CIMA LAGAZUOI NORD (2801 m) Via del Drago - MountainCafe
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<strong>CIMA</strong> <strong>LAGAZUOI</strong> <strong>NORD</strong> (<strong>2801</strong> m)<br />
<strong>Via</strong> <strong>del</strong> <strong>Drago</strong> 9L . 2/3 . R2/3 . VI . D<br />
Ubicazione : Dolomiti – gruppo Fanes (BZ) parete Ovest<br />
Data <strong>del</strong>la prima salita e cenni storico-ambientali<br />
C.Barbier, A. Giambisi, C.Platter – 1969<br />
Solo negli ultimi trent’anni si è iniziato a dare alle vie nomi<br />
fantasiosi: in precedenza l’abitudine era di legare la<br />
realizzazione al nome degli apritori. Un giusto riconoscimento<br />
ai loro sforzi, ma anche una prassi in parte legata alla retorica<br />
<strong>del</strong>la conquista e <strong>del</strong>la lotta con l’alpe. Poche le eccezioni: la<br />
“via <strong>del</strong>la giovinezza” di Hans Steger e Paula Wiesinger<br />
(datata 1928!) e quella qui presentata. Il <strong>Drago</strong><br />
simboleggiava l’impossibile, che anni di artificialismo<br />
esasperato avevano tentato di uccidere; un belga, Claude<br />
Barbier, mentore di Reinhold Messner, tentava di ridargli vita<br />
e dignità. Quello che fu realizzato sulla semisconosciuta<br />
parete <strong>del</strong> Lagazuoi non aveva nulla di innovativo in termini<br />
tecnici, ma un’importanza storica notevole sulla strada <strong>del</strong><br />
recupero <strong>del</strong> naturale e originario significato <strong>del</strong>l’arrampicata<br />
(relazione <strong>del</strong> 1999).<br />
Commento generale<br />
Nello spirito degli apritori un tracciato in libera, che segue le<br />
pieghe naturali <strong>del</strong>la roccia e risale con arrampicata elegante,<br />
aerea ed esterna la parete giallastra <strong>del</strong> Lagazuoi. Una via<br />
moderna a tutti gli effetti, relativamente poco chiodata ma ben<br />
proteggibile, omogenea e con passaggi molto caratteristici,<br />
come il lungo (e facile) traverso sulla cengia mediana, il<br />
bellissimo diedro terminale o, ancora, la fessura gialla che<br />
costituisce il passaggio chiave.<br />
Accesso stradale<br />
Raggiungere il Passo Falzarego da Cortina d’Ampezzo, dalla Val<br />
Badia oppure da Alleghe-Cernadoi, parcheggiando nei pressi<br />
<strong>del</strong>la stazione <strong>del</strong>la funivia Lagazuoi.<br />
Avvicinamento e tempi complessivi<br />
Dal parcheggio si sale per sentiero evidente in direzione <strong>del</strong>la<br />
Forcella Lagazuoi; si risale brevemente verso la stazione di<br />
arrivo <strong>del</strong>la funivia, finchè è possibile divallare sul versante<br />
opposto, in direzione Armentarola. Si scende per sentiero,<br />
raggiungendo la parete e l’attacco, in prossimità di una torre<br />
staccata. Un’ora e mezza dal Passo Falzarego; quattro ore per<br />
la via. Due ore per rientrare al parcheggio.<br />
Esposizione e materiale necessario<br />
Ovest; due corde da 50 m, dadi e friends.<br />
Discesa<br />
Raggiunta la cima, si percorre per sfasciumi e roccette il crinale<br />
sud, tenendo preferibilmente il lato Armentarola, con brevi<br />
tratti in arrampicata (II grado) fino a raggiungere la Forcella<br />
<strong>del</strong>la Banca da cui si scende agevolmente per ghiaioni alla base.<br />
Logistica<br />
Camping Sas Dlacia (1570 m) in Armentarola, tel.<br />
O471 849527<br />
Bibliografia<br />
Guide Alpine di Cortina, Dolomiti Ampezzane, Ed. Terlano 1991<br />
L.Dinoia - V.Casari, 93 arrampicate scelte nelle Dolomiti, Ed.<br />
Melograno 1984<br />
A.Gogna, Sentieri verticali, Ed. Zanichelli 1987