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NTA - Comune di Ponti sul Mincio

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TITOLI I -DISPOSIZIONI GENERALI<br />

1<br />

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE<br />

INDICE<br />

Art. 1 Finalita’ e applicazione del P.R.G. pag. 4<br />

Art. 2 Elementi costitutivi del P.R.G. pag. 5<br />

Art. 3 In<strong>di</strong>ci urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi pag. 6<br />

Art. 4 Norme e<strong>di</strong>lizie generali pag. 9<br />

Art. 5 Destinazioni d’uso pag. 12<br />

Art. 6 Norme per gli inse<strong>di</strong>amenti commerciali pag. 14<br />

Art. 7 Norme <strong>di</strong> tutela geologica pag. 15<br />

TITOLO II - STRUMENTINTI DI ATTUAZIONE DEL P.R.G<br />

Art. 8 Programma pluriennale <strong>di</strong> attuazione pag. 23<br />

Art. 9 Strumenti urbanistici esecutivi pag. 24<br />

Art. 10 Permesso <strong>di</strong> costruire. pag. 29<br />

TITOLO III - ZONIZZAZIONE<br />

Art.11 Sistemi, ambiti, zone territoriali pag. 32<br />

Art.12 Sistema ambientale: ambito <strong>di</strong> centro storico pag. 34<br />

Art.13 Sistema inse<strong>di</strong>ativo: ambito <strong>di</strong> completamento pag. 36<br />

Art.14 Sistema inse<strong>di</strong>ativo: ambito <strong>di</strong> nuova urbanizzazione pag. 38<br />

Art.15 Sistema inse<strong>di</strong>ativo: ambito prevalentemente produttivo pag. 39<br />

Art.16 Sistema ambientale: ambiti destinati all’attività agricola pag. 41<br />

Art.17 Verde privato pag. 52<br />

Art.18 Sistema dei servizi:ambiti per attrezzature <strong>di</strong> interesse<br />

pubblico pag. 53<br />

Art.19 Parcheggi privati e rete <strong>di</strong> viabilità. pag. 55<br />

Art.20 Sistema delle fasce <strong>di</strong> rispetto:ambiti a vincolo<br />

speciale (Zone ‘VS’) pag. 57


Art.21 Zone per servizi e impianti tecnologici pag. 60<br />

Art.22 Cave e norme <strong>sul</strong>le indagini geotecniche pag. 61<br />

TITOLO IV - NORME FINALI E TRANSITORI<br />

Art. 23 Entrata in vigore del P.R.G.pag. pag. 63<br />

Art. 24 Vali<strong>di</strong>ta’ delle prescrizioni urbanistiche e rinvio ad altre norme pag. 64<br />

Art. 25 Piani esecutivi esistenti pag. 65<br />

Art. 26 Costruzioni preesistenti pag. 66<br />

2


TITOLO I<br />

DISPOSIZIONI GENERALI<br />

3


ART. 1: Finalità e applicazione del P.R.G.<br />

4<br />

l. Il piano regolatore generale (P.R.G.) <strong>di</strong>sciplina, con riferimento all'intero<br />

territorio comunale, l'uso del suolo e le sue trasformazioni ed utilizzazioni<br />

urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie, ancorche' non soggette a preventiva verifica ed<br />

all'ottenimento <strong>di</strong> titolo abilitativi. La <strong>di</strong>sciplina dettata dal PRG ha,<br />

relativamente agli immobili appartenenti al demanio statale, regionale o<br />

provinciale e sino a che perdura tale con<strong>di</strong>zione, carattere non prescrittivi;<br />

altrettanto vale per gli immobili che appartenevano ad enti pubblici non<br />

territoriali, se e sinche' gli stessi siano utilizzati per gli scopi istituzionali <strong>di</strong> detti<br />

enti.<br />

2. il PGR detta e definisce - rispettivamente - le prescrizioni speciali nonche' i<br />

vincoli e - in genere - le cautele necessarie a garantire la tutela del territorio e<br />

delle sue risorse naturali, paesistiche, idrogeologiche e geomorfologiche; il<br />

recupero ed il positivo riuso del patrimonio e<strong>di</strong>lizio nonche' l'adeguata<br />

attrezzatura del territorio comunale a mezzo <strong>di</strong> servizi, <strong>di</strong> spazi e <strong>di</strong> impianti<br />

pubblici e <strong>di</strong> uso pubblico nonche' <strong>di</strong> infrastrutture urbanizzative.<br />

3. Il PRG in<strong>di</strong>vidua - anche a mezzo <strong>di</strong> specifiche aree <strong>di</strong> rispetto - le zone nelle<br />

quali l'uso del suolo e le sue trasformazioni urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie sono<br />

limitate al fine <strong>di</strong> garantire il rispetto <strong>di</strong> specifiche esigenze <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> particolari<br />

valori (ambientali, storici, archeologici, artistici o monumentali; <strong>di</strong> morfologia<br />

urbana e del paesaggio), <strong>di</strong> particolari risorse (falda idrica), <strong>di</strong> particolari<br />

impianti od infrastrutture (cimitero, se<strong>di</strong> stradali, ecc.). Quando detta tutela e'<br />

perseguita anche da altre <strong>di</strong>sposizioni legislative speciali, queste ultime - se piu'<br />

restrittive circa l'uso del suolo e le sue trasformazioni e se comportanti un piu'<br />

vasto ambito <strong>di</strong> rispetto- prevalgono su PRG.<br />

4. il PRG in<strong>di</strong>vidua la situazione geologica e le conseguenti classi <strong>di</strong> fattibilita' in<br />

grado <strong>di</strong> fornire per ciascun ambito il grado <strong>di</strong> vulnerabilita', le limitazioni e le<br />

destinazioni d'uso con le relative prescrizioni per gli interventi conservativi.<br />

5. Il PRG in<strong>di</strong>vidua le zone e aree destinate a verde e ad altri usi pubblici, nelle<br />

quali l'uso del suolo e le sue trasformazioni urbanistiche ed e<strong>di</strong>lizie sono<br />

finalizzati alla costituzione ed al mantenimento <strong>di</strong> un elevato livello <strong>di</strong> dotazioni<br />

e attrezzature a servizio degli inse<strong>di</strong>amenti e del territorio.


ART. 2: Elementi costitutivi del P.R.G.<br />

l. Il P.R.G. è composto dai seguenti elaborati:<br />

Tav. 1 - Inquadramento territoriale Scala 1:10.000<br />

Tav. 2 - Mosaico dei piani regolatori dei comuni contermini Scala 1:10.000<br />

Tav. 3 - Tavola delle componenti ambientali e dei vincoli Scala 1: 5.000<br />

Tav. 4 - Tavola <strong>di</strong> azzonamento Scala 1 : 5.000<br />

Tav.5 - Foglio 1 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />

Tav.6 - Foglio 2 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />

Tav.7 - Foglio 3 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />

Tav.8 - Foglio 4 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />

Tav.9 - Foglio 5 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />

Tav.10 - Foglio 6 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />

Tav.11 - Foglio 7 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />

Tav.12 - Foglio 8 - Zonizzazione Scala 1: 2.000<br />

Tav.13 - Capoluogo con prescrizioni d'intervento Scala 1: 1.000<br />

Piano dei servizi<br />

Tav. 14a – capoluogo Scala 1: 2.000<br />

Tav. 14b – zone sparse Scala 1: 2.000<br />

Allegati:<br />

Sono inoltre parte del PRG con valore normativo e vincolante gli allegati:<br />

Tav.4 - carta <strong>di</strong> sintesi dello stu<strong>di</strong>o geologico<br />

5<br />

Tav.5 - carta <strong>di</strong> fattibilita' e delle azioni <strong>di</strong> Piano dello Stu<strong>di</strong>o geologico<br />

generale<br />

Con valore illustrativo, gli allegati:<br />

A - Piano regolatore generale Vigente<br />

B - Indagini geologiche tecniche <strong>di</strong> supporto al PRG<br />

C - Indagini acustiche <strong>di</strong> supporto al PRG


ART. 3: In<strong>di</strong>ci urbanistici ed e<strong>di</strong>lizi<br />

6<br />

1. L'e<strong>di</strong>ficazione e l'urbanizzazione nelle varie zone del territorio comunale sono<br />

definite e calcolate in base ai seguenti in<strong>di</strong>ci :<br />

a) S.T. - superficie territoriale., espressa in mq.: la superficie complessiva delle<br />

aree destinate dal P.R.G. alla realizzazione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento. ed è comprensiva<br />

<strong>di</strong> tutte le aree necessarie per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondaria<br />

non localizzate nel piano. nonché delle aree <strong>di</strong> rispetto stradale;<br />

b) S.F. - superficie fon<strong>di</strong>aria, espressa in mq.: è la superficie <strong>di</strong> terreno<br />

effettivamente utilizzabile e calcolabile per inse<strong>di</strong>amenti., misurata al netto delle<br />

aree necessarie per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria e secondarla non<br />

localizzate nel piano, nonché delle aree <strong>di</strong> rispetto stradale;<br />

c) S.L.P. - Superficie lorda <strong>di</strong> pavimento, espressa in mq.: si definisce<br />

superficie lorda <strong>di</strong> un piano la superficie compresa entro il profilo esterno delle<br />

pareti: la superficie lorda complessiva <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio è la somma delle superfici<br />

lorde dei singoli piani abitabili o agibili; non vanno considerati nel calcolo i piani<br />

interrati, o seminterrati non abitabili con almeno il 60% della superficie<br />

perimetrale interrata e non emergenti all'intradosso del solaio oltre i cm 60 dalla<br />

"quota <strong>di</strong> riferimento" cosi' come definita al successivo punto h); nonché i<br />

soppalchi, con altezza netta inferiore a ml. 2.10. Nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con<br />

copertura piana la superficie del sottotetto viene computata nel calcolo della<br />

superficie lorda complessiva quando l'altezza netta interna è uguale o superiore<br />

a m.2,40; nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici con copertura a falde., la superficie del sottotetto<br />

non viene considerata quando si verificano tutte le seguenti con<strong>di</strong>zioni :<br />

l'altezza interna netta non è superiore a m.0,80 in gronda,, ed a m.3,50 nel<br />

punto piu’ alto e la pendenza delle falde non è superiore al 50%; qualora non si<br />

verifichi una o più <strong>di</strong> queste con<strong>di</strong>zioni. viene computata come superficie lorda<br />

la parte <strong>di</strong> sottotetto avente altezza uguale o superiore a m. 2,10; quando il<br />

sottotetto non viene computato ai fini del calcolo della superficie lorda non è<br />

ammesso aprire nella copertura finestre o abbaini <strong>di</strong> larghezza superiore a m.<br />

0,80. La superficie <strong>di</strong> logge, portici, scale e passaggi coperti <strong>di</strong> uso privato non<br />

viene computata purché le aperture esterne non siano inferiori ad un quarto<br />

dello sviluppo perimetrale complessivo; quando la superficie lorda <strong>di</strong> logge,<br />

balconi, scale e portici supera il 30% della superficie lorda complessiva. si<br />

computa la parte eccedente tale limite; da tale calcolo sono comunque esclusi i<br />

portici e passaggi <strong>di</strong> uso pubblico o collettivo. purché espressamente vincolati a<br />

tale uso;<br />

d) I.T. - In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione territoriale, espresso in mq/mq: è la superficie<br />

lorda complessiva <strong>di</strong> pavimento realizzabile per ogni metro quadrato <strong>di</strong><br />

superficie territoriale;<br />

e) I.F. - in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione fon<strong>di</strong>aria, espresso in mq/mq: è la superficie lorda<br />

complessiva <strong>di</strong> pavimento realizzabile per ogni metro quadrato <strong>di</strong> superficie<br />

fon<strong>di</strong>aria. Ai fini dell'applicazione dell'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione fon<strong>di</strong>aria, possono<br />

essere computate solo aree contigue. purché <strong>di</strong>sciplinate da uguale normativa<br />

urbanistica. Nel caso <strong>di</strong> piani esecutivi unitari è consentito:


7<br />

1° - applicare I.F. all'intero comparto: in questo caso esso viene considerato<br />

come valore me<strong>di</strong>o calcolato <strong>sul</strong>la totalità dei lotti. sui quali singolarmente presi<br />

puo’ essere definito I.F. con valore variabile compreso fra un minimo e un<br />

massimo;<br />

2° - computare anche aree non contigue, sempre ché rientrino nel comparto<br />

oggetto del piano;<br />

f) S.U. – per superficie utile si intende la superficie del pavimento delle unità<br />

immobliari, misurata al netto dei muri perimetrali e <strong>di</strong> quelli interni, delle soglie<br />

<strong>di</strong> passaggio da un vano all’altro, degli sguinci <strong>di</strong> porte e finestre.<br />

g) S.C.: superficie coperta, espressa in mq. : è la superficie ri<strong>sul</strong>tante dalla<br />

proiezione <strong>sul</strong> piano orizzontale delle parti e<strong>di</strong>ficate fuori terra. delimitate dal<br />

profilo esterno delle murature perimetrali con esclusione delle parti aggettate<br />

aperte (quali balconi. cornici <strong>di</strong> gronda. pensiline, scale aperte e simili);<br />

sporgenti non piu’ <strong>di</strong> mt. 1,50.<br />

h) R.C. : rapporto <strong>di</strong> copertura, espresso in % : è il rapporto percentuale fra<br />

superficie coperta e superficie fon<strong>di</strong>aria;<br />

i) H : altezza dell'e<strong>di</strong>ficio, espressa in ml. : è la <strong>di</strong>stanza intercorrente fra<br />

l'intradosso del solaio dell'ultimo piano abitabile. compresi il sottotetto qualora<br />

questi lo sia e la “quota <strong>di</strong> riferimento", cioè la quota piu’ alta fra il marciapiede<br />

stradale e il piano <strong>di</strong> campagna naturale rilevato prima dell'intervento., salva<br />

<strong>di</strong>versa in<strong>di</strong>cazione dell'ufficio tecnico comunale in caso <strong>di</strong> terreni in pendenza,<br />

<strong>di</strong>slivello nei marciapie<strong>di</strong> o simili. Non vanno considerati i volumi tecnici quali<br />

silos, ciminiere, impianti all'aperto. ecc.;<br />

l) S1 - superficie per opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria: comprende le aree<br />

destinate a strade veicolari. percorsi pedonali, verde primario., nonché tutte le<br />

aree necessarie per la realizzazione degli impianti <strong>di</strong> fognatura illuminazione<br />

pubblica, <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> acqua. gas energia elettrica., telefono a stretto<br />

servizio degli inse<strong>di</strong>amenti;<br />

m) S2 - superficie per opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria: comprende le<br />

seguenti aree:<br />

a) aree per l'istruzione inferiore: destinate a scuole materne., scuole elementari<br />

e scuole me<strong>di</strong>e dell'obbligo;<br />

b) aree per attrezzature <strong>di</strong> interesse comune (religiose culturali, sociali,<br />

assistenziali sanitarie, amministrative, ecc.);<br />

c) aree per spazi pubblici, a parco per il gioco e lo sport;<br />

d) aree per parcheggi <strong>di</strong> uso pubblico;<br />

e) aree per attrezzature al servizio <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti produttivi (parcheggi, verde<br />

ed attrezzature sportive, centri e servizi sociali, mense ed attrezzature varie);


8<br />

f) aree per servizi ed attrezzature <strong>di</strong> interesse territoriale (istruzione superiore<br />

alla scuola dell'obbligo; attrezzature ospedaliere; parchi urbani e territoriali).<br />

2. Utilizzazione degli in<strong>di</strong>ci<br />

a) l'utilizzazione totale degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> fabbricabilità corrispondenti a una<br />

determinata superficie, esclude ogni successivo rilascio, <strong>sul</strong>le superfici stesse<br />

<strong>di</strong> altre concessioni e<strong>di</strong>ficatorie che comportino un'ulteriore utilizzazione <strong>di</strong> detti<br />

in<strong>di</strong>ci salvo il caso <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione, in<strong>di</strong>pendentemente da<br />

qualsiasi frazionamento o passaggio <strong>di</strong> proprietà;<br />

b) non è ammesso il trasferimento <strong>di</strong> volume e<strong>di</strong>ficabile fra aree a <strong>di</strong>versa<br />

destinazione <strong>di</strong> zona e <strong>di</strong> uso nonché fra aree non contermini, ad eccezione del<br />

caso previsto al precedente comma 1) sub e);<br />

c) al fine <strong>di</strong> certificare l'utilizzazione e<strong>di</strong>ficatoria delle varie aree, l'Ufficio<br />

Tecnico comunale a partire dalle date <strong>di</strong> adozione del P.R.G., registra su<br />

apposita copia delle mappe catastali del territorio comunale le concessioni<br />

rilasciate nonché l'area relativa alle concessioni stesse. Tale documentazione è<br />

a <strong>di</strong>sposizione del pubblico.<br />

3.Si definisce parte libera residua <strong>di</strong> un lotto parzialmente e<strong>di</strong>ficato quello che<br />

ri<strong>sul</strong>ta dopo aver detratto dal lotto originalmente asservito alla costruzione la<br />

parte corrispondente alla costruzione esistente secondo gli in<strong>di</strong>ci vigenti al<br />

momento della realizzazione della costruzione con un rapporto teorico tra<br />

volume e If <strong>di</strong> 3,3 mc/mq.; per le costruzioni realizzate in mancanza <strong>di</strong> strumenti<br />

urbanistici si fa riferimento ad un in<strong>di</strong>ce convenzionale If = 0,30 mq/mq.


ART. 4: Norme e<strong>di</strong>lizie generali<br />

9<br />

l. La <strong>di</strong>sciplina specifica della e<strong>di</strong>ficazione è <strong>di</strong> norma contenuta nel<br />

regolamento e<strong>di</strong>lizio e nel regolamento <strong>di</strong> igiene del <strong>Comune</strong>: il P.R.G. peraltro<br />

in<strong>di</strong>vidua le con<strong>di</strong>zioni e le situazioni per le quali sono previste <strong>di</strong>sposizioni<br />

<strong>di</strong>verse o sono ammesse deroghe a tali regolamenti.<br />

2 - Distanze tra i fabbricati<br />

La <strong>di</strong>stanza minima tra pareti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong>stinti deve essere pari all'altezza <strong>di</strong><br />

facciata (Hf) dell'e<strong>di</strong>ficio piu' alto e comunque non inferiore a m 10,00; la<br />

<strong>di</strong>stanza da considerare e' la minima intercorrente dai fabbricati, nel caso <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>fici non prospicienti il raggio tra gli spigoli degli stessi non deve essere<br />

inferiore a 5 mt; le <strong>di</strong>stanze tra parti antistanti <strong>di</strong> uno stesso e<strong>di</strong>ficio sono<br />

regolate dalle norme sui cortili e cave<strong>di</strong>.<br />

3 - Distanze dei fabbricati dai confini <strong>di</strong> proprieta'<br />

La <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> un fabbricato dal confine <strong>di</strong> proprieta' misurata in proiezione<br />

orizzontale tra la superficie coperta del fabbricato e i confini <strong>di</strong> proprieta' non<br />

deve essere inferiore alla meta' dell'altezza della facciata prospiciente il<br />

confine, con un minimo <strong>di</strong> m 5,00. Quando preesiste parete costruita a confine,<br />

si puo' costruire in aderenza per l'ampiezza della parte preesistente; in caso <strong>di</strong><br />

accordo tra i proprietari registrato e' possibile realizzare e<strong>di</strong>fici con sagome<br />

eccedenti i limiti sopra stabiliti.<br />

Si possono inoltre realizzare nuovi e<strong>di</strong>fici a confine o a meno <strong>di</strong> mt 5,00<br />

emergenti o non emergenti dal suolo, previo accordo scritto tra i proprietari<br />

confinanti, da registrare con apposita convenzione.<br />

In assenza <strong>di</strong> accordo tra i proprietari confinanti gli e<strong>di</strong>fici interrati possono<br />

essere costruiti sino a 1,50 mt dal confine.<br />

Per le sole zone B e D i nuovi e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> altezza all'intradosso del solaio non<br />

superiore a mt. 2,40 con altezza massima 3,20 mt, contenenti esclusivamente<br />

locali rustici e garages pertinenti alla residenza e vincolati a tale uso, se<br />

e<strong>di</strong>ficati a confine o ad una <strong>di</strong>stanza inferiore da m. 5,0 con l’assenso del<br />

confinante registrato, non influiscono <strong>sul</strong> calcolo della <strong>di</strong>stanza tra gli e<strong>di</strong>fici.<br />

Le opere <strong>di</strong> arredo esterno o <strong>di</strong> servizio al verde privato quali: camini, chioschi,<br />

fontane e simili, non influiscono <strong>sul</strong> calcolo delle <strong>di</strong>stanze tra gli e<strong>di</strong>fici e, previo<br />

accordo tra i confinanti, dai confini se <strong>di</strong>stanti almeno mt 1,5.<br />

4 - Distanze dei fabbricati dalle strade<br />

All'interno dei centri abitati, cosi' come delimitati ai sensi dell'art. 4 del Co<strong>di</strong>ce<br />

della Strada, le <strong>di</strong>stanze dal confine stradale da rispettare nelle nuove<br />

costruzioni, nelle ricostruzioni conseguenti a demolizione integrale, o negli<br />

ampliamenti fronteggianti le strade, sono le seguenti:<br />

- ml. 5,00 per strade con carreggiata <strong>di</strong> larghezza inferiore o uguale a ml. 7,00;<br />

- ml. 7,50 per strade con carreggiata <strong>di</strong> larghezza compresa tra ml. 7,00 e ml.<br />

15,00;<br />

- ml. 10,00 per strade con carreggiata <strong>di</strong> larghezza superiore a ml. 15,00.


10<br />

Fuori dai centri abitati, come delimitati ai sensi dell'art. 4 del Co<strong>di</strong>ce della<br />

Strada, ma all'interno delle zone previste come e<strong>di</strong>ficabili o trasformabili dallo<br />

strumento urbanistico generale, tramite attuazione <strong>di</strong>retta o strumento<br />

urbanistico attuativo gia' esecutivo all'entrata in vigore del D.M. 26.04.1993 n.<br />

147, le <strong>di</strong>stanze dal confine stradale da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle<br />

ricostruzioni conseguenti a demolizioni integrali o negli ampiamenti<br />

fronteggianti le strade, non possono essere inferiori a ml. 10 per le strade <strong>di</strong><br />

tipo C (strade statali e provinciali); per le strade <strong>di</strong> tipo F e per le strade <strong>di</strong><br />

quartiere valgono le norme stabilite al comma precedente; nel caso <strong>di</strong> strade<br />

contornate da spazi pubblici le <strong>di</strong>stanze minime sono riferite al confine esterno<br />

degli stessi; sono fatte salve le maggiori <strong>di</strong>stanze per le strade <strong>di</strong> tipo C previste<br />

in strumenti esecutivi adottati o approvati.<br />

In caso <strong>di</strong> sopraelevazione o ampliamento <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio esistente o <strong>di</strong> nuova<br />

costruzione su lotto libero confinante con altri lotti gia’ e<strong>di</strong>ficati, qualora l’e<strong>di</strong>ficio<br />

esistente o <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione non formi un’allineamento verso strada con le<br />

costruzioni imme<strong>di</strong>atamente a<strong>di</strong>acenti, il Sindaco puo’ concedere che venga<br />

mantenuto sia in pianta che in alzato il filo del fabbricato a<strong>di</strong>acente piu’ <strong>di</strong>stante<br />

dalla strada, anche se a <strong>di</strong>stanza inferiore da quella prescritta.<br />

Fuori dai centri abitati, come delimitati ai sensi dell'art. 4 del Co<strong>di</strong>ce della<br />

Strada, le <strong>di</strong>stanze dal confine stradale, da rispettare nelle nuove costruzioni,<br />

nelle ricostruzioni conseguenti a demolizione integrale o negli ampliamenti<br />

fronteggianti le strade, non possono essere inferiori a:<br />

- ml. 60 per le strade <strong>di</strong> tipo A;<br />

- ml. 30 per le strade <strong>di</strong> tipo C (strade statali e provinciali);<br />

- ml. 20 per le strade <strong>di</strong> tipo F, ad eccezione delle strade vicinali;<br />

- ml. 10 per le strade vicinali <strong>di</strong> tipo F.<br />

Fuori dai centri abitati, le <strong>di</strong>stanze dal confine stradale da rispettare nella<br />

costruzione o ricostruzione <strong>di</strong> muri <strong>di</strong> cinta <strong>di</strong> qualsiasi natura e consistenza,<br />

lateralmente alla strada, non possono essere inferiori a:<br />

-ml. 5 per le strade <strong>di</strong> tipo A;<br />

-ml. 3 per le strade <strong>di</strong> tipo C ed F, con esclusione delle strade vicinali.<br />

Le suddette <strong>di</strong>stanze potranno essere aumentate in relazione a quanto<br />

determinato dalla valutazione previsionale del “clima acustico”.<br />

Per quanto concerne le ricostruzioni e/o recuperi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti ubicati nelle<br />

zone in cui i valori del clima acustico superino i limiti fissati dalla normativa<br />

vigente, dovranno essere fornite in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le misure che si intendono<br />

adottare per ridurre gli effetti del rumore prodotto dalle arterie stradali, al fine <strong>di</strong><br />

conseguire il rispetto dei limiti <strong>di</strong> zone.<br />

Per confine stradale si intende il limite della proprieta' stradale quale ri<strong>sul</strong>ta<br />

dagli atti <strong>di</strong> acquisizione o dalle fasce <strong>di</strong> esproprio del progetto approvato; in<br />

mancanza, il confine e' costituito dal ciglio esterno del fosso <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a o della<br />

cunetta, ove esistenti, o dal piede della scarpata se la strada e' in trincea. Nel


11<br />

caso <strong>di</strong> ampliamento <strong>di</strong> strade esistenti, o <strong>di</strong> nuovi tracciati stradali, in<strong>di</strong>cati<br />

negli elaborati <strong>di</strong> piano, ancorche' non approvati, le <strong>di</strong>stanze si misurano dai<br />

tracciati in<strong>di</strong>cati negli elaborati <strong>di</strong> piano.<br />

5. Nei casi <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> restauro o risanamento <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti è consentita<br />

l'adozione <strong>di</strong> altezze utili interne, superfici rapporti aeroilluminanti nonché <strong>di</strong><br />

dotazione <strong>di</strong> servizi inferiori ai minimi standards previsti dai regolamenti, purché<br />

si tratti <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> tipo conservativo su e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> particolare interesse storico<br />

artistico e tipologico, ed i motivi <strong>di</strong> deroga siano dettati dalla necessità <strong>di</strong><br />

conservare le caratteristi che significative e <strong>di</strong> pregio dell'e<strong>di</strong>ficio stesso.<br />

6. Negli interventi <strong>di</strong> nuova costruzione o <strong>di</strong> ristrutturazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti<br />

non è consentita la realizzazione <strong>di</strong> unità abitative inferiori a 55mq <strong>di</strong> S.U.<br />

7. Nelle aree per le quali il P.R.G. prescrive <strong>di</strong>rettamente tipi o modelli <strong>di</strong><br />

intervento, allineamenti obbligatori, ingombri minimi o massimi, o altre<br />

prescrizioni planivolumetriche vincolanti, tali prescrizioni prevalgono <strong>sul</strong>le<br />

norme dei regolamenti e<strong>di</strong>lizio e d'igiene.<br />

8. Gli strumenti urbanistici esecutivi completi <strong>di</strong> previsioni planivolumetriche<br />

vincolanti possono prevedere costruzioni a confine o <strong>di</strong>mensioni minori per le<br />

<strong>di</strong>stanze tra gli e<strong>di</strong>fici e per le <strong>di</strong>stanze dai confini <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione interna e dalle<br />

strade <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione interna fermo restando il rispetto delle norme <strong>sul</strong>le<br />

<strong>di</strong>stanze relative ad e<strong>di</strong>fici, confini e strade perimetrali.


ART. 5: Destinazioni d'uso<br />

12<br />

1. Per garantire l'or<strong>di</strong>nato assetto <strong>sul</strong> territorio delle <strong>di</strong>verse funzioni, il PRG<br />

definisce le destinazioni d'uso ammesse e le destinazioni d'uso non ammesse<br />

nei <strong>di</strong>versi ambiti, aree o zone del territorio comunale. Le destinazioni ammesse<br />

sono <strong>di</strong>stinte in principali (in quanto idonee, con la loro presenza, a qualificare<br />

ed a connotare una zona) ed in complementari.<br />

2. Non sono invece né in<strong>di</strong>viduate né definite dal PRG le destinazioni<br />

connesse, in quanto esse accedono alla destinazione principale dell'unità<br />

immobiliare o del compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> unità immobiliari costituenti unico inse<strong>di</strong>amento,<br />

al cui servizio esclusivo, appunto, dette destinazioni connesse sono inse<strong>di</strong>ate,<br />

senza nessuna autonomia nè fisico-strutturale nè e<strong>di</strong>lizia nè funzionale. Così<br />

ad esempio: l'ufficio e lo spazio espositivo o commerciale e la mensa connessi<br />

ad un'attività produttiva, che connota <strong>di</strong> sé l'intera unità immobiliare o l'intero<br />

inse<strong>di</strong>amento, oppure l'ufficio od il deposito connesso ad un'attività<br />

commerciale oppure l'esercizio <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> alimenti e bevande<br />

all'esclusivo servizio <strong>di</strong> un inse<strong>di</strong>amento sportivo o <strong>di</strong> uno stabilimento<br />

alberghiero o <strong>di</strong> un centro congressi. La destinazione connessa, però, assume<br />

rilievo, sotto il profilo urbanistico, ove ricorra (oppure intervenga, anche dopo<br />

l'inse<strong>di</strong>amento dell'attività dominante) almeno una delle seguenti circostanze: a)<br />

la destinazione connessa occupi una porzione eccedente il terzo della slp<br />

complessiva dell'unità immobiliare o dell'unico inse<strong>di</strong>amento; b) la struttura<br />

fisico e<strong>di</strong>lizia occupata dalla destinazione connessa abbia autonomia, anche<br />

solo potenziale, così da poter essere resa autonoma e trasferita, in proprietà od<br />

in uso, separatamente; c) lo spazio, in cui è inse<strong>di</strong>ata l'attività connessa,<br />

appartenga ad un proprietario <strong>di</strong>verso da quello della restante unità immobiliare<br />

o del restante inse<strong>di</strong>amento; d) la relativa funzione sia - anche parzialmente-<br />

svolta senza stretto collegamento con la funzione dominante.<br />

3. Sono destinazioni d’uso principali quelle <strong>di</strong> cui alle seguenti categorie o zone:<br />

A: agricola, agro-silvo-pastorale<br />

S: servizi pubblici<br />

R: residenziale<br />

P: produttiva<br />

T: terziaria<br />

4. Le norme <strong>di</strong> zona in<strong>di</strong>viduano, in relazione alla vocazione principale propria<br />

dei singoli ambiti o zone nonché alle specifiche esigenze, alle eventuali<br />

controin<strong>di</strong>cazioni e con<strong>di</strong>zioni ambientali ostative presenti, la gamma delle<br />

funzioni o destinazioni non ammesse. Le altre destinazioni, con la sola<br />

eccezione cioè <strong>di</strong> quelle non ammesse, si considerano tutte compatibili nella<br />

specifica zona.<br />

5. La destinazione d’uso delle aree e dei fabbricati e, all’interno <strong>di</strong> questi, <strong>di</strong><br />

ciascuna unità immobiliare deve ri<strong>sul</strong>tare dalle tavole <strong>di</strong> progetto, allegate alle<br />

concessioni od alle autorizzazioni od alla denuncia <strong>di</strong> inizio attività, e –seppure<br />

con in<strong>di</strong>cazioni cumulative percentualizzate, fabbricato per fabbricato- dagli<br />

elaborati grafici dei piani attuativi.


13<br />

6. Il mutamento <strong>di</strong> destinazione d’uso, ove non sia previsto dai piani esecutivi e<br />

comporti aumento del fabbisogno <strong>di</strong> standard, non può essere assentito né<br />

denunciato se non previa stipulazione e trascrizione <strong>di</strong> convenzione volta a<br />

<strong>di</strong>sciplinare l’integrazione dello standard me<strong>di</strong>ante cessione gratuita al <strong>Comune</strong><br />

od asservimento perpetuo all’uso pubblico e me<strong>di</strong>ante assunzione dell’onere <strong>di</strong><br />

realizzare –a proprie cura e spese, ad integrazione del contributo dovuto- le<br />

necessarie opere o, in caso <strong>di</strong> accertata impossibilità, me<strong>di</strong>ante la definizione<br />

del controvalore delle suddette prestazioni ed il relativo pagamento, il tutto<br />

secondo i criteri <strong>di</strong> cui al quarto ed al quinto comma dell’art. 1 della legge<br />

regionale n. 1/2001 ed i criteri generali approvati dal Consiglio Comunale e<br />

perio<strong>di</strong>camente aggiornati per la stima del prezzo delle aree eventualmente non<br />

reperite e cedute.<br />

7. Quanto all’accertamento delle destinazioni d’uso in atto o esistenti ad una<br />

certa data, l’Amministrazione si avvale delle ri<strong>sul</strong>tanze dei titoli relativi agli atti<br />

dell’Amministrazione stessa o, in mancanza <strong>di</strong> detti titoli, delle ri<strong>sul</strong>tanze <strong>di</strong><br />

accertamenti o <strong>di</strong> indagini comunque compiuti dalla pubblica autorità o, in via<br />

sussi<strong>di</strong>aria, delle ri<strong>sul</strong>tanze <strong>di</strong> atti privati con data certa o <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> notorietà.


14<br />

ART. 6: Norme per gli inse<strong>di</strong>amenti commerciali<br />

a. Ai sensi della normativa vigente le tipologie <strong>di</strong>stributive <strong>di</strong> carattere<br />

commerciale realizzabili nel territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> Sul <strong>Mincio</strong> vengono<br />

<strong>di</strong> seguito classificate:<br />

- Esercizi <strong>di</strong> Vicinato (E.S.V.): un esercizio avente superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta non<br />

superiore ai 150 mq;<br />

- Me<strong>di</strong>a Struttura <strong>di</strong> Ven<strong>di</strong>ta (M.S.V.): un esercizio avente superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

superiore ai 150 mq e fino ai 1.500 mq;<br />

E’ espressamente vietata la realizzazione, anche tramite recupero e nuova<br />

destinazione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti, <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta (esercizi aventi<br />

superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta superiore ai 1.500 mq) o <strong>di</strong> centri commerciali (una Me<strong>di</strong>a<br />

o una Grande Struttura <strong>di</strong> Ven<strong>di</strong>ta nella quale più esercizi commerciali sono<br />

inseriti in una struttura a destinazione specifica e usufruiscono <strong>di</strong>o infrastrutture<br />

comuni e spazi <strong>di</strong> servizio gestiti unitariamente).<br />

Per “Superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta” si intende l’area destinata unicamente alla ven<strong>di</strong>ta,<br />

compresa quella occupata da banchi, scaffalature e simili; non costituisce<br />

superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta quella destinata a magazzini, depositi, locali <strong>di</strong> lavorazione,<br />

uffici e servizi. La superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta viene presunta come pari alla metà della<br />

Slp, salvo che la stessa ri<strong>sul</strong>ti maggiore alla luce <strong>di</strong> elementi della comune<br />

esperienza o da documentata <strong>di</strong>mostrazione dell'interessato.<br />

b. La conclusione del proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> natura urbanistico/e<strong>di</strong>lizia non può<br />

precedere le determinazioni delle domande <strong>di</strong> cui agli artt. 8 e 9 del D.L.gs.<br />

n°114/98; per determinazioni <strong>sul</strong>le domande si intende il rilascio<br />

dell’Autorizzazione o un parere <strong>di</strong> Autorizzazione da parte del responsabile del<br />

competente servizio.


Art. 7: Norme <strong>di</strong> tutela geologica<br />

15<br />

1. In tutto il territorio comunale si applicano le <strong>di</strong>sposizioni del D.M. LL. PP.<br />

11.03.1988 “Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e <strong>sul</strong>le rocce<br />

…..”, dei regolamenti <strong>di</strong> attuazione e delle successive mo<strong>di</strong>ficazioni ed<br />

integrazioni.<br />

2. In applicazione della normativa sopra richiamata, ed ai sensi e per gli effetti<br />

della L. R. n. 41/97 e della D.G.R. 6/37918/98 in<strong>di</strong>canti i criteri relativi alla<br />

componente geologica nella redazione dei Piani Regolatori Generali Comunali,<br />

<strong>sul</strong>l’intero territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> Sul <strong>Mincio</strong> è stata operata una<br />

classificazione <strong>di</strong> aree territoriali omogenee in relazione ai <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

“fattibilità geologica” delle trasformazioni del territorio. Tale classificazione è<br />

contenuta negli appositi elaborati che costituiscono le “Indagini geologico<br />

tecniche <strong>di</strong> supporto alla variante generale del piano regolatore comunale”, e<br />

più precisamente nell’elaborato cartografico in scala 1/5.000 identificato come<br />

“Tav. 5 – Fattibilità geologica delle azioni <strong>di</strong> piano”.<br />

3. Gli elaborati costituenti le indagini sopra citate costituiscono allegato al Piano<br />

Regolatore: gli elaborati “Tav. 4 - Carta <strong>di</strong> sintesi e la Tav. 5 – Fattibilità<br />

geologica delle azioni <strong>di</strong> piano”, le relative in<strong>di</strong>cazioni cartografiche e la legenda<br />

hanno contenuto prescrittivo. In tale elaborato sono fornite le in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le<br />

principali caratteristiche <strong>di</strong> ogni area e viene espressa la valutazione geologica<br />

<strong>sul</strong>la e<strong>di</strong>ficabilità. Inoltre per ciascuna area e per ciascun tipo <strong>di</strong> opera<br />

e<strong>di</strong>ficatoria sono definite e in<strong>di</strong>cate le indagini <strong>di</strong> dettaglio da effettuare e gli<br />

interventi <strong>di</strong> tutela e prevenzione da realizzare prioritariamente all’opera.<br />

4. In sede <strong>di</strong> richiesta del permesso <strong>di</strong> costruire, o per ogni altra opera o<br />

intervento <strong>di</strong> trasformazione del territorio, il <strong>Comune</strong> ne valuta l’ubicazione e<br />

l’appartenenza ad una specifica classe <strong>di</strong> fattibilità e prescrive <strong>di</strong> conseguenza<br />

l’effettuazione delle indagini e degli specifici interventi <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e <strong>di</strong>fesa<br />

secondo la seguente classificazione:<br />

5 Classi <strong>di</strong> fattibilita'<br />

La carta <strong>di</strong> fattibilita', secondo la D.G.R. 7645/2001, deriva fondamentalmente<br />

dalla carta <strong>di</strong> sintesi, attribuendo a ciascun poligono <strong>di</strong> essa un valore <strong>di</strong> classe<br />

<strong>di</strong> fattibilita'.<br />

Pertanto puo' essere considerata come una carta <strong>di</strong> pericolosita' in grado <strong>di</strong><br />

fornire, per ciascun ambito, le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />

- descrizione degli elementi <strong>di</strong> pericolo;<br />

- limitazioni e destinazioni d'uso del territorio;<br />

- prescrizioni per gli interventi urbanistici;<br />

- stu<strong>di</strong> e indagini da effettuare per gli interventi possibili richiesti;<br />

- opere <strong>di</strong> mitigazione del rischio;<br />

- necessita' <strong>di</strong> controllo dei fenomeni in atto o potenziali.<br />

Nel territorio comunale non sono state in<strong>di</strong>viduate aree prive <strong>di</strong> limitazioni, e<br />

quin<strong>di</strong> attribuibili alla Classe 1 <strong>di</strong> fattibilita'. Infatti, anche la' ove le situazioni<br />

geologiche e geotecniche sono favorevoli (ad esempio piane fluvioglaciali<br />

caratterizzate da depositi ghiaioso sabbiosi con ottime caratteristiche <strong>di</strong><br />

portanza), la vulnerabilita' estremamente elevata dell'acquifero superficiale<br />

all'inquinamento consiglia <strong>di</strong> adottare cautele volte alla prevenzione <strong>di</strong> fenomeni


16<br />

ambientali negativi (la presenza negli acquiferi <strong>di</strong> concentrazioni consistenti <strong>di</strong><br />

nitrati, pur se inferiori alle concentrazioni massime ammissibili, consiglia tale<br />

prudenza operativa).<br />

Per i comuni classificati sismici ai sensi dell'or<strong>di</strong>nanza sopra richiamata, inoltre<br />

si devono variare le classi <strong>di</strong> fattibilita' in funzione del grado <strong>di</strong> amplificazione e<br />

della fattibilita' gia' assegnata all'area secondo la seguente tabella (D.G.R.<br />

29.10.2001 n. 7/6645):<br />

classe <strong>di</strong> fattibilita' amplificazione classe <strong>di</strong> fattibilita'<br />

gia' assegnata mo<strong>di</strong>ficata<br />

2 alta 3<br />

2 me<strong>di</strong>a 3<br />

2 me<strong>di</strong>a 3<br />

con specifiche prescrizioni<br />

3 alta 4<br />

4 4<br />

Pertanto il territorio ri<strong>sul</strong>ta sud<strong>di</strong>viso nelle seguenti classi e sottoclassi (Tav. 5 -<br />

carta della fattibilita' e delle azioni <strong>di</strong> Piano).<br />

Classe 3 - Fattibilita' con consistenti limitazioni<br />

Sottoclasse 3 A<br />

Comprende le colline moreniche, caratterizzate da depositi caotici a<br />

granulometria variabile dai blocchi alle argille, intensamente coltivate e che<br />

presentano frequentemente ripide scarpate al contatto con le piane<br />

fluvioglaciali.<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- fenomeni <strong>di</strong> erosione innescati dal <strong>di</strong>lavamento ad opera delle precipitazioni<br />

meteoriche intense;<br />

- fenomeni gravitativi innescati da tagli e sbancamenti artificiali nei versanti<br />

collinari.<br />

Sottoclasse 3 B<br />

Comprende la fascia <strong>di</strong> territorio interessata dalla presenza <strong>di</strong> depositi<br />

fluvioglaciali e fluviali, costituiti da materiale grossolano (ciottoli, ghiaie e<br />

sabbie) ad alta permeabilita', fatto questo che favorisce l'infiltrazione nel<br />

sottosuolo <strong>di</strong> sostanza idroveicolate.<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- vulnerabilita' estremamente elevata all'inquinamento dell'acquifero<br />

superficiale.<br />

Sottoclasse 3 C<br />

In questa sottoclasse e' compresa:<br />

- la fascia C (area <strong>di</strong> inondazione per piena catastrofica) del fiume <strong>Mincio</strong>,<br />

cosi' come definita dal PAI.<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- vulnerabilita' da un punto <strong>di</strong> vista idraulico.<br />

Sottoclasse 3 D<br />

In questa sottoclasse sono comprese:


17<br />

- la fascia <strong>di</strong> rispetto dei corsi d'acqua del reticolo idrico principale (Allegato A<br />

della D.G.R. 25.01.2002 n. 7/7868 e allegato A della D.G.R. 1 agosto 2003<br />

n. 13950) e dei corsi d'acqua gestiti dai Consorzi <strong>di</strong> Bonifica competenti. La<br />

fascia <strong>di</strong> rispetto presente su entrambe le sponde dei corsi d'acqua ha una<br />

larghezza <strong>di</strong> 10 metri;<br />

- la fascia <strong>di</strong> rispetto della larghezza <strong>di</strong> 10 metri computati a partire dal piede<br />

esterno degli argini o dalla sommita' della sponda incisa del fiume <strong>Mincio</strong>.<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- vulnerabilita' dal punto <strong>di</strong> vista idrogeologico.<br />

Sottoclasse 3 E<br />

In questa sottoclasse e' compresa la zona <strong>di</strong> ripetto attorno ai tre pozzi <strong>di</strong><br />

emungimento ad uso idropotabile del pubblico acquedotto <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong>,<br />

cosi' come definita in base al criterio geometrico (raggio = 200 metri) dal D.lvo<br />

258/2000; per essa valgono le norme <strong>di</strong> cui all'art. 5, comma 5, del D.lvo<br />

258/2000, nonche' le norme <strong>di</strong> cui alla D.G.R. 27 giugno 1996 n. 15137 e alla<br />

D.G.R. 10 aprile 2003 n. 12693.<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- vulnerabilita' dal punto <strong>di</strong> vista idrogeologico.<br />

Sottoclasse 3 F<br />

In questa sottoclasse sono comprese le zone <strong>di</strong> dorsale e le one prospicienti a<br />

cigli <strong>di</strong> scarpata <strong>di</strong> contatto tra morenico e fluvioglaciale ove e' possibile<br />

l'amplificazione delle onmde sismiche, caratterizzate comunque da bassa<br />

sismicita' (Zona 3, ag = 0,15g).<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- possibile amplificazione sismica in caso <strong>di</strong> terremoto.<br />

Classe 4 - Fattibilita' con gravi limitazioni<br />

Sottoclasse 4 A<br />

Comprende le Fasce Fluviali A e B del fiume <strong>Mincio</strong>, cosi' come definite dal<br />

PAI; si tratta della fascia <strong>di</strong> deflusso della piena (Fascia A) e della fascia <strong>di</strong><br />

esondazione (Fascia b). Considerato che per ampie zone le Fasce A e B<br />

coincidono, ri<strong>sul</strong>ta opportuno ai fini della prevenzione applicare ad entrambe la<br />

normativa del PAI prevista per la Fascia A.<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- vulnerabilita' da un punto <strong>di</strong> vista idraulico.<br />

Sottoclasse 4 B<br />

Comprende le zone interessate da depositi organici e torbosi, a <strong>di</strong>fficile<br />

drenaggio.<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- soggiacenza della falda assai limitata;<br />

- presenza <strong>di</strong> specchi d'acqua;<br />

- caratteristiche geotecniche scadenti.<br />

Sottoclasse 4C<br />

Comprende la zona <strong>di</strong> tutela assoluta (raggio = 10 metri) dei tre pozzi ad uso<br />

idropotabile <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong>, cosi' come definita dal D.lvo 258/2000.<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- vulnerabilita' dal punto <strong>di</strong> vista idrogeologico.


18<br />

Sottoclasse 4D<br />

Comprende le zone morfologicamente depresse con alluvioni incoerenti, <strong>di</strong><br />

origine paludosa, sovrastanti depositi piu' rigi<strong>di</strong>, ove e' possibile l'amplificazione<br />

delle onde sismiche, caratterizzate comunque da bassa sismicita' (Zona 3, ag =<br />

0,15g).<br />

Gli elementi <strong>di</strong> potenziale pericolo sono:<br />

- possibile amplificazione sismica in caso <strong>di</strong> terremoto.<br />

NB . La sovrapposizione <strong>di</strong> piu' ambiti determina dei poligoni misti per<br />

pericolosita' indotta da piu' fattori limitanti. Nelle aree in cui si<br />

sovrappongono piu' classi <strong>di</strong> fattibilita' devono essere seguite le<br />

prescrizioni <strong>di</strong> ciascuna classe fissate nelle Norme Geologiche <strong>di</strong><br />

Attuazione.<br />

Norme geologiche <strong>di</strong> attuazione<br />

Questo paragrafo dovra' essere riportato integralmente nelle Norme Tecniche<br />

<strong>di</strong> Attuazione dello Strumento Urbanistico a supporto del quale lo stu<strong>di</strong>o<br />

geologico e' stato realizzato, anche tramite aggiornamento della N.T.A. stesse.<br />

Nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong>, oltre alle norme statali e regionali, vigono le<br />

seguenti Norme Geologiche <strong>di</strong> Attuazione relative a ciascuna Classe <strong>di</strong><br />

Fattibilita' in cui e' stato sud<strong>di</strong>viso il territorio.<br />

Norma generale<br />

In tutto il territorio comunale i progetti per le nuove costruzioni dovranno essere<br />

dotati delle indagini geologiche, idrogeologiche e geotecniche <strong>di</strong> dettaglio<br />

previste dal Decreto Ministeriale (Ministero dei Lavori Pubblici) 11 marzo 1988<br />

"Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e <strong>sul</strong>le rocce, la stabilita' dei<br />

pen<strong>di</strong>i naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la<br />

progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere <strong>di</strong> sostegno delle terre e<br />

delle opere <strong>di</strong> fondazione". Valgono inoltre le norme <strong>di</strong> cui alla Legge<br />

02.02.1974 n. 64 " Provve<strong>di</strong>menti per le costruzioni con particolari prescrizioni<br />

per le zone sismiche", all'Or<strong>di</strong>nanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.<br />

3274 del 20.03.2003, alla D.G.R. 07.11.2003 n. 7/14964.<br />

Classe 3 - fattibilita' con consistenti limitazioni<br />

Sottoclasse 3 A<br />

Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti sono previste le seguenti indagini<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento:<br />

- valutazione del carico unitario ammissibile e dei ce<strong>di</strong>menti assoluti e<br />

<strong>di</strong>fferenziali relativi dei terreni <strong>di</strong> fondazione;<br />

- valutazione della stabilita' delle scarpate naturali, nonche' <strong>di</strong> quelle artificiali<br />

indotte da tagli e sbancamenti;<br />

- in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le metodologie adottate per la messa in sicurezza dei<br />

versanti, nonche' il drenaggio e l'allontanamento <strong>di</strong> acque superficiali e<br />

sotterranee che dovessero interferire con le opere progettate.<br />

Sottoclasse 3 B<br />

Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti sono previste le seguenti indagini<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento


19<br />

- valutazione del carico unitario ammissibile e dei ce<strong>di</strong>menti assoluti e<br />

<strong>di</strong>fferenziali dei terreni <strong>di</strong> fondazione;<br />

- valutazione della soggiacenza della falda in caso <strong>di</strong> strutture sotterranee<br />

che possono interessare la falda stessa;<br />

- in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le metodologie <strong>di</strong> abbattimento temporaneo della falda e dei<br />

sistemi <strong>di</strong> impermeabilizzazione nei casi <strong>di</strong> realizzazione <strong>di</strong> strutture sotto<br />

falda;<br />

- in<strong>di</strong>cazioni <strong>sul</strong>le opere<br />

Sottoclasse 3 C<br />

Nella Fascia C (area <strong>di</strong> inondazione per piena catastrofica) del fiume <strong>Mincio</strong>,<br />

così come definita dal PAI, oltre a quanto previsto all’art. 31 della Normativa del<br />

PAI, per le nuove costruzioni è previsto l’obbligo <strong>di</strong> verifica della compatibilità<br />

idraulica che tenga conto delle possibilità residue <strong>di</strong> alluvionamento <strong>di</strong> tali aree.<br />

Sottoclasse 3 D<br />

Per quanto riguarda i corsi d’acqua vige il vincolo <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità dei 10 metri <strong>di</strong><br />

cui al R.D. 523/1904, fino all’assunzione da parte del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> apposito<br />

provve<strong>di</strong>mento ai sensi della D.G.R. 25.01.2002 n. 7/7868 e dalla D.G.R.<br />

01.08.2003 n. 7/13950.<br />

Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti ed in particolare dal R.D.<br />

523/1904, dal R.D. 368/1904, dal D.lvo 152/1999, dalla D.G.R. 25.01.2002 n.<br />

7/7868 e dalla D.G.R. 01.08.2003 n. 7/13950, sui corsi d’acqua e nelle relative<br />

fasce <strong>di</strong> rispetto sono previste le seguenti indagini <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento:<br />

- indagini geologiche, geotecniche, idrogeologiche e idrauliche che<br />

<strong>di</strong>mostrino la compatibilità degli interventi previsti con la situazione <strong>di</strong><br />

rischio potenziale presente.<br />

Sottoclasse 3 E<br />

Entro le zone <strong>di</strong> rispetto dei pozzi dell’acquedotto pubblico valgono le<br />

prescrizioni contenute all’art. 5, comma 5, del D.lvo 258/2000. L’attuazione<br />

degli interventi o delle attività elencate all’art. 5, comma 6, del D.lvo 258/200<br />

(tra le quali e<strong>di</strong>lizia residenziale e relative opere <strong>di</strong> urbanizzazione, fognature,<br />

opere viarie, ferroviarie e in genere infrastrutture <strong>di</strong> servizio), entro le medesime<br />

zone, deve seguire i criteri e le in<strong>di</strong>cazioni contenute nel documento “Direttive<br />

per la <strong>di</strong>sciplina delle attività all’interno delle aree <strong>di</strong> rispetto” approvato con<br />

D.G.R. 10 aprile 2003 N. 12693.<br />

Sono inoltre previste, per i nuovi interventi, le seguenti indagini <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento:<br />

- stu<strong>di</strong>o idrogeologico, idrochimico ed ambientale, ai sensi della D.G.R. 27<br />

giugno 1996 N. 6/15137, che accerti la compatibilità degli interventi<br />

consentiti dalle normative con lo stato <strong>di</strong> potenziale vulnerabilità delle<br />

risorse idriche sotterrane.<br />

Sottoclasse 3 F<br />

Entro le zone <strong>di</strong> possibile amplificazione sismica in caso <strong>di</strong> terremoto, valgono<br />

le norme previste dall’Or<strong>di</strong>nanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.<br />

3274 del 20.03.2003 e dalla D.G.R. 7 novembre 2003 n. 7/14964.<br />

Sono inoltre previste, per i nuovi interventi, le seguenti indagini <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento:


20<br />

- relazione geologica in prospettiva sismica, con indagini mirate a definire i<br />

parametri geomeccanici, lo spessore dei depositi e modellazione<br />

geotecnica, i ce<strong>di</strong>menti e i carichi in con<strong>di</strong>zioni sismiche, le caratteristiche <strong>di</strong><br />

velocità delle onde S nei primi 30 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e aggancio allo spettro<br />

normalizzato del terreno corrispondente; per la verifica della stabilità dei<br />

versanti si dovrà provvedere all’applicazione dei coefficienti come da<br />

normativa.<br />

CLASSE 4 – Fattibilità con gravi limitazioni<br />

Nelle aree ricomprese in Classe 4 <strong>di</strong> fattibilità sono escluse nuove e<strong>di</strong>ficazioni<br />

ad eccezione delle opere tese alla sistemazione idrogeologica per la messa in<br />

sicurezza dei siti. Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti saranno consentiti esclusivamente<br />

interventi così come definiti dall’art. 31, lettere a), b), c) della Legge 457/1978.<br />

Eventuali opere pubbliche e <strong>di</strong> interesse pubblico potranno essere realizzate<br />

solo se non altrimenti localizzabili. A tal fine, alle istanze per l’approvazione <strong>di</strong><br />

tali opere da parte dell’Autorità Comunale, dovrà essere allegata apposita<br />

relazione geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica che <strong>di</strong>mostri la<br />

compatibilità degli interventi previsti con la situazione <strong>di</strong> rischio potenziale<br />

presente.<br />

Sottoclasse 4 A<br />

Entro tali aree gli interventi ammessi sono solo quelli previsti dalla Normativa<br />

PAI e vanno applicate le norme <strong>di</strong> Fascia A, in particolare: art. 29, comma 2;<br />

art. 32 commi 3 e 4; art. 38; art. 38 bis; art. 39, commi da 1 a 6; art. 41.<br />

Sono inoltre previste le seguenti indagini <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento:<br />

- indagine geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica per la valutazione<br />

degli effetti dei nuovi interventi <strong>sul</strong>la situazione esistente e <strong>sul</strong>l’ambiente<br />

nonchè della compatibilità degli interventi previsti con la situazione <strong>di</strong><br />

rischio potenziale presente.<br />

Sottoclasse 4 B<br />

Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti sono previste le seguenti indagini<br />

<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento:<br />

- indagine geologica, geotecnica, idrogeologica e idraulica per la valutazione<br />

degli effetti dei nuovi interventi <strong>sul</strong>la situazione esistente e <strong>sul</strong>l’ambiente<br />

nonchè della compatibilità degli interventi previsti con i vincoli <strong>di</strong> tutela<br />

presenti.<br />

Sottoclasse 4 C<br />

Sugli interventi consentiti dalle norme vigenti ed in particolare ai sensi dell’art.<br />

5, comma 4 del D.lvo 258/2000, le aree <strong>di</strong> tutela assoluta dei pozzi <strong>di</strong><br />

emungimento a scopo idropotabile del pubblico acquedotto, aventi<br />

un’estensione <strong>di</strong> raggio pari a 10 metri attorno ai punti <strong>di</strong> captazione, dovranno<br />

essere a<strong>di</strong>bite esclusivamente, alle opere <strong>di</strong> captazione e ad infrastrutture <strong>di</strong><br />

servizio alle stesse.


21<br />

Sottoclasse 4 D<br />

Entro le zone <strong>di</strong> possibile amplificazione sismica in caso <strong>di</strong> terremoto, valgono<br />

le norme previste dall’Or<strong>di</strong>nanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.<br />

3274 del 20.03.2003 e dalla D.G.R. 7 novembre 2003 n. 7/14964.<br />

Sono inoltre previste, per i nuovi interventi, le seguenti indagini <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento:<br />

- relazione geologica in prospettiva sismica, con indagini mirate a definire i<br />

parametri geomeccanici, lo spessore dei depositi e modellazione<br />

geotecnica, i ce<strong>di</strong>menti e i carichi in con<strong>di</strong>zioni sismiche, le caratteristiche <strong>di</strong><br />

velocità delle onde S nei primi 30 metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà e aggancio allo spettro<br />

normalizzato del terreno corrispondente; per la verifica della stabilità dei<br />

versanti si dovrà provvedere all’applicazione dei coefficienti come da<br />

normativa.


22<br />

TITOLO II<br />

STRUMENTI DI ATTUAZIONE DEL P.R.G.


23<br />

ART. 8: Programma pluriennale <strong>di</strong> attuazione<br />

Il P.R.G. è, <strong>di</strong> norma, attuato me<strong>di</strong>ante Programmi Pluriennali <strong>di</strong> attuazione o<br />

altri strumenti <strong>di</strong> programmazione secondo quanto stabilito dalla legislazione<br />

vigente.


24<br />

ART. 9: Strumenti urbanistici esecutivi<br />

l. Il piano regolatore generale in<strong>di</strong>vidua le porzioni del territorio, nell'ambito delle<br />

quali l'attivita’ <strong>di</strong> trasformazione urbanistica è soggetta alla preventiva<br />

approvazione <strong>di</strong> uno strumento urbanistico esecutivo.<br />

2. Lo strumento urbanistico esecutivo specifica nel dettaglio senza apportarvi<br />

variazioni, le previsioni del piano regolatore generale organizzando il piu’<br />

razionale assetto urbanistico delle porzioni <strong>di</strong> territorio interessante attraverso<br />

l'or<strong>di</strong>nata <strong>di</strong>stribuzione delle funzioni inse<strong>di</strong>ative e dei relativi volumi, nonché<br />

attraverso il loro coor<strong>di</strong>namento con le necessarie infrastrutture <strong>di</strong> servizio,<br />

previste dal piano regolatore generale.<br />

3. Un piano esecutivo può interessare aree con <strong>di</strong>versa destinazione; in questo<br />

caso i lotti e<strong>di</strong>ficabili con <strong>di</strong>versa destinazione devono essere previsti in<br />

conformità alle aree in<strong>di</strong>cate nelle planimetrie <strong>di</strong> P.R.G.<br />

La posizione delle strade veicolari ciclopedonali, degli accessi e delle aree per<br />

urbanizzazione secondaria in<strong>di</strong>cate nelle planimetrie <strong>di</strong> P.R.G. all'interno <strong>di</strong> un<br />

comparto <strong>di</strong> lottizzazione non è vincolante. e può essere mo<strong>di</strong>ficata in sede <strong>di</strong><br />

piano esecutivo ferma restando la quantità complessiva delle aree per le varie<br />

destinazioni.<br />

Qualora il P.R.G. preveda. all'interno dei confini <strong>di</strong> comparto., una quantita’ <strong>di</strong><br />

aree per urbanizzazione secondaria superiore a quella da cedere secondo le<br />

norme <strong>di</strong> legge tale quantità supplementare deve essere prevista anche nel<br />

piano esecutivo, e la convenzione deve prevederne le modalita’ <strong>di</strong> cessione al<br />

<strong>Comune</strong>.<br />

4. Gli strumenti urbanistici esecutivi sono pre<strong>di</strong>sposti dai proprietari delle aree e<br />

degli immobili compresi nell'ambito dei perimetri in<strong>di</strong>viduati dal piano regolatore<br />

o da chi ne abbia titolo salvo che il <strong>Comune</strong>. in occasione dell'inserimento della<br />

relativa previsione nel programma pluriennale <strong>di</strong> attuazione o con apposita<br />

delibera <strong>di</strong> Consiglio, non se ne sia riservata l'elaborazione <strong>di</strong>retta: nel secondo<br />

caso, il <strong>Comune</strong> provvede alla pre<strong>di</strong>sposizione e alla presentazione in Consiglio<br />

Comunale dello strumento esecutivo entro i successivi 12 mesi. Il <strong>Comune</strong> può<br />

avvalersi <strong>di</strong> tale facoltà anche per richiedere o pre<strong>di</strong>sporre piani esecutivi<br />

esterni ai perimetri <strong>di</strong> cui sopra.<br />

5. E' comunque sempre <strong>di</strong> competenza del <strong>Comune</strong> l'elaborazione degli<br />

strumenti urbanistici esecutivi <strong>di</strong>retti alla realizzazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />

economica e popolare, ai sensi della legge 18 aprile 1962 n.167 e successive<br />

mo<strong>di</strong>ficazioni ed integrazioni, nonché <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong>retti alla realizzazione degli<br />

inse<strong>di</strong>amenti produttivi, ai sensi dell'art.27 della legge 22 ottobre 1971 n.865.<br />

6. Nel caso <strong>di</strong> strumenti esecutivi la cui elaborazione compete a soggetti <strong>di</strong>versi<br />

dal <strong>Comune</strong>. per la presentazione del progetto è necessaria l'adesione <strong>di</strong><br />

proprietari od aventi titolo, che rappresentino non meno <strong>di</strong> tre quarti in termini <strong>di</strong><br />

superficie, dell’intero ambito <strong>di</strong> intervento, ovvero, nel caso <strong>di</strong> strumenti<br />

esecutivi relativi ad aree e<strong>di</strong>ficate, non meno <strong>di</strong> tre quarti, in termini <strong>di</strong><br />

imponibile catastale dell'intero complesso.


25<br />

7. Gli strumenti urbanistici esecutivi sono costituiti:<br />

a) da una relazione illustrativa dei caratteri fisici, morfologici ed ambientali del<br />

territorio interessato dall'intervento;<br />

b) da una planimetria dello stato <strong>di</strong> fatto della zona interessata dall'intervento<br />

redatta in scala non inferiore a 1:500 cm l'in<strong>di</strong>viduazione, ove necessario del<br />

piano quotato dei caposal<strong>di</strong> <strong>di</strong> riferimento nonché delle presenze naturalistiche<br />

ed ambientali;<br />

c) dallo stralcio del P.R.G. e delle relative norme <strong>di</strong> attuazione con la<br />

in<strong>di</strong>viduazione delle aree interessate in modo da <strong>di</strong>mostrare la conformità delle<br />

previsioni dello strumento esecutivo alle previsioni e prescrizioni del P.R.G.<br />

medesimo;<br />

d) dalla eventuale elencazione e in<strong>di</strong>viduazione grafica dei beni immobili<br />

assoggettati a tutela idrogeologica, paesaggistica ambientale e storico-artistica;<br />

e) dall’eventuale estratto del programma pluriennale <strong>di</strong> attuazione;<br />

f) da un estratto catastale con l'in<strong>di</strong>cazione delle aree interessate dall'intervento<br />

e con l'elenco dei relativi proprietari;<br />

g) da un rilievo completo, in scala 1/200 (piante, prospetti, sezioni) ed una<br />

documentazione fotografica degli e<strong>di</strong>fici esistenti <strong>sul</strong>l'area, per i quali sia<br />

prescritto o previsto il mantenimento con interventi <strong>di</strong> tipo conservativo;<br />

h) da una relazione illustrativa delle scelte <strong>di</strong> pianificazione esecutiva, nonché<br />

dei caratteri e dell'entità dell’intervento;<br />

i) dal progetto planivolumetrico. redatto in scala 1:500, con l'in<strong>di</strong>cazione :<br />

- delle aree destinate alla realizzazione delle strade, dei parcheggi e del verde<br />

attrezzato, con la descrizione delle caratteristiche <strong>di</strong> massima <strong>di</strong> tali opere;<br />

- delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria e delle relative aree <strong>di</strong> pertinenza,<br />

ove esistenti o previste;<br />

- della rete delle infrastrutture primarie, con gli allacciamenti agli impianti<br />

esistenti o previsti;<br />

- delle opere <strong>di</strong> sistemazione delle aree libere;<br />

- delle aree destinate alla e<strong>di</strong>ficazione complete dell'in<strong>di</strong>cazione delle superfici<br />

fon<strong>di</strong>arie SF;<br />

- degli ingombri massimi e degli allineamenti delle costruzioni previste con<br />

l'in<strong>di</strong>cazione delle superfici lorde <strong>di</strong> pavimento massima e delle destinazioni<br />

d'uso;<br />

- delle eventuali utilizzazioni in sottosuolo;


26<br />

- del progetto in scala 1/200 (piante, prospetti, sezioni) <strong>di</strong> sistemazione degli<br />

e<strong>di</strong>fici esistenti per i quali sia prescritto o previsto un intervento conservativo<br />

con l’in<strong>di</strong>cazione delle superfici lorde <strong>di</strong> pavimento e delle destinazioni d’uso;<br />

1) una planimetria aggiornata dello stato <strong>di</strong> fatto, redatta almeno in scala<br />

1:2000 con l'in<strong>di</strong>cazione delle eventuali curve <strong>di</strong> livello e raffigurante il territorio<br />

circostante per un'estensione che consenta <strong>di</strong> verificare la congruità<br />

dell’intervento col contesto esistente;<br />

m) una raffigurazione fotografica a colori che documenti panoramicamente, da<br />

più punti <strong>di</strong> vista, sia le caratteristiche ambientali e naturali dell'area sia i<br />

rapporti paesaggistici che intercorrono tra l'area e il terreno circostante;<br />

n) un progetto urbanistico-architettonico relativo a tutte le opere stradali della<br />

pubblica illuminazione e della sistemazione degli spazi scoperti.<br />

8. Negli strumenti urbanistici esecutivi relativi ad inse<strong>di</strong>amenti produttivi che<br />

interessino comparti complessivamente superiori a 30.000 mq. <strong>di</strong> S.T. o 10.000<br />

mq <strong>di</strong> S.P., l'Amministrazione Comunale può richiedere oltre a quanto previsto<br />

dal precedente ottavo comma e da quanto previsto da leggi statali e regionali in<br />

materia <strong>di</strong> inquinamento idrico, atmosferico, acustico e del suolo, una relazione<br />

tecnica <strong>di</strong> compatibilità ambientale, sottoscritta dal progettista o da un tecnico<br />

esperto in materia con la quale :<br />

a) si descriva il tipo <strong>di</strong> attività che potrà essere svolta all'interno<br />

dell'inse<strong>di</strong>amento;<br />

b) si valutino gli effetti, negativi e positivi, che potranno derivare<br />

dall’inse<strong>di</strong>amento, in relazione alla situazione dell'ambiente naturale,<br />

all'inquinamento atmosferico, idrico ed acustico, agli eventuali scarichi <strong>sul</strong><br />

suolo, nel sottosuolo e nei corpi idrici superficiali, in considerazione delle<br />

soluzioni previste per assicurare il rispetto delle esigenze <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a<br />

ambientale, naturale ed ecologica;<br />

c) si valuti l'idoneità della rete della mobilità esistente, in rapporto alle esigenze<br />

della produzione ed a quelle degli addetti;<br />

d) si forniscano in<strong>di</strong>cazioni circa il fabbisogno idrico e le relative fonti <strong>di</strong><br />

approvvigionamento;<br />

e) si forniscano in<strong>di</strong>cazioni in relazione alla presunta quantità e qualità dei rifiuti<br />

soli<strong>di</strong> prodotti, ed ai sistemi per il loro smaltimento.<br />

9. Gli strumenti urbanistici esecutivi pre<strong>di</strong>sposti dai privati sono corredati <strong>di</strong> un<br />

<strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> attuazione che, formulando previsioni sui tempi e le modalità <strong>di</strong><br />

realizzazione degli interventi e delle relative attrezzature <strong>di</strong> servizio, preveda:<br />

a) la cessione gratuita delle aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria;<br />

b) la cessione gratuita delle aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria<br />

previste all'interno del perimetro dello strumento <strong>di</strong> pianificazione esecutiva;


27<br />

c) la realizzazione. a cura e spese degli aventi titolo, <strong>di</strong> tutte le opere <strong>di</strong><br />

urbanizzazione primaria;<br />

d) la realizzazione. a cura e spese degli aventi titolo, <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione<br />

secondaria, a scomputo totale o parziale del contributo commisurato alla<br />

incidenza degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria;<br />

e)le garanzie finanziarie che dovranno essere prestate in occasione della<br />

stipulazione della convenzione;<br />

f) la possibilità <strong>di</strong> apportare, in fase <strong>di</strong> attuazione dello strumento esecutivo,<br />

varianti planivolumetriche che non alterino le caratteristiche tipologiche e <strong>di</strong><br />

impostazione dello strumento esecutivo stesso, non incidano <strong>sul</strong><br />

<strong>di</strong>mensionamento globale degli inse<strong>di</strong>amenti, non <strong>di</strong>minuiscano la dotazione <strong>di</strong><br />

aree per servizi, in<strong>di</strong>cando i limiti e le modalità <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> tali varianti.<br />

10. Il rilascio delle concessioni in attuazione <strong>di</strong> strumenti urbanistici esecutivi<br />

pre<strong>di</strong>sposti dai privati, è subor<strong>di</strong>nato alla stipulazione <strong>di</strong> una convenzione che,<br />

estesa alla globalità degli inse<strong>di</strong>amenti e delle relative attrezzature <strong>di</strong> servizio<br />

ed in coerenza con il <strong>di</strong>sciplinare dello strumento esecutivo, determini:<br />

a) le opere <strong>di</strong> urbanizzazione da realizzare ed i tempi della loro esecuzione.<br />

garantendone la contemporaneità rispetto alla realizzazione degli interventi<br />

inse<strong>di</strong>ativi;<br />

b) i costi delle opere <strong>di</strong> urbanizzazione stesse. in base ai prezzi unitari ri<strong>sul</strong>tanti<br />

dai listini della competente camera <strong>di</strong> commercio, industria, artigiana e<br />

agricoltura o in mancanza, dai listini della camera <strong>di</strong> commercio, industria,<br />

artigianato e agricoltura della provincia <strong>di</strong> Milano;<br />

c) i tempi entro cui devono essere cedute le aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione<br />

primaria e secondaria;<br />

d) l'ammontare del conguaglio eventualmente dovuto, qualora i costi delle<br />

opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria ri<strong>sul</strong>tino inferiori rispetto al contributo per oneri<br />

<strong>di</strong> urbanizzazione primaria determinato <strong>sul</strong>la base delle deliberazioni <strong>di</strong><br />

consiglio comunale che <strong>di</strong>sciplinano tale contributo in via generale;<br />

e) l’ammontare del conguaglio eventualmente dovuto, qualora i costi delle<br />

opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria ri<strong>sul</strong>tino inferiori, rispetto al contributo per<br />

oneri <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria determinato <strong>sul</strong>la base delle deliberazioni <strong>di</strong><br />

consiglio comunale che <strong>di</strong>sciplinano tale contributo in via generale;<br />

f) l’ammontare del conguaglio eventualmente dovuto nel caso in cui le superfici<br />

da cedere per opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria ri<strong>sul</strong>tino inferiori rispetto allo<br />

standard me<strong>di</strong>o previsto dallo strumento urbanistico generale. In relazione alle<br />

destinazioni funzionali oggetto dell'intervento; tale conguaglio viene calcolato<br />

<strong>sul</strong>la base <strong>di</strong> un valore unitario delle aree determinato in relazione ai criteri <strong>di</strong><br />

computo delle indennità previste dalle norme vigenti per le ipotesi <strong>di</strong> cessione<br />

bonaria effettuata nel corso <strong>di</strong> procedure espropriative preor<strong>di</strong>nate<br />

all'acquisizione <strong>di</strong> aree per la realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione;


28<br />

g) l’ammontare dell'eventuale scomputo dagli importi dovuti ai sensi delle<br />

precedenti lett.d) ed e) del valore, calcolato in base ai criteri in<strong>di</strong>cati alla<br />

precedente lett.f), delle aree cedute in eccedenza rispetto allo standard me<strong>di</strong>o<br />

previsto dallo strumento urbanistico generale, in relazione alle destinazioni<br />

funzionali oggetto dell'intervento;<br />

h) la previsione <strong>di</strong> un’eventuale revisione degli importi dovuti a titolo <strong>di</strong><br />

conguaglio, in misura proporzionale alle variazioni in aumento che il consiglio<br />

comunale dovesse apportare in via generale, relativamente ai contributi per<br />

oneri <strong>di</strong> urbanizzazione, con deliberazione <strong>di</strong>venuta esecutiva prima del rilascio<br />

delle concessioni; i tempi entro cui deve essere corrisposto l'intero importo,<br />

calcolato in applicazione delle precedenti lett.d), e), f), g), h);<br />

i) l'ammontare e le modalità <strong>di</strong> prestazione delle garanzie finanziarie per<br />

l'adempimento degli obblighi derivanti dalla convenzione.<br />

11. Il rilascio delle concessioni in attuazione <strong>di</strong> strumenti urbanistici esecutivi<br />

pre<strong>di</strong>sposti dai privati, è subor<strong>di</strong>nato inoltre:<br />

a) alla presentazione della documentazione acustica (L. 447/95; L.R. 13/2001);<br />

b) agli approfon<strong>di</strong>menti geologici (D.M. 11/03/88 e s.m.i.);<br />

c) a cautele contro l’inquinamento luminoso (L.R. 17/2000).<br />

12. Essendo il territorio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong> interamente tutelato<br />

come “Bellezza naturale” ai sensi dell’art. 139 del D.Lgs. 490/99 già L. 1497/39<br />

ed essendo inoltre quasi completamente ricompresso all’interno del corridoio<br />

ambientale sovrasistemico <strong>di</strong> primo livello della rete ecologica provinciale, si<br />

ritiene opportuno che i nuovi piani attuativi siano corredati da uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

compatibilità paesistico-ambientale, redatto ai sensi dell’art. 32 degli In<strong>di</strong>rizzi<br />

Normativi del P.T.C.P., da sottoporre alla Provincia per verifica prima<br />

dell’approvazione del piano attuativo stesso.<br />

13. I piani attuativi che insistono <strong>sul</strong>la SP 20 (ponti <strong>sul</strong> <strong>Mincio</strong> – Pozzolengo) <strong>di</strong><br />

norma non dovranno prevedere nuovi accessi <strong>sul</strong>la strada stessa. Il sistema<br />

della viabilità dei suddetti piano dovrà essere concordato con il Settore Viabilità<br />

della Provincia.


ART. 10: Permesso <strong>di</strong> costruire<br />

29<br />

l. Le previsioni del P.R.G. possono essere attuate <strong>di</strong>rettamente me<strong>di</strong>ante<br />

interventi <strong>di</strong> trasformazione urbanistica, intendendosi con tale <strong>di</strong>zione<br />

l'esecuzione <strong>di</strong> opere che comportano la mo<strong>di</strong>ficazione degli aspetti<br />

geomorfologici del territorio, nonché degli aspetti fisici ed architettonici del suolo<br />

o del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, o che comportano in ogni caso una<br />

mo<strong>di</strong>ficazione dei pesi urbanizzativi ed inse<strong>di</strong>ativi.<br />

2. Rientrano in ogni caso nella categoria degli interventi <strong>di</strong> trasformazione<br />

urbanistica:<br />

a) la realizzazione <strong>di</strong> nuove costruzioni, fuori terra o nel sottosuolo, e la<br />

demolizione <strong>di</strong> quelle esistenti;<br />

b) la realizzazione <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione;<br />

c) i movimenti <strong>di</strong> terra non <strong>di</strong>pendenti dal normale esercizio dell'agricoltura, e<br />

tali da mo<strong>di</strong>ficare le caratteristiche dei luoghi;<br />

d) la installazione <strong>di</strong> strutture fisse per il turismo all'aria aperta;<br />

e) la posa <strong>di</strong> involucri mobili insistenti <strong>sul</strong> suolo;<br />

f) l’allestimento, anche stagionale, <strong>di</strong> palloni presso-statici e <strong>di</strong> tendoni;<br />

g) l'impiego <strong>di</strong> aerostati, imbarcazioni, vetture e simili, non per fini <strong>di</strong> trasporto<br />

ma per la permanenza <strong>di</strong> persone o per deposito <strong>di</strong> materiali;<br />

h) l'apertura <strong>di</strong> cave;<br />

i) l'attivazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>scariche per lo smaltimento dei rifiuti soli<strong>di</strong>, urbani e speciali;<br />

l) gli interventi <strong>sul</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente secondo i <strong>di</strong>sposti dell'art. 31<br />

della legge 457178;<br />

m) gli interventi <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficazione d'uso degli e<strong>di</strong>fici.<br />

3. Non costituiscono attività <strong>di</strong> trasformazione urbanistica, gli interventi <strong>di</strong> cui<br />

alle lett. e), f), g), allorquando siano caratterizzati da accertata precarietà<br />

funzionale.<br />

4. L'esecuzione delle opere che comportano la trasformazione urbanistica del<br />

territorio comunale, compete al <strong>Comune</strong>, che può consentirne facolta’ agli<br />

aventi titolo me<strong>di</strong>ante autorizzazione o permesso <strong>di</strong> costruire non revocabile:<br />

a) sono subor<strong>di</strong>nati al rilascio <strong>di</strong> un'autorizzazione, come previsto dall'art.48<br />

della legge 457178. gli interventi <strong>di</strong> manutenzione straor<strong>di</strong>naria, comprendenti<br />

le opere e le mo<strong>di</strong>fiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche<br />

strutturali degli e<strong>di</strong>fici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienicosanitari<br />

e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle<br />

singole unità immobiliari e non comportino mo<strong>di</strong>fiche delle destinazioni d'uso;


30<br />

b) sono subor<strong>di</strong>nati al rilascio <strong>di</strong> permesso <strong>di</strong> costruire, tutti gli interventi che<br />

comportino:<br />

- demolizione, anche parziale, <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti;<br />

- costruzione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici o ampliamenti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici esistenti;<br />

- ristrutturazione e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> costruzioni esistenti o demolizione e ricostruzione;<br />

- restauro e risanamento conservativo;<br />

- mutamento della destinazione d'uso anche se non comportante alcuna<br />

mo<strong>di</strong>ficazione delle strutture e<strong>di</strong>lizie;<br />

- opere <strong>di</strong> arredo urbano e mo<strong>di</strong>ficazione o demolizione <strong>di</strong> manufatti e<strong>di</strong>lizi quali<br />

recinzioni in muratura, scavi e rilevati <strong>di</strong> notevole importanza per opere agricole,<br />

muri <strong>di</strong> sostegno;<br />

- apertura <strong>di</strong> cave, depositi <strong>di</strong> rottame;<br />

- apertura e mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> accessi stradali.<br />

5. li interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria comprendenti, ai sensi della legge<br />

n.457/1978 “opere <strong>di</strong> riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture<br />

degli e<strong>di</strong>fici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli<br />

impianti tecnologici esistenti” sono soggetti a semplice comunicazione scritta.


31<br />

TITOLO III<br />

Z 0 N I Z Z A Z I 0 N E


32<br />

ART. 11: Sistemi, ambiti, zone territoriali<br />

l. Il PRG in<strong>di</strong>vidua i principali sistemi presenti <strong>sul</strong> territorio comunale e<br />

sud<strong>di</strong>vide l’intero territorio in ambiti e zone omogenee ( D.M. 2.4.1968 n° 1444).<br />

Gli ambiti e le zone sono così sud<strong>di</strong>visi in riferimento ai sistemi territoriali:<br />

SISTEMA AMBIE<strong>NTA</strong>LE, <strong>di</strong> cui fanno parte i seguenti ambiti e le<br />

corrispondenti zone territoriali omogenee <strong>di</strong> cui alla L.R. n. 51/75:<br />

- AREE, EDIFICI VINCOLATI - (D.Lgs. 29/10/1999 n. 490 )<br />

- ZONA A – ambito <strong>di</strong> centro storico ( zone “A” art. 2 D.T. 1444/68 )<br />

- ZONA A – ambito <strong>di</strong> centro storico ( zone “A” art. 2 D.T. 1444/68 ) da<br />

sottoporre a piano attuativo<br />

- ZONA E – ambiti a destinazione agricola<br />

- ZONA E1 – ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio ambientale naturale<br />

- ZONA E 2 – ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a delle zone umide<br />

- ZONA E3 – ambiti, aree boschive o <strong>di</strong> rimboschimento<br />

- ZONA E4 – ambiti <strong>di</strong> tutela ambientale (prati ari<strong>di</strong>)<br />

- ZONA E5 – ambiti prevalentemente <strong>di</strong> riconversione<br />

- VERDE PRIVATO<br />

SISTEMA INSEDIATIVO , <strong>di</strong> cui fanno parte i seguenti ambiti e le<br />

corrispondenti zone territoriali omogenee <strong>di</strong> cui alla L.R. n. 51/75:<br />

- ZONA B1 – ambiti <strong>di</strong> completamento<br />

- ZONA B2 – ambiti <strong>di</strong> attuazione <strong>di</strong> piani esecutivi approvati o adottati<br />

- ZONA B3 – ambiti turistico commerciali<br />

- ZONA B4 – ambiti <strong>di</strong> completamento a bassa densità<br />

- ZONA C1 – ambiti <strong>di</strong> nuova urbanizzazione con pianificazione attuativa<br />

pubblica prevalentemente residenziale<br />

- ZONA C2 – ambiti <strong>di</strong> nuova urbanizzazione con pianificazione attuativa<br />

convenzionata prevalentemente residenziale<br />

- ZONA D1 – ambiti <strong>di</strong> urbanizzato prevalentemente produttivo<br />

- ZONA D2 – ambiti <strong>di</strong> aree libere ad uso produttivo non e<strong>di</strong>ficabili<br />

- ZONA D3 – ambiti <strong>di</strong> nuova urbanizzazione pianificata per destinazioni<br />

prevalentemente produttive<br />

SISTEMA DEI SERVIZI:<br />

- ZONA S1 – ambiti, aree, e<strong>di</strong>fici esistenti destinati agli usi pubblici<br />

- ZONA S2 – ambiti, aree, e<strong>di</strong>fici previsti destinati agli usi pubblici<br />

- Parcheggio scambiatore<br />

- Impianti tecnologici<br />

FASCE E ZONE DI RISPETTO:<br />

- ZONA VS1 – fascia <strong>di</strong> rispetto cimiteriale<br />

- ZONA VS2 – fascia <strong>di</strong> rispetto stradale<br />

- ZONA VS3 – zona <strong>di</strong> rispetto militare<br />

- ZONA VS4 – fasce <strong>di</strong> rispetto dei laghi, fiumi e canali (art. 39 e 43 L.R.<br />

51/75)<br />

- ZONA VS5 – zone con vincolo paesaggistico ( L.N. 431/85 art. 1 lettera cfascia<br />

150m sponde fiumi, torrenti. corsi d’acqua)<br />

- ZONA VS6 – zone con vincolo paesaggistico ( L.N. 431/85 art. 1 lettera mzone<br />

<strong>di</strong> interesse archeologico)<br />

- ZONA VS7 – fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità dal depuratore


33<br />

- ZONA VS8 – fascia <strong>di</strong> rispetto nei confronti dei pozzi <strong>di</strong> approvvigionamento<br />

idrico<br />

- ZONA VS9 – area d’uso militare


ART. 12: SISTEMA AMBIE<strong>NTA</strong>LE :<br />

34<br />

1.Aree, e<strong>di</strong>fici vincolati: i beni culturali in<strong>di</strong>viduati in cartografia sono tutelati<br />

secondo le <strong>di</strong>sposizioni e procedure del D.Lgs. n. 490 del 1999 e successive<br />

mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni.<br />

2. Le zone A comprendono le parti del capoluogo <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> S/<strong>Mincio</strong>, che<br />

rivestono carattere storico, artistico e <strong>di</strong> particolare pregio ambientale, ivi<br />

comprese le aree circostanti che possono considerarsi parte integrante, per tali<br />

caratteristiche, degli agglomerati stessi. Ogni intervento <strong>di</strong> trasformazione<br />

urbanistica è pertanto finalizzato alla conservazione della struttura fisica,<br />

funzionale e sociale e delle caratteristiche storiche, architettoniche e<br />

tipologiche.<br />

3. La destinazione d’uso specifica è quella residenziale, con le relative<br />

destinazioni accessorie; sono destinazioni ammesse:<br />

- attrezzature commerciali ricettive, ricreative, culturali, sociali e simili;<br />

- uffici pubblici e privati;<br />

- depositi <strong>di</strong> materiali non nocivi o pericolosi (con SLP non superiore a 250 m2);<br />

- laboratori artigianali (per attività rientranti nel settore delle attività artistiche<br />

così come in<strong>di</strong>viduata nel DPR 25 maggio 2001 n° 288), con esclusione delle<br />

lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose o comunque moleste od incompatibili<br />

con la residenza .<br />

Sono vietate le destinazioni industriali e agricole (e comunque attività rientranti<br />

nell’elenco delle industrie insalubri <strong>di</strong> I° e II° classe fissate dal Decreto 5<br />

settembre 1994).<br />

4. Negli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti, possono essere conservate le funzioni<br />

esistenti, purché compatibili con le destinazioni <strong>di</strong> zona nonché con le<br />

caratteristiche architettoniche e tipologiche degli e<strong>di</strong>fici; negli interventi <strong>sul</strong><br />

patrimonio e<strong>di</strong>lizio non utilizzato. La superficie lorda d'uso da destinare alla<br />

residenza non deve essere inferiore al 50% del totale. Eventuali deroghe<br />

possono essere consentite per interventi su e<strong>di</strong>fici che, per il particolare valore<br />

storico-artistico o per specifiche caratteristiche costruttive o funzionali non si<br />

prestino alla utilizzazione residenziale.<br />

5. Nella zona A le trasformazioni e<strong>di</strong>lizie ed urbanistiche possono essere<br />

realizzate me<strong>di</strong>ante intervento <strong>di</strong>retto previo parere del servizio Beni Ambientali<br />

nel rispetto delle prescrizioni, come in<strong>di</strong>viduate nella Tavola 13 <strong>di</strong> P.R.G.:<br />

- RE :e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> particolare interesse storico-artistico: sono ammessi interventi <strong>di</strong><br />

manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria. <strong>di</strong> restauro;<br />

- RC: e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> particolare interesse ambientale: sono ammessi interventi <strong>di</strong><br />

manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria e <strong>di</strong> risanamento conservativo;


35<br />

- RI: e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> interesse ambientale: sono ammessi interventi <strong>di</strong> manutenzione,<br />

<strong>di</strong> risanamento conservativo e <strong>di</strong> ristrutturazione a parità <strong>di</strong> volume senza<br />

alterarne la sagoma;<br />

- RA: e<strong>di</strong>fici privi <strong>di</strong> interesse storico-ambientale: sono ammessi interventi <strong>di</strong><br />

manutenzione, risanamento conservativo, <strong>di</strong> ristrutturazione e <strong>di</strong> demolizione e<br />

ricostruzione anche con sagoma <strong>di</strong>versa in funzione <strong>di</strong> più corretto inserimento<br />

ambientale.<br />

- Le aree libere o con superfetazioni non sono e<strong>di</strong>ficabili.<br />

6. Ogni altro intervento e<strong>di</strong>lizio, <strong>di</strong>verso dai precedenti, è subor<strong>di</strong>nato alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione ed approvazione <strong>di</strong> piano attuativo .<br />

Nel piano attuativo devono essere rispettati i seguenti limiti <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione:<br />

- densità e<strong>di</strong>lizia complessiva non superiore alla preesistente;<br />

- altezza massima compatibile con quella degli e<strong>di</strong>fici circostanti, e comunque<br />

non superiore a ml.7.50;<br />

- rapporto <strong>di</strong> copertura pari al preesistente.<br />

7. Negli e<strong>di</strong>fici esistenti è consentibile la realizzazione delle opere <strong>di</strong><br />

adeguamento igienico a titolo <strong>di</strong> “una tantum", sempreché siano garantite la<br />

conservazione delle caratteristiche architettoniche, tipologiche, decorative degli<br />

e<strong>di</strong>fici oggetto degli interventi.<br />

Interventi <strong>di</strong> demolizione e ricostruzione possono essere altresi’ autorizzati per<br />

le costruzioni esistenti nelle aree <strong>di</strong> pertinenza degli e<strong>di</strong>fici principali, qualora<br />

sia documentabile l'estraneità delle costruzioni stesse alle caratteristiche<br />

tipologiche e <strong>di</strong>stributive degli e<strong>di</strong>fici principali. In tale caso è comunque<br />

richiesta la formazione ed approvazione <strong>di</strong> un piano esecutivo come da comma<br />

n. 6.<br />

8. Nelle aree interne alla zona A in<strong>di</strong>viduate in cartografia è consentita, previa<br />

formazione <strong>di</strong> piani attuativi, la realizzazione <strong>di</strong> nuove costruzioni secondo le<br />

seguenti norme:<br />

a) la destinazione d'uso è prevalentemente residenziale, con superfici minime<br />

per alloggio non inferiori a 55 mq <strong>di</strong> SU. La destinazione residenziale<br />

comunque deve essere garantita in misura non inferiore al 60% rispetto alla<br />

SLP complessiva.<br />

b) l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> fabbricabilità If non può superare 0,80 mq/mq. L'altezza degli<br />

e<strong>di</strong>fici deve uniformarsi .a quella degli e<strong>di</strong>fici circostanti <strong>di</strong> valore storico artistico<br />

ambientale, e non può comunque mai superare ml.7.50.<br />

Per le nuove costruzioni ammesse il rapporto <strong>di</strong> copertura massimo è pari al<br />

40%;


36<br />

ART. 13: SISTEMA INSEDIATIVO - AMBITO DI COMPLETAMENTO - Zone B<br />

l. Per la nuova e<strong>di</strong>ficazione, nonché per la demolizione e ricostruzione, la<br />

destinazione d'uso specifica è quella residenziale, con le relative destinazioni<br />

accessorie.<br />

Sono destinazioni ammesse:<br />

- attrezzature commerciali, ricettive, ricreative, culturali, sociali e simili;<br />

- uffici pubblici e privati;<br />

- depositi <strong>di</strong> materiali non nocivi o pericolosi (con SLP non superiore a 250 m2);<br />

- laboratori artigianali (per attività rientranti nel settore delle attività artistiche<br />

così come in<strong>di</strong>viduata nel DPR 25 maggio 2001 n° 288), <strong>di</strong> servizio, con<br />

superficie lorda <strong>di</strong> pavimento non superiore a 250 mq., con esclusione delle<br />

lavorazioni nocive, inquinanti, rumorose o comunque moleste od incompatibili<br />

con la residenza .<br />

Sono vietate le destinazioni industriali e agricole (e comunque attività rientranti<br />

nell’elenco delle industrie insalubri <strong>di</strong> I° e II° classe fissate dal Decreto 5<br />

settembre 1994). Deve essere comunque riservato alla residenza almeno il<br />

50% della S.P. realizzabile nel singolo intervento.<br />

2. Negli interventi sugli e<strong>di</strong>fici esistenti che comportano un ampliamento della<br />

superficie lorda <strong>di</strong> pavimento, è consentito prevedere un ampliamento delle<br />

varie funzioni esistenti e compatibili proporzionalmente alla consistenza<br />

esistente delle funzioni stesse garantendo comunque un minimo del 50% <strong>di</strong><br />

S.P. per la residenza; negli interventi <strong>sul</strong> patrimonio e<strong>di</strong>lizio non utilizzato, la<br />

superficie lorda d'uso da destinare alla residenza non deve essere inferiore<br />

al,50'/. del totale.<br />

Eventuali deroghe possono essere consentite per interventi su e<strong>di</strong>fici che, per il<br />

particolare valore storico-artistico o per specifiche caratteristiche costruttive o<br />

funzionali, non si prestino alla utilizzazione residenziale.<br />

3. Le zone B sono cosi’ sud<strong>di</strong>vise<br />

Aree B1:con e<strong>di</strong>ficazione per la quale sono previsti interventi finalizzati alla<br />

conservazione dell’e<strong>di</strong>lizia esistente ed al completamente e<strong>di</strong>lizio con interventi<br />

<strong>di</strong> adeguamento dei singoli e<strong>di</strong>fici (senza aumenti <strong>di</strong> capacità inse<strong>di</strong>ativa<br />

teorica), ed interventi <strong>di</strong> completamento urbanistico/e<strong>di</strong>lizio con utilizzazione<br />

delle aree tuttora libere.<br />

Aree B2:sono le aree e<strong>di</strong>ficate cm piani esecutivi già approvati o adottati e in via<br />

<strong>di</strong> approvazione per le quali ne è previsto il completa mento con le norme<br />

urbanistiche del piano approvato.<br />

Aree B3:sono aree e<strong>di</strong>ficate con e<strong>di</strong>fici destinati ad attivita’ turistico-commerciali<br />

per le quali sono previste opere <strong>di</strong> completamento.


37<br />

Aree B4: sono aree e<strong>di</strong>ficabili nelle quali sono previsti interventi <strong>di</strong><br />

completamento e<strong>di</strong>lizio dei lotti liberi che per la loro collocazione e<br />

configurazione implicano interventi e<strong>di</strong>lizi a bassa densità.<br />

4. Aree B1:gli interventi si realizzano <strong>di</strong> norma me<strong>di</strong>ante permesso <strong>di</strong> costruire.<br />

con modalità <strong>di</strong>fferenti a seconda che si intervenga su aree libere (o comunque<br />

liberate o <strong>di</strong>sponibili) o su e<strong>di</strong>fici esistenti:<br />

a) per le aree libere, o comunque liberate o <strong>di</strong>sponibili, sono prescritte le<br />

seguenti norme:<br />

- If massimo: 0,50 mq/mq<br />

- Rc massimo: 40%<br />

- H massimo: 7,50 ml, per un massimo <strong>di</strong> 2 piani fuori terra, abitabili e non;<br />

b) per le costruzioni esistenti prive <strong>di</strong> valore storico artistico ambientale, sono<br />

ammesse demolizioni e ricostruzioni, ristrutturazioni e sopralzi che possono<br />

comportare ampliamenti nei limiti stabiliti al punto precedente.<br />

c) per le costruzioni preesistenti. legittimamente e<strong>di</strong>ficate, sono ammesse<br />

ristrutturazioni, demolizioni e ricostruzioni, negli e<strong>di</strong>fici esistenti sono pure<br />

consentiti ampliamenti e sopralzi per non più del 10% <strong>di</strong> SLP. per motivi <strong>di</strong><br />

adeguamento funzionale, igienico o tecnologico purché, con il nuovo intervento,<br />

non si superino i parametri del punto precedente.<br />

6. Aree B2: Sulle aree libere e sugli e<strong>di</strong>fici esistenti all'interno dei piani esecutivi<br />

approvati ed in vigore, o adottati e in via <strong>di</strong> approvazione, alla data <strong>di</strong> adozione<br />

delle presenti N.T.A., le operazioni <strong>di</strong> trasformazione urbanistica avvengono in<br />

base alla prescrizione dei piani stessi.<br />

7. Aree B3: Gli interventi si realizzano con permesso <strong>di</strong> costruire nel rispetto<br />

delle seguenti norme:<br />

- If massimo: 0,30<br />

- Rc massimo: 25%<br />

- H massima: 7,50 ml. per un massimo <strong>di</strong> 2 piani fuori terra, abitabili e non.<br />

8. Aree B4: Gli interventi si realizzano <strong>di</strong> norma con permesso <strong>di</strong> costruire nel<br />

rispetto delle seguenti norme:<br />

- If massimo: 0,30<br />

- Rc massimo: 40%<br />

- H massima: 7,00 ml. per un massimo <strong>di</strong> 2 piani fuori terra, abitabili e non.<br />

9. Le opere <strong>di</strong> trasformazione urbanistica sugli e<strong>di</strong>fici esistenti o <strong>sul</strong>le aree<br />

libere non potranno portare alla realizzazione <strong>di</strong> alloggi <strong>di</strong> superficie minore <strong>di</strong><br />

55 mq <strong>di</strong> SU.


38<br />

ART. 14 :AMBITI DI NUOVA URBANIZZAZIONE - Zone C1- C2<br />

Gli interventi <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>ficazione da realizzare in tali zone sono subor<strong>di</strong>nati a<br />

intervento preventivo <strong>di</strong> pianificazione urbanistica esecutiva, che dovrà<br />

rispettare le seguenti prescrizioni <strong>di</strong> carattere generale:<br />

a) in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabilità<br />

It = 0,30 mq/mq<br />

If = 0,35 mq/mq<br />

H max = 6,50 mt<br />

Rc = 30% massimo<br />

b) numero dei piani (abitabili e non) fuori terra non superiore a 2;<br />

c) la superficie minima delle unità immobiliari non potrà essere inferiore a 55<br />

mq <strong>di</strong> SU.<br />

d) gli ambiti C1 destinati alla realizzazione <strong>di</strong> nuovi inse<strong>di</strong>amenti residenziali,<br />

vista la loro qualità paesistica, sono soggetti alla formazione <strong>di</strong> piano attuativo<br />

<strong>di</strong> iniziativa pubblica. All’interno dello stesso piano il minimo 30% della SLP <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>lizia residenziale dovrà essere regolata da convenzione pubblica che ne<br />

stabilisca le modalità <strong>di</strong> realizzazione e <strong>di</strong> gestione.<br />

Il piano attuativo dovrà contenere il programma generale <strong>di</strong> intervento che oltre<br />

all’assetto complessivo dell’intero ambito in<strong>di</strong>vidui i comparti o stralci <strong>di</strong><br />

attuazione da realizzarsi per fasi definendone anche con miglior dettaglio le<br />

capacità e<strong>di</strong>ficatorie, le quantità <strong>di</strong> aree da destinare agli usi pubblici da<br />

in<strong>di</strong>viduare all’interno e le destinazioni d’uso, in<strong>di</strong>pendentemente dal regime <strong>di</strong><br />

proprietà dei suoli.<br />

Non è ammessa la monetizzazione delle aree per standard.<br />

e) negli ambiti C1-C2 le aree per le opere <strong>di</strong> urbanizzazione secondaria,<br />

calcolate in base alle norme <strong>di</strong> legge ed alle destinazioni previste, devono<br />

essere comprese nella misura minima del 50 % all'interno del Comparto <strong>di</strong><br />

realizzazione. Localizzazioni e quantita' <strong>di</strong>fformi possono essere ammesse per<br />

comprovati motivi <strong>di</strong> idoneita' tecnica e vanno pertanto predeterminate <strong>di</strong> volta<br />

in volta dall 'Amministrazione Comunale, con parere <strong>di</strong> Giunta <strong>sul</strong>la scorta <strong>di</strong><br />

conformi pareri della Commissione E<strong>di</strong>lizia e degli Uffici comunali competenti,<br />

fermo restando l'obbligo della monetizzazione delle aree mancanti.<br />

f) Sono destinazioni d’uso ammesse:<br />

- residenziale con servizi <strong>di</strong> pertinenza annessi ( artigianato <strong>di</strong> servizio,<br />

esercizi commerciali <strong>di</strong> vicinato, ambulatori,uffici e simili) aventi SLP max<br />

pari a 150 mq.<br />

Sono escluse tutte le altre destinazioni.


39<br />

ART. 15 : Ambito prevalentemente produttivo (Zone “D”)<br />

1. Le zone D comprendono le parti del territorio comunale destinate ad<br />

inse<strong>di</strong>amenti ed impianti produttivi, con esclusione <strong>di</strong> quelli che producono<br />

esalazioni o scarichi <strong>di</strong> qualunque natura, ritenuti dannosi, nocivi o comunque<br />

incompatibili a giu<strong>di</strong>zio della Amministrazione Comunale.<br />

2. La destinazione d'uso specifica è per impianti ed attrezzature per la me<strong>di</strong>a e<br />

piccola industria nonché per impianti e laboratori artigianali: è consentita la<br />

destinazione ad attività strettamente complementari al processo produttivo,<br />

quali e<strong>di</strong>fici per servizi generali (mense ed uffici aziendali), non più <strong>di</strong> due<br />

alloggi per il solo personale <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a o per il proprietario con un massimo <strong>di</strong><br />

300 mq. <strong>di</strong> superficie lorda <strong>di</strong> pavimento per ogni e<strong>di</strong>ficio produttivo; è pure<br />

consentita la utilizzazione per servizi <strong>di</strong> trasporto, per impianti <strong>di</strong> magazzino o<br />

stoccaggio, e per magazzini, depositi e attività <strong>di</strong> tipo commerciale e<br />

grossistico. Sono escluse destinazioni puramente commerciali <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e<br />

grande <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> tipo alimentare, destinazioni agricole e residenziali.<br />

3. Nelle zone "D3" nelle tavole <strong>di</strong> azzonamento la utilizzazione delle aree per<br />

inse<strong>di</strong>amenti produttivi, avviene obbligatoriamente in base a piani urbanistici<br />

esecutivi nelle zone ove sono assenti in tutto o in parte le opere <strong>di</strong><br />

urbanizzazione; in tali piani deve essere garantito il reperimento ed il<br />

conferimento gratuito al <strong>Comune</strong> delle aree destinate all'uso pubblico, secondo<br />

le quantita’ previste dal P.R.G., e comunque in misura mai inferiore al 20%<br />

degli spazi destinati agli inse<strong>di</strong>amenti produttivi. I piani esecutivi devono<br />

contenere in<strong>di</strong>cazioni dettagliate per singoli comparti, in or<strong>di</strong>ne ai parametri <strong>di</strong><br />

cui al successivo punto 7, nonché alla destinazione d'uso specifica per la quale<br />

devono essere prescritte norme particolareggiate circa tipologie, <strong>di</strong>mensioni,<br />

rapporti quantitativi.<br />

4. Zone D1<br />

La utilizzazione può avvenire me<strong>di</strong>ante permesso <strong>di</strong> costruire singolo nelle<br />

aree già parzialmente e<strong>di</strong>ficate e idoneamente dotate <strong>di</strong> opere <strong>di</strong><br />

urbanizzazione. contrassegnate come "D1”. E’ comunque facoltà<br />

dell'Amministrazione Comunale comprendere in tutto o in parte aree cosi’<br />

contrad<strong>di</strong>stinte nel perimetro <strong>di</strong> zone da sottoporre a piano esecutivo. quando<br />

ciò ri<strong>sul</strong>ti necessario per una corretta soluzione ambientale e funzionale.<br />

La e<strong>di</strong>ficazione nelle zone D1 deve rispettare i seguenti parametri:<br />

a) R.C. massimo: 60%<br />

b) I.F. massimo: 0,8 mq/mq (da verificare nel caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a più piani);<br />

c) l'altezza massima degli e<strong>di</strong>fici destinati ai servizi generali, ad abitazione, ad<br />

uffici o a capannoni e fissata in ml. 8,50, pari a due piani fuori terra; per gli<br />

impianti tecnologici non è fissata alcuna limitazione. compatibilmente però con<br />

la tutela del paesaggio.


40<br />

5. Devono essere rispettate tutte le norme speciali del Regolamento <strong>di</strong> Igiene e<br />

dei vari provve<strong>di</strong>menti legislativi e regolamentari che interessino gli e<strong>di</strong>fici ed i<br />

processi produttivi, con particolare riferimento ai provve<strong>di</strong>menti contro<br />

l'inquinamento <strong>di</strong> ogni specie. A tale scopo, ai progetti e<strong>di</strong>lizi presentati<br />

all'Amministrazione Comunale per l'ottenimento del permesso <strong>di</strong> costruire, va<br />

allegata una dettagliata documentazione delle lavorazioni e dei vari cicli<br />

produttivi, che devono essere compatibili con le destinazioni <strong>di</strong> zona.<br />

6. Zone D2<br />

Nelle zone ad uso produttivo in<strong>di</strong>viduate come “D2”, data la loro collocazione e<br />

configurazione, non sono e<strong>di</strong>ficabili e la loro capacità e<strong>di</strong>ficatoria può essere<br />

realizzata nei lotti e<strong>di</strong>ficabili contigui.<br />

7. Zone D3<br />

Nelle zone <strong>di</strong> espansione in<strong>di</strong>viduate come “D3” l’ottenimento del permesso <strong>di</strong><br />

costruire è subor<strong>di</strong>nato alla formazione ed alla approvazione del piano attuativo<br />

nel rispetto dei seguenti parametri:<br />

a) R.C. massimo: 50%<br />

b) I.F. massimo : 0,7 mq/mq (da verificare in caso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici a più piani)<br />

c) L’altezza massima degli e<strong>di</strong>fici è fissata in ml 8 pari a due piani fuori terra.<br />

d) Gli standard pertinenziali debbono essere in<strong>di</strong>viduati all’interno per almeno il<br />

50% della quantità teorica totale. Tali aree standard dovranno essere<br />

preferibilmente localizzate lungo il confine con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Monzambano.<br />

Localizzazioni e quantita' <strong>di</strong>fformi possono essere ammesse per comprovati<br />

motivi <strong>di</strong> idoneita' tecnica e vanno pertanto predeterminate <strong>di</strong> volta in volta<br />

dall 'Amministrazione Comunale, con parere <strong>di</strong> Giunta <strong>sul</strong>la scorta <strong>di</strong><br />

conformi pareri della Commissione E<strong>di</strong>lizia e degli Uffici comunali<br />

competenti, fermo restando l'obbligo della monetizzazione delle aree<br />

mancanti.<br />

e) I piani urbanistici esecutivi possono essere attuati anche per subcomparti.<br />

f) Inoltre, tali piani, in quanto <strong>di</strong> valenza sovracomunale, dovranno seguire la<br />

procedura <strong>di</strong> approvazione prevista dall’art. 10 della L.R. 23/97.<br />

g) Data l’estrema vulnerabilità dell’acquifero superficiale all’inquinamento,<br />

all’interno <strong>di</strong> queste zone non è consentito l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività<br />

pericolose quali, ad esempio, industrie a rischio <strong>di</strong> incidente rilevante,<br />

<strong>di</strong>scariche, depositi <strong>di</strong> rifiuti, ecc.<br />

h) Al momento della presentazione <strong>di</strong> progetti esecutivi per la realizzazione<br />

della nuova viabilità pre<strong>di</strong>sporre idonea documentazione acustica che<br />

<strong>di</strong>mostri l’assentibilità dei vari percorsi e pre<strong>di</strong>sponga, se necessario,<br />

barriere atte ad evitare una eccessiva rumorosità nei confronti dei recettori<br />

sensibili.<br />

i) Sono vietati gli inse<strong>di</strong>amenti <strong>di</strong> attività rientranti nell’elenco delle industrie<br />

insalubri <strong>di</strong> I°classe fissate dal Decreto 5 settembre1994.


41<br />

ART. 16 :Ambiti destinati all'attivita' agricola (Zone E)<br />

1. L'in<strong>di</strong>viduazione delle zone E ha lo scopo <strong>di</strong> salvaguardare la destinazione<br />

agricola del suolo valorizzando le caratteristiche ambientali e le specifiche<br />

vocazioni produttive. L'utilizzazione del territorio per lo svolgimento della attività<br />

agricola è finalizzata anche alla tutela e al recupero del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />

rurale esistente; al mantenimento ed alla creazione delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

efficienza delle unità produttive.<br />

2. L'e<strong>di</strong>ficazione nelle Zone E deve essere esclusivamente finalizzata al<br />

sod<strong>di</strong>sfacimento delle esigenze della produzione agricola, organizzata in modo<br />

da utilizzare per quanto possibile il patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente, e da ridurre al<br />

minimo in<strong>di</strong>spensabile l'occupazione <strong>di</strong> suolo produttivo per la realizzazione <strong>di</strong><br />

nuovi e<strong>di</strong>fici evitando ogni possibilita' <strong>di</strong> inquinamento <strong>di</strong> varia natura.<br />

Le operazioni <strong>di</strong> manutenzione, trasformazione e recupero del patrimonio<br />

e<strong>di</strong>lizio esistente, nel rispetto delle norme vigenti devono rispettare le norme<br />

e<strong>di</strong>lizie prescritte nei regolamenti e<strong>di</strong>lizi e d'igiene. In particolare gli interventi<br />

devono essere finalizzati al recupero ed alla conservazione delle caratteristiche<br />

formali, ambientali e tipologiche esistenti.<br />

3 Nelle zone destinate all'attivita' agricola la realizzazione <strong>di</strong> nuove costruzioni<br />

e' ammessa solo per gli e<strong>di</strong>fici al servizio del fondo rustico inteso come<br />

l'insieme dei terreni ricadenti in zona agricola, anche non contigui, costituenti<br />

una stessa azienda, ovvero collegati tra loro con nesso funzionale, da<br />

<strong>di</strong>mostrare con un piano <strong>di</strong> gestione dei terreni aziendali, da presentare all'atto<br />

della richiesta <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione al fine <strong>di</strong> consentire al sindaco l'effettiva esistenza<br />

e funzionamento dell'azienda agricola. Le opere realizzabili in funzione della<br />

conduzione della attivita' agricola sono:<br />

- residenze per impren<strong>di</strong>tore agricolo e per lavoratori occupati nell'azienda;<br />

- e<strong>di</strong>fici connessi all'esercizio dell'attività agricola.<br />

Sono considerate attività agricole:<br />

a) le attività <strong>di</strong>rette alla coltivazione del terreno, alla silvicoltura e alla<br />

funghicoltura o a altre colture specializzate; organicamente or<strong>di</strong>nate alla<br />

funzione produttiva del fondo rustico e dell'azienda agricola ad essa collegata,<br />

anche a carattere associativo;<br />

b) l'allevamento <strong>di</strong> animali con alimenti ottenibili per almeno un quarto dal<br />

terreno;<br />

c) le attività <strong>di</strong>rette alla manipolazione, trasformazione e alienazione <strong>di</strong> prodotti<br />

agricoli e zootecnici, collegati con nesso funzionale ad uno specifico rustico,<br />

che abbiano per oggetto prodotti ottenuti per almeno la metà dal terreno<br />

aziendale o dagli animali allevati su <strong>di</strong> esso.<br />

Non sono consentiti inse<strong>di</strong>amenti del tipo agro-industriale e allevamenti<br />

zootecnici non collegati con nesso funzionale ad uno specifico fondo rustico.


42<br />

4. L'e<strong>di</strong>ficazione <strong>di</strong> nuove case <strong>di</strong> abitazione, nelle zone agricole e' concessa<br />

nel rispetto dei vincoli ambientali alla azienda agricola minima vitale intesa<br />

come il complesso dei beni organizzati dall'impren<strong>di</strong>tore per l'esercizio <strong>di</strong> una<br />

impresa agricola <strong>sul</strong> fondo rustico in conduzione avente all’atto della richiesta<br />

una Superficie Agricola Totale minima complessiva cosi come definita<br />

successivamente:<br />

a) <strong>di</strong> 8 ha per i terreni a seminativo, prato, bosco e pascolo;<br />

b) <strong>di</strong> 4 ha per i terreni con cultura specializzata a vigneto, frutteto, oliveto,<br />

c) per i fon<strong>di</strong> rustici con terreni <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa qualita' colturale, la superficie minima<br />

per l'e<strong>di</strong>ficabilita' e' quella derivante dalla somma delle superfici dei singoli<br />

terreni, calcolate in percentuale secondo le quote precedenti.<br />

Nelle zone boschive, nei prati ari<strong>di</strong>, nelle zone umide e entro una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 50<br />

mt dalle stesse, salvo adeguamenti igienici per gli inse<strong>di</strong>amenti esistenti e'<br />

vietata qualsiasi costruzione, fatta eccezione per gli impianti tecnologici <strong>di</strong> uso o<br />

interesse collettivo.<br />

La classifica della qualita' colturale riguardanti l'intero fondo rustico del<br />

richiedente e' quella ri<strong>sul</strong>tante dal certificato catastale rilasciato dall'Ufficio<br />

Tecnico Erariale, da presentare all'atto <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione. Qualora<br />

siano state introdotte mo<strong>di</strong>fiche alla qualita' delle colture e' presentata la<br />

certificazione dell'ispettorato provinciale dell'Agricoltura e copia della richiesta <strong>di</strong><br />

revisione formulata all'UTE almeno un anno prima.<br />

5 Nelle zone agricole sono ammessi interventi <strong>di</strong> risanamento, ristrutturazione<br />

in e<strong>di</strong>fici esistenti e nuove costruzioni nelle aziende agricole minime vitali nel<br />

rispetto delle seguenti norme:<br />

a) If per costruzioni residenziali 0,01 mq. <strong>di</strong> S.P. per ogni mq. <strong>di</strong> superficie<br />

aziendale pari a mc. 0,03/mq., con un massimo <strong>di</strong> 1200 mc, ad eccezione dei<br />

terreni a bosco, a coltivazione industriale del legno, a pascolo o a prato–<br />

pascolo permanente, per i quali il limite volumetrico e' pari a mc. 0,01/mq. Con<br />

un massimo <strong>di</strong> 500 mc<br />

Rc massimo per attrezzature produttive = 0,05 mq/mq. e <strong>di</strong> 0,20 mq/mq. per la<br />

realizzazione <strong>di</strong> serre; nel caso che If e Rc degli e<strong>di</strong>fici esistenti, calcolati<br />

separatamente per ogni destinazione, siano superiori a quelli massimi<br />

consentiti, e' possibile mantenere gli stessi in<strong>di</strong>ci anche in caso <strong>di</strong> demolizione<br />

e ricostruzione degli e<strong>di</strong>fici;<br />

b) l'altezza massima degli e<strong>di</strong>fici non deve essere superiore a quelle esistenti<br />

nel territorio agricolo circostante, e comunque non superiore a ml. 7,50 tranne<br />

che per i silos e volumi tecnici;<br />

c) i nuovi e<strong>di</strong>fici devono essere esclusivamente <strong>di</strong> pertinenza dell'azienda , e<br />

devono essere vincolati a tale destinazione per almeno <strong>di</strong>eci anni dal loro<br />

completamento;


43<br />

d) il volume e<strong>di</strong>ficabile va calcolato <strong>sul</strong>l'intera area dell'azienda agricola anche<br />

se formata da piu' appezzamenti non contigui tra loro o situati in comuni<br />

contermini; e' ammesso il calcolo del volume e<strong>di</strong>ficabile su terreni <strong>di</strong> aziende<br />

<strong>di</strong>verse solo nel caso <strong>di</strong> costruzioni realizzate da associazioni <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori<br />

agricoli, e limitatamente alle aziende degli impren<strong>di</strong>tori associati; in tali casi<br />

contestualmente all'atto della richiesta ad e<strong>di</strong>ficare va presentato il piano <strong>di</strong><br />

gestione aziendale e il vincolo <strong>di</strong> non e<strong>di</strong>ficazione relativo all’inse<strong>di</strong>amento<br />

previsto deve essere in<strong>di</strong>viduato nelle aree ricadenti nel comune <strong>di</strong> <strong>Ponti</strong> s.<br />

<strong>Mincio</strong>,<br />

e) in ogni fase il volume delle costruzioni destinate ad abitazioni per gli addetti<br />

dell'attivita' agricola non deve essere superiore al 50 % del volume complessivo<br />

degli e<strong>di</strong>fici facenti parte dell'azienda;<br />

f) le nuove costruzioni devono <strong>di</strong> norma sorgere entro i perimetri in<strong>di</strong>cati nella<br />

cartografia <strong>di</strong> P.R.G. come e<strong>di</strong>ficabili e comunque non oltre una <strong>di</strong>stanza<br />

massima <strong>di</strong> 100 metri dalle costruzioni della stessa proprieta', esistenti alla data<br />

<strong>di</strong> approvazione della presente Variante P.R.G.; sono ammesse deroghe solo<br />

quando non sia possibile rispettare tale norma per i seguenti motivi:<br />

- rispetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanze minime imposte da norme del Regolamento d'Igiene;<br />

- <strong>di</strong>mensione complessiva dell'intervento <strong>di</strong> nuova costruzione;<br />

- <strong>di</strong>sposizione dell'area <strong>di</strong> proprieta';<br />

- spostamento <strong>di</strong> aziende agricole dai centri abitati;<br />

g) le nuove costruzioni devono comunque rispettare gli allineamenti, i tracciati,<br />

l'impianto morfologico e tipologico degli allineamenti preesistenti,<br />

salvaguardando gli spazi liberi <strong>di</strong> definizione delle corti, le aie e le alberature <strong>di</strong><br />

particolare interesse ambientale;<br />

h) contemporaneamente alla realizzazione della nuova costruzione, a ridosso<br />

della stessa o nelle vicinanze, al fine <strong>di</strong> mitigare l’impatto ambientale, devono<br />

essere piantumati con alberature <strong>di</strong> alto fusto gli elementi territoriali<br />

caratteristici, fossi e loro rive, “balze”, percorsi <strong>di</strong> accesso e altri.<br />

i) il rilascio del permesso <strong>di</strong> costruire é subor<strong>di</strong>nato alla con<strong>di</strong>zione che i terreni<br />

dell'azienda, la cui superficie sia stata computata ai fini del <strong>di</strong>mensionamento<br />

dell'intervento richiesto, restino ine<strong>di</strong>ficabili anche in caso <strong>di</strong> frazionamento<br />

successivo.<br />

Tale vincolo <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità viene sottoscritto dal proprietario interessato e<br />

dagli altri eventuali aventi titolo ai sensi delle leggi vigenti, attraverso atto<br />

unilaterale <strong>di</strong> obbligo, o convenzione, corredate dalle planimetrie catastali dei<br />

terreni vincolati.<br />

Il suddetto vincolo dovrà essere registrato e trascritto alla conservazione dei<br />

Registri Immobiliari a cura e spese dei richiedenti e riportato <strong>sul</strong>le planimetrie in<br />

scala 1:200 a cura dell'Ufficio Tecnico Comunale <strong>sul</strong>le quali dovranno altresì<br />

essere in<strong>di</strong>viduati i confini catastali dell'azienda considerata, nonché gli


44<br />

appezzamenti del terreno computati al fine del <strong>di</strong>mensionamento<br />

dell'intervento, con opportune grafie <strong>di</strong>stinte per titolo <strong>di</strong> possesso.<br />

l) ai fini dell'applicazione dei parametri e<strong>di</strong>lizi ed urbanistici previsti dalle<br />

presenti norme possono essere considerati oltre alle normali superfici<br />

comprese nelle destinazioni <strong>di</strong> zona agricola, anche le superfici sottoposte a<br />

specifici vincoli o rispetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura che mantengano o possano<br />

recuperare una funzione produttiva agricola, fatta eccezione esclusivamente<br />

per le zone <strong>di</strong>ssestate e non coltivabili.<br />

m) Le zone sottoposte a particolari vincoli <strong>di</strong> tutela o rispetto, anche se<br />

concorrono alla determinazione del carico e<strong>di</strong>lizio ed urbanistico dell'azienda ai<br />

fini della applicazione dei parametri e<strong>di</strong>ficatori, rimangono tuttavia soggette alle<br />

rispettive norme <strong>di</strong> tutela e <strong>di</strong> vincolo, ivi compresa la ine<strong>di</strong>ficabilità assoluta<br />

quando prescritta.<br />

n) Il permesso a costruire potra' essere rilasciato esclusivamente ai soggetti <strong>di</strong><br />

cui all'art. 3 L.R. 93/80, ad eccezione degli interventi previsti per gli e<strong>di</strong>fici<br />

in<strong>di</strong>viduati con destinazione extragricola.<br />

o) Per gli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico ambientale gli interventi possibili sono il<br />

restauro e la ristrutturazione che non mo<strong>di</strong>fichi l'assetto complessivo dei<br />

fabbricati, inoltre per questi e<strong>di</strong>fici viene escluso l'incremento volumetrico del<br />

20%, al fine <strong>di</strong> salvaguardare i valori ambientali del luogo e le caratteristiche<br />

architettoniche.<br />

6 Ai fini dell'applicazione dell'art, 5 della L.R. n. 93/80 gli e<strong>di</strong>fici esistenti alla<br />

data <strong>di</strong> adozione della presente viante generale al PRG sono classificati come:<br />

a) E<strong>di</strong>fici attualmente destinati a funzioni connesse con lo svolgimento delle<br />

attivita' agricole<br />

b) E<strong>di</strong>fici originariamente connessi con l'attivita' agricola ed attualmente in stato<br />

<strong>di</strong> abbandono e/o non piu' funzionale alla conduzione del fondo rustico<br />

c) E<strong>di</strong>fici allo stato attuale destinati a funzioni estranee alla attivita' agricola<br />

7 E<strong>di</strong>fici attualmente destinati a funzioni connesse con lo svolgimento delle<br />

attivita' agricole.<br />

Si tratta in generale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o complessi e<strong>di</strong>ficati che sono riconosciuti come<br />

appartenenti alle categorie funzionali connesse con lo svolgimento delle attività<br />

agricole.<br />

Su tali e<strong>di</strong>fici anche se eccedenti i parametri dei precedenti punti 4-5, sono<br />

ammessi i seguenti interventi:<br />

- interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria; restauro, risanamento<br />

conservativo e ristrutturazione;<br />

- ampliamento in misura non superiore al 20% del volume residenziale<br />

esistente per le aziende agricole alla data <strong>di</strong> adozione della variante al PRG ;


45<br />

- mo<strong>di</strong>fiche interne necessarie per migliorare le con<strong>di</strong>zioni igieniche o statiche<br />

delle abitazioni;<br />

- realizzazione dei volumi tecnici che si rendano in<strong>di</strong>spensabili a seguito della<br />

installazione <strong>di</strong> impianti tecnologici necessari per le esigenze delle abitazioni.<br />

- la costruzione, nell'ambito dei volumi esistenti, o con un incremento max del<br />

20% per una sola volta, <strong>di</strong> una altra abitazione <strong>di</strong> volume max 500 mc, sui fon<strong>di</strong><br />

rustici nei quali esista da almeno sei anni la stabile residenza rurale<br />

dell’impren<strong>di</strong>tore agricolo richiedente, purche':sia istituito un vincolo decennale<br />

da trascrivere nei registri immobiliari per la non variazione della destinazione<br />

d'uso e per la non alienazione e la non locazione della nuova abitazione a<br />

societa' o enti <strong>di</strong> qualsiasi genere o a persone non appartenenti al nucleo<br />

familiare del richiedente.<br />

8 E<strong>di</strong>fici originariamente connessi all' attivita' agricola, e<strong>di</strong>ficati prima<br />

dell’entrata in vigore della L.R.93/80 ed attualmente in stato <strong>di</strong> abbandono o<br />

non piu' funzionali alla conduzione del fondo agricolo.<br />

Si tratta in generale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o complessi e<strong>di</strong>ficati, riconosciuti come<br />

appartenenti a strutture agricole aziendali o interaziendali, destinati<br />

originariamente a funzioni <strong>di</strong> produzione agricola o <strong>di</strong> servizio al territorio<br />

agricolo, in<strong>di</strong>viduati nel PRG come non più connessi alla conduzione del fondo<br />

da almeno cinque anni dalla presentazione della richiesta del permesso a<br />

costruire, con<strong>di</strong>zione da attestarsi da parte del titolare con atto pubblico. Per<br />

tali e<strong>di</strong>fici, al fine <strong>di</strong> conservare e valorizzare il patrimonio storico e<strong>di</strong>lizio<br />

esistente, sono consentiti interventi <strong>di</strong> restauro e risanamento conservativo e<br />

ristrutturazione con piccoli ampliamenti e trasformazioni d’uso come <strong>di</strong> seguito<br />

specificate.<br />

Per tali e<strong>di</strong>fici è ammessa in ogni caso la riconversione ad uso agricolo <strong>di</strong><br />

carattere aziendale, nel rispetto delle specifiche norme <strong>di</strong> zona, e le<br />

trasformazioni d’uso che non siano in contrasto a giu<strong>di</strong>zio dell’Amministrazione<br />

comunale con le zone circostanti agricole o alle norme vigenti, e sono come <strong>di</strong><br />

seguito <strong>di</strong>stinte:<br />

8.1 E<strong>di</strong>fici con funzione residenziale: in tali fabbricati, compatibilmente con la<br />

tipologia esistente e senza comunque portare ad un intervento che stravolga<br />

l’impostazione originaria, da verificarsi in fase progettuale, è consentito un<br />

ampliamento massimo del 20% del volume esistente.<br />

8.2 E<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio con funzioni non residenziali: in tali fabbricati è ammessa<br />

in ogni caso la riconversione ad uso agricolo <strong>di</strong> carattere aziendale e<br />

interaziendale, nel rispetto delle specifiche norme <strong>di</strong> zona, e sono ammesse le<br />

trasformazioni d’uso senza incremento <strong>di</strong> volume, che non siano in contrasto, a<br />

giu<strong>di</strong>zio dell’amministrazione comunale, con le zone agricole circostanti.<br />

Le trasformazioni d'uso sono possibili nei limiti stabiliti dal presente articolo e<br />

dalla normativa vigente previa formazione <strong>di</strong> piano attuativo esteso all'intero<br />

aggregato e<strong>di</strong>lizio. Nella documentazione allegata alla richiesta dovranno<br />

essere in<strong>di</strong>viduate:<br />

- tutti gli elementi conoscitivi dello stato attuale (superficie aziendale, coltivata,<br />

tutti gli e<strong>di</strong>fici e <strong>di</strong> pertinenza, <strong>di</strong> proprieta' e non);


46<br />

- l'in<strong>di</strong>viduazione dell'oggetto della richiesta, le ragioni della non piu'<br />

funzionalita' alla conduzione del fondo e eventuale sua sostituzione;<br />

- la compatibilita' della trasformazione proposta con le con<strong>di</strong>zioni circostanti<br />

(ambientali, funzionali, igieniche e <strong>di</strong> accessibilita').<br />

Al fine del computo della capacita' e<strong>di</strong>ficatoria aziendale non e' tuttavia<br />

ammesso lo scorporo dal fondo originario <strong>di</strong> appartenenza alla data<br />

dell'adozione della variante al PRG. Nel computo delle possibilita' e<strong>di</strong>ficatorie<br />

del fondo l'e<strong>di</strong>ficio continuera' a concorrere alla determinazione del carico<br />

e<strong>di</strong>lizio gravante <strong>sul</strong>lo stesso, secondo la propria destinazione originaria.<br />

Ai fini del rilascio del permesso a costruire dovra' essere effettuata apposita<br />

trascrizione presso la conservatoria dei registri immobiliari.<br />

La trasformazione d'uso dovra' comportare il recupero tramite interventi <strong>di</strong><br />

risanamento, ristrutturazione o restauro degli e<strong>di</strong>fici interessati.<br />

Le destinazioni ammesse, agli effetti dell'applicazione dei commi precedenti,<br />

sono cosi' definite:<br />

a - abitazioni civili con unita' abitative non inferiori a 55 mq <strong>di</strong> SU, e loro<br />

pertinenze (autorimesse, rustici, piscine), solo su e<strong>di</strong>fici a topologia tra<strong>di</strong>zionale<br />

purche' l'intervento non comporti sostanziali mo<strong>di</strong>ficazioni alle componenti<br />

tipologiche.<br />

b -attrezzature culturali e ricreative <strong>di</strong> interesse collettivo, comprese se<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

associazioni, societa' sportive, ricreative e similari;<br />

c -attrezzature per attivita' <strong>di</strong> ristoro e ricettivita' e funzioni <strong>di</strong> tipo alberghiero.<br />

Le trasformazioni in b e c sono ammesse previa formazione <strong>di</strong> piano attuativo<br />

in cui sia garantito un adeguato accesso viario, e sia assicurata, nella<br />

salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio ambientale circostante, la dotazione <strong>di</strong> parcheggi <strong>di</strong><br />

pertinenza.<br />

Negli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> servizio con tipologie non tra<strong>di</strong>zionali quali: capannoni moderni<br />

per stalle, allevamenti, ricovero <strong>di</strong> attrezzi agricoli e magazzini, le destinazioni<br />

ammesse con il recupero degli stessi sono quelle <strong>di</strong> deposito e magazzini.<br />

Gli interventi consentiti secondo il presente punto, sono finalizzati, nel rispetto<br />

dei valori ambientali, al recupero funzionale del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente<br />

nella zona agricola, pertanto non sono ammessi interventi <strong>di</strong> totale demolizione<br />

e ricostruzione dello stesso. Le operazioni consentite, compresi gli ampliamenti,<br />

sono assentibili solo se coerenti con la salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio e<strong>di</strong>lizio<br />

tra<strong>di</strong>zionale e del patrimonio ambientale circostante.<br />

9 - E<strong>di</strong>fici destinati allo stato attuale a funzioni estranee e non connesse alle<br />

attivita' agricole


47<br />

Si tratta in generale <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici o complessi e<strong>di</strong>ficati in<strong>di</strong>viduati nelle tavole del<br />

P.R.G., con caratteristiche strutturali, tipologiche specifiche dell’attività in atto, o<br />

con destinazioni d’uso in atto estranee alle attivita' agricole.<br />

Per tali e<strong>di</strong>fici il PRG conferma le destinazioni d'uso in atto, purche' non<br />

inquinanti, o nocive alle attivita' svolte nelle Zone E circostanti.<br />

9.1 E<strong>di</strong>fici con destinazione d’uso residenziale:<br />

Negli e<strong>di</strong>fici in<strong>di</strong>viduati nelle tavole <strong>di</strong> PRG, ai sensi dell'art. 1 punto c della<br />

legge regionale n. 93/80 sono ammessi interventi <strong>di</strong> restauro, <strong>di</strong> ristrutturazione<br />

e <strong>di</strong> manutenzione, con possibilita' <strong>di</strong> ampliamento una tantum, purchè non già<br />

utilizzatà in passato, fino ad un massimo pari: al 20% del solo volume<br />

residenziale esistente alla data <strong>di</strong> adozione della presente variante al PRG e<br />

comunque non superiore a 300 mc. Gli interventi possono essere realizzati<br />

anche in fasi successive, con un'altezza massima <strong>di</strong> mt. 8 e una <strong>di</strong>stanza<br />

minima dai confini pari alla metà dell'altezza.<br />

9.2 E<strong>di</strong>fici con destinazione non residenziale:<br />

In tali e<strong>di</strong>fici sono consentite trasformazioni d'uso entro un ristretto ambito <strong>di</strong><br />

attivita' similari o complementari alle singole funzioni presenti ed interventi che<br />

prevedano anche incrementi massimi del 10% della Slp esistente per le attività<br />

in atto dell'e<strong>di</strong>ficio interessato. La possibilita' dell’incremento <strong>di</strong> Slp e' esclusa<br />

per gli e<strong>di</strong>fici che abbiano già usufruito dell'incremento una tantum della Slp<br />

preesistente già concessa ai sensi delle precedenti norme tecniche o per gli<br />

e<strong>di</strong>fici con cessata attività; per questi ultimi comunque è consentitala<br />

trasformazione d’uso.<br />

Si considerano destinazioni d'uso similari o complementari alle funzioni<br />

preesistenti, e quin<strong>di</strong> ammesse alla sostituzione delle esistenti, le seguenti<br />

attivita':<br />

- attivita' agricola<br />

- la residenza civile e relativi servizi e pertinenze (autorimesse, rustici, piscine,<br />

recinzioni, pavimentazioni) connesse alla destinazione d’uso residenziale.<br />

- pubblici esercizi: bar, trattorie, ristoranti, (in conformita' con le prescrizioni del<br />

Piano dei Pubblici Esercizi)<br />

- attivita' ricettive <strong>di</strong> tipo para-alberghiero: ostelli, locande<br />

- attivita' culturali, ricreative e sportive, se<strong>di</strong> per circoli e associazioni; il tutto<br />

compatibilmente con la salvaguar<strong>di</strong>a della destinazione agricola del territorio<br />

circostante e con l'esigenza che le attivita' svolte non arrechino intralcio o<br />

molestia alle funzioni primarie prevalenti nella zona.<br />

10 - Non sono ammessi nuovi inse<strong>di</strong>amenti destinati ad allevamenti <strong>di</strong> bestiame<br />

maggiori alle seguenti <strong>di</strong>mensioni:<br />

- suini da riproduzione: n. 20 scrofe<br />

- suini da ingrasso: n. 100 capi


48<br />

- vitelli da carne bianca: n. 80 capi<br />

- vitelloni da carne rossa: n. 100 capi<br />

- avicoli/cunicoli: n. 4000 capi<br />

- allevamenti canini: 10 unità<br />

- animali da pelliccia: 100 capi<br />

Gli allevamenti comunque ammessi devono essere realizzati nel rispetto delle<br />

normative vigenti in materia.<br />

11 - Negli inse<strong>di</strong>amenti intensivi esistenti entro un raggio <strong>di</strong> ml. 1.000 dalle zone<br />

e<strong>di</strong>ficate o e<strong>di</strong>ficabili (A, B, C, D, F) previste dal P.R.G. sono consentite, negli<br />

e<strong>di</strong>fici esistenti, opere <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, o <strong>di</strong><br />

ristrutturazione, se finalizzate all'adeguamento degli stabili secondo tipologie<br />

costruttive migliorative degli aspetti igienico-sanitari e comunque in conformita'<br />

a quanto stabilito dal Regolamento d'Igiene.<br />

Per comprovati motivi igienico-sanitari il Sindaco puo', su conforme parere dei<br />

competenti uffici, or<strong>di</strong>nare tutti i provve<strong>di</strong>menti necessari per ristabilire idonee<br />

con<strong>di</strong>zioni igienico-sanitarie, ivi compreso lo spostamento totale o parziale<br />

dell'allevamento, da eseguire entro congrui termini <strong>di</strong> tempo.<br />

12 - Negli allevamenti intensivi esistenti, per il raggiungimento <strong>di</strong> un modulo<br />

produttivo efficiente da un punto <strong>di</strong> vista tecnico-economico ed igienicosanitario,<br />

si possono prevedere aumenti del carico <strong>di</strong> peso vivo potenzialmente<br />

ospitabile (in equivalenti suini) non eccedente il 20% solo se l'intero<br />

inse<strong>di</strong>amento viene reso conforme a tutte le norme igieniche vigenti e<br />

sempreche' non eccedano complessivamente il rapporto stabilito della<br />

potenzialita' teorica <strong>di</strong> smaltimento tra il peso vivo ospitabile ed i terreni<br />

dominati su cui insistera' l'impegno <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei liquami secondo quanto<br />

stabilito dal Regolamento d'Igiene vigente ed alla normativa vigente.<br />

Sono altresi' consentiti ampliamenti delle strutture e dei fabbricati produttivi<br />

delle aziende, fino al 20% del volume utilizzato, anche senza l'aumento degli<br />

animali allevati, per l'adeguamento alle norme igienico-sanitarie e <strong>di</strong> polizia<br />

veterinaria.<br />

13 - Tecniche costruttive dei lagoni <strong>di</strong> accumulo (lagune e vasche)<br />

Nella costruzione dei lagoni o delle vasche <strong>di</strong> accumulo, oltre a quanto stabilito<br />

nel Regolamento d'Igiene vigente, devono essere rispettate le seguenti regole<br />

costruttive:<br />

a) la profon<strong>di</strong>ta' massima dello scavo rispetto al piano <strong>di</strong> campagna, non puo'<br />

superare i mt. 2,00;<br />

b) l'altezza massima delle arginature, rispetto al piano <strong>di</strong> campagna, non puo'<br />

superare i mt. 1,50;<br />

c) il battente del liquame contenuto nel lagone non puo', in ogni caso, superare<br />

i mt. 3,00;<br />

d) lungo tutto il perimetro del lagone devono essere messe in atto apposite<br />

protezioni e precisamente:


49<br />

– recinzione <strong>di</strong> sicurezza, <strong>di</strong> tipo trasparente, realizzato in materiale leggero e <strong>di</strong><br />

altezza non inferiore a mt. 1,20 e non superiore a mt. 1,80;<br />

–alberature <strong>di</strong> protezione ambientale, realizzate con essenze idonee <strong>di</strong> alto<br />

fusto a rapida crescita e sempre ver<strong>di</strong>, scelte fra quelle tipiche della zona,<br />

costituita da un doppio filare <strong>di</strong> alberi <strong>di</strong>sposti in quinconce a non piu' <strong>di</strong> mt.<br />

5,00 l'uno dall'altro, posta ad una <strong>di</strong>stanza compresa fra i 5 e i 10 metri dal<br />

piede esterno dell'argine del lagone;<br />

–fosso <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a, posto imme<strong>di</strong>atamente tutto intorno al piede esterno<br />

dell'argine, fra la recinzione e l'alberatura, con funzioni drenanti, avente<br />

profon<strong>di</strong>ta' non inferiore a mt. 0,50 e sezione utile non inferiore a mq 0,30;<br />

e) l'assoluta impermeabilita' del lagone, tanto per quanto riguarda il fondo come<br />

per quanto riguarda le sponde, deve essere garantita me<strong>di</strong>ante la posa <strong>di</strong><br />

materiali idonei con l’esclusione <strong>di</strong> terreni semplici ed argille ;<br />

f) il sistema dovra' essere integrato dall'impianto <strong>di</strong> separazione dei soli<strong>di</strong>, in<br />

modo da far confluire nei recipienti <strong>di</strong> stoccaggio la parte liquida degli effluenti,<br />

meno suscettiva <strong>di</strong> determinare nel tempo riempimenti ed occlusioni.<br />

14 - Per gli allevamenti intensivi che intendessero provvedere allo smaltimento<br />

dei reflui in modo alternativo rispetto al riuso agronomico, il richiedente dovra'<br />

opportunamente documentare la soluzione proposta <strong>sul</strong>la quale l'Ufficio<br />

Tecnico e il Responsabile del Servizio <strong>di</strong> Igiene dell'A.S.L. e dell’A.R.P.A.<br />

competente, esprimeranno parere vincolante.<br />

15 - Gli allevamenti intensivi avicunicoli devono essere ubicati ad almeno ml.<br />

1.000 dalle zone e<strong>di</strong>ficate o e<strong>di</strong>ficabili (A, B, C, D, F) previste nel P.R.G.,<br />

secondo i <strong>di</strong>sposti del vigente Regolamento d’Igiene.<br />

16 - Per le stalle e gli allevamenti <strong>di</strong> carattere non intensivo si applicano le<br />

norme vigenti del Regolamento E<strong>di</strong>lizio e d'Igiene.<br />

17 - Sono da considerare serre, ai fini delle <strong>di</strong>sposizioni dell'art. 2 della L.R.<br />

7/6/1980 n° 93, gli impianti infissi al suolo, <strong>di</strong> tipo prefabbricato, o eseguito in<br />

opera, e destinati esclusivamente allo svolgimento <strong>di</strong> colture specializzate per<br />

le quali ri<strong>sul</strong>tino necessarie con<strong>di</strong>zioni microclimatiche non garantibili<br />

stagionalmente.<br />

Le serre si <strong>di</strong>stinguono in:<br />

a) serre destinate a colture protette con coperture stagionali;<br />

b) serre destinate a colture prodotte normalmente con con<strong>di</strong>zioni climatiche<br />

artificiali e quin<strong>di</strong> con copertura stabile, e con eventuali strutture murarie.<br />

La realizzazione delle serre <strong>di</strong> cui alla lett. a) del comma precedente puo'<br />

avvenire in qualunque parte del territorio comunale destinata ad attivita'<br />

agricola e non e' subor<strong>di</strong>nata a permesso <strong>di</strong> costruire, ne' autorizzazione<br />

comunale purche' sussistano le seguenti con<strong>di</strong>zioni;<br />

- l'altezza massima non superi i m. 2,70 in gronda e m. 3,00 me<strong>di</strong>a;


50<br />

- le <strong>di</strong>stanze minime non siano inferiori a:<br />

a) m. 10,00 dalle abitazioni; tale <strong>di</strong>stanza è ridotta a m. 5,00 qualora la serra<br />

non abbia al cuna apertura nel lato prospiciente l'abitazione;<br />

b) m. 1,50 dal confine e dalle strade vicinali, e m. 3,00 dalle strade comunali e<br />

provinciali<br />

Le serre <strong>di</strong> cui alla lett. b) del precedente comma II possono essere realizzate<br />

solo in base a permesso <strong>di</strong> costruire rilasciato dal Sindaco, con la procedura <strong>di</strong><br />

cui alla L.R. n. 93/80 e successive mo<strong>di</strong>fiche nel rispetto dei vincoli ambientali,<br />

previo impegno a non mo<strong>di</strong>ficare la destinazione del manufatto; le serre stabili,<br />

pur potendo utilizzare strutture murarie, devono essere realizzate con materiali<br />

e in forme compatibili con l’ambiente circostante:<br />

- il rapporto <strong>di</strong> copertura max è il 30% della superficie aziendale inserita nella<br />

zona;<br />

- l'altezza max non deve superare i m. 3,50 in gronda e i m. 4,50 al culmine;<br />

- le <strong>di</strong>stanze minime non siano inferiori a:<br />

- m. 10,00 dalle abitazioni<br />

- m. 3,00 dai confini;<br />

- m. 6,00 dal ciglio delle strade <strong>di</strong> larghezza compresa tra i m. 7,00 e i m. 15,00;<br />

- m. 10,00 dal ciglio delle strade <strong>di</strong> larghezza superiore a m. 15,00.<br />

Le serre <strong>di</strong>sciplinate dal presente comma costituiscono a tutti gli effetti<br />

attrezzature e infrastrutture produttive agricole <strong>di</strong> cui all'art. 2 della L.R. n°<br />

93/80 e successive mo<strong>di</strong>fiche.<br />

18. Zone <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio ambientale E1: comprendono le aree<br />

che per la loro localizzazione, conformazione, singolarita' tipologica,<br />

compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tra<strong>di</strong>zionale.<br />

L'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> tali aree e' finalizzata alla tutela del patrimonio naturale<br />

paesaggistico.<br />

In tali zone vi e' consentita la sola attivita' agricola.<br />

Sugli immobili ubicati nelle zone E1 le attivita' <strong>di</strong> trasformazione urbanistica<br />

ammesse sono quelle delle zone omogenee "E", ma riferite ad e<strong>di</strong>fici o a nuclei<br />

<strong>di</strong> aziende agricole esistenti alla data <strong>di</strong> adozione delle presenti Norme<br />

Tecniche .<br />

Le zone E1 concorrono alla determinazione del carico e<strong>di</strong>lizio ed urbanistico<br />

dell'azienda agricola <strong>di</strong> appartenenza, ai fini dell'applicazione dei parametri<br />

e<strong>di</strong>ficatori .<br />

Le zone E1 sono ine<strong>di</strong>ficabili; la realizzazione <strong>di</strong> nuovi e<strong>di</strong>fici in base alla<br />

capacita' e<strong>di</strong>lizia computata dovra' avvenire all'interno delle aree agricole<br />

in<strong>di</strong>cate negli elaborati <strong>di</strong> P.R.G. Sono ammesse deroghe secondo quanto


51<br />

stabilito dall'art. 16 comma 4 punto f delle presenti N.T. sempre che il<br />

superamento dei perimetri delle aree e<strong>di</strong>ficabili non pregiu<strong>di</strong>chi la<br />

conservazione e la salvaguar<strong>di</strong>a del patrimonio ambientale.<br />

Qualora in ambito aziendale esistano strutture <strong>di</strong> servizio in<strong>di</strong>spensabili per le<br />

produzioni aziendali agricola, realizzate in precario con materiali e tipologie che<br />

contrastino con l'ambiente circostante (baracche, tettoie, ecc.) in pessime<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> conservazione strutturali ne e' consentito l'abbattimento e<br />

ricostruzione con il mantenimento della superficie utile preesistente.<br />

Per l'applicazione <strong>di</strong> tale possibilita', la presenza e la consistenza <strong>di</strong> tali<br />

strutture dovra' essere adeguatamente documentata dal richiedente.<br />

Tale facolta' e' subor<strong>di</strong>nata alla presentazione, in allegato alla domanda <strong>di</strong><br />

permesso <strong>di</strong> costruire, <strong>di</strong> apposito programma <strong>di</strong> demolizione delle strutture<br />

interessate e ricostruzione nel quadro <strong>di</strong> una generale sistemazione<br />

dell'ambiente circostante che preveda il recupero complessivo delle aree<br />

cortive ed un loro funzionale riutilizzo.<br />

19. Negli ambiti <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a E2-E3-E4 non sono consentite trasformazioni e<br />

costruzioni che non siano finalizzate alla conservazione dei loro valori<br />

naturalistici, geologici e paesistici.<br />

20. Le zone E5 comprendono le parti del territorio agricolo in vicinanza agli<br />

inse<strong>di</strong>amenti residenziali o produttivi esistenti o <strong>di</strong> espansione.<br />

All’interno <strong>di</strong> tali aree, negli e<strong>di</strong>fici rurali esistenti destinati a ricovero animali è<br />

possibile mantenere l’attuale destinazione d’uso sino alla cessazione<br />

dell’attività senza possibilità <strong>di</strong> ampliamento. Cessata <strong>di</strong> fatto l’attività <strong>di</strong><br />

allevamento i locali potranno essere reimpiegati solo per gli usi previsti dalle<br />

presenti <strong>NTA</strong> allegate al PRGC e dalle norme d’Igiene, con esclusione pertanto<br />

<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> allevamento zootecnico.


ART. 17 = Verde privato<br />

52<br />

Per la loro collocazione e configurazione sono in<strong>di</strong>viduate le zone definite come<br />

“verde privato”.<br />

Tali aree sono a servizio della e<strong>di</strong>ficazione circostante e per la loro qualità<br />

ambientale non sono e<strong>di</strong>ficabili.


ART. 18 = Ambiti per attrezzature <strong>di</strong> interesse pubblico (Zone "F”)<br />

53<br />

1. Il piano regolatore generale prevede apposite zone per la realizzazione <strong>di</strong><br />

attrezzature <strong>di</strong> servizio adeguate ai fabbisogni pregressi e futuri, indotti dalle<br />

<strong>di</strong>verse funzioni inse<strong>di</strong>ative, in misura coerente con le quantità minime stabilite<br />

dalle <strong>di</strong>sposizioni vigenti.<br />

2. Sono considerate attrezzature <strong>di</strong> servizio:<br />

I : le scuole materne, le scuole elementari, le scuole me<strong>di</strong>e dell'obbligo, le<br />

scuole superiori e le relative aree <strong>di</strong> pertinenza;<br />

C : le attrezzature culturali, sociali, religiose, assistenziali, sanitarie ed<br />

amministrative. e le relative aree <strong>di</strong> pertinenza,<br />

V : le attrezzature e gli spazi per il gioco, lo sport ed il tempo libero;<br />

P : i parcheggi;<br />

A : le attrezzature al servizio degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi.<br />

3. Ai fini della verifica del rispetto delle quantità minime <strong>di</strong> cui al primo comma,<br />

possono essere considerate attrezzature <strong>di</strong> servizio, entro un limite percentuale<br />

massimo del 10% dell'intero fabbisogno, anche quelle <strong>di</strong> proprietà e gestione<br />

privata, purché ne sia garantito, in base a convenzionamento o per la natura<br />

stessa del servizio, l'uso collettivo senza limitazioni per quanto attiene alle<br />

categorie degli utenti.<br />

4. Ogni intervento <strong>di</strong> trasformazione urbanistica nelle zone F è subor<strong>di</strong>nato alla<br />

pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un piano esecutivo, nel quale vanno precisate, qualora già<br />

non definite nel PRG, le destinazioni e le utilizzazioni specifiche delle varie<br />

aree. Il <strong>Comune</strong> in<strong>di</strong>ca i perimetri delle aree su cui pre<strong>di</strong>sporre tali piani<br />

esecutivi, con facoltà <strong>di</strong> comprendere nei perimetri anche aree o zone destinate<br />

ad inse<strong>di</strong>amenti. L'obbligo del piano esecutivo non sussiste per gli interventi <strong>di</strong><br />

trasformazione urbanistica su aree <strong>di</strong> proprietà pubblica destinate dal PPG ad<br />

un'unica e specifica utilizzazione.<br />

5. Gli interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficazione devono rispettare le seguenti prescrizioni :<br />

- In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> utilizzazione fon<strong>di</strong>aria : 0,90 mq/mq<br />

- H massima ml.12,00, per non più <strong>di</strong> 3 piani utili<br />

- rapporto <strong>di</strong> copertura massimo : 20%<br />

- <strong>di</strong>stanza minima fra gli e<strong>di</strong>fici pari al doppio dell'altezza dell'e<strong>di</strong>ficio più alto, e<br />

comunque mai inferiore a ml.10;<br />

- <strong>di</strong>stanza minima dal ciglio stradale e dai confini ml.10.<br />

6. Le zone F a seconda delle specifiche attrezzature da realizzare, sono <strong>di</strong>stinte<br />

in:


54<br />

- F1 (I) () (P): destinate alle attrezzature <strong>di</strong> servizio alla residenza, per le quali e<br />

prevista una dotazione minima complessiva <strong>di</strong> 26,5 mq. per ogni abitante<br />

inse<strong>di</strong>ato o da inse<strong>di</strong>are; tale dotazione é garantita in parte con la<br />

in<strong>di</strong>viduazione, nelle tavole <strong>di</strong> azzonamento, <strong>di</strong> aree specifiche, in parte con<br />

l'obbligo del reperimento <strong>di</strong> aree F1 all'interno dei piani esecutivi da pre<strong>di</strong>sporre<br />

per le zone prevalentemente residenziali;<br />

- F2: destinate alle attrezzature <strong>di</strong> servizio agli inse<strong>di</strong>amenti produttivi, per le<br />

quali é prevista una dotazione minima pari, in termini <strong>di</strong> superficie fon<strong>di</strong>aria, al<br />

20% della superficie utilizzata o destinata agli inse<strong>di</strong>amenti produttivi (A).<br />

7 - Le destinazioni previste con apposito simbolo nelle planimetrie <strong>di</strong> P.R.G.<br />

sono in<strong>di</strong>cative, mentre la destinazione delle aree per attrezzature religiose e <strong>di</strong><br />

culto é vincolante: tali aree sono destinate ad attrezzature ed impianti per il<br />

culto, per attività educative, culturali, sociali, sportive, ricreative ed assistenziali<br />

connesse, nonché a residenze per i ministri e per il personale addetto alla<br />

custo<strong>di</strong>a ed al funzionamento delle attrezzature stesse; tali attrezzature ed<br />

impianti potranno essere realizzati anche in altre aree <strong>di</strong> uso pubblico al <strong>di</strong> fuori<br />

<strong>di</strong> quelle espressamente in<strong>di</strong>viduate.<br />

In tutte le zone F possono essere realizzate o gestite da privati attrezzature <strong>di</strong><br />

uso pubblico.<br />

La realizzazione <strong>di</strong> tali attrezzature é subor<strong>di</strong>nata alla definizione <strong>di</strong> una<br />

convenzione con il <strong>Comune</strong> che ne regoli le caratteristiche tecniche, i tempi <strong>di</strong><br />

realizzazione e le modalità d'uso.<br />

8 - Ai sensi dell'art. 41 quater della legge 17.8.1942 n. 1150, il Sindaco, previo<br />

parere della Commissione E<strong>di</strong>lizia e deliberazione del Consiglio Comunale, può<br />

rilasciare concessioni in deroga alle norme <strong>di</strong> piano regolatore e <strong>di</strong> regolamento<br />

e<strong>di</strong>lizio limitatamente ai casi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici ed impianti pubblici o <strong>di</strong> interesse<br />

pubblico, e sempre con l'osservanza delle norme previste dall'art. 3 della legge<br />

21.12.1955 n. 1357.


55<br />

ART. 19 = Parcheggi e rete <strong>di</strong> viabilità<br />

1. Ogni progetto per permesso <strong>di</strong> costruire o <strong>di</strong> ristrutturazione deve prevedere,<br />

in misura aggiuntiva rispetto alle superfici eventualmente destinate a<br />

parcheggio dal PRG o da piani esecutivi, il reperimento delle seguenti quantità<br />

minime <strong>di</strong> superfici da utilizzare come parcheggio o garages a servizio della<br />

costruzione in relazione alle <strong>di</strong>verse destinazioni funzionali:<br />

a) inse<strong>di</strong>amenti residenziali : una superficie pari ad un quinto della superficie<br />

lorda <strong>di</strong> pavimento;<br />

b) inse<strong>di</strong>amenti commerciali e per attività <strong>di</strong> spettacolo: una superficie pari alla<br />

superficie lorda <strong>di</strong> pavimento,<br />

e) inse<strong>di</strong>amenti produttivi : una superficie pari ad un sesto della superficie lorda<br />

<strong>di</strong> pavimento;<br />

d) inse<strong>di</strong>amenti terziario-amministrativi : una superficie pari ad un quarto della<br />

superficie lorda <strong>di</strong> pavimento;<br />

e) inse<strong>di</strong>amenti turistico-ricettivi : una superficie pari ad un quinto della<br />

superficie lorda <strong>di</strong> pavimento.<br />

2. Dette superfici vanno reperite all'interno della costruzione oggetto <strong>di</strong><br />

permesso <strong>di</strong> costruire o nell'ambito dell'area <strong>di</strong> pertinenza della stessa; ove ciò<br />

non ri<strong>sul</strong>ti possibile, possono essere utilizzate anche aree <strong>di</strong>verse, purché<br />

ritenute idonee dal <strong>Comune</strong> per la loro vicinanza rispetto all'inse<strong>di</strong>amento<br />

progettato e per la destinazione prevista dal piano. In tal caso, il rilascio del<br />

permesso <strong>di</strong> costruire è subor<strong>di</strong>nato ad un atto, da trascriversi nei registri<br />

immobiliari a cura dell'e<strong>di</strong>ficante. con il quale il proprietario dell'area si impegna<br />

a vincolare la stessa a parcheggio, al servizio perpetuo del fabbricato oggetto<br />

dell'intervento.<br />

3. Per gli interventi <strong>di</strong> ristrutturazione, <strong>di</strong> nuova costruzione o <strong>di</strong> cambio d’uso<br />

da realizzarsi all'interno dei centri abitati, o in nuclei esistenti qualora non ri<strong>sul</strong>ti<br />

comunque possibile (a causa <strong>di</strong> comprovate situazioni strutturali e della<br />

<strong>di</strong>mensione e conformazione delle aree <strong>di</strong> pertinenza), il rispetto delle quantità<br />

minime in<strong>di</strong>cate al precedente primo comma, è ugualmente consentito il rilascio<br />

del permesso a costruire che preveda il reperimento della quantità massima <strong>di</strong><br />

superficie per parcheggio consentita dallo stato dei luoghi e dalle caratteristiche<br />

tecnico-costruttive o la relativa monetizzazione.<br />

4. La <strong>di</strong>mensione e l'accessibilità dei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> strade è specificata nelle<br />

seguenti prescrizioni<br />

a) le strade primarie, con funzione prevalentemente intercomunale sono<br />

accessibili solo attraverso nuove immissioni <strong>di</strong> strade secondarie previste in<br />

piani urbanistici esecutivi<br />

b) le strade secondarie, con funzione prevalentemente urbana, sono accessibili<br />

anche dai lotti, in qualunque punto, me<strong>di</strong>ante normali immissioni, con l'obbligo<br />

<strong>di</strong> dare la precedenza. La <strong>di</strong>mensione minima <strong>di</strong> tali strade è <strong>di</strong> ml. 8,00;


56<br />

c) le strade interne, con funzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione capillare degli autoveicoli, sono<br />

accessibili in qualunque punto. La <strong>di</strong>mensione minima per tali strade è fissata<br />

in ml. 6,00.<br />

Le <strong>di</strong>mensioni sopra in<strong>di</strong>cate si riferiscono alla sola carreggiata per i veicoli; a<br />

questa vanno aggiunti marcia pie<strong>di</strong> su entrambi i lati <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione minima <strong>di</strong><br />

m.1.50.<br />

5 . Parcheggi<br />

In caso <strong>di</strong> nuova costruzione, all'interno della costruzione o nelle aree <strong>di</strong><br />

pertinenza, devono essere riservati appositi spazi per parcheggi in misura non<br />

inferiore ad un metro quadrato ogni <strong>di</strong>eci metri cubi <strong>di</strong> costruzione, con i minimi<br />

che vengono in seguito specificati in relazione alle <strong>di</strong>verse destinazioni.<br />

Nel caso <strong>di</strong> nuove costruzioni residenziali deve essere previsto un garage o<br />

posto macchina coperto <strong>di</strong> almeno 18 mq. per ogni alloggio in progetto; il<br />

garage o posto macchina deve essere previsto <strong>di</strong> norma all'interno del volume<br />

delle nuove costruzioni o in continuita' con esse; solo eccezionalmente, e per<br />

motivate ragioni economiche o funzionali, il <strong>Comune</strong> puo' ammettere che i<br />

garages siano sistemati in e<strong>di</strong>ficio apposito, purche' risolto architettonicamente<br />

in modo adeguato; nelle zone A e' ammessa la sostituzione dei posti macchina<br />

chiusi o coperti, con posti macchina scoperti <strong>di</strong> pari numero e <strong>di</strong> idonea<br />

<strong>di</strong>mensione.<br />

Nei lotti <strong>di</strong> pertinenza dei nuovi e<strong>di</strong>fici destinati ad attrezzature ricettive,<br />

ricreative, commerciali e <strong>di</strong>rezionali devono essere previste aree per parcheggi<br />

<strong>di</strong> superficie non inferiore al 50% della superficie lorda complessiva destinata a<br />

tali attrezzature; nei lotti <strong>di</strong> pertinenza dei nuovi e<strong>di</strong>fici destinati ad attivita'<br />

artigianali ed industriali devono essere previste aree per parcheggi <strong>di</strong> superficie<br />

non inferiore al 20% della superficie lorda complessiva destinata a tali impianti.<br />

Ai sensi della legge n. 122 del 24.3.1989 "Disposizioni in materia <strong>di</strong> parcheggi,<br />

ecc." nonche' della legge L.R. n. 22 del 19.11.1999 i parcheggi destinati a<br />

pertinenza delle singole unita' immobiliari possono essere realizzati nel<br />

sottosuolo o al piano terreno dei fabbricati, anche in deroga agli strumenti<br />

urbanistici ed ai regolamenti e<strong>di</strong>lizi vigenti; restano in ogni caso fermi le norme<br />

del Co<strong>di</strong>ce Civile ed i vincoli previsti dalla legislazione in materia paesaggistica<br />

ed ambientale.<br />

Le opere e gli interventi oggetto del presente articolo possono essere<br />

autorizzate secondo le procedure previste delle stesse leggi<br />

Nelle zone per inse<strong>di</strong>amenti residenziali é in ogni caso vietata la costruzione <strong>di</strong><br />

box prefabbricati in lamiera zincata o verniciata.


57<br />

ART. 20 = Ambiti a vincolo speciale (Zone VS)<br />

1. Il P.R.G. ai fini della salvaguar<strong>di</strong>a delle caratteristiche naturali,<br />

paesaggistiche ed idrogeologiche del territorio, della <strong>di</strong>fesa e tutela degli<br />

inse<strong>di</strong>amenti, del rispetto <strong>di</strong> norme igieniche, e della salvaguar<strong>di</strong>a delle<br />

esigenze e funzionalita' della rete <strong>di</strong> mobilita' veicolare, in<strong>di</strong>vidua <strong>sul</strong> territorio<br />

comunale le zone "VS" a vincolo speciale <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a, per le quali e'<br />

previsto il vincolo <strong>di</strong> inalterabilita' o <strong>di</strong> alterabilita' controllata, come sotto<br />

specificato.<br />

2. Zone VS1 vincolate a rispetto cimiteriale. Il perimetro <strong>di</strong> tali aree e'<br />

normalmente fissato alla <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 200 ml. dal confine del campo cimiteriale,<br />

ivi compresi gli eventuali ampliamenti previsti; <strong>di</strong>stanze inferiori sono applicate<br />

previa emanazione <strong>di</strong> relativo Decreto dell'Autorita' Sanitaria competente, a<br />

seguito <strong>di</strong> delibera consiliare approvata e resa esecutiva a norma <strong>di</strong> legge.<br />

In queste zone e' vietata ogni nuova costruzione <strong>di</strong> carattere permanente: e'<br />

viceversa ammessa la realizzazione <strong>di</strong> interventi per la viabilita' <strong>di</strong> accesso e<br />

per parcheggi, nonche' il posizionamento <strong>di</strong> strutture mobili tipo bancarelle e<br />

simili, per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> fiori o altro, in occasione <strong>di</strong> particolari festivita'.<br />

Per gli e<strong>di</strong>fici esistenti sono consentite unicamente opere <strong>di</strong> consolidamento<br />

statico e adeguamento igienico e tecnologico, senza aumenti <strong>di</strong> volumetria<br />

3. Zone VS2 vincolate a protezione del nastro stradale; il piano regolatore<br />

generale, al fine <strong>di</strong> assicurare adeguate con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> viabilita' e <strong>di</strong> sicurezza per<br />

la circolazione, nonche' <strong>di</strong> consentire la realizzazione <strong>di</strong> ampliamenti della rete<br />

stradale esistente e l'installazione <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> servizio della rete stessa,<br />

in<strong>di</strong>vidua fasce <strong>di</strong> arretramento dell'e<strong>di</strong>ficazione dal ciglio stradale, oppure zone<br />

<strong>di</strong> rispetto stradale, con le seguenti modalita':<br />

a) le zone <strong>di</strong> rispetto stradale comprendono aree per le quali si prevede la<br />

realizzazione <strong>di</strong> nuove strade o corsie <strong>di</strong> servizio, <strong>di</strong> ampliamenti delle<br />

carreggiate esistenti, <strong>di</strong> parcheggi pubblici, <strong>di</strong> percorsi pedonali e ciclabili, <strong>di</strong><br />

piantumazioni, ovvero la sistemazione a verde o la conservazione dello stato <strong>di</strong><br />

natura. In dette zone, a titolo precario, e' ammessa la costruzione <strong>di</strong> impianti<br />

per la <strong>di</strong>stribuzione del carburante in base a convenzione annuale rinnovabile.<br />

Sugli immobili ubicati nelle zone <strong>di</strong> rispetto stradale si possono attuare opere <strong>di</strong><br />

manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, nonche' la ristrutturazione<br />

limitatamente alle opere consentite dalla L.R. n. 15 del 15.07.1996; in quanto<br />

immobili preesistenti alla adozione del PRG e' consentito un intervento una<br />

tantum per l'adeguamento igienico , funzionale, statico-costruttivo con un<br />

incremento massimo <strong>di</strong> Sp non superiore a 70 mq per gli e<strong>di</strong>fici destinati a<br />

residenza e non superiori a 200 mq per gli e<strong>di</strong>fici destinati ad attivita' produttive<br />

e commerciali. Tali incrementi non devono compromettere la visibilita' e la<br />

sicurezza del traffico viario o ridurre le attuali <strong>di</strong>stanze dell'immobile dalla sede<br />

stradale.<br />

b) le fasce <strong>di</strong> arretramento sono in<strong>di</strong>viduate unicamente al fine <strong>di</strong> permettere<br />

l'utilizzazione della strada in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> adeguate sicurezze e visibilita'. Esse,<br />

pertanto, concorrono al computo della capacita' e<strong>di</strong>ficatoria delle aree


58<br />

circostanti. Le aree vanno <strong>di</strong> norma mantenute a verde e idoneamente<br />

piantumate; le recinzioni devono essere realizzate in modo da non<br />

compromettere la visibilita' e la sicurezza del traffico. E' pure consentita<br />

l'utilizzazione a parcheggio, computabile ai fini dell'art. 16 comma 1), 2), 3),<br />

qualora cio' non comprometta le finalita' <strong>di</strong> cui sopra;<br />

c) al <strong>di</strong> fuori delle zone destinate dal piano regolatore ad accogliere<br />

inse<strong>di</strong>amenti, la profon<strong>di</strong>ta' delle aree <strong>di</strong> rispetto e delle fasce <strong>di</strong> arretramento e'<br />

quella minima prescritta dal D.P.R. 26 aprile 1993 n° 147 e successive<br />

mo<strong>di</strong>fiche, anche in presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse in<strong>di</strong>cazioni grafiche nelle tavole <strong>di</strong><br />

azzonamento;<br />

d) la realizzazione <strong>di</strong> opere relative a nuovi accessi veicolari <strong>di</strong>retti <strong>sul</strong>le strade<br />

statali e provinciali, per tratti lungo i quali queste attraversano parti <strong>di</strong> territorio<br />

esterne al perimetro del centro abitato, possono avvenire solo in conformita' a<br />

quanto stabilito nel D.L. 3-4-1992 n° 285, Nuovo Co<strong>di</strong>ce Civile della Strada e<br />

Regolamento Attuativo, D.P.R. 16-12-1992 n° 495 e successive mo<strong>di</strong>fiche ed<br />

integrazioni.<br />

4. Zone VS3, vincolate a protezione degli impianti militari esistenti: su tali aree,<br />

in<strong>di</strong>viduate <strong>sul</strong>le planimetrie <strong>di</strong> P.R.G., e' vietata ogni nuova costruzione, anche<br />

se e' consentito calcolarle ai fini del computo della capacita' e<strong>di</strong>ficatoria delle<br />

aree circostanti. Negli e<strong>di</strong>fici esistenti all’interno <strong>di</strong> tali aree sono consentiti<br />

interventi <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria.<br />

5. Zone VS4-VS5, vincolate a tutela del patrimonio naturale e paesaggistico:<br />

comprendono le rive del fiume <strong>Mincio</strong> e dei corsi d’acqua in<strong>di</strong>viduati a partire<br />

dal limite del demanio per una profon<strong>di</strong>ta' <strong>di</strong> mt. 100. La <strong>di</strong>sciplina per tali aree<br />

e' finalizzata alla conservazione delle specifiche caratteristiche della natura e<br />

del paesaggio, da integrare e valorizzare con la costituzione <strong>di</strong> idonei parchi<br />

regionali (Parco Naturale del <strong>Mincio</strong>) estesi agli interi corsi fluviali. Vi e' pertanto<br />

consentita la sola attivita' agricola che non comporti alterazioni o trasformazioni<br />

delle colture tra<strong>di</strong>zionali: e' vietata ogni attivita' <strong>di</strong> trasformazione urbanistica da<br />

eseguire <strong>sul</strong>le aree a boschi <strong>di</strong> alto fusto o <strong>di</strong> rimboschimento. L'eventuale<br />

utilizzazione <strong>di</strong> zone particolari per lo sport, lo svago ed il tempo libero e'<br />

subor<strong>di</strong>nata alla pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> piano esecutivo <strong>di</strong> iniziativa esclusivamente<br />

pubblica, secondo le modalita' ed i criteri definiti per le zone destinate alle<br />

attrezzature <strong>di</strong> interesse pubblico; gli interventi <strong>di</strong> trasformazione urbanistica<br />

devono essere realizzati secondo le modalita' <strong>di</strong> legge, in conformita' a quanto<br />

contenuto nella proposta <strong>di</strong> Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento adottata<br />

dall'Assemblea Consortile del Parco del <strong>Mincio</strong>: l'eventuale allestimento delle<br />

attrezzature da parte <strong>di</strong> privati va subor<strong>di</strong>nato a convenzione, che garantisca<br />

una idonea <strong>di</strong>sponibilita' pubblica dell'uso per le attrezzature stesse. In ogni<br />

caso la convenzione si deve intendere a tempo definito, e l'area deve essere <strong>di</strong><br />

proprieta' pubblica con concessione del solo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> superficie.<br />

6. Zone VS6 a rischio archeologico: comprendono le zone del territorio<br />

comunale in cui sono stati effettuati ritrovamenti archeologici.<br />

All'interno delle zone in<strong>di</strong>viduate ai fini della conservazione e della<br />

valorizzazione del patrimonio storico, ogni intervento <strong>di</strong> trasformazione<br />

urbanistica così come stabilito dall'art. 7 delle presenti N.T.A. , <strong>di</strong> scavo o<br />

<strong>di</strong> movimenti terra che non rientri nella normale attività agricola, deve


59<br />

essere autorizzato dalla Sopraintendenza Archeologica competente per<br />

territorio.<br />

Nelle aree circostanti alle zone a rischio archeologico le operazioni <strong>di</strong><br />

trasformazione urbanistica comportanti scavi o movimenti terra, devono essere<br />

eseguite con particolare cura per evitare danni agli eventuali reperti e segnalate<br />

dal titolare della permesso <strong>di</strong> costruire o dell'autorizzazione alla competente<br />

Sopraintendenza Archeologica prima dell'inizio dei lavori.<br />

I ritrovamenti nei siti in<strong>di</strong>cati o in altre parti del territorio comunale <strong>di</strong> presumibile<br />

interesse archeologico, storico e artistico devono essere imme<strong>di</strong>atamente posti<br />

a <strong>di</strong>sposizione degli enti competenti, dandone anche imme<strong>di</strong>ata comunicazione<br />

al Sindaco.<br />

I lavori, nella parte interessata dai ritrovamenti, devono essere sospesi per<br />

lasciare intatte le cose ritrovate, fermo restando l'obbligo <strong>di</strong> osservare le<br />

prescrizione delle leggi vigenti per la conservazione dei Beni Storici e Culturali,<br />

in attesa del pronunciamento della competente Soprintendenza.<br />

7. Zone VS7 fascia <strong>di</strong> rispetto <strong>di</strong> ine<strong>di</strong>ficabilità dal depuratore.Tali aree sono <strong>di</strong><br />

salvaguar<strong>di</strong>a agli impianti <strong>di</strong> depurazione e tutte le attività <strong>di</strong> trasformazione<br />

sono normate dal D.C.I. 4/2/77.<br />

8. Zone VS8 aree <strong>di</strong> tutela assoluta e <strong>di</strong> rispetto dei pozzi <strong>di</strong><br />

approvvigionamento idrico. L’attività <strong>di</strong> trasformazione all’interno <strong>di</strong> tali aree è<br />

regolata ai sensi del D.Lgs. n. 31/2001.<br />

9. Zone VS9 aree d’uso militare. All’interno <strong>di</strong> tali aree le attività <strong>di</strong><br />

trasformazione sono limitate alla funzione specifica e sono regolate dalla<br />

normativa relativa; al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> tali funzioni sono esclusi tutti gli interventi.


60<br />

ART.21= Zone per servizi e impianti tecnologici<br />

In tali zone è ammessa la realizzazione <strong>di</strong> attrezzature e impianti tecnologici <strong>di</strong><br />

interesse pubblico quali rimesse per i mezzi <strong>di</strong> trasporto pubblico, impianti <strong>di</strong><br />

smaltimento <strong>di</strong> rifiuti e <strong>di</strong> depurazione, centrali telefoniche, impianti<br />

ra<strong>di</strong>otelevisivi, impianti <strong>di</strong> acquedotto, impianti <strong>di</strong> presa metano, attrezzature <strong>di</strong><br />

trasformazione e <strong>di</strong> produzione dell'energia elettrica, ecc.; sono ammessi inoltre<br />

officine per la manutenzione degli impianti, attrezzature per il personale<br />

addetto, abitazioni per il personale <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>a, ed eventuali uffici strettamente<br />

connessi alle funzioni svolte. Tali impianti ed attrezzature possono essere<br />

realizzati e gestiti da enti pubblici o da privati; in quest'ultimo caso l’ intervento è<br />

subor<strong>di</strong>nato alla definizione <strong>di</strong> una convenzione cm il <strong>Comune</strong> che ne regoli le<br />

caratteristiche tecniche, i tempi <strong>di</strong> realizzazione e le modalità d'uso.<br />

Ogni intervento e<strong>di</strong>lizio all'interno delle zone per servizi e impianti tecnologici è<br />

subor<strong>di</strong>nato a semplice autorizzazione o permesso <strong>di</strong> costruire, nel rispetto<br />

delle seguenti norme<br />

- If = 0,75 mq/mq.<br />

- Rc = 0,5 mq/mq.<br />

- Hmax = 10 m. con eccezioni per volumi tecnici ed impianti tecnologici.<br />

Per comprovate esigenze tecniche e <strong>di</strong> pubblica utilità, attrezzature ed impianti<br />

<strong>di</strong> interesse pubblico possono essere legittimamente realizzati anche in altre<br />

zone, quando sia <strong>di</strong>mostrata la non idoneità delle zone previste dal P.R.G.


61<br />

ART. 22 = Cave e norme <strong>sul</strong>le indagini geotecniche<br />

1. Per la particolare natura e composizione dei terreni non è consentita l'attività<br />

<strong>di</strong> estrazione. L'apertura <strong>di</strong> nuove cave non è ammessa.


62<br />

T I T O L O IV<br />

NORME FINALI E TRANSITORIE


ART. 23 = Entrata in vigore del P.R.G.<br />

63<br />

Il presente P.R.G. entra in vigore a partire dalla data <strong>di</strong> approvazione definitiva<br />

successiva all’espressione del parere <strong>di</strong> compatibilità delle competenti Autorità,<br />

secondo le procedure ed i termini <strong>di</strong> legge.<br />

Con l'entrata in vigore del P.R.G. sono abrogate tutte le norme vigenti in<br />

contrasto con la variante generale al P.R.G. e con le presenti norme tecniche.<br />

Alle pratiche e<strong>di</strong>lizie in corso <strong>di</strong> approvazione, per le quali siano già stati<br />

espressi , prima dell’adozione della variante, i pareri <strong>di</strong> conformità (per le<br />

competenze comunali) alla normativa vigente, e in attesa dei pareri obbligatori<br />

<strong>di</strong> altri enti non si applicano i <strong>di</strong>sposti dell’art. 24 della L.R. n° 51/7; tali<br />

proce<strong>di</strong>menti sono conclusi con l’ottenimento dei pareri mancanti o comunque<br />

trascorso il periodo per l’espressione dello stesso.


64<br />

ART. 24 = Vali<strong>di</strong>tà delle prescrizioni urbanistiche e rinvio ad altre norme<br />

Qualora si rilevasse <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> prescrizioni norme scritte e le tavole grafiche<br />

del P.R.G., si applicano le prescrizioni più restrittive.<br />

In caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fformità tra tavole a scale <strong>di</strong>verse, prevalgono le prescrizioni della<br />

tavola in scala più dettagliata.<br />

Per quanto non espressamente previsto nelle presenti norme si rinvia alle<br />

norme <strong>di</strong> legge e <strong>di</strong> regolamento vigenti in materia urbanistica, e<strong>di</strong>lizia e <strong>di</strong><br />

igiene ambientale.


ART. 25 = Piani esecutivi esistenti<br />

65<br />

1. Il P.R.G.C. recepisce i piani esecutivi adottati od operanti alla data <strong>di</strong><br />

adozione da parte del Consiglio Comunale.<br />

2. Nei piani esecutivi già attuati o in via <strong>di</strong> attuazione ed in<strong>di</strong>cati nella<br />

cartografia <strong>di</strong> P.R.G.C. come zone B2, si applicano le norme contenute nell'art.<br />

10 delle presenti Norme Tecniche.


ART. 26 = Costruzioni preesistenti<br />

66<br />

1. Nelle costruzioni preesistenti alla data <strong>di</strong> adozione del P.R.G. e<br />

legittimamente costruite, le quali si trovino in contrasto con il P.R.G. e per le<br />

quali le presenti norme tecniche non <strong>di</strong>spongano <strong>di</strong>versamente, sono<br />

consentite opere <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria e straor<strong>di</strong>naria, nonché un<br />

intervento una tantum (da realizzarsi entro <strong>di</strong>eci anni dall'entrata in vigore del<br />

P.R.G.) per adeguamento igienico, funzionale, statico/costruttivo; in tale<br />

intervento è ammissibile un incremento <strong>di</strong> S.P. non superiore a 70 mq. per gli<br />

e<strong>di</strong>fici destinati alla residenza e simili, e non superiore a 200 mq. per gli e<strong>di</strong>fici<br />

destinati alle attività produttive, agricole e simili.<br />

2. Qualora nelle proprietà limitrofe esistano e<strong>di</strong>fici legittimamente costruiti<br />

anteriormente alla data <strong>di</strong> adozione del presente P.R.G., le cui altezze o<br />

<strong>di</strong>stanze dai confini imponessero, per la eventuale e<strong>di</strong>ficazione nei lotti<br />

confinanti, <strong>di</strong>stanze tra e<strong>di</strong>fici o dai confini superiori alle minime normalmente<br />

consentite, il Sindaco, sentita la Commissione E<strong>di</strong>lizia, potrà ammettere che<br />

ampliamenti, ristrutturazioni e nuove costruzioni rispettino solo in parte le<br />

norme <strong>sul</strong>le <strong>di</strong>stanze minime.

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