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I BUONI LOCALI - Stampa Libera

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ArcipelAgo Scec é un’Associazione senza scopo di lucro nata per aiutare le nostre Comunità in un grave momento di predazione<br />

globale delle risorse degli Stati e dell’intera popolazione. E’costituita da persone di buona volontà che non nutrono più fiducia nei<br />

giochi di potere della politica e che si impegnano nel sociale con uno spirito di servizio e fratellanza.<br />

I <strong>BUONI</strong> <strong>LOCALI</strong><br />

SCEC<br />

solidarietà che cammina<br />

L’unica possibilità per mettere in salvo<br />

subito le nostre Comunità, le nostre aziende<br />

e le nostre famiglie dal programmato crack<br />

economico finanziario in corso.<br />

Rivitalizzare le economie locali grazie all’utilizzo di un sistema<br />

econometrico in rete di grande utilità per il cittadino e le PMI.


IL PERCHE’ DELLA CRISI FINANZIARIA.<br />

COME RESISTERE E SOPRAVVIVERE<br />

Viviamo in un periodo in cui nell’intero mondo occidentale imperversa una grande crisi economicofinanziaria<br />

che potrà rivelarsi drammaticamente dura nel nostro immediato futuro.<br />

Sentiamo molto forte la necessità di mettere al riparo la nostra società, le nostre aziende, le nostre<br />

famiglie da questa efferrata truffa finanziaria globale.<br />

Protette, favorite e sostenute, con leggi apposite, dai governi di USA e Gran Bretagna, le grandi<br />

Banche d’affari, le grandi Compagnie di Assicurazione e Multinazionali, hanno inventato a tavolino<br />

grandi truffe finanziarie volte ad impossessarsi dell’economia reale dell’intero mondo. Sempre USA e<br />

Gran Bretagna hanno creato poi il Fondo Monetario Internazionale (FMI), di cui USA e GB detengono<br />

il 60%, e l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO).<br />

L’FMI provvede ad erogare mutui agli Stati che difficilmente riescono a ripianare. Il WTO impone agli<br />

stessi di aprire le porte ai capitali delle Multinazionali che con poche mosse acquistano le aziende<br />

sane degli Stati sotto la minaccia di una contrazione del credito. E’ successo in Italia dopo il 199 ,<br />

anno in cui la Lira perse il 0 % del suo valore sul mercato mondiale con conseguente saccheggio<br />

delle nostre migliori industrie da parte degli speculatori delle due nazioni sopra indicate che hanno<br />

sede nei paradisi fiscali inglesi delle Isole Caiman, Barbados, ecc...<br />

La crisi di oggi parte da quelle Banche d’affari che hanno venduto obbligazioni in quantità inaudita<br />

di inesigibili crediti sotto forma di obbligazioni ad altre banche distribuite in tutto il globo che a loro<br />

volta le hanno vendute a noi clienti. I crediti erano e si sono dimostrati inesigibili, in quanto gonfiati<br />

ed erogati ad arte a soggetti che non potevano pagare i mutui contratti. Una vera truffa insomma.<br />

La complicità dei governi di USA e GB traspare dal fatto che, quando queste banche a delinquere sono<br />

rimaste prive di liquidità, i rispettivi governi le hanno foraggiate con iniezioni di capitali ingentissime<br />

che favoriranno un’altissima inflazione, mettendo così in ginocchio in un futuro prossimo le economie<br />

mondiali. Come abbiamo visto, l’Inghilterra con Gordon Brown, che con il 15% comanda la BCE<br />

pur non essendo nell’Euro, ha imposto all’Europa il salvataggio delle banche predone ed anche la<br />

recalcitrante Germania ha dovuto sottomettersi. (La potenza politica ed il comando sull’Europa di<br />

Inghilterra e USA derivano dallo status di potenze vincitrici della ° guerra mondiale e dalla loro<br />

enorme presenza e condizionamento militare sul territorio europeo grazie alla NATO.)<br />

Parallelamente la grande finanza, quella delle stesse grandi famiglie e gruppi di potere, con la leva<br />

finanziaria, autentici giochi di azzardo, ha fatto crollare, rialzare e ri-crollare le borse titoli e le borse<br />

merci svuotando le tasche agli investitori dell’intero mondo.<br />

L’anno 008 si ricorderà anche come l’anno della più grande truffa ai danni degli agricoltori di<br />

tutto il mondo. Le Multinazionali delle sementi e dei veleni dopo aver favorito, con la complicità di<br />

banche come Goldman Sachs (che detiene un capitale pari a 10 volte il PIL dell’Italia), l’acquisto a<br />

man bassa delle produzioni agricole mondiali hanno provveduto a far aumentare il prezzo dei cereali<br />

provocando la miseria, specie nei paesi poveri che di questi cereali si cibano.<br />

Finito l’affare, con la nuova produzione agricola del 008 i prezzi si sono inevitabilmente ribassati<br />

(in Italia il mais è arrivato ad un costo di 9 Euro conto i 0 e più Euro dello scorso anno; così gli


agricoltori si sono visti dimezzare il valore del loro prodotto).<br />

Vi è però un gioco sporco: le stesse multinazionali che commerciano le sementi, i veleni ed i fertilizzanti<br />

approfittando del momento di alti prezzi per i cereali hanno raddoppiato ed in qualche caso triplicato<br />

il costo delle sementi e dei fertilizzanti facendo pagare al contadino mediamente il doppio dell’anno<br />

prima per gli stessi prodotti. Quando, a raccolto concluso, il contadino ha scoperto di essere stato<br />

buggerato dalle multinazionali queste già brindavano a champagne festeggiando per quest’ultima<br />

rapina ai danni dell’umanità globalizzata e sottomessa alla legge capestro del WTO.<br />

Oggi a fronte di un’inflazione reale di più del 100% da quando è stato introdotto l’Euro nasce<br />

l’esigenza di riappropriarsi di una Sovranità Monetaria che ci difenda in una Europa assoggettata<br />

alle leggi dell’FMI.<br />

In mancanza di ciò è nato lo SCEC, il Buono Locale che, essendo spendibile solo localmente<br />

accompagnandosi all’Euro, si propone di mitigare i danni nefasti derivanti dalla inevitabile<br />

svalutazione. Inducendo al consumo di prodotti locali lo SCEC favorisce la nostra Comunità locale,<br />

dando slancio alla vita sociale ed alla nostra economia. Oggi avendo davanti a noi l’esempio tragico<br />

dell’Argentina rivolgiamo un appello alla gente di buona volontà per aderire al Progetto SCEC e<br />

rivitalizzare l’economia in grave crisi.<br />

Importanti rivelazioni a proposito dell’FMI sono state rese pubbliche da uno dei componenti dello<br />

stesso Fondo mondiale, il premio<br />

Nobel professor Joseph Stieglitz<br />

e nei libri della scienziata ed<br />

economista Vandana Shiva.<br />

Buoni locali SCEC correnti anno 008/ 009<br />

delle isole di Arcipelago Scec per tutte le<br />

regioni italiane che tuttavia si differenziano<br />

nella timbratura a secco nel lato bianco sx del<br />

dorso della banconota.


PROGETTO SCEC: <strong>BUONI</strong> <strong>LOCALI</strong> DI SOLIDARIETA’<br />

per il sostegno dell’economia locale<br />

Lo Scec è una moneta di transizione o più precisamente lo SCEC è un Buono Locale di Solidarietà<br />

(Solidarietà ChE Cammina) complementare all’euro. Complementare significa che si utilizza<br />

congiuntamente agli euro, in una percentuale di prezzo variabile dal 10 al 0% in media.<br />

E’ uno strumento che ha un rapporto di parità con l’euro (1:1), non è convertibile in euro e viene<br />

distribuito gratuitamente a tutti i soci.<br />

Può essere riutilizzato dal commerciante all’interno delle imprese, professionisti, produttori ecc. che<br />

aderiscono al circuito in tutta Italia.<br />

Fiscalmente è assimilabile ad un abbuono e come tale non concorre alla determinazione della base<br />

imponibile.<br />

Il Buono Locale essendo distribuito gratuitamente non crea debito come accade per la creazione<br />

monetaria cartacea e elettronica. Ancora al territorio tutto l’importo (anche quello pagato in euro) e<br />

circolando nel circuito locale consente di aumentare e reinvestire questa ricchezza nel territorio.<br />

La moneta euro, al contrario, è immessa nel circuito economico solo a fronte di un indebitamento<br />

dello Stato (cioè dei cittadini presi in collettività) e dei privati (cioè dei cittadini presi singolarmente).<br />

I Buoni Locali di Solidarietà nascono dall’esperienza e dallo studio di altre precedenti positive<br />

esperienze nella storia e nel mondo (sono circa 6.000 gli esempi di monete complementari presenti<br />

in tutto il mondo, compreso il circuito WIR svizzero e il Regio tedesco).<br />

Questo progetto è già praticato quotidianamente in molte città italiane e attualmente ci sono in<br />

circolazione oltre 500.000 Scec (dati 008) per un giro di affari complessivo in espansione costante<br />

di oltre ,5 milioni di euro legalmente “girati” in prodotti e servizi prodotti localmente.<br />

Dove è stato adottato lo Scec come moneta complementare, similmente ad ogni analoga esperienza<br />

estera o ad ogni esperienza storica precedente, le cose stanno andando meglio fin dalla prim’ora.<br />

Quanto più la base di utilizzatori sarà ampia (ed anche per questo invitiamo l’intera collettività a<br />

partecipare entrando a far parte degli aderenti al progetto), tanto più potremo rivitalizzare l’economia<br />

legandola ai territori ed aiutandola, appunto, attraverso una moneta di proprietà dei cittadini.<br />

I principi guida del progetto sono quelli di rendere convenienti le merci locali di qualità ed ecosostenibili,<br />

di tamponare il saccheggio di ricchezza operato da banche e grande distribuzione, per<br />

trattenere e far reinvestire sul territorio la ricchezza che ivi è stata prodotta ed ivi deve rimanere. In<br />

seconda battuta favorire gli scambi tra le varie “isole” di Arcipelago Scec che possono scambiarsi<br />

merci e servizi pagando in percentuale con gli Scec.<br />

In breve, i vantaggi derivanti dall’introduzione dello Scec sono,<br />

per il compratore:<br />

•<br />

•<br />

l’aumento del suo potere di acquisto per la percentuale di Buoni accettata (ad esempio, il<br />

pensionato con 500 euro avrà un potere d’acquisto maggiorato di 100 euro nel caso la<br />

percentuale media accettata sia del 0%)<br />

l’ottenimento di prezzi non solo scontati ma anche più bassi perché il coinvolgimento nel circuito<br />

dei produttori e dei commercianti ridurrà la filiera , cioè i passaggi di mano, e quindi i costi


•<br />

I produttori visto il buon ripagamento saranno stimolati a mettere sul mercato prodotti sempre più<br />

ecocompatibili. La riduzione della filiera beneficia infatti tutti i suoi componenti.<br />

per le imprese:<br />

•<br />

aumento del proprio giro d’ affari<br />

Le imprese che producono beni e artigianato hanno il problema della visibilità delle proprie merci e<br />

la creazione di mercato. In questo caso la riduzione delle filiere e la razionalizzazione dei processi di<br />

produzione e vendita portano ad offrire un prezzo concorrenziale aumentato dall’utilizzo del Buono e<br />

quindi concorrerà a richiamare consumatori distogliendoli dal prodotto di importazione. L’interazione<br />

con la piccola distribuzione permetterà ai produttori locali di ottenere anche visibilità e mercato per<br />

la propria produzione.<br />

Riduzione dei costi<br />

•<br />

•<br />

Eliminando i numerosi passaggi dal produttore al consumatore si potrà ridurre sensibilmente i<br />

prezzi dando un giusto prezzo ai produttori e un buon guadagno ai commercianti<br />

Le figure intermedie (grossisti) continueranno a lavorare, ma organizzando i loro clienti<br />

commercianti in gruppi di acquisto per avere maggiore peso contrattuale con i fornitori e<br />

ottenere prezzi più vantaggiosi, magari convincendoli ad accettare anche loro i Buoni Locali di<br />

Solidarietà<br />

Un altro vantaggio per tutti gli iscritti, è che le prestazioni offerte dagli associati che hanno aderito<br />

con le loro attività commerciali e professionali (commercianti), ma anche quelle sporadiche, come<br />

baby-sitter, offerte di lezioni private e quant’altro (privati), saranno pubblicizzate attraverso il nostro<br />

sito.<br />

Le imprese potranno inoltre beneficiare della piattaforma on-line per i contatti diretti, la formazione<br />

di gruppi di acquisto sia per settore che per singoli prodotti, la gestione professionale di ogni aspetto<br />

che possa migliorare la logistica degli iscritti e altri servizi professionali.<br />

Sarà al tempo stesso il portale di accesso per gli utenti , dove troveranno tutte le possibilità di spesa<br />

dello Scec in beni e servizi (pagine auree).<br />

Auspichiamo la partecipazione di tutti coloro che desiderano dare il loro attivo contributo<br />

all’associazione Arcipelago Veneto e al suo funzionamento con le loro idee e la loro creatività.<br />

Lo statuto dell’associazione é ispirato a criteri di democrazia diretta partecipativa e sono adottati tutti<br />

gli strumenti utili a massimizzare la trasparenza nella gestione e nelle scelte della vita associativa.<br />

La trasparenza assoluta delle scelte e delle attività del direttivo dell’associazione, é garantita attraverso<br />

un sistema informatico che permette di monitorare tutti gli aspetti della vita dell’associazione (buoni<br />

circolanti, esercenti accettatori, soci, ecc).<br />

E’ attivo in internet il portale veneto (www.arcipelagoveneto.org) al quale far riferimento per tutte le<br />

richieste e informazioni sullo SCEC, collegato al portale nazionale.<br />

Altri siti da consultare:<br />

www.arcipelagoscec.org<br />

www.centrofondi.it<br />

5


DOMANDE FREQUENTI E ALTRE INFORMAZIONI<br />

Che cosa sono i Buoni Locali di Solidarietà?<br />

Un patto stretto fra persone comuni, imprese commerciali, artigiane, agricole, professionisti e anche<br />

Enti Locali, al fine di promuovere localmente lo scambio di beni e servizi accettando in cambio una<br />

percentuale del prezzo in Buoni (minimo 10%).<br />

Che rapporto hanno con l’euro? Sono convertibili?<br />

Il Buono Locale ha un rapporto 1:1 con l’euro, non è convertibile e si utilizza insieme agli euro senza<br />

sostituirli.<br />

Quale è lo scopo di questi Buoni Locali di Solidarietà?<br />

Quello di ridare slancio all’economia locale perché circolano in un territorio limitato e permettono così<br />

di ancorare la ricchezza al territorio che l’ha prodotta.<br />

Quale è il vantaggio dei consumatori e quello dei commercianti?<br />

I consumatori saranno indotti a usare i buoni per convenienza e invece di fare la spesa al supermercato,<br />

magari di una multinazionale estera, si rivolgono ai negozianti locali. Per i commercianti è un’ottima<br />

opportunità di aumentare il giro di affari incrementando il numero dei clienti.<br />

Si può comprare un bene o un servizio al 100% con i Buoni Locali di<br />

Solidarietà?<br />

Non da chi ha partita Iva per ovvi motivi fiscali. I privati invece che ad esempio si scambiano un<br />

bene usato, ad esempio un divano, possono decidere liberamente di accettare fino al 100% in Buoni<br />

Locali, ma possono essere utilizzati al 100% anche per altre innumerevoli applicazioni che abbiano<br />

per oggetto scambi di tempo per mutuo aiuto ai singoli o alla comunità locale (vedi legge 8/ / 000<br />

n. 5 )<br />

I Buoni Locali di Solidarietà si acquistano?<br />

No. Vengono distribuiti gratuitamente dall’associazione che raggruppa persone fisiche e imprese, ma<br />

anche enti locali o associazioni di categoria, in base a criteri predeterminati, pubblici e trasparenti<br />

Quando si finiscono i buoni come si fa per ottenerne di nuovi?<br />

L’associazione provvederà a fare delle distribuzioni periodiche sempre con criteri ispirati a equità e<br />

trasparenza. I Buoni potranno anche essere ottenuti tramite servizi alla comunità (cura agli anziani,<br />

bambini ecc.) o comportamenti virtuosi (raccolta differenziata, car pooling). Una forma particolare<br />

è data dall’anticipazione di Buoni Locali di Solidarietà che l’associazione fa a chi ne fa richiesta<br />

per permettere ad esempio il pagamento dell’impresa che installa i pannelli solari. In questo caso il<br />

richiedente non percepirà altri buoni dalle distribuzioni periodiche fino a concorrenza dell’anticipazione<br />

ricevuto, ma potrà comunque procurarseli offrendo servizi alla comunità o adottando comportamenti<br />

virtuosi.<br />

1


L’imprenditore che li accetta in pagamento deve pagare tasse e Iva<br />

anche sull’importo pagato in Buoni Locali?<br />

No. Tecnicamente il buono da diritto ad un abbuono e quindi come tale non rientra nel computo<br />

dell’imponibile per il calcolo delle tasse e dell’Iva.<br />

La percentuale di sconto è imposta dall’associazione?<br />

Ovviamente No. Ogni imprenditore, commerciante, professionista ecc. deciderà in quale percentuale<br />

accettare i Buoni Locali di Solidarietà con un minimo di accettazione del 10%<br />

Ma chi garantisce che il commerciante non aumenterà i prezzi?<br />

Semplicemente il mercato, se i suoi prezzi saranno concorrenziali grazie anche all’accettazione dei<br />

Buoni Locali, allora le sue entrate aumenteranno, se invece i suoi prezzi saranno più alti nonostante i<br />

Buoni allora nessuno avrà la convenienza a comprare da lui e perderà clienti.<br />

Ma come faranno gli imprenditori a fare prezzi vantaggiosi?<br />

Il compito dell’associazione sarà anche quello di lavorare sull’accorciamento delle filiere produttive a<br />

cominciare da quella alimentare.<br />

Eliminando i numerosi passaggi dal produttore al consumatore si potrà ridurre sensibilmente i prezzi<br />

dando un giusto prezzo ai produttori e un buon guadagno ai commercianti. Le figure intermedie<br />

(grossisti) continueranno a lavorare, ma organizzando i loro clienti commercianti in gruppi di acquisto<br />

per avere maggiore peso contrattuale con i fornitori e ottenere prezzi più vantaggiosi, magari<br />

convincendoli ad accettare anche loro i Buoni Locali di Solidarietà.<br />

Per il commerciante i Buoni Locali di Solidarietà sono una perdita?<br />

No. Il motivo è semplicemente che lui potrà spendere i Buoni Locali incassati nel circuito e se si<br />

servirà dai produttori locali, potrà acquistare anche le sue merci in percentuale in Buoni Locali. Un<br />

esempio può essere il ristoratore che si rifornisce dai produttori locali che oltre a costare meno, essere<br />

più vicini e dare maggiori garanzie di qualità, accettano anche i Buoni Locali. Con i Buoni Locali il<br />

commerciante potrà anche pagarsi vari servizi, come la pubblicità organizzata dall’associazione o<br />

la spesa direttamente a casa di anziani o malati curata dai membri dell’associazione. Le possibilità<br />

di spesa sono moltissime.<br />

Ma tutti questi Buoni non produrranno inflazione?<br />

I Buoni Locali di Solidarietà vengono spesi solo in una percentuale del prezzo, la parte restante<br />

continua comunque ad essere pagata in Euro e quindi tutte le problematiche relative all’inflazione<br />

e riflessi sui prezzi vengono lasciati, volentieri, alla BCE. I Buoni sono solo un piccolo strumento per<br />

aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e far rifiorire l’economia locale così disastrata e cosa<br />

importante da sottolineare, i Buoni Locali, al contrario degli Euro di carta, non producono debito.<br />

E tutto questo quanto viene a costare?<br />

Questo è un progetto fatto dalla gente per la gente e per questo non ha nessuno scopo di lucro. I soli<br />

costi a carico degli associati saranno il rimborso delle spese di stampa dei buoni e altri piccoli costi<br />

di gestione per mantenere l’associazione, niente di più.<br />

1


Mettiamo il caso che tutto finisca che succede?<br />

Nel caso che l’esperienza locale finisca, i Buoni potranno essere scambiati con altri Buoni<br />

Locali degli aderenti al circuito Arcipelago dei Buoni Locali di Solidarietà (Arcipelago BLS).<br />

Comunque è bene ricordare che si fa riferimento alla sola percentuale di accettazione dei Buoni Locali<br />

che può tranquillamente rientrare nel normale esercizio di un’attività imprenditoriale.<br />

I Buoni Locali sembrano garantire molti vantaggi, possibile che nessuno<br />

ci abbia pensato prima?<br />

Certamente! Questi sistemi sono già in uso in diverse parti del mondo (esistono circa 6000 esperimenti<br />

) con notevole successo. Attualmente, le particolari condizioni economiche in cui ci troviamo stanno<br />

favorendo la nascita di Buoni Locali anche in Italia.<br />

Ci sono obblighi particolari una volta entrati nell’associazione?<br />

No, nessun obbligo particolare. Il solo obbligo è quello di accettare in pagamento i Buoni, nella<br />

percentuale precedentemente stabilita.<br />

Se non sono convertibili chi garantisce il valore?<br />

I Buoni non sono convertibili in euro ma convertibili in beni e servizi del circuito. Se ci pensate bene<br />

l’euro in cosa è convertibile? La riserva aurea non c’è più, per cui è convertibile anche lui in beni e<br />

servizi. O in altra carta (dollaro ecc.). Al contrario dell’euro di carta non producono debito e siamo<br />

noi a dargli valore accettando i Buoni Locali di Solidarietà nei nostri scambi.<br />

Cosa faccio se me trovo troppi, e fermi in cassa?<br />

La risposta è la creazione del mercato, che ne rafforza il “valore” dei Buoni Locali, vale a dire la<br />

possibilità di essere spesi per un vasto range di prodotti per di più con prezzi concorrenziali. All’inizio<br />

è più che normale avere una circolazione difficoltosa. Come ogni novità ha bisogno del suo tempo di<br />

lancio, di assestamento e poi di crescita continua. L’accortezza nella emissione e distribuzione sarà<br />

di mantenersi sempre sotto la saturazione del mercato, ma non perché se si mettono in circolazione<br />

più Buoni si crea inflazione, ma semplicemente perché si rischia di eccedere il potere di spesa in<br />

euro delle famiglie e quindi non avendo euro da spendere i Buoni giaceranno “inattivi” nel cassetto,<br />

perdendo il loro valore di accrescere il potere di acquisto.<br />

I Buoni Locali di Solidarietà possono essere falsificati? Cosa può<br />

comportare?<br />

La falsificazione dei Buoni in un primo momento è un falso problema. Essi circolano a fianco dell’euro,<br />

per cui chi volesse falsificarli avrebbe solo un beneficio minimo dovendo versare una ben più sostanziosa<br />

percentuale in euro. La cosa acquista un peso diverso nel caso si inizi a pagare parte delle tasse<br />

comunali o altri tributi, energia ecc. in Buoni Locali di Solidarietà. Questi acquisirebbero valore<br />

monetario e per questo abbiamo già previsto nella stampa dei Buoni Locali metodi antifalsificazione<br />

e sistemi di validazione.<br />

Nel territorio coperto dal Buono Locale non ci sono fornitori per la mia<br />

categoria merceologica: come posso fare?<br />

Stiamo lavorando con l’obiettivo di favorire e coordinare la diffusione di questi Buoni locali di<br />

1


solidarietà in tutto il territorio italiano e poi permettere, avendo la stessa struttura e gli stessi criteri di<br />

emissione e distribuzione, di potersi scambiare le merci e i servizi in eccesso fra le varie realtà oppure<br />

avere fornitori “fuori zona” pagando ognuno in percentuale in Buoni della propria località di origine.<br />

Questo permetterebbe di ricreare in poco tempo una economia nazionale, non più dipendente dalle<br />

assurde e dannose logiche della globalizzazione, portare ricchezza pura non gravata dal debito e<br />

dimostrare che esiste un altro modo di fare economia.<br />

E’ necessaria una spesa minima per utilizzare i Buoni Locali di<br />

Solidarietà?<br />

Visto che il taglio minimo è quello da 0,50 euro è opportuno utilizzarli con una spesa minima di ,50-<br />

5 euro per facilitare il più possibile il loro uso.<br />

Quali sono i tagli del Buono ? Come arrotondare le cifre in caso di<br />

decimali?<br />

Saranno messi in circolazione Buoni del taglio di 0,50 -1 – – 5 – 10 - 50, ovviamente un arrotondamento<br />

è necessario. In caso di arrotondamento della cifra da riscuotere in Buoni si arrotonda per difetto fino<br />

allo 0, 5 - 0, 5 e per eccesso dallo 0, 6 – 0, 6.<br />

Esempio: 11 euro con 0% di accettazione = 8,80 euro + , 0 Buoni diviene : 9 euro e Buoni<br />

Esempio: 18 euro con 10% di accettazione = 16, 0 euro + 1,80 Buoni diviene : 16 euro e Buoni<br />

15


LA DIFFERENZA TRA SCEC E <strong>BUONI</strong> DI SCONTO<br />

COMMERCIALI<br />

La differenza tra lo SCEC e i semplici buono sconto commerciali è semplice:<br />

•<br />

•<br />

i buoni sconto sono una perdita per chi li applica,<br />

lo SCEC no perché può essere riutilizzato innumerevoli volte.<br />

In pratica lo SCEC è liquidità GRATUITA che viene immessa nel circuito economico (gli<br />

euro come i dollari invece producono indebitamento e quindi aggravano la situazione).<br />

Gli Scec servono anche per trattenere sul territorio locale la ricchezza (sia gli SCEC spesi, sia gli euro<br />

a cui sono legati), cosa che non avverrebbe andando alla grande distribuzione che non reinveste se<br />

non una minima parte sul territorio da cui attinge. Lo SCEC arresta l’”emorragia” di ricchezza e la<br />

àncora al territorio.<br />

Fai un rapido calcolo, attualmente a Napoli circolano 150.000 SCEC (dati del 00 ), facendo<br />

una accettazione media del 0% vuol dire che se sono circolati una sola volta avranno mosso<br />

50.000 euro mentre se fossero passati di mano almeno due si arriverebbe subito a 1.500.000 euro<br />

di controvalore in scambi che sono rimasti ancorati a Napoli. Per questo dobbiamo cercare il più<br />

possibile di concentrare gli sforzi per allargare il circuito a commercianti, ai loro fornitori, ai produttori<br />

ecc. in questo modo la ricchezza che si sviluppa nel territorio è esponenziale.<br />

Con un circuito siffatto, che è locale per modo di dire visto che in ArcipelagoSCEC possono circolare<br />

SCEC provenienti da tutte le isole, in caso di crollo del sistema monetario, l’attività economica può<br />

continuare in tranquillità, magari alzando la quota di accettazione di SCEC, che a quel punto<br />

potrebbero diventare una moneta. Noi diciamo che lo SCEC è una Transition Money http://www.<br />

centrofondi.it/report/report_05_0 _0 .pdf ma all’occorrenza può anche diventare una vera e propria<br />

moneta.<br />

In Usa la “disgregazione economica” http://www.centrofondi.it/report/report_10_0 _06.pdf ha<br />

raggiunto il suo culmine, tutti sono dipendenti dalla globalizzazione avendo distrutto le economie<br />

locali ( anche se con Ithaca Hours si cerca di porre un freno a questo globalismo esasperato). In<br />

Italia, pur essendo molto avanti, ancora si può lavorare per ricostruire le economie locali, che non<br />

è un ritorno al passato, ma è l’avvicinarsi al concetto di “GLOCALE”, senza essere dipendenti dalla<br />

speculazione dei mercati.<br />

Prova ad immaginare ad esempio il prezzo del grano che è cresciuto moltissimo nell’ultimo periodo.<br />

Oggi noi ne subiamo immediatamente i contraccolpi perché importiamo l’80% del grano che<br />

consumiamo e per questo ci dobbiamo avvalere della borsa del frumento di Chicago dove viene<br />

battuto il prezzo del grano. Se invece lo producessimo in casa, cosa che abbiamo fatto per millenni<br />

e lo stesso produttore arrivasse alla vendita del prodotto finito http://www.centrofondi.it/sapore_cuore.<br />

htm allora sarebbe possibile fare un prezzo giusto per chi compra e il produttore avrebbe un giusto<br />

guadagno, senza curarsi della speculazione dei mercati finanziari sul frumento. Oggi invece, con la<br />

logica del minor prezzo e dello sfruttamento della manodopera in alcuni paesi, siamo sempre più in<br />

balia dell’umore dei mercati internazionali ed in più al produttore viene dato un prezzo che appena<br />

ricopre le sue spese e a volte anche meno.<br />

16


PER GLI ACCETTATORI: NEGOZI, ESERCIZI, PRO-<br />

DUTTORI - Domande frequenti<br />

Cosa sono i Buoni?<br />

I Buoni Locali si usano insieme agli Euro e sono stampati dall’Associazione Arcipelago Veneto che li<br />

distribuisce periodicamente a tutti i propri iscritti. I Buoni danno diritto ad una riduzione sul prezzo<br />

di listino negli esercizi commerciali iscritti all’Associazione. Negli esercizi aderenti viene applicato<br />

mediamente un abbuono medio del 0% sul prezzo, che viene corrisposto in SCEC.<br />

Perchè usarli?<br />

L’obiettivo dell’Associazione Arcipelago Veneto è quello di restituire valore al lavoro e all’attività<br />

produttiva, rivitalizzando l’economia del territorio e favorendo lo scambio di beni eco-sostenibili:<br />

lo SCEC favorisce la produzione delle merci nelle vicinanze ed è libero dagli interessi bancari.<br />

La percentuale di abbuono applicata dai negozi potrà aumentare mano a mano che gli SCEC<br />

prenderanno piede. Lo SCEC (distribuito a tutti i soci di Arcipelago Veneto) aumenta il potere d’acquisto<br />

delle famiglie.<br />

Perchè dovrei accettare un pagamento in SCEC?<br />

Accettando gli SCEC si valorizza la propria attività produttiva, il proprio lavoro e il contatto umano<br />

con la comunità in cui si vive, si entra in un circuito virtuoso di crescita che permetterà di aumentare<br />

i propri clienti, fornendo loro beni e servizi di qualità, a prezzi concorrenziali rispetto alla grande<br />

distribuzione. L’Associazione Arcipelago Veneto inviterà tutti i propri associati ad usufruire dei prodotti<br />

e servizi che questi offrono sul territorio.<br />

Perchè dovrei pagare una parte dei miei acquisti in SCEC?<br />

Perchè utilizzando gli SCEC si usufruisce di un abbuono sul costo della merce. Promuovendo gli SCEC<br />

si incentiva chi li riceve a spenderli all’interno del circuito, favorendo la crescita di un’economia locale<br />

e di qualità, basata sulle reali aspettative di benessere dell’intera comunità.<br />

Come posso aderire?<br />

Iscrivendoti all’associazione o contattando il responsabile di zona indicato qui sotto. A tutti i soci<br />

verrano consegnati gli SCEC come da statuto (art. 9 [...] I soci fruitori verseranno una quota libera<br />

richiesta ad ogni nuova distribuzione/emissione di B.L.S.) Gli SCEC potranno essere scambiati tra i<br />

soci in cambio di prodotti e servizi da loro offerti. Tutti i soci e tutti coloro che lo desiderano avranno la<br />

possibilità di verificare personalmente i meccanismi di stampa e di distribuzione degli SCEC attraverso<br />

le informazioni diffuse dal sito ufficiale di Arcipelago Veneto.<br />

1


VANTAGGI PER GLI ASSOCIATI<br />

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•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

Gli associati sono uniti da un’elemento neutrale, il Buono locale di Solidarietà, che coinvolge<br />

gli aderenti per comunione di interessi e per CONVENIENZA. Il meccanismo di unione si<br />

autoalimenta senza intervento esterno.<br />

Il progetto dei Buoni locali, è ben più importante di un’iniziativa commerciale. Può assumere<br />

connotati di enorme interesse, anche mediatico; lo dimostra il circuito SCEC di Napoli -<br />

www.progettoscec.com - ne hanno parlato giornali come Repubblica, Oggi, Economy, Italia<br />

Oggi, Famiglia Cristiana, ecc... e Rai1, Rai e Rai hanno mandato in onda servizi, interviste e<br />

approfondimenti. Oggi oltre 5 città in tutta Italia stanno lavorando a questa splendida idea.<br />

I costi di realizzazione del circuito Buoni locali sono minimi, anche in relazione al potenziale<br />

di successo del progetto. Ogni altra forma di promozione ha costi molto maggiori per la sua<br />

realizzazione = RISCHIO MINIMO<br />

Il Buono locale mette in relazione diretta gli aderenti che faranno acquisti reciproci alimentando<br />

il meccanismo, creando quella compattezza e identità che deve avere una realtà economico-<br />

sociale locale = AUMENTO DELLE VENDITE.<br />

La clientela abituale di ogni aderente sarà incentivata a rimanere nel circuito ottenendo una<br />

fidelizzazione ancora maggiore. Di fatto ogni commerciante invoglia la sua clientela abituale<br />

a fare acquisti anche dagli altri commercianti che accettano il Buono locale attuando così un<br />

interscambio che genera un maggior volume di affari.<br />

Consegnando il Buono locale direttamente ai nuclei familiari si incentivano le persone a fare la<br />

spesa sotto casa.<br />

Possibilità di aumentare la % di Buoni locali accettati in particolari momenti come ulteriore<br />

promozione commerciale senza sostenere nessun costo aggiuntivo = maggior rotazione di<br />

magazzino e minor incidenza delle rimanenze invendute.<br />

Il Buono locale è il volantino di se stesso. Una promozione commerciale, permanente tutto<br />

l’anno, che sta nelle tasche della gente, quindi visto, toccato e MEMORIZZATO ad ogni apertura<br />

del portafoglio. La circolazione permanente porterà il Buono locale ad essere familiare in breve<br />

tempo, e quindi all’uso abitudinario.<br />

Nella Grande Distribuzione solo alcuni articoli, a rotazione studiata ad hoc, sono in offerta. Il<br />

Buono locale è una promozione PERMANENTE su TUTTA la gamma dei prodotti che consente di<br />

risentire molto meno degli sbalzi dei prezzi dei mercati internazionali.<br />

18


•<br />

•<br />

Accanto all’uso del Buono Locale si lavora alla riduzione delle filiere produttive che riducono i<br />

prezzi e aumentano gli introiti alle categorie oggi svantaggiate come le imprese agricole. L’uso<br />

del Buono Locale induce ad una maggiore qualità dei prodotti che consumati freschi in zona<br />

saranno controllati direttamente dai consumatori; realizzare i piani aziendali proposti in questo<br />

libretto informativo (reperibili anche su www.centrofondi.it ) a favore dell’imprenditoria locale<br />

organizzata in rete è basilare per i territori locali. Per questo, è a disposizione degli associati<br />

un sito dedicato con servizi professionali: pagine auree per trovare gli aderenti, gestione gruppi<br />

di acquisto per settori per piccoli commercianti, gruppi di acquisto temporanei per determinati<br />

beni, e-commerce in Buoni Locali, turismo, aziende di trasporti aderenti allo SCEC e molto<br />

altro.<br />

A livello sociale aiuta a creare un circuito in cui si rafforza la solidarietà reciproca e aiuta<br />

a vedere ciascun partecipante, consumatore, commerciante, produttore, come parti integranti<br />

di un tutto unico e armonico in cui tutti hanno dei vantaggi. Aiuta anche l’integrazione degli<br />

immigrati e l’emersione del lavoro nero e sostiene la qualità dei prodotti non gravando sul<br />

prezzo.<br />

ESENTI DA COSTI E RISCHI<br />

Per l’associazione il costo consiste nella stampa e timbratura delle banconote, nella loro distribuzione<br />

e nella gestione informatica del circuito.<br />

Per il fruitore e per l’accettatore non vi é nessun tipo di rischio, salvo una remota ipotesi, mai verificatasi<br />

nella storia delle monete locali, di invalidazione dello SCEC. In questo caso solo l’accettatore potrebbe<br />

perdere il valore dei buoni locali che avesse in suo possesso.<br />

Le autorità politiche vedono di buon occhio queste iniziative in quanto miranti a proteggere l’economia<br />

locale, cosa che non può permettersi di promuovere lo stato nazionale per gli esistenti trattati commerciali<br />

di globalizzazione dei mercati imposti dal WTO (Organizzazione Mondiale per il Commercio).<br />

19


10 <strong>BUONI</strong> MOTIVI PER USARE GLI SCEC<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

•<br />

Ritirate gli SCEC perché vengono distribuiti gratuitamente, in quantità limitate ed uguali per tutti<br />

gli aderenti al progetto.<br />

Spendete gli SCEC perché ottenete un aumento del vostro reddito pari alla quota di SCEC<br />

ricevuta.<br />

Spendete gli SCEC perché saprete che parte dell’incasso dell’accettatore sarà reinvestito<br />

all’interno del circuito.<br />

Spendete gli SCEC perché il progetto crescerà e sarà possibile garantire a tutti gli aderenti una<br />

quota periodica di SCEC sempre maggiore.<br />

Spendete gli SCEC perché favorirete la piccola e media imprenditoria che crea vera ricchezza<br />

e posti di lavoro sul territorio, rispetto alle grandi catene di distribuzione che dirottano i profitti<br />

all’estero e offrono al territorio sul quale operano solo posti di lavoro precari e sottopagati.<br />

Accettate gli SCEC per la vostra piccola o grande attività perché vi permette di abbassare i<br />

prezzi in euro aumentando la vostra clientela.<br />

Accettate gli SCEC perché rispendendoli all’interno del circuito non ci perderete niente.<br />

Accettate gli SCEC perché la vostra attività sarà pubblicizzata sul sito internet e sulle Pagine<br />

Auree.<br />

Accettate gli SCEC perché il progetto crescerà e sarà possibile ricevere finanziamenti in SCEC<br />

senza interessi.<br />

Diffondete il progetto SCEC perché il loro uso promuove un nuovo concetto di economia, in cui<br />

il denaro è al servizio delle persone e non le persone al servizio del denaro!<br />

0


CREARE IL MERCATO ALLA PRODUZIONE LOCALE<br />

Con l’aumento esponenziale del debito pubblico crolla la competitività del Paese. Il gravare degli<br />

interessi assorbe anno dopo anno sempre più denaro in Italia sottraendolo alle attività produttive tanto<br />

nel pubblico quanto nel privato.<br />

Tutti questi problemi (euro, petrolio, calo della qualità per rincorrere i margini...) hanno un’unica<br />

soluzione : il mercato locale.<br />

1


FISCO E SCEC: COME SI INQUADRA IL BUONO<br />

LOCALE<br />

E’ un errore confondere i Buoni Locali con i buoni sconto commerciali. Questi ultimi permettono, nel<br />

caso il dettagliante accetti, che il consumatore finale paghi il prezzo di vendita del prodotto in parte<br />

in contanti ed in parte a mezzo di un buono sconto emesso dal produttore dello stesso, riducendo<br />

in questo modo la base imponibile IVA. Successivamente, nel caso il produttore del bene oggetto<br />

di transazione rimborsi l’importo indicato su detto buono, il dettagliante è obbligato ad includere il<br />

valore nominale di questo buono nella base imponibile. Ciò è chiaramente indicato nella normativa<br />

di armonizzazione delle legislazioni degli Stati Membri CEE relative alle imposte sulla cifra di affari<br />

(Direttiva / 88/CEE del 1 maggio 19 ). Tale direttiva è molto chiara nell’indicare che ” …<br />

la base imponibile è costituita per le forniture di beni e le prestazioni di servizi: da tutto ciò che<br />

costituisce il corrispettivo versato o da versare al fornitore o al prestatore per tali operazioni da parte<br />

dell’acquirente, del destinatario o di un terzo … omissis .<br />

Non molto dissimile al precedente è il caso che il buono sconto lo emetta una catena commerciale<br />

ma, in questo caso, la transazione avviene senza che il venditore che ha emesso il buono possa<br />

recuperare il valore dello sconto offerto al cliente.<br />

Per quanto concerne i buoni sconto commerciali, quanto sopra riportato da un quadro abbastanza chiaro<br />

della normativa; per quanto invece riguarda i Buoni Locali si deve fare riferimento al contratto stipulato<br />

dal fornitore/prestatore al momento di associarsi al Circuito dei Buoni Locali come Accettatore.<br />

Con tale contratto il venditore/prestatore d’opera si impegna a riconoscere, a tutti i portatori di<br />

Buoni Locali, un determinato sconto massimo per tutte o parte dei prodotti venduti, assumendosi<br />

anche l’obbligo di ritirare dal cliente Buoni Locali per lo stesso ammontare nominale dello sconto<br />

riconosciuto; in caso il compratore non disponga di una quantità sufficiente di Buoni Locali, l’importo<br />

scontato sarà ridotto al valore dei Buoni Locali consegnati. Il contratto impegna il venditore/prestatore<br />

solo nei rapporto con i portatori di Buoni Locali mentre lo lascia assolutamente libero di offrire o meno<br />

lo sconto che riterrà più opportune agli altri clienti.<br />

E’ inoltre importante tenere presente che il contratto non garantisce affatto all’accettatore la possibilità<br />

di poter utilizzare i Buoni Locali ricevuti per ottenere a sua volta uno sconto sui propri acquisti presso<br />

i suoi fornitori; quindi, per il venditore/prestatore d’opera, il valore economico intrinseco dei Buoni<br />

Locali ricevuti è assolutamente nullo!<br />

Peraltro i buoni sono sempre forniti a titolo gratuito e quindi in ogni caso il loro valore è nullo ed<br />

acquistano il titolo di ottenere una diminuzione di prezzo solo presso un fornitore che sia associato al<br />

circuito dei Buoni. Poiché alle condizioni contrattuali pattuite i Buoni Locali non rappresentano alcun<br />

valore per chi li accetta, non possono che non essere assoggettabili all’IVA.<br />

Nel caso in cui l’accettatore, al pari di qualunque altro portatore di Buoni Locali, trovasse un associato<br />

al circuito dei Buoni Locali in grado di fornirgli le merci da lui desiderate, ecco che potrebbe usufruire<br />

dei Buoni Locali in suo possesso per ottenere la fornitura dei prodotti desiderati ad un prezzo ribassato.<br />

In tal caso, acquistando la merce ad un minor prezzo, all’atto della vendita ad un cliente privo di<br />

Buoni Locali otterrebbe un maggior margine sulla vendita, a cui corrisponderà una maggior quantità<br />

di IVA da versare. Quanto sopra descritto chiarisce il regime fiscale dei Buoni Locali tuttavia, anche


se i Buoni Locali un giorno venissero considerati alla stregua di “crediti di denaro”, a norma del DPR<br />

6 del 6 Ottobre 19 , comma , punto a) sarebbero ancora esenti IVA.<br />

Non rientra certo nella legge relativa ai concorsi e manifestazioni a premio, che espressamente<br />

esclude i Buoni da questo contesto, anche dalla nuova disciplina entrata in vigore il 1 aprile scorso<br />

(Nuovo Regolamento di operazioni pubblicitarie finalizzate a promuovere la conoscenza e la vendita<br />

di determinati prodotti o servizi), introdotta dal DPR 0/ 001.<br />

Se vediamo la cosa come un circuito dove i Buoni ricordano a chi li riceve che il portatore ha diritto<br />

ad un prezzo di favore, contrattualmente in quanto iscritto all’associazione e fiduciariamente se non<br />

iscritto, la cosa appare in tutta la sua semplicità.<br />

Il fatto di circolare non deve trarre in inganno perché ad ogni transazione il Buono conclude la sua<br />

funzione e la riprende nel momento che viene presentato nuovamente.<br />

Questo vale per noi e a maggior ragione vale anche per gli altri, imprenditori, consumatori e<br />

commercianti che si trovano a scegliere tra chiudere e non arrivare a fine mese, o provare questa<br />

“sciocchezza” dei Buoni Locali.<br />

Per chiarire meglio, se il buono fosse una moneta come il Regio o il Simec avremmo un risultato<br />

diverso in quanto lo scontrino o la fatturazione è sull’intero mentre il Buono, non essendo tecnicamente<br />

una moneta, ma un titolo per ottenere una riduzione del prezzo, si comporta come una liberalità<br />

esercitata dal creditore nei confronti del debitore (contrattuale se iscritto e fiduciaria se non iscritto) e<br />

pertanto non viene computata ai fini dell’imponibile fiscale. Come definizione di abbuono Wikipedia<br />

riporta: L’abbuono è una riduzione concessa su una somma da pagare, che può arrivare fino alla<br />

totale rinuncia della riscossione da parte del creditore.<br />

Quindi un atto di liberalità tra creditore (commerciante) e debitore (acquirente).<br />

In effetti il buono rappresenta il titolo ad avere una riduzione di prezzo che avviene contrattualmente<br />

fra gli iscritti all’associazione emittente e in maniera fiduciaria per i non iscritti.<br />

Il buono infatti è un atto liberale di mutuo soccorso in capo al portatore del buono che ne è anche il<br />

proprietario. Nessuna ombra sulla sua esenzione dalla base imponibile in quanto la sesta direttiva<br />

comunitaria all’art. 11, parte A, elenca rispettivamente ai suoi nn. e gli elementi da includere<br />

nella base imponibile e quelli da escludere. L’art. 11, parte A, n. , lett. b), dispone che non sono<br />

da includere nella base imponibile «i ribassi e le riduzioni di prezzo concessi all’acquirente o al<br />

destinatario della prestazione e acquisiti al momento in cui si compie l’operazione».<br />

Qui non si parla di sconti o altro, ma solo di riduzione di prezzo in cui il nostro Buono Locale si<br />

inserisce perfettamente e a pieno titolo. In definitiva, la questione è molto semplice : il nostro caso<br />

è di “abbuono commerciale” per cui “ ..questi sono rilevati come i resi, ma non dovranno apparire<br />

autonomamente in bilancio bensì imputati in diminuzione dei ricavi.”<br />

Per quanto riguarda gli sconti finanziari, questi hanno una natura completamente diversa dall’abbuono<br />

dato dal Buono. “In sede di bilancio, gli sconti passivi finanziari non sono imputati in diminuzione dei<br />

ricavi in quanto non costituiscono rettifiche negative degli stessi.” Anche in partita doppia vanno tra<br />

i costi (infatti vedi la voce “sconti passivi” a sinistra nell’esempio in partita doppia). Sono quindi un<br />

aumento di costi, non una diminuzione di ricavi.<br />

Nell’esempio sotto vediamo la registrazione contabile di una fattura ad un cliente per 1000,00 euro,


Qui non si parla di sconti o altro, ma solo di riduzione di prezzo in cui il nostro Buono Locale si<br />

inserisceperfettamenteeapienotitolo.<br />

Qui non si parla di sconti o altro, ma solo di riduzione di prezzo in cui il nostro Buono Locale si<br />

<br />

inserisceperfettamenteeapienotitolo.<br />

Indefinitiva,laquestioneèmoltosemplice:ilnostrocasoèdi"abbuonocommerciale"percui<br />

<br />

<br />

Indefinitiva,laquestioneèmoltosemplice:ilnostrocasoèdi"abbuonocommerciale"percui<br />

Per quanto riguarda gli sconti finanziari, questi hanno una natura completamente diversa<br />

<br />

dall'abbuono dato dal Buono. <br />

<br />

dove Per si quanto applica Anche riguarda un abbuono in partita gli del sconti doppia 0%. finanziari, vanno I software tra i di questi costi gestione (infatti hanno generano vedi una la automaticamente natura voce "sconti completamente passivi" questa ascrittura sinistra diversa<br />

in dall'abbuono nell'esempioinpartitadoppia).Sonoquindiunaumentodicosti,nonunadiminuzionediricavi.<br />

partita doppia: dato 1000- dal Buono. 0% = 800 di imponibile . Come detto, l’abbuono viene scalato direttamente <br />

dal prezzo di vendita e non appare minimamente nella registrazione. L’abbuono commerciale (come <br />

Nell'esempiosottovediamolaregistrazionecontabilediunafatturaadunclienteper1000,00euro,<br />

lo <br />

dove sconto) Anche<br />

sipuò applica apparire in partita<br />

un abbuono sul corpo doppia<br />

del della vanno<br />

20%. fattura, tra i<br />

I software ma costi non (infatti<br />

dinelle gestione registrazioni vedi la voce<br />

generano contabili. "sconti passivi"<br />

automaticamente I software a sinistra<br />

questa fanno<br />

nell'esempioinpartitadoppia).Sonoquindiunaumentodicosti,nonunadiminuzionediricavi.<br />

questa scrittura identica in partita registrazione doppia:anche 100020% in caso = 800 di “sconto di imponibile commerciale”. . Come detto, l’abbuono viene scalato<br />

Nell'esempiosottovediamolaregistrazionecontabilediunafatturaadunclienteper1000,00euro,<br />

direttamente dal prezzo di vendita e non appare minimamente nella registrazione. L’abbuono<br />

dove commerciale si applica (come un abbuono lo sconto) delpuò 20%. apparire I software sul corpo di gestione della fattura, generano ma automaticamente non nelle registrazioni questa<br />

scrittura contabili.Isoftwarefannoquestaidenticaregistrazioneancheincasodi“scontocommerciale”.<br />

in partita doppia: 100020% = 800 di imponibile . Come detto, l’abbuono viene scalato<br />

direttamente dal prezzo di vendita e non appare minimamente nella registrazione. L’abbuono<br />

commerciale <br />

(come lo sconto) può apparire sul corpo della fattura, ma non nelle registrazioni<br />

contabili.Isoftwarefannoquestaidenticaregistrazioneancheincasodi“scontocommerciale”.<br />

<br />

Causale S/Conto Cli/For Descrizione Imponibile %IN RIva Contr. Importo Dare Importo Avere<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

---- Numero Reg. 1 Del 23-01-08 ----- Numero Doc. 1 Del 23-01-08 ----- Prot.<br />

Causale S/Conto Cli/For Descrizione Imponibile %IN RIva Contr. Importo Dare Importo Avere<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

001 EMISSIONE FATTURA 0104001 0000165 ARGORO' SNC V 1 960,00<br />

ARGORO' SNC<br />

---- Numero Reg. 1 Del 23-01-08 ----- Numero Doc. 1 Del 23-01-08 ----- Prot.<br />

0401001 MERCI C/VENDITA V 1 800,00<br />

0202001 200 IVA 20% 800,00 N V 1 160,00<br />

001 EMISSIONE FATTURA 0104001 0000165 ARGORO' SNC V 1 960,00<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

TOTALI DI STAMPA<br />

ARGORO' SNC<br />

Sbilancio 960,00 960,00<br />

0401001 MERCI C/VENDITA V 1 800,00<br />

<br />

0202001 200 IVA 20% 800,00 N V 1 160,00<br />

Se ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

poi DOPO la vendita faccio un’ulteriore sconto al cliente di 60,00 Euro (le ragioni possono essere<br />

diverse) TOTALI Se poi DI questo DOPO STAMPA ha la vendita natura faccio finanziaria, un'ulteriore non natura sconto al commerciale cliente Sbilancio di 60,00 : la Euro vendita (le ragioni è stata possono effettuata 960,00 essere e 960,00 quindi<br />

non diverse) c’è variazione questo ha su natura questa. finanziaria, Questo non ulteriore natura sconto commerciale aumenterà : la vendita i costi, non è stata diminuirà effettuata i ricavi. e quindi Spesso non<br />

vengono c'è variazione indicati su come questa. “abbuoni Questo ulteriore e ribassi sconto passivi” aumenterà più che i “sconti”, costi, non all’interno diminuirà della i ricavi. voce Spesso generale di<br />

bilancio Se vengono poi DOPO “ rettifiche indicati la vendita come e costi "abbuoni faccio di vendita”. un'ulteriore e ribassi passivi" sconto al più cliente che "sconti", di 60,00 all'interno Euro (le ragioni della voce possono generale essere di<br />

diverse) bilancio questo " rettifiche ha natura e costi finanziaria, di vendita". non natura commerciale : la vendita è stata effettuata e quindi non<br />

c'è variazione su questa. Questo ulteriore sconto aumenterà i costi, non diminuirà i ricavi. Spesso<br />

<br />

vengono ---- Numero indicati Reg. come 2 Del "abbuoni 23-01-08 ----- e ribassi Numero Doc. passivi" più Del che - "sconti", - ----- Prot. all'interno della ------------------------------<br />

voce generale di<br />

bilancio " rettifiche e costi di vendita". SCONTO PER PAGAMENTO<br />

100 0303001 AB<strong>BUONI</strong> E RIBASSI PASSIVI 60,00<br />

0104001 0000165 ARGORO' SNC 60,00<br />

<br />

---- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Numero Reg. 2 Del 23-01-08 ----- Numero Doc. Del - - ----- Prot. ------------------------------<br />

TOTALI DI STAMPA SCONTO PER PAGAMENTO<br />

Sbilancio<br />

100 0303001 AB<strong>BUONI</strong> E RIBASSI PASSIVI 60,00<br />

<br />

0104001 0000165 ARGORO' SNC 60,00<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Ilclientepagasolo900,00Euro.<br />

TOTALI La casistica DI STAMPA del nostro Buono è semplice e lineare anche Sbilancio a livello di contabilità. Effettuare un<br />

abbuonoconosenzaBuonogeneralasolitacontabilitàinpartitadoppia.<br />

<br />

Ilclientepagasolo900,00Euro.<br />

<br />

La casistica del nostro Buono è semplice e lineare anche a livello di contabilità. Effettuare un<br />

Il cliente paga solo 900,00 Euro.<br />

abbuonoconosenzaBuonogeneralasolitacontabilitàinpartitadoppia.<br />

<br />

La casistica<br />

del nostro Buono è semplice e lineare anche a livello di contabilità. Effettuare un abbuono<br />

con<br />

<br />

o senza Buono genera la solita contabilità in partita doppia.<br />

<br />

50<br />

<br />

<br />

50


CHI SOTTRAE RICCHEZZA E IMPOVERISCE<br />

L’ECONOMIA LOCALE?<br />

Grande<br />

Distribuzione<br />

moneta<br />

circolante<br />

ECONOMIA<br />

LOCALE<br />

debito<br />

+ interessi<br />

5<br />

BANCHE<br />

In Italia il 55% della ricchezza prodotta esce dai nostri confini con la spesa quotidiana nella grande<br />

distribuzione, acquistando carburanti di multinazionali (ESSO, SHELL, ecc...), utilizzando compagnie<br />

telefoniche per le nostre comunicazioni (Vodafone, Tele , British Telecom, Wind, Tre, ecc...), comprando<br />

prodotti stranieri (CocaCola, Ford, Crysler, ecc...) andando così ad arricchire le multinazionali e<br />

consegnando alle banche il nostro denaro o chiedendolo in prestito.<br />

In altre nazioni europee la percentuale di moneta che esce dal paese arriva all’85%.<br />

Quando il debito, gravato di interessi,<br />

supera la quantità della moneta circolante si<br />

ha il Crash di sistema, ciò che sta avvenendo<br />

oggi sotto i nostri occhi.


I VERI PROPRIETARI DEL MONDO<br />

Goethe affermava che «nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo». Questo principio<br />

è particolarmente valido nel sistema monetario vigente.<br />

Il segno della schiavitù monetaria è data dal fatto che la proprietà della moneta nasce nelle mani<br />

della banca o, per meglio dire, del banchiere che emette prestando e prestare è prerogativa del<br />

proprietario.<br />

Tutte le monarchie cattoliche della vecchia Europa si disintegrarono perché si indebitarono senza<br />

contropartita verso i banchieri per la moneta satanica da questi emessa a costo nullo e che gli stessi<br />

re avrebbero potuto emettere gratuitamente per proprio conto senza indebitarsi.<br />

I soci della Federal Reserve, della Bank of England e della BCE sono i veri proprietari delle ricchezze<br />

mondiali.<br />

Le grandi famiglie, potentati economici pre-esistenti alle guerre mondiali e ancor più potenti oggi,<br />

sono proprietari delle banche che detengono le ricchezze reali della gran parte del mondo e sono<br />

anche stampatori delle banconote di USA (dollaro) e Europa (euro).<br />

La BCE é composta in percentuale diversa dai proprietari delle varie banche nazionali aderenti.<br />

Su tutte sovrasta però il peso della Banca d’Inghilterra (con il suo 15%) che pur non essendo<br />

economicamente la più forte in Europa e non avendo aderito all’Euro, la controlla direttamente come<br />

si é potuto appurare dalle recenti forzature per il salvataggio delle banche imposte dal Governo<br />

inglese di Gordon Brown.<br />

SOCI E PROPRIETARI DELLA FEDERAL RESERVE U.S.A.:<br />

Rothschild Bank di Londra<br />

Kuhn Loeb Bank di New York<br />

Warburg Bank di Amburgo<br />

Israel Moses Seif Banks Italia<br />

Rothschild Bank di Berlino<br />

Goldman Sachs di New York<br />

Lehman Brothers di New York (già fallita a ottobre 008)<br />

Warburg Bank di Amsterdam<br />

Lazard Brothers di Parigi<br />

Chase Manhattan Bank di NY (Rockfeller)<br />

La gestione della Bank of England, ufficialmente appartenente allo Stato, é tutt’ora un mistero come<br />

pure la sua politica di intervento nel Regno Unito e nell’intero mondo. Il salvataggio delle banche<br />

truffaldine operato dalla BoE ci fa dedurre quantomeno un grosso conflitto d’interessi.<br />

6


“<br />

“<br />

“<br />

“<br />

“Meno male che la nostra popolazione non capisce il nostro sistema<br />

bancario e monetario perché se lo capisse credo che prima di<br />

domani scoppierebbe una rivoluzione”<br />

Henry Ford<br />

fondatore della Ford Motor Company<br />

Il giugno 196 , il presidente JFK firmò l’ordine esecutivo 11110,<br />

che conferiva al governo USA il potere di emettere moneta senza<br />

passare attraverso la Federal Reserve garantendo le proprie<br />

emissioni attraverso le riserve federali di argento e creando dunque<br />

un sistema bimetallico. Presso la Corte Suprema non furono sollevati<br />

quesiti di anticostituzionalità contro questo provvedimento.<br />

L’ordine dava al Ministero del Tesoro il potere “di emettere certificati<br />

sull’argento contro qualsiasi riserva d’argento, argento o dollari<br />

d’argento normali che erano nel Tesoro”. In tutto, Kennedy mise in<br />

circolazione banconote per , miliardi di dollari. Dopo l’assassinio<br />

del presidente l’ordine esecutivo 11110 cadde in disuso.<br />

… Vedi, io so che con questa mia teoria vado a toccare l’interesse<br />

dei potenti: i padroni del denaro sono i padroni della storia,<br />

decidono l’esito delle guerre e delle nostre stesse vite. Perciò so<br />

che senza l’intervento del soprannaturale non riuscirò mai a vincere<br />

questa mia battaglia.<br />

… Il mio sogno è la moneta dei poveri o moneta del giubileo. Vorrei<br />

che la Chiesa di Roma, secondo un principio cristiano, si sostituisse<br />

alla banca centrale stampando moneta e dandola al popolo. Così<br />

potrei dire di aver portato un po’ di soldi in ogni famiglia. Ho<br />

consegnato il progetto in Vaticano, affidandolo nelle mani del<br />

cardinale Vincenzo Fagiolo…<br />

Prof. Giacinto Auriti<br />

economista<br />

“Datemi il controllo della offerta della moneta di una nazione e non<br />

mi interessa chi è che scrive le sue leggi”<br />

Rotschild<br />

”<br />

”<br />

”<br />


COSA E’ OFFERTO AGLI ACCETTATORI?<br />

Alle attività produttive locali e artigianali, nonché ai punti vendita sarà data l’opportunità di entrare in<br />

un circuito virtuoso delle persone che prediligono gli acquisti in euro/SCEC ottenendo una maggior<br />

visibilità, aumentando quindi la clientela e il lavoro.<br />

Materiale di sostegno per gli accettatori<br />

Agli accettatori (produttori, artigiani, negozianti) sarà dato un kitt di comunicazione che comprende<br />

materiali che favoriscono una adeguata comunicazione del progetto:<br />

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nr. vetrofanie (adesivi) con scritto “Qui si accettano gli SCEC“<br />

nr. 1 pubblicazione per promotori ed accettatori: raccolta completa di informazioni sul progetto e<br />

risposte alle domande più frequenti<br />

nr. 1 cartello da banco 15x cm c.a<br />

nr. 1 locandina pubblicitaria<br />

manifesto 50x 0cm (opzionale)<br />

100 SCEC in qualità di socio accettatore e fruitore<br />

supporto on-line e pubblicità nelle pagine auree in cui saranno elencati tutti gli accettatori di<br />

SCEC. Il sito permetterà agli accettatori di comunicare la loro percentuale di accettazione degli<br />

SCEC, la loro ubicazione geografica, un elenco merceologico dei prodotti in vendita<br />

biglietti da visita di Arcipelago SCEC (riservato ai soci accettatori che vorranno essere anche<br />

promotori)<br />

Referenti e contatti<br />

Altre info: www.arcipelagoscec.org - www.centrofondi.it

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