15.06.2013 Views

cliccate qui per scaricare il catalogo con tutte le opere esposte dagli ...

cliccate qui per scaricare il catalogo con tutte le opere esposte dagli ...

cliccate qui per scaricare il catalogo con tutte le opere esposte dagli ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ieri ed oggi in Europa<br />

OMAGGIO A RENATO NESI<br />

Renato Nesi - “I bagnanti” (1946) - Italia<br />

olio su tela cm 71 x 81<br />

esposizione: Gal<strong>le</strong>ria “Al Cavallino” - Venezia 1949 - col<strong>le</strong>zione privata<br />

PER NESI LA VITA È UNA PRIMAVERA<br />

Renato Nesi è un pittore della città di Treviso <strong>per</strong> ispirazione e <strong>per</strong> inno cora<strong>le</strong>. Egli è come certi vecchi gioielli che<br />

hanno visto <strong>il</strong> so<strong>le</strong> inclinarsi diverse volte e sempre ne hanno ricevuto un’impressione nuova. Si è sposato ai quattro punti<br />

cardinali e sempre ha trovato davanti a sé l’orizzonte dei grandi quadri messi al centro della vita e della storia. Egli non<br />

è schiavo dell’impazienza, e <strong>per</strong> così dire del disgelo, <strong>per</strong> Nesi la vita ha una primavera e molte. Egli è sempre pieno<br />

di favo<strong>le</strong> e di immagini. Andare <strong>con</strong> lui <strong>per</strong> una strada sui campi che limiti i giorni è come iniziare una esplorazione di<br />

fantasia. I suoi quadri sono intimamente di espressione Trevigiana e ricordano la vecchia e immutab<strong>il</strong>e Treviso, ma <strong>le</strong> sue<br />

mete non sono fissab<strong>il</strong>i <strong>con</strong> <strong>il</strong> compasso. Egli valica e scavalca tutti gli obbiettivi della fantasia <strong>con</strong> impeto giovan<strong>il</strong>e che<br />

gli fa onore. Egli merita di avere una <strong>con</strong>seguenza vita<strong>le</strong> in modo che esistano sempre uomini come lui, o<strong>per</strong>e come la<br />

sua e sempre incantamenti.<br />

Giovanni Comisso<br />

1


Teresa Bonaventura “BOSCHETTO” - Italia<br />

due pannelli di <strong>le</strong>gno affiancati da cm 200 x 50 + 50<br />

E’ scultrice del <strong>le</strong>gno che ha s<strong>per</strong>imentato fin da piccola nella bottega del padre artigiano fa<strong>le</strong>gname. Con lui ha imparato<br />

a ri<strong>con</strong>oscere <strong>le</strong> diverse tipologie, <strong>le</strong> essenze e la dutt<strong>il</strong>ità dei diversi <strong>le</strong>gni. Innumerevoli sono <strong>le</strong> <strong>per</strong>sonali e <strong>le</strong> col<strong>le</strong>ttive<br />

al<strong>le</strong> quali ha partecipato così come i Concorsi ed i Simposi di scultura in Italia ed all’estero. Premi e ri<strong>con</strong>oscimenti<br />

<strong>con</strong>corrono a motivare la sua determinazione nel proseguire <strong>il</strong> faticoso <strong>per</strong>corso della scultura vissuto come rigorosa<br />

ricerca forma<strong>le</strong> ed emotiva.<br />

T.B.<br />

2


Maria Cristina Barbon “Ali” - Italia<br />

terracotta cm 50 x 100 x 30<br />

“… Maria Cristina affronta <strong>il</strong> linguaggio plastico <strong>con</strong> una potenza delicata e attenta che ci restituisce un codice visivo<br />

“classico”, forse anche tradiziona<strong>le</strong>, e immediatamente ci dice che l’arte vera è <strong>per</strong> tutti e che l’arte vera ha bisogno di<br />

rego<strong>le</strong>, di proporzioni, di <strong>con</strong>oscenza e di misura. C’è un “femmin<strong>il</strong>e plura<strong>le</strong>” che si <strong>con</strong>cretizza in materia e sceglie <strong>il</strong><br />

calore della terracotta ed <strong>il</strong> rigore di una tecnica comp<strong>le</strong>tamente posseduta in modo ta<strong>le</strong> che si può anche ignorarla. Ci<br />

sono solo due colori: <strong>il</strong> bianco ed <strong>il</strong> rosso ed un modellato sapiente e deciso, la padronanza piena di una plastica classica,<br />

che si esprime solo- solo?- attraverso la figura, ne indaga <strong>le</strong> posture, ne studia gli atteggiamenti, <strong>con</strong>duce l’emozione nel<br />

gesto misurato e composto…”.<br />

Donata Demattè<br />

3


Simon Benetton “Sogno di Icaro” 2009 - Italia<br />

acciaio e cristallo lavorato a scheggia cm 140 x 78<br />

Quarant’anni di ricerca di un maestro della scultura <strong>con</strong>temporanea<br />

“... <strong>le</strong> o<strong>per</strong>e degli ultimi anni, in cui emerge un nuovo e<strong>le</strong>mento ricco di fascino: <strong>il</strong> cristallo lavorato a scheggia ed<br />

incastonato nel ferro. I lavori di questo memento, figurano artisticamente la <strong>per</strong>fetta sintesi tra luce a materia, che non sono<br />

più e<strong>le</strong>menti discordanti, bensì sanno trovare una profonda comunione. Nello stesso lavoro vi è la fisicità della creazione<br />

dettata dalla materia, ma anche la luce, sembiante della ratio che governa gli e<strong>le</strong>menti. Una fusione che porta a rif<strong>le</strong>ttere<br />

su uno spazio che <strong>per</strong>de i <strong>con</strong>notati meramente tangib<strong>il</strong>i e diventa luce. Oppure, nonostante l’apparente <strong>con</strong>traddizione, si<br />

potrebbe affermare che la luce assurge ad una fisicità. Il vetro è scheggiato, quasi che l’artista - una sorta di <strong>con</strong>temporaneo<br />

alchimista - abbia “staccato” un pezzo di luce <strong>per</strong> creare una scultura fatta di un’essenza primordia<strong>le</strong>.”<br />

Carlo Sala<br />

4


A<strong>le</strong>ssandro Cadamuro “GLASS-WAVE-POEGLASS” 2007 - Italia<br />

vetro inciso trattato e assemblato cm 14x74x51,5 h<br />

“…Cadamuro è l´artista dei paradossi <strong>con</strong>c<strong>il</strong>iati. In questo sta la sua assoluta oltre-modernità. Offre una possib<strong>il</strong>e risposta<br />

alla sete di sintesi. Gioca <strong>con</strong> <strong>il</strong> passato fino a farlo scomparire in nuove dimensioni antropologiche dell´essere. La sua<br />

o<strong>per</strong>a origina dal regno dell´astrazione simbolica, ma l´esito è sempre fisico, carna<strong>le</strong>, sensoria<strong>le</strong>. Si incarna in futurib<strong>il</strong>i<br />

go<strong>le</strong>m. Le sue vetrosculture – e ancor più <strong>le</strong> sue <strong>per</strong>formance - vivono come organismo nuovo. Autonome, in evoluzione,<br />

complici intriganti di chi <strong>le</strong> osserva, <strong>le</strong> tocca, <strong>le</strong> annusa, <strong>le</strong> assaggia. L´in<strong>con</strong>tro <strong>con</strong> una vetroscultura di Cadamuro è<br />

un viaggio iniziatico, pienamente accessib<strong>il</strong>e solo a chi accetta <strong>il</strong> rischio di divenire egli stesso creatore, di farsi arte in<br />

un gioco di rimandi e complicità <strong>con</strong> l´o<strong>per</strong>a creata, che abbatte ogni <strong>con</strong>fine tra creatore-creatura-fruitore. La magia<br />

dell´artista veneziano nasce da una destrutturazione tota<strong>le</strong> della materia - <strong>con</strong>cettua<strong>le</strong>, emotiva, psicologica, fattua<strong>le</strong> - e<br />

<strong>per</strong> successiva ricomposizione su inediti codici comunicativi…”.<br />

Maurizio Venturino<br />

5


Giuliano Caneva “Danzatori” 1995 - Italia<br />

<strong>le</strong>gno, inchiostro mordente cm 80 x 60 x 16<br />

“... Ut<strong>il</strong>izza <strong>il</strong> <strong>le</strong>gno e la sua calda matericità <strong>per</strong> dare forma ad oggetti-scultura che si pongono in una relazione dinamica<br />

<strong>con</strong> lo spettatore-fruitore e lo spazio che li <strong>con</strong>tiene. Non sono o<strong>per</strong>e da ammirare nella loro finezza ma oggetti dotati di una<br />

vita propria, che sembra vibrare e pulsare nel gioco di volumi e nell’e<strong>qui</strong>librio cangiante del<strong>le</strong> forme. Armonie e <strong>con</strong>trasti,<br />

rigore forma<strong>le</strong> e gestualità sapientemente dosati suggeris<strong>con</strong>o una nuova e più attenta <strong>per</strong>cezione del quotidiano, ponendosi<br />

in una dimensione in cui gli aspetti funzionali e i valori estetici si compenetrano senza soluzione di <strong>con</strong>tinuità...”.<br />

Enzo Santese<br />

6


Fabio Ceolin “Autoritratto” - Italia<br />

ferro mt 2,50 x 1,00<br />

Il ferro in mano a questo artista, più che dalla fiamma della forgia è plasmato dall’ardore giovan<strong>il</strong>e; fatto di slanci,<br />

entusiasmi (a volte delusioni) nuove sco<strong>per</strong>te e vivide folgorazioni. L’impegno che Fabio Ceolin ha preso <strong>con</strong> se stesso<br />

è quello di trasmettere alla fredda materia <strong>il</strong> soffio vita<strong>le</strong>, <strong>le</strong> sue stesse pulsazioni, la poesia della creatività. Una tota<strong>le</strong><br />

dedizione all’idea<strong>le</strong> vocaziona<strong>le</strong> che è certamente <strong>il</strong> sa<strong>le</strong> esistenzia<strong>le</strong> del suo’‘Essere Artista”.<br />

G.C.Z<br />

7


Piero De Martin “I piani del cielo” - Italia<br />

terracotta policroma e bronzo cm 100 x 60<br />

Docente d’arte orafa presso <strong>il</strong> Liceo Artistico di Udine.<br />

L’o<strong>per</strong>a d’arte in Pero De Martin è l’esito di una sorta d’o<strong>per</strong>azione alchemica, tesa a trasformare materiali poveri in<br />

preziosi dentro una poetica che <strong>con</strong>tem<strong>per</strong>a scansione dello spazio e dinamiche ornamentali. L’artista <strong>con</strong>cepisce <strong>il</strong><br />

gioiello non come un mero oggetto <strong>con</strong> la funzione esclusiva di portare decoro alla <strong>per</strong>sona, ma una scultura vera e<br />

propria che si situa in un ambito espressivo preciso. In questa rassegna ha capovolto i termini del procedimento creativo:<br />

<strong>il</strong> lavoro preparatorio non risiede in un disegno ma in una scultura che nel calore della materia fa provare stimoli ispirativi<br />

<strong>per</strong> la sintesi a seguire, l’oggetto d’oreficeria, inteso non come semplice accessorio di moda ma qua<strong>le</strong> comp<strong>le</strong>tamento<br />

della <strong>per</strong>sonalità umana.<br />

Enzo Santese<br />

8


Roberto Favaro “Maternità” - Italia<br />

ferro cm 100 x 50<br />

Cresciuto nella bottega del padre fabbro, si ritrova nella forgiatura del ferro. La padronanza del materia<strong>le</strong> gli <strong>per</strong>mette di<br />

tendere profondamente <strong>le</strong> su<strong>per</strong>fici Prestando una grande attenzione al<strong>le</strong> proprietà strutturali dei materiali, <strong>con</strong>servandone<br />

anche <strong>il</strong> colore natura<strong>le</strong>, modella <strong>le</strong> su<strong>per</strong>fici dei metalli trattando<strong>le</strong> come fossero pel<strong>le</strong>. Non rappresenta né oggetti, né<br />

figure umane ma plasma sculture di forme tridimensionali geometriche che ricordano <strong>le</strong> o<strong>per</strong>e minimaliste degli anni ‘60<br />

di Judd. A differenza di quel<strong>le</strong>, <strong>per</strong>ò, nel<strong>le</strong> sculture di Favaro non c’è <strong>il</strong> rifinito industria<strong>le</strong> ma <strong>il</strong> segno del fabbro-scultore<br />

che fa di esse dei pezzi unici.<br />

R.F<br />

9


Carlo Fontanella “Substanzia” 2009 - Italia<br />

tufo cm 38,5 x 37 x 11<br />

Il profondo amore <strong>per</strong> la scultura fa sì che <strong>il</strong> disegno costituisca l’ossatura fondamenta<strong>le</strong> della sua produzione<br />

artistica. Anche nel<strong>le</strong> o<strong>per</strong>e grafiche e pittoriche si individua la tridimensionalità dei diversi piani della scultura.<br />

La sua ricerca inizia<strong>le</strong>, ricca di dinamismo e forti <strong>con</strong>trasti, propri della terra di origine, ha tratto nuovo<br />

alimento dalla <strong>con</strong>tiguità e dall’amicizia col pittore Armando Pizzinato. Le o<strong>per</strong>e più recenti si sono allontanate<br />

dall’astrattismo puro e sono diventate più simbolico-evocative. I materiali ado<strong>per</strong>ati sono vari e preferib<strong>il</strong>mente<br />

di recu<strong>per</strong>o.<br />

10


Herbert Perrathoner “Piccolo Universo” - Austria<br />

castagno cm 60<br />

Fin da giovane ha lavorato nella produzione di sculture in <strong>le</strong>gno nella Ditta di suo padre a Ortisei e frequentato la scuola<br />

d`Arte a Ortisei. Fa pratica di scultura presso due maestri scultori di Ortisei. Inizia la sua attività artistica nella creazione<br />

e produzione di sculture in <strong>le</strong>gno presso la ditta del padre. Le sue sculture sembra vogliano curiosare dentro ad ogni fibra<br />

del <strong>le</strong>gno che modella trafora, scava in un vibrare di linee armoniose e nuove. Le sue o<strong>per</strong>e si trovano <strong>esposte</strong> in Italia,<br />

Austria, Svizzera e Dubai.<br />

11


Bruna Brazzalotto “Tarassaco a Primavera” 2010 - Italia<br />

tecnica mista su juta cm 100 x 100<br />

“... come <strong>il</strong> poeta, che “la bel<strong>le</strong>zza è semplicità tota<strong>le</strong>”, raggiunta grazie a un magistero che ha saputo rinunciare ad ogni<br />

trucco. Solo attraverso questo sentiero di applicazione, di maestria, di libertà interiore, Bruna Brazzalotto l’artista che ha<br />

dedicato se stessa, anche ad uno studio severo dell’arte, solo attraverso questo sentiero, poteva scoprire ed interpretare<br />

nei suoi lavori la bel<strong>le</strong>zza come, frutto meritato e come dono ce<strong>le</strong>ste. Sembra dunque che vi sia proprio una grazia divina<br />

<strong>per</strong> chi ha saputo inchinarsi di fronte al miracolo ed ai dolori della vita. Talvolta si riesce a comprenderla, ad afferrarla,<br />

talvolta svanisce effimera. Ma chi l’afferra, subito la porge agli altri. Bruna Brazzalotto ci è riuscita”.<br />

Fausto Pajar<br />

12


Giancarlo Caneva “Porta d’oriente” 2009 - Italia<br />

acr<strong>il</strong>ico su tela cm 50 x 70<br />

E’ artista da far viaggiare l’osservatore lungo frequenze fantastiche in una dimensione dell’altrove, in cui vige la<br />

combinazione magica di colore e luce su paesaggi, che <strong>con</strong>servano solo in minima parte la loro fisicità. Per <strong>il</strong> resto<br />

sono scenari policromi, dove <strong>le</strong> forme richiamano solo velatamente <strong>le</strong> morfologie del territorio, ma sono assemblate in<br />

un’o<strong>per</strong>azione che <strong>le</strong> st<strong>il</strong>izza fino alla semplificazione estrema. Indubbiamente, al fondo dell’ispirazione c’è una capacità<br />

visionaria che trascina lo sguardo dentro una logica onirica, sospinta a creare situazioni di seducente bel<strong>le</strong>zza: arroccamenti<br />

su costoni innestati in lande immaginarie, articolate in una serie fitta di e<strong>le</strong>menti compositivi, distinti anche sul piano<br />

cromatico da una variegata gamma di opzioni; saliscendi di ambienti digradanti verso coste s<strong>con</strong>osciute; presenze vegetali,<br />

caratterizzate dalla parvenza origina<strong>le</strong> e bizzarra di foglie e fusto; r<strong>il</strong>ievi scaturiti da arcani sussulti tellurici; atmosfere di<br />

sospensione metafisica, dove la cadenza surrea<strong>le</strong> del<strong>le</strong> forme produce un senso d’attesa di eventi, prossimi ad accadere.<br />

Enzo Santese<br />

13


Libera Carraro “Miraggio che abbaglia” - Italia<br />

acr<strong>il</strong>ico su tela cm 70 x 100<br />

“……..Il linguaggio torna al<strong>le</strong> radici primarie. Compaiono <strong>qui</strong>ndi geometrie dominate dalla linea curva, ovoidi a<strong>per</strong>ti<br />

e chiusi, l’essenza di risacca di <strong>tutte</strong> <strong>le</strong> es<strong>per</strong>ienze trascorse. Il colore <strong>per</strong> questa istanza segnica si fa più denso e atono<br />

recu<strong>per</strong>ando in tal senso lo spessore di notturne profondità metafisiche, pronto tuttavia a risalire <strong>per</strong> rac<strong>con</strong>tare nuovamente<br />

la vita più urgente e <strong>le</strong>ggib<strong>il</strong>e. Così si dispiegano nel<strong>le</strong> te<strong>le</strong> pannelli sovrapposti quasi l’intrecciarsi dei riquadri di un<br />

polittico dove <strong>il</strong> segno riac<strong>qui</strong>sta es<strong>il</strong>ità e <strong>le</strong>ggerezza, accompagnato, nella tensione dell’analogia, da pennellate carezzevoli<br />

e raccolte fino all’intimismo lirico e al tocco primaver<strong>il</strong>e. La metamorfosi faticosa della vita s’è risolta in farfalla che<br />

dispiega liberamente <strong>le</strong> ali del colore. Il diuturno e faticoso interrogare <strong>il</strong> mondo impone a tratti un ripiegamento, un<br />

ri<strong>con</strong>dursi a sé <strong>per</strong> dialogare nel più stretto ma più autentico spazio dello specchio, quando siamo soli <strong>con</strong> noi stessi non<br />

avendo già davanti <strong>il</strong> nostro volto ma piuttosto la nostra anima. E Libera ci parla come <strong>il</strong> suo nome………”<br />

Luciano S<strong>per</strong>anzoni<br />

14


Monique Ce<strong>le</strong>stri “Creation” 2009 - Belgio<br />

tecnica mista cm 80 x 60<br />

Monique Ce<strong>le</strong>stri belga di origine italiana, artista dai molteplici ta<strong>le</strong>nti: pittrice e scultrice. Se si analizza<br />

<strong>il</strong> lavoro dell’artista, si sottolinea che non ci sono <strong>per</strong>sonaggi oppure oggetti che es<strong>con</strong>o dalla tela,<br />

ogni o<strong>per</strong>a esplode di sensib<strong>il</strong>ità e sentimenti profondi che si esprimono negli effetti di luminosità e di<br />

movimento. Attualmente <strong>le</strong> sue creazioni si sono improntate di surrealismo e di astrazione di cui <strong>il</strong> risultato<br />

è sorprendentemente riuscito.<br />

15


Altair Dugardin “Le Pont de Marey sur T<strong>il</strong><strong>le</strong>” -Francia<br />

olio su tela cm 116 x 80<br />

L’artista ha meravigliato <strong>il</strong> pubblico <strong>per</strong> la sua voce sublime. Oggi <strong>le</strong>i si lascia liberamente esprimere <strong>con</strong> l’aiuto di un<br />

coltello, di un pennello se<strong>con</strong>do i suoi umori sulla tela vergine. La sua gestualità franca e precisa gli suggerisce una<br />

profusione di idee alla vista di un paesaggio, di un posto visitato, di una foto o <strong>per</strong> <strong>il</strong> solo fatto della sua immaginazione<br />

fert<strong>il</strong>e e piena di sorprese. Ammiratrice della natura vive attualmente fra la Borgogna e <strong>le</strong> Cannet sulla Costa Azzurra.<br />

Queste due regioni offrono un grande ventaglio di opportunità creative. Attirata intensamente dalla luce che cattura <strong>le</strong><br />

bel<strong>le</strong>zze di questi ambienti che cambiano <strong>con</strong> <strong>il</strong> passare del<strong>le</strong> stagioni e l’immensa ricchezza cromatica di una vegetazione<br />

ispirata e divina.<br />

Edith Bordiogne<br />

16


Luisa Fabris “Akkiko” 2010 - Italia<br />

olio su tavola cm 90 x 70<br />

E<strong>le</strong>ganti e soavi, sospese nel s<strong>il</strong>enzio di un sorriso mistico, placate nel nitore dello spirito, in<strong>qui</strong>etantemente tragiche o<br />

languidamente appagate. E’ così che appaiono <strong>le</strong> o<strong>per</strong>e dipinte da Luisa Fabris. Apparizioni ammutolite dal caso interiore,<br />

soffocate dal<strong>le</strong> pulsioni psichiche che <strong>il</strong> sub<strong>con</strong>scio partorisce <strong>con</strong> inatteso impeto espressivo nel rif<strong>le</strong>sso ontogenetico.<br />

Sabrina Falzone<br />

17


Joe Genovese “Al<strong>le</strong>gory of Spring” “Al<strong>le</strong>goria di primavera” - Malta<br />

olio su tela – cm 80 x 100<br />

Joe Genovese è nato a Mdina, l’antica capita<strong>le</strong> di Malta venendo da una famiglia di artisti, fu incoraggiato da suo padre<br />

Joseph Genovese un famoso scultore, a seguire molto giovane i corsi della Scuola di Bel<strong>le</strong> Arti. Le sue prime es<strong>per</strong>ienze<br />

furono <strong>il</strong> modellato scultura<strong>le</strong> e pittura. Dall’età di 15 anni incominciò pittura ed oro laminazione <strong>con</strong> un artista Italiano<br />

che viveva a Malta.<br />

18


Gian Gigante “ Ricordo <strong>il</strong> circo Gattolino” 2009 - Italia<br />

acr<strong>il</strong>ico 100 x 100<br />

Iniziata fin dalla fanciul<strong>le</strong>zza, la sua attività artistica come pittore si è sv<strong>il</strong>uppata poi paral<strong>le</strong>lamente alla professione,<br />

in modo che <strong>le</strong> due attività si sono influenzate e <strong>con</strong>dizionate reciprocamente. I quadri, dopo un’intuizione lirica di<br />

varia ispirazione (dall’es<strong>per</strong>ienza del rea<strong>le</strong>, ricordi di luoghi <strong>per</strong>duti o ritrovati, dettagli architettonici, particolari naturali,<br />

interni), vengono studiati <strong>con</strong> <strong>per</strong>corso progettua<strong>le</strong> analogo al<strong>le</strong> o<strong>per</strong>e di architettura e design. La realizzazione segue, <strong>con</strong><br />

la messa a punto forma<strong>le</strong> e l’indagine cromatica.<br />

G.G.<br />

19


E<strong>le</strong>na Gumirato “Anima Mundi” - Italia<br />

acr<strong>il</strong>ico cm 100 x 100<br />

L’o<strong>per</strong>a presentata in questa esposizione rappresenta la mappa sotterranea della bel<strong>le</strong>zza stessa che scaturisce dal pensiero<br />

rigorosamente raziona<strong>le</strong> della Creazione. Applicazioni matematico-geometriche si fondono in un unicum armonioso la<br />

cui figurazione ben si adatta al <strong>con</strong>cetto di moto <strong>per</strong>petuo.<br />

E.G.<br />

20


M<strong>il</strong>ena Kunz Bijno “ Rif<strong>le</strong>ssi veneziani” - Germania<br />

olio su tela cm 100 x 80<br />

“La vita come componimento di una psicosi che ricol<strong>le</strong>ga l’essere umano alla trascendenza. L’arte alla spiritualità, ed<br />

<strong>il</strong> ravvicinamento tra l’occidente e l’oriente sono gli scopi della mia ricerca <strong>per</strong>sona<strong>le</strong>” dice la pittrice ed aggiunge: “La<br />

comprensione può nascere soltanto da un autentico e vero in<strong>con</strong>tro, da una profonda stima e non da una su<strong>per</strong>ficia<strong>le</strong><br />

tol<strong>le</strong>ranza…”.<br />

M.K.B.<br />

21


Renata Linnhoff “Strisciare ipocrisia” - Lussemburgo<br />

olio su tela cm 90 x 60<br />

La sco<strong>per</strong>ta sulla “cimaise” dello Spazio di Paragon di presentare i lavori di Renata Linnhoff è stata una bella sorpresa.<br />

Innanzitutto <strong>le</strong>i ha questa nervosità cromatica unica dove i tempi caldi fiammeggiano questi re<strong>per</strong>tori vigorosi in<br />

cromatismi di primitivismo ed di spirito etnico ..... Renata Linnhoff guarda allora senza <strong>con</strong>cessione <strong>il</strong> mondo che la<br />

cir<strong>con</strong>da, sull’ingiustizia, l’indélicatezza del cuore e dell’anima. Affascinata da <strong>tutte</strong> <strong>le</strong> culture, <strong>il</strong>lustra ugualmente sulla<br />

tela di rito etnico .....<br />

Helma Bendziula<br />

22


Walter Marin “Il suono” - Italia<br />

olio su tela cm 140 x 70<br />

Il <strong>per</strong>corso cultura<strong>le</strong> sembra divagare tramato di sott<strong>il</strong>i trasparenze su giochi combinatori sofisticati. Un <strong>le</strong>ssico da<br />

risonanze che giustificano la scelta <strong>con</strong> riferimenti espliciti o allusivi. Una cifra figurativa caratterizzata da un impasto<br />

delicato <strong>con</strong> materia sott<strong>il</strong>e e sfumature di gradazione diversa. Il “far arte” <strong>per</strong> Marin è pratica paziente, <strong>con</strong>tinua ma anche<br />

“<strong>il</strong>luminazione”. Nell’interiorità non visib<strong>il</strong>e ne indagab<strong>il</strong>e si realizza l’o<strong>per</strong>a creativa, voce crepitante che <strong>con</strong>sidera<br />

i sistemi della comunicazione. E soprattutto vocazione a mettere in gioco l’es<strong>per</strong>ienza <strong>per</strong>sona<strong>le</strong>, la <strong>con</strong>oscenza, <strong>per</strong><br />

interrogare <strong>il</strong> mondo e <strong>il</strong> destino individua<strong>le</strong> e col<strong>le</strong>ttivo.<br />

Luigina Bortolatto<br />

23


Marisa Moreno Ruis Zorr<strong>il</strong>la “Paseo por la ciudad” - Spagna<br />

olio cm 81 x 65<br />

Nata a Madrid ha studiato Arte e Humanidades Contemporànea all’Università Autonoma di Madrid. La sua formazione<br />

è sulla nuova tecnica di pittura, nella combinazione tra <strong>le</strong> pennellate di colore e la fotografia digita<strong>le</strong>. Questo è un nuovo<br />

modo di sentire l’arte <strong>con</strong>temporánea. Come cento anni fa i dagherrotipi stupivano gli artisti oggi <strong>il</strong> digita<strong>le</strong> è diventato<br />

una strada a<strong>per</strong>ta all’evoluzione della pittura. E’ <strong>il</strong> nuovo strumento che accompagna l’artista. Marisa Moreno Ruiz<br />

Zorr<strong>il</strong>la è attirata dal<strong>le</strong> nuove tecnologie, ma noi vediamo come <strong>le</strong> sue pennellate siano ispirate ad una vibrante carica<br />

interiore dove l’artista trova l’ispirazione <strong>per</strong> esprimere <strong>le</strong> sue emozioni.<br />

B.B<br />

24


Tiziano Ronchin “Senza titolo” - Italia<br />

acr<strong>il</strong>ico cm 150 x 120<br />

Ogni dipinto, oltre ad essere <strong>il</strong> prodotto di una ricerca alla <strong>per</strong>fezione, (talvolta <strong>con</strong>dotta nell’arco di tempo) ha la capacità<br />

e <strong>il</strong> potere di sorprendere. In quest’o<strong>per</strong>a, si cerca di sa<strong>per</strong> cogliere <strong>con</strong> l’occhio di chi fruisce la visione un’accurata sintesi<br />

cromatica che genera impetuose narrazioni astratte.<br />

T.R.<br />

25


Salvatoremar<strong>con</strong> “Dumnezeu” 2009 - Italia<br />

olio pastello cm 80 x 80<br />

Conoscerlo vuol dire stupirsi. L’uomo e <strong>il</strong> <strong>per</strong>sonaggio-artista non sono disgiunti e diversi, ma uno compenetra l’altro in<br />

modo tanto incredib<strong>il</strong>e da suscitare meraviglia. La sua dedizione <strong>per</strong> l’arte è tota<strong>le</strong> e <strong>per</strong> spiegarla non c’è modo migliore<br />

del prendere in prestito <strong>le</strong> sue stesse paro<strong>le</strong>: “Non solo faccio pittura, ma la vivo”.<br />

Patrizia Raineri<br />

26


Vincenzo Vanin “Astronave” - Italia<br />

mosaico cm 110 x 80<br />

E’ fondamenta<strong>le</strong> aver chiaro nella mente ciò che è nozione fra spazio e tempo assoluto. La nostra mente umana è passata<br />

da forme magico - sensib<strong>il</strong>i alla sco<strong>per</strong>ta della tridimensionalità, approdando all’a<strong>per</strong>tura dello spazio infinito e <strong>qui</strong>ndi<br />

un’inversione di pure magie. Nella mia evoluzione, <strong>con</strong> movimento quasi hegeliano ho cercato di inserirmi nella storia<br />

del<strong>le</strong> forme e fotocopiar<strong>le</strong> <strong>per</strong> successive alterazioni, rielaborando la materia vitrea dell’Arte Bizantina, <strong>con</strong> una rottura<br />

forma<strong>le</strong>, <strong>con</strong>fermando <strong>qui</strong>ndi <strong>il</strong> mio desiderio di cambiamento di linguaggio e di sfida.<br />

V.V.<br />

27


Bruno Zago “Maternità” - Italia<br />

tecnica mista cm 70 x 60<br />

“... Raramente i <strong>per</strong>sonaggi femmin<strong>il</strong>i di Zago sono disposti a sottomettersi alla cerimonia della posa. Quando avviene è<br />

risultato di un attimo, un clic fonetico <strong>per</strong> la velocità dell’impianto, l’atteggiamento in<strong>con</strong>sueto, <strong>il</strong> guizzo della pennellata,<br />

la cromia ridotta. Eppure si tratta di un’esplorazione da cui prorompe, s<strong>il</strong>enziosamente, l’intensità del volto <strong>per</strong> luci<br />

diverse e combinate che guidano verso <strong>le</strong> abitudini, <strong>le</strong> idee, <strong>il</strong> carattere della modella….”<br />

Luigina Bortolatto<br />

28

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!