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26<br />

SCIENZA E TECNOLOGIA<br />

FISICA<br />

LA PARTICELLA DI DIO È ALLE STRETTE<br />

Nuovi dati del Cern riducono il raggio delle ricerche<br />

Si stringe il cerchio intorno alla particella di Dio, l’inafferrabile<br />

bosone di Higgs grazie al quale esiste la massa.<br />

Esattamente un mese fa sia il Cern di Ginevra sia il Fermilab<br />

di Chicago avevano annunciato che si riduceva l’area<br />

in cui andare a cercare la piu’ sfuggente delle particelle<br />

e oggi due esperimenti del piu’ grande acceleratore del<br />

mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern, riducono<br />

ancora il campo e raddoppiano le possibilita’. La<br />

scoperta che potrebbe cambiare la fisica e’ ormai molto vicina.<br />

Potrebbe essere una questione di pochi mesi, o forse<br />

perfino di settimane. I nuovi dati sono stati presentati dai<br />

ricercatori del Cern nella conferenza internazionale sulla<br />

fisica delle particelle in corso in India, a Mumbai, fino al<br />

27 agosto.<br />

Per il direttore scientifico del Cern, Sergio Bertolucci ‘’che<br />

ci sara’ una scoperta nei prossimi 12 mesi e’ quasi una certezza.<br />

Se il bosone di Higgs esiste, gli esperimenti dell’Lhc<br />

lo scopriranno, se non ci sara’, allora questo sarà il punto<br />

di partenza per una nuova fisica’’.<br />

L’attesa e’ enorme perche’ il bosone di Higgs e’ l’ultimo<br />

tassello che resta da scoprire per completare il mosaico<br />

della teoria di riferimento della fisica contemporanea,<br />

chiamata Modello Standard. E’ in accordo a questo modello<br />

che deve necessariamente esistere una particella<br />

capace di spiegare perche’ gli oggetti hanno una massa.<br />

L’entusiasmo dei fisici di tutto il mondo e’ alle stelle. E’<br />

un momento d’oro anche per la fisica italiana, che e’ fra i<br />

protagonisti degli esperimenti condotti al Cern attraverso<br />

l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Italiani,<br />

d’altro canto, sono anche i coordinatori dei quattro grandi<br />

esperimenti condotti nell’Lhc. Proprio due di questi, Atlas<br />

e Cms, hanno indicato che, con una probabilita’ pari al<br />

95%, il campo di energia nel quale deve concentrarsi la<br />

ricerca del bosone di Higgs e’ compreso fra 146 e 466<br />

miliardi di elettronvolt (Gev).<br />

‘’Grazie a questi nuovi dati siamo riusciti ad escludere<br />

zone di alta massa e restano adesso solo le zone piu’ probabili,<br />

quelle in cui speriamo possa trovarsi il bosone di<br />

Higgs’’, ha detto la responsabile dell’esperimento Atlas,<br />

Fabiola Gianotti. ‘’E’ un’ottima cosa - ha aggiunto - che<br />

in cosi’ poco tempo, grazie al mondo eccezionale in cui

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