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Una <strong>in</strong>iziativa di<br />

www.uritaxi.it<br />

Il numero unico dei Taxi? Un fiasco colossale<br />

Segue dalla prima pag<strong>in</strong>a<br />

mo lamentele, lavoriamo peggio di<br />

prima. Troppi obblighi, controlli e<br />

limitazioni all’attività. In media facciamo<br />

tre corse al giorno e <strong>il</strong> nuovo<br />

sistema costa 550 euro di canone<br />

l’anno. Ma non l’abbiamo voluto<br />

noi, ce l’ha imposto <strong>il</strong> Comune. Non<br />

siamo responsab<strong>il</strong>i dei disservizi». A 6<br />

mesi dall’<strong>in</strong>troduzione del nuovo central<strong>in</strong>o<br />

di chiamata (0171/692113)<br />

per i taxi a Cuneo, che dal 16 luglio ha<br />

sostituito <strong>il</strong> numero telefonico<br />

alla Stazione <strong>in</strong> piazzale<br />

Libertà, i tassisti tornano a protestare e chiedono<br />

l’apertura di un tavolo di discussione con l’Amm<strong>in</strong>istrazione.<br />

Erano già scesi <strong>in</strong> piazza ad agosto,<br />

parcheggiando le vetture <strong>in</strong> doppia f<strong>il</strong>a davanti al municipio,<br />

per poi <strong>in</strong>contrare <strong>il</strong> s<strong>in</strong>daco Federico Borgna,<br />

evidenziando problemi di funzionamento<br />

del sistema «Molte volte i<br />

clienti chiedono solo <strong>in</strong>formazioni - dice Ivan Terzuolo,<br />

44 anni -, ma <strong>il</strong> sistema calcola la chiamata come se<br />

avessimo preso la corsa. Il primo taxi “reale” della<br />

f<strong>il</strong>a passa all’ultimo posto “virtuale” su computer,<br />

scomb<strong>in</strong>ando la coda». Altro problema,<br />

le prenotazioni serali per chi deve<br />

prendere un treno la notte successiva. «Non si possono<br />

più fare - dice Davide Serale, 41 - e <strong>il</strong> cliente<br />

dovrebbe telefonare alle 4 del matt<strong>in</strong>o per prenotare, sempre<br />

che <strong>il</strong> taxi sia libero. Dobbiamo rispettare turni di<br />

9 ore e la notte, è ammesso un solo tassista di turno.<br />

Il venerdì e sabato molti lavorano fuori turno per<br />

accompagnare i giovani <strong>in</strong> discoteca. Abbiamo chiesto<br />

a novembre di aumentare a 8 <strong>il</strong> numero dei taxi di<br />

notte, ma le risposte non arrivano». L’assessore Gabriella<br />

Roseo: «Il numero unico? Una scelta decisa con i<br />

tassisti. Sorprende che dopo una prima fase di rodaggio<br />

ci siano ancora problemi (a noi non risultano), ma<br />

<strong>in</strong>dietro non si torna. Disponib<strong>il</strong>i a esam<strong>in</strong>are qualsiasi<br />

richiesta, ma se i tassisti andassero più d’accordo fra<br />

loro, le cose andrebbero meglio. I controlli? Li hanno<br />

chiesti clienti e tassisti. Tutti gli operatori devono avere<br />

le stesse opportunità di lavoro».<br />

Viene spontaneo aggiungere: progetto fallimentare <strong>in</strong> un<br />

piccolo centro con richiesta modesta e numero di operatori<br />

limitato. Cosa può succedere nelle grandi città ??<br />

Fonte: Repubblica<br />

IL TASSISTA<br />

Edizione di Febbraio 2013<br />

Segue dalla prima pag<strong>in</strong>a<br />

Pag<strong>in</strong>a 2<br />

“Io tassista fra balordi e offese nella notte”<br />

La denuncia questa volta non<br />

arriva da qualche uomo di chiesa,<br />

ma da un uomo di strada. Claudio<br />

Giudici è presidente del Radio Taxi<br />

4390. E’ un tassista come tanti altri,<br />

uom<strong>in</strong>i e donne che dalla città prendono<br />

<strong>il</strong> meglio e <strong>il</strong> peggio. Un viaggio<br />

dentro un sabato notte, durante<br />

<strong>il</strong> turno di lavoro. «Appena entrato<br />

<strong>in</strong> servizio - esordisce Giudici - mi<br />

arriva la telefonata di un collega che<br />

mi segnala di essere alla stazione<br />

centrale e di trovarsi a <strong>in</strong>izio della coda<br />

taxi e passeggeri. Accanto a lui, un gruppo di signori che or<strong>in</strong>ano al<br />

muro della stazione e rompono delle bottiglie». Trascorrono<br />

i m<strong>in</strong>uti, <strong>il</strong> presidente del 4390, rispondendo alle<br />

chiamate dei clienti, si addentra <strong>in</strong> città. «Tra Santa Croce<br />

e via Strozzi assisto a due risse. Sempre <strong>in</strong> via<br />

Strozzi, delle signor<strong>in</strong>e che sto prelevando sono oggetto<br />

di epiteti da parte di un “signore” rimasto deluso dal<br />

fatto che le sue attenzioni non sono state corrisposte».<br />

Non va meglio <strong>in</strong> via Pandolf<strong>in</strong>i. «Prelevo due coppie,<br />

contro le quali <strong>in</strong>veisce un signore che, tanto per gradire,<br />

arriva addirittura a percuotere <strong>il</strong> mio taxi», racconta.<br />

In via de’ Benci, cuore della movida, va anche peggio.<br />

«MONTA sul mio mezzo un ragazzo che porta <strong>in</strong> collo<br />

l’amica ubriaca. Giunti a dest<strong>in</strong>azione, la sp<strong>in</strong>ge fuori.<br />

Lei f<strong>in</strong>isce sdraiata <strong>in</strong> terra sul bordo della strada, sotto<br />

la pioggia. Lui <strong>in</strong>tanto apre <strong>il</strong> portone di casa». Il suo<br />

turno f<strong>in</strong>isce così, con questa c<strong>il</strong>ieg<strong>in</strong>a sulla torta. Ma<br />

non importa che sia sabato sera. «Venerdì sera - racconta<br />

ancora <strong>il</strong> presidente del 4390 - mi trovavo <strong>in</strong> un<br />

locale a ridosso di Santo Spirito, nella Borgo San Frediano<br />

che, grazie alla “mano <strong>in</strong>visib<strong>il</strong>e” del mercato, oggi<br />

pullula di ristoranti (ne ho, <strong>in</strong> questa strada, contati<br />

quattro nuovi nel giro di qualche mese), senza però<br />

trovare, - la stessa <strong>in</strong>visib<strong>il</strong>e mano se n’è scordata - la<br />

creazione di fondamentali parcheggi aff<strong>in</strong>ché quelle<br />

attività poi possano prosperare, piuttosto che resistere<br />

sì e no dodici mesi». «Avendo da recuperare la mia<br />

vettura, che avevo avuto la “fortuna” di lasciare posteggiata<br />

<strong>in</strong> via della Fonderia - prosegue Giudici - avevo<br />

preferito lasciare al ristorante mia moglie, <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta, per evitarle<br />

<strong>il</strong> freddo e poi passare a riprenderla. Durante la<br />

sua attesa, un gruppo di ragazzi che avevano evidentemente<br />

esagerato col bere, le hanno dest<strong>in</strong>ato diverse<br />

attenzioni tra apprezzamenti, frasi improprie e addirittura<br />

sp<strong>in</strong>te». Cosa fare, allora, perché tutto questo non<br />

sia all’ord<strong>in</strong>e del giorno? «Serve una forte risposta dell’autorità<br />

pubblica, sia a livello di presidio del territorio<br />

che di deterrenza - risponde <strong>il</strong> tassista - con specifiche<br />

campagne che stigmatizz<strong>in</strong>o l’abuso di alcol».<br />

Fonte: La Nazione

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