L'ABOMINEVOLE Dr YEATS - CONGETTURE SU JAKOB
L'ABOMINEVOLE Dr YEATS - CONGETTURE SU JAKOB
L'ABOMINEVOLE Dr YEATS - CONGETTURE SU JAKOB
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Emanuela Cocco<br />
tiamanuu@gmail.com<br />
3395022307<br />
L’ABOMINEVOLE <strong>Dr</strong> <strong>YEATS</strong><br />
uno sporcaccione<br />
di<br />
Emanuela Cocco
Così, nel nome di questa volontà di libertà, implicita nella libertà stessa, io posso formare dei giudizi<br />
su coloro che mirano a nascondere a se stessi la totale gratuità della loro esistenza e la totale libertà<br />
di essa.<br />
I primi, che nasconderanno a se stessi, con spirito di serietà o con scuse deterministe, la loro totale<br />
libertà, li chiamerò vili; gli altri, che tenteranno di dimostrare che la loro esistenza era necessaria,<br />
quando essa è invece la contingenza stessa dell’apparizione dell’uomo sulla terra, li chiamerò gli<br />
sporcaccioni.<br />
Jean- Paul Sartre, L’Esistenzialismo è un umanismo<br />
“ L’Italia è divisa”, Silvio Berlusconi, 2006<br />
2
Personaggi<br />
Il <strong>Dr</strong> Yeats , uno sporcaccione<br />
Il suo Amorproprio<br />
Beppe, il suo pupillo<br />
La signorina Iuccia, il segno della provvida sventura<br />
La signorina Plath, una donna ingannata<br />
La signorina Dickinson, una donna che sa il fatto suo<br />
Il signor Goethe, un uomo che ama le donne<br />
La signorina Sexton, una donna che ama gli uomini<br />
Il signor Lovcraft, poeta e puscher<br />
E inoltre:<br />
I Portantini<br />
La cugina della signorina Iuccia<br />
Il vecchio padre della signorina Iuccia<br />
I suoi cinque fratelli<br />
3
SINOSSI E NOTA DELL’AUTORE:<br />
L‟ azione si svolge ai giorni nostri e ha inizio, precisamente, il 10 aprile del 2006.<br />
In Italia la coalizione del Centrodestra perde le elezioni e mette in discussione la correttezza delle<br />
operazioni di voto e di scrutinio. Prima di questa clamorosa sconfitta hanno luogo una serie di<br />
clamorosi duelli e infiniti rabbiosi rimbrotti tra i membri dei maggiori partiti delle due coalizioni<br />
contrapposte. Dopo la sconfitta Il presidente del Consiglio uscente, come Filottete esiliato sull‟isola di<br />
Lemno, lancia il suo grido di dolore e denuncia l‟esistenza di brogli elettorali: "tanti, tantissimi", così<br />
tanti che "il risultato deve cambiare". Questa storia potrebbe essere raccontata in modo diverso,<br />
nominando fatti e circostanze della strana commedia alla quale tutti abbiamo assistito. Ma allora forse<br />
sarebbe solo cronaca. Tutto, nella realtà dei fatti, si svolse invece in un‟atmosfera da dramma giocoso<br />
dapontiano, o come in un vaudeville di Labiche nel quale i personaggi battagliano tra loro in modo<br />
eccentrico, senza esclusione di colpi . É il dramma dell‟amor proprio di cui parlava Giacomo Leopardi<br />
nel suo Zibaldone: l‟amor proprio che si insinua ovunque, nei luoghi più reconditi del nostro cuore, che<br />
insegue e tortura, l‟amor proprio spietato e ardente, vestito a festa come un dominatore sadomaso,<br />
l‟amor proprio che non è mai soddisfatto, l‟amor proprio offeso dal vantaggio e dal successo altrui.<br />
Allora quello che racconteremo è non tanto la cronaca di quei giorni quanto il dramma giocoso<br />
dell‟amor proprio dall‟immaginazione fatale che in quei giorni, che poi si prolungarono fino a<br />
diventare anni lunghi e mari, si svolse, qui, nella nostra Italia. Questo è il dramma giocoso dell‟amor<br />
proprio che mistifica, che si autogiustifica, che mente e genera guai e distruzione, alla ricerca di un<br />
seguito ininterrotto di felicità. Le storie il cui vero protagonista è l‟amor proprio si somigliano tutte.<br />
LA STORIA:<br />
Questa è la storia del <strong>Dr</strong> Yeats, scrittore sommo e predestinato, uno sporcaccione, per dirla alla<br />
maniera di Sartre, che nasconde a se stesso la totale gratuità della sua esistenza.<br />
Nella città di Tasco, nel corso della finale di un magnificente premio letterario di provincia, che vede<br />
due fazioni di artisti locali gareggiare con somme opere letterarie, il <strong>Dr</strong> Yeats, vincitore delle ultime<br />
cinque edizioni del premio letterario La marchesa di villa Amarena, vede strapparsi la palma della<br />
vittoria di mano dal signor Flaubert. Spodestato da un trono che , a quanto pare, gli spetta di diritto<br />
,umiliato, ferito, torturato dal suo amor proprio, com‟è facile prevedere, in previsione di una nuova<br />
edizione del Premio, l‟abominevole <strong>Dr</strong> Yeats mentirà, ingannerà e commetterà crimini<br />
ingiustificabili. Asserragliato nel Panopticon delle sue convinzioni, con feroce ostinazione, Yeats<br />
architetta complotti e osserva dall‟alto gli inconsapevoli testimoni della sua ascesa al potere, sempre<br />
alla ricerca della ribalta, che si accende d‟improvviso e con minore sfolgorio di quanto vorremmo, e<br />
4
solo per poco, per poi mutare direzione. Ma non importa, perché sempre e ancora una volta l‟amor<br />
proprio preferisce la morte alla cognizione del proprio niente<br />
5
PROLOGO<br />
Buio completo ad eccezione di un tondo di luce che illumina il centro della scena, come l’iris dei<br />
vecchi film. Una strada in prossimità di un bosco.<br />
Come in un film del cinema muto. Recitazione eccessiva, gesti ed espressioni plateali. Il <strong>Dr</strong> Yeats, sulla<br />
sessantina, aria distinta, cappello scuro calato sulla fronte, entra in scena. E' spaventato e confuso, si<br />
comporta come se venisse inseguito. E infatti un uomo a torso nudo, con indosso un paio di pantaloni<br />
neri di pelle e con in mano un frustino, lo raggiunge e subito lo prende a sberle facendogli cadere il<br />
cappello. E’ la personificazione del suo amor proprio (verrà indicato come Amorproprio)<br />
Yeats si china a raccogliere il cappello e l’Amorproprio lo prende a pedate nel sedere.<br />
Come in una gag del cinema slapstick. Yeats urla e fa smorfie ma tutto è coperto dalla musica di<br />
accompagnamento: gli Esercizi per clavicembalo di Domenico Scarlatti. 1<br />
L' Amorproprio colpisce Yeats più volte con il frustino, sul viso, sulle gambe e sulle braccia. Yeats<br />
urla e si contorce . Si nasconde dietro un palo della luce, cerca di schivare i colpi. L’ Amorproprio<br />
getta a terra la frusta e sguaina uno spadino, comincia a punzecchiare Yeats facendogli mille saltelli<br />
intorno, come se stesse sostenendo un duello di scherma. Yeats lo supplica di lasciarlo in pace, cerca<br />
di placarlo e di riportarlo alla ragione, ma invano. Allora, preso dall'ira, gli urla contro, lo maledice.<br />
Non possiamo udire le sue parole ma la cosa è abbastanza chiara. L’Amorproprio si ferma un’ attimo<br />
ad ascoltarlo, poi se la ride di gusto e lo attacca nuovamente, ora con più durezza. Yeats fugge, si<br />
nasconde. L’Amorproprio gli gira attorno con movimenti allo stesso tempo aggraziati e minacciosi,<br />
come in una danza. Finché, con gesto teatrale, l’Amorproprio affonda il colpo. Yeats lancia un urlo<br />
terribile che rompe il silenzio e sovrasta la musica.<br />
Subito dopo l’urlo le luci si abbassano in quella parte della scena. È ancora possibile vedere ma non<br />
in modo nitido. Anche la musica si abbassa.<br />
La luce illumina la parte sinistra del palco. Alcune siepi e un piccolo spiazzo che dalla strada si inoltra<br />
nel bosco. Alcuni alberi e un tronco riverso per terra dietro il quale è nascosto un giovane, Beppe, che<br />
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osserva la scena inorridito.<br />
Due portantini vestiti di bianco entrano dalle quinte di sinistra portando una barella su cui è adagiato<br />
un corpo, coperto con un lenzuolo fin sopra il viso. Attraversano la scena passando davanti a Yeats e<br />
all’ Amorproprio, ed escono dalle quinte di destra.<br />
BEPPE (Sempre nascosto dietro il tronco, spaventato) Ommioddio!<br />
I portantini entrano nuovamente dalle quinte di sinistra, trasportano un altro corpo, riattraversano il<br />
palco ed escono dalle quinte di destra.<br />
BEPPE Che accade! Il volto coperto… che siano… morti.<br />
Alle spalle di Beppe compare la signorina Plath, una giovane donna vestita di scuro, si avvicina senza<br />
che Beppe possa intuire la sua presenza.<br />
PLATH (Comparendo alle spalle di Beppe, facendolo trasalire, con voce sepolcrale) Schiantati<br />
dall‟amor proprio…<br />
BEPPE (Urla spaventato e balza in avanti senza osare guardarsi alle spalle,) Un fantasma! ( Fa per<br />
avvicinarsi alla strada ma si blocca nell’accorgersi che l’Amorproprio sta guardando nella sua<br />
direzione, come attratto dalle sue grida. Beppe, allora, resta immobile, senza osare fare un passo<br />
avanti né uno indietro)<br />
PLATH (Sottovoce,vivacemente, allontanandosi dal tronco, ritraendosi in direzione del bosco) Che<br />
vi prende? Venite via di lì, sono io, di che avete paura?<br />
BEPPE (Titubante, sempre sottovoce e senza voltarsi) Signorina Plath?<br />
PLATH Venite!<br />
Beppe si volta a guardarla e la raggiunge.<br />
BEPPE (Rincuorato) Credevo foste un fantasma.<br />
1 Domenico Scarlatti , musicista eccelso, nelle sue memorie dichiara: “ A 24 anni entrai in gara con un giovane che si<br />
chiamava Haendel e che era stimato un prodigio e lo vinsi al cembalo.” Il trionfo dell‟amor proprio.<br />
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PLATH Non dite sciocchezze.<br />
BEPPE Ma che sta succedendo? Povero <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
PLATH Non lo sapete ancora?<br />
BEPPE Il maestro non mi ha permesso di partecipare alla cerimonia, mi ha chiesto di attenderlo qui.<br />
PLATH Egli è stato sconfitto!<br />
BEPPE Non posso crederlo, una così bella composizione!<br />
PLATH Eppure è accaduto.<br />
BEPPE Quale ingiustizia, un così perfetto assemblaggio. Vi aveva lavorato senza sosta per tutto<br />
l‟anno, e c‟erano alcuni vocaboli (Come tentando di ricordare)… eidetico, transustanziazione, aveva<br />
coniato persino delle nuove forme verbali… birillaccherlinacchereggiare…brinlacchiri…<br />
PLATH (Lo interrompe, spazientita) Sì, sì.<br />
BEPPE E chi ha conquistato il premio?<br />
PLATH Quest‟anno è toccato al signor Flaubert, è lui il vincitore. Un bello scacco per la nostra<br />
fazione.<br />
BEPPE Non posso crederlo!<br />
PLATH Dico il vero, il nostro amico è stato spodestato!<br />
BEPPE (Guardando verso il fuori campo a sinistra) Flaubert, quell‟imbrattacarte. Eccolo lì che si<br />
allontana quieto quieto.<br />
Si odono le urla di Yeats, si intravedono i corpi lottare.<br />
BEPPE (Impietosito) Che crudeltà!<br />
Un altro grido<br />
<strong>YEATS</strong> Pietà!<br />
BEPPE Non posso sopportare… (Fa per alzarsi ma viene trattenuto dalla Plath)<br />
PLATH Che intendete fare? Restate qui.<br />
BEPPE Dovrei lasciare che il maestro venga tormentato a quel modo?<br />
PLATH Datemi retta. Non potete far nulla.<br />
BEPPE Ma perché si accanisce contro di lui?<br />
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PLATH E‟ stato offeso.<br />
BEPPE E‟ crudele (Guardando verso la strada, dove l’Amorproprio continua a punzecchiare Yeats)<br />
Con quale malvagità infierisce sul nostro amato Yeats!<br />
PLATH E‟ solo che non è soddisfatto, ma del resto lui non è mai soddisfatto.<br />
BEPPE Eppure non ha il diritto…(Si alza e fa per correre in soccorso di Yeats ma viene tirato<br />
indietro per la giacca dalla Plath )<br />
Un altro grido di Yeats<br />
BEPPE Sentite? Devo dargli una mano.<br />
PLATH Non potete far nulla, ve l‟ho detto.<br />
BEPPE (Fa per andare) Devo andare.<br />
PLATH (Si arrende) Fate come volete.<br />
BEPPE E voi? Perché vi nascondete? Siete stata ferita?<br />
PLATH Più di una volta, amico mio.<br />
BEPPE Ma allontanatevi, almeno. Se vi trova qui…<br />
PLATH Ho bisogno di riposare.<br />
BEPPE No, venite via con me, troveremo un posto.<br />
PLATH E‟ inutile, lui si insinua dappertutto. 2<br />
La luce si abbassa fino a lasciar sprofondare nel buio il luogo dove si trovano il Beppe e Plath.<br />
Beppe corre in soccorso di Yeats.<br />
Il luogo dove Yeats e l’ Amorproprio combattono viene illuminato e finalmente è possibile udire<br />
distintamente la voce di Yeats.<br />
<strong>YEATS</strong> (Schivando un colpo di stiletto, affannosamente) Cerca di essere ragionevole amico mio… ho<br />
in mente prodezze degne di noi, dammi il tempo di mettere a posto le cose, non è poi la fine del<br />
mondo…(schivando l’ennesimo colpo, isterico) Lontano da me mostro centiforme!<br />
Il Beppe si getta tra l’Amorproprio e Yeats<br />
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BEPPE (Con tono solenne, a voce alta) Dieci aprile dell‟anno duemilasei, il <strong>Dr</strong> Yeats vincitore delle<br />
ultime cinque edizioni del premio letterario La marchesa di villa Amarena ( Abbassa istintivamente la<br />
voce, il tono cambia da trionfale si fa dimesso), finalista non vincitore della corrente edizione..( La<br />
voce sembra morirgli in gola) …dichiara…<br />
L’Amorproprio sembra tornare in collera, agita ancora lo spadino e si prepara a colpire.<br />
BEPPE (Prendendo nuovamente coraggio, ad alta voce) Non è ancora detta l‟ultima parola. Noi<br />
lotteremo per il nostro candidato, chiederemo che venga aperta un‟indagine, chiederemo che tutto<br />
venga bloccato finché non sarà fatta chiarezza. (Voltandosi a guardare Yeats come per rincuorarlo) La<br />
città di Tasco è divisa, 3 <strong>Dr</strong> Yeats. Nulla è ancora è perduto siete il nostro vincitore!<br />
L’Amorproprio a queste parole si ferma.<br />
BEPPE (Supplichevole, all' Amorproprio) Egli non ha perso, non ha perso vi dico. Vi sono stati errori<br />
e inganni, tanti, tantissimi", così tanti che "il risultato deve cambiare. 4<br />
L’Amorproprio resta immobile, poi, con un impercettibile movimento del capo, lentamente, si volta<br />
verso il bosco, sembra aver udito qualcosa, un suono proveniente da dietro la siepe. Beppe e Yeats ne<br />
approfittano per fuggire verso destra. Il buio inghiotte la scena.<br />
La parte destra del palco viene illuminata.<br />
In basso i tavolini di un bar. Un jukebox dal quale proviene una musica pop è attaccato a una parete.<br />
Una scala, visibile, conduce al piano si sopra. Visibile anche l’entrata e una porta che dà sul retro del<br />
locale.<br />
<strong>YEATS</strong> L‟avete messo a tacere, buon Beppe! Bravo, bravo ragazzo mio, l‟avete messo a tacere!<br />
BEPPE Per il momento, ma adesso troviamo riparo, ho paura che non l‟abbia bevuta.<br />
2 “ L‟amor proprio è sottilissimo e si insinua da per tutto.”, Zibaldone, Giacomo Leopardi.<br />
3 “ L‟Italia è divisa”, Silvio Berlusconi, 2006<br />
4 “ Dopo la sconfitta della Coalizione di Centrodestra delle Elezioni Politiche Italiane del 2006 il Presidente del Consiglio<br />
uscente, Silvio Berlusconi, accusa l'esistenza di supposte irregolarità nelle operazioni di voto e brogli elettorali che<br />
sarebbero "tanti, tantissimi", così tanti che "il risultato deve cambiare".<br />
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<strong>YEATS</strong> (Sconvolto) Cerchiamo un luogo dove accomodarci un istante.<br />
BEPPE Andiamo.<br />
Udiamo l’urlo terribile della signorina Plath provenire dal bosco.<br />
BEPPE Ommioddio! Dobbiamo metterla in salvo. ( Fa per tornare indietro ma Yeats lo trattiene)<br />
<strong>YEATS</strong> Non potete far nulla.<br />
BEPPE Dobbiamo portarla via, dove non potrà trovarla.<br />
<strong>YEATS</strong> E‟ inutile, egli si insinua dappertutto.<br />
BEPPE (Ascoltando la musica, a Yeats) Sentite?<br />
Yeats e Beppe raggiungono il bar. Siedono a uno dei tavoli. La musica si fa più forte e copre quasi le<br />
loro voci.<br />
<strong>YEATS</strong> (Quasi urlando) Ho bisogno di bere qualcosa, amico mio.<br />
BEPPE (Quasi urlando,sforzandosi di superare con la sua voce la musica) Ordiniamo. Cosa<br />
desiderate?<br />
<strong>YEATS</strong> (Spalanca la bocca come preparandosi ad urlare, si guarda intorno, infastidito dalla musica)<br />
Che frastuono infernale! (Strappa la presa del jukebox dal muro) Così va meglio. (Si guarda intorno,<br />
ad alta voce) Ebbene? Non c‟è nessuno?<br />
Dalla scala scende Iuccia, una ragazza in carne, vestita in modo succinto, prosperosa. Indossa calze<br />
autoreggenti sotto una gonna troppo corta. Il collo è costretto nei movimenti da un collare ortopedico.<br />
IUCCIA (Muovendosi in modo innaturale, come se tutto il corpo le facesse ancora male, con un<br />
andamento meccanico, come fosse un robot, si avvicina a Yeats il quale la osserva disgustato.<br />
E‟ che la musica non mi dà da pensare. (Tra una parola e l’altra fa uno strano movimento delle spalle<br />
come per far entrare l’aria nei polmoni e poter prendere fiato) Salve a tutti. (Una pausa, fa entrare<br />
l’aria nei polmoni) Benvenuti (Ancora una pausa, compie il medesimo gesto) nel mio bar.<br />
Yeats e Beppe, impressionati, compiono il medesimo gesto e prima di parlare lasciano entrare l’aria<br />
nei polmoni gettando le spalle all’indietro come hanno visto fare a Iuccia.<br />
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Iuccia ride fragorosamente. Si avvicina a loro e gli tende la mano.<br />
IUCCIA (Tendendo la mano a Beppe) Piacere, Iuccia.<br />
BEPPE (Dopo un istante, come indeciso se farle il baciamano. La guarda ancora una volta e decide<br />
per il no) Beppe.<br />
IUCCIA (Offrendo la mano a Yeats) Iuccia.<br />
<strong>YEATS</strong> (Stringendole la mano malvolentieri) Yeats.<br />
IUCCIA (Ritirando la mano, ridendo, come se avesse il singhiozzo) IZ !<br />
<strong>YEATS</strong> (Confuso) Prego?<br />
IUCCIA (Torna da Beppe, stringendogli nuovamente la mano) IZ IZ ( Scoppia in una risata<br />
fragorosa) Che vi porto?<br />
<strong>YEATS</strong> (Con aria vagamente disgustata) Un infuso di menta per me e per il mio amico.<br />
IUCCIA (Si allontana, fa per uscire, poi si riaffaccia, guarda <strong>YEATS</strong>, ridacchiando ) IZ IZ IZ<br />
(Continua a ripeterlo anche dopo uscita di scena)<br />
<strong>YEATS</strong> (Sempre più disgustato) Che razza di sciocca ragazza. E voi, perché ve ne state così<br />
imbambolato?<br />
BEPPE Non l‟avete riconosciuta?<br />
<strong>YEATS</strong> No, direi che una tale celebrità mi è di certo sfuggita, spiacente non ho idea di chi sia<br />
BEPPE I giornali di Tasco ne hanno parlato per un mese intero. La ragazza si era gettata dalla<br />
finestra qualche settimana fa, una delusione d‟amore. Credevo fosse morta, capite?<br />
<strong>YEATS</strong> A certe ragazze nulla riesce ben fatto.<br />
BEPPE Tentò il suicidio per amore, fu sua cugina a ritrovare il corpo.<br />
<strong>YEATS</strong> (Ironico) Interessante, davvero.<br />
BEPPE E‟ stata tra la vita e la morte per una decina di giorni. Tutta Tasco era in pena per lei.<br />
<strong>YEATS</strong> Qui a Tasco ne hanno del tempo da perdere.<br />
Iuccia ritorna portando un vassoio con le tazze da tè. Poggia il vassoio sul tavolo a cui siedono Yeats e<br />
Beppe ed esce di nuovo.<br />
Yeats resta immobile a fissare nel vuoto.<br />
BEPPE (Premuroso, offrendo il bicchiere a Yeats) Tenete.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sempre più stralunato) Cos‟è?<br />
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BEPPE (Stupito) L‟acqua alla menta.<br />
Yeats fissa bicchiere per alcuni istanti, restando immobile.<br />
BEPPE Allora?<br />
Yeats resta in silenzio a fissare il bicchiere.<br />
BEPPE Cosa fate?<br />
<strong>YEATS</strong> Aspetto che esso mi indichi cosa fare.<br />
BEPPE Capisco.<br />
Yeats resta ancora qualche istante immobile a fissare il bicchiere.<br />
BEPPE Siete troppo sconvolto, lasciate che vi aiuti…leggerò io il segno per voi.<br />
<strong>YEATS</strong> Come volete.<br />
Beppe resta un istante a guardare il bicchiere.<br />
<strong>YEATS</strong> Ebbene?<br />
BEPPE (Con tono grave, come dopo uno sforzo di concentrazione) Il segno indica chiaramente che<br />
dovete bere.<br />
<strong>YEATS</strong> Dice questo?<br />
BEPPE Senza ombra di dubbio.<br />
<strong>YEATS</strong> Ne siete completamente persuaso?<br />
BEPPE Bevete, dunque.<br />
Yeats fa per bere, poi ci ripensa e spinge la tazza lontano da sé.<br />
<strong>YEATS</strong> Dunque, è questo che, a parer vostro, si pretende da me? Che io beva tutto intero il calice<br />
della sconfitta?<br />
BEPPE E cos‟altro?<br />
13
<strong>YEATS</strong> Mio caro Beppe, siete troppo precipitoso, mi sembra. I segni che la vita ci affida vanno trattati<br />
con maggior riguardo.<br />
BEPPE Anche quando sono talmente evidenti?<br />
<strong>YEATS</strong> (Ridendo, sarcasticamente) Ma ragazzo mio, nessun segno è evidente! ( Dopo una pausa,<br />
prendendo la tazza tra le mani) Prendete questo infuso. Guardate attentamente. Cosa tengo tra le mani?<br />
BEPPE Un infuso, maestro. Un infuso alla menta.<br />
<strong>YEATS</strong> E questo cosa ci dice?<br />
BEPPE Cosa ci dice, maestro?<br />
<strong>YEATS</strong> Non sapete rispondere, Beppe. Non sapete rispondere perché non sapete guardare. La vostra<br />
lettura è quanto meno imperfetta, frettolosa e oscenamente banale. E non c‟è niente che sia<br />
maggiormente inutile e irritante di una rappresentazione pari alla vostra. Perché vedete, amico mio, a<br />
parità di considerazioni, chi può stabilire dove risieda la verità? E soprattutto dove mai potremmo<br />
cercarla, se non avviluppata nel carisma della sua interpretazione?<br />
Beppe fissa attonito il fondo della sua tazza.<br />
<strong>YEATS</strong> (Avvicina la tazza alle labbra) Se è questo ciò che si pretende da me, allora berrò. ( Beve)<br />
Yeats beve, poi si alza in piedi, cammina avanti e indietro come per riordinare i pensieri.<br />
BEPPE (Con apprensione ) Qualcosa vi turba.<br />
<strong>YEATS</strong> E‟ questo un segno, lo avverto chiaramente. Vi è un segno dietro a questa clamorosa sconfitta.<br />
Dietro un così fragoroso attacco dell‟amor proprio deve necessariamente nascondersi un preciso<br />
disegno. (Recita i versi camminando avanti e indietro)<br />
Chiniam la fronte al Massimo 5<br />
Fattor, che volle in lui<br />
Del creator suo spirito<br />
Più vasta orma stampar<br />
(Si blocca, inspira gettando le spalle all’indietro. Riprende a recitare i versi con tono grave, ispirato.)<br />
La procellosa e trepida<br />
14
gioia di un gran disegno (Si interrompe di colpo, tra sé e sé) eppure, quale che sia, non mi riesce di<br />
intenderlo (A Beppe, sgarbatamente) E anche voi, amico mio, datevi da fare, guardatevi intorno, dove<br />
siamo, cosa vedete? (Siede accanto a Beppe)<br />
BEPPE Un piccolo bar. Il bar della signorina Iuccia.<br />
<strong>YEATS</strong> (Contrariato) La signorina Iuccia! (Si alza di nuovo, passeggiando avanti e indietro)<br />
Qualcosa mi sfugge, eppure il ritrovarci qui, quanto è accaduto…tutto questo vuol certamente dire<br />
qualcosa, qualcosa sì, ma la tal cosa mi sfugge. (Yeats si porta le mani alla testa come se soffrisse di<br />
emicrania, torna a sedere)<br />
BEPPE Maestro! Voi mi preoccupate.<br />
<strong>YEATS</strong> Eppure devo decifrare il tutto.<br />
BEPPE Calmatevi, non pensate a quanto è accaduto.<br />
<strong>YEATS</strong> (Scaldandosi) Insisto! Dobbiamo richiamare alla mente uno ad uno gli avvenimenti che ci<br />
hanno condotto in questo loco. (Si alza nuovamente)<br />
BEPPE Non tormentatevi così!<br />
<strong>YEATS</strong> Amico mio! (Alzandosi di nuovo e riprendendo a passeggiare avanti e indietro. Con voce<br />
solenne) State a sentire, lasciate che vi racconti. Non una parola di troppo, gettiamoci sui nudi fatti.<br />
Non ci vorrà poi molto. Senza dilungarmi, che in vero non è mia abitudine, riferirò così come si sono<br />
mostrati ai miei occhi, spogli di qualsiasi giudizio, i fatti del giorno. Siate paziente, potete ben sapere,<br />
giacché mi conoscete, che mi limiterò ad annotare, com‟è mio costume, soltanto l‟essenziale. Mio<br />
fedele e impagabile amico, tenendomi ben alla larga dall‟astrusità, che , come insegna Schopenhauer, è<br />
parente dell‟assurdità e sovente cela una mistificazione, sfuggendo orripilato qualsiasi enfasi ,<br />
sdegnando la retorica, rigettando qualsiasi miserevole abbellimento o barocca ricercatezza, che non è<br />
certo questo il tempo per simili arlecchineggiamenti, preparatevi ad ascoltare la fredda, scarna,<br />
impassibile esposizione di quanto è accaduto.<br />
Entra Iuccia con in mano il vassoio. Sparecchia e passa un panno sul tavolo.<br />
<strong>YEATS</strong> (Riprende il suo discorso) Ebbene … un tale dorato mattino sfolgorante di promesse mi aveva<br />
accolto al risveglio! E quale (Iuccia si china a raccogliere i bicchieri e mostra l’ampio decoltè. Yeats<br />
mostra un certo interesse, continua a parlare ma più velocemente, con un tono diverso, piuttosto<br />
5 “ Cinque Maggio”, Alessandro Manzoni.<br />
15
distratto e meccanico, la voce si fa più bassa) E quale dissoluto licenzioso, ( Fa una pausa, fissando le<br />
forme di Iuccia) sfrenato trillare di sogni luminescenti e lusinghevoli mi aveva poi scortato per le vie<br />
della città e come sicura e ferma ..<br />
Iuccia si sistema le calze mostra le gambe<br />
<strong>YEATS</strong> (Sempre più preso dalla visione) e torreggiante da vette stellari ( Iuccia continua a sistemarsi<br />
le calze, Yeats fa una pausa, sempre più distratto) mi era apparsa la mia speranza allorché…<br />
Iuccia nel sistemarsi le calze mostra a Yeats le cosce nude, Yeats si interrompe, la osserva in silenzio<br />
mentre lei armeggia con la biancheria. Iuccia passa un panno bagnato sul tavolo, fa per sgomberare il<br />
tavolo ma il panno cade in terra, lei si china a raccoglierlo e nel farlo esibisce ampiamente le sue<br />
forme<br />
<strong>YEATS</strong> (Lo sguardo fisso sulle natiche di Iuccia, con il medesimo tono solenne) Eppure… ecco di<br />
colpo mi par di veder bene in fondo alla questione!<br />
BEPPE (Rallegrandosi) Dite davvero, maestro? Riuscite a scorgere un segno in questa bieca oscurità?<br />
<strong>YEATS</strong> (Infiammandosi, sempre fissando Iuccia) Non dubitate, io vedo, vi dico. Di colpo ogni cosa mi<br />
è chiara!<br />
Buio.<br />
ATTO I<br />
Il bar di Iuccia. Il locale è deserto ad eccezione della signorina Plath e di Beppe. Siedono a un<br />
tavolino e discorrono. La Plath, dalla bellezza severa, gesticola in modo isterico e si fa aria con un<br />
paio di fogli che tiene tra le mani. Beppe ascolta mal volentieri e fissa attonito davanti a sé annuendo<br />
con la testa.<br />
PLATH … finché non mi sono decisa ad estirparlo dal mio cuore, a svellere il terreno sacro dove egli<br />
aveva calcato i suoi passi. La situazione… era divenuta ormai…<br />
16
BEPPE (Rubandole la parola) Insostenibile.<br />
La Plath prende fiato per ricominciare a parlare ma Beppe la interrompe.<br />
BEPPE Aspettate. Che ore sono?<br />
PLATH (Porta l’orologio in mezzo al seno appeso a una collana, controlla l’ora) Sono le tre.<br />
BEPPE (Si tira su le maniche della camicia) E‟ l‟ora.<br />
PLATH Sì…e gli altri sono in ritardo.<br />
BEPPE Devo esercitarmi.<br />
PLATH Esercitarvi? Adesso?<br />
BEPPE Ogni momento è buono per esercitare la propria volontà.<br />
PLATH Avete perfettamente ragione, del resto...(Inizia declamare con voce impostata) Noi non<br />
possediamo che la volontà e non dobbiamo permettere che i figli ( si infervora sempre più) di vaghi<br />
desideri appannino …<br />
BEPPE (Fa un gesto con la mano come per scacciare le mosche) E‟ proprio così. (Tira fuori una<br />
scatola di latta con dentro delle caramelle. La apre e sceglie attentamente. Sta per prenderne una<br />
quando si accorge che la Plath lo sta fissando e allora offre anche a lei) Volete favorire?<br />
PLATH Cosa sono?<br />
BEPPE Pasticche alla cola.<br />
PLATH No, vi ringrazio.<br />
BEPPE Sono deliziose. (Ne mangia una)<br />
PLATH E‟ questo il vostro modo di esercitare la volontà ?<br />
BEPPE Devo evitare di morderla.<br />
PLATH Un bell‟esercizio, davvero.<br />
BEPPE Diverrà una sottilissima deliziosa sfoglia di zucchero e io dovrò continuare a sorbirla<br />
pazientemente, consumandola poco a poco, fino alla fine, senza cedere alla tentazione di avventarmi su<br />
di lei…<br />
PLATH Andiamo signor Beppe!<br />
Sopraggiunge da sinistra la signorina Dickinson, vestita elegantemente. Tiene un foglietto in mano, si<br />
guarda intorno, controlla più volte il foglietto su cui ha annotato l'indirizzo.<br />
17
DICKINSON (Tra sé e sé, perplessa) E‟ proprio qui.<br />
(Giunta davanti al bar si ferma e guarda verso l’entrata con espressione contrariata) Che posto<br />
singolare.<br />
La Plath la nota e le fa cenno di raggiungerla.<br />
PLATH Signorina O‟Connor! Signorina O‟Connor!<br />
La Dickinson la raggiunge.<br />
DICKINSON (Accomodandosi al tavolo) Signorina Plath, ero indecisa nell‟entrare ( Guardandosi<br />
intorno) In che razza di stamberga ci ha dato appuntamento il <strong>Dr</strong> Yeats, non ne capisco il motivo…<br />
Ma è già tanto sapere che verrà (Rivolta a Beppe) Perché verrà, non è vero?<br />
BEPPE Me l‟ha assicurato.<br />
PLATH Signorina O‟Connor, che piacere rivedervi. Tante cose sono accadute dal giorno infausto<br />
della premiazione, sapeste quante cose sono accadute, signorina O‟ Connor.<br />
DICKINSON Dickinson, Dickinson, per tutto l‟anno dovrete chiamarmi Dickinson. E‟ questo il nome<br />
che ho scelto.<br />
PLATH Una scelta felice, lo trovo appropriato, vi dona.<br />
DICKINSON E voi, signorina Plath, avete riconfermato il vostro nome anche per il nuovo anno?<br />
PLATH S‟ intona perfettamente al mio umore.<br />
DICKINSON (Imbarazzata) Capisco…(a Beppe, per togliersi d’impaccio) E voi? Quando vi<br />
deciderete a portare il vostro contributo ai nostri incontri?<br />
BEPPE Intendo parlarne oggi stesso al maestro, ho portato anche dei versi da sottoporgli. In passato<br />
non ho osato considerando le tristi vicende…<br />
PLATH Ha sofferto molto, non è vero?<br />
BEPPE Per giorni interi il vilipeso amor proprio gli ha impedito di toccare cibo e l‟ha sottoposto alle<br />
più tremende torture. Finché è giunto il giorno luminoso in cui il maestro mi ha comunicato di aver<br />
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inteso il messaggio celato dietro la provvida sventura 6 e mi ha ordinato di convocare qui voi tutti per<br />
riprendere le riunioni del circolo.<br />
DICKINSON Sicché si è ripreso?<br />
BEPPE Mi ha fatto ben sperare.<br />
PLATH Com‟è mai stato possibile che il premio sia andato a un tale imbrattacarte…è una vergogna<br />
per l‟intera comunità di Tasco. L‟altro sera lì ho veduti riuniti come ogni venerdì al caffè, il gruppo al<br />
completo. Avreste dovuto vedere quale aria tronfia di orgoglio sprigionava dal volto osceno di Flaubert<br />
incoronato dalle frondi regie! 7 Ah poveri noi, per la prima volta in dieci anni l‟onorata Confraternita<br />
degli amici di Proust è stata sconfitta.<br />
BEPPE Oh, se è per questo il maestro ha la sua opinione in proposito. Non tutto si è svolto con la<br />
dovuta trasparenza. Ci sono state delle irregolarità. 8<br />
DICKINSON Fesserie.<br />
PLATH Non tutti quanti hanno avuto facoltà di esprimere il loro parere erano in realtà deputati a<br />
farlo. E il risultato è che in questo frangente la città di Tasco è divisa.<br />
DICKINSON Spiegatevi meglio.<br />
BEPPE Ci è giunta voce che non tutto si sia svolto secondo la norma.<br />
DICKINSON Vi è giunta voce. E da chi, di grazia?<br />
BEPPE Da fonti sicure, signora.<br />
DICKINSON (Ironica) Quand‟è così…<br />
PLATH Che indecenza!<br />
BEPPE Una vergogna!<br />
DICKINSON (Imitando ironicamente il loro sdegno) Quand‟è così…<br />
DICKINSON Egli dunque resta il vostro vincitore.<br />
BEPPE Il nostro?<br />
DICKINSON Il vostro, per il momento.<br />
BEPPE Proprio così. Considerata da questo punto di vista il nostro amico è il vero e incontestabile<br />
vincitore .<br />
DICKINSON Ma il trofeo della Marchesa di villa Amarena resta comunque in mano al signor<br />
6<br />
“Te collocò la Provida / sventura in fra gli oppressi"”, Adelchi, Alessandro Manzoni.<br />
7<br />
“Tra i materassi logori e le ceste<br />
v'erano stampe di persone egregie;<br />
incoronato dalle frondi regie<br />
v'era Torquato nei giardini d'Este.”, La signorina Felicita, Guido Gozzano.<br />
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Flaubert, (Dopo una pausa, ironica) sebbene l‟abbia conseguito con l‟inganno e il raggiro.<br />
BEPPE (Sempre più infervorato) Saremo rimpianti! 9 Ciò non di meno la comunità di Tasco è divisa e<br />
questo è un fatto e di questo bisognerà tener conto per dio! ( Dopo una pausa, imbarazzato) Scusatemi.<br />
DICKINSON Ma no! Quand‟è per una buona causa…Quando si è nel giusto ogni cosa è permessa. E<br />
voi siete nel giusto, non è vero?<br />
BEPPE Certamente.<br />
DICKINSON E …chi lo decide?<br />
BEPPE (Prontamente, come un perfetto scolaro) Lo decide il carisma.<br />
DICKINSON Dunque è deciso: egli ha vinto! Dobbiamo metterlo al corrente della novità poiché ha<br />
tanto sofferto. Spero solo non sia troppo tardi.<br />
PLATH Il nostro caro <strong>Dr</strong> Yeats, povero caro. Ma lui è forte e potrà farcela. ( Dopo un lungo sospiro)<br />
Non a tutti è dato possedere una tale forza d‟animo, un tale istinto di vita. Chi non ha sufficiente forza<br />
per opporre resistenza alla stretta del fato è destinato a soccombere. ( Un lungo sospiro , fissa in modo<br />
insistente la Dickinson)<br />
DICKINSON (Al Beppe) Signore se volete lasciarci sole un istante…<br />
PLATH Potete parlare davanti a lui, è un amico fidato.<br />
DICKINSON Allora ditemi, mia cara, cos‟è che vi angustia?<br />
PLATH (Quasi piangendo) Nulla, nulla.<br />
DICKINSON Ancora lui!<br />
PLATH Se solo mi fosse dato modo di capire.<br />
DICKINSON E ditemi, l‟avete veduto anche una sola volta dal giorno sciagurato della premiazione?<br />
PLATH Se solo egli mi spiegasse cosa è accaduto, se egli si degnasse di illuminarmi sul suo<br />
comportamento.<br />
DICKINSON A questo posso pensare io, amica mia.<br />
PLATH Egli invece mi sfugge.<br />
DICKINSON Egli vi ha amata.<br />
PLATH Lo so per certo.<br />
DICKINSON Ora non vi ama più.<br />
PLATH Ed è in queste vostre ultime parole che si annoda il mistero.<br />
La Plath scoppia in un pianto dirotto e silenzioso.<br />
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DICKINSON Ciò non toglie che resta in campo la possibilità…<br />
La Plath alza lo sguardo e fissa la Dickinson, piena di speranza.<br />
DICKINSON Esiste la possibilità…remota…<br />
La Plath sembra sul punto di scoppiare nuovamente a piangere.<br />
DICKINSON Esistono ottime possibilità che egli possa tornare ad amarvi!<br />
La Plath sorride rassicurata.<br />
DICKINSON (Velocemente, quasi avesse il timore di venire ascoltata) Non vi è niente di certo, però.<br />
Dalla strada arriva il Signor Goethe, un giovane prestante dal passo sicuro.<br />
BEPPE Ecco il signor Goethe (Si porta una mano alla bocca) Accidenti! Per oggi ho perduto la<br />
battaglia con me stesso. (Manda giù la caramella) Deliziosa. (Sempre guardando dalla parte di<br />
Goethe) E‟ stranamente puntuale.<br />
PLATH (Si sistema la camicetta e si passa una mano sulla fronte) Però…che caldo qui dentro. (Si<br />
sventola con i fogli che ha in mano. Sgomenta, alla Dickinson, sottovoce) Arriva!<br />
DICKINSON (Perentoria, alla Plath, sottovoce) Un po‟ di coraggio, ragazza mia. Scacciate dal vostro<br />
volto quell‟aria spaurita da arvicola insidiata dal visone! Parliamo d‟altro, presto. (Mutando il tono, ad<br />
alta voce) E a quali letture vi siete dedicata durante le vacanze?<br />
PLATH (Cercando di darsi un contegno) Vediamo… un sorprendente Keats, (Fa un lungo sospiro,<br />
continua parlare con voce sempre più incerta man mano che Goethe si avvicina) la sempre viva e<br />
commovente madame de Staël, e alcuni illuminanti considerazioni sul dolore e l‟amor proprio dallo<br />
9 “Saremo rimpianti e ricordati come il miglior governo della Repubblica.”, Maggio 2006, Silvio Berlusconi.<br />
21
Zibaldone leopardiano.<br />
Sopraggiunge Goethe. La Plath si sventola con più foga.<br />
DICKINSON Sicché avete deciso di mantenere il vostro nome anche per questa stagione.<br />
PLATH (Imbarazzata) Credo che questo sia un nome per tutte le stagioni.<br />
GOETHE (Divertito dal suo imbarazzo, adulandola) E anche lei, signorina Plath, anche lei è una<br />
donna per tutte le stagioni.<br />
PLATH (Con amarezza) Non la pensavate così tempo fa, signor Goethe.<br />
DICKINSON (Cambiando discorso di colpo, con tono vivace) Ma insomma, il <strong>Dr</strong> Yeats non si vede,<br />
mi chiedo come mai tardi tanto. Comincio ad averne abbastanza delle sue stranezze.<br />
BEPPE Mi assicurato che…<br />
PLATH (Rubandogli la parola, con asprezza) Allora state pur certi che verrà. ( Dopo una pausa,<br />
fissando Goethe severamente) Lui è un uomo di parola.<br />
BEPPE Ne sono certo, tra poco sarà qui.<br />
DICKINSON (Dopo aver lanciato un’occhiataccia alla Plath) Bene, questo è l‟importante,<br />
piuttosto…avete preparato la sorpresa di cui avevamo parlato?<br />
Tutti cercano nelle tasche ed estraggono un foglietto, poi annuiscono in direzione della Dickinson.<br />
DICKINSON Bene, allora è tutto pronto.<br />
PLATH Siete sicura che…<br />
DICKINSON Non preoccupatevi, se conosco Yeats adorerà i nostri aneddoti e troverà estremo<br />
giovamento dalle nostre letture.<br />
Arriva Il <strong>Dr</strong> Yeats dalla strada.<br />
BEPPE (Lo scorge arrivare) Zitti, sta arrivando!<br />
Yeats fa il suo ingresso nel bar. Tutti si alzano in piedi.<br />
22
<strong>YEATS</strong> (Sorridendo bonariamente, andando incontro agli amici ) Comodi, comodi. Amici… ( Si<br />
avvicina alla Dickinson e le fa il bacia mano) Signorina O‟Connor.<br />
DICKINSON (Con dolcezza) Dickinson…<br />
<strong>YEATS</strong> Me ne compiaccio. (Si avvicina alla Plath, le fa il baciamano)<br />
PLATH (Calorosamente) Che piacere rivedervi.<br />
<strong>YEATS</strong> La nostra signorina Plath, sempre incantevole ( Si volta verso Goethe) ne convenite, Goethe?<br />
GOETHE (Guardando la Plath ) Assolutamente!<br />
Il Beppe resta in piedi impalato e pieno di imbarazzo davanti a Yeats<br />
BEPPE (Con deferenza ) Maestro io…<br />
<strong>YEATS</strong> (Gli batte due colpi sulla spalla, con bonaria condiscendenza ) Andiamo andiamo, Beppe,<br />
non c‟è bisogno che diciate nient‟altro. Una sedia per piacere.<br />
BEPPE Subito maestro. (Gli indica una sedia e lo fa accomodare) Il vostro posto.<br />
Yeats si accomoda, contemporaneamente, gli altri tirano fuori dalle loro borse delle cartelline<br />
colorate che sistemano sul tavolo, poi, in silenzio, si voltano verso la Dickinson e restano in attesa che<br />
lei prenda la parola. Yeats controlla le sue carte come se niente fosse.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sempre con lo sguardo basso sulle sue carte) Proporrei, prima di iniziare, di spendere due<br />
parole sulle vacanze appena trascorse…(Si guarda intorno) Chi vuole prendere la parola per<br />
primo…signorina Plath?<br />
Restano tutti in silenzio.<br />
Yeats si rende conto di essere al centro dell’attenzione e scruta il volto dei presenti alla ricerca di una<br />
spiegazione.<br />
<strong>YEATS</strong> Allora?<br />
DICKINSON (Schiarendosi la voce, con un leggero imbarazzo) Vede <strong>Dr</strong> Yeats… noi abbiamo<br />
pensato di….<br />
<strong>YEATS</strong> (Le ruba la parola )<br />
Amici, tutti voi sapete che quest‟anno la vittoria del premio La Marchesa di villa Amarena è andata<br />
23
allo stimabilissimo Flaubert, appartenente alla talentuosa Compagnia del calamaio shakespiriano.<br />
Come sapete, ho combattuto come ogni anno solo contro il fuoco nemico, e una sconfitta non mi farà<br />
certo desistere dal mio impegno, fermo restando che, qualora voi voleste proporre qualche altra<br />
candidatura..<br />
DICKINSON (Cautamente, con un leggero imbarazzo) Parleremo anche di questo, <strong>Dr</strong> Yeats. Il signor<br />
Goethe ha espresso la sua intenzione di concorrere anch‟egli quest‟anno.<br />
<strong>YEATS</strong> Quand‟è così…<br />
GOETHE Sempre che la cosa non vi sia sgradita.<br />
<strong>YEATS</strong> E perché mai ...<br />
Yeats si interrompe. La scena piomba nel più completo silenzio. Le luci si abbassano. I presenti<br />
restano immobili, ad eccezione di Yeats che guadagna il centro della scena e resta come in attesa.<br />
La musica di Scarlatti accompagna l’entrata in scena dell’Amorproprio.<br />
L’azione si congela, le uniche due figure in movimento sono Yeats e l’Amorproprio.<br />
L’Amorproprio, come un dominatore sadomaso, addestra Yeats a divenire un cavallo.<br />
Ha in mano una frusta. Si avvicina a Yeats e gli sussurra qualcosa in un orecchio. Poi fa schioccare la<br />
frusta minacciosamente vicina al corpo di Yeats che , mantenendo il suo portamento signorile, inizia a<br />
fare dei saltelli per non essere colpito. Nitrisce e simula l’andatura di un cavallo . L’Amorproprio si<br />
muove lentamente e con indolenza intorno a Yeats.<br />
Yeats compie dei movimenti precisi che assimilano la sua figura a quella di un cavallo.<br />
Dopo alcuni istanti l’Amorproprio esce di scena.<br />
La scena riprende dal punto dove si era interrotta.<br />
DICKINSON Quest‟anno, <strong>Dr</strong> Yeats, il signor Goethe correrà insieme a voi contro il fuoco nemico.<br />
<strong>YEATS</strong> (Stralunato, incerto) Che vinca il migliore…è stata dura amici ...<br />
Goethe fa un cenno di assenso verso Yeats.<br />
DICKINSON Ma non è di questo che volevamo parlarvi.<br />
Tutti tengono gli sguardi fissi su Yeats.<br />
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<strong>YEATS</strong> (Continua a parlare interrompendo la Dickinson ) e nonostante tutto continuerò a portare<br />
avanti la mia impresa…<br />
DICKINSON (Lo interrompe) <strong>Dr</strong> Yeats…noi tutti abbiamo pensato di farle cosa gradita…un gesto<br />
dettato dall‟affetto…abbiamo annotato delle riflessioni… se lei permette…per rammentarle come più<br />
volte la sventura si è abbattuta sulle menti eccelse e come proprio da quella sventura è germogliato il<br />
seme...<br />
BEPPE (Interrompendo la Dickinson) Per sollevarvi il morale.<br />
DICKINSON Un vero balsamo per le piaghe dell‟oltraggiato amor proprio.<br />
<strong>YEATS</strong> (Compiaciuto) Ma bene...<br />
DICKINSON Chi se la sente di cominciare? Signor Goethe?<br />
GOETHE (Si fa avanti e legge, con poca convinzione ) Dunque…vediamo…Ecco: parlerò del signor<br />
Giacomo Leopardi, quello vero, nato a Recanati …ebbe le sue sventure. Quando si recò a Roma, ad<br />
esempio, non fece una gran bella figura, e non si rese mai indipendente.<br />
DICKINSON (Divertita) Si sente meglio <strong>Dr</strong> Yeats?<br />
GOETHE Se ne stava a sorbire mantecati al pistacchio nei bar e veniva canzonato dai ragazzi per la<br />
strada. Eppure…<br />
DICKINSON Abbiamo capito, Goethe. E quindi in coro diciamo…<br />
TUTTI Stia allegro <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
I presenti si uniscono in un fragoroso applauso.<br />
La Plath , gli occhi fissi su Goethe, sospira violentemente.<br />
DICKINSON (Accortasi del turbamento della Plath la riprende) Signorina Plath!<br />
PLATH (Con un soprassalto) Eccomi!<br />
DICKINSON (Severamente ) E‟ il suo turno.<br />
PLATH (Si alza in piedi, si schiarisce la voce, tira fuori dal seno un fogliettino e comincia a leggere)<br />
Ecco… durante la sua vita il grande Heinrich von Kleist non ebbe nessuna soddisfazione, il suo talento<br />
venne oscurato, deriso, soffocato (Guarda Goethe, piena di sdegno) Lui si recò dal sommo poeta e<br />
questi lo respinse (Confusa, quasi delirante) il povero Kleist, teneva il suo cuore tra le mani e venne<br />
ripagato dal vile Goethe con la freddezza e il silenzio. ( Si commuove)<br />
DICHINSON (Interrompendola, con tono falsamente allegro) Perciò stia allegro…<br />
TUTTI Perciò stia allegro <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
25
Applauso.<br />
DICKINSON (Legge) Ecco… solo questo, il giovane Kierkegaard veniva preso in giro per la foggia<br />
dei suoi pantaloni… il sommo filosofo Schopenhauer non aveva che un allievo a lezione…<br />
perciò con affetto infinito le dico: stia allegro <strong>Dr</strong> Yeats.<br />
TUTTI Perciò stia allegro <strong>Dr</strong> yeats!<br />
<strong>YEATS</strong> (Commosso) Vi ringrazio davvero miei…<br />
Il Beppe, tossicchia fino ad attirare l’attenzione dei presenti.<br />
BEPPE (Timidamente) Se permettete… anch‟io…<br />
DICKINSON Ma prego, prego Beppe, non abbiate timore<br />
BEPPE (Tira fuori il foglietto da una scarpa) Ecco…mio cugino aveva una gamba di meno e in più<br />
la notte pisciava sangue, la mamma aveva un calcolo renale e non poteva prendersi cura di lui .<br />
Beppe fa una pausa come fosse in attesa di un applauso o di un cenno di approvazione.<br />
<strong>YEATS</strong> E dunque?<br />
BEPPE Ho finito.<br />
DICKINSON Il <strong>Dr</strong> Yeats vorrebbe sapere qual è stato il frutto di tanto dolore.<br />
Beppe resta in silenzio.<br />
DICKINSON Ebbene questo è quanto: esiste tanto dolore a questo mondo, incapace di dare buoni<br />
frutti.<br />
Irrompono in sala la Sexton, un’avvenente ragazza dai capelli rossi, e il fratello Lovcraft, scheletrico,<br />
dall’aria sinistra. La Sexton si lancia verso il <strong>Dr</strong> Yeats e gli dà un lungo bacio appassionato.<br />
Tutti restano stupiti e intonano in coro:<br />
26
TUTTI Perciò stia allegro DR <strong>YEATS</strong>!<br />
La Sexton si scosta dalle labbra di Yeats e riprende fiato.<br />
SEXTON (Con il fiatone, tendendo la mano a Yeats) Che piacere conoscerla, sono la signorina Sexton.<br />
(Si stringono la mano)<br />
<strong>YEATS</strong> Felice di conoscervi, amabilissima creatura.<br />
SEXTON (In modo concitato) Dovete proprio scusarmi maestro, ho tanto sentito parlare di voi e mi<br />
sono sforzata tanto nel tentativo di trovare un pensiero adeguato…<br />
DICKINSON (Acidamente) Che impresa ardua dev‟essere stata…<br />
SEXTON Non ho trovato niente di meglio che (Ride)<br />
…un bacio.<br />
<strong>YEATS</strong> (Frastornato) Le scuse sono accordate, ragazza mia.<br />
SEXTON Sono così goffa a volte.<br />
GOETHE (Facendola accomodare, premuroso.) Ma no,invece siete stata così spontanea…la vera<br />
poesia è spontanea, non lo sapete? Proprio come voi.<br />
PLATH (Insorge, livida di gelosia ) Spontanea , certo, e avventata. Signorina Sexton , forse, nella<br />
vostra pittoresca spontaneità avete trascurato il fatto che per partecipare ai nostri incontri occorre<br />
essere invitati .<br />
SEXTON (Come cadendo dalle nuvole) Oh, voi dovete essere la signorina Plath. ( Rivolta a Goethe,<br />
ridacchiando) E‟ davvero intrattabile come dite. (Lo bacia dietro l’orecchio)<br />
PLATH (Sempre più in collera, rivolta ai presenti) Avete sentito? Che sfacciataggine!<br />
DICKINSON Quand‟è così…<br />
BEPPE Che vergogna!<br />
PLATH Presentarsi così, senza che nessuno l‟abbia invitata!<br />
SEXTON (Senza perdere la calma, con insostenibile dolcezza) Calmatevi signorina Plath, io il mio<br />
invito ce l‟ho. (Si volta verso Lovecraft che fino a quel momento è stato immobile e in silenzio dietro di<br />
lei ) Caro, vieni avanti e non aver paura, la signorina non morde mica…<br />
Lovecraft si avvicina.<br />
SEXTON Amici, questo è mio fratello, il signor Lovecraft, è taciturno e testardo ma ha un buon cuore,<br />
27
trattatelo con riguardo e non avrete di che temere da lui, anch‟egli ha preparato qualcosa da leggere per<br />
salutare il ritorno del maestro, abbiate pazienza ed ascoltatelo con il cuore poiché…<br />
DICKINSON (La interrompe bruscamente) Gli inviti, signorina.<br />
La Sexton ridacchia.<br />
SEXTON E lei deve essere la signorina O‟Connor.<br />
DICKINSON e PLATH (Insieme, stizzite ) Dickinson!<br />
SEXTON (Candidamente) Che nome buffo (Ride, rivolta a Goethe) è meno vecchia di quanto avevi<br />
detto. (Gli accarezza una gamba )<br />
PLATH (Insorge, balzando in piedi, con voce alterata) Avevamo convenuto che non avremmo<br />
ammesso estranei ai nostri incontri pertanto esigo che la signorina Sexton e il signor Lovecraft<br />
(Lovecraft la guarda con rancore e le va incontro minaccioso, la Plath si allontana spaventata ) non<br />
me ne voglia signor Lovecraft, ( dopo una pausa, con voce incerta) vengano allontanati.<br />
GOETHE (Si alza in piedi) Signori, i qui presenti sono miei ospiti, la signorina Sexton ( La indica con<br />
la mano per fare le presentazioni) , il signor Lovecraft. Mi sono permesso di invitarli. E‟ nostra facoltà<br />
invitare una coppia di amici, se non sbaglio. Ebbene: ecco i miei amici, accoglieteli come si deve, ve ne<br />
prego.<br />
PLATH Vostri amici, dunque garantire voi sulla bontà della loro arte?<br />
SEXTON (Sempre più divertita, a Goethe, sottovoce ) Arriccia il naso, proprio come dicevi tu.( Gli<br />
scompiglia i capelli)<br />
PLATH Garantite voi, signor Goethe?<br />
GOETHE (Guardando trasognato la Sexton) Potete scommetterci.<br />
La Sexton si avvicina a Yeats e gli sfiora il pizzetto.<br />
SEXTON Com‟è soffice…<br />
<strong>YEATS</strong> (Frastornato e visibilmente attratto dalla Sexton, dopo una pausa) Quand‟è così… vi do il<br />
benvenuto (Gli porge la mano, la Sexton se la porta a una guancia) Il vostro nome è dunque…<br />
SEXTON Sexton.<br />
<strong>YEATS</strong> (Deliziato) Sexton. ( Imbambolato, colpito dal gesto della ragazza) …delizioso.<br />
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Yeats si avvicina e porge la mano a Lovecraft, che però resta immobile.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sbrigativo, tendendogli la mano suo malgrado) E il vostro?<br />
LOVECRAFT (Guardandolo pieno di sfida, voce bassa, quasi sepolcrale, tenendo sempre il viso<br />
mezzo nascosto dai capelli ) Lovecraft.<br />
<strong>YEATS</strong> (Freddamente) Lovecraft eh? (Non resiste alla tentazione di spostare i capelli dalla fronte del<br />
ragazzo con un gesto secco) Originale.<br />
Lovecraft afferra rabbiosamente la mano di Yeats e la trattiene nelle sue.<br />
Accorre la Sexton che libera Yeats dalla stretta di Lovecraft.<br />
SEXTON (A Lovecraft) No, caro, buono un po‟. (A Yeats, con dolcezza) Il mio caro fratello è un<br />
ragazzo speciale, perdonatelo, a volte vi sembrerà un po‟ brusco ma ha un buon cuore, ricordo ancora<br />
la volta in cui…<br />
PLATH (La interrompe bruscamente, quasi isterica) Non ci siamo riuniti quest‟oggi per ascoltare la<br />
storia della famiglia della signorina Sexton, mi sembra.<br />
SEXTON (Ridendo, rivolta a Goethe) L‟ha fatto ancora!<br />
(Si avvicina a Goethe e gli sfiora le labbra con un dito)<br />
DICKINSON (Cambiando discorso ) Allora cominciamo.<br />
SEXTON (A Yeats, tornando ad accarezzargli il pizzetto) Prima deve ascoltare il pensiero di mio<br />
fratello, ha cercato tanto qualcosa che potesse sollevarle il morale, non è curioso <strong>Dr</strong> Yeats?<br />
<strong>YEATS</strong> (Completamente conquistato dalla ragazza) Certo, mia cara.<br />
SEXTON (Al colmo della felicità, a Lovecraft) Vieni avanti, caro. Leggi il tuo pensierino.<br />
Lovecraft si fa avanti. Faccia a faccia con Yeats, tira fuori da una tasca dei pantaloni strettissimi e<br />
neri un foglietto e comincia a leggere.<br />
LOVECRAFT Mary Flannery O‟Connor. Scrisse della bella roba, non c‟è che dire. Era una giovane<br />
di belle speranze ma forse, chissà, avrebbe potuto spassarsela di qua e di là, ci siamo capiti? Invece si<br />
ammalò e dovette restarsene a casa con la madre, ad allevare pavoni e a scrivere storie macabre. E la<br />
morale è che la ragazza, se non si fosse ammalata, forse non sarebbe diventata la Flannery che tutti<br />
29
conosciamo no? Quindi adesso, <strong>Dr</strong> Yeats, prenda la sua bella dose di polvere e la mandi giù e chissà<br />
che…<br />
DICKINSON (Interrompendolo) Perciò…<br />
I presenti restano senza parole, atterriti.<br />
TUTTI (Incerti) Perciò… stia allegro <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
Tutti ridono e battono le mani, tranne la Plath. La Sexton bacia Goethe a fior di labbra.<br />
La Plath scatta in piedi, sta per dire qualcosa, ma scoppia piangere e si accascia sulla sedia come una<br />
bambola rotta. La Dickinson corre in suo aiuto.<br />
DICKINSON (Sottovoce, alla Plath) Riprendetevi ve ne prego! Cosa sono queste scene? ( A Yeats,<br />
con tono vivace) E questa è la dimostrazione, <strong>Dr</strong> Yeats, di quanto affetto vi portiamo noi tutti. Eravamo<br />
talmente in pensiero per voi, la signorina Plath non faceva che piangere!<br />
<strong>YEATS</strong> (Lusingato, corre al suo capezzale) Mio bene! (Cerca di rianimarla con qualche buffetto. La<br />
Plath tiene gli occhi chiusi) Su, tesoro mio!<br />
DICKINSON Era così emozionata al pensiero di rivedervi!<br />
<strong>YEATS</strong> (Gonfio d’orgoglio) Son qui son qui, tornate in voi amabile ragazza. Le nubi si sono dissipate,<br />
il vostro amato Yeats è di nuovo in sella alla sua ispirazione, sto coltivando qualcosa di grande,<br />
credetemi!<br />
La Plath si esibisce in un pianto inconsolabile.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sempre più lusingato) Via! cuore mio! Non posso permettere che piangiate.<br />
SEXTON (Eccitata) Che bella scena! (Bacia ancora una volta Goethe, un bacio lungo e appassionato)<br />
La Plath, che nel frattempo aveva nuovamente aperto gli occhi, sviene.<br />
I presenti si affollano al suo capezzale.<br />
GOETHE (Avvicinandosi alla Plath, premuroso) Cosa vi prende…<br />
30
La Plath spalanca gli occhi e si mette seduta.<br />
PLATH (Isterica, puntando il dito contro Goethe) Tu … barbaro! ( Sviene nuovamente)<br />
<strong>YEATS</strong> (Confuso) Cosa accade? ( Alla Plath) Che accade amica mia?<br />
PLATH (Torna in sé, a Goethe, furente ) Empio orrido mostro, lontano da me, crudele! Non osare<br />
avvicinarti! 10<br />
(Dopo una pausa, alla Sexton, protendendo la mano verso di lei, senza però trovare la forza di alzarsi<br />
in piedi) E tu, misera, fuggi le sue lusinghe finché sei in tempo. 11<br />
SEXTON (A Goethe) Che gli prende?<br />
PLATH (Alla Sexton) Non sperare… non sperare di domare il suo cuore ribaldo! ( Sviene di nuovo)<br />
Yeats ancora al suo capezzale tenta di scuoterla.<br />
<strong>YEATS</strong> Su su, non faccia così.<br />
DICKINSON (Affannosamente, spingendo letteralmente via gli ospiti, il Goethe, la Sexton e Lovcraft<br />
fuori dal locale) Amici miei, dichiaro conclusa la riunione, troppe emozioni quest‟oggi.<br />
Escono la Sexton, a braccetto con Goethe e tenendo per mano Lovecraft.<br />
La Dickinson li accompagna alla porta, Beppe resta al capezzale della Plath insieme a Yeats. Per<br />
tutto il tempo tenta di far aria alla Plath sventolando con forza dei fogli davanti al suo viso<br />
PLATH (Come se delirasse) L‟iniquo fuggì…<br />
<strong>YEATS</strong> (Carezzandole il volto, preoccupato) Mia cara…<br />
La Plath si riscuote di colpo, sbarra gli occhi e afferra la mano di Yeats.<br />
PLATH (Stringendo forte la mano di Yeats, con un filo di voce colmo di disperazione) Soccorso!<br />
dovete aiutarmi!<br />
10 “Ah, ti ritrovo ancor, perfido mostro”, Don Giovanni, Lorenzo Da Ponte - Mozart<br />
31
<strong>YEATS</strong> (Inorgoglito) Io…tutto ciò che desidera… non ha che da chiedere amica carissima.<br />
Beppe sventola con sempre maggior foga.<br />
PLATH L‟avete veduta?<br />
<strong>YEATS</strong> Chi?<br />
PLATH La sua amante, l‟avete veduta?<br />
<strong>YEATS</strong> L‟ho guardata appena.<br />
PLATH La trovate bella?<br />
<strong>YEATS</strong> L‟ho guardata appena, ve l‟ho detto.<br />
PLATH Rispondetemi, ve ne prego.<br />
<strong>YEATS</strong> In realtà, per essere sincero….aborro la signorina Sexton.<br />
PLATH (Piena di speranza) Dite sul serio?<br />
<strong>YEATS</strong> Ella non mi ha fatto davvero un bell‟effetto. (Dopo una pausa) Detesto quel tipo di persone, a<br />
me non la fanno. Gente cresciuta dritta, cullata dagli dei, rotta a tutto. Ho orrore dei suoi modi<br />
disinvolti. Disdegno la sua (La voce si addolcisce) sfacciata bellezza… (Torna ad assumere un tono<br />
severo) del tutto priva di mistero, si intende. Ho in odio la sua chioma infuocata, fluente, i suoi riccioli<br />
e le sue virgole. (La voce si addolcisce di nuovo, Yeats sembra rapito da una visione celestiale) Gli<br />
occhi immensi, spalancati, pieni di luce. (Torna serio) Una persona impudica. Il che è dimostrato<br />
ampiamente dal suo sorriso ( torna a perdersi ) privo di qualsiasi ritegno, la voce estesa, i fianchi pronti<br />
e generosi, l‟andatura sciolta… (Torna in sé) Nient‟ altro che un‟audace e prosperosa scribacchina. Un<br />
imbrattacarte (torna a fantasticare) dalla fragorosa trascinante risata…<br />
PLATH Non mi abbandonate <strong>Dr</strong> Yeats, non mi abbandonate al mio destino.<br />
<strong>YEATS</strong> Mai tesoro bello, mai nella vita.<br />
PLATH Posso fidarmi di voi?<br />
<strong>YEATS</strong> Ma che domande!<br />
La Plath gli bacia una mano.<br />
<strong>YEATS</strong> (Piuttosto eccitato, con un filo di voce) Ditemi tutto ( Dopo una pausa, mentre le accarezza i<br />
capelli) la prego.<br />
PLATH Dovete parlargli <strong>Dr</strong> Yeats. Dovete parlargli, lui non può … ( Scoppia a piangere)<br />
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<strong>YEATS</strong> (Confuso) Parlargli..<br />
PLATH Goethe, dovete parlargli. Soccorso, <strong>Dr</strong> Yeats. Mi sembra di impazzire.<br />
<strong>YEATS</strong> (Seccato) Capisco. ( Pausa) Andiamo, signorina Plath, cosa sono queste storie! Non siete più<br />
una bambina!<br />
Cerca di ritrarre la mano che la Plath sta tempestando di baci<br />
PLATH (Sempre tenendo stretta la mano di Yeats ) Promettetelo!<br />
<strong>YEATS</strong> (Reticente ) Ma signora mia cosa potrei mai dirgli…<br />
PLATH (Lanciando un urlo di sconfinato dolore, ricominciando a piangere, inondando la mano di<br />
Yeats di lacrime) Non ditemi che tutto è perduto, non ditelo vi scongiuro.<br />
<strong>YEATS</strong> (Esasperato ) Ma calmatevi, non ho detto nulla!<br />
( Tira via la mano)<br />
La Plath riprende a piangere in modo sempre più fragoroso, con uno slancio si getta ai piedi del <strong>Dr</strong><br />
Yeats e lo immobilizza.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sempre più contrariato) Abbiate un po‟ di ritegno!<br />
Sopraggiunge la Dickinson che viene in soccorso di Yeats e faticosamente tenta di liberarlo dalla<br />
stretta della Plath.<br />
Beppe continua a sventolare con incredibile foga.<br />
PLATH (Fuori di sé, con la voce rotta dal pianto) Promettetemelo,<strong>Dr</strong> Yeats!<br />
DICKINSON (Accompagnandola fuori , alla Plath) Vi avevo pur suggerito di stare lontana da Keats<br />
in questi giorni. E Leopardi! Cosa vi è saltato in mente? Dedicatevi a letture più appropriate d‟ora in<br />
poi.<br />
<strong>YEATS</strong> (Esausto, alla Plath ) Ve lo prometto, gli parlerò.<br />
PLATH E quando?<br />
<strong>YEATS</strong> Quanto prima, abbiate fiducia.<br />
PLATH (Uscendo, scortata dalla Dickinson, supplichevole.) Non dimenticate, confido nella vostra<br />
33
anima generosa… 12<br />
Yeats resta in scena con il Beppe, il quale, ancora impegnato a sventolare, gli gira intorno,<br />
molestandolo fino a farlo spazientire.<br />
<strong>YEATS</strong> (Irritato) Ebbene? Che vi prende, avete forse perso la ragione? ( Gli strappa i fogli di mano e<br />
li getta in terra) Piantatela!<br />
BEPPE (Pieno di timore ) Io… dovrei parlarvi, <strong>Dr</strong> Yeats.<br />
<strong>YEATS</strong> Parlare, parlare. Niente mi sarebbe più gradito che ascoltarvi ma la mia indisposizione me lo<br />
impedisce.<br />
Beppe resta rigido e fermo davanti a lui.<br />
<strong>YEATS</strong> (Spazientito) Spicciatevi! Cosa volete?<br />
BEPPE Prima di parlarvi del mio problema vorrei assicurarmi di una cosa… non so se posso osare..<br />
<strong>YEATS</strong> Spicciatevi, ho detto.<br />
BEPPE Quando avete assicurato alla signorina Plath che ogni ombra si è dissipata, che avete ripreso a<br />
scrivere…<br />
<strong>YEATS</strong> Ebbene?<br />
BEPPE E‟ proprio così?<br />
<strong>YEATS</strong> (Compiaciuto) Ah bene, sono contento che abbiate preso questo argomento, amico mio.<br />
Sediamoci un poco. Vedete, non è un caso che io vi abbia riunito qui, in questo ameno locale. E‟ stato<br />
un segno, vedete.<br />
BEPPE Se ne sono andati tutti.<br />
<strong>YEATS</strong> Tanto meglio.<br />
BEPPE Ma veramente...<br />
<strong>YEATS</strong> Voglio mostrarvi una cosa<br />
BEPPE Davvero, maestro?<br />
<strong>YEATS</strong> Cos‟è quella faccia stralunata, non avete niente da temere.<br />
BEPPE E‟ solo un turbamento che nasce dalla gioia di sapervi nuovamente all‟opera. Dunque avete<br />
ripreso a creare, maestro?<br />
34
<strong>YEATS</strong> Ma sì, ve l‟ho detto. E‟ per questo che vi ho convocato in questo luogo, volevo mostrarvi il<br />
soggetto della mia nuova opera.<br />
BEPPE E si trova in questo posto?<br />
<strong>YEATS</strong> Proprio voi me lo domandate? (Si guarda intorno) Dove si è cacciata? Avete sete? ( Tira<br />
fuori dal taschino un blocchetto per gli appunti e una penna)<br />
BEPPE Non c‟è nessuno.<br />
<strong>YEATS</strong> Arriverà. Ordiniamo qualcosa.<br />
BEPPE Come desidera maestro, e, dopo che si sarà rinfrancato…<br />
<strong>YEATS</strong> Ebbene…<br />
BEPPE Dovrei parlarvi di un certo affare, maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Certo amico mio, non avrei gioia maggiore che ascoltare il vostro caso ma come vedete<br />
(Indica carta e penna) L‟ispirazione mi governa completamente in questo momento. Dovreste provare<br />
a domandarle di pazientare per avere udienza, ma lei, lo sappiamo, non ascolta nessuno.<br />
BEPPE Capisco, maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Allora ordiniamo da bere.<br />
BEPPE Non c‟è nessuno.<br />
<strong>YEATS</strong> State a vedere. Oramai ho imparato. (Riattacca la spina del Jukebox, al Beppe) Basta un poco<br />
di musica e viene fuori come un topino attirato dal formaggio.( Seleziona una canzone dal Juke box,<br />
poi resta in attesa.)<br />
Parte la musica. Iuccia scende le scale, si muove in modo provocante al ritmo del motivo musicale,<br />
raggiunge il tavolo di Yeats. Yeats la osserva compiaciuto e inizia a prendere appunti sotto lo sguardo<br />
stupito di Beppe.<br />
ATTO II<br />
Studio del <strong>Dr</strong> Yeats.<br />
Un tappeto circolare sul pavimento. In un angolo, sulla sinistra, lo scrittoio. Al centro della stanza una<br />
scala che conduce al piano superiore dove si trova il pensatoio del <strong>Dr</strong> Yeats, dalle pareti a specchio,<br />
come sprofondato nel buio, del quale possiamo scorgere solo bagliori di luce, vera e propria torre di<br />
controllo del Panopticon che è la sua abitazione.<br />
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Al piano inferiore, al centro della stanza c’è Iuccia, in piedi, immobile. Indossa ancora il collare<br />
ortopedico. Le braccia spalancate sorreggono due buste della spesa cariche. Ha l’aria sofferente,<br />
tende ad abbassare le braccia ma subito si corregge e continua a sostenere il peso. Si guarda intorno<br />
spaurita. Nel più completo silenzio udiamo solo il suo respiro affannoso. Finché un braccio cede, una<br />
delle buste viene poggiata in terra. Iuccia si guarda intorno, alza gli occhi e guarda in alto, verso la<br />
parete a specchio, ascolta, non ode alcun rumore. Allora, come rassicurata, poggia anche l’altra busta<br />
in terra e riprende fiato.<br />
<strong>YEATS</strong> (Fuori scena, glaciale) In questo modo ripaga la mia fiducia?<br />
Iuccia, spaventatissima, riprende in mano le buste e torna nella posizione iniziale.<br />
IUCCIA (Spaventata, parla con un accento indefinibile, piuttosto rozzamente ) E‟ qui, dottore! Che<br />
spavento! Credevo che se ne era andato via.<br />
<strong>YEATS</strong> (Fuori scena ) E con questo?<br />
IUCCIA Credevo che era andato a sbrigare le cose che aveva da fare nella stanza di sopra e che non<br />
stava a guardare.<br />
<strong>YEATS</strong> E questo le è sembrato un buon motivo per interrompere il suo lavoro?<br />
IUCCIA (Dispiaciuta ) Non lo sapevo che stava a guardare.<br />
<strong>YEATS</strong> (Fuori scena ) Adesso, da brava.<br />
Iuccia riprende le buste, resta a sostenere il peso per alcuni istanti.<br />
IUCCIA (Sofferente) Le braccia, mi fanno male… (Si guarda intorno ) Dottore? (Non ottiene<br />
risposta, ma non accenna a lasciare le buste, resta immobile a sostenere il peso. Dopo alcuni istanti,<br />
sempre più sofferente) Le posso lasciare un attimo solo? (Non ottiene risposta, dopo alcuni istanti, si<br />
guarda intorno insicura sul da farsi, continua a sostenere il peso) La possiamo fare una pausa?<br />
Iuccia non ottiene risposta, continua a sostenere il peso. Passano alcuni istanti. Inizia a piangere, ma<br />
non lascia andare le buste, piange prima sommessamente poi in modo sempre più evidente, si<br />
abbandona a mugolii di dolore e singhiozzi.<br />
36
<strong>YEATS</strong> (Fuori scena ) Che succede?<br />
IUCCIA (Piangendo, sempre tenendo le buste ) Le braccia! Non me le sento quasi più. Le buste mi<br />
stanno spaccando i muscoli.<br />
<strong>YEATS</strong> (Fuori scena) Ma non le avevate posate?<br />
IUCCIA (Stordita e confusa, guardando verso l’alto, in un punto imprecisato, sempre tenendo le<br />
buste, piagnucolando) Ma ce le ho ancora caricate, dottore, non le vede? Non mi stava a guardare?<br />
<strong>YEATS</strong> (Fuori scena ) No.<br />
IUCCIA (Sempre guardandosi intorno, indecisa sul da farsi, sempre tenendo le buste e continuando a<br />
piangere ) E adesso? Adesso mi sta a guardare?<br />
Non ottiene risposta, continua a sostenere il peso delle buste per alcuni istanti. Alla fine cede e si<br />
accascia in terra.<br />
<strong>YEATS</strong> (Fuori scena ) Vedo che non ci si può fidare di voi.<br />
Iuccia ha un soprassalto, fa per rialzarsi e riprendere le buste, scoppia nuovamente a piangere, si<br />
alza, riprende in mano le buste e torna nella posizione iniziale. Resta immobile. Chiude gli occhi e<br />
inizia a piangere silenziosamente, sempre sostenendo il peso delle buste.<br />
Yeats scende dalla scala, passa davanti a Iuccia, esce di scena. Iuccia resta immobile con gli occhi<br />
chiusi, continua a sostenere il peso delle buste ancora per un lungo minuto.<br />
Yeats torna in scena, si ferma davanti a Iuccia che tiene ancora gli occhi chiusi.<br />
IUCCIA (Piangendo, senza accennare a poggiare in terra le buste, con un filo di voce ) Dottore?<br />
Yeats non risponde, resta a fissarla per alcuni istanti. Iuccia mantiene la posizione.<br />
<strong>YEATS</strong> (Togliendo le buste dalle mani di Iuccia) Va bene così, per il momento.<br />
Iuccia, si stropiccia gli occhi e prende a massaggiarsi le braccia. Yeats raggiunge la scrivania, siede<br />
allo scrittoio, tira fuori da un cassetto taccuino e penna.<br />
37
<strong>YEATS</strong> (Leggendo i suoi appunti.) Dunque, egli ti intravide un giorno sul far della sera, l‟ora violacea<br />
accendeva il tuo volto mentre egli… ( Insofferente, guarda Iuccia, che lo osserva impassibile e si<br />
massaggia il collo. Spazientito.) Non posso fare tutto da solo, graziosa ragazza, dovete aiutarmi. Quello<br />
che desidero sapere è cosa accadde veramente al vostro primo incontro. Quali pensieri scaturirono alla<br />
vista degli occhi bruni ferini e crudeli del giovane che poi vi avrebbe spinto al gesto estremo. Quello<br />
che abbiamo fatto fino a questo momento mia cara… credete sia un gioco?<br />
I particolari figliuola, è di questo che ho bisogno, i divini particolari, e solo voi li conoscente.<br />
Iuccia resta in silenzio e si massaggia il collo.<br />
IUCCIA Non è che posso fare una pausa, le buste…<br />
<strong>YEATS</strong> Dunque, abbiamo ricreato la condizione in cui vi trovavate al momento dell‟incontro,<br />
pazientate ancora.<br />
Iuccia muove il collo.<br />
<strong>YEATS</strong> E finitela di fare il numero con il collo, state composta, la compostezza del corpo induce alla<br />
compostezza dell‟animo non lo sapete?(La guarda fisso)<br />
Iuccia imbarazzata fa per massaggiarsi il collo ma lui le urla contro<br />
<strong>YEATS</strong> Tenete a posto le mani e cercate di concentrarvi!<br />
Iuccia stende le braccia lungo il corpo e se ne sta immobile. Tira su con il naso, Yeats le rivolge<br />
un’occhiataccia.<br />
<strong>YEATS</strong> Allora… ricominciamo.<br />
IUCCIA (Quasi in lacrime) Era l‟ora che vado a fare la spesa e le buste mi pesavano, lui stava a fare<br />
con la moto all‟officina e aveva le mani… ( Sospira, dopo una pausa) E aveva le mani…<br />
<strong>YEATS</strong> (Infervorato, scrive) Dunque egli aveva un paio di mani, la cosa è stata appurata ( Dopo una<br />
pausa) ora quello che occorre sapere è cosa accadde alla vista delle mani dell‟uomo che avete amato<br />
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fino alla perdizione,com‟erano le mani che poco dopo il vostro primo incontro ti avrebbero straziato la<br />
carne a tal punto da…<br />
IUCCIA Erano mani, come le mie, come le sue.<br />
<strong>YEATS</strong> Eppure nel vedere le sue mani avete detto avete provato un turbamento, non è così.<br />
IUCCIA Uno spavento proprio! Ma erano mani, come le mie e le vostre.<br />
<strong>YEATS</strong> E allora come lo spiegate?<br />
IUCCIA E‟ un mistero. (Sorridendo, come dopo un’illuminazione) E‟ il mistero dell‟amore.<br />
<strong>YEATS</strong> (Smette di scrivere) Il mistero… finiamola ragazza, dovete essere più precisa… Allora,<br />
queste mani…( Torna daIuccia e le rimette in mano le buste. )<br />
IUCCIA (Incerta, sostenendo il peso delle buste, dopo un lungo sospiro pieno di rassegnazione) Le<br />
mani…. Ce le aveva sporche nere nere perché le aveva dentro al motore, poi io ci dissi che non me le<br />
doveva prendere le buste che sennò mi impiastrava la plastica ma lui ci fece una risata grossa e se le<br />
caricò e dopo a casa mi dice che se ce lo voglio mi viene a portare le buste anche domani e dico di sì e<br />
lui va a casa a mangiare perché era tardi e io dentro casa mi lascio il pensiero addosso che quando lui<br />
ritorna domani devo fare un discorso chiaro ( fa per interrompersi ma vedendo il volto scuro di Yeats<br />
ricomincia a parlare) E il particolare è che erano le otto meno dieci perché babbo aveva già attaccato il<br />
televisore e poi si è imbestialito che credeva che stavo a perdere tempo in mezzo alla strada.<br />
(Guarda Yeats, intimorita)<br />
<strong>YEATS</strong> (In collera ) Ma cosa avete provato, benedetta ragazza? Questo lo sapete? Cosa avete<br />
provato?<br />
IUCCIA (Concentrandosi ) Io … ho detto delle buste.<br />
<strong>YEATS</strong> (Urlando) Al diavolo le buste! Tornate da dove siete venuta, mangiate i vostri piselli volgare<br />
woyzeccka. .Voglio sapere cosa avete provato! Spasimi, desiderio, paure, dubbio, incertezze, quello<br />
che è qui dentro (Toccandosi il cuore e la tempia) e qui e qui, voi solo lo conoscete e allora vi<br />
scongiuro di provare a ricordare, maledizione a voi, incolta sciocca bolsa oscena ragazza!<br />
IUCCIA (Spaventata, quasi piangendo e ansimando rumorosamente, ragliando come un asino) Che<br />
ero stanca, che le borse… (tira su con il naso) pesavano e poi ero contenta che lui me le ha prese di<br />
mano e provavo… che ero contenta che lui me le aveva prese , provavo questo qui dottore. Fa per<br />
abbassare al suolo le buste ma poi vista da Yeats ci ripensa.<br />
<strong>YEATS</strong> Solo questo?<br />
IUCCIA (Piangendo) Che mi faceva piacere che mi portava il peso!<br />
<strong>YEATS</strong> (Trattenendo la rabbia) E se fosse giunto vostro padre a prendere le buste, allora sarebbe<br />
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stato lo stesso?<br />
IUCCIA No dottore, perché mi faceva più piacere che veniva lui.<br />
<strong>YEATS</strong> Vi faceva piacere….<br />
IUCCIA (Timorosa, con un filo di voce) Sì, ecco, mi faceva piacere.<br />
<strong>YEATS</strong> E quando vi ha baciata sul portone di casa?<br />
IUCCIA (Sorride al ricordo, con aria ottusa e contenta) Lì mi faceva ancora più piacere.<br />
<strong>YEATS</strong> E quando vi ha condotta nella sua dimora.<br />
IUCCIA Mi faceva…<br />
<strong>YEATS</strong> (Esasperato) Ho capito, vi faceva piacere, piacere, piacere, anche andare al cinema o ricevere<br />
un complimento fa piacere, ma non ci si getta dal balcone se questo non accade, concordate?<br />
Iuccia resta immobile, in silenzio e inizia a singhiozzare.<br />
<strong>YEATS</strong> Allora… proviamo a tornare ancora indietro…<br />
IUCCIA (Sospira violentemente,come una bambina che è stata sgridata) Faccio quello che mi dite,<br />
dottore.<br />
<strong>YEATS</strong> Cercate di capire ragazza mia, provavate qualcosa, che non era semplice piacere, non era lo<br />
stesso piacere di quando qualcuno riceve un complimento, allora era qualcosa di diverso, sapete dirmi<br />
che cosa?<br />
Iuccia resta in silenzio, senza parlare.<br />
<strong>YEATS</strong> Non volete rispondere? Allora dobbiamo forse abbandonare il nostro progetto. Non diverrete<br />
mai conosciuta , il suo vostro nome si perderà nella notte dei tempi e questo perché vi ostinate a non<br />
voler ricordare. Ma un giorno ricorderete di aver ispirato un poeta, sebbene poi l‟abbiate abbandonato<br />
nell‟incertezza. Avrete perduto così l‟occasione di rendere la vostra storia immortale e così il vostro<br />
amore, tutto questo perché…<br />
IUCCIA Ma no io me lo ricordo, ci aveva un vestito di jeans.<br />
<strong>YEATS</strong> (Al pieno della collera) Non mi interessa il colore dei suoi pantaloni! ( Fa per colpirla ma<br />
poi si trattiene) Voi...<br />
Iuccia si scansa, lascia cadere le buste con tutti gli oggetti in terra, riprende a singhiozzare senza<br />
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itegno.<br />
<strong>YEATS</strong> Andate via, andate via o rischio di commettere uno sproposito, andate via e riflettete, riflettete<br />
se ne siete capace, e cercate di ricordare, per l‟amor di dio sforzatevi di esprimere un concetto.<br />
Iuccia scappa via si scontra con Beppe che sta entrando nello studio. Beppe resta sorpreso dalla<br />
scena. Iuccia lo guarda, tira su con il naso, si asciuga gli occhi, lo guarda ancora, gli occhi fissi in<br />
quelli di lui. Lui guarda lei. Lei scoppia in quel riso sciocco della sua prima apparizione, si sistema i<br />
capelli, lo fissa a lungo, poi esce dalla stanza.<br />
Yeats è adirato. Cammina avanti e indietro.<br />
Entra Beppe.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sgarbato) Voi.<br />
BEPPE (Guardando gli oggetti sparsi in terra) Cosa è accaduto?<br />
<strong>YEATS</strong> Se proprio questa confusione offende la vostra vista vi concedo di mettere in ordine, non sia<br />
mai che in casa mia venga negato di fare alcunché a un amico.<br />
BEPPE (Riconoscente) Ve ne sono grato maestro ( Mette tutto in ordine mentre Yeats se ne sta<br />
immobile e gli dà le spalle.)<br />
<strong>YEATS</strong> Allora , cosa volete?<br />
Beppe fa una pausa per riprendere fiato.<br />
<strong>YEATS</strong> Cos‟è? Avete corso?<br />
BEPPE Avevo il timore di non trovarvi.<br />
<strong>YEATS</strong> E perché mai?<br />
BEPPE Avevate promesso di recarvi a parlare al signor Goethe, ricordate? L‟avete promesso alla<br />
signora Plath<br />
<strong>YEATS</strong> Cosa?<br />
BEPPE Per via della Plath…<br />
<strong>YEATS</strong> Sì, infatti è un puro caso che siate riuscito a trovarmi, ora, se non vi dispiace…<br />
BEPPE Permettetemi di dirvi quanto apprezzi il vostro gesto.<br />
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<strong>YEATS</strong> Ed è per questo che siete venuto?<br />
BEPPE No, in realtà, avrei una cosa di cui parlare, ma mi rendo conto che non è il momento più<br />
opportuno, la povera Plath aspetta vostre notizie e così…<br />
<strong>YEATS</strong> Via, vi ascolto, alla nobile Plath e al suo maestoso dolore penseremo in seguito.<br />
BEPPE (Contemporaneamente a Yeats) Per di più che egli ora è vostro avversario nella singolar<br />
tenzone.<br />
<strong>YEATS</strong> (Come se notasse solo ora la cosa, sorpreso.) Appunto.<br />
BEPPE E correte il rischio che qualcuno possa equivocare il vostro interesse.<br />
<strong>YEATS</strong> Appunto, che non si creda che voglia incontrarlo per mettere il naso nelle sue cose. ( Dopo<br />
una pausa, come in seguito a un'improvvisa rivelazione) Vestitevi! Presto!<br />
BEPPE Che vi prende.<br />
<strong>YEATS</strong> (Risoluto) Non posso rimandare oltre la visita.<br />
BEPPE E della questione che volevo sottoporvi dunque…<br />
<strong>YEATS</strong> Cosa c‟è?<br />
BEPPE Si tratta solo di pochi istanti, maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Caro mio, niente sarebbe più piacevole per me che stare ad ascoltare le vostre confidenze.<br />
Ma un cuore divelto non me lo permette. (Dopo un a pausa) Ma se desiderate che io mi fermi ad<br />
ascoltare, correndo il pericolo che una nobile donna dal cuore in frantumi nel frattempo possa decidere<br />
di passare a miglior vita, allora… (Si rimette seduto) Sono tutto vostro, parlate amico mio.<br />
BEPPE (Turbato) No, maestro, apprezzo la vostra generosità ma non posso abusarne, un‟anima<br />
tormentata reclama il vostro soccorso.<br />
<strong>YEATS</strong> Non vorrei un giorno essere accusato di non saper ascoltare gli amici.<br />
BEPPE (Allarmato) No, no maestro, sono io che ve lo chiedo. Vi imploro, anche: per carità, non mi<br />
ascoltate, non prestate attenzione ad alcuna delle mie confidenze,<br />
<strong>YEATS</strong> Non sono ancora persuaso, forse la miglior cosa è ascoltare senza rimandare oltre quello che<br />
avete da dirmi. Anche perché non posso garantire che in futuro vi sia il tempo necessario alle<br />
confidenze, meglio approfittare subito di questa occasione.<br />
BEPPE (Risoluto) Non dedicatemi un solo istante del vostro tempo d‟ora in poi.<br />
<strong>YEATS</strong> (Soddisfatto) Se insistete... ( Si alza in piedi e calza il cappello)<br />
Yeats e Beppe si stringono la mano.<br />
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BEPPE Vi ringrazio dal più profondo del mio cuore.<br />
<strong>YEATS</strong> Si fa quel che si può, amico mio. ( Dopo una pausa, sistemandosi ancora il cappello)<br />
Andiamo<br />
Escono di scena.<br />
ATTO III<br />
Una strada davanti alla casa di Goethe. Sulla sinistra un lampione della luce. In fondo, sulla destra, il<br />
palazzo dove abita Goethe. Il cancelletto d'entrata dà su un minuscolo giardino. E' visibile la scala che<br />
porta ai piani superiori. La Plath, vestita di nero, una veletta calata sul viso, piantona l'entrata della<br />
casa di Goethe.<br />
Dalla sinistra sopraggiungono Yeats e Beppe.<br />
<strong>YEATS</strong> (Guardandosi attorno con aria circospetta, poi guardando verso la casa di Goethe, sottovoce)<br />
Dev'essere quella.<br />
BEPPE ( Trotterellandogli dietro) Sì, è proprio qui, andiamo.<br />
<strong>YEATS</strong> (Nota la presenza della donna misteriosa vestita di scuro e si tira indietro) Cautela, Beppe..<br />
BEPPE Che succede?<br />
<strong>YEATS</strong> (Indicando la Plath) Ho il timore che qualcuno stia sorvegliando l'abitazione di Goethe.<br />
BEPPE (Guardando in direzione della Plath) Avete ragione, maestro. Guardate, quella donna<br />
dall'abito oscuro e l' aria sinistra .<br />
<strong>YEATS</strong> Sospetto sia una spia della Compagnia del calamaio. Dobbiamo essere cauti.<br />
BEPPE (Fa per andarsene) Suggerisco di abbandonare il campo, maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Cosa dite scellerato, avete già dimenticato il motivo della nostra visita?<br />
BEPPE (Risoluto, a voce alta, esce allo scoperto) Avete ragione <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
<strong>YEATS</strong> (Allarmato, in collera) Tacete disgraziato! Volete annunciare al mondo intero la mia<br />
presenza in questi luoghi?<br />
BEPPE Sono desolato, maestro, non accadrà più.<br />
43
Restano in silenzio per alcuni istanti ad osservare. La donna vestita di scuro cammina avanti indietro<br />
davanti all’entrata della casa di Goethe.<br />
<strong>YEATS</strong> (Risoluto) Eppure la nostra missione merita pure che si corra qualche rischio. (Dopo una<br />
pausa) Amico mio…fate coraggio.<br />
BEPPE Agli ordini, maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> State a sentire. (Gli sussurra alcune parole all’orecchio) E in quel mentre io mi introdurrò<br />
nella casa, indisturbato. Tutto chiaro?<br />
BEPPE (Con slancio) Contate su di me. ( Si incammina in direzione della Plath)<br />
<strong>YEATS</strong> Aspettate. Mascheratevi un poco. Qualcuno potrebbe avere memoria del vostro volto e allora<br />
sarei perduto. ( Gli offre la sua sciarpa e gliela sistema sul viso) Ecco, così. E tentate, se potete, di<br />
camuffare la voce.<br />
BEPPE Farò del mio meglio.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sottovoce) Mi raccomando, con discrezione!<br />
BEPPE Fidatevi di me. ( Fa per allontanarsi)<br />
<strong>YEATS</strong> (Sempre sottovoce al Beppe) Non deludetemi. Avanzate impavido come Eracle nel Tartaro.<br />
Beppe annuisce e raggiunge la Plath alle spalle. La donna è immobile davanti all’entrata della casa di<br />
Goethe. Yeats resta a guardare dalla strada.<br />
BEPPE (Titubante, con un filo di voce alla Plath, di spalle) Signora gentilissima…<br />
La Plath non risponde e resta immobile e in silenzio.<br />
BEPPE (Con voce incerta, pieno di timore) Amabile creatura…<br />
Lei non risponde.<br />
BEPPE (Poggiandole delicatamente una mano su una spalla) Deliziosa amica.<br />
44
La Plath si volta. Impugna una pistola che rivolge contro Beppe.<br />
PLATH (In un sussurro) Andatevene, non vi immischiate.<br />
BEPPE (Atterrito, balbettando) Ma signora… amica…sorella!<br />
PLATH ( Sempre minacciandolo con la pistola) Non avete ascoltato?<br />
BEPPE (Urla, con disperazione) <strong>Dr</strong> Yeats! <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
<strong>YEATS</strong> (Scosso dalle urla del Beppe) Misericordia! ( Dopo aver calato il cappello sul viso ed aver<br />
alzato il bavero della giacca per meglio nascondersi si precipita dai due)<br />
BEPPE (Sempre urlando a squarciagola) <strong>Dr</strong> Yeats <strong>Dr</strong> Yeats.<br />
<strong>YEATS</strong> (Correndo a tappargli la bocca) Calmatevi ragazzo mio, voi delirate!<br />
BEPPE (Urla tremante, tenendo gli occhi chiusi) <strong>Dr</strong> Yeats! <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
<strong>YEATS</strong> Cercate di dominarvi per l‟amor di dio!<br />
BEPPE <strong>Dr</strong> Yeats! <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
<strong>YEATS</strong> (Alla donna in scuro) Fatelo tacere, ve ne supplico!|<br />
PLATH (Con un filo di voce, abbassando l’arma e accasciandosi a terra) Voi…( scoppiando in<br />
pianto dirotto, lasciando cadere in terra la pistola) <strong>Dr</strong> Yeats ( singhiozza) perdonatemi <strong>Dr</strong> Yeats.<br />
<strong>YEATS</strong> Signora mia vi confondete, vi assicuro che…(Dopo una pausa) Quella voce…<br />
La Plath irrompe in un pianto inconsolabile.<br />
<strong>YEATS</strong> (Riconoscendola) E quel pianto! (Si inginocchia accanto alla Plath, le solleva la veletta dal<br />
viso ) Siete voi.<br />
BEPPE (Urla, sempre tenendo gli occhi chiusi) <strong>Dr</strong> Yeats! <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
<strong>YEATS</strong> (Fuori di sé dalla collera, alla Plath) Porgetemi la pistola, presto!<br />
PLATH (Tra i singhiozzi) Scusate anche voi, Beppe. Non vi avevo riconosciuto, oh perdonatemi, non<br />
intendevo farvi del male.<br />
BEPPE (Sempre tenendo gli occhi chiusi) Dunque non intendete uccidermi ?<br />
PLATH Voi non avete nessuna colpa!<br />
BEPPE (Tira un sospiro di sollievo, apre gli occhi, sorpreso) Signorina Plath! ( Quasi urlando, a<br />
Yeats) <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
45
<strong>YEATS</strong> (Gli tappa la bocca con una mano, severamente) Vi intimo di dimenticare il mio nome da<br />
questo momento! (Con dolcezza, rivolto alla Plath) e voi… mia bella signora, cosa avevate in mente?<br />
PLATH (Confusa) Credevo… credevo vi foste dimenticato di me…<br />
<strong>YEATS</strong> Io… dimenticarvi di voi (Guardando Beppe) Alcuni affari mi hanno trattenuto dal correre al<br />
vostro capezzale.<br />
BEPPE Posso assicurarvi che non accadrà mai più.<br />
<strong>YEATS</strong> (Cercando di scuoterla) Eppure sono qui, non vedete?<br />
PLATH (Tornando in sé, speranzosa) Così gli parlerete?<br />
<strong>YEATS</strong> Non dubitate, ma ora tornate in voi. (Si guarda attorno) La strada è deserta, nessuno ci ha<br />
veduti per fortuna. (l’aiuta ad alzarsi) Su su, tornate a casa amica mia, datemi retta. (raccoglie la<br />
pistola) Andare in giro con una pistola… cos‟avevate intenzione di fare, si può sapere?<br />
PLATH (Sconvolta) Non riesco a dormire, <strong>Dr</strong> Yeats, e allora vengo qui, so che lui è a pochi passi da<br />
me, e vive, lui vive. E il mio dolore non basta a far cessare la sua vita. (sempre più sconvolta, quasi<br />
delirando) Il battito osceno dell‟empio suo cuore martella nella mia testa ( dopo una pausa, con<br />
sguardo allucinato e voce contraffatta) egli bussa alla mia anima di continuo! ( Dopo una pausa,<br />
delirante) toc toc… toc toc<br />
<strong>YEATS</strong> ( Impressionato, guardando l’arma che la Plath tiene tra le mani) Non mi direte che…<br />
PLATH ( Riprendendo l’arma dalle mani di Yeats) Andate a parlargli, ve ne prego. Fategli tornare la<br />
ragione, chiedetegli di onorare le sue promesse. ( Dopo una pausa) O saprò bene come far cessare i<br />
suoi squallidi intrighi. ( tira giù la veletta sul viso e si allontana)<br />
Yeats e Beppe restano a guardare la Plath mentre si allontana. Nel frattempo Lovcraft scende le scale<br />
che conducono all’appartamento di Goethe ed esce dal cancello. Si ferma alle spalle di Yeats e di<br />
Beppe.<br />
<strong>YEATS</strong> Povera donna!<br />
BEPPE Che volto pallido che aveva e le sue mani, come tremavano le sue mani!<br />
LOVECRAFT ( Con voce sepolcrale) Mai più , cantava il corvo, mai più.<br />
Yeats e il Beppe hanno un trasalimento. Si voltano e vedono Lovecraft.<br />
<strong>YEATS</strong> Lovecraft!<br />
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LOVCRAFT Per servirla.<br />
<strong>YEATS</strong> Cosa fate qui?<br />
LOVECRAFT E voi? Preoccupato per l‟esito del duello? Siete venuto a investigare tra le carte<br />
dell‟amico Goethe pronto a carpirne i segreti, non è così?<br />
<strong>YEATS</strong> Che insolenza!<br />
LOVECRAFT Non negate. Non siete forse venuto a controllare di persona come procede il suo<br />
lavoro?<br />
BEPPE Vi sbagliate, siamo qui in visita per prestare soccorso …<br />
<strong>YEATS</strong> ( Interrompendolo) Taci, ragazzo mio. Noi non abbiamo da fornire le nostre credenziali a<br />
questo zoticone.<br />
LOVECRAFT <strong>Dr</strong> Yeats <strong>Dr</strong> Yeats…<br />
<strong>YEATS</strong> Mi spiace dover rinunciare al piacere di conversare con voi, signor Lovecraft, affari della<br />
massima importanza richiedono la mia presenza altrove.<br />
LOVECRAFT Oh ma non disturbatevi a salire, posso ben redarguirvi io sui progressi dell‟opera del<br />
nostro comune amico. Ho fonti di prima mano, credetemi.<br />
<strong>YEATS</strong> Non intendo stare a sentire (Dopo una pausa) E a quali fonti vi riferite, di che andate<br />
blaterando?<br />
LOVECRAFT Dunque la cosa vi interessa. Ne ero sicuro… possiamo metterci d‟accordo, se lo<br />
ritenete opportuno.<br />
<strong>YEATS</strong> Chi siete voi? Cosa avete a che fare voi con il signor Goethe? Parlate. Perché vi trovate qui?<br />
LOVECRAFT E vi assicuro che non vi pentirete dei mezzi impiegati per curiosare nel laboratorio di<br />
quella che, non a torto, possiamo salutare come la nuova speciale splendente stella di Tasco.<br />
<strong>YEATS</strong> Che assurdità… ( Dopo una pausa, con apprensione ) reputate talmente buono il suo lavoro?<br />
(riprendendosi) Ma quali assurdità vado dicendo, come potete giudicare voi. (Dopo una pausa,<br />
impaziente) Insomma parlate, cosa sapete.<br />
LOVECRAFT Per saperlo dovrete sganciare.<br />
<strong>YEATS</strong> Non avete ancora risposto alla mia domanda, cosa ci fate a casa del signor Goethe?<br />
LOVECRAFT Ho accompagnato mia sorella …a casa del suo amante<br />
<strong>YEATS</strong> Che sfacciataggine! (Spingendolo con un mano) Lasciateci passare.<br />
LOVECRAFT Li ho lasciati così, lei adagiata sul letto, con i capelli sciolti, come Rebecca nella tana<br />
del leone. Ma lui non sa ancora con chi ha a che fare, non sa che sarà lei a dilaniarlo.<br />
<strong>YEATS</strong> Basta così, non ho tempo di degnarmi di ascoltare il pieno delle brutture che nascondete nel<br />
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cuore<br />
LOVECRAFT Un momento, Yeats, ricordate : vi tengo d‟occhio.<br />
Yeats si volta e resta in silenzio. Sembra impallidire, si guarda intorno, confuso e stralunato.<br />
LOVECRAFT Che vi prende?<br />
Yeats si volta a guardarsi le spalle.<br />
Il rumore di alcuni schiocchi di frusta lo fa trasalire. Yeats, impaurito, si affretta per le scale come se<br />
fuggisse. In lontananza la musica di Scarlatti.<br />
Lovecraft fa una risata sepolcrale e se va.<br />
Le stanze al piano di sopra vengono illuminate.<br />
Goethe e la Sexton, sprofondati tra i cuscini, in una stanza adorna di tendaggi e tappeti con al centro<br />
un grande sfarzoso letto, fumano una canna d’erba e ridono sommessamente senza un motivo. Sparsi<br />
ovunque libri e fogli densi di appunti.<br />
<strong>YEATS</strong> (Entrando) Di cosa ridete di bello?<br />
GOETHE e SEXTON ( Tra le risa) Di una sua amica. ( Scoppiano in un riso nervoso e ossessivo, si<br />
schiaffeggiano e subito dopo si baciano avidamente)<br />
SEXTON (Sensuale) Benvenuto, dottore.<br />
<strong>YEATS</strong> (Confuso) Ridete di una vostra amica?<br />
Goethe e la Sexton si accusano scherzosamente a vicenda.<br />
GOETHE Una mia amica?<br />
SEXTON Una tua amica!<br />
GOETHE e SEXTON Una nostra cara amica.<br />
SEXTON (Divertita, tra le risa) Si una nostra cara amica . Fa venire il buon umore dovrebbe…<br />
conoscerla<br />
Goethe e la Sexton scoppiano a ridere.<br />
Yeats resta interdetto, immobile davanti ai due precipitati in una risata inarrestabile.<br />
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GOETHE (Cercando di darsi un tono, soffocando il riso) <strong>Dr</strong> Yeats, quale onore. A cosa debbo<br />
l‟immenso piacere della vostra visita? (Accompagnando le parole con un gesto della mano, come per<br />
fare le presentazioni) Avete già conosciuto la signorina Sexton.<br />
La Sexton si alza in piedi e offre la mano a Yeats che la bacia. Poi, barcollando, si cimenta in una<br />
strana danza orientaleggiante nella quale coinvolge Beppe, che la segue completamente rapito. Yeats<br />
si leva il cappello e raggiunge Goethe. Beppe resta imbambolato a contemplare la danza della Sexton.<br />
GOETHE Allora, quale buon vento…<br />
<strong>YEATS</strong> (Con tono grave) Vedete, Goethe, non mi sarei mai arrischiato a turbare la quiete necessaria al<br />
compimento dell‟impegno che vi siete preso se non fossi certo della gravità della situazione. Io e il qui<br />
presente amico fidato, il signor Beppe (Si volta a guardarlo e lo sorprende ancora imbambolato alla<br />
vista delle grazie della Sexton. Ad alta voce, con tono di rimprovero) il signore Beppe, dicevo…<br />
BEPPE (In ritardo) Maestro!<br />
<strong>YEATS</strong> (Vagando inquieto per la stanza, prendendo in mano di volta in volta i libri, sbirciando tra i<br />
fogli di appunti sparsi in giro per la stanza) ebbene, mio caro Goethe. Mi preme parlarle di un caso che<br />
la riguarda molto da vicino. (Prende in mano un libro e ne studia la copertina) noto che vi siete<br />
convertito alla semiologia, con piacere (continua a vagare per la stanza, prende in mano un altro libro)<br />
Esoterismo, la cabala… ( prendendo un altro libro ancora e legge il titolo) Come farlo impazzire tra le<br />
lenzuola<br />
SEXTON (Ridendo apertamente) Quello deve far parte del mio corredo, <strong>Dr</strong> Yeats.<br />
GOETHE Avete detto un affare che mi riguarda da vicino.<br />
<strong>YEATS</strong> Proprio così, Goethe.<br />
GOETHE (Quasi sottovoce, facendo cenno a Yeats di avvicinarsi per non essere udito dalla Sexton)<br />
E… quanto da vicino.<br />
<strong>YEATS</strong> (Con aria da cospiratore, a Goethe, in un orecchio) Quanto può esserlo il portone della vostra<br />
casa… la questione di cui intendo occuparmi vi attendeva qui sotto casa appena pochi istanti or sono, e<br />
quanto alle sue intenzioni…<br />
GOETHE (Facendosi improvvisamente serio) Capisco, capisco. L‟avete veduta, non è così?<br />
<strong>YEATS</strong> ( Sempre esaminando libri e appunti) E in quale stato!<br />
GOETHE Capisco.<br />
<strong>YEATS</strong> (Prendendo in mano un foglio di appunti e leggendo) Di modo che si dovrà parlare, in questo<br />
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caso, di …<br />
GOETHE Sono solo delle mezze idee appena abbozzate, niente di preciso, in realtà non ho ancora<br />
chiaro…<br />
<strong>YEATS</strong> ( Interrompendolo) Ella ritiene che voi dobbiate mutare atteggiamento nei suoi confronti, direi<br />
di più, lo esige, perfino…( Cambiando discorso) Così non avete ancora chiaro il disegno dell‟opera,<br />
procedete per tentativi, è così?<br />
GOETHE (Esasperato) Quella donna mi farà uscire di senno!<br />
<strong>YEATS</strong> E immagino che questo non sia il momento migliore, visto l‟obbligo che entrambi ci troviamo<br />
ad assolvere in questi giorni.<br />
GOETHE Capite? Rischio di fallire a causa sua, già il tema di cui mi accingo a scrivere…<br />
<strong>YEATS</strong> Per carità non voglio saperne nulla non sia mai che qualcuno insinui che la mia visita abbia<br />
altro scopo se non quello di venire in suo soccorso.<br />
GOETHE Non so come liberamene.<br />
<strong>YEATS</strong> (Lo interrompe e cambia discorso.) Se anche, devo essere franco, i libri che vedo ordinati<br />
come in parata m‟hanno fatto nascere il vezzo che lei stia scrivendo a proposito<br />
di…Transustanziazione? ( Dopo una pausa) Ma lasciamo stare, vi proibisco di rispondere.<br />
GOETHE No, davvero, in effetti si tratta di tutt‟altro.<br />
<strong>YEATS</strong> Ma bene, ma bene. Custodite pure gelosamente i vostri segreti, non mi occorre sapere nulla<br />
questo toglierebbe mordente alla nostra avvincente competizione (Dopo una pausa) Una storia sui<br />
penitenti, che so, cilicio, gogna e perdizione.?<br />
GOETHE No davvero, in effetti…<br />
<strong>YEATS</strong> Oh ma io non voglio saper nulla (Rapidamente , per poi tornare ad altro argomento) la<br />
questione della coscienza post critica dell‟imene solletica forse la vostra fantasia? Tanto più che sono<br />
qui solo come ambasciatore, poiché la gentile dama che entrambi conosciamo mi ha supplicato di<br />
perorare presso di voi la sua causa… (Dopo una pausa, dopo attenta riflessione, rallegrandosi) ma ci<br />
sono, certo: Vi state occupando certamente dei diritti di una comunità di celiaci all‟interno di un<br />
villaggio gestito da una multinazionale di… sì, lo vedo… un bello sformato di retorica ideologica, una<br />
spruzzatina di intrigo e appena il profumo di…ma certo, Goethe, state preparando un piatto prelibato.<br />
GOETHE Ma no Yeats, siete fuori strada, in vero…<br />
<strong>YEATS</strong> Non dite nulla, non una sola parola.<br />
GOETHE Come desiderate.<br />
<strong>YEATS</strong> Tanto più che credo di aver indovinato.<br />
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GOETHE Ah si?<br />
<strong>YEATS</strong> Non sarà forse ….alcuni indizi mi portano a pensare che lei si stia occupando dell‟ Egitto.<br />
GOETHE No davvero in realtà il soggetto è molto semplice, se tenete a conoscerlo…<br />
<strong>YEATS</strong> Ma no, non insistete…( Dopo una pausa) se la cosa vi fa piacere parlate pure…<br />
GOETHE Non ne faccio un mistero mi sto occupando di…<br />
BEPPE ( Facendo irruzione nella conversazione) Non ascoltatelo, maestro!<br />
GOETHE (Tira una boccata di fumo, divertito, guardando Beppe) Divertente il vostro amico.<br />
BEPPE (Adirato) Tacete! conosco i vostri trucchi<br />
GOETHE (Con indifferenza) Quand‟è così…<br />
<strong>YEATS</strong> (Trattenendo a stento la frustrazione) Non dite sciocchezze, Beppe. Io e il signor Goethe …<br />
BEPPE (Ottusamente) Confido nella vostra buona fede, maestro. Ma insisto, di certe cose non è<br />
opportuno discorrere.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sempre più in collera) Di ciò che o non è opportuno discorrere…( Repentinamente, a<br />
Goethe) dicevate , Goethe…<br />
BEPPE (A Goethe, in tono bellicoso) Vi avverto Goethe, è proibito parlare del soggetto dell‟opera a<br />
cui state lavorando. (sempre più battagliero e polemico) Ma certo, voi temete il maestro e con mille<br />
raggiri vorreste in qualche modo…ma io non vi permetterò di approfittare della sua ingenuità<br />
<strong>YEATS</strong> (Quasi isterico) Non vi permetto di offendere a questa maniera i miei amici…<br />
BEPPE Per il vostro bene, maestro…<br />
<strong>YEATS</strong> ( Perentorio) Fatevi da parte, ragazzo mio!<br />
GOETHE (Pacato e sprezzante) Ma che splendida razza da guardia.<br />
BEPPE (Oltraggiato) Non mi provocate.<br />
SEXTON (Si avvicina a Beppe e gli accarezza il capo come farebbe ad un cucciolo) Povero<br />
Beppe…dovreste fare la conoscenza della nostra amica ( La Sexton e Goethe scoppiano in una risata.<br />
Dopo una pausa , dolcemente) vi calmerebbe un poco.<br />
Beppe si lascia accarezzare il capo e sembra ammansirsi.<br />
SEXTON (Sempre accarezzandolo sul volto, come si trattasse di un cane mansueto, dolcemente)<br />
Vedete la nostra amica… ( dopo una pausa, ridendo sommessamente) Amica nostra, mia e del signor<br />
Goethe ( La Sexton e Goethe ridono) e molto molto amica del Signor Lovecraft, soprattutto sua. Se<br />
volete conoscerla chiamate lui, sa dove trovarla, a qualsiasi ora del giorno e della notte.<br />
51
<strong>YEATS</strong> ( Imbarazzato, tenta di riprendere le fila del discorso) Quanto alla signorina Plath.<br />
GOETHE La Plath, certo.<br />
<strong>YEATS</strong> Come vi dicevo… ( Tentenna guardando la Sexton) Una cosa privata… se potessimo…<br />
GOETHE (Guarda la Sexton ), ma sì lasciaci soli, tesoro.<br />
<strong>YEATS</strong> (Severamente, a Beppe) Quanto a voi…<br />
BEPPE (Volenteroso) Ordinate pure!<br />
<strong>YEATS</strong> (A Goethe, in tono confidenziale) Mi permettete di invitarlo a seguire la nostra deliziosa<br />
amica? (Sottovoce a Goethe, con complicità) E‟ assolutamente innocuo.<br />
GOETHE (Sprezzante) Purché non sporchi sul tappeto.<br />
<strong>YEATS</strong> Beppe, ascoltate.<br />
BEPPE Maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Fate il favore, Beppe. Accompagnate la signorina nell‟altra stanza.<br />
BEPPE Come volete, maestro ( Dopo una pausa, infervorandosi) vi avverto Goethe, se sento una sola<br />
parola…<br />
<strong>YEATS</strong> (Spazientito) Via, via, lasciate la stanza, vi dico! Intrattenetevi con la signorina Sexton , con<br />
la sua amica, con chi volete ma piantatela di starmi tra i piedi!<br />
BEPPE (Mortificato, chinando il capo come un cane sgridato dal padrone) Come comandate (Esce<br />
accompagnato dalla Sexton).<br />
<strong>YEATS</strong> Dicevamo, la signorina Plath…<br />
GOETHE La signorina Plath! Mi sta mandando fuori di senno ( dopo una pausa) Aiutatemi, Yeats.<br />
<strong>YEATS</strong> E‟ proprio questo il motivo della mia visita. (Vaga tra i libri, legge la copertina di uno di<br />
essi) La fanciulla dai capelli castani… interessante lettura. (Legge)<br />
…Anzi, è certo<br />
Ed è sempre stato scritto e detto,<br />
Che la fedeltà della donna<br />
E’ per così dire in disuso;<br />
Ciononostante, a questo punto<br />
Potrebbe essere resa sincera testimonianza<br />
Che le donne sanno anche amare con tenacia e costanza.<br />
Ricordate la fanciulla dai capelli castani,<br />
Che quando il suo innamorato venne da lei<br />
A lamentarsi e a metterla alla prova,<br />
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non volle separarsi da lui,<br />
Perché nel suo cuore amava lui solamente…<br />
GOETHE ( Interrompendolo) Cosa vi ha detto, raccontatemi ogni cosa.<br />
<strong>YEATS</strong> Un‟edizione identica è in casa mia, un libro pregiato,( lo controlla avidamente) Noto delle<br />
parti segnate, non lo tenete con la cura dovuta . ( Legge)<br />
…Parliamo dunque un poco<br />
Di ciò che accadde fra di loro:<br />
Noi racconteremo anche tutto il dolore<br />
E la paura che ella provò…<br />
GOETHE Andiamo, non mi tenete sulle spine.<br />
<strong>YEATS</strong> (Serio) La signorina Plath esige da voi il rispetto delle promesse fatte. (Riprende a leggere,<br />
silenziosamente)<br />
GOETHE Promesse? Non ne so nulla.<br />
<strong>YEATS</strong> (Alzando lo sguardo) Oh ma ora mi sono fatto tutt‟altra idea della direzione verso cui si<br />
indirizzano i vostri sforzi, amico mio. Questo passo è illuminante, siete un libro aperto per me.<br />
GOETHE Che promesse!<br />
<strong>YEATS</strong> Eppure dovete averle lasciato ad intendere qualcosa. (Si guarda intorno) Le tende tirate,<br />
luci accese in pieno giorno, a quanto pare vi industriate a tener ben celato il vostro segreto… oppure<br />
non vi siete ancora ritirato dalla scorsa notte (allarmato) quale commovente abnegazione al lavoro<br />
mostrate!<br />
GOETHE In verità… non mi riesce di concentrarmi tanto quanto il soggetto dell‟opera meriterebbe.<br />
<strong>YEATS</strong> Non ci riuscite? Eppure un tale soggetto… un tale soggetto merita la massima attenzione da<br />
parte vostra, dico bene?<br />
GOETHE Certamente, trattandosi di…<br />
Yeats sembra chinarsi su di lui per ascoltare meglio.<br />
GOETHE (Cambiando discorso) Di quali promesse parlate?<br />
<strong>YEATS</strong> Cercate di comprendere amico, dovete pur averle fatto delle promesse.<br />
53
GOETHE Mai, in fede mia.<br />
<strong>YEATS</strong> Sta di fatto che la Plath pretende soddisfazione.<br />
GOETHE Soddisfazione?<br />
<strong>YEATS</strong> Esattamente.<br />
GOETHE E cosa mai posso fare, consigliatemi. Sono nelle vostre mani.<br />
<strong>YEATS</strong> Cominciate con il raccontarmi ogni cosa. Devo ben sapere cosa è accaduto.<br />
GOETHE Ma certo, vi dirò tutto. Tanto più che da alcuni giorni non mi riesce di pensare ad altro.<br />
<strong>YEATS</strong> Di questo permettetemi di dubitare. La stanza reca i segni di un indefesso impegno nella<br />
creazione.(Girando per la stanza, come in preda all’estasi) tutte queste parole, questi appunti, i libri<br />
sparsi per il pavimento, il vostro sguardo perduto nella notte, ignaro del sole del mattino, le mani<br />
febbrili che tutta la notte hanno corso sulla carta, la vostra voce perfino, ogni cosa in questo loco mi<br />
persuade che voi abbiate trovato il tempo di dedicarvi all‟opera che certamente vi consacrerà vincitore<br />
che e vi porterà la gloria e l‟ammirazione incondizionata dell‟intera comunità di Tasco.<br />
Voi… state preparando una prelibata pietanza, Goethe. (Infervorandosi) Due amanti fermi l‟uno<br />
davanti all‟altro, magari in un giardino, nel cuore della notte. Una fanciulla dai capelli castani e il suo<br />
amato. Discorsi tra innamorati, insipidi e annacquati come mirtilli congelati. Battibecchi minuti e<br />
deliziosi, infilati all‟inizio di ogni capitolo come tanti minuscoli tartufi di cioccolata nei pirottini di<br />
carta. Un„altra donna si frappone tra i due, esperta, perfida, matura come una banana dalla buccia<br />
tigrata. La maldicenza cola come glassa bollente sulla loro passione. Lei avvinghiata a lui, come la<br />
pellicina alle mandorle. Lui si fa avanti, il contegno dello zabaione impazzito, e affronta la donna. Una<br />
catastrofe. Il succo del discorso è piuttosto amaro, ma andrà filtrato attraverso la speranza, non è così?<br />
Silenzio.<br />
La musica di Scarlatti.<br />
L’ Amorproprio attraversa la stanza e trascina dietro di sé la frusta, si avvicina a Yeats, lo fa<br />
inginocchiare e poggiandogli delicatamente la mano sul capo lo porta a leccare gli stivali di Goethe.<br />
L’azione resta come congelata per alcuni istanti.<br />
Poi tutto torna alla normalità. Yeats siede accanto a Goethe.<br />
GOETHE Voi non avete idea di che cosa sia capace quella donna!<br />
<strong>YEATS</strong> Vi ascolto.<br />
54
GOETHE (Dopo aver riflettuto per alcuni istanti) In vero c‟è ben poco da dire: ella mi ama, io non<br />
l‟amo punto. E‟ tutto.<br />
<strong>YEATS</strong> Capisco.<br />
GOETHE La questione è piuttosto semplice.<br />
<strong>YEATS</strong> Talmente semplice da non presentare alcuna via di uscita.<br />
GOETHE Ella mi sta sottoponendo a inaudite torture, dovete credermi.<br />
<strong>YEATS</strong> Non ho il minimo dubbio a riguardo.<br />
GOETHE Desidera parlare! Parlare, di quanto è accaduto. Donna bizzarra!<br />
<strong>YEATS</strong> E… cosa è accaduto, ditemi.<br />
GOETHE Sì sì, vi dirò tutto.<br />
<strong>YEATS</strong> Potete fidarvi di me.<br />
GOETHE Vi dirò tutto (Dopo aver riflettuto) In vero l‟ho amata dal principio, poi non più. E‟ tutto.<br />
<strong>YEATS</strong> Capisco.<br />
GOETHE Non mi permette di lavorare, non ho un attimo di pace.<br />
<strong>YEATS</strong> E per di più che lavorate a un così complicato soggetto…<br />
GOETHE Il quale necessita di assoluta tranquillità di spirito per essere sviluppato a dovere…<br />
<strong>YEATS</strong> …essendo, tale soggetto…<br />
Goethe, come dopo aver rammentato una cosa della massima importanza va allo scrittoio, apre un<br />
cassetto e tira fuori un medaglione.<br />
GOETHE (Porgendo il medaglione a Yeats) Guardate!<br />
<strong>YEATS</strong> (Irritato) E‟ un semplice medaglione.<br />
GOETHE Con al suo interno… ( lo apre, estrae delle ciocche di capelli, disgustato) parti delle sue<br />
chiome… intrecciate a un anello!<br />
<strong>YEATS</strong> Le promesse, Goethe, le promesse…<br />
GOETHE Che promesse? Yeats voi dovete aiutarmi, io rischio di perdere la ragione, devo liberarmi<br />
di quella donna!<br />
<strong>YEATS</strong> Sforzatevi di ricordare, Goethe. (Yeats sbircia ancora una volta tra i libri. Si sofferma a<br />
leggere da un quaderno, resta intento nella lettura, sottovoce, sorpreso) Stupefacente…tutto è chiaro<br />
adesso.<br />
<strong>YEATS</strong> Interrompe la lettura e riprende il discorso<br />
55
Le promesse, Goethe ( si abbottona la giacca) Le promesse…<br />
GOETHE Ve ne andate? Di già? (Prende il medaglione e lo mette nella mani di Yeats) Il medaglione,<br />
tenetelo. Ditele voi qualcosa. Spiegatele che non posso tenerlo. Mi farete questo favore, Yeats? Voi<br />
dovete aiutarmi… ella desidera… parlare!<br />
<strong>YEATS</strong> E perché non le parlate, dunque.<br />
GOETHE Parlare… parlare… è così poco appropriato. E poi… non ne sono capace, oh no, quanto a<br />
questo , dio me ne liberi, non sono capace di parlare d‟amore a una donna che ho cessato d‟amare.<br />
<strong>YEATS</strong> Sarà mio compito trovare il modo appropriato di riportare questo medaglione nelle sue mani.<br />
GOETHE Voi dovete aiutarmi, Yeats. Quella donna è capace di rovinarmi. Mi impedisce di lavorare!<br />
Ha turbato la mia quiete a tal punto da rendermi incapace di portare avanti il gravoso impegno che mi<br />
sono preso con tutti voi. Il buon nome del circolo è nelle mie mani!<br />
Su questa battuta risuona come un monito la musica di Scarlatti.<br />
GOETHE (Dopo una pausa, imbarazzato)… e nelle vostre, ovviamente. Aiutatemi, Yeats!<br />
<strong>YEATS</strong> E‟ questo il mio più grande desiderio, credetemi.<br />
GOETHE Ripongo in voi la mia fiducia!<br />
<strong>YEATS</strong> Farò del mio meglio per assicurarvi la quiete necessaria a portare a compimento i vostri<br />
disegni. (Yeats e Goethe si stringono la mano. Yeats fa per andarsene) A presto, Goethe.<br />
GOETHE Non dimenticate nulla?<br />
<strong>YEATS</strong> Come dite?<br />
GOETHE Amo alzarmi tardi la mattina e dunque chi mai dovrebbe alzarsi per portarlo fuori a fare i<br />
suoi bisogni? E poi abbaia in un modo… ( ride)<br />
<strong>YEATS</strong> Di cosa state parlando… (Guarda verso la camera da cui provengono risate)<br />
Yeats socchiude la porta, ne esce Beppe, a quattro zampe, che ulula come un cane. La Sexton lo porta<br />
al guinzaglio e lo consegna a Yeats. In questo modo i due scendono le scale.<br />
Fuori, ferma davanti al cancello d’entrata, si trova la Plath, in attesa.<br />
<strong>YEATS</strong> (Spaventato dalla comparsa della Plath) Dio misericordioso!<br />
Beppe ulula come un cane e tira il guinzaglio, gira intorno alle gambe della Plath, la annusa, proprio<br />
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come se fosse un cane.<br />
PLATH Maestro!<br />
<strong>YEATS</strong> (In collera) Cosa ci fate qui?<br />
Yeats si ferma a guardarla. Beppe comincia a ululare con più enfasi. Yeats cammina pensieroso<br />
intorno alla Plath sta riflettendo. In sottofondo appena percepibile le note di Domenico Scarlatti.<br />
PLATH Io… devo sapere, maestro. Ditemi: è tutto perduto?<br />
Yeats la osserva ancora attentamente, Beppe ulula. Yeats le scioglie i lunghi capelli castani.<br />
<strong>YEATS</strong> Restate lì,ferma. Lasciate che io possa contemplare il disegno.<br />
La Plath resta immobile. Beppe ulula furiosamente. L’Amorproprio entra in scena , libera la Plath dal<br />
suo scialle nero, le scioglie i lunghi capelli castani, la prende per mano e comincia a farla volteggiare<br />
mentre la musica di Scarlatti riempie la scena.<br />
Yeats compiaciuto segue i due nella loro danza.<br />
PLATH Maestro, dovete dirmelo, è tutto perduto?<br />
Silenzio. Yeats sembra valutare la situazione. Si avvicina lentamente alla coppia danzante che è<br />
rimasta immobile, congelata in una delle posizioni del ballo.<br />
<strong>YEATS</strong> (Pomposamente, passeggiando avanti e indietro) La fanciulla dai capelli castani. Ora mi è<br />
tutto chiaro, ascoltate.<br />
I due riprendono a danzare ma in modo meno impetuoso, con movimenti aggraziati.<br />
<strong>YEATS</strong> Signorina Plath. Voi conoscete la storia della fanciulla dai capelli castani, una vecchia ballata.<br />
(Dopo una pausa) l‟ho trovata in casa del nostro amico e ho compreso il suo disegno. La ricordate?<br />
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I due danzano ancora un istante, poi si fermano.<br />
<strong>YEATS</strong> Un cavaliere decide di mettere alla prova la sua innamorata. Le chiede una sola cosa e voi,<br />
mia cara Plath, sarete in grado di donargliela?<br />
PLATH Parlate, Yeats, ditemi tutto. Non c‟è prova che io non possa superare, perché tra tutti solo lui<br />
amo veramente.<br />
<strong>YEATS</strong> Ebbene è tutto chiaro. Dalle parole che ho scambiato con il mostro amico Goethe è emersa<br />
una sconcertante contraddizione sicché mi sono persuaso che lui volesse indicarmi la strada con segni e<br />
parole inconfutabili. Egli vi crede incostante ed esige da voi…<br />
La Plath e L’Amorproprio riprendono a danzare. La musica sovrasta a sbalzi le parole di Yeats.<br />
Beppe ulula.<br />
<strong>YEATS</strong> Abnegazione. Abnegazione assoluta. La vostra presenza nella sua vita, la vostra voce a<br />
rompere il silenzio delle sue giornate. Manifestate di continuo la presenza del vostro amore, egli non<br />
chiede di meglio che essere rassicurato. Dovete credermi, compagna bella.<br />
La Plath si volta verso Yeats e lo fissa con un’intensità febbrile.<br />
<strong>YEATS</strong> Signorina Plath… ascoltate . Lui vi metterà alla prova e voi non dovrete cedere quindi per<br />
l‟ultima volta vi domando: siete sicura del vostro amore?<br />
La Plath, barcollando in preda a una forte emozione, raggiunge Yeats e gli stringe la mano..<br />
Beppe ulula, la musica sale, la Plath, Yeats e L’Amorproprio si lanciano in un girotondo vorticoso.<br />
Buio.<br />
ATTO IV<br />
Bar di Iuccia.<br />
Yeats entra in scena, trafelato, mentre si tira su i pantaloni e stringe la cintura. In una mano ha il<br />
taccuino degli appunti. Il volto rosso e accaldato, spettinato, senza il cappello e il soprabito. Siede a<br />
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un tavolino e comincia a scrivere febbrilmente, accompagnando l’atto della scrittura con le parole,<br />
come per cercare di ricordare meglio.<br />
<strong>YEATS</strong> (Scrivendo. La voce affannata.) Allora lei gridò: non siate tanto impetuoso, non così. Ma in<br />
seguito, voltandosi, con uno sguardo smarrito, piegandosi, completamente asservita, con la voce rotta<br />
dal piacere urlò come se pregasse: ancora più forte, fatemi del male. E tali parole ribadì testardamente<br />
ancora una volta e un‟altra di seguito, mentre le mani dell‟amante le straziavano la carne.<br />
Sopraggiunge Iuccia. Scapigliata e mezzo svestita, con la gonna arrotolata sui fianchi e la maglia non<br />
completamente indossata. Non indossa il collare ortopedico. Si tira giù la gonna, si sistema le calze.<br />
Per allacciare il reggiseno chiede aiuto a Yeats.<br />
<strong>YEATS</strong> (Inquieto, mentre le allaccia il reggiseno con fare sbrigativo) Presto, presto. Devo tornare a<br />
scrivere prima che il ricordo svanisca, o dovremo ricominciare daccapo.<br />
IUCCIA (Timorosa) Ricominciare?<br />
<strong>YEATS</strong> Ve l‟ho spiegato , noi dobbiamo inscenare l‟amore a causa del quale avete quasi perduto la<br />
vita, dobbiamo evocare allo stesso modo le carezze e i lamenti di tale amore perché tutto sia più vero<br />
del vero. Ma vi vedo tentennare, che qualcosa non abbia funzionato…<br />
IUCCIA Oh no, no davvero, <strong>Dr</strong> Yeats, è tutto successo come abbiamo fatto noi. E sento che mi è<br />
tornata la memoria.<br />
<strong>YEATS</strong> Vedremo vedremo, cominciate a narrare. Cos‟era dunque la pena che sentivate,<br />
quell‟oppressione di cui mi parlavate poco fa, descrivete per bene ragazza, nei minimi dettagli, il<br />
particolare, il divino particolare, è di questo che ho bisogno. Quando egli vi mordeva…(Controlla gli<br />
appunti, sembra non trovare quello che stava cercando) A un certo punto devo essermi come…<br />
distratto.<br />
IUCCIA Che mi faceva male.<br />
<strong>YEATS</strong> Dunque vi faceva Male…<br />
Iuccia si massaggia il collo e si stira i muscoli.<br />
IUCCIA E‟ che la recita, l‟avete fatta proprio bene che mi sento tutta indolenzita, dottore, mi avete<br />
fatto ricordare, perché anche allora …. dopo che avevamo finito…<br />
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<strong>YEATS</strong> Quando una cosa va fatta che venga fatta bene. E oltre il dolore cos‟avete sentito?<br />
Iuccia resta in silenzio, pensierosa e piena di timore.<br />
<strong>YEATS</strong> Allora?<br />
IUCCIA Che mi faceva male…<br />
<strong>YEATS</strong> Ci risiamo! Non avete ancora le idee chiare, ragazza mia, dovremo applicarci ancora.<br />
Dunque avete provato dolore?<br />
IUCCIA Un gran dolore, dottore.<br />
<strong>YEATS</strong> E se è vero che provavate dolore come mai non avete chiesto al vostro amante di smetterla?<br />
(Controlla il taccuino) E così è stato durante la nostra privata rappresentazione. No, invece io trovo<br />
qui annotato, che durante i nostri esercizi di immedesimazione le parole che pronunciavate non stavano<br />
certo ad indicare da parte vostra il rifiuto a un certo qual tipo di coinvolgimento. ( Legge dal taccuino,<br />
con voce seria e severa) Ancora, ancora, ancora. Queste sono state le vostre parole. Come lo spiegate?<br />
IUCCIA Come lo spiego?<br />
<strong>YEATS</strong> Già come lo spiegate?<br />
IUCCIA E‟ un mistero. E‟ il mistero dell‟amore.<br />
<strong>YEATS</strong> Mistero che dovremmo sciogliere in un modo o nell‟altro, tornate pure di là, vi raggiungo<br />
subito.<br />
IUCCIA Ma lo dobbiamo risolvere proprio adesso questo mistero? Lo dobbiamo risolvere in questo<br />
momento? Proprio adesso che stanno per venire i miei fratelli?<br />
<strong>YEATS</strong> (Balzando in piedi, allarmato) I vostri fratelli?<br />
IUCCIA (Estasiata) I miei cinque fratelli. Dei ragazzoni grossi, belli, che mi vogliono bene, ma tanto<br />
bene. E pensate che al mio fidanzato gli hanno rotto tutte le costole, per quanto mi volevano bene.<br />
<strong>YEATS</strong> Al vostro fidanzato…<br />
IUCCIA Quando gli ho detto che mi aveva lasciato lo sono andati a prendere di notte. Lo sapete,<br />
dottore, io la prima cosa glielo avevo presentato, non esco se non l‟ho presentato ai mie fratelli. Loro<br />
sono andati a prenderlo di notte a casa e l‟hanno tirato fuori dal letto che ancora dormiva. Gli hanno<br />
scassato tutte le costole. ( dopo una pausa, rallegrandosi) Li volete conoscere per caso?<br />
<strong>YEATS</strong> ( Sempre più allarmato) Conoscere i vostri fratelli? E perché mai?<br />
IUCCIA Non lo so, per fare bene la commedia.<br />
<strong>YEATS</strong> La commedia! (Dopo una pausa, con apprensione) No, non vi preoccupate, Iuccia, non<br />
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occorre incomodarli ragazza mia, penso che la loro presenza in questo affare non sia come dire…<br />
consigliabile. ( preso dalla paura) gli avete parlato della nostra impresa?<br />
IUCCIA Mi avete detto che era una cosa segreta!<br />
<strong>YEATS</strong> Segreta, si capisce.<br />
IUCCIA E io il segreto l‟ho mantenuto.<br />
<strong>YEATS</strong> Sicché avete taciuto.<br />
IUCCIA Mi avete detto così.<br />
<strong>YEATS</strong> (Rallegrandosi, si alza e dà un bacio in testa a Iuccia) Ma sì, siete una gran brava ragazza, lo<br />
so. Allora continuiamo, continuiamo a lavorare come abbiamo fatto finora.<br />
Iuccia si slaccia la camicetta.<br />
Poi si mette in ginocchio davanti a Yeats, con la bocca premuta contro i suoi pantaloni, come si<br />
preparasse ad avere un rapporto orale.<br />
<strong>YEATS</strong> Ma cosa fate! Benedetta ragazza! Dovete raccontare, mia cara. Esprimete, dunque, le vostre<br />
sensazioni. Ah se aveste il dono della parola potrei accontentarmi di ascoltare il vostro racconto , non<br />
chiedo di meglio sapete? Anch‟io ho il mio bel da fare, che dissipare speranze ed energie nel tentativo<br />
di rinfrescarvi la memoria. Ma se volete abbandonare tutto, se volete deporre le armi perché l‟impresa è<br />
troppo grande allora capisco, andate via, tornate alle vostre faccende e dimenticate di aver un giorno<br />
ispirato un poeta.<br />
Iuccia fa per andarsene, Yeats la raggiunge nuovamente eccitato.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Suadente, prendendola sottobraccio) Pure c‟è stato un tempo in cui questa donna ha gioito<br />
e amato e sofferto a tal punto da compiere il grande gesto, ma prima c‟è stato qualcosa in cui è rimasta<br />
irretita, il gioco, il gioco dell‟amore<br />
IUCCIA Io mi ricordo che ci avevo una cosa dentro come un sasso che mi faceva male se lo spingevo<br />
e come si chiama mica lo so dottore. Però ( Comincia a piangere), però così… ( Scoppia a piangere)<br />
<strong>YEATS</strong> Cosa vi prende.<br />
IUCCIA Io mi sforzo, ma non mi viene più, io non ci voglio più pensare.<br />
Iuccia poggia la testa sulla spalla di Yeats, comincia a piangere. Lui la abbraccia di malavoglia, le<br />
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accarezza titubante i capelli, poi li sposta e scopre il collo. Iuccia non indossa più il collare<br />
ortopedico.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Chiudendole le mani attorno al collo) Questa poi… quando lo avete tolto?<br />
IUCCIA ( Nuovamente allegra) Avete visto ( Piegando il collo liberamente a destra e a sinistra) non<br />
mi serve più.<br />
<strong>YEATS</strong> (Rabbuiandosi) Ora anche l‟ultimo laccio che vi teneva avvinta a quel dolore è scomparso.<br />
Voi vivete, vivete,anima semplice, vivete come le piante, ignare di tutto, vivete finché c‟è luce e acqua<br />
sufficiente. Voi vivete mentre le mie speranze sfumano. Gente semplice, le impressioni in voi non<br />
lasciano che una sottile ammaccatura.<br />
Non mi avete ancora detto nulla e avete già dimenticato, senza dirmi come fu che vi lanciaste nel<br />
vuoto. In gente come voi le impressioni, i dolori restano un attimo appena. Appena un fastidio invece<br />
del pungolo perenne.<br />
IUCCIA E‟ che adesso mi sento meglio, dottore.<br />
<strong>YEATS</strong> Meglio, meglio! Cosa devo sentire! Voi non capite? Io devo portare a termine questo<br />
progetto. Mi è stato ordinato. Ma voi che potete saperne, voi avete già dimenticato.( Dopo una pausa)<br />
E se tornaste a vederlo?<br />
IUCCIA Chi?<br />
<strong>YEATS</strong> L‟uomo che avete amato.<br />
IUCCIA Ma è già capitato.<br />
<strong>YEATS</strong> E se vi innamoraste nuovamente e nuovamente veniste disillusa, allora provereste ancora una<br />
volta quel dolore, potreste farlo per me?<br />
IUCCIA Ma non mi riesce.<br />
<strong>YEATS</strong> Non potete dirlo.<br />
IUCCIA Ma ormai so come va a finire.<br />
<strong>YEATS</strong> Sicché buona parte di quel dolore non era fatta che di stupore?<br />
IUCCIA Non ho capito dottore.<br />
<strong>YEATS</strong> Sicché fu la sorpresa a spingervi al folle gesto?<br />
IUCCIA La sorpresa , certo la sorpresa c‟è stata.<br />
<strong>YEATS</strong> (Prendendo appunti) L‟inaspettato ha avuto in un attimo il sopravvento sulla scellerata e l‟ha<br />
spinta…( dopo una pausa, a Iuccia) Rispondete è questo che vi ha spinta?<br />
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Iuccia resta in silenzio.<br />
<strong>YEATS</strong> Rispondete, dunque!<br />
IUCCIA ( Titubante) Non proprio dottore.<br />
<strong>YEATS</strong> Come?<br />
IUCCIA Che a spingermi è stato qualcun altro.<br />
<strong>YEATS</strong> Cosa dite folle? Che ha spingervi è stato un altro sentimento? L‟odio, il rancore…la gelosia?<br />
IUCCIA ( Con un filo di voce) Mia cugina.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Scrive, poi si interrompe.) …Come?<br />
IUCCIA Devo dirvelo ma non prendetevela con lei… è stata mia cugina a spingermi dal balcone.<br />
Yeats balza in piedi e resta senza parole. Iuccia comincia a piangere sommessamente.<br />
<strong>YEATS</strong> (Lentamente, cercando di mantenere la calma) Dunque ho perso il mio tempo non ho davanti<br />
a me una suicida?<br />
IUCCIA (Tra le lacrime) Non ve la prendete con me!<br />
<strong>YEATS</strong> (Furente) Raccontate sconsigliata!<br />
IUCCIA (Tremando, con voce concitata) Siamo salite di sopra. Gli ho detto di spingermi giù, di farlo<br />
anche se poi sembrava che cambiavo idea . Mi ha dato la sua parola. Siamo salite su e poi ho cambiato<br />
idea e gliel‟ho detto lei non ci ha creduto e mi ha buttato giù. (Piange rumorosamente) Mia cugina è<br />
una di parola.<br />
<strong>YEATS</strong> Cosa sento! (Cammina avanti e indietro, dopo attenta riflessione) Quanti sanno quello che mi<br />
avete appena raccontato?<br />
IUCCIA Nessuno. Ho promesso di non parlare. Anche io sono una di parola.<br />
<strong>YEATS</strong> (Disperato) Sicché ho perduto il mio tempo, voi non soffriste affatto per la fine di quella<br />
squassante passione, non fu la sua fine a spingervi a gettarvi nel vuoto, non fu la disperazione a<br />
spingervi.<br />
IUCCIA No, fu mia cugina.<br />
<strong>YEATS</strong> Tacete miserabile! Devo pensare….<br />
IUCCIA Però è una brava ragazza.<br />
<strong>YEATS</strong> Chi?<br />
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IUCCIA Mia cugina!<br />
<strong>YEATS</strong> Tacete. Dunque quella pena è stata solo una mia invenzione? Nel vostro petto non albergano<br />
simili fantasmi l‟opera mia invece che il fosco dramma di una suicida si riduce al resoconto delle<br />
beghe familiari e degli accordi tra due cugine incolte?<br />
IUCCIA Non ho capito, dottore.<br />
<strong>YEATS</strong> Dunque non avete sofferto?<br />
IUCCIA Quello sì.<br />
<strong>YEATS</strong> Spergiura.<br />
IUCCIA Ci sono sempre salita sul tetto!<br />
<strong>YEATS</strong> Ma non avete avuto il coraggio di togliervi la vita.<br />
IUCCIA E invece sì.<br />
<strong>YEATS</strong> Giuratelo.<br />
IUCCIA Sulla vostra testa bella a cui tanto bene voglio come un padre, lo giuro. Che possa cadervi<br />
dal collo e farsi in mille pezzi se dico una bugia!<br />
<strong>YEATS</strong> Folle! Giurare è cosa da incolti. Ditemi solo, con tutta sincerità, avreste mai posto fine alla<br />
vostra vita per amore?<br />
IUCCIA Lo avrei fatto.<br />
<strong>YEATS</strong> Non mi convincete.<br />
IUCCIA Forse.<br />
<strong>YEATS</strong> Cosa mi tocca sentire.<br />
IUCCIA Io lo avrei fatto, penso…quasi.<br />
<strong>YEATS</strong> (Esplode) Allontanati dalla mia vista miserabile!<br />
Iuccia comincia a piangere e scappa, si acquatta vicino al frigorifero.<br />
<strong>YEATS</strong> Non osate parlare ancora, disgraziata.<br />
IUCCIA Lo giuro. Lo giuro. Lo giuro.<br />
In quel momento entra Beppe.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Brusco, a Beppe )E voi cosa volete? Avete già dimenticato il giuramento?<br />
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Iuccia si nasconde dietro a Beppe.<br />
BEPPE Ma che accade? Il giuramento?<br />
<strong>YEATS</strong> (In collera) Pietro! Rinnegate oggi il giuramento che solo ieri mi avete estorto con la forza,<br />
giuramento con il quale mi impegnavo a non prestarvi ascolto. Ho giurato per compiacervi che mai più<br />
avrei dovuto degnarvi della mia attenzione e dedicarvi il mio tempo e in ragione di questo, sebbene sia<br />
smanioso di conoscere nei più insignificanti dettagli i vostri affari, sebbene io non chieda di meglio che<br />
di poter prestare aiuto a un amico, ora, caro Beppe, non chiedetemi di fare per voi quello che solo ieri<br />
mi vietaste in modo categorico, e che diavolo… Io sono un uomo di parola!!<br />
BEPPE Perdonate, perdonate, io…<br />
Iuccia è appesa al collo di Beppe e lo guarda come se fosse già innamorata.<br />
Yeats, al quale non è sfuggita la cosa, si calma, resta a guardare interessato. Si avvicina a Iuccia , lei<br />
si allontana, come se temesse di venir colpita, invece lui le accarezza il viso.<br />
<strong>YEATS</strong> (Compiaciuto) Così ora vi siete calmata signorina Iuccia?<br />
IUCCIA (Timidamente) Sì sì.<br />
<strong>YEATS</strong> E ditemi a cosa si deve questo sorriso sbarazzino?<br />
Iuccia spalanca la bocca in un sorriso enorme.<br />
<strong>YEATS</strong> Appena un poco meno di denti, amabile ragazza. (Fa dei passi indietro e considera con lo<br />
sguardo la coppia Beppe e Iuccia)<br />
<strong>YEATS</strong> Che bel quadretto.<br />
Iuccia si stringe di più a Beppe, il quale cerca inutilmente dei svincolarsi dall’abbraccio della donna.<br />
<strong>YEATS</strong> Interessante.<br />
Si avvicina, li studia come farebbe con un quadro. Poi ha come un’illuminazione<br />
Si scuote, si avvicina delicatamente, allontana Iuccia da Beppe.<br />
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<strong>YEATS</strong> Bene…andate di là ragazza mia e controllate che sia tutto in ordine, tra meno di un ora<br />
arriveranno i signori. ( Dopo una pausa) Avete capito?<br />
IUCCIA Sì sì. ( Fa per uscire, Yeats le dà un buffetto sulla guancia) Allora vado a fare le faccende.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Accondiscendente) Le faccende sì, da brava.<br />
Iuccia esce, Yeats raggiunge Beppe al tavolo.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Cordiale, tendendogli la mano) Amico mio!<br />
Beppe , quasi terrorizzato, non sa se tendere la mano aYeats.<br />
<strong>YEATS</strong> (Calorosamente) Andiamo! ( Gli afferra la mano. In tono confidenziale) Nessuno ci<br />
disturberà.<br />
BEPPE ( Timidamente) Ma no, non intendo importunarvi oltre.<br />
<strong>YEATS</strong> Insisto.<br />
BEPPE No, davvero.<br />
<strong>YEATS</strong> Vuotate il sacco, son qui tutto orecchi, per voi. Non sia mai detto che nego il mio sostegno a<br />
un amico.<br />
BEPPE No, davvero è una sciocchezza.<br />
<strong>YEATS</strong> (Spazientito) Siate buono, non privatemi dell‟unico piacere che mi è rimasto, che senso ha la<br />
vita di un uomo se non può esser di sostegno a un amico? In questo sarete d‟accordo con me.<br />
BEPPE Certamente<br />
<strong>YEATS</strong> Me ne compiaccio… E converrete con me che ad un amico non si può rifiutar nulla.<br />
BEPPE Nulla, nulla. Come mi rallegrano le vostre parole maestro!<br />
<strong>YEATS</strong> Nulla, anche se si trattasse di un affare increscioso.<br />
BEPPE Nulla. Ne andasse della mia reputazione.<br />
<strong>YEATS</strong> Quanto a questo…<br />
BEPPE Nulla. Ne andasse della mia vita.<br />
<strong>YEATS</strong> Via, via il concetto è chiaro…dunque parlate…<br />
Beppe sta per parlare quando Yeats gli ruba la parola<br />
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<strong>YEATS</strong> Di modo che, se io adesso vi chiedessi di fare qualcosa per me voi in nessun caso trovereste<br />
corretto rifiutarvi di compierla?<br />
BEPPE Ne andasse del mio onore e del…<br />
<strong>YEATS</strong> ( Interrompendolo) Il concetto è chiaro.<br />
BEPPE E‟ così che la penso.<br />
<strong>YEATS</strong> Allora amico mio ho da farvi una supplica… ( Dopo una pausa) ma se non ve la sentite<br />
BEPPE Per la mia camicia!<br />
<strong>YEATS</strong> Ascoltate: ho bisogno del vostro aiuto. ( Si guarda intorno come per assicurarsi di non essere<br />
spiato, si avvicina A Beppe, gli avvicina le labbra all’orecchio, sottovoce)<br />
BEPPE Innamorarla? Di me? E me ne credete capace?<br />
<strong>YEATS</strong> Oh quanto a questo mi sembra di aver capito che la ragazza nutra una certa simpatia nei vostri<br />
confronti.<br />
BEPPE Quanto a me però.<br />
<strong>YEATS</strong> Si tratta di un favore.<br />
BEPPE Ma a che scopo?<br />
Yeats parla di nuovo all’orecchio di Beppe.<br />
BEPPE ( Orripilato, quasi urlando) Abbandonarla?<br />
<strong>YEATS</strong> Contegno, Beppe!<br />
BEPPE ( Scandalizzato) Quello che mi chiedete è…<br />
<strong>YEATS</strong> Un atto di carità.<br />
BEPPE Come dite?<br />
<strong>YEATS</strong> La poveretta è sconvolta non credo abbia superato il trauma del passato abbandono. La sua<br />
vita è appesa a un filo. Potrebbe tornare ad attentare alla sua vita . Magari non oggi, certo e nemmeno<br />
domani. Ma un giorno…<br />
BEPPE Non so che dire maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Bene, allora dite semplicemente…sì.<br />
BEPPE Non lo so, maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Ho bisogno di voi. Devo sincerarmi che il suo animo si sia rafforzato, non temete, non<br />
accadrà nulla, io sarò al suo fianco.<br />
67
BEPPE Il fatto è che non mi sembra una bella cosa. E poi lei non è di mio gusto.<br />
<strong>YEATS</strong> Ma come , perché dite così? Ha anche lei il suo fascino, fa tanto( declama ) un tipo di beltà<br />
fiamminga…<br />
BEPPE Non ne so niente dei fiamminghi, io.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sbrigativo) Fa lo stesso. ( Dopo una pausa, con dolcezza) Tanto poi dovrete sbarazzarvene.<br />
BEPPE Maestro!<br />
<strong>YEATS</strong> Per il suo bene. (Dopo una pausa, con tono rassegnato) Se però non ve la sentite di aiutare un<br />
amico…<br />
BEPPE Ne va del mio onore!<br />
<strong>YEATS</strong> Allora la cosa è fatta, vedrete non impiegherete troppo tempo è una creatura semplice<br />
basteranno poche cose un complimento, una carezza. Tenete. (Consegna a Beppe una manciata di<br />
gettoni) Gettoni , una canzone ogni tanto…<br />
E al momento buono…la avvertirò … ma bisogna far presto. Le condizioni della ragazza mi<br />
preoccupano. E inoltre il mio lavoro non procede. Non c‟è tempo da perdere, credetemi.<br />
BEPPE Tanto più che il Goethe sta lavorando in modo indefesso.<br />
<strong>YEATS</strong> Come dite?<br />
BEPPE L‟ho incontrato l‟altra sera era piuttosto esaltato voleva confidarsi…<br />
<strong>YEATS</strong> Ebbene?<br />
BEPPE Non sono mica caduto nel tranello.<br />
<strong>YEATS</strong> (Spazientito) Figurarsi !Allora è deciso. Andate di là, cominciate subito ora è particolarmente<br />
vulnerabile.<br />
Beppe resta immobile, come interdetto…<br />
<strong>YEATS</strong> Andate vi dico! (Voltandosi a guardarsi le spalle) Andate mentre ve ne state qui imbambolato<br />
lui ci osserva, non gli si può nasconder niente.<br />
BEPPE Capisco.<br />
<strong>YEATS</strong> Sono in suo potere costretto a compiacerlo quindi andate, fate in fretta amico mio…<br />
Beppe aspetta ancora…<br />
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<strong>YEATS</strong> Cosa aspettate?<br />
BEPPE Il mio affare, non ve ne ho ancora parlato.<br />
<strong>YEATS</strong> Ma sì, ma sì, credete che non lo sappia? Volete essere dei nostri..<br />
BEPPE Veramente… ne sarei felice<br />
<strong>YEATS</strong> E così vi siete dato alla composizione, è così?<br />
BEPPE E‟ da molto che desideravo parlarvene, ma non osavo.<br />
<strong>YEATS</strong> Su, non fate il timido, avete qualcosa con voi?<br />
BEPPE Solo pochi versi… posso sperare che voi….<br />
<strong>YEATS</strong> E ditemi,ditemi, che versi…<br />
BEPPE Pensieri, cose scritte in un momento particolarmente ispirato.<br />
<strong>YEATS</strong> …Pensieri… d‟amore<br />
BEPPE ( Lusingato da tanta attenzione) Alcuni…<br />
<strong>YEATS</strong> Ma benissimo!<br />
Beppe Davvero siete interessato? Non vorreste forse…<br />
<strong>YEATS</strong> Con tutto il cuore lo vorrei ma il tempo tiranno non lo permette, ho delle faccende da<br />
sbrigare, ricordate la misera Plath?<br />
BEPPE Certo, un caso spiacevole.<br />
<strong>YEATS</strong> E ricordate… il nostro giuramento?<br />
BEPPE ( Spaventato) Non aggiungete una parola, vado.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Restituendogli le poesie) Andate, da bravo. Cominciate con mettere alla prova i vostri versi ,<br />
quelli d‟amore in particolare. Consideratela… una prova generale.<br />
BEPPE Vado.<br />
<strong>YEATS</strong> Ancora una cosa.<br />
BEPPE Ditemi, maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Avrete bisogno di un nome. Beh, vedete di pensarci. Avrete bisogno di un nome.<br />
BEPPE (Uscendo) Lo farò, maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> (Rimasto solo, guardando fuori) Ma ecco che arriva il nostro amico Goethe. Come previsto<br />
è in anticipo.<br />
69
GOETHE (Turbato) Eccomi! Ditemi che avete sistemato la faccenda. La mia vita è divenuta<br />
insopportabile. Le avete dunque parlato? Non riesco a lavorare. Lei si apposta sotto la mia finestra. E<br />
mancano appena poche settimane alla presentazione dell‟opera, dovete aiutarmi, Yeats.<br />
<strong>YEATS</strong> Abbiamo già discusso di questo. Come vi dicevo su questo punto la signorina Plath è<br />
irremovibile. Un ultima notte e poi non la vedrete mai più.<br />
GOETHE Un ultima notte!<br />
<strong>YEATS</strong> Lo dite come se la cosa vi raccapricciasse. E‟ pur una bella donna.<br />
GOETHE Lo è certo , anche se devo ammettere…<br />
<strong>YEATS</strong> Allora trovate un altro modo, provate a farla ragionare voi.<br />
GOETHE A quello ho rinunciato.<br />
<strong>YEATS</strong> Perché credete che sia così furente? Non ha avuto modo i dirvi addio, non desidera che<br />
questo..<br />
GOETHE E allora sia .<br />
<strong>YEATS</strong> Purché siate convinto.<br />
GOETHE Come avverrà l‟abboccamento?<br />
<strong>YEATS</strong> Tra poco ella verrà, le ho chiesto di raggiungermi in anticipo. Io farò da intermediario. Poi vi<br />
lascerò soli. Uscirete dal retro per non correre il rischio di incontrare gli altri e da domani sarete un<br />
uomo libero. Ma ricordate, per un giorno voi siete suo. Ogni cosa deve essere credibile, una sola crepa<br />
nella finzione potrebbe rendere tutto vano. L‟ultima rappresentazione deve essere perfetta.<br />
GOETHE Non dubitate non sono nuovo a queste cose.<br />
<strong>YEATS</strong> Allora siamo intesi.<br />
GOETHE Ho un problema,<br />
<strong>YEATS</strong> Amico mio chi è che non ha problemi a questo mondo?<br />
GOETHE Il mio ha i capelli rossi.<br />
<strong>YEATS</strong> In questo caso…<br />
GOETHE La signorina Sexton ,sarà qui tra poco. Aiutatemi Yeats. Portatela a passeggiare, inventate<br />
qualcosa ve ne prego. Ho paura che se le due si incontrano di nuovo accadrà una disgrazia.<br />
<strong>YEATS</strong> Avete idea di quello che mi state chiedendo?<br />
GOETHE Certamente, di portar fuori la signorina Sexton. Fatela bere, divertitela come potete. E‟ una<br />
ragazza amabile.<br />
70
<strong>YEATS</strong> Non lo metto in discussione.<br />
GOETHE Allora, siamo d‟accordo?<br />
<strong>YEATS</strong> Proverò ad ubriacarla di parole. Che ore sono? E‟ tardi, corro in strada ad aspettare le due<br />
donne… e ricordate…nessuna falla nell‟idolo dell‟immaginazione.<br />
GOETHE Tutto suo.<br />
<strong>YEATS</strong> Niente di meno.<br />
GOETHE Il suo tutto.<br />
<strong>YEATS</strong> Per una notte.<br />
GOETHE ( Stringendo la mano di Yeats) A domani. ( esce dal retro)<br />
Yeats esce in strada. Sopraggiunge la Plath.<br />
PLATH ( Tormentata, in preda all’angoscia) Ditemi tutto, sono pronta a subire la condanna estrema.<br />
Ditemi, tutto è perduto?<br />
<strong>YEATS</strong> Egli vi ama!<br />
PLATH Come dite?<br />
<strong>YEATS</strong> Vi ama cuor mio e vi aspetta per condurvi a casa . Stanotte stessa e per sempre d‟ora in poi,<br />
sarete sua ed egli sarà vostro.<br />
PLATH Non oso credere…<br />
<strong>YEATS</strong> Egli sarà… il vostro tutto!<br />
PLATH Non burlatevi di me!<br />
<strong>YEATS</strong> Oggi stesso voi ponete fine alla sua vecchia vita.<br />
PLATH Se lui dovesse mentirmi…<br />
<strong>YEATS</strong> Non accadrà. Andate da lui.<br />
PLATH <strong>Dr</strong> Yeats, avete salvato le nostre vite. La mia, e quella di Goethe.<br />
<strong>YEATS</strong> Andate, andate. Non perdete tempo.<br />
PLATH (Uscendo) E che dio ve ne renda merito!<br />
Yeats resta solo in strada ad aspettare.<br />
Arriva la signorina Sexton che irrompe in una travolgente risata non appena lo scorge.<br />
Yeats, deliziato, le va incontro e le prende le mani.<br />
71
<strong>YEATS</strong> (Sforzandosi di mantenere un contegno più che dignitoso) Signorina Sexton, quale piacere<br />
poterla incontrare di nuovo.<br />
SEXTON ( Ridendo) <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
<strong>YEATS</strong> Ascoltatemi. E‟ il signor Goethe che mi manda.<br />
SEXTON Ah sì?<br />
<strong>YEATS</strong> Mi ha chiesto di tenervi compagnia, lui poi ci raggiungerà, per ora non posso dirvi di più, ma<br />
possiamo bene andare a bere qualcosa, discorrere insieme…(Le mette un braccio intorno alla spalla.)<br />
Potete disporre di me, signorina, come meglio credete.<br />
Sopraggiunge Lovecraft che, immancabilmente, sorprende Yeats alle spalle e si introduce nella<br />
conversazione.<br />
LOVECRAFT La trovo una bellissima idea amico mio, giacché io e la mia sorellina non abbiamo<br />
più un soldo. Così posso approfittarne per leggere il componimento per stasera.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Spiacevolmente sorpreso) Lovecraft!<br />
LOVCRAFT Ma sì, sono io. Per servirla. Quasi non la riconoscevo senza il suo cane da guardia<br />
SEXTON E „ vero, lui dov‟è?<br />
LOVECRAFT (Gioviale) Andiamo a chiamarlo, che venga pure lui a scolarsi una birra<br />
<strong>YEATS</strong> Signorina mi è stato chiesto di condurre la vostra amabile persona altrove. ( Dopo una pausa,<br />
a Lovecraft) quanto a voi entrate pure e bevete alla nostra salute…<br />
LOVECRAFT Io non lascio mia sorella nelle mani di uno che ha paura ad offrirti da bere.<br />
<strong>YEATS</strong> Disponete di me come volete signor Lovecraft ,non ho mai detto nulla di simile.<br />
LOVECRAFT Allora tirate fuori la grana che da bere lo procuro io…<br />
<strong>YEATS</strong> ( Mettendo mano al portafogli) Tenete.<br />
LOVECRAFT (Afferrando i soldi e sgattaiolando via) Sarò di ritorno tra pochi minuti.<br />
SEXTON Ho paura che abbiate commesso un errore.<br />
<strong>YEATS</strong> (Scuro in volto) Ah si?<br />
SEXTON Dare i soldi in mano a mio fratello. Non lo vedrete tornare indietro.<br />
<strong>YEATS</strong> (Rincuorato) Dite sul serio?<br />
SEXTON Potete scommetterci. Dite pure addio alle nostre birre.<br />
<strong>YEATS</strong> (Rallegrandosi di colpo) E chi ha bisogno di birre, è una così bella notte, passeggiamo un po‟<br />
72
SEXTON Se proprio volete.<br />
<strong>YEATS</strong> E voi non volete?<br />
SEXTON Io… ho troppo caldo per volere qualcosa, sediamoci lì, sotto quel tronco.<br />
Siedono sul tronco.<br />
<strong>YEATS</strong> (Insinuante) Così va meglio? Sentite che brezza... ( si avvicina a lei ) soli nel crepuscolo<br />
rinfrescante…<br />
Yeats le mette un braccio attorno alla vita, fa per baciarla sulle labbra.<br />
SEXTON ( Scostandosi) No.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Mortificato) Non avevo intenzione di offendervi.<br />
SEXTON (Dolcemente) Cambiamo di posto.<br />
<strong>YEATS</strong> Subito!<br />
Cambiano di posto.<br />
SEXTON Così va bene.<br />
Yeats prova nuovamente a baciarla.<br />
SEXTON (Ritraendosi) Aspettate. ( Si scioglie i capelli) così va meglio.<br />
Yeats le accarezza i capelli, la Sexton si discosta da lui.<br />
SEXTON (Indispettita) Non permettetevi, detesto quando mi si toccano i capelli.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Addolorato) Mi spiace.<br />
SEXTON Adesso avete rovinato tutto.<br />
<strong>YEATS</strong> Non potevo immaginare…<br />
SEXTON A meno che…Proviamo a fare tutto daccapo, volete? ( Dopo una pausa, dolcemente) E‟ una<br />
così bella notte.<br />
73
Siedono nuovamente l’uno accanto all’altra come all’inizio.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Cingendole la vita) Sentite che brezza.<br />
SEXTON Cambiamo di posto.<br />
<strong>YEATS</strong> Subito.<br />
Cambiano di posto.<br />
SEXTON Così va bene. (Dopo una pausa, si scioglie i capelli) Ecco, così. ( Chiude gli occhi)<br />
Yeats prova a baciare la Sexton senza osare sfiorarle i capelli.<br />
SEXTON (Sbuffa, accaldata, rifiuta il bacio) Questi dannati capelli! Fa troppo caldo, sto per<br />
impazzire. (Tira indietro i capelli con un gesto secco)<br />
<strong>YEATS</strong> (Scostandole i capelli dal viso, pieno di premura) Aspettate, lasciate che vi aiuti…<br />
SEXTON (Irritata) L‟avete fatto di nuovo.<br />
<strong>YEATS</strong> Chiedo scusa…<br />
SEXTON Detesto che mi si tocchino i capelli.<br />
<strong>YEATS</strong> Io… permettetemi di porgervi le mie scuse non accadrà mai più, volevo solo…<br />
SEXTON Così va bene…voi siete è gentile e a me piacciono tanto le persone gentili….<br />
<strong>YEATS</strong> (Sempre più deliziato, mentre avvicina le sue labbra a quelle della Sexton, con un filo di<br />
voce) Dunque vi piacciono le persone gentili…<br />
In quel mentre arriva Beppe che lo chiama a gran voce.<br />
BEPPE <strong>Dr</strong> Yeats, <strong>Dr</strong>Yeats! ( Avanzando deciso verso Yeats, con l’agitazione nella voce) <strong>Dr</strong> Yeats! Vi<br />
trovo qui , fortunatamente!<br />
<strong>YEATS</strong> (Visibilmente irritato) Fortunatamente! Cosa c‟è? Cosa è accaduto? Perché urlate a questo<br />
modo?<br />
BEPPE L‟ho fatto, ho fatto come mi avete detto.<br />
74
<strong>YEATS</strong> Cosa? (Si alza e va incontro a Beppe) datemi un istante. (Alla Sexton) Attendetemi qui, mia<br />
cara.<br />
La Sexton va a raccogliere fiori sotto la luna. Si muove in modo aggraziato, come se stesse danzando.<br />
Tra un fiore e l’altro si libera di alcuni indumenti, la giacca, la sciarpa, poi anche la camicetta.<br />
Yeats e Beppe si allontanano verso la strada.<br />
<strong>YEATS</strong> Spiegatevi meglio? Cosa, cosa avete fatto?<br />
BEPPE L‟ho fatta innamorare.<br />
<strong>YEATS</strong> Di già? Bene . Siete piuttosto precoce ma bene.<br />
BEPPE Mi avete detto voi di fare in fretta.<br />
<strong>YEATS</strong> Ma sì non prendetevela, non intendo certo rimproverarvi. Avete fatto il vostro meglio. Ora si<br />
tratta di mantenere i nervi saldi, poi con calma, nei prossimi giorni, appureremo la natura del<br />
sentimento che l‟incolta dice di provare nei vostri confronti.<br />
BEPPE (Ottusamente) Ho fatto come mi avete detto.<br />
<strong>YEATS</strong> (Voltandosi a guardare la Sexton che ora danza seminuda sotto gli alberi.) E io, in fede mia,<br />
ve ne sono grato. ( Dopo una pausa, attratto dalla danza della Sexton) Ora se non vi spiace…<br />
BEPPE L‟ho fatta innamorare.<br />
<strong>YEATS</strong> Ma bravo, sono contento di voi.<br />
BEPPE E l‟ho lasciata<br />
<strong>YEATS</strong> (Tardando a comprendere quanto ha udito) Bene…cosa?<br />
BEPPE L‟ho lasciata.<br />
<strong>YEATS</strong> (Incredulo) Lasciata? E perché? Non era ancora arrivato il momento vi avrei avvertito io. E<br />
quando? Dove è accaduto?<br />
BEPPE Un attimo fa. L‟ho lasciata e sono venuto a cercarvi.<br />
<strong>YEATS</strong> (Fuori di sé) E cosa volete che faccia adesso? Avete compromesso tutto, non c‟è stato il<br />
tempo, appena poche ore insieme come diavolo potete esservi persuaso che lei vi ami?<br />
BEPPE Ma è stata lei a dirmelo<br />
<strong>YEATS</strong> Parole!<br />
BEPPE E‟ stata mia.<br />
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<strong>YEATS</strong> Come? Dove?<br />
BEPPE Nel bar, le avevo letto uno dei miei pensieri…<br />
<strong>YEATS</strong> Bontà divina i vostri pensieri d‟amore andranno a ruba sul mercato!<br />
BEPPE Mi ha presentato ai suoi cinque fratelli.<br />
<strong>YEATS</strong> Questo non vuol dir nulla.<br />
BEPPE E‟ stata mia!<br />
<strong>YEATS</strong> Non è sufficiente, lo capite?<br />
BEPPE Per quattro volte!<br />
<strong>YEATS</strong> Misericordi! E com‟è andata, raccontate.<br />
BEPPE Le ho letto i miei pensieri d‟amore.<br />
<strong>YEATS</strong> I vostri pensieri! Non firmate con nessuno prima di esservi consigliato con me !<br />
BEPPE E adesso è fuori di sé, temo che faccia una pazzia.<br />
<strong>YEATS</strong> Una pazzia?<br />
BEPPE Temo che ella desideri ripetere il folle gesto.<br />
<strong>YEATS</strong> E cosa volete da me?<br />
BEPPE Avete giurato di aiutarmi, avete giurato che le sareste stato vicino.<br />
<strong>YEATS</strong> E l‟ho giurato infatti, sulla vostra persona che mi è tanto cara. Ho giurato di venirvi sempre in<br />
aiuto. Dovesse crollarvi la testa dal capo se mento.<br />
BEPPE Allora che farete?<br />
Yeats lancia uno sguardo carico di desiderio verso la Sexton che è quasi nuda e tenta di coprirsi i<br />
capezzoli inumidendo con le labbra delle foglie.<br />
<strong>YEATS</strong> Farò del mio meglio, vedrete che non accadrà nulla non sono certo sufficienti poche ore<br />
perché una donna decida di…<br />
Udiamo un singhiozzare bestiale come il raglio di un somaro.<br />
<strong>YEATS</strong> Dio Onnipotente!<br />
BEPPE ( Allontanandosi) Devo andare, vegliate su di lei, maestro.<br />
76
IUCCIA ( In preda a un pianto convulso esce in strada, urlando come una pazza) Signor Casebaun,<br />
signor Casebaun!<br />
<strong>YEATS</strong> Iuccia, smettetela, calmatevi! State dando scandalo!<br />
IUCCIA ( Sempre piangendo) Signor Casebaun!<br />
<strong>YEATS</strong> ( Stizzito) Chi diavolo è questo signor Casebaun?<br />
IUCCIA E‟ il suo nome, mi ha detto che d‟ora in poi avrei dovuto chiamarlo così.<br />
<strong>YEATS</strong> Casebaun… (Con disprezzo) certamente un minore.<br />
Iuccia riprende a frignare come un animale che viene portato al macello.<br />
<strong>YEATS</strong> ( Spaventato) Figliuola mia!Andiamo, andiamo non potete restare qui, vi porto a casa. C‟è<br />
ancora qualcuno nel locale?<br />
IUCCIA No, se ne sono andati tutti.<br />
<strong>YEATS</strong> Meglio così.<br />
IUCCIA Soffro tanto non può capire quanto, adesso mi credete? Vedete come soffro? Adesso soffro<br />
proprio come volevate voi .<br />
<strong>YEATS</strong> (Allarmato) Ma cosa dite, benedetta ragazza, io non volevo certo… ( dopo una pausa) e i<br />
vostri fratelli?<br />
IUCCIA Lo stanno cercando.<br />
<strong>YEATS</strong> (Grave) Capisco.<br />
Yeats raggiunge la Sexton che sta danzando sotto la luna, scalza a seno nudo e con indosso solo la<br />
sottoveste.<br />
<strong>YEATS</strong> Signorina Sexton, mia cara. Mi spiace interrompere un così affascinante rito ma devo pregarla<br />
di ricomporsi.<br />
Yeats le si avvicina, la Sexton , persa nelle sue fantasticherie, raggiunge Yeats prende ad<br />
accarezzargli il pizzetto.<br />
SEXTON (Trasognata) Ciao creatura, che muso soffice che hai…<br />
IUCCIA (Guardando la Sexton) Che gli prende a quella.<br />
77
<strong>YEATS</strong> ( Alla Sexton) Vestitevi ,amica carissima. Venite con me.<br />
SEXTON E dove? Dove mi portate, <strong>Dr</strong> Yeats? ( Ride)<br />
<strong>YEATS</strong> Seguitemi vi prego. Accompagneremo la signorina Iuccia a casa.<br />
Si incamminano. Yeats cammina al centro tra le due donne. Iuccia continua a piangere, la Sexton<br />
continua a ridacchiare.<br />
Giunti davanti al bar Yeats fa accomodare la Sexton a uno dei tavolini.<br />
<strong>YEATS</strong> (Alla Sexton) Aspettatemi giù, vi raggiungerò subito e aspetteremo insieme l‟arrivo di<br />
Goethe<br />
SEXTON Ho voglia di fare l‟amore.<br />
<strong>YEATS</strong> (Infuocato, alla Sexton) Torno subito! ( a Iuccia) Andiamo, ragazza, saliamo su.<br />
IUCCIA No, io non ci voglio andare a dormire.<br />
<strong>YEATS</strong> Ma non capite, ragazza mia? E‟ questo il momento. Dovete raccontarmi tutto, adesso.<br />
IUCCIA E che gli devo raccontare.<br />
<strong>YEATS</strong> Ogni cosa.<br />
Yeats e Iuccia salgono le scale e raggiungono il piano di sopra.<br />
La Sexton attacca la presa del Juke box, si toglie le scarpe ed improvvisa una danza camminando a<br />
piedi nudi sui tavolini del bar.<br />
Gli ambienti al piano di sopra sono male illuminati ma si distinguono chiaramente le figure di Yeast e<br />
di Iuccia.<br />
Una stanza in penombra. Yeats e Iuccia sono immobili davanti alla finestra spalancata . Ampie tende<br />
gonfiate dal vento.<br />
<strong>YEATS</strong> E qui che è accaduto?<br />
IUCCIA Sì.<br />
<strong>YEATS</strong> Raccontatemi tutto, per l‟ultima volta.<br />
IUCCIA Siamo salite sul tetto.<br />
<strong>YEATS</strong> Vuol dire insieme a vostra cugina.<br />
IUCCIA Sì, e lei mi ha spinto giù. ( Dopo una pausa, come per scusarsi) Lei è una di parola.<br />
78
<strong>YEATS</strong> Sì, ma voi soffrivate a tal punto che avreste preferito la morte in ogni caso, non è vero?<br />
IUCCIA Soffrivo tanto. ( Riprende a singhiozzare convulsamente) Soffrivo tanto.<br />
<strong>YEATS</strong> Soffrivate…come adesso?<br />
Intanto al piano di sotto la Sexton improvvisa una sfilata in biancheria intima camminando sui tavolini<br />
del bar.<br />
SEXTON (Urla, civettuola) <strong>Dr</strong> Yeats, che bel nome che hai scelto. ( Alzando la voce) mi senti <strong>Dr</strong><br />
Yeats? Voglio fare l‟amore.<br />
<strong>YEATS</strong> (Dopo aver prestato orecchio alle parole della Sexton) Pensateci bene e mi rispondetemi,<br />
soffrivate allora così come adesso?<br />
Iuccia ci pensa su, si asciuga le lacrime e si soffia il naso rumorosamente.<br />
<strong>YEATS</strong> Rispondete, soffrivate allora come adesso?<br />
IUCCIA (Titubante) No.<br />
<strong>YEATS</strong> No?<br />
IUCCIA Adesso ( Si soffia nuovamente il naso) Adesso sto bene.<br />
<strong>YEATS</strong> (Contrariato) Come dite? E …il signor Causeban, il fatto che egli vi abbia abbandonata a<br />
quel modo?<br />
IUCCIA Lo so, però adesso sto bene.<br />
<strong>YEATS</strong> Siete stata sua!<br />
IUCCIA E‟ vero.<br />
<strong>YEATS</strong> Quattro volte!<br />
IUCCIA Mi ha portato i gettoni per sentire la musica.<br />
<strong>YEATS</strong> E così non vi importa? Rispondete!<br />
IUCCIA (Dopo aver riflettuto un istante) No.<br />
Sotto, al bar, la Sexton continua a danzare, a canticchiare e a chiamare Yeats.<br />
SEXTON <strong>Dr</strong> Yeats! ( Con voce infantile) Ho bisogno di voi, dottore!<br />
79
<strong>YEATS</strong> ( Distratto per alcuni istanti dalle parole della Sexton, a Iuccia, riprendendo le fila del<br />
discorso, con enfasi) E nemmeno sforzandovi riuscite a trovare in voi il medesimo dolore?<br />
IUCCIA Ma la vita continua.<br />
<strong>YEATS</strong> Il cuore non vi duole?<br />
IUCCIA Appena un poco. Ma domani sarò ancora a servire il caffè dietro il bancone del bar.<br />
<strong>YEATS</strong> Tutto il paese non vi appare come deserto giacché egli ha cessato di amarvi?<br />
IUCCIA Ho tanto da fare, io.<br />
<strong>YEATS</strong> Nulla da attendere con il cuore che galoppa in seno.<br />
IUCCIA Sistemare la casa, mettere in tavola la cena.<br />
SEXTON (Dal basso) Amoreeeeeeee.<br />
<strong>YEATS</strong> (Deluso) Dunque state bene, mia cara Iuccia?<br />
IUCCIA (Sorpresa e sollevata) Sì.<br />
<strong>YEATS</strong> Bene, allora non vi farò altre domande. Solo, facciamo finta, già che siamo qui, che sia quella<br />
notte.<br />
IUCCIA La notte in cui…<br />
<strong>YEATS</strong> Quella notte, sì. Torneremo a viverla insieme, volete? Ripeteremo ogni gesto, ogni parola.<br />
IUCCIA Ma io…<br />
<strong>YEATS</strong> Poi vi lascerò in pace. (Dopo una pausa.) Vi ascolto. Siamo tornati indietro, a quella notte.<br />
IUCCIA (Titubante) Allora… ci siamo avvicinate alla finestra.<br />
<strong>YEATS</strong> Aspettate, Iuccia. Facciamo le cose per bene.<br />
IUCCIA Ma io…<br />
<strong>YEATS</strong> Mi sembra di capire che prima, prima di ogni altra cosa, avevate fatto un patto, non è vero?<br />
Un patto… con vostra cugina, non è così?<br />
IUCCIA Sì, abbiamo fatto un patto, noi due.<br />
<strong>YEATS</strong> Allora cosa aspettate?<br />
IUCCIA Va bene.<br />
<strong>YEATS</strong> Allora cominciamo.<br />
IUCCIA Va bene allora io ho detto: prometti che mi butti giù. E lei: ti butto<br />
<strong>YEATS</strong> Ti butto.<br />
IUCCIA Prometti che mi butti anche se ti chiedo di non farlo? E lei: Ti do la mia parola<br />
<strong>YEATS</strong> Ti do la mia parola.<br />
IUCCIA Prometti che mi butti senza che me ne accorgo. E lei: io ho una parola sola.<br />
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<strong>YEATS</strong> Io ho una parola sola.<br />
IUCCIA E io: allora saliamo. E lei : prima tu.<br />
<strong>YEATS</strong> Prima tu. (Dopo una pausa) E poi? Cosa è successo?<br />
IUCCIA Che ci siamo incamminate per la scala.<br />
<strong>YEATS</strong> E poi? Poi siamo andate vicino alla finestra. Era aperta, e siamo andate sul balcone, così.<br />
Yeats e Iuccia si avvicinano alla finestra, escono sul balcone. Iuccia dà le spalle a Yeats.<br />
IUCCIA Io ho guardato fuori, così. (Si sporge un po’ dalla ringhiera del balcone) Mentre stavo<br />
ancora a guardare ho detto : me ne frego. Ma era troppo tardi perché…<br />
Yeats spinge Iuccia giù da un balcone. Lei cade come un sacco vuoto senza emettere alcun suono.<br />
Silenzio per un intero minuto.<br />
SEXTON (Dal bar) L‟amoreeee voglio fare l‟amoreee.<br />
Yeats scende le scale, passa davanti ai tavolini del bar, va a controllare in strada dove si intravede il<br />
corpo di Iuccia disteso a terra.<br />
La raggiunge, si china accanto a lei. Gli preme una mano contro la bocca per impedirgli di respirare<br />
finché non si è assicurato della sua morte.<br />
<strong>YEATS</strong> (Sottovoce, un sussurro in cui si mescolano piacere e raccapriccio) Così…così…<br />
Yeats raggiunge la Sexton. E’ eccitato. Lei inizia ad accarezzargli le spalle. Lui con una mano prova a<br />
spogliarla e con l’altra si slaccia la cintura dei pantaloni. Lei si ritrae.<br />
SEXTON E Goethe? Quando arriva? (Ridendo) Perché è con lui che voglio fare l‟amore.<br />
<strong>YEATS</strong> Goethe…egli mi ha lasciato qualcosa, per voi.<br />
SEXTON (Compiaciuta) Ah si ?<br />
Yeats tira fuori da una tasca il medaglione della Plath e lo mostra alla Sexton.<br />
81
<strong>YEATS</strong> Guardate com‟è bello. (Fa oscillare il medaglione davanti agli occhi della Sexton come per<br />
ipnotizzarla) Desidera che lo indossiate, stanotte.<br />
SEXTON Con piacere. (Si denuda i seni, soleva i capelli e attende che Yeats le faccia indossare il<br />
medaglione)<br />
SEXTON (Girandosi verso Yeats e mostrandogli i seni nudi ) Non sono belli?<br />
Yeats fa per allungare una mano e sfiorarle i capezzoli.<br />
SEXTON No, con la mano sinistra no, porta sfortuna.<br />
ATTO V<br />
Il bar di Iuccia.<br />
La sala poco illuminata, addobbata come per una cerimonia funebre. Fiori ovunque. Candele. Un<br />
enorme foto ritratto con il volto di Iuccia. Al centro il jukebox. Il piano di sopra è completamente al<br />
buio.<br />
La signorina Dickinson gira tra i tavoli, febbrilmente. Sistema i fiori, si guarda intorno, controlla che<br />
ogni cosa sia in ordine. Sosta per un istante al centro della sala. Si ferma davanti al jukebox, inserisce<br />
un gettone e seleziona la medesima canzone che era in sottofondo che riparte dal principio, un<br />
motivetto pop come nel finale del prologo, poi si fa il segno della croce e continua a darsi da fare.<br />
Uno dietro l’altro entrano in scena cinque uomini alti e possenti, accompagnati da Lovecraft.<br />
La signorina Dickinson sistema i programmi della serata sui tavolini e distribuisce gettoni per il<br />
jukebox ai presenti.<br />
Lovecraft si appoggia con la schiena al jukebox e comincia a fumare..<br />
Uno dopo l’altro gli uomini infilano il loro gettone nel jukebox e selezionano la medesima canzone.<br />
Il primo infila il gettone, seleziona la canzone, poi si ferma ad abbracciare il jukebox, si piega ad<br />
abbracciarlo e appare scosso da un profondo dolore. Gli altri quattro lo sostengono e lo allontanano<br />
con forza dal jukebox.<br />
Così per tutti e cinque.<br />
82
Lovecraft inserisce il suo gettone, seleziona la canzone. Fa due tiri dalla sigaretta poi la passa al<br />
primo uomo. La sigaretta passa di mano in mano, fumano tutti, poi torna a Lovecraft.<br />
Lovecraft la sistema sul jukebox.<br />
LOVECRAFT Goditela tutta, sorella.<br />
I cinque uomini cominciano a piangere all’unisono ed escono di scena, insieme a Lovecraft, dalla<br />
quinte di destra. Entrano Goethe e la Sexton.<br />
La signorina Dickinson gli va incontro.<br />
DICKINSON (Alterata) Goethe! E‟ questa l‟ora di arrivare? Ho dovuto pensare a tutto io.<br />
GOETHE Sono in ritardo?<br />
La Sexton si guarda intorno, civetta perfino con il mobilio e lancia sorrisi assassini un po’ ovunque.<br />
DICKINSON Ma dico, avete dimenticato che giorno è oggi? Vi eravate impegnati ad occuparvi<br />
dell‟organizzazione e invece mi sono ritrovata sola. E il <strong>Dr</strong> Yeats non è ancora arrivato!<br />
GOETHE (Imperturbabile e indolente) Ora sono qui.<br />
DICKINSON E questa idea bizzarra di dedicare il premio alla suicida di Tasco. Un „idea stramba,<br />
degna del nostro amatissimo <strong>Dr</strong> Yeats. (Dopo una pausa ) A proposito (Prende due gettoni e li<br />
consegna a Goethe e alla Sexton) Tenete.<br />
GOETHE ( Prendendo il gettone) E cosa dovrei farci?<br />
DICKINSON Un‟altra idea del <strong>Dr</strong> Yeats! La musica amata dalla signorina Iuccia suonerà per tutta la<br />
notte.<br />
GOETHE Che idea portentosa!<br />
DICKINSON E‟ molto tardi. Avete preparato il vostro discorso, Goethe?<br />
GOETHE Non ci sarà bisogno di pronunciarlo. Guardatevi intorno, sarà Yeats a vincere, con la storia<br />
della suicida di Tasco.<br />
La folla lo acclama, e come dare torto a tutti loro, io stesso sono debitore a quest‟uomo di aver<br />
riportato la pace nella mia vita. ( Dopo una pausa) La signorina Plath, sì è veduta?<br />
DICKINSON Anche lei è come scomparsa. Sono restata sola a presidiare la fortezza.<br />
83
GOETHE ( Rallegrandosi) Vedete? Cosa non è in grado di fare il nostro amatissimo <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
Evviva la storia della suicida di Tasco, evviva Yeats.<br />
Goethe e la Sexton si baciano appassionatamente.<br />
DICKINSON (Guardandosi intorno) Avete ragione. La notizia della morte della ragazza ha mandato<br />
in estasi tutta questa brava gente. Non c‟è niente che sollevi maggiormente l‟animo della<br />
consapevolezza che il dolore ha dato i suoi frutti. L‟opera del <strong>Dr</strong> Yeats non passerà certo inosservata.<br />
Non di meno la vostra opera ha in sé qualcosa di stupefacente, la decisione di raccontare…<br />
( Viene interrotta da uno straziante urlo di dolore che sovrasta di colpo la musica)<br />
Nella sala irrompe una ragazza vestita di nero. E’ grassa e incredibilmente somigliante alla signorina<br />
Iuccia, presumibilmente è sua cugina.<br />
Le sue urla e il suo pianto sono identici a quelli della signorina Iuccia nel quarto atto.<br />
La Dickinson le va incontro.<br />
DICKINSON Buon dio! Che avete?<br />
La ragazza non risponde e continua a piangere. Raggiunge il jukebox e si accascia in terra.<br />
Entra in scena un vecchio, cammina a stento e si aiuta con il bastone.<br />
VECCHIO (Alla Dickinson) Lasciatela stare tanto non si calma se non arriva il dottore.<br />
Entra in scena il <strong>Dr</strong> Yeats, elegante,si fa avanti,con passo sicuro. Tutti i presenti si voltano a<br />
guardarlo ammirati.<br />
DICKINSON <strong>Dr</strong> Yeats, finalmente.<br />
La ragazza, sempre completamente scossa da singhiozzi animaleschi, corre da Yeats e si fa<br />
abbracciare. Il vecchio raggiunge Yeats e si unisce all’abbraccio.<br />
Tutti i presenti si fermano di colpo a contemplare la scena.<br />
.Yeats si libera dall’abbraccio della ragazza e del vecchio e va incontro ai suoi ospiti che letteralmente<br />
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corrono a stringergli la mano. Viene inghiottito da una folla di curiosi che lo accompagna fuori. Esce<br />
dalle quinte di destra dispensando ovunque sorrisi e strette di mano.<br />
Dalla sinistra entra in scena Beppe. Ha le gambe e un braccio ingessati. E’ costretto su una sedia a<br />
rotelle e avanza a fatica aiutandosi con il braccio sano.<br />
La Dickinson si precipita ad accoglierlo.<br />
DICKINSON E voi?<br />
BEPPE Una lunga storia.<br />
DICKINSON Sì, il <strong>Dr</strong> Yeats me ne ha parlato. Devo informarvi del fatto che i vostri amici sono qui.<br />
Non vi sembra rischioso partecipare alla commemorazione?<br />
BEPPE No, non preoccupatevi. Il <strong>Dr</strong> Yeats ha sistemato ogni cosa.<br />
DICKINSON Capisco. Cosa non è in grado di fare il nostro amatissimo <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
BEPPE Sono emozionato, è la prima volta per me.<br />
DICKINSON ( Consegnandogli il gettone) Tenete. Onorate la memoria della vostra…<br />
BEPPE ( Interrompendola, in preda all’imbarazzo, afferrando il gettone) Vi ringrazio signorina<br />
Dickinson.<br />
Beppe prende il gettone e si allontana. Si avvicina al jukebox , fa per inserire il gettone ma il gettone<br />
gli cade di mano e rotola in un angolo della sala fino a questo momento al buio che ora viene<br />
illuminato rivelando la presenza della signorina Plath.<br />
La Plath raccoglie il gettone ed esce dall’ombra. E’ completamente vestita di nero e porta una veletta<br />
sul viso come nel secondo atto. Ma il suo ventre è incredibilmente gonfio e dilatato, come se lei si<br />
preparasse ad una gravidanza mostruosa.<br />
Beppe, nel vederla, lancia un urlo.<br />
BEPPE Signorina Plath!<br />
PLATH (Parlando con voce contraffatta, tono isterico, da squilibrata) Silenzio! Non palesate la mia<br />
presenza. Sono venuta a salutare il mio sposo.<br />
Da un punto imprecisato della sala affollata si distinguono chiaramente le risa di Goethe e della<br />
Sexton. La Plath si mette le mani sul ventre come se esso fosse attraversato da una fitta dolorosa.<br />
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BEPPE Posso esservi d‟aiuto.<br />
PLATH (Piegandosi per il dolore) Non è nulla.<br />
BEPPE Ma voi state soffrendo.<br />
PLATH Non potete aiutarmi.<br />
Sopraggiunge Yeats che si dirige verso Beppe.<br />
La Plath si ritira nell’ombra.<br />
<strong>YEATS</strong> (A Beppe) Ragazzo mio!<br />
Beppe immobilizzato sulla sedia a rotelle non può voltarsi a salutare Yeats, si sbraccia per manifestare<br />
la sua gioia davanti al maestro.<br />
BEPPE ( Facendo cenno con la mano a Yeats di avvicinarsi) Maestro!<br />
<strong>YEATS</strong> (Di fronte a Beppe, stringendogli la mano) Allora, vi trovo splendidamente, signor<br />
Casebaun.<br />
BEPPE Quanta gente maestro, e sono qui, per voi.<br />
<strong>YEATS</strong> E per onorare la memoria della compianta signorina Iuccia, non dimenticatelo. Avete avuto il<br />
vostro gettone?<br />
BEPPE Certamente. Che idea splendida avete avuto. Il destino misericordioso ha voluto che voi vi<br />
metteste sulle sue tracce. Che cosa ne sarebbe stato di lei se non vi avesse incontrato?<br />
Sopraggiunge la Dickinson e si intromette nella conversazione.<br />
DICKINSON Probabilmente sarebbe ancora viva.<br />
<strong>YEATS</strong> E‟ possibile, certo, chi poteva prevedere.<br />
BEPPE Viva e dimenticata da tutti.<br />
DICKINSON (Ironica) Avete proprio ragione. La signorina Iuccia ha avuto una singolare fortuna<br />
nell‟incontrarvi, Yeats. Ora andate, i parenti della sventurata reclamano la vostra presenza.<br />
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<strong>YEATS</strong> Vado , vado. ( A Beppe, compiaciuto, sottovoce) E voi, Casebaun, state a guardare…<br />
Buio<br />
La musica di Scarlatti e una luce incerta accompagnano l’entrata in scena dell’Amorproprio,<br />
agghindato come un dominatore sadomaso.<br />
Indossa solo un paio di aderenti pantaloni di pelle, è a piedi scalzi. Intorno alla vita indossa una<br />
cintura, a questa cintura sono assicurati dei guinzagli, ai guinzagli sono fissati i collari indossati da<br />
una decina di comparse che continuano a piangere ed applaudire. Gli ospiti, ancora in piedi, seguono<br />
i movimenti dell’Amorproprio e gli girano intorno come in una danza.<br />
Poi, contemporaneamente, si mettono a quattro zampe. Vengono strattonati dall’Amorproprio.<br />
Abbassano la testa e cominciano a leccare il pavimento. Dopo alcuni istanti si mettono in ginocchio<br />
con lo sguardo rivolto verso il basso.<br />
La luce si abbassa. Il <strong>Dr</strong> Yeats, intravediamo solo la sua figura, attraversa la sala e raggiunge un<br />
piccolo palco sistemato al centro.<br />
L’Amorproprio esce di scena con i suoi adoratori tirandoli per il guinzaglio come si trattasse di una<br />
muta di cani.<br />
Buio.<br />
Torna la luce, accecante come il flash di un fotografo, un cono di luce che illumina principalmente<br />
Yeats mentre il resto degli ospiti resta come in penombra.<br />
Un piccolo palco è stato sistemato al centro della sala. Sul palco siedono: la Dickinson nel mezzo,<br />
Yeats alla sua destra, Goethe alla sua sinistra. La Dickinson ha sistemato davanti a sé il trofeo che<br />
andrà al vincitore, una scatola nera , di medie dimensioni.<br />
Ai due lati della sala sono seduti, confusi tra le comparse, Beppe, la signorina Sexton, Lovcraft, la<br />
cugina della signorina Iuccia, i cinque uomini, il vecchio padre.<br />
In un angolo, in fondo alla sala, siede la signorina Plath .<br />
DICKINSON Amici carissimi, sono lieta di presentare la trentatreesima edizione di questo<br />
prestigiosissimo premio, che si tiene come ogni anno nella ridente cittadina di Tasco.<br />
Un grande applauso.<br />
DICKINSON Quest‟anno spettava a noi, amici, a noi e al nostro circolo, ospitare la serata di<br />
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premiazione. Abbiamo pensato a un luogo insolito ma denso di significato.<br />
E‟ una serata importante. Per la prima volta si trovano qui a contendere questo prestigiosissimo<br />
premio due fratelli dello stesso circolo: il <strong>Dr</strong> Yeats e il signor Goethe della compagnia degli amici di<br />
Proust.<br />
Un grande applauso.<br />
DICKINSON Ma questa è una serata importante anche per un altro motivo. Noi tutti infatti siamo qui<br />
riuniti questa sera per rendere omaggio a una nostra concittadina scomparsa prematuramente. (Dopo<br />
una pausa) A un mese dalla sua morte siamo qui, nel posto in cui la giovane trascorreva le sue giornate<br />
aspettando l‟amore, persa in un vago sogno di felicità terrena, siamo tutti riuniti nel suo bar, per<br />
rendere omaggio alla signorina Iuccia, a tutti nota come la suicida di Tasco.<br />
Un grande applauso.<br />
I presenti iniziano prima sommessamente , poi con sempre maggior forza ad acclamare Yeats.<br />
DICKINSON Ed è proprio da questa drammatica storia che ha tratto ispirazione per la sua opera il<br />
primo dei due finalisti che voglio presentarvi questa sera.<br />
L’eccitazione del pubblico sale, un lungo applauso sancisce in maniera inequivocabile l’ammirazione<br />
del pubblico per Yeats, sempre immobile e sorridente sotto il suo cono di luce.<br />
Il vecchio padre agita il suo bastone.<br />
La cugina della signorina Iuccia esplode in un pianto pirotecnico.<br />
DICKINSON Il <strong>Dr</strong> Yeats!<br />
Yeats si alza in piedi e prende il suo lungo applauso.<br />
L’Amorproprio si materializza alle spalle di Yeats, poi si sposta al suo fianco.<br />
Yeats e l’Amorproprio si prendono per mano e la alzano in segno di trionfo.<br />
Tripudio generale.<br />
L’Amorproprio, dopo aver salutato la folla insieme a Yeats, si dilegua.<br />
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DICKINSON (Riprendendo la parola) E ora lasciatemi presentare il secondo finalista di questa sera.<br />
Amici, salutatelo con un caloroso applauso.<br />
(Dopo una pausa) Il signor Goethe, finalista con un „opera dal tema stupefacente…( Viene interrotta)<br />
La Sexton si alza in piedi e batte le mani entusiasta. Si sfila dal collo il medaglione e lo lancia a<br />
Goethe. Silenzio. Il medaglione cade in terra accanto a Goethe . La Plath si alza in piedi e attraversa<br />
la sala nel silenzio e nell’imbarazzo generale.<br />
Una visione grottesca e perturbante. Avanza camminando lentamente, una mano sopra il ventre<br />
enorme assurdamente dilatato che sembra voler scoppiare. Giunge davanti a Goethe.<br />
Raccoglie il medaglione. Lo apre. Lascia cadere in terra la ciocca di capelli intrecciata a un anello<br />
che in esso era contenuta.<br />
Goethe si volta a guardare Yeats, pieno di sorpresa.<br />
La Plath si porta le mani al ventre e urla come se avesse delle forti contrazioni.<br />
Divarica le gambe e spinge come se dovesse partorire.<br />
Un liquido denso le cola dalle gambe e si raccoglie in una pozza sul pavimento.<br />
La Plath si china e infila una mano dentro la pozza di liquido, estrae una pistola.<br />
Rivolge la pistola contro Goethe.<br />
Spara un colpo.<br />
Goethe cade in terra, morto.<br />
Il cono di luce si sposta e illumina il corpo di Goethe.<br />
Il pubblico lentamente, ma in modo inesorabile, si stringe intorno al corpo di Goethe.<br />
La Plath resta immobile davanti al corpo senza vita .<br />
La Plath e Goethe ora occupano interamente il cono di luce che prima apparteneva a Yeats.<br />
La Dickinson, in modo sbrigativo e senza aggiungere una parola, consegna a Yeats il trofeo. Poi<br />
raggiunge gli altri al capezzale di Goethe.<br />
Yeats resta solo, quasi al buio, per alcuni istanti.<br />
Il gruppetto, accompagnato dal cono di luce, porta fuori scena il corpo senza vita di Goethe,. Yeats<br />
rimane solo sulla scena.<br />
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Dalla folla si allontana Beppe, che, muovendosi a fatica con la sua sedia rotelle, raggiunge Yeats.<br />
BEPPE Maestro!<br />
<strong>YEATS</strong> (Immobile, con in mano il premio e sul volto un’aria stralunata) Presto, non perdiamo tempo.<br />
BEPPE Dobbiamo andare, non è così?<br />
<strong>YEATS</strong> Non credo sia opportuno indugiare oltre.<br />
BEPPE Maestro…<br />
<strong>YEATS</strong> Cosa.<br />
BEPPE Ho paura.<br />
<strong>YEATS</strong> Avete assistito poco fa? Proprio un bello spettacolo.<br />
BEPPE Affascinante.<br />
<strong>YEATS</strong> (Infiammandosi di desiderio) Egli era… completamente sazio.( Dopo una pausa) Ma non<br />
basta mai, non basta mai.<br />
BEPPE Ho paura.<br />
<strong>YEATS</strong> Non dite sciocchezze, ce la caveremo.<br />
BEPPE Ho paura, maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Vi ci abituerete, signor Casebaun.<br />
BEPPE Mi chiedo… dove ci condurrà stavolta il vostro amor proprio.<br />
<strong>YEATS</strong> Non sta a noi deciderlo.<br />
BEPPE Come ci orienteremo?<br />
<strong>YEATS</strong> La vita ci invierà un segno, prima o poi. Un segno inequivocabile.<br />
BEPPE Non ce ne sono più .<br />
<strong>YEATS</strong> Allora a decidere, come sempre, sarà il carisma.<br />
BEPPE Ho paura , maestro.<br />
<strong>YEATS</strong> Lo sentite arrivare?<br />
BEPPE Tra poco sarà qui.<br />
<strong>YEATS</strong> Leviamo le tende, Casebaun. Troviamo un riparo.<br />
BEPPE E‟ inutile, egli si insinua dappertutto.<br />
<strong>YEATS</strong> Lo metteremo a tacere, vedrete.<br />
BEPPE Ho tanta paura.<br />
<strong>YEATS</strong> Lo metteremo a tacere. (Dopo una pausa, con determinazione) Lo lusingheremo, lo<br />
renderemo quieto e nostro complice. Lo metteremo a tacere, in un modo o nell‟altro.<br />
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Intanto da dietro le quinte la folla attorno a Goethe rimanda il suono di un delirio di voci sospiri,<br />
pianti e applausi, un indistinto mormorio carico di dolore sorpresa e desiderio.<br />
Yeats tira fuori dalla sua tasca un gettone. Si avvicina al jukebox, fa per inserire una moneta quando<br />
la musica di Scarlatti, accompagnata dall’ennesimo schioccare di frusta, palesa la presenza<br />
dell’Amorproprio.<br />
Come nel Prologo.<br />
La scena sprofonda nel buio ad eccezione dell’occhio di luce nel quale si muovono i due personaggi.<br />
Riprende il duello tra Yeats e L’Amorproprio.<br />
Yeats e l’Amorproprio si studiano per alcuni istanti.<br />
L’Amorproprio attacca gettando in terra Yeats che subito si rialza e tenta di trovare una via di fuga.<br />
Con frustate e colpi di spadino L’Amorproprio mette Yeats in ginocchio dopodiché, fulmineamente, gli<br />
infila il collare e lo tiene a guinzaglio.<br />
Yeats scalcia e dà in escandescenze ma è tutto inutile, L’Amorproprio lo tira via dalla scena senza<br />
tante gentilezze.<br />
Beppe, rimasto solo, si affretta a inseguire i due a bordo della sua sedia a rotelle ed esce di scena.<br />
Buio e silenzio.<br />
FINE<br />
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