Emergenze da agenti infettivi. - Arpav
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Paolo Cadrobbi<br />
Dir. Gen. A.R.P.A.V.<br />
Presidente Sezione Triveneta<br />
Padova, 20-21 20 21 Settembre 2002<br />
<strong>Emergenze</strong> sanitarie per eventi accidentali ed ostili<br />
Malattie Infettive e Tropicali Dir. Medico Unità Operativa<br />
Alessandro Menegozzo<br />
Dirigente Medico A.R.P.A.V<br />
Francesco Meneghetti<br />
Direttore Unità Operativa<br />
Mal. Infettive e Tropicali<br />
Az. Ospe<strong>da</strong>liera Padova<br />
Giovanni Carretta<br />
Mal. Infettive e Tropicali Az.<br />
Ospe<strong>da</strong>liera Padova
Se definiamo come emergenza un problema la cui soluzione<br />
richie<strong>da</strong> necessariamente tempestività e priorità di intervento<br />
con azioni efficaci per limitare il <strong>da</strong>nno, le emergenze infettive,<br />
come quelle <strong>da</strong> sostanze radioattive, sono emblematiche per<br />
l’invisibilità dell’agente patogeno e per la latenza tra esposizione<br />
ed esordio.<br />
Queste due caratteristiche rendono particolarmente subdole tali<br />
emergenze che pertanto sono spesso accompagnate <strong>da</strong> panico e<br />
conseguente disgregazione socioeconomica con <strong>da</strong>nni indiretti<br />
talora maggiori di quelli diretti.
Se ci limitassimo a considerare le emergenze solo sulla base del n° di<br />
vittime in assenza di interventi adeguati, dovremmo considerare<br />
come emergenze prioritarie la fame e la scarsa disponibilità di acqua<br />
potabile nei paesi in via di sviluppo; oppure l’abuso di alcol e<br />
l’abitudine al fumo, l’alimentazione scorretta, gli incidenti stra<strong>da</strong>li<br />
ed i suicidi nei paesi più sviluppati.<br />
Ci accorgiamo allora che nel concetto di emergenza vi è anche una<br />
componente emotiva legata al tipo di pericolo che per essere tale<br />
deve costituire una minaccia per la “Persona qualsiasi” e non essere<br />
assimilato tra i pericoli considerati come “Ineluttabili” <strong>da</strong>lla<br />
collettività.<br />
In questo planisfero del ’95 vediamo la distribuzione geografica delle<br />
epidemie di malattie infettive, come si vede i paesi più sviluppati, che<br />
possono permettersi di dedicare risorse alla preparazione di una<br />
risposta alle emergenze infettive, sono pressoché indenni se non fosse<br />
per le salmonellosi, le meningiti, la sindrome polmonare <strong>da</strong>
5<br />
MASSICCIA MOBILITÀ<br />
DI PERSONE E COSE NEL MONDO
Tuttavia la intensa e massiccia mobilità delle persone e delle<br />
merci tale <strong>da</strong> permettere controlli microbiologici solo parziali<br />
ed occasionali, fa si che le patologie infettive che fino ad oggi<br />
hanno interessato altri paesi possano costituire altrettante<br />
emergenze infettive anche fuori delle aree endemiche.<br />
A ciò si aggiunge la possibilità che alcuni <strong>agenti</strong> <strong>infettivi</strong><br />
possano essere deliberatamente rilasciati come atto ostile<br />
bellico, terroristico o ricattatorio.
Guerra biologica: storia<br />
- 14° secolo, Kaffa:<br />
I Tartari catapultarono ca<strong>da</strong>veri di vittime della<br />
peste nelle città assediate, provocando una<br />
epidemia e la capitolazione della città.<br />
- 18° secolo, Fort Pitt, North America:<br />
Effetti letterecci forniti ai Nativi Americani e<br />
provenienti <strong>da</strong> un Ospe<strong>da</strong>le con ricoverati per<br />
vaiolo determinò una epidemia tra le tribù della<br />
Valle del fiume Ohio.
In era pre-microbiologica gli <strong>agenti</strong> <strong>infettivi</strong> furono usati<br />
come armi: gli Assiri intingevano le punte delle loro frecce<br />
nei liquami ca<strong>da</strong>verici per provocare ferite infette al<br />
nemico; i tartari catapultavano ca<strong>da</strong>veri di vittime della<br />
peste nelle città assediate; gli inglesi fornirono coperte<br />
infettate <strong>da</strong> malati di vaiolo alle tribù indigene provocando<br />
un’epidemia in tutta la valle dell’Ohio.
Guerra biologica: storia<br />
- 1932-1945, Manchuria:<br />
Medici militari Giapponesi infettarono<br />
10.000 prigionieri con <strong>agenti</strong> biologici<br />
(B.antracis, N.meningitidis, Y.Pestis,<br />
V.cholerae) e attaccarono 11 città Cinesi<br />
con contaminazione di cibo e acqua,<br />
mediante diffusione di <strong>agenti</strong> <strong>da</strong> aerei.
Con l’aumentare della conoscenza degli <strong>agenti</strong> biologici,<br />
alcuni di questi vennero usati come vere e proprie armi <strong>da</strong><br />
guerra.<br />
I giapponesi misero a punto queste armi, in particolare B.<br />
antracis, N. menigitidis, Y. Pestis, V. cholerae, sui prigionieri<br />
cinesi per poi usarle contro la popolazione civile delle loro<br />
città sul cibo, acqua e mediante disseminazione aerea con i<br />
primi velivoli.
Guerra biologica: storia<br />
- 1984, The Dalles, Oregon:<br />
Alcuni membri di una comunità religiosa<br />
contaminano deliberatamente gli alimenti in<br />
bar e ristoranti con Salmonella<br />
typhimurium, nel tentativo di influenzare un<br />
imminente risultato elettorale;<br />
Sono stati infettati 751 individui.
La facile reperibilità a basso costo di alcuni <strong>agenti</strong> biologici li<br />
rende accessibili anche a gruppi che possono utilizzarli per<br />
fini non propriamente bellici, che vanno <strong>da</strong>l terrorismo al<br />
ricatto e perfino come strategia elettorale come avvenne nel<br />
’94 nell’Oregon a Dalles, dove vi furono 751 casi di<br />
salmonellosi per contaminazione del cibo di una decina di bar<br />
e ristoranti, con lo scopo di influenzare i risultati elettorale<br />
secondo i desideri di una setta religiosa.
Francia<br />
Stalingrado<br />
Giappone<br />
Laos<br />
Londra<br />
Swerdlosk<br />
Oregon<br />
Iraq<br />
( solo prep.)<br />
Minnesota<br />
Tokio<br />
Las Vegas<br />
Washington<br />
Uso di armi biologiche e chimiche<br />
Morva<br />
Tularemia<br />
Antrace, Peste<br />
Micotossina T2<br />
Ricina<br />
Antrace<br />
Salmonella<br />
Antrace, Aflatossina,<br />
Botulino, Clostridi<br />
Ricina<br />
Sarin<br />
Antrace<br />
Antrace<br />
1915-18<br />
1942<br />
1937-1945<br />
1970<br />
1978<br />
1979<br />
1984<br />
1991<br />
1991<br />
1995<br />
1998<br />
2001
Negli ultimi 100 anni il ricorso a questo tipo di armi ha avuto una cadenza crescente.<br />
Salvo a Tokio nella cui metropolitana venne usata un’arma chimica, il Sarin, in tutti gli altri casi<br />
qui elencati vennero usati <strong>agenti</strong> biologici o le loro tossine.<br />
Nella prima guerra mondiale i tedeschi inviarono ai francesi cavalli e bovini contaminati con<br />
l’agente della morva ( Burkolderia mallei ).<br />
A Stalingrado i sovietici riuscirono a fermare l’avanzata dei tedeschi con l’agente della tularemia<br />
anche se non riuscirono a controllare l’epidemia che si diffuse anche tra le popolazioni del Volga.<br />
Dopo il Giappone, già citato nella precedente diapositiva, nel Laos venne usata la micotossina T2<br />
mediante dispersione con elicotteri sotto forma di “Piogge gialle”.<br />
A Londra una spia bulgara venne uccisa con una punta di ombrello resa acuminata e contaminata<br />
con ricina.<br />
A Swerdlosk si trattò di un incidente di laboratorio dove si preparava dell’antrace per fini bellici.<br />
A Dalles venne contaminata con salmonelle il cibo di 10 ristoranti con centinaia di casi ( vedi<br />
diapositiva seguente ).<br />
Nell’Iraq le armi biologiche non vennero usate ma vennero trovati arsenali biologici capaci di<br />
armare razzi Scud a media gittata con questo tipo di armi.<br />
Nel Minnesota i componenti di un gruppo di destra vennero convinti a comprare ricina <strong>da</strong> usare<br />
contro le autorità locali.<br />
Infine a Las Vegas nel ’98 e a Washington nel 2001 vi furono vittime per disseminazione<br />
deliberata di spore dell’Antrace.
Cosa favorisce la guerra biologica?<br />
• Potenziale distruttivo elevato, bassi costi e facile<br />
reperibilità;<br />
• Si tratta di materiali prodotti clandestinamente con<br />
maggiore facilità rispetto alle armi chimiche e nucleari;<br />
• La tecnologia per la dispersione degli <strong>agenti</strong> biologici sta<br />
diventando maggiormente sofisticata<br />
• Il periodo di incubazione è generalmente lungo.<br />
• L’urbanizzazione di massa e la globalizzazione<br />
favoriscono il rischio di attacchi di massa.<br />
• La diaspora di scienziati sovietici ha permesso la<br />
disponibilità di conoscenze scientifiche altamente<br />
specializzate.
Bioterrorismo: perché adesso?<br />
• Gli ordigni nucleari sono difficili <strong>da</strong> reperire e <strong>da</strong><br />
gestire, le armi chimiche sono più semplici <strong>da</strong><br />
ottenere ma non hanno la stessa capacità di<br />
uccidere delle armi nucleari…<br />
• Gli <strong>agenti</strong> biologici hanno entrambe le<br />
“qualità”…<br />
•Impatto: effetto diretto (mortalità, morbilità),<br />
effetto indiretto (contagio interumano), impatto<br />
ambientale, impatto sociale, politico, economico.
17<br />
CATE<br />
GORIA<br />
A<br />
RICONOSCERE LA CATEGORIA ( A )<br />
CARATTERISTICHE<br />
FACILE<br />
DISSEMINAZIONE<br />
E /O CONTAGIO<br />
INTERUMANO<br />
ALTA LETALITÀ E<br />
POTENZIALE DI<br />
ELEVATO IMPATTO<br />
NELLA SALUTE<br />
PUBBLICA<br />
PANICO E<br />
DISGREGAZIONE<br />
SOCIALE<br />
RICHIEDE AZIONI DI<br />
SALUTE PUBBLICA<br />
ECCEZIONALI<br />
TOSSINE<br />
TOSSINA<br />
BOTU-<br />
LINICA<br />
BATTERI<br />
BACILLUS<br />
ANTRACIS<br />
YERSINIA<br />
PESTIS<br />
CLOSTRIDIUM<br />
BOTULINUM<br />
FRANCISELLA<br />
TULARENSIS<br />
VIRUS<br />
VARIOLA<br />
MAJOR<br />
FILO VIRUS<br />
( EBOLA,<br />
MARBURG )<br />
ARENA VIRUS<br />
( LASSA E<br />
JUNIN )<br />
ALFA VIRUS<br />
( ENCEFALO-<br />
MIELITE DEL<br />
VENEZUELA<br />
ED EQUINA )
Per ridurre sia gli effetti diretti che indiretti delle emergenze<br />
<strong>da</strong> rilascio deliberato di <strong>agenti</strong> <strong>infettivi</strong> è essenziale la<br />
preparazione della risposta.<br />
Tale risposta deve, innanzitutto, essere proporzionata alla<br />
gravità dell’emergenza. Per questo motivo gli <strong>agenti</strong> biologici<br />
utilizzabili a questo scopo sono stati suddivisi <strong>da</strong>lla WHO in<br />
tre categorie a decrescente pericolosità.<br />
La categoria A riunisce gli <strong>agenti</strong> ad alta letalità e che si<br />
prestano ad una disseminazione di massa e che quindi<br />
possono richiedere azioni eccezionali di salute pubblica per<br />
limitare il <strong>da</strong>nno, gestire l’emergenza nel modo più razionale<br />
ed utilizzare al meglio le risorse disponibili.
19<br />
CATEGORIA<br />
B<br />
RICONOSCERE LA CATEGORIA ( B )<br />
CARATTERISTICHE<br />
DISSEMINAZIONE<br />
MODERATAMENTE<br />
FACILE<br />
MORBILITÀ E<br />
LETALITÀ<br />
MODERATA<br />
RICHIEDONO SOLO<br />
AUMENTATA<br />
SORVEGLIANZA E<br />
CAPACITÀ<br />
DIAGNOSTICA<br />
TOSSINE<br />
RICINA<br />
EPSILON<br />
TOSSINA DA<br />
CLOSTRIDIUM<br />
PERFRINGENS<br />
ENTERO<br />
TOSSINA B<br />
DA<br />
STAPHYLO-<br />
COCCUS<br />
AUREUS<br />
(S.E.B.)<br />
BATTERI<br />
COXIELLA<br />
BURNETII (FEBBRE Q)<br />
BRUCELLA SP.<br />
( BRUCELLOSI )<br />
BURKHOLDERIA<br />
MALLEI ( MORVA )<br />
SALMONELLA SP.<br />
SHIGELLA E<br />
ESCHERICHIA COLI<br />
DEL CEPPO O157-H7<br />
VIBRIO CHOLERA<br />
CRYPTOSPORIDIUM<br />
PARVUM
La categoria B è formata <strong>da</strong> <strong>agenti</strong> moderatamente<br />
pericolosi e che richiedono solo un’aumentata<br />
sorveglianza e capacità diagnostica, raggiungibili con un<br />
adeguato sforzo per la formazione degli operatori<br />
interessati detti “First responders”.
21<br />
CATE<br />
GORIA<br />
C<br />
RICONOSCERE LA CATEGORIA ( C )<br />
CARATTERISTICHE<br />
PATOGENI CHE<br />
POSSONO ESSERE<br />
INGEGNERIZZATI<br />
PER :<br />
DISPONIBILITÀ,<br />
FACILE<br />
PRODUZIONE E<br />
DISSEMINAZIONE,<br />
PER ELEVATA<br />
MORBILITÀ E<br />
MORTALITÀ<br />
POTENZIALI ,<br />
FORTE IMPATTO<br />
SULLA SALUTE<br />
PUBBLICA<br />
TOSSINE<br />
NESSUNA<br />
BATTERI<br />
CEPPI DI<br />
MYCOBACT.<br />
TUBER-<br />
COLOSIS<br />
FARMACO<br />
RESISTENTI<br />
VIRUS<br />
NIPAH VIRUS<br />
HANTA VIRUS<br />
VIRUS FEBBRI<br />
EMORRAGICHE<br />
DA PUNTURA DI<br />
INSETTO<br />
VIRUS<br />
ENCEFALITI DA<br />
PUNTURA DI<br />
INSETTO<br />
VIRUS<br />
FEBBRE GIALLA
Infine la categoria C è formata <strong>da</strong> patogeni che, per le<br />
loro caratteristiche, sono suscettibili di essere<br />
ingegnerizzati sia per quanto attiene alle mo<strong>da</strong>lità di<br />
contagio che al decorso clinico e la risposta ai farmaci.<br />
Passiamo ora in rassegna i più noti <strong>agenti</strong> patogeni<br />
biologici per una valutazione del rischio sulla base della<br />
loro utilizzabilità come armi biologiche.
Valutazione del Rischio:<br />
a) Batteri<br />
• Inalazione di spore di antrace: richiede una<br />
notevole complessità di produzione, gestione e<br />
disseminazione.<br />
•Peste: possibile ma poco probabile; difficile <strong>da</strong><br />
disseminare e <strong>da</strong> acquistare.<br />
• Tularemia: possibile, ma di difficile<br />
stabilizzazione; bassa letalità<br />
•Q fever: poco probabile come agente; bassa<br />
letalità.
Per quanto riguar<strong>da</strong> i batteri gli <strong>agenti</strong> etiologici della<br />
peste e della tularemia sono di difficile utilizzo, il primo<br />
per la reperibilità e la disseminazione, il secondo per la<br />
stabilizzazione dopo il rilascio nell’ambiente.<br />
La febbre Q è scarsamente letale perciò restano le spore di<br />
antrace che, pur richiedendo un certo livello di tecnologia<br />
per la produzione e la disseminazione aerea, possono<br />
essere rilasciate attraverso oggetti di uso comune.
Valutazione del Rischio:<br />
b) Virus<br />
• Virus emorragici: <strong>agenti</strong> instabili, con notevoli<br />
problemi di sicurezza, di difficile acquisizione<br />
•Vaiolo: agente altamente contagioso, dotato di<br />
alta letalità; difficile <strong>da</strong> reperire.
Per quanto riguar<strong>da</strong> i virus, quelli delle febbri<br />
emorragiche per fortuna sono instabili nell’ambiente. Il<br />
maggior pericolo, perciò, è <strong>da</strong>to <strong>da</strong>l vaiolo il cui agente<br />
etiologico non è facile <strong>da</strong> reperire <strong>da</strong>to che la malattia è<br />
stata debellata a livello mondiale; esistono, inoltre,<br />
colture di cellule infettate <strong>da</strong>l virus solo in pochi<br />
laboratori nel mondo per la preparazione dei vaccini nel<br />
caso ce ne fosse ancora bisogno.
Valutazione del Rischio:<br />
c) Tossine<br />
• Ricino: Non è utilizzabile come agente per<br />
attacchi di massa.<br />
• Botulino (A-G): Difficile <strong>da</strong> vaporizzare; non<br />
considerato un agente per attacchi di massa.<br />
• Enterotossina B Stafilococco: Bassa letalità;<br />
come le altre tossine non ha trasmissione<br />
interumana.
La ricina e la tossina botulinica non sono a<strong>da</strong>tte per attacchi<br />
di massa, la SEB ( Enterotossina B dello Stafilococco ) è solo<br />
temporaneamente invali<strong>da</strong>nte, pertanto si presta solo per<br />
un utilizzo bellico o associata con altri patogeni o con armi<br />
convenzionali.<br />
Tutte le altre sono difficili <strong>da</strong> reperire, inoltre ricordiamo<br />
che per le tossine non ci può essere contagio interumano e<br />
che si comportano più come un’arma chimica sebbene con<br />
dosi efficaci molto più basse.
29<br />
SINTOMI<br />
PRECOCI<br />
LATENZA<br />
CUTANEI<br />
NERVOSI<br />
CARDIOVA<br />
SCOLARI<br />
RESPIRA<br />
TORI<br />
GASTROIN<br />
TESTINALI<br />
E FAUCI<br />
OCULARI<br />
ATROPINA<br />
DECESSO<br />
TEMPESTIVA DIAGNOSI DIFFERENZIALE<br />
GAS<br />
NERVINI<br />
MINUTI<br />
NECROSI<br />
SPASMI<br />
CONVUL SIONI<br />
BRADI CARDIA<br />
DISPNEA<br />
DIARREA<br />
VOMITO<br />
SCIALORREA<br />
DOLORE ADD.<br />
MIOSI<br />
POSITIVA<br />
MINUTI<br />
LIQUIDI<br />
VESCI-<br />
CANTI<br />
ORE<br />
VESCICHE<br />
NO<br />
NO<br />
TOSSE E<br />
STARNUTI<br />
VOCE<br />
RAUCA<br />
BRUCIORE<br />
LACRIMAZ.<br />
NEGATIVA<br />
RARO<br />
TOSSINA<br />
BOTU LINO<br />
ORE<br />
NO<br />
PARALISI<br />
NO<br />
NO<br />
DIARREA<br />
MIDRIASI<br />
NEGATIVA<br />
GIORNI<br />
TOSSINA<br />
STAFILO B<br />
( SEB )<br />
ORE<br />
NO<br />
MIALGIA<br />
CEFALEA<br />
TACHI<br />
CARDIA<br />
TOSSE<br />
DISPNEA<br />
TALORA<br />
SCIALO-<br />
RREA<br />
ARROSSA<br />
MENTO<br />
PARZIALE<br />
RARO<br />
RADIA -<br />
ZIONI<br />
>2 GIORNI<br />
VESCICHE<br />
ASTENIA<br />
NO<br />
NO<br />
NAUSEA<br />
VOMITO<br />
NO<br />
NEGATIVA<br />
GIORNI O<br />
MESI<br />
VIRUS E<br />
BATTERI<br />
>2 GIORNI<br />
VESCICHE<br />
PUSTOLE<br />
CEFALEA<br />
ASTENIA<br />
FEBBRE<br />
DISPNEA<br />
VOMITO<br />
DIARREA<br />
NO<br />
NEGATIVA<br />
GIORNI O<br />
MESI
Riducendo il numero dei possibili patogeni a quelli ad<br />
elevato rischio di utilizzo, diventa anche più agevole una<br />
tempestiva diagnosi differenziale che va posta anche con i<br />
patogeni chimici e radioattivi.<br />
Una tabella come questa potrebbe utilmente essere<br />
diffusa tra gli operatori sanitari in posizione chiave.
31 IDENTIFICARE IL VETTORE<br />
AGENTE<br />
VESCICANTI<br />
NERVINI<br />
TOSSICI ENZIMATICI<br />
METALLI PESANTI<br />
TOSSICI VOLATILI<br />
TOSSICI POLMONARI<br />
TOSSINE<br />
VIRUS<br />
BATTERI<br />
RICKETTSIE<br />
CLAMIDIE<br />
ACCIDENTALE<br />
NO<br />
NO<br />
ARIA, ACQUA,<br />
ARIA, ACQUA,<br />
ARIA<br />
ARIA<br />
ACQUA ALIMENTI<br />
ANIMALI VETTORI, UOMO,<br />
ACQUA, ALIMENTI,<br />
OGGETTI<br />
ACQUA, ALIMENTI,<br />
OGGETTI ANIMALI<br />
VETTORI, UOMO<br />
ANIMALI VETTORI<br />
ARIA, SPORE FUNGINE<br />
INTENZIONALE<br />
DISPOSITIVI. BELLICI<br />
ALIMENTI<br />
ALIMENTI<br />
PIOGGE<br />
ARIA<br />
ARIA<br />
ANCHE AEREOSOL<br />
MICROINCAPSULATO<br />
ANCHE AEREOSOL<br />
MICROINCAPSULATI<br />
ARMI BINARIE E AEREOSOL<br />
MICROINCAPSULATI<br />
ANCHE AEREOSOL<br />
MICROINCAPSULATO<br />
AEREOSOL<br />
MICROINCAPSULATO
Ricostruendo l’esposizione dei primi casi e sulla base delle<br />
caratteristiche dell’esordio, è possibile individuare<br />
precocemente anche il vettore di diffusione del patogeno sia in<br />
caso di rilascio accidentale che intenzionale.<br />
Si tratta di una fase essenziale per la limitazione del <strong>da</strong>nno nella<br />
misura in cui si riesce ad evitare l’esposizione di altre persone<br />
mediante il confinamento dell’area contaminata e con la<br />
successiva decontaminazione ambientale.<br />
Nel caso che il vettore sia l’acqua potabile o gli alimenti, la<br />
tempestività con cui si raggiunge la popolazione con<br />
l’informazione adeguata diventa fon<strong>da</strong>mentale.<br />
Ricordiamo, però, che le normali vie di comunicazione possono<br />
essere intenzionalmente interrotte per cui bisogna prevedere<br />
mezzi alternativi di comunicazione di massa egualmente<br />
efficaci.
33<br />
VIRUS<br />
F.E. CONGO CRIMEA<br />
FEBBRE GIALLA<br />
ENCEFAL. EQUINA<br />
FEBBRE E. EBOLA<br />
SINDROME POLM. DA<br />
HANTAVIRUS<br />
FEBBRE EMOR. JUNIN<br />
FEBBRE LASSA<br />
FEBBRE E. MARBURG<br />
DENGUE<br />
VAIOLO*<br />
ORDIGNO<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
DIFFUSIONE<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
BASSA DOSE<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
MORBIDITA’<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
CONTAGIO<br />
-<br />
-<br />
-<br />
+<br />
-<br />
-<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
VIE ENTRATA<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
-<br />
+<br />
MORTALITA’<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
STABILITA’<br />
+<br />
-<br />
-<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
-<br />
+<br />
DIAGNOSI<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
PROF. TERAP.<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
-<br />
PRODUZIONE<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
-<br />
+<br />
PUNTEGGIO<br />
9<br />
8<br />
7<br />
10<br />
8<br />
7<br />
9<br />
8<br />
5<br />
10
Il rischio di utilizzo dei diversi <strong>agenti</strong> biologici può essere<br />
razionalmente valutato con un sistema a punteggio suggerito nel<br />
Blue Book delle Forze Armate USA.<br />
I fattori <strong>da</strong> valutare con un Vero/Falso sono : a<strong>da</strong>ttabilità ad un<br />
ordigno per la disseminazione, diffusibilità e permanenza<br />
nell’ambiente, dose o carica efficace, morbosità e letalità,<br />
contagio interumano, molteplicità delle vie di entrata<br />
(considerando come peggiore l’inalazione), difficoltà della<br />
diagnosi e di poter fornire un’adeguata profilassi o terapia,<br />
facilità con cui e possibile produrre l’agente in quantità<br />
adeguata.<br />
Tra i virus, quelli con punteggio più alto sono quelli del vaiolo e<br />
dell’ebola.<br />
Quelli asteriscati sono già stati usati in attentati che utilizzavano<br />
armi biologiche.
6,5<br />
+<br />
+/-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
-<br />
-<br />
+<br />
-<br />
COCCIDIOIDES I.<br />
8,5<br />
+<br />
+/-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
BRUCELLA<br />
7,5<br />
-<br />
+/-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
RICKETTSIA R.<br />
6<br />
-<br />
-<br />
+<br />
-<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
COXIELLA B.<br />
7<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
HISTOPLASMA C.<br />
9<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
PESTE<br />
8<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
TULAREMIA*<br />
7,5<br />
-<br />
+/-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
CLAMIDIA P.<br />
10<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
MORVA*<br />
9<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
ANTRACE*<br />
ORDIGNO<br />
DIFFUSIONE<br />
BASSA DOSE<br />
MORBIDITA’<br />
CONTAGIO<br />
VIE ENTRATA<br />
MORTALITA’<br />
STABILITA’<br />
DIAGNOSI<br />
PRODUZIONE<br />
PUNTEGGIO<br />
PROF. TERAP.<br />
BATTERI<br />
CLAMIDIE<br />
RICKETTSIE<br />
FUNGHI<br />
35
Tra i Batteri primeggiano l’antrace, l’agente della morva<br />
e della peste.<br />
Tra le clamidie la Clamidia psittaci (Malattia respiratoria<br />
ed encefalite), tra le rickettsie quella della febbre<br />
maculosa delle Montagne Rocciose, tra i funghi l’agente<br />
dell’istoplasmosi sistemica e respiratoria.
9<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
MICOTOSSINA T2*<br />
9<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
TETANICA<br />
8<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
TOSSINA CLOST. *<br />
8<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
STAPH. ENTER. B*<br />
8<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
SAXITOSSINA<br />
9<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
RICINA*<br />
5<br />
-<br />
-<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
-<br />
DIPHTERIATOSSINA<br />
6<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
-<br />
CIGUATOSSINA<br />
8<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
BOTULINICA<br />
6<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
-<br />
BATRACOTOSSINA<br />
7<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
-<br />
-<br />
+<br />
AFLATOSSINA*<br />
9<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
+<br />
-<br />
+<br />
SHIGATOSSINA<br />
ORDIGNO<br />
DIFFUSIONE<br />
BASSA DOSE<br />
MORBIDITA’<br />
CONTAGIO<br />
VIE ENTRATA<br />
MORTALITA’<br />
STABILITA’<br />
DIAGNOSI<br />
PRODUZIONE<br />
PUNTEGGIO<br />
PROF. TERAP.<br />
TOSSINE<br />
37
Ed infine tra le tossine la Sigatossina (colite emorragica),<br />
la ricina (disidratazione, aritmia, convulsioni ed emolisi), il<br />
thricocene o micotossina T2 (irritazione cutanea e oculare,<br />
letale in pochi minuti se in dose sufficiente) e la<br />
tetanotossina (pericolosa per i suoi effetti sui muscoli<br />
respiratori).
Guerra biologica: Impatto<br />
[rilascio di 50 kg di agente con un aereo per 2 km in linea d’aria<br />
su un centro abitato di 500.000 abitanti<br />
– Christopher et al., JAMA 278;1997:412]<br />
Agente<br />
Febbre della valle del Rift<br />
Encefalite <strong>da</strong> puntura di zecca<br />
Tifo<br />
Brucellosi<br />
Febbre Q<br />
Tularemia<br />
Antrace<br />
km raggiunti col<br />
vento<br />
1<br />
1<br />
5<br />
10<br />
>20<br />
>20<br />
>20<br />
Numero<br />
decessi<br />
400<br />
9,500<br />
19,000<br />
500<br />
150<br />
30,000<br />
95,000
Secondo Christopher (JAMA ’97) il numero di decessi in<br />
caso di rilascio di 50 Kg di patogeno su una striscia di 2<br />
Km densamente abitata, è il modo migliore per misurare<br />
il possibile impatto.<br />
Con questo tipo di valutazione l’antrace, la tularemia, il<br />
tifo e l’encefalite <strong>da</strong> puntura di zecche, sarebbero quelle<br />
più temibili.
EFFECTS OF A<br />
BIOLOGICAL WEAPONS<br />
RELEASE<br />
EFFECTS OF A NUCLEAR<br />
WEAPONS RELEASE
Confrontando l’effetto di un ordigno nucleare di 10<br />
Kilotoni o della distruzione di una centrale nucleare, con<br />
quello dovuto al rilascio di 10 Kg di spore di antrace si<br />
osserva che il numero di vittime è analogo.
Caratteristiche degli Agenti biologici<br />
Malattia<br />
Antrace<br />
Vaiolo<br />
Peste<br />
Febbre Q<br />
Tularemia<br />
Febbri Virali<br />
Emorragiche<br />
Dose Infettiva<br />
8,000-50,000<br />
spore<br />
1-10<br />
organismi<br />
100-500<br />
organismi<br />
1-10<br />
organismi<br />
10-50<br />
organismi<br />
1-10<br />
organismi<br />
Incubazione<br />
1-6 giorni<br />
12 giorni<br />
(7-17 giorni)<br />
2-3 giorni<br />
10-40 giorni<br />
3-5giorni<br />
( 2-10giorni )<br />
4-21 giorni<br />
Durata<br />
3-5 giorni<br />
4<br />
settimane<br />
1-6 giorni<br />
2-14<br />
giorni<br />
>2<br />
settimane<br />
7-16<br />
giorni<br />
Mortalità<br />
alta<br />
Moder.<br />
alta<br />
alta<br />
Molto<br />
bassa<br />
Moderata<br />
Moder.<br />
alta
Considerando che la via inalatoria è quella con maggiori<br />
effetti di massa e, visto che per effetto della diffusione<br />
nell’atmosfera l’agente patogeno si diluisce, diventa<br />
critica la carica batterica capace di provocare la<br />
malattia (Dose Infettiva). Altri fattori critici sono la<br />
latenza, la durata della malattia e la mortalità.<br />
I virus delle febbri emorragiche hanno la dose infettiva<br />
più bassa ma hanno una bassa persistenza<br />
nell’ambiente. Esistono tuttavia tecnologie avanzate che<br />
permettono di ottenere aereosols microincapsulati.
Riconoscimento di una epidemia<br />
Criteri Epidemiologici<br />
• Rapido aumento dell’incidenza (es: PCP ed<br />
HIV);<br />
• Aumento insolito degli accessi al PS per febbre,<br />
sintomatologia respiratoria, disturbi<br />
gastrointestinali;<br />
• Cluster di Pazienti che provengono <strong>da</strong> una<br />
determinata area;<br />
• Patologie insolite e dovute a patogeni utilizzabili<br />
a fini terroristici
Riconoscere un’emergenza infettiva non sempre è<br />
possibile sulla base dei sintomi d’esordio; talora essi sono<br />
aspecifici o mimano malattie consuete <strong>da</strong>lle quali devono<br />
essere differenziate (es. esordio flu-like).<br />
In questi casi si può fare affi<strong>da</strong>mento sugli operatori<br />
sanitari first responders solo per una corretta raccolta<br />
dei <strong>da</strong>ti anamnestici espositivi.<br />
Diventa allora necessario predisporre un servizio<br />
epidemiologico centralizzato cui afferiscano tali<br />
informazioni che permettono di riconoscere i clusters su<br />
base prevalentemente epidemiologica.<br />
Esaminiamo ora le caratteristiche più utili <strong>da</strong> conoscere<br />
per la gestione delle emergenze <strong>da</strong> Antrace, Vaiolo, Peste<br />
e Filovirus.
ANTRACE<br />
Epidemiologia<br />
(Bacillus Antracis, Gram positivo, sporigeno)<br />
• Reservoir: erbivori (pecore e capre)<br />
• Trasmissione: contatto, ingestione, inalazione di spore<br />
Clinica<br />
• Incubazione di 1-7 gg;<br />
• Manifestazioni cutanee, respiratorie, gastrointestinali<br />
• Le spore possono germinare anche 60 giorni dopo<br />
l’inalazione, con LD50 nell’uomo di 2.500-55.000.<br />
• La forma a più elevata letalità è la polmonare con<br />
linfoadenite e mediastinite. (difficile la diagnosi precoce).
ANTRACE<br />
A Sverdlovsk, nell’ex URSS, nel 1979 vi fu un rilascio<br />
accidentale di spore di antrace nell’aria <strong>da</strong> un laboratorio<br />
militare..
Un modello reale di quello che potrebbe verificarsi in<br />
caso di rilascio deliberato di spore di antrace, ci è <strong>da</strong>to <strong>da</strong><br />
un rilascio accidentale verificatosi a Sverdlovsk nel ’79<br />
<strong>da</strong> un laboratorio militare.<br />
Vi furono 78 decessi che iniziarono a verificarsi 2 giorni<br />
successivi al rilascio e terminarono 43 giorni dopo.<br />
Tutti i casi si verificarono in una striscia di pochi Km<br />
dove il vento riuscì a trasportare le spore in quantità<br />
sufficiente.<br />
La causa dei decessi fu riconosciuta solo anni dopo.
ANTRACE<br />
• Sintomatologia clinica aspecifica, similinfluenzale,<br />
con evoluzione fulminante ed elevata mortalità.<br />
• Esordio (1-4 gg) con malessere, affaticamento,<br />
mialgia, tosse non produttiva, febbre;<br />
• Successivamente (24 ore) dispnea ad insorgenza<br />
acuta, cianosi, emorragia mediastinica,<br />
sban<strong>da</strong>mento mediastinico, meningismo, shock<br />
settico.
La difficoltà maggiore è quindi il riconoscimento tempestivo<br />
dell’emergenza per l’aspecificità dei sintomi iniziali con un<br />
improvviso viraggio verso la fase fulminante con shock<br />
settico, meningismo e sindrome mediastinica dovuta alle<br />
grandi dimensioni dei linfonodi regionali.
Antrace polmonare<br />
Le frecce indicano i linfonodi resi evidenti per le<br />
aumentate dimensioni.<br />
Inglesby: JAMA, 281;1999:1735-1745
Antrace: lesioni cutanee<br />
Forearm lesion, <strong>da</strong>y 7 Neck eschar, <strong>da</strong>y 15<br />
Inglesby T, et al. JAMA;281:1735<br />
Queste sono invece le classiche lesioni della forma cutanea<br />
con l’evoluzione <strong>da</strong> pustola (7° giorno) ad escara (15°<br />
giorno).
ANTRACE<br />
Il vaccino:<br />
• Non disponibile attualmente, va somministrato va<br />
somministrato solo a soggetti ad alto rischio di<br />
esposizione, pre-esposizione (militari, allevatori)<br />
• Prodotto in USA, Georgia, Russia, Inghilterra.<br />
• Gli antigeni utilizzati sono sono l’antigene<br />
protettivo (PA), il fattore letale (LF), il fattore<br />
generante edema (EF).<br />
• Efficacia protettiva dell’84%; (0,5 ml s.c a 0-4<br />
settimane; 6-12-18 mesi)
ANTRACE<br />
Profilassi post-esposizione (os; 45-60 gg)<br />
• Ciprofloxacina 500 mg X 2, levofloxacina 500 mg;<br />
ofloxacina 400 mg X 2.<br />
Terapia (e.v; 60 gg):<br />
• Ciprofloxacina, ofloxacina e.v. 400 mg X 2;<br />
levofloxacina 500 mg / die;<br />
• In associazione, nella forma polmonare e settica,<br />
utilizzare anche uno dei seguenti: rifampicina,<br />
vancomicina, penicillina (non usare <strong>da</strong> sola per i<br />
ceppi produttori di betalattamasi), ampicillina,<br />
imipenem, clin<strong>da</strong>micina.
ANTRACE<br />
In assenza di una esposizione accertata (documentata <strong>da</strong> un<br />
laboratorio o in un contesto a rischio elevato) non vi è<br />
indicazione ad iniziare la profilassi antibiotica<br />
• Le forme vegetative dei batteri sopravvivono meno di 24<br />
ore in acqua; le spore per mesi su pelli di animali<br />
contaminati e per anni al suolo.<br />
Disinfezione (spore):<br />
• Acido paracetico al 3% per 10 minuti a 4° (terreno)<br />
• Formaldeide 4% per 45 minuti<br />
• Glutaraldeide 2% per 2 ore<br />
• Cloro 2400 ppm per 30 minuti
La persistenza nell’ambiente è molto diversificata per<br />
le forma vegetative e le spore soprattutto nel suolo.<br />
Quando possibile è indicata la distruzione per<br />
incenerimento degli oggetti contaminati, altrimenti le<br />
superfici vanno trattate con i disinfettanti e le<br />
mo<strong>da</strong>lità indicate.
VAIOLO<br />
Storia “recente”<br />
• 1796: Jenner utilizza il virus vaccino per la<br />
immunizzazione<br />
• 1967: campagna di eradicazione globale dell’WHO<br />
• 1980: il WHO suggerisce la sospensione della<br />
vaccinazione<br />
• Si tratta di un virus a DNA, a trasmissione aerogena il cui<br />
unico ospite è l’uomo.<br />
• Sopravvive mesi a temperatura ambiente e per anni a -20°.<br />
Disinfezione (virus vaccino):<br />
• Calore: 60° per 10 minuti<br />
• Etanolo 80% per 3 ore<br />
• Glutaraldeide 2% per 90 minuti
VAIOLO<br />
• Dopo un periodo di incubazione di circa 12 giorni<br />
(7-17) inizia la sintomatologia;<br />
• Prodromi aspecifici, con febbre e mialgie.<br />
Successivamente rush cutaneo al volto ed alle<br />
estremità (comprese le superfici palmo plantari), in<br />
contrasto con il prevalente interessamento<br />
centripeto (tronco) della varicella e delle mo<strong>da</strong>lità<br />
di comparsa (inizio sincronizzato per il vaiolo).<br />
•La contagiosità inizia con la comparsa del rush ed<br />
è massima al 7°-10° giorno <strong>da</strong>ll’inizio<br />
dell’esantema.
Termografica di un Paziente con vaiolo<br />
Henderson: JAMA 281;1999:2127-2137<br />
An<strong>da</strong>mento della temperatura corporea in relazione al rush cutaneo, alla<br />
comparsa delle lesioni ed alla contagiosità
Vaiolo<br />
Henderson - JAMA -281;1999:2127<br />
Da queste<br />
immagini si<br />
apprezza la<br />
comparsa delle<br />
escare ad on<strong>da</strong>te<br />
sincrone<br />
successive.
VAIOLO<br />
• Nel sospetto diagnostico la coltura del virus <strong>da</strong>lle<br />
lesioni va effettuata <strong>da</strong> individui immunizzati.<br />
• In laboratorio vanno adottate misure precauzionali<br />
di 4° livello di bioprotezione.<br />
•Il vaccino va praticato <strong>da</strong> solo entro 4 giorni <strong>da</strong>lla<br />
possibile esposizione o in associazione alle<br />
immunoglobuline dopo il 4°giorno (scorte limitate<br />
anche negli USA).<br />
• Da considerare il possibile ruolo terapeutico del<br />
Cidofovir.
Vaccinazione: effetti collaterali<br />
• E’ verosimile che nel prossimo futuro, in previsione di un<br />
attacco bioterroristico con vaiolo, il personale sanitario<br />
ed altre categorie siano sottoposte a vaccinazione.<br />
• Gli effetti collaterali potrebbero rappresentare un<br />
problema sanitario maggiore.
Complicazioni della vaccinazione<br />
U.S., 1968 CDC<br />
Henderson D, et al. JAMA 281;1999:2127-2137
Secondo i <strong>da</strong>ti del CDC nel 1968 su più di 5 milioni e<br />
mezzo di vaccinazioni primarie, si sono avuti 16 casi di<br />
encefalite con 4 decessi,<br />
5 casi di malattia vaccinica progressiva con 2 decessi, 58<br />
casi di eczema vaccinico, 131 casi di malattia vaccinica<br />
generalizzata, 142 casi di infezioni accidentali e 66<br />
complicazioni di altro tipo (totale 418 complicazioni).<br />
La vaccinazione secon<strong>da</strong>ria su più di 8 milioni e mezzo<br />
di soggetti ha provocato 6 casi di malattia vaccinica<br />
progressiva con 2 decessi ed altre complicazioni in<br />
numero più basso rispetto alla vaccinazione primaria.
Vaiolo: siamo pronti?<br />
• E’ probabile un riconoscimento precoce di un attacco<br />
bioterroristico?<br />
• Sono state stabilite e diffuse linee preferenziali di<br />
comunicazione?<br />
• Siamo forniti di sufficienti dosi di vaccino e di farmaci<br />
specifici?<br />
• Vi sono nelle strutture deputate adeguate risorse per<br />
controllare l’infezione?<br />
La risposta a tutte le precedenti domande è NO
PESTE<br />
• Agente: Yersinia pestis, il cui ospite naturale è il roditore e<br />
le sue pulci<br />
• La trasmissione avviene per contatto diretto con animali<br />
contagiati o con le loro pulci.<br />
• La forma polmonare determina la trasmissione aerogena.<br />
Verde chiaro: paesi<br />
interessati <strong>da</strong><br />
epidemie di peste<br />
tra il 1970 e il 1997.<br />
Verde<br />
scuro:probabili<br />
foci di diffusione<br />
<strong>da</strong>i serbatoi<br />
(roditori e loro<br />
pulci).
Peste: clinica<br />
• Il Periodo di incubazione è di 1-4 giorni per la polmonite e<br />
di 1-7 giorni per la forma setticemica o per quella<br />
bubbonica.<br />
• Le manifestazioni sono di tipo setticemico, polmonare,<br />
anche se si osserva talora l’interessamento meningeo e<br />
quello cutaneo.<br />
• Comparsa improvvisa di iperpiressia, dolore toracico,<br />
emottisi, dispnea; frequente la sintomatologia<br />
gastrointestinale.<br />
• Evoluzione fulminante gravata <strong>da</strong> elevata mortalità.
Peste: clinica<br />
• La forma polmonare determina un quadro clinico<br />
dominato <strong>da</strong> tachipnea, dispnea, cianosi, con evidenza<br />
radiologica di addensamento polmonare.<br />
• Le lesioni cutanee purpuree e la necrosi digitale si<br />
osservano solamente nelle forme avanzate di malattia.<br />
• Il sospetto epidemiologico deve nascere se descritti più<br />
casi di grave polmonite o di sepsi ad evoluzione<br />
fulminante.<br />
• Diagnosi con colorazione Gram dell’escreato (bacilli gram<br />
negativi)!<br />
• Profilassi: post-esposizione con doxiciclina,<br />
ciprofloxacina, cotrimoxazolo.<br />
• Terapia: Streptomicina, cloramfenicolo, ciprofloxacina.
PESTE bubbonica<br />
Ecco come<br />
si può<br />
manifestare<br />
il bubbone<br />
della<br />
linfoadenite<br />
pestosa.
Filovirus
Vediamo qui la distribuzione geografica delle epidemie di<br />
Marburg ed Ebola nel continente africano.<br />
L’Ebola ha provocato epidemie nello Zimbabwe, Kenia ed<br />
Ugan<strong>da</strong>; Marburg in tutti gli altri paesi colorati in viola<br />
ed in Kenia.<br />
Un quarto della superficie del continente africano è<br />
interessata.
Filovirus<br />
Agenti associati a trasmissione interumana:<br />
• Febbre di Congo-Crimea mortalità 20-50%<br />
• Ebola mortalità 50-90%<br />
• Marburg mortalità 20-25%<br />
• Febbre di Lassa mortalità 1-15%<br />
• Junin ( Argentina ) mortalità 15-30%<br />
• Machupo ( Bolivia ) mortalità 15-30 %<br />
• Isolamento: 4° livello di bioprotezione.
Filovirus<br />
• Nessuna profilassi post-esposizione; in fase di<br />
ricerca i vaccini<br />
• Impiego sperimentale della ribavirina per la febbre<br />
di Lassa e Congo Crimea<br />
• Fon<strong>da</strong>mentali le norme di isolamento (stanze a<br />
pressione negativa, linee di decontaminazione,<br />
procedure di sicurezza in laboratorio)
Filovirus<br />
•Nel 1967 furono importati a Marburg (Germania)<br />
alcuni esemplari di scimmie verdi <strong>da</strong>ll’Ugan<strong>da</strong> per<br />
la preparazione di vaccini.<br />
• 25 persone tra il personale del Laboratorio<br />
(sperimentazione di nuovi vaccini) furono infettate<br />
<strong>da</strong> un filovirus con manifestazioni emorragiche (5<br />
contagi interumani; 7 decessi), che fu denominato<br />
virus Marburg.
Negli ultimi 12 mesi, nel mondo,<br />
sono morte:<br />
• 2500 persone: nelle fauci di un coccodrillo<br />
• 1250 persone: per puntura di ape o vespa<br />
• 250 persone: per l’attacco di un elefante<br />
• 150 persone: per trauma cranico <strong>da</strong> noce di<br />
cocco<br />
• 6 persone: per attacco bioterroristico<br />
(antrace polmonare).<br />
Airone, Settembre 2002
Per dimensionare la minaccia <strong>da</strong> bioterrorismo rispetto<br />
ad altre cause di morte nel mondo può giovare questa<br />
tabella proposta <strong>da</strong> Airone.<br />
Nel 2002 nel mondo sono morte solo 6 persone.<br />
Forse dovremmo preparare la risposta all’attacco delle<br />
api se dovessimo agire su base razionale anziché sulla<br />
spinta emotiva generata <strong>da</strong>lla non accettazione del<br />
rischio dovuto alla minaccia terroristica.