Il progetto della 2^ IGEA A - Romagnosi.it
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Presentazione<br />
Le droghe nell’antich<strong>it</strong>à 5<br />
Le nuove droghe 19<br />
Classificazione di droghe 28<br />
Effetti delle droghe 38<br />
Conseguenze delle droghe 44<br />
Le droghe e lo sport 55<br />
<strong>Il</strong> traffico delle droghe 64<br />
L’alcool e i giovani 78<br />
…..e per finire......<br />
.......La ricerca di Daniele<br />
3<br />
85<br />
2
CIAO A TUTTI!!!!!!!<br />
Siamo la II^ A dell’Ist<strong>it</strong>uto Tecnico G.D. <strong>Romagnosi</strong> che oltre<br />
a studiare matematica, econo-<br />
mia, ecc. ecc. ha deciso di trattare degli argomenti più vicini alla nostra società, dove i protagoni-<br />
sti siamo tutti noi.<br />
Lo scopo principale <strong>della</strong> nostra ricerca è stato quello di comprendere e far comprendere i pro-<br />
blemi fisici e psicologici causati dall’uso dell’alcol e delle droghe.<br />
Sono già stati fatti moltissimi progetti su questi disagi, ma noi abbiamo cer-<br />
cato di elaborare con parole nostre il materiale che abbiamo trovato, animan-<br />
do in modo piacevole e in alcuni casi anche divertente delle materie che non<br />
mettono di certo allegria.<br />
Vi inv<strong>it</strong>iamo dunque, a viaggiare all’interno del nostro <strong>progetto</strong>, perché la no-<br />
stra intenzione non è quella di giudicare chi purtroppo è caduto nella trappo-<br />
la, ma di aiutarlo e di spronarlo a reagire per venirne defin<strong>it</strong>ivamente fuori.<br />
Non perdete ulteriore tempo, tuffatevi e vedrete che una volta entrati sarà<br />
difficile fermare<br />
la vostra curios<strong>it</strong>à e la vostra voglia di sapere.<br />
BUONA LETTURA…<br />
NON ABBOCCATE!<br />
SVEGLIATEVI<br />
RAGAZZI!!!!!<br />
3
Questo <strong>progetto</strong> è stato realizzato da tutti gli studenti <strong>della</strong> II^A <strong>IGEA</strong> 2003/04, con l’aiuto<br />
e la straordinaria collaborazione <strong>della</strong> professoressa Liliana Cravedi e del professor Marco<br />
Pascucci!<br />
Qui di segu<strong>it</strong>o i nomi di chi ha dedicato<br />
il suo impegno a questa iniziativa:<br />
Jessica Agnelli<br />
Daniele Ardizzi<br />
Cristina Bernardi<br />
Elena Binelli<br />
Valerio Castignoli<br />
Danilo Contardi<br />
Flavia Coroli<br />
Cristina Di Santo<br />
Alessia Emiliano<br />
Emanuele Fanzini<br />
Karol Fiorani<br />
Andrea Foddis<br />
Cinzia Fulgosi<br />
Silvia Mauro<br />
Anna Milanese<br />
Samantha Panizzari<br />
Laura Quagliaroli<br />
Laura Riboni<br />
<strong>Il</strong>enia Rizzi<br />
Marina Roverselli<br />
Valentina Speroni<br />
Samuele Uttini<br />
R<strong>it</strong>a Visentin<br />
Sara Zanella<br />
4
Con il termine droga si indicano tutte le sostanze psicoattive, cioè<br />
quelle che hanno un effetto sul<br />
Csistema nervoso ed alterano l'equilibrio psicofisico dell'organismo.<br />
Diversi studiosi sono concordi<br />
nell'affermare che il termine droga derivi dalla parola di origine<br />
olandese droog, cioè "secco".<br />
Nella lingua <strong>it</strong>aliana il termine "droghe vate" viene tradotto "barile di sostanza secca" ovvero il mezzo<br />
con cui venivano importate. In inglese il termine drug o medical drug<br />
sta ad indicare un farmaco, se<br />
preceduto da toxic un veleno, se preceduto da psyco uno psicofarmaco,<br />
associato alla parola abuse una<br />
sostanza psicoattiva, causa di tossicomania; cioè la droga del mondo moderno.<br />
Si r<strong>it</strong>iene comunemente che l’uso e l’abuso delle droghe siano problemi<br />
tipici <strong>della</strong> società contempora-<br />
nea e che le droghe vengano usate nel tentativo di eludere le difficoltà. Le indagini storiche, etnologiche<br />
e geografiche hanno tuttavia dimostrato che la ricerca <strong>della</strong> manipolazione <strong>della</strong> coscienza,<br />
dell’alterazione degli stati <strong>della</strong> mente e del<br />
controllo del comportamento sono costanti nella storia<br />
dell’uman<strong>it</strong>à. Attualmente la maggior parte <strong>della</strong> popolazione mondiale ingerisce alcool occasionalmente<br />
e caffeina quotidianamente, una persona su tre assume ab<strong>it</strong>ualmente nicotina ed un numero inferiore,<br />
ma non trascurabile, assume tranquillanti e/o psicostimolanti, marijuana, oppiacei, allucinogeni, ecc.<br />
Da molto tempo l'uomo ha sent<strong>it</strong>o il desiderio di evadere dalla realtà per entrare in contatto con i propri<br />
avi, con le divin<strong>it</strong>à, con i m<strong>it</strong>ici fondatori <strong>della</strong> tribù e del genere u-<br />
mano o di sfuggire alle difficoltà quotidiane, alle angosce, alle paure.<br />
Nell'antich<strong>it</strong>à erano già conosciute alcune sostanze che producevano<br />
effetti particolari sull'organismo e venivano considerate come<br />
so-<br />
stanze<br />
magiche, essenziali per determinati r<strong>it</strong>i. A dirigere le cerimo-<br />
nie religiose di sol<strong>it</strong>o vi era uno sciamano, il quale racchiudeva in sé<br />
la figura del mago, del sacerdote e del medico. Egli amministrava le<br />
tecniche dell'estasi, ossia di quello stato di trance che cancella le<br />
barriere tra veglia e sonno, tra cielo e terra, tra v<strong>it</strong>a e morte. Assu-<br />
mendo una sostanza o facendola assumere ad altri lo sciamano tende un ponte tra il terreno e l'ultrater-<br />
reno.<br />
Un tempo le droghe erano utilizzate anche come efficaci rimedi per la cura di alcune malattie mentali.<br />
Oggi l'uso delle droghe si è diffuso al di fuori del campo medico ed ha perso il significato terapeutico.<br />
Ormai si ricorre ad esse con sempre maggiore frequenza nella illusione di risolvere problemi di origine<br />
psicologica, che nelle droghe trovano un<br />
sollievo temporaneo, ma mai una soluzione defin<strong>it</strong>iva.<br />
Oppio, cocaina e altre sostanze come l'hashish, sono usate da molte popolazioni fin dall'antich<strong>it</strong>à, ma so-<br />
lo da pochi decenni i trafficanti internazionali ne hanno fatto un lucroso affare con miliardi di dollari di<br />
utile annuo. L'abuso di tali sostanze e la diffusione in occidente, soprattutto dopo gli anni Sessanta, ha<br />
trasformato il fenomeno in uno dei problemi sociali più gravi.<br />
5
Esistono circa 800.000 specie di piante identificate dai botanici e circa 4.000 hanno proprietà psicoattive.<br />
Di queste circa 60 sono state in uso costante, in qualche parte del mondo, lungo tutta la storia conosciu-<br />
ta. Naturalmente alcune hanno avuto e hanno un ruolo particolarmente importante: il papavero, la ca-<br />
napa, la coca, il tabacco, il caffè, il tè, i cactus e i funghi allucinogeni e le numerose piante da cui si pos-<br />
sono ricavare bevande alcoliche.<br />
Nella notte dei tempi………<br />
Nell’isola di Taiwan in un villagg io di circa 10.000 anni fa sono state rin-<br />
venute tracce di canapa usata<br />
fin dai tempi più antichi per la tess<strong>it</strong>ura:<br />
sono stati scoperti resti di corde<br />
ricavate dalla canapa e abbiamo testi-<br />
monianza che i defunti erano<br />
avvolti in teli di canapa. Inoltre non dob-<br />
biamo dimenticare che i Cinesi<br />
inventarono la carta, ottenuta proprio dalle<br />
fibre di canapa. Intorno al III<br />
millennio a.C. la canapa venne utilizzata<br />
come farmaco, per reumatismi, malaria, beri beri e mancanza di concen-<br />
trazione. L'uso <strong>della</strong> canapa come pianta psicoattiva, invece, sembra aver<br />
avuto origine in India.<br />
Anche<br />
in Occidente resti fossili di semi e capsule di papavero risalenti al periodo del Neol<strong>it</strong>ico e all’Età del<br />
Bronzo, e quindi 4-5000 anni fa, sono stati r<strong>it</strong>rovati nelle caverne e nei villaggi lacustri in Svizzera, in<br />
Spagna, in Francia e nei bacini del Po, del Reno e del Danubio.<br />
Anche testi famosi c<strong>it</strong>ano l’utilizzo di sostanze inebrianti,<br />
come quelli di Ippocrate, Erodoto, Virgilio, Plinio<br />
e Galeno; inoltre nell’Odissea (VII sec. a.C.) si parla di<br />
l’oppio, e nella Bibbia (Antico Testamento) compare più<br />
volte il vino.<br />
Prima dell’anno 1000 d.C.<br />
un farmaco, probabilmente identificabile con<br />
L’uso di tali sostanze non interessa soltanto gli anni prima <strong>della</strong> nasc<strong>it</strong>a di<br />
Cristo ma caratterizza anche la Roma degli imperatori: l’uso di oppio e vino<br />
pare abbia accumulato, infatti, Nerone, T<strong>it</strong>o, Nerva, Traiano e Adriano. Pe-<br />
tronio ne parla descrivendo la famosa “Cena di Trimalcione”. E il grande<br />
imperatore e filosofo Marco Aurelio è probabilmente uno dei primi “tossi-<br />
codipendenti” da oppio di cui si ha notizia. Per molti anni egli assunse quotidianamente oppio sotto for-<br />
ma di theriaka (un miscuglio di sostanze), prescr<strong>it</strong>tagli dal suo medico personale Galeno, che ci ha tra-<br />
mandato particolari di questa vicenda, compreso un tentativo non riusc<strong>it</strong>o di sospensione.<br />
6
Dopo l’anno 1000 d.C.<br />
Gli alchimisti arabi scoprono la distillazione del vino<br />
e i primi “superalcolici”. Tra questi l’acqua v<strong>it</strong>ae<br />
(acqua <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a, medicina straordinaria<br />
quasi<br />
esclusivamente riservata ai ricchi a causa dell’alto<br />
costo) che presto si diffuse in Europa.<br />
Intorno al 1300 d.C.<br />
Nell’impero degli Inca (1200-1553) la coca, sacro<br />
dono del Dio Sole, è al centro del<br />
sistema sociale<br />
religioso: l’uso da parte <strong>della</strong> gente comune è<br />
strettamente collegato a occasioni particolari.<br />
In<br />
questo stesso periodo, il consumo del<br />
caffè si<br />
espande dall’Etiopia verso l’Arabia e l’attuale<br />
Yemen: dapprima è solo un medicinale, poi diventa di uso<br />
sempre più comune, utilizzato come stimolante<br />
che tiene svegli durante le lunghe veglie r<strong>it</strong>uali.<br />
Intorno al 1450-1500 d.C.<br />
L’uso del caffè in Arabia è sempre più diffuso,<br />
anche in relazione alla proibizione degli alcolici da parte<br />
delle autor<strong>it</strong>à religiose. La nasc<strong>it</strong>a delle “case<br />
del caffè” come luoghi pubblici di riunione fa nascere qual-<br />
che opposizione da parte delle autor<strong>it</strong>à islamiche:<br />
alcuni cominciano a sostenere che anche il caffè (co-<br />
me il vino) è contrario al Corano.<br />
A partire dal 1500 d.C.<br />
In Europa arrivano la coca e il tabacco dall’America, il caffè dall’Arabia, la cola dall’Africa e il tè dalla Ci-<br />
na.<br />
L’oppio e l’alcool sono in uso da secoli.<br />
vazione del papavero e la vend<strong>it</strong>a di oppio.<br />
In questo periodo, solo l’uso dell’alcool è oggetto di serie pre-<br />
occupazioni: Lutero e Calvino predicano la temperanza. Com-<br />
paiono i primi libri dedicati al problema delle bevande alcoli-<br />
che.<br />
In Cina e in India l’oppio continua ad essere il farmaco più<br />
usato contro molti disturbi e malattie, mentre non sembra an-<br />
cora diffuso l’uso puramente superfluo. Nel 1526, in India, la<br />
prima dinastia Moghul crea un monopolio di stato per la colti-<br />
Nel 1510 il caffè arriva al Cairo e nel 1525 a Costantinopoli. A La Mecca, si tenta di chiudere le “case del<br />
caffè” come centri di peccato e di sovversione, ma ogni tentativo naufraga fra sommosse e violenze. An-<br />
che il sultano di Costantinopoli tenta senza successo di proibire il caffè.<br />
7
Le pozioni magiche di maghi e streghe<br />
Durante il Medioevo si assiste ad un mutamento di atteggiamento nei confronti dell'oppio.<br />
Le conoscenze<br />
accumulate e l'uso comune nell'antich<strong>it</strong>à vengono<br />
trasmesse alla farmacopea ufficiale e nelle pratiche<br />
magiche medievali. Con la ripresa e l’ulteriore diffusione dell'uso dell'oppio, si diffuse<br />
anche la sua con-<br />
danna e proibizione, che toccò anche molte altre sostanze utilizzate per fini curativi o magico-r<strong>it</strong>uali. Es-<br />
se vennero considerate causa di male e di peccato dalla religione cristiana che andava<br />
aumentando pro-<br />
gressivamente in tutta Europa il proprio potere religioso, pol<strong>it</strong>ico ed economico.<br />
L'Inquisizione<br />
vietò la somministrazione dell'oppio in amb<strong>it</strong>o chirurgico r<strong>it</strong>enendo del tutto innaturali, e<br />
per questo motivo sospette, le sue<br />
virtù. Giovanni <strong>della</strong> Croce (medico del XVI sec.) scrisse: "solo<br />
quando il dolore sarà insopportabile e molte cose senza prof<strong>it</strong>to provate si saranno, bisogna usar li Nar-<br />
cotici, li quali<br />
o rendono il sonno stupido, o del tutto lo levano".<br />
L'azione <strong>della</strong> Chiesa nei confronti di maghi, streghe, medici e in particolare delle droghe da essi sommi-<br />
nistrate, iniziò a farsi meno importante con lo sviluppo di discipline scientifiche<br />
come la chimica,<br />
la farmacologia, la medicina.<br />
Coltivato<br />
prevalentemente nell'area dei paesi med<strong>it</strong>erranei più caldi, la Turchia in<br />
particolare, l'oppio si diffuse progressivamente<br />
in Asia. Nello stesso periodo in<br />
Europa, paradossalmente, si persegu<strong>it</strong>arono<br />
periodicamente, in maniera tanto dura<br />
quanto inefficace, le cosiddette "droghe<br />
coloniali": il caffè, il tè, il cacao, il tabacco.<br />
Dal 1553 al 1569 d.C.<br />
L’uso <strong>della</strong> coca si diffonde senza regole anche tra le classi inferiori <strong>della</strong> popolazione: dà energia e cal-<br />
ma la fame.<br />
Nel 1559 Jean Nicot descrisse le virtù medicinali del tabacco raccomandandolo per 36 diverse malattie.<br />
In Messico, Fra Bernardino di Sahagùn descrive l’uso di funghi allucinogeni (teonanàcatl) nelle cerimonie<br />
religiose.<br />
Intorno al 1575 d.C.<br />
<strong>Il</strong> Sultano in Turchia e le autor<strong>it</strong>à religiose in Arabia continuano a e-<br />
si lascia finalmente perdere: d’ora in poi, la gente potrà finalmente<br />
delle belle tasse sui consumi.<br />
Nel frattempo, l’uso<br />
del tabacco come farmaco è ampiamente<br />
approvato, ma il suo uso superfluo è ancora guardato con sospetto, finché sir Walter Raleigh non in-<br />
troduce la moda del sigaro alla corte di Inghilterra. Si hanno<br />
le prime notizie <strong>della</strong> sua coltivazione, come<br />
pianta medicinale, in Toscana e a Roma.<br />
manare sempre più inefficaci leggi di proibizione del caffè e di<br />
chiusura dei locali pubblici in cui esso viene consumato. Verso il 1600,<br />
bere caffè in santa pace, mentre i governi penseranno a incassare<br />
8
A partire dal 1600 d.C.<br />
In Inghilterra il Parlamento approva la “Legge per Reprimere l’Odioso e Ripugnante Peccato di Ubria-<br />
chezza” (1606). Anche nelle colonie inglesi in America il consumo di alcolici è molto elevato e inizia a sol-<br />
levare molta preoccupazione.<br />
<strong>Il</strong> caffè si diffonde in Inghilterra ed è consigliato come rimedio contro l’ubriachezza, ma nel mondo mu-<br />
sulmano si registrano nuovi tentativi di proibirlo.<br />
La<br />
coltivazione del tabacco si estende in Italia, in Estremo Oriente e in Nord America. L’uso inizia a solle-<br />
vare proteste: in Inghilterra,<br />
dapprima si impone una tassa fortissima, poi si è costretti ad abbassarla a<br />
causa del contrabbando e il governo invece di guadagnare ci perde…<br />
Anche in Turchia fumare tabacco è<br />
Dal 1640 d.C.<br />
sempre più di moda: secondo alcuni religiosi il<br />
divieto di fumare è<br />
sanc<strong>it</strong>o dal Corano,<br />
nonostante questo risalga a molto tempo prima<br />
dell’arrivo<br />
del tabacco nel Vecchio Mondo. <strong>Il</strong><br />
Sultano di Costantinopoli<br />
controversie intellettuali e lo proibisce.<br />
non perde tempo in<br />
In Europa il tabacco diventa<br />
una buona fonte di<br />
redd<strong>it</strong>o per i governi, in particolare in Inghilterra<br />
e in Francia.<br />
In Germania, a Lunenberg, per i fumatori<br />
c’è la pena di morte.<br />
In Russia il tabacco è attaccato come “pianta del diavolo”, e per chi fuma c’è l’esilio e la tortura; nel<br />
1674 si passa alla pena di morte ma nel 1676 le pene sono finalmente revocate.<br />
Anche in Cina e Giappone vengono presi provvedimenti contro i fumatori di tabacco soprattutto per la<br />
preoccupazione del pericolo di incendi provocati da essi.<br />
Frattanto,<br />
il caffè e le “case del caffè” si diffondono in Inghilterra, dove sono<br />
guardate con sospetto, anche su istigazione dei loro concorrenti, che sono i<br />
vend<strong>it</strong>ori di alcolici. Sorge il dubbio che in questi locali i sovversivi si riuniscono a<br />
complottare, ma alla fine le tasse sul caffè faranno comodo come tutte le altre.<br />
A noi, che leggiamo queste cose con gli occhi di oggi, sembrerà strano ma dell’oppio nessuno pare anco-<br />
ra preoccuparsi.<br />
A partire dal 1700 d.C.<br />
L’uso di alcolici continua a preoccupare in America e in Inghilterra dove si bevono soprattutto liquori;<br />
molto meno nei paesi med<strong>it</strong>erranei, dove la bevanda prefer<strong>it</strong>a è il vino.<br />
In questo periodo, in Cina si inizia a fumare l’oppio misto al tabacco e poi, con una speciale preparazio-<br />
ne, anche l’oppio da solo (fino ad allora lo si era usato solo per via orale).<br />
9
La Compagnia delle Indie, appoggiandosi anche a un fiorente contrabbando, diventa<br />
la principale forni-<br />
trice di oppio per l'immensa popolazione cinese.<br />
Intanto, in America e in Inghilterra si tenta ripetutamente di proibire l'uso di liquori.<br />
Dopo la guerra d'In-<br />
dipendenza, in America la febbre anti-alcool sale alle stelle: Benjamin Rush, medico,<br />
psichiatra e fir-<br />
matario <strong>della</strong> Dichiarazione d'Indipendenza, scrive vigorosamente contro le supposte<br />
virtù medicinali del-<br />
l'alcool. Ma il<br />
tentativo del Congresso di imporre una tassa sui liquori scatena la “ribellione del whiskey”<br />
(1794).<br />
Arriva il 1800 d.C.<br />
Nel 1803 Sertürner isola dall'oppio l'alcaloide principale, e dal nome del dio<br />
greco del sonno, lo chiama morfina. In questo periodo, l'uso di oppio in Inghil-<br />
terra si espande notevolmente, perfino per tener tranquilli i bambini, ma, a dif-<br />
ferenza<br />
dell'uso di alcolici, non provoca ancora nessun particolare allarme so-<br />
ciale.<br />
Nel 1822, le Confessioni di un mangiatore<br />
d'oppio inglese di De Quincey met-<br />
tono a fuoco il fenomeno (allora non era ancora un problema) <strong>della</strong> dipendenza<br />
fisica che compare con l'uso continuativo di questa sostanza, peraltro già noto<br />
dai tempi di Galeno. Nel Nord Europa e negli Stati Un<strong>it</strong>i sorgono i primi veri<br />
“movimenti per la temperanza” anti-alcool. Si inizia a abbandonare il tentativo<br />
di riformare la morale attraverso la persuasione e l'informazione, e si passa a<br />
considerare l'intervento repressivo.<br />
PRIMA GUERRA DELL’OPPIO<br />
A partire dal 1815 la Cina irrigidì il divieto del traffico di oppio che fece poi scattare la reazione del suo<br />
maggior trafficante, l'Inghilterra.<br />
Nel 1838 la distruzione di un carico d'oppio depos<strong>it</strong>ato dagli inglesi a<br />
Canton,<br />
fornì alla potenza coloniale il pretesto per un intervento mil<strong>it</strong>are teso a condizionare la sovran<strong>it</strong>à<br />
dell'impero<br />
cinese e ad obbligarlo, con la forza dei cannoni, ad aprirsi al commercio internazionale.<br />
La Cina si ribella e scoppia la Prima<br />
Guerra dell'Oppio (1839-42). Ma la Cina è sconf<strong>it</strong>ta e, soppian-<br />
tando la Compagnia delle Indie, il governo inglese prende direttamente il controllo del<br />
commercio.<br />
<strong>Il</strong> trattato di Nanchino del 1842 che seguì gli scontri, impose alla Cina l'apertura<br />
di cinque porti alle navi<br />
inglesi, la piena leg<strong>it</strong>tim<strong>it</strong>à dell'importazione d'oppio da parte dei commercianti br<strong>it</strong>annici<br />
e la completa<br />
cessione di Hong Kong.<br />
Contemporaneamente in Cina si commerciavano circa 180 mila casse di oppio, pari<br />
12.600.000 chilo-<br />
grammi.<br />
10
Intorno al 1850 d.C.<br />
I lavoratori indiani immigrati in Giamaica vi importano l'uso <strong>della</strong> Cannabis. Negli<br />
USA,<br />
vari preparati di Cannabis sono ampiamente usati come farmaci.<br />
Si diffonde sempre più l'uso <strong>della</strong> siringa<br />
ipodermica per iniettare morfina. Nei<br />
testi di medicina, le indicazioni per l'oppio e la morfina sono numerosissime. La<br />
dipendenza è ben nota ma ancora non solleva particolare preoccupazione: la<br />
massima parte delle persone che diventano dipendenti sono rispettabilissime<br />
signore di mezza età, che iniziano con gli oppiacei per disturbi comuni<br />
e banali. A<br />
poco<br />
a poco, anche in Europa e in USA si comincia, in ambienti ristretti (per<br />
esempio<br />
fra i marinai o fra gli immigrati dall'Oriente) a fumare oppio.<br />
SECONDA GUERRA DELL’OPPIO<br />
In Inghilterra si formò un forte movimento<br />
anti-oppio, che tuttavia non riuscì ad impedire la Seconda<br />
Guerra dell’Oppio (1856-58), cui presero parte anche Francia e Stati Un<strong>it</strong>i.<br />
<strong>Il</strong> confl<strong>it</strong>to si concluse con<br />
una nuova sconf<strong>it</strong>ta cinese e la firma, nel 1858, del trattato di Tientsin, che estendeva alla Francia e agli<br />
Stati Un<strong>it</strong>i i privilegi commerciali di cui godeva la Gran Bretagna.<br />
Intorno al 1860 d.C.<br />
Nel 1859 venne scoperta la cocaina, e infine, nel 1898, partendo dalla<br />
morfina, fu sintetizzata l'eroina.<br />
In questo periodo si sviluppò, all’interno del Decadentismo, una corrente<br />
chiamata Simbolismo: si tratta di una tendenza poetica secondo la quale<br />
la realtà, così come si manifesta nei suoi oggetti e nei fenomeni, è soltan-<br />
to apparente ed ha significati ben più complessi, ambigui e difficili da<br />
decifrare. Questa corrente nacque in Francia e i poeti che vi appartenevano venivano defin<strong>it</strong>i “simbolisti”<br />
per il loro modo di scrivere e “solipsisti” per il loro modo di vivere, infatti, al posto di protestare di fronte<br />
alle ingiustizie, restavano passivi a tutto ascoltando solo le loro sensazioni (solipsista=colui che sta da<br />
solo). Questi poeti per disancorare le sensazioni dalla realtà facevano uso di droghe; tra questi ricordia-<br />
mo Baudelaire, Verlaine, Rimbaud e Mallarmé. Tutta gente che evidentemente non pensava di<br />
commettere un atto che entro pochi<br />
anni sarebbe stato defin<strong>it</strong>o “illec<strong>it</strong>o e criminale”.<br />
Nel 1868 in Inghilterra viene passata la Legge sulla Farmacia, che riserva a chimici<br />
e farmacisti iscr<strong>it</strong>ti ai<br />
registri professionali la vend<strong>it</strong>a di oppiacei. Essendo già noto il fenomeno <strong>della</strong><br />
dipendenza, molte di<br />
queste medicine a base di oppio o morfina (mai dichiarati sull'etichetta) sono vendute come cura per la<br />
dipendenza dagli stessi oppiacei! In altre parole, se uno era dipendente da morfina<br />
e voleva smettere, si<br />
c omprava una di queste cure miracolose e sub<strong>it</strong>o guariva: perché continuava a prendere morfina cre-<br />
dendo di avere smesso. Ovviamente, non appena sospendeva la cura per un solo<br />
giorno, stava di nuovo<br />
male.<br />
11
Intorno al 1870 d.C.<br />
In Inghilterra viene sintetizzata la diacetilmorfina. Dapprima poco utilizzata,<br />
verrà molto pubblicizzata dalla Bayer una ventina di anni dopo, non solo co-<br />
me farmaco contro la tosse, ma anche per la cura dalla dipendenza da morfi-<br />
na. La Bayer inventa per la sostanza un nome più semplice e più attraente:<br />
eroina. <strong>Il</strong> successo non è strep<strong>it</strong>oso, ma il fatto che a par<strong>it</strong>à di dose l'eroina<br />
sia più efficace <strong>della</strong> morfina (e la semplic<strong>it</strong>à <strong>della</strong> sintesi) la faranno diventare, molti anni dopo, la regi-<br />
na delle droghe illegali, soprattutto dal punto di vista economico. Fino all'avvento dell'Aspirina, l'eroina fu<br />
prodotta,<br />
pubblicizzata e venduta dalla Bayer in tutto il mondo.<br />
Verso il 1875 in California e negli altri Stati <strong>della</strong> costa occidentale USA l'immigrazione cinese è in rapi-<br />
dissima cresc<strong>it</strong>a: nasce un movimento anti-cinese, che trova sub<strong>it</strong>o un buon terreno di attacco cr<strong>it</strong>icando<br />
l'ab<strong>it</strong>udine dei cinesi di fumare oppio. Negli ultimi anni del secolo le 'fumerie' americane vengono chiuse<br />
per legge: il fumo dell'oppio diventa clandestino.<br />
Contemporaneamente, l'attacco contro l'alcool si scatena: non più solo a livello locale e statale, ma an-<br />
che a livello federale, con un primo emendamento alla Cost<strong>it</strong>uzione in senso proibizionistico (1876).<br />
A fine ‘800 d.C.<br />
Nel 1884, Sigmund Freud, medico austriaco, scrisse un saggio scientifico "Sulla coca". Prescriveva la<br />
c ocaina ad amici e pazienti per la cura di malesseri fisici e psichici e per la disassuefazione da altre so-<br />
st anze. La cocaina fu largamente elogiata dall’ideatore <strong>della</strong> psicanalisi, praticata dai rappresentanti<br />
dell’Introspezione Psicolog ica, un filone del Decadentismo. Le bevande e gli elisir a base di coca si molti-<br />
plicano, vivamente raccom andati da molti medici e ben pubblicizzati come tonici e stimolanti. <strong>Il</strong> dott.<br />
Pemberton, farmacista, inventa la Coca-Cola: ha un discreto successo, ma dopo un po' vende la formu-<br />
la. L'acquirente fa uno de i grandi affari <strong>della</strong> storia, anche se nel 1903, sull'onda delle crescenti tendenze<br />
proibizionistiche, verrà spi nto a eliminare la cocaina dalla formula e a sost<strong>it</strong>uirla con caffeina.<br />
Passiamo al 1900 d.C.<br />
A parte l’oppio preparato per il fumo (proib<strong>it</strong>o in alcuni Paesi), la vend<strong>it</strong>a di<br />
preparati farmaceutici a base di canapa indiana, oppio, coca e loro derivati è<br />
ancora totalmente libera in tutto il mondo, senza necess<strong>it</strong>à di prescrizione me-<br />
dica. Nel 1906 l’Inghilterra decide di cessare il commercio dell’oppio con la Ci-<br />
na, e negli Stati Un<strong>it</strong>i, la “Legge sui Cibi e Farmaci Puri” rende obbligatorio in-<br />
dicare sull’etichetta delle medicine tutte le sostanze contenute. Oppio, morfina<br />
e cocaina praticamente scompaiono da questi prodotti, ma sono ancora liberamente venduti nelle farma-<br />
cie come tali. La cocaina (a cui si attribuiscono violenze e del<strong>it</strong>ti sessuali soprattutto fra i neri degli Stati<br />
del Sud) è la prima droga ad essere proib<strong>it</strong>a in molti stati USA. Addir<strong>it</strong>tura, i poliziotti chiedono e otten-<br />
gono armi di più grosso calibro con una strana motivazione: per poter fermare i neri (solo i neri!), così<br />
ecc<strong>it</strong>ati dalla cocaina da essere insensibili alle normali pallottole.<br />
12
Dal 1909 d.C.<br />
A Shanghai (e tre anni dopo all’Aja) sono convocate due Conferenze internazionali sul problema<br />
dell’oppio.<br />
Gli Stati Un<strong>it</strong>i ne proibiscono l’importazione se non per scopi medici e nel 1914 cessa la libera<br />
vend<strong>it</strong>a<br />
di oppio, coca e loro derivati (morfina, eroina, cocaina). Per ottenere queste sostanze occorre<br />
una ricetta medica, e i medici devono<br />
ottenere un’autorizzazione, pagare una tassa e tenere un registro<br />
delle sostanze in loro possesso. Migliaia di persone dipendenti da oppiacei, si trovano d’improvviso senza<br />
possibil<strong>it</strong>à<br />
di avere la loro sostanza. Alcuni riescono a smettere di colpo, altri pagano profumatamente<br />
medici e altri ancora ricorrono al mercato nero. Inizia così, molto rapidamente, la fortuna<br />
dei contrab-<br />
bandieri e dei trafficanti.<br />
Intorno al 1915 d.C.<br />
Nel<br />
1917 la Finlandia delibera la proibizione degli alcolici, mentre in Svezia le vend<strong>it</strong>e di alcolici vengono<br />
lim<strong>it</strong>ate.<br />
Viene proib<strong>it</strong>a l’importazione<br />
di canapa indiana negli USA, salvo che per scopi medici.<br />
Nel gennaio 1919 viene<br />
approvato il XVIII emendamento alla Cost<strong>it</strong>uzione degli Stati Un<strong>it</strong>i, che prevede<br />
la proibizione degli alcolici<br />
a partire dal 1920. Inizia il Proibizionismo, che non avrà però lunghissima v<strong>it</strong>a.<br />
Verrà infatti revocato<br />
nel 1933 dopo essersi dimostrato inutile e pericoloso.<br />
Attorno al 1925<br />
d.C.<br />
In questo periodo, molti stati USA proibiscono le sigarette (di tabacco), introdotte<br />
dall'Europa al tempo <strong>della</strong> Guerra Civile. Ma questa proibizione non dura a lungo.<br />
Vengono introdotte sul mercato sigarette più leggere (sub<strong>it</strong>o accettate anche dalle<br />
donne), e tutti gli stati aboliranno la proibizione entro il 1927. Nel 1924 gli USA<br />
proibiscono la produzione e l'importazione di eroina, la droga che sta diventando<br />
prevalente sul mercato clandestino. Gli Stati Un<strong>it</strong>i, fra il 1924 e il 1950, riusciranno a<br />
farne vietare la produzione e l'uso medico in quasi tutto<br />
il mondo. L'Inghilterra<br />
resisterà a questa imposizione e continuerà a usare l'eroina nella normale terapia del dolore.<br />
<strong>Il</strong> Rapporto del Canale di Panama afferma che l'uso di canapa non è pericoloso o dannoso alla salute, e<br />
sconsiglia ogni divieto per i mil<strong>it</strong>ari <strong>della</strong> zona del canale. Tuttavia inizia una vera e propria campagna di<br />
stampa contro la marijuana, l'erba assassina, finché nel 1937 passa una legge che ne stabilisce di fatto<br />
la proibizione. Non cambia le cose neanche<br />
con un’ultima relazione, il famoso Rapporto La Guardia<br />
(1944),<br />
commissionato dal sindaco di New York, che ristabilisce la ver<strong>it</strong>à scientifica sulla canapa: ormai<br />
la discriminazione è avvenuta<br />
ed è difficile cambiare il pensiero <strong>della</strong> gente.<br />
Nel 1926 in Inghilterra, il Rapporto Rolleston dichiara che l'uso non-medico di oppiacei è sotto controllo<br />
e che non sono quindi richieste leggi più restr<strong>it</strong>tive. I medici inglesi sono liberi di continuare a prescrive-<br />
re oppiacei (e altre sostanze, come la cocaina) secondo il loro giudizio professionale. Nel periodo 1925-<br />
13
29 la Svizzera divenne il primo produttore mondiale di eroina, esportandone più di 10 tonnellate, vale a<br />
dire un terzo <strong>della</strong> produzione mondiale.<br />
<strong>Il</strong> dopoguerra<br />
Arriva la II Guerra Mondiale ma le cose non cambiano più di tanto: l'uso di oppio resiste in Asia, ma in<br />
India<br />
passano leggi restr<strong>it</strong>tive a partire dal 1947, mentre, al contrario, i controlli sulla distribuzione e il<br />
consumo dell'oppio vengono abol<strong>it</strong>i<br />
a Hong Kong, nell'Indocina francese, in Iran e in Thailandia. L'oppio<br />
diventa in tutto il mondo, salvo<br />
le aree tribali del Triangolo d'oro fra Thailandia, Laos e Birmania, una<br />
droga illec<strong>it</strong>a. Le fumerie diventano<br />
clandestine. La coltivazione <strong>della</strong> coca e l'uso tradizionale delle foglie<br />
restano invece lec<strong>it</strong>i in Perù e Bolivia,<br />
per l'opposizione dei governi a un proibizionismo stretto. In Messi-<br />
co, vengono riscoperti dalla scienza<br />
occidentale, dopo 400 anni di oblio, i funghi allucinogeni.<br />
Arrivano gli anni ’60<br />
Gli Stati Un<strong>it</strong>i, dopo aver conosciuto il boom del consumo (su prescrizio-<br />
ne medica) di barb<strong>it</strong>urici, anfetamine e tranquillanti, fra gli adulti, pas-<br />
sano attraverso il boom dei consumi di marijuana e allucinogeni (come<br />
l'LSD, che verrà proib<strong>it</strong>o nel 1967) fra i giovani. L'allarme sociale dagli<br />
USA rimbalza<br />
in Europa e nel resto del mondo. Le mode americane<br />
vengono sub<strong>it</strong>o esportate.<br />
Alla<br />
restrizione del consumo di barb<strong>it</strong>urici si risponde con un aumento incredibile dei consumi di tranquil-<br />
lanti: questi diventano i farmaci più prescr<strong>it</strong>ti<br />
e il più grande affare <strong>della</strong> storia del commercio legale dei<br />
“farmaci”.<br />
Alla successiva restrizione <strong>della</strong> produzione e <strong>della</strong> prescrizione di anfetamine<br />
(che passano nella lista<br />
delle sostanze "controllate" nei primi anni '70) si risponderà, invece, con un<br />
<strong>della</strong> vend<strong>it</strong>a clandestina <strong>della</strong> cocaina.<br />
Tra gli anni ’70 e gli anni ’80<br />
Mentre<br />
gli USA chiedono (1989) alla Colombia di collaborare nella lotta al<br />
narcotraffico, si assiste al crollo dei prezzi internazionali del caffè, una delle<br />
voci lec<strong>it</strong>e più importanti<br />
dell'economia colombiana, e uno dei prodotti con<br />
cui l'ONU vuol sost<strong>it</strong>uire<br />
le colture di coca.<br />
L’ecstasy (MDMA) fa la<br />
sua timida comparsa sul mercato delle sostanze “ri-<br />
creative” e in pochi anni verrà<br />
proib<strong>it</strong>a; nonostante questo diventerà con-<br />
sumo di massa.<br />
boom <strong>della</strong> produzione e<br />
14
Gli anni ’90<br />
Gli USA di Clinton, e poi di Bush, continuano la guerra alla droga.<br />
In Italia, la droga è sempre<br />
vietata.<br />
In questi anni, solo l'Inghilterra e soprattutto l'Olanda seguono pol<strong>it</strong>iche permissi-<br />
ve.<br />
L'uso medico <strong>della</strong> Cannabis viene richiesto attraverso una serie<br />
di referendum in<br />
alcuni ambienti degli USA. In Inghilterra, Canada, Germania e USA, alcuni medici<br />
avviano studi sul possibile<br />
uso <strong>della</strong> canna-<br />
bis nella cura di malattie come l’AIDS e la sclerosi<br />
multipla. <strong>Il</strong><br />
consumo di cannabis in Olanda (dove dagli<br />
anni settanta è<br />
possibile acquistarne e consumarne legalmente piccole quant<strong>it</strong>à) è<br />
pressappoco pari a quello degli Stati Un<strong>it</strong>i,<br />
dove la sostanza è<br />
proib<strong>it</strong>a.<br />
Attualmente<br />
in diversi paesi occidentali, tra cui anche la Svizzera,<br />
la canapa indiana sta riscuotendo nuovamente un certo interesse,<br />
per<br />
le applicazioni in amb<strong>it</strong>o medico.<br />
Un<br />
po' ovunque sono oggi sorti movimenti che, al motto di<br />
"Legalize-<strong>it</strong>",<br />
ne chiedono la legalizzazione.<br />
15
Pol<strong>it</strong>ica e proibizionismo:<br />
Vasco contro Fini<br />
“È come dire che bere un bicchiere di vino porta all'alcolismo”, rispondono alcuni<br />
famosi cantanti alle supposizioni del governo che l'uso di marijuana potrebbe<br />
portare al consumo <strong>della</strong> eroina. Questo potrebbe succedere se le persone<br />
r<strong>it</strong>enessero che non c'è differenza tra le "droghe pesanti e quelle leggere". È<br />
corretto informare la popolazione sulle proprietà delle varie droghe, sulle loro<br />
caratteristiche, sulla loro pericolos<strong>it</strong>à e sul la dipendenza fisica e psicologica che<br />
inducono. La gente oggi accetta normalmente in Italia la vend<strong>it</strong>a e l'utilizzo degli<br />
alcolici, nonostante questi siano pericolosi forse più <strong>della</strong> marijuana, e che causano molti incidenti stra-<br />
dali, danni all’organismo e possano indurre un comportamento violento<br />
in coloro che hanno l'ab<strong>it</strong>udine di<br />
"alzare il gom<strong>it</strong>o". Oggi è legale, in Italia, acquistare alcolici, mentre è illegale l’acquisto di marijuana.<br />
Domani le leggi potrebbero cambiare, dato che sono<br />
convenzioni. Marijuana ed hashish danno scarsa di-<br />
pendenza fisica -al contrario dell'alcol o dell'eroina- e non si può dire che le "droghe"<br />
siano tutte uguali.<br />
Pare accertato che i malati di sclerosi multipla, fumando marijuana, riescano ad attenuare i sintomi <strong>della</strong><br />
loro malattia,e che quindi questa droga possa avere usi pos<strong>it</strong>ivi in medicina. Sembra inoltre opportuno<br />
distinguere, dal punto di vista legale, fra consumatore e spacciatore di marijuana e di hashish.<br />
Non<br />
solo fumo: la Cannabis è una droga<br />
Fini replica che la cannabis non è una droga leggera e assumerla provoca danni.<br />
La "sentenza" è del Consiglio Superiore <strong>della</strong> San<strong>it</strong>à (Css) ed è contenuta in un documento sugli effetti<br />
collaterali <strong>della</strong> stessa cannabis redatto dopo una richiesta del ministro <strong>della</strong> Salute, Girolamo Sirchia.<br />
Inoltre «giovani e adolescenti sono particolarmente vulnerabili agli effetti negativi <strong>della</strong> cannabis». Già<br />
nell’ultima "Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2003", era stato<br />
dato<br />
ampio spazio alla cannabis, r<strong>it</strong>enendo il suo uso pericoloso per la natura stessa <strong>della</strong> nostra società,<br />
in quanto<br />
«ne compromette l’ident<strong>it</strong>à e la natura del legame che la tiene insieme». Venivano poi sottoli-<br />
neati quegli aspetti di pericolos<strong>it</strong>à che ne fanno la «droga di ingresso per il consumo di eroina». E veniva<br />
messo in evidenza come ormai risulti<br />
diffusissima in tutto il mondo, tanto da stimare che il 3,4% di tutta<br />
la popolazione con oltre quindici anni di età ne faccia utilizzo. Più che sul piano fisico, si temono gli effet-<br />
ti sul piano psichico, cioè si teme che marijuana ed hashish facil<strong>it</strong>ino l’uso di eroina o altre droghe pesan-<br />
ti.<br />
16
La Canapa indiana (pianta probabilmente originaria dell'Asia centro-orientale)<br />
è stata usata in medicina per millen-<br />
ni. Era stata già coltivata in Cina nel 4000 a.C. e il suo uso nella medicina tradizionale risale al II millennio a.C. In<br />
occidente, invece, il suo uso medico è stato sempre alquanto marginale, e ha assunto una certa rilevanza solo nel<br />
XIX secolo e nei primi decenni del XX.<br />
Nell'antich<strong>it</strong>à, la Cannabis fu considerata utile in numerose e assai diverse malattie.<br />
Veniva raccomandata per il<br />
trattamento di "disturbi femmin ili”, reumatismi, malaria, costipazione e debolezza<br />
mentale. Alcuni medici cinesi<br />
scrivono che la canapa è utile nelle "malattie da deperimento e nelle fer<strong>it</strong>e", nonché<br />
per "purificare il sangue, ab-<br />
bassare la temperatura, ridurre i flussi, risolvere i reumatismi".<br />
La Cannabis in India assume un ruolo del tutto particolare: come pianta sacra a Shiva,<br />
viene usata in r<strong>it</strong>uali reli-<br />
giosi; come inebriante,<br />
è elemento centrale nella cultura popolare; e infine, come farmaco, viene utilizzata in di-<br />
versi sistemi <strong>della</strong> medicina tradizionale<br />
e lo sarà fino ai nostri giorni.<br />
Per quanto riguarda il Medio dio Oriente e l'area med<strong>it</strong>erranea,<br />
in cui la Cannab is (specie nel mondo islamico) ha un grande<br />
ruolo come inebriante e "droga sociale", si hanno nel-<br />
l'antich<strong>it</strong>à solo rare c<strong>it</strong>azioni di interesse medico. Usata in ec-<br />
cesso "colpisce la testa, im- mettendovi vapori caldi e in-<br />
tossicanti".<br />
Per tutto il Medio Evo e il Ri- nascimento, l'uso più impor-<br />
tante <strong>della</strong> Cannabis è per ri- cavarne le fibre per corde,<br />
tessuti e carta.<br />
L'importanza <strong>della</strong> Cannabis, sempre relativamente margi-<br />
nale nella medicina occiden- tale, fu decisamente accre-<br />
sciuta a segu<strong>it</strong>o <strong>della</strong> campa- gna d'Eg<strong>it</strong>to di Napoleone<br />
(1798), dopo la quale l'ha- shish (inteso essenzialmente<br />
come sosta nza inebriante ed euforizzante) divenne noto in<br />
Francia, anche se soprattutto in circoli intellettuali come il famoso Club des Hashishins, a cui pa rteciparono perso-<br />
naggi come Dumas, Hugo, Delacroix e Baudelaire.<br />
Nel 1860, la Cannabis è già così considerata da determinare la nomina di un "Com<strong>it</strong>ato sulla Cannabis indica" da<br />
parte dell'Associazione medica dell'Ohio. Nel rapporto pubblicato da tale com<strong>it</strong>ato, si riconosce l'util<strong>it</strong>à <strong>della</strong> canapa<br />
per trattare tetano, nevralgie, emorragie, dolore del par to, convulsioni, dolori reumatici, asma, , tosse cronica,<br />
b ronch<strong>it</strong>e cronica, dolori gastrici, e altro. Inoltre essa è utile come sonnifero e come farmaco capace di stimolare<br />
l'a ppet<strong>it</strong>o.<br />
In Italia erano previsti dalla Farmacopea Ufficiale (F.U.) sia l'estratto che la tintura di Cannabis.<br />
A partire dal 1937, l'anno <strong>della</strong> proibizione americana, diventano assai rari i lavori che prendono in considerazione<br />
l'uso medico <strong>della</strong> Cannabis, ed è solo con la fine degli anni '70 che un timido interesse si risveglia, e che fra mille<br />
di fficoltà (legate alla classificazione <strong>della</strong> Cannabis come sostanza "priva di valore terapeutico") cominceranno a<br />
riapparire studi scientifici sulla Cannabis e i cannabinoidi.<br />
Flavia Coroli - Alessia Emiliano - Marina Roverselli<br />
17
Le nuove droghe sono le più usate dai giovanissimi. E’ necessario tener presente che assumere sostanze<br />
dà reazioni imprevedibili perché ognuno di noi è il risultato di variabili biochimiche e psicologiche sco-<br />
nosciute e che, inoltre, le droghe sono preparate da "chimici di strada" e dunque la composizione è in-<br />
certa.<br />
Inoltre i ragazzi associano più sostanze, i mix, potenziando gli effetti collaterali e i pericoli: i decessi per<br />
droghe sono quasi sempre legati ai mix.<br />
LA STORIA DELLE NUOVE DROGHE<br />
Le nuove droghe affondano le loro radici negli anni '60, quando l'interesse psichiatrico intorno alla me-<br />
scalina diede un forte impulso alla ricerca chimiche e farmacologiche tese a potenziare gli effetti del<br />
principio attivo <strong>della</strong> pianta del peyote: nacquero così le metossiamfetamine, che conobbero una gran-<br />
dissima diffusione nel movimento hippy, soprattutto fra gli hippies di San Francisco, allora cap<strong>it</strong>ale <strong>della</strong><br />
produzione mondiale di sostanze psicoattive come l' LSD e <strong>della</strong> sperimentazione dei loro effetti. <strong>Il</strong> tra-<br />
monto <strong>della</strong> cultura psichedelica e l'avvento di quella efficientistica degli yuppies determinò il declino del-<br />
l'uso di sostanze allucinogene e spinse l'industria chimica illegale verso la produzione di droghe capaci di<br />
aumentare la vigilanza e la consapevolezza di chi le assumeva, senza "effetti collaterali”negativi. La più<br />
popolare e famosa di queste droghe è l'MDMA, l'ecstasy, che ha raggiunto il massimo <strong>della</strong> popolar<strong>it</strong>à<br />
negli anni '80, diventando una sostanza molto usata tra quei giovani che cercano l'esasperazione del di-<br />
vertimento nelle discoteche, nei rave party e nei locali notturni, perché conferisce euforia, possiede una<br />
potente azione ecc<strong>it</strong>ante e ha un'immagine "pul<strong>it</strong>a" rispetto ad altre droghe più tradizionali, come l'eroi-<br />
na o la cocaina. Questa idea dell'ecstasy, come di altre simili (anfetamine, lsd, ketamina, popper, ecc.) è<br />
in realtà falsa: esse, in particolare l'ecstasy, non sono affatto "sicure", innanz<strong>it</strong>utto perché sono sostanze<br />
prodotte in laboratorio in modi spesso approssimativi , secondariamente perché i loro principi attivi agi-<br />
scono su alcuni settori del sistema nervoso centrale e possono danneggiarlo, in determinati casi anche in<br />
modo permanente (al loro uso non è certo disgiunto la drammatica cresc<strong>it</strong>a <strong>della</strong> mortal<strong>it</strong>à sulle strade<br />
del sabato sera), infine sono spesso aggiunte sostanze "da taglio", talvolta pericolose quanto o più <strong>della</strong><br />
droga stessa. Poiché chi le assume non s'identifica assolutamente con lo stereotipo del tossicomane e-<br />
marginato, malato, magari delinquente, ed è spesso difficile riconoscere<br />
i sintomi patologici che esse<br />
producono, in quanto molte volte esasperano tratti caratteristici dell'adolescenza, c'è il rischio di sottova-<br />
lutarne il pericolo. Inoltre chi usa ecstasy di sol<strong>it</strong>o consuma anche altre droghe (cannabis, cocaina, e so-<br />
prattutto alcool), contribuendo a peggiorare la s<strong>it</strong>uazione di intossicazione generale e le condizioni del<br />
suo sistema nervoso.<br />
18
L’ASPETTO CULTURALE DELLE NUOVE DROGHE<br />
L’uso delle nuove droghe è legato ad un universo giovanile particolare, a dei luoghi, a delle musiche di<br />
tendenza. Questi luoghi sono le discoteche ma anche i raves,<br />
cioè feste autorganizzate che sono pubbli-<br />
cizzate tram<strong>it</strong>e fotocopie che si passano conoscenti e amici. Le feste raves si realizzano in luoghi isolati,<br />
fabbriche dismesse o casolari fuori c<strong>it</strong>tà, dove si ascolta musica tecno, underground, ecc. Durante que-<br />
ste feste vengono "calate" numerose pastiglie ma questo universo giovanile non può essere automati-<br />
camente considerato, nel suo complesso, come consumatore di sostanze.<br />
L’AS PETTO CHIMICO-FARMACOLOGICO<br />
Sono sostanze che permettono di comprendere le emozioni e le sensazioni degli altri, e generatrici di<br />
contatto interiore. Questo aspetto è caratterizzato da un’intensificazione dell’emotiv<strong>it</strong>à, con diminuzione<br />
delle sensazioni, accompagnata da una sorta di torpore e di rilassamento generalizzato. L’assuntore<br />
"sente" gli altri senza le usuali barriere che tendono a mantenere lo scambio sociale a un livello monda-<br />
no.<br />
Utilizzate principalmente in modo ricreazionale, le nuove sostanze si presentano con differenti nomi e<br />
forme. Sono spesso un miscuglio di più composti, preparate<br />
da improvvisati chimici di strada e non si sa<br />
mai con esattezza cosa c’è dentro. Non si hanno ancora ricerche cliniche che dimostrano una correlazio-<br />
ne tra uso ripetuto e fenomeni di tolleranza e dipendenza; si stanno studiando gli effetti neurotossici, sia<br />
acuti che a lungo termine, delle singole sostanze da sole e combinate con altre sostanze, come alcol,<br />
cannabinoidi, ecc.<br />
L’ASPETTO GIURIDICO-LEGISLATIVO<br />
Sono sostanze illegali, così come l’eroina. In caso di acquisto o possesso per uso personale la legge (art.<br />
75 DPR 309/90) prevede sanzioni amministrative, quali la sospensione <strong>della</strong> patente o del passaporto o<br />
di ogni altro documento equipollente, o, in alternativa, un programma terapeutico presso il SERT o la<br />
Comun<strong>it</strong>à Terapeutica. In caso di spaccio, si entra nel campo dei reati (art. 73 DPR 309/90): per lieve<br />
ent<strong>it</strong>à è prevista la reclusione per un periodo da 2 a 6 anni e una multa fino a 150 milioni; in caso di<br />
spaccio di rilevanti quant<strong>it</strong>à è prevista invece la reclusione da 8 a 20 anni e il pagamento di una multa<br />
che va dai 50 ai 500 milioni di lire.<br />
La loro sintesi viene prodotta in laboratori clandestini, spesso<br />
improvvisati, come cucine, roulotte, gara-<br />
ge, con conseguente scarsa attenzione all’igiene e alla pulizia. Esistono quindi due ordini di problemi:<br />
come vengono prodotte e il tipo di sostanze che vengono utilizzate. In Italia i sequestri di nuove droghe<br />
da parte delle Forze dell’Ordine sono aumentati in modo esponenziale, facendo sospettare un passaggio<br />
dalle piccole produzioni individuali alle protezioni di organizzazioni criminali di medio alto livello.<br />
19
L’ASPETTO EDUCATIVO-RELAZIONALE<br />
Se ci soffermiamo a quelli che sono gli effetti generali delle nuove droghe (loquac<strong>it</strong>à, apertura mentale,<br />
intim<strong>it</strong>à con gli altri, felic<strong>it</strong>à, affabil<strong>it</strong>à, accondiscendenza, sensibil<strong>it</strong>à, euforia, fiducia, spensieratezza) ci<br />
rendiamo conto non solo <strong>della</strong> "attrazione pos<strong>it</strong>iva" di questi aspetti, ma anche di come questi aspetti<br />
siano importanti, soprattutto per i giovanissimi, nella comunicazione con gli altri. Le sensazioni soggetti-<br />
ve correlate riguardano: l’alterazione <strong>della</strong> percezione del tempo, la diminuzione <strong>della</strong> paura, l’aumento<br />
<strong>della</strong> coscienza e delle emozioni, la diminuzione dell’aggressiv<strong>it</strong>à, ancora una volta "scorciatoie" per una<br />
migliore relazione con gli altri<br />
e con l’ambiente intorno.<br />
<strong>Il</strong> dato allarmante è che, da un uso<br />
modico iniziale ricreativo, si passa velocemente ad un abuso, spesso<br />
combinato con altre<br />
sostanze. Da qui l’esigenza di non sottovalutare la pericolos<strong>it</strong>à e la necess<strong>it</strong>à di ave-<br />
re informazioni chiare per percepire il rischio dell’abuso. Per molti giovani comunque l’assunzione di que-<br />
ste sostanze si caratterizza come esperienza passeggera di una fase <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a.<br />
NUOVE DROGHE<br />
DESCRIZIONE: Chiamata anche SPECIAL K, KET, V<strong>it</strong>amina k. Prodotto usato in medicina come aneste-<br />
tico generale. Viene usato come droga (per via orale, intranasale, ma anche fumata o iniettata), per i<br />
suoi effetti che possono essere calmanti o allucinogeni, spesso insieme all’ecstasy. La messa fuori legge<br />
dell’ LSD da parte dello stato <strong>della</strong> California il 6 ottobre 1966, costrinse la stragrande maggioranza dei<br />
ricercatori ad immergersi nella penombra dell’underground per poter continuare i propri studi. La mag-<br />
gior parte del dibatt<strong>it</strong>o sulle sostanze psichedeliche si concentra sul loro potenziale di cambiamento indi-<br />
viduale e sociale. La ketamina è una sostanza dagli effetti imprevedibili, in un certo senso è più misterio-<br />
sa dell’ LSD. “Sotto ketamina” sembra di “oltrepassare il confine che porta ad altre realtà” è stato affer-<br />
mato.<br />
STRUTTURA: La Ketamina è un potente anestetico (usato anche in veterinaria) che si trova sotto forma<br />
di polvere o di liquido. E' un anestetico noto da tempo come psichedelico, vicino, come formula chimica,<br />
alla PCP ( polvere d'angelo), lo può trovare in capsule, pasticche, in polvere, in soluzione. Viene usata<br />
per via orale, inalatoria ed endovena. E' più potente dell'ecstasy ma, mentre per l'MDMA i consumatori<br />
parlano di " dolcezza", per la Special K si sottolinea la " forza" con caratteristiche di cattiveria.<br />
EFFETTI: È particolarmente pericolosa perché può provocare una paralisi temporanea e insensibil<strong>it</strong>à ai<br />
dolori:<br />
è quindi facile subire lesioni senza accorgersene. Se viene utilizzata con dosaggi inferiori a quelli<br />
che<br />
richiede come anestetico provoca un potente effetto psichedelico che si manifesta nell'arco di 5 - 20<br />
minuti e dura da 15 minuti a più di un ora. La Ketamina può provocare il blocco delle vie nervose, la<br />
perd<strong>it</strong>a del senso del tempo e dell'ident<strong>it</strong>à, allucinazioni e distorsioni <strong>della</strong> vista e dell'ud<strong>it</strong>o.<br />
20
DESCRIZIONE: L’ LSD (dietilamide dell’acido lisergico, chiamato in gergo anche ACIDO) è un derivato<br />
sintetico <strong>della</strong> segale cornuta, scoperta nel 1943 da un chimico svizzero. È diventata, dopo anni di uso<br />
terapeutico nei casi psichiatrici, una droga di uso comune largamente diffusa. Fu tolta dal mercato legale<br />
nel 1965, iniziò così la sua fabbricazione clandestina e il contrabbando di LSD che viene venduto in fran-<br />
cobollini colorati o pillole o gocce.<br />
STRUTTURA:<br />
LSD è la sigla "dietilamide dell'acido lisergico", termine che i chimici<br />
usano<br />
per definire questa sostanza. Non esistono diversi tipi di LSD, come spesso si pensa,<br />
ma uno solo. Esistono invece diversi e svariati tagli con altre sostanze!!! La composizione e i dosaggi non<br />
sono mai certi, in quanto la sostanza è generalmente tagliata con altre sostanze (ecstasy, amfetami-<br />
ne,stricnina,....) che ne influenzano gli effetti, e in particolare la fase finale quando l'effetto inizia a scen-<br />
dere.<br />
EFFETTI: Gli effetti dell’ LSD sono tipicamente psichedelici. L’ LSD determina un’alterazione delle perce-<br />
zioni: immagini distorte, colori più vivaci, fantasie, talvolta allucinazioni. Gli effetti si manifestano dopo<br />
30-60 minuti dalla ingestione, rag g iungono il picco in 2 o 3 ore, si estinguono dopo 6-10 ore. Una dose<br />
anche normale di LSD può provo c are disturbi psichici trans<strong>it</strong>ori; i disturbi possono avere anche conse-<br />
guenze più gravi e prolungate in a lcuni casi. L’effetto negativo più frequente è l’ansia: il soggetto è spa-<br />
ventato dalla sensazione di non p o ter controllare i propri pensieri. In qualche caso la malattia mentale<br />
può aggravarsi e persistere anche a lungo dopo la cessazione degli effetti. Porta fuori dalla realtà provo-<br />
cando illusioni e alterazioni <strong>della</strong> percezioni. Chi è sotto effetto del-<br />
l'LSD fatica davvero a distinguere ciò che è vero da ciò che è imma-<br />
ginario. Inoltre questa droga tende a far perdere la concezione del<br />
tempo, e la confusione che causa rende spesso impossibile compiere<br />
anche le azioni più semplici e banali (per esempio attraversare una<br />
strada o la guida di un’automobile). <strong>Il</strong> "viaggio" in acido dura dalle<br />
quattro alle dodici ore e più. Se l'effetto di confusione e di perd<strong>it</strong>a del<br />
senso del reale è abbastanza comu ne e generalizzato, è invece difficile prevedere come sarà il viaggio.<br />
D a questo punto di vista gli effetti sono altamente soggettivi e variano notevolmente da persona a per-<br />
sona. A livello fisico l'assunzione di LSD provoca l'aumento <strong>della</strong> temperatura corporea e <strong>della</strong> pressione<br />
d el sangue; può provocare tachicardia e sensazioni di vertigine e di nausea. Come per le altre sostanze<br />
vale la regola del NO MIX. Associare allucinogeni con alcool e altre sostanze non fa che aumentare i<br />
rischi e gli effetti indesiderati.<br />
21
DESCRIZIONE: L'ecstasy è una sostanza di sintesi chimica, cioè prodotta in laboratorio. I chimici la<br />
chiamano MDMA (3,4 metilendiossimetamfetamina). Questo è il nome del principio attivo che si trova<br />
nelle pasticche di ecstasy. L’ambiente dove viene venduto più frequentemente è l’usc<strong>it</strong>a dalle discoteche.<br />
È nata nel 1912 nell’industria chimica MERCK ma viene prodotta in laboratori chimici privi di qualsiasi<br />
norma igenico-san<strong>it</strong>aria come cantine e garages. L'ecstasy viene commercializzata sotto forma di pillole,<br />
pasticche o capsule con i nomi più svariati.<br />
STRUTTURA: Si dice ecstasy ma si parla in realtà di varie sostanze diverse, tutte prodotte in laborato-<br />
rio. Si trova in giro in pasticche colorate di forme differenti e non si sa mai cosa c’è dentro. La sostanza<br />
più importante al suo interno<br />
è l’MDMA che agisce soprattutto sulla serotonina che interviene nel nostro<br />
cervello sull’umore, sul sonno e sull’appet<strong>it</strong>o. Nelle pasticche si possono trovare anche sostanze tossiche<br />
residue come piombo e veleni. Quindi l’ecstasy può essere tagliato con altre droghe con effetti collaterali<br />
difficilmente controllabile.<br />
EFFETTI: Studi effettuati sui consumatori ab<strong>it</strong>uali hanno dimostrato che danneggia in maniera grave al-<br />
cune cellule del cervello. Si possono scatenare fenomeni di grave dissociazione fisica e turbamenti psi-<br />
chici. Quando l’effetto <strong>della</strong> droga sparisce, la persona si sente depressa con stati d’animo ansiosi. L'e-<br />
cstasy inizia a manifestare il suo effetto dopo circa 30 - 40 minuti dall'assunzione. Questi effetti perman-<br />
gono per un tempo variabile tra le 4 e le 6 ore. Passato questo tempo l'effetto desiderato inizia a dimi-<br />
nuire per lasciare spazio agli effetti collaterali. Famoso è il cosiddetto effetto down:<br />
Quando finisce l'effetto ci si sente depressi, stanchi e irr<strong>it</strong>abili. Gli effetti prodotti dall'ecstasy, sia quelli<br />
desiderati, sia quelli indesiderati, sono soggettivi. Gli effetti desiderati vengono, di sol<strong>it</strong>o, descr<strong>it</strong>ti da chi<br />
la usa, dicendo che fa sentire euforici. Che fa stare meglio con gli<br />
altri e facil<strong>it</strong>a le relazioni, perchè ridu-<br />
ce le barriere emotive. Che dà un sensazione di maggiore<br />
sicurezza interiore. Che non fa sentire la stan-<br />
chezza e la fatica. Che intensifica tutte le sensazioni: tatto, ud<strong>it</strong>o, vista, gusto, olfatto. Anche la perce-<br />
zione di sè stessi viene intensificata e "si sente di più" la musica.<br />
L'ecstasy produce effetti anche a livello del corpo:<br />
può provocare un notevole aumento<br />
<strong>della</strong> pressione del sangue e del<br />
batt<strong>it</strong>o cardiaco;<br />
tende ad innalzare la temperatura<br />
corporea; aumenta la sudorazione;<br />
può causare disidratazione;<br />
causa secchezza <strong>della</strong> bocca e un tensione <strong>della</strong> mascella che porta al<br />
digrignamento dei denti.<br />
22
DESCRIZIONE: La cocaina è uno stimolante del sistema nervoso centrale(agisce a livello cerebrale), si<br />
presenta come una polvere bianca. La si estrae dalle foglie di coca, un arbusto che cresce sugli altipiani<br />
andini, tutt'ora masticata dalle popolazioni locali per combattere la fame e lo stress delle alte quote, in<br />
Perù l'uso delle foglie e del mate de coca (preparato per infusione e con concentrazioni di principio attivo<br />
irrisorie) è del tutto legale.<br />
STRUTTURA: Si trova generalmente sotto forma di polvere bianca ed inodore, che, sol<strong>it</strong>amente, viene<br />
aspirata, ma che può essere anche fumata o iniettata. Anche la cocaina è spesso soggetta a tagli, con<br />
amfetamina ed altre sostanze. La cocaina e' un anestetico ed appartiene alla famiglia degli alcaloidi na-<br />
turali. Strutturalmente la cocaina e' una benzoilmetilecgonina e corrisponde alla formula empirica: C17<br />
H21 NO4. <strong>Il</strong> sale cloridrato, la forma piu' diffusa <strong>della</strong> sostanza, e' scarsamente volatile, ma si può ottene-<br />
re anche un diverso sale che resiste alla decomposizione da calore e consente l'inalazione del composto<br />
attivo. La cocaina viene rapidamente e facilmente assorb<strong>it</strong>a da ciascuna delle vie ab<strong>it</strong>uali di sommini-<br />
strazione (nasale, orale, endovenosa o polmonare).<br />
EFFETTI: La cocaina è l'estratto, chimicamente raffinato, <strong>della</strong> pianta <strong>della</strong> COCA, che si coltiva perlo-<br />
più, in America del Sud. Agisce intervenendo su alcune sostanze del cervello che regolano l'energia,la vi-<br />
gilanza, l'umore ed il piacere. L'effetto <strong>della</strong> cocaina si manifesta in modo immediato e inizia a calare do-<br />
po circa 30 minuti. Gli effetti ricercati dai consumatori di cocaina sono dati dalla sensazione di euforia,<br />
allegria,sicurezza e fiducia di sé. Mette molta voglia di parlare e di muoversi, può far sentire più potenti<br />
ed aumentare l'energia e il desiderio sessuale. . Sul piano fisico la cocaina provoca la dilatazione delle pu-<br />
pille, l'aumento <strong>della</strong> temperatura corporea, del batt<strong>it</strong>o cardiaco e <strong>della</strong> pressione del sangue. Inoltre,<br />
porta a non sentire la fame e la fatica. Quando gli effetti piacevoli svaniscono inizia la fase “down” in cui<br />
ci si sente stanchi, di malumore, ansiosi e depressi. Uno dei rischi principali dell'uso di cocaina è dato<br />
dalla tendenza a sottovalutarne la pericolos<strong>it</strong>à. <strong>Il</strong> rischio è di r<strong>it</strong>rovarsi a pensare che solo con la coca ci<br />
si può sentire allegri e pieni di energia. Questa forma di dipendenza tende ad aumentare, se aumentano<br />
i dosaggi o il numero delle assunzioni. <strong>Il</strong> rischio è di arrivare ad una dipendenza totale. L'abuso da cocai-<br />
na può portare a vivere costantemente sotto stress, caratterizzata da insonnia, dal capovolgimento del<br />
r<strong>it</strong>mo giorno - notte, dalla perd<strong>it</strong>a dell'appet<strong>it</strong>o. Insomma, si rischia di trovarsi dimagr<strong>it</strong>o, nervoso ed ir-<br />
r<strong>it</strong>abile, con seri pericoli per l'integr<strong>it</strong>à del sistema nervoso. Chi usa cocaina diventa incapace di valutare<br />
le proprie capac<strong>it</strong>à e gli effetti di ciò che fa, si tende a diventare violenti e i rapporti con gli altri tendono<br />
a deteriorarsi, fino ad arrivare all'isolamento. Alla lunga, può portare ad avere idee deliranti e a sviluppa-<br />
re una vera e propria<br />
paranoia. Sul piano fisico, l'uso di cocaina può causare ansia, tremori, convulsio-<br />
ni, mal di testa, impotenza sessuale, ipertensione. Oltre ad una serie di problemi alle mucose nasali, co-<br />
me: irr<strong>it</strong>azioni, piaghe, emorragie, se viene aspirata .... Dosi eccessive possono anche causare PARALI-<br />
SI E MORTE.<br />
23
DESCRIZIONE: Si tratta, infatti, di una famiglia di sostanze conosciute da tempo e ultimamente "ri-<br />
scoperte" dai consumatori di droghe per il loro effetto stimolante. Si trova in circolazione sotto forma di<br />
polvere, o di capsule e pasticche. Spesso è presente come sostanza da taglio in altre sostanze (ecstasy e<br />
LSD per esempio). A volte è addir<strong>it</strong>tura spacciata come ecstasy o come LSD.<br />
STRUTTURA: Si può pensare che circa il 10% di quello che si compra è amfetamina pura, mentre è im-<br />
possibile sapere cosa c'è nel rimanente 90%. Le anfetamine sono sostanze cosiddette “stimolanti” che, a<br />
causa <strong>della</strong> loro proprietà di ridurre l’appet<strong>it</strong>o, sono presenti in molti farmaci<br />
contro l’obes<strong>it</strong>à e la bulimia. L’utilizzo di anfetamine come “dimagrante” è<br />
molto diffuso. Sono presenti sul mercato illegale commercializzate sotto<br />
forma di pasticche, capsule o in polvere: quest’ultima viene aspirata o assunta<br />
per via endovena. Spesso le anfetamine sono presenti come sostanze da taglio.<br />
EFFETTI: L' effetto ricercato con l'uso delle amfetamine è la sensazione di euforia, di ecc<strong>it</strong>azione, di po-<br />
tenza e di aumento dell'energia. L'amfetamina tende a "tirare molto su" e a non far sentire la stanchezza<br />
e la fame. Tanto che è stata spesso utilizzata come dimagrante con il notevoli rischio di andare incontro<br />
a danni sia a livello fisico, che mentale. Come l'ecstasy può far sentire di più le sensazioni e può produr-<br />
re un effetto di accelerazione delle percezioni. L'aumento delle capac<strong>it</strong>à di attenzione e di vigilanza ha<br />
fatto pensare a qualcuno che le amfetamine aiutino nello studio aumentando le capac<strong>it</strong>à di apprendi-<br />
mento ma sono tutte informazioni false. Sul piano fisico, gli effetti, che iniziano a manifestarsi dopo circa<br />
15 - 25 minuti dall'assunzione, comprendono: aumento <strong>della</strong> respirazione e del r<strong>it</strong>mo cardiaco, dilatazio-<br />
ne delle pupille, abbondante sudorazione, con secchezza <strong>della</strong> bocca e tendenza a digrignare i denti.<br />
Quando l'effetto cala, l'esaltazione lascia il posto a una sensazione di spossatezza, irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à e depres-<br />
sione. L'assunzione di amfetamine può comportare rischi significativi. Sul piano fisico possono provocare<br />
disidratazione e colpi di calore (come per l'ecstasy), inoltre, possono causare dolori ai muscoli, perd<strong>it</strong>a<br />
dell'appet<strong>it</strong>o e del sonno. A lungo andare può causare spossatezza ansia e nervosismo generalizzato,<br />
perd<strong>it</strong>a <strong>della</strong> memoria, depressione cronica e paranoia, con ossessioni e manie di persecuzione. Dosi ec-<br />
cessive possono provocare febbre, convulsioni, coma. Quando l'effetto comincia a calare si verifica un<br />
rallentamento dei tempi di reazione, che può essere molto pericoloso, soprattutto per chi decide di met-<br />
tersi alla guida di un'auto. Esiste il forte rischio di cedere alla tentazione di prenderne un altro po', per<br />
tirarsi su, spostando così nel tempo l'effetto depressivo, che prima o poi dovrà comunque arrivare. As-<br />
sumere amfetamine può essere rischioso, anche per l'imprevedibil<strong>it</strong>à degli effetti e <strong>della</strong> loro intens<strong>it</strong>à. La<br />
mescolanza<br />
di amfetamine ed alcol può diventare disastrosa perché può indurre comportamenti aggres-<br />
sivi e violenti. Inoltre porta ad un desidero di parlare in continuazione e a richiedere incessantemente<br />
l'attenzione degli altri.<br />
24
ALTRE NUOVE DROGHE<br />
Oltre alle sostanze "più famose" delle schede precedenti, si trova in circolazione una notevole varietà di<br />
sostanze, più o meno nuove,e generalmente di sintesi chimica; al punto che diventa difficile essere ag-<br />
giornati<br />
su tutto quanto c'è in giro.<br />
<strong>Il</strong> popper è una sostanza arrivata da qualche anno nel giro delle discoteche <strong>it</strong>aliane, sotto forma di fialet-<br />
te che vengono inalate. Originariamente n<strong>it</strong>r<strong>it</strong>o di amile o di butile, oggi in varie forme di n<strong>it</strong>r<strong>it</strong>i, si pre-<br />
senta come un gas contenuto in una fiala o boccetta colorata. Venduto sol<strong>it</strong>amente nei sex shops o co-<br />
me deodorante, anche se in ver<strong>it</strong>à non ha un buon odore. Ci sono stati diversi sequestri di poppers in<br />
Italia, ma le formule di poppers sono varie e sono difficilmente inseribili in una tabella di sostanze vieta-<br />
te; l'illegal<strong>it</strong>à del possesso è quindi controversa. La sua assunzione ha l'effetto di produrre una dilatazio-<br />
ne dei vasi sanguigni, un maggiore afflusso di sangue al cervello e un rilassamento <strong>della</strong> muscolatura.<strong>Il</strong><br />
popper sale in modo molto forte e veloce e l'effetto è pressoché immediato: si manifesta dopo pochi se-<br />
condi dall'assunzione per scomparire nel giro di uno o due minuti. Chi lo assume riferisce una sensazione<br />
di immediata euforia e rilassamento, a cui può seguire una sensazione di cefalea e di vertigine. E' una<br />
sostanza che può dare velocemente tolleranza (la stessa dose tende a non provocare l'effetto ricercato)<br />
e che può provocare overdose.<br />
Inoltre, può causare perd<strong>it</strong>a di coscienza, dolori di testa, nausea e attac-<br />
chi di cuore. Alla lunga, l'uso del popper può causare seri danni a livello del cervello, del cuore e <strong>della</strong><br />
circolazione sanguigna.<br />
Da qualche tempo se ne fa un certo parlare, chiamandolo anche ecstasy liquida. GHB sta per acido<br />
gamma idrossibutirrico e si tratta, in pratica di uno psicostimolante utilizzato per altri scopi in medicina.<br />
E' una sostanza liquida che si trova in flaconcini o bottigliette e che si beve o si inietta in vena. In questo<br />
secondo modo aumentano notevolmente i rischi legati alla sua assunzione, oltre, ovviamente, ad andare<br />
incontro a tutti rischi che si corrono quando si usano siringhe. Può dare effetti rilassanti e di disinibizio-<br />
ne, e appare anche avere un effetto di tipo afrodisiaco. In compenso, può anche avere effetti<br />
indeside-<br />
rati di rilevo. Per c<strong>it</strong>arne alcuni: nausea, incontinenza, ipertensione, difficoltà respiratorie. Come per tutte<br />
le droghe gli effetti collaterali, e i rischi ad essi collegati, aumentano all'aumentare delle dosi.<br />
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Altra sostanza appartenente alle droghe di sintesi chimica, l'ice più che il ghiaccio,<br />
ricorda, per il suo aspetto a piccoli cristalli, il sale grosso da cucina. Sciolta in bevan-<br />
de analcoliche, o talvolta fumata in pipe come il crack, questa sostanza tende ad al-<br />
zare al massimo i livelli di attenzione e abbassa i freni inib<strong>it</strong>ori. In compenso sembra<br />
avere effetti sull'organismo che possono diventare devastanti. E' la cosiddetta droga<br />
da videogame.<br />
Dietro a questi nomi si nasconde una serie di sostanze simili alle anfetamine. Sono sostanze che gene-<br />
ralmente vengono fumate con pipe da crack e che, ovviamente, danno effetti assimilabili a quelli del-<br />
l'anfetamina.<br />
Per fare qualche esempio, queste sostanze possono dare una sensazione di euforia, ecc<strong>it</strong>amento e be-<br />
nessere; accompagnate, sul piano fisico, da aumento del batt<strong>it</strong>o cardiaco, respirazione affannosa, perdi-<br />
ta dell'appet<strong>it</strong>o, .... Come per le anfetamine, anche con queste sostanze possono verificarsi seri proble-<br />
mi: difficoltà cardiache, allucinazioni, paranoia, depressioni, ……<br />
Ecco una sostanza dagli effetti opposti a quelli finora descr<strong>it</strong>ti. Non si tratta di uno psicostimolante, di un<br />
ecc<strong>it</strong>ante, ma di una sostanza che tende a sedare. Proprio per questo viene spesso usata a fine serata<br />
per calmare gli effetti ecc<strong>it</strong>anti degli psicostimolanti assunti in precedenza. Tuttavia, non si sa ancora<br />
bene cosa si nasconda dietro questo nome. Sembra infatti trattarsi di eroina tagliata, cioè miscelata ad<br />
altre sostanze, o di un derivato dell'eroina. Gli effetti indesiderati e i rischi sono quindi molto simili a<br />
quelli dell'eroina.<br />
26
Si tratta di un composto sintetico molto simile all'ecstasy, che, anche se venduto generalmente in pastic-<br />
che, viene di sol<strong>it</strong>o sniffato o fumato dopo averlo ridotto in polvere.<br />
E' una sostanza che può diventare molto pericolosa: intanto perchè può provocare allucinazioni e perd<strong>it</strong>a<br />
del sensi di realtà, che possono durare dai 30 - 40 minuti fino ad 8 ore, in funzione del dosaggio assun-<br />
to. Inoltre, può provocare gravi danni sul piano fisico, che vanno da crampi e mal di stomaco; al senso<br />
di soffocamento e convulsioni; alla paralisi degli arti.<br />
Anna Milanese, <strong>Il</strong>enia Rizzi, Samuele Uttini<br />
27
Narcotici<br />
Farmaco uso<br />
terapeutico<br />
Dipendenza<br />
fisica - psichica - tolleranza<br />
Durata<br />
effetto ore<br />
Oppio - analgesico - antidiarroico notevole si si 3 - 6 os. - Fumo<br />
Morfina - analgesico - antidiarroico si si si 3 - 6 e.v. - i.m.<br />
Fumo<br />
Eroina non nella farmacopea si si si 3 - 6 e.v. - inalatoria<br />
Codeina - ant<strong>it</strong>osse - analgesico moder. moder. si 3 - 6 os.<br />
Metadone - analgesico sost. eroina notev. notev. si 12 - 24 os. - e.v. - i.m.<br />
Depressori<br />
Barb<strong>it</strong>urici - anestetici<br />
ipnoinducenti anticonvulsivanti<br />
notev.<br />
Alcol - uso voluttuario notev.<br />
Benzodiazepine - ansiol<strong>it</strong>ici - ipnoinducenti moder.<br />
Stimolanti<br />
Cocaina - non in farmacopea no<br />
Anfetamina - anoressizzanti - antisonno<br />
antifatica - antidepressivi<br />
Allucinogeni<br />
LSD - non in farmacopea no<br />
Mescalina non in farmacopea no<br />
Psicocibina non in farmacopea no<br />
Canapa indiana<br />
Marijuana - non in farmacopea<br />
Hashis - non in farmacopea<br />
Olio di Hashish - non in farmacopea<br />
Legenda:<br />
os. = per via orale<br />
e.v. = iniezione endovena<br />
i.m. = iniezione intramuscolo<br />
no<br />
no<br />
notev. si 1 - 16 os. - e.v. - i.m.<br />
notev. si 04 - gio os.<br />
Via di<br />
assunzione Effetti Overdose Astinenza<br />
euforia, senso<br />
di ubriachezza<br />
comportamento<br />
ubriaco<br />
disibinizione<br />
euforia<br />
moder. si 4 - 8 os. - i.m. ansiol<strong>it</strong>ici<br />
notev. si 2 e.v. Sniff.<br />
si no 1 - 14 os.<br />
poss. poss. variabile os. - e.v.<br />
poss. poss. variabile os. - e.v.<br />
poss. poss. variabile os.<br />
poss. inversa 2 - 4 os. - Fumo<br />
aumento<br />
performance<br />
meno fame<br />
e fatica<br />
illusioni,<br />
allucinazioni,<br />
modifica spazio<br />
tempo<br />
euforia,<br />
appet<strong>it</strong>o<br />
dispnea<br />
cianosi<br />
miosi<br />
coma<br />
ipotensione ipotermia<br />
depressione<br />
resp.<br />
coma<br />
ag<strong>it</strong>azione<br />
ipertermia<br />
allucinazione<br />
convulsioni<br />
episodico,<br />
psicotico acuto<br />
episodico,<br />
psicotico raro<br />
lacrimazione<br />
tremori sbadigli<br />
dolori muscolari<br />
sudorazione<br />
diarrea vom<strong>it</strong>o<br />
midriasi<br />
tachicardia<br />
ipertensione<br />
secrezione nasale<br />
ag<strong>it</strong>azione<br />
psicomotoria<br />
stato ansioso<br />
delirio<br />
allucinazioni<br />
convulsioni<br />
apatia<br />
sonnolenza<br />
depressione<br />
irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à<br />
non è nota<br />
una sindrome<br />
di astinenza<br />
appet<strong>it</strong>o<br />
iperattiv<strong>it</strong>à<br />
28
Le droghe sono sostanze che alterano il comportamento di una persona e hanno effetto sul sistema ner-<br />
voso e sul cervello, possono. Sono sostanze per lo più proib<strong>it</strong>e, e c’è gente che per averle le compra ad<br />
alto prezzo e di contrabbando, infatti le droghe provocano dipendenza fisica e psicologica.<br />
EROINA<br />
L’eroina è ottenuta elaborando chimicamente la morfina, il principale<br />
alcaloide che si ricava dall’oppio grezzo, il succo lattiginoso estratto dalle<br />
capsule ancora verdi del “Papaver somniferum”. Non c’è una sola eroina,<br />
ma ne esistono diversi tipi a seconda <strong>della</strong> regione geografica di<br />
provenienza e di alcune peculiari caratteristiche organolettiche. In genere,<br />
si presenta come una polvere finissima o granulare di colore bianco, bruno o rossastro a seconda <strong>della</strong><br />
purezza.<br />
Effetti e rischi: genera una fortissima dipendenza. Produce una sensazione che fa apparire irrilevante il<br />
dolore, la depressione e l’ansietà. Questi sintomi tornano però più volenti quando l’effetto è fin<strong>it</strong>o. Si può<br />
morire per overdose di eroina se la droga è particolarmente forte o “tagliata” male.<br />
CRACK<br />
E’ un derivato <strong>della</strong> cocaina che viene fumato e ha un effetto molto piu' rapido e piu' forte <strong>della</strong> polvere<br />
bianca. Molto diffuso negli Stati Un<strong>it</strong>i, non ha attecch<strong>it</strong>o sul mercato <strong>it</strong>aliano.<br />
È una forma di cocaina purificata, una miscela “a base libera” con acqua e idrato di ammonio per essere<br />
separata dalle sostanze adulteranti. Si usa insieme a tabacco e marijuana.<br />
Effetti e rischi: il suo effetto è quasi istantaneo. Crea forte dipendenza. Gli effetti desiderati sono quelli di<br />
sensazioni di forza ed energia, scioltezza comunicativa, euforia e vivac<strong>it</strong>à. Come tutto anche questo ha<br />
un costo, il down del crack è molto pesante: la persona può sentirsi molto depressa e apatica, può spe-<br />
rimentare stati paranoici, nervosismo e irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, insonnia o sonno eccessivo, diminuzione delle sensa-<br />
zioni di piacere e la voglia di rifumare può ripresentarsi esageratamente forte<br />
CODEINA<br />
Alcaloide derivato dall'oppio. Si tratta di un solido bianco,<br />
cristallino, altamente solubile in acqua e mediamente solubile nei<br />
solventi organici. Quando viene riscaldata, la codeina dapprima perde acqua, poi si scioglie a 157 °C. Dal<br />
punto di vista chimico è un etere metilico <strong>della</strong> morfina, rispetto alla quale ha effetti farmacologici simili,<br />
sebbene inferiori, e dà meno assuefazione. Viene impiegata per ridurre il dolore e bloccare la tosse.<br />
29
OPPIO<br />
È una sostanza narcotica prodotta dalla resina essiccata <strong>della</strong> capsula immatura del<br />
papavero da oppio, Papaver somniferum. L'oppio viene coltivato soprattutto in<br />
Turchia e India. L’oppio e i suoi derivati vengono detti oppiacei. Nella sua forma<br />
commerciale l'oppio è una massa color castagna, appiccicosa e piuttosto morbida,<br />
che tende a indurirsi dall'interno man mano che invecchia. Dalla sua lavorazione si ottiene la morfina,<br />
che per lungo tempo è stata il principale analgesico impiegato in medicina, sebbene oggi siano disponibi-<br />
li sost<strong>it</strong>uti sintetici come la petidina, l'eroina, circa tre volte più potente, e la codeina.<br />
Effetti e rischi: provocano una forte sensazione di piacere ed euforia, ma anche dipendenza e sindromi<br />
da astinenza molto violente ed estremamente difficili da superare; inoltre, per continuare a raggiungere<br />
lo stato di benessere, devono essere assunte in dosi sempre maggiori. Malnutrizione, complicanze respi-<br />
ratorie e ipotensione arteriosa sono alcune delle patologie più comunemente associate alla tossicodipen-<br />
denza da oppiacei.<br />
MORFINA<br />
È il più importante tra i derivati dell’oppio e certamente il più importante in assoluto. Si presenta come<br />
una sostanza bianca, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a da cristalli prismatici, incolori e di sapore amaro persistente, scarsamente<br />
solubili in acqua ma solubili in alcool ed etere. È una sostanza stupefacente e la sua intossicazione croni-<br />
ca, prende il nome di morfinismo. Ha un’elevata tossic<strong>it</strong>à, la sua dose letale si aggira intorno ai 250 mg,<br />
ma ne bastano appena 60 perché si determini l’insorgenza di avvelenamento. L’avvelenamento da mor-<br />
fina, come del resto quello da oppiacei in genere, viene curato con lavanda gastrica. La morfina agisce<br />
sull’apparato respiratorio in particolare sulla respirazione, infatti il respiro diventa irregolare e in dosi ec-<br />
cessive, cessa del tutto.<br />
Effett i e rischi: gli effetti principali <strong>della</strong> morfina sono due, l'effetto analgesico e l'effetto euforizzante; vi<br />
sono poi vari effetti secondari.<br />
L'effetto analgesico è molto potente e si manifesta sia sul dolore in se stesso che sulla sua percezione a<br />
livello emotivo-affettivo.<br />
L'effetto euforizzante è alla base dell'uso <strong>della</strong> droga al di fuori dell'amb<strong>it</strong>o terapeutico. Tale effetto eufo-<br />
rizzante può essere descr<strong>it</strong>to come un senso di benessere, con tendenza all'immaginazione contemplati-<br />
va, una scomparsa di sensazioni dolorose, dell'ansia, <strong>della</strong> "pena di vivere".<br />
METADONE<br />
E' un sost<strong>it</strong>uto di sintesi dell’eroina ed un analgesico di potenza paragonabile a quella dell'eroina stessa.<br />
E’ dotato di molteplici azioni quali-quant<strong>it</strong>ativamente simili a quelle <strong>della</strong> morfina. Provoca una sindrome<br />
da astinenza simile a quella <strong>della</strong> morfina, ma con inizio più lento, con decorso più prolungato e con sin-<br />
tomi meno gravi. Può essere somministrato per via orale (si ev<strong>it</strong>a quindi la via endovenosa), ha una len-<br />
ta eliminazione, oltre le 25-30 ore, e questo consente una unica somministrazione giornaliera, mentre gli<br />
altri oppiacei necess<strong>it</strong>ano di ripetute assunzioni al giorno.<br />
30
BARBITURICI<br />
Sono sedativi che rallentano l’attiv<strong>it</strong>à fisica e inducono sonnolenza. Sono<br />
farmaci sintetici e nel recente passato sono stati utilizzati in medicina<br />
come ipnotici. Derivano dall’acido barb<strong>it</strong>urico(prodotto dalla con-<br />
densazione dell’urea con l’acido malonico), e agiscono attraverso<br />
un’azione deprimente sul sistema nervoso centrale.<br />
Effetti e rischi: chi prende una forte dose di barb<strong>it</strong>urico appare confuso, barcollante, può diventare ag-<br />
gressivo e cadere nell’incoscienza. Gli effetti durano da tre a dodici ore. Creano forte dipendenza. Gli ef-<br />
fetti <strong>della</strong> privazione sono, tra gli altri, ansietà, contrazioni, vertigini, visione distorta, nausea e colpi a-<br />
poplettici. Possono essere mortali se inger<strong>it</strong>e in dose massiccia. L’alcool reagisce a contatto con i barbi-<br />
turici e ne rafforza moltissimo l’effetto.<br />
L’avvelenamento acuto da barb<strong>it</strong>urico è soprattutto il risultato di tentativi di suicidio. Dosi notevolmente<br />
più alte di quelle che normalmente producono il sonno causando una grave depressione del centro re-<br />
spiratorio, mentre dosi ancora maggiori di quelle terapeutiche sono nella maggior parte dei casi letali.<br />
Caratteristiche del grave avvelenamento da barb<strong>it</strong>urici sono la diminuzione <strong>della</strong> coscienza e <strong>della</strong> sensi-<br />
bil<strong>it</strong>à, la dilatazione delle pupille, una grave insufficienza respiratoria, la caduta <strong>della</strong> pressione arteriosa,<br />
e <strong>della</strong> temperatura corporea.<br />
Spesso tali manifestazioni sono complicate da edemi polmonari, insufficienza renale, infezioni secondarie<br />
broncopolmonari.<br />
ALCOOL<br />
Vino, birra, distillati, superalcolici: mille forme di consumo del tutto lec<strong>it</strong>e che non devono far dimentica-<br />
re i rischi del facile abuso.<br />
Effetti e rischi: si beve per rompere il ghiaccio verso gli altri, ma ci si ab<strong>it</strong>ua in fretta a consumi forti, illu-<br />
dendosi di 'reggere'. L'abuso porta al rischio di gastr<strong>it</strong>i, ulcere, epat<strong>it</strong>i, cirrosi e si stima che, calcolando<br />
anche suicidi e incidenti stradali, le sostanze alcoliche uccidano 17.000 persone ogni anno. L'alcool è una<br />
droga a tutti gli effetti: dà dipendenza, assuefazione, problemi di astinenza (con tremori, ar<strong>it</strong>mie, alluci-<br />
nazioni) e, in casi estremi, decesso. In Italia, si può acquistare del tutto liberamente, ma guidare in stato<br />
di ebbrezza (bastano gr. 0,8 di alcool in 1 l<strong>it</strong>ro di sangue) può lasciare in ricordo incidenti più o meno<br />
gravi, multe salate, r<strong>it</strong>iro <strong>della</strong> partente e una lunga sfilza di fastidi.<br />
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BENZODIAZEPINE<br />
Le Benzodiazepine (BDZ) sono composti largamente<br />
diffusi in tutto il mondo. Hanno un indice terapeutico assai<br />
elevato, svolgono le seguenti funzioni : Ansiol<strong>it</strong>ica;<br />
Sedativa; Miorilassante; Ipnotica; Anticonvulsivante.<br />
Effetti e rischi: in generale le benzodiazepine agiscono<br />
come ipnotici a dosi elevate, come ansiol<strong>it</strong>ici in dosi<br />
moderate e come sedativi a basse dosi. L’assunzione di<br />
benzodiazepine in dosi elevate determina sedazione<br />
massiccia e può compromettere la lucid<strong>it</strong>à mentale e la coordinazione motoria.<br />
Devono essere usate con precauzione negli anziani in quanto, soprattutto qualora somministrate a do-<br />
saggi elevati, possono determinare l'insorgenza di effetti indesiderabili, come irrequietezza, ag<strong>it</strong>azione<br />
psicomotoria, fino a fenomeni allucinatori.<br />
L’abuso di benzodiazepine è frequente anche fra i giovani che assumono la sostanza insieme ad altre<br />
droghe. Coloro che assumono cocaina o eroina assumono benzodiazepine ed altri depressivi per ridurre<br />
l’effetto acuto di tali sostanze. I soggetti dipendenti da alcool e oppioidi sono a più alto rischio di abuso e<br />
dipendenza da benzodiazepine. Spesso i pazienti in cura disintossicante per l’alcool o che seguono una<br />
terapia di metadone incominciano ad abusare di benzodiazepine.<br />
Questa classe comprende una serie di sostanze assai diverse fra loro, ma comunque dotate di effetto<br />
stimolante sul sistema nervoso centrale ed in particolare sull’attiv<strong>it</strong>à del cervello e del midollo spinale.<br />
Gli stimolanti causano un incremento <strong>della</strong> frequenza respiratoria e <strong>della</strong> frequenza cardiaca, oltre ad<br />
una serie di alterazioni più o meno rilevanti a carico di numerosi processi metabolici. Da un punto di vi-<br />
sta generale, l’assunzione di stimolanti allo scopo di migliorare la prestazione sportiva ha il fine di otte-<br />
nere gli stessi effetti causati dall’adrenalina, secreta naturalmente nel nostro organismo.<br />
Gli stimolanti possono migliorare la prontezza di riflessi, il grado di attenzione e la capac<strong>it</strong>à di concentra-<br />
zione. L’assunzione di stimolanti può, inoltre, migliorare la capac<strong>it</strong>à di sopportare la fatica e comportare<br />
una trans<strong>it</strong>oria diminuzione <strong>della</strong> sensibil<strong>it</strong>à al dolore. L’assunzione di stimolanti nello sport è proib<strong>it</strong>a.<br />
Mentre, per alcune sostanze, come ad esempio cocaina e anfetamine, la semplice presenza nelle urine<br />
porta all’apertura di un procedimento disciplinare a carico dell’atleta, in altri casi (es.caffeina) è necessa-<br />
rio che venga superato un valore-lim<strong>it</strong>e, chiamato “soglia di pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à”.<br />
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STIMOLANTI PSICOMOTORI<br />
Sono le anfetamine e i composti anfetaminici, la cocaina e i loro simili. La loro azione è ecc<strong>it</strong>ante e anti-<br />
depressiva: aumentano l’attenzione, r<strong>it</strong>ardano la fatica, riducono il bisogno di sonno, accrescono<br />
l’aggressiv<strong>it</strong>à. In particolare, in segu<strong>it</strong>o all’assunzione di anfetamine, il cuore pulsa più rapidamente (ta-<br />
chicardia), la pressione arteriosa sale e il sangue circola più in fretta, di conseguenza aumenta anche la<br />
temperatura corporea. Si assiste, inoltre, a manifestazioni di psicosi di tipo schizofrenico, a decadimento<br />
fisico e indebolimento <strong>della</strong> volontà.<br />
STIMOLANTI PSICOATTIVI<br />
Sono i farmaci psicoattivi, influenzano simultaneamente svariati processi del sistema nervoso centrale e,<br />
a dosi differenti, determinano effetti diversificati sul sistema nervoso centrale dell’uomo.<br />
Si distinguono in:<br />
ANALETTICI: farmaci capaci di stimolare particolari regioni del sistema nervoso centrale, con specifico<br />
riferimento ai centri respiratori, circolatori ed i centri che regolano i riflessi<br />
ANALGESICI STUPEFACENTI (OPPIACEI): farmaci capaci di indurre analgesia (analgesia significa<br />
insensibil<strong>it</strong>à al dolore).<br />
L’analgesia è spesso accompagnata da sonnolenza, alterazione dell’umore, diminuzione dell’attiv<strong>it</strong>à respi-<br />
ratoria, riduzione <strong>della</strong> motil<strong>it</strong>à intestinale, nonché nausea e/o vom<strong>it</strong>o.<br />
ANSIOLITICI: farmaci contro l’ansia, che è un senso di paura indefin<strong>it</strong>a che insorge in relazione ad una<br />
s<strong>it</strong>uazione non pos<strong>it</strong>iva, più o meno immaginaria. Essa induce ad una sensazione di difficoltà operativa<br />
che appare insormontabile e che può essere accompagnata da pallore, sudorazione, tratti del volto alte-<br />
rati, palp<strong>it</strong>azioni cardiache, aumento <strong>della</strong> pressione arteriosa; in alcuni casi, induce alla diarrea e alla<br />
perd<strong>it</strong>a momentanea <strong>della</strong> coscienza.<br />
ANTIDEPRESSIVI: farmaci utilizzati contro la depressione endogena, cioè la depressione che si origina<br />
all’interno dell’organismo, pur non essendo causata né da alterazioni fisiche riconoscibili, né da accertati<br />
disturbi esistenziali. Nei soggetti si evidenzia tristezza e vuoto interiore, con un notevole senso di males-<br />
sere e con diminuzione <strong>della</strong> volontà operativa, <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di ragionamento e di iniziativa. Questi stati<br />
sono accompagnati da stanchezza fisica e paura di morire d’infarto.<br />
ANTIEPILETTICI: farmaci utilizzati contro l’epilessia, malattia caratterizzata da convulsioni generalizza-<br />
te (grande male) o circoscr<strong>it</strong>te (epilessia parziale). L’epilessia si può, anche, presentare senza convulsio-<br />
ni o con attacchi brevi; in ogni caso, compaiono sempre dei segni premon<strong>it</strong>ori, come ad esempio: un for-<br />
te senso di apprensione o di euforia, accompagnata da nausea, sudorazione, pallore o rossore del volto<br />
e allucinazioni.<br />
ANTIPSICOTICI: farmaci contro la psicosi, malattia psichica trans<strong>it</strong>oria o progressiva, che porta ad<br />
un’alterata percezione <strong>della</strong> realtà, ad una diminuzione <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di ragionamento e di riconoscimen-<br />
to.<br />
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PSICHEDELICI E ALLUCINOGENI: farmaci che provocano stati deliranti e sognanti. In più, provoca-<br />
no stati di dissociazione, alterazioni <strong>della</strong> psiche, del pensiero e delle esperienze pregresse, pur mante-<br />
nendo relativamente inalterata la coscienza.<br />
PSICOSTIMOLANTI O PSICOMOTORI: farmaci che eserc<strong>it</strong>ano un’azione ecc<strong>it</strong>ante sul sistema nervo-<br />
sa centrale, con esaltazione di differenti attiv<strong>it</strong>à psichiche, le quali hanno degli importanti riflessi sulle at-<br />
tiv<strong>it</strong>à motorie e comportamentali.<br />
STABILIZZANTI DELL’UMORE: farmaci che agiscono sulla cenestesi, ossia quello stato psichico che si<br />
basa sulla registrazione delle sensazioni che provengono dai visceri e che è strettamente legato alle sen-<br />
sazioni corporee per la propria esistenza (sensazione di benessere più o meno presente e profonda).<br />
COCAINA<br />
È l’estratto <strong>della</strong> foglia di coca, si presenta come polvere bianca che viene,in genere, aspirata; ma ora<br />
gira anche in cristalli da fumare.<br />
Viene venduta illegalmente in diversi gradi di purezza e può anche apparire sulle strade come “Crack” o<br />
come “base libera”.<br />
È una sostanza stimolante che dà dipendenza e che colpisce direttamente<br />
il cervello. È una delle droghe più antiche, ed è illegale.<br />
Attualmente la cocaina è una droga di categoria II in America, poiché può<br />
essere somministrata sotto stretto controllo medico per usi specialistici,<br />
come anestetico locale per certi tipi di interventi. Sol<strong>it</strong>amente si vede per<br />
strada sotto forma di polvere bianca, fine e cristallina che si conosce come<br />
“coke”, che ab<strong>it</strong>ualmente viene aspirata o, in alcuni casi fumata.<br />
Effetti e rischi: Attraverso la cocaina si cercano euforia, energia, lucid<strong>it</strong>à e potenza sessuale. Si può an-<br />
dare incontro, però, a tremori, insonnia e irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à. Infatti, chi la usa tende a sopravvalutarsi e a non<br />
frenare i gesti violenti, mettendo a repentaglio la propria sicurezza e quella degli altri. Un problema è il<br />
rapido esaurimento dell’effetto. Questo in molti casi spinge a tirare di nuovo, e poi ancora, fino a non<br />
poterne più farne a meno. Allora smettere può essere difficile, tutto ricorda la coca, la voglia è irrefrena-<br />
bile. Di questo passo è facile la tossicomania, che porta con sé depressione, problemi sessuali, inappe-<br />
tenza; in casi estremi, paranoia, deliri, psicosi.<br />
ANFETAMINA<br />
Sono pasticche, capsule, polvere e fiale usate per restare svegli, per controllare la fame, per sopportare<br />
la fatica. Ice, shabu, crystal e crank (non il crack) sono anfetamine.<br />
Effetti e rischi: si consumano attratti dall'idea di sentirsi carichi di energia, svegli,<br />
super-efficienti. Poi si scopre che non sconfiggono fame e fatica, semplicemente<br />
le 'mascherano', perciò può succedere di sottoporsi a sforzi in realtà<br />
inaffrontabili. Certi atleti dopati sono morti per non aver sent<strong>it</strong>o la stanchezza. Le<br />
anfetamine accelerano il batt<strong>it</strong>o del cuore e il respiro, ostacolano il sonno e, alla<br />
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lunga, l'attiv<strong>it</strong>à sessuale. Chi consuma può non capire le conseguenze di ciò che fa, diventare violento e<br />
paranoico.<br />
Studi approfond<strong>it</strong>i su animali e, successivamente, su volontari umani, hanno dimostrato la degenerazio-<br />
ne irreversibile dei neuroni che, in pratica, si "bruciano". Nei casi in cui le cellule degenerate ricrescono si<br />
è notato come tale cresc<strong>it</strong>a dia luogo a neuroni "mutati" e inattivi. Tali condizioni sono molto simili a<br />
quelle alla base dell'epilessia e del morbo di Parkinson.<br />
Quando l'effetto finisce ci si sente stanchissimi, irr<strong>it</strong>abili, depressi. Volendo superare questa s<strong>it</strong>uazione si<br />
tende a consumare ancora. Le anfetamine non sono vendute in farmacia, ma sono spacciate illegalmen-<br />
te.<br />
LSD<br />
Conosciuta come acido lisergico, è l'allucinogeno più diffuso in Italia e nel mondo.<br />
E' spacciato in francobollini colorati o pillole (micropunte) in cui, come cap<strong>it</strong>a con l'Ecstasy, non si sa mai<br />
bene cosa c'è dentro. E’ il prototipo degli allucinogeni.<br />
Effetti e rischi: L' LSD Causa un "viaggio" che dura ab<strong>it</strong>ualmente 8-10 ore che cambia le percezioni: 'co-<br />
lora' i suoni, fa 'sentire' i colori e fa vedere cose inesistenti. In molti casi si può fare fatica a distinguere<br />
tra reale e irreale, a capire dove ci si trova, a conservare riflessi svegli e senso del tempo. C'è un perico-<br />
lo grave per l'incolum<strong>it</strong>à se si guida. L' LSD aumenta il batt<strong>it</strong>o cardiaco e la pressione sanguigna, dà ver-<br />
tigini e nausea. Ma molte volte gli effetti più importanti sono psichici: ansia, panico (bad trip), depres-<br />
sione, paranoia con deliri di persecuzione e soprattutto i 'flashback', l'inaspettato r<strong>it</strong>orno del 'viaggio' do-<br />
po molto tempo. Nei più vulnerabili, l' LSD può evidenziare psicopatologie nascoste e gravi. L' LSD è<br />
sempre illegale dal punto di vista <strong>della</strong> quant<strong>it</strong>à: bastano pochi microgrammi, d'altra parte, per avere re-<br />
azioni gravi.<br />
MESCALINA<br />
Deriva dal Peyote o Mescal:<br />
Piccolo cactus privo di spine, dalla forma simile al tubero <strong>della</strong> rapa, diffuso in Messico e nelle regioni<br />
sud-occidentali degli Stati Un<strong>it</strong>i. Le infiorescenze grigiastre <strong>della</strong> pianta (dette bottoni di peyote o di me-<br />
scal) hanno la forma di un fungo e contengono diversi alcaloidi, dei quali la mescalina è il più noto; essa<br />
è una droga piuttosto potente e pericolosa, che viene consumata sotto forma di diverse preparazioni, ot-<br />
tenute dai bottoni essiccati.<br />
Effetti e rischi: la mescalina può provocare: una rapida successione di visioni colorate: disegni geometri-<br />
ci, luci variopinte, figure animate, accompagnate a volte da percezioni ud<strong>it</strong>ive e gustative; i lampi di co-<br />
lore sono accompagnati da alterazione <strong>della</strong> percezione dello spazio e del tempo, senso di gigantismo ed<br />
depersonalizzazione; è possibile ansia, ecc<strong>it</strong>azione, tremori, tachicardia.<br />
Gli effetti durano dalle 5 alle 12 ore. La mescalina causa dipendenza psicologica; è caratterizzata da una<br />
forte tolleranza, per cui è necessario aumentare rapidamente le dosi per avere gli stessi effetti.<br />
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PSILOCIBINA<br />
La psilocibina è un composto allucinogeno attivo che si trova in certe specie di funghi magici, ed è stato<br />
utilizzato nel corso dei secoli in tutta l.'area dell'altopiano del Messico Centrale.<br />
Effetti e rischi: L'effetto dei funghi magici dipende dalla dose e dalla sensibil<strong>it</strong>à dell'individuo alla psiloci-<br />
bina. Per alcune persone 0,25 gr di Psilocybe cubensis secco (ovvero una quant<strong>it</strong>à molto piccola) sono<br />
sufficienti per trovarsi proiettati in uno stato completamente visionario, con visioni a occhi aperti, crampi<br />
allo stomaco, meteorismo e tutti gli effetti tipici del sovradosaggio, mentre per altri la stessa quant<strong>it</strong>à sa-<br />
rebbe appena sufficiente per sortire un qualche effetto, come la sensazione di freddo durante la prima<br />
ora e altri tipici sintomi di soglia.<br />
Denominazione comune di una pianta erbacea annuale, dalla quale si ricava l'omonima fibra resistente<br />
ed elastica. La canapa è originaria dell'Asia centrale e viene coltivata in molte parti del continente eura-<br />
siatico e di quello americano.<br />
È una pianta dioica, in cui i fiori maschili crescono riun<strong>it</strong>i in racemi ascellari su esemplari che muoiono<br />
sub<strong>it</strong>o dopo avere disperso il polline, mentre i fiori femminili si sviluppano su f<strong>it</strong>te e corte spighette, da<br />
esemplari che muoiono sub<strong>it</strong>o dopo avere portato a maturazione i semi.<br />
La canapa in campo scientifico viene chiamata: Cannabis sativa.<br />
Con il termine "Cannabis" si comprendono tutte le sostanze psicoattive che si ottengono dalla Cannabis<br />
sativa o, meglio, dalle infiorescenze femminili di tale pianta.<br />
<strong>Il</strong> termine comprende circa 60 componenti attivi i più importanti fra i quali sono:<br />
1) il tetraidrocannabinolo (THC), componente attivo primario<br />
2) il cannabidiolo (CBD)<br />
3) il cannabinolo (CBN).<br />
Effetti e rischi: gli effetti sono proporzionali alla dose fumata. od inger<strong>it</strong>a<br />
per bocca.<br />
Quelli ricercati sono l'euforia, il rilassamento, l'intensificazione <strong>della</strong><br />
percezione dei suoni ecc.<br />
A volte, specie nei fumatori poco esperti, si hanno reazioni non desidera-<br />
te quali ansia, reazioni di paura e depressione.<br />
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Fisicamente si hanno variazioni (in aumento) <strong>della</strong> frequenza cardiaca e <strong>della</strong> pressione (aumenta a pa-<br />
ziente seduto e diminuisce a paziente in piedi). Si ha inoltre un'iperemia (arrossamento) delle congiunti-<br />
ve. Non si ammette una significativa tossic<strong>it</strong>à <strong>della</strong> sostanza.<br />
In un terzo dei fumatori ab<strong>it</strong>uali si ha una dipendenza psichica e fisica, sol<strong>it</strong>amente modesta.<br />
Marijuana<br />
È ricavata dalle foglie secche e dalla somm<strong>it</strong>à delle piante di<br />
cannabis sativa comunemente defin<strong>it</strong>a “erba” perché di colore<br />
variabile dal verde grigiastro al marrone verdastro e simile ad<br />
erba secca o the. <strong>Il</strong> principio attivo <strong>della</strong> marijuana è il<br />
tetraidrocannabinolo (THC), che si concentra soprattutto nelle<br />
cime fior<strong>it</strong>e.<br />
La maggior parte degli utilizzatori fuma marijuana in forma di sigarette fatte a mano, chiamate fra l’altro<br />
“joints” (spinelli), mentre alcuni usano pipe o pipe d’acqua (“bongs”). Sono anche diventati di moda dei<br />
sigari di marijuana, detti “blunts”. Per fare questi ultimi, coloro che fumano aprono i sigari con un taglio<br />
e sost<strong>it</strong>uiscono il tabacco con la marijuana, spesso in combinazione con un’altra droga come crack o co-<br />
caina.<br />
Effetti e rischi: moderata euforia e senso di “ pace” sono gli effetti principali. Gli effetti collaterali consi-<br />
stono in sonnolenza, mancanza d’ascolto, modificazioni nella percezione spazio-temporale, ag<strong>it</strong>azione,<br />
irr<strong>it</strong>azione, congiuntiv<strong>it</strong>e.<br />
Gli effetti sono comunque proporzionali alla dose fumata o inger<strong>it</strong>a per bocca.<br />
Fisicamente si hanno variazioni (in aumento) <strong>della</strong> frequenza cardiaca e <strong>della</strong> pressione.<br />
Hashish<br />
L'hashish consiste primariamente nella resina prodotta dalle infiorescenze, sebbene anche altre parti dei<br />
fiori e delle foglie potrebbero essere incluse nella sua produzione.<br />
È più potente <strong>della</strong> marijuana, si presenta come pasta resinosa di color cioccolato e contiene mediamen-<br />
te il 20% di THC.<br />
Effetti e rischi: l’assunzione di hashish provoca dapprima un effetto stimolante, caratterizzato da sensa-<br />
zioni di benessere e allucinazioni di contenuto gradevole, segu<strong>it</strong>o da periodi di torpore sino al sonno pro-<br />
fondo. L’uso di tale sostanza danneggia la concentrazione, le registrazioni mentali ed il ricordo di imma-<br />
gini mentali precedentemente registrate. Può far svanire il senso di timidezza, far sentire forte la perso-<br />
na debole, soprattutto nei confronto del sesso. La persona che fa uso di questa droga ha un radicale<br />
cambiamento di personal<strong>it</strong>à e perde l’ambizione nella v<strong>it</strong>a. La perd<strong>it</strong>a di ambizioni è il punto di partenza:<br />
l’adolescente concentra tutta la sua attenzione a questi stati di benessere e rinuncia a qualsiasi altro in-<br />
teresse. <strong>Il</strong> principale effetto di fumare hashish è la stanchezza.<br />
Emanuele Fanzini, Cinzia Fulgosi, Laura Quagliaroli<br />
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Oggi con il termine droga (sostanza stupefacente o psicotrope) si intende ogni sostanza di origine natu-<br />
rale o industriale che agisce sulla mente e sul sistema nervoso dell'uomo, usata a scopo non terapeutico.<br />
Le droghe si distinguono in: leggere, pesanti, allucinogeni, sintetiche, e altre.<br />
<strong>Il</strong> tipo di droga che si ottiene dalle cannabinacee, la cosiddetta canapa indiana, è caratterizzato dalla<br />
parte <strong>della</strong> pianta che si utilizza per ottenerla. La marijuana consiste in un insieme di varie parti <strong>della</strong><br />
pianta essiccate. L’hashish è la resina deidratata estratta dalle cime fior<strong>it</strong>e. La marijuana e l’hashish di<br />
sol<strong>it</strong>o vengono assunte attraverso il fumo. La droga in questo modo entra in<br />
circolo nel sangue molto veloce- mente, così che gli effetti vengono per-<br />
cep<strong>it</strong>i entro pochi minuti e si prolun- gano per 2/3 ore. L’assunzione orale<br />
<strong>della</strong> droga è più rara e gli effetti sono più blandi. Gli effetti comporta-<br />
mentali derivanti dall’assunzione di cannabis variano in funzione <strong>della</strong> dose<br />
assunta, dell’aspettativa di chi lo as- sume e del tipo di preparazione utiliz-<br />
zata. L’assunzione di cannabis conti- nuata nel tempo porta a tolleranza ri-<br />
spetto ai sintomi. Ciò significa che, con l’uso continuato <strong>della</strong> droga, gli ef-<br />
fetti su umore, memoria, performance cogn<strong>it</strong>ive e motorie diminuiscono d’intens<strong>it</strong>à.<br />
L’astinenza conseguente alle cessazione dell’uso continuato di Cannabis non sembra essere intensa e<br />
consiste in alcune modificazioni comportamentali blande a carico dell’umore e del sonno, accresciuta ir-<br />
r<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, apatia, anoressia e nausea. Negli animali da laboratorio le conseguenze comportamentali deri-<br />
vanti da interruzioni dell’assunzione cronica di Cannabis si manifestano come incremento dell’attiv<strong>it</strong>à mo-<br />
toria e di toilette nei ratti, alterata suscettibil<strong>it</strong>à alle convulsioni indotte da shock elettrici.<br />
La COCAINA si ottiene dall'alcaloide estratto dalle foglie di coca. La pianta <strong>della</strong> coca ha assunto nella<br />
v<strong>it</strong>a dell’uomo una grande importanza. Antichissimo è l'uso dagli indigeni sudamericani di masticare len-<br />
tamente le foglie, ricavandone una pallina che tengono a lungo in bocca; questa masticazione permette<br />
di resistere alle dure fatiche, e fa sentire meno gli stimoli <strong>della</strong> fame. Gli altri effetti provocati dall'assun-<br />
zione di questa sostanza, sono: sensazione di allegria, di ecc<strong>it</strong>azione anche sessuale, di viva percezione<br />
dei colori. A lungo andare subentrano dei disturbi fisici come la nausea, insonnia, perd<strong>it</strong>a dell'appet<strong>it</strong>o,<br />
dissociazione mentale, aggressiv<strong>it</strong>à, paralisi dei centri nervosi.<br />
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L'EROINA si ottiene dalla raffinazione <strong>della</strong> morfina base che è il principale alcaloide dell'oppio. Effetti: i<br />
primi buchi sono di sol<strong>it</strong>o quasi spiacevoli, perché accompagnati da nausea e vom<strong>it</strong>o. In segu<strong>it</strong>o, l'inten-<br />
s<strong>it</strong>à <strong>della</strong> sensazione (il cosiddetto flash) provoca un piacere diffuso, un senso di calore che risale dalla<br />
pancia fino al cervello. Difficile descriverlo: il paragone più usato è l'orgasmo sessuale. Ci si sente padro-<br />
ni del mondo, svaniscono le paure. <strong>Il</strong> godimento dura pochi minuti.<br />
Poi, per ottenere lo stesso piacere bisogna aumentare la dose. E' una<br />
spirale che imprigiona fino a diventare dipendenti: se si smette c'è<br />
infatti molta sofferenza, sia fisica che psichica. L'astinenza è una vera<br />
malattia: dolori ai muscoli, brividi di freddo e vampate di calore,<br />
diarrea, sudore. <strong>Il</strong> rischio più grande è l'OVERDOSE, causata da una<br />
dose eccessiva o tagliata male: le pupille sono come una punta di<br />
spillo, la pelle fredda e sudata, il respiro rallenta. Conseguenza estrema: il coma e la morte. Tra un buco<br />
e l'altro, costretti a procurarsi la stessa sostanza, si vive nell'ansia e nell'insonnia. Di tutto questo ce ne<br />
accorgiamo dagli occhi sempre arrossati, pupille ristrette, il naso che cola, tosse e un prur<strong>it</strong>o che co-<br />
stringe a grattarsi di continuo. Anche il comportamento cambia: spesso i drogati parlano tanto e sono<br />
euforici, poi improvvisamente diventano tristi e ansiosi. Altri sintomi: dimagrimento, problemi ai denti.<br />
Poi troviamo gli allucinogeni o psichedelici che sono un gruppo di sostanze psicoattive (che alterano la<br />
mente) estratte dai vegetali, mentre allucinogeno è un termine meno esatto, infatti, queste droghe non<br />
provocano vere allucinazioni, ma delle visioni o altre sensazioni profondamente alterate che partono pe-<br />
rò da una esperienza reale. Due sono i tipi di allucinogeni particolarmente diffusi: l'LSD, è una<br />
sostanza estratta dalla segale cornuta. <strong>Il</strong>lusioni e allucinazioni riguardano<br />
soprattutto i sensi: sembra per esempio di avere gambe e braccia allungate,<br />
e di vedere colori più vividi e lumi- nosi, oggetti e distanze sono alterati. Ci<br />
si sente più pesanti o più leggeri, ci si distacca dal corpo e sembra di<br />
galleggiare per aria. L'LSD non crea una vera e propria dipendenza fisica, ma una<br />
forte attrazione. Se la dose è ec- cessiva si hanno palp<strong>it</strong>azioni fino alla tachicar-<br />
dia, sudorazione e una crisi iperglicemica. Deliri, ansia e depressione pos-<br />
sono trasformarsi in psicosi. Si può ca- dere in coma dopo una crisi di convulsione.<br />
Talvolta emerge un desiderio di suicidio perché si prende improvvisamente coscienza di<br />
problemi che non si è in grado di affrontare. Altissimo il rischio di incidenti mortali dovuti<br />
alle allucinazioni: si pensa di essere un uccello, per esempio, e ci si lancia da una finestra. Di tutto que-<br />
sto ce ne accorgiamo dalle pupille che si dilatano, le mani tremano, il corpo è scosso da brividi, il respiro<br />
diventa affannoso. Gli effetti dell'LSD sono talmente imprevedibili e spiegano, almeno in parte, perché<br />
questa droga, popolarissima una ventina di anni fa', sia oggi molto meno diffusa. Chi prende l'LSD, infat-<br />
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ti, raggiunge una dimensione in cui non esiste più una separazione netta fra se stessi e il mondo che ci<br />
circonda, non ci si sente più sottoposti alle leggi <strong>della</strong> fisica. La più impressionante proprietà dell'LSD è<br />
forse il flashback: giorni, settimane, mesi dopo aver preso l'ultima dose tutti gli effetti <strong>della</strong> sostanza<br />
possono ripresentarsi all'improvviso e il consumatore è trascinato in un nuovo " viaggio ", che non aveva<br />
scelto di fare, spesso con visioni angosciose (animali mostruosi, rumori paurosi, oppure aggressori che<br />
minacciano). E' un esperienza angosciosa che ha scatenato in molti profonde depressioni e il terrore di<br />
impazzire.<br />
La MESCALINA è una cactacea. Essa cresce soprattutto nel Messico e nell'America Centrale. Le popola-<br />
zioni indigene da secoli hanno usato questa pianta durante i loro r<strong>it</strong>i religiosi e magici, riservandone l'uso<br />
ai sacerdoti-stregoni o lim<strong>it</strong>andolo a occasioni particolari come cerimonie annuali. La mescalina provoca<br />
strane visioni temporaneamente sovrapposte, rallentamento del polso, capogiri.<br />
Esistono, anche delle sostanze sintetiche, in forma di pillole e capsule, che stimolano le reazioni del si-<br />
stema centrale. Appena ingoiata una pillola di amfetamina si avverte una sensazione di maggior lucid<strong>it</strong>à<br />
e benessere; si diventa loquaci e sembra di poter affrontare ogni sfida e risolvere ogni difficoltà. Ma lo<br />
studente che voleva superare l'esame e l'atleta che voleva vincere<br />
possono scoprire che questo abuso porta con sé problemi veri. Lo<br />
provano i casi di morte di atleti sotto amfetamina durante una gara.<br />
Le amfetamine infatti sti- molano i centri del cervello che agiscono<br />
sull'azione del cuore e sull'umore. <strong>Il</strong> batt<strong>it</strong>o cardiaco e la pressio-<br />
ne aumentano, mentre diminuisce l'appet<strong>it</strong>o e non si avvertono<br />
stanchezza e sonno. Ma quando questi effetti ecc<strong>it</strong>anti svaniscono,<br />
se ne va anche la sensazione di poter risolvere tutti i problemi, ci si<br />
sente stanchi con le mascelle indolenz<strong>it</strong>e per aver a lungo serrato i denti. Si avverte che da troppo tem-<br />
po non si mangia e non si dorme, ma fame e sonno sono spar<strong>it</strong>i: frastornati, sudaticci, pressoché esausti<br />
si è costretti a muoversi o si rischia un collasso. E allora la soluzione più semplice sembra essere ingoiare<br />
un'altra pillola. Di una persona che prende le amfetamine ce ne si può accorgere delle pupille sempre di-<br />
latate, parole incessanti, irrequietezza, respiro veloce e insonnia. Nello stadio dell'intossicazione cronica<br />
le idee diventano confuse, si trema, non si controllano più i movimenti, c'è febbre, mal di testa, vertigini.<br />
Nei momenti in cui non si è sotto l'effetto <strong>della</strong> sostanza ci si sente terribilmente depressi e letargici.<br />
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I sintomi sono soggettivi e variabili: alcuni consumatori raccontano di aver<br />
avuto la bocca asciutta, movimento involontario degli occhi, sudorazione<br />
eccessiva, nausea. Altri raccontano di sensazioni di profondo rilassamento<br />
fisico. Gli effetti psicologici sono un po' più difficili da descrivere, dal mo-<br />
mento che sono molto più vari e numerosi.<br />
I più comunemente riportati sono:<br />
Entactogenesi: è una sensazione generale in cui tutto pare giusto e buono. Soggetti sotto MDMA de-<br />
scrivono spesso una sensazione di pace e di gioia totale. Inoltre tutto ciò che generalmente può apparire<br />
quotidiano e banale appare come incredibilmente bello e interessante.<br />
Empatogenesi: è una sensazione di sintonia emotiva con l'altro, insieme a una completa rimozione del-<br />
le barriere relazionali nella comunicazione. Soggetti sotto l'MDMA riferiscono di una sensazione di mag-<br />
giore facil<strong>it</strong>à nella comunicazione: qualsiasi chiusura sembra scomparire. Tale effetto è r<strong>it</strong>enuto parzial-<br />
mente responsabile <strong>della</strong> "droga dell'abbraccio"- l'accresciuta vicinanza emotiva all'altro rende la relazio-<br />
ne interpersonale molto gratificante. Molta gente utilizza l'MDMA principalmente per questo tipo di effet-<br />
ti, rendendo s<strong>it</strong>uazioni sociali potenzialmente difficili e imbarazzanti (appuntamenti, discoteche, ecc.) più<br />
brillantemente gestibili.<br />
L'MDMA può aumentare significativamente l'intens<strong>it</strong>à delle percezioni sensoriali come tatto, vista, gusto<br />
e olfatto. I consumatori ab<strong>it</strong>uali toccano ripetutamente gli oggetti più disparati, assaggiano ed annusano<br />
vari alimenti o bevande riportando sensazioni estremamente coinvolgenti. Soprattutto la sensazione di<br />
un altro corpo e di tutte le possibili reciproc<strong>it</strong>à viene avvert<strong>it</strong>a con forte intens<strong>it</strong>à.<br />
Altro effetto estremamente importante di questa droga è quello di annullare la sensazione fisica <strong>della</strong> fa-<br />
tica e la perd<strong>it</strong>a di controllo sullo stato del proprio corpo: per questo motivo è molto facile giungere al<br />
collasso cardio-circolatorio oppure ad una disidratazione grave. Estremamente pericoloso, se non addir<strong>it</strong>-<br />
tura mortale, puo' essere l'uso di tali droghe da parte di soggetti che presentino pressione alta, problemi<br />
cardiaci, renali ed epatici.<br />
Gli effetti sul comportamento di questa diminuzione possono essere vari: alcuni soggetti riferiscono di<br />
depressioni sopraggiunte dopo la consumazione.<br />
Numerosi studi hanno registrato anche un drammatico calo delle prestazioni mnemoniche degli individui<br />
fortemente ded<strong>it</strong>i all'uso di tali sostanze, con cali preoccupanti <strong>della</strong> memoria verbale e visiva. Pare an-<br />
che accertata la dannos<strong>it</strong>à sul feto di tali sostanze, con effetti teratogeni.<br />
41
ESISTONO CENTRI SPECIALIZZATI PER LA DISINTOSSICAZIONE E LA RIABILITAZIONE<br />
DALLA DIPENDENZA DA COCAINA, EROINA, ALCOOL ED A ALTRI TIPI DI DROGHE.<br />
Le tre ragioni principali che inducono una persona a ricadere nella dipendenza:<br />
ELLA RIABILITA<br />
“ERAVAMO IN DUE:<br />
IO E LA DROGA…<br />
IO SONO MORTO, MENTRE<br />
LEI CONTINUA AD UCCI-<br />
DERE…”<br />
42
Un’esperienza:<br />
Sono part<strong>it</strong>a per il centro di disintossicazione il 28 dicembre 1989,<br />
dietro insistenza di due carissimi amici i quali avevano già fatto<br />
il programma, e con tanta speranza dei miei gen<strong>it</strong>ori. Ricordo per-<br />
fettamente quel giorno, eravamo tutti nella sala <strong>della</strong> casa dei<br />
miei ed io, davanti a mio padre, dissi che avrei voluto partire dopo<br />
l'ultimo dell'anno. Lui mi guardò e rispose, "Adesso pensa a pren-<br />
derti cura di te e a tornare quella che eri. Poi, vedrai che tutti i<br />
giorni saranno la fine dell'anno". Parole più vere non le ho mai-<br />
sent<strong>it</strong>e. Partii, feci tutto il programma, trovai dei veri amici e imparai la tecnologia del programma, così<br />
che, dopo averlo completato, mi fermai ad aiutare i ragazzi per circa due anni. Mi sentivo realmente la<br />
persona felice e solare che ero stata sino all'età di 18 anni. Ricominciavo a vivere... Adesso, sono passati<br />
8 anni, ho un mar<strong>it</strong>o al quale voglio bene e lui a me. Abbiamo due bambini stupendi, una bella casa ed<br />
un lavoro; tutte cose che hanno le persone che vivono serenamente, con la consapevolezza che la v<strong>it</strong>a è<br />
una grande cosa e che, se vissuta onestamente e costruendo giorno per giorno il proprio futuro, si pos-<br />
sono realmente fare molte cose, tutte belle e piene di gioia. <strong>Il</strong> problema droghe adesso è molto lontano<br />
da me. Se mi fermo un attimo, vedo che è stata una cosa molto grossa e distruttiva. E' per questo che<br />
adesso, assieme a mio mar<strong>it</strong>o, sono sempre disposta ad aiutare chi, purtroppo, sta vivendo ora il pro-<br />
blema. Grazie a tutti quell i che mi hanno aiutato!!!<br />
Cristina Bernardi, Andrea Foddis, Sara Zanella<br />
43
INTRODUZIONE<br />
C on il termine di tossicodipendenza si definisce la condizione che spinge l’individuo, in maniera<br />
più o meno obbligata, ad assumere sostanze a dosi crescenti e costanti per avere effetti<br />
temporanei, benefici e soggettivi, la cui persi- stenza è indissolubilmente legata alla<br />
continua assunzione <strong>della</strong> sostanza, con conseguenze nocive per l’individuo e la<br />
società. La tossicodipendenza degenera gradualmente in tossicomania. Per<br />
tossicomania si intende uno stato di intossicazione cronica o periodica prodotto dal consumo ripetuto<br />
di una droga naturale o sintetica.<br />
Le sue caratteristiche sono:<br />
il desiderio invincibile di continuare ad assumere la droga; esso è legato al desiderio di provare nuova-<br />
mente i suoi effetti piacevoli.<br />
Una dipendenza psichica <strong>della</strong> droga:<br />
la dipendenza psichica si riferisce al desiderio di sperimentare gli effetti piacevoli legati all’assunzione<br />
<strong>della</strong> droga, la fuga dall’ansia e dal confl<strong>it</strong>to, l’evasione dalla noia.<br />
Una dipendenza fisica dalla droga:<br />
la dipendenza fisica si riferisce alle modificazioni chimico-fisiche che la droga produce nell’organismo, per<br />
cui esso non può farne a meno, nel senso che la droga si inserisce nel metabolismo in maniera di diveni-<br />
re essenziale per il funzionamento dell’organismo. La scomparsa <strong>della</strong> droga dall’organismo provoca se-<br />
gni e sintomi di squilibrio, di sofferenza, di alterazione funzionale: la sindrome dell’astinenza dalla<br />
droga.<br />
La tendenza ad aumentare le dosi; è legato al fenomeno dell’assuefazione o tolleranza <strong>della</strong> condi-<br />
zione per cui l’uso protratto di una sostanza determina nell’organismo che l’assume, effetti soggettivi<br />
sempre più scarsi, per cui per ottenere sempre uno stesso effetto iniziale bisogna aumentare le dosi.<br />
44
EFFFETTTI EF ET I NOCIVI PER L’INDIVIDUO E LA SOCIETA’<br />
Simile alla tossicomania può essere considerata l’ab<strong>it</strong>udine al consumo ripetuto di sostanze, anche se è<br />
profondamente diversa in quanto caratterizzata da lim<strong>it</strong>i di dipendenza psichica, da nessuna dipendenza<br />
fisica e la scarsa tendenza ad aumentare le dosi (tabagismo, consumo di alcool); una rigida distinzione<br />
tra ab<strong>it</strong>udine e tossicodipendenza non è però possibile perché numerose sostanze che sono consumate<br />
soltanto per ab<strong>it</strong>udine, causano successivamente tossicomania, per cui si preferisce usare il termine mo-<br />
derno di tossicodipendenza. Fra le sostanze che possono causare una tossicodipendenza sono compresi<br />
barb<strong>it</strong>urici, anfetamine e alcool.<br />
Sembra che l’uso di droghe leggere, in Italia, sia un fenomeno molto<br />
diffuso tra gli studenti.<br />
I risultati di una stati stica effettuata nel 2001, affermano che in<br />
quell’anno, il 43% degli studenti <strong>it</strong>aliani aveva fatto uso di droghe<br />
leggere almeno una volta.<br />
Prima di esporre i dati statistici,<br />
rilevati, va specificato che quando si<br />
parla di droghe leggere intendiamo i derivati <strong>della</strong> pianta cannabis: marijuana e hascisc.<br />
Quello<br />
che emerge dalle ricerche <strong>it</strong>aliane sull’uso delle droghe leggere è che il consumo di cannabis si<br />
manifesta già in giovanissima età, a partire dall’adolescenza nella sua prima fase; questo, in-<br />
dubbiamente, interferisce con la cresc<strong>it</strong>a sui neuroni in una fase molto delicata dal punto di vista neuro-<br />
endocrino, somatico e psichico. A quella età, infatti, un uso regolare di cannabis genera un senso errato<br />
di grandios<strong>it</strong>à e una falsa visione <strong>della</strong> realtà erroneamente percep<strong>it</strong>a come coscienza di alto livello.<br />
L’allarme<br />
“droghe leggere”, naturalmente, non è certo una realtà solo <strong>it</strong>aliana.<br />
La cannabis è la droga più diffusa in tutta Europa. Nello specifico, è emerso che<br />
sono circa 45 milioni di<br />
europei che hanno provato l’hascisc o la marijuana almeno una volta nella loro v<strong>it</strong>a; sono 15 milioni, in-<br />
vece, i c<strong>it</strong>tadini europei tra i 15 e i 64 anni che ne hanno fatto uso nell’ultimo anno. <strong>Il</strong> consumo è mag-<br />
giore nei gruppi di fasce di età inferiori: circa il 25% dei giovani dai 15 ai 16 anni di età e il 40% che ha<br />
compiuto 18 anni ha provato l’uso <strong>della</strong> cannabis.<br />
45
I consumatori cronici di marijuana possono presentare: apatia, tristezza, compromissione del giudizio,<br />
<strong>della</strong><br />
concentrazione e <strong>della</strong> memoria, perd<strong>it</strong>a d’interesse per il proprio aspetto e per il raggiungimento<br />
delle mete tradizionali.<br />
La<br />
marijuana è stata per lungo tempo utilizzata dalla medicina popolare.<br />
Solo<br />
a partire dagli anni ‘60 e ’70 ha conosciuto un consumo di massa, soprattutto tra i giovani. Ben-<br />
ché la marijuana non provochi di-<br />
pendenza fisica e<br />
l’interruzione del consumo non causi una sindrome<br />
d’astinenza, i consumatori ab<strong>it</strong>uali sembrano,in ogni caso ,<br />
sviluppare una forma di dipen- denza psicologica. Gli effetti<br />
<strong>della</strong> marijuana consistono inizialmente in un senso di<br />
reattiv<strong>it</strong>à, leggerezza e euforia, cui segue un periodo di calma e<br />
di piacevole tranquill<strong>it</strong>à. Talvolta si possono verificare<br />
cambiamenti di umore, accompagnati da alterazioni nella percezione del tempo, nello spazio e <strong>della</strong> pro-<br />
pria dimensione corporea. I proces si mentali vengono disturbati da idee e ricordi frammentari e molti<br />
consumatori registrano un aumento dell’appet<strong>it</strong>o e <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di provare piacere.<br />
Gli effetti negativi includono stato confusionale, reazioni di panico, ansietà, paura, senso di inutil<strong>it</strong>à e<br />
perd<strong>it</strong>a<br />
dell’autocontrollo. Tra le persone che consumano marijuana ab<strong>it</strong>ualmente e in grosse dosi vi è<br />
chi sviluppa una “sindrome amotivazionale”, caratterizzata da passiv<strong>it</strong>à, demotivazione e ansia; la rela-<br />
zione fra il consumo di marijuana e questa sindrome non è stato, tuttavia, ancora accertato. Come av-<br />
viene con l’alcool, anche l’assunzione di marijuana sembra influire negativamente sulla capac<strong>it</strong>à di com-<br />
prendere testi scr<strong>it</strong>ti, di esprimersi oralmente, di risolvere problemi teorici, sulla memoria e sui tempi di<br />
reazione. Non esistono, tuttavia, prove che la marijuana possa indurre o provocare danni cerebrali e gli<br />
effetti del consumo prolungato di questa sostanza sul cervello sono ancora sconosciuti. Tuttavia, oggi<br />
già sappiamo che fumare marijuana è più pericoloso rispetto al passato. Pensate che solo 3 sigarette<br />
contenenti canapa corrispondono a 20 sigarette “normali”.<br />
I ricercatori, inoltre, sottolineano che i rischi per la salute sono aumentati sostanzialmente dal 1960, in<br />
quanto<br />
sono aumentate nella marijuana, le quant<strong>it</strong>à di comp0osti chimici. Molta gente pensa che fuma-<br />
re marijuana sia innocuo, ma il messaggio importante che si vuole trasmettere è che la marijuana, come<br />
il tabacco, può causare il cancro. Fumare cannabis non solo fa venire il cancro, ma può anche danneg-<br />
giare i polmoni e far nascere sotto peso i figli delle donne che ne fanno uso.<br />
46
La maggior parte degli adolescenti non fa consumo di marijuana.<br />
Meno di uno studente su quattro fa consumo di marijuana.<br />
Che cos’è la marijuana? Ci sono vari tipi?<br />
La marijuana è una miscela verde,<br />
marrone o grigia di foglie, gambi, semi e fiori<br />
dipendono dalla forza<br />
o potenza del THC contenuto. La potenza in THC <strong>della</strong> marijuana è aumentata<br />
Com’è usata la marijuana?<br />
seccati e tr<strong>it</strong>ati <strong>della</strong> canapa indiana. A volte la marijuana è chiamata erba, fumo,<br />
etc. ci sono molti termini per indicare la marijuana. Hashish e olio di hashish sono<br />
forme più forti di marijuana. La marijuana in tutte le sue forme altera lo stato<br />
mentale. In altre parole, cambia in modo in cui lavora il cervello. <strong>Il</strong> THC, è il<br />
principio chimico attivo marijuana. Gli effetti <strong>della</strong> marijuana sull’individuo<br />
a partire dagli anni 1970, ma è poi rimasta invariata a partire da metà anni ’80.<br />
La marijuana è di sol<strong>it</strong>o fumata come<br />
una sigaretta oppure in una pipa o bong. E’ anche apparsa<br />
come sigari.<br />
Quanto a lungo le tracce di marijuana rimangono nel corpo?<br />
<strong>Il</strong> THC contenuto nella marijuana è assorb<strong>it</strong>o dai tessuti grassi di vari organi.<br />
Generalmente le tracce di THC possono essere rilevate in campioni d’urina<br />
Quanti adolescenti fumano la marijuana?<br />
La maggior parte degli adolescenti non ha mai fatto,<br />
né farà mai, consumo di marijuana.<br />
Perché i giovani usano la marijuana?<br />
parecchi giorni dopo il<br />
consumo. Nel caso di forti consumatori ab<strong>it</strong>uali, le tracce possono essere rilevate anche dopo tempi<br />
ancora più lunghi<br />
<br />
Secondo un recente sondaggio condotto nelle scuole, solo uno studente di terza media<br />
fra 5 è un<br />
consumatore corrente (cioè ha consumato marijuana nell’ultimo mese). Meno di uno studente delle<br />
superiori fra 4 è consumatore corrente di marijuana.<br />
<br />
Ci sono molte ragioni per cui bambini e adolescenti cominciano<br />
a fumare marijuana. La maggior par-<br />
te dei giovani fumano marijuana perché i loro amici, fratelli o sorelle, consumano marijuana e<br />
47
l’inv<strong>it</strong>ano a provarla. Alcuni giovani la consumano perché vedono adulti che ne fanno consumo<br />
all’interno <strong>della</strong> famiglia.<br />
Altri sono indotti a r<strong>it</strong>enere bello il consumo di marijuana perché sentono canzoni che ne parlano o<br />
ne vedono fare alla TV e al cinema.<br />
Alcuni adolescenti la considerano una forma di evasione per sfuggire ai problemi che trovano in casa,<br />
a scuola o con i compagni.<br />
Per quante T-shirt e berretti si vedono in giro con su stampata la foglia di marijuana, o per quanti<br />
gruppi musicali cantino la marijuana<br />
e altre droghe, ricordate: non dovete consumare marijuana per-<br />
ché tutti gli altri lo fanno. In realtà la maggior parte dei giovani non consuma marijuana!!<br />
La marijuana ti porta problemi.<br />
I tuoi risultati scolastici, sportivi, etc ne risentiranno.<br />
<br />
Gli<br />
effetti <strong>della</strong> droga sono diversi da individuo a individuo e dipendono dall’esperienza di chi ne fa<br />
consumo,<br />
come pure da:<br />
• quali sono le aspettative<br />
di chi ne fa consumo;<br />
•<br />
•<br />
• se l’individuo assume insieme<br />
alcool o altre droghe.<br />
Per alcuni fumare non produce alcun effetto. Altri possono sentirsi rilassati e brilli. A volte la marijua-<br />
na fa venire fame e sete.<br />
di ansietà e pensieri paranoici.<br />
Ciò è più probabile quando si usano le varietà più forti di marijuana.<br />
Gli effetti a breve termine <strong>della</strong> marijuana includono:<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
•<br />
Cosa succede quando uno fuma la marijuana?<br />
• quanto forte è la marijuana;<br />
dove viene usata la droga;<br />
come viene assunta;<br />
Su alcuni individui la marijuana può produrre brutti effetti. Essi possono sviluppare improvvisi sensi<br />
Quali sono gli effetti a breve termine del consumo di marijuana?<br />
ridotta capac<strong>it</strong>à di ricordare e di apprendere;<br />
• percezione distorta (vista, ud<strong>it</strong>o, tempo, tatto);<br />
difficoltà di pensiero e di logica;<br />
perd<strong>it</strong>a di coordinazione;<br />
aumento dei batt<strong>it</strong>i cardiaci;<br />
ansietà.<br />
Questi effetti peggiorano quando insieme<br />
alla marijuana vengono consumate altre droghe. E non<br />
sempre i consumatori<br />
sanno quali droghe ricevono.<br />
48
<strong>Il</strong> consumo di marijuana influenza le attiv<strong>it</strong>à scolastiche, sportive, etc?<br />
E’<br />
possibile. La marijuana influenza la memoria, la capac<strong>it</strong>à di giudizio e la percezione. La droga può<br />
abbassare il rendimento scolastico, il rendimento sportivo e nella social<strong>it</strong>à. Con il consumo<br />
di mari-<br />
juana, è più probabile fare errori stupidi o addir<strong>it</strong>tura pericolosi. Con l’abuso di marijuana, l’individuo<br />
può perdere interesse nel proprio aspetto e nei propri risultati scolastici e professionali.<br />
Gli sportivi possono accusare un cattivo rendimento dato che la prontezza dei riflessi, i movimenti e<br />
le coordinazioni sono tutti influenzati dal THC. Inoltre, dal momento che la marijuana influenza<br />
logica<br />
e giudizio, alcuni possono compiere atti avventati e, per esempio, avere rapporti sessuali non protetti<br />
e rischiare l’infezione HIV, il virus che causa l’AIDS.<br />
Quali sono gli effetti a lungo termine del consumo<br />
di marijuana?<br />
Risultanze<br />
sperimentali mostrano che il consumo regolare di marijuana o THC può avere un ruolo in<br />
alcuni<br />
tipi di cancro e in problemi con il sistemi respiratori e immun<strong>it</strong>ari.<br />
CCaannccrroo<br />
È difficile stabilire con sicurezza se il consumo regolare di marijuana causa il cancro. Ma è noto che la<br />
marijuana contiene (a volte in quant<strong>it</strong>à perfino maggiori) alcuni degli stessi elementi chimici cance-<br />
rogeni in quant<strong>it</strong>à uguale a chi fuma un intero pacchetto di sigarette al giorno.<br />
PPool llmoonni mm ii ee bbrroonncchh ii i<br />
Chi<br />
fuma marijuana spesso sviluppa lo stesso tipo di problemi respiratori che hanno i fumatori di si-<br />
garette: tosse e affanno. È più incline a prendere bronch<strong>it</strong>i di chi non fuma. È anche a maggior ri-<br />
schio infezioni polmonari come polmon<strong>it</strong>i.<br />
SSi iisstteemaa mm iimmuunni immmm<br />
i<strong>it</strong>taarri iioo<br />
Studi su animali hanno mostrato che il THC può danneggiare le cellule e i tessuti del corpo che pro-<br />
teggono la gente dalle malattie.<br />
Quando le cellule immun<strong>it</strong>arie vengono indebol<strong>it</strong>e, un individuo si ammala più facilmente.<br />
Come si può capire se un individuo fa consumo di marijuana?<br />
Quando<br />
un individuo ha assunto marijuana, spesso:<br />
•<br />
•<br />
Sembra confuso e ha problemi di deambulazione;<br />
• Sembra sciocco e ride senza ragione;<br />
Ha occhi molto rossi e iniettati di sangue;<br />
• Ha difficoltà a ricordare cose appena avvenute.<br />
Dopo poche ore, quando gli effetti a breve <strong>della</strong> droga diminuiscono, il consumatore ha molto sonno.<br />
49
Quali sono effetti <strong>della</strong> marijuana sul cervello?<br />
Alcuni studi fatti su individui che hanno fumato grandi quant<strong>it</strong>à di marijuana per anni, mostrano che<br />
la droga danneggia le loro facoltà mentali. <strong>Il</strong> consumo continuo<br />
di marijuana influenza la parte dl cer-<br />
vello che controlla la memoria, l’attenzione, e l’apprendimento. Fumare marijuana causa modificazio-<br />
ni cerebrali simili a quelle causate da cocaina, eroina e alcool. Alcuni ricercatori credono che queste<br />
modificazioni rendono l’individuo più facile ad acquisire dipendenza verso altre doghe, quali cocaina o<br />
eroina. Gli scienziati stanno ancora studiando tutti i possibili effetti marijuana sul cervello.<br />
Cosa succede quando l’individuo vuole liberarsi <strong>della</strong> droga?<br />
Fino<br />
a pochi anni fa era difficile trovare programmi di disintossicazione specifici per consumatori di<br />
marijuana.<br />
Ora i ricercatori stanno provando diversi modi per aiutare i consumatori di marijuana a liberarsi dalla<br />
droga. Al momento<br />
non ci sono medicine per curare la dipendenza da marijuana.<br />
I programmi di disintossicazione si basano su terapie di gruppo e supporto psicologico. Ci sono diversi<br />
programmi appos<strong>it</strong>amente destinati ad aiutare gli adolescenti consumatori. I medici<br />
di famiglia sono<br />
una buona fonte di informazione e aiuto per curare tali s<strong>it</strong>uazioni.<br />
50
DDIISI SSIINNTTOOSSSSIICCAARRSSII DDAALLLLAA DDRROOGGAA<br />
T<br />
utte le droghe sono potenziali veleni: possono infatti causare intossicazione acuta (overdose) o cro-<br />
nica (assuefazione e dipendenza). Analogamente a quanto avviene per alcune sostanze chimiche e<br />
per il veleno di certi serpenti, viene spontaneo pensare che possa esistere un antidoto. Non è cosi, inve-<br />
ce; fatta eccezione per il naloxone, infatti, non esistono sostanze capaci di annullare gli effetti <strong>della</strong><br />
droga. Questo dato non vuole spaventare inutilmente, ma spiegare il perché dei casi mortali e far riflet-<br />
tere sui rischi connessi all’abuso.<br />
Intossicazione acuta:<br />
si<br />
intende l’ingestione (per inalazione per bocca, per via endovenosa o tram<strong>it</strong>e il fumo) di una dose ec-<br />
cessiva di una determinata sostanza. Quando ci si riferisce alle droghe, la “dose eccessiva” non corri-<br />
sponde mai ad una valore ben preciso perché dipende dai fattori variabili:<br />
la massa corporea (comunemente detta “peso”) del soggetto;<br />
il grado di tolleranza dell’organismo nei confronti di quella droga,<br />
effettiva quant<strong>it</strong>à di droga (principio attivo) contenuta nella sostanza<br />
assunta;<br />
la quant<strong>it</strong>à e la qual<strong>it</strong>à delle sostanze estranee (il taglio) presenti,<br />
che possono, a loro volta, essere<br />
tossiche.<br />
Quando si assume una overdose, gli effetti collaterali <strong>della</strong> droga in questione si manifestano tutti in-<br />
sieme e in maniera molto violenta. In assenza di un antidoto specifico, la crisi acuta continua finché<br />
l’organismo non ha eliminato tutta la sostanza tossica. Questo in linea teorica, nella pratica fortunata-<br />
mente il medico può comunque intervenire con farmaci sintomatici, che alleviano i sintomi sgradevoli, e<br />
con medicinali o procedure che favoriscano una più rapida eliminazione dalla droga. Tutto ciò, natural-<br />
mente, presuppone che il soggetto si rivolga tempestivamente ad un pronto soccorso e che sappia che<br />
tipo di sostanza ha assunto.<br />
51
L’intossicazione cronica:<br />
deriva dall’uso continuo e prolungato di una determinata sostanza; nel caso delle droghe è quello che si<br />
definisce abuso. L’assunzione ab<strong>it</strong>uale di una droga fa sì che gli effetti tossici non siano immediatamente<br />
evidenti, tuttavia i danni all’organismo<br />
ci sono e si sommano progressivamente fino a diventare gravi e,<br />
talvolta, a generare lesioni irreversibili. Gli effetti da abuso protratto più noti sono la tolleranza e la di-<br />
pendenza, che tuttavia si manifestano con intens<strong>it</strong>à diverse per ogni singola droga e non necessariamen-<br />
te si presentano insieme.<br />
Tolleranza o assuefazione:<br />
significa che l’organismo diventa meno sensibile agli effetti di una certa sostanza e di conseguenza per<br />
ottenere<br />
le stesse sensazioni è necessario aumentare la dose.<br />
<strong>Il</strong> fenomeno <strong>della</strong> tolleranza insorge<br />
dopo un certo periodo di tempo, che varia per ogni singola droga;<br />
generalizzando si può dire che le sostanze a breve durata d’azione danno assuefazione in tempi molto<br />
brevi, mentre quelle il cui effetto dura più a lungo richiedono<br />
impari a tollerarle.<br />
Dipendenza:<br />
alcune settimane prima che l’organismo<br />
fisica<br />
e/o psicologica, è quell’insieme di meccanismi che costringono alla continua ricerca <strong>della</strong> droga. La<br />
componente<br />
psicologica è sempre presente con intens<strong>it</strong>à variabile in base alla singola sostanza e alla du-<br />
rata dell’abuso. La<br />
dipendenza psicologica è una imposizione a ripetere, cioè un impulso irresistibile a<br />
procurarsi nuovamente la droga per rivivere l’esperienza piacevole che essa ha procurato. Dal punto di<br />
vista mentale, è uno stato di cui il soggetto si rende conto, e che talvolta riesce a superare, con una<br />
buona dose di motivazione e forza di volontà.<br />
La dipendenza fisica, è una s<strong>it</strong>uazione completamente diversa e indipendente dalla volontà del singolo. È<br />
strettamente correlata alla crisi d’astinenza: quando si ha dipendenza fisica la mancata assunzione <strong>della</strong><br />
droga scatena la crisi, caratterizzata da sintomi<br />
fisici, sgradevoli e intensi. Procurarsi la droga diventa<br />
perciò necessario per non stare male, e questo è sicuramente il maggiore ostacolo alla disintossicazione.<br />
Non tutte le droghe, per fortuna generano dipendenza fisica: gli allucinogeni inducono solo una fortissi-<br />
ma tolleranza, ma quasi mai dipendenza. Gli ecc<strong>it</strong>anti, invece, si caratterizzano per l’intens<strong>it</strong>à psicologi-<br />
ca: una brusca sospensione <strong>della</strong> droga, in soggetti che ne fanno uso ab<strong>it</strong>uale, non provoca una crisi<br />
d’astinenza fisica, ma si accompagna a uno stato di profonda stanchezza e depressione, estremamente<br />
spiacevole per il soggetto. I narcotici oppioidi sono quelli che causano le crisi d’astinenza peggiori, inol-<br />
tre, superata la crisi, la dipendenza fisica richiede ancora tempo prima di scomparire del tutto.<br />
52
U<br />
na persona, in genere, ha iniziato a prendere droghe perché si è trovata in una sgradevole condizione<br />
fisica o mentale, oppure si è trovata coinvolta da emozioni indesiderate come, la tristezza o la<br />
noia, dalle quali non riusciva a trovare sollievo fisico o spir<strong>it</strong>uale.<br />
Questa persona ha trovato che le droghe rimuovevano quei sintomi o la rendevano meno sensibile a ciò<br />
che le stava dando problemi.<br />
Si scoprì quindi che il problema di base <strong>della</strong> droga è essenzialmente di<br />
natura<br />
psichica. L’individuo fer<strong>it</strong>o, in qualche modo , è stato convinto dalla<br />
falsa soluzione che le droghe potrebbero curare quella fer<strong>it</strong>a.<br />
Sebbene le droghe diano una momentanea sensazione di sollievo,<br />
soffocando la sofferenza fisica e le emozioni dolorose, quel sollievo è<br />
ovviamente solo parziale e temporaneo. Le droghe non solo falliscono nel risolvere le condizioni<br />
indesi-<br />
derate che sono alla base, ma<br />
possono portare alla dipendenza.<br />
Una persona ded<strong>it</strong>a alla droga,<br />
o dopo averla usata, diventa meno consapevole delle cose e delle perso-<br />
ne intorno a lei e quindi diventa meno riguardosa e responsabile, meno attiva, meno capace e meno bril-<br />
lante. Essa diviene in realtà meno conscia di ciò che sta accadendo<br />
nel presente. Non è necessario esse-<br />
re stati pesantemente tossicomani per aver sperimentato diminuzione di lucid<strong>it</strong>à mentale, annebbiamen-<br />
to o altri effetti derivati dall’uso do droghe.<br />
Le droghe, qualche volta, fanno anche altro: bloccano l’attenzione di una persona in punti del suo passa-<br />
to.<br />
Gli episodi passati spesso appaiono nelle visioni<br />
o nelle allucinazioni che una<br />
persona vede mentre fa uso di certe droghe. E l’attenzione, quindi, resta spesso<br />
bloccata<br />
in questi episodi dopo che l’effetto <strong>della</strong> droga è passato, col risultato che<br />
la persona non si sente “in sintonia” con l’ambiente del tempo presente o non si<br />
rene veramente conto di esso.<br />
Ciò può essere pericoloso per la persona stessa e per gli altri, come<br />
si è visto nei nu-<br />
merosi incidenti<br />
stradali che si verificano, dovuti alla droga, perché la persona è<br />
inconsapevole di quello che accade intorno a lei.<br />
L’uso <strong>della</strong> droga rende una persona meno sveglia mentalmente, può danneggiare la<br />
memoria e ha un gran numero di altri effetti sull’atteggiamento e sul comportamento.<br />
53
L’educazione è la chiave per la prevenzione dell’abuso di droghe, specialmente quando si tratta di bam-<br />
bini<br />
che crescono<br />
circondati da pubblic<strong>it</strong>à, da riviste e televisione, film e musica che esaltano i “benefici”<br />
del<br />
sentirsi bene prendendo droghe.<br />
Per questo l’educazione è una parte importante per tutti i programmi di disintossicazione. Anziché usare<br />
approcci tipo “tattiche del terrore”, che hanno fruttato risultati scadenti, si utilizzano nuovi principi<br />
educativi per aiutare gli studenti a raggiungere<br />
la loro propria comprensione del danno che le droghe<br />
possono provocare ad un individuo. Ne consegue che è molto meno probabile che gli studenti che<br />
ascoltano queste conferenze inizino a prendere droghe.<br />
I risultati sono eccezionali. In uno studio condotto su 1.045 studenti che hanno ricevuto informazione<br />
educativa riguardo alla droga, l’86% di quelli che avevano preso in considerazione la possibil<strong>it</strong>à di usare<br />
droghe nel futuro ha dichiarato che aveva cambiato<br />
appoggiavano l’uso di droghe, ha affermato che non lo avrebbero più fatto.<br />
idea. E il 42% di quelli che precedentemente<br />
Centinaia di migliaia di bambini hanno conosciuto la ver<strong>it</strong>à sulle droghe attraverso i programmi educativi<br />
sulla droga.<br />
Disintossicarsi è possibile, ma da soli è piuttosto difficile. Spesso è necessario un supporto<br />
farmacologico, uno o più<br />
farmaci che aiutano a superare le sensazioni spiacevoli,<br />
psicologiche<br />
e fisiche, connesse con la dipendenza. Anche per la<br />
disintossicazione, non esiste una medicina miracolosa<br />
capace di annullare il desi-<br />
derio <strong>della</strong> droga, tuttavia diverse sostanze possono dare<br />
aiuto, anche se in modo lim<strong>it</strong>ato.<br />
Per esempio il metadone è un derivato di sintesi d ella morfina, chimicamente si definisce “agonista par-<br />
ziale” perché possiede quasi tutti gli effetti <strong>della</strong> morfina. <strong>Il</strong> metadone<br />
si può assumere per via orale: si<br />
ev<strong>it</strong>a<br />
cosi il rischio d’infezioni connesso alla pratica dell’iniezione endovenosa, la sua durata d’azione è<br />
maggiore di quella dell’eroina. <strong>Il</strong> suo costo è decisamente contenuto. <strong>Il</strong> tossicodipendente trattato con<br />
metadone non precip<strong>it</strong>a nella crisi d’astinenza e può recuperare un’esistenza normale, ma necess<strong>it</strong>a di<br />
un supporto psicologico per vincere il desiderio <strong>della</strong> droga che permane quasi inalterato. Nel trattamen-<br />
to <strong>della</strong> disintossicazione è ormai riconosciuto che la terapia più efficace prevede dosi elevate di meta-<br />
done, che vanno poi ridotte gradualmente. Purtroppo questa terapia non è esente da ricadute, il pazien-<br />
te infatti può continuare a drogarsi perché il metadone non annulla gli effetti dell’eroina, e spesso dura<br />
alcuni anni.<br />
Elena Binelli, Karol Fiorani, R<strong>it</strong>a Visentin<br />
54
LA DROGA NELLO SPORT<br />
55
Cos’è<br />
la droga<br />
Le<br />
droghe sono sostanze che alterano il comportamento di una persona e hanno effetto sul sistema ner-<br />
voso<br />
e sul cervello. Sono sostanze per lo più proib<strong>it</strong>e, e c’è gente che per averle le compra ad alto prez-<br />
zo e di contrabbando.<br />
Fin dai tempi più remoti, si può dire, che in ogni società si è fatto uso di qualche<br />
sostanza naturale per attenuare l’ansia, il dolore, e per esaltare o per conversare con gli dei. La droga è<br />
purtroppo una malattia <strong>della</strong> seconda metà del nostro secolo, poiché fino al 1940 essa era circoscr<strong>it</strong>ta a<br />
gruppi assai ristretti, invece dal 1940 in poi essa dilagò a fenomeno di massa coinvolgendo tutta la so-<br />
cietà.<br />
<strong>Il</strong> doping e la sua storia<br />
<strong>Il</strong> mondo<br />
dello sport viene spesso coinvolto in fenomeni analoghi a quelli del mondo sociale dove la dro-<br />
ga<br />
è una triste realtà. <strong>Il</strong> "doping" è in campo sportivo il fenomeno che esprime un concetto analogo al<br />
consumo o utilizzo di droga.<br />
L'origine del termine "Doping" è controversa; secondo alcuni proviene dal fiammingo "doop", che signifi-<br />
ca mistura, miscela, poltiglia. Secondo altri autori,invece, la sua origine viene fatta risalire al linguaggio<br />
sudafricano nel quale il termine "dope" viene associato ad una bevanda alcolica usata come stimolante<br />
nelle danze e nei r<strong>it</strong>i primordiali.<br />
In inglese il termine "dope" identifica una sostanza densa, liquida, lubrificante, più propriamente uno<br />
stupefacente. <strong>Il</strong> termine "Doping" si diffuse ai primi del 900 nei cinodromi e negli ippodromi per indicare<br />
la stimolazione illec<strong>it</strong>a degli animali durante le gare. <strong>Il</strong> termine venne poi esteso anche in campo umano<br />
e precisamente il Doping in campo sportivo equivarrebbe a "uso di sostanze illec<strong>it</strong>e".<br />
Esso, infatti, consiste nel ricorso a mezzi illegali o all'assunzione di sostanze chimiche<br />
proib<strong>it</strong>e dalle autor<strong>it</strong>à sportive, sia a livello nazionale sia internazionale, in quanto<br />
accrescono artificiosamente la prestazione e l'efficienza agonistica, combattendo la<br />
fatica e aumentando le capac<strong>it</strong>à basali dello sportivo venendo meno alla lealtà spor-<br />
tiva. <strong>Il</strong> doping, quindi, è il principale responsabile <strong>della</strong> perd<strong>it</strong>a dello spir<strong>it</strong>o agonisti-<br />
co, il quale dovrebbe rispettare quei valori che spingono un atleta a confrontarsi con<br />
se stesso e con gli altri.<br />
56
☯ Al tempo dei greci i vinc<strong>it</strong>ori erano considerati veri eroi, premiati sia con denaro che con beni mate-<br />
☯<br />
riali. Si narra che gli atleti assumessero una sostanza simile all'ambrosia per migliorare l'aggressiv<strong>it</strong>à<br />
e la prestazione fisica.<br />
In epoca romana il problema si ripresentò sotto due diversi aspetti. Animali e schiavi erano conside-<br />
rati sullo stesso piano negli spettacoli. <strong>Il</strong> divertimento era messo al primo posto; nelle corse dei carri<br />
infatti,<br />
i cavalli venivano drogati per rendere più avvincente la competizione; ed analogamente i lot-<br />
☯ Con l'avvento dell'era cristiana<br />
l’uso di doping diminuì e si ebbe un minore interesse per i giochi del<br />
☯<br />
☯<br />
tatori nell' arena venivano dopati per aumentare l'aggressiv<strong>it</strong>à.<br />
Circo; in generale, per tutto il rinascimento giochi di corte e tornei sono gli unici spazi sportivi ed an-<br />
che per i secoli successivi le attiv<strong>it</strong>à erano per lo più da collocarsi in sagre , danze e r<strong>it</strong>i propiziatori<br />
del raccolto; lo sport per parecchi secoli non ebbe più il valore e l’importanza che aveva assunto<br />
presso gli antichi greci.<br />
Nella società del XX° secolo lo sport ha assunto la stessa importanza del periodo dell'antica Grecia;<br />
gli sportivi, soprattutto nei paesi oltre Cortina, venivano utilizzati per vincere medaglie e dimostrare<br />
al mondo la valid<strong>it</strong>à di un sistema pol<strong>it</strong>ico, rappresentavano uno "status symbol" con enormi privilegi<br />
rispetto al tenore di v<strong>it</strong>a medio <strong>della</strong> popolazione. Germania dell'est e Romania sono stati i Paesi in<br />
cui la scienza del doping e dei primati costru<strong>it</strong>i in laboratorio ha avuto la massima espressione.<br />
I Paesi Occidentali a loro volta per fronteggiare le continue v<strong>it</strong>torie degli atleti dell'Est Europa investi-<br />
rono notevoli risorse per migliorare le prestazioni e agli atleti venivano assegnati notevoli premi in<br />
denaro al fronte di v<strong>it</strong>torie o primati a livello internazionale.<br />
L'Italia è stata fra le prime nazioni a preoccuparsi del problema già dal 1954; nel 1961 viene aperto<br />
il<br />
primo<br />
laboratorio di analisi a Firenze e nel 1971 viene emanata una legge che punisce l'uso di sostanze<br />
illec<strong>it</strong>e<br />
agli atleti, e condanna anche chi le fornisce. Nel 1971 il C.I.O (Com<strong>it</strong>ato Olimpico Internazionale)<br />
ha reso noto un elenco di sostanze considerate proib<strong>it</strong>e e questo elenco viene annualmente aggiornato.<br />
☯ La guerra vera e propria al doping inizia però solo dopo le Olimpiadi di Seul del 1988 con il trattato<br />
USA-URSS. Le due super-potenze decisero di disarmare i loro arsenali chimici.<br />
☯ Nel XXI° secolo, tuttavia il problema permane. Esso infatti non è più di tipo pol<strong>it</strong>ico, ma commercia-<br />
le: agli atleti di alto livello sono riservati ingaggi miliardari, la relativa pubblicizzazione grazie ai media<br />
di un prodotto o di una linea sportiva mediante l'immagine di un atleta popolare possono essere vali-<br />
de motivazioni per iniziare ad assumere sostanze dopanti che potrebbero garantire una permanenza<br />
ai vertici dello sport commercio-spettacolo il più a lungo possibile.<br />
<strong>Il</strong> mondo<br />
del doping, quindi non è però solo degli sportivi, che sono quelli che rischiano maggiormente,<br />
ma anche di coloro che contribuiscono al raggiungimento del risultato e traggono benefici economici dal-<br />
la pubblic<strong>it</strong>à<br />
e dalla propaganda: allenatori, società sportive, medici e laboratori di analisi, che falsificano<br />
i risultati<br />
degli esami.<br />
57
<strong>Il</strong> problema è difficile da risolvere, tuttavia i responsabili <strong>della</strong> san<strong>it</strong>à all'ONU per combattere la diffusione<br />
del doping hanno stilato un codice medico con una classificazione che viene annualmente aggiornata.<br />
La "Dichiarazione di Losanna" scatur<strong>it</strong>a dalla Conferenza mondiale sul Doping nello sport nel febbraio del<br />
1999 è un passo importante per garantire una collaborazione fra diverse Ist<strong>it</strong>uzioni come Comun<strong>it</strong>à Eu-<br />
ropea, Coni Nazionali, Federazioni sportive e gli stessi Governi; essa prevede inoltre, dei controlli sugli<br />
atleti e delle sanzioni a tutti coloro che dovrebbero contribuire al ripristino di "uno sport leale".<br />
Cosa sono:<br />
STEROIDI ANABOLIZZANTI<br />
derivati sintetici del testosterone, importante ormone naturale maschile prodotto soprattutto dai testicoli<br />
e responsabile <strong>della</strong> mascolinizzazione e dello sviluppo dei tessuti durante l’età adolescenziale e adulta<br />
del maschio. E’ vasto il loro uso per fini “sportivi”, sia da parte di praticanti di alto livello che da frequen-<br />
tatori di palestre e body-building.<br />
Effetti ricercati:<br />
provocano aumento <strong>della</strong> massa muscolare e <strong>della</strong> forza, capac<strong>it</strong>à di soste-<br />
nere sforzi intensi e di lunga durata senza cedimenti fisici, consapevolezza<br />
di essere robusti e muscolosi. Vengono<br />
assunte in modi diversi, a intervalli<br />
specifici<br />
<strong>della</strong> durata media di otto settimane. La maggior parte dei tecnici,<br />
atleti, medici ammette<br />
che gli steroidi migliorano le prestazioni fisiche, ma i<br />
vantaggi e i fattori che l’influenzano non sono del tutto ancora chiari.<br />
Non esiste in ogni caso una documentazione sufficiente, riguardante i livelli di<br />
frequenza, durata e inten-<br />
s<strong>it</strong>à degli allenamenti da accompagnare all’assunzione di steroidi, al fine di avere<br />
i risultati desiderati.<br />
Bisogna tener presente però di un’altra ipotesi: gli atleti potrebbero diventare<br />
psicologicamente dipen-<br />
denti dagli steroidi e quindi non potrebbero abbandonare l’uso con estrema facil<strong>it</strong>à.<br />
La somministrazione<br />
di anabolizzanti causa una serie di sintomi psichiatrici i quali possono essere<br />
classificati<br />
in:<br />
a. modifiche pos<strong>it</strong>ive dell’umore (euforia, aumento dell’energia, aggressiv<strong>it</strong>à);<br />
b. alterazioni comportamentali negative (irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, ostil<strong>it</strong>à);<br />
c. alterazioni conosc<strong>it</strong>ive (distrazione, confusione, perd<strong>it</strong>a di memoria);<br />
d. manifestazioni psichiatriche (mania, depressione, tendenza al suicidio, paranoia, allucinazioni e deliri).<br />
58
La dipendenza da tali sostanze è manifestata da un insieme di comportamenti fisiologici i quali indicano<br />
che il soggetto continua ad utilizzare le sostanze dopanti. I principali sintomi possono essere così sche-<br />
matizzati:<br />
1. Tolleranza, defin<strong>it</strong>a come:<br />
• Un effetto diminu<strong>it</strong>o con l’uso continuativo <strong>della</strong> stessa quant<strong>it</strong>à di sostanza.<br />
2. Astinenza,<br />
manifestata dalla:<br />
•<br />
• assunzione <strong>della</strong> sostanza per attenuare a ev<strong>it</strong>are i sintomi di astinenza.<br />
3. Ipe rdosaggio: la sostanza è spesso assunta in quant<strong>it</strong>à maggiore o per periodi prolungati rispetto a<br />
4.<br />
• <strong>Il</strong> bisogno di dosi notevolmente più elevate <strong>della</strong> sostanza per raggiungere l’effetto desiderato;<br />
caratteristica sindrome di astinenza per la sostanza;<br />
quanto<br />
previsto dal soggetto.<br />
Interruzione o riduzione di importanti attiv<strong>it</strong>à sociali, lavorative o ricreativa di importanti atti-<br />
v<strong>it</strong>à sociali, lavorative o ricreative<br />
a causa dell’uso <strong>della</strong> sostanza.<br />
Tabella I – Principali steroidi anabolizzanti utilizzati in campo “doping”<br />
NOME<br />
FARMACOLOGICO<br />
SPECIALITA’<br />
FARMACEUTICA<br />
DOSI<br />
TERAPEUTICHE<br />
DOSI<br />
“DOPING”<br />
Testosterone Andriol 40-60 mg/die per os. 200 mg /die per os.<br />
Nandrolone Decanoato Deca-Durabolin 50 mg/se ttimana i.m. 200-400 mg/settimana i.m.<br />
Nandrolone Undecanoato Dynabolon 80,5 mg/settimana i.m. 170-340 mg/settimana i.m.<br />
59
GLI STIMOLANTI<br />
Questa classe comprende una serie di sostanze assai diverse tra loro, ma comunque dotate di effetto<br />
stimolante sul sistema nervoso centrale ed in particolare sull’attiv<strong>it</strong>à del cervello<br />
e del midollo spinale. Gli<br />
stimolanti provocano un incremento <strong>della</strong> frequenza respiratoria e <strong>della</strong> frequenza<br />
cardiaca, oltre ad una<br />
serie di alterazioni più o meno rilevanti a carico di numerosi processi metabolici.<br />
L’assunzione di stimolanti allo scopo di migliorare la prestazione<br />
sportiva ha il fine di ottenere gli stessi effetti causati dall’adrenalina,<br />
secreta nel nostro organismo. Gli stimolanti possono migliorare la prontezza di<br />
riflessi, il grado di attenzione e la capac<strong>it</strong>à di<br />
concentrazione. Inoltre può migliorare la<br />
capac<strong>it</strong>à di sopportare la fatica e comportare una diminuzione <strong>della</strong> sensibil<strong>it</strong>à al dolore. Nello sport<br />
l’assunzione di stimolanti è proib<strong>it</strong>a per alcune sostanze, come ad esempio<br />
cocaina ed anfetamina; la lo-<br />
ro presenza nelle urine causa l’apertura di un procedimento disciplinare<br />
a carico dell’atleta, mentre in al-<br />
tri casi, ad esempio per la caffeina, è necessario che venga superato un valore lim<strong>it</strong>e chiamato “ SO-<br />
GLIA DI POSITIVITA’ ”<br />
STIMOLANTI PSICOMOTORI<br />
Sono le anfetamine (simpamina, stenamina, perv<strong>it</strong>in) e i composti anfetaminici, la cocaina e i loro analo<br />
ghi. La loro azione è ecc<strong>it</strong>ante<br />
e antidepressiva: aumentano l’attenzione, r<strong>it</strong>ardano la fatica, riducono il<br />
bisogno di sonno, accrescono l’aggressiv<strong>it</strong>à. L’efficacia di questi farmaci aumenta se il consumo è conti-<br />
nuo, dunque è facile che si sviluppi<br />
una vera e propria assuefazione che può compromettere equilibri<br />
basilari del corpo come la temperatura corporea o il batt<strong>it</strong>o cardiaco. Si può assistere, inoltre, a manife-<br />
stazioni di psicosi di tipo schizofrenico, a decadimento fisico e indebolimento <strong>della</strong> volontà.<br />
STIMOLANTI PSICOATTIVI<br />
A scopo di doping vengono usati i farmaci psicoattivi in quanto influenzano svariati processi del sistema<br />
nervoso centrale e, a dosi diverse, determinano effetti diversificati sul sistema nervoso<br />
centrale<br />
dell’uomo. Sono mediamente talvolta molto potenti che si impiegano in particolari s<strong>it</strong>uazioni patologiche,<br />
tanto che in base ai loro effetti comportamentali più caratteristici, oppure al loro uso clinico principale, si<br />
distinguono in:<br />
<br />
Analgesici stupefacenti: farmaci capaci di indurre analgesia, più o meno, accompagnata da son-<br />
nolenza, alterazione dell’umore, diminuzione dell’attiv<strong>it</strong>à respiratoria, nonché nausea e/o vom<strong>it</strong>o.<br />
Antidepressivi: farmaci utilizzati contro la depressione endogena, cioè la<br />
depressione che si origina all’interno dell’organismo. Nei soggetti si evidenzia<br />
tristezza e vuoto interiore, con un notevole senso di malessere e con diminuzione<br />
<strong>della</strong> volontà operativa, <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di ragionamento e di iniziativa. Questi stati<br />
sono accompagnati da stanchezza fisica e da paura di morire di infarto.<br />
60
Allucinogeni: ossia farmaci che provocano stati deliranti e sognanti. In più, provocano<br />
stati di dis-<br />
sociazione <strong>della</strong> psiche, del pensiero e delle esperienze pregresse, pur mantenendo relativamente<br />
i-<br />
nalterata la coscienza. Le esperienze pregresse sono quelle avvenute precedentemente.<br />
GLI INTEGRATORI: UTILITA’ E RISCHI<br />
Gli in tegratori stanno avendo grande successo probabilmente perché trasmettono un messaggio pos<strong>it</strong>i-<br />
vo ad un’ampia fascia <strong>della</strong> popolazione: migliorato il senso di benessere e proteggono dal processo di<br />
invecchiamento.<br />
L’utilizzo di una gamma assai ampia di tali prodotti pone però il problema <strong>della</strong> loro vali-<br />
d<strong>it</strong>à scientifica e <strong>della</strong> loro util<strong>it</strong>à. In Italia non sembrerebbe giustificata un’assunzione<br />
generalizzata, in mancanza di effettiva carenza di fattori nutrizionali. Sulla util<strong>it</strong>à degli<br />
integratori, in particolare di quelli v<strong>it</strong>aminici e v<strong>it</strong>aminico-minerali, vi sono comunque o-<br />
pinioni<br />
contrastanti e qualcuno li considera addir<strong>it</strong>tura potenzialmente dannosi. Le v<strong>it</strong>a-<br />
mine dovrebbero<br />
essere opportunamente assunte con gli alimenti e non con gli integratori. La Commis-<br />
sione Europea intende<br />
regolamentare il mercato con una direttiva che fissi una normativa quadro e<br />
regole sicure per<br />
chi ha effettivamente bisogno di questi prodotti, con chiare informazioni in etichetta sul<br />
consumo raccomandato,<br />
sui rischi per dosi elevate, sulla composizione esatta, dando così un contributo<br />
alla sicurezza alimentare.<br />
Integratori a base di fibre<br />
Per questi integratori vi è l’obbligo <strong>della</strong> autorizzazione ministeriale.<br />
<strong>Il</strong> Decreto 21.02.94 del Ministero <strong>della</strong> San<strong>it</strong>à stabilisce che i prodotti a base di fibra<br />
solubile siano l’insieme dei componenti vegetali non digeribili dall’uomo. In commer-<br />
cio<br />
esiste un’ampia gamma di prodotti a base di fibra indicati come “Alimenti e inte-<br />
gratori alimentari naturali”<br />
o “lntegratori dietetici”. Secondo le Linee Guida<br />
dell’Ist<strong>it</strong>uto Nazionale <strong>della</strong> Nutrizione, “per raggiungere i livelli raccomandati<br />
è bene<br />
consumare più spesso alimenti ricchi in fibra (quali frutta, ortaggi, legumi, cereali e<br />
loro derivati meno raffinati) invece di ricorrere a prodotti dietetici concentrati in fibra”.<br />
Integratori Lipidici<br />
Gli integratori lipidici comprendono quelli a base di fosfolipidi, mentre i prodotti a base di MCT (trigliceri-<br />
di a media catena) sono piuttosto sost<strong>it</strong>utivi dei lipidi alimentari in s<strong>it</strong>uazioni particolari.<br />
61
Sale da cucina<br />
L’eccessiva assunzione di sale comporta rischi di ipertensione arteriosa, di malattie cardiocircolatorie e di<br />
tumore dello stomaco soprattutto nelle persone predisposte. Le Linee Guida consigliano misure compor-<br />
tamentali<br />
atte a ridurre le assunzioni di cloruro di sodio e anche l’uso moderato di sale iodato, il quale è<br />
però<br />
utile per prevenire e combattere la carenza di iodio e l’insorgenza del gozzo.<br />
Glutine<br />
Per coloro che sono allergici al glutine, gli alimenti senza glutine possono essere considerati particolari<br />
integratori dell’alimentazione di questo tipo di pazienti.<br />
Integratori<br />
sportivi<br />
Bevande Energizzanti<br />
Integratori a tutti gli effetti sono gli “Alimenti adattati ad un intenso sforzo muscolare<br />
base di carboidrati a vario grado di polimerizzazione<br />
e vanno integrati con v<strong>it</strong>amine<br />
del gruppo B (B1, B2, B6, PP) e v<strong>it</strong>amina C ed eventualmente con altri antiossidanti.<br />
Possono<br />
contenere lipidi in quant<strong>it</strong>à significativa e con final<strong>it</strong>à energetica. L’apporto<br />
Con la circolare n. 5/98<br />
il Ministro <strong>della</strong> San<strong>it</strong>à è intervenuto sul problema degli "energy drinks", bevande<br />
caratterizzate da elevati<br />
tenori di caffeina (320 mg/l) e taurina (4 g/l). I primi sono di gran lunga supe-<br />
riori a quelli massimi consent<strong>it</strong>i nelle bevande analcoliche (125 mg/l nella coca cola, 89 mg/l<br />
nella pepsi<br />
cola).<br />
soprattutto per gli sportivi”. I prodotti finalizzati all’integrazione energetica sono a<br />
energetico deve corrispondere ad almeno 200 kcal per porzione, salvo prodotti desti-<br />
nati a s<strong>it</strong>uazioni particolari come le razioni di attesa. La durata <strong>della</strong> prestazione e<br />
l’ent<strong>it</strong>à dello sforzo determinano il numero delle porzioni consigliate.<br />
<strong>Il</strong> Red Bull, che in Austria è un prodotto dietetico e nel resto <strong>della</strong> UE un prodotto alimentare, ha come<br />
componenti principali taurina e caffeina. Una lattina conterrebbe una quant<strong>it</strong>à di caffeina inferiore a<br />
quella di una tazzina di caffè (circa 125 mg).<br />
La taurina è un aminoacido del nostro organismo e sembra divenire essenziale solo in presenza di uno<br />
sforzo fisico.<br />
Ne viene vantato l’effetto disintossicante e rigenerante dell’apparato muscolare. Alcuni pro-<br />
dotti a base di taurina sono classificati tra gli integratori dietetici.<br />
62
CONSIGLI PER EVITARE L’USO<br />
Nella<br />
v<strong>it</strong>a ci sono già troppe cose che influiscono negativamente sulla nostra salute, perché aggravare la<br />
s<strong>it</strong>uazione?<br />
Sembrano riflessioni banali, ma non è altrettanto comune che ci siano delle persone che tutti<br />
i giorni muoiono per queste banal<strong>it</strong>à? Non aver paura di dire NO quando occorre. Dimostra il tuo corag-<br />
gio quando qualcuno ti offre facili scorciatoie per distinguerti dal gruppo. Non aver paura di apparire<br />
af-<br />
faticato<br />
durante le gare. Se hai scelto di vincere nello sport fallo anche nella v<strong>it</strong>a.<br />
PERCHÉ SOLO QUESTO È IL VERO SPORT.<br />
Jessica Agnelli, Cristina Di Santo, Samantha Panizzari<br />
63
INTERVENTI PER RIDURRE L'OFFERTA DI STUPEFACENTI<br />
Gli interventi volti a combattere l'offerta di stupefacenti comportano una dimensione nazionale, europea<br />
e una dimensione<br />
internazionale. Nel 1987 le Nazioni Un<strong>it</strong>e hanno organizzato una conferenza mondiale<br />
sul<br />
narcotraffico, alla quale la Comun<strong>it</strong>à europea era rappresentata. La conferenza ha indotto il Parla-<br />
mento europeo a sostenere la lotta internazionale contro la droga con un contributo finanziario di cinque<br />
milioni di euro. Nel 1988 la Comun<strong>it</strong>à ha firmato la convenzione delle Nazioni Un<strong>it</strong>e contro il traffico ille-<br />
c<strong>it</strong>o di stupefacenti e sostanze psicotrope («convenzione di Vienna»). Più specificamente, nel contesto<br />
europeo lo stimolo all'azione comun<strong>it</strong>aria nell'amb<strong>it</strong>o <strong>della</strong> cooperazione contro il narcotraffico è derivato<br />
in larga parte dall'Atto unico europeo del 1987 che, affermando il concetto di mercato unico all'interno<br />
delle frontiere <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à europea, consentiva la libera circolazione di persone, servizi, cap<strong>it</strong>ali e be-<br />
ni. L'UE è intervenuta per impedire che i trafficanti di droga si servissero <strong>della</strong> «libera circolazione» per i<br />
loro scopi. L'intervento ha assunto tre forme principali:<br />
cooperazione tra forze di polizia contro il narcotraffico, qualora coinvolga due o più Stati membri,<br />
e cooperazione doganale;<br />
azione contro il riciclaggio di denaro sporco, per impedire ai trafficanti di occultare prima e di go-<br />
dere poi dei proventi dei loro crimini;<br />
azione contro l'uso improprio di precursori (uso di<br />
sostanze chimiche lec<strong>it</strong>e per la fabbricazione di<br />
droghe illec<strong>it</strong>e).<br />
Cooperazione tra le forze di polizia: Europol<br />
La convenzione definisce l'obiettivo primario dell'Europol, che è quello di migliorare l'efficacia e la colla-<br />
borazione dei servizi competenti<br />
degli Stati membri per combattere forme specifiche di criminal<strong>it</strong>à orga-<br />
nizzata<br />
di rilevanza per l'UE. L'un<strong>it</strong>à antidroga di Europol ne è stato il primo elemento, cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o nel 1994<br />
come un<strong>it</strong>à non operativa. L'Europol affianca l'attiv<strong>it</strong>à delle forze di polizia e di altre autor<strong>it</strong>à competenti<br />
negli Stati membri, assicurando<br />
tra l'altro:<br />
lo scambio e l'analisi di informazioni sul narcotraffico;<br />
l'addestramento degli agenti di polizia e di altri corpi coinvolti.<br />
L'Europol, che ha sede all'Aia nei Paesi Bassi, è composto sia da ufficiali di collegamento sia dal persona-<br />
le proprio e funge da centro di coordinamento per lo scambio di informazioni tra le forze di polizia degli<br />
Stati membri; esso non è però un «supercorpo»<br />
in grado di dare la caccia e perseguire criminali da un<br />
paese all'altro.<br />
64
Riciclaggio di denaro<br />
sporco<br />
Anche il denaro, come gli stupefacenti e gli spacciatori, può circolare da<br />
un paese all'altro.<br />
In questa nostra era elettronica, è una realtà che<br />
enormi quant<strong>it</strong>à di denaro possano essere trasfer<strong>it</strong>e in ogni parte del<br />
mondo in pochi secondi.<br />
<strong>Il</strong> denaro «sporco» - i proventi del crimine,<br />
compresi quelli derivati dal traffico di droga - può facilmente mescolarsi a<br />
denaro pul<strong>it</strong>o proveniente da transazioni leg<strong>it</strong>time. Quando questo denaro<br />
si allontana dalle sue origini, talvolta attraverso centri finanziari<br />
internazionali dove i controlli sono tutt'altro che severi, alla fine risulta<br />
indistinguibile dal denaro ottenuto legalmente. È questo il cosiddetto<br />
«riciclaggio di denaro sporco». I trafficanti e altri criminali riciclano i loro<br />
prof<strong>it</strong>ti per poi servirsene per mantenere una v<strong>it</strong>a agiata nel lusso, oppure per investirlo nell'economia<br />
legale, provocando una distorsione del settore finanziario che potrebbe minare alle fondamenta le eco-<br />
nomie nazionali. Per combattere questa piaga, la Comun<strong>it</strong>à europea ha insist<strong>it</strong>o affinché gli ist<strong>it</strong>uti finan-<br />
ziari, come le banche, riferiscano in mer<strong>it</strong>o a tutte le transazioni finanziarie sospette. Una direttiva del<br />
1991 chiede agli Stati membri di intervenire per garantir e che il sistema finanziario sia protetto contro il<br />
riciclaggio di denaro sporco. Gli ist<strong>it</strong>uti finanziari sono tenuti a richiedere i dati identificativi dei propri<br />
clienti, a mantenere la documentazione delle transazioni e a fornire informazioni alle autor<strong>it</strong>à in caso di<br />
fondati sospetti. Inoltre, il segreto bancario va tolto qualora si sospettino operazioni di riciclaggio di de-<br />
naro sporco. Ciò significa che le banche devono consentire alle autor<strong>it</strong>à l'accesso alle informazioni relati-<br />
ve al conto di qualsiasi cliente sospetto di coinvolgimento nel riciclaggio di denaro proveniente dal narco-<br />
traffico. <strong>Il</strong> Parlamento europeo segue con grande attenzione l'impegno di prevenire il riciclaggio di dena-<br />
ro sporco e ha discusso sulle modal<strong>it</strong>à per inserire anche le professioni non finanziarie nel campo di ap-<br />
plicazione <strong>della</strong> direttiva sul riciclaggio del denaro sporco; sta inoltre operando attivamente per ampliare<br />
il quadro legislativo in modo che comprenda ulteriori reati. A parte questi aspetti di amb<strong>it</strong>o comun<strong>it</strong>ario,<br />
gli Stati membri dell'UE, con il sostegno dell'un<strong>it</strong>à antidroga di Europol, sono impegnati in diversi progetti<br />
per il miglioramento <strong>della</strong> cooperazione tra i servizi di controllo e polizia. Sul più ampio fronte internazio-<br />
nale, la Commissione europea partecipa alla Financial Action Task Force (FATF). Ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a nel 1989 e ge-<br />
st<strong>it</strong>a dagli uffici dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), la task force<br />
d'azione finanziaria è un organismo internazionale che persegue l'obiettivo di sviluppare e promuovere<br />
iniziative volte a prevenire il riciclaggio di denaro proveniente da attiv<strong>it</strong>à illec<strong>it</strong>e. La FATF ha elaborato 40<br />
raccomandazioni che tracciano il quadro generale degli interventi antiriciclaggio e riguardano la giustizia<br />
penale e gli organismi preposti alla prevenzione dei reati e all'osservanza delle leggi vigenti, la regola-<br />
mentazione del sistema finanziario e la cooperazione internazionale.<br />
65
Ripartizione dei proventi del traffico illec<strong>it</strong>o di stupefacenti<br />
P re c ursori chimici<br />
I precursori sono sostanze chimi ch e, talvolta di uso corrente, che possono essere usate nella piena lega-<br />
l<strong>it</strong>à da industrie chimiche di tutto il mondo, ma che cost<strong>it</strong>uiscono un grosso problema in quanto possono<br />
tr ovare applicazione in un uso improprio, come la sintesi di stupefacenti (anfetamine, «ecstasy», ecc.),<br />
o ppure la raffinazione di droghe derivate da piante (per esempio, dalla pianta di coca alla cocaina oppu-<br />
re dall'oppio all'eroina). Nell'amb<strong>it</strong>o delle proprie competenze ne l campo delle pol<strong>it</strong>iche commerciali, da<br />
qualche tempo la Comun<strong>it</strong>à europea è riusc<strong>it</strong>a ad applicare i propri poteri normativi per controllare il<br />
commercio e la produzione di precursori chimici. La Comun<strong>it</strong>à ha prestato grande attenzione ai precurso-<br />
ri fin dal momento in cui ha avviato i negoziati che hanno successivamente portato alla firma <strong>della</strong> «con-<br />
venzione di Vienna» sul narcotraffico. <strong>Il</strong> suo interessamento ha sort<strong>it</strong>o effetti pratici nel 1990, attraverso<br />
i regolamenti e le direttive <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à europea, controllando l'immissione sul mercato di sostanze<br />
impiegate nella produzione illec<strong>it</strong>a di stupefacenti e sostanze psicotrope nonché l'uso improprio dei pre-<br />
cursori nel commercio internazionale. Diversi sistemi operano a sostegno di tale pol<strong>it</strong>ica:<br />
nel 1994 è stata ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a Prexco, una rete informatica che copre tutta l'Unione e permette agli Stati<br />
membri di controllare le esportazioni di precursori dalla Comun<strong>it</strong>à verso altri paesi, in quanto tali sostan-<br />
ze chimiche potrebbero essere impiegate nella produzione di droghe illec<strong>it</strong>e; esiste inoltre la rete e-mail<br />
SCENT che permette alle autor<strong>it</strong>à san<strong>it</strong>arie e alle forze di polizia di scambiare informazioni sui precursori<br />
con le autor<strong>it</strong>à doganali. Un'altra rete elettronica, il Sistema di informazione doganale, dà accesso a ban-<br />
che dati doganali riservate. La Commissione ha reso più restr<strong>it</strong>tive le norme relative al livello di informa-<br />
zioni richieste ai produttori e agli esportatori che richiedono certificati per l'esportazione di precursori; ha<br />
inoltre iniziato a coinvolgere l'industria del settore nelle sue decisioni, estendendo quindi l'etica <strong>della</strong> co-<br />
operazione oltre i confini ristretti del sistema giudiziario penale. L'UE ha inoltre esteso l'intervento anti-<br />
precursori oltre le proprie frontiere.<br />
Produttori delle materie prime: 2- 5%<br />
Corrieri e trafficanti internazionali: 26%<br />
Produttori di droga e intermediari a livello nazionale: 15%<br />
Distributori nei paesi consumatori: 54%<br />
66
Cooperazione internazionale contro la produzione, l'offerta e il consumo di stupefa-<br />
centi al di fuori dell'Unione europea<br />
I problemi relativi alla droga non sono soltanto di portata locale, nazionale e paneuropea, ma anche in-<br />
ternazionale.<br />
Di conseguenza, l'UE interviene a livello internazionale attraverso un insieme di misure e-<br />
conomiche<br />
e commerciali, di cooperazione e azioni pol<strong>it</strong>iche, di assistenza attraverso programmi di svi-<br />
luppo, di misure di controllo e altri strumenti pratici.<br />
« A breve raggio», l'UE agisce in due zone geografiche:<br />
• nei paesi dell'Europa centrale e orientale,<br />
• nei paesi che si affacciano a sud e a est del Med<strong>it</strong>erraneo.<br />
Tali attiv<strong>it</strong>à si accompagnano all'azione in altre tre zone del mondo, nelle quali gli stupefacenti<br />
cost<strong>it</strong>uiscono un problema:<br />
• il Sud-Est asiatico e l'Estremo Oriente (che sono tradizionalmente le zone di coltivazione del pa-<br />
pavero da oppio, da cui si possono ottenere oppio ed eroina), a cui si è un<strong>it</strong>a più di recente l'Asia<br />
luogo di trans<strong>it</strong>o)<br />
e i Caraibi (canapa indiana, e altresì luogo di trans<strong>it</strong>o dall'America latina);<br />
In ciascuna di queste sfere, l'UE agisce per sostenere lo sviluppo di pol<strong>it</strong>iche e strategie globali e nazio-<br />
nali contro la droga, impostando la propria collaborazione pratica con questi paesi sui seguenti elementi:<br />
• aiuto a lim<strong>it</strong>are la coltivazione di piante quali il papavero da oppio e la coca, sotto forma di soste-<br />
•<br />
centrale;<br />
• alcuni paesi latino-americani (fonti di cocaina, canapa indiana e altre sostanze stupefacenti e loro<br />
• il continente africano (ove alcuni paesi fungono da zone di trans<strong>it</strong>o per gli stupefacenti prove-<br />
nienti da altre regioni, ma dove riscontrano anche coltivazione e produzione illegali).<br />
gno agli agricoltori affinché sost<strong>it</strong>uiscano le colture illec<strong>it</strong>e con altre lec<strong>it</strong>e e di sviluppo infrastrut-<br />
turale, quali la costruzione di strade per portare i raccolti legali verso i mercati;<br />
• l'aiuto viene talvolta corroborato dalla concessione di condizioni commerciali favorevoli per le col-<br />
ture agricole legali (frutta, verdura, fiori) e gli altri prodotti <strong>della</strong> regione; è questo il caso di Boli-<br />
via, Colombia, Ecuador, Perù, Costarica, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama e El Salvador;<br />
contributo all'importante azione di sviluppare i quadri normativi di questi paesi e di rafforzare le<br />
infrastrutture e le capac<strong>it</strong>à dei loro sistemi giuridici nonché aiuto negli interventi contro il riciclag-<br />
gio di denaro sporco, l'uso improprio di precursori chimici e il narcotraffico. Crescono la collabo-<br />
razione e i contatti «quotidiani» tra i vari organismi nazionali di applicazione <strong>della</strong> legge, per valu-<br />
67
tare le informazioni raccolte e fornire assistenza reciproca contro il traffico internazionale di stu-<br />
pefacenti;<br />
• con l'aumentare dell'impatto negativo «interno» delle droghe illec<strong>it</strong>e estratte da piante o di sinte-<br />
si nei paesi in via di sviluppo, l'aiuto dell'UE è passato a occuparsi anche di prevenzione del con-<br />
sumo di stupefacenti, di recupero dei consumatori e di lim<strong>it</strong>azione dei problemi per la salute pub-<br />
blica associati alla droga, quali HIV/AIDS.<br />
drogadi altri importanti paesi industrializzati e di organizzazioni internazionali, ivi compresi<br />
il Consiglio d'Europa, l'Organizzazione mondiale <strong>della</strong> san<strong>it</strong>à e altre agenzie delle Nazioni<br />
<strong>Il</strong> ruolo di raccolta delle informazioni dell'OEDT: settori prior<strong>it</strong>ari<br />
• Le informazioni raccolte<br />
dall'osservatorio dovranno riguardare i seguenti settori prior<strong>it</strong>ari:<br />
o domanda e r iduzione <strong>della</strong> domanda di droghe;<br />
o strategie e pol<strong>it</strong>iche nazionali e comun<strong>it</strong>arie (in particolare: pol<strong>it</strong>iche, piani d'azione, nor-<br />
mative, attiv<strong>it</strong>à e accordi internazionali, bilaterali e comun<strong>it</strong>ari);<br />
o cooperazione internazionale e geopol<strong>it</strong>ica dell'offerta (in particolare:<br />
programmi di coope-<br />
o<br />
razione, informazione sui paesi produttori e di trans<strong>it</strong>o);<br />
cursori, come previsto dalle convenzioni internazionali e dai<br />
pertinenti atti comun<strong>it</strong>ari vi-<br />
o implicazioni per i paesi produttori, consumatori e di trans<strong>it</strong>o, nei lim<strong>it</strong>i dei settori contem-<br />
• La Commissione mette a disposizione dell'osservatorio, ai fini di divulgazione, le informazioni e i<br />
dati statistici<br />
di cui dispone, in virtù delle proprie competenze.<br />
• Durante<br />
i primi tre anni si rivolge particolare attenzione alla domanda e alla riduzione <strong>della</strong> do-<br />
manda.<br />
Questa cooperazione globale tra l'UE e i paesi in via di sviluppo è collegata alle azioni anti-<br />
Un<strong>it</strong>e. <strong>Il</strong> quadro di riferimento ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dall'ONU rafforza molte delle azioni<br />
internazionali dell'UE.<br />
• I lavori<br />
dell'osservatorio sono svolti nel rispetto delle competenze proprie <strong>della</strong> Comun<strong>it</strong>à e dei<br />
suoi Stati membri in materia di droga, come defin<strong>it</strong>e dal trattato.<br />
controllo del commercio degli stupefacenti, delle sostanze psicotrope e dei prodotti pre-<br />
genti o a venire;<br />
plati dal trattato, compreso in particolare il riciclaggio del denaro, come previsto dai perti-<br />
nenti atti comun<strong>it</strong>ari in vigore o a venire.<br />
68
Alcuni esempi delle attuali possibil<strong>it</strong>à di finanziamento comun<strong>it</strong>ario<br />
La tabella che segue indica le linee di bilancio consacrate alla lotta contro la droga nonché quelle che<br />
consentono il finanziamento<br />
di progetti connessi con detta lotta. I cr<strong>it</strong>eri di finanziamento variano in fun-<br />
zione del relativo programma e tutte le necessarie precisazioni possono essere ottenute presso la dire-<br />
zione<br />
generale competente indicata nella tabella stessa.<br />
T<strong>it</strong>olo<br />
Obiettivi<br />
FINANZIAMENTO ALL'INTERNO DELL'UE<br />
Aspetti san<strong>it</strong>ari<br />
dell'abuso di droga<br />
Promuovere scambi di informazio-<br />
ni e l'ist<strong>it</strong>uzione di reti, campagne<br />
e corsi di formazione di specialisti<br />
nel campo <strong>della</strong> prevenzione<br />
NB: nel 1997 diventerà il<br />
pro-<br />
gramma d'azione comun<strong>it</strong>ario per<br />
la prevenzione <strong>della</strong> droga 1996-<br />
2000<br />
Lotta contro l'abuso Realizzare<br />
i vari aspetti del piano<br />
di droga<br />
Osservatorio europeo<br />
delle droghe e delle<br />
tossicodipendenze<br />
Cooperazione nel<br />
campo <strong>della</strong> giustizia<br />
e affari interni<br />
d'azione<br />
globale contro la droga<br />
dell'UE<br />
Armonizzare la raccolta di dati nel<br />
campo <strong>della</strong> riduzione <strong>della</strong> do-<br />
manda<br />
di stupefacenti<br />
Finanziare un'azione comune sulla<br />
cooperazione in materia di giusti-<br />
zia e affari interni<br />
Programmi<br />
specifici:<br />
OISIN:<br />
Rafforzare la cooperazione<br />
tra le autor<strong>it</strong>à incaricate<br />
dell'applicazione<br />
<strong>della</strong> legge<br />
Grotius:<br />
Sviluppare i programmi di<br />
formazione, di scambio e di lavoro<br />
per<br />
gli operatori <strong>della</strong> giustizia<br />
FINANZIAMENTO ALL 'ESTERNO DELL'UE<br />
Servizio da<br />
contattare<br />
Direzione<br />
generale V<br />
S egretariato<br />
g enerale/C.5<br />
Segretariato<br />
generale/C.5<br />
Segretariato<br />
generale: Task<br />
force «Giustizia<br />
e affari interni»<br />
Linea di<br />
bilancio Com-<br />
missione<br />
Importi in eu-<br />
ro disponibili<br />
nel 1996<br />
B3-4 302 6 500 000 (1)<br />
B3-4 400 2 000 000 (1)<br />
B3-4 410 5 840 000 (1)<br />
B5-8 000 5 500 000 (2)<br />
69
Cooperazione Nord-<br />
Sud nel settore <strong>della</strong><br />
lotta contro la droga e<br />
la tossicodipendenza<br />
Cooperazione finanzia-<br />
ria tecnica con i paesi<br />
latino-americani<br />
C ontribuire direttamente alla ridu-<br />
zione<br />
<strong>della</strong> domanda e dell'offerta<br />
di droga nei paesi in via di svilup-<br />
po;<br />
contribuire all'UNDCP<br />
Sviluppare<br />
progetti in relazione a<br />
pr oblemi di tipo macroeconomico<br />
e settoriale, ivi compresa la lotta<br />
co ntro la droga<br />
Programma transna- Sostegno pluridisciplinare ai paesi<br />
zionale PHARE per la<br />
dell'Europa centrale e orientale nel<br />
lotta contro la droga campo <strong>della</strong> droga<br />
PHARE Programma<br />
LIEN (Link Inter Euro-<br />
pean NGO's)<br />
Fondo europeo di svi-<br />
luppo (Convenzione di<br />
Lomé)<br />
Sostenere le organizzazioni non<br />
governative dei paesi dell'Europa<br />
centro-orientale operanti nel setto-<br />
re sociale a favore di gruppi svan-<br />
taggiati<br />
<strong>della</strong> popolazione<br />
Contribuire alle misure di preven-<br />
zione dell'abuso e del traffico di<br />
droga<br />
nei paesi ACP a livello re-<br />
gionale<br />
e interregionale<br />
Direzione<br />
generale IB e<br />
VIII<br />
Direzione<br />
generale IB<br />
Direzione<br />
generale IA<br />
Direzione<br />
generale IA<br />
Direzione<br />
generale VIII<br />
(1) Importo consacrato specificatamente ad azioni nel campo <strong>della</strong> droga.<br />
B7-6 210 10 000 000 (1)<br />
B7-3 100 30 000 000 (1)<br />
B7-5 000 5 000 000 (1)<br />
B7-5 000 10 000 000 (2)<br />
B7-1 000 980 000 (1)<br />
(2) Importo totale assegnato al programma, che consente il finanziamento di progetti connessi con il<br />
problema <strong>della</strong> droga.<br />
Azioni in campo internazionale<br />
Direzione generale I (relazioni esterne, pol<strong>it</strong>ica commerciale, relazioni con l'America Settentrionale, l'E-<br />
stremo Oriente, L'Australia e la nuova Zelanda): l'un<strong>it</strong>à B.1 (Stati Un<strong>it</strong>i) e l'un<strong>it</strong>à B.2 (Australia, Nuova<br />
Zelanda, Canada, NAFTA e APEC) coordinano le attiv<strong>it</strong>à relative ai rapporti bilaterali rispettivamente con<br />
gli USA (dialogo transatlantico, vertici USA/UE) e gli altri paesi e regioni interessati. L'un<strong>it</strong>à F.1 (Giappo-<br />
ne) e l'un<strong>it</strong>à F.2 (Cina, Corea, Hong Kong, Macao e Taiwan) coordinano le attiv<strong>it</strong>à relative ai rapporti bi-<br />
laterali con i paesi c<strong>it</strong>ati.<br />
Direzione generale I.a. (relazioni esterne: Europa e nuovi stati indipendenti, pol<strong>it</strong>ica estera e di sicurezza<br />
comune, servizio esterno): l'un<strong>it</strong>à A.3 (Nazioni Un<strong>it</strong>e) coordina le attiv<strong>it</strong>à antidroga <strong>della</strong> Commissione e<br />
la pol<strong>it</strong>ica comune dell'UE in materia di pol<strong>it</strong>ica estera e di sicurezza. L'un<strong>it</strong>à B.6 coordina il programma<br />
Phare di assistenza a undici paesi per tutti gli aspetti che riguardano la lotta<br />
contro la droga. L'Un<strong>it</strong>à C.1<br />
coordina il programma Tacis di assistenza nella lotta contro la droga. La direzione D, che si occupa delle<br />
70
elazioni con altri paesi europei (paesi dell'EFTA; Cipro, Malta e Turchia; Albania e paesi dell'ex Iugosla-<br />
via tranne la Slovenia), è attiva anche in materia di droga. Direzione generale I.b (relazioni esterne: me-<br />
d<strong>it</strong>erraneo del sud, medio e vicino oriente, america latina, Asia del sud e del sud-Est e cooperazione<br />
nord-sud): l'un<strong>it</strong>à D.2 (Relazioni Nord-Sud - relazioni economiche con le organizzazioni internazionali)<br />
comprende un settore (sviluppo durevole e coordinamento <strong>della</strong> lotta contro la droga) che svolge un<br />
ruolo specifico nel coordinamento dell'azione esterna contro la droga nelle seguenti aree: Med<strong>it</strong>erraneo<br />
meridionale, Medio Oriente, America latina e Asia del Sud-Est.<br />
Direzione generale VIII (sviluppo): l'un<strong>it</strong>à A.2 (Sviluppo sociale e umano, donne e sviluppo) è responsa-<br />
bile dell'azione contro la droga nei paesi dell'Africa, del Caraibi e del Pacifico (ACP). L'Africa occidentale,<br />
il Sudafrica e i Caraibi sono stati identificati come gli obiettivi principali dell'azione in quest'area.<br />
1.812,715 Kg. del 2001 ai 4.034,704 Kg. del 2002 (+122,58%) ed all'eroina, che passa da 2.057,895 Kg.<br />
delle quali in stato di arresto, 9.859 di nazional<strong>it</strong>à straniera, 23.247 di nazional<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana, 1.384 minori.<br />
In relazione al tipo di reato perpetrato, al 78,21% delle persone incriminate è stato contestato il reato di<br />
spaccio, al 12,99% quello di produzione e traffico, mentre all'8,13% quello<br />
di associazione finalizzata al<br />
provenienza marocchina, il 13,72% tunisina, il 12,78% albanese, il 9,72% algerina. Seguono<br />
con inci-<br />
questa causa.<br />
Lotta al traffico di stupefacenti<br />
L'azione di contrasto delle Forze di Polizia all'attiv<strong>it</strong>à di produzione, traffico e spaccio di sostanze stupe-<br />
facenti nel 2002 ha permesso il sequestro di 52.116,266 Kg. di tali sostanze, il 10,83% in meno rispetto<br />
all'anno precedente; si registra invece, un incremento del 27,58% del numero di dosi sequestrate di an-<br />
fetaminici e LSD, per un totale di 400.971 dosi nel 2002, a fronte delle 314.287 del 2001.<br />
Tra le sostanze sequestrate gli incrementi di maggiore rilievo si riferiscono alla cocaina che passa dai<br />
a 2.584,063 (+25,57%).A fronte di 20.645 operazioni di polizia in tale amb<strong>it</strong>o (4,62% in meno rispetto al<br />
2001), le persone che sono state oggetto di informativa di Polizia Giudiziaria risultano 33.106, 23.998<br />
traffico.Delle 33.106 persone incriminate, quelle comprese nella fascia d'età che va dai 20 ai 24 anni co-<br />
st<strong>it</strong>uiscono la maggioranza, cioè il 24,05% del totale delle persone denunciate; seguono quelle che van-<br />
no dai 25 ai 29 anni che incidono per il 21,66%.Tra gli stranieri denunciati, risulta che il 30,24% è di<br />
denze percentuali più contenute gli spagnoli (3,86%) ed i nigeriani (3,69%).<br />
I decessi di assuntori di stupefacenti, che nel 2002 sono stati 516, contro gli 825 dell'anno precedente (-<br />
37,45%), vedono al primo posto regionale il Lazio (136 decessi), ossia il 26,36% del totale; segue la<br />
Campania (84 decessi) con il 16,28%, il Piemonte e Lombardia (ciascuna con 45 decessi) pari all'8,72%.<br />
Per quanto concerne il rapporto, in termine numerico tra i soggetti di sesso maschile e quelli di sesso<br />
femminile in ordine ai decessi di assuntori di stupefacenti, risulta che i primi incidono per il 92,05% sul<br />
totale ed i secondi per il restante 7,95%. Esaminando infine l'età dei deceduti per abuso di sostanze stu-<br />
pefacenti nel 2002, risulta che il 25,39% appartenevano alla fascia di età compresa tra 30 e tra 34 anni,<br />
il 25% a quella 35-39, il 21,51% a quella di oltre 40 anni, il 16,86% a quella 25-29, il 9,88% a quella 20-<br />
24, l'1,36% a quella 15-19 anni. Da segnalare, inoltre, che nessun minore di 15 anni ha perso la v<strong>it</strong>a per<br />
71
Droghe di sintesi<br />
Produzione<br />
Consumo<br />
L'UNIVERSO DROGA<br />
Aree di produzione e di consumo<br />
Piante consumate allo stato naturale o trasformate<br />
Piante Cannabis Coca Papavero<br />
Piante coltivate o selvatiche<br />
Consumo allo stato naturale<br />
Consumo di prodotti trasformati<br />
Foglie di coca Oppio<br />
Cocaina, crack Eroina<br />
72
L’EDEN DELLA DROGA<br />
Un giro d’affari di miliardi di dollari - Prof<strong>it</strong>ti riciclati tram<strong>it</strong>e banche e finanziarie compiacenti - Un intrec-<br />
cio d'interessi a dimensione mondia le - Pesantemente condizionati ambienti pol<strong>it</strong>ici e imprend<strong>it</strong>oriali - I-<br />
nadeguate e tardive le contromisure.<br />
Non saranno molti gli eventuali naviganti, ormeggiati per qualch e tempo nel nostro S<strong>it</strong>o, che ricorderan-<br />
no<br />
il pur celebre film “<strong>Il</strong> papavero è anche un fiore” tra i cui protagonisti vi era Yul Brinner. Prima pellico-<br />
la finalizzata a denunciare i rischi connessi con il gran traffico di stupefacenti provenienti dall’Oriente,<br />
sembra, quasi, oggi, un’opera <strong>della</strong> preistoria.<br />
Si è notato come la diffusione delle sostanze stupefacenti abbia raggiunto una dimensione globale, al<br />
punto da rappresentare un potere enorme, una fonte di prof<strong>it</strong>ti inestimabili, una penetrazione così pro-<br />
fonda nelle varie società, da doversi r<strong>it</strong>enere inestirpabile e fortemente condizionante, a meno che non si<br />
riesca a spezzare la connessione, una specie di patto scellerato, tra criminal<strong>it</strong>à organizzata, settori del<br />
mondo economico/finanziario e frange non marginali del potere pol<strong>it</strong>ico/burocratico.<br />
Dopo aver parlato delle fonti <strong>della</strong> droga s<strong>it</strong>uate nell’emisfero occidentale, è ora la volta dell’Oriente e del<br />
Medio Oriente.<br />
Tra le sostanze stupefacenti il triste primato di determinare in misura prevalente la tossicomania appar-<br />
tiene agli oppiacei, tra i quali un ruolo preminente spetta all’EROINA.<br />
Inutile qui affrontare le ragioni che favoriscono la coltivazione del papavero. Forse non sarebbe inutile<br />
che varie em<strong>it</strong>tenti televisive riproponessero il film di cui si è parlato all’inizio. Un film che sottolineava<br />
già la ramificazione del traffico, gli intricati percorsi dei carichi di droga, la spietatezza dei trafficanti.<br />
Per quanto attiene alle motivazioni all’origine <strong>della</strong> coltivazione del papavero, non è più sostenibile la tesi<br />
delle precarie condizioni di v<strong>it</strong>a e <strong>della</strong> lentezza dello sviluppo del processo socio/economico. Più concre-<br />
tamente si deve ormai parlare di vantaggi incommensurabili derivanti da tale coltivazione e raffinazione<br />
sul puro piano del prof<strong>it</strong>to. Quindi, si tratta una scelta strettamente economico/speculativa sulla base del<br />
solido principio discendente dal rapporto costi/benefici. Sarà cinico, ma è sommamente ridicolo parlare<br />
di riconversione delle coltivazioni tram<strong>it</strong>e le generose erogazione di sostegni economici in dollari (vedi<br />
quelli delle Nazioni Un<strong>it</strong>e, ad esempio). I risultati sono meno che modesti. Non per tornare<br />
sulla cocaina,<br />
ma quando le notizie parlano di una nave da guerra francese che poco<br />
prima <strong>della</strong> metà di giugno ha fermato una nave sospetta, nel Med<strong>it</strong>erraneo<br />
occidentale, scoprendo un carico di svariati quintali di cocaina, quintali non<br />
chilogrammi, si deve prendere atto che i trafficanti sono ormai e da<br />
parecchio tempo, attestati su un piano industriale e finanziario che non può<br />
essere contrastato con i mezzi veramente inadeguati, per non dire altro, messi<br />
in campo dai vari governi. La dottrina mil<strong>it</strong>are afferma che per neutralizzare una potenziale minaccia<br />
bisogna annientarla alla fonte<br />
73
LE ROTTE DELLA DROGA IN ITALIA<br />
Savona - L'Autostrada dei Fiori e i porti, anche quelli turistici, <strong>della</strong> riviera di Ponente sono punti di pas-<br />
saggio <strong>della</strong> maggior parte <strong>della</strong> sostanza stupefacente che raggiunge l'Italia dalla vicina Spagna.<br />
E negli ultimi tempi sono numerosissime<br />
le persone, soprattutto camionisti, bloccati nella zona di Alben-<br />
ga con ingenti carichi di hascisc e cocaina. In linea di massima si tratta di part<strong>it</strong>e dirette nei centri del<br />
Nord Italia, Milano, Torino, Brescia. Ma l'operazione Zodiac ha permesso agli inquirenti di scoprire un ingente traffico di sostanza stupefacen-<br />
te con epicentro Albenga e Alassio. La droga, prevalentemente hascisc e cocaina, arrivava da Spagna e<br />
Olanda per essere smerciata nelle più disparate local<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliane. Ma in molti casi la droga restava in zo-<br />
na.<br />
I TRAFFICI INTERNAZIONALI<br />
Tra le cause delle guerre balcaniche ci sono ri-<br />
val<strong>it</strong>à tribali ed etniche, ma anche forti interes-<br />
si economici di decisori pol<strong>it</strong>ici sia serbi che al-<br />
banesi e traffici<br />
internazionali illegali. Storica-<br />
mente la rotta dei traffici nei Balcani era la via<br />
<strong>della</strong> seta, ora è uno dei più famosi percorsi<br />
del contrabbando dal Triangolo d'oro asiatico<br />
(oppio raffinato in eroina in Turchia) verso<br />
l'Europa (l'80% del consumo) e gli Usa. La co-<br />
caina arriva dai paesi latino-americani in Gre-<br />
cia<br />
e viene riesportata attraverso la Macedo-<br />
nia, l'Albania, la Serbia, la Bulgaria, la Roma-<br />
nia. Dalle reti criminali, tollerate dai governi,<br />
traggono finanziamenti tutte le parti in confl<strong>it</strong>to. Molti trafficanti sono legati alle truppe paramil<strong>it</strong>ari<br />
serbe come le "Tigri" di Arkan, che hanno ag<strong>it</strong>o in Croazia, Bosnia e Kosovo. Altri personaggi di potere<br />
sono legati ai servizi segreti<br />
serbi e alla criminal<strong>it</strong>à organizzata americana e <strong>it</strong>aliana. Parte dei finanzia-<br />
menti all'UCK provengono dal<br />
traffico di droga e di persone gest<strong>it</strong>a dalla mafia albanese. Con le guerre<br />
nell'ex Jugoslavia le rotte <strong>della</strong><br />
droga si sono spostate verso sud in Macedonia, Albania e Kosovo. Cen-<br />
tri del traffico illec<strong>it</strong>o sono Cipro e la Macedonia, dove attraverso le banche, avviene grande parte del<br />
riciclaggio del denaro<br />
sporco. A Cipro hanno sede molte d<strong>it</strong>te serbe, particolarmente attive nel<br />
commercio di armi, che è continuato, nonostante la proclamazione dell'embargo verso la Jugoslavia<br />
nel 1991. Si dice che lo stesso Milosevic abbia esportato i suoi cap<strong>it</strong>ali a Cipro e in altre banche estere, in<br />
particolare a Francoforte e a Londra. <strong>Il</strong> capo serbo eserc<strong>it</strong>a una diretta influenza sui flussi finanziari. Si<br />
74
presume molto alta la connessione tra part<strong>it</strong>i pol<strong>it</strong>ici e affari criminali in tutta l'area balcanica.<br />
Dopo la fine <strong>della</strong> guerra in Croazia e in Bosnia gli affari illegali si sono concentrati a Belgrado. La crisi<br />
<strong>della</strong> liquid<strong>it</strong>à del regime serbo ha avviato il processo di privatizzazione delle<br />
aziende, estremamente ap-<br />
prezzata dai mercati <strong>it</strong>aliano, greco, cipriota, francese. Nell'area tra Serbia e Albania agiscono i<br />
cartelli <strong>della</strong> droga potenti e violenti, che si occupano di prost<strong>it</strong>uzione, droga e traffico di clan<br />
destini. <strong>Il</strong> giro d'affari è stimato in sette miliardi all'anno, il triplo del prodotto interno lordo dell'Alba-<br />
nia. Nel periodo in cui Sali Berisha è stato capo del governo albanese, ha mantenuto contatti con i clan<br />
mafiosi e, pur esprimendo solidarietà con gli albanesi del Kosovo, teneva anche buoni rapporti con Bel-<br />
grado. Nel '94-95 il traffico di carburante via nave dalla Grecia e dall'Italia giungeva in Albania, e, di<br />
qui, nonostante l'embargo, in Jugoslavia, consentendone il rifornimento. Sempre Berisha ha accettato<br />
l'attuazione degli schemi piramidali per gli investimenti. Gli schemi piramidali, inventati dal mafioso i-<br />
taloamericano Ponzi negli anni '20, sono ist<strong>it</strong>uzioni irregolari simili a banche, che raccolgono valuta<br />
pregiata,<br />
corrispondendo tassi d'interesse molto elevati, con procedimenti speculativi altamente rischiosi.<br />
La mafia <strong>it</strong>aliana ha svolto un ruolo determinante nelle operazioni. Gli schemi piramidali si basavano su<br />
commercio di armi, droga, traffico di clandestini, contrabbando. Alla fine del 1996 si è verifica-<br />
ta l'implosione dello schema e il disastro dell'economia<br />
albanese con il fallimento di molti inve-<br />
st<strong>it</strong>ori privati.<br />
"Guerra alle droghe"<br />
Troppi interessi girano intorno al traffico internazionale delle<br />
droghe. Troppe connessioni con la pol<strong>it</strong>ica,<br />
con l’economia, con la società. Lo rileviamo ancor di più ora che del problema si parla sempre meno. E<br />
quando se ne parla, lo si affronta con schemi culturali che<br />
ben si guardano dall’affrontare la compless<strong>it</strong>à<br />
dei mutamenti sociali in atto, con l’eterno effetto, pol<strong>it</strong>icamente<br />
miope, di ricacciare la polvere sotto il<br />
tappeto buono per far apparire la casa pul<strong>it</strong>a. Da tempo, però, tutti i più attenti osservatori internazionali<br />
sottolineano con decisione che, a fronte di un impegno finanziario<br />
senza precedenti, le forme tradizionali<br />
di contrasto alla diffusione delle droghe hanno portato a ben pochi risultati. Inoltre, le poche esperienze<br />
europee di riduzione del danno e di controllo alternativo del<br />
fenomeno dal lato <strong>della</strong> domanda, ossia sul-<br />
le forme di consumo, sono state circondate dallo scetticismo<br />
dei più, o giudicate come una sorta di resa<br />
morale all’ineluttabil<strong>it</strong>à <strong>della</strong> droga. Tutto ciò ha imped<strong>it</strong>o di<br />
cogliere il problema nella sua global<strong>it</strong>à di fenomeno che<br />
affonda le radici nelle contraddizioni economiche e<br />
sociali del mondo contemporaneo. <strong>Il</strong> problema<br />
droga non è riducibile alla sia pur importante questione delle<br />
dipendenze. Ci sono aspetti relativi alla produzione e<br />
all’offerta di droghe che, appaiono sottovalutati e<br />
affrontati con interventi poco incisivi e contradd<strong>it</strong>tori anche a causa, talvolta, del coinvolgimento di taluni<br />
ambienti dei paesi produttori e dei vantaggi che dall’economia sommersa del narcotraffico traggono in-<br />
sospettabili circu<strong>it</strong>i economico-finanziari). Nel frattempo, l’offerta di droga non ha mostrato sostanziali<br />
75
segnali di crisi, nonostante l’aumento dell’azione repressiva, ed abbiamo assist<strong>it</strong>o in questi ultimi<br />
trent’anni, ad una sempre più spinta industrializzazione del narcotraffico che ha contribu<strong>it</strong>o a renderlo<br />
più efficiente e dinamico. Si è trattato di un circu<strong>it</strong>o virtuoso criminale che ha favor<strong>it</strong>o il perseguimento<br />
d’ingenti prof<strong>it</strong>ti illec<strong>it</strong>i, soprattutto in quelle aree del mondo maggiormente interessate alla coltivazione<br />
e alla raffinazione di droga. <strong>Il</strong> mercato proib<strong>it</strong>o dei narcotici è un mercato mondiale di grandi dimensioni,<br />
sia quanto a numero di paesi coinvolti, sia quanto a fatturato globale, in tutti i continenti è aumentato il<br />
numero dei consumatori. La pol<strong>it</strong>ica antidroga degli ultimi trent’anni, nelle intenzioni delle amministra-<br />
zioni americane succedutesi dalla presidenza di Richard Nixon ad oggi<br />
non avrebbe dovuto assumere l’aspetto e l’articolazione di un piano<br />
globale, capace di coinvolgere tutto l’Occidente. La stessa denomi-<br />
nazione di War on Drugs evocava toni e scenari da crociata, di lotta<br />
senza quartiere contro un Nemico da combattere con la massima<br />
mobil<strong>it</strong>azione d’uomini e mezzi. Questo modello di contrasto, retto dal<br />
binomio proibizione-repressione, ha cosÏ portato a uno stretto<br />
collegamento tra le pol<strong>it</strong>iche di riduzione <strong>della</strong> domanda (proibizione<br />
del consumo di droghe) e le pol<strong>it</strong>iche di riduzione dell’offerta<br />
(repressione dei produttori e dei<br />
distributori). Ma come mai, viene allora da chiedersi, questo supposto<br />
circolo virtuoso repressivo non ha prodotto<br />
risultati apprezzabili? E’ evidente che, l’ormai trentennale po-<br />
l<strong>it</strong>ica di guerra alle droghe mostra dei lim<strong>it</strong>i di carattere strutturale. <strong>Il</strong> primo riguarda a nostro avviso la<br />
questione organizzativa. Finora si è sottovalutato il fatto che i grandi criminali che si sono impadron<strong>it</strong>i del<br />
mercato delle droghe godono di un ampio vantaggio rispetto al livello di repressione messo in campo.<br />
Mentre la rete criminale del narcotraffico opera su scala globale, la maggior parte delle attiv<strong>it</strong>à di contra-<br />
sto avviene quasi esclusivamente su scala locale. La rete mafiosa dei narcotrafficanti non ha quindi mol-<br />
to da temere dalle attiv<strong>it</strong>à di repressione: qualche arresto di boss e qualche sequestro di merce durante<br />
il trasporto sono ormai conteggiati come normali rischi d’impresa e vengono dati per scontati. L’altro<br />
punto debole dell’attuale pol<strong>it</strong>ica antidroga riguarda la corruzione. Potrebbe esistere un narcotraffico co-<br />
sÏ esteso senza un alto livello di corruzione? Evidentemente no. Ma il gioco degli equilibri pol<strong>it</strong>ici interna-<br />
zionali rende spesso miopi le potenze mondiali rispetto ai problemi di corruzione endemica presenti nei<br />
paesi in cui viene prodotta la droga. Un terzo punto scottante riguarda il<br />
riciclaggio degli ingenti prof<strong>it</strong>ti<br />
prodotti dal mercato delle droghe. E’ evidente che una massa cosÏ consistente<br />
di cap<strong>it</strong>ali illec<strong>it</strong>i come<br />
quella derivante dal narcotraffico, le stime <strong>della</strong> Banca Mondiale parlano di un fatturato di 1000 miliardi<br />
di dollari all’anno, ha bisogno di sbocchi che la facciano rientrare nei circu<strong>it</strong>i<br />
legali, ma su questo punto<br />
spesso gli interessi <strong>della</strong> finanza si scontrano con le esigenze <strong>della</strong> pol<strong>it</strong>ica<br />
antidroga. Del resto, il fatto<br />
che dei paradisi fiscali si sia ripreso a parlare solo dopo l’attentato alle Torri<br />
Gemelle di New York la dice<br />
lunga sull’efficacia delle pol<strong>it</strong>iche antiriciclaggio messe in atto sino ad oggi.<br />
C’è poi un ulteriore aspetto<br />
che risulta ampiamente sottovalutato dagli strateghi <strong>della</strong> guerra alle droghe ed è il meccanismo di stabi-<br />
lizzazione che, attraverso l’economia sommersa prodotta dal narcotraffico, si manifesta nell’economia le-<br />
gale di molti paesi. In molte aree depresse dell’America Latina e dell’Asia il ciclo produttivo <strong>della</strong> droga<br />
76
contribuisce a sostenere un alto numero di persone. Si tratta, di un indotto interminabile che coinvolge<br />
contadini produttori, trasformatori, trasportatori, autisti e piloti di navi, corrieri, guardie del corpo dei<br />
narcotrafficanti, avvocati difensori, contabili, consulenti finanziari e altre categorie ancora. Senza i prof<strong>it</strong>ti<br />
provenienti dell’economia sommersa connessa al narcotraffico, la condizione di molte fasce <strong>della</strong> popola-<br />
zione di quei paesi cadrebbe sotto la soglia di sopravvivenza, con imprevedibili conseguenze pol<strong>it</strong>iche e<br />
sociali. Ma c’è di più. Nell’ultimo decennio Ë emerso un ined<strong>it</strong>o e inquietante aspetto connesso al traffico<br />
di droghe. Con l’esplodere di numerosi confl<strong>it</strong>ti locali in segu<strong>it</strong>o alla fine dell’equilibrio dei blocchi, in mol-<br />
te zone calde del mondo il controllo<br />
sulle rotte del narcotraffico si è defin<strong>it</strong>ivamente imposto come risor-<br />
sa strategica necessaria per ricavare<br />
denaro. Nei Balcani, nell’America Latina, nell’Asia e nell’Africa, i<br />
proventi del narcotraffico sono stati<br />
utilizzati per condurre i confl<strong>it</strong>ti. <strong>Il</strong> narcotraffico ha giocato in questi<br />
ultimi dodici anni un ruolo importante<br />
nella ridefinizione degli equilibri geopol<strong>it</strong>ici mondiali. Nel discutere<br />
di questi confl<strong>it</strong>ti si ricorre spesso al concetto di narco-Stato. Che si tratti o meno di Stati totalmente go-<br />
vernati dai signori <strong>della</strong> droga, è innegabile<br />
che in molti paesi in confl<strong>it</strong>to (Albania, Kosovo, Serbia, Ma-<br />
cedonia, Turchia, Colombia, Bolivia,<br />
Perù, Birmania, Afghanistan, Pakistan, solo per c<strong>it</strong>are i più importan-<br />
ti) sono emerse in questi ultimi anni<br />
prove inconfutabili delle connessioni tra capi pol<strong>it</strong>ici e capi del nar-<br />
cotraffico. I signori <strong>della</strong> droga tendono<br />
a diventare anche signori <strong>della</strong> pol<strong>it</strong>ica. E questo getta una luce<br />
ancor più sinistra sugli effetti di una guerra alla droga che sembra non aver tenuto conto delle conse-<br />
guenze <strong>della</strong> fine dei blocchi e dei cambiamenti geopol<strong>it</strong>ici che la disgregazione dell’Unione Sovietica ha<br />
provocato in molte aree del pianeta.<br />
Da IL MANIFESTO del 19/01/2004<br />
E' unanime l'allarme dai distretti giudiziari meridionali: la malav<strong>it</strong>a organizzata domina incontrastata, riu-<br />
scendosi ad infiltrare senza problemi nel tessuto economico e ist<strong>it</strong>uzionale in quasi tutto il Mezzogiorno.<br />
Lo affermano le procure di Palermo, Caltanissetta, Reggio Calabria, Catanzaro, Bari. A Palermo la lotta<br />
alla mafia è affl<strong>it</strong>ta da tensioni tra le varie magistrature e procure specializzate. <strong>Il</strong> pg Salvatore Celesti<br />
ammette che Cosa nostra continua a controllare il terr<strong>it</strong>orio attraverso complic<strong>it</strong>à e connivenze capillari.<br />
La pol<strong>it</strong>ica dell'«immersione», elaborata nel dopo Riina, ha portato ad una riorganizzazione che non ren-<br />
de la mafia meno innocua, anzi. Droga, racket e appalti restano un monopolio <strong>della</strong> criminal<strong>it</strong>à, mentre il<br />
dissidio tra boss detenuti e lat<strong>it</strong>anti e il confl<strong>it</strong>to con le stidde agrigentine potrebbe portare a una nuova<br />
guerra di mafia. In Calabria la `ndrangheta è diventata un'impresa mafiosa vera e propria ed è ormai<br />
diffusa ovunque, padrona incontrastata.<br />
Daniele Ardizzi, Valerio Castignoli, Danilo Contardi<br />
77
V<br />
ino, birra, distillati, superalcolici: mille forme di consumo del tutto lec<strong>it</strong>e che non devono far dimen-<br />
ticare i rischi del facile abuso.<br />
L’alcool è una droga che da circa 5.000 anni rende le persone allegre e rilassate. Questa sostanza in-<br />
fluenza l’umore, le sensazioni e il comportamento. Se consumato con moderazione, l’alcool può ridurre le<br />
inibizioni e incoraggiare gli scambi sociali. Le persone hanno diversi livelli di tolleranza, e quindi non è<br />
possibile stabilire una dose consent<strong>it</strong>a uguale per tutti. Di sol<strong>it</strong>o si consiglia una dose giornaliera che e-<br />
quivale a 2 lattine di birra, 2 piccoli bicchieri di vino o 2 cocktail medi. Questa dose permette di raggiun-<br />
gere una certa euforia senza produrre effetti collaterali di lunga durata. Si è scoperto che può persino<br />
avere effetti benefici sulla salute.<br />
EFFETTI E RISCHI<br />
Si beve per rompere il ghiaccio verso<br />
gli altri, ma ci si ab<strong>it</strong>ua in fretta a<br />
consumi forti, illudendosi di “reggere”. L’abuso porta al rischio di gastr<strong>it</strong>i,<br />
ulcere, epat<strong>it</strong>i, cirrosi e si stima che, calcolando anche suicidi e incidenti<br />
stradali, le sostanze alcoliche uccidano 17.000 persone ogni anno. L’alcool<br />
è una droga a tutti gli effetti: dà dipendenza, assuefazione, problemi di<br />
astinenza (con tremori, ar<strong>it</strong>mie, allucinazioni) e, in casi estremi, decesso.<br />
Euforia: minore concentrazione, i movimenti diventano incerti, instabil<strong>it</strong>à emotiva, tempi di reazione allungati.<br />
Ebbrezza: aumento <strong>della</strong> frequenza respiratoria, tachicardia, loquac<strong>it</strong>à, confusione, rossore.<br />
Ubriachezza: incordinazione motoria, insensibil<strong>it</strong>à al dolore, incoerenza, riduzione <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à visiva<br />
con ridotta visione laterale, riduzione <strong>della</strong> capac<strong>it</strong>à di giudizio.<br />
Ubriachezza grave: visione doppia, grave incordinazione motoria, confusione mentale, rallentamento<br />
grave<br />
dei riflessi.<br />
Coma:<br />
perd<strong>it</strong>a <strong>della</strong> coscienza, con assenza di sensibil<strong>it</strong>à e riflessi, con rischi di morte.<br />
78
CONSEGUENZE FISICHE<br />
I principali effetti distruttivi sono:<br />
1) Sul sistema nervoso<br />
2) Sull’apparato digerente<br />
3) Su cuore e vasi sanguigni<br />
4) Sul fegato: è l’organo più colp<strong>it</strong>o<br />
5) Sull’apparato riproduttivo<br />
6) Nella gravidanza: sindrome alcool-fetale, aborti, parto prematuro.<br />
L’alcool attacca la membrana delle cellule viventi. Per questo è considerato sostanza tossica.<br />
<strong>Il</strong> fegato è l’organo più colp<strong>it</strong>o in quanto è sottoposto ad un enorme ed alla fine insopportabile lavoro. Le<br />
conseguenze sono statosi, epat<strong>it</strong>e acuta e cronica ed alla fine cirrosi. A livello del sistema nervoso l’alcool<br />
provoca la distruzione delle cellule nervose, particolarmente preziose perché non sono in grado di ripro-<br />
dursi.<br />
Essendo numerosissime, all’inizio chi<br />
beve non si rende conto di tale danno, e quando si manifestano gli<br />
effetti<br />
di questa perd<strong>it</strong>a il “magazzino” è già svuotato e nessuno lo riempirà mai più. A questo punto si<br />
verificano<br />
perd<strong>it</strong>a di memoria, scarso coordinamento motorio e l’abil<strong>it</strong>à psichica.<br />
Anche l’apparato digerente<br />
viene danneggiato. L’alcool inoltre ha effetti anche sul cuore e i vasi sangui-<br />
gni, e causa malattie come la miocardiopatia alcolica, ipertensione arteriosa e facil<strong>it</strong>a l’arteriosclerosi. In-<br />
fine, in caso di gravidanza si ripercuote sul feto.<br />
La maggior parte delle mamme in attesa sa che l'assunzione di bevande alcoliche<br />
durante la gravidanza<br />
non è consigliata. Quando una donna beve durante la gravidanza, rischia di<br />
dare alla luce un bambino<br />
che pagherà per il resto <strong>della</strong> sua v<strong>it</strong>a il prezzo delle lesioni mentali e fisiche<br />
causate dall’alcool (FAS).<br />
E’ identificato come Alcohol Fetal Sindrome (FAS) il modello delle anomalie fisiche, e mentali inerenti allo<br />
sviluppo funzionale in un bambino. Le FAS includono:<br />
piccola diminuzione <strong>della</strong> circonferenza cranica;<br />
basso peso alla nasc<strong>it</strong>a;<br />
possibil<strong>it</strong>à di anomalie facciali;<br />
r<strong>it</strong>ardo e disfunzione inerente allo sviluppo degli organi;<br />
zigomi appiatt<strong>it</strong>i;<br />
difficoltà nelle abil<strong>it</strong>à motorie;<br />
epilessia;<br />
scanalatura poco sviluppata fra il naso e il labbro superiore;<br />
Nell’area affettiva e comunicativa:<br />
<br />
<br />
difficoltà e scarsa abil<strong>it</strong>à di socializzazione, quali la difficoltà a costruire le amicizie e affetti;<br />
difficoltà di apprendimento;<br />
79
mancanza di curios<strong>it</strong>à o di immaginazione, scarsa memoria, l’incapac<strong>it</strong>à di capire concetti quali tem-<br />
po, poca abil<strong>it</strong>à di calcolo, la comprensione di una lingua straniera, scarsa abil<strong>it</strong>à nella risoluzione di<br />
problemi difficili;<br />
problemi di comportamento<br />
tra cui: ansia, iperattiv<strong>it</strong>à, impulsiv<strong>it</strong>à, incapac<strong>it</strong>à di concentrarsi, difficol-<br />
tà al cambiamento e alla cresc<strong>it</strong>a<br />
<strong>della</strong> personal<strong>it</strong>à.<br />
Per i l bene del bambino bisogna ev<strong>it</strong>are sempre di bere, non solo durante la gravidanza. Questo non ri-<br />
guarda solo la madre ma anche il padre perché i bambini hanno bisogno di entrambi i gen<strong>it</strong>ori per cre-<br />
scere<br />
al meglio.<br />
CONSEGUENZE PSICHICHE<br />
Assumere alcool ripetutamente innesca una catena di eventi: dalla tolleranza, all’assuefazione, fi-<br />
no alla dipendenza.<br />
<strong>Il</strong> meccanismo <strong>della</strong> tolleranza normalmente ci consente di diminuire l’intens<strong>it</strong>à <strong>della</strong> ri-<br />
sposta ad uno stimolo ripetuto: con l’alcool la conseguenza è l’aumento delle dosi per ot-<br />
tenere nel tempo lo stesso effetto.<br />
Questi fenomeni psichici danno alla fine luogo ad una s<strong>it</strong>uazione ben defin<strong>it</strong>a<br />
che si chia-<br />
ma dipendenza. La parola non definisce adeguatamente il quadro umano che nasce da questo<br />
rapporto specifico, privilegiato ed obbligatorio con l’alcool, perché la prima v<strong>it</strong>tima di questo rap-<br />
porto è la LIBERTA’ di chi beve e di chi lo circonda.<br />
CONSEGUENZE SOCIALI<br />
Oltre ad essere responsabili <strong>della</strong> maggior parte degli incidenti stradali mortali, l’alcool può causa-<br />
re anche incidenti aeronautici, industriali e infortuni domestici. Anche<br />
l’omicidio è un crimine alcool- correlato,<br />
così come il maltrattamento dei<br />
bambini da parte dei gen<strong>it</strong>ori, le violenze coniugali e i reati sessuali. Chi<br />
beve oltre a danneggiare se stesso provoca anche gravi problemi a coloro che<br />
gli sono vicini; i figli sono quelli che ne soffrono di più in quanto innocenti.<br />
Ecco la testimonianza di una figlia che ha dovuto affrontare questo problema.<br />
“Ho 17 anni e sento di poter<br />
dire che ho iniziato a vivere da 4 mesi circa. Prima di allora la mia e-<br />
sistenza è stata un inferno, un incubo senza fine. Tutto questo per causa di una sola cosa: l'alcol.<br />
Que sta sostanza maledetta<br />
è riusc<strong>it</strong>a a rovinare la v<strong>it</strong>a di 4 persone: prima di tutto quella di mio<br />
padre che ne faceva uso, poi quella di mia madre, che dopo 20 anni di matrimonio vissuto nel do-<br />
lore<br />
fisico e morale, si sta riprendendo solo ora, e infine quella mia e di mia sorella.<br />
La mia esperienza come figlia di un alcolista è troppo lunga ed atroce da spiegare: posso solo dire<br />
che dentro di me rimarrà sempre una fer<strong>it</strong>a che non guarirà mai, perché la mia infanzia, la mia<br />
80
adolescenza non me la renderà mai nessuno. Ai miei figli potrò solo raccontare cose spiacevoli di<br />
questo periodo <strong>della</strong> mia v<strong>it</strong>a, perché anche quei pochi attimi vissuti in allegria sono sempre stati<br />
un'illusione<br />
che svaniva ogni volta che mio padre varcava l'uscio di casa per recarsi al bar. Non si<br />
può spiegare la vergogna, l'odio che provavo nei suoi confronti quando andavo al bar con gli ami-<br />
ci e lo vedevo seduto con il suo bel bicchiere in mano o quando arrivava a casa in condizioni pie-<br />
tose.<br />
Solo ora che ha deciso di affrontare il problema capisco che in realtà non avrei dovuto odiare lui,<br />
perché anche lui era una v<strong>it</strong>tima come me; v<strong>it</strong>tima dell'alcol. Mio padre mi ha deluso molte volte;<br />
spero che almeno ora non tradisca la fiducia che ho riposto in lui. Comunque ora frequenta, con<br />
tutta la famiglia un Club degli Alcolisti in Trattamento. Tutti i lunedì ci riuniamo per discutere sui<br />
più<br />
svariati argomenti, ma più che altro per stare insieme.<br />
Credo che sia molto importante che gli alcolisti si rendano conto che il loro non è un problema<br />
singolare, e in realtà molto diffuso; credo anche che debbano capire che l'unione fa la forza e che<br />
insieme ce la possiamo fare ad uscire dal tunnel dell'alcol.”<br />
EFFETTI<br />
DELL’ALCOOL SULLE STRADE<br />
sono meno pronti, la capac<strong>it</strong>à di percepire in tempo adeguato le distanze, i tempi di frenata prima<br />
di<br />
un ostacolo sono alterati e le manovre di guida sono più soggette ad errori. Le risposte che ri-<br />
chiedono una perfetta coordinazione psicomotoria diventano così insufficienti e pericolosamente<br />
tardive, e la capac<strong>it</strong>à di guida ne risulta compromessa. In Italia, secondo le norme in vigore, è ac-<br />
cettabile guidare con un'alcolemia fino allo 0,5‰. Secondo la sentenza n. 7558 del 12 agosto<br />
1997 <strong>della</strong> Cassazione Civile sezione I°, per l'accertamento <strong>della</strong> guida in strato<br />
di ebbrezza, le forze di polizia possono leg<strong>it</strong>timamente far uso dell'etilometro e,<br />
in sede di pronto soccorso, è lec<strong>it</strong>o utilizzare il dosaggio dell'alcolemia per<br />
accertare le responsabil<strong>it</strong>à di un incidente stradale. Questa sentenza rende<br />
conto di quanta parte abbia il consumo di alcol nel causare gravi incidenti stra-<br />
dali. Volete un consiglio?<br />
Gli effetti dell'alcool dipendono dalla sua concentrazione nel sangue (alcolemia), si<br />
r<strong>it</strong>iene che una concentrazione pari allo 0,5‰ (50 mg di alcool per decil<strong>it</strong>ro di<br />
sangue) rappresenti la soglia di rischio. A partire da questo valore, infatti, i riflessi<br />
SE TENETE ALLA VOSTRA VITA E A QUELLA DEGLI ALTRI<br />
NON GUIDATE IN STATO DI EBBREZZA.<br />
81
SONDAGGIO<br />
Da un'indagine <strong>della</strong> Doxa 2001, per l'Osservatorio permanente sui giovani e l'alcool, risulta che<br />
durante questa estate oltre al cellulare, la sigaretta, i piercing in ogni parte del corpo, i ragazzi<br />
hanno una nuova moda, un vero status symbol: ubriacarsi, sballarsi in un bicchiere di birra,<br />
vino, superalcolici, aper<strong>it</strong>ivi, drink a seconda del proprio gruppo giovanile di appartenenza.<br />
Pensate che i giovani <strong>it</strong>aliani (15- 24) anni che consumano ab<strong>it</strong>ualmente superalcolici sono au-<br />
mentati di ben 16 volte. Ma perché bevono? Indubbiamente per sentirsi sicuri tra gli amici, per i-<br />
niziare una serata, per avere il coraggio di superare le inibizioni, provare nuove sensazioni etc.<br />
Purtroppo però droghe ed alcool modificano l'aspetto conosc<strong>it</strong>ivo delle<br />
emozioni. Gli adolescenti che diventano dipendenti non sono più in<br />
grado di codificare ed interpretare la propria emotiv<strong>it</strong>à. Vanno in crisi<br />
se si altera il loro stato di quiete. L'adolescente che vive<br />
le proprie<br />
esperienze sotto l'euforia dell'alcool o <strong>della</strong> droga, crescendo rivelerà<br />
una sconcertante immatur<strong>it</strong>à.<br />
Una volta bevuto, in soli 5 minuti l'alcool passa nel sangue ed inizia a produrre i suoi effetti. Affin-<br />
ché non rappresenti un rischio l'alcool assunto non deve superare il valore massimo (lim<strong>it</strong>e con-<br />
sent<strong>it</strong>o anche per la guida in auto) pari allo 0.50 per mille, ossia 50 mg di alcool per decil<strong>it</strong>ro di<br />
sangue. Dopodiché i riflessi risultano meno pronti, la capac<strong>it</strong>à di percepire viene attenuata e cosi<br />
anche il coordinamento<br />
psicomotorio.<br />
CENTRI DI RIABILITAZIONE<br />
Una delle tante organizzazioni che si occupa <strong>della</strong> riabil<strong>it</strong>azione degli alcolisti è<br />
“Alcolisti Anonimi”. Alcolisti Anonimi è una società composta di uomini e donne che<br />
mettono in comune la loro esperienza, le loro energie e la loro speranza di risolvere<br />
il loro problema comune e di aiutare gli altri a riprendersi dall'alcolismo. L'unico requis<strong>it</strong>o per di-<br />
venirne membri è il desiderio di rinunciare al bere. Non vi sono quote da pagare per essere mem-<br />
bri di A.A.; il mantenimento è autonomo e avviene attraverso i contributi. A.A. non è legata ad al-<br />
cuna setta, fede, part<strong>it</strong>o pol<strong>it</strong>ico, organizzazione o ist<strong>it</strong>uzione. L’unica mèta è quella di rimanere<br />
"sobri" ed aiutare gli alcolisti a raggiungere lo stato di sobrietà.<br />
82
QUAL E’ LA STRADA DELLA DIPENDENZA?<br />
· Consumo<br />
occasionale;<br />
· Consumo più frequente;<br />
· Necess<strong>it</strong>à di bere;<br />
· Perd<strong>it</strong>a di controllo del bere;<br />
· Consumo continuo di alcol<br />
VERO O FALSO<br />
Molte leggende vanno sfatate, come l’idea che ci si ubriachi di meno a stomaco pieno: in realtà<br />
l’alcool viene assorb<strong>it</strong>o più rapidamente a stomaco vuoto e gli effetti sono più rapidi ma alla fine<br />
l’ubriachezza c’è nello stesso modo. Non è in nessun caso “digestivo”: al contrario, rallenta la di-<br />
gestione.<br />
L’alcool aumenta la forza. Gli atleti non bevono alcolici.<br />
L’alcol riscalda. L’alcool non “riscalda”: benché possa dare<br />
un’immediata sensazione di “caldo sotto la<br />
pelle”. Bere quando fa freddo fa rischiare<br />
l’assideramento.<br />
L’alcol fa sangue. Gli alcolisti sono anemici.<br />
L’alcol stimola e dà sicurezza. Deprime il sistema nervoso.<br />
L’alcol aumenta la viril<strong>it</strong>à. Cala il desiderio sessuale.<br />
L’alcol fa digerire. Aumenta l’acid<strong>it</strong>à gastrica.<br />
L’alcol fa bene quando si accusa malore. L’alcol è un vasodilatatore e può aggravare i<br />
collassi.<br />
L’ALCOOL NELLA STORIA E NELLE DIVERSE CULTURE<br />
La nostra cultura alcolica è piena di luoghi comuni e pregiudizi: che fa salute, che<br />
fa sangue, che fa virile, che l’alcol muove ricchezze. E’ indiscutibile però che<br />
l’uomo, sin dall’antich<strong>it</strong>à ha sempre prodotto e consumato sostanze alcoliche. La<br />
pianta più utilizzata inizialmente fu l’albero <strong>della</strong> palma, ma anche la canapa,<br />
l’agave, il riso, il grano, l’orzo. Tra le attuali bevande la birra ha le tradizioni più<br />
antiche, ve ne sono tracce risalenti a 10.000 anni prima di Cristo, mentre la “nasc<strong>it</strong>a” del vino è<br />
relativamente più recente e data intorno al 4.000 A.C. Questa differenza di “età” è giustificata dal<br />
fatto che l’orzo era molto più diffuso geograficamente e più facile<br />
da conservare, quindi era possi-<br />
bile produrre la bevanda quando se ne aveva bisogno. La coltivazione dell’uva, invece, era meno<br />
diffusa,<br />
richiedeva metodi di coltivazione più complessi, il raccolto e l’impiego erano legati ad un<br />
solo periodo dell’anno: la vendemmia. Inoltre, conservare il vino richiedeva tecnologie più sofisti-<br />
cate<br />
rispetto alla birra. La v<strong>it</strong>icoltura e l’arte di fare il vino hanno origini orientali, sono infatti le<br />
83
popolazioni ariane che introducono in occidente queste colture in occasione delle loro migrazioni.<br />
Le bevande alcoliche in generale, e il vino in particolare, hanno trovato grande utilizzo in campo<br />
medico: da Ippocrate, il grande medico greco,<br />
a Galeno, alla Scuola Salern<strong>it</strong>ana fino ai primi anni<br />
di questo secolo. Anche nella medicina<br />
araba il vino trova vari impieghi a scopo terapeutico, e<br />
questo uso permane in parte anche dopo la proibizione coranica. I primi studi effettuati alla fine<br />
del secolo scorso da fisiologi francesi a Parigi, dimostrano che la tossic<strong>it</strong>à dell’alcool dipendeva<br />
dalla quant<strong>it</strong>à di questo nel sangue<br />
(alcolemia).<br />
Le bevande alcoliche hanno avuto anche un importante ruolo nelle pratiche religiose di moltissimi<br />
popoli, dal Mescal utilizzato nelle civiltà precolombiane,<br />
al vino utilizzato in Grecia e a Roma con la<br />
m<strong>it</strong>ologia<br />
di Dioniso e di Bacco cui erano dedicate appos<strong>it</strong>e feste<br />
religiose. La v<strong>it</strong>e e il vino hanno un ruolo centrale nella re-<br />
ligione cristiana: la tradizione legata a Noè, il vino come sangue<br />
di Cristo, i membri <strong>della</strong> Chiesa come tralci di un’unica v<strong>it</strong>e.<br />
Nella tradizione ebraica il vino è simbolo <strong>della</strong> festa e <strong>della</strong> gioia<br />
del Giorno fuori dal Tempo oltre che segno di alleanza fra Dio<br />
e il popolo eletto. L’uso di bevande alcoliche è parte integrante di molte culture in cui il bere non<br />
è soltanto tollerato, ma è considerato utile e importante, pur se abbastanza regolamentato: le<br />
donne non possono b ere, il vino è riservato solo ad alcune autor<strong>it</strong>à, si può bere solo in alcune<br />
circostanze.<br />
L’alcool<br />
nel tempo è sempre sta to usato in diversi modi: dalla medicina alla religione…<br />
Purtroppo<br />
però<br />
negli ultimi anni l’alcool ha assunto un carattere negativo a causa del suo troppo<br />
abuso.<br />
Silvia Mauro, Laura Riboni, Valentina Speroni<br />
84
TOSSICODIPENDENZA E GLI EFFETTI DANNOSI<br />
DELLE DROGHE E DELLE TOSSINE, DIPENDENZA<br />
DALL’ALCOL, ESSERE MODERATI<br />
Non è un’esagerazione affermare che la droga è diventata ormai il problema sociale che più ci tormenta.<br />
Questa piaga colpisce ogni sfera <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a. Criminal<strong>it</strong>à<br />
e violenza sono le sue conseguenze più ovvie, per<br />
non parlare dell’amoral<strong>it</strong>à, dei fallimenti nel campo dell’istruzione e delle v<strong>it</strong>e rovinate, conseguenze al-<br />
trettanto gravi e diffuse. <strong>Il</strong> problema non è circoscr<strong>it</strong>to alle cosiddette droghe di strada. Gli effetti<br />
dei<br />
farmaci prescr<strong>it</strong>ti da medici e psichiatri (analgesici, tranquillanti e “antidepressivi”) sono spesso altrettan<br />
to disastrosi. Bisogna affrontare questo problema non tanto per risolvere i disagi fisici delle persone,<br />
quanto per rendere libero l’uomo come essere e per abbattere, lungo il percorso, qualsiasi barriera<br />
vi si<br />
frapponga. E le droghe rappresentano questo genere di barriera. Occorre sviluppare un programma<br />
di<br />
riabil<strong>it</strong>azione per i tossicodipendenti, in grado di produrre dei buoni risultati, non esiste altra soluzione.<br />
I<br />
programmi di stampo solo psichiatrico alternano i fallimenti ai successi. Le migliori intenzioni, i buoni<br />
propos<strong>it</strong>i non bastano, se manca una tecnologia in grado di produrre risultati. <strong>Il</strong> metodo di riabil<strong>it</strong>azione<br />
il migliore al mondo, in termini di completezza e risultati, aiuta il tossicodipendente a scoprire la ragione<br />
per la quale ha iniziato a prendere droghe, elimina i danni mentali e spir<strong>it</strong>uali prodotti dalle sostanze<br />
stupefacenti, disintossica l’organismo dai residui delle droghe che per lungo tempo vi permangono e for-<br />
nisce alla persona gli strumenti che le permettono di non cadere più nella trappola <strong>della</strong> droga. Cosi, tos-<br />
sicodipendenti ed alcolizzati possono liberarsi da questa tirannia e affrontare la v<strong>it</strong>a con rinnovato vigore<br />
e speranza. Questo cap<strong>it</strong>olo illustra alcuni dei principi elementari di questo programma e, per la prima<br />
volta, consente di comprendere i problemi legati all’abuso di sostanze stupefacenti.<br />
LA RAGIONE ALLA BASE DEL PROBLEMA DROGA<br />
L’uso delle droghe è vecchio quanto il tentativo di alleviare il dolore e tenere lontani i<br />
problemi. Dall’inizio degli anni ’60 però, l’uso delle droghe, prima di allora lim<strong>it</strong>ato, si è<br />
largamente diffuso. In quel decennio, il fenomeno ha assunto proporzioni mondiali e<br />
un’alta percentuale di persone è diventata consumatrice ab<strong>it</strong>uale di droghe. Per droghe<br />
intendiamo, fra le tante, i tranquillanti, l’oppio, la cocaina, la marijuana, la mescalina, le<br />
anfetamine, l’LSD e la polvere d’angelo. Vi rientrano anche gli psicofarmaci, anch’essi da<br />
considerarsi a pieno t<strong>it</strong>olo come droghe in caso di abuso o di assunzione senza controllo<br />
medico. Sono migliaia le denominazioni commerciali e gergali assegnate a queste<br />
sostanze. Lo stesso alcol è da classificarsi come droga. Si dice che le droghe facciano cose meravigliose 85
ma, in realtà, tutto ciò che fanno è rovinare chi le prende. I problemi creati dalla droga non finiscono<br />
quando si cessa di farne uso. Gli effetti accumulatisi per l’uso di sostanze stupefacenti possono lasciare<br />
gravi menomazioni, sia fisiche che mentali. Anche chi non consuma più droghe da anni, può manifestare<br />
dei “momenti di vuoto”. Le droghe possono intaccare la capac<strong>it</strong>à di una persona di concentrarsi, di lavo<br />
ra re, di imparare: in breve, possono distruggere una v<strong>it</strong>a. Benché i pericoli e i rischi delle droghe siano<br />
ovvi<br />
e sempre meglio documentati, la gente continua a farne uso.<br />
Perché?<br />
Quando<br />
una persona è depressa o sofferente e il trattamento a cui si sottopone non la fa stare meglio,<br />
alla fine potrebbe ricorrere alla droga per rimuovere i sintomi che la tormentano. Ciò vale anche per i<br />
dolori “psicosomatici”. <strong>Il</strong> termine “psicosomatico” si riferisce all’attiv<strong>it</strong>à <strong>della</strong> mente in quanto causa di<br />
malattie fisiche, o ad una malattia originata tram<strong>it</strong>e la mente. “Psico” significa “<strong>della</strong> mente”, “soma” si-<br />
gnifica “corpo”. In quasi tutti i casi di dolore, malattia o disturbo psicosomatici, le persone cercano un<br />
rimedio al loro disagio. E se, alla fine, sembra a loro che solo le droghe procurino sollievo, si arrendono<br />
ad esse e ne diventano dipendenti, spesso fino all’assuefazione. Soprattutto quando viene detto loro che<br />
non esistono cure, perché i loro dolori sono “immaginari”. Allora la v<strong>it</strong>a tende a diventare insopportabile,<br />
ed a quel punto possono diventare dei consumatori ab<strong>it</strong>uali di droga e corrono il rischio di cadere nella<br />
tossicodipendenza. <strong>Il</strong> tempo necessario perché subentri l’assuefazione varia. Da caso a caso talvolta il<br />
disagio è solo “tristezza” o “spossatezza”. La capac<strong>it</strong>à di affrontare la v<strong>it</strong>a è comunque ridotta. Ogni so-<br />
stanza che dia sollievo o renda la v<strong>it</strong>a meno opprimente, sia fisicamente che mentalmente, sarà quindi la<br />
benvenuta. Le malattie psicosomatiche trovano terreno fertile in soggetti instabili e insicuri, e quindi<br />
l’uso delle droghe, da parte di ogni soggetto potrebbe essere un sintomo del fallimento <strong>della</strong> sua psico-<br />
terapia. <strong>Il</strong> sociologo, lo psicologo, lo psichiatra e i ministri <strong>della</strong> san<strong>it</strong>à non sempre sono riusc<strong>it</strong>i a lim<strong>it</strong>are<br />
la diffusione delle malattie psicosomatiche. Sarebbe troppo semplice attribuire la colpa del problema<br />
droga alla “tensione sociale” o al “r<strong>it</strong>mo <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a moderna”. Mentre è probabile che fino ad oggi non<br />
sia stata trovata una psicoterapia efficace da usare su larga scala. <strong>Il</strong> risultato è che i consumatori di dro-<br />
ghe, secondo quanto osservato, hanno iniziato ad assumerle a causa di dolori fisici o perché spinti dallo<br />
sconforto.<br />
Trascinatovi dal dolore e dalla disperazione, il consumatore continua ad assumere droghe. Pur<br />
non<br />
volendo diventare un tossicodipendente, non vede altra soluzione. Tuttavia, con un rimedio appro-<br />
priato,<br />
si può vincere la dipendenza. Una persona cessa di aver bisogno delle droghe non appena è in<br />
gr ado, quando non le prende, di sentirsi più in forma e più abile, mentalmente e fisicamente, di quando<br />
le<br />
prende. La tossicodipendenza è stata talvolta trascurata. Spesso i tentativi di frenare l’aumento del<br />
consumo di droga sono fall<strong>it</strong>i, e i rimedi sono stati inefficaci e poco diffusi. Chi consuma droga è esposto,<br />
anche dopo aver smesso, a imprevisti “momenti di vuoto” e a periodi di irresponsabil<strong>it</strong>à, e tende ad am-<br />
malarsi facilmente. Una tecnologia adatta, riesce molto spesso a mettere fine ai danni più gravi provocati<br />
dall’assunzione di droghe, come pure a sradicare la necess<strong>it</strong>à e il desiderio di ricorrervi ancora. Le dro-<br />
ghe, comunque, cost<strong>it</strong>uiscono una minaccia al progresso mentale e spir<strong>it</strong>uale, ed è utile possedere una<br />
precisa tecnologia in grado di portare una persona, in maniera indolore, a smettere di assumere droghe<br />
86
e anche in grado di risolvere gli effetti fisici, mentali e spir<strong>it</strong>uali ad esse collegati e di individuare e chia-<br />
rire completamente le ragioni che portano una persona a far uso di droghe.<br />
Quando una persona non trova la soluzione a un problema, che può essere un disturbo<br />
fisico o disperazione...<br />
...prima o poi si accorge che le droghe alleviano i sintomi. Tuttavia il problema non è spa-<br />
r<strong>it</strong>o, ma è soltanto mascherato dalle sostanze stupefacenti e, fino a quando non viene ef-<br />
ficacemente risolto, la persona dipende dalle droghe o diventa un tossicomane.<br />
GLI EFFETTI DELLE DROGHE SULLA MENTE<br />
Le droghe sono essenzialmente dei veleni. La quant<strong>it</strong>à che se ne<br />
assume ne determina l’effetto: in genere una piccola dose agisce da<br />
stimolante. Una dose maggiore agisce da sedativo. Una dose ancora<br />
più elevata agisce come un veleno e può uccidere una persona.<br />
Questo vale per ogni tipo di droga. La quant<strong>it</strong>à varia da droga a<br />
droga. La caffeina è una droga. <strong>Il</strong> caffè può quindi essere preso<br />
come esempio. Con tutta probabil<strong>it</strong>à, cento tazzine di caffè<br />
ucciderebbero una persona. Dieci tazzine forse la farebbero addormentare. Due o tre agirebbero su di lei<br />
come stimolante. La caffeina è una droga molto comune. Non è particolarmente nociva, dato che sono<br />
necessarie delle dosi molto massicce perché abbia effetto. Perciò è nota come stimolante. L’arsenico è<br />
conosciuto come veleno. Tuttavia, in piccolissime quant<strong>it</strong>à agisce da stimolante, in dosi più consistenti<br />
da sedativo, mentre pochi grani risultano letali. Esistono però molte droghe che contengono un altro ri-<br />
schio: influenzano direttamente la mente. Per poter capire le conseguenze che le droghe hanno sulla<br />
mente, è necessario sapere qualcosa a propos<strong>it</strong>o <strong>della</strong> mente. Secondo alcuni, la mente non è il cervello;<br />
è la registrazione di pensieri, conclusioni, decisioni, osservazioni e percezioni accumulati da un individuo<br />
nel corso <strong>della</strong> propria esistenza. La mente è un sistema di comunicazione e di controllo fra un individuo<br />
ed il suo ambiente. Sono molti i fenomeni legati a questa ent<strong>it</strong>à chiamata mente. C’è chi, chiudendo gli<br />
occhi, vede solo buio; altri vedono immagini.<br />
La mente è il sistema di comunicazione e di controllo tra un individuo e il suo ambiente.<br />
La mente non è il cervello.<br />
L’individuo, attraverso il sistema di comunicazione chiamato mente, riceve svariate impressioni, inclusa<br />
la visione diretta dell’universo fisico. Oltre a questo, riceve impressioni che provengono da attiv<strong>it</strong>à passa-<br />
te e, cosa più importante, egli stesso concepisce cose riguardo al passato e al futuro, che sono indipen-<br />
denti dagli stimoli immediati del presente. Una persona che ha preso droghe, in aggiunta ai fattori fisici<br />
che vi sono implicati, di quelle droghe conserva le immagini mentali e i loro effetti. Le immagini mentali<br />
sono immagini a colori e tridimensionali che contengono suono, odore e tutte le altre percezioni, in ag-<br />
87
giunta alle conclusioni o med<strong>it</strong>azioni <strong>della</strong> persona. Sono copie mentali delle percezioni di una persona<br />
riguardo a un momento del passato anche se, in caso di incoscienza o diminuzione del livello di coscien-<br />
za, si trovano al di sotto del livello di consapevolezza <strong>della</strong> persona. Ad esempio, una persona che ha<br />
preso LSD conserva nella sua mente “immagini” di quell’esperienza, complete delle registrazioni <strong>della</strong> vi-<br />
sta, delle sensazioni fisiche, degli odori, suoni, ecc. che erano presenti mentre era sotto l’influenza<br />
dell’LSD.<br />
Mettiamo che qualcuno abbia preso LSD un giorno in cui si trovava al luna park con degli amici<br />
e che le esperienze di quel giorno includessero una sensazione di nausea e stordimento, una discussione<br />
con un amico, un senso di tristezza<br />
e, più tardi, un’enorme stanchezza. Egli avrebbe le immagini mentali<br />
dell’intero episodio. Anni dopo, se il suo ambiente contenesse una quant<strong>it</strong>à sufficiente di elementi simili a<br />
quelli presenti nell’episodio verificatosi nel passato, egli potrebbe subire la riattivazione di quell’episodio.<br />
Di conseguenza, senza nessuna ragione apparente, si sentirebbe nauseato, stord<strong>it</strong>o, triste e molto<br />
stan-<br />
co.<br />
Stiamo parlando <strong>della</strong> riattivazione di un ricordo del passato dovuta al fatto che nel presente esistono<br />
circostanze<br />
simili che ricordano quelle del passato. Queste immagini mentali possono anche venir riatti-<br />
v ate da residui di droga, dato che la loro presenza nei tessuti del corpo può simulare le esperienze fatte<br />
in precedenza con le droghe. Tornando all’esempio di prima, <strong>della</strong> persona che ha preso LSD, a volte<br />
in<br />
segu<strong>it</strong>o (forse anche anni dopo) i residui<br />
di droga che ancora rimangono nei suoi tessuti possono resti-<br />
molare l’episodio dell’LSD. Le immagini<br />
mentali vengono riattivate ed egli prova la stessa sensazione di<br />
nausea, capogiro e stanchezza e si sente triste. Non sa perché. Può darsi anche che percepisca immagini<br />
mentali delle persone che erano con<br />
lui, insieme a ciò che vedeva, ai suoni e agli odori. Questi sono gli<br />
effetti che il passato consumo di droghe<br />
provoca sulla mente. Tuttavia, mentre è ancora in corso, il con-<br />
sumo di droghe crea un effetto analogo<br />
e più immediato sulla mente. Quando una persona fa uso di<br />
droghe come la marijuana, la mescalina,<br />
l’oppio, la morfina o l’eroina, le immagini mentali del passato<br />
possono “riaccendersi” al di sotto del suo livello di cosciente consapevolezza, facendole percepire qual-<br />
cosa di diverso rispetto a quanto sta accadendo in realtà. Pertanto, anche se lo potete vedere e in appa-<br />
renza sembra essere nella stessa stanza in cui vi trovate e fare le stesse cose che anche voi state facen-<br />
do, chi si droga in realtà è lì solo parzialmente e in parte è in qualche episodio del passato. Sembra che<br />
sia lì, ma in realtà non è totalmente “allineato” con il presente. Quello che sta accadendo, secondo<br />
un’osservazione razionale, non è la stessa cosa che secondo lui sta accadendo. Pertanto, egli non com-<br />
prende le affermazioni fatte da un altro, ma tenta di adattarle alla sua complessa realtà, cioè una realtà<br />
fatta di diverse componenti. Per potervele adattare, le deve alterare.<br />
Le droghe influenzano la mente riattivando episodi del passato che si trovano al di sotto<br />
del livello di cosciente consapevolezza <strong>della</strong> persona. Questo può alterare in una perso-<br />
na che fa uso di droga la percezione di quel<br />
che succede intorno a lei. Di conseguenza, le<br />
sue azioni possono sembrare molto strane o irrazionali.<br />
Ammettiamo per esempio che debba<br />
aiutare una persona a lavare un pavimento. Lui invece è convinto<br />
che sta aiutando a ripararlo, perciò le sue azioni ostacoleranno l’operazione in corso. Quindi nel momen-<br />
to in cui “aiuterà quella persona” a pulire un pavimento, creerà <strong>della</strong> confusione. Visto che, secondo lui,<br />
sta riparando il pavimento, una richiesta del tipo “Passami lo spazzolone” verrà interpretata come “Pas-<br />
88
sami il martello”. Ma lo spazzolone ha il manico più lungo di quello di un martello, così il secchio finirà<br />
per rovesciarsi. Se questo avviene in forma lieve, la persona commette degli errori solo sporadicamente.<br />
Le cose però possono degenerare nella follia più completa, quando gli avvenimenti le appaiono in modo<br />
totalmente diverso da come appaiono agli altri. E fra questi due estremi possono esserci tutti i diversi<br />
gradi. Non è che la persona non sappia ciò che sta accadendo. <strong>Il</strong> fatto è che percepisce che sta avve-<br />
nendo qualcosa di diverso rispetto alla serie di avvenimenti del presente.<br />
Così gli altri le sembrano stupidi, irrazionali o pazzi. Dato che le loro azioni ed i loro ordini non sono in<br />
accordo con ciò che lei sta vedendo accadere distintamente, “loro” non sono sensati. Facciamo un e-<br />
sempio: un gruppo di uomini sta spostando dei mobili. Ognuno di loro considera di star semplicemente<br />
spostando dei mobili, ad eccezione di uno. Questa persona pensa di “spostare forme geometriche in una<br />
nuvola”, quindi “commette degli errori”. Poiché gli altri componenti del gruppo non leggono dentro di lei,<br />
ma vedono solo una persona come loro, non riescono a capire perché “combini tutti quei pasticci”. Per-<br />
ciò chi prende droghe, così come il pazzo, si trova più o meno marcatamente su un diverso percorso<br />
temporale rispetto agli avvenimenti del “presente”. Una droga può essere assunta per sfuggire a un pre-<br />
sente insopportabile o addir<strong>it</strong>tura per perdere completamente conoscenza. Ad alcuni succede di non tor-<br />
nare più del tutto nel presente. Un individuo può anche sfuggire ad un<br />
presente insopportabile rifugiandosi nel passato, perfino senza ricorrere<br />
alle droghe. Chi è sotto l’effetto di droghe ed il folle, in maniera più o<br />
meno marcata, non sono r<strong>it</strong>ornati nel presente. Perciò pensano di tro-<br />
varsi su un percorso temporale diverso da quello in cui in realtà si tro-<br />
vano. Questi sono i fatti alla base delle stranezze del comportamento<br />
umano. Dato che ciò che avviene secondo le percezioni e la realtà sog-<br />
gettiva di una persona del genere è, in maggiore o minor misura, diver-<br />
so dalla realtà oggettiva degli altri, essa pertanto crea scompiglio<br />
nell’ambiente e sconvolge il buon funzionamento di qualsiasi gruppo, sia esso una famiglia, una d<strong>it</strong>ta o<br />
una nazione. Persone del genere, non sono poi così rare nella società di oggi. Una frase senza senso<br />
buttata lì all’improvviso, che non c’entra niente con ciò di cui si sta parlando; lo sguardo vuoto di fronte<br />
a un ordine o a un’osservazione... dietro a tutto questo vi è un intero mondo immaginario scosso dai no-<br />
stri tentativi di far sì che qualcosa venga concluso nel presente. Le ripercussioni delle droghe, pertanto,<br />
vanno ben oltre i loro effetti immediati e spesso coinvolgono, oltre al consumatore, molte altre persone.<br />
Le conseguenze, non solo delle droghe illegali ma anche dei farmaci che dovrebbero aiutare la gente,<br />
possono essere assai gravi, se questi ultimi sono presi in modo non appropriato, e senza il controllo me-<br />
dico.<br />
89
GLI ANALGESICI<br />
I medici prescrivono analgesici quali l’aspirina, i tranquillanti, gli ipnotici ed i sonniferi, nel comprensibile<br />
tentativo di alleviare il dolore. Per alcuni di essi, non è stato ancora stabil<strong>it</strong>o esattamente come o perché<br />
queste cose funzionino. I preparati attualmente presenti sul mercato non danno dei risultati uniformi e<br />
spesso causano degli effetti collaterali molto gravi. Dato che la ragione per cui funzionano è in qualche<br />
caso sconosciuta, i progressi <strong>della</strong> biochimica, la chimica delle funzioni e delle sostanze v<strong>it</strong>ali, sono anco-<br />
ra in fase di sviluppo. Se le ragioni per cui le medicine, funzionano fossero conosciute e r<strong>it</strong>enute valide,<br />
allora si potrebbero produrre dei veri analgesici con il minimo di effetti collaterali. I dolori o i disturbi di<br />
natura psicosomatica derivano da immagini mentali formate dall’individuo, che eserc<strong>it</strong>ano una pressione<br />
contro il corpo e lo influenzano. Ad esempio, l’immagine mentale di un incidente avvenuto in passato,<br />
relativa alla frattura di un braccio, può essere riattivata nel presente, ripercuotendosi sul corpo e cau-<br />
sando del dolore allo stesso braccio. Sulla base di effettivi test clinici, l’azione degli analgesici sembra es-<br />
sere quella di:<br />
a) Inibire la formazione delle immagini mentali<br />
b) Diminuire la conduttiv<strong>it</strong>à elettrica dei canali nervosi.<br />
Un dosaggio errato di analgesici causa una specie di “torpidezza”, che, nei casi più gravi, può essere pe-<br />
ricolosa.<br />
Gli analgesici<br />
inibiscono la formazione di immagini mentali<br />
Inoltre diminuiscono la conducibil<strong>it</strong>à elettrica dei canali nervosi.<br />
Quando la droga perde efficacia o inizia a perderla, la capac<strong>it</strong>à di creare immagini mentali comincia a ri-<br />
tornare e riaccende i somatici (sensazioni fisiche, malattie, dolori o disturbi) con più violenza. Una delle<br />
soluzioni che si presentano a una persona, è quella di assumere più droga. Così come avviene per<br />
l’eroina, ci sono delle persone che dipendono da altre droghe. La compulsione deriva dal desiderio di<br />
sbarazzarsi ancora una volta dei somatici e delle sensazioni indesiderate. L’individuo diventa via via<br />
sempre più spento e ha bisogno di dosi sempre maggiori e più frequenti. È una cosa assai comune, per<br />
90
chi si droga, di essere molto stimolato sessualmente all’inizio. Dopo una ’vampata’ iniziale, la stimolazio-<br />
ne<br />
di sensazioni sessuali diventa però sempre più difficile, e lo sforzo per raggiungerla diventa allora os-<br />
sessivo,<br />
mentre il piacere che ne deriva va via via esaurendosi. <strong>Il</strong> ciclo <strong>della</strong> restimolazione delle imma-<br />
gine<br />
mentali provocata dalle droghe, all’inizio può produrre un incremento <strong>della</strong> formazione per poi, alla<br />
fine, inibirla totalmente. Se si volesse risolvere biochimicamente il problema<br />
di come alleviare il dolore,<br />
l’ analgesico meno nocivo sarebbe quello in grado di inibire la creazione delle immagini mentali con un<br />
minimo di torpidezza o d’intorpidimento. Un preparato del genere dovrebbe inoltre essere solubile nel<br />
corpo, così da venir eliminato rapidamente dai nervi e dall’organismo. Esiste un’intera gamma di sensa-<br />
zioni desiderabili che viene inib<strong>it</strong>a dalle droghe, visto che alla proprietà di bloccare le sensazioni indesi-<br />
derate, le droghe aggiungono quella di bloccare qualsiasi tipo di sensazione. L’unico argomento da<br />
spendere a favore delle droghe è che esse garantiscono un breve e rapido oblio rispetto alle sofferenze<br />
del presente. Questo però, vale soltanto per le persone che non hanno nessun altro sistema per lenire il<br />
dolore. Destrezza, abil<strong>it</strong>à e sveltezza sono qual<strong>it</strong>à molto utili ma, con la droga, ognuna di esse svanisce.<br />
Perciò la droga avvia una persona a cacciarsi in s<strong>it</strong>uazioni davvero terribili e la mantiene su quella stra-<br />
da. Le droghe, derubano la v<strong>it</strong>a delle sensazioni e delle gioie che sono, ad ogni buon conto, tra le ragioni<br />
per cui esistere.<br />
DROGHE ED ALCOOL<br />
L'abuso di alcol, eroina e cocaina è r<strong>it</strong>enuto direttamente, o indirettamente, la causa delle tre principali<br />
cause di morte<br />
degli adolescenti: incidenti stradali, omicidio, suicidio. Un'indagine recente negli Stati Uni-<br />
ti ha calcolato che almeno un quarto dei suicidi tra gli adolescenti ha l'abuso di droga o di alcol come<br />
concausa. L'abuso di droghe e alcol produce anche conseguenze non mediche tra gli adolescenti quali il<br />
fallimento a scuola, l'incarcerazione, l'allontanamento dal nucleo familiare e la perd<strong>it</strong>a del posto di lavo-<br />
ro. Alcune di queste conseguenze sono però legate allo stato illegale di alcune droghe. L'adolescente che<br />
abusa di alcol e droghe illec<strong>it</strong>e cost<strong>it</strong>uisce un problema difficile per se stesso, la famiglia, il medico, la so-<br />
cietà e anche per il neurobiologo che voglia studiare gli effetti delle droghe e dell'alcol sul cervello dell'a-<br />
dolescente. Egli si trova a dovere aggiungere l'importante variabile dell'età' adolescenziale<br />
al già com-<br />
plesso problema degli effetti di queste sostanze sul cervello dell'adulto. Infatti il cervello dell'adolescente<br />
non ha ancora completato il suo sviluppo.<br />
PLASTICITA' NEURONALE<br />
Benché il numero dei neuroni sia gia defin<strong>it</strong>ivamente stabil<strong>it</strong>o fin dalla prima infanzia, il cervello continua<br />
a presentare fino all'adolescenza un fenomeno chiamato plastic<strong>it</strong>à neuronale. Esso consiste<br />
nella produ-<br />
zione<br />
o eliminazione di sinapsi, nella progressiva mielinizzazione di fibre nervose, nelle variazioni <strong>della</strong><br />
concentrazione di neurotrasmett<strong>it</strong>ori e dei sistemi <strong>della</strong> loro neutralizzazione, infine nella variazione del<br />
91
numero dei recettori dei differenti neurotrasmett<strong>it</strong>ori. Questi processi di plastic<strong>it</strong>à neuronale sono<br />
controllati, in parte, dagli stessi neurotrasmett<strong>it</strong>ori. Ad esempio, variazioni nelle concentrazioni <strong>della</strong><br />
dopamina nelle sinapsi possono modificare in più o in meno il numero dei recettori di questo<br />
neurotrasmett<strong>it</strong>ore. Un ruolo particolarmente importante nei processi di sinaptogenesi svolge l'acido<br />
glutammico. Questo neurotrasmett<strong>it</strong>ore ecc<strong>it</strong>atorio agendo in particolari recettori chiamati NMDA decide<br />
sul "destino" di certi neuroni e di certe connessioni neuronali.Poiché le diverse droghe, come la cocaina,<br />
l'amfetamina, l'eroina e l'alcol modificano l'azione di differenti neurotrasmett<strong>it</strong>ori esse alterano pertanto<br />
le normali condizioni nelle quali devono realizzarsi i suddetti processi neurobiologici. È prevedibile che<br />
l'assunzione di queste sostanze, anche in dosi piccole e per tempi anche non prolungati possa<br />
influenzare lo sviluppo neurobiologico del cervello dell'adolescente e quindi i suoi correlati funzionali:<br />
cogn<strong>it</strong>ivi, emotivi e comportamentali. Poiché nel bambino e nell'adolescente i successivi livelli di<br />
organizzazione di tipo cogn<strong>it</strong>ivo, psicologico, sociologico possono realizzarsi solo se si sono organizzati i<br />
precedenti stadi di organizzazione, un'alterazione nella maturazione neurobiologica potrebbe avere delle<br />
conseguenze a lungo termine.<br />
LO STATO DELL'ARTE<br />
<strong>Il</strong> problema degli effetti di sostanze chimiche sul cervello dell'adolescente è importante per incidenza e<br />
grav<strong>it</strong>à, eppure le ricerche in questo settore sono scarse. Le informazioni disponibili, anche queste non<br />
numerose, provengono dallo studio del cervello del ratto. Accennerò alle ricerche sugli effetti <strong>della</strong> co-<br />
caina, amfetamina e alcol sui neuroni. <strong>Il</strong> primo neurotrasmett<strong>it</strong>ore svolge un ruolo importante nel tra-<br />
smettere<br />
gli effetti gratificanti in questi farmaci e nella loro capac<strong>it</strong>à di dare dipendenza. <strong>Il</strong> glutammato<br />
svolge<br />
invece, come si è detto, un ruolo importante nella plastic<strong>it</strong>à cerebrale. I neuroni dopaminergici<br />
sono presenti alla nasc<strong>it</strong>a, ma è stato osservato che la loro maturazione continua,<br />
sia nel ratto che nei<br />
primati, fino all'età matura, nel senso che si producono più connessioni, più<br />
recettori e più dopamina.<br />
Invece, nell'animale anziano i neuroni dopaminergici si riducono progressivamente di numero. I neuroni<br />
dopaminergici sembrano più attivi nell'animale adolescente. Questi è infatti più attivo e curioso dell'am-<br />
biente dell'animale adulto. L'attiv<strong>it</strong>à esploratoria e la curios<strong>it</strong>à sono considerate tra le funzioni controllate<br />
dalla dopamina nel sistema limbico. Nell'animale adolescente gli effetti stimolanti <strong>della</strong> cocaina e dell'am-<br />
fetamina sono ridotti mentre sono molto forti quelli dell'alcol. Nel primo caso si pensa che i recettori del-<br />
la dopamina sono già "bombardati" in eccesso dalla dopamina endogena. Perché l'effetto dell'alcol sia<br />
potente, non è spiegato. Purtroppo non esistono studi nell'animale adolescente che chiariscono se le<br />
suddette droghe producono maggiore effetto gratificante, se la dipendenza si sviluppa più facilmente e<br />
se persiste più a lungo quando inizia nel periodo dell'adolescenza. Non esistono studi che confrontino<br />
l'effetto delle droghe nel ratto adolescente con il ratto anziano, nel quale i neuroni dopaminergici sono<br />
diminu<strong>it</strong>i.<br />
92
ORMONI, NEUROTRASMETTITORI E DROGHE<br />
È importante tenere presente il fatto che durante l'adolescenza si presentano delle grandi modificazioni<br />
<strong>della</strong> secrezione di differenti ormoni (sessuali, ipofisari) i quali influiscono sull'attiv<strong>it</strong>à dei neuroni e vice-<br />
versa. Un problema di particolare importanza è il chiarire se gli effetti dell'alcol sui neuroni e sul recetto-<br />
re NMDA nell'adolescente sono differenti rispetto all'adulto.<br />
L'alcol è un inib<strong>it</strong>ore di questo recettore, la cui attivazione, come si è detto, è importante per provocare<br />
la produzione o l'eliminazione di determinate connessioni neuronali. Inoltre un'eccessiva stimolazione dei<br />
recettori NMDA può provocare la morte dei neuroni sui quali questi recettori sono localizzati. È stato os-<br />
servato che la sensibil<strong>it</strong>à dei recettori NMDA agli effetti dell'alcol è superiore nell'animale immaturo ri-<br />
spetto all'adulto. Inoltre si è visto che se il cervello è esposto a concentrazioni sufficientemente alte e<br />
prolungate di alcol, i recettori NMDA aumentano di numero, per compensare al loro blocco funzionale da<br />
parte dell'alcol. Quando l'assunzione dell'alcol cessa, durante l'astinenza i recettori NMDA che erano di-<br />
ventati più numerosi che di norma, subiscono una maggiore stimolazione da parte dell'acido glutammico<br />
e ciò può provocare la morte dei neuroni. Queste considerazioni hanno grande interesse clinico per que-<br />
gli adolescenti che usano consumare quant<strong>it</strong>à rilevanti di alcol durante i weekend. Sarà importante sape-<br />
re se le ripetute “sbronze” con le relative astinenze provocano quei danni, specie a carico dei neuroni<br />
dell'ippocampo, che gli alcuni studi farebbero prevedere.<br />
I L PROBLEMA DELLA SENSIBILIZZAZIONE<br />
Recentemente,<br />
studiando gli effetti delle ripetute somministrazioni di droghe è stato scoperto un feno-<br />
meno di estremo interesse<br />
clinico: la cosiddetta "sensibilizzazione". Si è osservato cioè che le ripetute<br />
somministrazioni nel ratto di cocaina, amfetamina, morfina e perfino di nicotina, sensibilizzano l'animale<br />
agli effetti comportamentali delle successive somministrazioni <strong>della</strong> stessa sostanza, anche se questa<br />
viene iniettata molto tempo dopo l'ultima dose. Ad esempio, una dose di cocaina normalmente inefficace<br />
diventa molto potente se viene somministrata ad un animale che ha avuto nel passato ripetute sommini-<br />
strazioni <strong>della</strong> stessa sostanza. Le implicazioni cliniche del fenomeno <strong>della</strong> sensibilizzazione sono eviden-<br />
ti: essa può spiegare gli effetti dirompenti di una dose di eroina, alcol, cocaina, nicotina, in individui che<br />
hanno smesso di assumere queste sostanze. <strong>Il</strong> che può spiegare perché la dipendenza riprecip<strong>it</strong>a se uno<br />
riprende anche per una sola volta a fumare, a bucarsi o a bere. Ma il fenomeno <strong>della</strong> sensibilizzazione è<br />
ancora più interessante. È stato scoperto che la cocaina non sensibilizza solo verso se stessa ma anche<br />
nei confronti dell'eroina e viceversa. Infine, e questo interesserà particolarmente i sociologi e gli psicolo-<br />
gi, si è visto che gli stress ripetuti sensibilizzano non solo agli effetti di uno stress successivo, ne' più ne'<br />
meno di ciò che succede per le droghe, ma sensibilizzano anche agli effetti <strong>della</strong> cocaina e dell'eroina.<br />
Sarà di grande interesse verificare se il fenomeno <strong>della</strong> sensibilizzazione ha delle peculiari caratteristiche<br />
nel periodo dell'adolescenza. Non si conosce se la marijuana produce sensibilizzazione, se così fosse sa-<br />
rebbe importante sapere se si estende alle "droghe pesanti".<br />
93
CONCLUSIONI<br />
L'assunzione<br />
di alcol e di droghe nel periodo adolescenziale modifica la funzione di alcuni tipi di neuroni<br />
nel<br />
momento in cui la loro normale attiv<strong>it</strong>à e' importante per creare o eliminare connessioni tra di loro. È<br />
ragionevole<br />
pensare che l'assunzione di queste sostanze possa produrre delle alterazioni nello sviluppo<br />
del<br />
cervello con delle conseguenze funzionali sullo sviluppo psicologico dell'adolescente. Tuttavia dob-<br />
biamo onestamente riconoscere che non esistono<br />
studi clinici o preclinici che dimostrino che queste alte-<br />
razioni vengano effettivamente prodotte dall'azione delle droghe nel periodo dell'ontogenesi cerebrale,<br />
ovvero l’insieme dei processi di formazione di un organismo. Per via dell'importanza e l'incidenza del fe-<br />
nomeno tali ricerche dovrebbero essere affrontate tram<strong>it</strong>e tecnologie, conoscenze e modelli sperimentali<br />
adeguati. Sono già disponibili tecniche non invasive, come la PET e la SPECT, che permettono di studiare<br />
la funzione di determinati sistemi neuronali anche in clinica. Ad esempio, chiarire gli effetti neurobiologici<br />
delle droghe e dell'alcol nel bambino e nell'adolescente potrebbe permettere efficaci interventi di pre-<br />
venzione, quali l'identificazione precoce dei bambini con alta probabil<strong>it</strong>à di diventare alcolisti da adole-<br />
scenti. Inoltre la conoscenza reale di questi fenomeni può offrire argomenti efficaci nella educazione sa-<br />
n<strong>it</strong>aria. Crediamo sia molto più convincente spiegare perché queste sostanze non dovrebbero essere as-<br />
sunte anziché genericamente affermare che fanno male.<br />
FATTORI DI RISCHIO E DI PROTEZIONE<br />
Per cercare di chiarire quali fossero le variabili che, nel corso di<br />
tutta l'adolescenza, potevano favorire o impedire l'uso di droghe<br />
erano necessari degli studi prospettici, che seguissero i bambini<br />
e gli adolescenti per diversi decenni. A metà degli anni '60 Mar-<br />
garet Ensminger e Sheppard Kellam <strong>della</strong> John Hopkins<br />
Univers<strong>it</strong>y individuarono un campione di circa 1200 alunni che<br />
frequentavano la prime classi elementari di Woodlawn, un<br />
sobborgo povero a Sud di Chicago e, da allora, i ragazzi e le loro famiglie sono stati intervistati, vis<strong>it</strong>ati e<br />
valutati regolarmente per 30 anni. I risultati finali di prossima pubblicazione dimostrano come dalla pri-<br />
ma elementare o anche prima i bambini mostrino dei tratti temperamentali e dei comportamenti che so-<br />
no potenti indicatori <strong>della</strong> loro inclinazione all'uso ed abuso di droghe nell'adolescenza e nell'età adulta.<br />
Recenti elaborazioni dei dati hanno consent<strong>it</strong>o non solo di individuare significativi fattori di rischio ma<br />
anche comportamenti che proteggono dall'uso di sostanze sin dalla prima adolescenza. Sono stati indivi-<br />
duati quattro fattori endogeni come l'introversione-timidezza, l'aggressiv<strong>it</strong>à- irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, la tendenza alla<br />
ribellione e l'appartenenza al sesso maschile ed alcuni fattori esterni all'adolescente, come l'uso di so-<br />
stanze nel gruppo di appartenenza, nei propri gen<strong>it</strong>ori e l'aver avuto dei problemi con la legge. I fattori<br />
protettivi sono principalmente: avere dei buoni risultati scolastici, essere impegnati in attiv<strong>it</strong>à dopo-<br />
scuola ed avere dei solidi legami affettivi familiari. Gli studi iniziali consentirono di valutare la salute psi-<br />
chica mediante dei semplici cr<strong>it</strong>eri come l'adattamento sociale e lo stato psicologico. Per misurare l'adat-<br />
94
tamento sociale alla scuola i ricercatori utilizzarono gli stessi parametri usati degli insegnanti cioè il com-<br />
portamento del bambino in classe, la sua intelligenza (misurata con test specifici) e le risposte a doman-<br />
de standard che misurano l'adattamento scolastico e sociale. Lo stato psicologico venne determinato sul-<br />
la base di una serie di cr<strong>it</strong>eri tra cui la presenza o meno di sintomi psichici, di comportamenti anomali ed<br />
il<br />
livello <strong>della</strong> auto-stima di base. Due importanti comportamenti nella prima infanzia vennero correlati<br />
con l'uso di sostanze<br />
in una fase successiva <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a: la timidezza (descr<strong>it</strong>ta dagli insegnanti come la<br />
tendenza dell'alunno a stare da solo, avere pochi amici, essere silenzioso durante le lezioni) e l'aggressi-<br />
v<strong>it</strong>à (descr<strong>it</strong>ta come la tendenza ad essere coinvolti in risse e non rispettare le regole). Timidezza e ag-<br />
gressiv<strong>it</strong>à si dimostrarono come i due fattori più importanti nel predirre un comportamento da abuso di<br />
sostanze. La timidezza e l'aggressiv<strong>it</strong>à sono sintomi di uno scarso adattamento sociale e come tali vanno<br />
del tutto distinti dall'ansia e <strong>della</strong> depressione.<br />
CAPIRE LE DIFFERENZE TRA MASCHI E FEMMINE<br />
Le relazioni reciproche tra timidezza ed aggressiv<strong>it</strong>à complicano la probabil<strong>it</strong>à che gli adolescenti hanno<br />
di diventare tossicodipendenti. Tra i maschi l'aggressiv<strong>it</strong>à favorisce il comportamento d'abuso mentre la<br />
timidezza, al contrario, lo riduce. La contemporanea presenza di sintomi attribuibili sia all'aggressiv<strong>it</strong>à<br />
che alla timidezza conferisce il massimo rischio rispetto alla presenza di uno dei due fattori singolarmen-<br />
te. L'aggressiv<strong>it</strong>à nei maschi è spesso associata con l'incapac<strong>it</strong>à a mantenere la concentrazione per pe-<br />
riodi sufficienti a svolgere con prof<strong>it</strong>to i comp<strong>it</strong>i scolastici. Nelle femmine la s<strong>it</strong>uazione è completamente<br />
diversa, né l'aggressiv<strong>it</strong>à, né la timidezza né tantomeno problemi di concentrazione hanno alcuna rela-<br />
zione con la tendenza ad usare droghe in un secondo momento.<br />
Secondo<br />
alcuni studiosi, la timidezza e l'aggressiv<strong>it</strong>à potrebbero essere meno importanti per le ragazze<br />
perché<br />
i gruppi di riferimento sono, per loro, più piccoli e vengono considerati meno importanti. Queste<br />
differenze di genere (maschile o femminile) devono essere tenute in grande considerazione<br />
e non esclusi<br />
a priori come si tendeva a fare in passato.<br />
All'età di 16-17 anni le ragazze usano una quant<strong>it</strong>à inferiore di<br />
birra, vino, liquori, marijuana ed altre droghe<br />
illegali rispetto ai loro coetanei maschi, ma non usano me-<br />
no tabacco. All'interno di entrambi i gruppi,<br />
maschi o femmine con i punteggi intellettivi più alti e le mi-<br />
gliori risposte ai test att<strong>it</strong>udinali scolastici<br />
tendevano ad abusare di birra, vino, superalcolici e marijuana<br />
10 anni più tardi. In genere i bambini che sono più "pronti" ed adatti alla scuola sono anche quelli più<br />
preparati a sperimentare le droghe. Lo stato <strong>della</strong> salute psicologica e le relazioni intrafamiliari giocano<br />
un ruolo essenziale per le ragazze. Le<br />
madri hanno un importante effetto sulla salute psicologica delle<br />
loro figlie ma non dei loro figli maschi. Le aspettative materne e la salute psichica <strong>della</strong> madre sono i fat-<br />
tori protettivi più validi contro l'abuso di sostanze nelle ragazze, dieci anni più tardi. Le ragazze con solidi<br />
rapporti affettivi all'interno <strong>della</strong> famiglia tendono ad usare meno sostanze di quelle che provengono da<br />
famiglie in crisi, ma la stessa s<strong>it</strong>uazione non è valida per i loro fratelli per i quali l'aggressiv<strong>it</strong>à rimane<br />
uno dei comportamenti pred<strong>it</strong>tivi più importanti dell'abuso di cocaina.<br />
95
COSA DIRE, COSA FARE<br />
Altre ricerche, come quella di Jud<strong>it</strong>h Brook<br />
<strong>della</strong> Mt. Sinai School of Medicine, hanno<br />
rivolto la loro attenzione ai fattori e alle va-<br />
riabili sia di rischio che protettive presenti<br />
sin dalla prima infanzia che potrebbero fa-<br />
vorire o impedire uso e abuso di droghe da adulti. Ancora una volta i fattori di rischio individuati sono<br />
l'aggressiv<strong>it</strong>à, la disobbedienza, gli scatti d'ira, la tendenza a ignorare i regolamenti, i tratti sociopatici,<br />
l'ev<strong>it</strong>amento delle responsabil<strong>it</strong>à, l'uso di sostanze tra i propri amici e la presenza di sostanze illec<strong>it</strong>e in<br />
famiglia (abuso in uno o entrambi i gen<strong>it</strong>ori di alcool o droghe) e problemi con la polizia. I bambini di<br />
questo studio sono stati suddivisi in tre fasi: infanzia (5-10 anni), prima adolescenza (13-18 anni) e ado-<br />
lescenza avanzata (15-20 anni). Le interazioni tra i fattori di rischio vengono confermate anche in questo<br />
caso, in particolare l'aggressiv<strong>it</strong>à nei primi anni se combinata con la sociopatia <strong>della</strong> famiglia d'origine e<br />
l'uso di droghe nel gruppo di coetanei è altamente pred<strong>it</strong>tiva di comportamenti d'abuso; mentre l'asten-<br />
sione dalle droghe nella prima adolescenza in combinazione con una stabil<strong>it</strong>à familiare e la presenza di<br />
comportamenti socialmente adeguati è la combinazione<br />
più favorevole per una successiva astensione<br />
dalle<br />
sostanze d'abuso. L'uso di alcol o droghe nei gen<strong>it</strong>ori aumenta la frequenza dell'uso delle stesse<br />
sostanze anche nei loro figli. Paradossalmente i gen<strong>it</strong>ori<br />
tossicodipendenti sono quelli più rigidi a parole<br />
nell'educazione dei loro figli. Essi spesso si rivolgono ai loro figli dicendo: "Fai quello che ti dico e non<br />
quello che vedi fare a me", eppure questo tipo di affermazioni che possono avere un qualche valore nel-<br />
la prima adolescenza, quando i figli ancora s'identificano nei loro gen<strong>it</strong>ori, sono del tutto inutili nella ado-<br />
lescenza avanzata quando la famiglia perde il suo ruolo di controllo e quando i gen<strong>it</strong>ori diventano, trami-<br />
te il loro comportamento, un fattore di rischio aggiuntivo per i ragazzi. I fattori protettivi sono: la ten-<br />
denza ad avere delle mete da raggiungere, l'impegno sociale o religioso, le solide relazioni familiari e la<br />
aspirazione a diventare qualcuno od avere dei modelli di riferimento. Ciò significa ottenere buoni risultati<br />
scolastici, avere dei buoni rapporti con i propri fratelli e sorelle,<br />
occupare la giornata in attiv<strong>it</strong>à dopo-<br />
scuola (sport, chiesa e gruppi di riferimento dove non si usino droghe). Molti di questi ragazzi non solo<br />
non usano droghe ma diventano delle persone di successo. Lo studio fa rilevare come sia stato forse un<br />
errore concentrare la nostra attenzione solo sugli adolescenti a rischio senza occuparci di quelli che non<br />
hanno mai avuto problemi di droga perché anche loro avrebbero potuto insegnarci qualcosa di altrettan-<br />
to importante. Attualmente sono sotto osservazione i figli e le figlie dei soggetti originariamente intervi-<br />
stati nel 1970. Questi bambini hanno oggi in media 2 o 3 anni. Essi mostrano già chiaramente dei tratti<br />
di personal<strong>it</strong>à e caratteristiche familiari, tra cui alcuni dei fattori di rischio sopraelencati, che predicono<br />
l'abuso di droghe.<br />
96
L'IMPORTANZA DEI RAPPORTI FAMILIARI<br />
Un altro filone di ricerca si è concentrato sullo studio dei bambini e degli adolescenti in<br />
piccole comun<strong>it</strong>à rurali dell'Oregon. Hyman Hops ed i suoi collaboratori dell'Oregon<br />
Research Inst<strong>it</strong>ute stanno seguendo da 10 anni, 500 soggetti di età compresa, al<br />
momento delle<br />
prime interviste, tra gli 11 ed i 15 anni. Nel 90% dei casi la progressione<br />
nell'uso di sostanze è stata la<br />
seguente: astinenza, alcool, tabacco, marijuana e droghe<br />
pesanti. L'uso più elevato di sostanze avviene tra<br />
i 13 ed 14 anni quando gli adolescenti passano dalla<br />
scuola media alla scuola superiore. L'uso di sostanze da parte dei gen<strong>it</strong>ori compreso il tabacco è, anche<br />
in questo caso, uno dei fattori di rischio associato<br />
con l'uso di droghe nei figli. <strong>Il</strong> comportamento dei pa-<br />
dri bev<strong>it</strong>ori ha un impatto negativo sia sui figli<br />
maschi che sulle femmine, maggiore rispetto a quello del-<br />
le madri bev<strong>it</strong>rici il cui cattivo esempio vale solo sui figli nella primissima adolescenza e forse anche me-<br />
no (sino ai 14 anni). Questa ricerca ha evidenziato come gen<strong>it</strong>ori che fumano e bevono aumentano nei<br />
loro figli il rischio di abuso non solo di tabacco ed alcol ma anche di altre sostanza illec<strong>it</strong>e. Confl<strong>it</strong>ti all'in-<br />
terno <strong>della</strong> famiglia e la scarsa capac<strong>it</strong>à di confrontarsi e risolvere i problemi di tutti i giorni sono associa-<br />
ti con un netto aumento del rischio di abusare droghe nei ragazzi che hanno difficoltà nel rapporto con i<br />
loro gen<strong>it</strong>ori e/o nell'affrontare i momenti di crisi. La scarsa coesione familiare e l'uso di sostanze tra gli<br />
amici più cari è pred<strong>it</strong>tivo dei livelli (tipo e quant<strong>it</strong>à) iniziali dell'abuso di droghe. Una buona relazione<br />
familiare può rappresentare un ottimo ostacolo contro la tendenza dei giovani tra i 13 ed i 23 anni a spe-<br />
rimentare le sostanze anche sotto l'influenza di amici tossicodipendenti. La pressione ad usare sostanze<br />
d'abuso è viceversa molto più forte e pericolosa nella prima infanzia, tanto da suggerire, in un'opera di<br />
prevenzione efficace, controlli costanti sui gruppi di coetanei sin dai primi anni di v<strong>it</strong>a sociale (4-10 anni).<br />
Tutti gli studi concordano comunque sulla necess<strong>it</strong>à di poter contare su forti e sane relazioni familiari per<br />
contrastare l'influenza che i giovani eserc<strong>it</strong>ano a vicenda l'uno sull'altro per quanto riguarda le prime e-<br />
sperienze di droga.<br />
ALCOOL<br />
“Al primo bicchiere l'uomo beve il vino, al secondo bicchiere il vino beve il vino, al terzo<br />
bicchiere il vino beve l'uomo" proverbio orientale.<br />
ll fatto che l'alcol sia legale non lo espelle dalla categoria droghe e proprio il fatto che in Italia, in special<br />
modo, ci sia una tradizione millenaria di consumo e produzione di alcolici ci spinge a essere più preoccu-<br />
pati per come si consuma una sostanza che viene percep<strong>it</strong>a come innocua e innocua non è. Si presenta<br />
sempre sotto forma di bevanda, una cultura millenaria ha fatto sì che si produca e consumi in migliaia di<br />
forme e occasioni. Derivato generalmente da fermentazione o distillazione, il contenuto del principio atti-<br />
vo è indicato in gradi.<br />
97
EFFETTI RICERCATI<br />
Sensazione<br />
di ebbrezza e leggerezza, aumento <strong>della</strong> loquac<strong>it</strong>à. Maggiore att<strong>it</strong>udine alla socievolezza, al-<br />
legria.<br />
RISCHI<br />
Si rischiano gastr<strong>it</strong>i, ulcere, epat<strong>it</strong>i, cirrosi; si stima che l'alcol in Italia causi 17.000 decessi l'anno (tra<br />
cirrosi, tumori, incidenti stradali e suicidi). Produce dipendenza, fisica e mentale, dopo un periodo di a-<br />
buso prolungato, (ci si arriva più facilmente di quanto pensi). È possibile allora che al mattino si avverta-<br />
no sintomi di mancanza <strong>della</strong> sostanza, tremori alle mani e <strong>della</strong> lingua, crampi, nausea, ansia, irr<strong>it</strong>abili-<br />
tà; questi sintomi scompaiono dopo l'assunzione di bevande alcoliche.<br />
SOCIALMENTE<br />
Essendo legale, l'alcol è la droga che, con caffeina e nicotina, vediamo e usiamo con più facil<strong>it</strong>à e fre-<br />
quenza; in molti r<strong>it</strong>i sociali, dall'aper<strong>it</strong>ivo serale al matrimonio. La sensazione di disinibizione provocata<br />
dagli alcolici viene utilizzata come facil<strong>it</strong>atore delle relazioni sociali e la sensazione di calore lo fa assimi-<br />
lare a una sostanza energetica. La scoperta degli alcolici si accompagna spesso alla sorpresa di scoprirsi<br />
una personal<strong>it</strong>à diversa. L'abuso di alcol, determinato sia dalla quant<strong>it</strong>à che dalla frequenza d'uso, porta<br />
spesso a non percepire i danni sociali che questa ab<strong>it</strong>udine può provocare.<br />
Spesso si diviene petulanti o scocciatori, violenti e l<strong>it</strong>igiosi, sbruffoni o piagnoni, rovinando amicizie, a-<br />
mori e matrimoni. <strong>Il</strong> bev<strong>it</strong>ore acquisisce velocemente l'ab<strong>it</strong>udine e se non si dà una regolata diviene fa-<br />
cilmente dipendente. Percepisce la propria capac<strong>it</strong>à di sopportare le bevande alcoliche come molto alta,<br />
ma in realtà dopo poche assunzioni rischia di perdere il controllo del sé, combinando spesso un mare di<br />
stupidaggini.<br />
PRECAUZIONI<br />
In primo luogo sottolineiamo la difficoltà di controllare gli effetti dell'alcol, soprattutto se non si ha la<br />
consapevolezza di doverli controllare. Anche nelle esperienze quotidiane si può facilmente distinguere il<br />
tipico alticcio, che appare con le caratteristiche da "EFFETTI ricercati", dall'ubriaco perso che diventa pe-<br />
tulante,<br />
noioso, aggressivo ecc… La prima precauzione, come sempre, è la moderazione. Andare troppo<br />
oltre<br />
non è una brillante idea: finire la sera a vom<strong>it</strong>arsi sulle scarpe è già un po' troppo oltre. Quando si<br />
beve<br />
è bene accompagnare con del cibo. Ev<strong>it</strong>ate i superalcolici. Le distorsioni percettive dell'ubriaco sono<br />
intense,<br />
la sensazione di pericolo e di veloc<strong>it</strong>à ridotta. L'alcol causa migliaia di morti e di menomati per-<br />
manenti ogni anno. Riflettete sul fatto che non solo potete danneggiare<br />
voi stessi, ma anche chi da voi si<br />
fa accompagnare, o chi ha la sfortuna di incontrarvi sulla strada. Chi ha bevuto molto non deve fidarsi<br />
<strong>della</strong> sensazione di essere in grado di gestire la s<strong>it</strong>uazione: soprattutto non deve guidare veicoli. Non sa-<br />
l<strong>it</strong>e su di un'auto guidata da una persona ubriaca. Attenzione a non mescolare diversi tipi di alcolici e a<br />
non mescolare alcolici con altre droghe: gli effetti non sono sempre prevedibili e desiderabili.<br />
98
ANFETAMINA<br />
Le anfetamine sono state introdotte negli anni ’30 come decongestionanti nasali e furono sub<strong>it</strong>o notate<br />
per la loro capac<strong>it</strong>à di diminuire l’appet<strong>it</strong>o e il senso <strong>della</strong> fatica e di<br />
incrementare in senso globale la<br />
prestazione fisica. Sono considerate, per il loro relativo basso costo, la “cocaina dei poveri”. <strong>Il</strong> loro effet-<br />
to è molto<br />
simile a quello <strong>della</strong> cocaina: in alcuni studi i pazienti sottoposti agli esperimenti non sono riu-<br />
sc<strong>it</strong>i a distinguere se veniva loro iniettata anfetamina o cocaina.<br />
La principale differenza rispetto alla co-<br />
caina è la maggiore durata dell’azione. Le anfetamine sono potenti farmaci simpaticomimetici sia per il<br />
sistema nervoso centrale che per quello periferico. L’intossicazione acuta da anfetamine è assai simile a<br />
quella descr<strong>it</strong>ta per la cocaina. Le anfetamine sono state usate in passato non lontano dagli studenti e<br />
dagli sportivi per cercare di aumentare la capac<strong>it</strong>à di attenzione e di concentrazione e per diminuire la<br />
fatica dello studio. Si trovano ancora in commercio sotto forma di anoressizzanti.<br />
EFFETTI RICERCATI<br />
Gli effetti ricercati sono: stimolazione simpatica, gratificazione, effetto risvegliante ed euforizzante, ste-<br />
reotipie (cioè movimenti ripet<strong>it</strong>ivi) e, per abuso continuato, deliri e psicosi. Favoriscono una maggiore vi-<br />
vac<strong>it</strong>à dell’ideazione e delle associazioni concettuali, nonché la capac<strong>it</strong>à di concentrazione e di attenzio-<br />
ne. Esaltano l’umore fino all’euforia; eliminano la sensazione di stanchezza, di sonno e di fame, permet-<br />
tendo prestazioni fisiche e psichiche oltre le reali possibil<strong>it</strong>à individuali. L’incremento è completamente<br />
momentaneo e artificioso infatti le prestazioni intellettuali migliorano solo apparentemente e, cessato<br />
l’effetto <strong>della</strong> droga, compare la sensazione di down, per cui la persona che ne ha fatto uso si sente<br />
svuotata, priva di volontà e di capac<strong>it</strong>à di agire.<br />
CONSEGUENZ E NOCIVE<br />
Le conseguenze sono spesso letali. La soppressione <strong>della</strong> sensazione di fatica induce il consumatore a<br />
superare i lim<strong>it</strong>i <strong>della</strong> resistenza allo sforzo, con conseguente pericolo<br />
di collasso fisico e psichico, fino ad<br />
arrivare al decesso. I fenomeni di ecc<strong>it</strong>amento provocato dall’uso protratto di anfetamine sono sempre<br />
segu<strong>it</strong>i da uno stato di prostrazione fisica e di depressione psichica con apatia e abulia a volte così pro-<br />
fonde da indurre al suicidio. Complicanze frequenti sono alterazioni dei vasi sanguigni ed emorragie.<br />
SOCIALMENTE<br />
La sensazione iniziale di potenza, di accresciuta lucid<strong>it</strong>à sensoriale con stimoli sessuali di ogni tipo, pro-<br />
vocano nell’assuntore un’ecc<strong>it</strong>azione e un’aggressiv<strong>it</strong>à non motivata. Nascono spesso manifestazioni di<br />
teppismo. Le imprese deluttuose sono compiute più per bravate che per procurarsi denaro o altri van-<br />
taggi.<br />
99
INTOSSICAZIONE CRONICA<br />
Sul<br />
versante psichico c’è una vasta sintomatologia; possono comparire:<br />
• quadri paranoici con idee deliranti di persecuzione;<br />
•<br />
allucinazioni visive;<br />
• allucinazioni ud<strong>it</strong>ive;<br />
• allucinazioni microzoopsichiche (si ha la sensazione di essere invasi da animaletti che scavano nella<br />
pelle);<br />
• comportamento violento (spesso per fuggire a fantomatici insegu<strong>it</strong>ori);<br />
• depressione del tono dell’umore.<br />
Sul versante fisico:<br />
• secchezza delle fauci;<br />
• riduzione dell’appet<strong>it</strong>o;<br />
• aumento del respiro del batt<strong>it</strong>o cardiaco, <strong>della</strong> pressione arteriosa;<br />
•<br />
dilatazione <strong>della</strong> pupilla;<br />
• aumento <strong>della</strong> temperatura corporea;<br />
• sudorazione intensa;<br />
• cefalea;<br />
• visione confusa e vertigini.<br />
Con dosaggi elevati o con quant<strong>it</strong>à basse ma in soggetti ipersensibili si arriva al collasso e alla morte.<br />
• Bustina con percentuale troppo alta di eroina;<br />
• Diminu<strong>it</strong>a tolleranza dopo periodo di astinenza;<br />
• Iperdosaggio accidentale;<br />
• Ipersensibil<strong>it</strong>à individuale.<br />
In<br />
caso di overdose il tossicodipendente presenta uno stato soporoso (fino al coma), ipotermia, bradi-<br />
cardia e diminuzione <strong>della</strong> frequenza degli atti respiratori che può giungere a 1-4 per minuto. <strong>Il</strong> decesso<br />
avviene nella maggior parte dei casi o per edema polmonare o per arresto respiratorio.<br />
EFFETTI A LUNGO TERMINE<br />
Decadimento delle condizioni generali per diminuzione dell’appet<strong>it</strong>o e irrazional<strong>it</strong>à dell’alimentazione. Le<br />
scadenti condizioni fisiche, la mancanza di sonno, lo stile di v<strong>it</strong>a irregolare conducono ad un’aumentata<br />
suscettibil<strong>it</strong>à<br />
alle malattie.<br />
SINDROME DI ASTINE NZA<br />
Stanchezza, sonno lungo ma disturbato, irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à, fame spropos<strong>it</strong>ata, depressione profonda, ecc<strong>it</strong>azione<br />
violenta.<br />
100
COCAINA<br />
Si presenta sotto forma di polvere bianca. Deriva per lo più dalle foglie <strong>della</strong> pianta <strong>della</strong> coca ma è pro-<br />
dotta<br />
anche sinteticamente. Si può trovare in tre diverse forme: cloridrato di cocaina, base libera e<br />
crack. Inoltre alcuni prodotti di<br />
trasformazione come la pasta, la masa, e il basuco, sono usati in America<br />
Meridionale.<br />
La base libera, free-base, è entrata in uso negli Stati Un<strong>it</strong>i intorno agli anni Settanta, si ot-<br />
tiene sempre dal cloridrato, al quale si aggiungono: bicarbonato di sodio, idrato di ammonio e acqua. <strong>Il</strong><br />
tutto è portato ad ebollizione e poi filtrato per ottenere i "fiocchi". Oppure, sempre dal cloridrato, si può<br />
arrivare alla stessa formula con solventi infiammabili<br />
ma durante l’operazione si possono verificare incendi<br />
o esplosioni. Anche il crack è a base libera ma è molto<br />
meno costoso. E' arrivato in California nel 1981 e si è<br />
diffuso rapidamente negli Stati Un<strong>it</strong>i. E' preparato<br />
direttamente dalla pasta di coca aggiungendo acqua e<br />
bicarbonato di sodio e riscaldando il tutto a 100°<br />
perché evapori. Ha praticamente soppiantato il free-base per i bassi costi di produzione<br />
e perché è di-<br />
sponibile già pronta per l'uso (cocaina di strada). La masa, o cocaina grezza, è il primo prodotto delle<br />
foglie di coca, ottenuto dopo il raccolto che vengono schiacciate prima di essere trattate con acido solfo-<br />
rico, e poi sodio bicarbonato. Quindi, si lava il miscuglio con kerosene o benzina. Si ottiene una pasta<br />
con cocaina in quant<strong>it</strong>à dal 40% fino all'80%. Da questa pasta si ottiene sia il cloridrato di cocaina sia il<br />
crack. La pasta viene anche fumata, come il basuco (consumato soprattutto dai ragazzi).<br />
EFFETTI RICERCATI<br />
S<strong>it</strong>uazione<br />
di benessere interiore, di ebbrezza euforica, con vivac<strong>it</strong>à delle percezioni e<br />
dell’immaginazione, accompagnata a ipersensibil<strong>it</strong>à emotiva. Le idee sembrano fluire rapidamente, le ca-<br />
pac<strong>it</strong>à di ragionamento e di logica appaiono accentuate,<br />
il tono dell’umore esaltato. Ogni sensazione di<br />
stanchezza pare annullata. Accentuazione <strong>della</strong> vivac<strong>it</strong>à<br />
delle senso-percezioni: i colori acquistano parti-<br />
colare vividezza, i suoni rilievi impensati.<br />
RISCHI<br />
L'intossicazione acuta è caratterizzata da ansietà, angoscia, ideazione delirante,<br />
specie persecutoria, alterazione delle percezioni: illusioni, allucinazioni a conte-<br />
nuto terrifico per lo più ud<strong>it</strong>ive e tattili. Possono manifestarsi psicosi, reazioni<br />
paranoiche, aggressiv<strong>it</strong>à, delirio. Inoltre convulsioni, disturbi cardiaci, coma e<br />
morte per fibrillazione ventricolare o per paralisi dei centri bulbari <strong>della</strong> respira-<br />
zione. L’intossicazione cronica consta di sintomi somatici e psichici. I primi sono<br />
molto vari. I più comuni sono<br />
tremori e un progressivo dimagrimento. Eczemi delle narici, rin<strong>it</strong>i e ulcera-<br />
zione del setto nasale fino alla perforazione. La sindrome psichica si manifesta con disturbi <strong>della</strong> memo-<br />
101
ia e alterazioni dell'affettiv<strong>it</strong>à, depressione del tono dell’umore, estrema irr<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à. A volte il cocainoma-<br />
ne<br />
si rinchiude in sé stesso, appare apatico, abulico, con progressiva perd<strong>it</strong>a di interessi e di legami fa-<br />
miliari e sociali.<br />
Le più importanti sono:<br />
COMPLICANZE DELL'ABUSO<br />
1. cardiovascolari: infarto cardiaco, crisi ar<strong>it</strong>miche, rottura di aneurismi e di arterie;<br />
2. neurologiche: emorragie cerebrali, febbre molto elevata, convulsioni;<br />
3. polmonari: edema polmonare, enfisema;<br />
4. epatiche: necrosi <strong>della</strong> parte centrale dei lobuli del fegato;<br />
5. renali: necrosi tubulare acuta, insufficienza renale;<br />
6. psichiatriche: varie sindromi deliranti paranoidee, di ecc<strong>it</strong>amento psicomo torio, pseudodemenziali e<br />
amnestiche, confusionali;<br />
7. materno-perinatali: aborti, effetti teratogeni cioè danni fetali; la sindrome<br />
di morte infantile im<br />
provvisa per soffocamento oggi non viene più attribu<strong>it</strong>a alla cocaina.<br />
FENOMENO DELLA DIPENDENZA<br />
La cocaina dà dipendenza di tipo psicologica che si manifesta nell’incapac<strong>it</strong>à a provare piacere (concetto<br />
dell’anedonìa), esiste una ragione perchè la cocaina evoca la produzione di dopamina dai centri <strong>della</strong><br />
percezione del piacere (nucleo ventromediale del mesencefalo) che rappresenta la parte meno nobile del<br />
cervello ma certamente importantissima per la conservazione del piacere dove hanno sede i centri del<br />
sesso e dell’alimentazione. Sostanza d’abuso è quella che provoca drug (seeking behaviour), cioè l’atto<br />
ossessivo-complulsivo <strong>della</strong> ricerca di droga in quanto dal nucleo ventromediale del mesencefalo vi sono<br />
proiezioni nei centri motori e, perciò, una memoria motoria associativa: il soggetto cioè r<strong>it</strong>orna<br />
con mo-<br />
vimento alla sostanza, dopo che ha appreso come procurarsi il piacere; la droga si caratterizza come so-<br />
stanza di rinforzo pos<strong>it</strong>ivo.<br />
IL TAGLIO<br />
Da un grammo di cocaina se ne possono ricavare due e, a volte, anche di più. Le sostanze usate per il<br />
taglio possono essere innocue oppure eserc<strong>it</strong>are effetti tossici. <strong>Il</strong> taglio con benzococaina è particolar-<br />
mente pericoloso se iniettata perchè è insolubile e, quindi, possibile causa di embolie. Stessi rischi di<br />
emboli se il taglio è fatto con il talco. L'aggiunta di zuccheri rende meno scintillante e più dolce la polve-<br />
re; i sali la rendono più amara e gli anestetici accrescono l'intorpidimento<br />
<strong>della</strong> lingua e delle mucosi lo-<br />
cali. L'aggiunta di anfetamine<br />
porta una sensazione di bruciore a carico <strong>della</strong> mucosa nasale e il magne-<br />
sio solfato può causare diarrea.<br />
102
SOCIALMENTE<br />
L'assunzione <strong>della</strong> cocaina, diversamente da quello <strong>della</strong> coca, non richiede un r<strong>it</strong>uale specifico. Eppure<br />
molte ricerche sottolineano l’importanza del consumo sociale, come contributo alla gratificazione e alla<br />
ricreazional<strong>it</strong>à <strong>della</strong> droga. La social<strong>it</strong>à e i r<strong>it</strong>uali del consumo compensano spesso la riduzione degli ef-<br />
fetti farmacologici perchè introducono come sost<strong>it</strong>utivi reazioni psichiche suggestive. Persino il fatto che<br />
la droga sia illegale, e che quindi comporti una trasgressione, aumenta l’effetto di piacere, per chi ama il<br />
rischio.<br />
PRECAUZIONI<br />
Oltre al danno che già di per sè dà l’abuso <strong>della</strong> sostanza, ricordiamoci di non<br />
mescolarla ad altre droghe<br />
perchè la poliassunzione di sostanze dà risultati<br />
non prevedibili e non sempre desiderabili. Stesso accor-<br />
gimento se si è sol<strong>it</strong>i bere alcool.<br />
ECSTASY<br />
Si presenta sotto forma di pastiglia, del tutto simile ad un’ aspirina. Rispetto a questa può essere più o<br />
meno grande e può avere scolp<strong>it</strong>i dei disegni sui lati. <strong>Il</strong> contenuto medio di Mdma in una compressa di<br />
ecstasy varia, in media, tra 75-150 mg. Alcune volte, in una pasticca, sono contenute altre sostanze. Dal<br />
punto di vista strutturale, L’Mdma ha le caratteristiche sia dell’anfetamina che <strong>della</strong> mescalina, che è un<br />
allucinogeno e cost<strong>it</strong>uisce la molecola più nota di un insieme di sostanze dette “entactogene” (o anche<br />
“empatogene”) per la loro azione farmacologica.<br />
EFFETTI RICERCATI<br />
I primi effetti si sentono dopo circa 30 minuti dall’assunzione <strong>della</strong><br />
pastiglie e si protraggono/ trasformano/durano dalle 4 alle 6 ore.<br />
L’ecstasy determina effetti stimolanti quali l’ecc<strong>it</strong>azione, la tachicardia,<br />
l’aumento <strong>della</strong> pressione arteriosa, l’anoressia, l’aumento <strong>della</strong> vigi-<br />
lanza, l’elevazione del tono dell’umore, la tensione dei muscoli<br />
mandibolari e mascellari, una sensazione di secchezza delle fauci. Vi sono poi effetti più generali di natu-<br />
ra neuro psichiatrica quali l’aumento apparente delle percezioni sensoriali, le dispercezioni (che possono<br />
essere sia ud<strong>it</strong>ive che visive, elementari e complesse; per esempio vedere alterati i volti dei propri com-<br />
pagni), i defic<strong>it</strong> cogn<strong>it</strong>ivi, l’andatura barcollante, la sensazione di “empatia” (il sentirsi più vicini agli altri<br />
con un aumento <strong>della</strong> tendenza alla comunicazione), e di “miglioramento <strong>della</strong> comunicazione intrapsi-<br />
103
chica” (cioè il credere di riuscire a vedere i propri problemi in una prospettiva diversa da quella ab<strong>it</strong>uale),<br />
l’abbattimento dei confini tra il Sé e il mondo esterno, la percezione alterata del tempo, l’aumento <strong>della</strong><br />
sensual<strong>it</strong>à (che non corrisponde ad un aumento delle prestazioni sessuali), l’aumento <strong>della</strong> fiducia in sé<br />
stessi,<br />
la diminuzione del senso del pericolo.<br />
RISCHI<br />
Aumenta in modo notevole il rischio di incidenti stradali.<br />
Si possono verificare anche delle manifestazioni somatiche. Può esserci un’insorgenza di ipertermia, cioè<br />
un innalzamento <strong>della</strong> temperatura , che può giungere fino ai 43° C. Questo fenomeno è facil<strong>it</strong>ato dal<br />
r<strong>it</strong>mo <strong>della</strong> danza e dalla temperatura elevata nel locale e può arrivare a determinare il decesso <strong>della</strong><br />
persona. Altre manifestazioni somatiche associate all’uso di Mdma sono legati ad un aumento grave <strong>della</strong><br />
tachicardia (fino a 180 batt<strong>it</strong>i al minuto) con conseguente ar<strong>it</strong>mia, asistolia, ipertensione, convulsioni,<br />
coma, insufficienza renale acuta. Vi sono poi manifestazioni neuropsichiatriche conseguenti all’uso di<br />
Mdma. Le conseguenze acute sono riscontr abili in quei soggetti che:<br />
• Hanno fatto un uso continuativo (settimanale);<br />
• Hanno fatto un uso eccessivo nella medesima serata.<br />
Sono stati però riscontrati casi in cui una sola assunzione di ecstasy, inger<strong>it</strong>a per curios<strong>it</strong>à, ha provocato<br />
scompensi curabili solo con l’apporto <strong>della</strong> psichiatria. Gli effetti psicopatologici conseguenti<br />
all’assunzione<br />
di Mdma sol<strong>it</strong>amente scompaiono entro le 48 ore dall’assunzione anche se è possibile ave-<br />
re<br />
flashbaks anche per alcuni mesi. In alcuni casi sono stati evidenziati effetti permanenti: attacchi di<br />
panico<br />
(persistenti per mesi dopo l’assunzione anche di una sola compressa), episodi psicotici acuti e<br />
psicosi<br />
croniche di tipo paranoideo, episodi di depressione maggiore (con l’idea del suicidio), aumento<br />
dell’aggressiv<strong>it</strong>à e dell’impulsiv<strong>it</strong>à, defic<strong>it</strong> cogn<strong>it</strong>ivi, inversione del<br />
r<strong>it</strong>mo sonno-veglia, perd<strong>it</strong>a di peso.<br />
Ci vorranno comunque alcuni anni prima che sia stabil<strong>it</strong>o il numero di disturbi psichiatrici dovuto<br />
all’Mdma, compresi depressioni e suicidi…<br />
COMPLICANZE DELL'ABUSO<br />
Quando gli effetti <strong>della</strong> pastiglia cominciano a svanire, subentrano i sintomi di “hangover”, vale a dire fa-<br />
tica, stanchezza, insonnia. A questo punto alcuni ragazzi<br />
prendono nuovamente la sostanza per ricomin-<br />
ciare a divertirsi. La dipendenza da ecstasy pare essere molto lim<strong>it</strong>ata ed è probabile che se essa esiste<br />
lo sia solo per quei soggetti che ne hanno assunto elevate quant<strong>it</strong>à.<br />
Assumere molte compresse nella<br />
medesima serata o assumerne meno ma per un lasso di tempo più lungo può determinare delle difficoltà<br />
nel ripristinare il normale livello <strong>della</strong> serotonina. L’effetto “benefico” dell’ecstasy dura dalle 4 alle 6 ore,<br />
dalla settima alla ventiquattresima ora dall’ingestione <strong>della</strong> compressa c’è un abbassamento notevole di<br />
serotonina nel corpo (che determina il tono dell’umore) e, trascorso questo lasso di tempo, tutto o quasi<br />
torna alla normal<strong>it</strong>à. Sono state individuate due circostanze in cui, però, questo non avviene, cioè quan-<br />
do:<br />
104
• Esiste una vulnerabil<strong>it</strong>à individuale. Vale a dire che se nell’anamnesi familiare esistono casi con pro-<br />
blemi psichiatrici anche una minima quant<strong>it</strong>à di Mdma può provocare danni irreversibili;<br />
• L’assunzione è ripetuta secondo le modal<strong>it</strong>à già dette (8 compresse in una sera o 1 sola per più we-<br />
ek-ends consecutivi). L’assunzione di sole 4 compresse in tutta la v<strong>it</strong>a aumenta di ben 15 volte la<br />
possibil<strong>it</strong>à di lesioni psichiatriche persistenti (per fare un paragone, si ricorda che un consumo cronico di<br />
marijuana aumenta di 6 volte il rischio di lesioni psichiatriche).<br />
SOCIALMENTE<br />
L’ecstasy è una sostanza potenzialmente molto pericolosa e che contrasta con l’immagine di “safe drug”<br />
che si può prendere tranquillamente, innocua perché non si inietta in vena, perché non si prende l’aids,<br />
perché la prendono tutti. L’ecstasy, quando non fa troppi<br />
danni a livello fisico, comunque danneggia il<br />
cervello e, spesso, ce ne si rende conto a danni ormai fatti.<br />
PRECAUZIONI<br />
Per lim<strong>it</strong>are il rischio di ipertermia è molto importante che chi assume ecstasy beva molta acqua, più di<br />
quella che si assumerebbe in una serata priva di sostanze. Anche nelle ore successive all’ingestione, si<br />
segnala un aumentato rischio di incidenti stradali. Oltre al danno che già di per sé dà l’abuso <strong>della</strong> so-<br />
stanza, ricordiamoci di non mescolarla ad altre droghe perché la poliassunzione<br />
di sostanze dà risultati<br />
non prevedibili e non sempre desiderabili. Stesso accorgimento<br />
se si è sol<strong>it</strong>i bere alcool. Ogni persona è<br />
diversa dall’altra bisogna ricordare che il benessere dato dall’ecstasy è un benessere solo apparente de-<br />
stinato a portare scompensi rilevanti nella v<strong>it</strong>a.<br />
EROINA<br />
E’ un oppiaceo derivato <strong>della</strong> morfina. <strong>Il</strong> papavero è all’origine di<br />
tutti gli oppiacei. Ce ne sono di diverse qual<strong>it</strong>à: dalla bianca alla<br />
brown<br />
sugar. <strong>Il</strong> farmaco di riferimento degli oppiodi è la morfina,<br />
potente arma analgesica isolata nel 1806 da Serturner.<br />
Comunemente però la sostanza oppiacea<br />
cui si fa più spesso riferi-<br />
mento è proprio l’eroina. L’eroina non esiste in natura; fu<br />
sintetizzata per la prima volta nel 1874 da Dresern. <strong>Il</strong> modo quasi r<strong>it</strong>uale <strong>della</strong> preparazione dell’eroina<br />
da iniettarsi consiste nello sciogliere un cucchiaino colmo d’acqua riscaldata (di sol<strong>it</strong>o con un accendino)<br />
e acidificata con acido c<strong>it</strong>rico o qualche goccia di limone la polverina bianca o, assai più spesso, bianco<br />
sporco (marroncina o grigiastra) <strong>della</strong> bustina: il miscuglio viene aspirato previa interposizione di un fil-<br />
tro, di sol<strong>it</strong>o tolto da una sigaretta, in una siringa da insulina ed iniettato in vena.<br />
105
EFFETTI RICERCATI<br />
L’eroina è, per l’assuntore ab<strong>it</strong>uale, indispensabile per non stare male. L’assunzione in vena produce ne-<br />
gli assuntori il cosiddetto flash: una sensazione di calore a tutto il corpo e di intenso piacere e dura alcu-<br />
ni secondi. <strong>Il</strong> flash, sviluppata la tolleranza alla sostanza, non si sente più come le prime volte.<br />
L’iniezione è poi segu<strong>it</strong>a da prur<strong>it</strong>o e sensazione di “spilli non dolorosi”, provoca bradicardia<br />
(rallenta-<br />
mento <strong>della</strong> frequenza cardiaca), ipotensione e tipica miosi pupillare (restringimento <strong>della</strong> pupilla).<br />
Subentra poi uno stato di piacevole ottundimento con distacco indolente dalla realtà e sonnolenza; la li-<br />
bido è notevolmente depressa. L’uso ripetuto di eroina fa sì che si sviluppi, nel tempo di una decina di<br />
giorni a qualche mese, tolleranza, per cui il tossicodipendente<br />
deve aumentare continuamente la dose<br />
per<br />
provare gli stessi effetti all’inizio, poi solo per non stare male.<br />
RISCHI<br />
Rapida assuefazione, depressione, apatia, rischio di sovradosaggio letale. Dipendenza fisica e psichica<br />
del 100 %.<br />
SINDROME DI ASTINENZA<br />
È uno stato di malattia acuta motivato dalla sospensione <strong>della</strong> droga<br />
dalla quale il soggetto è dipendente<br />
e in genere si manifesta con effetti opposti a quelli indotti dalla sostanza in questione; cessa non appena<br />
la sostanza viene nuovamente assunta oppure se si instaura un’adeguata terapia farmacologica.<br />
OVERDOSE<br />
La maggiorparte delle overdosi di eroina, mortali e non, sono causate dalla sua iniezione in vena; un mi-<br />
nor numero di decessi si registra in segu<strong>it</strong>o alla somministrazione di eroina per via nasale; la via intra-<br />
muscolare<br />
e quella sottocutanea sono responsabili di morti eroina-correlate rispettivamente dello 0,3 %<br />
e dello 0,5 %. E’ stato segnalato solo 1 caso di decesso per assunzione orale.<br />
L’overdose può avere molteplici cause:<br />
• Tentativo di suicidio;<br />
• Bustina con percentuale troppo alta di eroina;<br />
• Diminu<strong>it</strong>a tolleranza dopo periodo di astinenza;<br />
• Iperdosaggio accidentale;<br />
• Ipersensibil<strong>it</strong>à individuale.<br />
In caso di overdose il tossicodipendente presenta uno stato soporoso (fino al coma), miosi serrata e<br />
simmetrica, ipotermia, bradicardia e diminuzione <strong>della</strong> frequenza degli atti respiratori che può giungere a<br />
1-4 per minuto. <strong>Il</strong> decesso avviene nella maggiorparte dei casi o per edema polmonare o per arresto re-<br />
spiratorio.<br />
106
FARMACOLOGIA<br />
L’eroina<br />
viene assorb<strong>it</strong>a rapidamente qualunque sia la via di somministrazione, però il diverso modo di<br />
assunzione influenza significativamente la capac<strong>it</strong>à dell’eroina di causare<br />
morte e overdose. Attraversa la<br />
barriera<br />
ematoencefalica in 15-20 secondi e raggiunge livelli relativamente elevati nel cervello.<br />
<strong>Il</strong> TAGLIO<br />
Le sostanze più comunemente usate per il “taglio” sono rappresentate da zuccheri come il lattosio, glu-<br />
cosio, saccarosio o amido, da anestetici locali come lidocaina e procaina, ed anche anfetamine, caffeina<br />
e stricnina. Pressoché scomparso l’uso del talco, noto per essere causa di gravi embolizzazioni.<br />
SOCIALMENTE<br />
L’eroina rappresenta un gravissimo problema sociale e san<strong>it</strong>ario.<br />
Si è diffusa in Italia all’inizio degli anni<br />
’70, prima nelle aree industrializzate del Nord, poi in tutto il resto del Paese.<br />
L’eroina è tutt’altro che socializzante: chi decide di bucarsi è già solo e l’eroina lo rende ancora più solo.<br />
DISINTOSSICAZIONE<br />
Dopo 8-12 ore dall’ultima assunzione compaiono sudorazione, rinorrea, lacrimazione, sbadigli, stato an-<br />
sioso, incapac<strong>it</strong>à di stare fermi. Seguono midriasi, orripilazione, tremori, ag<strong>it</strong>azione, dolori addominali<br />
con vom<strong>it</strong>o e diarree, dolori muscolari (soprattutto lombari), tachicardia ed aumento <strong>della</strong> pressione ar-<br />
teriosa, eiaculazione spontanea ed orgasmo. La sindrome raggiunge l’apice dopo 2-3 giorni dall’ultima<br />
assunzione di eroina e gran parte dei sintomi scompare entro 4-6 giorni. Segue poi la sindrome da asti-<br />
nenza protratta, caratterizzata da alterazioni comportamentali <strong>della</strong> durata di qualche mese: malessere,<br />
ansia e depressione, astenia, eiaculazione precoce, insonnia e, soprattutto, da improvviso ostinato desi-<br />
derio di tornare a bucarsi che può ricomparire anche a distanza di anni. Durante questo periodo le rica-<br />
dute sono frequentissime. Spesso viene indicato come sost<strong>it</strong>uto dell’eroina un farmaco, il metadone, ad<br />
alte dosi e per un lungo periodo di tempo presupponendo che il tossicodipendente<br />
non possa stare sen-<br />
za droga. <strong>Il</strong> metadone viene consegnato presso i servizi di riferimento agli utenti che vengono, in questo<br />
modo, anche mon<strong>it</strong>orati sotto tutti i punti di vista medici.<br />
Daniele Ardizzi<br />
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