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Accertamento, Sanzioni e Difesa del Contribuente - Studio Golia

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Dott. Rag. Andrea <strong>Golia</strong><br />

----------------------------------------------------<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong><br />

e<br />

<strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

1


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

INDICE<br />

1. L’accertamento pagina 3<br />

2. L’accertamento analitico pagina 40<br />

3. L’accertamento analitico – induttivo pagina 43<br />

4. L’accertamento induttivo pagina 49<br />

5. L’accertamento sulla base dei parametri<br />

presuntivi di ricavi e compensi pagina 52<br />

6. L’accertamento mediante indagini finanziarie pagina 57<br />

7. L’accertamento da studi di settore pagina 66<br />

8. L’accertamento sintetico in base agli indici di<br />

spesa – il redditometro pagina 73<br />

9. L’accertamento immobiliare pagina 81<br />

10. L’accertamento IVA e l’accertamento nelle operazioni<br />

con i paesi esteri pagina 85<br />

11. Istituti deflativi al contenzioso pagina 100<br />

12. Norma antielusiva e abuso <strong>del</strong> diritto pagina 120<br />

13. Comunicazioni e controllo <strong>del</strong>le dichiarazioni pagina 123<br />

14. La riscossione dei tributi mediante cartella esattoriale pagina 128<br />

15. Le sanzioni tributarie pagina 134<br />

16. Le sanzioni penali pagina 148<br />

17. Il ricorso in Commissione tributaria provinciale pagina 155<br />

18. Il ricorso in Commissione tributaria regionale pagina 167<br />

19. Il ricorso in Cassazione pagina 177<br />

20. Iscrizione a ruolo <strong>del</strong> tributo in presenza di ricorso pagina 183<br />

Bibliografia pagina 185<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 1<br />

L’ACCERTAMENTO<br />

Con il D.LGS. 30.07.1999 n. 300, al Ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le<br />

Finanze sono state attribuite le competenze in merito alla politica<br />

economico-finanziaria.<br />

All’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, Territorio, Dogane, Demanio, sono state<br />

attribuite e demandate le funzioni operative.<br />

All’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate è attribuito il compito di amministrare i<br />

tributi statali, con l’eccezione dei dazi e <strong>del</strong>le accise, che rientrano<br />

nella competenza <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Dogane.<br />

I controlli fiscali, sono eseguiti, principalmente dall’Agenzia <strong>del</strong>le<br />

Entrate e dalla Guardia di Finanza.<br />

Le competenze <strong>del</strong>la Guardia di Finanza terminano, in sostanza, con<br />

la conclusione <strong>del</strong>la verifica fiscale.<br />

L’emissione <strong>del</strong>l’avviso di accertamento nonché la gestione <strong>del</strong><br />

contenzioso, sono attribuite all’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate è un ente pubblico economico, ed è<br />

strutturata in vari uffici locali che, sulla base <strong>del</strong>le direttive impartite<br />

dagli organi superiori, hanno competenza per l’emanazione degli<br />

avvisi d’accertamento.<br />

3


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Le funzioni operative in base all’art. 5 <strong>del</strong> regolamento<br />

d’amministrazione <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate in <strong>del</strong>ibera n. 55 <strong>del</strong><br />

31.10.2008 prevede che siano svolte dalle Direzioni provinciali.<br />

Le Direzioni provinciali sono strutture dirigenziali articolate al loro<br />

intero di uno o più uffici territoriali e un ufficio controlli.<br />

Le competenze degli uffici territoriali sono rappresentate da:<br />

- assistenza e l’informazione ai contribuenti;<br />

- i rimborsi;<br />

- gli accertamenti parziali in base a segnalazioni centralizzate;<br />

- il controllo formale <strong>del</strong>le dichiarazioni;<br />

- gli accertamenti sulle imposte dirette;<br />

L’ufficio controlli cura tutte le attività di controllo, escluse quelle<br />

attribuite agli uffici territoriali, e il contenzioso relativo agli atti<br />

prodotti dalla direzione provinciale.<br />

La Direzione provinciale, può essere articolata in sotto-aree.<br />

L’art. 31 comma 2 <strong>del</strong> DPR 600/73 cita la competenza ad effettuare i<br />

controlli e quindi alla notifica <strong>del</strong>l’avviso di accertamento, spetta<br />

all’ufficio distrettuale nella cui circoscrizione vi è il domicilio fiscale<br />

<strong>del</strong> contribuente.<br />

La competenza va individuata al momento di presentazione <strong>del</strong>la<br />

dichiarazione dei redditi e si estingue all’estinzione <strong>del</strong> rapporto<br />

d’imposta.<br />

Nelle grandi città, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate provvede, con appositi<br />

decreti direttoriali, a suddividere la competenza tra più uffici.<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

L’incompetenza <strong>del</strong>l’ufficio, comporta la nullità <strong>del</strong>l’atto, che non si<br />

riflette sulla competenza <strong>del</strong> giudice, bensì è rilevabile dall’ufficio.<br />

Nell’ attività di controllo, l’art. 27 <strong>del</strong> DL 18/2008, ha previsto una<br />

disciplina specifica sugli accertamenti nei confronti dei contribuenti<br />

con volume d’affari, ricavi o compensi non inferiori a 100 milioni di<br />

euro.<br />

Per i suddetti, l’attività di controllo, è demandata a strutture<br />

particolari ai sensi <strong>del</strong>l’art. 27 comma 14 lettera b <strong>del</strong> DL 185/008.<br />

A dette strutture sono attribuiti i seguenti compiti:<br />

- liquidazione automatica ex artt. 36-bis <strong>del</strong> DPR 600/73 e 54-bis <strong>del</strong><br />

DPR 633/72, relative ai periodi d’imposta in corso al 31.12.2006 e<br />

successivi;<br />

- il controllo formale <strong>del</strong>le dichiarazioni ex. art. 36-ter <strong>del</strong> DPR<br />

600/73 relativo ai periodi d’imposta in corso al 31.12.2000 e<br />

successivi;<br />

- il controllo sostanziale, nel quale siano ancora in corso i termini per<br />

l’accertamento, di cui agli artt. 3 <strong>del</strong> DPR 600/73 e 57 <strong>del</strong> DPR<br />

633/72.<br />

- recupero dei crediti inesistenti, utilizzati in compensazione, con<br />

riferimento ai quali, alla data d’entrata in vigore <strong>del</strong> decreto, siano<br />

ancora aperti i termini di recupero;<br />

- gestione <strong>del</strong> contenzioso relativo a tutti gli atti di competenza <strong>del</strong>le<br />

strutture;<br />

- rimborsi relativi alle imposte dirette e all’Iva, relativi ai periodi<br />

d’imposta in corso al 31.12.2006 e successivi.<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il DL 78/2010 convertito dalla Legge 122/2010, prevede<br />

l’intensificazione dei controlli nei confronti dei soggetti, che in base<br />

all’incrocio dei dati provenienti dall’Inps, risultano aver percepito e<br />

non dichiarato, redditi di lavoro dipendente.<br />

Tali verifiche vengono effettuate mediante lo strumento<br />

<strong>del</strong>l’accertamento parziale, ovvero mediante segnalazioni consistenti,<br />

in sostanza dai dati provenienti dagli istituti previdenziali.<br />

Guardia di Finanza<br />

Nel sistema di accertamento <strong>del</strong>le imposte, l’attività ispettiva e di<br />

controllo può avvenire sia ad opera <strong>del</strong>la Guardia di Finanza che dalle<br />

Agenzie fiscali.<br />

Il potere d’emanazione <strong>del</strong>l’avviso d’accertamento è attribuito<br />

esclusivamente alle Agenzie fiscali.<br />

L’articolo 1 comma 3, 4 e 5 <strong>del</strong>l’art 33 <strong>del</strong> DPR 600/73 disciplinano<br />

l’attività di cooperazione e di coordinamento tra Guardia di Finanza e<br />

degli uffici finanziari.<br />

Comuni che partecipano all’attività d’accertamento<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 44 <strong>del</strong> DPR 600/73 i comuni partecipano all’attività<br />

d’accertamento dei redditi <strong>del</strong>le persone fisiche.<br />

Il DL 203/2005 dispone, che la partecipazione all’attività<br />

d’accertamento, è incentivata mediante il riconoscimento di una quota<br />

pari al 33% <strong>del</strong>le maggiori somme riguardanti i tributi statali riscosse<br />

a titolo definitivo, a seguito <strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong> comune che abbia<br />

contribuito all’accertamento stesso.<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Tale partecipazione, è stata riformata con il DL 78/2010 prevedendo<br />

un maggiore scambio di informazioni tra Agenzia <strong>del</strong>le Entrate e<br />

Comuni e nello specifico con riferimento all’accertamento sintetico.<br />

Con tale decreto, viene previsto che i Comuni con popolazione<br />

superiore a cinquemila abitanti sono tenuti a istituire, laddove non vi<br />

abbiano già provveduto, il Consiglio tributario.<br />

Per i Comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, dove<br />

non abbiano già istituito il Consiglio tributario, sono tenuti a riunirsi<br />

in Consorzio come previsto dall’art. 31 <strong>del</strong> Dlgs 267/2000.<br />

L’attività d’accertamento, inizia con la selezione di contribuenti da<br />

sottoporre a controllo.<br />

L’art. 37 <strong>del</strong> DPR 600/73 cita quanto segue: gli uffici <strong>del</strong>le imposte<br />

procedono, in conformità a criteri selettivi fissati annualmente dal<br />

Ministero <strong>del</strong>le finanze, tenendo anche conto <strong>del</strong>le loro capacità<br />

operative, al controllo <strong>del</strong>le dichiarazioni e all’individuazione dei<br />

soggetti che ne hanno omesso la presentazione sulla scorta dei dati e<br />

<strong>del</strong>le notizie acquisiti ai sensi dei precedenti articoli e attraverso le<br />

dichiarazioni previste negli art. 6 e 7, i quali raccolte e comunicati<br />

dall’anagrafe tributaria e dalle informazioni di cui sono comunque in<br />

possesso.<br />

L’amministrazione finanziaria con cadenza annuale, provvede a<br />

tracciare alcune linee guida per orientare l’azione di contrasto, con<br />

l’obbiettivo di selezionare, quale area ove si presume che<br />

l’inosservanza <strong>del</strong>le norme tributarie possa essere più frequente.<br />

I criteri di controllo, sono così suddivisi:<br />

7


in base alle dimensioni:<br />

- grandi imprese<br />

- medie imprese<br />

- piccole imprese<br />

in base alla tipologia<br />

- intelligence<br />

- scambio d’informazioni<br />

- verifiche<br />

- controlli sostanziali<br />

- accessi brevi<br />

in base alle violazioni<br />

- evasione<br />

- elusione<br />

- erosione<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

L’attività di controllo dei grandi contribuenti ovvero quei soggetti con<br />

ricavi o volumi d’affari superiore ai 100 milioni d’euro, avviene<br />

mediante attività istruttorie, accertamenti, tutoraggio.<br />

Gli elementi sensibili <strong>del</strong>l’attività istruttoria, sono i seguenti:<br />

- per i soggetti che adottano gli IAS/IFRS, verifica <strong>del</strong>la<br />

correttezza <strong>del</strong>la diretta imputazione a patrimonio dei<br />

componenti reddituali;<br />

- presenza di rapporti con soggetti non residenti, ed in particolar<br />

modo per le problematiche relative ai prezzi di trasferimento,<br />

l’indeducibilità di costi derivanti da transazioni con Stati a<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

fiscalità privilegiata, alle domiciliazioni fittizie, ai flussi di<br />

interessi, dividendi, royalties;<br />

- presenza di operazioni infragruppo o allo sfruttamento<br />

strumentale di regimi favorevoli per perdite fiscali;<br />

- presenza di operazioni straordinarie;<br />

- presenza di elementi reddituali di particolare interesse;<br />

- presenza di crediti IVA di elevato ammontare;<br />

- presenza di minusvalenza su partecipazioni di ammontare<br />

superiore a 50.000,00 euro per le quali vige l’obbligo <strong>del</strong>le<br />

comunicazioni ai sensi <strong>del</strong> DL 203/2005.<br />

Per gli accertamenti <strong>del</strong>le imprese di grandi dimensioni, dal<br />

01.01.2009, la competenza è stata demandata alle strutture <strong>del</strong>le<br />

Direzioni Regionali <strong>del</strong>le Entrate.<br />

L’attività di tutoraggio serve ad identificare le aree di rischio fiscale<br />

più elevato.<br />

L’attività di controllo <strong>del</strong>le imprese di media dimensione, ovvero tra<br />

ricavi compresi tra 5,16 e 100 milioni di euro, avviene per i seguenti<br />

elementi:<br />

- rapporti con soggetti non residenti in cui si possa ravvisare la<br />

presenza di profilo di rischio;<br />

- operazioni infragruppo;<br />

- ammontare oscillante di fatturato nel breve e medio periodo;<br />

- ammontare elevato di crediti IVA utilizzati in compensazione<br />

ovvero riportati nel periodo d’imposta successivo.<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

L’attività di controllo <strong>del</strong>le imprese di minori dimensioni e lavoratori<br />

autonomi con volumi d’affari sino a 5,16 milioni di euro avviene per i<br />

seguenti elementi:<br />

- dalle discordanze nei dati <strong>del</strong>le dichiarazioni dei redditi<br />

<strong>del</strong>l’ultimo triennio;<br />

- una situazione di non congruità ed incoerenza agli studi di<br />

settore.<br />

Per situazione di discordanza s’intende:<br />

- un andamento decrescente o stabile dei ricavi o compensi in<br />

assenza di un quadro congiuntamente negativo;<br />

- l’aumento considerevole <strong>del</strong> numero di soggetti non congrui e<br />

non coerenti agli studi di settore nella medesima categoria<br />

economica;<br />

- la crescita anomala <strong>del</strong> numero di soggetti congrui e coerenti<br />

agli studi di settore nella medesima categoria economica;<br />

- presenza di crediti IVA in misura sistematica, o la crescita<br />

anomala;<br />

- livello di redditi dichiarati costantemente bassi;<br />

- presenza di perdite fiscali per più annualità.<br />

Per rapporto con le risultanze degli studi di settore, si intende:<br />

- lo scostamento elevato tra ricavi o compensi dichiarati e ricavi<br />

congrui in base al valore puntuale e che non hanno proceduto<br />

all’adeguamento in sede di dichiarazione dei redditi. Per tali<br />

soggetti sarà attivata la procedura di invito al contraddittorio<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

allo scopo di facilitare la definizione come previsto dal D.Lgs.<br />

218/97:<br />

- quei soggetti che non hanno allegato alla dichiarazione dei<br />

redditi il mo<strong>del</strong>lo per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini<br />

degli studi di settore, pur essendo tenuti;<br />

- quei soggetti che presentano anomalie negli indici di coerenza<br />

economica.<br />

L’attività d’accertamento <strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria e <strong>del</strong>la<br />

Guardia di Finanza, inizia mediante gli accessi, le ispezioni e le<br />

verifiche.<br />

L’attività d’accertamento, è regolata dall’articolo 32 <strong>del</strong> D.P.R.<br />

600/1973 ai fini <strong>del</strong>le imposte dirette, e dall’articolo 51 <strong>del</strong> D.P.R.<br />

633/1972 per quanto riguarda l’imposta sul valore aggiunto.<br />

Ai fini <strong>del</strong>l’accertamento, gli Uffici preposti, possono:<br />

- Procedere all’esecuzione d’accessi, ispezioni e verifiche.<br />

- Invitare i contribuenti, indicandone il motivo a comparire di<br />

persona o a mezzo di rappresentanti muniti di <strong>del</strong>ega per<br />

fornire dati e notizie rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento nei loro<br />

confronti.<br />

- Invitare i contribuenti, indicandone il motivo a esibire,<br />

trasmettere atti o documenti rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento<br />

emesso nei loro confronti.<br />

- Inviare ai contribuenti, questionari relativi a dati e notizie di<br />

carattere specifico, rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento nei loro<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

confronti o nei confronti di altri soggetti, con i quali abbiano<br />

avuto rapporti.<br />

- Richiedere copie o estratti degli atti e dei documenti depositati<br />

presso terzi, ovvero notai, procuratori <strong>del</strong> registro, conservatori<br />

dei registri immobiliari e gli altri pubblici ufficiali. Tale<br />

documentazione, con l’attestazione di conformità all’originale,<br />

deve essere rilasciata gratuitamente.<br />

- Richiedere previa autorizzazione <strong>del</strong> Direttore centrale<br />

<strong>del</strong>l’<strong>Accertamento</strong> <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o <strong>del</strong> Direttore<br />

regionale <strong>del</strong>la stessa, per il Corpo <strong>del</strong>la Guardia di Finanza,<br />

<strong>del</strong> comandante regionale, ai soggetti sottoposti ad<br />

accertamento, ispezioni o verifica il rilascio di una<br />

dichiarazione contenente l’indicazione <strong>del</strong>la natura, <strong>del</strong> numero<br />

e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti con le<br />

banche, le Poste Italiane Spa, gli intermediari finanziari, le<br />

imprese di investimento, gli organi di investimento collettivo<br />

<strong>del</strong> risparmio, le società di gestione <strong>del</strong> risparmio e le società<br />

fiduciarie, nazionali o stranieri, in corso ovvero estinti da non<br />

più di cinque anni dalla data <strong>del</strong>la richiesta.<br />

- Ai soggetti obbligati alla tenuta <strong>del</strong>la contabilità, richiedere<br />

dati e notizie e documenti relativi all’attività svolta in un<br />

determinato periodo d’imposta nei confronti di clienti, fornitori<br />

e prestatori di lavoro autonomo nominativamente indicati.<br />

- Invitare ogni altro soggetto, ad esibire o trasmettere anche<br />

copie fotostatiche, atti o documenti fiscalmente rilevanti<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

concernenti rapporti intrattenuti con il contribuente e a fornire i<br />

chiarimenti relativi<br />

- Richiedere agli amministratori di condominio negli edifici dati,<br />

notizie e documenti relativi alla gestione condominiale.<br />

L’attività accertativa, inizia con l’accesso presso il soggetto da<br />

verificare per concludersi con la stesura di un processo di verbale di<br />

constatazione.<br />

L’attività accertativa, si articola come segue:<br />

- a seguito <strong>del</strong>l’accesso, vengono svolte le attività di ricerca ed<br />

acquisizione dei libri, registri, scritture contabili e dei<br />

documenti che saranno oggetto <strong>del</strong>la successiva analisi;<br />

- attività di ispezione contabile nel corso <strong>del</strong> quale vengono<br />

eseguite tutte le attività di verifica, rilevazione ed acquisizione<br />

anche esterna di dati, informazioni e notizie che possono essere<br />

utili ai fini <strong>del</strong> proseguimento degli obbiettivi di verifica;<br />

- nella fase conclusiva <strong>del</strong>l’accertamento, viene redatto e<br />

sottoscritto un processo verbale di contestazione.<br />

Prima <strong>del</strong>la fase d’accertamento, i verificatori devono acquisire una<br />

serie di dati ed informazioni riguardanti i soggetti da verificare e<br />

precisamente:<br />

- la forma <strong>del</strong>l’impresa;<br />

- gli eventuali soci;<br />

- le notizie <strong>del</strong>l’organo di amministrativo ed il comportamento<br />

<strong>del</strong>lo stesso;<br />

- i redditi dichiarati dalla società, dai soci;<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- l’esistenza di eventuali partite Iva anche cessate intestate ai<br />

soci o al titolare;<br />

- la capacità contributiva dei soci e <strong>del</strong> titolare;<br />

- il bilancio civilistico e relativi indici contabili;<br />

- la data e l’inizio <strong>del</strong>l’attività;<br />

- il luogo di conservazione <strong>del</strong>le scritture contabili;<br />

- posizione fiscale e dati relativi alle ultime dichiarazioni dei<br />

redditi;<br />

- precedenti attività di controllo;<br />

- notizie sulla sede legale e amministrativa;<br />

- eventuali incrementi patrimoniali o altre manifestazioni di<br />

capacità contributiva <strong>del</strong> contribuente e dei soci e dei suoi<br />

familiari o dei soci <strong>del</strong>la società;<br />

- atti registrati relativi a compravendite immobiliari,<br />

sottoscrizioni di aumento di capitale, appalti;<br />

- inserzioni pubblicitarie;<br />

- presenza di siti internet;<br />

La norma di riferimento dei poteri <strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria e<br />

<strong>del</strong>la Guardia di Finanza relativi ai poteri degli uffici, agli accessi,<br />

ispezioni e verifiche, è rappresentata dagli articoli 32, 33 <strong>del</strong> D.P.R.<br />

600/1973 e 53 <strong>del</strong> D.P.R. 633/1972.<br />

L’attività accertativa, avviene mediante:<br />

Accessi: ovvero nel potere di entrare in un luogo e di soffermarsi,<br />

anche senza o contro il consenso di chi ne ha la disponibilità, al fine<br />

di dar luogo alle operazioni richieste dal servizio.<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Accessi mirati: ovvero che riguardano l’esame <strong>del</strong>la corretta<br />

rappresentazione da parte <strong>del</strong> contribuente, di fatti e circostanze<br />

fiscalmente rilevanti nei documenti contabili e nelle dichiarazioni<br />

fiscali.<br />

Accessi brevi: riguardano il reperimento e riscontro di dati. Gli<br />

accessi devono essere formalizzati nel verbale redatto a conclusione<br />

<strong>del</strong>l’accesso. Il funzionario che effettua l’accesso deve esibire:<br />

- la propria tessera personale di riconoscimento;<br />

- consegnare al contribuente copia <strong>del</strong>l’autorizzazione<br />

contenente l’ordine di accesso;<br />

- invitare il contribuente o chi per esso a prendere nota dei<br />

funzionari;<br />

- comunicare al contribuente lo scopo <strong>del</strong>la visita, invitandolo, in<br />

relazione a tale scopo ad esibire tutti i registri, libri e<br />

documenti a sua disposizione;<br />

- invitare il contribuente ad assistere alla verifica.<br />

L’accesso dei funzionari <strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria e <strong>del</strong>la<br />

Guardia di Finanza, può essere effettuata solo con autorizzazione<br />

scritta. L’autorizzazione deve contenere:<br />

- il nominativo dei poteri <strong>del</strong> soggetto che dispone la verifica;<br />

- l’ordine di accedere;<br />

- le indicazioni <strong>del</strong> soggetto verificatore;<br />

- le ragioni <strong>del</strong> controllo;<br />

- le effettive esigenze di indagini esterne;<br />

- le annualità da verificare;<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- la data di inizio <strong>del</strong>la verifica.<br />

In caso di opposizione all’accesso, i verificatori<br />

<strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria, con il supporto <strong>del</strong>la Guardia di<br />

Finanza o altro organo di polizia, possono ugualmente effettuare<br />

l’accesso.<br />

L’accertamento può essere effettuato nei locali destinati all’esercizio<br />

di attività commerciali o agricole o nei locali destinati all’attività<br />

professionale.<br />

Esso è finalizzato:<br />

- all’esecuzione di ricerche, ispezioni documentali, verificazioni<br />

e di ogni altra rilevazione, ritenuta utile per l’accertamento<br />

<strong>del</strong>l’imposta sul valore aggiunto e <strong>del</strong>le imposte sui redditi;<br />

- alla verifica di congruità <strong>del</strong> valore degli atti, aventi oggetto<br />

aziende e diritti reali su di esse, ai fini <strong>del</strong>l’applicazione<br />

<strong>del</strong>l’imposta di registro e di quella sulle successioni e<br />

donazioni;<br />

- alla repressione <strong>del</strong>l’evasione e <strong>del</strong>le altre violazioni alle leggi<br />

finanziarie.<br />

I funzionari verificatori, possono effettuare l’accesso presso<br />

l’abitazione privata <strong>del</strong> contribuente. L’accesso può essere effettuato<br />

previa autorizzazione <strong>del</strong> Procuratore <strong>del</strong>la Repubblica (art. 14 <strong>del</strong>la<br />

Costituzione).<br />

I funzionari possono procedere a:<br />

- perquisizioni personali;<br />

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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- apertura coattiva di pieghi - sigilli, borse, casseforti, mobili e<br />

ripostigli;<br />

- esame di documenti e richiesta di notizie relativamente ai quali<br />

è eccepito il segreto professionale, previa autorizzazione <strong>del</strong><br />

Procuratore <strong>del</strong>la Repubblica e <strong>del</strong>l’Autorità giudiziaria più<br />

vicina.<br />

A seguito <strong>del</strong>l’attività svolta, dovrà essere redatto un apposito<br />

processo verbale.<br />

L’attività accertativa, è effettuata mediante:<br />

- Ispezioni documentali.<br />

Tale attività, consente nell’analisi <strong>del</strong>le scritture contabili, dei<br />

libri, dei registri e dei documenti la cui istituzione, tenuta e<br />

conservazione, risulta essere obbligatoria.<br />

Nel raffronto <strong>del</strong> loro contenuto, con quello di altri documenti,<br />

reperiti nel corso <strong>del</strong>le ricerche o in fasi successive <strong>del</strong>la verifica.<br />

Controllare la corretta istituzione, tenuta e conservazione <strong>del</strong>le<br />

scritture contabili obbligatorie.<br />

Appurare il grado di coerenza interna <strong>del</strong> sistema contabile.<br />

Individuare le procedure di gestione e trattamento contabile dei<br />

dati aziendali.<br />

- Verificazioni<br />

Le verificazioni consistono, in riscontri <strong>del</strong>la gestione ispezionata<br />

attuati, avendo quali punti di riferimento e confronto il documento<br />

e le scritture contabili.<br />

17


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

La verifica è quindi finalizzata a verificare la corrispondenza <strong>del</strong>la<br />

situazione reale rispetto a quella emergente dalle risultanze<br />

contabili.<br />

Le verificazioni, possono essere:<br />

- dirette quando vengono effettuate mediante osservazione<br />

diretta da parte dei verificatori. (esempio l’esistenza fisica di un<br />

bene strumentale, l’esistenza di magazzino, il personale<br />

addetto);<br />

- indirette sono finalizzate a ricostruire in via presuntiva,<br />

l’effettiva dimensione <strong>del</strong>l’attività economica oggetto <strong>del</strong><br />

controllo.<br />

Tali verifiche vengono effettuate in presenza di condizioni che<br />

possono legittimare l’accertamento con il metodo induttivo.<br />

Altra condizione, si può verificare anche, alla presenza di una<br />

contabilità correttamente tenuta, ma esistono presupposti e<br />

motivi che possono fondarsi attraverso verifiche indirette<br />

attraverso presunzioni gravi, precise e concordanti, idonee a<br />

superare le risultanze contabili ed a supportare la tesi di un<br />

accertamento analitico-presuntivo.<br />

- Acquisizione di informazioni, dati e notizie<br />

In sede di verifica, i verificatori possono acquisire:<br />

- informazioni di natura tecnica o esplicativa la cui finalità è di<br />

illustrare e chiarire fatti, documenti e procedure. Tali<br />

informazioni, sono acquisite nell’ambito di un rapporto di<br />

necessaria collaborazione che, inizia sin dal momento<br />

18


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

<strong>del</strong>l’accesso, tra i verificatori, il soggetto verificato ed i suoi<br />

collaboratori;<br />

- dichiarazioni indizianti al fine di rilevare forme di evasione o<br />

comunque violazioni di legge;<br />

- dichiarazioni rese dal soggetto verificato e da terzi. Tali<br />

dichiarazioni, possono essere rese e riconosciute, se<br />

contengono fatti favorevoli all’Amministrazione finanziaria.<br />

La permanenza dei verificatori presso la sede <strong>del</strong> contribuente al<br />

fine di ridurre al minimo il disagio che l’azione ispettiva può<br />

comportare, deve essere di trenta giorni lavorativi prorogabili<br />

d’ulteriori trenta giorni quando l’indagine è particolarmente<br />

complessa.<br />

Il contribuente, nel rispetto <strong>del</strong> principio di cooperazione con<br />

l’Amministrazione finanziaria, ha il diritto di comunicare<br />

osservazioni, considerazioni, eccezioni e richieste agli Uffici<br />

finanziari entro sessanta giorni dalla notifica <strong>del</strong> processo verbale<br />

di chiusura <strong>del</strong>le operazioni di verifica, come disposto dal comma<br />

7 <strong>del</strong>l’art. 12 <strong>del</strong>la legge 212/2000.<br />

A seguito di tale diritto <strong>del</strong> contribuente, l’ufficio ricevente ha due<br />

obblighi:<br />

- attendere il decorso <strong>del</strong> termine di sessanta giorni per<br />

l’emanazione <strong>del</strong>l’avviso di accertamento;<br />

- valutare le eventuali osservazioni espresse dal contribuente.<br />

Nel processo verbale di constatazione, il contribuente deve far<br />

valere le proprie osservazioni ed eccezioni.<br />

19


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

In mancanza di tali osservazioni, tale mancanza, equivale ad<br />

accettare sostanzialmente dette operazioni di verifica. A<br />

riferimento, si è pronunciata la Corte di Cassazione sez. trib. 26<br />

gennaio 2004, n. 1286.<br />

Invece la Commissione tributaria di Brescia, sez. IX, 7 maggio<br />

2002 n. 12, ha sentenziato il divieto d’emanazione <strong>del</strong>l’avviso<br />

d’accertamento, prima <strong>del</strong>la scadenza <strong>del</strong> termine previsto, per la<br />

.0lpresentazione <strong>del</strong>le osservazioni e <strong>del</strong>le richieste <strong>del</strong><br />

contribuente<br />

L’attività di accertamento <strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria, si<br />

distingue come segue:<br />

- attività di liquidazione <strong>del</strong>le imposte, contributi, premi e<br />

rimborsi dovuti in base alle dichiarazioni. Essa è fondata sui<br />

dati emergenti dalle dichiarazioni presentate dai contribuenti e<br />

finalizzata principalmente a correggere errori materiali in<br />

queste contenute, e riguardanti imponibili indicati in<br />

dichiarazione dei redditi. Imposte, contributi, premi ed a<br />

controllare la corrispondenza fra la dichiarazione e i versamenti<br />

;<br />

- attività di controllo formale <strong>del</strong>le dichiarazioni. Essa è estesa<br />

agli aspetti formali <strong>del</strong>la dichiarazione presentata dal<br />

contribuente, e dai sostituti d’imposta, e finalizzata, anche sulla<br />

base di richieste avanzate da soggetti interessati e <strong>del</strong> confronto<br />

fra documenti diversi, a rivedere ritenute d’acconto e detrazioni<br />

d’imposta, deduzioni dall’imponibile o crediti d’imposta;<br />

20


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- accertamento in rettifica. Essa riguarda:<br />

redditi prodotti da soggetti non obbligati alla tenuta di<br />

scritture contabili, orientato appunto a rivedere<br />

l’imponibile e l’imposta riportati in dichiarazione,<br />

quando il reddito dichiarato risulti inferiore a quello<br />

effettivo o non sussistono, in tutto o in parte, le<br />

deduzioni dal reddito o le detrazioni d’imposta indicate<br />

nella dichiarazione stessa.<br />

Redditi prodotti dai soggetti obbligati alla tenuta di<br />

scritture contabili, finalizzato a rideterminare basi<br />

imponibili e imposte dichiarate e liquidate da soggetti<br />

esercenti attività d’impresa, arti e professioni;<br />

- accertamento d’ufficio dei redditi. Essa riguarda redditi<br />

prodotti, da persone fisiche e dai soggetti, obbligati alla tenuta<br />

di scritture contabili, nei casi d’omessa presentazione <strong>del</strong>la<br />

dichiarazione dei redditi o di presentazione di dichiarazione<br />

nulla;<br />

- accertamento parziale. Essa è finalizzata a rettificare o<br />

determinare aspetti particolari <strong>del</strong>le dichiarazioni presentate;<br />

- accertamento con adesione. Essa è finalizzata su iniziativa<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio o su proposta <strong>del</strong> contribuente. Il reddito<br />

imponibile e le imposte vengono definite a seguito di<br />

contraddittorio.<br />

Per i soggetti obbligati alla tenuta <strong>del</strong>le scritture contabili,<br />

l’accertamento si basa sui seguenti metodi:<br />

21


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- metodo analitico. Esso si basa esclusivamente sulla contabilità<br />

ufficiale <strong>del</strong> contribuente, sulle relative risultanze di bilancio e<br />

<strong>del</strong> conto economico, <strong>del</strong>le dichiarazioni dei redditi e, ai fini<br />

<strong>del</strong>l’iva, sul confronto tra questa e liquidazione <strong>del</strong> tributo.<br />

Tale metodo viene definito contabile, e consiste nella rettifica<br />

di uno o più singoli elementi positivi o negativi rilevanti ai fini<br />

<strong>del</strong>la determinazione dei redditi determinati in base alle<br />

scritture contabili. L’Amministrazione finanziaria, può<br />

procedere alla rettifica <strong>del</strong> reddito dichiarato qualora:<br />

non vi sia corrispondenza tra i dati in bilancio e quelli in<br />

dichiarazione dei redditi;<br />

non siano state rispettate le disposizioni contenute nel<br />

TUIR<br />

- metodo analitico – induttivo. Tale metodo, si applica quando si<br />

è di fronte ad incompletezza, falsità o l’inesattezza degli<br />

elementi indicati nella dichiarazione dei redditi, nei relativi<br />

allegati. Tale metodo, si concretizza con la preventiva<br />

ispezione <strong>del</strong>le scritture contabili, la verifica <strong>del</strong>le stesse,<br />

l’esattezza e veridicità <strong>del</strong>le registrazioni contabili sulla scorta<br />

di fatture e di documenti relativi all’impresa.<br />

Acquisizione di dati e notizie riguardanti le imposte sui redditi,<br />

ai fini <strong>del</strong>l’iva.<br />

La sussistenza di elementi che fanno provare l’incompletezza,<br />

la falsità o l’inesattezza <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi, possono<br />

essere comprovate non solo sulla base di prove dirette, ma<br />

22


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

anche sulla base di elementi indiziari, anche su incroci di dati e<br />

notizie tra soggetti passivi d’imposta.<br />

- metodo induttivo. Tale metodo, è utilizzato, quando vi sono<br />

<strong>del</strong>le condizioni che richiedono l’accertata sussistenza<br />

d’irregolarità estreme o comunque gravi, quali:<br />

omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi ed<br />

iva;<br />

presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi nulla;<br />

ai fini <strong>del</strong>le imposte sui redditi, omessa indicazione <strong>del</strong><br />

reddito d’impresa in dichiarazione;<br />

la mancata tenuta, la sottrazione all’ispezione o<br />

l’indisponibilità per forza maggiore, di una o più <strong>del</strong>le<br />

scritture contabili previste, risultante dal verbale redatto<br />

in seguito ad attività ispettiva;<br />

ai fini iva, la mancata emissione di fatture, per una parte<br />

rilevante <strong>del</strong>le operazioni, risultante dal verbale redatto a<br />

seguito <strong>del</strong>l’attività ispettiva, ovvero l’omessa<br />

contestazione, il rifiuto di esibizione o comunque la<br />

sottrazione all’ispezione, in tutto o per una parte<br />

rilevante, <strong>del</strong>le fatture emesse;<br />

la presenza nelle scritture contabili obbligatorie di<br />

omissioni, di false o inesatte indicazioni, ovvero di<br />

irregolarità formali che, a seguito <strong>del</strong>l’ispezione, e sulla<br />

base <strong>del</strong> relativo verbale, risultino gravi, numerose e<br />

23


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

ripetute da rendere inattendibili nel loro complesso le<br />

scritture contabili.<br />

Sintetici, con i quali, al decorrere di determinati presupposti, è<br />

possibile ricostruire induttivamente il reddito <strong>del</strong>le persone fisiche<br />

(art. 38 co. 4 <strong>del</strong> DPR 600/73).<br />

Basati sugli studi di settore, fondati su parametri matematico-statistici<br />

(art. 62-sexies <strong>del</strong> DL 331/93).<br />

Antielusivi, (art. 37-bis <strong>del</strong> DPR 600/73).<br />

Catastali (art 41-ter <strong>del</strong> DPR 600/73).<br />

Vi sono inoltre, altre tipologie di accertamento ovvero rettifica che,<br />

sebbene rientranti nell’alveo <strong>del</strong>le fattispecie appena indicate, si<br />

caratterizzano per la loro peculiarità.<br />

In tale categoria, rientrano gli avvisi:<br />

- parziali ove è possibile, rettificare una parte <strong>del</strong> reddito sulla<br />

base di segnalazioni (art. 41-bis <strong>del</strong> DPR 600/73) effettuate da:<br />

• Direzione centrale <strong>del</strong>l’accertamento;<br />

• Direzione regionale;<br />

• Ufficio <strong>del</strong>la medesima Agenzia <strong>del</strong>le Entrate;<br />

• Guardia di Finanza;<br />

• Pubblica Amministrazione;<br />

• SIAE e ARPA<br />

- Integrativi basati sulla sopravvenuta conoscenza di nuovi<br />

elementi (art. 43 co. 3 <strong>del</strong> DPR 600/73).<br />

- d’ufficio nei casi di omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione<br />

dei redditi (art. 41 <strong>del</strong> DPR 600/73.)<br />

24


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Nella fase d’accertamento, il contribuente può avvalersi <strong>del</strong><br />

cosiddetto Statuto dei diritti <strong>del</strong> contribuente come indicato nella<br />

Legge 212/2000.<br />

Lo Statuto dei diritti <strong>del</strong> contribuente, ha precisato che :<br />

- tutti gli accessi e le ispezioni devono avvenire durante l’orario<br />

di esercizio <strong>del</strong>l’attività:<br />

- all’inizio <strong>del</strong>la verifica, il contribuente deve essere informato<br />

<strong>del</strong>le ragioni che l’abbiano giustificata;<br />

- l’oggetto che la riguarda;<br />

- la facoltà di farsi assistere da un difensore:<br />

- su richiesta <strong>del</strong> contribuente, l’esame dei documenti<br />

amministrativi e contabili può avvenire presso il professionista<br />

di fiducia;<br />

- <strong>del</strong>le osservazioni effettuate dal contribuente deve, essere fatto<br />

rilievo nel verbale;<br />

- la presenza dei verificatori non può superare determinati limiti;<br />

- dopo il rilascio <strong>del</strong> PVC, il contribuente può presentare, nei<br />

successivi 60 giorni, le osservazioni e richieste.<br />

L’attività di verifica, non può superare i 30 giorni oppure 60 giorni in<br />

caso di proroga, a chiusura deve essere redatto un processo verbale<br />

<strong>del</strong>le operazioni e rilasciato al contribuente una copia.<br />

Entro 60 giorni è possibile dar luogo ad osservazioni e richieste <strong>del</strong><br />

contribuente.<br />

Successivamente al decorso dei 60 giorni, salvo casi di particolare e<br />

motivata urgenza, verrà emesso l’avviso di accertamento.<br />

25


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Secondo l’art. 12. co. 1 primo periodo <strong>del</strong>la Legge 212/2000, tutti gli<br />

accessi, ispezioni e verifiche fiscali nei locali destinati all’esercizio di<br />

attività commerciali, industriali, agricole, artistiche o professionali<br />

sono effettuati sulla base di effettive esigenze di indagine e controllo<br />

sul luogo.<br />

Le ipotesi di effettive esigenze, come da circolare <strong>del</strong>la Guardia di<br />

Finanza 17.08.2000 nr. 250400 sono:<br />

- riscontrare l’esistenza e l’esatta qualità dei beni strumentali<br />

ammortizzabili;<br />

- quantificare le giacenze di magazzino;<br />

- operare controlli di cassa;<br />

- riscontrare sul posto e identificare i lavoratori dipendenti;<br />

- effettuare ogni altro riscontro <strong>del</strong>la gestione ispezionata avendo<br />

quali punti di riferimento e confronto, da un lato i documenti e<br />

le scritture contabili, e dall’altro, la realtà <strong>del</strong>l’impresa;<br />

- misurazione <strong>del</strong> consumo unitario medio le fonti energetiche<br />

impiegate per la produzione;<br />

- resa lavorativa media <strong>del</strong> personale impiegato, rilevazione dei<br />

listini prezzi, calcolo dei consumi di materiali necessari ai<br />

processi produttivi;<br />

- rilevazione dei dati strutturali posti a base degli studi di settore;<br />

- ogni altro riscontro materiale finalizzato alla ricostruzione in<br />

via induttiva <strong>del</strong>l’effettiva dimensione <strong>del</strong>l’attività economica<br />

oggetto di controllo.<br />

26


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

L’art. 31 <strong>del</strong> DPR 600/73 prevede che agli uffici <strong>del</strong>le imposte è<br />

attribuito il potere di:<br />

- controllare le dichiarazioni dei contribuenti e dei sostituti<br />

d’imposta;<br />

- vigilare sulla corretta tenuta <strong>del</strong>le scritture contabili e sugli<br />

altri obblighi imposti dalla legge;<br />

- irrogare le sanzioni pecuniarie previste per legge;<br />

- presentare rapporto all’Autorità giudiziaria qualora ravvisano<br />

gli estremi di un reato.<br />

I poteri degli uffici finanziari possono essere suddivisi in:<br />

- poteri che presuppongono l’espletamento di indagini da parte<br />

degli organi di controllo;<br />

- poteri consistenti, nel richiedere al contribuente o a terzi,<br />

l’esibizione dei documenti o di fornire informazioni;<br />

Sempre nell’ambito di controllo l’art. 32 <strong>del</strong> DPR 600/73 attribuisce<br />

agli uffici la facoltà di:<br />

- invitare i contribuenti a comparire, di persona o a mezzo di<br />

rappresentante, per fornire dati e informazioni utili ai fini <strong>del</strong>le<br />

indagini nei loro confronti;<br />

- inviare ai contribuenti, questionari relativi a dati e notizie di<br />

carattere specifico, rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento nei loro<br />

confronti o nei confronti di altri soggetti con i quali essi<br />

abbiano intrattenuto rapporti;<br />

- richiedere ai soggetti obbligati alla tenuta <strong>del</strong>le scritture<br />

contabili notizie e documenti, relativi ad un certo periodo<br />

27


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

d’imposta, rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento nei confronti di<br />

loro clienti, fornitori e prestatori di lavoro autonomo;<br />

- invitare ogni altro soggetto a esibire, trasmettere, anche in<br />

copia fotostatica, atti o documenti fiscalmente rilevanti<br />

concernenti specifici rapporti intrattenuti con il contribuente e a<br />

fornire i relativi chiarimenti.<br />

Sempre nei poteri <strong>del</strong>l’ufficio, lo stesso ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 <strong>del</strong> DPR<br />

600/73 rientrano quello di richiedere agli intermediari finanziari<br />

informazioni sui rapporti intrattenuti con il cliente.<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 6 co. 4 <strong>del</strong>la Legge 212/2000 (Statuto dei diritti <strong>del</strong><br />

<strong>Contribuente</strong>), non possono, in ogni caso, essere richiesti documenti<br />

ed informazioni già in possesso <strong>del</strong>l’amministrazione finanziaria o di<br />

altre amministrazioni indicate dal contribuente.<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 60 <strong>del</strong> DPR 600/73 l’amministrazione finanziaria,<br />

può invitare il contribuente, tramite inviti, per richiedere<br />

informazioni.<br />

Gli stessi devono essere notificati. La data di notifica non deve essere<br />

inferiore a 15 giorni per l’adempimento.<br />

Il mancato rispetto <strong>del</strong> termine, causa la nullità <strong>del</strong>l’atto impositivo.<br />

Gli inviti e le richieste devono essere motivati a pena di nullità, in<br />

modo da rendere edotto il contribuente <strong>del</strong>le ragioni <strong>del</strong>la verifica.<br />

Le richieste, effettuate nei confronti <strong>del</strong> contribuente, devono<br />

concernere fatti oggettivamente determinabili.<br />

28


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

E’ contemplato l’invito di questionari relativi a dati e notizie a<br />

carattere specifico, con invito a restituirli firmati ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32<br />

co. 1 n. 4 <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />

I dati possono riguardare sia il contribuente nei cui confronti<br />

l’accertamento è effettuato, sia i contribuenti con i quali egli abbia<br />

intrattenuto rapporti. Nei questionari, le dichiarazioni di terzi<br />

possono costituire la base per l’emanazione <strong>del</strong>l’accertamento .<br />

La mancata collaborazione alle operazioni di verifica, costituisce, ai<br />

sensi <strong>del</strong>l’art. c.p.c. un argomento di prova sul quale il giudice<br />

potrebbe fondare la decisione.<br />

La mancata risposta agli inviti o ai questionari, autorizza gli uffici a<br />

procedere alla rettifica, muovendo dalla constatazione, che i fatti<br />

richiesti corrispondano a verità, o che i documenti richiesti non<br />

sussistono, oppure impedisce al contribuente di esibire tardivamente<br />

gli atti che è invitato a esibire, ma non consente agli uffici di<br />

individuare il reddito a loro arbitrio, ma l’Amministrazione può<br />

supporre presunzioni anche semplici e contestare al contribuente<br />

(rif.Cass. 3.8.2007 n. 17133).<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 52 co. 5 <strong>del</strong> DPR 633/73, il rifiuto di esibire la<br />

documentazione, comporta conseguenze sul piano probatorio, in<br />

quanto ciò che il contribuente non ha prodotto durante la verifica, non<br />

può essere utilizzato né nel proseguo <strong>del</strong>l’indagine, né nella fase<br />

contenziosa ovvero a favore <strong>del</strong> contribuente ai fini<br />

<strong>del</strong>l’accertamento.<br />

29


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 co. 1 n. 5 <strong>del</strong> DPR 600/73 l’amministrazione<br />

finanziaria, è legittimata a richiedere a:<br />

- organi e amministrazione <strong>del</strong>lo Stato;<br />

- enti pubblici non economici;<br />

- società ed enti di assicurazione;<br />

- società ed enti che effettuano istituzionalmente riscossioni e<br />

pagamenti per conto terzi;<br />

dati e notizie ai fini <strong>del</strong>l’accertamento.<br />

Per ciò che riguarda dati e notizie attinenti alle assicurazioni sulla<br />

vita, possono essere richiesti esclusivamente informazioni relative<br />

alla durata <strong>del</strong> contratto, all’ammontare <strong>del</strong> premio e al soggetto<br />

tenuto a corrisponderlo.<br />

La verifica fiscale deve concludersi con la redazione di un processo<br />

verbale, nel quale vanno riportati i fatti, le violazioni contestate e le<br />

considerazioni <strong>del</strong> soggetto sottoposto a verifica.<br />

La mancata redazione <strong>del</strong> processo verbale di constatazione comporta<br />

l’impossibilità, per il contribuente, di esercitare il diritto alla difesa<br />

garantito dallo Statuto dei diritti <strong>del</strong> contribuente, in quanto lo stesso<br />

non è in condizione di conoscere gli elementi posti alla base <strong>del</strong>la<br />

pretesa tributaria.<br />

Nel processo verbale ai sensi <strong>del</strong>l’art. 52 <strong>del</strong> DPR 633/72,<br />

espressamente richiamato in materia d’imposte sui redditi dall’art. 33<br />

<strong>del</strong> DPR 600/73, devono risultare:<br />

- le ispezioni e le rilevazioni seguite;<br />

- le richieste fatte al contribuente o a chi lo rappresenta;<br />

30


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- le risposte ricevute dal contribuente.<br />

Il processo verbale, deve essere sottoscritto dal contribuente o da chi<br />

lo rappresenta, ovvero indicare il motivo <strong>del</strong>la mancata<br />

sottoscrizione, ed essere fornito in copia al contribuente.<br />

Il processo verbale di constatazione contenente dati incompleti non<br />

può essere idoneo a fondare il successivo avviso d’accertamento, né il<br />

giudice può, in sede processuale, integrare la carenza mediante i<br />

propri poteri istruttori (Cass. 2.11.2009 n. 23176).<br />

Qualora dai processi verbali di verifica, non risultano le ispezioni e le<br />

rilevazioni eseguite, l’atto non può ritenersi affetto da nullità anche se<br />

il contribuente può mettere in discussione l’utilizzabilità, nonché<br />

l’attendibilità <strong>del</strong>le risultanze acquisite (Cass. 16.2.2010 n. 3569).<br />

Il processo verbale di constatazione deve essere sottoscritto dal<br />

contribuente o da chi lo rappresenta.<br />

Se il contribuente si rifiuta di ricevere o sottoscrivere il PVC, i<br />

verificatori ne danno atto nel PVC stesso e procedono alla notifica ai<br />

sensi <strong>del</strong>l’art. 60 <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />

Nelle verifiche fiscali è importante che, il contribuente, ponga in<br />

essere un comportamento collaborativo nella procedura di verifica.<br />

Il contribuente deve prendere posizione sui fatti che sono a lui<br />

addebitati.<br />

L’art. 12 <strong>del</strong>le Legge 212/2000 riconosce al contribuente il diritto al<br />

contraddittorio con l’Amministrazione finanziaria, successivamente<br />

al rilascio <strong>del</strong> PVC ma antecedente all’emissione <strong>del</strong>l’avviso di<br />

accertamento.<br />

31


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Nel rispetto <strong>del</strong> principio di cooperazione tra Amministrazione e<br />

contribuente, dopo il rilascio <strong>del</strong>la copia <strong>del</strong> PVC da parte degli<br />

organi di controllo, quest’ultimo può comunicare, entro sessanta<br />

giorni, osservazioni e richieste che sono valutate dagli uffici<br />

impositori. L’avviso di accertamento non può essere emesso prima<br />

dei sessanta giorni salvo nei casi di accertamento anticipato.<br />

Come già accennato, l’attività di accertamento si articola in quattro<br />

fasi principali:<br />

- fase di iniziativa (selezionare i soggetti da sottoporre a<br />

controllo e acquisizione degli elementi fiscalmente rilevanti);<br />

- fase istruttoria (selezione dei dati e degli elementi su cui<br />

l’accertamento deve fondarsi);<br />

- fase decisoria (individuazione <strong>del</strong> contenuto <strong>del</strong>l’atto);<br />

- fase integrativa <strong>del</strong>l’efficacia (notifica <strong>del</strong>l’atto).<br />

Nel caso in cui il contribuente riceva un avvio di accertamento, ha<br />

davanti a sé le seguenti possibilità:<br />

- pagare la somma richiesta;<br />

- rimanere inerte, subendo l’esecuzione forzata;<br />

- proporre domanda di annullamento <strong>del</strong>l’atto;<br />

- presentare istanza di accertamento con adesione;<br />

- adire il giudice tributario.<br />

L’avviso di accertamento si compone di due parti:<br />

- il dispositivo;<br />

- la motivazione,<br />

e deve contenere, sotto pena di nullità:<br />

32


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>l’imponibile accertato;<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>le aliquote applicate e <strong>del</strong>le imposte liquidate,<br />

al lordo e al netto <strong>del</strong>le detrazioni, <strong>del</strong>le ritenute d’acconto e<br />

dei crediti d’imposta;<br />

- i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che lo hanno<br />

determinato.<br />

A decorrere dagli avvisi d’accertamento notificati, a partire dal<br />

01.07.2011, gli avvisi d’accertamento dovranno contenere anche<br />

l’intimazione d’adempiere all’obbligo di versamento <strong>del</strong>le somme<br />

entro il termine per la presentazione <strong>del</strong> ricorso in base all’art. 29 <strong>del</strong><br />

DL. 78/2010.<br />

L’art. 7 <strong>del</strong>la Legge 212/2000 stabilisce che gli atti<br />

<strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria devono tassativamente indicare:<br />

- l’ufficio presso il quale è possibile ottenere informazioni in<br />

merito all’atto notificato e il responsabile <strong>del</strong> procedimento;<br />

- l’organo o l’autorità amministrativa presso il quale è possibile<br />

promuovere un riesame anche nel merito <strong>del</strong>l’atto;<br />

- le modalità, il termine, l’organo giurisdizionale o l’autorità<br />

amministrativa cui è possibile ricorrere .<br />

Il mancato rispetto <strong>del</strong>le condizioni previste dalla legge per la validità<br />

<strong>del</strong>l’atto, comporta la nullità <strong>del</strong>lo stesso.<br />

I vizi più comuni sono il:<br />

- difetto di notifica;<br />

- difetto di motivazione;<br />

- difetto di sottoscrizione;<br />

33


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- violazione di norme di procedura;<br />

- erronea interpretazione <strong>del</strong>la legge.<br />

Nell’avviso di accertamento devono essere indicate le ragioni che<br />

stanno alla base <strong>del</strong>la scelta operata attraverso l’atto adottato.<br />

Le motivazioni possono essere:<br />

- iter logico – giuridico seguito in sede istruttoria;<br />

- giustificazione <strong>del</strong>l’adozione di procedure induttive o<br />

sintetiche;<br />

- ragioni <strong>del</strong> mancato riconoscimento di deduzioni e detrazioni.<br />

L’inibizione <strong>del</strong> potere d’accertamento <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

finanziaria, è stato introdotto con la sanatoria c.d. scudo fiscale-ter ai<br />

sensi <strong>del</strong>l’art. 13 bis <strong>del</strong> DL 1.7.2009 n. 78 convertito con la Legge<br />

102/2009, che consentiva l’emersione <strong>del</strong>le attività illecitamente<br />

detenute all’estero, garantendo agli aderenti la riservatezza e la<br />

preclusione <strong>del</strong>l’accertamento degli imponibili riferiti a tali attività.<br />

Lo scudo fiscale era rivolto<br />

- alle persone fisiche,<br />

- alle società semplici,<br />

- ed agli enti non commerciali<br />

residenti nel territorio <strong>del</strong>lo Stato i quali, anteriormente al<br />

31.12.2008, avevano violato le norme in materia di monitoraggio<br />

fiscale, ovvero di quei soggetti che in pratica erano obbligati alla<br />

compilazione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo RW <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo UNICO come disposto<br />

dall’art. 2 <strong>del</strong> DL 167/90 convertito con la Legge 227/90.<br />

34


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Con l’adesione allo scudo fiscale-ter è inibita l’attività di<br />

accertamento tributario e contributivo in relazione ai periodi<br />

d’imposta che hanno termine al 1.12.2008, limitatamente agli<br />

imponibili rappresentati dalle somme o altre attività costituite<br />

all’estero e oggetto di rimpatrio o regolarizzazione.<br />

L’emersione <strong>del</strong>le attività detenute all’estero, sia nel caso di rimpatrio<br />

che in caso di regolarizzazione:<br />

- produce effetti estensivi alle sanzioni amministrative, di natura<br />

tributaria e previdenziale, in relazione agli importi dichiarati,<br />

con riferimento ai periodi di imposta per i quali non sono<br />

ancora scaduti i termini per l’accertamento;<br />

- estingue le sanzioni amministrative per violazioni inerenti al<br />

monitoraggio fiscale;<br />

- preclude nei confronti <strong>del</strong> dichiarante e dei soggetti<br />

solidalmente obbligati, ogni accertamento tributario e<br />

contributivo per i periodi d’imposta che hanno termine al<br />

31.12.2008, limitatamente agli imponibili relativi alle somme<br />

emerse;<br />

- estingue gli illeciti penali tutelati dalla sanatoria.<br />

Una <strong>del</strong>le novità di maggior rilievo, di cui all’art. 78/2010 convertito<br />

nella Legge n. 122/2010, è rappresentata dalla misura che l’art. 29 <strong>del</strong><br />

DL 79 viene identificata come concentrazione <strong>del</strong>la riscossione<br />

nell’accertamento.<br />

L’articolo 29 ha operato un importante cambiamento nella fase di<br />

riscossione dei tributi eliminando, entro i limiti, il sistema<br />

35


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

<strong>del</strong>l’iscrizione a ruolo-cartella di pagamento, per attribuire immediata<br />

esecutività all’avviso di accertamento, cui può seguire l’esecuzione<br />

forzata, in mancanza di pagamento spontaneo <strong>del</strong> soggetto passivo.<br />

Per paragonare gli effetti <strong>del</strong>la modifica legislativa, bisogna prendere<br />

visione <strong>del</strong> sistema tradizionale di riscossione a mezzo ruolo che, allo<br />

stato attuale, rappresenta il metodo generalizzato per la riscossione<br />

non volontaria.<br />

Da una parte, la riscossione volontaria è curata direttamente dal<br />

contribuente o dagli altri soggetti passivi, tramite i versamenti diretti,<br />

gli acconti e le ritenute a titolo d’imposta o di acconto.<br />

Dall’altra parte il sistema <strong>del</strong> ruolo, interviene quando si versa in un<br />

contesto contributivo tra contribuente / Amministrazione.<br />

Il contribuente ha correttamente liquidato l’imposta ma non l’ha<br />

versata o non l’ha versata integralmente;<br />

- s’integra una <strong>del</strong>le ipotesi di liquidazione ai sensi <strong>del</strong>l’art. 36 bis o<br />

di controllo formale ai sensi <strong>del</strong>l’art. 36 ter DPR 600/73;<br />

- sia emanato un avviso d’accertamento che rettifichi la dichiarazione<br />

dei redditi.<br />

In seguito, le somme vengono direttamente iscritte a ruolo, per<br />

confluire poi nella cartella di pagamento notificata da Equitalia Spa al<br />

contribuente, senza che vi sia stata la previa emanazione <strong>del</strong>l’avviso<br />

di accertamento.<br />

Il contribuente, può impugnare, la cartella di pagamento facendo<br />

valere sia i vizi d’ordine formale <strong>del</strong>la cartella medesima, sia, in<br />

36


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

termini generali, ogni vizio sostanziale e formale relativo alla<br />

determinazione <strong>del</strong>la pretesa erariale.<br />

Tali fattispecie, non sono toccate dalla riforma di cui all’art. 29, DL<br />

78/2010, che si riferisce esclusivamente ai casi in cui la riscossione<br />

ha propria fonte in un precedente avviso d’accertamento emesso<br />

dall’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />

La sequenza <strong>del</strong>l’avviso di accertamento-iscrizione a ruolo-cartella<br />

di pagamento, si identifica come segue:<br />

- avviso di accertamento contenente la determinazione o la<br />

rideterminazione <strong>del</strong> tributo nell’aggiunta di sanzioni ed<br />

interessi;<br />

- decorso il termine di 60 giorni per l’impugnazione comporta<br />

l’iscrizione a ruolo <strong>del</strong> debito stesso;<br />

- le posizioni dei diversi debitori presenti nel ruolo vengono<br />

estratte e sulla base di queste, l’agente <strong>del</strong>la riscossione,<br />

procede alla successiva notifica <strong>del</strong>la singola cartella di<br />

pagamento, atto che ha efficacia esterna, ossia nei confronti <strong>del</strong><br />

contribuente;<br />

- la cartella di pagamento ha funzione di atto di precetto ovvero<br />

l’intimazione ad adempiere entro i 60 gg.<br />

La modifica di cui al DL 78/2010 interviene esclusivamente<br />

nell’ipotesi di riscossione sulla base di avviso di accertamento. La<br />

riforma interviene esclusivamente con riferimento alle imposte sui<br />

redditi e all’iva, lasciando al sistema ruolo/cartella il pagamento di<br />

altri tributi.<br />

37


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il nuovo sistema si applicherà solo per gli avvisi di accertamento<br />

notificati a partire dal 1/7/2011 e relativi periodi d’imposta dal 2007<br />

in avanti.<br />

Con l’art. 29 DL 78/2010 si determina:<br />

- l’eliminazione <strong>del</strong>la fase <strong>del</strong>l’iscrizione a ruolo e<br />

<strong>del</strong>l’emanazione <strong>del</strong>la cartella di pagamento;<br />

- la trasformazione <strong>del</strong>l’avviso di accertamento in atto, anche<br />

<strong>del</strong>la riscossione;<br />

- un nuovo contenuto <strong>del</strong>l’avviso di accertamento;<br />

- nuovi termini di esecutività degli atti, per l’avvio <strong>del</strong>la<br />

esecuzione forzata.<br />

Il nuovo contenuto <strong>del</strong>l’avviso d’accertamento, oltre al tradizionale<br />

contenuto di cui all’art. 42 DPR 600/73 deve contenere altresì<br />

l’intimazione a adempiere, entro il termine di presentazione <strong>del</strong><br />

ricorso ovvero entro i 60 giorni.<br />

In caso di proposizione <strong>del</strong> ricorso, dinanzi alla Commissione<br />

Tributaria, l’intimazione deve riferirsi alla metà <strong>del</strong>l’importo come<br />

previsto dall’art. 15 DPR 602/73.<br />

La stessa intimazione deve essere contenuta, per poter costituire titolo<br />

<strong>del</strong>la riscossione coattiva, anche negli atti successivamente notificati<br />

dall’Ufficio, nelle ipotesi di accertamento con adesione, qualora il<br />

contribuente non provveda al versamento <strong>del</strong>le rate successive o nella<br />

riscossione frazionata in pendenza <strong>del</strong> processo.<br />

L’avviso d’accertamento deve altresì contenere l’avvertimento che,<br />

decorsi trenta giorni dal termine ultimo per il pagamento, la<br />

38


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

riscossione <strong>del</strong>le somme richieste è affidata in carico agli agenti <strong>del</strong>la<br />

riscossione ai fini <strong>del</strong>l’esecuzione forzata.<br />

Prassi:<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 3.3.2006 n. 9;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 23.1.2007 n. 2;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 25.1.2008 n. 6;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 29.12.2008 n. 1;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 9.4.2009 n. 13;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.4.2010 n. 20.<br />

- C.M. 30.4.77 n. 4/1496;<br />

- R.M. 8.4.81 protocollo 421120;<br />

- C.M. 12.1.83 n. 1;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 3.8.2001 n. 77;<br />

- Circolare G.d.F. 17.8.2000 n. 2504000;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 28.4.2003 n. 22;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 18.2.2004 n. 7;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 4.8.2006 n. 28;<br />

- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 23.12.2009 n. 54.<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione 11.6.2008 n. 15397;<br />

- Cassazione 18.6.2008 n. 16416;<br />

- Cassazione 22.2.2008 n. 4608;<br />

- Cassazione 4.11.2008 n. 26454;<br />

- Cassazione SSUU 16.3.2009 n. 6315;<br />

- Cassazione 16.12.2009 n. 26321;<br />

- Cassazione 31.3.2010 n. 7813;<br />

- Cassazione 28.4.2010 n. 10137<br />

- C.T. Provinciale Terni 16.12.2009 n. 141;<br />

- C.T. Provinciale Milano 10.5.2010 n. 126<br />

- C.T. Provinciale Campobasso 23.2.99 n. 25;<br />

- Cassazione 3.4.2000 n. 3988;<br />

- Cassazione 27.10.2000 m. 14195;<br />

- Cassazione 10.11.2000 n. 14626;<br />

- Cassazione 26.2.2001 n. 2780;<br />

- Cassazione 21.2.2002 n. 12394;<br />

- Cassazione 22.2.2002 n. 2531;<br />

- Cassazione 5.8.2002 n. 11669;<br />

- C.T. Regionale Torino 3.9.2001 n. 70;<br />

- C.T. Regionale Torino 6.6.2007 n. 23/31/07;<br />

- Cassazione 20.7.2007 n. 16100;<br />

- C.T. Regionale Milano 27.7.2007 n. 61/12/2007;<br />

- Cassazione 21.8.2007 n. 17807;<br />

- Cassazione 31.8.2007 n. 18372;<br />

- C.T. Provinciale Reggio Emilia 16.5.2008 n. 57<br />

- Cassazione 28.1.2010 n. 1825<br />

- Cassazione 13.8.2004 n. 15832;<br />

- Cassazione 7.6.2006 n. 13321;<br />

- Cassazione 21.5.2007 n. 11689;<br />

- Cassazione 21.8.2007 n. 17810;<br />

39


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 2<br />

L’ACCERTAMENTO<br />

ANALITICO<br />

Le dichiarazioni presentate dai contribuenti sono sottoposte, in un<br />

primo momento, ad un controllo automatico, al fine di verificare, in<br />

linea di principio, la corrispondenza nonché la tempestività dei<br />

versamenti, la c.d. liquidazione automatica.<br />

Successivamente, sulla base dei criteri selettivi fissati dal Ministro<br />

<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze, gli uffici procedono ad un controllo di<br />

tipo sostanziale <strong>del</strong>le dichiarazioni, controllo che può comportare<br />

l’emanazione di un avviso di accertamento.<br />

L’accertamento analitico è la metodologia di rettifica ordinaria, e a<br />

differenza <strong>del</strong>l’induttivo, non richiede, ai fini <strong>del</strong>la sua applicazione,<br />

particolari condizioni.<br />

Mediante tale tipologia di rettifica, l’imponibile viene determinato<br />

prendendo in considerazione le singole componenti.<br />

L’accertamento analitico è regolato:<br />

- dall’art. 38 co. 1 2 e 3 <strong>del</strong> DPR 600/73, per la rettifica <strong>del</strong>le<br />

dichiarazioni <strong>del</strong>le persone fisiche non esercenti attività<br />

d’impresa o di lavoro autonomo;<br />

- dall’art. 39 co. 1 e 3 <strong>del</strong> DPR 600/73, per la rettifica <strong>del</strong> reddito<br />

d’impresa o di lavoro autonomo;<br />

- dall’art. 40 <strong>del</strong> DPR 600/73 per la rettifica <strong>del</strong> reddito <strong>del</strong>le<br />

società e <strong>del</strong>le associazioni.<br />

40


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Tali articoli, attribuiscono agli uffici, il potere di rettifica dei redditi<br />

d’impresa dichiarati dalle persone fisiche:<br />

- se le componenti positive e negative di reddito indicate nella<br />

dichiarazione non corrispondono a quelle iscritte in bilancio;<br />

- se non sono state correttamente applicate le disposizioni sul<br />

reddito d’impresa;<br />

- se l’incompletezza, la falsità o l’inesattezza, dei dati indicati<br />

nella dichiarazione dei redditi, risulta in modo certo e diretto:<br />

• dai verbali redatti in occasione <strong>del</strong>la compilazione<br />

<strong>del</strong> contribuente presso gli uffici;<br />

• dai questionari redatti dal contribuente dietro<br />

richiesta degli uffici;<br />

• dagli atti, documenti e registri esibiti o trasmessi<br />

dal contribuente, sempre dietro richiesta degli<br />

uffici;<br />

• dalle dichiarazioni presentate da altri soggetti;<br />

• dai verbali relativi ad ispezioni effettuate nei<br />

confronti di altri soggetti;<br />

- se l’incompletezza, la falsità o l’inesattezza dei dati indicati<br />

nella dichiarazione risulta:<br />

• dall’ispezione <strong>del</strong>le scritture contabili;<br />

• dalla verifica condotta presso il contribuente;<br />

• dal controllo <strong>del</strong>le fatture e dalla documentazione<br />

contabile;<br />

41


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

• dai dati e notizie raccolti dagli uffici,<br />

nell’esercizio dei poteri di indagine nei loro<br />

confronti;<br />

• sulla base di presunzioni semplici, purché gravi,<br />

precise e concordanti.<br />

Prassi:<br />

- C.M. 30.04.77 n. 4/1496;<br />

- C.M. 28.7.86 n. 29;<br />

- C.M. 26.2.99 n. 53/E;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 21.2.2003 n. 12;<br />

- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 4.5.2010 n. 23<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione 2.4.2001 n. 4857;<br />

- Cassazione 30.11.2001 n. 5699;<br />

- Cassazione 30.7.2002 n. 11240;<br />

- Cassazione 14.1.2003 m. 298;<br />

- Cassazione 20.11.2003 n. 17587;<br />

- Cassazione 18.12.2003 n. 19451;<br />

- Cassazione 16.4.2007 n. 8990;<br />

- Cassazione 8.6.2007 n. 13491;<br />

- C.T. Provinciale Padova 21.12.2007 n. 126;<br />

- C.T. Regionale Torino 3.3.2008 n. 6;<br />

- Cassazione 14.4.2008 n. 9757;<br />

- C.T. Provinciale Torino 9.3.2009 n. 29;<br />

- Cassazione 12.3.2009 n. 5926;<br />

- C.T. Torino 29.5.2009 n. 48;<br />

- Cassazione 19.6.2009 n. 14300.<br />

42


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 3<br />

L’ACCERTAMENTO<br />

ANALITICO – INDUTTIVO<br />

L’accertamento analitico - induttivo, ovvero presuntivo, consiste nella<br />

contestazione <strong>del</strong>l’evasione mediante il ricorso a presunzioni<br />

“qualificate” ovvero gravi, precise e concordanti.<br />

La norma di riferimento, risulta essere:<br />

- l’art. 38 co. 3 <strong>del</strong> DPR 600/73, in base al quale, relativamente<br />

alle persone fisiche, l’incompletezza, la falsità e l’inesattezza<br />

dei dati indicati in dichiarazione “possono essere desunte dalla<br />

dichiarazione stessa, dal confronto con le dichiarazioni relative<br />

ad anni precedenti e dai dati e dalle notizie di cui all’articolo<br />

37;<br />

- l’art. 3 co. 1 lett. d) <strong>del</strong> DPR 600/73, secondo cui, nel reddito<br />

d’impresa, l’esistenza di attività non dichiarate o l’inesistenza<br />

di passività dichiarate, è desumibile anche sulla base di<br />

presunzioni semplici, purché queste siano gravi, precise e<br />

concordanti.<br />

L’accertamento analitico – induttivo, ai fini <strong>del</strong>la sua legittimità,<br />

richiede la sussistenza <strong>del</strong>le tassative condizioni previste dal secondo<br />

comma <strong>del</strong>l’art. 39 <strong>del</strong> DPR 600/73 tra le quali ad esempio<br />

l’inattendibilità <strong>del</strong>la contabilità.<br />

Nell’accertamento analitico – presuntivo, le presunzioni semplici<br />

costituiscono la base <strong>del</strong>l’accertamento analitico – induttivo.<br />

43


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il Ministero <strong>del</strong>le Finanze ha specificato che il fondamento <strong>del</strong>le<br />

presunzioni semplici non deve essere il risultato di un’induzione<br />

arbitraria di sospetto o di semplici indizi concorrenti, bensì la<br />

valutazione complessa e globale di tutti gli elementi certi ne, dando<br />

origine alla presunzione stessa, permettono di risalire dal fatto noto al<br />

fatto ignoto.<br />

Inoltre, sia nel caso <strong>del</strong>le presunzioni legali sia nel caso <strong>del</strong>le<br />

presunzioni semplici, si ha l’inversione <strong>del</strong>l’onere <strong>del</strong>la prova, sicché<br />

di fronte alle circostanze, che danno luogo al sorgere <strong>del</strong>la<br />

presunzione legale o semplice, a favore <strong>del</strong>l’amministrazione<br />

finanziaria spetta al contribuente di provare che l’operazione<br />

imponibile presunta non sia verificata.<br />

La determinazione <strong>del</strong>l’imponibile in via presuntiva, è largamente<br />

utilizzata agli uffici. Esempio classico, gli accertamenti fondati per le<br />

imprese di ristorazione, sul consumo unitario di tovaglioli, e, per altre<br />

realtà imprenditoriali, sulle percentuali di ricarico o sulla produttività<br />

dei beni strumentali.<br />

La giurisprudenza, ha sancito la liceità <strong>del</strong>la rettifica presuntiva nel<br />

caso vi fosse:<br />

- un divario fra la sommatoria <strong>del</strong>le poste, coperte da scontrino<br />

fiscale, e quello degli importi riscossi mediante carte di credito.<br />

(Cass. 28.0.2003 n. 4721)<br />

- il ritrovamento, sulla scrivania <strong>del</strong>l’amministratore <strong>del</strong>egato di<br />

una società di appunti, i quali in parte hanno trovato riscontro<br />

nelle scritture contabili. (C.T.C. 13.05.8 n. 4113).<br />

44


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- Incidenza su una materia prima sul totale degli acquisti (Cass.<br />

22.12.98 n. 12774).<br />

- Contrazione di ricavi non giustificata in relazione<br />

all’incremento <strong>del</strong> volume di affari ed alla circostanza di un<br />

radicale rinnovamento tecnologico acclarato nell’impresa<br />

(Cass. 20.02.2009 n. 4170).<br />

- Intrattenimento di frequenti rapporti commerciali con evasori<br />

abituali (C.T. reg. Venezia 3.6.2009 n. 36).<br />

Ma risultano essere illegittimi, gli accertamenti:<br />

- basati su informazioni assunte presso la concorrenza (C.T.C.<br />

24.3.82 n. 1561).<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate può rettificare l’imponibile in via presuntiva<br />

in vari modi.<br />

Gli accertamenti possono essere.<br />

Basati sulle percentuali di ricarico. L’art. 62 sexies <strong>del</strong> DL 331/93<br />

stabilisce che gli accertamenti di cui all’art. 39 co. 1 lett d) <strong>del</strong> DPR<br />

600/73, possono essere fondati anche sull’esistenza di gravi<br />

incongruenze tra i ricavi, i compensi ed i corrispettivi dichiarati e<br />

quelli fondatamente desumibili dalle caratteristiche e dalle condizioni<br />

di esercizio <strong>del</strong>la specifica attività svolta. L’accertamento dei<br />

maggiori ricavi d‘impresa può essere affidato alla considerazione<br />

<strong>del</strong>la difformità <strong>del</strong>la percentuale di ricarico applicata dal<br />

contribuente rispetto a quella mediamente riscontrata, <strong>del</strong> settore di<br />

appartenenza soltanto ove tale difformità, raggiunga livelli di<br />

abnormità ed irragionevolezza, tali da privare appunto la<br />

45


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

documentazione contabile di ogni attendibilità, in quanto le medie di<br />

settore non costituiscono un fatto noto storicamente provato, dal<br />

quale argomentare, con giudizio critico, quello ignoto riprovare (che<br />

da solo non è sufficiente a dare fondamento alla prova presuntiva),<br />

ma il risultato di una estrapolazione statistica di una pluralità di dati<br />

disomogenei, che fissa una regola di esperienza (Cass. 5.12.2005 n.<br />

26388; Cass. 2.9.95 n. 9265).<br />

Le percentuali di ricarico, consentendo di risalire da un fatto noto a<br />

un fatto ignoto, sono presunzioni semplici, desunte da dati di comune<br />

esperienza ed esplicitate attraverso un adeguato ragionamento, le<br />

quali possono essere legittimamente utilizzate dall’Amministrazione<br />

(Cass. 9.9.2005 n. 18032).<br />

La determinazione dei ricavi d’impresa eseguita sulla base <strong>del</strong>le<br />

percentuali di ricarico, deve avvenire mediante l’utilizzo <strong>del</strong>la media<br />

aritmetica ponderata, ovvero rapportando le percentuali di ricarico<br />

relative ai singoli beni al volume corrispondente di vendita degli<br />

stessi, e non <strong>del</strong>la media semplice. (Cass. 24.7.2009 n. 7.379).<br />

L’accertamento basato sulle percentuali di ricarico, deve tenere la<br />

considerazione <strong>del</strong>la crisi di mercato in cui opera il soggetto<br />

accertato.<br />

Lo stato d’insolvenza <strong>del</strong>la società può giustificare la vendita di beni<br />

ad un prezzo inferiore a quello di mercato.<br />

Basato sul fattore produttivo<br />

La verifica fiscale, può essere basata sulla presunta presenza di lavoro<br />

nero, e sull’incidenza <strong>del</strong> costo <strong>del</strong> lavoro sul fatturato.<br />

46


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Altro esempio, sul consumo <strong>del</strong> c.d. tovagliamento <strong>del</strong>l’attività di<br />

ristorazione.<br />

Basato su documentazione extracontabile<br />

- Ritrovamento di brogliacci, mediante il reperimento di una<br />

contabilità informale;<br />

- di documentazione extracontabile rinvenuta presso terzi;<br />

- di chiavi USB;<br />

- e-mail;<br />

- il ritrovamento di assegni e relative matrici, di appunti, di block<br />

notes.<br />

Basato sul controllo <strong>del</strong> magazzino<br />

L’accertamento, può scaturire da una discordanza tra la quantità di<br />

merci giacenti e quella risultante dalla contabilità.<br />

Basato sul comportamento antieconomico <strong>del</strong>l’imprenditore, il<br />

quale non sia in grado di giustificare in alcun modo fatti o<br />

circostanze.<br />

Basato sulla falsa fatturazione<br />

In tale ipotesi, il cessionario ottiene un vantaggio fiscale sia ai fini<br />

IVA sia ai fini <strong>del</strong>le imposte dirette, infatti detrae indebitamente<br />

l’IVA e porta in deduzione il costo in dichiarazione.<br />

Prassi:<br />

- C.M. 23.5.78 n. 29;<br />

- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione 7.2.2008 n. 1915;<br />

- Cassazione 12.3.2008 n. 6549;<br />

- C.T. Regionale Milano 19.5.2008 n. 27;<br />

- Cassazione 21.5.2008 n. 12905;<br />

- Cassazione 28.5.2008 n. 13952;<br />

- Cassazione 17.7.2008 n. 19661,<br />

47


- Cassazione 23.7.2008 n. 20269,<br />

- Cassazione 26.9.2008 n. 24206;<br />

- Cassazione 19.11.2008 n. 27453;<br />

- Cassazione 20.2.2009 n. 4170;<br />

- Cassazione 25.3.2009 n. 7184;<br />

- Cassazione 16.2.2010 n. 3542;<br />

- Cassazione 25.2.2010 n. 4554;<br />

- Cassazione 16.4.2010 n. 9138;<br />

- Cassazione 28.4.2010 n. 10148.<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

48


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 4<br />

L’ACCERTAMENTO<br />

INDUTTIVO<br />

L’accertamento induttivo, si differenzia da quello analitico in quanto<br />

il primo è strumentale alla determinazione <strong>del</strong>la totalità <strong>del</strong>le<br />

operazioni imponibili e non solo di alcune di esse.<br />

Il metodo induttivo è costituito da un procedimento logico diretto a<br />

costruire l’imponibile globale senza analizzare le singole parti<br />

semplici, bensì impiegando nella costruzione tutte le notizie, le prove<br />

ed i dati, anche soltanto extracontabili, comunque raccolti.<br />

Secondo il co. 2 <strong>del</strong>l’art. 39 <strong>del</strong> DPR 600/73, la rettifica induttiva è<br />

legittima solo se ricorrono le tassative condizioni, ovvero il reddito<br />

può essere determinato:<br />

- sulla base dei dati e notizie comunque raccolti o venuti a<br />

conoscenza <strong>del</strong>l’ufficio;<br />

- con facoltà di prescindere in tutto o in parte dalle risultanze <strong>del</strong><br />

bilancio e <strong>del</strong>le scritture contabili;<br />

- utilizzando presunzioni prive dei requisiti di gravità, precisione<br />

e concordanza.<br />

La differenza tra l‘accertamento induttivo e l’accertamento<br />

presuntivo, sta nel fatto che l’accertamento induttivo, ai fini <strong>del</strong>la sua<br />

legittimità, richiede la sussistenza <strong>del</strong>le tassative condizioni previste<br />

dal co. 2 <strong>del</strong>l’art. 39 <strong>del</strong> PR 600/73 tra le quali rientra, ad esempio,<br />

l’omessa dichiarazione.<br />

49


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Le principali differenze tra i due istituti possono essere sintetizzate<br />

come segue:<br />

- l’accertamento analitico-induttivo può, in sostanza, essere<br />

sempre applicato, l’accertamento induttivo richiede le<br />

condizione d cui all’art. 30 co. 2 <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />

- Per la determinazione <strong>del</strong>l’imponibile <strong>del</strong>l’accertamento<br />

analitico – induttivo postula la dimostrazione, da parte<br />

<strong>del</strong>l’ufficio <strong>del</strong> carattere “qualificato” <strong>del</strong> ragionamento<br />

presuntivo, mentre nel caso <strong>del</strong>l’induttivo, l’ufficio si può<br />

anche avvalere di presunzioni “semplicissime” prive dei<br />

requisiti di gravità, precisione e concordanza.<br />

L’art. 39 co. 2 <strong>del</strong> DPR 600/73 impone come requisito di<br />

legittimità <strong>del</strong>l’accertamento induttivo, la sussistenza di almeno<br />

una <strong>del</strong>le seguenti condizioni:<br />

- omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione;<br />

- mancata indicazione <strong>del</strong> reddito d’impresa in dichiarazione;<br />

- rilevazione, mediante verbale d’ispezione, di uno dei seguenti<br />

fatti:<br />

omessa tenuta <strong>del</strong>la contabilità;<br />

sottrazione all’ispezione di una o più scritture contabili;<br />

scritture contabili non disponibili per forza maggiore;<br />

- rilevazione, mediante verbale d’ispezione <strong>del</strong>la generale<br />

inattendibilità <strong>del</strong>la contabilità;<br />

- inottemperanza <strong>del</strong> contribuente agli inviti disposti dagli uffici.<br />

50


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Le condizioni d’applicabilità degli accertamenti di cui all’art. 62 –<br />

sexies <strong>del</strong> DL 331/93 e di cui all’art. 39 co. 1 lett. d) <strong>del</strong> DPR<br />

600/73, possono essere fondati anche sull’esistenza di gravi<br />

incongruenze tra i ricavi, i compensi ed i corrispettivi dichiarati e<br />

quelli fondamentalmente desumibili dalle caratteristiche e alle<br />

condizioni di esercizio <strong>del</strong>la specifica attività svolta.<br />

Secondo alcune sentenze <strong>del</strong>la Corte di Cassazione, l’accertamento<br />

induttivo è applicabile anche in presenza di contabilità formalmente<br />

regolare. (Cass. 14.3.2007 n. 5977 e Cass. 28.5.2008 n. 13952).<br />

Giurisprudenza:<br />

- Cassazione 21.12.2007 n. 27008,<br />

- C.T. Provinciale Milano 4.3.2008 n. 46;<br />

- C.T. Regionale Roma 17.4.2008 n. 7;<br />

- Cassazione 28.5.2008 n. 13952;<br />

- Cassazione 20.11.2008 n. 27569;<br />

- Cassazione 5.2.2009 n. 2804.<br />

51


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 5<br />

L’ACCERTAMENTO<br />

SULLA BASE DEI PARAMETRI PRESUNTIVI<br />

DI RICAVI E COMPENSI<br />

I parametri presuntivi di ricavi e compensi introdotti dall’art. 3 co.<br />

181 – 189 <strong>del</strong>la Legge 549/95 e approvati con il DPCM 29.1.96 come<br />

modificato dal DPCM 27.3.97, possono essere utilizzati per<br />

l’accertamento analitico – induttivo dei ricavi e dei compensi ai sensi<br />

<strong>del</strong>l’art. 39 co. 1 lett. d) <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />

I parametri si applicano nei confronti di contribuenti che esercitano<br />

attività per le quali:<br />

- non sono stati approvati gli studi di settore;<br />

- pur essendo stati approvati gli studi di settore, ricorrono<br />

condizioni di inapplicabilità degli studi, non estendibili ai<br />

parametri, individuate nei singoli provvedimenti di<br />

applicazione.<br />

I soggetti interessati ai parametri ai sensi <strong>del</strong>l’art. 3 co. 181e 182 <strong>del</strong>la<br />

Legge 549/95, sono gli esercenti attività d’impresa o arti e professioni<br />

con ricavi o compensi dichiarati di ammontare non superiore a<br />

5.164.569 euro in regime di contabilità semplificata ed in regime di<br />

contabilità ordinaria, qualora in sede di verifica sia stata rilevata<br />

l’inattendibilità <strong>del</strong>la contabilità in base ai criteri di cui al DPR<br />

570/96.<br />

52


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

I parametri non si applicano, nei confronti dei soggetti, per i quali è<br />

prevista una causa d’esclusione <strong>del</strong>l’accertamento sulla base degli<br />

studi di settore di cui all’art. 10 <strong>del</strong>le Legge 146/98.<br />

L’esclusione riguarda i contribuenti:<br />

- che hanno dichiarato ricavi di cui all’art. 85 co. 1 <strong>del</strong> TUIR<br />

escluse le lettere c), d), e) o compensi di cui all’art. 4 co. 1 <strong>del</strong><br />

TUIR superiori al limite previsto per tale tipologia di<br />

accertamento;<br />

- che hanno iniziato o cessato l’attività nel periodo d’imposta;<br />

- che si trovano in un periodo di non normale svolgimento<br />

<strong>del</strong>l’attività.<br />

L’accertamento sulla base dei parametri non si applica:<br />

- nei confronti degli esercenti attività per le quali non sono stati<br />

approvati i parametri;<br />

- agli enti non commerciali, residenti o non residenti,<br />

indipendentemente dall’ammontare dei ricavi dichiarati e dal<br />

regime di contabilità;<br />

- ai soggetti che determinano il reddito con criteri forfetari;<br />

- ai soggetti che omettono di presentare la dichiarazione dei<br />

redditi o che la presentano incompleta;<br />

- alle imprese in liquidazione o soggette a procedure concorsuali<br />

che non svolgono l’ordinaria attività produttiva;<br />

- alle società che hanno concesso in affitto o in usufrutto l’unica<br />

azienda posseduta.<br />

53


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

I soggetti esercenti attività per le quali si applicano i parametri, sono<br />

tenuti alla compilazione <strong>del</strong>l’apposito mo<strong>del</strong>lo dei dati rilevanti ai fini<br />

<strong>del</strong>l’applicazione dei parametri, che costituisce parte integrante <strong>del</strong><br />

mo<strong>del</strong>lo Unico.<br />

Per gli esercenti attività d’impresa, ai fini <strong>del</strong>la determinazione dei<br />

ricavi, l’art. 4 <strong>del</strong> DPCM 29.01.96 prevede per le imprese<br />

l’utilizzazione <strong>del</strong>le seguenti variabili:<br />

- costo <strong>del</strong> venduto o costo per la produzione di servizi;<br />

- valore dei beni strumentali;<br />

- compensi suddivisi in:<br />

spese per il personale;<br />

quote spettanti ai collaboratori familiari;<br />

partecipazione agli utili;<br />

quote spettanti ai soci con occupazione prevalente;<br />

- quote di ammortamento;<br />

- acquisto di servizi.<br />

Per gli esercenti arti e professioni, ai fini <strong>del</strong>la determinazione dei<br />

compensi l’art. 5 <strong>del</strong> DMPC 29.1.96 prevede l’utilizzazione <strong>del</strong>le<br />

seguenti variabili:<br />

- valore dei beni strumentali;<br />

- compensi suddivisi in:<br />

spese per il personale;<br />

spese per collaboratori;<br />

compensi a terzi;<br />

54


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

quote spettanti agli associati/soci con occupazione<br />

prevalente;<br />

- quote di ammortamento;<br />

- consumi;<br />

- altre spese.<br />

Ai fini <strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong>la congruità dei ricavi/compensi dichiarati,<br />

occorre confrontare l’ammontare dei ricavi/compensi determinati<br />

sulla base dei parameri con i ricavi di cui all’art. 85 <strong>del</strong> TUIR ed i<br />

compensi di cui all’art. 54 co. 1 <strong>del</strong> TUIR.<br />

Ai fini di evitare l’accertamento sulla base dei parametri, i<br />

contribuenti che hanno annotato nelle scritture contabili<br />

ricavi/compensi o registrato corrispettivi inferiori a quelli derivanti<br />

dall’applicazione dei parametri, possono:<br />

- incrementare i ricavi o compensi non annotati in sede di<br />

dichiarazione dei redditi;<br />

- provvedere, conseguentemente, ad adeguare il volume d’affari.<br />

Dal momento che sull’ammontare dei maggiori ricavi/compensi<br />

determinato in base ai parametri si applica l’aliquota media IVA, i<br />

contribuenti che intendono adeguarsi preventivamente ai parametri in<br />

sede di dichiarazione dovranno provvedere anche all’adeguamento<br />

<strong>del</strong> volume d’affari.<br />

Ai fini IVA, l’accertamento in base ai parametri non può essere<br />

effettuato nei confronti dei contribuenti che versano entro il termine<br />

per la presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi un’imposta pari<br />

55


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

all’importo corrispondente all’aliquota media applicata sui maggiori<br />

ricavi o compensi ridotti in base al fattore di adeguamento.<br />

I maggiori ricavi o compensi determinati in base ai parametri<br />

contabili, costituiscono presupposto per l’accertamento analitico -<br />

induttivo ai sensi <strong>del</strong>l’art. 39 co. 1 lett. d) <strong>del</strong> DPR 600/73, norma che<br />

consente agli uffici di procedere alla rideterminazione <strong>del</strong> reddito<br />

d’impresa o di lavoro autonomo sulla base di presunzioni semplici,<br />

purché gravi, precise e concordanti.<br />

Prassi:<br />

- C.M. 23.5.78 n. 29;<br />

- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione 7.2.2008 n. 1915;<br />

- Cassazione 12.3.2008 n. 6549;<br />

- C.T. Regionale Milano 19.5.2008 n. 27;<br />

- Cassazione 21.5.2008 n. 12905;<br />

- Cassazione 28.5.2008 n. 13952;<br />

- Cassazione 17.7.2008 n. 19661,<br />

- Cassazione 23.7.2008 n. 20269,<br />

- Cassazione 26.9.2008 n. 24206;<br />

- Cassazione 19.11.2008 n. 27453;<br />

- Cassazione 20.2.2009 n. 4170;<br />

- Cassazione 25.3.2009 n. 7184;<br />

- Cassazione 16.2.2010 n. 3542;<br />

- Cassazione 25.2.2010 n. 4554;<br />

- Cassazione 16.4.2010 n. 9138;<br />

- Cassazione 28.4.2010 n. 10148.<br />

56


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 6<br />

L’ACCERTAMENTO<br />

MEDIANTE INDAGINI FINANZIARIE<br />

L’Amministrazione finanziaria e la Guardia di Finanza, mediante le<br />

indagini finanziarie, possono richiedere dati e notizie ed informazioni<br />

relativamente al contribuente, nei confronti di istituti di credito ed<br />

altri operatori finanziari.<br />

Le norme di riferimento sono rappresentate da:<br />

art. 32 D.P.R. 600/1973 - per quanto riguarda l’accertamento<br />

in materia di imposte sui redditi;<br />

art. 51 <strong>del</strong> D.P.R. 633/1972 - per quanto riguarda<br />

l’accertamento in materia di iva;<br />

Legge 311/2004 - per quanto riguarda i poteri di indagine<br />

bancaria concessi all’Amministrazione finanziaria ed alla<br />

Guardia di Finanza;<br />

D.L. 223/2006 – rafforza l’utilizzo <strong>del</strong>le indagini finanziarie.<br />

La circolare 32/E/2006 <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />

L’attività di indagine finanziaria, è rappresentata da un’autonoma<br />

attività istruttoria, che può essere esercitata anche indipendentemente<br />

da precedenti attività di controllo, quali verifiche o ispezioni<br />

documentali.<br />

L’innesco <strong>del</strong>le indagini finanziarie, sono rappresentate da:<br />

Una pericolosità fiscale;<br />

Il contribuente non abbia tenuto le scritture contabili o queste<br />

siano inattendibili;<br />

57


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il contribuente abbia utilizzato fatture per operazioni<br />

inesistenti;<br />

Il contribuente abbia una capacità di spesa maggiore <strong>del</strong> valore<br />

dei redditi dichiarati;<br />

La procedura, può essere applicabile per:<br />

Il contribuente sia un evasore totale;<br />

Il contribuente eserciti un attività di import- export;<br />

Il contribuente non è in regola con il responso di congruità dati<br />

dagli studi di settore;<br />

Il contribuente ha dichiarato ricavi molto al di sotto di quelli<br />

calcolati con metodi di controllo in relazione ai quali sono<br />

emersi ricavi omessi, alla luce <strong>del</strong>le risposte fornite dai<br />

questionari inviati ai clienti.<br />

Per dar luogo alle indagini finanziarie, l’organo procedente, deve<br />

munirsi d’autorizzazione.<br />

Tale autorizzazione è rilasciata dal<br />

Direttore centrale <strong>del</strong>l’accertamento <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate;<br />

Direttore regionale <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate;<br />

Dal Comandante regionale <strong>del</strong>la Guardia di Finanza.<br />

L’Autorizzazione, non è impugnabile, in quanto non è<br />

immediatamente né certamente lesiva, sotto il profilo tributario <strong>del</strong>la<br />

posizione giuridica <strong>del</strong> contribuente interessato, che non ha ancora<br />

subito o potrebbe addirittura non subire alcun atto impositivo.<br />

I destinatari <strong>del</strong>la richiesta, sono rappresentati da:<br />

Banche e responsabili <strong>del</strong>le scritture accentrate;<br />

58


Poste Italiane Spa;<br />

Intermediari finanziari;<br />

Imprese di investimento;<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Organismi di investimento collettivo <strong>del</strong> risparmio;<br />

Società di gestione <strong>del</strong> risparmio;<br />

Società fiduciarie.<br />

L’agenzia <strong>del</strong>le Entrate e la Guardia di Finanza, non hanno limiti<br />

nell’individuare operatori finanziari da interpellare.<br />

Essi possono richiedere al contribuente:<br />

quali sono gli istituti di credito dei quali è o è stato cliente;<br />

decidere di controllare tutti quelli presenti sul territorio<br />

nazionale;<br />

attingere direttamente dall’Anagrafe tributaria.<br />

La richiesta di informazioni, riguarda qualsiasi rapporto intrattenuto<br />

od operazioni effettuate. Esse sono rappresentate da operazioni in<br />

conto, fuori conto. Le operazioni fuori conto, sono rappresentate da<br />

quelle che non presuppongono un rapporto continuativo tra cliente ed<br />

istituto di credito. Sono rappresentate dal pagamento di una bolletta,<br />

dall’acquisto di titoli o certificati di deposito, dal cambio d’assegni<br />

ricevuti da terzi, dalla presentazione d’effetti al dopo incasso, dagli<br />

accessi alle cassette di sicurezza, <strong>del</strong>la richiesta di bonifici senza<br />

addebito in conto.<br />

Per tali indagini, non vi è nessun obbligo di informazioni al<br />

contribuente <strong>del</strong>l’avvio <strong>del</strong>l’indagine a capo <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o <strong>del</strong>la Guardia di Finanza.<br />

59


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

L’unico elemento obbligatorio <strong>del</strong>l’operatore finanziario, è quello di<br />

comunicare al contribuente e di dare immediata notizia allo stesso,<br />

<strong>del</strong>l’avvio a suo nome <strong>del</strong>l’indagine bancaria.<br />

Questo obbligo va adempiuto appena ricevuta notifica <strong>del</strong>la richiesta<br />

da parte <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o <strong>del</strong>la Guardia di Finanza. La<br />

mancata comunicazione, non prevede sanzioni per le banche in caso<br />

di ritardi od omissioni.<br />

Le banche e gli altri operatori finanziari, hanno trenta giorni di tempo<br />

per rispondere e i giorni, decorrono dalla data di notifica.<br />

Su richiesta <strong>del</strong>l’operatore finanziario, il termine può essere prorogato<br />

per un periodo di 20 giorni in presenza di giustificati motivi, previa<br />

apposita giustificazione.<br />

A seguito <strong>del</strong>le indagini finanziarie, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate può<br />

invitare il contribuente a dare <strong>del</strong>ucidazioni e fornire spiegazioni sui<br />

movimenti bancari oggetto di indagine finanziaria, con successivo<br />

instaurazione <strong>del</strong> contraddittorio.<br />

La mancata instaurazione <strong>del</strong> contraddittorio non degrada la prevista<br />

presunzione legale a presunzione semplice, fermo restando l’onere<br />

probatorio contrario in capo al contribuente.<br />

Si potrà avere un avviso di accertamento basato su indagini in cui il<br />

contribuente non è stato messo in condizioni di presentare, in<br />

contraddittorio proprie contro deduzioni.<br />

Si potrebbe verificare che il contribuente, si veda recapitare un<br />

accertamento da indagini finanziarie, senza l’invito al contraddittorio,<br />

60


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

in questo modo avrà solamente 60 giorni per ricostruire le<br />

movimentazioni bancarie.<br />

Dalla documentazione in possesso, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate,<br />

ricostruirà tramite le movimentazioni attive (accreditamenti), passive<br />

(prelevamenti) il volume d’affari <strong>del</strong> contribuente accertato.<br />

Se dai controlli, i versamenti risultanti dai conti correnti bancari, dai<br />

conti finanziari o da operazioni fuori conto, si presumono come<br />

ricavi, se il contribuente non dimostra, che ne ha tenuto conto, per la<br />

determinazione <strong>del</strong> reddito, e che i movimenti non hanno rilevanza<br />

allo stesso fine.<br />

Invece i prelevamenti o gli importi riscossi, nell’ambito di tali<br />

rapporti od operazioni non risultanti dalle scritture contabili, nel caso<br />

in cui il soggetto controllato non ne indichi l’effettivo beneficiario,<br />

sono considerati ricavi o compensi accertati in capo allo stesso<br />

soggetto.<br />

Le indagini finanziarie, possono essere effettuate anche sui conti di<br />

terzi.<br />

Esse possono essere utilizzate quando vi sono rapporti sui quali il<br />

contribuente ha una legittima disponibilità, o per i rapporti<br />

esclusivamente intestati ai terzi, quando l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o la<br />

Guardia di Finanza, prova l’interposizione fittizia con sostanziale<br />

imputabilità al contribuente.<br />

L’intestazione fittizia, si manifesta tutte le volte che gli Uffici,<br />

rilevino nel corso <strong>del</strong>l’istruttoria che le movimentazioni finanziarie,<br />

sebbene riferibili formalmente a soggetti che risultano averne la<br />

61


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

titolarità, in realtà sono da imputare a un soggetto diverso che ne ha la<br />

reale paternità con riferimento all’attività svolta.<br />

In mancanza di prova <strong>del</strong>l’interposizione fittizia <strong>del</strong> soggetto terzo, si<br />

ritiene che i verificatori, non possano, in punto di diritto, applicare la<br />

presunzione leale relativa, pur potendo fornire elementi probatori,<br />

anche dinanzi al giudice tributario, per ogni singola movimentazione<br />

finanziaria rilevata sui conti bancari o postali <strong>del</strong> terzo <strong>del</strong>la<br />

riconducibilità <strong>del</strong>le stesse all’attività <strong>del</strong> contribuente verificato.<br />

Un'altra problematica, che sorge in capo al contribuente, la<br />

considerazione, ai fini <strong>del</strong>la determinazione <strong>del</strong> maggior reddito per<br />

costi occulti.<br />

Vi sono diverse sentenze pronunciate in merito ai costi occulti.<br />

La Corte Costituzionale con la sentenza 225/2005 ha ritenuto che i<br />

prelevamenti determinano ricavi o proventi lordi dei costi correlati;<br />

ne consegue che potranno essere dedotti dall’ammontare dei prelievi<br />

non giustificati considerati ricavi ai fine di tassare la differenza.<br />

La corte di Cassazione con sentenza <strong>del</strong> 9 settembre 2005 n. 18016,<br />

impone di considerare ricavi sia le operazioni attive che passive,<br />

salvo prova contraria e, nel contemplo non fa salva la possibilità di<br />

dedurre in ogni caso dai ricavi presunti una quota di presunti costi,<br />

spettando al contribuente la dimostrazione <strong>del</strong>l’esistenza e <strong>del</strong>la<br />

deducibilità di detti costi.<br />

Orbene: secondo la circolare 32/e/2006 <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate,<br />

afferma che nell’ipotesi di accertamento analitico o analitico<br />

induttivo, non c’è, in linea di principio, alcun margine per il<br />

62


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

riconoscimento di componenti negativi dei quali il contribuente non<br />

fornisce una prova certa.<br />

Secondo la Corte di Cassazione, la presunzione di legge (relativa) va<br />

contrapposta una prova, non ad una presunzione semplice, ovvero una<br />

mera affermazione di carattere generale; e ciò nella considerazione<br />

che sarebbe irragionevole far valere una diversa regola di esperienza<br />

che a ricavi occulti siano genericamente e automaticamente<br />

accompagnati costi occulti; mentre parrebbe assumere pari e<br />

superiore valore una regola contraria che a ricavi occulti siano<br />

accompagnati costi già dichiarati in misura maggiore al reale.<br />

In caso d’accertamento induttivo non si può tenere conto di<br />

un’incidenza percentuale di costi presunti e questo anche quando i<br />

maggiori, ricavi derivano da un’indagine bancaria.<br />

Se da un indagine finanziaria, emergono solo versamenti, si avrebbe<br />

ai fini <strong>del</strong>la determinazione <strong>del</strong> reddito imponibile, una riduzione a<br />

titolo di costi di entità diversa a seconda <strong>del</strong>la tipologia di<br />

accertamento.<br />

Se emergono solo prelevamenti non giustificati, tali acquisti uguale ai<br />

ricavi, dovranno essere decurtati dai costi che potranno essere<br />

determinati in percentuale o assunti così come emergono dal conto.<br />

Se vi sono sia prelevamenti che versamenti, si dovrebbe procedere a<br />

una ricostruzione in luogo dei costi presunti correlati, potrebbe essere<br />

costituita dagli stessi prelevamenti da considerare come costi per<br />

pervenire in contrapposizione con i presumibili ricavi – alla<br />

individuazione <strong>del</strong>l’imponibile. In questo caso, non sembra<br />

63


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

ragionevole assumere – come invece deciso dalla sentenza <strong>del</strong>la<br />

Cassazione sopra esposta sia i versamenti che i prelevamenti come<br />

ricavi senza abbatterli dei costi, dato che tutto quello che esce dal<br />

conto bancario, compresi i prelevamenti, prima normalmente vi è<br />

entrato, per cui considerare ricavi sia i prelevamenti che i versamenti,<br />

porta ad una duplicazione di materia imponibile, che andrebbe contro<br />

il principio <strong>del</strong>la capacità contributiva <strong>del</strong> contribuente.<br />

Un altro aspetto <strong>del</strong>le indagini finanziarie, riguarda la valenza<br />

probatoria dei prelevamenti nei confronti dei professionisti.<br />

La norma, ha esteso ai lavoratori autonomi la presunzione di<br />

compensi ai prelevamenti e agli importi riscossi per i quali non siano<br />

stati indicati i beneficiari, sempre secondo il principio di inerzia.<br />

Nell’utilizzazione di tale presunzione, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o la<br />

Guardia di finanza, non dovrà tenere conto <strong>del</strong>la impostazione rigida<br />

<strong>del</strong>la norma e precisamente <strong>del</strong>la circolare 32/E/2006, riportato anche<br />

nella circolare 28/E/2006, anche perché vi sono dei prelevamenti che<br />

si possono ritenere riconducibili alle normali esigenze personali e<br />

<strong>del</strong>la famiglia <strong>del</strong> professionista.<br />

Prassi:<br />

- C.M. 10.5.96 n. E;<br />

- Circolare G.d.F. 20.1098 n. 1/360000;<br />

- C.M.29.12.99 n. 246/E;<br />

- Circolare Assonime 3.2.2005 n. 2 ;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.3.2005 n. 10;<br />

- Lettera circolare ABI 31.3.2005;<br />

- Provvedimento Garante <strong>del</strong>la Privacy 25.5.2005;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 19.10.2006 n. 32;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.2.2007 n. 6;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 4.4.2007 n. 18,<br />

- Circolare Assofiduciaria 5.4.2007 n. COM_2007_011;<br />

- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1.<br />

Giurisprudenza<br />

- Corte Costituzionale 18.2.90 n. 51;<br />

64


- Consiglio di Stato 7.4.95 n. 264,<br />

- Corte Costituzionale 6.7.2000 n. 260;<br />

- Cassazione 18.1.2002 n. 518;<br />

- Corte Costituzionale 26.2.2002 n. 33;<br />

- Cassazione 19.7.2002 n. 10598;<br />

- Cassazione 15.6.2007 n. 14023;<br />

- Cassazione 7.9.2007 n. 18868;<br />

- Cassazione 15.11.2007 n. 23690;<br />

- Cassazione 19.11.2007 n. 23861;<br />

- Cassazione 12.5.2008 n. 11750;<br />

- Cassazione 11.3.2010 n. 5913.<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

65


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 7<br />

L’ACCERTAMENTO<br />

MEDIANTE L’APPLICAZIONE<br />

DEGLI STUDI DI SETTORE<br />

L’Amministrazione finanziaria mediante gli studi di settore, si pone<br />

l’obbiettivo di individuare le condizioni effettive di operatività <strong>del</strong>le<br />

imprese e di determinare i ricavi e i compensi che, con ragionevole<br />

probabilità possono essere attribuiti ai contribuenti.<br />

Il calcolo presuntivo dei ricavi e dei compensi, è determinato<br />

attraverso la rilevazione di caratteristiche strutturali di ogni specifica<br />

attività economica, che si realizza mediante la raccolta sistematica di<br />

dati di carattere fiscale e di elementi che caratterizzano l’attività ed il<br />

contesto economico <strong>del</strong>la medesima che essa svolge.<br />

La norma di riferimento, è rappresentata dalla Legge 8 Maggio 1998<br />

n. 146.<br />

L’accertamento da studi di settore, è applicato ai contribuenti con<br />

regole diverse a seconda <strong>del</strong>le differenti annualità.<br />

La legge 311/2005, ha previsto:<br />

l’applicazione, nei confronti degli esercenti attività d’impresa<br />

in contabilità ordinaria per regime naturale <strong>del</strong>l’accertamento<br />

con la regola dei due anni su tre;<br />

l’accertamento nei confronti degli esercenti attività d’impresa<br />

in contabilità ordinaria (senza far distinzione tra contabilità<br />

ordinaria per opzione o per regime naturale) in situazioni di<br />

66


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

incoerenza di rispetto a indici di natura economica, finanziarie<br />

o patrimoniale.<br />

L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, ha chiarito anche la regola dei due anni su<br />

tre, ovvero due anni non congrui su tre e precisamente:<br />

per tali soggetti, il primo periodo d’imposta accertabile sia il<br />

2004 ed al fine di verificarne l’applicazione possono essere<br />

tenuti in considerazione anche i periodi d’imposta precedenti<br />

(Circolare <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 10/E/2005);<br />

ai fini <strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong> triennio il periodo d’imposta in cui il<br />

contribuente risulta interessato da una <strong>del</strong>le cause di esclusione<br />

o di inapplicabilità, deve essere considerato assimilato a quello<br />

di congruità (Circolare <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 32/E/2005);<br />

nel computo <strong>del</strong> triennio, devono essere considerati anche i<br />

periodi d’imposta per i quali il soggetto è in diverso regime di<br />

contabilità (Circolare Ministeriale 148/E/1999);<br />

la verifica <strong>del</strong> triennio viene effettuata annualmente e non ogni<br />

tre anni (Circolare Ministeriale 110/E/1999);<br />

i due periodi d’imposta nei quali si verifica lo scostamento<br />

possono anche non essere consecutivi (Circolare Ministeriale<br />

110/E/1999);<br />

il primo periodo di imposta cui fare riferimento è quello a<br />

partire dal quale sono applicabili gli studi di settore (Circolare<br />

Ministeriale 110/E/1999);<br />

67


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

le annualità in cui è stato fatto l’adeguamento in dichiarazione<br />

al ricavo puntuale si considerano congrue (Circolare Agenzia<br />

<strong>del</strong>le Entrate 12/E/2003);<br />

ai fini <strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong> triennio, il condono tombale non<br />

elimina la posizione di non congruità, il concordato da condono<br />

sì, la dichiarazione integrativa solo se i maggiori ricavi<br />

evidenziati non sono inferiori a quelli congrui (Circolare<br />

Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 39/E/2003);<br />

L’Attività di accertamento da studi di settore, si basa su indicatori<br />

ovvero:<br />

rapporto tra il valore dei beni mobili strumentali e gli<br />

ammortamenti;<br />

differenza tra esistenze iniziali relative a merci e le relative<br />

rimanenze finali <strong>del</strong>l’esercizio precedente;<br />

differenza tra le esistenze iniziali relative ad opere, forniture e<br />

servizi di durata ultra annuale e le relative rimanenze finali<br />

<strong>del</strong>l’esercizio precedente;<br />

disponibilità liquide negative.<br />

Vi sono anche cause di esclusione e di applicazione degli studi di<br />

settore.<br />

Premesso che gli studi di settore, si applicano a tutti i contribuenti che<br />

producano reddito d’impresa e da lavoro autonomo.<br />

Sono previste esclusioni e inapplicabilità.<br />

Gli studi di settore non si applicano ai contribuenti nei seguenti casi:<br />

68


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

che hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare<br />

superiore al limite stabilito per ciascuno studio di settore. Il<br />

limite non può superare i 7,5 milioni di euro;<br />

che hanno iniziato o cessato l’attività nel periodo di imposta;<br />

l’attività venga nuovamente iniziata entro il termine dei sei<br />

mesi dalla sua cessazione;<br />

l’attività presenti il carattere <strong>del</strong>la omogeneità rispetto a<br />

quella preesistente;<br />

che si trova in un periodo di non normale svolgimento<br />

<strong>del</strong>l’attività. (esempio: liquidazione ordinaria o liquidazione<br />

coatta amministrativa o fallimentare, l’attività non è iniziata<br />

in quanto l’impianto per lo svolgimento <strong>del</strong>l’attività è ancora<br />

in costruzione, non sono state rilasciate le autorizzazioni per<br />

lo svolgimento <strong>del</strong>l’attività, si è verificata un’attività<br />

propedeutica, si è verificata l’interruzione <strong>del</strong>l’attività per<br />

tutto l’anno, l’imprenditore ha affittato l’unica azienda, è stata<br />

sospesa l’attività ai fini amministrativi)<br />

Tali cause d’esclusione hanno effetto dall’anno 2007.<br />

In caso d’accertamento, tali situazioni, potranno essere tenute in<br />

considerazione, in sede di contraddittorio, ai fini <strong>del</strong>la corretta<br />

valutazione <strong>del</strong>la posizione <strong>del</strong> contribuente.<br />

Sono poi previste le seguenti cause di esclusione:<br />

determinazione <strong>del</strong> reddito con criteri forfetari;<br />

incaricati alle vendite a domicilio;<br />

69


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

classificazione in una categoria reddituale, diversa da quella<br />

prevista dal quadro degli elementi contabili, contenuto nel<br />

mo<strong>del</strong>lo per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini<br />

<strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>lo studio di settore approvato per l’attività<br />

esercitata;<br />

modifiche nel corso <strong>del</strong> periodo d’imposta <strong>del</strong>l’attività<br />

esercitata.<br />

Gli studi di settore, funzionano tramite l’applicazione di Ge.Ri.Co.<br />

che è un software reso gratuitamente <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />

Inserendo i valori <strong>del</strong>le variabili contabili, l’applicazione fornisce<br />

indicazioni in ordine:<br />

al cluster di appartenenza;<br />

alla congruità dei ricavi dichiarati;<br />

alla coerenza degli indicatori di normalità;<br />

alla coerenza degli indici economici.<br />

Il mancato rispetto degli indici di coerenza, non comporta alcuna<br />

presunzione di maggiori ricavi; evidenzia una possibile anomalia dei<br />

dati riportati negli studi di settore, considerata dall’Agenzia <strong>del</strong>le<br />

Entrate ai fini <strong>del</strong>la selezione dei soggetti da sottoporre a controlli,<br />

però, secondo l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, i maggiori ricavi o compensi<br />

desumibili dagli studi di settore, costituiscono una presunzione<br />

semplice. Il passaggio da presunzione semplice a presunzione<br />

qualificata, presuppone l’individuazione da parte <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />

Entrate:<br />

70


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

<strong>del</strong>la prova che le stime condotte da Ge.Ri.Co, siano<br />

fondamentalmente idonee allo scopo che si propongono, il<br />

quale consiste nel desumere da fatti noti, quello ignoto che si<br />

intende dimostrare;<br />

di ulteriori elementi concordanti con quelli nascenti dagli<br />

indicatori, che dimostrino, assieme a questi – in modo grave e<br />

preciso – l’esistenza di attività non dichiarate.<br />

Al fine <strong>del</strong>la valutazioni di affidabilità <strong>del</strong>lo studio, l’attività<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, deve essere effettuata nell’ambito <strong>del</strong><br />

contraddittorio instaurato con il contribuente, dopo l’avvio <strong>del</strong>la<br />

procedura di accertamento con adesione, base anche agli elementi<br />

forniti, idonei ad incidere sulla fondatezza <strong>del</strong>la presunzione.<br />

Il contribuente dovrà fornire prova contraria, la quale dovrà trovare<br />

fondamento, non tanto in un’analitica ricostruzione contabile, quanto<br />

in argomentazioni tali da dimostrare la non attendibilità <strong>del</strong> risultato<br />

<strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>lo studio in relazione alla specifica situazione<br />

oggetto <strong>del</strong> controllo. Dovrà smontare con riferimento al caso<br />

specifico, la costruzione <strong>del</strong>lo studio di settore al fine di dimostrare<br />

che il ragionamento matematico-statistico ad esso sotteso, non è in<br />

grado di rappresentare e supportare la fattispecie specifica oggetto di<br />

analisi.<br />

Prassi:<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.3.2005 n. 10;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 21.6.2005 n. 32;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 12.6.2007 n. 38;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 22.5.2007 n. 31;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.7.2007 n. 41;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 26.10.2007 n. 58;<br />

- Risoluzione Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 14.1.2007 n. 330;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 23.1.2008 n. 5;<br />

71


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 1.4.2008 n. 31;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 29.5.2008 n. 44;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.2.2009 n. 4;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 9.4.2009 n. 13;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 12.3.2010 n. 12;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 14.4.2010 n. 19;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.4.2010 n. 20;<br />

- Risoluzione Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 18.5.2010 n. 40.<br />

Giurisprudenza:<br />

- Cassazione 27.2.2002 n. 2891;<br />

- Cassazione 28.7.2006 n. 17229;<br />

- C.T. Regionale Milano 25.2.2008 n. 5;<br />

- C.T. Regionale Palermo 19.3.2008 n. 17;<br />

- C.T. Regionale Cagliari 6.6.2008 n. 46;<br />

- C.T. Regionale Torino 9.6.2008 n. 23;<br />

- C.T. Regionale Roma 22.10.2008 n. 130;<br />

- Cassazione 23.12.2008 n. 30188;<br />

- C.T. Provinciale Treviso 16.4.2009 n. 44;<br />

- Cassazione SS.UU. 18.12.2009 n. 26635.<br />

72


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 8<br />

L’ACCERTAMENTO SINTETICO<br />

IN BASE AGLI INDICI DI SPESE<br />

IL REDDITOMETRO<br />

L’accertamento sintetico, consente agli uffici di procedere alla<br />

determinazione <strong>del</strong> reddito complessivo netto <strong>del</strong>le persone fisiche, in<br />

relazione al contenuto induttivo di elementi e circostanze di fatto certi<br />

quali:<br />

- beni e servizi;<br />

- spese per incrementi patrimoniali;<br />

- e altri indicatori,<br />

indipendentemente dalla preventiva determinazione analitica dei<br />

redditi posseduti dal contribuente come disposto dall’art. 38 co. 4 - 7<br />

<strong>del</strong> DPR 600/73.<br />

L’art. 83 co. 8 <strong>del</strong> DL 122/2008 prevede un potenziamento<br />

<strong>del</strong>l’utilizzo <strong>del</strong>l’accesso sintetico per il triennio 2009 – 2011.<br />

In particolare, verranno sottoposti a controllo i contribuenti, che non<br />

hanno indicato nella dichiarazione dei redditi alcun debito d’imposta<br />

e per i quali sussistono elementi significativi di capacità contributiva.<br />

Il DL 78 <strong>del</strong> 31/05/2010 convertito dalla legge n. 122 <strong>del</strong> 2010, ha<br />

radicalmente riformato l’accertamento sintetico.<br />

Tale decreto, si caratterizza, tra l’altro per una forte attenzione alle<br />

problematiche <strong>del</strong>l’accertamento.<br />

L’art. 22 <strong>del</strong> DL 78/2010 l’accertamento sintetico al nuovo contesto<br />

socio-economico, dotando maggiori garanzie per il contribuente.<br />

73


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

L’amministrazione, risulta essere già in possesso d’informazioni, tra<br />

l’altro prima <strong>del</strong>la manovra Prodi nel DL 223/06.<br />

Esempio:<br />

Albi professionali.<br />

Domande di iscrizione, variazioni e cancellazioni negli albi, registri<br />

ed elenchi.<br />

Licenze e concessioni.<br />

Atti di concessione, di autorizzazione e licenza per provvedimenti di<br />

varia natura emessi dagli uffici pubblici;<br />

Utenze gas, idriche e telefoniche.<br />

Dati e notizie riguardanti i contratti di somministrazione e telefonici,<br />

relativamente alle utenze non domestiche e ad uso non pubblico.<br />

Utenze elettriche.<br />

Notizie riguardanti i contratti di somministrazione di energia elettrica,<br />

relativamente agli utenti.<br />

Contratti appalto.<br />

Estremi dei contratti di appalto, di somministrazione e di trasporto,<br />

conclusi mediante scrittura provata e non registrati.<br />

Contributi previdenziali.<br />

Elenchi <strong>del</strong>le persone fisiche che hanno corrisposto contributi<br />

previdenziali.<br />

Interessi passivi.<br />

Elenchi <strong>del</strong>le persone fisiche che hanno corrisposto interessi passivi.<br />

Premi assicurativi.<br />

74


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Elenchi <strong>del</strong>le persone fisiche che hanno corrisposto premi di<br />

assicurazione.<br />

Aeronautico nazionale e Circoscrizioni aeroportuali.<br />

Dati e notizie relativi alle iscrizioni, variazioni, cancellazioni sul<br />

possesso di aeromobili.<br />

Nautico.<br />

Dati e notizie relativi alle iscrizioni e note di trascrizioni degli atti<br />

costitutivi, traslativi o estintivi <strong>del</strong>la proprietà o di altri diritti reali di<br />

godimento concernente navi ed unità di diporto, o quote di esse.<br />

Movimento di capitali.<br />

Dati sui trasferimenti da e per l’estero, di denaro, titoli e valori,<br />

nonché <strong>del</strong>le operazioni di regolarizzazione <strong>del</strong>le attività detenute<br />

all’estero.<br />

Contratti assicurativi.<br />

Dati e notizie riguardanti i contratti di assicurazione, ad esclusione di<br />

quelli di responsabilità civile.<br />

Grande distribuzione.<br />

Dati relativi all’ammontare complessivo dei corrispettivi giornalieri<br />

<strong>del</strong>le cessioni di beni e <strong>del</strong>le prestazioni di servizi<br />

Erogazioni liberali per progetti culturali.<br />

Dati relativi ai beneficiari e agli erogatori.<br />

Direttiva risparmio.<br />

Informazioni relative agli interessi pagati o il cui pagamento è<br />

attribuito direttamente a persone fisiche, ovvero a entità residenti in<br />

un altro stato membro.<br />

75


Posta elettronica certificata.<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Comunicazione <strong>del</strong>l’indirizzo di posta elettronica certificata.<br />

Bonifici per ristrutturazioni edilizie.<br />

Dati dei bonifici utilizzati per gli interventi di recupero <strong>del</strong><br />

patrimonio edilizio.<br />

Inps aziende, artigiani, commercianti datori di lavoro domestici.<br />

Dati relativi ai contributi versati.<br />

Nel nuovo redditometro, i controlli verteranno sul comparto<br />

immobiliare.<br />

Sul fronte degli immobili, pur se è venuto meno l’accertamento<br />

fondato sul valore nominale, resta forte l’attenzione <strong>del</strong>l’Agenzia<br />

<strong>del</strong>le Entrate sulle compravendite con prezzi sospetti ossia inferiori<br />

alle normali quotazioni di mercato nonché alle stime OMI.<br />

La partecipazione dei Comuni all’attività d’accertamento tributario<br />

come disposto dall’art. 18 <strong>del</strong> DL 78/2010, in base al quale è<br />

demandata ai comuni l’evidenziazione dei dati, fatti ed elementi<br />

rilevanti per integrare le dichiarazioni e far emergere maggiori<br />

imponibili.<br />

E’ prevista l’istituzione di Consigli tributari per i comuni con<br />

popolazioni maggiore di 5000 abitanti, oppure la formazione di<br />

consorzi tra più Comuni per le realtà di minori dimensioni.<br />

Sul piano <strong>del</strong>l’emanazione <strong>del</strong>l’avvio di accertamento, con particolare<br />

riferimento al redditometro e all’accertamento sintetico, è stabilito<br />

che l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, prima <strong>del</strong>l’emissione <strong>del</strong>l’avvio di<br />

accertamento, trasmetta ai comuni una segnalazione affinché possano<br />

76


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

essere raccolte nuove informazioni ed integrazione dei dati dichiarati<br />

e i Comuni entro sessanta giorni devono segnalare ogni elemento in<br />

proprio possesso valido ai fini <strong>del</strong>l’accertamento.<br />

L’attività di collaborazione, ai fini fiscali e contributivi, è premiata<br />

con il riconoscimento di una quota <strong>del</strong> 33% <strong>del</strong>le maggiori somme<br />

relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo, e <strong>del</strong>le sanzioni<br />

civili applicate sui maggiori contributi definitivi.<br />

I Comuni, saranno coinvolti nell’attività di riscontro con l’Agenzia<br />

<strong>del</strong> Territorio, dei fabbricati non dichiarati al Catasto.<br />

Ai fini <strong>del</strong>l’accertamento ai sensi <strong>del</strong> nuovo art. 38 comma 4, lo<br />

stesso stabilisce, che l’ufficio, indipendentemente dalle disposizioni<br />

recate nei commi precedenti e dall’art. 39 DPR 600/73, può<br />

semplicemente determinare sinteticamente il reddito complessivo <strong>del</strong><br />

contribuente sulla base <strong>del</strong>le spese di qualsiasi genere sostenute nel<br />

corso <strong>del</strong> periodo d’imposta.<br />

Il nuovo articolo, afferma il principio di ragionevolezza in quanto, se<br />

il contribuente sostiene un determinato ammontare di spesa, a fronte<br />

di essa deve avere un reddito credibile.<br />

In attuazione <strong>del</strong>l’art. 38 co. 5 <strong>del</strong> DPR 600/73 modificato dal L<br />

78/2010, lo stesso disciplina l’accertamento fondato sugli indicatori<br />

di capacità contributiva.<br />

La determinazione sintetica, può essere fondata sul contenuto<br />

induttivo d’elementi indicativi di capacità contributiva, individuato<br />

mediante l’analisi di campioni significativi di contribuenti,<br />

77


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

differenziati anche in funzione <strong>del</strong> nucleo familiare e <strong>del</strong>l’area<br />

territoriale di appartenenza.<br />

Ai fini <strong>del</strong>la determinazione sintetica <strong>del</strong> reddito complessivo netto<br />

<strong>del</strong>le persone fisiche, deve essere valutata la disponibilità di alcuni<br />

beni e servizi quali:<br />

- pagamento di consistenti rate di mutuo;<br />

- pagamento di canoni di leasing;<br />

- pagamento di canoni per affitto di posti barca;<br />

- sostenimento di spese per ristrutturazioni immobiliari;<br />

- sostenimento di spese per arredi di lusso e di abitazioni;<br />

- pagamento di quote di iscrizione a circoli esclusivi;<br />

- pagamento di rette consistenti per la frequentazione di scuole<br />

private particolarmente costose;<br />

- assidua frequentazione di case da gioco;<br />

- partecipazioni ad aste;<br />

- frequenti viaggi e crociere;<br />

- acquisto di beni di particolare valore;<br />

- disponibilità di quote di riserve di caccia o di pesca;<br />

- hobby particolarmente costosi.<br />

Le novità <strong>del</strong> redditometro sono:<br />

- Il nuovo redditometro si basa sulla non congruità nel singolo<br />

anno e lo scostamento <strong>del</strong> 20% tra reddito accertato e quello<br />

dichiarato.<br />

78


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- La determinazione sintetica <strong>del</strong> reddito complessivo e<br />

ammessa, a condizione che, il reddito complessivo accertabile<br />

ecceda almeno un quinto di quello dichiarato.<br />

- Nel reddito di prima generazione, si applica il reddito<br />

complessivo netto.<br />

- Nel reddito di seconda generazione, si applica il reddito<br />

complessivo.<br />

- Dal reddito determinato sinteticamente, si deducono gli oneri<br />

deducibili. La norma prevede che dall’imposta verranno<br />

scomputate anche le detrazioni relative agli oneri sostenuti dal<br />

contribuente.<br />

- Il contribuente potrà fornire la prova che le spese sono state<br />

sostenute anche con redditi conseguiti negli anni precedenti,<br />

salva la prova contraria, che il relativo finanziamento è<br />

avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso<br />

periodo d’imposta, o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla<br />

fonte a titolo d’imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla<br />

formazione <strong>del</strong>la base imponibile.<br />

Prassi:<br />

- C.M. 30.4.99 n. 101/E;<br />

- C.M. 30.4.77 n. 7/1496;<br />

- C.M. 14.8.81 n. 27 (protocollo 7/2648);<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 9.8.2007 n. 49;<br />

- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1 ;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 12.2.2010 n. 12.<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione 29.8.2000 n. 11300,<br />

- Cassazione 17.6.2002 n. 8665;<br />

- Cassazione 28.9.94 n. 7905;<br />

- Cassazione 18.6.2002 n. 8738;<br />

- Cassazione 15.11.2000 n. 14778;<br />

- Cassazione 21.6.2002 n. 9099;<br />

- Cassazione 8.5.2003 n. 7005;<br />

79


- Cassazione 20.1.2006 n. 1135;<br />

- Cassazione 27.3.2006 n. 6952;<br />

- Cassazione 22.1.2007 n. 1294;<br />

- Cassazione 3.10.2007 n. 20708;<br />

- Cassazione 30.10.2007 n. 22936;<br />

- Cassazione 5.12.2007 n. 25386;<br />

- Cassazione 19.3.2010 n. 6753;<br />

- C.T. Provinciale Novara 10.2.2009 n. 8;<br />

- C.T. Regionale Bologna 6.10.2009 n. 88;<br />

- Cassazione 19.3.2010 n. 6753;<br />

- Cassazione 27.3.2010 n. 7485.<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

80


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 9<br />

L’ACCERTAMENTO IMMOBILIARE<br />

L’imposta di registro è concepita quale imposta di valore e non di<br />

corrispettivo.<br />

Per i trasferimenti immobiliari, la base imponibile alla quale<br />

commisurare le imposte proporzionali di registro, ipotecaria e<br />

catastale è rappresentata dal valore <strong>del</strong> bene o <strong>del</strong> diritto alla data<br />

<strong>del</strong>l’atto.<br />

Per valore in linea di principio, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 51 co. 1 <strong>del</strong> PR<br />

131/86 si assume quello dichiarato dalle parti nell’atto e, in mancanza<br />

se superiore, il corrispettivo pattuito per l’intera durata <strong>del</strong> contratto.<br />

L’art. 51 co. 2 <strong>del</strong> DPR 131/86 precisa che, gli atti che hanno per<br />

oggetto beni immobili o diritti reali immobiliari, per valore si intende<br />

quello venale in comune commercio.<br />

Una volta liquidata l’imposta principale in sede di eventuale<br />

accertamento di valore, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, effettua un controllo<br />

volto a stabilire se il corrispettivo indicato in atto rifletta<br />

effettivamente il valore venale in commercio.<br />

L’azione d’accertamento di valore deve essere effettuata dagli uffici,<br />

a pena di decadenza, entro due anni dal pagamento <strong>del</strong>l’imposta<br />

principale.<br />

Gli uffici effettuano una valutazione di congruità circa il valore o il<br />

corrispettivo indicato in atto dalle parti, verificandone la<br />

corrispondenza <strong>del</strong> valore venale in commercio.<br />

81


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 51 co. 3 <strong>del</strong> DPR 131/86 l’Amministrazione<br />

finanziaria, verifica la corrispondenza al valore venale in comune<br />

commercio <strong>del</strong> valore o <strong>del</strong> corrispettivo indicato in atto, con<br />

riguardo:<br />

- ai trasferimenti a qualsiasi titolo e alle divisioni e perizie<br />

giudiziarie, anteriori di non oltre tre anni alla data <strong>del</strong>l’atto o a<br />

quella in cui se ne produce l’effetto traslativo o costitutivo,<br />

aventi per oggetto gli stessi immobili, altri di analoghe<br />

caratteristiche e condizioni secondo il criterio comparativo,<br />

- al reddito netto di cui gli immobili sono suscettibili,<br />

capitalizzato al tasso mediamente applicato alla data e nella<br />

stessa località per gli investimenti immobiliari secondo il<br />

criterio di capitalizzazione,<br />

- ogni altro elemento di valutazione, anche sulla base di<br />

indicazioni fornite dai Comuni.<br />

Tra gli elementi di valutazione, vi è anche la determinazione <strong>del</strong><br />

valore venale in comune commercio attuata in base ai criteri<br />

matematici definiti dal provvedimento <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong><br />

27.7.2007.<br />

Per i terreni, il cui costo fiscale rilevante ai fini <strong>del</strong>la determinazione<br />

<strong>del</strong>le plusvalenze, di cui all’art. 67 co. 1 lett. a) e b) <strong>del</strong> TUIR sia<br />

stato rivalutato ai sensi <strong>del</strong>l’art. 7 <strong>del</strong>la Legge 28.12.2001 n. 448 e<br />

successive proroghe e riproposizioni, il valore risultante dalla perizia<br />

asseverata di stima eseguita dal professionista incaricato, costituisce il<br />

82


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

valore minimo di riferimento ai fini <strong>del</strong>le imposte di registro,<br />

ipotecaria e catastale.<br />

L’Amministrazione finanziaria, qualora accerti che il valore indicato<br />

in atto dalle parti, sul quale sono state liquidate e versate le imposte di<br />

registro, ipotecaria e catastale, risulta inferiore al valore venale,<br />

emette un unico atto con il quale rettifica il valore dichiarato, liquida<br />

le maggiori imposte a versare, liquida gli interessi e le sanzioni.<br />

Sotto il profilo sanzionatorio, se il valore definitivamente accertato<br />

dall’ufficio quale valore venale in comune commercio <strong>del</strong>l’immobile<br />

trasferito supera il valore dichiarato in atto <strong>del</strong>le parti, l’art. 71 <strong>del</strong><br />

DPR 131/86 distingue due fattispecie:<br />

- l’atto non ha oggetto immobili, per i quali risulta applicabile<br />

l’istituto <strong>del</strong>la valutazione automatica ai sensi <strong>del</strong>l’art. 52 <strong>del</strong><br />

DR 131/86. Viene irrogata una sanzione tra il 100% ed il<br />

200% <strong>del</strong>la maggiore imposta dovuta, soltanto se la differenza<br />

tra il valore accertato e quello indicato alle parti nell’atto<br />

supera il 25% <strong>del</strong> valore accertato;<br />

- l’atto ha per oggetto immobili, per i quali risulta applicabile<br />

l’istituto <strong>del</strong>la valutazione. In tal caso si applica una sanzione<br />

tra il 100% ed il 200% <strong>del</strong>l’imposta dovuta, a prescindere<br />

dall’entità <strong>del</strong>la differenza.<br />

Prassi:<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.2.2007 n. 6;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 14.4.2010 n. 18;<br />

Giurisprudenza:<br />

- Cassazione 1.8.2000 n. 10052;<br />

- Cassazione 26.10.2001 n. 13213;<br />

- Cassazione 28.11.2001 n. 15080;<br />

- Cassazione 16.5.2003 n. 7689;<br />

83


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- Cassazione 8.8.2005 n. 16700;<br />

- C.T. Provinciale Milano 8.10.2009 n. 292;<br />

- C.T. Provinciale Cagliari 22.12.2008 n. 350,<br />

- C.T. Provinciale Pisa 23.6.2009 n. 123;<br />

- C.T. Provinciale Reggio Emilia 18.1.2010 n. 16;<br />

- Cassazione 25.1.2010 n. 1333;<br />

- C.T. Provinciale Vicenza 18.2.2010 n. 36<br />

84


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 10<br />

L’ACCERTAMENTO IVA<br />

E ACCERTAMENTI NELLE OPERAZIONI<br />

CON I PAESI ESTERI<br />

Nell’accertamento iva, la rivalsa è lo strumento attraverso il quale il<br />

soggetto passivo, che deve corrispondere l’imposta sul valore<br />

aggiunto all’Erario, non deve sopportare l’onere economico, ma o<br />

trasferisce, addebitando l’imposta ad altro soggetto passivo, fino ad<br />

arrivare al consumatore finale, che ne resta definitivamente soggetto<br />

passivo, non potendo recuperare l’imposta pagata nei confronti di<br />

nessun altro e non potendo detrarsela.<br />

L’istituto <strong>del</strong>la rivalsa è disciplinato dall’art. 18 <strong>del</strong> DPR 633/1972, il<br />

quale pone a carico <strong>del</strong> cedente o prestatore soggetto passivo iva,<br />

l’obbligo specifico di addebitare al cessionario l’iva relativa<br />

all’operazione posta in essere: l’imposta viene pertanto anticipata<br />

all’Erario, per essere, poi recuperata tramite l’incasso <strong>del</strong>la fattura.<br />

Il cessionario è in grado di recuperare l’imposta mediante la<br />

detrazione <strong>del</strong>l’iva assolta sugli acquisti ma deve corrispondere al<br />

cedente l’ammontare <strong>del</strong>la stessa addebitatagli in fattura.<br />

L’Istituto <strong>del</strong>la rivalsa, si poggia sull’emissione <strong>del</strong>la fattura, che<br />

costituisce il mezzo attraverso il quale il soggetto passivo può<br />

esercitarla: quando l’emissione <strong>del</strong>la fattura è obbligatoria, l’imposta<br />

dovrà essere indicata separatamente dal prezzo, negli altri casi ai<br />

sensi <strong>del</strong>l’art. 21 DPR 633/72 il corrispettivo dovrà intendersi<br />

comprensivo di iva.<br />

85


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

In caso d’accertamento, il diritto di regresso disciplinato dall’art. 18,<br />

trova un limite nell’art. 60 DR 633/72, il quale all’ultimo comma<br />

stabilisce che il contribuente non ha dritto di rivalersi <strong>del</strong>l’imposta o<br />

<strong>del</strong>la maggiore imposta pagata in conseguenza <strong>del</strong>l’accertamento o<br />

<strong>del</strong>la rettifica nei confronti dei cessionari dei beni e dei committenti<br />

dei servizi.<br />

E’ ormai giurisprudenza consolidata, che la prova <strong>del</strong>la concreta<br />

inerenza o strumentaltà degli acquisti fatturati, rispetto all’attività<br />

imprenditoriale svolta, è a carico <strong>del</strong>l’interessato.<br />

Il soggetto passivo d’imposta è tenuto a provare che le disposizioni<br />

disciplinanti il diritto alla detrazione abbiano trovato riscontro.<br />

Occorre dimostrare, dunque effettivamente che gli acquisti dei beni<br />

da parte <strong>del</strong>l’impresa siano oggetto <strong>del</strong>l’effettiva attività<br />

<strong>del</strong>l’imprenditore.<br />

Il contribuente - imprenditore dovrà necessariamente fornire gli<br />

elementi documentali desumibili dalla contabilità la cui regolare<br />

tenuta assume una indubbia rilevanza ai fini probatori.<br />

L’onere probatorio a carico <strong>del</strong> contribuente si aggrava maggiormente<br />

nei casi in cui l’Amministrazione contesti l’inesistenza <strong>del</strong>le<br />

operazioni presupposte all’esercizio <strong>del</strong> diritto alla detrazione.<br />

Come citato in precedenza, le norme che regolano la detrazione<br />

<strong>del</strong>l’iva, sono contenute nell’art. 19 <strong>del</strong> DPR 633/72, il quale<br />

stabilisce le condizioni cui è subordinato l’esercizio <strong>del</strong>la detrazione<br />

relativo all’imposta addebitata a titolo di rivalsa sugli acquisti<br />

effettuati.<br />

86


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il legislatore fiscale, ha stabilito i presupposti fondamentali che<br />

legittimano la possibilità di detrarre l’imposta assolta per l’acquisto di<br />

beni o servizi richiedendo che:<br />

- l’acquisto sia effettuato nell’esercizio <strong>del</strong>l’impresa, arte o<br />

professione, e quindi l’imposta sia relativa ad un’operazione<br />

inerente all’attività svolta;<br />

- l’imposta sia addebitata in fattura a titolo di rivalsa;<br />

- venga esercitato il diritto alla detrazione nei termini concessi,<br />

vale a dire dal momento in cui l’operazione di acquisto si<br />

considera effettuata fino al termine di presentazione <strong>del</strong>la<br />

dichiarazione annuale relativa al secondo anno successivo a<br />

quello in cui il diritto alla detrazione è sorto;<br />

- l’operazione non rientri nei casi di indetraibilità, totale o<br />

parziale, di cui agli articolo 19, 19 bis e 19 bis-1 <strong>del</strong> DPR<br />

633/72.<br />

L’art. 21 comma 7 <strong>del</strong> DPR 633/72 stabilisce che se viene emessa<br />

fattura per operazioni inesistenti o le imposte relative sono indicate in<br />

misura superiore a quella reale, l’imposta è dovuta per l’intero<br />

ammontare indicato o corrispondente alle indicazioni <strong>del</strong>la fattura.<br />

Tale norma, è stata creata per rendere coerente il sistema impositivo<br />

Iva fondato sui principi <strong>del</strong>la rivalsa e detrazione, che prevede<br />

pertanto che l’Iva deve comunque essere versata all’erario anche se:<br />

- indicata in fattura emessa per operazioni inesistenti;<br />

- indicata in fattura contenente errori circa imponibile o imposta.<br />

87


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

I problemi più rilevanti, soprattutto per quanto riguarda il diritto alla<br />

detrazione da parte <strong>del</strong>l’acquirente, sorgono in presenza di fatture per<br />

operazioni inesistenti, posto che, se la maggior Iva indicata in fattura<br />

deriva da errore, il committente può far ricorso alle note di variazione<br />

di cui all’art. 26 <strong>del</strong> DPR 633/72 per rettifica, rispettando termini e<br />

modalità previste dalla norma stessa.<br />

Il fenomeno <strong>del</strong>le operazioni inesistenti presenta aspetti che<br />

andrebbero analizzati sotto il profilo <strong>del</strong>l’Iva, <strong>del</strong>le imposte dirette e<br />

<strong>del</strong>le conseguenze penali che ne scaturiscono.<br />

Tali operazioni, generano gravi conseguenze a carico dei soggetti<br />

coinvolti nonché la distorsione <strong>del</strong>la libera concorrenza <strong>del</strong> mercato,<br />

principio tutelato nell’orientamento europeo.<br />

Le operazioni inesistenti, implicano la creazione e l’utilizzo di<br />

elementi passivi fittizi, sulla base dei quali si manifestano i profili<br />

fraudolenti <strong>del</strong> rimborso.<br />

Si tratta di situazioni, nelle quali il soggetto passivo d’imposta crea<br />

artificiosamente le condizioni per fruire <strong>del</strong> diritto alla deduzione<br />

<strong>del</strong>l’imposta assolta sugli acquisti da quella dovuta sulle operazioni<br />

attive, che può esercitarsi nel diritto alla detrazione o nel diritto al<br />

rimborso.<br />

Rientrano in detta categoria:<br />

- le operazioni oggettivamente inesistenti;<br />

- le operazioni soggettivamente inesistenti;<br />

- le operazioni carosello aperte o chiuse.<br />

88


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Sono oggettivamente inesistenti le operazioni in tutto o in parte<br />

cartolari, vale a dire rappresentate nelle fatture e nei registri contabili<br />

dei contribuenti, ma che non sono state in tutto o in parte realizzate,<br />

pertanto nell’operazione si rappresenta attraverso le fatture, le parti<br />

non hanno inteso cedere e quindi non hanno ceduto alcun bene o non<br />

hanno inteso fornire e dunque non hanno fornito nessun servizio. Si<br />

tratta di operazioni assolutamente inesistenti.<br />

La giurisprudenza si è espressa nel senso di ritenere che la fattura<br />

emessa per operazioni inesistenti, obbliga comunque l’emittente al<br />

versamento <strong>del</strong>la relativa imposta per il solo fatto <strong>del</strong>l’emissione,<br />

perché il presupposto impositivo è costituito dal documento che<br />

rappresenta l’operazione anche se inesistente, con l’obbligo <strong>del</strong><br />

pagamento <strong>del</strong>l’imposta da parte <strong>del</strong> soggetto passivo Iva.<br />

In merito alla prova, in fase di contenzioso, il principio ribadito dalla<br />

Corte di Cassazione è che, spetterebbe all’Amministrazione<br />

finanziaria, dimostrare che le operazioni, descritte in fattura, in realtà<br />

non sono state poste in essere.<br />

Se l’amministrazione fornisce validi elementi ai sensi <strong>del</strong>l’art. 54 <strong>del</strong><br />

decreto Iva per affermare che alcune fatture sono state emesse per<br />

operazioni fittizie, passa al contribuente l’onere di dimostrare<br />

l’effettiva esistenza <strong>del</strong>le operazioni contestate.<br />

Sono soggettivamente inesistenti le operazioni, per le quali, una<br />

prestazione od una cessione è stata compiuta, esiste e tale esistenza<br />

contribuisce a distinguerla dalle operazioni oggettivamente<br />

inesistenti.<br />

89


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Cambia rispetto ad un’inesistenza oggettiva, l’insieme dei<br />

protagonisti <strong>del</strong>l’operazione, laddove figurano in fattura soggetti che<br />

in luogo agli altri non hanno eseguito l’operazione o non l’hanno<br />

ricevuta. (esempio i prestanome).<br />

Diversi possono essere i motivi per cui si ricorre ad una fatturazione<br />

fittizia.<br />

Ad esempio, si ricorre alla fatturazione soggettivamente falsa quando<br />

si ha la necessità di ufficializzare beni o servizi acquistati di<br />

contrabbando o comunque da soggetti che non possono o non<br />

vogliono apparire.<br />

In questo caso, è evidente che gli acquisti sono avvenuti senza il<br />

pagamento <strong>del</strong>l’Iva, proprio perché privi di ufficialità.<br />

Le frodi carosello, sono quelle che danno luogo ad uno schema<br />

circolare, ovvero si articolano attraverso una serie di cessioni<br />

effettive, sia oggettivamente sia soggettivamente, che originano giri<br />

di fatture, poste in essere per simulare un’attività economica e lucrare<br />

l’Iva, in quanto una <strong>del</strong>le società partecipanti omette di versare<br />

all’Erario l’imposta addebitata in rivalsa.<br />

Vengono realizzate con la costituzione di società fittizie, chiamate<br />

missin trade, cartirer o salta perché destinate a chiudere entro pochi<br />

mesi, al sol fine di evadere l’Iva, provocando una distorsione <strong>del</strong>la<br />

libera concorrenza.<br />

Si distinguono due tipi di operazioni carosello: chiuse e aperte.<br />

Con le prime, la merce ritorna alla società che ha dato inizio al giro<br />

fittizio, la società capofila, azienda reale, si approvvigiona dal<br />

90


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

mercato ufficiale, e innesca il carosello con una cessione non<br />

imponibile e riacquista la propria merce dalla società fittizia; la<br />

società filtro estero è un’interposizione fittizia necessaria per<br />

eliminare l’Iva <strong>del</strong>la fattura; la società fittizia nazionale inadempiente<br />

agli obblighi fiscali acquista dal filtro estero senza Iva e vende lo<br />

stesso prodotto con IVA (che non versa) al capofila.<br />

Lo scopo principale <strong>del</strong> carosello chiuso è riacquistare il prodotto al<br />

prezzo più basso <strong>del</strong> produttore stesso.<br />

Con le operazioni carosello aperte semplice, la società reale<br />

promotrice è un’azienda reale, che si approvvigiona dal mercato<br />

ufficiale, innesca il carosello con una cessione UE; il filtro estero; è<br />

un’interposizione fittizia necessaria per eliminare l’Iva dalla fattura;<br />

la società fittizia nazionale, inadempiente agli obblighi fiscali,<br />

acquista al filtro estero senza Iva e vende lo stesso prodotto con IVA<br />

(che non versa) alla società reale utilizzatrice; la società reale<br />

utilizzatrice è l’azienda reale che si approvvigiona dalle società<br />

fittizie a prezzi altamente competitivi.<br />

Anche nel caso di frodi carosello, la questione attinente alla prova,<br />

deve essere fornita dall’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, da una parte e dal<br />

contribuente acquirente che acquista da una società cartiera o<br />

interposta al fine di godere <strong>del</strong> riconoscimento <strong>del</strong> diritto alla<br />

detrazione.<br />

La Corte di Giustizia sembra seguire un orientamento diverso dal<br />

giudice di legittimità italiano, mossa dalla fondamentale esigenza di<br />

91


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

salvaguardare il principio <strong>del</strong>la neutralità <strong>del</strong>l’imposta nei confronti<br />

degli operatori economici.<br />

Gli operatori economici che adottano tutte le misure che possono<br />

essere da essi ragionevolmente pretese al fine riassicurare che le loro<br />

operazioni non facciano parte di un frode, che di tratti di una frode<br />

all’Iva ovvero di altre frodi, devono poter fare affidamento sulla<br />

liceità di tali operazioni senza rischiare di perdere il proprio diritto<br />

alla detrazione <strong>del</strong>l’Iva pagata a monte.<br />

Se invece il soggetto passivo sapeva o avrebbe dovuto sapere che,<br />

con il proprio acquisto partecipava a un’operazione che si iscriveva in<br />

una frode all’Iva, ai fini <strong>del</strong>la VI direttiva, deve essere ritenuto<br />

partecipe alla frode, indipendentemente dalla circostanza che egli<br />

tragga o meno beneficio dalla vendita dei beni.<br />

In tale situazione, infatti, il soggetto passivo collabora con gli autori<br />

<strong>del</strong>la frode e ne diviene complice.<br />

Le frodi Iva, si fondano essenzialmente sullo sfruttamento <strong>del</strong> regime<br />

transitorio che tutt’oggi disciplina gli scambi intracomunitari, sulla<br />

base <strong>del</strong> quale l’imposta viene applicata nello Stato membro di<br />

destinazione.<br />

Si crea, pertanto, una sorta di sospensione <strong>del</strong>l’imposta che grava sul<br />

bene oggetto <strong>del</strong>la transazione, consentendo al cedente di effettuare lo<br />

scambio in regime di non imponibilità; inoltre in capo al primo<br />

cessionario nazionale, è previsto l’obbligo di integrare con l’Iva il<br />

documento attestante la vendita e di procedere alla sua registrazione<br />

sia nel registro <strong>del</strong>l’Iva a credito che in quello a debito.<br />

92


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

I mezzi con cui più frequente si cerca di realizzare tale condotta<br />

evasiva possono essenzialmente essere ricondotti alle:<br />

- frodi intracomunitarie;<br />

- frodi realizzate sfruttando false lettere d’intento;<br />

- frodi realizzare mediante l’abuso <strong>del</strong> regime <strong>del</strong> margine.<br />

Nei primi due casi, la frode si realizza facendo in modo che nella<br />

transazione, che normalmente avverrebbe fra il cedente comunitario<br />

ed il cessionario nazionale, si inserisca un soggetto terzo sul quale far<br />

ricadere gli obblighi previsti dalla legge.<br />

Come già detto, si tratta <strong>del</strong> c.d. missing trader, un prestanome, di<br />

norma un soggetto nullatenente, privo di un patrimonio sul quale<br />

l’Amministrazione Finanziaria possa far valere i suoi diritti.<br />

Tale oggetto costituisce (su direzione altrui) una società, di norma<br />

nella forma <strong>del</strong>la società a responsabilità limitata, che avrà una<br />

durata limitata nel tempo e finalizzata solo a interporti fra i reali<br />

soggetti economici <strong>del</strong>l’operazione, facendosi carico degli obblighi di<br />

legge previsti per gli acquisti intracomunitari, senza poi provvedere<br />

alla loro effettiva esecuzione.<br />

Nella frode intracomunitaria propriamente intesa, il missing trader<br />

realizza la sua funzione non provvedendo ad effettuare alcuna<br />

annotazione, dichiarazione e versamento <strong>del</strong>l’Iva.<br />

La terza tipologia di frode citata è quella che prevede un abusivo<br />

ricorso al regime <strong>del</strong> margine, ossia al particolare trattamento Iva<br />

riservato alla vendita intracomunitaria di beni usati, disciplinato in<br />

Italia dal DL 41 <strong>del</strong> 23.2.1995, emanato in attuazione <strong>del</strong>la Direttiva<br />

93


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

n. 94/5/CEE <strong>del</strong> 1.2.1994, secondo cui , per i beni usati, l’imposta sul<br />

valore aggiunto si determina sulla base imponibile calcolata sulla<br />

differenza (per l’appunto margine) tra il prezzo di rivendita e il<br />

prezzo di acquisto aumentato <strong>del</strong>le spese eventualmente sostenute per<br />

la riparazione ed ammodernamento <strong>del</strong> bene.<br />

Tale mezzo fraudolento, molto utilizzato nella compravendita di<br />

autoveicoli, consiste nel far figurare la cessione intracomunitaria di<br />

un bene nuovo come cessione di un bene usato.<br />

Gli organi competenti, ad eseguire i controlli relativi alle operazioni<br />

intacomunitarie, sono gli Uffici <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Dogane,<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate e la Guardia di Finanzia.<br />

In particolare l’Agenzia <strong>del</strong>le Dogane:<br />

- Se in sede di controllo degli elenchi stessi rileva omissioni,<br />

irregolarità o inesattezza nella loro compilazione, provvede<br />

direttamente all’integrazione o alla correzione, dandone notizia<br />

al contribuente;<br />

- Se rileva la mancata presentazione di tali elenchi non ha la<br />

disponibilità dei dati esatti, invia richiesta scritta al<br />

contribuente invitandolo a presentare entro un termine,<br />

comunque non inferiore a trenta giorni, gli elenchi ovvero a<br />

comunicare i dati necessari per rimuovere le omissioni,<br />

irregolarità e le inesattezze riscontrate.<br />

L’art. 11 comma 4 <strong>del</strong> DLgs nr. 471/97 prevede espressamente che la<br />

sanzione non si applica se i dati mancanti o inesatti vengono integrati<br />

o corretti anche a seguito di richiesta.<br />

94


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Alla luce <strong>del</strong>la modifica apportata dal DL 41/95, gli Uffici<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Dogane hanno gli stessi poteri di controllo<br />

attribuiti agli Uffici <strong>del</strong>le Entrate in materia di constatazione <strong>del</strong>le<br />

violazioni relative alla compilazione degli elenchi INTRASTAT e,<br />

quindi, possono effettuare sia controlli cartolari sia controlli mediante<br />

accessi ispezioni e verifiche.<br />

Le sanzioni relative alla violazione in materia di elenchi riepilogativi<br />

degli acquisti e <strong>del</strong>le cessioni intracomunitarie sono legate alla<br />

tipologia di violazione:<br />

- Violazioni di natura statistica art. 11 DLgs n. 32/1989<br />

- Violazioni di natura fiscale art. 11 DLgs 471/1997.<br />

Le linee guida dei controlli internazionali, sono state fornite con la<br />

circolare nr. 20 <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate e con la circolare nr. 1 <strong>del</strong><br />

2008 <strong>del</strong>la Guardia di Finanza.<br />

La circolare nr. 20 <strong>del</strong> 2010 fa riferimento alla problematica <strong>del</strong><br />

contrasto all’evasione internazionale, dando importanti spunti in<br />

ordine all’azione programmatica degli uffici periferici, sottolineando<br />

soprattutto la necessità di un deciso cambiamento di passo<br />

nell’approccio ispettivo ai fenomeni evasivi in questione.<br />

Particolare attenzione prestano gli uffici periferici nel contrasto dei<br />

fenomeni di illecito trasferimento e/o detenzione di attività<br />

economiche e finanziarie all’estero e di trasferimento <strong>del</strong>la residenza<br />

all’estero a fini di evasione fiscale.<br />

Per quanto concerne l’illecito trasferimento di attività economiche,<br />

sono noti i questionari inviati alla persone fisiche in ordine alle<br />

95


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

movimentazioni effettuate, soprattutto relativamente a coloro che<br />

sono rientrati in Italia come domicilio fiscale dopo un periodo più o<br />

meno lungo trascorso all’estero.<br />

Altre informazioni sono derivate dall’incrocio tra base-dati generata<br />

dal c.d. monitoraggio <strong>del</strong>le transazioni da e verso l’estero da parte<br />

degli intermediari finanziari, e le dichiarazioni dei redditi (mo<strong>del</strong>lo<br />

RW) .<br />

Sul fronte <strong>del</strong>le residenze fittizie, invece è fondamentale la<br />

collaborazione con i Comuni, soprattutto con riguardo all’effettività<br />

<strong>del</strong>l’espatrio e all’assenza d’ulteriori elementi di contatto con lo stato<br />

Italiano, alla luce <strong>del</strong>la giurisprudenza <strong>del</strong>la corte di Cassazione<br />

(sentenza n. 12259 <strong>del</strong> 2010) nonché dalle indicazioni fornite con la<br />

risoluzione n. 351 <strong>del</strong> 200, secondo cui il contribuente si considera<br />

comunque residente in Italia se vi ha conservato il centro dei suoi<br />

interessi che si rammenta non deve intendersi solo come centro<br />

economico, ma anche come centro affettivo e morale.<br />

I controlli internazionali sono caratterizzati da:<br />

- un elevato scambio spontaneo di informazioni, cui sorge<br />

solitamente un feed back dall’estero altrettanto utili per i<br />

controlli interni. Ciò vale soprattutto nella materia IVA, per la<br />

quale la Commissione europea ha emanato varie<br />

raccomandazioni sulla tempistica e sulle qualità <strong>del</strong>le<br />

informazioni scambiate, in ragione degli interessi finanziari<br />

nazionali e comunitari. Le principali informazioni riguardano<br />

le differenze riscontrate a seguito di incrocio con i dati dei<br />

96


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

mo<strong>del</strong>li INTRA, le prestazioni di servizio che in base alla<br />

normativa vigente devono essere assoggettate a imposta in<br />

Italia e le transazioni riguardanti i veicoli;<br />

- l’incremento <strong>del</strong> ricorso sistematico all’applicazione SC.A.D.,<br />

per individuare gli elementi reddituali di fonte estera;<br />

- l’utilizzo degli ulteriori strumenti di cooperazione<br />

internazionale, rappresentanti dalla collaborazione tra<br />

funzionari e dai controlli simultanei;<br />

- la razionalizzazione ed economicità <strong>del</strong>le attività volte alla<br />

notifica all’estero di atti di accertamento e di riscossione;<br />

- l’impulso alle attività di contrasto alla evasione da riscossione<br />

connotata da profili internazionali, attivando tempestivamente<br />

la mutua assistenza tra gli Stati membri <strong>del</strong>l’Unione europea al<br />

fine di richiedere il recupero <strong>del</strong> credito erariale allo Stato di<br />

residenza <strong>del</strong> debitore <strong>del</strong>l’imposta italiana ovvero allo stato in<br />

cui siano state individuate da parte <strong>del</strong>l’ufficio specifiche fonti<br />

di reddito e patrimoni <strong>del</strong>lo stesso debitore.<br />

Il documento <strong>del</strong>la Guardia di Finanza sicuramente imponente nella<br />

sua stesura, reca anche le check list per il controllo <strong>del</strong>le situazioni e<br />

operazioni di rilevanza internazionale.<br />

Esse riguardano:<br />

- informazioni generali comuni alle diverse indagini;<br />

- analisi dei prezzi di trasferimento (transfer pricing);<br />

- (in)deducibilità degli elementi negativi di reddito relativi ad<br />

operazioni con i paesi black list;<br />

97


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- riscontro <strong>del</strong>la effettiva residenza estera <strong>del</strong>le persone fisiche;<br />

- residenza dei soggetti diversi dalle persone fisiche;<br />

- controllo di stabili organizzazioni occulte;<br />

- controllo di false residenze;<br />

- tecniche di tax planning per la <strong>del</strong>ocalizzazione <strong>del</strong> reddito.<br />

Vengono accentuati i controlli sui fenomeni esterovestizione.<br />

Nello specifico si deve evidenziare come ai fini <strong>del</strong>l’Ires sono<br />

considerati residenti, le società e gli enti, che per la maggior parte <strong>del</strong><br />

periodo d’imposta hanno nel territorio nazionale:<br />

- la propria sede legale;<br />

- la sede amministrativa;<br />

- l’oggetto principale.<br />

I criteri di localizzazione sulla base dei quali qualificare come<br />

fiscalmente residenti i soggetti IRES sono di tipo formale (sede<br />

legale) ovvero sostanziale (sede <strong>del</strong>l’amministrazione – oggetto<br />

principale).<br />

Tali presupposti si applicano per esclusione: se non è possibile<br />

impiegare il criterio <strong>del</strong>la sede legale, si passa alla sede<br />

amministrativa e qualora anche questa non sia riscontrabile, si guarda<br />

all’oggetto principale.<br />

La norma fiscale, alla stregua di quella civilistica, ha conferito<br />

rilevanza non soltanto al dato formale <strong>del</strong>la localizzazione <strong>del</strong>la sede<br />

legale <strong>del</strong>la società sul territorio nazionale, ma anche a quello<br />

effettivo connesso all’ubicazione in Italia <strong>del</strong>la sede<br />

98


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

<strong>del</strong>l’amministrazione o allo svolgimento, nel nostro Paese,<br />

<strong>del</strong>l’oggetto principale <strong>del</strong>l’impresa.<br />

Per sede legale s’intende la sede sociale indicata nell’atto costitutivo<br />

o nello statuto.<br />

Per sede <strong>del</strong>l’amministrazione deve intendersi il luogo in cui,<br />

effettivamente si organizza e si dirige la gestione sociale, ovvero il<br />

luogo dal quale gli impulsi relativi all’attività amministrativa <strong>del</strong>le<br />

società provengono.<br />

Giurisprudenza//<br />

- Cassazione sez. I civ., 18/10/1996, n. 1092;<br />

- Commissione tributaria prov. Salerno, sez. IV 30/6/1998, n. 168;<br />

- Commissione tributaria prov. Siracusa, 26/6/1999, n. 234;<br />

- Commissione tributaria prov. Salerno, sez. I, 28/6/1999, n. 16;<br />

- Cassazione sez. trib. 8/2/2001, n. 14337;<br />

- Cassazione sez. trib. 12/1/2007, n. 4247<br />

- Cassazione sez. trib. 21/9/2007, n. 21952;<br />

- Cassazione sez. trib. 1/2/2001, n. 6341;<br />

- Cassazione sez. trib. 28/11/2002, n. 11109;<br />

- Cassazione sez. trib. 17/5/2005, n. 18710;<br />

- Cassazione sez. trib. 15/6/2005, n. 19109;<br />

- Cassazione sez. trib. 23/12/2005, n. 28695;<br />

- Corte Giustizia Ue sez. III sent. 12/1/2006;<br />

- Corte Giustizia Ue sez. III sent. 27/9/2007;<br />

- Cassazione sez. trib. 19/6/2006, n. 19353;<br />

- Commissione trib. pov. Livorno, Sez. V 18/6/2007, n. 85;<br />

- Cassazione sez. trib. 21/9/2007, n. 21953;<br />

- Cassazione sez. trib. 17/10/2008, n. 27574;<br />

- Commissione trib. prov. Ravenna, sez. I, 24/9/2008, n. 113;<br />

- Cassazione sez. trib. 24/7/2009, n. 17337. e<br />

99


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 11<br />

ISTITUTI DEFLATIVI AL CONTENZIOSO<br />

L’art. 83, comma 18 <strong>del</strong> D.L. 25 giugno 2998, n. 112, convertito dalla<br />

Legge 6 Agosto 2008, n. 133, disciplina il nuovo istituto<br />

<strong>del</strong>l’adesione al processo verbale di constatazione (Pvc).<br />

E’ un nuovo strumento deflativo al contenzioso che attribuisce al<br />

contribuente in fase di contenzioso e accertamento il vantaggio di<br />

ridurre le sanzioni a un ottavo <strong>del</strong> minimo stabilite dalla legge e la<br />

possibilità di rateizzare il pagamento <strong>del</strong>le somme dovute senza la<br />

presentazione di garanzie.<br />

Nella sostanza viene previsto che:<br />

- le violazioni sono relative a imposte sui redditi e imposte sul<br />

valore aggiunto. La definizione, riguarda anche l’imposta<br />

regionale sulle attività produttive, l’addizionale regionale o<br />

comunale all’Irpef, le imposte sostitutive dei redditi, quelle per<br />

le quali sono applicabili le disposizioni in materia di<br />

accertamento <strong>del</strong>le imposte sui redditi.<br />

- La definizione, riguarda sia i processi verbali di constatazione<br />

redatti dalla Guardia di Finanza, che quelli redatti dall’Agenzia<br />

<strong>del</strong>le Entrate competenti ad emettere l’avviso di accertamento<br />

parziale.<br />

- I verbali devono riguardare violazioni <strong>del</strong>le norme contenute<br />

<strong>del</strong>le leggi finanziarie e devono consentire l’emissione di<br />

accertamenti parziali.<br />

100


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Le contestazioni devono quindi essere basate su elementi che<br />

consentono di stabilire l’esistenza di:<br />

- redditi imponibili non dichiarati, totalmente o parzialmente;<br />

deduzioni, esenzioni e agevolazioni in tutto o in parte non<br />

spettanti; imposte o maggiori imposte non versate, escluse le<br />

impresi di cui agli articoli 36 bis e 36 ter D.P.R. 600/1973<br />

- imposta sul valore aggiunto non dichiarata, totalmente o<br />

parzialmente; detrazioni in tutto o in parte non spettanti;<br />

imposta sul valore aggiunto non versata, escluse le ipotesi di<br />

cui all’articolo 54 – bis D.P.R. 633/1972.<br />

Modalità di adesione e aspetti procedurali<br />

L’adesione non richiede l’espletamento di particolari formalità,<br />

traducendosi in una semplice comunicazione <strong>del</strong> contribuente<br />

all’Ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate territorialmente competente per<br />

il periodo o i periodi d’imposta che possono formare oggetto di<br />

definizione parziale, nonché all’organo che ha redatto il verbale.<br />

L’adesione avviene mediante la comunicazione <strong>del</strong> contribuente:<br />

- all’Ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate territorialmente<br />

competente per il periodo o i periodi d’imposta che possano<br />

formare oggetto di definizione <strong>del</strong>l’accertamento parziale,<br />

- all’organo che ha redatto il verbale;<br />

Qualora il processo verbale riguardi più periodi d’imposta che<br />

possono formare oggetto di definizione <strong>del</strong>l’accertamento parziale,<br />

per i quali rilievi la competenza territoriale di più Uffici, la<br />

101


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

comunicazione deve essere presentata a tutti gli Uffici competenti in<br />

ragione di ciascun periodo d’imposta.<br />

Alla comunicazione deve essere allegata copia <strong>del</strong>la carta d’identità.<br />

(Circolare 55/E/2008), condizione ritenuta sostanziale ai fini<br />

<strong>del</strong>l’ammissibilità.<br />

L’invio potrà avvenire mediante raccomandata con avviso di<br />

ricevimento ovvero con consegna a mano, nel primo caso, farà fede la<br />

data <strong>del</strong> timbro <strong>del</strong>l’Ufficio postale accettante.<br />

E’ inoltre prevista l’allegazione <strong>del</strong>la fotocopia di un documento<br />

d’identità o di riconoscimento.<br />

La validità <strong>del</strong>l’adesione al rispetto di un termine perentorio per la<br />

presentazione <strong>del</strong>la comunicazione, che scade il trentesimo giorno<br />

successivo a quello di consegna <strong>del</strong> processo verbale di<br />

constatazione.<br />

Tale termine riguarda sia la presentazione <strong>del</strong>la comunicazione<br />

all’Ufficio competente per la definizione, che quella, parallela,<br />

all’organo redigente il processo verbale. Nel caso in cui l’organo<br />

verbalizzante coincida con l’Ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />

competente per la definizione, sarà sufficiente la presentazione di una<br />

sola comunicazione.<br />

Per le comunicazioni presentate mediante il servizio postale, ai fini<br />

<strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong> termine farà fede la data <strong>del</strong> timbro<br />

<strong>del</strong>l’ufficio postale accettante.<br />

Definizione dei soggetti trasparenti<br />

102


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

In caso di soggetti trasparenti (società di persone, società di capitali<br />

che hanno optato per la trasparenza o il consolidato fiscale) la<br />

comunicazione <strong>del</strong>l’adesione deve essere comunicata dal legale<br />

rappresentante entro i termini previsti.<br />

Dal punto di vista pratico, il procedimento si articola nel seguente<br />

modo:<br />

- entro trenta giorni dalla consegna <strong>del</strong> processo verbale la<br />

società, l’associazione o il titolare <strong>del</strong>l’azienda coniugale,<br />

presenta la comunicazione di adesione;<br />

- una volta notificato l’atto di definizione alle predette entità<br />

collettive, l’ufficio invia tempestivamente a ciascun<br />

partecipante l’atto di definizione <strong>del</strong> reddito di partecipazione<br />

ad esso attribuite, elaborato tenendo conto <strong>del</strong>la definizione<br />

<strong>del</strong>l’entità collettiva e recante l’indicazione <strong>del</strong>le imposte,<br />

sanzioni ed altre somme dovute dal partecipante ai fini <strong>del</strong>la<br />

definizione;<br />

- entro trenta giorni successivi alla data di ricezione <strong>del</strong>l’atto di<br />

definizione, il soggetto partecipante, può manifestare la volontà<br />

di definire la propria posizione, utilizzando il medesimo<br />

mo<strong>del</strong>lo di comunicazione previsto per la decisone al processo<br />

verbale;<br />

- entro i venti giorni successivi alla presentazione <strong>del</strong>la<br />

comunicazione di adesione, il soggetto partecipante è tenuto a<br />

versare le somme risultanti dall’atto di definizione che lo<br />

103


Effetti<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

riguarda, o la prima rata in caso di opzione per il pagamento<br />

rateale.<br />

Presentata l’adesione il contribuente non può fare marcia indietro.<br />

In ogni caso l’adesione, si perfeziona con la notifica <strong>del</strong>l’atto di<br />

definizione.<br />

Definizione degli inviti al contraddittorio<br />

Il D.L. 29 novembre 2008 n. 185 convertito con modificazioni dalla<br />

Legge 28 gennaio 2009, disciplina il nuovo istituto <strong>del</strong>la definizione<br />

<strong>del</strong>l’accertamento mediante adesione ai contenuti <strong>del</strong>l’invito al<br />

contraddittorio, ai fini <strong>del</strong>le imposte sui redditi e <strong>del</strong>l’iva.<br />

Nella sostanza viene modificata la norma a regime che tratta<br />

<strong>del</strong>l’accertamento con adesione prevedendo che il contribuente può<br />

presentare adesione ai contenuti <strong>del</strong>l’invito al contraddittorio<br />

mediante comunicazione al competente Ufficio e versamento <strong>del</strong>le<br />

somme dovute entro il 15^ giorno antecedente la data fissata per la<br />

comparizione.<br />

Alla comunicazione di adesione, che deve contenere in caso di<br />

pagamento rateale, l’indicazione <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le rate prescelte, deve<br />

essere unita la quietanza <strong>del</strong>l’avvenuto pagamento <strong>del</strong>la prima o unica<br />

rata.<br />

E’ posta una condizione di base: il contribuente deve definire senza<br />

eccezione alcuna e senza discussione il primo strumento con cui<br />

l’Ufficio pone a sua conoscenza l’avvio <strong>del</strong>l’accertamento.<br />

Definizione degli inviti<br />

104


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il contribuente, anziché dare inizio al procedimento di accertamento<br />

con adesione e quindi presentarsi al contraddittorio potrà direttamente<br />

definire il contenuto <strong>del</strong>l’invito.<br />

In questo caso, accettando integralmente le maggiori imposte indicate<br />

nell’atto, oltre gli interessi, le sanzioni vengono ridotte a un ottavo <strong>del</strong><br />

minimo, come peraltro avviene con la nuova adesione ai processi<br />

verbali di constatazione regolata dall’art. 5 –bis <strong>del</strong> D.L. 218/1997.<br />

In tal caso e necessario, entro il 15^ giorno antecedente alla data<br />

fissata per il contraddittorio che il contribuente:<br />

- effettui la comunicazione all’ufficio;<br />

- versi le somme dovute.<br />

Per la comunicazione è stato previsto l’utilizzo <strong>del</strong>lo stesso mo<strong>del</strong>lo<br />

per l’adesione ai processi verbali di constatazione.<br />

La circolare 4/E evidenzia che nel modulo deve essere individuato:<br />

- il soggetto che presenta la comunicazione;<br />

- l’atto di invito al contraddittorio per il quale si presenta<br />

l’adesione;<br />

- il numero <strong>del</strong>le rate prescelte in caso di pagamento rateale.<br />

L’invito potrà avvenire mediante raccomandata con ricevuta di<br />

ricevimento ovvero con consegna a mano.<br />

E’ ammesso il versamento in forma rateale (massimo 8 rate<br />

trimestrali di pari importo o 12 se le somme dovute sono superiori a<br />

€uro 51.645,69), senza presentazione di garanzie.<br />

<strong>Accertamento</strong> con adesione<br />

105


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Nell’ambito di applicazione <strong>del</strong>l’accertamento con adesione, lo stesso<br />

è stato adeguato a quello <strong>del</strong>la conciliazione giudiziale, non sono<br />

previste, in via di principio, cause di inammissibilità e di esclusione.<br />

La circolare 8 agosto 1997, n. 235/E. commenta tale istituto.<br />

Nell’ambito d’applicazione <strong>del</strong>l’istituto, sono compresi i seguenti<br />

soggetti:<br />

- le persone fisiche;<br />

- società di persone e gli altri soggetti di cui all’art. 5 <strong>del</strong> Tuir.<br />

Sono riconducibili in tale ambito, le seguenti fattispecie:<br />

- rettifiche induttive di cui all’art. 39 comma 1 lettera d) D.P.R.<br />

600/1973 e <strong>del</strong>l’art. 54 comma 2 D.P.R. 633/1972;<br />

- accertamenti induttivi di cui all’art. 39, comma 2 D.P.R.<br />

600/1973 e <strong>del</strong>l’art. 55 D.P.R. 633/1972;<br />

- rettifiche <strong>del</strong>le dichiarazioni presentate dalle persone fisiche<br />

basate su presunzioni semplici di cui all’art. 38, comma 3,<br />

D.P.R. 600/1973<br />

- accertamenti sintetici, ex art. 38 comma 4, D.P.R. 600/1973;<br />

- accertamenti d’ufficio di cui all’art. 41c D.P.R. 600/1973 nei<br />

casi di omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi;<br />

- accertamenti basati su coefficienti presuntivi dei ricavi, dei<br />

compensi e dei volumi d’affari;<br />

- accertamenti fondati sui parametri e studi di settore;<br />

- atti di accertamento basati su valutazioni estimative da parte<br />

<strong>del</strong>l’Ufficio, ovvero <strong>del</strong>l’Ute o di altri organi tecnici, qualora la<br />

106


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

documentazione fornita dal contribuente scaturiscano elementi<br />

che rendano possibile un diverso giudizio da parte <strong>del</strong>l’Ufficio;<br />

- accertamenti basati su una diversa qualificazione dei redditi,<br />

ovvero di componenti di esso;<br />

- accertamenti nei confronti di sostituti d’imposta relativamente<br />

a un ammontare complessivo induttivamente determinato di<br />

compensi, interessi ed altre somme assoggettabili a ritenute.<br />

L’avvio <strong>del</strong> procedimento di adesione da parte degli Uffici<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, si realizza attraverso l’invito al<br />

contribuente di uno specifico invito nel quale, per espressa previsione<br />

<strong>del</strong>la norma, devono essere indicati:<br />

- periodi d’imposta suscettibili di accertamento;<br />

- il giorno e il luogo <strong>del</strong>le comparizioni per definire<br />

l’accertamento con adesione;<br />

- le maggiori imposte, ritenute, contributi, sanzioni ed interessi<br />

dovuti nel caso di definizione <strong>del</strong>l’invito stesso;<br />

- i motivi che hanno dato luogo alla determinazione <strong>del</strong>le<br />

maggiori imposte e contributi.<br />

A fronte <strong>del</strong>l’invito il contribuente può:<br />

- presentarsi;<br />

- non presentarsi;<br />

- definire l’invito.<br />

Considerando che il procedimento non è obbligatorio, la mancata<br />

risposta all’invito <strong>del</strong>l’ufficio non è quindi sanzionabile, ferma<br />

107


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

restando, ovviamente, la potestà <strong>del</strong>l’ufficio di procedere alla notifica<br />

degli avvisi di accertamento o di rettifica.<br />

In caso di inviti per possibili accertamenti da studi di settore, la<br />

valutazione <strong>del</strong>l’affidabilità <strong>del</strong>le risultanze <strong>del</strong>lo studio sarà svolta<br />

direttamente dall’ufficio sulla base degli elementi in proprio possesso.<br />

L’avvio <strong>del</strong> procedimento a iniziativa <strong>del</strong> contribuente, si attiva<br />

mediante la presentazione di una istanza in carta libera di<br />

accertamento con adesione.<br />

L’istanza deve essere presentata prima <strong>del</strong>l’impugnazione <strong>del</strong>l’avviso<br />

di accertamento o di rettifica innanzi alla Commissione tributaria<br />

provinciale e l’impugnazione <strong>del</strong>l’atto comporta la rinuncia<br />

all’istanza di accertamento con adesione.<br />

La presentazione <strong>del</strong>l’istanza da parte <strong>del</strong> contribuente, produce<br />

preliminarmente l’effetto di sospensione sia dei termini per<br />

l’impugnazione <strong>del</strong>l’atto davanti alla Commissione tributaria<br />

provinciale sia i termini di pagamento <strong>del</strong>l’iva dovuta ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />

60 D.P.R. 633/1972. Entrambi i termini, sono sospesi per un periodo<br />

di 90 giorni, decorrenti dalla data di presentazione <strong>del</strong>l’istanza <strong>del</strong><br />

contribuente.<br />

La presentazione <strong>del</strong>l’istanza di accertamento con adesione, preclude<br />

al contribuente la possibilità di beneficiare <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>le<br />

sanzioni irrogate, prevista dall’art. 15 comma 1 <strong>del</strong> decreto legislativo<br />

in commento.<br />

108


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Gli uffici, entro 15 giorni dalla ricezione <strong>del</strong>l’istanza, presentata dal<br />

contribuente, a seguito <strong>del</strong>la notifica di un avviso di accertamento o<br />

di rettifica, formulano allo stesso un invito a comparire.<br />

Contraddittorio con il contribuente<br />

La fase <strong>del</strong> contraddittorio con il contribuente assume, come già<br />

evidenziato, particolare rilevanza ai fini <strong>del</strong>la completezza <strong>del</strong>l’intero<br />

iter procedimentale <strong>del</strong>l’accertamento con adesione.<br />

Il procedimento di accertamento con adesione, si conclude:<br />

- con la redazione di un atto scritto di definizione;<br />

- con il perfezionamento <strong>del</strong>la definizione.<br />

Dopo la fase <strong>del</strong> contraddittorio o contestualmente, l’ufficio<br />

competente redige in duplice esemplare l’atto di accertamento con<br />

adesione.<br />

Tale atto deve essere sottoscritto:<br />

- dal contribuente o da un suo procuratore generale o speciale;<br />

- dal direttore <strong>del</strong>l’ufficio o da un suo <strong>del</strong>egato.<br />

Gli elementi essenziali <strong>del</strong>l’atto unico di definizione, sono costituiti<br />

da:<br />

- indicazione, separatamente per ciascun tributo, degli elementi e<br />

la motivazione su cui la definizione si fonda. Sarà in<br />

particolare, evidenziato quanto dichiarato dal contribuente,<br />

quanto proposto in rettifica dall’ufficio e quanto definito in<br />

contraddittorio;<br />

- la liquidazione <strong>del</strong>le maggiori imposte, interessi, sanzioni<br />

dovute in dipendenza <strong>del</strong>la definizione;<br />

109


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- la liquidazione <strong>del</strong>le altre somme eventualmente dovute,<br />

compreso il contributo al servizio sanitario nazionale;<br />

Ai fini <strong>del</strong> perfezionamento <strong>del</strong>l’adesione, non è sufficiente la<br />

sottoscrizione <strong>del</strong>l’atto scritto tra le parti interessate, ma si perfeziona<br />

con il versamento entro 20 giorni dalla redazione <strong>del</strong>l’atto, <strong>del</strong>le<br />

intere somme dovute, ovvero, in caso di pagamento rateale, con il<br />

versamento <strong>del</strong>la prima rata e con la prestazione <strong>del</strong>la garanzia.<br />

Entro dieci giorni dal versamento <strong>del</strong>l’intero importo, e in caso di<br />

pagamento rateizzato, <strong>del</strong>la prima rata, il contribuente deve far<br />

pervenire, anche tramite un suo incaricato, presso l’Ufficio in cui si è<br />

incardinato il procedimento d’accertamento con adesione, la<br />

quietanza o l’attestazione di pagamento e ove dovuta, la garanzia con<br />

l’indicazione <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le rate prescelte.<br />

L’ufficio preso in carico i predetti documenti, rilascia l’esemplare<br />

<strong>del</strong>l’atto di accertamento con adesione destinato al contribuente.<br />

Ravvedimento operoso<br />

L’art. 13 <strong>del</strong> Dlgs. 18.12.97 n. 472 disciplina ‘istituto <strong>del</strong><br />

ravvedimento operoso.<br />

Esso consente al soggetto ed ai soggetti solidalmente obbligati di<br />

omissioni o di irregolarità, commesse nell’applicazione <strong>del</strong>le<br />

disposizioni tributarie, di rimediarvi spontaneamente, fruendo d<br />

rilevanti riduzioni <strong>del</strong>le sanzioni amministrative, purché la<br />

regolarizzazione intervenga entro precisi limiti temporali, ed in ogni<br />

caso prima che la violazione sia stata contestata; siano iniziati accessi,<br />

ispezioni o verifiche; siano iniziate altre attività amministrative di<br />

110


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

accertamento <strong>del</strong>le quali il soggetto o i soggetti solidalmente<br />

obbligati, abbiano avuto formale conoscenza.<br />

Affinché il ravvedimento operoso dia luogo ai suoi effetti, il<br />

contribuente o sostituti d’imposta deve:<br />

- effettuare il versamento <strong>del</strong>le imposte o ritenute dovute;<br />

- presentare una eventuale dichiarazione sostitutiva da quella<br />

precedentemente presentata;<br />

- procedere contestualmente al versamento <strong>del</strong>le sanzioni ridotte<br />

previste per la specifica violazione degli interessi legali dovuti<br />

sulle eventuali imposte o ritenute che non erano state versate o<br />

che erano state versate in ritardo.<br />

- Il comma 1 <strong>del</strong>l’art. 13 <strong>del</strong> Dlgs. 472/97 dispone che la<br />

sanzione ridotta, semprechè la violazione non sia contestata e<br />

comunque non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre<br />

attività amministrative di accertamento <strong>del</strong>le quali l’autore o<br />

soggetti solidamente obbligati, abbiano avuto formale<br />

conoscenza.<br />

Fino all’entrata in vigore <strong>del</strong> DLgs 32/2001, nell’art. 1 <strong>del</strong> DLgs<br />

472/97 erano configurabili tre tipologie di ravvedimento operoso da<br />

integrare con:<br />

- semplice rimozione <strong>del</strong>la violazione formale di cui all’art. 13<br />

co. 4;<br />

- con il pagamento <strong>del</strong>la sanzione ridotta e, contestualmente, <strong>del</strong><br />

tributo o <strong>del</strong>la differenza degli interessi moratori calcolati al<br />

111


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

tasso legale con maturazione giorno per giorno di cui all’art 13<br />

co. 1 e 2;<br />

- entro sessanta giorni dalla notificazione <strong>del</strong>l’avviso di<br />

liquidazione eseguita dall’ufficio di cui all’art. 13 co. 3.<br />

Le tipologie di ravvedimento possono essere così esposte.<br />

- Mancato pagamento dei tributi o di un acconto. La lettera a) <strong>del</strong><br />

co. 1 <strong>del</strong>l’art. 13 <strong>del</strong> DLgs 472/97 prevede la riduzione <strong>del</strong>la<br />

sanzione ad 1/12 (riduzione sanzione previdente) 1/10<br />

(riduzione sanzione attuale) <strong>del</strong> minimo nei casi di mancato<br />

pagamento <strong>del</strong> tributo o di un acconto, se il pagamento stesso<br />

viene effettuato nel termine di trenta giorni dalla sua<br />

commissione.<br />

- Errori e omissioni anche incidenti sulla determinazione o sul<br />

pagamento <strong>del</strong> tributo. L’art. 13 co. 1 lett. b) <strong>del</strong> Dlgs 472/97<br />

dispone che la sanzione è ridotta ad 1/10 (riduzione sanzione<br />

previdente) 1/8 (riduzione sanzione attuale), se la<br />

regolarizzazione degli errori o <strong>del</strong>le omissioni, anche incidenti<br />

sulla determinazione o sul pagamento <strong>del</strong> tributo, avviene entro<br />

il termine per la presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione relativa<br />

all’anno nel corso <strong>del</strong> quale è stata commessa la violazione<br />

ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro un<br />

anno all’omissione o dall’errore.<br />

- Omissione <strong>del</strong>la presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi.<br />

L’art. 13 co. 1 lett. c) <strong>del</strong> DLgs 472/97 consente la<br />

regolarizzazione <strong>del</strong>l’omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione<br />

112


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

dei redditi attraverso il pagamento <strong>del</strong>le sanzioni ridotte ad<br />

1/12 (riduzione sanzioni previgente) 1/10 (riduzione sanzione<br />

attuale) , se la presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione stessa avviene<br />

con un ritardo non superiore a novanta giorni.<br />

- Comunicazione dati iva L’art. 13 co. 1 lett. c) <strong>del</strong> DLgs 472/97<br />

prevede la possibilità di regolarizzare l’omessa presentazione<br />

<strong>del</strong>la dichiarazione periodica IVA attraverso il pagamento di<br />

una sanzione ridotta ad 1/12 (riduzione sanzione previgente)<br />

1/10 (riduzione sanzione attuale) e purché la presentazione<br />

<strong>del</strong>la stessa avvenga n un ritardo non superiore a trenta giorni.<br />

- Omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione annuale. E’<br />

considerata omessa quando:<br />

non viene affatto presentata, oppure viene presentata, ma<br />

utilizzando mo<strong>del</strong>li;<br />

non conformi a quelli approvati dall’Agenzia <strong>del</strong>le<br />

Entrate;<br />

viene presentata, ma priva <strong>del</strong>la sottoscrizione <strong>del</strong><br />

contribuente o <strong>del</strong> legale rappresentante e tale carenza<br />

non viene regolarizzata entro 30 giorni dal ricevimento<br />

di un apposito invito da parte <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

finanziaria;<br />

viene presentata, ma sottoscritta da un soggetto non<br />

abilitato;<br />

113


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

viene presentata utilizzando i mo<strong>del</strong>li corretti e<br />

debitamente sottoscritta, ma con un ritardo superiore a<br />

90 giorni rispetto al termine ultimo previsto dalla legge.<br />

Nella fattispecie sopra elencata l’ammontare <strong>del</strong>la sanzione<br />

amministrativa varia dal 120% al 240% <strong>del</strong>l’ammontare <strong>del</strong>le imposte<br />

dovute con un minimo di €uro 258,00, aumentata di un terzo se<br />

l’omissione riguarda redditi prodotti all’estero, con riferimento alle<br />

imposte relative a tali redditi.<br />

L’art. 1 <strong>del</strong> DLgs 472/97 co. 3 prevede che determinati tributi devono<br />

essere liquidati dall’ufficio. Tale ravvedimento si perfeziona con<br />

l’esecuzione dei pagamenti entro il termine di 60 giorni dalla notifica<br />

<strong>del</strong>l’avviso di liquidazione.<br />

Nelle violazioni formali come previsto dall’art. 10 co. 3 <strong>del</strong>la Legge<br />

27.7.2000 n. 212 c.d. Statuto dei diritti <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong>, lo stesso<br />

dispone la non irrogazione <strong>del</strong>le sanzioni in presenza di una mera<br />

violazione formale senza alcun debito d’imposta, in quanto non sono<br />

punibili le violazioni che non arrecano pregiudizio all’esercizio <strong>del</strong>le<br />

azioni di controllo e non incidono sulla determinazione <strong>del</strong>la base<br />

imponibile, <strong>del</strong>l’imposta e sul versamento <strong>del</strong> tributo.<br />

Acquiescenza<br />

Il D.Lgs 19 giugno 1997, n. 218 prevede la disciplina unitaria ai fini<br />

<strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>le sanzioni irrogate con gli avvisi di accertamento<br />

o di liquidazione, in caso di definizione per mancata impugnazione da<br />

parte dei contribuenti.<br />

114


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

La norma prevede la riduzione ad un quarto <strong>del</strong>le sanzioni irrogate<br />

dai competenti uffici con gli avvisi di accertamento o di liquidazione<br />

dei tributi non impugnati:<br />

- per le violazioni concernenti il tributo in materia di imposte sui<br />

redditi e di imposta sul valore aggiunto e per quelle relative al<br />

contenuto <strong>del</strong>le dichiarazioni;<br />

- per l’insufficiente dichiarazione di valore agli effetti<br />

<strong>del</strong>l’imposta di registro;<br />

- per omessa o tardiva dichiarazione <strong>del</strong>la successione o di<br />

Autotutela<br />

quella sostitutiva.<br />

Le fonti normative <strong>del</strong>l’autotutela in materia tributaria sono costituite:<br />

- dall’art. 68 D.P.R. 27 marzo 1992, n. 287 e soppresso<br />

dall’art.23 D.P.R. 26 marzo 2001;<br />

- dall’art. 2 – quater D.L. 30 settembre 1994, n 564 e introdotto<br />

dalla legge di conversione 30 settembre 1994, n. 5656 poi<br />

modificato dall’art. 27 Legge. 18 febbraio 1999 n. 28<br />

- dal D.M. 11 febbraio 1997, n. 37<br />

- dall’art. 7, Legge. 212/2000.<br />

L’autotutela è espressione di un potere generale e, per così dire,<br />

immanente alle attribuzioni stesse <strong>del</strong>la pubblica amministrazione e<br />

degli enti locali e consente <strong>del</strong>la potestà di rimuovere o modificare gli<br />

atti da essi stessi emanati.<br />

L’azione <strong>del</strong>l’amministrazione finanziaria, può risultare difettosa,<br />

illegittima o inopportuna.<br />

115


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Per consentire un ripensamento alla pubblica amministrazione in<br />

relazione ad un’attività amministrativa già perfezionata, soccorre<br />

l’istituto <strong>del</strong>l’autotutela.<br />

Seguendo la classificazione tradizionale, i principali atti, espressione<br />

di autotutela sono:<br />

- l’annullamento, con cui si elimina in tutto o in parte con<br />

efficacia retroattiva, un atto amministrativo illegittimo;<br />

- la revoca, con cui si elimina in tutto o in parte con efficacia non<br />

retroattiva, un atto inopportuno;<br />

In materia tributaria, appare non configurabile la revoca, che<br />

presuppone un ripensamento nel merito <strong>del</strong> provvedimento;<br />

valutazione evidentemente estranea al rapporto Fisco-contribuente.<br />

Secondo la giurisprudenza amministrativa, affinché<br />

un’Amministrazione possa procedere all’adozione, in sede di<br />

autotutela, di un atto di annullamento d’ufficio, è necessaria la<br />

contemporanea sussistenza di due presupposti:<br />

- l’illegittimità <strong>del</strong>l’atto<br />

- interesse pubblico all’annullamento <strong>del</strong>l’atto.<br />

Nel diritto amministrativo, la Pubblica Amministrazione nell’adottare<br />

un provvedimento di autotutela deve accertare, non solo la presenza<br />

di un vizio di legittimità sufficientemente grave da inficiare l’atto,<br />

ma deve operare una comparazione <strong>del</strong>la situazione venutasi a creare<br />

in seguito all’adozione <strong>del</strong>l’atto illegittimo, rispetto a quella che<br />

deriverebbe dalla eliminazione <strong>del</strong>l’atto viziato.<br />

116


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

L’autotutela sarà correttamente esercitata, solo se dalla comparazione<br />

di queste due situazioni emerga che la seconda è maggiormente<br />

rispondente all’interesse pubblico di quella determinatasi con<br />

l’adozione <strong>del</strong>l’atto illegittimo.<br />

Le considerazioni sopra esposte, valgono anche nel diritto tributario,<br />

ma con alcune specificazioni.<br />

Il potere d’autotutela, anche in materia tributaria è posto a difesa <strong>del</strong>le<br />

ragioni e degli interessi <strong>del</strong>la Pubblica Amministrazione, l’interesse<br />

primario resta quello pubblico e non quello dei destinatari <strong>del</strong><br />

provvedimento.<br />

Il potere <strong>del</strong>l’autotutela è un’attività essenzialmente discrezionale e<br />

non sospende eventuali termini per la definizione di un eventuale<br />

ricorso presso la Commissione tributaria provinciale.<br />

La conciliazione giudiziale.<br />

E’ il mezzo attraverso il quale si può chiudere un contenzioso aperto<br />

con il fisco.<br />

Si applica a tutte le controversie per le quali hanno giurisdizione le<br />

Commissioni tributarie provinciali e non oltre la prima udienza.<br />

Può essere proposta:<br />

- dalla Commissione tributaria provinciale che, d’ufficio può<br />

prospettare alle parti il tentativo di conciliazione;<br />

- dalle parti stesse (contribuente, ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />

Entrate, Ente locale, Agente <strong>del</strong>la riscossione)<br />

117


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il tentativo di conciliazione comunque non è vincolante. Infatti, se il<br />

contribuente nel tentare l’accordo non lo raggiunge, può sempre<br />

proseguire con il contenzioso.<br />

La conciliazione giudiziale, avviene su domanda proposta dal<br />

contribuente o dall’ufficio, mediante una domanda di discussione in<br />

pubblica udienza depositata presso la segreteria <strong>del</strong>la Commissione e<br />

notificata alla controparte entro 10 giorni precedenti la trattazione. Le<br />

parti possono chiedere di conciliare in tutto o in parte la controversia.<br />

L’ufficio, dopo la data di fissazione <strong>del</strong>l’udienza di trattazione e<br />

prima che questa si sia svolta, può depositare una proposta scritta già<br />

concordata con il ricorrente.<br />

Il giudice tributario, con intervento autonomo, può invitare le parti a<br />

conciliare la controversia.<br />

Se viene raggiunto un accordo, viene redatto un verbale, in udienza,<br />

contenente i termini <strong>del</strong>la conciliazione e la liquidazione <strong>del</strong>le somme<br />

dovute.<br />

La conciliazione fuori udienza, viene formalmente avviata dopo che è<br />

intervenuto l’accordo tra l’ufficio e il contribuente sulle condizioni<br />

alle quali si può chiudere la controversia. In quest’ipotesi, lo stesso<br />

ufficio, prima <strong>del</strong>la fissazione <strong>del</strong>la data di trattazione, provvede a<br />

depositare presso la segreteria <strong>del</strong>la Commissione una proposta di<br />

conciliazione con l’indicazione dei contenuti <strong>del</strong>l’accordo, se<br />

l’accordo viene confermato, il Presidente <strong>del</strong>la Commissione dichiara<br />

con decreto l’estinzione dei giudizio.<br />

118


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il versamento <strong>del</strong>le somme avviene tramite mo<strong>del</strong>lo F24 per le<br />

imposte dirette, per l’Irap, per le imposte sostitutive e per l’Iva,<br />

tramite mo<strong>del</strong>lo F23 per le altre imposte indirette.<br />

Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o in forma<br />

rateale, un massimo di 8 rate trimestrali di uguale importo, o in un<br />

massimo di 12 rate trimestrali, se le somme dovute superano<br />

51.645,69 €uro.<br />

La prima rata, deve essere versata entro il termine di 20 giorni dalla<br />

data <strong>del</strong> processo verbale o <strong>del</strong>la comunicazione <strong>del</strong> decreto<br />

presidenziale, mentre le rate successive, sono gravate da interessi<br />

legali.<br />

Se il contribuente rateizza, deve prestare garanzia.<br />

I vantaggi <strong>del</strong>la conciliazione sono:<br />

- riduce le sanzioni amministrative di 1/3;<br />

- abbatte fino a metà le sanzioni penali e cancella le sanzioni<br />

accessorie;<br />

- le spese di giudizio restano compensate;<br />

- evita i rischi e i costi legali alla prosecuzione <strong>del</strong> contenzioso.<br />

Prassi:<br />

- C.M. 5.8.98 n. 198/S;<br />

- C.M. 14.11.98 n. 258/E;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.12.2001 n. 103.<br />

Giurisprudenza:<br />

- C.T. Regionale Roma 13.12.2005 n. 79;<br />

- Cassazione SS.UU 17.3.89 n. 1333;<br />

- Cassazione 29.10.97 n. 10650;<br />

- Cassazione 22.2.2002 n. 2531;<br />

- Cassazione 20.2.2006 n. 3608;<br />

- Cassazione SS.UU. 27.3.2007 n. 7388<br />

- C.T. Provinciale Pisa 11.10.2007 n. 139;<br />

- Cassazione SS.UU. 23.4.2009 n. 9669;<br />

- C.T. Provinciale Vercelli 26.1.2010 n. 12.<br />

119


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 12<br />

NORMA ANTIELUSIVA<br />

E ABUSO DEL DIRITTO<br />

L’elusione fiscale si pone ad un livello intermedio tra l’evasione e il<br />

legittimo risparmio d’imposta.<br />

Si può affermare che un’operazione può ritenersi elusiva qualora sia<br />

priva di effettivo contenuto economico e abbia come fine principale il<br />

perseguimento di un risparmio d’imposta altrimenti non ottenibile.<br />

Il perseguimento <strong>del</strong> risparmio d’imposta non deve, peraltro essere<br />

assimilato all’elusione fiscale.<br />

Il risparmio d’imposta (art. 37 – bis DPR 600/73), si realizza quando<br />

il contribuente adotta il comportamento fiscalmente più conveniente<br />

tra una pluralità di soluzioni previste dal sistema tributario e aventi<br />

pari dignità.<br />

L’elusione fiscale, presuppone l’aggiramento di obblighi o divieti<br />

previsti dall’ordinamento tributario e si concretizza in scappatoie e<br />

stratagemmi, che, pur formalmente legali, finiscono per stravolgere i<br />

principi <strong>del</strong> sistema.<br />

L’art. 37 – bis <strong>del</strong> DPR 600/73 consente all’amministrazione<br />

finanziaria di disconoscere i vantaggi tributari conseguiti mediante<br />

altri, fatti e negozi, anche collegati tra loro:<br />

- privi di valide ragioni economiche;<br />

- diretti ad aggirare obblighi o divieti previsti dall’ordinamento<br />

tributario;<br />

120


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- diretti ad ottenere riduzioni di imposte o rimborsi, altrimenti<br />

indebiti;<br />

- trasformazioni;<br />

- fusioni;<br />

- scissioni;<br />

- liquidazioni volontarie;<br />

- conferimenti;<br />

- cessioni di crediti;<br />

- trasferimenti di residenza;<br />

- scambi di azioni;<br />

- cessioni di beni in regime di consolidato;<br />

- cessioni di partecipazioni.<br />

L’applicazione <strong>del</strong>la clausola di cui all’art. 37 – bis <strong>del</strong> DPR 600/73<br />

presuppone la sussistenza di alcune condizioni che devono essere<br />

dimostrate dall’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />

La norma contempla che l’operazione potenzialmente elusiva debba:<br />

- essere stata posta in essere in assenza di valide ragioni<br />

economiche;<br />

- aver raggirato un divieto od un obbligo di carattere tributario.<br />

La legittimità <strong>del</strong>la clausola di cui all’art. 37 bis <strong>del</strong> DPR 600/73<br />

postula il rispetto, da parte degli uffici finanziari, d’alcune norme di<br />

procedura:<br />

è infatti contemplato che:<br />

121


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- l’avviso di accertamento è emanato, a pena di nullità, previa<br />

richiesta al contribuente di chiarimenti da inviare entro sessanta<br />

giorni dalla ricezione <strong>del</strong>la richiesta stessa;<br />

- nella richiesta devono essere indicati i motivi in base ai quali<br />

l’ufficio ritiene applicabile la clausola antielusiva;<br />

- l’avviso di accertamento deve essere motivato con specifico<br />

riferimento alla giustificazione fornita dal contribuente;<br />

- le imposte possono essere iscritte a ruolo solo dopo la sentenza<br />

sfavorevole di primo grado, nei limiti consentiti dall’art. 68 <strong>del</strong><br />

DLgs 546/92<br />

Nel procedimento d’accertamento, è previsto il contraddittorio ai<br />

sensi <strong>del</strong> co. 4 <strong>del</strong>l’art. 37 bis <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />

Prassi:<br />

- C.M. 19.12.97 n. 320/E;<br />

- R.M. 15.7.99 n. 117/E;<br />

- Parere Comitato consultivo norme antielusive 21.2.2000 n. 4;<br />

- R.M. 7.72000 n. 106/E.<br />

Giurisprudenza:<br />

- Corte di Giustizia CE 17.7.97 causa C-28/95;<br />

- Cassazione 28.6.2001 n. 8886;<br />

- Cassazione 6.9.2006 n. 19227;<br />

- C.T. Provinciale Milano 13.12.2006 n. 278;<br />

- Cassazione 20.7.2007 n. 16097;<br />

- C.T. Provinciale Firenze 17.1.2008 n. 199;<br />

- C.T. Provinciale Reggio Emilia 8.2.2008 n. 10;<br />

- C.T. Regionale Milano 25.2.2008 n. 2;<br />

- Cassazione 4.4.2008 n. 8772;<br />

- Cassazione 11.4.2008 n. 9497;<br />

- C.T. I^ Bolzano 29.4.2008 n. 31;<br />

- C.T. Provinciale Firenze 4.7.2008 n. 87;<br />

- C.T. Provinciale Milano 30.7.2008 n. 146;<br />

- Cassazione 6.8.2008 n. 21170;<br />

- Cassazione SS.UU. 23.12.2008 n. 30055;<br />

- Cassazione 21.1.2009 n. 1465;<br />

- C.T. Provinciale Vicenza 28.1.2009 n. 6;<br />

- Cassazione 13.5.2009 n. 10981;<br />

- Cassazione 25.5.2009 n. 12042.<br />

122


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 13<br />

LE COMUNICAZIONI<br />

IL CONTROLLO DELLE DICHIARAZIONI<br />

L’attività di controllo sulle dichiarazioni dei contribuenti, effettuata<br />

dagli uffici <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, è finalizzata alla verifica dei<br />

dati indicati dagli stessi nelle dichiarazioni fiscali presentate.<br />

Il controllo sulle dichiarazioni presentate è di due tipi:<br />

Controllo automatico<br />

E’ effettuato ai sensi degli art. 36-bis <strong>del</strong> D.P.R. 600/1973 3 54-bis<br />

<strong>del</strong> D.P.R. 633/72. Le comunicazioni emesse a seguito di tale<br />

controllo evidenziano o la correttezza <strong>del</strong>la dichiarazione<br />

(comunicazione di regolarità) o l’eventuale presenza di errori<br />

(richiesta di chiarimenti).<br />

In questo caso, la richiesta dà ai contribuenti la possibilità di pagare le<br />

somme indicate, con una riduzione <strong>del</strong>le sanzioni, oppure di far<br />

presente all’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate le ragioni per cui ritengono<br />

infondati gli addebiti.<br />

Per i contribuenti che hanno presentato il mo<strong>del</strong>lo 730 è inviata,<br />

eventualmente, la sola comunicazione di irregolarità.<br />

Controllo formale<br />

E’ effettuato ai sensi <strong>del</strong>l’art. 36-ter <strong>del</strong> D.P.R. 600/1973.<br />

Tale controllo consiste nel verificare la conformità dei dati esposti in<br />

dichiarazione alla documentazione conservata dal contribuente e ai<br />

dati desunti dal contenuto <strong>del</strong>le comunicazioni presentate da altri<br />

123


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

soggetti ovvero forniti da enti previdenziali, banche ed imprese<br />

assicuratrici.<br />

Se la documentazione prodotta non risulta idonea a comprovare la<br />

correttezza dei dati dichiarati, ovvero nella ipotesi di mancata risposta<br />

al predetto invito, il contribuente riceve una comunicazione degli esiti<br />

<strong>del</strong> controllo formale contenente la richiesta <strong>del</strong>le somme dovute.<br />

Tale controllo consente di:<br />

- escludere in tutto o in parte lo scomputo <strong>del</strong>le ritenute<br />

d’acconto;<br />

- escludere tutto o in parte le detrazioni d’imposta e le deduzioni<br />

dal reddito non spettanti in base ai documenti richiesti ai<br />

contribuenti o ai dati in possesso <strong>del</strong>l’Agenzia;<br />

- determinare i crediti d’imposta spettanti in base ai dati<br />

risultanti dalle dichiarazioni e ai documenti richiesti ai<br />

contribuenti;<br />

- liquidare la maggiore imposta e i maggiori contributi dovuti<br />

sull’ammontare complessivo dei redditi risultanti da più<br />

dichiarazioni o certificazioni relative allo stesso anno e allo<br />

stesso contribuente;<br />

- correggere gli errori materiale e di calcolo commessi nelle<br />

dichiarazioni dei sostituti d’imposta.<br />

La liquidazione <strong>del</strong>le imposte sui redditi soggetti a tassazione<br />

separata.<br />

124


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Consiste nella determinazione <strong>del</strong>l’imposta dovuta su determinati<br />

redditi (assoggettati ad un regime di favore, tfr, arretrati di pensione),<br />

per i quali sono state già versate le somme a titolo d’acconto.<br />

Se il contribuente, riconosce la validità <strong>del</strong>la contestazione, può<br />

regolarizzare la propria posizione mediante il pagamento, entro 30<br />

giorni entro la scadenza, avvalendosi <strong>del</strong>la sanzione ridotta al 1/3 di<br />

quella originariamente prevista nella misura <strong>del</strong> 30% , oltre che<br />

l’imposta oggetto <strong>del</strong>la rettifica e dei relativi interessi.<br />

Se la comunicazione è arrivata tramite l’invio di un avviso telematico<br />

all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione, il termine di 30<br />

giorni per effettuare il pagamento e fruire <strong>del</strong>la sanzione in misura<br />

ridotta a 1/3 inizia a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla<br />

trasmissione <strong>del</strong>l’avviso.<br />

La regolarizzazione <strong>del</strong>le comunicazioni relative ai controlli formali,<br />

deve essere effettuata entro 30 giorni dal ricevimento <strong>del</strong>la prima<br />

comunicazione, con il pagamento <strong>del</strong>l’imposta dovuta, dei relativi<br />

interessi, e <strong>del</strong>la sanzione ridotta a 2/3 di quella prevista nella misura<br />

<strong>del</strong> 30%.<br />

La regolarizzazione <strong>del</strong>le comunicazioni, devono essere eseguite<br />

presso le banche, gli uffici postali o agenti <strong>del</strong>la riscossione con<br />

mo<strong>del</strong>lo F24 precompilato.<br />

Se la comunicazione è errata, non fondata la pretesa tributaria,<br />

contenuta nella comunicazione, può intraprendere le seguenti azioni:<br />

125


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- rivolgersi ad un qualsiasi ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate,<br />

contestando la stessa e fornendo gli elementi probatori<br />

comprovanti la correttezza dei dati indicati in dichiarazione:<br />

- rivolgersi ad un centro di assistenza multicanale (numero verde<br />

848800444), segnalando l’inesattezza.<br />

Se la comunicazione deriva da un controllo formale, il contribuente<br />

potrà segnalare all’ufficio di competenza che ha emesso la<br />

comunicazione.<br />

Se la pretesa tributaria è dovuta, è possibile rateizzare le somme<br />

richieste mediante le comunicazioni di irregolarità e di liquidazione<br />

rateizzando l’avviso bonario come segue:<br />

- Se l’importo non supera €uro 2.000,00 (€uro 500,00 derivanti<br />

da tassazione separata) la dilazione può essere concessa<br />

dall’ufficio, su richiesta <strong>del</strong> contribuente entro 30 giorni dal<br />

ricevimento <strong>del</strong>la comunicazione.<br />

- Se l’importo è superiore ad €uro 2.000,00 il numero massimo<br />

di rate trimestrali e pari a 6 e senza prestare garanzia.<br />

- Se l’importo è superiore ad €uro 5.000,00 il numero massimo<br />

di rate trimestrali e pari a 20 e senza prestare garanzia.<br />

- Se l’importo è superiore ad €uro 50.000,0, il numero massimo<br />

di rata trimestrale e pari a 20 e bisogna prestare garanzia.<br />

Prassi:<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 3.8.2001 n. 77;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrata 24.6.2004 n. 30;<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 13.3.2006 n. 10;<br />

- Risoluzione Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.3.2007 n. 31.<br />

Giurisprudenza:<br />

- Cassazione SS.UU. 12.11.2004 n. 21498;<br />

- C.T. Provinciale Cosenza 1.7.2008 n. 306;<br />

126


- Cassazione 18.3.2009 n. 6517;<br />

- C.T. Provinciale Lecce 22.3.2010 n. 135.<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

127


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 14<br />

LA RISCOSSIONE DEI TRIBUTI MEDIANTE<br />

CARTELLE DI PAGAMENTO<br />

L’attività di riscossione nazionale dei tributi, è affidata alla società<br />

Equitalia S.p.a., la quale è presente su tutto il territorio nazionale, con<br />

21 società partecipate rappresentate dagli Agenti <strong>del</strong>la riscossione<br />

(Adr) ad eccezione <strong>del</strong>la regione Sicilia.<br />

Le somme che risultano dovute a seguito dei controlli, di qualsiasi<br />

tipo, e degli accertamenti effettuati dall’amministrazione finanziaria,<br />

vengono iscritte a ruolo.<br />

Il ruolo, non è altro che un elenco contenente i debitori e le somme da<br />

essi dovute, formato dall’ente impositore ai fini <strong>del</strong>la riscossione.<br />

Il ruolo viene trasmesso agli Agenti <strong>del</strong>la riscossione che provvedono<br />

alle successive procedure:<br />

- preparazione ed invio <strong>del</strong>le cartelle;<br />

- riscossione <strong>del</strong>le somme e loro trasferimento erariale;<br />

- avvio <strong>del</strong>l’esecuzione forzata, in caso di mancato pagamento.<br />

La cartella<br />

Gli agenti <strong>del</strong>la riscossione attivano le procedure di riscossione per il<br />

recupero <strong>del</strong> credito erariale inviando ai contribuenti, come primo<br />

atto, la cartella di pagamento.<br />

La notifica <strong>del</strong>la cartella ai contribuenti è effettuata dal personale<br />

<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>la riscossione o da altri soggetti abilitati dallo stesso<br />

Agente.<br />

128


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

La notifica può essere eseguita anche mediante invio di raccomandata<br />

con avviso di ricevimento.<br />

Le cartelle di pagamento contengono la descrizione degli addebiti, le<br />

istruzioni sulle modalità di pagamento, l’invito a pagare entro 60<br />

giorni le somme descritte, le indicazioni <strong>del</strong>le modalità per proporre<br />

eventuali ricorsi, il nome <strong>del</strong> responsabile <strong>del</strong> procedimento<br />

d’iscrizione a ruolo e di quello d’emissione e di notificazione <strong>del</strong>la<br />

cartella.<br />

In caso di mancato pagamento nel termine di 60 giorni, sulle somme<br />

iscritte a ruolo, sono dovuti gli interessi di mora maturati<br />

giornalmente dalla data di notifica <strong>del</strong>la cartella, nonché l’onere per<br />

l’aggio dovuto all’Agente <strong>del</strong>la riscossione e tutte le eventuali<br />

ulteriori spese derivanti dal mancato pagamento <strong>del</strong>la cartella.<br />

Trascorso questo termine, l’Agente <strong>del</strong>la riscossione può avviare le<br />

azioni e le procedure per la riscossione coattiva su tutti i beni <strong>del</strong><br />

creditore e dei suoi coobbligati.<br />

La notifica <strong>del</strong>le cartelle di pagamento, varia in relazione ai diversi<br />

tipi di controllo:<br />

- Cartella di pagamento relativa alle somme dovute a seguito di<br />

controlli automatici <strong>del</strong>le dichiarazioni (artt. 36-bis <strong>del</strong> D.P.R.<br />

600/1973 e 54- bis <strong>del</strong> D.P.R. 633/1972): termine di notifica –<br />

31 dicembre <strong>del</strong> terzo anno successivo a quello di<br />

presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione.<br />

- Cartella di pagamento relativa alle somme che risultano dovute<br />

a seguito <strong>del</strong> controllo formale <strong>del</strong>le dichiarazioni (art. 36-ter.<br />

129


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

<strong>del</strong> D.P.R. 600/1973): termine di notifica – 31 dicembre <strong>del</strong><br />

quarto anno successivo a quello di presentazione <strong>del</strong>la<br />

dichiarazione.<br />

- Cartella di pagamento relativa alle somme dovute in base agli<br />

accertamenti degli uffici: termine di notifica – 31 dicembre <strong>del</strong><br />

secondo anno successivo a quello in cui l’accertamento è<br />

divenuto definitivo.<br />

- Cartella di pagamento per atti di recupero emessi a seguito<br />

<strong>del</strong>l’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti (art. 27,<br />

comma 20 D.L. 185/2008): termine di notifica – 31 dicembre<br />

<strong>del</strong> secondo anno successivo a quello in cui l’atto è diventato<br />

definitivo.<br />

Il pagamento <strong>del</strong>le cartelle, avviene mediante bollettini RAV,<br />

mediante presentazione allo sportello <strong>del</strong>l’Agente <strong>del</strong>la riscossione,<br />

mediante bonifico sul conto corrente bancario <strong>del</strong>l’Agente <strong>del</strong>la<br />

riscossione.<br />

Rateazione <strong>del</strong>le cartelle di pagamento.<br />

I Contribuenti che si trovano in temporanea situazione d’obbiettiva<br />

difficoltà, mediante istanza in carta libera, unitamente a idonea<br />

documentazione, possono richiedere la rateazione <strong>del</strong>le cartelle.<br />

La dilazione può essere concessa fino ad un massimo di 72 rate<br />

mensili e conterrà anche gli interessi di mora, i compensi di<br />

riscossione, i diritti di notifica, le spese per le procedure di<br />

riscossione. L’importo minimo <strong>del</strong>la rateazione è di €uro 100,00.<br />

130


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Per le rateazioni superiori ad €uro 50.000,00, non è necessario<br />

presentare (garanzie, fideiussione bancaria, polizza fideiussoria).<br />

Sgravio in caso di autotutela.<br />

Se il contribuente ritiene che l’addebito risulta infondato, con istanza<br />

di autotutela, può richiedere l’annullamento <strong>del</strong>la cartella.<br />

Sgravio a seguito <strong>del</strong>la Commissione tributaria.<br />

Quando la cartella di pagamento è stata dichiarata illegittima da una<br />

Commissione tributaria, il contribuente ha diritto ad ottenere lo<br />

sgravio entro 90 giorni dalla notifica <strong>del</strong>la decisione.<br />

Contestualmente allo sgravio, l’ufficio deve disporre anche il<br />

rimborso <strong>del</strong>le somme iscritte a ruolo eventualmente pagate dal<br />

contribuente prima <strong>del</strong>la decisone.<br />

Il rimborso viene riscosso presso l’Agente <strong>del</strong>la riscossione.<br />

La riscossione coattiva.<br />

A seguito <strong>del</strong>la notifica <strong>del</strong>la cartella o degli eventuali solleciti, il<br />

contribuente non paga, non presenta ricorso e non interviene un<br />

provvedimento di sospensione o annullamento da parte <strong>del</strong>l’ente<br />

impositore, l’Agente <strong>del</strong>la riscossione procede al recupero forzato<br />

mediante:<br />

- fermo amministrativo, anche detto ganasce fiscali e consente in<br />

una misura cautelare attivata dall’Agente <strong>del</strong>la riscossione<br />

attraverso la trascrizione <strong>del</strong> fermo <strong>del</strong> bene mobile registrato –<br />

per esempio – un’automobile nel Pubblico registro<br />

automobilistico, non consentendole la circolazione.<br />

La misura è sempre preceduta da una lettera di preavviso.<br />

131


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Se dopo il fermo, il debito continua a non essere pagato,<br />

l’Agente <strong>del</strong>le riscossione può sottoporre a pignoramento il<br />

bene fermato e venderlo all’asta.<br />

- L’iscrizione di ipoteca. E’ una procedura cautelare che<br />

garantisce il creditore, attribuendogli il diritto di essere<br />

soddisfatto con preferenza in caso d’espropriazione. L’ipoteca<br />

può avere per oggetto beni <strong>del</strong> debitore o di un terzo, e si<br />

costituisce mediante iscrizione nei registri immobiliari. Se<br />

l’importo è inferiore a 10 mila euro viene inviato<br />

preventivamente un invito al pagamento. L’ipoteca è sempre<br />

preceduta da un lettera di preavviso.<br />

- Pignoramento mobiliare. L’Agente <strong>del</strong>la riscossione può<br />

pignorare beni mobili di proprietà, disponibili presso<br />

l’abitazione o nei locali dove il debitore svolge l’attività<br />

professionale, commerciale o artigianale.<br />

- Pignoramento immobiliare. Successivamente all’ipoteca, nel<br />

caso in cui il contribuente continui a non pagare il debito,<br />

l’Agente <strong>del</strong>la riscossione dovrà procedere al pignoramento<br />

immobiliare, ossia l’atto esecutivo con cui ha inizio la<br />

procedura di vendita all’asta <strong>del</strong>l’immobile. Il pignoramento<br />

immobiliare è effettuato nel caso di debiti superiori a 8 mila<br />

euro.<br />

- Pignoramento presso terzi. L’Agente <strong>del</strong>la riscossione può<br />

richiedere al terzo di pagare le somme di cui il contribuente è<br />

debitore entro il limite <strong>del</strong>l’importo dovuto. Nel caso di<br />

132


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

stipendio, il pignoramento non può essere superiore ad un<br />

quinto <strong>del</strong>lo stipendio.<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione 26.9.2001 n. 12050;<br />

- Cassazione 27.4.2002 n. 6138;<br />

- C.T. prov. Reggio Emilia 5.9.2002 n. 57<br />

- Cassazione 7.10.2002 n. 14345;<br />

- Cassazione 13.5.2003 n. 7339;<br />

- C.T. reg. Milano 29.11.2004 n. 183;<br />

- Cassazione 23.2.2007 n. 4257;<br />

- Cassazione 16.5.2007 n. 11212;<br />

- C.T. II Bolzano 6.8.2007 n. 4;<br />

- Cassazione 14.9.2007 n. 19204;<br />

- Cassazione 21.12.2007 n. 27002;<br />

- C.T. prov. Cuneo 23.4.2009 n. 55;<br />

- Cassazione 8.11.2009 n. 24301;<br />

- Cassazione 30.12.2009 n. 28091.<br />

133


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 15<br />

LE SANZIONI TRIBUTARIE<br />

Le disposizioni generali per la determinazione e l’applicazione <strong>del</strong>le<br />

sanzioni amministrative in materia fiscale sono contenute nel D.Lgs.<br />

17/12/1997 n. 472, emanato in forza <strong>del</strong>la <strong>del</strong>ega concessa dall’art. 3<br />

co, 133, <strong>del</strong>le legge 23/12/1996, n. 662, che contiene le norme<br />

concernenti la tipologia <strong>del</strong>le sanzioni, i soggetti responsabili, il<br />

concorso di persone, la responsabilità, l’imputabilità e la<br />

colpevolezza, il ravvedimento operoso, il procedimento di<br />

irrogazione, la tutela giurisprudenziale, le sanzioni accessorie, i<br />

provvedimenti cautelari, la decadenza e prescrizione, la riscossione.<br />

Il D.Lgs. 18/12/1997, n. 471 (emanato in forza <strong>del</strong>la stessa <strong>del</strong>ega)<br />

contiene le norme sanzionatorio in materia d’imposte sui redditi,<br />

d’imposta sul valore aggiunto e di riscossione dei tributi (di tutti i<br />

tributi, compresi i tributi locali e le imposte indirette).<br />

Le sanzioni in materia d’IRAP e di tributi indiretti sono contenute<br />

nelle leggi che disciplinano le rispettive materie.<br />

Le sanzioni di natura penale previste per le violazioni fiscali sono<br />

contenute nel D.Lgs. 10/03/2000, n. 74, concernente i reati in materia<br />

di imposte sui redditi ed Iva.<br />

Per quanto concerne gli altri tributi diretti, indiretti e locali, non sono<br />

previste, salvo specifiche eccezioni (in materia d’imposta di bollo e<br />

d’accise), sanzioni di natura penale.<br />

Dove non sia altrimenti previsto, trovano applicazione , per quanto<br />

riguarda le sanzioni amministrative di nature non fiscale. Le norme<br />

134


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

contenute nella legge 24/11/1981, n. 689; mentre per le violazioni di<br />

rilevanza penale provvedono i codice penali e di procedura penale.<br />

Per la violazione di un adempimento tributario è prevista<br />

l’applicazione di una sanzione tributaria consistente, generalmente,<br />

nel pagamento di una somma di denaro – sanzione pecuniaria.<br />

Le regole in base alle quali si applicano le sanzioni possono essere:<br />

- <strong>Sanzioni</strong> che hanno carattere personale e riguardano solo chi ha<br />

commesso l’infrazione. Le sanzioni non si trasmettono agli<br />

eredi.<br />

- La somma irrogata a titolo di sanzione, non produce in nessun<br />

caso interesse.<br />

- Nessuno può essere assoggettato a sanzione se non in forza di<br />

una legge entrata in vigore prima <strong>del</strong>la violazione.<br />

- Le leggi intervenute dopo il fatto, si applicano se più<br />

favorevoli, al contribuente a condizione che il provvedimento<br />

di irrogazione non sia divenuto definitivo.<br />

- Non può essere assoggettato a sanzione chi, al momento in cui<br />

ha commesso il fatto, non aveva la capacità di intendere e di<br />

volere in base ai criteri indicati nel codice penale (principio di<br />

impunità) né coscienza e volontà <strong>del</strong>la propria condotta (dolo o<br />

colpa).<br />

- Se l’autore <strong>del</strong>la violazione ha agito nell’interesse di una<br />

società o ente con personalità giuridica, quest’ultimo soggetto è<br />

responsabile <strong>del</strong> pagamento <strong>del</strong>la sanzione.<br />

- Le sanzioni non si applicano:<br />

135


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

n nei casi di obbiettiva incertezza sulla portata <strong>del</strong>le<br />

disposizioni;<br />

n quando la violazione deriva da equivocità dei mo<strong>del</strong>li o<br />

<strong>del</strong>le richieste di informazioni all’Amministrazione<br />

finanziaria;<br />

n quando le violazioni derivano da ignoranza <strong>del</strong>la legge<br />

tributaria non evitabile.<br />

- Non è punibile il fatto commesso per causa di forza maggiore.<br />

- In caso di concorso di più violazioni o violazioni continuate,<br />

anche in tempi diversi, si applica un’unica sanzione.<br />

- Le sanzioni sono ridotte anche in caso di ravvedimento<br />

spontaneo (ravvedimento operoso).<br />

- Le sanzioni devono essere sempre adeguate all’effettivo danno<br />

subito dall’erario e all’entità soggettiva ed oggettiva <strong>del</strong>le<br />

violazioni, in modo da assicurare uniformità di disciplina per<br />

violazioni analoghe.<br />

Le sanzioni possono essere irrogate con due distinti procedimenti:<br />

L’atto di contestazione (art. 16 D.Lgs 472/97 ).<br />

Esso deve indicare:<br />

- I fatti attribuiti al trasgressore;<br />

- Gli elementi probatori;<br />

- Le norme applicate;<br />

- I criteri per la determinazione <strong>del</strong>le sanzioni e <strong>del</strong>la loro entità;<br />

- L’indicazione dei minimi edittali;<br />

136


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- L’invito al pagamento <strong>del</strong>le somme dovute nel temine di 60<br />

giorni dalla notificazione, e ancora, l’invito a produrre nello<br />

stesso termine le deduzioni difensive;<br />

- L’indicazione <strong>del</strong>l’organo al quale proporre impugnazione<br />

immediata.<br />

Se entro 60 giorni dalla notifica, il contribuente versa ¼ <strong>del</strong>la<br />

sanzione contestata, la controversia è definita, e non possono essere<br />

irrogate eventuali sanzioni accessorie.<br />

Entro lo stesso termine, in alternativa, il contribuente può presentare<br />

deduzioni difensive o ricorrere in Commissione tributaria. Va<br />

ricordato, però che l’impugnazione non è ammessa in caso di<br />

presentazione di deduzioni difensive. L’atto di contestazione, in<br />

pratica cambia natura in seguito al comportamento <strong>del</strong> contribuente, e<br />

dal momento in cui questi presenta le sue deduzioni, non è più in<br />

nessun senso atto di irrogazione sanzioni. L’Ufficio ha da quel<br />

momento un anno di tempo per irrogare le sanzioni con atto apposito<br />

(che deve essere motivato anche in relazione alle deduzioni stesse), e<br />

solo 120 giorni dalla data di presentazione <strong>del</strong>le deduzioni difensive<br />

per notificare il provvedimento di irrogazione di sanzione al fine di<br />

evitare che le misure cautelari adottate perdano efficacia.<br />

L’irrogazione immediata.<br />

In alternativa al suddetto procedimento, ma solo per le sanzioni<br />

collegate al tributo, cui si riferiscono, l’ufficio può provvedere<br />

all’irrogazione, all’avviso d’accertamento o di rettifica, motivato a<br />

pena di nullità.<br />

137


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Anche in questo caso il contribuente può entro 60 giorni dalla notifica<br />

<strong>del</strong> provvedimento, definire il provvedimento pagando ¼ <strong>del</strong>la<br />

sanzione irrogata.<br />

La definizione si riferisce esclusivamente alle sanzioni e non<br />

comporta acquiescenza rispetto al tributo.<br />

L’art. 1 comma <strong>del</strong>la Finanziaria 2011, c.d. Legge di stabilità 2011,<br />

ha modificato, in senso sfavorevole al contribuente, la misura <strong>del</strong>la<br />

riduzione prevista dalla lett. a), b), c) <strong>del</strong> comma 1 <strong>del</strong>l’art. 13, D.Lgs<br />

n. 472/97 che contiene la disciplina generale <strong>del</strong> ravvedimento<br />

operoso.<br />

Nuove misure <strong>del</strong>le sanzioni ridotte - Decreto Lgs.18/12/97 n. 472<br />

Art. 13 D.Lgs n.<br />

472/97<br />

lett. a) Omesso insufficiente<br />

Violazione Termine per il<br />

versamento<br />

ravvedimento<br />

lett. b) Altre violazioni Presentazione<br />

lett. c) Dichiarazione<br />

omessa<br />

138<br />

Riduzione sanzione<br />

previdente<br />

Riduzione sanzione<br />

attuale<br />

30 giorni 1/12 1/10<br />

dichiarazione<br />

<strong>del</strong>l’anno in cui è<br />

commessa la<br />

violazione<br />

_________________<br />

1 anno se non è<br />

prevista la<br />

dichiarazione<br />

1/10 1/8<br />

90 giorni 1/12 1/10<br />

Violazioni sostanziali<br />

Decreto Lgs.18/12/97 n. 472<br />

Le violazioni sostanziali che riguardano l’infe<strong>del</strong>tà <strong>del</strong>la<br />

dichiarazione e in materia di IVA anche tutte le violazioni, sono


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

sanzionate generalmente in misura variabile dal 100% al 200%<br />

<strong>del</strong>l’imposta non correttamente documentata, illegittimamente<br />

detratta.<br />

Violazione Termie per il<br />

Dichiarazione<br />

infe<strong>del</strong>e<br />

Omessa fatturazione<br />

Omessa registrazione<br />

Indebita detr. iva<br />

ravvedimento<br />

Presentazione<br />

dichiarazione<br />

<strong>del</strong>l’anno in cui è<br />

commessa la<br />

violazione<br />

Sanzione minima Violazione<br />

100% con un minimo<br />

di €uro 55<br />

139<br />

commessa fino al<br />

31.1.2011<br />

10% con un minimo<br />

di €uro 51<br />

Tabella riassuntiva - Decreto Lgs.18/12/97 n. 472<br />

Violazione Termie per il<br />

Omesso/insufficiente<br />

versamento tributi<br />

Omesso/insufficiente<br />

versamento tributi<br />

Mo<strong>del</strong>lo F24 a zero<br />

presentato entro 5<br />

giorni<br />

Mo<strong>del</strong>lo F24 a zero<br />

presentato oltre 5<br />

giorni<br />

ravvedimento<br />

Sanzione minima Violazione<br />

commessa fino al<br />

31.1.2011<br />

Violazione<br />

commessa dal<br />

.01.2.2011<br />

12,5% con un<br />

minimo di €uro 64<br />

Violazione<br />

commessa dal<br />

01.2.2011<br />

30 giorni 30% 2,5% (1/12) 378% (1/10)<br />

Presentazione<br />

dichiarazione<br />

<strong>del</strong>l’anno n cui è<br />

commessa la<br />

violazione<br />

Presentazione<br />

dichiarazione<br />

<strong>del</strong>l’anno n cui è<br />

commessa la<br />

violazione<br />

Presentazione<br />

dichiarazione<br />

<strong>del</strong>l’anno n cui è<br />

commessa la<br />

violazione<br />

30% 3% (1/10) 3,8175% (1/8)<br />

€uro 51 €uro 5 (1/10) €uro 6 (1/8)<br />

€uro 154 €uro 15 (1/10) €uro 19 (1/10)<br />

dichiarazione omessa 90 giorni €uro 258 €uro 21 (1/12) €uro 25 (1/10)<br />

Dichiarazione<br />

irregolare<br />

Dichiarazione<br />

infe<strong>del</strong>e<br />

Presentazione<br />

dichiarazione<br />

successiva<br />

Presentazione<br />

dichiarazione<br />

€uro 258 €uro 25 (1/10) €uro 32 (1/8)<br />

100% con un<br />

minimo di €uro 55<br />

10% con un minimo<br />

di €uro 51<br />

12,5% con un<br />

minimo di €uro 64


Omessa fatturazione<br />

Omessa registrazione<br />

Indebita detr. iva<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

<strong>del</strong>l’anno in cui è<br />

commessa la<br />

violazione<br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Può accadere che la legge fiscale, preveda, a fronte di determinati<br />

inadempimenti, l’indeducibilità di taluni oneri o spese, la<br />

indeducibilità <strong>del</strong>l’Iva, l’obbligo di versamento <strong>del</strong> tributi ecc. In tali<br />

casi, si parla di “sanzione impropria” che sarebbe costituita dal<br />

recupero fiscale a fronte <strong>del</strong>la violazione commessa.<br />

La sanzione pecuniaria consiste nel pagamento di una somma di<br />

denaro che può essere:<br />

- fissa, quando la legge prevede la misura <strong>del</strong>la sanzione in un<br />

importo predeterminato;<br />

- variabile, quando la legge prevede la sanzione tra un minimo<br />

ed un massimo.<br />

Le sanzioni pecuniarie, inoltre possono essere proporzionali<br />

all’imposta o maggiore imposta dovuta o non versata ovvero espresse<br />

in misura pecuniaria a prescindere dal tributo.<br />

Sono previste sanzioni variabili proporzionate al tributo in caso<br />

d’infe<strong>del</strong>e od omessa dichiarazione ovvero mancata o infe<strong>del</strong>e<br />

fatturazione e/o registrazione di operazioni soggette ad imposta; sono<br />

previste, invece, sanzioni non proporzionali al tributo, di tipo fisso o<br />

variabile, per la violazione di obblighi strumentali o per le violazioni<br />

formali.<br />

Tranne i casi espressamente previsti dalla legge (violazioni di omesso<br />

o tardivo versamento, indebita compensazione di credito), le sanzioni<br />

140


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

pecuniarie, sia fisse sia variabili, possono essere definite, mediante il<br />

pagamento di una misura ridotta <strong>del</strong>la sanzione, mediante<br />

accettazione <strong>del</strong>la violazione contestata (definizione agevolata,<br />

accertamento con adesione ecc.).<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 31 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997, costituiscono sanzioni<br />

accessorie:<br />

- interdizione<br />

- sospensione<br />

Per tutte le sanzioni accessorie è previsto il limite massimo di durata<br />

par a sei mesi.<br />

Le sanzioni accessorie possono essere applicate solo nei casi previsti<br />

dalle singole leggi d’imposta (es art. 12 <strong>del</strong> D.Lgs 471/1997 in<br />

materia di scontrino fiscale).<br />

L’art. 16, co. 3 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997 prevede che la definizione<br />

agevolata impedisce l’irrogazione <strong>del</strong>le sanzioni accessorie.<br />

Per quanto concerne la definizione <strong>del</strong>l’accertamento mediante<br />

adesioni (D.Lgs. n. 218/1997), si osserva che tale norma si<br />

disinteressa completamente <strong>del</strong>le sanzioni accessorie, contemplando<br />

soltanto la riduzione, ad un quarto <strong>del</strong> minimo edittale, di quelle<br />

pecuniarie irrogabili per violazioni in vario modo connesse<br />

all’accertamento definito.<br />

L’art. 2 co. 3 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997 stabilisce che la somma irrogata<br />

a titolo di sanzione non produce interessi; invece, l’art. 5, comma 11,<br />

<strong>del</strong> D.L. 27/4/1990, n. 90, convertito dalla legge 26/6/1990, n. 165<br />

abrogato dall’art. 16, comma 1, lettera f <strong>del</strong> D.Lgs. n. 471/1997,<br />

141


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

prevedeva che le soprattasse in materia di imposte sui redditi e di Iva<br />

si applicavano gli interessi, a decorrere dal sessantesimo giorno<br />

successivo alla notificazione <strong>del</strong>l’atto con cui tali sanzioni erano state<br />

irrogate.<br />

Gli interessi sulle sanzioni non sono dovuti fino a quando l’atto di<br />

contestazione o di irrogazione ovvero l’avviso di accertamento non<br />

siano divenuti definitivi;<br />

Come accennato in premessa, l’art. 2, co. 2 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997<br />

prevede di la sanzione riferita alla persona fisica che ha commesso o<br />

concorso a commettere la violazione.<br />

Tale disposizione fissa il principio di personalità <strong>del</strong>la sanzione,<br />

individuando, quale centro d’imputazione di conseguenze giuridiche<br />

ovvero la persona fisica che ha posto in essere il comportamento<br />

trasgressivo rispetto all’obbligo tributario.<br />

L’art. 7 <strong>del</strong> D.L. 30/9/2003, n. 269, convertito dalla legge 24<br />

novembre 2003, n. 326, prevede che le sanzioni amministrative<br />

relative al rapporto fiscale proprio di società o enti con personalità<br />

giuridica sono esclusivamente a carico <strong>del</strong>la persona giuridica.<br />

Il D.L. n. 269/2009 all’art. 7 <strong>del</strong> D.L. 30/9/2003 n. 269, convertito<br />

dalla legge 24/11/2003 n. 326, prevede che le sanzioni amministrative<br />

relative al rapporto fiscale proprio di società o enti sono personalità<br />

giuridica sono esclusivamente a carico <strong>del</strong>la persona giuridica.<br />

Prevede altresì una responsabilità di natura solidale tra rappresentante<br />

(inteso quale persona fisica che ha commesso la violazione) e<br />

rappresentato (soggetto passivo d’imposta).<br />

142


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il principio <strong>del</strong>la personalità <strong>del</strong>le sanzioni tributarie resta, in vigore<br />

limitatamente alle violazioni commesse nell’ambito d’imprese<br />

individuali, d’esercenti arti e professioni, di società ed enti privi di<br />

personalità giuridica, nell’ambito <strong>del</strong>le quali si collocano anche le<br />

società di persone che, pur conservando una propria autonomia<br />

patrimoniale, non posseggono la personalità giuridica.<br />

Per quanto riguarda le violazioni commesse nell’ambito di imprese<br />

individuali, di esercenti arti e professioni, di società ed enti privi di<br />

personalità giuridica, il co. 2 <strong>del</strong>l’art. 2 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997<br />

stabilisce che la sanzione è riferibile alla persona fisica che ha<br />

commesso o concorso a commettere la violazione, individuando in tal<br />

modo, quale centro d’imputazione di conseguenze giuridiche, la<br />

persona fisica che ha posto in essere il comportamento trasgressivo,<br />

rispetto all’obbligo tributario.<br />

Sempre l’art. 9 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997, prevede che quando più<br />

persone concorrono in una violazione, ciascuna di esse soggiace alla<br />

sanzione per questa disposta.<br />

La sanzione irrogata, può essere diversa per i vari concorrenti, atteso<br />

che, nella sua determinazione in concreto, si dovrà tener conto<br />

d’elementi indicati nell’art. 7 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997.<br />

L’art. 3 <strong>del</strong> D.Lgs. 18/12/1997 n. 472, prevede, che nel settore <strong>del</strong>le<br />

violazioni fiscali non penali, il principio <strong>del</strong> c.d. favor rei, stabilendo,<br />

rispettivamente al comma 2 e al comma 3 che:<br />

143


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- nessuno può essere assoggettato a sanzione per un fatto che<br />

secondo una legge posteriore, non costituisce può violazione<br />

punibile;<br />

- se la legge in vigore, al momento in cui la violazione è stata<br />

commessa, e le posteriori stabiliscono sanzioni di entità<br />

diversa, si applica la legge più favorevole.<br />

Il principio <strong>del</strong> favor rei, si applica anche ai procedimento in corso<br />

alla data <strong>del</strong> 1/4/1998, il che, per i procedimento pendenti presso<br />

la Suprema Corte, impone la Cassazione <strong>del</strong>la sentenza<br />

impugnata, nella parte relativa all’applicazione <strong>del</strong>le sanzioni, con<br />

rinvio al giudice a quo per la determinazione <strong>del</strong>le stesse, in base<br />

alla nuova disciplina sanzionatoria prevista dai decreti legislativi<br />

nn. 471, 472 e 473 <strong>del</strong> 1997.<br />

Nelli criteri di determinazione <strong>del</strong>le sanzioni, la legge prevede la<br />

misura edittale <strong>del</strong>la sanzione per l’infrazione commessa dal<br />

trasgressore.<br />

Ai fini <strong>del</strong>la quantificazione concreta <strong>del</strong>la sanzione stessa, l’art. 7<br />

<strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997 prevede che si abbia riguardo:<br />

- alla gravità <strong>del</strong>la violazione desunta;<br />

- all’opera da lui svolta per l’eliminazione o attenuazione<br />

<strong>del</strong>le conseguenze;<br />

- alla sua personalità e alle sue condizioni economiche e<br />

sociali.<br />

La sanzione può essere aumentata fino alla metà nei confronti di che,<br />

nei tre anni precedenti, sia incorso in altra violazione <strong>del</strong>la stessa<br />

144


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

indole, non definita in base a ravvedimento o in via agevolata ovvero<br />

in dipendenza di accertamento con adesione.<br />

A tal riguardo, sono considerate <strong>del</strong>la stessa indole le violazioni:<br />

- <strong>del</strong>le stesse disposizioni;<br />

- di disposizioni diverse che, per la natura dei fatti che le<br />

costituiscono e dei motivi che le determinano o per le modalità<br />

<strong>del</strong>l’azione, presentano profili di sostanziale identità (ad<br />

esempio, omesso rilascio di fattura e di ricevuta o scontrino<br />

fiscale, mancato versamento di IVA e di IRPEF).<br />

La sanzione può essere diminuita fino alla meta <strong>del</strong> minimo, qualora<br />

concorrano eccezionali circostanze, che rendano manifesta la<br />

sproporzione tra l’entità <strong>del</strong> tributo cui la violazione si riferisce e la<br />

sanzione.<br />

A tal fine, è onere <strong>del</strong> contribuente quello di indicare quali siano i<br />

fatti che integrano le concrete eccezionali circostanze idonee a<br />

dimostrare la pretesa manifesta sproporzione <strong>del</strong>la sanzione irrogata.<br />

L’art. 12 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997 (concorso formale) disciplina i<br />

seguenti istituti:<br />

- concorso formale omogeneo di violazioni, che si ha qualora,<br />

con una sola azione od omissione, si commettono diverse<br />

violazioni <strong>del</strong>la medesima disposizione;<br />

- concorso formale eterogeneo di violazioni, che si ha quando,<br />

con una sola azione ed omissione, vengono violate diverse<br />

disposizioni, anche relative a tributi diversi;<br />

145


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- concorso materiale omogeneo, quando, con più azioni od<br />

omissioni, si commettono diverse violazioni formali <strong>del</strong>la<br />

medesima disposizione;<br />

- continuazione, che si verifica quando si commettono più<br />

violazioni che, nella loro progressione, pregiudicano o tendono<br />

a pregiudicare la determinazione <strong>del</strong>l’imponibile ovvero la<br />

liquidazione, anche periodica, <strong>del</strong> tributo. Il vincolo <strong>del</strong>la<br />

progressione o continuazione si verifica quando si accerta tra le<br />

violazioni (sia formali sia sostanziali) un legame strumentale<br />

ovvero una connessione funzionale ed oggettiva. Secondo la<br />

pressi, le violazioni do omesso versamento sono escluse dalla<br />

comunicazione, nel senso che anche in presenza di violazioni<br />

progressive, per le quali trova applicazione la sanzione unica<br />

prevista dall’art. 12, le violazioni di omesso versamento sono<br />

sanzione autonomamente.<br />

Nei casi in cui le violazioni siano state commesse dallo stesso<br />

soggetto, si applica la sanzione unica c.d. cumulo giuridico,<br />

contrapposto al cumulo materiale, pari:<br />

- pari alla sanzione, che dovrebbe infliggersi per la<br />

violazione più grave;<br />

- aumentata da un quarto al doppio.<br />

Si precisa che:<br />

a) se le violazioni rilavano ai fino di più tributi, si<br />

considera quale sanzione base, cui riferire l’aumento,<br />

quella più grave, aumentata di un quinto;<br />

146


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

b) se suddette previsioni si applicano separatamente<br />

rispetto ai tributi erariali e ai tributi di ciascun altro<br />

ente impositore e, tra i tributi erariali, alle imposte<br />

doganali e alle imposte sulla produzione e sui<br />

consumi;<br />

c) se le violazioni riguardano periodi d’imposta diversi,<br />

la sanzione base è aumentata dalla metà al triplo; su<br />

tale ammontare si applica, quindi l’aumento da un<br />

quarto al doppio, Se le violazioni rilevano ai fini di<br />

più tributi e riguardano periodi d’imposta diversi:<br />

1. la sanzione più grave viene aumentata di un<br />

quinto;<br />

2. la sanzione così aumentata viene ulteriormente<br />

aumentata <strong>del</strong>la metà al triplo;<br />

3. su tale ammontare si applica l’aumento da un<br />

quarto al doppio.<br />

Prassi:<br />

- C.M. 180/E 10.7.1998<br />

- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 5/E <strong>del</strong> 27/01/2006 n. 98<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione SS.UU. 26/4/2000 n. 291;<br />

- Cassazione Sez. I 7/8/1996 n. 7228;<br />

- Cassazione Sez. Trib. 12/2/2001, n. 1945;<br />

- Cassazione 27/3/2001 n. 4408;<br />

- Cassazione Sez. Trib. 20/11/2003 n. 17587;<br />

- Cassazione Sez. Trib. 31/3/2005 n. 6814;<br />

147


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 16<br />

LE SANZIONI PENALI<br />

Le sanzioni penali, sono regolate dal D.Lgs. 74/2000.<br />

Prima <strong>del</strong>la riforma apportata dalla Legge 516/82 esisteva la c.d.<br />

pregiudiziale tributaria in base alla quale, al fine di evitare contrasti di<br />

giudicati, il processo penale non poteva iniziare fino alla conclusione<br />

<strong>del</strong> contenzioso tributario.<br />

Con la Legge 516/82, la c.d. pregiudiziale tributaria, è stata abolito.<br />

Con il DLGS 74/2000 l’art. 20 sancisce che il provvedimento<br />

amministrativo di accertamento ed il processo tributario non possono<br />

essere sospesi per la presenza <strong>del</strong> procedimento penale avente ad<br />

oggetto i medesimi atti o fatti dal cui accertamento comunque<br />

dipende la relativa definizione.<br />

I rapporti tra processo penale e processo tributario sono quindi<br />

fondati sul principio <strong>del</strong> doppio binario ovvero autonomi nella<br />

sostanza.<br />

In virtù <strong>del</strong> doppio binario, il contribuente può essere assolto dal<br />

giudice tributario e condannato in sede penale.<br />

La definizione stragiudiziale <strong>del</strong>la vertenza tributaria vale come<br />

attenuante, ma non estingue il reato.<br />

Il giudice penale non è vincolato dall’accertamento degli uffici.<br />

Le risultanze penali hanno valore indiziario, possono consistere il<br />

dichiarazioni di terzi, interrogatori, indagini finanziarie,<br />

intercettazioni telefoniche, perizie, confessioni.<br />

148


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Nell’ipotesi in cui, durante un controllo fiscale, i verificatori<br />

rinvengano gli estremi di una fattispecie criminosa, anche non di<br />

natura penale tributaria, essi hanno l’obbligo di inviare la<br />

comunicazione di reato all’Autorità giudiziaria.<br />

La sentenza <strong>del</strong> giudice penale, non fa stato nel processo tributario.<br />

Può essere utilizzata quale argomento di prova.<br />

La sentenza può essere utilizzata anche se inerente il c.d.<br />

patteggiamento.<br />

L’art. 36 co. 6 <strong>del</strong> LGS 231/2007 stabilisce che i dati e le<br />

informazioni registrati ai sensi <strong>del</strong>la normativa antiriciclaggio sono<br />

utilizzabili ai fini fiscali, in quanto conforme al principio generale in<br />

materia tributaria come disposto dall’art. 36 co. 4 <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />

Le principali ipotesi di reato. D.Lgs 74/2000<br />

Fonte Normativa e reo <strong>Sanzioni</strong> e norme note<br />

Art. 2ommi 1, 2, 3,<br />

D.Lgs. 74/2000<br />

Dichiarazione<br />

fraudolenta mediante<br />

l’uso di fatture o di<br />

altri documenti per<br />

operazioni inesistenti<br />

Chiunque al fine di<br />

evadere imposte sui<br />

redditi o iva,<br />

avvalendosi di fatture<br />

o altri documenti per<br />

operazioni inesistenti,<br />

indica in una <strong>del</strong>le<br />

dichiarazioni annuali<br />

relative a dette<br />

imposte elementi<br />

passivi fittizi, a<br />

prescindere se egli sia<br />

o meno il soggetto<br />

passivo d’imposta o il<br />

titolare dei redditi o<br />

l’intestatario dei beni<br />

149<br />

Reclusione da 1 anno<br />

e sei mesi a 6 anni,<br />

ridotta a reclusione da<br />

6 mesi a 2 anni se la<br />

somma degli elementi<br />

passivi fittizi è<br />

inferiore a 154.937<br />

euro .<br />

Sono possibili,<br />

nell’ipotesi più grave,<br />

intercettazioni<br />

ambientali, arresto,<br />

custodia<br />

cautelare,arresti<br />

domiciliari e divieto<br />

di espatrio.<br />

La dichiarazione<br />

fraudolenta si<br />

distingue da quella<br />

infe<strong>del</strong>e per la sua<br />

insidiosità, così<br />

definita per la<br />

sussistenza<br />

<strong>del</strong>l’artefazione di un<br />

impianto documentale.<br />

A seconda, poi, dei<br />

tipo di artificio si<br />

distinguono le ipotesi<br />

di cui all’art. 2 da<br />

quelle di cui all’art. 3.<br />

Per l’art. 2, a frode si<br />

considera commessa<br />

per la presentazione<br />

<strong>del</strong>la dichiarazione<br />

annuale, avvalendosi<br />

di fatture o altri<br />

documenti per<br />

operazioni inesistenti,<br />

quando tali fatture o<br />

documenti sono


Art. 3 D.Lgs 74/2000<br />

Dichiarazione<br />

fraudolenta mediante<br />

altri artifici<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

A differenza <strong>del</strong>l’art.<br />

2 può commettere<br />

questo reato solo chi è<br />

tenuto alle scritture<br />

contabili. Il reato è a<br />

formazione<br />

progressiva: prima<br />

occorre violare gli<br />

obblighi contabili, poi<br />

presentare la<br />

dichiarazione annuale<br />

sulla base <strong>del</strong>la<br />

contabilità artefatta.<br />

Accertata<br />

l’insidiosità, gli<br />

artifici puniti sono<br />

tutti quelli previsti<br />

dall’art. 2, ma qui<br />

sono previste due<br />

soglie di punibilità:<br />

occorre, con mezzi<br />

fraudolenti, al fine di<br />

evadere le imposte sui<br />

redditi o l’iva,<br />

indicare in una <strong>del</strong>le<br />

dichiarazioni annuali<br />

a dette imposte,<br />

elementi attivi, per un<br />

ammontare inferiore a<br />

quello effettivo o<br />

elementi passivi fittizi<br />

quando<br />

congiuntamente:<br />

1)l’imposta evasa è<br />

superiore a 77.468<br />

euro (con riferimento<br />

a ciascuna <strong>del</strong>le<br />

singole imposte);<br />

2) l’ammontare<br />

complessivo degli<br />

elementi attivi<br />

sottratti<br />

all’imposizione ,<br />

anche mediante<br />

l’indicazione di<br />

elementi passivi<br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

150<br />

Reclusione da 1 anno<br />

e 6 mesi (art. 3).<br />

Al di sotto <strong>del</strong>la<br />

soglia di punibilità, la<br />

medesima fattispecie<br />

costituisce illecito<br />

amministrativo<br />

punibile con la<br />

sanzione<br />

amministrativa<br />

prevista dal D.Lgs<br />

471/1997 per le<br />

dichiarazioni infe<strong>del</strong>i.<br />

Sono possibili i<br />

provvedimenti<br />

indicati al rigo<br />

precedente.<br />

registrati nelle scritture<br />

contabili obbligatorie<br />

o sono detenuti a fine<br />

di prova nei confronti<br />

<strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

finanziaria.<br />

Il fatto si considera<br />

commesso con mezzi<br />

fraudolenti quando<br />

l’indicazione non<br />

veritiera si fonda su<br />

una falsa<br />

rappresentazione nelle<br />

scritture contabili<br />

obbligatorie e<br />

avvalendosi di mezzi<br />

fraudolenti idonei ad<br />

ostacolarne<br />

l’accertamento<br />

(comma 1).<br />

Gli atti suddetti non<br />

sono comunque<br />

punibili a titolo di<br />

tentativo (art. 6).<br />

Non danno luogo a<br />

fatti punibili:<br />

-le rilevazioni nelle<br />

scritture contabili e nel<br />

bilancio eseguite in<br />

violazione di criteri di<br />

determinazione<br />

<strong>del</strong>l’esercizio di<br />

competenza ma sulla<br />

base di metodi costanti<br />

di impostazione<br />

contabile (art. 7,<br />

comma1).<br />

-le rilevazioni e le<br />

valutazioni estimative<br />

rispetto alle quali i<br />

criteri concretamente<br />

applicati sono stati<br />

comunque indicati in<br />

bilancio (art. 7,<br />

comma 1).<br />

-in ogni caso, le<br />

valutazioni estimative<br />

che, singolarmente<br />

considerate,<br />

differiscono in misura<br />

inferiore al 10% da<br />

quelle ritenute


Art. 4, D.Lgs.<br />

74/2000<br />

Dichiarazione<br />

infe<strong>del</strong>e<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

fittizi, è superiore al<br />

5% <strong>del</strong>l’ammontare<br />

complessivo degli<br />

elementi attivi indicati<br />

in dichiarazione, o<br />

comunque è superiore<br />

a 1.549.370 euro<br />

Fuori dei casi previsti<br />

dagli articoli 2 e 3<br />

(per le dichiarazioni<br />

fraudolente):<br />

chiunque al fine di<br />

evadere le imposte<br />

dirette o l’IVA (senza<br />

un impianto<br />

fraudolento,<br />

comunque<br />

ma<br />

consapevolmente<br />

volontariamente)<br />

e<br />

indica in una <strong>del</strong>le<br />

dichiarazioni annuali<br />

relative a dette<br />

imposte elementi<br />

attivi per un<br />

ammontare inferiore a<br />

quello effettivo od<br />

elementi passivi fittizi<br />

quando<br />

congiuntamente:<br />

a)l’imposta evasa è<br />

superiore a 103.291<br />

euro con riferimento a<br />

taluna <strong>del</strong>le seguenti<br />

imposte:<br />

b)l’ammontare<br />

complessivo degli<br />

elementi<br />

sottratti<br />

attivi<br />

all’imposizione anche<br />

mediante indicazioni<br />

di elementi passivi<br />

fittizi è superiore al<br />

10% <strong>del</strong>l’ammontare<br />

complessivo degli<br />

elementi attivi indicati<br />

in dichiarazione o<br />

comunque, è<br />

superiore a 2.065.827<br />

euro.<br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

151<br />

Reclusione da 1 a 3<br />

anni (art. 5 comma 1).<br />

Al disotto <strong>del</strong>la soglia<br />

di punibilità per la<br />

configurazione <strong>del</strong><br />

<strong>del</strong>itto tributario, la<br />

medesima fattispecie<br />

costituisce illecito<br />

amministrativo<br />

punibile con la<br />

sanzione<br />

amministrativa<br />

prevista per la<br />

dichiarazione infe<strong>del</strong>e<br />

dal D.Lgs 471/1997.<br />

Non sono possibili i<br />

provvedimenti<br />

indicati al primo rigo.<br />

corrette. Degli importi<br />

compresi in tale<br />

percentuale non si<br />

tiene conto nella<br />

verifica <strong>del</strong><br />

superamento <strong>del</strong>le<br />

soglie di punibilità<br />

sopra indicate (art. 7<br />

comma 2).<br />

Il <strong>del</strong>itto no è punibile<br />

a titolo di tentativo art.<br />

6)-<br />

Non rilevano<br />

penalmente:<br />

-le rilevazioni nelle<br />

scritture contabili e in<br />

bilancio eseguite in<br />

violazione dei criteri<br />

di determinazione<br />

<strong>del</strong>l’esercizio di<br />

competenza, ma sulla<br />

base di metodi costanti<br />

di impostazione<br />

contabile nonché le<br />

rilevazioni e le<br />

valutazioni estimative<br />

i cui criteri<br />

concretamente<br />

applicati sono<br />

comunque indicati in<br />

bilancio;<br />

-le valutazioni<br />

estimative che,<br />

singolarmente<br />

considerate,<br />

differiscono meno <strong>del</strong><br />

10% da quelle corrette<br />

(art. 7.comma2 – degli<br />

importi compresi in<br />

tale percentuale non si<br />

tiene conto nella<br />

verifica <strong>del</strong><br />

superamento <strong>del</strong>le<br />

soglie di punibilità<br />

sopra indicate).<br />

Art. 5 D.Lgs. Chiunque al fine di Reclusione da 1 a 3 Non si considera


74/2000.<br />

Dichiarazione omessa<br />

Art. 8 D.Lgs 74/2000<br />

Emissione di fatture o<br />

di altri documenti per<br />

operazioni inesistenti<br />

Art. 10 D.Lgs<br />

74/2000<br />

Occultamento o<br />

distruzione di<br />

documenti contabili<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

evadere le imposte sui<br />

redditi o l’iva (dolo<br />

specifico), non<br />

presenta , essendovi<br />

obbligato, una <strong>del</strong>le<br />

dichiarazioni annuali<br />

relative a dette<br />

imposte, quando<br />

l’imposta evasa e<br />

superiore a 77.468<br />

euro, con riferimento<br />

a talune <strong>del</strong>le singole<br />

imposte.<br />

Chiunque, al fine di<br />

consentire a terzi<br />

(dolo specifico)<br />

l’evasione<br />

<strong>del</strong>l’imposta sui<br />

redditi o <strong>del</strong>l’iva,<br />

emette o rilascia<br />

fatture od altri<br />

documenti per<br />

operazioni inesistenti.<br />

La condotta dolosa è<br />

immediatamente<br />

reato, a prescindere<br />

dall’utilizzazione o<br />

meno da parte <strong>del</strong><br />

soggetto ricevente i<br />

documenti falsi.<br />

Infatti il reato si<br />

consuma all’atto<br />

<strong>del</strong>l’emissione o <strong>del</strong><br />

rilascio <strong>del</strong> primo<br />

documento falso.; la<br />

prescrizione <strong>del</strong> reato<br />

decorre a partire<br />

dall’emissione o al<br />

rilascio <strong>del</strong>l’ultimo<br />

documento falso.<br />

Salvo che il fatto non<br />

costituisca grave<br />

reato, chiunque al fine<br />

di evadere le imposte<br />

sui redditi o l’iva<br />

ovvero d consentire<br />

l’evasione a terzi,<br />

occulta o distrugge in<br />

tutto o in parte l<br />

scritture contabili, o i<br />

documenti di cui è<br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

152<br />

anni (commi 1 e 2).<br />

Al di sotto dei 77.468<br />

euro, vi è comunque<br />

l’illecito<br />

amministrativo<br />

punibile ai sensi <strong>del</strong><br />

D.Lgs. 471/97 per<br />

dichiarazione omessa.<br />

Non sono possibili i<br />

provvedimenti<br />

indicati al primo rigo<br />

Reclusione da 1 anno<br />

e 6 mesi a 6 anni. Se<br />

l’importo non<br />

risponde al vero<br />

indicato nelle fatture<br />

e/o negli altri<br />

documenti è inferiore<br />

a 154.937 euro per<br />

periodo d’imposta la<br />

reclusione è ridotta da<br />

6 mesi a 2 anni.<br />

Sono possibili i<br />

provvedimenti di cui<br />

al primo rigo<br />

nell’ipotesi più grave.<br />

Reclusione da 6 mesi<br />

a 5 anni.<br />

Escluse le<br />

intercettazioni<br />

ambientali, sono<br />

possibili l’arresto<br />

facoltativo, la<br />

custodia cautelare ,<br />

gli arresi domiciliari e<br />

il divieto di espatrio.<br />

omessa, ai fini <strong>del</strong>la<br />

configurazione <strong>del</strong><br />

<strong>del</strong>itto, la<br />

dichiarazione<br />

presentata entro 90<br />

giorni dalla scadenza,<br />

oppure non sottoscritta<br />

o on redatta su uno<br />

stampato conforme al<br />

mo<strong>del</strong>lo prescritto.<br />

Alla scadenza dei 90<br />

giorni, si consuma il<br />

reato.<br />

L’emissione o il<br />

rilascio di più fatture o<br />

documenti per<br />

operazioni inesistenti<br />

nel corso <strong>del</strong><br />

medesimo periodo<br />

d’imposta si considera<br />

come un solo reato<br />

(comma 2).<br />

E’ un reato di evento:<br />

è punibile a titolo di<br />

<strong>del</strong>itto tentato nel caso<br />

in cui, nonostante<br />

l’occultamento o la<br />

distruzione, l’ufficio<br />

riesca ugualmente a<br />

ricostruire<br />

analiticamente il<br />

reddito o il volume<br />

d’affari sulla base di


Art. 10-bis D.Lgs<br />

74/2000<br />

Omesso versamento<br />

<strong>del</strong>le ritenute<br />

certificate<br />

Art. 19-ter D.Lgs<br />

74/2000<br />

Omesso versamento<br />

<strong>del</strong>l’ Iva<br />

Art. 10-quater<br />

D.Lgs 74/2000<br />

Indebita<br />

compensazione<br />

Art. 11 D.Lgs<br />

74/2000<br />

Sottrazione<br />

fraudolenta al<br />

pagamento d’imposta<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

obbligatoria la<br />

conservazione, in<br />

modo da non<br />

consentire la<br />

ricostruzione dei<br />

redditi o <strong>del</strong> volume<br />

d’affari.<br />

Chiunque non versi<br />

ritenute risultanti<br />

dalla certificazione<br />

rilasciata ai sostituti<br />

entro io termine<br />

previsto per la<br />

dichiarazione annuale<br />

dei sostituti di<br />

imposta<br />

Chiunque non versi<br />

l’imposta sul valore<br />

aggiunto, dovuta sulla<br />

base <strong>del</strong>la<br />

dichiarazione annuale,<br />

entro il termine per il<br />

versamento<br />

<strong>del</strong>l’acconto relativo<br />

al periodo d’imposta<br />

successivo.<br />

Chiunque non versi le<br />

somme dovute,<br />

utilizzando in<br />

compensazione crediti<br />

non spettanti o<br />

inesistenti.<br />

Salvo che il fatto non<br />

costituisca più grave<br />

reato (ciòè, escluso il<br />

concorso con la<br />

bancarotta fraudolenta<br />

documentale),<br />

chiunque al fine (dolo<br />

specifico) di sottrarsi<br />

al pagamento <strong>del</strong>le<br />

imposte sui redditi o<br />

<strong>del</strong>l’iva, ovvero degli<br />

interessi e sanzioni<br />

amministrative<br />

relative a dette<br />

imposte di ammontare<br />

complessivo superiore<br />

a 51.645 euro, aliena<br />

simultaneamente o<br />

compie atti<br />

fraudolenti in tutto o<br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

153<br />

Reclusione da 6 mesi<br />

a 2 anni<br />

Reclusione da 6 mesi<br />

a 2 anni<br />

Reclusione da 6 mesi<br />

a 2 anni<br />

Reclusione da 6 mesi<br />

a 4 anni.<br />

Sono possibili i<br />

provvedimenti di cui<br />

al punto precedente.<br />

altri elementi.<br />

Trattandosi di un reato<br />

particolarmente<br />

insidioso (nel senso su<br />

definito) non è<br />

prevista alcuna soglia<br />

di punibilità.<br />

Il reato si configura se<br />

il totale relativo alle<br />

ritenute certificate è<br />

non versate, supera i<br />

50.000 euro per<br />

periodo d’imposta.<br />

Il reato si configura se<br />

il totale relativo all’iva<br />

dovuta e non versata<br />

supera i 50.000 euro<br />

per periodo d’imposta.<br />

Il reato si configura se<br />

il totale relativo ai<br />

crediti indebitamente<br />

compensati supera i<br />

50.000 euro per<br />

periodo d’imposta.<br />

E’ un reato di pericolo;<br />

è sufficiente la<br />

semplice idoneità <strong>del</strong>la<br />

condotta simulata o<br />

fraudolenta a rendere<br />

inefficiente la<br />

procedura di<br />

riscossione coattiva.


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

in parte inefficace la<br />

procedura di<br />

riscossione coattiva.<br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

154


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 17<br />

Il RICORSO IN<br />

COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE<br />

Il processo tributario viene instaurato tramite un atto processuale<br />

denominato ricorso.<br />

L’art. 18 co. 1 <strong>del</strong> D.Lgs sancisce che il processo è introdotto con<br />

ricorso alla commissione tributaria provinciale.<br />

Il ricorso è proposto:<br />

- avverso uno degli atti impositivi elencati dall’art. 19 <strong>del</strong> D.Lgs<br />

546/92;<br />

- entro 60 giorni dalla notifica.<br />

Nel processo tributario il ricorso viene, in un primo momento,<br />

notificato alla controparte, e successivamente, portato alla conoscenza<br />

<strong>del</strong> giudice tramite la costituzione in giudizio.<br />

Il ricorso va redatto su carta bollata (euro 14,62 ogni quattro facciate).<br />

La mancanza <strong>del</strong> bollo è, dal punto di vista processuale, una mera<br />

irregolarità, quindi non comporta alcuna nullità.<br />

La rinuncia <strong>del</strong> ricorso, dà luogo all’estinzione <strong>del</strong> processo.<br />

Il ricorso, può essere:<br />

- cumulativo: un contribuente impugna più atti impositivi con un<br />

unico ricorso<br />

- collettivo: più contribuenti impugnano un unico atto impositivo<br />

con un unico ricorso<br />

- collettivo-cumulativo: più contribuenti impugnano più atti<br />

impositivi con un unico ricorso<br />

155


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il ricorso deve contenere l’indicazione:<br />

- <strong>del</strong>la Commissione tributaria cui è diretto;<br />

- il ricorrente e <strong>del</strong> suo legale rappresentante;<br />

- <strong>del</strong>la relativa residenza o sede legale;<br />

- <strong>del</strong> domicilio eventualmente eletto nel territorio <strong>del</strong>lo stato;<br />

- <strong>del</strong> codice fiscale;<br />

- <strong>del</strong>l’Agenzia fiscale o <strong>del</strong>l’ente locale o <strong>del</strong>l’Agente <strong>del</strong>la<br />

Riscossione nei cui confronti il ricorso è proposto;<br />

- <strong>del</strong>l’atto impugnato;<br />

- <strong>del</strong>l’oggetto <strong>del</strong>la domanda;<br />

- dei motivi.<br />

Il ricorso può contenere, tra l’altro:<br />

- la richiesta di sospensione <strong>del</strong>l’atto impugnato;<br />

- la sollecitazione all’attivazione dei poteri istruttori <strong>del</strong> giudice;<br />

- la richiesta di discussione <strong>del</strong>la causa in pubblica udienza;<br />

- la c.d. dichiarazione di conformità<br />

Il ricorso deve contenere la procura.<br />

Nella parte relativa al fatto bisogna illustrare, in maniera sintetica, ciò<br />

che è successo, evidenziando in particolare la procedura utilizzata<br />

dall’Ufficio.<br />

I motivi <strong>del</strong> ricorso, devono essere evidenziati in maniera chiara,<br />

evitando argomentazioni giuridiche prolisse o eccessivamente<br />

complesse.<br />

Il ricorso deve essere sottoscritto dal difensore <strong>del</strong> ricorrente, deve<br />

essere proposto entro sessanta giorni dalla notifica <strong>del</strong><br />

156


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

provvedimento, nei confronti <strong>del</strong>l’ente che ha emanato l’atto,<br />

mediante:<br />

- consegna diretta <strong>del</strong>l’originale <strong>del</strong> ricorso;<br />

- spedizione a mezzo posta <strong>del</strong>l’originale <strong>del</strong> ricorso;<br />

- notifica a mezzo ufficiale giudiziario di copia <strong>del</strong> ricorso<br />

(conforme all’originale).<br />

La spedizione <strong>del</strong> ricorso a mezzo posta dev’essere fatta in plico<br />

raccomandata senza busta con avviso di ricevimento.<br />

Gli atti impugnabili nel ricorso sono:<br />

- avviso di accertamento;<br />

- avviso di liquidazione;<br />

- provvedimenti irrogativi di sanzioni;<br />

- cartelle di pagamento;<br />

- avvisi di mora;<br />

- iscrizioni di ipoteca;<br />

- fermo amministrativo di beni mobili registrati;<br />

- atti catastali;<br />

- diniego di rimborso;<br />

- diniego o revoca di agevolazioni;<br />

- rigetto di definizione agevolata di rapporti tributari;<br />

- ogni altro atto ritenuto impugnabile dalla legge.<br />

Il ricorso, può essere proposto anche per vizi degli atti impositivi.<br />

Costituiscono vizi di legittimità:<br />

- la notifica;<br />

- la sottoscrizione;<br />

157


- la decadenza;<br />

- la motivazione<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il giudice si limita ad annullare l’atto. L’ente lo può rinotificare dopo<br />

la sentenza se ancora nei termini.<br />

Costituiscono vizi di merito:<br />

- errata applicazione <strong>del</strong>la percentuale di ricarico;<br />

- irrazionalità nella determinazione <strong>del</strong>l’imponibile.<br />

Il giudice se <strong>del</strong> caso, quantifica la pretesa.<br />

L’ente non può rimettere l’atto dopo la sentenza.<br />

Nel processo tributario, il ricorso viene, in un primo momento,<br />

notificato all’ente che ha emanato l’atto e, successivamente portato a<br />

conoscenza <strong>del</strong> giudice mediante la costituzione in giudizio.<br />

Tramite la costituzione in giudizio, il ricorrente diviene ufficialmente<br />

e attivamente presente nel processo instaurando un rapporto diretto<br />

anche con il giudice.<br />

Le modalità <strong>del</strong>la costituzione in giudizio, sono disciplinati dall’art.<br />

22 <strong>del</strong> D.Lgs 546/1992.<br />

La norma prevede che la costituzione in giudizio, deve avvenire:<br />

- entro trenta giorni dalla proposizione <strong>del</strong> ricorso a pena di<br />

inammissibilità;<br />

- mediante deposito o spedizione a mezzo posta in plico<br />

raccomandata senza busta con avviso di ricevimento;<br />

- <strong>del</strong> ricorso:<br />

• in originale, se è stato notificato a controparte a mezzo di<br />

ufficiale giudiziario;<br />

158


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

• in copia, se consegnato o spedito a mezzo posta alla<br />

controparte;<br />

• con fotocopia <strong>del</strong>la ricevuta di deposito o di spedizione<br />

per raccomandata.<br />

Il ricorso è inammissibile quando vi è:<br />

- il mancato rispetto <strong>del</strong> termine di trenta giorni previsto per la<br />

costituzione;<br />

- la non conformità <strong>del</strong>l’atto depositato o spedito alla segreteria<br />

<strong>del</strong>la Commissione rispetto a quello consegnato o spedito alla<br />

parte resistente.<br />

Successivamente all’esame preliminare <strong>del</strong> ricorso, il presidente di<br />

sezione fissa la data di trattazione e nomina <strong>del</strong> relatore, dopo di ché<br />

fissata la data di trattazione e nominato il relatore, viene notificato<br />

alle parti l’avviso di trattazione <strong>del</strong>l’udienza ad opera <strong>del</strong>la segreteria,<br />

almeno trenta giorni prima <strong>del</strong>la data di trattazione stessa.<br />

La suddetta comunicazione svolge un ruolo fondamentale all’interno<br />

<strong>del</strong> processo, in quanto è strumentale al contraddittorio.<br />

L’avviso di trattazione, deve contenere i seguenti elementi:<br />

- la data e l’ora <strong>del</strong>la trattazione;<br />

- la causa che verrà trattata;<br />

- i dati identificativi <strong>del</strong> ricorso;<br />

- il giudice adito.<br />

La discussione <strong>del</strong>la causa, avviene in camera di consiglio o in<br />

pubblica udienza.<br />

159


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Nella discussione in pubblica udienza, in un primo momento, il<br />

relatore espone al Collegio le questioni di fatto e di diritto <strong>del</strong>la<br />

controversia e, successivamente, il presidente ammette le parti alla<br />

discussione.<br />

Nelle more <strong>del</strong>l’udienza, può sorgere la necessità, per il Collegio, di<br />

emanare ordinanze istruttorie, per cui sarà necessario rinviare la<br />

discussione ad altra data. In udienza, non possono essere eccepiti<br />

motivi nuovi rispetto a quelli evidenziati nel ricorso, né è<br />

configurabile un’integrazione degli stessi. E’ comunque possibile<br />

sollevare questioni rilevabili d’ufficio.<br />

A seguito <strong>del</strong>la discussione, l’art. 34 <strong>del</strong> D.Lgs prevede che<br />

<strong>del</strong>l’udienza deve essere redatto verbale dal segretario.<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 126 c.p.c. il verbale deve contenere:<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>le persone intervenute;<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>le circostanze di luogo e di tempo nei quali gli<br />

atti che documenta sono compiuti;<br />

- la descrizione <strong>del</strong>le attività svolte;<br />

- la descrizione <strong>del</strong>le rilevazioni fatte;<br />

- le dichiarazioni ricevute;<br />

- la sottoscrizione <strong>del</strong> cancelliere (rectius, segretario).<br />

E’ possibile differire la trattazione <strong>del</strong>l’udienza fissata da parte de:<br />

- Collegio,<br />

- Su istanza <strong>del</strong>la parte interessata,<br />

160


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- Quando la sua difesa tempestiva, scritta o orale, è resa<br />

particolarmente difficile a causa dei documenti prodotti o <strong>del</strong>le<br />

questioni sollevate dalle altre parti.<br />

Il provvedimento di rinvio <strong>del</strong>l’udienza è rimesso alla valutazione <strong>del</strong><br />

presidente.<br />

Il diniego di rinvio <strong>del</strong>l’udienza può in determinati casi, ledere il<br />

diritto di difesa, per cui si ritiene possa essere sindacato in appello.<br />

Il Collegio giudicante, subito dopo la discussione in pubblica udienza<br />

o, se questa non vi è stata, subito dopo l’esposizione <strong>del</strong> relatore,<br />

<strong>del</strong>ibera la decisione in camera di consiglio.<br />

La fase <strong>del</strong>iberativa, è disciplinata agli articoli 276 <strong>del</strong> c.p.c. quindi:<br />

- la decisione deve essere presa in segreto in camera di consiglio;<br />

- alla decisione possono partecipare solo i giudici che hanno<br />

assistito alla discussione;<br />

- vengono decise prima le questioni pregiudiziali e poi quelle di<br />

merito;<br />

- la decisione è presa a maggioranza dei voti;<br />

- il presidente scrive e sottoscrive il dispositivo;<br />

- la motivazione viene stesa dal relatore.<br />

Quando ne ricorrono i motivi la <strong>del</strong>iberazione in camera di consiglio<br />

può essere rinviata di non oltre 30 giorni.<br />

La norma trova applicazione nelle ipotesi in cui la fattispecie presenti<br />

peculiari difficoltà quali:<br />

- la necessità di approfondire le questioni da trattare;<br />

- la necessità di ricerche giurisprudenziali e dottrinali;<br />

161


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- il temporaneo impedimento di uno dei componenti <strong>del</strong><br />

Collegio.<br />

Le sentenze, non possono essere parziali o non definitive.<br />

La pronuncia <strong>del</strong> giudice tributario può avere diverse forme.<br />

- i decreti sono provvedimenti emanati inaudita altera parte<br />

(senza la presenza <strong>del</strong>le parti), in genere, dal presidente.<br />

Esempio:<br />

1- inammissibilità <strong>del</strong> ricorso<br />

2- provvisoria sospensione <strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>l’atto impugnato<br />

- le ordinanze sono provvedimenti collegiali attinenti,<br />

La sentenza.<br />

generalmente, al processo. Esempio:<br />

1- sospensione <strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>l’atto;<br />

2- assunzione dei mezzi di prova;<br />

3- remissione degli atti alla Corte Costituzionale;<br />

4- remissione degli atti alla Corte di Giustizia UE;<br />

La sentenza è il provvedimento con cui il Collegio giudicante,<br />

definisce il processo o una fase <strong>del</strong>lo stesso, ed è un provvedimento<br />

avente natura decisoria.<br />

Nel processo tributario, possono configurarsi sentenze di:<br />

- condanna al rimborso di somme indebitamente versate;<br />

- annullamento <strong>del</strong>l’atto parziale o totale.<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 276 c.p.c. viene redatta la sentenza che stabilisce<br />

che:<br />

162


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- chiusa la votazione, il presidente scrive e sottoscrive il<br />

dispositivo;<br />

- la motivazione è scritta dal relatore, a meno che il presidente<br />

non ritenga di stenderla egli stesso o di affidarla all’altro<br />

giudice.<br />

Nella redazione <strong>del</strong>la sentenza<br />

- il relatore deve consegnare la minuta <strong>del</strong>la sentenza al<br />

presidente <strong>del</strong> Tribunale (rectius <strong>del</strong>la Commissione) o <strong>del</strong>la<br />

Sezione;<br />

- il presidente la sottoscrive insieme con l’estensore e la<br />

consegna al cancelliere (rectius segretario);<br />

- il segretario scrive il testo originale;<br />

- il presidente e il relatore, verifica la corrispondenza<br />

<strong>del</strong>l’originale alla minuta consegnata al segretario,<br />

sottoscrivono la sentenza e la fanno sottoscrivere all’altro<br />

giudice;<br />

- il giudice che ha steso la motivazione aggiunge la qualifica di<br />

estensore alla sua sottoscrizione.<br />

La sentenza deve contenere:<br />

- l’indicazione:<br />

1- <strong>del</strong>la composizione <strong>del</strong> Collegio;<br />

2- <strong>del</strong>le parti;<br />

3- dei loro difensori se vi sono;<br />

- la coincisa esposizione <strong>del</strong>lo svolgimento <strong>del</strong> processo;<br />

- le richieste <strong>del</strong>le parti;<br />

163


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- la succinta esposizione dei motivi di fatto e in diritto;<br />

- il dispositivo;<br />

- la data <strong>del</strong>la <strong>del</strong>iberazione;<br />

- la sottoscrizione <strong>del</strong> presidente e <strong>del</strong>l’estensore.<br />

Le sentenze possono essere corrette su ricorso <strong>del</strong>la parte, dallo stesso<br />

giudice che le ha pronunciate, qualora egli sia incorso in omissione o<br />

in errori materiali o di calcolo. Il procedimento di correzione degli<br />

errori materiali e di calcolo, riguarda la semplice formazione <strong>del</strong>la<br />

sentenza, e non comporta la nullità <strong>del</strong>la stessa, bensì la sua<br />

correzione.<br />

Condanne alle spese<br />

L’art. 15 <strong>del</strong> D.Lgs 546/92 stabilisce che la parte soccombente è<br />

condannata a rimborsare le spese <strong>del</strong> giudizio che sono liquidate con<br />

la sentenza. Nel processo tributario, vige il criterio <strong>del</strong>la<br />

soccombenza.<br />

Il giudice può :<br />

- dichiarare, in tutto o in parte, compensate le spese, se vi è<br />

soccombenza reciproca o ricorrono giusti motivi;<br />

- nel pronunciare la condanna, escludere la ripetizione <strong>del</strong>le<br />

spese sostenute dalla parte vincitrice, se le ritiene eccessive o<br />

superflue.<br />

Le spese processuali concernono, in linea generale:<br />

- i costi sostenuti dalla parte relativamente alle attività<br />

processuali;<br />

- gli oneri <strong>del</strong> difensore;<br />

164


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- i c.d. “accessori” come, ad esempio, il contributo per la cassa<br />

forense e il rimborso spese per la trasferta <strong>del</strong> difensore;<br />

- le consulenze tecniche, depositate su istanza di parte o<br />

d’ufficio.<br />

L’oggetto <strong>del</strong>la condanna <strong>del</strong>le spese riguarda:<br />

- i compensi dei difensori liquidati sulla base <strong>del</strong>le tariffe<br />

professionali;<br />

- nel caso di liquidazione <strong>del</strong>le spese a favore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />

Entrate, si applica la tariffa vigente per gli avvocati con una<br />

riduzione <strong>del</strong> 20%.<br />

Le spese liquidate a favore <strong>del</strong> difensore, sono determinate sulla base<br />

<strong>del</strong>le tariffe professionali che, ovviamente variano a seconda <strong>del</strong><br />

professionista che ha patrocinato la lite.<br />

Nel processo tributario, vi è la tutela cautelare.<br />

Gli atti impositivi sono provvedimenti esecutivi: di conseguenza, le<br />

somme pretese dall’ente creditore possono immediatamente essere<br />

ricosse in via coattiva.<br />

Nel processo tributario, vi è la sospensione <strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>l’atto,<br />

la quale può essere concessa se:<br />

- in base ad un giudizio sommario, il ricorso appare fondato<br />

(fumus boni iuris),<br />

- dall’esecuzione <strong>del</strong> provvedimento può derivare un danno<br />

grave e irreparabile (periculum in mora).<br />

Il fumus boni iuris e il periculum in mora sono i requisiti per la<br />

concessione <strong>del</strong>la sospensione.<br />

165


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Nell’ ordinamento tributario sono previsti mezzi di tutela cautelare a<br />

garanzia <strong>del</strong> credito erariale.<br />

In determinate circostanze, l’ente creditore può chiedere al giudice<br />

tributario<br />

- l’iscrizione di ipoteca sui beni <strong>del</strong> trasgressore e dei soggetti<br />

obbligati in solido;<br />

- l’autorizzazione a procedere a sequestro conservativo dei loro<br />

beni, ivi compresa l’azienda.<br />

La domanda cautelare può essere proposta in base:<br />

- all’atto di contestazione <strong>del</strong>le sanzioni<br />

- al provvedimento di irrogazione <strong>del</strong>la sanzione;<br />

- al processo di verbale di contestazione.<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione 31.10.2005 n. 21170;<br />

- Cassazione 18.12.2006 n. 27067;<br />

- C.T. reg. Roma 7.2.2007 n. 1;<br />

- Cassazione 11.6.2008 n. 15449;<br />

- Cassazione 9.1.2009 n. 246;<br />

- C.T. prov. Bari 14.1.2009 n. 1;<br />

- Cassazione 13.2.2009 n. 3559;<br />

- Cassazione 27.2.2009 n. 4900;<br />

- Corte Costituzionale 14.1.2010 n. 3;<br />

- Cassazione 10.2.2010 n. 2937.<br />

166


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 18<br />

RICORSO IN APPELLO<br />

L’appello è il mezzo di impugnazione mediante il quale possono<br />

essere sindacate le sentenze <strong>del</strong>le Commissioni tributarie provinciali.<br />

Il suddetto mezzo di gravame è:<br />

- ordinario: deve essere proposto entro termini perentori ovvero<br />

sessanta giorni dalla notificazione <strong>del</strong>la sentenza o in difetto<br />

entro sei mesi dalla data di pubblicazione <strong>del</strong>la tessa;<br />

- sostitutivo: la pronuncia <strong>del</strong> giudice di secondo grado, si<br />

sostituisce integralmente a quella di primo grado, salvo<br />

tassative ipotesi di remissione <strong>del</strong>la lite alla Commissione<br />

Tributaria Provinciale<br />

- a ritmicità libera: nel senso che l’appellante può far valere,<br />

appunto, tramite appello, ogni potenziale vizio <strong>del</strong>la sentenza,<br />

ivi compresa la sostanziale ingiustizia.<br />

Il processo di secondo grado si svolge come segue:<br />

- notifica alla controparte <strong>del</strong>l’atto d’appello;<br />

- costituzione in giudizio <strong>del</strong>l’appellante entro trenta giorni dalla<br />

notifica <strong>del</strong>l’appello;<br />

- costituzione in giudizio <strong>del</strong>l’appellato entro sessanta giorni<br />

dalla data di ricezione <strong>del</strong>l’appello;<br />

- eventuale proposizione <strong>del</strong>l’appellato incidentale;<br />

- deposito di documenti e di memorie illustrative;<br />

- trattazione <strong>del</strong>la causa.<br />

L’inamissibilità in appello, si verifica se:<br />

167


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- l’appellante che ha notificato l’atto per consegna diretta o<br />

spedizione a mezzo posta non ha depositato presso la segreteria<br />

<strong>del</strong>la Commissione Tributaria Provinciale copia<br />

<strong>del</strong>l’impugnazione;<br />

- il ricorso non è stato notificato a tutti coloro che hanno<br />

acquistato la qualità di parte al primo grado.<br />

Il ricorso in appello va redatto su carta bollata (euro 14,62 ogni<br />

quattro facciate).<br />

L’oggetto d’appello, possono essere le sole sentenze <strong>del</strong>le<br />

Commissioni Tributarie Provinciali.<br />

La competenza <strong>del</strong> giudice di secondo grado si radica in base a quella<br />

<strong>del</strong> giudice che ha emesso la sentenza impugnata, in quanto il co. 2<br />

<strong>del</strong>l’ art. 4 <strong>del</strong> DLgs. 546/92 specifica che le Commissioni Tributarie<br />

Regionali sono competenti per le impugnazioni avverso le decisioni<br />

<strong>del</strong>le Commissioni Tributarie Provinciali che hanno sede nella loro<br />

circoscrizione.<br />

Ai seni <strong>del</strong>l’art. 53 <strong>del</strong> DLgs 546/92 l’atto di appello deve contenere:<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>la Commissione Tributaria cui è diretto;<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>l’appellante;<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>le altre parti nei cui confronti è proposto;<br />

- gli estremi <strong>del</strong>la sentenza impugnata;<br />

- l’esposizione sommaria dei fatti;<br />

- l’oggetto <strong>del</strong>la domanda;<br />

- i motivi specifici di impugnazione;<br />

- la sottoscrizione <strong>del</strong> difensore.<br />

168


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

L’atto d’appello non deve essere correlato dalla sentenza impugnata,<br />

posto che, in base all’art. 3 <strong>del</strong> DLgs. 546/92, dopo la costituzione in<br />

giudizio, la segreteria <strong>del</strong> giudice di secondo grado chiede a quella<br />

<strong>del</strong>la Commissione Tributaria Provinciale, la trasmissione <strong>del</strong><br />

fascicolo, che deve contenere copia autentica <strong>del</strong>la sentenza appellata.<br />

Il ricorso in appello deve contenere l’indicazione <strong>del</strong>l’appellante e<br />

<strong>del</strong>le altre parti nei cui confronti l’impugnativa è proposta e<br />

precisamente:<br />

- le sue generalità o quella <strong>del</strong> suo legale rappresentante<br />

intendendosi per tali il nome e cognome, la data di nascita;<br />

- la residenza o sede legale;<br />

- il domicilio eventualmente eletto;<br />

- il codice fiscale<br />

Nel ricorso devono essere esposti i fatti dei motivi di appello, deve<br />

essere indicata la procura <strong>del</strong> difensore, la richiesta di sospensione<br />

<strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>la sentenza.<br />

L’appello deve essere sottoscritto dal difensore <strong>del</strong> contribuente,<br />

eccetto l’ipotesi in cui quest’ultimo possa stare in giudizio<br />

personalmente.<br />

L’appello può anche essere cumulativo. Nel c.d. appello cumulativo<br />

l’appellante impugna, con un unico atto di appello più sentenze.<br />

Il rito d’appello s’instaura, in primo luogo, mediante notifica <strong>del</strong>l’atto<br />

e controparte e, successivamente, tramite costituzione in giudizio.<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 53 e 20 <strong>del</strong> DLgs. 546/92, il contribuente può<br />

notificare l’appello mediante:<br />

169


- ufficiale giudiziario;<br />

- consegna diretta;<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- spedizione a mezzo posta il plico raccomandata senza busta<br />

con avviso di ricevimento.<br />

Come già esposto, l’appello è un’impugnazione che deve essere<br />

presentata entro i termini previsti a pena di decadenza.<br />

In particolare, esso va proposto:<br />

- entro sessanta giorni dalla data di ricezione <strong>del</strong>la sentenza di<br />

primo grado;<br />

- entro sei mesi dalla data di pubblicazione <strong>del</strong>la sentenza da<br />

appellare.<br />

L’appellante deve, al pari <strong>del</strong> ricorrente in primo grado, provvedere<br />

ala propria costituzione in giudizio, la cui omissione determina<br />

l’inammissibilità <strong>del</strong>l’impugnazione.<br />

La norma prevede che la costituzione in giudizio deve avvenire:<br />

- entro trenta giorni dalla proposizione dei ricorso in appello, a<br />

pena l’inammissibilità;<br />

- mediante deposito o spedizione a mezzo posta in plico<br />

raccomandata senza busta con avviso di ricevimento;<br />

- <strong>del</strong>l’appellato:<br />

in originale, se è stato notificato a controparte a mezzo di<br />

ufficiale giudiziario o messo comunale o messo<br />

autorizzato dall’Amministrazione finanziaria;<br />

in copia, se è stato consegnato o spedito a mezzo posta a<br />

controparte;<br />

170


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- con fotocopia <strong>del</strong>la ricevuta di deposito o di spedizione per<br />

raccomandata.<br />

Successivamente alla notifica <strong>del</strong>l’appello principale, l’appellato ha<br />

l’onere di costituirsi in giudizio presentando, se sussistono i<br />

presupposti, appello incidentale.<br />

La costituzione in giudizio avviene, per la parte appellata, mediante il<br />

deposito a brevi mani <strong>del</strong>le controdeduzioni presso la segreteria <strong>del</strong><br />

giudice adito.<br />

L’appellato, all’atto <strong>del</strong>la costituzione in giudizio, deve depositare,<br />

presso la segreteria <strong>del</strong>la Commissione Tributaria adita, il proprio<br />

fascicolo, contenente:<br />

- le controdeduzioni in tante copie quante sono le parti in<br />

giudizio;<br />

- i documenti offerti in comunicazione.<br />

L’atto di controdeduzioni contiene:<br />

- l’esposizione <strong>del</strong>le difese in replica ai motivi il gravame<br />

<strong>del</strong>l’appellante;<br />

- le eccezioni processuali e di merito che l’appellato intende<br />

sollevare;<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>le prove di cui l’appellato intende avvalersi.<br />

Ove l’appellato si costituisca tardivamente, egli subisce gli effetti<br />

<strong>del</strong>le preclusioni processuali nel frattempo verificatesi e<br />

precisamente:<br />

- venti giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza, perde il diritto di<br />

produrre documenti ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 co. 1 <strong>del</strong> DLgs 546/92;<br />

171


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- dieci giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza, perde il diritto di<br />

produrre memorie illustrative ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 co. 2 <strong>del</strong><br />

DLgs 546/92;<br />

- cinque giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza perde il diritto di<br />

produrre le memorie di replica, qualora la causa venisse<br />

trattata in camera di consiglio ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 co. 3 <strong>del</strong><br />

DLgs 546/92.<br />

La mancata costituzione in giudizio <strong>del</strong>l’appellato non causa di per sé<br />

l’accoglimento <strong>del</strong>l’appello principale.<br />

La mancata costituzione in giudizio, comporta il mancato<br />

ricevimento:<br />

- l’avviso di trattazione <strong>del</strong>l’udienza ai sensi <strong>del</strong>l’art 31 <strong>del</strong><br />

DLgs 546/92;<br />

- la comunicazione <strong>del</strong> dispositivo di sentenza ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />

37 <strong>del</strong> DLgs 546/92;<br />

- l’istanza di discussione in pubblica udienza ai sensi <strong>del</strong>l’art. 33<br />

<strong>del</strong> DLgs 546/92;<br />

- l’ordinanza di differimento <strong>del</strong>la trattazione ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />

34 <strong>del</strong> DLgs 546/92.<br />

La parte appellata, nelle controdeduzioni, può proporre appello<br />

incidentale, qualora ne sussistano i presupposti.<br />

La necessità di presentare appello incidentale, sorge nelle ipotesi in<br />

cui, in primo grado:<br />

- si sia determinata una situazione di soccombenza ripartita;<br />

- il giudice abbia disposto la compensazione <strong>del</strong>le spese.<br />

172


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

L’appello principale e l’appello incidentale si distinguono sulla base<br />

di un criterio temporale posto che:<br />

- è principale l’appello proposto mediante notifica alle altre<br />

parti;<br />

- è incidentale l’impugnazione che si innesta successivamente<br />

ad un gravame già presentato dalle altre parti, all’atto <strong>del</strong>la<br />

costituzione in giudizio.<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 54 co. 2 <strong>del</strong> DLgs 546/92 l’appello incidentale va<br />

presentato, a pena di inammissibilità, nell’atto di controdeduzioni.<br />

Tale atto a differenza <strong>del</strong>l’appello principale, non deve essere<br />

notificato alle altre parti.<br />

La notifica <strong>del</strong>l’appello principale ha effetto di rimettere i termini la<br />

parte che, pur versando in una situazione di parziale soccombenza,<br />

non ha appellato la sentenza nei termini.<br />

L’appello principale e l’appello incidentale godono di totale<br />

autonomia.<br />

La fase di trattazione, si svolge come segue.<br />

La segreteria <strong>del</strong>la Commissione Tributaria Regionale deve<br />

comunicare alle parti costituite la data <strong>del</strong>l’udienza.<br />

Le parti hanno facoltà di depositare atti difensivi entro i termini<br />

perentori previsti dall’art. 32 dl DLgs 546/92:<br />

- entro venti giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza (per documenti);<br />

- entro dieci giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza (per memorie);<br />

- entro cinque giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza (per memorie) in<br />

caso di trattazione in camera di consiglio.<br />

173


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Anche in appello, l’istanza di discussione in pubblica udienza, deve<br />

essere richiesta con apposita istanza unitamente all’appello.<br />

Dopo la discussione <strong>del</strong>la causa in appello, viene emessa la sentenza.<br />

Il contenuto <strong>del</strong>la sentenza <strong>del</strong> giudice di appello, è in linea di<br />

principio come quella di primo grado.<br />

In appello, non sono ammesse domande nuove, non sono ammesse<br />

eccezioni nuove che non siano rilevabili d’ufficio.<br />

In appello è fatta salva la possibilità di produrre nuovi documenti a<br />

prescindere dall’impossibilità di produrli in primo grado, anche e<br />

prodotti tardivamente in primo grado, fermo restando il divieto di<br />

domande nuove ed entro 20 giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza.<br />

A conclusione <strong>del</strong>la fase procedurale <strong>del</strong>l’appello viene emessa la<br />

sentenza.<br />

La sentenza è il provvedimento con cui il collegio giudicante<br />

definisce il processo o una fase <strong>del</strong>lo stesso, ed ha natura decisoria.<br />

Il contenuto <strong>del</strong>la sentenza ai sensi <strong>del</strong>l’art. 36 <strong>del</strong> DLgs 546/92 deve<br />

contenere:<br />

- l’indicazione <strong>del</strong> collegio;<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>le parti;<br />

- l’indicazione dei difensori <strong>del</strong>le parti;<br />

- la narrazione dei fatti;<br />

- la motivazione;<br />

- il dispositivo;<br />

- la data <strong>del</strong>la <strong>del</strong>iberazione;<br />

- la sottoscrizione.<br />

174


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

La sentenza deve essere pronunciata in nome <strong>del</strong> popolo italiano,<br />

intestata alla Repubblica italiana.<br />

La mancanza <strong>del</strong>l’intestazione produce l’emendabilità ex art. 287<br />

c.p.c.<br />

Sospensione feriale di termini.<br />

L’art. 1 comma 1 <strong>del</strong>la Legge 742/69 prevede che il decorso dei<br />

termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinaria ed a quelle<br />

amministrative è sospeso di diritto dall’ 1 agosto al 15 settembre di<br />

ciascun anno e riprende a decorrere dalla fine <strong>del</strong> periodo di<br />

sospensione. Ove il decorso abbia inizio durante il periodo di<br />

sospensione, l’inizio stesso è differito alla fine di detto periodo.<br />

In particolare, secondo la Circolare n. 56/E, se il termine relativo agli<br />

adempimenti previsti in ambito tributario cade in un giorno festivo o<br />

di sabato, ai fini <strong>del</strong> computo dei termini è necessario distinguere a<br />

seconda che si tratti di un termine con decorrenza successiva ovvero<br />

di un termine a ritroso.<br />

Se l’atto di accertamento è notificato prima <strong>del</strong> periodo di<br />

sospensione, ossia prima <strong>del</strong> 1 agosto, il termine naturale di 60 giorni<br />

per proporre il ricorso può scadere durante il periodo di sospensione,<br />

ossia tra 1 agosto e il 15 settembre, oppure dopo il periodo di<br />

sospensione, ossia successivamente al 15 settembre.<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione 24.1.2007 n. 1505,<br />

- Cassazione 23.7.2007 n. 16285;<br />

- Cassazione 25.1.2008 n. 1610;<br />

- C.T. reg. Bari 19.3.2008 n. 32;<br />

- Cassazione 4.4.2008 n. 8785;<br />

- Cassazione 3.10.2008 n. 24605;<br />

- Cassazione 9.1.2009 n. 229;<br />

- Cassazione 9.4.2009 n. 8640;<br />

175


- Cassazione 30.12.2009 n. 28036,<br />

- Cassazione 22.1.2010 n. 1174<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

176


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 19<br />

RICORSO IN CASSAZIONE<br />

Il ricorso per Cassazione è un mezzo di impugnazione che interviene<br />

in ultima istanza e si concretizza in un’azione che mira ad invalidare<br />

la sentenza di merito per motivi tassativamente previsti dalla legge.<br />

A norma <strong>del</strong>l’art. 6 <strong>del</strong> DLgs 546/92, è possibile proporre ricorso in<br />

Cassazione avverso la sentenza <strong>del</strong>la Commissione tributaria<br />

regionale.<br />

La Corte di Cassazione non si esprime sul merito <strong>del</strong>la causa, ma<br />

pronuncia un giudizio che si limita ad esaminare i profili di legittimità<br />

<strong>del</strong>la sentenza. Svolge, in linea di principio, la funzione di<br />

annullamento <strong>del</strong>la sentenza mentre la fase decisoria viene operata<br />

dal giudice <strong>del</strong> rinvio.<br />

Nel ricorso per Cassazione trovano applicazione i principi generali in<br />

tema di impugnazione.<br />

Occorre considerare:<br />

- l’interesse ad agire;<br />

- l’acquiescenza;<br />

- il rispetto <strong>del</strong> termine per impugnare.<br />

L’interesse ad agire, riguarda colui il quale propone il ricorso in<br />

Cassazione, vi abbia un interesse.<br />

La sentenza erroneamente motivata, quando non sia stata impugnata<br />

dal ricorrente, può essere impugnata dal Procuratore Generale presso<br />

la Corte di Cassazione, il quale può chiedere che la Corte indichi il<br />

principio di diritto al quale il giudice avrebbe dovuto attenersi.<br />

177


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Nel giudizio di cassazione non può essere sollevata nessuna questione<br />

che comporti l’allargamento <strong>del</strong>la materia <strong>del</strong> contendere rispetto al<br />

giudizio di appello, né presupponga l’accertamento di elementi di<br />

fatto nuovi rispetto a quelli dedotti nelle fasi di merito.<br />

I motivi per i quali è possibile impugnare in Cassazione una<br />

pronuncia sono indicati nell’art. 360 <strong>del</strong> c.p.c. il quale prevede che il<br />

ricorso può essere proposto:<br />

- per motivi attinenti alla giurisdizione;<br />

- per violazione <strong>del</strong>le norme sulla competenza, quando non è<br />

prescritto il regolamento di competenza;<br />

- per violazione o falsa applicazione di norme di diritto e dei<br />

contratti o accordi collettivi nazionali di lavoro;<br />

- per nullità <strong>del</strong>la sentenza o <strong>del</strong> procedimento;<br />

- per omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione circa<br />

un fatto controverso e decisivo per il giudizio.<br />

Nel giudizio di Cassazione è possibile far valere solo tali motivi.<br />

La Corte di Cassazione effettua, infatti una mera revisione <strong>del</strong>le<br />

attività processuali che hanno portato alla pronuncia impugnata,<br />

nonché <strong>del</strong> giudizio di diritto reso con la sentenza stessa.<br />

Il ricorso in Cassazione ai sensi <strong>del</strong>l’art. 360 c.p.c. si configura<br />

quando il ricorrente ritiene che il diniego o il riconoscimento <strong>del</strong>la<br />

giurisdizione operato dal giudice <strong>del</strong>l’impugnazione sia illegittimo.<br />

stabilisce che il ricorso per Cassazione può essere proposto per<br />

violazione <strong>del</strong>le norme sulla competenza, quando non è prescritto il<br />

regolamento di competenza.<br />

178


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Di conseguenza, le sentenze <strong>del</strong>le Commissioni tributarie, anche<br />

quando decidono soltanto questioni di competenza, seguono le<br />

normali regole sull’impugnazione, che implicano il processo di<br />

appello e, successivamente, il ricorso per Cassazione.<br />

E’ possibile proporre ricorso per cassazione quando si lamenti un<br />

vizio di nullità <strong>del</strong>la sentenza impugnata e <strong>del</strong> procedimento che ha<br />

dato luogo ad essa, oppure quando si lamenta una omessa,<br />

insufficiente o contraddittoria motivazione in relazione ad un fatto<br />

controverso e decisivo.<br />

L’omissione <strong>del</strong>la motivazione può essere formale e sostanziale.<br />

Formale lo dice la parola stessa nella forma, sostanziale quando<br />

riguarda la motivazione per relationem, implicita, inconferente,<br />

inintelligibile.<br />

Il ricorso deve contenere a pena di nullità:<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>le parti;<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>la sentenza o <strong>del</strong>la decisione impugnata;<br />

- l’esposizione sommaria dei fatti <strong>del</strong>la causa;<br />

- i motivi per i quali i chiede la cassazione, con l’indicazione<br />

<strong>del</strong>le norme di diritto su cui si fondano;<br />

- l’indicazione <strong>del</strong>la procura, se conferita con atto separato e,<br />

nel caso di ammissione al gratuito patrocinio, <strong>del</strong> relativo<br />

decreto;<br />

- la specifica indicazione degli atti processuali, dei documenti e<br />

dei contratti o accordi collettivi sui quali il ricorso si fonda.<br />

179


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Il ricorso per Cassazione deve essere proposto entro sei mesi dalla<br />

pubblicazione <strong>del</strong>la sentenza stessa o sessanta giorni dalla notifica<br />

<strong>del</strong>la sentenza.<br />

Il ricorso a norma <strong>del</strong>l’art. 369 c.p.c., deve essere depositato nella<br />

cancelleria <strong>del</strong>la Corte entro 20 giorni dall’ultima notificazione alla<br />

parte contro la quale è proposto, a pena di improcedibilità.<br />

Unitamente al ricorso devono essere depositati, a pena di<br />

improcedibilità:<br />

- l’eventuale decreto di ammissione al gratuito patrocinio;<br />

- copia autentica <strong>del</strong>la sentenza o <strong>del</strong>la decisione con la relazione<br />

di notificazione, se questa è avvenuta, tranne che nei casi di<br />

regolamento di giurisdizione, ovvero la copia autentica dei<br />

provvedimenti da cui deriva il conflitto di giurisdizione;<br />

- la procura speciale, se conferita con atto separato;<br />

- gli atti processuali, i documenti, i contratti e accordi collettivi<br />

su cui il ricorso si fonda.<br />

La trattazione dei ricorsi nel giudizio di fronte alla Corte di<br />

Cassazione può avvenire in camera di consiglio o in pubblica udienza<br />

La Corte decide in camera di consiglio quando:<br />

- dichiara l’inammissibilità <strong>del</strong> ricorso principale e di quello<br />

incidentale eventualmente proposto, anche per mancanza dei<br />

motivi previsti dall’art. 360 c.p.c.<br />

- ordina l’integrazione <strong>del</strong> contraddittorio o dispone<br />

l’esecuzione <strong>del</strong>la notificazione a norma <strong>del</strong>l’art. 332 c.p.c.,<br />

ovvero la rinnovazione <strong>del</strong>la notificazione.<br />

180


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- Provvede in ordine all’estinzione <strong>del</strong> processo in ogni caso<br />

diverso dalla rinuncia;<br />

- accoglie o rigetta il ricorso principale e l’eventuale ricorso<br />

incidentale per manifesta fondatezza o infondatezza.<br />

In pubblica udienza il Primo Presidente fissa l’udienza e nomina il<br />

relatore per i ricorsi assegnati alla Sezioni Unite.<br />

Il cancelliere informa gli avvocati <strong>del</strong>le parti almeno 20 giorni prima,<br />

<strong>del</strong>la data fissata per l’udienza.<br />

Le parti possono presentare memorie in cancelleria entro i 5 giorni<br />

precedenti l’udienza, dopo la relazione, il presidente invita gli<br />

avvocati a svolgere le loro difese, il Pubblico Ministero espone<br />

oralmente le proprie conclusioni motivate, non sono ammesse<br />

repliche, ma gli avvocati possono presentare memorie sulle<br />

conclusioni <strong>del</strong> Pubblico Ministero.<br />

La corte di Cassazione può esprimersi nei modi seguenti:<br />

- rigettare il ricorso;<br />

- dichiarare il ricorso inammissibile o in procedibile;<br />

- dichiarare l’estinzione <strong>del</strong> giudizio per intervenuta rinuncia;<br />

- accogliere il ricorso con rinvio <strong>del</strong>la causa al giudice di merito<br />

o senza rinvio.<br />

La Corte rigetta il ricorso quando ritiene non fondato il motivo<br />

addotto <strong>del</strong> ricorrente e non condivide le censure da questi proposte.<br />

A norma <strong>del</strong>l’art. 390 <strong>del</strong> c.p.c., la parte può rinunciare al ricorso<br />

principale o incidentale finché non sia cominciata la relazione<br />

<strong>del</strong>l’udienza.<br />

181


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

La rinuncia deve essere effettuata con atto sottoscritto dalle parti e dal<br />

suo avvocato.<br />

La Corte quando accoglie il ricorso:<br />

- cassa la sentenza <strong>del</strong>la Commissione tributaria regionale,<br />

rinviando la causa ad altro giudice quando enuncia il<br />

principio di diritto che egli dovrà applicare;<br />

- cassa la sentenza <strong>del</strong>la Commissione tributaria regionale,<br />

decidendo la causa nel merito, quando non sono necessari<br />

ulteriori accertamenti di fatto.<br />

Giurisprudenza<br />

- Cassazione 24.1.2007 n. 1542;<br />

- Cassazione 21.3.2007 n. 6727<br />

- Cassazione SS.UU. 26.3.2007 N. 7258;<br />

- Cassazione 14.5.2007 n. 10945;<br />

- Cassazione SS.UU. 1.10.2007 N. 20603;<br />

- Cassazione 29.1.2008 n. 1906;<br />

- Cassazione SS.UU. 5.2.2008 n. 2658;<br />

- Cassazione 15.2.2008 n. 3896;<br />

- Cassazione 29.2.2008 n. 5471;<br />

- Cassazione 7.5.2008 n. 11079;<br />

- Cassazione 26.5.2008 n. 13496,<br />

- Cassazione 30.5.2008 n. 14530,<br />

- Cassazione 18.6.2008 n. 16435.<br />

182


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

Capitolo 20<br />

ISCRIZIONE A RUOLO DEL TRIBUTO<br />

IN PRESENZA DI RICORSO<br />

Gli atti impositivi sono dotati d’esecutività: di conseguenza, l’ente<br />

nella maggior parte dei casi, può riscuotere mediante ruolo le somme<br />

pretese nonostante la proposizione <strong>del</strong> ricorso.<br />

Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 68 <strong>del</strong> DLgs 546/92, la riscossione non può avvenire<br />

per la totalità <strong>del</strong>le somme, poiché sono previste apposite norme<br />

inerenti la riscossione <strong>del</strong> tributo in pendenza di giudizio.<br />

L’art. 68 <strong>del</strong> DLgs 546/92 e l’art. 15 <strong>del</strong> DPR 600/73 stabiliscono<br />

che, anche in deroga a quanto previsto dalle leggi d’imposta, nei casi<br />

in cui è prevista la riscossione frazionata, il tributo, con i relativi<br />

interessi, deve essere versato:<br />

- per due terzi, dopo la sentenza <strong>del</strong>la Commissione tributaria<br />

provinciale che respinge il ricorso;<br />

- per l’ammontare risultante dalla sentenza <strong>del</strong>la Commissione<br />

tributaria provinciale, e comunque non oltre i due terzi, se la<br />

stessa accoglie parzialmente il ricorso;<br />

- per il residuo ammontare determinato nella sentenza <strong>del</strong>la<br />

Commissione tributaria regionale.<br />

L’operatività <strong>del</strong>la norma è subordinata quindi, alle seguenti<br />

condizioni:<br />

- deve essere pendente un giudizio dinanzi alla giustizia<br />

tributaria;<br />

183


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

- la disciplina <strong>del</strong> tributo controverso deve contemplare la<br />

riscossione frazionata<br />

Nell’ipotesi d’accertamenti eseguiti sulla base <strong>del</strong>la c.d. clausola<br />

antielusiva, l’art. 37 – bis <strong>del</strong> DPR 600/73 prevede al co. 6, che le<br />

maggiori imposte accertate possono essere scritte a ruolo:<br />

- nei limiti previsti dall’art. 68 <strong>del</strong> DLgs 546/92 ovvero metà<br />

degli atti accertati;<br />

- dopo la sentenza di primo grado di rigetto <strong>del</strong> ricorso per i<br />

restanti due terzi;<br />

- dopo la sentenza di rigetto di secondo grado, per il residuo.<br />

184


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

a) Corsini – Liburdi – Valcarenghi – Villa - Valenti <strong>Accertamento</strong> e tecniche<br />

di difesa nella fiscalità immobiliare – Euroconference.<br />

b) Raffaello Lupi. - Evasione fiscale – Gruppo Wolters Kluwer.<br />

c) Giuseppe Marino Paradisi e paradossi fiscali – Egea -<br />

d) La cooperazione internazionale nell’accertamento <strong>del</strong>l’Iva – Cacucci<br />

Editore – Bari – Fabio Morera.<br />

e) Ferruccio Bogetti Sentenze Tributarie Commentate CTR Piemonte.<br />

Rivista Italia Oggi – Serie speciale 12 <strong>del</strong> 10.3.2009.<br />

f) Alfio Cissello, Gianluca Odetto, Gianpaolo Valente <strong>Accertamento</strong> – Ipsoa<br />

Gruppo Wolters Kluwer.<br />

g) Alfio Dissello, Pasquale Saggese Contenzioso Tributario – Ipsoa Gruppo<br />

Wolters Kluwer.<br />

h) Roberto Fanelli <strong>Sanzioni</strong> - Ipsoa Gruppo Wolters Kluwer.<br />

i) Carrirolo Fabio L’accertamento fiscale – Il Sole 24 Ore.<br />

j) Carlo Gargagliano, Gianpaolo Ranocchi, Giovanni Valcarenghi La difesa<br />

<strong>del</strong> contribuente dagli studi di settore.<br />

1. Elusione e sanzioni<br />

Rivista: Corriere Tributario 20/2009 - 25/2009 – 29/2009.<br />

2. La stabile organizzazione dopo le direttive IVA e residenza fiscale<br />

- Rivista: Corriere Tributario 11/2010.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 17.6.2010. Residenza fiscale e<br />

concetto di centro di interessi.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 17.9.2010. Chiarimenti <strong>del</strong> quadro<br />

RW.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 17.8.2009. Dimora abituale<br />

3. <strong>Accertamento</strong> da redditometro:<br />

- Rivista: Il fisco 41/2010.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 29.11.2010 n. 329.<br />

4. La mancata urgenza invalida l’avviso d’accertamento<br />

185


- Rivista: Il fisco 42/2010.<br />

<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

5. Contrasto alle frodi IVA e operazioni inesistenti.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 12.10.2009 n. 281. Riapre da San<br />

Maino il contrasto alle frodi Iva.<br />

- Gazzetta Ufficiale: Convenzioni contro le doppie imposizioni ed<br />

evasione fiscale. GU n. 168/7 serie generale n. 174 <strong>del</strong> 2.7.2010.<br />

- Quotidiano: FiscoOggi <strong>del</strong> 19.10.2010. Frodi Iva<br />

- Quotidiano: FiscoOggi <strong>del</strong> 16.9.2010. Cartiere e frodi carosello,<br />

monitoraggio più incisivo.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 22.7.2010. Frodi carosello, falsa<br />

fatturazione in concorso con la truffa.<br />

6. Operazioni inesistenti<br />

- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 9.10.2009 n. 278.<br />

- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 31.7.2010. La falsa fatturazione può<br />

concorrere con la truffa aggravata.<br />

- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 10.7.2010. La falsa fatturazione è sempre<br />

reato.<br />

- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 15.10.2010.Operazioni inesistenti.<br />

- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 21.10.2010 Indebita detrazione di fatture.<br />

- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 19.5.2010. La falsa fattura non è<br />

sempre reato.<br />

7. Indagini finanziarie – accertamenti bancari<br />

- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 17.12.2010. Presunzioni da contrastare con<br />

le prove<br />

- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 7.10.2010. Accertamenti bancari, con<br />

la prova il prelievo è riconosciuto costo.<br />

- Quotidiano:Norme e Tributi <strong>del</strong> 3.5.2010. Indagini bancari, l’onere<br />

<strong>del</strong>la prova ricade sul contribuente.<br />

- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 12.10.2010. Accertamenti bancari e<br />

inversione <strong>del</strong>l’onere <strong>del</strong>la prova.<br />

- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 12.10.2010. Accertamenti bancari, costi<br />

occulti da provare.<br />

- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 7.10.2010. Presunzione per gli<br />

accertamenti.<br />

- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 27.9.2010. Meno limiti ai controlli sui<br />

conti intestati a terzi.<br />

8. Abuso <strong>del</strong> diritto<br />

- Rivista: Corriere Tributario 10/2009 Non applicabilità <strong>del</strong>le sanzioni<br />

amministrative<br />

186


<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />

Aggiornato al 29/03/2011<br />

9. L’effettività <strong>del</strong> contraddittorio nel procedimento applicativo<br />

- Rivista: Corriere Tributario 29/2009<br />

10. <strong>Accertamento</strong> sintetico<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 2.9.2010 L’accertamento sintetico<br />

raddoppia il contraddittorio.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 31.8.2010 l’accertamento sintetico al<br />

rebus degli incassi effettivi.<br />

11. <strong>Accertamento</strong> analitico-induttivo<br />

- Rivista: FiscoOggi <strong>del</strong> 4.6.2010. <strong>Accertamento</strong> basato sul<br />

tovagliamento<br />

12. Ricorso in Commissione Tributaria Provinciale<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 11.7.2010. Sospensione <strong>del</strong>la cartella<br />

esattoriale<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 24.7.2010. Sospensione <strong>del</strong>la cartella<br />

esattoriale illegittimo il limite dei 150 giorni.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 22.6.2010. Sospensiva più veloce.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 5.2.2010. L’accertamento viziato.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 21.1.2010. Mancata autotutela<br />

<strong>del</strong>l’ufficio.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 8.9.2010. <strong>Accertamento</strong> nullo senza<br />

motivazione.<br />

13. Nuovo redditometro<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 23.9.2010. Indagine sui conti a 360<br />

gradi.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 26.9.2010. Redditi dichiarati conformi<br />

alle spese, dalle Entrate milioni di lettere.<br />

- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 25.9.2010. Dal nuovo redditometro<br />

previsti milioni di avvisi.<br />

Le norme di riferimento e la Giurisprudenza, sono state reperite:<br />

1) sul sito <strong>del</strong> corso di perfezionamento per Magistrati Tributari e<br />

professionisti abilitati al patrocinio davanti al Giudice Tributario –<br />

osservatorio di Giurisprudenza Tributaria, sito a cura <strong>del</strong> dott. Massimo<br />

Scuffi – Magistrato;<br />

2) sulla banca dati <strong>del</strong> Sole 24 Ore soluzioni 24 Fisco – banca dati per il<br />

commercialista;<br />

3) La Legge – normativa nazionale e regionale annotata e commentata con<br />

la giurisprudenza.<br />

187

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