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SCIENZA E TECNOLOGIA<br />
FISICA<br />
LA PARTICELLA DI DIO È ALLE STRETTE<br />
Nuovi dati del Cern riducono il raggio delle ricerche<br />
Si stringe il cerchio intorno alla particella di Dio, l’inafferrabile<br />
bosone di Higgs grazie al quale esiste la massa.<br />
Esattamente un mese fa sia il Cern di Ginevra sia il Fermilab<br />
di Chicago avevano annunciato che si riduceva l’area<br />
in cui andare a cercare la piu’ sfuggente delle particelle<br />
e oggi due esperimenti del piu’ grande acceleratore del<br />
mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern, riducono<br />
ancora il campo e raddoppiano le possibilita’. La<br />
scoperta che potrebbe cambiare la fisica e’ ormai molto vicina.<br />
Potrebbe essere una questione di pochi mesi, o forse<br />
perfino di settimane. I nuovi dati sono stati presentati dai<br />
ricercatori del Cern nella conferenza internazionale sulla<br />
fisica delle particelle in corso in India, a Mumbai, fino al<br />
27 agosto.<br />
Per il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci ‘’che<br />
ci sara’ una scoperta nei prossimi 12 mesi e’ quasi una certezza.<br />
Se il bosone di Higgs esiste, gli esperimenti dell’Lhc<br />
lo scopriranno, se non ci sara’, allora questo sarà il punto<br />
di partenza per una nuova fisica’’.<br />
L’attesa e’ enorme perche’ il bosone di Higgs e’ l’ultimo<br />
tassello che resta da scoprire per completare il mosaico<br />
della teoria di riferimento della fisica contemporanea,<br />
chiamata Modello Standard. E’ in accordo a questo modello<br />
che deve necessariamente esistere una particella<br />
capace di spiegare perche’ gli oggetti hanno una massa.<br />
L’entusiasmo dei fisici di tutto il mondo e’ alle stelle. E’<br />
un momento d’oro anche per la fisica italiana, che e’ fra i<br />
protagonisti degli esperimenti condotti al Cern attraverso<br />
l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Italiani,<br />
d’altro canto, sono anche i coordinatori dei quattro grandi<br />
esperimenti condotti nell’Lhc. Proprio due di questi, Atlas<br />
e Cms, hanno indicato che, con una probabilita’ pari al<br />
95%, il campo di energia nel quale deve concentrarsi la<br />
ricerca del bosone di Higgs e’ compreso fra 146 e 466<br />
miliardi di elettronvolt (Gev).<br />
‘’Grazie a questi nuovi dati siamo riusciti ad escludere<br />
zone di alta massa e restano adesso solo le zone piu’ probabili,<br />
quelle in cui speriamo possa trovarsi il bosone di<br />
Higgs’’, ha detto la responsabile dell’esperimento Atlas,<br />
Fabiola Gianotti. ‘’E’ un’ottima cosa - ha aggiunto - che<br />
in cosi’ poco tempo, grazie al mondo eccezionale in cui