Anno X - numero 2 (ottobre 2010) - Societa' Ginnastica Angiulli
Anno X - numero 2 (ottobre 2010) - Societa' Ginnastica Angiulli
Anno X - numero 2 (ottobre 2010) - Societa' Ginnastica Angiulli
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Il Traguardo <strong>Anno</strong> X n. 2 <strong>ottobre</strong> <strong>2010</strong><br />
PERIODICO DELLA sgA ANGIULLI<br />
Fondato da Renato Profita<br />
I FUTURIBILI
CONSIGLIO DIRETTIVO<br />
Presidente<br />
Gaetano Ingravallo<br />
Vicepresidente<br />
Piero Carlone<br />
Segretario<br />
Domenico Magno<br />
Economo<br />
Giuseppe Putignano<br />
Consiglieri<br />
Giuseppe Cazzorla<br />
Luigi Gidiuli<br />
Bernardino Mongelli<br />
Nicola Sarcina<br />
COLLEGIO REVISORI<br />
Presidente<br />
Francesco Di Salvo<br />
Componenti<br />
Francesco Avolos<br />
Domenico Capozzi<br />
PROBIVIRI<br />
Presidente<br />
Ennio Del Turco<br />
Componenti<br />
Leonardo Caputo<br />
Vito Pacucci<br />
Autorizzazione n. 1119 del 19 gennaio 1993 del Tribunale di Bari<br />
Presidente onorario<br />
Ugo Stecchi<br />
DIREZIONE SPORTIVA<br />
Segreteria<br />
Patrizia Aliberti<br />
CAPI SEZIONI<br />
<strong>Ginnastica</strong><br />
Matteo Manna<br />
Lotta<br />
Giuseppe Vitucci<br />
Pesi<br />
Daniele De Leonardis<br />
Judo<br />
Katia Di Cagno<br />
Pattinaggio<br />
Paolino Fabio Brindicci<br />
Bridge<br />
Angelo Terio<br />
Calcio<br />
Antonio Ruscitto<br />
Tennis<br />
Rosa Dimola<br />
Pallacanestro<br />
Paolo Vurro
GIRO DI VITE COME DA TEMPO PREVISTE<br />
Gaetano Ingravallo nostri confronti, aver ricevuprorogabile. Per riequilibrare il<br />
• Ci avviciniamo alla fi ne<br />
del <strong>2010</strong>. <strong>Anno</strong> intenso, ricco<br />
to 350.000 euro da aziende<br />
sponsor conseguenza delle<br />
manifestazioni sportive di alto<br />
cash fl ow della nostra società<br />
- spero non dispiacerà nessuno<br />
dei soci - mettendo fi ne<br />
di successi sportivi, con le so- livello organizzate negli ultimi alle dimenticanze di quanti<br />
lite diffi coltà, anche con pro- anni, abbiamo inoltre investito frequentano regolarmente tutblematiche<br />
ad accompagnare somme di denaro importanti ti i giorni la nostra struttura,<br />
una macchina<br />
in ogni disciplina sportiva ac- ridando dignità e rispetto ai<br />
- la nostra società polisporquisendo risultati sportivi esal- soci ligi al dover statutario.Ci<br />
tiva - così complessa e varietanti nel tennis, nel basket, auguriamo che i richiami digata<br />
come forse non ce ne nello judo, nei pesi, nella lotta. screti e gentili rivolti dai nostri<br />
sono più in Italia. Complicata Con la nostra politica di addetti - qualora necessari -<br />
perché alle ovvie esigenze di grande apertura, di ricerca non infastidiscano nessuno,<br />
manutenzione di una struttura di sinergie in ogni campo, di magari animando maggior<br />
sportiva di 30.000 metri qua- investimenti siamo riusciti in rispetto verso le più semplici<br />
dri, alla necessità di accogliere pochi anni - diffi cili anni dal norme civili non necessaria-<br />
nei nostri corsi anche ragazzi, punto di vista economico - ad mente scritte nel regolamento<br />
famiglie non socie, all’impe- ingigantire il <strong>numero</strong> dei nu- interno.<br />
gno istituzionale di promuoveclei familiari associati, rad- La società va verso una<br />
re lo sport giovanile senza la doppiando il budget del nostro organizzazione capillare at-<br />
dispendiosa partecipazione ai bilancio. Ma ora, con l’avvicitraverso anche ad una serie<br />
diversi campionati e tornei in narsi del 31 dicembre, con la di deleghe da affi dare ai con-<br />
ogni disciplina, si contrappon- conclusione della campagna siglieri. All’informatizzazione<br />
gono le giuste esigenze dei promozionale che esonera il va aggiunto il monitoraggio -<br />
soci. Desiderano una società nuovo socio dal pagamento a cui teniamo tantissimo - dei<br />
che li faccia sentire importan- dell’una tantum di ingresso, la costi sostenuti dalla società<br />
ti, privilegiati, coccolati, quindi nostra attenzione sarà foca- per l’erogazione dei servizi e<br />
una società meglio organizlizzata esclusivamente sull’in- quindi del loro eventuale adezata<br />
nella quale si instauri un formatizzazione globale di guamento.Sarà una nuova<br />
puntuale controllo degli utenti tutte le attività della società e <strong>Angiulli</strong>, precisa, organizzata,<br />
sia essi soci che ospiti. sulla riorganizzazione dell’in- puntuale, sempre sportiva,<br />
Ed è proprio ciò che il contero personale, con una rigida mai troppo chic e mondana,<br />
siglio direttivo si è posto come gestione del controllo accessi confortevole, divertente con<br />
ultimo obiettivo prima del ter- sia dei soci, che dovranno es- il personale pronto a coinmine<br />
del mandato.<br />
sere in regola con le quote sovolgere i soci nelle attività<br />
Dopo aver ristrutturato gran ciali, sia degli ospiti che siano sportive-sociali, favorendo<br />
parte della struttura, spoglia- corsisti e non. Certo con l’ l’inserimento dei nuovi e l’intetoi<br />
e club house, rifatto il cam- ausilio del personale pregrazione con gli altri. Orgoglio<br />
po di calcio, il tensostatico del posto e con l’installazione di di divenire ed essere angiulli-<br />
basket, sistemata la pavimen- attrezzature per il controllo insta. Abbiamo ancora due anni<br />
tazione dei viali, curato il vergressi. di tempo. Se ci lasceranno lade,<br />
aver risvegliato l’interesse Un giro di vite. Certo. Assovorare tranquilli, avendo fatto<br />
delle istituzioni sportive nei lutamente necessario ed im- tanto faremo tantissimo.
DAL CENTENARIO AL... CINQUANTENARIO!<br />
L’ANNIVERSARIO DELLA SEDE DI VIA COTUGNO<br />
Lorenzo Cellamare<br />
• Nel cinquantenario delle<br />
Olimpiadi di Roma, il cinquantenario<br />
della sede sociale.<br />
Effetto dei cinque cerchi per<br />
una polisportiva da tempo inserita<br />
nel grande giro Olimpionico.<br />
Cinquanta anni di vita<br />
dopo tanto peregrinare: via<br />
Nicolai (1906), via Garruba<br />
(1908), via Candia (1915), via<br />
Calefati (1916), via Garruba<br />
(1919), c.so Cavour (1919),<br />
via Napoli (1925), via Ettore<br />
Fieramosca (1931), via Trevisani<br />
(1957), via Cotugno<br />
(1960). Ecco la sede per il<br />
compleanno vicino a... Roma!<br />
Tanti sfratti, tanti momenti di<br />
scoramento ma sempre i dirigenti<br />
angiullini hanno avuto<br />
accanto l’amministrazione<br />
comunale di Bari nelle ripartenze,<br />
dal momento che la<br />
polisportiva è stata riconosciuta<br />
istituzione sportiva del<br />
capoluogo pugliese. Quando<br />
nell’agosto del 1958 si legge<br />
lo schema di convenzione di<br />
concessione d’uso di un nuovo<br />
terreno comunale convenuto<br />
tra il presidente dell’<strong>Angiulli</strong><br />
Alessandro Chieco Bianchi ed<br />
il commissario straordinario<br />
del Comune di Bari, Pasquale<br />
Del Prete, la sensazione è<br />
che il dell’<br />
<strong>Angiulli</strong> sia terminato. Il Comune<br />
ha la necessità di costruire<br />
il nuovo palazzo di giustizia<br />
nella zona di via Ettore<br />
Fieramosca e via Bovio dove<br />
risiedono <strong>Angiulli</strong> e Circolo<br />
Tennis. Nel frattempo la giunta<br />
comunale individua due<br />
suoli adatti per il trasferimento<br />
e la ricostruzione dei sodalizi<br />
per consentire la ripresa<br />
e la continuità delle attività.<br />
Nello schema di convenzione<br />
si stabilisce la zona che<br />
è situata sulla strada per Bitritto<br />
alla contrada San Lioce<br />
ed il suolo misura mq. 9.392.<br />
Il Comune lo ha acquistato<br />
per il complessivo prezzo di<br />
£. 10.785.150 e lo concede<br />
in uso gratuito all’<strong>Angiulli</strong> per<br />
25 anni, impegna 20 milioni<br />
di lire per la ricostruzione<br />
degli impianti e concorre sostanzialmente<br />
all’acquisto<br />
delle attrezzature sportive.<br />
Concede, inoltre, all’<strong>Angiulli</strong><br />
la facoltà di poter riscattare<br />
il suolo entro il 31 dicembre<br />
del 1966 allo stesso prezzo di<br />
£. 10.785.150. In pratica una<br />
proposta per una sede defi nitiva.<br />
Lavori affi dati agli ingegneri<br />
Giannone, Martinelli e<br />
Sassanelli. Il progetto prevede<br />
la costruzione di impianti<br />
per ripristinare tutte le discipline<br />
praticate nel Fieramosca<br />
ma le fi nanze sono insuffi<br />
cienti ed allora si parte con<br />
la palestra di ginnastica, le tre<br />
palestrine di lotta, pesi e judo,<br />
la pista di pattinaggio, gli spogliatoi<br />
ed un primo piano della<br />
palazzina adibita ad uffi ci.<br />
E’ il 20 <strong>ottobre</strong> del 1960 quando<br />
il presidente Alessandro<br />
Chieco Bianchi inaugura alla<br />
presenza di autorità comunali<br />
e provinciali e di una folla<br />
di soci il nuovo impianto. Nel<br />
primo periodo di vita è la palestra<br />
di ginnastica il simbolo<br />
della ripresa. Gli spazi appa-<br />
iono subito insuffi cienti per<br />
implementare tutte le discipline<br />
delle precedenti allocazioni.<br />
Ottenere la proprietà è<br />
il traguardo massimo. Sono<br />
dapprima Nico Sguera e defi<br />
nitivamente Ugo Stecchi<br />
ad avviare l’iter burocratico.<br />
La delibera tanto attesa<br />
giunge il 12 settembre 1969.<br />
Viene erogata alla società la<br />
somma di £. 11.480.000 per<br />
la cessione del suolo su cui<br />
sorge la sede. La stessa delibera<br />
comprende l’elargizione<br />
di £. 15.000.000 per l’adeguamento<br />
delle attrezzature<br />
sportive. E’ il presidente Ugo<br />
Stecchi a fi rmare l’atto di cessione<br />
del suolo: 16 febbraio<br />
1970. In attesa che queste<br />
pratiche taglino il traguardo,<br />
i dirigenti cercano di modernizzare<br />
le attività societarie.<br />
Siamo nel 1966, fa il suo ingresso<br />
per la prima volta il<br />
tennis. La... pianta del tennis<br />
porta gli iscritti a circa 1.500<br />
nuclei famigliari. E’ il presidente<br />
Michele Masciopinto a<br />
rendere più confortevole ed<br />
accogliente la sede dotandola<br />
di sala ristorante, bar, ampio<br />
salone di rappresentanza.<br />
20 <strong>ottobre</strong> 1960-20 <strong>ottobre</strong><br />
<strong>2010</strong>. Buon compleanno<br />
<strong>Angiulli</strong>. Una effi ciente polisportiva<br />
al centro della città,<br />
al servizio delle centinaia di<br />
giovani che ogni giorno frequentano<br />
gli impianti sportivi.<br />
Linea ideale con i principi ispiratori<br />
di quanti hanno fondato<br />
il sodalizio, da sempre impegnato<br />
nei valori educativi e<br />
formativi dettati dallo statuto.
UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA<br />
Ugo Sbisà<br />
• Non avevo la minima idea<br />
che il mio bisnonno, Nicola<br />
Sbisà (1855 - 1923) fosse stato<br />
il primo presidente della Società<br />
<strong>Ginnastica</strong> <strong>Angiulli</strong> fi no a<br />
quando, in un pomeriggio di<br />
alcuni anni fa, alla Gazzetta<br />
del Mezzogiorno, Franco Castellano<br />
mi chiese: “Ugo, stiamo<br />
preparando il volume sul<br />
centenario dell’<strong>Angiulli</strong> e fra i<br />
presidenti c’è uno Sbisà. Per<br />
caso era tuo parente? Tra l’altro<br />
è l’unico di cui non abbiamo<br />
una fotografi a”.<br />
Era un personaggio particolare<br />
il bisnonno: qualunque<br />
cosa potesse educare i giovani<br />
e aiutarli a costruire un<br />
futuro migliore aveva per lui<br />
la priorità persino sull’azienda<br />
di famiglia (che non a caso risentiva<br />
di queste sue “distrazioni”),<br />
ma sebbene avessi<br />
trovato documenti e attestati<br />
della sua attività svolta a favore<br />
della Dante Alighieri e<br />
persino alcune azioni della<br />
istituenda società “Canottieri<br />
Barion”, questa dell’<strong>Angiulli</strong><br />
proprio mi mancava.<br />
E quasi mi riusciva diffi cile<br />
immaginare che il bisnonno,<br />
così piccolo di statura da non<br />
essere stato ammesso al servizio<br />
militare, fosse stato talmente<br />
interessato allo sport<br />
da partecipare alla nascita di<br />
ben due sodalizi tutt’oggi esistenti<br />
e attivi.<br />
Sarò ancora più sincero,<br />
fi no a non moltissimo tempo<br />
fa, il mio rapporto con lo sport<br />
era pressoché inesistente, nel<br />
senso che lo seguivo pochissi-<br />
mo e non lo praticavo per nulla.<br />
E il mio unico rapporto con<br />
l’<strong>Angiulli</strong> si basava sull’iscrizione<br />
ai campi estivi che consentivano<br />
a me e a mia moglie<br />
di organizzare le giornate<br />
di mio fi glio Nicola dopo la<br />
chiusura della scuola. Ho detto<br />
mio fi glio Nicola e qui viene<br />
il bello. Perché quando gli ho<br />
raccontato che il trisnonno di<br />
cui portava il nome era stato il<br />
primo presidente dell’<strong>Angiulli</strong>,<br />
frequentare il circolo è diventato<br />
per lui un motivo di orgoglio.<br />
“Papà - mi diceva - ma ti<br />
rendi conto? Mi chiamo come<br />
lui: non posso non andare<br />
all’<strong>Angiulli</strong>!”. Piccolo dettaglio:<br />
al momento in cui scrivo mio<br />
fi glio ha dieci anni e questo<br />
orgoglio...”dinastico” è nato in<br />
lui quattro anni fa. Sta di fatto<br />
che, per assecondarne la passione<br />
per lo sport, veramente<br />
smodata, alla fi ne ho deciso di<br />
farmi socio, così che Nicola jr<br />
potesse seguire le discipline<br />
che gli interessano.<br />
E proseguire in quella che<br />
ormai defi nisce “una tradizione<br />
di famiglia”.<br />
Nicola Sbisà: erede del primo presidente
IL MONUMENTO TRA DI NOI<br />
Momenti magici nell’ambito<br />
dell’<strong>Angiulli</strong>, con la visita, particolare,<br />
di Dino Meneghin,<br />
presidente della FIP, Riccardo<br />
Pittis, Margaret Gonnella,<br />
presidente dei canestri pugliesi.<br />
Nel pomeriggio del 25<br />
agosto, attesi da tanti giovani,<br />
ricevuti dai dirigenti della<br />
società. Una passeggiata nei<br />
viali, visita dell’impianto esterno,<br />
del tensostatico . Agli ospiti consegnato<br />
il gagliardetto sociale ed<br />
il libro del centenario. Dino<br />
Meneghin, acclamato come<br />
RITORNANO I CANETRI DI SERIE D<br />
Alessandro Schirone<br />
• La sezione pallacanestro<br />
è già pronta per una nuova<br />
entusiasmante avventura.<br />
Già avviati i corsi, molto richiesti<br />
anche in questa nuova<br />
stagione. La società ha programmato<br />
il proprio settore<br />
agonistico con la consueta<br />
attenzione. L’apice è rappresentato<br />
dalla formazione<br />
senior, allenata da Emanuele<br />
Zotti, approdata in serie D<br />
dopo anni di buio. Il ritorno nel<br />
secondo campionato regionale,<br />
raggiunto con due promozioni<br />
consecutive conquistate<br />
sul campo, è stato possibile<br />
grazie alla programmazione<br />
e all’impegno della dirigenza<br />
della sezione, appoggiata<br />
dal vertice del consiglio direttivo<br />
( Ingravallo-Carlone).<br />
Il mix di esperienza e gioventù,<br />
che tanto bene ha fatto<br />
superDino e monumento<br />
della pallacanestro naziona-<br />
nelle ultime due annate agonistiche,<br />
è stato scelto anche<br />
per affrontare gli impegni nella<br />
nuova categoria. L’obbiettivo<br />
permanenza è ciò che<br />
si chiede ora al gruppo capitanato<br />
da Onofrio Rubino.<br />
Alle spalle della prima<br />
squadra il movimento del basket<br />
angiullino è sempre più in<br />
fermento. La partecipazione a<br />
tutti i campionati giovanili ne è<br />
la riprova. Ben cinque, difatti,<br />
le categorie alle quali i ragazzi<br />
bancazzurri sono già iscritti:<br />
under 13, 14, 15, 17, 19.<br />
I circa novanta ragazzi<br />
agonisti impegnati quotidianamente<br />
nel tensostatico rappresentano<br />
bene il lavoro fatto in questi<br />
anni dallo staff tecnico per creare<br />
una base sulla quale poggiare<br />
il futuro della sezione.<br />
Le indubbie capacità degli<br />
allenatori, scelti dal glo-<br />
le, ha avuto parole di elogio<br />
per l’antica società barese.<br />
rioso club del capoluogo,<br />
completa un quadro che<br />
punta dritto alla realizzazione<br />
di una formazione senior<br />
completamente formata da<br />
cestisti .<br />
La sezione è ulteriormente<br />
arricchita dal ,<br />
formato da ragazzi<br />
che si affacciano tardi allo<br />
sport della palla a spicchi, costantemente<br />
monitorati dallo<br />
staff tecnico, pronto a cogliere<br />
qualche atleta dalle qualità<br />
ancora nascoste. La parte più<br />
importante del gruppo basket<br />
è di certo il settore del minibasket.<br />
Un fi ore all’occhiello<br />
della sezione, con quattro<br />
corsi per i piccoli atleti (dai<br />
5 agli 11 anni), per un totale<br />
di circa settanta bambini.<br />
Il coordinatore è molto<br />
più di una certezza: Benny<br />
De Carlo, vero e proprio<br />
guru del minibasket.
UNA DEDICA AI SUOI IDOLI<br />
PER IL DOMANI ECCO MARTINA ZERULO<br />
Roberto Longo<br />
• Repetita juvant! Martina<br />
Zerulo non fa sconti e a distanza<br />
di dodici mesi concede<br />
a Milano il bis di quel doppio<br />
titolo di campionessa italiana<br />
che un anno fa l’aveva portata<br />
agli onori della cronaca.<br />
Come nella passata stagione<br />
si è trattato di una cavalcata<br />
trionfale più che di<br />
una sequenza di incontri<br />
vinti seguendo il medesimo<br />
copione che nessuna delle<br />
sue avversarie, complice<br />
una superiorità disarmante,<br />
è riuscita mai a incrinare.<br />
E dire che la dodicenne di<br />
Manfredonia era rientrata alle<br />
gare da appena quattro settimane.<br />
Tra gli addetti ai lavori<br />
nessuno, alla vigilia, metteva<br />
in dubbio le sue capacità ed<br />
il ruolo di favorita che tutti le<br />
riconoscevano ma il fatto di<br />
essere stata lontano dalle<br />
gare a causa di una serie interminabile<br />
di piccoli problemi<br />
fi sici più che di infortuni veri<br />
e propri avevano fi nito con<br />
l’insinuare il tarlo del dubbio.<br />
Martina invece ha messo<br />
in riga tutte le sue avversarie<br />
dall’alto di una classe cristallina<br />
e di una forza di carattere<br />
che fi no ad oggi le hanno<br />
permesso di scendere in campo<br />
sempre serena e consapevole<br />
della propria forza.<br />
Il Tennis Club Bonacossa<br />
di Milano si è così ben presto<br />
trasformato nella vetrina ideale<br />
per celebrare, nella sua 68^<br />
edizione, il trionfo di una ragazza<br />
pugliese che sin dai primi<br />
passi mossi sui campi da tennis<br />
aveva fatto parlare di se.<br />
Ai due titoli italiani under<br />
11 vinti l’anno scorso, Martina<br />
ha aggiunto ora anche quelli<br />
della fascia d’età superiore,<br />
l’under 12 e potrebbe collezionarne<br />
svariati altri a sentire<br />
chi di tennis se ne intende.<br />
Lo crede il suo coach barese<br />
dell’Accademia Tennis<br />
dell’<strong>Angiulli</strong>, il maestro Adriano<br />
Cassano che tre pomeriggi<br />
a settimana trascorre<br />
diverse ore con lei senza mai<br />
staccarle gli occhi di dosso.<br />
“ Ha una forza di volontà incredibile<br />
– racconta il tecnico<br />
ormai prossimo alla laurea -<br />
fa tutto in maniera naturale e<br />
senza sforzi apparenti, sente<br />
la palla come pochi e non si<br />
lamenta mai, non è mai stanca<br />
di lavorare sul campo…”.<br />
Lo crede chi già vede in<br />
lei l’erede naturale della coppia<br />
Pennetta-Vinci anche<br />
loro emerse dall’inesauribile<br />
serbatoio di casa Puglia.<br />
Questa volta però il talento<br />
è sbocciato a nord del capoluogo,<br />
in un piccolo circolo<br />
della provincia foggiana, il<br />
Tennis Club Salvemini di Manfredonia<br />
dove il maestro Silvio<br />
Laforgia non si fece irretire<br />
dal fatto che Martina fosse<br />
arrivata al tennis che aveva<br />
già quasi otto anni dopo tre<br />
di danza classica. Nell’estate<br />
del 2006 seguì un corso estivo<br />
e fu amore a prima vista.<br />
A nove era già forte, a<br />
dieci vinceva in Francia l’internazionale<br />
di Le Mans e a<br />
undici si arrendeva in semifi -<br />
nale agli italiani riservati alle<br />
under 12, nel mezzo cinque<br />
uscite con la maglia azzurra.<br />
Nella settimana milanese<br />
tutto è andato come doveva<br />
andare ma Martina non<br />
avrebbe voluto perdere neanche<br />
l’unico set lasciato<br />
per strada negli ottavi contro<br />
un’avversaria che si limitava<br />
a rimettere la palla in gioco.<br />
I suoi idoli tennistici sono<br />
Francesca Schiavone e Rafa<br />
Nadal, di quest’ultimo ha un<br />
poster appeso in camera…<br />
”Nadal è un’esempio per tutti,<br />
vederlo giocare mi è di<br />
stimolo – svela Martina – da<br />
lui cerco di imitare la grande<br />
determinazione e la voglia<br />
di non mollare mai…”.<br />
In campo è sempre concentrata<br />
proprio come il campione<br />
spagnolo e quando non<br />
riesce ad esprimere il suo gioco<br />
si arrabbia con se stessa.<br />
Il suo tennis trasmette sensazioni<br />
forti…”le stesse che<br />
mi trasmette una partita di<br />
Nadal – aggiunge la foggiana<br />
– certo Federer è più bello da<br />
vedere ma Nadal è Nadal…”.<br />
A casa nessuno lancia<br />
proclami ma tutti sperano<br />
che Martina possa<br />
avere un grande futuro.<br />
Quando le chiediamo<br />
cosa farà da grande lei risponde<br />
senza pensarci troppo:<br />
“…girare il mondo per il
circuito professionistico ma<br />
la famiglia viene prima di<br />
tutto, ora non riesco a stare<br />
a lungo lontana dai miei<br />
cari ma un giorno chissà…”.<br />
Neanche il tempo di tirare<br />
il fi ato e di nuovo in campo<br />
nella capitale, questa mattina,<br />
per difendere i colori dell’<strong>Angiulli</strong><br />
nel campionato nazionale<br />
a squadre under 12.<br />
Domani invece sveglia,<br />
colazione e di nuovo<br />
in viaggio con destinazione<br />
Tirrenia, Centro Tecnico<br />
Federale in raduno con le migliori<br />
d’Italia sotto lo sguardo<br />
scrupoloso dell’ex Davisman<br />
azzurro Renzo Furlan.<br />
Alle spalle delle regine di<br />
Fed Cup nessuno bussa alla<br />
porta, Martina potrebbe essere<br />
il futuro ma ora nessuno può<br />
dirlo, se son rose fi oriranno…<br />
• Un passato da modesto<br />
giocatore di terza categoria<br />
ed una lunga carriera nei ruoli<br />
tecnici di mamma Federazione.<br />
Michelangelo Dell’Edera<br />
è forse insieme a Flavia Pennetta<br />
e Roberta Vinci quanto<br />
di meglio possa vantare in<br />
questi anni il tennis pugliese.<br />
Giovanissimo tecnico regionale<br />
poi promosso nei ranghi<br />
nazionali federali ha ricoperto<br />
a lungo l’incarico di responsabile<br />
delle Macro Aree del<br />
Centro Sud prima di divenire,<br />
alle soglie della scorsa estate,<br />
il Direttore Tecnico dell’Istituto<br />
Superiore di Formazione<br />
(per tutti l’ex Scuola Nazionale<br />
Maestri) con mansioni<br />
di stretta sinergia con il Direttore<br />
Tecnico Renzo Furlan.<br />
E’ stato tra i primi a leggere<br />
il talento di Martina Zerulo<br />
ed è tra quelli che credono<br />
fermamente nelle sue possibilità:<br />
“ Ha grandi capacità<br />
esplosive, quello che inizialmente<br />
era soltanto un tennis<br />
che si esprimeva attraverso<br />
l’aggressività da fondo campo<br />
ora è un fenomeno in continua<br />
crescita che spesso si evolve<br />
in gioco a tutto campo…”.<br />
Dell’Edera getta acqua sul<br />
fuoco ma quando si lascia<br />
andare non nasconde di credere<br />
tantissimo nel progetto<br />
Zerulo: “Da piccolina vinceva<br />
contro avversarie che<br />
avevano due anni più di lei,<br />
oggi domina la scena dimostrando<br />
anche grande acume<br />
tattico ed una grande capacità<br />
di leggere le partite…”.<br />
Vittorie a grappoli in Italia<br />
come in Europa, quattro titoli<br />
italiani tra singolare e doppio,<br />
spesso in raduno con il meglio<br />
della sua categoria ed una<br />
carriera in azzurro appena<br />
cominciata lasciano ben sperare:<br />
“La famiglia sta facendo<br />
grandi sacrifi ci e la Federazione<br />
non intende mollare questa<br />
grande promessa del nostro<br />
tennis – conclude il tecnico<br />
barese – una ragazza che ha<br />
sicuramente un grande futuro<br />
davanti a se…sarà importante<br />
però non farsi travolgere dagli<br />
eventi e dagli entusiasmi…<br />
una seria programmazione<br />
come quella fi n qui sostenuta<br />
non potrà che facilitare il<br />
suo percorso formativo…”.<br />
La giovane tennista<br />
ha sicuramente un<br />
frande futuro. Basterà<br />
che non si faccia<br />
travolgere dagli eventi<br />
e dall’entusiasmo.
JUDO: UNA FAMIGLIA DIVENTATA MIA<br />
Giuliano Loporchio punta di diamante<br />
Katya Di Cagno<br />
• Circa un anno fa ricevevo<br />
l’incarico di responsabile<br />
della sezione Judo. Ma cosa<br />
mi aveva dato veramente la<br />
Società, con quella semplice<br />
comunicazione? Tanti atleti,<br />
oltre cento, tre maestri, Nicola<br />
De Bartolo, Domenico Iacovazzi,<br />
e Graziana Natrella,<br />
una palestra, mandato di fi ducia,<br />
una grande opportunità.<br />
Fare parte di una grande<br />
famiglia in cui la vittoria di un<br />
singolo atleta diventa la vittoria<br />
di tutti, il suo esempio, un<br />
esempio per tutti, vedere il sacrifi<br />
cio giornaliero sul tatami<br />
diventare podio. Non posso<br />
descrivere che tipo di soddisfazione<br />
registro tutte le volte<br />
che incontro i loro sguardi, i<br />
loro denti stretti, i loro genitori,<br />
i loro compagni, ma posso<br />
dire che ne vale la pena.<br />
Un grande lavoro di squadra,<br />
un grande lavoro sportivo,<br />
che mi ha contagiata<br />
così tanto, da pensare, a<br />
volte, di avere la loro stessa<br />
età….e per questo di dover<br />
essere sempre con loro!<br />
Ovviamente i meriti, tutti i<br />
meriti, non sono i miei, ma di<br />
quei maestri che tutti i giorni,<br />
perfetti nei loro judogi motivano<br />
le loro ore, passando dal<br />
gioco alla disciplina, dall’allenamento<br />
allo scherzo, con<br />
la velocità e la leggerezza di<br />
uno zapping, assolutamen-<br />
te pieno di contenuti. Giorno<br />
dopo giorno questa grande<br />
famiglia è diventata la mia.<br />
Giuliano Loporchio dopo<br />
l’oro tra i cadetti del 2007, il<br />
bronzo nel 2009 categoria under<br />
23, ha conquistato l’oro lo<br />
scorso marzo tra gli juniores ed<br />
infi ne i due bronzi agli assoluti<br />
e negli under 23, meritando<br />
la convocazione in nazionale<br />
nelle fi la delle Fiamme Gialle.<br />
Ma Giuliano non è l’unica<br />
punta di diamante, perché<br />
in gara si sono rivelati molto<br />
promettenti anche Antonio<br />
De Bartolo, Pietro Lerario,<br />
Marco Lasorsa, Maurizio Cutrignelli,<br />
Nicola Accettura e<br />
tanti altri. Una vita di allenamenti<br />
e trasferte, di speranze<br />
e di grandi soddisfazioni.<br />
Oggi, dopo un anno di os-<br />
servazione e di collaborazione,<br />
posso dire che questi<br />
risultati, sono il frutto di una<br />
grande sinergia, possibile grazie<br />
alla presenza autorevole e<br />
paterna di un grande maestro<br />
come Nicola De Bartolo, senza<br />
sottovalutare il lavoro del<br />
preparatore atletico Saverio<br />
Cutrignelli. Occhio attento,<br />
grande dedizione, impegno,<br />
modestia e un sorriso per tutti.<br />
Dopo un anno posso dire<br />
che quella comunicazione,<br />
quel mandato di fi ducia sono<br />
diventati per me un onore, motivo<br />
di fi erezza, linfa, energia<br />
vitale. Ma per poter vincere,<br />
bisogna prima saper perdere.<br />
Quando ho iniziato a praticare<br />
lo judo ho immediatamente<br />
imparato a saper cadere e proteggermi<br />
durante una caduta.
NELLA LOTTA GRECOROMANA SAVERIO SCARAMUZZI NON RIESCE A SUPERARE IL PRIMO TURNO<br />
Pino Noia<br />
• Nulla di fatto per il nostro<br />
Saverio Scaramuzzi<br />
che sul tappeto dello Sports<br />
Complex Olimpiskiy di Mosca<br />
ha partecipato nella<br />
cat. 74 kg. ai campionati del<br />
Mondo di lotta grecoromana.<br />
L’azzurro barese ha perso,<br />
al primo turno, contro<br />
Tomas Sobecky. L’atleta<br />
ceco ha vinto il primo tempo<br />
3-0 e il secondo 5-0.<br />
Il miglior risultato degli azzurri<br />
è nella cat. 96 kg. con Daigoro<br />
Timoncini, giunto ottavo. Nelle<br />
qualifi cazioni ha battuto il croato<br />
Sinisa Hogac, nei sedicesimi<br />
di fi nale ha battuto 3-0 il<br />
LA PESISTICA È DI ORO<br />
Semplicemente fantastico.<br />
Ancora una volta la sezione<br />
di pesistica agli onori della<br />
cronaca. Ben otto atleti fanno<br />
squadra e vittoria sia in<br />
ambito femminile che ma-<br />
A Paks nell’European Cup Junior buon<br />
quinto posto per Giuliano Loporchio.<br />
Supera Ukr Kovtunov Vitality, Cyprus<br />
Papadopulos, David Christian. Arriva<br />
alla semifi nale dei 90 kg, perdendo<br />
con il fortissimo Glockner (GER)<br />
dandogli però fi lo da torcere. Giuliano<br />
affronta con la giusta determinazione<br />
la fi nale per il bronzo che<br />
lo vede opposto a Retynsky (UKR)<br />
ma purtroppo subisce ippon di<br />
a 1’ dalla fi ne.<br />
Notevoli i progressi dimostrati dal pugliese<br />
rispetto alla gara di Leibnitz.<br />
Coreano An Chang-gun e agli<br />
ottavi di fi nale ha perso con lo<br />
svedese Jimmy Alexander Lidberg<br />
per 3-0. Invece nei 55<br />
kg., Federico Manea è stato<br />
sconfi tto al primo incontro da<br />
Jani Jukka Haapamaki (FIN)<br />
per 11-0. Individual Ranking:<br />
31°. Manea è l’atleta selezionato<br />
per questa gara al posto<br />
dell’atleta barese Nicola<br />
Caradonna. Nella cat. 120<br />
schile. Affermazione a livello<br />
nazionale delle squadre<br />
juniores ottenuta recentemente<br />
a Caltanisetta. Silvia<br />
Cutillo, Veronica Liuzzi,<br />
Carmela Casadibari, Davide<br />
Fasanesi, Alessio Calò,<br />
kg. Daniele Picara ha perso<br />
in qualifi cazione contro<br />
il kazako Nurmakhan Tinalyev<br />
per 10–0. La nazionale<br />
ha risentito della mancanza<br />
di Andrea Minguzzi e a poco<br />
è servita la giusta carica<br />
emotiva e l’ottimo collegiale<br />
con grandi partner stranieri.<br />
Presenti i direttori tecnici<br />
Nino Caudullo e Carlo Marini<br />
e gli allenatori Giuseppe<br />
Giunta, Josè Mario Olivera,<br />
Giovanni Schillaci e Salvatore<br />
Finizio. Hanno completato<br />
la squadra gli arbitri Edit<br />
Dozsa, Gianpiero Nulli Gabbiani<br />
e il fi sioterapista Pietro<br />
Pilotti. Capo delegazione<br />
il consigliere Lucio Caneva.<br />
Alessandro Canali, Davide<br />
Lampugnani, Raffaele Cordella<br />
gli artefi ci della piccola<br />
grande impresa. I pesisti<br />
dell’<strong>Angiulli</strong> guidati come<br />
sempre da Costantino<br />
Smurro e da Antonio Urselli.
IL GIOCO DI COPPIA COINVOLGE SEMPRE DI PIÙ...<br />
IL BURRACO COPIERÀ IL BRIDGE<br />
LA DEA BENDATA RELEGATA IN UN ANGOLINO<br />
Salvatore Tarasca<br />
•<br />
Quisque faber fortunae<br />
suae. Saltando a piè pari<br />
eventuali polemiche sulla costruzione<br />
della frase da parte<br />
di raffi nati studiosi dell’antico<br />
idioma, il concetto in essa<br />
contenuto ha rappresentato<br />
la linea di confi ne tra la convinzione<br />
e quella de .<br />
Il bridge competitivo è testimone<br />
di questa convinzione<br />
affermatasi nel Rinascimento:<br />
ogni licita nella prima fase ed<br />
ogni carta giocata nella seconda<br />
fase di gioco, innesca<br />
un processo irreversibile che<br />
determina il risultato fi nale<br />
della smazzata.<br />
E’ necessario dare per<br />
scontato la conoscenza della<br />
meccanica del gioco del bridge<br />
da parte del lettore che,<br />
non ho dubbi, non potrà che<br />
concordare su questa lapallissione<br />
rifl essione. Ma questa<br />
è valida per qualsiasi tipo di<br />
gioco, sport, attività in genere<br />
dell’essere umano.<br />
Nella competizione bridgistica<br />
si va oltre: si cerca di minimizzare<br />
l’opera della... dea<br />
bendata! Infatti, per determinare<br />
l’abilità dei giocatori, si<br />
compara il risultato ottenuto<br />
nella smazzata tra tutti i partecipanti<br />
alla competizione<br />
che hanno utilizzato le stesse<br />
carte precedentemente predisposte<br />
nella stessa sequenza.<br />
Tutti quanti con le stesse<br />
carte per ottenere il miglior risultato<br />
possibile. Organizzando<br />
lo svolgimento della competizione<br />
in tale modo, il gioco<br />
si trasforma nello . Il tutto sembra rimaner<br />
circoscritto al bridge che,<br />
forte della logica insita nelle<br />
sua natura e dell’espediente<br />
organizzativo nel duplicare le<br />
smazzate della competizione,<br />
ha perfi no permesso lo svolgimento<br />
di campionati mondiali<br />
e di olimpiadi.<br />
Ma da pochissimo tempo<br />
qualcuno è riuscito ad organizzare<br />
con smazzate duplicate<br />
anche una competizione<br />
di burraco. Fotocopiando lo<br />
svolgimento di un torneo di<br />
bridge, il giocatore di burraco<br />
ha un suo dal<br />
quale : il tutto duplicato<br />
nei vari tavoli della competizione<br />
dove ogni giocatore,<br />
nella stessa posizione, ha le<br />
stesse carte sia in mano sia<br />
quelle da cui eventualmente<br />
pescare. I risultati sono confrontati<br />
tra tutte quelle coppie<br />
che hanno giocato con le<br />
stesse carte di partenza. Ora,<br />
anche qui, la presenza della<br />
dea bendata è relegata in un<br />
angolino e presto, facile profezia,<br />
il burraco percorrerà<br />
la strada che il bridge ha imboccato<br />
70 anni fa. E allora è<br />
proprio vero . Quasi vero !!!
TORNEI DEI QUARTIERI<br />
RITORNO AL FUTURO<br />
Domenico Traversa<br />
• L’edizione <strong>2010</strong>, la seconda<br />
del nuovo corso, del<br />
più importante torneo di pallacanestro<br />
cittadino sarà ricordata<br />
per due new entry. E<br />
come nella prima edizione, la<br />
prima delle donne dava nuova<br />
verve alla manifestazione, la<br />
seconda riparte dal passato.<br />
La sede storica dell’<strong>Angiulli</strong> ha<br />
fatto da palcoscenico ad una<br />
settimana di basket intenso e<br />
di eventi collaterali che hanno<br />
reso il torneo straordinario. E<br />
per la prima volta durante la<br />
manifestazione hanno avuto<br />
spazio anche i bambini, che<br />
con una manifestazione nel<br />
giorno della fi nale hanno dato<br />
nuova luce al torneo. Per la<br />
mera cronaca, il torneo è stato<br />
vinto in campo maschile da<br />
Murat – BariVecchia, griffato<br />
“Multicinema Galleria” in fi nale<br />
su Poggiofranco “Arti Grafi<br />
che Favia”, mentre nel femminile<br />
“Fiorellino” Picone ha<br />
avuto la meglio su “Synergie”<br />
Madonnella. Tanti i premi individuali,<br />
ai vari atleti distintisi<br />
durante l’arco di tutta la settimana,<br />
da segnalare il Premio<br />
“Pierluigi Lasala” al miglior<br />
atleta assegnata dalla giuria<br />
a Damiano Faggiano. Grande<br />
soddisfazione da parte<br />
dell’Organizzazione, le platee<br />
colme di gente nelle giornate<br />
conclusive danno nuova linfa<br />
per le future edizioni, con l’augurio<br />
che il ritorno al futuro, la<br />
sede storica ed il minibasket,<br />
siano le basi per il proseguio.<br />
PEPPINO CUSMAI: UN RICORDO<br />
Leo Cusmai<br />
• Sono passati trent’anni<br />
dalla scomparsa di mio padre<br />
Peppino. Meglio noto come<br />
Napoleone. È stato per oltre<br />
trent’anni il trascinatore della<br />
Bari calcio: primo in città ad<br />
assurgere al ruolo di capo del<br />
popolo biancorosso, ritenuto<br />
l’inventore del tifo motorizzato,<br />
dopo essere stato tra i pro-<br />
tagonisti del famoso .<br />
Era il 1950: mio padre appena<br />
ventiquattrenne, si batteva<br />
per far risorgere il Bari<br />
caduto dalla serie A alla quarta<br />
serie.<br />
La città di Bari lo ricorda anche<br />
per il famoso primo taglio<br />
dei baffi in piazza Prefettura<br />
nel 1958, con Biagio Catalano<br />
quale esecutore.<br />
Fu l’anno in cui i biancorossi<br />
risalirono in serie A dopo<br />
lo spareggio a Roma contro il<br />
Verona. Nella storia del Bari<br />
è stato uno dei più grandi trascinatori<br />
in assoluto: una passione<br />
che ha conosciuto due<br />
presidenti, l’indimenticabile<br />
Angelo De Palo e Antonio Matarrese.<br />
Mio padre è stato tifoso<br />
e socio dell’<strong>Angiulli</strong>, prendendo<br />
parte al torneo estivo<br />
di pallacanestro come .
DAL CICLOSTILATO AL TIPOGRAFICO<br />
GLI ALBORI DEL NOSTRO GIORNALE<br />
Pino Amatulli<br />
• Ho avuto la possibilità di<br />
sfogliare il volume nel quale mi<br />
sono ritrovato menzionato tra<br />
gli atleti rifondatori della sezione<br />
pallacanestro (piccola<br />
e mediocre ma volenterosa<br />
e veloce guardia, ero stato di<br />
gran lunga migliore nei campionati<br />
giovanili di calcio) e<br />
quello dedicato ai cento anni<br />
della fondazione della Società<br />
<strong>Ginnastica</strong> <strong>Angiulli</strong> nel quale sono<br />
stato annoverato tra i giornalisti<br />
che hanno collaborato al<br />
periodico sociale Il Traguardo.<br />
A questo proposito è opportuno<br />
precisare che in realtà Il<br />
Traguardo fu fondato nel 1972<br />
e il suo primo <strong>numero</strong> fu stampato<br />
in 7 pagine ciclostilate<br />
nell’aprile dello stesso anno e<br />
fi rmato da una redazione composta<br />
dal direttore, il compianto<br />
Renato Profi ta (insegnante<br />
di educazione fi sica), dal vicedirettore<br />
Elio Matarrese (giornalista<br />
de La Gazzetta del<br />
Mezzogiorno) dal sottoscritto<br />
caporedattore Pino Amatulli<br />
(studente di ingegneria) e<br />
da due collaboratori: Antonio<br />
Chiapperini (cestista dell’<strong>Angiulli</strong>)<br />
e Luciano Giagni (insegnante<br />
di educazione fi sica<br />
ed ex arbitro di pallacanestro).<br />
Come già detto il giornale<br />
era ciclostilato cioè stampato<br />
con un sistema meccanico<br />
consistente nel trasferimento<br />
del colore attraverso una maschera<br />
costituita da un foglio<br />
sottilissimo incerato protetto<br />
da un foglio di carta velina<br />
agganciato superiormente<br />
ad una striscia di cartoncino.<br />
Ricordo che fui proprio io<br />
a preparare il giornale dattiloscrivendo<br />
le sette matrici<br />
(corrispondenti alle pagine<br />
del giornale) con la mia Olivetti<br />
Studio 42 portatile (che<br />
è ancora in mio possesso e<br />
perfettamente funzionante),<br />
disegnando con spaziature<br />
ed interlinea diversi le colonne<br />
e i riquadri di ogni pagina<br />
e scrivendo a mano i titoli utilizzando<br />
uno specifi co stiletto<br />
della Pelikan che ancora<br />
Il nostro giornale costruito in tipografia<br />
ed inaugurato dal direttore Renato<br />
Profita porta la data del 31 maggio<br />
1974 Quello ciclostilato è comunque<br />
un dato da rispettare.<br />
conservo come testimonianza<br />
di archeologia tipografi ca.<br />
Per la stampa del periodico,<br />
destinato in omaggio ai<br />
soci, fu utilizzato il ciclostile<br />
(marca Gestetner) che il segretario<br />
dell’epoca, il disponibilissimo<br />
Velio Introini, mise a<br />
disposizione.<br />
Dopo questa anteprima il<br />
primo <strong>numero</strong> del giornale<br />
regolarmente stampato nella<br />
Tipografi a del Sud e provvisto<br />
di autorizzazione del Tribunale<br />
di Bari porta la data del 31<br />
maggio 1974 avendo sempre<br />
come direttore Renato Profi ta.<br />
Per quanto mi riguarda, gli<br />
obblighi del servizio militare<br />
interruppero la mia collaborazione<br />
al giornale che riprese<br />
nel dicembre del 1976 al<br />
ritorno dai doveri militari ed<br />
ebbe termine con il <strong>numero</strong><br />
del 28 maggio 1979 (in cui<br />
fi rmai la storica, esclusiva e<br />
faticosa intervista via etere<br />
all’allora Presidente del C.I.O.<br />
Lord Killanin) con la seconda<br />
partenza, ingegnere emigrante,<br />
per l’Italia del Nord.<br />
Incredibilmente pur essendo<br />
stato un giocatore e un<br />
collaboratore dell’<strong>Angiulli</strong> per<br />
diversi anni non sono stato<br />
mai socio di codesta Società,<br />
ma parafrasando una<br />
nota recente pubblicità, tiengo<br />
sempre o core biancazzurro.<br />
A conferma di quanto narrato<br />
invio la copia scansionata<br />
della prima pagina del vecchio<br />
ciclostilato.
MUSICA & DIVERTIMENTO<br />
Mimmo Di Gregorio<br />
•<br />
Da Nick the Nightfl y, accompagnato<br />
da una band eccezionale<br />
specialisti di musica<br />
di qualità, a Nico Maretti con<br />
un programma eccellente, al<br />
duo Mauro Pulpito-Fabiano<br />
Marti con la commedia . Sono i<br />
tre momenti più intensi di divertimento<br />
passati dai soci.<br />
Un’<strong>Angiulli</strong> sempre attenta<br />
alle variegate aspettative non<br />
poteva far mancare l’angolo<br />
del puro divertimento, affi dato<br />
alle notevoli capacità artistiche<br />
di Nico Maretti e del suo cast.<br />
Lo spettacolo, denominato<br />
<br />
è stato da alto gradimento Ha<br />
regalato agli spettatori una<br />
comicissima carrellata sugli<br />
stress che affl iggono la<br />
nostra vita a cominciare dal<br />
continuo sbraitare e litigare<br />
dei nostri inimitabili politici.<br />
Uno show nel quale il noto<br />
attore è stato affi ancato dal<br />
simpatico e bravo Dario Diana<br />
e dalla bella Patrizia Palmisano.<br />
Il tutto accompagnato<br />
da uno strepitoso sestetto<br />
jazz di comprovata fama na-<br />
zionale, diretto dall’eccellente<br />
Guido Di Leone.<br />
Maretti ha strizzato l’occhio<br />
ad un pubblico pienamente<br />
coinvolto dalle sue<br />
caratterizzazioni, i suoi personaggi,<br />
le sue barzellette,<br />
le sue imitazioni, le sue dori<br />
di animatore ed intrattenitore.<br />
Nelle caratterizzazioni<br />
dell’ottimo Maretti il gagà napoletano,<br />
il playboy barese, lo<br />
chansonier francese, Aldo Fabrizi,<br />
Renato Rascel, Franco<br />
Califano, Louis Armstrong e<br />
tanti altri, confermando l’unicità<br />
dell’attore nel panorama<br />
barese. Nel fi nale di uno<br />
spettacolo sempre ammirato<br />
l’imitazione dell’indimenticabile<br />
Totò, per chiudere con un<br />
grande e dovuto applauso.<br />
Lo spettacolo di Nico Maretti<br />
era nel ricco programma<br />
estivo programmato dalla dirigenza<br />
dell’<strong>Angiulli</strong>, risultando<br />
sicuramente tra i migliori<br />
e soprattutto tra i più graditi.<br />
Lo spettacolo ha regalato<br />
ai presenti un connubio di musica<br />
e parole, di monologhi e<br />
canzoni, che hanno permesso<br />
a Maretti di proporsi in una veste<br />
nella quale si è sempre tro-<br />
vato perfettamente a suo agio.<br />
Uno show “all’antica”,<br />
un avanspettacolo all’insegna<br />
dell’ironia e dell’allegria.<br />
Nico Maretti, eclettico e<br />
versatile showman, ha offerto<br />
momenti di sano e piacevole<br />
divertimento ai <strong>numero</strong>si<br />
soci presenti, i quali<br />
hanno colto al volo l’occasione<br />
per sorridere e ridere.<br />
In fi n dei conti è ben noto<br />
che l’umorismo aiuta a vivere<br />
meglio e a dimenticare, almeno<br />
momentaneamente, i tanti<br />
crucci che persone e fatti della<br />
vita reale ci riservano. Non a<br />
caso i barivecchiani veraci ancora<br />
oggi, nei momenti in cui<br />
intravedono oscuri orizzonti,<br />
sono soliti dire “veldàmele<br />
a rite” (voltiamola a ridere).<br />
Ebbene sono certo che chi<br />
ha assistito allo spettacolo<br />
di Maretti, memore di questo<br />
antico e saggio detto vernacolare,<br />
sarà stato ben lieto<br />
di lasciarsi andare ad una<br />
momentanea ilarità, dimenticando<br />
i crucci quotidiani.<br />
Non a caso i soci presenti,<br />
fi nito lo spettacolo, sono rientrati<br />
a casa, soddisfatti e felici<br />
per potuto trascorrere momenti<br />
di puro e sano divertimento.<br />
Viene da chiedere come<br />
mai uno showman come Nico<br />
Maretti non sia riuscito a conquistare<br />
spazi adeguati nel<br />
fi rmamento radio televisivo<br />
italiano, spesso oscurato da<br />
protagonisti di scarsissimo<br />
valore. I soliti raccomandati?<br />
Più che ai posteri, a chi segue<br />
gli spettacoli radio-televisivi<br />
la …… non ardua sentenza.