Numero 11 - Maggio

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il fondo del barile di Teo Guadalupi IL PRIMO MAGGIO NOBILITA L’UOMO Quest’anno il primo maggio viene di sabato. Il che significa che la stragrande maggioranza degli italiani (anzi degli europei, trattandosi di una festa europea) non si accorgerà della festa. Se ne accorgeranno solo quei pochi commercianti che decideranno di tenere chiusi i negozi. Pochi, perchè è comunque meglio tenere aperto e incassare. Per tutti gli altri sarà un sabato qualunque, anzi un sabato italiano ed è proprio il caso di dirlo, il peggio sembra essere passato. Perchè la più comunista delle feste europee, quella del lavoro (o quella del concerto di Roma se vogliamo essere ancora più comunisti) quest’anno ha deciso (concorde con l’ancor più comunista 25 aprile) di allinearsi alle direttive del Presidente del Consiglio (non comunista), evitando di creare inutili ponti che porterebbero ad un ulteriore impigrimento di un popolo già pigro di natura (agli occhi del premier), allontanando così la realizzazione dell’unico ponte indispensabile per il futuro dell’uomo, quello sullo stretto (di cui tra l’altro, per indicare come la lotta all’inflazione sia una delle priorità del governo, è già stato deciso il pedaggio!!!!). Ecco perchè, rassicurato dal fatto che c’è chi produce per me, anzi, meglio, che sa già come farmi recuperare quello che non produrrò quel giorno, ho intenzione di passare il più bel primo maggio della mia vita, sforzandomi con tutto me stesso di non fare assolutamente niente. Per tutto il giorno avrò un unico intento: quello di non produrre o quantomeno di non consumare. Eviterò di leggere i giornali, di guardare la tv, di consumare del cibo, di fare telefonate, di prendere l’auto, persino di andare in bagno, perchè anche in quel caso mi sembrerebbe di produrre qualcosa... Il mio sogno è arrivare al due maggio completamente involuto, pronto per uno speciale di Piero Angela interamente dedicato a me o, in alternativa, per la prossima edizione dell’Isola dei Famosi. L’isola dei Famosi e non La Fattoria, perchè lì, loro malgrado, qualcosa producono. (che tra l’altro siamo sicuri che bisogna eliminare quello più antipatico? Io Solange un altro paio di mesi a zappare la terra ce l’avrei lasciato/a). Ecco, questo sarà il mio primo maggio. Questo sarà il mio modo di onorare il primo maggio, festa del lavoro e non del prodotto interno lordo. De imprenditori eloquentia Centdiciott’anni. Centodiciotto anni che ‘sto sacripante d’un Lavoratore s’è messo in testa di lavorare otto ore al giorno. E poi, non contento, s’è messo pure a far festa – anziché sgobbare. E noi? e noi chi ci festeggia? Noi che il lavoro glielo diamo, glielo creiamo, glielo confezioniamo su misura. Noi che lo paghiamo, il Lavoratore, che gli versiamo i contributi, che ci sorbiamo i suoi diritti, i suoi sindacati – perché a calendario non c’è una festività tutta nostra? Tipo: 13 Settembre, Festa Mondiale del Datore di Lavoro. Che se lo faccia lui allora il Lavoro; vediamo se la tiene su lui la repubblica fondata sul lavoro! Vediamo se poi festeggia, il Lavoratore, se il suo giorno di riposo “diventa naturalmente un giorno di festa”, una “interruzione volontaria del lavoro [che] cerca la sua corrispondenza in una festa de’sensi”, una “accolita di gente, chiamata ad acquistare la coscienza delle proprie forze, a gioire delle prospettive dell’avvenire”. Va là, noi a beccarci parole, critiche, vessazioni e accuse d’ogni sorta: poi però gli straordinari li vuole fare, il Lavoratore, e magari spera pure che qualche oretta cada ‘fuori busta’. E le ferie non fatte? Quelle no? Lasciamo stare. Se mi faccio io due settimane alle Maldive a febbraio, ecco che la mia abbronzatura deve dire grazie solo al suo sudore; se se le fa lui a giugno, invece, diventa frutto delle proprie fatiche, strenna meritata di (almeno) un anno di sacrifici. Perché poi il fatto è questo: gli schéi ormai ‘sto qua li vuole per fare le stesse cose che faccio io, o per farle fare ai propri figli – la settimana bianca, l’ultimo modello di Dvd, la villetta con giardino, l’auto nuova. E che la pianti con ‘sta fòla di tirare la fine del mese! Quella serve a mantenere lo stipendio di politici e sindacalisti, il Lavoratore è più concreto – grazie al cielo – e se gli dai il giusto incentivo sa scegliere tra un articolo 18 e qualche compromesso. Dì per esempio che si rifiuti di fare una determinata cosa o magari sciopero – che ne so – quando inquiniamo, perché non c’è sicurezza e si muore sul lavoro, o magari per uno strano giro di capitali… gli puoi toccare tutto, ma guai la grigliata del 1° maggio. Quella no. Gliela do io l’etica del lavoro, la corporate responsibility – almeno t’invitasse alla grigliata! Davide Bellelli di MaxMin Corso interattivo multimediale on line multi level per avvicinarsi in modo facile e immediato al magico mondo dell’informatica. Finalmente la seconda puntata del corso di informatica del Notturno di Mantova che consentirà a tutti di avvicinarsi a piccoli passi allo strumento che ha cambiato la nostra vita. CHE SENSO HA FARE DOPPIO CLICK CON IL MOUSE? 1 - Per quanto la nostra rubrica sia prettamente pratica, ogni tanto approfondiremo aspetti teorici per la felicità di coloro che non si accontentano e vogliono saperne di più. Una domanda che a tutti noi sorge spontanea quando ci troviamo a usare il computer è: “perché a volte devo fare un click e a volte un doppio click con il mouse?”. E’ una domanda fondamentale, la ricerca del senso è insita nel genere umano, il Notturno non può tirarsi indietro da questa grande sfida. 2 - Sgombriamo il campo da dubbi: fare un click singolo significa selezionare un elemento, isolarlo dagli altri in previsione del comando che si vuole dare. Fare un doppio click invece ha una valenza esecutiva, di conferma delle proprie scelte, di entrata decisa negli ambienti relativamente a cui lo si è eseguito. 3 - Sì, ok, però non è sempre così. Innanzitutto bisogna distinguere il click sul tasto destro dal click sul tasto sinistro: noi parliamo del click sul tasto sinistro, il tasto destro lo affronteremo nel corso avanzato. Per ora ricordatevi che in informatica parlare di sinistra e destra ha ancora un senso! 4 - Comunque anche parlando del solo tasto sinistro ci sono da fare delle distinzioni. A volte premere il tasto sinistro è come premere il tasto destro e a volte premere il tasto destro è come premere il tasto sinistro. Per esempio delle volte una procedura parte con un doppio click e a volte un elemento, ad esempio una parola di un testo, si seleziona con un doppio click. Come sempre la ricerca del senso delle cose è un percorso faticoso e non dovete avere pregiudizi: soprattutto non dovete pensare che quando si parla di sinistra si parli di univocità! 5 - Ma non dimentichiamoci la nostra domanda: che senso ha fare doppio click? Perché devo fare doppio click sul tasto sinistro e non, ad esempio, premere cinque volte il tasto F1 nell’arco di tre secondi e dieci centesimi? Perché non posso decidere se usare un doppio click o un quadruplo click? Tutto ciò apre uno scenario sconcertante che riporta ai fondamenti del mondo occidentale: il concetto di libero arbitrio si applica anche all’informatica o no? 6 - Beh, è facile parlare di libero arbitrio così, senza soppesare i termini, ma cosa significa veramente essere liberi? Che valore diamo alla libertà? Libertà è fare ciò che si vuole o essere liberi di fare ciò per cui siamo stati predestinati? La nostra società ha scelto la libertà o una strisciante schiavitù? Il personal computer ci libera o ci obbliga a nuovi schemi astratti e avulsi dalla nostra mente che non fanno altro che complicarci l’esistenza? Fare doppio click con il mouse è una pura convenzione o nasconde un senso più profondo, una qualche legge del cosmo che ora, per la nostra miopia esistenziale, ci sfugge irrimediabilmente? 7 - Siamo tornati al punto di partenza: che senso ha fare doppio click. Già… che senso ha… difficile dirlo… ogni domanda genera altre domande… e su tutte ne genera una in particolare: come cavolo vi è potuta venire in mente una domanda così idiota? ECONOMIA ∆Buonasera, sono Monti. Tre-Monti« di Alberto Patrucco Quando si dice che alla finanza italiana si deve dare un nuovo corso, mica si scherza. Pensiamo soltanto a cosa sta accadendo. Oggi abbiamo degli esperti stratosferici: mica uno, nemmeno due, bensì Tremonti. Un uomo che per sua natura è più che una cima. Uno che già nel nome contiene l’essenza stessa dell’Economia di oggi: come dire, prendi tre e paghi due. Sconti, regali, doni e condoni. È la filosofia di oggi. Quella che se i soldi non ci sono bisogna inventarseli. Tremonti è il Silvan della finanza, l’Agente 007 dell’Economia. “Buonasera sono Monti… Tremonti!”. Non per nulla non fa altro che proporre Bond. Titoli che, se non ho capito male, altro non sono che futuri plusvalori, su futuri investimenti, su future infrastrutture. Una roba tipo le cartolarizzazioni: mettere a bilancio oggi quello che non guadagnerò domani. Cartolarizzazioni… Anche il correttore automatico del mio computer me lo dà errore. Nemmeno l’antivirus conosce il significato di cartolarizzazione: lo sottolinea in rosso. Forse un segnale di dove, avanti di questo passo, andranno i bilanci dello Stato. Vado a cercare il sinonimo di cartolarizzazione sul dizionario del PC, il Thesaurus, non ci crederete. Mi ha aperto una finestrella con scritto: “Cartolarizzazioni?!… L’avrai mica sentito da quell’aquilotto di Tremonti?!”. Ma le ricette, fortunatamente, sono già pronte. Sono dietro l’angolo. Tremonti ha già in mente un piano per salvare la FIAT. È molto semplice. Le strategie di produzione e vendita non cambieranno, il management resterà lo stesso. Quello che cambierà sarà semplicemente il nome. La FIAT non si chiamerà più FIAT. Dal gennaio 2005 si chiamerà Ferrari. Semplice, no? Comperando una Panda sarai automaticamente e senza trapassi, o cambi di proprietà, al volante di una Ferrari. Però, al costo di una Panda. Magari appena appena rincarato. Caspita, una Ferrari val ben la pena qualche rata in più! Il gioco è semplice, tutti saranno orgogliosi di guidare una Ferrari e le vendite s’impenneranno in tutto il mondo. Non solo, si potrebbe far pagare bollo e tasse della Panda come quelle di una vera Ferrari. Nessuno si lamenterà… Stai guidando una Ferrari, mica una Panda! Risolto il problema FIAT, per l’Economia più in generale (questa è un’anticipazione che vi do fresca fresca), c’è un altro piano che quel gran genio di Tremonti - che con la calcolatrice in mano fa miracoli - comunicherà a breve. È una ricetta che in un sol colpo sistemerà, una volta per tutte, il debito pubblico. Che poi, scusate se svicolo un attimo, non capisco e non capirò mai per quale motivo si privatizza tutto: sanità, scuola, telefonia, energia, bigamia… e il debito continua a rimanere pubblico. Comunque, tornando alla ricetta, è molto semplice. Si tratta di dare valore legale ai soldi del Monopoli. Nessuno ci aveva pensato. La soluzione è di una semplicità totale. C’è ancora qualche perplessità a Bruxelles ma si può fare. Quando la legge passerà, sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e sul Corriere dei Piccoli. Pubblicata la legge, tempo quindici giorni, tutti coloro che hanno una scatola di Monopoli possiederanno una decina di milioni di euro. Non ci voleva niente, era l’uovo di Colombo. Del resto se la montagna partorisce il topolino, vuoi che Tremonti non ti caghi fuori almeno tre pantegane! Poi, il nostro Superministro, s’è fatto prendere un po’ la mano ma ci può stare. Non si può pretendere che le dica tutte giuste. Sapete della privatizzazione dei beni immobili dello Stato? Caserme, edifici, Pompei, Venezia, Arcore, ecc… Beh, non ha proposto di privatizzare anche Parco della Vittoria e Vicolo Corto. Al che, il governatore Fazio gli ha detto: “Quando si parlava di nuovo corso per l’Economia, mica ci si riferiva a Viale dei Giardini!”. E così sono cominciate a piovere anche le prime critiche. Obiezioni alle quali il dottor Tremonti, sviando il discorso, svicolando in ogni direzione, non ha risposto. Tanto che i più inferociti oppositori l’hanno definito, testuale: il dottor Divago. le elezioni democratiche del “Notturno” L’Assemblea dei soci per il rinnovo delle cariche direttive, sarà convocata alle 5 di mattina di un giorno feriale invernale, in un maso d’alta quota non ancora recensito dal Touring Club, raggiungibile solo col gatto delle nevi nel periodo in cui le Guide Alpine saranno in sciopero. Il Consiglio Direttivo dopo aver esaminato le eventuali nuove candidature, provvederà dopo una attenta ricognizione dei candidati, ad appellarsi democraticamente al Collegio dei Garanti per una loro immediata espulsione senza infangarne pubblicamente la memoria. In caso di rimostranze si provvederà ad attivare la Cellula Dormiente dell’Associazione (CdA). Nelle settimane che precedono le elezioni, il Direttivo si prodigherà comunque in simpatiche conversazioni confidenziali con i soci elettori influenti, offrendo loro bevute a iosa (con rimborso spese a carico dell’Associazione), promettendo posti di riguardo e inimmaginabili traguardi che si potranno raggiungere solo in caso di riconferma del Consiglio uscente, pretendendo solamente in cambio un gratuito voto di fiducia. Ma soprattutto di: non rompere i coglioni il Segretario
626 Festa del lavoro Ogni tipologia di attività in cui troviamo la denominazione “lavoro”, non può ormai più prescindere dal binomio con il numero 626. Quindi anche la festività del primo maggio “festa dei lavoratori” non esime il lavoratore dall’astenersi ai decreti legislativi sulla medicina del lavoro. Durante la giornata del 1° maggio, il lavoratore temendo di perdere in futuro la propria festività nel caso non mantenga i requisiti fisici previsti, farà di tutto per tutelare la propria salute, affrontando con le corrette “prevenzioni e protezioni” tutti i percorsi “a rischio” della giornata a lui dedicata. Durante la consueta degustazione della carne ai ferri in aree prive di “sostanze tossiche” (braciolata in campagna) il lavoratore dovrà monitorare i valori del colesterolo al fine di mantenerlo nei limiti del “range”, osservando inoltre tutte le norme igieniche per la manipolazione dei viveri da asporto, cucinati o distribuiti in loco. Chi tra i colleghi di lavoro vorrà partecipare alla “partitella” di calcio scapoliammogliati, dovrà presentare l’attestato di primo soccorso ed il certificato di sana e robusta costituzione. Questo famigerato numero, dal 1994 (D. Lgs. 626/94) è l’incubo dei datori di lavoro per via dell’obbligatorietà delle spese da sostenere a norma di legge e per la prima volta all’unisono anche del lavoratore, per via della “violazione” dell’intimo domicilio lavorativo da parte di un Medico estraneo alla propria anamnesi hobbystica festiva. Il lavoratore che non ha ancora partecipato ai corsi di “informazione e formazione” potrà così confondere la 626 (n. dell’antinfortunistica) con il 666 (n. dell’anticristo). Difatti può capitare che in un tranquillo giorno di lavoro si sia “posseduti” nottetempo dal Medico Competente presso la propria postazione lavorativa abituale, vivendo quegli attimi nella speranza che almeno al termine dei vari test venga rilasciata un’impegnativa esente da ticket per l’esorcista convenzionato. Il lavoratore in prossimità del primo maggio, dovrà quindi mostrarsi sano come un “pesce” durante la visita medica, un “falco” quando sottoposto allo screening visivo, un “elefante” nel barrire nell’apparecchio spirometrico e una “suocera” nell’origliare attentamente tra le frequenze audiometriche (il parametro “suocera” è il massimo tabellato per l’audiometria ma nell’infortunistica domestica rappresenta il deficit fisico del lavoratore a causa delle continue lesioni traumatiche subite ai genitali maschili). Al termine delle pratiche esoteriche dello “stregone” 666, il lavoratore potrà fregiarsi dell’idoneità conseguita, trovando così il proprio nome immacolato nel registro degli accertamenti sanitari periodici, raggiungendo il sospirato “edonismo lavorativo” che lo condurrà sereno alla festa a lui dedicata. Al termine della relazione annuale sui rischi delle mansioni lavorative sarà così consacrato “degno” di meritarsi un giorno festivo in più, senza giustificare le assenze future con un certificato medico in caso di soppressione della meritata festività. corrado_andreani@virgilio.it NOTTURNO POINT Nuove conquiste del welfare state VASELLINA GRATIS PER I LAVORATORI Il Governo spinge il sindacato, che replica: siamo tradizionalisti, avremmo preferito essere messi con le spalle al muro, come al solito «Abbiamo posto una nuova pietra miliare per lo Stato sociale»: le parole del ministro Maroni sono raggianti. «Una vittoria per i ceti bassi abituati a guardarsi le spalle» gongola Gianfranco Fini. E parole di sollievo giungono anche dall’opposizione, seppure D’Alema precisi: «Vogliamo anche indennizzi per le emorroidi da logoramento. Le parti usurabili devono poter essere sostituite nel caso la Sinistra vada al Governo, altrimenti ci troviamo con lavoratori già esausti che possono al massimo essere utilizzati come portabiciclette!». In effetti con l’attuale riforma delle pensioni, l’Italia che lavora correva seri Manca un’adeguata preparazione e formazione per sviluppare le attitudini che molti, fin da giovane, manifestano per intraprendere la stimolante carriera del bersaglio umano. Come scovare i potenziali uomini e le possibili donne cosiddette “morte”, per indicare la loro naturale predisposizione ad essere, non dico oggi, ma sicuramente domani oggetto di un ordigno mortale? Come capire e quindi incentivare le attitudini ad diventare carne da macello? Il primo scandaglio deve essere fatto, analizzando i frequentatori assidui dei cosiddetti “beauty o fitness center”, cernendo, fra le centinaia di persone che donano il proprio corpo alla scienza estetica, quelli che, di sesso maschile, desiderano con tutto il cuore (la mente è un optional in certi organismi) eliminare alcuni “inestetismi” e si espongono, per ore e in più sedute, ad un raggio laser che colpendo alla radice il bulbo, impedisce per sempre la crescita del pelo, ritenuto erroneamente superfluo, invece indispensabile copertura di un’epider- problemi di salute alla prostata. Persino Sirchia ora può esultare: «Con questa prevenzione, la sanità pubblica risparmierà milioni di euro in interventi di lifting al retto». Il governo non riesce ancora a decidere l’entità del contributo: stime Istat dichiarano, che con le riforme in atto, ci vorrebbero almeno dieci chilogrammi di vasellina per lavoratore. «Taglio alle pensioni, al Tfr, alle garanzie del lavoro... facciamo anche da venti a centoventi chili di vasellina, va...» dichiara Tremonti con la consueta precisione. Ma Follini dell’Udc, voce critica del Polo, va oltre: «Con le riforme su sani- Buonasera dal TG3 Aumenta il malessere degli italiani: 4 persone su 5 ai limiti della sopravvivenza. Buonasera dal TG5 Aumenta il benessere degli italiani: 1 persona su 5 ha un reddito superiore alla media. Buonasera dal TG4 Aumenta il narcisismo degli italiani: 4 persone su 5 scelgono il digiuno per mantenersi in forma. tà, scuola, maternità, sicurezza che si profilano, perchè regalare la vasellina solo ai lavoratori, e non a tutti coloro che beneficieranno delle nostre riforme?». Su questo punto, la Lega è critica: «Niente vasellina gratis per i lavoratori extracomunitari. Che tornino al proprio paese a farselo mettere in quel posto. Non è possibile che questi vengono qui a rubare la vasellina ai nostri lavoratori con la scusa che i lavori sporchi gli italiani non li vogliono fare!». Dentro il governo, come del resto dentro il corpo dei lavoratori, si profila una grossa spaccatura. Francesco M. De Collibus New Economy: lo scudo umano E… una figura professionale che non riesce a trovare adepti, nel pur variegato panorama dello stitico mercato del lavoro mide, altresì squallidamente glabra. Un’altra fonte di reclutamento sono i negozi di telefonia mobile, dove si possono selezionare gli acquirenti di videotelefoni portatili, indispensabili “must” della deriva tecnologica, grazie ai quali è possibile dare un volto alla propria voce, soprattutto quando il pudore delle circostanze lo richiederebbe rigorosamente anonimo (ad esempio, alla mattina appena svegli, durante il giorno nell’estasi della minzione, alla sera nello sforzo della rara copula). L’esibizione a terzi, inguaribili voyeur, del proprio corpo per intero o per parti, è una delle migliori prerogative per diventare scudo umano di oggetti inanimati, ma dotati dell’intelligenza necessaria per non fallire il bersaglio. Anche chi indossa scarpe a punta spillare, antitesi della forma palmata del piede, o tacchi a spillo puntiforme, ideale calzatura per deambulare sul pavè, chi seleziona in un negozio d’abbigliamento, fra i mille colori disponibili per un impermeabile, quello rosa, perché di moda, è un soggetto da testare. Non dimentichiamo i tifosi, soprattutto quelli che da anni seguono la squadra del cuore voltando le spalle al campo di gioco, prodigandosi in cori, affettuosamente rivolti ai famigliari dei tifosi delle squadre avversarie, le famiglie che trascorrono i ponti pasquali in coda sull’autostrada, gli anziani che giocano la loro pensione al “Superenalotto”, il gioco più equo del mondo che negli ultimi anni in Italia ha inopinatamente dato ricchezza solo ad alcuni paesi della penisola del Gargano. Un po’ di buona volontà da parte degli “head hunter”, maggiore consapevolezza dello status di “zombie” di molti che si credono erroneamente viventi e fioriranno le occasioni per colmare il gap che separa il terzo mondo, così ricco di obbiettivi sensibili, dal florido mondo della “new economy”, così povero invece di scudi umani. Enrico Alberini Postazione Internet per consultare il programma aggiornato al sito www.ilnotturno.net La redazione ha approntato un nuovo, prezioso e prestigioso servizio di consulenza astrologica telematica, grazie al quale soci, amici e simpatizzanti de “Il Notturno”, in particolare quelli che credono di risolvere i propri problemi confidandosi con gli amici (ottenendo da loro, nella migliore delle ipotesi, risposte evasive e nella peggiore, denunce per molestie), potranno porre quesiti esistenziali, scrivendo a magogalonio@libero.it la casella postale elettronica del celebre Mago Galonio, che risponderà periodicamente sulle colonne stampate de “Il Notturno di Mantova”, per risolvere nodi d’amore, beghe professionali e d’altre dimensioni. E’ superfluo ricordare che non sarà garantito, in alcun modo, l’anonimato dei mittenti. i miei guanti \a
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