Documento preliminare alla progettazione - Regione Autonoma ...
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Servizio difesa del suolo<br />
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA<br />
ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI<br />
DOCUMENTO PRELIMINARE ALLA PROGETTAZIONE<br />
D.G.R. 17/6 del 26/04/2006 - Programma di interventi in materia di difesa del suolo. Programma Operativo<br />
Regionale 2000 – 2006 - Misura 1.3 del POR Sardegna – Annualità 2005 e 2006. UPB S 04.03.004 Capitoli SC<br />
04.0379 e SC 04.0380.<br />
Titolo del progetto: “Opere di difesa idraulica della città di Bosa”<br />
Importo Finanziato: € 6.643.894,04<br />
Copertura Finanziaria<br />
04.0380<br />
UPB S 04.03.004 CAPITOLI SC 04.0379 e SC<br />
Sezione P.A.I interessata (da D.G.R. 17/6 del 2006): B3TeTc011<br />
A. DESCRIZIONE SITUAZIONE INIZIALE<br />
Il presente finanziamento è destinato <strong>alla</strong> risoluzione delle problematiche più urgenti in sponda destra del<br />
fiume Temo nell’abitato di Bosa coerentemente con quanto indicato dal P.A.I. <strong>alla</strong> scheda B3TETC011 che<br />
di seguito si riporta in breve.<br />
“Il tronco critico in esame è costituito dal tratto del Temo che attraversa la città di Bosa e risulta limitrofo a<br />
diversi elementi sensibili classificati in categoria E4, in particolare gli abitati di Bosa e Bosa Marina che quasi<br />
senza soluzione di continuità occupano le aree golenali del tratto terminale del Temo fino <strong>alla</strong> foce, la strada<br />
statale 129 bis, oltre <strong>alla</strong> vicinanza di diverse abitazioni rurali, ed alle coltivazioni in area golenale classificate<br />
come elementi E3.<br />
La sezione del ponte, con due pile entro l’alveo, contribuisce in parte <strong>alla</strong> ostruzione idraulica. Mentre lo<br />
sviluppo urbanistico della città di Bosa che ha interessato in tempi più o meno recenti le aree di pertinenza<br />
del fiume, costituisce contemporaneamente la principale causa e l'oggetto del rischio.<br />
Il trasporto solido del corso d'acqua, che attraversa aree caratterizzate dall'affioramento di rocce localmente<br />
anche molto erodibili e da versanti sui quali l'azione delle acque meteoriche e di dilavamento è facilitata d<strong>alla</strong><br />
scarsità, quando non dall'assenza, di copertura vegetale, ha determinato il parziale interrimento dell'alveo,<br />
che contribuisce ad aumentare il livello di pericolosità idraulica.<br />
Il naturale deflusso del fiume verso il mare trova spesso un ulteriore ostacolo nel maestrale, vento<br />
dominante nella zona, che respingendo le acque <strong>alla</strong> foce determina un riflusso delle stesse verso la città.<br />
I calcoli riportati dal P.A.I. confermano che, già con la portata dei 50 anni, la città di Bosa è soggetta a rischio<br />
di esondazione, in particolare il corso d'acqua trova come argine solo quello naturale delle pendici delle<br />
colline determinando l'<strong>alla</strong>gamento dei quartieri bassi, del centro storico, delle concerie; il rischio di<br />
esondazione non sembra risparmiare la S.S.129 bis che in molti tratti non appare sufficientemente<br />
sopraelevata. Le acque di piena, specie quando il deflusso verso il mare è fortemente ostacolato dall’effetto<br />
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delle mareggiate, risalgono i canali determinando un riflusso nelle case e sulle strade, gli effetti possono<br />
essere amplificati d<strong>alla</strong> concomitanza di afflussi notevoli dai compluvi che raccolgono le acque dalle colline<br />
alle spalle della città.”<br />
Di seguito si riporta il quadro riepilogativo dei finanziamenti già disposti dal presente Servizio circa la<br />
problematica in oggetto e il relativo stato di attuazione<br />
Titolo intervento Provvedimento Codice generale Importo<br />
Stato di<br />
finanziato attuazione<br />
Sistemazione<br />
D.D. SDS 719 LP_SDS0719_02P € 1.000.000,00 Lavori in via di<br />
compluvi zona fiume<br />
Temo<br />
del 17/09/2002<br />
conclusione<br />
Dragaggio fiume Temo D.D. SDS 718<br />
del 17/09/2002<br />
LP_SDS0718_02P € 1.500.000,00 Lavori conclusi<br />
Realizzazione di<br />
sopralzo argini fiume<br />
Temo - primo stralcio<br />
(annualità 2005)<br />
Realizzazione di<br />
sopralzo argini fiume<br />
Temo - primo stralcio<br />
(annualità 2006)<br />
D.D. SDS 1857<br />
del 30/12/2005<br />
D.D. SDS 295<br />
del 11/04/2006<br />
LP_SDS1857_05P € 250.000,00 In fase di<br />
<strong>progettazione</strong><br />
LP_SDS0295_06P € 500.000,00 In fase di<br />
<strong>progettazione</strong><br />
B. TIPOLOGIA INTERVENTI PREVISTI E OBIETTIVI DA PERSEGUIRE<br />
Si riportano di seguito le soluzioni delle problematiche sopra descritte così come individuate dal P.A.I.:<br />
- manutenzione alveo - dragaggio del fondo: come detto lo stato attuale dell'alveo impedisce il<br />
regolare deflusso alle acque, si ritiene quindi necessaria l'opera di manutenzione<br />
straordinaria, con il dragaggio del fondo dell'alveo;<br />
- adeguamento recapiti acque bianche: si ritiene utile attrezzare i collettori delle acque<br />
bianche mediante dispositivi (paratoie automatiche e impianti idrovori) che impediscano il<br />
rigurgito a monte in caso di innalzamento del livello idrico del fiume.<br />
- Studio per la valutazione dell’impatto della costruzione di opere foranee a mare nei riguardi<br />
del deflusso delle piene. Si ritiene necessario uno studio particolareggiato che ne valuti,<br />
insieme all'efficacia, l'eventuale misura quantitativa.<br />
Si fa presente che tali soluzioni, <strong>alla</strong> luce della scala di dettaglio del P.A.I., sono da ritenersi come linee<br />
generali di riferimento e pertanto oggetto di verifica ed approfondimento nell’ambito degli studi di dettaglio da<br />
realizzarsi nel contesto della <strong>progettazione</strong>. In tale ambito dovranno essere individuate diverse soluzioni<br />
alternative atte <strong>alla</strong> riduzione della pericolosità conseguente agli eventi di piena e dovranno essere illustrate<br />
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le ragioni della soluzione prescelta sotto il profilo della messa in sicurezza dell’abitato nonché delle<br />
problematiche connesse <strong>alla</strong> prefattibilità ambientale e al contesto in cui ricade l’area interessata.<br />
La <strong>progettazione</strong> delle opere dovrà essere armonizzata con quanto previsto d<strong>alla</strong> Deliberazione di Giunta<br />
Regionale n°17/6 del 28/04/2006 e cioè dovrà prevedere l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica e a<br />
basso impatto ambientale, alternative alle tecniche tradizionali, atte comunque a garantire sia il requisito<br />
tecnico-funzionale di messa in sicurezza sia le esigenze di ricostituzione e mantenimento degli ecosistemi, di<br />
protezione della biodiversità e di tutela degli aspetti paesaggistici. Tale finalità va perseguita attraverso un<br />
approccio multidisciplinare basato su analisi e indagini specialistiche, quali studi pedologici, geomorfologici,<br />
geotecnici, idraulici. Tecniche tradizionali saranno ammesse solo nei casi in cui la finalità di mitigazione del<br />
rischio non possa essere garantita attraverso l’applicazione delle sole tecniche di ingegneria naturalistica.<br />
Con il presente finanziamento, coerentemente con le indicazioni e le priorità individuate con la già citata<br />
Deliberazione della Giunta Regionale 17/6 del 26/04/2006, si intende intervenire prioritariamente per la<br />
mitigazione del rischio in sponda destra nel centro abitato a protezione dello stesso.<br />
Le opere dovranno essere dimensionate per contenere portate superiori a quelle stimate con tempi di ritorno<br />
pari ad almeno 200 anni.<br />
La proposta di <strong>progettazione</strong> dovrà tenere conto delle opere già finanziate dal Servizio Difesa del Suolo e<br />
prima elencate e del grado di mitigazione dalle stesse conseguito per il quale sarà necessaria un’apposita<br />
verifica. Inoltre si dovrà tenere conto di eventuali ulteriori interventi di difesa del suolo diversamente<br />
finanziati, al fine di ottenere una complessiva riduzione del rischio.<br />
Oltre a ciò si dovranno considerare opere la cui finalità è diversa d<strong>alla</strong> difesa del suolo ma che, insistendo<br />
nell’area in oggetto, possono interagire con gli interventi di difesa del suolo.<br />
Pertanto le opere del presente progetto dovranno essere coordinate con tutti gli interventi inerenti l’area sia<br />
dal punto di vista tecnico – funzionale che temporale.<br />
Si dovrà pertanto preliminarmente realizzare una indagine conoscitiva presso gli uffici competenti, tesa a<br />
verificare la tipologia e la finalità degli interventi il cui iter risulti già attivato o in fase di attivazione.<br />
Per quanto riguarda la tipologia degli interventi potranno essere necessari:<br />
- Preliminare revisione e verifica idraulica delle opere già realizzate, in corso di realizzazione<br />
e in via di <strong>progettazione</strong> con finanziamenti precedenti, ai fini della compatibilità con la<br />
mitigazione del livello di pericolosità idraulica;<br />
- Sistemi di regolazione delle portate provenienti dai compluvi e interessanti il centro abitato<br />
(opere di imbocco, adeguamento delle sezioni, immissione nel fiume Temo);<br />
- Difese spondali lungo il fiume Temo;<br />
- Riordino della rete di dreno<br />
Tali possibili interventi, conseguenti allo stato della conoscenza della situazione da parte<br />
dell’Amministrazione Regionale, sono da considerarsi come indicazione generale di riferimento, oggetto di<br />
approfondimento nelle varie fasi progettuali dalle quali potranno scaturire soluzioni alternative e<br />
maggiormente efficaci al fine della mitigazione degli effetti di un evento di piena.<br />
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Dovranno prevedersi tra l’altro prevedersi le seguenti attività:<br />
Preliminare revisione e verifica idraulica: delle opere già realizzate, in corso di realizzazione e in via di<br />
<strong>progettazione</strong> con finanziamenti precedenti, ai fini della compatibilità con la mitigazione del livello di<br />
pericolosità idraulica;<br />
Attività di rilievo delle aree interessate dal progetto necessaria per la predisposizione degli elaborati<br />
progettuali e per gli studi e le relazioni specialistiche richieste da svolgersi con tecnologie anche avanzate e<br />
comunque adeguate alle prestazioni richieste;<br />
Rilievo degli eventuali sottoservizi interessanti l’area di progetto anche con tecnologie avanzate a propria<br />
cura e spese;<br />
Studi di dettaglio: le soluzioni individuate nel P.A.I. (manutenzione alveo – dragaggio del fondo;<br />
adeguamento recapiti acque bianche; studio per la valutazione dell’impatto della costruzione di opere<br />
foranee a mare nei riguardi del deflusso delle piene) costituiscono linee generali di riferimento, oggetto di<br />
verifica ed approfondimento nell’ambito degli studi di dettaglio da realizzarsi nel contesto della <strong>progettazione</strong>.<br />
Soluzioni alternative: in sede di <strong>progettazione</strong>, dovranno essere proposte soluzioni alternative, atte <strong>alla</strong><br />
riduzione della pericolosità conseguente agli eventi di piena e dovranno essere illustrate le ragioni della<br />
soluzione prescelta sotto il profilo della messa in sicurezza dell’abitato nonché delle problematiche connesse<br />
<strong>alla</strong> prefattibilità ambientale e al contesto in cui ricade l’area interessata.<br />
Utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica: la <strong>progettazione</strong> delle opere dovrà essere armonizzata con<br />
quanto previsto d<strong>alla</strong> Deliberazione di Giunta Regionale n°17/6 del 28/04/2006 e prevedere, pertanto,<br />
l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica e a basso impatto ambientale, alternative alle tecniche<br />
tradizionali, atte comunque a garantire sia il requisito tecnico-funzionale di messa in sicurezza sia le<br />
esigenze di ricostituzione e mantenimento degli ecosistemi, di protezione della biodiversità e di tutela degli<br />
aspetti paesaggistici.<br />
Approccio multidisciplinare: le finalità di mitigazione del rischio (prioritariamente in sponda destra nel centro<br />
abitato a protezione dello stesso), devono essere perseguite attraverso un approccio multidisciplinare,<br />
basato su analisi e indagini specialistiche, quali studi pedologici, geomorfologici, geotecnici, idraulici.<br />
Tecniche tradizionali saranno ammesse solo nei casi in cui la finalità di mitigazione del rischio non possa<br />
essere garantita attraverso l’applicazione delle sole tecniche di ingegneria naturalistica.<br />
Preliminare indagine conoscitiva: da svolgersi presso gli uffici competenti, tesa a verificare la tipologia e la<br />
finalità degli interventi il cui iter risulti già attivato o in fase di attivazione (come precisato nel <strong>Documento</strong><br />
<strong>preliminare</strong> <strong>alla</strong> <strong>progettazione</strong>).<br />
C. VINCOLI DI LEGGE<br />
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L’ intervento dovrà essere realizzato nel pieno rispetto della normativa nazionale e regionale vigente in<br />
materia di Lavori Pubblici, Ambiente e Sicurezza. Tra gli altri si citano R.D. 25 luglio 1904, n. 523 “Testo<br />
unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie”, il Regolamento D.P.R.<br />
554/99, il “Codice Contratti” L. 163/2006, il “Codice dell’Ambiente” D. Lgs. n°152/2006, D.Lgs. 494/96, il D.<br />
Lgs. 528/99 e la L.R. 24/87. Inoltre nella realizzazione delle opere si dovrà tenere conto dei vincoli posti d<strong>alla</strong><br />
normativa comunitaria, nazionale, regionale e comunale vigente, tra cui si citano il “Piano Paesaggistico<br />
Regionale”, il “Piano Assetto Idrogeologico”, il Piano Urbanistico Comunale o relativo atto in vigore,<br />
eventuale presenza di Siti di Interesse Comunitario ecc..<br />
D. NOMINA DEL PROFESSIONISTA<br />
La <strong>progettazione</strong> si svilupperà nei livelli “Preliminare”, “Definitiva” ed “Esecutiva” e verrà affidata, ai sensi<br />
dell’art. 90 - comma 6 - della L. 163/06 a soggetto esterno <strong>alla</strong> stazione appaltante.<br />
La procedura di affidamento dell’incarico sarà realizzata nel rispetto degli art. 65 e seguenti del D.P.R.<br />
554/99 oltre che della Parte II - Capo IV –della Legge 163/2006. L’amministrazione si riserva di non<br />
procedere all’affidamento delle attività di Direzione Lavori Misura e Contabilità e Coordinamento della<br />
Sicurezza in Fase di Esecuzione.<br />
Tenuto conto degli aspetti idraulici, geologici, naturalistici etc si ritiene opportuno l’affidamento del servizio<br />
ad un idoneo gruppo multidisciplinare e riguarderà le seguenti principali attività.<br />
- Progettazione <strong>preliminare</strong> - definitiva – esecutiva;<br />
- Coordinamento per la sicurezza in fase di <strong>progettazione</strong>;<br />
- Direzione lavori, misura e contabilità e assistenza al collaudo;<br />
- Coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione;<br />
- Relazione e indagini geologiche;<br />
- Rilievi e accertamenti tecnici;<br />
- Studio di compatibilità idraulica e geologica/geotecnica;<br />
- Procedura di verifica (screening) ed eventuale studio in materia di valutazione di impatto ambientale.<br />
Il Committente si riserva di non procedere all’affidamento delle attività di direzione lavori, misura e contabilità<br />
e Coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione.<br />
L’importo presunto dei lavori ammonta a netti €. 4.600.000,00 complessivi degli oneri per la sicurezza.<br />
Le opere di cui al presente documento rientrano prevalentemente nella categoria VIIa.<br />
E. ELABORATI GRAFICI E DESCRITTIVI DA REDIGERE<br />
Il progetto <strong>preliminare</strong> dovrà essere costituito, ai sensi dell’art. 18 del D.p.r. 554/99, almeno dai seguenti<br />
elaborati:<br />
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ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI<br />
a) relazione illustrativa;<br />
b) relazione tecnica;<br />
c) relazione geologica <strong>preliminare</strong><br />
d) relazione idrologica e idraulica <strong>preliminare</strong><br />
e) studio di prefattibilità ambientale;<br />
f) indagini geologiche, idrogeologiche e archeologiche preliminari;<br />
g) planimetria generale e schemi grafici;<br />
h) prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza;<br />
i) calcolo sommario della spesa;<br />
j) relazione sulla mitigazione del rischio e relativi elaborati grafici;<br />
k) studio di compatibilità idraulica<br />
l) elaborato contenente la descrizioni degli edifici e dei terreni di cui è prevista l’espropriazione con<br />
l’indicazione dei confini, dei dati catastali, e dati anagrafici dei proprietari finalizzato all’apposizione<br />
del vincolo preordinato all’esproprio<br />
Il progetto definitivo dovrà essere costituito, ai sensi dell’art. 25 del D.p.r. 554/99, almeno dai seguenti<br />
elaborati:<br />
a) relazione descrittiva;<br />
b) relazioni geologica, geotecnica, idrologica, idraulica,<br />
c) relazioni tecniche specialistiche;<br />
d) rilievi planoaltimetrici e studio di inserimento urbanistico;<br />
e) elaborati grafici;<br />
f) studio di impatto ambientale ove previsto dalle vigenti normative ovvero studio di fattibilità<br />
ambientale;<br />
g) studio di compatibilità idraulica<br />
h) calcoli preliminari delle strutture e degli impianti;<br />
i) disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici;<br />
j) piano particellare di esproprio;<br />
k) computo metrico estimativo;<br />
l) quadro economico;<br />
m) elaborati necessari all’acquisizione dei pareri.<br />
n) relazione di mitigazione di rischio e relativi elaborati grafici<br />
o) tutti gli elaborati grafici necessari in sede di rilascio di pareri, delle autorizzazioni e dei nulla osta<br />
necessari <strong>alla</strong> realizzazione dell’opera<br />
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ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI<br />
Il progetto esecutivo dovrà essere costituito, ai sensi dell’art. 35 del D.p.r. 554/99, almeno dai seguenti<br />
elaborati:<br />
a) relazione generale;<br />
b) relazioni tecniche specialistiche tra le quali si citano;<br />
i. relazione geologica;<br />
ii. relazione idrologica;<br />
iii. relazione idraulica;<br />
iv. relazione geotecnica;<br />
c) relazione di mitigazione del rischio e relativi elaborati grafici<br />
d) elaborati grafici comprensivi anche di quelli delle strutture provvisionali, degli impianti e di ripristino<br />
e miglioramento ambientale;<br />
e) elaborati grafici dei sottoservizi interferenti con la realizzazione delle opere<br />
f) calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti;<br />
g) piani di manutenzione dell’opera e delle sue parti;<br />
h) piani di sicurezza e di coordinamento;<br />
i) computo metrico estimativo definitivo e quadro economico;<br />
j) cronoprogramma;<br />
k) WBS<br />
l) elenco dei prezzi unitari e eventuali analisi;<br />
m) quadro dell’incidenza percentuale della quantità di manodopera per le diverse categorie di cui si<br />
compone l’opera o il lavoro;<br />
n) schema di contratto e capitolato speciale di appalto.<br />
o) Documentazione fotografica<br />
E quanto altro comunque necessario all’esecuzione della <strong>progettazione</strong> anche se non esplicitamente<br />
menzionato secondo quanto verrà richiesto dal Committente.<br />
Gli elaborati dovranno essere redatti in conformità al D.p.r. 554/99 e alle Norme di Attuazione del P.A.I..<br />
Il progetto dovrà essere redatto nel rispetto degli standard dimensionali e di costo ed in modo da assicurare<br />
il massimo rispetto e la piena compatibilità con le caratteristiche del contesto territoriale e ambientale.<br />
Ai sensi dell’articolo 11 della L.R. 24/87 comma 1 lettere a) e b), così come modificato dal D.P.G.R. n°53 del<br />
30/04/2003, il progetto verrà approvato dall’Amministrazione Regionale previo parere del Comitato Tecnico<br />
Amministrativo Regionale.<br />
Per tutte le fasi di <strong>progettazione</strong> l’Amministrazione si riserva la facoltà di richiedere la presentazione di<br />
ulteriori elaborati, qualora ritenuti necessari per una maggiore definizione tecnica e funzionale dell’opera in<br />
oggetto.<br />
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Servizio difesa del suolo<br />
F. AFFIDAMENTO DEI LAVORI<br />
REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA<br />
ASSESSORATO DEI LAVORI PUBBLICI<br />
La procedura di affidamento dell’esecuzione lavori sarà attuata nel rispetto della Parte II - Capo II e Capo III<br />
- della Legge 163/2006 e Titoli V e VI del D.P.R. 554/99 e della normativa vigente al momento delle varie<br />
fasi d’affidamento.<br />
G. PERIMETRAZIONE PAI<br />
Bacino: Sub –bacino 3 Coghinas – Mannu - Temo<br />
Tavola P.A.I.: RI01/31<br />
Scheda P.A.I.: b3TeTc011<br />
H. TEMPISTICA PROGETTUALE<br />
Cagliari lì 27.07.2007<br />
Ing A. Ligas<br />
Ing. C. Manunza<br />
Ing. R. Mulas<br />
- Progetto Preliminare:<br />
incarico<br />
60 gg. d<strong>alla</strong> data di approvazione della convenzione di<br />
- Progetto Definitivo: 90 gg. dal N. O. sul progetto <strong>preliminare</strong><br />
dell’Amministrazione Regionale<br />
- Progetto Esecutivo:<br />
Regionale<br />
60 gg. dal N. O. sul progetto definitivo dell’Amministrazione<br />
Si allega schema di parcella<br />
Geom R. Serra/ resp Sett. OO.II.<br />
Il Responsabile del Procedimento<br />
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