NTA - Comune di Ponti sul Mincio
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TITOLI I -DISPOSIZIONI GENERALI<br />
1<br />
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE<br />
INDICE<br />
Art. 1 Finalita’ e applicazione del P.R.G. pag. 4<br />
Art. 2 Elementi costitutivi del P.R.G. pag. 5<br />
Art. 3 In<strong>di</strong>ci urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi pag. 6<br />
Art. 4 Norme e<strong>di</strong>lizie generali pag. 9<br />
Art. 5 Destinazioni d’uso pag. 12<br />
Art. 6 Norme per gli inse<strong>di</strong>amenti commerciali pag. 14<br />
Art. 7 Norme <strong>di</strong> tutela geologica pag. 15<br />
TITOLO II - STRUMENTINTI DI ATTUAZIONE DEL P.R.G<br />
Art. 8 Programma pluriennale <strong>di</strong> attuazione pag. 23<br />
Art. 9 Strumenti urbanistici esecutivi pag. 24<br />
Art. 10 Permesso <strong>di</strong> costruire. pag. 29<br />
TITOLO III - ZONIZZAZIONE<br />
Art.11 Sistemi, ambiti, zone territoriali pag. 32<br />
Art.12 Sistema ambientale: ambito <strong>di</strong> centro storico pag. 34<br />
Art.13 Sistema inse<strong>di</strong>ativo: ambito <strong>di</strong> completamento pag. 36<br />
Art.14 Sistema inse<strong>di</strong>ativo: ambito <strong>di</strong> nuova urbanizzazione pag. 38<br />
Art.15 Sistema inse<strong>di</strong>ativo: ambito prevalentemente produttivo pag. 39<br />
Art.16 Sistema ambientale: ambiti destinati all’attività agricola pag. 41<br />
Art.17 Verde privato pag. 52<br />
Art.18 Sistema dei servizi:ambiti per attrezzature <strong>di</strong> interesse<br />
pubblico pag. 53<br />
Art.19 Parcheggi privati e rete <strong>di</strong> viabilità. pag. 55<br />
Art.20 Sistema delle fasce <strong>di</strong> rispetto:ambiti a vincolo<br />
speciale (Zone ‘VS’) pag. 57
Art.21 Zone per servizi e impianti tecnologici pag. 60<br />
Art.22 Cave e norme <strong>sul</strong>le indagini geotecniche pag. 61<br />
TITOLO IV - NORME FINALI E TRANSITORI<br />
Art. 23 Entrata in vigore del P.R.G.pag. pag. 63<br />
Art. 24 Vali<strong>di</strong>ta’ delle prescrizioni urbanistiche e rinvio ad altre norme pag. 64<br />
Art. 25 Piani esecutivi esistenti pag. 65<br />
Art. 26 Costruzioni preesistenti pag. 66<br />
2
TITOLO I<br />
DISPOSIZIONI GENERALI<br />
3
ART. 1: Finalità e applicazione del P.R.G.<br />
4<br />
l. Il piano regolatore generale (P.R.G.) <strong>di</strong>sciplina, con riferimento all'intero<br />
territorio comunale, l'uso del suolo e le sue trasformazioni ed utilizzazioni<br />
urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie, ancorche' non soggette a preventiva verifica ed<br />
all'ottenimento <strong>di</strong> titolo abilitativi. La <strong>di</strong>sciplina dettata dal PRG ha,<br />
relativamente agli immobili appartenenti al demanio statale, regionale o<br />
provinciale e sino a che perdura tale con<strong>di</strong>zione, carattere non prescrittivi;<br />
altrettanto vale per gli immobili che appartenevano ad enti pubblici non<br />
territoriali, se e sinche' gli stessi siano utilizzati per gli scopi istituzionali <strong>di</strong> detti<br />
enti.<br />
2. il PGR detta e definisce - rispettivamente - le prescrizioni speciali nonche' i<br />
vincoli e - in genere - le cautele necessarie a garantire la tutela del territorio e<br />
delle sue risorse naturali, paesistiche, idrogeologiche e geomorfologiche; il<br />
recupero ed il positivo riuso del patrimonio e<strong>di</strong>lizio nonche' l'adeguata<br />
attrezzatura del territorio comunale a mezzo <strong>di</strong> servizi, <strong>di</strong> spazi e <strong>di</strong> impianti<br />
pubblici e <strong>di</strong> uso pubblico nonche' <strong>di</strong> infrastrutture urbanizzative.<br />
3. Il PRG in<strong>di</strong>vidua - anche a mezzo <strong>di</strong> specifiche aree <strong>di</strong> rispetto - le zone nelle<br />
quali l'uso del suolo e le sue trasformazioni urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie sono<br />
limitate al fine <strong>di</strong> garantire il rispetto <strong>di</strong> specifiche esigenze <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> particolari<br />
valori (ambientali, storici, archeologici, artistici o monumentali; <strong>di</strong> morfologia<br />
urbana e del paesaggio), <strong>di</strong> particolari risorse (falda idrica), <strong>di</strong> particolari<br />
impianti od infrastrutture (cimitero, se<strong>di</strong> stradali, ecc.). Quando detta tutela e'<br />
perseguita anche da altre <strong>di</strong>sposizioni legislative speciali, queste ultime - se piu'<br />
restrittive circa l'uso del suolo e le sue trasformazioni e se comportanti un piu'<br />
vasto ambito <strong>di</strong> rispetto- prevalgono su PRG.<br />
4. il PRG in<strong>di</strong>vidua la situazione geologica e le conseguenti classi <strong>di</strong> fattibilita' in<br />
grado <strong>di</strong> fornire per ciascun ambito il grado <strong>di</strong> vulnerabilita', le limitazioni e le<br />
destinazioni d'uso con le relative prescrizioni per gli interventi conservativi.<br />
5. Il PRG in<strong>di</strong>vidua le zone e aree destinate a verde e ad altri usi pubblici, nelle<br />
quali l'uso del suolo e le sue trasformazioni urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie sono<br />
finalizzati alla costituzione ed al mantenimento <strong>di</strong> un elevato livello <strong>di</strong> dotazioni<br />
e attrezzature a servizio degli inse<strong>di</strong>amenti e del territorio.
ART. 2: Elementi costitutivi del P.R.G.<br />
l. Il P.R.G. è composto dai seguenti elaborati:<br />
Tav. 1 - Inquadramento territoriale Scala 1:10.000<br />
Tav. 2 - Mosaico dei piani regolatori dei comuni contermini Scala 1:10.000<br />
Tav. 3 - Tavola delle componenti ambientali e dei vincoli Scala 1: 5.000<br />
Tav. 4 - Tavola <strong>di</strong> azzonamento Scala 1 : 5.000<br />
Tav.5 - Foglio 1 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />
Tav.6 - Foglio 2 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />
Tav.7 - Foglio 3 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />
Tav.8 - Foglio 4 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />
Tav.9 - Foglio 5 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />
Tav.10 - Foglio 6 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />
Tav.11 - Foglio 7 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />
Tav.12 - Foglio 8 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />
Tav.13 - Capoluogo con prescrizioni d'intervento Scala 1: 1.000<br />
Piano dei servizi<br />
Tav. 14a – capoluogo Scala 1: 2.000<br />
Tav. 14b – zone sparse Scala 1: 2.000<br />
Allegati:<br />
Sono inoltre parte del PRG con valore normativo e vincolante gli allegati:<br />
Tav.4 - carta <strong>di</strong> sintesi dello stu<strong>di</strong>o geologico<br />
5<br />
Tav.5 - carta <strong>di</strong> fattibilita' e delle azioni <strong>di</strong> Piano dello Stu<strong>di</strong>o geologico<br />
generale<br />
Con valore illustrativo, gli allegati:<br />
A - Piano regolatore generale Vigente<br />
B - Indagini geologiche tecniche <strong>di</strong> supporto al PRG<br />
C - Indagini acustiche <strong>di</strong> supporto al PRG
ART. 3: In<strong>di</strong>ci urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi<br />
6<br />
1. L'e<strong>di</strong>ficazione e l'urbanizzazione nelle varie zone del territorio comunale sono<br />
definite e calcolate in base ai seguenti in<strong>di</strong>ci :<br />
a) S.T. - superficie territoriale., espressa in mq.: la superficie complessiva delle<br />
aree destinate dal P.R.G. alla realizzazione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento. ed è comprensiva<br />
<strong>di</strong> tutte le aree necessarie per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria<br />
non localizzate nel piano. nonché delle aree <strong>di</strong> rispetto stradale;<br />
b) S.F. - superficie fon<strong>di</strong>aria, espressa in mq.: è la superficie <strong>di</strong> terreno<br />
effettivamente utilizzabile e calcolabile per inse<strong>di</strong>amenti., misurata al netto delle<br />
aree necessarie per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondarla non<br />
localizzate nel piano, nonché delle aree <strong>di</strong> rispetto stradale;<br />
c) S.L.P. - Superficie lorda <strong>di</strong> pavimento, espressa in mq.: si definisce<br />
superficie lorda <strong>di</strong> un piano la superficie compresa entro il profilo esterno delle<br />
pareti: la superficie lorda complessiva <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio è la somma delle superfici<br />
lorde dei singoli piani abitabili o agibili; non vanno considerati nel calcolo i piani<br />
interrati, o seminterrati non abitabili con almeno il 60% della superficie<br />
perimetrale interrata e non emergenti all'intradosso del solaio oltre i cm 60 dalla<br />
"quota <strong>di</strong> riferimento" cosi' come definita al successivo punto h); nonché i<br />
soppalchi, con altezza netta inferiore a ml. 2.10. Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con<br />
copertura piana la superficie del sottotetto viene computata nel calcolo della<br />
superficie lorda complessiva quando l'altezza netta interna è uguale o superiore<br />
a m.2,40; nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con copertura a falde., la superficie del sottotetto<br />
non viene considerata quando si verificano tutte le seguenti con<strong>di</strong>zioni :<br />
l'altezza interna netta non è superiore a m.0,80 in gronda,, ed a m.3,50 nel<br />
punto piu’ alto e la pendenza delle falde non è superiore al 50%; qualora non si<br />
verifichi una o più <strong>di</strong> queste con<strong>di</strong>zioni. viene computata come superficie lorda<br />
la parte <strong>di</strong> sottotetto avente altezza uguale o superiore a m. 2,10; quando il<br />
sottotetto non viene computato ai fini del calcolo della superficie lorda non è<br />
ammesso aprire nella copertura finestre o abbaini <strong>di</strong> larghezza superiore a m.<br />
0,80. La superficie <strong>di</strong> logge, portici, scale e passaggi coperti <strong>di</strong> uso privato non<br />
viene computata purché le aperture esterne non siano inferiori ad un quarto<br />
dello sviluppo perimetrale complessivo; quando la superficie lorda <strong>di</strong> logge,<br />
balconi, scale e portici supera il 30% della superficie lorda complessiva. si<br />
computa la parte eccedente tale limite; da tale calcolo sono comunque esclusi i<br />
portici e passaggi <strong>di</strong> uso pubblico o collettivo. purché espressamente vincolati a<br />
tale uso;<br />
d) I.T. - In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione territoriale, espresso in mq/mq: è la superficie<br />
lorda complessiva <strong>di</strong> pavimento realizzabile per ogni metro quadrato <strong>di</strong><br />
superficie territoriale;<br />
e) I.F. - in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione fon<strong>di</strong>aria, espresso in mq/mq: è la superficie lorda<br />
complessiva <strong>di</strong> pavimento realizzabile per ogni metro quadrato <strong>di</strong> superficie<br />
fon<strong>di</strong>aria. Ai fini dell'applicazione dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione fon<strong>di</strong>aria, possono<br />
essere computate solo aree contigue. purché <strong>di</strong>sciplinate da uguale normativa<br />
urbanistica. Nel caso <strong>di</strong> piani esecutivi unitari è consentito:
7<br />
1° - applicare I.F. all'intero comparto: in questo caso esso viene considerato<br />
come valore me<strong>di</strong>o calcolato <strong>sul</strong>la totalità dei lotti. sui quali singolarmente presi<br />
puo’ essere definito I.F. con valore variabile compreso fra un minimo e un<br />
massimo;<br />
2° - computare anche aree non contigue, sempre ché rientrino nel comparto<br />
oggetto del piano;<br />
f) S.U. – per superficie utile si intende la superficie del pavimento delle unità<br />
immobliari, misurata al netto dei muri perimetrali e <strong>di</strong> quelli interni, delle soglie<br />
<strong>di</strong> passaggio da un vano all’altro, degli sguinci <strong>di</strong> porte e finestre.<br />
g) S.C.: superficie coperta, espressa in mq. : è la superficie ri<strong>sul</strong>tante dalla<br />
proiezione <strong>sul</strong> piano orizzontale delle parti e<strong>di</strong>ficate fuori terra. delimitate dal<br />
profilo esterno delle murature perimetrali con esclusione delle parti aggettate<br />
aperte (quali balconi. cornici <strong>di</strong> gronda. pensiline, scale aperte e simili);<br />
sporgenti non piu’ <strong>di</strong> mt. 1,50.<br />
h) R.C. : rapporto <strong>di</strong> copertura, espresso in % : è il rapporto percentuale fra<br />
superficie coperta e superficie fon<strong>di</strong>aria;<br />
i) H : altezza dell'e<strong>di</strong>ficio, espressa in ml. : è la <strong>di</strong>stanza intercorrente fra<br />
l'intradosso del solaio dell'ultimo piano abitabile. compresi il sottotetto qualora<br />
questi lo sia e la “quota <strong>di</strong> riferimento", cioè la quota piu’ alta fra il marciapiede<br />
stradale e il piano <strong>di</strong> campagna naturale rilevato prima dell'intervento., salva<br />
<strong>di</strong>versa in<strong>di</strong>cazione dell'ufficio tecnico comunale in caso <strong>di</strong> terreni in pendenza,<br />
<strong>di</strong>slivello nei marciapie<strong>di</strong> o simili. Non vanno considerati i volumi tecnici quali<br />
silos, ciminiere, impianti all'aperto. ecc.;<br />
l) S1 - superficie per opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria: comprende le aree<br />
destinate a strade veicolari. percorsi pedonali, verde primario., nonché tutte le<br />
aree necessarie per la realizzazione degli impianti <strong>di</strong> fognatura illuminazione<br />
pubblica, <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> acqua. gas energia elettrica., telefono a stretto<br />
servizio degli inse<strong>di</strong>amenti;<br />
m) S2 - superficie per opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria: comprende le<br />
seguenti aree:<br />
a) aree per l'istruzione inferiore: destinate a scuole materne., scuole elementari<br />
e scuole me<strong>di</strong>e dell'obbligo;<br />
b) aree per attrezzature <strong>di</strong> interesse comune (religiose culturali, sociali,<br />
assistenziali sanitarie, amministrative, ecc.);<br />
c) aree per spazi pubblici, a parco per il gioco e lo sport;<br />
d) aree per parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico;<br />
e) aree per attrezzature al servizio <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti produttivi (parcheggi, verde<br />
ed attrezzature sportive, centri e servizi sociali, mense ed attrezzature varie);
8<br />
f) aree per servizi ed attrezzature <strong>di</strong> interesse territoriale (istruzione superiore<br />
alla scuola dell'obbligo; attrezzature ospedaliere; parchi urbani e territoriali).<br />
2. Utilizzazione degli in<strong>di</strong>ci<br />
a) l'utilizzazione totale degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> fabbricabilità corrispondenti a una<br />
determinata superficie, esclude ogni successivo rilascio, <strong>sul</strong>le superfici stesse<br />
<strong>di</strong> altre concessioni e<strong>di</strong>ficatorie che comportino un'ulteriore utilizzazione <strong>di</strong> detti<br />
in<strong>di</strong>ci salvo il caso <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione, in<strong>di</strong>pendentemente da<br />
qualsiasi frazionamento o passaggio <strong>di</strong> proprietà;<br />
b) non è ammesso il trasferimento <strong>di</strong> volume e<strong>di</strong>ficabile fra aree a <strong>di</strong>versa<br />
destinazione <strong>di</strong> zona e <strong>di</strong> uso nonché fra aree non contermini, ad eccezione del<br />
caso previsto al precedente comma 1) sub e);<br />
c) al fine <strong>di</strong> certificare l'utilizzazione e<strong>di</strong>ficatoria delle varie aree, l'Ufficio<br />
Tecnico comunale a partire dalle date <strong>di</strong> adozione del P.R.G., registra su<br />
apposita copia delle mappe catastali del territorio comunale le concessioni<br />
rilasciate nonché l'area relativa alle concessioni stesse. Tale documentazione è<br />
a <strong>di</strong>sposizione del pubblico.<br />
3.Si definisce parte libera residua <strong>di</strong> un lotto parzialmente e<strong>di</strong>ficato quello che<br />
ri<strong>sul</strong>ta dopo aver detratto dal lotto originalmente asservito alla costruzione la<br />
parte corrispondente alla costruzione esistente secondo gli in<strong>di</strong>ci vigenti al<br />
momento della realizzazione della costruzione con un rapporto teorico tra<br />
volume e If <strong>di</strong> 3,3 mc/mq.; per le costruzioni realizzate in mancanza <strong>di</strong> strumenti<br />
urbanistici si fa riferimento ad un in<strong>di</strong>ce convenzionale If = 0,30 mq/mq.
ART. 4: Norme e<strong>di</strong>lizie generali<br />
9<br />
l. La <strong>di</strong>sciplina specifica della e<strong>di</strong>ficazione è <strong>di</strong> norma contenuta nel<br />
regolamento e<strong>di</strong>lizio e nel regolamento <strong>di</strong> igiene del <strong>Comune</strong>: il P.R.G. peraltro<br />
in<strong>di</strong>vidua le con<strong>di</strong>zioni e le situazioni per le quali sono previste <strong>di</strong>sposizioni<br />
<strong>di</strong>verse o sono ammesse deroghe a tali regolamenti.<br />
2 - Distanze tra i fabbricati<br />
La <strong>di</strong>stanza minima tra pareti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>stinti deve essere pari all'altezza <strong>di</strong><br />
facciata (Hf) dell'e<strong>di</strong>ficio piu' alto e comunque non inferiore a m 10,00; la<br />
<strong>di</strong>stanza da considerare e' la minima intercorrente dai fabbricati, nel caso <strong>di</strong><br />
e<strong>di</strong>fici non prospicienti il raggio tra gli spigoli degli stessi non deve essere<br />
inferiore a 5 mt; le <strong>di</strong>stanze tra parti antistanti <strong>di</strong> uno stesso e<strong>di</strong>ficio sono<br />
regolate dalle norme sui cortili e cave<strong>di</strong>.<br />
3 - Distanze dei fabbricati dai confini <strong>di</strong> proprieta'<br />
La <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un fabbricato dal confine <strong>di</strong> proprieta' misurata in proiezione<br />
orizzontale tra la superficie coperta del fabbricato e i confini <strong>di</strong> proprieta' non<br />
deve essere inferiore alla meta' dell'altezza della facciata prospiciente il<br />
confine, con un minimo <strong>di</strong> m 5,00. Quando preesiste parete costruita a confine,<br />
si puo' costruire in aderenza per l'ampiezza della parte preesistente; in caso <strong>di</strong><br />
accordo tra i proprietari registrato e' possibile realizzare e<strong>di</strong>fici con sagome<br />
eccedenti i limiti sopra stabiliti.<br />
Si possono inoltre realizzare nuovi e<strong>di</strong>fici a confine o a meno <strong>di</strong> mt 5,00<br />
emergenti o non emergenti dal suolo, previo accordo scritto tra i proprietari<br />
confinanti, da registrare con apposita convenzione.<br />
In assenza <strong>di</strong> accordo tra i proprietari confinanti gli e<strong>di</strong>fici interrati possono<br />
essere costruiti sino a 1,50 mt dal confine.<br />
Per le sole zone B e D i nuovi e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> altezza all'intradosso del solaio non<br />
superiore a mt. 2,40 con altezza massima 3,20 mt, contenenti esclusivamente<br />
locali rustici e garages pertinenti alla residenza e vincolati a tale uso, se<br />
e<strong>di</strong>ficati a confine o ad una <strong>di</strong>stanza inferiore da m. 5,0 con l’assenso del<br />
confinante registrato, non influiscono <strong>sul</strong> calcolo della <strong>di</strong>stanza tra gli e<strong>di</strong>fici.<br />
Le opere <strong>di</strong> arredo esterno o <strong>di</strong> servizio al verde privato quali: camini, chioschi,<br />
fontane e simili, non influiscono <strong>sul</strong> calcolo delle <strong>di</strong>stanze tra gli e<strong>di</strong>fici e, previo<br />
accordo tra i confinanti, dai confini se <strong>di</strong>stanti almeno mt 1,5.<br />
4 - Distanze dei fabbricati dalle strade<br />
All'interno dei centri abitati, cosi' come delimitati ai sensi dell'art. 4 del Co<strong>di</strong>ce<br />
della Strada, le <strong>di</strong>stanze dal confine stradale da rispettare nelle nuove<br />
costruzioni, nelle ricostruzioni conseguenti a demolizione integrale, o negli<br />
ampliamenti fronteggianti le strade, sono le seguenti:<br />
- ml. 5,00 per strade con carreggiata <strong>di</strong> larghezza inferiore o uguale a ml. 7,00;<br />
- ml. 7,50 per strade con carreggiata <strong>di</strong> larghezza compresa tra ml. 7,00 e ml.<br />
15,00;<br />
- ml. 10,00 per strade con carreggiata <strong>di</strong> larghezza superiore a ml. 15,00.
10<br />
Fuori dai centri abitati, come delimitati ai sensi dell'art. 4 del Co<strong>di</strong>ce della<br />
Strada, ma all'interno delle zone previste come e<strong>di</strong>ficabili o trasformabili dallo<br />
strumento urbanistico generale, tramite attuazione <strong>di</strong>retta o strumento<br />
urbanistico attuativo gia' esecutivo all'entrata in vigore del D.M. 26.04.1993 n.<br />
147, le <strong>di</strong>stanze dal confine stradale da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle<br />
ricostruzioni conseguenti a demolizioni integrali o negli ampiamenti<br />
fronteggianti le strade, non possono essere inferiori a ml. 10 per le strade <strong>di</strong><br />
tipo C (strade statali e provinciali); per le strade <strong>di</strong> tipo F e per le strade <strong>di</strong><br />
quartiere valgono le norme stabilite al comma precedente; nel caso <strong>di</strong> strade<br />
contornate da spazi pubblici le <strong>di</strong>stanze minime sono riferite al confine esterno<br />
degli stessi; sono fatte salve le maggiori <strong>di</strong>stanze per le strade <strong>di</strong> tipo C previste<br />
in strumenti esecutivi adottati o approvati.<br />
In caso <strong>di</strong> sopraelevazione o ampliamento <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio esistente o <strong>di</strong> nuova<br />
costruzione su lotto libero confinante con altri lotti gia’ e<strong>di</strong>ficati, qualora l’e<strong>di</strong>ficio<br />
esistente o <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione non formi un’allineamento verso strada con le<br />
costruzioni imme<strong>di</strong>atamente a<strong>di</strong>acenti, il Sindaco puo’ concedere che venga<br />
mantenuto sia in pianta che in alzato il filo del fabbricato a<strong>di</strong>acente piu’ <strong>di</strong>stante<br />
dalla strada, anche se a <strong>di</strong>stanza inferiore da quella prescritta.<br />
Fuori dai centri abitati, come delimitati ai sensi dell'art. 4 del Co<strong>di</strong>ce della<br />
Strada, le <strong>di</strong>stanze dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni,<br />
nelle ricostruzioni conseguenti a demolizione integrale o negli ampliamenti<br />
fronteggianti le strade, non possono essere inferiori a:<br />
- ml. 60 per le strade <strong>di</strong> tipo A;<br />
- ml. 30 per le strade <strong>di</strong> tipo C (strade statali e provinciali);<br />
- ml. 20 per le strade <strong>di</strong> tipo F, ad eccezione delle strade vicinali;<br />
- ml. 10 per le strade vicinali <strong>di</strong> tipo F.<br />
Fuori dai centri abitati, le <strong>di</strong>stanze dal confine stradale da rispettare nella<br />
costruzione o ricostruzione <strong>di</strong> muri <strong>di</strong> cinta <strong>di</strong> qualsiasi natura e consistenza,<br />
lateralmente alla strada, non possono essere inferiori a:<br />
-ml. 5 per le strade <strong>di</strong> tipo A;<br />
-ml. 3 per le strade <strong>di</strong> tipo C ed F, con esclusione delle strade vicinali.<br />
Le suddette <strong>di</strong>stanze potranno essere aumentate in relazione a quanto<br />
determinato dalla valutazione previsionale del “clima acustico”.<br />
Per quanto concerne le ricostruzioni e/o recuperi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti ubicati nelle<br />
zone in cui i valori del clima acustico superino i limiti fissati dalla normativa<br />
vigente, dovranno essere fornite in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le misure che si intendono<br />
adottare per ridurre gli effetti del rumore prodotto dalle arterie stradali, al fine <strong>di</strong><br />
conseguire il rispetto dei limiti <strong>di</strong> zone.<br />
Per confine stradale si intende il limite della proprieta' stradale quale ri<strong>sul</strong>ta<br />
dagli atti <strong>di</strong> acquisizione o dalle fasce <strong>di</strong> esproprio del progetto approvato; in<br />
mancanza, il confine e' costituito dal ciglio esterno del fosso <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a o della<br />
cunetta, ove esistenti, o dal piede della scarpata se la strada e' in trincea. Nel
11<br />
caso <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> strade esistenti, o <strong>di</strong> nuovi tracciati stradali, in<strong>di</strong>cati<br />
negli elaborati <strong>di</strong> piano, ancorche' non approvati, le <strong>di</strong>stanze si misurano dai<br />
tracciati in<strong>di</strong>cati negli elaborati <strong>di</strong> piano.<br />
5. Nei casi <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> restauro o risanamento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti è consentita<br />
l'adozione <strong>di</strong> altezze utili interne, superfici rapporti aeroilluminanti nonché <strong>di</strong><br />
dotazione <strong>di</strong> servizi inferiori ai minimi standards previsti dai regolamenti, purché<br />
si tratti <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> tipo conservativo su e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> particolare interesse storico<br />
artistico e tipologico, ed i motivi <strong>di</strong> deroga siano dettati dalla necessità <strong>di</strong><br />
conservare le caratteristi che significative e <strong>di</strong> pregio dell'e<strong>di</strong>ficio stesso.<br />
6. Negli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione o <strong>di</strong> ristrutturazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti<br />
non è consentita la realizzazione <strong>di</strong> unità abitative inferiori a 55mq <strong>di</strong> S.U.<br />
7. Nelle aree per le quali il P.R.G. prescrive <strong>di</strong>rettamente tipi o modelli <strong>di</strong><br />
intervento, allineamenti obbligatori, ingombri minimi o massimi, o altre<br />
prescrizioni planivolumetriche vincolanti, tali prescrizioni prevalgono <strong>sul</strong>le<br />
norme dei regolamenti e<strong>di</strong>lizio e d'igiene.<br />
8. Gli strumenti urbanistici esecutivi completi <strong>di</strong> previsioni planivolumetriche<br />
vincolanti possono prevedere costruzioni a confine o <strong>di</strong>mensioni minori per le<br />
<strong>di</strong>stanze tra gli e<strong>di</strong>fici e per le <strong>di</strong>stanze dai confini <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione interna e dalle<br />
strade <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione interna fermo restando il rispetto delle norme <strong>sul</strong>le<br />
<strong>di</strong>stanze relative ad e<strong>di</strong>fici, confini e strade perimetrali.
ART. 5: Destinazioni d'uso<br />
12<br />
1. Per garantire l'or<strong>di</strong>nato assetto <strong>sul</strong> territorio delle <strong>di</strong>verse funzioni, il PRG<br />
definisce le destinazioni d'uso ammesse e le destinazioni d'uso non ammesse<br />
nei <strong>di</strong>versi ambiti, aree o zone del territorio comunale. Le destinazioni ammesse<br />
sono <strong>di</strong>stinte in principali (in quanto idonee, con la loro presenza, a qualificare<br />
ed a connotare una zona) ed in complementari.<br />
2. Non sono invece né in<strong>di</strong>viduate né definite dal PRG le destinazioni<br />
connesse, in quanto esse accedono alla destinazione principale dell'unità<br />
immobiliare o del compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> unità immobiliari costituenti unico inse<strong>di</strong>amento,<br />
al cui servizio esclusivo, appunto, dette destinazioni connesse sono inse<strong>di</strong>ate,<br />
senza nessuna autonomia nè fisico-strutturale nè e<strong>di</strong>lizia nè funzionale. Così<br />
ad esempio: l'ufficio e lo spazio espositivo o commerciale e la mensa connessi<br />
ad un'attività produttiva, che connota <strong>di</strong> sé l'intera unità immobiliare o l'intero<br />
inse<strong>di</strong>amento, oppure l'ufficio od il deposito connesso ad un'attività<br />
commerciale oppure l'esercizio <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> alimenti e bevande<br />
all'esclusivo servizio <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento sportivo o <strong>di</strong> uno stabilimento<br />
alberghiero o <strong>di</strong> un centro congressi. La destinazione connessa, però, assume<br />
rilievo, sotto il profilo urbanistico, ove ricorra (oppure intervenga, anche dopo<br />
l'inse<strong>di</strong>amento dell'attività dominante) almeno una delle seguenti circostanze: a)<br />
la destinazione connessa occupi una porzione eccedente il terzo della slp<br />
complessiva dell'unità immobiliare o dell'unico inse<strong>di</strong>amento; b) la struttura<br />
fisico e<strong>di</strong>lizia occupata dalla destinazione connessa abbia autonomia, anche<br />
solo potenziale, così da poter essere resa autonoma e trasferita, in proprietà od<br />
in uso, separatamente; c) lo spazio, in cui è inse<strong>di</strong>ata l'attività connessa,<br />
appartenga ad un proprietario <strong>di</strong>verso da quello della restante unità immobiliare<br />
o del restante inse<strong>di</strong>amento; d) la relativa funzione sia - anche parzialmente-<br />
svolta senza stretto collegamento con la funzione dominante.<br />
3. Sono destinazioni d’uso principali quelle <strong>di</strong> cui alle seguenti categorie o zone:<br />
A: agricola, agro-silvo-pastorale<br />
S: servizi pubblici<br />
R: residenziale<br />
P: produttiva<br />
T: terziaria<br />
4. Le norme <strong>di</strong> zona in<strong>di</strong>viduano, in relazione alla vocazione principale propria<br />
dei singoli ambiti o zone nonché alle specifiche esigenze, alle eventuali<br />
controin<strong>di</strong>cazioni e con<strong>di</strong>zioni ambientali ostative presenti, la gamma delle<br />
funzioni o destinazioni non ammesse. Le altre destinazioni, con la sola<br />
eccezione cioè <strong>di</strong> quelle non ammesse, si considerano tutte compatibili nella<br />
specifica zona.<br />
5. La destinazione d’uso delle aree e dei fabbricati e, all’interno <strong>di</strong> questi, <strong>di</strong><br />
ciascuna unità immobiliare deve ri<strong>sul</strong>tare dalle tavole <strong>di</strong> progetto, allegate alle<br />
concessioni od alle autorizzazioni od alla denuncia <strong>di</strong> inizio attività, e –seppure<br />
con in<strong>di</strong>cazioni cumulative percentualizzate, fabbricato per fabbricato- dagli<br />
elaborati grafici dei piani attuativi.
13<br />
6. Il mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso, ove non sia previsto dai piani esecutivi e<br />
comporti aumento del fabbisogno <strong>di</strong> standard, non può essere assentito né<br />
denunciato se non previa stipulazione e trascrizione <strong>di</strong> convenzione volta a<br />
<strong>di</strong>sciplinare l’integrazione dello standard me<strong>di</strong>ante cessione gratuita al <strong>Comune</strong><br />
od asservimento perpetuo all’uso pubblico e me<strong>di</strong>ante assunzione dell’onere <strong>di</strong><br />
realizzare –a proprie cura e spese, ad integrazione del contributo dovuto- le<br />
necessarie opere o, in caso <strong>di</strong> accertata impossibilità, me<strong>di</strong>ante la definizione<br />
del controvalore delle suddette prestazioni ed il relativo pagamento, il tutto<br />
secondo i criteri <strong>di</strong> cui al quarto ed al quinto comma dell’art. 1 della legge<br />
regionale n. 1/2001 ed i criteri generali approvati dal Consiglio Comunale e<br />
perio<strong>di</strong>camente aggiornati per la stima del prezzo delle aree eventualmente non<br />
reperite e cedute.<br />
7. Quanto all’accertamento delle destinazioni d’uso in atto o esistenti ad una<br />
certa data, l’Amministrazione si avvale delle ri<strong>sul</strong>tanze dei titoli relativi agli atti<br />
dell’Amministrazione stessa o, in mancanza <strong>di</strong> detti titoli, delle ri<strong>sul</strong>tanze <strong>di</strong><br />
accertamenti o <strong>di</strong> indagini comunque compiuti dalla pubblica autorità o, in via<br />
sussi<strong>di</strong>aria, delle ri<strong>sul</strong>tanze <strong>di</strong> atti privati con data certa o <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> notorietà.
14<br />
ART. 6: Norme per gli inse<strong>di</strong>amenti commerciali<br />
a. Ai sensi della normativa vigente le tipologie <strong>di</strong>stributive <strong>di</strong> carattere<br />
commerciale realizzabili nel territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> Sul <strong>Mincio</strong> vengono<br />
<strong>di</strong> seguito classificate:<br />
- Esercizi <strong>di</strong> Vicinato (E.S.V.): un esercizio avente superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta non<br />
superiore ai 150 mq;<br />
- Me<strong>di</strong>a Struttura <strong>di</strong> Ven<strong>di</strong>ta (M.S.V.): un esercizio avente superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
superiore ai 150 mq e fino ai 1.500 mq;<br />
E’ espressamente vietata la realizzazione, anche tramite recupero e nuova<br />
destinazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti, <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta (esercizi aventi<br />
superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiore ai 1.500 mq) o <strong>di</strong> centri commerciali (una Me<strong>di</strong>a<br />
o una Grande Struttura <strong>di</strong> Ven<strong>di</strong>ta nella quale più esercizi commerciali sono<br />
inseriti in una struttura a destinazione specifica e usufruiscono <strong>di</strong>o infrastrutture<br />
comuni e spazi <strong>di</strong> servizio gestiti unitariamente).<br />
Per “Superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta” si intende l’area destinata unicamente alla ven<strong>di</strong>ta,<br />
compresa quella occupata da banchi, scaffalature e simili; non costituisce<br />
superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta quella destinata a magazzini, depositi, locali <strong>di</strong> lavorazione,<br />
uffici e servizi. La superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta viene presunta come pari alla metà della<br />
Slp, salvo che la stessa ri<strong>sul</strong>ti maggiore alla luce <strong>di</strong> elementi della comune<br />
esperienza o da documentata <strong>di</strong>mostrazione dell'interessato.<br />
b. La conclusione del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> natura urbanistico/e<strong>di</strong>lizia non può<br />
precedere le determinazioni delle domande <strong>di</strong> cui agli artt. 8 e 9 del D.L.gs.<br />
n°114/98; per determinazioni <strong>sul</strong>le domande si intende il rilascio<br />
dell’Autorizzazione o un parere <strong>di</strong> Autorizzazione da parte del responsabile del<br />
competente servizio.
Art. 7: Norme <strong>di</strong> tutela geologica<br />
15<br />
1. In tutto il territorio comunale si applicano le <strong>di</strong>sposizioni del D.M. LL. PP.<br />
11.03.1988 “Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e <strong>sul</strong>le rocce<br />
…..”, dei regolamenti <strong>di</strong> attuazione e delle successive mo<strong>di</strong>ficazioni ed<br />
integrazioni.<br />
2. In applicazione della normativa sopra richiamata, ed ai sensi e per gli effetti<br />
della L. R. n. 41/97 e della D.G.R. 6/37918/98 in<strong>di</strong>canti i criteri relativi alla<br />
componente geologica nella redazione dei Piani Regolatori Generali Comunali,<br />
<strong>sul</strong>l’intero territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> Sul <strong>Mincio</strong> è stata operata una<br />
classificazione <strong>di</strong> aree territoriali omogenee in relazione ai <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
“fattibilità geologica” delle trasformazioni del territorio. Tale classificazione è<br />
contenuta negli appositi elaborati che costituiscono le “Indagini geologico<br />
tecniche <strong>di</strong> supporto alla variante generale del piano regolatore comunale”, e<br />
più precisamente nell’elaborato cartografico in scala 1/5.000 identificato come<br />
“Tav. 5 – Fattibilità geologica delle azioni <strong>di</strong> piano”.<br />
3. Gli elaborati costituenti le indagini sopra citate costituiscono allegato al Piano<br />
Regolatore: gli elaborati “Tav. 4 - Carta <strong>di</strong> sintesi e la Tav. 5 – Fattibilità<br />
geologica delle azioni <strong>di</strong> piano”, le relative in<strong>di</strong>cazioni cartografiche e la legenda<br />
hanno contenuto prescrittivo. In tale elaborato sono fornite le in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le<br />
principali caratteristiche <strong>di</strong> ogni area e viene espressa la valutazione geologica<br />
<strong>sul</strong>la e<strong>di</strong>ficabilità. Inoltre per ciascuna area e per ciascun tipo <strong>di</strong> opera<br />
e<strong>di</strong>ficatoria sono definite e in<strong>di</strong>cate le indagini <strong>di</strong> dettaglio da effettuare e gli<br />
interventi <strong>di</strong> tutela e prevenzione da realizzare prioritariamente all’opera.<br />
4. In sede <strong>di</strong> richiesta del permesso <strong>di</strong> costruire, o per ogni altra opera o<br />
intervento <strong>di</strong> trasformazione del territorio, il <strong>Comune</strong> ne valuta l’ubicazione e<br />
l’appartenenza ad una specifica classe <strong>di</strong> fattibilità e prescrive <strong>di</strong> conseguenza<br />
l’effettuazione delle indagini e degli specifici interventi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e <strong>di</strong>fesa<br />
secondo la seguente classificazione:<br />
5 Classi <strong>di</strong> fattibilita'<br />
La carta <strong>di</strong> fattibilita', secondo la D.G.R. 7645/2001, deriva fondamentalmente<br />
dalla carta <strong>di</strong> sintesi, attribuendo a ciascun poligono <strong>di</strong> essa un valore <strong>di</strong> classe<br />
<strong>di</strong> fattibilita'.<br />
Pertanto puo' essere considerata come una carta <strong>di</strong> pericolosita' in grado <strong>di</strong><br />
fornire, per ciascun ambito, le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />
- descrizione degli elementi <strong>di</strong> pericolo;<br />
- limitazioni e destinazioni d'uso del territorio;<br />
- prescrizioni per gli interventi urbanistici;<br />
- stu<strong>di</strong> e indagini da effettuare per gli interventi possibili richiesti;<br />
- opere <strong>di</strong> mitigazione del rischio;<br />
- necessita' <strong>di</strong> controllo dei fenomeni in atto o potenziali.<br />
Nel territorio comunale non sono state in<strong>di</strong>viduate aree prive <strong>di</strong> limitazioni, e<br />
quin<strong>di</strong> attribuibili alla Classe 1 <strong>di</strong> fattibilita'. Infatti, anche la' ove le situazioni<br />
geologiche e geotecniche sono favorevoli (ad esempio piane fluvioglaciali<br />
caratterizzate da depositi ghiaioso sabbiosi con ottime caratteristiche <strong>di</strong><br />
portanza), la vulnerabilita' estremamente elevata dell'acquifero superficiale<br />
all'inquinamento consiglia <strong>di</strong> adottare cautele volte alla prevenzione <strong>di</strong> fenomeni
16<br />
ambientali negativi (la presenza negli acquiferi <strong>di</strong> concentrazioni consistenti <strong>di</strong><br />
nitrati, pur se inferiori alle concentrazioni massime ammissibili, consiglia tale<br />
prudenza operativa).<br />
Per i comuni classificati sismici ai sensi dell'or<strong>di</strong>nanza sopra richiamata, inoltre<br />
si devono variare le classi <strong>di</strong> fattibilita' in funzione del grado <strong>di</strong> amplificazione e<br />
della fattibilita' gia' assegnata all'area secondo la seguente tabella (D.G.R.<br />
29.10.2001 n. 7/6645):<br />
classe <strong>di</strong> fattibilita' amplificazione classe <strong>di</strong> fattibilita'<br />
gia' assegnata mo<strong>di</strong>ficata<br />
2 alta 3<br />
2 me<strong>di</strong>a 3<br />
2 me<strong>di</strong>a 3<br />
con specifiche prescrizioni<br />
3 alta 4<br />
4 4<br />
Pertanto il territorio ri<strong>sul</strong>ta sud<strong>di</strong>viso nelle seguenti classi e sottoclassi (Tav. 5 -<br />
carta della fattibilita' e delle azioni <strong>di</strong> Piano).<br />
Classe 3 - Fattibilita' con consistenti limitazioni<br />
Sottoclasse 3 A<br />
Comprende le colline moreniche, caratterizzate da depositi caotici a<br />
granulometria variabile dai blocchi alle argille, intensamente coltivate e che<br />
presentano frequentemente ripide scarpate al contatto con le piane<br />
fluvioglaciali.<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- fenomeni <strong>di</strong> erosione innescati dal <strong>di</strong>lavamento ad opera delle precipitazioni<br />
meteoriche intense;<br />
- fenomeni gravitativi innescati da tagli e sbancamenti artificiali nei versanti<br />
collinari.<br />
Sottoclasse 3 B<br />
Comprende la fascia <strong>di</strong> territorio interessata dalla presenza <strong>di</strong> depositi<br />
fluvioglaciali e fluviali, costituiti da materiale grossolano (ciottoli, ghiaie e<br />
sabbie) ad alta permeabilita', fatto questo che favorisce l'infiltrazione nel<br />
sottosuolo <strong>di</strong> sostanza idroveicolate.<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- vulnerabilita' estremamente elevata all'inquinamento dell'acquifero<br />
superficiale.<br />
Sottoclasse 3 C<br />
In questa sottoclasse e' compresa:<br />
- la fascia C (area <strong>di</strong> inondazione per piena catastrofica) del fiume <strong>Mincio</strong>,<br />
cosi' come definita dal PAI.<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- vulnerabilita' da un punto <strong>di</strong> vista idraulico.<br />
Sottoclasse 3 D<br />
In questa sottoclasse sono comprese:
17<br />
- la fascia <strong>di</strong> rispetto dei corsi d'acqua del reticolo idrico principale (Allegato A<br />
della D.G.R. 25.01.2002 n. 7/7868 e allegato A della D.G.R. 1 agosto 2003<br />
n. 13950) e dei corsi d'acqua gestiti dai Consorzi <strong>di</strong> Bonifica competenti. La<br />
fascia <strong>di</strong> rispetto presente su entrambe le sponde dei corsi d'acqua ha una<br />
larghezza <strong>di</strong> 10 metri;<br />
- la fascia <strong>di</strong> rispetto della larghezza <strong>di</strong> 10 metri computati a partire dal piede<br />
esterno degli argini o dalla sommita' della sponda incisa del fiume <strong>Mincio</strong>.<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- vulnerabilita' dal punto <strong>di</strong> vista idrogeologico.<br />
Sottoclasse 3 E<br />
In questa sottoclasse e' compresa la zona <strong>di</strong> ripetto attorno ai tre pozzi <strong>di</strong><br />
emungimento ad uso idropotabile del pubblico acquedotto <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong>,<br />
cosi' come definita in base al criterio geometrico (raggio = 200 metri) dal D.lvo<br />
258/2000; per essa valgono le norme <strong>di</strong> cui all'art. 5, comma 5, del D.lvo<br />
258/2000, nonche' le norme <strong>di</strong> cui alla D.G.R. 27 giugno 1996 n. 15137 e alla<br />
D.G.R. 10 aprile 2003 n. 12693.<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- vulnerabilita' dal punto <strong>di</strong> vista idrogeologico.<br />
Sottoclasse 3 F<br />
In questa sottoclasse sono comprese le zone <strong>di</strong> dorsale e le one prospicienti a<br />
cigli <strong>di</strong> scarpata <strong>di</strong> contatto tra morenico e fluvioglaciale ove e' possibile<br />
l'amplificazione delle onmde sismiche, caratterizzate comunque da bassa<br />
sismicita' (Zona 3, ag = 0,15g).<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- possibile amplificazione sismica in caso <strong>di</strong> terremoto.<br />
Classe 4 - Fattibilita' con gravi limitazioni<br />
Sottoclasse 4 A<br />
Comprende le Fasce Fluviali A e B del fiume <strong>Mincio</strong>, cosi' come definite dal<br />
PAI; si tratta della fascia <strong>di</strong> deflusso della piena (Fascia A) e della fascia <strong>di</strong><br />
esondazione (Fascia b). Considerato che per ampie zone le Fasce A e B<br />
coincidono, ri<strong>sul</strong>ta opportuno ai fini della prevenzione applicare ad entrambe la<br />
normativa del PAI prevista per la Fascia A.<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- vulnerabilita' da un punto <strong>di</strong> vista idraulico.<br />
Sottoclasse 4 B<br />
Comprende le zone interessate da depositi organici e torbosi, a <strong>di</strong>fficile<br />
drenaggio.<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- soggiacenza della falda assai limitata;<br />
- presenza <strong>di</strong> specchi d'acqua;<br />
- caratteristiche geotecniche scadenti.<br />
Sottoclasse 4C<br />
Comprende la zona <strong>di</strong> tutela assoluta (raggio = 10 metri) dei tre pozzi ad uso<br />
idropotabile <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong>, cosi' come definita dal D.lvo 258/2000.<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- vulnerabilita' dal punto <strong>di</strong> vista idrogeologico.
18<br />
Sottoclasse 4D<br />
Comprende le zone morfologicamente depresse con alluvioni incoerenti, <strong>di</strong><br />
origine paludosa, sovrastanti depositi piu' rigi<strong>di</strong>, ove e' possibile l'amplificazione<br />
delle onde sismiche, caratterizzate comunque da bassa sismicita' (Zona 3, ag =<br />
0,15g).<br />
Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />
- possibile amplificazione sismica in caso <strong>di</strong> terremoto.<br />
NB . La sovrapposizione <strong>di</strong> piu' ambiti determina dei poligoni misti per<br />
pericolosita' indotta da piu' fattori limitanti. Nelle aree in cui si<br />
sovrappongono piu' classi <strong>di</strong> fattibilita' devono essere seguite le<br />
prescrizioni <strong>di</strong> ciascuna classe fissate nelle Norme Geologiche <strong>di</strong><br />
Attuazione.<br />
Norme geologiche <strong>di</strong> attuazione<br />
Questo paragrafo dovra' essere riportato integralmente nelle Norme Tecniche<br />
<strong>di</strong> Attuazione dello Strumento Urbanistico a supporto del quale lo stu<strong>di</strong>o<br />
geologico e' stato realizzato, anche tramite aggiornamento della N.T.A. stesse.<br />
Nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong>, oltre alle norme statali e regionali, vigono le<br />
seguenti Norme Geologiche <strong>di</strong> Attuazione relative a ciascuna Classe <strong>di</strong><br />
Fattibilita' in cui e' stato sud<strong>di</strong>viso il territorio.<br />
Norma generale<br />
In tutto il territorio comunale i progetti per le nuove costruzioni dovranno essere<br />
dotati delle indagini geologiche, idrogeologiche e geotecniche <strong>di</strong> dettaglio<br />
previste dal Decreto Ministeriale (Ministero dei Lavori Pubblici) 11 marzo 1988<br />
"Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e <strong>sul</strong>le rocce, la stabilita' dei<br />
pen<strong>di</strong>i naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la<br />
progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere <strong>di</strong> sostegno delle terre e<br />
delle opere <strong>di</strong> fondazione". Valgono inoltre le norme <strong>di</strong> cui alla Legge<br />
02.02.1974 n. 64 " Provve<strong>di</strong>menti per le costruzioni con particolari prescrizioni<br />
per le zone sismiche", all'Or<strong>di</strong>nanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.<br />
3274 del 20.03.2003, alla D.G.R. 07.11.2003 n. 7/14964.<br />
Classe 3 - fattibilita' con consistenti limitazioni<br />
Sottoclasse 3 A<br />
Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti sono previste le seguenti indagini<br />
<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento:<br />
- valutazione del carico unitario ammissibile e dei ce<strong>di</strong>menti assoluti e<br />
<strong>di</strong>fferenziali relativi dei terreni <strong>di</strong> fondazione;<br />
- valutazione della stabilita' delle scarpate naturali, nonche' <strong>di</strong> quelle artificiali<br />
indotte da tagli e sbancamenti;<br />
- in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le metodologie adottate per la messa in sicurezza dei<br />
versanti, nonche' il drenaggio e l'allontanamento <strong>di</strong> acque superficiali e<br />
sotterranee che dovessero interferire con le opere progettate.<br />
Sottoclasse 3 B<br />
Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti sono previste le seguenti indagini<br />
<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento
19<br />
- valutazione del carico unitario ammissibile e dei ce<strong>di</strong>menti assoluti e<br />
<strong>di</strong>fferenziali dei terreni <strong>di</strong> fondazione;<br />
- valutazione della soggiacenza della falda in caso <strong>di</strong> strutture sotterranee<br />
che possono interessare la falda stessa;<br />
- in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le metodologie <strong>di</strong> abbattimento temporaneo della falda e dei<br />
sistemi <strong>di</strong> impermeabilizzazione nei casi <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> strutture sotto<br />
falda;<br />
- in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le opere<br />
Sottoclasse 3 C<br />
Nella Fascia C (area <strong>di</strong> inondazione per piena catastrofica) del fiume <strong>Mincio</strong>,<br />
così come definita dal PAI, oltre a quanto previsto all’art. 31 della Normativa del<br />
PAI, per le nuove costruzioni è previsto l’obbligo <strong>di</strong> verifica della compatibilità<br />
idraulica che tenga conto delle possibilità residue <strong>di</strong> alluvionamento <strong>di</strong> tali aree.<br />
Sottoclasse 3 D<br />
Per quanto riguarda i corsi d’acqua vige il vincolo <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità dei 10 metri <strong>di</strong><br />
cui al R.D. 523/1904, fino all’assunzione da parte del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> apposito<br />
provve<strong>di</strong>mento ai sensi della D.G.R. 25.01.2002 n. 7/7868 e dalla D.G.R.<br />
01.08.2003 n. 7/13950.<br />
Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti ed in particolare dal R.D.<br />
523/1904, dal R.D. 368/1904, dal D.lvo 152/1999, dalla D.G.R. 25.01.2002 n.<br />
7/7868 e dalla D.G.R. 01.08.2003 n. 7/13950, sui corsi d’acqua e nelle relative<br />
fasce <strong>di</strong> rispetto sono previste le seguenti indagini <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento:<br />
- indagini geologiche, geotecniche, idrogeologiche e idrauliche che<br />
<strong>di</strong>mostrino la compatibilità degli interventi previsti con la situazione <strong>di</strong><br />
rischio potenziale presente.<br />
Sottoclasse 3 E<br />
Entro le zone <strong>di</strong> rispetto dei pozzi dell’acquedotto pubblico valgono le<br />
prescrizioni contenute all’art. 5, comma 5, del D.lvo 258/2000. L’attuazione<br />
degli interventi o delle attività elencate all’art. 5, comma 6, del D.lvo 258/200<br />
(tra le quali e<strong>di</strong>lizia residenziale e relative opere <strong>di</strong> urbanizzazione, fognature,<br />
opere viarie, ferroviarie e in genere infrastrutture <strong>di</strong> servizio), entro le medesime<br />
zone, deve seguire i criteri e le in<strong>di</strong>cazioni contenute nel documento “Direttive<br />
per la <strong>di</strong>sciplina delle attività all’interno delle aree <strong>di</strong> rispetto” approvato con<br />
D.G.R. 10 aprile 2003 N. 12693.<br />
Sono inoltre previste, per i nuovi interventi, le seguenti indagini <strong>di</strong><br />
approfon<strong>di</strong>mento:<br />
- stu<strong>di</strong>o idrogeologico, idrochimico ed ambientale, ai sensi della D.G.R. 27<br />
giugno 1996 N. 6/15137, che accerti la compatibilità degli interventi<br />
consentiti dalle normative con lo stato <strong>di</strong> potenziale vulnerabilità delle<br />
risorse idriche sotterrane.<br />
Sottoclasse 3 F<br />
Entro le zone <strong>di</strong> possibile amplificazione sismica in caso <strong>di</strong> terremoto, valgono<br />
le norme previste dall’Or<strong>di</strong>nanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.<br />
3274 del 20.03.2003 e dalla D.G.R. 7 novembre 2003 n. 7/14964.<br />
Sono inoltre previste, per i nuovi interventi, le seguenti indagini <strong>di</strong><br />
approfon<strong>di</strong>mento:
20<br />
- relazione geologica in prospettiva sismica, con indagini mirate a definire i<br />
parametri geomeccanici, lo spessore dei depositi e modellazione<br />
geotecnica, i ce<strong>di</strong>menti e i carichi in con<strong>di</strong>zioni sismiche, le caratteristiche <strong>di</strong><br />
velocità delle onde S nei primi 30 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e aggancio allo spettro<br />
normalizzato del terreno corrispondente; per la verifica della stabilità dei<br />
versanti si dovrà provvedere all’applicazione dei coefficienti come da<br />
normativa.<br />
CLASSE 4 – Fattibilità con gravi limitazioni<br />
Nelle aree ricomprese in Classe 4 <strong>di</strong> fattibilità sono escluse nuove e<strong>di</strong>ficazioni<br />
ad eccezione delle opere tese alla sistemazione idrogeologica per la messa in<br />
sicurezza dei siti. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti saranno consentiti esclusivamente<br />
interventi così come definiti dall’art. 31, lettere a), b), c) della Legge 457/1978.<br />
Eventuali opere pubbliche e <strong>di</strong> interesse pubblico potranno essere realizzate<br />
solo se non altrimenti localizzabili. A tal fine, alle istanze per l’approvazione <strong>di</strong><br />
tali opere da parte dell’Autorità Comunale, dovrà essere allegata apposita<br />
relazione geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica che <strong>di</strong>mostri la<br />
compatibilità degli interventi previsti con la situazione <strong>di</strong> rischio potenziale<br />
presente.<br />
Sottoclasse 4 A<br />
Entro tali aree gli interventi ammessi sono solo quelli previsti dalla Normativa<br />
PAI e vanno applicate le norme <strong>di</strong> Fascia A, in particolare: art. 29, comma 2;<br />
art. 32 commi 3 e 4; art. 38; art. 38 bis; art. 39, commi da 1 a 6; art. 41.<br />
Sono inoltre previste le seguenti indagini <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento:<br />
- indagine geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica per la valutazione<br />
degli effetti dei nuovi interventi <strong>sul</strong>la situazione esistente e <strong>sul</strong>l’ambiente<br />
nonchè della compatibilità degli interventi previsti con la situazione <strong>di</strong><br />
rischio potenziale presente.<br />
Sottoclasse 4 B<br />
Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti sono previste le seguenti indagini<br />
<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento:<br />
- indagine geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica per la valutazione<br />
degli effetti dei nuovi interventi <strong>sul</strong>la situazione esistente e <strong>sul</strong>l’ambiente<br />
nonchè della compatibilità degli interventi previsti con i vincoli <strong>di</strong> tutela<br />
presenti.<br />
Sottoclasse 4 C<br />
Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti ed in particolare ai sensi dell’art.<br />
5, comma 4 del D.lvo 258/2000, le aree <strong>di</strong> tutela assoluta dei pozzi <strong>di</strong><br />
emungimento a scopo idropotabile del pubblico acquedotto, aventi<br />
un’estensione <strong>di</strong> raggio pari a 10 metri attorno ai punti <strong>di</strong> captazione, dovranno<br />
essere a<strong>di</strong>bite esclusivamente, alle opere <strong>di</strong> captazione e ad infrastrutture <strong>di</strong><br />
servizio alle stesse.
21<br />
Sottoclasse 4 D<br />
Entro le zone <strong>di</strong> possibile amplificazione sismica in caso <strong>di</strong> terremoto, valgono<br />
le norme previste dall’Or<strong>di</strong>nanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.<br />
3274 del 20.03.2003 e dalla D.G.R. 7 novembre 2003 n. 7/14964.<br />
Sono inoltre previste, per i nuovi interventi, le seguenti indagini <strong>di</strong><br />
approfon<strong>di</strong>mento:<br />
- relazione geologica in prospettiva sismica, con indagini mirate a definire i<br />
parametri geomeccanici, lo spessore dei depositi e modellazione<br />
geotecnica, i ce<strong>di</strong>menti e i carichi in con<strong>di</strong>zioni sismiche, le caratteristiche <strong>di</strong><br />
velocità delle onde S nei primi 30 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e aggancio allo spettro<br />
normalizzato del terreno corrispondente; per la verifica della stabilità dei<br />
versanti si dovrà provvedere all’applicazione dei coefficienti come da<br />
normativa.
22<br />
TITOLO II<br />
STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL P.R.G.
23<br />
ART. 8: Programma pluriennale <strong>di</strong> attuazione<br />
Il P.R.G. è, <strong>di</strong> norma, attuato me<strong>di</strong>ante Programmi Pluriennali <strong>di</strong> attuazione o<br />
altri strumenti <strong>di</strong> programmazione secondo quanto stabilito dalla legislazione<br />
vigente.
24<br />
ART. 9: Strumenti urbanistici esecutivi<br />
l. Il piano regolatore generale in<strong>di</strong>vidua le porzioni del territorio, nell'ambito delle<br />
quali l'attivita’ <strong>di</strong> trasformazione urbanistica è soggetta alla preventiva<br />
approvazione <strong>di</strong> uno strumento urbanistico esecutivo.<br />
2. Lo strumento urbanistico esecutivo specifica nel dettaglio senza apportarvi<br />
variazioni, le previsioni del piano regolatore generale organizzando il piu’<br />
razionale assetto urbanistico delle porzioni <strong>di</strong> territorio interessante attraverso<br />
l'or<strong>di</strong>nata <strong>di</strong>stribuzione delle funzioni inse<strong>di</strong>ative e dei relativi volumi, nonché<br />
attraverso il loro coor<strong>di</strong>namento con le necessarie infrastrutture <strong>di</strong> servizio,<br />
previste dal piano regolatore generale.<br />
3. Un piano esecutivo può interessare aree con <strong>di</strong>versa destinazione; in questo<br />
caso i lotti e<strong>di</strong>ficabili con <strong>di</strong>versa destinazione devono essere previsti in<br />
conformità alle aree in<strong>di</strong>cate nelle planimetrie <strong>di</strong> P.R.G.<br />
La posizione delle strade veicolari ciclopedonali, degli accessi e delle aree per<br />
urbanizzazione secondaria in<strong>di</strong>cate nelle planimetrie <strong>di</strong> P.R.G. all'interno <strong>di</strong> un<br />
comparto <strong>di</strong> lottizzazione non è vincolante. e può essere mo<strong>di</strong>ficata in sede <strong>di</strong><br />
piano esecutivo ferma restando la quantità complessiva delle aree per le varie<br />
destinazioni.<br />
Qualora il P.R.G. preveda. all'interno dei confini <strong>di</strong> comparto., una quantita’ <strong>di</strong><br />
aree per urbanizzazione secondaria superiore a quella da cedere secondo le<br />
norme <strong>di</strong> legge tale quantità supplementare deve essere prevista anche nel<br />
piano esecutivo, e la convenzione deve prevederne le modalita’ <strong>di</strong> cessione al<br />
<strong>Comune</strong>.<br />
4. Gli strumenti urbanistici esecutivi sono pre<strong>di</strong>sposti dai proprietari delle aree e<br />
degli immobili compresi nell'ambito dei perimetri in<strong>di</strong>viduati dal piano regolatore<br />
o da chi ne abbia titolo salvo che il <strong>Comune</strong>. in occasione dell'inserimento della<br />
relativa previsione nel programma pluriennale <strong>di</strong> attuazione o con apposita<br />
delibera <strong>di</strong> Consiglio, non se ne sia riservata l'elaborazione <strong>di</strong>retta: nel secondo<br />
caso, il <strong>Comune</strong> provvede alla pre<strong>di</strong>sposizione e alla presentazione in Consiglio<br />
Comunale dello strumento esecutivo entro i successivi 12 mesi. Il <strong>Comune</strong> può<br />
avvalersi <strong>di</strong> tale facoltà anche per richiedere o pre<strong>di</strong>sporre piani esecutivi<br />
esterni ai perimetri <strong>di</strong> cui sopra.<br />
5. E' comunque sempre <strong>di</strong> competenza del <strong>Comune</strong> l'elaborazione degli<br />
strumenti urbanistici esecutivi <strong>di</strong>retti alla realizzazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />
economica e popolare, ai sensi della legge 18 aprile 1962 n.167 e successive<br />
mo<strong>di</strong>ficazioni ed integrazioni, nonché <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong>retti alla realizzazione degli<br />
inse<strong>di</strong>amenti produttivi, ai sensi dell'art.27 della legge 22 ottobre 1971 n.865.<br />
6. Nel caso <strong>di</strong> strumenti esecutivi la cui elaborazione compete a soggetti <strong>di</strong>versi<br />
dal <strong>Comune</strong>. per la presentazione del progetto è necessaria l'adesione <strong>di</strong><br />
proprietari od aventi titolo, che rappresentino non meno <strong>di</strong> tre quarti in termini <strong>di</strong><br />
superficie, dell’intero ambito <strong>di</strong> intervento, ovvero, nel caso <strong>di</strong> strumenti<br />
esecutivi relativi ad aree e<strong>di</strong>ficate, non meno <strong>di</strong> tre quarti, in termini <strong>di</strong><br />
imponibile catastale dell'intero complesso.
25<br />
7. Gli strumenti urbanistici esecutivi sono costituiti:<br />
a) da una relazione illustrativa dei caratteri fisici, morfologici ed ambientali del<br />
territorio interessato dall'intervento;<br />
b) da una planimetria dello stato <strong>di</strong> fatto della zona interessata dall'intervento<br />
redatta in scala non inferiore a 1:500 cm l'in<strong>di</strong>viduazione, ove necessario del<br />
piano quotato dei caposal<strong>di</strong> <strong>di</strong> riferimento nonché delle presenze naturalistiche<br />
ed ambientali;<br />
c) dallo stralcio del P.R.G. e delle relative norme <strong>di</strong> attuazione con la<br />
in<strong>di</strong>viduazione delle aree interessate in modo da <strong>di</strong>mostrare la conformità delle<br />
previsioni dello strumento esecutivo alle previsioni e prescrizioni del P.R.G.<br />
medesimo;<br />
d) dalla eventuale elencazione e in<strong>di</strong>viduazione grafica dei beni immobili<br />
assoggettati a tutela idrogeologica, paesaggistica ambientale e storico-artistica;<br />
e) dall’eventuale estratto del programma pluriennale <strong>di</strong> attuazione;<br />
f) da un estratto catastale con l'in<strong>di</strong>cazione delle aree interessate dall'intervento<br />
e con l'elenco dei relativi proprietari;<br />
g) da un rilievo completo, in scala 1/200 (piante, prospetti, sezioni) ed una<br />
documentazione fotografica degli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>sul</strong>l'area, per i quali sia<br />
prescritto o previsto il mantenimento con interventi <strong>di</strong> tipo conservativo;<br />
h) da una relazione illustrativa delle scelte <strong>di</strong> pianificazione esecutiva, nonché<br />
dei caratteri e dell'entità dell’intervento;<br />
i) dal progetto planivolumetrico. redatto in scala 1:500, con l'in<strong>di</strong>cazione :<br />
- delle aree destinate alla realizzazione delle strade, dei parcheggi e del verde<br />
attrezzato, con la descrizione delle caratteristiche <strong>di</strong> massima <strong>di</strong> tali opere;<br />
- delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria e delle relative aree <strong>di</strong> pertinenza,<br />
ove esistenti o previste;<br />
- della rete delle infrastrutture primarie, con gli allacciamenti agli impianti<br />
esistenti o previsti;<br />
- delle opere <strong>di</strong> sistemazione delle aree libere;<br />
- delle aree destinate alla e<strong>di</strong>ficazione complete dell'in<strong>di</strong>cazione delle superfici<br />
fon<strong>di</strong>arie SF;<br />
- degli ingombri massimi e degli allineamenti delle costruzioni previste con<br />
l'in<strong>di</strong>cazione delle superfici lorde <strong>di</strong> pavimento massima e delle destinazioni<br />
d'uso;<br />
- delle eventuali utilizzazioni in sottosuolo;
26<br />
- del progetto in scala 1/200 (piante, prospetti, sezioni) <strong>di</strong> sistemazione degli<br />
e<strong>di</strong>fici esistenti per i quali sia prescritto o previsto un intervento conservativo<br />
con l’in<strong>di</strong>cazione delle superfici lorde <strong>di</strong> pavimento e delle destinazioni d’uso;<br />
1) una planimetria aggiornata dello stato <strong>di</strong> fatto, redatta almeno in scala<br />
1:2000 con l'in<strong>di</strong>cazione delle eventuali curve <strong>di</strong> livello e raffigurante il territorio<br />
circostante per un'estensione che consenta <strong>di</strong> verificare la congruità<br />
dell’intervento col contesto esistente;<br />
m) una raffigurazione fotografica a colori che documenti panoramicamente, da<br />
più punti <strong>di</strong> vista, sia le caratteristiche ambientali e naturali dell'area sia i<br />
rapporti paesaggistici che intercorrono tra l'area e il terreno circostante;<br />
n) un progetto urbanistico-architettonico relativo a tutte le opere stradali della<br />
pubblica illuminazione e della sistemazione degli spazi scoperti.<br />
8. Negli strumenti urbanistici esecutivi relativi ad inse<strong>di</strong>amenti produttivi che<br />
interessino comparti complessivamente superiori a 30.000 mq. <strong>di</strong> S.T. o 10.000<br />
mq <strong>di</strong> S.P., l'Amministrazione Comunale può richiedere oltre a quanto previsto<br />
dal precedente ottavo comma e da quanto previsto da leggi statali e regionali in<br />
materia <strong>di</strong> inquinamento idrico, atmosferico, acustico e del suolo, una relazione<br />
tecnica <strong>di</strong> compatibilità ambientale, sottoscritta dal progettista o da un tecnico<br />
esperto in materia con la quale :<br />
a) si descriva il tipo <strong>di</strong> attività che potrà essere svolta all'interno<br />
dell'inse<strong>di</strong>amento;<br />
b) si valutino gli effetti, negativi e positivi, che potranno derivare<br />
dall’inse<strong>di</strong>amento, in relazione alla situazione dell'ambiente naturale,<br />
all'inquinamento atmosferico, idrico ed acustico, agli eventuali scarichi <strong>sul</strong><br />
suolo, nel sottosuolo e nei corpi idrici superficiali, in considerazione delle<br />
soluzioni previste per assicurare il rispetto delle esigenze <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a<br />
ambientale, naturale ed ecologica;<br />
c) si valuti l'idoneità della rete della mobilità esistente, in rapporto alle esigenze<br />
della produzione ed a quelle degli addetti;<br />
d) si forniscano in<strong>di</strong>cazioni circa il fabbisogno idrico e le relative fonti <strong>di</strong><br />
approvvigionamento;<br />
e) si forniscano in<strong>di</strong>cazioni in relazione alla presunta quantità e qualità dei rifiuti<br />
soli<strong>di</strong> prodotti, ed ai sistemi per il loro smaltimento.<br />
9. Gli strumenti urbanistici esecutivi pre<strong>di</strong>sposti dai privati sono corredati <strong>di</strong> un<br />
<strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> attuazione che, formulando previsioni sui tempi e le modalità <strong>di</strong><br />
realizzazione degli interventi e delle relative attrezzature <strong>di</strong> servizio, preveda:<br />
a) la cessione gratuita delle aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria;<br />
b) la cessione gratuita delle aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria<br />
previste all'interno del perimetro dello strumento <strong>di</strong> pianificazione esecutiva;
27<br />
c) la realizzazione. a cura e spese degli aventi titolo, <strong>di</strong> tutte le opere <strong>di</strong><br />
urbanizzazione primaria;<br />
d) la realizzazione. a cura e spese degli aventi titolo, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione<br />
secondaria, a scomputo totale o parziale del contributo commisurato alla<br />
incidenza degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria;<br />
e)le garanzie finanziarie che dovranno essere prestate in occasione della<br />
stipulazione della convenzione;<br />
f) la possibilità <strong>di</strong> apportare, in fase <strong>di</strong> attuazione dello strumento esecutivo,<br />
varianti planivolumetriche che non alterino le caratteristiche tipologiche e <strong>di</strong><br />
impostazione dello strumento esecutivo stesso, non incidano <strong>sul</strong><br />
<strong>di</strong>mensionamento globale degli inse<strong>di</strong>amenti, non <strong>di</strong>minuiscano la dotazione <strong>di</strong><br />
aree per servizi, in<strong>di</strong>cando i limiti e le modalità <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> tali varianti.<br />
10. Il rilascio delle concessioni in attuazione <strong>di</strong> strumenti urbanistici esecutivi<br />
pre<strong>di</strong>sposti dai privati, è subor<strong>di</strong>nato alla stipulazione <strong>di</strong> una convenzione che,<br />
estesa alla globalità degli inse<strong>di</strong>amenti e delle relative attrezzature <strong>di</strong> servizio<br />
ed in coerenza con il <strong>di</strong>sciplinare dello strumento esecutivo, determini:<br />
a) le opere <strong>di</strong> urbanizzazione da realizzare ed i tempi della loro esecuzione.<br />
garantendone la contemporaneità rispetto alla realizzazione degli interventi<br />
inse<strong>di</strong>ativi;<br />
b) i costi delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione stesse. in base ai prezzi unitari ri<strong>sul</strong>tanti<br />
dai listini della competente camera <strong>di</strong> commercio, industria, artigiana e<br />
agricoltura o in mancanza, dai listini della camera <strong>di</strong> commercio, industria,<br />
artigianato e agricoltura della provincia <strong>di</strong> Milano;<br />
c) i tempi entro cui devono essere cedute le aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione<br />
primaria e secondaria;<br />
d) l'ammontare del conguaglio eventualmente dovuto, qualora i costi delle<br />
opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria ri<strong>sul</strong>tino inferiori rispetto al contributo per oneri<br />
<strong>di</strong> urbanizzazione primaria determinato <strong>sul</strong>la base delle deliberazioni <strong>di</strong><br />
consiglio comunale che <strong>di</strong>sciplinano tale contributo in via generale;<br />
e) l’ammontare del conguaglio eventualmente dovuto, qualora i costi delle<br />
opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria ri<strong>sul</strong>tino inferiori, rispetto al contributo per<br />
oneri <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria determinato <strong>sul</strong>la base delle deliberazioni <strong>di</strong><br />
consiglio comunale che <strong>di</strong>sciplinano tale contributo in via generale;<br />
f) l’ammontare del conguaglio eventualmente dovuto nel caso in cui le superfici<br />
da cedere per opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria ri<strong>sul</strong>tino inferiori rispetto allo<br />
standard me<strong>di</strong>o previsto dallo strumento urbanistico generale. In relazione alle<br />
destinazioni funzionali oggetto dell'intervento; tale conguaglio viene calcolato<br />
<strong>sul</strong>la base <strong>di</strong> un valore unitario delle aree determinato in relazione ai criteri <strong>di</strong><br />
computo delle indennità previste dalle norme vigenti per le ipotesi <strong>di</strong> cessione<br />
bonaria effettuata nel corso <strong>di</strong> procedure espropriative preor<strong>di</strong>nate<br />
all'acquisizione <strong>di</strong> aree per la realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione;
28<br />
g) l’ammontare dell'eventuale scomputo dagli importi dovuti ai sensi delle<br />
precedenti lett.d) ed e) del valore, calcolato in base ai criteri in<strong>di</strong>cati alla<br />
precedente lett.f), delle aree cedute in eccedenza rispetto allo standard me<strong>di</strong>o<br />
previsto dallo strumento urbanistico generale, in relazione alle destinazioni<br />
funzionali oggetto dell'intervento;<br />
h) la previsione <strong>di</strong> un’eventuale revisione degli importi dovuti a titolo <strong>di</strong><br />
conguaglio, in misura proporzionale alle variazioni in aumento che il consiglio<br />
comunale dovesse apportare in via generale, relativamente ai contributi per<br />
oneri <strong>di</strong> urbanizzazione, con deliberazione <strong>di</strong>venuta esecutiva prima del rilascio<br />
delle concessioni; i tempi entro cui deve essere corrisposto l'intero importo,<br />
calcolato in applicazione delle precedenti lett.d), e), f), g), h);<br />
i) l'ammontare e le modalità <strong>di</strong> prestazione delle garanzie finanziarie per<br />
l'adempimento degli obblighi derivanti dalla convenzione.<br />
11. Il rilascio delle concessioni in attuazione <strong>di</strong> strumenti urbanistici esecutivi<br />
pre<strong>di</strong>sposti dai privati, è subor<strong>di</strong>nato inoltre:<br />
a) alla presentazione della documentazione acustica (L. 447/95; L.R. 13/2001);<br />
b) agli approfon<strong>di</strong>menti geologici (D.M. 11/03/88 e s.m.i.);<br />
c) a cautele contro l’inquinamento luminoso (L.R. 17/2000).<br />
12. Essendo il territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong> interamente tutelato<br />
come “Bellezza naturale” ai sensi dell’art. 139 del D.Lgs. 490/99 già L. 1497/39<br />
ed essendo inoltre quasi completamente ricompresso all’interno del corridoio<br />
ambientale sovrasistemico <strong>di</strong> primo livello della rete ecologica provinciale, si<br />
ritiene opportuno che i nuovi piani attuativi siano corredati da uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
compatibilità paesistico-ambientale, redatto ai sensi dell’art. 32 degli In<strong>di</strong>rizzi<br />
Normativi del P.T.C.P., da sottoporre alla Provincia per verifica prima<br />
dell’approvazione del piano attuativo stesso.<br />
13. I piani attuativi che insistono <strong>sul</strong>la SP 20 (ponti <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong> – Pozzolengo) <strong>di</strong><br />
norma non dovranno prevedere nuovi accessi <strong>sul</strong>la strada stessa. Il sistema<br />
della viabilità dei suddetti piano dovrà essere concordato con il Settore Viabilità<br />
della Provincia.
ART. 10: Permesso <strong>di</strong> costruire<br />
29<br />
l. Le previsioni del P.R.G. possono essere attuate <strong>di</strong>rettamente me<strong>di</strong>ante<br />
interventi <strong>di</strong> trasformazione urbanistica, intendendosi con tale <strong>di</strong>zione<br />
l'esecuzione <strong>di</strong> opere che comportano la mo<strong>di</strong>ficazione degli aspetti<br />
geomorfologici del territorio, nonché degli aspetti fisici ed architettonici del suolo<br />
o del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, o che comportano in ogni caso una<br />
mo<strong>di</strong>ficazione dei pesi urbanizzativi ed inse<strong>di</strong>ativi.<br />
2. Rientrano in ogni caso nella categoria degli interventi <strong>di</strong> trasformazione<br />
urbanistica:<br />
a) la realizzazione <strong>di</strong> nuove costruzioni, fuori terra o nel sottosuolo, e la<br />
demolizione <strong>di</strong> quelle esistenti;<br />
b) la realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione;<br />
c) i movimenti <strong>di</strong> terra non <strong>di</strong>pendenti dal normale esercizio dell'agricoltura, e<br />
tali da mo<strong>di</strong>ficare le caratteristiche dei luoghi;<br />
d) la installazione <strong>di</strong> strutture fisse per il turismo all'aria aperta;<br />
e) la posa <strong>di</strong> involucri mobili insistenti <strong>sul</strong> suolo;<br />
f) l’allestimento, anche stagionale, <strong>di</strong> palloni presso-statici e <strong>di</strong> tendoni;<br />
g) l'impiego <strong>di</strong> aerostati, imbarcazioni, vetture e simili, non per fini <strong>di</strong> trasporto<br />
ma per la permanenza <strong>di</strong> persone o per deposito <strong>di</strong> materiali;<br />
h) l'apertura <strong>di</strong> cave;<br />
i) l'attivazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche per lo smaltimento dei rifiuti soli<strong>di</strong>, urbani e speciali;<br />
l) gli interventi <strong>sul</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente secondo i <strong>di</strong>sposti dell'art. 31<br />
della legge 457178;<br />
m) gli interventi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazione d'uso degli e<strong>di</strong>fici.<br />
3. Non costituiscono attività <strong>di</strong> trasformazione urbanistica, gli interventi <strong>di</strong> cui<br />
alle lett. e), f), g), allorquando siano caratterizzati da accertata precarietà<br />
funzionale.<br />
4. L'esecuzione delle opere che comportano la trasformazione urbanistica del<br />
territorio comunale, compete al <strong>Comune</strong>, che può consentirne facolta’ agli<br />
aventi titolo me<strong>di</strong>ante autorizzazione o permesso <strong>di</strong> costruire non revocabile:<br />
a) sono subor<strong>di</strong>nati al rilascio <strong>di</strong> un'autorizzazione, come previsto dall'art.48<br />
della legge 457178. gli interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria, comprendenti<br />
le opere e le mo<strong>di</strong>fiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche<br />
strutturali degli e<strong>di</strong>fici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienicosanitari<br />
e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle<br />
singole unità immobiliari e non comportino mo<strong>di</strong>fiche delle destinazioni d'uso;
30<br />
b) sono subor<strong>di</strong>nati al rilascio <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire, tutti gli interventi che<br />
comportino:<br />
- demolizione, anche parziale, <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti;<br />
- costruzione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici o ampliamenti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti;<br />
- ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> costruzioni esistenti o demolizione e ricostruzione;<br />
- restauro e risanamento conservativo;<br />
- mutamento della destinazione d'uso anche se non comportante alcuna<br />
mo<strong>di</strong>ficazione delle strutture e<strong>di</strong>lizie;<br />
- opere <strong>di</strong> arredo urbano e mo<strong>di</strong>ficazione o demolizione <strong>di</strong> manufatti e<strong>di</strong>lizi quali<br />
recinzioni in muratura, scavi e rilevati <strong>di</strong> notevole importanza per opere agricole,<br />
muri <strong>di</strong> sostegno;<br />
- apertura <strong>di</strong> cave, depositi <strong>di</strong> rottame;<br />
- apertura e mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> accessi stradali.<br />
5. li interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria comprendenti, ai sensi della legge<br />
n.457/1978 “opere <strong>di</strong> riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture<br />
degli e<strong>di</strong>fici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli<br />
impianti tecnologici esistenti” sono soggetti a semplice comunicazione scritta.
31<br />
TITOLO III<br />
Z 0 N I Z Z A Z I 0 N E
32<br />
ART. 11: Sistemi, ambiti, zone territoriali<br />
l. Il PRG in<strong>di</strong>vidua i principali sistemi presenti <strong>sul</strong> territorio comunale e<br />
sud<strong>di</strong>vide l’intero territorio in ambiti e zone omogenee ( D.M. 2.4.1968 n° 1444).<br />
Gli ambiti e le zone sono così sud<strong>di</strong>visi in riferimento ai sistemi territoriali:<br />
SISTEMA AMBIE<strong>NTA</strong>LE, <strong>di</strong> cui fanno parte i seguenti ambiti e le<br />
corrispondenti zone territoriali omogenee <strong>di</strong> cui alla L.R. n. 51/75:<br />
- AREE, EDIFICI VINCOLATI - (D.Lgs. 29/10/1999 n. 490 )<br />
- ZONA A – ambito <strong>di</strong> centro storico ( zone “A” art. 2 D.T. 1444/68 )<br />
- ZONA A – ambito <strong>di</strong> centro storico ( zone “A” art. 2 D.T. 1444/68 ) da<br />
sottoporre a piano attuativo<br />
- ZONA E – ambiti a destinazione agricola<br />
- ZONA E1 – ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio ambientale naturale<br />
- ZONA E 2 – ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a delle zone umide<br />
- ZONA E3 – ambiti, aree boschive o <strong>di</strong> rimboschimento<br />
- ZONA E4 – ambiti <strong>di</strong> tutela ambientale (prati ari<strong>di</strong>)<br />
- ZONA E5 – ambiti prevalentemente <strong>di</strong> riconversione<br />
- VERDE PRIVATO<br />
SISTEMA INSEDIATIVO , <strong>di</strong> cui fanno parte i seguenti ambiti e le<br />
corrispondenti zone territoriali omogenee <strong>di</strong> cui alla L.R. n. 51/75:<br />
- ZONA B1 – ambiti <strong>di</strong> completamento<br />
- ZONA B2 – ambiti <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> piani esecutivi approvati o adottati<br />
- ZONA B3 – ambiti turistico commerciali<br />
- ZONA B4 – ambiti <strong>di</strong> completamento a bassa densità<br />
- ZONA C1 – ambiti <strong>di</strong> nuova urbanizzazione con pianificazione attuativa<br />
pubblica prevalentemente residenziale<br />
- ZONA C2 – ambiti <strong>di</strong> nuova urbanizzazione con pianificazione attuativa<br />
convenzionata prevalentemente residenziale<br />
- ZONA D1 – ambiti <strong>di</strong> urbanizzato prevalentemente produttivo<br />
- ZONA D2 – ambiti <strong>di</strong> aree libere ad uso produttivo non e<strong>di</strong>ficabili<br />
- ZONA D3 – ambiti <strong>di</strong> nuova urbanizzazione pianificata per destinazioni<br />
prevalentemente produttive<br />
SISTEMA DEI SERVIZI:<br />
- ZONA S1 – ambiti, aree, e<strong>di</strong>fici esistenti destinati agli usi pubblici<br />
- ZONA S2 – ambiti, aree, e<strong>di</strong>fici previsti destinati agli usi pubblici<br />
- Parcheggio scambiatore<br />
- Impianti tecnologici<br />
FASCE E ZONE DI RISPETTO:<br />
- ZONA VS1 – fascia <strong>di</strong> rispetto cimiteriale<br />
- ZONA VS2 – fascia <strong>di</strong> rispetto stradale<br />
- ZONA VS3 – zona <strong>di</strong> rispetto militare<br />
- ZONA VS4 – fasce <strong>di</strong> rispetto dei laghi, fiumi e canali (art. 39 e 43 L.R.<br />
51/75)<br />
- ZONA VS5 – zone con vincolo paesaggistico ( L.N. 431/85 art. 1 lettera cfascia<br />
150m sponde fiumi, torrenti. corsi d’acqua)<br />
- ZONA VS6 – zone con vincolo paesaggistico ( L.N. 431/85 art. 1 lettera mzone<br />
<strong>di</strong> interesse archeologico)<br />
- ZONA VS7 – fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità dal depuratore
33<br />
- ZONA VS8 – fascia <strong>di</strong> rispetto nei confronti dei pozzi <strong>di</strong> approvvigionamento<br />
idrico<br />
- ZONA VS9 – area d’uso militare
ART. 12: SISTEMA AMBIE<strong>NTA</strong>LE :<br />
34<br />
1.Aree, e<strong>di</strong>fici vincolati: i beni culturali in<strong>di</strong>viduati in cartografia sono tutelati<br />
secondo le <strong>di</strong>sposizioni e procedure del D.Lgs. n. 490 del 1999 e successive<br />
mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni.<br />
2. Le zone A comprendono le parti del capoluogo <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> S/<strong>Mincio</strong>, che<br />
rivestono carattere storico, artistico e <strong>di</strong> particolare pregio ambientale, ivi<br />
comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali<br />
caratteristiche, degli agglomerati stessi. Ogni intervento <strong>di</strong> trasformazione<br />
urbanistica è pertanto finalizzato alla conservazione della struttura fisica,<br />
funzionale e sociale e delle caratteristiche storiche, architettoniche e<br />
tipologiche.<br />
3. La destinazione d’uso specifica è quella residenziale, con le relative<br />
destinazioni accessorie; sono destinazioni ammesse:<br />
- attrezzature commerciali ricettive, ricreative, culturali, sociali e simili;<br />
- uffici pubblici e privati;<br />
- depositi <strong>di</strong> materiali non nocivi o pericolosi (con SLP non superiore a 250 m2);<br />
- laboratori artigianali (per attività rientranti nel settore delle attività artistiche<br />
così come in<strong>di</strong>viduata nel DPR 25 maggio 2001 n° 288), con esclusione delle<br />
lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose o comunque moleste od incompatibili<br />
con la residenza .<br />
Sono vietate le destinazioni industriali e agricole (e comunque attività rientranti<br />
nell’elenco delle industrie insalubri <strong>di</strong> I° e II° classe fissate dal Decreto 5<br />
settembre 1994).<br />
4. Negli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti, possono essere conservate le funzioni<br />
esistenti, purché compatibili con le destinazioni <strong>di</strong> zona nonché con le<br />
caratteristiche architettoniche e tipologiche degli e<strong>di</strong>fici; negli interventi <strong>sul</strong><br />
patrimonio e<strong>di</strong>lizio non utilizzato. La superficie lorda d'uso da destinare alla<br />
residenza non deve essere inferiore al 50% del totale. Eventuali deroghe<br />
possono essere consentite per interventi su e<strong>di</strong>fici che, per il particolare valore<br />
storico-artistico o per specifiche caratteristiche costruttive o funzionali non si<br />
prestino alla utilizzazione residenziale.<br />
5. Nella zona A le trasformazioni e<strong>di</strong>lizie ed urbanistiche possono essere<br />
realizzate me<strong>di</strong>ante intervento <strong>di</strong>retto previo parere del servizio Beni Ambientali<br />
nel rispetto delle prescrizioni, come in<strong>di</strong>viduate nella Tavola 13 <strong>di</strong> P.R.G.:<br />
- RE :e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> particolare interesse storico-artistico: sono ammessi interventi <strong>di</strong><br />
manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria. <strong>di</strong> restauro;<br />
- RC: e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> particolare interesse ambientale: sono ammessi interventi <strong>di</strong><br />
manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e <strong>di</strong> risanamento conservativo;
35<br />
- RI: e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse ambientale: sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione,<br />
<strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong> ristrutturazione a parità <strong>di</strong> volume senza<br />
alterarne la sagoma;<br />
- RA: e<strong>di</strong>fici privi <strong>di</strong> interesse storico-ambientale: sono ammessi interventi <strong>di</strong><br />
manutenzione, risanamento conservativo, <strong>di</strong> ristrutturazione e <strong>di</strong> demolizione e<br />
ricostruzione anche con sagoma <strong>di</strong>versa in funzione <strong>di</strong> più corretto inserimento<br />
ambientale.<br />
- Le aree libere o con superfetazioni non sono e<strong>di</strong>ficabili.<br />
6. Ogni altro intervento e<strong>di</strong>lizio, <strong>di</strong>verso dai precedenti, è subor<strong>di</strong>nato alla<br />
pre<strong>di</strong>sposizione ed approvazione <strong>di</strong> piano attuativo .<br />
Nel piano attuativo devono essere rispettati i seguenti limiti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione:<br />
- densità e<strong>di</strong>lizia complessiva non superiore alla preesistente;<br />
- altezza massima compatibile con quella degli e<strong>di</strong>fici circostanti, e comunque<br />
non superiore a ml.7.50;<br />
- rapporto <strong>di</strong> copertura pari al preesistente.<br />
7. Negli e<strong>di</strong>fici esistenti è consentibile la realizzazione delle opere <strong>di</strong><br />
adeguamento igienico a titolo <strong>di</strong> “una tantum", sempreché siano garantite la<br />
conservazione delle caratteristiche architettoniche, tipologiche, decorative degli<br />
e<strong>di</strong>fici oggetto degli interventi.<br />
Interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione possono essere altresi’ autorizzati per<br />
le costruzioni esistenti nelle aree <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici principali, qualora<br />
sia documentabile l'estraneità delle costruzioni stesse alle caratteristiche<br />
tipologiche e <strong>di</strong>stributive degli e<strong>di</strong>fici principali. In tale caso è comunque<br />
richiesta la formazione ed approvazione <strong>di</strong> un piano esecutivo come da comma<br />
n. 6.<br />
8. Nelle aree interne alla zona A in<strong>di</strong>viduate in cartografia è consentita, previa<br />
formazione <strong>di</strong> piani attuativi, la realizzazione <strong>di</strong> nuove costruzioni secondo le<br />
seguenti norme:<br />
a) la destinazione d'uso è prevalentemente residenziale, con superfici minime<br />
per alloggio non inferiori a 55 mq <strong>di</strong> SU. La destinazione residenziale<br />
comunque deve essere garantita in misura non inferiore al 60% rispetto alla<br />
SLP complessiva.<br />
b) l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fabbricabilità If non può superare 0,80 mq/mq. L'altezza degli<br />
e<strong>di</strong>fici deve uniformarsi .a quella degli e<strong>di</strong>fici circostanti <strong>di</strong> valore storico artistico<br />
ambientale, e non può comunque mai superare ml.7.50.<br />
Per le nuove costruzioni ammesse il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo è pari al<br />
40%;
36<br />
ART. 13: SISTEMA INSEDIATIVO - AMBITO DI COMPLETAMENTO - Zone B<br />
l. Per la nuova e<strong>di</strong>ficazione, nonché per la demolizione e ricostruzione, la<br />
destinazione d'uso specifica è quella residenziale, con le relative destinazioni<br />
accessorie.<br />
Sono destinazioni ammesse:<br />
- attrezzature commerciali, ricettive, ricreative, culturali, sociali e simili;<br />
- uffici pubblici e privati;<br />
- depositi <strong>di</strong> materiali non nocivi o pericolosi (con SLP non superiore a 250 m2);<br />
- laboratori artigianali (per attività rientranti nel settore delle attività artistiche<br />
così come in<strong>di</strong>viduata nel DPR 25 maggio 2001 n° 288), <strong>di</strong> servizio, con<br />
superficie lorda <strong>di</strong> pavimento non superiore a 250 mq., con esclusione delle<br />
lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose o comunque moleste od incompatibili<br />
con la residenza .<br />
Sono vietate le destinazioni industriali e agricole (e comunque attività rientranti<br />
nell’elenco delle industrie insalubri <strong>di</strong> I° e II° classe fissate dal Decreto 5<br />
settembre 1994). Deve essere comunque riservato alla residenza almeno il<br />
50% della S.P. realizzabile nel singolo intervento.<br />
2. Negli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti che comportano un ampliamento della<br />
superficie lorda <strong>di</strong> pavimento, è consentito prevedere un ampliamento delle<br />
varie funzioni esistenti e compatibili proporzionalmente alla consistenza<br />
esistente delle funzioni stesse garantendo comunque un minimo del 50% <strong>di</strong><br />
S.P. per la residenza; negli interventi <strong>sul</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio non utilizzato, la<br />
superficie lorda d'uso da destinare alla residenza non deve essere inferiore<br />
al,50'/. del totale.<br />
Eventuali deroghe possono essere consentite per interventi su e<strong>di</strong>fici che, per il<br />
particolare valore storico-artistico o per specifiche caratteristiche costruttive o<br />
funzionali, non si prestino alla utilizzazione residenziale.<br />
3. Le zone B sono cosi’ sud<strong>di</strong>vise<br />
Aree B1:con e<strong>di</strong>ficazione per la quale sono previsti interventi finalizzati alla<br />
conservazione dell’e<strong>di</strong>lizia esistente ed al completamente e<strong>di</strong>lizio con interventi<br />
<strong>di</strong> adeguamento dei singoli e<strong>di</strong>fici (senza aumenti <strong>di</strong> capacità inse<strong>di</strong>ativa<br />
teorica), ed interventi <strong>di</strong> completamento urbanistico/e<strong>di</strong>lizio con utilizzazione<br />
delle aree tuttora libere.<br />
Aree B2:sono le aree e<strong>di</strong>ficate cm piani esecutivi già approvati o adottati e in via<br />
<strong>di</strong> approvazione per le quali ne è previsto il completa mento con le norme<br />
urbanistiche del piano approvato.<br />
Aree B3:sono aree e<strong>di</strong>ficate con e<strong>di</strong>fici destinati ad attivita’ turistico-commerciali<br />
per le quali sono previste opere <strong>di</strong> completamento.
37<br />
Aree B4: sono aree e<strong>di</strong>ficabili nelle quali sono previsti interventi <strong>di</strong><br />
completamento e<strong>di</strong>lizio dei lotti liberi che per la loro collocazione e<br />
configurazione implicano interventi e<strong>di</strong>lizi a bassa densità.<br />
4. Aree B1:gli interventi si realizzano <strong>di</strong> norma me<strong>di</strong>ante permesso <strong>di</strong> costruire.<br />
con modalità <strong>di</strong>fferenti a seconda che si intervenga su aree libere (o comunque<br />
liberate o <strong>di</strong>sponibili) o su e<strong>di</strong>fici esistenti:<br />
a) per le aree libere, o comunque liberate o <strong>di</strong>sponibili, sono prescritte le<br />
seguenti norme:<br />
- If massimo: 0,50 mq/mq<br />
- Rc massimo: 40%<br />
- H massimo: 7,50 ml, per un massimo <strong>di</strong> 2 piani fuori terra, abitabili e non;<br />
b) per le costruzioni esistenti prive <strong>di</strong> valore storico artistico ambientale, sono<br />
ammesse demolizioni e ricostruzioni, ristrutturazioni e sopralzi che possono<br />
comportare ampliamenti nei limiti stabiliti al punto precedente.<br />
c) per le costruzioni preesistenti. legittimamente e<strong>di</strong>ficate, sono ammesse<br />
ristrutturazioni, demolizioni e ricostruzioni, negli e<strong>di</strong>fici esistenti sono pure<br />
consentiti ampliamenti e sopralzi per non più del 10% <strong>di</strong> SLP. per motivi <strong>di</strong><br />
adeguamento funzionale, igienico o tecnologico purché, con il nuovo intervento,<br />
non si superino i parametri del punto precedente.<br />
6. Aree B2: Sulle aree libere e sugli e<strong>di</strong>fici esistenti all'interno dei piani esecutivi<br />
approvati ed in vigore, o adottati e in via <strong>di</strong> approvazione, alla data <strong>di</strong> adozione<br />
delle presenti N.T.A., le operazioni <strong>di</strong> trasformazione urbanistica avvengono in<br />
base alla prescrizione dei piani stessi.<br />
7. Aree B3: Gli interventi si realizzano con permesso <strong>di</strong> costruire nel rispetto<br />
delle seguenti norme:<br />
- If massimo: 0,30<br />
- Rc massimo: 25%<br />
- H massima: 7,50 ml. per un massimo <strong>di</strong> 2 piani fuori terra, abitabili e non.<br />
8. Aree B4: Gli interventi si realizzano <strong>di</strong> norma con permesso <strong>di</strong> costruire nel<br />
rispetto delle seguenti norme:<br />
- If massimo: 0,30<br />
- Rc massimo: 40%<br />
- H massima: 7,00 ml. per un massimo <strong>di</strong> 2 piani fuori terra, abitabili e non.<br />
9. Le opere <strong>di</strong> trasformazione urbanistica sugli e<strong>di</strong>fici esistenti o <strong>sul</strong>le aree<br />
libere non potranno portare alla realizzazione <strong>di</strong> alloggi <strong>di</strong> superficie minore <strong>di</strong><br />
55 mq <strong>di</strong> SU.
38<br />
ART. 14 :AMBITI DI NUOVA URBANIZZAZIONE - Zone C1- C2<br />
Gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione da realizzare in tali zone sono subor<strong>di</strong>nati a<br />
intervento preventivo <strong>di</strong> pianificazione urbanistica esecutiva, che dovrà<br />
rispettare le seguenti prescrizioni <strong>di</strong> carattere generale:<br />
a) in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità<br />
It = 0,30 mq/mq<br />
If = 0,35 mq/mq<br />
H max = 6,50 mt<br />
Rc = 30% massimo<br />
b) numero dei piani (abitabili e non) fuori terra non superiore a 2;<br />
c) la superficie minima delle unità immobiliari non potrà essere inferiore a 55<br />
mq <strong>di</strong> SU.<br />
d) gli ambiti C1 destinati alla realizzazione <strong>di</strong> nuovi inse<strong>di</strong>amenti residenziali,<br />
vista la loro qualità paesistica, sono soggetti alla formazione <strong>di</strong> piano attuativo<br />
<strong>di</strong> iniziativa pubblica. All’interno dello stesso piano il minimo 30% della SLP <strong>di</strong><br />
e<strong>di</strong>lizia residenziale dovrà essere regolata da convenzione pubblica che ne<br />
stabilisca le modalità <strong>di</strong> realizzazione e <strong>di</strong> gestione.<br />
Il piano attuativo dovrà contenere il programma generale <strong>di</strong> intervento che oltre<br />
all’assetto complessivo dell’intero ambito in<strong>di</strong>vidui i comparti o stralci <strong>di</strong><br />
attuazione da realizzarsi per fasi definendone anche con miglior dettaglio le<br />
capacità e<strong>di</strong>ficatorie, le quantità <strong>di</strong> aree da destinare agli usi pubblici da<br />
in<strong>di</strong>viduare all’interno e le destinazioni d’uso, in<strong>di</strong>pendentemente dal regime <strong>di</strong><br />
proprietà dei suoli.<br />
Non è ammessa la monetizzazione delle aree per standard.<br />
e) negli ambiti C1-C2 le aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria,<br />
calcolate in base alle norme <strong>di</strong> legge ed alle destinazioni previste, devono<br />
essere comprese nella misura minima del 50 % all'interno del Comparto <strong>di</strong><br />
realizzazione. Localizzazioni e quantita' <strong>di</strong>fformi possono essere ammesse per<br />
comprovati motivi <strong>di</strong> idoneita' tecnica e vanno pertanto predeterminate <strong>di</strong> volta<br />
in volta dall 'Amministrazione Comunale, con parere <strong>di</strong> Giunta <strong>sul</strong>la scorta <strong>di</strong><br />
conformi pareri della Commissione E<strong>di</strong>lizia e degli Uffici comunali competenti,<br />
fermo restando l'obbligo della monetizzazione delle aree mancanti.<br />
f) Sono destinazioni d’uso ammesse:<br />
- residenziale con servizi <strong>di</strong> pertinenza annessi ( artigianato <strong>di</strong> servizio,<br />
esercizi commerciali <strong>di</strong> vicinato, ambulatori,uffici e simili) aventi SLP max<br />
pari a 150 mq.<br />
Sono escluse tutte le altre destinazioni.
39<br />
ART. 15 : Ambito prevalentemente produttivo (Zone “D”)<br />
1. Le zone D comprendono le parti del territorio comunale destinate ad<br />
inse<strong>di</strong>amenti ed impianti produttivi, con esclusione <strong>di</strong> quelli che producono<br />
esalazioni o scarichi <strong>di</strong> qualunque natura, ritenuti dannosi, nocivi o comunque<br />
incompatibili a giu<strong>di</strong>zio della Amministrazione Comunale.<br />
2. La destinazione d'uso specifica è per impianti ed attrezzature per la me<strong>di</strong>a e<br />
piccola industria nonché per impianti e laboratori artigianali: è consentita la<br />
destinazione ad attività strettamente complementari al processo produttivo,<br />
quali e<strong>di</strong>fici per servizi generali (mense ed uffici aziendali), non più <strong>di</strong> due<br />
alloggi per il solo personale <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a o per il proprietario con un massimo <strong>di</strong><br />
300 mq. <strong>di</strong> superficie lorda <strong>di</strong> pavimento per ogni e<strong>di</strong>ficio produttivo; è pure<br />
consentita la utilizzazione per servizi <strong>di</strong> trasporto, per impianti <strong>di</strong> magazzino o<br />
stoccaggio, e per magazzini, depositi e attività <strong>di</strong> tipo commerciale e<br />
grossistico. Sono escluse destinazioni puramente commerciali <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e<br />
grande <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> tipo alimentare, destinazioni agricole e residenziali.<br />
3. Nelle zone "D3" nelle tavole <strong>di</strong> azzonamento la utilizzazione delle aree per<br />
inse<strong>di</strong>amenti produttivi, avviene obbligatoriamente in base a piani urbanistici<br />
esecutivi nelle zone ove sono assenti in tutto o in parte le opere <strong>di</strong><br />
urbanizzazione; in tali piani deve essere garantito il reperimento ed il<br />
conferimento gratuito al <strong>Comune</strong> delle aree destinate all'uso pubblico, secondo<br />
le quantita’ previste dal P.R.G., e comunque in misura mai inferiore al 20%<br />
degli spazi destinati agli inse<strong>di</strong>amenti produttivi. I piani esecutivi devono<br />
contenere in<strong>di</strong>cazioni dettagliate per singoli comparti, in or<strong>di</strong>ne ai parametri <strong>di</strong><br />
cui al successivo punto 7, nonché alla destinazione d'uso specifica per la quale<br />
devono essere prescritte norme particolareggiate circa tipologie, <strong>di</strong>mensioni,<br />
rapporti quantitativi.<br />
4. Zone D1<br />
La utilizzazione può avvenire me<strong>di</strong>ante permesso <strong>di</strong> costruire singolo nelle<br />
aree già parzialmente e<strong>di</strong>ficate e idoneamente dotate <strong>di</strong> opere <strong>di</strong><br />
urbanizzazione. contrassegnate come "D1”. E’ comunque facoltà<br />
dell'Amministrazione Comunale comprendere in tutto o in parte aree cosi’<br />
contrad<strong>di</strong>stinte nel perimetro <strong>di</strong> zone da sottoporre a piano esecutivo. quando<br />
ciò ri<strong>sul</strong>ti necessario per una corretta soluzione ambientale e funzionale.<br />
La e<strong>di</strong>ficazione nelle zone D1 deve rispettare i seguenti parametri:<br />
a) R.C. massimo: 60%<br />
b) I.F. massimo: 0,8 mq/mq (da verificare nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a più piani);<br />
c) l'altezza massima degli e<strong>di</strong>fici destinati ai servizi generali, ad abitazione, ad<br />
uffici o a capannoni e fissata in ml. 8,50, pari a due piani fuori terra; per gli<br />
impianti tecnologici non è fissata alcuna limitazione. compatibilmente però con<br />
la tutela del paesaggio.
40<br />
5. Devono essere rispettate tutte le norme speciali del Regolamento <strong>di</strong> Igiene e<br />
dei vari provve<strong>di</strong>menti legislativi e regolamentari che interessino gli e<strong>di</strong>fici ed i<br />
processi produttivi, con particolare riferimento ai provve<strong>di</strong>menti contro<br />
l'inquinamento <strong>di</strong> ogni specie. A tale scopo, ai progetti e<strong>di</strong>lizi presentati<br />
all'Amministrazione Comunale per l'ottenimento del permesso <strong>di</strong> costruire, va<br />
allegata una dettagliata documentazione delle lavorazioni e dei vari cicli<br />
produttivi, che devono essere compatibili con le destinazioni <strong>di</strong> zona.<br />
6. Zone D2<br />
Nelle zone ad uso produttivo in<strong>di</strong>viduate come “D2”, data la loro collocazione e<br />
configurazione, non sono e<strong>di</strong>ficabili e la loro capacità e<strong>di</strong>ficatoria può essere<br />
realizzata nei lotti e<strong>di</strong>ficabili contigui.<br />
7. Zone D3<br />
Nelle zone <strong>di</strong> espansione in<strong>di</strong>viduate come “D3” l’ottenimento del permesso <strong>di</strong><br />
costruire è subor<strong>di</strong>nato alla formazione ed alla approvazione del piano attuativo<br />
nel rispetto dei seguenti parametri:<br />
a) R.C. massimo: 50%<br />
b) I.F. massimo : 0,7 mq/mq (da verificare in caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a più piani)<br />
c) L’altezza massima degli e<strong>di</strong>fici è fissata in ml 8 pari a due piani fuori terra.<br />
d) Gli standard pertinenziali debbono essere in<strong>di</strong>viduati all’interno per almeno il<br />
50% della quantità teorica totale. Tali aree standard dovranno essere<br />
preferibilmente localizzate lungo il confine con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Monzambano.<br />
Localizzazioni e quantita' <strong>di</strong>fformi possono essere ammesse per comprovati<br />
motivi <strong>di</strong> idoneita' tecnica e vanno pertanto predeterminate <strong>di</strong> volta in volta<br />
dall 'Amministrazione Comunale, con parere <strong>di</strong> Giunta <strong>sul</strong>la scorta <strong>di</strong><br />
conformi pareri della Commissione E<strong>di</strong>lizia e degli Uffici comunali<br />
competenti, fermo restando l'obbligo della monetizzazione delle aree<br />
mancanti.<br />
e) I piani urbanistici esecutivi possono essere attuati anche per subcomparti.<br />
f) Inoltre, tali piani, in quanto <strong>di</strong> valenza sovracomunale, dovranno seguire la<br />
procedura <strong>di</strong> approvazione prevista dall’art. 10 della L.R. 23/97.<br />
g) Data l’estrema vulnerabilità dell’acquifero superficiale all’inquinamento,<br />
all’interno <strong>di</strong> queste zone non è consentito l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività<br />
pericolose quali, ad esempio, industrie a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante,<br />
<strong>di</strong>scariche, depositi <strong>di</strong> rifiuti, ecc.<br />
h) Al momento della presentazione <strong>di</strong> progetti esecutivi per la realizzazione<br />
della nuova viabilità pre<strong>di</strong>sporre idonea documentazione acustica che<br />
<strong>di</strong>mostri l’assentibilità dei vari percorsi e pre<strong>di</strong>sponga, se necessario,<br />
barriere atte ad evitare una eccessiva rumorosità nei confronti dei recettori<br />
sensibili.<br />
i) Sono vietati gli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> attività rientranti nell’elenco delle industrie<br />
insalubri <strong>di</strong> I°classe fissate dal Decreto 5 settembre1994.
41<br />
ART. 16 :Ambiti destinati all'attivita' agricola (Zone E)<br />
1. L'in<strong>di</strong>viduazione delle zone E ha lo scopo <strong>di</strong> salvaguardare la destinazione<br />
agricola del suolo valorizzando le caratteristiche ambientali e le specifiche<br />
vocazioni produttive. L'utilizzazione del territorio per lo svolgimento della attività<br />
agricola è finalizzata anche alla tutela e al recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
rurale esistente; al mantenimento ed alla creazione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />
efficienza delle unità produttive.<br />
2. L'e<strong>di</strong>ficazione nelle Zone E deve essere esclusivamente finalizzata al<br />
sod<strong>di</strong>sfacimento delle esigenze della produzione agricola, organizzata in modo<br />
da utilizzare per quanto possibile il patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, e da ridurre al<br />
minimo in<strong>di</strong>spensabile l'occupazione <strong>di</strong> suolo produttivo per la realizzazione <strong>di</strong><br />
nuovi e<strong>di</strong>fici evitando ogni possibilita' <strong>di</strong> inquinamento <strong>di</strong> varia natura.<br />
Le operazioni <strong>di</strong> manutenzione, trasformazione e recupero del patrimonio<br />
e<strong>di</strong>lizio esistente, nel rispetto delle norme vigenti devono rispettare le norme<br />
e<strong>di</strong>lizie prescritte nei regolamenti e<strong>di</strong>lizi e d'igiene. In particolare gli interventi<br />
devono essere finalizzati al recupero ed alla conservazione delle caratteristiche<br />
formali, ambientali e tipologiche esistenti.<br />
3 Nelle zone destinate all'attivita' agricola la realizzazione <strong>di</strong> nuove costruzioni<br />
e' ammessa solo per gli e<strong>di</strong>fici al servizio del fondo rustico inteso come<br />
l'insieme dei terreni ricadenti in zona agricola, anche non contigui, costituenti<br />
una stessa azienda, ovvero collegati tra loro con nesso funzionale, da<br />
<strong>di</strong>mostrare con un piano <strong>di</strong> gestione dei terreni aziendali, da presentare all'atto<br />
della richiesta <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione al fine <strong>di</strong> consentire al sindaco l'effettiva esistenza<br />
e funzionamento dell'azienda agricola. Le opere realizzabili in funzione della<br />
conduzione della attivita' agricola sono:<br />
- residenze per impren<strong>di</strong>tore agricolo e per lavoratori occupati nell'azienda;<br />
- e<strong>di</strong>fici connessi all'esercizio dell'attività agricola.<br />
Sono considerate attività agricole:<br />
a) le attività <strong>di</strong>rette alla coltivazione del terreno, alla silvicoltura e alla<br />
funghicoltura o a altre colture specializzate; organicamente or<strong>di</strong>nate alla<br />
funzione produttiva del fondo rustico e dell'azienda agricola ad essa collegata,<br />
anche a carattere associativo;<br />
b) l'allevamento <strong>di</strong> animali con alimenti ottenibili per almeno un quarto dal<br />
terreno;<br />
c) le attività <strong>di</strong>rette alla manipolazione, trasformazione e alienazione <strong>di</strong> prodotti<br />
agricoli e zootecnici, collegati con nesso funzionale ad uno specifico rustico,<br />
che abbiano per oggetto prodotti ottenuti per almeno la metà dal terreno<br />
aziendale o dagli animali allevati su <strong>di</strong> esso.<br />
Non sono consentiti inse<strong>di</strong>amenti del tipo agro-industriale e allevamenti<br />
zootecnici non collegati con nesso funzionale ad uno specifico fondo rustico.
42<br />
4. L'e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> nuove case <strong>di</strong> abitazione, nelle zone agricole e' concessa<br />
nel rispetto dei vincoli ambientali alla azienda agricola minima vitale intesa<br />
come il complesso dei beni organizzati dall'impren<strong>di</strong>tore per l'esercizio <strong>di</strong> una<br />
impresa agricola <strong>sul</strong> fondo rustico in conduzione avente all’atto della richiesta<br />
una Superficie Agricola Totale minima complessiva cosi come definita<br />
successivamente:<br />
a) <strong>di</strong> 8 ha per i terreni a seminativo, prato, bosco e pascolo;<br />
b) <strong>di</strong> 4 ha per i terreni con cultura specializzata a vigneto, frutteto, oliveto,<br />
c) per i fon<strong>di</strong> rustici con terreni <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa qualita' colturale, la superficie minima<br />
per l'e<strong>di</strong>ficabilita' e' quella derivante dalla somma delle superfici dei singoli<br />
terreni, calcolate in percentuale secondo le quote precedenti.<br />
Nelle zone boschive, nei prati ari<strong>di</strong>, nelle zone umide e entro una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 50<br />
mt dalle stesse, salvo adeguamenti igienici per gli inse<strong>di</strong>amenti esistenti e'<br />
vietata qualsiasi costruzione, fatta eccezione per gli impianti tecnologici <strong>di</strong> uso o<br />
interesse collettivo.<br />
La classifica della qualita' colturale riguardanti l'intero fondo rustico del<br />
richiedente e' quella ri<strong>sul</strong>tante dal certificato catastale rilasciato dall'Ufficio<br />
Tecnico Erariale, da presentare all'atto <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione. Qualora<br />
siano state introdotte mo<strong>di</strong>fiche alla qualita' delle colture e' presentata la<br />
certificazione dell'ispettorato provinciale dell'Agricoltura e copia della richiesta <strong>di</strong><br />
revisione formulata all'UTE almeno un anno prima.<br />
5 Nelle zone agricole sono ammessi interventi <strong>di</strong> risanamento, ristrutturazione<br />
in e<strong>di</strong>fici esistenti e nuove costruzioni nelle aziende agricole minime vitali nel<br />
rispetto delle seguenti norme:<br />
a) If per costruzioni residenziali 0,01 mq. <strong>di</strong> S.P. per ogni mq. <strong>di</strong> superficie<br />
aziendale pari a mc. 0,03/mq., con un massimo <strong>di</strong> 1200 mc, ad eccezione dei<br />
terreni a bosco, a coltivazione industriale del legno, a pascolo o a prato–<br />
pascolo permanente, per i quali il limite volumetrico e' pari a mc. 0,01/mq. Con<br />
un massimo <strong>di</strong> 500 mc<br />
Rc massimo per attrezzature produttive = 0,05 mq/mq. e <strong>di</strong> 0,20 mq/mq. per la<br />
realizzazione <strong>di</strong> serre; nel caso che If e Rc degli e<strong>di</strong>fici esistenti, calcolati<br />
separatamente per ogni destinazione, siano superiori a quelli massimi<br />
consentiti, e' possibile mantenere gli stessi in<strong>di</strong>ci anche in caso <strong>di</strong> demolizione<br />
e ricostruzione degli e<strong>di</strong>fici;<br />
b) l'altezza massima degli e<strong>di</strong>fici non deve essere superiore a quelle esistenti<br />
nel territorio agricolo circostante, e comunque non superiore a ml. 7,50 tranne<br />
che per i silos e volumi tecnici;<br />
c) i nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere esclusivamente <strong>di</strong> pertinenza dell'azienda , e<br />
devono essere vincolati a tale destinazione per almeno <strong>di</strong>eci anni dal loro<br />
completamento;
43<br />
d) il volume e<strong>di</strong>ficabile va calcolato <strong>sul</strong>l'intera area dell'azienda agricola anche<br />
se formata da piu' appezzamenti non contigui tra loro o situati in comuni<br />
contermini; e' ammesso il calcolo del volume e<strong>di</strong>ficabile su terreni <strong>di</strong> aziende<br />
<strong>di</strong>verse solo nel caso <strong>di</strong> costruzioni realizzate da associazioni <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori<br />
agricoli, e limitatamente alle aziende degli impren<strong>di</strong>tori associati; in tali casi<br />
contestualmente all'atto della richiesta ad e<strong>di</strong>ficare va presentato il piano <strong>di</strong><br />
gestione aziendale e il vincolo <strong>di</strong> non e<strong>di</strong>ficazione relativo all’inse<strong>di</strong>amento<br />
previsto deve essere in<strong>di</strong>viduato nelle aree ricadenti nel comune <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> s.<br />
<strong>Mincio</strong>,<br />
e) in ogni fase il volume delle costruzioni destinate ad abitazioni per gli addetti<br />
dell'attivita' agricola non deve essere superiore al 50 % del volume complessivo<br />
degli e<strong>di</strong>fici facenti parte dell'azienda;<br />
f) le nuove costruzioni devono <strong>di</strong> norma sorgere entro i perimetri in<strong>di</strong>cati nella<br />
cartografia <strong>di</strong> P.R.G. come e<strong>di</strong>ficabili e comunque non oltre una <strong>di</strong>stanza<br />
massima <strong>di</strong> 100 metri dalle costruzioni della stessa proprieta', esistenti alla data<br />
<strong>di</strong> approvazione della presente Variante P.R.G.; sono ammesse deroghe solo<br />
quando non sia possibile rispettare tale norma per i seguenti motivi:<br />
- rispetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze minime imposte da norme del Regolamento d'Igiene;<br />
- <strong>di</strong>mensione complessiva dell'intervento <strong>di</strong> nuova costruzione;<br />
- <strong>di</strong>sposizione dell'area <strong>di</strong> proprieta';<br />
- spostamento <strong>di</strong> aziende agricole dai centri abitati;<br />
g) le nuove costruzioni devono comunque rispettare gli allineamenti, i tracciati,<br />
l'impianto morfologico e tipologico degli allineamenti preesistenti,<br />
salvaguardando gli spazi liberi <strong>di</strong> definizione delle corti, le aie e le alberature <strong>di</strong><br />
particolare interesse ambientale;<br />
h) contemporaneamente alla realizzazione della nuova costruzione, a ridosso<br />
della stessa o nelle vicinanze, al fine <strong>di</strong> mitigare l’impatto ambientale, devono<br />
essere piantumati con alberature <strong>di</strong> alto fusto gli elementi territoriali<br />
caratteristici, fossi e loro rive, “balze”, percorsi <strong>di</strong> accesso e altri.<br />
i) il rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire é subor<strong>di</strong>nato alla con<strong>di</strong>zione che i terreni<br />
dell'azienda, la cui superficie sia stata computata ai fini del <strong>di</strong>mensionamento<br />
dell'intervento richiesto, restino ine<strong>di</strong>ficabili anche in caso <strong>di</strong> frazionamento<br />
successivo.<br />
Tale vincolo <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità viene sottoscritto dal proprietario interessato e<br />
dagli altri eventuali aventi titolo ai sensi delle leggi vigenti, attraverso atto<br />
unilaterale <strong>di</strong> obbligo, o convenzione, corredate dalle planimetrie catastali dei<br />
terreni vincolati.<br />
Il suddetto vincolo dovrà essere registrato e trascritto alla conservazione dei<br />
Registri Immobiliari a cura e spese dei richiedenti e riportato <strong>sul</strong>le planimetrie in<br />
scala 1:200 a cura dell'Ufficio Tecnico Comunale <strong>sul</strong>le quali dovranno altresì<br />
essere in<strong>di</strong>viduati i confini catastali dell'azienda considerata, nonché gli
44<br />
appezzamenti del terreno computati al fine del <strong>di</strong>mensionamento<br />
dell'intervento, con opportune grafie <strong>di</strong>stinte per titolo <strong>di</strong> possesso.<br />
l) ai fini dell'applicazione dei parametri e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici previsti dalle<br />
presenti norme possono essere considerati oltre alle normali superfici<br />
comprese nelle destinazioni <strong>di</strong> zona agricola, anche le superfici sottoposte a<br />
specifici vincoli o rispetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura che mantengano o possano<br />
recuperare una funzione produttiva agricola, fatta eccezione esclusivamente<br />
per le zone <strong>di</strong>ssestate e non coltivabili.<br />
m) Le zone sottoposte a particolari vincoli <strong>di</strong> tutela o rispetto, anche se<br />
concorrono alla determinazione del carico e<strong>di</strong>lizio ed urbanistico dell'azienda ai<br />
fini della applicazione dei parametri e<strong>di</strong>ficatori, rimangono tuttavia soggette alle<br />
rispettive norme <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> vincolo, ivi compresa la ine<strong>di</strong>ficabilità assoluta<br />
quando prescritta.<br />
n) Il permesso a costruire potra' essere rilasciato esclusivamente ai soggetti <strong>di</strong><br />
cui all'art. 3 L.R. 93/80, ad eccezione degli interventi previsti per gli e<strong>di</strong>fici<br />
in<strong>di</strong>viduati con destinazione extragricola.<br />
o) Per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico ambientale gli interventi possibili sono il<br />
restauro e la ristrutturazione che non mo<strong>di</strong>fichi l'assetto complessivo dei<br />
fabbricati, inoltre per questi e<strong>di</strong>fici viene escluso l'incremento volumetrico del<br />
20%, al fine <strong>di</strong> salvaguardare i valori ambientali del luogo e le caratteristiche<br />
architettoniche.<br />
6 Ai fini dell'applicazione dell'art, 5 della L.R. n. 93/80 gli e<strong>di</strong>fici esistenti alla<br />
data <strong>di</strong> adozione della presente viante generale al PRG sono classificati come:<br />
a) E<strong>di</strong>fici attualmente destinati a funzioni connesse con lo svolgimento delle<br />
attivita' agricole<br />
b) E<strong>di</strong>fici originariamente connessi con l'attivita' agricola ed attualmente in stato<br />
<strong>di</strong> abbandono e/o non piu' funzionale alla conduzione del fondo rustico<br />
c) E<strong>di</strong>fici allo stato attuale destinati a funzioni estranee alla attivita' agricola<br />
7 E<strong>di</strong>fici attualmente destinati a funzioni connesse con lo svolgimento delle<br />
attivita' agricole.<br />
Si tratta in generale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o complessi e<strong>di</strong>ficati che sono riconosciuti come<br />
appartenenti alle categorie funzionali connesse con lo svolgimento delle attività<br />
agricole.<br />
Su tali e<strong>di</strong>fici anche se eccedenti i parametri dei precedenti punti 4-5, sono<br />
ammessi i seguenti interventi:<br />
- interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria; restauro, risanamento<br />
conservativo e ristrutturazione;<br />
- ampliamento in misura non superiore al 20% del volume residenziale<br />
esistente per le aziende agricole alla data <strong>di</strong> adozione della variante al PRG ;
45<br />
- mo<strong>di</strong>fiche interne necessarie per migliorare le con<strong>di</strong>zioni igieniche o statiche<br />
delle abitazioni;<br />
- realizzazione dei volumi tecnici che si rendano in<strong>di</strong>spensabili a seguito della<br />
installazione <strong>di</strong> impianti tecnologici necessari per le esigenze delle abitazioni.<br />
- la costruzione, nell'ambito dei volumi esistenti, o con un incremento max del<br />
20% per una sola volta, <strong>di</strong> una altra abitazione <strong>di</strong> volume max 500 mc, sui fon<strong>di</strong><br />
rustici nei quali esista da almeno sei anni la stabile residenza rurale<br />
dell’impren<strong>di</strong>tore agricolo richiedente, purche':sia istituito un vincolo decennale<br />
da trascrivere nei registri immobiliari per la non variazione della destinazione<br />
d'uso e per la non alienazione e la non locazione della nuova abitazione a<br />
societa' o enti <strong>di</strong> qualsiasi genere o a persone non appartenenti al nucleo<br />
familiare del richiedente.<br />
8 E<strong>di</strong>fici originariamente connessi all' attivita' agricola, e<strong>di</strong>ficati prima<br />
dell’entrata in vigore della L.R.93/80 ed attualmente in stato <strong>di</strong> abbandono o<br />
non piu' funzionali alla conduzione del fondo agricolo.<br />
Si tratta in generale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o complessi e<strong>di</strong>ficati, riconosciuti come<br />
appartenenti a strutture agricole aziendali o interaziendali, destinati<br />
originariamente a funzioni <strong>di</strong> produzione agricola o <strong>di</strong> servizio al territorio<br />
agricolo, in<strong>di</strong>viduati nel PRG come non più connessi alla conduzione del fondo<br />
da almeno cinque anni dalla presentazione della richiesta del permesso a<br />
costruire, con<strong>di</strong>zione da attestarsi da parte del titolare con atto pubblico. Per<br />
tali e<strong>di</strong>fici, al fine <strong>di</strong> conservare e valorizzare il patrimonio storico e<strong>di</strong>lizio<br />
esistente, sono consentiti interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo e<br />
ristrutturazione con piccoli ampliamenti e trasformazioni d’uso come <strong>di</strong> seguito<br />
specificate.<br />
Per tali e<strong>di</strong>fici è ammessa in ogni caso la riconversione ad uso agricolo <strong>di</strong><br />
carattere aziendale, nel rispetto delle specifiche norme <strong>di</strong> zona, e le<br />
trasformazioni d’uso che non siano in contrasto a giu<strong>di</strong>zio dell’Amministrazione<br />
comunale con le zone circostanti agricole o alle norme vigenti, e sono come <strong>di</strong><br />
seguito <strong>di</strong>stinte:<br />
8.1 E<strong>di</strong>fici con funzione residenziale: in tali fabbricati, compatibilmente con la<br />
tipologia esistente e senza comunque portare ad un intervento che stravolga<br />
l’impostazione originaria, da verificarsi in fase progettuale, è consentito un<br />
ampliamento massimo del 20% del volume esistente.<br />
8.2 E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio con funzioni non residenziali: in tali fabbricati è ammessa<br />
in ogni caso la riconversione ad uso agricolo <strong>di</strong> carattere aziendale e<br />
interaziendale, nel rispetto delle specifiche norme <strong>di</strong> zona, e sono ammesse le<br />
trasformazioni d’uso senza incremento <strong>di</strong> volume, che non siano in contrasto, a<br />
giu<strong>di</strong>zio dell’amministrazione comunale, con le zone agricole circostanti.<br />
Le trasformazioni d'uso sono possibili nei limiti stabiliti dal presente articolo e<br />
dalla normativa vigente previa formazione <strong>di</strong> piano attuativo esteso all'intero<br />
aggregato e<strong>di</strong>lizio. Nella documentazione allegata alla richiesta dovranno<br />
essere in<strong>di</strong>viduate:<br />
- tutti gli elementi conoscitivi dello stato attuale (superficie aziendale, coltivata,<br />
tutti gli e<strong>di</strong>fici e <strong>di</strong> pertinenza, <strong>di</strong> proprieta' e non);
46<br />
- l'in<strong>di</strong>viduazione dell'oggetto della richiesta, le ragioni della non piu'<br />
funzionalita' alla conduzione del fondo e eventuale sua sostituzione;<br />
- la compatibilita' della trasformazione proposta con le con<strong>di</strong>zioni circostanti<br />
(ambientali, funzionali, igieniche e <strong>di</strong> accessibilita').<br />
Al fine del computo della capacita' e<strong>di</strong>ficatoria aziendale non e' tuttavia<br />
ammesso lo scorporo dal fondo originario <strong>di</strong> appartenenza alla data<br />
dell'adozione della variante al PRG. Nel computo delle possibilita' e<strong>di</strong>ficatorie<br />
del fondo l'e<strong>di</strong>ficio continuera' a concorrere alla determinazione del carico<br />
e<strong>di</strong>lizio gravante <strong>sul</strong>lo stesso, secondo la propria destinazione originaria.<br />
Ai fini del rilascio del permesso a costruire dovra' essere effettuata apposita<br />
trascrizione presso la conservatoria dei registri immobiliari.<br />
La trasformazione d'uso dovra' comportare il recupero tramite interventi <strong>di</strong><br />
risanamento, ristrutturazione o restauro degli e<strong>di</strong>fici interessati.<br />
Le destinazioni ammesse, agli effetti dell'applicazione dei commi precedenti,<br />
sono cosi' definite:<br />
a - abitazioni civili con unita' abitative non inferiori a 55 mq <strong>di</strong> SU, e loro<br />
pertinenze (autorimesse, rustici, piscine), solo su e<strong>di</strong>fici a topologia tra<strong>di</strong>zionale<br />
purche' l'intervento non comporti sostanziali mo<strong>di</strong>ficazioni alle componenti<br />
tipologiche.<br />
b -attrezzature culturali e ricreative <strong>di</strong> interesse collettivo, comprese se<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
associazioni, societa' sportive, ricreative e similari;<br />
c -attrezzature per attivita' <strong>di</strong> ristoro e ricettivita' e funzioni <strong>di</strong> tipo alberghiero.<br />
Le trasformazioni in b e c sono ammesse previa formazione <strong>di</strong> piano attuativo<br />
in cui sia garantito un adeguato accesso viario, e sia assicurata, nella<br />
salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio ambientale circostante, la dotazione <strong>di</strong> parcheggi <strong>di</strong><br />
pertinenza.<br />
Negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio con tipologie non tra<strong>di</strong>zionali quali: capannoni moderni<br />
per stalle, allevamenti, ricovero <strong>di</strong> attrezzi agricoli e magazzini, le destinazioni<br />
ammesse con il recupero degli stessi sono quelle <strong>di</strong> deposito e magazzini.<br />
Gli interventi consentiti secondo il presente punto, sono finalizzati, nel rispetto<br />
dei valori ambientali, al recupero funzionale del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente<br />
nella zona agricola, pertanto non sono ammessi interventi <strong>di</strong> totale demolizione<br />
e ricostruzione dello stesso. Le operazioni consentite, compresi gli ampliamenti,<br />
sono assentibili solo se coerenti con la salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />
tra<strong>di</strong>zionale e del patrimonio ambientale circostante.<br />
9 - E<strong>di</strong>fici destinati allo stato attuale a funzioni estranee e non connesse alle<br />
attivita' agricole
47<br />
Si tratta in generale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o complessi e<strong>di</strong>ficati in<strong>di</strong>viduati nelle tavole del<br />
P.R.G., con caratteristiche strutturali, tipologiche specifiche dell’attività in atto, o<br />
con destinazioni d’uso in atto estranee alle attivita' agricole.<br />
Per tali e<strong>di</strong>fici il PRG conferma le destinazioni d'uso in atto, purche' non<br />
inquinanti, o nocive alle attivita' svolte nelle Zone E circostanti.<br />
9.1 E<strong>di</strong>fici con destinazione d’uso residenziale:<br />
Negli e<strong>di</strong>fici in<strong>di</strong>viduati nelle tavole <strong>di</strong> PRG, ai sensi dell'art. 1 punto c della<br />
legge regionale n. 93/80 sono ammessi interventi <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> ristrutturazione<br />
e <strong>di</strong> manutenzione, con possibilita' <strong>di</strong> ampliamento una tantum, purchè non già<br />
utilizzatà in passato, fino ad un massimo pari: al 20% del solo volume<br />
residenziale esistente alla data <strong>di</strong> adozione della presente variante al PRG e<br />
comunque non superiore a 300 mc. Gli interventi possono essere realizzati<br />
anche in fasi successive, con un'altezza massima <strong>di</strong> mt. 8 e una <strong>di</strong>stanza<br />
minima dai confini pari alla metà dell'altezza.<br />
9.2 E<strong>di</strong>fici con destinazione non residenziale:<br />
In tali e<strong>di</strong>fici sono consentite trasformazioni d'uso entro un ristretto ambito <strong>di</strong><br />
attivita' similari o complementari alle singole funzioni presenti ed interventi che<br />
prevedano anche incrementi massimi del 10% della Slp esistente per le attività<br />
in atto dell'e<strong>di</strong>ficio interessato. La possibilita' dell’incremento <strong>di</strong> Slp e' esclusa<br />
per gli e<strong>di</strong>fici che abbiano già usufruito dell'incremento una tantum della Slp<br />
preesistente già concessa ai sensi delle precedenti norme tecniche o per gli<br />
e<strong>di</strong>fici con cessata attività; per questi ultimi comunque è consentitala<br />
trasformazione d’uso.<br />
Si considerano destinazioni d'uso similari o complementari alle funzioni<br />
preesistenti, e quin<strong>di</strong> ammesse alla sostituzione delle esistenti, le seguenti<br />
attivita':<br />
- attivita' agricola<br />
- la residenza civile e relativi servizi e pertinenze (autorimesse, rustici, piscine,<br />
recinzioni, pavimentazioni) connesse alla destinazione d’uso residenziale.<br />
- pubblici esercizi: bar, trattorie, ristoranti, (in conformita' con le prescrizioni del<br />
Piano dei Pubblici Esercizi)<br />
- attivita' ricettive <strong>di</strong> tipo para-alberghiero: ostelli, locande<br />
- attivita' culturali, ricreative e sportive, se<strong>di</strong> per circoli e associazioni; il tutto<br />
compatibilmente con la salvaguar<strong>di</strong>a della destinazione agricola del territorio<br />
circostante e con l'esigenza che le attivita' svolte non arrechino intralcio o<br />
molestia alle funzioni primarie prevalenti nella zona.<br />
10 - Non sono ammessi nuovi inse<strong>di</strong>amenti destinati ad allevamenti <strong>di</strong> bestiame<br />
maggiori alle seguenti <strong>di</strong>mensioni:<br />
- suini da riproduzione: n. 20 scrofe<br />
- suini da ingrasso: n. 100 capi
48<br />
- vitelli da carne bianca: n. 80 capi<br />
- vitelloni da carne rossa: n. 100 capi<br />
- avicoli/cunicoli: n. 4000 capi<br />
- allevamenti canini: 10 unità<br />
- animali da pelliccia: 100 capi<br />
Gli allevamenti comunque ammessi devono essere realizzati nel rispetto delle<br />
normative vigenti in materia.<br />
11 - Negli inse<strong>di</strong>amenti intensivi esistenti entro un raggio <strong>di</strong> ml. 1.000 dalle zone<br />
e<strong>di</strong>ficate o e<strong>di</strong>ficabili (A, B, C, D, F) previste dal P.R.G. sono consentite, negli<br />
e<strong>di</strong>fici esistenti, opere <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, o <strong>di</strong><br />
ristrutturazione, se finalizzate all'adeguamento degli stabili secondo tipologie<br />
costruttive migliorative degli aspetti igienico-sanitari e comunque in conformita'<br />
a quanto stabilito dal Regolamento d'Igiene.<br />
Per comprovati motivi igienico-sanitari il Sindaco puo', su conforme parere dei<br />
competenti uffici, or<strong>di</strong>nare tutti i provve<strong>di</strong>menti necessari per ristabilire idonee<br />
con<strong>di</strong>zioni igienico-sanitarie, ivi compreso lo spostamento totale o parziale<br />
dell'allevamento, da eseguire entro congrui termini <strong>di</strong> tempo.<br />
12 - Negli allevamenti intensivi esistenti, per il raggiungimento <strong>di</strong> un modulo<br />
produttivo efficiente da un punto <strong>di</strong> vista tecnico-economico ed igienicosanitario,<br />
si possono prevedere aumenti del carico <strong>di</strong> peso vivo potenzialmente<br />
ospitabile (in equivalenti suini) non eccedente il 20% solo se l'intero<br />
inse<strong>di</strong>amento viene reso conforme a tutte le norme igieniche vigenti e<br />
sempreche' non eccedano complessivamente il rapporto stabilito della<br />
potenzialita' teorica <strong>di</strong> smaltimento tra il peso vivo ospitabile ed i terreni<br />
dominati su cui insistera' l'impegno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei liquami secondo quanto<br />
stabilito dal Regolamento d'Igiene vigente ed alla normativa vigente.<br />
Sono altresi' consentiti ampliamenti delle strutture e dei fabbricati produttivi<br />
delle aziende, fino al 20% del volume utilizzato, anche senza l'aumento degli<br />
animali allevati, per l'adeguamento alle norme igienico-sanitarie e <strong>di</strong> polizia<br />
veterinaria.<br />
13 - Tecniche costruttive dei lagoni <strong>di</strong> accumulo (lagune e vasche)<br />
Nella costruzione dei lagoni o delle vasche <strong>di</strong> accumulo, oltre a quanto stabilito<br />
nel Regolamento d'Igiene vigente, devono essere rispettate le seguenti regole<br />
costruttive:<br />
a) la profon<strong>di</strong>ta' massima dello scavo rispetto al piano <strong>di</strong> campagna, non puo'<br />
superare i mt. 2,00;<br />
b) l'altezza massima delle arginature, rispetto al piano <strong>di</strong> campagna, non puo'<br />
superare i mt. 1,50;<br />
c) il battente del liquame contenuto nel lagone non puo', in ogni caso, superare<br />
i mt. 3,00;<br />
d) lungo tutto il perimetro del lagone devono essere messe in atto apposite<br />
protezioni e precisamente:
49<br />
– recinzione <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong> tipo trasparente, realizzato in materiale leggero e <strong>di</strong><br />
altezza non inferiore a mt. 1,20 e non superiore a mt. 1,80;<br />
–alberature <strong>di</strong> protezione ambientale, realizzate con essenze idonee <strong>di</strong> alto<br />
fusto a rapida crescita e sempre ver<strong>di</strong>, scelte fra quelle tipiche della zona,<br />
costituita da un doppio filare <strong>di</strong> alberi <strong>di</strong>sposti in quinconce a non piu' <strong>di</strong> mt.<br />
5,00 l'uno dall'altro, posta ad una <strong>di</strong>stanza compresa fra i 5 e i 10 metri dal<br />
piede esterno dell'argine del lagone;<br />
–fosso <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a, posto imme<strong>di</strong>atamente tutto intorno al piede esterno<br />
dell'argine, fra la recinzione e l'alberatura, con funzioni drenanti, avente<br />
profon<strong>di</strong>ta' non inferiore a mt. 0,50 e sezione utile non inferiore a mq 0,30;<br />
e) l'assoluta impermeabilita' del lagone, tanto per quanto riguarda il fondo come<br />
per quanto riguarda le sponde, deve essere garantita me<strong>di</strong>ante la posa <strong>di</strong><br />
materiali idonei con l’esclusione <strong>di</strong> terreni semplici ed argille ;<br />
f) il sistema dovra' essere integrato dall'impianto <strong>di</strong> separazione dei soli<strong>di</strong>, in<br />
modo da far confluire nei recipienti <strong>di</strong> stoccaggio la parte liquida degli effluenti,<br />
meno suscettiva <strong>di</strong> determinare nel tempo riempimenti ed occlusioni.<br />
14 - Per gli allevamenti intensivi che intendessero provvedere allo smaltimento<br />
dei reflui in modo alternativo rispetto al riuso agronomico, il richiedente dovra'<br />
opportunamente documentare la soluzione proposta <strong>sul</strong>la quale l'Ufficio<br />
Tecnico e il Responsabile del Servizio <strong>di</strong> Igiene dell'A.S.L. e dell’A.R.P.A.<br />
competente, esprimeranno parere vincolante.<br />
15 - Gli allevamenti intensivi avicunicoli devono essere ubicati ad almeno ml.<br />
1.000 dalle zone e<strong>di</strong>ficate o e<strong>di</strong>ficabili (A, B, C, D, F) previste nel P.R.G.,<br />
secondo i <strong>di</strong>sposti del vigente Regolamento d’Igiene.<br />
16 - Per le stalle e gli allevamenti <strong>di</strong> carattere non intensivo si applicano le<br />
norme vigenti del Regolamento E<strong>di</strong>lizio e d'Igiene.<br />
17 - Sono da considerare serre, ai fini delle <strong>di</strong>sposizioni dell'art. 2 della L.R.<br />
7/6/1980 n° 93, gli impianti infissi al suolo, <strong>di</strong> tipo prefabbricato, o eseguito in<br />
opera, e destinati esclusivamente allo svolgimento <strong>di</strong> colture specializzate per<br />
le quali ri<strong>sul</strong>tino necessarie con<strong>di</strong>zioni microclimatiche non garantibili<br />
stagionalmente.<br />
Le serre si <strong>di</strong>stinguono in:<br />
a) serre destinate a colture protette con coperture stagionali;<br />
b) serre destinate a colture prodotte normalmente con con<strong>di</strong>zioni climatiche<br />
artificiali e quin<strong>di</strong> con copertura stabile, e con eventuali strutture murarie.<br />
La realizzazione delle serre <strong>di</strong> cui alla lett. a) del comma precedente puo'<br />
avvenire in qualunque parte del territorio comunale destinata ad attivita'<br />
agricola e non e' subor<strong>di</strong>nata a permesso <strong>di</strong> costruire, ne' autorizzazione<br />
comunale purche' sussistano le seguenti con<strong>di</strong>zioni;<br />
- l'altezza massima non superi i m. 2,70 in gronda e m. 3,00 me<strong>di</strong>a;
50<br />
- le <strong>di</strong>stanze minime non siano inferiori a:<br />
a) m. 10,00 dalle abitazioni; tale <strong>di</strong>stanza è ridotta a m. 5,00 qualora la serra<br />
non abbia al cuna apertura nel lato prospiciente l'abitazione;<br />
b) m. 1,50 dal confine e dalle strade vicinali, e m. 3,00 dalle strade comunali e<br />
provinciali<br />
Le serre <strong>di</strong> cui alla lett. b) del precedente comma II possono essere realizzate<br />
solo in base a permesso <strong>di</strong> costruire rilasciato dal Sindaco, con la procedura <strong>di</strong><br />
cui alla L.R. n. 93/80 e successive mo<strong>di</strong>fiche nel rispetto dei vincoli ambientali,<br />
previo impegno a non mo<strong>di</strong>ficare la destinazione del manufatto; le serre stabili,<br />
pur potendo utilizzare strutture murarie, devono essere realizzate con materiali<br />
e in forme compatibili con l’ambiente circostante:<br />
- il rapporto <strong>di</strong> copertura max è il 30% della superficie aziendale inserita nella<br />
zona;<br />
- l'altezza max non deve superare i m. 3,50 in gronda e i m. 4,50 al culmine;<br />
- le <strong>di</strong>stanze minime non siano inferiori a:<br />
- m. 10,00 dalle abitazioni<br />
- m. 3,00 dai confini;<br />
- m. 6,00 dal ciglio delle strade <strong>di</strong> larghezza compresa tra i m. 7,00 e i m. 15,00;<br />
- m. 10,00 dal ciglio delle strade <strong>di</strong> larghezza superiore a m. 15,00.<br />
Le serre <strong>di</strong>sciplinate dal presente comma costituiscono a tutti gli effetti<br />
attrezzature e infrastrutture produttive agricole <strong>di</strong> cui all'art. 2 della L.R. n°<br />
93/80 e successive mo<strong>di</strong>fiche.<br />
18. Zone <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio ambientale E1: comprendono le aree<br />
che per la loro localizzazione, conformazione, singolarita' tipologica,<br />
compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tra<strong>di</strong>zionale.<br />
L'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tali aree e' finalizzata alla tutela del patrimonio naturale<br />
paesaggistico.<br />
In tali zone vi e' consentita la sola attivita' agricola.<br />
Sugli immobili ubicati nelle zone E1 le attivita' <strong>di</strong> trasformazione urbanistica<br />
ammesse sono quelle delle zone omogenee "E", ma riferite ad e<strong>di</strong>fici o a nuclei<br />
<strong>di</strong> aziende agricole esistenti alla data <strong>di</strong> adozione delle presenti Norme<br />
Tecniche .<br />
Le zone E1 concorrono alla determinazione del carico e<strong>di</strong>lizio ed urbanistico<br />
dell'azienda agricola <strong>di</strong> appartenenza, ai fini dell'applicazione dei parametri<br />
e<strong>di</strong>ficatori .<br />
Le zone E1 sono ine<strong>di</strong>ficabili; la realizzazione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici in base alla<br />
capacita' e<strong>di</strong>lizia computata dovra' avvenire all'interno delle aree agricole<br />
in<strong>di</strong>cate negli elaborati <strong>di</strong> P.R.G. Sono ammesse deroghe secondo quanto
51<br />
stabilito dall'art. 16 comma 4 punto f delle presenti N.T. sempre che il<br />
superamento dei perimetri delle aree e<strong>di</strong>ficabili non pregiu<strong>di</strong>chi la<br />
conservazione e la salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio ambientale.<br />
Qualora in ambito aziendale esistano strutture <strong>di</strong> servizio in<strong>di</strong>spensabili per le<br />
produzioni aziendali agricola, realizzate in precario con materiali e tipologie che<br />
contrastino con l'ambiente circostante (baracche, tettoie, ecc.) in pessime<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione strutturali ne e' consentito l'abbattimento e<br />
ricostruzione con il mantenimento della superficie utile preesistente.<br />
Per l'applicazione <strong>di</strong> tale possibilita', la presenza e la consistenza <strong>di</strong> tali<br />
strutture dovra' essere adeguatamente documentata dal richiedente.<br />
Tale facolta' e' subor<strong>di</strong>nata alla presentazione, in allegato alla domanda <strong>di</strong><br />
permesso <strong>di</strong> costruire, <strong>di</strong> apposito programma <strong>di</strong> demolizione delle strutture<br />
interessate e ricostruzione nel quadro <strong>di</strong> una generale sistemazione<br />
dell'ambiente circostante che preveda il recupero complessivo delle aree<br />
cortive ed un loro funzionale riutilizzo.<br />
19. Negli ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a E2-E3-E4 non sono consentite trasformazioni e<br />
costruzioni che non siano finalizzate alla conservazione dei loro valori<br />
naturalistici, geologici e paesistici.<br />
20. Le zone E5 comprendono le parti del territorio agricolo in vicinanza agli<br />
inse<strong>di</strong>amenti residenziali o produttivi esistenti o <strong>di</strong> espansione.<br />
All’interno <strong>di</strong> tali aree, negli e<strong>di</strong>fici rurali esistenti destinati a ricovero animali è<br />
possibile mantenere l’attuale destinazione d’uso sino alla cessazione<br />
dell’attività senza possibilità <strong>di</strong> ampliamento. Cessata <strong>di</strong> fatto l’attività <strong>di</strong><br />
allevamento i locali potranno essere reimpiegati solo per gli usi previsti dalle<br />
presenti <strong>NTA</strong> allegate al PRGC e dalle norme d’Igiene, con esclusione pertanto<br />
<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> allevamento zootecnico.
ART. 17 = Verde privato<br />
52<br />
Per la loro collocazione e configurazione sono in<strong>di</strong>viduate le zone definite come<br />
“verde privato”.<br />
Tali aree sono a servizio della e<strong>di</strong>ficazione circostante e per la loro qualità<br />
ambientale non sono e<strong>di</strong>ficabili.
ART. 18 = Ambiti per attrezzature <strong>di</strong> interesse pubblico (Zone "F”)<br />
53<br />
1. Il piano regolatore generale prevede apposite zone per la realizzazione <strong>di</strong><br />
attrezzature <strong>di</strong> servizio adeguate ai fabbisogni pregressi e futuri, indotti dalle<br />
<strong>di</strong>verse funzioni inse<strong>di</strong>ative, in misura coerente con le quantità minime stabilite<br />
dalle <strong>di</strong>sposizioni vigenti.<br />
2. Sono considerate attrezzature <strong>di</strong> servizio:<br />
I : le scuole materne, le scuole elementari, le scuole me<strong>di</strong>e dell'obbligo, le<br />
scuole superiori e le relative aree <strong>di</strong> pertinenza;<br />
C : le attrezzature culturali, sociali, religiose, assistenziali, sanitarie ed<br />
amministrative. e le relative aree <strong>di</strong> pertinenza,<br />
V : le attrezzature e gli spazi per il gioco, lo sport ed il tempo libero;<br />
P : i parcheggi;<br />
A : le attrezzature al servizio degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi.<br />
3. Ai fini della verifica del rispetto delle quantità minime <strong>di</strong> cui al primo comma,<br />
possono essere considerate attrezzature <strong>di</strong> servizio, entro un limite percentuale<br />
massimo del 10% dell'intero fabbisogno, anche quelle <strong>di</strong> proprietà e gestione<br />
privata, purché ne sia garantito, in base a convenzionamento o per la natura<br />
stessa del servizio, l'uso collettivo senza limitazioni per quanto attiene alle<br />
categorie degli utenti.<br />
4. Ogni intervento <strong>di</strong> trasformazione urbanistica nelle zone F è subor<strong>di</strong>nato alla<br />
pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un piano esecutivo, nel quale vanno precisate, qualora già<br />
non definite nel PRG, le destinazioni e le utilizzazioni specifiche delle varie<br />
aree. Il <strong>Comune</strong> in<strong>di</strong>ca i perimetri delle aree su cui pre<strong>di</strong>sporre tali piani<br />
esecutivi, con facoltà <strong>di</strong> comprendere nei perimetri anche aree o zone destinate<br />
ad inse<strong>di</strong>amenti. L'obbligo del piano esecutivo non sussiste per gli interventi <strong>di</strong><br />
trasformazione urbanistica su aree <strong>di</strong> proprietà pubblica destinate dal PPG ad<br />
un'unica e specifica utilizzazione.<br />
5. Gli interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione devono rispettare le seguenti prescrizioni :<br />
- In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione fon<strong>di</strong>aria : 0,90 mq/mq<br />
- H massima ml.12,00, per non più <strong>di</strong> 3 piani utili<br />
- rapporto <strong>di</strong> copertura massimo : 20%<br />
- <strong>di</strong>stanza minima fra gli e<strong>di</strong>fici pari al doppio dell'altezza dell'e<strong>di</strong>ficio più alto, e<br />
comunque mai inferiore a ml.10;<br />
- <strong>di</strong>stanza minima dal ciglio stradale e dai confini ml.10.<br />
6. Le zone F a seconda delle specifiche attrezzature da realizzare, sono <strong>di</strong>stinte<br />
in:
54<br />
- F1 (I) () (P): destinate alle attrezzature <strong>di</strong> servizio alla residenza, per le quali e<br />
prevista una dotazione minima complessiva <strong>di</strong> 26,5 mq. per ogni abitante<br />
inse<strong>di</strong>ato o da inse<strong>di</strong>are; tale dotazione é garantita in parte con la<br />
in<strong>di</strong>viduazione, nelle tavole <strong>di</strong> azzonamento, <strong>di</strong> aree specifiche, in parte con<br />
l'obbligo del reperimento <strong>di</strong> aree F1 all'interno dei piani esecutivi da pre<strong>di</strong>sporre<br />
per le zone prevalentemente residenziali;<br />
- F2: destinate alle attrezzature <strong>di</strong> servizio agli inse<strong>di</strong>amenti produttivi, per le<br />
quali é prevista una dotazione minima pari, in termini <strong>di</strong> superficie fon<strong>di</strong>aria, al<br />
20% della superficie utilizzata o destinata agli inse<strong>di</strong>amenti produttivi (A).<br />
7 - Le destinazioni previste con apposito simbolo nelle planimetrie <strong>di</strong> P.R.G.<br />
sono in<strong>di</strong>cative, mentre la destinazione delle aree per attrezzature religiose e <strong>di</strong><br />
culto é vincolante: tali aree sono destinate ad attrezzature ed impianti per il<br />
culto, per attività educative, culturali, sociali, sportive, ricreative ed assistenziali<br />
connesse, nonché a residenze per i ministri e per il personale addetto alla<br />
custo<strong>di</strong>a ed al funzionamento delle attrezzature stesse; tali attrezzature ed<br />
impianti potranno essere realizzati anche in altre aree <strong>di</strong> uso pubblico al <strong>di</strong> fuori<br />
<strong>di</strong> quelle espressamente in<strong>di</strong>viduate.<br />
In tutte le zone F possono essere realizzate o gestite da privati attrezzature <strong>di</strong><br />
uso pubblico.<br />
La realizzazione <strong>di</strong> tali attrezzature é subor<strong>di</strong>nata alla definizione <strong>di</strong> una<br />
convenzione con il <strong>Comune</strong> che ne regoli le caratteristiche tecniche, i tempi <strong>di</strong><br />
realizzazione e le modalità d'uso.<br />
8 - Ai sensi dell'art. 41 quater della legge 17.8.1942 n. 1150, il Sindaco, previo<br />
parere della Commissione E<strong>di</strong>lizia e deliberazione del Consiglio Comunale, può<br />
rilasciare concessioni in deroga alle norme <strong>di</strong> piano regolatore e <strong>di</strong> regolamento<br />
e<strong>di</strong>lizio limitatamente ai casi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici ed impianti pubblici o <strong>di</strong> interesse<br />
pubblico, e sempre con l'osservanza delle norme previste dall'art. 3 della legge<br />
21.12.1955 n. 1357.
55<br />
ART. 19 = Parcheggi e rete <strong>di</strong> viabilità<br />
1. Ogni progetto per permesso <strong>di</strong> costruire o <strong>di</strong> ristrutturazione deve prevedere,<br />
in misura aggiuntiva rispetto alle superfici eventualmente destinate a<br />
parcheggio dal PRG o da piani esecutivi, il reperimento delle seguenti quantità<br />
minime <strong>di</strong> superfici da utilizzare come parcheggio o garages a servizio della<br />
costruzione in relazione alle <strong>di</strong>verse destinazioni funzionali:<br />
a) inse<strong>di</strong>amenti residenziali : una superficie pari ad un quinto della superficie<br />
lorda <strong>di</strong> pavimento;<br />
b) inse<strong>di</strong>amenti commerciali e per attività <strong>di</strong> spettacolo: una superficie pari alla<br />
superficie lorda <strong>di</strong> pavimento,<br />
e) inse<strong>di</strong>amenti produttivi : una superficie pari ad un sesto della superficie lorda<br />
<strong>di</strong> pavimento;<br />
d) inse<strong>di</strong>amenti terziario-amministrativi : una superficie pari ad un quarto della<br />
superficie lorda <strong>di</strong> pavimento;<br />
e) inse<strong>di</strong>amenti turistico-ricettivi : una superficie pari ad un quinto della<br />
superficie lorda <strong>di</strong> pavimento.<br />
2. Dette superfici vanno reperite all'interno della costruzione oggetto <strong>di</strong><br />
permesso <strong>di</strong> costruire o nell'ambito dell'area <strong>di</strong> pertinenza della stessa; ove ciò<br />
non ri<strong>sul</strong>ti possibile, possono essere utilizzate anche aree <strong>di</strong>verse, purché<br />
ritenute idonee dal <strong>Comune</strong> per la loro vicinanza rispetto all'inse<strong>di</strong>amento<br />
progettato e per la destinazione prevista dal piano. In tal caso, il rilascio del<br />
permesso <strong>di</strong> costruire è subor<strong>di</strong>nato ad un atto, da trascriversi nei registri<br />
immobiliari a cura dell'e<strong>di</strong>ficante. con il quale il proprietario dell'area si impegna<br />
a vincolare la stessa a parcheggio, al servizio perpetuo del fabbricato oggetto<br />
dell'intervento.<br />
3. Per gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> nuova costruzione o <strong>di</strong> cambio d’uso<br />
da realizzarsi all'interno dei centri abitati, o in nuclei esistenti qualora non ri<strong>sul</strong>ti<br />
comunque possibile (a causa <strong>di</strong> comprovate situazioni strutturali e della<br />
<strong>di</strong>mensione e conformazione delle aree <strong>di</strong> pertinenza), il rispetto delle quantità<br />
minime in<strong>di</strong>cate al precedente primo comma, è ugualmente consentito il rilascio<br />
del permesso a costruire che preveda il reperimento della quantità massima <strong>di</strong><br />
superficie per parcheggio consentita dallo stato dei luoghi e dalle caratteristiche<br />
tecnico-costruttive o la relativa monetizzazione.<br />
4. La <strong>di</strong>mensione e l'accessibilità dei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> strade è specificata nelle<br />
seguenti prescrizioni<br />
a) le strade primarie, con funzione prevalentemente intercomunale sono<br />
accessibili solo attraverso nuove immissioni <strong>di</strong> strade secondarie previste in<br />
piani urbanistici esecutivi<br />
b) le strade secondarie, con funzione prevalentemente urbana, sono accessibili<br />
anche dai lotti, in qualunque punto, me<strong>di</strong>ante normali immissioni, con l'obbligo<br />
<strong>di</strong> dare la precedenza. La <strong>di</strong>mensione minima <strong>di</strong> tali strade è <strong>di</strong> ml. 8,00;
56<br />
c) le strade interne, con funzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione capillare degli autoveicoli, sono<br />
accessibili in qualunque punto. La <strong>di</strong>mensione minima per tali strade è fissata<br />
in ml. 6,00.<br />
Le <strong>di</strong>mensioni sopra in<strong>di</strong>cate si riferiscono alla sola carreggiata per i veicoli; a<br />
questa vanno aggiunti marcia pie<strong>di</strong> su entrambi i lati <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione minima <strong>di</strong><br />
m.1.50.<br />
5 . Parcheggi<br />
In caso <strong>di</strong> nuova costruzione, all'interno della costruzione o nelle aree <strong>di</strong><br />
pertinenza, devono essere riservati appositi spazi per parcheggi in misura non<br />
inferiore ad un metro quadrato ogni <strong>di</strong>eci metri cubi <strong>di</strong> costruzione, con i minimi<br />
che vengono in seguito specificati in relazione alle <strong>di</strong>verse destinazioni.<br />
Nel caso <strong>di</strong> nuove costruzioni residenziali deve essere previsto un garage o<br />
posto macchina coperto <strong>di</strong> almeno 18 mq. per ogni alloggio in progetto; il<br />
garage o posto macchina deve essere previsto <strong>di</strong> norma all'interno del volume<br />
delle nuove costruzioni o in continuita' con esse; solo eccezionalmente, e per<br />
motivate ragioni economiche o funzionali, il <strong>Comune</strong> puo' ammettere che i<br />
garages siano sistemati in e<strong>di</strong>ficio apposito, purche' risolto architettonicamente<br />
in modo adeguato; nelle zone A e' ammessa la sostituzione dei posti macchina<br />
chiusi o coperti, con posti macchina scoperti <strong>di</strong> pari numero e <strong>di</strong> idonea<br />
<strong>di</strong>mensione.<br />
Nei lotti <strong>di</strong> pertinenza dei nuovi e<strong>di</strong>fici destinati ad attrezzature ricettive,<br />
ricreative, commerciali e <strong>di</strong>rezionali devono essere previste aree per parcheggi<br />
<strong>di</strong> superficie non inferiore al 50% della superficie lorda complessiva destinata a<br />
tali attrezzature; nei lotti <strong>di</strong> pertinenza dei nuovi e<strong>di</strong>fici destinati ad attivita'<br />
artigianali ed industriali devono essere previste aree per parcheggi <strong>di</strong> superficie<br />
non inferiore al 20% della superficie lorda complessiva destinata a tali impianti.<br />
Ai sensi della legge n. 122 del 24.3.1989 "Disposizioni in materia <strong>di</strong> parcheggi,<br />
ecc." nonche' della legge L.R. n. 22 del 19.11.1999 i parcheggi destinati a<br />
pertinenza delle singole unita' immobiliari possono essere realizzati nel<br />
sottosuolo o al piano terreno dei fabbricati, anche in deroga agli strumenti<br />
urbanistici ed ai regolamenti e<strong>di</strong>lizi vigenti; restano in ogni caso fermi le norme<br />
del Co<strong>di</strong>ce Civile ed i vincoli previsti dalla legislazione in materia paesaggistica<br />
ed ambientale.<br />
Le opere e gli interventi oggetto del presente articolo possono essere<br />
autorizzate secondo le procedure previste delle stesse leggi<br />
Nelle zone per inse<strong>di</strong>amenti residenziali é in ogni caso vietata la costruzione <strong>di</strong><br />
box prefabbricati in lamiera zincata o verniciata.
57<br />
ART. 20 = Ambiti a vincolo speciale (Zone VS)<br />
1. Il P.R.G. ai fini della salvaguar<strong>di</strong>a delle caratteristiche naturali,<br />
paesaggistiche ed idrogeologiche del territorio, della <strong>di</strong>fesa e tutela degli<br />
inse<strong>di</strong>amenti, del rispetto <strong>di</strong> norme igieniche, e della salvaguar<strong>di</strong>a delle<br />
esigenze e funzionalita' della rete <strong>di</strong> mobilita' veicolare, in<strong>di</strong>vidua <strong>sul</strong> territorio<br />
comunale le zone "VS" a vincolo speciale <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, per le quali e'<br />
previsto il vincolo <strong>di</strong> inalterabilita' o <strong>di</strong> alterabilita' controllata, come sotto<br />
specificato.<br />
2. Zone VS1 vincolate a rispetto cimiteriale. Il perimetro <strong>di</strong> tali aree e'<br />
normalmente fissato alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 200 ml. dal confine del campo cimiteriale,<br />
ivi compresi gli eventuali ampliamenti previsti; <strong>di</strong>stanze inferiori sono applicate<br />
previa emanazione <strong>di</strong> relativo Decreto dell'Autorita' Sanitaria competente, a<br />
seguito <strong>di</strong> delibera consiliare approvata e resa esecutiva a norma <strong>di</strong> legge.<br />
In queste zone e' vietata ogni nuova costruzione <strong>di</strong> carattere permanente: e'<br />
viceversa ammessa la realizzazione <strong>di</strong> interventi per la viabilita' <strong>di</strong> accesso e<br />
per parcheggi, nonche' il posizionamento <strong>di</strong> strutture mobili tipo bancarelle e<br />
simili, per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> fiori o altro, in occasione <strong>di</strong> particolari festivita'.<br />
Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti sono consentite unicamente opere <strong>di</strong> consolidamento<br />
statico e adeguamento igienico e tecnologico, senza aumenti <strong>di</strong> volumetria<br />
3. Zone VS2 vincolate a protezione del nastro stradale; il piano regolatore<br />
generale, al fine <strong>di</strong> assicurare adeguate con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> viabilita' e <strong>di</strong> sicurezza per<br />
la circolazione, nonche' <strong>di</strong> consentire la realizzazione <strong>di</strong> ampliamenti della rete<br />
stradale esistente e l'installazione <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> servizio della rete stessa,<br />
in<strong>di</strong>vidua fasce <strong>di</strong> arretramento dell'e<strong>di</strong>ficazione dal ciglio stradale, oppure zone<br />
<strong>di</strong> rispetto stradale, con le seguenti modalita':<br />
a) le zone <strong>di</strong> rispetto stradale comprendono aree per le quali si prevede la<br />
realizzazione <strong>di</strong> nuove strade o corsie <strong>di</strong> servizio, <strong>di</strong> ampliamenti delle<br />
carreggiate esistenti, <strong>di</strong> parcheggi pubblici, <strong>di</strong> percorsi pedonali e ciclabili, <strong>di</strong><br />
piantumazioni, ovvero la sistemazione a verde o la conservazione dello stato <strong>di</strong><br />
natura. In dette zone, a titolo precario, e' ammessa la costruzione <strong>di</strong> impianti<br />
per la <strong>di</strong>stribuzione del carburante in base a convenzione annuale rinnovabile.<br />
Sugli immobili ubicati nelle zone <strong>di</strong> rispetto stradale si possono attuare opere <strong>di</strong><br />
manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, nonche' la ristrutturazione<br />
limitatamente alle opere consentite dalla L.R. n. 15 del 15.07.1996; in quanto<br />
immobili preesistenti alla adozione del PRG e' consentito un intervento una<br />
tantum per l'adeguamento igienico , funzionale, statico-costruttivo con un<br />
incremento massimo <strong>di</strong> Sp non superiore a 70 mq per gli e<strong>di</strong>fici destinati a<br />
residenza e non superiori a 200 mq per gli e<strong>di</strong>fici destinati ad attivita' produttive<br />
e commerciali. Tali incrementi non devono compromettere la visibilita' e la<br />
sicurezza del traffico viario o ridurre le attuali <strong>di</strong>stanze dell'immobile dalla sede<br />
stradale.<br />
b) le fasce <strong>di</strong> arretramento sono in<strong>di</strong>viduate unicamente al fine <strong>di</strong> permettere<br />
l'utilizzazione della strada in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> adeguate sicurezze e visibilita'. Esse,<br />
pertanto, concorrono al computo della capacita' e<strong>di</strong>ficatoria delle aree
58<br />
circostanti. Le aree vanno <strong>di</strong> norma mantenute a verde e idoneamente<br />
piantumate; le recinzioni devono essere realizzate in modo da non<br />
compromettere la visibilita' e la sicurezza del traffico. E' pure consentita<br />
l'utilizzazione a parcheggio, computabile ai fini dell'art. 16 comma 1), 2), 3),<br />
qualora cio' non comprometta le finalita' <strong>di</strong> cui sopra;<br />
c) al <strong>di</strong> fuori delle zone destinate dal piano regolatore ad accogliere<br />
inse<strong>di</strong>amenti, la profon<strong>di</strong>ta' delle aree <strong>di</strong> rispetto e delle fasce <strong>di</strong> arretramento e'<br />
quella minima prescritta dal D.P.R. 26 aprile 1993 n° 147 e successive<br />
mo<strong>di</strong>fiche, anche in presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse in<strong>di</strong>cazioni grafiche nelle tavole <strong>di</strong><br />
azzonamento;<br />
d) la realizzazione <strong>di</strong> opere relative a nuovi accessi veicolari <strong>di</strong>retti <strong>sul</strong>le strade<br />
statali e provinciali, per tratti lungo i quali queste attraversano parti <strong>di</strong> territorio<br />
esterne al perimetro del centro abitato, possono avvenire solo in conformita' a<br />
quanto stabilito nel D.L. 3-4-1992 n° 285, Nuovo Co<strong>di</strong>ce Civile della Strada e<br />
Regolamento Attuativo, D.P.R. 16-12-1992 n° 495 e successive mo<strong>di</strong>fiche ed<br />
integrazioni.<br />
4. Zone VS3, vincolate a protezione degli impianti militari esistenti: su tali aree,<br />
in<strong>di</strong>viduate <strong>sul</strong>le planimetrie <strong>di</strong> P.R.G., e' vietata ogni nuova costruzione, anche<br />
se e' consentito calcolarle ai fini del computo della capacita' e<strong>di</strong>ficatoria delle<br />
aree circostanti. Negli e<strong>di</strong>fici esistenti all’interno <strong>di</strong> tali aree sono consentiti<br />
interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria.<br />
5. Zone VS4-VS5, vincolate a tutela del patrimonio naturale e paesaggistico:<br />
comprendono le rive del fiume <strong>Mincio</strong> e dei corsi d’acqua in<strong>di</strong>viduati a partire<br />
dal limite del demanio per una profon<strong>di</strong>ta' <strong>di</strong> mt. 100. La <strong>di</strong>sciplina per tali aree<br />
e' finalizzata alla conservazione delle specifiche caratteristiche della natura e<br />
del paesaggio, da integrare e valorizzare con la costituzione <strong>di</strong> idonei parchi<br />
regionali (Parco Naturale del <strong>Mincio</strong>) estesi agli interi corsi fluviali. Vi e' pertanto<br />
consentita la sola attivita' agricola che non comporti alterazioni o trasformazioni<br />
delle colture tra<strong>di</strong>zionali: e' vietata ogni attivita' <strong>di</strong> trasformazione urbanistica da<br />
eseguire <strong>sul</strong>le aree a boschi <strong>di</strong> alto fusto o <strong>di</strong> rimboschimento. L'eventuale<br />
utilizzazione <strong>di</strong> zone particolari per lo sport, lo svago ed il tempo libero e'<br />
subor<strong>di</strong>nata alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> piano esecutivo <strong>di</strong> iniziativa esclusivamente<br />
pubblica, secondo le modalita' ed i criteri definiti per le zone destinate alle<br />
attrezzature <strong>di</strong> interesse pubblico; gli interventi <strong>di</strong> trasformazione urbanistica<br />
devono essere realizzati secondo le modalita' <strong>di</strong> legge, in conformita' a quanto<br />
contenuto nella proposta <strong>di</strong> Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento adottata<br />
dall'Assemblea Consortile del Parco del <strong>Mincio</strong>: l'eventuale allestimento delle<br />
attrezzature da parte <strong>di</strong> privati va subor<strong>di</strong>nato a convenzione, che garantisca<br />
una idonea <strong>di</strong>sponibilita' pubblica dell'uso per le attrezzature stesse. In ogni<br />
caso la convenzione si deve intendere a tempo definito, e l'area deve essere <strong>di</strong><br />
proprieta' pubblica con concessione del solo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie.<br />
6. Zone VS6 a rischio archeologico: comprendono le zone del territorio<br />
comunale in cui sono stati effettuati ritrovamenti archeologici.<br />
All'interno delle zone in<strong>di</strong>viduate ai fini della conservazione e della<br />
valorizzazione del patrimonio storico, ogni intervento <strong>di</strong> trasformazione<br />
urbanistica così come stabilito dall'art. 7 delle presenti N.T.A. , <strong>di</strong> scavo o<br />
<strong>di</strong> movimenti terra che non rientri nella normale attività agricola, deve
59<br />
essere autorizzato dalla Sopraintendenza Archeologica competente per<br />
territorio.<br />
Nelle aree circostanti alle zone a rischio archeologico le operazioni <strong>di</strong><br />
trasformazione urbanistica comportanti scavi o movimenti terra, devono essere<br />
eseguite con particolare cura per evitare danni agli eventuali reperti e segnalate<br />
dal titolare della permesso <strong>di</strong> costruire o dell'autorizzazione alla competente<br />
Sopraintendenza Archeologica prima dell'inizio dei lavori.<br />
I ritrovamenti nei siti in<strong>di</strong>cati o in altre parti del territorio comunale <strong>di</strong> presumibile<br />
interesse archeologico, storico e artistico devono essere imme<strong>di</strong>atamente posti<br />
a <strong>di</strong>sposizione degli enti competenti, dandone anche imme<strong>di</strong>ata comunicazione<br />
al Sindaco.<br />
I lavori, nella parte interessata dai ritrovamenti, devono essere sospesi per<br />
lasciare intatte le cose ritrovate, fermo restando l'obbligo <strong>di</strong> osservare le<br />
prescrizione delle leggi vigenti per la conservazione dei Beni Storici e Culturali,<br />
in attesa del pronunciamento della competente Soprintendenza.<br />
7. Zone VS7 fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità dal depuratore.Tali aree sono <strong>di</strong><br />
salvaguar<strong>di</strong>a agli impianti <strong>di</strong> depurazione e tutte le attività <strong>di</strong> trasformazione<br />
sono normate dal D.C.I. 4/2/77.<br />
8. Zone VS8 aree <strong>di</strong> tutela assoluta e <strong>di</strong> rispetto dei pozzi <strong>di</strong><br />
approvvigionamento idrico. L’attività <strong>di</strong> trasformazione all’interno <strong>di</strong> tali aree è<br />
regolata ai sensi del D.Lgs. n. 31/2001.<br />
9. Zone VS9 aree d’uso militare. All’interno <strong>di</strong> tali aree le attività <strong>di</strong><br />
trasformazione sono limitate alla funzione specifica e sono regolate dalla<br />
normativa relativa; al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> tali funzioni sono esclusi tutti gli interventi.
60<br />
ART.21= Zone per servizi e impianti tecnologici<br />
In tali zone è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> attrezzature e impianti tecnologici <strong>di</strong><br />
interesse pubblico quali rimesse per i mezzi <strong>di</strong> trasporto pubblico, impianti <strong>di</strong><br />
smaltimento <strong>di</strong> rifiuti e <strong>di</strong> depurazione, centrali telefoniche, impianti<br />
ra<strong>di</strong>otelevisivi, impianti <strong>di</strong> acquedotto, impianti <strong>di</strong> presa metano, attrezzature <strong>di</strong><br />
trasformazione e <strong>di</strong> produzione dell'energia elettrica, ecc.; sono ammessi inoltre<br />
officine per la manutenzione degli impianti, attrezzature per il personale<br />
addetto, abitazioni per il personale <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a, ed eventuali uffici strettamente<br />
connessi alle funzioni svolte. Tali impianti ed attrezzature possono essere<br />
realizzati e gestiti da enti pubblici o da privati; in quest'ultimo caso l’ intervento è<br />
subor<strong>di</strong>nato alla definizione <strong>di</strong> una convenzione cm il <strong>Comune</strong> che ne regoli le<br />
caratteristiche tecniche, i tempi <strong>di</strong> realizzazione e le modalità d'uso.<br />
Ogni intervento e<strong>di</strong>lizio all'interno delle zone per servizi e impianti tecnologici è<br />
subor<strong>di</strong>nato a semplice autorizzazione o permesso <strong>di</strong> costruire, nel rispetto<br />
delle seguenti norme<br />
- If = 0,75 mq/mq.<br />
- Rc = 0,5 mq/mq.<br />
- Hmax = 10 m. con eccezioni per volumi tecnici ed impianti tecnologici.<br />
Per comprovate esigenze tecniche e <strong>di</strong> pubblica utilità, attrezzature ed impianti<br />
<strong>di</strong> interesse pubblico possono essere legittimamente realizzati anche in altre<br />
zone, quando sia <strong>di</strong>mostrata la non idoneità delle zone previste dal P.R.G.
61<br />
ART. 22 = Cave e norme <strong>sul</strong>le indagini geotecniche<br />
1. Per la particolare natura e composizione dei terreni non è consentita l'attività<br />
<strong>di</strong> estrazione. L'apertura <strong>di</strong> nuove cave non è ammessa.
62<br />
T I T O L O IV<br />
NORME FINALI E TRANSITORIE
ART. 23 = Entrata in vigore del P.R.G.<br />
63<br />
Il presente P.R.G. entra in vigore a partire dalla data <strong>di</strong> approvazione definitiva<br />
successiva all’espressione del parere <strong>di</strong> compatibilità delle competenti Autorità,<br />
secondo le procedure ed i termini <strong>di</strong> legge.<br />
Con l'entrata in vigore del P.R.G. sono abrogate tutte le norme vigenti in<br />
contrasto con la variante generale al P.R.G. e con le presenti norme tecniche.<br />
Alle pratiche e<strong>di</strong>lizie in corso <strong>di</strong> approvazione, per le quali siano già stati<br />
espressi , prima dell’adozione della variante, i pareri <strong>di</strong> conformità (per le<br />
competenze comunali) alla normativa vigente, e in attesa dei pareri obbligatori<br />
<strong>di</strong> altri enti non si applicano i <strong>di</strong>sposti dell’art. 24 della L.R. n° 51/7; tali<br />
proce<strong>di</strong>menti sono conclusi con l’ottenimento dei pareri mancanti o comunque<br />
trascorso il periodo per l’espressione dello stesso.
64<br />
ART. 24 = Vali<strong>di</strong>tà delle prescrizioni urbanistiche e rinvio ad altre norme<br />
Qualora si rilevasse <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> prescrizioni norme scritte e le tavole grafiche<br />
del P.R.G., si applicano le prescrizioni più restrittive.<br />
In caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità tra tavole a scale <strong>di</strong>verse, prevalgono le prescrizioni della<br />
tavola in scala più dettagliata.<br />
Per quanto non espressamente previsto nelle presenti norme si rinvia alle<br />
norme <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> regolamento vigenti in materia urbanistica, e<strong>di</strong>lizia e <strong>di</strong><br />
igiene ambientale.
ART. 25 = Piani esecutivi esistenti<br />
65<br />
1. Il P.R.G.C. recepisce i piani esecutivi adottati od operanti alla data <strong>di</strong><br />
adozione da parte del Consiglio Comunale.<br />
2. Nei piani esecutivi già attuati o in via <strong>di</strong> attuazione ed in<strong>di</strong>cati nella<br />
cartografia <strong>di</strong> P.R.G.C. come zone B2, si applicano le norme contenute nell'art.<br />
10 delle presenti Norme Tecniche.
ART. 26 = Costruzioni preesistenti<br />
66<br />
1. Nelle costruzioni preesistenti alla data <strong>di</strong> adozione del P.R.G. e<br />
legittimamente costruite, le quali si trovino in contrasto con il P.R.G. e per le<br />
quali le presenti norme tecniche non <strong>di</strong>spongano <strong>di</strong>versamente, sono<br />
consentite opere <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, nonché un<br />
intervento una tantum (da realizzarsi entro <strong>di</strong>eci anni dall'entrata in vigore del<br />
P.R.G.) per adeguamento igienico, funzionale, statico/costruttivo; in tale<br />
intervento è ammissibile un incremento <strong>di</strong> S.P. non superiore a 70 mq. per gli<br />
e<strong>di</strong>fici destinati alla residenza e simili, e non superiore a 200 mq. per gli e<strong>di</strong>fici<br />
destinati alle attività produttive, agricole e simili.<br />
2. Qualora nelle proprietà limitrofe esistano e<strong>di</strong>fici legittimamente costruiti<br />
anteriormente alla data <strong>di</strong> adozione del presente P.R.G., le cui altezze o<br />
<strong>di</strong>stanze dai confini imponessero, per la eventuale e<strong>di</strong>ficazione nei lotti<br />
confinanti, <strong>di</strong>stanze tra e<strong>di</strong>fici o dai confini superiori alle minime normalmente<br />
consentite, il Sindaco, sentita la Commissione E<strong>di</strong>lizia, potrà ammettere che<br />
ampliamenti, ristrutturazioni e nuove costruzioni rispettino solo in parte le<br />
norme <strong>sul</strong>le <strong>di</strong>stanze minime.