L'INCHIESTA/ PARTO NATURALE Si calcola che il ... - Safety and Life
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ATTUALITÀ<br />
Manovra<br />
invisib<strong>il</strong>e<br />
L’INCHIESTA/ <strong>PARTO</strong> <strong>NATURALE</strong><br />
<strong>Si</strong> <strong>calcola</strong> <strong>che</strong> <strong>il</strong> 70 per cento<br />
dei parti naturali in Italia siano fatti<br />
con l’aus<strong>il</strong>io di una pratica ostetrica<br />
proibita in altri paesi. I rischi<br />
sono altissimi: vanno dalla rottura dell’utero<br />
alla morte del feto. Ma le italiane nemmeno lo sanno<br />
ELOISA COVELLI<br />
ILPUNTO<br />
22/3/2012 45
ATTUALITÀ<br />
«A<br />
desso ti diamo un aiutino». Donne,<br />
attenzione: se sentite queste<br />
parole in sala parto iniziate a preoccuparvi,<br />
spesso sono <strong>il</strong> preludio di un<br />
intervento medico sul vostro corpo. Perché<br />
se è vero <strong>che</strong> in Italia si fanno troppi<br />
cesarei è altrettanto vero <strong>che</strong> per <strong>il</strong> parto<br />
naturale si ut<strong>il</strong>izzano delle metodi<strong>che</strong> arretrate,<br />
fortemente sconsigliate dall’Organizzazione<br />
mondiale della sanità e a limite<br />
della legalità. Complice <strong>il</strong> senso del<br />
pudore e una mancanza di normativa in<br />
materia non se ne parla per niente. Il Punto<br />
ha deciso di squarciare <strong>il</strong> velo di Maya<br />
e di raccontare <strong>il</strong> calvario delle donne <strong>che</strong><br />
decidono di partorire senza usare <strong>il</strong> bisturi.<br />
Questa settimana vi parleremo della manovra<br />
di Kristeller.<br />
I RISCHI CHE SI CORRONO<br />
<strong>Si</strong>curamente la maggior parte di voi sarà<br />
rimasta a bocca aperta. Di Kristeller infatti<br />
non si parla. Non se ne parla in ospedale,<br />
né al corso pre-parto, né con <strong>il</strong> medico<br />
di fiducia. Questa manovra prende <strong>il</strong><br />
nome di un ginecologo tedesco dell’800,<br />
Samuel Kristeller, <strong>che</strong> aveva scoperto <strong>che</strong><br />
spingendo l’utero nella fase espulsiva si<br />
agevola l’uscita del bimbo dal grembo. Già<br />
nell’800 Kristeller aveva intuito <strong>che</strong> la forza<br />
<strong>and</strong>ava misurata e calibrata. Oggi in Italia,<br />
Grecia e Turchia la manovra è ut<strong>il</strong>izzata<br />
di routine, in maniera empirica. Il ginecologo<br />
si butta sulla pancia della paziente<br />
con mani, gomiti o addirittura ginocchia.<br />
Tanto la manovra non è codificata<br />
e spesso è omessa in cartella clinica.<br />
La paziente non è informata e, se non succede<br />
nulla, tutto cade nel dimenticatoio.<br />
Se invece questa manovra causa danni è<br />
praticamente impossib<strong>il</strong>e dimostrare <strong>il</strong> nesso<br />
di causalità in sede processuale. Eppure<br />
la letteratura medica ha messo in guardia<br />
da questa pratica. Se effettuata male la kristeller,<br />
come viene comunemente chiamata<br />
dagli operatori del settore, può portare danni<br />
permanenti <strong>che</strong> vanno dalle lesioni del<br />
perineo (<strong>il</strong> muscolo tra la vagina e l’ano)<br />
alla spaccatura dell’utero e può causare<br />
gravi danni an<strong>che</strong> al bambino fino addirittura<br />
a causarne la morte. In Ingh<strong>il</strong>terra<br />
e Spagna questa manovra è vietata. In Italia<br />
non c’è una legislazione chiara in materia.<br />
Per una parte della dottrina occorrerebbe<br />
<strong>il</strong> consenso della paziente fuori<br />
dalla fase del travaglio. Nel novembre<br />
46 ILPUNTO<br />
22/3/2012<br />
scorso i senatori radicali, eletti nelle liste<br />
del Pd, Donatella Poretti e Marco Perduca,<br />
hanno presentato un’interrogazione<br />
parlamentare per conoscere i dati di questa<br />
pratica, cui è seguita un’audizione in<br />
commissione sanità. Ma in Italia <strong>il</strong> fenomeno<br />
non è ancora monitorato.<br />
L’OCCULTAMENTO<br />
Una sentenza della Corte d’Appello di Caltanissetta<br />
(I Sezione Penale, n.1061/06 del<br />
7/11/2006) ne ammette l’esistenza, ma assolve<br />
<strong>il</strong> medico condannato in primo<br />
grado <strong>che</strong> l’ha praticata. Il bambino, <strong>che</strong><br />
al momento del parto presentava una distocia<br />
di spalla (ovvero <strong>il</strong> corpo non riusciva<br />
ad uscire), ha avuto una ridotta funzionalità<br />
permanente del braccio destro a<br />
seguito del mancato cesareo e dell’ut<strong>il</strong>izzo<br />
della manovra di Kristeller. Il ginecologo,<br />
portato in tribunale dai genitori, è stato<br />
condannato in primo grado, ma assolto<br />
dalla Corte d’Appello, <strong>che</strong> quindi ha<br />
consentito di fatto questa pratica in situazioni<br />
di emergenza. Ma la sentenza di<br />
secondo grado ha certificato <strong>il</strong> malcostume<br />
di occultarla in cartella clinica. Nel processo<br />
è stato accertato grazie an<strong>che</strong> alla te-<br />
stimonianza del marito <strong>che</strong> ha raccontato<br />
<strong>che</strong> «<strong>il</strong> dott. P. si buttava con <strong>il</strong> peso delle<br />
proprie braccia sul ventre della partoriente<br />
ed effettuava una forte spinta provoc<strong>and</strong>o<br />
così l’improvvisa fuoriuscita<br />
del feto». Solo in tre regioni italiane, Liguria,<br />
Piemonte e Toscana, <strong>il</strong> Cedap (certificato<br />
di assistenza al parto) prevede la<br />
possib<strong>il</strong>ità di segnalare l’ut<strong>il</strong>izzo di questa<br />
metodica. Nelle altre regioni non è possib<strong>il</strong>e<br />
e la segnalazione viene regolarmente<br />
omessa. Il <strong>che</strong> mette al riparo da cause di<br />
risarcimento danni e processi penali. Per<br />
l’associazione <strong>Safety</strong> <strong>and</strong> life, <strong>che</strong> da anni<br />
si batte per la messa in sicurezza della fase<br />
espulsiva del parto, in Italia sarebbe usata<br />
nel 70 per cento dei casi, quindi ben oltre<br />
le situazioni di reale emergenza. È chiamata<br />
la “manovra invisib<strong>il</strong>e”, perché<br />
spesso non c’è traccia nella cartella clinica.<br />
DEPRESSIONE POSTUMA<br />
La ginecologa Luisa Ancanfora, docente<br />
di Scienze tecni<strong>che</strong> medi<strong>che</strong> applicate alla<br />
Facoltà di medicina di Firenze, presidentessa<br />
dell’associazione, ci parla an<strong>che</strong> dei<br />
danni psicologici derivanti da questa metodica:<br />
«Questo contesto mette in condi-
zione la donna di sentirsi inadeguata, incapace<br />
di poter partorire con le proprie forze.<br />
An<strong>che</strong> nei casi in cui non ci sono complicanze<br />
clini<strong>che</strong> materne e/o feto-neonatali,<br />
spesso avere subito questa manovra<br />
può portare nella donna a forme più<br />
o meno gravi di depressione post partum<br />
con conseguenti problemi an<strong>che</strong> fam<strong>il</strong>iari.<br />
Molte donne mi hanno raccontato la<br />
loro esperienza, ma nessuna vuole parlarne<br />
in pubblico. I primi momenti dopo <strong>il</strong> parto<br />
sono molto importanti per <strong>il</strong> “bonding”,<br />
<strong>il</strong> legame madre-figlio. Spesso chi subisce<br />
la manovra di Kristeller viene allontanata<br />
dal proprio figlioletto perché deve<br />
intervenire <strong>il</strong> neonatologo, <strong>che</strong> visita e a<br />
volte rianima <strong>il</strong> bimbo». La Onlus, sul sito<br />
www.safety<strong>and</strong>life.org, ha lanciato un<br />
appello per raccogliere i racconti delle<br />
donne <strong>che</strong> hanno subito la kristeller.<br />
LE STORIE<br />
È sul web infatti <strong>che</strong>, coperte dall’anonimato,<br />
le donne raccontano la loro esperienza.<br />
EvaSangueMiele si sfoga su un forum<br />
online: «M<strong>il</strong>le volte meglio <strong>il</strong> travaglio,<br />
<strong>che</strong> ferma su un lettino, con un’ostetrica<br />
sopra la pancia a togliermi <strong>il</strong> respi-<br />
ro (pensavo di morire) e un’altra a tagliarmi<br />
per allargare e inf<strong>il</strong>are dentro la<br />
ventosa, come vivere in prima persona in<br />
un racconto di chirurghi macellai del<br />
Settecento. […] Sono arrivata in ospedale<br />
già d<strong>il</strong>atata di 7 cm, quindi vuol dire <strong>che</strong><br />
un po’ di “lavoro” l’avevo fatto an<strong>che</strong> a<br />
casa... ma in sala parto mi hanno fatto sentire<br />
incapace di mettere al mondo un figlio:<br />
“Ha fatto <strong>il</strong> corso pre-parto? Non le hanno<br />
spiegato come si spinge?”. Non sento<br />
niente. Non sento assolutamente niente,<br />
qu<strong>and</strong>o ho le contrazioni non riesco a spingere!<br />
Voglio <strong>il</strong> cesareo! “Non si può. Il<br />
bambino è già incanalato”. Cosa vuol dire?<br />
Vuol dire ventosa, vuol dire episiotomia,<br />
vuol dire spingere sulla mia pancia fino a<br />
incrinarmi le costole. Qu<strong>and</strong>o viene fuori<br />
mi fa molta pena perché vorrei stare da<br />
sola, senza <strong>il</strong> bambino, perché mi è sembrato<br />
di vivere un’aggressione e non un<br />
parto. E mi sento di un’incapacità unica<br />
perché sto pens<strong>and</strong>o solo ad aver salva la<br />
pelle. Piango ogni notte per più di un mese<br />
pens<strong>and</strong>o al mio parto. Mi chiedo: sono<br />
stati i miei muscoli a non venirmi incontro?<br />
Perché non ho avuto quell’impulso<br />
<strong>che</strong> mi dicono tutte d’avere? Perché non<br />
sono riuscita a spingere? E se (come<br />
vorrebbe <strong>il</strong> mio compagno) dovessi avere<br />
un altro figlio, <strong>che</strong> cosa devo fare? Farmi<br />
insultare nuovamente dalle ostetri<strong>che</strong>,<br />
perché sono un’incapace?». «Un energumeno<br />
mi è saltato sulla pancia all’improvviso!<br />
– scrive Pestifera3 in un altro forum<br />
femmin<strong>il</strong>e –. Urlavo come un’oca ma<br />
più perché si spostasse e per paura <strong>che</strong> per<br />
reale dolore! Mio marito è saltato in piedi<br />
e pensavo <strong>che</strong> l’avrebbe preso a sberle...<br />
Devo ringraziarlo perché spingevo da<br />
ore senza efficacia, e quella manovra si è<br />
rivelata ut<strong>il</strong>e. Che barbarie però». «L’ho<br />
subita e al momento tra i vari dolori non<br />
ci ho fatto nemmeno caso, ma poi dopo ho<br />
avuto una forte colica renale e <strong>il</strong> mio ginecologo<br />
mi disse <strong>che</strong> era dovuto proprio<br />
a quella manovra» scrive Clory4. «Ho avuto<br />
“l’onore” di provare ‘sta sensazione!!<br />
Spingevo da non so più quante ore, ho provato<br />
an<strong>che</strong> la vasca, ma ero talmente sfinita<br />
<strong>che</strong> mi hanno detto: “<strong>Si</strong>gnora, basta<br />
così. Dobbiamo tirarla fuori e aiutarla”.<br />
Aiutarmi voleva dire mettermi sul lettino<br />
da parto, praticare l’episiotomia e mettermi<br />
un ginecologo di 100 ch<strong>il</strong>i sulla pancia,<br />
ahahahaah!!! Ancora mi ricordo l’impressione<br />
<strong>che</strong> mi ha fatto. Non tanto <strong>il</strong><br />
male, perché ormai non sentivo più nulla,<br />
ma <strong>il</strong> senso di disagio provocato da uno<br />
sconosciuto <strong>che</strong> mi premeva con tutta la<br />
sua forza sulla pancia. Mi ricordo di<br />
aver pensato <strong>che</strong> mi avrebbe sfondato la<br />
cassa toracica e <strong>che</strong> sarei di sicuro morta,<br />
cosa <strong>che</strong> invece non è successa!»<br />
scrive Aless<strong>and</strong>ra04. «Dopo 3 anni e<br />
mezzo sono ancora scioccata! – ribatte<br />
Mimma72 –. Salve a tutte e purtroppo<br />
devo dire <strong>che</strong> a me l’hanno fatta, credo<br />
perché <strong>il</strong> bimbo uscisse con <strong>il</strong> pugno chiuso<br />
appoggiato alla guancia. In quel momento<br />
credevo <strong>che</strong> l’ostetrica mi strappasse<br />
letteralmente <strong>il</strong> fegato! E poi stare<br />
sdraiate non è proprio <strong>il</strong> massimo... Non<br />
ce la fai a spingere! […] Qu<strong>and</strong>o arriverà<br />
<strong>il</strong> secondo, lotterò per non farmela assolutamente<br />
fare!». «Io vivo in Danimarca...<br />
– scrive Cloty24 –, e qu<strong>and</strong>o ho<br />
chiesto delucidazioni alla mia ostetrica in<br />
merito è rimasta allibita. Mi ha detto <strong>che</strong><br />
l’ultima volta <strong>che</strong> l’ha vista fare è stata<br />
qu<strong>and</strong>o era ancora tirocinante (circa 25<br />
anni fa) e <strong>che</strong> già allora a lei e alle altre<br />
studentesse avevano raccom<strong>and</strong>ato di<br />
impedire ai medici anziani di continuare<br />
con questa pratica. Non riusciva a credere<br />
<strong>che</strong> in Italia si usasse ancora».<br />
ILPUNTO<br />
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