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brochure progetto scuola calcio 2012/2013 - ac casalmaiocco

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Il gioco del <strong>calcio</strong> come allegria<br />

e strumento educativo….<br />

SETTORE GIOVANILE<br />

ATTIVITA’ DI BASE<br />

E AGONISTICA<br />

“OBIETTIVO<br />

SCUOLA CALCIO”<br />

STAGIONE<br />

<strong>2012</strong>/<strong>2013</strong><br />

Scuola Calcio F.I.G.C.


PREFAZIONE<br />

Anche per quest‟anno il Settore Giovanile e' pronto a rispondere, se possibile in maniera ancora più<br />

incisiva, alle specifiche esigenze che nascono dagli ambiziosi programmi delineati dal Consiglio<br />

Direttivo della Società A.C. CASALMAIOCCO A.S.D..<br />

Tutti gli obiettivi che ci eravamo debitamente prefissati in questi ultimi anni sono stati ottenuti e con<br />

soddisfazione possiamo affermare di essere ormai pronti (in quanto dotati Della maggior parte dei<br />

requisiti) affinché la Federazione Italiana Giuoco Calcio ci possa riconoscere, entro e non oltre il<br />

prossimo anno, come „ SCUOLA CALCIO QUALIFICATA‟ del Lodigiano.<br />

Pressoché completamente confermato lo Staff di Collaboratori, sia interni che esterni; abbiamo<br />

ulteriormente potenziato lo Staff Tecnico con l'inserimento di nuovi e competenti istruttori, sempre<br />

con il comune intento di sviluppare una “Scuola Calcio” che sia in grado di offrire adeguate garanzie<br />

rispetto agli obiettivi fissati, ma soprattutto basata, in maniera prioritaria, su quanto riportato dalla<br />

“CARTA DEI DIRITTI DEI RAGAZZI ALLO SPORT” stilata nel 1992 a Ginevra.<br />

Responsabile organizzativo sarà il Sig. Luciano Bersani che si avvarrà della collaborazione, per ogni<br />

singola categoria, di uno o più Dirigenti che avranno la responsabilità, di concerto con lo Staff<br />

Tecnico, di pianificare la stagione agonistica e di assicurarne la logistica.<br />

Complessivamente il Settore Giovanile sarà organizzato in tutte le categorie previste dalla<br />

Federazione: Piccoli Amici (2005/06/07), Pulcini (2002/2003/2004), Esordienti (2001), due squadre<br />

pure di Giovanissimi Provinciali (1998 e 1999), Allievi Regionali “fascia B” (1996/1997) e Juniores<br />

Regionali “fascia A”.<br />

La Responsabilità tecnica del Settore Giovanile di Base sarà affidato all‟esperienza ed alla<br />

preparazione dei Sigg. Agostino ROSSI e Francesco FIORENZA che si avvarranno di Allenatori<br />

con patentino rilasciato dalla F.I.G.C., di Istruttori di base per giovani calciatori e collaboratori con<br />

pratica pluriennale nel <strong>calcio</strong> giovanile. Queste persone avranno il compito di far eseguire, agli Atleti,<br />

il percorso tecnico-formativo stabilito. Lo Staff della Scuola Calcio sarà composto dai Sigg.:<br />

Agostino ROSSI, Francesco FIORENZA, Luca BODINI INICCO, Marco FALCONE, Roberto<br />

CALAMUNERI, Michele SAVIOLI, Marco VALENZIANO, Davide Luigi ANTONIOLI, Raffaele<br />

PAVESI, Emanuele ROSI, Pierluigi ANELLI, Andrea CASTELLI e Alessandro PRAVINI.<br />

Il coordinamento delle categorie agonistiche Allievi e Juniores, è affidato ad interim al Direttore<br />

Sportivo Sig. Riccardo NEGRI, che sarà anche l‟anello di collegamento con l‟attività dei Dilettanti e<br />

quella del Settore di Base.<br />

Cercheremo di continuare ad organizzare momenti partecipativi sia per gli Atleti che per i Loro<br />

Familiari, al fine di rafforzare quello spirito di appartenenza che rappresenta la forza principale di<br />

qualsiasi associazione sportiva.<br />

….e per i futuri ”campioncini”, la Società prosegue le “collaborazioni tecniche” con le principali<br />

compagini professionistiche della zona, quali: FC INTERNAZIONALE, AC MILAN, BRESCIA<br />

CALCIO, ATALANTA, MONZABRIANZA, CREMONESE E PAVIA CALCIO.<br />

Con questa “<strong>brochure</strong>” vogliamo riproporre, oltre alle principali notizie organizzative, il programma<br />

di lavoro che verrà svolto durante la stagione.<br />

Concludiamo con l‟augurio che ogni squadra raggiunga i propri obiettivi, ma anche con una<br />

r<strong>ac</strong>comandazione ai nostri Atleti:<br />

“il <strong>calcio</strong> è uno sport bellissimo. Disciplina, impegno, spirito di squadra e divertimento sono i suoi<br />

ingredienti, ma non dimenticate che l’onore sul campo viene sempre prima del risultato”.<br />

I Responsabili del SETTORE TECNICO


ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’ SPORTIVA GIOVANILE CON<br />

PARTICOLARE RIFERIMENTO AI PROTOCOLLI CON IL MINISTERO DELLA<br />

PUBBLICA ISTRUZIONE ED ALLO SPORT PER TUTTI:<br />

L’attività calcistica giovanile è regolata tenendo presente in maniera prioritaria quanto riportato<br />

dalla “CARTA DEI DIRITTI DEI RAGAZZI ALLO SPORT” (Ginevra 1992).<br />

<br />

Ecco in dettaglio, con un breve commento, i dieci punti di riferimento nella pratica quotidiana della Carta:<br />

Diritto di divertirsi e di giocare: si tratta di rispettare il modo in cui si gioca a questa età, dove si<br />

inventano magari regole personali di gioco, tanto per cambiare, dove i ritmi di lavoro sono diversi, dove<br />

si è spesso alla ricerca dell‟aspetto ludico. Sovente quando un ragazzo abbandona lo sport lo attribuisce<br />

alla troppa serietà dell‟ambiente sportivo e alla noia che prova durante gli allenamenti. E‟ bene qui<br />

ricordare che nell‟origine stessa della parola sport (dal francese antico “desportes”) c‟è la nozione di<br />

divertimento.<br />

Diritto di fare sport: ciò vuol dire che se un ragazzo desidera avvicinarsi alla disciplina sportiva di sua<br />

scelta, l‟adulto non può negargli questa possibilità, ma deve offrire al giovane le condizioni che più si<br />

adattano al suo livello. Quanti ragazzi obesi, poco abili, caratteriali o indisciplinati sono stati così<br />

allontanati dallo sport?<br />

Diritto di beneficiare di un ambiente sano: oggi, nello sport di competizione, la lotta al doping e la<br />

promozione del fair-play sono obiettivi comuni alla grande maggioranza delle federazioni sportive.<br />

Questi sono comportamenti che si imparano da giovani e che un ambiente sportivo “sano” deve<br />

insegnare. Purtroppo non è sempre il caso, basti pensare a dichiarazioni e azioni di allenatori delle<br />

squadre giovanili nei confronti degli arbitri.<br />

Diritto di essere circondato ed allenato da persone competenti: bisogna riconoscere che chi si occupa<br />

di giovani lo fa investendo tempo e volontà; ciò non toglie tuttavia che egli deve formarsi, conoscere i<br />

principi dello sviluppo fisiologico onde evitare grossolani errori.<br />

Diritto di essere trattato con dignità: il ragazzo non è un essere inferiore e l‟autorità non è quella<br />

dell‟adulto che urla, punisce, min<strong>ac</strong>cia. Lo sport a livello giovanile non dovrebbe essere fonte di<br />

frustrazione o di delusione ma di pi<strong>ac</strong>ere e di progresso e spetta dunque all‟adulto creare le condizioni<br />

favorevoli all‟ottenimento di questi obiettivi.<br />

Diritto di misurarsi con giovani di pari forza: è senz‟altro interessante per il giovane essere<br />

confrontato all‟insuccesso nello sport; tuttavia, se egli viene costantemente messo a confronto con<br />

avversari che non hanno le sue stesse probabilità di successo, la sua esperienza potrà essere quella o di<br />

sentirsi impotente o di sentirsi imbattibile, ciò che non è molto utile dal punto di vista educativo.<br />

Diritto di partecipare a competizioni adeguate alla sua età: esistono esempi positivi di come si possa<br />

rispettare questo diritto. In molti sport, infatti, si sono introdotte competizioni specialmente rivolte ai<br />

giovani (mini-tennis, mini-basket, mini-<strong>calcio</strong>, ecc…), gare dunque più consone alle caratteristiche<br />

spazio-temporali del bambino e del ragazzo.<br />

Diritto di praticare sport in assoluta sicurezza: ancora troppo spesso si constatano incidenti a causa di<br />

negligenze dell‟adulto. Bisogna tuttavia riconoscere che in questi ultimi anni molto si è fatto in questo<br />

ambito (adattamento delle infrastrutture, assistenza medica).<br />

Diritto di avere i giusti tempi di riposo: ciò significa proporre un programma di addestramento ben<br />

equilibrato che consenta momenti di recupero:<br />

Diritto di non essere un campione: il ragazzo va considerato non solo in virtù di una buona<br />

competenza sportiva o di una qualsiasi eccellenza dei suoi risultati, ma anche e soprattutto con i sui limiti<br />

e la sua inesperienza. Ma è anche diritto di essere un campione, se il giovane ne ha il talento e la voglia,<br />

a condizione che non serva unicamente ad appagare l‟ambizione dei genitori, allenatori o dirigenti.


STAFF ORGANIZZATIVO SETTORE GIOVANILE<br />

PRESIDENTE Sig. Rinaldo GOGLIO<br />

DIRETTORE SPORTIVO Sig. Riccardo NEGRI Cell. 345 2598565<br />

COORDINATORE<br />

SETTORE GIOVANILE<br />

RESPONSABILI AREA TECNICA<br />

“Settore di Base”<br />

RESPONSABILI SCUOLA CALCIO<br />

Sig. Luciano BERSANI Cell. 320 5603007<br />

Sig. Agostino ROSSI<br />

Sig. Francesco FIORENZA<br />

Sig. Agostino ROSSI<br />

Sig. Daniele IENCARELLI<br />

Cell. 347 8973021<br />

Cell. 338 8697778<br />

Cell. 347 8973021<br />

Cell. 338 7413544<br />

ISTRUTTORE ISEF Sig. Domenico OROPALLO Cell. 340 9372776<br />

SEGRETERIA<br />

Sig. Daniele IENCARELLI<br />

Sig. Lucia UNGARO<br />

Sig. Gianni BERTOLI<br />

Cell. 338 7413544<br />

Cell. 339 1398765<br />

Cell. 328 4150959<br />

RESPONSABILE VISITE MEDICHE Sig.ra Lucia UNGARO Cell. 339 1398765<br />

MEDICO SOCIALE Dr. Giordano GEREMIA Cell.<br />

FISIOTERAPISTA -<br />

MASSAGGIATORE<br />

Sig. Ermanno CONCA Cell.<br />

PSICOLOGO Sig. Andrea CROCETTI Cell.<br />

RESPONSABILI PULMINO<br />

AUTISTI PULMINO<br />

Sig. Luciano BERSANI<br />

Sig. Daniele IENCARELLI<br />

Sig. Angelo MONTANARI<br />

Sig. Francesco SPANO<br />

Sig. Daniele ORIGONI<br />

Sig. Agostino ABBIATI<br />

Cell. 320 5603007<br />

Cell. 338 7413544<br />

Cell.<br />

Cell.<br />

Cell.<br />

Cell.<br />

RESPONSABILE CAMPI Sig. Gianbasilio GOGLIO Cell. 338 8911407<br />

RESPONSABILE MAGAZZINIERE Sig. Enzo SCOTTI Cell. 338 7644262<br />

CENTRI SPORTIVI<br />

CAMPO COMUNALE A. ORIGONI<br />

CAMPO PARROCCHIALE<br />

Via Buonarroti, snc<br />

P.zza Roma<br />

Tel-Fax 02 98264265<br />

Link:<br />

info@<strong>ac</strong><strong>casalmaiocco</strong>.it<br />

www.<strong>ac</strong>casalmaocco.it


Quota di iscrizione stagione <strong>2012</strong>-<strong>2013</strong><br />

NUOVI ISCRITTI: € 250,00 (duecentocinquanta)<br />

VECCHI ISCRITTI: € 200,00 (centottanta)<br />

PULMINO: € 50,00<br />

SCONTISSIMI per il secondo e terzo iscritto - stesso nucleo familiare<br />

modalita’ di pagamento:<br />

- unica soluzione alla firma del cartellino<br />

oppure<br />

- 50% alla firma del cartellino<br />

- 50% entro il 15/02/<strong>2013</strong><br />

Ci preme ricordare che<br />

il pagamento della quota e’ di vitale<br />

importanza affinché la Societa’<br />

possa garantire<br />

a TUTTI gli Iscritti<br />

servizi sempre piu’ efficienti!!


A TUTTI I GIOVANI CALCIATORI<br />

REGOLE COMPORTAMENTALI PER L’ADESIONE ALLA SOCIETA’<br />

1. Il <strong>calcio</strong> non è un obbligo. Se scegli di praticare il gioco più bello del mondo ricordati che oltre<br />

alle regole tecniche di gioco hai degli obblighi sociali cui attenerti:<br />

Rispetta i tuoi compagni. Un’offesa ad uno di loro è un’offesa alla squadra<br />

Rispetta gli allenatori e dirigenti. Ricordati che ti regalano il loro tempo e la loro esperienza.<br />

Rispetta gli orari, i ritardi sono una mancanza di rispetto per tutti gli altri.<br />

Allenati con gran gioia, serietà ed entusiasmo; questo è il segreto per una migliore crescita sportiva<br />

personale e di gruppo.<br />

Sii sempre orgoglioso della maglia che indossi, sia per il rispetto che merita, sia per la storia che<br />

rappresenta. Comportarsi sempre in maniera educata e corretta è il miglior modo di onorarla.<br />

Abbi cura dei materiali sportivi che ti verranno consegnati.<br />

2. Al ritrovo e prima della partita devi sempre:<br />

Aver consumato una corretta e leggera alimentazione.<br />

Indossare la tuta di rappresentanza bene in ordine.<br />

Non lasciare le borse sparse, ma allinearle in un unico posto.<br />

Comportati con sobrietà senza schiamazzare.<br />

Fare un ordinato riscaldamento in gruppo.<br />

Rispondere con educazione all’appello dell’arbitro e ricordati che le sue decisioni in campo vanno<br />

sempre rispettate.<br />

Non urlare nello spogliatoio.<br />

3. Per la partita devi sempre:<br />

Accettare il ruolo che ti assegna l’allenatore senza polemizzare, non sempre le tue aspirazioni<br />

coincidono con l’interesse della squadra.<br />

Ricordare che andare in panchina non è una punizione, bensì una necessità ed una componente<br />

importante del gioco del <strong>calcio</strong>. Se bene <strong>ac</strong>cettata contribuirà ad offrire migliori stimoli alla tua<br />

maturazione e alla crescita sportiva.<br />

In campo è giusto inseguire il risultato sportivo migliore non è corretto, invece, anteporlo alle regole<br />

della correttezza. La sconfitta va <strong>ac</strong>cettata senza drammatizzare la vittoria non deve essere<br />

umiliazione per gli avversari.<br />

Al termine della partita stringi la mano all’arbitro ed agli avversari e ricordati di salutare gli spettatori<br />

intervenuti.<br />

4. Ricorda ai TUOI Genitori:<br />

Che durante la partita, sono le indicazioni tecniche dell’Allenatore che devi<br />

Ascoltare, il loro suggerimento ti creerà solo confusione.<br />

Contestare a voce alta le scelte dell’allenatore è grave scorrettezza. La società A.C.<br />

Casalmaiocco ASD sarà a disposizione quando richiesto per qualsiasi chiarimento.<br />

La società A.C. Casalmaiocco ASD <strong>ac</strong>cetta sempre di buon grado l’aiuto che ogni<br />

Genitore presterà alla squadra. Questo tuttavia non darà alcun diritto ad interferire<br />

nelle decisioni tecniche.<br />

5. E’ sempre vietato:<br />

Bestemmiare: è da stupido; Dire parol<strong>ac</strong>ce: é inutile;<br />

IMPORTANTE!!!<br />

Sputare: è gravissimo; Fare male agli avversari: é gravissimo.<br />

La Società A.C. Casalmaiocco ASD si riserva la possibilità di prendere provvedimenti<br />

disciplinari fino all’allontanamento definitivo, nei confronti dei giovani calciatori non<br />

rispettosi delle sopra descritte regole minime di buona decenza e del giusto convivere.


IL CORREDO DEL CALCIATORE (**)<br />

La società metterà a disposizione di ciascun atleta un corredo (*) costituito da:<br />

N. 1 borsone<br />

N. 1 tuta di rappresentanza invernale<br />

N. 1 tuta di allenamento<br />

N. 1 divisa estiva<br />

N. 1 K-way<br />

N. 1 pantaloncini per allenamenti<br />

N. 1 maglietta per allenamenti<br />

N. 1 Gi<strong>ac</strong>cone invernale<br />

(*) borsone, tuta rappresentanza, gi<strong>ac</strong>cone invernale verranno forniti ai nuovi iscritti o a chi ne ha<br />

fatto debita richiesta (tramite la modulistica consegnata a fine stagione) che verrà valutata dal<br />

magazziniere;<br />

(**) tempi di consegna in base alle disponibilità del fornitore.<br />

Ciascun atleta provvederà a procurarsi il seguente materiale:<br />

N. 1 paio di scarpe da tennis;<br />

N. 1 paio di scarpe da <strong>calcio</strong>;<br />

N. 1 paio di parastinchi;<br />

N. 1 <strong>ac</strong>cappatoio;<br />

Shampoo e doccia schiuma;<br />

Ciabatte per doccia.<br />

E‟ necessario che gli Atleti pongano la massima attenzione nella cura e nella pulizia del proprio<br />

corredo, ricordando che gli indumenti bagnati lasciati nella borsa producono muffe e funghi<br />

particolarmente nocivi per l‟igiene della persona.<br />

Lo staff tecnico della Società è in grado di fornire indicazioni e consigli<br />

sul tipo di abbigliamento più idoneo (es. tipo di scarpe, parastinchi, ecc.).


P R O G R A M M A D I L A V O R O<br />

“CATEGORIA PICCOLI AMICI”<br />

Nella stagione agonistica <strong>2012</strong>/<strong>2013</strong>, relativamente alla categoria<br />

PICCOLI AMICI, l‟organico delle DUE squadre sarà composto da<br />

Atleti nati nel 2005, 2006 e 2007 (5 anni compiuti).<br />

STAFF TECNICO PICCOLI AMICI<br />

CARICA NOMINATIVO TELEFONO<br />

ISTRUTTORE RESPONSABILE<br />

ISTRUTTORE RESPONSABILE<br />

ISTRUTTORE<br />

ISTRUTTORE<br />

ISTRUTTORE<br />

SIG. ROSSI AGOSTINO<br />

SIG. FIORENZA FRANCESCO<br />

SIG. BODINI INICCO LUCA<br />

SIG. VESSIO EMANUELE<br />

SIG. ANTONIOLI DAVIDE LUIGI<br />

347 8973021<br />

338 8697778<br />

338 1617555<br />

339 6706745<br />

335 1440582<br />

Dal punto di vista psico-sociale i bambini di questa età, sono portati a considerare solo se stessi, rispetto all’ambiente<br />

che li circonda. Dal punto di vista fisico, sono portati ad effettuare dei movimenti guidati esclusivamente dall’istinto.<br />

Quindi giocare con il <strong>calcio</strong>, senza ruolo e con poche regole.


OBIETTIVI MOTORI<br />

schema corporeo (conoscenza e percezione del proprio corpo)<br />

schemi motori di base, con particolare riguardo a correre,saltare,rotolarsi,calciare ed afferrare)<br />

dominanza e lateralizzazione (sviluppo dell'arto inferiore dominante e utilizzo di quello non dominante<br />

cap<strong>ac</strong>ita' sensomotorie con particolare riguardo alla reattivita' per lo sviluppo della quale saranno utilizzati<br />

principalmente stimoli ottici anziche' <strong>ac</strong>ustici<br />

cap<strong>ac</strong>ita' coordinative generali (controllo motorio ed adattamento - trasformazione) e speciali (con particolare<br />

riguardo all'equilibrio, l'orientamento ed il ritmo)<br />

cap<strong>ac</strong>ita' condizionali con particolare riguardo alla mobilita' articolare ed alla rapidita'<br />

OBIETTIVI TECNICI<br />

sensibilità palla/piede<br />

dominio e protezione della palla<br />

modi di conduzione della palla<br />

modi di calciare ("piatto ed interno collo)<br />

ricezione interno piede<br />

abilità combinate<br />

OBIETTIVI TATTICI<br />

situazioni di gioco di 1 contro 1, 2 contro 1 e 3 contro 1<br />

giochi collettivi anche di altri sport<br />

<strong>calcio</strong> a 5<br />

OBIETTIVI EDUCATIVI<br />

Aspetti legati all'educazione sociale e cognitiva degli atleti:<br />

Rispetto delle regole basi, del comportamento, cura delle attrezzature e rispetto verso tutti i componenti della<br />

Società<br />

Creazione di uno spogliatoio unito, anche attraverso l'istituto del contratto formativo.<br />

Sviluppo della cultura dei valori extr<strong>ac</strong>alcistici (scolastici, familiari, sociali)<br />

Sviluppo della competizione<br />

VALUTAZIONE<br />

Per valutare l’apprendimento dei ragazzi e controllare l’obiettivo finale, occorre una valutazione oggettiva e soggettiva.<br />

Periodicamente i nostri istruttori valuteranno lo stato di apprendimento dei ragazzi dal punto di vista tecnico, agonistico,<br />

comportamentale , cercando di correggere eventuali anomalie , e di conseguenza lo stato di avanzamento del<br />

programma in base agli obiettivi iniziali.


P R O G R A M M A D I L A V O R O<br />

“CATEGORIA PULCINI”<br />

Per la stagione agonistica <strong>2012</strong>/<strong>2013</strong>, relativamente alla categoria PULCINI<br />

sono allestite:<br />

- una squadra per i nati nel 2002 a 7 giocatori<br />

- una squadra per i nati nel 2003 a 6 giocatori<br />

- due squadre per i nati nel 2004 a 5 giocatori<br />

STAFF TECNICO 2002 (7 giocatori)<br />

CARICA NOMINATIVO TELEFONO<br />

ISTRUTTORE RESPONSABILE<br />

AIUTO ISTRUTTORE<br />

DIRIGENTE<br />

PREPARATORE PORTIERI<br />

SIG. CALAMUNERI ROBERTO<br />

SIG.<br />

Sig. CORCELLI ANTONIO<br />

Sig. CURTI DOMENICO<br />

366 6459637<br />

338 6030327<br />

338 5089682<br />

STAFF TECNICO 2003 (6 giocatori)<br />

CARICA NOMINATIVO TELEFONO<br />

ISTRUTTORE RESPONSABILE<br />

AIUTO ISTRUTTORE<br />

DIRIGENTE<br />

PREPARATORE PORTIERI<br />

SIG. SAVIOLI MICHELE<br />

SIG. BOCCARDI MATTEO<br />

SIG. BOCCARDI MATTEO<br />

Sig. CURTI DOMENICO<br />

339 5958690<br />

340 6660292<br />

340 6660292<br />

338 5089682<br />

STAFF TECNICO 2004 (5 giocatori)<br />

CARICA NOMINATIVO TELEFONO<br />

ISTRUTTORE RESPONSABILE<br />

AIUTO ISTRUTTORE<br />

DIRIGENTE<br />

PREPARATORE PORTIERI<br />

SIG. VALENZIANO MARCO<br />

SIG. ANELLI PIERLUIGI<br />

Sig. ANGELLA ANDREA<br />

Sig. CURTI DOMENICO<br />

339 5415702<br />

338 1904073<br />

335 7768823<br />

338 5089682


Giocare per imparare, attività polivalente, stimolare la fantasia, inizio specializzazione.<br />

OBIETTIVI MOTORI<br />

cap<strong>ac</strong>ità coordinative generali (apprendimento motorio, controllo motorio, adattamento e trasferimento)<br />

cap<strong>ac</strong>ità coordinative speciali (differenziazione spazio-temporale, differenziazione dinamica, ritmizzazione,<br />

anticipazione motoria, fantasia motoria)<br />

cap<strong>ac</strong>ità condizionali (mobilità articolare, resistenza aerobica, forza rapida, rapidità)<br />

OBIETTIVI TECNICI<br />

dominio, conduzione, sensibilità<br />

modi di calciare (interno collo, collo, esterno collo)<br />

modi di ricevere (con tutte le parti del piede)<br />

tiro in porta (da fermo ed in movimento)<br />

finta e dribbling<br />

gioco di testa<br />

abilità combinate<br />

OBIETTIVI TATTICI<br />

protezione della palla<br />

marcamento e contrasto<br />

smarcamento<br />

passaggio (dove, come, quando)<br />

situazioni di gioco in soprannumero ed in sottonumero<br />

giochi a tema o di altri sport<br />

<strong>calcio</strong> a 5,6,7.<br />

OBIETTIVI EDUCATIVI<br />

Aspetti legati all'educazione sociale e cognitiva degli atleti:<br />

Rispetto delle regole basi, del comportamento, cura delle attrezzature e rispetto verso tutti i componenti della<br />

Società<br />

Creazione di uno spogliatoio unito, anche attraverso l'istituto del contratto formativo.<br />

Sviluppo della cultura dei valori extr<strong>ac</strong>alcistici (scolastici, familiari, sociali)<br />

Sviluppo della competizione<br />

VALUTAZIONE<br />

Per valutare l’apprendimento dei ragazzi e controllare l’obiettivo finale, occorre una valutazione oggettiva e<br />

soggettiva. Periodicamente i nostri istruttori valuteranno lo stato di apprendimento dei ragazzi dal punto di<br />

vista tecnico, agonistico, comportamentale , cercando di correggere eventuali anomalie , e di conseguenza lo<br />

stato di avanzamento del programma in base agli obiettivi iniziali.


P R O G R A M M A D I L A V O R O<br />

“CATEGORIA ESORDIENTI 2001”<br />

Per la stagione agonistica <strong>2012</strong>/<strong>2013</strong>, relativamente alla categoria<br />

ESORDIENTI 2001:<br />

- una squadra per i nati nel 2001 a 9 giocatori<br />

.<br />

STAFF TECNICO Squadra 9 GIOCATORI<br />

CARICA NOMINATIVO TELEFONO<br />

ISTRUTTORE<br />

AIUTO ISTRUTTORE<br />

DIRIGENTE<br />

DIRIGENTE<br />

PREPARATORE PORTIERI<br />

Sig. SPANO ALESSANDRO<br />

Sig. FALCONE MARCO<br />

Sig. IACAPRARO ANTONIO<br />

Sig. TRINCA ANDREA<br />

Sig. CURTI DOMENICO<br />

339 8902037<br />

333 1303323<br />

339 8599887<br />

333 5633469<br />

338 5089682


Imparare a giocare, conoscenza di tutti i reparti e settori del campo, specializzazione per reparto.<br />

OBIETTIVI DELLA STAGIONE<br />

Gli obiettivi che si intendono perseguire sono stati fissati in funzione dell'analisi del gruppo ed in considerazione dell'età<br />

e delle caratteristiche fisiche e motorie degli atleti.<br />

La società intende dare poche e semplici regole f<strong>ac</strong>ilmente assimilabili, consentendo così ai ragazzi di concentrarsi sugli<br />

obiettivi di fondo della stagione agonistica.<br />

Si punterà a fare bella figura in tutte le competizioni a cui la squadra parteciperà in modo ed ad ottenere risultati positivi<br />

esprimendo un <strong>calcio</strong> di buon livello agonistico.<br />

OBIETTIVI EDUCATIVI<br />

Aspetti legati all'educazione sociale e cognitiva degli atleti:<br />

Rispetto delle regole basi, del comportamento, cura delle attrezzature e rispetto verso tutti i componenti della<br />

Società<br />

Creazione di uno spogliatoio unito, anche attraverso l'istituto del contratto formativo.<br />

Sviluppo della cultura dei valori extr<strong>ac</strong>alcistici (scolastici, familiari, sociali)<br />

Sviluppo della competizione<br />

OBIETTIVI DIDATTICI- LA TECNICA<br />

cap<strong>ac</strong>ità' di dominare la palla stimolando l'uso corretto del piede di appoggio<br />

la cap<strong>ac</strong>ità di guidare la palla (rettilinea, con cambi di direzione, a testa alta, vicina o lanciandosela, fermandosi e<br />

ripartendo)<br />

cap<strong>ac</strong>ità di difendere la palla, con il corpo e le br<strong>ac</strong>cia<br />

cap<strong>ac</strong>ità' di ricevere la palla per il tiro in porta, per il passaggio, intercettare il passaggio avversario.<br />

Cap<strong>ac</strong>ità di fintare e superare l'avversario<br />

OBIETTIVI DIDATTICI-LA TATTICA<br />

cap<strong>ac</strong>ità di smarcarsi individualmente per ricevere il passaggio<br />

conoscenza dei tipi di passaggio (dai e vai, dai e segui, e 1-2-3)<br />

a livello difensivo la cap<strong>ac</strong>ità di fronteggiare l'1 contro 1 e la cap<strong>ac</strong>ità di marcare l'avversario senza palla<br />

COORDINAZIONE-CAPACITA' DI RITMIZZAZIONE<br />

orientamento spazio-tempo<br />

differenziazione<br />

reazione<br />

<strong>ac</strong>compagnamento e combinazione dei vari gesti<br />

adattamento e trasformazione dei gesti tecnici secondo le situazioni<br />

CONDIZIONE-LA MOBILITA' ARTICOLARE<br />

velocità<br />

rapidità<br />

VALUTAZIONE<br />

Per valutare l’apprendimento dei ragazzi e controllare l’obiettivo finale, occorre una valutazione oggettiva e<br />

soggettiva. Periodicamente i nostri istruttori valuteranno lo stato di apprendimento dei ragazzi dal punto di vista<br />

tecnico, agonistico, comportamentale , cercando di correggere eventuali anomalie , e di conseguenza lo stato di<br />

avanzamento del programma in base agli obiettivi iniziali.


P R O G R A M M A D I L A V O R O<br />

“CATEGORIA GIOVANISSIMI”<br />

Nella stagione agonistica <strong>2012</strong>/<strong>2013</strong>, relativamente alla categoria<br />

GIOVANISSIMI, sono state allestite:<br />

- una squadra per i nati nel 1998 a 11 giocatori<br />

- una squadra per i nati nel 1999 a11 giocatori<br />

STAFF TECNICO GIOVANISSIMI 1998<br />

CARICA NOMINATIVO TELEFONO<br />

ALLENATORE RESPONSABILE<br />

AIUTO ALLENATORE<br />

DIRIGENTE<br />

DIRIGENTE<br />

PREPARATORE PORTIERI<br />

SIG. PAVESI RAFFAELE<br />

SIG. SALARI MARCO<br />

SIG. PIZZINO GIUSEPPE<br />

SIG. BOSELLI ANGELO<br />

SIG. CURTI DOMENICO<br />

349 7746091<br />

331 8061742<br />

393 6905085<br />

340 5297437<br />

338 5089682<br />

STAFF TECNICO GIOVANISSIMI 1999<br />

CARICA NOMINATIVO TELEFONO<br />

ALLENATORE RESPONSABILE<br />

AIUTO ALLENATORE<br />

DIRIGENTE<br />

DIRIGENTE<br />

DIRIGENTE<br />

PREPARATORE PORTIERI<br />

SIG. ANTONIOLI DAVIDE<br />

SIG. SEGALINI PAOLO<br />

SIG. ARIENTI LUCA<br />

SIG. DEFELICE MICHELE<br />

SIG. IENCARELLI DANIELE<br />

SIG. CURTI DOMENICO<br />

335 1440582<br />

392 9950861<br />

333 6369740<br />

333 3044529<br />

338 7413544<br />

338 5089682


OBIETTIVI DELLA STAGIONE<br />

Gli obiettivi che si intendono perseguire sono stati fissati in funzione dell‟analisi del gruppo ed in<br />

considerazione dell‟età e delle caratteristiche fisiche e motorie dei ragazzi.<br />

La Società intende dare poche e semplici regole f<strong>ac</strong>ilmente assimilabili finalizzati all'imparare a<br />

giocare ed alla specializzazione nel reparto (difesa,centrocampo,att<strong>ac</strong>co).<br />

COORDINAZIONE<br />

Interessare mediante opportune esercitazioni il sistema nervoso e muscolare in modo da<br />

incrementare la dinamicità esecutiva dei vari movimenti oltre alle reattività delle risposte sugli<br />

aspetti tipici del giuoco del <strong>calcio</strong>.<br />

TECNICA<br />

La cap<strong>ac</strong>ità di eseguire i gesti richiesti dall'abilità sportiva praticata.<br />

SPAZIO<br />

Inteso come la relazione tra chi osserva e ciò che è osservato, non in concetto di spazio statico ma<br />

dinamico.<br />

TEMPO<br />

Riferito al momento in cui il giocatore deve compiere una determinata azione; tempo non unico ed<br />

assoluto ma relativo e molteplice.<br />

PROBLEM-SOLVING<br />

La cap<strong>ac</strong>ità di eseguire azioni razionali per raggiungere un obiettivo.


P R O G R A M M A D I L A V O R O<br />

CATEGORIA ALLIEVI REGIONALI<br />

Nella stagione agonistica <strong>2012</strong>/<strong>2013</strong>, relativamente alla categoria ALLIEVI,<br />

l‟organico della squadra sarà composto da Atleti nati nel 1996 e 1997.<br />

STAFF TECNICO ALLIEVI REGIONALI<br />

CARICA NOMINATIVO TELEFONO<br />

ALLENATORE<br />

AIUTO ALLENATORE<br />

DIRIGENTE<br />

DIRIGENTE<br />

PREPARATORE PORTIERI<br />

OBIETTIVI DELLA STAGIONE<br />

SIG. CASTELLI ANDREA<br />

SIG. PRAVINI ALESSANDRO<br />

SIG. MIANULLI DOMENICO<br />

SIG. NATALUCCI ANDREA<br />

SIG. PARMIGIANI CARLO<br />

339 4930703<br />

334 1315924<br />

348 8810579<br />

333 9632930<br />

Gli obiettivi che si intendono perseguire sono stati fissati in funzione dell‟analisi del gruppo ed in<br />

considerazione dell‟età e delle caratteristiche fisiche e motorie dei ragazzi.<br />

La Società intende dare poche e semplici regole f<strong>ac</strong>ilmente assimilabili finalizzati all'imparare a<br />

giocare ed alla specializzazione nel reparto (difesa,centrocampo,att<strong>ac</strong>co).<br />

Programma fisico-atletico, tecnico-tattico, socio-psicologico.<br />

MANTENERE LA CATEGORIA REGIONALI „B‟<br />

PROGRAMMA FISICO-ATLETICO<br />

Incremento e ripristino della condizione attraverso il miglioramento delle cap<strong>ac</strong>ita specifiche del<br />

calciatore: forza, resistenza, velocità.<br />

TECNICA<br />

Valutazione e miglioramento delle abilità tecniche individuali ed individuazione delle carenze da<br />

recuperare.<br />

ASPETTI SOCIO-PSICOLOGICI<br />

Incremento della disponibilità reciproca e dell'amicizia nel gruppo, formazione di una mentalità<br />

vincente e del senso di s<strong>ac</strong>rificio, il “saper soffrire”.


ECCO LE SITUAZIONI DA TENERE SOTTO CONTROLLO<br />

(da “La Gazzetta dello Sportivo”)<br />

1 IL RAPPORTO CON L’ALLENATORE<br />

Esistono allenatori di tutte le età, personalità, forme e dimensioni e ciascuno di loro ha anche un diverso livello di abilità, proprio come i<br />

giocatori. Succede talvolta di trovarsi in dis<strong>ac</strong>cordo su ciò che è meglio per raggiungere determinati obiettivi. Avete il diritto di chiedere<br />

spiegazioni o di confrontarvi con lui sulle soluzioni, ma scegliete il momento giusto. Non fatelo in gara o durante gli allenamenti. Rispettarlo<br />

significa <strong>ac</strong>cettare le sue decisioni, ascoltarlo quando parla e rimandare scherzi e schiamazzi al momento opportuno.<br />

2. ILGIOCO DI SQUADRA<br />

Perché una squadra abbia successo, spesso è necessario che il giocatore s<strong>ac</strong>rifichi i propri sogni di gloria. Persino un gruppo di fuoriclasse<br />

potrebbe fallire se ciascuno di essi non lavora per il collettivo. A ognuno pi<strong>ac</strong>erebbe segnare il punto della vittoria, ma quando un giocatore<br />

vede un compagno che ha un’opportunità di tiro migliore, deve passargli la palla. Il gioco di squadra non è solo passare la palla e aiutare in<br />

difesa. Significa anche complimentarsi con un compagno che ha eseguito una buona cosa e incoraggiare quello che ha sbagliato.<br />

3. L’AVVERSARIO SCORRETTO<br />

Prima o poi, f<strong>ac</strong>endo sport incontrerete un avversario che gioca “sporco”: qualcuno che vi sgambetta o vi spinge. Di solito ci proverà mentre<br />

l’arbitro non guarda. Non c’è molto che possiate fare. Potreste provare a dire all’arbitro di tenerlo d’occhio, ma non è detto che vi dia ascolto.<br />

Se è una gara di paese a cui assistono i genitori di entrambi potreste andare dal suo allenatore e chiedergli di richiamare il suo giocatore.<br />

Infine, se anche i vostri compagni si lamenteranno, è probabile che l’altro tecnico intervenga con il suo giocatore scorretto.<br />

4. L’AVVERSARIO PIU’ GRANDE FISICAMENTE<br />

Vi potrebbe capitare di giocare con un avversario che fisicamente vi sovrasta di molto. Nei giochi di squadra, se siete in difesa, mettetevi sulla<br />

sua strada. Questo lo rallenterà, lo costringerà a cambiare direzione, e gli renderà più difficile il controllo di palla. Allenatevi a rubare palla in<br />

scontri uno contro uno con i vostri amici. Il vostro tecnico vi potrebbe chiedere di giocare a uomo sul giocatore avversario. In questo caso il<br />

vostro lavoro è quello di restargli incollato e intercettare i passaggi prima che arrivino a lui.<br />

5. L’INFORTUNIO<br />

Se vi ferite in allenamento o in gara, non fate gli eroi. Evitate di continuare a giocare, mascherando il dolore. Fermatevi e avvertite l’arbitro o<br />

l’allenatore. Se finite a terra e avete dei capogiri, non cercate di rialzarvi. Restate giù e attendete soccorsi. Potreste causare più danni che<br />

benefici, cercando di muovervi se siete feriti. Se siete reduci da un infortunio, seguite scrupolosamente le prescrizioni del medico e prendetevi<br />

tutto il tempo che occorre per guarire.<br />

6. LA SVISTA ARBITRALE<br />

In una gara capita di sentirsi vittime di un’ingiustizia o di essere protagonisti di una svista arbitrale. Ricordate sempre che anche gli arbitri<br />

sono esseri umani, soggetti a errori. L’arbitro giudica ciò che ha visto, quindi contestare un suo richiamo o infuriarsi, è la peggiore cosa che<br />

possiate fare. Quando una decisione è presa, non sarete certo voi a fargli cambiare opinione.<br />

Demandate l’intervento al vostro tecnico, che è in migliore posizione rispetto a voi. Oppure aspettate la fine della partita per esprimere,<br />

educatamente, le vostre perplessità.<br />

7. IL COMPAGNO CHE NON PASSA MAI LA PALLA<br />

Ogni squadra ha almeno un giocatore “innamorato” della palla, uno che non passa mai, nemmeno se è <strong>ac</strong>cerchiato. Un simile giocatore<br />

vorrebbe dribblare l’intera formazione avversaria, ma così f<strong>ac</strong>endo finisce per sbagliare un s<strong>ac</strong>co di tiri e di punti. Quando gli avversari<br />

individuano il “pollo”, hanno gioco f<strong>ac</strong>ile a fargli perdere il possesso di palla. Talvolta non è f<strong>ac</strong>ile distinguere tra chi si innamora della palla e<br />

chi invece non è in grado di sopportare la pressione del gioco. Non pensiate che la soluzione sia quella di non passare loro la palla.<br />

8. ATTEGGIAMENTO DEI GENITORI<br />

Alcuni genitori, al posto del loro ruolo, ne esercitano almeno altri tre in contemporanea: quelli di capi popolo del tifo, di allenatori in seconda e<br />

di arbitri aggiunti. Se i vostri genitori si fanno trascinare durante una vostra gara e ciò vi secca, fateglielo gentilmente notare. Non arrabbiatevi<br />

con loro, ma parlategli. Esprimetegli ciò che sentite. Altri si comportano in modo esattamente opposto: proprio non riescono ad appassionarsi<br />

ai ragazzi che giocano a <strong>calcio</strong>. Non prendetevela, probabilmente anche voi vi annoiate a guardare papà che gioca a golf.


CURIAMO IL NOSTRO CORPO<br />

CAPELLI:<br />

I capelli e' consigliabile che siano corti, non per moda o per bellezza, ma perche' e' piu' f<strong>ac</strong>ile<br />

asciugarli dopo li allenamenti. Al termine di ogni allenamento e' necessario un lavaggio con un<br />

buon shampoo, massaggiando il cuoio capelluto. Non e' vero che lavaggi troppo frequenti li<br />

"secchino"; in realta' i lavaggi stimolano la secrezione delle ghiandole seb<strong>ac</strong>ee.<br />

OCCHI:<br />

Attenzione alla polvere, ai raggi ultravioletti, a sostanze irritanti che venendo a contatto con<br />

l'occhio costituiscono le cause esterne di disturbi quali bruciori, prurito, senso di corpo estraneo,<br />

l<strong>ac</strong>rimazione, etc.<br />

GOLA:<br />

I tessuti della gola sono delicati ma contemporaneamente resistentissimi. Percio' non devono<br />

essere sottoposti a sbalzi violenti di temperatura soprattutto ricordate di non respirare attraverso la<br />

bocca, bensi' attraverso il naso.<br />

DENTI:<br />

Attenzione agli alimenti ricchi di zuccheri e amidi perche' sono forti corrosivi dello smalto con<br />

conseguenti insorgenze di carie. Insegnate a lavare i denti subito dopo ogni pasto, non solo la sera<br />

e la mattina.<br />

MANI:<br />

Le mani meritano di essere trattate con cura, come strumento per imparare, lavorare e<br />

comunicare. Possono essere considerate il tramite del pensiero umano. Fate in modo che le<br />

unghie siano tagliate ad arco in modo da non far male all'avversario; la pulizia e' d'obbligo.<br />

PIEDI:<br />

E' buona norma fare almeno un pediluvio almeno una volta al giorno. Non calzare le stesse scarpe<br />

e le stesse calze due giorni di seguito. Le s<strong>ac</strong>rpe devono essere cambiate immediatamente ogni<br />

volta che i piedi sono bagnati per la pioggia o per la sudorazione (questa norma igienica servira' a<br />

prevenire infezioni da fungo che di solita comincia fra le dita). Tagliate sempre diritte le unghie dei<br />

piedi per il taglio curvo favorisce le unghie incarnite. Insegnate l'uso costante negli spogliatoi degli<br />

zoccoli.<br />

PELLE:<br />

La pelle attraverso i pori riceve parte delle sostanze vitali e secerne sostanze nocive all'organismo.<br />

La pulizia ha lo scopo di mantenere efficienti la permeabilita', la cap<strong>ac</strong>ita' secretoria, l'elasticita' e la<br />

traspirazione della pelle. Dopo una prestazione sportiva e' buona regola fare sempre la doccia. La<br />

biancheria intima e' strettamente personale. Insegnate a non indossare mai indumenti<br />

precedentemente utilizzati e non lavati, possono essere causa di infezioni.


L’ALLENAMENTO<br />

(tratto da “Insieme verso il Goal”)<br />

Vi sarete sicuramente <strong>ac</strong>corti che i vostri figli, di questa età, crescono a vista d’occhio.<br />

Imparano a conoscere e a padroneggiare il loro corpo e a muoversi con disinvoltura nell’ambiente<br />

circostante.<br />

A tale proposito l’allenamento di <strong>calcio</strong> assume un’importanza straordinaria, soprattutto<br />

sotto due aspetti: i ragazzi imparano a conoscere loro stessi ed i loro compagni, quindi si abituano<br />

a collaborare con altri giovani calciatori della stessa età.<br />

Gli allenamenti dei vostri figli allora andranno visti sotto un’altra luce, che non sia quella<br />

limitativa, finalizzata solo al gesto tecnico o, peggio, al solo risultato della gara.<br />

Vi capita di notare che durante la seduta di allenamento l’allenatore propone esercitazioni<br />

che non hanno niente a che vedere con il gioco del <strong>calcio</strong> che avete voi in mente, cioè quello degli<br />

adulti ed enfatizzato dalla televisione.<br />

L’allenatore propone di svolgere esercitazioni con palloni di diverse<br />

dimensioni, fa eseguire partite su campi ridotti, richiama la partecipazione a<br />

giochi tradizionali con compiti precisi; talvolta interrompe il gioco per chiedere<br />

la partecipazione attiva dei ragazzi nella soluzione di qualche problema di<br />

gioco (posizione, passaggio, dribbling, tiro, etc.), corregge, <strong>ac</strong>cetta<br />

suggerimenti e varianti al gioco da egli stesso proposto inizialmente, e così<br />

via.<br />

Tutto ciò dà modo al giovane calciatore di essere più attento e partecipe al gioco, di essere<br />

il vero protagonista; la precisione esecutiva sarà un obiettivo da perseguire in una fase successiva,<br />

solo dopo che egli avrà <strong>ac</strong>quisito fiducia in sé, sicurezza nelle proprie cap<strong>ac</strong>ità e affiatamento con i<br />

compagni di squadra. Non preoccupatevi!<br />

Il gioco del <strong>calcio</strong> deve essere utilizzato, in questa fascia d’età, come un mezzo di sviluppo<br />

globale del giovane atleta che vuole migliorare le sue cap<strong>ac</strong>ità motorie.<br />

L’allenatore si preoccuperà di creare i presupposti per f<strong>ac</strong>ilitare la qualificazione di tutti i<br />

giovani a sua disposizione, tenendo presente comunque che ogni soggetto ha bisogno di un suo<br />

tempo di crescita; non tutti gli undicenni per esempio sanno calciare di collo piede con palla ferma<br />

a terra, ma ci sarà sicuramente qualcuno di questi ragazzi “normali” che, pur non manifestando<br />

particolari doti in questa fascia di età, in tempi successivi, recupererà e possibilmente supererà in<br />

abilità i coetanei che oggi sembrano i “migliori”.<br />

La seduta di allenamento oggi richiede una programmazione puntuale, che stabilisca a<br />

priori i test di valutazione delle cap<strong>ac</strong>ità motorie iniziali di ciascun ragazzo, che stabilisca i<br />

contenuti, i mezzi, i metodi, gli strumenti, gli attrezzi occorrenti, nonché verifichi i miglioramenti – o<br />

i peggioramenti – di fine anno. Sì, anche i peggioramenti, perché qualche genitore non sa che, dai<br />

dodici ai quattordici anni, i ragazzi crescono in altezza di una decina di centimetri e ciò causa la<br />

perdita di agilità, rapidità e precisione dei movimenti.<br />

E’ questa l’età in cui bisogna sapere comprendere, incoraggiare e attendere con pazienza i<br />

tempi migliori.<br />

Il lavoro fisico di ciascun allenamento dovrà essere mirato ed adattato alle diverse età.<br />

Esso si baserà prevalentemente sul gioco, e non solo del <strong>calcio</strong>; deve essere vario: a volte si<br />

insisterà più su un lavoro prolungato nel tempo, altre volte sulla rapidità, e/o sulla precisione. Il<br />

tutto è deciso dall’allenatore con i ragazzi, il quale è l’unico che li segue in tutti gli allenamenti, sa a<br />

che punto sono della preparazione e quali sono gli obiettivi che si erano preventivamente posti.<br />

E’ bene ricordare qui che l’attività specialistica precoce può condizionare negativamente,<br />

sia l’ulteriore sviluppo motorio, come l’intera personalità del giovane calciatore.<br />

L’attività motoria deve essere pertanto ampia e varia, motivata e motivante.<br />

I tempi di recupero dopo ogni esercitazione devono essere tanto più lunghi, tanto più sono<br />

piccoli gli allievi. E non ci scandalizziamo se durante l’allenamento si svolgono giochi con le mani;<br />

questi sono mezzi opportuni per muoversi più rapidamente ed essere più precisi soprattutto sui<br />

campi pesanti. Ciò serve anche a meglio adattarsi al gioco con i piedi e di testa.


UNA ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA<br />

(tratto da “Insieme verso il Goal”)<br />

Abbiamo avuto modo di constatare come esista nelle famiglie una profonda incertezza nel campo<br />

dell‟alimentazione.<br />

Un‟alimentazione corretta può evitare cali di forma e prevenire e rendere minime le reazioni di<br />

affaticamento del ragazzo che in occasione delle partire è sottoposto a uno stress psichico e fisico.<br />

Veniamo ora al nocciolo della questione: come deve alimentarsi il ragazzo che pratica sport, il <strong>calcio</strong> nel nostro caso?<br />

Vi indichiamo operativamente come comportarvi nella distribuzione della razione alimentare del<br />

vostro ragazzo in rapporto all‟allenamento o alla partita in modo che i due sistemi, muscolare e<br />

digestivo, non interferiscano tra loro in quanto lo sforzo dell‟uno sottrae sangue, principi nutritivi e<br />

ossigeno alle funzioni dell‟altro e viceversa.<br />

L‟ultimo pasto va consumato tre ore prima della gara e dovrà presentare le seguenti caratteristiche:<br />

il volume complessivo deve essere ridotto;<br />

gli alimenti devono essere f<strong>ac</strong>ilmente digeribili, con prevalenza di zuccheri rispetto alle proteine<br />

e ai grassi.<br />

Un esempio di pasto pre-gara può essere così determinato:<br />

se la gara è al pomeriggio:<br />

primo piatto - riso o pasta condita possibilmente con olio oppure burro crudo e<br />

pomodoro;<br />

secondo piatto - carne magra ai ferri oppure prosciutto crudo sgrassato;<br />

contorno - patate o carote lesse, al limone;<br />

un panino;<br />

un frutto fresco maturo o una fetta di torta senza crema.<br />

Si consiglia una colazione abbondante al mattino.<br />

Se la gara è al mattino:<br />

una tazza di latte o thé caldo;<br />

pane o fette biscottate con burro, marmellata o miele; oppure una fetta di torta;<br />

un frutto oppure una spremuta d‟arancia ben zuccherata.<br />

Si consiglia di terminare la colazione almeno 2 ore prima della gara.<br />

Al termine della partita l‟organismo deve essere reintegrato di tutte le sostanze perdute, in<br />

particolare di <strong>ac</strong>qua e sali che vengono eliminati in grandi quantità con il sudore.<br />

Subito dopo la conclusione è opportuno, quindi, equilibrare il bilancio idrico con l‟assunzione di<br />

bevande alcaline (<strong>ac</strong>que minerali, succhi di frutta); non è opportuna la somministrazione di alimenti<br />

solidi in quanto la fatica ne ost<strong>ac</strong>ola una regolare digestione.<br />

Due ore dopo può essere consumato un pasto leggero e f<strong>ac</strong>ilmente digeribile, ricco di sali. Tra le<br />

pietanze più consigliabili:<br />

piatto di brodo di verdure salato;<br />

qualche fetta di pane;<br />

verdure e legumi a volontà;<br />

frutta fresca.<br />

Successivamente, un bicchiere di latte pastorizzato.<br />

L‟assunzione di cibi carenti è invece sconsigliata in questa prima fase, trattandosi di alimenti<br />

sostanzialmente <strong>ac</strong>idificanti e che possono quindi rallentare il recupero.<br />

Dal giorno successivo l‟alimentazione riprende le caratteristiche consuete.


Rapporto genitori-figli-allenatore nel Settore Giovanile<br />

Tema quanto mai discusso, il triangolo Genitore-Figlio-Allenatore nel mondo dello sport giovanile (ma non solo), è di rilevanza<br />

storica e attuale.<br />

Il <strong>calcio</strong> è uno sport di squadra e come tutti gli sport di squadra si fonda su un gruppo di atleti-giocatori, diretti da uno o più tecnici.<br />

Perché un gruppo sia sano è necessario che si basi su delle regole che da tutti devono essere rispettate.<br />

In questi anni di militanza nel settore mi sono <strong>ac</strong>corto di ragazzi (anche bravi), che hanno vissuto sin dai primi passi calcistici la culla<br />

dei complimenti perpetui dei genitori, parenti e amici (a volte anche di qualche dirigente), vivendo idolatrati all'inverosimile.<br />

Il risultato?<br />

La totale convinzione del bambino, poi ragazzo, di essere “invincibile”, di avere mezzi tecnici che lo possono proiettare molto presto<br />

nel <strong>calcio</strong> che conta: basta aspettare, perché prima o poi il futuro già disegnato si tramuterà in realtà.<br />

Una situazione pericolosa che a volte porta la giovane psiche del ragazzo a dimenticare che per raggiungere il traguardo ci vuole lo<br />

sforzo, la fatica, il s<strong>ac</strong>rificio: nessuno regala niente.<br />

Il sentirsi superiore ai compagni ed essenziale per il gruppo costituisce un'errata e pericolosa impostazione della figura del ragazzo.<br />

Questo un allenatore lo sa.<br />

Premetto senza dubbi che se la società si pone come obiettivi e la crescita dei ragazzi e il risultato sportivo, alla domenica schiero in<br />

campo la migliore formazione che ho a disposizione.<br />

E i ragazzi che non partono tra gli undici o tra i diciotto?<br />

• Sono infortunati o malati;<br />

• sono squalificati;<br />

• hanno “saltato” il 60% delle sedute di allenamento (due su tre);<br />

• nel corso della settimana hanno dimostrato poca attenzione, scarso interesse (questi atteggiamenti molti genitori non li vedono!);<br />

• hanno mezzi tecnici o condizioni fisiche inferiori rispetto ai loro compagni (a volte non notano neanche questi importanti fattori).<br />

Il problema sorge appunto quando, in relazione all’ultimo punto, un padre si convince o convince il figlio del contrario.<br />

Molti genitori vivono con il desiderio che i propri figli debbano a tutti i costi diventare quello che essi non sono mai diventati in<br />

gioventù.<br />

Ho conosciuto ragazzi che soggiogati da queste convinzioni si trovano smarriti alla prima esclusione per scelta tecnica, persi, non<br />

trovando spiegazione alcuna e dannatisi l'anima per un po' si trovano isolati e soprattutto mal consigliati, finendo in molti ssimi casi,<br />

con l’abbandonare l’attività sportiva con probabili sintomi di depressione.<br />

Altri, più sportivamente “educati”, vivono il <strong>calcio</strong> serenamente per come deve essere vissuto; quando i genitori non mettono<br />

pressione al figlio, ovvero non gli fanno pesare la maglia dal numero dodici in su, anche il ragazzo saprà vivere la realtà<br />

dell’esclusione, la sostituzione nel modo in cui deve essere vissuta, ovvero con delusione ma non con rassegnazione, anzi.<br />

In molti casi vengono scatenate delle polemiche tra genitori e società che non hanno motivo di nascere se non dalla rabbia di un<br />

padre o di una madre che non si cap<strong>ac</strong>itano del fatto che il proprio erede palesa dei limiti rispetto ai compagni di squadra e per<br />

questo gioca di meno. (Attenzione: gioca di meno, non ho detto non gioca!).<br />

E sono a dir poco inquietanti e ridicole le antipatie che si creano tra nuclei famigliari ai bordi del campo dipendenti unicamente dal<br />

fatto che un ragazzo sia più titolare o meno rispetto ad un altro.<br />

A volte, sembra paradossale, sono solo i genitori a "soffrire" la panchina del figlio, quando questi se ne sta tranquillamente in<br />

panchina a incitare i compagni vivendo lo sport come deve essere vissuto!<br />

Senza voler fare di tutta l’erba un fascio intendo affermare che vi sono anche ragazzini "educati" a saper vincere e perdere, a non<br />

esaltarsi per le vittorie, ma anche a non abbattersi per delle sconfitte, a "digerire" le esclusioni e a non sentirsi “onnipotente”.<br />

E questo tipo di educazione a chi spetta, chi la deve impartire?<br />

L'allenatore, coadiuvato dalla società, ha il compito di educare allo sport, a insegnare i comportamenti da assumere in virtù delle<br />

attività da svolgere in campo (allenamenti, gare, vittorie, sconfitte, ecc.); egli ha altresì l'obbligo di correggere eventuali poco consoni<br />

atteggiamenti che avvengono al di fuori del rettangolo di gioco: in trasferta, all'interno dello spogliatoio, nei mezzi pubblici ecc.<br />

Per educazione sportiva s’intende il miglioramento psicologico, tecnico-tattico del giovane atleta, l’insegnamento della sconfitta, della<br />

vittoria, dell’esclusione, della sostituzione nonché il rendere il gruppo consapevole che le regole sono uguali per tutti e le scelte le fa<br />

esclusivamente l’allenatore.<br />

D’altra parte è messo lì per quello, e comunque, da quando il <strong>calcio</strong> è <strong>calcio</strong> l’allenatore è sempre stato a disposizione dei giocatori<br />

per uno o più eventuali dialoghi di chiarimento che, attenzione, non è detto debbano essere necessariamente di natura tecnicotattica.<br />

Bisogna però ricordare che la crescita di un ragazzo che vuole giocare a <strong>calcio</strong> o fare qualsiasi sport dipende in modo più che<br />

importante dall’educazione di base impartita dalle famiglie sin dal primo giorno di nascita del proprio figlio.<br />

Concludo affermando che in una squadra di <strong>calcio</strong>, ogni domenica ci sono undici ragazzi contenti e sette ragazzi meno contenti; tra<br />

questi ultimi sette ce ne saranno sicuramente due o tre anche molto arrabbiati.<br />

E’ normale: se non fosse così ci troveremmo a guidare delle squadre prive d’anima.<br />

L’importante è prendere l’esclusione come motivo di rivalsa più che come motivo di resa e noi genitori questo abbiamo il dovere di<br />

insegnarlo.<br />

A.C. CASALMAIOCCO ASD

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