini hanno oggi in media 2 o 3 anni. Essi mostrano già chiaramente dei tratti<br />

di personal<strong>it</strong>à e caratteristiche familiari, tra cui alcuni dei fattori di rischio sopraelencati, che predicono<br />

l'abuso di droghe.<br />

96


L'IMPORTANZA DEI RAPPORTI FAMILIARI<br />

Un altro filone di ricerca si è concentrato sullo studio dei bambini e degli adolescenti in<br />

piccole comun<strong>it</strong>à rurali dell'Oregon. Hyman Hops ed i suoi collaboratori dell'Oregon<br />

Research Inst<strong>it</strong>ute stanno seguendo da 10 anni, 500 soggetti di età compresa, al<br />

momento delle<br />

prime interviste, tra gli 11 ed i 15 anni. Nel 90% dei casi la progressione<br />

nell'uso di sostanze è stata la<br />

seguente: astinenza, alcool, tabacco, marijuana e droghe<br />

pesanti. L'uso più elevato di sostanze avviene tra<br />

i 13 ed 14 anni quando gli adolescenti passano dalla<br />

scuola media alla scuola superiore. L'uso di sostanze da parte dei gen<strong>it</strong>ori compreso il tabacco è, anche<br />

in questo caso, uno dei fattori di rischio associato<br />

con l'uso di droghe nei figli. <strong>Il</strong> comportamento dei pa-<br />

dri bev<strong>it</strong>ori ha un impatto negativo sia sui figli<br />

maschi che sulle femmine, maggiore rispetto a quello del-<br />

le madri bev<strong>it</strong>rici il cui cattivo esempio vale solo sui figli nella primissima adolescenza e forse anche me-<br />

no (sino ai 14 anni). Questa ricerca ha evidenziato come gen<strong>it</strong>ori che fumano e bevono aumentano nei<br />

loro figli il rischio di abuso non solo di tabacco ed alcol ma anche di altre sostanza illec<strong>it</strong>e. Confl<strong>it</strong>ti all'in-<br />

terno <strong>della</strong> famiglia e la scarsa capac<strong>it</strong>à di confrontarsi e risolvere i problemi di tutti i giorni sono associa-<br />

ti con un netto aumento del rischio di abusare droghe nei ragazzi che hanno difficoltà nel rapporto con i<br />

loro gen<strong>it</strong>ori e/o nell'affrontare i momenti di crisi. La scarsa coesione familiare e l'uso di sostanze tra gli<br />

amici più cari è pred<strong>it</strong>tivo dei livelli (tipo e quant<strong>it</strong>à) iniziali dell'abuso di droghe. Una buona relazione<br />

familiare può rappresentare un ottimo ostacolo contro la tendenza dei giovani tra i 13 ed i 23 anni a spe-<br />

rimentare le sostanze anche sotto l'influenza di amici tossicodipendenti. La pressione ad usare sostanze<br />

d'abuso è viceversa molto più forte e pericolosa nella prima infanzia, tanto da suggerire, in un'opera di<br />

prevenzione efficace, controlli costanti sui gruppi di coetanei sin dai primi anni di v<strong>it</strong>a sociale (4-10 anni).<br />

Tutti gli studi concordano comunque sulla necess<strong>it</strong>à di poter contare su forti e sane relazioni familiari per<br />

contrastare l'influenza che i giovani eserc<strong>it</strong>ano a vicenda l'uno sull'altro per quanto riguarda le prime e-<br />

sperienze di droga.<br />

ALCOOL<br />

“Al primo bicchiere l'uomo beve il vino, al secondo bicchiere il vino beve il vino, al terzo<br />

bicchiere il vino beve l'uomo" proverbio orientale.<br />

ll fatto che l'alcol sia legale non lo espelle dalla categoria droghe e proprio il fatto che in Italia, in special<br />

modo, ci sia una tradizione millenaria di consumo e produzione di alcolici ci spinge a essere più preoccu-<br />

pati per come si consuma una sostanza che viene percep<strong>it</strong>a come innocua e innocua non è. Si presenta<br />

sempre sotto forma di bevanda, una cultura millenaria ha fatto sì che si produca e consumi in migliaia di<br />

forme e occasioni. Derivato generalmente da fermentazione o distillazione, il contenuto del principio atti-<br />

vo è indicato in gradi.<br />

97


EFFETTI RICERCATI<br />

Sensazione<br />

di ebbrezza e leggerezza, aumento <strong>della</strong> loquac<strong>it</strong>à. Maggiore att<strong>it</strong>udine alla socievolezza, al-<br />

legria.<br />

RISCHI<br />

Si rischiano gastr<strong>it</strong>i, ulcere, epat<strong>it</strong>i, cirrosi; si stima che l'alcol in Italia causi 17.000 decessi l'anno (tra<br />

cirrosi, tumori, incidenti stradali e suicidi). Produce dipendenza, fisica e mentale, dopo un periodo di a-<br />

buso prolungato, (ci si arriva più facilmente di quanto pensi). È possibile allora che al mattino si avverta-<br />

no sintomi di mancanza <strong>della</strong> sostanza, tremori alle mani e <strong>della</strong> lingua, crampi, nausea, ansia, irr<strong>it</strong>abili-<br />

tà; questi sintomi scompaiono dopo l'assunzione di bevande alcoliche.<br />

SOCIALMENTE<br />

Essendo legale, l'alcol è la droga che, con caffeina e nicotina, vediamo e usiamo con più facil<strong>it</strong>à e fre-<br />

quenza; in molti r<strong>it</strong>i sociali, dall'aper<strong>it</strong>ivo serale al matrimonio. La sensazione di disinibizione provocata<br />

dagli alcolici viene utilizzata come facil<strong>it</strong>atore delle relazioni sociali e la sensazione di calore lo fa assimi-<br />

lare a una sostanza energetica. La scoperta degli alcolici si accompagna spesso alla sorpresa di scoprirsi<br />

una personal<strong>it</strong>à diversa. L'abuso di alcol, determinato sia dalla quant<strong>it</strong>à che dalla frequenza d'uso, porta<br />

spesso a non percepire i danni sociali che questa ab<strong>it</strong>udine può provocare.<br />

Spesso si diviene petulanti o scocciatori, violenti e l<strong>it</strong>igiosi, sbruffoni o piagnoni, rovinando amicizie, a-<br />

mori e matrimoni. <strong>Il</strong> bev<strong>it</strong>ore acquisisce velocemente l'ab<strong>it</strong>udine e se non si dà una regolata diviene fa-<br />

cilmente dipendente. Percepisce la propria capac<strong>it</strong>à di sopportare le bevande alcoliche come molto alta,<br />

ma in realtà dopo poche assunzioni rischia di perdere il controllo del sé, combinando spesso un mare di<br />

stupidaggini.<br />

PRECAUZIONI<br />

In primo luogo sottolineiamo la difficoltà di controllare gli effetti dell'alcol, soprattutto se non si ha la<br />

consapevolezza di doverli controllare. Anche nelle esperienze quotidiane si può facilmente distinguere il<br />

tipico alticcio, che appare con le caratteristiche da "EFFETTI ricercati", dall'ubriaco perso che diventa pe-<br />

tulante,<br />

noioso, aggressivo ecc… La prima precauzione, come sempre, è la moderazione. Andare troppo<br />

oltre<br />

non è una brillante idea: finire la sera a vom<strong>it</strong>arsi sulle scarpe è già un po' troppo oltre. Quando si<br />

beve<br />

è bene accompagnare con del cibo. Ev<strong>it</strong>ate i superalcolici. Le distorsioni percettive dell'ubriaco sono<br />

intense,<br />

la sensazione di pericolo e di veloc<strong>it</strong>à ridotta. L'alcol causa migliaia di morti e di menomati per-<br />

manenti ogni anno. Riflettete sul fatto che non solo potete danneggiare<br />

voi stessi, ma anche chi da voi si<br />

fa accompagnare, o chi ha la sfortuna di incontrarvi sulla strada. Chi ha bevuto molto non deve fidarsi<br />

<strong>della</strong> sensazione di essere in grado di gestire la s<strong>it</strong>uazione: soprattutto non deve guidare veicoli. Non sa-<br />

l<strong>it</strong>e su di un'auto guidata da una persona ubriaca. Attenzione a non mescolare diversi tipi di alcolici e a<br />

non mescolare alcolici con altre droghe: gli effetti non sono sempre prevedibili e desiderabili.<br />

98


ANFETAMINA<br />

Le anfetamine sono state introdotte negli anni ’30 come decongestionanti nasali e furono sub<strong>it</strong>o notate<br />

per la loro capac<strong>it</strong>à di diminuire l’appet<strong>it</strong>o e il senso <strong>della</strong> fatica e di<br />

incrementare in senso globale la<br />

prestazione fisica. Sono considerate, per il loro relativo basso costo, la “cocaina dei poveri”. <strong>Il</strong> loro effet-<br />

to è molto<br />

simile a quello <strong>della</strong> cocaina: in alcuni studi i pazienti sottoposti agli esperimenti non sono riu-<br />

sc<strong>it</strong>i a distinguere se veniva loro iniettata anfetamina o cocaina.<br />

La principale differenza rispetto alla co-<br />

caina è la maggiore durata dell’azione. Le anfetamine sono potenti farmaci simpaticomimetici sia per il<br />

sistema nervoso centrale che per quello periferico. L’intossicazione acuta da anfetamine è assai simile a<br />

quella descr<strong>it</strong>ta per la cocaina. Le anfetamine sono state usate in passato non lontano dagli studenti e<br />

dagli sportivi per cercare di aumentare la capac<strong>it</strong>à di attenzione e di concentrazione e per diminuire la<br />

fatica dello studio. Si trovano ancora in commercio sotto forma di anoressizzanti.<br />

EFFETTI RICERCATI<br />

Gli effetti ricercati sono: stimolazione simpatica, gratificazione, effetto risvegliante ed euforizzante, ste-<br />

reotipie (cioè movimenti ripet<strong>it</strong>ivi) e, per abuso continuato, deliri e psicosi. Favoriscono una maggiore vi-<br />

vac<strong>it</strong>à dell’ideazione e delle associazioni concettuali, nonché la capac<strong>it</strong>à di concentrazione e di attenzio-<br />

ne. Esaltano l’umore fino all’euforia; eliminano la sensazione di stanchezza, di sonno e di fame, permet-<br />

tendo prestazioni fisiche e psichiche oltre le reali possibil<strong>it</strong>à individuali. L’incremento è completamente<br />

momentaneo e artificioso infatti le prestazioni intellettuali migliorano solo apparentemente e, cessato<br />

l’effetto <strong>della</strong> droga, compare la sensazione di down, per cui la persona che ne ha fatto uso si sente<br />

svuotata, priva di volontà e di capac<strong>it</strong>à di agire.<br />

CONSEGUENZ E NOCIVE<br />

Le conseguenze sono spesso letali. La soppressione <strong>della</strong> sensazione di fatica induce il consumatore a<br />

superare i lim<strong>it</strong>i <strong>della</strong> resistenza allo sforzo, con conseguente pericolo<br />

di collasso fisico e psichico, fino ad<br />

arrivare al decesso. I fenomeni di ecc<strong>it</strong>amento provocato dall’uso protratto di anfetamine sono sempre<br />

segu<strong>it</strong>i da uno stato di prostrazione fisica e di depressione psichica con apatia e abulia a volte così pro-<br />

fonde da indurre al suicidio. Complicanze frequenti sono alterazioni dei vasi sanguigni ed emorragie.<br />

SOCIALMENTE<br />

La sensazione iniziale di potenza, di accresciuta lucid<strong>it</strong>à sensoriale con stimoli sessuali di ogni tipo, pro-<br />

vocano nell’assuntore un’ecc<strong>it</strong>azione e un’aggressiv<strong>it</strong>à non motivata. Nascono spesso manifestazioni di<br />

teppismo. Le imprese deluttuose sono compiute più per bravate che per procurarsi denaro o altri van-<br />

taggi.<br />

99


INTOSSICAZIONE CRONICA<br />

Sul<br />

versante psichico c’è una vasta sintomatologia; possono comparire:<br />

• quadri paranoici con idee deliranti di persecuzione;<br />

•<br />

allucinazioni visive;<br />

• allucinazioni ud<strong>it</strong>ive;<br />

• allucinazioni microzoopsichiche (si ha la sensazione di essere invasi da animaletti che scavano nella<br />

pelle);<br />

• comportamento violento (spesso per fuggire a fantomatici insegu<strong>it</strong>ori);<br />

• depressione del tono dell’umore.<br />

Sul versante fisico:<br />

• secchezza delle fauci;<br />

• riduzione dell’appet<strong>it</strong>o;<br />

• aumento del respiro del batt<strong>it</strong>o cardiaco, <strong>della</strong> pressione arteriosa;<br />

•<br />

dilatazione <strong>della</strong> pupilla;<br />

• aumento <strong>della</strong> temperatura corporea;<br />

• sudorazione intensa;<br />

• cefalea;<br />

• visione confusa e vertigini.<br />

Con dosaggi elevati o con quant<strong>it</strong>à basse ma in soggetti ipersensibili si arriva al collasso e alla morte.<br />

• Bustina con percentuale troppo alta di eroina;<br />

• Diminu<strong>it</strong>a tolleranza dopo periodo di astinenza;<br />

• Iperdosaggio accidentale;<br />

• Ipersensibil<strong>it</strong>à individuale.<br />

In<br />

caso di overdose il tossicodipendente presenta uno stato soporoso (fino al coma), ipotermia, bradi-<br />

cardia e diminuzione <strong>della</strong> frequenza degli atti respiratori che può giungere a 1-4 per minuto. <strong>Il</strong> decesso<br />

avviene nella maggior parte dei casi o per edema polmonare o per arresto respiratorio.<br />

EFFETTI A LUNGO TERMINE<br />

Decadimento delle condizioni generali per diminuzione dell’appet<strong>it</strong>o e irrazional<strong>it</strong>à dell’alimentazione. Le<br />

scadenti condizioni fisiche, la mancanza di sonno, lo stile di v<strong>it</strong>a irregolare conducono ad un’aumentata<br />

suscettibil<strong>it</strong>à<br />

alle malattie.<br />

SINDROME DI ASTINE NZA<br />

Stanchezza, sonno lungo ma disturbato, irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, fame spropos<strong>it</strong>ata, depressione profonda, ecc<strong>it</strong>azione<br />

violenta.<br />

100


COCAINA<br />

Si presenta sotto forma di polvere bianca. Deriva per lo più dalle foglie <strong>della</strong> pianta <strong>della</strong> coca ma è pro-<br />

dotta<br />

anche sinteticamente. Si può trovare in tre diverse forme: cloridrato di cocaina, base libera e<br />

crack. Inoltre alcuni prodotti di<br />

trasformazione come la pasta, la masa, e il basuco, sono usati in America<br />

Meridionale.<br />

La base libera, free-base, è entrata in uso negli Stati Un<strong>it</strong>i intorno agli anni Settanta, si ot-<br />

tiene sempre dal cloridrato, al quale si aggiungono: bicarbonato di sodio, idrato di ammonio e acqua. <strong>Il</strong><br />

tutto è portato ad ebollizione e poi filtrato per ottenere i "fiocchi". Oppure, sempre dal cloridrato, si può<br />

arrivare alla stessa formula con solventi infiammabili<br />

ma durante l’operazione si possono verificare incendi<br />

o esplosioni. Anche il crack è a base libera ma è molto<br />

meno costoso. E' arrivato in California nel 1981 e si è<br />

diffuso rapidamente negli Stati Un<strong>it</strong>i. E' preparato<br />

direttamente dalla pasta di coca aggiungendo acqua e<br />

bicarbonato di sodio e riscaldando il tutto a 100°<br />

perché evapori. Ha praticamente soppiantato il free-base per i bassi costi di produzione<br />

e perché è di-<br />

sponibile già pronta per l'uso (cocaina di strada). La masa, o cocaina grezza, è il primo prodotto delle<br />

foglie di coca, ottenuto dopo il raccolto che vengono schiacciate prima di essere trattate con acido solfo-<br />

rico, e poi sodio bicarbonato. Quindi, si lava il miscuglio con kerosene o benzina. Si ottiene una pasta<br />

con cocaina in quant<strong>it</strong>à dal 40% fino all'80%. Da questa pasta si ottiene sia il cloridrato di cocaina sia il<br />

crack. La pasta viene anche fumata, come il basuco (consumato soprattutto dai ragazzi).<br />

EFFETTI RICERCATI<br />

S<strong>it</strong>uazione<br />

di benessere interiore, di ebbrezza euforica, con vivac<strong>it</strong>à delle percezioni e<br />

dell’immaginazione, accompagnata a ipersensibil<strong>it</strong>à emotiva. Le idee sembrano fluire rapidamente, le ca-<br />

pac<strong>it</strong>à di ragionamento e di logica appaiono accentuate,<br />

il tono dell’umore esaltato. Ogni sensazione di<br />

stanchezza pare annullata. Accentuazione <strong>della</strong> vivac<strong>it</strong>à<br />

delle senso-percezioni: i colori acquistano parti-<br />

colare vividezza, i suoni rilievi impensati.<br />

RISCHI<br />

L'intossicazione acuta è caratterizzata da ansietà, angoscia, ideazione delirante,<br />

specie persecutoria, alterazione delle percezioni: illusioni, allucinazioni a conte-<br />

nuto terrifico per lo più ud<strong>it</strong>ive e tattili. Possono manifestarsi psicosi, reazioni<br />

paranoiche, aggressiv<strong>it</strong>à, delirio. Inoltre convulsioni, disturbi cardiaci, coma e<br />

morte per fibrillazione ventricolare o per paralisi dei centri bulbari <strong>della</strong> respira-<br />

zione. L’intossicazione cronica consta di sintomi somatici e psichici. I primi sono<br />

molto vari. I più comuni sono<br />

tremori e un progressivo dimagrimento. Eczemi delle narici, rin<strong>it</strong>i e ulcera-<br />

zione del setto nasale fino alla perforazione. La sindrome psichica si manifesta con disturbi <strong>della</strong> memo-<br />

101


ia e alterazioni dell'affettiv<strong>it</strong>à, depressione del tono dell’umore, estrema irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à. A volte il cocainoma-<br />

ne<br />

si rinchiude in sé stesso, appare apatico, abulico, con progressiva perd<strong>it</strong>a di interessi e di legami fa-<br />

miliari e sociali.<br />

Le più importanti sono:<br />

COMPLICANZE DELL'ABUSO<br />

1. cardiovascolari: infarto cardiaco, crisi ar<strong>it</strong>miche, rottura di aneurismi e di arterie;<br />

2. neurologiche: emorragie cerebrali, febbre molto elevata, convulsioni;<br />

3. polmonari: edema polmonare, enfisema;<br />

4. epatiche: necrosi <strong>della</strong> parte centrale dei lobuli del fegato;<br />

5. renali: necrosi tubulare acuta, insufficienza renale;<br />

6. psichiatriche: varie sindromi deliranti paranoidee, di ecc<strong>it</strong>amento psicomo torio, pseudodemenziali e<br />

amnestiche, confusionali;<br />

7. materno-perinatali: aborti, effetti teratogeni cioè danni fetali; la sindrome<br />

di morte infantile im<br />

provvisa per soffocamento oggi non viene più attribu<strong>it</strong>a alla cocaina.<br />

FENOMENO DELLA DIPENDENZA<br />

La cocaina dà dipendenza di tipo psicologica che si manifesta nell’incapac<strong>it</strong>à a provare piacere (concetto<br />

dell’anedonìa), esiste una ragione perchè la cocaina evoca la produzione di dopamina dai centri <strong>della</strong><br />

percezione del piacere (nucleo ventromediale del mesencefalo) che rappresenta la parte meno nobile del<br />

cervello ma certamente importantissima per la conservazione del piacere dove hanno sede i centri del<br />

sesso e dell’alimentazione. Sostanza d’abuso è quella che provoca drug (seeking behaviour), cioè l’atto<br />

ossessivo-complulsivo <strong>della</strong> ricerca di droga in quanto dal nucleo ventromediale del mesencefalo vi sono<br />

proiezioni nei centri motori e, perciò, una memoria motoria associativa: il soggetto cioè r<strong>it</strong>orna<br />

con mo-<br />

vimento alla sostanza, dopo che ha appreso come procurarsi il piacere; la droga si caratterizza come so-<br />

stanza di rinforzo pos<strong>it</strong>ivo.<br />

IL TAGLIO<br />

Da un grammo di cocaina se ne possono ricavare due e, a volte, anche di più. Le sostanze usate per il<br />

taglio possono essere innocue oppure eserc<strong>it</strong>are effetti tossici. <strong>Il</strong> taglio con benzococaina è particolar-<br />

mente pericoloso se iniettata perchè è insolubile e, quindi, possibile causa di embolie. Stessi rischi di<br />

emboli se il taglio è fatto con il talco. L'aggiunta di zuccheri rende meno scintillante e più dolce la polve-<br />

re; i sali la rendono più amara e gli anestetici accrescono l'intorpidimento<br />

<strong>della</strong> lingua e delle mucosi lo-<br />

cali. L'aggiunta di anfetamine<br />

porta una sensazione di bruciore a carico <strong>della</strong> mucosa nasale e il magne-<br />

sio solfato può causare diarrea.<br />

102


SOCIALMENTE<br />

L'assunzione <strong>della</strong> cocaina, diversamente da quello <strong>della</strong> coca, non richiede un r<strong>it</strong>uale specifico. Eppure<br />

molte ricerche sottolineano l’importanza del consumo sociale, come contributo alla gratificazione e alla<br />

ricreazional<strong>it</strong>à <strong>della</strong> droga. La social<strong>it</strong>à e i r<strong>it</strong>uali del consumo compensano spesso la riduzione degli ef-<br />

fetti farmacologici perchè introducono come sost<strong>it</strong>utivi reazioni psichiche suggestive. Persino il fatto che<br />

la droga sia illegale, e che quindi comporti una trasgressione, aumenta l’effetto di piacere, per chi ama il<br />

rischio.<br />

PRECAUZIONI<br />

Oltre al danno che già di per sè dà l’abuso <strong>della</strong> sostanza, ricordiamoci di non<br />

mescolarla ad altre droghe<br />

perchè la poliassunzione di sostanze dà risultati<br />

non prevedibili e non sempre desiderabili. Stesso accor-<br />

gimento se si è sol<strong>it</strong>i bere alcool.<br />

ECSTASY<br />

Si presenta sotto forma di pastiglia, del tutto simile ad un’ aspirina. Rispetto a questa può essere più o<br />

meno grande e può avere scolp<strong>it</strong>i dei disegni sui lati. <strong>Il</strong> contenuto medio di Mdma in una compressa di<br />

ecstasy varia, in media, tra 75-150 mg. Alcune volte, in una pasticca, sono contenute altre sostanze. Dal<br />

punto di vista strutturale, L’Mdma ha le caratteristiche sia dell’anfetamina che <strong>della</strong> mescalina, che è un<br />

allucinogeno e cost<strong>it</strong>uisce la molecola più nota di un insieme di sostanze dette “entactogene” (o anche<br />

“empatogene”) per la loro azione farmacologica.<br />

EFFETTI RICERCATI<br />

I primi effetti si sentono dopo circa 30 minuti dall’assunzione <strong>della</strong><br />

pastiglie e si protraggono/ trasformano/durano dalle 4 alle 6 ore.<br />

L’ecstasy determina effetti stimolanti quali l’ecc<strong>it</strong>azione, la tachicardia,<br />

l’aumento <strong>della</strong> pressione arteriosa, l’anoressia, l’aumento <strong>della</strong> vigi-<br />

lanza, l’elevazione del tono dell’umore, la tensione dei muscoli<br />

mandibolari e mascellari, una sensazione di secchezza delle fauci. Vi sono poi effetti più generali di natu-<br />

ra neuro psichiatrica quali l’aumento apparente delle percezioni sensoriali, le dispercezioni (che possono<br />

essere sia ud<strong>it</strong>ive che visive, elementari e complesse; per esempio vedere alterati i volti dei propri com-<br />

pagni), i defic<strong>it</strong> cogn<strong>it</strong>ivi, l’andatura barcollante, la sensazione di “empatia” (il sentirsi più vicini agli altri<br />

con un aumento <strong>della</strong> tendenza alla comunicazione), e di “miglioramento <strong>della</strong> comunicazione intrapsi-<br />

103


chica” (cioè il credere di riuscire a vedere i propri problemi in una prospettiva diversa da quella ab<strong>it</strong>uale),<br />

l’abbattimento dei confini tra il Sé e il mondo esterno, la percezione alterata del tempo, l’aumento <strong>della</strong><br />

sensual<strong>it</strong>à (che non corrisponde ad un aumento delle prestazioni sessuali), l’aumento <strong>della</strong> fiducia in sé<br />

stessi,<br />

la diminuzione del senso del pericolo.<br />

RISCHI<br />

Aumenta in modo notevole il rischio di incidenti stradali.<br />

Si possono verificare anche delle manifestazioni somatiche. Può esserci un’insorgenza di ipertermia, cioè<br />

un innalzamento <strong>della</strong> temperatura , che può giungere fino ai 43° C. Questo fenomeno è facil<strong>it</strong>ato dal<br />

r<strong>it</strong>mo <strong>della</strong> danza e dalla temperatura elevata nel locale e può arrivare a determinare il decesso <strong>della</strong><br />

persona. Altre manifestazioni somatiche associate all’uso di Mdma sono legati ad un aumento grave <strong>della</strong><br />

tachicardia (fino a 180 batt<strong>it</strong>i al minuto) con conseguente ar<strong>it</strong>mia, asistolia, ipertensione, convulsioni,<br />

coma, insufficienza renale acuta. Vi sono poi manifestazioni neuropsichiatriche conseguenti all’uso di<br />

Mdma. Le conseguenze acute sono riscontr abili in quei soggetti che:<br />

• Hanno fatto un uso continuativo (settimanale);<br />

• Hanno fatto un uso eccessivo nella medesima serata.<br />

Sono stati però riscontrati casi in cui una sola assunzione di ecstasy, inger<strong>it</strong>a per curios<strong>it</strong>à, ha provocato<br />

scompensi curabili solo con l’apporto <strong>della</strong> psichiatria. Gli effetti psicopatologici conseguenti<br />

all’assunzione<br />

di Mdma sol<strong>it</strong>amente scompaiono entro le 48 ore dall’assunzione anche se è possibile ave-<br />

re<br />

flashbaks anche per alcuni mesi. In alcuni casi sono stati evidenziati effetti permanenti: attacchi di<br />

panico<br />

(persistenti per mesi dopo l’assunzione anche di una sola compressa), episodi psicotici acuti e<br />

psicosi<br />

croniche di tipo paranoideo, episodi di depressione maggiore (con l’idea del suicidio), aumento<br />

dell’aggressiv<strong>it</strong>à e dell’impulsiv<strong>it</strong>à, defic<strong>it</strong> cogn<strong>it</strong>ivi, inversione del<br />

r<strong>it</strong>mo sonno-veglia, perd<strong>it</strong>a di peso.<br />

Ci vorranno comunque alcuni anni prima che sia stabil<strong>it</strong>o il numero di disturbi psichiatrici dovuto<br />

all’Mdma, compresi depressioni e suicidi…<br />

COMPLICANZE DELL'ABUSO<br />

Quando gli effetti <strong>della</strong> pastiglia cominciano a svanire, subentrano i sintomi di “hangover”, vale a dire fa-<br />

tica, stanchezza, insonnia. A questo punto alcuni ragazzi<br />

prendono nuovamente la sostanza per ricomin-<br />

ciare a divertirsi. La dipendenza da ecstasy pare essere molto lim<strong>it</strong>ata ed è probabile che se essa esiste<br />

lo sia solo per quei soggetti che ne hanno assunto elevate quant<strong>it</strong>à.<br />

Assumere molte compresse nella<br />

medesima serata o assumerne meno ma per un lasso di tempo più lungo può determinare delle difficoltà<br />

nel ripristinare il normale livello <strong>della</strong> serotonina. L’effetto “benefico” dell’ecstasy dura dalle 4 alle 6 ore,<br />

dalla settima alla ventiquattresima ora dall’ingestione <strong>della</strong> compressa c’è un abbassamento notevole di<br />

serotonina nel corpo (che determina il tono dell’umore) e, trascorso questo lasso di tempo, tutto o quasi<br />

torna alla normal<strong>it</strong>à. Sono state individuate due circostanze in cui, però, questo non avviene, cioè quan-<br />

do:<br />

104


• Esiste una vulnerabil<strong>it</strong>à individuale. Vale a dire che se nell’anamnesi familiare esistono casi con pro-<br />

blemi psichiatrici anche una minima quant<strong>it</strong>à di Mdma può provocare danni irreversibili;<br />

• L’assunzione è ripetuta secondo le modal<strong>it</strong>à già dette (8 compresse in una sera o 1 sola per più we-<br />

ek-ends consecutivi). L’assunzione di sole 4 compresse in tutta la v<strong>it</strong>a aumenta di ben 15 volte la<br />

possibil<strong>it</strong>à di lesioni psichiatriche persistenti (per fare un paragone, si ricorda che un consumo cronico di<br />

marijuana aumenta di 6 volte il rischio di lesioni psichiatriche).<br />

SOCIALMENTE<br />

L’ecstasy è una sostanza potenzialmente molto pericolosa e che contrasta con l’immagine di “safe drug”<br />

che si può prendere tranquillamente, innocua perché non si inietta in vena, perché non si prende l’aids,<br />

perché la prendono tutti. L’ecstasy, quando non fa troppi<br />

danni a livello fisico, comunque danneggia il<br />

cervello e, spesso, ce ne si rende conto a danni ormai fatti.<br />

PRECAUZIONI<br />

Per lim<strong>it</strong>are il rischio di ipertermia è molto importante che chi assume ecstasy beva molta acqua, più di<br />

quella che si assumerebbe in una serata priva di sostanze. Anche nelle ore successive all’ingestione, si<br />

segnala un aumentato rischio di incidenti stradali. Oltre al danno che già di per sé dà l’abuso <strong>della</strong> so-<br />

stanza, ricordiamoci di non mescolarla ad altre droghe perché la poliassunzione<br />

di sostanze dà risultati<br />

non prevedibili e non sempre desiderabili. Stesso accorgimento<br />

se si è sol<strong>it</strong>i bere alcool. Ogni persona è<br />

diversa dall’altra bisogna ricordare che il benessere dato dall’ecstasy è un benessere solo apparente de-<br />

stinato a portare scompensi rilevanti nella v<strong>it</strong>a.<br />

EROINA<br />

E’ un oppiaceo derivato <strong>della</strong> morfina. <strong>Il</strong> papavero è all’origine di<br />

tutti gli oppiacei. Ce ne sono di diverse qual<strong>it</strong>à: dalla bianca alla<br />

brown<br />

sugar. <strong>Il</strong> farmaco di riferimento degli oppiodi è la morfina,<br />

potente arma analgesica isolata nel 1806 da Serturner.<br />

Comunemente però la sostanza oppiacea<br />

cui si fa più spesso riferi-<br />

mento è proprio l’eroina. L’eroina non esiste in natura; fu<br />

sintetizzata per la prima volta nel 1874 da Dresern. <strong>Il</strong> modo quasi r<strong>it</strong>uale <strong>della</strong> preparazione dell’eroina<br />

da iniettarsi consiste nello sciogliere un cucchiaino colmo d’acqua riscaldata (di sol<strong>it</strong>o con un accendino)<br />

e acidificata con acido c<strong>it</strong>rico o qualche goccia di limone la polverina bianca o, assai più spesso, bianco<br />

sporco (marroncina o grigiastra) <strong>della</strong> bustina: il miscuglio viene aspirato previa interposizione di un fil-<br />

tro, di sol<strong>it</strong>o tolto da una sigaretta, in una siringa da insulina ed iniettato in vena.<br />

105


EFFETTI RICERCATI<br />

L’eroina è, per l’assuntore ab<strong>it</strong>uale, indispensabile per non stare male. L’assunzione in vena produce ne-<br />

gli assuntori il cosiddetto flash: una sensazione di calore a tutto il corpo e di intenso piacere e dura alcu-<br />

ni secondi. <strong>Il</strong> flash, sviluppata la tolleranza alla sostanza, non si sente più come le prime volte.<br />

L’iniezione è poi segu<strong>it</strong>a da prur<strong>it</strong>o e sensazione di “spilli non dolorosi”, provoca bradicardia<br />

(rallenta-<br />

mento <strong>della</strong> frequenza cardiaca), ipotensione e tipica miosi pupillare (restringimento <strong>della</strong> pupilla).<br />

Subentra poi uno stato di piacevole ottundimento con distacco indolente dalla realtà e sonnolenza; la li-<br />

bido è notevolmente depressa. L’uso ripetuto di eroina fa sì che si sviluppi, nel tempo di una decina di<br />

giorni a qualche mese, tolleranza, per cui il tossicodipendente<br />

deve aumentare continuamente la dose<br />

per<br />

provare gli stessi effetti all’inizio, poi solo per non stare male.<br />

RISCHI<br />

Rapida assuefazione, depressione, apatia, rischio di sovradosaggio letale. Dipendenza fisica e psichica<br />

del 100 %.<br />

SINDROME DI ASTINENZA<br />

È uno stato di malattia acuta motivato dalla sospensione <strong>della</strong> droga<br />

dalla quale il soggetto è dipendente<br />

e in genere si manifesta con effetti opposti a quelli indotti dalla sostanza in questione; cessa non appena<br />

la sostanza viene nuovamente assunta oppure se si instaura un’adeguata terapia farmacologica.<br />

OVERDOSE<br />

La maggiorparte delle overdosi di eroina, mortali e non, sono causate dalla sua iniezione in vena; un mi-<br />

nor numero di decessi si registra in segu<strong>it</strong>o alla somministrazione di eroina per via nasale; la via intra-<br />

muscolare<br />

e quella sottocutanea sono responsabili di morti eroina-correlate rispettivamente dello 0,3 %<br />

e dello 0,5 %. E’ stato segnalato solo 1 caso di decesso per assunzione orale.<br />

L’overdose può avere molteplici cause:<br />

• Tentativo di suicidio;<br />

• Bustina con percentuale troppo alta di eroina;<br />

• Diminu<strong>it</strong>a tolleranza dopo periodo di astinenza;<br />

• Iperdosaggio accidentale;<br />

• Ipersensibil<strong>it</strong>à individuale.<br />

In caso di overdose il tossicodipendente presenta uno stato soporoso (fino al coma), miosi serrata e<br />

simmetrica, ipotermia, bradicardia e diminuzione <strong>della</strong> frequenza degli atti respiratori che può giungere a<br />

1-4 per minuto. <strong>Il</strong> decesso avviene nella maggiorparte dei casi o per edema polmonare o per arresto re-<br />

spiratorio.<br />

106


FARMACOLOGIA<br />

L’eroina<br />

viene assorb<strong>it</strong>a rapidamente qualunque sia la via di somministrazione, però il diverso modo di<br />

assunzione influenza significativamente la capac<strong>it</strong>à dell’eroina di causare<br />

morte e overdose. Attraversa la<br />

barriera<br />

ematoencefalica in 15-20 secondi e raggiunge livelli relativamente elevati nel cervello.<br />

<strong>Il</strong> TAGLIO<br />

Le sostanze più comunemente usate per il “taglio” sono rappresentate da zuccheri come il lattosio, glu-<br />

cosio, saccarosio o amido, da anestetici locali come lidocaina e procaina, ed anche anfetamine, caffeina<br />

e stricnina. Pressoché scomparso l’uso del talco, noto per essere causa di gravi embolizzazioni.<br />

SOCIALMENTE<br />

L’eroina rappresenta un gravissimo problema sociale e san<strong>it</strong>ario.<br />

Si è diffusa in Italia all’inizio degli anni<br />

’70, prima nelle aree industrializzate del Nord, poi in tutto il resto del Paese.<br />

L’eroina è tutt’altro che socializzante: chi decide di bucarsi è già solo e l’eroina lo rende ancora più solo.<br />

DISINTOSSICAZIONE<br />

Dopo 8-12 ore dall’ultima assunzione compaiono sudorazione, rinorrea, lacrimazione, sbadigli, stato an-<br />

sioso, incapac<strong>it</strong>à di stare fermi. Seguono midriasi, orripilazione, tremori, ag<strong>it</strong>azione, dolori addominali<br />

con vom<strong>it</strong>o e diarree, dolori muscolari (soprattutto lombari), tachicardia ed aumento <strong>della</strong> pressione ar-<br />

teriosa, eiaculazione spontanea ed orgasmo. La sindrome raggiunge l’apice dopo 2-3 giorni dall’ultima<br />

assunzione di eroina e gran parte dei sintomi scompare entro 4-6 giorni. Segue poi la sindrome da asti-<br />

nenza protratta, caratterizzata da alterazioni comportamentali <strong>della</strong> durata di qualche mese: malessere,<br />

ansia e depressione, astenia, eiaculazione precoce, insonnia e, soprattutto, da improvviso ostinato desi-<br />

derio di tornare a bucarsi che può ricomparire anche a distanza di anni. Durante questo periodo le rica-<br />

dute sono frequentissime. Spesso viene indicato come sost<strong>it</strong>uto dell’eroina un farmaco, il metadone, ad<br />

alte dosi e per un lungo periodo di tempo presupponendo che il tossicodipendente<br />

non possa stare sen-<br />

za droga. <strong>Il</strong> metadone viene consegnato presso i servizi di riferimento agli utenti che vengono, in questo<br />

modo, anche mon<strong>it</strong>orati sotto tutti i punti di vista medici.<br />

Daniele Ardizzi<br />

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