Chiamata di Mezzanotte - CDM Italia
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Poste <strong>Italia</strong>ne - spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. - TORINO -n. 8-<br />
Il Me<strong>di</strong>terraneo e il <strong>di</strong>luvio Il comandamento della Chiesa<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong><br />
Il giornale internazionale della profezia biblica<br />
La<br />
Lotta<br />
per la<br />
Anno VI - Novembre 2010<br />
Verità
oto: Gabriel Malgo • © Verlag Mitternachtsruf • www.mnr.ch<br />
Gennaio<br />
Settimana 1<br />
«E su tutti quelli che cammineranno secondo<br />
questa regola sia pace e misericor<strong>di</strong>a,<br />
e così pure sull‘Israele <strong>di</strong> Dio.»<br />
Galati 6:16<br />
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica<br />
3 4 5 6 7 8 9<br />
© <strong>CDM</strong> <strong>Italia</strong> - Torino - 011 285966 - info@cdmitalia.org<br />
Cesarea<br />
Lo scorso mese avete ricevuto<br />
- in sostituzione del<br />
numero <strong>di</strong> ottobre - questo<br />
meraviglioso calendario<br />
d’Israele.<br />
Abbiamo ancora delle copie<br />
per chi le desidera.<br />
Foto: Gabriel Malgo • © Verlag Mitternachtsruf • www.mnr.ch<br />
Telefonate allo<br />
011 285966 oppure scrivete<br />
a info@cdmitalia.org<br />
Dicembre<br />
Settimana 49<br />
Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica<br />
© <strong>CDM</strong> <strong>Italia</strong> - Torino - 011 285966 - info@cdmitalia.org<br />
Ven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> ribaltamento a Gerusalemme<br />
Disse quin<strong>di</strong> ai Leviti che ammaestravano tutto Israele<br />
e che si erano consacrati all‘Eterno: … Ora servite l‘Eterno,<br />
il vostro DIO, e il suo popolo d‘Israele.»<br />
2 Cronache 35:3<br />
5 6 7 8 9 10 11<br />
Dicembre/Gennaio<br />
Settimana 52<br />
«Pace sia su Israele!»<br />
Tavole artistiche
Poste <strong>Italia</strong>ne - spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. - TORINO -n. 8-<br />
Il Me<strong>di</strong>terraneo e il <strong>di</strong>luvio Il comandamento della Chiesa<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong><br />
Il giornale internazionale della profezia biblica<br />
La<br />
Lotta<br />
per la<br />
Messaggio biblico<br />
4 la lotta per la verità<br />
7 Rimanere nella dottrina <strong>di</strong> Cristo<br />
Punto <strong>di</strong> vista<br />
12 l’elite e l’indebitamento dell’or<strong>di</strong>ne<br />
mon<strong>di</strong>ale (1)<br />
14 la forza dell’amore<br />
17 Gesù esoste da semprer<br />
18 Il Me<strong>di</strong>terraneo e il <strong>di</strong>luvio<br />
19 Il significato della dottrina del<br />
rapimento prima del tempo della<br />
tribolazione<br />
21 Hawking contro Dio<br />
22 Il comandamento della Chiesa<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> mezzanotte<br />
24 Criminalità, catastrofi naturali ed<br />
Evangelo<br />
Domande – Risposte<br />
25 Condanna eterna?<br />
3 Saluto<br />
13 Spigolature<br />
23 Spunti <strong>di</strong> riflessione<br />
26 Solo Gesù può aiutarti<br />
26 Previsioni / Colophon<br />
Anno VI - Novembre 2010<br />
Verità<br />
tenendo presente che tutte le conoscenze umane<br />
sono incomplete (I Co 13,9), gli autori espongono<br />
responsabilmente le loro personali opinioni.<br />
Saluto<br />
Cari amici<br />
alle pareti del mio appartamento sono appesi alcuni bellissimi gobelin il cui ricamo<br />
era un hobby <strong>di</strong> mia moglie. a <strong>di</strong>fferenza del davanti, che presenta una bellissima<br />
immagine, il retro ha sempre dato l’impressione <strong>di</strong> un caos enorme. Era<br />
molto <strong>di</strong>fficile riconoscervi il <strong>di</strong>segno che invece stava prendendo lentamente forma<br />
sull’altro lato. Mia moglie, tuttavia, con grande pazienza continuava a ricamare<br />
punto per punto, mentre il <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne sul retro sembrava aumentare <strong>di</strong> pari passo.<br />
Spesso nella nostra vita accade lo stesso. C’è tanta confusione, tante vie contorte<br />
che abbiamo percorso, eppure Dio ha continuato a riprendere in mano i fili e<br />
a lavorare su <strong>di</strong> noi. tante volte ha dovuto riportare or<strong>di</strong>ne nel caos dei vari fili: erano<br />
quei momenti in cui ci ha presi da parte e ci ha fatto fermare. Poi ha ripreso il<br />
lavoro, ha infilato nuovamente il filo nell’ago e ha ripreso il ricamo della nostra vita.<br />
le vie <strong>di</strong> Dio spesso sono incomprensibili e sono numerose le volte in cui non riusciamo<br />
a capirle. Romani 11:33-34 lo esprime con parole chiare: «Oh, profon<strong>di</strong>tà della<br />
ricchezza, della sapienza e della scienza <strong>di</strong> Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giu<strong>di</strong>zi e ininvestigabili<br />
le sue vie! Infatti, ‹chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere?›»<br />
Vi siete mai chiesti perché Dio abbia lasciato vagare il popolo d’Israele per quarant’anni<br />
nel deserto? la via che dall’Egitto porta a Canaan, la terra promessa, sarebbe<br />
stata percorribile in pochi giorni <strong>di</strong> cammino. Eppure, data la mancanza <strong>di</strong><br />
fiducia <strong>di</strong> Israele nei confronti del suo Dio, egli lo ha guidato <strong>di</strong> qua e <strong>di</strong> là nel deserto.<br />
Se si osserva la rotta del viaggio del popolo d’Israele, essa ci appare confusa,<br />
caotica. Eppure era la via <strong>di</strong> Dio! In quel periodo Israele ebbe l’opportunità <strong>di</strong><br />
conoscere il suo Dio, ricevette i <strong>di</strong>eci comandamenti e molte leggi, ripetutamente si<br />
trovò ad affrontare delle prove e talvolta Dio dovette intervenire severamente perché<br />
voleva che Israele fosse una testimonianza. È ciò che deduciamo dal <strong>di</strong>scorso<br />
che Mosè rivolse al popolo: «Qual è infatti la grande nazione alla quale la <strong>di</strong>vinità sia così vicina<br />
come è vicino a noi il SIGNORE, il nostro Dio, ogni volta che lo invochiamo? Qual è la grande<br />
nazione che abbia leggi e prescrizioni giuste come è tutta questa legge che io vi espongo oggi?»<br />
(De 4:7-8). la via attraverso il deserto e i suoi comandamenti dovevano essere per<br />
il bene d’Israele. Dio lavorò nel popolo per farne un’immagine meravigliosa: «… li<br />
renderò onorati …» (Gr 30:19). l’immagine ancora non è completa, ma il Signore la<br />
porterà a termine a suo tempo!<br />
Dio fa lo stesso con ogni persona. Già nel primo capitolo della Bibbia si legge<br />
per quale scopo egli abbia creato l’uomo: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme<br />
alla nostra somiglianza …» (Ge 1:26). Poi, però, il peccato entrò nella vita degli esseri<br />
umani e iniziò il <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne. Il Signore prese l’iniziativa offrendo suo figlio Gesù Cristo<br />
come prezzo <strong>di</strong> riscatto per noi. Egli continua anche ad agire in modo educativo<br />
per realizzare in noi la sua immagine. Come saremo alla fine della nostra vita,<br />
quando Dio avrà preso in mano il filo per l’ultima volta per lavorare in noi? Rifletteremo<br />
davvero l’immagine che lui aveva in mente, oppure avremo rifiutato le sue<br />
intenzioni per noi?<br />
Mi ricordo che mia moglie, ogni tanto, metteva il suo lavoro <strong>di</strong> gobelin vicino a<br />
una fonte <strong>di</strong> luce per riuscire a <strong>di</strong>stinguere le tenui sfumature <strong>di</strong> colore. Dio vuole<br />
fare lo stesso anche con noi: egli vuole esporci alla sua luce, in modo che anche<br />
le cose più nascoste siano rivelate e noi confessiamo il nostro peccato. Paolo sapeva<br />
che un giorno il dritto del quadro sarebbe <strong>di</strong>ventato visibile: «E noi tutti, a viso<br />
scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua<br />
stessa immagine, <strong>di</strong> gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito» (2 Co 3:18).<br />
Non vi stupite se Dio percorrerà delle vie incomprensibili con voi. Questo è solo<br />
il rovescio del quadro della vostra vita. la vera immagine, il dritto, si vedrà nell’eternità!<br />
Cor<strong>di</strong>almente vostro<br />
Peter Malgo<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
3
4<br />
MeSSaGGio bibliCo<br />
Chi avrebbe mai pensato<br />
che delle persone<br />
che affermano <strong>di</strong> essere<br />
cristiane (persino<br />
dei pastori) avrebbero<br />
un giorno attaccato il<br />
termine stesso <strong>di</strong> verità?<br />
eppure è ciò che<br />
oggi fanno in molti.<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
La<br />
Lotta<br />
per la<br />
Verità<br />
JohN MaCarthur<br />
Uno dei numeri più recenti <strong>di</strong><br />
Christianity Today ha pubblicato<br />
un articolo sulla «Emerging<br />
Church». Questo è il nome corrente<br />
<strong>di</strong> un’associazione informale mon<strong>di</strong>ale<br />
<strong>di</strong> comunità cristiane. Essa vuole<br />
dare nuovo lustro alla Chiesa, cambiare<br />
il modo in cui i cristiani e la loro cultura<br />
s’influenzano reciprocamente e rimodellare<br />
il modo <strong>di</strong> pensare alla verità in sé.<br />
C’è un tema che domina e pervade tutto<br />
l’articolo: nel movimento dell’Emerging<br />
Church si crede che la verità (ammesso<br />
che questo concetto sia in qualche misura<br />
riconosciuto) sia <strong>di</strong> per sé nebulosa, inde-<br />
finita e incerta, forse ad<strong>di</strong>rittura al punto<br />
da essere irriconoscibile. Nell’articolo,<br />
ognuno dei responsabili dell’Emerging<br />
Church esprime la sua insofferenza nei<br />
confronti della benché minima certezza<br />
su ciò che la Bibbia significa e persino su<br />
una cosa fondamentale come l’Evangelo.<br />
Il pensiero che il messaggio biblico<br />
sia malleabile e sfocato sembra attirare<br />
soprattutto i giovani che sono così in<br />
sintonia con la cultura e infatuati dello<br />
spirito del nostro tempo. Essi non sopportano<br />
che si applichino degli insegnamenti<br />
biblici fondamentali per correggere uno<br />
stile <strong>di</strong> vita carnale, un modo <strong>di</strong> pensare<br />
corrotto e un comportamento empio. Il<br />
veleno <strong>di</strong> questo pensiero postmoderno
sta infettando sempre <strong>di</strong> più anche le<br />
comunità evangeliche.<br />
Ma questo non è vero cristianesimo.<br />
Non sapere che cosa si crede (in particolare<br />
riguardo a ciò che per il cristianesimo<br />
è irrinunciabile, come il messaggio<br />
della salvezza) è, per definizione, una<br />
manifestazione d’incredulità. Se ci si<br />
rifiuta <strong>di</strong> riconoscere la verità rivelata da<br />
Dio e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderla, si pratica una forma<br />
particolarmente caparbia e deleteria<br />
d’incredulità. Difendere l’ambiguità,<br />
glorificare l’incertezza o rendere intenzionalmente<br />
irriconoscibile la verità in<br />
altri mo<strong>di</strong>, è un modo peccaminoso <strong>di</strong><br />
nutrire l’incredulità.<br />
ogni vero credente dovrebbe conoscere<br />
e amare la verità. La Bibbia afferma<br />
che uno dei caratteri peculiari <strong>di</strong> «quelli<br />
che periscono» (persone che a causa della<br />
loro incredulità sono condannate) è che<br />
«non hanno aperto il cuore all’amore<br />
della verità per essere salvati» (2 te 2:10).<br />
Ciò significa inequivocabilmente che la<br />
fede salvifica comprende un autentico<br />
amore per la verità. Per questo motivo è<br />
una caratteristica tipica <strong>di</strong> ogni vero credente.<br />
usando le parole <strong>di</strong> Gesù: hanno<br />
riconosciuto la verità e la verità li ha resi<br />
liberi (Gv 8:32).<br />
Il consiglio <strong>di</strong> Salomone non è mai<br />
stato più attuale che in un tempo in cui<br />
si <strong>di</strong>sprezza e si smantella il concetto <strong>di</strong><br />
verità (persino all’interno della chiesa<br />
in cui si dovrebbe onorare l’altissimo):<br />
«Acquista verità e non la vendere» (Pr<br />
23:23).<br />
Nulla al mondo è più importante o<br />
più prezioso della verità. Dalla chiesa ci si<br />
aspetta che essa sia «colonna e sostegno<br />
della verità» (1 tm 3:15).<br />
La storiografia è piena <strong>di</strong> racconti <strong>di</strong><br />
persone che hanno preferito affrontare<br />
torture e morte piuttosto che rinnegare<br />
la verità. Nelle generazioni passate era<br />
generalmente considerato un atto <strong>di</strong><br />
eroismo sacrificare la propria vita per ciò<br />
in cui si credeva. Nel frattempo le cose<br />
sono cambiate.<br />
Pensate alla testimonianza dei martiri<br />
cristiani nel corso della storia. Erano<br />
degli strenui combattenti per la verità<br />
senza essere, naturalmente, né terroristi<br />
né violenti. Essi «combattevano» per la<br />
verità annunciandola <strong>di</strong> fronte all’opposizione<br />
più spietata. Vivevano una vita che<br />
testimoniava della forza e della bontà della<br />
verità. Si rifiutavano, per amore della<br />
verità, <strong>di</strong> rinnegare la fede, a prescindere<br />
il pensiero che il messaggio biblico sia malleabile e sfocato sembra attirare soprattutto<br />
i giovani che sono così in sintonia con la cultura e infatuati dello spirito del nostro<br />
tempo<br />
dalle minacce che venivano loro fatte.<br />
Questo modello <strong>di</strong> comportamento inizia<br />
con la prima generazione nella storia della<br />
chiesa – gli apostoli stessi. tutti loro, ad<br />
eccezione forse <strong>di</strong> Giovanni, sono morti<br />
martiri. (tuttavia anche Giovanni pagò<br />
un prezzo alto per aver <strong>di</strong>feso la verità,<br />
visto che fu torturato per la sua fede e<br />
mandato in esilio). Essi amavano la verità,<br />
combattevano per essa e finirono per<br />
morire per essa. Proprio questa ere<strong>di</strong>tà<br />
fu passata alla generazione successiva.<br />
Ignazio e Policarpo, per esempio, erano<br />
fra i primi combattenti cristiani per la<br />
verità. Entrambi erano amici personali e<br />
<strong>di</strong>scepoli dell’apostolo Giovanni. Vissero<br />
e agirono nel periodo in cui il cristianesimo<br />
era ancora molto giovane. La storia<br />
narra che entrambi preferirono sacrificare<br />
la vita piuttosto che rinnegare Cristo<br />
e voltare le spalle alla verità. Ignazio fu<br />
interrogato personalmente dall’imperatore<br />
traiano che pretese da lui che offrisse<br />
pubblicamente dei sacrifici agli idoli per<br />
<strong>di</strong>mostrare la sua lealtà nei confronti <strong>di</strong><br />
roma. Ignazio avrebbe avuto salva la vita<br />
se avesse ceduto a tale richiesta. Varie<br />
persone possono pensare che un’azione<br />
esteriore imposta è giustificabile purché<br />
non si rinneghi Cristo nel cuore. Eppure<br />
per Ignazio la verità valeva più della vita,<br />
così si rifiutò <strong>di</strong> sacrificare agli idoli; traiano<br />
or<strong>di</strong>nò che fosse dato in pasto alle<br />
bestie feroci nell’arena, per <strong>di</strong>vertire la<br />
massa degli spettatori pagani.<br />
anche Policarpo, un amico <strong>di</strong> Ignazio,<br />
fu ricercato dalle autorità perché era conosciuto<br />
come guida dei cristiani. Egli si<br />
presentò volontariamente, pur sapendo<br />
che gli sarebbe costato la vita. Quando<br />
fu presentato alla folla assetata <strong>di</strong> sangue<br />
nell’arena, gli si or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> male<strong>di</strong>re Cristo.<br />
Policarpo si rifiutò e rispose: «L’ho<br />
servito per ottantasei anni e lui non mi<br />
ha mai fatto alcun torto. Come potrei bestemmiare<br />
il mio re che mi ha salvato?»<br />
Così fu bruciato vivo all’istante. 1<br />
In ogni generazione della storia della<br />
chiesa ci sono stati innumerevoli martiri<br />
che sono morti anch’essi per non rinnegare<br />
la verità. Erano soltanto degli sciocchi<br />
troppo fissati sulle proprie convinzioni?<br />
La loro fiducia incon<strong>di</strong>zionata in ciò che<br />
credevano era davvero frutto <strong>di</strong> un malsano<br />
fanatismo? La loro morte fu inutile?<br />
Molti, al giorno d’oggi, ne sono convinti<br />
– anche fra quelli che affermano<br />
<strong>di</strong> credere in Cristo. Dato che vivono<br />
in una cultura in cui la persecuzione<br />
violenta è quasi sconosciuta, sembra che<br />
folle intere <strong>di</strong> cosiddetti cristiani abbiano<br />
<strong>di</strong>menticato quanto possa costare la fedeltà<br />
alla verità. In realtà, la fedeltà alla<br />
verità comporta sempre, in un modo o<br />
in un altro, un prezzo da pagare (2 tm<br />
3:12). Proprio questo è il motivo per cui<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
5
6<br />
MeSSaGGio bibliCo<br />
Gesù ha insistito sul fatto che chiunque<br />
voglia essere suo <strong>di</strong>scepolo deve essere<br />
pronto a prendere su <strong>di</strong> sé la sua croce<br />
(Lc 9:23-26).<br />
Il movimento evangelico deve assumersi<br />
una parte della vergognosa responsabilità<br />
<strong>di</strong> aver svalutato la verità solleticando<br />
le orecchie della gente (2 tm 4:1-<br />
4). C’è davvero qualcuno convinto che<br />
un gran numero <strong>di</strong> frequentatori delle<br />
gran<strong>di</strong> comunità cristiane, assetate <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento,<br />
sarebbe <strong>di</strong>sposto a sacrificare<br />
la propria vita per la verità? È piuttosto<br />
vero che molti <strong>di</strong> loro non sono <strong>di</strong>sposti a<br />
prendere coraggiosamente posizione per<br />
la verità neppure fra altri cristiani, dove<br />
non sono seriamente minacciati e dove<br />
l’effetto peggiore sarebbe quello <strong>di</strong> ferire<br />
eventualmente i sentimenti <strong>di</strong> qualcuno.<br />
Molti membri della chiesa visibile <strong>di</strong><br />
oggi sembrano pensare che dai cristiani<br />
ci si aspetti che si occupino più <strong>di</strong> giochi<br />
che <strong>di</strong> guerra. Il pensiero <strong>di</strong> lottare per la<br />
sana dottrina è un qualcosa che alla mag-<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
gior parte dei fedeli non viene neppure<br />
in mente. I cristiani <strong>di</strong> oggi sono decisi<br />
a conquistarsi l’apprezzamento del mondo<br />
– e naturalmente, nel farlo, vogliono<br />
anche <strong>di</strong>vertirsi il più possibile. Sono<br />
talmente fissati sul voler rendere «cool»<br />
la comunità per i non credenti, che non<br />
accettano <strong>di</strong> chiedersi se l’insegnamento<br />
dell’oratore sia sano o meno. In un clima<br />
<strong>di</strong> questo genere, il pensiero <strong>di</strong> definire<br />
errata la dottrina <strong>di</strong> qualcuno (senza parlare<br />
poi del «combattimento per la fede»)<br />
<strong>di</strong>venta un’azione riprovevole e pericolosa,<br />
proveniente da una controcultura. I<br />
cristiani hanno creduto alla menzogna<br />
che agli occhi del mondo non ci sia nulla<br />
<strong>di</strong> più <strong>di</strong>sgustoso <strong>di</strong> una persona che si<br />
preoccupa seriamente dei pericoli della<br />
falsa dottrina. Visto che il mondo non<br />
prende sul serio la verità cristiana, non<br />
è in grado <strong>di</strong> capire la motivazione <strong>di</strong> chi<br />
lo fa. Eppure, fra tutta la gente, i cristiani<br />
dovrebbero essere quelli più pronti a<br />
vivere e morire per la verità. Conside-<br />
infobox<br />
Il vecchio evangelo e la nuova spiritualità<br />
Un confronto sintetico<br />
evangelismo tra<strong>di</strong>zionale nuova Spiritualità<br />
la cura pastorale si orienta sulla Parola <strong>di</strong> Dio. la cura pastorale si rifà alla psicologia.<br />
Il peccato si rivolge sempre anche contro Dio. Il peccato si rivolge contro la propria persona.<br />
la Bibbia è la rivelazione <strong>di</strong> Dio e può essere capita per la fede. Con<br />
l’aiuto dello Spirito Santo è possibile conoscere Dio.<br />
le comunità cristiane e le buone tra<strong>di</strong>zioni non sono giu<strong>di</strong>cate negative.<br />
la teologia biblica è rispettata, è al centro della fede ed è considerata<br />
un mezzo per la crescita spirituale.<br />
Il rapporto con Dio è il fattore decisivo <strong>di</strong> una conoscenza <strong>di</strong> Dio sperimentabile<br />
(sensibile).<br />
Diffidenza nei confronti delle comunità e delle tra<strong>di</strong>zioni cristiane.<br />
le dottrine e i dogmi sono considerati un motivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> ostacolo<br />
per la comunione con Dio e con gli uomini.<br />
l’autorità e l’ispirazione delle Scritture hanno un’importanza basilare. la verità è relativa, non esistono dogmi assoluti.<br />
la salvezza <strong>di</strong>vina vale esclusivamente per le persone che accettano<br />
per fede il vangelo e Gesù Cristo come loro Salvatore.<br />
Esiste un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Dio. tutti quelli che non accettano Cristo come<br />
Salvatore saranno eternamente separati da Dio nell’inferno.<br />
l’ira <strong>di</strong> Dio verso il peccato è stata caricata su Gesù quando è morto<br />
in croce. la morte <strong>di</strong> Cristo rende possibile la redenzione dell’uomo.<br />
Dio è caratterizzato dall’amore, dalla misericor<strong>di</strong>a, dalla santità. la<br />
croce è l’espressione perfetta dell’amore e della giustizia <strong>di</strong> Dio.<br />
rate: noi conosciamo la verità e la verità<br />
ci ha resi liberi (Gv 8:32), perciò non<br />
dovremmo vergognarci <strong>di</strong> confessarlo<br />
apertamente (Sl 107:2). Se ci si chiedesse<br />
<strong>di</strong> sacrificare la nostra vita per amore<br />
della verità, dovremmo essere pronti e<br />
preparati a farlo. ripeto: è proprio questo<br />
ciò che Gesù intendeva quando or<strong>di</strong>nò ai<br />
suoi <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> prendere su <strong>di</strong> sé la loro<br />
croce (Mt 16:24). Viltà e vera fede sono<br />
incompatibili. n<br />
1 John Foxe, «The Fourth Persecution, Under<br />
Marcus Aurelius Antoninus, A.D. 162», Foxe’s<br />
Book of Martyrs. («La quarta persecuzione sotto<br />
Marco Aurelio 162 d.C.» nel Libro dei martiri <strong>di</strong><br />
Foxe.) Il famoso saggio sui martiri <strong>di</strong> Foxe è una<br />
testimonianza monumentale in onore del coraggio<br />
dei riformatori che sacrificarono la propria vita<br />
per la verità. Questa forte enfasi è particolarmente<br />
necessaria nel nostro tempo che non conosce né<br />
oppressione né convinzioni.<br />
In ogni persona abita il <strong>di</strong>vino e tutte le religioni contengono una scintilla<br />
<strong>di</strong> verità.<br />
Il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Dio ristabilisce tutti i peccatori. Non esiste un luogo <strong>di</strong><br />
condanna eterna come l’inferno.<br />
Sulla croce del Golgota Gesù si è caricato dell’ira dell’uomo e non <strong>di</strong><br />
quella <strong>di</strong> Dio.<br />
Dio è completamente amore e non può agire <strong>di</strong>versamente che portando<br />
la sua salvezza universale a tutto il creato.<br />
Georg Walter, dal libro «Gott zum anfassen?» – Die Hütte und <strong>di</strong>e neue Spiritualität (Un Dio da toccare? - Il rifugio e la nuova spiritualità)
MarCEL MaLGo<br />
l’autore della seconda lettera <strong>di</strong><br />
Giovanni, che si autodefinisce<br />
«anziano» (2 Gv 1), è l’apostolo<br />
Giovanni, il fratello <strong>di</strong> Giacomo. Egli<br />
ha scritto anche il Vangelo <strong>di</strong> Giovanni,<br />
le altre due lettere omonime e il libro<br />
dell’apocalisse. Si presume che Giovanni<br />
abbia scritto sia il Vangelo sia le lettere<br />
verso la fine del I sec., fra l’anno 85 e il<br />
98 d.C circa. L’apocalisse è invece stata<br />
redatta nel 94/95 d.C.<br />
Nel versetto 7 della seconda lettera <strong>di</strong><br />
Giovanni, l’autore scrive: «Poiché molti<br />
seduttori sono usciti per il mondo, i quali<br />
non riconoscono pubblicamente che<br />
Gesù Cristo è venuto in carne. Quello<br />
è il seduttore e l’anticristo.» È significativo<br />
che già al tempo della stesura<br />
della seconda lettera <strong>di</strong> Giovanni, molti<br />
seduttori erano usciti per il mondo. Ciò<br />
che stupisce è che i seduttori negavano<br />
la venuta <strong>di</strong> Gesù Cristo in carne. Il<br />
cristianesimo all’epoca era ancora molto<br />
giovane eppure già c’era chi negava il<br />
Signore Gesù e lo combatteva!<br />
È possibile che una cosa così succeda<br />
fra i figli <strong>di</strong> Dio? È possibile che dei figli<br />
<strong>di</strong> Dio nati <strong>di</strong> nuovo neghino che Gesù<br />
Cristo sia venuto in carne? Paolo <strong>di</strong>ce:<br />
«Perciò vi faccio sapere che nessuno,<br />
parlando per lo Spirito <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong>ce:<br />
‹Gesù è anatema!› e nessuno può <strong>di</strong>re:<br />
‹Gesù è il Signore!› se non per lo Spirito<br />
Santo» (1 Co 12:3). Questa affermazione<br />
fa capire che un figlio <strong>di</strong> Dio nato <strong>di</strong><br />
nuovo non potrà mai affermare ciò che<br />
ci viene detto in 2 Giovanni 7.<br />
La fatale menzogna che Gesù Cristo<br />
non sia venuto in carne deriva dal padre<br />
della falsità (Gv 8:44). Fin dalla nascita<br />
della chiesa è suo obiettivo negare che<br />
Gesù è il Figlio <strong>di</strong> Dio. Ma qual è la reazione<br />
dei cristiani a queste menzogne che<br />
ci vengono riproposte da secoli? Stiamo<br />
prendendo posizione contro <strong>di</strong> esse?<br />
Le menzogne anticristiane possono<br />
senz’altro tangere la vita cristiana del<br />
singolo credente, altrimenti Giovanni<br />
non <strong>di</strong>rebbe al versetto 8: «Badate a voi<br />
stessi affinché non per<strong>di</strong>ate il frutto<br />
delle opere compiute, ma riceviate piena<br />
ricompensa.» È quin<strong>di</strong> possibile che i<br />
figli <strong>di</strong> Dio, che non negherebbero mai<br />
la figliolanza <strong>di</strong> Dio del Cristo incarnato,<br />
siano talmente trascinati dalla corrente<br />
della menzogna anticristiana da subirne<br />
un danno perché non si oppongono a<br />
essa.<br />
Con la nostra paralizzante passività,<br />
noi figli <strong>di</strong> Dio ci carichiamo <strong>di</strong> molte più<br />
2 GIovaNNI 7-11<br />
Rimanere<br />
nella<br />
dottrina <strong>di</strong><br />
Cristo<br />
È compito <strong>di</strong> ogni figlio <strong>di</strong> Dio resistere<br />
ai seduttori e alle dottrine anticristiane,<br />
ma ciò è possibile soltanto se si<br />
rimane nella dottrina <strong>di</strong> Cristo.<br />
colpe <strong>di</strong> quanto non ci ren<strong>di</strong>amo conto.<br />
Non solo: alcuni <strong>di</strong> noi si fermano in una<br />
zona grigia, non prendendo posizione<br />
contro lo spirito anticristiano, per cui<br />
la loro vita cristiana è molto debole e<br />
compromessa. oggi dobbiamo ascoltare<br />
le parole che Giovanni ci rivolge: se non<br />
ci opponiamo con convinzione al padre<br />
della menzogna, se non portiamo alla<br />
luce lo spirito anticristiano nelle nostre<br />
famiglie e nelle nostre assemblee, un<br />
giorno ne pagheremo il prezzo!<br />
Dopo che Giovanni ha parlato dei<br />
seduttori al versetto 7 e poi ha rivolto<br />
un serio ammonimento ai figli <strong>di</strong> Dio<br />
al versetto 8, egli afferma al versetto 9:<br />
«Chi va oltre e non rimane nella dottrina<br />
<strong>di</strong> Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella<br />
dottrina, ha il Padre e il Figlio.» Segue la<br />
sua esortazione a schierarsi e a opporsi<br />
a qualsiasi menzogna anticristiana: «Se<br />
qualcuno viene a voi e non reca questa<br />
dottrina, non ricevetelo in casa e non<br />
salutatelo. Chi lo saluta, partecipa alle<br />
sue opere malvagie» (v. 10-11).<br />
Non si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> altro che <strong>di</strong><br />
restare a ogni costo nella dottrina <strong>di</strong><br />
Cristo. Se non lo facciamo, corriamo il<br />
rischio <strong>di</strong> riportarne un danno. I versetti<br />
10-11 ci fanno capire quale possa essere.<br />
Non perché neghiamo Gesù Cristo venuto<br />
in carne e quin<strong>di</strong> smantelliamo il<br />
fondamento – un credente nato <strong>di</strong> nuovo<br />
non lo farà –, bensì perché restiamo<br />
passivi! Giovanni afferma che in quel<br />
caso partecipiamo alle opere malvagie<br />
del seduttore e questo significa che noi<br />
stessi ne subiremo il danno.<br />
Paolo scrive a tutti i cristiani nati<br />
<strong>di</strong> nuovo: «Noi tutti infatti dobbiamo<br />
comparire davanti al tribunale <strong>di</strong> Cristo,<br />
affinché ciascuno riceva la retribuzione<br />
<strong>di</strong> ciò che ha fatto quando era nel corpo,<br />
sia in bene sia in male» (2 Co 5:10). Qui<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
7
8<br />
MeSSaGGio bibliCo<br />
si tratta del premio che riceveremo o<br />
perderemo come figli <strong>di</strong> Dio, in<strong>di</strong>pendentemente<br />
dalla nostra salvezza. Giovanni<br />
ora afferma: «Badate a voi stessi affinché<br />
non per<strong>di</strong>ate il frutto delle opere compiute,<br />
ma riceviate piena ricompensa» (2<br />
Gv 8). Questo è lo stesso premio <strong>di</strong> cui<br />
parla 2 Corinzi 5:10. Giovanni ci fa capire<br />
che il premio può essere ridotto se non ci<br />
opponiamo allo spirito bugiardo anticristiano<br />
e invece lo tolleriamo in silenzio<br />
o, ad<strong>di</strong>rittura, ci facciamo usare da lui:<br />
«Chi lo (il seduttore) saluta, partecipa alle<br />
sue opere malvagie» (v. 11).<br />
alla luce <strong>di</strong> questa verità c’è da star<br />
male pensando alla situazione nella<br />
Chiesa mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> Gesù! Soprattutto<br />
nello scorso decennio - ma anche prima<br />
- all’interno dell’ambiente cristiano<br />
sono stati fatti tanti compromessi con il<br />
mondo, con le correnti religiose e persino<br />
con forze politicizzanti.<br />
Dave hunt spiega: «Il movimento<br />
verde è un tentativo umanistico <strong>di</strong><br />
ripristinare il para<strong>di</strong>so perduto senza<br />
riconoscere che il problema sta nella<br />
ribellione dell’uomo al suo Creatore. La<br />
cristianità si è unita al movimento verde<br />
e le personalità guida dei cristiani ripetono<br />
pappagallescamente la sua filosofia.» I<br />
cristiani si rendono partecipi delle opere<br />
inutili e malvagie <strong>di</strong> questo mondo. John<br />
Macarthur osserva: «Molti cristiani<br />
hanno abbandonato la chiarezza biblica<br />
e hanno invece scelto una vita <strong>di</strong> confusione<br />
e <strong>di</strong> compromessi: accettano troppo<br />
e giu<strong>di</strong>cano troppo poco. La Parola <strong>di</strong><br />
Dio fa capire chiaramente che non è oro<br />
tutto ciò che luccica. Sono tante le false<br />
dottrine in circolazione e la tentazione<br />
<strong>di</strong> accettarle è grande. La posta in gioco<br />
è l’eternità. Per questo motivo abbiamo<br />
bisogno <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scernimento biblico.»<br />
Questi due insegnanti sono delle capacità<br />
che sanno <strong>di</strong> cosa parlano.<br />
un esempio che illustra lo stato preoccupante<br />
in cui si trova il mondo cristiano<br />
al giorno d’oggi, viene descritto nella<br />
Newsletter dell’e<strong>di</strong>trice tedesca Bethanien<br />
del 29 Giugno 2009: «Negli uSa<br />
il romanzo apparentemente cristiano ‹Il<br />
rifugio›, <strong>di</strong> William Paul Young, è rimasto<br />
in testa alla lista dei bestseller del 2008<br />
ed è stato il libro più venduto nel 2008<br />
anche a livello mon<strong>di</strong>ale. ora anche la<br />
versione tedesca de ‹Il rifugio› è stata<br />
pubblicata dalla casa e<strong>di</strong>trice esoterica<br />
allegria, avanzando al nono posto della<br />
lista dei bestseller della rivista Spiegel.<br />
Il romanzo parla <strong>di</strong> un uomo provato dal<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
John MacArthur:<br />
«Molti cristiani hanno abbandonato<br />
la chiarezza biblica e<br />
hanno invece scelto una vita <strong>di</strong><br />
confusione e <strong>di</strong> compromessi:<br />
accettano troppo e giu<strong>di</strong>cano<br />
troppo poco. la Parola <strong>di</strong> Dio<br />
fa capire chiaramente che non<br />
è oro tutto ciò che luccica.<br />
Sono tante le false dottrine in<br />
circolazione e la tentazione <strong>di</strong><br />
accettarle è grande. la posta<br />
in gioco è l’eternità. Per questo<br />
motivo abbiamo bisogno<br />
<strong>di</strong> un <strong>di</strong>scernimento biblico.»<br />
dolore che trascorre un finesettimana<br />
con ‹Dio› in un rifugio nel bosco: ‹Dio<br />
Padre› nella forma <strong>di</strong> una donna afroamericana<br />
<strong>di</strong> nome Elousia, lo ‹Spirito Santo›<br />
<strong>di</strong> nome Sarayu e ‹Gesù›. a prescindere<br />
da questa <strong>di</strong> per sé grave deviazione, il<br />
romanzo è pieno <strong>di</strong> falsità dottrinali.<br />
Qui si vede quanto sia importante che i<br />
cristiani non ‹pensino soltanto in modo<br />
positivo›, bensì esercitino anche in modo<br />
critico la loro capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento<br />
spirituale; perché proprio per questo<br />
romanzo viene fatta pubblicità anche<br />
nelle librerie evangeliche. Sono gran<strong>di</strong><br />
case e<strong>di</strong>trici che hanno partecipato alla<br />
sua pubblicazione.»<br />
oggi non è vero soltanto che i credenti<br />
vivono in un mondo malvagio, in<br />
cui devono essere una luce, ma vivono<br />
anche in un mondo che si insinua nella<br />
Con la nostra paralizzante passività, noi<br />
figli <strong>di</strong> Dio ci carichiamo <strong>di</strong> molte più colpe<br />
<strong>di</strong> quanto non ci ren<strong>di</strong>amo conto<br />
Dave Hunt:<br />
«il movimento verde è un tentativo<br />
umanistico <strong>di</strong> ripristinare<br />
il para<strong>di</strong>so perduto senza<br />
riconoscere che il problema<br />
sta nella ribellione dell’uomo<br />
al suo Creatore. la cristianità<br />
si è unita al movimento verde<br />
e le personalità guida dei<br />
cristiani ripetono pappagallescamente<br />
la sua filosofia.»<br />
cristianità con le sue filosofie <strong>di</strong>struttive<br />
e false dottrine. Di ciò parlano i versetti<br />
7-11 della seconda lettera <strong>di</strong> Giovanni,<br />
avvertendoci seriamente <strong>di</strong> non renderci<br />
partecipi <strong>di</strong> tali opere malvagie. Purtroppo<br />
molti hanno già percorso questa<br />
via e si sono caricati <strong>di</strong> un danno non<br />
in<strong>di</strong>fferente, un danno che non si ferma<br />
neppure davanti alle porte dell’eternità.<br />
Dovremmo lasciare che Giovanni ci ammonisca<br />
e schierarci con decisione contro<br />
questo falso spirito malvagio.<br />
Nelle sue parole <strong>di</strong> ammonimento<br />
Giovanni parla della dottrina <strong>di</strong> Cristo:<br />
«Chi va oltre e non rimane nella dottrina<br />
<strong>di</strong> Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella<br />
dottrina, ha il Padre e il Figlio» (v. 9).<br />
«rimanere nella dottrina <strong>di</strong> Cristo» è<br />
l’arma che possiamo impiegare contro
lo spirito <strong>di</strong>struttivo anticristiano. Vorrei<br />
incoraggiarvi a tenere alta la ban<strong>di</strong>era<br />
della dottrina <strong>di</strong> Cristo e a resistere così al<br />
padre della menzogna che, fin dall’inizio,<br />
ha sempre avuto un solo scopo: minare<br />
la cristianità e, se possibile, <strong>di</strong>struggerla!<br />
Con la dottrina <strong>di</strong> Cristo nel cuore e<br />
nella mano, siamo sufficientemente armati<br />
per opporci al nemico. Paolo scrive<br />
ai Corinzi: «Infatti le armi della nostra<br />
guerra non sono carnali, ma hanno da<br />
Dio il potere <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere le fortezze,<br />
poiché demoliamo i ragionamenti» (2 Co<br />
10:4). Con ciò si riferisce, a mio parere,<br />
alla dottrina <strong>di</strong> Cristo perché, nel versetto<br />
successivo, prosegue <strong>di</strong>cendo: «e tutto ciò<br />
che si eleva orgogliosamente contro la<br />
conoscenza <strong>di</strong> Dio, facendo prigioniero<br />
ogni pensiero fino a renderlo ubbi<strong>di</strong>ente<br />
a Cristo.» Questa è un’imponente descrizione<br />
della potenza e della forza racchiusi<br />
nella pura e perfetta dottrina <strong>di</strong> Cristo.<br />
Se stu<strong>di</strong>amo la vita del nostro Signore<br />
Gesù, costatiamo inevitabilmente quale<br />
grande effetto abbia avuto il suo insegnamento.<br />
Fin dai primi tempi della sua<br />
opera pubblica, a Capernaum, la gente<br />
era sconvolta dal suo insegnamento:<br />
«Essi si stupivano del suo insegnamento,<br />
perché egli insegnava loro come uno<br />
che ha autorità e non come gli scribi»<br />
(Mc 1:22; cfr. Lc 4:32). L’autorità del suo<br />
insegnamento aveva talmente colpito<br />
<strong>di</strong> abitati <strong>di</strong> Capernaum, che <strong>di</strong>venne<br />
oggetto <strong>di</strong> conversazione generale: «E<br />
tutti si stupirono e si domandavano tra <strong>di</strong><br />
loro: ‹Che cos’è mai questo? È un nuovo<br />
insegnamento dato con autorità! Egli<br />
comanda perfino agli spiriti immon<strong>di</strong>, ed<br />
essi gli ubbi<strong>di</strong>scono!›» (Mc 1:27).<br />
Più tar<strong>di</strong>, dopo che Gesù ebbe scacciato<br />
i mercanti dal tempio, i sommi<br />
sacerdoti e gli scribi vollero ucciderlo.<br />
Per quale motivo? Era forse a causa della<br />
purificazione del tempio? Certamente<br />
anche, ma prima <strong>di</strong> tutto perché il popolo<br />
era impressionato dal suo insegnamento<br />
e questo li spaventava: «I capi dei sacerdoti<br />
e gli scribi u<strong>di</strong>rono queste cose<br />
e cercavano il modo <strong>di</strong> farlo morire.<br />
Infatti avevano paura <strong>di</strong> lui, perché tutta<br />
la folla era piena d’ammirazione per il<br />
suo insegnamento» (Mc 11:18). I sommi<br />
sacerdoti e gli scribi avevano paura <strong>di</strong><br />
lui e del suo insegnamento che colpiva<br />
il cuore della gente!<br />
Fino alla fine la dottrina <strong>di</strong> Gesù tenne<br />
occupato il Gran Consiglio a Gerusalemme.<br />
Quando il nostro Signore era già stato<br />
arrestato e si trovava davanti al sommo<br />
L’opuscolo Lettera d’Amore dal Padre,<br />
dopo essere stato ristampato<br />
più volte e <strong>di</strong>stribuito in tutta la nostra<br />
penisola in lingua italiana è <strong>di</strong>sponibile<br />
anche in Rumeno, Tedesco,<br />
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<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
9
10 MeSSaGGio bibliCo<br />
sacerdote anna, questi lo interrogò sul<br />
suo insegnamento (Gv 18:19). Evidentemente,<br />
fino all’ultimo momento esso<br />
<strong>di</strong>ede del filo da torcere ai suoi nemici!<br />
La dottrina <strong>di</strong> Cristo, <strong>di</strong> cui parla anche<br />
Giovanni nella sua seconda lettera, è<br />
davvero un bastione potente contro le<br />
false dottrine!<br />
tra l’altro, il nostro Signore ci tenne<br />
molto a spiegare alla gente che aveva la<br />
facoltà <strong>di</strong> insegnare in quel modo soltanto<br />
perché aveva ricevuto autorità dal Padre.<br />
In Giovanni 7:16-17 egli afferma: «Gesù<br />
rispose loro: ‹La mia dottrina non è mia,<br />
ma <strong>di</strong> colui che mi ha mandato. Se uno<br />
vuol fare la volontà <strong>di</strong> lui, conoscerà se<br />
questa dottrina è da Dio o se io parlo<br />
<strong>di</strong> mio.›» Qui ve<strong>di</strong>amo – come in numerosi<br />
altri passi nei vangeli – il profondo<br />
mistero della perfetta unità fra Padre e<br />
Figlio. Non possiamo spiegare tale unità,<br />
ma è una verità potente che ci incoraggia<br />
e rafforza. abbiamo a <strong>di</strong>sposizione la<br />
perfetta dottrina del Figlio e del Padre<br />
come arma invincibile per affrontare lo<br />
spirito <strong>di</strong>struttivo anticristiano!<br />
L’espressione «dottrina <strong>di</strong> Cristo»<br />
definisce nel modo più <strong>di</strong>retto il fondamento<br />
della fede cristiana. Queste tre<br />
parole – dottrina <strong>di</strong> Cristo – sono come<br />
il titolo principale <strong>di</strong> tutta la dottrina<br />
cristiana trasmessa nelle lettere degli<br />
apostoli. In Efesini 4:3-6 Paolo presenta<br />
questo fondamento in modo breve e<br />
conciso. Egli scrive al versetto 3: «…°sforzandovi<br />
<strong>di</strong> conservare l’unità dello Spirito<br />
con il vincolo della pace.» Poi, nei<br />
versetti 4-6 egli descrive in sette mo<strong>di</strong><br />
l’unità nello spirito che non rappresenta<br />
altro che la pura dottrina <strong>di</strong> Cristo: «Vi è<br />
un corpo solo e un solo Spirito, come<br />
pure siete stati chiamati a una sola<br />
speranza, quella della vostra vocazione.<br />
V’è un solo Signore, una sola fede, un<br />
solo battesimo, un solo Dio e Padre <strong>di</strong><br />
tutti, che è al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tutti, fra tutti<br />
e in tutti» (Ef 4:4-6).<br />
Questi sette punti sono, per così <strong>di</strong>re,<br />
i sette rami principali <strong>di</strong> un albero,<br />
da cui spuntano altri rami, sottorami<br />
e ramoscelli che compongono tutta la<br />
pura dottrina <strong>di</strong> Cristo. La descrizione<br />
della dottrina <strong>di</strong> Cristo in sette punti è<br />
inequivocabile! Veramente non si può interpretare<br />
<strong>di</strong>versamente se non secondo<br />
il significato imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> questi sette<br />
termini. Sappiamo tutti che esistono<br />
temi secondari e campi marginali in cui<br />
si può giungere a pareri e conclusioni<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
Martin Luther:<br />
«Dio mi aiuti: sono pronto»<br />
<strong>di</strong>fferenti, ma qui ci troviamo <strong>di</strong> fronte al<br />
fondamento della dottrina cristiana. tale<br />
fondamento è così certo che chiunque lo<br />
esamini spassionatamente e in preghiera,<br />
non può giungere ad altra conclusione<br />
se non a quella che la Bibbia in<strong>di</strong>ca con<br />
semplicità. D’altra parte è necessario<br />
che sia così perché, quando si tratta del<br />
fondamento della fede cristiana e della<br />
pura dottrina <strong>di</strong> Cristo, non possono<br />
esistere interpretazioni contrastanti! C’è<br />
davvero...<br />
1) un solo corpo<br />
2) un solo Spirito<br />
3) una sola speranza<br />
4) un solo Signore<br />
5) una sola fede<br />
6) un solo battesimo<br />
7) un solo Dio e Padre.<br />
Che cosa ci rimane da fare <strong>di</strong> fronte<br />
alla dottrina inequivocabile, stabile, perfetta<br />
<strong>di</strong> Cristo? Ciò che l’evangelista Luca<br />
scrisse all’amico teofilo dopo la stesura<br />
del suo Vangelo: «Poiché molti hanno<br />
intrapreso a or<strong>di</strong>nare una narrazione<br />
dei fatti che hanno avuto compimento in<br />
mezzo a noi … è parso bene anche a me,<br />
dopo essermi accuratamente informato<br />
<strong>di</strong> ogni cosa dall’origine, <strong>di</strong> scrivertene<br />
per or<strong>di</strong>ne, illustre Teofilo, perché tu<br />
riconosca la certezza delle cose che ti<br />
sono state insegnate (o: dottrine)» (Lc<br />
1:1, 3-4).<br />
È proprio quello che dobbiamo fare<br />
della dottrina <strong>di</strong> Cristo: convincerci come<br />
teofilo della sua vali<strong>di</strong>tà, conoscerla esattamente<br />
e stu<strong>di</strong>arla. Può succedere che<br />
nelle questioni secondarie giungiamo<br />
a conclusioni <strong>di</strong>fferenti, ma non nella<br />
descrizione della dottrina <strong>di</strong> Cristo nei<br />
sette punti sopra elencati.<br />
Non dobbiamo comunque <strong>di</strong>menticare<br />
che persino Paolo ha detto: «noi<br />
conosciamo in parte» (1 Co 13:9). Ciò<br />
può significare, nella pratica, trovarsi<br />
nella situazione in cui si deve confessare:<br />
«Non lo so esattamente»; il che non<br />
toglie, tuttavia, che esistano delle verità<br />
bibliche che non permettono più <strong>di</strong> una<br />
sola interpretazione! Fra queste abbiamo<br />
la descrizione della dottrina <strong>di</strong> Cristo in<br />
Efesini 4.<br />
Il riformatore Martin Lutero <strong>di</strong>sse<br />
alla fine del suo <strong>di</strong>scorso nella Dieta<br />
<strong>di</strong> Worms nel 1521: «Che Dio mi aiuti:<br />
sono pronto.» Queste non erano parole<br />
qualsiasi; erano la testimonianza <strong>di</strong> una<br />
salda certezza, <strong>di</strong> una convinzione <strong>di</strong> fede<br />
<strong>di</strong>fesa con decisione davanti alla Chiesa,<br />
all’Imperatore e al regno. Mettendo in<br />
pericolo la sua stessa vita, Lutero rimase<br />
fedele alla sua dottrina. La sua coscienza<br />
era prigioniera della Parola <strong>di</strong> Dio, perciò<br />
le autorità umane – la Chiesa, il Papa o<br />
i Concili – non potevano convincerlo.<br />
Qual era l’insegnamento per cui era<br />
<strong>di</strong>sposto a rischiare tutto, persino la vita?<br />
Era l’incrollabile, chiaro insegnamento<br />
della salvezza per fede, come è descritto<br />
in romani 3:28: «…°poiché riteniamo<br />
che l’uomo è giustificato me<strong>di</strong>ante la<br />
fede senza le opere della legge.» Era<br />
talmente convinto dell’assoluta verità<br />
<strong>di</strong> quest’affermazione, che fu pronto a<br />
rischiare tutto. Viveva nel triste tempo<br />
della ven<strong>di</strong>ta delle indulgenze in cui si<br />
pre<strong>di</strong>cava alla gente che avrebbe potuto<br />
guadagnarsi il cielo con il denaro, le buone<br />
opere e gli esercizi religiosi. Martin<br />
Lutero visse in quelle tenebre tenendo<br />
coraggiosamente in alto il baluardo della<br />
giustificazione per fede in Gesù Cristo!<br />
Vogliamo seguire il suo esempio:<br />
non esiste nulla che possa ostacolare<br />
la pura dottrina <strong>di</strong> Cristo! Chi tiene in<br />
alto questa ban<strong>di</strong>era nella fede, non sarà<br />
svergognato. ricominciamo a opporre<br />
all’attuale spirito anticristiano la dottrina<br />
<strong>di</strong> Cristo. Che il Signore ci <strong>di</strong>a la grazia<br />
<strong>di</strong> riuscirci. n
PUnto Di viSta<br />
PUnto Di viSta<br />
InCIDente In MInIerA<br />
Salvezza dall’alto<br />
il 5 agosto <strong>di</strong> quest’anno in una miniera cilena è avvenuto<br />
un incidente che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo<br />
intero.<br />
NorBErt LIEth<br />
a<br />
seguito della negligenza del gestore,<br />
in una miniera d’oro e <strong>di</strong> rame<br />
cilena è avvenuto un crollo. Dopo<br />
alcuni giorni si è scoperto che a circa<br />
700 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, trentatre minatori<br />
erano sopravvissuti e si trovavano<br />
in una rifugio. Diciassette giorni dopo<br />
l’incidente, le forze <strong>di</strong> soccorso sono riusciti<br />
a far scendere una mini-telecamera<br />
fino a dove si trovavano i minatori. Per<br />
circa tre settimane i trentatré uomini<br />
si erano nutriti con una razione quoti<strong>di</strong>ana<br />
<strong>di</strong> due cucchiai <strong>di</strong> tonno e mezzo<br />
bicchiere d’acqua ed erano allo stremo<br />
delle forze. Nelle giornate e settimane<br />
successive, fu tentato tutto il possibile<br />
per salvare i minatori bloccati. all’inizio<br />
si riuscì a scavare un foro <strong>di</strong> pochi centimetri<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro attraverso il quale si<br />
poté inviare cibi, me<strong>di</strong>cinali, messaggi<br />
scritti, registrazioni au<strong>di</strong>o, un telefono<br />
e trentatré Nuovi testamenti. Da quel<br />
momento la comunicazione con il mondo<br />
in superficie fu ripristinata. I cileni<br />
accettarono fin dall’inizio le offerte <strong>di</strong><br />
aiuto dall’estero. Dall’australia arrivò<br />
una trivella speciale e dalla Germania<br />
tecnologia <strong>di</strong> precisione, la NaSa fornì<br />
una preziosa consulenza e i cileni stessi<br />
organizzarono, svilupparono e realizzarono<br />
infine un piano <strong>di</strong> soccorso che<br />
ha stupito il mondo intero. Giorno e<br />
notte le forze <strong>di</strong> soccorso lavorarono in<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>fficili per riportare in superficie<br />
i minatori. Il loro capo-turno <strong>di</strong>sse:<br />
«Speriamo che tutto il Cile si impegni<br />
per tirarci fuori da questo inferno.» In<br />
effetti non si lasciò nulla <strong>di</strong> intentato. un<br />
responsabile <strong>di</strong>chiarò: «abbiamo bussato<br />
ad ogni porta, abbiamo cercato ogni tipo<br />
<strong>di</strong> tecnologia, ogni squadra <strong>di</strong> esperti.»<br />
Dopo sessantanove giorni finalmente<br />
arrivò il gran giorno e tutti e trentatré<br />
i minatori poterono essere salvati. Ci fu<br />
gioia e gau<strong>di</strong>o non solo fra le persone<br />
presenti ma in tutto il mondo. 1600<br />
giornalisti da quasi ogni nazione furono<br />
presenti e <strong>di</strong>ffusero le notizie sull’operazione<br />
<strong>di</strong> soccorso. Milioni <strong>di</strong> persone<br />
aspettarono con trepidazione. un titolo<br />
<strong>di</strong> giornale citava che una piccola regione<br />
del Cile era <strong>di</strong>ventata la «camera degli<br />
ospiti del mondo». Si parlò <strong>di</strong> un’azione<br />
<strong>di</strong> salvataggio storica, esemplare, eccezionale,<br />
<strong>di</strong> grande forza ispiratrice e <strong>di</strong> un<br />
miracolo moderno. Fu commovente che,<br />
nell’occasione, nemici <strong>di</strong>vennero amici.<br />
Il Cile e la Bolivia non intrattengono<br />
rapporti <strong>di</strong>plomatici da molto tempo,<br />
ma l’incidente sembra li abbia riuniti. Il<br />
Cile ha parlato persino della possibilità<br />
<strong>di</strong> riconcedere un accesso al mare alla<br />
Bolivia. un altro fatto commovente fu<br />
<strong>di</strong> vedere come uno dei minatori, dopo<br />
essere uscito dalla capsula <strong>di</strong> salvataggio,<br />
si è inginocchiato e ha sollevato con riconoscenza<br />
la Bibbia che gli era stata inviata<br />
nelle profon<strong>di</strong>tà della terra. La salvezza,<br />
dopo sessantanove giorni, fa pensare al<br />
Salmo 69:16-17: «Rispon<strong>di</strong>mi, SIGNORE,<br />
perché la tua grazia è benefica; vòlgiti a<br />
me nella tua grande misericor<strong>di</strong>a. Non<br />
nascondere il tuo volto al tuo servo,<br />
perché sono in pericolo; affrèttati a<br />
rispondermi!»<br />
In questi giorni è stata scritta una<br />
storia che le persone coinvolte <strong>di</strong>fficilmente<br />
<strong>di</strong>menticheranno, una storia che<br />
si tramanderà <strong>di</strong> padre in figlio. Non è<br />
forse anche un’immagine della storia<br />
dell’umanità e della salvezza che Dio è<br />
riuscito a compiere? «Libera l’anima mia<br />
dalla prigione, perché io celebri il tuo<br />
nome» (Sl 142:8).<br />
Da quando siamo caduti nel peccato,<br />
somigliamo ai minatori sepolti che sono<br />
sopravvissuti in qualche modo, ma non<br />
sarebbero mai riusciti a salvarsi da soli.<br />
Siamo <strong>di</strong>speratamente prigionieri delle<br />
tenebre, rinchiusi nel tempo e nello<br />
spazio senza via d’uscita e soltanto con<br />
la morte e l’inferno davanti a noi.<br />
Ma c’è anche Dio, che non resta<br />
in<strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> fronte al nostro destino<br />
e che ha pianificato e realizzato tutto<br />
il necessario per la nostra salvezza. In<br />
Gesù Cristo ha superato ogni ostacolo<br />
per raggiungerci. È venuto dall’alto e<br />
ha appianato la strada per noi perché<br />
potessimo entrare in contatto con lui e<br />
per farci avere il pane della vita. «Egli è<br />
stato manifestato negli ultimi tempi per<br />
voi» (1 Pt 1:20). Ci ha portato la sua Parola<br />
e un giorno ci chiamerà a sé nella luce<br />
della sua gloria. «Dio ci ha liberati dal<br />
potere delle tenebre e ci ha trasportati<br />
nel regno del suo amato Figlio» (Cl 1:13).<br />
In occasione della nascita <strong>di</strong> Cristo,<br />
quando l’amore <strong>di</strong> Dio ci raggiunse, gli<br />
angeli lo videro e cantarono un inno <strong>di</strong><br />
lode e <strong>di</strong> giubilo: «E a un tratto vi fu con<br />
l’angelo una moltitu<strong>di</strong>ne dell’esercito<br />
celeste, che lodava Dio e <strong>di</strong>ceva: ‹Gloria<br />
a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra<br />
agli uomini ch’egli gra<strong>di</strong>sce!›» (Lc 2:13-<br />
14). I primi «giornalisti» all’epoca furono<br />
i pastori, <strong>di</strong> cui leggiamo: «…e, vedutolo,<br />
<strong>di</strong>vulgarono quello che era stato loro detto<br />
<strong>di</strong> quel bambino» (Lc 2:17). Da allora<br />
questa storia biblica viene annunciata<br />
nel mondo intero e gli uomini possono<br />
essere salvati dal loro stato <strong>di</strong> per<strong>di</strong>zione<br />
non soltanto per un tempo limitato, bensì<br />
per l’eternità. n<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
11
12<br />
PUnto Di viSta<br />
denaro e fine dei tempi<br />
l’elite e l’indebitamento<br />
dell’or<strong>di</strong>ne mon<strong>di</strong>ale PartE 1<br />
Sebbene numerosi osservatori siano del parere che la crisi economica e finanziaria<br />
globale vada ormai consegnata agli annali della storia, le sue conseguenze<br />
continuano a essere d’importanza fondamentale per il mondo. i suoi sviluppi<br />
rappresentano un nuovo passo nel processo che introduce la fase finale della<br />
storia del mondo.<br />
WILFrED J. hahN<br />
in una ricerca pubblicata recentemente<br />
da Carmen reinhart e Kenneth rogoff,<br />
due famosi esperti <strong>di</strong> economia<br />
internazionale, gli autori affermano che<br />
la crisi economica e finanziaria globale<br />
ha avuto effetti catastrofici sul debito<br />
pubblico delle cinque nazioni maggiormente<br />
colpite dalla crisi (uSa, Gran<br />
Bretagna, Irlanda, Islanda e Spagna). In<br />
base alla loro relazione, 1 l’indebitamento<br />
è aumentato negli scorsi due anni del<br />
75 per cento ossia <strong>di</strong> più dei due terzi.<br />
Il tasso percentuale dell’incremento è<br />
sorprendentemente alto per questo breve<br />
periodo.<br />
Sebbene gli osservatori degli sviluppi<br />
nel settore finanziario globale non siano<br />
particolarmente sorpresi <strong>di</strong> tale fenomeno,<br />
esso è tuttavia preoccupante. L’indebitamento<br />
pubblico ha una certa rilevanza<br />
alla fine dei tempi? Esso concorda, in<br />
effetti, con le affermazioni profetiche<br />
della Bibbia sugli ultimi tempi. Sebbene,<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
naturalmente, non siamo in grado <strong>di</strong> fare<br />
previsioni concrete per il breve periodo,<br />
sarebbe da irresponsabili non concludere<br />
che il mondo si sta avvicinando a gran<strong>di</strong><br />
passi a una situazione <strong>di</strong> angoscia, «come<br />
non ce ne fu mai» (Da 12:1).<br />
I me<strong>di</strong>a riferiscono <strong>di</strong> commissioni<br />
d’indagine e interrogatori che dovrebbero<br />
permettere <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le cause della<br />
crisi finanziaria globale. Si convocano<br />
banchieri <strong>di</strong> Wall Street e manager del<br />
mondo della finanza davanti a tribunali<br />
speciali in cui si analizzano le per<strong>di</strong>te e<br />
le oscillazioni imposte agli Stati uniti e<br />
al mondo. Come si è arrivati a tutto ciò?<br />
Chi è responsabile <strong>di</strong> tali sviluppi?<br />
Llyod Blankfein, un banchiere <strong>di</strong><br />
Wall Street e <strong>di</strong>rettore della banca d’investimenti<br />
Goldman Sachs, <strong>di</strong> fronte<br />
alla commissione d’inchiesta sulla crisi<br />
finanziaria è arrivato ad affermare che<br />
la crisi economica sia stata l’effeto <strong>di</strong> un<br />
«intervento <strong>di</strong>vino». Poche settimane<br />
prima, durante un’intervista a Londra,<br />
aveva affermato <strong>di</strong> essere soltanto un<br />
banchiere che svolge l’«opera <strong>di</strong> Dio».<br />
anche altri <strong>di</strong>rigenti si sono pronunciati<br />
positivamente sul valore morale del loro<br />
lavoro, sulle loro imprese finanziarie<br />
e sul loro red<strong>di</strong>to. Non sono <strong>di</strong>sposti<br />
a farsi carico <strong>di</strong> alcuna responsabilità<br />
delle turbolenze sui mercati finanziari.<br />
Questa caratteristica, <strong>di</strong> gran parte del<br />
settore finanziario, è nota già da molto<br />
tempo. Nel suo libro The Great Crash:<br />
1929 l’influente economo John Kenneth<br />
Galbraith <strong>di</strong>ce sui <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> questo<br />
settore: «rimasero in silenzio. Nel settore<br />
finanziario, il senso <strong>di</strong> responsabilità<br />
nei confronti della società non è solo<br />
modesto bensì praticamente inesistente.<br />
Se si pronunciassero contro tale pazzia,<br />
potrebbero rovinare chi ne è rimasto<br />
corrotto: perciò i saggi <strong>di</strong> Wall Street<br />
restano <strong>di</strong> solito in silenzio. Gli stolti<br />
hanno il sopravvento e nessuno pone loro<br />
dei limiti.» 2 Se oggi si osserva il senso <strong>di</strong><br />
irresponsabilità ampiamente <strong>di</strong>ffuso a<br />
Wall Street, si costata che la situazione è<br />
decisamente peggiore <strong>di</strong> quella descritta<br />
da Galbraith. Daniel Fass, per esempio,
L’«amore per il denaro» nel suo sta<strong>di</strong>o<br />
avanzato regna ormai nel mondo intero<br />
e ci sono sempre meno persone che<br />
tentano <strong>di</strong> arginare il suo potere.<br />
organizzatore <strong>di</strong> un’iniziativa per raccogliere<br />
fon<strong>di</strong> per obama a Wall Street,<br />
ha affermato: «La gente del mondo della<br />
finanza si sente del tutto fraintesa e non<br />
vede alcuna ragione per cui non si debba<br />
guadagnare fra uno e duecento milioni<br />
<strong>di</strong> dollari all’anno. Essi non vogliono<br />
essere considerati responsabili della crisi<br />
finanziaria globale.» appena un anno<br />
dopo che il settore finanziario è stato<br />
salvato dal crollo sicuro - con aiuti statali<br />
che graveranno anche sulle generazioni<br />
future - questa gente riceve nuovamente<br />
dei buoni <strong>di</strong> miliar<strong>di</strong>. Da ricordare: le<br />
azioni <strong>di</strong> salvataggio dello stato hanno<br />
contribuito in buona parte all’incremento<br />
esplosivo dell’indebitamento pubblico.<br />
Perché ancora non si sentono voci<br />
<strong>di</strong> protesta contro questo fenomeno? a<br />
prescindere dagli errori del passato e<br />
dalle varie forme <strong>di</strong> cattiva gestione, i<br />
banchieri sanno <strong>di</strong> avere ancora il timone<br />
in mano. Com’è possibile? L’industria<br />
finanziaria è seduta stabilmente in sella<br />
al denaro. I banchieri (e con essi sono intesi<br />
tutti quelli che lavorano negli istituti<br />
finanziari e sono collegati con i mercati<br />
finanziari globali) sanno esattamente che<br />
non è facile scacciarli dal «tempio» che<br />
l’umanità ha costruito nell’epoca attuale<br />
del capitale. Viviamo in un tempo <strong>di</strong><br />
allineamento globale anche dei valori.<br />
Il mondo segue quasi all’unanimità una<br />
filosofia del materialismo umanista. un<br />
sistema parziale <strong>di</strong> riserve, il benessere<br />
raggiunto con l’indebitamento e l’idea che<br />
il progresso umano si definisca tramite<br />
l’incremento del prodotto interno lordo,<br />
costituiscono l’empia triade <strong>di</strong> dei barcollanti<br />
che vanno sostenuti e stabilizzati a<br />
tutti i costi. «Lo si adorna (l’idolo) d’argento<br />
e d’oro, lo si fissa con chio<strong>di</strong> e con<br />
i martelli perché non si muova» (Gr 10:4).<br />
Quando i banchieri costrinsero i governi<br />
a salvare il sistema bancario, il loro<br />
argomento principale era: «L’economia<br />
non potrà riprendersi se non permettete<br />
che noi ci ripren<strong>di</strong>amo.» Da ciò possiamo<br />
dedurre che il mondo intero è <strong>di</strong>ventato<br />
ostaggio dell’industria finanziaria. Come<br />
si è arrivati a ciò? Negli scorsi decenni<br />
l’industria finanziaria ha visto uno<br />
sviluppo mostruoso non solo negli uSa<br />
ma anche nel resto del mondo. Gli affari<br />
sul mercato del denaro sono talmente<br />
cresciuti da costituire più <strong>di</strong> un terzo <strong>di</strong><br />
tutti i profitti aziendali. Com’è possibile<br />
che un’industria che contribuisce in<br />
misura tanto modesta alle prestazioni<br />
dell’economia generale, sia <strong>di</strong>ventata<br />
tanto proficua e <strong>di</strong>a lavoro a un numero<br />
tanto alto <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti? Franklin D.<br />
roosevelt <strong>di</strong>sse una volta: «I cambiavalute<br />
sono fuggiti dai loro alti seggi nel<br />
tempio della nostra civilizzazione. ora<br />
possiamo restituire tale tempio alle vecchie<br />
verità.» Queste parole ottimistiche<br />
risalgono al suo <strong>di</strong>scorso pronunciato<br />
in occasione della sua entrata in carica<br />
nell’anno 1933. a quell’epoca gli Stati<br />
uniti si trovavano nel mezzo della grande<br />
depressione. Wall Street era stata scossa<br />
e migliaia <strong>di</strong> banche dovettero chiudere<br />
i battenti. Purtroppo roosevelt ebbe<br />
torto. Egli probabilmente non riusciva a<br />
immaginare che gli affari con il denaro<br />
avrebbero raggiunto un giorno un volume<br />
così gigantesco. Eppure è successo e<br />
probabilmente rimarrà così. L’«amore per<br />
il denaro» nel suo sta<strong>di</strong>o avanzato regna<br />
ormai nel mondo intero e ci sono sempre<br />
meno persone che tentano <strong>di</strong> arginare il<br />
suo potere. Nelle posizioni più alte, la<br />
corruzione è all’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />
Il mondo ha accettato l’ideologia <strong>di</strong><br />
un «para<strong>di</strong>so in terra» materialistico<br />
(e della negazione <strong>di</strong> Dio). anche gli<br />
ambienti religiosi si sono adattati a tale<br />
situazione. Che l’umanità, con questo suo<br />
atteggiamento, si sia incamminata sulla<br />
via della sua <strong>di</strong>struzione finale ci viene<br />
confermato da Gesù con queste parole:<br />
«Non <strong>di</strong> pane soltanto vivrà l’uomo,<br />
ma <strong>di</strong> ogni parola che proviene dalla<br />
bocca <strong>di</strong> Dio» (Mt 4:4). n<br />
Traduzione dall’inglese: Brigitte Hahn; versione<br />
leggermente abbreviata dell’articolo: «Last-Day<br />
Oppressors: Honored Elites & an Indebted World<br />
Order – Part I», stampato inizialmente in Midnight<br />
Call e pubblicato su www.midnightcall.com<br />
1 Carmen Reinhart (Università <strong>di</strong> Maryland), Kenneth<br />
Rogoff (Università <strong>di</strong> Harvard e NBR), «Growth in the<br />
Time of Debt», 31 <strong>di</strong>cembre 2009<br />
2 John Kenneth Galbraith, The Great Crash: 1929,<br />
1954, Houghton Mifflin Company, New York<br />
SPIGolatuRE<br />
«il governo minoritario rosso-verde<br />
del land nord Reno-Westfalia,<br />
vuole impegnarsi particolarmente<br />
a favore degli omosessuali, bisessuali<br />
e trans sessuali. la completa<br />
equiparazione delle coppie<br />
registrate con quelle sposate deve<br />
essere imme<strong>di</strong>atamente sancita<br />
nella legislazione del Paese.<br />
(…) Nel trattato della coalizione le<br />
chiese sono definite ‹partner importanti<br />
nella gestione <strong>di</strong> una società<br />
equa nelle questioni etiche›.<br />
(…) In vista del’Islam, il governo<br />
vuole creare un ‹<strong>di</strong>alogo istituzionalizzato<br />
in cui lo stato offre ai<br />
musulmani degli aiuti organizzativi<br />
per fondare comunità religiose allo<br />
scopo <strong>di</strong> equipararle con le altre<br />
comunità religiose nel quadro<br />
dei <strong>di</strong>ritti religiosi sanciti dalla Costituzione<br />
tedesca›.» Idea-Spektrum,<br />
16 luglio 2010<br />
il 17 luglio 2010 il quoti<strong>di</strong>ano<br />
brasiliano Zero Hora ha riportato<br />
la notizia che il giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> primo<br />
grado Marta Covella, della città argentina<br />
General Pico, dà a intendere<br />
che si rifiuterà <strong>di</strong> sposare<br />
coppie <strong>di</strong> omosessuali, nonostante<br />
il senato del Paese (Giovedì 15<br />
luglio 2010) abbia ufficialmente<br />
legalizzato le unioni omosessuali:<br />
«Possono querelarmi quanto vogliono.<br />
Sono cresciuta con la Bibbia<br />
e so che cosa ne pensa Dio.<br />
un’unione omosessuale è qualcosa<br />
<strong>di</strong> sbagliato ai suoi occhi.»<br />
«l’Ufficio federale tedesco per<br />
la tutela della Costituzione rileva<br />
coincidenze ideologiche fra l’ambiente<br />
<strong>di</strong> estrema destra e quello<br />
degli immigrati <strong>di</strong> impronta islamica<br />
in Germania. Entrambi hanno<br />
una stessa ‹idea preconcetta <strong>di</strong><br />
nemico: Israele e gli ebrei in generale›.»<br />
n-tv.de, 11 luglio 2010<br />
«Secondo il portale internet svizzero<br />
20 Minuten online, Jacqueline<br />
Fehr, consigliere nazionale del Partito<br />
Socialdemocratico Svizzero,<br />
avrebbe richiesto il controllo tramite<br />
i servizi segreti delle chiese libe-<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
13
14<br />
SPIGolatuRE<br />
re cristiane. 20 Minuten online riporta<br />
la notizia che Jacqueline Fehr ha<br />
lanciato un appello alla Confederazione<br />
perché non prenda <strong>di</strong> mira<br />
soltanto i fondamentalisti islamici<br />
ma anche quelli cristiani.» Medrum.de,<br />
11 luglio 2010<br />
È iniziata con big brother e ora<br />
sono le trasmissioni come «Famiglia<br />
cambia mamma» o altri reality<br />
show in cui si espone al pubblico<br />
l’anima dei partecipanti. Di<br />
recente è iniziata in Francia una<br />
trasmissione sul tra<strong>di</strong>mento in cui<br />
le coppie hanno il compito <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>rsi.<br />
la trasmissione è intitolata:<br />
«tra<strong>di</strong>scimi se puoi» («trompe-moi<br />
si tu peux») ed è trasmessa dal canale<br />
M6.<br />
«(…) l’attenzione ai segni dei<br />
tempi è come uno sguardo a un<br />
barometro (non a un orologio)<br />
che in<strong>di</strong>ca tempesta e temporale<br />
e quando potrebbero esserci dei<br />
lampi che annunciano l’avvento<br />
del Messia. Che il barometro in<strong>di</strong>chi<br />
‹tempesta› è ormai evidente.»<br />
ludwig Schneider in Israel Heute,<br />
Giugno 2010, p. 29<br />
«Quando <strong>di</strong>venti cristiano, cambi.<br />
Perderai vecchi amici non perché<br />
tu lo voglia, bensì perché per te è<br />
necessario.» Johnny Cash<br />
«Dal 2007 la cosiddetta Doomsday<br />
Clock, l’‹orologio del giu<strong>di</strong>zio<br />
finale› in<strong>di</strong>ca la mezzanotte meno<br />
cinque. Si tratta <strong>di</strong> un orologio<br />
simbolico che in<strong>di</strong>ca la probabilità<br />
<strong>di</strong> una guerra mon<strong>di</strong>ale atomica<br />
in minuti prima della mezzanotte.<br />
l’ora viene continuamente<br />
corretta a seconda della situazione<br />
mon<strong>di</strong>ale.» P.M. Domande & risposte,<br />
2/2010, p. 16<br />
Da ogni visita me<strong>di</strong>ca risulta la<br />
<strong>di</strong>agnosi «stato generale: peccatore».<br />
ogni controllo me<strong>di</strong>co è un<br />
in<strong>di</strong>zio del fatto che viviamo in un<br />
creato caduto e abbiamo bisogno<br />
<strong>di</strong> redenzione.<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
PUnto Di viSta<br />
IL sALvAtore<br />
la forza dell’amore<br />
l’amore è il maggiore argomento a favore del<br />
cristianesimo. esistono altre caratteristiche che lo<br />
<strong>di</strong>stinguono, ma l’amore è il più evidente.<br />
NorBErt LIEth<br />
in settembre, il giornale gratuito svizzero<br />
20 minuten ha pubblicato un<br />
articolo intitolato «Il salvatore della<br />
roccia della morte»: «Don ritchie ha ottantaquattro<br />
anni e da quasi cinquant’anni<br />
vive nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze <strong>di</strong> una<br />
roccia chiamata ‹the Gap›. Essa è famosa<br />
non soltanto a Sydney per il panorama<br />
che offre ma soprattutto come magnete<br />
che attira persone stanche <strong>di</strong> vivere.<br />
Secondo express.de ogni anno circa<br />
cinquanta persone si suicidano gettandosi<br />
dalla roccia davanti all’abitazione <strong>di</strong><br />
ritchie. (…) Il pensionato naturalmente<br />
non assiste passivamente a questo fenomeno.<br />
ogni volta che vede un can<strong>di</strong>dato<br />
della morte, s’infila le scarpe e si <strong>di</strong>rige<br />
verso la roccia. La sua tattica consiste nel<br />
sorridere alle persone pronte al suici<strong>di</strong>o<br />
invitandole a casa per un tè e negli scorsi<br />
cinquant’anni ha funzionato circa centosessanta<br />
volte. Nonostante ciò, ritchie<br />
non si consideri un eroe. ‹ho visto più<br />
gente suicidarsi <strong>di</strong> quanta non sia riuscito<br />
a salvare›, afferma ritchie tristemente.<br />
Comunque continuerà a tentare.» 1<br />
Quest’uomo non si avvicina ai can<strong>di</strong>dati<br />
suici<strong>di</strong> con cartelli <strong>di</strong> avviso, urla o<br />
minacce, bensì con un sorriso, una tazza<br />
<strong>di</strong> tè e parole gentili d’incoraggiamento.<br />
In ogni tempo l’amore è stata l’arma più<br />
efficace contro la morte e contro tutto ciò<br />
che <strong>di</strong>strugge.<br />
Gesù l’ha vissuto: «Avendo amato i<br />
suoi che erano nel mondo, li amò sino<br />
alla fine» (Gv 13:1). Lui, che è <strong>di</strong>ventato il<br />
nostro Salvatore sulla roccia della morte<br />
del Golgota, ci ha rivolto una chiara esortazione:<br />
«Da questo conosceranno tutti<br />
che siete miei <strong>di</strong>scepoli, se avete amore<br />
gli uni per gli altri» (Gv 13:35).<br />
tutti gli altri hanno i propri caratteri<br />
<strong>di</strong>stintivi: simboli, regole, comportamen-<br />
«the Gap» è conosciuto come magnete che<br />
attira chi è stanco <strong>di</strong> vivere<br />
ti, cerimonie, abiti, leggi, e<strong>di</strong>fici, messaggi.<br />
La chiesa <strong>di</strong> Gesù ha la caratteristica<br />
dell’amore che è la più espressiva <strong>di</strong> tutte.<br />
L’amore è stato evidentemente il tema<br />
che il Signore Gesù ha considerato <strong>di</strong><br />
maggiore importanza quando ha pronunciato<br />
il suo <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>o prima<br />
che iniziasse la Passione. L’amore è il<br />
maggiore argomento del cristianesimo, è<br />
il più efficace, ha la massima forza <strong>di</strong> convinzione<br />
ed è un’arma che nessun’altra<br />
religione o ideologia può offrire.<br />
amare non significa sicuramente tollerare<br />
il peccato e accettarlo, ma molte<br />
persone sperimentano spesso il rifiuto da<br />
parte <strong>di</strong> altri. Quanto potremmo ottenere<br />
se invece <strong>di</strong> mostrare una pia in<strong>di</strong>fferenza<br />
nei confronti dei nostri vicini, colleghi<br />
<strong>di</strong> lavoro e altre persone, li invitassimo,<br />
per esempio, per un caffè? Molti cuori gelati<br />
si sono sciolti in questo modo, mentre<br />
con esortazioni religiose non hanno fatto<br />
altro che raffreddarsi ancora <strong>di</strong> più. n<br />
1 20 Minuten Online, 14 giugno 2010
DIvInItà DI gesù<br />
Gesù esiste da sempre<br />
Gesù Cristo è Dio? la bibbia ci dà una risposta<br />
inequivocabile a questa domanda.<br />
MarIaNNE GatEauLt<br />
Giovanni afferma: «Nessuno ha mai<br />
visto Dio; l’unigenito Dio (lett. in<br />
greco: il Dio Figlio unigenito), che<br />
è nel seno del Padre, è quello che l’ha<br />
fatto conoscere» (Gv 1:18). Gesù stesso<br />
<strong>di</strong>chiara: «Io sono proceduto dal padre …»<br />
(Gv 16:28).<br />
Egli è il Figlio unigenito (greco: monogenaes<br />
= «unico del suo genere»),<br />
concepito e non creato. Ciò che è concepito<br />
è sempre della stessa natura <strong>di</strong> chi<br />
concepisce! In Ebrei 11:17 anche Isacco<br />
viene definito «unigenito» <strong>di</strong> abraamo.<br />
abraamo aveva anche altri figli, ma soltanto<br />
Isacco era «unico del suo genere»,<br />
figlio della promessa, nato per miracolo.<br />
L’espressione «generato» non significa<br />
che l’esistenza del Figlio abbia avuto inizio<br />
in un secondo momento, bensì «figlio»<br />
descrive il rapporto misterioso fra Padre e<br />
Figlio, due «persone» (= o meglio «ruoli»)<br />
con lo stesso carattere. Nel Salmo 2 YhWh<br />
parla con il Figlio che già esiste: «Tu sei<br />
mio figlio, oggi io t’ho generato» (v. 7).<br />
tutte le Scritture affermano che la sua<br />
esistenza risale all’eternità. Quale Figlio<br />
<strong>di</strong> Dio egli ha la sua esistenza eterna in<br />
Dio Padre. Se Giovanni Battista <strong>di</strong>chiara:<br />
«E io ho veduto e ho attestato che questi<br />
è il Figlio <strong>di</strong> Dio» (Gv 1:34), Gesù non può<br />
essere uno fra tanti altri figli <strong>di</strong> Dio del suo<br />
genere! anche Giovanni 1:14 definisce<br />
Chi è concepito è sempre della stessa natura<br />
<strong>di</strong> chi concepisce!<br />
Gesù unico del suo genere: «E la Parola è<br />
<strong>di</strong>ventata carne e ha abitato per un tempo<br />
fra <strong>di</strong> noi, piena <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> verità; e noi<br />
abbiamo contemplato la sua gloria, gloria<br />
come <strong>di</strong> unigenito dal Padre.» Ciò viene<br />
confermato anche dall’affermazione <strong>di</strong><br />
Pietro in Matteo 16:16: «Tu sei il Cristo,<br />
il Figlio del Dio vivente!» Gesù risponde<br />
a Pietro <strong>di</strong>chiarando che è beato per<br />
averlo riconosciuto. Sebbene l’espressione<br />
italiana «Figlio <strong>di</strong> Dio» non in<strong>di</strong>chi necessariamente<br />
la <strong>di</strong>vinità <strong>di</strong> Dio, lo faceva<br />
invece in ebraico per il pubblico ebreo<br />
dell’antichità. Il nome «Figlio <strong>di</strong> Dio» era<br />
un titolo messianico che poneva l’enfasi<br />
sulla sua <strong>di</strong>vinità. Questo spiega anche<br />
la reazione del sommo sacerdote durante<br />
l’interrogatorio <strong>di</strong> Gesù, quando si stracciò<br />
i vestiti perché, a suo parere, Gesù aveva<br />
bestemmiato definendosi «Figlio <strong>di</strong> Dio».<br />
Gesù <strong>di</strong>ce: «Gesù dunque, insegnando<br />
nel tempio, esclamò: ‹Voi certamente mi<br />
conoscete e sapete <strong>di</strong> dove sono; però<br />
non son venuto da me, ma colui che<br />
mi ha mandato è veritiero, e voi non lo<br />
conoscete. Io lo conosco, perché vengo<br />
da lui, ed è lui che mi ha mandato›» (Gv<br />
7:28-29). «Ogni cosa mi è stata data in<br />
mano dal Padre mio; e nessuno conosce il<br />
Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce<br />
il Padre, se non il Figlio, e colui al quale<br />
il Figlio voglia rivelarlo» (Mt 11:27). E<br />
in apocalisse 1:17-18 Gesù Cristo <strong>di</strong>ce a<br />
Giovanni: «Non temere, io sono il primo e<br />
l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco<br />
sono vivo per i secoli dei secoli (al. trad.<br />
da eternità in eternità)»<br />
In Ebrei 7:3 Gesù, il «sacerdote in<br />
eterno», viene paragonato a Melchisedec:<br />
«È senza padre, senza madre, senza genealogia,<br />
senza inizio <strong>di</strong> giorni né fin <strong>di</strong> vita,<br />
simile quin<strong>di</strong> al Figlio <strong>di</strong> Dio …» Giovanni<br />
<strong>di</strong>chiara: «Quel che era dal principio, quel<br />
che abbiamo u<strong>di</strong>to, quel che abbiamo visto<br />
con i nostri occhi, quel che abbiamo<br />
contemplato e che le nostre mani hanno<br />
toccato della parola della vita (poiché la<br />
vita è stata manifestata e noi l’abbiamo<br />
vista e ne ren<strong>di</strong>amo testimonianza, e vi<br />
annunziamo la vita eterna che era presso<br />
il Padre e che ci fu manifestata)» (1 Gv<br />
1:1-2). Nella profezia concernente il Messia<br />
che sarebbe venuto, il profeta Michea usa<br />
l’espressione più chiara che esista in lingua<br />
ebraica per in<strong>di</strong>care «l’eternità passata»<br />
del Messia: «Ma da te, o Betlemme, Efrata,<br />
piccola per essere tra le migliaia <strong>di</strong> Giuda,<br />
da te mi uscirà colui che sarà dominatore<br />
in Israele, le cui origini risalgono ai tempi<br />
antichi, ai giorni eterni» (Mi 5:1; cfr. la<br />
realizzazione in Mt 2:1-11). «Poiché un<br />
bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato<br />
… Dio potente, Padre eterno …» (Is 9:5).<br />
La persona <strong>di</strong> Cristo incarnato deve<br />
quin<strong>di</strong> essere definita, contemporaneamente,<br />
tanto uomo quanto Dio. Egli è<br />
il «Figlio <strong>di</strong> Dio» e il «figlio dell’uomo».<br />
Non si potrebbe più riconoscerlo come<br />
un grande insegnante <strong>di</strong> morale se avesse<br />
mentito sulla sua vera natura, sulla parte<br />
<strong>di</strong>stintiva della sua vita. Chi ammette<br />
che Gesù sia stato un uomo perfetto,<br />
deve accettarlo anche come Dio perché<br />
quest’uomo perfetto afferma <strong>di</strong> essere Dio.<br />
E se non fosse Dio, non potrebbe neppure<br />
essere un uomo perfetto. «Figlio <strong>di</strong> Dio»<br />
non significa affatto che egli sia meno<br />
Dio o «più giovane» <strong>di</strong> Dio, bensì che ha<br />
la stessa natura e la stessa posizione <strong>di</strong><br />
Dio. Gesù rinunciò al suo trono <strong>di</strong> gloria<br />
in cielo, dove esisteva in «forma <strong>di</strong> Dio»,<br />
non tenne stretto il fatto <strong>di</strong> «essere uguale<br />
a Dio», come si tiene stretto un bottino,<br />
ma umiliò se stesso per <strong>di</strong>ventare uomo;<br />
eppure non per questo la sua essenza<br />
<strong>di</strong>vina cambiò (Fl 2:6-7). «Gesù Cristo è<br />
lo stesso ieri, oggi e in eterno» (Eb 13:8).<br />
« Poiché io, il SIGNORE (YHWH), non<br />
cambio…» (Ml 3:6).<br />
In molti passi biblici si afferma che nel<br />
suo corpo terreno ha avuto caratteristiche<br />
che soltanto Dio può avere. anche numerose<br />
opere che compì possono essere<br />
state compiute soltanto da Dio. Inoltre,<br />
si potrebbe parlare ancora dell’amore <strong>di</strong><br />
Dio se un essere creato si fosse sacrificato<br />
per noi? Che cosa ci sarebbe <strong>di</strong> tanto<br />
straor<strong>di</strong>nario nel credere in Gesù come<br />
Figlio <strong>di</strong> Dio, se ciò significasse soltanto<br />
credere che egli sia stato una creatura fra<br />
tante altre? «Chi è che vince il mondo, se<br />
non colui che crede che Gesù è il Figlio<br />
<strong>di</strong> Dio?» (1 Gv 5:5; cfr. 1 Gv 4:15 e al.). Se<br />
Dio avesse punito un innocente per dei colpevoli,<br />
sarebbe un’azione ingiusta e quin<strong>di</strong><br />
una lesione della sua santità! Ma visto che<br />
lui stesso ha preso su <strong>di</strong> sé la punizione<br />
per la nostra colpa volontariamente, al<br />
nostro posto, ci ha <strong>di</strong>mostrato amore e ci<br />
ha salvati senza ledere la sua santità. n<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
15
16<br />
PUnto Di viSta<br />
È proprIo vero?<br />
il Me<strong>di</strong>terraneo e il <strong>di</strong>luvio<br />
Che cosa ha a che fare il <strong>di</strong>luvio con la formazione del Me<strong>di</strong>terraneo? Perché gli<br />
scienziati riconoscono un nesso fra i due, ma hanno <strong>di</strong>fficoltà ad ammetterlo?<br />
NorBErt LIEth<br />
nella rivista sulla scienza P.M.<br />
Domande & risposte sta scritto:<br />
«Per numerosi turisti il Me<strong>di</strong>terraneo<br />
è un para<strong>di</strong>so, un para<strong>di</strong>so nato<br />
da un inferno! Cinque milioni <strong>di</strong> anni<br />
fa, una gigantesca alluvione proveniente<br />
dall’oceano atlantico si è riversata per<br />
mesi attraverso lo stretto <strong>di</strong> Gibilterra<br />
riempiendo così l’attuale Mar Me<strong>di</strong>terraneo.<br />
La potenza <strong>di</strong> questo fenomeno<br />
deve essere stata inimmaginabile: fino<br />
a 100 milioni <strong>di</strong> metri cubi <strong>di</strong> acqua<br />
al secondo si sono riversati nel bacino<br />
del Me<strong>di</strong>terraneo. In questo modo, il<br />
livello dell’acqua aumentò con picchi <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>eci metri al giorno. L’effetto erosivo<br />
delle masse d’acqua scavò un canale sul<br />
fondo dello stretto <strong>di</strong> Gibilterra che si<br />
approfondì, presumibilmente, fino 40<br />
centimetri al giorno. alla fine esso raggiunse<br />
le imponenti <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> 250<br />
metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e 200 chilometri <strong>di</strong><br />
lunghezza. La causa scatenante <strong>di</strong> tale<br />
inondazione resta ancora oggetto <strong>di</strong><br />
speculazioni da parte degli scienziati.<br />
Si pensa sia stata provocata dall’abbassamento<br />
delle zolle dei continenti<br />
presso Gibilterra. (…) L’ipotesi viene<br />
confermata dai dati della ricerca tellurica:<br />
300°000 anni prima del ‹<strong>di</strong>luvio›, il<br />
Mar Me<strong>di</strong>terraneo era <strong>di</strong>viso dagli altri<br />
oceani ed era quasi prosciugato per la<br />
lenta evaporazione dell’acqua.» 1<br />
Perché gli autori pongono la parola<br />
<strong>di</strong>luvio fra virgolette? Vogliono far capire<br />
che si trattò, sì, <strong>di</strong> un <strong>di</strong>luvio, ma non <strong>di</strong><br />
quello biblico? Bisogna ammettere che<br />
è strano che in tutti i continenti, tanto<br />
nella natura quanto nei popoli e nelle<br />
culture, si trovino degli in<strong>di</strong>zi e delle<br />
prove del <strong>di</strong>luvio biblico, ma che si faccia<br />
<strong>di</strong> tutto e si sviluppino le più svariate<br />
ipotesi per non doverne confermare<br />
l’esistenza.<br />
Perché non si può credere che il<br />
Creatore onnipotente del cielo e della<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
terra abbia mandato un <strong>di</strong>luvio universale<br />
e che il Me<strong>di</strong>terraneo sia in pratica<br />
un’enorme pozzanghera rimasta in superficie<br />
quando le masse d’acqua si sono<br />
ritirate? «L’anno seicentouno della vita<br />
<strong>di</strong> Noè, il primo mese, il primo giorno<br />
del mese, le acque erano asciugate sulla<br />
terra e Noè scoperchiò l’arca, guardò,<br />
ed ecco che la superficie del suolo era<br />
asciutta. Il secondo mese, il ventisettesimo<br />
giorno del mese, la terra era<br />
asciutta» (Ge 8:13-14).<br />
Si scrive <strong>di</strong> un «inferno», <strong>di</strong> un «immane<br />
alluvione» che per mesi si riversò<br />
attraverso lo stretto <strong>di</strong> Gibilterra. tutto<br />
ciò avvenne con una forza inimmaginabile<br />
e con masse d’acqua erosive; si parla<br />
persino <strong>di</strong> un abbassamento delle zolle<br />
dei continenti. tutto appare possibile,<br />
eccetto che si sia trattato del <strong>di</strong>luvio<br />
descritto nella Bibbia. Eppure sono<br />
proprio questi i fenomeni che vengono<br />
nominati in concomitanza con il <strong>di</strong>luvio.<br />
tutto l’aspetto geologico della terra fu<br />
trasformato in modo così violento dalla<br />
forza del <strong>di</strong>luvio, che la Bibbia parla del<br />
«vecchio mondo» anti<strong>di</strong>luviano (2 Pt<br />
2:5) per <strong>di</strong>stinguerlo da quello completamente<br />
<strong>di</strong>verso che si formò in seguito<br />
a esso (2 Pt 3:6-7). «… Tu man<strong>di</strong> il tuo<br />
Spirito e sono creati, e tu rinnovi la<br />
faccia della terra» (Sl 104:30).<br />
Gli scienziati prendono in considerazione<br />
un gran numero <strong>di</strong> teorie per<br />
spiegare questa inondazione: «La causa<br />
scatenante <strong>di</strong> tale inondazione resta<br />
ancora oggetto <strong>di</strong> speculazioni.» La<br />
risposta ci viene fornita dalla Parola <strong>di</strong><br />
Dio: è stato il peccato e il giu<strong>di</strong>zio su<br />
un’umanità sottomessa al potere demoniaco,<br />
moralmente degenerata, che non<br />
ha lasciato spazio all’opera dello Spirito<br />
Santo e della Parola <strong>di</strong> Dio e ha rifiutato<br />
qualsiasi nutrimento spirituale. La malvagità<br />
regnava fin negli strati più alti della<br />
società, nei governi, nelle personalità<br />
famose e influenti (eroi), mentre lo scopo<br />
<strong>di</strong> ogni azione era dominato dal male (Ge<br />
6:1-7). Fin nel XVIII sec. gli scienziati<br />
non avevano dubbi sul fatto che il mondo<br />
fosse stato creato da Dio e che fosse avvenuto<br />
un <strong>di</strong>luvio. Fu solo con l’avvento<br />
dell’illuminismo e con la teoria dell’evoluzionismo<br />
che la rivelazione biblica fu<br />
messa in <strong>di</strong>scussione. Questo modo <strong>di</strong><br />
pensare si è ormai <strong>di</strong>ffuso e permea tutto<br />
il mondo. L’ironia della situazione sta nel<br />
fatto che con le tesi cui oggi quasi tutti<br />
credono, non si fa altro che confermare<br />
quanto viene insegnato dalla Bibbia<br />
che si vuole smentire. Pietro scrive a<br />
proposito degli ultimi giorni: «Sappiate<br />
questo, prima <strong>di</strong> tutto: che negli ultimi<br />
giorni verranno schernitori beffar<strong>di</strong>,<br />
i quali si comporteranno secondo i<br />
propri desideri peccaminosi e <strong>di</strong>ranno:<br />
«Dov’è la promessa della sua venuta?<br />
Perché dal giorno in cui i padri si sono<br />
addormentati, tutte le cose continuano<br />
come dal principio della creazione». Ma<br />
costoro <strong>di</strong>menticano volontariamente<br />
che nel passato, per effetto della parola<br />
<strong>di</strong> Dio, esistettero dei cieli e una terra<br />
tratta dall’acqua e sussistente in mezzo<br />
all’acqua; e che, per queste stesse cause,<br />
il mondo <strong>di</strong> allora, sommerso dall’acqua,<br />
perì; mentre i cieli e la terra attuali sono<br />
conservati dalla medesima parola, riservati<br />
al fuoco per il giorno del giu<strong>di</strong>zio e<br />
della per<strong>di</strong>zione degli empi» (2 Pt 3:3-7).<br />
La fine dei tempi sarà quin<strong>di</strong> caratterizzata,<br />
fra l’altro, dal fatto che si mette<br />
in <strong>di</strong>scussione l’esistenza storica <strong>di</strong> un<br />
<strong>di</strong>luvio e si pensa che tutto procederà<br />
senza cambiamenti. tre fatti dovrebbero<br />
risvegliare la nostra attenzione:<br />
1. che evidentemente stiamo vivendo<br />
negli ultimi giorni,<br />
2. che la Bibbia continua ad avere<br />
ragione in tutto e<br />
3. che quelli che mettono in dubbio<br />
la veri<strong>di</strong>cità della Bibbia sono chiamati<br />
schernitori. n<br />
1 P.M. Domande & Risposte 5/2010, p. 51
BeAtA sperAnzA<br />
il significato della dottrina del<br />
rapimento prima del tempo della<br />
tribolazione<br />
Perché la dottrina del rapimento che precede la tribolazione è importante? fa davvero<br />
<strong>di</strong>fferenza credere al rapimento prima o dopo la tribolazione?<br />
GraNt r. JEFFrEY<br />
Scogliera presso Gibilterra<br />
l’apostolo Paolo ha avvertito che<br />
negli ultimi tempi ci sarebbe stata<br />
la tendenza a mettere sempre più<br />
in dubbio l’affidabilità della promessa<br />
del ritorno del nostro Signore. «Sappiate<br />
questo, prima <strong>di</strong> tutto: che negli ultimi<br />
giorni verranno schernitori beffar<strong>di</strong>,<br />
i quali si comporteranno secondo i<br />
propri desideri peccaminosi e <strong>di</strong>ranno:<br />
‹Dov’è la promessa della sua venuta?<br />
Perché dal giorno in cui i padri si sono<br />
addormentati, tutte le cose continuano<br />
come dal principio della creazione›» (2<br />
Pt 3:3-4).<br />
Qual è l’insegnamento della Bibbia<br />
riguardo al giusto atteggiamento del<br />
cristiano nei confronti del ritorno del<br />
Signore? In 1 Corinzi 1:7 Paolo consiglia:<br />
«… in modo che non mancate <strong>di</strong> alcun<br />
dono, mentre aspettate la manifestazio-<br />
ne del Signore nostro Gesù Cristo.» un<br />
carattere peculiare <strong>di</strong> un vero seguace <strong>di</strong><br />
Gesù è l’atteggiamento <strong>di</strong> un servo fedele,<br />
vigile e in attesa.<br />
Il dott. Klink, un noto specialista della<br />
prima storia del cristianesimo, ha osservato<br />
a proposito: «La continua attesa del<br />
ritorno del nostro Signore è una caratteristica<br />
importante del primo cristianesimo.»<br />
anche Paolo, in Filippesi 3:20, parla<br />
<strong>di</strong> una continua attesa del rapimento:<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
17
18<br />
PUnto Di viSta<br />
«Quanto a noi, la nostra citta<strong>di</strong>nanza<br />
è nei cieli, da dove aspettiamo anche il<br />
Salvatore, Gesù Cristo, il Signore.»<br />
riguardo all’importanza fondamentale<br />
<strong>di</strong> questa speranza nella vita <strong>di</strong> un credente,<br />
il dott. Klink afferma: «La giusta<br />
attesa del ritorno <strong>di</strong> Cristo ci preserva<br />
dal <strong>di</strong>ventare pigri e improduttivi e ci<br />
riempie <strong>di</strong> grande zelo nell’utilizzare<br />
e migliorare continuamente ogni dono<br />
spirituale.»<br />
Il riformatore Calvino ha scritto il<br />
seguente appunto su questa speranza:<br />
«Il più alto obiettivo dei credenti dovrebbe<br />
essere quello <strong>di</strong> orientare tutti<br />
i loro pensieri sul suo ritorno.» Martin<br />
Lutero annunciò in un messaggio sulla<br />
consolazione che la speranza del ritorno<br />
<strong>di</strong> Cristo è un’assoluta necessità per il<br />
credente: «Se non sei ripieno ogni giorno<br />
dell’ardente desiderio del suo ritorno, non<br />
puoi pregare il Padrenostro, né ripetere<br />
con tutto il cuore la confessione <strong>di</strong> fede.<br />
Puoi <strong>di</strong>re infatti con una buona coscienza:<br />
‹Credo alla risurrezione del corpo e<br />
alla vita eterna›, se non lo desideri nel<br />
cuore? Se lo credessi, dovresti necessariamente<br />
desiderarlo con tutto il cuore e<br />
ogni giorno; se non hai questo desiderio,<br />
non sei ancora un cristiano e non puoi<br />
vantarti della tua fede.» In tutto il Nuovo<br />
testamento si legge ripetutamente l’esortazione<br />
a mantenere viva la speranza del<br />
ritorno del nostro Signore come centro<br />
della nostra vita spirituale. La beata speranza<br />
del rapimento non dovrebbe essere<br />
un interessante argomento secondario<br />
per lo stu<strong>di</strong>o della parola profetica, bensì<br />
un pilastro della nostra vita spirituale.<br />
Il messaggio della speranza del futuro<br />
ritorno <strong>di</strong> Cristo per rapire i santi serve<br />
ai seguenti scopi:<br />
– Esso ci esorta a vivere in continua vigilanza<br />
in vista del suo arrivo (1 te 5:4-6).<br />
– I cristiani sono incoraggiati a testimoniare<br />
della propria fede davanti agli<br />
increduli tenendo conto del suo ritorno<br />
(Gv 9:4).<br />
– La Chiesa è chiamata a camminare<br />
in modo santo in un mondo in cui impera<br />
l’immoralità (1 Gv 3:3), perché aspetta il<br />
ritorno del Signore.<br />
– I santi sono consolati ricordandosi<br />
del loro destino eterno in Cristo (Gv<br />
14,1-3).<br />
– Questo messaggio ci avverte del<br />
giu<strong>di</strong>zio futuro su quelli che rifiutano la<br />
redenzione in Cristo (2 te 1:8-9).<br />
– tramite questo messaggio i cristiani<br />
sono chiamati a resistere nonostante le<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
avversità, tenendo in considerazione il<br />
premio futuro (2 tm 4:1-8).<br />
– I peccatori sono esortati a ravvedersi<br />
e ad accettare il Signore finché sono in<br />
tempo (at 3:19-21).<br />
La promessa biblica dell’imminente<br />
ritorno del Messia Gesù Cristo è l’ultima<br />
grande speranza per l’umanità. Si tratta<br />
della promessa della vali<strong>di</strong>tà definitiva<br />
del piano <strong>di</strong> Dio per la liberazione sia<br />
dell’umanità sia della terra dalla male<strong>di</strong>zione<br />
del peccato e della morte. Questa<br />
definitiva conferma della pretesa <strong>di</strong> Gesù<br />
<strong>di</strong> essere il Messia promesso, come anche<br />
la realizzazione finale delle profezie sul<br />
futuro regno <strong>di</strong> Dio, raggiungeranno il<br />
loro apice nel giorno in cui i cieli si apriranno<br />
per rivelare tutta la gloria <strong>di</strong> Cristo<br />
nella battaglia <strong>di</strong> harmagedon. tuttavia<br />
la Bibbia insegna chiaramente che, a<br />
prescindere da ciò, un altro avvenimento<br />
avrà luogo prima del momento in cui<br />
Cristo, alla fine del periodo settennale<br />
<strong>di</strong> tribolazione, sconfiggerà l’anticristo e<br />
gli eserciti del mondo.<br />
tale avvenimento viene spesso definito<br />
«rapimento». I tempi, gli attori e<br />
lo scopo del rapimento si <strong>di</strong>stinguono<br />
sotto ogni aspetto dal secondo avvenimento,<br />
ossia dalla rivelazione <strong>di</strong> Cristo<br />
nella battaglia <strong>di</strong> harmagedon. In tutta la<br />
Bibbia, i testi sulla rivelazione <strong>di</strong> Cristo<br />
alla fine della tribolazione descrivono<br />
un avvenimento completamente <strong>di</strong>verso<br />
dai testi del ritorno <strong>di</strong> Cristo nell’aria per<br />
prendere a sé in cielo i santi.<br />
Il desiderio del rapimento e del ritorno<br />
<strong>di</strong> Cristo ha spinto generazioni intere<br />
<strong>di</strong> lettori della Bibbia a ricercare nelle<br />
Sacre Scritture gli in<strong>di</strong>zi che permettono<br />
un’esatta collocazione temporale <strong>di</strong><br />
questa meravigliosa manifestazione. Sebbene<br />
nella Bibbia si trovino esortazioni<br />
inequivocabili a non voler definire una<br />
data, purtroppo si sono sempre avute speculazioni<br />
poco utili sul momento preciso<br />
del suo ritorno. Così anche harold Camping,<br />
in un bestseller dal titolo 1994?, ha<br />
affermato che Cristo sarebbe ritornato il<br />
17 Settembre del 1994. Milioni <strong>di</strong> suoi<br />
seguaci sono rimasti profondamente<br />
delusi quando queste sciocche previsioni<br />
si sono rivelate false. Nonostante questo<br />
tipo <strong>di</strong> delusioni, non dobbiamo perdere<br />
la speranza che il rapimento sia imminente.<br />
Basta attenerci all’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Cristo:<br />
«Ma quando queste cose cominceranno<br />
ad avvenire, rialzatevi, levate il capo,<br />
perché la vostra liberazione si avvicina»<br />
(Lc 21:28).<br />
Nel 1755, John Wesley de Fletcher<br />
scrisse a Charles Wesley una lettera affascinante,<br />
in cui espresse con le seguenti<br />
parole il giusto atteggiamento nei confronti<br />
del ritorno <strong>di</strong> Cristo: «So che molti<br />
si sono sbagliati sull’anno del suo ritorno;<br />
ma dovremmo essere insensati anche noi<br />
a causa delle affermazioni premature <strong>di</strong><br />
queste persone? Soltanto perché loro<br />
<strong>di</strong>cono ‹oggi›, noi dovremmo forse <strong>di</strong>re<br />
‹mai› e ‹pace, pace›, se invece siamo chiamati<br />
ad aspettare con trepidazione?» n<br />
Vi ricor<strong>di</strong>amo che l’abbonamento alla no-<br />
stra pubblicazione, <strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong>,<br />
scade il 31 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ogni anno e si rinnova<br />
automaticamente se non <strong>di</strong>sdetto entro il<br />
31 ottobre.<br />
Il costo annuale, che comprende anche un<br />
bellissimo calendario d’Israele, è <strong>di</strong> 20 euro<br />
che potete pagare ritagliando il bollettino<br />
stampato a pagina 15. Un ringraziamento a<br />
tutti voi che ci sostenete.
CreAto<br />
Hawking contro Dio<br />
l’astrofisico sessantottenne Stephen Hawking, che<br />
soffre <strong>di</strong> una grave malattia muscolare, viene spesso<br />
considerato l’einstein dei nostri tempi. Sebbene in<br />
passato sembrasse <strong>di</strong> parere <strong>di</strong>verso, ora egli afferma<br />
che l’universo non ha bisogno <strong>di</strong> un Dio per esistere.<br />
NorBErt LIEth<br />
Isaac newton isaac newton iniziò a stu<strong>di</strong>are<br />
la legge gravitazionale dopo che una mela gli era<br />
caduta in testa da un albero. alla fine, concluse che<br />
proprio leggi naturali come questa sono la prova<br />
che l’Universo non può essersi formato da solo<br />
nuove teorie fisiche <strong>di</strong>mostrerebbero<br />
chiaramente che il nostro<br />
universo può essersi formato<br />
spontaneamente, senza apporto esterno,<br />
scrive l’astrofisico Stephen hawking nel<br />
suo nuovo libro The Grand Design. Il The<br />
Times cita lo scienziato: «In forza della<br />
legge gravitazionale, l’universo ha potuto<br />
crearsi da sé stesso. a partire dal nulla.»<br />
«La creazione spontanea è la ragione per<br />
cui qualcosa esiste, per cui l’universo<br />
esiste, per cui noi stessi esistiamo.» «Non<br />
è necessario invocare Dio per attivare e<br />
spiegare l’universo» (Spiegel Online). 1<br />
Nel suo bestseller Breve storia del tempo,<br />
il famoso citta<strong>di</strong>no britannico, legato a<br />
una se<strong>di</strong>a a rotelle da una sclerosi multipla,<br />
aveva espresso un giu<strong>di</strong>zio del tutto<br />
<strong>di</strong>verso. allora considerava possibile che<br />
all’origine del creato ci fosse un Dio. Che<br />
lui stesso lo abbia creduto veramente è<br />
incerto. In seguito hawking ha affermato<br />
<strong>di</strong> aver inserito il riferimento a Dio soltanto<br />
in vista delle cifre <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta. Spiegel<br />
Online ha scritto a proposito: «L’ex moglie<br />
<strong>di</strong> hawking, Jane, lo ha confermato<br />
quando ha chiesto il <strong>di</strong>vorzio dal fisico.<br />
In un libro del 1999 definisce hawking<br />
un ateo. Più tar<strong>di</strong> ha affermato che esiste<br />
una semplice risposta alla domanda sul<br />
perché hawking faccia comparire Dio<br />
nelle sue opere: ‹Serve a vendere libri.›» 1<br />
I credenti non sentono volentieri queste<br />
notizie mentre gli increduli sospirano<br />
<strong>di</strong> sollievo e si aggrappano a questo tipo<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione come un naufrago a un<br />
filo <strong>di</strong> paglia. Per quelli che credono nella<br />
Bibbia, ciò che afferma la Parola <strong>di</strong> Dio è<br />
affidabile e vero, per gli increduli lo è ciò<br />
che afferma Stephen hawking. L’autore<br />
e giornalista inglese Gilbert Keith Chesterton<br />
(1874-1936) <strong>di</strong>sse giustamente:<br />
«Quando la gente smette <strong>di</strong> credere in<br />
stephen Hawking:<br />
«in forza della legge gravitazionale,<br />
l’Universo ha<br />
potuto crearsi da se stesso.<br />
a partire dal nulla.»<br />
Dio, non smette <strong>di</strong> credere del tutto bensì<br />
crede in qualsiasi cosa.»<br />
La Bibbia non ci dà una spiegazione<br />
completa del fatto che Dio è il Creatore<br />
<strong>di</strong> ogni cosa, ma ce ne dà una plausibile.<br />
La nuova teoria, secondo cui la legge<br />
gravitazionale abbia fatto in modo che<br />
l’universo si sia creato dal nulla, per me<br />
non è comprensibile. Come può crearsi<br />
da solo e dal nulla un universo se prima<br />
non esisteva nulla? Da dove viene la legge<br />
gravitazionale se prima non esisteva nulla?<br />
Come si spiega allora la legge naturale<br />
secondo cui nulla proviene dal nulla?<br />
È interessante che hawking dal 1979<br />
al 2009 fosse titolare della cattedra lucasiana<br />
<strong>di</strong> matematica all’università <strong>di</strong><br />
Cambridge e che uno dei suoi predecessori,<br />
Sir Isaac Newton, che era giunto a<br />
una conclusione opposta alla sua. Welt<br />
Online <strong>di</strong>ce: «In questo modo hawking<br />
non si oppone soltanto a Dio ma anche<br />
al suo predecessore Isaac Newton, che<br />
iniziò a stu<strong>di</strong>are la legge gravitazionale<br />
dopo che una mela gli era caduta in testa<br />
da un albero. alla fine Newton concluse<br />
che proprio leggi naturali come questa<br />
sono la prova che l’universo non può<br />
essersi formato da solo – l’attacco <strong>di</strong> un<br />
melo come <strong>di</strong>mostrazione dell’esistenza<br />
<strong>di</strong> Dio.» 2<br />
Quanto si è impegnato l’uomo a voler<br />
<strong>di</strong>mostrare che Dio non esiste! Eppure<br />
il filosofo Bertrand russell (1872-1970)<br />
ha capovolto la sfida e ha affermato: «La<br />
non esistenza <strong>di</strong> Dio non è <strong>di</strong>mostrabile.»<br />
La <strong>di</strong>sponibilità dell’uomo dell’occidente<br />
cosiddetto cristiano, a formulare<br />
teorie che escludono Dio, è tipica dello<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
19
20<br />
PUnto Di viSta<br />
spirito del nostro tempo. Nell’ultimo<br />
libro della Bibbia, il Signore Gesù scrive<br />
all’ultima chiesa: «All’angelo della chiesa<br />
<strong>di</strong> Lao<strong>di</strong>cea scrivi: Queste cose <strong>di</strong>ce<br />
l’Amen, il testimone fedele e veritiero,<br />
il principio della creazione <strong>di</strong> Dio» (ap<br />
3:14). Il Signore in questo passo pone<br />
l’accento sul fatto che è lui l’autore del<br />
creato <strong>di</strong> Dio perché, evidentemente, è<br />
ciò che viene negato nell’ultimo tempo.<br />
romani 1 fa capire che fra l’altro è proprio<br />
a causa <strong>di</strong> questa incredulità che<br />
l’ira finale <strong>di</strong> Dio si riverserà sull’uomo<br />
nell’apocalisse. «L’ira <strong>di</strong> Dio si rivela dal<br />
cielo contro ogni empietà e ingiustizia<br />
degli uomini che soffocano la verità con<br />
l’ingiustizia; poiché quel che si può conoscere<br />
<strong>di</strong> Dio è manifesto in loro, avendolo<br />
Dio manifestato loro; infatti le sue<br />
qualità invisibili, la sua eterna potenza e<br />
<strong>di</strong>vinità, si vedono chiaramente fin dalla<br />
creazione del mondo essendo percepite<br />
per mezzo delle opere sue; perciò essi<br />
sono inescusabili» (rm 1:18-20).<br />
Il regista berlinese quarantanovenne<br />
Christoph Schlingensief, deceduto<br />
nell’agosto <strong>di</strong> quest’anno, <strong>di</strong>sse: «Prima<br />
<strong>di</strong> partire vorrei sapere che cosa ne è <strong>di</strong><br />
Dio. Come posso entrare in contatto con<br />
lui? Perché mi sento in colpa?» 3 Perché<br />
l’uomo ha una coscienza? Perché può<br />
<strong>di</strong>stinguere fra bene e male? Perché si<br />
sente in colpa e ha paura della morte? a<br />
queste domande hawking non dà alcuna<br />
risposta perché tutto ciò non può essere<br />
il prodotto <strong>di</strong> un’evoluzione o <strong>di</strong> un big<br />
bang avvenuto a causa della mancanza <strong>di</strong><br />
gravità; è piuttosto un in<strong>di</strong>zio dell’esistenza<br />
<strong>di</strong> un Dio eterno cui dovremo rendere<br />
conto, della colpa e del peccato ma anche<br />
del perdono.<br />
«Essi <strong>di</strong>mostrano che quanto la legge<br />
comanda è scritto nei loro cuori, perché<br />
la loro coscienza ne rende testimonianza<br />
e i loro pensieri si accusano o anche si<br />
scusano a vicenda» (rm 2:15).<br />
Bruno Schwengeler ha scritto: «Non<br />
è la ragione che impe<strong>di</strong>sce all’uomo <strong>di</strong><br />
credere nel Dio della Bibbia bensì la paura<br />
<strong>di</strong> dover rendere conto a lui della propria<br />
vita.» n<br />
1 Spiegel Online, «Hawking hält Schöpfergott für<br />
überflüssig» (Hawking considera superfluo un Dio<br />
creatore), 2/09/2010<br />
2 Welt Online, «Stephen Hawking stellt sich gegen<br />
Gott und Newton» (Hawking si oppone a Dio e a<br />
Newton), 2/09/2010<br />
3 Idea-Spektrum 34.2010<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
1 tIMoteo 1:18-20<br />
il comandamento<br />
della chiesa<br />
nella prima lettera a timoteo, l’apostolo Paolo spiega<br />
«come ci si deve comportare nella casa <strong>di</strong> Dio che è<br />
l’assemblea dell’id<strong>di</strong>o vivente, il pilastro e il fondamento<br />
della verità».<br />
NorBErt LIEth<br />
in 1 timoteo 1:18 Paolo scrive a timoteo:<br />
«Ti affido questo incarico, Timoteo,<br />
figlio mio …» Di quale incarico<br />
sta parlando l’apostolo? Egli si riferisce a<br />
ciò che ha or<strong>di</strong>nato a timoteo già in precedenza:<br />
stare attento che non vengano<br />
<strong>di</strong>ffuse false dottrine; fare in modo che<br />
nessun influsso estraneo si introduca<br />
nella chiesa e che sia conservata la sana<br />
dottrina (v. 3-11).<br />
Poi Paolo prosegue al versetto 18:<br />
«… in armonia con le profezie che sono<br />
state in precedenza fatte a tuo riguardo,<br />
perché tu combatta in virtù <strong>di</strong> esse<br />
la buona battaglia» (cfr. 6:12; Gd 3).<br />
timoteo riceve l’esortazione a combattere<br />
il buon combattimento, ma non è<br />
necessario che combatta da solo e senza<br />
un’adeguata armatura spirituale. Piuttosto,<br />
secondo le profezie pronunciate a<br />
suo riguardo, può affrontare l’importante<br />
incarico con nuove forze.<br />
Evidentemente c’erano state delle profezie<br />
riguardo a timoteo alle quali poteva<br />
e doveva rifarsi (4:14; 2 tm 1:6). oggi<br />
non viviamo più in tempi apostolici. Gli<br />
avvenimenti concernenti timoteo fanno<br />
parte della chiesa primitiva mentre noi<br />
abbiamo a <strong>di</strong>sposizione tutta la profezia<br />
delle Scritture, che in quell’epoca ancora<br />
non erano state completate. Questa Parola<br />
ci rafforza e ci guida a combattere il<br />
buon combattimento. anche noi siamo<br />
chiamati a usare i doni della grazia, che<br />
il Signore ci ha dato, per rinforzarci,<br />
rallegrarci e metterli a buon frutto. Per<br />
ogni incarico che Dio ci dà, egli ci dona<br />
anche il dono della grazia necessario per<br />
adempirlo.<br />
al versetto 19 Paolo prosegue: «conservando<br />
la fede e una buona coscienza.»<br />
Per combattere un buon combattimento,<br />
oltre alle parole della profezia e all’uso<br />
dei doni della grazia, sono necessari la<br />
fede personale e una buona coscienza.<br />
Le profezie e i doni della grazia (v. 18;<br />
4:14) vengono da Dio, la fede e la buona<br />
coscienza (v. 19) vengono da parte nostra.<br />
Soltanto così possiamo combattere<br />
e vincere.<br />
Dobbiamo usare i doni con fede<br />
e una buona coscienza, affidarci alle<br />
promesse e realizzare nella pratica ciò<br />
che conosciamo nella teoria. Chi non<br />
rimane vicino all’insegnamento avuto e<br />
non lo mette in pratica nella vita, corre<br />
il rischio <strong>di</strong> naufragare: «…°alla quale<br />
alcuni hanno rinunziato, e così, hanno<br />
fatto naufragio quanto alla fede» (v. 19).<br />
Dobbiamo mantenere la fede e la<br />
buona coscienza e non rifiutarle. un<br />
modo per rifiutare la buona coscienza è<br />
allontanandosi dalla pura dottrina, non<br />
orientandosi più verso <strong>di</strong> essa e soffocando<br />
la voce ammonitrice della coscienza<br />
(v. 5). «Tra questi sono Imeneo e Alessandro,<br />
che ho consegnati a Satana affinché<br />
imparino a non bestemmiare» (v. 20).<br />
Questi due uomini avevano lasciato la<br />
dottrina e rifiutato la buona coscienza,<br />
avevano trascurato la pura dottrina e<br />
così hanno fatto naufragio <strong>di</strong>ventando,
Chi non rimane<br />
attaccato alla<br />
dottrina e non<br />
la <strong>di</strong>fende nella<br />
pratica, corre il<br />
rischio <strong>di</strong> naufragare<br />
in fin dei conti, dei bestemmiatori. È<br />
possibile che nel loro caso si tratti delle<br />
stesse persone che Paolo nomina nella<br />
seconda lettera a timoteo: «Ma evita le<br />
chiacchiere profane, perché quelli che le<br />
fanno avanzano sempre più nell’empietà<br />
e la loro parola andrà rodendo come fa<br />
la cancrena; tra questi sono Imeneo e<br />
Fileto, uomini che hanno deviato dalla<br />
verità, <strong>di</strong>cendo che la risurrezione è già<br />
avvenuta, e sovvertono la fede <strong>di</strong> alcuni»<br />
(2 tm 2:16-18; cfr. 1 Co 15:12; 2 te 2:2).<br />
«Alessandro, il ramaio, mi ha procurato<br />
molti mali. Il Signore gli renderà secondo<br />
le sue opere. Guàrdati anche tu da lui,<br />
perché egli si è opposto violentemente<br />
alle nostre parole» (2 tm 4:14-15).<br />
Presumibilmente questi uomini, nonostante<br />
la loro esclusione dalla chiesa,<br />
continuavano a esercitare un certo influsso<br />
su <strong>di</strong> essa e avevano un buon gruppo<br />
<strong>di</strong> seguaci, il che rendeva le cose molto<br />
complicate per Paolo. Succede sempre<br />
così. Ci saranno sempre delle persone<br />
che si lasciano sviare e si mettono dalla<br />
parte sbagliata, rendendo le cose <strong>di</strong>fficili<br />
per quelli che sono nel giusto. Molti<br />
commentatori pensano che i personaggi<br />
citati spiritualizzassero la risurrezione<br />
alla maniera dei filosofi greci e non<br />
credessero in una risurrezione fisica.<br />
Questo ci fa pensare alla tendenza attuale<br />
<strong>di</strong> spiritualizzare Israele, il rapimento, il<br />
ritorno <strong>di</strong> Gesù in gloria e il regno milleniale.<br />
Spesso i cristiani iniziano con il<br />
<strong>di</strong>ffidare delle verità bibliche, proseguono<br />
mettendole pubblicamente in <strong>di</strong>scussione<br />
e infine <strong>di</strong>ventano cinici e le trascinano<br />
nel ri<strong>di</strong>colo. In questo modo rifiutano la<br />
buona coscienza e non sono più ricettivi<br />
per la verità e i relativi ammonimenti.<br />
Paolo, con la sua autorità apostolica, abbandonò<br />
Imeneo e Fileto a Satana, ossia<br />
li escluse evidentemente dalla chiesa.<br />
Li mandò nel regno <strong>di</strong> Satana al <strong>di</strong> fuori<br />
della chiesa (cfr. 1 tm 5:15; 1 Co 5:3-6).<br />
Lo scopo dell’esclusione non era la loro<br />
per<strong>di</strong>zione bensì la correzione e il ravve<strong>di</strong>mento.<br />
n<br />
1 20 Minuten Online, 14. Juni 2010<br />
SPuNtI DI RIFlESSIoNE<br />
la lampada fumante<br />
«Verso mezzanotte si levò un grido: “Ecco<br />
lo sposo, uscitegli incontro!”» (Mt 25:6). Dalla<br />
parabola delle <strong>di</strong>eci vergini, riportata<br />
in Matteo 25, possiamo trarre degli insegnamenti<br />
tanto semplici quanto importanti.<br />
In quel tempo a mezzanotte era<br />
buio pesto. I mezzi d’illuminazione erano<br />
pochi e insufficienti. Se qualcuno si<br />
trovava in viaggio, una piccola lampada<br />
a olio illuminava scarsamente il sentiero.<br />
Quando poi, arrivato alla meta, bussava<br />
al portone, il padrone <strong>di</strong> casa vedeva prima<br />
la lampada e poi il volto illuminato <strong>di</strong><br />
chi la portava.<br />
Rapportato a noi, ciò significa: «Gesù<br />
parlò loro <strong>di</strong> nuovo, <strong>di</strong>cendo: ‹Io sono la luce del<br />
mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre,<br />
ma avrà la luce della vita›» (Gv 8:12).<br />
Gesù è la luce del mondo e in lui ci troviamo<br />
sulla strada giusta. Soltanto per<br />
questa ragione la nostra testimonianza<br />
può avere un effetto: «Così risplenda la vostra<br />
luce davanti agli uomini, affinché vedano le<br />
vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro<br />
che è nei cieli» (Mt 5:16). la luce ha un effetto<br />
– su noi stessi e sull’ambiente in cui<br />
ci troviamo. In noi produce santificazione<br />
e per gli altri è una testimonianza.<br />
Di notte si vedono appena le varie<br />
tonalità <strong>di</strong> colore e tutto appare più o<br />
meno grigio. ai giorni nostri è <strong>di</strong>ventato<br />
<strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>stinguere le cose. Che cosa<br />
è opera dello Spirito Santo? Quando ci<br />
troviamo in presenza <strong>di</strong> effetti psichici,<br />
manipolazioni o influssi demoniaci? la<br />
tentazione <strong>di</strong> forzare in qualche modo la<br />
crescita della comunità è <strong>di</strong>ventata grande.<br />
Perché accontentarsi <strong>di</strong> un piccolo<br />
gregge se una mega-chiesa è molto più<br />
<strong>di</strong>vertente e procura più mezzi finanziari?<br />
Sembra essere <strong>di</strong>ventata una regola generale,<br />
che lo Spirito Santo parli soltanto<br />
a partire da 80 decibel e dopo un’ora <strong>di</strong><br />
musica trascinante. Che cosa succederebbe<br />
se per un mese si dovesse vivere<br />
senza corrente elettrica? l’«evangelo del<br />
benessere» produce molti simpatizzanti,<br />
ma nessuna autentica nuova nascita.<br />
Nel libro del profeta Isaia leggiamo: «Infatti<br />
così parla Colui che è l’Alto, l’eccelso, che<br />
abita l’eternità, e che si chiama il Santo. ‹Io <strong>di</strong>moro<br />
nel luogo eccelso e santo, ma sto vicino<br />
a chi è oppresso e umile <strong>di</strong> spirito per ravvivare<br />
lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore degli<br />
oppressi›» (Is 57:15). Dio abita nei luoghi<br />
altissimi e in uno spirito umile. Se la na-<br />
tura originaria adamitica non viene spezzata,<br />
non può esserci vera vita da Dio ma<br />
soltanto emozioni e imitazioni. amos 6:5<br />
descrive anche il nostro tempo: «Improvvisano<br />
al suono della cetra, si inventano strumenti<br />
musicali come Davide!» Qui sta scritto<br />
«come Davide», ma senza l’ispirazione<br />
e l’autorità provenienti dall’alto. la carne<br />
religiosa apprezza particolarmente carezze<br />
e attenzioni.<br />
Dopo 2000 anni <strong>di</strong> storia della chiesa,<br />
assistiamo anche a un altro fenomeno:<br />
«Siccome lo sposo tardava, tutte <strong>di</strong>vennero<br />
assonnate e si addormentarono» (Mt 25:5).<br />
Per quel che riguarda la dottrina biblica<br />
e lo stu<strong>di</strong>o intenso della Parola <strong>di</strong> Dio, ci<br />
troviamo <strong>di</strong> fronte a una realtà del tutto<br />
<strong>di</strong>versa: apatia e sonnolenza, mentre<br />
altre cose riescono facilmente a entusiasmare<br />
e a stimolare l’impegno. Non<br />
dovremmo chiedere, pregare e cercare<br />
insieme un risveglio personale e aiutarci<br />
reciprocamente in questo? In Ebrei<br />
10:25 l’autore <strong>di</strong>ce: «…°non abbandonando<br />
la nostra comune adunanza come alcuni sono<br />
soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto<br />
più che vedete avvicinarsi il giorno.» Ve<strong>di</strong>amo<br />
quin<strong>di</strong> con i nostri stessi occhi che il giorno<br />
si sta avvicinando. Perché il rapimento<br />
possa aver luogo, non devono prima<br />
realizzarsi degli altri segni dei tempi. C’è<br />
soltanto un motivo per cui come Chiesa<br />
siamo ancora qui: perché «la totalità degli<br />
stranieri» (Rm 11:25), ossia il numero<br />
<strong>di</strong> stranieri salvati deciso da Dio, non<br />
è ancora stato raggiunto! Ciò che invece<br />
possiamo osservare sono i preparativi<br />
per la scena apocalittica mon<strong>di</strong>ale. la<br />
seguente affermazione è quanto mai attuale:<br />
«Ecco, lo sposo sta per venire; andategli<br />
incontro!» a questo punto c’è da chiedersi:<br />
com’è la nostra lampada? Sta brillando<br />
come si deve o sta soltanto fumando?<br />
un termometro infallibile è la nostra <strong>di</strong>sponibilità<br />
a parlare agli altri <strong>di</strong> Gesù. Se<br />
non proviamo mai, in nessun luogo e con<br />
nessuno il desiderio <strong>di</strong> farlo, siamo spiritualmente<br />
ammalati. allora altre cose<br />
tengono le linee e i canali occupati. Nel<br />
Salmo 139 l’uomo <strong>di</strong> Dio prega che Dio<br />
gli faccia un checkup: «Esaminami, o Dio, e<br />
conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci<br />
i miei pensieri. Ve<strong>di</strong> se c’è in me qualche via<br />
iniqua e guidami per la via eterna» (v. 23-24).<br />
Siamo <strong>di</strong>sposti a sottometterci anche noi<br />
a tale esame? r.F. n<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
21
22<br />
CHiaMata Di MeZZanotte<br />
andré beitze (l.) e Werner beitze al<br />
banco libri<br />
la situazione in Guatemala<br />
è molto seria ma, finché<br />
dura il tempo della grazia,<br />
i collaboratori della<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong><br />
sono intenzionati a<br />
proseguire nella <strong>di</strong>ffusione<br />
dell’evangelo.<br />
aNDré BEItzE, GuatEMaLa-StaDt<br />
Qualche tempo fa ho letto il libro<br />
del profeta Ezechiele e mi sono<br />
reso conto, una volta <strong>di</strong> più, che<br />
dobbiamo suonare una tromba squillante<br />
per avvertire la gente. In Ezechiele 33:4-<br />
5 sta scritto: «Se qualcuno, pur udendo<br />
il suono del corno, non se ne cura, e la<br />
spada viene e lo porta via, il sangue <strong>di</strong><br />
quel tale sarà sopra il suo capo; egli ha<br />
u<strong>di</strong>to il suono del corno, e non se n’è<br />
curato; il suo sangue sarà sopra <strong>di</strong> lui; se<br />
Distribuzione <strong>di</strong> opuscoli<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
guAteMALA<br />
Criminalità, catastrofi<br />
naturali ed evangelo<br />
se ne fosse curato, avrebbe scampato la<br />
sua vita.» abbiamo ogni giorno davanti<br />
agli occhi la realizzazione della Parola <strong>di</strong><br />
Dio e i segni che la venuta del Signore<br />
è sempre più imminente. Dobbiamo<br />
avvertire la gente perché possa afferrare<br />
la salvezza. Che vogliano ascoltare o<br />
no è una responsabilità sua, noi siamo<br />
chiamati a suonare il corno.<br />
Qui in Guatemala si sono susseguiti<br />
vari avvenimenti: per tre mesi il Paese è<br />
stato privo <strong>di</strong> un capo della polizia perché<br />
quello precedente, che aveva sostituito il<br />
capo della polizia cristiano (probabilmente<br />
troppo onesto), è stato <strong>di</strong>messo dal suo<br />
ufficio ed è ora, a sua volta, ricercato dalla<br />
polizia. alla fine è stato eletto un nuovo<br />
capo. tutti gli altri can<strong>di</strong>dati avevano un<br />
bel bagaglio <strong>di</strong> attività <strong>di</strong>scutibili. Qualche<br />
tempo fa, ho sentito una sparatoria<br />
vicino casa e, poco tempo dopo, l’arrivo<br />
<strong>di</strong> sei ambulanze: una scena all’or<strong>di</strong>ne<br />
del giorno, qui in Guatemala.<br />
La criminalità organizzata sta conquistando<br />
sempre più il controllo sulla<br />
popolazione. Quelli che normalmente<br />
hanno pre<strong>di</strong>cato negli autobus e hanno<br />
<strong>di</strong>stribuito volantini, vengono controllati<br />
dai criminali. Se non pagano mensilmente<br />
una certa somma e non portano con sé<br />
un documento d’identificazione emesso<br />
dalle bande, vengono picchiati, derubati<br />
<strong>di</strong> tutto ciò che hanno e le loro Bibbie<br />
strappate. Se poi osano ripresentarsi<br />
un’altra volta, rischiano la morte.<br />
alla fine <strong>di</strong> maggio c’è stata l’eruzione<br />
del vulcano Pacaya. Nelle province <strong>di</strong><br />
Guatemala, Escuintla e Sacatépequez è<br />
stato <strong>di</strong>chiarato lo stato d’emergenza.<br />
anche Guatemala città è rimasta colpita<br />
dagli effetti dell’eruzione. una pioggia<br />
nera <strong>di</strong> cenere e sabbia si è calata come<br />
un abito da lutto sul paesaggio e ha provocato<br />
il caos nel traffico citta<strong>di</strong>no. amici<br />
nostri, che vivono nelle vicinanze del<br />
vulcano, hanno raccontato <strong>di</strong> avere uno<br />
strato <strong>di</strong> cenere e sabbia <strong>di</strong> cinque centimetri<br />
sull’abitazione. Da noi sono caduti<br />
soltanto pochi millimetri, ma sono bastati<br />
a riempire alcuni sacchi <strong>di</strong> plastica.<br />
abbiamo dovuto spazzare via la sabbia<br />
come se si trattasse <strong>di</strong> neve. La gente che<br />
viveva nelle vicinanze del vulcano è stata<br />
bombardata da lapilli roventi che hanno<br />
persino perforato i tetti delle case. a ciò<br />
si è aggiunta la pioggia torrenziale della<br />
tempesta agatha che si è mischiata alla<br />
sabbia e ha provocato gravi danni in<br />
tutto il paese.<br />
L’anno scorso il Guatemala ha sofferto<br />
per la siccità, quest’anno invece ci sono<br />
state inondazioni dappertutto. Varie<br />
migliaia <strong>di</strong> ettari <strong>di</strong> terreno coltivato<br />
sono state inondate. I danni alla rete<br />
stradale sono ingenti, ponti sono stati<br />
trascinati via dalla corrente e altri sono<br />
stati talmente danneggiati da non essere<br />
più agibili. un gran numero <strong>di</strong> persone<br />
ha perso tutti i suoi averi. Ci sono state<br />
vittime trascinate da fiumi in piena o sepolte<br />
da frane. Preghiamo che il Signore<br />
usi tutto questo dolore per attirare delle<br />
persone a sé. Possano riconoscere in<br />
molti che soltanto in Gesù Cristo si trova<br />
un rifugio!<br />
Queste catastrofi naturali hanno anche<br />
provocato un aumento dei prezzi dei<br />
prodotti alimentari perché gran parte del<br />
raccolto è rovinata o del tutto <strong>di</strong>strutta.<br />
Ciò influisce anche sul nostro lavoro<br />
perché molte persone dell’entroterra non<br />
possono più raggiungere la città e tanto<br />
meno hanno i mezzi per acquistare libri<br />
e riviste. Continuiamo, però, a seminare<br />
la Parola perché la gente ha bisogno<br />
dell’evangelo. Il Signore farà crescere<br />
frutto a suo tempo.<br />
Siamo riconoscenti che il Signore finora<br />
ci abbia aiutato. Siamo consapevoli<br />
che senza <strong>di</strong> lui e il vostro sostegno non<br />
potremmo fare molto. Grazie per la vostra<br />
intercessione in preghiera per noi anche<br />
in futuro! n
DoManDe – RiSPoSte<br />
Condanna eterna?<br />
In genere trovo molto valida la vostra rivista,<br />
ma ciò che ho letto sull’ultima pagina <strong>di</strong> una<br />
vostra pubblicazione del 2010, sotto il titolo:<br />
«Soltanto Gesù può aiutarti / Il Redentore<br />
aspetta», mi rende perplesso! l’autore<br />
dell’articolo ha sicuramente citato i passi<br />
biblici giusti secondo cui quelli che rifiutano<br />
Gesù Cristo saranno buttati nello stagno <strong>di</strong><br />
fuoco. Ha però <strong>di</strong>menticato che una gran<br />
parte dell’umanità non rifiuta affatto Dio ma<br />
crede in una potenza superiore pur senza<br />
conoscere il nostro Signore Gesù! In passato,<br />
prima della mia conversione, anch’io ero<br />
fra questi! Può essere che queste persone<br />
saranno gettate nello stagno <strong>di</strong> fuoco soltanto<br />
perché non conoscono Gesù Cristo?<br />
Non posso crederci! Dio, il nostro Creatore,<br />
non può essere così spietato! Gesù Cristo<br />
non è andato in croce solo per quelli che nel<br />
passato, nel presente e nel futuro hanno<br />
preso o prenderanno una decisione per lui,<br />
bensì per tutti gli uomini, anche per i peccatori<br />
peggiori! Gesù Cristo è misericor<strong>di</strong>oso<br />
verso tutti! Egli ama tutti! Sicuramente<br />
quelli che lo rifiutano consapevolmente<br />
saranno gettati nello stagno <strong>di</strong> fuoco, in<br />
questo sono d’accordo con lei! Ma che cosa<br />
sarà delle persone che credono in un’altra<br />
<strong>di</strong>vinità? Penso, per esempio, ai Bud<strong>di</strong>sti,<br />
agli Islamici, agli esoterici, ecc. Essi credono<br />
ai loro dei con la stessa convinzione con<br />
cui noi cre<strong>di</strong>amo in Gesù Cristo. In fondo<br />
non possono essere ritenuti responsabili<br />
se non hanno mai sentito parlare <strong>di</strong> Gesù,<br />
nostro Signore! Non può essere che Gesù<br />
Cristo annunci la buona notizia della salvezza<br />
anche a quelli che già si trovano nel<br />
regno dei morti? allora quelli che non hanno<br />
mai conosciuto Gesù avrebbero ancora una<br />
chance! Gesù Cristo l’ha fatto già una volta,<br />
quando dopo la sua crocifissione è sceso<br />
nel regno dei morti (ve<strong>di</strong> 1 Pt 3:18-22).<br />
Dovremmo sottometterci al fatto che i<br />
pensieri <strong>di</strong> Dio sono più alti della nostra<br />
mente e che la sua pace supera ogni<br />
intelligenza umana (Fl 4,7). Inoltre dobbiamo<br />
renderci conto che il nostro senso<br />
della giustizia è influenzato dal peccato<br />
(Is 64:5) e che soltanto Dio è perfettamente<br />
giusto. È importante notare che<br />
coloro che resisteranno durante la grande<br />
tribolazione loderanno la giustizia <strong>di</strong> Dio<br />
durante il giu<strong>di</strong>zio (ap 15:3). Quando la<br />
terza coppa d’ira sarà versata nei corsi<br />
d’acqua, l’angelo <strong>di</strong>rà: «Sei giusto, tu che<br />
se sappiamo che il<br />
signore fa riuscire<br />
l’uomo retto (pr 2:7),<br />
possiamo essere certi<br />
che egli troverà il modo<br />
<strong>di</strong> rivelare la salvezza<br />
in gesù a chi lo cerca<br />
sei e che eri, tu, il Santo, per aver così<br />
giu<strong>di</strong>cato» (ap 16:5; cfr. v. 7). anche in<br />
apocalisse 19:2 si sottolinea il fatto che i<br />
giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> Dio sono giusti. Che i condannati<br />
alla per<strong>di</strong>zione, durante il giu<strong>di</strong>zio<br />
finale, non abbiano nulla da obiettare, fa<br />
capire che evidentemente danno ragione<br />
a Dio (ap 20:11-15).<br />
Nella Parola <strong>di</strong> Dio non c’è nessuna<br />
in<strong>di</strong>cazione chiara del fatto che un uomo<br />
senza Gesù Cristo possa entrare nel suo<br />
regno. È vero piuttosto il contrario. La<br />
Bibbia afferma in numerosi passi ciò<br />
che troviamo anche in 1 Giovanni 5:12:<br />
«Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha<br />
il Figlio non ha la vita.» Non esiste,<br />
inoltre, alcun in<strong>di</strong>zio che, in futuro,<br />
l’evangelo sarà annunciato agli uomini<br />
che si trovano nel regno dei morti. Visto<br />
in questa luce, la nostra responsabilità<br />
<strong>di</strong> annunciare l’evangelo alla gente e<br />
<strong>di</strong> fare tutto il possibile perché tutti<br />
siano raggiunti è enorme: «E <strong>di</strong>sse loro:<br />
‹Andate per tutto il mondo, pre<strong>di</strong>cate il<br />
vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto<br />
e sarà stato battezzato sarà salvato; ma<br />
chi non avrà creduto sarà condannato›.»<br />
(Mc 16:15-16).<br />
Per quanto riguarda le persone che<br />
non hanno sentito l’evangelo, la Parola<br />
<strong>di</strong> Dio afferma che neppure loro hanno<br />
una scusante. Dopo che l’apostolo Paolo,<br />
in romani 1:16-17, spiega che l’evangelo<br />
è la potenza <strong>di</strong> Dio per la salvezza <strong>di</strong><br />
ogni persona che crede, al capitolo 1:20<br />
fa capire inequivocabilmente che chi<br />
non ha sentito l’evangelo è comunque<br />
ingiustificato: «Infatti le sue qualità invisibili,<br />
la sua eterna potenza e <strong>di</strong>vinità, si<br />
vedono chiaramente fin dalla creazione<br />
del mondo essendo percepite per mezzo<br />
delle opere sue; perciò essi sono ine-<br />
scusabili.» William MacDonald scrive a<br />
proposito <strong>di</strong> questo versetto: «La risposta<br />
alla domanda ‹Che cosa ne è dei pagani?›<br />
è la seguente: Dio si è rivelato a loro nel<br />
creato, ma essi non hanno reagito a tale<br />
rivelazione. Perciò l’uomo non sarà condannato<br />
perché ha rifiutato un Salvatore<br />
<strong>di</strong> cui non ha mai sentito parlare, bensì<br />
perché non ha vissuto in modo corrispondente<br />
a ciò che sa <strong>di</strong> Dio.» 1<br />
affermiamo che anche le persone<br />
che non hanno ancora sentito parlare<br />
dell’evangelo hanno però una testimonianza<br />
comprensibile del vero Dio e delle<br />
sue caratteristiche tramite la chiara «pre<strong>di</strong>cazione<br />
del creato» (v. anche Sl 19:1-5).<br />
Se trascurano questa testimonianza,<br />
adorando per esempio altri dei o <strong>di</strong>vinizzando<br />
la natura, e non si piegano davanti<br />
al vero Dio, allora non hanno scuse.<br />
Se sappiamo che il Signore fa riuscire<br />
l’uomo retto (Pr 2:7), possiamo essere<br />
certi che egli troverà il modo <strong>di</strong> rivelare la<br />
salvezza in Gesù a chi lo cerca. Pensiamo,<br />
per esempio, al ministro etiope che cercava<br />
Dio ed era già sulla via del ritorno.<br />
Dio lo vide e gli inviò l’evangelista Filippo<br />
(at 8:26 sg.).<br />
Gli ateniesi avevano la sensazione<br />
che ci dovesse essere un Dio superiore<br />
alla loro intelligenza e gli prepararono<br />
persino un altare. Dio inviò loro Paolo<br />
che annunciò l’evangelo <strong>di</strong> Gesù: «Poiché,<br />
passando, e osservando gli oggetti<br />
del vostro culto, ho trovato anche un<br />
altare sul quale era scritto: Al <strong>di</strong>o sconosciuto.<br />
Orbene, ciò che voi adorate<br />
senza conoscerlo, io ve lo annunzio» (at<br />
17:23). Leggete anche i versetti seguenti<br />
<strong>di</strong> questo capitolo. N.L. n<br />
1 Commentario al NT, CLV, p. 604<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
23
24<br />
iSRaele<br />
i palestinesi<br />
devono contare solo<br />
su se stessi<br />
in un articolo del new York times del 1°<br />
agosto 2010, efraim Karsh, professore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>orientali al londoner King’s College, contrasta<br />
la <strong>di</strong>ffusa convinzione che al mondo arabo stia a<br />
cuore il benessere dei palestinesi.<br />
i<br />
palestinesi devono contare solo su<br />
se stessiIn un articolo del New York<br />
times del 1° agosto 2010, Efraim<br />
Karsh, professore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong>orientali<br />
al Londoner King’s College, contrasta la<br />
<strong>di</strong>ffusa convinzione che al mondo arabo<br />
stia a cuore il benessere dei palestinesi.<br />
L’autore arriva alla conclusione che per<br />
una pace in Me<strong>di</strong>o oriente sarebbe <strong>di</strong><br />
grande utilità che i palestinesi alla fine<br />
capissero che nel conflitto con Israele<br />
loro devono contare solo su se stessi. tra<br />
l’altro scrive:<br />
«Da molto tempo è opinione corrente<br />
che la soluzione del conflitto palestineseisraeliano<br />
sia la premessa per la pace e<br />
la stabilità in Me<strong>di</strong>o oriente. Poiché ad<br />
arabi e musulmani sta così appassionatamente<br />
a cuore la questione della Palestina<br />
- così almeno si continua ad argomentare<br />
- la situazione <strong>di</strong> stallo israelo-palestinese<br />
alimenta rabbia e <strong>di</strong>sperazione regionali,<br />
fornisce legittimazione a gruppi terroristici<br />
come al Qaeda e impe<strong>di</strong>sce la formazione<br />
<strong>di</strong> una coalizione regionale che<br />
potrebbe bloccare l’aspirazione dell’Iran<br />
alla bomba atomica.»<br />
Ma alla convinzione secondo cui «il<br />
popolo e i regimi arabi sono sempre<br />
stati interessati al processo <strong>di</strong> pace e si<br />
sentono impegnati a sostenere i bisogni<br />
dei palestinesi» Karsh oppone un recente<br />
stu<strong>di</strong>o della rete televisiva al arabiya,<br />
secondo cui il 71 percento dei corrispondenti<br />
arabi non ha alcun interesse ai<br />
colloqui <strong>di</strong> pace israelo-palestinesi.<br />
«La verità infatti è», sostiene convinto<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
il prof. Karsh, «che dalla metà degli anni<br />
‘30 la politica araba presenta un altro<br />
quadro. Mentre la “questione palestinese”<br />
è da molto tempo centrale per la<br />
politica interna araba, del benessere dei<br />
palestinesi gli stati arabi si preoccupano<br />
molto meno che del loro proprio interesse.»<br />
a sostegno <strong>di</strong> questo il prof. Karsh<br />
porta <strong>di</strong>versi esempi: «E’ ben noto che<br />
l’attacco <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi stati arabi contro lo<br />
Stato d’Israele nel maggio del 1948, è<br />
stata una guerra per il territorio, molto<br />
più che per i <strong>di</strong>ritti dei palestinesi.»<br />
riferisce, per esempio, che il segretario<br />
generale della Lega araba, abdel rahmann<br />
azzam, aveva rivelato apertamente<br />
a un reporter britannico quali erano gli<br />
obiettivi del re giordano <strong>di</strong> quel tempo:<br />
«Il re abdallah <strong>di</strong> transgiordania voleva<br />
annettersi le colline centrali della regione<br />
per avere accesso al Me<strong>di</strong>terraneo. Gli<br />
egiziani erano interessati al Negev. La<br />
Galilea interessava i siriani, e la costa da<br />
akko in giù doveva andare al Libano.»<br />
Nell’articolo si <strong>di</strong>ce ancora:<br />
«Dal 1948 al 1967, quando gli egiziani<br />
governavano la striscia <strong>di</strong> Gaza e<br />
i giordani la Cisgiordania, questi stati<br />
non si sono preoccupati della fondazione<br />
<strong>di</strong> una nazione palestinese. Non si sono<br />
interessati dei <strong>di</strong>ritti umani <strong>di</strong> questa<br />
popolazione, e non si sono nemmeno<br />
dati da fare affinché la gente potesse<br />
avere con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita migliori. Gli stati<br />
arabi non hanno mai esitato a sacrificare<br />
i palestinesi, quando questo era utile ai<br />
loro interessi.»<br />
a questo proposito il prof. Karsh<br />
porta l’esempio del Settembre nero del<br />
1970 in Giordania, quando re hussein<br />
fece trucidare migliaia <strong>di</strong> palestinesi per<br />
rendere sicuro il suo regime. ricorda<br />
anche la storia dei profughi palestinesi<br />
in Libano, massacrati già nel 1976 dai<br />
militari libanesi che avevano le spalle<br />
coperte dalla Siria.<br />
«Nessuno degli stati arabi è mai venuto<br />
in aiuto dei palestinesi. La storia<br />
delle forze <strong>di</strong> governo arabe che hanno<br />
deliberatamente strumentalizzato la questione<br />
palestinese a vantaggio dei propri<br />
interessi, <strong>di</strong>sinteressandosi del tutto del<br />
destino dei palestinesi, potrebbe essere<br />
proseguita a lungo.»<br />
Se questo è lo sfondo, è un segno<br />
positivo il fatto - così argomenta il prof.<br />
Kirsh - che così tanti arabi <strong>di</strong>ventino in<br />
modo evidente sempre più in<strong>di</strong>fferenti<br />
davanti al conflitto palestinese-israeliano.<br />
«Se l’interventismo interessato dei<br />
regimi arabi toglie ai palestinesi il <strong>di</strong>ritto<br />
all’autodeterminazione, allora la<br />
più grande, in realtà l’unica speranza <strong>di</strong><br />
ottenere una pace tra arabi e israeliani<br />
sta nel rifiuto del falso collegamento<br />
tra questa particolare questione e altri<br />
problemi regionali o globali. Quanto più<br />
i palestinesi riconosceranno che la loro<br />
questione è soltanto loro, tanto prima si<br />
adatteranno all’idea dell’esistenza dello<br />
Stato d’Israele e capiranno la necessità<br />
<strong>di</strong> un accordo negoziato.» n<br />
(Nachrichten aus Israel, ottobre 2010 - trad.<br />
www.ilvangelo-israele.it)
PReviSioni<br />
Il prossimo numero uscirà il 15/12/2010, e tratterà,<br />
tra l’altro, il seguente tema*:<br />
«il meglio deve ancora venire»<br />
*Ci riserviamo eventuali cambiamenti<br />
ColoPHon<br />
opera missionaria<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong><br />
fonDatoRe: Wim Malgo (1922-1992)<br />
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oRGano: la «<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong>» in lingua<br />
italiana ha 10 numeri annuali in italiano e si può<br />
inoltre ottenere nelle seguenti lingue: inglese, francese,<br />
olandese, tedesco, portoghese, rumeno, spagnolo, ceco<br />
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non <strong>di</strong>sdetti espressamente entro e non oltre il 31<br />
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aUtoRiZZaZione: Pubblicazione numero 5869<br />
registrata in data 27.04.2005 presso il tribunale <strong>di</strong><br />
torino.<br />
StaMPa: tip. Zaccaria - Napoli<br />
iniZiali DeGli aUtoRi Di QUeSto nUMeRo<br />
R.F. = Reinhold Federolf; N.L. = Norbert Lieth; W.P. = Wilfried Plock<br />
SoltaNto GESù Può aIutaRtI<br />
la certezza della salvezza<br />
l’uomo desidera avere certezze in ogni<br />
campo della sua esistenza. Quando troviamo<br />
un nuovo posto <strong>di</strong> lavoro … Quando un<br />
giovane si innamora <strong>di</strong> una ragazza … la<br />
cosa strana è che soltanto nei confronti<br />
<strong>di</strong> Dio molti si accontentano <strong>di</strong> una fatale<br />
incertezza! Eppure si tratta della domanda<br />
più importante della nostra vita, ossia<br />
<strong>di</strong> dove trascorreremo l’eternità futura. Gli<br />
uomini e le donne della Bibbia erano certi<br />
della loro salvezza. Su cosa si basava tale<br />
certezza? Su fatti concreti e non su supposizioni<br />
ed eventualità.<br />
Fatto 1: Gesù Cristo è il Figlio <strong>di</strong> Dio.<br />
Per molti era soltanto un capo religioso<br />
come Confucio, Budda o Maometto, per<br />
molti il primo hippie dai capelli lunghi, per<br />
non pochi un rivoluzionario sociale, per<br />
altri una persona nobile, un campione <strong>di</strong><br />
umanità. Giovanni, l’uomo che conosceva<br />
Gesù meglio <strong>di</strong> chiunque altro, scrisse: «Se<br />
accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza<br />
<strong>di</strong> Dio è maggiore; e la testimonianza<br />
<strong>di</strong> Dio è quella che egli ha reso al Figlio suo»<br />
(1 Gv 5:9).<br />
Fatto 2: Gesù Cristo visse una vita unica,<br />
straor<strong>di</strong>naria. Gesù <strong>di</strong> Nazareth fu senza<br />
peccato (Eb. 4:15), privo <strong>di</strong> egoismo e<br />
della smania <strong>di</strong> onore. Nessun egocentrismo<br />
lo bloccò mai. Persino i suoi nemici<br />
non riuscirono a trovare alcuna colpa in lui<br />
(Gv 8:46). Gesù Cristo adempì la legge <strong>di</strong><br />
Dio in modo perfetto.<br />
Fatto 3: Gesù Cristo morì <strong>di</strong> una morte<br />
<strong>di</strong>versa da chiunque altro. Molti sono morti<br />
in modo imponente. Ci furono dei pagani<br />
che affrontarono la morte con un atteggiamento<br />
ammirevole. Socrate, per esempio,<br />
bevve il veleno che lo avrebbe ucciso <strong>di</strong>scutendo<br />
sull’immortalità dell’anima. Gesù<br />
Cristo non morì in modo eroico, ma con<br />
urla e lacrime. Perché allora morì in modo<br />
straor<strong>di</strong>nario? Cristo in croce vinse non<br />
solo l’atto del morire ma la morte stessa:<br />
questo è molto <strong>di</strong> più. Egli, la vita in persona,<br />
morì la morte <strong>di</strong> tutta un’umanità, carico<br />
dei peccati <strong>di</strong> tutti gli uomini <strong>di</strong> ogni<br />
continente e <strong>di</strong> ogni epoca. Il Signore Gesù<br />
morì innocente e perciò <strong>di</strong> una morte<br />
vicaria. Soltanto una persona pura poteva<br />
pagare per gli impuri. Questo è quanto<br />
compì con la sua morte.<br />
Fatto 4: Gesù Cristo è risorto dalla<br />
tomba come nessun altro. la figlia <strong>di</strong> Jai-<br />
ro, il giovane <strong>di</strong> Nain e lazzaro furono risuscitati<br />
ma ritornarono nel loro vecchio<br />
corpo mortale e in seguito morirono un’altra<br />
volta. Gesù Cristo ricevette un nuovo<br />
corpo <strong>di</strong> risurrezione e in seguito ascese al<br />
cielo. la croce e la tomba restarono vuoti!<br />
(1 Co 15:3-8).<br />
Come posso arrivare oggi a questa<br />
certezza? Ciò che abbiamo elencato successe<br />
quasi 2000 anni fa. Come può <strong>di</strong>ventare<br />
una realtà per l’uomo d’oggi? «Chi<br />
ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio <strong>di</strong> Dio,<br />
non ha la vita» (1 Gv 5:12). Cristiani si <strong>di</strong>venta<br />
soltanto per mezzo <strong>di</strong> Cristo! «Ma<br />
a tutti quelli che l’hanno (Cristo) ricevuto egli<br />
ha dato il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventar figli <strong>di</strong> Dio…» (Gv<br />
1:12). Chi ammette il proprio stato <strong>di</strong> per<strong>di</strong>zione,<br />
confessa i propri peccati concreti<br />
e poi accetta volontariamente in preghiera<br />
Cristo come personale Salvatore e Signore,<br />
sarà salvato. Egli riceve lo Spirito<br />
Santo tramite il quale Gesù abita in lui in<br />
modo reale, seppure invisibile. tale Spirito<br />
ci dà la certezza interiore della salvezza e<br />
della nuova vita. Questa è la via che porta<br />
alla certezza. Che cosa conferma tale<br />
certezza?<br />
1. Non i sentimenti … I sentimenti sono<br />
una bella cosa, ma non giustificano assolutamente<br />
nulla. I sentimenti affondano<br />
nelle crisi della vita, mentre la fede e la<br />
certezza possono persino crescere in questo<br />
tipo <strong>di</strong> situazione.<br />
2. … ma la Parola <strong>di</strong> Dio. «Vi ho scritto<br />
queste cose perché sappiate che avete la vita<br />
eterna, voi che credete nel nome del Figlio <strong>di</strong> Dio»<br />
(1 Gv 5:13). Dio non mente. Si può credere<br />
alla sua Parola così come sta scritta.<br />
Se mi affido alle affermazioni della Bibbia,<br />
nonostante i miei sentimenti e il mio scetticismo,<br />
ricevo la certezza della salvezza.<br />
3. lo Spirito Santo. «Lo Spirito stesso attesta<br />
insieme con il nostro spirito che siamo figli<br />
<strong>di</strong> Dio.» (Rm 8:16).<br />
4. la trasformazione della vita. Quando<br />
Gesù Cristo <strong>di</strong>venta il Signore <strong>di</strong> una<br />
persona, la vita <strong>di</strong> tale in<strong>di</strong>viduo cambia -<br />
in modo più evidente in un «grande» peccatore,<br />
in modo meno evidente in una<br />
«brava persona» peccatrice.<br />
Supponiamo che dobbiate morire questa<br />
notte e che Dio vi chieda: «Perché dovrei<br />
lasciarti entrare in cielo?» Che cosa<br />
rispondereste? W.P. n<br />
Dio non mente.<br />
Posso credere alla sua Parola così com’è scritta<br />
<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />
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