Special Icona rap e ribelle - MoveOut Free Magazine
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Il Varesotto<br />
Terra di Rave Party<br />
Fever Party<br />
Password? Fidelio<br />
www.moveout.it Edizione Italiana<br />
07<br />
16 Dic./15 Feb. 2010<br />
<strong>Special</strong><br />
Francis Ford<br />
Coppola<br />
<strong>Icona</strong> <strong>rap</strong> e <strong>ribelle</strong>
MOVE OUT DICEMBRE / FEBBRAIO 2010<br />
Editoriale<br />
Sono arrivate le grandi festività di fi ne anno. Corse<br />
forsennate nei negozi, telefonate a prenotare i cenoni<br />
nei ristoranti, l’aff anno per cercare il famoso<br />
regalo in-utile. Forse Move Out riesce a darti qualche<br />
spunto, oltre che per le numerosissime proposte<br />
di eventi, anche di rifl essione e provocazione.<br />
Questo mese lo dedichiamo a Eminem, indiscussa<br />
icon del <strong>rap</strong> mondiale e il suo nuovo Refi ll. Abbiamo<br />
incontrato, sempre per stare in tema con il genere,<br />
i Miracolo Italiano, band romana, nuova rivelazione<br />
Hip-hop, con cui abbiamo scambiato due parole.<br />
La redazione ha fatto altri due incontri interessantissimi.<br />
Abbiamo parlato con Francis Ford Coppola,<br />
regista che non necessita di presentazione, e con<br />
una coppia olandese che ci ha raccontato dei Fever<br />
party. Una gita nel Varesotto terra dei Rave party<br />
e magari scopriamo un nuovo Co.Wo, la nuova<br />
network di liberi professionisti. Una mappa europea<br />
indica dove i matrimoni omosessuali vengono<br />
riconosciuti. Questo mese Move Out è lieta di annunciare<br />
la nuova partner con lo IED, che curerà la<br />
rubrica Fashion & Design. Un altro numero imperdibile,<br />
pieno di provocazioni, di idee, di informazioni,<br />
di suggerimenti. Buona lettura!<br />
editore<br />
I.Com Multimedia s.n.c.<br />
via. D. Chiesa 4, 12051 Alba<br />
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PierMario Mignone (Direttore Responsabile)<br />
Guido Mignone (Direttore Generale)<br />
Joanna (Asia) Tupta (Direttore Creativo)<br />
Grafi ca<br />
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Redazione<br />
Alberto Debenedetti, Luigi Ferrando, Michele<br />
Isnardi, Paolo Del Pozzo, Alessia Mangiapane<br />
Collaboratori<br />
Francesca Armato, Chiara Casadei, Naomi Galdo,<br />
Rossella Guerrini, Arcigay, Grafi mated Cartoon /<br />
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Cover - Eminem<br />
SOMMARIO<br />
08 Cover<br />
10 Dance & Live<br />
17 Play<br />
22 Cinema<br />
27 Events / Space<br />
30 Calendar / Guide<br />
60 <strong>Special</strong><br />
62 Lifestyle<br />
70 Cities<br />
72 Fashion & Design<br />
76 For Her&Him<br />
78 Gay & Lesbian<br />
La redazione non è responsabile delle eventuali variazioni<br />
alla programmazione degli eventi inseriti nel calendario,<br />
che sono stati comunicati direttamente dai locali o reperiti<br />
da fonti di dominio pubblico. La redazione non è responsabile<br />
del contenuto delle inserzioni pubblicitarie.<br />
Nessuna parte di questo magazine, comprese le inserzioni<br />
pubblicitarie, può essere riprodotta senza l’autorizzazione<br />
scritta dell’Editore.
<strong>MoveOut</strong> Cover<br />
marshall marshall marshall Bruce Bruce Bruce mathers mathers mathers III, III, III, aka aka aka Slim Slim Slim Shady Shady Shady aka aka aka eminem, eminem, eminem,<br />
<strong>rap</strong>per, <strong>rap</strong>per, attore, attore, produttore produttore discografi discografi co. co.<br />
e’ e’ considerato considerato uno uno dei dei maggiori maggiori artisti artisti della della scena scena Hip-hop/ Hip-hop/<br />
<strong>rap</strong> <strong>rap</strong> mondiale, mondiale, con con più più di di 80 80 milioni milioni di di dischi dischi venduti. venduti. Il Il “bianco “bianco<br />
<strong>ribelle</strong>”, <strong>ribelle</strong>”, contro contro la la propria propria situazione situazione familiare familiare (come (come ci ci ha ha fatto fatto<br />
ben ben vedere vedere Curtis Curtis Hanson Hanson in in 8 8 mile), mile), il il costume costume del del suo suo paese, paese,<br />
a a volte volte decisamente decisamente a a connotazione connotazione omofobica omofobica e e misogina.<br />
misogina.<br />
Eminem ritorna a dicembre di quest’anno con<br />
la nuova versione dell’album Relapse che contiene<br />
5 pezzi inediti più 2 bonus track: il singolo<br />
“Forever”, con Drake,<br />
Kanye West, Lil Wayne<br />
(già inserito nella colonna<br />
sonora the More Than A<br />
Game) e “Taking My Ball”<br />
(già pubblicato all’interno<br />
del video game DJ Hero).<br />
“Con la nuova versione di<br />
Relapse ho voluto off rire<br />
ai miei fan più materiale di<br />
quello previsto” aff erma<br />
Eminem. “Spero che queste<br />
nuove tracce inedite<br />
possano accompagnare i<br />
miei fan fi no al prossimo<br />
anno, quando uscirà il nuovo album Relapse 2”.<br />
Eminem ha iniziato a lavorare sui nuovi brani sin<br />
8 2009 mOve Out<br />
dal momento in cui Relapse è stato pubblicato<br />
(maggio 2009). “Insieme a Dr Dre e a pochi altri<br />
produttori, tra cui Just Blaze, abbiamo creato<br />
nuove tracce dal suono così<br />
diff erente da quello che originariamente<br />
avevamo pensato<br />
per Relapse 2. L’idea è stata<br />
quella di far ascoltare anche<br />
questi nuovi brani al nostro<br />
pubblico” Relapse, uno degli<br />
album più attesi del 2009, è<br />
entrato al numero uno della<br />
Billboard Top 200 chart nel<br />
maggio scorso, vendendo più<br />
di 618,000 copie negli Stati<br />
Uniti nella prima settimana.<br />
Relapse è stato anche l’album<br />
hip-hop più venduto del<br />
2009. Il primo brano estratto, “Crack a Bottle”,<br />
è uscito a febbraio e ha stabilito un record nelle
e’ cresciuto a Detroit ed è stato<br />
lanciato dal Gangsta <strong>rap</strong>per<br />
Dr. Dre. Diventato famoso<br />
su scala nazionale con “my<br />
name is”, singolo remixato da<br />
moltissimi artisti. Nei suoi testi<br />
è esplicita la sua rabbia contro<br />
la società, la ghettizzazione,<br />
la politica: attacchi diretti<br />
verso l’ex-Presidente George<br />
W. Bush, come in mosh o We as<br />
Americans.<br />
eminem ha creato la propria<br />
etichetta discografi ca la<br />
“Shady Records”<br />
vendite digitali durante<br />
la prima settimana di<br />
pubblicazione, mentre il<br />
primo singolo uffi ciale e<br />
relativo video, “We Made<br />
You”, è uscito ad aprile.<br />
Eminem ha venduto più<br />
di 75 milioni di album<br />
nel mondo. Il precedente<br />
album Encore ha dominato<br />
le classifi che nel 2004.<br />
Nell’ottobre 2008, Eminem<br />
ha pubblicato Eminem:<br />
The Way I Am, una raccolta<br />
di storie e memorabilia che<br />
è entrata nella lista dei bestseller<br />
pubblicata dal New<br />
York Times.<br />
Guido M.
<strong>MoveOut</strong> Dance & Live<br />
mIRACOLO ITALIANO<br />
“Passeggiando” su facebook, tra quelle disordinate e popolarissime pagine ascoltando “a<br />
cosa stai pensando?”, incontro i miracolo Italiano, la nuova promessa Hip-hop del litorale<br />
romano. Ci si ferma a fare quattro chiacchere tra un cocktail virtuale e l’altro.<br />
move Out: Ciao Ragazzi! Roby Sperando d’esserci riusciti al<br />
che va oltre la reciproca stima<br />
della trumen Records, mi ha meglio!<br />
professionale, e questo ci spinge<br />
passato il vostro CD “Su le<br />
a dare il massimo in Studio. Il<br />
mani”. mi ha dato vera-<br />
move Out: Che ruolo ha avuto merito del buon esito del nostro<br />
mente “Good vibrations”. marco evangelista, aka the primo progetto va attribuito in<br />
Complimenti! ma ditemi un magista?<br />
gran parte al suo “genio”. Big Up<br />
po’ di voi.<br />
Miracolo Italiano: Determinante.<br />
Magista!<br />
Miracolo Italiano: Ciao Guido! The Magista è come un fratello move Out: In questo genere,<br />
Si potrebbe tranquillamente per noi, ma soprattutto un arti- per cui move Out è molto<br />
dire che è il nostro stesso disco sta di valore internazionale. Mar- attento, i testi hanno molto<br />
a dare l’idea migliore di quello co Evangelista ha qualità diffi cili valore e importanza. Da dove<br />
che siamo. Niente di più che 4 da rintracciare nel panorama prendete ispirazione?<br />
Mcs amici da una vita, (Akim, musicale della Nostra penisola.<br />
Puro Tony P. e Ikaro) cresciuti Siamo l’unico gruppo Hip Hop Miracolo Italiano: Ogni pezzo<br />
sulle stesse strade e con la stessa con il quale collabora a tempo dell’Album, ogni strofa, ogni<br />
passione, il Rap, che ci ha dato pieno, (almeno per ora!) e la cosa rima vuole dare un messaggio.<br />
la possibilità di far ascoltare ,in ci onora dato che vede in noi A volte lanciamo un allarme,<br />
tutta Italia, le nostre idee, i nostri le capacità giuste per esaltare altre diamo risalto alle nostre<br />
pensieri e dare forma alle nostre le sue produzioni, una sorta di emozioni, altre cerchiamo solo<br />
esperienze, ovviamente in rima. scambio. Siamo legati da feeling di far divertire divertendoci.<br />
10 2009 mOve Out
Tutto questo attingendo dalle<br />
esperienze di vita quotidiana,<br />
tutti i giorni impari qualcosa di<br />
nuovo, tutti i giorni comprendi<br />
meglio le realtà che ti circondano.<br />
Noi non facciamo altro<br />
che riportare tutto questo nei<br />
nostri testi, perchè alla fi ne<br />
l’essenza dell’Hip Hop e della<br />
musica in generale è proprio<br />
quella di suscitare emozioni,<br />
vere e riscontrabili nella vita di<br />
ognuno di noi.<br />
move Out: Avete un sound<br />
molto contaminato, in cui<br />
peraltro si vedono molte<br />
collaborazioni e feat.<br />
Miracolo Italiano: Si, in<br />
eff etti noi puntiamo molto su<br />
sonorità ricercate, ispirandoci<br />
soprattutto alla black music<br />
anni 70/80 (Jazz, Funk, Soul...)<br />
Si sa, stiamo vivendo tempi in cui<br />
è estremamente facile reperire e<br />
scaricare gratuitamente musica<br />
in rete.... più realisticamente<br />
forse potremmo dire che è facile<br />
scaricare tonnellate, gigabyte,<br />
terabyte di musica in maniera più<br />
o meno legale. A prescindere,<br />
e al di la di tutte le polemiche<br />
sull’uso selvaggio del peer to<br />
peer, del download illegale, del<br />
tracollo delle vendite di cd, delle<br />
“povere” major che non riescono<br />
attingendo dal passato per<br />
proporre il “Nuovo”, cosa che<br />
negli States è ormai alla base<br />
stessa della music Hip-Hop,<br />
Just Blaze, Swizz Beatz, No I.D<br />
sono solo alcuni esempi di<br />
questa consolidata tendenza<br />
al “campionamento”, per non<br />
parlare della Bad Boy Family....<br />
In Italia ci siamo noi!!!<br />
move Out: Beh, ancora com-<br />
FRee DOWLOAD…PILLOLe<br />
DOWLOAD<br />
DOWLOAD…PILLOLe<br />
…PILLOLe<br />
A partire da questo numero, eccovi una<br />
nuova sezione della rubrica Dance &<br />
Live, dedicata alla musica in free download,<br />
messa a disposizione in rete dagli<br />
stessi artisti e dalle loro etichette discografi<br />
che.<br />
a fronteggiare<br />
o a gestire la<br />
situazione, noi<br />
riteniamo che<br />
ogni artista<br />
che intenda<br />
condividere<br />
gratuitamente e legalmente la<br />
propria creazione, che ogni etichetta<br />
discografi ca che appoggi<br />
l’artista in questa operazione,<br />
siano degni di avere la maggior<br />
visibilità possibile. In un mare<br />
Dance & Live <strong>MoveOut</strong><br />
plimenti e non dimenticate<br />
di dire a move Out le vostre<br />
prossime date (possibilmente<br />
dalle parti di torino!),<br />
vogliamo un posto in prima<br />
fi la!<br />
Miracolo Italiano: Grazie ancora<br />
della chiacchierata, speriamo<br />
di vederci presto in quel di<br />
Torino. Nel frattempo godetevi<br />
le immagini del nostro nuovo<br />
Video de “IL PAESE DEI BALOC-<br />
CHI”, assieme a noi oltre all’immancabile<br />
Magista, INOKI,<br />
AMIR, GHEMON, AGO, LAMISS,<br />
DANIEL MENDOZA (INQUILINI)<br />
etc...ci siamo veramente divertiti<br />
durante le riprese, e sarà<br />
in uscita tra pochissimo... Un<br />
saluto a tutti gli amici di Move<br />
Out <strong>Magazine</strong>! Bless, Miracolo<br />
Italiano.<br />
Guido M.<br />
di siti free download, ma dico<br />
prioprio oceani e oceani di roba<br />
brutta o bella, di qualità pessima<br />
oppure ottima, con virus e senza...risulta<br />
infatti diffi cile scovare<br />
gli artisti di cui sopra.<br />
mOve Out 2009 11
<strong>MoveOut</strong> Dance & Live<br />
Ecco, noi di Move Out<br />
vogliamo dare una mano, un<br />
piccolo aiuto qui in Italia, a<br />
tanti di questi artisti, cercando<br />
di stimolare l’interesse del<br />
pubblico per loro. Troverete<br />
quindi ogni mese una serie di<br />
link scelti e commentati dalla<br />
nostra redazione, per poter<br />
scaricare gratuitamente,<br />
legalmente e soprattutto<br />
consapevolmente la musica<br />
che più vi aggrada o incuriosisce<br />
nell’ambito del circuito<br />
indipendente mondiale. Per<br />
far contenti tutti poi, saranno<br />
segnalati anche vari link temporanei<br />
per scaricare (sempre<br />
gratis!) i pezzi che le stars più o<br />
meno “mainstream”, mettono a<br />
disposizione per promuovere le<br />
loro nuove uscite discografi che.<br />
Contemporaneamente, questo<br />
spazio su Move Out è ulteriormente<br />
ampliato sul sito www.<br />
moveout.tv , nella sezione “Dance<br />
& Live”, dove troverete moltissimi<br />
altri link free download che,<br />
per ovvie ragioni di spazio, non<br />
abbiamo potuto e non potremo<br />
pubblicare sul magazine.<br />
“Billy (Smashing Pumpkins)<br />
Nov 8, 2008 photo by Jilly Harrison”<br />
12 2009 mOve Out<br />
Fateci una visita.... e buon<br />
ascolto a tutti!!<br />
Guignol:<br />
Canzoni dal Cortile<br />
www.guignol.it<br />
Il nuovo EP dei Guignol raccoglie<br />
5 tracce suonate prevalentemente<br />
in acustico, a riprendere<br />
il suono e l’espressività scarna/<br />
scabra, priva di amplifi cazione<br />
ma corale e vibrante dei brani<br />
eseguiti, spesso proprio in que-<br />
sta veste, nel loro tour per il<br />
secondo album “Rosa dalla<br />
faccia scura”. Scaricabile sia<br />
in formato .wav che .mp3<br />
Hatebreed:<br />
merciless tilde<br />
www.roadrunnerrecords.co.uk/hatebreed/<br />
download<br />
Gli Hatebreed, che non hanno<br />
bisogno di presentazioni,<br />
hanno pubblicato il 29 settembre<br />
2009 il nuovo album<br />
intitolato “Hatebreed”. Per<br />
assaggiare questo nuovo<br />
omonimo lavoro, è disponibile<br />
il download del brano<br />
Copertina Torino Sistema Solare:<br />
Una delle 4 diverse copetine scaricabili<br />
“Merciless Tilde”. Hardcore<br />
metal da ascoltare a volumi<br />
impressionanti!<br />
Smashing Pumpkins:<br />
A Song for a Son<br />
www.smashingpumpkins.<br />
com<br />
Dalla home page dei mitici<br />
Smashing Pumpkins, scaricatevi<br />
questo brano.... prima canzone<br />
di “Teagarden By Kaleidyscope”,<br />
iI nuovo disco-progetto degli<br />
Smashing Pumpkins. Bellissima<br />
ballata alternative rock.<br />
AA.vv. torino Sistema Solare:<br />
San Salvario da mezzanotte<br />
alle Quattro<br />
www.torinosistemasolare.it<br />
Abbiamo recensito questa<br />
compilation, sul numero scorso<br />
di Move Out, ma ci è piaciuta<br />
talmente da volerla rimettere<br />
in questa sezione. I cantautori<br />
torinesi alla ribalta....è il primo<br />
album a raccontare un luogo e<br />
una scena della nuova musica<br />
cittadina.<br />
PIT
FuNK-IN-ItALIA<br />
Dance & Live <strong>MoveOut</strong><br />
Nella scorsa edizione del meeting delle etichette Indipendenti è stata presentata una nuova<br />
grande iniziativa di Funk in Italia, il progetto di rivitalizzazione del Funk nel nostro paese<br />
curato da ernesto De Pascale e Bobby Soul.<br />
Un lungo concerto di due ore<br />
e passa presso una tenda della<br />
manifestazione ha visto avvicendarsi<br />
sul palco molti gruppi<br />
per celebrare l’uscita della<br />
prima compilation esaustiva su<br />
i gruppi e gli artisti che hanno<br />
praticato questo genere musicale<br />
nel passato e nel presente.<br />
Una doppia raccolta uscita<br />
per la Cramps Music, la storica<br />
etichetta nota soprattutto per<br />
avere coltivato il rock progressivo<br />
italiano, che comprende<br />
una parte antologica con nomi<br />
eccezionali che si avvicendano<br />
di traccia in traccia.<br />
Dagli episodi più funkeggianti<br />
dei gruppi Cramps come Area<br />
e Bella Band, alle incursioni nel<br />
groove di artisti che normalmente<br />
non hanno frequentato<br />
questo genere come Patty<br />
Pravo o Loredana Bertè fi no<br />
ai classici nostrani come Enzo<br />
Avitabile e Andrea Mingardi.<br />
Nel secondo CD di questa com-<br />
pilation chiamata<br />
“Anthologia Funk”<br />
scorrono gli artisti<br />
contemporanei<br />
con nomi più o<br />
meno conosciuti. I<br />
veterani Tullio De<br />
Piscopo e Ridillo<br />
lasciano spazio<br />
anche a gruppi<br />
giovani come<br />
Funk-Totum e i<br />
sardi Fun-Key.<br />
Ma c’è anche la<br />
Supermassiccio<br />
di Elio e le Storie<br />
Tese ad impreziosire la selezione.<br />
Sul palco del M.E.I. si sono<br />
esibiti The Soul, Bobby Soul<br />
& Les Gastones, Signor Wolf,<br />
Valerio Manni e Karme (tutti<br />
inclusi nella raccolta), ma anche<br />
Pajarritos, Elefunk e la marching<br />
band umbra P-Funking hanno<br />
trovato modo di farsi conoscere<br />
ad un pubblico che appare<br />
in crescita ed entusiasta. Una<br />
La foto di Alberto Terrile che ritrae la scena funk italiana alla Flog di Firenze<br />
nuova onda musicale sta<br />
trovando riconoscimento e<br />
consenso nel nostro paese ed<br />
è fatta di ritmo e gioia di vivere<br />
ma anche di contenuti e buone<br />
idee. Funk-in-Italia riempie un<br />
gap culturale testimoniando<br />
la presenza di un fi lone aureo<br />
che ha contribuito in modo<br />
sostanziale a spostare l’accento<br />
della musica nostrana verso<br />
corpo, anima e movimento.<br />
Molte iniziative sono in cantiere<br />
per presentare la compilation<br />
nei prossimi mesi, con concerti<br />
live in ogni angolo del paese e<br />
anche all’estero di cui vi daremo<br />
costante aggiornamento su<br />
queste pagine<br />
FUNK-IN-ITALIA CO-PRODUCE<br />
“FUNKFUNK”, LA TRASMISSIONE<br />
RADIO SULLA BLACK MUSIC IN<br />
STREAMING SU WWW.ALLINFO.<br />
IT/FUNKFUNK<br />
Bobby Soul<br />
mOve Out 2009 13
<strong>MoveOut</strong> Dance & Live<br />
INDIe MUSIC LIKe<br />
ecco la classifi ca delle web radio e delle radio locali curata dal meI, il meeting degli Indipendenti.<br />
Sono oltre 150 i media e i new media che da tutta Italia inviano i brani di musica italiana<br />
Ecco la Indie Music Like del 11<br />
Dicembre 2009<br />
1) Il Teatro degli Orrori: A sangue<br />
freddo (La Tempesta)<br />
“A Sangue Freddo” è l’atteso<br />
nuovo album dei Il Teatro Degli<br />
Orrori, la band capitanata da<br />
Pierpaolo Capovilla (già leader<br />
dei One Dimensional Man) che<br />
arriva a due anni dal clamoroso<br />
debutto “Dell’Impero Delle<br />
Tenebre”.<br />
foto: Marku sotto corona<br />
2) Sick Tamburo: Parlami per<br />
sempre (La Tempesta)<br />
“Parlami per sempre” è il secondo<br />
video uffi ciale di Sick Tamburo.<br />
Sick Tamburo è un disco<br />
duro col cuore tenero. Come se<br />
dietro ad un passamontagna<br />
da <strong>rap</strong>ina ci fosse un bambino.<br />
Sick Tamburo mescola rock ed<br />
elettronica utilizzando sistematicamente<br />
il delay su cui costruisce<br />
cantati ipnotici e minimalisti. Sick<br />
Tamburo può essere considerato<br />
uno spin off dei Prozac+.<br />
3) Piotta: S(u)ono diverso (La<br />
Grande Onda)<br />
Album nuovo di zecca, il nuovo<br />
Piotta convince ci sorprende<br />
14 2009 mOve Out<br />
a cura di mO / Audiocoop<br />
con un album dalle sonorità<br />
decisamente crossover.<br />
4) The Hormonauts: Tre notti di<br />
fi la (Go down records)<br />
La band scozzese/romagnola<br />
festeggia i 10 anni di attività<br />
ristampando i propri album con<br />
questo inedito vibrante per la<br />
prima volta cantato totalmente<br />
in italiano.<br />
5) Co Sang: Vita Bona (Poesia<br />
Cruda Dischi)<br />
Ecco il duo Hip Hop partenopeo<br />
formato da Antonio<br />
Riccardi (detto Ntò) e Luca<br />
Imprudente (detto O’Luchè)<br />
che conquista la Top Ten<br />
grazie alla title track del loro<br />
nuovissimo album uscito il 6<br />
novembre.<br />
6) Mallory Switch: Evolution<br />
Machine (GB Sound)<br />
Ritornano nella top ten gli alfi eri<br />
del rock elettromeccanico per<br />
orecchie e menti inquiete. Un<br />
brano che lo zampino di Marco<br />
Trentacoste ha reso dai suoni corrosivi<br />
e taglienti, dalle melodie<br />
sensuali e ritmiche granitiche<br />
con atmosfere industriali. E’<br />
accompagnato dal videoclip<br />
“ESTREMO”, girato con la partecipazione<br />
del campione mondiale<br />
di moto freestyle Alvaro Dal<br />
Farra!<br />
7) Trabant: Tonight party (R!SVP)<br />
Torna il gruppo electro rock<br />
originario di Trieste con un brano<br />
che <strong>rap</strong>presenta il secondo<br />
singolo estratto dal fortunato<br />
“Music 4 Losers”.<br />
8) Serpenti: Se lascio perdo<br />
(Godz)<br />
Nuovo video per il nuovo singolo<br />
del duo electro rock Serpenti. Se<br />
lascio perdo è estratto da Sottoterra,<br />
primo disco del duo. In<br />
questo brano dai toni più morbidi<br />
rispetto al resto dell’ album, si<br />
aff ronta l’argomento delle scelte<br />
indivivduali e della diffi coltà che<br />
si devono aff rontare per poter<br />
inseguire e coltivare le proprie<br />
passioni, sottolineando il fatto<br />
che quando si inseguono i propri<br />
sogni non bisogna mollare mai,<br />
perchè l’abbandono corrisponde<br />
alla sconfi tta.<br />
9) Zu: Carboniferous (Ipecac)<br />
Rientrano nella Top Ten gli<br />
spettacolari Zu. La band si forma<br />
nel 1997 a Roma, dove comincia<br />
come a proporre composizioni<br />
di musica per <strong>rap</strong>presentazioni<br />
teatrali. Il gruppo è composto di<br />
tre membri: Luca Mai al sax baritono,<br />
Massimo Pupillo al basso e<br />
Jacopo Battaglia alla batteria.<br />
10) Leo Pari: Non parlerò<br />
d’amore (One)<br />
Torna il cantautore romano autore<br />
della sigla del V-Day di Grillo,<br />
con un nuovo brano, anticipo del<br />
nuovo album “Lettera al futuro”,<br />
spinto da una promozione alternativa<br />
e innovativa basata sulla<br />
partecipazione e condivisione<br />
ai siti web, tutto in partenza da<br />
www.leopari.it
Dance & Live <strong>MoveOut</strong><br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
mOve Out 2009 15
<strong>MoveOut</strong> Dance & Live<br />
<strong>MoveOut</strong> Party<br />
<strong>MoveOut</strong> party, gli eventi rmati <strong>MoveOut</strong>. Un<br />
nuovo format di evento, coinvolgente, multimediale,<br />
unico. Musica, scenogra a, tecnologia,<br />
location, organizzazione, promozione:<br />
questi i punti cardine dei <strong>MoveOut</strong> Party.<br />
Realizzare un <strong>MoveOut</strong> party è facile. Contatta<br />
la redazione: due art director verranno a fare<br />
un sopralluogo direttamente nella Tua Location<br />
e a presentarTi il progetto nei particolari,<br />
per poi svilupparlo e costruirlo su misura.<br />
Un’opportunità, un’occasione per conoscere<br />
persone, un nuovo modo di fare “business”, un<br />
modo nuovo di divertirsi!<br />
info@moveout.it<br />
Guido + 39 347 6006099<br />
16 2009 mOve LuGLIO Out / AGOStO 2009 29
Play <strong>MoveOut</strong><br />
GueRRILLA FARmING<br />
NATURALE<br />
GeNeRe: REGGAE etICHettA: ONE STEP RECORDS DAtA: 04/2009 DIStRIBuZIONe: DIGITAL ONLY<br />
Primo disco per i Livornesi Guerrilla Farming, Naturale.<br />
Disco piacevole all’ascolto, ingloba tutti i canoni imposti dell’isola che ha<br />
dato vita al genere. Reggae fresco, suoni coerenti, hammond, rullate, linee<br />
melodiche. Nonostante tutto, un reggae non ancora maturo, non così coinvolgente.<br />
Forse suona troppo Pop, i testi sono ancora timidi su tematiche<br />
di cui abbiamo già sentito di tutto. Tematiche sociali, “Sana solidaritetà”<br />
con ottimi arrangiamenti Dub, e bella linea melodica, “Come ti senti”, a mio<br />
avviso una delle tracce più riuscite, con bella profondità di suono, intermezzato<br />
da stacchi dancehall; particolarmente debole per valore dei testi<br />
“Vita naturale”, con cui si chiude il disco, pezzo bilanciato da Jah Love, in<br />
cui “Flow” e sound si fondono in maniera soddisfacente. Un disco che ha acceso una luce sul reggae<br />
Toscano. Attendiamo i prossimi lavori.<br />
Guido M.<br />
POOGLIA tRIBe<br />
APULIANS<br />
GeNeRe: REGGAE etICHettA: TRUMEN RECORDS DAtA: 27/11/2009 DIStRIBuZIONe: SELF<br />
“Abbiamo fame più di prima – rieccoci”. Così incomincia “Apulians” dei<br />
Pooglia Tribe. Testi espliciti, in dialetto. Come si parla di “patwa jamaicano”,<br />
mi piace pensare ad un nostro “patwa pugliese”, penisola “jamaicana”<br />
in penisola Italiana. Parole contrastanti, speranze e soff erenze, lotta<br />
e disperazione “...che piano piano scompare in questo mare infi nito”.<br />
Sono i “contrasti” di quei quartieri di Bari, di Taranto, degli “antichi sentieri<br />
della Valle d’Itria costeggiati dai muretti a secco” che lasciano ben<br />
poco all’immaginazione.<br />
Ma “un desiderio inestinguibile di gloria”, un attaccamento smisurato<br />
alla propria “Tribe”, è la fi losofi a del “guerriero apulo”: i “pooglia soldiers”, i<br />
”soldati apuli” che suonano con rabbia e orgoglio per difendere la propria terra.<br />
Gran bel disco: matrice hip-hop, con beat regolare, cassa rullante a 80/90 bpm, fl ow ragga, arrangiamenti<br />
dal reggae al raggamuffi n. Si inzia con un sound più reggae, “Mondo malato”, “2 night”,<br />
traccia che consiglio vivamente (con intelligenti citazioni del maestro Morricone); tralasciando<br />
altre citazioni (funk) più o meno riuscite, come “hey tu”, a mio avviso la traccia più debole del<br />
disco, si prosegue con tracce, squisatemente reggae come “stand up”, per arrivare ai primi sound<br />
dancehall, “Loschi feat. Pupiddrhu, Alpha Alpha”, con arrangiamenti freschi e potenti, “INDIGENI<br />
feat. Tizla”, pezzo notevole, molto pop con chitarre semiacustiche dal suono pulito e brillante<br />
(forse troppo). “Sott Sott!”, su base di Next Man; “Buste”, per “dancefl oor” con “dancehall piu<br />
tech”. “PROIETTILI feat. Entics”, pezzo meticcio con groove “hip-hop” molto ben riuscito. Chiusura<br />
magistrale insieme “all’originale rastaman” Luciano in “le città in rivolta”, in un ritmo raggaeton,<br />
molto melodico e con un gran fl ow. Presente sul cd anche alcuni skit-video realizzato da “6 pollici”.<br />
Un CD da avere.<br />
Guido M.<br />
mOve Out 2009 17
<strong>MoveOut</strong> Play<br />
vv.AA.<br />
ITALIAN HIP-HOP HISTORY X<br />
GeNeRe: HIP-HOP etICHettA: TRUMEN RECORDS DAtA: 27/11/2009 DIStRIBuZIONe: SELF<br />
Compilation prodotta dala Trumen records e selezionata da Dj Fede, oltre<br />
che dj della scena Hip Hop da oltre 15 anni, anche collezionista di dischi.<br />
Palese citazione al regista Tony Kaye (con American History X), Italian Hiphop<br />
hitory X è un progetto, una selezione che è destinata a passare alla<br />
storia delle collezioni della musica Italiana. Un viaggio relativamente breve<br />
(dalla fi ne degli anni ’80 ai giorni nostri), che percorre l’evoluzione del <strong>rap</strong><br />
italiano. Una prima “Gold selection” <strong>rap</strong>presentativa dei singoli autori, dei<br />
singoli periodi, che lascia intendere già un atteso secondo volume! Nomi<br />
icona della scena hip-hop italiana, Articolo 31 in “Strade di città”, Otierre<br />
in “ce n’è “, Franckie H.NRG, La Famiglia, Bassi Maestro, Dj Fede feat Esa<br />
in “Family Aff air”, Colle Der Formento, Mondo Marcio, Mistaman, Neff a e Giuliano Palma in “aspettando<br />
il sole”, Piotta, Turi feat. Kaos. Sottotono. Cor Veleno, Inoki, ATPC, Club Dogo in “cronache di resistenza”,<br />
Uomini di mare, Tormento, che ha fi rmato il libretto con sue personale note, insieme a Paolo Ferrari e allo<br />
stesso Dj Fede.<br />
19 Tracce e altrettanti artisti che meriterebbero ognuna una pagina, anche solo per il contributo apportato<br />
alla storia dell’Hip-Hop Italiano. Dj Fede a mio avviso, è riuscito, in un impresa molto diffi cile: accontentare<br />
anche l’orecchio più esigente e critico in questo genere, regalando emozioni, “good vibrations”, a<br />
volte anche nostalgiche. Penso che il contenuto (peraltro molto ben prodotto) parli da solo. Non resta che<br />
ascoltarlo! Guido M.<br />
vv.AA<br />
KAY RUSH UNLIMITED VIII<br />
GeNeRe: DEEP & SOULFULL HOUSE etICHettA: TIME DAtA: 16/10/2009 DIStRIBuZIONe: SELF<br />
Siamo all’ottavo capitolo della serie Unlimited di Kay Rush. Raffi nata, cool,<br />
groovy. Un doppio Cd fi rmato con le proprie iniziali, “K” e “R”, con 28 tracce<br />
selezionate dalla nota “selecta” di Radio Monte Carlo e il suo programma di<br />
musica Deep House e Nu Jazz. Una compilation da cocktail, ben selezionata.<br />
Questi solo alcuni dei nomi presenti: Lisa Shaw, Eethan White & Marie Tweek,<br />
Roy Davis Jr Feat Terry Dexter, Tortured Soul, Dave Storm, Jose Carretas Feat.<br />
Dani, Quentin Harris. Un ascolto molto equilibrato, mai noioso né troppo<br />
diffi cile. Mi piace defi nirlo un sound “easy”, per tutte le occasioni. Interessante<br />
“FYZA “Take Me Away” Original Mix, che unisce un basso tipico della<br />
Drun’n’bass con la deep house e melodie “properly R’n’b”. Il cd K termina<br />
con un bel Funky “ORGATRONICS “Footprints” Diesler Remix, dai suoni molto più Rootz. Passando ad<br />
un “next level” , ascoltiamo un sound relativamente più aggressivo, beat più sostenuti, ma sempre<br />
armonizzati ed arrangiati da suoni freschi, avvolgenti e melodie penetranti. Bel groove, quello di QUEN-<br />
TIN HARRIS in “My Joy” Sean Mccabe Melodious Vox Mix; Emozioni più “scure” e suggestive quelle di<br />
ATFC FEAT. RAE in “Giv Me Luv” ATFC’S Abyssal Plain Mix.<br />
Unlimited Volume VIII: un’altra conferma.<br />
Guido M.<br />
18 2009 mOve Out
Play <strong>MoveOut</strong><br />
mICHeLANGeLO BuONARROtI<br />
LOVE THERAPY<br />
GeNeRe: REGGAE etICHettA: ONE STEP RECORDS DAtA: 15/05/09 DIStRIBuZIONe: VENUS<br />
Firenze 1996: questa la data di nascita di Michelangelo Buonarroti, una<br />
“stazione” fondamentale per gli amanti del reggae, e non solo. Già con<br />
“Libera Dhab”, autoproduzione del 2000, si erano fatti notare. Ma la strada<br />
viene percorsa a passi veloci e determinati, int<strong>rap</strong>rendendo diverse collaborazioni<br />
da studio e live (dai 99 posse agli Africa Unite, a Morgan Heritage,<br />
Shaggy, Ganjamama, Reggae National Tickets e Bluebeaters). Intrecci<br />
di percorsi musicali, anche vissuti singolarmente, hanno permesso la crescita<br />
artistica della band. Oggi, a distanza di quattro anni dalla pubblicazione<br />
di “cose che vedi” (Venus), ascoltiamo “Love The<strong>rap</strong>y” (prodotto da<br />
Ciretnek Produzioni & One Step Records).<br />
13 Tracce che parlano d’amore, concettuale, attraverso realtà vissute, speranze e delusioni, con un<br />
linguaggio che va ben oltre la rootz reggae. Suoni potenti, addolciti (o forse resi malinconici) dal<br />
dalay di bellissimi arrangiamenti Dub. Stacchi repentini di “Clav” per sample reggae d’eccezione<br />
(“Give me a reason”), si alternano a beat tipici della New pop (“Competizione”). Featuring con DEN-<br />
NIS BOVELL in “Protection”, MARJAS in “Senza te” e con il salentino LU MARRA in “Quello che la<br />
musica da’”. Ottimo lavoro.<br />
Guido M.<br />
HOt CHIP<br />
ONE LIFE STAND<br />
GeNeRe: ELECTRO POP etICHettA: PARLOPHONE RECORDS DAtA: 29/01/2010<br />
Tornano i londinesi Hot Chip con il quarto album, a due anni di distanza dal<br />
loro ultimo lavoro “Made in The Dark” e a quattro da “The Warning” nominato<br />
ai Mercury e vincitore ai Grammy Awards con il singolo omonimo.<br />
Ci siamo aspettati molto da questo “One Life Stand”, e non siamo rimasti<br />
completamente soddisfatti. Sicuramente è un bel disco, più soul rispetto<br />
ai precedenti lavori, con un proliferare di infl uenze che vanno dal funky,<br />
al soul, R&B, Northern Soul, eighties, elettronica, pop e così via. Sono vari<br />
i pezzi che ci hanno convinto e che sono piaciuti, a partire da “Thieves in<br />
the night” con il suo sound electro pop anni ottanta, oppure “One Life<br />
Stand”, che da il nome all’album, per la sua ritmica coinvolgente e la chitarra<br />
funky sui ritornelli, e ancora “Alley Cats”, più morbida e cantata in maniera straordinaria, e poi<br />
la traccia che l’album lo chiude, “Take It In”, soul su tappeto elettronico e di nuovo una bella chitarra<br />
funky in sottofondo. Ma come dicevamo inizialmente, siamo rimasti un pochino insoddisfatti in<br />
generale da questo album, in parte per le melodie vocali del quintetto londinese che non sempre<br />
sono all’altezza delle sonorità, invece spesso piene, a volte inusuali e comunque varie; in parte<br />
l’insoddisfazione viene dalla sensazione che, nonostante le molte infl uenze di stili e generi, “One<br />
Life Stand” suoni in generale un po’ troppo uniforme e che non si trovino quelle sperimentazioni,<br />
quelle novità, quell’int<strong>rap</strong>rendenza che rendono un disco esaltante all’ascolto.<br />
Pit<br />
mOve Out 2009 19
<strong>MoveOut</strong> Play<br />
mARCO NOtARI<br />
BABELE:NOIR<br />
GeNeRe: INDIE ROCK etICHettA: ARTES RECORDS DAtA: 7/11/2009<br />
“Babele:noir”, nasce come ristampa in vinile a tiratura limitata (in 999<br />
copie!!), del concept album “Babele” uscito l’anno scorso. Di questo disco<br />
quindi se n’è già parlato, si è già detto che <strong>rap</strong>presenta e segna la crescita<br />
di Marco Notari come autore e artista... Si tratta di un album rock con<br />
i suoi pezzi tirati e le sue ballate; ma è anche l’album di un cantautore,<br />
è “emozionale” nel senso che è pieno di rabbia, alternata a dolcezza,<br />
tristezza e mille altre emozioni. E per non perdere questa forte componente,<br />
il disco va ascoltato tutto per intero, dall’inizio alla fi ne. “Su<br />
un treno che muove verso il nulla” è un bel pezzo minimale, arrangiato<br />
per pianoforte, viola e voce, che diventa straordinario ed estremamente<br />
intenso solo ascoltato con “Porpora” a precederlo e con la psichedelica “Anch’io perduto mai”<br />
a seguirlo. Ma soprattutto, il vinile ti fa capire che “Babele” è un concept album, ossia la storia di<br />
Cristiano e Lucia utilizzata da Marco per indagare se stesso e l’animo umano, che ascolti il lato<br />
“Cristiano” e poi giri il disco, appoggi la puntina e fai partire il lato “Lucia”....questo nel cd non c’è.<br />
Ci trovate poi un brano inedito inserito sulla prima facciata e soprattutto un booklet, o meglio<br />
un albo che contiene 13 racconti, uno per ogni canzone del disco, che ne sviluppano i testi e<br />
assumono la forma di un romanzo breve, scritto dallo stesso Notari, e corredato con un fumetto<br />
e dodici tavole realizzate da alcuni tra i maggiori illustratori italiani sotto la direzione artistica di<br />
David Vecchiato. Il vinile è disponibile sul sito web www.libellulamusic.it ed ai concerti di Marco<br />
Notari & Madam.<br />
Pit<br />
mACOLA e vIBRONDA<br />
ROVENTE<br />
GeNeRe: PATCHANKA etICHettA: ONE STEP RECORDS DAtA: 10/2009<br />
DIStRIBuZIONe: VENUS/MANINALTO!<br />
Secondo album per il cantautore romagnolo Macola con i suoi Vibronda.<br />
Ascoltando “Rovente”, e abbandonandomi a quel brutto vizio di chi<br />
scrive recensioni, ho pensato subito a Les Negresses Vertes, Manu Chao,<br />
Roy Paci, Vinicio Capossela, e un pochino anche a Tonino Carotone, ma<br />
poi mi sono ripreso dicendomi che no!! voglio parlare solo di Macola e<br />
del suo disco. Undici tracce e mi sono piaciute tutte, una dietro l’altra,<br />
anche quelle con testi non particolarmente riusciti, come “Revolver” o<br />
“Rebelde”; tutti i pezzi sono suonati alla grande e sono pervasi da un’atmosfera<br />
calda, allegra e scanzonata. In “Rovente” non esiste la noia,<br />
tra fi sarmoniche e chitarre danzanti, ci troviamo tanto folk, venato di<br />
reggae, rock, blues, country, insomma una vera patchanka!! I testi sono improntati a temi come<br />
amore, libertà, rivoluzione, una bellissima denuncia della pena di morte in “Le mie Prigioni”, e<br />
poi critica al progresso, ma sempre e comunque, nei testi e ancor più nelle sonorità e nei ritmi,<br />
emerge forte l’amore per la vita. Bravi!<br />
Pit Pit<br />
20 2009 mOve Out
Play <strong>MoveOut</strong><br />
KOBAYASHI<br />
IN ABSENTIA<br />
GeNeRe: INDIE, ROCK, SPERIMENTALE etICHettA: CORASONG RECORDS DAtA: 02/12/09<br />
Aprendo il cd, sotto il tray, leggo: “Le musiche di questo disco sono<br />
state composte dai Kobayashi per IN ABSENTIA Hortus conclusus,<br />
un’opera di Antonello Pelliccia, con la collaborazione di Gianni<br />
Macalli e Paolo Roderi, presentata il 5 e 6 Giugno 2009 come evento<br />
collaterale della 53° edizione della Biennale di Venezia”. Dopo<br />
i primi minuti di ascolto, capisco cosa si intende per coraggio di<br />
sperimentare, di ricercare nuove sonorità, senza nessuna regola,<br />
ma attenzione! Non si tratta di melodie deliranti solo per vecchi e<br />
sapientissimi critici musicali. Anzi, è un disco da ascoltare ad alto<br />
volume, lasciandosi sommergere dai suoni, dai cambi di ritmo,<br />
dagli accostamenti improbabili eppure bellissimi, come nella suite d’apertura “Air Motel”, dove<br />
la chitarra distorta di Andrea Marcori viene addolcita dal violoncello di Lara Vecoli. Segnalo poi<br />
la ritmata “Dètournement” dove un bel basso in overdrive introduce uno stupendo intervento<br />
di sax, e ancora “Vendramin?” che attacca con un intreccio di synth che altro non riuscirei a defi -<br />
nire se non cosmico, in attesa del reading distorto di Laura Pugno che chiude il pezzo. Poesia.<br />
Pit<br />
SuRGeRY<br />
NON UN PASSO INDIETRO<br />
GeNeRe: ELETTRONICA, METAL, INDUSTRIAL etICHettA: ALTIPIANI DAtA: 19/11/2009<br />
DIStRIBuZIONe: AUDIOGLOBE<br />
Velenosi, sarcastici, cinici, poetici, con “Non un Passo Indietro” i Surgery<br />
giungono al loro quinto lavoro in studio. Si tratta di un album molto ricco,<br />
con ben 17 tracce tutte in italiano, testi mai superfi ciali e sempre graffi anti<br />
a testimoniare il lavoro di una band matura che ha saputo riconfermare<br />
le coordinate stilistiche già sviluppate nel precedente “L’Altra Educazione”.<br />
Le sonorità esplodono in una miscela ben integrata di elettronica,<br />
rock, metal e industrial, ma soprattutto, colpisce come siano ben armonizzate<br />
ed orchestrate con i testi. Quando le parole scorrono più dure,<br />
acide e cattive come in “Totem e Tv” o in “Produci, Consuma, Crepa”, o<br />
ancora in “Edipo Re” solo per citarne alcune, ecco che i Surgery spingono<br />
le chitarre e le ritmiche più sull’industrial metal, quando invece i testi si fanno più sarcastici e<br />
cinici, anche le sonorità si ammorbidiscono “un pochino” in spruzzate di electro anni ’80 frammiste<br />
agli immancabili chitarroni rock metal; e in ultimo segnalo la stupenda ballata “Classe Onirica”,<br />
unico pezzo dove compare il pianoforte a rendere l’atmosfera romantica e intima.<br />
Pit<br />
>>> Lascia il tuo commento su www.moveout.it<br />
mOve Out 2009 21
<strong>MoveOut</strong> Cinema<br />
Visioni<br />
Le NUOVE FORme DELLA ReGIStRAZIONe<br />
Prodotti che hanno mediamente<br />
cinquant’anni di esistenza.<br />
Pare infatti che circa un 50%<br />
della cinematografi a mondiale<br />
sia andato irrimediabilmente<br />
perduto, e che anche l’era del<br />
restauro, chimico-meccanico,<br />
stia cedendo a quello digitale,<br />
- Coppola ad esempio ha recuperato<br />
Il padrino utilizzando<br />
enormi HDD (capienza di<br />
22 2009 mOve Out<br />
a cura di Piermario mignone<br />
Il problema dei materiali su cui depositare le memorie del presente è vecchio quanto<br />
la storia dell’umanità, ed è anche sorprendente come i materiali primitivi degli antichi,<br />
pietre, terracotte, metalli siano riusciti a superare i millenni mentre oggi è una diffi coltà<br />
seria leggere i nastri audio in bobina, un vecchio 8 o Super8 in pellicola (onore alla memoria<br />
del glorioso 16 mm, altro cadavere eccellente), visionare una videocassetta in<br />
u-matic, o per molti persino in vhs, e scoprire con desolazione che molte vecchie fotografi<br />
e e fi lmati sono degradati ad un impasto monocromatico o magenta.<br />
parecchi Tera byte) e il sistema<br />
4K (nelle sale la pellicola sta<br />
lentamente sparendo sostituita<br />
“soltanto” dal digitale 2k, di<br />
non molto superiore al Full Hd<br />
casalingo). Da qualche tempo<br />
chi si serve della registrazione<br />
video, su HDD di parecchi giga<br />
trasferibili sugli ormai “piccoli”<br />
dvd (4,75 giga miseri miseri,<br />
visto che il Dual Layer ha avuto<br />
una scarsa diff usione)<br />
resta in sconfortata attesa<br />
del registratore Blu-ray<br />
che è uscito da poco in<br />
Inghilterra, prodotto dalla<br />
Panasonic. Ma per i profeti<br />
della videoregistrazione<br />
il sistema non arriverà<br />
mai veramente (chissà il<br />
masterizzatore), perché il<br />
trend porta altri supporti<br />
per il mercato consumer.<br />
Sparita la cassetta audio,<br />
mangiata dal Cd, ormai<br />
archeologico il Vhs rimpiazzato<br />
dal Dvd, anche il Cd e il Dvd<br />
hanno un futuro assai grigio<br />
insieme alla (ex) rivoluzionaria<br />
cassetta MiniDv che ha ancora<br />
qualche spazio nell’ HDv 1440.<br />
Prepariamoci quindi ad accumulare<br />
le versatili pen drive<br />
e le imperanti smart card, sol<br />
dell’avvenire per camcorder e<br />
quant’altro, in costante crescita<br />
di giga per video, Mp3, foto, e<br />
soprattutto tante serie di HDD<br />
su cui accumulare ogni forma<br />
di scrittura sonora e visiva possibile<br />
e immaginabile. C’era una<br />
volta il jukebox, scatola magica<br />
per i suoni di matrice meccanica,<br />
ora avremo sofi sticate<br />
library di natura magnetica, e<br />
per un po’ ancora la transitoria<br />
ma pratica maneggevolezza<br />
dei dischi ottici di alluminio. Per<br />
il resto, probabilmente ci sarà il<br />
silenzio, come diceva Amleto.
Re-Visioni<br />
CASABLANCA<br />
Non è un mélo, non è un noir,<br />
non è propriamente un fi lm<br />
d’avventura e neanche solo<br />
una storia d’amore, introduce<br />
a tutti, ma sfugge alla catalogazione.<br />
E’ semplicemente<br />
uno dei più grandi “cult” della<br />
storia del cinema, l’espressione<br />
suprema dei grandi<br />
“artigiani” hollywoodiani e la<br />
“più rilevante eccezione alla<br />
teoria dei cinema autoriale”,<br />
che resiste al tempo. Mentre<br />
l’Europa è invasa dai nazisti,<br />
Casablanca, un protettorato<br />
francese sotto Pétain, è<br />
ancora, ma solo per poco, una<br />
via di fuga per l’America triangolando<br />
per Lisbona. Il posto<br />
è un “café americain” gestito<br />
da Rick, un espatriato da<br />
Parigi dove ha perso i contatti<br />
con la sua donna, Ilsa. Questa<br />
ricompare, del tutto inconsapevole,<br />
nel locale di Rick<br />
con suo marito e il partigiano<br />
Laszlo, entrambi in fuga, e la<br />
vecchia passione riemerge,<br />
prepotentemente. C’è un<br />
movimento intricato di spie,<br />
di informatori e di gente della<br />
resistenza attorno al locale<br />
del Rick’s Bar, mentre lettere<br />
compromettenti passano<br />
di mano in mano e sulle cui<br />
tracce si stanno muovendo<br />
i Tedeschi tramite la polizia<br />
locale e il Cap. Renault, a suo<br />
modo amico di Rick. Girato<br />
mentre ancora si stava scrivendo<br />
o modifi cando il testo,<br />
a cura di Piermario mignone<br />
Cinema <strong>MoveOut</strong><br />
di michael Curtiz, con Ingrid Bergman, Humphrey Bogart, Paul Henreid; usa, 1942<br />
- e questo ne spiega la<br />
straordinaria complessità<br />
-, “Casablanca” fu realizzato<br />
come un “work in<br />
progress” che raggiunge<br />
il suo climax nel famoso<br />
fi nale, imprevedibile in<br />
quanto non deciso se<br />
non nella vera e propria<br />
conclusione della<br />
produzione, quando<br />
la Bergman si stava già<br />
preparando, anche fi sicamente,<br />
per comparire<br />
in “Per chi suona la campana”.<br />
Fu comunque<br />
coerente con l’etica del<br />
tempo: Rick sacrifi ca<br />
il suo sentimento<br />
lasciando Ilsa andare con ma risoluto, e nella luminosa,<br />
Laszlo, e trovando la fattiva dolcezza discreta di una<br />
Ingrid Bergman irripetibile,<br />
tra le curiosità: la<br />
due interpretazioni assolute<br />
celebre frase “Play<br />
di passione e abnegazione,<br />
It Again, Sam”<br />
non prive di consapevolezza<br />
fi lologicamente non storica (“i problemi di tre<br />
esiste, ma il senso ricorre piccole persone come noi<br />
molte volte; prima di non hanno alcun peso in<br />
assegnare il ruolo a questa immensa tragedia. Un<br />
Bogart, i produttori giorno capirai, buona fortuna<br />
avevano contattato un piccola mia”). I brani musicali<br />
certo Ronald Reagan: che intensifi cano la passione<br />
pensa te!<br />
sentimentale, come il mitico<br />
“As Time Goes By”, o quello<br />
collaborazione di Renault che nazionalistico che si rifà alla<br />
sceglie di passare alla resi- “Marseillaise”, acquisiscono<br />
stenza. Rivelatosi in questo un potere insolito, carico<br />
anche un melodramma dalla di signifi cati. Tre Oscar da<br />
forte presa popolare, il fi lm subito: Miglior Film, Miglior<br />
trova nel grande Humphrey Regìa, Miglior Sceneggiatura:<br />
Bogart, duro, problematico nasceva una leggenda.<br />
mOve Out 2009 23
<strong>MoveOut</strong> Cinema<br />
Percorsi<br />
ARCHetIPI MITICI e BIBLICI<br />
nella SCI-FI e nel FANTASY<br />
La biblica rivolta della creatura contro il creatore diventa poi centrale nel leggendario Blade<br />
Runner di Ridley Scott (1982, la più nota delle sette versioni, in europa almeno).<br />
I replicanti, non<br />
sono dei robot ma<br />
esseri virtualmente<br />
uguali se<br />
non superiori<br />
all’uomo in forza e<br />
intelligenza, creati<br />
industrialmente da<br />
ingegneri genetici<br />
e cibernetici (“…a<br />
propria immagine<br />
e somiglianza…”),<br />
più che cyborg<br />
quindi. Hanno una<br />
inevitabile carenza progettuale:<br />
mancano di memoria<br />
pregressa (non c’è neanche<br />
innatismo in loro, sono<br />
privi cioè di idee congenite),<br />
rimpiazzata artifi cialmente dai<br />
costruttori con ricordi assemblati<br />
(in ciò non siamo molto<br />
dissimili in quanto buona parte<br />
della nostra memoria collettiva,<br />
chiamatela anche inconscio<br />
di massa, oggi ormai è di<br />
origine mediatica). Soprattutto<br />
hanno, o gli è stato imposto,<br />
un limite fondamentale: sono<br />
a “scadenza”, circa quattro anni<br />
di vita (neanche in questo siamo<br />
molto diff erenti). Vogliono<br />
quindi più vita (e anche noi), e<br />
per questo il gruppo Nexus-6<br />
rientra avventurosamente sulla<br />
terra dalle colonie di schiavi<br />
extra-mondo, in una realtà<br />
architettonica stratifi cata<br />
verticalmente su molti stili, un<br />
“Eden” degradato, babe-<br />
24 2009 mOve Out<br />
a cura di Piermario mignone<br />
Il termine “Blade<br />
Runner” non fu coniato<br />
dal celebre scrittore<br />
William Borroughs<br />
(Il pasto nudo) ma<br />
dall’adattamento<br />
cinematografi co che<br />
lui fece del romanzo<br />
di Alan e. Nourse, the<br />
Bladerunner, legato al<br />
mondo dei traffi canti<br />
d’organi. Il fi lm di<br />
Ridley Scott ebbe sette<br />
versioni.<br />
lico e multietnico avvolto<br />
dall’oscurità, invaso da miasmi<br />
e sommerso da perenni<br />
piogge acide. Ma l’ingegnere<br />
genetico e cibernetico che<br />
li ha progettati non può, o<br />
non vuole, concedergli più<br />
vita, e viene ucciso come nel<br />
mito edipico, o nel racconto<br />
evangelico, - in seguito “Dio<br />
è morto” cantava il fi losofo<br />
vol 2<br />
Nietzsche verso la metà del XIX<br />
sec., e “Dio è morto” cantavano<br />
Guccini e i Nomadi a metà<br />
anni ’60 -. Cacciati dal “blade<br />
runner” Deckard, Roy Batty, il<br />
più dotato dei replicanti, avrà<br />
solo più il tempo per un tragico<br />
rimpianto: “Ho visto cose io<br />
che voi umani … e tutto questo<br />
andrà perduto nel tempo<br />
come lacrime nella pioggia.<br />
E’ tempo di morire”. Lo stesso<br />
tema ellenico e biblico di un<br />
creatore che ama la creatura<br />
trova il rifl esso nel <strong>rap</strong>porto tra<br />
Deckard e la replicante Rachel<br />
grazie alla quale il cacciatore<br />
Deckard riscopre la capacità di<br />
amare, chiedendosi in fondo<br />
che cosa signifi chi essere umani.<br />
Anche perché nel Director’s<br />
Cut di dieci anni dopo, il regista<br />
insinua il forte dubbio (il sogno<br />
dell’unicorno) che lo stesso<br />
Deckard sia un replicante<br />
…(continua)
Cinema <strong>MoveOut</strong><br />
Popoli<br />
QuA E LA NELLA COmmeDIA FRANCESE<br />
La commedia farsesca, condotta con intelligenza, è contagiosa.<br />
Prova ne sia questo « travaux - Lavori in casa » (Fr/Gb,2005) di<br />
Brigitte Roüan, una brillante attrice di origine algerina impegnata<br />
a difesa dei sans-papiers, esattamente come la protagonista<br />
del fi lm.<br />
Chantal è un grintoso avvocato<br />
che affi da la ristrutturazione<br />
del suo studio ad un architetto<br />
colombiano che le propone di<br />
ristrutturare l’intero alloggio,<br />
e chiama come braccianti<br />
sette extracomunitari. I lavori,<br />
caotici e disordinati, presto<br />
diventano devastanti. Però<br />
alla fi ne qualche risultato sarà<br />
visibile, inclusa la possibilità<br />
di un “principe azzurro” nella<br />
brevissima comparsa di Hugh<br />
Grant come fascinoso vicino di<br />
casa. La protagonista si trova<br />
messa alla prova da una sorta<br />
di nemesi, essendo la sua vita<br />
e il suo habitat sconvolti, e<br />
non saranno in seguito più gli<br />
stessi, dall’intrusione di quegli<br />
stessi extracomunitari cui aveva<br />
a cura di Piermario mignone<br />
scelto di dedicarsi. In quel guazzabuglio<br />
umano ed edilizio<br />
regna una anarchia fracassona<br />
e paradossale, che porta<br />
gradualmente, alla comprensione<br />
e alla coesistenza etica,<br />
ed etnica, tra i vari personaggi,<br />
- Chantal come Biancaneve in<br />
una comunità di sette “nani”<br />
-, presupposto concreto dell’<br />
La credibilità della storia<br />
si regge sulla forza<br />
dell’interpretazione<br />
del tassista ingenuo<br />
e goff o, ma ricco di<br />
semplice saggezza, e pur<br />
risentito nella percezione<br />
dell’inganno, da parte del<br />
popolare Dany Boon, e<br />
quella del più noto Daniel<br />
Auteuil, specie quando<br />
acquisisce la coscienza<br />
critica di se stesso, e<br />
accetta il cambiamento.<br />
integrazione. Sotto il burlesco<br />
e le contaminazioni di generi<br />
e culture diverse, affi orano<br />
così molte verità. Ed una volta<br />
tanto a suscitare simpatia non<br />
è la stabilità dell’ordine, ma la<br />
sbilanciata imprevedibilità del<br />
caos. Non resiste alla tentazione<br />
della commedia neanche<br />
un autore di grosso calibro,<br />
come Patrice Leconte. “ll mio<br />
miglior amico” (Fr., 2006), che<br />
vol 4<br />
conta sulla presenza di attori<br />
come Daniel Auteuil e Dany<br />
Boon, è ancora una volta una<br />
sorta di “conte moral”. François,<br />
un mercante d’arte sgradevole<br />
ed egoista, fa una scommessa<br />
con la sua compagna: ha dieci<br />
giorni di tempo per presentarle<br />
il suo miglior amico, se ne ha<br />
uno, pena la cessione di un<br />
preziosissimo vaso. La ricerca<br />
pazza si focalizza su Bruno, il<br />
suo tassista tutto speciale cui<br />
tutto concede pur di farselo<br />
“amico”: il <strong>rap</strong>porto frenetico e<br />
interessato, gradualmente trasformerà<br />
la scommessa in una<br />
decisiva esperienza di vita. La<br />
conclusione sorprende con la<br />
sua abile alternanza di comicità<br />
amarognola e sincera emozione<br />
per la solitudine nella folla<br />
oggi, che fa desiderare vere<br />
relazioni umane oltre l’interesse<br />
materiale.<br />
Noleggio e vendita, Dvd: Teodora,<br />
15,90; Lucky Red, € 12<br />
mOve Out 2009 25
<strong>MoveOut</strong> Events<br />
26 2009 mOve Out
Events <strong>MoveOut</strong><br />
mOve Out 2009 27
<strong>MoveOut</strong> Cinema<br />
28 2009 mOve Out<br />
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Events <strong>MoveOut</strong><br />
Il digitale terrestre<br />
spiegato terra-terra.<br />
• Vantaggi Vant e svantaggi del digitale terrestre.<br />
• Capire Cap il digitale terrestre: i termini che devi conoscere.<br />
• Come Com ricevere il segnale: dal decoder in poi.<br />
• Come Com avvalerti al meglio dei contributi statali.<br />
• Can Canali gratuiti e a pagamento: cosa e come scegliere.<br />
• Clien Clienti Sky e Fastweb: cosa cambia con il digitale terrestre.<br />
mOve Out 2009 29
<strong>MoveOut</strong> Cities <strong>Special</strong><br />
tANtO DI “COPPOLA”<br />
AL mAeStRO FRANCIS FORD<br />
Gli abbiamo fatto vedere una copia di move Out: ha sfogliato soprattutto<br />
le rubriche di cinema, naturale, lasciandovi anche una sorta di traccia<br />
grafi ca come un fi rma, e intanto diceva soddisfatto Go ahead !, continuate<br />
così che andate bene, e noi intendiamo seguire il consiglio.<br />
Foto di Severino Marcato<br />
Originario della Basilicata, che lui preferisce chiamare<br />
“Lucania”, anche se il più delle volte si fa<br />
ospitare da Benigni a Roma. Senza di lui, la storia<br />
del cinema americano sarebbe profondamente<br />
diversa, in peggio. Tra i grandi rifondatori di una<br />
Hollywood che stava sbaraccando, creò con Il Padrino<br />
(1972) e i successivi due sequel un clamore<br />
inaudito, un evento colossale e incassi da vertigine,<br />
mescolando eff eratezze e amore, folclore<br />
mediterraneo e scalata al potere, vecchia e nuova<br />
America, il bene e il male con l’ambivalente glo-<br />
60 2009 mOve Out<br />
il padre Carmine era<br />
primo fl autista nella NBC<br />
di toscanini e contribuì<br />
a scrivergli parte delle<br />
colonne sonore, tra cui<br />
quella premio Oscar di<br />
Il padrino II con Nino<br />
Rota e il commento<br />
orchestrale al<br />
primo restauro fatto<br />
dal fi glio per il ritrovato<br />
“Napoléon” di Abel<br />
Gance (1927)<br />
rifi cazione della “famiglia”, e memorabili Marlon<br />
Brando, Al Pacino e quant’altri: commedia e<br />
tragedia greca in un’epica monumentale. E tanti<br />
Oscar, fama immensa. Si giocò tutto, proprio<br />
tutto in una sfi da letteralmente folle alla natura<br />
equatoriale, alla mancanza di fondi, all’infarto del<br />
protagonista, al confl itto con il suo sceneggiatore<br />
John Milius , anni di lavorazione tumultuosa per<br />
un fi lm ancor più grandioso, da un racconto di J.<br />
Conrad aggiornato da T.S.Eliot, rimasto unico e<br />
memorabile: Apocalypse Now (1979, acclamato
due volte a Cannes, come Palma d’oro prima, poi<br />
come Director’s Cut dopo con la versione Redux,<br />
2002), il più problematico e complesso lm sul<br />
Vietnam, il collasso apocalittico della “supremazia”<br />
occidentale, la smentita più disastrosa<br />
del “fardello dell’uomo bianco”, tanto loso co<br />
quanto spettacolare: la lunga sequenza degli<br />
elicotteri che bombardano il villaggio vietnamita<br />
e un’intiera foresta semplicemente per fare il<br />
surf, non s’era mai vista prima con tale dinamica<br />
e aggressiva perfezione di fotogra a, montaggio<br />
e musica, e condizionò<br />
per sempre ogni<br />
iconogra a successiva<br />
del genere. Non che<br />
tra un lm e l’altro facesse<br />
solo quisquilie:<br />
tra il Padrino I e il II,<br />
realizzò La conversazione<br />
(1974) un altro<br />
capolavoro sull’eco<br />
del Watergate, magistrale in tutto, nell’atmosfera<br />
irreale da incubo di una realtà spiata nei suoi<br />
suoni,percepita ma sfuggente e camu ata, nella<br />
quale il genio dell’intercettazione perde la decifrazione<br />
e teme di essere a sua volta intercettato,<br />
braccato, in pericolo nella sua emarginata scelta<br />
operativa. Straordinario il lavoro sulla colonna<br />
sonora e ineguagliata nella sua paranoia la perfomance<br />
di Gene Hackman. C’è poi chi considera<br />
la sua versione di Dracula (1992) da Bram Stoker<br />
la versione più innovativa in una magni cenza<br />
visiva e sonora ra natissima e una coinvolgente<br />
contaminazione di generi. Non sono pochi i lm<br />
sperimentali, i piccoli lm in cui tenta vie diverse<br />
e anche più “dimesse”, a costo di qualche op.<br />
Lifestyle <strong>MoveOut</strong><br />
Produttore con Lucas per un altro “maestro”,<br />
Akira Kurosawa (Kagemusha,1980), scopre o rilancia<br />
giovani talenti (M.Dillon, M.Rourke). Il suo<br />
nuovo corso è nei primi anni ’80 quando realizza<br />
un dittico, due lm speculari sullo stesso argomento,<br />
bande giovanili di ricchi e di poveri negli<br />
anni ’50, quasi alla James Dean. “I ragazzi della<br />
56ma strada”, panoramico a colori, <strong>rap</strong>presenta<br />
il reale convenzio-<br />
nale, mentre “Rusty<br />
il selvaggio”, bianco<br />
e nero e quadrato,<br />
ne è lo sguardo distorto,febbricitante,<br />
espressionista e<br />
surreale.<br />
Dopo anni di ritiro in cui lascia emergere la<br />
gura registica della glia So a (Lost in Translation),<br />
ricompare alla grande con un lm<br />
“familiare”parzialmente autobiogra co (Segreti<br />
di famiglia) in cui il presente in bianco e nero,<br />
piuttosto “tetro” come il protagonista, è spesso<br />
lacerato da incursioni a colori dal passato. Ricompare<br />
anche con un nuovo mestiere: il vigneron.<br />
Con due tenute a Sonora e a Napa, si sussurra,<br />
neanche troppo a bassa voce, che il nostro produca<br />
un qualcosa come 18 milioni di bottiglie<br />
all’anno: un trionfo dello spirito divino.<br />
PierMario Mignone<br />
MOVE OUT 2009 61
<strong>MoveOut</strong> Lifestyle<br />
mOtO X<br />
IL FREESTYLE CHe NON HA CONFINI!<br />
Motorcycle / Foto: Daniel K. Gebhart<br />
Lanciarsi da un trampolino di oltre 40 metri a bordo di<br />
una moto da cross di cilindrata 250. un casco, una tuta<br />
e i guanti, le uniche protezioni verso un salto nel vuoto<br />
di cui non si conosce mai l’esito. volteggi nell’aria<br />
che hanno più dell’incredibile che dell’acrobatico.<br />
Pochi secondi sospesi nel vuoto, il silenzio. Poi un<br />
unico colpo, si tocca terra. La moto ha ammortizzato<br />
l’atterraggio. Il gioco è riuscito. meno male.<br />
MotoX<br />
Come in altre categorie, anche in una sessione estiva (Summer<br />
negli sport non mancano gli X Games), che ha luogo ogni<br />
appassionati del brivido e del anno fi n dal 1994, e una inver-<br />
rischio, che sfi dano paura, adrenale (Winter X Games) iniziata<br />
nalina e pericolo, portando le nel 1997. Una manifestazione<br />
discipline fi no alle loro estreme che riunisce spericolati amanti di<br />
possibilità di svolgimento. snowboard e sci che si lanciano<br />
E’questa la fi losofi a portante da trampolini e volteggiano<br />
degli “X Games”, una competi- a grandi velocità o scivolano<br />
zione internazionale annuale lungo percorsi da brivido prima<br />
incentrata sugli sport estremi di aff rontare impatti sulla neve<br />
organizzata dal network televisi- non sempre indolori: lussazioni,<br />
vo statunitense ESPN. Si articola fratture e vari traumi sono infatti<br />
62 2009 mOve Out
all’ordine del giorno per gli atleti<br />
che aff rontano brusche discese<br />
e cadute rovinose come quelle<br />
normalmente previste in tali<br />
occasioni. Ma il bello è proprio<br />
questo per i gareggianti! Una<br />
delle specialità più pericolose e<br />
più apprezzate dagli spettatori<br />
dei giochi invernali è proprio la “<br />
Moto X”, una gara fra motociclisti<br />
che si lanciano da un trampolino<br />
di sci olimpionico su una moto<br />
di cilindrata 250. E’ il <strong>Free</strong>style<br />
Motocross, conosciuto anche<br />
come FMX o Moto-X, una recente<br />
variazione del motocross e del<br />
supercross.<br />
Questa specialità non si concentra<br />
sulla velocità o sulla competizione<br />
ma sull’abilità dei piloti di<br />
fare acrobazie in aria. I corridori si<br />
esibiscono in salti di 24-45 metri<br />
di lunghezza arrivando ad altezze<br />
incredibili. Creato da piloti di<br />
supercross americani per caso e<br />
per divertimento è fi nito poi con<br />
il diventare un vero e proprio<br />
sport. I piloti che lo praticano si<br />
allenano in continuazione per<br />
migliorare la sicurezza in primo<br />
luogo del salto e per affi nare<br />
la tecnica dei loro trick, ovvero<br />
i movimenti spettacolari che<br />
fanno in aria con la moto.<br />
Motocross in Taiwan / foto: Jnlin<br />
Foto: Tomas Marek<br />
Una delle specialità<br />
più pericolose e più<br />
apprezzate dagli<br />
spettatori dei giochi<br />
invernali è proprio la<br />
“Moto X”<br />
Il circuito è composto generalmente<br />
da un minimo di due<br />
dune di terra battuta o rampe<br />
metalliche a un massimo di sei. I<br />
piloti necessitano di grande tec-<br />
Lifestyle <strong>MoveOut</strong><br />
nica, coraggio e concentrazione<br />
per esibire tali acrobazie. Questo<br />
sport si pratica soprattutto in<br />
dimostrazioni per il pubblico, ma<br />
anche in vere e proprie gare in<br />
cui si confrontano per la bravura<br />
dei trick, per lo stile e per la linearità<br />
dei salti. In gara i piloti hanno<br />
a disposizione dai 90 secondi<br />
ai due minuti per esibire i loro<br />
salti. Come nelle altre discipline, i<br />
giudici danno la votazione della<br />
sequenza su una scala di 100<br />
punti. La vittoria va al pilota che<br />
ha fatto la serie di salti migliore.<br />
L’equipaggiamento è identico a<br />
quello di un pilota di motocross<br />
ma sono maggiori le protezioni<br />
per l’addome, vista l’altezza<br />
dei salti. Le moto sono quelle<br />
classiche da cross impostate per<br />
sostenere l’atterraggi dal salto<br />
e spesso i piloti si fanno aggiungere<br />
degli appigli in metallo<br />
per rendere più sicura la presa<br />
della moto durante il salto. Ma il<br />
rischio è sempre altissimo. Nervi<br />
saldi, allenamento e una buona<br />
scorta di fortuna non guasta.<br />
Alessia Mangiapane<br />
mOve Out 2009 63
<strong>MoveOut</strong> Lifestyle<br />
<strong>MoveOut</strong> Girl<br />
irl irl<br />
Lady micha (Ilenia Siciliano)<br />
Lady Micha, ballerina a tutto tondo, la sua specialità: ammaliare. Sensuale ma allo stesso tempo energica<br />
e atletica come un felino, questa giovane artista lavora nel settore della danza, moda e tv come ballerina<br />
e modella. Il suo spiccato talento nella danza, l’indiscusso fascino e il magnetismo che emana sono le sue<br />
carte vincenti. Richiestissima per molteplici ruoli in compagnie di danza, musical e tv, Lady Micha, collabora<br />
inoltre dal 2008 come ragazza immagine e ballerina con una giovane etichetta torinese, con la quale a<br />
novembre 2009 ha partecipato alla realizzazione di un videoclip (“Jamaica” di Anthony Louis feat. Rvj King)<br />
come coreografa e prima ballerina. Lady Micha, spinta dal suo istinto felino, è sempre pronta a balzare da<br />
una sfi da a una nuova esperienza professionale. Per contattarla scrivere a ladymicha86@gmail.com.<br />
Outirl irl<br />
64 2009 2008 2009 mOve LutY LIStOPAD mOve Out
COWORKING<br />
Sempre più spesso<br />
lavoratori autonomi, free<br />
lancers, liberi professionisti<br />
si ritrovano in ambienti<br />
dedicati per lavorare insieme.<br />
Settori diversi, mondi<br />
a volte opposti. Comune<br />
denominatore: sottrarsi<br />
all’isolamento del digitale.<br />
San Francisco, 2006. Nasceva il<br />
primo CoWo. Oggi se ne contano<br />
circa un centinaio nel mondo.<br />
E stanno aumentando. L’idea è<br />
quella di “affi tta uffi cio”, ma senza<br />
quella venalità tipica dell’affi tta<br />
camere a stranieri!. E’ un modo di<br />
lavorare in gruppo, di conoscere<br />
persone nuove, di creare progetti<br />
in gruppo. Nato dall’esigenza di<br />
liberi professionisti, abituati a<br />
lavorare in giro per il mondo, di<br />
trovare spazi per lavorare sentendosi<br />
come a casa, in ambienti<br />
“amici”, senza capouffi cio ed<br />
improbabili giustifi cazioni a<br />
ritardi. E’ il proprio posto di lavoro,<br />
nel senso di una scrivania, una<br />
sedia, una connessione ad alta<br />
velocità, l’utilizzo comune della<br />
sala riunione, e della macchinetta<br />
del caff è. Magari per un giorno,<br />
magari per 6 mesi. E’ un’ottima<br />
Lifestyle <strong>MoveOut</strong><br />
soluzione. Un modo anche di web designers, informatici, inge-<br />
scampare alla “crisi”, all’impossigneri, grafi ci. Liberi professionisti,<br />
bilità di mantenere esosi uffi ci, che tendono inevitabilmente<br />
macchinari, personale. E poi c’è a isolarsi nel proprio lavoro,<br />
un grosso vantaggio: persone, senza avere spesso l’opportunità<br />
creatività diverse che si incontra- di confronto. Si può parlare di<br />
no per caso (se si crede al caso!) in Isolamento del digitale!<br />
uno stesso luogo, dando spesso Aziende che hanno una o più scri-<br />
inizio a progetti comuni, nuove vanie libere, le mettono a disposi-<br />
idee, nuovi network. Sono spesso zione per coworkers di passaggio<br />
in quella città. Ed iniziano a crearsi<br />
dei veri e propri network, aziende<br />
E’ un modo di<br />
che si affi liano a sistemi di Co.Wo,<br />
lavorare in gruppo, per far conoscere a coworkers<br />
di conoscere persone di tutto il mondo la disponibilità<br />
nuove, di creare<br />
delle sedi e loro ubicazione. Su<br />
progetti in gruppo<br />
internet si leggono testimonianze,<br />
esperienze, progetti comuni.<br />
Strumenti di lavoro: un portatile,<br />
una connessione ad internet, una<br />
scrivania. Ambiente di lavoro:<br />
amichevole, senza alcuna rivalità<br />
o competizione.<br />
I vantaggi sono dunque tanti.<br />
E ne stanno nascendo in tutta<br />
Italia, da Torino a Roma, a Milano<br />
a Firenze. Un antidoto forse al<br />
dramma dell’impersonalità?<br />
MO<br />
mOve Out 2009 65
<strong>MoveOut</strong> Lifestyle<br />
66 2009 mOve Out<br />
C
BIKe POLO<br />
meglio defi nirlo urban Bike Polo, il nuovo trend in ambito<br />
di sport metropolitano, dove oltre le regole del gioco,<br />
fa da padrone il gusto di impossessarsi per un’ora di<br />
suolo pubblico, piazze, cortili antistanti magazzini di<br />
periferia o addirittura strade e passaggi pedonali.<br />
E’ del tutto analogo al classico<br />
Polo a cavallo, con la diff erenza<br />
che si monta una sella di una<br />
bicicletta e non quella di un<br />
cavallo. 2 squadre, 6 giocatori<br />
in bici che con una mazza<br />
recuperata da vecchi rottami<br />
di plastica, legno, racchette da<br />
sci devono fare goal. Chi ne fa<br />
5 vince. Vietato toccare il suolo<br />
con i piedi, pena l’eliminazione.<br />
Non si può praticarlo con biciclette<br />
normali: non devono avere<br />
freni, il manubrio deve essere<br />
imbottito per evitare<br />
contusioni in caso di<br />
(facili) scontri. E’ un<br />
momento goliardico<br />
non solo per giocatori<br />
professionisti, ma anche per tanti<br />
giovani che vogliono vivere gli<br />
spazi della propria città in modo<br />
diverso, alternativo. Un’idea<br />
creativa, un volere impossessarsi<br />
di spazi urbani troppo spesso<br />
lasciati al vento, senza utilizzo,<br />
annebbiati dallo smog metropolitano.<br />
Nasce da chi vive la strada,<br />
Cocktail of the Month<br />
drink<br />
oc<br />
drink<br />
mANHAttAN<br />
What: Cocktail<br />
How:<br />
7/10 di whiskey<br />
3/10 di vermouth Martini rosso<br />
2 gocce di angostura<br />
Lifestyle <strong>MoveOut</strong><br />
così come chi fa skateboard,<br />
graffi ti, street basketball. Da New<br />
York a Londra a Parigi a Milano.<br />
Sono tanti i tornei organizzati,<br />
per passaparola, come è tipico in<br />
questo mondo: comunicazione,<br />
direi virale. Pioggia, vento, sole,<br />
nebbia: i “Bike riders” fanno da<br />
protagonisti.<br />
AL<br />
Mescolare in un mixing glass con ghiaccio pieno<br />
per i 2/3. Servire in un bicchiere da cocktail tipo<br />
“Martini”<br />
Where:<br />
Cocktail bar, lounge bar<br />
For Who:<br />
A chi piace qualcosa da sorseggiare, semi secco,<br />
in dolce compagnia<br />
mOve Out 2009 67
<strong>MoveOut</strong> Lifestyle<br />
FeveR PARTY<br />
Password? Fidelio. e la password per partecipare?...<br />
La ricordiamo tutti la scena passata alla storia di kubrick in eyes wide shut. Sequenza<br />
entrata nelle fantasie erotiche di centinaia di persone, coppie, singoli. Fantasia<br />
che molte aziende hanno pensato bene di realizzare con feste private in ville, dimore<br />
ottocentesche, castelli, ma anche magazzini abbandonati, locali, discoteche.<br />
68 2009 mOve Out<br />
A diff erenza dei Club privè (di<br />
cui parleremo nel prossimo<br />
numero), sono feste itineranti,<br />
esclusivamente ad invito non<br />
solo a scambisti; feste molte<br />
volte all’insaputa dello stesso<br />
proprietario che ha affi ttato<br />
la location per il party, come è<br />
capitato in Inghilterra, in una<br />
villa seicentesca, con 350 partecipanti,<br />
che allo scoccare della<br />
mezzanotte hanno preso parte<br />
ad una mega orgia. Un concept<br />
di party che arriva da Londra, e<br />
subito emulato un po’ in tutta<br />
Europa, dall’Olanda, alla Francia,<br />
alla Germania, e ovviamente<br />
dall’Italia. Si sono visti i primi<br />
“Fever party” a Treviso, città che<br />
sembra particolarmente attenta<br />
al “Sesso ri-creativo”. E così<br />
anche a Milano, Torino, Roma.<br />
Niente di nascosto o illegale;<br />
party privati, in cui si accede solo<br />
se over 21, esclusivamente su<br />
invito. Abbigliamento elegante<br />
o in maschera, sempre in coppia<br />
(reale o creata appositamente<br />
per il party), raramente si può<br />
accedere come singolo.<br />
Una regola sola: rispetto.<br />
E’ diffi cile per un<br />
non frequentatore<br />
di queste feste<br />
immaginarsi come<br />
si svolgono, che<br />
tipo di atmosfera<br />
si respiri all’interno,<br />
chi sono i partecipanti.
Dopo svariati tentativi di contattare<br />
una di queste aziende<br />
per chiedere informazioni, si<br />
rende disponibile “Patrick e<br />
Susan”, una coppia dall’Olanda,<br />
habituè di “fever party”, in tutta<br />
Europa.<br />
Raccontano alla nostra redazione<br />
la loro storia, come tutto è<br />
incominciato e come si è evoluta<br />
la loro passione. Patrick e<br />
Susan sono una coppia 40 anne,<br />
sposati felicemente da 12 anni.<br />
Un giorno, Susan racconta a<br />
Patrick di una sua infatuazione,<br />
o meglio, di una sua fortissima<br />
attrazione (esclusivamente<br />
fi sica), per un barista di un ristorante<br />
frequentato dalla coppia.<br />
Quando Susan, confessa del<br />
tradimento mentale, sicura di<br />
una reazione violenta di Patrick<br />
e delle conseguenze che quella<br />
confessione avrebbe portato, si<br />
accorgono entrambi di essere<br />
entrati in una camera blindata,<br />
un nido d’amore sicuro, che<br />
nessuno avrebbe violato.<br />
“Scusate non capiamo” ci<br />
chiediamo, pensando che tutto<br />
questo non avesse senso.<br />
“Il raccontare un desiderio<br />
erotico a Patrick, il voler<br />
condividere con il proprio<br />
partner un desiderio del<br />
tutto normale”, dice Susan,<br />
“era un gesto di rispetto, di<br />
amore; sarebbe pura ipocrisia<br />
nasconderlo. Chi non<br />
ha impulsi sessuali verso<br />
altre persone, quanta gente<br />
ha l’amante? Da un’ultima<br />
statistica sembra che 1 su 3<br />
almeno una volta nella vita<br />
abbia tradito il proprio partner.<br />
Meglio farlo insieme,<br />
non credete? E’ chiaro,” continua<br />
Susan, “che devono<br />
Il nostro <strong>rap</strong>porto si è<br />
raff orzato molto. Ci si<br />
fi da ciecamente l’uno<br />
dell’altro. Queste feste<br />
sono per gente come<br />
noi che vive la cosa in<br />
maniera disinteressata,<br />
in maniera complice,<br />
realizzando tutte le<br />
fantasie erotiche della<br />
coppia.<br />
Lifestyle <strong>MoveOut</strong><br />
essere esclusivamente impulsi<br />
sessuali. Quando incominciano<br />
ad esserci complicazioni<br />
sentimentali, beh, allora cambia<br />
tutto. Non è più un gioco, un<br />
essere complici ma un antidoto<br />
alla noia del matrimonio. Da li<br />
è incominciato tutto. Il nostro<br />
<strong>rap</strong>porto si è raff orzato molto.<br />
Ci si fi da ciecamente l’uno<br />
dell’altro. Queste feste sono, o<br />
meglio dovrebbero essere, feste<br />
per gente come noi che vive la<br />
cosa in maniera disinteressata,<br />
in maniera complice, realizzando<br />
tutte le fantasie erotiche<br />
della coppia. Dico dovrebbero<br />
essere, perché a volte ci sono un<br />
po’ i guastafeste, avventurieri,<br />
senza minimo rispetto, o<br />
comunque che non capiscono<br />
le regole del gioco. Nessuno è<br />
obbligato a fare nulla. Se la tua<br />
fantasia è solo guardare, o stare<br />
al bar mentre in pista succede<br />
di tutto.... E’ questo lo spirito<br />
dei Fever Party”. Ma chi sono i<br />
partecipanti? Chiediamo.<br />
“Normalmente gente altolocata,<br />
o comunque benestante.<br />
Liberi professionisti, dirigenti,<br />
dottori, ingegneri, segretarie,<br />
editori, designers, chi lavora<br />
nel settore della moda.<br />
Insomma, non c’è una<br />
categoria particolare. Sicuramente<br />
non troverete<br />
mai prostitute. Sarebbe un<br />
controsenso!”<br />
E come venite a sapere<br />
di questi party? “Una<br />
volta entrato nel giro, la<br />
Tua mail gira un po’ tra<br />
i diversi organizzatori,<br />
che prontamente ti<br />
contattano.”<br />
E capodanno? “Un fever<br />
party a Parigi!”<br />
MO<br />
mOve Out 2009 69
<strong>MoveOut</strong> Cities<br />
IL “vAReSOttO”,<br />
«teRRA DI RAve PARTY»<br />
varese e la sua sterminata provincia? Qualcuno la defi nirebbe, a ragion veduta, terra di laghi<br />
sconfi nati, vallate incantevoli e parchi naturali di rara bellezza, tralasciando però una caratteristica<br />
fondamentale: è perfetto per i RAve PARtY!<br />
Varese “Terra dei Laghi”. Sul<br />
suo territorio una decina di<br />
specchi d’acqua, testimonianza<br />
dei ghiacciai che, millenni<br />
or sono, ricoprivano gran<br />
parte della regione prealpina.<br />
Il varesotto si estende per oltre<br />
1.119 Kmq, con una popolazione<br />
di circa 820mila abitanti.<br />
Un’area caratterizzata da<br />
quattro zone geologicamente<br />
diverse: la pianura a sud, le<br />
montagne a nord, le colline<br />
con i laghi nella fascia centrale<br />
e … vaste aree industriali con<br />
capannoni abbandonati alla<br />
periferia delle città. Un’area<br />
ricca di zone industriali in disuso<br />
fra le più numerose d’Italia,<br />
location perfetta per trascorrere<br />
72 ore di danze ininterrotte<br />
sui ritmi della Tecno. “Vecchie<br />
rovine industriali” trasformate<br />
in palcoscenici da festa, dove<br />
tutto è concesso, l’importante<br />
è muoversi, sempre.<br />
Il varesotto è ormai considerata<br />
terra d’elezione per i «rave<br />
party»: feste musicali spesso<br />
illegali, dalla durata di una<br />
notte o anche alcuni giorni,<br />
70 2009 mOve Out<br />
Il varesotto è ormai considerata terra d’elezione per i<br />
«rave party»: feste musicali spesso illegali, dalla durata<br />
di una notte o anche alcuni giorni, caratterizzati dalla<br />
presenza di diff usori sonori installati su camion e casse<br />
che pompano la musica a migliaia di decibel, per la<br />
“gioia” dei residenti.<br />
caratterizzati dalla presenza<br />
di diff usori sonori installati su<br />
camion e casse che pompano<br />
la musica a migliaia di decibel,<br />
per la “gioia” dei residenti. Chi<br />
partecipa sono tutti giovani<br />
con media di 18-25 anni, ragazzi<br />
e ragazze provenienti<br />
Inutile cercare un rave su Google o su Facebook. Per<br />
conoscere il luogo dello sballo bisogna saper cercare in<br />
rete e farsi gli amici giusti sui social network. È così che<br />
gli appassionati di free party si ritrovano in ogni angolo<br />
d’Europa per i loro raduni illegali.<br />
in gran parte da Lombardia,<br />
Piemonte, Veneto, Liguria,<br />
Trentino Alto Adige ed Emilia-<br />
Romagna, ma con saltuarie<br />
presenze perfi no da Puglia,<br />
Campania e Sicilia. Tra loro,<br />
studenti, operai, impiegati e<br />
disoccupati, ma non manca<br />
anche qualche nostalgico<br />
40enne.<br />
Le numerose aree industriali<br />
dismesse della provincia di Varese<br />
e, talvolta, del milanese,<br />
anziché essere prese d’assalto<br />
dai patiti dell’archeologia<br />
industriale, vengono quindi
puntualmente occupate da<br />
giovani richiamati dal tam tam<br />
della rete. Il «programma» è<br />
sempre lo stesso: musica ipnotica<br />
e martellante a qualsiasi<br />
ora del giorno e della notte e<br />
droga di ogni genere.<br />
La valle Olona, per<br />
esempio, piace molto<br />
ai ravers che di anno<br />
in anno si muovono<br />
sulla mappa degli insediamenti<br />
industriali<br />
dismessi. I capannoni<br />
dell’ex cartiera Mayer<br />
di Cairate, ad esempio, insaccati<br />
in una valle alla periferia<br />
del paese, avevano già ospitato<br />
un rave due anni fa e ci hanno<br />
riprovato a Pasqua. Un’altra<br />
cartiera dismessa, la Sottrici<br />
di Vedano Olona, fu occupata<br />
in occasione del capodanno<br />
del 2007. I siti preferiti sono le<br />
ex aree dismesse: l’ex Mostra<br />
del Tessile, un’immensa area<br />
abbandonata con un enorme<br />
capannone pericolante al<br />
confine tra i comuni di Busto<br />
Arsizio e Castellanza, in<br />
adiacenza al parco Alto<br />
Milanese, circondata dai centri<br />
commerciali è recentissima;<br />
poi l’area dismessa delle<br />
Ferrovie dello Stato a Segrate.<br />
Gli ultimi risalgono ai primi di<br />
novembre: rave party andato<br />
in scena a Bienate di Magnago<br />
Il «programma» è sempre lo stesso: musica<br />
ipnotica e martellante a qualsiasi ora del giorno e<br />
della notte e droga di ogni genere. La valle Olona,<br />
per esempio, piace molto ai ravers che di anno in<br />
anno si muovono sulla mappa degli insediamenti<br />
industriali dismessi.<br />
lo scorso 4 ottobre. Un maxi<br />
raduno a base di alcol, musica<br />
assordante e droga organizzato<br />
alla campagna legnanese.<br />
Il più incasinato e stato ad<br />
Halloween: circa 800 persone,<br />
preventivamente allertate con<br />
il solito tam tam via internet,<br />
avevano occupato l’ex stabilimento<br />
della “Se.Ri.Plast.” di<br />
Novate, dando il via alla festa<br />
durata fino alle ore 22 della<br />
domenica.<br />
La vita si fa però sempre più<br />
dura per i ravers che devono<br />
adottare tecniche sempre<br />
più complesse per passare le<br />
Cities <strong>MoveOut</strong><br />
informazioni senza incappare<br />
nei controlli preventivi delle<br />
forze dell’ordine.<br />
Inutile cercare un rave su<br />
Google o su Facebook. Per<br />
conoscere il luogo dello sballo<br />
bisogna saper<br />
cercare in rete<br />
e farsi gli amici<br />
giusti sui social<br />
network. È così<br />
che gli appassionati<br />
di free party<br />
si ritrovano in<br />
ogni angolo d’Europa<br />
per i loro raduni illegali.<br />
L’unico modo per riuscire a<br />
ottenere informazioni sui rave<br />
è entrare nella rete online di<br />
contatti giusti: su vari social<br />
network bisogna conoscere<br />
qualcuno che c’è già stato. Anche<br />
scoperta la data, nessuna<br />
informazione fino all’ultima<br />
ora. E il volantino on line continua<br />
a dire: «More info later».<br />
L’indicazione esatta poi solo<br />
alle 23. Una voce di segreteria<br />
telefonica e che si aprano le<br />
danze.<br />
Alessia Mangiapane<br />
mOve Out 2009 71
<strong>MoveOut</strong> Fashion & Design<br />
mARC NEWSON<br />
marc Newson nasce nel 1963 a Sidney. Ad<br />
oggi è conosciuto come il secondo Stark<br />
nonostante lo stile dei due designer siano<br />
estremamente diversi. Il successo che hanno<br />
avuto sul mercato è paragonabile.<br />
A mio avviso Newson ha in se anche la stoff a<br />
dell’artista contemporaneo oltre che del<br />
designer.<br />
Fa parte della ristretta cerchia a ventiquattro anni, dopo<br />
di designer di infl uenza mon- essersi laureato al College of<br />
diale, ha disegnato di tutto arts, lavora per quattro anni<br />
e per chiunque, innovando per Teruo Kurosaki, impren-<br />
e sperimentando fi n oltre i ditore fervido e immaginifi co<br />
confi ni dell’arte. Il suo nome è che lo introduce nel mondo<br />
noto come quello di un artista delle mostre e del design.<br />
o di un musicista rock. Nasce Apre il suo studio a Parigi nel<br />
in Australia ma si trasferisce 1991 e comincia a ricevere<br />
molto presto in Giappone, commissioni importanti da<br />
aziende di<br />
arredamento<br />
italiane di<br />
assoluto rilievo.<br />
Il suo stile<br />
è inconfondibile<br />
e si rifà<br />
in parte allo<br />
stile fl uido<br />
delle carrozzerie dei vecchi<br />
aerei. Stupisce per la realizzazione<br />
di una chaise longue<br />
che pare interamente in<br />
alluminio rivettato, tanto da<br />
sembrare un qualche oggetto<br />
extraterrestre caduto per<br />
72 2009 mOve Out<br />
Newson è sicuramente<br />
un grande promotore<br />
di se stesso, ha saputo<br />
cogliere le occasioni che<br />
gli si sono presentate<br />
con genialità ed<br />
int<strong>rap</strong>rendenza<br />
sbaglio sulla terra. La sedia si<br />
chiama lockheed Lounge ed è<br />
la prima di una serie di sedute<br />
assolutamente innovative. La<br />
Alufelt chair, del 1993, ha la<br />
sinuosità del corpo umano e<br />
non si era mai visto nulla di<br />
simile. Progetta bicchieri per<br />
la famosa ditta Ittala, apribottiglie<br />
e attaccapanni per<br />
Alessi, orologi per<br />
Iikepod fi no ad<br />
essere chiamato<br />
a riprogettare la<br />
famosa pendola<br />
Atmos di Jaeger<br />
le Coultre, famosa<br />
ed eccezionale<br />
perchè alimentata<br />
solo dai cambiamenti<br />
di pressione atmosferica. Ha<br />
realizzato sculture e librerie<br />
in marmo di Carrara, ha<br />
progettato scarpe da tennis,<br />
realizzato il concept di innumerevoli<br />
negozi sparsi per il
mondo. Le sue forme sono<br />
sempre sinuose ed organiche,<br />
tutte contraddistinte a mio<br />
avviso di un che tra l’extraterreste<br />
ed il viaggio interstellare.<br />
Newson si presta anche a<br />
design rigorosi o divertenti,<br />
come ad esempio il secchiello<br />
per il ghiaccio della bottiglia<br />
del Dom Pèrignon. La confezione,<br />
scherzosamente verde<br />
riproduce la bottiglia inglobando<br />
il ghiaccio. E’ molto<br />
richiesto nel settore del transportation<br />
design, realizza<br />
una innovativa bicicletta con<br />
telaio a trave di alluminio per<br />
Biomega, una bicicletta da<br />
velocità per la ditta Trek, su<br />
cui correrà Armstrong, alcuni<br />
concept di piccole vetture<br />
per Honda e Ford, oltre ad<br />
alcuni progetti per la livrea o<br />
Fashion & Design <strong>MoveOut</strong><br />
l’arredamento interno di aerei<br />
di linea. Continua a sperimentare<br />
le forme più innovative<br />
e ho l’impressione che voglia<br />
costruirsi un astronave con<br />
cui tornare su Marte. Infatti<br />
ha costruito il prototipo di un<br />
mezzo chiamato Kelvin 40<br />
che non ha niente di normale<br />
ed è stato commissionato<br />
dalla Fondazione Cartier per<br />
l’arte contemporanea. Newson<br />
è sicuramente un grande<br />
promotore di se stesso, ha<br />
saputo cogliere le occasioni<br />
che gli si sono presentate con<br />
genialità ed int<strong>rap</strong>rendenza.<br />
Il fatto di venire dalla terra<br />
dei canguri gli ha forse anche<br />
dato la decisione necessaria.<br />
Gli australiani sono gente<br />
determinata!<br />
Luigi Ferrando<br />
MOVE OUT 2009 73
<strong>MoveOut</strong> Fashion & Design<br />
QuANDO LA mODA DIVENTA<br />
AutOReFeReNZIALe<br />
Qualcosa è cambiato nel carrozzone della moda, una<br />
metamorfosi lunga ma che ha compiuto la sua totale<br />
defi nizione a partire dal nuovo millennio.<br />
Le nuove star delle settimane<br />
della moda non sono più<br />
attrici, starlet e modelle ma<br />
sono loro: le addette ai lavori:<br />
rincorse, fotografate e studiate,<br />
che arrivano correndo sui loro<br />
tacchi dodici come se stessero<br />
perdendo il treno avant-garde<br />
in direzione felicità. La moda<br />
dunque diventa sempre più<br />
auto-referenziale e i look che<br />
faranno tendenza non sono<br />
più quelli che vengono proposti<br />
sulle passerelle ma quelli<br />
riveduti, corretti e superaccessoriati<br />
indossati dalle redattrici<br />
che vengono fermate all’entrata<br />
delle sfi late e fotografate<br />
dai paparazzi in tutti i loro<br />
particolari. Qualcosa è dunque<br />
cambiato, aumentando il già<br />
grande st<strong>rap</strong>otere delle direttrici<br />
e redattrici: non lavorano<br />
più nell’ombra defi nendo quali<br />
saranno i trends della nuova<br />
stagione ma li indossano<br />
trasformando sé stesse nelle<br />
nuove megastars, in manichini<br />
animati da copiare per poter<br />
essere veramente all’ultima<br />
moda. Tutte, da tutto il mondo<br />
si danno appuntamento due<br />
volte l’anno nelle quattro città<br />
che ospitano LE settimane del<br />
prèt-à-porter: tutte, nessuna<br />
esclusa, anche perché essere<br />
esclusa signifi cherebbe non<br />
contare nulla.<br />
Questo fenomeno dura già da<br />
qualche anno, da quando cioè<br />
74 2009 mOve Out<br />
un signore il cui nome<br />
risponde a quello di<br />
Scott Schuman ha cominciato<br />
a fotografare<br />
le nuove dee all’entrata<br />
e uscita delle sfi late più<br />
importanti a New York<br />
Londra Milano e Parigi<br />
(ordine cronologico)<br />
per poi pubblicare<br />
tutto sul suo blog<br />
The Sartorialist. E noi<br />
italiani non siamo mai<br />
secondi a nessuno<br />
quando si tratta di<br />
rifl ettere noi stessi<br />
nello specchio di<br />
un’eleganza solo<br />
ideale e mai reale. Fra<br />
le italiane che spadroneggiano<br />
in questa classifi ca tanto<br />
surreale quanto aff ascinante<br />
vi sono Franca Sozzani uberdirettora<br />
di Vogue Italia con<br />
le sue mises fra il bon-ton e<br />
la quintessenza dello chic<br />
meneghino, le scarpe affi late<br />
e taccute e mai, dico mai,<br />
un particolare al di sotto del<br />
sublime. Anna Dello Russo, sua<br />
ex sottoposta e vera icona di<br />
stile fra l’overdressed anni ’80<br />
e la versione chic di Dinasty,<br />
è l’attuale direttore creativo<br />
dell’edizione giapponese di<br />
Vogue. Assolutamente fuori<br />
da ogni lista o podio è Anna<br />
Piaggi: consulente speciale<br />
di Vogue Italia, vero mito nel<br />
mondo della moda con i suoi<br />
Anna Piaggi-Vogue Italia<br />
look piuttosto avant-garde<br />
e la sua rubrica su Vogue<br />
Italia. Defi nirla ironica signifi ca<br />
sminuire la sua arguzia che<br />
nella rubrica Doppie Pagine<br />
deborda attraverso l’uso di un<br />
linguaggio geniale che alla<br />
moda non appartiene.<br />
E la mitica direttora di Vogue<br />
dal pugno di ferro e di Prada<br />
vestita Anna Wintour? Sembrerà<br />
strano ma lei è tra le<br />
meno fotografate, forse perché<br />
arriva all’ultimo momento<br />
oltrepassando le fi le, o perché<br />
viaggia ormai fi ancheggiata<br />
dalle guardie del corpo. Ma<br />
un posto d’onore nei blog<br />
viene sempre tenuto per i suoi<br />
cadetti Hamish Bowles e André
Leon Talley: il primo sembra<br />
uscito da un’immagine<br />
anni ’30 di Cecil Beaton;<br />
l’altro (un omaccione<br />
afro-americano alto più di<br />
due metri con l’intelletto<br />
più fi ne che si possa anche<br />
solo immaginare) indossa<br />
sempre completi fatti su<br />
misura con abbastanza<br />
stoff a da coprirci un divano<br />
e borse griff ate con misure<br />
direttamente proporzionali<br />
al suo fi sico.<br />
Altri “oggetti culto” nelle<br />
settimane della moda?<br />
Di sicuro Carine Roitfeld,<br />
direttrice di Vogue Francia<br />
e la sua numero due<br />
Emmanuelle Alt: unite dal<br />
comune denominatore<br />
delle gambe kilometriche<br />
e dalle mises più avant-garde<br />
che l’immaginazione possa<br />
partorire, sono ritratte mentre<br />
parlano o scrivono mail dai loro<br />
blackberry, sempre accompagnate<br />
dal resto della redazione<br />
che è una specie di clone di<br />
Franca Sozzani-Vogue Italia<br />
queste due moderne amazzoni<br />
della Senna e viene naturale<br />
chiedersi se scelgano le redattrici<br />
in base alla lunghezza<br />
delle gambe.<br />
Tempo fa ho visto la direttrice<br />
di Vogue Russia, Aliona<br />
Fashion & Design <strong>MoveOut</strong><br />
IL FUTURO DeL GIOIELLO<br />
Samuele Armelin<br />
Doletskaya, parlare al<br />
suo cellulare come se si<br />
trovasse sola in mezzo alla<br />
steppa mentre qualche<br />
decina di giapponesi la<br />
fotografava. Di certo ho<br />
grande rispetto per una<br />
persona che riesca a fare<br />
ciò visto che nonostante i<br />
miei anni di analisi faccio<br />
ancora fatica a guardarmi<br />
da solo nello specchio del<br />
mio bagno. La domanda<br />
dunque sorge spontanea:<br />
perché tutto ciò? Non credo<br />
si tratti solo di narcisismo<br />
da una parte e voyeurismo<br />
dall’altra, c’è altro. C’è la voglia<br />
di rincorrere sempre più<br />
delle nuove icone che vanno<br />
cercate dove una volta non<br />
lo si faceva, per fare sognare<br />
noi comuni mortali nello stesso<br />
modo in cui una volta sognavamo<br />
guardando le immagini di<br />
Grace Kelly e facendoci sentire<br />
sempre più inferiori davanti a<br />
cotanta eleganza e perfezione.<br />
www.ied.it<br />
Anche il gioiello si evolve, seguendo<br />
i trend del momento e guardando<br />
al futuro. In questa direzione hanno<br />
lavorato gli studenti del corso triennale<br />
di Design del Gioiello e dell’Accessorio<br />
dell’Istituto Europeo di Design di Torino,<br />
che hanno presentato la collezione<br />
di Gioiello Contemporaneo realizzata<br />
in collaborazione con Dante di Lilla. Un<br />
lavoro di ricerca a stretto contatto con<br />
il designer orafo torinese, noto per la<br />
trentennale esperienza nello studio di<br />
nuovi mezzi espressivi che danno vita<br />
a creazioni sempre uniche e originali.<br />
Scopri i progetti su: www.ied.it<br />
mOve Out 2009 75
<strong>MoveOut</strong> For Her & Him<br />
Handes e<br />
a cura odi Luigi Ferrando<br />
Il caff è come al bar, con la schiumetta color nocciola,<br />
bollente, dal profumo intenso ed avvolgente...sarebbe<br />
bello potersi fare un caff è così dovunque uno sia!<br />
Ma portarsi dietro tutta la pesantissima macchina<br />
per l’espresso sarebbe una fatica inammissibile...<br />
per non parlare del barista.<br />
Per fortuna hanno inventato handespresso, una piccola e simpatica macchina portatile per fare l’espresso.<br />
A guardarla da fuori sembra una normalissima pompa per bicicletta con il manometro, che arriva alla impressionante<br />
pressione di 16 Bar. A guardare meglio si scorge un contenitore dove alloggiare una cialda di<br />
caff è, di quello della marca preferita ed un contenitore per l’acqua. Quando si desidera gustare un espresso<br />
sulla punta di una montagna, sulla barca o sul treno, basta pompare la macchinetta fi no a far raggiungere<br />
all’aria interna la pressione necessaria. Questo esercizio fi sico può suscitare l’ilarità in chi guarda ma si<br />
ricrederanno quando assaggeranno il caff è. Raggiunta la pressione si aggiunge acqua calda e si posiziona<br />
la cialda, poi si libera l’aria, che comprime l’acqua e la trasforma in uno squisito espresso, proprio come al<br />
bar. Handespresso è un prodotto chè è già diventato un cult, creando una comunità chiamata nomadic<br />
espresso, avventurieri e viaggiatori il cui scopo ultimo è bersi una tazzina di caff è in mezzo al<br />
deserto come se fossero in piazza di Spagna. Quello che resta un problema è l’acqua che<br />
deve essere calda. Ma quella per fortuna l’avevano già<br />
inventata...<br />
Mondaine<br />
L’orologio Svizzero<br />
Le ferrovie Svizzere sono sinonimo di precisione e puntualità. I trenini<br />
arrivano spaccando il secondo nelle piccole stazioni di montagna<br />
come nelle grandi città. Una puntualità cui noi non siamo abituati,<br />
rischiando costantemente di perdere il treno. Per gli Svizzeri è inveinvece una questione di orgoglio, e anche di orologio...<br />
Nel 1944, l’Ing Hans Hilfi ker, impiegato alle ferrovie della federazione<br />
Svizzera, inventa l’orologio uffi ciale, che viene distribuito a tutto il<br />
personale. L’orologio da tasca viene riprodotto anche in grande e si può vedere appeso ai muri<br />
di oltre 3000 stazioni Svizzere. L’orologio, che viene chiamato Mondaine, è molto semplice e<br />
minimale, con il quadrante bianco, le lancette e gli indici neri, la lancetta dei secondi rossa con<br />
un pallino in cima. La cassa è di acciaio, il cinturino di pelle nera. Mondaine diventa in breve<br />
tempo un’icona del design mondiale, immediatamente riconoscibile e dallo stile inconfondibile,<br />
tant’è che a sessant’anni dalla sua creazione resta ancora identico a se stesso. E’l’orologio più<br />
desiderato da chi vuole essere originale senza ostentare inutili lussi, da chi desidera possedere<br />
un pezzo della storia del design senza ipotecarsi la casa. Potete trovare Mondaine in numerose<br />
varianti, anche con il cronografo, il datario o nella mitica versione da taschino con la catenella.<br />
La qualità di Mondaine vi seguirà per tutta la vita, impedendovi di arrivare in ritardo, come dei<br />
veri treni svizzeri! Sempre che non lo teniate qualche minuto indietro!<br />
76 2009 mOve Out
Smythson<br />
Esistono due tipi di passaporto, quello normale,<br />
con i timbri delle nazioni che avete visitato, la<br />
vostra foto, la copertina verde, quello che vi<br />
chiedono all’aeroporto e alle dogane. Esiste poi<br />
un altro tipo di passaporto, che non fate vedere a<br />
nessuno, che tenete per voi, sul quale sono annotati<br />
i numeri di telefono ed i nomi che vi possono<br />
aprire molte porte. E’ il passaporto segreto.<br />
For Her & Him <strong>MoveOut</strong><br />
La piccola agendina nera, con le pagine azzurre pare anonima ma è<br />
carica di storia. Viene prodotta in Inghilterra da una ditta che si chiama<br />
Smythson, fondata in Old Bond Street nel lontano 1887. Viene considerata<br />
da molti Gentlemen l’oggetto più prezioso che possiedono, tanto le pagine sono tte di indirizzi<br />
di personaggi importanti, politici, ristoranti e perchè no amanti scritte col nome da uomo. La<br />
proprietà principale di questo passaporto segreto è di essere leggerissimo ed indistruttibile. Si<br />
può stropicciare, arrotolare, torna sempre alla sua forma originale. Le sue pagine sono fatte con<br />
una carta speciale, la stessa con cui si confezionano le banconote, la copertina è di pelle nera, ma<br />
potete trovarla anche in colori meno segreti come il verde pastello o il rosa, la costa delle pagine<br />
è dorata. Un vero oggetto di culto su cui vi consiglio di trascrivere la rubrica del telefonino, vi<br />
sentirete molto più sicuri di non perdere preziosi contatti. Potete trovare da Smythson una incredibile<br />
varietà di prodotti, agende, scatole per gioielli, portaritratti...su tutti potrete far apporre le<br />
vostre iniziali in oro. Roba di gran classe.<br />
Piquadro<br />
pelletteria made in italy<br />
Piquadro è un importante marchio della pelletteria<br />
made in italy che ha saputo distinguersi per la modernità<br />
e lo stile dei prodotti, orientati verso un design<br />
moderno ed elegante, cont<strong>rap</strong>ponendosi al prodotto<br />
in cuoio ma dalle forme troppo classiche.<br />
Nasce a Riola di Vergate in provincia di Bologna nel 1987, si specializza in accessori e articoli da<br />
viaggio, diventa in breve la ditta produttrice delle migliori borse per computer che si siano mai<br />
viste. Anche buttando il vostro prezioso laptop da un camion in corsa, la valigia Piquadro lo proteggerà<br />
al meglio. Piquadro si fa subito distinguere per l’utilizzo di bordini in pelle a contrasto cromatico,<br />
per l’utilizzo di pellami eleganti e di chiusure moderne e funzionali. Le borse dispongono di<br />
scomparti sagomabili e staccabili, imbottiture in gomma, comode maniglie. Sono preferite all’inizio<br />
dal popolo del Mac poi si fanno strada nella pelletteria, nella moda, no a realizzare anno dopo<br />
anno budget sempre più importanti. Le collezioni si sono fatte via via più ampie comprendendo<br />
anche borse per signora, tracolle, accessori per telefonini.<br />
MOVE OUT 2009 77
<strong>MoveOut</strong> Gay & Lesbian<br />
Autentica superstar americana<br />
e fi glio degenere della prima<br />
borghesia nera, Sylvester<br />
è rimasto fi eramente gay fi no<br />
alla sua prematura scomparsa<br />
agli inizi degli anni ’80, al<br />
contrario di Luca (vi ricordate<br />
l’ormai sorpassato tormentone<br />
sanremese di Povia?).<br />
Si faceva chiamare Regina a<br />
gran dispetto degli odiatori<br />
della Disco Music e degli<br />
omofobi che erano, spesso,<br />
lo stesso gruppo di persone.<br />
La caccia alle streghe e il<br />
disprezzo per un genere<br />
musicale considerato disimpegnato,<br />
edonista e sfrontatamente<br />
promiscuo (anche in<br />
senso razziale in quanto per<br />
la prima volta bianchi e neri<br />
erano allo stesso modo protagonisti<br />
di un’unica scena)<br />
era addirittura culminato in<br />
autentici roghi di vinili Disco<br />
organizzati – udite udite<br />
– dai deejays delle radio<br />
rock imbufaliti dalla deriva<br />
che stavano prendendo le<br />
78 2009 mOve Out<br />
SYLveSteR<br />
ERA GAY<br />
vita e miracoli della nera stella della Disco music<br />
Qualche nota su un’icona<br />
della Disco music il cui<br />
profi lo non è ancora suffi -<br />
cientemente conosciuto<br />
qui in Italia.<br />
ma pure la cultura<br />
più “alta” si è accorta<br />
per tempo, anche se<br />
estemporaneamente,<br />
del suo talento.<br />
cose in quell’epoca, quando<br />
anche rockstars come Rod<br />
Stewart e i Kiss avevano<br />
indugiato “colpevolmente”<br />
alla contaminazione con la<br />
tanto esecrata musica da<br />
discoteca.<br />
Per fortuna oggi anche i<br />
rockettari più integralisti<br />
ballano allegramente i brani<br />
di quel mondo, compresa<br />
la celeberrima “You make<br />
me feel mighty real”. Nella<br />
reprise inclusa nell’album più<br />
riuscito di Sylvester, “Step<br />
two”, le Two Tons of Fun, duo<br />
giovialmente sop<strong>rap</strong>peso
che forniva i background<br />
vocals alle performance dal<br />
vivo e in studio del nostro, si<br />
sdilinguano in un gospel che<br />
sospende il giudizio e confonde<br />
il gioco sull’oggetto<br />
di tanta estasi. Quello ”You”<br />
che fa sentire realmente<br />
potenti è, come sempre nella<br />
Black Music, l’amore sacro e<br />
quello profano, simultaneamente.<br />
Amore profano che<br />
sulle strade di San Francisco<br />
Sylvester ha praticato con<br />
coerenza pagandone poi il<br />
prezzo con la malattia innominabile<br />
che l’ha stroncato<br />
nei primi anni ’80, non prima<br />
di avere aperto la strada ad<br />
un genere, l’HiNrg praticato<br />
- sorprendentemente con<br />
una certa perizia - anche dai<br />
produttori di dance italiani,<br />
anni più tardi. I Dee Jays<br />
suonano ancora adesso la<br />
sua “Do You Wanna Funk”,<br />
perfetto connubio fra voce<br />
soul ed energia della prima<br />
Quello ”You” che fa<br />
sentire realmente<br />
potenti è, come<br />
sempre nella Black<br />
music, l’amore sacro<br />
e quello profano,<br />
simultaneamente.<br />
Gay & Lesbian <strong>MoveOut</strong><br />
dance elettronica che si deve<br />
a quel geniaccio di Patrick<br />
Cowley, bianco come un<br />
formaggino.<br />
Ma pure la cultura più “alta”<br />
si è accorta per tempo, anche<br />
se estemporaneamente,<br />
del suo talento. Il celebrato<br />
jazzista Herbie Hancock lo<br />
ha voluto come vocalist in<br />
uno dei pezzi meglio riusciti<br />
del suo periodo Electro<br />
Funk, “Magic Number”. Qui<br />
la voce di Sylvester è meno<br />
riconoscibile, dato che non<br />
indulge come fa di solito nel<br />
tipico e vertiginoso falsetto,<br />
ma rivela invece anche una<br />
capacità di sorprendere ed<br />
emozionare con le note più<br />
gravi. Infi ne la chicca delle<br />
chicche, l’apparizione nel<br />
fi lm “The Rose” con Bette<br />
Midler dove interpreta con<br />
esilarante eleganza una Diana<br />
Ross decisamente sopra<br />
le righe.<br />
Bobby Soul<br />
mOve Out 2009 79
<strong>MoveOut</strong> Gay & Lesbian<br />
AuStRIA<br />
20° PAESE euROPeO<br />
CHE RICONOSCe<br />
LE NOStRe FAMIGLIE<br />
L’Austria ha approvato il 10 dicembre 2009,<br />
Giornata Internazionale dei Diritti dell’uomo,<br />
una legge sulle partnership registrate che<br />
riconosce anche alle coppie omosessuali pari<br />
diritti e doveri per le loro famiglie.<br />
Il Parlamento austriaco ha<br />
infatti varato un riconoscimento<br />
delle coppie di fatto<br />
che contiene tutti i diritti e i<br />
doveri del matrimonio tranne<br />
l’adozione, l’inseminazione<br />
artifi ciale, il nome “matrimonio”<br />
e il luogo dove avviene la<br />
stipula del contratto (l’autorità<br />
amministrativa distrettuale).<br />
L’Austria diventa così il 20°<br />
stato europeo a defi nire un<br />
pubblico riconoscimento<br />
delle relazioni gay e lesbiche.<br />
“Non possiamo attendere<br />
oltre rimanendo in quella<br />
minoranza di<br />
nazioni europee<br />
che ignorano l’esistenza<br />
delle nostre<br />
famiglie” - dichiara<br />
Aurelio Mancuso,<br />
presidente nazionale<br />
Arcigay - “Per<br />
il governo italiano<br />
le persone lgbt<br />
sono ancora fantasmi<br />
senza diritti<br />
che si aggirano<br />
nell’invisibilità e<br />
rischiamo la propria<br />
incolumità<br />
in uno stato che<br />
80 2009 mOve Out<br />
alimenta il clima di diffi denza<br />
e l’odio verso il diverso. In quei<br />
paesi dove il riconoscimento<br />
pubblico dei nostri amori è<br />
avvenuto, si è dato anche un<br />
grande segnale di civiltà per<br />
combattere l’omofobia.”<br />
In ROSSO:<br />
i Paesi che estendono il<br />
matrimonio a tutte le coppie:<br />
Belgio, Olanda, Spagna,<br />
Svezia, Norvegia.<br />
In ARANCIONe:<br />
i Paesi che riconoscono<br />
pari diritti a tutte le coppie<br />
o buona parte dei diritti<br />
anche alle coppie omosessuali:<br />
Austria, Francia,<br />
Danimarca, Regno Unito,<br />
Lussemburgo, Germania,<br />
Svizzera, Slovenia, Ungheria,<br />
Repubblica Ceca, Finlandia,<br />
Islanda, Andorra.<br />
In GIALLO:<br />
i Paesi che riconoscono<br />
pubblicamente tutte le convivenze:<br />
Portogallo, Croazia.<br />
ArciGay
Fotografo: Piero Pomponi<br />
Congo, Kinshasa. Costruiamo insieme il centro di<br />
accoglienza Talitha Cum per bambine di strada.<br />
Basta una mano.<br />
C/C POSTALE n° 72960131<br />
C/C BANCARIO IBAN: IT21 A 03211 01001 052876651990<br />
Events <strong>MoveOut</strong><br />
www.forasmile.org<br />
mOve Out 2009 81
<strong>MoveOut</strong> Mleczko<br />
Mono è la rivista monotematica antologica della Tunué Editori dell’immaginario - nata da un’idea di Marco Rizzo e Sergio<br />
Algozzino – e curata da Sergio Badino e Daniele Bonomo.<br />
82 2009 mOve Out<br />
http://blog.komix.it/mono/ - www.tunue.com
Guide <strong>MoveOut</strong><br />
mOve Out 2009 83
QUANDO LA TECNOLOGIA DIVENTA DESIGN<br />
MOMODESIGN FOOTWEAR<br />
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