Accertamento, Sanzioni e Difesa del Contribuente - Studio Golia
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Dott. Rag. Andrea <strong>Golia</strong><br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong><br />
e<br />
<strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
1
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
INDICE<br />
1. L’accertamento pagina 3<br />
2. L’accertamento analitico pagina 40<br />
3. L’accertamento analitico – induttivo pagina 43<br />
4. L’accertamento induttivo pagina 49<br />
5. L’accertamento sulla base dei parametri<br />
presuntivi di ricavi e compensi pagina 52<br />
6. L’accertamento mediante indagini finanziarie pagina 57<br />
7. L’accertamento da studi di settore pagina 66<br />
8. L’accertamento sintetico in base agli indici di<br />
spesa – il redditometro pagina 73<br />
9. L’accertamento immobiliare pagina 81<br />
10. L’accertamento IVA e l’accertamento nelle operazioni<br />
con i paesi esteri pagina 85<br />
11. Istituti deflativi al contenzioso pagina 100<br />
12. Norma antielusiva e abuso <strong>del</strong> diritto pagina 120<br />
13. Comunicazioni e controllo <strong>del</strong>le dichiarazioni pagina 123<br />
14. La riscossione dei tributi mediante cartella esattoriale pagina 128<br />
15. Le sanzioni tributarie pagina 134<br />
16. Le sanzioni penali pagina 148<br />
17. Il ricorso in Commissione tributaria provinciale pagina 155<br />
18. Il ricorso in Commissione tributaria regionale pagina 167<br />
19. Il ricorso in Cassazione pagina 177<br />
20. Iscrizione a ruolo <strong>del</strong> tributo in presenza di ricorso pagina 183<br />
Bibliografia pagina 185<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
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Capitolo 1<br />
L’ACCERTAMENTO<br />
Con il D.LGS. 30.07.1999 n. 300, al Ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le<br />
Finanze sono state attribuite le competenze in merito alla politica<br />
economico-finanziaria.<br />
All’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, Territorio, Dogane, Demanio, sono state<br />
attribuite e demandate le funzioni operative.<br />
All’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate è attribuito il compito di amministrare i<br />
tributi statali, con l’eccezione dei dazi e <strong>del</strong>le accise, che rientrano<br />
nella competenza <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Dogane.<br />
I controlli fiscali, sono eseguiti, principalmente dall’Agenzia <strong>del</strong>le<br />
Entrate e dalla Guardia di Finanza.<br />
Le competenze <strong>del</strong>la Guardia di Finanza terminano, in sostanza, con<br />
la conclusione <strong>del</strong>la verifica fiscale.<br />
L’emissione <strong>del</strong>l’avviso di accertamento nonché la gestione <strong>del</strong><br />
contenzioso, sono attribuite all’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate è un ente pubblico economico, ed è<br />
strutturata in vari uffici locali che, sulla base <strong>del</strong>le direttive impartite<br />
dagli organi superiori, hanno competenza per l’emanazione degli<br />
avvisi d’accertamento.<br />
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Le funzioni operative in base all’art. 5 <strong>del</strong> regolamento<br />
d’amministrazione <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate in <strong>del</strong>ibera n. 55 <strong>del</strong><br />
31.10.2008 prevede che siano svolte dalle Direzioni provinciali.<br />
Le Direzioni provinciali sono strutture dirigenziali articolate al loro<br />
intero di uno o più uffici territoriali e un ufficio controlli.<br />
Le competenze degli uffici territoriali sono rappresentate da:<br />
- assistenza e l’informazione ai contribuenti;<br />
- i rimborsi;<br />
- gli accertamenti parziali in base a segnalazioni centralizzate;<br />
- il controllo formale <strong>del</strong>le dichiarazioni;<br />
- gli accertamenti sulle imposte dirette;<br />
L’ufficio controlli cura tutte le attività di controllo, escluse quelle<br />
attribuite agli uffici territoriali, e il contenzioso relativo agli atti<br />
prodotti dalla direzione provinciale.<br />
La Direzione provinciale, può essere articolata in sotto-aree.<br />
L’art. 31 comma 2 <strong>del</strong> DPR 600/73 cita la competenza ad effettuare i<br />
controlli e quindi alla notifica <strong>del</strong>l’avviso di accertamento, spetta<br />
all’ufficio distrettuale nella cui circoscrizione vi è il domicilio fiscale<br />
<strong>del</strong> contribuente.<br />
La competenza va individuata al momento di presentazione <strong>del</strong>la<br />
dichiarazione dei redditi e si estingue all’estinzione <strong>del</strong> rapporto<br />
d’imposta.<br />
Nelle grandi città, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate provvede, con appositi<br />
decreti direttoriali, a suddividere la competenza tra più uffici.<br />
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L’incompetenza <strong>del</strong>l’ufficio, comporta la nullità <strong>del</strong>l’atto, che non si<br />
riflette sulla competenza <strong>del</strong> giudice, bensì è rilevabile dall’ufficio.<br />
Nell’ attività di controllo, l’art. 27 <strong>del</strong> DL 18/2008, ha previsto una<br />
disciplina specifica sugli accertamenti nei confronti dei contribuenti<br />
con volume d’affari, ricavi o compensi non inferiori a 100 milioni di<br />
euro.<br />
Per i suddetti, l’attività di controllo, è demandata a strutture<br />
particolari ai sensi <strong>del</strong>l’art. 27 comma 14 lettera b <strong>del</strong> DL 185/008.<br />
A dette strutture sono attribuiti i seguenti compiti:<br />
- liquidazione automatica ex artt. 36-bis <strong>del</strong> DPR 600/73 e 54-bis <strong>del</strong><br />
DPR 633/72, relative ai periodi d’imposta in corso al 31.12.2006 e<br />
successivi;<br />
- il controllo formale <strong>del</strong>le dichiarazioni ex. art. 36-ter <strong>del</strong> DPR<br />
600/73 relativo ai periodi d’imposta in corso al 31.12.2000 e<br />
successivi;<br />
- il controllo sostanziale, nel quale siano ancora in corso i termini per<br />
l’accertamento, di cui agli artt. 3 <strong>del</strong> DPR 600/73 e 57 <strong>del</strong> DPR<br />
633/72.<br />
- recupero dei crediti inesistenti, utilizzati in compensazione, con<br />
riferimento ai quali, alla data d’entrata in vigore <strong>del</strong> decreto, siano<br />
ancora aperti i termini di recupero;<br />
- gestione <strong>del</strong> contenzioso relativo a tutti gli atti di competenza <strong>del</strong>le<br />
strutture;<br />
- rimborsi relativi alle imposte dirette e all’Iva, relativi ai periodi<br />
d’imposta in corso al 31.12.2006 e successivi.<br />
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Il DL 78/2010 convertito dalla Legge 122/2010, prevede<br />
l’intensificazione dei controlli nei confronti dei soggetti, che in base<br />
all’incrocio dei dati provenienti dall’Inps, risultano aver percepito e<br />
non dichiarato, redditi di lavoro dipendente.<br />
Tali verifiche vengono effettuate mediante lo strumento<br />
<strong>del</strong>l’accertamento parziale, ovvero mediante segnalazioni consistenti,<br />
in sostanza dai dati provenienti dagli istituti previdenziali.<br />
Guardia di Finanza<br />
Nel sistema di accertamento <strong>del</strong>le imposte, l’attività ispettiva e di<br />
controllo può avvenire sia ad opera <strong>del</strong>la Guardia di Finanza che dalle<br />
Agenzie fiscali.<br />
Il potere d’emanazione <strong>del</strong>l’avviso d’accertamento è attribuito<br />
esclusivamente alle Agenzie fiscali.<br />
L’articolo 1 comma 3, 4 e 5 <strong>del</strong>l’art 33 <strong>del</strong> DPR 600/73 disciplinano<br />
l’attività di cooperazione e di coordinamento tra Guardia di Finanza e<br />
degli uffici finanziari.<br />
Comuni che partecipano all’attività d’accertamento<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 44 <strong>del</strong> DPR 600/73 i comuni partecipano all’attività<br />
d’accertamento dei redditi <strong>del</strong>le persone fisiche.<br />
Il DL 203/2005 dispone, che la partecipazione all’attività<br />
d’accertamento, è incentivata mediante il riconoscimento di una quota<br />
pari al 33% <strong>del</strong>le maggiori somme riguardanti i tributi statali riscosse<br />
a titolo definitivo, a seguito <strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong> comune che abbia<br />
contribuito all’accertamento stesso.<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
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Tale partecipazione, è stata riformata con il DL 78/2010 prevedendo<br />
un maggiore scambio di informazioni tra Agenzia <strong>del</strong>le Entrate e<br />
Comuni e nello specifico con riferimento all’accertamento sintetico.<br />
Con tale decreto, viene previsto che i Comuni con popolazione<br />
superiore a cinquemila abitanti sono tenuti a istituire, laddove non vi<br />
abbiano già provveduto, il Consiglio tributario.<br />
Per i Comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, dove<br />
non abbiano già istituito il Consiglio tributario, sono tenuti a riunirsi<br />
in Consorzio come previsto dall’art. 31 <strong>del</strong> Dlgs 267/2000.<br />
L’attività d’accertamento, inizia con la selezione di contribuenti da<br />
sottoporre a controllo.<br />
L’art. 37 <strong>del</strong> DPR 600/73 cita quanto segue: gli uffici <strong>del</strong>le imposte<br />
procedono, in conformità a criteri selettivi fissati annualmente dal<br />
Ministero <strong>del</strong>le finanze, tenendo anche conto <strong>del</strong>le loro capacità<br />
operative, al controllo <strong>del</strong>le dichiarazioni e all’individuazione dei<br />
soggetti che ne hanno omesso la presentazione sulla scorta dei dati e<br />
<strong>del</strong>le notizie acquisiti ai sensi dei precedenti articoli e attraverso le<br />
dichiarazioni previste negli art. 6 e 7, i quali raccolte e comunicati<br />
dall’anagrafe tributaria e dalle informazioni di cui sono comunque in<br />
possesso.<br />
L’amministrazione finanziaria con cadenza annuale, provvede a<br />
tracciare alcune linee guida per orientare l’azione di contrasto, con<br />
l’obbiettivo di selezionare, quale area ove si presume che<br />
l’inosservanza <strong>del</strong>le norme tributarie possa essere più frequente.<br />
I criteri di controllo, sono così suddivisi:<br />
7
in base alle dimensioni:<br />
- grandi imprese<br />
- medie imprese<br />
- piccole imprese<br />
in base alla tipologia<br />
- intelligence<br />
- scambio d’informazioni<br />
- verifiche<br />
- controlli sostanziali<br />
- accessi brevi<br />
in base alle violazioni<br />
- evasione<br />
- elusione<br />
- erosione<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
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L’attività di controllo dei grandi contribuenti ovvero quei soggetti con<br />
ricavi o volumi d’affari superiore ai 100 milioni d’euro, avviene<br />
mediante attività istruttorie, accertamenti, tutoraggio.<br />
Gli elementi sensibili <strong>del</strong>l’attività istruttoria, sono i seguenti:<br />
- per i soggetti che adottano gli IAS/IFRS, verifica <strong>del</strong>la<br />
correttezza <strong>del</strong>la diretta imputazione a patrimonio dei<br />
componenti reddituali;<br />
- presenza di rapporti con soggetti non residenti, ed in particolar<br />
modo per le problematiche relative ai prezzi di trasferimento,<br />
l’indeducibilità di costi derivanti da transazioni con Stati a<br />
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fiscalità privilegiata, alle domiciliazioni fittizie, ai flussi di<br />
interessi, dividendi, royalties;<br />
- presenza di operazioni infragruppo o allo sfruttamento<br />
strumentale di regimi favorevoli per perdite fiscali;<br />
- presenza di operazioni straordinarie;<br />
- presenza di elementi reddituali di particolare interesse;<br />
- presenza di crediti IVA di elevato ammontare;<br />
- presenza di minusvalenza su partecipazioni di ammontare<br />
superiore a 50.000,00 euro per le quali vige l’obbligo <strong>del</strong>le<br />
comunicazioni ai sensi <strong>del</strong> DL 203/2005.<br />
Per gli accertamenti <strong>del</strong>le imprese di grandi dimensioni, dal<br />
01.01.2009, la competenza è stata demandata alle strutture <strong>del</strong>le<br />
Direzioni Regionali <strong>del</strong>le Entrate.<br />
L’attività di tutoraggio serve ad identificare le aree di rischio fiscale<br />
più elevato.<br />
L’attività di controllo <strong>del</strong>le imprese di media dimensione, ovvero tra<br />
ricavi compresi tra 5,16 e 100 milioni di euro, avviene per i seguenti<br />
elementi:<br />
- rapporti con soggetti non residenti in cui si possa ravvisare la<br />
presenza di profilo di rischio;<br />
- operazioni infragruppo;<br />
- ammontare oscillante di fatturato nel breve e medio periodo;<br />
- ammontare elevato di crediti IVA utilizzati in compensazione<br />
ovvero riportati nel periodo d’imposta successivo.<br />
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L’attività di controllo <strong>del</strong>le imprese di minori dimensioni e lavoratori<br />
autonomi con volumi d’affari sino a 5,16 milioni di euro avviene per i<br />
seguenti elementi:<br />
- dalle discordanze nei dati <strong>del</strong>le dichiarazioni dei redditi<br />
<strong>del</strong>l’ultimo triennio;<br />
- una situazione di non congruità ed incoerenza agli studi di<br />
settore.<br />
Per situazione di discordanza s’intende:<br />
- un andamento decrescente o stabile dei ricavi o compensi in<br />
assenza di un quadro congiuntamente negativo;<br />
- l’aumento considerevole <strong>del</strong> numero di soggetti non congrui e<br />
non coerenti agli studi di settore nella medesima categoria<br />
economica;<br />
- la crescita anomala <strong>del</strong> numero di soggetti congrui e coerenti<br />
agli studi di settore nella medesima categoria economica;<br />
- presenza di crediti IVA in misura sistematica, o la crescita<br />
anomala;<br />
- livello di redditi dichiarati costantemente bassi;<br />
- presenza di perdite fiscali per più annualità.<br />
Per rapporto con le risultanze degli studi di settore, si intende:<br />
- lo scostamento elevato tra ricavi o compensi dichiarati e ricavi<br />
congrui in base al valore puntuale e che non hanno proceduto<br />
all’adeguamento in sede di dichiarazione dei redditi. Per tali<br />
soggetti sarà attivata la procedura di invito al contraddittorio<br />
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allo scopo di facilitare la definizione come previsto dal D.Lgs.<br />
218/97:<br />
- quei soggetti che non hanno allegato alla dichiarazione dei<br />
redditi il mo<strong>del</strong>lo per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini<br />
degli studi di settore, pur essendo tenuti;<br />
- quei soggetti che presentano anomalie negli indici di coerenza<br />
economica.<br />
L’attività d’accertamento <strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria e <strong>del</strong>la<br />
Guardia di Finanza, inizia mediante gli accessi, le ispezioni e le<br />
verifiche.<br />
L’attività d’accertamento, è regolata dall’articolo 32 <strong>del</strong> D.P.R.<br />
600/1973 ai fini <strong>del</strong>le imposte dirette, e dall’articolo 51 <strong>del</strong> D.P.R.<br />
633/1972 per quanto riguarda l’imposta sul valore aggiunto.<br />
Ai fini <strong>del</strong>l’accertamento, gli Uffici preposti, possono:<br />
- Procedere all’esecuzione d’accessi, ispezioni e verifiche.<br />
- Invitare i contribuenti, indicandone il motivo a comparire di<br />
persona o a mezzo di rappresentanti muniti di <strong>del</strong>ega per<br />
fornire dati e notizie rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento nei loro<br />
confronti.<br />
- Invitare i contribuenti, indicandone il motivo a esibire,<br />
trasmettere atti o documenti rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento<br />
emesso nei loro confronti.<br />
- Inviare ai contribuenti, questionari relativi a dati e notizie di<br />
carattere specifico, rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento nei loro<br />
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confronti o nei confronti di altri soggetti, con i quali abbiano<br />
avuto rapporti.<br />
- Richiedere copie o estratti degli atti e dei documenti depositati<br />
presso terzi, ovvero notai, procuratori <strong>del</strong> registro, conservatori<br />
dei registri immobiliari e gli altri pubblici ufficiali. Tale<br />
documentazione, con l’attestazione di conformità all’originale,<br />
deve essere rilasciata gratuitamente.<br />
- Richiedere previa autorizzazione <strong>del</strong> Direttore centrale<br />
<strong>del</strong>l’<strong>Accertamento</strong> <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o <strong>del</strong> Direttore<br />
regionale <strong>del</strong>la stessa, per il Corpo <strong>del</strong>la Guardia di Finanza,<br />
<strong>del</strong> comandante regionale, ai soggetti sottoposti ad<br />
accertamento, ispezioni o verifica il rilascio di una<br />
dichiarazione contenente l’indicazione <strong>del</strong>la natura, <strong>del</strong> numero<br />
e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti con le<br />
banche, le Poste Italiane Spa, gli intermediari finanziari, le<br />
imprese di investimento, gli organi di investimento collettivo<br />
<strong>del</strong> risparmio, le società di gestione <strong>del</strong> risparmio e le società<br />
fiduciarie, nazionali o stranieri, in corso ovvero estinti da non<br />
più di cinque anni dalla data <strong>del</strong>la richiesta.<br />
- Ai soggetti obbligati alla tenuta <strong>del</strong>la contabilità, richiedere<br />
dati e notizie e documenti relativi all’attività svolta in un<br />
determinato periodo d’imposta nei confronti di clienti, fornitori<br />
e prestatori di lavoro autonomo nominativamente indicati.<br />
- Invitare ogni altro soggetto, ad esibire o trasmettere anche<br />
copie fotostatiche, atti o documenti fiscalmente rilevanti<br />
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concernenti rapporti intrattenuti con il contribuente e a fornire i<br />
chiarimenti relativi<br />
- Richiedere agli amministratori di condominio negli edifici dati,<br />
notizie e documenti relativi alla gestione condominiale.<br />
L’attività accertativa, inizia con l’accesso presso il soggetto da<br />
verificare per concludersi con la stesura di un processo di verbale di<br />
constatazione.<br />
L’attività accertativa, si articola come segue:<br />
- a seguito <strong>del</strong>l’accesso, vengono svolte le attività di ricerca ed<br />
acquisizione dei libri, registri, scritture contabili e dei<br />
documenti che saranno oggetto <strong>del</strong>la successiva analisi;<br />
- attività di ispezione contabile nel corso <strong>del</strong> quale vengono<br />
eseguite tutte le attività di verifica, rilevazione ed acquisizione<br />
anche esterna di dati, informazioni e notizie che possono essere<br />
utili ai fini <strong>del</strong> proseguimento degli obbiettivi di verifica;<br />
- nella fase conclusiva <strong>del</strong>l’accertamento, viene redatto e<br />
sottoscritto un processo verbale di contestazione.<br />
Prima <strong>del</strong>la fase d’accertamento, i verificatori devono acquisire una<br />
serie di dati ed informazioni riguardanti i soggetti da verificare e<br />
precisamente:<br />
- la forma <strong>del</strong>l’impresa;<br />
- gli eventuali soci;<br />
- le notizie <strong>del</strong>l’organo di amministrativo ed il comportamento<br />
<strong>del</strong>lo stesso;<br />
- i redditi dichiarati dalla società, dai soci;<br />
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- l’esistenza di eventuali partite Iva anche cessate intestate ai<br />
soci o al titolare;<br />
- la capacità contributiva dei soci e <strong>del</strong> titolare;<br />
- il bilancio civilistico e relativi indici contabili;<br />
- la data e l’inizio <strong>del</strong>l’attività;<br />
- il luogo di conservazione <strong>del</strong>le scritture contabili;<br />
- posizione fiscale e dati relativi alle ultime dichiarazioni dei<br />
redditi;<br />
- precedenti attività di controllo;<br />
- notizie sulla sede legale e amministrativa;<br />
- eventuali incrementi patrimoniali o altre manifestazioni di<br />
capacità contributiva <strong>del</strong> contribuente e dei soci e dei suoi<br />
familiari o dei soci <strong>del</strong>la società;<br />
- atti registrati relativi a compravendite immobiliari,<br />
sottoscrizioni di aumento di capitale, appalti;<br />
- inserzioni pubblicitarie;<br />
- presenza di siti internet;<br />
La norma di riferimento dei poteri <strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria e<br />
<strong>del</strong>la Guardia di Finanza relativi ai poteri degli uffici, agli accessi,<br />
ispezioni e verifiche, è rappresentata dagli articoli 32, 33 <strong>del</strong> D.P.R.<br />
600/1973 e 53 <strong>del</strong> D.P.R. 633/1972.<br />
L’attività accertativa, avviene mediante:<br />
Accessi: ovvero nel potere di entrare in un luogo e di soffermarsi,<br />
anche senza o contro il consenso di chi ne ha la disponibilità, al fine<br />
di dar luogo alle operazioni richieste dal servizio.<br />
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Accessi mirati: ovvero che riguardano l’esame <strong>del</strong>la corretta<br />
rappresentazione da parte <strong>del</strong> contribuente, di fatti e circostanze<br />
fiscalmente rilevanti nei documenti contabili e nelle dichiarazioni<br />
fiscali.<br />
Accessi brevi: riguardano il reperimento e riscontro di dati. Gli<br />
accessi devono essere formalizzati nel verbale redatto a conclusione<br />
<strong>del</strong>l’accesso. Il funzionario che effettua l’accesso deve esibire:<br />
- la propria tessera personale di riconoscimento;<br />
- consegnare al contribuente copia <strong>del</strong>l’autorizzazione<br />
contenente l’ordine di accesso;<br />
- invitare il contribuente o chi per esso a prendere nota dei<br />
funzionari;<br />
- comunicare al contribuente lo scopo <strong>del</strong>la visita, invitandolo, in<br />
relazione a tale scopo ad esibire tutti i registri, libri e<br />
documenti a sua disposizione;<br />
- invitare il contribuente ad assistere alla verifica.<br />
L’accesso dei funzionari <strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria e <strong>del</strong>la<br />
Guardia di Finanza, può essere effettuata solo con autorizzazione<br />
scritta. L’autorizzazione deve contenere:<br />
- il nominativo dei poteri <strong>del</strong> soggetto che dispone la verifica;<br />
- l’ordine di accedere;<br />
- le indicazioni <strong>del</strong> soggetto verificatore;<br />
- le ragioni <strong>del</strong> controllo;<br />
- le effettive esigenze di indagini esterne;<br />
- le annualità da verificare;<br />
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- la data di inizio <strong>del</strong>la verifica.<br />
In caso di opposizione all’accesso, i verificatori<br />
<strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria, con il supporto <strong>del</strong>la Guardia di<br />
Finanza o altro organo di polizia, possono ugualmente effettuare<br />
l’accesso.<br />
L’accertamento può essere effettuato nei locali destinati all’esercizio<br />
di attività commerciali o agricole o nei locali destinati all’attività<br />
professionale.<br />
Esso è finalizzato:<br />
- all’esecuzione di ricerche, ispezioni documentali, verificazioni<br />
e di ogni altra rilevazione, ritenuta utile per l’accertamento<br />
<strong>del</strong>l’imposta sul valore aggiunto e <strong>del</strong>le imposte sui redditi;<br />
- alla verifica di congruità <strong>del</strong> valore degli atti, aventi oggetto<br />
aziende e diritti reali su di esse, ai fini <strong>del</strong>l’applicazione<br />
<strong>del</strong>l’imposta di registro e di quella sulle successioni e<br />
donazioni;<br />
- alla repressione <strong>del</strong>l’evasione e <strong>del</strong>le altre violazioni alle leggi<br />
finanziarie.<br />
I funzionari verificatori, possono effettuare l’accesso presso<br />
l’abitazione privata <strong>del</strong> contribuente. L’accesso può essere effettuato<br />
previa autorizzazione <strong>del</strong> Procuratore <strong>del</strong>la Repubblica (art. 14 <strong>del</strong>la<br />
Costituzione).<br />
I funzionari possono procedere a:<br />
- perquisizioni personali;<br />
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- apertura coattiva di pieghi - sigilli, borse, casseforti, mobili e<br />
ripostigli;<br />
- esame di documenti e richiesta di notizie relativamente ai quali<br />
è eccepito il segreto professionale, previa autorizzazione <strong>del</strong><br />
Procuratore <strong>del</strong>la Repubblica e <strong>del</strong>l’Autorità giudiziaria più<br />
vicina.<br />
A seguito <strong>del</strong>l’attività svolta, dovrà essere redatto un apposito<br />
processo verbale.<br />
L’attività accertativa, è effettuata mediante:<br />
- Ispezioni documentali.<br />
Tale attività, consente nell’analisi <strong>del</strong>le scritture contabili, dei<br />
libri, dei registri e dei documenti la cui istituzione, tenuta e<br />
conservazione, risulta essere obbligatoria.<br />
Nel raffronto <strong>del</strong> loro contenuto, con quello di altri documenti,<br />
reperiti nel corso <strong>del</strong>le ricerche o in fasi successive <strong>del</strong>la verifica.<br />
Controllare la corretta istituzione, tenuta e conservazione <strong>del</strong>le<br />
scritture contabili obbligatorie.<br />
Appurare il grado di coerenza interna <strong>del</strong> sistema contabile.<br />
Individuare le procedure di gestione e trattamento contabile dei<br />
dati aziendali.<br />
- Verificazioni<br />
Le verificazioni consistono, in riscontri <strong>del</strong>la gestione ispezionata<br />
attuati, avendo quali punti di riferimento e confronto il documento<br />
e le scritture contabili.<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
La verifica è quindi finalizzata a verificare la corrispondenza <strong>del</strong>la<br />
situazione reale rispetto a quella emergente dalle risultanze<br />
contabili.<br />
Le verificazioni, possono essere:<br />
- dirette quando vengono effettuate mediante osservazione<br />
diretta da parte dei verificatori. (esempio l’esistenza fisica di un<br />
bene strumentale, l’esistenza di magazzino, il personale<br />
addetto);<br />
- indirette sono finalizzate a ricostruire in via presuntiva,<br />
l’effettiva dimensione <strong>del</strong>l’attività economica oggetto <strong>del</strong><br />
controllo.<br />
Tali verifiche vengono effettuate in presenza di condizioni che<br />
possono legittimare l’accertamento con il metodo induttivo.<br />
Altra condizione, si può verificare anche, alla presenza di una<br />
contabilità correttamente tenuta, ma esistono presupposti e<br />
motivi che possono fondarsi attraverso verifiche indirette<br />
attraverso presunzioni gravi, precise e concordanti, idonee a<br />
superare le risultanze contabili ed a supportare la tesi di un<br />
accertamento analitico-presuntivo.<br />
- Acquisizione di informazioni, dati e notizie<br />
In sede di verifica, i verificatori possono acquisire:<br />
- informazioni di natura tecnica o esplicativa la cui finalità è di<br />
illustrare e chiarire fatti, documenti e procedure. Tali<br />
informazioni, sono acquisite nell’ambito di un rapporto di<br />
necessaria collaborazione che, inizia sin dal momento<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
<strong>del</strong>l’accesso, tra i verificatori, il soggetto verificato ed i suoi<br />
collaboratori;<br />
- dichiarazioni indizianti al fine di rilevare forme di evasione o<br />
comunque violazioni di legge;<br />
- dichiarazioni rese dal soggetto verificato e da terzi. Tali<br />
dichiarazioni, possono essere rese e riconosciute, se<br />
contengono fatti favorevoli all’Amministrazione finanziaria.<br />
La permanenza dei verificatori presso la sede <strong>del</strong> contribuente al<br />
fine di ridurre al minimo il disagio che l’azione ispettiva può<br />
comportare, deve essere di trenta giorni lavorativi prorogabili<br />
d’ulteriori trenta giorni quando l’indagine è particolarmente<br />
complessa.<br />
Il contribuente, nel rispetto <strong>del</strong> principio di cooperazione con<br />
l’Amministrazione finanziaria, ha il diritto di comunicare<br />
osservazioni, considerazioni, eccezioni e richieste agli Uffici<br />
finanziari entro sessanta giorni dalla notifica <strong>del</strong> processo verbale<br />
di chiusura <strong>del</strong>le operazioni di verifica, come disposto dal comma<br />
7 <strong>del</strong>l’art. 12 <strong>del</strong>la legge 212/2000.<br />
A seguito di tale diritto <strong>del</strong> contribuente, l’ufficio ricevente ha due<br />
obblighi:<br />
- attendere il decorso <strong>del</strong> termine di sessanta giorni per<br />
l’emanazione <strong>del</strong>l’avviso di accertamento;<br />
- valutare le eventuali osservazioni espresse dal contribuente.<br />
Nel processo verbale di constatazione, il contribuente deve far<br />
valere le proprie osservazioni ed eccezioni.<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
In mancanza di tali osservazioni, tale mancanza, equivale ad<br />
accettare sostanzialmente dette operazioni di verifica. A<br />
riferimento, si è pronunciata la Corte di Cassazione sez. trib. 26<br />
gennaio 2004, n. 1286.<br />
Invece la Commissione tributaria di Brescia, sez. IX, 7 maggio<br />
2002 n. 12, ha sentenziato il divieto d’emanazione <strong>del</strong>l’avviso<br />
d’accertamento, prima <strong>del</strong>la scadenza <strong>del</strong> termine previsto, per la<br />
.0lpresentazione <strong>del</strong>le osservazioni e <strong>del</strong>le richieste <strong>del</strong><br />
contribuente<br />
L’attività di accertamento <strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria, si<br />
distingue come segue:<br />
- attività di liquidazione <strong>del</strong>le imposte, contributi, premi e<br />
rimborsi dovuti in base alle dichiarazioni. Essa è fondata sui<br />
dati emergenti dalle dichiarazioni presentate dai contribuenti e<br />
finalizzata principalmente a correggere errori materiali in<br />
queste contenute, e riguardanti imponibili indicati in<br />
dichiarazione dei redditi. Imposte, contributi, premi ed a<br />
controllare la corrispondenza fra la dichiarazione e i versamenti<br />
;<br />
- attività di controllo formale <strong>del</strong>le dichiarazioni. Essa è estesa<br />
agli aspetti formali <strong>del</strong>la dichiarazione presentata dal<br />
contribuente, e dai sostituti d’imposta, e finalizzata, anche sulla<br />
base di richieste avanzate da soggetti interessati e <strong>del</strong> confronto<br />
fra documenti diversi, a rivedere ritenute d’acconto e detrazioni<br />
d’imposta, deduzioni dall’imponibile o crediti d’imposta;<br />
20
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- accertamento in rettifica. Essa riguarda:<br />
redditi prodotti da soggetti non obbligati alla tenuta di<br />
scritture contabili, orientato appunto a rivedere<br />
l’imponibile e l’imposta riportati in dichiarazione,<br />
quando il reddito dichiarato risulti inferiore a quello<br />
effettivo o non sussistono, in tutto o in parte, le<br />
deduzioni dal reddito o le detrazioni d’imposta indicate<br />
nella dichiarazione stessa.<br />
Redditi prodotti dai soggetti obbligati alla tenuta di<br />
scritture contabili, finalizzato a rideterminare basi<br />
imponibili e imposte dichiarate e liquidate da soggetti<br />
esercenti attività d’impresa, arti e professioni;<br />
- accertamento d’ufficio dei redditi. Essa riguarda redditi<br />
prodotti, da persone fisiche e dai soggetti, obbligati alla tenuta<br />
di scritture contabili, nei casi d’omessa presentazione <strong>del</strong>la<br />
dichiarazione dei redditi o di presentazione di dichiarazione<br />
nulla;<br />
- accertamento parziale. Essa è finalizzata a rettificare o<br />
determinare aspetti particolari <strong>del</strong>le dichiarazioni presentate;<br />
- accertamento con adesione. Essa è finalizzata su iniziativa<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio o su proposta <strong>del</strong> contribuente. Il reddito<br />
imponibile e le imposte vengono definite a seguito di<br />
contraddittorio.<br />
Per i soggetti obbligati alla tenuta <strong>del</strong>le scritture contabili,<br />
l’accertamento si basa sui seguenti metodi:<br />
21
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- metodo analitico. Esso si basa esclusivamente sulla contabilità<br />
ufficiale <strong>del</strong> contribuente, sulle relative risultanze di bilancio e<br />
<strong>del</strong> conto economico, <strong>del</strong>le dichiarazioni dei redditi e, ai fini<br />
<strong>del</strong>l’iva, sul confronto tra questa e liquidazione <strong>del</strong> tributo.<br />
Tale metodo viene definito contabile, e consiste nella rettifica<br />
di uno o più singoli elementi positivi o negativi rilevanti ai fini<br />
<strong>del</strong>la determinazione dei redditi determinati in base alle<br />
scritture contabili. L’Amministrazione finanziaria, può<br />
procedere alla rettifica <strong>del</strong> reddito dichiarato qualora:<br />
non vi sia corrispondenza tra i dati in bilancio e quelli in<br />
dichiarazione dei redditi;<br />
non siano state rispettate le disposizioni contenute nel<br />
TUIR<br />
- metodo analitico – induttivo. Tale metodo, si applica quando si<br />
è di fronte ad incompletezza, falsità o l’inesattezza degli<br />
elementi indicati nella dichiarazione dei redditi, nei relativi<br />
allegati. Tale metodo, si concretizza con la preventiva<br />
ispezione <strong>del</strong>le scritture contabili, la verifica <strong>del</strong>le stesse,<br />
l’esattezza e veridicità <strong>del</strong>le registrazioni contabili sulla scorta<br />
di fatture e di documenti relativi all’impresa.<br />
Acquisizione di dati e notizie riguardanti le imposte sui redditi,<br />
ai fini <strong>del</strong>l’iva.<br />
La sussistenza di elementi che fanno provare l’incompletezza,<br />
la falsità o l’inesattezza <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi, possono<br />
essere comprovate non solo sulla base di prove dirette, ma<br />
22
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
anche sulla base di elementi indiziari, anche su incroci di dati e<br />
notizie tra soggetti passivi d’imposta.<br />
- metodo induttivo. Tale metodo, è utilizzato, quando vi sono<br />
<strong>del</strong>le condizioni che richiedono l’accertata sussistenza<br />
d’irregolarità estreme o comunque gravi, quali:<br />
omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi ed<br />
iva;<br />
presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi nulla;<br />
ai fini <strong>del</strong>le imposte sui redditi, omessa indicazione <strong>del</strong><br />
reddito d’impresa in dichiarazione;<br />
la mancata tenuta, la sottrazione all’ispezione o<br />
l’indisponibilità per forza maggiore, di una o più <strong>del</strong>le<br />
scritture contabili previste, risultante dal verbale redatto<br />
in seguito ad attività ispettiva;<br />
ai fini iva, la mancata emissione di fatture, per una parte<br />
rilevante <strong>del</strong>le operazioni, risultante dal verbale redatto a<br />
seguito <strong>del</strong>l’attività ispettiva, ovvero l’omessa<br />
contestazione, il rifiuto di esibizione o comunque la<br />
sottrazione all’ispezione, in tutto o per una parte<br />
rilevante, <strong>del</strong>le fatture emesse;<br />
la presenza nelle scritture contabili obbligatorie di<br />
omissioni, di false o inesatte indicazioni, ovvero di<br />
irregolarità formali che, a seguito <strong>del</strong>l’ispezione, e sulla<br />
base <strong>del</strong> relativo verbale, risultino gravi, numerose e<br />
23
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
ripetute da rendere inattendibili nel loro complesso le<br />
scritture contabili.<br />
Sintetici, con i quali, al decorrere di determinati presupposti, è<br />
possibile ricostruire induttivamente il reddito <strong>del</strong>le persone fisiche<br />
(art. 38 co. 4 <strong>del</strong> DPR 600/73).<br />
Basati sugli studi di settore, fondati su parametri matematico-statistici<br />
(art. 62-sexies <strong>del</strong> DL 331/93).<br />
Antielusivi, (art. 37-bis <strong>del</strong> DPR 600/73).<br />
Catastali (art 41-ter <strong>del</strong> DPR 600/73).<br />
Vi sono inoltre, altre tipologie di accertamento ovvero rettifica che,<br />
sebbene rientranti nell’alveo <strong>del</strong>le fattispecie appena indicate, si<br />
caratterizzano per la loro peculiarità.<br />
In tale categoria, rientrano gli avvisi:<br />
- parziali ove è possibile, rettificare una parte <strong>del</strong> reddito sulla<br />
base di segnalazioni (art. 41-bis <strong>del</strong> DPR 600/73) effettuate da:<br />
• Direzione centrale <strong>del</strong>l’accertamento;<br />
• Direzione regionale;<br />
• Ufficio <strong>del</strong>la medesima Agenzia <strong>del</strong>le Entrate;<br />
• Guardia di Finanza;<br />
• Pubblica Amministrazione;<br />
• SIAE e ARPA<br />
- Integrativi basati sulla sopravvenuta conoscenza di nuovi<br />
elementi (art. 43 co. 3 <strong>del</strong> DPR 600/73).<br />
- d’ufficio nei casi di omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione<br />
dei redditi (art. 41 <strong>del</strong> DPR 600/73.)<br />
24
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Nella fase d’accertamento, il contribuente può avvalersi <strong>del</strong><br />
cosiddetto Statuto dei diritti <strong>del</strong> contribuente come indicato nella<br />
Legge 212/2000.<br />
Lo Statuto dei diritti <strong>del</strong> contribuente, ha precisato che :<br />
- tutti gli accessi e le ispezioni devono avvenire durante l’orario<br />
di esercizio <strong>del</strong>l’attività:<br />
- all’inizio <strong>del</strong>la verifica, il contribuente deve essere informato<br />
<strong>del</strong>le ragioni che l’abbiano giustificata;<br />
- l’oggetto che la riguarda;<br />
- la facoltà di farsi assistere da un difensore:<br />
- su richiesta <strong>del</strong> contribuente, l’esame dei documenti<br />
amministrativi e contabili può avvenire presso il professionista<br />
di fiducia;<br />
- <strong>del</strong>le osservazioni effettuate dal contribuente deve, essere fatto<br />
rilievo nel verbale;<br />
- la presenza dei verificatori non può superare determinati limiti;<br />
- dopo il rilascio <strong>del</strong> PVC, il contribuente può presentare, nei<br />
successivi 60 giorni, le osservazioni e richieste.<br />
L’attività di verifica, non può superare i 30 giorni oppure 60 giorni in<br />
caso di proroga, a chiusura deve essere redatto un processo verbale<br />
<strong>del</strong>le operazioni e rilasciato al contribuente una copia.<br />
Entro 60 giorni è possibile dar luogo ad osservazioni e richieste <strong>del</strong><br />
contribuente.<br />
Successivamente al decorso dei 60 giorni, salvo casi di particolare e<br />
motivata urgenza, verrà emesso l’avviso di accertamento.<br />
25
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Secondo l’art. 12. co. 1 primo periodo <strong>del</strong>la Legge 212/2000, tutti gli<br />
accessi, ispezioni e verifiche fiscali nei locali destinati all’esercizio di<br />
attività commerciali, industriali, agricole, artistiche o professionali<br />
sono effettuati sulla base di effettive esigenze di indagine e controllo<br />
sul luogo.<br />
Le ipotesi di effettive esigenze, come da circolare <strong>del</strong>la Guardia di<br />
Finanza 17.08.2000 nr. 250400 sono:<br />
- riscontrare l’esistenza e l’esatta qualità dei beni strumentali<br />
ammortizzabili;<br />
- quantificare le giacenze di magazzino;<br />
- operare controlli di cassa;<br />
- riscontrare sul posto e identificare i lavoratori dipendenti;<br />
- effettuare ogni altro riscontro <strong>del</strong>la gestione ispezionata avendo<br />
quali punti di riferimento e confronto, da un lato i documenti e<br />
le scritture contabili, e dall’altro, la realtà <strong>del</strong>l’impresa;<br />
- misurazione <strong>del</strong> consumo unitario medio le fonti energetiche<br />
impiegate per la produzione;<br />
- resa lavorativa media <strong>del</strong> personale impiegato, rilevazione dei<br />
listini prezzi, calcolo dei consumi di materiali necessari ai<br />
processi produttivi;<br />
- rilevazione dei dati strutturali posti a base degli studi di settore;<br />
- ogni altro riscontro materiale finalizzato alla ricostruzione in<br />
via induttiva <strong>del</strong>l’effettiva dimensione <strong>del</strong>l’attività economica<br />
oggetto di controllo.<br />
26
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
L’art. 31 <strong>del</strong> DPR 600/73 prevede che agli uffici <strong>del</strong>le imposte è<br />
attribuito il potere di:<br />
- controllare le dichiarazioni dei contribuenti e dei sostituti<br />
d’imposta;<br />
- vigilare sulla corretta tenuta <strong>del</strong>le scritture contabili e sugli<br />
altri obblighi imposti dalla legge;<br />
- irrogare le sanzioni pecuniarie previste per legge;<br />
- presentare rapporto all’Autorità giudiziaria qualora ravvisano<br />
gli estremi di un reato.<br />
I poteri degli uffici finanziari possono essere suddivisi in:<br />
- poteri che presuppongono l’espletamento di indagini da parte<br />
degli organi di controllo;<br />
- poteri consistenti, nel richiedere al contribuente o a terzi,<br />
l’esibizione dei documenti o di fornire informazioni;<br />
Sempre nell’ambito di controllo l’art. 32 <strong>del</strong> DPR 600/73 attribuisce<br />
agli uffici la facoltà di:<br />
- invitare i contribuenti a comparire, di persona o a mezzo di<br />
rappresentante, per fornire dati e informazioni utili ai fini <strong>del</strong>le<br />
indagini nei loro confronti;<br />
- inviare ai contribuenti, questionari relativi a dati e notizie di<br />
carattere specifico, rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento nei loro<br />
confronti o nei confronti di altri soggetti con i quali essi<br />
abbiano intrattenuto rapporti;<br />
- richiedere ai soggetti obbligati alla tenuta <strong>del</strong>le scritture<br />
contabili notizie e documenti, relativi ad un certo periodo<br />
27
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
d’imposta, rilevanti ai fini <strong>del</strong>l’accertamento nei confronti di<br />
loro clienti, fornitori e prestatori di lavoro autonomo;<br />
- invitare ogni altro soggetto a esibire, trasmettere, anche in<br />
copia fotostatica, atti o documenti fiscalmente rilevanti<br />
concernenti specifici rapporti intrattenuti con il contribuente e a<br />
fornire i relativi chiarimenti.<br />
Sempre nei poteri <strong>del</strong>l’ufficio, lo stesso ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 <strong>del</strong> DPR<br />
600/73 rientrano quello di richiedere agli intermediari finanziari<br />
informazioni sui rapporti intrattenuti con il cliente.<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 6 co. 4 <strong>del</strong>la Legge 212/2000 (Statuto dei diritti <strong>del</strong><br />
<strong>Contribuente</strong>), non possono, in ogni caso, essere richiesti documenti<br />
ed informazioni già in possesso <strong>del</strong>l’amministrazione finanziaria o di<br />
altre amministrazioni indicate dal contribuente.<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 60 <strong>del</strong> DPR 600/73 l’amministrazione finanziaria,<br />
può invitare il contribuente, tramite inviti, per richiedere<br />
informazioni.<br />
Gli stessi devono essere notificati. La data di notifica non deve essere<br />
inferiore a 15 giorni per l’adempimento.<br />
Il mancato rispetto <strong>del</strong> termine, causa la nullità <strong>del</strong>l’atto impositivo.<br />
Gli inviti e le richieste devono essere motivati a pena di nullità, in<br />
modo da rendere edotto il contribuente <strong>del</strong>le ragioni <strong>del</strong>la verifica.<br />
Le richieste, effettuate nei confronti <strong>del</strong> contribuente, devono<br />
concernere fatti oggettivamente determinabili.<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
E’ contemplato l’invito di questionari relativi a dati e notizie a<br />
carattere specifico, con invito a restituirli firmati ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32<br />
co. 1 n. 4 <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />
I dati possono riguardare sia il contribuente nei cui confronti<br />
l’accertamento è effettuato, sia i contribuenti con i quali egli abbia<br />
intrattenuto rapporti. Nei questionari, le dichiarazioni di terzi<br />
possono costituire la base per l’emanazione <strong>del</strong>l’accertamento .<br />
La mancata collaborazione alle operazioni di verifica, costituisce, ai<br />
sensi <strong>del</strong>l’art. c.p.c. un argomento di prova sul quale il giudice<br />
potrebbe fondare la decisione.<br />
La mancata risposta agli inviti o ai questionari, autorizza gli uffici a<br />
procedere alla rettifica, muovendo dalla constatazione, che i fatti<br />
richiesti corrispondano a verità, o che i documenti richiesti non<br />
sussistono, oppure impedisce al contribuente di esibire tardivamente<br />
gli atti che è invitato a esibire, ma non consente agli uffici di<br />
individuare il reddito a loro arbitrio, ma l’Amministrazione può<br />
supporre presunzioni anche semplici e contestare al contribuente<br />
(rif.Cass. 3.8.2007 n. 17133).<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 52 co. 5 <strong>del</strong> DPR 633/73, il rifiuto di esibire la<br />
documentazione, comporta conseguenze sul piano probatorio, in<br />
quanto ciò che il contribuente non ha prodotto durante la verifica, non<br />
può essere utilizzato né nel proseguo <strong>del</strong>l’indagine, né nella fase<br />
contenziosa ovvero a favore <strong>del</strong> contribuente ai fini<br />
<strong>del</strong>l’accertamento.<br />
29
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 co. 1 n. 5 <strong>del</strong> DPR 600/73 l’amministrazione<br />
finanziaria, è legittimata a richiedere a:<br />
- organi e amministrazione <strong>del</strong>lo Stato;<br />
- enti pubblici non economici;<br />
- società ed enti di assicurazione;<br />
- società ed enti che effettuano istituzionalmente riscossioni e<br />
pagamenti per conto terzi;<br />
dati e notizie ai fini <strong>del</strong>l’accertamento.<br />
Per ciò che riguarda dati e notizie attinenti alle assicurazioni sulla<br />
vita, possono essere richiesti esclusivamente informazioni relative<br />
alla durata <strong>del</strong> contratto, all’ammontare <strong>del</strong> premio e al soggetto<br />
tenuto a corrisponderlo.<br />
La verifica fiscale deve concludersi con la redazione di un processo<br />
verbale, nel quale vanno riportati i fatti, le violazioni contestate e le<br />
considerazioni <strong>del</strong> soggetto sottoposto a verifica.<br />
La mancata redazione <strong>del</strong> processo verbale di constatazione comporta<br />
l’impossibilità, per il contribuente, di esercitare il diritto alla difesa<br />
garantito dallo Statuto dei diritti <strong>del</strong> contribuente, in quanto lo stesso<br />
non è in condizione di conoscere gli elementi posti alla base <strong>del</strong>la<br />
pretesa tributaria.<br />
Nel processo verbale ai sensi <strong>del</strong>l’art. 52 <strong>del</strong> DPR 633/72,<br />
espressamente richiamato in materia d’imposte sui redditi dall’art. 33<br />
<strong>del</strong> DPR 600/73, devono risultare:<br />
- le ispezioni e le rilevazioni seguite;<br />
- le richieste fatte al contribuente o a chi lo rappresenta;<br />
30
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- le risposte ricevute dal contribuente.<br />
Il processo verbale, deve essere sottoscritto dal contribuente o da chi<br />
lo rappresenta, ovvero indicare il motivo <strong>del</strong>la mancata<br />
sottoscrizione, ed essere fornito in copia al contribuente.<br />
Il processo verbale di constatazione contenente dati incompleti non<br />
può essere idoneo a fondare il successivo avviso d’accertamento, né il<br />
giudice può, in sede processuale, integrare la carenza mediante i<br />
propri poteri istruttori (Cass. 2.11.2009 n. 23176).<br />
Qualora dai processi verbali di verifica, non risultano le ispezioni e le<br />
rilevazioni eseguite, l’atto non può ritenersi affetto da nullità anche se<br />
il contribuente può mettere in discussione l’utilizzabilità, nonché<br />
l’attendibilità <strong>del</strong>le risultanze acquisite (Cass. 16.2.2010 n. 3569).<br />
Il processo verbale di constatazione deve essere sottoscritto dal<br />
contribuente o da chi lo rappresenta.<br />
Se il contribuente si rifiuta di ricevere o sottoscrivere il PVC, i<br />
verificatori ne danno atto nel PVC stesso e procedono alla notifica ai<br />
sensi <strong>del</strong>l’art. 60 <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />
Nelle verifiche fiscali è importante che, il contribuente, ponga in<br />
essere un comportamento collaborativo nella procedura di verifica.<br />
Il contribuente deve prendere posizione sui fatti che sono a lui<br />
addebitati.<br />
L’art. 12 <strong>del</strong>le Legge 212/2000 riconosce al contribuente il diritto al<br />
contraddittorio con l’Amministrazione finanziaria, successivamente<br />
al rilascio <strong>del</strong> PVC ma antecedente all’emissione <strong>del</strong>l’avviso di<br />
accertamento.<br />
31
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Nel rispetto <strong>del</strong> principio di cooperazione tra Amministrazione e<br />
contribuente, dopo il rilascio <strong>del</strong>la copia <strong>del</strong> PVC da parte degli<br />
organi di controllo, quest’ultimo può comunicare, entro sessanta<br />
giorni, osservazioni e richieste che sono valutate dagli uffici<br />
impositori. L’avviso di accertamento non può essere emesso prima<br />
dei sessanta giorni salvo nei casi di accertamento anticipato.<br />
Come già accennato, l’attività di accertamento si articola in quattro<br />
fasi principali:<br />
- fase di iniziativa (selezionare i soggetti da sottoporre a<br />
controllo e acquisizione degli elementi fiscalmente rilevanti);<br />
- fase istruttoria (selezione dei dati e degli elementi su cui<br />
l’accertamento deve fondarsi);<br />
- fase decisoria (individuazione <strong>del</strong> contenuto <strong>del</strong>l’atto);<br />
- fase integrativa <strong>del</strong>l’efficacia (notifica <strong>del</strong>l’atto).<br />
Nel caso in cui il contribuente riceva un avvio di accertamento, ha<br />
davanti a sé le seguenti possibilità:<br />
- pagare la somma richiesta;<br />
- rimanere inerte, subendo l’esecuzione forzata;<br />
- proporre domanda di annullamento <strong>del</strong>l’atto;<br />
- presentare istanza di accertamento con adesione;<br />
- adire il giudice tributario.<br />
L’avviso di accertamento si compone di due parti:<br />
- il dispositivo;<br />
- la motivazione,<br />
e deve contenere, sotto pena di nullità:<br />
32
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>l’imponibile accertato;<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>le aliquote applicate e <strong>del</strong>le imposte liquidate,<br />
al lordo e al netto <strong>del</strong>le detrazioni, <strong>del</strong>le ritenute d’acconto e<br />
dei crediti d’imposta;<br />
- i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che lo hanno<br />
determinato.<br />
A decorrere dagli avvisi d’accertamento notificati, a partire dal<br />
01.07.2011, gli avvisi d’accertamento dovranno contenere anche<br />
l’intimazione d’adempiere all’obbligo di versamento <strong>del</strong>le somme<br />
entro il termine per la presentazione <strong>del</strong> ricorso in base all’art. 29 <strong>del</strong><br />
DL. 78/2010.<br />
L’art. 7 <strong>del</strong>la Legge 212/2000 stabilisce che gli atti<br />
<strong>del</strong>l’Amministrazione finanziaria devono tassativamente indicare:<br />
- l’ufficio presso il quale è possibile ottenere informazioni in<br />
merito all’atto notificato e il responsabile <strong>del</strong> procedimento;<br />
- l’organo o l’autorità amministrativa presso il quale è possibile<br />
promuovere un riesame anche nel merito <strong>del</strong>l’atto;<br />
- le modalità, il termine, l’organo giurisdizionale o l’autorità<br />
amministrativa cui è possibile ricorrere .<br />
Il mancato rispetto <strong>del</strong>le condizioni previste dalla legge per la validità<br />
<strong>del</strong>l’atto, comporta la nullità <strong>del</strong>lo stesso.<br />
I vizi più comuni sono il:<br />
- difetto di notifica;<br />
- difetto di motivazione;<br />
- difetto di sottoscrizione;<br />
33
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- violazione di norme di procedura;<br />
- erronea interpretazione <strong>del</strong>la legge.<br />
Nell’avviso di accertamento devono essere indicate le ragioni che<br />
stanno alla base <strong>del</strong>la scelta operata attraverso l’atto adottato.<br />
Le motivazioni possono essere:<br />
- iter logico – giuridico seguito in sede istruttoria;<br />
- giustificazione <strong>del</strong>l’adozione di procedure induttive o<br />
sintetiche;<br />
- ragioni <strong>del</strong> mancato riconoscimento di deduzioni e detrazioni.<br />
L’inibizione <strong>del</strong> potere d’accertamento <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />
finanziaria, è stato introdotto con la sanatoria c.d. scudo fiscale-ter ai<br />
sensi <strong>del</strong>l’art. 13 bis <strong>del</strong> DL 1.7.2009 n. 78 convertito con la Legge<br />
102/2009, che consentiva l’emersione <strong>del</strong>le attività illecitamente<br />
detenute all’estero, garantendo agli aderenti la riservatezza e la<br />
preclusione <strong>del</strong>l’accertamento degli imponibili riferiti a tali attività.<br />
Lo scudo fiscale era rivolto<br />
- alle persone fisiche,<br />
- alle società semplici,<br />
- ed agli enti non commerciali<br />
residenti nel territorio <strong>del</strong>lo Stato i quali, anteriormente al<br />
31.12.2008, avevano violato le norme in materia di monitoraggio<br />
fiscale, ovvero di quei soggetti che in pratica erano obbligati alla<br />
compilazione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo RW <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo UNICO come disposto<br />
dall’art. 2 <strong>del</strong> DL 167/90 convertito con la Legge 227/90.<br />
34
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Con l’adesione allo scudo fiscale-ter è inibita l’attività di<br />
accertamento tributario e contributivo in relazione ai periodi<br />
d’imposta che hanno termine al 1.12.2008, limitatamente agli<br />
imponibili rappresentati dalle somme o altre attività costituite<br />
all’estero e oggetto di rimpatrio o regolarizzazione.<br />
L’emersione <strong>del</strong>le attività detenute all’estero, sia nel caso di rimpatrio<br />
che in caso di regolarizzazione:<br />
- produce effetti estensivi alle sanzioni amministrative, di natura<br />
tributaria e previdenziale, in relazione agli importi dichiarati,<br />
con riferimento ai periodi di imposta per i quali non sono<br />
ancora scaduti i termini per l’accertamento;<br />
- estingue le sanzioni amministrative per violazioni inerenti al<br />
monitoraggio fiscale;<br />
- preclude nei confronti <strong>del</strong> dichiarante e dei soggetti<br />
solidalmente obbligati, ogni accertamento tributario e<br />
contributivo per i periodi d’imposta che hanno termine al<br />
31.12.2008, limitatamente agli imponibili relativi alle somme<br />
emerse;<br />
- estingue gli illeciti penali tutelati dalla sanatoria.<br />
Una <strong>del</strong>le novità di maggior rilievo, di cui all’art. 78/2010 convertito<br />
nella Legge n. 122/2010, è rappresentata dalla misura che l’art. 29 <strong>del</strong><br />
DL 79 viene identificata come concentrazione <strong>del</strong>la riscossione<br />
nell’accertamento.<br />
L’articolo 29 ha operato un importante cambiamento nella fase di<br />
riscossione dei tributi eliminando, entro i limiti, il sistema<br />
35
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
<strong>del</strong>l’iscrizione a ruolo-cartella di pagamento, per attribuire immediata<br />
esecutività all’avviso di accertamento, cui può seguire l’esecuzione<br />
forzata, in mancanza di pagamento spontaneo <strong>del</strong> soggetto passivo.<br />
Per paragonare gli effetti <strong>del</strong>la modifica legislativa, bisogna prendere<br />
visione <strong>del</strong> sistema tradizionale di riscossione a mezzo ruolo che, allo<br />
stato attuale, rappresenta il metodo generalizzato per la riscossione<br />
non volontaria.<br />
Da una parte, la riscossione volontaria è curata direttamente dal<br />
contribuente o dagli altri soggetti passivi, tramite i versamenti diretti,<br />
gli acconti e le ritenute a titolo d’imposta o di acconto.<br />
Dall’altra parte il sistema <strong>del</strong> ruolo, interviene quando si versa in un<br />
contesto contributivo tra contribuente / Amministrazione.<br />
Il contribuente ha correttamente liquidato l’imposta ma non l’ha<br />
versata o non l’ha versata integralmente;<br />
- s’integra una <strong>del</strong>le ipotesi di liquidazione ai sensi <strong>del</strong>l’art. 36 bis o<br />
di controllo formale ai sensi <strong>del</strong>l’art. 36 ter DPR 600/73;<br />
- sia emanato un avviso d’accertamento che rettifichi la dichiarazione<br />
dei redditi.<br />
In seguito, le somme vengono direttamente iscritte a ruolo, per<br />
confluire poi nella cartella di pagamento notificata da Equitalia Spa al<br />
contribuente, senza che vi sia stata la previa emanazione <strong>del</strong>l’avviso<br />
di accertamento.<br />
Il contribuente, può impugnare, la cartella di pagamento facendo<br />
valere sia i vizi d’ordine formale <strong>del</strong>la cartella medesima, sia, in<br />
36
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
termini generali, ogni vizio sostanziale e formale relativo alla<br />
determinazione <strong>del</strong>la pretesa erariale.<br />
Tali fattispecie, non sono toccate dalla riforma di cui all’art. 29, DL<br />
78/2010, che si riferisce esclusivamente ai casi in cui la riscossione<br />
ha propria fonte in un precedente avviso d’accertamento emesso<br />
dall’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />
La sequenza <strong>del</strong>l’avviso di accertamento-iscrizione a ruolo-cartella<br />
di pagamento, si identifica come segue:<br />
- avviso di accertamento contenente la determinazione o la<br />
rideterminazione <strong>del</strong> tributo nell’aggiunta di sanzioni ed<br />
interessi;<br />
- decorso il termine di 60 giorni per l’impugnazione comporta<br />
l’iscrizione a ruolo <strong>del</strong> debito stesso;<br />
- le posizioni dei diversi debitori presenti nel ruolo vengono<br />
estratte e sulla base di queste, l’agente <strong>del</strong>la riscossione,<br />
procede alla successiva notifica <strong>del</strong>la singola cartella di<br />
pagamento, atto che ha efficacia esterna, ossia nei confronti <strong>del</strong><br />
contribuente;<br />
- la cartella di pagamento ha funzione di atto di precetto ovvero<br />
l’intimazione ad adempiere entro i 60 gg.<br />
La modifica di cui al DL 78/2010 interviene esclusivamente<br />
nell’ipotesi di riscossione sulla base di avviso di accertamento. La<br />
riforma interviene esclusivamente con riferimento alle imposte sui<br />
redditi e all’iva, lasciando al sistema ruolo/cartella il pagamento di<br />
altri tributi.<br />
37
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il nuovo sistema si applicherà solo per gli avvisi di accertamento<br />
notificati a partire dal 1/7/2011 e relativi periodi d’imposta dal 2007<br />
in avanti.<br />
Con l’art. 29 DL 78/2010 si determina:<br />
- l’eliminazione <strong>del</strong>la fase <strong>del</strong>l’iscrizione a ruolo e<br />
<strong>del</strong>l’emanazione <strong>del</strong>la cartella di pagamento;<br />
- la trasformazione <strong>del</strong>l’avviso di accertamento in atto, anche<br />
<strong>del</strong>la riscossione;<br />
- un nuovo contenuto <strong>del</strong>l’avviso di accertamento;<br />
- nuovi termini di esecutività degli atti, per l’avvio <strong>del</strong>la<br />
esecuzione forzata.<br />
Il nuovo contenuto <strong>del</strong>l’avviso d’accertamento, oltre al tradizionale<br />
contenuto di cui all’art. 42 DPR 600/73 deve contenere altresì<br />
l’intimazione a adempiere, entro il termine di presentazione <strong>del</strong><br />
ricorso ovvero entro i 60 giorni.<br />
In caso di proposizione <strong>del</strong> ricorso, dinanzi alla Commissione<br />
Tributaria, l’intimazione deve riferirsi alla metà <strong>del</strong>l’importo come<br />
previsto dall’art. 15 DPR 602/73.<br />
La stessa intimazione deve essere contenuta, per poter costituire titolo<br />
<strong>del</strong>la riscossione coattiva, anche negli atti successivamente notificati<br />
dall’Ufficio, nelle ipotesi di accertamento con adesione, qualora il<br />
contribuente non provveda al versamento <strong>del</strong>le rate successive o nella<br />
riscossione frazionata in pendenza <strong>del</strong> processo.<br />
L’avviso d’accertamento deve altresì contenere l’avvertimento che,<br />
decorsi trenta giorni dal termine ultimo per il pagamento, la<br />
38
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
riscossione <strong>del</strong>le somme richieste è affidata in carico agli agenti <strong>del</strong>la<br />
riscossione ai fini <strong>del</strong>l’esecuzione forzata.<br />
Prassi:<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 3.3.2006 n. 9;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 23.1.2007 n. 2;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 25.1.2008 n. 6;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 29.12.2008 n. 1;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 9.4.2009 n. 13;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.4.2010 n. 20.<br />
- C.M. 30.4.77 n. 4/1496;<br />
- R.M. 8.4.81 protocollo 421120;<br />
- C.M. 12.1.83 n. 1;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 3.8.2001 n. 77;<br />
- Circolare G.d.F. 17.8.2000 n. 2504000;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 28.4.2003 n. 22;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 18.2.2004 n. 7;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 4.8.2006 n. 28;<br />
- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 23.12.2009 n. 54.<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione 11.6.2008 n. 15397;<br />
- Cassazione 18.6.2008 n. 16416;<br />
- Cassazione 22.2.2008 n. 4608;<br />
- Cassazione 4.11.2008 n. 26454;<br />
- Cassazione SSUU 16.3.2009 n. 6315;<br />
- Cassazione 16.12.2009 n. 26321;<br />
- Cassazione 31.3.2010 n. 7813;<br />
- Cassazione 28.4.2010 n. 10137<br />
- C.T. Provinciale Terni 16.12.2009 n. 141;<br />
- C.T. Provinciale Milano 10.5.2010 n. 126<br />
- C.T. Provinciale Campobasso 23.2.99 n. 25;<br />
- Cassazione 3.4.2000 n. 3988;<br />
- Cassazione 27.10.2000 m. 14195;<br />
- Cassazione 10.11.2000 n. 14626;<br />
- Cassazione 26.2.2001 n. 2780;<br />
- Cassazione 21.2.2002 n. 12394;<br />
- Cassazione 22.2.2002 n. 2531;<br />
- Cassazione 5.8.2002 n. 11669;<br />
- C.T. Regionale Torino 3.9.2001 n. 70;<br />
- C.T. Regionale Torino 6.6.2007 n. 23/31/07;<br />
- Cassazione 20.7.2007 n. 16100;<br />
- C.T. Regionale Milano 27.7.2007 n. 61/12/2007;<br />
- Cassazione 21.8.2007 n. 17807;<br />
- Cassazione 31.8.2007 n. 18372;<br />
- C.T. Provinciale Reggio Emilia 16.5.2008 n. 57<br />
- Cassazione 28.1.2010 n. 1825<br />
- Cassazione 13.8.2004 n. 15832;<br />
- Cassazione 7.6.2006 n. 13321;<br />
- Cassazione 21.5.2007 n. 11689;<br />
- Cassazione 21.8.2007 n. 17810;<br />
39
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 2<br />
L’ACCERTAMENTO<br />
ANALITICO<br />
Le dichiarazioni presentate dai contribuenti sono sottoposte, in un<br />
primo momento, ad un controllo automatico, al fine di verificare, in<br />
linea di principio, la corrispondenza nonché la tempestività dei<br />
versamenti, la c.d. liquidazione automatica.<br />
Successivamente, sulla base dei criteri selettivi fissati dal Ministro<br />
<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze, gli uffici procedono ad un controllo di<br />
tipo sostanziale <strong>del</strong>le dichiarazioni, controllo che può comportare<br />
l’emanazione di un avviso di accertamento.<br />
L’accertamento analitico è la metodologia di rettifica ordinaria, e a<br />
differenza <strong>del</strong>l’induttivo, non richiede, ai fini <strong>del</strong>la sua applicazione,<br />
particolari condizioni.<br />
Mediante tale tipologia di rettifica, l’imponibile viene determinato<br />
prendendo in considerazione le singole componenti.<br />
L’accertamento analitico è regolato:<br />
- dall’art. 38 co. 1 2 e 3 <strong>del</strong> DPR 600/73, per la rettifica <strong>del</strong>le<br />
dichiarazioni <strong>del</strong>le persone fisiche non esercenti attività<br />
d’impresa o di lavoro autonomo;<br />
- dall’art. 39 co. 1 e 3 <strong>del</strong> DPR 600/73, per la rettifica <strong>del</strong> reddito<br />
d’impresa o di lavoro autonomo;<br />
- dall’art. 40 <strong>del</strong> DPR 600/73 per la rettifica <strong>del</strong> reddito <strong>del</strong>le<br />
società e <strong>del</strong>le associazioni.<br />
40
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Tali articoli, attribuiscono agli uffici, il potere di rettifica dei redditi<br />
d’impresa dichiarati dalle persone fisiche:<br />
- se le componenti positive e negative di reddito indicate nella<br />
dichiarazione non corrispondono a quelle iscritte in bilancio;<br />
- se non sono state correttamente applicate le disposizioni sul<br />
reddito d’impresa;<br />
- se l’incompletezza, la falsità o l’inesattezza, dei dati indicati<br />
nella dichiarazione dei redditi, risulta in modo certo e diretto:<br />
• dai verbali redatti in occasione <strong>del</strong>la compilazione<br />
<strong>del</strong> contribuente presso gli uffici;<br />
• dai questionari redatti dal contribuente dietro<br />
richiesta degli uffici;<br />
• dagli atti, documenti e registri esibiti o trasmessi<br />
dal contribuente, sempre dietro richiesta degli<br />
uffici;<br />
• dalle dichiarazioni presentate da altri soggetti;<br />
• dai verbali relativi ad ispezioni effettuate nei<br />
confronti di altri soggetti;<br />
- se l’incompletezza, la falsità o l’inesattezza dei dati indicati<br />
nella dichiarazione risulta:<br />
• dall’ispezione <strong>del</strong>le scritture contabili;<br />
• dalla verifica condotta presso il contribuente;<br />
• dal controllo <strong>del</strong>le fatture e dalla documentazione<br />
contabile;<br />
41
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
• dai dati e notizie raccolti dagli uffici,<br />
nell’esercizio dei poteri di indagine nei loro<br />
confronti;<br />
• sulla base di presunzioni semplici, purché gravi,<br />
precise e concordanti.<br />
Prassi:<br />
- C.M. 30.04.77 n. 4/1496;<br />
- C.M. 28.7.86 n. 29;<br />
- C.M. 26.2.99 n. 53/E;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 21.2.2003 n. 12;<br />
- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 4.5.2010 n. 23<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione 2.4.2001 n. 4857;<br />
- Cassazione 30.11.2001 n. 5699;<br />
- Cassazione 30.7.2002 n. 11240;<br />
- Cassazione 14.1.2003 m. 298;<br />
- Cassazione 20.11.2003 n. 17587;<br />
- Cassazione 18.12.2003 n. 19451;<br />
- Cassazione 16.4.2007 n. 8990;<br />
- Cassazione 8.6.2007 n. 13491;<br />
- C.T. Provinciale Padova 21.12.2007 n. 126;<br />
- C.T. Regionale Torino 3.3.2008 n. 6;<br />
- Cassazione 14.4.2008 n. 9757;<br />
- C.T. Provinciale Torino 9.3.2009 n. 29;<br />
- Cassazione 12.3.2009 n. 5926;<br />
- C.T. Torino 29.5.2009 n. 48;<br />
- Cassazione 19.6.2009 n. 14300.<br />
42
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 3<br />
L’ACCERTAMENTO<br />
ANALITICO – INDUTTIVO<br />
L’accertamento analitico - induttivo, ovvero presuntivo, consiste nella<br />
contestazione <strong>del</strong>l’evasione mediante il ricorso a presunzioni<br />
“qualificate” ovvero gravi, precise e concordanti.<br />
La norma di riferimento, risulta essere:<br />
- l’art. 38 co. 3 <strong>del</strong> DPR 600/73, in base al quale, relativamente<br />
alle persone fisiche, l’incompletezza, la falsità e l’inesattezza<br />
dei dati indicati in dichiarazione “possono essere desunte dalla<br />
dichiarazione stessa, dal confronto con le dichiarazioni relative<br />
ad anni precedenti e dai dati e dalle notizie di cui all’articolo<br />
37;<br />
- l’art. 3 co. 1 lett. d) <strong>del</strong> DPR 600/73, secondo cui, nel reddito<br />
d’impresa, l’esistenza di attività non dichiarate o l’inesistenza<br />
di passività dichiarate, è desumibile anche sulla base di<br />
presunzioni semplici, purché queste siano gravi, precise e<br />
concordanti.<br />
L’accertamento analitico – induttivo, ai fini <strong>del</strong>la sua legittimità,<br />
richiede la sussistenza <strong>del</strong>le tassative condizioni previste dal secondo<br />
comma <strong>del</strong>l’art. 39 <strong>del</strong> DPR 600/73 tra le quali ad esempio<br />
l’inattendibilità <strong>del</strong>la contabilità.<br />
Nell’accertamento analitico – presuntivo, le presunzioni semplici<br />
costituiscono la base <strong>del</strong>l’accertamento analitico – induttivo.<br />
43
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il Ministero <strong>del</strong>le Finanze ha specificato che il fondamento <strong>del</strong>le<br />
presunzioni semplici non deve essere il risultato di un’induzione<br />
arbitraria di sospetto o di semplici indizi concorrenti, bensì la<br />
valutazione complessa e globale di tutti gli elementi certi ne, dando<br />
origine alla presunzione stessa, permettono di risalire dal fatto noto al<br />
fatto ignoto.<br />
Inoltre, sia nel caso <strong>del</strong>le presunzioni legali sia nel caso <strong>del</strong>le<br />
presunzioni semplici, si ha l’inversione <strong>del</strong>l’onere <strong>del</strong>la prova, sicché<br />
di fronte alle circostanze, che danno luogo al sorgere <strong>del</strong>la<br />
presunzione legale o semplice, a favore <strong>del</strong>l’amministrazione<br />
finanziaria spetta al contribuente di provare che l’operazione<br />
imponibile presunta non sia verificata.<br />
La determinazione <strong>del</strong>l’imponibile in via presuntiva, è largamente<br />
utilizzata agli uffici. Esempio classico, gli accertamenti fondati per le<br />
imprese di ristorazione, sul consumo unitario di tovaglioli, e, per altre<br />
realtà imprenditoriali, sulle percentuali di ricarico o sulla produttività<br />
dei beni strumentali.<br />
La giurisprudenza, ha sancito la liceità <strong>del</strong>la rettifica presuntiva nel<br />
caso vi fosse:<br />
- un divario fra la sommatoria <strong>del</strong>le poste, coperte da scontrino<br />
fiscale, e quello degli importi riscossi mediante carte di credito.<br />
(Cass. 28.0.2003 n. 4721)<br />
- il ritrovamento, sulla scrivania <strong>del</strong>l’amministratore <strong>del</strong>egato di<br />
una società di appunti, i quali in parte hanno trovato riscontro<br />
nelle scritture contabili. (C.T.C. 13.05.8 n. 4113).<br />
44
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- Incidenza su una materia prima sul totale degli acquisti (Cass.<br />
22.12.98 n. 12774).<br />
- Contrazione di ricavi non giustificata in relazione<br />
all’incremento <strong>del</strong> volume di affari ed alla circostanza di un<br />
radicale rinnovamento tecnologico acclarato nell’impresa<br />
(Cass. 20.02.2009 n. 4170).<br />
- Intrattenimento di frequenti rapporti commerciali con evasori<br />
abituali (C.T. reg. Venezia 3.6.2009 n. 36).<br />
Ma risultano essere illegittimi, gli accertamenti:<br />
- basati su informazioni assunte presso la concorrenza (C.T.C.<br />
24.3.82 n. 1561).<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate può rettificare l’imponibile in via presuntiva<br />
in vari modi.<br />
Gli accertamenti possono essere.<br />
Basati sulle percentuali di ricarico. L’art. 62 sexies <strong>del</strong> DL 331/93<br />
stabilisce che gli accertamenti di cui all’art. 39 co. 1 lett d) <strong>del</strong> DPR<br />
600/73, possono essere fondati anche sull’esistenza di gravi<br />
incongruenze tra i ricavi, i compensi ed i corrispettivi dichiarati e<br />
quelli fondatamente desumibili dalle caratteristiche e dalle condizioni<br />
di esercizio <strong>del</strong>la specifica attività svolta. L’accertamento dei<br />
maggiori ricavi d‘impresa può essere affidato alla considerazione<br />
<strong>del</strong>la difformità <strong>del</strong>la percentuale di ricarico applicata dal<br />
contribuente rispetto a quella mediamente riscontrata, <strong>del</strong> settore di<br />
appartenenza soltanto ove tale difformità, raggiunga livelli di<br />
abnormità ed irragionevolezza, tali da privare appunto la<br />
45
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
documentazione contabile di ogni attendibilità, in quanto le medie di<br />
settore non costituiscono un fatto noto storicamente provato, dal<br />
quale argomentare, con giudizio critico, quello ignoto riprovare (che<br />
da solo non è sufficiente a dare fondamento alla prova presuntiva),<br />
ma il risultato di una estrapolazione statistica di una pluralità di dati<br />
disomogenei, che fissa una regola di esperienza (Cass. 5.12.2005 n.<br />
26388; Cass. 2.9.95 n. 9265).<br />
Le percentuali di ricarico, consentendo di risalire da un fatto noto a<br />
un fatto ignoto, sono presunzioni semplici, desunte da dati di comune<br />
esperienza ed esplicitate attraverso un adeguato ragionamento, le<br />
quali possono essere legittimamente utilizzate dall’Amministrazione<br />
(Cass. 9.9.2005 n. 18032).<br />
La determinazione dei ricavi d’impresa eseguita sulla base <strong>del</strong>le<br />
percentuali di ricarico, deve avvenire mediante l’utilizzo <strong>del</strong>la media<br />
aritmetica ponderata, ovvero rapportando le percentuali di ricarico<br />
relative ai singoli beni al volume corrispondente di vendita degli<br />
stessi, e non <strong>del</strong>la media semplice. (Cass. 24.7.2009 n. 7.379).<br />
L’accertamento basato sulle percentuali di ricarico, deve tenere la<br />
considerazione <strong>del</strong>la crisi di mercato in cui opera il soggetto<br />
accertato.<br />
Lo stato d’insolvenza <strong>del</strong>la società può giustificare la vendita di beni<br />
ad un prezzo inferiore a quello di mercato.<br />
Basato sul fattore produttivo<br />
La verifica fiscale, può essere basata sulla presunta presenza di lavoro<br />
nero, e sull’incidenza <strong>del</strong> costo <strong>del</strong> lavoro sul fatturato.<br />
46
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Altro esempio, sul consumo <strong>del</strong> c.d. tovagliamento <strong>del</strong>l’attività di<br />
ristorazione.<br />
Basato su documentazione extracontabile<br />
- Ritrovamento di brogliacci, mediante il reperimento di una<br />
contabilità informale;<br />
- di documentazione extracontabile rinvenuta presso terzi;<br />
- di chiavi USB;<br />
- e-mail;<br />
- il ritrovamento di assegni e relative matrici, di appunti, di block<br />
notes.<br />
Basato sul controllo <strong>del</strong> magazzino<br />
L’accertamento, può scaturire da una discordanza tra la quantità di<br />
merci giacenti e quella risultante dalla contabilità.<br />
Basato sul comportamento antieconomico <strong>del</strong>l’imprenditore, il<br />
quale non sia in grado di giustificare in alcun modo fatti o<br />
circostanze.<br />
Basato sulla falsa fatturazione<br />
In tale ipotesi, il cessionario ottiene un vantaggio fiscale sia ai fini<br />
IVA sia ai fini <strong>del</strong>le imposte dirette, infatti detrae indebitamente<br />
l’IVA e porta in deduzione il costo in dichiarazione.<br />
Prassi:<br />
- C.M. 23.5.78 n. 29;<br />
- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione 7.2.2008 n. 1915;<br />
- Cassazione 12.3.2008 n. 6549;<br />
- C.T. Regionale Milano 19.5.2008 n. 27;<br />
- Cassazione 21.5.2008 n. 12905;<br />
- Cassazione 28.5.2008 n. 13952;<br />
- Cassazione 17.7.2008 n. 19661,<br />
47
- Cassazione 23.7.2008 n. 20269,<br />
- Cassazione 26.9.2008 n. 24206;<br />
- Cassazione 19.11.2008 n. 27453;<br />
- Cassazione 20.2.2009 n. 4170;<br />
- Cassazione 25.3.2009 n. 7184;<br />
- Cassazione 16.2.2010 n. 3542;<br />
- Cassazione 25.2.2010 n. 4554;<br />
- Cassazione 16.4.2010 n. 9138;<br />
- Cassazione 28.4.2010 n. 10148.<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
48
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 4<br />
L’ACCERTAMENTO<br />
INDUTTIVO<br />
L’accertamento induttivo, si differenzia da quello analitico in quanto<br />
il primo è strumentale alla determinazione <strong>del</strong>la totalità <strong>del</strong>le<br />
operazioni imponibili e non solo di alcune di esse.<br />
Il metodo induttivo è costituito da un procedimento logico diretto a<br />
costruire l’imponibile globale senza analizzare le singole parti<br />
semplici, bensì impiegando nella costruzione tutte le notizie, le prove<br />
ed i dati, anche soltanto extracontabili, comunque raccolti.<br />
Secondo il co. 2 <strong>del</strong>l’art. 39 <strong>del</strong> DPR 600/73, la rettifica induttiva è<br />
legittima solo se ricorrono le tassative condizioni, ovvero il reddito<br />
può essere determinato:<br />
- sulla base dei dati e notizie comunque raccolti o venuti a<br />
conoscenza <strong>del</strong>l’ufficio;<br />
- con facoltà di prescindere in tutto o in parte dalle risultanze <strong>del</strong><br />
bilancio e <strong>del</strong>le scritture contabili;<br />
- utilizzando presunzioni prive dei requisiti di gravità, precisione<br />
e concordanza.<br />
La differenza tra l‘accertamento induttivo e l’accertamento<br />
presuntivo, sta nel fatto che l’accertamento induttivo, ai fini <strong>del</strong>la sua<br />
legittimità, richiede la sussistenza <strong>del</strong>le tassative condizioni previste<br />
dal co. 2 <strong>del</strong>l’art. 39 <strong>del</strong> PR 600/73 tra le quali rientra, ad esempio,<br />
l’omessa dichiarazione.<br />
49
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Le principali differenze tra i due istituti possono essere sintetizzate<br />
come segue:<br />
- l’accertamento analitico-induttivo può, in sostanza, essere<br />
sempre applicato, l’accertamento induttivo richiede le<br />
condizione d cui all’art. 30 co. 2 <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />
- Per la determinazione <strong>del</strong>l’imponibile <strong>del</strong>l’accertamento<br />
analitico – induttivo postula la dimostrazione, da parte<br />
<strong>del</strong>l’ufficio <strong>del</strong> carattere “qualificato” <strong>del</strong> ragionamento<br />
presuntivo, mentre nel caso <strong>del</strong>l’induttivo, l’ufficio si può<br />
anche avvalere di presunzioni “semplicissime” prive dei<br />
requisiti di gravità, precisione e concordanza.<br />
L’art. 39 co. 2 <strong>del</strong> DPR 600/73 impone come requisito di<br />
legittimità <strong>del</strong>l’accertamento induttivo, la sussistenza di almeno<br />
una <strong>del</strong>le seguenti condizioni:<br />
- omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione;<br />
- mancata indicazione <strong>del</strong> reddito d’impresa in dichiarazione;<br />
- rilevazione, mediante verbale d’ispezione, di uno dei seguenti<br />
fatti:<br />
omessa tenuta <strong>del</strong>la contabilità;<br />
sottrazione all’ispezione di una o più scritture contabili;<br />
scritture contabili non disponibili per forza maggiore;<br />
- rilevazione, mediante verbale d’ispezione <strong>del</strong>la generale<br />
inattendibilità <strong>del</strong>la contabilità;<br />
- inottemperanza <strong>del</strong> contribuente agli inviti disposti dagli uffici.<br />
50
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Le condizioni d’applicabilità degli accertamenti di cui all’art. 62 –<br />
sexies <strong>del</strong> DL 331/93 e di cui all’art. 39 co. 1 lett. d) <strong>del</strong> DPR<br />
600/73, possono essere fondati anche sull’esistenza di gravi<br />
incongruenze tra i ricavi, i compensi ed i corrispettivi dichiarati e<br />
quelli fondamentalmente desumibili dalle caratteristiche e alle<br />
condizioni di esercizio <strong>del</strong>la specifica attività svolta.<br />
Secondo alcune sentenze <strong>del</strong>la Corte di Cassazione, l’accertamento<br />
induttivo è applicabile anche in presenza di contabilità formalmente<br />
regolare. (Cass. 14.3.2007 n. 5977 e Cass. 28.5.2008 n. 13952).<br />
Giurisprudenza:<br />
- Cassazione 21.12.2007 n. 27008,<br />
- C.T. Provinciale Milano 4.3.2008 n. 46;<br />
- C.T. Regionale Roma 17.4.2008 n. 7;<br />
- Cassazione 28.5.2008 n. 13952;<br />
- Cassazione 20.11.2008 n. 27569;<br />
- Cassazione 5.2.2009 n. 2804.<br />
51
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 5<br />
L’ACCERTAMENTO<br />
SULLA BASE DEI PARAMETRI PRESUNTIVI<br />
DI RICAVI E COMPENSI<br />
I parametri presuntivi di ricavi e compensi introdotti dall’art. 3 co.<br />
181 – 189 <strong>del</strong>la Legge 549/95 e approvati con il DPCM 29.1.96 come<br />
modificato dal DPCM 27.3.97, possono essere utilizzati per<br />
l’accertamento analitico – induttivo dei ricavi e dei compensi ai sensi<br />
<strong>del</strong>l’art. 39 co. 1 lett. d) <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />
I parametri si applicano nei confronti di contribuenti che esercitano<br />
attività per le quali:<br />
- non sono stati approvati gli studi di settore;<br />
- pur essendo stati approvati gli studi di settore, ricorrono<br />
condizioni di inapplicabilità degli studi, non estendibili ai<br />
parametri, individuate nei singoli provvedimenti di<br />
applicazione.<br />
I soggetti interessati ai parametri ai sensi <strong>del</strong>l’art. 3 co. 181e 182 <strong>del</strong>la<br />
Legge 549/95, sono gli esercenti attività d’impresa o arti e professioni<br />
con ricavi o compensi dichiarati di ammontare non superiore a<br />
5.164.569 euro in regime di contabilità semplificata ed in regime di<br />
contabilità ordinaria, qualora in sede di verifica sia stata rilevata<br />
l’inattendibilità <strong>del</strong>la contabilità in base ai criteri di cui al DPR<br />
570/96.<br />
52
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
I parametri non si applicano, nei confronti dei soggetti, per i quali è<br />
prevista una causa d’esclusione <strong>del</strong>l’accertamento sulla base degli<br />
studi di settore di cui all’art. 10 <strong>del</strong>le Legge 146/98.<br />
L’esclusione riguarda i contribuenti:<br />
- che hanno dichiarato ricavi di cui all’art. 85 co. 1 <strong>del</strong> TUIR<br />
escluse le lettere c), d), e) o compensi di cui all’art. 4 co. 1 <strong>del</strong><br />
TUIR superiori al limite previsto per tale tipologia di<br />
accertamento;<br />
- che hanno iniziato o cessato l’attività nel periodo d’imposta;<br />
- che si trovano in un periodo di non normale svolgimento<br />
<strong>del</strong>l’attività.<br />
L’accertamento sulla base dei parametri non si applica:<br />
- nei confronti degli esercenti attività per le quali non sono stati<br />
approvati i parametri;<br />
- agli enti non commerciali, residenti o non residenti,<br />
indipendentemente dall’ammontare dei ricavi dichiarati e dal<br />
regime di contabilità;<br />
- ai soggetti che determinano il reddito con criteri forfetari;<br />
- ai soggetti che omettono di presentare la dichiarazione dei<br />
redditi o che la presentano incompleta;<br />
- alle imprese in liquidazione o soggette a procedure concorsuali<br />
che non svolgono l’ordinaria attività produttiva;<br />
- alle società che hanno concesso in affitto o in usufrutto l’unica<br />
azienda posseduta.<br />
53
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
I soggetti esercenti attività per le quali si applicano i parametri, sono<br />
tenuti alla compilazione <strong>del</strong>l’apposito mo<strong>del</strong>lo dei dati rilevanti ai fini<br />
<strong>del</strong>l’applicazione dei parametri, che costituisce parte integrante <strong>del</strong><br />
mo<strong>del</strong>lo Unico.<br />
Per gli esercenti attività d’impresa, ai fini <strong>del</strong>la determinazione dei<br />
ricavi, l’art. 4 <strong>del</strong> DPCM 29.01.96 prevede per le imprese<br />
l’utilizzazione <strong>del</strong>le seguenti variabili:<br />
- costo <strong>del</strong> venduto o costo per la produzione di servizi;<br />
- valore dei beni strumentali;<br />
- compensi suddivisi in:<br />
spese per il personale;<br />
quote spettanti ai collaboratori familiari;<br />
partecipazione agli utili;<br />
quote spettanti ai soci con occupazione prevalente;<br />
- quote di ammortamento;<br />
- acquisto di servizi.<br />
Per gli esercenti arti e professioni, ai fini <strong>del</strong>la determinazione dei<br />
compensi l’art. 5 <strong>del</strong> DMPC 29.1.96 prevede l’utilizzazione <strong>del</strong>le<br />
seguenti variabili:<br />
- valore dei beni strumentali;<br />
- compensi suddivisi in:<br />
spese per il personale;<br />
spese per collaboratori;<br />
compensi a terzi;<br />
54
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
quote spettanti agli associati/soci con occupazione<br />
prevalente;<br />
- quote di ammortamento;<br />
- consumi;<br />
- altre spese.<br />
Ai fini <strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong>la congruità dei ricavi/compensi dichiarati,<br />
occorre confrontare l’ammontare dei ricavi/compensi determinati<br />
sulla base dei parameri con i ricavi di cui all’art. 85 <strong>del</strong> TUIR ed i<br />
compensi di cui all’art. 54 co. 1 <strong>del</strong> TUIR.<br />
Ai fini di evitare l’accertamento sulla base dei parametri, i<br />
contribuenti che hanno annotato nelle scritture contabili<br />
ricavi/compensi o registrato corrispettivi inferiori a quelli derivanti<br />
dall’applicazione dei parametri, possono:<br />
- incrementare i ricavi o compensi non annotati in sede di<br />
dichiarazione dei redditi;<br />
- provvedere, conseguentemente, ad adeguare il volume d’affari.<br />
Dal momento che sull’ammontare dei maggiori ricavi/compensi<br />
determinato in base ai parametri si applica l’aliquota media IVA, i<br />
contribuenti che intendono adeguarsi preventivamente ai parametri in<br />
sede di dichiarazione dovranno provvedere anche all’adeguamento<br />
<strong>del</strong> volume d’affari.<br />
Ai fini IVA, l’accertamento in base ai parametri non può essere<br />
effettuato nei confronti dei contribuenti che versano entro il termine<br />
per la presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi un’imposta pari<br />
55
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
all’importo corrispondente all’aliquota media applicata sui maggiori<br />
ricavi o compensi ridotti in base al fattore di adeguamento.<br />
I maggiori ricavi o compensi determinati in base ai parametri<br />
contabili, costituiscono presupposto per l’accertamento analitico -<br />
induttivo ai sensi <strong>del</strong>l’art. 39 co. 1 lett. d) <strong>del</strong> DPR 600/73, norma che<br />
consente agli uffici di procedere alla rideterminazione <strong>del</strong> reddito<br />
d’impresa o di lavoro autonomo sulla base di presunzioni semplici,<br />
purché gravi, precise e concordanti.<br />
Prassi:<br />
- C.M. 23.5.78 n. 29;<br />
- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione 7.2.2008 n. 1915;<br />
- Cassazione 12.3.2008 n. 6549;<br />
- C.T. Regionale Milano 19.5.2008 n. 27;<br />
- Cassazione 21.5.2008 n. 12905;<br />
- Cassazione 28.5.2008 n. 13952;<br />
- Cassazione 17.7.2008 n. 19661,<br />
- Cassazione 23.7.2008 n. 20269,<br />
- Cassazione 26.9.2008 n. 24206;<br />
- Cassazione 19.11.2008 n. 27453;<br />
- Cassazione 20.2.2009 n. 4170;<br />
- Cassazione 25.3.2009 n. 7184;<br />
- Cassazione 16.2.2010 n. 3542;<br />
- Cassazione 25.2.2010 n. 4554;<br />
- Cassazione 16.4.2010 n. 9138;<br />
- Cassazione 28.4.2010 n. 10148.<br />
56
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 6<br />
L’ACCERTAMENTO<br />
MEDIANTE INDAGINI FINANZIARIE<br />
L’Amministrazione finanziaria e la Guardia di Finanza, mediante le<br />
indagini finanziarie, possono richiedere dati e notizie ed informazioni<br />
relativamente al contribuente, nei confronti di istituti di credito ed<br />
altri operatori finanziari.<br />
Le norme di riferimento sono rappresentate da:<br />
art. 32 D.P.R. 600/1973 - per quanto riguarda l’accertamento<br />
in materia di imposte sui redditi;<br />
art. 51 <strong>del</strong> D.P.R. 633/1972 - per quanto riguarda<br />
l’accertamento in materia di iva;<br />
Legge 311/2004 - per quanto riguarda i poteri di indagine<br />
bancaria concessi all’Amministrazione finanziaria ed alla<br />
Guardia di Finanza;<br />
D.L. 223/2006 – rafforza l’utilizzo <strong>del</strong>le indagini finanziarie.<br />
La circolare 32/E/2006 <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />
L’attività di indagine finanziaria, è rappresentata da un’autonoma<br />
attività istruttoria, che può essere esercitata anche indipendentemente<br />
da precedenti attività di controllo, quali verifiche o ispezioni<br />
documentali.<br />
L’innesco <strong>del</strong>le indagini finanziarie, sono rappresentate da:<br />
Una pericolosità fiscale;<br />
Il contribuente non abbia tenuto le scritture contabili o queste<br />
siano inattendibili;<br />
57
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il contribuente abbia utilizzato fatture per operazioni<br />
inesistenti;<br />
Il contribuente abbia una capacità di spesa maggiore <strong>del</strong> valore<br />
dei redditi dichiarati;<br />
La procedura, può essere applicabile per:<br />
Il contribuente sia un evasore totale;<br />
Il contribuente eserciti un attività di import- export;<br />
Il contribuente non è in regola con il responso di congruità dati<br />
dagli studi di settore;<br />
Il contribuente ha dichiarato ricavi molto al di sotto di quelli<br />
calcolati con metodi di controllo in relazione ai quali sono<br />
emersi ricavi omessi, alla luce <strong>del</strong>le risposte fornite dai<br />
questionari inviati ai clienti.<br />
Per dar luogo alle indagini finanziarie, l’organo procedente, deve<br />
munirsi d’autorizzazione.<br />
Tale autorizzazione è rilasciata dal<br />
Direttore centrale <strong>del</strong>l’accertamento <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate;<br />
Direttore regionale <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate;<br />
Dal Comandante regionale <strong>del</strong>la Guardia di Finanza.<br />
L’Autorizzazione, non è impugnabile, in quanto non è<br />
immediatamente né certamente lesiva, sotto il profilo tributario <strong>del</strong>la<br />
posizione giuridica <strong>del</strong> contribuente interessato, che non ha ancora<br />
subito o potrebbe addirittura non subire alcun atto impositivo.<br />
I destinatari <strong>del</strong>la richiesta, sono rappresentati da:<br />
Banche e responsabili <strong>del</strong>le scritture accentrate;<br />
58
Poste Italiane Spa;<br />
Intermediari finanziari;<br />
Imprese di investimento;<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Organismi di investimento collettivo <strong>del</strong> risparmio;<br />
Società di gestione <strong>del</strong> risparmio;<br />
Società fiduciarie.<br />
L’agenzia <strong>del</strong>le Entrate e la Guardia di Finanza, non hanno limiti<br />
nell’individuare operatori finanziari da interpellare.<br />
Essi possono richiedere al contribuente:<br />
quali sono gli istituti di credito dei quali è o è stato cliente;<br />
decidere di controllare tutti quelli presenti sul territorio<br />
nazionale;<br />
attingere direttamente dall’Anagrafe tributaria.<br />
La richiesta di informazioni, riguarda qualsiasi rapporto intrattenuto<br />
od operazioni effettuate. Esse sono rappresentate da operazioni in<br />
conto, fuori conto. Le operazioni fuori conto, sono rappresentate da<br />
quelle che non presuppongono un rapporto continuativo tra cliente ed<br />
istituto di credito. Sono rappresentate dal pagamento di una bolletta,<br />
dall’acquisto di titoli o certificati di deposito, dal cambio d’assegni<br />
ricevuti da terzi, dalla presentazione d’effetti al dopo incasso, dagli<br />
accessi alle cassette di sicurezza, <strong>del</strong>la richiesta di bonifici senza<br />
addebito in conto.<br />
Per tali indagini, non vi è nessun obbligo di informazioni al<br />
contribuente <strong>del</strong>l’avvio <strong>del</strong>l’indagine a capo <strong>del</strong>l’Ufficio<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o <strong>del</strong>la Guardia di Finanza.<br />
59
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
L’unico elemento obbligatorio <strong>del</strong>l’operatore finanziario, è quello di<br />
comunicare al contribuente e di dare immediata notizia allo stesso,<br />
<strong>del</strong>l’avvio a suo nome <strong>del</strong>l’indagine bancaria.<br />
Questo obbligo va adempiuto appena ricevuta notifica <strong>del</strong>la richiesta<br />
da parte <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o <strong>del</strong>la Guardia di Finanza. La<br />
mancata comunicazione, non prevede sanzioni per le banche in caso<br />
di ritardi od omissioni.<br />
Le banche e gli altri operatori finanziari, hanno trenta giorni di tempo<br />
per rispondere e i giorni, decorrono dalla data di notifica.<br />
Su richiesta <strong>del</strong>l’operatore finanziario, il termine può essere prorogato<br />
per un periodo di 20 giorni in presenza di giustificati motivi, previa<br />
apposita giustificazione.<br />
A seguito <strong>del</strong>le indagini finanziarie, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate può<br />
invitare il contribuente a dare <strong>del</strong>ucidazioni e fornire spiegazioni sui<br />
movimenti bancari oggetto di indagine finanziaria, con successivo<br />
instaurazione <strong>del</strong> contraddittorio.<br />
La mancata instaurazione <strong>del</strong> contraddittorio non degrada la prevista<br />
presunzione legale a presunzione semplice, fermo restando l’onere<br />
probatorio contrario in capo al contribuente.<br />
Si potrà avere un avviso di accertamento basato su indagini in cui il<br />
contribuente non è stato messo in condizioni di presentare, in<br />
contraddittorio proprie contro deduzioni.<br />
Si potrebbe verificare che il contribuente, si veda recapitare un<br />
accertamento da indagini finanziarie, senza l’invito al contraddittorio,<br />
60
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
in questo modo avrà solamente 60 giorni per ricostruire le<br />
movimentazioni bancarie.<br />
Dalla documentazione in possesso, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate,<br />
ricostruirà tramite le movimentazioni attive (accreditamenti), passive<br />
(prelevamenti) il volume d’affari <strong>del</strong> contribuente accertato.<br />
Se dai controlli, i versamenti risultanti dai conti correnti bancari, dai<br />
conti finanziari o da operazioni fuori conto, si presumono come<br />
ricavi, se il contribuente non dimostra, che ne ha tenuto conto, per la<br />
determinazione <strong>del</strong> reddito, e che i movimenti non hanno rilevanza<br />
allo stesso fine.<br />
Invece i prelevamenti o gli importi riscossi, nell’ambito di tali<br />
rapporti od operazioni non risultanti dalle scritture contabili, nel caso<br />
in cui il soggetto controllato non ne indichi l’effettivo beneficiario,<br />
sono considerati ricavi o compensi accertati in capo allo stesso<br />
soggetto.<br />
Le indagini finanziarie, possono essere effettuate anche sui conti di<br />
terzi.<br />
Esse possono essere utilizzate quando vi sono rapporti sui quali il<br />
contribuente ha una legittima disponibilità, o per i rapporti<br />
esclusivamente intestati ai terzi, quando l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o la<br />
Guardia di Finanza, prova l’interposizione fittizia con sostanziale<br />
imputabilità al contribuente.<br />
L’intestazione fittizia, si manifesta tutte le volte che gli Uffici,<br />
rilevino nel corso <strong>del</strong>l’istruttoria che le movimentazioni finanziarie,<br />
sebbene riferibili formalmente a soggetti che risultano averne la<br />
61
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
titolarità, in realtà sono da imputare a un soggetto diverso che ne ha la<br />
reale paternità con riferimento all’attività svolta.<br />
In mancanza di prova <strong>del</strong>l’interposizione fittizia <strong>del</strong> soggetto terzo, si<br />
ritiene che i verificatori, non possano, in punto di diritto, applicare la<br />
presunzione leale relativa, pur potendo fornire elementi probatori,<br />
anche dinanzi al giudice tributario, per ogni singola movimentazione<br />
finanziaria rilevata sui conti bancari o postali <strong>del</strong> terzo <strong>del</strong>la<br />
riconducibilità <strong>del</strong>le stesse all’attività <strong>del</strong> contribuente verificato.<br />
Un'altra problematica, che sorge in capo al contribuente, la<br />
considerazione, ai fini <strong>del</strong>la determinazione <strong>del</strong> maggior reddito per<br />
costi occulti.<br />
Vi sono diverse sentenze pronunciate in merito ai costi occulti.<br />
La Corte Costituzionale con la sentenza 225/2005 ha ritenuto che i<br />
prelevamenti determinano ricavi o proventi lordi dei costi correlati;<br />
ne consegue che potranno essere dedotti dall’ammontare dei prelievi<br />
non giustificati considerati ricavi ai fine di tassare la differenza.<br />
La corte di Cassazione con sentenza <strong>del</strong> 9 settembre 2005 n. 18016,<br />
impone di considerare ricavi sia le operazioni attive che passive,<br />
salvo prova contraria e, nel contemplo non fa salva la possibilità di<br />
dedurre in ogni caso dai ricavi presunti una quota di presunti costi,<br />
spettando al contribuente la dimostrazione <strong>del</strong>l’esistenza e <strong>del</strong>la<br />
deducibilità di detti costi.<br />
Orbene: secondo la circolare 32/e/2006 <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate,<br />
afferma che nell’ipotesi di accertamento analitico o analitico<br />
induttivo, non c’è, in linea di principio, alcun margine per il<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
riconoscimento di componenti negativi dei quali il contribuente non<br />
fornisce una prova certa.<br />
Secondo la Corte di Cassazione, la presunzione di legge (relativa) va<br />
contrapposta una prova, non ad una presunzione semplice, ovvero una<br />
mera affermazione di carattere generale; e ciò nella considerazione<br />
che sarebbe irragionevole far valere una diversa regola di esperienza<br />
che a ricavi occulti siano genericamente e automaticamente<br />
accompagnati costi occulti; mentre parrebbe assumere pari e<br />
superiore valore una regola contraria che a ricavi occulti siano<br />
accompagnati costi già dichiarati in misura maggiore al reale.<br />
In caso d’accertamento induttivo non si può tenere conto di<br />
un’incidenza percentuale di costi presunti e questo anche quando i<br />
maggiori, ricavi derivano da un’indagine bancaria.<br />
Se da un indagine finanziaria, emergono solo versamenti, si avrebbe<br />
ai fini <strong>del</strong>la determinazione <strong>del</strong> reddito imponibile, una riduzione a<br />
titolo di costi di entità diversa a seconda <strong>del</strong>la tipologia di<br />
accertamento.<br />
Se emergono solo prelevamenti non giustificati, tali acquisti uguale ai<br />
ricavi, dovranno essere decurtati dai costi che potranno essere<br />
determinati in percentuale o assunti così come emergono dal conto.<br />
Se vi sono sia prelevamenti che versamenti, si dovrebbe procedere a<br />
una ricostruzione in luogo dei costi presunti correlati, potrebbe essere<br />
costituita dagli stessi prelevamenti da considerare come costi per<br />
pervenire in contrapposizione con i presumibili ricavi – alla<br />
individuazione <strong>del</strong>l’imponibile. In questo caso, non sembra<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
ragionevole assumere – come invece deciso dalla sentenza <strong>del</strong>la<br />
Cassazione sopra esposta sia i versamenti che i prelevamenti come<br />
ricavi senza abbatterli dei costi, dato che tutto quello che esce dal<br />
conto bancario, compresi i prelevamenti, prima normalmente vi è<br />
entrato, per cui considerare ricavi sia i prelevamenti che i versamenti,<br />
porta ad una duplicazione di materia imponibile, che andrebbe contro<br />
il principio <strong>del</strong>la capacità contributiva <strong>del</strong> contribuente.<br />
Un altro aspetto <strong>del</strong>le indagini finanziarie, riguarda la valenza<br />
probatoria dei prelevamenti nei confronti dei professionisti.<br />
La norma, ha esteso ai lavoratori autonomi la presunzione di<br />
compensi ai prelevamenti e agli importi riscossi per i quali non siano<br />
stati indicati i beneficiari, sempre secondo il principio di inerzia.<br />
Nell’utilizzazione di tale presunzione, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate o la<br />
Guardia di finanza, non dovrà tenere conto <strong>del</strong>la impostazione rigida<br />
<strong>del</strong>la norma e precisamente <strong>del</strong>la circolare 32/E/2006, riportato anche<br />
nella circolare 28/E/2006, anche perché vi sono dei prelevamenti che<br />
si possono ritenere riconducibili alle normali esigenze personali e<br />
<strong>del</strong>la famiglia <strong>del</strong> professionista.<br />
Prassi:<br />
- C.M. 10.5.96 n. E;<br />
- Circolare G.d.F. 20.1098 n. 1/360000;<br />
- C.M.29.12.99 n. 246/E;<br />
- Circolare Assonime 3.2.2005 n. 2 ;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.3.2005 n. 10;<br />
- Lettera circolare ABI 31.3.2005;<br />
- Provvedimento Garante <strong>del</strong>la Privacy 25.5.2005;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 19.10.2006 n. 32;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.2.2007 n. 6;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 4.4.2007 n. 18,<br />
- Circolare Assofiduciaria 5.4.2007 n. COM_2007_011;<br />
- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1.<br />
Giurisprudenza<br />
- Corte Costituzionale 18.2.90 n. 51;<br />
64
- Consiglio di Stato 7.4.95 n. 264,<br />
- Corte Costituzionale 6.7.2000 n. 260;<br />
- Cassazione 18.1.2002 n. 518;<br />
- Corte Costituzionale 26.2.2002 n. 33;<br />
- Cassazione 19.7.2002 n. 10598;<br />
- Cassazione 15.6.2007 n. 14023;<br />
- Cassazione 7.9.2007 n. 18868;<br />
- Cassazione 15.11.2007 n. 23690;<br />
- Cassazione 19.11.2007 n. 23861;<br />
- Cassazione 12.5.2008 n. 11750;<br />
- Cassazione 11.3.2010 n. 5913.<br />
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Aggiornato al 29/03/2011<br />
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Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 7<br />
L’ACCERTAMENTO<br />
MEDIANTE L’APPLICAZIONE<br />
DEGLI STUDI DI SETTORE<br />
L’Amministrazione finanziaria mediante gli studi di settore, si pone<br />
l’obbiettivo di individuare le condizioni effettive di operatività <strong>del</strong>le<br />
imprese e di determinare i ricavi e i compensi che, con ragionevole<br />
probabilità possono essere attribuiti ai contribuenti.<br />
Il calcolo presuntivo dei ricavi e dei compensi, è determinato<br />
attraverso la rilevazione di caratteristiche strutturali di ogni specifica<br />
attività economica, che si realizza mediante la raccolta sistematica di<br />
dati di carattere fiscale e di elementi che caratterizzano l’attività ed il<br />
contesto economico <strong>del</strong>la medesima che essa svolge.<br />
La norma di riferimento, è rappresentata dalla Legge 8 Maggio 1998<br />
n. 146.<br />
L’accertamento da studi di settore, è applicato ai contribuenti con<br />
regole diverse a seconda <strong>del</strong>le differenti annualità.<br />
La legge 311/2005, ha previsto:<br />
l’applicazione, nei confronti degli esercenti attività d’impresa<br />
in contabilità ordinaria per regime naturale <strong>del</strong>l’accertamento<br />
con la regola dei due anni su tre;<br />
l’accertamento nei confronti degli esercenti attività d’impresa<br />
in contabilità ordinaria (senza far distinzione tra contabilità<br />
ordinaria per opzione o per regime naturale) in situazioni di<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
incoerenza di rispetto a indici di natura economica, finanziarie<br />
o patrimoniale.<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, ha chiarito anche la regola dei due anni su<br />
tre, ovvero due anni non congrui su tre e precisamente:<br />
per tali soggetti, il primo periodo d’imposta accertabile sia il<br />
2004 ed al fine di verificarne l’applicazione possono essere<br />
tenuti in considerazione anche i periodi d’imposta precedenti<br />
(Circolare <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 10/E/2005);<br />
ai fini <strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong> triennio il periodo d’imposta in cui il<br />
contribuente risulta interessato da una <strong>del</strong>le cause di esclusione<br />
o di inapplicabilità, deve essere considerato assimilato a quello<br />
di congruità (Circolare <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 32/E/2005);<br />
nel computo <strong>del</strong> triennio, devono essere considerati anche i<br />
periodi d’imposta per i quali il soggetto è in diverso regime di<br />
contabilità (Circolare Ministeriale 148/E/1999);<br />
la verifica <strong>del</strong> triennio viene effettuata annualmente e non ogni<br />
tre anni (Circolare Ministeriale 110/E/1999);<br />
i due periodi d’imposta nei quali si verifica lo scostamento<br />
possono anche non essere consecutivi (Circolare Ministeriale<br />
110/E/1999);<br />
il primo periodo di imposta cui fare riferimento è quello a<br />
partire dal quale sono applicabili gli studi di settore (Circolare<br />
Ministeriale 110/E/1999);<br />
67
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
le annualità in cui è stato fatto l’adeguamento in dichiarazione<br />
al ricavo puntuale si considerano congrue (Circolare Agenzia<br />
<strong>del</strong>le Entrate 12/E/2003);<br />
ai fini <strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong> triennio, il condono tombale non<br />
elimina la posizione di non congruità, il concordato da condono<br />
sì, la dichiarazione integrativa solo se i maggiori ricavi<br />
evidenziati non sono inferiori a quelli congrui (Circolare<br />
Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 39/E/2003);<br />
L’Attività di accertamento da studi di settore, si basa su indicatori<br />
ovvero:<br />
rapporto tra il valore dei beni mobili strumentali e gli<br />
ammortamenti;<br />
differenza tra esistenze iniziali relative a merci e le relative<br />
rimanenze finali <strong>del</strong>l’esercizio precedente;<br />
differenza tra le esistenze iniziali relative ad opere, forniture e<br />
servizi di durata ultra annuale e le relative rimanenze finali<br />
<strong>del</strong>l’esercizio precedente;<br />
disponibilità liquide negative.<br />
Vi sono anche cause di esclusione e di applicazione degli studi di<br />
settore.<br />
Premesso che gli studi di settore, si applicano a tutti i contribuenti che<br />
producano reddito d’impresa e da lavoro autonomo.<br />
Sono previste esclusioni e inapplicabilità.<br />
Gli studi di settore non si applicano ai contribuenti nei seguenti casi:<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
che hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare<br />
superiore al limite stabilito per ciascuno studio di settore. Il<br />
limite non può superare i 7,5 milioni di euro;<br />
che hanno iniziato o cessato l’attività nel periodo di imposta;<br />
l’attività venga nuovamente iniziata entro il termine dei sei<br />
mesi dalla sua cessazione;<br />
l’attività presenti il carattere <strong>del</strong>la omogeneità rispetto a<br />
quella preesistente;<br />
che si trova in un periodo di non normale svolgimento<br />
<strong>del</strong>l’attività. (esempio: liquidazione ordinaria o liquidazione<br />
coatta amministrativa o fallimentare, l’attività non è iniziata<br />
in quanto l’impianto per lo svolgimento <strong>del</strong>l’attività è ancora<br />
in costruzione, non sono state rilasciate le autorizzazioni per<br />
lo svolgimento <strong>del</strong>l’attività, si è verificata un’attività<br />
propedeutica, si è verificata l’interruzione <strong>del</strong>l’attività per<br />
tutto l’anno, l’imprenditore ha affittato l’unica azienda, è stata<br />
sospesa l’attività ai fini amministrativi)<br />
Tali cause d’esclusione hanno effetto dall’anno 2007.<br />
In caso d’accertamento, tali situazioni, potranno essere tenute in<br />
considerazione, in sede di contraddittorio, ai fini <strong>del</strong>la corretta<br />
valutazione <strong>del</strong>la posizione <strong>del</strong> contribuente.<br />
Sono poi previste le seguenti cause di esclusione:<br />
determinazione <strong>del</strong> reddito con criteri forfetari;<br />
incaricati alle vendite a domicilio;<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
classificazione in una categoria reddituale, diversa da quella<br />
prevista dal quadro degli elementi contabili, contenuto nel<br />
mo<strong>del</strong>lo per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini<br />
<strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>lo studio di settore approvato per l’attività<br />
esercitata;<br />
modifiche nel corso <strong>del</strong> periodo d’imposta <strong>del</strong>l’attività<br />
esercitata.<br />
Gli studi di settore, funzionano tramite l’applicazione di Ge.Ri.Co.<br />
che è un software reso gratuitamente <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />
Inserendo i valori <strong>del</strong>le variabili contabili, l’applicazione fornisce<br />
indicazioni in ordine:<br />
al cluster di appartenenza;<br />
alla congruità dei ricavi dichiarati;<br />
alla coerenza degli indicatori di normalità;<br />
alla coerenza degli indici economici.<br />
Il mancato rispetto degli indici di coerenza, non comporta alcuna<br />
presunzione di maggiori ricavi; evidenzia una possibile anomalia dei<br />
dati riportati negli studi di settore, considerata dall’Agenzia <strong>del</strong>le<br />
Entrate ai fini <strong>del</strong>la selezione dei soggetti da sottoporre a controlli,<br />
però, secondo l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, i maggiori ricavi o compensi<br />
desumibili dagli studi di settore, costituiscono una presunzione<br />
semplice. Il passaggio da presunzione semplice a presunzione<br />
qualificata, presuppone l’individuazione da parte <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />
Entrate:<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
<strong>del</strong>la prova che le stime condotte da Ge.Ri.Co, siano<br />
fondamentalmente idonee allo scopo che si propongono, il<br />
quale consiste nel desumere da fatti noti, quello ignoto che si<br />
intende dimostrare;<br />
di ulteriori elementi concordanti con quelli nascenti dagli<br />
indicatori, che dimostrino, assieme a questi – in modo grave e<br />
preciso – l’esistenza di attività non dichiarate.<br />
Al fine <strong>del</strong>la valutazioni di affidabilità <strong>del</strong>lo studio, l’attività<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, deve essere effettuata nell’ambito <strong>del</strong><br />
contraddittorio instaurato con il contribuente, dopo l’avvio <strong>del</strong>la<br />
procedura di accertamento con adesione, base anche agli elementi<br />
forniti, idonei ad incidere sulla fondatezza <strong>del</strong>la presunzione.<br />
Il contribuente dovrà fornire prova contraria, la quale dovrà trovare<br />
fondamento, non tanto in un’analitica ricostruzione contabile, quanto<br />
in argomentazioni tali da dimostrare la non attendibilità <strong>del</strong> risultato<br />
<strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>lo studio in relazione alla specifica situazione<br />
oggetto <strong>del</strong> controllo. Dovrà smontare con riferimento al caso<br />
specifico, la costruzione <strong>del</strong>lo studio di settore al fine di dimostrare<br />
che il ragionamento matematico-statistico ad esso sotteso, non è in<br />
grado di rappresentare e supportare la fattispecie specifica oggetto di<br />
analisi.<br />
Prassi:<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.3.2005 n. 10;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 21.6.2005 n. 32;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 12.6.2007 n. 38;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 22.5.2007 n. 31;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.7.2007 n. 41;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 26.10.2007 n. 58;<br />
- Risoluzione Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 14.1.2007 n. 330;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 23.1.2008 n. 5;<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 1.4.2008 n. 31;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 29.5.2008 n. 44;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.2.2009 n. 4;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 9.4.2009 n. 13;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 12.3.2010 n. 12;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 14.4.2010 n. 19;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 16.4.2010 n. 20;<br />
- Risoluzione Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 18.5.2010 n. 40.<br />
Giurisprudenza:<br />
- Cassazione 27.2.2002 n. 2891;<br />
- Cassazione 28.7.2006 n. 17229;<br />
- C.T. Regionale Milano 25.2.2008 n. 5;<br />
- C.T. Regionale Palermo 19.3.2008 n. 17;<br />
- C.T. Regionale Cagliari 6.6.2008 n. 46;<br />
- C.T. Regionale Torino 9.6.2008 n. 23;<br />
- C.T. Regionale Roma 22.10.2008 n. 130;<br />
- Cassazione 23.12.2008 n. 30188;<br />
- C.T. Provinciale Treviso 16.4.2009 n. 44;<br />
- Cassazione SS.UU. 18.12.2009 n. 26635.<br />
72
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 8<br />
L’ACCERTAMENTO SINTETICO<br />
IN BASE AGLI INDICI DI SPESE<br />
IL REDDITOMETRO<br />
L’accertamento sintetico, consente agli uffici di procedere alla<br />
determinazione <strong>del</strong> reddito complessivo netto <strong>del</strong>le persone fisiche, in<br />
relazione al contenuto induttivo di elementi e circostanze di fatto certi<br />
quali:<br />
- beni e servizi;<br />
- spese per incrementi patrimoniali;<br />
- e altri indicatori,<br />
indipendentemente dalla preventiva determinazione analitica dei<br />
redditi posseduti dal contribuente come disposto dall’art. 38 co. 4 - 7<br />
<strong>del</strong> DPR 600/73.<br />
L’art. 83 co. 8 <strong>del</strong> DL 122/2008 prevede un potenziamento<br />
<strong>del</strong>l’utilizzo <strong>del</strong>l’accesso sintetico per il triennio 2009 – 2011.<br />
In particolare, verranno sottoposti a controllo i contribuenti, che non<br />
hanno indicato nella dichiarazione dei redditi alcun debito d’imposta<br />
e per i quali sussistono elementi significativi di capacità contributiva.<br />
Il DL 78 <strong>del</strong> 31/05/2010 convertito dalla legge n. 122 <strong>del</strong> 2010, ha<br />
radicalmente riformato l’accertamento sintetico.<br />
Tale decreto, si caratterizza, tra l’altro per una forte attenzione alle<br />
problematiche <strong>del</strong>l’accertamento.<br />
L’art. 22 <strong>del</strong> DL 78/2010 l’accertamento sintetico al nuovo contesto<br />
socio-economico, dotando maggiori garanzie per il contribuente.<br />
73
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
L’amministrazione, risulta essere già in possesso d’informazioni, tra<br />
l’altro prima <strong>del</strong>la manovra Prodi nel DL 223/06.<br />
Esempio:<br />
Albi professionali.<br />
Domande di iscrizione, variazioni e cancellazioni negli albi, registri<br />
ed elenchi.<br />
Licenze e concessioni.<br />
Atti di concessione, di autorizzazione e licenza per provvedimenti di<br />
varia natura emessi dagli uffici pubblici;<br />
Utenze gas, idriche e telefoniche.<br />
Dati e notizie riguardanti i contratti di somministrazione e telefonici,<br />
relativamente alle utenze non domestiche e ad uso non pubblico.<br />
Utenze elettriche.<br />
Notizie riguardanti i contratti di somministrazione di energia elettrica,<br />
relativamente agli utenti.<br />
Contratti appalto.<br />
Estremi dei contratti di appalto, di somministrazione e di trasporto,<br />
conclusi mediante scrittura provata e non registrati.<br />
Contributi previdenziali.<br />
Elenchi <strong>del</strong>le persone fisiche che hanno corrisposto contributi<br />
previdenziali.<br />
Interessi passivi.<br />
Elenchi <strong>del</strong>le persone fisiche che hanno corrisposto interessi passivi.<br />
Premi assicurativi.<br />
74
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Elenchi <strong>del</strong>le persone fisiche che hanno corrisposto premi di<br />
assicurazione.<br />
Aeronautico nazionale e Circoscrizioni aeroportuali.<br />
Dati e notizie relativi alle iscrizioni, variazioni, cancellazioni sul<br />
possesso di aeromobili.<br />
Nautico.<br />
Dati e notizie relativi alle iscrizioni e note di trascrizioni degli atti<br />
costitutivi, traslativi o estintivi <strong>del</strong>la proprietà o di altri diritti reali di<br />
godimento concernente navi ed unità di diporto, o quote di esse.<br />
Movimento di capitali.<br />
Dati sui trasferimenti da e per l’estero, di denaro, titoli e valori,<br />
nonché <strong>del</strong>le operazioni di regolarizzazione <strong>del</strong>le attività detenute<br />
all’estero.<br />
Contratti assicurativi.<br />
Dati e notizie riguardanti i contratti di assicurazione, ad esclusione di<br />
quelli di responsabilità civile.<br />
Grande distribuzione.<br />
Dati relativi all’ammontare complessivo dei corrispettivi giornalieri<br />
<strong>del</strong>le cessioni di beni e <strong>del</strong>le prestazioni di servizi<br />
Erogazioni liberali per progetti culturali.<br />
Dati relativi ai beneficiari e agli erogatori.<br />
Direttiva risparmio.<br />
Informazioni relative agli interessi pagati o il cui pagamento è<br />
attribuito direttamente a persone fisiche, ovvero a entità residenti in<br />
un altro stato membro.<br />
75
Posta elettronica certificata.<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Comunicazione <strong>del</strong>l’indirizzo di posta elettronica certificata.<br />
Bonifici per ristrutturazioni edilizie.<br />
Dati dei bonifici utilizzati per gli interventi di recupero <strong>del</strong><br />
patrimonio edilizio.<br />
Inps aziende, artigiani, commercianti datori di lavoro domestici.<br />
Dati relativi ai contributi versati.<br />
Nel nuovo redditometro, i controlli verteranno sul comparto<br />
immobiliare.<br />
Sul fronte degli immobili, pur se è venuto meno l’accertamento<br />
fondato sul valore nominale, resta forte l’attenzione <strong>del</strong>l’Agenzia<br />
<strong>del</strong>le Entrate sulle compravendite con prezzi sospetti ossia inferiori<br />
alle normali quotazioni di mercato nonché alle stime OMI.<br />
La partecipazione dei Comuni all’attività d’accertamento tributario<br />
come disposto dall’art. 18 <strong>del</strong> DL 78/2010, in base al quale è<br />
demandata ai comuni l’evidenziazione dei dati, fatti ed elementi<br />
rilevanti per integrare le dichiarazioni e far emergere maggiori<br />
imponibili.<br />
E’ prevista l’istituzione di Consigli tributari per i comuni con<br />
popolazioni maggiore di 5000 abitanti, oppure la formazione di<br />
consorzi tra più Comuni per le realtà di minori dimensioni.<br />
Sul piano <strong>del</strong>l’emanazione <strong>del</strong>l’avvio di accertamento, con particolare<br />
riferimento al redditometro e all’accertamento sintetico, è stabilito<br />
che l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, prima <strong>del</strong>l’emissione <strong>del</strong>l’avvio di<br />
accertamento, trasmetta ai comuni una segnalazione affinché possano<br />
76
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
essere raccolte nuove informazioni ed integrazione dei dati dichiarati<br />
e i Comuni entro sessanta giorni devono segnalare ogni elemento in<br />
proprio possesso valido ai fini <strong>del</strong>l’accertamento.<br />
L’attività di collaborazione, ai fini fiscali e contributivi, è premiata<br />
con il riconoscimento di una quota <strong>del</strong> 33% <strong>del</strong>le maggiori somme<br />
relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo, e <strong>del</strong>le sanzioni<br />
civili applicate sui maggiori contributi definitivi.<br />
I Comuni, saranno coinvolti nell’attività di riscontro con l’Agenzia<br />
<strong>del</strong> Territorio, dei fabbricati non dichiarati al Catasto.<br />
Ai fini <strong>del</strong>l’accertamento ai sensi <strong>del</strong> nuovo art. 38 comma 4, lo<br />
stesso stabilisce, che l’ufficio, indipendentemente dalle disposizioni<br />
recate nei commi precedenti e dall’art. 39 DPR 600/73, può<br />
semplicemente determinare sinteticamente il reddito complessivo <strong>del</strong><br />
contribuente sulla base <strong>del</strong>le spese di qualsiasi genere sostenute nel<br />
corso <strong>del</strong> periodo d’imposta.<br />
Il nuovo articolo, afferma il principio di ragionevolezza in quanto, se<br />
il contribuente sostiene un determinato ammontare di spesa, a fronte<br />
di essa deve avere un reddito credibile.<br />
In attuazione <strong>del</strong>l’art. 38 co. 5 <strong>del</strong> DPR 600/73 modificato dal L<br />
78/2010, lo stesso disciplina l’accertamento fondato sugli indicatori<br />
di capacità contributiva.<br />
La determinazione sintetica, può essere fondata sul contenuto<br />
induttivo d’elementi indicativi di capacità contributiva, individuato<br />
mediante l’analisi di campioni significativi di contribuenti,<br />
77
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
differenziati anche in funzione <strong>del</strong> nucleo familiare e <strong>del</strong>l’area<br />
territoriale di appartenenza.<br />
Ai fini <strong>del</strong>la determinazione sintetica <strong>del</strong> reddito complessivo netto<br />
<strong>del</strong>le persone fisiche, deve essere valutata la disponibilità di alcuni<br />
beni e servizi quali:<br />
- pagamento di consistenti rate di mutuo;<br />
- pagamento di canoni di leasing;<br />
- pagamento di canoni per affitto di posti barca;<br />
- sostenimento di spese per ristrutturazioni immobiliari;<br />
- sostenimento di spese per arredi di lusso e di abitazioni;<br />
- pagamento di quote di iscrizione a circoli esclusivi;<br />
- pagamento di rette consistenti per la frequentazione di scuole<br />
private particolarmente costose;<br />
- assidua frequentazione di case da gioco;<br />
- partecipazioni ad aste;<br />
- frequenti viaggi e crociere;<br />
- acquisto di beni di particolare valore;<br />
- disponibilità di quote di riserve di caccia o di pesca;<br />
- hobby particolarmente costosi.<br />
Le novità <strong>del</strong> redditometro sono:<br />
- Il nuovo redditometro si basa sulla non congruità nel singolo<br />
anno e lo scostamento <strong>del</strong> 20% tra reddito accertato e quello<br />
dichiarato.<br />
78
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- La determinazione sintetica <strong>del</strong> reddito complessivo e<br />
ammessa, a condizione che, il reddito complessivo accertabile<br />
ecceda almeno un quinto di quello dichiarato.<br />
- Nel reddito di prima generazione, si applica il reddito<br />
complessivo netto.<br />
- Nel reddito di seconda generazione, si applica il reddito<br />
complessivo.<br />
- Dal reddito determinato sinteticamente, si deducono gli oneri<br />
deducibili. La norma prevede che dall’imposta verranno<br />
scomputate anche le detrazioni relative agli oneri sostenuti dal<br />
contribuente.<br />
- Il contribuente potrà fornire la prova che le spese sono state<br />
sostenute anche con redditi conseguiti negli anni precedenti,<br />
salva la prova contraria, che il relativo finanziamento è<br />
avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso<br />
periodo d’imposta, o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla<br />
fonte a titolo d’imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla<br />
formazione <strong>del</strong>la base imponibile.<br />
Prassi:<br />
- C.M. 30.4.99 n. 101/E;<br />
- C.M. 30.4.77 n. 7/1496;<br />
- C.M. 14.8.81 n. 27 (protocollo 7/2648);<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 9.8.2007 n. 49;<br />
- Circolare G.d.F. 29.12.2008 n. 1 ;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 12.2.2010 n. 12.<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione 29.8.2000 n. 11300,<br />
- Cassazione 17.6.2002 n. 8665;<br />
- Cassazione 28.9.94 n. 7905;<br />
- Cassazione 18.6.2002 n. 8738;<br />
- Cassazione 15.11.2000 n. 14778;<br />
- Cassazione 21.6.2002 n. 9099;<br />
- Cassazione 8.5.2003 n. 7005;<br />
79
- Cassazione 20.1.2006 n. 1135;<br />
- Cassazione 27.3.2006 n. 6952;<br />
- Cassazione 22.1.2007 n. 1294;<br />
- Cassazione 3.10.2007 n. 20708;<br />
- Cassazione 30.10.2007 n. 22936;<br />
- Cassazione 5.12.2007 n. 25386;<br />
- Cassazione 19.3.2010 n. 6753;<br />
- C.T. Provinciale Novara 10.2.2009 n. 8;<br />
- C.T. Regionale Bologna 6.10.2009 n. 88;<br />
- Cassazione 19.3.2010 n. 6753;<br />
- Cassazione 27.3.2010 n. 7485.<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
80
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 9<br />
L’ACCERTAMENTO IMMOBILIARE<br />
L’imposta di registro è concepita quale imposta di valore e non di<br />
corrispettivo.<br />
Per i trasferimenti immobiliari, la base imponibile alla quale<br />
commisurare le imposte proporzionali di registro, ipotecaria e<br />
catastale è rappresentata dal valore <strong>del</strong> bene o <strong>del</strong> diritto alla data<br />
<strong>del</strong>l’atto.<br />
Per valore in linea di principio, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 51 co. 1 <strong>del</strong> PR<br />
131/86 si assume quello dichiarato dalle parti nell’atto e, in mancanza<br />
se superiore, il corrispettivo pattuito per l’intera durata <strong>del</strong> contratto.<br />
L’art. 51 co. 2 <strong>del</strong> DPR 131/86 precisa che, gli atti che hanno per<br />
oggetto beni immobili o diritti reali immobiliari, per valore si intende<br />
quello venale in comune commercio.<br />
Una volta liquidata l’imposta principale in sede di eventuale<br />
accertamento di valore, l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, effettua un controllo<br />
volto a stabilire se il corrispettivo indicato in atto rifletta<br />
effettivamente il valore venale in commercio.<br />
L’azione d’accertamento di valore deve essere effettuata dagli uffici,<br />
a pena di decadenza, entro due anni dal pagamento <strong>del</strong>l’imposta<br />
principale.<br />
Gli uffici effettuano una valutazione di congruità circa il valore o il<br />
corrispettivo indicato in atto dalle parti, verificandone la<br />
corrispondenza <strong>del</strong> valore venale in commercio.<br />
81
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 51 co. 3 <strong>del</strong> DPR 131/86 l’Amministrazione<br />
finanziaria, verifica la corrispondenza al valore venale in comune<br />
commercio <strong>del</strong> valore o <strong>del</strong> corrispettivo indicato in atto, con<br />
riguardo:<br />
- ai trasferimenti a qualsiasi titolo e alle divisioni e perizie<br />
giudiziarie, anteriori di non oltre tre anni alla data <strong>del</strong>l’atto o a<br />
quella in cui se ne produce l’effetto traslativo o costitutivo,<br />
aventi per oggetto gli stessi immobili, altri di analoghe<br />
caratteristiche e condizioni secondo il criterio comparativo,<br />
- al reddito netto di cui gli immobili sono suscettibili,<br />
capitalizzato al tasso mediamente applicato alla data e nella<br />
stessa località per gli investimenti immobiliari secondo il<br />
criterio di capitalizzazione,<br />
- ogni altro elemento di valutazione, anche sulla base di<br />
indicazioni fornite dai Comuni.<br />
Tra gli elementi di valutazione, vi è anche la determinazione <strong>del</strong><br />
valore venale in comune commercio attuata in base ai criteri<br />
matematici definiti dal provvedimento <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate <strong>del</strong><br />
27.7.2007.<br />
Per i terreni, il cui costo fiscale rilevante ai fini <strong>del</strong>la determinazione<br />
<strong>del</strong>le plusvalenze, di cui all’art. 67 co. 1 lett. a) e b) <strong>del</strong> TUIR sia<br />
stato rivalutato ai sensi <strong>del</strong>l’art. 7 <strong>del</strong>la Legge 28.12.2001 n. 448 e<br />
successive proroghe e riproposizioni, il valore risultante dalla perizia<br />
asseverata di stima eseguita dal professionista incaricato, costituisce il<br />
82
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
valore minimo di riferimento ai fini <strong>del</strong>le imposte di registro,<br />
ipotecaria e catastale.<br />
L’Amministrazione finanziaria, qualora accerti che il valore indicato<br />
in atto dalle parti, sul quale sono state liquidate e versate le imposte di<br />
registro, ipotecaria e catastale, risulta inferiore al valore venale,<br />
emette un unico atto con il quale rettifica il valore dichiarato, liquida<br />
le maggiori imposte a versare, liquida gli interessi e le sanzioni.<br />
Sotto il profilo sanzionatorio, se il valore definitivamente accertato<br />
dall’ufficio quale valore venale in comune commercio <strong>del</strong>l’immobile<br />
trasferito supera il valore dichiarato in atto <strong>del</strong>le parti, l’art. 71 <strong>del</strong><br />
DPR 131/86 distingue due fattispecie:<br />
- l’atto non ha oggetto immobili, per i quali risulta applicabile<br />
l’istituto <strong>del</strong>la valutazione automatica ai sensi <strong>del</strong>l’art. 52 <strong>del</strong><br />
DR 131/86. Viene irrogata una sanzione tra il 100% ed il<br />
200% <strong>del</strong>la maggiore imposta dovuta, soltanto se la differenza<br />
tra il valore accertato e quello indicato alle parti nell’atto<br />
supera il 25% <strong>del</strong> valore accertato;<br />
- l’atto ha per oggetto immobili, per i quali risulta applicabile<br />
l’istituto <strong>del</strong>la valutazione. In tal caso si applica una sanzione<br />
tra il 100% ed il 200% <strong>del</strong>l’imposta dovuta, a prescindere<br />
dall’entità <strong>del</strong>la differenza.<br />
Prassi:<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.2.2007 n. 6;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 14.4.2010 n. 18;<br />
Giurisprudenza:<br />
- Cassazione 1.8.2000 n. 10052;<br />
- Cassazione 26.10.2001 n. 13213;<br />
- Cassazione 28.11.2001 n. 15080;<br />
- Cassazione 16.5.2003 n. 7689;<br />
83
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- Cassazione 8.8.2005 n. 16700;<br />
- C.T. Provinciale Milano 8.10.2009 n. 292;<br />
- C.T. Provinciale Cagliari 22.12.2008 n. 350,<br />
- C.T. Provinciale Pisa 23.6.2009 n. 123;<br />
- C.T. Provinciale Reggio Emilia 18.1.2010 n. 16;<br />
- Cassazione 25.1.2010 n. 1333;<br />
- C.T. Provinciale Vicenza 18.2.2010 n. 36<br />
84
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 10<br />
L’ACCERTAMENTO IVA<br />
E ACCERTAMENTI NELLE OPERAZIONI<br />
CON I PAESI ESTERI<br />
Nell’accertamento iva, la rivalsa è lo strumento attraverso il quale il<br />
soggetto passivo, che deve corrispondere l’imposta sul valore<br />
aggiunto all’Erario, non deve sopportare l’onere economico, ma o<br />
trasferisce, addebitando l’imposta ad altro soggetto passivo, fino ad<br />
arrivare al consumatore finale, che ne resta definitivamente soggetto<br />
passivo, non potendo recuperare l’imposta pagata nei confronti di<br />
nessun altro e non potendo detrarsela.<br />
L’istituto <strong>del</strong>la rivalsa è disciplinato dall’art. 18 <strong>del</strong> DPR 633/1972, il<br />
quale pone a carico <strong>del</strong> cedente o prestatore soggetto passivo iva,<br />
l’obbligo specifico di addebitare al cessionario l’iva relativa<br />
all’operazione posta in essere: l’imposta viene pertanto anticipata<br />
all’Erario, per essere, poi recuperata tramite l’incasso <strong>del</strong>la fattura.<br />
Il cessionario è in grado di recuperare l’imposta mediante la<br />
detrazione <strong>del</strong>l’iva assolta sugli acquisti ma deve corrispondere al<br />
cedente l’ammontare <strong>del</strong>la stessa addebitatagli in fattura.<br />
L’Istituto <strong>del</strong>la rivalsa, si poggia sull’emissione <strong>del</strong>la fattura, che<br />
costituisce il mezzo attraverso il quale il soggetto passivo può<br />
esercitarla: quando l’emissione <strong>del</strong>la fattura è obbligatoria, l’imposta<br />
dovrà essere indicata separatamente dal prezzo, negli altri casi ai<br />
sensi <strong>del</strong>l’art. 21 DPR 633/72 il corrispettivo dovrà intendersi<br />
comprensivo di iva.<br />
85
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
In caso d’accertamento, il diritto di regresso disciplinato dall’art. 18,<br />
trova un limite nell’art. 60 DR 633/72, il quale all’ultimo comma<br />
stabilisce che il contribuente non ha dritto di rivalersi <strong>del</strong>l’imposta o<br />
<strong>del</strong>la maggiore imposta pagata in conseguenza <strong>del</strong>l’accertamento o<br />
<strong>del</strong>la rettifica nei confronti dei cessionari dei beni e dei committenti<br />
dei servizi.<br />
E’ ormai giurisprudenza consolidata, che la prova <strong>del</strong>la concreta<br />
inerenza o strumentaltà degli acquisti fatturati, rispetto all’attività<br />
imprenditoriale svolta, è a carico <strong>del</strong>l’interessato.<br />
Il soggetto passivo d’imposta è tenuto a provare che le disposizioni<br />
disciplinanti il diritto alla detrazione abbiano trovato riscontro.<br />
Occorre dimostrare, dunque effettivamente che gli acquisti dei beni<br />
da parte <strong>del</strong>l’impresa siano oggetto <strong>del</strong>l’effettiva attività<br />
<strong>del</strong>l’imprenditore.<br />
Il contribuente - imprenditore dovrà necessariamente fornire gli<br />
elementi documentali desumibili dalla contabilità la cui regolare<br />
tenuta assume una indubbia rilevanza ai fini probatori.<br />
L’onere probatorio a carico <strong>del</strong> contribuente si aggrava maggiormente<br />
nei casi in cui l’Amministrazione contesti l’inesistenza <strong>del</strong>le<br />
operazioni presupposte all’esercizio <strong>del</strong> diritto alla detrazione.<br />
Come citato in precedenza, le norme che regolano la detrazione<br />
<strong>del</strong>l’iva, sono contenute nell’art. 19 <strong>del</strong> DPR 633/72, il quale<br />
stabilisce le condizioni cui è subordinato l’esercizio <strong>del</strong>la detrazione<br />
relativo all’imposta addebitata a titolo di rivalsa sugli acquisti<br />
effettuati.<br />
86
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il legislatore fiscale, ha stabilito i presupposti fondamentali che<br />
legittimano la possibilità di detrarre l’imposta assolta per l’acquisto di<br />
beni o servizi richiedendo che:<br />
- l’acquisto sia effettuato nell’esercizio <strong>del</strong>l’impresa, arte o<br />
professione, e quindi l’imposta sia relativa ad un’operazione<br />
inerente all’attività svolta;<br />
- l’imposta sia addebitata in fattura a titolo di rivalsa;<br />
- venga esercitato il diritto alla detrazione nei termini concessi,<br />
vale a dire dal momento in cui l’operazione di acquisto si<br />
considera effettuata fino al termine di presentazione <strong>del</strong>la<br />
dichiarazione annuale relativa al secondo anno successivo a<br />
quello in cui il diritto alla detrazione è sorto;<br />
- l’operazione non rientri nei casi di indetraibilità, totale o<br />
parziale, di cui agli articolo 19, 19 bis e 19 bis-1 <strong>del</strong> DPR<br />
633/72.<br />
L’art. 21 comma 7 <strong>del</strong> DPR 633/72 stabilisce che se viene emessa<br />
fattura per operazioni inesistenti o le imposte relative sono indicate in<br />
misura superiore a quella reale, l’imposta è dovuta per l’intero<br />
ammontare indicato o corrispondente alle indicazioni <strong>del</strong>la fattura.<br />
Tale norma, è stata creata per rendere coerente il sistema impositivo<br />
Iva fondato sui principi <strong>del</strong>la rivalsa e detrazione, che prevede<br />
pertanto che l’Iva deve comunque essere versata all’erario anche se:<br />
- indicata in fattura emessa per operazioni inesistenti;<br />
- indicata in fattura contenente errori circa imponibile o imposta.<br />
87
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
I problemi più rilevanti, soprattutto per quanto riguarda il diritto alla<br />
detrazione da parte <strong>del</strong>l’acquirente, sorgono in presenza di fatture per<br />
operazioni inesistenti, posto che, se la maggior Iva indicata in fattura<br />
deriva da errore, il committente può far ricorso alle note di variazione<br />
di cui all’art. 26 <strong>del</strong> DPR 633/72 per rettifica, rispettando termini e<br />
modalità previste dalla norma stessa.<br />
Il fenomeno <strong>del</strong>le operazioni inesistenti presenta aspetti che<br />
andrebbero analizzati sotto il profilo <strong>del</strong>l’Iva, <strong>del</strong>le imposte dirette e<br />
<strong>del</strong>le conseguenze penali che ne scaturiscono.<br />
Tali operazioni, generano gravi conseguenze a carico dei soggetti<br />
coinvolti nonché la distorsione <strong>del</strong>la libera concorrenza <strong>del</strong> mercato,<br />
principio tutelato nell’orientamento europeo.<br />
Le operazioni inesistenti, implicano la creazione e l’utilizzo di<br />
elementi passivi fittizi, sulla base dei quali si manifestano i profili<br />
fraudolenti <strong>del</strong> rimborso.<br />
Si tratta di situazioni, nelle quali il soggetto passivo d’imposta crea<br />
artificiosamente le condizioni per fruire <strong>del</strong> diritto alla deduzione<br />
<strong>del</strong>l’imposta assolta sugli acquisti da quella dovuta sulle operazioni<br />
attive, che può esercitarsi nel diritto alla detrazione o nel diritto al<br />
rimborso.<br />
Rientrano in detta categoria:<br />
- le operazioni oggettivamente inesistenti;<br />
- le operazioni soggettivamente inesistenti;<br />
- le operazioni carosello aperte o chiuse.<br />
88
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Sono oggettivamente inesistenti le operazioni in tutto o in parte<br />
cartolari, vale a dire rappresentate nelle fatture e nei registri contabili<br />
dei contribuenti, ma che non sono state in tutto o in parte realizzate,<br />
pertanto nell’operazione si rappresenta attraverso le fatture, le parti<br />
non hanno inteso cedere e quindi non hanno ceduto alcun bene o non<br />
hanno inteso fornire e dunque non hanno fornito nessun servizio. Si<br />
tratta di operazioni assolutamente inesistenti.<br />
La giurisprudenza si è espressa nel senso di ritenere che la fattura<br />
emessa per operazioni inesistenti, obbliga comunque l’emittente al<br />
versamento <strong>del</strong>la relativa imposta per il solo fatto <strong>del</strong>l’emissione,<br />
perché il presupposto impositivo è costituito dal documento che<br />
rappresenta l’operazione anche se inesistente, con l’obbligo <strong>del</strong><br />
pagamento <strong>del</strong>l’imposta da parte <strong>del</strong> soggetto passivo Iva.<br />
In merito alla prova, in fase di contenzioso, il principio ribadito dalla<br />
Corte di Cassazione è che, spetterebbe all’Amministrazione<br />
finanziaria, dimostrare che le operazioni, descritte in fattura, in realtà<br />
non sono state poste in essere.<br />
Se l’amministrazione fornisce validi elementi ai sensi <strong>del</strong>l’art. 54 <strong>del</strong><br />
decreto Iva per affermare che alcune fatture sono state emesse per<br />
operazioni fittizie, passa al contribuente l’onere di dimostrare<br />
l’effettiva esistenza <strong>del</strong>le operazioni contestate.<br />
Sono soggettivamente inesistenti le operazioni, per le quali, una<br />
prestazione od una cessione è stata compiuta, esiste e tale esistenza<br />
contribuisce a distinguerla dalle operazioni oggettivamente<br />
inesistenti.<br />
89
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Cambia rispetto ad un’inesistenza oggettiva, l’insieme dei<br />
protagonisti <strong>del</strong>l’operazione, laddove figurano in fattura soggetti che<br />
in luogo agli altri non hanno eseguito l’operazione o non l’hanno<br />
ricevuta. (esempio i prestanome).<br />
Diversi possono essere i motivi per cui si ricorre ad una fatturazione<br />
fittizia.<br />
Ad esempio, si ricorre alla fatturazione soggettivamente falsa quando<br />
si ha la necessità di ufficializzare beni o servizi acquistati di<br />
contrabbando o comunque da soggetti che non possono o non<br />
vogliono apparire.<br />
In questo caso, è evidente che gli acquisti sono avvenuti senza il<br />
pagamento <strong>del</strong>l’Iva, proprio perché privi di ufficialità.<br />
Le frodi carosello, sono quelle che danno luogo ad uno schema<br />
circolare, ovvero si articolano attraverso una serie di cessioni<br />
effettive, sia oggettivamente sia soggettivamente, che originano giri<br />
di fatture, poste in essere per simulare un’attività economica e lucrare<br />
l’Iva, in quanto una <strong>del</strong>le società partecipanti omette di versare<br />
all’Erario l’imposta addebitata in rivalsa.<br />
Vengono realizzate con la costituzione di società fittizie, chiamate<br />
missin trade, cartirer o salta perché destinate a chiudere entro pochi<br />
mesi, al sol fine di evadere l’Iva, provocando una distorsione <strong>del</strong>la<br />
libera concorrenza.<br />
Si distinguono due tipi di operazioni carosello: chiuse e aperte.<br />
Con le prime, la merce ritorna alla società che ha dato inizio al giro<br />
fittizio, la società capofila, azienda reale, si approvvigiona dal<br />
90
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
mercato ufficiale, e innesca il carosello con una cessione non<br />
imponibile e riacquista la propria merce dalla società fittizia; la<br />
società filtro estero è un’interposizione fittizia necessaria per<br />
eliminare l’Iva <strong>del</strong>la fattura; la società fittizia nazionale inadempiente<br />
agli obblighi fiscali acquista dal filtro estero senza Iva e vende lo<br />
stesso prodotto con IVA (che non versa) al capofila.<br />
Lo scopo principale <strong>del</strong> carosello chiuso è riacquistare il prodotto al<br />
prezzo più basso <strong>del</strong> produttore stesso.<br />
Con le operazioni carosello aperte semplice, la società reale<br />
promotrice è un’azienda reale, che si approvvigiona dal mercato<br />
ufficiale, innesca il carosello con una cessione UE; il filtro estero; è<br />
un’interposizione fittizia necessaria per eliminare l’Iva dalla fattura;<br />
la società fittizia nazionale, inadempiente agli obblighi fiscali,<br />
acquista al filtro estero senza Iva e vende lo stesso prodotto con IVA<br />
(che non versa) alla società reale utilizzatrice; la società reale<br />
utilizzatrice è l’azienda reale che si approvvigiona dalle società<br />
fittizie a prezzi altamente competitivi.<br />
Anche nel caso di frodi carosello, la questione attinente alla prova,<br />
deve essere fornita dall’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, da una parte e dal<br />
contribuente acquirente che acquista da una società cartiera o<br />
interposta al fine di godere <strong>del</strong> riconoscimento <strong>del</strong> diritto alla<br />
detrazione.<br />
La Corte di Giustizia sembra seguire un orientamento diverso dal<br />
giudice di legittimità italiano, mossa dalla fondamentale esigenza di<br />
91
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
salvaguardare il principio <strong>del</strong>la neutralità <strong>del</strong>l’imposta nei confronti<br />
degli operatori economici.<br />
Gli operatori economici che adottano tutte le misure che possono<br />
essere da essi ragionevolmente pretese al fine riassicurare che le loro<br />
operazioni non facciano parte di un frode, che di tratti di una frode<br />
all’Iva ovvero di altre frodi, devono poter fare affidamento sulla<br />
liceità di tali operazioni senza rischiare di perdere il proprio diritto<br />
alla detrazione <strong>del</strong>l’Iva pagata a monte.<br />
Se invece il soggetto passivo sapeva o avrebbe dovuto sapere che,<br />
con il proprio acquisto partecipava a un’operazione che si iscriveva in<br />
una frode all’Iva, ai fini <strong>del</strong>la VI direttiva, deve essere ritenuto<br />
partecipe alla frode, indipendentemente dalla circostanza che egli<br />
tragga o meno beneficio dalla vendita dei beni.<br />
In tale situazione, infatti, il soggetto passivo collabora con gli autori<br />
<strong>del</strong>la frode e ne diviene complice.<br />
Le frodi Iva, si fondano essenzialmente sullo sfruttamento <strong>del</strong> regime<br />
transitorio che tutt’oggi disciplina gli scambi intracomunitari, sulla<br />
base <strong>del</strong> quale l’imposta viene applicata nello Stato membro di<br />
destinazione.<br />
Si crea, pertanto, una sorta di sospensione <strong>del</strong>l’imposta che grava sul<br />
bene oggetto <strong>del</strong>la transazione, consentendo al cedente di effettuare lo<br />
scambio in regime di non imponibilità; inoltre in capo al primo<br />
cessionario nazionale, è previsto l’obbligo di integrare con l’Iva il<br />
documento attestante la vendita e di procedere alla sua registrazione<br />
sia nel registro <strong>del</strong>l’Iva a credito che in quello a debito.<br />
92
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
I mezzi con cui più frequente si cerca di realizzare tale condotta<br />
evasiva possono essenzialmente essere ricondotti alle:<br />
- frodi intracomunitarie;<br />
- frodi realizzate sfruttando false lettere d’intento;<br />
- frodi realizzare mediante l’abuso <strong>del</strong> regime <strong>del</strong> margine.<br />
Nei primi due casi, la frode si realizza facendo in modo che nella<br />
transazione, che normalmente avverrebbe fra il cedente comunitario<br />
ed il cessionario nazionale, si inserisca un soggetto terzo sul quale far<br />
ricadere gli obblighi previsti dalla legge.<br />
Come già detto, si tratta <strong>del</strong> c.d. missing trader, un prestanome, di<br />
norma un soggetto nullatenente, privo di un patrimonio sul quale<br />
l’Amministrazione Finanziaria possa far valere i suoi diritti.<br />
Tale oggetto costituisce (su direzione altrui) una società, di norma<br />
nella forma <strong>del</strong>la società a responsabilità limitata, che avrà una<br />
durata limitata nel tempo e finalizzata solo a interporti fra i reali<br />
soggetti economici <strong>del</strong>l’operazione, facendosi carico degli obblighi di<br />
legge previsti per gli acquisti intracomunitari, senza poi provvedere<br />
alla loro effettiva esecuzione.<br />
Nella frode intracomunitaria propriamente intesa, il missing trader<br />
realizza la sua funzione non provvedendo ad effettuare alcuna<br />
annotazione, dichiarazione e versamento <strong>del</strong>l’Iva.<br />
La terza tipologia di frode citata è quella che prevede un abusivo<br />
ricorso al regime <strong>del</strong> margine, ossia al particolare trattamento Iva<br />
riservato alla vendita intracomunitaria di beni usati, disciplinato in<br />
Italia dal DL 41 <strong>del</strong> 23.2.1995, emanato in attuazione <strong>del</strong>la Direttiva<br />
93
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
n. 94/5/CEE <strong>del</strong> 1.2.1994, secondo cui , per i beni usati, l’imposta sul<br />
valore aggiunto si determina sulla base imponibile calcolata sulla<br />
differenza (per l’appunto margine) tra il prezzo di rivendita e il<br />
prezzo di acquisto aumentato <strong>del</strong>le spese eventualmente sostenute per<br />
la riparazione ed ammodernamento <strong>del</strong> bene.<br />
Tale mezzo fraudolento, molto utilizzato nella compravendita di<br />
autoveicoli, consiste nel far figurare la cessione intracomunitaria di<br />
un bene nuovo come cessione di un bene usato.<br />
Gli organi competenti, ad eseguire i controlli relativi alle operazioni<br />
intacomunitarie, sono gli Uffici <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Dogane,<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate e la Guardia di Finanzia.<br />
In particolare l’Agenzia <strong>del</strong>le Dogane:<br />
- Se in sede di controllo degli elenchi stessi rileva omissioni,<br />
irregolarità o inesattezza nella loro compilazione, provvede<br />
direttamente all’integrazione o alla correzione, dandone notizia<br />
al contribuente;<br />
- Se rileva la mancata presentazione di tali elenchi non ha la<br />
disponibilità dei dati esatti, invia richiesta scritta al<br />
contribuente invitandolo a presentare entro un termine,<br />
comunque non inferiore a trenta giorni, gli elenchi ovvero a<br />
comunicare i dati necessari per rimuovere le omissioni,<br />
irregolarità e le inesattezze riscontrate.<br />
L’art. 11 comma 4 <strong>del</strong> DLgs nr. 471/97 prevede espressamente che la<br />
sanzione non si applica se i dati mancanti o inesatti vengono integrati<br />
o corretti anche a seguito di richiesta.<br />
94
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Alla luce <strong>del</strong>la modifica apportata dal DL 41/95, gli Uffici<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Dogane hanno gli stessi poteri di controllo<br />
attribuiti agli Uffici <strong>del</strong>le Entrate in materia di constatazione <strong>del</strong>le<br />
violazioni relative alla compilazione degli elenchi INTRASTAT e,<br />
quindi, possono effettuare sia controlli cartolari sia controlli mediante<br />
accessi ispezioni e verifiche.<br />
Le sanzioni relative alla violazione in materia di elenchi riepilogativi<br />
degli acquisti e <strong>del</strong>le cessioni intracomunitarie sono legate alla<br />
tipologia di violazione:<br />
- Violazioni di natura statistica art. 11 DLgs n. 32/1989<br />
- Violazioni di natura fiscale art. 11 DLgs 471/1997.<br />
Le linee guida dei controlli internazionali, sono state fornite con la<br />
circolare nr. 20 <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate e con la circolare nr. 1 <strong>del</strong><br />
2008 <strong>del</strong>la Guardia di Finanza.<br />
La circolare nr. 20 <strong>del</strong> 2010 fa riferimento alla problematica <strong>del</strong><br />
contrasto all’evasione internazionale, dando importanti spunti in<br />
ordine all’azione programmatica degli uffici periferici, sottolineando<br />
soprattutto la necessità di un deciso cambiamento di passo<br />
nell’approccio ispettivo ai fenomeni evasivi in questione.<br />
Particolare attenzione prestano gli uffici periferici nel contrasto dei<br />
fenomeni di illecito trasferimento e/o detenzione di attività<br />
economiche e finanziarie all’estero e di trasferimento <strong>del</strong>la residenza<br />
all’estero a fini di evasione fiscale.<br />
Per quanto concerne l’illecito trasferimento di attività economiche,<br />
sono noti i questionari inviati alla persone fisiche in ordine alle<br />
95
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
movimentazioni effettuate, soprattutto relativamente a coloro che<br />
sono rientrati in Italia come domicilio fiscale dopo un periodo più o<br />
meno lungo trascorso all’estero.<br />
Altre informazioni sono derivate dall’incrocio tra base-dati generata<br />
dal c.d. monitoraggio <strong>del</strong>le transazioni da e verso l’estero da parte<br />
degli intermediari finanziari, e le dichiarazioni dei redditi (mo<strong>del</strong>lo<br />
RW) .<br />
Sul fronte <strong>del</strong>le residenze fittizie, invece è fondamentale la<br />
collaborazione con i Comuni, soprattutto con riguardo all’effettività<br />
<strong>del</strong>l’espatrio e all’assenza d’ulteriori elementi di contatto con lo stato<br />
Italiano, alla luce <strong>del</strong>la giurisprudenza <strong>del</strong>la corte di Cassazione<br />
(sentenza n. 12259 <strong>del</strong> 2010) nonché dalle indicazioni fornite con la<br />
risoluzione n. 351 <strong>del</strong> 200, secondo cui il contribuente si considera<br />
comunque residente in Italia se vi ha conservato il centro dei suoi<br />
interessi che si rammenta non deve intendersi solo come centro<br />
economico, ma anche come centro affettivo e morale.<br />
I controlli internazionali sono caratterizzati da:<br />
- un elevato scambio spontaneo di informazioni, cui sorge<br />
solitamente un feed back dall’estero altrettanto utili per i<br />
controlli interni. Ciò vale soprattutto nella materia IVA, per la<br />
quale la Commissione europea ha emanato varie<br />
raccomandazioni sulla tempistica e sulle qualità <strong>del</strong>le<br />
informazioni scambiate, in ragione degli interessi finanziari<br />
nazionali e comunitari. Le principali informazioni riguardano<br />
le differenze riscontrate a seguito di incrocio con i dati dei<br />
96
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
mo<strong>del</strong>li INTRA, le prestazioni di servizio che in base alla<br />
normativa vigente devono essere assoggettate a imposta in<br />
Italia e le transazioni riguardanti i veicoli;<br />
- l’incremento <strong>del</strong> ricorso sistematico all’applicazione SC.A.D.,<br />
per individuare gli elementi reddituali di fonte estera;<br />
- l’utilizzo degli ulteriori strumenti di cooperazione<br />
internazionale, rappresentanti dalla collaborazione tra<br />
funzionari e dai controlli simultanei;<br />
- la razionalizzazione ed economicità <strong>del</strong>le attività volte alla<br />
notifica all’estero di atti di accertamento e di riscossione;<br />
- l’impulso alle attività di contrasto alla evasione da riscossione<br />
connotata da profili internazionali, attivando tempestivamente<br />
la mutua assistenza tra gli Stati membri <strong>del</strong>l’Unione europea al<br />
fine di richiedere il recupero <strong>del</strong> credito erariale allo Stato di<br />
residenza <strong>del</strong> debitore <strong>del</strong>l’imposta italiana ovvero allo stato in<br />
cui siano state individuate da parte <strong>del</strong>l’ufficio specifiche fonti<br />
di reddito e patrimoni <strong>del</strong>lo stesso debitore.<br />
Il documento <strong>del</strong>la Guardia di Finanza sicuramente imponente nella<br />
sua stesura, reca anche le check list per il controllo <strong>del</strong>le situazioni e<br />
operazioni di rilevanza internazionale.<br />
Esse riguardano:<br />
- informazioni generali comuni alle diverse indagini;<br />
- analisi dei prezzi di trasferimento (transfer pricing);<br />
- (in)deducibilità degli elementi negativi di reddito relativi ad<br />
operazioni con i paesi black list;<br />
97
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- riscontro <strong>del</strong>la effettiva residenza estera <strong>del</strong>le persone fisiche;<br />
- residenza dei soggetti diversi dalle persone fisiche;<br />
- controllo di stabili organizzazioni occulte;<br />
- controllo di false residenze;<br />
- tecniche di tax planning per la <strong>del</strong>ocalizzazione <strong>del</strong> reddito.<br />
Vengono accentuati i controlli sui fenomeni esterovestizione.<br />
Nello specifico si deve evidenziare come ai fini <strong>del</strong>l’Ires sono<br />
considerati residenti, le società e gli enti, che per la maggior parte <strong>del</strong><br />
periodo d’imposta hanno nel territorio nazionale:<br />
- la propria sede legale;<br />
- la sede amministrativa;<br />
- l’oggetto principale.<br />
I criteri di localizzazione sulla base dei quali qualificare come<br />
fiscalmente residenti i soggetti IRES sono di tipo formale (sede<br />
legale) ovvero sostanziale (sede <strong>del</strong>l’amministrazione – oggetto<br />
principale).<br />
Tali presupposti si applicano per esclusione: se non è possibile<br />
impiegare il criterio <strong>del</strong>la sede legale, si passa alla sede<br />
amministrativa e qualora anche questa non sia riscontrabile, si guarda<br />
all’oggetto principale.<br />
La norma fiscale, alla stregua di quella civilistica, ha conferito<br />
rilevanza non soltanto al dato formale <strong>del</strong>la localizzazione <strong>del</strong>la sede<br />
legale <strong>del</strong>la società sul territorio nazionale, ma anche a quello<br />
effettivo connesso all’ubicazione in Italia <strong>del</strong>la sede<br />
98
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
<strong>del</strong>l’amministrazione o allo svolgimento, nel nostro Paese,<br />
<strong>del</strong>l’oggetto principale <strong>del</strong>l’impresa.<br />
Per sede legale s’intende la sede sociale indicata nell’atto costitutivo<br />
o nello statuto.<br />
Per sede <strong>del</strong>l’amministrazione deve intendersi il luogo in cui,<br />
effettivamente si organizza e si dirige la gestione sociale, ovvero il<br />
luogo dal quale gli impulsi relativi all’attività amministrativa <strong>del</strong>le<br />
società provengono.<br />
Giurisprudenza//<br />
- Cassazione sez. I civ., 18/10/1996, n. 1092;<br />
- Commissione tributaria prov. Salerno, sez. IV 30/6/1998, n. 168;<br />
- Commissione tributaria prov. Siracusa, 26/6/1999, n. 234;<br />
- Commissione tributaria prov. Salerno, sez. I, 28/6/1999, n. 16;<br />
- Cassazione sez. trib. 8/2/2001, n. 14337;<br />
- Cassazione sez. trib. 12/1/2007, n. 4247<br />
- Cassazione sez. trib. 21/9/2007, n. 21952;<br />
- Cassazione sez. trib. 1/2/2001, n. 6341;<br />
- Cassazione sez. trib. 28/11/2002, n. 11109;<br />
- Cassazione sez. trib. 17/5/2005, n. 18710;<br />
- Cassazione sez. trib. 15/6/2005, n. 19109;<br />
- Cassazione sez. trib. 23/12/2005, n. 28695;<br />
- Corte Giustizia Ue sez. III sent. 12/1/2006;<br />
- Corte Giustizia Ue sez. III sent. 27/9/2007;<br />
- Cassazione sez. trib. 19/6/2006, n. 19353;<br />
- Commissione trib. pov. Livorno, Sez. V 18/6/2007, n. 85;<br />
- Cassazione sez. trib. 21/9/2007, n. 21953;<br />
- Cassazione sez. trib. 17/10/2008, n. 27574;<br />
- Commissione trib. prov. Ravenna, sez. I, 24/9/2008, n. 113;<br />
- Cassazione sez. trib. 24/7/2009, n. 17337. e<br />
99
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 11<br />
ISTITUTI DEFLATIVI AL CONTENZIOSO<br />
L’art. 83, comma 18 <strong>del</strong> D.L. 25 giugno 2998, n. 112, convertito dalla<br />
Legge 6 Agosto 2008, n. 133, disciplina il nuovo istituto<br />
<strong>del</strong>l’adesione al processo verbale di constatazione (Pvc).<br />
E’ un nuovo strumento deflativo al contenzioso che attribuisce al<br />
contribuente in fase di contenzioso e accertamento il vantaggio di<br />
ridurre le sanzioni a un ottavo <strong>del</strong> minimo stabilite dalla legge e la<br />
possibilità di rateizzare il pagamento <strong>del</strong>le somme dovute senza la<br />
presentazione di garanzie.<br />
Nella sostanza viene previsto che:<br />
- le violazioni sono relative a imposte sui redditi e imposte sul<br />
valore aggiunto. La definizione, riguarda anche l’imposta<br />
regionale sulle attività produttive, l’addizionale regionale o<br />
comunale all’Irpef, le imposte sostitutive dei redditi, quelle per<br />
le quali sono applicabili le disposizioni in materia di<br />
accertamento <strong>del</strong>le imposte sui redditi.<br />
- La definizione, riguarda sia i processi verbali di constatazione<br />
redatti dalla Guardia di Finanza, che quelli redatti dall’Agenzia<br />
<strong>del</strong>le Entrate competenti ad emettere l’avviso di accertamento<br />
parziale.<br />
- I verbali devono riguardare violazioni <strong>del</strong>le norme contenute<br />
<strong>del</strong>le leggi finanziarie e devono consentire l’emissione di<br />
accertamenti parziali.<br />
100
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Le contestazioni devono quindi essere basate su elementi che<br />
consentono di stabilire l’esistenza di:<br />
- redditi imponibili non dichiarati, totalmente o parzialmente;<br />
deduzioni, esenzioni e agevolazioni in tutto o in parte non<br />
spettanti; imposte o maggiori imposte non versate, escluse le<br />
impresi di cui agli articoli 36 bis e 36 ter D.P.R. 600/1973<br />
- imposta sul valore aggiunto non dichiarata, totalmente o<br />
parzialmente; detrazioni in tutto o in parte non spettanti;<br />
imposta sul valore aggiunto non versata, escluse le ipotesi di<br />
cui all’articolo 54 – bis D.P.R. 633/1972.<br />
Modalità di adesione e aspetti procedurali<br />
L’adesione non richiede l’espletamento di particolari formalità,<br />
traducendosi in una semplice comunicazione <strong>del</strong> contribuente<br />
all’Ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate territorialmente competente per<br />
il periodo o i periodi d’imposta che possono formare oggetto di<br />
definizione parziale, nonché all’organo che ha redatto il verbale.<br />
L’adesione avviene mediante la comunicazione <strong>del</strong> contribuente:<br />
- all’Ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate territorialmente<br />
competente per il periodo o i periodi d’imposta che possano<br />
formare oggetto di definizione <strong>del</strong>l’accertamento parziale,<br />
- all’organo che ha redatto il verbale;<br />
Qualora il processo verbale riguardi più periodi d’imposta che<br />
possono formare oggetto di definizione <strong>del</strong>l’accertamento parziale,<br />
per i quali rilievi la competenza territoriale di più Uffici, la<br />
101
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
comunicazione deve essere presentata a tutti gli Uffici competenti in<br />
ragione di ciascun periodo d’imposta.<br />
Alla comunicazione deve essere allegata copia <strong>del</strong>la carta d’identità.<br />
(Circolare 55/E/2008), condizione ritenuta sostanziale ai fini<br />
<strong>del</strong>l’ammissibilità.<br />
L’invio potrà avvenire mediante raccomandata con avviso di<br />
ricevimento ovvero con consegna a mano, nel primo caso, farà fede la<br />
data <strong>del</strong> timbro <strong>del</strong>l’Ufficio postale accettante.<br />
E’ inoltre prevista l’allegazione <strong>del</strong>la fotocopia di un documento<br />
d’identità o di riconoscimento.<br />
La validità <strong>del</strong>l’adesione al rispetto di un termine perentorio per la<br />
presentazione <strong>del</strong>la comunicazione, che scade il trentesimo giorno<br />
successivo a quello di consegna <strong>del</strong> processo verbale di<br />
constatazione.<br />
Tale termine riguarda sia la presentazione <strong>del</strong>la comunicazione<br />
all’Ufficio competente per la definizione, che quella, parallela,<br />
all’organo redigente il processo verbale. Nel caso in cui l’organo<br />
verbalizzante coincida con l’Ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
competente per la definizione, sarà sufficiente la presentazione di una<br />
sola comunicazione.<br />
Per le comunicazioni presentate mediante il servizio postale, ai fini<br />
<strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong> rispetto <strong>del</strong> termine farà fede la data <strong>del</strong> timbro<br />
<strong>del</strong>l’ufficio postale accettante.<br />
Definizione dei soggetti trasparenti<br />
102
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
In caso di soggetti trasparenti (società di persone, società di capitali<br />
che hanno optato per la trasparenza o il consolidato fiscale) la<br />
comunicazione <strong>del</strong>l’adesione deve essere comunicata dal legale<br />
rappresentante entro i termini previsti.<br />
Dal punto di vista pratico, il procedimento si articola nel seguente<br />
modo:<br />
- entro trenta giorni dalla consegna <strong>del</strong> processo verbale la<br />
società, l’associazione o il titolare <strong>del</strong>l’azienda coniugale,<br />
presenta la comunicazione di adesione;<br />
- una volta notificato l’atto di definizione alle predette entità<br />
collettive, l’ufficio invia tempestivamente a ciascun<br />
partecipante l’atto di definizione <strong>del</strong> reddito di partecipazione<br />
ad esso attribuite, elaborato tenendo conto <strong>del</strong>la definizione<br />
<strong>del</strong>l’entità collettiva e recante l’indicazione <strong>del</strong>le imposte,<br />
sanzioni ed altre somme dovute dal partecipante ai fini <strong>del</strong>la<br />
definizione;<br />
- entro trenta giorni successivi alla data di ricezione <strong>del</strong>l’atto di<br />
definizione, il soggetto partecipante, può manifestare la volontà<br />
di definire la propria posizione, utilizzando il medesimo<br />
mo<strong>del</strong>lo di comunicazione previsto per la decisone al processo<br />
verbale;<br />
- entro i venti giorni successivi alla presentazione <strong>del</strong>la<br />
comunicazione di adesione, il soggetto partecipante è tenuto a<br />
versare le somme risultanti dall’atto di definizione che lo<br />
103
Effetti<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
riguarda, o la prima rata in caso di opzione per il pagamento<br />
rateale.<br />
Presentata l’adesione il contribuente non può fare marcia indietro.<br />
In ogni caso l’adesione, si perfeziona con la notifica <strong>del</strong>l’atto di<br />
definizione.<br />
Definizione degli inviti al contraddittorio<br />
Il D.L. 29 novembre 2008 n. 185 convertito con modificazioni dalla<br />
Legge 28 gennaio 2009, disciplina il nuovo istituto <strong>del</strong>la definizione<br />
<strong>del</strong>l’accertamento mediante adesione ai contenuti <strong>del</strong>l’invito al<br />
contraddittorio, ai fini <strong>del</strong>le imposte sui redditi e <strong>del</strong>l’iva.<br />
Nella sostanza viene modificata la norma a regime che tratta<br />
<strong>del</strong>l’accertamento con adesione prevedendo che il contribuente può<br />
presentare adesione ai contenuti <strong>del</strong>l’invito al contraddittorio<br />
mediante comunicazione al competente Ufficio e versamento <strong>del</strong>le<br />
somme dovute entro il 15^ giorno antecedente la data fissata per la<br />
comparizione.<br />
Alla comunicazione di adesione, che deve contenere in caso di<br />
pagamento rateale, l’indicazione <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le rate prescelte, deve<br />
essere unita la quietanza <strong>del</strong>l’avvenuto pagamento <strong>del</strong>la prima o unica<br />
rata.<br />
E’ posta una condizione di base: il contribuente deve definire senza<br />
eccezione alcuna e senza discussione il primo strumento con cui<br />
l’Ufficio pone a sua conoscenza l’avvio <strong>del</strong>l’accertamento.<br />
Definizione degli inviti<br />
104
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il contribuente, anziché dare inizio al procedimento di accertamento<br />
con adesione e quindi presentarsi al contraddittorio potrà direttamente<br />
definire il contenuto <strong>del</strong>l’invito.<br />
In questo caso, accettando integralmente le maggiori imposte indicate<br />
nell’atto, oltre gli interessi, le sanzioni vengono ridotte a un ottavo <strong>del</strong><br />
minimo, come peraltro avviene con la nuova adesione ai processi<br />
verbali di constatazione regolata dall’art. 5 –bis <strong>del</strong> D.L. 218/1997.<br />
In tal caso e necessario, entro il 15^ giorno antecedente alla data<br />
fissata per il contraddittorio che il contribuente:<br />
- effettui la comunicazione all’ufficio;<br />
- versi le somme dovute.<br />
Per la comunicazione è stato previsto l’utilizzo <strong>del</strong>lo stesso mo<strong>del</strong>lo<br />
per l’adesione ai processi verbali di constatazione.<br />
La circolare 4/E evidenzia che nel modulo deve essere individuato:<br />
- il soggetto che presenta la comunicazione;<br />
- l’atto di invito al contraddittorio per il quale si presenta<br />
l’adesione;<br />
- il numero <strong>del</strong>le rate prescelte in caso di pagamento rateale.<br />
L’invito potrà avvenire mediante raccomandata con ricevuta di<br />
ricevimento ovvero con consegna a mano.<br />
E’ ammesso il versamento in forma rateale (massimo 8 rate<br />
trimestrali di pari importo o 12 se le somme dovute sono superiori a<br />
€uro 51.645,69), senza presentazione di garanzie.<br />
<strong>Accertamento</strong> con adesione<br />
105
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Nell’ambito di applicazione <strong>del</strong>l’accertamento con adesione, lo stesso<br />
è stato adeguato a quello <strong>del</strong>la conciliazione giudiziale, non sono<br />
previste, in via di principio, cause di inammissibilità e di esclusione.<br />
La circolare 8 agosto 1997, n. 235/E. commenta tale istituto.<br />
Nell’ambito d’applicazione <strong>del</strong>l’istituto, sono compresi i seguenti<br />
soggetti:<br />
- le persone fisiche;<br />
- società di persone e gli altri soggetti di cui all’art. 5 <strong>del</strong> Tuir.<br />
Sono riconducibili in tale ambito, le seguenti fattispecie:<br />
- rettifiche induttive di cui all’art. 39 comma 1 lettera d) D.P.R.<br />
600/1973 e <strong>del</strong>l’art. 54 comma 2 D.P.R. 633/1972;<br />
- accertamenti induttivi di cui all’art. 39, comma 2 D.P.R.<br />
600/1973 e <strong>del</strong>l’art. 55 D.P.R. 633/1972;<br />
- rettifiche <strong>del</strong>le dichiarazioni presentate dalle persone fisiche<br />
basate su presunzioni semplici di cui all’art. 38, comma 3,<br />
D.P.R. 600/1973<br />
- accertamenti sintetici, ex art. 38 comma 4, D.P.R. 600/1973;<br />
- accertamenti d’ufficio di cui all’art. 41c D.P.R. 600/1973 nei<br />
casi di omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi;<br />
- accertamenti basati su coefficienti presuntivi dei ricavi, dei<br />
compensi e dei volumi d’affari;<br />
- accertamenti fondati sui parametri e studi di settore;<br />
- atti di accertamento basati su valutazioni estimative da parte<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio, ovvero <strong>del</strong>l’Ute o di altri organi tecnici, qualora la<br />
106
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
documentazione fornita dal contribuente scaturiscano elementi<br />
che rendano possibile un diverso giudizio da parte <strong>del</strong>l’Ufficio;<br />
- accertamenti basati su una diversa qualificazione dei redditi,<br />
ovvero di componenti di esso;<br />
- accertamenti nei confronti di sostituti d’imposta relativamente<br />
a un ammontare complessivo induttivamente determinato di<br />
compensi, interessi ed altre somme assoggettabili a ritenute.<br />
L’avvio <strong>del</strong> procedimento di adesione da parte degli Uffici<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, si realizza attraverso l’invito al<br />
contribuente di uno specifico invito nel quale, per espressa previsione<br />
<strong>del</strong>la norma, devono essere indicati:<br />
- periodi d’imposta suscettibili di accertamento;<br />
- il giorno e il luogo <strong>del</strong>le comparizioni per definire<br />
l’accertamento con adesione;<br />
- le maggiori imposte, ritenute, contributi, sanzioni ed interessi<br />
dovuti nel caso di definizione <strong>del</strong>l’invito stesso;<br />
- i motivi che hanno dato luogo alla determinazione <strong>del</strong>le<br />
maggiori imposte e contributi.<br />
A fronte <strong>del</strong>l’invito il contribuente può:<br />
- presentarsi;<br />
- non presentarsi;<br />
- definire l’invito.<br />
Considerando che il procedimento non è obbligatorio, la mancata<br />
risposta all’invito <strong>del</strong>l’ufficio non è quindi sanzionabile, ferma<br />
107
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
restando, ovviamente, la potestà <strong>del</strong>l’ufficio di procedere alla notifica<br />
degli avvisi di accertamento o di rettifica.<br />
In caso di inviti per possibili accertamenti da studi di settore, la<br />
valutazione <strong>del</strong>l’affidabilità <strong>del</strong>le risultanze <strong>del</strong>lo studio sarà svolta<br />
direttamente dall’ufficio sulla base degli elementi in proprio possesso.<br />
L’avvio <strong>del</strong> procedimento a iniziativa <strong>del</strong> contribuente, si attiva<br />
mediante la presentazione di una istanza in carta libera di<br />
accertamento con adesione.<br />
L’istanza deve essere presentata prima <strong>del</strong>l’impugnazione <strong>del</strong>l’avviso<br />
di accertamento o di rettifica innanzi alla Commissione tributaria<br />
provinciale e l’impugnazione <strong>del</strong>l’atto comporta la rinuncia<br />
all’istanza di accertamento con adesione.<br />
La presentazione <strong>del</strong>l’istanza da parte <strong>del</strong> contribuente, produce<br />
preliminarmente l’effetto di sospensione sia dei termini per<br />
l’impugnazione <strong>del</strong>l’atto davanti alla Commissione tributaria<br />
provinciale sia i termini di pagamento <strong>del</strong>l’iva dovuta ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />
60 D.P.R. 633/1972. Entrambi i termini, sono sospesi per un periodo<br />
di 90 giorni, decorrenti dalla data di presentazione <strong>del</strong>l’istanza <strong>del</strong><br />
contribuente.<br />
La presentazione <strong>del</strong>l’istanza di accertamento con adesione, preclude<br />
al contribuente la possibilità di beneficiare <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>le<br />
sanzioni irrogate, prevista dall’art. 15 comma 1 <strong>del</strong> decreto legislativo<br />
in commento.<br />
108
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Gli uffici, entro 15 giorni dalla ricezione <strong>del</strong>l’istanza, presentata dal<br />
contribuente, a seguito <strong>del</strong>la notifica di un avviso di accertamento o<br />
di rettifica, formulano allo stesso un invito a comparire.<br />
Contraddittorio con il contribuente<br />
La fase <strong>del</strong> contraddittorio con il contribuente assume, come già<br />
evidenziato, particolare rilevanza ai fini <strong>del</strong>la completezza <strong>del</strong>l’intero<br />
iter procedimentale <strong>del</strong>l’accertamento con adesione.<br />
Il procedimento di accertamento con adesione, si conclude:<br />
- con la redazione di un atto scritto di definizione;<br />
- con il perfezionamento <strong>del</strong>la definizione.<br />
Dopo la fase <strong>del</strong> contraddittorio o contestualmente, l’ufficio<br />
competente redige in duplice esemplare l’atto di accertamento con<br />
adesione.<br />
Tale atto deve essere sottoscritto:<br />
- dal contribuente o da un suo procuratore generale o speciale;<br />
- dal direttore <strong>del</strong>l’ufficio o da un suo <strong>del</strong>egato.<br />
Gli elementi essenziali <strong>del</strong>l’atto unico di definizione, sono costituiti<br />
da:<br />
- indicazione, separatamente per ciascun tributo, degli elementi e<br />
la motivazione su cui la definizione si fonda. Sarà in<br />
particolare, evidenziato quanto dichiarato dal contribuente,<br />
quanto proposto in rettifica dall’ufficio e quanto definito in<br />
contraddittorio;<br />
- la liquidazione <strong>del</strong>le maggiori imposte, interessi, sanzioni<br />
dovute in dipendenza <strong>del</strong>la definizione;<br />
109
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- la liquidazione <strong>del</strong>le altre somme eventualmente dovute,<br />
compreso il contributo al servizio sanitario nazionale;<br />
Ai fini <strong>del</strong> perfezionamento <strong>del</strong>l’adesione, non è sufficiente la<br />
sottoscrizione <strong>del</strong>l’atto scritto tra le parti interessate, ma si perfeziona<br />
con il versamento entro 20 giorni dalla redazione <strong>del</strong>l’atto, <strong>del</strong>le<br />
intere somme dovute, ovvero, in caso di pagamento rateale, con il<br />
versamento <strong>del</strong>la prima rata e con la prestazione <strong>del</strong>la garanzia.<br />
Entro dieci giorni dal versamento <strong>del</strong>l’intero importo, e in caso di<br />
pagamento rateizzato, <strong>del</strong>la prima rata, il contribuente deve far<br />
pervenire, anche tramite un suo incaricato, presso l’Ufficio in cui si è<br />
incardinato il procedimento d’accertamento con adesione, la<br />
quietanza o l’attestazione di pagamento e ove dovuta, la garanzia con<br />
l’indicazione <strong>del</strong> numero <strong>del</strong>le rate prescelte.<br />
L’ufficio preso in carico i predetti documenti, rilascia l’esemplare<br />
<strong>del</strong>l’atto di accertamento con adesione destinato al contribuente.<br />
Ravvedimento operoso<br />
L’art. 13 <strong>del</strong> Dlgs. 18.12.97 n. 472 disciplina ‘istituto <strong>del</strong><br />
ravvedimento operoso.<br />
Esso consente al soggetto ed ai soggetti solidalmente obbligati di<br />
omissioni o di irregolarità, commesse nell’applicazione <strong>del</strong>le<br />
disposizioni tributarie, di rimediarvi spontaneamente, fruendo d<br />
rilevanti riduzioni <strong>del</strong>le sanzioni amministrative, purché la<br />
regolarizzazione intervenga entro precisi limiti temporali, ed in ogni<br />
caso prima che la violazione sia stata contestata; siano iniziati accessi,<br />
ispezioni o verifiche; siano iniziate altre attività amministrative di<br />
110
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
accertamento <strong>del</strong>le quali il soggetto o i soggetti solidalmente<br />
obbligati, abbiano avuto formale conoscenza.<br />
Affinché il ravvedimento operoso dia luogo ai suoi effetti, il<br />
contribuente o sostituti d’imposta deve:<br />
- effettuare il versamento <strong>del</strong>le imposte o ritenute dovute;<br />
- presentare una eventuale dichiarazione sostitutiva da quella<br />
precedentemente presentata;<br />
- procedere contestualmente al versamento <strong>del</strong>le sanzioni ridotte<br />
previste per la specifica violazione degli interessi legali dovuti<br />
sulle eventuali imposte o ritenute che non erano state versate o<br />
che erano state versate in ritardo.<br />
- Il comma 1 <strong>del</strong>l’art. 13 <strong>del</strong> Dlgs. 472/97 dispone che la<br />
sanzione ridotta, semprechè la violazione non sia contestata e<br />
comunque non siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre<br />
attività amministrative di accertamento <strong>del</strong>le quali l’autore o<br />
soggetti solidamente obbligati, abbiano avuto formale<br />
conoscenza.<br />
Fino all’entrata in vigore <strong>del</strong> DLgs 32/2001, nell’art. 1 <strong>del</strong> DLgs<br />
472/97 erano configurabili tre tipologie di ravvedimento operoso da<br />
integrare con:<br />
- semplice rimozione <strong>del</strong>la violazione formale di cui all’art. 13<br />
co. 4;<br />
- con il pagamento <strong>del</strong>la sanzione ridotta e, contestualmente, <strong>del</strong><br />
tributo o <strong>del</strong>la differenza degli interessi moratori calcolati al<br />
111
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
tasso legale con maturazione giorno per giorno di cui all’art 13<br />
co. 1 e 2;<br />
- entro sessanta giorni dalla notificazione <strong>del</strong>l’avviso di<br />
liquidazione eseguita dall’ufficio di cui all’art. 13 co. 3.<br />
Le tipologie di ravvedimento possono essere così esposte.<br />
- Mancato pagamento dei tributi o di un acconto. La lettera a) <strong>del</strong><br />
co. 1 <strong>del</strong>l’art. 13 <strong>del</strong> DLgs 472/97 prevede la riduzione <strong>del</strong>la<br />
sanzione ad 1/12 (riduzione sanzione previdente) 1/10<br />
(riduzione sanzione attuale) <strong>del</strong> minimo nei casi di mancato<br />
pagamento <strong>del</strong> tributo o di un acconto, se il pagamento stesso<br />
viene effettuato nel termine di trenta giorni dalla sua<br />
commissione.<br />
- Errori e omissioni anche incidenti sulla determinazione o sul<br />
pagamento <strong>del</strong> tributo. L’art. 13 co. 1 lett. b) <strong>del</strong> Dlgs 472/97<br />
dispone che la sanzione è ridotta ad 1/10 (riduzione sanzione<br />
previdente) 1/8 (riduzione sanzione attuale), se la<br />
regolarizzazione degli errori o <strong>del</strong>le omissioni, anche incidenti<br />
sulla determinazione o sul pagamento <strong>del</strong> tributo, avviene entro<br />
il termine per la presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione relativa<br />
all’anno nel corso <strong>del</strong> quale è stata commessa la violazione<br />
ovvero, quando non è prevista dichiarazione periodica, entro un<br />
anno all’omissione o dall’errore.<br />
- Omissione <strong>del</strong>la presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione dei redditi.<br />
L’art. 13 co. 1 lett. c) <strong>del</strong> DLgs 472/97 consente la<br />
regolarizzazione <strong>del</strong>l’omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione<br />
112
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
dei redditi attraverso il pagamento <strong>del</strong>le sanzioni ridotte ad<br />
1/12 (riduzione sanzioni previgente) 1/10 (riduzione sanzione<br />
attuale) , se la presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione stessa avviene<br />
con un ritardo non superiore a novanta giorni.<br />
- Comunicazione dati iva L’art. 13 co. 1 lett. c) <strong>del</strong> DLgs 472/97<br />
prevede la possibilità di regolarizzare l’omessa presentazione<br />
<strong>del</strong>la dichiarazione periodica IVA attraverso il pagamento di<br />
una sanzione ridotta ad 1/12 (riduzione sanzione previgente)<br />
1/10 (riduzione sanzione attuale) e purché la presentazione<br />
<strong>del</strong>la stessa avvenga n un ritardo non superiore a trenta giorni.<br />
- Omessa presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione annuale. E’<br />
considerata omessa quando:<br />
non viene affatto presentata, oppure viene presentata, ma<br />
utilizzando mo<strong>del</strong>li;<br />
non conformi a quelli approvati dall’Agenzia <strong>del</strong>le<br />
Entrate;<br />
viene presentata, ma priva <strong>del</strong>la sottoscrizione <strong>del</strong><br />
contribuente o <strong>del</strong> legale rappresentante e tale carenza<br />
non viene regolarizzata entro 30 giorni dal ricevimento<br />
di un apposito invito da parte <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />
finanziaria;<br />
viene presentata, ma sottoscritta da un soggetto non<br />
abilitato;<br />
113
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
viene presentata utilizzando i mo<strong>del</strong>li corretti e<br />
debitamente sottoscritta, ma con un ritardo superiore a<br />
90 giorni rispetto al termine ultimo previsto dalla legge.<br />
Nella fattispecie sopra elencata l’ammontare <strong>del</strong>la sanzione<br />
amministrativa varia dal 120% al 240% <strong>del</strong>l’ammontare <strong>del</strong>le imposte<br />
dovute con un minimo di €uro 258,00, aumentata di un terzo se<br />
l’omissione riguarda redditi prodotti all’estero, con riferimento alle<br />
imposte relative a tali redditi.<br />
L’art. 1 <strong>del</strong> DLgs 472/97 co. 3 prevede che determinati tributi devono<br />
essere liquidati dall’ufficio. Tale ravvedimento si perfeziona con<br />
l’esecuzione dei pagamenti entro il termine di 60 giorni dalla notifica<br />
<strong>del</strong>l’avviso di liquidazione.<br />
Nelle violazioni formali come previsto dall’art. 10 co. 3 <strong>del</strong>la Legge<br />
27.7.2000 n. 212 c.d. Statuto dei diritti <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong>, lo stesso<br />
dispone la non irrogazione <strong>del</strong>le sanzioni in presenza di una mera<br />
violazione formale senza alcun debito d’imposta, in quanto non sono<br />
punibili le violazioni che non arrecano pregiudizio all’esercizio <strong>del</strong>le<br />
azioni di controllo e non incidono sulla determinazione <strong>del</strong>la base<br />
imponibile, <strong>del</strong>l’imposta e sul versamento <strong>del</strong> tributo.<br />
Acquiescenza<br />
Il D.Lgs 19 giugno 1997, n. 218 prevede la disciplina unitaria ai fini<br />
<strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>le sanzioni irrogate con gli avvisi di accertamento<br />
o di liquidazione, in caso di definizione per mancata impugnazione da<br />
parte dei contribuenti.<br />
114
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
La norma prevede la riduzione ad un quarto <strong>del</strong>le sanzioni irrogate<br />
dai competenti uffici con gli avvisi di accertamento o di liquidazione<br />
dei tributi non impugnati:<br />
- per le violazioni concernenti il tributo in materia di imposte sui<br />
redditi e di imposta sul valore aggiunto e per quelle relative al<br />
contenuto <strong>del</strong>le dichiarazioni;<br />
- per l’insufficiente dichiarazione di valore agli effetti<br />
<strong>del</strong>l’imposta di registro;<br />
- per omessa o tardiva dichiarazione <strong>del</strong>la successione o di<br />
Autotutela<br />
quella sostitutiva.<br />
Le fonti normative <strong>del</strong>l’autotutela in materia tributaria sono costituite:<br />
- dall’art. 68 D.P.R. 27 marzo 1992, n. 287 e soppresso<br />
dall’art.23 D.P.R. 26 marzo 2001;<br />
- dall’art. 2 – quater D.L. 30 settembre 1994, n 564 e introdotto<br />
dalla legge di conversione 30 settembre 1994, n. 5656 poi<br />
modificato dall’art. 27 Legge. 18 febbraio 1999 n. 28<br />
- dal D.M. 11 febbraio 1997, n. 37<br />
- dall’art. 7, Legge. 212/2000.<br />
L’autotutela è espressione di un potere generale e, per così dire,<br />
immanente alle attribuzioni stesse <strong>del</strong>la pubblica amministrazione e<br />
degli enti locali e consente <strong>del</strong>la potestà di rimuovere o modificare gli<br />
atti da essi stessi emanati.<br />
L’azione <strong>del</strong>l’amministrazione finanziaria, può risultare difettosa,<br />
illegittima o inopportuna.<br />
115
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Per consentire un ripensamento alla pubblica amministrazione in<br />
relazione ad un’attività amministrativa già perfezionata, soccorre<br />
l’istituto <strong>del</strong>l’autotutela.<br />
Seguendo la classificazione tradizionale, i principali atti, espressione<br />
di autotutela sono:<br />
- l’annullamento, con cui si elimina in tutto o in parte con<br />
efficacia retroattiva, un atto amministrativo illegittimo;<br />
- la revoca, con cui si elimina in tutto o in parte con efficacia non<br />
retroattiva, un atto inopportuno;<br />
In materia tributaria, appare non configurabile la revoca, che<br />
presuppone un ripensamento nel merito <strong>del</strong> provvedimento;<br />
valutazione evidentemente estranea al rapporto Fisco-contribuente.<br />
Secondo la giurisprudenza amministrativa, affinché<br />
un’Amministrazione possa procedere all’adozione, in sede di<br />
autotutela, di un atto di annullamento d’ufficio, è necessaria la<br />
contemporanea sussistenza di due presupposti:<br />
- l’illegittimità <strong>del</strong>l’atto<br />
- interesse pubblico all’annullamento <strong>del</strong>l’atto.<br />
Nel diritto amministrativo, la Pubblica Amministrazione nell’adottare<br />
un provvedimento di autotutela deve accertare, non solo la presenza<br />
di un vizio di legittimità sufficientemente grave da inficiare l’atto,<br />
ma deve operare una comparazione <strong>del</strong>la situazione venutasi a creare<br />
in seguito all’adozione <strong>del</strong>l’atto illegittimo, rispetto a quella che<br />
deriverebbe dalla eliminazione <strong>del</strong>l’atto viziato.<br />
116
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
L’autotutela sarà correttamente esercitata, solo se dalla comparazione<br />
di queste due situazioni emerga che la seconda è maggiormente<br />
rispondente all’interesse pubblico di quella determinatasi con<br />
l’adozione <strong>del</strong>l’atto illegittimo.<br />
Le considerazioni sopra esposte, valgono anche nel diritto tributario,<br />
ma con alcune specificazioni.<br />
Il potere d’autotutela, anche in materia tributaria è posto a difesa <strong>del</strong>le<br />
ragioni e degli interessi <strong>del</strong>la Pubblica Amministrazione, l’interesse<br />
primario resta quello pubblico e non quello dei destinatari <strong>del</strong><br />
provvedimento.<br />
Il potere <strong>del</strong>l’autotutela è un’attività essenzialmente discrezionale e<br />
non sospende eventuali termini per la definizione di un eventuale<br />
ricorso presso la Commissione tributaria provinciale.<br />
La conciliazione giudiziale.<br />
E’ il mezzo attraverso il quale si può chiudere un contenzioso aperto<br />
con il fisco.<br />
Si applica a tutte le controversie per le quali hanno giurisdizione le<br />
Commissioni tributarie provinciali e non oltre la prima udienza.<br />
Può essere proposta:<br />
- dalla Commissione tributaria provinciale che, d’ufficio può<br />
prospettare alle parti il tentativo di conciliazione;<br />
- dalle parti stesse (contribuente, ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />
Entrate, Ente locale, Agente <strong>del</strong>la riscossione)<br />
117
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il tentativo di conciliazione comunque non è vincolante. Infatti, se il<br />
contribuente nel tentare l’accordo non lo raggiunge, può sempre<br />
proseguire con il contenzioso.<br />
La conciliazione giudiziale, avviene su domanda proposta dal<br />
contribuente o dall’ufficio, mediante una domanda di discussione in<br />
pubblica udienza depositata presso la segreteria <strong>del</strong>la Commissione e<br />
notificata alla controparte entro 10 giorni precedenti la trattazione. Le<br />
parti possono chiedere di conciliare in tutto o in parte la controversia.<br />
L’ufficio, dopo la data di fissazione <strong>del</strong>l’udienza di trattazione e<br />
prima che questa si sia svolta, può depositare una proposta scritta già<br />
concordata con il ricorrente.<br />
Il giudice tributario, con intervento autonomo, può invitare le parti a<br />
conciliare la controversia.<br />
Se viene raggiunto un accordo, viene redatto un verbale, in udienza,<br />
contenente i termini <strong>del</strong>la conciliazione e la liquidazione <strong>del</strong>le somme<br />
dovute.<br />
La conciliazione fuori udienza, viene formalmente avviata dopo che è<br />
intervenuto l’accordo tra l’ufficio e il contribuente sulle condizioni<br />
alle quali si può chiudere la controversia. In quest’ipotesi, lo stesso<br />
ufficio, prima <strong>del</strong>la fissazione <strong>del</strong>la data di trattazione, provvede a<br />
depositare presso la segreteria <strong>del</strong>la Commissione una proposta di<br />
conciliazione con l’indicazione dei contenuti <strong>del</strong>l’accordo, se<br />
l’accordo viene confermato, il Presidente <strong>del</strong>la Commissione dichiara<br />
con decreto l’estinzione dei giudizio.<br />
118
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il versamento <strong>del</strong>le somme avviene tramite mo<strong>del</strong>lo F24 per le<br />
imposte dirette, per l’Irap, per le imposte sostitutive e per l’Iva,<br />
tramite mo<strong>del</strong>lo F23 per le altre imposte indirette.<br />
Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o in forma<br />
rateale, un massimo di 8 rate trimestrali di uguale importo, o in un<br />
massimo di 12 rate trimestrali, se le somme dovute superano<br />
51.645,69 €uro.<br />
La prima rata, deve essere versata entro il termine di 20 giorni dalla<br />
data <strong>del</strong> processo verbale o <strong>del</strong>la comunicazione <strong>del</strong> decreto<br />
presidenziale, mentre le rate successive, sono gravate da interessi<br />
legali.<br />
Se il contribuente rateizza, deve prestare garanzia.<br />
I vantaggi <strong>del</strong>la conciliazione sono:<br />
- riduce le sanzioni amministrative di 1/3;<br />
- abbatte fino a metà le sanzioni penali e cancella le sanzioni<br />
accessorie;<br />
- le spese di giudizio restano compensate;<br />
- evita i rischi e i costi legali alla prosecuzione <strong>del</strong> contenzioso.<br />
Prassi:<br />
- C.M. 5.8.98 n. 198/S;<br />
- C.M. 14.11.98 n. 258/E;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.12.2001 n. 103.<br />
Giurisprudenza:<br />
- C.T. Regionale Roma 13.12.2005 n. 79;<br />
- Cassazione SS.UU 17.3.89 n. 1333;<br />
- Cassazione 29.10.97 n. 10650;<br />
- Cassazione 22.2.2002 n. 2531;<br />
- Cassazione 20.2.2006 n. 3608;<br />
- Cassazione SS.UU. 27.3.2007 n. 7388<br />
- C.T. Provinciale Pisa 11.10.2007 n. 139;<br />
- Cassazione SS.UU. 23.4.2009 n. 9669;<br />
- C.T. Provinciale Vercelli 26.1.2010 n. 12.<br />
119
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 12<br />
NORMA ANTIELUSIVA<br />
E ABUSO DEL DIRITTO<br />
L’elusione fiscale si pone ad un livello intermedio tra l’evasione e il<br />
legittimo risparmio d’imposta.<br />
Si può affermare che un’operazione può ritenersi elusiva qualora sia<br />
priva di effettivo contenuto economico e abbia come fine principale il<br />
perseguimento di un risparmio d’imposta altrimenti non ottenibile.<br />
Il perseguimento <strong>del</strong> risparmio d’imposta non deve, peraltro essere<br />
assimilato all’elusione fiscale.<br />
Il risparmio d’imposta (art. 37 – bis DPR 600/73), si realizza quando<br />
il contribuente adotta il comportamento fiscalmente più conveniente<br />
tra una pluralità di soluzioni previste dal sistema tributario e aventi<br />
pari dignità.<br />
L’elusione fiscale, presuppone l’aggiramento di obblighi o divieti<br />
previsti dall’ordinamento tributario e si concretizza in scappatoie e<br />
stratagemmi, che, pur formalmente legali, finiscono per stravolgere i<br />
principi <strong>del</strong> sistema.<br />
L’art. 37 – bis <strong>del</strong> DPR 600/73 consente all’amministrazione<br />
finanziaria di disconoscere i vantaggi tributari conseguiti mediante<br />
altri, fatti e negozi, anche collegati tra loro:<br />
- privi di valide ragioni economiche;<br />
- diretti ad aggirare obblighi o divieti previsti dall’ordinamento<br />
tributario;<br />
120
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- diretti ad ottenere riduzioni di imposte o rimborsi, altrimenti<br />
indebiti;<br />
- trasformazioni;<br />
- fusioni;<br />
- scissioni;<br />
- liquidazioni volontarie;<br />
- conferimenti;<br />
- cessioni di crediti;<br />
- trasferimenti di residenza;<br />
- scambi di azioni;<br />
- cessioni di beni in regime di consolidato;<br />
- cessioni di partecipazioni.<br />
L’applicazione <strong>del</strong>la clausola di cui all’art. 37 – bis <strong>del</strong> DPR 600/73<br />
presuppone la sussistenza di alcune condizioni che devono essere<br />
dimostrate dall’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate.<br />
La norma contempla che l’operazione potenzialmente elusiva debba:<br />
- essere stata posta in essere in assenza di valide ragioni<br />
economiche;<br />
- aver raggirato un divieto od un obbligo di carattere tributario.<br />
La legittimità <strong>del</strong>la clausola di cui all’art. 37 bis <strong>del</strong> DPR 600/73<br />
postula il rispetto, da parte degli uffici finanziari, d’alcune norme di<br />
procedura:<br />
è infatti contemplato che:<br />
121
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- l’avviso di accertamento è emanato, a pena di nullità, previa<br />
richiesta al contribuente di chiarimenti da inviare entro sessanta<br />
giorni dalla ricezione <strong>del</strong>la richiesta stessa;<br />
- nella richiesta devono essere indicati i motivi in base ai quali<br />
l’ufficio ritiene applicabile la clausola antielusiva;<br />
- l’avviso di accertamento deve essere motivato con specifico<br />
riferimento alla giustificazione fornita dal contribuente;<br />
- le imposte possono essere iscritte a ruolo solo dopo la sentenza<br />
sfavorevole di primo grado, nei limiti consentiti dall’art. 68 <strong>del</strong><br />
DLgs 546/92<br />
Nel procedimento d’accertamento, è previsto il contraddittorio ai<br />
sensi <strong>del</strong> co. 4 <strong>del</strong>l’art. 37 bis <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />
Prassi:<br />
- C.M. 19.12.97 n. 320/E;<br />
- R.M. 15.7.99 n. 117/E;<br />
- Parere Comitato consultivo norme antielusive 21.2.2000 n. 4;<br />
- R.M. 7.72000 n. 106/E.<br />
Giurisprudenza:<br />
- Corte di Giustizia CE 17.7.97 causa C-28/95;<br />
- Cassazione 28.6.2001 n. 8886;<br />
- Cassazione 6.9.2006 n. 19227;<br />
- C.T. Provinciale Milano 13.12.2006 n. 278;<br />
- Cassazione 20.7.2007 n. 16097;<br />
- C.T. Provinciale Firenze 17.1.2008 n. 199;<br />
- C.T. Provinciale Reggio Emilia 8.2.2008 n. 10;<br />
- C.T. Regionale Milano 25.2.2008 n. 2;<br />
- Cassazione 4.4.2008 n. 8772;<br />
- Cassazione 11.4.2008 n. 9497;<br />
- C.T. I^ Bolzano 29.4.2008 n. 31;<br />
- C.T. Provinciale Firenze 4.7.2008 n. 87;<br />
- C.T. Provinciale Milano 30.7.2008 n. 146;<br />
- Cassazione 6.8.2008 n. 21170;<br />
- Cassazione SS.UU. 23.12.2008 n. 30055;<br />
- Cassazione 21.1.2009 n. 1465;<br />
- C.T. Provinciale Vicenza 28.1.2009 n. 6;<br />
- Cassazione 13.5.2009 n. 10981;<br />
- Cassazione 25.5.2009 n. 12042.<br />
122
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 13<br />
LE COMUNICAZIONI<br />
IL CONTROLLO DELLE DICHIARAZIONI<br />
L’attività di controllo sulle dichiarazioni dei contribuenti, effettuata<br />
dagli uffici <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, è finalizzata alla verifica dei<br />
dati indicati dagli stessi nelle dichiarazioni fiscali presentate.<br />
Il controllo sulle dichiarazioni presentate è di due tipi:<br />
Controllo automatico<br />
E’ effettuato ai sensi degli art. 36-bis <strong>del</strong> D.P.R. 600/1973 3 54-bis<br />
<strong>del</strong> D.P.R. 633/72. Le comunicazioni emesse a seguito di tale<br />
controllo evidenziano o la correttezza <strong>del</strong>la dichiarazione<br />
(comunicazione di regolarità) o l’eventuale presenza di errori<br />
(richiesta di chiarimenti).<br />
In questo caso, la richiesta dà ai contribuenti la possibilità di pagare le<br />
somme indicate, con una riduzione <strong>del</strong>le sanzioni, oppure di far<br />
presente all’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate le ragioni per cui ritengono<br />
infondati gli addebiti.<br />
Per i contribuenti che hanno presentato il mo<strong>del</strong>lo 730 è inviata,<br />
eventualmente, la sola comunicazione di irregolarità.<br />
Controllo formale<br />
E’ effettuato ai sensi <strong>del</strong>l’art. 36-ter <strong>del</strong> D.P.R. 600/1973.<br />
Tale controllo consiste nel verificare la conformità dei dati esposti in<br />
dichiarazione alla documentazione conservata dal contribuente e ai<br />
dati desunti dal contenuto <strong>del</strong>le comunicazioni presentate da altri<br />
123
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
soggetti ovvero forniti da enti previdenziali, banche ed imprese<br />
assicuratrici.<br />
Se la documentazione prodotta non risulta idonea a comprovare la<br />
correttezza dei dati dichiarati, ovvero nella ipotesi di mancata risposta<br />
al predetto invito, il contribuente riceve una comunicazione degli esiti<br />
<strong>del</strong> controllo formale contenente la richiesta <strong>del</strong>le somme dovute.<br />
Tale controllo consente di:<br />
- escludere in tutto o in parte lo scomputo <strong>del</strong>le ritenute<br />
d’acconto;<br />
- escludere tutto o in parte le detrazioni d’imposta e le deduzioni<br />
dal reddito non spettanti in base ai documenti richiesti ai<br />
contribuenti o ai dati in possesso <strong>del</strong>l’Agenzia;<br />
- determinare i crediti d’imposta spettanti in base ai dati<br />
risultanti dalle dichiarazioni e ai documenti richiesti ai<br />
contribuenti;<br />
- liquidare la maggiore imposta e i maggiori contributi dovuti<br />
sull’ammontare complessivo dei redditi risultanti da più<br />
dichiarazioni o certificazioni relative allo stesso anno e allo<br />
stesso contribuente;<br />
- correggere gli errori materiale e di calcolo commessi nelle<br />
dichiarazioni dei sostituti d’imposta.<br />
La liquidazione <strong>del</strong>le imposte sui redditi soggetti a tassazione<br />
separata.<br />
124
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Consiste nella determinazione <strong>del</strong>l’imposta dovuta su determinati<br />
redditi (assoggettati ad un regime di favore, tfr, arretrati di pensione),<br />
per i quali sono state già versate le somme a titolo d’acconto.<br />
Se il contribuente, riconosce la validità <strong>del</strong>la contestazione, può<br />
regolarizzare la propria posizione mediante il pagamento, entro 30<br />
giorni entro la scadenza, avvalendosi <strong>del</strong>la sanzione ridotta al 1/3 di<br />
quella originariamente prevista nella misura <strong>del</strong> 30% , oltre che<br />
l’imposta oggetto <strong>del</strong>la rettifica e dei relativi interessi.<br />
Se la comunicazione è arrivata tramite l’invio di un avviso telematico<br />
all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione, il termine di 30<br />
giorni per effettuare il pagamento e fruire <strong>del</strong>la sanzione in misura<br />
ridotta a 1/3 inizia a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla<br />
trasmissione <strong>del</strong>l’avviso.<br />
La regolarizzazione <strong>del</strong>le comunicazioni relative ai controlli formali,<br />
deve essere effettuata entro 30 giorni dal ricevimento <strong>del</strong>la prima<br />
comunicazione, con il pagamento <strong>del</strong>l’imposta dovuta, dei relativi<br />
interessi, e <strong>del</strong>la sanzione ridotta a 2/3 di quella prevista nella misura<br />
<strong>del</strong> 30%.<br />
La regolarizzazione <strong>del</strong>le comunicazioni, devono essere eseguite<br />
presso le banche, gli uffici postali o agenti <strong>del</strong>la riscossione con<br />
mo<strong>del</strong>lo F24 precompilato.<br />
Se la comunicazione è errata, non fondata la pretesa tributaria,<br />
contenuta nella comunicazione, può intraprendere le seguenti azioni:<br />
125
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- rivolgersi ad un qualsiasi ufficio <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate,<br />
contestando la stessa e fornendo gli elementi probatori<br />
comprovanti la correttezza dei dati indicati in dichiarazione:<br />
- rivolgersi ad un centro di assistenza multicanale (numero verde<br />
848800444), segnalando l’inesattezza.<br />
Se la comunicazione deriva da un controllo formale, il contribuente<br />
potrà segnalare all’ufficio di competenza che ha emesso la<br />
comunicazione.<br />
Se la pretesa tributaria è dovuta, è possibile rateizzare le somme<br />
richieste mediante le comunicazioni di irregolarità e di liquidazione<br />
rateizzando l’avviso bonario come segue:<br />
- Se l’importo non supera €uro 2.000,00 (€uro 500,00 derivanti<br />
da tassazione separata) la dilazione può essere concessa<br />
dall’ufficio, su richiesta <strong>del</strong> contribuente entro 30 giorni dal<br />
ricevimento <strong>del</strong>la comunicazione.<br />
- Se l’importo è superiore ad €uro 2.000,00 il numero massimo<br />
di rate trimestrali e pari a 6 e senza prestare garanzia.<br />
- Se l’importo è superiore ad €uro 5.000,00 il numero massimo<br />
di rate trimestrali e pari a 20 e senza prestare garanzia.<br />
- Se l’importo è superiore ad €uro 50.000,0, il numero massimo<br />
di rata trimestrale e pari a 20 e bisogna prestare garanzia.<br />
Prassi:<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 3.8.2001 n. 77;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrata 24.6.2004 n. 30;<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 13.3.2006 n. 10;<br />
- Risoluzione Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 6.3.2007 n. 31.<br />
Giurisprudenza:<br />
- Cassazione SS.UU. 12.11.2004 n. 21498;<br />
- C.T. Provinciale Cosenza 1.7.2008 n. 306;<br />
126
- Cassazione 18.3.2009 n. 6517;<br />
- C.T. Provinciale Lecce 22.3.2010 n. 135.<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
127
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 14<br />
LA RISCOSSIONE DEI TRIBUTI MEDIANTE<br />
CARTELLE DI PAGAMENTO<br />
L’attività di riscossione nazionale dei tributi, è affidata alla società<br />
Equitalia S.p.a., la quale è presente su tutto il territorio nazionale, con<br />
21 società partecipate rappresentate dagli Agenti <strong>del</strong>la riscossione<br />
(Adr) ad eccezione <strong>del</strong>la regione Sicilia.<br />
Le somme che risultano dovute a seguito dei controlli, di qualsiasi<br />
tipo, e degli accertamenti effettuati dall’amministrazione finanziaria,<br />
vengono iscritte a ruolo.<br />
Il ruolo, non è altro che un elenco contenente i debitori e le somme da<br />
essi dovute, formato dall’ente impositore ai fini <strong>del</strong>la riscossione.<br />
Il ruolo viene trasmesso agli Agenti <strong>del</strong>la riscossione che provvedono<br />
alle successive procedure:<br />
- preparazione ed invio <strong>del</strong>le cartelle;<br />
- riscossione <strong>del</strong>le somme e loro trasferimento erariale;<br />
- avvio <strong>del</strong>l’esecuzione forzata, in caso di mancato pagamento.<br />
La cartella<br />
Gli agenti <strong>del</strong>la riscossione attivano le procedure di riscossione per il<br />
recupero <strong>del</strong> credito erariale inviando ai contribuenti, come primo<br />
atto, la cartella di pagamento.<br />
La notifica <strong>del</strong>la cartella ai contribuenti è effettuata dal personale<br />
<strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>la riscossione o da altri soggetti abilitati dallo stesso<br />
Agente.<br />
128
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
La notifica può essere eseguita anche mediante invio di raccomandata<br />
con avviso di ricevimento.<br />
Le cartelle di pagamento contengono la descrizione degli addebiti, le<br />
istruzioni sulle modalità di pagamento, l’invito a pagare entro 60<br />
giorni le somme descritte, le indicazioni <strong>del</strong>le modalità per proporre<br />
eventuali ricorsi, il nome <strong>del</strong> responsabile <strong>del</strong> procedimento<br />
d’iscrizione a ruolo e di quello d’emissione e di notificazione <strong>del</strong>la<br />
cartella.<br />
In caso di mancato pagamento nel termine di 60 giorni, sulle somme<br />
iscritte a ruolo, sono dovuti gli interessi di mora maturati<br />
giornalmente dalla data di notifica <strong>del</strong>la cartella, nonché l’onere per<br />
l’aggio dovuto all’Agente <strong>del</strong>la riscossione e tutte le eventuali<br />
ulteriori spese derivanti dal mancato pagamento <strong>del</strong>la cartella.<br />
Trascorso questo termine, l’Agente <strong>del</strong>la riscossione può avviare le<br />
azioni e le procedure per la riscossione coattiva su tutti i beni <strong>del</strong><br />
creditore e dei suoi coobbligati.<br />
La notifica <strong>del</strong>le cartelle di pagamento, varia in relazione ai diversi<br />
tipi di controllo:<br />
- Cartella di pagamento relativa alle somme dovute a seguito di<br />
controlli automatici <strong>del</strong>le dichiarazioni (artt. 36-bis <strong>del</strong> D.P.R.<br />
600/1973 e 54- bis <strong>del</strong> D.P.R. 633/1972): termine di notifica –<br />
31 dicembre <strong>del</strong> terzo anno successivo a quello di<br />
presentazione <strong>del</strong>la dichiarazione.<br />
- Cartella di pagamento relativa alle somme che risultano dovute<br />
a seguito <strong>del</strong> controllo formale <strong>del</strong>le dichiarazioni (art. 36-ter.<br />
129
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
<strong>del</strong> D.P.R. 600/1973): termine di notifica – 31 dicembre <strong>del</strong><br />
quarto anno successivo a quello di presentazione <strong>del</strong>la<br />
dichiarazione.<br />
- Cartella di pagamento relativa alle somme dovute in base agli<br />
accertamenti degli uffici: termine di notifica – 31 dicembre <strong>del</strong><br />
secondo anno successivo a quello in cui l’accertamento è<br />
divenuto definitivo.<br />
- Cartella di pagamento per atti di recupero emessi a seguito<br />
<strong>del</strong>l’utilizzo in compensazione di crediti inesistenti (art. 27,<br />
comma 20 D.L. 185/2008): termine di notifica – 31 dicembre<br />
<strong>del</strong> secondo anno successivo a quello in cui l’atto è diventato<br />
definitivo.<br />
Il pagamento <strong>del</strong>le cartelle, avviene mediante bollettini RAV,<br />
mediante presentazione allo sportello <strong>del</strong>l’Agente <strong>del</strong>la riscossione,<br />
mediante bonifico sul conto corrente bancario <strong>del</strong>l’Agente <strong>del</strong>la<br />
riscossione.<br />
Rateazione <strong>del</strong>le cartelle di pagamento.<br />
I Contribuenti che si trovano in temporanea situazione d’obbiettiva<br />
difficoltà, mediante istanza in carta libera, unitamente a idonea<br />
documentazione, possono richiedere la rateazione <strong>del</strong>le cartelle.<br />
La dilazione può essere concessa fino ad un massimo di 72 rate<br />
mensili e conterrà anche gli interessi di mora, i compensi di<br />
riscossione, i diritti di notifica, le spese per le procedure di<br />
riscossione. L’importo minimo <strong>del</strong>la rateazione è di €uro 100,00.<br />
130
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Per le rateazioni superiori ad €uro 50.000,00, non è necessario<br />
presentare (garanzie, fideiussione bancaria, polizza fideiussoria).<br />
Sgravio in caso di autotutela.<br />
Se il contribuente ritiene che l’addebito risulta infondato, con istanza<br />
di autotutela, può richiedere l’annullamento <strong>del</strong>la cartella.<br />
Sgravio a seguito <strong>del</strong>la Commissione tributaria.<br />
Quando la cartella di pagamento è stata dichiarata illegittima da una<br />
Commissione tributaria, il contribuente ha diritto ad ottenere lo<br />
sgravio entro 90 giorni dalla notifica <strong>del</strong>la decisione.<br />
Contestualmente allo sgravio, l’ufficio deve disporre anche il<br />
rimborso <strong>del</strong>le somme iscritte a ruolo eventualmente pagate dal<br />
contribuente prima <strong>del</strong>la decisone.<br />
Il rimborso viene riscosso presso l’Agente <strong>del</strong>la riscossione.<br />
La riscossione coattiva.<br />
A seguito <strong>del</strong>la notifica <strong>del</strong>la cartella o degli eventuali solleciti, il<br />
contribuente non paga, non presenta ricorso e non interviene un<br />
provvedimento di sospensione o annullamento da parte <strong>del</strong>l’ente<br />
impositore, l’Agente <strong>del</strong>la riscossione procede al recupero forzato<br />
mediante:<br />
- fermo amministrativo, anche detto ganasce fiscali e consente in<br />
una misura cautelare attivata dall’Agente <strong>del</strong>la riscossione<br />
attraverso la trascrizione <strong>del</strong> fermo <strong>del</strong> bene mobile registrato –<br />
per esempio – un’automobile nel Pubblico registro<br />
automobilistico, non consentendole la circolazione.<br />
La misura è sempre preceduta da una lettera di preavviso.<br />
131
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Se dopo il fermo, il debito continua a non essere pagato,<br />
l’Agente <strong>del</strong>le riscossione può sottoporre a pignoramento il<br />
bene fermato e venderlo all’asta.<br />
- L’iscrizione di ipoteca. E’ una procedura cautelare che<br />
garantisce il creditore, attribuendogli il diritto di essere<br />
soddisfatto con preferenza in caso d’espropriazione. L’ipoteca<br />
può avere per oggetto beni <strong>del</strong> debitore o di un terzo, e si<br />
costituisce mediante iscrizione nei registri immobiliari. Se<br />
l’importo è inferiore a 10 mila euro viene inviato<br />
preventivamente un invito al pagamento. L’ipoteca è sempre<br />
preceduta da un lettera di preavviso.<br />
- Pignoramento mobiliare. L’Agente <strong>del</strong>la riscossione può<br />
pignorare beni mobili di proprietà, disponibili presso<br />
l’abitazione o nei locali dove il debitore svolge l’attività<br />
professionale, commerciale o artigianale.<br />
- Pignoramento immobiliare. Successivamente all’ipoteca, nel<br />
caso in cui il contribuente continui a non pagare il debito,<br />
l’Agente <strong>del</strong>la riscossione dovrà procedere al pignoramento<br />
immobiliare, ossia l’atto esecutivo con cui ha inizio la<br />
procedura di vendita all’asta <strong>del</strong>l’immobile. Il pignoramento<br />
immobiliare è effettuato nel caso di debiti superiori a 8 mila<br />
euro.<br />
- Pignoramento presso terzi. L’Agente <strong>del</strong>la riscossione può<br />
richiedere al terzo di pagare le somme di cui il contribuente è<br />
debitore entro il limite <strong>del</strong>l’importo dovuto. Nel caso di<br />
132
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
stipendio, il pignoramento non può essere superiore ad un<br />
quinto <strong>del</strong>lo stipendio.<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione 26.9.2001 n. 12050;<br />
- Cassazione 27.4.2002 n. 6138;<br />
- C.T. prov. Reggio Emilia 5.9.2002 n. 57<br />
- Cassazione 7.10.2002 n. 14345;<br />
- Cassazione 13.5.2003 n. 7339;<br />
- C.T. reg. Milano 29.11.2004 n. 183;<br />
- Cassazione 23.2.2007 n. 4257;<br />
- Cassazione 16.5.2007 n. 11212;<br />
- C.T. II Bolzano 6.8.2007 n. 4;<br />
- Cassazione 14.9.2007 n. 19204;<br />
- Cassazione 21.12.2007 n. 27002;<br />
- C.T. prov. Cuneo 23.4.2009 n. 55;<br />
- Cassazione 8.11.2009 n. 24301;<br />
- Cassazione 30.12.2009 n. 28091.<br />
133
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 15<br />
LE SANZIONI TRIBUTARIE<br />
Le disposizioni generali per la determinazione e l’applicazione <strong>del</strong>le<br />
sanzioni amministrative in materia fiscale sono contenute nel D.Lgs.<br />
17/12/1997 n. 472, emanato in forza <strong>del</strong>la <strong>del</strong>ega concessa dall’art. 3<br />
co, 133, <strong>del</strong>le legge 23/12/1996, n. 662, che contiene le norme<br />
concernenti la tipologia <strong>del</strong>le sanzioni, i soggetti responsabili, il<br />
concorso di persone, la responsabilità, l’imputabilità e la<br />
colpevolezza, il ravvedimento operoso, il procedimento di<br />
irrogazione, la tutela giurisprudenziale, le sanzioni accessorie, i<br />
provvedimenti cautelari, la decadenza e prescrizione, la riscossione.<br />
Il D.Lgs. 18/12/1997, n. 471 (emanato in forza <strong>del</strong>la stessa <strong>del</strong>ega)<br />
contiene le norme sanzionatorio in materia d’imposte sui redditi,<br />
d’imposta sul valore aggiunto e di riscossione dei tributi (di tutti i<br />
tributi, compresi i tributi locali e le imposte indirette).<br />
Le sanzioni in materia d’IRAP e di tributi indiretti sono contenute<br />
nelle leggi che disciplinano le rispettive materie.<br />
Le sanzioni di natura penale previste per le violazioni fiscali sono<br />
contenute nel D.Lgs. 10/03/2000, n. 74, concernente i reati in materia<br />
di imposte sui redditi ed Iva.<br />
Per quanto concerne gli altri tributi diretti, indiretti e locali, non sono<br />
previste, salvo specifiche eccezioni (in materia d’imposta di bollo e<br />
d’accise), sanzioni di natura penale.<br />
Dove non sia altrimenti previsto, trovano applicazione , per quanto<br />
riguarda le sanzioni amministrative di nature non fiscale. Le norme<br />
134
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
contenute nella legge 24/11/1981, n. 689; mentre per le violazioni di<br />
rilevanza penale provvedono i codice penali e di procedura penale.<br />
Per la violazione di un adempimento tributario è prevista<br />
l’applicazione di una sanzione tributaria consistente, generalmente,<br />
nel pagamento di una somma di denaro – sanzione pecuniaria.<br />
Le regole in base alle quali si applicano le sanzioni possono essere:<br />
- <strong>Sanzioni</strong> che hanno carattere personale e riguardano solo chi ha<br />
commesso l’infrazione. Le sanzioni non si trasmettono agli<br />
eredi.<br />
- La somma irrogata a titolo di sanzione, non produce in nessun<br />
caso interesse.<br />
- Nessuno può essere assoggettato a sanzione se non in forza di<br />
una legge entrata in vigore prima <strong>del</strong>la violazione.<br />
- Le leggi intervenute dopo il fatto, si applicano se più<br />
favorevoli, al contribuente a condizione che il provvedimento<br />
di irrogazione non sia divenuto definitivo.<br />
- Non può essere assoggettato a sanzione chi, al momento in cui<br />
ha commesso il fatto, non aveva la capacità di intendere e di<br />
volere in base ai criteri indicati nel codice penale (principio di<br />
impunità) né coscienza e volontà <strong>del</strong>la propria condotta (dolo o<br />
colpa).<br />
- Se l’autore <strong>del</strong>la violazione ha agito nell’interesse di una<br />
società o ente con personalità giuridica, quest’ultimo soggetto è<br />
responsabile <strong>del</strong> pagamento <strong>del</strong>la sanzione.<br />
- Le sanzioni non si applicano:<br />
135
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
n nei casi di obbiettiva incertezza sulla portata <strong>del</strong>le<br />
disposizioni;<br />
n quando la violazione deriva da equivocità dei mo<strong>del</strong>li o<br />
<strong>del</strong>le richieste di informazioni all’Amministrazione<br />
finanziaria;<br />
n quando le violazioni derivano da ignoranza <strong>del</strong>la legge<br />
tributaria non evitabile.<br />
- Non è punibile il fatto commesso per causa di forza maggiore.<br />
- In caso di concorso di più violazioni o violazioni continuate,<br />
anche in tempi diversi, si applica un’unica sanzione.<br />
- Le sanzioni sono ridotte anche in caso di ravvedimento<br />
spontaneo (ravvedimento operoso).<br />
- Le sanzioni devono essere sempre adeguate all’effettivo danno<br />
subito dall’erario e all’entità soggettiva ed oggettiva <strong>del</strong>le<br />
violazioni, in modo da assicurare uniformità di disciplina per<br />
violazioni analoghe.<br />
Le sanzioni possono essere irrogate con due distinti procedimenti:<br />
L’atto di contestazione (art. 16 D.Lgs 472/97 ).<br />
Esso deve indicare:<br />
- I fatti attribuiti al trasgressore;<br />
- Gli elementi probatori;<br />
- Le norme applicate;<br />
- I criteri per la determinazione <strong>del</strong>le sanzioni e <strong>del</strong>la loro entità;<br />
- L’indicazione dei minimi edittali;<br />
136
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- L’invito al pagamento <strong>del</strong>le somme dovute nel temine di 60<br />
giorni dalla notificazione, e ancora, l’invito a produrre nello<br />
stesso termine le deduzioni difensive;<br />
- L’indicazione <strong>del</strong>l’organo al quale proporre impugnazione<br />
immediata.<br />
Se entro 60 giorni dalla notifica, il contribuente versa ¼ <strong>del</strong>la<br />
sanzione contestata, la controversia è definita, e non possono essere<br />
irrogate eventuali sanzioni accessorie.<br />
Entro lo stesso termine, in alternativa, il contribuente può presentare<br />
deduzioni difensive o ricorrere in Commissione tributaria. Va<br />
ricordato, però che l’impugnazione non è ammessa in caso di<br />
presentazione di deduzioni difensive. L’atto di contestazione, in<br />
pratica cambia natura in seguito al comportamento <strong>del</strong> contribuente, e<br />
dal momento in cui questi presenta le sue deduzioni, non è più in<br />
nessun senso atto di irrogazione sanzioni. L’Ufficio ha da quel<br />
momento un anno di tempo per irrogare le sanzioni con atto apposito<br />
(che deve essere motivato anche in relazione alle deduzioni stesse), e<br />
solo 120 giorni dalla data di presentazione <strong>del</strong>le deduzioni difensive<br />
per notificare il provvedimento di irrogazione di sanzione al fine di<br />
evitare che le misure cautelari adottate perdano efficacia.<br />
L’irrogazione immediata.<br />
In alternativa al suddetto procedimento, ma solo per le sanzioni<br />
collegate al tributo, cui si riferiscono, l’ufficio può provvedere<br />
all’irrogazione, all’avviso d’accertamento o di rettifica, motivato a<br />
pena di nullità.<br />
137
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Anche in questo caso il contribuente può entro 60 giorni dalla notifica<br />
<strong>del</strong> provvedimento, definire il provvedimento pagando ¼ <strong>del</strong>la<br />
sanzione irrogata.<br />
La definizione si riferisce esclusivamente alle sanzioni e non<br />
comporta acquiescenza rispetto al tributo.<br />
L’art. 1 comma <strong>del</strong>la Finanziaria 2011, c.d. Legge di stabilità 2011,<br />
ha modificato, in senso sfavorevole al contribuente, la misura <strong>del</strong>la<br />
riduzione prevista dalla lett. a), b), c) <strong>del</strong> comma 1 <strong>del</strong>l’art. 13, D.Lgs<br />
n. 472/97 che contiene la disciplina generale <strong>del</strong> ravvedimento<br />
operoso.<br />
Nuove misure <strong>del</strong>le sanzioni ridotte - Decreto Lgs.18/12/97 n. 472<br />
Art. 13 D.Lgs n.<br />
472/97<br />
lett. a) Omesso insufficiente<br />
Violazione Termine per il<br />
versamento<br />
ravvedimento<br />
lett. b) Altre violazioni Presentazione<br />
lett. c) Dichiarazione<br />
omessa<br />
138<br />
Riduzione sanzione<br />
previdente<br />
Riduzione sanzione<br />
attuale<br />
30 giorni 1/12 1/10<br />
dichiarazione<br />
<strong>del</strong>l’anno in cui è<br />
commessa la<br />
violazione<br />
_________________<br />
1 anno se non è<br />
prevista la<br />
dichiarazione<br />
1/10 1/8<br />
90 giorni 1/12 1/10<br />
Violazioni sostanziali<br />
Decreto Lgs.18/12/97 n. 472<br />
Le violazioni sostanziali che riguardano l’infe<strong>del</strong>tà <strong>del</strong>la<br />
dichiarazione e in materia di IVA anche tutte le violazioni, sono
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
sanzionate generalmente in misura variabile dal 100% al 200%<br />
<strong>del</strong>l’imposta non correttamente documentata, illegittimamente<br />
detratta.<br />
Violazione Termie per il<br />
Dichiarazione<br />
infe<strong>del</strong>e<br />
Omessa fatturazione<br />
Omessa registrazione<br />
Indebita detr. iva<br />
ravvedimento<br />
Presentazione<br />
dichiarazione<br />
<strong>del</strong>l’anno in cui è<br />
commessa la<br />
violazione<br />
Sanzione minima Violazione<br />
100% con un minimo<br />
di €uro 55<br />
139<br />
commessa fino al<br />
31.1.2011<br />
10% con un minimo<br />
di €uro 51<br />
Tabella riassuntiva - Decreto Lgs.18/12/97 n. 472<br />
Violazione Termie per il<br />
Omesso/insufficiente<br />
versamento tributi<br />
Omesso/insufficiente<br />
versamento tributi<br />
Mo<strong>del</strong>lo F24 a zero<br />
presentato entro 5<br />
giorni<br />
Mo<strong>del</strong>lo F24 a zero<br />
presentato oltre 5<br />
giorni<br />
ravvedimento<br />
Sanzione minima Violazione<br />
commessa fino al<br />
31.1.2011<br />
Violazione<br />
commessa dal<br />
.01.2.2011<br />
12,5% con un<br />
minimo di €uro 64<br />
Violazione<br />
commessa dal<br />
01.2.2011<br />
30 giorni 30% 2,5% (1/12) 378% (1/10)<br />
Presentazione<br />
dichiarazione<br />
<strong>del</strong>l’anno n cui è<br />
commessa la<br />
violazione<br />
Presentazione<br />
dichiarazione<br />
<strong>del</strong>l’anno n cui è<br />
commessa la<br />
violazione<br />
Presentazione<br />
dichiarazione<br />
<strong>del</strong>l’anno n cui è<br />
commessa la<br />
violazione<br />
30% 3% (1/10) 3,8175% (1/8)<br />
€uro 51 €uro 5 (1/10) €uro 6 (1/8)<br />
€uro 154 €uro 15 (1/10) €uro 19 (1/10)<br />
dichiarazione omessa 90 giorni €uro 258 €uro 21 (1/12) €uro 25 (1/10)<br />
Dichiarazione<br />
irregolare<br />
Dichiarazione<br />
infe<strong>del</strong>e<br />
Presentazione<br />
dichiarazione<br />
successiva<br />
Presentazione<br />
dichiarazione<br />
€uro 258 €uro 25 (1/10) €uro 32 (1/8)<br />
100% con un<br />
minimo di €uro 55<br />
10% con un minimo<br />
di €uro 51<br />
12,5% con un<br />
minimo di €uro 64
Omessa fatturazione<br />
Omessa registrazione<br />
Indebita detr. iva<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
<strong>del</strong>l’anno in cui è<br />
commessa la<br />
violazione<br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Può accadere che la legge fiscale, preveda, a fronte di determinati<br />
inadempimenti, l’indeducibilità di taluni oneri o spese, la<br />
indeducibilità <strong>del</strong>l’Iva, l’obbligo di versamento <strong>del</strong> tributi ecc. In tali<br />
casi, si parla di “sanzione impropria” che sarebbe costituita dal<br />
recupero fiscale a fronte <strong>del</strong>la violazione commessa.<br />
La sanzione pecuniaria consiste nel pagamento di una somma di<br />
denaro che può essere:<br />
- fissa, quando la legge prevede la misura <strong>del</strong>la sanzione in un<br />
importo predeterminato;<br />
- variabile, quando la legge prevede la sanzione tra un minimo<br />
ed un massimo.<br />
Le sanzioni pecuniarie, inoltre possono essere proporzionali<br />
all’imposta o maggiore imposta dovuta o non versata ovvero espresse<br />
in misura pecuniaria a prescindere dal tributo.<br />
Sono previste sanzioni variabili proporzionate al tributo in caso<br />
d’infe<strong>del</strong>e od omessa dichiarazione ovvero mancata o infe<strong>del</strong>e<br />
fatturazione e/o registrazione di operazioni soggette ad imposta; sono<br />
previste, invece, sanzioni non proporzionali al tributo, di tipo fisso o<br />
variabile, per la violazione di obblighi strumentali o per le violazioni<br />
formali.<br />
Tranne i casi espressamente previsti dalla legge (violazioni di omesso<br />
o tardivo versamento, indebita compensazione di credito), le sanzioni<br />
140
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
pecuniarie, sia fisse sia variabili, possono essere definite, mediante il<br />
pagamento di una misura ridotta <strong>del</strong>la sanzione, mediante<br />
accettazione <strong>del</strong>la violazione contestata (definizione agevolata,<br />
accertamento con adesione ecc.).<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 31 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997, costituiscono sanzioni<br />
accessorie:<br />
- interdizione<br />
- sospensione<br />
Per tutte le sanzioni accessorie è previsto il limite massimo di durata<br />
par a sei mesi.<br />
Le sanzioni accessorie possono essere applicate solo nei casi previsti<br />
dalle singole leggi d’imposta (es art. 12 <strong>del</strong> D.Lgs 471/1997 in<br />
materia di scontrino fiscale).<br />
L’art. 16, co. 3 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997 prevede che la definizione<br />
agevolata impedisce l’irrogazione <strong>del</strong>le sanzioni accessorie.<br />
Per quanto concerne la definizione <strong>del</strong>l’accertamento mediante<br />
adesioni (D.Lgs. n. 218/1997), si osserva che tale norma si<br />
disinteressa completamente <strong>del</strong>le sanzioni accessorie, contemplando<br />
soltanto la riduzione, ad un quarto <strong>del</strong> minimo edittale, di quelle<br />
pecuniarie irrogabili per violazioni in vario modo connesse<br />
all’accertamento definito.<br />
L’art. 2 co. 3 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997 stabilisce che la somma irrogata<br />
a titolo di sanzione non produce interessi; invece, l’art. 5, comma 11,<br />
<strong>del</strong> D.L. 27/4/1990, n. 90, convertito dalla legge 26/6/1990, n. 165<br />
abrogato dall’art. 16, comma 1, lettera f <strong>del</strong> D.Lgs. n. 471/1997,<br />
141
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
prevedeva che le soprattasse in materia di imposte sui redditi e di Iva<br />
si applicavano gli interessi, a decorrere dal sessantesimo giorno<br />
successivo alla notificazione <strong>del</strong>l’atto con cui tali sanzioni erano state<br />
irrogate.<br />
Gli interessi sulle sanzioni non sono dovuti fino a quando l’atto di<br />
contestazione o di irrogazione ovvero l’avviso di accertamento non<br />
siano divenuti definitivi;<br />
Come accennato in premessa, l’art. 2, co. 2 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997<br />
prevede di la sanzione riferita alla persona fisica che ha commesso o<br />
concorso a commettere la violazione.<br />
Tale disposizione fissa il principio di personalità <strong>del</strong>la sanzione,<br />
individuando, quale centro d’imputazione di conseguenze giuridiche<br />
ovvero la persona fisica che ha posto in essere il comportamento<br />
trasgressivo rispetto all’obbligo tributario.<br />
L’art. 7 <strong>del</strong> D.L. 30/9/2003, n. 269, convertito dalla legge 24<br />
novembre 2003, n. 326, prevede che le sanzioni amministrative<br />
relative al rapporto fiscale proprio di società o enti con personalità<br />
giuridica sono esclusivamente a carico <strong>del</strong>la persona giuridica.<br />
Il D.L. n. 269/2009 all’art. 7 <strong>del</strong> D.L. 30/9/2003 n. 269, convertito<br />
dalla legge 24/11/2003 n. 326, prevede che le sanzioni amministrative<br />
relative al rapporto fiscale proprio di società o enti sono personalità<br />
giuridica sono esclusivamente a carico <strong>del</strong>la persona giuridica.<br />
Prevede altresì una responsabilità di natura solidale tra rappresentante<br />
(inteso quale persona fisica che ha commesso la violazione) e<br />
rappresentato (soggetto passivo d’imposta).<br />
142
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il principio <strong>del</strong>la personalità <strong>del</strong>le sanzioni tributarie resta, in vigore<br />
limitatamente alle violazioni commesse nell’ambito d’imprese<br />
individuali, d’esercenti arti e professioni, di società ed enti privi di<br />
personalità giuridica, nell’ambito <strong>del</strong>le quali si collocano anche le<br />
società di persone che, pur conservando una propria autonomia<br />
patrimoniale, non posseggono la personalità giuridica.<br />
Per quanto riguarda le violazioni commesse nell’ambito di imprese<br />
individuali, di esercenti arti e professioni, di società ed enti privi di<br />
personalità giuridica, il co. 2 <strong>del</strong>l’art. 2 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997<br />
stabilisce che la sanzione è riferibile alla persona fisica che ha<br />
commesso o concorso a commettere la violazione, individuando in tal<br />
modo, quale centro d’imputazione di conseguenze giuridiche, la<br />
persona fisica che ha posto in essere il comportamento trasgressivo,<br />
rispetto all’obbligo tributario.<br />
Sempre l’art. 9 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997, prevede che quando più<br />
persone concorrono in una violazione, ciascuna di esse soggiace alla<br />
sanzione per questa disposta.<br />
La sanzione irrogata, può essere diversa per i vari concorrenti, atteso<br />
che, nella sua determinazione in concreto, si dovrà tener conto<br />
d’elementi indicati nell’art. 7 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997.<br />
L’art. 3 <strong>del</strong> D.Lgs. 18/12/1997 n. 472, prevede, che nel settore <strong>del</strong>le<br />
violazioni fiscali non penali, il principio <strong>del</strong> c.d. favor rei, stabilendo,<br />
rispettivamente al comma 2 e al comma 3 che:<br />
143
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- nessuno può essere assoggettato a sanzione per un fatto che<br />
secondo una legge posteriore, non costituisce può violazione<br />
punibile;<br />
- se la legge in vigore, al momento in cui la violazione è stata<br />
commessa, e le posteriori stabiliscono sanzioni di entità<br />
diversa, si applica la legge più favorevole.<br />
Il principio <strong>del</strong> favor rei, si applica anche ai procedimento in corso<br />
alla data <strong>del</strong> 1/4/1998, il che, per i procedimento pendenti presso<br />
la Suprema Corte, impone la Cassazione <strong>del</strong>la sentenza<br />
impugnata, nella parte relativa all’applicazione <strong>del</strong>le sanzioni, con<br />
rinvio al giudice a quo per la determinazione <strong>del</strong>le stesse, in base<br />
alla nuova disciplina sanzionatoria prevista dai decreti legislativi<br />
nn. 471, 472 e 473 <strong>del</strong> 1997.<br />
Nelli criteri di determinazione <strong>del</strong>le sanzioni, la legge prevede la<br />
misura edittale <strong>del</strong>la sanzione per l’infrazione commessa dal<br />
trasgressore.<br />
Ai fini <strong>del</strong>la quantificazione concreta <strong>del</strong>la sanzione stessa, l’art. 7<br />
<strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997 prevede che si abbia riguardo:<br />
- alla gravità <strong>del</strong>la violazione desunta;<br />
- all’opera da lui svolta per l’eliminazione o attenuazione<br />
<strong>del</strong>le conseguenze;<br />
- alla sua personalità e alle sue condizioni economiche e<br />
sociali.<br />
La sanzione può essere aumentata fino alla metà nei confronti di che,<br />
nei tre anni precedenti, sia incorso in altra violazione <strong>del</strong>la stessa<br />
144
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
indole, non definita in base a ravvedimento o in via agevolata ovvero<br />
in dipendenza di accertamento con adesione.<br />
A tal riguardo, sono considerate <strong>del</strong>la stessa indole le violazioni:<br />
- <strong>del</strong>le stesse disposizioni;<br />
- di disposizioni diverse che, per la natura dei fatti che le<br />
costituiscono e dei motivi che le determinano o per le modalità<br />
<strong>del</strong>l’azione, presentano profili di sostanziale identità (ad<br />
esempio, omesso rilascio di fattura e di ricevuta o scontrino<br />
fiscale, mancato versamento di IVA e di IRPEF).<br />
La sanzione può essere diminuita fino alla meta <strong>del</strong> minimo, qualora<br />
concorrano eccezionali circostanze, che rendano manifesta la<br />
sproporzione tra l’entità <strong>del</strong> tributo cui la violazione si riferisce e la<br />
sanzione.<br />
A tal fine, è onere <strong>del</strong> contribuente quello di indicare quali siano i<br />
fatti che integrano le concrete eccezionali circostanze idonee a<br />
dimostrare la pretesa manifesta sproporzione <strong>del</strong>la sanzione irrogata.<br />
L’art. 12 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 472/1997 (concorso formale) disciplina i<br />
seguenti istituti:<br />
- concorso formale omogeneo di violazioni, che si ha qualora,<br />
con una sola azione od omissione, si commettono diverse<br />
violazioni <strong>del</strong>la medesima disposizione;<br />
- concorso formale eterogeneo di violazioni, che si ha quando,<br />
con una sola azione ed omissione, vengono violate diverse<br />
disposizioni, anche relative a tributi diversi;<br />
145
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- concorso materiale omogeneo, quando, con più azioni od<br />
omissioni, si commettono diverse violazioni formali <strong>del</strong>la<br />
medesima disposizione;<br />
- continuazione, che si verifica quando si commettono più<br />
violazioni che, nella loro progressione, pregiudicano o tendono<br />
a pregiudicare la determinazione <strong>del</strong>l’imponibile ovvero la<br />
liquidazione, anche periodica, <strong>del</strong> tributo. Il vincolo <strong>del</strong>la<br />
progressione o continuazione si verifica quando si accerta tra le<br />
violazioni (sia formali sia sostanziali) un legame strumentale<br />
ovvero una connessione funzionale ed oggettiva. Secondo la<br />
pressi, le violazioni do omesso versamento sono escluse dalla<br />
comunicazione, nel senso che anche in presenza di violazioni<br />
progressive, per le quali trova applicazione la sanzione unica<br />
prevista dall’art. 12, le violazioni di omesso versamento sono<br />
sanzione autonomamente.<br />
Nei casi in cui le violazioni siano state commesse dallo stesso<br />
soggetto, si applica la sanzione unica c.d. cumulo giuridico,<br />
contrapposto al cumulo materiale, pari:<br />
- pari alla sanzione, che dovrebbe infliggersi per la<br />
violazione più grave;<br />
- aumentata da un quarto al doppio.<br />
Si precisa che:<br />
a) se le violazioni rilavano ai fino di più tributi, si<br />
considera quale sanzione base, cui riferire l’aumento,<br />
quella più grave, aumentata di un quinto;<br />
146
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
b) se suddette previsioni si applicano separatamente<br />
rispetto ai tributi erariali e ai tributi di ciascun altro<br />
ente impositore e, tra i tributi erariali, alle imposte<br />
doganali e alle imposte sulla produzione e sui<br />
consumi;<br />
c) se le violazioni riguardano periodi d’imposta diversi,<br />
la sanzione base è aumentata dalla metà al triplo; su<br />
tale ammontare si applica, quindi l’aumento da un<br />
quarto al doppio, Se le violazioni rilevano ai fini di<br />
più tributi e riguardano periodi d’imposta diversi:<br />
1. la sanzione più grave viene aumentata di un<br />
quinto;<br />
2. la sanzione così aumentata viene ulteriormente<br />
aumentata <strong>del</strong>la metà al triplo;<br />
3. su tale ammontare si applica l’aumento da un<br />
quarto al doppio.<br />
Prassi:<br />
- C.M. 180/E 10.7.1998<br />
- Circolare Agenzia <strong>del</strong>le Entrate 5/E <strong>del</strong> 27/01/2006 n. 98<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione SS.UU. 26/4/2000 n. 291;<br />
- Cassazione Sez. I 7/8/1996 n. 7228;<br />
- Cassazione Sez. Trib. 12/2/2001, n. 1945;<br />
- Cassazione 27/3/2001 n. 4408;<br />
- Cassazione Sez. Trib. 20/11/2003 n. 17587;<br />
- Cassazione Sez. Trib. 31/3/2005 n. 6814;<br />
147
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 16<br />
LE SANZIONI PENALI<br />
Le sanzioni penali, sono regolate dal D.Lgs. 74/2000.<br />
Prima <strong>del</strong>la riforma apportata dalla Legge 516/82 esisteva la c.d.<br />
pregiudiziale tributaria in base alla quale, al fine di evitare contrasti di<br />
giudicati, il processo penale non poteva iniziare fino alla conclusione<br />
<strong>del</strong> contenzioso tributario.<br />
Con la Legge 516/82, la c.d. pregiudiziale tributaria, è stata abolito.<br />
Con il DLGS 74/2000 l’art. 20 sancisce che il provvedimento<br />
amministrativo di accertamento ed il processo tributario non possono<br />
essere sospesi per la presenza <strong>del</strong> procedimento penale avente ad<br />
oggetto i medesimi atti o fatti dal cui accertamento comunque<br />
dipende la relativa definizione.<br />
I rapporti tra processo penale e processo tributario sono quindi<br />
fondati sul principio <strong>del</strong> doppio binario ovvero autonomi nella<br />
sostanza.<br />
In virtù <strong>del</strong> doppio binario, il contribuente può essere assolto dal<br />
giudice tributario e condannato in sede penale.<br />
La definizione stragiudiziale <strong>del</strong>la vertenza tributaria vale come<br />
attenuante, ma non estingue il reato.<br />
Il giudice penale non è vincolato dall’accertamento degli uffici.<br />
Le risultanze penali hanno valore indiziario, possono consistere il<br />
dichiarazioni di terzi, interrogatori, indagini finanziarie,<br />
intercettazioni telefoniche, perizie, confessioni.<br />
148
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Nell’ipotesi in cui, durante un controllo fiscale, i verificatori<br />
rinvengano gli estremi di una fattispecie criminosa, anche non di<br />
natura penale tributaria, essi hanno l’obbligo di inviare la<br />
comunicazione di reato all’Autorità giudiziaria.<br />
La sentenza <strong>del</strong> giudice penale, non fa stato nel processo tributario.<br />
Può essere utilizzata quale argomento di prova.<br />
La sentenza può essere utilizzata anche se inerente il c.d.<br />
patteggiamento.<br />
L’art. 36 co. 6 <strong>del</strong> LGS 231/2007 stabilisce che i dati e le<br />
informazioni registrati ai sensi <strong>del</strong>la normativa antiriciclaggio sono<br />
utilizzabili ai fini fiscali, in quanto conforme al principio generale in<br />
materia tributaria come disposto dall’art. 36 co. 4 <strong>del</strong> DPR 600/73.<br />
Le principali ipotesi di reato. D.Lgs 74/2000<br />
Fonte Normativa e reo <strong>Sanzioni</strong> e norme note<br />
Art. 2ommi 1, 2, 3,<br />
D.Lgs. 74/2000<br />
Dichiarazione<br />
fraudolenta mediante<br />
l’uso di fatture o di<br />
altri documenti per<br />
operazioni inesistenti<br />
Chiunque al fine di<br />
evadere imposte sui<br />
redditi o iva,<br />
avvalendosi di fatture<br />
o altri documenti per<br />
operazioni inesistenti,<br />
indica in una <strong>del</strong>le<br />
dichiarazioni annuali<br />
relative a dette<br />
imposte elementi<br />
passivi fittizi, a<br />
prescindere se egli sia<br />
o meno il soggetto<br />
passivo d’imposta o il<br />
titolare dei redditi o<br />
l’intestatario dei beni<br />
149<br />
Reclusione da 1 anno<br />
e sei mesi a 6 anni,<br />
ridotta a reclusione da<br />
6 mesi a 2 anni se la<br />
somma degli elementi<br />
passivi fittizi è<br />
inferiore a 154.937<br />
euro .<br />
Sono possibili,<br />
nell’ipotesi più grave,<br />
intercettazioni<br />
ambientali, arresto,<br />
custodia<br />
cautelare,arresti<br />
domiciliari e divieto<br />
di espatrio.<br />
La dichiarazione<br />
fraudolenta si<br />
distingue da quella<br />
infe<strong>del</strong>e per la sua<br />
insidiosità, così<br />
definita per la<br />
sussistenza<br />
<strong>del</strong>l’artefazione di un<br />
impianto documentale.<br />
A seconda, poi, dei<br />
tipo di artificio si<br />
distinguono le ipotesi<br />
di cui all’art. 2 da<br />
quelle di cui all’art. 3.<br />
Per l’art. 2, a frode si<br />
considera commessa<br />
per la presentazione<br />
<strong>del</strong>la dichiarazione<br />
annuale, avvalendosi<br />
di fatture o altri<br />
documenti per<br />
operazioni inesistenti,<br />
quando tali fatture o<br />
documenti sono
Art. 3 D.Lgs 74/2000<br />
Dichiarazione<br />
fraudolenta mediante<br />
altri artifici<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
A differenza <strong>del</strong>l’art.<br />
2 può commettere<br />
questo reato solo chi è<br />
tenuto alle scritture<br />
contabili. Il reato è a<br />
formazione<br />
progressiva: prima<br />
occorre violare gli<br />
obblighi contabili, poi<br />
presentare la<br />
dichiarazione annuale<br />
sulla base <strong>del</strong>la<br />
contabilità artefatta.<br />
Accertata<br />
l’insidiosità, gli<br />
artifici puniti sono<br />
tutti quelli previsti<br />
dall’art. 2, ma qui<br />
sono previste due<br />
soglie di punibilità:<br />
occorre, con mezzi<br />
fraudolenti, al fine di<br />
evadere le imposte sui<br />
redditi o l’iva,<br />
indicare in una <strong>del</strong>le<br />
dichiarazioni annuali<br />
a dette imposte,<br />
elementi attivi, per un<br />
ammontare inferiore a<br />
quello effettivo o<br />
elementi passivi fittizi<br />
quando<br />
congiuntamente:<br />
1)l’imposta evasa è<br />
superiore a 77.468<br />
euro (con riferimento<br />
a ciascuna <strong>del</strong>le<br />
singole imposte);<br />
2) l’ammontare<br />
complessivo degli<br />
elementi attivi<br />
sottratti<br />
all’imposizione ,<br />
anche mediante<br />
l’indicazione di<br />
elementi passivi<br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
150<br />
Reclusione da 1 anno<br />
e 6 mesi (art. 3).<br />
Al di sotto <strong>del</strong>la<br />
soglia di punibilità, la<br />
medesima fattispecie<br />
costituisce illecito<br />
amministrativo<br />
punibile con la<br />
sanzione<br />
amministrativa<br />
prevista dal D.Lgs<br />
471/1997 per le<br />
dichiarazioni infe<strong>del</strong>i.<br />
Sono possibili i<br />
provvedimenti<br />
indicati al rigo<br />
precedente.<br />
registrati nelle scritture<br />
contabili obbligatorie<br />
o sono detenuti a fine<br />
di prova nei confronti<br />
<strong>del</strong>l’Amministrazione<br />
finanziaria.<br />
Il fatto si considera<br />
commesso con mezzi<br />
fraudolenti quando<br />
l’indicazione non<br />
veritiera si fonda su<br />
una falsa<br />
rappresentazione nelle<br />
scritture contabili<br />
obbligatorie e<br />
avvalendosi di mezzi<br />
fraudolenti idonei ad<br />
ostacolarne<br />
l’accertamento<br />
(comma 1).<br />
Gli atti suddetti non<br />
sono comunque<br />
punibili a titolo di<br />
tentativo (art. 6).<br />
Non danno luogo a<br />
fatti punibili:<br />
-le rilevazioni nelle<br />
scritture contabili e nel<br />
bilancio eseguite in<br />
violazione di criteri di<br />
determinazione<br />
<strong>del</strong>l’esercizio di<br />
competenza ma sulla<br />
base di metodi costanti<br />
di impostazione<br />
contabile (art. 7,<br />
comma1).<br />
-le rilevazioni e le<br />
valutazioni estimative<br />
rispetto alle quali i<br />
criteri concretamente<br />
applicati sono stati<br />
comunque indicati in<br />
bilancio (art. 7,<br />
comma 1).<br />
-in ogni caso, le<br />
valutazioni estimative<br />
che, singolarmente<br />
considerate,<br />
differiscono in misura<br />
inferiore al 10% da<br />
quelle ritenute
Art. 4, D.Lgs.<br />
74/2000<br />
Dichiarazione<br />
infe<strong>del</strong>e<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
fittizi, è superiore al<br />
5% <strong>del</strong>l’ammontare<br />
complessivo degli<br />
elementi attivi indicati<br />
in dichiarazione, o<br />
comunque è superiore<br />
a 1.549.370 euro<br />
Fuori dei casi previsti<br />
dagli articoli 2 e 3<br />
(per le dichiarazioni<br />
fraudolente):<br />
chiunque al fine di<br />
evadere le imposte<br />
dirette o l’IVA (senza<br />
un impianto<br />
fraudolento,<br />
comunque<br />
ma<br />
consapevolmente<br />
volontariamente)<br />
e<br />
indica in una <strong>del</strong>le<br />
dichiarazioni annuali<br />
relative a dette<br />
imposte elementi<br />
attivi per un<br />
ammontare inferiore a<br />
quello effettivo od<br />
elementi passivi fittizi<br />
quando<br />
congiuntamente:<br />
a)l’imposta evasa è<br />
superiore a 103.291<br />
euro con riferimento a<br />
taluna <strong>del</strong>le seguenti<br />
imposte:<br />
b)l’ammontare<br />
complessivo degli<br />
elementi<br />
sottratti<br />
attivi<br />
all’imposizione anche<br />
mediante indicazioni<br />
di elementi passivi<br />
fittizi è superiore al<br />
10% <strong>del</strong>l’ammontare<br />
complessivo degli<br />
elementi attivi indicati<br />
in dichiarazione o<br />
comunque, è<br />
superiore a 2.065.827<br />
euro.<br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
151<br />
Reclusione da 1 a 3<br />
anni (art. 5 comma 1).<br />
Al disotto <strong>del</strong>la soglia<br />
di punibilità per la<br />
configurazione <strong>del</strong><br />
<strong>del</strong>itto tributario, la<br />
medesima fattispecie<br />
costituisce illecito<br />
amministrativo<br />
punibile con la<br />
sanzione<br />
amministrativa<br />
prevista per la<br />
dichiarazione infe<strong>del</strong>e<br />
dal D.Lgs 471/1997.<br />
Non sono possibili i<br />
provvedimenti<br />
indicati al primo rigo.<br />
corrette. Degli importi<br />
compresi in tale<br />
percentuale non si<br />
tiene conto nella<br />
verifica <strong>del</strong><br />
superamento <strong>del</strong>le<br />
soglie di punibilità<br />
sopra indicate (art. 7<br />
comma 2).<br />
Il <strong>del</strong>itto no è punibile<br />
a titolo di tentativo art.<br />
6)-<br />
Non rilevano<br />
penalmente:<br />
-le rilevazioni nelle<br />
scritture contabili e in<br />
bilancio eseguite in<br />
violazione dei criteri<br />
di determinazione<br />
<strong>del</strong>l’esercizio di<br />
competenza, ma sulla<br />
base di metodi costanti<br />
di impostazione<br />
contabile nonché le<br />
rilevazioni e le<br />
valutazioni estimative<br />
i cui criteri<br />
concretamente<br />
applicati sono<br />
comunque indicati in<br />
bilancio;<br />
-le valutazioni<br />
estimative che,<br />
singolarmente<br />
considerate,<br />
differiscono meno <strong>del</strong><br />
10% da quelle corrette<br />
(art. 7.comma2 – degli<br />
importi compresi in<br />
tale percentuale non si<br />
tiene conto nella<br />
verifica <strong>del</strong><br />
superamento <strong>del</strong>le<br />
soglie di punibilità<br />
sopra indicate).<br />
Art. 5 D.Lgs. Chiunque al fine di Reclusione da 1 a 3 Non si considera
74/2000.<br />
Dichiarazione omessa<br />
Art. 8 D.Lgs 74/2000<br />
Emissione di fatture o<br />
di altri documenti per<br />
operazioni inesistenti<br />
Art. 10 D.Lgs<br />
74/2000<br />
Occultamento o<br />
distruzione di<br />
documenti contabili<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
evadere le imposte sui<br />
redditi o l’iva (dolo<br />
specifico), non<br />
presenta , essendovi<br />
obbligato, una <strong>del</strong>le<br />
dichiarazioni annuali<br />
relative a dette<br />
imposte, quando<br />
l’imposta evasa e<br />
superiore a 77.468<br />
euro, con riferimento<br />
a talune <strong>del</strong>le singole<br />
imposte.<br />
Chiunque, al fine di<br />
consentire a terzi<br />
(dolo specifico)<br />
l’evasione<br />
<strong>del</strong>l’imposta sui<br />
redditi o <strong>del</strong>l’iva,<br />
emette o rilascia<br />
fatture od altri<br />
documenti per<br />
operazioni inesistenti.<br />
La condotta dolosa è<br />
immediatamente<br />
reato, a prescindere<br />
dall’utilizzazione o<br />
meno da parte <strong>del</strong><br />
soggetto ricevente i<br />
documenti falsi.<br />
Infatti il reato si<br />
consuma all’atto<br />
<strong>del</strong>l’emissione o <strong>del</strong><br />
rilascio <strong>del</strong> primo<br />
documento falso.; la<br />
prescrizione <strong>del</strong> reato<br />
decorre a partire<br />
dall’emissione o al<br />
rilascio <strong>del</strong>l’ultimo<br />
documento falso.<br />
Salvo che il fatto non<br />
costituisca grave<br />
reato, chiunque al fine<br />
di evadere le imposte<br />
sui redditi o l’iva<br />
ovvero d consentire<br />
l’evasione a terzi,<br />
occulta o distrugge in<br />
tutto o in parte l<br />
scritture contabili, o i<br />
documenti di cui è<br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
152<br />
anni (commi 1 e 2).<br />
Al di sotto dei 77.468<br />
euro, vi è comunque<br />
l’illecito<br />
amministrativo<br />
punibile ai sensi <strong>del</strong><br />
D.Lgs. 471/97 per<br />
dichiarazione omessa.<br />
Non sono possibili i<br />
provvedimenti<br />
indicati al primo rigo<br />
Reclusione da 1 anno<br />
e 6 mesi a 6 anni. Se<br />
l’importo non<br />
risponde al vero<br />
indicato nelle fatture<br />
e/o negli altri<br />
documenti è inferiore<br />
a 154.937 euro per<br />
periodo d’imposta la<br />
reclusione è ridotta da<br />
6 mesi a 2 anni.<br />
Sono possibili i<br />
provvedimenti di cui<br />
al primo rigo<br />
nell’ipotesi più grave.<br />
Reclusione da 6 mesi<br />
a 5 anni.<br />
Escluse le<br />
intercettazioni<br />
ambientali, sono<br />
possibili l’arresto<br />
facoltativo, la<br />
custodia cautelare ,<br />
gli arresi domiciliari e<br />
il divieto di espatrio.<br />
omessa, ai fini <strong>del</strong>la<br />
configurazione <strong>del</strong><br />
<strong>del</strong>itto, la<br />
dichiarazione<br />
presentata entro 90<br />
giorni dalla scadenza,<br />
oppure non sottoscritta<br />
o on redatta su uno<br />
stampato conforme al<br />
mo<strong>del</strong>lo prescritto.<br />
Alla scadenza dei 90<br />
giorni, si consuma il<br />
reato.<br />
L’emissione o il<br />
rilascio di più fatture o<br />
documenti per<br />
operazioni inesistenti<br />
nel corso <strong>del</strong><br />
medesimo periodo<br />
d’imposta si considera<br />
come un solo reato<br />
(comma 2).<br />
E’ un reato di evento:<br />
è punibile a titolo di<br />
<strong>del</strong>itto tentato nel caso<br />
in cui, nonostante<br />
l’occultamento o la<br />
distruzione, l’ufficio<br />
riesca ugualmente a<br />
ricostruire<br />
analiticamente il<br />
reddito o il volume<br />
d’affari sulla base di
Art. 10-bis D.Lgs<br />
74/2000<br />
Omesso versamento<br />
<strong>del</strong>le ritenute<br />
certificate<br />
Art. 19-ter D.Lgs<br />
74/2000<br />
Omesso versamento<br />
<strong>del</strong>l’ Iva<br />
Art. 10-quater<br />
D.Lgs 74/2000<br />
Indebita<br />
compensazione<br />
Art. 11 D.Lgs<br />
74/2000<br />
Sottrazione<br />
fraudolenta al<br />
pagamento d’imposta<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
obbligatoria la<br />
conservazione, in<br />
modo da non<br />
consentire la<br />
ricostruzione dei<br />
redditi o <strong>del</strong> volume<br />
d’affari.<br />
Chiunque non versi<br />
ritenute risultanti<br />
dalla certificazione<br />
rilasciata ai sostituti<br />
entro io termine<br />
previsto per la<br />
dichiarazione annuale<br />
dei sostituti di<br />
imposta<br />
Chiunque non versi<br />
l’imposta sul valore<br />
aggiunto, dovuta sulla<br />
base <strong>del</strong>la<br />
dichiarazione annuale,<br />
entro il termine per il<br />
versamento<br />
<strong>del</strong>l’acconto relativo<br />
al periodo d’imposta<br />
successivo.<br />
Chiunque non versi le<br />
somme dovute,<br />
utilizzando in<br />
compensazione crediti<br />
non spettanti o<br />
inesistenti.<br />
Salvo che il fatto non<br />
costituisca più grave<br />
reato (ciòè, escluso il<br />
concorso con la<br />
bancarotta fraudolenta<br />
documentale),<br />
chiunque al fine (dolo<br />
specifico) di sottrarsi<br />
al pagamento <strong>del</strong>le<br />
imposte sui redditi o<br />
<strong>del</strong>l’iva, ovvero degli<br />
interessi e sanzioni<br />
amministrative<br />
relative a dette<br />
imposte di ammontare<br />
complessivo superiore<br />
a 51.645 euro, aliena<br />
simultaneamente o<br />
compie atti<br />
fraudolenti in tutto o<br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
153<br />
Reclusione da 6 mesi<br />
a 2 anni<br />
Reclusione da 6 mesi<br />
a 2 anni<br />
Reclusione da 6 mesi<br />
a 2 anni<br />
Reclusione da 6 mesi<br />
a 4 anni.<br />
Sono possibili i<br />
provvedimenti di cui<br />
al punto precedente.<br />
altri elementi.<br />
Trattandosi di un reato<br />
particolarmente<br />
insidioso (nel senso su<br />
definito) non è<br />
prevista alcuna soglia<br />
di punibilità.<br />
Il reato si configura se<br />
il totale relativo alle<br />
ritenute certificate è<br />
non versate, supera i<br />
50.000 euro per<br />
periodo d’imposta.<br />
Il reato si configura se<br />
il totale relativo all’iva<br />
dovuta e non versata<br />
supera i 50.000 euro<br />
per periodo d’imposta.<br />
Il reato si configura se<br />
il totale relativo ai<br />
crediti indebitamente<br />
compensati supera i<br />
50.000 euro per<br />
periodo d’imposta.<br />
E’ un reato di pericolo;<br />
è sufficiente la<br />
semplice idoneità <strong>del</strong>la<br />
condotta simulata o<br />
fraudolenta a rendere<br />
inefficiente la<br />
procedura di<br />
riscossione coattiva.
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
in parte inefficace la<br />
procedura di<br />
riscossione coattiva.<br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
154
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 17<br />
Il RICORSO IN<br />
COMMISSIONE TRIBUTARIA PROVINCIALE<br />
Il processo tributario viene instaurato tramite un atto processuale<br />
denominato ricorso.<br />
L’art. 18 co. 1 <strong>del</strong> D.Lgs sancisce che il processo è introdotto con<br />
ricorso alla commissione tributaria provinciale.<br />
Il ricorso è proposto:<br />
- avverso uno degli atti impositivi elencati dall’art. 19 <strong>del</strong> D.Lgs<br />
546/92;<br />
- entro 60 giorni dalla notifica.<br />
Nel processo tributario il ricorso viene, in un primo momento,<br />
notificato alla controparte, e successivamente, portato alla conoscenza<br />
<strong>del</strong> giudice tramite la costituzione in giudizio.<br />
Il ricorso va redatto su carta bollata (euro 14,62 ogni quattro facciate).<br />
La mancanza <strong>del</strong> bollo è, dal punto di vista processuale, una mera<br />
irregolarità, quindi non comporta alcuna nullità.<br />
La rinuncia <strong>del</strong> ricorso, dà luogo all’estinzione <strong>del</strong> processo.<br />
Il ricorso, può essere:<br />
- cumulativo: un contribuente impugna più atti impositivi con un<br />
unico ricorso<br />
- collettivo: più contribuenti impugnano un unico atto impositivo<br />
con un unico ricorso<br />
- collettivo-cumulativo: più contribuenti impugnano più atti<br />
impositivi con un unico ricorso<br />
155
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il ricorso deve contenere l’indicazione:<br />
- <strong>del</strong>la Commissione tributaria cui è diretto;<br />
- il ricorrente e <strong>del</strong> suo legale rappresentante;<br />
- <strong>del</strong>la relativa residenza o sede legale;<br />
- <strong>del</strong> domicilio eventualmente eletto nel territorio <strong>del</strong>lo stato;<br />
- <strong>del</strong> codice fiscale;<br />
- <strong>del</strong>l’Agenzia fiscale o <strong>del</strong>l’ente locale o <strong>del</strong>l’Agente <strong>del</strong>la<br />
Riscossione nei cui confronti il ricorso è proposto;<br />
- <strong>del</strong>l’atto impugnato;<br />
- <strong>del</strong>l’oggetto <strong>del</strong>la domanda;<br />
- dei motivi.<br />
Il ricorso può contenere, tra l’altro:<br />
- la richiesta di sospensione <strong>del</strong>l’atto impugnato;<br />
- la sollecitazione all’attivazione dei poteri istruttori <strong>del</strong> giudice;<br />
- la richiesta di discussione <strong>del</strong>la causa in pubblica udienza;<br />
- la c.d. dichiarazione di conformità<br />
Il ricorso deve contenere la procura.<br />
Nella parte relativa al fatto bisogna illustrare, in maniera sintetica, ciò<br />
che è successo, evidenziando in particolare la procedura utilizzata<br />
dall’Ufficio.<br />
I motivi <strong>del</strong> ricorso, devono essere evidenziati in maniera chiara,<br />
evitando argomentazioni giuridiche prolisse o eccessivamente<br />
complesse.<br />
Il ricorso deve essere sottoscritto dal difensore <strong>del</strong> ricorrente, deve<br />
essere proposto entro sessanta giorni dalla notifica <strong>del</strong><br />
156
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
provvedimento, nei confronti <strong>del</strong>l’ente che ha emanato l’atto,<br />
mediante:<br />
- consegna diretta <strong>del</strong>l’originale <strong>del</strong> ricorso;<br />
- spedizione a mezzo posta <strong>del</strong>l’originale <strong>del</strong> ricorso;<br />
- notifica a mezzo ufficiale giudiziario di copia <strong>del</strong> ricorso<br />
(conforme all’originale).<br />
La spedizione <strong>del</strong> ricorso a mezzo posta dev’essere fatta in plico<br />
raccomandata senza busta con avviso di ricevimento.<br />
Gli atti impugnabili nel ricorso sono:<br />
- avviso di accertamento;<br />
- avviso di liquidazione;<br />
- provvedimenti irrogativi di sanzioni;<br />
- cartelle di pagamento;<br />
- avvisi di mora;<br />
- iscrizioni di ipoteca;<br />
- fermo amministrativo di beni mobili registrati;<br />
- atti catastali;<br />
- diniego di rimborso;<br />
- diniego o revoca di agevolazioni;<br />
- rigetto di definizione agevolata di rapporti tributari;<br />
- ogni altro atto ritenuto impugnabile dalla legge.<br />
Il ricorso, può essere proposto anche per vizi degli atti impositivi.<br />
Costituiscono vizi di legittimità:<br />
- la notifica;<br />
- la sottoscrizione;<br />
157
- la decadenza;<br />
- la motivazione<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il giudice si limita ad annullare l’atto. L’ente lo può rinotificare dopo<br />
la sentenza se ancora nei termini.<br />
Costituiscono vizi di merito:<br />
- errata applicazione <strong>del</strong>la percentuale di ricarico;<br />
- irrazionalità nella determinazione <strong>del</strong>l’imponibile.<br />
Il giudice se <strong>del</strong> caso, quantifica la pretesa.<br />
L’ente non può rimettere l’atto dopo la sentenza.<br />
Nel processo tributario, il ricorso viene, in un primo momento,<br />
notificato all’ente che ha emanato l’atto e, successivamente portato a<br />
conoscenza <strong>del</strong> giudice mediante la costituzione in giudizio.<br />
Tramite la costituzione in giudizio, il ricorrente diviene ufficialmente<br />
e attivamente presente nel processo instaurando un rapporto diretto<br />
anche con il giudice.<br />
Le modalità <strong>del</strong>la costituzione in giudizio, sono disciplinati dall’art.<br />
22 <strong>del</strong> D.Lgs 546/1992.<br />
La norma prevede che la costituzione in giudizio, deve avvenire:<br />
- entro trenta giorni dalla proposizione <strong>del</strong> ricorso a pena di<br />
inammissibilità;<br />
- mediante deposito o spedizione a mezzo posta in plico<br />
raccomandata senza busta con avviso di ricevimento;<br />
- <strong>del</strong> ricorso:<br />
• in originale, se è stato notificato a controparte a mezzo di<br />
ufficiale giudiziario;<br />
158
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
• in copia, se consegnato o spedito a mezzo posta alla<br />
controparte;<br />
• con fotocopia <strong>del</strong>la ricevuta di deposito o di spedizione<br />
per raccomandata.<br />
Il ricorso è inammissibile quando vi è:<br />
- il mancato rispetto <strong>del</strong> termine di trenta giorni previsto per la<br />
costituzione;<br />
- la non conformità <strong>del</strong>l’atto depositato o spedito alla segreteria<br />
<strong>del</strong>la Commissione rispetto a quello consegnato o spedito alla<br />
parte resistente.<br />
Successivamente all’esame preliminare <strong>del</strong> ricorso, il presidente di<br />
sezione fissa la data di trattazione e nomina <strong>del</strong> relatore, dopo di ché<br />
fissata la data di trattazione e nominato il relatore, viene notificato<br />
alle parti l’avviso di trattazione <strong>del</strong>l’udienza ad opera <strong>del</strong>la segreteria,<br />
almeno trenta giorni prima <strong>del</strong>la data di trattazione stessa.<br />
La suddetta comunicazione svolge un ruolo fondamentale all’interno<br />
<strong>del</strong> processo, in quanto è strumentale al contraddittorio.<br />
L’avviso di trattazione, deve contenere i seguenti elementi:<br />
- la data e l’ora <strong>del</strong>la trattazione;<br />
- la causa che verrà trattata;<br />
- i dati identificativi <strong>del</strong> ricorso;<br />
- il giudice adito.<br />
La discussione <strong>del</strong>la causa, avviene in camera di consiglio o in<br />
pubblica udienza.<br />
159
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Nella discussione in pubblica udienza, in un primo momento, il<br />
relatore espone al Collegio le questioni di fatto e di diritto <strong>del</strong>la<br />
controversia e, successivamente, il presidente ammette le parti alla<br />
discussione.<br />
Nelle more <strong>del</strong>l’udienza, può sorgere la necessità, per il Collegio, di<br />
emanare ordinanze istruttorie, per cui sarà necessario rinviare la<br />
discussione ad altra data. In udienza, non possono essere eccepiti<br />
motivi nuovi rispetto a quelli evidenziati nel ricorso, né è<br />
configurabile un’integrazione degli stessi. E’ comunque possibile<br />
sollevare questioni rilevabili d’ufficio.<br />
A seguito <strong>del</strong>la discussione, l’art. 34 <strong>del</strong> D.Lgs prevede che<br />
<strong>del</strong>l’udienza deve essere redatto verbale dal segretario.<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 126 c.p.c. il verbale deve contenere:<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>le persone intervenute;<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>le circostanze di luogo e di tempo nei quali gli<br />
atti che documenta sono compiuti;<br />
- la descrizione <strong>del</strong>le attività svolte;<br />
- la descrizione <strong>del</strong>le rilevazioni fatte;<br />
- le dichiarazioni ricevute;<br />
- la sottoscrizione <strong>del</strong> cancelliere (rectius, segretario).<br />
E’ possibile differire la trattazione <strong>del</strong>l’udienza fissata da parte de:<br />
- Collegio,<br />
- Su istanza <strong>del</strong>la parte interessata,<br />
160
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- Quando la sua difesa tempestiva, scritta o orale, è resa<br />
particolarmente difficile a causa dei documenti prodotti o <strong>del</strong>le<br />
questioni sollevate dalle altre parti.<br />
Il provvedimento di rinvio <strong>del</strong>l’udienza è rimesso alla valutazione <strong>del</strong><br />
presidente.<br />
Il diniego di rinvio <strong>del</strong>l’udienza può in determinati casi, ledere il<br />
diritto di difesa, per cui si ritiene possa essere sindacato in appello.<br />
Il Collegio giudicante, subito dopo la discussione in pubblica udienza<br />
o, se questa non vi è stata, subito dopo l’esposizione <strong>del</strong> relatore,<br />
<strong>del</strong>ibera la decisione in camera di consiglio.<br />
La fase <strong>del</strong>iberativa, è disciplinata agli articoli 276 <strong>del</strong> c.p.c. quindi:<br />
- la decisione deve essere presa in segreto in camera di consiglio;<br />
- alla decisione possono partecipare solo i giudici che hanno<br />
assistito alla discussione;<br />
- vengono decise prima le questioni pregiudiziali e poi quelle di<br />
merito;<br />
- la decisione è presa a maggioranza dei voti;<br />
- il presidente scrive e sottoscrive il dispositivo;<br />
- la motivazione viene stesa dal relatore.<br />
Quando ne ricorrono i motivi la <strong>del</strong>iberazione in camera di consiglio<br />
può essere rinviata di non oltre 30 giorni.<br />
La norma trova applicazione nelle ipotesi in cui la fattispecie presenti<br />
peculiari difficoltà quali:<br />
- la necessità di approfondire le questioni da trattare;<br />
- la necessità di ricerche giurisprudenziali e dottrinali;<br />
161
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- il temporaneo impedimento di uno dei componenti <strong>del</strong><br />
Collegio.<br />
Le sentenze, non possono essere parziali o non definitive.<br />
La pronuncia <strong>del</strong> giudice tributario può avere diverse forme.<br />
- i decreti sono provvedimenti emanati inaudita altera parte<br />
(senza la presenza <strong>del</strong>le parti), in genere, dal presidente.<br />
Esempio:<br />
1- inammissibilità <strong>del</strong> ricorso<br />
2- provvisoria sospensione <strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>l’atto impugnato<br />
- le ordinanze sono provvedimenti collegiali attinenti,<br />
La sentenza.<br />
generalmente, al processo. Esempio:<br />
1- sospensione <strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>l’atto;<br />
2- assunzione dei mezzi di prova;<br />
3- remissione degli atti alla Corte Costituzionale;<br />
4- remissione degli atti alla Corte di Giustizia UE;<br />
La sentenza è il provvedimento con cui il Collegio giudicante,<br />
definisce il processo o una fase <strong>del</strong>lo stesso, ed è un provvedimento<br />
avente natura decisoria.<br />
Nel processo tributario, possono configurarsi sentenze di:<br />
- condanna al rimborso di somme indebitamente versate;<br />
- annullamento <strong>del</strong>l’atto parziale o totale.<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 276 c.p.c. viene redatta la sentenza che stabilisce<br />
che:<br />
162
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- chiusa la votazione, il presidente scrive e sottoscrive il<br />
dispositivo;<br />
- la motivazione è scritta dal relatore, a meno che il presidente<br />
non ritenga di stenderla egli stesso o di affidarla all’altro<br />
giudice.<br />
Nella redazione <strong>del</strong>la sentenza<br />
- il relatore deve consegnare la minuta <strong>del</strong>la sentenza al<br />
presidente <strong>del</strong> Tribunale (rectius <strong>del</strong>la Commissione) o <strong>del</strong>la<br />
Sezione;<br />
- il presidente la sottoscrive insieme con l’estensore e la<br />
consegna al cancelliere (rectius segretario);<br />
- il segretario scrive il testo originale;<br />
- il presidente e il relatore, verifica la corrispondenza<br />
<strong>del</strong>l’originale alla minuta consegnata al segretario,<br />
sottoscrivono la sentenza e la fanno sottoscrivere all’altro<br />
giudice;<br />
- il giudice che ha steso la motivazione aggiunge la qualifica di<br />
estensore alla sua sottoscrizione.<br />
La sentenza deve contenere:<br />
- l’indicazione:<br />
1- <strong>del</strong>la composizione <strong>del</strong> Collegio;<br />
2- <strong>del</strong>le parti;<br />
3- dei loro difensori se vi sono;<br />
- la coincisa esposizione <strong>del</strong>lo svolgimento <strong>del</strong> processo;<br />
- le richieste <strong>del</strong>le parti;<br />
163
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- la succinta esposizione dei motivi di fatto e in diritto;<br />
- il dispositivo;<br />
- la data <strong>del</strong>la <strong>del</strong>iberazione;<br />
- la sottoscrizione <strong>del</strong> presidente e <strong>del</strong>l’estensore.<br />
Le sentenze possono essere corrette su ricorso <strong>del</strong>la parte, dallo stesso<br />
giudice che le ha pronunciate, qualora egli sia incorso in omissione o<br />
in errori materiali o di calcolo. Il procedimento di correzione degli<br />
errori materiali e di calcolo, riguarda la semplice formazione <strong>del</strong>la<br />
sentenza, e non comporta la nullità <strong>del</strong>la stessa, bensì la sua<br />
correzione.<br />
Condanne alle spese<br />
L’art. 15 <strong>del</strong> D.Lgs 546/92 stabilisce che la parte soccombente è<br />
condannata a rimborsare le spese <strong>del</strong> giudizio che sono liquidate con<br />
la sentenza. Nel processo tributario, vige il criterio <strong>del</strong>la<br />
soccombenza.<br />
Il giudice può :<br />
- dichiarare, in tutto o in parte, compensate le spese, se vi è<br />
soccombenza reciproca o ricorrono giusti motivi;<br />
- nel pronunciare la condanna, escludere la ripetizione <strong>del</strong>le<br />
spese sostenute dalla parte vincitrice, se le ritiene eccessive o<br />
superflue.<br />
Le spese processuali concernono, in linea generale:<br />
- i costi sostenuti dalla parte relativamente alle attività<br />
processuali;<br />
- gli oneri <strong>del</strong> difensore;<br />
164
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- i c.d. “accessori” come, ad esempio, il contributo per la cassa<br />
forense e il rimborso spese per la trasferta <strong>del</strong> difensore;<br />
- le consulenze tecniche, depositate su istanza di parte o<br />
d’ufficio.<br />
L’oggetto <strong>del</strong>la condanna <strong>del</strong>le spese riguarda:<br />
- i compensi dei difensori liquidati sulla base <strong>del</strong>le tariffe<br />
professionali;<br />
- nel caso di liquidazione <strong>del</strong>le spese a favore <strong>del</strong>l’Agenzia <strong>del</strong>le<br />
Entrate, si applica la tariffa vigente per gli avvocati con una<br />
riduzione <strong>del</strong> 20%.<br />
Le spese liquidate a favore <strong>del</strong> difensore, sono determinate sulla base<br />
<strong>del</strong>le tariffe professionali che, ovviamente variano a seconda <strong>del</strong><br />
professionista che ha patrocinato la lite.<br />
Nel processo tributario, vi è la tutela cautelare.<br />
Gli atti impositivi sono provvedimenti esecutivi: di conseguenza, le<br />
somme pretese dall’ente creditore possono immediatamente essere<br />
ricosse in via coattiva.<br />
Nel processo tributario, vi è la sospensione <strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>l’atto,<br />
la quale può essere concessa se:<br />
- in base ad un giudizio sommario, il ricorso appare fondato<br />
(fumus boni iuris),<br />
- dall’esecuzione <strong>del</strong> provvedimento può derivare un danno<br />
grave e irreparabile (periculum in mora).<br />
Il fumus boni iuris e il periculum in mora sono i requisiti per la<br />
concessione <strong>del</strong>la sospensione.<br />
165
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Nell’ ordinamento tributario sono previsti mezzi di tutela cautelare a<br />
garanzia <strong>del</strong> credito erariale.<br />
In determinate circostanze, l’ente creditore può chiedere al giudice<br />
tributario<br />
- l’iscrizione di ipoteca sui beni <strong>del</strong> trasgressore e dei soggetti<br />
obbligati in solido;<br />
- l’autorizzazione a procedere a sequestro conservativo dei loro<br />
beni, ivi compresa l’azienda.<br />
La domanda cautelare può essere proposta in base:<br />
- all’atto di contestazione <strong>del</strong>le sanzioni<br />
- al provvedimento di irrogazione <strong>del</strong>la sanzione;<br />
- al processo di verbale di contestazione.<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione 31.10.2005 n. 21170;<br />
- Cassazione 18.12.2006 n. 27067;<br />
- C.T. reg. Roma 7.2.2007 n. 1;<br />
- Cassazione 11.6.2008 n. 15449;<br />
- Cassazione 9.1.2009 n. 246;<br />
- C.T. prov. Bari 14.1.2009 n. 1;<br />
- Cassazione 13.2.2009 n. 3559;<br />
- Cassazione 27.2.2009 n. 4900;<br />
- Corte Costituzionale 14.1.2010 n. 3;<br />
- Cassazione 10.2.2010 n. 2937.<br />
166
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 18<br />
RICORSO IN APPELLO<br />
L’appello è il mezzo di impugnazione mediante il quale possono<br />
essere sindacate le sentenze <strong>del</strong>le Commissioni tributarie provinciali.<br />
Il suddetto mezzo di gravame è:<br />
- ordinario: deve essere proposto entro termini perentori ovvero<br />
sessanta giorni dalla notificazione <strong>del</strong>la sentenza o in difetto<br />
entro sei mesi dalla data di pubblicazione <strong>del</strong>la tessa;<br />
- sostitutivo: la pronuncia <strong>del</strong> giudice di secondo grado, si<br />
sostituisce integralmente a quella di primo grado, salvo<br />
tassative ipotesi di remissione <strong>del</strong>la lite alla Commissione<br />
Tributaria Provinciale<br />
- a ritmicità libera: nel senso che l’appellante può far valere,<br />
appunto, tramite appello, ogni potenziale vizio <strong>del</strong>la sentenza,<br />
ivi compresa la sostanziale ingiustizia.<br />
Il processo di secondo grado si svolge come segue:<br />
- notifica alla controparte <strong>del</strong>l’atto d’appello;<br />
- costituzione in giudizio <strong>del</strong>l’appellante entro trenta giorni dalla<br />
notifica <strong>del</strong>l’appello;<br />
- costituzione in giudizio <strong>del</strong>l’appellato entro sessanta giorni<br />
dalla data di ricezione <strong>del</strong>l’appello;<br />
- eventuale proposizione <strong>del</strong>l’appellato incidentale;<br />
- deposito di documenti e di memorie illustrative;<br />
- trattazione <strong>del</strong>la causa.<br />
L’inamissibilità in appello, si verifica se:<br />
167
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- l’appellante che ha notificato l’atto per consegna diretta o<br />
spedizione a mezzo posta non ha depositato presso la segreteria<br />
<strong>del</strong>la Commissione Tributaria Provinciale copia<br />
<strong>del</strong>l’impugnazione;<br />
- il ricorso non è stato notificato a tutti coloro che hanno<br />
acquistato la qualità di parte al primo grado.<br />
Il ricorso in appello va redatto su carta bollata (euro 14,62 ogni<br />
quattro facciate).<br />
L’oggetto d’appello, possono essere le sole sentenze <strong>del</strong>le<br />
Commissioni Tributarie Provinciali.<br />
La competenza <strong>del</strong> giudice di secondo grado si radica in base a quella<br />
<strong>del</strong> giudice che ha emesso la sentenza impugnata, in quanto il co. 2<br />
<strong>del</strong>l’ art. 4 <strong>del</strong> DLgs. 546/92 specifica che le Commissioni Tributarie<br />
Regionali sono competenti per le impugnazioni avverso le decisioni<br />
<strong>del</strong>le Commissioni Tributarie Provinciali che hanno sede nella loro<br />
circoscrizione.<br />
Ai seni <strong>del</strong>l’art. 53 <strong>del</strong> DLgs 546/92 l’atto di appello deve contenere:<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>la Commissione Tributaria cui è diretto;<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>l’appellante;<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>le altre parti nei cui confronti è proposto;<br />
- gli estremi <strong>del</strong>la sentenza impugnata;<br />
- l’esposizione sommaria dei fatti;<br />
- l’oggetto <strong>del</strong>la domanda;<br />
- i motivi specifici di impugnazione;<br />
- la sottoscrizione <strong>del</strong> difensore.<br />
168
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
L’atto d’appello non deve essere correlato dalla sentenza impugnata,<br />
posto che, in base all’art. 3 <strong>del</strong> DLgs. 546/92, dopo la costituzione in<br />
giudizio, la segreteria <strong>del</strong> giudice di secondo grado chiede a quella<br />
<strong>del</strong>la Commissione Tributaria Provinciale, la trasmissione <strong>del</strong><br />
fascicolo, che deve contenere copia autentica <strong>del</strong>la sentenza appellata.<br />
Il ricorso in appello deve contenere l’indicazione <strong>del</strong>l’appellante e<br />
<strong>del</strong>le altre parti nei cui confronti l’impugnativa è proposta e<br />
precisamente:<br />
- le sue generalità o quella <strong>del</strong> suo legale rappresentante<br />
intendendosi per tali il nome e cognome, la data di nascita;<br />
- la residenza o sede legale;<br />
- il domicilio eventualmente eletto;<br />
- il codice fiscale<br />
Nel ricorso devono essere esposti i fatti dei motivi di appello, deve<br />
essere indicata la procura <strong>del</strong> difensore, la richiesta di sospensione<br />
<strong>del</strong>l’esecuzione <strong>del</strong>la sentenza.<br />
L’appello deve essere sottoscritto dal difensore <strong>del</strong> contribuente,<br />
eccetto l’ipotesi in cui quest’ultimo possa stare in giudizio<br />
personalmente.<br />
L’appello può anche essere cumulativo. Nel c.d. appello cumulativo<br />
l’appellante impugna, con un unico atto di appello più sentenze.<br />
Il rito d’appello s’instaura, in primo luogo, mediante notifica <strong>del</strong>l’atto<br />
e controparte e, successivamente, tramite costituzione in giudizio.<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 53 e 20 <strong>del</strong> DLgs. 546/92, il contribuente può<br />
notificare l’appello mediante:<br />
169
- ufficiale giudiziario;<br />
- consegna diretta;<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- spedizione a mezzo posta il plico raccomandata senza busta<br />
con avviso di ricevimento.<br />
Come già esposto, l’appello è un’impugnazione che deve essere<br />
presentata entro i termini previsti a pena di decadenza.<br />
In particolare, esso va proposto:<br />
- entro sessanta giorni dalla data di ricezione <strong>del</strong>la sentenza di<br />
primo grado;<br />
- entro sei mesi dalla data di pubblicazione <strong>del</strong>la sentenza da<br />
appellare.<br />
L’appellante deve, al pari <strong>del</strong> ricorrente in primo grado, provvedere<br />
ala propria costituzione in giudizio, la cui omissione determina<br />
l’inammissibilità <strong>del</strong>l’impugnazione.<br />
La norma prevede che la costituzione in giudizio deve avvenire:<br />
- entro trenta giorni dalla proposizione dei ricorso in appello, a<br />
pena l’inammissibilità;<br />
- mediante deposito o spedizione a mezzo posta in plico<br />
raccomandata senza busta con avviso di ricevimento;<br />
- <strong>del</strong>l’appellato:<br />
in originale, se è stato notificato a controparte a mezzo di<br />
ufficiale giudiziario o messo comunale o messo<br />
autorizzato dall’Amministrazione finanziaria;<br />
in copia, se è stato consegnato o spedito a mezzo posta a<br />
controparte;<br />
170
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- con fotocopia <strong>del</strong>la ricevuta di deposito o di spedizione per<br />
raccomandata.<br />
Successivamente alla notifica <strong>del</strong>l’appello principale, l’appellato ha<br />
l’onere di costituirsi in giudizio presentando, se sussistono i<br />
presupposti, appello incidentale.<br />
La costituzione in giudizio avviene, per la parte appellata, mediante il<br />
deposito a brevi mani <strong>del</strong>le controdeduzioni presso la segreteria <strong>del</strong><br />
giudice adito.<br />
L’appellato, all’atto <strong>del</strong>la costituzione in giudizio, deve depositare,<br />
presso la segreteria <strong>del</strong>la Commissione Tributaria adita, il proprio<br />
fascicolo, contenente:<br />
- le controdeduzioni in tante copie quante sono le parti in<br />
giudizio;<br />
- i documenti offerti in comunicazione.<br />
L’atto di controdeduzioni contiene:<br />
- l’esposizione <strong>del</strong>le difese in replica ai motivi il gravame<br />
<strong>del</strong>l’appellante;<br />
- le eccezioni processuali e di merito che l’appellato intende<br />
sollevare;<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>le prove di cui l’appellato intende avvalersi.<br />
Ove l’appellato si costituisca tardivamente, egli subisce gli effetti<br />
<strong>del</strong>le preclusioni processuali nel frattempo verificatesi e<br />
precisamente:<br />
- venti giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza, perde il diritto di<br />
produrre documenti ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 co. 1 <strong>del</strong> DLgs 546/92;<br />
171
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- dieci giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza, perde il diritto di<br />
produrre memorie illustrative ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 co. 2 <strong>del</strong><br />
DLgs 546/92;<br />
- cinque giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza perde il diritto di<br />
produrre le memorie di replica, qualora la causa venisse<br />
trattata in camera di consiglio ai sensi <strong>del</strong>l’art. 32 co. 3 <strong>del</strong><br />
DLgs 546/92.<br />
La mancata costituzione in giudizio <strong>del</strong>l’appellato non causa di per sé<br />
l’accoglimento <strong>del</strong>l’appello principale.<br />
La mancata costituzione in giudizio, comporta il mancato<br />
ricevimento:<br />
- l’avviso di trattazione <strong>del</strong>l’udienza ai sensi <strong>del</strong>l’art 31 <strong>del</strong><br />
DLgs 546/92;<br />
- la comunicazione <strong>del</strong> dispositivo di sentenza ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />
37 <strong>del</strong> DLgs 546/92;<br />
- l’istanza di discussione in pubblica udienza ai sensi <strong>del</strong>l’art. 33<br />
<strong>del</strong> DLgs 546/92;<br />
- l’ordinanza di differimento <strong>del</strong>la trattazione ai sensi <strong>del</strong>l’art.<br />
34 <strong>del</strong> DLgs 546/92.<br />
La parte appellata, nelle controdeduzioni, può proporre appello<br />
incidentale, qualora ne sussistano i presupposti.<br />
La necessità di presentare appello incidentale, sorge nelle ipotesi in<br />
cui, in primo grado:<br />
- si sia determinata una situazione di soccombenza ripartita;<br />
- il giudice abbia disposto la compensazione <strong>del</strong>le spese.<br />
172
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
L’appello principale e l’appello incidentale si distinguono sulla base<br />
di un criterio temporale posto che:<br />
- è principale l’appello proposto mediante notifica alle altre<br />
parti;<br />
- è incidentale l’impugnazione che si innesta successivamente<br />
ad un gravame già presentato dalle altre parti, all’atto <strong>del</strong>la<br />
costituzione in giudizio.<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 54 co. 2 <strong>del</strong> DLgs 546/92 l’appello incidentale va<br />
presentato, a pena di inammissibilità, nell’atto di controdeduzioni.<br />
Tale atto a differenza <strong>del</strong>l’appello principale, non deve essere<br />
notificato alle altre parti.<br />
La notifica <strong>del</strong>l’appello principale ha effetto di rimettere i termini la<br />
parte che, pur versando in una situazione di parziale soccombenza,<br />
non ha appellato la sentenza nei termini.<br />
L’appello principale e l’appello incidentale godono di totale<br />
autonomia.<br />
La fase di trattazione, si svolge come segue.<br />
La segreteria <strong>del</strong>la Commissione Tributaria Regionale deve<br />
comunicare alle parti costituite la data <strong>del</strong>l’udienza.<br />
Le parti hanno facoltà di depositare atti difensivi entro i termini<br />
perentori previsti dall’art. 32 dl DLgs 546/92:<br />
- entro venti giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza (per documenti);<br />
- entro dieci giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza (per memorie);<br />
- entro cinque giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza (per memorie) in<br />
caso di trattazione in camera di consiglio.<br />
173
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Anche in appello, l’istanza di discussione in pubblica udienza, deve<br />
essere richiesta con apposita istanza unitamente all’appello.<br />
Dopo la discussione <strong>del</strong>la causa in appello, viene emessa la sentenza.<br />
Il contenuto <strong>del</strong>la sentenza <strong>del</strong> giudice di appello, è in linea di<br />
principio come quella di primo grado.<br />
In appello, non sono ammesse domande nuove, non sono ammesse<br />
eccezioni nuove che non siano rilevabili d’ufficio.<br />
In appello è fatta salva la possibilità di produrre nuovi documenti a<br />
prescindere dall’impossibilità di produrli in primo grado, anche e<br />
prodotti tardivamente in primo grado, fermo restando il divieto di<br />
domande nuove ed entro 20 giorni liberi prima <strong>del</strong>l’udienza.<br />
A conclusione <strong>del</strong>la fase procedurale <strong>del</strong>l’appello viene emessa la<br />
sentenza.<br />
La sentenza è il provvedimento con cui il collegio giudicante<br />
definisce il processo o una fase <strong>del</strong>lo stesso, ed ha natura decisoria.<br />
Il contenuto <strong>del</strong>la sentenza ai sensi <strong>del</strong>l’art. 36 <strong>del</strong> DLgs 546/92 deve<br />
contenere:<br />
- l’indicazione <strong>del</strong> collegio;<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>le parti;<br />
- l’indicazione dei difensori <strong>del</strong>le parti;<br />
- la narrazione dei fatti;<br />
- la motivazione;<br />
- il dispositivo;<br />
- la data <strong>del</strong>la <strong>del</strong>iberazione;<br />
- la sottoscrizione.<br />
174
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
La sentenza deve essere pronunciata in nome <strong>del</strong> popolo italiano,<br />
intestata alla Repubblica italiana.<br />
La mancanza <strong>del</strong>l’intestazione produce l’emendabilità ex art. 287<br />
c.p.c.<br />
Sospensione feriale di termini.<br />
L’art. 1 comma 1 <strong>del</strong>la Legge 742/69 prevede che il decorso dei<br />
termini processuali relativi alle giurisdizioni ordinaria ed a quelle<br />
amministrative è sospeso di diritto dall’ 1 agosto al 15 settembre di<br />
ciascun anno e riprende a decorrere dalla fine <strong>del</strong> periodo di<br />
sospensione. Ove il decorso abbia inizio durante il periodo di<br />
sospensione, l’inizio stesso è differito alla fine di detto periodo.<br />
In particolare, secondo la Circolare n. 56/E, se il termine relativo agli<br />
adempimenti previsti in ambito tributario cade in un giorno festivo o<br />
di sabato, ai fini <strong>del</strong> computo dei termini è necessario distinguere a<br />
seconda che si tratti di un termine con decorrenza successiva ovvero<br />
di un termine a ritroso.<br />
Se l’atto di accertamento è notificato prima <strong>del</strong> periodo di<br />
sospensione, ossia prima <strong>del</strong> 1 agosto, il termine naturale di 60 giorni<br />
per proporre il ricorso può scadere durante il periodo di sospensione,<br />
ossia tra 1 agosto e il 15 settembre, oppure dopo il periodo di<br />
sospensione, ossia successivamente al 15 settembre.<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione 24.1.2007 n. 1505,<br />
- Cassazione 23.7.2007 n. 16285;<br />
- Cassazione 25.1.2008 n. 1610;<br />
- C.T. reg. Bari 19.3.2008 n. 32;<br />
- Cassazione 4.4.2008 n. 8785;<br />
- Cassazione 3.10.2008 n. 24605;<br />
- Cassazione 9.1.2009 n. 229;<br />
- Cassazione 9.4.2009 n. 8640;<br />
175
- Cassazione 30.12.2009 n. 28036,<br />
- Cassazione 22.1.2010 n. 1174<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
176
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 19<br />
RICORSO IN CASSAZIONE<br />
Il ricorso per Cassazione è un mezzo di impugnazione che interviene<br />
in ultima istanza e si concretizza in un’azione che mira ad invalidare<br />
la sentenza di merito per motivi tassativamente previsti dalla legge.<br />
A norma <strong>del</strong>l’art. 6 <strong>del</strong> DLgs 546/92, è possibile proporre ricorso in<br />
Cassazione avverso la sentenza <strong>del</strong>la Commissione tributaria<br />
regionale.<br />
La Corte di Cassazione non si esprime sul merito <strong>del</strong>la causa, ma<br />
pronuncia un giudizio che si limita ad esaminare i profili di legittimità<br />
<strong>del</strong>la sentenza. Svolge, in linea di principio, la funzione di<br />
annullamento <strong>del</strong>la sentenza mentre la fase decisoria viene operata<br />
dal giudice <strong>del</strong> rinvio.<br />
Nel ricorso per Cassazione trovano applicazione i principi generali in<br />
tema di impugnazione.<br />
Occorre considerare:<br />
- l’interesse ad agire;<br />
- l’acquiescenza;<br />
- il rispetto <strong>del</strong> termine per impugnare.<br />
L’interesse ad agire, riguarda colui il quale propone il ricorso in<br />
Cassazione, vi abbia un interesse.<br />
La sentenza erroneamente motivata, quando non sia stata impugnata<br />
dal ricorrente, può essere impugnata dal Procuratore Generale presso<br />
la Corte di Cassazione, il quale può chiedere che la Corte indichi il<br />
principio di diritto al quale il giudice avrebbe dovuto attenersi.<br />
177
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Nel giudizio di cassazione non può essere sollevata nessuna questione<br />
che comporti l’allargamento <strong>del</strong>la materia <strong>del</strong> contendere rispetto al<br />
giudizio di appello, né presupponga l’accertamento di elementi di<br />
fatto nuovi rispetto a quelli dedotti nelle fasi di merito.<br />
I motivi per i quali è possibile impugnare in Cassazione una<br />
pronuncia sono indicati nell’art. 360 <strong>del</strong> c.p.c. il quale prevede che il<br />
ricorso può essere proposto:<br />
- per motivi attinenti alla giurisdizione;<br />
- per violazione <strong>del</strong>le norme sulla competenza, quando non è<br />
prescritto il regolamento di competenza;<br />
- per violazione o falsa applicazione di norme di diritto e dei<br />
contratti o accordi collettivi nazionali di lavoro;<br />
- per nullità <strong>del</strong>la sentenza o <strong>del</strong> procedimento;<br />
- per omessa, insufficiente o contraddittoria motivazione circa<br />
un fatto controverso e decisivo per il giudizio.<br />
Nel giudizio di Cassazione è possibile far valere solo tali motivi.<br />
La Corte di Cassazione effettua, infatti una mera revisione <strong>del</strong>le<br />
attività processuali che hanno portato alla pronuncia impugnata,<br />
nonché <strong>del</strong> giudizio di diritto reso con la sentenza stessa.<br />
Il ricorso in Cassazione ai sensi <strong>del</strong>l’art. 360 c.p.c. si configura<br />
quando il ricorrente ritiene che il diniego o il riconoscimento <strong>del</strong>la<br />
giurisdizione operato dal giudice <strong>del</strong>l’impugnazione sia illegittimo.<br />
stabilisce che il ricorso per Cassazione può essere proposto per<br />
violazione <strong>del</strong>le norme sulla competenza, quando non è prescritto il<br />
regolamento di competenza.<br />
178
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Di conseguenza, le sentenze <strong>del</strong>le Commissioni tributarie, anche<br />
quando decidono soltanto questioni di competenza, seguono le<br />
normali regole sull’impugnazione, che implicano il processo di<br />
appello e, successivamente, il ricorso per Cassazione.<br />
E’ possibile proporre ricorso per cassazione quando si lamenti un<br />
vizio di nullità <strong>del</strong>la sentenza impugnata e <strong>del</strong> procedimento che ha<br />
dato luogo ad essa, oppure quando si lamenta una omessa,<br />
insufficiente o contraddittoria motivazione in relazione ad un fatto<br />
controverso e decisivo.<br />
L’omissione <strong>del</strong>la motivazione può essere formale e sostanziale.<br />
Formale lo dice la parola stessa nella forma, sostanziale quando<br />
riguarda la motivazione per relationem, implicita, inconferente,<br />
inintelligibile.<br />
Il ricorso deve contenere a pena di nullità:<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>le parti;<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>la sentenza o <strong>del</strong>la decisione impugnata;<br />
- l’esposizione sommaria dei fatti <strong>del</strong>la causa;<br />
- i motivi per i quali i chiede la cassazione, con l’indicazione<br />
<strong>del</strong>le norme di diritto su cui si fondano;<br />
- l’indicazione <strong>del</strong>la procura, se conferita con atto separato e,<br />
nel caso di ammissione al gratuito patrocinio, <strong>del</strong> relativo<br />
decreto;<br />
- la specifica indicazione degli atti processuali, dei documenti e<br />
dei contratti o accordi collettivi sui quali il ricorso si fonda.<br />
179
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Il ricorso per Cassazione deve essere proposto entro sei mesi dalla<br />
pubblicazione <strong>del</strong>la sentenza stessa o sessanta giorni dalla notifica<br />
<strong>del</strong>la sentenza.<br />
Il ricorso a norma <strong>del</strong>l’art. 369 c.p.c., deve essere depositato nella<br />
cancelleria <strong>del</strong>la Corte entro 20 giorni dall’ultima notificazione alla<br />
parte contro la quale è proposto, a pena di improcedibilità.<br />
Unitamente al ricorso devono essere depositati, a pena di<br />
improcedibilità:<br />
- l’eventuale decreto di ammissione al gratuito patrocinio;<br />
- copia autentica <strong>del</strong>la sentenza o <strong>del</strong>la decisione con la relazione<br />
di notificazione, se questa è avvenuta, tranne che nei casi di<br />
regolamento di giurisdizione, ovvero la copia autentica dei<br />
provvedimenti da cui deriva il conflitto di giurisdizione;<br />
- la procura speciale, se conferita con atto separato;<br />
- gli atti processuali, i documenti, i contratti e accordi collettivi<br />
su cui il ricorso si fonda.<br />
La trattazione dei ricorsi nel giudizio di fronte alla Corte di<br />
Cassazione può avvenire in camera di consiglio o in pubblica udienza<br />
La Corte decide in camera di consiglio quando:<br />
- dichiara l’inammissibilità <strong>del</strong> ricorso principale e di quello<br />
incidentale eventualmente proposto, anche per mancanza dei<br />
motivi previsti dall’art. 360 c.p.c.<br />
- ordina l’integrazione <strong>del</strong> contraddittorio o dispone<br />
l’esecuzione <strong>del</strong>la notificazione a norma <strong>del</strong>l’art. 332 c.p.c.,<br />
ovvero la rinnovazione <strong>del</strong>la notificazione.<br />
180
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- Provvede in ordine all’estinzione <strong>del</strong> processo in ogni caso<br />
diverso dalla rinuncia;<br />
- accoglie o rigetta il ricorso principale e l’eventuale ricorso<br />
incidentale per manifesta fondatezza o infondatezza.<br />
In pubblica udienza il Primo Presidente fissa l’udienza e nomina il<br />
relatore per i ricorsi assegnati alla Sezioni Unite.<br />
Il cancelliere informa gli avvocati <strong>del</strong>le parti almeno 20 giorni prima,<br />
<strong>del</strong>la data fissata per l’udienza.<br />
Le parti possono presentare memorie in cancelleria entro i 5 giorni<br />
precedenti l’udienza, dopo la relazione, il presidente invita gli<br />
avvocati a svolgere le loro difese, il Pubblico Ministero espone<br />
oralmente le proprie conclusioni motivate, non sono ammesse<br />
repliche, ma gli avvocati possono presentare memorie sulle<br />
conclusioni <strong>del</strong> Pubblico Ministero.<br />
La corte di Cassazione può esprimersi nei modi seguenti:<br />
- rigettare il ricorso;<br />
- dichiarare il ricorso inammissibile o in procedibile;<br />
- dichiarare l’estinzione <strong>del</strong> giudizio per intervenuta rinuncia;<br />
- accogliere il ricorso con rinvio <strong>del</strong>la causa al giudice di merito<br />
o senza rinvio.<br />
La Corte rigetta il ricorso quando ritiene non fondato il motivo<br />
addotto <strong>del</strong> ricorrente e non condivide le censure da questi proposte.<br />
A norma <strong>del</strong>l’art. 390 <strong>del</strong> c.p.c., la parte può rinunciare al ricorso<br />
principale o incidentale finché non sia cominciata la relazione<br />
<strong>del</strong>l’udienza.<br />
181
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
La rinuncia deve essere effettuata con atto sottoscritto dalle parti e dal<br />
suo avvocato.<br />
La Corte quando accoglie il ricorso:<br />
- cassa la sentenza <strong>del</strong>la Commissione tributaria regionale,<br />
rinviando la causa ad altro giudice quando enuncia il<br />
principio di diritto che egli dovrà applicare;<br />
- cassa la sentenza <strong>del</strong>la Commissione tributaria regionale,<br />
decidendo la causa nel merito, quando non sono necessari<br />
ulteriori accertamenti di fatto.<br />
Giurisprudenza<br />
- Cassazione 24.1.2007 n. 1542;<br />
- Cassazione 21.3.2007 n. 6727<br />
- Cassazione SS.UU. 26.3.2007 N. 7258;<br />
- Cassazione 14.5.2007 n. 10945;<br />
- Cassazione SS.UU. 1.10.2007 N. 20603;<br />
- Cassazione 29.1.2008 n. 1906;<br />
- Cassazione SS.UU. 5.2.2008 n. 2658;<br />
- Cassazione 15.2.2008 n. 3896;<br />
- Cassazione 29.2.2008 n. 5471;<br />
- Cassazione 7.5.2008 n. 11079;<br />
- Cassazione 26.5.2008 n. 13496,<br />
- Cassazione 30.5.2008 n. 14530,<br />
- Cassazione 18.6.2008 n. 16435.<br />
182
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
Capitolo 20<br />
ISCRIZIONE A RUOLO DEL TRIBUTO<br />
IN PRESENZA DI RICORSO<br />
Gli atti impositivi sono dotati d’esecutività: di conseguenza, l’ente<br />
nella maggior parte dei casi, può riscuotere mediante ruolo le somme<br />
pretese nonostante la proposizione <strong>del</strong> ricorso.<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 68 <strong>del</strong> DLgs 546/92, la riscossione non può avvenire<br />
per la totalità <strong>del</strong>le somme, poiché sono previste apposite norme<br />
inerenti la riscossione <strong>del</strong> tributo in pendenza di giudizio.<br />
L’art. 68 <strong>del</strong> DLgs 546/92 e l’art. 15 <strong>del</strong> DPR 600/73 stabiliscono<br />
che, anche in deroga a quanto previsto dalle leggi d’imposta, nei casi<br />
in cui è prevista la riscossione frazionata, il tributo, con i relativi<br />
interessi, deve essere versato:<br />
- per due terzi, dopo la sentenza <strong>del</strong>la Commissione tributaria<br />
provinciale che respinge il ricorso;<br />
- per l’ammontare risultante dalla sentenza <strong>del</strong>la Commissione<br />
tributaria provinciale, e comunque non oltre i due terzi, se la<br />
stessa accoglie parzialmente il ricorso;<br />
- per il residuo ammontare determinato nella sentenza <strong>del</strong>la<br />
Commissione tributaria regionale.<br />
L’operatività <strong>del</strong>la norma è subordinata quindi, alle seguenti<br />
condizioni:<br />
- deve essere pendente un giudizio dinanzi alla giustizia<br />
tributaria;<br />
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<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
- la disciplina <strong>del</strong> tributo controverso deve contemplare la<br />
riscossione frazionata<br />
Nell’ipotesi d’accertamenti eseguiti sulla base <strong>del</strong>la c.d. clausola<br />
antielusiva, l’art. 37 – bis <strong>del</strong> DPR 600/73 prevede al co. 6, che le<br />
maggiori imposte accertate possono essere scritte a ruolo:<br />
- nei limiti previsti dall’art. 68 <strong>del</strong> DLgs 546/92 ovvero metà<br />
degli atti accertati;<br />
- dopo la sentenza di primo grado di rigetto <strong>del</strong> ricorso per i<br />
restanti due terzi;<br />
- dopo la sentenza di rigetto di secondo grado, per il residuo.<br />
184
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
a) Corsini – Liburdi – Valcarenghi – Villa - Valenti <strong>Accertamento</strong> e tecniche<br />
di difesa nella fiscalità immobiliare – Euroconference.<br />
b) Raffaello Lupi. - Evasione fiscale – Gruppo Wolters Kluwer.<br />
c) Giuseppe Marino Paradisi e paradossi fiscali – Egea -<br />
d) La cooperazione internazionale nell’accertamento <strong>del</strong>l’Iva – Cacucci<br />
Editore – Bari – Fabio Morera.<br />
e) Ferruccio Bogetti Sentenze Tributarie Commentate CTR Piemonte.<br />
Rivista Italia Oggi – Serie speciale 12 <strong>del</strong> 10.3.2009.<br />
f) Alfio Cissello, Gianluca Odetto, Gianpaolo Valente <strong>Accertamento</strong> – Ipsoa<br />
Gruppo Wolters Kluwer.<br />
g) Alfio Dissello, Pasquale Saggese Contenzioso Tributario – Ipsoa Gruppo<br />
Wolters Kluwer.<br />
h) Roberto Fanelli <strong>Sanzioni</strong> - Ipsoa Gruppo Wolters Kluwer.<br />
i) Carrirolo Fabio L’accertamento fiscale – Il Sole 24 Ore.<br />
j) Carlo Gargagliano, Gianpaolo Ranocchi, Giovanni Valcarenghi La difesa<br />
<strong>del</strong> contribuente dagli studi di settore.<br />
1. Elusione e sanzioni<br />
Rivista: Corriere Tributario 20/2009 - 25/2009 – 29/2009.<br />
2. La stabile organizzazione dopo le direttive IVA e residenza fiscale<br />
- Rivista: Corriere Tributario 11/2010.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 17.6.2010. Residenza fiscale e<br />
concetto di centro di interessi.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 17.9.2010. Chiarimenti <strong>del</strong> quadro<br />
RW.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 17.8.2009. Dimora abituale<br />
3. <strong>Accertamento</strong> da redditometro:<br />
- Rivista: Il fisco 41/2010.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 29.11.2010 n. 329.<br />
4. La mancata urgenza invalida l’avviso d’accertamento<br />
185
- Rivista: Il fisco 42/2010.<br />
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
5. Contrasto alle frodi IVA e operazioni inesistenti.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 12.10.2009 n. 281. Riapre da San<br />
Maino il contrasto alle frodi Iva.<br />
- Gazzetta Ufficiale: Convenzioni contro le doppie imposizioni ed<br />
evasione fiscale. GU n. 168/7 serie generale n. 174 <strong>del</strong> 2.7.2010.<br />
- Quotidiano: FiscoOggi <strong>del</strong> 19.10.2010. Frodi Iva<br />
- Quotidiano: FiscoOggi <strong>del</strong> 16.9.2010. Cartiere e frodi carosello,<br />
monitoraggio più incisivo.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 22.7.2010. Frodi carosello, falsa<br />
fatturazione in concorso con la truffa.<br />
6. Operazioni inesistenti<br />
- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 9.10.2009 n. 278.<br />
- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 31.7.2010. La falsa fatturazione può<br />
concorrere con la truffa aggravata.<br />
- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 10.7.2010. La falsa fatturazione è sempre<br />
reato.<br />
- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 15.10.2010.Operazioni inesistenti.<br />
- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 21.10.2010 Indebita detrazione di fatture.<br />
- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 19.5.2010. La falsa fattura non è<br />
sempre reato.<br />
7. Indagini finanziarie – accertamenti bancari<br />
- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 17.12.2010. Presunzioni da contrastare con<br />
le prove<br />
- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 7.10.2010. Accertamenti bancari, con<br />
la prova il prelievo è riconosciuto costo.<br />
- Quotidiano:Norme e Tributi <strong>del</strong> 3.5.2010. Indagini bancari, l’onere<br />
<strong>del</strong>la prova ricade sul contribuente.<br />
- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 12.10.2010. Accertamenti bancari e<br />
inversione <strong>del</strong>l’onere <strong>del</strong>la prova.<br />
- Quotidiano:FiscoOggi <strong>del</strong> 12.10.2010. Accertamenti bancari, costi<br />
occulti da provare.<br />
- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 7.10.2010. Presunzione per gli<br />
accertamenti.<br />
- Quotidiano:Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 27.9.2010. Meno limiti ai controlli sui<br />
conti intestati a terzi.<br />
8. Abuso <strong>del</strong> diritto<br />
- Rivista: Corriere Tributario 10/2009 Non applicabilità <strong>del</strong>le sanzioni<br />
amministrative<br />
186
<strong>Accertamento</strong>, <strong>Sanzioni</strong> e <strong>Difesa</strong> <strong>del</strong> <strong>Contribuente</strong><br />
Aggiornato al 29/03/2011<br />
9. L’effettività <strong>del</strong> contraddittorio nel procedimento applicativo<br />
- Rivista: Corriere Tributario 29/2009<br />
10. <strong>Accertamento</strong> sintetico<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 2.9.2010 L’accertamento sintetico<br />
raddoppia il contraddittorio.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 31.8.2010 l’accertamento sintetico al<br />
rebus degli incassi effettivi.<br />
11. <strong>Accertamento</strong> analitico-induttivo<br />
- Rivista: FiscoOggi <strong>del</strong> 4.6.2010. <strong>Accertamento</strong> basato sul<br />
tovagliamento<br />
12. Ricorso in Commissione Tributaria Provinciale<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 11.7.2010. Sospensione <strong>del</strong>la cartella<br />
esattoriale<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 24.7.2010. Sospensione <strong>del</strong>la cartella<br />
esattoriale illegittimo il limite dei 150 giorni.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 22.6.2010. Sospensiva più veloce.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 5.2.2010. L’accertamento viziato.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 21.1.2010. Mancata autotutela<br />
<strong>del</strong>l’ufficio.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 8.9.2010. <strong>Accertamento</strong> nullo senza<br />
motivazione.<br />
13. Nuovo redditometro<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 23.9.2010. Indagine sui conti a 360<br />
gradi.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 26.9.2010. Redditi dichiarati conformi<br />
alle spese, dalle Entrate milioni di lettere.<br />
- Quotidiano: Il Sole 24 Ore <strong>del</strong> 25.9.2010. Dal nuovo redditometro<br />
previsti milioni di avvisi.<br />
Le norme di riferimento e la Giurisprudenza, sono state reperite:<br />
1) sul sito <strong>del</strong> corso di perfezionamento per Magistrati Tributari e<br />
professionisti abilitati al patrocinio davanti al Giudice Tributario –<br />
osservatorio di Giurisprudenza Tributaria, sito a cura <strong>del</strong> dott. Massimo<br />
Scuffi – Magistrato;<br />
2) sulla banca dati <strong>del</strong> Sole 24 Ore soluzioni 24 Fisco – banca dati per il<br />
commercialista;<br />
3) La Legge – normativa nazionale e regionale annotata e commentata con<br />
la giurisprudenza.<br />
187