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imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:36 Pagina 1<br />
Poste Italia spa - spediz. in abb.to postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) Art. 1, Comma 2 DBC (Varese) TAXES PAYEES<br />
<strong>Dicembre</strong> <strong>2005</strong> - n. 31<br />
Registrazione:<br />
Pubblicazione a cura<br />
dell’Associazione Volontari<br />
MIR I DOBRO O.N.L.U.S. (Pace e Bene)<br />
Direttore responsabile: Chiarina Daolio<br />
21059 Viggiù (VA) - Via G. Italia, 3<br />
Tel. 0332/487613<br />
Fax 0332/485025<br />
Reg.Trib. n. Isc.Trib.Varese 693<br />
del 30.10.1995<br />
e-mail: info@miridobro.it<br />
www.miridobro.it<br />
www.miridobro.org<br />
Stampato da: Editrice L’Ammonitore SRL<br />
Via Crispi, 19 - 21100 Varese Italy<br />
SOMMARIO<br />
1 Editoriale<br />
4 Natale <strong>2005</strong><br />
7 Speciale Puringaj<br />
11 Esercizi a Jakljan<br />
16 Incontro al Santuario<br />
della Bozzola<br />
18 Esercizi spirituali<br />
a Sirokj Brijeg<br />
20 Pellegrinaggi MID<br />
22 Adozioni a distanza<br />
26 MID e la preghiera<br />
28 I soci di MID<br />
31 Ricordando P. Slavko<br />
33 Messaggi della<br />
Madonna<br />
36 Libro di R. Caniato<br />
37 MID News<br />
“E’ IMPORTANTE LA TUA PARTECIPAZIONE,<br />
SIGNIFICA CHE AMI LA MADONNA E I SUOI<br />
MESSAGGI”<br />
Carissimi amici della<br />
Regina della Pace,<br />
ogni nostro incontro è molto<br />
importante. Oggi siamo qui a<br />
festeggiare la Madre nel suo<br />
25° anniversario. Benvenuti!<br />
Sono felice di ritrovarvi in questa<br />
occasione.<br />
La tua partecipazione è<br />
importante, significa che ami la<br />
Madonna e i suoi messaggi. La<br />
Regina della Pace ci insegna a<br />
mettere Dio al primo posto.<br />
Ecco, oggi staremo davanti a<br />
Gesù Eucaristia, davanti a<br />
Colui che è la nostra pace.<br />
Grazie per essere venuti a<br />
condividere il nostro programma<br />
qui al Mazdapalace; incontro<br />
che ci darà tante grazie e<br />
grandi gioie.<br />
Grazie a <strong>Mir</strong> I <strong>Dobro</strong>, perché<br />
ogni anno, con grande<br />
amore e disponibilità, organiz-<br />
Figlioli, non dimenticate<br />
io sono vostra Madre<br />
1<br />
Editoriale
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2<br />
Editoriale<br />
za questo incontro della preghiera.<br />
Grazie, perché attraverso il loro giornalino “Aiutiamoli” svolgono un grande apostolato. Aiutano<br />
la Madonna nel suo disegno: la conversione dell’uomo affinché trovi la giusta via e l’amore di Cristo.<br />
Siamo una grande famiglia e l’essere qui riuniti insieme, rende questo giorno benedetto: un giorno pieno<br />
di luce, di gioia, di grazia.<br />
So che tu vieni a questa assemblea spirituale portando la tua croce, la tua sofferenza, la tua debolezza, le tue difficoltà.<br />
Oggi a Milano, il Mazdapalace è una piccola Medjugorie.<br />
Gesù e Maria sono qui, per ascoltarti, per consolarti, per aiutarti.<br />
E’ importante che tu apra il tuo cuore, che togli la tua maschera e con sincerità e umiltà ti metta in preghiera.<br />
Pregheremo insieme per tutte le vostre necessità e i vs. bisogni.<br />
Carissimi amici e devoti della vergine Maria accogliamo e ascoltiamo i messaggi della regina della Pace e da questo<br />
incontro, ritornando, portiamo alle nostre case l’amore che Lei e Gesù Eucaristia metteranno nel nostro cuore. Di<br />
nuovo Benvenuti!<br />
Desidero e auguro a tutti voi e alle vostre famiglie la grande gioia Pasquale.<br />
25 ANNI CON MARIA<br />
E 15 CON MIR I DOBRO<br />
<strong>Mir</strong> i dobro non sa trovare parole adatte per dire il suo grazie alla<br />
Madre, Regina della Pace, per la sua presenza materna in questi 25<br />
anni e per la chiamata di questa associazione da 15 anni. Presenza<br />
di una mamma paziente, affettuosa, attenta alle necessità dei suoi<br />
figli.<br />
Maria, luce che illumina i nostri occhi e ci permette di<br />
vedere le persone, il mondo e il sacrificio con amore.<br />
Maria, canto melodioso per le nostre orecchie, che rilassa<br />
la nostra mente, il nostro cuore e ci fa sentire come un bambino fra<br />
le braccia della mamma, che ascolta la sua tenera voce e si sente<br />
sicuro, coccolato, amato.<br />
Maria, dolcezza per il nostro cuore, che lenisce le ferite più<br />
profonde, che crea gioia e serenità.<br />
Lei, la Madre, ci ha chiamato ad una missione chiara e precisa: l’apostolato!<br />
In un suo messaggio, del giugno 82, ha detto: “Il vostro<br />
compito è quello di accettare la pace divina, viverla e diffonderla.<br />
E non a parole, ma con la vita”. Invito che ci ha ripetuto più<br />
volte in tutti questi anni.<br />
Cara Madre,<br />
<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, in questo anniversario, desidera presentarti<br />
un bouquet di fiori profumati. Fiori che rappresentano i nostri<br />
sacrifici, le nostre rinunce, i nostri gesti di amore. Forse qualche<br />
foglia è appassita per la nostra superficialità ed indifferenza: perdonaci<br />
Madre!<br />
Perdonaci per non aver ascoltato col cuore i tuoi messaggi.<br />
Fra Jozo<br />
Daolio Chiarina<br />
la presidente di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong><br />
Perdonaci per il nostro orgoglio e la nostra superbia, per non aver accettato la volontà del Padre.<br />
Perdona la nostra mancanza d’amore verso Te, verso tuo Figlio, verso il prossimo.<br />
Tu che leggi nel nostro intimo, sai però quanto desideriamo amarti!
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Grazie Maria, per averci dato tante occasioni di crescita, di riflessione, di luce.<br />
Grazie per averci chiamato a Medjugorje, dove Tu ci aspetti sempre per donarci tuo Figlio: Gesù.<br />
Grazie per averci scelto come membri di questa associazione che Tu hai desiderato, guidato e protetto.<br />
Grazie per averci accettati come figli, buoni e cattivi, e di amarci sempre, anche quando noi non lo meritiamo.<br />
Grazie per la Tua presenza da 25 anni in questo luogo, Medjugorje, dove hai attirati migliaia, milioni di persone<br />
da tutto il mondo e dove tutti insieme sperimentiamo la pace e l’amore che solo Gesù può dare.<br />
O Regina della Pace, resta con noi, con <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, che ti affidiamo perché tu lo possa nutrire, guidare, custodire.<br />
Fa che sia capace di realizzare i tuoi disegni, anche affrontando sacrifici, e che non si allontani mai da Te.<br />
Grazie mamma, ti amiamo<br />
Tuo <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong><br />
RACCOLTI ATTORNO AL PRESEPE DELLE NOSTRE CASE, ATTEN-<br />
DIAMO LA NASCITA CON MARIA, PREGANDO IL S. ROSARIO CON LE<br />
MEDITAZIONI E LE INVOCAZIONI PRONUNCIATE DA P. JOZO A<br />
BETLEMME , NELLA NOTTE DEL NATALE 1999<br />
Benvenuto fra di noi, resta con noi, nostro unico Dio e Signore<br />
Preghiamo un cuor solo nella Notte Santa di Natale<br />
Fra pochi giorni ci sarà dato il grande dono di rivivere la nascita di Gesù. Infatti nella Notte Santa faremo memoria<br />
della Sua venuta, Uomo tra gli uomini, Dio che si fa carne per la nostra salvezza e la salvezza del popolo umano.<br />
Con profonda gioia e commozione per questo immenso dono d’amore, <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> propone di ritrovarci spiritualmente<br />
in preghiera prima di raggiungere le nostre parrocchie e le chiese delle nostre città e paesi per partecipare<br />
alla Messa della Notte Santa.<br />
Introduzione<br />
Desideriamo elevare la preghiera come un sacrificio e un’offerta; come una grazia, una gioia, un amore per tutto<br />
il mondo. Nella grotta si trova la Madonna, noi siamo intorno a lei. Vogliamo ringraziare perché iniziamo oggi, in<br />
questa santa città, il nuovo millennio e il nuovo secolo; perché il tempo si conta da questo giorno e da questo avvenimento<br />
accaduto qui a Betlemme. Siamo qui dove sono stati i pastori, pieni di gioia e di ringraziamento. Grazie per<br />
questa pioggia in questa notte. Difficoltà, freddo: tu ci hai permesso, come in quel tempo, come non è stato semplice<br />
per te e per tua Madre. Abbiamo provato un po’ come ti abbiamo ospitato. Questa sera, uniti con tua Madre e con te,<br />
ti ringraziamo per la tua nascita e desideriamo pregare che tu nasca nei nostri cuori e nei cuori di tutto il mondo. Prima<br />
della preghiera incominciamo con un canto, così da raccogliere con la preghiera il nostro spirito e l’amore.<br />
S. Rosario<br />
Primo mistero: l’annunciazione dell’Angelo a Maria.<br />
Grazie per la tua nascita, qui è entrata tua Madre ed il suo sposo, S. Giuseppe. Grazie per questa notte in cui tutto<br />
è incominciato: il Nuovo Testamento, la nuova storia, il nuovo umanesimo. Dopo duemila anni desideriamo pregarti<br />
per la nostra rinascita, per l’evangelizzazione e conversione.<br />
Nel primo mistero contempliamo, o Signore, come tua Madre ha sentito l’annuncio dell’angelo Gabriele, di come<br />
lo Spirito Santo ti concepirà, ti darà il corpo, la vita, l’educazione. Di come Tu sarai santo, grande. Si, Signore, Tu sei<br />
stato grande quando sei stato rifiutato da tutti in questa notte; agli occhi della Madre sei stato grande, in questa notte,<br />
presso la croce e in ogni momento in cui sei stato rifiutato.<br />
3<br />
Editoriale
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4<br />
Natale Editoriale <strong>2005</strong><br />
Secondo mistero: la visita di Maria ad Elisabetta.<br />
Contempliamo come Maria ha visitato Elisabetta. Desideriamo pregare per questo dono: avere la fede dalla Madre.<br />
In questa notte preghiamo che la Vergine ci dia questi doni: la gioia, la pace, la grazia. Noi siamo come coloro che<br />
passano: passare questa notte qui per diventare testimoni di quest'avvenimento di Betlemme, della nascita di Gesù.<br />
Fra tutti gli uomini e le anime sei, Maria, piena di grazia.<br />
Terzo mistero: la nascita di Gesù a Betlemme.<br />
Abbiamo sentito nel Vangelo come tua Madre non trovava un posto nella casa. Sei nato nella stalla, in una grotta.<br />
Siamo qui davanti ad una grotta che assomiglia a quella in cui sei nato. In questa grotta c’è una statua della tua Madre,<br />
con te in braccio. Stanotte desideriamo offrire il nostro cuore e la vita come un presepe, come un luogo, una grotta<br />
dove tu desideri venire, nascere. O Gesù, fa che in questo nuovo tempo tutte le<br />
nazioni possano aprirsi alla tua venuta. Sei venuto affinché tutti siano salvati; sei<br />
venuto per tutti coloro che non ti conoscono, ti chiudono le porte e non ti amano.<br />
Nella notte della tua nascita, in questo posto santo siamo sicuri che tu accetterai<br />
la nostra preghiera: converti il mondo, divenga aperto a te e alla tua mamma.<br />
Quarto mistero: la presentazione di Gesù al tempio.<br />
Signore in questa notte della tua nascita desideriamo offrirti al Padre per il<br />
nostro buon natale. Per la benedizione e la grazia che cerchiamo per la conversione,<br />
la pace, la santità. Preghiamo per tutti i cristiani, affinché ciascuno di noi possa<br />
fare un passo sul cammino della santità. Siamo tutti chiamati alla santità. Questa<br />
tua nascita e questa notte sono "chiamata", sono obbligo, sono la grazia. Oh<br />
Signore, i tuoi genitori ti hanno presentato al tempio: preghiamo che in questo nuovo tempo possiamo avere dei santi<br />
sacerdoti come Simeone e santi che pregano come Anna. In questa notte dacci il dono della preghiera. Che tutto l’anno<br />
possiamo seguire la tua chiamata e pregare ogni giorno il rosario, come la Vergine Maria ha detto a Medjugorje,<br />
diciotto anni e sei mesi fa.<br />
Quinto mistero: contempliamo come i genitori hanno trovato Gesù nel tempio.<br />
E’ semplice perderti, dimenticarti. Tua Madre ti ha perso, ma non dimenticato. Ti cercava per tre giorni e per tre<br />
notti e finalmente ti ha trovato. Gesù, in questa notte ed ora, preghiamo per tutti quelli che ti hanno perso, per tutti<br />
quelli che ti cercano e ti troveranno, in questo giorno. Gesù sulle nostre sofferenze e sulle nostre vite donaci la grazia.<br />
Tutte le nostre famiglie ti troveranno, come la pace, la grazia, la fede. Che tutti i nostri giovani ti ritrovino, come<br />
il Maestro, l’ideale. Che tu possa ispirare sempre i nostri cuori con la tua vita e la tua santità. Stanotte benedici tutti,<br />
affinché siano pieni di gioia, pace e serenità. Dona la grazia e gioia in questa notte, a tutti.<br />
Invocazioni<br />
Io voglio pregare davanti alla Madre, per te, per la tua famiglia e le tue intenzioni. Preghiamo<br />
per la nostra generazione che non può aspettare la luce e la risposta dagli altri posti, luoghi o<br />
persone: sempre rimane unico Cristo, nato qui a Betlemme. O Gesù, terminando la nostra<br />
preghiera qui dove i pastori sono stati svegliati con le pecore e i suoi greggi, dove hanno<br />
sentito dall’angelo: “Troverete la Madre con il Figlio,<br />
andate presto a Betlemme.” Signore, da qui sono partiti in<br />
fretta i pastori e hanno trovato la Madre con il Figlio.<br />
Pieni di gioia hanno testimoniato. Questa notte preghiamo<br />
che possiamo diventare testimoni della tua nascita,<br />
del tuo amore, della tua resurrezione. Come i pastori<br />
duemila anni fa, in questa notte abbiamo sentito la<br />
tua voce; noi siamo mandati da te, Cristo, che qui<br />
abbiamo trovato. Non siamo delusi, siamo pieni<br />
della tua grazia, del tuo amore.<br />
Kyrie eleison…<br />
Ti preghiamo: donaci la grazia che pos-<br />
“Abbiamo visto sorgere<br />
la sua stella e<br />
siamo venuti per<br />
adorarlo”. Mt. 2,2<br />
siamo accoglierti e portare il tuo nome e la<br />
tua grazia a tutti.<br />
Signore abbiamo aperto il cuore affinché<br />
tu possa restare con noi, nostro Dio e nostro<br />
“La luce splende nelle<br />
tenebre”. Gv. 1,5
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“Ora lascia che il tuo servo<br />
vada in pace secondo la tua<br />
parola”. Lc. 2,29<br />
Signore. Resta con noi Signore. Come S. Giuseppe,anche noi desideriamo pregare<br />
per una grazia, per mantenere una responsabilità nei tuoi confronti: che in<br />
questi giorni possiamo proteggerti ed essere obbedienti anche quando nel sogno<br />
il tuo angelo ci spiegherà la strada giusta.<br />
Kyrie eleison…<br />
O Gesù tu sei nato in questa notte e sei venuto qui per rinascere in tutte le persone.<br />
In questa notte benedici il nostro Papa, tutti i vescovi, i sacerdoti, le religiose<br />
e i religiosi affinché possano testimoniare per te con grande gioia ed entusiasmo.<br />
Kyrie eleison...<br />
O Signore, grazie per la luce di questa notte, che illumina i nostri passi e le<br />
nostre tenebre. Grazie quando non è spenta la tua grazia, quando sentiamo la<br />
chiamata ad essere gli uomini della preghiera e i costruttori della pace. Benedici,<br />
questa notte, la nostra presenza con il dono della preghiera.<br />
Kyrie eleison…<br />
Come i pastori ed i saggi hanno sentito la tua presenza e la tua grazia e non<br />
sono tornati a Gerusalemme ma hanno trovato un'altra strada per tornare a casa,<br />
aiutaci Signore a trovare una nuova strada. Aiutaci affinché possiamo incominciare<br />
oggi non solo l’anno di Giubileo e una nuova esperienza a Betlemme ma<br />
desideriamo trovare la nostra via come cristiani, come tua Madre cerca, insiste:<br />
mettere ogni giorno la preghiera quotidiana nella famiglia, tornare all'eucarestia,<br />
ascoltare e amare la Parola di Dio. O Gesù in questa notte benedici con queste<br />
grazie la nuova strada.<br />
Kyrie eleison…<br />
O cara Madre, in questa notte ci hai regalato tuo Figlio. Noi ti vogliamo regalare il cuore, la vita, la famiglia, i nostri<br />
cari, le nostre debolezze. Prendi tutto e benedici tutto.<br />
Kyrie eleison…<br />
Angeli, voi avete cantato, siete stati portatori del nuovo messaggio, testimoni della nascita di Cristo. In questa notte,<br />
noi abbiamo ricevuto questa missione, questa grazia, questa gioia: diventare testimoni della vita nuova. Benedici ciascuno<br />
fra di noi e liberaci dalla paura.<br />
Kyrie eleison…<br />
O Signore, in questa notte benedici le nostre famiglie, tutte le famiglie che soffrono e sono in conflitto, che sono<br />
perse e cercano uno scopo, il coraggio, la pace, l’amore. Signore che sei risorto, che manchi nelle famiglie e nelle vite<br />
di tanti. O Madre santissima, porta tuo Figlio a tutti come buon natale, grazia e benedizione.<br />
Kyrie eleison…<br />
Signore, in questa notte desideriamo adorarti. Sei nostro Re e nostro Dio. Crediamo in te, amiamo te e abbiamo bisogno<br />
di te. Colmaci con la tua grazia, la luce e la tua benedizione. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.<br />
Salve Regina.<br />
Meditazione<br />
Grazie per questi duemila anni. Grazie per questa benedizione. In duemila anni gli<br />
uomini sono tornati a casa pieni di grazia, di gioia, di benedizione, di ricchezza perché<br />
hanno trovato te, sono rimasti sempre con te, Signore. Eccoci a te: abbiamo bisogno di<br />
te e della Madre. In questo santo luogo della tua nascita desideriamo lasciare tutti i<br />
peccati e dire :”Perdonaci Signore”. Oggi, con pochi altri, ci siamo inchinati e abbiamo<br />
baciato il posto dove la Madre ha messo suo figlio. Tra poco, il Padre e la Madre<br />
ci offrono lo stesso Figlio che dobbiamo mettere non in fascia o in un presepe ma<br />
nel nostro cuore. Dobbiamo dire: “Ecco Signore, il mio cuore è aperto; voglio portarti,<br />
voglio darti nel mio cuore, la vita.” Betlemme è un posto dove la dignità dell’uomo<br />
è proclamata. Non solo Dio è sceso tra di noi ed è diventato uomo ma anche<br />
l’uomo è diventato Figlio di Dio. Questo uomo è nuovo nella dignità umana. Dopo<br />
Betlemme, l’uomo non può tornare sotto le stelle di nuovo. La nostra vita è eccezionale,<br />
non è paragonabile con nessuno. Davide è stato un grande, ma tu sei di più. Egli<br />
è stato solo segno della storia che doveva preparare, quella storia che tu oggi celebri e<br />
alla quale partecipi. Tu sei felice. Tu sei segno: oggi tu devi lasciare questo posto e tor-<br />
5<br />
Editoriale<br />
Natale <strong>2005</strong>
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6<br />
Natale Editoriale <strong>2005</strong><br />
nare a casa come segno perché Betlemme non finisce qui sulla carta geografica, ma continua a vivere. Il nostro Signore<br />
è vivo, noi siamo testimoni. Il nostro Signore c’è, noi l’abbiamo visto, baciato, noi abbiamo dato la nostra vita. E lui<br />
ci ha dato il suo amore. Carissimi fratelli, celebriamo oggi il Natale e vogliamo ringraziare il Padre perché ha mandato<br />
il Figlio. Egli è per ciascuno di noi la salvezza di oggi, la pace di oggi, la vita eterna di oggi. Vogliamo lodare e ringraziare<br />
la Madre perché ha offerto il figlio che dà a ciascuno di noi. E’ piccolo, è bambino, non abbiamo paura di lui.<br />
La Madre ti ha incontrato e ti ha detto: “Prendilo: tu cerchi l’amore? E’ lui l’Amore. Tu cerchi la grazia, la forza? E’<br />
Lui la grazia, la forza”. Oh, come siamo felici oggi. Sta terminando il nostro pellegrinaggio in questo posto santo, nel<br />
giorno di Natale. “Non so dire auguri” No, non puoi dire così se vivi con la Madonna e con il tuo Dio e Salvatore, con<br />
il tuo Dio e Redentore, che è diventato uomo e desidera offrirsi a te . Oggi, tu celebri l’Uomo nuovo e la tua grande<br />
dignità. Prendi Gesù e rispondi alla sua chiamata:“Non ho altre mani, solo le tue; non ho altri occhi con cui vedere, se<br />
non attraverso i tuoi. Attraverso il tuo cuore voglio amare, fare le opere buone. E le tue gambe e piedi per camminare,<br />
toccare questa terra e portare pace e bene a tutti” . Oh come siamo felici oggi, quando possiamo qui, nel luogo dove<br />
Cristo è nato, cominciare veramente un nuovo tempo, una nuova nostra era e una nuova nostra vita. Signore grazie per<br />
questo regalo. In te speriamo e non solo per Natale. Benvenuto fra di noi, resta con noi, nostro unico Dio e Signore.<br />
“Questa casa desidera fare delle vostre figlie delle brave<br />
donne cristiane che sanno cosa vogliono”<br />
Figlioline privilegiate della grande famiglia di P. Jozo sono le ragazze orfane o in difficoltà familiari che vivono<br />
nella casa di accoglienza a Puringaj. Ce le ricordiamo piccole adolescenti, le ritroviamo giovani donne aperte alla<br />
vita e alle nuove responsabilità dell’essere adulte. Alcune di loro ci fanno il dono di svelarci i propri pensieri, esperienze,<br />
riflessioni e impressioni. Sono come dei flash che illuminano la loro vita e ci rendono partecipi alle loro gioie,<br />
speranze e fatiche. Loro sono nei nostri cuori e nelle nostre preghiere, perché abbiano sempre il coraggio, come esorta<br />
p. Jozo,” di essere nobili, brave donne cristiane che sanno cosa vogliono” e, continua, ” niente mi darà più gioia<br />
e amore di quando riconoscerò che in voi ha iniziato a nascere la bontà, l’amore per l’uomo e tutto ciò che desideriamo<br />
che abbiate: ricchezza d’animo, di cuore, di vita.”<br />
Dal report di Vesna Cuzic all'inizio dell'anno accademico <strong>2005</strong>/06<br />
All’inizio dell’anno scolastico e accademico <strong>2005</strong>/2006 abbiamo deciso di tenere due incontri:il primo tenuto il<br />
24 settembre <strong>2005</strong> con i genitori e i tutori delle studentesse della media. Il secondo il 18.10.<strong>2005</strong> con le studentesse<br />
del primo ginnasio liceo. Entrambe le riunioni avevano lo stesso scopo: conoscersi, scambiarsi impressioni e riflessioni,<br />
fare proposte e dare suggerimenti ma, soprattutto, insieme pregare per la riuscita e la benedizione del nuovo<br />
anno scolastico e accademico. Le riunioni sono iniziate con la preghiera del rosario. Dopo di che i genitori convenuti<br />
hanno salutato fra Jozo che ha parlato dell’Istituto Santa Famiglia e della collaborazione che si aspetta dalle ospiti<br />
e dai loro genitori e tutori. Padre Jozo dice tra l’altro: “L’Istituto Santa Famiglia è molto di più di una casa per studenti<br />
o di un convitto. Questa Casa vuole molto di più di quello che può offrire una città, una via, una famiglia.<br />
Questa Casa dà un massimo in educazione e formazione.<br />
Questa casa desidera fare delle vostre figlie delle brave donne cristiane che sanno cosa vogliono e che per questo<br />
desiderano imparare e diventare qualcuno nella loro vita. Per realizzare una grande chiamata, un grande ideale,<br />
un grande scopo devono essere pronte al sacrificio. Questa casa non considera il denaro e ciò che è materiale,<br />
bensì Dio, i valori morali e per questo nell’Istituto si prega. Questa Casa insegna<br />
ad amare Gesù, il Vangelo, Dio, la Chiesa , l’uomo. Questo si insegna<br />
in questa casa, questo pretende questa Casa dalle ragazze.<br />
Desideriamo come cristiani convinti mettere nei loro cuori i<br />
migliori valori che si possono mettere nel cuore di un uomo:<br />
fede, educazione, lavoro e disciplina. Come possiamo imparare<br />
a leggere e scrivere, a cucinare e a suonare, a lavorare,<br />
così possiamo imparare ad essere onesti, ad essere<br />
nobili, ad essere bravi.Per questo prego voi che siete i genitori,<br />
i tutori, i parenti, di collaborare con noi, di aiutarci e<br />
a casa siate come il buon pastore sulle vostre creature.”Dopo<br />
questo saluto sono state presentate loro le educatrici. C’è stato<br />
uno scambio di domande, di condivisione, di conoscenza ed hanno
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potuto raccontare le proprie esperienze legate alla vita delle loro figlie all’Istituto Santa Famiglia.<br />
Oltre alla grande gratitudine per il fatto che le loro figlie hanno potuto in questo modo continuare<br />
a studiare, i genitori e i tutori hanno sottolineato la grande fortuna di avere la possibilità di essere educati<br />
e formati in una istituzione che mette al primo posto lo sviluppo cristiano e morale. Riuniti nel cuore<br />
dell’Istituto, la sua cappella, abbiamo celebrato con fra Jozo la Santa Messa perché il Signore ci dia la Sua benedizione<br />
e per ringraziare della riuscita dell’incontro all’inizio di questo anno scolastico. Per la Santa Messa celebrata<br />
nella prima riunione fra Jozo ha scelto la lettura dal<br />
Vangelo secondo Matteo (18,5) “Chi accoglie uno<br />
di questi bambini nel mio nome, accoglie me” Nella<br />
sua predica ha spiegato che proprio attraverso il<br />
lavoro dell’Associazione per “l’Adozione internazionale<br />
dei bambini della Bosnia Erzegovina” e<br />
l’Istituto Santa Famiglia, con l’opera e con la vita,<br />
si testimoniano queste parole di Gesù. Così diceva<br />
nell’omelia fra Jozo: “Questo Vangelo è diretto alla<br />
nostra Associazione, a questi educatori e a voi<br />
ragazze. Spesso nel cuore, di un genitore, del professore<br />
sussiste una misura e diciamo quale è il<br />
voto. Abbiamo la dimensione del voto da uno a cinque.<br />
Cosa significa cercare chi è il migliore. Gesù<br />
ha evitato di proposito questa bilancia, questa<br />
misura. L’uomo è propenso a dire il migliore,<br />
oppure questo è il bambino più obbediente, oppure<br />
questo mi è più attraente. Questa è la regola di<br />
Gesù.<br />
Qui<br />
“Attraverso il programma<br />
creativo, ho imparato molto,<br />
riconosciuto e sviluppato dei<br />
talenti che non sapevo nemmeno<br />
di avere” Marijana.<br />
abbiate: ricchezza d’animo, di cuore, di vita.” Gli incontri sono finiti con un<br />
pranzo comune e con conversazioni amichevoli nella sala dell’Istituto Santa<br />
Famiglia.<br />
La testimonianza di Darija Karlovic: “Siamo venuti ad adorarlo –<br />
Colonia <strong>2005</strong>“<br />
In questo viaggio sono partita con il cuore pieno di speranza e di attese,<br />
guidata dal desiderio di conoscere meglio Dio e di sentire il Suo grande<br />
amore.<br />
Mi aspettavo molto e ho ricevuto molto di più. A Colonia, insieme con<br />
milioni di giovani mi sono inchinata al Signore Dio nostro, gli ho dato il mio<br />
cuore. Quando ci incontriamo con Dio, quando permettiamo che la grazia di<br />
Dio entri in noi, allora tutto diventa diverso – facciamo esperienza di cambia-<br />
“Vorrei intrcciare nei vostri cuori tutto ciò che<br />
ho di bello affinchè siate più ricche, più felici”<br />
p. Jozo alle ragazze di Puringaj.<br />
si apprezza l’umiltà- il minimo. Cosa significa servire?Ecco Gesù per<br />
scacciare un tale pensiero dal cuore dei discepoli prende un bambino, lo<br />
mette sulle ginocchia e dice: ecco, questo bambino è piccolo. Non può fare<br />
da solo. Gli servono gli altri e questo è indirizzato a noi. Proprio così<br />
accade in questa casa. Nessuno può essere autonomo, ma siamo sulla strada<br />
dell’autonomia. Tutti siamo inviati l’uno all’altro, non contro gli altri e<br />
nessuno deve diminuire perché qualcuno cresca. Nessuno deve essere<br />
grande affinché tutti gli altri siano piccoli. Ogni uomo è grande. In ogni<br />
uomo ci sono doni e ogni uomo è prezioso e occorre investire su di lui. Così<br />
ognuno di voi, come Gesù ha preso un bambino, così io vi prendo nel mio<br />
cuore così io vi stimo , vi voglio bene e vi amo. Tutto ciò che ho di bello<br />
desidero darlo a voi ragazze. Vorrei intrecciare nei vostri cuori tutto ciò<br />
che ho di bello affinché siate più ricche, più felici e niente mi darà più<br />
gioia e amore di quando riconoscerò<br />
che in voi ha iniziato a<br />
nascere la bontà, l’amore per l’uomo<br />
e tutto ciò che desideriamo che<br />
“Ho fatto amicizia con le altre<br />
ragazze dell’Istituto, che mi<br />
hanno aiutato, insieme agli<br />
educatori, a superare senza<br />
problemi questa fase di transizione”<br />
Nikolina.<br />
7<br />
Speciale Puringaj
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8<br />
Speciale Puringaj<br />
mento, diveniamo<br />
consapevoli e, ciò<br />
che è molto importante,<br />
conosciamo noi stessi.<br />
Ho capito che tutti abbiamo dei problemi,<br />
ma che dobbiamo imparare a combattere<br />
contro di essi e che in questa<br />
battaglia possiamo vincere solo con<br />
l’aiuto del nostro amico Gesù, che è<br />
sempre accanto a noi, in ogni istante e<br />
non ci lascia mai. Lui è sempre pronto<br />
ad aiutarci anche se per noi resta sem-<br />
La casa di accoglienza<br />
Sacra Famiglia.<br />
pre difficile superare i problemi. In seguito a questo viaggio, all’amore, alla fiducia e amicizia, la mia fede è ancora più<br />
forte e tutta la felicità che ho sperimentato e custodito nel mio cuore, sinceramente desidero dividerla ancora con gli<br />
altri che sono stati con me, ma anche con quelli che avrebbero voluto, ma non hanno potuto.<br />
Dio ci invita ogni giorno ad essere apostoli del Suo amore e della Sua<br />
bontà. Siamo chiamati in questo mondo irrequieto a testimoniare Dio e l’amore<br />
di Dio e Dio ci benedirà e ci darà tutto ciò che gli chiediamo. Perché<br />
solo così possiamo riuscire e andare avanti rettamente nella vita.<br />
Marijana Levarda:<br />
… ricordo i miei primi giorni di scuola in quel 1994, anno di guerra, a<br />
Novi Travnik, quando la mia vita ha iniziato a cambiare in peggio. L’orrore<br />
che ha portato la guerra è poi culminato nella separazione dei miei genitori.<br />
Così, insieme ai miei fratelli ed alle mie sorelle rimango a vivere con mia<br />
madre. A Novi Travnik mi iscrivo alla prima classe del Ginnasio ma, conscia<br />
di tutti i problemi che porta con sé il periodo del dopoguerra, ho deciso<br />
di accettare l’opportunità ed iniziare una nuova vita nell’Istituto della<br />
Santa Famiglia” a Siroki Brijeg, dove mi sono iscritta alla seconda classe<br />
del Ginnasio. Quest’anno sono maturanda ed ora ripenso ai 3 anni di vita<br />
passati nell’Istituto, vedo l’ottimo sviluppo che ho raggiunto. Infatti, attraverso<br />
il programma creativo che abbiamo all’interno dell’Istituto della<br />
Santa Famiglia, con la sezione di pittura e di musica, ho imparato molto,<br />
riconosciuto e sviluppato dei talenti che non sapevo nemmeno di avere.<br />
Attraverso gli incontri con persone provenienti da tutto il mondo, che vengono<br />
qui per partecipare ai seminari di Padre Jozo, ho arricchito le mie<br />
conoscenze, amicizie e, prima di tutto, la mia vita spirituale. Sono sicura<br />
che le esperienze e le conoscenze che ho raggiunto mi aiuteranno nella mia<br />
vita futura e nel mio lavoro. Come ho detto, mi trovo alla fine del ciclo di<br />
istruzione media scolastica, che mi porta ad un importante bivio nella vita.<br />
Spero comunque, con l’aiuto di Dio, di saper scegliere la strada giusta. Sono<br />
riconoscente a Padre Jozo, a tutti gli educatori, amici e benefattori, che mi<br />
hanno aiutato a crescere e diventare una persona felice.<br />
Nikolina Pavlic: Il mio arrivo nell’Istituto della Santa Famiglia<br />
Mi ricordo chiaramente il mio arrivo all’Istituto. Anche se non ero<br />
eccessivamente attaccata ai miei genitori, partire da casa è risultato più difficile<br />
di quello che pensavo. Mi è stato difficile lasciare la famiglia, i<br />
parenti, gli amici… Avevo un po’ di paura di iniziare una vita autonoma. I<br />
primi giorni sono stati per me difficili. Mi mancava il calore della casa dei<br />
miei genitori e la sicurezza che là vi trovavo. Però, ho capito subito che mi<br />
veniva offerta un’opportunità, che raramente viene data a qualcuno. Ho<br />
P. Jozo, Lidia e Chiarina preparano<br />
i doni natalizi per le<br />
ragazze.<br />
“Tutti siamo inviati l’uno all’altro,<br />
non contro gli altri e nessuno<br />
deve diminuire perchè qualcuno<br />
cresca” P. Jozo.<br />
deciso di accettarla e, con l’aiuto di Dio, di dare tutta me stessa per realizzare il massimo in base alle mie capacità.<br />
Ho cambiato la maggior parte delle abitudini che avevo consolidato e la cosa che mi dà maggiore gioia è che mi sono<br />
rivolta di più a Dio ed alla preghiera. Nel cuore sapevo esattamente che strada voglio percorrere, quello che desidero,<br />
ed ho iniziato nuovamente a gioire per ogni nuovo giorno che sorge. Ho fatto amicizia con le altre ragazze
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Le ragazze nella casa di accoglienza con<br />
Chiarina, Claudio e Nilla di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>.<br />
dell’Istituto, che mi hanno aiutato, insieme<br />
agli educatori, a superare senza problemi<br />
questa fase di transizione. Tanto che<br />
quando, dopo due mesi, sono andata per la prima<br />
volta a visitare la mia famiglia, ho sentito quanto mi mancavano<br />
le mie amiche, il viso sorridente di Renata, di<br />
Sanijela, di Padre Jozo… Oggi posso dire con gioia di<br />
avere due case, una è la mia “vecchia casa”, dove vive la<br />
mia famiglia, è l’altra è l’Istituto della Santa Famiglia.<br />
Sono felice di aver accettato questa opportunità e che oggi,<br />
con il viso sorridente e con la fede in Dio, provo gioia per<br />
ogni nuovo giorno e per ogni nuovo incontro.<br />
Sanijela Matkovic: I giorni del pane<br />
I giorni del pane – i giorni di ringraziamento per i frutti<br />
della terra sono ricordati ogni anno durante il mese di ottobre<br />
negli asili, nelle scuole elementari e medie, nelle case<br />
dello studente, negli istituti per l’istruzione e l’educazione dei bambini con difficoltà nello sviluppo. E così quest’anno,<br />
esattamente nel giorno del ringraziamento per i frutti della terra - l’11 ottobre, le ragazze dell’Istituto della Santa<br />
Famiglia hanno deciso di visitare il centro per disabili “Maria Nostra Speranza” con dei doni adatti alla circostanza.<br />
Anche questo incontro è stata una conferma che noi siamo stati tutti creati per donarci l’uno all’altro.<br />
LA SALA POLIVALENTE:<br />
UN'OCCASIONE D’INCONTRO PER TUTTI<br />
Dall’inizio dei lavori di costruzione dell’Istituto Santa Famiglia sono passati sei anni interi, ricchi di sacrifici e di<br />
gioie. Siamo ormai all’inizio del 2006: concluso l’impegno per l’Istituto, ora abbiamo la possibilità di iniziare il lavoro<br />
di una sua parte importante: la sala polivalente. Siamo grati a tutti i nostri benefattori che con la loro carità hanno<br />
reso possibile il completamento dei lavori di realizzazione di questa nuova opera. Nell’anno in corso ci aspettano i<br />
lavori di finitura all’interno della sala. Una volta che sarà finita sarà possibile anche condurre a termine i lavori di<br />
sistemazione dei dintorni e dei percorsi di accesso all’Istituto Santa Famiglia.<br />
Questa sala è importante per l’Istituto stesso, perché darà alla casa ed alle ospiti l’occasione di aprirsi alla città di<br />
Siroki Brijeg, di presentarsi e di far conoscere l’Istituto Santa Famiglia, avvicinarsi così all’ambiente in cui vivono,<br />
proponendo iniziative culturali, aggregative e sociali per le varie situazioni. In tal modo sarà possibile mostrare i risultati<br />
del nostro lavoro e della vita all’Istituto e insieme arricchire la vita culturale di Siroki Brijeg. A causa della mancanza<br />
di uno spazio adeguato finora le ragazze si sono presentate una sola volta l’anno, con la loro manifestazione<br />
natalizia. A tale manifestazione si invitano i loro professori, le Autorità eclesiali e civili, i nostri collaboratori e benefattori.<br />
Naturalmente le ragazze volentieri inviterebbero anche i loro amici di scuola o qualcuno delle loro famiglie,<br />
ma questo non è possibile per mancanza di spazio. Infatti, la più grande aula dell’Istituto dopo la sistemazione di un<br />
improvvisato palcoscenico, può accogliere appena un centinaio di visitatori. A lavori ultimati, con la realizzazione<br />
della sala polifunzionale saremo in grado di aprire la porta a tutti coloro che desiderano condividere con noi la gioia<br />
per i risultati ottenuti dalle nostre ragazze nei diversi aspetti della vita. La sala avrà anche un grande significato per<br />
la stessa Siroki Brijeg. Questo comune che conta circa 30.000 abitanti ha solo una sala cinematografica della capacità<br />
di 300 posti. La nuova sala polifunzionale della capacità di 770 posti con tutte le condizioni per l’accesso di compagnie<br />
teatrali, concerti e altre manifestazioni pubbliche, potrà essere utilizzata, previo accordi con le autorità municipali,<br />
anche per le necessità dei cittadini e delle istituzioni di Siroki Brijeg. In questo modo questa sala polivalente<br />
diventerà un ponte fra l’Istituto Santa Famiglia, le sue ragazze e l’ambiente in cui vivono. Oltre a ciò la sala potrà servire<br />
anche per gli incontri dei pellegrini con fra Jozo quando non possono essere organizzati in chiesa parrocchiale<br />
per i diversi appuntamenti parrocchiali, quali cresime, comunioni e giorni di festa. In considerazione di tutti questi<br />
futuri impieghi questa sala darà una nuova dimensione non solo alla vita delle ragazze della Santa Famiglia ma anche<br />
a tutti gli abitanti del comune di Siroki Brijeg.<br />
P. JOZO A JAKLJAN - MOMENTI SPIRITUALI D’URTO<br />
9<br />
Speciale Puringaj
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10<br />
Speciale Puringaj<br />
PER I SOCI DI MIR I DOBRO<br />
CON PADRE JOZO A JAKLIAN<br />
Esperienza spirituale per gli<br />
Associati di MIR I DOBRO<br />
Anche quest’ anno la nostra Associazione <strong>Mir</strong><br />
i <strong>Dobro</strong> ha organizzato il ritiro guidato da Padre<br />
Jozo sull’incantevole Isola di Jaklian. Una quarantina<br />
di nostri associati si è immersa in un’esperienza<br />
di fede, irripetibile ed unica.<br />
Irripetibile, perché è stata l’ultima volta che si<br />
sono tenuti gli esercizi spirituali sull’isola di<br />
Jaklian; unica, grazie all’intimità ed alla spiritualità<br />
sapientemente irradiata, attimo dopo attimo,<br />
con costante crescendo, nostro caro Padre Jozo.<br />
Siamo partiti da Viggiù, sede della nostra Associazione.<br />
In questo paesino che sfiora la<br />
Svizzera e che per certi tratti l’accarezza, l’aria<br />
calda dell’estate è resa più fresca dal terreno col-<br />
L’interno della sala polifunzionale<br />
che ospiterà 700 persone.<br />
linoso, dalla natura verdeggiante, sorprendente, quasi fiabesca, per chi arriva dalla non lontana città convulsa. Qui<br />
si respira anche un po’ di aria di Medjugorje che MIR I DORO, con la sua presenza, con l’attività instancabile di<br />
Chiarina - la Presidente - della sorella Angioletta - la veterana dei pellegrinaggi - e di tutti i collaboratori e volontari,<br />
continua ad infondere e a far scendere fino alla vallata per espanderla in tutta Italia. Come a Medjugorje, anche<br />
a Viggiù bisogna arrivarci, non ci si passa e, tanto meno, non ci si passa per caso. Qualcuno ti deve chiamare, soprattutto<br />
se si viene per servire e per aiutare con le<br />
“nostre mani tese” la Regina della Pace. Il gruppo<br />
dei pellegrini, partito il sabato in serata, giunge<br />
a Jaklian il mezzogiorno della domenica. Il<br />
forte vento sospinge le nubi grigiastre che si rincorrono<br />
fino a scomparire, lasciando spuntare un<br />
cielo terso, azzurro, come gli occhi della<br />
Madonna. Il pomeriggio, ormai rifocillati e riposati,<br />
arriva P.re Jozo con il suo caratteristico,<br />
lungo passo e con una voglia di salutare, abbracciare<br />
tutti. La Messa vespertina apre gli esercizi<br />
che saranno, preannuncia P.re Jozo, faticosi ed<br />
Nella sala polifunzionale non esistono<br />
barriere architettoniche.<br />
La sala è in gran parte sottoterra<br />
ed ecco come si presenta all’esterno.<br />
impegnativi per lui ma soprattutto per noi. Dopo<br />
cena, il Padre ci riunisce per conoscerci e chiederci<br />
il motivo della nostra presenza. Le situazioni<br />
e le risposte sono le più disparate, ma<br />
hanno un unico comune denominatore: sete di<br />
Dio, sete di Pace, conoscere Gesù. La “cura”<br />
adottata da P.re Jozo è l’umiltà, anzi l’annullamento<br />
di se stessi. Il Padre ci invita ad un primo<br />
esercizio deponendo sul palmo della mano di<br />
ciascuno di noi un seme di grano ed inizia dicendo<br />
“Questo seme, tiene la vita che tu non vedi.<br />
Cadendo dalla mano del Seminatore, prima marcisce<br />
e poi cresce la spiga con tanti chicchi di<br />
grano” . Padre Jozo continua: “ Ogni chicco<br />
deve rinunciare a se stesso: entrato nel mulino<br />
viene macinato, tritato e diventa farina che<br />
aggiunta ad un po’d’acqua si trasforma in pane.<br />
Se il chicco di grano non viene macinato non<br />
diventa pane. Così è dell’uomo: deve morire a se<br />
stesso e passare per la Croce. Anche gli acini
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dell’uva vengono schiacciati, spremuti per diventare buon vino.<br />
Gesù dice: guarda me, ho rinunciato a me stesso come il chicco di grano e l’acino d’uva”.<br />
Padre Jozo prosegue la sua catechesi con più incisività: “Durante la S. Messa si mette una goccia<br />
d’acqua nel vino. Questa goccia non vale nulla, ma unita al vino che è più forte, si annulla diventando<br />
anch’essa vino. Con la consacrazione poi, questa piccola goccia d’acqua, da niente che era, diventa il Sangue<br />
prezioso di Cristo. Umiltà e sacrificio” . Padre Jozo, invita tutti noi alla meditazione ponendo domande inquietanti:<br />
Mi lascio macinare? Mi lascio cuocere? Mi lascio spremere? So diventare pane e vino per gli altri?<br />
Poi aggiunge: Ora immaginate che il seme che avete fra le mani sia un chicco di grano che vi scriva una lettera.<br />
Cosa potrebbe scriverti il tuo chicco?.<br />
Il mio chicco mi ha scritto, così:<br />
Caro Virgilio,<br />
P.re Jozo mi ha messo nel palmo della tua mano. La tua<br />
mano non è callosa come quella del contadino che semina<br />
e con stupore vede maturare il chicco di grano come me<br />
che diventa spiga. Tu ti trovi il pane fresco sulla tavola ogni<br />
giorno e non ne conosci la provenienza ovvero il suo percorso.<br />
Vedo invece che il tuo cuore è calloso ed indurito dal<br />
tuo egoismo, dalla paura di sacrificarti, di rischiare, di<br />
rinunciare alla tua vita senza scossoni e di portare la croce.<br />
Devi imparare da me. Segui con il cuore il mio processo<br />
evolutivo che non è soltanto biologico. Quale seme una<br />
volta marcito nella nuda terra “risuscita” cioè rinasce portando<br />
frutto: i chicchi e divento Pane sono piccolo ed insignificante<br />
che se non ti metti gli occhiali neppure mi vedi<br />
non senti neanche il peso ,eppure riesco a sfamare ed a dare<br />
vita a chi sta morendo di fame. La mia vita ha inizio e prende<br />
significato quando muoio e scompaio dissolvendomi.<br />
Guardami e conoscimi. Così imparerai che rinunciando<br />
a se stessi ci si arricchisce della vera vita. Anche tu, come<br />
me, sei di passaggio. Ma anche tu, come me, se ti lascerai<br />
cadere sul terreno diventerai nutrimento per gli altri e non<br />
morirai invano. Lasciati seminare da Maria, Lei saprà coltivare<br />
il terreno e renderlo fertile e Lei, solo Lei, la Madre<br />
buona, saprà trasformarti in Pane vivo che si dona al prossimo<br />
nel bisognoso e al Fratello sofferente, con amore.<br />
Con tanto affetto, il tuo Chicco.-<br />
La croce accoglie chi arriva a Jakljan<br />
Anna, Virgilio e tanti amici di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong><br />
agli esercizi a Jakljan<br />
A Padre Jozo il termine “Esercizi Spirituali” non piace molto, ma lo mantiene per tradizione e per non creare<br />
confusione. In effetti, io definirei i suoi “Esercizi” - più appropriatamente: “Esperienza spirituale”. Infatti, l’esperienza<br />
fatta con il chicco di grano, non è a sé stante…continua ed evolve in modo stravolgente. P.re Jozo, durante<br />
la Celebrazioni Eucaristica pomeridiana, alla Comunione, ci raccomanda di tenere Gesù sul palmo della mano.<br />
L’accostamento al seme di grano tenuto sulla mano in mattinata è evidente ed allo stesso tempo traumatizzante. Dice<br />
P.re Jozo: “Gesù non è una teoria, un’idea. Gesù è una persona che vive nel pane spezzato che tieni nella mano.<br />
L’Ultima Cena e la Croce non sono stati che un’anticipazione. Non è finito tutto in quella sera. Anche questa sera<br />
è una cena con Gesù e, come in quell’ultima cena, al suo fianco c’è una sedia che non è mai stata occupata da<br />
altri: la tua. Gesù, prendendo il Pane ha donato il Corpo. Il Padre ha preparato il Cibo per te che sei suo figlio.<br />
Senza questo Pane tu non puoi vivere” Il mio cuore sembra impazzito. Mi rendo conto, con l’aiuto di P.re Jozo, di<br />
Chi tengo fra le mani. E’ una consapevolezza irrazionale. Quel piccolo Pane bianco, sembra parlarmi ed assumere<br />
un volto. P. Jozo, continua .”Ora bacia, Gesù” E…mentre bacio Gesù mi viene spontaneo dirgli “Fa o Signore, che<br />
il mio non sia come il bacio di Giuda”.<br />
Questo contatto con Gesù, è stato uno shock per tutti noi, in particolare per me. Gesù, quella bianca Ostia consacrata,<br />
è sempre davanti ai miei occhi.<br />
Scende la notte, ma non il buio nel cuore. Gesù arde e il suo fuoco scompiglia il mio animo e la mia mente. Fuori<br />
infuria la bora un flebile, esausto sonno mi avvolge, ma subito riaffiora alla mente quella dolce, burrascosa “esperienza”<br />
fatta con Gesù. Mi chiedo perché Gesù sia rimasto sulla mano di un peccatore come me per così tanto<br />
11<br />
Esercizi a Jakljan
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12<br />
Esercizi a Jakljan<br />
tempo.<br />
Abbiamo trascorso un tempo prezioso, donatoci da Maria per le mani di Padre Jozo, durante il<br />
quale il nostro gruppo ha avuto modo di fare altre esperienze, di scrivere e di stampigliare, nell’anima,<br />
poesie di fede che segnano la svolta della vita.<br />
Una nuova alba che illumina il mio cuore, è ri-sorta dalle antiche tenebre per aprirsi alla Luce, per camminare<br />
con Gesù che ancora una volta, come ha fatto per gli orfani e le vedove di Jaklian, ha saputo, come solo Lui sa<br />
“Ricostruire l’Uomo” .<br />
Virgilio<br />
Una meditazione di P. Jozo<br />
“QUANDO LE NOSTRE SOFFERENZE SONO UNITE CON LE SOFFE-<br />
RENZE DI CRISTO, QUANDO LA NOSTRA CROCE È UNITA ALLA SUA<br />
CROCE, TUTTO RICEVE NUOVO VALORE”<br />
Voglio raccontarvi una breve storia che ci aiuterà a capire il valore della S.Messa. Una bambola di sale curiosa,<br />
ha deciso di viaggiare per conoscere il mondo. Arrivata davanti ad un bosco dice: “buongiorno!”, “Buongiorno”,<br />
“Come stai?”, “Bene”, “Come ti chiami?”, “ Albero”, “Albero? ”, ”Si!”, ”Ma tu, a chi servi, quale è il tuo scopo?”,<br />
“ Servo all’uomo, alle bestie, agli animali”, “Non capisco, ma come?”, “ Non importa!”, ha risposto orgoglioso l’albero.<br />
Umiliata, la bambolina è andata avanti. Arrivata davanti ad una distesa di spighe dorate, che si muovevano al<br />
vento, un bellissimo campo di grano pronto da mietere, disse: “Come sei bello campo, come ti chiami?”, “ Grano!”,<br />
“Grano, va bene, ma tu servi a qualcuno?”, “ Si, io servo all’uomo, agli animali”, “ Ma come, mi ha detto un albero<br />
che lui serve all’uomo e agli animali, e adesso tu dici lo stesso”, “ Non so, io so di me, conosco me”, “ Ma puoi<br />
spiegarmi?”, “ No, no, non posso spiegarti, poi, non mi interessa!”. Umiliata, la bambolina è andata avanti e ha<br />
incontrato un grande mare con le onde. Da lontano lei chiama: ”Come ti chiami?”, “Mare!”, “Che cosa vuol dire?”,<br />
“Vieni vicino”, “Mi ucciderai?”, “No!”. Si avvicinò e disse: ” Parlami, chi sei, a chi servi?”, “ Servo all’uomo, ai<br />
pesci”, “Cosa sono i pesci?”, “Animali”, “Oh, ma come puoi tu servire all’uomo e ai pesci?”, “ Mi hanno detto così,<br />
ma…. no, non so! Se vuoi conoscermi devi avvicinarti, toccarmi, devi entrare”, “ no!”, “Ma non puoi sapere chi<br />
sono io!”. Lei ha preso coraggio, ha toccato il mare con il piede e ha sentito subito l’acqua un po’ calda del mare.<br />
“Bene, adesso sento chi sei”, ma quando ha tolto il piede dal mare vede che si è sciolto. Ha cominciato a piangere<br />
dicendo: “Ecco, ti ho detto che tu mi rovinavi!”, “No, tu hai ricevuto una grazia, tu mi hai conosciuto, se vuoi conoscermi<br />
completamente devi entrare tutta”, “Ma no, ma cosa mi serve, che cosa mi dai, che cosa mi prendi”, “Se vuoi<br />
capirmi, devi saltare dentro”. Infine la bambolina ha<br />
deciso di entrare tutta, buttarsi, tuffarsi dentro e<br />
Virgilio: “Tutta Jakljan si era trasformata in<br />
una cattedrale a cielo aperto. Qui ci è stato<br />
dato un tempo prezioso, donatoci da Maria”<br />
quando è rimasto solo un piccolo pezzo, ha detto:<br />
”Adesso so chi sono, sono mare, sono oceano!”.<br />
Questa storia ci insegna che non si può entrare nel<br />
Mistero restandone fuori, si deve entrare penetrare<br />
più in profondità. L’Eucaristia è una grande grazia,<br />
un oceano dell’amore divino, non c’è teoria. Tutti i<br />
libri che hanno scritto sui santi, sui loro pensieri, sul<br />
mistero, rimangono molto lontani se noi non entriamo<br />
in questo oceano dell’amore col nostro amore,<br />
in questo oceano di umiltà con la nostra umiltà, in<br />
questo oceano di santità con il nostro pentimento.<br />
Per questo è importante! Per entrare di più, devo<br />
impegnarmi di più. Ecco, il Signore ha detto:<br />
“Venite a me, voi tutti, tutti i bisognosi, gli affaticati,<br />
stanchi, io vi faccio riposare, guarire, io vi amo!”<br />
Parlando dell’Eucaristia, della Santa Messa,<br />
dobbiamo sapere che la nostra mente non può comprendere<br />
questo mistero perchè supera il nostro<br />
intelletto. Dobbiamo scegliere un’altra strada, quella<br />
che Cristo rivela, che il Padre rivela. L’uomo che<br />
entra ogni giorno di più, riceve la grazia di credere<br />
di più, amare di più. Gesù non ha affidato ai suoi
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angeli, non ha detto: “Raccogliete il mio sangue perchè non cada sulla terra”, ma Gesù ha detto<br />
questo ai sacerdoti, alla Chiesa che mentre celebra l’Eucaristia dice: “Prendete nel calice questo<br />
sangue prezioso e nell’Ostia, il pane prezioso”. Questo, Dio lo fa per noi, perché abbiamo bisogno.<br />
Da parte nostra, noi spesso ci chiudiamo, noi siamo come una bottiglia chiusa, buttata nel mare e che il<br />
mare butta sulla spiaggia, non sappiamo da dove viene o se serve a qualcosa. Se è chiusa rimane vuota, la bottiglia<br />
non può spiegare, non dice che il mare la butta via con le onde, che non<br />
c’è acqua nel mare, dice solo: “ io sono chiusa, per questo sono rimasta<br />
vuota”. Non possiamo chiedere alla bottiglia vuota che ci spieghi l’oceano,<br />
il mare, l’acqua, no, è chiusa, lei non conosce, non sa. Ecco, così possiamo<br />
vedere come è chiuso il cuore dell’uomo che non è umile, che non<br />
cerca questo mistero, che non sa amare ed obbedire con umiltà, come<br />
Cristo insiste! Così non è possibile entrare! Un uomo povero, ha sempre<br />
raccolto l’elemosina nello stesso luogo e un giorno lo avvisano che il re<br />
verrà a fare una visita. Lui ha pensato, se io faccio domanda al re, quando<br />
passa nella mia strada, che mi dia la sua moneta d’oro, io risolverò i miei<br />
problemi, per lui non è niente. Finalmente è arrivata la giornata ed il mendicante<br />
ha detto:”Si, sono pronto, quando passa io dirò: maestà, regalami<br />
una moneta d’oro con il tuo volto, sono povero!”. Mentre guardava lontano<br />
come tutti per aspettarlo, ha detto:”Ecco, si avvicina!” Un carro d’oro,<br />
con cavalli, si ferma davanti a lui, una mano esce fuori dal carro e la voce<br />
del re dice: ”Signore che cosa hai da darmi?”, “ No, io sono povero”. Di<br />
nuovo come non avesse udito: ”Che cosa hai da regalarmi?”, “Niente,<br />
signore, io sono un povero mendicante, io devo raccogliere per sopravvivere,<br />
io non posso dare, tutti danno a me”. Per la terza volta stessa domanda:<br />
“Hai da darmi qualche cosa, che cos’hai da darmi?”, “ Niente!”, la<br />
mano è rimasta aperta in attesa. Lui, arrabbiato ha preso dalla borsa un<br />
grano e lo ha posato sul palmo “Ecco!”. Il Re, pieno di gentilezza, ha detto<br />
grazie ed è ripartito. Questo povero mendicante, arrabbiato e spaventato,<br />
P. Jozo: “La fede non è un’idea<br />
che si può avere o non avere. La<br />
fede ti identifica davanti a Dio, alla<br />
tua vita, al tuo prossimo, alla tua<br />
famiglia, all’eternità.”<br />
ha fatto mille domande: “Ma come, non è mai successo che un re cerchi l’elemosina dai poveri e che io devo dare<br />
elemosina a lui”. Arrabbiato è tornato a casa, come al solito ha svuotato la sua borsa sul tavolo e ha visto un grano<br />
d’oro. Subito l’ha preso, lo ha toccato, ha provato, era autentico, era vero, lo guardava, dicendo fra se: “ Bello… ma<br />
questo è quello che io ho dato al re. Mamma mia, se sapevo davo tutto e adesso avrei tutti i chicchi d’oro. Lui ha<br />
insistito tre volte, che cosa hai da darmi? Oh, se viene ancora l’occasione sarò felicissimo di dare tutto”. Purtroppo<br />
l’occasione non è arrivata!<br />
Vedete, l’insegnamento è che tutti noi abbiamo qualcosa da dare! Il sacrificio che celebriamo, si chiama<br />
Eucaristia, non è solo il sacrificio di Cristo che offre se stesso, ma è il sacrificio della Croce che continua, che non<br />
finisce. Continua e prende noi, le nostre lacrime che da sole non valgono proprio nulla, ma quando sono unite con<br />
le lacrime di Cristo, quando le nostre sofferenze sono unite con le sofferenze di Cristo, quando la nostra croce è unita<br />
alla Sua Croce, tutto riceve nuovo valore. Come la goccia d’acqua consacrata è cambiata, è diventata una preziosa<br />
goccia di sangue, ha un prezzo immenso, divino. Anche a noi serve venire alla Messa e offrire la vita, serve venire<br />
alla Messa e offrire se stesso e la propria famiglia per avere un nuovo valore nella vita.<br />
Non essere come uno spettatore, non siamo allo stadio, dobbiamo partecipare al Sacramento, per questo il sacerdote<br />
dice: “Pregate fratelli e sorelle, che il mio e il vostro sacrificio ….”, vedete, nostro sacrificio! Non andare in<br />
Chiesa solo per cercare, per chiedere. Abbiamo una grande grazia: quella di offrire. Nel calice consacrato, tra le mani<br />
unte del sacerdote che contiene il Sangue prezioso, anche tu hai l’occasione per metterci dentro qualcosa, di offrire.<br />
Tu puoi, come Cristo, dare tutto e ricevere tutto. Non si ripetono le cose, oggi offro la croce, oggi offro il peccato,<br />
oggi offro le difficoltà, la mia vita, la mia famiglia! Non pensare di ripetere, non puoi diventare un robot.<br />
Andiamo ora ad offrirci, inginocchiati come Cristo, con umiltà andiamo a mettere tutto, versare tutto nel calice,<br />
offrire e mettere sull’altare. E’ Cristo che ci accetta e ci unisce al Suo sacrificio. Coraggio, non avere paura, Cristo<br />
è il tuo Redentore, che aspetta, “Che cosa hai da darmi, che cosa hai da offrirmi? Ti amo tanto!” Offriamo col cuore<br />
il nostro bene, il nostro male, le difficoltà, il peccato, la nostra croce e tutta la vita, passata e futura.<br />
NOI GLI APOSTOLI DI GESU’, I FIGLI DI MARIA<br />
L’esperienza di Claudio<br />
Una domanda sorge spontanea: perché tanti soci, ed alcuni nuovi che si aggiungono ogni anno, vogliono parte-<br />
13<br />
Esercizi a Jakljan
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14<br />
Esercizi a Jakljan<br />
cipare a questo ritiro e quando non possono si lamentano perché manca qualcosa d’importante,<br />
manca la spinta per proseguire, manca l’energia che sorregge lo spirito ed altre frasi sentite? La<br />
risposta, forse, la troviamo solo nella partecipazione, nel vivere esperienze in comune, nel pregare<br />
assieme, nelle meditazioni, che in quell’attimo sono sicuramente soggettive, però al momento della condivisione<br />
diventano esperienza comune.<br />
Negli esercizi del 2004 Padre Jozo chiedeva alla nostra associazione di esprimersi non solo negli aiuti umanitari<br />
e materiali, ma di avere uno scopo più profondo e, a prima vista, molto difficile: l’apostolato.<br />
Nessuno ha un amore più grande di questo, morire per i propri amici.<br />
Quest’anno l’argomento apostolato è stato spiegato in tutta la sua importanza, anzi, abbiamo scoperto il suo vero<br />
volto. Certo, gli apostoli sono morti per il loro credo, per la forte testimonianza dell’amore di Gesù.<br />
Morire significa anche annullarsi per gli altri. Significa amare il prossimo senza egoismo o protagonismo. Morire<br />
significa anche portare la propria croce fino alla fine, con gioia, con la consapevolezza che questo sacrificio è gradito<br />
a Dio. Durante il suo insegnamento il Padre ha detto: “Oggi vogliamo imparare questa grande verità, possiamo<br />
scegliere, vivere per noi stessi o morire per Lui e rinascere a nuova vita. Poi ci ha ricordato le parole del Padre<br />
Celeste: ”Non siete voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho destinati a portare molto frutto”.<br />
Quale grande educatore Padre Jozo, in una catechesi si è presentato con un fiore.<br />
Il fiore! È il più grande simbolo della bellezza e dell’armonia, sarebbe impensabile immaginare la natura senza<br />
fiori. Padre Jozo ci ha invitato a passare ad ognuno di noi il fiore e di osservarlo ciò che questa creazione di Dio ci<br />
suggeriva. Dopo questa attenta osservazione ci ha invitato a passarcelo di nuovo strappando un petalo dal calice.<br />
Alla fine ha posato quello che è rimasto del fiore su una sedia, posta al centro del gruppo, ed ha invitato tutti a ricomporre<br />
quello che avevamo strappato. Inutile dire che la nuova composizione non avrebbe mai potuto essere come<br />
l’originale, ma la cosa più importante è che quello che era stato strappato non avrebbe mai potuto ritornare a far<br />
parte del fiore e della sua naturale bellezza ed armonia. Il fiore era morto, noi l’avevamo fatto morire, ma di una<br />
morte inutile, una morte che non porta frutto, ma solo distruzione irreversibile ed eterna. Caro padre Jozo, abbiamo<br />
capito le tue parole, tutti abbiano il cuore aperto al tuo messaggio, che altro non è che il messaggio di Medugorje,<br />
il messaggio di Maria. Nessuno dovrebbe staccarsi o essere staccato dal tuo fiore “<strong>Mir</strong> I <strong>Dobro</strong>”. Un bellissimo fiore<br />
che porterà buoni frutti se tutti noi comprendiamo il messaggio accettando di morire per amore di Dio e gli altri.<br />
Chi ci osserva dall’esterno deve vedere <strong>Mir</strong> I <strong>Dobro</strong> come il fiore sognato, come l’esempio di bellezza ed armonia<br />
da curare perché non appassisca e da imitare, quale esempio di amore verso il prossimo. Questa è la nostra missione.<br />
Quante volte abbiamo visto il Padre con le lacrime agli occhi dopo le nostre condivisioni! Quante volte lo abbiamo<br />
visto smarrito davanti al nostro comportamento infantile per cose di nessun vero valore! Quante volte lo abbiamo<br />
visto felice vedendoci allegri ed in armonia! Caro Padre ci hai fatto provare grandi emozioni durante la Santa<br />
Messa, all’altare: l’immensa gioia di adorare il Santissimo nella piccola particola dolcemente posata sulle nostre<br />
mani, la gioia del fraterno abbraccio nello scambio della pace, il grande amore che circola fra noi in questi giorni,<br />
il desiderio di aiutarci l’un l’altro. Ecco, forse è semplicemente questo che la nostra guida e maestro ci chiede: morire<br />
in noi stessi per portare al mondo il grande frutto che solo l’albero divino, la croce, può dare attraverso i propri<br />
fiori: noi, gli apostoli di Gesù, i figli di Maria. Caro Padre tu ci insegni con la tua vita, cosa significa abbracciare<br />
la croce, annullarsi per portare frutto, amare incondizionatamente gli altri. Grazie per il tuo esempio, grazie perla<br />
tua dedizione e desiderio di vederci crescere nell’amore di Dio e del prossimo.<br />
Claudio<br />
Lettere dopo l’esperienza di Jakljan<br />
Carissima Chiarina<br />
Sono passati alcuni giorni dal ritorno dall’isola di Jakljan dove ho avuto la grazia di poter partecipare agli esercizi<br />
spirituali guidati da Padre Jozo. E’ stata un’esperienza indimenticabile, molto forte spiritualmente, (era la<br />
prima volta che partecipavo) sono ritornata a casa con il cuore colmo di gioia. Padre Jozo è un dono che Dio ci ha<br />
donato nella sua grande misericordia e lo dobbiamo ringraziare infinitamente. Cara Chiarina ti ringrazio con tutto<br />
il cuore per quello che fai per l’associazione, per le opere che sono state fatte e per quelle che stai portando avanti,<br />
anche con l’aiuto di tante persone che mettono in secondo piano se stessi per aiutare chi è nelle difficoltà e nel<br />
bisogno. Carissima, che Dio e la Regina della Pace benedicano te e tutti i membri che fanno parte dell’associazione<br />
<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, teniamoci uniti nella preghiera.<br />
Dimenticavo: ricordo tutto il gruppo con tanto affetto.<br />
Un abbraccio forte
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P. Jozo: “Oggi il volto di Gesù<br />
si presenta in quello dei<br />
nostri fratelli. Ecco perché il<br />
Signore ci chiede di aiutare gli<br />
altri. Il Signore ci chiede di<br />
essere Suoi testimoni”.<br />
Anna Maria Bordignon<br />
Ringraziamenti a P. Jozo<br />
Carissimo padre Jozo,<br />
La ringrazio di cuore per la cura che ha delle nostre anime.<br />
I giorni di esercizi spirituali a Jaklian sono stati, per la contemplazione<br />
del luogo, un soggiorno alla Casa del Padre e per l’anima una<br />
dolce purificazione. La condivisione con i fratelli ci ha arricchito e aiutato<br />
ed aiutato per portare con più leggerezza il peso della vita quotidiana.<br />
Un grazie particolare a Chiarina per i suoi sforzi e la sua premura<br />
nel procurarci tutto ciò che ha reso piacevole si il nostro soggiorno sia,<br />
in seguito, quello di migliaia di ragazzi con le loro madri vedove.<br />
Continuiamo a stare uniti nel Cuore Immacolato di Maria attraverso<br />
la preghiera.<br />
Grazie a tutti coloro che con sacrifici lavorano nella sede di <strong>Mir</strong> i<br />
<strong>Dobro</strong> per seguire ognuno di noi al fine di raggiungere il nostro bene spirituale.<br />
Saluti affettuosi.<br />
Wilma De Michelis<br />
INCONTRO DI PREGHIERA CON PADRE JOZO AL SANTUARIO<br />
MADONNA DELLA BOZZOLA (PAVIA)<br />
Erano più di seimila le persone che sabato 22 ottobre <strong>2005</strong> sono accorse all’incontro di preghiera di padre Jozo,<br />
al Santuario della Madonna della Bozzola, a Garlasco - Pavia. Seimila, di cui tremilacinquecento hanno trovato posto<br />
solo sul Sagrato, potendone contenere, il Santuario, circa duemilacinquecento. Giunte da varie parti della Lombardia,<br />
Piemonte, Emilia, Veneto hanno sentito il richiamo di una giornata densa di preghiera, all’insegna della Regina della<br />
Pace, che “chiama” i suoi figli e li esorta all’ascolto e all’attenzione dei Suoi messaggi: come quello fondamentale<br />
dei “cinque sassi”, che padre Jozo ribadisce con fermezza ad ogni incontro, per rammentarci le tappe della nostra conversione.<br />
L’inizio dell’incontro era fissato per le ore 14,30, ma già dalle 11,00 i fedeli prendevano posto in chiesa e<br />
man mano riempivano anche il sagrato, dove era stato installato uno schermo gigante e dove sono rimasti, nonostante<br />
la pioggia sopraggiunta, quasi fino alla fine della giornata di preghiera. In questo scorcio di campagna della<br />
Lomellina, nel paese, la Madonna è apparsa nel lontano 1460, ridestando la fede nelle popolazione del luogo, avendo<br />
operato il miracolo di ridare la voce ad una giovane muta e chiedendo venisse eretto un santuario a Lei dedicato,<br />
divenuto, col passare del tempo, un polo mariano che raccoglie fedeli da tutta Italia. Così, in questo incontro, in una<br />
giornata autunnale, si è riavverato il miracolo della fede, per mezzo dell’intensa catechesi di padre Jozo, che ha portato<br />
un “pezzo” di Medjugorje nella campagna pavese.<br />
La testimonianza di Sandra, socia di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> che ha collaborato nel servizio<br />
durante l’incontro di preghiera<br />
Sono Sandra, moglie e madre di due bimbi, una femmina e di Edoardo che il Signore si è preso 3 anni fa dopo<br />
una lunga malattia durante la quale ho incontrato Medjugorje. Desidero dire due parole sulla mia esperienza dell’incontro<br />
di preghiera con p. Jozo a Garlasco. …il Paradiso è davvero qui sulla terra e la comunione spirituale tra chi si<br />
15<br />
Esercizi a Jakljan
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16<br />
Santuario della Bozzola (PV)<br />
scopre figlio di Dio unisce, anche quando ci si sfiora soltanto in un lasso di tempo limitato, nell’ambito<br />
della conoscenza umana, per pochi istanti! Così è stato tra noi, partecipanti all’incontro di<br />
preghiera di padre Jozo, il 22 ottobre scorso, al Santuario della Madonna della Bozzola, a Garlasco,<br />
Pavia. Noi che abbiamo prestato servizio per aiutare l’organizzazione della giornata e che abbiamo avuto<br />
l’opportunità ed il privilegio di accogliere le persone accorse alla chiamata di Maria perché attraverso p. Jozo Lei parlasse<br />
ai nostri cuori. Abbiamo ricevuto la grazia di accorgerci del fratello, delle sue necessità<br />
e di sentirci strumenti, sia pur minimi, nelle mani della Madonna. Personalmente ho<br />
incontrato gente con cui l’intesa è stata immediata se pur fatta di istanti. Ho subito compreso<br />
i loro problemi, che altro non erano quelli che in passato erano stati i miei, e proprio<br />
per questo, mi è risultato spontaneo accoglierle, confortarle, ascoltarle, utilizzare le<br />
giuste maniere. Come è grande il Signore, come personalizza ogni esperienza quando<br />
questa è fatta nel Suo nome! Ricordo una signora che, affetta da una malattia all’ultimo<br />
stadio, ha casualmente incontrato il padre al suo arrivo ed è riuscita a scambiare due parole.<br />
Avvicinatala subito dopo, l’ho confortata sul fatto che quello fosse davvero un segno<br />
dell’amore di Maria e della Sua attenzione verso di lei, invitandola a pregare con totale<br />
fede e fiducia, raccontandole, pur brevemente, la mia esperienza, segnata da incontri che<br />
potevano apparire “casuali” con Medjugorje, ma che non lo erano affatto e che hanno contribuito<br />
alla mia conversione. E ancora….due genitori di una bambina piccola, in cura per<br />
una malattia gravissima non ancora diagnosticata, che stavano timidamente in fondo alla<br />
navata centrale vengono segnalati proprio a me, mamma di un bambino che ora è un angelo.<br />
Perché? Mi veniva data la possibilità di essere strumento tangibile della misericordia<br />
di Maria e di presentarli al Suo cospetto e alla Sua attenzione, e umanamente, essere una<br />
spalla su cui piangere. Queste sono carezze della Madonna e sono preziosissime!! Per le<br />
persone in difficoltà, possono essere determinanti per continuare ad affrontare situazioni<br />
di sofferenza. Per questo dobbiamo essere consapevoli della responsabilità che un qualsiasi<br />
nostro gesto può provocare. Siamo accoglienza umana, se fatta in nome del Signore<br />
e di Maria, può avere altissimo valore, anche spirituale. Per questo ringrazio di cuore<br />
padre Jozo e l’Associazione <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, a cui ho aderito dopo che, a mia volta, sono stata<br />
aiutata dai suoi componenti nel mio cammino di sofferenza, per l’opportunità che mi<br />
viene data di mettermi a disposizione e di essere utile strumento nelle mani di Maria. Caro<br />
Padre abbiamo bisogno di tanti incontri di preghiera come questo per le persone toccate<br />
dalla croce e impossibilitate di venire a Medjugorje. Grazie per la tua dedizione e spiritualità.<br />
Ti aspettiamo di nuovo!<br />
Sandra<br />
I ringraziamenti di Dario<br />
P. Jozo sorridente<br />
al suo arrivo al<br />
Santuario della<br />
Bozzola.<br />
Carissima Chiarina, carissimi volontari e cari fratelli e sorelle di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, ancora una volta mi trovo a ringraziarvi<br />
di vero cuore per l’organizzazione e l’ottima riuscita della splendida giornata di preghiera e di fraternita' di sabato<br />
22 ottobre presso il Santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco (PV) con padre Jozo! Ancora una volta il<br />
grande padre Jozo e' riuscito ad aprire il cuore di tutti quanti all'amore di Cristo tramite la preghiera e la potente inter-<br />
Erano più di seimila le persone che sabato 22 ottobre <strong>2005</strong> sono accorse all’incontro di<br />
preghiera di padre Jozo, al Santuario della Madonna della Bozzola.
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cessione di Maria Santissima nostra cara Madre. Questo è stato possibile anche tramite voi che siete<br />
diventati ormai uno strumento di amore e di pace in mano al Signore e alla Madonna, che vi "utilizza"<br />
per il suo scopo di salvezza e di conoscenza dell'amore vero di Dio Padre per noi tutti suoi figli,<br />
oltre a portare tanto bene e carità ai fratelli più bisognosi e meno fortunati di noi! grazie, e grazie di cuore<br />
sincero perchè anche questa volta tramite voi molte persone sono tornate a sorridere, a piangere di gioia aprendo il<br />
cuore all'amore di Cristo e di Maria ritrovando la vera pace e felicità nell'anima<br />
e nello spirito! Voi come ognuno di noi siamo ormai stati chiamati dalla<br />
Beata Vergine Maria nonché nostra unica e vera Madre al raggiungimento<br />
della salvezza eterna nostra e di tutti i fratelli lontani<br />
dalla fede e dall'amore di Dio e che hanno bisogno di<br />
riscoprirlo. Molti presenti conoscevano già Medjugorje,<br />
padre Jozo e i miracoli che hanno portato nelle nostre vite, ma<br />
sono convinto che molti non conoscevano ancora bene<br />
tutto. Molti, non so perché, ma sono sicuro, che sono<br />
stati chiamati dalla Madonna in modo insolito a partecipare<br />
all'incontro di sabato. Hanno avuto questa<br />
grande grazia e tutto anche per merito vostro, che<br />
avete permesso la realizzazione di questa giornata!<br />
Spero veramente che la vostra associazione<br />
cresca sempre di più e riceva sempre più<br />
benedizioni e grazie dalla Madonna e dal<br />
Signore!! Che Dio vi benedica!! Grazie a<br />
tutti di cuore, continuate cosi e sempre di<br />
più! Con tanto affetto in Maria, Dario<br />
(Gruppo Regina della pace di Crema).<br />
In questo scorcio di campagna della Lomellina, nel<br />
paese, la Madonna è apparsa nel lontano 1460, ridestando<br />
la fede nelle popolazione del luogo, avendo<br />
operato il miracolo di ridare la voce ad una giovane<br />
“Grazie di cuore sincero perchè anche questa<br />
volta tramite voi molte persone sono tornate a<br />
sorridere, a piangere di gioia aprendo il cuore<br />
all'amore di Cristo e di Maria” Dario.<br />
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Santuario della Bozzola (PV)
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18<br />
Esercizi spirituali<br />
“Caro padre abbiamo bisogno di tanti<br />
incontri di preghiera come questo per le<br />
persone toccate dalla croce” Sandra.<br />
“Come è grande il Signore, come<br />
personalizza ogni esperienza quando<br />
questa è fatta nel Suo nome!”<br />
Sandra.<br />
Come ogni anno, per tutti c’è la possibilità di trascorrere qualche giorno in<br />
preghiera, riflessione e contemplazione con la sapiente guida spirituale di p.<br />
Jozo. Ecco la testimonianza di Aurora<br />
Bilancio dopo un anno: domandate e vi sarà dato<br />
Ho letto sul giornalino di Medjugorje che Padre Jozo avrebbe tenuto gli esercizi spirituali da fine febbraio al 5<br />
marzo 04. Era tanta la voglia di andarci, ma non da sola, con mio marito. Però sapendo come la pensava, avrebbe certamente<br />
detto di no. Bene, nel giro di cinque minuti avevo trovato almeno trenta buoni motivi per andare a ringraziare<br />
il nostro Signore ed ho cominciato a pregare lo Spirito Santo che lo illuminasse. Il pomeriggio è volato. Per cena<br />
arriva mia marito e gli dico: “ Ho da farti leggere una cosa, ma pensaci bene, per piacere, prima di rispondere”. Lui<br />
legge il giornalino e con mio grande stupore dice: “Sì, va bene.” L’ho guardato sorpresa e stupita, ho chiesto: ”Hai letto<br />
bene?”Lui “Si, sì va bene non sei contenta? Però se vedo che la cosa quando siamo là non mi va, non insistere. Tu farai<br />
quello che devi fare, io leggerò, passeggerò …” Sono corsa in bagno e ho gridato dentro di me: “Spirito Santo hai lavorato<br />
da Dio, grazie”. Partiamo ed arriviamo a Medjugorje dove abbiamo dei disguidi con chi ci dovevamo incontrare<br />
(noi eravamo in camper, loro in pullman). Ci troviamo al cenacolo di suor Elvira a pregare; poi partiamo tutti insieme<br />
per Siroki Brijeg dove si tenevano gli esercizi. Padre Jozo ci accoglie e saluta benevolmente; guardandoci negli occhi,<br />
legge tutto quello che abbiamo dentro. Ci accompagna in una grande sala dove ci sono delle file di sedie. Il nostro gruppo<br />
era di 56 anime. Come siamo seduti, il Padre consegna, tra il nostro stupore, il microfono alla persona della prima
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“Sono qui anche perché volevo che<br />
mio marito pregasse con me per<br />
tutte queste cose e non sempre da<br />
sola, ecco perché sono qui” Aurora.<br />
fila e dice: “Presentatevi, da dove venite e perché siete qui”<br />
Non ci crederete, mio marito seduto accanto a me, sta<br />
scattando per alzarsi, ma si è trovato inchiodato alla<br />
sedia. Venuto il mio turno, ho detto: “Io sono qui<br />
prima di tutto per ringraziare il Signore Gesù<br />
per la gran fede datami e ringraziarlo per le<br />
prove, alcune veramente tremende. Vuol<br />
dire che mi ha trovata degna di portarle,<br />
perché anche in quelle ho trovato<br />
il bene e l’amore in Dio Padre<br />
e la mia fede è aumentata<br />
ancora di più. Sono qui<br />
anche perché volevo che<br />
mio marito pregasse con<br />
me per tutte queste cose e<br />
non sempre da sola, ecco<br />
perché sono qui.” Dopo di<br />
me doveva parlare mio marito,<br />
conoscendolo bene avrebbe<br />
voluto uscire. Con mia sorpresa ha<br />
preso il microfono e nel presentarsi ha<br />
cominciato a piangere, dicendo che lui non<br />
sapeva pregare e chiedeva che lo aiutassimo a<br />
farlo. Tralascio il resto che riguarda mia marito.<br />
E’ passato un anno da allora, come ho<br />
testimoniato alla fine degli esercizi<br />
ai miei 56 veri amici in Gesù e<br />
sono stata esaudita. Adesso io e<br />
mio marito preghiamo insieme il<br />
santo rosario mattina e sera, dopo<br />
aver spento sempre radio, televisione; andiamo alla Santa Messa tutte le domeniche,<br />
la confessione ed altre cose di bene. Dicono che sono stata fortunata. No. La fortuna<br />
non c’entra. Ho chiesto con vera fede (non bigotta) e con profonda umiltà quello di cui<br />
avevo bisogno. Sia fatta la tua volontà, non la mia. Visto che Lui<br />
è Padre, a chi dovevo chiederlo se non a Lui? Dopo tutto, sono sua<br />
figlia! Lode, lode, lode. Alleluia, alleluia, alleluia.<br />
Aurora<br />
Anche tu vuoi fare gli Esercizi con P. Jozo?<br />
La nostra vita spirituale ha bisogno di nutrimento. Il<br />
nostro cuore stanco ed insoddisfatto ha bisogno di consolazione. La nostra anima ha sete del suo Signore. Padre<br />
Jozo predica gli esercizi spirituali a gruppi che provengono da tutto il mondo. La sua dedizione, il suo sacrificio<br />
è ricompensato dai frutti che nascono da questi giorni di preghiera. Vuoi partecipare anche tu? Ti senti<br />
invitato? <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> organizza il pullman ed accompagna le persone che desiderano rispondere a questo invito.<br />
Sarà possibile un numero limitato di posti disponibili. Chi desidera partecipare, conviene che si affretti ad<br />
iscriversi.<br />
Il periodo destinato agli ESERCIZI SPIRITUALI<br />
con Padre Jozo a Siroki Brijeg sarà dal 10 al 17 MARZO 2006.<br />
Per informazioni puoi contattare<br />
l’ufficio di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> tel. 0332-48.76.13<br />
Con mia sorpresa ha preso il<br />
microfono e nel presentarsi ha<br />
cominciato a piangere, dicendo che<br />
lui non sapeva pregare e chiedeva<br />
che lo aiutassimo a farlo” Aurora.<br />
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Esercizi spirituali
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20<br />
Pellegrinaggi MID<br />
LE TESTIMONIANZE DEI PELLEGRINI<br />
Sono Alessandra, la mamma di Lucia, è il mio secondo pellegrinaggio a Medjugorje, e non avevo mai fatto l’esperienza<br />
dell’Adorazione Eucaristica, nonostante mia figlia me ne parlasse spesso. Padre Jozo mi ha permesso di<br />
sperimentare la gioia di invocare lo Spirito Santo e di instaurare un rapporto di amore con l’Eucaristia. E’ stata l’esperienza<br />
più bella di questo viaggio, e devo ringraziare padre Jozo e <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>. Ringrazio anche il sacerdote per<br />
le parole che ci ha detto, e per il modo di esprimersi che mi ha permesso di “gustare” in modo particolare le preghiere<br />
e le riflessioni.<br />
Ciao amici, sono Davide Turato. Sono appena tornato da Medjugorje e in particolare il giorno 11 settembre 05 sul<br />
monte Krizevac sono riuscito a stringere la mano a Padre Jozo dopo la celebrazione della S. Messa ino ccasione della<br />
recente festa della Esaltazione della Croce. L’ho chiamato forte forte e lui si è girato sorridente e mi ha stretto la mano.<br />
C’era una calca impressionante. Avrei voluto abbracciarlo e parlargli un attimo ma era impossibile. Poi sono stato<br />
dopo qualche giorno nella sua parrocchia per il messaggio agli italiani. Ero in prima fila nella chiesa ma ...anche lì<br />
tutti volevano lui e io mi sono messo da parte per non stressarlo ancora di più. Mi sono detto: “pazienza” e l’ho<br />
abbracciato spiritualmente come ci ha insegnato la Madonna. Tutto qua: sembra poco ma per me non lo è in quanto<br />
ho una stima grandissima per quest’uomo che vorrei un giorno ringraziare e abbracciare per tutto quello che fa ...<br />
anche per me. Gli voglio bene. Un abbraccio e ciao a tutti.<br />
A Medjugorje.<br />
Sono Carla Fumagalli Melesi . Ho conosciuto per caso la realtà di Medjugorje anche se avevo già ricevuto in<br />
dono nel 1986 un libro illustrato che mostrava i veggenti e riportava i messaggi. Lo avevo letto distrattamente e non<br />
mi aveva toccato particolarmente: primo perché non ero ancora pronta e secondo perché non conoscevo nessuno che<br />
fosse testimone diretto del fenomeno. Un conto è leggere un libro, un altro è sentirne parlare direttamente da qualcuno<br />
che si è recato là in pellegrinaggio: ecco perché oggi è importante parlarne, testimoniare in prima persona, perché<br />
in questo modo si semina e si trova sempre qualcuno che raccoglie. Comunque nel 1998 ho avuto un’ispirazione<br />
improvvisa. Ho sentito l’esigenza di partire, ho lasciato tutto per una settimana: lavoro, famiglia e mi sono aggregata<br />
ad un gruppo di pellegrini della mia zona senza conoscere nessuno. Sicuramente era la Madonna che mi stava chiamando,<br />
evidentemente si era stancata di vedermi vagare nel vuoto di un’esistenza che cercava una meta e non riusciva<br />
a trovarla con le sue sole forze. E’ stato un pellegrinaggio di purificazione. Ho dovuto fare per la prima volta nella<br />
mia vita una pulizia interiore dolorosa, come estirpare erbacce da un terreno incolto da troppi anni per tentare di seminare<br />
qualcosa di commestibile. Ho dovuto percorrere anch’io un pezzo di cammino sul calvario al seguito di Gesù,<br />
con Maria che vegliava trepida come una madre in apprensione per i primi passi del figlio. Il ricordo più bello è stato<br />
vedere padre Slavko con il Santissimo Sacramento e Visca, guidare la processione che si svolge per dodici chilometri<br />
fino ad arrivare a Medjugorje. Mi trovavo lungo la strada<br />
all’imbocco del villaggio e davvero non potrò dimenticare la loro<br />
forza, la loro baldanza nonostante la stanchezza e il sole di giugno<br />
a picco sullo loro teste. Sono stati giorni nei quali mi sono sentita<br />
proiettare in una dimensione di vita nuova, impensabile per chi<br />
è abituato al traffico, al rumore, alla fretta. Le persone unite in una<br />
sola voce per la preghiera alla Madre e a suo Figlio Gesù, come<br />
se volessero dirmi: ecco vedi come in questo luogo noi siamo vivi<br />
e presenti e la gente ci ama con tutto il cuore. La gente di<br />
Medjugorje ha meritato davvero la presenza della Madre e di Suo<br />
Figlio e tutti coloro che si recano là ne sono edificati. Ricordo un<br />
particolare significativo. Un pomeriggio ero entrata in un negozietto<br />
per acquistare oggetti ricordo per amici e parenti e la commessa<br />
mi ha detto di essere spiacente di non poter partecipare alla<br />
preghiera serale a causa del lavoro, avrebbe desiderato tanto stare<br />
La Madonna ci aspetta sempre e<br />
prega che noi possiamo tornare da<br />
lei e da suo Figlio.<br />
là sulla spianata con i parrocchiani e i pellegrini. Questa è la fede:<br />
desiderare di stare sempre anche fisicamente in preghiera con<br />
Gesù e Maria. Oggi, dopo quattro pellegrinaggi e in attesa del<br />
prossimo, vorrei ringraziare nostro Signore che permette alla
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Il Podbordo,<br />
Collina delle<br />
Apparizioni, sotto la neve.<br />
Il Krizevac luogo privilegiato<br />
di preghiera anche in inverno.<br />
Madre di Gesù e Madre nostra di visitarci in questa<br />
valle di lacrime e di guidarci con i suoi<br />
consigli preziosi di Madre. Grazie Madre,<br />
rimani con noi, abbiamo bisogno di te.<br />
Mi chiamo Domenica e vengo da Novate. Tanti<br />
anni fa ho sentito parlare di Medjugorje, e all’inizio<br />
non credevo che davvero la Madonna apparisse a<br />
tanti bambini, e parlasse così tanto. Dopo un po’ ho<br />
ricominciato a sentire Radio Maria e di nuovo parlavano<br />
di Medjugorje: in poche parole, per essere una<br />
che non ci credeva, ora sona già cinque volte che<br />
vengo, e ogni volta è sempre diverso: questa volta l’ho<br />
sentita più profondamente, specialmente quando siamo<br />
saliti sulla collina delle apparizioni, quando la nostra guida ha<br />
spiegato tutti i particolari delle formelle, io guardavo anche le<br />
altre volte, ma senza far caso ai particolari, questa volta invece<br />
mi sono entrati nel cuore. L’ultimo dell’anno mi sono diretta<br />
verso il presepio, dietro alla chiesa, e poi qualcosa mi<br />
ha “spinto” verso i confessionali, senza sapere il perché.<br />
Mi sono messa in fila, chiedendomi che cosa<br />
facevo lì, ma senza potermi muovere. L’attesa è stata<br />
lunga, ma sono rimasta nella mia fila, ripetendomi:<br />
“Ma che cosa ci faccio qui, che cosa dirò al sacerdote,<br />
mi sono appena confessata…” Sono rimasta,<br />
sono entrata e poi sono uscita che “volavo”! Avevo<br />
una gioia nel cuore che non so descrivere, qualcosa di<br />
veramente grande! Ringrazio Gesù e la Madonna, io<br />
che non credevo a Medjugorje mi sono ritrovata qui, e ho<br />
ricevuto così tante grazie!<br />
Isabella Serafin - Dio è dono!<br />
Quale risposta migliore a questo donarsi nell’Eucaristia con il completo<br />
abbandono della nostra vita nelle Sue mani?. Fino ad oggi non avevo meditato a fondo sull’infinito amore con il<br />
quale Dio ci ama e la scoperta di questo dono gratuito e illimitato ha suscitato in me una grande lode di ringraziamento<br />
al Signore. In questo mio primo pellegrinaggio a Medjugorje, durante il 16° Festival dei Giovani pregare per<br />
me ha significato entrare in contatto con Dio, parlarGli con l’anima e il cuore rivolti totalmente a Lui in un clima<br />
di esultanza e di letizia come mai avevo provato prima. Inizialmente mi chiedevo: perché proprio Medjugorje?<br />
Avevo in mente altri luoghi di preghiera nei quali recarmi; poi la risposta è arrivata dalla predica di Padre Jozo<br />
che ha detto: “Non siete qui per caso, è la<br />
Madonna vi ha chiamati”, ed è stato allora che ho<br />
compreso il perché di quell’irresistibile desiderio<br />
che mi ha guidato fino alle Sue braccia di Mamma.<br />
Ciò che mi ha più colpito a Medjugorje è che ogni<br />
piccolo gesto di comunione con gli altri assume un<br />
significato diverso e profondo perché ricco di quella<br />
voglia di trasmettere all’altro l’amore del<br />
Signore. “Gratuitamente dona ciò che gratuitamente<br />
ricevi”. Interessante è stato assistere alle<br />
testimonianze e apprendere come lo Spirito Santo<br />
agisce in molteplici modi in ognuno di noi e per<br />
ciascuno di noi. Ora che sono tornata a casa sento<br />
che questa esperienza ha arricchito e rinnovato la<br />
mia fede e con la preghiera e l’aiuto della<br />
Madonna spero che possa portare frutti di ogni<br />
bene. Pace e bene a tutti!<br />
Antonietta, socia di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>, e altri amici in<br />
pellegrinaggio: a Medjugorje si ritrova se stessi.<br />
21<br />
Pellegrinaggi MID
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:36 Pagina 22<br />
22<br />
Adozioni a distanza<br />
MOLTI BAMBINI ASPETTANO IL VOSTRO AIUTO!<br />
PER AIUTARLI BASTA POCO PIU’ DI UN EURO AL GIORNO<br />
Scrive Padre Jozo ai padrini:<br />
La guerra ha lasciato cattivi, terribili frutti, profonde ferite sulla<br />
faccia della terra, nelle nostre città, su tutta la Chiesa, nella famiglia<br />
e in ciascuno di noi. Queste lacerazioni sanguinano profondamente;<br />
tantissime volte ho sentito come grande è la mancanza di<br />
una consolazione, di un sollievo, di una guarigione, di un unguento<br />
che possa lenire queste ferite. Osservo le file degli uomini senza<br />
lavoro, degli affamati, dei senzatetto, dei profughi. Osservo e ascolto<br />
questo popolo, sento la sua disperazione. Vivono nei loro paesi<br />
sentendosi inutili, di peso, senza valore, come se non fossero importanti<br />
per nessuno, come se non fossero importanti per nessuno,<br />
come se nessuno avesse bisogno di loro ... Ti ringrazio, caro padrino,<br />
perchè hai visto il volto del Signore sul viso dei nostri orfani, ti<br />
ringrazio perchè hai creduto nei nostri programmi e risposto alla<br />
nostra chiamata. Sei ancor più meritevole perchè hai deciso di fare<br />
molto di più per ciò che non conoscevi. Sono sicuro che non ti senti<br />
manipolato o deluso, sono sicuro che la parola di Gesù “Chi prende<br />
questo bambino nel mio nome ha preso Me” è diventata sorgente<br />
di tante benedizioni. Incontrando il tuo bambino hai osservato questo insegnamento e così hai sentito un’immensa<br />
gioia. Abbracciandolo nei diversi incontri hai abbracciato Gesù! Il sostegno economico e affettivo dei padrini e<br />
delle madrine per i bambini orfani per la guerra e per i bambini delle famiglie povere è una sorgente di speranza che<br />
dona calore alle vite spezzate dalla guerra, <strong>Mir</strong> I <strong>Dobro</strong> agisce in collaborazione con l’Associazione “Medunarodno<br />
Kumstvo Djetetu Herceg-Bosne”, Ul Kardinala Stepinca, 1 - 88220 Siroki Brijeg (BIH) di Padre Jozo Zovko. Con<br />
l’adozione a distanza si realizza una amicizia profonda che è di grande aiuto per il bambino e la sua famiglia, ma<br />
anche di grande crescita per chi adotta. Per rafforzare questo legame, ogni anno <strong>Mir</strong> I <strong>Dobro</strong> organizza un incontro<br />
dei padrini e delle madrine con i loro bambini adottati.<br />
Per il prossimo 2006, l'appuntamento sarà il 6 maggio a Siroki Brijeg. <strong>Mir</strong> I<br />
<strong>Dobro</strong> organizzerà un viaggio speciale dal 4 maggio (partenza in serata) fino<br />
all’8 maggio. Gli interessati possono chiedere informazioni all’Ufficio.
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:36 Pagina 23<br />
AUGURI DI NATALE AI PADRINI<br />
Carissimi nostri Padrini e Madrine,<br />
questa lettera scritta in occasione del Natale e Capodanno, desidera essere<br />
qualcosa di più del solito augurio. Vuole essere una lettera sincera, scritta<br />
col cuore, di ringraziamento, di preghiera e di nuova ispirazione per<br />
continuare con umiltà e generosità a compiere le opere di carità certi<br />
di fare la volontà del Padre . Carissimi nostri Padrini, questo tempo è<br />
santo quando la Chiesa ci ispira di nuovo a preparare la strada al<br />
Signore, Lui viene, là dove lo aspettano, dove vegliano in preghiera<br />
e canti in Suo onore. I politici vedono la violenza e la guerra come un<br />
incidente stradale passeggero che si dimentica facilmente per proseguire<br />
la propria via tranquillamente. La politica desidera sminuire e<br />
nascondere in questo momento delle festività, le conseguenze terribili<br />
della guerra. In questo modo non si aiutano i piccoli orfani, le vedove,<br />
i profughi, i perseguitati. Perché l’uomo si possa rialzare dobbiamo<br />
tendergli la mano; per permettere all’uomo di sanare le sue ferite,<br />
dobbiamo dare la medicina giusta; per guarire il cuore abbiamo<br />
bisogno della grazia, dell’ amore, abbiamo bisogno del perdono e della<br />
riconciliazione. Questo è il lavoro più delicato che può fare solo il Signore<br />
attraverso gli uomini. Carissimi Padrini e Madrine, voi avete offerto fin dall’inizio<br />
il vostro amore e sono sicuro che ci aiuterete nel nostro grande bisogno<br />
che ancora perdura. Le conseguenze della guerra non si possono dissolvere<br />
perché sono troppo grandi e si manifestano continuamente nel tempo con diverse<br />
malattie spirituali e fisiche, nella miseria e nell’estrema povertà che è la più dura umiliazione<br />
dell’uomo e delle famiglie già ferite con la perdita dei loro cari. Non è semplice per l’uomo innocente accettare queste croci<br />
e prove. Tali maledizioni e negatività sono arrivate attraverso l’uomo e solo il Signore può liberarci da questo male. Il<br />
Signore ci ha donato voi come nostro Samaritano misericordioso che unge le nostre ferite e rafforza la nostra debolezza.<br />
Perciò questa lettera è molto diversa da tutte le altre che abitualmente vengono scritte nel mondo in questo periodo natalizio.<br />
Questi auguri nascono dal cuore e sono scritti con le lacrime della riconoscenza. Questo è il linguaggio che esprime<br />
la speranza e manifesta il ringraziamento cristiano per tutto, ma veramente per tutto quello che avete fatto per noi. VI<br />
RINGRAZIO! Il vostro nome e indirizzo è segno di speranza per i nostri bambini che avete confortato, aiutato con le vostre<br />
parole attraverso le lettere; che avete abbracciato ed accarezzato attraverso i vostri incontri, dimostrandoci che è la verità<br />
a liberare il cuore pesante dell’uomo; persuadendoci che non siamo soli. A ciascun orfano avete risposto: “Eccomi, mi ha<br />
mandato il Signore per poterti chiamare per nome, per abbracciarti e per mostrarti il mio amore, la mia presenza spirituale:<br />
non temere. Attraverso ciascuno di voi, Lui, il Signore ad ogni nostro bambino, vedova e povero parla: non sei solo,<br />
non ti lascio solo, io ti amo e ti rispetto. VI RINGRAZIO! perché avete compreso che non siete un mezzo per inviare “solo”<br />
cose materiali: questo non è stato e non è il nostro fine, il nostro programma . VI RINGRAZIO! perché avete scoperto che<br />
l’uomo non si nutre di solo i pane. VI RINGRAZIO! perché avete riconosciuto nei nostri bambini il volto di Cristo. VI RIN-<br />
GRAZIO! per aver asciugato, come la Veronica, con il vostro fazzoletto, il nostro volto inondato di lacrime. VI RINGRA-<br />
ZIO! Per aver compreso che ricevete più di quanto donate. VI RINGRAZIO! Per aver scoperto che a questi bambini<br />
non sono sufficienti le briciole che cadono dalla vostra tavola, ma che hanno bisogno dell’intero Pane dell’Amore. Ecco,<br />
il Signore viene tenendo per le manine i nostri bambini e bussa alle porte del vostro cuore aperto per deporre il Suo grande<br />
regalo: Pace e Gioia natalizia. Signore ti ringrazio per tutti i nostri Padrini e Madrine attraverso i quali abbiamo conosciuto<br />
il Tuo amore e Ti prego di stare loro vicino. Signore volgi il Tuo amore sulle loro famiglie ed i loro cuori, fa scendere<br />
la Tua benedizione natalizia e guidali attraverso il nuovo anno 2006, affinché tutto quel bene che ci hanno fatto e che<br />
con il Tuo aiuto ci faranno, Tu possa restituire loro il centuplo. Carissimi Padrini e Madrine, nel nome della nostra associazione<br />
Medunarodno Kumstvo Djetetu Herceg-Bosne (International God-Parenthood for Herceg Bosnian Child), a nome<br />
dei nostri piccoli e di tutti gli altri collaboratori, desidero augurarvi un Natale benedetto e un Felice Anno Nuovo!<br />
Con gratitudine ed affetto.<br />
Vostro Fra Jozo.<br />
Siroki Brijeg, Santo Natale <strong>2005</strong><br />
23<br />
Adozioni a distanza
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 24<br />
24<br />
Mazdapalace
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 25<br />
AUGURI DI NATALE AI BENEFATTORI<br />
Carissimi nostri benefattori ed amici,<br />
in questi santi giorni di Natale e Capodanno il nostro cuore è<br />
cosciente davanti al Signore che sta bussando ed è contemporaneamente<br />
consapevole che la nascita di Gesù è il più grande<br />
dono del Padre all’uomo. Questi giorni festivi ci inducono a riconoscere<br />
il Suo amore in ogni dono, il Suo cuore in ogni benefattore.<br />
Tutto ciò che abbiamo fatto in quattordici anni è vincolato<br />
al Vostro cuore, al Vostro amore.<br />
Negli anni della terribile guerra e anche dopo, abbiamo<br />
conosciuto la sofferenza, l’umiliazione, il bruciore delle ferite<br />
causate da questo evento. Le abbiamo presentate al Signore con<br />
preghiere e veglie notturne ed abbiamo ricevuto voi come dono,<br />
voi come samaritani misericordiosi.<br />
E’sempre stata una gioia nel constatare con quale amore avete<br />
risposto alle nostre necessità ed abbiamo cercato di non essere come il mendicante ingrato e irresponsabile che non riconosce<br />
il dono e il donatore. Non desideriamo e non possiamo dimenticare il Vostro amore nel quale abbiamo riconosciuto<br />
l’Amore divino e la Sua provvidenza.<br />
La nostra Associazione non è organizzata e finalizzata come quelle che raccolgono aiuti umanitari, ma da sempre<br />
abbiamo cercato di essere una famiglia che cresce con l’aiuto della Regina della Pace e con ognuno di voi. Così oggi ci<br />
sentiamo la grande e felice famiglia della Vergine Maria che può ricevere e dare aiuti.<br />
La nostra preghiera quotidiana del S. Rosario è dedicata a tutti voi così come la quotidiana celebrazione eucaristica<br />
è per i nostri donatori; questo è il nostro proposito preso da molto tempo.<br />
La preghiera che sgorga quotidianamente dai nostri cuori per coloro che ci aiutano è la preferita. Innalzando durante<br />
la S.Messa la patena ed il calice davanti al volto del Signore, offriamo tutti i nostri benefattori.<br />
Questa mia lettera oltre ad essere l’augurio natalizio è un sincero ringraziamento per tutto ciò che avete fatto ai più<br />
piccoli e bisognosi.<br />
Grazie perché ci avete sempre dato fiducia ed avete accettato i nostri programmi facendoli vostri. Per questo intendiamo<br />
condividere con voi la gioia per quello che siamo riusciti a realizzare.<br />
Desideriamo comunicarvi che il nostro Istituto S. Famiglia, dove vivono e studiano le ragazze orfane o bisognose, questo<br />
“monumento dell’amore” sta prendendo piano piano la sua fisionomia. E’ ormai terminata la casa che comprende la<br />
portineria, la libreria, l’archivio, gli uffici e 4 stanze per ospiti. La sala polifunzionale invece è ormai coperta in cemento,<br />
ma abbiamo deciso e programmato di continuare subito queste “opere dell’amore” iniziando con i vari impianti elettrici,<br />
idraulici, sanitari, i serramenti, i pavimenti ecc. Speriamo di riuscire a sistemare presto anche l’entrata ed il cortile.<br />
Con grande dolore nel cuore abbiamo lasciato l’isola di Jakljan dove per dieci anni tanti hanno trovato pace e consolazione.<br />
Ma il Signore sempre provvede e ci ha regalato un luogo più bello dove possiamo continuare i nostri programmi<br />
e i nostri ritiri spirituali. Questa nuova isola si chiama Badjia. Su quest’isola disabitata si trova un vecchio ed antico<br />
monastero con la Chiesa medioevale; un’ internato dove hanno studiato parecchi alunni che frequentavano il liceo<br />
francescano.<br />
Ci aspetta un grande lavoro per rinnovare ed adattare l’attuale edificio alle nostre necessità.<br />
Speriamo che questa operazione inizi presto.<br />
Scrivendo questi auguri desidero mettere nel Vostro cuore anche questo progetto sicuro che non ci dimenticherete.<br />
Carissimi benefattori, nel nome di tutte le ragazze dell’Istituto S. Famiglia, di tutti i collaboratori, bambini e vedove,<br />
di tutti coloro che avete aiutato, scrivo questa lettera di augurio e ringraziamento.<br />
Sento come nostro Signore che sta arrivando, tiene tutti i nostri piccoli per le manine e bussa alla porta della vostra<br />
famiglia per presentarvi grandi doni per Natale e grandi benedizioni per l’anno nuovo.<br />
Grazie perché aspettate Gesù con cuore aperto e in questa occasione, lui vi farà sentire la sua gioia e la sua protezione<br />
perché: tutto quello che avete fatto ai più piccoli lo avete fatto a Lui.<br />
Vi ringrazio perché possiamo contare e sperare sempre sul vostro amore e sulla vostra buona volontà.<br />
Prego perché il Signore che vi ricompensi con il centuplo; perché vi riempia con la sua pace; perché il nuovo anno<br />
2006 sia benedetto e felice per voi e per le vostre famiglie.<br />
Sinceri auguri e saluti vostro Fra Jozo<br />
25<br />
Auguri Benefattori
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 26<br />
26<br />
MID e la preghiera<br />
I GRUPPI DI PREGHIERA PER TUTTI: MADRE,<br />
TI OFFRIAMO QUESTO TEMPO DI PREGHIERA<br />
In questi ultimi mesi molti chiedono a <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> informazioni sui Gruppi di preghiera che sono pubblicati su questo<br />
giornalino. Ci stiamo rendendo conto che l’invito della Madonna a pregare si sta diffondendo in modi misteriosi, oltre la nostra<br />
immaginazione. Lo Spirito Santo agisce costantemente e vogliamo ancora una volta portare un piccolissimo contributo alla<br />
sua incessante opera, pubblicando l’elenco aggiornato dei Gruppi di preghiera a cui invitiamo tutti coloro che lo desiderano.<br />
Per partecipare alla preghiera non occorrono condizioni particolari: la Madonna aspetta ciascuno di noi, in qualunque condizione<br />
di vita e percorso di fede noi siamo. Padre Jozo ci ricorda sempre che “la preghiera è un attivo incontro con il nostro Dio<br />
Vero, vero, attivo. Incontro sincero con il nostro Dio nel quale veramente il Signore ci parla; nel quale possiamo aprire la nostra<br />
vita a Lui e dare amore, gloria e ringraziamento a Lui ” e il Signore incontra tutti, invita tutti, ama tutti. E’ Lui che corre verso<br />
di noi, ci incontra. Noi, per mezzo di Maria, vogliamo rispondere: “Madre, ti offriamo questo tempo di preghiera, vogliamo<br />
ascoltare la tua parola, il tuo insegnamento, ricevere la grazia di tuo Figlio nel nostro cuore attraverso Te!”.<br />
Per favorire la partecipazione ai Gruppi di preghiera, come di consueto ne riportiamo l’elenco aggiornato e chiediamo a<br />
tutti di segnalarci eventuali errori, scusandoci in anticipo delle imprecisioni.<br />
CALABRIA<br />
Provincia di Reggio Calabria - Arangea dove: Parrocchia di San Giovanni Nepomuceno e San Filippo Neri; quando:<br />
ogni lunedi ore 18,30 S. Rosario e Adorazione Eucaristica e ogni venerdi ore 20,30 preghiera comunitaria ed Adorazione; per<br />
informazioni: Nunzio tel. 0965642436 cell 328-9845924<br />
EMILIA ROMAGNA<br />
Provincia di Reggio Emilia - Correggio dove: Chiesa di S. Pietro Apostolo - Budrio di Correggio; quando: ogni 2 del<br />
mese ore 21 e ogni terzo mercoledi del mese ore 20,30 S. Rosario, S. Messa e Adorazione; per informazioni: Enrica tel.<br />
0522697432<br />
Provincia di Rimini - Rimini dove: Parrocchia di S. Maria Maddalena Gruppo di preghiera “MIR” zona Celle quando:<br />
il 25 del mese Rosario e lettura del messaggio della Madonna per informazioni: Gabriella tel. 0541-742529 cell. 340-2513147<br />
Sacramora di Viserba dove: Chiesa di S. Vicinio Gruppo di preghiera “Kralice <strong>Mir</strong>a”; quando: ogni 2 del mese alle<br />
20,30, Rosario con Adorazione Eucaristica; quando è possibile S. Messa; per informazioni: Sandra tel. 0541-733495 cell.<br />
328-2740099<br />
Provincia di Ravenna - Mezzano: dove: cappella Casa di Accoglienza “Regalo di Maria” quando: ogni giorno ore 20,00<br />
Rosario e intercessione a distanza. Ogni 15 giorni preghiera di guarigione e liberazione per i presenti.<br />
Ogni giovedì dalle ore 21,00 alle ore 03,00 Veglia per informazione: Sorella Angela 0544-521552<br />
LIGURIA<br />
Provincia di Savona - Borghetto S Spirito dove: Parrocchia San Matteo; quando: ogni lunedi ore 21 S. Rosario; per<br />
informazioni: Anna cell 347-1446709<br />
Cairo Montenotte dove: Chiesa di San Lorenzo; quando: ogni giovedì ore 20.45 Adorazione Eucaristica; ogni 1°<br />
venerdì del mese ore 20.30 Esposizione Eucaristica e S. Rosario; per informazioni: Alda tel. 019505123 - 019503837 e.mail<br />
dobroalda@inwind.it<br />
Cairo Montenotte dove: Santuario N.S. delle Grazie; quando: ogni mercoledì ore 20.30 Esposizione Eucaristica e S.<br />
Rosario; per informazioni: Alda tel. 019505123 - 019503837 e.mail dobroalda@inwind.it<br />
Cengio dove: Chiesa di Santa Barbara; quando: ogni giovedì ore 17 Adorazione Eucaristica; per informazioni: Gruppo<br />
di preghiera Regina della Pace, Alda tel. 019505123 - 019503837 e.mail dobroalda@inwind.it<br />
Cengio dove: Chiesa di San Giuseppe Operaio; quando: ogni giovedì ore 17 Adorazione Eucaristica; ogni martedì ore<br />
17 lettura meditata della Bibbia; per informazioni: Alda tel. 019505123 - 019503837 e.mail dobroalda@inwind.it<br />
Cengio dove: Chiesa di San Nicola fraz. Rocchetta; quando: ogni martedì ore 17 Adorazione Eucaristica; per informazioni:<br />
Alda tel. 019505123 - 019503837 e.mail dobroalda@inwind.it<br />
Finale Ligure dove: Frati Capuccini, oratorio via Brunenghi; quando: ogni giovedi ore 21 S. Rosario guidato da Fra'<br />
Zaccaria; per informazioni: Fra' Zaccaria tel. 019691725<br />
Savona dove: Chiesa di San Pietro Apostolo; quando: ogni venerdì ore 20.30 S.Rosario, S.Messa e Adorazione<br />
Eucaristica presieduta da Don Primo; per informazioni: Gruppo di preghiera Regina della Pace, Alda tel. 019505123 -<br />
019503837 e.mail dobroalda@inwind.it<br />
LOMBARDIA<br />
Provincia di Bergamo - Bergamo dove: Chiesa di S. Bartolomeo dei Padri Domenicani; quando: secondo giovedi del
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 27<br />
mese ore 16,15 S. Messa, S. Rosario e Adorazione Eucaristica; per informazioni: Antonietta tel. 035-<br />
904466<br />
Borgopalazzo dove: Chiesina “S. Cuore di Gesù” c/o Oratorio; quando: il giorno 26 di ogni mese alle<br />
ore 17,30, S. Rosario, consacrazione e commento del messaggio della Madonna., presiede Don Angelo Pevitali;<br />
per informazioni: Lionella tel. 035-239943<br />
Paladina dove: Parrocchia S Alessandro; quando: mercoledi alle ore 20,30 S. Rosario, coroncina div. Misericordia; per<br />
informazioni: Pietro tel. 035527275<br />
Provincia di Brescia - Paitone dove: Santuario “Beata Vergine di Paitone” Gruppo di preghiera Emmaus quando: il<br />
sabato alle ore 20,30 Adorazione e Santo Rosario; per informazioni: Daniele cell. 338-3648317 tel. 030-6898441 n.b. cercasi<br />
fratello che sappia suonare un qualsiasi strumento musicale<br />
Provincia di Como - Bulgarograsso - Ponticello di Cassina Rizzardi dove: Chiesetta di San Rocco di fronte al golf<br />
Bennet; quando: ogni giovedi ore 20,30 Preghiera e S. Messa presieduta da P. Giampiero Beretta missionario PIME; per<br />
informazioni: P. Giampiero Beretta tel. 029602267 solo pomeriggio<br />
Erba dove: Parrocchia S. Maurizio; quando: il giorno 13 e 25 di ogni mese ore 15 S. Rosario completo; ogni venerdi ore<br />
15 S. Rosario davanti al Crocifisso; ogni sabato ore 15 S. Rosario completo secondo le intenzioni della Vergine; per informazioni:<br />
Imelda tel. 031641706<br />
Lomazzo dove: abitazione di Angela; quando: ogni sabato sera ore 21, tranne il primo sabato del mese il Grupp si trova<br />
al presso il Santuario della Madonna dei <strong>Mir</strong>acoli a Cantù ore 21; per informazioni: Angela e Antonietta tel. 0296372480<br />
Provincia di Milano - Cernusco sul Naviglio dove: Rinnovamento Carismatico nello Spirito - Comunità Servi di Gesù -<br />
Gruppo “Regina della Pace” via Padania Superiore; quando: ogni venerdì ore 20,30 preghiera; primo venerdi del mese S.<br />
Messa; per informazioni: Daniela (zona Milano) tel. 0295309217; Nilla (zona Cremona) tel. 3391920529<br />
Monza dove: Convento Frati Francescani Santa Maria delle Grazie - via Montecassino; quando: ogni mercoledi ore 21<br />
S. Rosario meditato, lettura del Vangelo, compieta guidati da Fra Emilio Branca; saltuariamente Adorazione e S. Messa; per<br />
informazioni: Fra Emilio Branca tel. 039322890 e Gruppo Mariano del Rosario<br />
Monza dove: Chiesa delle Sacramentine via Italia; quando: il primo e il terzo lunedi del mese ore 20,45 S. Rosario e<br />
Adorazione Eucaristica presieduta da Mons. Enrico Rossi per informazioni: Suor Maria Immacolata tel. 039387674<br />
Provincia di Varese - Albizzate dove: Santuario di Valdarno fraz. di Albizzate; quando: ogni venerdì alle 14,30 (agosto<br />
compreso); il 25 di ogni mese alle ore 20,30 per la recita del S. Rosario in attesa del messaggio da Medjugorje; per informazioni:<br />
Gruppo di preghiera “Maria Regina della Pace" Stefano orari uff. 0332 826306 e.mail: b_stefano@tre.it<br />
Marnate dove: Parrocchia S. Ilario; quando: ogni mercoledi ore 21 S. Rosario; per informazioni: Giuseppina tel.<br />
0331600561<br />
Saronno dove: Santuario della Beata Vergine dei <strong>Mir</strong>acoli; quando: ogni primo e terzo lunedi del mese ore 21 S. Rosario<br />
commentato e Adorazione Eucaristica presieduta dal Rettore Don Sebastiano Del Tredici; per informazioni: Emilia tel.<br />
029624233 e.mail deltredicis@libero.it<br />
Saronno dove: sede PIME via P. Reina 16; quando: ogni lunedi ore 20.30 S. Rosario e S. Messa celebrata da P. Giampiero<br />
Beretta; per informazioni: P. Giampiero Beretta tel. 029602267 solo pomeriggio<br />
Viggiù dove: Chiesa della Madonna del Rosario; quando: ogni venerdi ore 20.15 S. Rosario, Adorazione e, quando possibile,<br />
S. Messa; per informazioni: Angioletta tel. 0332488297<br />
PIEMONTE<br />
Provincia di Alessandria - Novi Ligure dove: Parrocchia S. Cuore; quando: ogni 2 del mese ore 21 S. Rosario; per<br />
informazioni: Maura tel. 328375502<br />
Provincia di Torino - Piossasco dove: Parrocchia S. Francesco; quando: ogni martedi ore 20,30 S. Rosario, Adorazione<br />
Eucaristica e Parola di Dio; per informazioni: Maria tel. 0119066297<br />
Piossasco dove: Parrocchia Gesù Risorto; quando: primo e terzo sabato del mese ore 20.30 S. Rosario ed Adorazione<br />
Eucaristica, presiede il Parroco don Dino Garbera; per informazioni: Maria tel. 0119066297<br />
VAL D’AOSTA<br />
Aosta dove: Chiesa di San Anselmo - via Valli Valdostane, 4 quando: venerdì 20,30 rosario,adorazione,<br />
lettura Vangelo della domenica, preghiera d’intercessione, presiede Don Luciano Danna per informazioni: Don Luciano<br />
Danna tel. 016-540627 e Vanny Berriat tel. 016-5767123 E-mail: lorysibilla@yahoo.it<br />
VENETO<br />
Provincia di Treviso - Istrana dove: Istituto Ca’ Florens via dei Fiori, 1 Gruppo Confortano di preghiera “Regina della<br />
Pace” per informazioni: Fratel Dionisio Santoro (confessore) tel. 0422.738122, Fratel Matteo Kavumkal (animatore) Tel.<br />
0422.738417, Andrea e Roberta (organizzatori) Tel. 0422.97790, Fax 0422.731835<br />
Padova dove: Parrocchia S. Francesco; quando: ogni giovedi ore 18 S. Rosario e Adorazione Eucaristica; per informazioni:<br />
Arabella tel. 3391329839.<br />
27<br />
MID e la preghiera
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 28<br />
28<br />
I soci di MID<br />
Appartenere a <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> è sempre un fatto un po’ particolare: proveniamo da città e regioni diverse, abbiamo<br />
estrazioni sociali, culturali, politiche diversissime. Eppure ci sentiamo uniti come in una grande famiglia, tutti rivolti<br />
alla Madre che ci guida, ci accompagna e sempre ci protegge. Ecco la testimonianza di Vincenzo, uno di noi. Uno<br />
che ha vissuto nelle proprie viscere la conversione. Uno che ha ritrovato la fede in prima linea, pagando di persona.<br />
LA MIA CONVERSIONE DOPO AVER CONOSCIUTO MARIA, GRAZIE A<br />
MIR I DOBRO TESTIMONIANZA DI VINCENZO PRIMA PARTE<br />
Ho conosciuto <strong>Mir</strong> I <strong>Dobro</strong> nel novembre del ’92, quando la sorella di Chiarina, Angioletta, mi ha detto che avevano<br />
bisogno di un autista per un camion. Io ero a casa a far niente, stavo vivendo un momento particolare, molto<br />
negativo, della mia vita e ho detto: "Va bene, accetto questo impegno e vengo con voi con il camion." E così è iniziato<br />
il primo viaggio che ho fatto. L’ho fatto senza sapere a cosa andavo incontro. Non mi interessava niente se c’era<br />
la guerra o non c’era, avevo solamente voglia di scappare dalla realtà che stavo vivendo in quel momento, un mondo<br />
molto pericoloso e perverso, un mondo fatto di mafia, di omicidi, di droga, di tutto. Io vivevo così. Allora ho pensato:<br />
"Sì, tanto la mia vita non ha più senso!" e sono andato. E mentre andavo con il camion di Chiarina, la gente parlava,<br />
però io non sentivo mentre dicevano che andavano perché appare la Madonna, io sono andato così, perché avevo<br />
proprio bisogno di starmene distante da casa. E una volta che siamo arrivati a Medjugorje, ci siamo fermati davanti<br />
al piazzale: la gente correva in chiesa. La chiesa per me … non è che non l’amassi, proprio non mi interessava nulla,<br />
neppure dei sacerdoti. Mi sono chiesto: "Chissà cosa li attrae, perché corrono tutti in chiesa?" Ho deciso di andarci<br />
anch'io, perché faceva freddo; sono entrato in questa Chiesa, e ho visto che la gente pregava il Santo Rosario (adesso<br />
posso dire Santo Rosario, perché prima dicevo pregavano) e allora sono uscito perché ho detto “Non è il mio<br />
posto”. E sono uscito. Però appena uscito, subito ho sentito qualche cosa che stava succedendo in me. Ho detto:<br />
"Strano, sento questa attrazione a rientrare in chiesa!" così sono rientrato, perché era più forte di me, e mi sono messo<br />
vicino alle statue che ci sono in chiesa, non sapevo se era San Francesco o di San Giuseppe, ma aveva in braccio il<br />
Bambino. (In realtà si tratta di S. Antonio!) La gente stava pregando ancora il Santo Rosario, improvvisamente si<br />
sono fermati e istintivamente ho guardato in alto dove c’è l'organo, e dove la gente sale per ascoltare la Santa Messa,<br />
e ho visto delle persone che alzavano la testa. Io non sapevo chi erano, non sapevo niente dei veggenti di Medjugorje,<br />
ma nello stesso momento in cui loro hanno alzato la testa, a me è accaduta una cosa che non avevo mai provato: il<br />
mio corpo ha cominciato a vibrare dalla cima dei capelli alla punta dei piedi. Io non ho fatto caso all’apparizione, perché<br />
non sapevo neanche cosa significava, invece ho pensato: "Sono malato di cuore, sarà quello!" Finita la preghiera,<br />
sono uscito e mi sono<br />
diretto verso la casa dove<br />
dovevo dormire. Strada<br />
facendo sentivo la gente<br />
che parlava e diceva che<br />
appare la Madonna; e io<br />
ero meravigliato di queste<br />
cose e allo stesso<br />
tempo ero attratto.<br />
L’indomani una signora<br />
si è presentata a me e mi<br />
ha chiesto se volevo<br />
andare con lei in montagna.<br />
Io ripensando a tutto<br />
quello che ho fatto nella<br />
mia vita, che non è nulla<br />
di buono, mi sono emozionato<br />
e ho detto di sì. E<br />
ho pensato di prendere<br />
una croce e di scrivere il<br />
Soci di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> in preghiera.<br />
nome di mia moglie e dei
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miei figli su questa croce. Sono andato in montagna: ero molto confuso mentre salivo, avevo una<br />
confusione nella testa talmente grande che non capivo cosa mi stava succedendo. E questa donna<br />
mi dice che al termine della giornata mi avrebbe portato in chiesa all’apparizione. E io le ho detto che<br />
andava bene. Allora nel pomeriggio siamo ritornati nella chiesa, che era molto piena. Sembrava che la<br />
gente si spostasse quando io passavo, perciò sono arrivato proprio dove i veggenti avevano l’apparizione, senza nessuna<br />
difficoltà, anzi ero vicino a loro! E quando i veggenti si sono inginocchiati per l’apparizione, nel preciso momento<br />
in cui loro hanno alzato la testa perché arrivava la Madre di Dio, il mio corpo<br />
vibrava di nuovo dalla cima dei capelli alla punta dei piedi, però non<br />
sapevo ancora che cos’era. Io ho pensato ancora "Proprio sarà il<br />
cuore che mi fa questo scherzo!" Non ero preoccupato perché<br />
non avevo paura di morire, magari mi faceva anche<br />
comodo morire in quel modo, per una malattia, così mi<br />
toglievo da tutti i problemi della mia vita. E questa<br />
cosa è durata ancora un altro giorno perché mi sono<br />
fermato un altro giorno e ho assistito un'altra volta<br />
all’apparizione. E di nuovo quando appariva la<br />
Madonna il mio corpo vibrava. Dopo sono<br />
ripartito per rientrare a casa e nel tornare indietro<br />
satana ha pensato bene di farmi uno scherzo!<br />
Io non sapevo neanche che esistesse il<br />
demonio, e nel tornare indietro, a un certo<br />
punto della strada, il camion aveva dei problemi,<br />
me ne ero già accorto, perché si scaricava<br />
frequentemente l’aria del camion. Io<br />
me ne intendo, sapendo guidare i camion<br />
grossi. E pensavo: "Speriamo che non si<br />
rompa, perché è un po’ difficile trovare<br />
ricambi in tempo di guerra." Oltretutto pioveva!<br />
Mentre stavo scendendo da una<br />
discesa molto ripida, satana è intervenuto:<br />
si è spento il motore di colpo e io non<br />
avevo più il controllo del camion. Il fatto è<br />
che dalla parte opposta, nell’altra carreggiata<br />
salivano macchine e camion e io ho<br />
pensato: "Adesso ammazzo qualcuno!" Di<br />
fianco a me c’era un uomo che può testimoniare<br />
questo fatto. E mi sono molto spaventato<br />
e ho deciso di andare contro la roccia con<br />
il camion per ridurre la velocità e così è stato.<br />
Il camion, buttato contro la roccia sulla destra,<br />
si è impennato, al punto che a momenti ci ribaltiamo<br />
all’indietro. E’ andato a finire nella carreggiata<br />
opposta, sopra lastre di cemento che erano<br />
“Penso che la Madonna in quel preciso momento<br />
aveva già deciso il cambiamento della mia vita,<br />
aveva già guardato bene chi ero” Vincenzo.<br />
le barriere della strada che sarebbero state posizionate<br />
in seguito. Il camion si è bloccato di colpo, e<br />
immediatamente dopo c’era una scarpata! L’uomo<br />
che era di fianco a me è finito contro il finestrino, ha<br />
rotto il vetro, ma io sono riuscito ad afferrarlo e a non farlo cadere fuori. Siamo scesi dal camion senza un graffio e<br />
lì ho capito che qualcosa era successo, e quando sono tornato a casa, ho creato problemi anche a Chiarina, perché nessuno<br />
credeva a questa cosa all’inizio, pensavano che io non dicessi la verità, ma io so che ho detto la verità. Da quel<br />
giorno la mia vita è incominciata a cambiare e speravo sempre che Chiarina mi desse l’opportunità di tornare a<br />
Medjugorje, ma penso che la Madonna in quel preciso momento aveva già deciso il cambiamento della mia vita,<br />
aveva già guardato bene chi ero: una persona che poteva essere salvata. Ma io penso che possano essere salvati tutti,<br />
se guardano un po’ la verità e si aprono il proprio cuore, perché io sono convinto che nessun uomo al mondo è cattivo,<br />
siamo tutti buoni, ma il mondo stesso rende cattivo l’uomo e questo è molto brutto. La mia vita, dicevo, da quel<br />
29<br />
I soci di MID
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I soci di MID<br />
momento era cambiata e ho incominciato a lavorare per Chiarina in modo anche abbastanza frenetico,<br />
anche se guardando attorno a me vedevo tanta diffidenza nei miei confronti, perché con un soggetto<br />
come me era inevitabile a quei tempi, … però ho cercato di comportarmi sempre bene nei confronti<br />
di tutti, sottomettendomi ad ogni loro richiesta, anche perché avevo tanta voglia di convertirmi e ho<br />
accettato qualsiasi lavoro che Chiarina mi dava. Padre Jozo l’ho conosciuto non subito, ma al terzo viaggio, ed è stato<br />
in una mattina meravigliosa, in cui ho provato questa sensazione. Siamo partiti una sera da Viggiù, alle cinque e<br />
mezza eravamo dietro Spalato, sulla strada per Medjugorje. Ad un certo punto, lungo un rettilineo, ho sentito proprio<br />
come una mano che mi teneva forte il cuore, e mano a mano che questa mano si apriva, il mio cuore gioiva. Quando<br />
mi ha lasciato completamente il cuore io ho incominciato a piangere. Ancora mi commuovo … E’ stato il fondamento<br />
della mia vita spirituale: e posso dire che quando quella mano mi ha lasciato, ho capito che chi mi teneva era satana<br />
e ho avuto una gioia immensa, tanto è vero che come sono arrivato a Siroki Brijeg, alle dieci del mattino circa,<br />
siamo entrati nella chiesa e padre Jozo stava celebrando la S. Messa. In me c’era qualcosa di nuovo. Era una cosa talmente<br />
potente che non mi rendevo conto di cosa mi stava succedendo! Mi sembrava di camminare sulle nuvole e non<br />
so cosa avevo nella mente, a volte sbattevo la testa di qua e di là e io vedevo delle persone vicino a padre Jozo che<br />
nessuno vedeva. E dicevo dentro di me: "Forse sono stanco, ho viaggiato tanto che ho delle allucinazioni!" Però non<br />
ho dato importanza a questa cosa, ma ho dato importanza a ciò che padre Jozo nella preghiera ha fatto per me. Io<br />
adesso posso dire che lo Spirito Santo in quel momento mi aveva unto in modo molto forte, perché quando padre Jozo<br />
mi passava davanti, il mio corpo sembrava volare. Avevo ricevuto qualcosa di grande! Infatti poi quando padre Jozo<br />
pregava per gli autisti imponendo le mani, tutte le volte che lui mi passava davanti mi sembrava di dover volare, e<br />
appena si è avvicinato a me per benedirmi io sono caduto, per la prima volta nella mia vita, nel riposo dello spirito.<br />
Sono stato molto bene. Posso dire apertamente che di notte non ho chiuso occhio. Ero talmente felice che mi sembrava<br />
di essere in Paradiso. Da quel giorno la mia vita è cambiata, ho incominciato a pregare e a confidarmi con la<br />
Madonna, anche a casa. Ho cominciato a pregare un’ora al giorno, poi due, poi tre, poi ho incominciato a pregare<br />
sempre di più. Ancora oggi la mia vita è basata sulla preghiera, perché so che la mia preghiera serve alla Madonna e<br />
al Signore per altre persone che hanno bisogno di essere salvate. Io devo ringraziare veramente, per questo disegno<br />
che Dio ha avuto su di me. (segue)<br />
La Madonna a Jelena<br />
(da ”Otto anni di scuola per i gruppi di preghiera”)<br />
4 luglio 1983<br />
“Vi ho invitato a pregare tre ore al giorno. E<br />
voi avete cominciato. Ma guardate sempre l’orologio<br />
e preoccupati vi chiedete quando finirete<br />
i vostri doveri. E così durante la preghiera<br />
siete tesi e preoccupati. Non fate più così.<br />
Abbandonatevi a me. Immergetevi nella preghiera.<br />
L’unica cosa essenziale è lasciarsi condurre dallo<br />
Spirito Santo in profondità! Solo così potrete avere<br />
una vera esperienza di Dio. Allora anche il vostro<br />
lavoro andrà bene e vi rimarrà anche del tempo<br />
libero.”
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 31<br />
L’ULTIMA SUA<br />
TRASMISSIONE TERRENA<br />
Venerdì 24 novembre 2000 il nostro caro e indimenticabile<br />
padre Slavko "è nato al Cielo"! A cinque anni dalla sua scomparsa,<br />
mentre ringraziamo il Signore per avercelo donato, desideriamo<br />
proporre a tutti quelli che lo hanno conosciuto, apprezzato<br />
ed amato, e a coloro che ne hanno sentito parlare senza<br />
averlo conosciuto, alcuni stralci dell'ultima trasmissione<br />
radiofonica di Radio <strong>Mir</strong>, registrata da lui poco prima di morire,<br />
e andata in onda poche ore dopo la sua morte, tra la commozione<br />
generale. Ringraziamo il caro amico Manuel Reato che<br />
ne ha curato la traduzione dal croato.<br />
Siano lodati Gesù e Maria! Saluto tutti voi sinceramente,<br />
ascoltatori della voce della Regina della Pace dagli studi di<br />
Radio “<strong>Mir</strong>” Medjugorje e desidero che quest’ora alla scuola<br />
della Regina della Pace sia utile per tutti! Per tutto il mese abbiamo<br />
meditato sul messaggio che Maria ci ha dato il 25 Ottobre e<br />
oggi, stasera, attendiamo il nuovo messaggio e ci ricordiamo di<br />
ciò che ci ha detto nell’ultimo messaggio, ricordiamo che abbiamo<br />
insieme riflettuto sul rinnovamento della Chiesa, come<br />
Maria dice nel messaggio che la Chiesa si sta rinnovando nello<br />
spirito. Abbiamo detto che la Chiesa è ognuno di noi, se noi<br />
cominciamo a rinnovarci come individui, lì si rinnova la Chiesa.<br />
P. Slavko.<br />
Abbiamo detto che il nuovo tempo può iniziare da oggi, senza<br />
aspettare l’inizio del nuovo anno. Senza il rinnovamento interiore e spirituale dell’uomo non ci può essere il nuovo<br />
tempo, la nuova famiglia, la nuova Chiesa e dei nuovi rapporti. Per questo Maria ci parla e ci indirizza allo Spirito<br />
Santo che rinnova ogni cosa. E questo è per noi uno stimolo a pregare davvero, come Maria ci dice, lo Spirito Santo,<br />
perché, senza lo Spirito Santo, non possiamo capire né fare nulla e non possiamo crescere. Che questa nostra trasmissione<br />
sia per noi stimolo a deciderci continuamente per il rinnovamento, a rinnovarci continuamente con la forza dello<br />
Spirito Santo! Maria, alla fine del messaggio, ci ha chiamato tre volte: “Pregate, pregate, pregate!” perché semplicemente<br />
la preghiera diventi gioia. Lei stessa ha cantato con gioia e ha ringraziato Dio per i doni che ci ha dato. Ci avviciniamo<br />
al termine di questo Anno Liturgico e domani celebreremo “Cristo Re”, perciò in questa trasmissione “La<br />
voce della regina della Pace” è necessario meditare sulle parole fondamentali che Maria ci ha detto nei messaggi a<br />
nome di Gesù Cristo. Diciamo per prima cosa ciò che va affermato, e che Maria ripete tante volte nei messaggi, e cioè<br />
ci chiede di dare a Dio il primo posto nella nostra vita perché davvero Dio regni nel nostro cuore, nei nostri pensieri<br />
e opere e oggi vogliamo divenire coscienti che Cristo ci si offre come via, verità e vita e certamente quando<br />
diciamo “Re”, dobbiamo essere coscienti che il Regno di Cristo, con Cristo, non è come quelli che abbiamo sperimentato,<br />
non è il regno dei politici o dei potenti sulla terra, questa è l’essenza del rapporto di Cristo con ogni uomo,<br />
con tutti noi: Lui ha dato la sua vita, è morto per i nostri peccati perché noi<br />
potessimo vivere. Quindi, direi che Maria ha ragione di invitarci ad aprire<br />
completamente il nostro cuore al Padre attraverso lo Spirito Santo, perché<br />
quando, attraverso la preghiera, permettiamo a Gesù di entrare nel nostro cuore,<br />
avremo veramente ciò che cerchiamo: avremo la Pace perché Lui è il Re<br />
della Pace, avremo la luce perché Lui è Luce, avremo l’amore nel cuore<br />
perché Lui è amore, avremo la vita nel cuore perché Lui da la vita, Lui<br />
serve la vita. Da qui viene la domanda per noi: “Chi davvero è al primo posto<br />
nella nostra vita?”. E’ molto facile dare la risposta, diciamo che Maria ci invita<br />
tre volte alla preghiera e tutti coloro che hanno risposto e pregano come<br />
Maria chiede, essi possono dire che Dio è al primo posto. La preghiera, infat-<br />
P. Slavo con P. Jozo. ti, significa prendere tempo per ciò che per noi è importante, per Colui che<br />
31<br />
Padre Slavko
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32<br />
Padre Slavko<br />
amiamo. Se prendiamo il tempo<br />
e preghiamo, significa che per<br />
noi Cristo è importante, che desideriamo<br />
parlare con lui, imparare da<br />
Lui, che vogliamo camminare con Lui. La preghiera<br />
ci dice cosa dobbiamo dire e fare ogni giorno.<br />
La preghiera è il tempo in cui ci rivolgiamo a<br />
Cristo, in cui ci riposiamo in Lui, in cui impariamo<br />
da Lui e parliamo con Lui, ascoltiamo la Sua<br />
Parola perché la nostra vita sarà più completa e<br />
perfetta, perché il nostro cammino su questa terra<br />
possa essere il vero cammino con Cristo verso la<br />
Patria Eterna. E mentre pensiamo a Cristo Re, è<br />
opportuno farci nuovamente la domanda: “Chi è<br />
davvero al primo posto nella nostra vita, chi la<br />
orienta?”. Vedete, se ci ricordiamo della preghiera<br />
e del digiuno di Cristo, e delle tentazioni con cui<br />
La tomba di P. Slavko a Medjugorje.<br />
satana l’ha provato, nella terza tentazione ha detto<br />
a Gesù: “Ti darò tutti i regni della terra, se prostrato mi adorerai”. Gesù ha risposto: “Vattene satana! Adora solo il<br />
Signore e servi solo Lui!”. Gesù si è deciso completamente per il Padre, Lui è l’Inviato dal Padre per salvarci. Gesù<br />
non dimentica il suo ruolo e il suo compito e dice: “Mio Padre è al primo posto!”. Nella nostra vita può facilmente<br />
accadere che diciamo che siamo battezzati, che siamo di Cristo, ma nella nostra vita regna qualcun altro: può essere<br />
l’orgoglio, cioè può capitare che in realtà noi adoriamo noi stessi o che cerchiamo che gli altri ci adorino. Se accade<br />
che l’uomo mette se stesso al primo posto nella propria vita, Cristo non ha posto in quel cuore. Se ci guardiamo con<br />
umiltà possiamo capire chi per noi è al primo posto. Certamente l’uomo deve amarsi, rispettarsi, difendersi, ma l’uomo<br />
non può adorare se stesso. Tutti i Cristiani e ciascuno di noi deve mettere chiaramente dei limiti anche a tutto ciò<br />
che è bello per deciderci chiaramente per Gesù e non per noi stessi o per quello che noi crediamo bene. Noi Cristiani<br />
dobbiamo continuare la nostra lotta perché Cristo sia al primo posto, come ci chiede Maria! E mentre ci siamo<br />
posti e abbiamo risposto alla domanda su chi sia al primo posto nella nostra vita, ricordiamoci che anche gli altri<br />
uomini o i gruppi possono essere al primo posto nella nostra vita. Capiremo questo se diciamo che, come capiranno<br />
bene i genitori, nella vita dei giovani, ad esempio quando il figlio cresce e arriva alla pubertà, i genitori sentono il<br />
grosso problema che i figli non accolgono i comandamenti, ma l’unica regola che accolgono nella loro vita è quella<br />
del gruppo. Così si comportano anche i grandi politici ed economisti e le sette. Così l’uomo molto facilmente diviene<br />
“roba” degli altri e sciupa la sua dignità morale. L’uomo ascoltando queste dittature politiche o sette può fare il<br />
male e pensare che sia un bene. In questi casi si deve dire che l’uomo è un individuo lontano da Dio, che Dio non ha<br />
nulla da dirgli perché l’uomo da ascolto ad altri. Certo, dobbiamo amare e rispettare gli altri, ma non dobbiamo adorare<br />
nessuno e perdere così la nostra dignità eterna di Cristiani. In questo siamo deboli e molte volte sbagliamo senza<br />
esserne coscienti. Per questo è importante ciò a cui Maria continuamente ci invita: alla preghiera, al digiuno,<br />
alla Confessione e alla Santa Messa, perché possiamo riparare ciò che abbiamo sbagliato e restare veri verso tutti e<br />
verso noi stessi e verso il mondo.In mezzo a noi ci sono molti falsi dei, molti idoli essi facilmente si impiantano tra<br />
noi e ricevono tanti diritti che Dio, che ci parla attraverso il Suo Figlio, non ha più per noi la Parola vera. Per questo<br />
noi siamo nella scuola di Maria, perché il nostro rapporto con Dio sia sincero e così potremo instaurare anche<br />
nuove relazioni con gli altri e così, lo ripetiamo, verrà il nuovo tempo! Fratelli e sorelle, mentre abbiamo meditato<br />
sul nostro rapporto con Dio e ci siamo chiesti chi sia davvero al primo posto nella nostra vita, ora preghiamo tutti<br />
perché il Signore Dio sia davvero al primo posto nella nostra vita. Dopo una pausa che ci servirà per raccoglierci pregheremo:<br />
Signore Dio Onnipotente, Creatore del cielo e della terra, Creatore della nostra vita, nel Nome del Tuo<br />
Figlio Gesù Cristo Re, con Maria, Regina della Pace, ti preghiamo: libera il nostro cuore da tutto ciò che ti impedisce<br />
di essere al primo posto nella nostra vita! Rinunciamo ad ogni egoismo e ad ogni adorazione di noi stessi o degli<br />
idoli falsi o degli altri. Rinunciamo a tutto ciò che ti impedisce o Padre di essere col tuo Figlio Gesù Cristo al primo<br />
posto nella nostra vita! Ti presentiamo tutti coloro che si sono allontanati da Te, che si sono persi nel loro egoismo<br />
o si sono dati agli altri o alle cose materiali: liberali Signore, perché come tuoi figli liberi possano vivere e creare<br />
veri rapporti con se stessi e con gli altri! Ti preghiamo per tutti i cristiani che si chiamano così di nome ma non vivono<br />
e non seguono la via che tu hai mostrato nel Tuo Figlio Gesù Cristo. Benedici tutti i rinnovamenti nella Chiesa e<br />
nel mondo, perché possiamo, ciascuno per la sua parte, vivere responsabilmente nella Luce di Cristo, nostro Re, che<br />
vive e regna nei secoli dei secoli! Amen!
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 33<br />
MESSAGGIO DELLA MADONNA DEL 25 SETTEMBRE <strong>2005</strong><br />
“Cari figli, con amore vi chiamo: Convertitevi, anche se siete lontani dal mio Cuore. Non dimenticate: Io sono<br />
vostra Madre e sento dolore per ognuno di voi che è lontano dal mio Cuore; ma io non vi abbandono. Credo che potete<br />
lasciare la via del peccato e decidervi per la santità.<br />
Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.<br />
COMMENTO DI PADRE JOZO ZOVKO<br />
Mia cara famiglia della preghiera, convertitevi.<br />
Sentiamo nuovamente un’altro amorevole invito della<br />
Madonna. Questa chiamata alla conversione è indirizzata<br />
a ciascuno di noi, ma particolarmente a coloro che hanno<br />
fatto un passo indietro dalla Madre e dal suo amore.<br />
Come posso riconoscere ed essere certo che non mi stò<br />
allontanando dal suo Cuore e dal suo amore? Il suo Cuore<br />
è Gesù: Gesù Eucaristia, Gesù come Sacra Scrittura,<br />
Gesù come Chiesa e i Sacramenti, come preghiera e vita<br />
cristiana. Quotidianamente vi sono coloro che abbandonano<br />
la via della santità e della fede, tralasciando la preghiera<br />
e la vita cristiana. Allontanandosi così dal Cuore<br />
della Madre nonostante Lei li ami come suoi figli. Per<br />
questa ragione, fortemente sottolinea: “Non dimenticate<br />
che sono vostra Madre”. La Madre perfettissima e santa<br />
che è piena di grazia, non può lasciarci e fare a meno di<br />
amarci. Più siamo lontani e più abbiamo bisogno del suo<br />
amore e della sua benevolenza. Gesù è venuto nel mondo<br />
affinché nessuno si perda. Questo è anche lo scopo delle<br />
apparizioni della Madonna: aiutare tutti, particolarmente<br />
coloro che si sono allontanati e si sono smarriti. Lei non<br />
può abbandonarci. Ogni allontanamento da Dio e dalla<br />
fede rivela la nostra immaturità e debolezza che abbisognano<br />
di grazie speciali. E’ per questo che non ci abbandona.<br />
Come gli ammalati sono classificati non solo<br />
secondo il tipo di malattia, ma anche secondo la gravità<br />
della stessa, e come il medico dedica maggiore attenzione<br />
e cura a quelli che sono più gravi affinché possano<br />
migliorare, così è con noi la Regina della Pace, che ci<br />
ama e non ci abbandona. Noi abbiamo bisogno del suo<br />
aiuto, dei suoi insegnamenti, del suo esempio e della sua<br />
protezione. La Madonna ci dice che sente dolore per<br />
ognuno di noi che si allontana dal suo Cuore. Le sue lacrime<br />
a Siracusa, in Italia cinquant’anni fa, le sue lacrime di<br />
sangue che a Civitavecchia, vicino a Roma, sono scaturite da una statua proveniente da Medjugorje, testimoniano e<br />
ci parlano del dolore della Madonna. Mentre il Vescovo stava mostrando la statua di Medjugorje, essa ha iniziato a<br />
piangere e le lacrime di sangue sono cadute sulla sua mano, alla presenza della sorella e del nipote. Sono rimasti tutti<br />
scioccati! Quella statua è stata consegnata al Santo Padre che, con grande rispetto, ha ordinato una indagine e successivamente<br />
l’ha onorata come Madre dolorosa. Sentirsi uniti alla Chiesa e per la Chiesa, è una virtù. Nessuno di noi<br />
può restare indifferente vedendo moltissimi giovani voltare le spalle al Signore, e tantissime famiglie che si disgregano<br />
e sprofondano nel cieco egoismo ed edonismo abbandonando i propri figli. In quest’ anno dell’Eucaristia notiamo<br />
che tanti hanno fatto solo un piccolo passo o addirittura nessun passo verso Gesù. Dopo 24 anni e tre mesi, la<br />
Madonna dice chiaramente che come Madre della Chiesa, sente dolore per ognuno di noi che si è allontanato da Dio.<br />
Per noi che siamo deboli e così spesso affaticati e carichi di pesi, è un grande conforto sentire: “ Io non vi abbando-<br />
33<br />
Messaggi della Madonna
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 34<br />
34<br />
Messaggi della Madonna<br />
no”. Il nostro gruppo di preghiera offre se stesso e il suo tempo alla Regina della Pace; offre il suo<br />
apostolato e i sacrifici così che tutti coloro che sono abbandonati possano vedere e sentire che non<br />
sono soli. In questo mondo di abbandonati e delusi, la nostra priorità è essere solidali con la Chiesa.<br />
La nostra priorità è iniziare a pregare con quelli che altrimenti non pregherebbero perché sono soli; iniziare<br />
una vita di fede con quelli che da soli non inizierebbero mai. Perciò, in questo mese la nostra famiglia della preghiera,<br />
con i nostri ferventi rosari e le novene, intrecci una corona di gioia e di consolazione per la Madre del Cielo.<br />
La Madonna dice: “ Credo che potete lasciare la via del peccato e decidervi per la santità”. Anche noi crediamo che<br />
questo sia il nostro passo: che possiamo lasciare il peccato e le nostre cattive e peccaminose abitudini: che possiamo<br />
rifuggire dal cattivo esempio della società in cui viviamo, dai luoghi dove si bestemmia, dagli ambienti dove non si<br />
accetta la Domenica come giorno di Dio e giorno dell’Eucaristia; dall’ambiente dove non esistono la preghiera e il<br />
digiuno; nella famiglia che permette la visione di programmi televisivi scandalosi e similari. Anch’ io credo in ciò che<br />
la Madonna crede: che possiamo lasciare i peccati e intraprendere la via della santità a cui siamo stati chiamati col<br />
nostro Battesimo, la Cresima, il Sacramento del Matrimonio o con i nostri voti. La santità è un dono che richiede il<br />
nostro totale abbandono e perseveranza. Cari fratelli e sorelle, ottobre offre una speciale opportunità e chiamata da<br />
parte della Regina della Pace per rinnovare la preghiera nella famiglia e nelle comunità parrocchiali. Possa essere il<br />
Rosario la nostra arma e la nostra lampada ed essere come le vergini sagge che attendono vigilanti il Maestro. Miei<br />
carissimi, questo è un tempo di grazia. Rispondiamo con grande entusiasmo ed amore alla chiamata della Regina della<br />
Pace. Pregando e digiunando per voi, vi saluto.<br />
Vostro fratello in Cristo<br />
MESSAGGIO DELLA MADONNA DEL 25 OTTOBRE <strong>2005</strong><br />
“Figlioli, credete, pregate e amate e Dio vi sarà vicino. Vi donerà tutte le grazie che da Lui cercate. Io sono per<br />
voi dono, poiché Dio mi permette di essere con voi di giorno in giorno e amare ognuno di voi con amore infinito.<br />
Perciò, figlioli, nella preghiera e nell’umiltà aprite i vostri cuori e siate testimoni della mia presenza. Grazie per aver<br />
risposto alla mia chiamata”<br />
COMMENTO DI PADRE JOZO ZOVKO<br />
Miei cari! Seguendo col cuore le parole della Madre dopo 24 anni e 4 mesi, sento e riconosco il suo stile, il suo<br />
programma. Nei primi messaggi che abbiamo ricevuto siamo stati chiamati alla fede, alla preghiera, alla riconciliazione<br />
e all'amore. Sì, questo è il suo programma e il suo intervento. In questo messaggio Lei ci invita ancora così:<br />
“figlioli, credete!” La fede è un dono speciale del Signore, ma anche personale, per ciascun uomo. Nasce e si sviluppa<br />
nel clima e nell'ambiente familiare. Il dovere della famiglia nei confronti dei propri figli non è solo quello di assicurare<br />
i beni materiali, ma è soprattutto quello di essere mediatrice dei beni spirituali come la fede. Tutti siamo<br />
responsabili per la fede, ed in primo luogo lo sono i genitori. La famiglia che cresce nella fede testimonia tale dono<br />
con la vita ai propri figli. L’uomo è per natura credente, religioso ed ha bisogno della fede. La si può perdere, distruggere,<br />
abbandonare, ma se abbandoniamo la fede non c’è più niente che possiamo perdere perché abbiamo perso tutto<br />
.La famiglia senza la fede è come un frutteto senza frutti. La famiglia senza la fede è come un tunnel senza uscita. La<br />
fede non è una teoria o un sistema teologico su Dio, ma è vita quotidiana che si nutre con la preghiera e con le grazie<br />
che riceviamo attraverso i sacramenti e la parola di Dio. La fede si manifesta nella vita attraverso i frutti e le opere<br />
buone perché, come dice l’apostolo Giacomo, la fede senza le opere è morta. Non solo la famiglia ha un importante<br />
influsso sulla fede e nella vita dei giovani, ma anche la parrocchia ha su di loro una particolare influenza. Riunirsi<br />
nella comunità parrocchiale per partecipare alla Santa Messa la domenica e le feste religiose è molto importante per<br />
far crescere la fede nel cuore di ciascun membro e in particolare nel cuore dei bambini. L’uomo che crede osserva la<br />
sua vita, la sua famiglia, la Chiesa e il mondo con occhi completamente diversi dall’uomo che non crede. Per questo<br />
la fede non è fatta di parole, di definizioni del catechismo, ma è fatta di vita quotidiana con tutte le sue prove e le sue<br />
croci, per realizzare, attraverso la grazia di Dio, la chiamata alla santità. “Figlioli pregate!” L'invito alla fede è seguito<br />
dall' invito alla preghiera. La fede senza la preghiera è come una casa costruita sulla sabbia, destinata a crollare alla<br />
prima tempesta. La fede senza la preghiera è simile alla lampada vuota nelle mani delle vergini stolte. Come la lampada<br />
senza l’olio non illumina, così la preghiera senza la fede è cieca. Come un uccellino non può volare senza muovere<br />
entrambe le ali, così il credente non può elevarsi a Dio senza i due grandi doni che l’Altissimo gli ha dato, cioè<br />
la fede e la preghiera. Con tali doni l’uomo è capace di accettare la vita quotidiana e si trasforma in un cristiano che
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porta frutto con perseveranza, lasciando così la propria impronta nel mondo. La preghiera è un<br />
dono sublime, è la risposta alla chiamata della Regina della pace. La preghiera opera miracoli. La<br />
preghiera cambia e trasforma il nostro cuore, la nostra vita, la nostra famiglia e di conseguenza cambia<br />
la Chiesa e il mondo intero.<br />
L'uomo orante, l’uomo che prega è il più grande benefattore e costruttore di un mondo migliore. L’invito alla preghiera<br />
che la Madonna rivolge ai cristiani è una chiamata che si rinnova nel tempo, da Lourdes, a Fatima a<br />
Medjugorie.<br />
La nostra Comunità di preghiera si propone e si impegna a vivere i messaggi della Madre. Il messaggio fondamentale<br />
che ci conduce sul cammino della conversione e della santità è quello della preghiera col cuore. Non possiamo<br />
imparare a pregare col cuore se non sappiamo perdonare, se non siamo disposti ad accettare ogni giorno e in ogni<br />
occasione la volontà di Dio, così come hanno fatto la Vergine e Gesù.<br />
La preghiera cambia noi, non Dio. La preghiera autentica<br />
pone l’uomo in sintonia con la volontà di Dio e non contro<br />
di essa. L'uomo orante crede e spera nel Signore,<br />
nel suo amore, nella sua fedeltà e si affida quotidianamente<br />
a Lui senza timore. “Figlioli,<br />
amate!” Dio è amore - dice l’apostolo<br />
Giovanni. Questo è il suo nome e la sua<br />
natura. L’uomo è immagine dell’amore<br />
di Dio! Il peccato, in particolare l’odio,<br />
la gelosia, l’invidia e ogni specie<br />
di vita immorale rompono questa<br />
somiglianza dell'uomo con Dio.<br />
Tutte le nostre opere e la nostra vita<br />
devono portare questo sigillo, questo<br />
timbro dell’amore. Senza l’amore,<br />
la vita, la famiglia e la Chiesa<br />
sono destinate al totale fallimento.<br />
Senza l’amore la vita si trasforma in<br />
un deserto e l’uomo perdendo il<br />
senso dell’esistenza diventa schiavo<br />
e dipendente da tutto. L'amore invece<br />
ci rende liberi. Per pregare con il<br />
cuore è dunque necessario essere<br />
riconciliati, credere e vivere con amore<br />
così Dio ci sarà molto vicino. L’uomo che<br />
crede veramente irradia la luce del volto di<br />
Gesù nella vita di tutti i giorni e ogni<br />
semplice gesto e parola rivolti al<br />
prossimo, riveleranno la presenza<br />
di Dio in lui. La Regina della Pace<br />
è il dono che il Padre, sentendo il<br />
suo immenso amore per noi, ci<br />
regala. Medjugorie è dunque l’incontro<br />
con la Madre, è un incontro<br />
di grazia, è dono per ogni pellegrino<br />
che nell'umiltà e nella preghiera<br />
apre il suo cuore. Solo tali<br />
apostoli, tali discepoli divengono i testimoni della Sua presenza in mezzo a noi. Miei carissimi fratelli e sorelle, sono<br />
sicuro che noi siamo questi testimoni. Perseveriamo in questa magnifica vocazione. Fratelli e sorelle, vi saluto tutti<br />
con un fraterno abbraccio e prego per ognuno di voi. Il vostro fedelissimo fratello in Gesù e Maria<br />
fra Jozo Zovko<br />
35<br />
Messaggi della Madonna
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36<br />
Libro di R. Caniato<br />
MEDJUGORJE CHIAMA, CIVITAVECCHIA RISPONDE<br />
È appena uscito per le Edizioni Ares il volume «La Madonna si fa<br />
la strada». Civitavecchia nel tempo di Maria, di Riccardo Caniato.<br />
Una Madonnina di gesso, che raffigura la Regina della<br />
Pace, fabbricata, acquistata e benedetta a Medjugorje,<br />
lacrima sangue per tredici volte tra il 2 e il 6 febbraio 1995,<br />
presso la famiglia Gregori, in località Borgo Pantano, frazione<br />
di Civitavecchia; e, il 15 marzo, nelle mani di mons.<br />
Girolamo Grillo, il vescovo della città. La notizia fa il giro<br />
del mondo, ma si limita a questo: dovevano passare anni,<br />
prima di comprendere che in quel pianto inizia, ma non<br />
finisce la storia della «Madonnina di Civitavecchia». A partire<br />
dal 1996, una seconda Madonnina, identica alla precedente,<br />
fatta dono ai Gregori dal card. Andrzej Maria<br />
Deskur, amico fraterno di papa Wojtyla, trasuda un olio<br />
profumato, non presente in natura, nei giorni delle Feste<br />
liturgiche e, sempre più spesso, al cospetto di gente che<br />
prega. Anche questa immagine proviene dal nostro caro<br />
villaggio di Erzegovina… Ma non è tutto, Civitavecchia<br />
diviene, sotto molteplici aspetti, luogo espressione di una<br />
presenza particolare della Vergine. Riccardo Caniato, che<br />
in alcune pagine intense ricorda anche la comunione creatasi<br />
nel 1995 fra il vescovo di Civitavecchia e padre Jozo<br />
(che vide nel pianto della Regina della Pace un segno da<br />
collegare alle apparizioni di Medjugorje), raccoglie moltissimi<br />
contenuti inediti e organizza per la prima volta tutti gli<br />
elementi emersi, offrendo un quadro e un’interpretazione<br />
potente di questa manifestazione della Madonna, tanto più<br />
sorprendente perché, finora, sconosciuta.<br />
Il libro si dipana su due filoni. Da una parte, dall’inizio<br />
alla fine, all’autore non sfugge lo stretto legame tra i fatti del Lazio e la mariofania di Medjugorje, rinvenendo a<br />
Civitavecchia una conferma a chiare lettere delle apparizioni di Erzegovina. Molto significativo, in tal senso, il fatto<br />
che nel borgo laziale, che per la Chiesa dipende direttamente dalla diocesi di Roma, la Madonna abbia voluto confermare<br />
il vescovo di ogni segno che ha dato, quasi a risolvere il problema verificatosi a Medjugorje dove l’ordinario<br />
locale ha mostrato sempre scetticismo. D’altro canto Caniato si sofferma anche sul dono proprio di questa manifestazione<br />
che la Madonna ha dato di sé a una famiglia intera, facendosi presente e percepibile a un padre, a una madre e<br />
ai loro bambini… Un dono stupefacente e, forse, di evidente interpretazione in un’epoca – la nostra – in cui l’istituto<br />
familiare è i crisi e la fedeltà del matrimonio vacilla. Segue, nella quinta e ultima parte del volume, lo spazio della<br />
riflessione, sigillato nell’intervista conclusiva col card. Deskur che, a livello personale, non esita a dichiarare che la<br />
manifestazione della Madonna a Civitavecchia è la conferma della manifestazione della Madonna a Medjugorje, rinvenendo<br />
in entrambi i luoghi gli stessi frutti di conversione e carità, e gli stessi messaggi imperniati nella fedeltà a<br />
Cristo (nell’Eucarestia, nell’adorazione dell’Ostia Santa, nella Santa Messa e nel Sacramento della Penitenza) e nell’affidamento<br />
a Maria stessa (nell’invito incessante a consacarsi al suo Cuore Immacolato e a recitare con fede la<br />
Corona del Rosario). Ci si interroga, qui, sulla veridicità di quanto accaduto, ripercorrendo anche la vicenda giudiziaria<br />
conclusasi col proscioglimento pieno dei Gregori su cui era scattata una procedura per ipotesi di truffa per le lacrime<br />
sulla prima Madonnina. Una pagina importante è riservata al giudizio della Chiesa, che ha prodotto parere positivo<br />
a livello diocesano e che resta sospeso in Vaticano. Nonostante il favore personale di Giovanni Paolo II, prima,<br />
e, ora, di Benedetto XVI che il 31 maggio <strong>2005</strong>, incontrando mons. Grillo ha detto: «La Madonna a Civitavecchia<br />
farà grandi cose». Inoltre, il volume suggerisce valide risposte alle domande più significative sull’azione della<br />
Madonna: perché la Madre di Dio piange sangue? E qual è il valore delle apparizioni, del suo farsi presente, anche in<br />
altre parti del mondo, con una frequenza e un’evidenza particolari da duecento anni a questa parte? Stiamo, forse,<br />
vivendo il «tempo di Maria», che aveva predetto, tre secoli fa, Luigi Maria Grignion de Montfort, il santo della<br />
Vergine?
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MID e la preghiera<br />
Lettere a <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong><br />
Cara Chiarina,<br />
da alcuni giorni leggo con gioia e quasi con entusiasmo il giornale della vostra Associazione. Mi<br />
piace molto. Grazie per il bene che fate e per l’amore fraterno che spargete nel mondo di oggi un po’ lontano<br />
da questo modo di vivere i rapporti con il prossimo. Mi è piaciuto anche il “profilo” che hai fatto di P. Jozo,<br />
quando affermi che: “ è un uomo che ama!”- e’ bello e vorrei essere capace di amare cosi’, tutti.<br />
Anch’io ho conosciuto P. Jozo in alcune situazioni di preghiera e lo ricordo con affetto e nostalgia. Se lo<br />
incontri digli di dire una preghiera speciale per me e per la mia numerosa famiglia. Grazie Chiarina e auguri per<br />
il tuo onomastico.<br />
Con affetto<br />
Efisia<br />
Come avevamo già ampiamente spiegato<br />
sullo scorso numero del giornale, i lavori<br />
sull’isola di Jakljan stanno terminando. purtroppo<br />
con la demolizione della bellissima<br />
chiesetta come richiesto dal Governo croato.<br />
Il nostro impegno sarà ora rivolto all’isola di<br />
Badia che abbiamo imparato a conoscere<br />
dalle belle fotografie pubblicate sul numero<br />
precedente. Ci stiamo occupando dell’arredamento,<br />
sanitari, rubinetteria, illuminazione,<br />
ecc. Badia sarà, dunque, l’impegno per l’anno<br />
2006 che occuperà la maggior parte del<br />
nostro tempo. Preghiamo tutti coloro che<br />
hanno possibilità di conoscere persone disponibili<br />
per lavorare sull’isola, di prendere contatto<br />
con l’ufficio (tel. 0332 - 48.76.13)<br />
Chiarina con un gruppo di pellegrini.<br />
Sempre per Badia, invitiamo tutti coloro che conoscono persone che possono donare mobili nuovi od usati, ma in<br />
ordine, oppure che sono in contatto con ditte di sanitari, rubinetteria, piastrelle, ecc. a farcelo sapere il più presto possibile.<br />
Stiamo aiutando la Caritas Diocesana di Gospic’ (Croazia) che chiede alimentari perché la situazione di bisogno<br />
prevista per il prossimo inverno è gravissima. Siamo tutti impegnati a dare una mano a chi ancora non ha cibo<br />
sufficiente per sostenersi.<br />
Abbiamo preparato i regali di Natale per le ragazze orfane di Puringaj, per i bambini del Centro disabili e per i<br />
bambini di Gospic’. Speravamo in un maggiore coinvolgimento e aiuto nella preparazione dei doni, speriamo che le<br />
prossime volte ci sia una maggiore sensibilità e disponibilità da parte di tutti.<br />
Proseguono i lavori alla Cappella del centro disabili, che potranno essere realizzati in base agli aiuti che giungeranno<br />
grazie alla Provvidenza e alla buona volontà delle persone. In questo momento, stiamo iniziando i lavori di<br />
impiantistica.<br />
Padre Jozo chiede aiuto per la sala polifunzionale di Puringaj, illustrata in questo numero e la Cappella dell’<br />
Adorazione. Per quanto ci riguarda faremo tutto il possibile per aiutarlo.<br />
37<br />
<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> News
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 38<br />
38<br />
<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> News<br />
L’incontro annuale al Mazpalace previsto per il 2 aprile 2006 richiederà moltissimo impegno<br />
da parte di tutti. I soci di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> e coloro che desiderano dare il loro aiuto, sono inviatati<br />
ad una riunione fissata per il 22 gennaio 2006 a Viggiù, presso la sede dell’Associazioen.<br />
Il nostro giornalino è ormai diffuso in tutta Italia. Invitiamo i soci ad essere solleciti nella distribuzione dei<br />
giornalini e a far conoscere i libri da noi stampati quali: “Abbracciamo il Rosario”, “Adoriamo con Maria”, le cui<br />
copie possono essere richieste all’ufficio.<br />
Non sappiamo se tutti i gruppi di preghiera hanno comunicato il proprio indirizzo per il giornalino. Siete pregati<br />
di aiutare l’associazione con il comunicarci eventuali gruppi da noi non conosciuti.<br />
La Madonna a Jelena<br />
(da ”Otto anni di scuola per i gruppi di<br />
preghiera”)<br />
4 luglio 1983<br />
“Voi avete fretta: volete cambiare le persone<br />
e le situazioni per raggiungere rapidamente<br />
i vostri scopi. Non vi affannate,<br />
ma lasciatevi guidare da me e vedrete che<br />
tutto andrà bene.”<br />
MID e la preghiera
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 39<br />
La Madonna a Jelena<br />
(da ”Otto anni di scuola per i gruppi di<br />
preghiera”)<br />
26 luglio 1983<br />
“Vigilate! Questo è un periodo pericoloso<br />
per voi. Satana cercherà di distogliervi<br />
da questa strada. Coloro che si<br />
danno a Dio subiscono sempre gli attacchi<br />
di satana.”<br />
I prossimi appuntamenti<br />
organizzati da <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong>:<br />
dal 10 al 17 marzo 2006: Esercizi spirituali per tutti con padre Jozo a<br />
Siroki Brijeg. <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> organizzerà un pullman per i partecipanti.<br />
Contattare l'ufficio per informazioni<br />
2 aprile 2006 : Annuale incontro internazionale<br />
di preghiera condotto da p. Jozo Zovko al<br />
MADZAPALACE DI MILANO<br />
in occasione del XXV^ anniversario delle Apparizioni della<br />
Madonna a Medjugorje. Saranno presenti i veggenti e in particolare<br />
<strong>Mir</strong>ijana, nel giorno (il 2 di ogni mese) dedicato alla<br />
preghiera per i non credenti. Per essere aggiornati sulle iniziative<br />
di <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> basta guardare il sito www.miridobro.it<br />
dal 4 all’8 maggio 2006: Pellegrinaggio per i padrini e le madrine<br />
che incontreranno i loro bambini adottati a Siroki Brijeg il 6 maggio<br />
39<br />
<strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> News
imp mir dic <strong>2005</strong> 15-01-2007 10:37 Pagina 40<br />
40<br />
Pellegrinaggi<br />
PELLEGRINAGGI A MEDJUGORJE<br />
Organizzazione : <strong>Mir</strong> i <strong>Dobro</strong> o.n.l.u.s.<br />
Partenza:<br />
La partenza si effettua la sera del 1° giorno indicato, da Viggiù (VA) p.zza Europa. Gli imbarchi saranno effettuati<br />
durante il tragitto in un Autogrill dell’Autostrada più vicino alla località di residenza del Pellegrino. Sosta per<br />
ristoro durante il tragitto e arrivo a Mejugorje la mattina successiva, sistemazione in albergo e pranzo, partecipazione<br />
alle funzioni serali in Parrocchia.<br />
Soggiorno a Mecugorje<br />
Le 3 giornate saranno dedicate oltre che alle liturgie programmate dal Santuario di Mejugorje anche alla Via Crucis<br />
sul Krizevac, alla salita sulla collina delle apparizioni (Podbordo), agli incontri con alcuni Veggenti se disponibili, ed<br />
altre realtà di Mejugorje, con Padre Jozo Zovko (se disponibile) e con la Comunità Cenacolo di Suor Elvira. Alla<br />
fine del 3° giorno, in tarda serata partenza per il ritorno. Il programma verrà comunicato giorno per giorno<br />
Ritorno:<br />
Arrivo a Seni in mattinata: celebrazione S. Messa e colazione al ristorante. Passaggio della frontiera a Trieste.<br />
Rientro previsto a Viggiù nel pomeriggio.<br />
Anno <strong>2005</strong><br />
DICEMBRE dal 29/12 al 03/01/06<br />
Anno 2006<br />
MARZO dal 16/03 al 21/03/06<br />
APRILE dal 20/04 al 25/04/06<br />
MAGGIO (Padrini) dal 04/05 al 08/05/06<br />
MAGGIO dal 24/05 al 29/05/06<br />
GIUGNO dal 21/06 al 27/06/06<br />
AGOSTO dal 01/08 al 07/08/06<br />
SETTEMBRE dal 07/09 al 12/09/06<br />
OTTOBRE dal 03/10 al 08/10/06<br />
DICEMBRE dal 05/12 al 10/12/06<br />
DICEMBRE dal 29/12 al 03/01/07<br />
Saranno distribuiti in pullman libretti di preghiera e borsa in omaggio.<br />
I pellegrini sono assicurati contro gli infortuni anche durante il soggiorno a Me_ugorje.<br />
ACCONTO DA EFFETTUARE TRAMITE VAGLIA POSTALE INDIRIZZATO A:<br />
Associazione MIR I DOBRO Onlus –Via Roma nr. 33 – 21059 Viggiù’ (VA)<br />
IL PELLEGRINO SARA’ RITENUTO EFFETTIVAMENTE ISCRITTO SOLO DOPO IL VERSAMENTO<br />
DELL’ACCONTO E L’INVIO DELLA COPIA DEL DOCUMENTO D’IDENTITA’.<br />
DOCUMENTI: Carta di Identità (controllarne la validità!!!)<br />
Per Informazioni: ASSOCIAZIONE MIR I DOBRO O.N.L.U.S. - TEL. 0332/487613 - FAX 0332/485025<br />
e-mail: info@miridobro.it<br />
IL PELLEGRINAGGIO VERRA’ EFFETTUATO CON UN MINIMO DI 40 PERSONE.