6 MINISTERI ISTITUITI orientamenti pastorali - Incomunione.It
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DOCUMENTI PASTORALI<br />
6<br />
ARCIDIOCESI<br />
Trani - Barletta - Bisceglie<br />
e Nazareth<br />
<strong>MINISTERI</strong> <strong>ISTITUITI</strong><br />
<strong>orientamenti</strong> <strong>pastorali</strong><br />
a cura del<br />
Centro Iniziazione Ministeri Istituiti<br />
Commissione Liturgia<br />
Anno 2002<br />
EDITRICE ROTAS
Presentazione<br />
Colgo con santa gioia uno dei frutti significativi che ha<br />
prodotto il Centro Iniziazione Ministeri e la Commissione<br />
Liturgica della nostra Arcidiocesi in questi due anni<br />
trascorsi, e lo presento alla Chiesa diocesana.<br />
Gli “Orientamenti <strong>pastorali</strong>” per l’esercizio dei Ministeri<br />
istituiti del Lettorato, dell’Accolitato, della distribuzione<br />
della Eucaristia sono una guida pastorale per i<br />
destinatari, candidati e Ministri istituiti, perché conoscano<br />
i primi e svolgano gli altri il servizio, che la Chiesa<br />
affida loro a vantaggio della crescita del Corpo mistico<br />
di Cristo, come riflesso di tutta la Comunità diocesana<br />
che svolge il suo ministero profetico-sacerdotale-regale<br />
in Gesù, unico sommo eterno Sacerdote della Nuova Alleanza.<br />
Sono, altresì, un punto di riferimento per una conoscenza<br />
pratica e immediata delle Comunità parrocchiali,<br />
perché abbiano ad ammirare ed apprezzare il dono dei<br />
Ministri istituiti a loro servizio, e sappiano incrementarlo.<br />
Ringrazio il Delegato vescovile per il Centro Iniziazione<br />
Ministeri, don Matteo Martire, e il Direttore della Commissione<br />
Liturgica, don Mauro Dibenedetto, i quali si<br />
impegnano con grande zelo a formare i candidati e a sostenere<br />
i Ministri istituiti attraverso la formazione permanente.<br />
Li ringrazio in particolare, per aver stilato questi<br />
Orientamenti.
Presentazione<br />
4<br />
Consegnandoli alla Chiesa diocesana, auspico che i Ministri<br />
istituiti, i futuri candidati, le Comunità parrocchiali<br />
possano essere aiutate a crescere nella giusta comprensione<br />
di detti Ministeri e a divenire in Gesù e con Gesù<br />
una Chiesa tutta ministeriale.<br />
Con rendimento di grazie alla SS. Trinità, do il mandato<br />
di pubblicare il presente sussidio suscettibile di approfondimento.<br />
Trani, 20 giugno 2002
Premesse generali<br />
1) I ministeri istituiti del Lettorato ed Accolitato e quello<br />
straordinario della distribuzione dell’Eucaristia vengono<br />
conferiti dall’Arcivescovo nella nostra Diocesi dopo<br />
la frequenza dei relativi corsi organizzati dal Centro<br />
Iniziazione Ministeri; il mandato è per un triennio<br />
rinnovabile volta per volta con l’espresso parere favorevole<br />
del Parroco competente. L’età minima stabilita<br />
è di anni 22, unitamente al possesso delle giuste virtù<br />
umane e cristiane e della Licenza media inferiore.<br />
2) L’abito liturgico proprio per il Lettore e l’Accolito è il<br />
camice senza amitto e cingolo, secondo le indicazioni<br />
offerte dal Centro Iniziazione Ministeri e dalla Commissione<br />
Liturgica.<br />
3) Ogni ministero viene conferito per la Parrocchia, di<br />
cui gli stessi candidati sono espressione. Ciò vale anche<br />
per coloro che provengono dai movimenti, il cui<br />
servizio è necessariamente per la stessa comunità parrocchiale.<br />
Per questo si esclude che il Ministro cambi<br />
realtà ecclesiale di appartenenza, soprattutto in caso di<br />
divergenze con il proprio Parroco. Tuttavia casi particolari<br />
possono essere discussi direttamente con<br />
l’Acivescovo ed il Delegato vescovile.<br />
5
Premesse generali<br />
6<br />
4) È opportuno che, oltre alla formazione permanente<br />
organizzata a livello diocesano, anche nelle singole Parrocchie<br />
vi siano incontri tra i Ministri istituiti al fine di<br />
favorire la vita spirituale, il confronto reciproco ed una<br />
presenza ecclesiale feconda.<br />
5) Qualora il Parroco segnali per iscritto la condotta immorale<br />
o di vita quotidiana non in sintonia con il Vangelo,<br />
l’esercizio del ministero istituito viene sospeso<br />
dall’Ordinario, in modo da evitare scandalo all’interno<br />
della stessa comunità.<br />
6) Mentre il ministero straordinario della distribuzione<br />
della Comunione Eucaristica può essere conferito a laici<br />
di entrambi i sessi, quelli istituiti del Lettorato e Accolitato<br />
possono essere conferiti solo a quelli di sesso<br />
maschile, così come prevede il Codice di Diritto Canonico<br />
can. 230 § 1.
1. Natura del ministero<br />
Lettore<br />
È un ministero liturgico, che fa parte della natura gerarchica<br />
e comunitaria della Liturgia. È necessario che il<br />
Lettore sia educato con cura, secondo la sua condizione,<br />
allo spirito liturgico, e sia formato a svolgere la sua parte<br />
secondo le norme e con ordine. 1<br />
2. Fine del ministero<br />
II Lettore fa parte nell’assemblea liturgica degli «uffici<br />
particolari» 2 che sono «un vero ministero liturgico». 3 Egli<br />
«è istituito per proclamare le letture della sacra Scrittura,<br />
eccetto il Vangelo; può anche proporre le intenzioni della<br />
preghiera universale e, in mancanza del salmista, recitare<br />
il salmo responsoriale». 4<br />
L’abilitazione a svolgere il proprio compito egli la riceve<br />
fondamentalmente dai sacramenti dell’iniziazione cristiana<br />
e dell’incorporazione nella Chiesa. Ogni cristiano battezzato<br />
e confermato contribuisce a ogni celebrazione liturgica,<br />
perché partecipa al sacerdozio universale di tutti<br />
1 Cfr. Sacrosanctum Concilium, 49.<br />
2 Introduzione al Messale Romano, n. 65 ss.<br />
3 Sacrosanctum Concilium, 29.<br />
4 Cfr. Introduzione al Messale Romano, n. 66.<br />
7
Lettore<br />
8<br />
i fedeli. L’«ufficio particolare» allude alla partecipazione<br />
piena, cosciente e attiva di tutta l’assemblea cultuale e la<br />
promuove. L’ufficio del Lettore mette anche in luce il<br />
dovere di tutti i membri del popolo di Dio di dedicarsi<br />
alla evangelizzazione, alla predicazione e alla testimonianza<br />
del messaggio della salvezza.<br />
3. Compiti ministeriali<br />
È il ministero della Parola. Secondo il desiderio del Concilio<br />
Vaticano II, 5 nelle celebrazioni liturgiche bisogna<br />
preparare «la mensa della parola di Dio» con maggiore<br />
abbondanza e dischiudere così più profondamente la ricchezza<br />
della Scrittura; 6 «infatti nelle letture... Dio parla<br />
al suo popolo... e offre un nutrimento spirituale». 7 I cristiani<br />
debbono lasciarsi formare «dalla parola di Dio»,<br />
così come «si nutrono alla mensa del corpo del Signore». 8<br />
L’ambone serve esclusivamente per la proclamazione<br />
della Parola e per la predicazione: del Lettore per le letture,<br />
del diacono e del sacerdote per il Vangelo e l’omelia.<br />
4. Servo della Parola per la fede del popolo di Dio<br />
L’ufficio del Lettore non consiste solo nel leggere ad alta<br />
voce, ma nel proclamare il testo della Parola, intendendone<br />
il contenuto. La sua voce è come uno strumento che<br />
fa risuonare la Parola.<br />
5 Cfr. Sacrosanctum Concilium, 51.<br />
6 Introduzione al Messale Romano, n. 34.<br />
7 Idem, n. 33.<br />
8 Sacrosanctum Concilium, 48.
Egli è un servo della Parola per la fede del popolo di Dio,<br />
dal momento che questa è radicata in essa.<br />
Perciò i Lettori di una parrocchia dovrebbero costituire<br />
un gruppo, che si raduna regolarmente per coltivare la<br />
formazione e l’ascolto della Parola. Tali riunioni non servono<br />
solo a stabilire i turni, ma soprattutto ad approfondire<br />
la formazione liturgica, al fine di contribuire responsabilmente<br />
e comunitariamente con gli altri ministranti<br />
alla buona riuscita delle celebrazioni liturgiche parrocchiali.<br />
Importante è lo studio e la discussione di questioni<br />
fondamentali della scienza biblica e della fede, nonché<br />
lo studio delle letture bibliche da proclamare. Oltre a continuare<br />
lo studio della liturgia e della Bibbia e ad approfondire<br />
la formazione spirituale, bisogna prestar continuamente<br />
attenzione anche all’educazione della voce e<br />
all’uso dello strumento di amplificazione.<br />
L’ufficio del Lettore è di norma un ufficio che sta in rapporto<br />
alla comunità. I responsabili della parrocchia, eventualmente<br />
d’accordo o su sollecitazione del gruppo dei<br />
Lettori, possono invitare altri fedeli, che partecipano alla<br />
vita parrocchiale, ad assumersi questo servizio. I nuovi<br />
Lettori vengono debitamente presentati la prima volta all’assemblea.<br />
In tale occasione è opportuno spiegare il significato<br />
e il senso dei diversi ministeri liturgici.<br />
Per tutti vale l’ammonizione rituale: «Mentre annunziate<br />
agli altri la parola di Dio, sappiate accoglierla in voi stessi<br />
con piena docilità allo Spirito Santo; meditatela ogni<br />
giorno per acquistarne una conoscenza sempre più viva e<br />
penetrante, ma soprattutto rendete testimonianza con la<br />
vostra vita al nostro salvatore Gesù Cristo». E vale anche<br />
Lettore<br />
9
Lettore<br />
10<br />
quanto dice la preghiera di benedizione: «Fa’ che nella meditazione<br />
assidua della tua Parola ne siano intimamente illuminati<br />
per diventarne fedeli annunziatori ai loro fratelli».<br />
5. Funzioni particolari del Lettore<br />
Affinché «la stessa disposizione della celebrazione manifesti<br />
la Chiesa costituita nei suoi diversi ordini e ministeri»,<br />
9 il Lettore dovrebbe svolgere nel corso di una medesima<br />
celebrazione liturgica solo la sua propria funzione<br />
e non operare contemporaneamente, per esempio, da<br />
ministro straordinario della Comunione.<br />
In assenza del diacono, durante la processione d’ingresso<br />
può portare l’Evangeliario, precedendo direttamente<br />
il sacerdote. Dopo la venerazione dell’altare, di solito con<br />
un inchino, ve lo depone sopra e prende posto nel presbiterio<br />
con gli altri Ministri. 10<br />
Il Lettore «proclama dall’ambone le letture che precedono<br />
il Vangelo. In mancanza del salmista può anche proclamare<br />
il salmo responsoriale dopo la prima lettura»,<br />
nonché «suggerire le intenzioni della preghiera universale».<br />
11 Tuttavia è conveniente che più letture siano proposte<br />
da più Lettori (come nel caso della Veglia pasquale),<br />
anche non istituiti, riservando sempre l’Epistola al ministro<br />
istituito.<br />
È anche suo compito specifico, all’interno della comunità,<br />
istruire con la catechesi i bambini, i giovani e gli adulti.<br />
9 Introduzione al Messale Romano, n. 58.<br />
10 Cfr. Idem, n. 148 ss.<br />
11 Idem, n. 150 ss.
6. Formazione dei Lettori<br />
II ministero della mensa della Parola riesce bene solo se<br />
si verificano determinate condizioni e si soddisfano determinate<br />
esigenze. Per cui, è indispensabile dedicarsi alla<br />
formazione.<br />
6.1 Il Lettore deve conoscere bene l’ordinamento delle<br />
letture e dei lezionari, almeno per quanto riguarda<br />
le domeniche e le feste degli anni A, B, C; i giorni<br />
feriali dell’anno I e II (anni dispari e anni pari); le<br />
Messe dei santi (che offrono spesso varie possibilità<br />
di scelta).<br />
6.2 Inoltre deve sapere che tra i libri della Bibbia e in<br />
uno stesso libro esistono generi letterari diversi: storia,<br />
lettere, profezia, poesia...; esistono diversi modi<br />
di esprimersi: affermazioni, professioni di fede, racconti,<br />
parabole.<br />
6.3 È necessario che pensi agli uditori e si sintonizzi<br />
con essi. Col suo modo di parlare, guardare e comportarsi<br />
deve stabilire un certo contatto con essi, creare<br />
una comunicazione. Dato che si ascoltano in maniera<br />
diversa le persone cui ci si sente legati, bisogna<br />
tener conto della relazione fra Lettore e Comunità.<br />
Tale relazione esiste già in una certa misura a<br />
motivo dei rapporti comunitari, che sono stati stretti<br />
nella vita quotidiana al di fuori della celebrazione.<br />
Esiste tutto un tessuto di relazioni tra coloro che si<br />
radunano per la celebrazione. Si tratta di una cosa<br />
da tenere a mente, valorizzare e perfezionare.<br />
6.4 È necessario saper usare il microfono. Mantenere<br />
una distanza dai 20 ai 30 cm. Parlare direttamente<br />
Lettore<br />
11
Lettore<br />
12<br />
nella sua direzione (regolare l’altezza e l’angolatura).<br />
Non troppo forte, in maniera chiara e disciplinata.<br />
6.5 Si rende indispensabile una preparazione remota:<br />
leggere ad alta voce a casa; approfondire il testo,<br />
renderselo familiare; pensare a quello che si legge,<br />
tenendo presente che quello che non si comprende<br />
non si può neppure comunicare in maniera comprensibile.<br />
6.6 Articolare il testo. Fare le debite pause: la punteggiatura<br />
non è sempre un criterio attendibile.<br />
6.7 Controllare, soprattutto le prime volte, col registratore<br />
il ritmo della lettura, le pause, il volume, il tono<br />
della voce, l’articolazione, la respirazione, la melodia<br />
della frase, la cadenza, le inflessioni dialettali.<br />
6.8 Non accentuare troppo. Porre solo un accento principale<br />
nella proposizione. Non evidenziare gli aggettivi,<br />
le negazioni e la finale della frase. Vedere le<br />
connessioni e le relazioni.<br />
6.9 Prima di un’affermazione importante è utile fare una<br />
pausa per aumentare la tensione.<br />
6.10 Accedere con calma all’ambone. Prima di iniziare<br />
la proclamazione, aspettare che tutti si siano seduti<br />
e sistemati. Respirare profondamente. Cominciare<br />
a parlare lentamente.<br />
6.11 Alla fine terminare con calma. Breve pausa di silenzio<br />
prima di cominciare il salmo responsoriale.<br />
La grandezza e l’elevatura del compito del Lettore è messa<br />
bene in luce dalla benedizione che il vescovo pronuncia<br />
sui Lettori. Nella benedizione dei Lettori leggiamo: «Be-
nedici questi tuoi figli eletti al ministero di Lettori. Fa’<br />
che nella meditazione assidua della tua parola ne siano<br />
intimamente illuminati per diventarne fedeli annunziatori<br />
ai loro fratelli». E nella consegna della sacra Scrittura:<br />
«...Trasmetti fedelmente la parola di Dio, perché germogli<br />
e fruttifichi nel cuore degli uomini».<br />
7. Spiritualità del Lettore<br />
I fondamenti di essa si possono desumere dal significato<br />
liturgico dell’ambone.<br />
Ascolto<br />
Per comprendere pienamente le confidenze di Dio all’uomo<br />
è innanzitutto necessario divenire uditori della Parola:<br />
è solo nel silenzio interiore che Egli comunica il suo<br />
progetto d’amore infinito per ogni creatura.<br />
Obbedienza<br />
Dinanzi alla proposta salvifica di Dio non si può rimanere<br />
indifferenti: la Sua chiamata in vista del Regno esige<br />
una risposta da parte dell’uomo obbediente e fiduciosa,<br />
senza la quale tale iniziativa corre il rischio di rimanere<br />
sterile.<br />
Annuncio e missionarietà<br />
Ogni vocazione è sempre in vista della missione: la salvezza<br />
di Dio è un dono destinato a tutti gli uomini, affinché<br />
sperimentino la Sua bontà e tenerezza per l’edificazione<br />
del mondo nuovo che è il regno di Dio.<br />
Lettore<br />
13
14<br />
Accolito<br />
1. Natura del ministero e sua istituzione<br />
L’Accolitato è un ministero liturgico dato in aiuto al<br />
presbitero e al diacono nelle azioni liturgiche.<br />
Il termine Accolito deriva dal greco. La forma verbale<br />
corrispondente significa: andare dietro, seguire, accompagnare.<br />
Nel linguaggio del Nuovo Testamento esso riveste<br />
il senso vasto e profondo di sequela di Gesù.<br />
Il ministero, insieme a quello del Lettorato, fu ripristinato<br />
da Paolo VI nel 1972 con la Lettera Apostolica<br />
Ministeria quaedam, dove esso viene concepito come<br />
concretizzazione del compito battesimale e cresimale; 12<br />
di conseguenza, viene anche detto che esso, unitamente<br />
al Lettorato, può essere conferito a laici di sesso maschile<br />
13 e non più soltanto ai candidati all’Ordine Sacro.<br />
L’istituzione viene conferita dal vescovo o, nel caso di<br />
ordini e congregazioni religiose clericali, dal Superiore<br />
maggiore. Il rito consiste nella consegna della patena con<br />
il pane o del calice con il vino da consacrare, mentre il<br />
vescovo pronuncia le parole: «Ricevi il vassoio con il<br />
pane (il calice con il vino) per la celebrazione dell’Eucaristia,<br />
e la tua vita sia degna del servizio alla mensa del<br />
12 Cfr. Ministeria quaedam III.<br />
13 Cfr. C.J.C. 230, § 1.
Signore e della Chiesa». Nella preghiera di benedizione<br />
sui candidati così dice il vescovo: «Benedici questi tuoi<br />
figli eletti al ministero di Accoliti. Fa’ che, assidui nel<br />
servizio dell’altare, distribuiscano fedelmente il pane della<br />
vita». In queste parole è contenuta una breve descrizione<br />
del ministero dell’Accolito.<br />
2. Fine del ministero<br />
L’Accolito cura con impegno il servizio all’altare e si fa<br />
educatore di chiunque nella comunità presta il suo servizio<br />
nelle azioni liturgiche.<br />
Il suo ministero lo spinge ad avere contatto con i deboli e<br />
gli infermi e dunque a farsi strumento dell’amore di Cristo<br />
e della Chiesa nei loro confronti. 14<br />
3. Compiti ministeriali<br />
Diamo ora uno sguardo ai compiti dell’Accolito, così<br />
come essi risultano dai «Principî e norme per l’uso del<br />
Messale romano». 15<br />
3.1 Compito fondamentale dell’Accolito è quello di aiutare<br />
il sacerdote e il diacono all’altare. In casi particolari<br />
egli può preparare l’altare e i vasi sacri e distribuire<br />
la Comunione come ministro straordinario<br />
dell’Eucaristia ai fedeli. 16 Per il resto i suoi compiti<br />
sono di varia natura. Può succedere che nella medesima<br />
celebrazione si debbano svolgere più servizi. In tal<br />
14 Cfr. CEI, I ministeri nella Chiesa 8, 1973.<br />
15 Cfr. Ministeria quaedam VI.<br />
16 Cfr. Introduzione al Messale Romano, n. 65.<br />
Accolito<br />
15
Accolito<br />
16<br />
caso è opportuno suddividerli fra più Accoliti. Se<br />
tuttavia è presente un solo Accolito, tocca a lui adempiere<br />
personalmente i più importanti e lasciare i rimanenti<br />
ad altri ministranti. 17<br />
3.2 Compiti normali dell’Accolito sono quelli di portare<br />
la croce nella processione di ingresso, sostenere<br />
il libro al sacerdote o al diacono durante la celebrazione<br />
e offrire loro i servizi necessari. In assenza<br />
di un diacono, l’Accolito porta all’altare il corporale,<br />
il purificatoio e il messale; inoltre, aiuta il sacerdote<br />
a ricevere eventuali doni dell’assemblea, porta<br />
all’altare il pane e il vino e glieli consegna. Se si fa<br />
uso dell’incenso, gli porge il turibolo e lo assiste<br />
nella incensazione dei doni e dell’altare. 18 Dopo la<br />
distribuzione della Comunione aiuta il celebrante o<br />
il diacono a purificare e riporre i vasi. In assenza del<br />
diacono, riporta i vasi alla credenza, dove li purifica<br />
e li riordina. 19<br />
3.3 In assenza di un altro sacerdote o di un diacono,<br />
quando le assemblee sono molto numerose, l’Accolito<br />
può aiutare a distribuire la Comunione al popolo.<br />
Qualora si fa la Comunione sotto le due specie,<br />
porge il calice ai fedeli o lo sorregge, qualora la comunione<br />
sia distribuita mediante intinzione. 20 Porgendo<br />
il calice al comunicando dice: «Il sangue di<br />
17 Idem, n. 142.<br />
18 Idem, nn. 143-145.<br />
19 Idem, n. 147.<br />
20 Idem, n. 146.
Cristo», e, dopo che questi ha risposto: «Amen», gli<br />
porge il purificatoio e il calice, quindi asterge il labbro<br />
esterno del calice col purificatoio. 21<br />
3.4 L’Accolito può portare la Comunione ai malati e il<br />
viatico ai moribondi. Il «Rito della comunione fuori<br />
della Messa» contiene a questo scopo alcuni formulari.<br />
In assenza di un sacerdote e di un diacono, o<br />
qualora questi ne siano impediti, può esporre pubblicamente<br />
la santa Eucaristia all’adorazione e riporla.<br />
Per fare l’esposizione apre il tabernacolo, depone<br />
eventualmente la pisside sull’altare oppure inserisce<br />
l’ostia nell’ostensorio. Terminata l’adorazione,<br />
ripone il Santo Sacramento nel tabernacolo. Non<br />
può invece impartire la benedizione col Santissimo<br />
Sacramento. 22<br />
3.5 L’Accolito è destinato a servire in primo luogo l’altare,<br />
e ad aiutare il diacono e il sacerdote anche in<br />
altre celebrazioni liturgiche, ad esempio nell’amministrazione<br />
dei sacramenti, nelle celebrazioni della<br />
parola di Dio e di pii esercizi. Infine, qualora sia<br />
necessario, può istruire altri fedeli che hanno l’incarico<br />
temporaneo di coadiuvare il sacerdote o il<br />
diacono nelle celebrazioni liturgiche portando il<br />
messale, la croce, le candele ecc. o compiendo altri<br />
simili uffici. Per questo egli è membro attivo all’interno<br />
del gruppo liturgico parrocchiale e può esserne<br />
l’animatore.<br />
21 Idem, n. 244.<br />
22 Idem, n. 99.<br />
Accolito<br />
17
Accolito<br />
18<br />
4. Spiritualità dell’Accolito<br />
Le linee fondamentali di essa si desumono dal significato<br />
liturgico dell’Altare.<br />
Umiltà<br />
Ogni ministero ecclesiale deve sempre essere esercitato,<br />
partendo dall’esempio di Cristo servo umile e obbediente.<br />
Il centro di ogni azione liturgica è il Mistero pasquale,<br />
sorgente di salvezza per l’umanità. Di conseguenza<br />
ogni relativo servizio deve orientare l’assemblea a Cristo<br />
e non alla persona del Ministro.<br />
Offerta<br />
Come sull’altare vengono offerti il pane e vino perché<br />
diventino Corpo e Sangue di Cristo, così ogni Ministro<br />
deve offrire quotidianamente la sua vita al Signore perché<br />
diventi strumento di pace e speranza all’interno della<br />
comunità cristiana.<br />
Dono di sé e testimonianza della carità<br />
L’unica ragione per la quale un uomo è disposto a donare<br />
la propria vita è l’amore: solo chi pone totalmente il<br />
proprio cuore in quello dell’altro, come amava ripetere<br />
il Beato Papa Giovanni XXIII, sperimenta la gioia di una<br />
esistenza mai fine a se stessa.
Ministro Straordinario<br />
della Comunione<br />
1. Natura del ministero<br />
Affine al ministero dell’Accolitato è il servizio straordinario<br />
della distribuzione dell’Eucaristia. Se ne differenzia<br />
per il campo più ristretto e per le circostanze eccezionali<br />
in cui può essere svolto. È un incarico straordinario,<br />
non permanente, concesso in relazione a particolari e vere<br />
necessità di situazioni, di tempi e di persone.<br />
2. Fine del ministero<br />
La possibilità di questo servizio è un gesto di squisita<br />
bontà nella Chiesa, «perché non restino privi della luce e<br />
del conforto di questo sacramento i fedeli impediti, che<br />
desiderano partecipare al banchetto eucaristico». 23<br />
2.1 Ministro Straordinario della Comunione Eucaristica<br />
può essere tanto l’uomo quanto la donna. Egli viene<br />
istituito «perché distribuisca la Santa Comunione:<br />
2.1.1 fuori della Messa, ogni qual volta è difficile,<br />
per la distanza, recare le Sacre Specie, soprattutto<br />
in forma di viatico, a malati in pericolo di<br />
morte o quando il numero stesso dei malati, specialmente<br />
negli ospedali o nelle case di cura,<br />
23 CONGREGAZIONE PER LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI, Istruzione<br />
Immensae Caritatis 1, 1973.<br />
19
Ministro Straordinario<br />
della Comunione<br />
20<br />
esige la presenza di un certo numero di Ministri»;<br />
2.1.2 durante la Messa, a motivo di un grande affollamento<br />
di fedeli, o per qualche particolare difficoltà<br />
in cui venga a trovarsi il celebrante». 24<br />
2.2 Il profitto spirituale e pastorale, che proviene da questa<br />
comprensiva istituzione della Chiesa, è considerevole,<br />
sia per i singoli fedeli sia per i gruppi delle<br />
case religiose, degli ospedali, degli istituti e simili:<br />
un profitto che si riflette naturalmente e si riversa su<br />
tutta la comunità. 25<br />
3. Compiti ministeriali<br />
3.1 L’Istruzione Immensae Caritatis precisa che il Ministro<br />
Straordinario può esercitare il suo servizio «nei<br />
seguenti casi:<br />
quando manchino il presbitero, il diacono e l’accolito;<br />
• se il presbitero, il diacono e l’accolito non possono<br />
distribuire la santa Comunione perché impediti<br />
da un altro ministero pastorale o perché anziani<br />
malati;<br />
• se i fedeli desiderosi di fare la santa Comunione<br />
sono tanti da far prolungare in modo eccessivo la<br />
celebrazione della Messa o la distribuzione dell’Eucaristia<br />
fuori della Messa». 26<br />
3.2 Alla luce di ciò si comprende dunque che tale ministero<br />
è soprattutto voluto dalla Chiesa per gli am-<br />
24 Idem.<br />
25 CEI, Documento pastorale Evangelizzazione e ministeri 66, 1977.<br />
26 Immensae Caritatis, 1.
Ministro Straordinario<br />
della Comunione<br />
malati e solo in casi particolari per l’assemblea liturgica,<br />
al cui servizio è deputato essenzialmente<br />
l’accolito.<br />
3.3 Il Ministro Straordinario non può comunicarsi da<br />
solo, ma riceve l’Eucaristia dal presidente dell’assemblea<br />
e subito dopo gli vengono consegnate le<br />
ostie necessarie per la distribuzione agli ammalati.<br />
3.4 Si raccomanda ai parroci di far sì che il numero dei<br />
Ministri Straordinari sia proporzionato a quello degli<br />
ammalati, in modo da permettere al Ministro un<br />
incontro non fugace, ma sereno e prolungato con<br />
l’infermo.<br />
3.5 La distribuzione dell’Eucaristia avvenga nella Domenica,<br />
giorno del Signore, a partire dai primi vespri<br />
del sabato; il primo venerdì del mese; nelle Solennità;<br />
ma non durante la settimana, tranne per qualche<br />
caso eccezionale concordato direttamente con<br />
il parroco.<br />
3.6 Si consiglia che tutti i Ministri Straordinari partecipino<br />
alla prima Messa della Domenica; al momento<br />
della distribuzione dell’Eucaristia si rechino nel presbiterio<br />
per essere comunicati e ricevere le ostie necessarie;<br />
di lì partano per il servizio nelle case degli<br />
ammalati. È questo un modo possibile per unire<br />
strettamente questi ultimi alla stessa comunità celebrante.<br />
4. Spiritualità del Ministro Straordinario<br />
Essa si può elaborare a partire dallo stesso sacramento<br />
dell’Eucaristia.<br />
21
Ministro Straordinario<br />
della Comunione<br />
22<br />
Presenza<br />
L’Eucaristia portata in casa di ogni malato esprime la<br />
presenza salvifica di Cristo, che redime il mondo attraverso<br />
il dono totale di sé. La sofferenza così non separa,<br />
ma unisce profondamente l’uomo al suo Maestro e Pastore<br />
per la santificazione del mondo intero.<br />
Sacrificio<br />
Il sacrificio di Cristo sulla croce è accettazione libera e<br />
responsabile del progetto del Padre. La sofferenza trova<br />
senso e sollievo nell’incontro con Lui, per cui solo una<br />
profonda fede pasquale permette di comprendere che la<br />
morte e il dolore non sono l’ultima parola sull’esistenza<br />
dell’uomo, ma la penultima, in quanto il Crocifisso Risorto<br />
vive per sempre.<br />
Comunione<br />
Il Ministro Straordinario, oltre a portare l’Eucaristia in<br />
casa degli infermi, diviene anello di congiunzione tra<br />
questi e la stessa comunità parrocchiale, a nome della<br />
quale esercita il suo servizio. Ogni carisma e ministero è<br />
suscitato dallo Spirito Santo per l’edificazione della Chiesa,<br />
nella quale ogni battezzato è chiamato con la sua vita<br />
a divenire strumento di comunione, permettendo ad ogni<br />
uomo di credere in Cristo, unico Salvatore del mondo.
O Padre,<br />
Ti rendo grazie per avermi chiamato<br />
ad essere nel Figlio tuo<br />
servo della tua Parola<br />
di verità e di vita.<br />
Concedimi con il dono<br />
dello Spirito Santo<br />
di svolgere il ministero di Lettore,<br />
rendendomi attento ascoltatore,<br />
generoso esecutore,<br />
annunciatore ardente<br />
della Tua Parola.<br />
Ad imitazione di Maria<br />
anch’io Ti dico: «Eccomi,<br />
per fare la Tua volontà!».<br />
E tu, Madre santissima,<br />
assistimi, proteggimi e difendimi,<br />
da ogni pericolo,<br />
perché possa svolgere<br />
il mio servizio per la crescita<br />
della fede della Chiesa.<br />
Amen.<br />
Con Indulgenza parziale.<br />
Preghiera del Lettore<br />
23
24<br />
Preghiera dell’Accolito<br />
O Padre,<br />
Ti rendo grazie per avermi chiamato<br />
ad essere nel Figlio tuo<br />
servo dell’Altare,<br />
sorgente di salvezza<br />
e nutrimento della vita eterna.<br />
Concedimi con il dono<br />
dello Spirito Santo<br />
di essere un tutt’uno<br />
con Gesù Eucaristia.<br />
Il mio servizio esprima nella Chiesa<br />
la presenza umile,<br />
il dono instancabile della mia vita offerta<br />
per portare e indicare Gesù Eucaristia.<br />
Ad imitazione di Maria<br />
anch’io Ti dico: «Eccomi,<br />
per fare la Tua volontà!».<br />
E tu, Madre santissima,<br />
assistimi, proteggimi, difendimi<br />
da ogni pericolo,<br />
perché possa essere<br />
a tua imitazione<br />
un degno Ministro<br />
di Gesù e della Chiesa.<br />
Amen.<br />
Con Indulgenza parziale.
Preghiera<br />
del Ministro Straordinario<br />
della Comunione<br />
O Padre,<br />
Ti rendo grazie per avermi chiamato<br />
ad esercitare nella Chiesa<br />
il ministero di distribuire<br />
il Corpo e Sangue del Figlio tuo.<br />
Concedimi con il dono<br />
dello Spirito Santo<br />
di essere innamorato di Gesù Eucaristia<br />
e gesto di carità della Chiesa<br />
agli ammalati desiderosi di nutrirsi<br />
del Pane vivo disceso dal cielo.<br />
Ad imitazione di Maria<br />
anch’io Ti dico: «Eccomi,<br />
per fare la Tua volontà!».<br />
E tu, Madre santissima,<br />
assistimi, proteggimi, difendimi<br />
da ogni pericolo,<br />
perché possa svolgere il mio compito<br />
degnamente e secondo il Tuo<br />
Cuore immacolato ricco di ogni virtù.<br />
Amen.<br />
Con Indulgenza parziale.<br />
25
ANNOTAZIONI<br />
26
Indice<br />
Presentazione......................................................... pag. 3<br />
Premesse generali.................................................. “ 5<br />
Lettore .................................................................... “ 7<br />
Accolito .................................................................. “ 14<br />
Ministro Straordinario della Comunione .............. “ 19<br />
Preghiera del Lettore ............................................. “ 23<br />
Preghiera dell’Accolito ......................................... “ 24<br />
Preghiera del Ministro Straordinario<br />
della Comunione .................................................... “ 25<br />
27
DOCUMENTI<br />
PASTORALI<br />
1. Direttorio per il Diaconato<br />
2. Statuto e Regolamento della Curia Arcivescovile<br />
3. “Ut crescamus in Illo”<br />
Orientamenti <strong>pastorali</strong> per il triennio 2000-2003<br />
4. “Come il Buon Pastore”<br />
Prima Visita Pastorale alla Santa Chiesa di Trani-<br />
Barletta-Bisceglie e Nazareth di S.E. Mons. Giovan<br />
Battista Pichierri<br />
5. “Parrocchia”<br />
Cellula e soggetto pastorale<br />
EDITRICE ROTAS - BARLETTA<br />
giugno 2002