14.06.2013 Views

TELESCOPI E SONDE

TELESCOPI E SONDE

TELESCOPI E SONDE

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12<br />

13<br />

14<br />

15<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

20<br />

21<br />

22<br />

23<br />

24<br />

25<br />

26<br />

27<br />

28<br />

29<br />

30<br />

31<br />

32<br />

33<br />

34<br />

35<br />

36<br />

37<br />

38<br />

39<br />

40<br />

41<br />

42<br />

43<br />

44<br />

45<br />

206.265 secondi). Un telescopio di 5 metri di diametro ha un potere<br />

risolutivo di 2 centesimi di secondo. Per avere lo stesso potere<br />

risolutivo lavorando alla lunghezza d’onda di un cm occorrerebbe<br />

un telescopio di diametro 18.000 volte più grande. Alla lunghezza<br />

d’onda di un metro, ancora 100 volte più grande. Il problema è stato<br />

risolto con i grandi radiotelescopi costituiti da più elementi collegati<br />

elettronicamente, addirittura su diversi continenti, così da avere<br />

telescopi di diametro paragonabile a quello della Terra. Il principio<br />

su cui si basano questi radiotelescopi è che per ottenere un dato<br />

potere risolutivo da uno specchio non è necessario utilizzare tutta la<br />

superficie, bastano due punti diametralmente opposti.<br />

Fra i più grandi radiotelescopi di questo tipo va ricordato il VLA<br />

(Very Large Array) situato a Socorro nel Nuovo Messico, composto<br />

da decine di antenne che si estende su una cinquantina di km.<br />

Il più grande radiotelescopio italiano è la «Croce del Nord»,<br />

costruito e operato dall’istituto di radioastronomia del CNR e ora<br />

facente parte dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), situato<br />

a Medicina in provincia di Bologna. Il braccio est-ovest è formato<br />

da una sola antenna di forma cilindro-parabolica lungo 560 metri<br />

e largo 35 metri. Il braccio nord-sud è formato da 64 antenne<br />

anch’esse di forma cilindro-parabolica lunghe 23,5 metri e larghe<br />

8, disposte parallelamente a 10 metri l’una dall’altra. Tutto l’insieme<br />

più che una croce ha la forma di una T. Alla Croce si sono<br />

aggiunte tre grandi parabole, una di 32 metri di diametro sempre<br />

a Medicina, una di 32 metri a Noto (Sr) in Sicilia e una da 64 metri<br />

in Sardegna in località San Basilio, a 35 km da Cagliari, a formare<br />

un unico radiotelescopio che a sua volta è inserito in un interferometro<br />

intercontinentale internazionale.<br />

Ultravioletto<br />

I telescopi spaziali per l’ultravioletto rappresentano la naturale<br />

estensione dei telescopi ottici, in quanto la gran maggioranza delle<br />

stelle e delle nebulose interstellari irraggia in gran parte nell’ultravioletto.<br />

A differenza dei radiotelescopi, i telescopi per l’ultravioletto<br />

sono in tutto simili a quelli ottici. Fra questi vanno ricordati tre<br />

grandi successi della scienza spaziale, Copernicus (lanciato il 21<br />

agosto 1972), IUE (International Ultraviolet Explorer, 26 gennaio<br />

1978) e HST, il telescopio spaziale Hubble (Hubble Space Telescope,<br />

aprile 1990 e ancora funzionante).<br />

Copernicus, è stato il primo grande telescopio in orbita con uno<br />

specchio di 80 cm ed è rimasto unico per aver reso possibile ottenere<br />

spettri ad alta risoluzione fra 900 e 1200 Angstrom, regione<br />

spettrale che ha permesso misure accurate dell’abbondanza del<br />

deuterio interstellare, di grande importanza per la verifica delle<br />

teorie cosmologiche.<br />

202<br />

APPENDICE<br />

07_appendice.indd 202 13/04/12 18:40

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!