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La Gazzetta Scolastica n. 4 - 2012 - Istituto Comprensivo Arzachena 1

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Anno VIII N. 4 Ottobre-Novembre <strong>2012</strong> Periodico dell’<strong>Istituto</strong> <strong>Comprensivo</strong> <strong>Arzachena</strong> 1&2 Distribuzione gratuita<br />

Cacciatori,<br />

fermatevi un attimo...<br />

Gli ultimi incidenti<br />

mortali avvenuti<br />

in Sardegna nelle<br />

ultime settimane<br />

dovrebbero<br />

indurci a rifl ettere<br />

un tantino di più<br />

su quanto sta<br />

accadendo


2<br />

Sommario<br />

Editoriali - 3<br />

<strong>La</strong> crisi vista da noi - 4<br />

Cacciatori, fermatevi un attimo - 5<br />

Quel magico clic - 6<br />

Ricordiamoci di loro - 7<br />

Continuità territoriale - 8<br />

L’Oro nero - 10<br />

Sondaggio:<br />

I Social Network 11-12-13<br />

<strong>La</strong> cultura del vivere insieme - 14<br />

Impariamo a rispettarli - 15<br />

I Smpson & il Gangnam style - 16 -17<br />

Sport:<br />

Rally - 20<br />

Calcio - 21<br />

Ginnastica Ritmica - 22<br />

Libri - 18<br />

Videogames - 19<br />

Il cruciverba di Goretto Rossi - 23


editoriali<br />

<strong>La</strong> scuola che vorrei<br />

… storia di un sogno<br />

realizzabile<br />

Vorrei … vorrei una scuola capace di vedere dentro<br />

gli occhi pesantemente truccati di una ragazza, capace di<br />

ascoltare le parole non dette di un ragazzo che parla per<br />

offendere, capace di sentire la sofferenza di un bambino che<br />

tace perché nessuno lo ha mai ascoltato, capace di mettersi<br />

nei panni di chi vorrebbe sentirsi se stesso e fi nisce solo per<br />

sentirsi diverso, capace di aiutare a crescere soprattutto chi<br />

non ha prospettive di crescita, capace di percepire il disagio<br />

di un ragazzo che frequenta la stessa classe magari per la<br />

terza volta, capace di essere amica di una ragazza che crede<br />

di non avere bisogno di amici, capace di essere padre di<br />

chi sta crescendo sentendosi quotidianamente abbandonato,<br />

capace di essere madre di chi ha perso troppo presto la<br />

propria, capace di abbracciare chi si avvicina a denti stretti<br />

e a pugni chiusi, capace di guardare negli occhi chi rivolge<br />

lo sguardo altrove, capace di offrire esempi di vita e non<br />

solo fi umi di parole, capace di creare alleanze con chi la<br />

sente nemica, capace di ammettere i propri errori così da<br />

correggere il tiro, capace di non lasciare indietro nessuno<br />

perché il suo tempo è quello di ciascuno, capace di non far<br />

sentire solo chi sta crescendo da solo, capace di amare chi<br />

non si sente amato, capace di costruire nuove conoscenze<br />

oltre che di trasmetterle, capace di fare ciò che sa predicare,<br />

capace di dare regole a chi non ne conosce il senso, capace<br />

di imparare prima che di insegnare…Cerco la scuola che<br />

vorrei… ma non sempre riesco a trovarla… ci provo prima<br />

come alunna, poi come insegnante e contemporaneamente<br />

studente lavoratore, ora come dirigente scolastico…<br />

Il sogno, a volte, si avvera; a volte, si infrange.<br />

Inseguendo un sogno d’amore, nel 2006 arrivo<br />

ad <strong>Arzachena</strong>, che di scuole ne conta dieci; quest’anno,<br />

me ne affi dano ben otto: 3 nel paese, 2 a Cannigione e 3<br />

ad Abbiadori/Porto Cervo… continuo a cercare, continuo a<br />

sognare, ma da sola non ce la posso fare…<br />

Ed eccomi incontrare bambine e bambini, ragazze e ragazzi,<br />

genitori, operatori scolastici, amministratori locali, esperti,<br />

professionisti, ecclesiastici, laici, volontari … tutti uniti<br />

dallo stesso sogno: la scuola che vorrei è la scuola che<br />

vorrebbero anche loro…<br />

Forse il sogno non diventerà realtà… ma la realtà, se non<br />

ci sentiamo soli, non ci farà perdere la forza e la voglia di<br />

sognare!<br />

Buon nuovo anno scolastico a tutti!<br />

Maria Filomena Cinus<br />

Dirigente Scolastico Istituti Comprensivi<br />

n. 1 e n.2 di <strong>Arzachena</strong><br />

Dalle Elementari<br />

alle Medie<br />

Da circa due mesi frequentiamo la classe prima<br />

delle Medie di <strong>Arzachena</strong>. I giorni precedenti<br />

l’inizio delle lezioni i nostri timori erano tanti<br />

anche perché ognuno, a seguito delle proprie<br />

esperienze, positive o negative, ci raccontava<br />

la sua. Sapevamo di lasciare una situazione<br />

rassicurante fatta di insegnanti che erano stati<br />

con noi alcuni anni e che conoscevano il nostro<br />

modo di lavorare, il nostro carattere e il<br />

modo di essere. Ci preoccupava il fatto di farci<br />

comprendere ed apprezzare dai nostri nuovi<br />

e numerosi insegnanti e temevamo la mole<br />

di lavoro che ci aspettava, data, soprattutto,<br />

dallo studio di più discipline. Una delle preoccupazioni<br />

maggiori era sicuramente quella<br />

di perdere i nostri amici di sempre, quelli con<br />

cui ricordiamo le esperienze con i quali e dai<br />

quali abbiamo imparato molto. Alcuni di questi<br />

li abbiamo ritrovati in questa scuola e anche se<br />

sono in altre sezioni non mancherà l’occasione<br />

di incontrarci. All’interno della classe abbiamo<br />

fatto nuove amicizie con altri ragazzi con cui ci<br />

siamo confrontati e, sapere che anch’essi vivono<br />

o hanno vissuto le nostre ansie, in qualche<br />

modo ci rassicura. In questi due mesi abbiamo<br />

capito che, studiando con costanza e organizzazione,<br />

troviamo anche il tempo di praticare<br />

i nostri hobbies e sports. Ciascuno di noi, nella<br />

propria esistenza, vive esperienze e momenti<br />

di passaggio. Come ogni cambiamento, anche<br />

questo passaggio da una scuola all’altra, comporta<br />

timori, aspettative, incertezze, che vanno<br />

affrontate con tranquillità, anche perché noi<br />

stiamo crescendo e sapremo affrontare la situazione<br />

con maturità e responsabilità.<br />

Miriam Ragnedda & Sara Pileri<br />

3


attualità <strong>La</strong><br />

di Ivan Pardu<br />

Crisi e crisi, solamente crisi… ma cos’è<br />

la crisi? Soprattutto cosa signifi ca per noi<br />

adolescenti? <strong>La</strong> parola crisi entra a far<br />

parte delle nostre vite nel 2008 quando,<br />

in Europa, avvengono grandi cambiamenti<br />

che ne muteranno il futuro sviluppo economico<br />

e che saranno protagonisti di una<br />

vera e propria trasformazione della nostra<br />

società. In primis, esamineremo il problema<br />

del prezzo del petrolio, degli alimenti<br />

e dei prodotti d’importazione, divenuti<br />

esageratamente alti da non poter più garantire<br />

una vita accettabile alle famiglie.<br />

Pensate che ormai in Italia una famiglia su<br />

tre non arriva a consumare regolarmente<br />

i tre pasti quotidiani; la benzina, ormai<br />

carissima, arriva a sfi orare i 2 euro al litro e<br />

molte persone stanno considerando l’idea<br />

di riutilizzare la bicicletta o i mezzi pubblici.<br />

Per noi italiani, però, a giocare un<br />

ruolo decisivo è stato il crollo fi nanziario<br />

del 2010 e 2011, quando il nostro debito<br />

pubblico accumulatosi in tanti anni è diventato<br />

la nostra zavorra verso lo sviluppo.<br />

Non ultimo è arrivato il crollo dei mercati<br />

borsistici spinti dalla mancanza di fi ducia<br />

verso l’economia italiana. A causa di tutte<br />

queste problematiche la crisi e divenuta<br />

come l’anidride carbonica, soffocante e<br />

repressiva, un virus che ha contagiato tutto<br />

il continente europeo. Spesso sentiamo<br />

parlare i nostri genitori della crisi mentre<br />

inseriscono nel loro linguaggio vocaboli<br />

alieni e parole incomprensibili quali IVA,<br />

IMU e una delle più menzionate, lo Spread.<br />

Pensare che ormai anche un undicenne<br />

4<br />

crisi mondiale - Il fatto - l’ambiente<br />

<strong>La</strong> crisi vista da noi<br />

Cosa sanno veramente i ragazzi della crisi che stiamo vivendo? E, soprattutto, in quale<br />

maniera l’affrontano quotidianamente a casa, a scuola e con i loro amici?<br />

ne conosce il signifi cato, meraviglia l’idea<br />

che i ragazzi si sono fatti sull’argomento.<br />

Prendiamo ad esempio lo Spread: considerato<br />

come un termometro, esso è il termine<br />

utilizzato per defi nire la salute fi nanziaria<br />

di uno stato e, nel caso dell’Europa, è<br />

usato come modello quello tedesco. l’IMU<br />

e l’IVA invece, sono solo alcune delle<br />

tasse pagate da ogni cittadino. <strong>La</strong> prima<br />

è relativa alla proprietà di un’abitazione,<br />

l’altra è invece il valore aggiunto alla<br />

merce che acquistiamo. Grazie a questa<br />

condizione, molti italiani hanno trovato<br />

modo di ridurne il peso trasferendosi in<br />

piccoli borghi, traendo grandi vantaggi<br />

economici e migliorando il proprio tenore<br />

di vita. A risentire maggiormente di que-<br />

I dati allarmanti di questa crisi<br />

Sono oltre 4 milioni i lavoratori che nel<br />

<strong>2012</strong> si trovano in ”area del disagio”,<br />

ossia quei dipendenti a tempo determinato<br />

e occupati stabili in part time che<br />

non hanno trovato di meglio. Essi sono<br />

in aumento di 718.000 unità (+21,4%) rispetto<br />

al 2008. Dal primo semestre 2008<br />

al primo semestre <strong>2012</strong>, l’occupazione<br />

è notevolmente calata, passando da 23<br />

milioni 376 mila a 22 milioni 919 mila (- 45<br />

mila, pari a -2%), nonostante il numero<br />

delle persone in età di lavoro sia aumentata<br />

di circa 500 mila unità. Anche chi è<br />

occupato, lavora meno di quanto vorrebbe<br />

e a condizioni diverse da quelle auspicate.<br />

I dipendenti stabili a tempo pieno calano di<br />

544 mila unita’ (-4,2%) e gli autonomi full<br />

time di 305 mila (- 6,1%). Se si aggiunge<br />

sta crisi sono gli anziani, che si vedono<br />

diminuita ancora di più la pensione con la<br />

quale è sempre più diffi cile andare avanti.<br />

Tra gli adolescenti questo argomento non<br />

è molto sentito e suona antipatico alle<br />

orecchie dei ragazzi perché porta quasi<br />

sempre a rinunce su rinunce. Per fortuna<br />

le previsioni danno un miglioramento<br />

dello stato economico europeo tra il 2014-<br />

2015, perciò, non ci resta che sperare in<br />

bene. Già da adesso c’è chi sta cercando<br />

la cura giusta per risanare l’Europa e si<br />

pensa che con meno sprechi e un rilancio<br />

dell’agricoltura si potrà dare una spinta<br />

all’economia. Sarà questa la strada per<br />

garantire ai giovani e gli adolescenti di<br />

oggi in futuro migliore.<br />

il calo dei part time stabili volontari (-215<br />

mila) si supera il milione di persone.<br />

Aumentano invece i lavori involontari,<br />

quelli che si è costretti ad accettare. Del<br />

resto anche i dati delle comunicazioni<br />

obbligatorie parlano chiaro, nel <strong>2012</strong><br />

solo il 17,2% delle nuove assunzioni è<br />

a tempo indeterminato.


il fatto Il fenomeno visto con gli occhi dei ragazzi<br />

Cacciatori<br />

fermatevi un attimo<br />

di Ilaria Codina<br />

Un tempo di caccia si viveva, oggi,<br />

sempre più spesso, di caccia si muore! E<br />

così le notizie si susseguono giorno dopo<br />

giorno e nel giro di sette giorni abbiamo<br />

letto di ben cinque “incidenti di caccia”.<br />

Soltanto qualche settimana fa a perdere<br />

la vita è stato, tra gli altri, un ragazzo<br />

di soli dodici anni, Andrea Cadinu. <strong>La</strong><br />

caccia è uno sport, un divertimento e un<br />

passatempo ma non è certo da paragonare<br />

al calcio o un qualsiasi altro sport, perché<br />

cacciare signifi ca utilizzare i fucili, quelli<br />

veri, quelli che possono anche uccidere.<br />

Ci capita spesso di vedere nei bordi delle<br />

strade, gruppi di cacciatori che si preparano<br />

alle loro battute e il pensiero va subito<br />

dritto verso i soldati pronti per andare in<br />

guerra. Sagome con le divise mimetiche<br />

si nascondono dietro a rocce ed alberi,<br />

proprio come durante le battaglie, ma in<br />

questo caso è solo divertimento! In Italia<br />

nella stagione di caccia <strong>2012</strong>-2013 abbiamo<br />

contato ben 35 morti (31 cacciatori e<br />

4 persone comuni) e 60 feriti. A questo<br />

punto c’è da domandarsi se ne è veramente<br />

valsa la pena: cacciare animali con<br />

quest’altissima percentuale di rischio! Si<br />

caccia ormai a tutte le età e spesso anche<br />

in condizioni fi siche precarie. Qualcuno<br />

avanza pure l’ipotesi di fare controllare<br />

il tasso alcolemico durante le battute di<br />

caccia, convinto che siano in tanti a ricorrere<br />

all’uso di super alcolici per scaldarsi<br />

durante le giornate di freddo. A spaventare<br />

ulteriormente è il gran numero di ragazzi<br />

che iniziano la pratica di questo sport. Si<br />

comincia seguendo i genitori, i parenti<br />

e gli amici e si partecipa anche in età<br />

molto piccola, leggerezza che è costata<br />

cara a diversi ragazzi avventuratisi in<br />

quest’esperienza. Ma, c’è davvero così<br />

poco da fare la domenica per questi giovani,<br />

disposti a uscire corazzati per il freddo<br />

e la pioggia nelle gelide domeniche invernali<br />

solo per ammazzare le loro prede!<br />

Immaginiamo la passione sia veramente<br />

forte, tanto che, come abbiamo visto, non<br />

si tiene più conto di nulla. Soprattutto di<br />

quelle regole fondamentali che ogni buon<br />

Dopo i gravi incidenti<br />

di queste ultime<br />

settimane, la gente si<br />

domanda come poter<br />

affrontare questo<br />

problema, suddiviso<br />

com’è tra abitudini e<br />

cultura popolare.<br />

cacciatore dovrebbe conoscere. Regole<br />

che non si applicano e che invadono e<br />

calpestano la proprietà altrui, tanto che<br />

sono sempre di più i proprietari terrieri<br />

impossibilitati a girare tranquillamente<br />

nei loro terreni perché mete di battute<br />

di caccia. In Italia non esiste un confi ne<br />

entro il quale i cacciatori debbano restare,<br />

sono liberi di girare armati dove e come<br />

vogliono anche in altre proprietà. Ecco<br />

perché sarebbe opportuno e più prudente<br />

creare delle riserve di caccia controllate<br />

alle quali solo i maggiorenni e/o persone<br />

ancora veramente abili possano entrare?<br />

Intanto, al fi ne di dare una risposta a questa<br />

prima ondata stagionale di incidenti,<br />

si è dato vita all’Associazione “Vittime<br />

della caccia”, che si è già attivata per<br />

chiedere al Governo un impegno serio<br />

contro la caccia. È stato portato a loro conoscenza<br />

il numero sempre più elevato di<br />

vittime e la mancata regolamentazione di<br />

questo pericoloso “passatempo”. Chissà<br />

se questa richiesta verrà veramente presa<br />

in considerazione. Vedere per credere. Nel<br />

frattempo, ci auguriamo di non dover più<br />

leggere della morte di nessuno, soprattutto,<br />

di quella di bambini!<br />

5


attualità alla scoperta di nuove esperienze: la fotografi a<br />

Quel magico clic...<br />

<strong>La</strong> fotografi a è quella<br />

sintesi di sentimenti,<br />

emozioni, colori, luci...<br />

di Michele Moretto<br />

Blocca l’attimo e gioisci del momento. È<br />

questa la motivazione che dovrebbe spingere<br />

chi ama la fotografi a a sperimentarla,<br />

ricercando in ogni momento della<br />

giornata il suo messaggio. <strong>La</strong> fotografi a<br />

è un’immagine che noi fermiamo, quel<br />

momento che noi vogliamo tenere come<br />

il ricordo più bello. L’immagine che può<br />

essere quell’attimo di felicità che noi<br />

desideriamo conservare e che quando<br />

rivediamo ci fa sorridere. <strong>La</strong> fotografi a<br />

è per molti una passione che non si può<br />

contenere, tanto da essere considerata<br />

un buon mezzo per conservare i ricordi<br />

cari. Fotografare paesaggi, fi ori e tutto il<br />

resto che ci circonda, compresi gli amici,<br />

rende la fotografi a quel mezzo per socializzare<br />

con il resto del mondo. <strong>La</strong> macchina<br />

fotografi ca è un mezzo molto utile<br />

che può essere usata per diverse cose.<br />

Usare una macchina fotografi ca non è<br />

facile o meglio, per poterne sfruttare<br />

tutte le sue funzioni ci vuole un po’ di<br />

pratica. Il fi losofo Aristotele osservò che<br />

la luce, passando attraverso un piccolo<br />

foro, proiettava un’immagine circolare.<br />

Uno studioso arabo arrivò alle stesse<br />

6<br />

conclusioni, defi nendo la scatola nella<br />

quale tutte le immagini si riproducevano<br />

con il termine “camera obscura”. Nel<br />

1515 Leonardo da Vinci, studiando la<br />

rifl essione della luce sulle superfi ci sferiche,<br />

descrisse una camera oscura che chiamò<br />

“Oculus Artifi cialis” (occhio artifi -<br />

ciale). Un apparecchio del genere, usato<br />

per studiare l’eclissi solare del 24 gennaio<br />

1544 fu illustrato da uno scienziato<br />

olandese. Gerolamo Cardano riuscì a capire<br />

l’utilizzo di una lente convessa per<br />

aumentare la luminosità dell’immagine,<br />

mentre il veneziano Daniele Barbaro,<br />

nel 1568, utilizzò una sorta di diaframma<br />

Michele Moretto & Antonio Dettori<br />

di diametro inferiore a quello della lente<br />

per ridurre le aberrazioni ossia un difetto<br />

nella formazione dell’immagine dovuta<br />

al diverso valore delle varie lunghezze<br />

d’onda che compongono la luce che<br />

passa attraverso il mezzo ottico. Questo<br />

si traduce in immagini che presentano<br />

ai bordi dei soggetti aloni colorati. È<br />

un difetto del quale, in diversa misura,<br />

sono affetti tutti i sistemi ottici. In conclusione,<br />

all’amore e alla passione per la<br />

fotografi a non possono mancare la conoscenza<br />

e la preparazione tecnica, accompagnate,<br />

naturalmente, da una discreta<br />

macchina fotografi ca.<br />

<strong>Arzachena</strong>. Concorso fotografi co<br />

Scatta una foto<br />

Come ogni anno il comune di <strong>Arzachena</strong> ha promosso un<br />

concorso intitolato “Scatta una foto”per stimolare la creatività<br />

degli studenti. In questa edizione il bando propone di scattare<br />

una foto che ritrae un elemento del territorio di <strong>Arzachena</strong>,<br />

come ad esempio, un monumento, un palazzo oppure una<br />

spiaggia. <strong>La</strong> foto potrà essere sia a colori che in bianco e<br />

nero che poi sarà valutata da una giuria. Il concorso partito il<br />

19/11/12 fi nirà il 3/12/12 si rivolge a tutte le classi delle scuole<br />

medie di <strong>Arzachena</strong> e Abbiadori. Gli studenti che vorranno<br />

partecipare dovranno ritirare il modulo di iscrizione presso<br />

l’uffi cio di Pubblica Istruzione o alla Biblioteca Comunale<br />

o scaricarlo direttamente dal sito www.comunearzarchena.<br />

it. Alla classe vincitrice sarà offerta una gita a sorpresa. <strong>La</strong><br />

premiazione si terrà presso l’Auditorium comunale di <strong>Arzachena</strong><br />

in data da stabilirsi.


attualità commemorazione dei defunti<br />

Ricordiamoci di loro<br />

di Matilde Invento<br />

<strong>La</strong> commemorazione dei defunti ha origini<br />

molto antiche. Già i romani facevano<br />

festeggiamenti il primo di novembre in<br />

onore di Pomona la dea dei frutti, durante<br />

i quali venivano fatte offerte di mele, la<br />

frutta di quel periodo, per propiziarsi<br />

la fertilità. <strong>La</strong> chiesa cattolica romana<br />

cercò di imporsi annullando le tradizioni<br />

popolari e nell’anno 835 d.C. decretò il<br />

primo novembre festa di tutti i santi. Fu<br />

immediatamente demonizzato e messo<br />

sotto una luce sinistra tutto ciò che apparteneva<br />

ai riti popolari: fi gure di fate<br />

e spiriti rappresentanti il mondo della<br />

reincarnazione divennero esseri da temere<br />

che tornano dalle tenebre per infastidire i<br />

vivi. Le donne, da sempre simbolo di fertilità,<br />

furono fatte apparire come streghe<br />

cattive, il fuoco fu caratterizzato in chiave<br />

negativa come modalità per scacciare il<br />

male invece di rappresentare la luce che<br />

guidava i defunti per tornare a casa. In<br />

seguito si volle consacrare il 2 novembre<br />

come giorno dei morti, celebrato con<br />

processioni di gente mascherata da angeli,<br />

santi e diavoli. In varie parti d’Italia vengono<br />

anche preparati dolci caratteristici<br />

di quel periodo: il pan dei morti nella<br />

cucina lombarda, la colva pugliese, i pupi<br />

di zucchero siciliani, le ossa dei morti, gli<br />

stinchetti dei morti che pare risalgono al<br />

periodo etrusco, le fave dei morti ossia<br />

dolcetti di origine antichissima, visto<br />

che ai tempi dei romani le fave erano<br />

Riscopriamo<br />

insieme le tradizioni della<br />

commemorazione dei defunti<br />

nei secoli passati, fi no<br />

a quella dei nostri giorni.<br />

Ci accorgeremo che le<br />

vecchia cultura in uso tra i<br />

nostri genitori sta lasciando<br />

il posto a quella più moderna,<br />

dove Halloween trova<br />

sempre più consensi tra le<br />

nuove generazioni.<br />

considerate il cibo dei morti. Intorno a<br />

questa giornata girano diverse leggende<br />

come quella che narra che durante le ore<br />

notturne i morti si radunano in chiesa per<br />

sentire la loro messa, la così detta messa<br />

dei morti e se qualcuno entra in chiesa<br />

mentre si celebra questa funzione corre<br />

il rischio del contagio di morte. Per spiegare<br />

questa leggenda gira un racconto che<br />

dice che una mattina una fornaia alzatasi<br />

di buon’ora per andare ad accendere il<br />

forno, vide una chiesa illuminata e piena<br />

di gente e così pensò che stessero facendo<br />

una messa. Inginocchiatasi una sua<br />

comare già morta le si avvicinò dicendo<br />

“comare qui non stai bene, và via. Siamo<br />

tutti morti e questa è la messa che si dice<br />

per noi, spenti i lumi moriresti di paura<br />

nel trovarti in mezzo a tanti morti.” <strong>La</strong><br />

comare ringraziò e andò via subito ma per<br />

lo spavento perse la voce. Un’altra leggenda<br />

molto dettagliata vuole che fra l’1<br />

e il 2 di novembre i morti tornino in vita<br />

per visitare i loro cari e che siano, per una<br />

notte soltanto, ancora vivi. <strong>La</strong> leggenda ci<br />

dice che le anime camminino per le strade<br />

in un ordine ben preciso: avanti i morti<br />

in modo naturale, quindi quelli morti per<br />

disgrazia e subito dopo quelli morti in<br />

modo fulmineo senza neppure accorgersene.<br />

Al giorno d’oggi, la commemorazione<br />

dei defunti non è più sentita come allora<br />

e, soprattutto, sta venendo a mancare il<br />

trasferimento ai giovani di questa cultura.<br />

Soltanto le famiglie tradizionaliste e<br />

attaccate al passato riescono ancora a a<br />

mantenere intatta quest’usanza. Fra i più<br />

giovani, invece, si sta dando sempre più<br />

credito alle abitudini anglosassoni che<br />

festeggiano la giornata dei morti con le<br />

zucche. È questa la “nottata di Halloween”<br />

, dove i ragazzi si mascherano in ogni<br />

modo andando in giro per strade e locali<br />

notturni. L’uso della zucca sembra ormai<br />

avere solide tradizioni anche nel nostro<br />

Paese, dove viene intagliata a forma di<br />

volto più o meno terrifi cante e al suo interno<br />

si inserisce una candela, ponendola poi<br />

all’esterno come segno di protezione. Tra<br />

l’altro la zucca, simbolo di fertilità, era già<br />

utilizzata dai <strong>La</strong>tini ma anche i Celti che<br />

adoperavano lanterne ricavate dalle rape<br />

per tenere lontani gli spiriti.<br />

7


attualità Sardegna: trasporti aereonavali<br />

Continuità territoriale<br />

di Elena Tanini<br />

<strong>La</strong>sciare la Sardegna per il continente è diventata oramai una<br />

cosa impossibile. <strong>La</strong> compagnia navale Tirrenia non accetta più<br />

prenotazioni oltre il 31 dicembre, lasciando spazio soltanto alle<br />

altre compagnie quali Moby e Sardegna Ferries. Una vergogna<br />

per chi, come noi sardi desidera andare e tornare nella propria<br />

isola così come tutti gli emigrati che vivono in Italia o all’estero<br />

a prezzi contenuti. Ma anche i tanti turisti che ogni anno<br />

desiderano trascorrere le proprie vacanze in Sardegna. Fino a<br />

qualche anno fa i costi dei biglietti erano più bassi e alla portata<br />

di tutti. Per questo motivo le navi viaggiavano a pieno carico<br />

e per diversi mesi all’anno, mentre oggi, a causa dell’aumento<br />

del costo del carburante e del mancato rinnovo della continuità<br />

territoriale, sono quasi vuote e, in aggiunta, viaggiano soltanto<br />

per alcuni giorni la settimana e coprono meno rotte. Altrettanto<br />

sta succedendo per il trasporto aereo. L’Alitalia ha rinunciato<br />

a volare da Cagliari e Alghero cancellando numerosi voli e<br />

lasciando spazio soltanto a Meridiana. Questo signifi ca che per<br />

molte tratte aeree si dovrà fare uno scalo in queste città. Chi<br />

doveva fare anche viaggi di breve durata sarà costretto a fare<br />

scali in altre città, allungando la durata dei trasferimenti, per<br />

recuperare i turisti lasciati senza volo dalla mancata partenza<br />

degli aerei di Alitalia. Tutti questi motivi hanno indotto la gente<br />

a viaggiare sempre meno. Per questi motivi il turismo nell’isola<br />

è diminuito sempre di più negli ultimi anni. Il calo del turismo<br />

in Sardegna è stato circa del 45/50%. <strong>La</strong> crisi maggiore l’hanno<br />

sentita i locali e gli alberghi di medio e basso livello per via<br />

della diminuzione dei turisti che appartengono al ceto medio.<br />

Quelle persone che lavorano nelle fabbriche, negli uffi ci pubblici<br />

e tutti gli artigiani e i commercianti.<br />

di Giada Favetta<br />

Aerei, traghetti, treni: ma quanto costa salirci sopra? E, soprattutto,<br />

chi se lo potrà più permettere? Beh ovviamente solo in<br />

pochi daranno un risposta positiva dato che oggi giorno i costi<br />

dei mezzi di trasporto aumentano a vista d’occhio. Proprio per<br />

questi motivi il nostro presidente regionale Ugo Cappellacci ha<br />

voluto fare luce sull’argomento al fi ne di offrire la possibilità a<br />

tutte le persone di raggiungere la nostra isola, spendendo le<br />

cifre precedenti e facendo eccezione soltanto per la stagione<br />

estiva. Il governo ha accettato la sua proposta e Cappellacci<br />

spera che la nuova continuità dia una spinta al turismo. Prima<br />

però dovrà riuscire a confermare le tariffe su Roma e Milano su<br />

cui la regione stessa, come dichiarato da lui, investirà circa 50<br />

milioni di euro dando la possibilità ai sardi di viaggiare con tariffe<br />

agevolate in attesa del bando. Ma non è fi nita qui, c’è ancora<br />

8<br />

L’isolamento della Sardegna<br />

continua a essere un problema,<br />

che ogni anno i nostri rappresentanti<br />

politici cercano di risolvere senza<br />

grande successo...<br />

Italiani come loro<br />

I Sardi chiedono parità di diritti nell’ambito<br />

della continuità territoriale tanto che l’apertura<br />

ad altre compagnie aeree e navali<br />

sembra affacciarsi all’orizzonte. Nell’attesa<br />

del loro arrivo, c’è solo da augurarsi che non<br />

ci facciamo troppo male!<br />

un’altra novità: l’introduzione di meccanismi sanzionatori che<br />

garantiscano la qualità del servizio per tutte le compagnie che<br />

intendono approfi ttarne. Le tariffe sono quindi confermate,<br />

anche se Christian Solinas, l’assessore ai trasporti, proprio<br />

come noi, spera che l’agevolazione possa prevedere sconti<br />

maggiori. In questo periodo di forte crisi abbiamo bisogno<br />

che le promesse fatte da coloro che governano compreso<br />

il presidente Cappellacci non rimangano parole o proposte<br />

di legge, ma divengano fatti. Noi sardi siamo già penalizzati<br />

vivendo le diffi coltà che un’isola comporta, gli alti costi dei<br />

mezzi di trasporto non fanno altro che aggravare la situazione<br />

già molto precaria di noi isolani. Noi non chiediamo tanto,<br />

vogliamo solo sentirci parte della penisola italiana.


attualità <strong>Arzachena</strong>: il patrimonio ambientale a rischio<br />

Contra di Picia<br />

di Lorenzo Cito & Claudio Pirina<br />

Per capire le caratteristiche del territorio<br />

del nostro paese lo abbiamo visitato in<br />

lungo e in largo e ne abbiamo dedotto<br />

che l’elemento predominante è la roccia<br />

granitica. Il granito è una roccia ignea<br />

intrusiva, che si è quindi formato al seguito<br />

del raffreddamento del magma. Un<br />

luogo che rappresenta al meglio queste<br />

caratteristiche è Contra di Picia, una località<br />

al nord di <strong>Arzachena</strong>, nel rione San<br />

Tommaso. E’ uno scenario affascinante<br />

e molto particolare, anche se in alcune<br />

parti è trascurato e ridotto in uno stato<br />

di degrado a causa della negligenza di<br />

alcune persone. Le piante che vi crescono<br />

intorno sono l’Erica, il Cristo, l’Olivastro,<br />

il Mirto, la Felce e il Corbezzolo<br />

mentre gli animali che vi abitano sono<br />

le farfalle, gli scarafaggi, le lucertole, i<br />

bruchi e infi ne i cinghiali. In aggiunta a<br />

questo ad <strong>Arzachena</strong> ci sono vari siti poco<br />

valorizzati come per esempio la roccia<br />

del “Fungo’’, il fi ume di “S.Pietro’’ e la<br />

stessa “Contra di Picia’’. Alcuni di noi<br />

hanno studiato in maniera approfondita<br />

questa località per capirne meglio la sua<br />

importanza. <strong>La</strong> sua conformazione è<br />

tipicamente roccioso con caratteristiche<br />

granitiche, situata nella parte nord del<br />

<strong>Arzachena</strong> non è solo una località<br />

balneare ma anche storica. Infatti,<br />

intorno al suo territorio ci sono diversi<br />

siti archeologici come nuraghi,<br />

necropoli e tombe dei giganti. Questi<br />

insediamenti si sono concentrati intorno<br />

alla cittadina gallurese per via<br />

della conformazione del suo territorio,<br />

tipicamente roccioso. Un esempio<br />

di quanto la natura ha lasciato a<br />

questo territorio sono i Tafoni, delle<br />

rocce modellate dalla pioggia e dal<br />

vento che, negli anni, hanno preso<br />

la forma di animali, cose e persone.<br />

Un bellissimo esempio lo troviamo a<br />

Li Conchi, una zona della periferia di<br />

<strong>Arzachena</strong>, lungo tutta la via Righi.<br />

Questa zona è frequentata dalle<br />

persone del quartiere ma anche da<br />

tanti turisti che, incuriositi, vengono<br />

spesso ad ammirarli e a scattare<br />

fotografi e. E, proprio durante una<br />

di queste visite che alcuni di loro<br />

si sono ritrovati di fronte una vera<br />

schifezza: alcune rocce imbrattate<br />

da scritte fatte con le bombolette<br />

spray di vari colori. I baldi scrittori<br />

paese. Purtroppo, come spesso accade,<br />

la noncuranza e il vandalismo delle persone<br />

prevalgono sul buonsenso, tant’è<br />

che queste località sono state deturpate<br />

da ragazzacci e menefreghisti. Cartacce,<br />

lattine, bicchieri di plastica e scritte sulle<br />

rocce sono i souvenir lasciati ai visitatori.<br />

Persone che non hanno rispetto per l’ambiente<br />

e che non lo preservano da questi<br />

rischi. Cosa vogliamo fare per aiutarlo?<br />

Invitiamo tutta la popolazione di <strong>Arzachena</strong><br />

e tutti i turisti ad evitare di gettare<br />

l’immondizia tra i prati o nei cespugli,<br />

nonché in quei tesori che la natura del<br />

di Rossella Roggero<br />

Alessandro Pileri & Daniela Tommainu<br />

si sono divertiti a lasciare i messaggi<br />

alle loro innamorate e agli amici che,<br />

compiaciuti, se ne sono pure vantati!<br />

Dei veri cretini che non si rendono<br />

conto del male che hanno fatto ad<br />

uno dei più conosciuti siti naturalistici<br />

di <strong>Arzachena</strong>. Secondo alcuni, questi<br />

ragazzi fanno così per farsi notare,<br />

ma non sanno che stanno rovinando<br />

quella meraviglia ambientale. Pare<br />

che questo scempio sia stato fatto<br />

tra la primavera e l’estate scorsa<br />

e tutti sanno quanto sia grave. Per<br />

questi ragazzi ci vorrebbe una bella<br />

sistemata e un bel richiamo da parte<br />

dei genitori, anche perché chi pensa<br />

di poter deturpare queste bellezze<br />

naturali, deve essere fermato.<br />

nostro territorio ci offre e che non siamo<br />

capaci di apprezzare. Invitiamo anche<br />

l’amministrazione comunale a distribuire<br />

in tutto il paese degli appositi cestini, in<br />

modo tale che nessuno abbia alcuna scusa<br />

per non rispettare il nostro territorio e<br />

le bellezze che ci circondano. Tutto ciò<br />

sarebbe possibile se solo tutti capissimo<br />

che rispettare l’ambiente è nostro dovere,<br />

ma soprattutto, un immenso piacere per<br />

contribuire a mantenerlo pulito. Amare<br />

la nostra <strong>Arzachena</strong> signifi ca rispettare<br />

per primi il nostro territorio e così dare<br />

l’esempio a chi ci viene a trovare.<br />

Li Conchi<br />

9


attualità Economia: trasporti<br />

L’Oro nero<br />

<strong>La</strong> crisi mondiale ha fatto schizzare il costo dei carburanti<br />

alle stelle. un fenomeno che colpisce particolarmente l’Italia,<br />

dove tra tasse accise e contributi vari fare il pieno è ormai<br />

diventato un privilegio per pochi.<br />

di Ilaria Codina<br />

Il nero sta per superare il giallo e non<br />

di sicuro perché brilla di più. Parliamo<br />

dell’oro, quello nero, per intenderci che,<br />

in questo periodo, sta oscurando il mercato<br />

globale. I continui aumenti di prezzo<br />

della benzina e del gasolio si rifl ettono<br />

negativamente su qualsiasi prodotto<br />

che andiamo ad acquistare, perché tutto<br />

deve essere trasportato e i trasporti raggiungono<br />

prezzi vertiginosi. Tutto deve<br />

essere prodotto e parecchie macchine<br />

legate alla produzione industriale funzionano<br />

con i carburanti. <strong>La</strong> gente ha iniziato<br />

a fare un uso maggiore dei mezzi<br />

pubblici e dove può si sposta a piedi o in<br />

bicicletta. Noi che viviamo su un isola<br />

siamo ancora più penalizzati di altri:<br />

per spostarci all’interno dello stesso territorio<br />

italiano (perché anche noi siamo<br />

italiani) abbiamo necessità di utilizzare<br />

la nave o l’aereo e a caro prezzo, sub-<br />

di Gianluca Kaul<br />

E’ arrivato l’autunno e con esso le prime<br />

piogge, alle quali, spesso, si accompagnano<br />

seri incidenti. <strong>La</strong> nostra zona, come<br />

tante altre in Sardegna, ha avuto piogge<br />

torrenziali che hanno causato diversi<br />

problemi al traffi co cittadino. <strong>La</strong> loro manutenzione<br />

è un aspetto molto importante<br />

e deve sempre essere eseguito poco prima<br />

la fi ne dell’estate, in modo da evitare che<br />

la prima piena dei torrenti e dei fi umi<br />

possano causare seri danni alla natura e<br />

alle persone. Nel comune di <strong>Arzachena</strong><br />

sono molte le strade dissestate che hanno<br />

bisogno di manutenzione, ma ce n’è una<br />

in particolare che richiede un intervento<br />

immediato per la sua pericolosità. Si tratta<br />

della strada che collega Cannigione a<br />

Baja Sardinia che è stata interessata dalla<br />

recente alluvione di fi ne settembre. In<br />

questa strada vi è un tratto in particolare<br />

10<br />

endo passivamente aumenti incontrollati<br />

sui biglietti delle compagnie aeree e di<br />

navigazione. Infatti, per ogni aumento<br />

del 2% della benzina ne consegue un<br />

rincaro del 20%. Ma chi ci guadagna da<br />

tutto ciò? Non di sicuro i gestori dei distributori<br />

ai quali non rimangono che le<br />

briciole di questa grande torta divisa tra<br />

stato e compagnie petrolifere. Pertanto,<br />

come pensiamo di andare avanti in una<br />

società basata su un debito di miliardi di<br />

euro? Nel frattempo, mentre cerchiamo<br />

di dare una risposta a queste domande, il<br />

costo dei carburanti aumenta e con esso<br />

il costo della vita. Secondo alcuni studi<br />

è risultato che il 20% delle cause è dato<br />

dall’aumento del greggio al barile e che<br />

il restante 80% sia dato dall’aumento<br />

delle tasse, dalla crisi economica, dal debito<br />

pubblico, dall’assenza di concorrenza<br />

e dall’evasione fi scale. Giornalmente,<br />

Viaggiare sicuri<br />

però il prezzo dei carburanti schizza<br />

alle stelle facendo crollare i consumi: la<br />

benzina è aumentata del 3,9%, mentre<br />

il gasolio del 3,1%. I consumi complessivi<br />

sono però calati del 10,1% e i pessimi<br />

risultati di settembre <strong>2012</strong> infl uiscono<br />

anche sul bilancio consuntivo dei<br />

primi nove mesi dell’anno. Alcuni, però,<br />

considerano che in minima parte il calo<br />

dei consumi di settembre sia dovuto alla<br />

conclusione di iniziative promozionali e<br />

di sconti vari. Insomma, la crisi dell’euro<br />

comincia a farsi sentire, e di conseguenza,<br />

appare scontato chiedersi: cosa<br />

faremo se questo fenomeno continuerà?<br />

Ritornemo alle carrozze e ai cavalli!<br />

<strong>Arzachena</strong>. Chiuso un senso di marcia della strada Cannigione - Baja Sardinia<br />

molto pericoloso: si tratta del così detto<br />

Ponte di Saloni attraversato dal fi ume San<br />

Giovanni. Come dicevamo, in seguito alle<br />

piogge di inizio autunno le acque gonfi e<br />

e piene di forza hanno ulteriormente danneggiato<br />

la strada, rendendola molto pericolosa.<br />

Durante i temporali di settembre<br />

un giovane di Sorso ha perso il controllo<br />

dell’auto cadendo nel fi ume e solo grazie<br />

Dopo il pauroso<br />

incidente di fi ne<br />

estate che ha<br />

coinvolto un<br />

giovane cameriere<br />

di Sorso, la strada<br />

che collega Baja<br />

Sardinia con<br />

Cannigione<br />

é stata ridotta ad<br />

un solo senso di<br />

marcia.<br />

alla sua forza, si è aggrappato a un ramo<br />

in attesa di soccorso. Il guardrail già in<br />

condizioni precarie non ha potuto contenere<br />

l’urto della sua auto che è fi nita in<br />

mezzo al fi ume mettendo a serio rischio la<br />

vita di quel ragazzo. Già in passato ci fu<br />

un altro episodio simile a questo, vittima<br />

una ragazza di Cannigione e anche lei si<br />

salvò per miracolo grazie a dei passanti.


il sondaggio I<br />

di Antonio Dettori<br />

Social Network<br />

Quanto chattiamo?<br />

I social network, tra cui Msn, Facebook,<br />

Skype, Twitter sono molto utilizzati dai<br />

ragazzi soprattutto nell’età adolescenziale.<br />

Fra questi spicca Facebook al quale si<br />

sono iscritti in tutto il mondo circa 900<br />

milioni di persone. Dal sondaggio fatto<br />

nella nostra scuola risulta che circa il 59%<br />

degli alunni è iscritto a Facebook, mentre<br />

il resto si divide tra MSN, SKYPE e<br />

TWITTER. Nella domanda aperta hanno<br />

risposto solamente alcune persone, ma<br />

dai quei pochi che lo hanno fatto, si sono<br />

ricavati elementi importanti per il nostro<br />

sondaggio. C’è da evidenziare che tra i<br />

ragazzi, soprattutto nell’età adolescenziale,<br />

sono emersi dati inquietanti e molto<br />

pericolosi, dietro i quali si potrebbero<br />

nascondere atti di bullismo o cosa ancora<br />

Dalla nostra ricerca<br />

emerge un dato impressionante:<br />

a chattare<br />

sono in tanti e suddivisi<br />

tra ragazzi, e adulti. Questo<br />

fenomeno si è esteso<br />

in tutto il mondo coinvolgendo<br />

milioni di persone<br />

che, per curiosità, solitudine<br />

e voglia di scoprire<br />

cose nuove, trascorre<br />

parte della giornata<br />

attaccata al computer.<br />

peggiore, incontrare persone non proprio<br />

ben intenzionate. Chattare sui Social Network,<br />

tuttavia, non ha solo i lati negativi<br />

ma è anche un modo di tenersi a contatto<br />

con persone lontane e amici che non<br />

abitano nel tuo paese. E’ anche un modo<br />

per esprimere le proprie opinioni su un<br />

fi lm o una novità che circola fra i ragazzi,<br />

poiché molti programmi televisivi hanno<br />

messo online una pagina dove scrivere le<br />

proprie opinioni. Le cifre del sondaggio<br />

sono molto chiare; il 73% degli alunni<br />

sono iscritti ad un Social Network e il<br />

27% no. Gli iscritti ad Msn sono il 27%,<br />

a Facebook il 59%, a Skype il 33% e a<br />

Twitter il 12%. In media gli alunni stanno<br />

su questi Social Network 2 ore al giorno<br />

o qualcosa in più.<br />

11


il sondaggio I Social Network<br />

Perché chattiamo?<br />

di Giada Usai<br />

I nostri compagni hanno appena terminato il sondaggio su un<br />

argomento che investe tutti noi ragazzi, ma anche le persone<br />

adulte: chattare su internet.<br />

Tra le risposte avute dai nostri compagni ci sono tante motivazioni<br />

che spingono i ragazzi a farlo: fra queste la voglia di<br />

conoscere altre persone è fra le prime, ma anche la curiosità<br />

e il desiderio di avere contatti con persone lontane è molto<br />

sentita da chi usa i Social Network. È questo un nuovo modo<br />

di intrecciare amicizie, nuovi rapporti di conoscenza e contatti<br />

con persone che non si vedono da tempo e che vivono lontano<br />

dal tuo paese. Amici conosciuti durante le vacanze, a scuola o<br />

vicino a casa che col tempo si sono perdute. Non sempre però<br />

questi rapporti sono sicuri. Capita spesso che alcuni ragazzi,<br />

fanno amicizia con persone che credono amiche e che poi si<br />

Le mode, le tendenze ma<br />

anche timidezza e tanta<br />

solitudine sono tra le<br />

cause che hanno portato<br />

questo fenomeno ad<br />

un utilizzo così elevato.<br />

Un mondo nuovo che gli<br />

adulti usano in tante maniere<br />

e che i ragazzi cominciano<br />

a conoscere fi n<br />

dalla loro adolescenza...<br />

12<br />

2)<br />

A quale di questi?<br />

dimostrano diverse da quelle che credi. Dopo aver chattato per<br />

un certo periodo, cominciano a mandarti messaggi per avere un<br />

tipo di rapporto diverso da quello online. Ti invitano a uscire o<br />

a bere qualcosa insieme e magari nasce qualcosa che non vorresti<br />

avere. Spesso, però, è troppo tardi perché certe situazioni<br />

ti coinvolgono così tanto che è diffi cile uscirne. Cominciano i<br />

messaggi a tutte le ore, le telefonate che ti infastidiscono continuamente,<br />

tanto che la voglia di dire no è tanta, ma non riesci<br />

a tirarla fuori. Nei casi più fortunati bastano alcune parole per<br />

smetterla, in altri ci vuole un intervento più forte magari da<br />

parte di un amico. Per questi motivi è consigliabile utilizzare<br />

i Social Network per chattare con chi conosci e di chi ti fi di<br />

senza correre alcun rischio, ma anche per fare nuove amicizie<br />

che ti resteranno per gli anni a venire.<br />

1)<br />

Sei iscritto ad un Social Network?<br />

3)<br />

Quanto tempo trascorri ogni giorno<br />

sul tuo Social Network preferito?


la domanda<br />

“Ritieni che essere iscritto ad un Social Network<br />

possa aiutarti a stringere nuove amicizie?”<br />

Si, perché conosci nuova gente o ritrovi persone di cui magari<br />

ti eri dimenticato<br />

Alessia Piras - 2° C<br />

No, perché è una ****. Scherzo, però non mi sembra il modo<br />

migliore di fare amicizia. Inoltre, molta gente fi nge di essere<br />

tua amica e poi ti rapiscono e sparisci. Ovviamente non tutti<br />

sono così ma è meglio essere prudenti.<br />

Aaron Allaix - 3° B<br />

Non penso che un social network possa aiutare una persona a<br />

fare nuove amicizie perché gli amici, secondo me, sono quelli<br />

che conosci per puro caso e con cui parli faccia a faccia e non<br />

ciattando.<br />

Federica Casu – 3° B<br />

Secondo me è sbagliato accettare le richieste di amicizia da<br />

persone che non si conoscono. Però, è un ottimo modo per<br />

comunicare con gli amici che sono lontani da te.<br />

Giulia Sangaino – 2° A<br />

Io sono iscritta ad un social network ma non ritengo che possa<br />

aiutarmi a stringere nuove amicizie: perché gli amici che puoi<br />

avere su internet nella vita reale non ti salutano e non ti parlano<br />

e perché a volte le persone che ritieni di conoscere non<br />

sono le persone che pensi che siano.<br />

Sofi a Ena – 2° A<br />

Si facebook può aiutare a fare nuove amicizie, ma quelle vere<br />

sono quelle che si creano realmente. Per me Facebook è<br />

molto utile per tenersi informati e messaggiare con gli amici.<br />

Giordano Meloni – 2° A<br />

Io mi sono iscritta a un Social network e non penso che possa<br />

aiutarti a stringere nuove amicizie perché sul computer potrebbero<br />

fi ngersi altre persone con altre personalità che magari,<br />

poi, si inventano. Io, infatti, non accetto richieste d’amicizia da<br />

persone che non conosco.<br />

Emily Mulas – 2° A<br />

No, perché gli amici preferisco conoscerli di persona. Quelle<br />

che si incontrano su Facebook possono sembrare brave persone<br />

nella vita reale ma in realtà sono il contrario.<br />

Michela Pinna – 2° A<br />

Si, io credo che ti possa aiutare a fare amicizia con gente che<br />

pensi sia l’ideale per te. Però, c’è gente della quale non bisogna<br />

fi darsi troppo!!<br />

Mariam <strong>La</strong>krizi - 2° C<br />

No, perché nonostante tutto ancora oggi molte persone si<br />

spacciano per altre persone e potrebbe essere pericoloso,<br />

quindi preferirei avere più sicurezza e più privacy.<br />

Elisa Ghilaroli -3° B<br />

Visto che sono iscritta a facebook, penso che da una parte<br />

possa aiutarti a fare nuove conoscenze e amicizie, mentre da<br />

un’altra parte se si sta ore e ore al computer non si può uscire,<br />

incontrare gli amici non più ‘’virtuali’’ ma reali e a volte però<br />

serve a fare nuove amicizie.<br />

Gloria Sangaino - 3°B<br />

LE RISPOSTE DEGLI ALUNNI<br />

Si, secondo me puoi farti nuove amicizie perché magari è del<br />

mio paese e non l’ho mai vista e invece è simpatica.<br />

Beatrice Chiola – 2°D<br />

Si perché è un modo per comunicare attraverso internet si<br />

può parlare anche se a volte può essere pericoloso.<br />

Alice Spada - 2°D<br />

Secondo me, Social Network sono solo un passatempo, a<br />

volte puoi anche fare nuove amicizie ma quando ci si conosce<br />

dal vivo è molto meglio perché una persona si sa presentare<br />

meglio, invece dietro al computer potrebbe essere una persona<br />

adulta che manipola i ragazzi e le ragazze.<br />

Linda Mazzurco -3°D<br />

Certo, sicuramente ha dei vantaggi perché conosci nuove<br />

persone e impari a dialogare, c’è anche da dire però che ha<br />

anche degli svantaggi perché se io messaggio con qualcuno<br />

che non conosco personalmente e che il suo profi lo ha una<br />

foto falsa si potrebbero correre dei grossi rischi.<br />

Giada Faletta – 3°B<br />

Si secondo me i Social Network possono aiutarci a stringere<br />

nuova amicizie, ma anche per tenerci in contatto con persone<br />

che abitano lontano.<br />

Alessia Innocenti – 3°B<br />

Si, secondo me facebook è una forma di comunicazione abbastanza<br />

effi ciente per stringere nuove amicizie e conoscere<br />

nuove persone. Esso però può essere molto pericoloso a<br />

causa dei falsi profi li. Insomma esso è un social network bellissimo<br />

se viene usato a scopi benefi ci.<br />

Ilaria Codina – 3°B<br />

No, non mi aiuta a stringere amicizie nuove perché io preferisco<br />

stringere amicizie vere e non tramite il computer e secondo<br />

me le vere amicizie si fanno senza il computer.<br />

Dario Dettori – 3°B<br />

Secondo me non mi aiuta a stringere nuove amicizie perché le<br />

vere amicizie si fanno di persona.<br />

Maurizio Vargiu – 3°B<br />

Secondo me essere iscritto ad un Social Network non aiuta<br />

molto a stringere nuove amicizie perché non si può stringere<br />

una vera amicizia attraverso un social network, si può giusto<br />

parlare con gli amici che si conoscono.<br />

Elisa Filigheddu -3°B<br />

Personalmente, non essendo iscritto a nessun Social Network,<br />

ho un’opinione molto positiva sul fatto di relazionarsi<br />

attraverso questi ultimi. A infl uenzare l’idea che mi sono fatto<br />

di avere dei contatti con i ragazzi di altri paesi è soprattutto il<br />

fatto di poter fare nuove amicizie nonostante la timidezza o la<br />

paura di non piacere. Penso sia molto bello conoscere gente<br />

nuova, magari di altri paesi, e poterci instaurare un rapporto;<br />

anche se ritengo che fare amicizia di persona contribuisca a<br />

rafforzare i rapporti che si creano tra un individuo e l’altro.<br />

Ivan Pardu – 3°B<br />

13


tradizioni il gruppo folk di San Pantaleo<br />

<strong>La</strong> cultura del vivere insieme<br />

di Letizia Farina-Valentina Piga-<br />

Tiziana Rinaldi<br />

Fino al 1 gennaio 1939 il paese di San<br />

Pantaleo è rimasto sotto l’amministrazione<br />

di Nuchis per poi entrare a far parte<br />

del territorio comunale di Olbia. Il passaggio<br />

al comune di Olbia era inevitabile<br />

ma è evidente che dal punto di vista dei<br />

costumi, del dialetto, delle tradizioni,<br />

della propria storia, la comunità di San<br />

Pantaleo è sempre rimasta fortemente<br />

ancorata all’Alta Gallura. E in un periodo<br />

nel quale si rivaluta con entusiasmo<br />

il folklore popolare, è interessante che<br />

una “frazione” come San Pantaleo crei<br />

il proprio gruppo folkloristico, facendo<br />

sfoggio di costumi locali. L’iniziativa, è<br />

frutto di un’analisi eseguita su foto storiche<br />

conservate nelle case del paese, una<br />

raccolta di alcuni pezzi degli abiti originali,<br />

anche se rimangono ancora dubbi<br />

su alcuni particolari e sugli accessori.<br />

L’abito femminile<br />

L’abito femminile è indossato nelle esibizioni<br />

uffi ciali e in occasioni delle feste<br />

patronali, detto anche “Vistiri di la<br />

muta.” Esso comprende una camicia<br />

“camisgia” bianca di cotone, ricamata,<br />

sia nel petto, sia nei polsi, un corpetto<br />

“gipponi” color blu o nero in broccato,<br />

con scollo a “vu” o squadrato e chiuso<br />

con bottoncini. <strong>La</strong> gonna o “faldetta” è<br />

di seta nera o blu, plissettata o con pieghe<br />

rade e ampie. I colori e i tessuti del<br />

costume variano in base al proprio gusto.<br />

14<br />

Grandi e piccoli uniti nella tradizione<br />

<strong>La</strong> storia del piccolo<br />

borgo gallurese che,<br />

una volta divenuto<br />

frazione di Olbia, ha<br />

mantenuto intatte tutte<br />

le sue tradizioni<br />

dell’Alta Gallura<br />

<strong>La</strong> versione riprodotta dal gruppo folk di<br />

San Pantaleo è a fi orami viola, rossi o<br />

blu. L’elemento più importante dell’abito<br />

femminile è la “cappitta” o “faldetta<br />

cupaltata”, un indumento con duplice<br />

uso utilizzato come copricapo o come<br />

gonna. In sostituzione della cappitta, i<br />

capelli raccolti in una crocchia, erano<br />

coperti da un fazzoletto bianco o nero<br />

“lu miccalori di capu” che era generalmente<br />

annodato sotto il mento o fermato<br />

con una spilla. Appartiene al costume di<br />

tutti i giorni il grembiule o “panneddu”<br />

dotato anche di una tasca che serviva per<br />

mettervi il rosario, il fazzoletto e pare<br />

anche per un piccolo coltellino da “rasojia”.<br />

L’ultimo elemento per completare<br />

il quadro degli indumenti femminili è<br />

lo scialle “lu scialli.” Si differenzia solo<br />

nei colori il vestito della vedova o “vistiri<br />

di la vedova o Battia” sopra la camicia<br />

bianca vi è il giacchino o ghipponi nero<br />

con lo scollo a V; ricopre i capelli un fazzoletto<br />

o miccalori sempre nero.<br />

I gioielli:<br />

L’unico elemento tradizionale in oro<br />

usato dagli uomini e dalle donne tra la<br />

fi ne dell’ottocento e i primi del novecento,<br />

era “lu catinacciu” una lunga catena<br />

utilizzata per appendervi l’orologio da<br />

taschino.<br />

L’abito maschile:<br />

Assai più semplice è l’abito del maschio<br />

o “lu vistiri di lu masciu” composto<br />

dalla camicia o “camisgia” di cotone<br />

bianco semplice con sopra il gilet detto<br />

anche “lu casciu” in velluto nero. I<br />

pantaloni o “li calzoni” a forma tubolare<br />

nero. A completare tutto vi è la giacca<br />

o “lu gabbanu” in orbace anche questa<br />

nera. Nella nostra parte di Gallura non<br />

si usava la berritta, vi erano, infatti, due<br />

tipi di cappelli: la “capoccia” schiacciata<br />

e con falda frontale e “lu cappeddu” a<br />

grosse falde detto anche alla “continentale”.<br />

I balli:<br />

Ad essere ballato negli stazzi durante le<br />

feste è lo “Scottisi”, un ballo considerato<br />

a tutti gli effetti gallurese, sebbene le<br />

sue origini siano lontane. Si dice, infatti,<br />

che la sua provenienza sia scozzese. “<strong>La</strong><br />

Montimulesa” è un altro ballo che si esegue<br />

in coppia con piccoli e veloci saltelli<br />

a ritmo della tradizionale mazurca. Non<br />

siamo a conoscenza della sua origine la<br />

cui musica, di provenienza continentale,<br />

è stata modifi cata dalla popolazione locale<br />

di Monti di Mola. Gli altri balli sardi<br />

che il gruppo folk di San Pantaleo ha imparato<br />

con tanto impegno non sono tutti<br />

di origine Gallurese.


attualità <strong>Arzachena</strong>: spazi pubblici<br />

Impariamo a rispettarli<br />

di Federica Casu<br />

Ogni società civile che si rispetti cerca di<br />

migliorare negli anni le condizioni di vita<br />

dei propri abitanti. <strong>La</strong> generazione dei<br />

nostri nonni usava giocare con le cose che<br />

aveva in casa, accontentandosi di quello<br />

che potevano racimolare intorno, mentre<br />

quella dei nostri genitori aveva una<br />

scelta maggiore: il pallone, i cerchi delle<br />

biciclette, le prime bambole di pezza e<br />

qualche spazio verde all’interno del paese<br />

di <strong>La</strong>ura Maccioni & Camilla Pileri<br />

Basta, non ce la facciamo più! Sabato 24 Novembre <strong>2012</strong>,<br />

nella scuola secondaria di 1° grado di Abbiadori è avvenuto<br />

l’ennesimo furto. Non è stato il primo ma, purtroppo, hanno<br />

rubato il grande schermo, alcuni dei nuovi computer per poi<br />

arrivare all’incasso della macchinetta delle merendine. Ormai<br />

non è rimasto molto e la scuola non può permettersi i soldi per<br />

ricomprare il materiale. Nonostante ciò, gli alunni e i professori<br />

non si vogliono arrendere a questi atti di vandalismo e, pertanto,<br />

hanno deciso di portare avanti le loro lezioni con i pochi mezzi<br />

che gli sono rimasti ma sempre con lo stesso entusiasmo. A<br />

questa situazione, si aggiunge, purtroppo, lo scarso numero<br />

degli alunni iscritti alla scuola che non fa che aumentare sempre<br />

più le probabilità di chiusura di questo plesso. Un vero peccato<br />

per i ragazzi e le famiglie di Abbiadori che si vedrebbero<br />

costretti a continui spostamenti verso <strong>Arzachena</strong>. Per questi<br />

motivi è indispensabile salvare la scuola con un aiuto materiale<br />

ed economico, con nuovi ed effi cienti sistemi di sicurezza ma<br />

soprattutto, con l’impegno e la volontà degli adulti.<br />

o della città. Oggi, invece, tutto è cambiato.<br />

Il salto fra generazioni è stato enorme,<br />

tanto che noi non ci accontentiamo più di<br />

quello che abbiamo ma cerchiamo sempre<br />

di più. Ci siamo mai chiesti, però, in che<br />

modo utilizziamo gli spazi verdi a nostra<br />

disposizione? Per intenderci, quegli spazi<br />

verdi presenti ancora nel nostro paese.<br />

Ad <strong>Arzachena</strong>, infatti, ci sono diversi<br />

parco giochi purtroppo abbandonati a se<br />

Conoscere il valore e gli<br />

sforzi profusi per ottenere<br />

gli spazi verdi, potrebbe<br />

essere il motivo per insegnare<br />

a tante persone<br />

come farne un...buon uso<br />

stessi nei quali i bambini non possono<br />

giocare perché rischiano di farsi male.<br />

Uno, quello dietro alla sede comunale,<br />

pur essendo in fase di ristrutturazione è<br />

ancora piuttosto pericoloso; mentre l’altro<br />

è situato vicino alla sede dell’ASL dove<br />

in alcuni momenti della giornata i bambini<br />

più piccoli non possono giocare per<br />

via dei ragazzini più grandi che giocano a<br />

calcio, e non solo. Quel che rimane degli<br />

altri giochi anche qui non è proprio un<br />

gran che: le altalene sono arrugginite, lo<br />

scivolo è piuttosto rovinato, alle panchine<br />

mancano le assi per potersi sedere, gli<br />

anelli per arrampicarsi sono inutilizzabili.<br />

A questo punto appare chiaro che le<br />

soluzioni da adottare siano due: la prima<br />

è quella di sensibilizzare tutti i ragazzi<br />

che i parco giochi sono fatti apposta per i<br />

bambini piccoli, la seconda è quella di far<br />

costruire dei campetti verdi per giocare a<br />

calcio. Solo così tutti si potranno divertire<br />

utilizzando al meglio le strutture messe a<br />

disposizione della comunità.<br />

Scuola. L’ennesimo furto nella scuola secondaria di Abbiadori<br />

<strong>La</strong>sciateci studiare<br />

nella foto: la fi nestra divelta dai ladri durante l’accesso alla scuola<br />

15


cartoni animati la serie televisiva più conosciuta al mondo<br />

di Lorenzo Demontis<br />

I Simpson sono una serie di cartoni animati tra le più popolari<br />

al mondo creati dallo statunitense Matt Groening. Il primo episodio<br />

risale alla fi ne degli anni 80 e fu trasmesso dalla Fox, una<br />

famosa casa produttrice americana. Il cartone è ambientato in<br />

una cittadina americana di nome Springfi eld, località che esiste<br />

realmente negli Stai Uniti, ma purtroppo ben diversa dalla citta<br />

di fantasia creata dal creatore della fortunata serie, dove ancora<br />

oggi gli appassionati dubitano sulla sua reale esistenza. I Simpson<br />

dopo circa dieci anni dalla loro creazione, il 31 Dicembre 1999<br />

sono stati acclamati come miglior serie televisiva del secolo e<br />

un anno dopo, hanno ottenuto una stella nel “Wall of fame” di<br />

Hollywood. Tuttora è la più lunga serie animata mai trasmessa ed<br />

è stata considerata nelle guide tv statunitensi tra le dieci sitecom<br />

più spettacolari di tutti i tempi. In Italia lo show è stato proposto<br />

nel 1991 da Mediaset e dalla piattaforma di Sky. Fino ad oggi<br />

sono stati trasmessi più di 500 episodi per 25 stagioni. Nel 2007<br />

è arrivato quasi in tutto il mondo “I Simpson, il Film” che ha<br />

di Giacomo Costanzi<br />

Nella giungla scolastica dove tutti noi<br />

passiamo buona parte del nostro tempo,<br />

esistono svariati tipi di studenti. Ci<br />

sono i rari “secchioni”, i seccanti bulli<br />

e i ricercati bellocci. Fra questi, esiste<br />

un individuo che attira oggi maggiormente<br />

la nostra attenzione: il “comodone”<br />

(dal vulgus “scalda bancus”)<br />

che sopravvive e si moltiplica sempre<br />

più nelle nostre classi, ormai da tempo<br />

immemore! Questo individuo ha una<br />

visione molto particolare del mondo<br />

16<br />

I Simpson<br />

Scuola<br />

I Comodoni<br />

dove vive: l’aula è per lui una sala giochi<br />

e i banchi sono i letti. Da qui la nuova<br />

defi nizione “bancoletto” utilizzata per<br />

indicare la fatica del nullafacente durante<br />

buona parte della mattinata a scuola.<br />

Costui viene spesso escluso dalla società<br />

scolastica e, in certi casi, anche dalla vita<br />

casalinga, dove nessuno lo fi la. Molte<br />

avuto un grandissimo successo. I comportamenti della famiglia<br />

sono una parodia dello stile di vita americano, di cui fanno parte<br />

Homer un padre pigro, e un po’ in sovrappeso, irresponsabile ed<br />

incompetente ispettore della sicurezza della centrale nucleare di<br />

Springfi eld. È un’amante della birra (denominata “Duff” che si<br />

trova realmente in commercio) e adora guardare la tv con una<br />

bella ciambella in mano. Marge è la tipica casalinga che adora<br />

la famiglia, molto protettiva nei confronti dei fi gli ma a volte<br />

perde il lume della ragione e si diverte con suo marito bevendo<br />

per tutta la notte. Bart il primogenito è il classico teppistello<br />

irrispettoso delle regole, ama lo skateboard e la tv, ma odia la<br />

scuola e si diverte a fare scherzi telefonici e birbonate insieme<br />

al suo amico Milhouse.Lisa la sorella minore di Bart è una secchiona<br />

per di più vegetariana, ama la scuola e per il suo impegno<br />

sempre maggiore risulta essere la più brava della scuola. <strong>La</strong> sua<br />

passione è suonare il sassofono mentre il suo sogno è diventare<br />

presidente degli Stati Uniti. Maggie è solo una bimba di due<br />

anni e si diverte a succhiare il ciuccio tutto il giorno. In alcune<br />

puntate dimostra di essere molto intelligente anche più della<br />

sorella maggiore. Gli animali domestici dei Simpson sono Aiutante<br />

di Babbo Natale, un cane da corsa trovato in un cinodromo<br />

ed abbandonato dal proprio padrone. C’è poi, Palla di neve II<br />

il loro secondo gatto. Nelle puntate dei Simpson sono presenti<br />

alcuni special come quelli di Halloween, uno per ogni stagione<br />

e gli special di Natale. Io stesso consiglio questo spettacolo per<br />

tutta la famiglia anche se può sembrare a prima vista un normale<br />

cartone animato. Ogni puntata ha una propria morale e insegna<br />

cose nuove e istruttive di cultura, storia, musica e personaggi<br />

famosi con i quali si instaurano storie e parodie divertenti. Per<br />

poter raccontare chi sono veramente i Simpson, non basterebbe<br />

un enciclopedia, tanto che potrebbe essere proposta come materia<br />

scolastica alternativa per la felicità di noi studenti.<br />

volte i professori provano ad aiutare<br />

questo tipo di ragazzo senza ottenere<br />

alcun risultato! Peccato, ma cosa si<br />

può fare per fermare quest’epidemia di<br />

comodoni? Spararli tutti? Forse, no. Il<br />

vero modo per guarire un comodone è<br />

aiutarlo collettivamente a studiare e a<br />

fargli tenere la bocca chiusa durante le<br />

spiegazioni noiose dei professori. Non<br />

dimenticando, però, di fargli capire che<br />

se non si da una mossa vivrà nell’ignoranza<br />

per sempre…


musica il nuovo fenomeno musicale mondiale<br />

Gangnam style<br />

di Giacomo Costanzi<br />

“Oppa Gangnam Style” è il ritornello<br />

dell’attualissimo disco sud coreano suonato<br />

e ballato in ogni angolo della terra.<br />

Spopola in discoteca, a casa e durante gli<br />

incontri formali. <strong>La</strong> sua melodia è riuscita<br />

a far balare grandi e piccoli, diventando<br />

il vero tormentone dall’estate in poi.<br />

Gangnam Style è il titolo del singolo K-<br />

Pop, dove la K sta per Korean, coreano<br />

del rapper PSY, pubblicato a luglio di<br />

quest’anno. Il titolo della canzone è un<br />

neologismo coreano che si riferisce a uno<br />

dei quartieri più chic di Seoul. L’autore<br />

del brano, PSY, ovvero Park Jae-sang,<br />

nato proprio a Gangnam il 31 dicembre<br />

1977, ha studiato alla Boston University<br />

e il Berklee College of Music. Il Gangnam<br />

style è il primo successo planetario che<br />

non nasce dalla tv ma dal web: il video su<br />

YouTube ha avuto un successo inimmaginabile,<br />

ha ottenuto a tutt’oggi più 700<br />

milioni di visualizzazioni, piazzandosi<br />

al secondo posto delle classifi che, dietro<br />

a “Baby” di Justin Bieber, ottenendo, in<br />

aggiunta, oltre 4 milioni e mezzo di “mi<br />

piace”. Il Gangnam style è stato inltre<br />

certifi cato dal Guinness dei Primati come<br />

record della storia di YouTube. Secondo<br />

la rivista “Forbes”, entro marzo 2013 il<br />

video sfonderà il muro del miliardo di ri-<br />

produzioni. Un successo incredibile come<br />

abbiamo già detto, tanto da domandarsi<br />

come mai, ormai tutto il mondo balla il<br />

Gangnam style. Il fenomeno sicuramente<br />

è dovuto al fatto che nasce in Asia, il<br />

continente più popoloso al mondo, ma<br />

soprattutto perché è stato imitato e riprodotto<br />

da molti Vip in tutto il mondo, per<br />

svariati motivi. Tra i primi Ai Weiwei,<br />

l’archistar dissidente cinese molto attento<br />

ai fermenti culturali e della moda, che ne<br />

ha fatto una parodia per denunciare la<br />

persecuzione e del regime cinese. Anche<br />

gli esuli tibetani hanno ballato una parodia<br />

del “Gangnam Style”, che mostra il leader<br />

cinese in pectore Xi Jinping alle prese con<br />

gli attivisti tibetani: “Abbiamo usato il<br />

potere dell’umorismo e dello spettacolo<br />

per far luce sulla crudeltà e assurdità<br />

della politica cinese in Tibet”. In Russia<br />

sulle note della canzone è stato montato<br />

un video in cui sfilano i protagonisti<br />

della politica, a cominciare da Vladimir<br />

Putin e Dmitry Medvedev, che saltellano<br />

“Oppa Putin Style”. <strong>La</strong> caricatura è stata<br />

voluta da Demokratia 2, l’opposizione<br />

russa declinata in Rete. Tra i personaggi<br />

che appaiono sullo sfondo anche il leader<br />

dell’opposizione Aleksey Navalny, inseguito<br />

dai poliziotti. Oltre al cosmonauta<br />

Gagarin e ad altre fi gure che richiamano<br />

una Russia più sovietica che contemporanea.<br />

Il video mostra PSY ballare imitando<br />

la cavalcata di un cavallo in diversi posti<br />

tra cui una piscina idromassaggio, una<br />

giostra, un ascensore, un garage e la metropolitana.<br />

In ogni posa ripete il ritornello<br />

“Oppa Gangnam Style”, incitamento ad<br />

ammirare il suo stile rivolto a una ragazza<br />

che cerca di conquistare. Fra i suoi ammiratori<br />

c’è anche il segretario generale<br />

dell’Onu, Ban Ki-moon, ama far notare di<br />

essere il secondo sudcoreano più famoso<br />

al mondo, dopo PSY. S’è fatto insegnare<br />

qualche passo quando il rapper è andato<br />

a trovarlo al Palazzo di Vetro e poi ha defi<br />

nito il “Gangnam Style” una “forza per<br />

la pace mondiale. Abbiamo negoziazioni<br />

molti diffi cili all’Onu, ho pensato che<br />

potrebbe aiutare se tutti per un attimo<br />

ci fermassimo a ballare il Gangnam<br />

Style”. Dopo il successo del Gangnam,<br />

il Ministero della Cultura sudcoreano ha<br />

deciso di premiare PSY con la medaglia<br />

dell’Ordine di Okgwan per “meriti eccezionali:<br />

non solamente per la sua carriera<br />

di artista, ma anche per avere reso celebre<br />

il quartiere di Gangnam e accresciuto<br />

l’interesse mondiale nella Corea del Sud”.<br />

17


ubriche libri-fi<br />

LIBRI<br />

18<br />

abe-curiosità-giochi di società<br />

Eragon<br />

un ragazzo, un drago, un mondo di avventure<br />

di Edoardo Cericola<br />

Questo libro è un capolavoro<br />

della letteratura Fantasy<br />

per ragazzi, adatto<br />

a tutte le età.<br />

Eragon è un ragazzo che vive dalla nascita senza i suoi genitori:<br />

il padre è morto e la madre lo ha abbandonato subito dopo la sua<br />

nascita. A prendersi cura di lui sono lo zio Garrow e il cugino<br />

Roranche che vivono nella loro fattoria. Eragon va da solo ogni<br />

giorno a caccia per procurare il cibo alla sua famiglia nella Valle<br />

Palancar, vicino Carvahall, dove si trovano cervi e altre specie<br />

di animali. Eragon è un ragazzo molto semplice che passa la<br />

sua giornata aiutando il resto della sua famiglia. <strong>La</strong> storia del<br />

libro comincia quando, Eragon una mattina, mentre andava a<br />

caccia trova una pietra blu proprio quando stava per schioccare<br />

la sua freccia contro un cervo. Incuriosito, il nostro protagonista<br />

prende la pietra fra le sue mani e, dopo averla attentamente<br />

osservata, si domanda se sia veramente così. <strong>La</strong> pietra era tanto<br />

lucente che pensò che fosse molto preziosa. Per questo motivo,<br />

il giorno dopo la portò a un uomo per valutarla e che gli disse<br />

di non sapere di cosa si trattasse ma che, comunque, aveva un<br />

grande valore. A questo punto, Eragon pensò di venderla così<br />

con i soldi guadagnati avrebbe potuto sfamare la sua famiglia.<br />

Certamente non sa che quella pietra gli cambierà la vita. In realtà<br />

la pietra è un uovo di drago da cui un giorno nascerà Saphira, la<br />

dragonessa che lo sceglierà come suo cavaliere. Grazie al legame<br />

tra lui e il suo drago con il quale riuscirà a parlare attraverso una<br />

telepatia molto stretta, riusciranno a sconfi ggere i loro nemici.<br />

Ma, presto diventerà un mago dai poteri straordinari grazie al<br />

cantastorie della sua città che viaggerà con lui fi no al momento<br />

della sua morte. Questa lascerà un segno profondo nel cuore<br />

di Eragon che farà molta fatica nel continuare il suo viaggio.<br />

Durante il cammino per ritrovare il suo nemico e poi, ucciderlo,<br />

incontra molte persone: tra queste una donna che predice il futuro,<br />

un gatto parlante e un ragazzo diventato suo amico durante<br />

il viaggio. Eragon si pentirà di essere stato suo amico, da lui<br />

avrà una brutta sorpresa: il ragazzo, infatti è il fi glio di uno degli<br />

ultimi cavalieri malvagi. Le sue giornate non sono, però, molto<br />

serene: infatti, ha spesso delle visioni grazie alle quali riuscirà a<br />

conoscere un’elfa di nome Arya che riuscirà a liberare dalla sua<br />

prigionia. Come in tutte le storie ci sono dei nemici che daranno<br />

molto fastidio a Eragon: i Ra’zac per primi che sono alla corte<br />

di Galbatorix, che pensava ormai di essere l’ultimo cavaliere di<br />

draghi rimasto in vita. Quest’ultimo dopo essersi accorto di aver<br />

perso il suo ultimo uovo di drago, manda in missione i Ra’zac<br />

col compito di recuperare la pietra. In questa ricerca, proprio<br />

Eragon perderà suo zio. Il libro non ha una fi ne, il suo autore<br />

Cristopher Paolini lo scrisse a 15 anni e fu il suo libro d’esordio.<br />

Fu spinto dal grande amore per la letteratura Fantasy, il libro fu<br />

pubblicato a spese dei genitori che intuirono le sue potenzialità<br />

e vollero assecondare il suo talento, per questo seguono i libri:<br />

Eldest, Brisingr e Inheritance. Nelle circa 600 pagine del libro<br />

Eragon da semplice ragazzo acquista maggior sicurezza di sé e<br />

consapevolezza del potere che prende dal legame col suo drago<br />

e ciò che essere un cavaliere comporta: diventa un paladino della<br />

giustizia. <strong>La</strong> morale di questo libro è che nonostante le disavventure<br />

che incontri per la tua strada, non devi scoraggiarti ma<br />

combattere contro di loro così come ha fatto Eragon.


videogames<br />

di Claudio Pirina<br />

Minecraft è un videogame utilizzato da circa 45milioni di persone.<br />

Il protagonista sei tu e si chiama Steve. Il gioco è stato<br />

ideato e sviluppato da Markus “Notch” Persson, nato il primo<br />

Giugno del 1979 e autore di videogiochi svedese, nonché il<br />

proprietario della Mojang, compagnia di videogiochi fondata<br />

nel 2009. Il gioco è stato pubblicato sul web il 17 Dicembre del<br />

2009 che era ancora in fase di sviluppo, mentre il 19 Novembre<br />

2011 è uscita la versione defi nitiva. Il gioco si focalizza sulla<br />

creatività e l’ingegno che permettono ai giocatori di costruire<br />

un mondo immaginario. Il videogame è stato creato per essere<br />

utilizzato al computer con la versione SP, ma ne esiste una<br />

anche per i sistemi della Apple ed per quelli Android, chiamato<br />

Minecraft Pocket Edition. Nel gioco ci sono due modalità: la<br />

Survival dove il protagonista deve, appunto, sopravvivere più a<br />

lungo possibile nel mondo, affrontando i suoi nemici Mob senza<br />

morire, altrimenti perde tutto ciò che aveva trovato e conservato<br />

in precedenza. Per i giocatori più creativi c’è la modalità Creative,<br />

dove tutti i mattoncini per costruire fantastici palazzi sono<br />

infi niti. Nella versione SP c’è, invece, una modalità in più: la<br />

Hardcore, ovvero l’estrema dove il protagonista ha solo una vita.<br />

I nemici sono: Zombie, Skeleton, gli Spider di notte, Creeper,<br />

Slime, Ghast, Spider Jockey, Ragno delle caverne, Blaze, Black<br />

Skeleton, Cubo di magma, Strega, Wolf, Enderman e per fi nire<br />

il Boss che è l’Ender Dragon che si trova nella terra dell’Ender,<br />

dove si può andare solo tramite un portale che si costruisce con<br />

i famosissimi mattoncini. Per stare in vita devi necessariamente<br />

nutrirti e il cibo da mangiare è dato dagli animali e dalla zuppa<br />

di funghi. Fra i primi ci sono il maiale, la pecora, il calamaro,<br />

la mucca, il pollo; la loro carne si può mangiare cruda ma se si<br />

cucina con la fornace si aumentano le speranze di sopravvivenza.<br />

<strong>La</strong> zuppa vegetale è invece composta da due tipologie di funghi.<br />

Le terre che si trovano nel mondo sono: pianura foresta, giungla,<br />

montagna, oceano, deserto, taiga, pianure innevate, palude,<br />

isola dei funghi, la terra del Nether e la terra dell’Ender ed il<br />

villaggio dei villici. In questo mondo immaginario, oltre agli<br />

animali e ai vegetali, si trovano un sacco di minerali come il<br />

carbone, il ferro, l’oro, i diamanti e i lapislazzuli. Questo gioco<br />

è avvincente e ricco di dettagli, adatto ad ogni età e, in poche<br />

parole, è semplicemente fantastico.<br />

19


lo sport<br />

di Ilaria Careddu<br />

L’autunno in Costa Smeralda è stato<br />

“investito” da due bellissime ed entusiasmanti<br />

gare automobilistiche. Due<br />

manifestazioni importanti come il Rally<br />

D’Italia Sardegna <strong>2012</strong> e il Rally Terra<br />

Sarda città di <strong>Arzachena</strong>. Il Rally Città<br />

Di <strong>Arzachena</strong> esordisce per la prima volta<br />

nella cittadina gallurese, stravolgendo per<br />

alcuni giorni la vita e le abitudini degli<br />

Arzachenesi. Nonostante questo, sono<br />

stati contati ben settantuno equipaggi.<br />

Questo appuntamento è stato arricchito<br />

da quattro prove speciali disputatesi<br />

sull’asfalto. A conquistare la vittoria è<br />

stata la squadra composta da Vittorio e<br />

Salvatore Musselli con la loro Ford Focus.<br />

L’ennesimo piazzamento del team sardo<br />

che con le altre squadre isolane partecipanti,<br />

hanno conquistato il podio. Un<br />

vero e proprio successo delle compagini<br />

isolane che hanno messo la loro fi rma su<br />

queste manifestazioni, valide per il Trofeo<br />

Costa Smeralda. Fra i vari riconoscimenti<br />

c’è quello consegnato a Simone Carta per<br />

il Premio Marcello Orecchioni. Dopo il<br />

grande successo di questa prima edizione,<br />

sembra che l’evento possa diventare un<br />

appuntamento fi sso del panorama sportivo<br />

arzachenese. A gioire maggiormente<br />

della Ronde Rally Città di <strong>Arzachena</strong><br />

sono gli organizzatori che si dichiarano<br />

20<br />

1° Rally Terra Sarda<br />

Città di <strong>Arzachena</strong><br />

soddisfatti e intenzionati a continuare<br />

su questa strada. Un’altra gara di un<br />

livello superiore è stato il Rally D’Italia<br />

Sardegna <strong>2012</strong>, svolto nelle campagne di<br />

Sant’Antonio di Gallura. In questa sfi da<br />

gli equipaggi in gara provenivano da ogni<br />

parte del Mondo e si sono dati battaglia<br />

fi no alla fi ne. A spuntarla sono stati Mikko<br />

Hirvoven e Jarno Lehtinen con la loro<br />

Citroen DS3, premiati come d’abitudine<br />

al porto vecchio di Porto Cervo. C’è da<br />

ricordare che la manifestazione è stata<br />

Per la prima<br />

volta nella storia<br />

rallystica sarda<br />

la cittadina gallurese<br />

ospita questo grande<br />

evento automobilistico.<br />

E, sebbene<br />

svegliata di buon ora<br />

dal rombo dei motori<br />

delle auto in gara, ha<br />

ribadito la sua grande<br />

passione per questo<br />

tipo di manifestazione.<br />

organizzata dall’Automobile Club d’Italia<br />

con l’appoggio della Regione Sarda.<br />

<strong>La</strong> gara, valida come penultima prova<br />

del Campionato del Mondo del Rally, ha<br />

visto anche il piazzamento al 10° posto di<br />

Pederselli che con la sua Citroen è stato<br />

uno dei pochi italiani in gara. Ora, passati<br />

i rumori e assorbiti i disagi, la popolazione<br />

arzachese sarebbe ben felice di poter<br />

ospitare nuovamente la seconda edizione<br />

del Rally Terra sarda Città di <strong>Arzachena</strong>.


sport Calcio: Esordienti Monti di Mola<br />

I campioni di domani<br />

di Alessio Fresi, Emanuele Frasconi, Alfredo Filigheddu e Joey Barbieri<br />

Stare insieme, divertirsi, imparare uno<br />

sport di squadra che li tenga tutti uniti è<br />

il solo obiettivo di un gruppo di ragazzi<br />

di Abbiadori. Giocano a calcio nel campionato<br />

Provinciale Esordienti dal quale<br />

vorrebbero partire per, magari un giorno,<br />

diventare campioni. <strong>La</strong> squadra di calcio<br />

Monti di Mola Esordienti è composta<br />

da sedici ragazzi di età compresa tra gli<br />

undici e i tredici anni. I giovani calciatori<br />

frequentano la scuola secondaria di Abbiadori<br />

e di <strong>Arzachena</strong> e giocano a calcio<br />

per passione e divertimento. Molti di loro<br />

aspirano a diventare piccoli campioni e<br />

perciò, allenandosi con serietà intendono<br />

acquistare maggiori competenze sportive<br />

per affrontare avversari più esperti. Il<br />

loro terreno di gioco è lo stadio “Andrea<br />

Corda” di Abbiadori, un campo in erba<br />

con ampio parcheggio e grandi tribune,<br />

ma dal quale si può assistere alle partite<br />

comodamente seduti nella propria auto<br />

senza pagare il biglietto. <strong>La</strong> squadra,<br />

<strong>La</strong> squadra allenata da Cristian Aisoni è quest’anno così composta: Alfredo Filigheddu, Gabriele Azara, Lorenzo Pirina, Biagio<br />

Filigheddu, Andrea Nieddu, AlessioFresi, Alessio Serra, Joi Barbieri, Kevin Fois, Samuele Cassano, Samuele Pittorru, Federico<br />

Spiga, Massimo Nieddu, Emanuele Frasconi e Samuele Aisoni.<br />

Ecco come<br />

funziona<br />

<strong>La</strong> categoria Esordienti è quella attraverso<br />

la quale si accede al calcio con<br />

nove giocatori contro altri nove. Questo<br />

sport è praticato su un campo 50X68.<br />

Di fatto questo avviene provenendo<br />

dalla categoria Pulcini (7 contro 7), passando<br />

attraverso quella degli Esordienti<br />

(9 contro 9) . Da questo punto di vista,<br />

la categoria Esordienti è quella in cui il<br />

ragazzino va incontro ai più grandi cambiamenti<br />

del suo sport. Il calcio 7 contro<br />

7 è un calcio in cui vi è la sublimazione<br />

del 1 contro 1: in ogni zona del campo<br />

un dribbling vinto o un dribbling perso<br />

possono fare la differenza creando o<br />

permettendo la possibilità di una conclusione<br />

diretta o di un passaggio decisivo<br />

per una conclusione a rete. Il calcio 9<br />

contro 9, invece, è un calcio nel quale<br />

gli aspetti della cooperazione diventano<br />

importanti a causa del maggior numero<br />

di metri quadrati da coprire ed a causa<br />

della maggior densità di giocatori avversari<br />

che si è costretti ad affrontare in<br />

alcune zone di campo, come ad esempio<br />

iscritta al campionato Esordienti girone<br />

E, si è dimostrata molto più convincente<br />

rispetto all’anno scorso, grazie al nuovo<br />

mister Cristian Aisoni che con grande<br />

capacità ha insegnato ai ragazzi nuove<br />

tecniche e alcune “furberie” del mestiere.<br />

il limite dell’area avversaria. Cooperare<br />

signifi ca distribuire compiti e mansioni<br />

e, da questo punto di vista, il calcio 9<br />

contro 9 risulta un passaggio utile verso<br />

il calcio dei grandi: questo modello infatti<br />

crea un vissuto intermedio che consente<br />

di mantenere il legame con il calcio delle<br />

annate precedenti e, nello stesso tempo,<br />

permette di gettare le basi per il passaggio<br />

successivo. Il calcio 11 contro 11, infi ne, è<br />

il calcio che tutti siamo abituati a seguire in<br />

TV: almeno 6000 metri quadri di campo da<br />

coprire (spesso di più) e venti giocatori di<br />

movimento che ne contendono il controllo.<br />

E’ sin da subito chiaro che i problemi<br />

tattico-strategici legati alla gestione ad al<br />

controllo di uno spazio così ampio, e le<br />

<strong>La</strong> squadra si allena il mercoledì e il venerdì<br />

per due ore, mentre le partite sono<br />

infrasettimanali, con durata di un’ora e<br />

mezzo: due tempi da venticinque minuti<br />

e due da dieci.<br />

diffi coltà legate alla collaborazione tra<br />

11 giocatori, rendano questo formato<br />

poco adatto, per esempio, alla categoria<br />

pulcini (le abilità tecniche, le capacità<br />

fi siche e le strutture senso-percettive<br />

dei più piccoli sono infatti insuffi cienti per<br />

gestire spazi e problemi di questi tipo):<br />

per questo motivo la FIGC ha, da ormai<br />

non pochi anni, proposto il formato 7<br />

contro 7 più adatto agli under 10. Il primo<br />

anno di Esordienti, dal canto suo (ormai<br />

da qualche anno e sempre per volere<br />

dalla FIGC), costituisce il corretto e più<br />

giusto “morbido approdo” al calcio 11<br />

contro 11, proponendo il formato 9 contro<br />

9 (intermedio) che avvia quei processi di<br />

collaborazione e condivisione di compiti<br />

di cui abbiamo parlato sopra e pone le<br />

basi per la crescita futura. Seguire la<br />

progressione dei modelli proposti dalla<br />

Federazione consente alle società e<br />

agli allenatori di costruire un progetto<br />

armonico di passaggio dal calcio dei<br />

piccoli al calcio dei grandi senza traumi<br />

e senza eccessive perdite di tempo. Si<br />

tratta di un percorso guidato, facile da<br />

interpretare, che è in grado di indicare<br />

la strada anche per quanto riguarda le<br />

proposte tecnico-tattiche da elaborare<br />

in allenamento.<br />

21


sport Ginnastica ritmica: le campionesse arzachenesi Under 15<br />

Le ginnaste danzanti<br />

Conosciamo meglio queste campionesse:<br />

Geovanna Mara, Nicol Caria, Gaia<br />

Cossu, Benedetta Lucioli, Petrache<br />

Andreea, Marta Di Turco, Sassu Virginia,<br />

Margherita Urgeghe e Vittoria Depperu.<br />

appuntamenti musica<br />

Il Concerto d’Autunno<br />

Luca Diana & Francesca Camacci<br />

<strong>La</strong> bella stagione se n’è andata via da un<br />

po’ e, sebbene le giornate siano ancora<br />

calde e soleggiate, mai ci saremmo<br />

sognati di dover assistere a un concerto<br />

d’autunno. Perché proprio di questo si<br />

tratta: una kermesse musicale alla quale<br />

parteciperanno cantanti e musicisti di alcuni<br />

gruppi arzachenesi. L’appuntamento,<br />

organizzato in collaborazione con<br />

l’Assessorato alla Cultura del Comune di<br />

<strong>Arzachena</strong>, la sezione cittadina della Pro<br />

Loco e i due gruppi deI Semaforo Giornalista<br />

e I Giovani Loreto, si terrà presso<br />

l’Auditorium Comunale di <strong>Arzachena</strong>,<br />

sabato 8 dicembre alle 21.17. Nata<br />

dall’idea di voler festeggiare insieme<br />

alla popolazione di <strong>Arzachena</strong> due tappe<br />

importanti della vita associativa dei due<br />

gruppi, la manifestazione ha tutte le carte<br />

in regola per garantire agli spettatori<br />

una serata musicale di prim’ordine.“Il Semaforo–Giornalista”grazie<br />

all’impegno e<br />

alla dedizione della sua redazione offre,<br />

ormai da quindici anni, alla cittadinanza<br />

arzachenese un’informazione di pubblica<br />

utilità, puntuale ed effi cace, mentre il<br />

“Gruppo Giovani Loreto” nato nel 2007<br />

durante l’Agorà dei Giovani Italiani a<br />

Loreto insieme a PapaBenedetto XVI e a<br />

22<br />

<strong>La</strong> scuola di ginnastica ritmica Eden di<br />

<strong>Arzachena</strong>, il 20 maggio <strong>2012</strong> ha vinto<br />

il Campionato Regionale di Ginnastica<br />

Ritmica Under 15. <strong>La</strong> gara, tenutasi nel<br />

palazzetto dello sport di Capoterra, una<br />

oltre 500.000 giovani italiani, ha visto da quel<br />

lontano Settembre, un susseguirsi di tappe<br />

e incontri fondamentali per la fede e la vita<br />

del gruppo. A salire sul palco saranno artisti<br />

del calibro di Federica Muntoni, Giuseppe<br />

Mele, Gigi Puddu, Marino Columbano, Federico<br />

Lobrano e “Le Ragazze gens”. Sarà<br />

questa una vera occasione per trascorrere<br />

insieme una splendida serata all’insegna<br />

della musica e dell’allegria!<br />

di Andreea Petrache<br />

& Chiara Tanchis<br />

località vicina a Cagliari, ha visto la squadra<br />

arzachenese prevalere su tutte le avversarie<br />

provenienti da tutta la Sardegna.<br />

<strong>La</strong> manifestazione, organizzata dalla<br />

F.I.D.S., la Federazione Italiana Danza<br />

Sportiva, ha riscosso un enorme successo<br />

e una grandissima partecipazione di<br />

allieve, a dimostrazione di quanto questa<br />

disciplina sportiva sia seguita in tutta l’iola.<br />

Le ragazze arzachenesi hanno partecipato<br />

alla gara per dimostrare tutta la<br />

loro bravura e la fi erezza di appartenere<br />

alla loro comunità dove hanno un discreto<br />

seguito e tante amiche che danzano<br />

come loro. Alla fi ne, il loro impegno e la<br />

loro grande forza di volontà sono stati<br />

premiati con la vittoria fi nale. Un successo<br />

ottenuto anche grazie alla pazienza e<br />

all’impegno dell’insegnante Brigitte che<br />

per due volte la settimana ha allenato le<br />

sue allieve.<br />

Brave ragazze, tanti auguri da tutti noi.<br />

Anno VIII N. 4 Ottobre-Novembre <strong>2012</strong><br />

Reg. Tribunale di Tempio Pausania<br />

N. 127 del 24.03.2005<br />

Direzione<br />

<strong>Istituto</strong> <strong>Comprensivo</strong> <strong>Arzachena</strong> 1<br />

via Pietro Nenni, 10<br />

07021 <strong>Arzachena</strong><br />

Direttore Responsabile<br />

Federico Barbarossa<br />

Coordinatrici di redazione<br />

Anna Corbia - Paola Demuro<br />

Segretaria di Redazione<br />

Giada Usai<br />

Capo Redattori<br />

Giacomo Costanzi-Lorenzo Demontis-<br />

Antonio Dettori-Claudio Pirina<br />

hanno collaborato a questo numero:<br />

Joey Barbieri, Francesca Camacci, Ilaria<br />

Careddu, Federica Casu, Edoardo Cericola,<br />

Lorenzo Cito, Ilaria Codina, Giacomo Costanzi,<br />

Antonio Dettori, Lorenzo Demontis, Luca<br />

Diana, Letizia Farina, Giada Favetta, Alfredo<br />

Filigheddu, Emanuele Frasconi, Alessio Fresi,<br />

Gianluca Kaul, Matilde Invento, Michele Moretto,<br />

Giorgia Murru, Ivan Pardu, Andreea Petrache,<br />

Valentina Piga, Alessandro Pileri, Alice<br />

Pintus, Claudio Pirina, Virginia Portarulo, Tiziana<br />

Rinaldi, Rossella Roggero, Chiara Ruzittu,<br />

Gloria Sangaino, Chiara Tanchis, Elena Tanini,<br />

Daniela Tommainu, Giada Usai<br />

Le foto sono di:<br />

Federico Barbarossa, Maddalena Demuro,<br />

Marina Pala, Elena Tanini<br />

Allestimento e stampa<br />

Tipografi a Italiana<br />

di Maddalena Demuro<br />

<strong>Arzachena</strong> (OT) tel. 0789 840070


cruciverba di Goretto Rossi<br />

ORIZZONTALI<br />

1. <strong>La</strong> vuole Renzi – 11. Andare a genio – 18. Misteriosa – 19. Ripara le auto – 21. Macchie sulla pelle – 23. Detto di gesti affettuosi<br />

– 25. Si arrabbiano facilmente – 26. Veloce – 28. Promessa – 29. Il Luigi famoso musicista – 31. Sì tedesco – 32. Si dice di un<br />

uomo bello – 35. Consonanti in ruota - 36. Il monello per eccellenza – 40. Aeronautica Militare – 41. Fa piacere quello dello stipendio<br />

– 43. Basato sull’esperienza - 46. Unità di misura della pressione – 48. Dispari in noce – 50. Ottusi – 51. Centro del Goceano<br />

– 52. <strong>La</strong> decima lettera – 53. Metà nave – 54. <strong>La</strong> famosa Marilyn - 55. Vi è quella soppracigliare – 57. <strong>La</strong> squadra più famosa di<br />

Madrid – 58. Può essere a doppio taglio - 60. <strong>La</strong> nostra provincia - 61. Iniziali dell’autore di Caruso - 63. Traccia - 64. Grido di<br />

incitamento - 66. Sigla dell’Olanda - 67. Vagabondi – 69. Un famoso marchio di jeans – 71. Quella del coltello può uccidere – 73.<br />

Devota – 74. Famoso oratore dell’antica Grecia – 75. Piante in Gallura – 77. Lungo digiuno che porta al deperimento – 79. Tagliare<br />

i capelli fi no alla radice – 80. Il nome dell’allenatore Liedolm – 81. Associazione dei medici – 82. Si prende alle cinque della sera.<br />

VERTICALI<br />

1. L’amico di Gian - 2. Avverbio di tempo - 3. Trotto sardo – 4. Misura di superfi cie – 5. Il più famoso statista cinese - 6. Associazione<br />

Nazionale Studentesca – 7. Sulle spalle degli scolari – 8. Uomini galluresi – 9. L’incendiario cantante – 10. Fenomeno<br />

acustico – 11. Più coppie – 12. Preposizione semplice – 13. Famosa opera verdiana - 14. Sigla della benemerita – 15. Il dio dei<br />

venti - 16. Complesso vocale – 17. Pavimentare – 20. Ne fa parte la Russia - 22. L’extraterrestre amato dai bambini – 24. Avellino<br />

27. Vena gallurese – 30. Il paese dei thurpos – 33. <strong>La</strong> legge mancata sulle convivenze – 34. Si apre e si chiude in Gallura - 36.<br />

Liquore francese - 37.Mancanti di energia – 38.Il più grande poeta dell’antichità - 39. Serpenti velenosi – 42.Movimento giovanile<br />

olbiese – 44. <strong>Istituto</strong> Beni Archeologici e Monumentali - 45. Ente assicurativo – 47. Cani di grossa taglia – 49. Regione del Friuli<br />

- 52. Epoche storiche – 54. I rivali dei Vasa nella storica faida gallurese - 56. Aprono le porte in Campidano - 59. Il grande pilota<br />

Stirling – 62. Il James di Gioventù bruciata – 64.Conclude le preghiere - 65. Piatta in Logudoro – 68. Fiume svizzero – 70. Lo<br />

fondò Enrico Mattei – 72. Parità nelle ricette - 73. Una pace a metà - 74. Le consonanti di <strong>La</strong>ura - 75. Sigla di Pisa - 76. Dispari<br />

in tela - 78. Il primo pronome.<br />

Cari ragazzi,<br />

desideriamo comunicarvi che la nostra<br />

Redazione è aperta tutti i giorni dalle 10.00<br />

alle 13.00 e il giovedì dalle 16.00 alle 18.00.<br />

Chiunque volesse partecipare al lavoro<br />

del giornale può tranquillamente venire in<br />

Redazione negli orari stabiliti o parlarne<br />

con i propri inseganti, altrimenti può scriverci<br />

direttamente al nostro indirizzo mail:<br />

gazzettaarzachena@gmail.com<br />

www.gazzettaarzachena.blogspot.com<br />

Vi aspettiamo<br />

<strong>La</strong> redazione<br />

Soluzioni cruciverba numero precedente<br />

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