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Chiamata di Mezzanotte - CDM Italia

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Poste <strong>Italia</strong>ne - spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. - TORINO -n. 8-<br />

Il Me<strong>di</strong>terraneo e il <strong>di</strong>luvio Il comandamento della Chiesa<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong><br />

Il giornale internazionale della profezia biblica<br />

La<br />

Lotta<br />

per la<br />

Anno VI - Novembre 2010<br />

Verità


oto: Gabriel Malgo • © Verlag Mitternachtsruf • www.mnr.ch<br />

Gennaio<br />

Settimana 1<br />

«E su tutti quelli che cammineranno secondo<br />

questa regola sia pace e misericor<strong>di</strong>a,<br />

e così pure sull‘Israele <strong>di</strong> Dio.»<br />

Galati 6:16<br />

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica<br />

3 4 5 6 7 8 9<br />

© <strong>CDM</strong> <strong>Italia</strong> - Torino - 011 285966 - info@cdmitalia.org<br />

Cesarea<br />

Lo scorso mese avete ricevuto<br />

- in sostituzione del<br />

numero <strong>di</strong> ottobre - questo<br />

meraviglioso calendario<br />

d’Israele.<br />

Abbiamo ancora delle copie<br />

per chi le desidera.<br />

Foto: Gabriel Malgo • © Verlag Mitternachtsruf • www.mnr.ch<br />

Telefonate allo<br />

011 285966 oppure scrivete<br />

a info@cdmitalia.org<br />

Dicembre<br />

Settimana 49<br />

Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica<br />

© <strong>CDM</strong> <strong>Italia</strong> - Torino - 011 285966 - info@cdmitalia.org<br />

Ven<strong>di</strong>tore <strong>di</strong> ribaltamento a Gerusalemme<br />

Disse quin<strong>di</strong> ai Leviti che ammaestravano tutto Israele<br />

e che si erano consacrati all‘Eterno: … Ora servite l‘Eterno,<br />

il vostro DIO, e il suo popolo d‘Israele.»<br />

2 Cronache 35:3<br />

5 6 7 8 9 10 11<br />

Dicembre/Gennaio<br />

Settimana 52<br />

«Pace sia su Israele!»<br />

Tavole artistiche


Poste <strong>Italia</strong>ne - spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1 comma 1 D.C.B. - TORINO -n. 8-<br />

Il Me<strong>di</strong>terraneo e il <strong>di</strong>luvio Il comandamento della Chiesa<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong><br />

Il giornale internazionale della profezia biblica<br />

La<br />

Lotta<br />

per la<br />

Messaggio biblico<br />

4 la lotta per la verità<br />

7 Rimanere nella dottrina <strong>di</strong> Cristo<br />

Punto <strong>di</strong> vista<br />

12 l’elite e l’indebitamento dell’or<strong>di</strong>ne<br />

mon<strong>di</strong>ale (1)<br />

14 la forza dell’amore<br />

17 Gesù esoste da semprer<br />

18 Il Me<strong>di</strong>terraneo e il <strong>di</strong>luvio<br />

19 Il significato della dottrina del<br />

rapimento prima del tempo della<br />

tribolazione<br />

21 Hawking contro Dio<br />

22 Il comandamento della Chiesa<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> mezzanotte<br />

24 Criminalità, catastrofi naturali ed<br />

Evangelo<br />

Domande – Risposte<br />

25 Condanna eterna?<br />

3 Saluto<br />

13 Spigolature<br />

23 Spunti <strong>di</strong> riflessione<br />

26 Solo Gesù può aiutarti<br />

26 Previsioni / Colophon<br />

Anno VI - Novembre 2010<br />

Verità<br />

tenendo presente che tutte le conoscenze umane<br />

sono incomplete (I Co 13,9), gli autori espongono<br />

responsabilmente le loro personali opinioni.<br />

Saluto<br />

Cari amici<br />

alle pareti del mio appartamento sono appesi alcuni bellissimi gobelin il cui ricamo<br />

era un hobby <strong>di</strong> mia moglie. a <strong>di</strong>fferenza del davanti, che presenta una bellissima<br />

immagine, il retro ha sempre dato l’impressione <strong>di</strong> un caos enorme. Era<br />

molto <strong>di</strong>fficile riconoscervi il <strong>di</strong>segno che invece stava prendendo lentamente forma<br />

sull’altro lato. Mia moglie, tuttavia, con grande pazienza continuava a ricamare<br />

punto per punto, mentre il <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne sul retro sembrava aumentare <strong>di</strong> pari passo.<br />

Spesso nella nostra vita accade lo stesso. C’è tanta confusione, tante vie contorte<br />

che abbiamo percorso, eppure Dio ha continuato a riprendere in mano i fili e<br />

a lavorare su <strong>di</strong> noi. tante volte ha dovuto riportare or<strong>di</strong>ne nel caos dei vari fili: erano<br />

quei momenti in cui ci ha presi da parte e ci ha fatto fermare. Poi ha ripreso il<br />

lavoro, ha infilato nuovamente il filo nell’ago e ha ripreso il ricamo della nostra vita.<br />

le vie <strong>di</strong> Dio spesso sono incomprensibili e sono numerose le volte in cui non riusciamo<br />

a capirle. Romani 11:33-34 lo esprime con parole chiare: «Oh, profon<strong>di</strong>tà della<br />

ricchezza, della sapienza e della scienza <strong>di</strong> Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giu<strong>di</strong>zi e ininvestigabili<br />

le sue vie! Infatti, ‹chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere?›»<br />

Vi siete mai chiesti perché Dio abbia lasciato vagare il popolo d’Israele per quarant’anni<br />

nel deserto? la via che dall’Egitto porta a Canaan, la terra promessa, sarebbe<br />

stata percorribile in pochi giorni <strong>di</strong> cammino. Eppure, data la mancanza <strong>di</strong><br />

fiducia <strong>di</strong> Israele nei confronti del suo Dio, egli lo ha guidato <strong>di</strong> qua e <strong>di</strong> là nel deserto.<br />

Se si osserva la rotta del viaggio del popolo d’Israele, essa ci appare confusa,<br />

caotica. Eppure era la via <strong>di</strong> Dio! In quel periodo Israele ebbe l’opportunità <strong>di</strong><br />

conoscere il suo Dio, ricevette i <strong>di</strong>eci comandamenti e molte leggi, ripetutamente si<br />

trovò ad affrontare delle prove e talvolta Dio dovette intervenire severamente perché<br />

voleva che Israele fosse una testimonianza. È ciò che deduciamo dal <strong>di</strong>scorso<br />

che Mosè rivolse al popolo: «Qual è infatti la grande nazione alla quale la <strong>di</strong>vinità sia così vicina<br />

come è vicino a noi il SIGNORE, il nostro Dio, ogni volta che lo invochiamo? Qual è la grande<br />

nazione che abbia leggi e prescrizioni giuste come è tutta questa legge che io vi espongo oggi?»<br />

(De 4:7-8). la via attraverso il deserto e i suoi comandamenti dovevano essere per<br />

il bene d’Israele. Dio lavorò nel popolo per farne un’immagine meravigliosa: «… li<br />

renderò onorati …» (Gr 30:19). l’immagine ancora non è completa, ma il Signore la<br />

porterà a termine a suo tempo!<br />

Dio fa lo stesso con ogni persona. Già nel primo capitolo della Bibbia si legge<br />

per quale scopo egli abbia creato l’uomo: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme<br />

alla nostra somiglianza …» (Ge 1:26). Poi, però, il peccato entrò nella vita degli esseri<br />

umani e iniziò il <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne. Il Signore prese l’iniziativa offrendo suo figlio Gesù Cristo<br />

come prezzo <strong>di</strong> riscatto per noi. Egli continua anche ad agire in modo educativo<br />

per realizzare in noi la sua immagine. Come saremo alla fine della nostra vita,<br />

quando Dio avrà preso in mano il filo per l’ultima volta per lavorare in noi? Rifletteremo<br />

davvero l’immagine che lui aveva in mente, oppure avremo rifiutato le sue<br />

intenzioni per noi?<br />

Mi ricordo che mia moglie, ogni tanto, metteva il suo lavoro <strong>di</strong> gobelin vicino a<br />

una fonte <strong>di</strong> luce per riuscire a <strong>di</strong>stinguere le tenui sfumature <strong>di</strong> colore. Dio vuole<br />

fare lo stesso anche con noi: egli vuole esporci alla sua luce, in modo che anche<br />

le cose più nascoste siano rivelate e noi confessiamo il nostro peccato. Paolo sapeva<br />

che un giorno il dritto del quadro sarebbe <strong>di</strong>ventato visibile: «E noi tutti, a viso<br />

scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua<br />

stessa immagine, <strong>di</strong> gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito» (2 Co 3:18).<br />

Non vi stupite se Dio percorrerà delle vie incomprensibili con voi. Questo è solo<br />

il rovescio del quadro della vostra vita. la vera immagine, il dritto, si vedrà nell’eternità!<br />

Cor<strong>di</strong>almente vostro<br />

Peter Malgo<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

3


4<br />

MeSSaGGio bibliCo<br />

Chi avrebbe mai pensato<br />

che delle persone<br />

che affermano <strong>di</strong> essere<br />

cristiane (persino<br />

dei pastori) avrebbero<br />

un giorno attaccato il<br />

termine stesso <strong>di</strong> verità?<br />

eppure è ciò che<br />

oggi fanno in molti.<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

La<br />

Lotta<br />

per la<br />

Verità<br />

JohN MaCarthur<br />

Uno dei numeri più recenti <strong>di</strong><br />

Christianity Today ha pubblicato<br />

un articolo sulla «Emerging<br />

Church». Questo è il nome corrente<br />

<strong>di</strong> un’associazione informale mon<strong>di</strong>ale<br />

<strong>di</strong> comunità cristiane. Essa vuole<br />

dare nuovo lustro alla Chiesa, cambiare<br />

il modo in cui i cristiani e la loro cultura<br />

s’influenzano reciprocamente e rimodellare<br />

il modo <strong>di</strong> pensare alla verità in sé.<br />

C’è un tema che domina e pervade tutto<br />

l’articolo: nel movimento dell’Emerging<br />

Church si crede che la verità (ammesso<br />

che questo concetto sia in qualche misura<br />

riconosciuto) sia <strong>di</strong> per sé nebulosa, inde-<br />

finita e incerta, forse ad<strong>di</strong>rittura al punto<br />

da essere irriconoscibile. Nell’articolo,<br />

ognuno dei responsabili dell’Emerging<br />

Church esprime la sua insofferenza nei<br />

confronti della benché minima certezza<br />

su ciò che la Bibbia significa e persino su<br />

una cosa fondamentale come l’Evangelo.<br />

Il pensiero che il messaggio biblico<br />

sia malleabile e sfocato sembra attirare<br />

soprattutto i giovani che sono così in<br />

sintonia con la cultura e infatuati dello<br />

spirito del nostro tempo. Essi non sopportano<br />

che si applichino degli insegnamenti<br />

biblici fondamentali per correggere uno<br />

stile <strong>di</strong> vita carnale, un modo <strong>di</strong> pensare<br />

corrotto e un comportamento empio. Il<br />

veleno <strong>di</strong> questo pensiero postmoderno


sta infettando sempre <strong>di</strong> più anche le<br />

comunità evangeliche.<br />

Ma questo non è vero cristianesimo.<br />

Non sapere che cosa si crede (in particolare<br />

riguardo a ciò che per il cristianesimo<br />

è irrinunciabile, come il messaggio<br />

della salvezza) è, per definizione, una<br />

manifestazione d’incredulità. Se ci si<br />

rifiuta <strong>di</strong> riconoscere la verità rivelata da<br />

Dio e <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderla, si pratica una forma<br />

particolarmente caparbia e deleteria<br />

d’incredulità. Difendere l’ambiguità,<br />

glorificare l’incertezza o rendere intenzionalmente<br />

irriconoscibile la verità in<br />

altri mo<strong>di</strong>, è un modo peccaminoso <strong>di</strong><br />

nutrire l’incredulità.<br />

ogni vero credente dovrebbe conoscere<br />

e amare la verità. La Bibbia afferma<br />

che uno dei caratteri peculiari <strong>di</strong> «quelli<br />

che periscono» (persone che a causa della<br />

loro incredulità sono condannate) è che<br />

«non hanno aperto il cuore all’amore<br />

della verità per essere salvati» (2 te 2:10).<br />

Ciò significa inequivocabilmente che la<br />

fede salvifica comprende un autentico<br />

amore per la verità. Per questo motivo è<br />

una caratteristica tipica <strong>di</strong> ogni vero credente.<br />

usando le parole <strong>di</strong> Gesù: hanno<br />

riconosciuto la verità e la verità li ha resi<br />

liberi (Gv 8:32).<br />

Il consiglio <strong>di</strong> Salomone non è mai<br />

stato più attuale che in un tempo in cui<br />

si <strong>di</strong>sprezza e si smantella il concetto <strong>di</strong><br />

verità (persino all’interno della chiesa<br />

in cui si dovrebbe onorare l’altissimo):<br />

«Acquista verità e non la vendere» (Pr<br />

23:23).<br />

Nulla al mondo è più importante o<br />

più prezioso della verità. Dalla chiesa ci si<br />

aspetta che essa sia «colonna e sostegno<br />

della verità» (1 tm 3:15).<br />

La storiografia è piena <strong>di</strong> racconti <strong>di</strong><br />

persone che hanno preferito affrontare<br />

torture e morte piuttosto che rinnegare<br />

la verità. Nelle generazioni passate era<br />

generalmente considerato un atto <strong>di</strong><br />

eroismo sacrificare la propria vita per ciò<br />

in cui si credeva. Nel frattempo le cose<br />

sono cambiate.<br />

Pensate alla testimonianza dei martiri<br />

cristiani nel corso della storia. Erano<br />

degli strenui combattenti per la verità<br />

senza essere, naturalmente, né terroristi<br />

né violenti. Essi «combattevano» per la<br />

verità annunciandola <strong>di</strong> fronte all’opposizione<br />

più spietata. Vivevano una vita che<br />

testimoniava della forza e della bontà della<br />

verità. Si rifiutavano, per amore della<br />

verità, <strong>di</strong> rinnegare la fede, a prescindere<br />

il pensiero che il messaggio biblico sia malleabile e sfocato sembra attirare soprattutto<br />

i giovani che sono così in sintonia con la cultura e infatuati dello spirito del nostro<br />

tempo<br />

dalle minacce che venivano loro fatte.<br />

Questo modello <strong>di</strong> comportamento inizia<br />

con la prima generazione nella storia della<br />

chiesa – gli apostoli stessi. tutti loro, ad<br />

eccezione forse <strong>di</strong> Giovanni, sono morti<br />

martiri. (tuttavia anche Giovanni pagò<br />

un prezzo alto per aver <strong>di</strong>feso la verità,<br />

visto che fu torturato per la sua fede e<br />

mandato in esilio). Essi amavano la verità,<br />

combattevano per essa e finirono per<br />

morire per essa. Proprio questa ere<strong>di</strong>tà<br />

fu passata alla generazione successiva.<br />

Ignazio e Policarpo, per esempio, erano<br />

fra i primi combattenti cristiani per la<br />

verità. Entrambi erano amici personali e<br />

<strong>di</strong>scepoli dell’apostolo Giovanni. Vissero<br />

e agirono nel periodo in cui il cristianesimo<br />

era ancora molto giovane. La storia<br />

narra che entrambi preferirono sacrificare<br />

la vita piuttosto che rinnegare Cristo<br />

e voltare le spalle alla verità. Ignazio fu<br />

interrogato personalmente dall’imperatore<br />

traiano che pretese da lui che offrisse<br />

pubblicamente dei sacrifici agli idoli per<br />

<strong>di</strong>mostrare la sua lealtà nei confronti <strong>di</strong><br />

roma. Ignazio avrebbe avuto salva la vita<br />

se avesse ceduto a tale richiesta. Varie<br />

persone possono pensare che un’azione<br />

esteriore imposta è giustificabile purché<br />

non si rinneghi Cristo nel cuore. Eppure<br />

per Ignazio la verità valeva più della vita,<br />

così si rifiutò <strong>di</strong> sacrificare agli idoli; traiano<br />

or<strong>di</strong>nò che fosse dato in pasto alle<br />

bestie feroci nell’arena, per <strong>di</strong>vertire la<br />

massa degli spettatori pagani.<br />

anche Policarpo, un amico <strong>di</strong> Ignazio,<br />

fu ricercato dalle autorità perché era conosciuto<br />

come guida dei cristiani. Egli si<br />

presentò volontariamente, pur sapendo<br />

che gli sarebbe costato la vita. Quando<br />

fu presentato alla folla assetata <strong>di</strong> sangue<br />

nell’arena, gli si or<strong>di</strong>nò <strong>di</strong> male<strong>di</strong>re Cristo.<br />

Policarpo si rifiutò e rispose: «L’ho<br />

servito per ottantasei anni e lui non mi<br />

ha mai fatto alcun torto. Come potrei bestemmiare<br />

il mio re che mi ha salvato?»<br />

Così fu bruciato vivo all’istante. 1<br />

In ogni generazione della storia della<br />

chiesa ci sono stati innumerevoli martiri<br />

che sono morti anch’essi per non rinnegare<br />

la verità. Erano soltanto degli sciocchi<br />

troppo fissati sulle proprie convinzioni?<br />

La loro fiducia incon<strong>di</strong>zionata in ciò che<br />

credevano era davvero frutto <strong>di</strong> un malsano<br />

fanatismo? La loro morte fu inutile?<br />

Molti, al giorno d’oggi, ne sono convinti<br />

– anche fra quelli che affermano<br />

<strong>di</strong> credere in Cristo. Dato che vivono<br />

in una cultura in cui la persecuzione<br />

violenta è quasi sconosciuta, sembra che<br />

folle intere <strong>di</strong> cosiddetti cristiani abbiano<br />

<strong>di</strong>menticato quanto possa costare la fedeltà<br />

alla verità. In realtà, la fedeltà alla<br />

verità comporta sempre, in un modo o<br />

in un altro, un prezzo da pagare (2 tm<br />

3:12). Proprio questo è il motivo per cui<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

5


6<br />

MeSSaGGio bibliCo<br />

Gesù ha insistito sul fatto che chiunque<br />

voglia essere suo <strong>di</strong>scepolo deve essere<br />

pronto a prendere su <strong>di</strong> sé la sua croce<br />

(Lc 9:23-26).<br />

Il movimento evangelico deve assumersi<br />

una parte della vergognosa responsabilità<br />

<strong>di</strong> aver svalutato la verità solleticando<br />

le orecchie della gente (2 tm 4:1-<br />

4). C’è davvero qualcuno convinto che<br />

un gran numero <strong>di</strong> frequentatori delle<br />

gran<strong>di</strong> comunità cristiane, assetate <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento,<br />

sarebbe <strong>di</strong>sposto a sacrificare<br />

la propria vita per la verità? È piuttosto<br />

vero che molti <strong>di</strong> loro non sono <strong>di</strong>sposti a<br />

prendere coraggiosamente posizione per<br />

la verità neppure fra altri cristiani, dove<br />

non sono seriamente minacciati e dove<br />

l’effetto peggiore sarebbe quello <strong>di</strong> ferire<br />

eventualmente i sentimenti <strong>di</strong> qualcuno.<br />

Molti membri della chiesa visibile <strong>di</strong><br />

oggi sembrano pensare che dai cristiani<br />

ci si aspetti che si occupino più <strong>di</strong> giochi<br />

che <strong>di</strong> guerra. Il pensiero <strong>di</strong> lottare per la<br />

sana dottrina è un qualcosa che alla mag-<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

gior parte dei fedeli non viene neppure<br />

in mente. I cristiani <strong>di</strong> oggi sono decisi<br />

a conquistarsi l’apprezzamento del mondo<br />

– e naturalmente, nel farlo, vogliono<br />

anche <strong>di</strong>vertirsi il più possibile. Sono<br />

talmente fissati sul voler rendere «cool»<br />

la comunità per i non credenti, che non<br />

accettano <strong>di</strong> chiedersi se l’insegnamento<br />

dell’oratore sia sano o meno. In un clima<br />

<strong>di</strong> questo genere, il pensiero <strong>di</strong> definire<br />

errata la dottrina <strong>di</strong> qualcuno (senza parlare<br />

poi del «combattimento per la fede»)<br />

<strong>di</strong>venta un’azione riprovevole e pericolosa,<br />

proveniente da una controcultura. I<br />

cristiani hanno creduto alla menzogna<br />

che agli occhi del mondo non ci sia nulla<br />

<strong>di</strong> più <strong>di</strong>sgustoso <strong>di</strong> una persona che si<br />

preoccupa seriamente dei pericoli della<br />

falsa dottrina. Visto che il mondo non<br />

prende sul serio la verità cristiana, non<br />

è in grado <strong>di</strong> capire la motivazione <strong>di</strong> chi<br />

lo fa. Eppure, fra tutta la gente, i cristiani<br />

dovrebbero essere quelli più pronti a<br />

vivere e morire per la verità. Conside-<br />

infobox<br />

Il vecchio evangelo e la nuova spiritualità<br />

Un confronto sintetico<br />

evangelismo tra<strong>di</strong>zionale nuova Spiritualità<br />

la cura pastorale si orienta sulla Parola <strong>di</strong> Dio. la cura pastorale si rifà alla psicologia.<br />

Il peccato si rivolge sempre anche contro Dio. Il peccato si rivolge contro la propria persona.<br />

la Bibbia è la rivelazione <strong>di</strong> Dio e può essere capita per la fede. Con<br />

l’aiuto dello Spirito Santo è possibile conoscere Dio.<br />

le comunità cristiane e le buone tra<strong>di</strong>zioni non sono giu<strong>di</strong>cate negative.<br />

la teologia biblica è rispettata, è al centro della fede ed è considerata<br />

un mezzo per la crescita spirituale.<br />

Il rapporto con Dio è il fattore decisivo <strong>di</strong> una conoscenza <strong>di</strong> Dio sperimentabile<br />

(sensibile).<br />

Diffidenza nei confronti delle comunità e delle tra<strong>di</strong>zioni cristiane.<br />

le dottrine e i dogmi sono considerati un motivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> ostacolo<br />

per la comunione con Dio e con gli uomini.<br />

l’autorità e l’ispirazione delle Scritture hanno un’importanza basilare. la verità è relativa, non esistono dogmi assoluti.<br />

la salvezza <strong>di</strong>vina vale esclusivamente per le persone che accettano<br />

per fede il vangelo e Gesù Cristo come loro Salvatore.<br />

Esiste un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Dio. tutti quelli che non accettano Cristo come<br />

Salvatore saranno eternamente separati da Dio nell’inferno.<br />

l’ira <strong>di</strong> Dio verso il peccato è stata caricata su Gesù quando è morto<br />

in croce. la morte <strong>di</strong> Cristo rende possibile la redenzione dell’uomo.<br />

Dio è caratterizzato dall’amore, dalla misericor<strong>di</strong>a, dalla santità. la<br />

croce è l’espressione perfetta dell’amore e della giustizia <strong>di</strong> Dio.<br />

rate: noi conosciamo la verità e la verità<br />

ci ha resi liberi (Gv 8:32), perciò non<br />

dovremmo vergognarci <strong>di</strong> confessarlo<br />

apertamente (Sl 107:2). Se ci si chiedesse<br />

<strong>di</strong> sacrificare la nostra vita per amore<br />

della verità, dovremmo essere pronti e<br />

preparati a farlo. ripeto: è proprio questo<br />

ciò che Gesù intendeva quando or<strong>di</strong>nò ai<br />

suoi <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> prendere su <strong>di</strong> sé la loro<br />

croce (Mt 16:24). Viltà e vera fede sono<br />

incompatibili. n<br />

1 John Foxe, «The Fourth Persecution, Under<br />

Marcus Aurelius Antoninus, A.D. 162», Foxe’s<br />

Book of Martyrs. («La quarta persecuzione sotto<br />

Marco Aurelio 162 d.C.» nel Libro dei martiri <strong>di</strong><br />

Foxe.) Il famoso saggio sui martiri <strong>di</strong> Foxe è una<br />

testimonianza monumentale in onore del coraggio<br />

dei riformatori che sacrificarono la propria vita<br />

per la verità. Questa forte enfasi è particolarmente<br />

necessaria nel nostro tempo che non conosce né<br />

oppressione né convinzioni.<br />

In ogni persona abita il <strong>di</strong>vino e tutte le religioni contengono una scintilla<br />

<strong>di</strong> verità.<br />

Il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Dio ristabilisce tutti i peccatori. Non esiste un luogo <strong>di</strong><br />

condanna eterna come l’inferno.<br />

Sulla croce del Golgota Gesù si è caricato dell’ira dell’uomo e non <strong>di</strong><br />

quella <strong>di</strong> Dio.<br />

Dio è completamente amore e non può agire <strong>di</strong>versamente che portando<br />

la sua salvezza universale a tutto il creato.<br />

Georg Walter, dal libro «Gott zum anfassen?» – Die Hütte und <strong>di</strong>e neue Spiritualität (Un Dio da toccare? - Il rifugio e la nuova spiritualità)


MarCEL MaLGo<br />

l’autore della seconda lettera <strong>di</strong><br />

Giovanni, che si autodefinisce<br />

«anziano» (2 Gv 1), è l’apostolo<br />

Giovanni, il fratello <strong>di</strong> Giacomo. Egli<br />

ha scritto anche il Vangelo <strong>di</strong> Giovanni,<br />

le altre due lettere omonime e il libro<br />

dell’apocalisse. Si presume che Giovanni<br />

abbia scritto sia il Vangelo sia le lettere<br />

verso la fine del I sec., fra l’anno 85 e il<br />

98 d.C circa. L’apocalisse è invece stata<br />

redatta nel 94/95 d.C.<br />

Nel versetto 7 della seconda lettera <strong>di</strong><br />

Giovanni, l’autore scrive: «Poiché molti<br />

seduttori sono usciti per il mondo, i quali<br />

non riconoscono pubblicamente che<br />

Gesù Cristo è venuto in carne. Quello<br />

è il seduttore e l’anticristo.» È significativo<br />

che già al tempo della stesura<br />

della seconda lettera <strong>di</strong> Giovanni, molti<br />

seduttori erano usciti per il mondo. Ciò<br />

che stupisce è che i seduttori negavano<br />

la venuta <strong>di</strong> Gesù Cristo in carne. Il<br />

cristianesimo all’epoca era ancora molto<br />

giovane eppure già c’era chi negava il<br />

Signore Gesù e lo combatteva!<br />

È possibile che una cosa così succeda<br />

fra i figli <strong>di</strong> Dio? È possibile che dei figli<br />

<strong>di</strong> Dio nati <strong>di</strong> nuovo neghino che Gesù<br />

Cristo sia venuto in carne? Paolo <strong>di</strong>ce:<br />

«Perciò vi faccio sapere che nessuno,<br />

parlando per lo Spirito <strong>di</strong> Dio, <strong>di</strong>ce:<br />

‹Gesù è anatema!› e nessuno può <strong>di</strong>re:<br />

‹Gesù è il Signore!› se non per lo Spirito<br />

Santo» (1 Co 12:3). Questa affermazione<br />

fa capire che un figlio <strong>di</strong> Dio nato <strong>di</strong><br />

nuovo non potrà mai affermare ciò che<br />

ci viene detto in 2 Giovanni 7.<br />

La fatale menzogna che Gesù Cristo<br />

non sia venuto in carne deriva dal padre<br />

della falsità (Gv 8:44). Fin dalla nascita<br />

della chiesa è suo obiettivo negare che<br />

Gesù è il Figlio <strong>di</strong> Dio. Ma qual è la reazione<br />

dei cristiani a queste menzogne che<br />

ci vengono riproposte da secoli? Stiamo<br />

prendendo posizione contro <strong>di</strong> esse?<br />

Le menzogne anticristiane possono<br />

senz’altro tangere la vita cristiana del<br />

singolo credente, altrimenti Giovanni<br />

non <strong>di</strong>rebbe al versetto 8: «Badate a voi<br />

stessi affinché non per<strong>di</strong>ate il frutto<br />

delle opere compiute, ma riceviate piena<br />

ricompensa.» È quin<strong>di</strong> possibile che i<br />

figli <strong>di</strong> Dio, che non negherebbero mai<br />

la figliolanza <strong>di</strong> Dio del Cristo incarnato,<br />

siano talmente trascinati dalla corrente<br />

della menzogna anticristiana da subirne<br />

un danno perché non si oppongono a<br />

essa.<br />

Con la nostra paralizzante passività,<br />

noi figli <strong>di</strong> Dio ci carichiamo <strong>di</strong> molte più<br />

2 GIovaNNI 7-11<br />

Rimanere<br />

nella<br />

dottrina <strong>di</strong><br />

Cristo<br />

È compito <strong>di</strong> ogni figlio <strong>di</strong> Dio resistere<br />

ai seduttori e alle dottrine anticristiane,<br />

ma ciò è possibile soltanto se si<br />

rimane nella dottrina <strong>di</strong> Cristo.<br />

colpe <strong>di</strong> quanto non ci ren<strong>di</strong>amo conto.<br />

Non solo: alcuni <strong>di</strong> noi si fermano in una<br />

zona grigia, non prendendo posizione<br />

contro lo spirito anticristiano, per cui<br />

la loro vita cristiana è molto debole e<br />

compromessa. oggi dobbiamo ascoltare<br />

le parole che Giovanni ci rivolge: se non<br />

ci opponiamo con convinzione al padre<br />

della menzogna, se non portiamo alla<br />

luce lo spirito anticristiano nelle nostre<br />

famiglie e nelle nostre assemblee, un<br />

giorno ne pagheremo il prezzo!<br />

Dopo che Giovanni ha parlato dei<br />

seduttori al versetto 7 e poi ha rivolto<br />

un serio ammonimento ai figli <strong>di</strong> Dio<br />

al versetto 8, egli afferma al versetto 9:<br />

«Chi va oltre e non rimane nella dottrina<br />

<strong>di</strong> Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella<br />

dottrina, ha il Padre e il Figlio.» Segue la<br />

sua esortazione a schierarsi e a opporsi<br />

a qualsiasi menzogna anticristiana: «Se<br />

qualcuno viene a voi e non reca questa<br />

dottrina, non ricevetelo in casa e non<br />

salutatelo. Chi lo saluta, partecipa alle<br />

sue opere malvagie» (v. 10-11).<br />

Non si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> altro che <strong>di</strong><br />

restare a ogni costo nella dottrina <strong>di</strong><br />

Cristo. Se non lo facciamo, corriamo il<br />

rischio <strong>di</strong> riportarne un danno. I versetti<br />

10-11 ci fanno capire quale possa essere.<br />

Non perché neghiamo Gesù Cristo venuto<br />

in carne e quin<strong>di</strong> smantelliamo il<br />

fondamento – un credente nato <strong>di</strong> nuovo<br />

non lo farà –, bensì perché restiamo<br />

passivi! Giovanni afferma che in quel<br />

caso partecipiamo alle opere malvagie<br />

del seduttore e questo significa che noi<br />

stessi ne subiremo il danno.<br />

Paolo scrive a tutti i cristiani nati<br />

<strong>di</strong> nuovo: «Noi tutti infatti dobbiamo<br />

comparire davanti al tribunale <strong>di</strong> Cristo,<br />

affinché ciascuno riceva la retribuzione<br />

<strong>di</strong> ciò che ha fatto quando era nel corpo,<br />

sia in bene sia in male» (2 Co 5:10). Qui<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

7


8<br />

MeSSaGGio bibliCo<br />

si tratta del premio che riceveremo o<br />

perderemo come figli <strong>di</strong> Dio, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

dalla nostra salvezza. Giovanni<br />

ora afferma: «Badate a voi stessi affinché<br />

non per<strong>di</strong>ate il frutto delle opere compiute,<br />

ma riceviate piena ricompensa» (2<br />

Gv 8). Questo è lo stesso premio <strong>di</strong> cui<br />

parla 2 Corinzi 5:10. Giovanni ci fa capire<br />

che il premio può essere ridotto se non ci<br />

opponiamo allo spirito bugiardo anticristiano<br />

e invece lo tolleriamo in silenzio<br />

o, ad<strong>di</strong>rittura, ci facciamo usare da lui:<br />

«Chi lo (il seduttore) saluta, partecipa alle<br />

sue opere malvagie» (v. 11).<br />

alla luce <strong>di</strong> questa verità c’è da star<br />

male pensando alla situazione nella<br />

Chiesa mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> Gesù! Soprattutto<br />

nello scorso decennio - ma anche prima<br />

- all’interno dell’ambiente cristiano<br />

sono stati fatti tanti compromessi con il<br />

mondo, con le correnti religiose e persino<br />

con forze politicizzanti.<br />

Dave hunt spiega: «Il movimento<br />

verde è un tentativo umanistico <strong>di</strong><br />

ripristinare il para<strong>di</strong>so perduto senza<br />

riconoscere che il problema sta nella<br />

ribellione dell’uomo al suo Creatore. La<br />

cristianità si è unita al movimento verde<br />

e le personalità guida dei cristiani ripetono<br />

pappagallescamente la sua filosofia.» I<br />

cristiani si rendono partecipi delle opere<br />

inutili e malvagie <strong>di</strong> questo mondo. John<br />

Macarthur osserva: «Molti cristiani<br />

hanno abbandonato la chiarezza biblica<br />

e hanno invece scelto una vita <strong>di</strong> confusione<br />

e <strong>di</strong> compromessi: accettano troppo<br />

e giu<strong>di</strong>cano troppo poco. La Parola <strong>di</strong><br />

Dio fa capire chiaramente che non è oro<br />

tutto ciò che luccica. Sono tante le false<br />

dottrine in circolazione e la tentazione<br />

<strong>di</strong> accettarle è grande. La posta in gioco<br />

è l’eternità. Per questo motivo abbiamo<br />

bisogno <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scernimento biblico.»<br />

Questi due insegnanti sono delle capacità<br />

che sanno <strong>di</strong> cosa parlano.<br />

un esempio che illustra lo stato preoccupante<br />

in cui si trova il mondo cristiano<br />

al giorno d’oggi, viene descritto nella<br />

Newsletter dell’e<strong>di</strong>trice tedesca Bethanien<br />

del 29 Giugno 2009: «Negli uSa<br />

il romanzo apparentemente cristiano ‹Il<br />

rifugio›, <strong>di</strong> William Paul Young, è rimasto<br />

in testa alla lista dei bestseller del 2008<br />

ed è stato il libro più venduto nel 2008<br />

anche a livello mon<strong>di</strong>ale. ora anche la<br />

versione tedesca de ‹Il rifugio› è stata<br />

pubblicata dalla casa e<strong>di</strong>trice esoterica<br />

allegria, avanzando al nono posto della<br />

lista dei bestseller della rivista Spiegel.<br />

Il romanzo parla <strong>di</strong> un uomo provato dal<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

John MacArthur:<br />

«Molti cristiani hanno abbandonato<br />

la chiarezza biblica e<br />

hanno invece scelto una vita <strong>di</strong><br />

confusione e <strong>di</strong> compromessi:<br />

accettano troppo e giu<strong>di</strong>cano<br />

troppo poco. la Parola <strong>di</strong> Dio<br />

fa capire chiaramente che non<br />

è oro tutto ciò che luccica.<br />

Sono tante le false dottrine in<br />

circolazione e la tentazione <strong>di</strong><br />

accettarle è grande. la posta<br />

in gioco è l’eternità. Per questo<br />

motivo abbiamo bisogno<br />

<strong>di</strong> un <strong>di</strong>scernimento biblico.»<br />

dolore che trascorre un finesettimana<br />

con ‹Dio› in un rifugio nel bosco: ‹Dio<br />

Padre› nella forma <strong>di</strong> una donna afroamericana<br />

<strong>di</strong> nome Elousia, lo ‹Spirito Santo›<br />

<strong>di</strong> nome Sarayu e ‹Gesù›. a prescindere<br />

da questa <strong>di</strong> per sé grave deviazione, il<br />

romanzo è pieno <strong>di</strong> falsità dottrinali.<br />

Qui si vede quanto sia importante che i<br />

cristiani non ‹pensino soltanto in modo<br />

positivo›, bensì esercitino anche in modo<br />

critico la loro capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento<br />

spirituale; perché proprio per questo<br />

romanzo viene fatta pubblicità anche<br />

nelle librerie evangeliche. Sono gran<strong>di</strong><br />

case e<strong>di</strong>trici che hanno partecipato alla<br />

sua pubblicazione.»<br />

oggi non è vero soltanto che i credenti<br />

vivono in un mondo malvagio, in<br />

cui devono essere una luce, ma vivono<br />

anche in un mondo che si insinua nella<br />

Con la nostra paralizzante passività, noi<br />

figli <strong>di</strong> Dio ci carichiamo <strong>di</strong> molte più colpe<br />

<strong>di</strong> quanto non ci ren<strong>di</strong>amo conto<br />

Dave Hunt:<br />

«il movimento verde è un tentativo<br />

umanistico <strong>di</strong> ripristinare<br />

il para<strong>di</strong>so perduto senza<br />

riconoscere che il problema<br />

sta nella ribellione dell’uomo<br />

al suo Creatore. la cristianità<br />

si è unita al movimento verde<br />

e le personalità guida dei<br />

cristiani ripetono pappagallescamente<br />

la sua filosofia.»<br />

cristianità con le sue filosofie <strong>di</strong>struttive<br />

e false dottrine. Di ciò parlano i versetti<br />

7-11 della seconda lettera <strong>di</strong> Giovanni,<br />

avvertendoci seriamente <strong>di</strong> non renderci<br />

partecipi <strong>di</strong> tali opere malvagie. Purtroppo<br />

molti hanno già percorso questa<br />

via e si sono caricati <strong>di</strong> un danno non<br />

in<strong>di</strong>fferente, un danno che non si ferma<br />

neppure davanti alle porte dell’eternità.<br />

Dovremmo lasciare che Giovanni ci ammonisca<br />

e schierarci con decisione contro<br />

questo falso spirito malvagio.<br />

Nelle sue parole <strong>di</strong> ammonimento<br />

Giovanni parla della dottrina <strong>di</strong> Cristo:<br />

«Chi va oltre e non rimane nella dottrina<br />

<strong>di</strong> Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella<br />

dottrina, ha il Padre e il Figlio» (v. 9).<br />

«rimanere nella dottrina <strong>di</strong> Cristo» è<br />

l’arma che possiamo impiegare contro


lo spirito <strong>di</strong>struttivo anticristiano. Vorrei<br />

incoraggiarvi a tenere alta la ban<strong>di</strong>era<br />

della dottrina <strong>di</strong> Cristo e a resistere così al<br />

padre della menzogna che, fin dall’inizio,<br />

ha sempre avuto un solo scopo: minare<br />

la cristianità e, se possibile, <strong>di</strong>struggerla!<br />

Con la dottrina <strong>di</strong> Cristo nel cuore e<br />

nella mano, siamo sufficientemente armati<br />

per opporci al nemico. Paolo scrive<br />

ai Corinzi: «Infatti le armi della nostra<br />

guerra non sono carnali, ma hanno da<br />

Dio il potere <strong>di</strong> <strong>di</strong>struggere le fortezze,<br />

poiché demoliamo i ragionamenti» (2 Co<br />

10:4). Con ciò si riferisce, a mio parere,<br />

alla dottrina <strong>di</strong> Cristo perché, nel versetto<br />

successivo, prosegue <strong>di</strong>cendo: «e tutto ciò<br />

che si eleva orgogliosamente contro la<br />

conoscenza <strong>di</strong> Dio, facendo prigioniero<br />

ogni pensiero fino a renderlo ubbi<strong>di</strong>ente<br />

a Cristo.» Questa è un’imponente descrizione<br />

della potenza e della forza racchiusi<br />

nella pura e perfetta dottrina <strong>di</strong> Cristo.<br />

Se stu<strong>di</strong>amo la vita del nostro Signore<br />

Gesù, costatiamo inevitabilmente quale<br />

grande effetto abbia avuto il suo insegnamento.<br />

Fin dai primi tempi della sua<br />

opera pubblica, a Capernaum, la gente<br />

era sconvolta dal suo insegnamento:<br />

«Essi si stupivano del suo insegnamento,<br />

perché egli insegnava loro come uno<br />

che ha autorità e non come gli scribi»<br />

(Mc 1:22; cfr. Lc 4:32). L’autorità del suo<br />

insegnamento aveva talmente colpito<br />

<strong>di</strong> abitati <strong>di</strong> Capernaum, che <strong>di</strong>venne<br />

oggetto <strong>di</strong> conversazione generale: «E<br />

tutti si stupirono e si domandavano tra <strong>di</strong><br />

loro: ‹Che cos’è mai questo? È un nuovo<br />

insegnamento dato con autorità! Egli<br />

comanda perfino agli spiriti immon<strong>di</strong>, ed<br />

essi gli ubbi<strong>di</strong>scono!›» (Mc 1:27).<br />

Più tar<strong>di</strong>, dopo che Gesù ebbe scacciato<br />

i mercanti dal tempio, i sommi<br />

sacerdoti e gli scribi vollero ucciderlo.<br />

Per quale motivo? Era forse a causa della<br />

purificazione del tempio? Certamente<br />

anche, ma prima <strong>di</strong> tutto perché il popolo<br />

era impressionato dal suo insegnamento<br />

e questo li spaventava: «I capi dei sacerdoti<br />

e gli scribi u<strong>di</strong>rono queste cose<br />

e cercavano il modo <strong>di</strong> farlo morire.<br />

Infatti avevano paura <strong>di</strong> lui, perché tutta<br />

la folla era piena d’ammirazione per il<br />

suo insegnamento» (Mc 11:18). I sommi<br />

sacerdoti e gli scribi avevano paura <strong>di</strong><br />

lui e del suo insegnamento che colpiva<br />

il cuore della gente!<br />

Fino alla fine la dottrina <strong>di</strong> Gesù tenne<br />

occupato il Gran Consiglio a Gerusalemme.<br />

Quando il nostro Signore era già stato<br />

arrestato e si trovava davanti al sommo<br />

L’opuscolo Lettera d’Amore dal Padre,<br />

dopo essere stato ristampato<br />

più volte e <strong>di</strong>stribuito in tutta la nostra<br />

penisola in lingua italiana è <strong>di</strong>sponibile<br />

anche in Rumeno, Tedesco,<br />

Francese e Spagnolo.<br />

Chi lo desidera può contattarci allo<br />

011 285966 oppure scriverci a<br />

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<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

9


10 MeSSaGGio bibliCo<br />

sacerdote anna, questi lo interrogò sul<br />

suo insegnamento (Gv 18:19). Evidentemente,<br />

fino all’ultimo momento esso<br />

<strong>di</strong>ede del filo da torcere ai suoi nemici!<br />

La dottrina <strong>di</strong> Cristo, <strong>di</strong> cui parla anche<br />

Giovanni nella sua seconda lettera, è<br />

davvero un bastione potente contro le<br />

false dottrine!<br />

tra l’altro, il nostro Signore ci tenne<br />

molto a spiegare alla gente che aveva la<br />

facoltà <strong>di</strong> insegnare in quel modo soltanto<br />

perché aveva ricevuto autorità dal Padre.<br />

In Giovanni 7:16-17 egli afferma: «Gesù<br />

rispose loro: ‹La mia dottrina non è mia,<br />

ma <strong>di</strong> colui che mi ha mandato. Se uno<br />

vuol fare la volontà <strong>di</strong> lui, conoscerà se<br />

questa dottrina è da Dio o se io parlo<br />

<strong>di</strong> mio.›» Qui ve<strong>di</strong>amo – come in numerosi<br />

altri passi nei vangeli – il profondo<br />

mistero della perfetta unità fra Padre e<br />

Figlio. Non possiamo spiegare tale unità,<br />

ma è una verità potente che ci incoraggia<br />

e rafforza. abbiamo a <strong>di</strong>sposizione la<br />

perfetta dottrina del Figlio e del Padre<br />

come arma invincibile per affrontare lo<br />

spirito <strong>di</strong>struttivo anticristiano!<br />

L’espressione «dottrina <strong>di</strong> Cristo»<br />

definisce nel modo più <strong>di</strong>retto il fondamento<br />

della fede cristiana. Queste tre<br />

parole – dottrina <strong>di</strong> Cristo – sono come<br />

il titolo principale <strong>di</strong> tutta la dottrina<br />

cristiana trasmessa nelle lettere degli<br />

apostoli. In Efesini 4:3-6 Paolo presenta<br />

questo fondamento in modo breve e<br />

conciso. Egli scrive al versetto 3: «…°sforzandovi<br />

<strong>di</strong> conservare l’unità dello Spirito<br />

con il vincolo della pace.» Poi, nei<br />

versetti 4-6 egli descrive in sette mo<strong>di</strong><br />

l’unità nello spirito che non rappresenta<br />

altro che la pura dottrina <strong>di</strong> Cristo: «Vi è<br />

un corpo solo e un solo Spirito, come<br />

pure siete stati chiamati a una sola<br />

speranza, quella della vostra vocazione.<br />

V’è un solo Signore, una sola fede, un<br />

solo battesimo, un solo Dio e Padre <strong>di</strong><br />

tutti, che è al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tutti, fra tutti<br />

e in tutti» (Ef 4:4-6).<br />

Questi sette punti sono, per così <strong>di</strong>re,<br />

i sette rami principali <strong>di</strong> un albero,<br />

da cui spuntano altri rami, sottorami<br />

e ramoscelli che compongono tutta la<br />

pura dottrina <strong>di</strong> Cristo. La descrizione<br />

della dottrina <strong>di</strong> Cristo in sette punti è<br />

inequivocabile! Veramente non si può interpretare<br />

<strong>di</strong>versamente se non secondo<br />

il significato imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> questi sette<br />

termini. Sappiamo tutti che esistono<br />

temi secondari e campi marginali in cui<br />

si può giungere a pareri e conclusioni<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

Martin Luther:<br />

«Dio mi aiuti: sono pronto»<br />

<strong>di</strong>fferenti, ma qui ci troviamo <strong>di</strong> fronte al<br />

fondamento della dottrina cristiana. tale<br />

fondamento è così certo che chiunque lo<br />

esamini spassionatamente e in preghiera,<br />

non può giungere ad altra conclusione<br />

se non a quella che la Bibbia in<strong>di</strong>ca con<br />

semplicità. D’altra parte è necessario<br />

che sia così perché, quando si tratta del<br />

fondamento della fede cristiana e della<br />

pura dottrina <strong>di</strong> Cristo, non possono<br />

esistere interpretazioni contrastanti! C’è<br />

davvero...<br />

1) un solo corpo<br />

2) un solo Spirito<br />

3) una sola speranza<br />

4) un solo Signore<br />

5) una sola fede<br />

6) un solo battesimo<br />

7) un solo Dio e Padre.<br />

Che cosa ci rimane da fare <strong>di</strong> fronte<br />

alla dottrina inequivocabile, stabile, perfetta<br />

<strong>di</strong> Cristo? Ciò che l’evangelista Luca<br />

scrisse all’amico teofilo dopo la stesura<br />

del suo Vangelo: «Poiché molti hanno<br />

intrapreso a or<strong>di</strong>nare una narrazione<br />

dei fatti che hanno avuto compimento in<br />

mezzo a noi … è parso bene anche a me,<br />

dopo essermi accuratamente informato<br />

<strong>di</strong> ogni cosa dall’origine, <strong>di</strong> scrivertene<br />

per or<strong>di</strong>ne, illustre Teofilo, perché tu<br />

riconosca la certezza delle cose che ti<br />

sono state insegnate (o: dottrine)» (Lc<br />

1:1, 3-4).<br />

È proprio quello che dobbiamo fare<br />

della dottrina <strong>di</strong> Cristo: convincerci come<br />

teofilo della sua vali<strong>di</strong>tà, conoscerla esattamente<br />

e stu<strong>di</strong>arla. Può succedere che<br />

nelle questioni secondarie giungiamo<br />

a conclusioni <strong>di</strong>fferenti, ma non nella<br />

descrizione della dottrina <strong>di</strong> Cristo nei<br />

sette punti sopra elencati.<br />

Non dobbiamo comunque <strong>di</strong>menticare<br />

che persino Paolo ha detto: «noi<br />

conosciamo in parte» (1 Co 13:9). Ciò<br />

può significare, nella pratica, trovarsi<br />

nella situazione in cui si deve confessare:<br />

«Non lo so esattamente»; il che non<br />

toglie, tuttavia, che esistano delle verità<br />

bibliche che non permettono più <strong>di</strong> una<br />

sola interpretazione! Fra queste abbiamo<br />

la descrizione della dottrina <strong>di</strong> Cristo in<br />

Efesini 4.<br />

Il riformatore Martin Lutero <strong>di</strong>sse<br />

alla fine del suo <strong>di</strong>scorso nella Dieta<br />

<strong>di</strong> Worms nel 1521: «Che Dio mi aiuti:<br />

sono pronto.» Queste non erano parole<br />

qualsiasi; erano la testimonianza <strong>di</strong> una<br />

salda certezza, <strong>di</strong> una convinzione <strong>di</strong> fede<br />

<strong>di</strong>fesa con decisione davanti alla Chiesa,<br />

all’Imperatore e al regno. Mettendo in<br />

pericolo la sua stessa vita, Lutero rimase<br />

fedele alla sua dottrina. La sua coscienza<br />

era prigioniera della Parola <strong>di</strong> Dio, perciò<br />

le autorità umane – la Chiesa, il Papa o<br />

i Concili – non potevano convincerlo.<br />

Qual era l’insegnamento per cui era<br />

<strong>di</strong>sposto a rischiare tutto, persino la vita?<br />

Era l’incrollabile, chiaro insegnamento<br />

della salvezza per fede, come è descritto<br />

in romani 3:28: «…°poiché riteniamo<br />

che l’uomo è giustificato me<strong>di</strong>ante la<br />

fede senza le opere della legge.» Era<br />

talmente convinto dell’assoluta verità<br />

<strong>di</strong> quest’affermazione, che fu pronto a<br />

rischiare tutto. Viveva nel triste tempo<br />

della ven<strong>di</strong>ta delle indulgenze in cui si<br />

pre<strong>di</strong>cava alla gente che avrebbe potuto<br />

guadagnarsi il cielo con il denaro, le buone<br />

opere e gli esercizi religiosi. Martin<br />

Lutero visse in quelle tenebre tenendo<br />

coraggiosamente in alto il baluardo della<br />

giustificazione per fede in Gesù Cristo!<br />

Vogliamo seguire il suo esempio:<br />

non esiste nulla che possa ostacolare<br />

la pura dottrina <strong>di</strong> Cristo! Chi tiene in<br />

alto questa ban<strong>di</strong>era nella fede, non sarà<br />

svergognato. ricominciamo a opporre<br />

all’attuale spirito anticristiano la dottrina<br />

<strong>di</strong> Cristo. Che il Signore ci <strong>di</strong>a la grazia<br />

<strong>di</strong> riuscirci. n


PUnto Di viSta<br />

PUnto Di viSta<br />

InCIDente In MInIerA<br />

Salvezza dall’alto<br />

il 5 agosto <strong>di</strong> quest’anno in una miniera cilena è avvenuto<br />

un incidente che ha tenuto con il fiato sospeso il mondo<br />

intero.<br />

NorBErt LIEth<br />

a<br />

seguito della negligenza del gestore,<br />

in una miniera d’oro e <strong>di</strong> rame<br />

cilena è avvenuto un crollo. Dopo<br />

alcuni giorni si è scoperto che a circa<br />

700 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà, trentatre minatori<br />

erano sopravvissuti e si trovavano<br />

in una rifugio. Diciassette giorni dopo<br />

l’incidente, le forze <strong>di</strong> soccorso sono riusciti<br />

a far scendere una mini-telecamera<br />

fino a dove si trovavano i minatori. Per<br />

circa tre settimane i trentatré uomini<br />

si erano nutriti con una razione quoti<strong>di</strong>ana<br />

<strong>di</strong> due cucchiai <strong>di</strong> tonno e mezzo<br />

bicchiere d’acqua ed erano allo stremo<br />

delle forze. Nelle giornate e settimane<br />

successive, fu tentato tutto il possibile<br />

per salvare i minatori bloccati. all’inizio<br />

si riuscì a scavare un foro <strong>di</strong> pochi centimetri<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro attraverso il quale si<br />

poté inviare cibi, me<strong>di</strong>cinali, messaggi<br />

scritti, registrazioni au<strong>di</strong>o, un telefono<br />

e trentatré Nuovi testamenti. Da quel<br />

momento la comunicazione con il mondo<br />

in superficie fu ripristinata. I cileni<br />

accettarono fin dall’inizio le offerte <strong>di</strong><br />

aiuto dall’estero. Dall’australia arrivò<br />

una trivella speciale e dalla Germania<br />

tecnologia <strong>di</strong> precisione, la NaSa fornì<br />

una preziosa consulenza e i cileni stessi<br />

organizzarono, svilupparono e realizzarono<br />

infine un piano <strong>di</strong> soccorso che<br />

ha stupito il mondo intero. Giorno e<br />

notte le forze <strong>di</strong> soccorso lavorarono in<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>fficili per riportare in superficie<br />

i minatori. Il loro capo-turno <strong>di</strong>sse:<br />

«Speriamo che tutto il Cile si impegni<br />

per tirarci fuori da questo inferno.» In<br />

effetti non si lasciò nulla <strong>di</strong> intentato. un<br />

responsabile <strong>di</strong>chiarò: «abbiamo bussato<br />

ad ogni porta, abbiamo cercato ogni tipo<br />

<strong>di</strong> tecnologia, ogni squadra <strong>di</strong> esperti.»<br />

Dopo sessantanove giorni finalmente<br />

arrivò il gran giorno e tutti e trentatré<br />

i minatori poterono essere salvati. Ci fu<br />

gioia e gau<strong>di</strong>o non solo fra le persone<br />

presenti ma in tutto il mondo. 1600<br />

giornalisti da quasi ogni nazione furono<br />

presenti e <strong>di</strong>ffusero le notizie sull’operazione<br />

<strong>di</strong> soccorso. Milioni <strong>di</strong> persone<br />

aspettarono con trepidazione. un titolo<br />

<strong>di</strong> giornale citava che una piccola regione<br />

del Cile era <strong>di</strong>ventata la «camera degli<br />

ospiti del mondo». Si parlò <strong>di</strong> un’azione<br />

<strong>di</strong> salvataggio storica, esemplare, eccezionale,<br />

<strong>di</strong> grande forza ispiratrice e <strong>di</strong> un<br />

miracolo moderno. Fu commovente che,<br />

nell’occasione, nemici <strong>di</strong>vennero amici.<br />

Il Cile e la Bolivia non intrattengono<br />

rapporti <strong>di</strong>plomatici da molto tempo,<br />

ma l’incidente sembra li abbia riuniti. Il<br />

Cile ha parlato persino della possibilità<br />

<strong>di</strong> riconcedere un accesso al mare alla<br />

Bolivia. un altro fatto commovente fu<br />

<strong>di</strong> vedere come uno dei minatori, dopo<br />

essere uscito dalla capsula <strong>di</strong> salvataggio,<br />

si è inginocchiato e ha sollevato con riconoscenza<br />

la Bibbia che gli era stata inviata<br />

nelle profon<strong>di</strong>tà della terra. La salvezza,<br />

dopo sessantanove giorni, fa pensare al<br />

Salmo 69:16-17: «Rispon<strong>di</strong>mi, SIGNORE,<br />

perché la tua grazia è benefica; vòlgiti a<br />

me nella tua grande misericor<strong>di</strong>a. Non<br />

nascondere il tuo volto al tuo servo,<br />

perché sono in pericolo; affrèttati a<br />

rispondermi!»<br />

In questi giorni è stata scritta una<br />

storia che le persone coinvolte <strong>di</strong>fficilmente<br />

<strong>di</strong>menticheranno, una storia che<br />

si tramanderà <strong>di</strong> padre in figlio. Non è<br />

forse anche un’immagine della storia<br />

dell’umanità e della salvezza che Dio è<br />

riuscito a compiere? «Libera l’anima mia<br />

dalla prigione, perché io celebri il tuo<br />

nome» (Sl 142:8).<br />

Da quando siamo caduti nel peccato,<br />

somigliamo ai minatori sepolti che sono<br />

sopravvissuti in qualche modo, ma non<br />

sarebbero mai riusciti a salvarsi da soli.<br />

Siamo <strong>di</strong>speratamente prigionieri delle<br />

tenebre, rinchiusi nel tempo e nello<br />

spazio senza via d’uscita e soltanto con<br />

la morte e l’inferno davanti a noi.<br />

Ma c’è anche Dio, che non resta<br />

in<strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> fronte al nostro destino<br />

e che ha pianificato e realizzato tutto<br />

il necessario per la nostra salvezza. In<br />

Gesù Cristo ha superato ogni ostacolo<br />

per raggiungerci. È venuto dall’alto e<br />

ha appianato la strada per noi perché<br />

potessimo entrare in contatto con lui e<br />

per farci avere il pane della vita. «Egli è<br />

stato manifestato negli ultimi tempi per<br />

voi» (1 Pt 1:20). Ci ha portato la sua Parola<br />

e un giorno ci chiamerà a sé nella luce<br />

della sua gloria. «Dio ci ha liberati dal<br />

potere delle tenebre e ci ha trasportati<br />

nel regno del suo amato Figlio» (Cl 1:13).<br />

In occasione della nascita <strong>di</strong> Cristo,<br />

quando l’amore <strong>di</strong> Dio ci raggiunse, gli<br />

angeli lo videro e cantarono un inno <strong>di</strong><br />

lode e <strong>di</strong> giubilo: «E a un tratto vi fu con<br />

l’angelo una moltitu<strong>di</strong>ne dell’esercito<br />

celeste, che lodava Dio e <strong>di</strong>ceva: ‹Gloria<br />

a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra<br />

agli uomini ch’egli gra<strong>di</strong>sce!›» (Lc 2:13-<br />

14). I primi «giornalisti» all’epoca furono<br />

i pastori, <strong>di</strong> cui leggiamo: «…e, vedutolo,<br />

<strong>di</strong>vulgarono quello che era stato loro detto<br />

<strong>di</strong> quel bambino» (Lc 2:17). Da allora<br />

questa storia biblica viene annunciata<br />

nel mondo intero e gli uomini possono<br />

essere salvati dal loro stato <strong>di</strong> per<strong>di</strong>zione<br />

non soltanto per un tempo limitato, bensì<br />

per l’eternità. n<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

11


12<br />

PUnto Di viSta<br />

denaro e fine dei tempi<br />

l’elite e l’indebitamento<br />

dell’or<strong>di</strong>ne mon<strong>di</strong>ale PartE 1<br />

Sebbene numerosi osservatori siano del parere che la crisi economica e finanziaria<br />

globale vada ormai consegnata agli annali della storia, le sue conseguenze<br />

continuano a essere d’importanza fondamentale per il mondo. i suoi sviluppi<br />

rappresentano un nuovo passo nel processo che introduce la fase finale della<br />

storia del mondo.<br />

WILFrED J. hahN<br />

in una ricerca pubblicata recentemente<br />

da Carmen reinhart e Kenneth rogoff,<br />

due famosi esperti <strong>di</strong> economia<br />

internazionale, gli autori affermano che<br />

la crisi economica e finanziaria globale<br />

ha avuto effetti catastrofici sul debito<br />

pubblico delle cinque nazioni maggiormente<br />

colpite dalla crisi (uSa, Gran<br />

Bretagna, Irlanda, Islanda e Spagna). In<br />

base alla loro relazione, 1 l’indebitamento<br />

è aumentato negli scorsi due anni del<br />

75 per cento ossia <strong>di</strong> più dei due terzi.<br />

Il tasso percentuale dell’incremento è<br />

sorprendentemente alto per questo breve<br />

periodo.<br />

Sebbene gli osservatori degli sviluppi<br />

nel settore finanziario globale non siano<br />

particolarmente sorpresi <strong>di</strong> tale fenomeno,<br />

esso è tuttavia preoccupante. L’indebitamento<br />

pubblico ha una certa rilevanza<br />

alla fine dei tempi? Esso concorda, in<br />

effetti, con le affermazioni profetiche<br />

della Bibbia sugli ultimi tempi. Sebbene,<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

naturalmente, non siamo in grado <strong>di</strong> fare<br />

previsioni concrete per il breve periodo,<br />

sarebbe da irresponsabili non concludere<br />

che il mondo si sta avvicinando a gran<strong>di</strong><br />

passi a una situazione <strong>di</strong> angoscia, «come<br />

non ce ne fu mai» (Da 12:1).<br />

I me<strong>di</strong>a riferiscono <strong>di</strong> commissioni<br />

d’indagine e interrogatori che dovrebbero<br />

permettere <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le cause della<br />

crisi finanziaria globale. Si convocano<br />

banchieri <strong>di</strong> Wall Street e manager del<br />

mondo della finanza davanti a tribunali<br />

speciali in cui si analizzano le per<strong>di</strong>te e<br />

le oscillazioni imposte agli Stati uniti e<br />

al mondo. Come si è arrivati a tutto ciò?<br />

Chi è responsabile <strong>di</strong> tali sviluppi?<br />

Llyod Blankfein, un banchiere <strong>di</strong><br />

Wall Street e <strong>di</strong>rettore della banca d’investimenti<br />

Goldman Sachs, <strong>di</strong> fronte<br />

alla commissione d’inchiesta sulla crisi<br />

finanziaria è arrivato ad affermare che<br />

la crisi economica sia stata l’effeto <strong>di</strong> un<br />

«intervento <strong>di</strong>vino». Poche settimane<br />

prima, durante un’intervista a Londra,<br />

aveva affermato <strong>di</strong> essere soltanto un<br />

banchiere che svolge l’«opera <strong>di</strong> Dio».<br />

anche altri <strong>di</strong>rigenti si sono pronunciati<br />

positivamente sul valore morale del loro<br />

lavoro, sulle loro imprese finanziarie<br />

e sul loro red<strong>di</strong>to. Non sono <strong>di</strong>sposti<br />

a farsi carico <strong>di</strong> alcuna responsabilità<br />

delle turbolenze sui mercati finanziari.<br />

Questa caratteristica, <strong>di</strong> gran parte del<br />

settore finanziario, è nota già da molto<br />

tempo. Nel suo libro The Great Crash:<br />

1929 l’influente economo John Kenneth<br />

Galbraith <strong>di</strong>ce sui <strong>di</strong>rigenti <strong>di</strong> questo<br />

settore: «rimasero in silenzio. Nel settore<br />

finanziario, il senso <strong>di</strong> responsabilità<br />

nei confronti della società non è solo<br />

modesto bensì praticamente inesistente.<br />

Se si pronunciassero contro tale pazzia,<br />

potrebbero rovinare chi ne è rimasto<br />

corrotto: perciò i saggi <strong>di</strong> Wall Street<br />

restano <strong>di</strong> solito in silenzio. Gli stolti<br />

hanno il sopravvento e nessuno pone loro<br />

dei limiti.» 2 Se oggi si osserva il senso <strong>di</strong><br />

irresponsabilità ampiamente <strong>di</strong>ffuso a<br />

Wall Street, si costata che la situazione è<br />

decisamente peggiore <strong>di</strong> quella descritta<br />

da Galbraith. Daniel Fass, per esempio,


L’«amore per il denaro» nel suo sta<strong>di</strong>o<br />

avanzato regna ormai nel mondo intero<br />

e ci sono sempre meno persone che<br />

tentano <strong>di</strong> arginare il suo potere.<br />

organizzatore <strong>di</strong> un’iniziativa per raccogliere<br />

fon<strong>di</strong> per obama a Wall Street,<br />

ha affermato: «La gente del mondo della<br />

finanza si sente del tutto fraintesa e non<br />

vede alcuna ragione per cui non si debba<br />

guadagnare fra uno e duecento milioni<br />

<strong>di</strong> dollari all’anno. Essi non vogliono<br />

essere considerati responsabili della crisi<br />

finanziaria globale.» appena un anno<br />

dopo che il settore finanziario è stato<br />

salvato dal crollo sicuro - con aiuti statali<br />

che graveranno anche sulle generazioni<br />

future - questa gente riceve nuovamente<br />

dei buoni <strong>di</strong> miliar<strong>di</strong>. Da ricordare: le<br />

azioni <strong>di</strong> salvataggio dello stato hanno<br />

contribuito in buona parte all’incremento<br />

esplosivo dell’indebitamento pubblico.<br />

Perché ancora non si sentono voci<br />

<strong>di</strong> protesta contro questo fenomeno? a<br />

prescindere dagli errori del passato e<br />

dalle varie forme <strong>di</strong> cattiva gestione, i<br />

banchieri sanno <strong>di</strong> avere ancora il timone<br />

in mano. Com’è possibile? L’industria<br />

finanziaria è seduta stabilmente in sella<br />

al denaro. I banchieri (e con essi sono intesi<br />

tutti quelli che lavorano negli istituti<br />

finanziari e sono collegati con i mercati<br />

finanziari globali) sanno esattamente che<br />

non è facile scacciarli dal «tempio» che<br />

l’umanità ha costruito nell’epoca attuale<br />

del capitale. Viviamo in un tempo <strong>di</strong><br />

allineamento globale anche dei valori.<br />

Il mondo segue quasi all’unanimità una<br />

filosofia del materialismo umanista. un<br />

sistema parziale <strong>di</strong> riserve, il benessere<br />

raggiunto con l’indebitamento e l’idea che<br />

il progresso umano si definisca tramite<br />

l’incremento del prodotto interno lordo,<br />

costituiscono l’empia triade <strong>di</strong> dei barcollanti<br />

che vanno sostenuti e stabilizzati a<br />

tutti i costi. «Lo si adorna (l’idolo) d’argento<br />

e d’oro, lo si fissa con chio<strong>di</strong> e con<br />

i martelli perché non si muova» (Gr 10:4).<br />

Quando i banchieri costrinsero i governi<br />

a salvare il sistema bancario, il loro<br />

argomento principale era: «L’economia<br />

non potrà riprendersi se non permettete<br />

che noi ci ripren<strong>di</strong>amo.» Da ciò possiamo<br />

dedurre che il mondo intero è <strong>di</strong>ventato<br />

ostaggio dell’industria finanziaria. Come<br />

si è arrivati a ciò? Negli scorsi decenni<br />

l’industria finanziaria ha visto uno<br />

sviluppo mostruoso non solo negli uSa<br />

ma anche nel resto del mondo. Gli affari<br />

sul mercato del denaro sono talmente<br />

cresciuti da costituire più <strong>di</strong> un terzo <strong>di</strong><br />

tutti i profitti aziendali. Com’è possibile<br />

che un’industria che contribuisce in<br />

misura tanto modesta alle prestazioni<br />

dell’economia generale, sia <strong>di</strong>ventata<br />

tanto proficua e <strong>di</strong>a lavoro a un numero<br />

tanto alto <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti? Franklin D.<br />

roosevelt <strong>di</strong>sse una volta: «I cambiavalute<br />

sono fuggiti dai loro alti seggi nel<br />

tempio della nostra civilizzazione. ora<br />

possiamo restituire tale tempio alle vecchie<br />

verità.» Queste parole ottimistiche<br />

risalgono al suo <strong>di</strong>scorso pronunciato<br />

in occasione della sua entrata in carica<br />

nell’anno 1933. a quell’epoca gli Stati<br />

uniti si trovavano nel mezzo della grande<br />

depressione. Wall Street era stata scossa<br />

e migliaia <strong>di</strong> banche dovettero chiudere<br />

i battenti. Purtroppo roosevelt ebbe<br />

torto. Egli probabilmente non riusciva a<br />

immaginare che gli affari con il denaro<br />

avrebbero raggiunto un giorno un volume<br />

così gigantesco. Eppure è successo e<br />

probabilmente rimarrà così. L’«amore per<br />

il denaro» nel suo sta<strong>di</strong>o avanzato regna<br />

ormai nel mondo intero e ci sono sempre<br />

meno persone che tentano <strong>di</strong> arginare il<br />

suo potere. Nelle posizioni più alte, la<br />

corruzione è all’or<strong>di</strong>ne del giorno.<br />

Il mondo ha accettato l’ideologia <strong>di</strong><br />

un «para<strong>di</strong>so in terra» materialistico<br />

(e della negazione <strong>di</strong> Dio). anche gli<br />

ambienti religiosi si sono adattati a tale<br />

situazione. Che l’umanità, con questo suo<br />

atteggiamento, si sia incamminata sulla<br />

via della sua <strong>di</strong>struzione finale ci viene<br />

confermato da Gesù con queste parole:<br />

«Non <strong>di</strong> pane soltanto vivrà l’uomo,<br />

ma <strong>di</strong> ogni parola che proviene dalla<br />

bocca <strong>di</strong> Dio» (Mt 4:4). n<br />

Traduzione dall’inglese: Brigitte Hahn; versione<br />

leggermente abbreviata dell’articolo: «Last-Day<br />

Oppressors: Honored Elites & an Indebted World<br />

Order – Part I», stampato inizialmente in Midnight<br />

Call e pubblicato su www.midnightcall.com<br />

1 Carmen Reinhart (Università <strong>di</strong> Maryland), Kenneth<br />

Rogoff (Università <strong>di</strong> Harvard e NBR), «Growth in the<br />

Time of Debt», 31 <strong>di</strong>cembre 2009<br />

2 John Kenneth Galbraith, The Great Crash: 1929,<br />

1954, Houghton Mifflin Company, New York<br />

SPIGolatuRE<br />

«il governo minoritario rosso-verde<br />

del land nord Reno-Westfalia,<br />

vuole impegnarsi particolarmente<br />

a favore degli omosessuali, bisessuali<br />

e trans sessuali. la completa<br />

equiparazione delle coppie<br />

registrate con quelle sposate deve<br />

essere imme<strong>di</strong>atamente sancita<br />

nella legislazione del Paese.<br />

(…) Nel trattato della coalizione le<br />

chiese sono definite ‹partner importanti<br />

nella gestione <strong>di</strong> una società<br />

equa nelle questioni etiche›.<br />

(…) In vista del’Islam, il governo<br />

vuole creare un ‹<strong>di</strong>alogo istituzionalizzato<br />

in cui lo stato offre ai<br />

musulmani degli aiuti organizzativi<br />

per fondare comunità religiose allo<br />

scopo <strong>di</strong> equipararle con le altre<br />

comunità religiose nel quadro<br />

dei <strong>di</strong>ritti religiosi sanciti dalla Costituzione<br />

tedesca›.» Idea-Spektrum,<br />

16 luglio 2010<br />

il 17 luglio 2010 il quoti<strong>di</strong>ano<br />

brasiliano Zero Hora ha riportato<br />

la notizia che il giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> primo<br />

grado Marta Covella, della città argentina<br />

General Pico, dà a intendere<br />

che si rifiuterà <strong>di</strong> sposare<br />

coppie <strong>di</strong> omosessuali, nonostante<br />

il senato del Paese (Giovedì 15<br />

luglio 2010) abbia ufficialmente<br />

legalizzato le unioni omosessuali:<br />

«Possono querelarmi quanto vogliono.<br />

Sono cresciuta con la Bibbia<br />

e so che cosa ne pensa Dio.<br />

un’unione omosessuale è qualcosa<br />

<strong>di</strong> sbagliato ai suoi occhi.»<br />

«l’Ufficio federale tedesco per<br />

la tutela della Costituzione rileva<br />

coincidenze ideologiche fra l’ambiente<br />

<strong>di</strong> estrema destra e quello<br />

degli immigrati <strong>di</strong> impronta islamica<br />

in Germania. Entrambi hanno<br />

una stessa ‹idea preconcetta <strong>di</strong><br />

nemico: Israele e gli ebrei in generale›.»<br />

n-tv.de, 11 luglio 2010<br />

«Secondo il portale internet svizzero<br />

20 Minuten online, Jacqueline<br />

Fehr, consigliere nazionale del Partito<br />

Socialdemocratico Svizzero,<br />

avrebbe richiesto il controllo tramite<br />

i servizi segreti delle chiese libe-<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

13


14<br />

SPIGolatuRE<br />

re cristiane. 20 Minuten online riporta<br />

la notizia che Jacqueline Fehr ha<br />

lanciato un appello alla Confederazione<br />

perché non prenda <strong>di</strong> mira<br />

soltanto i fondamentalisti islamici<br />

ma anche quelli cristiani.» Medrum.de,<br />

11 luglio 2010<br />

È iniziata con big brother e ora<br />

sono le trasmissioni come «Famiglia<br />

cambia mamma» o altri reality<br />

show in cui si espone al pubblico<br />

l’anima dei partecipanti. Di<br />

recente è iniziata in Francia una<br />

trasmissione sul tra<strong>di</strong>mento in cui<br />

le coppie hanno il compito <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>rsi.<br />

la trasmissione è intitolata:<br />

«tra<strong>di</strong>scimi se puoi» («trompe-moi<br />

si tu peux») ed è trasmessa dal canale<br />

M6.<br />

«(…) l’attenzione ai segni dei<br />

tempi è come uno sguardo a un<br />

barometro (non a un orologio)<br />

che in<strong>di</strong>ca tempesta e temporale<br />

e quando potrebbero esserci dei<br />

lampi che annunciano l’avvento<br />

del Messia. Che il barometro in<strong>di</strong>chi<br />

‹tempesta› è ormai evidente.»<br />

ludwig Schneider in Israel Heute,<br />

Giugno 2010, p. 29<br />

«Quando <strong>di</strong>venti cristiano, cambi.<br />

Perderai vecchi amici non perché<br />

tu lo voglia, bensì perché per te è<br />

necessario.» Johnny Cash<br />

«Dal 2007 la cosiddetta Doomsday<br />

Clock, l’‹orologio del giu<strong>di</strong>zio<br />

finale› in<strong>di</strong>ca la mezzanotte meno<br />

cinque. Si tratta <strong>di</strong> un orologio<br />

simbolico che in<strong>di</strong>ca la probabilità<br />

<strong>di</strong> una guerra mon<strong>di</strong>ale atomica<br />

in minuti prima della mezzanotte.<br />

l’ora viene continuamente<br />

corretta a seconda della situazione<br />

mon<strong>di</strong>ale.» P.M. Domande & risposte,<br />

2/2010, p. 16<br />

Da ogni visita me<strong>di</strong>ca risulta la<br />

<strong>di</strong>agnosi «stato generale: peccatore».<br />

ogni controllo me<strong>di</strong>co è un<br />

in<strong>di</strong>zio del fatto che viviamo in un<br />

creato caduto e abbiamo bisogno<br />

<strong>di</strong> redenzione.<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

PUnto Di viSta<br />

IL sALvAtore<br />

la forza dell’amore<br />

l’amore è il maggiore argomento a favore del<br />

cristianesimo. esistono altre caratteristiche che lo<br />

<strong>di</strong>stinguono, ma l’amore è il più evidente.<br />

NorBErt LIEth<br />

in settembre, il giornale gratuito svizzero<br />

20 minuten ha pubblicato un<br />

articolo intitolato «Il salvatore della<br />

roccia della morte»: «Don ritchie ha ottantaquattro<br />

anni e da quasi cinquant’anni<br />

vive nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze <strong>di</strong> una<br />

roccia chiamata ‹the Gap›. Essa è famosa<br />

non soltanto a Sydney per il panorama<br />

che offre ma soprattutto come magnete<br />

che attira persone stanche <strong>di</strong> vivere.<br />

Secondo express.de ogni anno circa<br />

cinquanta persone si suicidano gettandosi<br />

dalla roccia davanti all’abitazione <strong>di</strong><br />

ritchie. (…) Il pensionato naturalmente<br />

non assiste passivamente a questo fenomeno.<br />

ogni volta che vede un can<strong>di</strong>dato<br />

della morte, s’infila le scarpe e si <strong>di</strong>rige<br />

verso la roccia. La sua tattica consiste nel<br />

sorridere alle persone pronte al suici<strong>di</strong>o<br />

invitandole a casa per un tè e negli scorsi<br />

cinquant’anni ha funzionato circa centosessanta<br />

volte. Nonostante ciò, ritchie<br />

non si consideri un eroe. ‹ho visto più<br />

gente suicidarsi <strong>di</strong> quanta non sia riuscito<br />

a salvare›, afferma ritchie tristemente.<br />

Comunque continuerà a tentare.» 1<br />

Quest’uomo non si avvicina ai can<strong>di</strong>dati<br />

suici<strong>di</strong> con cartelli <strong>di</strong> avviso, urla o<br />

minacce, bensì con un sorriso, una tazza<br />

<strong>di</strong> tè e parole gentili d’incoraggiamento.<br />

In ogni tempo l’amore è stata l’arma più<br />

efficace contro la morte e contro tutto ciò<br />

che <strong>di</strong>strugge.<br />

Gesù l’ha vissuto: «Avendo amato i<br />

suoi che erano nel mondo, li amò sino<br />

alla fine» (Gv 13:1). Lui, che è <strong>di</strong>ventato il<br />

nostro Salvatore sulla roccia della morte<br />

del Golgota, ci ha rivolto una chiara esortazione:<br />

«Da questo conosceranno tutti<br />

che siete miei <strong>di</strong>scepoli, se avete amore<br />

gli uni per gli altri» (Gv 13:35).<br />

tutti gli altri hanno i propri caratteri<br />

<strong>di</strong>stintivi: simboli, regole, comportamen-<br />

«the Gap» è conosciuto come magnete che<br />

attira chi è stanco <strong>di</strong> vivere<br />

ti, cerimonie, abiti, leggi, e<strong>di</strong>fici, messaggi.<br />

La chiesa <strong>di</strong> Gesù ha la caratteristica<br />

dell’amore che è la più espressiva <strong>di</strong> tutte.<br />

L’amore è stato evidentemente il tema<br />

che il Signore Gesù ha considerato <strong>di</strong><br />

maggiore importanza quando ha pronunciato<br />

il suo <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>o prima<br />

che iniziasse la Passione. L’amore è il<br />

maggiore argomento del cristianesimo, è<br />

il più efficace, ha la massima forza <strong>di</strong> convinzione<br />

ed è un’arma che nessun’altra<br />

religione o ideologia può offrire.<br />

amare non significa sicuramente tollerare<br />

il peccato e accettarlo, ma molte<br />

persone sperimentano spesso il rifiuto da<br />

parte <strong>di</strong> altri. Quanto potremmo ottenere<br />

se invece <strong>di</strong> mostrare una pia in<strong>di</strong>fferenza<br />

nei confronti dei nostri vicini, colleghi<br />

<strong>di</strong> lavoro e altre persone, li invitassimo,<br />

per esempio, per un caffè? Molti cuori gelati<br />

si sono sciolti in questo modo, mentre<br />

con esortazioni religiose non hanno fatto<br />

altro che raffreddarsi ancora <strong>di</strong> più. n<br />

1 20 Minuten Online, 14 giugno 2010


DIvInItà DI gesù<br />

Gesù esiste da sempre<br />

Gesù Cristo è Dio? la bibbia ci dà una risposta<br />

inequivocabile a questa domanda.<br />

MarIaNNE GatEauLt<br />

Giovanni afferma: «Nessuno ha mai<br />

visto Dio; l’unigenito Dio (lett. in<br />

greco: il Dio Figlio unigenito), che<br />

è nel seno del Padre, è quello che l’ha<br />

fatto conoscere» (Gv 1:18). Gesù stesso<br />

<strong>di</strong>chiara: «Io sono proceduto dal padre …»<br />

(Gv 16:28).<br />

Egli è il Figlio unigenito (greco: monogenaes<br />

= «unico del suo genere»),<br />

concepito e non creato. Ciò che è concepito<br />

è sempre della stessa natura <strong>di</strong> chi<br />

concepisce! In Ebrei 11:17 anche Isacco<br />

viene definito «unigenito» <strong>di</strong> abraamo.<br />

abraamo aveva anche altri figli, ma soltanto<br />

Isacco era «unico del suo genere»,<br />

figlio della promessa, nato per miracolo.<br />

L’espressione «generato» non significa<br />

che l’esistenza del Figlio abbia avuto inizio<br />

in un secondo momento, bensì «figlio»<br />

descrive il rapporto misterioso fra Padre e<br />

Figlio, due «persone» (= o meglio «ruoli»)<br />

con lo stesso carattere. Nel Salmo 2 YhWh<br />

parla con il Figlio che già esiste: «Tu sei<br />

mio figlio, oggi io t’ho generato» (v. 7).<br />

tutte le Scritture affermano che la sua<br />

esistenza risale all’eternità. Quale Figlio<br />

<strong>di</strong> Dio egli ha la sua esistenza eterna in<br />

Dio Padre. Se Giovanni Battista <strong>di</strong>chiara:<br />

«E io ho veduto e ho attestato che questi<br />

è il Figlio <strong>di</strong> Dio» (Gv 1:34), Gesù non può<br />

essere uno fra tanti altri figli <strong>di</strong> Dio del suo<br />

genere! anche Giovanni 1:14 definisce<br />

Chi è concepito è sempre della stessa natura<br />

<strong>di</strong> chi concepisce!<br />

Gesù unico del suo genere: «E la Parola è<br />

<strong>di</strong>ventata carne e ha abitato per un tempo<br />

fra <strong>di</strong> noi, piena <strong>di</strong> grazia e <strong>di</strong> verità; e noi<br />

abbiamo contemplato la sua gloria, gloria<br />

come <strong>di</strong> unigenito dal Padre.» Ciò viene<br />

confermato anche dall’affermazione <strong>di</strong><br />

Pietro in Matteo 16:16: «Tu sei il Cristo,<br />

il Figlio del Dio vivente!» Gesù risponde<br />

a Pietro <strong>di</strong>chiarando che è beato per<br />

averlo riconosciuto. Sebbene l’espressione<br />

italiana «Figlio <strong>di</strong> Dio» non in<strong>di</strong>chi necessariamente<br />

la <strong>di</strong>vinità <strong>di</strong> Dio, lo faceva<br />

invece in ebraico per il pubblico ebreo<br />

dell’antichità. Il nome «Figlio <strong>di</strong> Dio» era<br />

un titolo messianico che poneva l’enfasi<br />

sulla sua <strong>di</strong>vinità. Questo spiega anche<br />

la reazione del sommo sacerdote durante<br />

l’interrogatorio <strong>di</strong> Gesù, quando si stracciò<br />

i vestiti perché, a suo parere, Gesù aveva<br />

bestemmiato definendosi «Figlio <strong>di</strong> Dio».<br />

Gesù <strong>di</strong>ce: «Gesù dunque, insegnando<br />

nel tempio, esclamò: ‹Voi certamente mi<br />

conoscete e sapete <strong>di</strong> dove sono; però<br />

non son venuto da me, ma colui che<br />

mi ha mandato è veritiero, e voi non lo<br />

conoscete. Io lo conosco, perché vengo<br />

da lui, ed è lui che mi ha mandato›» (Gv<br />

7:28-29). «Ogni cosa mi è stata data in<br />

mano dal Padre mio; e nessuno conosce il<br />

Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce<br />

il Padre, se non il Figlio, e colui al quale<br />

il Figlio voglia rivelarlo» (Mt 11:27). E<br />

in apocalisse 1:17-18 Gesù Cristo <strong>di</strong>ce a<br />

Giovanni: «Non temere, io sono il primo e<br />

l’ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco<br />

sono vivo per i secoli dei secoli (al. trad.<br />

da eternità in eternità)»<br />

In Ebrei 7:3 Gesù, il «sacerdote in<br />

eterno», viene paragonato a Melchisedec:<br />

«È senza padre, senza madre, senza genealogia,<br />

senza inizio <strong>di</strong> giorni né fin <strong>di</strong> vita,<br />

simile quin<strong>di</strong> al Figlio <strong>di</strong> Dio …» Giovanni<br />

<strong>di</strong>chiara: «Quel che era dal principio, quel<br />

che abbiamo u<strong>di</strong>to, quel che abbiamo visto<br />

con i nostri occhi, quel che abbiamo<br />

contemplato e che le nostre mani hanno<br />

toccato della parola della vita (poiché la<br />

vita è stata manifestata e noi l’abbiamo<br />

vista e ne ren<strong>di</strong>amo testimonianza, e vi<br />

annunziamo la vita eterna che era presso<br />

il Padre e che ci fu manifestata)» (1 Gv<br />

1:1-2). Nella profezia concernente il Messia<br />

che sarebbe venuto, il profeta Michea usa<br />

l’espressione più chiara che esista in lingua<br />

ebraica per in<strong>di</strong>care «l’eternità passata»<br />

del Messia: «Ma da te, o Betlemme, Efrata,<br />

piccola per essere tra le migliaia <strong>di</strong> Giuda,<br />

da te mi uscirà colui che sarà dominatore<br />

in Israele, le cui origini risalgono ai tempi<br />

antichi, ai giorni eterni» (Mi 5:1; cfr. la<br />

realizzazione in Mt 2:1-11). «Poiché un<br />

bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato<br />

… Dio potente, Padre eterno …» (Is 9:5).<br />

La persona <strong>di</strong> Cristo incarnato deve<br />

quin<strong>di</strong> essere definita, contemporaneamente,<br />

tanto uomo quanto Dio. Egli è<br />

il «Figlio <strong>di</strong> Dio» e il «figlio dell’uomo».<br />

Non si potrebbe più riconoscerlo come<br />

un grande insegnante <strong>di</strong> morale se avesse<br />

mentito sulla sua vera natura, sulla parte<br />

<strong>di</strong>stintiva della sua vita. Chi ammette<br />

che Gesù sia stato un uomo perfetto,<br />

deve accettarlo anche come Dio perché<br />

quest’uomo perfetto afferma <strong>di</strong> essere Dio.<br />

E se non fosse Dio, non potrebbe neppure<br />

essere un uomo perfetto. «Figlio <strong>di</strong> Dio»<br />

non significa affatto che egli sia meno<br />

Dio o «più giovane» <strong>di</strong> Dio, bensì che ha<br />

la stessa natura e la stessa posizione <strong>di</strong><br />

Dio. Gesù rinunciò al suo trono <strong>di</strong> gloria<br />

in cielo, dove esisteva in «forma <strong>di</strong> Dio»,<br />

non tenne stretto il fatto <strong>di</strong> «essere uguale<br />

a Dio», come si tiene stretto un bottino,<br />

ma umiliò se stesso per <strong>di</strong>ventare uomo;<br />

eppure non per questo la sua essenza<br />

<strong>di</strong>vina cambiò (Fl 2:6-7). «Gesù Cristo è<br />

lo stesso ieri, oggi e in eterno» (Eb 13:8).<br />

« Poiché io, il SIGNORE (YHWH), non<br />

cambio…» (Ml 3:6).<br />

In molti passi biblici si afferma che nel<br />

suo corpo terreno ha avuto caratteristiche<br />

che soltanto Dio può avere. anche numerose<br />

opere che compì possono essere<br />

state compiute soltanto da Dio. Inoltre,<br />

si potrebbe parlare ancora dell’amore <strong>di</strong><br />

Dio se un essere creato si fosse sacrificato<br />

per noi? Che cosa ci sarebbe <strong>di</strong> tanto<br />

straor<strong>di</strong>nario nel credere in Gesù come<br />

Figlio <strong>di</strong> Dio, se ciò significasse soltanto<br />

credere che egli sia stato una creatura fra<br />

tante altre? «Chi è che vince il mondo, se<br />

non colui che crede che Gesù è il Figlio<br />

<strong>di</strong> Dio?» (1 Gv 5:5; cfr. 1 Gv 4:15 e al.). Se<br />

Dio avesse punito un innocente per dei colpevoli,<br />

sarebbe un’azione ingiusta e quin<strong>di</strong><br />

una lesione della sua santità! Ma visto che<br />

lui stesso ha preso su <strong>di</strong> sé la punizione<br />

per la nostra colpa volontariamente, al<br />

nostro posto, ci ha <strong>di</strong>mostrato amore e ci<br />

ha salvati senza ledere la sua santità. n<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

15


16<br />

PUnto Di viSta<br />

È proprIo vero?<br />

il Me<strong>di</strong>terraneo e il <strong>di</strong>luvio<br />

Che cosa ha a che fare il <strong>di</strong>luvio con la formazione del Me<strong>di</strong>terraneo? Perché gli<br />

scienziati riconoscono un nesso fra i due, ma hanno <strong>di</strong>fficoltà ad ammetterlo?<br />

NorBErt LIEth<br />

nella rivista sulla scienza P.M.<br />

Domande & risposte sta scritto:<br />

«Per numerosi turisti il Me<strong>di</strong>terraneo<br />

è un para<strong>di</strong>so, un para<strong>di</strong>so nato<br />

da un inferno! Cinque milioni <strong>di</strong> anni<br />

fa, una gigantesca alluvione proveniente<br />

dall’oceano atlantico si è riversata per<br />

mesi attraverso lo stretto <strong>di</strong> Gibilterra<br />

riempiendo così l’attuale Mar Me<strong>di</strong>terraneo.<br />

La potenza <strong>di</strong> questo fenomeno<br />

deve essere stata inimmaginabile: fino<br />

a 100 milioni <strong>di</strong> metri cubi <strong>di</strong> acqua<br />

al secondo si sono riversati nel bacino<br />

del Me<strong>di</strong>terraneo. In questo modo, il<br />

livello dell’acqua aumentò con picchi <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>eci metri al giorno. L’effetto erosivo<br />

delle masse d’acqua scavò un canale sul<br />

fondo dello stretto <strong>di</strong> Gibilterra che si<br />

approfondì, presumibilmente, fino 40<br />

centimetri al giorno. alla fine esso raggiunse<br />

le imponenti <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> 250<br />

metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e 200 chilometri <strong>di</strong><br />

lunghezza. La causa scatenante <strong>di</strong> tale<br />

inondazione resta ancora oggetto <strong>di</strong><br />

speculazioni da parte degli scienziati.<br />

Si pensa sia stata provocata dall’abbassamento<br />

delle zolle dei continenti<br />

presso Gibilterra. (…) L’ipotesi viene<br />

confermata dai dati della ricerca tellurica:<br />

300°000 anni prima del ‹<strong>di</strong>luvio›, il<br />

Mar Me<strong>di</strong>terraneo era <strong>di</strong>viso dagli altri<br />

oceani ed era quasi prosciugato per la<br />

lenta evaporazione dell’acqua.» 1<br />

Perché gli autori pongono la parola<br />

<strong>di</strong>luvio fra virgolette? Vogliono far capire<br />

che si trattò, sì, <strong>di</strong> un <strong>di</strong>luvio, ma non <strong>di</strong><br />

quello biblico? Bisogna ammettere che<br />

è strano che in tutti i continenti, tanto<br />

nella natura quanto nei popoli e nelle<br />

culture, si trovino degli in<strong>di</strong>zi e delle<br />

prove del <strong>di</strong>luvio biblico, ma che si faccia<br />

<strong>di</strong> tutto e si sviluppino le più svariate<br />

ipotesi per non doverne confermare<br />

l’esistenza.<br />

Perché non si può credere che il<br />

Creatore onnipotente del cielo e della<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

terra abbia mandato un <strong>di</strong>luvio universale<br />

e che il Me<strong>di</strong>terraneo sia in pratica<br />

un’enorme pozzanghera rimasta in superficie<br />

quando le masse d’acqua si sono<br />

ritirate? «L’anno seicentouno della vita<br />

<strong>di</strong> Noè, il primo mese, il primo giorno<br />

del mese, le acque erano asciugate sulla<br />

terra e Noè scoperchiò l’arca, guardò,<br />

ed ecco che la superficie del suolo era<br />

asciutta. Il secondo mese, il ventisettesimo<br />

giorno del mese, la terra era<br />

asciutta» (Ge 8:13-14).<br />

Si scrive <strong>di</strong> un «inferno», <strong>di</strong> un «immane<br />

alluvione» che per mesi si riversò<br />

attraverso lo stretto <strong>di</strong> Gibilterra. tutto<br />

ciò avvenne con una forza inimmaginabile<br />

e con masse d’acqua erosive; si parla<br />

persino <strong>di</strong> un abbassamento delle zolle<br />

dei continenti. tutto appare possibile,<br />

eccetto che si sia trattato del <strong>di</strong>luvio<br />

descritto nella Bibbia. Eppure sono<br />

proprio questi i fenomeni che vengono<br />

nominati in concomitanza con il <strong>di</strong>luvio.<br />

tutto l’aspetto geologico della terra fu<br />

trasformato in modo così violento dalla<br />

forza del <strong>di</strong>luvio, che la Bibbia parla del<br />

«vecchio mondo» anti<strong>di</strong>luviano (2 Pt<br />

2:5) per <strong>di</strong>stinguerlo da quello completamente<br />

<strong>di</strong>verso che si formò in seguito<br />

a esso (2 Pt 3:6-7). «… Tu man<strong>di</strong> il tuo<br />

Spirito e sono creati, e tu rinnovi la<br />

faccia della terra» (Sl 104:30).<br />

Gli scienziati prendono in considerazione<br />

un gran numero <strong>di</strong> teorie per<br />

spiegare questa inondazione: «La causa<br />

scatenante <strong>di</strong> tale inondazione resta<br />

ancora oggetto <strong>di</strong> speculazioni.» La<br />

risposta ci viene fornita dalla Parola <strong>di</strong><br />

Dio: è stato il peccato e il giu<strong>di</strong>zio su<br />

un’umanità sottomessa al potere demoniaco,<br />

moralmente degenerata, che non<br />

ha lasciato spazio all’opera dello Spirito<br />

Santo e della Parola <strong>di</strong> Dio e ha rifiutato<br />

qualsiasi nutrimento spirituale. La malvagità<br />

regnava fin negli strati più alti della<br />

società, nei governi, nelle personalità<br />

famose e influenti (eroi), mentre lo scopo<br />

<strong>di</strong> ogni azione era dominato dal male (Ge<br />

6:1-7). Fin nel XVIII sec. gli scienziati<br />

non avevano dubbi sul fatto che il mondo<br />

fosse stato creato da Dio e che fosse avvenuto<br />

un <strong>di</strong>luvio. Fu solo con l’avvento<br />

dell’illuminismo e con la teoria dell’evoluzionismo<br />

che la rivelazione biblica fu<br />

messa in <strong>di</strong>scussione. Questo modo <strong>di</strong><br />

pensare si è ormai <strong>di</strong>ffuso e permea tutto<br />

il mondo. L’ironia della situazione sta nel<br />

fatto che con le tesi cui oggi quasi tutti<br />

credono, non si fa altro che confermare<br />

quanto viene insegnato dalla Bibbia<br />

che si vuole smentire. Pietro scrive a<br />

proposito degli ultimi giorni: «Sappiate<br />

questo, prima <strong>di</strong> tutto: che negli ultimi<br />

giorni verranno schernitori beffar<strong>di</strong>,<br />

i quali si comporteranno secondo i<br />

propri desideri peccaminosi e <strong>di</strong>ranno:<br />

«Dov’è la promessa della sua venuta?<br />

Perché dal giorno in cui i padri si sono<br />

addormentati, tutte le cose continuano<br />

come dal principio della creazione». Ma<br />

costoro <strong>di</strong>menticano volontariamente<br />

che nel passato, per effetto della parola<br />

<strong>di</strong> Dio, esistettero dei cieli e una terra<br />

tratta dall’acqua e sussistente in mezzo<br />

all’acqua; e che, per queste stesse cause,<br />

il mondo <strong>di</strong> allora, sommerso dall’acqua,<br />

perì; mentre i cieli e la terra attuali sono<br />

conservati dalla medesima parola, riservati<br />

al fuoco per il giorno del giu<strong>di</strong>zio e<br />

della per<strong>di</strong>zione degli empi» (2 Pt 3:3-7).<br />

La fine dei tempi sarà quin<strong>di</strong> caratterizzata,<br />

fra l’altro, dal fatto che si mette<br />

in <strong>di</strong>scussione l’esistenza storica <strong>di</strong> un<br />

<strong>di</strong>luvio e si pensa che tutto procederà<br />

senza cambiamenti. tre fatti dovrebbero<br />

risvegliare la nostra attenzione:<br />

1. che evidentemente stiamo vivendo<br />

negli ultimi giorni,<br />

2. che la Bibbia continua ad avere<br />

ragione in tutto e<br />

3. che quelli che mettono in dubbio<br />

la veri<strong>di</strong>cità della Bibbia sono chiamati<br />

schernitori. n<br />

1 P.M. Domande & Risposte 5/2010, p. 51


BeAtA sperAnzA<br />

il significato della dottrina del<br />

rapimento prima del tempo della<br />

tribolazione<br />

Perché la dottrina del rapimento che precede la tribolazione è importante? fa davvero<br />

<strong>di</strong>fferenza credere al rapimento prima o dopo la tribolazione?<br />

GraNt r. JEFFrEY<br />

Scogliera presso Gibilterra<br />

l’apostolo Paolo ha avvertito che<br />

negli ultimi tempi ci sarebbe stata<br />

la tendenza a mettere sempre più<br />

in dubbio l’affidabilità della promessa<br />

del ritorno del nostro Signore. «Sappiate<br />

questo, prima <strong>di</strong> tutto: che negli ultimi<br />

giorni verranno schernitori beffar<strong>di</strong>,<br />

i quali si comporteranno secondo i<br />

propri desideri peccaminosi e <strong>di</strong>ranno:<br />

‹Dov’è la promessa della sua venuta?<br />

Perché dal giorno in cui i padri si sono<br />

addormentati, tutte le cose continuano<br />

come dal principio della creazione›» (2<br />

Pt 3:3-4).<br />

Qual è l’insegnamento della Bibbia<br />

riguardo al giusto atteggiamento del<br />

cristiano nei confronti del ritorno del<br />

Signore? In 1 Corinzi 1:7 Paolo consiglia:<br />

«… in modo che non mancate <strong>di</strong> alcun<br />

dono, mentre aspettate la manifestazio-<br />

ne del Signore nostro Gesù Cristo.» un<br />

carattere peculiare <strong>di</strong> un vero seguace <strong>di</strong><br />

Gesù è l’atteggiamento <strong>di</strong> un servo fedele,<br />

vigile e in attesa.<br />

Il dott. Klink, un noto specialista della<br />

prima storia del cristianesimo, ha osservato<br />

a proposito: «La continua attesa del<br />

ritorno del nostro Signore è una caratteristica<br />

importante del primo cristianesimo.»<br />

anche Paolo, in Filippesi 3:20, parla<br />

<strong>di</strong> una continua attesa del rapimento:<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

17


18<br />

PUnto Di viSta<br />

«Quanto a noi, la nostra citta<strong>di</strong>nanza<br />

è nei cieli, da dove aspettiamo anche il<br />

Salvatore, Gesù Cristo, il Signore.»<br />

riguardo all’importanza fondamentale<br />

<strong>di</strong> questa speranza nella vita <strong>di</strong> un credente,<br />

il dott. Klink afferma: «La giusta<br />

attesa del ritorno <strong>di</strong> Cristo ci preserva<br />

dal <strong>di</strong>ventare pigri e improduttivi e ci<br />

riempie <strong>di</strong> grande zelo nell’utilizzare<br />

e migliorare continuamente ogni dono<br />

spirituale.»<br />

Il riformatore Calvino ha scritto il<br />

seguente appunto su questa speranza:<br />

«Il più alto obiettivo dei credenti dovrebbe<br />

essere quello <strong>di</strong> orientare tutti<br />

i loro pensieri sul suo ritorno.» Martin<br />

Lutero annunciò in un messaggio sulla<br />

consolazione che la speranza del ritorno<br />

<strong>di</strong> Cristo è un’assoluta necessità per il<br />

credente: «Se non sei ripieno ogni giorno<br />

dell’ardente desiderio del suo ritorno, non<br />

puoi pregare il Padrenostro, né ripetere<br />

con tutto il cuore la confessione <strong>di</strong> fede.<br />

Puoi <strong>di</strong>re infatti con una buona coscienza:<br />

‹Credo alla risurrezione del corpo e<br />

alla vita eterna›, se non lo desideri nel<br />

cuore? Se lo credessi, dovresti necessariamente<br />

desiderarlo con tutto il cuore e<br />

ogni giorno; se non hai questo desiderio,<br />

non sei ancora un cristiano e non puoi<br />

vantarti della tua fede.» In tutto il Nuovo<br />

testamento si legge ripetutamente l’esortazione<br />

a mantenere viva la speranza del<br />

ritorno del nostro Signore come centro<br />

della nostra vita spirituale. La beata speranza<br />

del rapimento non dovrebbe essere<br />

un interessante argomento secondario<br />

per lo stu<strong>di</strong>o della parola profetica, bensì<br />

un pilastro della nostra vita spirituale.<br />

Il messaggio della speranza del futuro<br />

ritorno <strong>di</strong> Cristo per rapire i santi serve<br />

ai seguenti scopi:<br />

– Esso ci esorta a vivere in continua vigilanza<br />

in vista del suo arrivo (1 te 5:4-6).<br />

– I cristiani sono incoraggiati a testimoniare<br />

della propria fede davanti agli<br />

increduli tenendo conto del suo ritorno<br />

(Gv 9:4).<br />

– La Chiesa è chiamata a camminare<br />

in modo santo in un mondo in cui impera<br />

l’immoralità (1 Gv 3:3), perché aspetta il<br />

ritorno del Signore.<br />

– I santi sono consolati ricordandosi<br />

del loro destino eterno in Cristo (Gv<br />

14,1-3).<br />

– Questo messaggio ci avverte del<br />

giu<strong>di</strong>zio futuro su quelli che rifiutano la<br />

redenzione in Cristo (2 te 1:8-9).<br />

– tramite questo messaggio i cristiani<br />

sono chiamati a resistere nonostante le<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

avversità, tenendo in considerazione il<br />

premio futuro (2 tm 4:1-8).<br />

– I peccatori sono esortati a ravvedersi<br />

e ad accettare il Signore finché sono in<br />

tempo (at 3:19-21).<br />

La promessa biblica dell’imminente<br />

ritorno del Messia Gesù Cristo è l’ultima<br />

grande speranza per l’umanità. Si tratta<br />

della promessa della vali<strong>di</strong>tà definitiva<br />

del piano <strong>di</strong> Dio per la liberazione sia<br />

dell’umanità sia della terra dalla male<strong>di</strong>zione<br />

del peccato e della morte. Questa<br />

definitiva conferma della pretesa <strong>di</strong> Gesù<br />

<strong>di</strong> essere il Messia promesso, come anche<br />

la realizzazione finale delle profezie sul<br />

futuro regno <strong>di</strong> Dio, raggiungeranno il<br />

loro apice nel giorno in cui i cieli si apriranno<br />

per rivelare tutta la gloria <strong>di</strong> Cristo<br />

nella battaglia <strong>di</strong> harmagedon. tuttavia<br />

la Bibbia insegna chiaramente che, a<br />

prescindere da ciò, un altro avvenimento<br />

avrà luogo prima del momento in cui<br />

Cristo, alla fine del periodo settennale<br />

<strong>di</strong> tribolazione, sconfiggerà l’anticristo e<br />

gli eserciti del mondo.<br />

tale avvenimento viene spesso definito<br />

«rapimento». I tempi, gli attori e<br />

lo scopo del rapimento si <strong>di</strong>stinguono<br />

sotto ogni aspetto dal secondo avvenimento,<br />

ossia dalla rivelazione <strong>di</strong> Cristo<br />

nella battaglia <strong>di</strong> harmagedon. In tutta la<br />

Bibbia, i testi sulla rivelazione <strong>di</strong> Cristo<br />

alla fine della tribolazione descrivono<br />

un avvenimento completamente <strong>di</strong>verso<br />

dai testi del ritorno <strong>di</strong> Cristo nell’aria per<br />

prendere a sé in cielo i santi.<br />

Il desiderio del rapimento e del ritorno<br />

<strong>di</strong> Cristo ha spinto generazioni intere<br />

<strong>di</strong> lettori della Bibbia a ricercare nelle<br />

Sacre Scritture gli in<strong>di</strong>zi che permettono<br />

un’esatta collocazione temporale <strong>di</strong><br />

questa meravigliosa manifestazione. Sebbene<br />

nella Bibbia si trovino esortazioni<br />

inequivocabili a non voler definire una<br />

data, purtroppo si sono sempre avute speculazioni<br />

poco utili sul momento preciso<br />

del suo ritorno. Così anche harold Camping,<br />

in un bestseller dal titolo 1994?, ha<br />

affermato che Cristo sarebbe ritornato il<br />

17 Settembre del 1994. Milioni <strong>di</strong> suoi<br />

seguaci sono rimasti profondamente<br />

delusi quando queste sciocche previsioni<br />

si sono rivelate false. Nonostante questo<br />

tipo <strong>di</strong> delusioni, non dobbiamo perdere<br />

la speranza che il rapimento sia imminente.<br />

Basta attenerci all’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Cristo:<br />

«Ma quando queste cose cominceranno<br />

ad avvenire, rialzatevi, levate il capo,<br />

perché la vostra liberazione si avvicina»<br />

(Lc 21:28).<br />

Nel 1755, John Wesley de Fletcher<br />

scrisse a Charles Wesley una lettera affascinante,<br />

in cui espresse con le seguenti<br />

parole il giusto atteggiamento nei confronti<br />

del ritorno <strong>di</strong> Cristo: «So che molti<br />

si sono sbagliati sull’anno del suo ritorno;<br />

ma dovremmo essere insensati anche noi<br />

a causa delle affermazioni premature <strong>di</strong><br />

queste persone? Soltanto perché loro<br />

<strong>di</strong>cono ‹oggi›, noi dovremmo forse <strong>di</strong>re<br />

‹mai› e ‹pace, pace›, se invece siamo chiamati<br />

ad aspettare con trepidazione?» n<br />

Vi ricor<strong>di</strong>amo che l’abbonamento alla no-<br />

stra pubblicazione, <strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong>,<br />

scade il 31 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ogni anno e si rinnova<br />

automaticamente se non <strong>di</strong>sdetto entro il<br />

31 ottobre.<br />

Il costo annuale, che comprende anche un<br />

bellissimo calendario d’Israele, è <strong>di</strong> 20 euro<br />

che potete pagare ritagliando il bollettino<br />

stampato a pagina 15. Un ringraziamento a<br />

tutti voi che ci sostenete.


CreAto<br />

Hawking contro Dio<br />

l’astrofisico sessantottenne Stephen Hawking, che<br />

soffre <strong>di</strong> una grave malattia muscolare, viene spesso<br />

considerato l’einstein dei nostri tempi. Sebbene in<br />

passato sembrasse <strong>di</strong> parere <strong>di</strong>verso, ora egli afferma<br />

che l’universo non ha bisogno <strong>di</strong> un Dio per esistere.<br />

NorBErt LIEth<br />

Isaac newton isaac newton iniziò a stu<strong>di</strong>are<br />

la legge gravitazionale dopo che una mela gli era<br />

caduta in testa da un albero. alla fine, concluse che<br />

proprio leggi naturali come questa sono la prova<br />

che l’Universo non può essersi formato da solo<br />

nuove teorie fisiche <strong>di</strong>mostrerebbero<br />

chiaramente che il nostro<br />

universo può essersi formato<br />

spontaneamente, senza apporto esterno,<br />

scrive l’astrofisico Stephen hawking nel<br />

suo nuovo libro The Grand Design. Il The<br />

Times cita lo scienziato: «In forza della<br />

legge gravitazionale, l’universo ha potuto<br />

crearsi da sé stesso. a partire dal nulla.»<br />

«La creazione spontanea è la ragione per<br />

cui qualcosa esiste, per cui l’universo<br />

esiste, per cui noi stessi esistiamo.» «Non<br />

è necessario invocare Dio per attivare e<br />

spiegare l’universo» (Spiegel Online). 1<br />

Nel suo bestseller Breve storia del tempo,<br />

il famoso citta<strong>di</strong>no britannico, legato a<br />

una se<strong>di</strong>a a rotelle da una sclerosi multipla,<br />

aveva espresso un giu<strong>di</strong>zio del tutto<br />

<strong>di</strong>verso. allora considerava possibile che<br />

all’origine del creato ci fosse un Dio. Che<br />

lui stesso lo abbia creduto veramente è<br />

incerto. In seguito hawking ha affermato<br />

<strong>di</strong> aver inserito il riferimento a Dio soltanto<br />

in vista delle cifre <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta. Spiegel<br />

Online ha scritto a proposito: «L’ex moglie<br />

<strong>di</strong> hawking, Jane, lo ha confermato<br />

quando ha chiesto il <strong>di</strong>vorzio dal fisico.<br />

In un libro del 1999 definisce hawking<br />

un ateo. Più tar<strong>di</strong> ha affermato che esiste<br />

una semplice risposta alla domanda sul<br />

perché hawking faccia comparire Dio<br />

nelle sue opere: ‹Serve a vendere libri.›» 1<br />

I credenti non sentono volentieri queste<br />

notizie mentre gli increduli sospirano<br />

<strong>di</strong> sollievo e si aggrappano a questo tipo<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione come un naufrago a un<br />

filo <strong>di</strong> paglia. Per quelli che credono nella<br />

Bibbia, ciò che afferma la Parola <strong>di</strong> Dio è<br />

affidabile e vero, per gli increduli lo è ciò<br />

che afferma Stephen hawking. L’autore<br />

e giornalista inglese Gilbert Keith Chesterton<br />

(1874-1936) <strong>di</strong>sse giustamente:<br />

«Quando la gente smette <strong>di</strong> credere in<br />

stephen Hawking:<br />

«in forza della legge gravitazionale,<br />

l’Universo ha<br />

potuto crearsi da se stesso.<br />

a partire dal nulla.»<br />

Dio, non smette <strong>di</strong> credere del tutto bensì<br />

crede in qualsiasi cosa.»<br />

La Bibbia non ci dà una spiegazione<br />

completa del fatto che Dio è il Creatore<br />

<strong>di</strong> ogni cosa, ma ce ne dà una plausibile.<br />

La nuova teoria, secondo cui la legge<br />

gravitazionale abbia fatto in modo che<br />

l’universo si sia creato dal nulla, per me<br />

non è comprensibile. Come può crearsi<br />

da solo e dal nulla un universo se prima<br />

non esisteva nulla? Da dove viene la legge<br />

gravitazionale se prima non esisteva nulla?<br />

Come si spiega allora la legge naturale<br />

secondo cui nulla proviene dal nulla?<br />

È interessante che hawking dal 1979<br />

al 2009 fosse titolare della cattedra lucasiana<br />

<strong>di</strong> matematica all’università <strong>di</strong><br />

Cambridge e che uno dei suoi predecessori,<br />

Sir Isaac Newton, che era giunto a<br />

una conclusione opposta alla sua. Welt<br />

Online <strong>di</strong>ce: «In questo modo hawking<br />

non si oppone soltanto a Dio ma anche<br />

al suo predecessore Isaac Newton, che<br />

iniziò a stu<strong>di</strong>are la legge gravitazionale<br />

dopo che una mela gli era caduta in testa<br />

da un albero. alla fine Newton concluse<br />

che proprio leggi naturali come questa<br />

sono la prova che l’universo non può<br />

essersi formato da solo – l’attacco <strong>di</strong> un<br />

melo come <strong>di</strong>mostrazione dell’esistenza<br />

<strong>di</strong> Dio.» 2<br />

Quanto si è impegnato l’uomo a voler<br />

<strong>di</strong>mostrare che Dio non esiste! Eppure<br />

il filosofo Bertrand russell (1872-1970)<br />

ha capovolto la sfida e ha affermato: «La<br />

non esistenza <strong>di</strong> Dio non è <strong>di</strong>mostrabile.»<br />

La <strong>di</strong>sponibilità dell’uomo dell’occidente<br />

cosiddetto cristiano, a formulare<br />

teorie che escludono Dio, è tipica dello<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

19


20<br />

PUnto Di viSta<br />

spirito del nostro tempo. Nell’ultimo<br />

libro della Bibbia, il Signore Gesù scrive<br />

all’ultima chiesa: «All’angelo della chiesa<br />

<strong>di</strong> Lao<strong>di</strong>cea scrivi: Queste cose <strong>di</strong>ce<br />

l’Amen, il testimone fedele e veritiero,<br />

il principio della creazione <strong>di</strong> Dio» (ap<br />

3:14). Il Signore in questo passo pone<br />

l’accento sul fatto che è lui l’autore del<br />

creato <strong>di</strong> Dio perché, evidentemente, è<br />

ciò che viene negato nell’ultimo tempo.<br />

romani 1 fa capire che fra l’altro è proprio<br />

a causa <strong>di</strong> questa incredulità che<br />

l’ira finale <strong>di</strong> Dio si riverserà sull’uomo<br />

nell’apocalisse. «L’ira <strong>di</strong> Dio si rivela dal<br />

cielo contro ogni empietà e ingiustizia<br />

degli uomini che soffocano la verità con<br />

l’ingiustizia; poiché quel che si può conoscere<br />

<strong>di</strong> Dio è manifesto in loro, avendolo<br />

Dio manifestato loro; infatti le sue<br />

qualità invisibili, la sua eterna potenza e<br />

<strong>di</strong>vinità, si vedono chiaramente fin dalla<br />

creazione del mondo essendo percepite<br />

per mezzo delle opere sue; perciò essi<br />

sono inescusabili» (rm 1:18-20).<br />

Il regista berlinese quarantanovenne<br />

Christoph Schlingensief, deceduto<br />

nell’agosto <strong>di</strong> quest’anno, <strong>di</strong>sse: «Prima<br />

<strong>di</strong> partire vorrei sapere che cosa ne è <strong>di</strong><br />

Dio. Come posso entrare in contatto con<br />

lui? Perché mi sento in colpa?» 3 Perché<br />

l’uomo ha una coscienza? Perché può<br />

<strong>di</strong>stinguere fra bene e male? Perché si<br />

sente in colpa e ha paura della morte? a<br />

queste domande hawking non dà alcuna<br />

risposta perché tutto ciò non può essere<br />

il prodotto <strong>di</strong> un’evoluzione o <strong>di</strong> un big<br />

bang avvenuto a causa della mancanza <strong>di</strong><br />

gravità; è piuttosto un in<strong>di</strong>zio dell’esistenza<br />

<strong>di</strong> un Dio eterno cui dovremo rendere<br />

conto, della colpa e del peccato ma anche<br />

del perdono.<br />

«Essi <strong>di</strong>mostrano che quanto la legge<br />

comanda è scritto nei loro cuori, perché<br />

la loro coscienza ne rende testimonianza<br />

e i loro pensieri si accusano o anche si<br />

scusano a vicenda» (rm 2:15).<br />

Bruno Schwengeler ha scritto: «Non<br />

è la ragione che impe<strong>di</strong>sce all’uomo <strong>di</strong><br />

credere nel Dio della Bibbia bensì la paura<br />

<strong>di</strong> dover rendere conto a lui della propria<br />

vita.» n<br />

1 Spiegel Online, «Hawking hält Schöpfergott für<br />

überflüssig» (Hawking considera superfluo un Dio<br />

creatore), 2/09/2010<br />

2 Welt Online, «Stephen Hawking stellt sich gegen<br />

Gott und Newton» (Hawking si oppone a Dio e a<br />

Newton), 2/09/2010<br />

3 Idea-Spektrum 34.2010<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

1 tIMoteo 1:18-20<br />

il comandamento<br />

della chiesa<br />

nella prima lettera a timoteo, l’apostolo Paolo spiega<br />

«come ci si deve comportare nella casa <strong>di</strong> Dio che è<br />

l’assemblea dell’id<strong>di</strong>o vivente, il pilastro e il fondamento<br />

della verità».<br />

NorBErt LIEth<br />

in 1 timoteo 1:18 Paolo scrive a timoteo:<br />

«Ti affido questo incarico, Timoteo,<br />

figlio mio …» Di quale incarico<br />

sta parlando l’apostolo? Egli si riferisce a<br />

ciò che ha or<strong>di</strong>nato a timoteo già in precedenza:<br />

stare attento che non vengano<br />

<strong>di</strong>ffuse false dottrine; fare in modo che<br />

nessun influsso estraneo si introduca<br />

nella chiesa e che sia conservata la sana<br />

dottrina (v. 3-11).<br />

Poi Paolo prosegue al versetto 18:<br />

«… in armonia con le profezie che sono<br />

state in precedenza fatte a tuo riguardo,<br />

perché tu combatta in virtù <strong>di</strong> esse<br />

la buona battaglia» (cfr. 6:12; Gd 3).<br />

timoteo riceve l’esortazione a combattere<br />

il buon combattimento, ma non è<br />

necessario che combatta da solo e senza<br />

un’adeguata armatura spirituale. Piuttosto,<br />

secondo le profezie pronunciate a<br />

suo riguardo, può affrontare l’importante<br />

incarico con nuove forze.<br />

Evidentemente c’erano state delle profezie<br />

riguardo a timoteo alle quali poteva<br />

e doveva rifarsi (4:14; 2 tm 1:6). oggi<br />

non viviamo più in tempi apostolici. Gli<br />

avvenimenti concernenti timoteo fanno<br />

parte della chiesa primitiva mentre noi<br />

abbiamo a <strong>di</strong>sposizione tutta la profezia<br />

delle Scritture, che in quell’epoca ancora<br />

non erano state completate. Questa Parola<br />

ci rafforza e ci guida a combattere il<br />

buon combattimento. anche noi siamo<br />

chiamati a usare i doni della grazia, che<br />

il Signore ci ha dato, per rinforzarci,<br />

rallegrarci e metterli a buon frutto. Per<br />

ogni incarico che Dio ci dà, egli ci dona<br />

anche il dono della grazia necessario per<br />

adempirlo.<br />

al versetto 19 Paolo prosegue: «conservando<br />

la fede e una buona coscienza.»<br />

Per combattere un buon combattimento,<br />

oltre alle parole della profezia e all’uso<br />

dei doni della grazia, sono necessari la<br />

fede personale e una buona coscienza.<br />

Le profezie e i doni della grazia (v. 18;<br />

4:14) vengono da Dio, la fede e la buona<br />

coscienza (v. 19) vengono da parte nostra.<br />

Soltanto così possiamo combattere<br />

e vincere.<br />

Dobbiamo usare i doni con fede<br />

e una buona coscienza, affidarci alle<br />

promesse e realizzare nella pratica ciò<br />

che conosciamo nella teoria. Chi non<br />

rimane vicino all’insegnamento avuto e<br />

non lo mette in pratica nella vita, corre<br />

il rischio <strong>di</strong> naufragare: «…°alla quale<br />

alcuni hanno rinunziato, e così, hanno<br />

fatto naufragio quanto alla fede» (v. 19).<br />

Dobbiamo mantenere la fede e la<br />

buona coscienza e non rifiutarle. un<br />

modo per rifiutare la buona coscienza è<br />

allontanandosi dalla pura dottrina, non<br />

orientandosi più verso <strong>di</strong> essa e soffocando<br />

la voce ammonitrice della coscienza<br />

(v. 5). «Tra questi sono Imeneo e Alessandro,<br />

che ho consegnati a Satana affinché<br />

imparino a non bestemmiare» (v. 20).<br />

Questi due uomini avevano lasciato la<br />

dottrina e rifiutato la buona coscienza,<br />

avevano trascurato la pura dottrina e<br />

così hanno fatto naufragio <strong>di</strong>ventando,


Chi non rimane<br />

attaccato alla<br />

dottrina e non<br />

la <strong>di</strong>fende nella<br />

pratica, corre il<br />

rischio <strong>di</strong> naufragare<br />

in fin dei conti, dei bestemmiatori. È<br />

possibile che nel loro caso si tratti delle<br />

stesse persone che Paolo nomina nella<br />

seconda lettera a timoteo: «Ma evita le<br />

chiacchiere profane, perché quelli che le<br />

fanno avanzano sempre più nell’empietà<br />

e la loro parola andrà rodendo come fa<br />

la cancrena; tra questi sono Imeneo e<br />

Fileto, uomini che hanno deviato dalla<br />

verità, <strong>di</strong>cendo che la risurrezione è già<br />

avvenuta, e sovvertono la fede <strong>di</strong> alcuni»<br />

(2 tm 2:16-18; cfr. 1 Co 15:12; 2 te 2:2).<br />

«Alessandro, il ramaio, mi ha procurato<br />

molti mali. Il Signore gli renderà secondo<br />

le sue opere. Guàrdati anche tu da lui,<br />

perché egli si è opposto violentemente<br />

alle nostre parole» (2 tm 4:14-15).<br />

Presumibilmente questi uomini, nonostante<br />

la loro esclusione dalla chiesa,<br />

continuavano a esercitare un certo influsso<br />

su <strong>di</strong> essa e avevano un buon gruppo<br />

<strong>di</strong> seguaci, il che rendeva le cose molto<br />

complicate per Paolo. Succede sempre<br />

così. Ci saranno sempre delle persone<br />

che si lasciano sviare e si mettono dalla<br />

parte sbagliata, rendendo le cose <strong>di</strong>fficili<br />

per quelli che sono nel giusto. Molti<br />

commentatori pensano che i personaggi<br />

citati spiritualizzassero la risurrezione<br />

alla maniera dei filosofi greci e non<br />

credessero in una risurrezione fisica.<br />

Questo ci fa pensare alla tendenza attuale<br />

<strong>di</strong> spiritualizzare Israele, il rapimento, il<br />

ritorno <strong>di</strong> Gesù in gloria e il regno milleniale.<br />

Spesso i cristiani iniziano con il<br />

<strong>di</strong>ffidare delle verità bibliche, proseguono<br />

mettendole pubblicamente in <strong>di</strong>scussione<br />

e infine <strong>di</strong>ventano cinici e le trascinano<br />

nel ri<strong>di</strong>colo. In questo modo rifiutano la<br />

buona coscienza e non sono più ricettivi<br />

per la verità e i relativi ammonimenti.<br />

Paolo, con la sua autorità apostolica, abbandonò<br />

Imeneo e Fileto a Satana, ossia<br />

li escluse evidentemente dalla chiesa.<br />

Li mandò nel regno <strong>di</strong> Satana al <strong>di</strong> fuori<br />

della chiesa (cfr. 1 tm 5:15; 1 Co 5:3-6).<br />

Lo scopo dell’esclusione non era la loro<br />

per<strong>di</strong>zione bensì la correzione e il ravve<strong>di</strong>mento.<br />

n<br />

1 20 Minuten Online, 14. Juni 2010<br />

SPuNtI DI RIFlESSIoNE<br />

la lampada fumante<br />

«Verso mezzanotte si levò un grido: “Ecco<br />

lo sposo, uscitegli incontro!”» (Mt 25:6). Dalla<br />

parabola delle <strong>di</strong>eci vergini, riportata<br />

in Matteo 25, possiamo trarre degli insegnamenti<br />

tanto semplici quanto importanti.<br />

In quel tempo a mezzanotte era<br />

buio pesto. I mezzi d’illuminazione erano<br />

pochi e insufficienti. Se qualcuno si<br />

trovava in viaggio, una piccola lampada<br />

a olio illuminava scarsamente il sentiero.<br />

Quando poi, arrivato alla meta, bussava<br />

al portone, il padrone <strong>di</strong> casa vedeva prima<br />

la lampada e poi il volto illuminato <strong>di</strong><br />

chi la portava.<br />

Rapportato a noi, ciò significa: «Gesù<br />

parlò loro <strong>di</strong> nuovo, <strong>di</strong>cendo: ‹Io sono la luce del<br />

mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre,<br />

ma avrà la luce della vita›» (Gv 8:12).<br />

Gesù è la luce del mondo e in lui ci troviamo<br />

sulla strada giusta. Soltanto per<br />

questa ragione la nostra testimonianza<br />

può avere un effetto: «Così risplenda la vostra<br />

luce davanti agli uomini, affinché vedano le<br />

vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro<br />

che è nei cieli» (Mt 5:16). la luce ha un effetto<br />

– su noi stessi e sull’ambiente in cui<br />

ci troviamo. In noi produce santificazione<br />

e per gli altri è una testimonianza.<br />

Di notte si vedono appena le varie<br />

tonalità <strong>di</strong> colore e tutto appare più o<br />

meno grigio. ai giorni nostri è <strong>di</strong>ventato<br />

<strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>stinguere le cose. Che cosa<br />

è opera dello Spirito Santo? Quando ci<br />

troviamo in presenza <strong>di</strong> effetti psichici,<br />

manipolazioni o influssi demoniaci? la<br />

tentazione <strong>di</strong> forzare in qualche modo la<br />

crescita della comunità è <strong>di</strong>ventata grande.<br />

Perché accontentarsi <strong>di</strong> un piccolo<br />

gregge se una mega-chiesa è molto più<br />

<strong>di</strong>vertente e procura più mezzi finanziari?<br />

Sembra essere <strong>di</strong>ventata una regola generale,<br />

che lo Spirito Santo parli soltanto<br />

a partire da 80 decibel e dopo un’ora <strong>di</strong><br />

musica trascinante. Che cosa succederebbe<br />

se per un mese si dovesse vivere<br />

senza corrente elettrica? l’«evangelo del<br />

benessere» produce molti simpatizzanti,<br />

ma nessuna autentica nuova nascita.<br />

Nel libro del profeta Isaia leggiamo: «Infatti<br />

così parla Colui che è l’Alto, l’eccelso, che<br />

abita l’eternità, e che si chiama il Santo. ‹Io <strong>di</strong>moro<br />

nel luogo eccelso e santo, ma sto vicino<br />

a chi è oppresso e umile <strong>di</strong> spirito per ravvivare<br />

lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore degli<br />

oppressi›» (Is 57:15). Dio abita nei luoghi<br />

altissimi e in uno spirito umile. Se la na-<br />

tura originaria adamitica non viene spezzata,<br />

non può esserci vera vita da Dio ma<br />

soltanto emozioni e imitazioni. amos 6:5<br />

descrive anche il nostro tempo: «Improvvisano<br />

al suono della cetra, si inventano strumenti<br />

musicali come Davide!» Qui sta scritto<br />

«come Davide», ma senza l’ispirazione<br />

e l’autorità provenienti dall’alto. la carne<br />

religiosa apprezza particolarmente carezze<br />

e attenzioni.<br />

Dopo 2000 anni <strong>di</strong> storia della chiesa,<br />

assistiamo anche a un altro fenomeno:<br />

«Siccome lo sposo tardava, tutte <strong>di</strong>vennero<br />

assonnate e si addormentarono» (Mt 25:5).<br />

Per quel che riguarda la dottrina biblica<br />

e lo stu<strong>di</strong>o intenso della Parola <strong>di</strong> Dio, ci<br />

troviamo <strong>di</strong> fronte a una realtà del tutto<br />

<strong>di</strong>versa: apatia e sonnolenza, mentre<br />

altre cose riescono facilmente a entusiasmare<br />

e a stimolare l’impegno. Non<br />

dovremmo chiedere, pregare e cercare<br />

insieme un risveglio personale e aiutarci<br />

reciprocamente in questo? In Ebrei<br />

10:25 l’autore <strong>di</strong>ce: «…°non abbandonando<br />

la nostra comune adunanza come alcuni sono<br />

soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto<br />

più che vedete avvicinarsi il giorno.» Ve<strong>di</strong>amo<br />

quin<strong>di</strong> con i nostri stessi occhi che il giorno<br />

si sta avvicinando. Perché il rapimento<br />

possa aver luogo, non devono prima<br />

realizzarsi degli altri segni dei tempi. C’è<br />

soltanto un motivo per cui come Chiesa<br />

siamo ancora qui: perché «la totalità degli<br />

stranieri» (Rm 11:25), ossia il numero<br />

<strong>di</strong> stranieri salvati deciso da Dio, non<br />

è ancora stato raggiunto! Ciò che invece<br />

possiamo osservare sono i preparativi<br />

per la scena apocalittica mon<strong>di</strong>ale. la<br />

seguente affermazione è quanto mai attuale:<br />

«Ecco, lo sposo sta per venire; andategli<br />

incontro!» a questo punto c’è da chiedersi:<br />

com’è la nostra lampada? Sta brillando<br />

come si deve o sta soltanto fumando?<br />

un termometro infallibile è la nostra <strong>di</strong>sponibilità<br />

a parlare agli altri <strong>di</strong> Gesù. Se<br />

non proviamo mai, in nessun luogo e con<br />

nessuno il desiderio <strong>di</strong> farlo, siamo spiritualmente<br />

ammalati. allora altre cose<br />

tengono le linee e i canali occupati. Nel<br />

Salmo 139 l’uomo <strong>di</strong> Dio prega che Dio<br />

gli faccia un checkup: «Esaminami, o Dio, e<br />

conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci<br />

i miei pensieri. Ve<strong>di</strong> se c’è in me qualche via<br />

iniqua e guidami per la via eterna» (v. 23-24).<br />

Siamo <strong>di</strong>sposti a sottometterci anche noi<br />

a tale esame? r.F. n<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

21


22<br />

CHiaMata Di MeZZanotte<br />

andré beitze (l.) e Werner beitze al<br />

banco libri<br />

la situazione in Guatemala<br />

è molto seria ma, finché<br />

dura il tempo della grazia,<br />

i collaboratori della<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong><br />

sono intenzionati a<br />

proseguire nella <strong>di</strong>ffusione<br />

dell’evangelo.<br />

aNDré BEItzE, GuatEMaLa-StaDt<br />

Qualche tempo fa ho letto il libro<br />

del profeta Ezechiele e mi sono<br />

reso conto, una volta <strong>di</strong> più, che<br />

dobbiamo suonare una tromba squillante<br />

per avvertire la gente. In Ezechiele 33:4-<br />

5 sta scritto: «Se qualcuno, pur udendo<br />

il suono del corno, non se ne cura, e la<br />

spada viene e lo porta via, il sangue <strong>di</strong><br />

quel tale sarà sopra il suo capo; egli ha<br />

u<strong>di</strong>to il suono del corno, e non se n’è<br />

curato; il suo sangue sarà sopra <strong>di</strong> lui; se<br />

Distribuzione <strong>di</strong> opuscoli<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

guAteMALA<br />

Criminalità, catastrofi<br />

naturali ed evangelo<br />

se ne fosse curato, avrebbe scampato la<br />

sua vita.» abbiamo ogni giorno davanti<br />

agli occhi la realizzazione della Parola <strong>di</strong><br />

Dio e i segni che la venuta del Signore<br />

è sempre più imminente. Dobbiamo<br />

avvertire la gente perché possa afferrare<br />

la salvezza. Che vogliano ascoltare o<br />

no è una responsabilità sua, noi siamo<br />

chiamati a suonare il corno.<br />

Qui in Guatemala si sono susseguiti<br />

vari avvenimenti: per tre mesi il Paese è<br />

stato privo <strong>di</strong> un capo della polizia perché<br />

quello precedente, che aveva sostituito il<br />

capo della polizia cristiano (probabilmente<br />

troppo onesto), è stato <strong>di</strong>messo dal suo<br />

ufficio ed è ora, a sua volta, ricercato dalla<br />

polizia. alla fine è stato eletto un nuovo<br />

capo. tutti gli altri can<strong>di</strong>dati avevano un<br />

bel bagaglio <strong>di</strong> attività <strong>di</strong>scutibili. Qualche<br />

tempo fa, ho sentito una sparatoria<br />

vicino casa e, poco tempo dopo, l’arrivo<br />

<strong>di</strong> sei ambulanze: una scena all’or<strong>di</strong>ne<br />

del giorno, qui in Guatemala.<br />

La criminalità organizzata sta conquistando<br />

sempre più il controllo sulla<br />

popolazione. Quelli che normalmente<br />

hanno pre<strong>di</strong>cato negli autobus e hanno<br />

<strong>di</strong>stribuito volantini, vengono controllati<br />

dai criminali. Se non pagano mensilmente<br />

una certa somma e non portano con sé<br />

un documento d’identificazione emesso<br />

dalle bande, vengono picchiati, derubati<br />

<strong>di</strong> tutto ciò che hanno e le loro Bibbie<br />

strappate. Se poi osano ripresentarsi<br />

un’altra volta, rischiano la morte.<br />

alla fine <strong>di</strong> maggio c’è stata l’eruzione<br />

del vulcano Pacaya. Nelle province <strong>di</strong><br />

Guatemala, Escuintla e Sacatépequez è<br />

stato <strong>di</strong>chiarato lo stato d’emergenza.<br />

anche Guatemala città è rimasta colpita<br />

dagli effetti dell’eruzione. una pioggia<br />

nera <strong>di</strong> cenere e sabbia si è calata come<br />

un abito da lutto sul paesaggio e ha provocato<br />

il caos nel traffico citta<strong>di</strong>no. amici<br />

nostri, che vivono nelle vicinanze del<br />

vulcano, hanno raccontato <strong>di</strong> avere uno<br />

strato <strong>di</strong> cenere e sabbia <strong>di</strong> cinque centimetri<br />

sull’abitazione. Da noi sono caduti<br />

soltanto pochi millimetri, ma sono bastati<br />

a riempire alcuni sacchi <strong>di</strong> plastica.<br />

abbiamo dovuto spazzare via la sabbia<br />

come se si trattasse <strong>di</strong> neve. La gente che<br />

viveva nelle vicinanze del vulcano è stata<br />

bombardata da lapilli roventi che hanno<br />

persino perforato i tetti delle case. a ciò<br />

si è aggiunta la pioggia torrenziale della<br />

tempesta agatha che si è mischiata alla<br />

sabbia e ha provocato gravi danni in<br />

tutto il paese.<br />

L’anno scorso il Guatemala ha sofferto<br />

per la siccità, quest’anno invece ci sono<br />

state inondazioni dappertutto. Varie<br />

migliaia <strong>di</strong> ettari <strong>di</strong> terreno coltivato<br />

sono state inondate. I danni alla rete<br />

stradale sono ingenti, ponti sono stati<br />

trascinati via dalla corrente e altri sono<br />

stati talmente danneggiati da non essere<br />

più agibili. un gran numero <strong>di</strong> persone<br />

ha perso tutti i suoi averi. Ci sono state<br />

vittime trascinate da fiumi in piena o sepolte<br />

da frane. Preghiamo che il Signore<br />

usi tutto questo dolore per attirare delle<br />

persone a sé. Possano riconoscere in<br />

molti che soltanto in Gesù Cristo si trova<br />

un rifugio!<br />

Queste catastrofi naturali hanno anche<br />

provocato un aumento dei prezzi dei<br />

prodotti alimentari perché gran parte del<br />

raccolto è rovinata o del tutto <strong>di</strong>strutta.<br />

Ciò influisce anche sul nostro lavoro<br />

perché molte persone dell’entroterra non<br />

possono più raggiungere la città e tanto<br />

meno hanno i mezzi per acquistare libri<br />

e riviste. Continuiamo, però, a seminare<br />

la Parola perché la gente ha bisogno<br />

dell’evangelo. Il Signore farà crescere<br />

frutto a suo tempo.<br />

Siamo riconoscenti che il Signore finora<br />

ci abbia aiutato. Siamo consapevoli<br />

che senza <strong>di</strong> lui e il vostro sostegno non<br />

potremmo fare molto. Grazie per la vostra<br />

intercessione in preghiera per noi anche<br />

in futuro! n


DoManDe – RiSPoSte<br />

Condanna eterna?<br />

In genere trovo molto valida la vostra rivista,<br />

ma ciò che ho letto sull’ultima pagina <strong>di</strong> una<br />

vostra pubblicazione del 2010, sotto il titolo:<br />

«Soltanto Gesù può aiutarti / Il Redentore<br />

aspetta», mi rende perplesso! l’autore<br />

dell’articolo ha sicuramente citato i passi<br />

biblici giusti secondo cui quelli che rifiutano<br />

Gesù Cristo saranno buttati nello stagno <strong>di</strong><br />

fuoco. Ha però <strong>di</strong>menticato che una gran<br />

parte dell’umanità non rifiuta affatto Dio ma<br />

crede in una potenza superiore pur senza<br />

conoscere il nostro Signore Gesù! In passato,<br />

prima della mia conversione, anch’io ero<br />

fra questi! Può essere che queste persone<br />

saranno gettate nello stagno <strong>di</strong> fuoco soltanto<br />

perché non conoscono Gesù Cristo?<br />

Non posso crederci! Dio, il nostro Creatore,<br />

non può essere così spietato! Gesù Cristo<br />

non è andato in croce solo per quelli che nel<br />

passato, nel presente e nel futuro hanno<br />

preso o prenderanno una decisione per lui,<br />

bensì per tutti gli uomini, anche per i peccatori<br />

peggiori! Gesù Cristo è misericor<strong>di</strong>oso<br />

verso tutti! Egli ama tutti! Sicuramente<br />

quelli che lo rifiutano consapevolmente<br />

saranno gettati nello stagno <strong>di</strong> fuoco, in<br />

questo sono d’accordo con lei! Ma che cosa<br />

sarà delle persone che credono in un’altra<br />

<strong>di</strong>vinità? Penso, per esempio, ai Bud<strong>di</strong>sti,<br />

agli Islamici, agli esoterici, ecc. Essi credono<br />

ai loro dei con la stessa convinzione con<br />

cui noi cre<strong>di</strong>amo in Gesù Cristo. In fondo<br />

non possono essere ritenuti responsabili<br />

se non hanno mai sentito parlare <strong>di</strong> Gesù,<br />

nostro Signore! Non può essere che Gesù<br />

Cristo annunci la buona notizia della salvezza<br />

anche a quelli che già si trovano nel<br />

regno dei morti? allora quelli che non hanno<br />

mai conosciuto Gesù avrebbero ancora una<br />

chance! Gesù Cristo l’ha fatto già una volta,<br />

quando dopo la sua crocifissione è sceso<br />

nel regno dei morti (ve<strong>di</strong> 1 Pt 3:18-22).<br />

Dovremmo sottometterci al fatto che i<br />

pensieri <strong>di</strong> Dio sono più alti della nostra<br />

mente e che la sua pace supera ogni<br />

intelligenza umana (Fl 4,7). Inoltre dobbiamo<br />

renderci conto che il nostro senso<br />

della giustizia è influenzato dal peccato<br />

(Is 64:5) e che soltanto Dio è perfettamente<br />

giusto. È importante notare che<br />

coloro che resisteranno durante la grande<br />

tribolazione loderanno la giustizia <strong>di</strong> Dio<br />

durante il giu<strong>di</strong>zio (ap 15:3). Quando la<br />

terza coppa d’ira sarà versata nei corsi<br />

d’acqua, l’angelo <strong>di</strong>rà: «Sei giusto, tu che<br />

se sappiamo che il<br />

signore fa riuscire<br />

l’uomo retto (pr 2:7),<br />

possiamo essere certi<br />

che egli troverà il modo<br />

<strong>di</strong> rivelare la salvezza<br />

in gesù a chi lo cerca<br />

sei e che eri, tu, il Santo, per aver così<br />

giu<strong>di</strong>cato» (ap 16:5; cfr. v. 7). anche in<br />

apocalisse 19:2 si sottolinea il fatto che i<br />

giu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> Dio sono giusti. Che i condannati<br />

alla per<strong>di</strong>zione, durante il giu<strong>di</strong>zio<br />

finale, non abbiano nulla da obiettare, fa<br />

capire che evidentemente danno ragione<br />

a Dio (ap 20:11-15).<br />

Nella Parola <strong>di</strong> Dio non c’è nessuna<br />

in<strong>di</strong>cazione chiara del fatto che un uomo<br />

senza Gesù Cristo possa entrare nel suo<br />

regno. È vero piuttosto il contrario. La<br />

Bibbia afferma in numerosi passi ciò<br />

che troviamo anche in 1 Giovanni 5:12:<br />

«Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha<br />

il Figlio non ha la vita.» Non esiste,<br />

inoltre, alcun in<strong>di</strong>zio che, in futuro,<br />

l’evangelo sarà annunciato agli uomini<br />

che si trovano nel regno dei morti. Visto<br />

in questa luce, la nostra responsabilità<br />

<strong>di</strong> annunciare l’evangelo alla gente e<br />

<strong>di</strong> fare tutto il possibile perché tutti<br />

siano raggiunti è enorme: «E <strong>di</strong>sse loro:<br />

‹Andate per tutto il mondo, pre<strong>di</strong>cate il<br />

vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto<br />

e sarà stato battezzato sarà salvato; ma<br />

chi non avrà creduto sarà condannato›.»<br />

(Mc 16:15-16).<br />

Per quanto riguarda le persone che<br />

non hanno sentito l’evangelo, la Parola<br />

<strong>di</strong> Dio afferma che neppure loro hanno<br />

una scusante. Dopo che l’apostolo Paolo,<br />

in romani 1:16-17, spiega che l’evangelo<br />

è la potenza <strong>di</strong> Dio per la salvezza <strong>di</strong><br />

ogni persona che crede, al capitolo 1:20<br />

fa capire inequivocabilmente che chi<br />

non ha sentito l’evangelo è comunque<br />

ingiustificato: «Infatti le sue qualità invisibili,<br />

la sua eterna potenza e <strong>di</strong>vinità, si<br />

vedono chiaramente fin dalla creazione<br />

del mondo essendo percepite per mezzo<br />

delle opere sue; perciò essi sono ine-<br />

scusabili.» William MacDonald scrive a<br />

proposito <strong>di</strong> questo versetto: «La risposta<br />

alla domanda ‹Che cosa ne è dei pagani?›<br />

è la seguente: Dio si è rivelato a loro nel<br />

creato, ma essi non hanno reagito a tale<br />

rivelazione. Perciò l’uomo non sarà condannato<br />

perché ha rifiutato un Salvatore<br />

<strong>di</strong> cui non ha mai sentito parlare, bensì<br />

perché non ha vissuto in modo corrispondente<br />

a ciò che sa <strong>di</strong> Dio.» 1<br />

affermiamo che anche le persone<br />

che non hanno ancora sentito parlare<br />

dell’evangelo hanno però una testimonianza<br />

comprensibile del vero Dio e delle<br />

sue caratteristiche tramite la chiara «pre<strong>di</strong>cazione<br />

del creato» (v. anche Sl 19:1-5).<br />

Se trascurano questa testimonianza,<br />

adorando per esempio altri dei o <strong>di</strong>vinizzando<br />

la natura, e non si piegano davanti<br />

al vero Dio, allora non hanno scuse.<br />

Se sappiamo che il Signore fa riuscire<br />

l’uomo retto (Pr 2:7), possiamo essere<br />

certi che egli troverà il modo <strong>di</strong> rivelare la<br />

salvezza in Gesù a chi lo cerca. Pensiamo,<br />

per esempio, al ministro etiope che cercava<br />

Dio ed era già sulla via del ritorno.<br />

Dio lo vide e gli inviò l’evangelista Filippo<br />

(at 8:26 sg.).<br />

Gli ateniesi avevano la sensazione<br />

che ci dovesse essere un Dio superiore<br />

alla loro intelligenza e gli prepararono<br />

persino un altare. Dio inviò loro Paolo<br />

che annunciò l’evangelo <strong>di</strong> Gesù: «Poiché,<br />

passando, e osservando gli oggetti<br />

del vostro culto, ho trovato anche un<br />

altare sul quale era scritto: Al <strong>di</strong>o sconosciuto.<br />

Orbene, ciò che voi adorate<br />

senza conoscerlo, io ve lo annunzio» (at<br />

17:23). Leggete anche i versetti seguenti<br />

<strong>di</strong> questo capitolo. N.L. n<br />

1 Commentario al NT, CLV, p. 604<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

23


24<br />

iSRaele<br />

i palestinesi<br />

devono contare solo<br />

su se stessi<br />

in un articolo del new York times del 1°<br />

agosto 2010, efraim Karsh, professore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>orientali al londoner King’s College, contrasta<br />

la <strong>di</strong>ffusa convinzione che al mondo arabo stia a<br />

cuore il benessere dei palestinesi.<br />

i<br />

palestinesi devono contare solo su<br />

se stessiIn un articolo del New York<br />

times del 1° agosto 2010, Efraim<br />

Karsh, professore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> me<strong>di</strong>orientali<br />

al Londoner King’s College, contrasta la<br />

<strong>di</strong>ffusa convinzione che al mondo arabo<br />

stia a cuore il benessere dei palestinesi.<br />

L’autore arriva alla conclusione che per<br />

una pace in Me<strong>di</strong>o oriente sarebbe <strong>di</strong><br />

grande utilità che i palestinesi alla fine<br />

capissero che nel conflitto con Israele<br />

loro devono contare solo su se stessi. tra<br />

l’altro scrive:<br />

«Da molto tempo è opinione corrente<br />

che la soluzione del conflitto palestineseisraeliano<br />

sia la premessa per la pace e<br />

la stabilità in Me<strong>di</strong>o oriente. Poiché ad<br />

arabi e musulmani sta così appassionatamente<br />

a cuore la questione della Palestina<br />

- così almeno si continua ad argomentare<br />

- la situazione <strong>di</strong> stallo israelo-palestinese<br />

alimenta rabbia e <strong>di</strong>sperazione regionali,<br />

fornisce legittimazione a gruppi terroristici<br />

come al Qaeda e impe<strong>di</strong>sce la formazione<br />

<strong>di</strong> una coalizione regionale che<br />

potrebbe bloccare l’aspirazione dell’Iran<br />

alla bomba atomica.»<br />

Ma alla convinzione secondo cui «il<br />

popolo e i regimi arabi sono sempre<br />

stati interessati al processo <strong>di</strong> pace e si<br />

sentono impegnati a sostenere i bisogni<br />

dei palestinesi» Karsh oppone un recente<br />

stu<strong>di</strong>o della rete televisiva al arabiya,<br />

secondo cui il 71 percento dei corrispondenti<br />

arabi non ha alcun interesse ai<br />

colloqui <strong>di</strong> pace israelo-palestinesi.<br />

«La verità infatti è», sostiene convinto<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

il prof. Karsh, «che dalla metà degli anni<br />

‘30 la politica araba presenta un altro<br />

quadro. Mentre la “questione palestinese”<br />

è da molto tempo centrale per la<br />

politica interna araba, del benessere dei<br />

palestinesi gli stati arabi si preoccupano<br />

molto meno che del loro proprio interesse.»<br />

a sostegno <strong>di</strong> questo il prof. Karsh<br />

porta <strong>di</strong>versi esempi: «E’ ben noto che<br />

l’attacco <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi stati arabi contro lo<br />

Stato d’Israele nel maggio del 1948, è<br />

stata una guerra per il territorio, molto<br />

più che per i <strong>di</strong>ritti dei palestinesi.»<br />

riferisce, per esempio, che il segretario<br />

generale della Lega araba, abdel rahmann<br />

azzam, aveva rivelato apertamente<br />

a un reporter britannico quali erano gli<br />

obiettivi del re giordano <strong>di</strong> quel tempo:<br />

«Il re abdallah <strong>di</strong> transgiordania voleva<br />

annettersi le colline centrali della regione<br />

per avere accesso al Me<strong>di</strong>terraneo. Gli<br />

egiziani erano interessati al Negev. La<br />

Galilea interessava i siriani, e la costa da<br />

akko in giù doveva andare al Libano.»<br />

Nell’articolo si <strong>di</strong>ce ancora:<br />

«Dal 1948 al 1967, quando gli egiziani<br />

governavano la striscia <strong>di</strong> Gaza e<br />

i giordani la Cisgiordania, questi stati<br />

non si sono preoccupati della fondazione<br />

<strong>di</strong> una nazione palestinese. Non si sono<br />

interessati dei <strong>di</strong>ritti umani <strong>di</strong> questa<br />

popolazione, e non si sono nemmeno<br />

dati da fare affinché la gente potesse<br />

avere con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita migliori. Gli stati<br />

arabi non hanno mai esitato a sacrificare<br />

i palestinesi, quando questo era utile ai<br />

loro interessi.»<br />

a questo proposito il prof. Karsh<br />

porta l’esempio del Settembre nero del<br />

1970 in Giordania, quando re hussein<br />

fece trucidare migliaia <strong>di</strong> palestinesi per<br />

rendere sicuro il suo regime. ricorda<br />

anche la storia dei profughi palestinesi<br />

in Libano, massacrati già nel 1976 dai<br />

militari libanesi che avevano le spalle<br />

coperte dalla Siria.<br />

«Nessuno degli stati arabi è mai venuto<br />

in aiuto dei palestinesi. La storia<br />

delle forze <strong>di</strong> governo arabe che hanno<br />

deliberatamente strumentalizzato la questione<br />

palestinese a vantaggio dei propri<br />

interessi, <strong>di</strong>sinteressandosi del tutto del<br />

destino dei palestinesi, potrebbe essere<br />

proseguita a lungo.»<br />

Se questo è lo sfondo, è un segno<br />

positivo il fatto - così argomenta il prof.<br />

Kirsh - che così tanti arabi <strong>di</strong>ventino in<br />

modo evidente sempre più in<strong>di</strong>fferenti<br />

davanti al conflitto palestinese-israeliano.<br />

«Se l’interventismo interessato dei<br />

regimi arabi toglie ai palestinesi il <strong>di</strong>ritto<br />

all’autodeterminazione, allora la<br />

più grande, in realtà l’unica speranza <strong>di</strong><br />

ottenere una pace tra arabi e israeliani<br />

sta nel rifiuto del falso collegamento<br />

tra questa particolare questione e altri<br />

problemi regionali o globali. Quanto più<br />

i palestinesi riconosceranno che la loro<br />

questione è soltanto loro, tanto prima si<br />

adatteranno all’idea dell’esistenza dello<br />

Stato d’Israele e capiranno la necessità<br />

<strong>di</strong> un accordo negoziato.» n<br />

(Nachrichten aus Israel, ottobre 2010 - trad.<br />

www.ilvangelo-israele.it)


PReviSioni<br />

Il prossimo numero uscirà il 15/12/2010, e tratterà,<br />

tra l’altro, il seguente tema*:<br />

«il meglio deve ancora venire»<br />

*Ci riserviamo eventuali cambiamenti<br />

ColoPHon<br />

opera missionaria<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong><br />

fonDatoRe: Wim Malgo (1922-1992)<br />

DiRettoRe ReSPonSabile: Gaetano trimigno<br />

aMMiniStRaZione PeR la SviZZeRa italiana e<br />

PeR l’italia: <strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong>, Via Monte Rosa<br />

88 D-10154 toRINo tel. 0039 011 285966 - Fax<br />

0039 011 19713644<br />

oRGano: la «<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong>» in lingua<br />

italiana ha 10 numeri annuali in italiano e si può<br />

inoltre ottenere nelle seguenti lingue: inglese, francese,<br />

olandese, tedesco, portoghese, rumeno, spagnolo, ceco<br />

e ungherese.<br />

ReDaZione: <strong>CDM</strong> <strong>Italia</strong><br />

Via Monte Rosa 88 D - 10154 toRINo<br />

E-mail: info@cdmitalia.org<br />

Web-site: www.cdmitalia.org<br />

laYoUt: Daniel Malgo<br />

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<strong>Italia</strong> abbonamento EuR 18 - intestato a: <strong>CDM</strong> <strong>Italia</strong>,<br />

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abbonaMento annUale: - Svizzera CHF 27– Europa<br />

e Paesi del Me<strong>di</strong>terraneo EuR 25<br />

tutti gli abbonamenti, anche quelli richiesti nel corso<br />

dell’anno, terminano il 31 <strong>di</strong>cembre e vengono<br />

automaticamente prolungati <strong>di</strong> un altro anno, qualora<br />

non <strong>di</strong>sdetti espressamente entro e non oltre il 31<br />

ottobre dell’anno corrente.<br />

viaGGi in iSRaele: Missionswerk Mitternachtsruf,<br />

Ringwiesenstr. 12a, CH-8600 Dübendorf<br />

tel: (0041) 044 952 14 18, fax: (0041) 044 952 14<br />

19, e-mail: reisen@beth-shalom.ch, responsabili<br />

Hotel betH-SHaloM: P.o.Box 6208, Haifa-Carmel<br />

31061, Israele, tel: (00972) 04 83 73 480, fax:<br />

(00972) 04 8372 443, e-mail: beth-shalom-israel@<br />

mnr.ch, <strong>di</strong>rezione: Fre<strong>di</strong> e Beate Winkler<br />

aUtoRiZZaZione: Pubblicazione numero 5869<br />

registrata in data 27.04.2005 presso il tribunale <strong>di</strong><br />

torino.<br />

StaMPa: tip. Zaccaria - Napoli<br />

iniZiali DeGli aUtoRi Di QUeSto nUMeRo<br />

R.F. = Reinhold Federolf; N.L. = Norbert Lieth; W.P. = Wilfried Plock<br />

SoltaNto GESù Può aIutaRtI<br />

la certezza della salvezza<br />

l’uomo desidera avere certezze in ogni<br />

campo della sua esistenza. Quando troviamo<br />

un nuovo posto <strong>di</strong> lavoro … Quando un<br />

giovane si innamora <strong>di</strong> una ragazza … la<br />

cosa strana è che soltanto nei confronti<br />

<strong>di</strong> Dio molti si accontentano <strong>di</strong> una fatale<br />

incertezza! Eppure si tratta della domanda<br />

più importante della nostra vita, ossia<br />

<strong>di</strong> dove trascorreremo l’eternità futura. Gli<br />

uomini e le donne della Bibbia erano certi<br />

della loro salvezza. Su cosa si basava tale<br />

certezza? Su fatti concreti e non su supposizioni<br />

ed eventualità.<br />

Fatto 1: Gesù Cristo è il Figlio <strong>di</strong> Dio.<br />

Per molti era soltanto un capo religioso<br />

come Confucio, Budda o Maometto, per<br />

molti il primo hippie dai capelli lunghi, per<br />

non pochi un rivoluzionario sociale, per<br />

altri una persona nobile, un campione <strong>di</strong><br />

umanità. Giovanni, l’uomo che conosceva<br />

Gesù meglio <strong>di</strong> chiunque altro, scrisse: «Se<br />

accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza<br />

<strong>di</strong> Dio è maggiore; e la testimonianza<br />

<strong>di</strong> Dio è quella che egli ha reso al Figlio suo»<br />

(1 Gv 5:9).<br />

Fatto 2: Gesù Cristo visse una vita unica,<br />

straor<strong>di</strong>naria. Gesù <strong>di</strong> Nazareth fu senza<br />

peccato (Eb. 4:15), privo <strong>di</strong> egoismo e<br />

della smania <strong>di</strong> onore. Nessun egocentrismo<br />

lo bloccò mai. Persino i suoi nemici<br />

non riuscirono a trovare alcuna colpa in lui<br />

(Gv 8:46). Gesù Cristo adempì la legge <strong>di</strong><br />

Dio in modo perfetto.<br />

Fatto 3: Gesù Cristo morì <strong>di</strong> una morte<br />

<strong>di</strong>versa da chiunque altro. Molti sono morti<br />

in modo imponente. Ci furono dei pagani<br />

che affrontarono la morte con un atteggiamento<br />

ammirevole. Socrate, per esempio,<br />

bevve il veleno che lo avrebbe ucciso <strong>di</strong>scutendo<br />

sull’immortalità dell’anima. Gesù<br />

Cristo non morì in modo eroico, ma con<br />

urla e lacrime. Perché allora morì in modo<br />

straor<strong>di</strong>nario? Cristo in croce vinse non<br />

solo l’atto del morire ma la morte stessa:<br />

questo è molto <strong>di</strong> più. Egli, la vita in persona,<br />

morì la morte <strong>di</strong> tutta un’umanità, carico<br />

dei peccati <strong>di</strong> tutti gli uomini <strong>di</strong> ogni<br />

continente e <strong>di</strong> ogni epoca. Il Signore Gesù<br />

morì innocente e perciò <strong>di</strong> una morte<br />

vicaria. Soltanto una persona pura poteva<br />

pagare per gli impuri. Questo è quanto<br />

compì con la sua morte.<br />

Fatto 4: Gesù Cristo è risorto dalla<br />

tomba come nessun altro. la figlia <strong>di</strong> Jai-<br />

ro, il giovane <strong>di</strong> Nain e lazzaro furono risuscitati<br />

ma ritornarono nel loro vecchio<br />

corpo mortale e in seguito morirono un’altra<br />

volta. Gesù Cristo ricevette un nuovo<br />

corpo <strong>di</strong> risurrezione e in seguito ascese al<br />

cielo. la croce e la tomba restarono vuoti!<br />

(1 Co 15:3-8).<br />

Come posso arrivare oggi a questa<br />

certezza? Ciò che abbiamo elencato successe<br />

quasi 2000 anni fa. Come può <strong>di</strong>ventare<br />

una realtà per l’uomo d’oggi? «Chi<br />

ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio <strong>di</strong> Dio,<br />

non ha la vita» (1 Gv 5:12). Cristiani si <strong>di</strong>venta<br />

soltanto per mezzo <strong>di</strong> Cristo! «Ma<br />

a tutti quelli che l’hanno (Cristo) ricevuto egli<br />

ha dato il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventar figli <strong>di</strong> Dio…» (Gv<br />

1:12). Chi ammette il proprio stato <strong>di</strong> per<strong>di</strong>zione,<br />

confessa i propri peccati concreti<br />

e poi accetta volontariamente in preghiera<br />

Cristo come personale Salvatore e Signore,<br />

sarà salvato. Egli riceve lo Spirito<br />

Santo tramite il quale Gesù abita in lui in<br />

modo reale, seppure invisibile. tale Spirito<br />

ci dà la certezza interiore della salvezza e<br />

della nuova vita. Questa è la via che porta<br />

alla certezza. Che cosa conferma tale<br />

certezza?<br />

1. Non i sentimenti … I sentimenti sono<br />

una bella cosa, ma non giustificano assolutamente<br />

nulla. I sentimenti affondano<br />

nelle crisi della vita, mentre la fede e la<br />

certezza possono persino crescere in questo<br />

tipo <strong>di</strong> situazione.<br />

2. … ma la Parola <strong>di</strong> Dio. «Vi ho scritto<br />

queste cose perché sappiate che avete la vita<br />

eterna, voi che credete nel nome del Figlio <strong>di</strong> Dio»<br />

(1 Gv 5:13). Dio non mente. Si può credere<br />

alla sua Parola così come sta scritta.<br />

Se mi affido alle affermazioni della Bibbia,<br />

nonostante i miei sentimenti e il mio scetticismo,<br />

ricevo la certezza della salvezza.<br />

3. lo Spirito Santo. «Lo Spirito stesso attesta<br />

insieme con il nostro spirito che siamo figli<br />

<strong>di</strong> Dio.» (Rm 8:16).<br />

4. la trasformazione della vita. Quando<br />

Gesù Cristo <strong>di</strong>venta il Signore <strong>di</strong> una<br />

persona, la vita <strong>di</strong> tale in<strong>di</strong>viduo cambia -<br />

in modo più evidente in un «grande» peccatore,<br />

in modo meno evidente in una<br />

«brava persona» peccatrice.<br />

Supponiamo che dobbiate morire questa<br />

notte e che Dio vi chieda: «Perché dovrei<br />

lasciarti entrare in cielo?» Che cosa<br />

rispondereste? W.P. n<br />

Dio non mente.<br />

Posso credere alla sua Parola così com’è scritta<br />

<strong>Chiamata</strong> <strong>di</strong> <strong>Mezzanotte</strong> Novembre 2010<br />

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