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IL NUOVO ASSETTO DELLE LEGHE SPI-CGIL MILANO

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il nUovo assetto delle leghe spi-Cgil Milano<br />

Un po’ della nostra storia...<br />

Il 1946 è l’anno di rinascita della democrazia nel<br />

nostro Paese, si vota e con il referendum nasce la<br />

Repubblica Italiana e per la prima volta le donne<br />

hanno diritto di voto.<br />

Nelle rinate Camere del Lavoro si organizzano le<br />

prime sezioni dei pensionati con l’obiettivo di difendere<br />

le misere pensioni dall’aumento del costo della vita. L’anno successivo, si<br />

svolge il 1° Congresso unitario della CG<strong>IL</strong>. Nella sua relazione Giuseppe Di<br />

Vittorio denuncia la drammatica situazione dei pensionati definendola “una<br />

vergogna nazionale”.<br />

In questo 1° Congresso si sceglie di costituire un Sindacato dei pensionati di<br />

tutte le categorie, non mantenendo più i pensionati iscritti alle categorie di<br />

provenienza. Nasce la Federazione dei Pensionati (FIP) che pone nella sua<br />

linea rivendicativa la necessità di rivalutare le pensioni e un meccanismo che<br />

permetta di migliorare le pensioni quando i salari vengono aumentati. Nei<br />

primi anni cinquanta, la FIP organizza manifestazioni nazionali affinchè si<br />

affronti il Diritto all’esistenza e alla dignità dei vecchi lavoratori. Si ottengono<br />

3000 lire al mese di aumento, poi la gratifica natalizia e l’acconto del 10%<br />

sui futuri aumenti, e si ottiene il diritto alla reversibilità della pensione e un<br />

fondo per l’adeguamento.<br />

Ma altre domande rimasero senza risposta, ovvero il problema dei vecchi<br />

senza pensione che, a causa della forte evasione contributiva del periodo<br />

prima e dopoguerra, non avevano maturato i requisiti per il trattamento previdenziale.<br />

Gli anni sessanta sono quelli del miracolo economico che trasformò<br />

il nostro Paese da prevalentemente agricolo ad industriale.<br />

Dobbiamo aspettare la fine degli anni sessanta quando CG<strong>IL</strong>-CISL-U<strong>IL</strong>, dopo<br />

uno sciopero generale, ottennero finalmente una legge di Riforma della<br />

previdenza, la 153/69, meglio conosciuta come legge Brodolini, dal nome del<br />

ministro del lavoro.<br />

Si introdussero norme molto importanti fra le quali: 80% rapporto salario/<br />

pensione, introduzione della pensione di anzianità, la pensione sociale. Nel<br />

1977 la FIP cambia la sua denominazione in Sindacato Pensionati Italia (<strong>SPI</strong>)<br />

con il ruolo di Sindacato Generale che rappresenti gli interessi globali dei pensionati<br />

e degli anziani. La “questione anziani” impegna lo Spi in una politica<br />

rivendicativa sullo stato sociale, dalla previdenza all’assistenza e alla sanità.<br />

Si rivalutarono le pensioni al minimo e le pensioni sociali.<br />

è nel 1991 che i sindacati unitari dei pensionati, dopo una grande mobilitazione,<br />

ottengono la legge 59/91 che prevede la rivalutazione delle pensioni<br />

per oltre 6 milioni di pensionati e si riconosce per la prima volta la possibilità<br />

di contrattare la condizione socio-sanitaria degli anziani, quindi viene riconosciuto<br />

il ruolo di “rappresentanza” del sindacato dei pensionati.<br />

Lo Spi nel congresso del 1991 assume la LEGA come punto centrale della<br />

propria organizzazione, ne definisce il ruolo.<br />

La lega, struttura territoriale di base, quale centro vitale della sua politica con<br />

compiti organizzativi e programmatici. Si affida alla nuova struttura la promozione<br />

delle vertenze della contrattazione nel territorio definendo piattaforme<br />

e trattative con le istituzioni locali.<br />

Lo Spi di Milano si organizza in 32 leghe, poi 34 e l’esperienza di questi anni<br />

è positiva: si sono fatti accordi con i Comuni sulle politiche sociali di tutela<br />

degli anziani e pensionati, basti ricordare le riduzioni dell’Ici, sul volontariato<br />

degli anziani con “i nonni amici”, con le ASL sui piani di zona sugli interventi<br />

di carattere assistenziale.<br />

Abbiamo aperto nuove sedi in città e in provincia per sviluppare maggiormente<br />

la “tutela” dell’anziano pensionato, non solo in maniera collettiva, ma anche<br />

individuale aprendo nuovi servizi: controllo delle pensioni e delle prestazioni<br />

assistenziali legate al reddito, ovvero essere in grado di leggere la busta paga<br />

(o meglio, il modello OBISm rilasciato dall’Inps) e di intervenire nel caso non<br />

fossero giusti.<br />

Quest’anno abbiamo deciso, in occasione del Congresso, di essere ancora più<br />

radicati nel territorio, aprendo altre 7 nuove leghe nei comuni della provincia,<br />

passando da 34 a 41 leghe.<br />

É un grande obiettivo, significa aprire nuove sedi, impegnare più risorse e<br />

soprattutto sollecitare più partecipazione e più iscritti allo Spi.<br />

Ascoltare i problemi e i bisogni degli anziani e dei pensionati, per sviluppare<br />

un’azione rivendicativa e negoziale e combattere ogni forma di emarginazione<br />

sociale, tutelare e migliorare le condizioni di reddito e di vita.<br />

Coniugare la difesa del reddito da pensione a livello territoriale e a livello<br />

nazionale è il punto fondamentale del nostro sindacato.<br />

Eravamo riusciti, con il governo Prodi, ad avere risultati: rivalutazioni delle<br />

pensioni da lavoro più basse e, finalmente, l’introduzione della 14ma anche<br />

per i pensionati, incominciando con le pensioni fino a 700 euro.<br />

Ma il governo Prodi è durato troppo poco e gli impegni di introdurre la 14ma<br />

per tutti sono finiti nel cestino del governo Berlusconi.<br />

Noi non ci arrendiamo, andiamo avanti con le nostre idee, i nostri valori di<br />

giustizia e di libertà.<br />

Sono passati più di sessant’anni dalla nascita del Sindacato dei pensionati<br />

della Cgil, che riunì in un’unica organizzazione i pensionati di tutte le<br />

categorie. La grande crescita di questi anni ha confermato la giustezza di<br />

quella impostazione.<br />

Riunificare diritti del lavoro e quelli di cittadinanza è l’obiettivo ambizioso<br />

dello Spi, perseguito tenacemente durante un percorso fatto di lotte per<br />

l’affermazione dell’anziano “risorsa del paese”, per la giustizia sociale, per<br />

la difesa della democrazia e per l’attuazione dei principi cardine della<br />

Costituzione repubblicana.<br />

ANNA M<strong>IL</strong>ANI<br />

Segretaria Spi Cgil Milano

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