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Propoli
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La propoli è una sostanza di origine
naturale prodotta dalle api,
che viene utilizzata dalla medicina
naturale per via delle sue proprietà
benefi che: si tratta infatti
di un potente antinfi ammatorio,
antibatterico e cicatrizzante.
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COS’È LA PROPOLI
La propoli è una sostanza resinosa prodotta dalle api; essa
viene creata da questi insetti a partire dalle sostanze resinose
raccolte dalle cortecce e dalle gemme di diverse piante
come, ad esempio, pioppo, olmo, betulla, ippocastano, salice,
conifere, Prunus e moltissime altre. Queste sostanze
resinose vengono dapprima raccolte dalle api mediante le
loro mandibole, per poi essere manipolate con le zampe e
convogliate nella borsa pollinica. Le api, per evitare di appiccicarsi
con le resine raccolte, le trattano con specifi ci enzimi
prodotti dal proprio organismo, cere e polline, rielaborando il
tutto sino a creare piccole palline di propoli.
Ma qual è l’origine del termine propoli? Innanzitutto si tratta
di un nome che può essere declinato sia al femminile (“la propoli”)
che al che maschile (“il propoli”), e deriva dall’unione
dei termini greci “pro” (davanti) e “polis” (città). Il signifi cato
del termine propoli è dunque “davanti alla città”, e sta a si-
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gnifi care il ruolo protettivo che questa
sostanza ha nella vita e nella struttura
dell’alveare. Le api, infatti, utilizzano
la propoli come un rivestimento delle
pareti interne delle cellette dove si
depongono le uova, e dove le larve
vengono successivamente allevate.
Si tratta infatti di una sostanza impermeabile
e resistente che consente di
chiudere anche le più piccole fessure,
di costruire barriere di difesa dai predatori
esterni, e di isolare e rinforzare
la struttura dell’alveare grazie alla
sua rigidità. La propoli è dunque, a
tutti gli effetti, un vero e proprio materiale
da costruzione che insieme
alla cera d’api viene largamente impiegato
per l’edifi cazione dell’alveare.
Ma non è fi nita: la propoli è anche
una effi cace sostanza protettiva che,
grazie alla sua azione antivirale ed
antibiotica, protegge la salute degli
abitanti dell’alveare, ed è in grado di
allontanare i predatori.
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Propoli nella storia
Come non ricordare, poi, gli utilizzi storici della propoli, apprezzata
sin dai tempi degli antichi Egizi? Questo popolo conosceva
ed utilizzava la propoli per le pratiche di mummifi cazione:
questa sostanza resinosa consentiva infatti la perfetta
conservazione dei corpi, proteggendoli dagli attacchi di microorganismi
ed agenti esterni. L’uomo ha imparato dalle api
questa metodologia di preservazione: sono le api stesse, infatti,
che in natura avvolgono con uno strato di propoli le compagne
morte all’interno dell’alveare che non possono essere
trasportate all’esterno perché di dimensioni troppo grandi. La
propoli crea bozzoli perfettamente sigillati, impedendone la
putrefazione e garantendo la salubrità dell’alveare stesso.
Anche il mondo greco e romano sfruttava le proprietà benefi
che della propoli, ed in molti trattati antichi se ne parla diffusamente.
Questa sostanza naturale venne citata da illustri
medici, scienziati e letterati come Dioscoride, Varrone, Plinio
il Vecchio, Virgilio. Il medico greco Galeno di Pergamo, vissuto
fra il II e il III secolo a.C., descrisse nei suoi trattati di
scienza medica l’uso della propoli per la cura di infezioni e
stati febbrili, nonché per consentire la guarigione delle ferite
di battaglia dei soldati.
Nel medioevo la propoli veniva utilizzata per cicatrizzare le
piaghe, guarire le infezioni del cavo orale e trattare il delicatissimo
ombelico dei neonati, favorendo la rimarginazione della
ferita. Nei territori dell’est Europa la propoli veniva impiegata,
per via delle sue proprietà antibatteriche, come trattamento
per il cuoio ed anche per impregnare il legno destinato ai giocattoli
dei bambini.
Le spiccate proprietà impermeabilizzanti e protettive resero la
propoli una vernice molto comune nel passato, utilizzata ad
esempio dai mastri liutai (fra di essi, anche il grande Antonio
Stradivari) per verniciare e proteggere i propri preziosi strumenti
musicali. L’applicazione della propoli consentiva inoltre
di far risaltare la grana e le venature caratteristiche dei pregiati
legni utilizzati dai liutai. E non solo: sembra fosse uno dei
fattori chiave in grado di conferire agli strumenti musicali la
loro inimitabile, straordinaria sonorità.