Scarica Originale - Concessionaria Suzuki - Hyundai Nino Contino ...
Scarica Originale - Concessionaria Suzuki - Hyundai Nino Contino ...
Scarica Originale - Concessionaria Suzuki - Hyundai Nino Contino ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
132<br />
SFIDE<br />
SICILIA<br />
La tutta d’un fiato<br />
Sulla carta sembrava un’impresa quasi impossibile:<br />
circumnavigare l’isola in un solo giorno senza soste né rifornimenti.<br />
Invece, tre gommonauti siciliani, a bordo di un Joker Boat Clubman 24’<br />
spinto da un <strong>Suzuki</strong> 250 quattro tempi, hanno percorso cinquecento miglia<br />
in venti ore di navigazione a 25 nodi di media.<br />
Ecco il resoconto del viaggio, raccolto dalla viva voce dei protagonisti.
di Umberto Trapani<br />
M<br />
ezzanotte e dieci del 22 maggio, molo<br />
della Lega Navale nel porticciolo turistico<br />
di San Leone (Agrigento). Un’umidità<br />
che si taglia «a fette» e una luce<br />
che non aiuta per niente nelle operazioni<br />
di controllo e di preparazione del Joker<br />
ormeggiato in banchina. Si ingavonano gli ultimi<br />
oggetti portati da casa, compreso il dolce<br />
imposto da chi di dovere (una moglie,<br />
prossima mamma, a cui non si può certo dire<br />
di no) e le bevande energetiche suggerite dagli<br />
amici «navigati». Poi, finalmente, si gira la<br />
chiave e si controlla tutto: la strumentazione<br />
del motore, il Gps, il livello del carburante<br />
(tanto) imbarcato la sera prima. Tutto ok.<br />
Non resta che mettere in moto il possente<br />
<strong>Suzuki</strong> da 250 cavalli (V6 di 3.614 cc) che,<br />
quasi fosse cosciente dell’orario, gira silenziosamente,<br />
sottovoce.<br />
Non sono in molti ad assistere alla partenza,<br />
d’altronde non si poteva pretendere questo<br />
sacrificio in piena notte se non dai parenti<br />
e dagli amici più stretti, ma meglio così, un<br />
po’ di scaramanzia non guasta in questi casi.<br />
Si sfilano le cime della banchina, si tirano su<br />
le cerniere delle giacche a vento e via….<br />
E’ iniziato così il raid «Sicilia no stop»<br />
pensato e realizzato da tre entusiasti gommonauti<br />
siciliani, Maurizio <strong>Contino</strong> (pilota),<br />
Giuseppe <strong>Contino</strong> (copilota), Vincenzo Terrana<br />
(tecnico di bordo), grandi appassionati<br />
di mare e di gommoni (Maurizio non fa mistero<br />
di essere stato «contagiato» proprio dalla<br />
nostra rivista) che da alcuni anni hanno affiancato<br />
alla passione il business diventando<br />
concessionari dei fuoribordo <strong>Suzuki</strong> (marchio<br />
che i fratelli <strong>Contino</strong> conoscono bene visto<br />
che vendono anche le auto della medesima<br />
Casa), Joker Boat, Bat, Ranieri e Saver.<br />
I NUMERI DEL RAID<br />
Gommone Joker Boat Clubman 24’<br />
(7,46 x 2,99 m)<br />
Motore <strong>Suzuki</strong><br />
DF 250 TUL 4T<br />
con elica d’acciaio da 21,5’’<br />
Lunghezza percorso 499,84 miglia<br />
Tempo di navigazione<br />
effettivo 20 ore<br />
Velocità media 25 nodi<br />
Consumo carburante 606 litri<br />
Consumo orario 30,30 l/h<br />
UN’AVVENTURA DIVERSA<br />
L’idea di circumnavigare la Sicilia senza<br />
scalo era matura già da tempo, ma la data<br />
della partenza ha dovuto attendere la scelta<br />
di un mezzo e di un motore che consentissero<br />
di affrontare l’impresa con le maggiori<br />
probabilità di successo. Non si è trattato di<br />
un record da battere (non si ricordano precedenti),<br />
né di una gara di resistenza, per quanto<br />
si sapesse che l’impegno soprattutto fisico<br />
sarebbe stato notevole, ma sin dall’inizio<br />
l’obiettivo è stato il compimento di un’avven-<br />
→<br />
Il gommone ha effettuato tre brevi soste in altrettanti<br />
check-point disposti lungo il percorso,<br />
per consentire ad alcuni funzionari della<br />
Lega Navale Italiana di verificare l’effettiva<br />
identità dell’imbarcazione e degli occupanti.<br />
E’ stato, inoltre, registrato il tracciato del Gps.<br />
133
Il Joker Boat Clubman 24’ utilizzato per il raid<br />
è un battello strettamente di serie. Lo stesso<br />
dicasi per il fuoribordo, un possente 6 cilindri<br />
4 tempi <strong>Suzuki</strong> da 250 hp. Il consumo orario<br />
(medio) è stato di poco superiore ai 30 litri/ora.<br />
tura diversa dal solito, complice, come sottolinea<br />
Maurizio: «La voglia di provare un’emozione<br />
nuova, intensa, che verificasse quanto è<br />
forte il gusto di navigare e di vedere, rispetto al<br />
desiderio di vivere comodamente il mare».<br />
134<br />
Il test, se così vogliamo chiamarlo, è stato<br />
all’altezza delle aspettative perché in 20<br />
ore ininterrotte di viaggio, i tre componenti<br />
l’equipaggio hanno vissuto momenti che<br />
certamente ricorderanno per sempre. A cominciare<br />
dalla navigazione notturna, da<br />
Agrigento sino a Trapani, durante la quale<br />
il pericolo dei bassi fondali nella zona dello<br />
Stagnone (Mozia) ha costretto il gommone<br />
a seguire una precisa rotta di sicurezza.<br />
Una sgradita sorpresa al «giro di boa» di<br />
fronte alle Egadi: un sacchetto di plastica finito<br />
nell’elica ha mandato in surriscaldamento<br />
il motore mettendo a rischio sia la sua efficienza<br />
sia il proseguimento del viaggio.<br />
Scongiurato il pericolo, la rotta verso<br />
Palermo è stata mantenuta a velocità sostenuta,<br />
con il favore di un mare che, sin dalle<br />
prime luci dell’alba, si è mostrato abbastanza<br />
clemente. La navigazione è proseguita<br />
tranquillamente lungo tutta la costa settentrionale<br />
dell’isola, regalando all’equipaggio
anche il piacere di essere avvicinati da un<br />
gruppo di delfini che, come sempre, si<br />
compiacciono di farsi ammirare nelle evoluzioni<br />
a pochi metri dalla carena delle imbarcazioni.<br />
E’ stato forse il momento più<br />
bello della traversata, alimentato tra l’altro<br />
dalla constatazione di una resa del motore<br />
superiore alle attese, se si considera il rapporto<br />
ottimale tra la velocità media tenuta e<br />
il notevole peso imbarcato sino a quel momento<br />
(oltre mille chili tra carburante ed<br />
equipaggio).<br />
TENSIONE E STANCHEZZA<br />
Doppiato Capo Peloro, l’ingresso nello<br />
Stretto di Messina ha dato immediatamente<br />
la sensazione che le condizioni del mare volgessero<br />
al peggio. Ci si è messa anche la<br />
nebbia a rendere meno gradevole il continuo<br />
cambiamento del moto ondoso, ma<br />
l’andatura si è comunque mantenuta su regimi<br />
di crociera accettabili (20/22 nodi) sino<br />
all’altezza di Giardini Naxos. Nelle 25 miglia<br />
sino a Catania, il poco tempo perduto è<br />
stato ampiamente recuperato, grazie a un<br />
nuovo miglioramento delle condizioni marine.<br />
Nelle prime ore del pomeriggio la situazione<br />
è diventata più pesante: la stanchezza<br />
dell’equipaggio ha cominciato a farsi sentire,<br />
nonostante i periodi di breve riposo concessi<br />
a turno nel tratto tra Palermo e Messina,<br />
la guida è diventata più impegnativa, aumentando<br />
in proporzione la tensione<br />
dell’equipaggio; il mare, dal canto suo, ha<br />
mostrato di non voler più fare grandi concessioni<br />
neanche per brevi tratti. Onde alte<br />
di prua, vento teso e la necessità di variare<br />
continuamente la velocità per evitare di far<br />
battere il battello sono state le note più dolenti<br />
della rotta sino a Capo Passero, ma il<br />
peggio doveva ancora venire.<br />
A un certo punto l’equipaggio ha avuto<br />
la netta sensazione che il mare «bollisse»<br />
letteralmente sotto lo scafo: da Siracusa a<br />
Pozzallo la velocità media è scesa irrimediabilmente<br />
sotto i 10 nodi e, in prossimità di<br />
Capo delle Correnti, il Gps si è oscurato improvvisamente,<br />
costringendo a una rotta a<br />
vista, resa difficoltosa dalle pessime condizioni<br />
del tempo. Nel pomeriggio inoltrato,<br />
dopo diciassette ore di navigazione, tutta la<br />
tensione si è fatta avvertire pesantemente.<br />
Unico punto di riferimento sicuro, l’accoppiata<br />
motore-gommone che si è rivelata ottimale<br />
e - secondo i protagonisti del raid - ha<br />
contribuito a infondere sicurezza in qualsiasi<br />
situazione. Nell’ultimo tratto del viaggio,<br />
da Licata a San Leone, il deciso miglioramento<br />
del mare ha invitato i fratelli <strong>Contino</strong><br />
a sfruttare tutte le potenzialità del battello.<br />
E’ stato, infatti, un crescere continuo ed entusiasmante<br />
dell’andatura nelle ultime 25 miglia,<br />
sino all’ingresso del porticciolo di San<br />
Leone dove chi attendeva in barca la conclusione<br />
del «Sicilia no stop» ha visto sfrecciare<br />
a 48 nodi il grosso Joker con il team<br />
esultante per il successo dell’impresa. G<br />
135