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Se una sera... - Santamaddalena.org

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VANITY PEN CLUB<br />

<strong>Se</strong> <strong>una</strong> <strong>sera</strong> d'estate<br />

uno scrittore<br />

(anzi tre, in Toscana...)<br />

Un americano, un ungherese e <strong>una</strong> bella ingelsina sono<br />

rinchiusi in un casolare. Non è <strong>una</strong> barzelletta, ma la trovata<br />

di <strong>una</strong> signora italiana che promette ad autori famosi come loro<br />

(e non solo) la cura alla sindrome della pagina bianca<br />

È<br />

notte e i tre scrittori seduti attorno<br />

ai tavolo di pietra parlano con<br />

la bella baronessa italo-armena,<br />

Beatrice Monti von Rezzori, che ha voluto<br />

e saputo trasformare la sua casa in<br />

prestigiosa fondazione letteraria.<br />

Rifugio per scrittori in cerca<br />

d'ispirazione. In questo ritiro<br />

d'inizio estate ci sono: Michael<br />

Cunningham, autore americano<br />

di Le ore (da cui é stato tratto il<br />

premiato film): l'anglo-giamaicana<br />

Zadie Smith, scrittrice di<br />

Denti bianchi (2 milioni di copie)<br />

e l'ungherese Péter Esterházy,<br />

autore di Harmonia caelestis, <strong>una</strong><br />

rocambolesca saga sulla storia<br />

della propria famiglia. Un gruppetto<br />

eterogeneo ma loquace.<br />

»Siamo <strong>una</strong> bizzarra famigliola,<br />

non trovate?«, chiede a un certo<br />

punto Cunningham, soprannominato<br />

»zio Michael« per i suoi<br />

modi affabili e per la sua propensione<br />

a portare gli altri due<br />

scrittori a spasso a vedere musei. E a mangiare<br />

il gelato. Si conoscono a malapena,<br />

i tre, ma ormai - avendo creato uno strano<br />

linguaggio che mescola l'inglese, l'ungherese,<br />

poco italiano e molti gesti - si raccontano<br />

qualunque cosa. Soprattutto al buio<br />

AGOSTO 2004<br />

DI MARELLA CARACCIOLO - FOTO ALEXANDRE BAILHACHE<br />

Le amicizie letterarie di Beatrice Monti sono<br />

di vecchia data: eccola a Bomarzo nel '78<br />

con il narratore Bruce Chatwin (a sinistra),<br />

il pittore Enrico Castellani (al centro)<br />

e il marito scrittore Gregor von Rezzori<br />

dopo qualche bicchiere di vino. E come<br />

ogni <strong>sera</strong> ognuno svela il bottino che<br />

ha, o non ha, conquistato durante il<br />

giorno: parole. <strong>Se</strong> sono giunti fin qui,<br />

<strong>una</strong> casa sperduta in uno dei paesaggi<br />

più selvaggi della Toscana, e<br />

per scrivere.<br />

Per Zadie Smith é la terza volta<br />

a Santa Maddalena. »Beatrice<br />

dice che quando sono arrivata<br />

ero <strong>una</strong> bambina e ora sono<br />

<strong>una</strong> donna«, annuncia con fierezza.<br />

La sua prima volta, a 25<br />

anni, fu <strong>una</strong> fuga. Era da poco<br />

uscito White Teeth (Denti bianchi,<br />

appunto), romanzo fiume che<br />

descrive la vita multiculturale<br />

nella Londra contemporanea, e<br />

lei era già un »caso editoriale«.<br />

»Ero stordita«. racconta: »Quello<br />

che per me era sempre stato un divertimento<br />

- la scrittura - si era d'un<br />

tratto trasformato in un lavoro. Mi<br />

sentivo bloccata«. L'invito di Beatrice<br />

arrivò su un foglietto di carta<br />

scritto a mano. »Mi colpì molto questo<br />

particolare e accettai«, ricorda. »Qui ho<br />

riscoperto la leggerezza e il divertimento<br />

dello scrivere«.<br />

Michael Cunningham, vincitore del premio<br />

Pulitzer con Le ore, ha avuto<br />

VANITY FAIR


un'esperienza opposta. Dopo avere inizialmente<br />

accettato l'invito di Beatrice,<br />

tre anni fa, aveva rinunciato, felice di<br />

farsi risucchiare nel vortice del successo<br />

del suo romanzo. Poi si è ricordato dell'invito.<br />

»Appena arrivato sono entrato<br />

nella mia stanza (in <strong>una</strong> torre medievale<br />

che ospitò lungamente lo scrittore Bruce<br />

Chatwin, grande amico dei von Rezzori,<br />

ndr), ho acceso il mio pc e mi sono messo<br />

a scrivere. Prima <strong>una</strong> frase, poi un'altra<br />

e un'altra ancora. È stata <strong>una</strong> magia.<br />

Attorno a me sentivo i fantasmi di altri<br />

scrittori che erano stati qui prima di<br />

me«. In un mese Cunningham ha scritto<br />

150 pagine, ovvero quasi tutto il<br />

prossimo romanzo (che tratta, in parte,<br />

anche di fantasmi). »Qui non dobbiamo<br />

pensare ad altro che a scrivere«, spiega.<br />

»Gli unici appuntamenti sono i pasti«.<br />

Appuntamenti importanti, questi del<br />

giorno e della <strong>sera</strong>, che interrompono<br />

la solitudine e invitano al confronto.<br />

Prendiamo il cinquantenne Péter. È discendente<br />

di <strong>una</strong> delle più potenti dinastie<br />

dell'impero austroungarico, ma è<br />

cresciuto povero a Budapest, sotto il dominio<br />

sovietico. Ha un grande senso<br />

dell'umorismo. Parla poco l'inglese, però<br />

si esprime con efficacia, a gesti.<br />

»Quando ha accettato l'invito«, dice la<br />

Monti, »mi ha detto di non essere interessato<br />

alla natura. Voleva concentrarsi<br />

solo su quello che sarebbe accaduto all'interno<br />

dei confini della propria stanza«.<br />

Pare che non fosse particolarmente<br />

entusiasta di conoscere Cunningham,<br />

essendo lui piuttosto scettico nei confronti<br />

della cultura letteraria americana.<br />

»Invece, a sorpresa«, racconta<br />

Beatrice, »ha apprezzato molto<br />

Cunningham. E si è lasciato<br />

commuovere, dopo <strong>una</strong> pioggia, dalla<br />

bellezza del bosco circostante…«<br />

Beatrice Monti è <strong>una</strong> donna tenace.<br />

Nonostante gli anni e <strong>una</strong> recente operazione<br />

continua a volere (esigere forse è<br />

AGOSTO 2004<br />

un termine più corretto, nel suo caso)<br />

attenzione, riconoscimento e, perché<br />

no, soldi. Necessari, indispensabili, per<br />

mandare avanti questa Fondazione<br />

creata anche in memoria del marito, lo<br />

scrittore ungherese Gregor von Rezzori,<br />

autore tra l'altro di Memorie di un antisemita<br />

e Tracce nella neve (ripubblicati di<br />

recente da Guanda). "Grisha", scomparso<br />

nel 1998, ha vissuto a Santa<br />

Maddalena con Beatrice per oltre<br />

trent'anni. La sua ricchissima biblioteca<br />

è a disposizione degli ospiti-scrittori.<br />

Ci sono poche regole a Santa<br />

Maddalena, ma severe. Niente fidanza-<br />

ti, mogli o mariti. E, per<br />

l'amor del cielo, niente<br />

bambini. Gli scrittori devono<br />

venire per lavorare e<br />

non per distrarsi. In tre<br />

anni ne sono passati di qui<br />

<strong>una</strong> sessantina. Alcuni<br />

(Michael Ondaatje in testa)<br />

sono stranoti. Altri, la<br />

maggior parte, sono promettenti<br />

sconosciuti, o<br />

quasi. Altri ancora, pochi<br />

per la verità, sono fuggiti.<br />

Troppo verde. troppa solitudine.<br />

Troppa buona<br />

conversazione. Beatrice<br />

Monti li difende tutti i<br />

»suoi« scrittori, anche i più<br />

difficili, i più riottosi. Gli<br />

autori presenti a questo ritiro estivo, invece,<br />

sono pacifici e »stellari«, nota<br />

Beatrice, non insensibile alla visibilità<br />

che porta il successo. »Dovevo, per<br />

Firenze«. dice quasi a giustificarsi. La<br />

lettura tenuta recentemente da<br />

Cunningham, Smith ed Esterházy alla<br />

Biblioteca Com<strong>una</strong>le di Firenze è stata,<br />

difatti, un successo. <strong>Se</strong>guito da <strong>una</strong><br />

scintillante cena a lume di candela offerta<br />

da Grazia Gazzoni nella villa michelangiolesca<br />

dei Collazzi (»Speriamo<br />

che i »miei« scrittori non si montino<br />

VANITY PEN CLUB<br />

troppo la testa adesso«, ha detto<br />

Beatrice, con la solita spiazzante ironia).<br />

Zadie Smith, che a Santa Maddalena<br />

ha ritrovato il piacere della scrittura, è<br />

troppo pratica per rimanere abbacinata.<br />

»<strong>Se</strong> c'è uno scrittore che sta leggendo«,<br />

recita il suo resoconto del luogo e<br />

dei suoi effetti, »salterà certamente tutte<br />

le mie frivole e inutili descrizioni e,<br />

con occhi affamati, cercherà i dati.<br />

Eccoli. Giorni passati in ritiro: 62.<br />

Pagine prodotte: 121. Numero di parole:<br />

32.271. Media di parole scritte in<br />

un giorno: 527«.<br />

Edmund White, ospite di un ritiro passato, in relax.<br />

È notte e sul tavolo di pietra le candele si<br />

stanno affievolendo accano alle bottiglie<br />

vuote. Gli scrittori e la baronessa tornano<br />

alla solitudine delle proprie stanze.<br />

Zadie Smith, però, non è sola. C'è un giovanotto<br />

con lei, un irlandese che pare sia<br />

poeta e che presto sposerà. Ma come,<br />

non vigeva la regola ferrea della solitudine?<br />

Santa Maddalena offre anche questo<br />

ai suoi scrittori: il piacere di riscrivere<br />

tutto. Comprese le regole.<br />

La vecchia stanza di Bruce Chatwin ha riservato <strong>una</strong><br />

magia a Mike Cunningham: "Appena entrato mi sono messo<br />

a scrivere. <strong>Se</strong>ntivo i fantasmi di chi c'è stato prima di me"<br />

VANITY FAIR

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