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Periodico di cultura, informazione, politica, attualità di Roma XX Anno III - SETTEMBRE 2009<br />

In questo numero<br />

I cento anni del Futurismo<br />

Notizie dall’A.V.O.N.<br />

Cesano in Festa<br />

I tesori del mare<br />

Olgiata News<br />

LA VIA FLAMINIA<br />

PIÙ VICINA A ROMA<br />

5<br />

COPIA GRATUITA


Sommario<br />

3 SOMMARIO<br />

6<br />

9<br />

12<br />

15<br />

3 EDITORIALE<br />

4 ARCHEOLOGIA<br />

<strong>La</strong> <strong>Via</strong> <strong>Flaminia</strong><br />

6 ARTE<br />

I cento anni del Futurismo<br />

7 MEDICINA<br />

Cura dei Tumori<br />

8 TERRITORIO<br />

Cesano in Festa<br />

9 AVVENTURA<br />

I tesori del mare<br />

11 YOGA<br />

Conoscenza, libertà e benessere<br />

12 SOCIETÀ<br />

Habitat Umano<br />

14 TURISMO<br />

Turismo o Odissea<br />

15 PSICOLOGIA<br />

<strong>La</strong> Sindrome da rientro<br />

16 COSTUME<br />

<strong>La</strong> mobilità articolare<br />

18 ANNIVERSARIO<br />

Madre Teresa di Calcutta<br />

Periodico di cultura, informazione, politica, attualità<br />

di Roma XX<br />

Anno III - Numero 5 - Settembre 2009<br />

(in attesa di registrazione presso il Tribunale di Roma)<br />

Direttore Responsabile:<br />

Paolo Votano<br />

Editore:<br />

Associazione Volontari per Cesano<br />

Presidente Giancarlo Soccorsi<br />

Collaboratori:<br />

Andrea Amato, Valentina Angelucci<br />

Maurizio Ardito, Roberta Bartocci<br />

Ludovica Bedeschi, Marcello Boldrini<br />

Sole Boscardi, Don Chisciotte<br />

Vincenzo Di Michele, Emanuele Gennaretti<br />

Germana Gismondi, Orlando Giuliani<br />

Michele Ianniello, Ivan Gentili<br />

Dorota Maria <strong>La</strong>n, Antonella <strong>La</strong>valle<br />

Luca Marinelli, Ylenia Mocci<br />

Alberto Molinas, Paula Morandi Treu<br />

Carlo Pastore, Chandra Lucia Perazzolo<br />

Maria Recchia, Roberto Russo<br />

Roberto Turco, Ilaria Valentini<br />

Fabrizio Vistoli<br />

Progetto Grafico e Stampa:<br />

ODP Pubblicità<br />

Contatti:<br />

Dr.ssa Roberta Bartocci - Biologa<br />

Lega Antivivisezione onlus - http://www.lav.it<br />

Dr.ssa Ludovica Bedeschi - Psicologa<br />

ludovicabedeschi@gmail.com<br />

Dr. Carlo Pastore - Medico Chirurgo Oncologo<br />

http://www.ipertermiaroma.it<br />

Chandra Lucia Perazzolo - Insegnante di Yoga<br />

http://www.ratnachandra.it<br />

Redazione:<br />

<strong>Via</strong> della Stazione di Cesano 581/L<br />

00123 Roma<br />

Assistente di redazione:<br />

<strong>La</strong>ura Appolloni<br />

Tel. 06 3038134<br />

www.ilsocrate.it<br />

redazione@ilsocrate.it<br />

in copertina:<br />

Malborghetto<br />

(<strong>Via</strong> <strong>Flaminia</strong>)


Pino Cangemi<br />

EDITORIALE<br />

EDITORIALE<br />

S<br />

crivere un’editoriale ad Agosto, per giunta<br />

con un caldo a dir poco esagerato, vi assicuro<br />

che non è impresa da poco. Anche se<br />

ci sarebbe molto da scrivere perché, come<br />

si usava una volta dire, “la militanza non<br />

va in vacanza”. Di fatto anche se gli anni<br />

passano, da chi come me, che veniamo da<br />

un lungo percorso politico fatto di attivismo, ci sentiamo ancora<br />

prima di tutto dei militanti. Può sembrare fuori tempo, specie per<br />

chi ignora completamente le fondamenta o ancor più l’abc della<br />

politica, quello che dico, ma vi assicuro che è così. Per questo<br />

l’Estate 2009 passata interamente a Roma è volata via rapidamente<br />

tra impegni politici, aziendali in AMA, organizzativi per le tante<br />

attività in programma.<br />

Un’Estate dunque molto politica passata in tanti Comuni della<br />

Provincia e a Roma (meravigliosa ad Agosto) a confronto con tanti<br />

amici politici. Ho scoperto molte realtà nuove specie in taluni<br />

Comuni della Provincia che nonostante una Consigliatura passata<br />

a Palazzo Valentini non avevo mai incontrato. Sindaci, Assesso-<br />

“Di un buon<br />

governo non<br />

v'e migliore<br />

strumento che<br />

il circondarsi<br />

di buoni amici “<br />

(Cfr. Tacito, Hist., 4, 7)<br />

Settembre 2009<br />

di Pino Cangemi<br />

ri, Consiglieri e con loro tanti ragionamenti politici, progettuali, di<br />

obbiettivi futuri. È stata una vera Estate. Pane e politica con la<br />

tranquillità di parlare serenamente in un tempo dove i telefonini<br />

suonano “rispettosamente”. Il tempo, vero nemico di tutti i giorni,<br />

quasi per incanto è stato anche troppo…<br />

Mi sono immerso in feste patronali e sagre paesane e con esse<br />

la riscoperta di antichi sapori. Tra i tanti impegni vorrei ricordare il<br />

lavoro “estivo” delle associazioni operative a Cesano dell’A.V.C.,<br />

della Pro-Cesano e dell’Associazione dei Commercianti. Grazie a<br />

loro a Settembre torneranno vari festeggiamenti. Organizzare una<br />

festa non è cosa facile, specie se non chiedi soldi alla cittadinanza<br />

e quindi parti da zero. Ma grazie ai nostri incarichi e alla fiducia e la<br />

trasparenza dimostrata negli anni passati gli sponsor istituzionali<br />

non si sono tirati indietro come per la festa del 5 e 6 Settembre che<br />

sarà di grande levatura e prestigio.<br />

Anche attraverso la musica, lo spettacolo, l’intrattenimento per i<br />

più piccoli si rilancia il nostro territorio e fa capire a taluni della<br />

politica romana che sapere organizzare manifestazioni di piazza è<br />

cosa seria quindi… non per tutti.


Settembre 2009<br />

<strong>Via</strong>ggio virtuale da Ponte Milvio a Casale Malborghetto, alla riscoperta dei luoghi<br />

più interessanti e suggestivi di una consolare ricca di testimonianze del passato<br />

LA VIA FLAMINIA<br />

PIÙ VICINA A ROMA<br />

Fig. 1 Fig. 2<br />

«…Prima cura dei Romani per consolidare le loro conquiste e favorirne di nuove,<br />

fu quella di costruire veloci e sicure strade di comunicazione. Partendo dal<br />

miglio aureo, collocato nel Foro Romano, queste arterie si spingevano fino alle<br />

estreme propaggini del mondo allora conosciuto, vincendo difficoltà di ogni sorta<br />

e formando una fitta rete connettiva tra la Capitale e le provincie...».<br />

P<br />

iù o meno con queste<br />

parole, quasi un<br />

secolo fa, lo scrittore<br />

Edoardo Martinori<br />

(1854-1935) apriva<br />

la sua fortunata guida<br />

sulla via <strong>Flaminia</strong>,<br />

una delle principali strade ricordate, voluta<br />

dal censore – poi console – Gaio Flaminio<br />

al tempo della CXXXIX Olimpiade (anno<br />

531 di Roma) e portata a compimento in<br />

soli quattro anni nel percorso principale da<br />

Roma a Rimini. Da allora le conoscenze<br />

acquisite su questo importantissimo iter,<br />

specie nel tratto più vicino all’Urbe, sono<br />

esponenzialmente aumentate, grazie a<br />

sapienti indagini archeologiche e metodici<br />

accertamenti scientifici in corso d’opera<br />

dagli inizi degli anni Ottanta del secolo<br />

scorso.<br />

I risultati di tali esplorazioni, che hanno<br />

consentito il riordinamento, l’aggiornamento<br />

e talvolta la correzione di precedenti<br />

studi e ricostruzioni a firma di insigni<br />

archeologi e storici dell’Ottocento e degli<br />

inizi del Novecento (Thomas Ashby, Giacomo<br />

Boni, Ersilia Caetani Lovatelli, Giuseppe<br />

Antonio Guattani, Rodolfo <strong>La</strong>nciani, Antonio<br />

Nibby, Carlo Promis, etc.), sono stati<br />

di recente portati alla più ampia attenzione<br />

della collettività, nell’ambito di un prestigioso<br />

evento culturale promosso dall’Associazione<br />

“REISS”, con il patrocinio<br />

dall’Assessorato alle Politiche culturali del<br />

Comune di Roma ed il supporto organizzativo<br />

di Zètema Progetto Cultura. Lunedì<br />

22 Giugno 2009, infatti, presso l’elegante<br />

e confortevole Auditorium dell’Ara Pacis,<br />

sito proprio sotto il monumento, in via di<br />

Ripetta 190, si è tenuto un coinvolgente<br />

Incontro di studio sul tema: «<strong>La</strong> riscoperta<br />

della via <strong>Flaminia</strong> più vicina a Roma: storia,<br />

luoghi e personaggi»Introdotto dall’On.<br />

Roberto Cantiani, in rappresentanza<br />

dell’amministrazione capitolina e moderato<br />

da Livia Ventimiglia, autrice e animatrice<br />

della trasmissione radiofonica “Questa è<br />

Roma” sull’emittente Nuova Spazio Radio,<br />

il meeting si è articolato nella sapiente<br />

prolusione dell’architetto Aurelio Severini,<br />

presidente della “REISS”, cui è stato demandato<br />

il compito di spiegare le intime<br />

ragioni della manifestazione, ed in tre relazioni<br />

tematiche e monografiche – supportate<br />

dalla proiezione di una gran quantità<br />

di materiale iconografico accuratamente<br />

selezionato tra quello disponibile sugli argomenti<br />

proposti – a cura dell’archeologo<br />

Francesco <strong>La</strong>ddaga, della storica dell’arte<br />

Maria Pia Partisani e di chi scrive.<br />

Com’è noto la via <strong>Flaminia</strong> è un’antica<br />

strada romana ancora oggi esistente con<br />

lo stesso nome, che da Roma si dirige<br />

verso il nord-est della penisola. Fu fatta<br />

costruire da Gaio Flaminio nel III secolo<br />

a.C., riunendo vari tratti di strade già esistenti,<br />

ed ebbe miglioramenti e restauri in<br />

epoche successive, specie sotto Augusto<br />

e Vespasiano. Usciva da Roma per la porta<br />

Fontinale della mura Serviane, e più tardi,<br />

quando la città fu cinta dalle mura Aureliane,<br />

dalla porta <strong>Flaminia</strong> (odierna Porta del<br />

Popolo). Dopo un breve tratto in comune<br />

con la Cassia, se ne distaccava appena<br />

oltrepassato Ponte Milvio; attraversava<br />

quindi l’Agro Falisco, l’Umbria e arrivava al<br />

Mare Adriatico, proseguendo poi lungo la<br />

costa sino a Rimini.<br />

di Fabrizio Vistoli<br />

Nonostante le manomissioni recenti, il<br />

paesaggio circostante il tracciato della<br />

<strong>Flaminia</strong> antica più vicina alla Capitale<br />

rimane tra i più suggestivi e pittoreschi<br />

della Campagna Romana, ed è stato solo<br />

parzialmente alterato in modo irreversibile<br />

da cave di tufo e insediamenti industriali<br />

(Grottarossa), edilizia popolare o residenziale<br />

(<strong>La</strong>baro, Prima Porta) ed altri interventi<br />

di urbanizzazione. È stato quindi possibile,<br />

in quasi due decenni di accertamenti coordinati<br />

dall’ispettore della Soprintendenza<br />

archeologica di Roma Gaetano Messineo,<br />

un recupero parziale del tracciato della<br />

strada romana e delle sue pertinenze, senza<br />

arrestarsi dinanzi alla necessità di spostare<br />

o eliminare manufatti esistenti, specie<br />

se abusivi, o alla opportunità di variare<br />

strumenti urbanistici e progetti di opere di<br />

pubblica utilità.<br />

Tale attività ha consentito la creazione, tra<br />

le due grandi zone protette del Parco di<br />

Veio e del Parco fluviale del Tevere Nord,<br />

dell’itinerario archeologico della <strong>Via</strong> <strong>Flaminia</strong>,<br />

che collega i diversi tratti del basolato<br />

ed i monumenti adiacenti, tre dei quali –<br />

oggetto delle ricordate relazioni tematiche<br />

– costituiscono i poli essenziali del percorso<br />

ed accolgono anche il materiale documentario<br />

indispensabile alla lettura dell’insieme:<br />

Tor di Quinto-Grottarossa, Villa di<br />

Livia e Malborghetto.<br />

Quest’ultimo è un grandioso arco quadrifronte<br />

di pianta rettangolare ubicato al XII<br />

miglio della <strong>Via</strong>. Realizzato con un masso<br />

di conglomerato livellato superiormente da<br />

lastroni di travertino e paramento in laterizio<br />

rivestito originariamente di marmo,<br />

fu spogliato di tale pregiato rivestimento


già nel secolo XIII, quando fu trasformato<br />

in casale; si deve perciò ritenere frutto di<br />

fantasia erudita un disegno di Giuliano da<br />

Sangallo, che lo mostra ornato da colonne<br />

e paraste corinzie su due ordini e sormontato<br />

da una cuspide a cono.<br />

<strong>La</strong> tecnica edilizia, i dettagli architettonici<br />

concordano per una sua datazione nei<br />

primi decenni del IV sec. d.C. Si è supposto<br />

che l’arco commemori la battaglia dei<br />

Saxa Rubra, eretto nel luogo ove Costantino<br />

aveva posto il campo alla vigilia dello<br />

scontro che lo vide prevalere su Massenzio<br />

il 28 Ottobre del 312 d.C.<br />

Al IX miglio della via <strong>Flaminia</strong>, presso<br />

l’odierno Borgo di Prima Porta, la testimonianza<br />

dello scrittore Plinio il Vecchio<br />

ricorda la presenza di una sontuosa villa<br />

appartenente a Livia Drusilla, moglie<br />

dell’imperatore Augusto (27 a.C.-14 d.C.)<br />

e denominata ad gallinas albas, di cui parlano<br />

anche altre fonti antiche. <strong>La</strong> denominazione<br />

derivava dalla notizia di un evento<br />

prodigioso qui accaduto: un’aquila avrebbe<br />

lasciato cadere in grembo a Livia una<br />

gallina candida con un ramo di alloro nel<br />

becco; piantato questo ramo, ne era nato<br />

un boschetto dei cui alberi Augusto e gli<br />

altri successori avrebbero poi utilizzato<br />

i rami per la corona d’alloro, simbolo del<br />

potere imperiale.<br />

In questa zona si intrapresero nella seconda<br />

metà dell’Ottocento alcuni scavi che<br />

portarono alla scoperta di gran parte delle<br />

strutture della villa, con una statua di Augusto<br />

loricato (c.d. Augusto di Prima Porta),<br />

acquisita dai Musei Vaticani e con le<br />

pitture con vedute di giardino, poi staccate<br />

dal loro ambiente nel 1951 per ragioni di<br />

conservazione e portate nel Museo Nazionale<br />

Romano (oggi nella sede di Palazzo<br />

Massimo). Scavi recenti, intrapresi a partire<br />

dal 1982, hanno permesso di completare<br />

la conoscenza della planimetria della villa,<br />

che era dotata di ampi quartieri residenziali<br />

e di adeguate installazioni di servizio.<br />

Avvicinandoci a Ponte Milvio, percorrendo<br />

a ritroso la consolare, un lungo tratto della<br />

Fig. 3<br />

<strong>Via</strong> <strong>Flaminia</strong>, fiancheggiato da monumenti<br />

sepolcrali (piccoli colombari, tombe a podio<br />

o a esedra, semplici stele per lo più di<br />

pretoriani) è stato scoperto nella piana di<br />

Tor di Quinto, poco a nord di un interessante<br />

mausoleo di epoca imperiale romana.<br />

Rinvenuto nel 1876 nell’ambito di scavi<br />

condotti da privati con lo scopo di trarne<br />

materiali da costruzione, il sepolcro fu<br />

smontato e smantellato (eccetto il nucleo<br />

ancora oggi esistente presso il Poligono di<br />

Tiro Nazionale) per poi essere ricostruito<br />

lungo il muro di cinta di Villa Blanc in via<br />

Nomentana per iniziativa di uno dei più geniali<br />

e autorevoli archeologi italiani nel periodo<br />

a cavallo tra Ottocento e Novecento:<br />

Giacomo Boni. Il mausoleo constava di un<br />

dado parallelepipedo in tufo, sormontato<br />

da due corpi cilindrici a blocchi isodomi<br />

di marmo lunense con base adorna di un<br />

motivo a foglie di acanto. I cilindri erano<br />

coronati da un fregio a girali, supportanti<br />

una cornice molto aggettante riccamente<br />

decorata. Una merlatura a specchi lisci<br />

incorniciati completava l’edificio, databile<br />

nell’ambito del I sec. d.C.<br />

Alla stessa epoca, ma più verso la prima<br />

metà del secolo, risalgono i resti pertinenti<br />

ad una fastosa residenza suburbana di<br />

epoca romana rimessi in luce nell’autunno-inverno<br />

del 2000 alle pendici meridionali<br />

della cosiddetta Collina Fleming. Qui,<br />

tra viale Tor di Quinto e via Lupi, a fianco<br />

di Corso Francia, in vista dell’elegante<br />

facciata di Villa Mazzanti, ad un passo dal<br />

“Ponte Molle”, vicino a zone trafficate oggi<br />

come nell’antichità, allora ricche di tombe<br />

monumentali, è stato scavato, a breve distanza<br />

dal Tevere, un padiglione estivo di<br />

una villa, un “casino delle delizie” che si<br />

apriva alle feste e ai banchetti, con un’area<br />

centrale scoperta, delimitata almeno su<br />

due lati contigui da muri in opera reticolata.<br />

Attorno a questo nucleo ben conservato<br />

si disponevano altri ambienti dalle<br />

pareti originariamente affrescate, tra cui<br />

ne spicca uno con pavimento a mosaico<br />

marmoreo, di circa quattro metri quadrati,<br />

Settembre 2009<br />

Fig. 4<br />

Nelle foto:<br />

1.Grottarossa, la via <strong>Flaminia</strong> al VI miglio (da<br />

Saxa Rubra, RM 2007, p. 97)<br />

2. Prima Porta, disegno del Catasto Alessandrino<br />

(da <strong>La</strong> via <strong>Flaminia</strong>, RM-1991, p. 207)<br />

3. Affreschi a Villa di Livia<br />

4. Horti di Ovidio<br />

decorato con un motivo a “scudo” di triangoli<br />

in bianco e nero al centro del quale<br />

campeggia un medaglione policromo con<br />

un busto di Sileno. In forza della cronologia<br />

dei reperti rinvenuti, dell’alto livello<br />

delle decorazioni pittoriche e musive, nonché<br />

dell’ubicazione della signorile dimora,<br />

è stato proposto di riferire quest’ultima a<br />

Publio Ovidio Nasone, uno dei più celebri<br />

e sventurati poeti dell’antica Roma, esiliato<br />

dall’imperatore Augusto nell’8 d.C. per<br />

alcune gravi (ma a noi ignote) colpe commesse.<br />

Costui, infatti, in alcuni passi delle<br />

cosiddette opere dell’esilio (“Epistole dal<br />

Ponto” e “Tristia”), ove i temi dominanti<br />

sono il dolore per il distacco dai familiari<br />

e la nostalgia della patria abbandonata, si<br />

lascia andare al ricordo dei suoi amatissimi<br />

horti suburbani, da lui posti “sul colle pinifero<br />

in vista della via Clodia, là dove questa<br />

si congiunge con la via <strong>Flaminia</strong>”. Ovidio<br />

indica quindi con precisione assoluta<br />

l’ubicazione della sua residenza-giardino<br />

su un poggio levantesi subito oltre Ponte<br />

Milvio, dove la via Clodia, che nel primo<br />

tratto coincide con la Cassia, si distacca<br />

dalla <strong>Flaminia</strong>, la quale volge ad oriente<br />

per aggirare una delle alture colà esistenti<br />

e riprendere poi nella piana di Tor di Quinto<br />

il suo andamento rettilineo verso nord sino<br />

a Prima Porta.<br />

Questi, in estrema sintesi, gli argomenti<br />

trattati in oltre tre ore di esposizione, con<br />

duplice intento: innanzitutto far avvicinare<br />

il pubblico, specie quello più giovane,<br />

alle testimonianze del passato meno conosciute,<br />

al fine di suscitarne la sensibilità<br />

e favorirne approcci nuovi; in secondo<br />

luogo, fissare capisaldi di conoscenza da<br />

cui partire per avviare progetti di recupero<br />

e di fruizione dal punto di vista latamente<br />

culturale oltre che turistico. Risultati – per<br />

quanto mi consta – pienamente raggiunti!


I CENTO ANNI DEL FUTURISMO<br />

C<br />

ento anni fa, precisamente<br />

il 20 Febbraio<br />

1909, il prestigioso<br />

giornale «Le<br />

Figaro» ospitava<br />

in prima pagina lo<br />

scritto, di un ancora<br />

sconosciuto Filippo Tommaso Marinetti,<br />

intitolato Le Futurisme: atto di nascita di<br />

quello che sarebbe stato il primo e il più<br />

importante movimento di avanguardia artistico-letteraria<br />

del Novecento.<br />

Gli undici punti del manifesto esprimono<br />

chiaramente le idee del neonato Futurismo:<br />

rompere con la tradizione; risvegliare<br />

dal torpore imperante la cultura nostrana;<br />

abbattere il culto del passato e le polverose<br />

e dispotiche Accademie così come le<br />

biblioteche e i musei, custodi di un sapere<br />

mummificato; svecchiare la letteratura<br />

italiana liberandola dalla sua natura sonnolenta<br />

e patetica; cambiare il volto a un<br />

Paese in forte ritardo rispetto ai progressi<br />

delle grandi potenze industriali europee;<br />

demolire le ormai logore e insignificanti<br />

convenzioni che regolano i rapporti sociali<br />

come anche il moralismo e il femminismo.<br />

Pars destruens e pars costruens si fondono<br />

nel programma innovatore di Marinetti<br />

trovando il loro punto di sintesi nell’esaltazione<br />

dei simboli della modernità: la velocità<br />

(riconducibile al coevo mito della macchina);<br />

la fine della tradizionale concezione<br />

delle categorie spazio-temporali (che risente<br />

della teoria della relatività di Einstein)<br />

che apre le porte all’assoluto; la sostituzione<br />

dell’istinto e delle forze primordiali alla<br />

ragione, la quale aveva dominato la vecchia<br />

cultura (evidente qui l’influsso delle<br />

teorie di Bergson e Nietzsche); la glorificazione<br />

di tutto quanto prodotto grazie alle<br />

nuove e continue scoperte scientifiche.<br />

Il futurismo insomma canta l’homo novus,<br />

come nuovo è il mondo in cui sta per fare<br />

il suo ingresso l’umanità intera, una realtà<br />

caratterizzata dalla rapida industrializzazione<br />

le cui principali componenti accendono<br />

di entusiasmo l’anima dei futuristi: le<br />

macchine, la velocità, le industrie, le metropoli,<br />

le grandi masse operaie.<br />

Il movimento, che inizialmente è solo a carattere<br />

letterario, finirà pian piano per investire<br />

tutte le forme di espressione artistica<br />

(rinnovando e reinventando l’arte italiana<br />

dopo l’esaurirsi dell’esperienza barocca e<br />

rivendicando a ragione la paternità di tante<br />

successive esperienze avanguardistiche<br />

internazionali) nonché il campo della politica,<br />

della morale e del costume; arte e<br />

vita, insomma, non saranno più distinte e<br />

distanti.<br />

Sul versante letterario il programma di rinnovamento<br />

delle italiche lettere è centrato<br />

sulla distruzione della sintassi e sull’uso<br />

del verso libero, delle parole in libertà: in<br />

un’era dominata dalla velocità anche nel<br />

campo della comunicazione e dalla possibilità<br />

quindi che le informazioni raggiungano<br />

contemporaneamente le masse, i rapporti<br />

gerarchici tra gli enunciati così come<br />

la punteggiatura non hanno più ragion<br />

d’essere. Saltano tutte le regole. Lo scrittore<br />

deve abbandonarsi a una «immaginazione<br />

senza fili» il che significa appunto «la<br />

libertà assoluta delle immagini o analogie,<br />

espresse con parole slegate, senza fili<br />

conduttori sintattici e senza alcuna punteggiatura».<br />

Se il futurismo è riuscito a far parlare di sé<br />

facendosi conoscere rapidamente in Italia<br />

e all’estero, ciò è dovuto soprattutto a un<br />

astuto e sapiente uso dei mezzi di comu-<br />

di Luca Marinelli<br />

nicazione di massa da parte di Marinetti:<br />

è lui il primo uomo di cultura a capire l’importanza<br />

della veicolazione di un messaggio<br />

indipendentemente dal suo contenuto.<br />

Egli escogita le più fantasiose trovate per<br />

pubblicizzare il suo movimento: divulga i<br />

suoi manifesti attraverso i volantini; utilizza<br />

insegne luminose; tappezza i muri delle<br />

città col suo nome seguito dalla scritta Futurismo;<br />

edita sue opere a proprie spese<br />

prestando molta attenzione alle copertine<br />

avendo intuito la loro capacità attrattiva<br />

sui lettori; organizza serate (le celeberrime<br />

«Serate futuriste») nei teatri all’insegna<br />

della provocazione, della sorpresa e dello<br />

scandalo che finiscono inevitabilmente in<br />

scazzottate con il pubblico presente e con<br />

le forze dell’ordine; addirittura arriva a pagare<br />

profumatamente molte riviste e quotidiani<br />

del tempo perché scrivano menzogne<br />

e maldicenze su di lui e sui suoi adepti!<br />

Tutto è finalizzato ad attirare l’attenzione e<br />

a creare consenso attorno alla sua figura.<br />

Marinetti però non è solo il leader carismatico<br />

di un movimento di avanguardia come<br />

si limitano a trasmettere i manuali di storia<br />

della letteratura; egli è a tutti gli effetti un<br />

profeta della modernità: «L’ossessionante<br />

visione del futuro» che gli «strappa l’anima<br />

in raffiche deliziose» lo porta ad immaginare,<br />

o meglio a prevedere, quelli che<br />

saranno gli scenari tecnologici e antropologico-sociali<br />

di oggigiorno. Da autentico<br />

veggente Marinetti prevede la nascita del<br />

computer, di internet, dei telefoni cellulari<br />

con il loro particolare sistema di scrittura<br />

SMS; l’energia pulita; il «deprezzamento<br />

dell’amore»; lo «sfasciamento del matrimonio<br />

tradizionale, dispersione della famiglia,<br />

amore libero e rapido»; l’avvento di una<br />

«atmosfera antitradizionale, anticulturale,


spregiudicata»; la fecondazione artificiale; la parità<br />

dei diritti tra uomo e donna; l’emancipazione femminile;<br />

la manipolazione genetica e tanto altro ancora.<br />

C’è da restare stupiti di fronte a tali geniali intuizioni.<br />

Senza saperlo, oggi viviamo nell’età del futurismo,<br />

siamo la concreta realizzazione del programma ideato<br />

agli inizi del Novecento da Marinetti. Se egli fosse<br />

ancora tra noi sarebbe sicuramente entusiasta di trovare<br />

il mondo proprio come lo aveva immaginato e di<br />

certo riderebbe in faccia a chi in passato aveva guardato<br />

con scetticismo lui e i suoi compagni bollandoli<br />

come un gruppo di poveri paranoici!<br />

NUOVE PROSPETTIVE<br />

NELLA CURA DEI TUMORI<br />

a parola tumore evoca<br />

nell’immaginario<br />

collettivo fantasie di<br />

morte ed un senso di<br />

impotenza che atterrisce.<br />

In verità qual è lo<br />

stato attuale? Si può<br />

guarire definitivamente da queste malattie?<br />

L’approccio multidisciplinare alla terapia del<br />

cancro ha portato notevoli miglioramenti nella<br />

prognosi e tantissimi ammalati hanno trovato<br />

una soluzione definitiva al loro problema.<br />

Ruolo cardine è rappresentato dall’approccio<br />

farmacologico in chemioterapia disponibile<br />

sin dagli anni 50. Oggigiorno si assiste quotidianamente<br />

ad una evoluzione dei trattamenti<br />

che si affiancano alla chemioterapia citotossica<br />

classica.<br />

Cosa si intende con quest’ultima affermazione?<br />

I farmaci antitumorali disponibili sino a<br />

qualche tempo fa miravano a colpire le cellule<br />

in modo spesso poco selettivo con danno<br />

anche per il resto dell’organismo. Peraltro non<br />

bisogna credere che essi non fossero (e non<br />

Manifesto del Futurismo<br />

Tratto dal «Le Figaro» del 20 Febbraio 1909<br />

1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerarietà.<br />

2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.<br />

3. <strong>La</strong> letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità penosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare<br />

il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il<br />

pugno.<br />

4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza<br />

della velocità. Un’automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito<br />

esplosivo... un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di<br />

Samotracia.<br />

5. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata<br />

a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.<br />

6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico<br />

fervore degli elementi primordiali.<br />

7. Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può<br />

essere un capolavoro. <strong>La</strong> poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze<br />

ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo.<br />

8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo<br />

sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo<br />

già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente.<br />

9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto<br />

distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.<br />

10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro<br />

il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.<br />

11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le marce<br />

multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno<br />

degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici<br />

di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a<br />

ginnasti giganti che fiutano l’orizzonte, e le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie,<br />

come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica<br />

garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall’Italia<br />

che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col<br />

quale fondiamo oggi il Futurismo perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena<br />

di professori, d’archeologi, di ciceroni e d’antiquari. Già per troppo tempo l’Italia è stata un mercato<br />

di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.<br />

sono tuttora) efficaci, anzi. Molte battaglie<br />

sono state combattute e vinte grazie a farmaci<br />

cosiddetti di vecchia generazione. Accanto<br />

ad essi sono entrati nella pratica clinica i nuovi<br />

farmaci definiti a bersaglio molecolare.<br />

Di cosa si tratta? Le cellule tumorali possono<br />

esprimere delle proteine sulla loro membrana<br />

o nel loro citoplasma (recettori) che le differenziano<br />

da quelle sane o comunque le rendono<br />

più facilmente aggredibili. Prendendo esse<br />

come bersaglio ed essendo tali molecole implicate<br />

nella replicazione cellulare, è possibile<br />

uccidere le cellule malate o renderle più sensibili<br />

ad altri trattamenti.<br />

Inoltre numerosissimi studi sono stati effettuati<br />

riguardo l’angiogenesi tumorale. Un tumore di<br />

dimensioni assai esigue (sino ad un millimetro<br />

cubo) può sopravvivere prendendo le sostanze<br />

nutrienti dall’ambiente circostante senza<br />

necessità di una propria rete di vasi sanguigni<br />

mentre quando le dimensioni aumentano ciò<br />

non è più possibile ed il tumore necessita di<br />

costruire una serie di vasi sanguigni che provvedano<br />

al suo nutrimento. Lo fa secernendo<br />

Filippo Tommaso Marinetti<br />

delle sostanze proangiogenetiche (ossia adatte<br />

a stimolare la crescita di una nuova rete<br />

vascolare). Disponiamo oggi di molecole che<br />

bloccano i fattori di crescita dei vasi sanguigni<br />

e quindi “affamano” il tumore bloccandone la<br />

crescita.<br />

Questo concetto di limitazione della vascolarizzazione<br />

ha portato anche alla nascita di un<br />

nuovo tipo di chemioterapia definita metronomica.<br />

È stato infatti verificato che gli stessi<br />

farmaci che a determinati dosaggi uccidono le<br />

cellule a dosaggi minori possono agire contro<br />

i nuovi vasi sanguigni che si sviluppano nel tumore.<br />

Si tratta di un moderno filone di ricerca<br />

e di un approccio rivoluzionario che con limitata<br />

tossicità per l’organismo può offrire dei<br />

risultati.<br />

Peraltro l’evoluzione delle cure farmacologiche<br />

va di pari passo con l’evoluzione delle terapie<br />

fisiche (radioterapia ed ipertermia). Nuove<br />

apparecchiature consentono di aggredire il<br />

tumore in modo mirato, selettivo ed efficace.<br />

Perché non si debba più aver paura di nominare<br />

un nemico tanto ostinato<br />

Ldi Carlo Pastore


Sabato 5 Settembre<br />

ore 15.00 > Giochi gonfiabili e intrattenimenti per bambini<br />

ore 16.00 > Apertura stand delle attività commerciali locali<br />

con spazi gastronomici<br />

(a cura dell’Associazione commercianti e artigiani di Cesano)<br />

ore 17.00 > inizio della manifestazione “<strong>La</strong> Sicurezza scende in piazza”<br />

ore 19.00 > Convegno sul commercio locale<br />

(è prevista la partecipazione di rappresentanti istituzionali)<br />

ore 21.30 > LA NOTTE DEL COMMERCIO DI CESANO<br />

• Presenta la serata Pamela Prati<br />

•“Tributo ad Alberto Sordi” con Stefano Dragone.<br />

• Concerto di Massimo Di Cataldo.<br />

• Brass band, artisti del fuoco, artisti di strada.<br />

• spettacolo pirotecnico effettuato della ditta Orzella di Subiaco.<br />

...ed inoltre: cocomero gratis, cornetti caldi e… tanto shopping.<br />

Un’iniziativa promossa da Partner Media Partners Con il patrocinio<br />

O<br />

rmai siamo quasi<br />

rientrati tutti dalle<br />

vacanze e siamo<br />

pronti da affrontare<br />

nuovamente con<br />

serenità l’attività lavorativa<br />

di routine<br />

e le problematiche che, puntualmente, la<br />

“fucina” della vita ci pone.<br />

Infatti, colgo l’occasione per richiamare<br />

nuovamente la vostra attenzione sulla grossa<br />

problematica rappresentata dall’emergenza<br />

sangue che da molti... troppi anni,<br />

purtroppo, si sta perpetuando e che, nonostante<br />

gli sforzi dei donatori volontari, non si<br />

riesce a gestire sufficientemente.<br />

Noi dell’A.V.C. con la nostra Sezione<br />

Donatori di Sangue, da ormai quasi due<br />

anni stiamo cercando di fornire un piccolo<br />

contributo alla causa che si è concretizzato<br />

con un crescendo di donatori<br />

associati che dai 35 del Marzo 2008<br />

hanno raggiunto quota 70 nello stesso<br />

periodo dell’anno successivo arrivando<br />

alla raccolta di ben 55 sacche di sangue<br />

nella manifestazione del 23 Marzo<br />

scorso.<br />

Per continuare in questa opera meritoria,<br />

come peraltro anticipato nel numero precedente,<br />

abbiamo organizzato una raccolta<br />

di sangue (la quarta, speriamo, di una<br />

lunga serie) con l’obiettivo di superare<br />

Domenica 6 Settembre<br />

ore 10.00 > Apertura stand delle attività commerciali locali<br />

con spazi gastronomici<br />

(a cura dell’Associazione commercianti e artigiani di Cesano)<br />

ore 16.00 > Giochi gonfiabili e intrattenimenti per bambini<br />

ore 18.30 > Premio sul giornalismo locale<br />

ore 20.00 > Spettacolo musicale di artisti locali “Da Do a Si non è mai No!”<br />

ore 21.30 > ANTONIO GIULIANI nello spettacolo “Roma se nasce”<br />

* il programma potrebbe subire piccole variazioni.<br />

Il 20 Settembre<br />

dona il tuo sangue<br />

di Maurizio Ardito<br />

quel meraviglioso traguardo. Per raggiungere<br />

lo scopo, abbiamo bisogno anche di<br />

te! Coraggio quindi... aiutaci a donare una<br />

speranza.<br />

Ti aspettiamo domenica 20 Settembre dalle<br />

ore 8 alle ore 12 presso la nostra sede in<br />

via della Stazione di Cesano 581/h.<br />

Per donare si deve essere maggiorenni,<br />

essere in buona salute ed avere un poco<br />

del proprio tempo da regalare a chi ha bisogno<br />

di aiuto.<br />

Per informazioni:<br />

335-6696581 o 3351384973<br />

e-mail: avc_gruppodonatori@alice.it


TESTIMONIANzA DEL TEMPO ChE PASSA<br />

I TESORI DEL MARE<br />

È<br />

ormai quasi terminata<br />

la tanto sospirata<br />

bella stagione,<br />

che ci ha portato,<br />

guardando verso<br />

il mare o l’oceano,<br />

a pensare come in<br />

passato venisse utilizzata quella grande<br />

strada blu. Il blu dell’oceano profondo o le<br />

belle lagune acquamarina, ricche di coralli<br />

e pesci variopinti, sono una ricchezza che<br />

da sola vale come tanti monumenti e pezzi<br />

d’oro e andrebbe conservata al meglio,<br />

più di quanto accade ai tesori formati da<br />

monete, gioielli tenuti nei musei sotto le teche<br />

per la conservazione. Giù sotto nelle<br />

profondità del mare, nel regno di Nettuno,<br />

oltre la nostra possibilità di vedere in maniera<br />

distinta, si trovano quelle ricchezze,<br />

non proprie del mare ma ormai da questo<br />

acquisite e facenti parte di quella parte del<br />

mondo così affascinante e misteriosa dei<br />

fondali marini: i tesori del mare.<br />

Questi sono inestimabili, ne fanno parte<br />

navi di ogni epoca e genere, reperti archeologici,<br />

veri e propri arsenali militari, carichi<br />

di ogni tipo e di ogni provenienza. Da film<br />

sulla storia del Titanic a quelli di pirati di tutti<br />

i tempi, dalla letteratura di tanti autori, arriviamo<br />

oggi a parlare di società che hanno il<br />

semplice obiettivo di ricercare tesori sommersi<br />

e di appropriarsene a volte senza tener<br />

conto del diritto internazionale delle acque<br />

in cui hanno trovato questi relitti e con<br />

permessi richiesti ufficialmente per recupero<br />

di materiali di riciclaggio quali metalli ma<br />

che spesso sono coperture per depredare i<br />

vecchi vascelli di inestimabili tesori.<br />

L’Italia è circondata da questi tesori som-<br />

mersi, essendo la penisola più solcata del<br />

passato, è un vero giacimento di ricchezze,<br />

soprattutto storiche, basti pensare che ancora<br />

oggi ci sono ricerche intorno ai Bronzi<br />

di Riace per dare loro il giusto nome, per<br />

capire la dotazione delle armi indossate,<br />

per comprendere chi fossero.<br />

Ma ogni giorno, ricercatori e storici, sono<br />

in continuo fermento per ritrovare nuovi<br />

pezzi accessibili e trasportabili in superficie,<br />

alcuni per amore della cultura e della<br />

storia ed altri solo per commercio. In Italia<br />

si scopre qualcosa ogni anno: recentissimo<br />

il ritrovamento di reperti archeologici<br />

rinvenuti nell’area campana del Mediterraneo<br />

comprendenti importanti sculture in<br />

bronzo e marmo, oppure nell’isola d’Elba,<br />

il cosiddetto “tesoro di Santa Lucia” (dal<br />

nome di una secca tra Livorno e Genova),<br />

ritrovato e recuperato dal gruppo Carabinieri<br />

Tutela Patrimonio Culturale di Firenze,<br />

ai quali il 10 Ottobre 2002 Scotland Yard<br />

consegnava quanto era stato da loro sequestrato<br />

nel 2001 presso una casa d’aste<br />

londinese. Il materiale prezioso proveniva<br />

dal recupero illegale di una compagnia<br />

inglese, avvenuto nel 2000 su un relitto<br />

che giace a tre miglia da Porto Azzurro.<br />

<strong>La</strong> compagnia doveva recuperare lingotti<br />

di alluminio da un altro relitto con tanto di<br />

autorizzazione ma da buoni saccheggiatori<br />

hanno pensato di prelevare... un tesoro<br />

andato a picco insieme al piroscafo che lo<br />

trasportava: il Polluce.<br />

Ritenendo questa storia affascinante, ho<br />

pensato di volerla riportare quasi come l’ho<br />

trovata nelle mie ricerche, senza voler togliere<br />

nulla a chi sicuramente ha studiato<br />

per tirarne fuori le verità nascoste, come E.<br />

di Antonella <strong>La</strong>valle<br />

Cappelletti e G. Mirto su quella incredibile<br />

storia marittima risorgimentale con carteggi<br />

di un processo svoltosi a Livorno nel 1842<br />

per il naufragio del Polluce, la notte del 17<br />

Giugno 1841, a poco meno di tre miglia a<br />

est da Capo Calvo, Isola d’Elba, speronato<br />

dal vapore Mongibello che fece colare a<br />

picco la nave dell’armatore Raffaele Rubattino<br />

in scarsi minuti. Non era stato un incidente<br />

e quindi, alla fine del processo, i giudici<br />

decretarono l’esistenza del dolo. Non si<br />

conoscono le motivazioni dell’aggressione,<br />

ma si fanno delle ipotesi...<br />

Dal ritrovamento di alcuni documenti (in<br />

particolare un frammento di cronaca di<br />

un quotidiano di Marsiglia), emerge che il<br />

Polluce era andato a fondo con un tesoro<br />

d oro e argento oltre ai gioielli dei ricchi<br />

passeggeri. Fu così che l’armatore, due<br />

mesi dopo, cercò di recuperare il relitto.<br />

Abbandonando il progetto dopo infruttuosi<br />

tentativi e 270 mila lire di spese, metà del<br />

costo della nave.<br />

Sebbene nel 1844, presso il tribunale di<br />

Livorno vinse la causa contro i Vapori Napoletani,<br />

condotta magistralmente dall’avvocato<br />

livornese Domenico Guerrazzi, Rubattino<br />

non fu mai risarcito.<br />

Ma la lista di carico non cita né l’oro né<br />

l’argento né ovviamente i beni dei passeggeri.<br />

Cosa sarà accaduto? Fino al 1936 ci<br />

sono state vane ricerche, poi i palombari<br />

della So.ri.ma lasciarono la baia di Porto<br />

Azzurro e del Polluce rimase solo la leggenda<br />

fino alla scoperta di Londra.<br />

Ma non accade solo all’Italia, vediamo un<br />

caso della Spagna che si trascina in tribunale<br />

dal 2007, per quanto riportato in superficie<br />

dalla nave statunitense Odyssey,<br />

che ha recuperato da acque internazionali,<br />

un tesoro di 500 mila monete d’argento e<br />

d’oro per un valore stimato di circa 400 milioni<br />

di euro dai resti di un antico galeone<br />

spagnolo; tesoro che, appena sbarcato<br />

negli Stati Uniti, è stato reclamato dalla<br />

Spagna come patrimonio nazionale ma,<br />

dopo aver vinto in primo grado la battaglia<br />

giudiziaria, sta avendo alcune difficoltà ora<br />

per il secondo grado.<br />

Cosa ne dobbiamo pensare ora che le persone<br />

sono tanto interessate per questi patrimoni?<br />

Forse andrebbe valutata la possibilità<br />

di un compromesso tra chi trova il tesoro e la<br />

nazionalità di appartenenza dello stesso.


n Friday September<br />

11 th 2009, at the Olgiata<br />

Country Club,<br />

a new Association<br />

called Associazione<br />

Vivi Vejo will place<br />

its roots in the<br />

Northern Rome area, with its head-office<br />

in the Olgiata complex.<br />

This new organization, as its name implies,<br />

aims to bring life to the Vejo Park area, our<br />

area here in Northern Rome. The Welcome<br />

Neighbor organization which has been<br />

around for all expats in Rome since 1984<br />

but which has no official status, will be enclosed<br />

in vivi Vejo with the organization of<br />

the International Community Fair.<br />

This year, ICF 2009 will take place on Saturday<br />

September 12 th from 11 am to 5 pm<br />

at the American Overseas School of Rome<br />

where it was first started.<br />

Since 2007 ICF has been totally organized<br />

for charity supporting the children from<br />

Kim (www.associazionekim.it).<br />

t’s finally approaching<br />

completion, after<br />

many long years of<br />

promises and hold<br />

ups, the so called<br />

“Punto Verde qualità“<br />

(Green Quality<br />

Point) has finally reached a concrete and<br />

almost finalized look.<br />

After obtaining concession from the City of<br />

Rome Administration, a group of business<br />

men have set off to redesign the surrounding<br />

area of the Olgiata residential complex<br />

as one of the most up to date, fully<br />

equipped and serviced areas in Europe,<br />

certainly worthy of modern standards.<br />

The Sporting Club, adherent to the G.<br />

0<br />

OLgIATA NEwS<br />

THE NEW ASSOCIATION, VIVI VEJO ONLUS, IS BORN<br />

O<br />

Many sponsors have grouped together to<br />

help make this day a more special one,<br />

from Dr Picchioni’s pharmacy in Olgiata,<br />

always present and sensitive to the local<br />

needs; Peroni Nastro Azzurro, who will<br />

supply a large stand with beer which will<br />

be sold for charity and the Peroni girls who<br />

will enhance the atmosphere with their<br />

lovely smiles, Italiakids with their children’s<br />

activities, Driver in Italy who, when its owner<br />

and Manager Roberto Melarangio heard<br />

about the Fair, decided to visit the children<br />

from Kim and immediately offered to sponsor<br />

the event; Radio l’Olgiata who will start<br />

broadcasting the event from September<br />

1 st and Video Martin who will be supplying<br />

free animation, activities and two large<br />

bouncy castles for children.<br />

The aim of Vivi Vejo is to bring life to an area<br />

of Rome where residents still find it necessary<br />

to drive to the Centre of Rome to find<br />

some movement, to see people and activities.<br />

Vivi Vejo wants to cover the areas of<br />

much needed attention, like young people,<br />

A WHOLE NEW LOOK SURROUNDING OLGIATA<br />

I<br />

Soglian Elementary School will be a most<br />

modern, fully equipped and solar heated<br />

and powered facility, with three swimming<br />

pools, SPAs, gyms, tennis and soccer<br />

fields, bicycle paths in the wooded areas<br />

and jogging, with a bar, a restaurant, physical<br />

therapy and you name it. This Club will<br />

be open in June 2010 and in 2011 the entire<br />

area outside the Olgiata Complex will<br />

see a drastic improvement, with the cleaning<br />

up of the park, with camera surveillance<br />

and guards, as well as the completion<br />

of the new road which will access <strong>Via</strong><br />

Tieri directly from <strong>Via</strong> Conti, just outside<br />

the Olgiata South gate.<br />

By October 2009 the new shopping Centre<br />

with at least 20 more shops will be open-<br />

by Paula Morandi Treu<br />

disabled people and the elderly. Seminars<br />

and presentations will be held to involve all<br />

residents and the kids themselves will be<br />

the authors of its magazine.<br />

The shops in the Vejo area will come to<br />

life and the normally closed on Sunday<br />

shopping centres will come to life with fun<br />

events for the whole family, fashion shows,<br />

music, games, book presentations and<br />

many more.<br />

One of the many projects of Vivi Vejo is to<br />

open a new section of the Blind and Low<br />

Vision Association in the Northern Rome<br />

area, in order to enable visually impaired<br />

people to take computer and Braille<br />

courses as well as to train in other useful<br />

fields and to have access to transportation<br />

and accompanying volunteers.<br />

For more information you may visit<br />

http://www.webalice.it/icf2009<br />

or the Welcome Neighbor website:<br />

http://wnrome-<strong>home</strong><strong>page</strong>.blogspot.com<br />

You may also write to: dearprome@tele2.it<br />

ing, with more than 200 parking spaces, a<br />

McDonald’s, a new book shop, high quality<br />

shopping and a new wider entrance to<br />

the Centre.<br />

Fabrizio Greco, partner and Manager of<br />

the Sporting Club, has even agreed to letting<br />

the G. Soglian students use the Sporting<br />

Club facilities, with the exception of the<br />

swimming pools which would entail more<br />

restrictive measures.<br />

Greco’s dedication and experience in the<br />

sports business has earned him a European<br />

prize for his open mindedness and<br />

involvement of disabled people in sports.<br />

He’s expressed full availability in working<br />

with Vivi Vejo Onlus and to find suitable<br />

premises for its headquarters.


L<br />

o Yoga è una antica<br />

disciplina indiana<br />

che ci permette di<br />

sintonizzarci con<br />

noi stessi dandoci<br />

la percezione della<br />

nostra vera natura<br />

formata dal corpo fisico e dagli stati mentali<br />

ed essenziali che convivono in noi formando<br />

la nostra unità umana.<br />

<strong>La</strong> velocità della vita moderna e l’allontanamento<br />

da uno stile di vita naturale hanno<br />

provocato nella maggioranza di noi stati di<br />

insoddisfazione che, se non ascoltati ed<br />

affrontati, possono portare a delle vere e<br />

proprie nevrosi.<br />

Anche quando andiamo in vacanza ci portiamo<br />

dietro le nostre tensioni seguendo gli<br />

stessi schemi di tutti i giorni e, raramente,<br />

riusciamo a tornare riposati sia nel corpo<br />

che nell’animo quindi con una mente più<br />

fresca e pronta per affrontare un nuovo<br />

anno di lavoro.<br />

A volte crediamo di favorire il nostro corpo,<br />

magari andando in palestra o facendo<br />

jogging, ma lo facciamo con un atteggiamento<br />

che non aiuta la nostra unità mentecorpo-spirito;<br />

spesso ci mettiamo in competizione<br />

con noi stessi o con gli altri o<br />

sottoponiamo il nostro corpo a degli sforzi<br />

inutili che provocano la perdita di importanti<br />

energie.<br />

Nello Yoga tutto va coordinato: il movimento<br />

con il respiro ed il rilassamento, a<br />

tal punto da saper ascoltare le reazioni<br />

della nostra unità.<br />

Il movimento nello Yoga avviene per allungamento<br />

e non forzando i muscoli per<br />

raggiungere un obiettivo. Questo determina<br />

col tempo un naturale allungamento nel<br />

tono muscolare che ha importanti riflessi<br />

fisiologici e psicologici.<br />

Ecco, dunque, che una disciplina come<br />

lo Yoga che lavora in maniera, apparentemente,<br />

dolce sul corpo può lavorare tanto<br />

in profondità arrivando a sciogliere e rimuovere<br />

blocchi di natura emozionale.<br />

Una buona partenza è la capacità di rilassarsi<br />

con fiducia seguendo le indicazioni<br />

dell’insegnante. Occorre lasciar fluire i<br />

pensieri che, via via, si fanno più leggeri;<br />

gli incontri di Yoga prevedono momenti di<br />

introspezione, di rilassamento, di lavoro<br />

sul corpo e sul respiro; tutto questo in un<br />

processo continuo dove tutto avviene contemporaneamente;<br />

nel movimento fisico<br />

c’è il controllo del respiro, il rilassamento<br />

che permette la maggiore flessibilità e l’introspezione<br />

che porta, con il tempo, alla<br />

meditazione.<br />

Lo Yoga ci offre una chiave per entrare in<br />

uno spazio personale che ci permette di<br />

conoscerci profondamente. <strong>La</strong> conoscenza<br />

di noi stessi ci porta a capire cosa sia<br />

più giusto e più sano per noi. Siamo profondamente<br />

differenti gli uni dagli altri e<br />

per comprenderlo proviamo a pensare agli<br />

stili di vita diversi o, semplicemente, all’alimentazione.<br />

Ciò che va bene per qualcuno<br />

è dannoso per altri e questo perché tutti<br />

noi siamo delle unità che possono operare<br />

al meglio solamente se interviene la profonda<br />

conoscenza del sé.<br />

Allora ci viene in aiuto lo Yoga la cui essenza<br />

è l’unione dei tre centri, quello fisico,<br />

quello mentale e quello spirituale inteso<br />

come la nostra essenza più profonda; questa<br />

antica disciplina, col tempo, cambia le<br />

nostre abitudini; ci porta ad apprezzare di<br />

più la vita ricercando la semplicità non solo<br />

in noi ma anche in ciò che ci circonda.<br />

Il prossimo 14 Settembre la scuola di Yoga<br />

Ratnachandra inizia il suo sesto anno di<br />

attività con gli allievi che ci seguono da<br />

sempre e nuovi che saremo felici di accogliere.<br />

Ma abbiamo anche una novità importante:<br />

Settembre 2009<br />

CON LA DISCIPLINA DELLO YOgA<br />

CONOSCENzA, LIbERTà E bENESSERE<br />

di Chandra Lucia Perazzolo<br />

sarà con noi una terapista di massaggio<br />

Ayurvedico Yoga, Tecla Sansolini, che ha<br />

perfezionato il suo insegnamento in India<br />

dove ha risieduto per cinque anni. Il massaggio<br />

ayurvedico-yoga consiste in una<br />

profonda stimolazione dei tessuti ed in<br />

alcune zone del corpo (schiena, parte posteriore<br />

delle gambe) il massaggio si può<br />

praticare anche con i piedi. Con l’aiuto<br />

dell’olio, le tossine depositate nei muscoli<br />

possono essere rimosse ed eliminate attraverso<br />

il flusso sanguigno. È efficace<br />

contro l’invecchiamento, allevia i dolori<br />

osteo-muscolo-articolari, dona profondo<br />

rilassamento, senso di armonia e vitalità.<br />

Un altro progetto che vedrà la luce nel<br />

prossimo anno accademico 2009/2010 è<br />

quello delle giornate del benessere i cui<br />

programmi e date verranno pubblicati sui<br />

nostri siti Internet: www.teclasansolini.<br />

com e www.ratnachandra.it<br />

Il programma di base prevede una giornata<br />

da trascorrere insieme, a volte di sabato,<br />

altre di domenica. Durante queste giornate<br />

praticheremo lo Yoga, faremo una passeggiata<br />

nel bosco applicando la Meditazione<br />

silenziosa, pranzeremo insieme introducendo<br />

anche nozioni di alimentazione<br />

naturale in un piccolo corso di cucina che<br />

tratterà sia dell’uso degli alimenti più sani<br />

sia della creatività e delle corrette combinazioni<br />

alimentari.<br />

Vi aspettiamo con piacere e gioia.


HAbITAT UMANO<br />

di Emanuele Gennaretti<br />

S<br />

e guardiamo le nostre<br />

aree urbane,<br />

dove si concentra la<br />

maggior parte della<br />

popolazione, ci<br />

rendiamo conto che<br />

non sono vivibili per<br />

una gran parte delle persone che vi abitano,<br />

o comunque sono usufruibili in condizioni<br />

di grande incertezza, affaticamento e<br />

stress.<br />

Vivibilità non intesa come bellezza architettonica<br />

o qualità ambientale, o sociale, ma<br />

più semplicemente come “vivibilità funzionale”<br />

cioè la possibilità per tutti di accedere<br />

agli spazi urbani, ai mezzi di trasporto,<br />

agli ambienti costruiti pubblici e privati, e<br />

di svolgere le tipiche attività sociali in condizioni<br />

di benessere fisico e di sicurezza,<br />

senza correre rischi di affaticamento, disorientamento,<br />

stress, infortuni ed altri disagi<br />

che possono compromettere il nostro<br />

equilibrio fisico e psicologico.<br />

Il problema è emerso, come è intuibile,<br />

dalla necessità di consentire a persone disabili<br />

e portatrici di handicap l’accessibilità<br />

e la fruibilità ai luoghi pubblici e privati, e<br />

si è concentrato in un momento culturale<br />

mirato al superamento delle “Barriere Architettoniche”.<br />

Per etimo una barriera architettonica potrebbe<br />

essere “qualunque elemento costruito<br />

che impedisca, limiti, o renda difficoltosi<br />

gli spostamenti o la fruizione di<br />

servizi”, quindi qualcosa di fisico costruito<br />

come ad esempio un gradino, una porta,<br />

un muro, una strada, ma questi non sono<br />

elementi costituenti dell’habitat umano?<br />

Quindi potremmo definire barriera architettonica<br />

“tutto quello che genera conflitto<br />

Uomo-Ambiente”.<br />

È paradossale notare che l’habitat che<br />

l’uomo stesso si è creato è invece auto<br />

limitante per l’uomo stesso creando forti<br />

discriminazioni, si notino i servizi igienici<br />

per uomini, donne e disabili come se questi<br />

ultimi siano un altro genere e, come invece<br />

nel resto del regno animale, l’habitat<br />

è il luogo dove gli individui si esprimono<br />

al massimo delle loro potenzialità in ogni<br />

momento della loro vita.<br />

Per risolvere questo problema tecnico nel<br />

corso di oltre trenta anni il legislatore ha<br />

emesso una serie di norme e circolari che<br />

inizialmente ha consentito l’inquadramento<br />

e definizione del problema per poi arrivare<br />

all’emanazione della legge 13/1989 che<br />

centrava la questione nella sua intima natura.<br />

<strong>La</strong> legge prescrive i criteri di costruzione<br />

obbligatori di edifici pubblici e privati<br />

nonché degli spazi urbani come mezzi di<br />

trasporto, stazioni, luoghi di svago e libera<br />

riunione, tutto quello che costituisce il<br />

normale habitat dell’uomo, portando l’attenzione<br />

alla ricerca di parametri comuni<br />

che consentissero di limitare il criterio soggettivo<br />

nella fruizione degli spazi che compongono<br />

l’habitat umano.<br />

Tre sono i criteri guida di qualità che devono<br />

rispettare gli spazi costruiti, e tutto<br />

lo spazio urbano: Accessibilità, Visitabilità<br />

ed Adattabilità, introducendo il criterio<br />

di spazio antropizzato. Di fatto una<br />

rivoluzione della società, eliminando la<br />

dimensione disabile normale e ponendo<br />

in evidenza la dinamicità della vita che va<br />

dall’infanzia all’età adulta a quella senile,<br />

con la possibilità di incorrere in limitazioni<br />

funzionali temporanee o permanenti e in<br />

quest’ottica gli spazi costruiti ed urbani<br />

dovrebbero essere progettati, secondo<br />

norma di legge, non solo in relazione ad<br />

una dimensione fisica ma anche in una dimensione<br />

psicologica in cui ogni persona<br />

in qualsiasi stato della vita possa operare<br />

libere scelte e non trovarsi auto limitato<br />

da ghetti confezionati secondo logiche di<br />

convenienza economica.<br />

Per favorire questa idea sociale la legge<br />

13/89 e le ulteriori norme emanate prevedono<br />

l’accesso a scarichi fiscali, agevolazioni<br />

IVA e crediti agevolati per gli enti pubblici<br />

per le loro politiche di edilizia urbana.<br />

Più di venti anni sono passati dalla nascita<br />

di questa nuova idea di modello<br />

urbano, eppure sulle agenzie stampa di<br />

questo anno si può leggere: 2 milioni di<br />

euro per il Comune di Roma, nell’ambito<br />

dei fondi nazionali per Roma Capitale,<br />

stanziati per interventi tesi all’eliminazione<br />

delle barriere architettoniche; Parma:<br />

presentata la figura del disability manager,<br />

i primi corsi di formazione saranno<br />

attivi dal 2010 nell’Università Cattolica di<br />

Parma e di Milano; 31/3/09: proposta di<br />

legge per introdurre una nuova (?) materia<br />

di studio e di esame per gli aspiranti<br />

geometri, architetti ed ingegneri, perché<br />

“imparino a costruire senza barriere architettoniche”.<br />

Per sperimentare che le barriere architettoniche<br />

non sono qualcosa che interessano<br />

solo una parte della popolazione, e che<br />

soprattutto non sono elementi architettonici<br />

che limitano l’accesso a determinati edifici<br />

costruiti, ma che in realtà costituiscono un<br />

limite nella vivibilità per la persona della città<br />

oltre che delle proprie case, andate a spasso<br />

per la nostra città immaginando di essere un<br />

papà che spinge la carrozzina di sua figlia,<br />

un nonno che porta a spasso uno o peggio<br />

più nipotini, una nonna che torna a casa trasportando<br />

il carrello con la spesa, avere un<br />

dolore qualsiasi agli arti inferiori e decidere di<br />

fare però una passeggiata con la necessità di<br />

fare ripetute soste magari su di una panchina<br />

meglio se all’ombra, abitare nei nuovi quartieri<br />

e passeggiare per andare a prendere un<br />

caffè o qualsiasi altra cosa al bar, essere una


mamma che decide di portare a piedi il figlio<br />

a scuola e vorrebbe attraversare la strada in<br />

sicurezza, e molte altre attività.<br />

Vedrete che proverete molto stress nel<br />

salire e scendere dai marciapiedi a causa<br />

dei secchioni della spazzatura, e nel<br />

fare “decisamente” molta strada per<br />

raggiungere un bar senza auto e che<br />

sentirete molto caldo passeggiando per<br />

strade dove non c’è ombra ma solo vegetazione<br />

incolta e che sarà impossibile<br />

trovare una panchina o un area attrezzata<br />

per bimbi sotto l’ombra di grandi<br />

alberi.<br />

Immaginate poi di voler fare tutte questa<br />

cose avendo dei limiti funzionali, anche<br />

temporanei, o stando in convalescenza da<br />

un infortunio, o essendo disabile.<br />

Eppure 40 anni fa siamo andati sulla Luna!<br />

Lettere al Direttore<br />

Foto-notizia<br />

L’amico Bova migliora il<br />

record!<br />

Quest’anno Lugi Bova ha superato se stesso<br />

coltivando nel suo magnifico orto un pomodoro<br />

che ha superato il chilo, pesando per l’esattezza<br />

1.015 g. Complimenti, anche perché chi l’ha assaggiato<br />

garantisce che, oltre al peso, il sapore<br />

era ottimo.<br />

A.M.<br />

Caro Direttore,<br />

qualcuno non crede ai cinghiali nel Comprensorio dell’Olgiata...<br />

Eccoli! Poiché il consorzio non mostra interesse per l’argomento,<br />

sul problema cinghiali ho scritto al Parco di Veio, pregandoli,<br />

se possono, di liberarcene. Conosce qualcuno che può aiutare?<br />

Se non sarà così prevedo che fra un paio d’anni ci saranno più<br />

cinghiali che abitanti a Olgiata: dovremo invitarli in assemblea e<br />

trattare un modus vivendi per non essere caricati quando passeggiamo<br />

con il cane o con i bambini. Altrimenti prima o poi<br />

qualcuno dovrà prendere il fucile.<br />

Questo il testo della lettera per il Parco:<br />

“Gentile direttore,<br />

le scrivo su consiglio di un guardiano del nostro Comprensorio, persona<br />

di buon senso, dopo che il presidente del consorzio Munno ha<br />

detto a mia moglie che nulla può essere fatto e il direttore Marucci<br />

del giornale interno <strong>La</strong> Quercia mi ha detto che è meglio non far<br />

nulla. Attualmente ho visto di persona un branco di una ventina di<br />

cinghiali che, attraverso un varco della rete di confine, è entrato nel<br />

mio noccioleto. Conviviamo a Olgiata con pappagalli, nutrie, gru,<br />

volpi, cornacchie eccetera, ma con i cinghiali non credo sia possibile.<br />

Basta immaginare un residente a passeggio con un cagnolino<br />

che irrita una scrofa con i cuccioli: i cinghiali caricano, non penso sia<br />

necessario dilungarmi sopratutto sul pericolo che corrono i nostri<br />

Settembre 2009<br />

Osteria Nuova<br />

Notizie dall’A.V.O.N.<br />

Orlando Giuliani<br />

Festa dei CommerCianti<br />

Sabato 19 Settembre, presso la Parrocchia<br />

S. Andrea Apostolo, alle ore 20 si<br />

svolgerà in <strong>Via</strong> <strong>La</strong>mon 16 la “Prima Festa<br />

dei Commercianti” organizzata dall’Associazione<br />

A.V.O.N e coadiuvata dai<br />

commercianti della zona. Un’iniziativa<br />

popolare, dunque, che ha trovato terreno<br />

fertile e risposte immediate sul territorio;<br />

una serata di musica e ballo che vedrà tra<br />

gli altri la partecipazione dell’Eurostangoproject<br />

del maestro Riccardo Taddei. Un<br />

modo diverso, per noi di Osteria Nuova,<br />

di vivere il nostro quartiere.<br />

Primo anno dell’assoCiazione<br />

Il 12 ottobre l’ A.V.O.N festeggia, presso<br />

la sua sede sociale, sita in <strong>Via</strong> Quero 20<br />

il suo 1° compleanno. Siete tutti invitati a<br />

partecipare!<br />

CINgHIALI ALL’OLgIATA<br />

bambini. Prima che, nell’indifferenza dei nostri organi ufficiali di condominio,<br />

il branco tocchi le centinaia di capi causando l’inevitabile<br />

reazione armata di qualcuno, se avete la possibilità di trasportare<br />

queste bestie in un ambiente più adatto, per favore fatelo. Sono a<br />

disposizione per mostrarvi dove penso che siano e per farvi usare il<br />

mio campo come luogo di cattura. In ogni caso, per favore, se nulla<br />

potete fare, ditemelo e suggeritemi che fare.<br />

Grato dell’attenzione ricevuta, la saluto cordialmente.<br />

Ing. Giorgio Fabbi”.


TURISMO O ODISSEA?<br />

L’<br />

Estate è iniziata maluccio<br />

e si avvia così<br />

verso la fine: conti<br />

salatissimi in ristoranti<br />

del centro di<br />

Roma per ignari turisti<br />

giapponesi; voli<br />

cancellati per speranzosi turisti nazionali in<br />

partenza da Milano, ma non solo; ancora<br />

prezzi alle stelle in ristoranti sparsi per l’Italia;<br />

attentati terroristici nella mitica Palma<br />

de Mallorca; scontro in aria tra un elicottero<br />

ed un aereo da turismo a New York; lo<br />

scalo di Fiumicino tra i primi in classifica...<br />

ma per i problemi creati ai passeggeri, in<br />

particolare relativi ai bagagli per i quali ci<br />

vogliono spesso oltre tre quarti d’ora per la<br />

consegna (quando questa avviene...).<br />

L’immagine dell’Italia all’estero, e di Roma<br />

in particolare, sta incontrando difficoltà<br />

tant’è che il vicesindaco Cutrufo è sceso<br />

in campo per cercare di riparare ciò che in<br />

verità non è solo malcostume di pochi, nella<br />

fattispecie, ristoratori. Qui c’è da combattere<br />

con la mentalità di molti fornitori di<br />

servizi ai turisti, insomma c’è da mettere le<br />

mani un po’ dappertutto. Ahimé, il problema<br />

non è soltanto a Roma, anche a Milano<br />

ci sono ristoranti che ai turisti non rilasciano<br />

l’obbligatoria ricevuta fiscale...<br />

Ma noi vogliamo rivolgere il nostro pensiero<br />

a Roma dove, per esempio, in un noto bar<br />

del centro storico, ai turisti il caffè costa di<br />

più (!). Mentre a Fiumicino come a Termini,<br />

si ricevono offerte di taxi-abusivi lontano<br />

dalle fermate dove mai capita di vedere<br />

l’intervento di una qualsiasi forza dell’ordine.<br />

E ne vogliamo parlare di quei tassisti,<br />

veri, con la licenza, pochi per fortuna, che<br />

sostano alla fermata di <strong>Via</strong> Giolitti in attesa<br />

del turista “pollo da spennare”? O dell’abitudine<br />

di alcuni ristoratori di non portarti il<br />

menù e recitare a voce i piatti ovviamente<br />

<strong>La</strong> Cassazione a Sezioni Unite, con sentenza<br />

26972/2008 ha ricostruito la figura del “danno<br />

non patrimoniale”, previsto dall’art. 2059 c.c.,<br />

che si identifica con il danno determinato dalla<br />

lesione di interessi inerenti la persona non connotati<br />

da rilevanza economica. Esso è risarcibile<br />

se derivante da reato; in caso di espressa<br />

previsione legislativa; in ogni caso di lesione di<br />

diritti inviolabili della persona riconosciuti dalla<br />

Costituzione.<br />

Non sono risarcibili i pregiudizi consistenti in disagi,<br />

fastidi, disappunti, ansie ed insoddisfazioni<br />

di ogni tipo, in quanto non derivanti da lesione<br />

di diritti inviolabili dell’uomo, ovvero in quanto<br />

senza comunicare i prezzi? E degli accattoni<br />

che, per dirne una, sostano lungo le<br />

strade che portano al Pantheon chiedendo<br />

l’elemosina ai turisti sotto lo sguardo vigile<br />

delle forze preposte a guardia di Montecitorio<br />

a due passi dal bar Giolitti? E cosa<br />

dire dei negozi di souvenir, in particolare<br />

nella zona di San Pietro, dove i prezzi se<br />

non triplicati sono il doppio e le ricevute<br />

carta a quadretti? E dei locali a luci rosse<br />

nella zona di <strong>Via</strong> Veneto che ogni tanto fanno<br />

notizia perché scuciono 500 per una<br />

bottiglia di spumante al “pollo” che vuole<br />

una notte con “movida sexy”? Oppure, per<br />

rimanere in tema alcool, cosa dire delle<br />

fantomatiche organizzazioni giovanili che<br />

tutti i giorni partono con frotte di stranieri<br />

per il tour di bar, pub e discoteche tra<br />

l’altro gestendo un affare di milioni di euro<br />

presumibilmente in nero?<br />

A me sembra che come al solito ci sono<br />

tutte le normative che nessuno rispetta,<br />

nessuno controlla e nessuno applica. Ma<br />

pare possibile che dopo la truffa ai giapponesi,<br />

è bastato un controllo dei CC per<br />

chiudere il ristorante per mancanza d’igiene?<br />

Concludiamo ora coi negozi di abbigliamento<br />

che puntano agli acquisti dei<br />

turisti: quelli lungo la direttrice Piazza-di-<br />

Spagna/Fontana-di-Trevi che guarda caso<br />

sono da anni sempre in saldi o quello di<br />

<strong>Via</strong> dei Condotti dove all’arrivo della stagione<br />

dei saldi i prezzi vengono raddoppiati,<br />

quindi scontati del 50%... e, alla fine,<br />

si paga sempre lo stesso.<br />

No, troppa roba da cambiare, qui ci vogliono<br />

gli anni o la mano pesante, molto<br />

pesante che reprime gli atteggiamenti negativi<br />

applicando la Legge fino in fondo<br />

e contemporaneamente educa le nuove<br />

leve, creando una valida scuola di pensiero<br />

rivolta ai giovani operatori del turismo,<br />

che sono a diretto contatto con il pubblico<br />

pregiudizi connotati da scarsa gravità dell’offesa<br />

(dovendo essere negato il risarcimento dei danni<br />

futili o irrisori). Nel negare la risarcibilità dei danni<br />

consistenti in semplici fastidi e disagi, la Corte<br />

di Cassazione ha fatto espresso riferimento anche<br />

allo stress subito dal turista per ritardi aerei,<br />

i quali devono rimanere all’interno della normale<br />

tollerabilità prodotta dall’attuale dinamica dei<br />

rapporti economici e sociali.<br />

Pur non potendosi interpretare come un’esenzione<br />

generale di risarcibilità dei danni e i disagi<br />

prodotti nel campo dei contenziosi turistici, certamente<br />

la sentenza costituisce un punto fermo<br />

per rivendicare uno spartiacque tra i danni non<br />

di Alberto Molinas<br />

negli alberghi, nei bar, nei ristoranti e così<br />

via.<br />

Cambiamo turisti. Ora pensiamo a quelli<br />

nostrani, a coloro che rientrando dalle ferie<br />

hanno avuto qualche problemino...<br />

Dal Decalogo UE dei passeggeri (creato<br />

dal dipartimento che fa capo ad Antonio<br />

Tajani più volte ospite nelle nostre pagine)<br />

ho scelto alcuni punti dei paragrafi 5 e 9.<br />

5. Cosa fare in caso di annullamento del<br />

volo o di negato imbarco<br />

Se il vostro volo viene annullato o se vi viene<br />

negato l’imbarco, chiedete il rimborso<br />

del prezzo pieno del biglietto o dei segmenti<br />

inutilizzati oppure l’imbarco su un altro<br />

volo verso la destinazione finale. Potete<br />

avere inoltre diritto a una compensazione<br />

compresa fra 250 e 600 euro, a seconda<br />

della distanza e dei ritardi subiti con il volo<br />

alternativo.<br />

9. Bagagli smarriti o danneggiati<br />

In caso di danneggiamento, dovreste lamentarvi<br />

con la compagnia aerea entro<br />

sette giorni dal momento in cui le avete<br />

consegnato il bagaglio, mentre in caso di<br />

ritardo il termine è di 21 giorni. Eventuali<br />

altri azioni legali devono essere intentate<br />

entro due anni dalla data di arrivo. In caso<br />

di smarrimento o danneggiamento del<br />

bagaglio avete diritto a un rimborso dalla<br />

compagnia aerea fino a un massimo di<br />

1.100 euro.<br />

E per finire, parliamo della Cassazione, perché<br />

c’è una recente sentenza alquanto importante<br />

da tener presente. Riporto spezzoni<br />

di un testo piuttosto tecnico (fonte: FIA-<br />

VET <strong>La</strong>zio) che vale la pena leggere. Infatti,<br />

al rientro dalle vacanze, purtroppo qualcuno<br />

avrà subito qualche torto e conviene conoscere<br />

cosa si deve intendere come danno<br />

subito dovuto a disguidi nell’organizzazione<br />

delle vacanze o viaggi in genere da parte di<br />

vettori e operatori turistici.<br />

patrimoniali derivanti dalla lesione di diritti inviolabili<br />

dell’uomo (configurabili, ad esempio, in<br />

caso di lesione della salute per un’intossicazione<br />

contratta durante un viaggio a causa della scarsità<br />

di igiene della struttura ricettiva, che abbia<br />

altresì determinato la mancata fruizione dell’intero<br />

viaggio o parte significativa dello stesso),<br />

rispetto ad altri derivanti dalla lesione di interessi<br />

non di rango costituzionale, magari connotati da<br />

scarsa gravità (come una normale e fisiologica,<br />

seppur certamente fastidiosa, attesa aeroportuale)<br />

che invece spesso sono stati oggetto di<br />

liquidazioni risarcitorie da parte dei tribunali di<br />

merito.


CONSIgLI PER L’USO<br />

LA SINDROME DA RIENTRO<br />

C<br />

ari Amici, l’estate<br />

sta finendo e non è<br />

solo il titolo di una<br />

vecchia canzone<br />

ma purtroppo un<br />

dato di fatto! Con la<br />

fine delle vacanze ci<br />

prepariamo a riprendere le nostre vite frenetiche<br />

spesso troppo velocemente, ed è<br />

facile quindi venire colpiti da quel fenomeno<br />

che oggi viene ampiamente riconosciuto<br />

con il nome “sindrome da rientro”.<br />

Di fatto essa si manifesta con una serie di<br />

sintomi fastidiosi come ansia, irritabilità,<br />

disturbi del sonno, inappetenza, mancanza<br />

di concentrazione e profonda tristezza<br />

che possono colpirci già durante gli ultimi<br />

giorni di vacanza in quanto il nostro cervello<br />

inizia ad elaborare l’idea che presto si<br />

dovranno riprendere i ritmi serrati del lavoro<br />

e ci dovremo lasciare alle spalle il relax<br />

conquistato durante il periodo delle ferie.<br />

Il fenomeno di cui stiamo parlando è piuttosto<br />

diffuso; si stima che circa il 50% delle<br />

persone ne venga colpito ma per fortuna<br />

si tratta di un periodo transitorio che per<br />

quanto fastidioso si risolverà non appena<br />

saremo rientrati a pieno ritmo nelle nostre<br />

attività quotidiane.<br />

I motivi per i quali si può incappare nella<br />

sindrome da rientro partono in realtà già<br />

dall’organizzazione delle ferie. <strong>La</strong> pianificazione<br />

delle vacanze, infatti, è anch’essa<br />

di per sé una fonte (seppur gradevole) di<br />

stress. Partendo dalla scelta della destinazione,<br />

che non sempre è immediata e di<br />

facile individuazione, pensiamo alle code<br />

in autostrada o i disagi a volte incontrati<br />

per spostarci in treno o in aereo; il cambio<br />

del fuso orario, nuovi cibi e ritmi di sonno<br />

veglia... Tutto questo rappresenta un insieme<br />

di piccoli stress che va a modificare le<br />

nostre abitudini. Una volta poi adattati a<br />

questi stili di vita, ecco che già ci troviamo<br />

a dover rientrare. È facile quindi che<br />

lo stress si faccia sentire rapidamente,<br />

sminuendo i benefici accumulati durante il<br />

periodo di relax.<br />

Quali rimedi allora possiamo adottare per<br />

rendere meno traumatico il rientro alla<br />

di Ludovica Bedeschi<br />

normalità? Per prima cosa, già qualche<br />

giorno prima del rientro, è importante<br />

cominciare a riadattare i ritmi da meno<br />

vacanzieri a ritmi più simili a quelli che ci<br />

attenderanno a casa. Svegliarsi ogni giorno<br />

trenta minuti prima rispetto agli orari<br />

comodi delle vacanze e limitare gli stravizi<br />

anche alimentari. Cercate di tornare<br />

a casa qualche giorno prima del rientro in<br />

ufficio per darvi il tempo di sistemare i bagagli<br />

o comunque addolcire il passaggio<br />

da una realtà vacanziera ad un’altra più<br />

scandita da impegni e scadenze. Infine,<br />

un altro consiglio utile potrebbe essere<br />

quello di pensare, ovviamente disponibilità<br />

personali permettendo, ad una nuova<br />

breve vacanza da fare entro un paio di<br />

mesi dall’Estate. Questo ha lo scopo di<br />

dare al nostro cervello qualcosa di piacevole<br />

da pianificare ed attendere e, allo<br />

stesso tempo, di renderci più sopportabile<br />

il ritorno alla routine di sempre attenuando<br />

quella vaga malinconia che caratterizza<br />

questa fastidiosa sindrome da rientro.<br />

Buon lavoro a tutti!


Settembre 2009<br />

UN’ALLEATA CONTRO IL RAPIDO INVECChIAMENTO<br />

LA MObILITà ARTICOLARE<br />

T<br />

empo fa, abbiamo<br />

parlato dell’attività<br />

motoria necessaria<br />

ai bambini affinché,<br />

in età adulta, non<br />

vadano incontro a<br />

malattie cardiocircolatorie.<br />

Ma noi, che siamo già adulti, non<br />

possiamo fare nulla per migliorare la nostra<br />

salute? <strong>La</strong> risposta ovviamente è sì: possiamo<br />

e dobbiamo fare qualcosa (in fin dei<br />

conti si tratta pur sempre del nostro corpo).<br />

Possiamo fare attività motoria rivolta<br />

al miglioramento ed al mantenimento del<br />

nostro stato di salute, per poter invecchiare<br />

con meno preoccupazioni. Per farlo ci<br />

viene incontro una miriade di possibilità,<br />

ma noi oggi ci concentreremo sulla mobilità<br />

articolare.<br />

Molti di noi, sentendo questo termine per<br />

la prima volta, si staranno chiedendo che<br />

cosa sia la mobilità articolare e che genere<br />

di aiuto può apportare. Ecco svelato il<br />

mistero: con questo temine si tende a descrivere<br />

la capacità di eseguire movimenti<br />

di grande ampiezza da parte di una o di<br />

più articolazioni. Utilizzata in varie discipline<br />

sportive, la mobilità articolare, nota<br />

anche come flessibilità, è utile per molti<br />

fattori, tra i quali la prevenzione dei traumi<br />

e delle lesioni, la prevenzione posturale e<br />

degli squilibri muscolari e l’ottimizzazione<br />

delle capacità di ristabilimento.<br />

È noto, infatti, che con una maggiore mobilità,<br />

si può reagire meglio a rapidi cambiamenti<br />

di equilibrio del corpo dovuti a perturbazioni<br />

esterne, per esempio se ci si trova<br />

su un autobus che frena all’improvviso. E<br />

non solo, grazie ai miglioramenti posturali<br />

Il Romanesco di Trilussa<br />

Er principio<br />

Un merlo che ciaveva la manìa<br />

de fà’ er tribuno in mezzo all’animali,<br />

una matina ruppe li stivali<br />

a le Galline d’una fattoria.<br />

Incominciò a strillà: dice: -- Quantunque<br />

voi sête bestie senza inteliggenza,<br />

bisogna ch’io ve formi la coscienza<br />

su un principio politico qualunque:<br />

Perché se pô fà’ a meno der talento,<br />

Ma nun se pô fa’ a meno der principio:<br />

Solo così s’ariva ar Municipio<br />

e, se viè bene, puro ar Parlamento.<br />

dovuti alla mobilità articolare, aumenta anche<br />

la flessibilità spinale che, favorendo una<br />

migliore espansione toracica, porta a benefici<br />

respiratori evitando l’affanno. Dunque la<br />

mobilità articolare, se allenata con una certa<br />

costanza, permette di avere meno problemi<br />

durante l’invecchiamento. Sappiamo<br />

infatti che la flessibilità corporea diminuisce<br />

con l’avanzare dell’età, in special modo negli<br />

arti inferiori (caviglia, ginocchio ed anca).<br />

Questo crea disagi in quanto non riusciamo<br />

più a compiere come vorremmo attività<br />

quotidiane che prima riuscivamo a svolgere<br />

senza battere ciglio.<br />

Ma quali sono queste attività quotidiane di<br />

cui stiamo parlando? Alcuni esempi possono<br />

essere rappresentati dal raggiungere<br />

qualcosa in alto, salire o scendere dall’auto,<br />

raccogliere oggetti, salire o scendere le<br />

scale, camminare normalmente, indossare<br />

abiti, chiudere una zip sulla schiena, pettinarsi<br />

i capelli (in particolar modo le signore),<br />

infilarsi i calzini od allacciarsi le scarpe.<br />

Quando la forza necessaria a muovere<br />

Solo così ciavrete la speranza<br />

d’arzà la voce in segno de protesta<br />

quanno er padrone ve farà l’inchiesta<br />

pe’ senti’ chi cià l’ovo ne la panza<br />

‘Sta chiacchierata fece un certo senso:<br />

defatti, da quer giorno ogni Gallina,<br />

appena se svejava, la matina<br />

diceva de sé: - Come la penso?<br />

Che sarò? Socialista o clericale?<br />

Sarò repubbricana o indipennente?...<br />

E, co’ ‘st’idea fissata ne la mente,<br />

Covava l’ova assieme a l’ideale.<br />

di Andrea Amato<br />

un’articolazione inizia a diminuire, compiere<br />

questi gesti quotidiani diventa più difficile,<br />

infatti di solito avvertiamo un po’ di fastidio<br />

(o di dolore, a seconda dello sforzo).<br />

Questo ci costringe a fare movimenti meno<br />

ampi per non sentire il dolore, favorendo<br />

lentamente la riduzione della mobilità articolare,<br />

che nelle persone anziane può portare<br />

con facilità ad infortuni. Oggigiorno a<br />

causa della pigrizia ci sono molte persone<br />

che hanno una mobilità articolare ridotta,<br />

non solo tra gli adulti, ma anche tra i più<br />

giovani. Infatti, è un fenomeno che colpisce<br />

indipendentemente dall’età, anche se<br />

le persone anziane ne sono più soggette: è<br />

come per i frigoriferi; si mantiene pulita la<br />

serpentina perché altrimenti il frigorifero fa<br />

più fatica a lavorare e comunque non lavora<br />

bene. Noi, invece della pulizia, abbiamo<br />

bisogno di movimento! Questo, a lungo<br />

andare può portare ai problemi sopra citati,<br />

andando a modificare, a volte anche<br />

drasticamente, il nostro stile di vita, costringendoci<br />

a dipendere da altre persone<br />

per compiere atti quotidiani.<br />

Per evitare che ciò accada, possiamo<br />

svolgere una serie di sport o di attività in<br />

generale che ci facciano arrivare ad una<br />

completa escursione articolare, come gli<br />

esercizi fatti in acqua, la danza, il Tai-chi e<br />

lo stretching, ed altre attività che si possono<br />

trovare nelle palestre, luoghi in cui, stando<br />

a contatto con persone che hanno problemi<br />

simili ai nostri, si riesce anche a socializzare<br />

e, volendo, a creare amicizie nuove.<br />

Speriamo che qualcuno ora possa considerare<br />

l’allenamento della mobilità articolare<br />

una valida alternativa all’invecchiare<br />

davanti alla tv.<br />

Però finì la pace! Incominciorno<br />

Le solite questioni de partito<br />

E l’ovo che j’usciva da quer sito<br />

Riaveva sempre un po’ de bile intorno.<br />

Più, su la coccia, c’era l’impressione<br />

der colore politico d’ognuna;<br />

framezzo a tante solamente a una<br />

je scappò fôra senza convinzione.<br />

-- Io - disse - faccio l’ova de giornata,<br />

ma in quanto a li colori, va cercanno!<br />

O rosso, o bianco, o nero… finiranno<br />

Tutte ne la medesima frittata!<br />

(Trilussa, Le favole fasciste, Istituto Editoriale Giovanile, Roma - 1927)


A CESANO<br />

VERgOgNA PER I MEzzI PUbbLICI<br />

Ore 13.<br />

Parto con mezz’ora d’anticipo da casa<br />

mia, per andare al lavoro. Non avendo un<br />

mezzo tutto mio sono costretta a prendere<br />

l’autobus per arrivare alla stazione e,<br />

come me, i tre quarti della popolazione<br />

di Cesano. Capita spesso che alle fermate<br />

degli autobus incontro gente che non<br />

conosce affatto gli orari e che preferisce<br />

partire con netto anticipo, sperando<br />

di prendere il primo mezzo che passa e<br />

non fare tardi ai rispettivi impegni. <strong>La</strong> mia<br />

mente si muove e fa due calcoli: “Dunque...<br />

gli autobus dovrebbero passare<br />

ogni 15-20 minuti al massimo, perciò<br />

a momenti dovrebbe passare lo 024!”.<br />

Attendo pazientemente sotto al sole cocente<br />

di Luglio; non c’è una panchina per<br />

sedersi e/o una struttura sotto la quale<br />

ripararmi dall’imperterrito sole, perciò tiro<br />

un bel respiro e continuo ad attendere.<br />

Passano 15 minuti e né l’autobus delle 13<br />

né quello delle 13,15 è passato. <strong>La</strong> mia<br />

pazienza viene messa a dura prova, ma<br />

non demordo; prima o poi qualcosa passerà<br />

e, chissà, magari potrò anche arrivare<br />

in orario! Giungono lentamente le 13,30<br />

e ancora niente. Mi fa male la testa, sono<br />

accaldata e anche molto arrabbiata. Infine,<br />

si fanno le 13,45 e appare, come un<br />

miraggio, la sagoma dello 036 che da Cesano<br />

paese scende poi su via della Stazione<br />

e arriva alla stazione vera e propria.<br />

Il conducente apre le porte e con la mia<br />

consueta cortesia chiedo come mai era<br />

passato a quell’ora e soprattutto, come<br />

mai lo 024 aveva saltato le sue corse. <strong>La</strong><br />

risposta non è stata altrettanto cordiale:<br />

“A’ signorì, questo passa ogni 40 minuti,<br />

che vole da me?”. Cerco di non badare<br />

alla fiammata di rabbia e indignazione che<br />

pervade la mia testa e mi siedo.<br />

Ore 21.<br />

Mi trovo nuovamente alla stazione di Cesano,<br />

di ritorno dal lavoro e dopo aver atteso il<br />

mio treno a Valle Aurelia per oltre mezz’ora,<br />

a causa di un ritardo per cui le Ferrovie dello<br />

Stato “si scusano per il disagio”, m’incammino<br />

verso la fermata dell’auto e prego di<br />

non aspettare troppo. Intanto aumentano le<br />

persone, che come me sono stanche della<br />

giornata e magari cariche di buste della spesa,<br />

pacchi e/o bambini che a quell’ora vogliono<br />

mangiare e andare a dormire. Anche<br />

qui nessuno sa a che ora passa l’autobus,<br />

non sono presenti i cartelli con gli orari, non<br />

ci sono panchine sulle quali sedersi e si ripresenta<br />

la situazione precedente. Attendo<br />

20 minuti e lo 024 non effettua le sue corse,<br />

né verso Osteria Nuova né ovviamente verso<br />

Cesano paese e si vocifera, in aggiunta,<br />

che lo 024 termina le sue corse alle 20 (che<br />

novità è questa?). Appare anche qui lo 036<br />

sul quale c’è scritto che andrà verso Cesano<br />

paese. Per sicurezza chiedo direttamente<br />

all’autista e lui mi dice che va sulla Cassia;<br />

un passeggero dietro di me gli ricorda che è<br />

scritto diversamente e scatta il battibecco.<br />

Scendo disperata dall’autobus e noto che i<br />

lampioni sono spenti e che per terra è pieno<br />

di vetri rotti e spazzatura. Mi sistemo<br />

alla meno peggio sulla bassa ringhiera che<br />

circonda l’incolta aiuola della stazione e ricomincio<br />

ad aspettare; è tardi e sono sola<br />

e penso che dovrò arrivare a casa passando<br />

per una stradina buia, in una zona<br />

abitata da gente poco rassicurante, che<br />

scende con me alla stessa fermata.<br />

Durante l’attesa ho modo di parlare con<br />

una donna di nome Maria e ne approfitto<br />

per lamentarmi un po’ del funzionamento<br />

dei mezzi pubblici a Cesano. Lei coglie<br />

la palla al balzo e insieme stiliamo una lista<br />

dei problemi maggiori, che qui tento<br />

di Valentina Angelucci<br />

di riportare. A partire dai perpetui ritardi,<br />

dagli ignoti orari, dalle pessime condizioni<br />

delle fermate, che non offrono un’attesa<br />

quantomeno decente e il più sopportabile<br />

possibile, è ufficiale che i mezzi di trasporto<br />

di Cesano non soddisfano affatto<br />

le necessità dei loro cittadini. In un paese<br />

di 12.000 persone, dove più della metà<br />

necessita di muoversi con i mezzi pubblici<br />

sale l’insoddisfazione, la frustrazione e la<br />

rabbia che, a volte, si trasforma in aggressione<br />

verbale. In cambio, dagli autisti, da<br />

coloro che hanno la responsabilità civile<br />

e morale di prestare il loro lavoro e le loro<br />

conoscenze, si ricevono continui motivi<br />

che spingono noi pendolari a non comprare<br />

il biglietto.<br />

Altro episodio. Sono solita domandare per<br />

ulteriore certezza dove porta l’autobus che<br />

sto per prendere. Una volta ho evitato di<br />

porre questa domanda immaginando lo<br />

stress che poteva provare il conducente,<br />

nel dare la stessa risposta a tutte le persone<br />

che salgono sull’autobus, per tutto il<br />

giorno, soprattutto quando è scritto in bei<br />

caratteri luccicanti. <strong>La</strong> mia fine? Sono stata<br />

“sparata dritta dritta” a Osteria Nuova e<br />

dopo aver litigato col conducente, mi sono<br />

sentita dire: “Non è un problema mio!”.<br />

Memore di questo episodio, la scorsa volta<br />

ho domandato e il conducente non mi ha<br />

risposto, così ho posto nuovamente la domanda,<br />

questa volta alzando la voce credendo<br />

non mi avesse sentito e mi è stato<br />

detto: “Lei è cieca o non sa leggere?”.<br />

Mi guardo attorno giornalmente e vedo<br />

che ci sono tantissime persone in attesa,<br />

proprio come me; che ci sono tantissime<br />

donne che come me, a tarda sera, devono<br />

prendere i mezzi pubblici e fare lunghi tratti<br />

a piedi in strade buie; che le fermate degli<br />

autobus non consentono di sedersi se


Settembre 2009<br />

uno è stanco o di ripararsi dal sole o dalla<br />

pioggia; che i conducenti sono arroganti,<br />

maleducati, superficiali e incompetenti e,<br />

peggio ancora, che non c’è nessuno al<br />

quale rivolgersi per cercare di risolvere<br />

questi problemi.<br />

Cesano è praticamente strutturata su una<br />

via centrale, via della Stazion, e ci sono<br />

MADRE TERESA DI CALCUTTA<br />

L’<br />

India è uno degli<br />

Stati più grandi del<br />

mondo. Possiede<br />

immense ricchezze<br />

in tutto il suo territorio<br />

e sottosuolo, ed<br />

è inoltre una delle<br />

popolazioni più numerose della Terra.<br />

Bombay, Delhi e Calcutta sono grandi centri<br />

urbani dove pochi privilegiati conducono<br />

una vita facile, circondati da un popolo<br />

d’affamati e malati nei limiti della dignità<br />

umana, rassegnato alla sua situazione da<br />

una filosofia fatalista.<br />

È lì tra la folla che operò instancabilmente<br />

Madre Teresa di Calcutta, sostenuta e incoraggiata<br />

soltanto dal suo grande amore<br />

per Cristo.<br />

Madre Teresa, al secolo Agnes Gonscha<br />

Boyaxhiu, nacque in una famiglia appartenente<br />

alla piccola borghesia il 26 Agosto<br />

1910 a Skopje, antica città albanese oggi<br />

capitale della Macedonia. Dopo la morte<br />

del padre, nel 1917 circa, Agnes iniziò a<br />

partecipare alle attività organizzate dalla<br />

sua parrocchia. Fu in questi anni, ascoltando<br />

i racconti del parroco che le presentò le<br />

avventure delle suore missionarie in India,<br />

che il desiderio di diventare suora crebbe<br />

in lei, fino a quando nel 1928, all’età di 18<br />

anni decise di prendere i voti. Entrò così a<br />

far parte dell’ordine delle sorelle di Nostra<br />

Signora di Loreto in Irlanda, dove ricevette<br />

il nome di Suor Teresa. Per completare i<br />

suoi studi fu inviata a Calcutta, dove per<br />

la prima volta venne a contatto con quella<br />

popolazione che viveva in condizioni di<br />

grande miseria, tanto da toccarla in particolar<br />

modo.<br />

Presi i voti temporali nel 1931, Suor Teresa<br />

fu mandata ad Entally presso la comunità<br />

di Loreto dove insegnò nella scuola femminile<br />

St. Mary. Successivamente nel 1937<br />

ben due linee di autobus che la percorrono<br />

e a questo punto mi chiedo, pensando<br />

di parlare a nome di tutti i pendolari: è<br />

mai possibile che di queste due linee non<br />

ne passi nemmeno una? È mai possibile<br />

che non rispettino gli orari e che spesso<br />

passino addirittura uno appresso all’altro,<br />

come per beffarsi di noi che li attendiamo<br />

UNA VITA PER I bISOgNOSI<br />

prese i voti perpetui divenendo, come ella<br />

affermò, “la sposa di Gesù per sempre”.<br />

Fu da quel giorno che viene riconosciuta<br />

con il nome di Madre Teresa.<br />

Madre Teresa continuò ad insegnare presso<br />

la scuola St. Mary e ne fu proclamata<br />

direttrice nel 1944, ma qualche anno più<br />

tardi durante un viaggio in treno da Calcutta<br />

ella disse di aver sentito “la chiamata<br />

nella chiamata” da Gesù, il quale le chiese<br />

di aiutarlo nel salvare tutte le vittime<br />

d’amore e di fondare una comunità religiosa,<br />

le “Suore missionarie della Carità”, la<br />

cui missione era prendersi cura dei poveri<br />

tra i poveri.<br />

Dopo aver ottenuto il permesso dal Vaticano<br />

di cominciare questa sua nuova attività, nel<br />

1948 Madre Teresa decise di lasciare la comunità<br />

di Loreto, e da quel momento indossando<br />

il famoso sari bianco bordato d’azzurro<br />

iniziò ad operare nelle strade di Calcutta.<br />

Dopo un breve corso presso le suore mediche<br />

missionarie a Patna, Madre Teresa<br />

iniziò a visitare i sobborghi di Calcutta pulendo<br />

ferite ai bambini, prendendosi cura<br />

di anziani ammalati, di uomini e donne affamati<br />

e di malati di tubercolosi.<br />

Fu in questo modo che Madre Teresa decise<br />

di vivere la sua vita, donando se stessa<br />

sotto al sole? È mai possibile spendere<br />

mensilmente cifre variabili, per mezzi che<br />

non passano, per continui ritardi, per la<br />

maleducazione dei conducenti e per essere<br />

portati in luoghi opposti all’indicazione<br />

lampeggiante?<br />

Si spera vivamente che tutto questo arrivi agli<br />

occhi di chi può trovare una soluzione.<br />

di Ilaria Valentini<br />

agli altri. Fondò diverse case di missione<br />

e fondazioni in tutti i continenti. Nel 1963,<br />

per rispondere alle necessità fisiche e spirituali<br />

dei poveri, fondò i Fratelli Missionari<br />

della Carità; e negli anni successivi altre<br />

congregazioni quali i fratelli Contemplativi<br />

e i Padri Missionari della Carità.<br />

È proprio per questa sua importante missione<br />

che Madre Teresa è ricordata con<br />

grande ammirazione; ricevette numerose<br />

onorificenze di notevole spessore come<br />

il premio indiano Padmashri nel 1962 e il<br />

Premio Nobel per la Pace nel 1979.<br />

Il cuore di Madre Teresa cessò di battere il<br />

5 Settembre del 1997 e fu seppellita nella<br />

Casa Madre delle Missionarie della Carità;<br />

da quel giorno la sua tomba è diventata<br />

luogo di pellegrinaggio e preghiera.<br />

A due anni dalla sua morte papa Giovanni<br />

Paolo II avviò il processo di beatificazione<br />

che si concluse nell’Estate del 1993, così<br />

che Madre Teresa fu proclamata beata il 19<br />

Ottobre dello stesso anno.<br />

Madre Teresa è stata una “piccola-grande”<br />

donna che grazie al suo profondo amore<br />

per Cristo è riuscita a salvare milioni di vite<br />

umane. Chissà se nelle nuove generazioni<br />

ci sono ragazze in grado di fare una scelta<br />

simile per seguire il suo esempio.


grafica > weblogo.it Le foto di Cesano sono state cortesemente fornite da Alberto Molinas<br />

Assessorato alla mobilità<br />

Delegato del Sindaco<br />

per la Sicurezza Stradale<br />

<strong>La</strong> notte del commercio di Cesano<br />

Presenta la serata Pamela Prati<br />

Massimo Di Cataldo in concerto<br />

Sabato 05 Settembre dalle ore 21.00 INGRESSO LIBERO<br />

Sabato 5 Settembre<br />

ore 15.00 > Giochi gonfiabili e intrattenimenti per bambini<br />

ore 16.00 > Apertura stand delle attività commerciali locali<br />

con spazi gastronomici<br />

(a cura dell’Associazione commercianti e artigiani di Cesano)<br />

ore 17.00 > inizio della manifestazione<br />

“<strong>La</strong> Sicurezza Stradale in piazza”<br />

ore 19.00 > Convegno sul commercio locale<br />

(è prevista la partecipazione di rappresentanti istituzionali)<br />

ore 21.30 > LA NOTTE DEL COMMERCIO DI CESANO<br />

• Presenta la serata Pamela Prati<br />

• “Tributo ad Alberto Sordi” con Anna Longhi e . Stefano Dragone<br />

• Concerto di Massimo Di Cataldo.<br />

• Brass band, artisti del fuoco, artisti di strada.<br />

• spettacolo pirotecnico effettuato della ditta Orzella di Subiaco.<br />

...ed inoltre: cocomero gratis, cornetti caldi e… tanto shopping.<br />

Roma se nasce<br />

Spettacolo con Antonio Giuliani<br />

Domenica 06 Settembre ore 21.00 INGRESSO LIBERO<br />

Domenica 6 Settembre<br />

ore 10.00 > Apertura stand delle attività commerciali<br />

locali con spazi gastronomici<br />

(a cura dell’Associazione commercianti e artigiani di Cesano)<br />

ore 16.00 > Giochi gonfiabili e intrattenimenti per bambini<br />

ore 18.30 > Premio sul giornalismo locale<br />

ore 20.00 > Spettacolo musicale di artisti locali<br />

“Da Do a Si non è mai No!”<br />

ore 21.30 > ANTONIO GIULIANI nello spettacolo<br />

“Roma se nasce”<br />

* il programma potrebbe subire piccole variazioni.<br />

Assessorato al Commercio

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