16.06.2013 Views

RIVISTA 4/00 - Mare Nostrum

RIVISTA 4/00 - Mare Nostrum

RIVISTA 4/00 - Mare Nostrum

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

S O M M A R I O S O M M A R I O<br />

ottobre/dicembre 2<strong>00</strong>0<br />

R<br />

nostrum<br />

In copertina: la banchina del porto di Stintino<br />

durante la Regata della Vela Latina.<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Sardegna nautica rivista trimestrale di nautica della Sardegna<br />

Anno II numero 4<br />

Ottobre/dicembre 2<strong>00</strong>0<br />

Registrazione Tribunale di Sassari n° 360 del 10 Marzo 1999<br />

Redazione: via P. Iolanda 77, 071<strong>00</strong> Sassari<br />

Tel. 0335 404630 Fax 079 295570<br />

E-mail: lettori@marenostrum.it<br />

Editore:<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Editrice<br />

di Simone Poddighe<br />

via P. Iolanda 77, 071<strong>00</strong> Sassari<br />

Tel. 0335 404630 Fax 079 295570<br />

30<br />

38<br />

42<br />

48<br />

56<br />

60<br />

64<br />

66<br />

70<br />

CENTO LEGNI ALLA CLASSICA DEL<br />

MEDITERRANEO<br />

di Antonio Mannu<br />

ZIO PEPPE<br />

di Paolo Ajello<br />

L’EPOCA DEGLI EX VOTO<br />

di Wally Paris<br />

CP 541 BANNOK<br />

CAMPAGNA PELAGOS 2<strong>00</strong>0<br />

di Giampiero Dore<br />

ORSAMARE<br />

LA CANTIERISTICA SARDA DIVENTA<br />

GRANDE<br />

VELA LATINA DA DIPORTO A STINTINO<br />

di Luigi Scotti<br />

OLOTURIA<br />

BILANCELLA CARLOFORTINA DEL 1953<br />

VELE LATINE IN TUTTA L’ISOLA<br />

di Antonio Mannu<br />

CANOE IN CAMPO<br />

di Sergio Casano<br />

80 UNA SCUOLA PER TUTTE LE STAGIONI<br />

82<br />

86<br />

CAMPIONATO ITALIANO 420<br />

di Sergio Casano<br />

OPTIMIST<br />

MEETING E CAMPIONATO ZONALE ORI-<br />

STANO<br />

di Paolo Ajello<br />

Direttore Editoriale<br />

Simone Poddighe<br />

Direttore responsabile<br />

Graziano Cesaraccio<br />

La <strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Editrice ringrazia:<br />

Alberto Ruiu<br />

Antonio Ruju<br />

Claudio Triglia<br />

Filippo Sanna<br />

Giampiero Dore<br />

Gianluca Manca<br />

Luigi Scotti<br />

Mauro Carta<br />

Menico Manca<br />

Paolo Ajello<br />

Paolo Pintus<br />

Pierfranco Fois<br />

Piero Ajello<br />

Sergio Casano<br />

Vittore Mannazzu<br />

Wally Paris<br />

Stampa: Stampacolor Muros (SS)<br />

Lastre: Sema s.r.l. (ss)<br />

Richiedete il materiale informativo per<br />

investire in immagine efficace con la<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Editrice e le sue<br />

pubblicazioni<br />

Pubblicità<br />

Tel. 0335/404630<br />

Fax 079/295570<br />

E-mail: info@marenostrum.it<br />

www.marenostrum.it<br />

SFIDA TRA LE ISOLE<br />

TRAVERSATA DELLE BOCCHE DI BONI-<br />

FACIO IN WINDSURF<br />

1° TROFEO ENTE GIULIANO DI SARDE-<br />

GNA<br />

10° TROFEO TURRITANO<br />

BIG GAME A DRIFTING<br />

di Alberto Ruiu<br />

R U B R I C H E<br />

11 EDITORIALE<br />

13 NAVIGANDO<br />

92 PAGINE DI MARE<br />

93 CIRCOLI E ASSOCIAZIONI<br />

95 ABBONAMENTI<br />

Naviga in internet<br />

www.marenostrum.it<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong><br />

viene distribuito<br />

nelle edicole della<br />

Sardegna o in<br />

abbonamento<br />

Crediti fotografici<br />

Antonio Mannu Copertina, 15,27,30-36,60-<br />

64,66-69,74-79<br />

Sandro Re 18,21,22,24,25,70-72,82-85<br />

Paolo Ajello 17,23,38-41,86,87,93<br />

Giampiero Dore 42-55<br />

Alberto Ruiu 91<br />

A.Deschamps (Expression media, Paris) 88<br />

Disegni<br />

Filippo Sanna 69<br />

David Meloni 41,37<br />

8 9<br />

88<br />

90<br />

91<br />

Questo periodico é<br />

associato alla Unione<br />

Stampa Periodica<br />

Italiana


www.desole.com<br />

E D I T O R I A L E<br />

Anche quest’anno la regata della vela latina di Stintino<br />

si è conclusa con una grande partecipazione di pubblico<br />

e una flotta sempre più numerosa di imbarcazioni<br />

in gara. La vittoria della lancia carlofortina Francesca, timonata<br />

con entusiasmo dalla giovanissima Francesca Napoli,<br />

è la conferma di una tradizione marinara che si rinnova e<br />

cresce.<br />

<strong>Mare</strong> nostrum ha seguito la manifestazione in un piccolo<br />

stand che presto si é trasformato in un luogo di ritrovo per<br />

gli appassionati di mare. In particolare vogliamo ricordare<br />

gli amici dell’equipaggio di Eos che hanno improvvisato la<br />

scena di un improbabile ritrovamento di un antico fenicio<br />

disperso a bordo di un “fassoi”. Al grido di “Continentali,<br />

venite a vedere l’ultimo fenicio” hanno allegramente incitato<br />

i turisti a scoprire la bellezza selvaggia della nostra isola e la<br />

sua storia.<br />

Chi viene a visitare la Sardegna, infatti, desidera principalmente<br />

godere del mare e della natura ma non può non sentire<br />

il fascino di questo luogo mitico e leggendario. Già i<br />

viaggiatori di fine ottocento, sbarcati sull’isola per esplorare<br />

un luogo estraneo allo sviluppo culturale europeo, si imbattevano<br />

in una cultura autonoma e sconosciuta. Al centro del<br />

mediterraneo i sardi avevano elaborato un proprio percorso<br />

che solo più tardi é stato assorbito dalla cultura europea del<br />

‘9<strong>00</strong> grazie alle opere di scrittori e pittori quali, in particolare,<br />

Grazia Deledda e Giuseppe Biasi.<br />

Oggi più di allora é importante valorizzare questa cultura;<br />

cultura che proviene da un sapere antropologico che i sardi<br />

hanno sviluppato nei secoli.<br />

“Continentali, venite a vedere l’ultimo fenicio”.<br />

Simone Poddighe


I nostri uffici:<br />

Alghero:<br />

Arbatax:<br />

Cagliari:<br />

Olbia:<br />

Sassari:<br />

Tortolì:<br />

Valledoria:<br />

Aeroporto Fertilia<br />

Aeroporto<br />

Aeroporto Elmas<br />

Aeroporto C. Smeralda<br />

Via Roma, 56<br />

Via Mons. Virgilio, 54<br />

Via Roma snc<br />

EURORENT srl<br />

Centro prenotazioni<br />

e sede amministrativa :<br />

Sassari Via Roma, 56<br />

Tel./Fax 079-232335<br />

Internet: www.rent.it<br />

E-mail: reservation@rent.it<br />

Il presente coupon se presentato al banco di noleggio o inviato contemporaneamente<br />

alla prenotazione, dà diritto ad uno sconto del 20% sul tariffario in vigore.<br />

Buono sconto del 20%<br />

L’autonoleggio<br />

EuroRent/Auto Europa offre<br />

servizi nuovi e si rivolge,<br />

certo di poterla soddisfare, ad una<br />

clientela esigente.<br />

Il rinnovamento continuo<br />

del parco auto, il servizio<br />

esclusivo di noleggio<br />

scooters, cabriolet e vans<br />

sono punti di forza<br />

della società.<br />

Le autovetture sono tutte<br />

fornite di aria condizionata.<br />

N A V I G A N D O<br />

CAPITANERIA DI PORTO<br />

Concluso il grande esodo dei turisti, che anche quest’estate<br />

hanno preso d’assalto le spiagge e le località<br />

marine della Sardegna, alla Direzione Marittima della<br />

Sardegna, che ha coordinato la marina organizzativa, si<br />

fanno i primi consuntivi della stagione. A tracciarli è Antonio<br />

Pagliettini, Comandante della capitaneria di porto<br />

di Cagliari e direttore marittimo della Sardegna. “Il bilancio<br />

non è negativo – dice Pagliettini – nonostante sia<br />

notevolmente aumentato il flusso turistico nelle coste<br />

sarde. Il numero dei morti in mare è diminuito rispetto<br />

all’anno scorso, grazie soprattutto ad una maggiore sorveglianza<br />

in alcune spiagge a rischio dove prima non vi<br />

erano postazioni. Per la prima volta, quest’ultima estate, le<br />

postazioni sono state potenziate dai volontari della Guardia<br />

Costiera Ausiliaria, che hanno dato un grande contributo<br />

alle operazioni “Spiagge sicure” e “<strong>Mare</strong> d’amare”<br />

che si sono protratte sino alla fine di Agosto”.<br />

Le campagne promosse dalle Capitanerie sembra stiano<br />

dando pian piano dei frutti per quanto riguarda il rispetto<br />

dell’ambiente marino.<br />

“In effetti, c’è stata una sensibilizzazione nei confronti<br />

dell’ambiente rivolta soprattutto ai giovani: basti pensare<br />

che poco prima dell’estate sono stati effettuati ben ventidue<br />

incontri nelle scuole e quaranta manifestazioni di<br />

pulizia delle spiagge e fondali marini in tantissimi porti<br />

turistici. Iniziative che hanno coinvolto diverse associazioni<br />

di volontari e la Guardia Costiera Ausiliaria, che sta<br />

ormai raggiungendo la piena operatività”.<br />

Per la prima volta, in Sardegna c’è stata un’ordinanza balneare<br />

unica: il turista, sia di Stintino che di Villasimius,<br />

doveva rispettare le stesse regole, uguali in tutta l’isola.<br />

“ E’ stato un successo riuscire ad avere una legislazione<br />

unica. La Sardegna si è rivelata all’avanguardia: in nessun<br />

altra parte d’Italia si è riusciti a mettersi d’accordo con<br />

tutti i presidi, come è avvenuto appunto nella nostra<br />

isola”.<br />

Quest’anno molte violazioni sono state depenalizzate. E’<br />

stato un vantaggio per i cosiddetti cafoni della spiaggia?<br />

“La legge è diventata molto più rigida ed è prevalso il<br />

buon senso del cittadino. Giocare a racchettoni o a pallone,<br />

portare un cane sulla spiaggia poteva costare una<br />

multa salatissima, fino a sei milioni. Sanzioni senz’altro<br />

sproporzionate che hanno fatto anche da deterrente,<br />

scoraggiando comportamenti che violavano l’ordinanza.<br />

Il nostro compito, tuttavia, non era reprimere ma fare<br />

anche opera di convincimento. Il cittadino che veniva<br />

disturbato in spiaggia , comunque poteva comporre il<br />

1530, il numero blu che fa intervenire rapidamente i<br />

nostri uomini”.<br />

L’estate del 2<strong>00</strong>0 è da ricordare anche per la campagna<br />

di sensibilizzazione con il pieghevole “Sardegna, un mare<br />

di tranquillità”.<br />

“Finalmente siamo riusciti, con la collaborazione del Consiglio<br />

Regionale, a distribuirlo in tutte le spiagge e approdi<br />

della Sardegna, compresi porti ed aeroporti, dove sono<br />

sbarcati i turisti. Una sorta di vademecum, di decalogo<br />

dei comportamenti del turista, che indica soprattutto le<br />

regole del buon senso, per quanto riguarda la balneazione,<br />

la nautica e la subacquea”.<br />

Sergio Casano<br />

STOP ALL’ITTICOLTURA DA<br />

SPIAGGIA<br />

Il Tribunale Amministrativo Regionale, al quale si erano<br />

rivolti gli amministratori dei comuni di Palau e Santa<br />

Teresa, hanno stabilito che le autorizzazioni regionali e<br />

la concessione a favore della società Arcipelago Itticoltura,<br />

volte a permettere la creazione di un impianto di<br />

itticoltura intensiva a Porto Liscia. Una lunga striscia di<br />

sabbia bianca situata nei pressi della foce del fiume Liscia<br />

una delle spiagge più belle del Nord Sardegna. L’impianto<br />

avrebbe dovuto avere un’estensione di dieci ettari, da 60<br />

RIMESSAGGIO - RIPARAZIONI - ASSISTENZA E CANTIERISTICA<br />

RICOSTRUZIONE E RESTAURO BARCHE D’ EPOCA<br />

Concessionario<br />

Punto vendita<br />

Assistenza<br />

Arzachena - Loc. Monte Aguisi - RTF 0336/812345<br />

12 13


14<br />

N A V I G A N D O<br />

a 90 vasche galleggianti suddivise in tre pennelli paralleli<br />

muniti di camminamenti ed elementi mobili di collegamento,<br />

una piattaforma di servizio di 360 mq. con un’<br />

avannottiera a terra, e produzione stimata di 4<strong>00</strong>0-5<strong>00</strong>0<br />

quintali annui di orate e spigole. Il costo annuo della<br />

concessione? Ridicolo: 5<strong>00</strong>.<strong>00</strong>0 lire. A quanto pare il TAR<br />

ha cassato il progetto perché il nulla osta rilasciato a suo<br />

tempo dalla Capitaneria di Olbia, competente per quel<br />

territorio, si riferiva ad un altro tratto di mare, situato<br />

nella vicina baia di Porto Pozzo. Con estrema disinvoltura,<br />

a quanto pare, il luogo in cui realizzare l’impianto era<br />

cambiato durante l’ iter burocratico e amministrativo. Per<br />

questo il TAR ha decretato l’ illegittimità del tutto. Con<br />

grande soddisfazione dei sindaci dei due comuni, della<br />

Comunità Montana, di numerosi cittadini e dei membri<br />

del Comitato Salvaguardia La Sciumara (com.sciumara@<br />

tiscalinet.it). Ma non bisogna abbassare la guardia anche<br />

perché quello degli impianti di itticoltura é un problema<br />

grosso. Vi sono problemi, ancora oggetto di studi, per ciò<br />

che riguarda lo smaltimento dei rifiuti organici dei pesci<br />

allevati e la dispersione dei mangimi. Sotto un impianto<br />

di itticoltura una spessa coltre di sedimenti provenienti<br />

dall’impianto distrugge la vita della sottostante porzione<br />

di fondo marino. Pare che realizzando impianti di<br />

dimensioni modeste ed attivando una catena biologica<br />

di almeno parziale smaltimento dei residui organici e dei<br />

mangimi, sarebbe possibile contenere e quasi annullare<br />

gli effetti negativi di questo tipo di impianti. Unico svan-<br />

taggio. Minori profitti. Ma non sempre il maggior profitto<br />

può essere la ragione per cui si fanno le cose in un certo<br />

modo.<br />

Antonio Mannu<br />

CARRETTE DEL MARE<br />

Venerdì 7 settembre alle 06.45 la motonave EuroBulcker<br />

IV si é incagliata su una secca di fronte a Porto Scuso,<br />

in mezzo al canale che separa la Sardegna dall’isola di<br />

S.Pietro. La nave trasportava 17.2<strong>00</strong> tonnellate di carbone<br />

destinato alla centrale Enel di Porto Vesme. Sulla<br />

causa del disastro si sono diffuse molte voci: che la<br />

carta nautica a disposizione del comandante Kostantin<br />

Djadkov, ucraino di 41 anni, poi arrestato con l’accusa<br />

di disastro colposo, fosse la carta generale del tirreno<br />

centrale; che la nave abbia imboccato il canale senza<br />

attendere l’intervento del rimorchiatore e del pilota;<br />

che vi siano state negligenze anche a terra. Resta il fatto<br />

che, durante una notte di bufera, una nave é andata in<br />

secca, degli uomini hanno rischiato la vita, centinaia di<br />

quintali di gasolio si sono riversati in mare e il carico è<br />

ancora da recuperare, come il relitto. Si poteva evitare?<br />

Probabilmente si. Come si potrebbe evitare, con norme<br />

adeguate e fatte rispettare, che navi cisterna e petroliere<br />

lavino le sentine a mare, come pare sia accaduto<br />

N A V I G A N D O<br />

di recente al largo della Costa Smeralda. Basterebbe far<br />

obbligo alle navi, una volta scariche, di pulire le sentine in<br />

modo controllato e in modo che i reflui possano essere<br />

adeguatamente smaltiti prima che la nave riprenda il<br />

mare. Pare sia così negli Stati Uniti, ed anche in altri<br />

paesi. L’incidente riporta drammaticamente d’attualità la<br />

necessità di impedire che navi che trasportano carichi<br />

pericolosi transitino attraverso le Bocche di Bonifacio.<br />

Ma questo, pur se importante, non basta. E il mare tutto<br />

che va salvaguardato. Gli strumenti ci sono o si possono<br />

creare, basta volerlo. Basta non accettare più che navi<br />

non sicure possano transitare nei porti italiani. Esser<br />

severi con chi, dal comandante di una nave al pilota di un<br />

porto, non svolge in modo rigoroso le proprie incombenze.<br />

Varare e far rispettare le norme che servano a<br />

salvaguardare l’ambiente.<br />

Antonio Mannu<br />

dal 1969<br />

C’E’ !un<br />

messaggio<br />

per<br />

te<br />

La <strong>Mare</strong><br />

<strong>Nostrum</strong> Editrice<br />

ricerca,<br />

in tutta<br />

l’isola, collaboratori<br />

per<br />

l’area commerciale.<br />

Inviateci il<br />

vostro curriculum<br />

vitae.<br />

Speriamo di<br />

potervi accogliere<br />

nel<br />

nostro equipaggio.<br />

Nautica Salvatore Pirisi<br />

vendita - assistenza - rimessaggio<br />

solo i migliori marchi<br />

Zona Industriale Predda Niedda Nord strada nr. 2 - 071<strong>00</strong> Sassari<br />

telefono e fax 079/260422 - 347/7125998 - e-mail: nauticapirisi@tiscalinet.it<br />

15


16<br />

N A V I G A N D O<br />

WIND CUP<br />

Le acque del Poetto come quelle di Auckland. Per otto<br />

giorni, dal 21 al 28 agosto, nello specchio di mare della<br />

“VI fermata” della spiaggia cagliaritana, oltre ottocento<br />

persone hanno sognato le imprese di Luna Rossa. Grazie<br />

alla Wind Cup 2<strong>00</strong>0, infatti, i frequentatori del Poetto e<br />

gli aficionados della tintarella, hanno provato l’emozione<br />

dei match races ( uno contro uno ), la spettacolare<br />

formula adottata in Nuova Zelanda, nell’ultima edizione<br />

della coppa America, la regata più antica del mondo.<br />

Per poter partecipare e sognare le imprese di Francesco<br />

De Angelis e compagni, è bastato compilare un coupon<br />

disponibile nel “beach stadium” del Poetto ( di fronte<br />

all’ippodromo ) che veniva poi sorteggiato dagli organizzatori<br />

per formare ogni giorno gli equipaggi capeggiati da<br />

tre skipper al timone delle imbarcazioni: Andrea Cittadini,<br />

Luca Pelosio e Andrea Barbera. Tre velisti con alle spalle<br />

diverse regate e maratone sul mare, come il giro d’Italia<br />

di Cino Ricci, che hanno insegnato agli improvvisati equipaggi<br />

le basi dei primi segreti dell’andar per mare, prima<br />

in un mini corso in spiaggia, poiin barca durante una vera<br />

e propria regata su un percorso a bastone con la formula<br />

del match race.<br />

A disposizione degli aspiranti velisti due Tom 28, imbarcazioni<br />

di circa otto metri e mezzo, che su scala hanno<br />

tutte le caratteristiche tecniche delle sorelle maggiori<br />

della coppa America. Due scafi molto maneggevoli,<br />

dotati di una randa di 22 metri quadri, di un genoa di<br />

15 e di uno spinnaker di 55, che hanno trovato subito<br />

il consenso di tantissimi giovani, i quali hanno fatto la fila<br />

per riuscire ad essere estratti e poter poi partecipare<br />

ai match races; “Sinceramente, non ci aspettavamo un<br />

successo di queste dimensioni – dice Susanna Molon,<br />

responsabile delle pubbliche relazioni della Wind Cup<br />

– anche se la gente non ha dimenticato le notti magiche<br />

di Luna Rossa, che in primavera ha tenuto svegli milioni<br />

di italiani. I cagliaritani, insomma, hanno scoperto la vela<br />

e gli avvincenti match races sentendosi per circa un’ora<br />

(tanto durava ogni regata) degli skipper. La formula ha<br />

funzionato e torneremo sicuramente anche la prossima<br />

estate”.<br />

La Wind Cup 2<strong>00</strong>0 è approdata a Cagliari dopo aver toccato<br />

altre cinque città italiane: Civitanova Marche, Ostia,<br />

San Benedetto del Tronto, Fregene, Sabaudia. La manifestazione,<br />

che ha preso il via il 24 giugno, si è conclusa nella<br />

spiaggia di Pescara il 24 settembre.<br />

Sergio Casano<br />

N A V I G A N D O<br />

LA MORTE DI FRANCO<br />

FOSSA GRANDE APPASSIO-<br />

NATO DELLA VELA E DEL<br />

MARE<br />

Franco Fossa se ne è andato, ha deciso di lasciarci e la notizia<br />

è arrivata come uno schiaffo sul viso di chi lo aveva<br />

visto, ancora pochi giorni prima, godere del mare, del vento<br />

e della compagnia degli amici sulla barca sulla quale era<br />

ormai da anni protagonista del circo della vela latina, la<br />

Francesca - Asinara Libera. Proprio nell’equipaggio più allegro<br />

e spensierato, è arrivata una tragedia così inaspettata e<br />

incomprensibile. L’Asinara continuerà a veleggiare ma l’allegria<br />

non sarà più la stessa. Abbiamo chiesto un ricordo<br />

a Giancarlo Acciaro, amico di Franco e armatore di Asinara<br />

Libera. (p. a.)<br />

Il soffio di una brezza amica.<br />

Era una giornata d’estate. Il risveglio da una notte passata<br />

tra insonnia e curiosità’: una liberazione!<br />

La quiete notturna attira le aspettative del giorno che sta<br />

per arrivare. Il nervosismo invade la normale vita di un<br />

uomo d’esperienza che tutte le volte prova delle sensazioni<br />

irripetibili e non comuni nella vita quotidiana: e’ il<br />

giorno della regata.<br />

Ogni cosa programmata nei giorni precedenti e’ da rifare:<br />

il ghiaccio non arriva, le cime non vanno bene, l’equipaggio<br />

tarda, la confusione e’ nell’aria.<br />

La tensione aumenta scoprendo il carattere dei nostri<br />

compagni d’avventura che sembrano trasformati da<br />

questo evento.<br />

Gli equipaggi sono eccitati, ma ognuno: timonieri, tattici,<br />

marinai, armatori e zavorre, nascondono la verità’. La<br />

verità’ e’ vincere.<br />

Questa grande esperienza, quella di vincere, che ogni<br />

giorno dell’anno si rinnova negli incontri, nelle letture di<br />

cronache di regate e che ci tiene in allenamento aspettando<br />

la data della sfida.<br />

Eccola la sfida. Si lasciano gli ormeggi, la concentrazione<br />

si fa spazio, gli uomini ritrovano le proprie conoscenze, le<br />

proprie esperienze marinare. A bordo si respira aria di<br />

regata: le manovre sono automatiche, gli sguardi ordini, il<br />

controllo degli avversari vangelo.<br />

Tutto e’ ormai vero, tutto e’ vita. Si parte finalmente.<br />

L’imbarcazione comincia a rispondere alle sollecitazioni<br />

delle manovre di mani esperte che cazzano e lascano<br />

scotte e drizze; regolano fiocchi e rande che sembrano<br />

rispondere a rumori e vibrazioni dello scafo. Equipaggio e<br />

imbarcazione sono un’unica armonia. Sembrerebbero da<br />

sempre integrati uno con l’altra per vincere il vento, per<br />

vincere il concorrente, per vincere la sfida.<br />

Le boe sono in lontananza, il vento non ci aiuta, la stanchezza<br />

comincia a subentrare all’entusiasmo, l’equipaggio<br />

comincia a sbandare. Qualcuno pensa già’ a ritirarsi, ma<br />

e’ difficile convincere tutti. Lo spirito di corpo, la convinzione<br />

di potercela fare, recuperano anche chi per un<br />

istante vorrebbe abbandonare ed ecco che una leggera<br />

brezza che sembra aver sentito le nostre invocazioni, ci<br />

viene in aiuto facendo rivibrare l’entusiasmo e restituendoci<br />

più forza e coraggio.<br />

E’ cosi’ via, più’ carichi di prima, più’ agguerriti di prima, per<br />

concludere la sfida, per vincere.<br />

Finalmente si taglia il traguardo: non siamo primi.<br />

La sfida forse non era vincere, ma il confronto con gli<br />

altri, il confronto con la natura, la forza di esistere in<br />

mezzo agli altri con i propri mezzi, le proprie capacita’<br />

e la propria umiltà’ per poter apprendere e migliorarsi.<br />

Vivere.<br />

Franco era uno di noi, un marinaio regatante, ma soprattutto<br />

un amico disponibile ed altruista. Forte da poter<br />

imporre il suo volere, ma umile nell’accettare il parere<br />

degli altri. Questo era Franco, con il suo sorriso e la<br />

sua stazza che rassicurava tutti e che ci incoraggiava ad<br />

andare avanti.<br />

Mai ultimo nel tendere la mano, mai ultimo nel capire gli<br />

altri.<br />

Però Franco, questa volta ha voluto regatare da solo: il<br />

vento e’ calato, la stanchezza e’ aumentata, uno sbandamento<br />

ed il traguardo si e’ fatto più’ lontano, gli altri sembravano<br />

più’ bravi e veloci. Imprendibili.<br />

Neppure un soffio di quella flebile brezza amica. Non<br />

abbiamo sentito le sue invocazioni, le sue speranze e non<br />

abbiamo potuto rispondere.<br />

Così Franco si e’ ritirato. Così Franco ha abbandonato la<br />

sfida. Cosi’ tutti noi ci sentiamo sconfitti.<br />

Giancarlo Acciaro<br />

17


18<br />

N A V I G A N D O<br />

DRAGONI CAGLIARITANI IN<br />

SVEZIA<br />

Il tam- tam del dragone sardo varca il Tirreno e si fa sentire<br />

anche in Europa.<br />

L’imbarcazione porta colori del Team Kayak Sardegna,<br />

dopo aver sfiorato il podio ai Tricolori che si sono disputati<br />

lo scorso luglio a Roma, ha vinto clamorosamente a<br />

Malmoe, in Svezia, due titoli europei, conquistando anche<br />

un terzo posto. L’equipaggio cagliaritano “ targato” Quattro<br />

Mori si è imposto nella categoria Open Juniores sulla<br />

distanza dei 250 e 5<strong>00</strong> metri, precedendo squadre blasonate<br />

come la Germania e il Regno Unito, dove la disciplina<br />

del “dragon boat” è molto diffusa. Il dragone isolano,<br />

con un team composto da diversi canoisti dell’ Istituto<br />

Nautico Buccari di Cagliari, era all’esordio di una<br />

competizione internazionale. “ I ragazzi sembravano dei<br />

veterani – spiega Giorgio Carboni, presidente del Team<br />

Kayak Sardegna- tanto da non risentire il confronto con<br />

quotatissimi avversari di grande tradizione, che con il dragone<br />

pagaiano da anni. Non ci aspettavamo un successo<br />

così clamoroso con la conquista di due medaglie d’oro e<br />

una di bronzo”.<br />

I ventidue protagonisti dell’Europeo sono approdati in<br />

Centro Servizi Turistici<br />

Tel./fax 0789/892017<br />

Cell. 03683519386<br />

Svezia dopo essersi allenati per circa un mese, tra luglio e<br />

agosto, nel mare prospiciente la spiaggia del Poetto, dove<br />

il rumore del tamburino che dà il ritmo ai pagaiatori ha<br />

suscitato la curiosità e l’interesse dei bagnanti, che per la<br />

prima volta hanno visto sfilare il dragone: “ Per la maggior<br />

parte delle persone è stata non solo una novità – conclude<br />

Giorgio Carboni – ma anche una nota di colore di<br />

quest’ultima calda estate al Poetto, dove il dragone si è<br />

incrociato con le barche a vela”.<br />

Il dragone è una canoa di origine cinese, con a prua e a<br />

poppa, rispettivamente la testa e la coda di un drago, di<br />

circa dodici metri. A condurla è un equipaggio composto<br />

Servizi immobiliari - Affittanze<br />

Noleggio di ogni genere<br />

Pulizie ville - Appartamenti - Manutenzione<br />

Escursioni: cavallo - barca - subaquee -<br />

fuoristrada - gite organizzate in pullman<br />

Battute di pesca d’ altura<br />

Servizi di segreteria / collegamenti Internet<br />

Servizio taxi - transfert da e per aeroporto<br />

e porto<br />

Siamo operativi in tutto il Nord Sardegna<br />

ci trovi a Cannigione in via Lungomare, 35<br />

N A V I G A N D O<br />

Alcuni Dragon Boat nel canale di Malmoe, in Svezia, durante i campionati europei.<br />

da ventidue elementi, al quale dà il ritmo a colpi di tamburo<br />

il capo voga. In Sardegna è approdato per la prima<br />

volta quest’anno, lo scorso maggio, in occasione della<br />

prima edizione del Festival dei Dragon Boat, che ha avuto<br />

come scenario il canale di Terramaini, che costeggia le<br />

saline e lo stagno di Molentargius, tra Cagliari e Quartu.<br />

Al Campionato europeo di Dragon Boat, che si è disputato<br />

nel canale di Malmoe dal 12 al 13 agosto, hanno partecipato<br />

nove nazioni: Svezia, Polonia, Olanda, Norvegia,<br />

Germania, Russia, Danimarca, Inghilterra e Italia.<br />

Sergio Casano<br />

professionalità e cortesia al servizio dei tuoi occhi<br />

Attrezzato laboratorio per il montaggio di tutti i tipi di lenti<br />

Centro specializzato lenti progressive<br />

ARZACHENA: v.le Costa Smeralda 74 - Tel.fax 078 983 302<br />

BAJA SARDINIA: Piazzetta Centrale - Tel. 078 999 386<br />

E-mail: otticaangius@tiscalinet.it<br />

19


20<br />

N A V I G A N D O<br />

IL LANCIO DI UNA SFIDA<br />

La SFIDA 2<strong>00</strong>0 è una manifestazione<br />

velica con regate match race che sarà<br />

lanciata dallo Yacht Club Alghero, tra un suo portacolori<br />

e il vincitore di una selezione tra gli equipaggi non<br />

professionisti dei club che aderiranno alla manifestazione.<br />

La squadra defender dello Yacht Club Alghero incontrerà<br />

lo sfidante in una serie di 7 regate.<br />

Lo sfidante sarà il vincitore degli scontri fra club, dopo<br />

una selezione articolata in tre fasi: un girone all’italiana,<br />

uno scontro fra i primi quattro classificati, una finalissima<br />

tra i primi due al meglio di 7 regate. Saranno accettate<br />

le prime 8 iscrizioni di club sfidanti che perverranno e<br />

saranno perfezionate entro il 30 ottobre prossimo. L’organizzazione<br />

si riserva la facoltà di altri due inviti.<br />

Le squadre di circolo dovranno essere formate da un<br />

equipaggio di 5 atleti. All’atto dell’iscrizione dovranno<br />

essere indicati i nomi di tutti gli atleti (massimo 10), compresi<br />

skipper e riserve. Tutti dovranno essere tesserati dal<br />

circolo sfidante. Il peso dell’equipaggio dovrà essere contenuto<br />

tra 370 e 4<strong>00</strong> chilogrammi, non potranno essere<br />

sostituiti piu’ di quattro concorrenti oltre allo skipper di<br />

riserva, previa comunicazione e approvazione della Giuria<br />

e del Comitato Organizzatore.<br />

Lo skipper, o la sua riserva, dovrà corrispondere al timoniere<br />

in regata e sarà identificato come il comandante<br />

della squadra, sarà l’unico responsabile a tutti gli effetti<br />

nei confronti dell’Organizzazione, sia dell’imbarcazione<br />

assegnata che della sua condotta, anche durante l’allenamento.<br />

Il periodo della manifestazione sarà compreso da<br />

novembre 2<strong>00</strong>0 a aprile 2<strong>00</strong>1, a domeniche alterne.<br />

Lo Yacht Club Alghero, armatore di quattro imbarcazioni<br />

ARC, monotipo di 10 metri, progettate espressamente<br />

per le regate “match race”, le metterà a disposizione delle<br />

squadre dei club che accetteranno la SFIDA 2<strong>00</strong>0.<br />

Il briefing, sarà obbligatorio per tutti gli skipper, titolari<br />

e riserve, sarà tenuto da un giudice Umpire Nazionale.<br />

Nell’occasione sarà illustrata la modalità di utilizzo delle<br />

imbarcazioni, compresi i divieti vigenti che dovranno<br />

essere osservati nell’utilizzo delle imbarcazioni.<br />

E’ previsto un deposito cauzionale. Le quote di iscrizione<br />

saranno diverse tra le squadre con o senza sponsor. In<br />

quest’ultima eventualità sarà a disposizione delle squadre<br />

un ampio spazio sulla Randa dove potrà essere applicato<br />

il marchio dello sponsor. Particolari agevolazioni sono<br />

previste per le squadre e i propri supporter che soggiorneranno<br />

ad Alghero.<br />

Divers Training<br />

Center<br />

Via Manno 14 - Sassari<br />

Tel. e Fax 079/230130<br />

N A V I G A N D O<br />

Hanno già anticipato il loro gradimento: Angelo Corrias<br />

da Cagliari, Angelo Usai da Olbia, Mariolino DiFraia dalla<br />

Maddalena, Peppino Murgia da Porto Rotondo, Luigi<br />

Scotti da Stintino.<br />

Nei giorni precedenti la prima prova si scontreranno<br />

gli aspiranti defender dello Yacht Club Alghero, questa<br />

potrebbe essere un’occasione per tutti gli interessati<br />

alla SFIDA 2<strong>00</strong>0 per approfondire i contatti. Per<br />

informazioni rivolgersi alla Segreteria dello Yacht Club<br />

Alghero 079 952074 fax 079 986669 e-mail<br />

yachtclubaho@tiscalinet.it.<br />

IL CALENDARIO DI MASSIMA<br />

1. 26 NOVEMBRE 2<strong>00</strong>0<br />

2. 10 DICEMBRE<br />

3. 07 GENNAIO 2<strong>00</strong>1<br />

4. 04 FEBBRAIO<br />

5. 18 FEBBRAIO<br />

6. 04 MARZO<br />

7. 18 MARZO<br />

8. 01 APRILE<br />

9. 08 APRILE<br />

10. 15 APRILE<br />

MOTONAUTICA A CAGLIARI<br />

La tradizione non è stata rispettata. Nel Gran Premio del<br />

Mediterraneo ( valido come sesta tappa del campionato<br />

mondiale di formula 1 Inshore di motonautica ), che si è<br />

disputato a Cagliari l’1 e il 2 luglio, Guido Cappellini non è<br />

riuscito a salire sul podio, dopo due successi consecutivi<br />

conquistati nelle edizioni del 98 e del 99. ad impedire il<br />

tris al pilota comasco, diventato un beniamino del pubblico<br />

sardo appassionato di motonautica, è stato il suo<br />

eterno rivale, l’americano Scott Gillman, che si è aggiudicato<br />

la tappa mondiale cagliaritana davanti agli italiani<br />

Francesco Cantando e Massimo Roggiero<br />

Guido Cappellini, campione del mondo in carica, non ha<br />

concluso la gara: è stato tradido dal motore dopo tredici<br />

giri, proprio quando stava tentando di sferrare l’attacco<br />

decisivo allo statunitense Scott Gillman, protagonista di<br />

una buona partenza.<br />

Una gara emozionante, quella che ha avuto come scenario<br />

lo specchio di mare di Su Siccu ( di fronte alla scalinata<br />

della basilica di Bonaria ), gremito di folla come non<br />

mai, nonostante la contemporanea gara di automobilismo<br />

del Gran Premio di Francia e la giornata afosa. Ma i<br />

cagliaritani, dopo aver passato la mattinata al Poetto, non<br />

hanno voluto rinunciare allo spettacolo dei coloratissimi<br />

bolidi di formula uno e, nel primo pomeriggio, hanno<br />

preso d’assalto le gradinate e i moli della pineta di viale<br />

Colombo.<br />

Un vero e proprio villaggio, quello allestito a Su Siccu<br />

da Event Group, dove oltre alle tribune per il pubblico<br />

sono stati montati gazebo riservati ai numerosi sponsor<br />

e i box che hanno ospitato le scuderie dei piloti. I più<br />

visitati, quest’ ultimi, non solo dagli addetti ai lavori ma<br />

da tantissimi curiosi e appassionati di motori. Uno stand<br />

anche per la Guardia Costiera e la Direzione marittima<br />

della Sardegna che ha consentito la riuscita della manifestazione.<br />

Ancora un successo, dunque, per il circo della Formula<br />

Uno del mare che ha lasciato la Sardegna per approdare<br />

in Polonia, dove si è disputata la settima tappa. Al Gran<br />

21


22<br />

N A V I G A N D O<br />

Premio del Mediterraneo, organizzato da Event Group<br />

con il patrocinio dell’ assessorato allo sport del Comune<br />

di Cagliari, della Regione Autonoma, della Provincia e<br />

dell’Autorità Portuale, hanno partecipato diciotto piloti<br />

in rappresentanza di una decina di nazioni.<br />

Il campionato del mondo di motonautica si conclude<br />

a novembre ad Adu Dhabi, negli Emirati Arabi, dove si<br />

appresta a suggellare il quinto titolo iridato Guido Cappellini<br />

il quale, dopo la sfortunata tappa cagliaritana, si è<br />

riscattato a suon di vittorie.<br />

Sergio Casano<br />

Classifica della sesta tappa: 1) Scott Gillman ( Emirati<br />

Arabi ), 2) Francesco Cantando ( Italia ), 3) Massimo<br />

Roggiero (Italia ), 4) Jonathan Jones ( Gran Bretagna ), 5)<br />

Fabrizio Rocca ( Italia ).<br />

La nostra vita é fatta anche di piacevoli emozioni...<br />

Profumeria Accessori<br />

&<br />

LA MADDALENA VIA XX SETTEMBRE TEL. 0789/736 <strong>00</strong>8<br />

LA MADDALENA VIA AMENDOLA TEL. 0789/735 030<br />

POLTU QUATU - CANNIGIONE<br />

N A V I G A N D O<br />

UN GOZZO SARDO SUL<br />

LAGO DI GARDA<br />

La Fraglia Vela Desenzano, sul basso Lago di Garda è uno<br />

dei circoli nautici più titolati d’Italia, regno di campioni<br />

del calibro di Bruno Fezzardi ed Oscar Tonoli, e attivissimo<br />

nel campo delle classi olimpiche e dei fantascientifici<br />

classe libera gardesani. Sulle sue banchine staziona<br />

una parata permanente di modernissimi e lucidi scafi da<br />

regata, in un trionfo di tecnologia velica. Al molo però c’è<br />

anche una barca proveniente da lontano che contrasta<br />

decisamente con la flotta circostante. Si tratta della “Maddalena”,<br />

un vero gozzo sardo armato a vela latina originario<br />

proprio dalla zona della Maddalena e ormai definitivamente<br />

trapiantato sul Lago di Garda. L’hanno portato<br />

qui i coniugi Renate e Luciano Fabbri, grandi innamorati<br />

della Sardegna, dove lo acquistarono due anni fa dopo<br />

un colpo di fulmine scoccato nella rada di Cala di Volpe.<br />

“Non avrei mai pensato di poter possedere un giorno<br />

una barca” ci dice Luciano, un po’ fuor d’acqua nei panni<br />

dell’armatore di una barca tradizionale mediterranea, “ma<br />

quando l’abbiamo vista ci è piaciuto l’oggetto, così elegante,<br />

starebbe bene anche in giardino!”. E a vederla, la<br />

Maddalena, si comprende l’immediata passione: si tratta<br />

di un gozzo di sei metri, dalle linee classiche della barca<br />

da lavoro, ma molto rifinita: coperta, falche, pernaccia e<br />

timone sono un trionfo di legni pregiati tenuti perfettamente<br />

a vista dalle cure amorevoli dei coniugi Fabbri e<br />

dalla figlia Lisa. Unico problema quasi insormontabile l’armamento<br />

della vela latina e la sua conduzione; alla Fraglia<br />

Vela, fucina di campioni, provano ad aiutare i Fabbri,<br />

ma si arrendono di fronte a questa velatura così diversa<br />

dalla moderna marconi e allora, proprio grazie a <strong>Mare</strong>nostrum,<br />

Desenzano ha chiesto aiuto a Stintino, sede di<br />

una delle rarissime scuole di vela latina, quella del Circolo<br />

Nautico Torres – Yacht Club Sassari. Infatti <strong>Mare</strong>nostrum<br />

è conosciuto anche alla Fraglia Vela e con un paio di<br />

telefonate si riesce ad organizzare una veloce spedizione<br />

sul Garda. In due giorni la Maddalena è armata e naviga<br />

agilmente sulle acque del lago tra la curiosità dei velisti<br />

gardesani. Tanto è l’entusiasmo da parte dei Fabbri che<br />

ricambiano la visita venendo ad assistere alla Regata della<br />

Vela Latina di Stintino. A quando una partecipazione delle<br />

vele latine alle regate gardesane?<br />

Paolo Ajello<br />

In alto, La “Maddalena” al molo della Fraglia Vela di<br />

Desenzano sul garda.<br />

Sotto, l’inconsueto ingresso di un gozzo a vela latina nel<br />

porto di Desenzano.<br />

SOLUZIONI ABITATIVE PERSONALIZZATE<br />

CON PROGETTAZIONE D’INTERNI<br />

FALEGNAMERIA ARTIGIANA<br />

apeddu<br />

A R R E D A M E N T I<br />

ESPOSIZIONE - STABILIMENTO<br />

SASSARI - Viale Porto Torres 44<br />

Tel. 079/260254 - Fax 260412<br />

23


24<br />

N A V I G A N D O<br />

CAMPIONATI ZONALI<br />

DERIVE<br />

A cura di Sergio Casano<br />

Si sono ormai quasi conclusi tutti i campionati zonali<br />

riservati alle derive che, come nella passata stagione agonistica,<br />

si sono disputati in un solo turno. L’unico campionato<br />

a tappe e stato quello della classe olimpica Laser,<br />

che consuma l’ultima tappa, quella decisiva, il 1° ottobre<br />

a Cagliari, dove è appunto prevista l’ottava serie di regate<br />

che dovranno assegnare il titolo.<br />

FUNBOARD<br />

Il campionato sardo della tavola a vela più spettacolare<br />

ed acrobatica, che si è disputato a Cagliari in due tappe,<br />

è stato vinto da Mario Covre. Il surfista del Windsurfing<br />

Club Cagliari ha preceduto in classifica generale il compagno<br />

di circolo Arcangelo Delogu che, pur ottenendo<br />

gli stessi punti di Covre (vincitore dell’ultima regata), ha<br />

dovuto accontentarsi del secondo posto perché il regolamento<br />

premia, in caso di parità di punteggio in graduatoria,<br />

chi si aggiudica l’ultima manche. E Mauro Covre si<br />

è imposto nella regata decisiva davanti allo stesso Arcangelo<br />

Delogu e a Francesco “Cico” Natale.<br />

Classifica: 1) Mauro Covre (Windsurfing Club Cagliari), 2)<br />

Arcangelo Delogu (Windsurfing Club Cagliari), 3) Francesco<br />

Natale (Windsurfing Club Cagliari).<br />

420<br />

Sebastiano Napoli e Mauro Arca sono i nuovi campioni<br />

sardi. L’equipaggio portacolori della Lega Navale di Carloforte<br />

ha vinto il titolo a Siniscola davanti agli algheresi<br />

Giorgio Catta e Marco Fertuzzi, campioni in carica, e ai<br />

cagliaritani Gabriele Marica e Francesco Russo. Napoli e<br />

Russo hanno soffiato il titolo ai catalani grazie ai due primi<br />

ed un terzo posto fatti registrare nelle quattro prove<br />

disputate nello specchio di mare di fronte alla Caletta.<br />

Classifica: 1) Sebastiano Napoli – Mauro Arca (Lega<br />

navale Carloforte), 2) Giorgio Catta – Marco Fertuzzi<br />

(Lega Navale Alghero), 3) Gabriele Marica – Francesco<br />

Russo (Yacht Club Cagliari).<br />

470<br />

E’ giunto due volte primo al traguardo , suggellando<br />

il campionato sardo, che si è disputato nelle acque di<br />

Oristano, anche con un secondo posto tra i parziali. Così<br />

l’equipaggio cagliaritano composto da Livio Duce e Stefano<br />

Congiu ha vinto il titolo italiano della classe olimpica<br />

470. Sulla scia del tandem dello Yacht Club Cagliari i fratelli<br />

Marco e Michele Abis che, rispetto ai vincitori, hanno<br />

ottenuto una vittoria e due terzi posti. In terza posizione<br />

gli oristanesi Pierluigi Pibi e Davide Sechi, leader della<br />

deriva olimpica nella fine degli anni Ottanta.<br />

Classifica: Livio Duce - Stefano Congiu (Yacht Club<br />

Cagliari), Marco e Michele Abis (Yacht Club Cagliari),<br />

Pierluigi Pibi e Davide Sechi (Circolo Nautico Oristano).<br />

OPTIMIST<br />

A Oristano, dove si è disputato il campionato zonale, ha<br />

messo in fila tutti i più quotati avversari, aggiudicandosi<br />

tre delle quattro prove in programma. Enrico Strazzera<br />

dello Yacht Club Cagliari ha vinto così il titolo sardo della<br />

classe più piccola delle derive, utilizzate da tutte le scuole<br />

vela per insegnare i primi segreti dell’andar per mare. In<br />

classifica generale ha preceduto i suoi compagni di circolo<br />

Andrea Fancellu e Lorenzo Gemini, vincitore della<br />

prima prova della manifestazione organizzata dal Circolo<br />

Nautico Oristano. L’anno scorso Enrico Strazzera si era<br />

piazzato al secondo gradino del podio, preceduto da<br />

Corrado Pinna anch’esso dello Yacht Club Cagliari.<br />

Classifica: 1) Enrico Strazzera (Yacht Club Cagliari), 2)<br />

Andrea Fancellu (Yacht Club Cagliari), 3) Lorenzo Gemini<br />

(Yacht Club Cagliari).<br />

HOBIE CAT<br />

I cagliaritani AntonelloCiabatti e Salvatore Paderi si sono<br />

confermati campioni sardi, ribadendo la loro leadership<br />

negli acrobatici catamarani nati negli anni Settanta in California.<br />

I velisti del Windsurfing Club Cagliari (il circolo che<br />

può vantare in Sardegna la flotta più numerosa di queste<br />

imbarcazioni) hanno vinto il campionato sardo che si è<br />

disputato a Cagliari lasciandosi nella propia scia gli equipaggi<br />

composti da Roberto Caddeo e Pierpaolo Massoni,<br />

seguiti da Gabriele Loy e Stefano Castiglione. Combattutissima<br />

e molto dura la regata che ha assegnato il<br />

titolo, disputata in condizioni meteorologiche quasi proibitive<br />

: maestrale con 30 nodi.<br />

Classifica: AntonelloCiabatti - Salvatore Paderi (Windsurfing<br />

Club Cagliari), Roberto Caddeo - Pierpaolo Massoni<br />

(Windsurfing Club Cagliari), Gabriele Loy - Stefano<br />

Castiglione (Windsurfing Club Cagliari).<br />

ISOTEX<br />

N A V I G A N D O<br />

LASER<br />

Il titolo della più diffusa deriva olimpica sarà assegnato<br />

il 1° ottobre al Poetto, dove è prevista l’ultima tappa.<br />

Al comando della classifica generale svetta il cagliaritano<br />

Mario Orlich, che sembra avviarsi a conquistare il suo<br />

ventesimo successo. L’intramontabile velista dello Yacht<br />

Club Cagliari (classe 1950) precede in graduatoria, con<br />

13 punti di vantaggio, il sassarese Alessandro Masala,<br />

seguito da Filippo Masia. Il Campionato sardo della classe<br />

Laser è senz’altro quello più impegnativo: è infatti articolato<br />

in otto tappe e ha toccato tutte le località della Sardegna:<br />

Porto Rotondo, Cagliari, Carloforte, Stintino, Oristano,<br />

Arbatax e Alghero.<br />

Classifica:1) Mario Orlich (Yacht Club Cagliari), 2) Alessandro<br />

Masala (Lega Navale Alghero), 3) Filippo Masia<br />

(Lega Navale Alghero).<br />

A PORTO RAFAEL<br />

IL TROFEO FORMENTON<br />

Il 20 agosto, a Porto Rafael, si é disputata la dodicesima<br />

edizione del Trofeo Mario Formenton, una giornata di<br />

vela e di mare organizzata dallo Sporting Club Sardinia,<br />

dallo Yacht Club Costa Smeralda e dallo Yacht Club Punta<br />

Sardegna in ricordo di Mario Formenton, velista appassionato<br />

e presidente della Mondadori. Vi han preso parte<br />

una trentina di barche, divise nelle classi crociera, regata,<br />

monotipo J24 e Smeralda 888, barche classiche e vele<br />

latine. Nella classe crociera vittoria del Mascalzone Latino,<br />

seguito da La Tartaruga di Gianni Marchetti, con Giancagì<br />

di Claudio Germiniasi in terza posizione. Nella classe<br />

regata primo posto per Nafta, con Red Red Wine di<br />

Umberto Carrara in seconda posizione e Shedir di Paolo<br />

Generali al terzo posto. Tra i J 24 vittorioso Babitours,<br />

seguito da Botta Dritta e Breeze, mentre nell’altra classe<br />

monotipo partecipante, gli Smeralda 888, Giada ha avuto<br />

la meglio su Smeralda tre e Smeralda due. Infine, tra le<br />

barche d’epoca, primo posto per Famalù di Paolo Benetti<br />

e, tra le vele latine, vittoria di Miriella di Franco Degortes.<br />

BLOCCO CASSERO<br />

in legno - cemento<br />

C & P<br />

COSTRUZIONI<br />

Per la tua casa<br />

il massimo<br />

comfort abitativo!<br />

ECOLOGIA<br />

ISOLAMENTO<br />

TERMO-ACUSTICO<br />

INERZIA TERMICA<br />

TRASPIRAZIONE<br />

STRUTTURA ANTISISMICA<br />

CLASSE REI 180<br />

G.S.P. snc<br />

concessionario esclusivo per la Sardegna<br />

Reg. Galboneddu Alghero<br />

Tel. e Fax 079 953245<br />

R<br />

25


26<br />

N A V I G A N D O<br />

CALENDARIO 2<strong>00</strong>1<br />

DI VELA LATINA<br />

E in fase di realizzazione un calendario, per l’anno 2<strong>00</strong>1,<br />

sulla vela latina in Sardegna. Il calendario, di 13 pagine<br />

a colori compresa la copertina, sarà realizzato nel formato<br />

orizzontale di cm. 48x33 su carta opaca da 170<br />

grammi con rilegatura a spirale con appendino. Per<br />

chi dovesse ordinare una o più copie del calendario<br />

entro il 30 novembre 2<strong>00</strong>0 verrà praticato il prezzo scontato<br />

di lire 20.<strong>00</strong>0 per ciascuna copia. Per informazioni<br />

od ordini contattare Antonio Mannu al numero telefonico<br />

079-216677 o la redazione di <strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> allo<br />

079-295570.<br />

LETTERE DI VELA LATINA<br />

Al Presidente del Comitato Organizzatore<br />

della Regata della Vela Latina<br />

Gentilissimi<br />

Dopo le discussioni e le chiacchere di banchina che<br />

hanno seguito la Regata della Vela Latina di Stintino 2<strong>00</strong>0,<br />

sull’attribuzione dei compensi, il loro calcolo, nonchè sulle<br />

Regole di ammissione alla Regata, desideriamo esprimere<br />

alcune nostre brevi considerazioni, perché a nostro<br />

modesto avviso è necessario che siano forniti dei chiarimenti<br />

inequivocabili da parte degli organi competenti<br />

che rappresentate.<br />

Il rispetto dei principi, prima ancora delle regole, che<br />

sono esposti quali fondamentali dovrebbero essere la<br />

linea guida da seguire nella manifestazione stintinese,<br />

ovvero “la preservazione del patrimonio storico, culturale<br />

ed estetico costituito dalle imbarcazioni tradizionali a Vela<br />

Latina d’Epoca e Classiche è assolutamente preminente.<br />

Questi giusti principi sembrano ormai divenuti derogabili,<br />

considerato il continuo evolversi degli scafi partecipanti<br />

e delle loro armature, pertanto un nuovo sistema di valutazione<br />

dovrebbe essere preso in considerazione per le<br />

prossime edizioni, affinché l’aspetto storico riprenda la<br />

sua rilevanza su quello agonistico.<br />

La stesura di una classifica prevede che i metodi di handicap<br />

assegnati alle imbarcazioni partecipanti, nel caso in<br />

cui una regata si disputi in tempo compensato sia assolutamente<br />

neutro ed inequivocabile, ed i relativi controlli<br />

di veridicità sulle caratteristiche dichiarate. Quanto accaduto<br />

quest’anno ha lasciato troppi dubbi, alimentando<br />

non poche perplessità circa il metodo ed il calcolo dei<br />

compensi. Il ritorno a dei sistemi più semplici e comprensibili,<br />

per esempio dei nuovi raggruppamenti delle classi,<br />

sia per la lunghezza al galleggiamento con alcuni correttivi<br />

secondo la superfice, il taglio ed il materiale delle vele,<br />

ed anche un’ulteriore suddivisione in barche d’epoca e<br />

ricostruzioni o nuovi scafi.<br />

Per concludere auspichiamo l’emanazione di norme certe<br />

e tempestive, per evitare che gli armatori osservanti delle<br />

regole non si trovino a confrontarsi in regata con quelli<br />

che dei regolamenti fanno una più elastica interpretazione.<br />

In particolare: Rapporto massimo ammesso per la vela<br />

ed applicazione corretta delle formule della Lunghezza<br />

Teorica di Stazza.<br />

Riconoscendo alla Regata di Stintino il merito indiscusso<br />

del successo e della rivalutazione della Vela Latina, nonché<br />

il riarmo e la costruzione di numerose imbarcazioni,<br />

riteniamo che un’attenta osservanza di tutte le regole,<br />

proprie della Regata di Stintino e soprattutto del Regolamento<br />

di Regata ISAF, porterà sicuramente maggiori<br />

consensi e soddisfazione tra i partecipanti e incrementare<br />

ancora gli armatori appassionati di Vela Latina.<br />

Buon vento<br />

Gli amici della Vela Latina d’Alghero<br />

Giovanna d’Arco, Barbara, MariaPaolina, Penelope<br />

VOLVO PENTA SERVICE<br />

RIMESSAGGIO<br />

ASSISTENZA<br />

FORNITURE NAUTICHE<br />

Lungomare A. Doria (zona porto)<br />

07020 CANNIGIONE (SS)<br />

cell. 0368 3140868<br />

negozio 0789 88196<br />

N A V I G A N D O<br />

RISPONDE IL PRESIDENTE<br />

Rispondo alle osservazioni avanzate da un gruppo di<br />

armatori della marineria algherese in merito alle regole<br />

che stanno alla base della Regata della Vela Latina, con<br />

alcune considerazioni:<br />

1. Nel corso dell’ultima edizione della Regata nessuna<br />

protesta o ricorso in forma regolare avverso l’ammissione<br />

e l’attribuzione della lunghezza di stazza<br />

(comunemente detta rating) di alcuna fra le imbarcazioni<br />

iscritte è pervenuto al Comitato di Regata,<br />

le qui citate chiacchiere di banchina, come in tutte le<br />

regate, restano tali. Anche in mancanza di proteste il<br />

Comitato di Stazza ha provveduto, come ogni anno,<br />

a eseguire dei controlli d’ufficio sulle misure dichiarate<br />

senza peraltro rilevare irregolarità.<br />

2. Proprio grazie alle “Norme di Ammissione” in vigore<br />

dal 1997 si sono tutelati i valori e i principi della<br />

preservazione delle caratteristiche tradizionali delle<br />

imbarcazioni, contro le ricorrenti tentazioni di cedimento<br />

ai ritrovati della moderna tecnica nautica,<br />

come è ben testimoniato dalle vicende delle ultime<br />

edizioni della Regata.<br />

3. Le misurazioni richieste e la formula di compenso<br />

adottata nelle Norme di Ammissione, sono il frutto<br />

della massima semplificazione e sono state studiate<br />

anche per consentire il calcolo della lts (rating) a chi<br />

è in possesso della licenza media. Il criterio alla base<br />

del raggruppamento in classi, basato esclusivamente<br />

sulla lunghezza dello scafo, è di gran lunga più semplice<br />

e più preciso e comprensibile di quello che<br />

mi sembra di capire sia qui prospettato (lunghezza<br />

al galleggiamento corretta con la superficie velica<br />

ecc.).<br />

4. Tra i firmatari delle osservazioni in questione l’imbarcazione<br />

Barbara non era iscritta, mentre Penelope<br />

non correva in tempo compensato.<br />

5. Senza pretendere di affermare che l’attuale regolamento<br />

non sia perfettibile, debbo tuttavia rilevare<br />

che le Norme di Ammissione hanno avuto un ruolo<br />

determinante nel forgiare il “fenomeno vela latina”<br />

e dare alla nostra isola una flotta di imbarcazioni<br />

tradizionali tanto ammirata in Italia e all’estero.<br />

Ringraziando gli Amici della Vela Latina di Alghero per<br />

i suggerimenti, ricordo che Il Comitato Organizzatore<br />

resta aperto all’esame di qualunque osservazione, critica<br />

o suggerimento riguardo al Regolamento e alle modalità<br />

di svolgimento della Regata della Vela Latina.<br />

Il Presidente del Comitato Organizzatore della Regata<br />

della Vela Latina di Stintino<br />

Piero Ajello<br />

A destra in alto, Quinta da Masque e, in basso, Maria C.<br />

durante la regata di Stintino.<br />

27


Cento<br />

legni<br />

alla classica<br />

del Mediterraneo<br />

Testo e foto di Antonio Mannu<br />

L’edizione 2<strong>00</strong>0 della<br />

Regata della Vela Latina<br />

di Stintino ha raggiunto<br />

le cento barche iscritte,<br />

un grande successo che<br />

premia gli organizza-<br />

Sardegna e per il successo e la coerenza<br />

di questa manifestazione ha fatto tanto;<br />

non lo si potrà mai ringraziare abbastanza.<br />

La vittoria assoluta é andata a<br />

Francesca Napoli, una bionda e simpatica<br />

ragazzina di soli 15 anni. E’<br />

membro della squadra olimpica della<br />

classe Tornado, e i cugini Stefano<br />

e Antonello Cambedda. Tutti carlofortini,<br />

tutti allievi o ex diplomati dell’Istituto<br />

Nautico, a parte papà Gianfranco.<br />

Nella prima regata, disputata sabato 26<br />

Barracuda, il gozzo di Cecconi Roberto<br />

da Varazze, ormai ribattezzato il carabiniere<br />

della vela latina (“nei secoli<br />

fedele”-é dappertutto); Buriana, la<br />

lancia della Marina Militare, si classificava<br />

in terza posizione. Domenica 27<br />

tori, gli armatori più fedeli, gli appas- la prima volta che una donna vince<br />

agosto con una leggerissima brezza la seconda prova, disputata con un maesionati<br />

e il comune di Stintino, che la regata e, a giudicare dalla grinta<br />

da grecale, Francesca, dopo una gara strale leggero ma sufficiente per andare<br />

molto ha fatto, negli ultimi anni, per della signorina, non sarà vita facile per<br />

impeccabile, tagliava la linea del tra- a vela; vittoria dell’Altair con France-<br />

far crescere questa bellissima manife- i maschietti latini nelle prossime ediguardo<br />

davanti a tutti gli altri concorsca seconda, e ancora dei carlofortini<br />

stazione. Non tutte le barche iscritte zioni. Francesca ha vinto al timone di<br />

renti, anche davanti alle velocissime al terzo posto: il bel gozzo Maria C.,<br />

hanno partecipato alle regate, ma lo Francesca, una lancia costruita a Car-<br />

“Guzzette”, le belle lance monotipo costruito ad Alghero ma di proprietà<br />

spettacolo a mare e in banchina é stato loforte, nel 1985, dal mastro d’ascia<br />

progettate dall’ing. Luigi Scotti e della famiglia Greco, i “padroni” della<br />

comunque di grande effetto. Non ha Quintino Rivano, bisnonno della signo-<br />

costruite amatorialmente, che parteci- Tonnara di Carloforte. Al timone<br />

partecipato alle regate, e non ha neprina, in occasione della sua nascita.<br />

pano alla Regata facendo classe a se “Siaula” Salvatore Aste. La classifica<br />

pure preso parte alla veleggiata non A bordo insieme a lei il padre Gian-<br />

stante. A causa del poco vento la prima finale vedeva vincitrice Francesca, che<br />

competitiva che ha portato la flotta franco, felicissimo di questa vittoria e<br />

prova é stata corsa su un percorso per l’ennesima volta porta nel Sulcis<br />

all’Asinara, la barca iscritta con il autodefinitosi “papà zavorra”, Giampa-<br />

ridotto, appena quattro miglia e mezzo; il Trofeo Presidente della Repubblica,<br />

numero cento: Carmenia, la bella spaolo Serventi, il tattico, già vincitore a<br />

soltanto venticinque barche conclude- Barracuda si classificava al secondo<br />

gnoletta algherese di Angelo Dessì, Stintino nel 97 con l’Altair, la lancia<br />

vano la regata prima dello scadere del posto e l’Altair, tre volte vincitore nel<br />

30 che, per la rinascita della vela latina in dell’Istituto Nautico di Carloforte, e<br />

tempo massimo. Dietro Francesca il passato, terminava in terza posizione. Il<br />

31


Nella foto a destra Trofeo Antonio Addis, messo in palio Il premio “Città di Stintino”, istituito<br />

alcuni momenti dal Comune di Stintino per premiare quest’anno, va all’imbarcazione stinti-<br />

del Venerdi pre- il primo classificato in tempo reale, nese meglio classificata. Lo ha vinto<br />

regata a Cala è andato a Penelope, una delle lance Anna, la guzzetta di Eugenio De Negri.<br />

Sant’Andrea sul- “Guzzette”, terza in reale nella prima Un riconoscimento é andato alla feluca<br />

l’isoladell’Asi- prova e al secondo posto nell’ultima. Il tunisina Mahfoud Ellah di Mohamed<br />

nara.<br />

maddalenino Nuovo Aquilone di Enzo Ben Mrad, proveniente dal Marina di<br />

La passeggiata Di Fraia vinceva tra i velieri, aggiu- Capo Monastir: la barca giunta dal<br />

all’Asinara, che dicandosi il prestigioso Trofeo Presi- porto più distante. Non son molte le<br />

precede la due dente del Senato; secondo il Miriella, di barche nord africane che partecipano a<br />

giorni di regate, Francolino Degortes, altro scafo mad- manifestazioni veliche nel nostro paese.<br />

è diventata il dalenino, e terzo posto per il Piranha La Mahfoud Ellah, una barca da pesca<br />

momento di di Angelo Moretti. Nella classe lance senza motore e con la sola maestra,<br />

incontro tra gli prima Francesca, seguita da Altair e durante la prima prova ha ricordato ai<br />

equipaggi e la da Buriana; tra i gozzi primo Barra- tutti come si andava a pesca, quando<br />

caratterizzazione cuda, con Antioco il Moro 1 di Stefano il vento é poco: a remi! In Tunisia e<br />

di una mani- Radaelli al secondo posto e Quinta in tante altre parti del mondo, nonofestazione<br />

unica da Masque di Raffaele La Picca in stante Internet, a volte si fa ancora<br />

che rappresenta terza posizione. Tra le guzzette, vittoria così. E a bordo non ci sono ne gps,<br />

la Sardegna nel di Calasettana, seguita dalla stintinese ne radio, ne verricelli idraulici. A<br />

mondo.<br />

Anna di Eugenio De Negri e da Lui- Giuseppe “Zio Peppe” Benenati, 95<br />

sella di Franco Cherchi. Infine Guz- anni, mitico mastro d’ascia stintinese, é<br />

zetta, la capostipite delle lance mono- andato il Trofeo istituito dal Presidente<br />

tipo, ha vinto la classifica in tempo del Consiglio Regionale della Sarde-<br />

reale della classe monotipo Guzzette. gna. Purtroppo, nel frattempo, “Zio<br />

Le Guzzette, infatti, non sono ammesse Peppe” ci ha lasciati, é andato a riposar<br />

a partecipare al Trofeo Challenge Pre- per sempre. Naturalmente anche quesidente<br />

della Repubblica, e a rientrare st’anno non sono mancate le polemi-<br />

nella classifica in tempo compensato. che, seppur non concretizzate in una<br />

Corrono soltanto in tempo reale. protesta formale ma limitatesi a discus-<br />

Secondo posto per Alubè e terzo posto sioni tra i concorrenti. La quistione,<br />

per Penelope, vincitrice del Trofeo vecchia di qualche hanno, riguarda il<br />

Addis. Questo perché nella classifica rapporto tra la base e l’altezza della<br />

di classe Penelope risultava al secondo maestra ed é stata posta per le vele di<br />

posto in entrambe le prove e veniva Francesca e di qualche altro scafo. A<br />

quindi superata da Guzzetta, al terzo polemizzare col comitato organizzatore<br />

posto nella prima prova ma vincitrice é stato soprattutto Pasquale Chessa,<br />

nell’ultima e con una miglior somma giornalista di Panorama e armatore<br />

di tempi rispetto ad Alubè, che con- di Paolina, una spagnoletta algherese.<br />

cludeva anch’essa con un primo e Chessa, a proposito delle vele di Fran-<br />

un terzo posto. Come sempre sono cesca, ha sostenuto che non sia più<br />

stati assegnati diversi premi speciali: il corretto chiamarle vele latine e che<br />

Trofeo Challenge Ministro della Pub- inoltre il loro utilizzo sia espressamente<br />

blica Istruzione, riservato agli equi- proibito dal regolamento della regata.<br />

paggi formati da studenti di istituti Secondo il regolamento della Regata di<br />

medi superiori o da universitari, é Stintino questo non deve essere supe-<br />

stato vinto dall’Altair. A bordo Mario riore ad 1,75 mentre alla manifesta-<br />

Maurandi al timone, Angelo Aste, zione erano presenti diverse barche con<br />

Carlo Olla, Fabio Parodo, Francesco un altezza più che doppia della base.<br />

Lastretto, tutti studenti del Nautico di Questo rende le barche più efficienti<br />

Carloforte, e due ex allievi dello stesso di bolina, un po’ il punto debole del-<br />

32 istituto, Alberto Serventi e Luca Rosso. l’armo latino, ma se si va a vela<br />

33


Un riconoscimento<br />

é andato<br />

alla feluca tunisina<br />

Mahfoud<br />

Ellah di<br />

Mohamed Ben<br />

Mrad, proveniente<br />

dal Marina<br />

di Capo Monastir:<br />

la barca giunta<br />

dal porto più<br />

distante. Non son<br />

molte le barche<br />

nord africane che<br />

partecipano a<br />

manifestazioni<br />

veliche nel nostro<br />

paese. La<br />

Mahfoud Ellah,<br />

una barca da<br />

pesca senza<br />

motore e con la<br />

sola maestra,<br />

durante la prima<br />

prova ha ricordato<br />

ai tutti come<br />

si andava a pesca,<br />

quando il vento é<br />

poco: a remi!<br />

latina occorre conservare, ed é questo<br />

forse il significato principale della<br />

manifestazione stintinese, le caratteristiche<br />

di quest’armo, e non v’é dubbio<br />

alcuno che il rapporto tra la base e l’altezza<br />

della maestra sia fondamentale.<br />

Riguardo a questo problema vi sono<br />

comunque dei retroscena: nel 1997 le<br />

norme di ammissione alla regata stabilirono<br />

la proibizione dell’uso di maestre<br />

con un rapporto altezza/base superiore<br />

ad 1,75. Quell’anno i sulcitani,<br />

in massa, disertarono Stintino, con<br />

la sola eccezione dell’Eos del comandante<br />

Pietro Luigi Cossu da Sant’Antioco,<br />

tacciato in patria di quasi alto<br />

tradimento. Le barche sulcitane quasi<br />

tutte armate con vele realizzate dal<br />

velaio cagliaritano Andrea Mura con<br />

basi molto corte rispetto all’altezza<br />

e non conformi alla nuova regola,<br />

si ritennero fortemente penalizzati, e<br />

anche danneggiati economicamente. In<br />

verità, per por rimedio ad una situazione<br />

delicata, il comitato organizzatore<br />

decise di introdurre una norma<br />

transitoria che permetteva l’uso di vele<br />

non rispondenti alla tradizione con una<br />

penalizzazione che sarebbe poi dovuta<br />

crescere col tempo. Questo avrebbe<br />

permesso agli armatori di usare vele<br />

anche appena realizzate e alla tradizione<br />

di venir,col tempo, pienamente<br />

rispettata. I sulcitani comunque quell’anno<br />

non presero parte alla manifestazione<br />

stintinese, ma tornarono l’anno<br />

successivo, come al solito facendo man<br />

bassa di premi. Si badi bene. I sulcitani<br />

vincono perché vanno bene in barca<br />

non perchè hanno le vele con la base<br />

stretta. Anche armatori “nordisti” si son<br />

fatti fare le vele da Andrea Mura, con<br />

base corta e antenne verticalizzate, ma,<br />

pur facendo buoni risultati, non hanno<br />

colto i successi dei “sudisti”. Fatto é<br />

che la norma transitoria non é stata<br />

rimossa, la penalizzazione é rimasta la<br />

stessa e non é aumentata nel tempo, e<br />

qualcuno ha continuato a fare vele che<br />

sembran più rande marconi che altro.<br />

Questo ha portato Pasquale Chessa a<br />

prender posizione e a criticare il comitato<br />

organizzatore, colpevole di non<br />

rispettare norme stabilite dallo stesso<br />

comitato. Probabilmente é necessario<br />

porre rimedio alla quistione rendendo<br />

definitiva e tassativa la regola che proibisce<br />

l’uso di vele con un rapporto base<br />

U Can Neigru<br />

altezza superiore ad 1,75. La Regata<br />

della Vela Latina é una manifestazione<br />

importante e nel suo spirito occorre<br />

disciplinare al meglio una serie di particolari<br />

e privilegiare l’aspetto della conservazione<br />

rispetto al lato agonistico,<br />

che ha certo la sua importanza, ma non<br />

deve essere anteposto al rispetto della<br />

tradizione e delle barche. La regola<br />

poi servirà anche da stimolo ai velai<br />

per fare vele migliori ma rispettando i<br />

canoni. Quest’anno ad esempio Francesca<br />

indossava vele di Ulmer & Kolius,<br />

realizzate da Giorgio Zuccoli, già campione<br />

mondiale della classe Tornado.<br />

Alta tecnologia al servizio della velocità<br />

e della competizione, vele progettate<br />

col computer e tracciate col plotter.<br />

Niente di male, il mondo cambia, ma<br />

il tennis si gioca con le racchette e<br />

con una palla di gomma piena, per<br />

quanto ultramoderne, non con la leggiadra<br />

piuma del badminton. Le polemiche<br />

e le diversità di opinione nulla<br />

tolgono comunque al successo di una<br />

manifestazione che è oggi la più importante<br />

del mediterraneo dedicata alle<br />

barche da lavoro. Eventuali lacune<br />

del regolamento di ammissione pos-<br />

34 35


36<br />

La vittoria<br />

assoluta é andata<br />

a Francesca<br />

Napoli, una<br />

bionda e simpatica<br />

ragazzina<br />

di soli 15 anni.<br />

E’ la prima volta<br />

che una donna<br />

vince la regata e,<br />

a giudicare dalla<br />

grinta della<br />

signorina, non<br />

sarà vita facile<br />

per i maschietti<br />

latini nelle prossime<br />

edizioni.<br />

Francesca ha<br />

vinto al timone di<br />

Francesca (sotto<br />

e a destra)<br />

sono essere colmate, di modo che si<br />

vada sempre più a tutelare la tradizione<br />

e la storia della vela latina. Basta avere<br />

buona volontà e provare a ragionare<br />

nella prospettiva di andare avanti crescendo.<br />

Tenendo presente che la Regata<br />

è anche uno spettacolo, un’occasione di<br />

incontro ed una festa. Tra i protagonisti<br />

indiscussi di questa festa vi erano anche<br />

quest’anno, bellissimi e ben restaurati,<br />

i velieri. Ricordiamo il leudo Nuovo<br />

Aquilone di Enzo Di Fraia, proveniente<br />

da La Maddalena e vincitore di classe,<br />

l’altro leudo proveniente dall’arcipelago,<br />

il Miriella di Francolino Degortes,<br />

restaurato di recente dal cantiere<br />

Carrano di La Maddalena; l’aragostiera<br />

Asinara Libera di Giancarlo Acciaro;<br />

Giovanna D’Arco di Giovanni Del Rio,<br />

il Maria di Giampiero Degortes; il<br />

Piranha di Angelo Moretti e infine<br />

l’Isla Bonita di Marco Rossi. A corollario<br />

della Regata molte, forse troppe,<br />

manifestazioni collaterali: dalla fiera<br />

dell’antiquariato agli stand di diversi<br />

comuni della Sardegna, da quello della<br />

nostra rivista, che ospitava un tipico<br />

fassoi, a quello che ospitava la mostra<br />

“La Rinascita della Vela Latina”, realizzato<br />

dall’Associazione ligure “Storie di<br />

Barche”. Moltissimi i visitatori e molto<br />

da fare per tutti quelli che hanno contribuito<br />

al successo di questa edizione:<br />

in particolare Piero Ajello, presidente<br />

del comitato organizzatore della Regata<br />

e Antonio Diana, onnipresente e attivissimo<br />

assessore al turismo del Comune<br />

di Stintino. E uno spettacolo nello spettacolo<br />

l’ha offerta, il giorno della<br />

passeggiata non competitiva all’Asinara,<br />

Cala Sant’Andrea, dove si trova<br />

una delle più belle spiagge dell’isola.<br />

Per un giorno presa d’assalto dai<br />

gozzi e dalle lance. Chissà che un<br />

giorno all’Asinara non possa nascere<br />

una scuola, con corsi anche per mastri<br />

d’ascia, dove imparare a costruire, condurre<br />

e rispettare queste meravigliose,<br />

gentilissime barche.<br />

MENZIONI SPECIALI<br />

Centesima imbarcazione iscritta: Carmenia di Angelo Dessì<br />

Prima imbarcazione araba a partecipare: feluca tunisina Marina di Cap Monastir di Mohamed e<br />

Moncef Mrad<br />

Mario Marzari e Carlo Delfino quali autore ed editore del libro “La Regata della Vela Latina”<br />

Targa dell’Associazione Vela Latina Tradizionale per il miglior restauro:bilancella Miriella di Franco<br />

Degortes restaurata dal cantiere Vincenzo Carrano.<br />

L’associazione Storie di Barche per l’allestimento della mostra “La Rinascita della Vela Latina”<br />

Imbarcazione giuria: schooner Grande Zot di Tomaso Manca<br />

Imbarcazione più antica: U Can Neigru di A. Perrando (Varazze 1895)<br />

Joseph Frigara, presidente della Societè Nautique di Ajaccio per l’organizzazione della Regata<br />

“Ajacciu 2<strong>00</strong>0”<br />

L’unica imbarcazione ad aver partecipato a tutte le edizioni della Regata della Vela Latina: Antares<br />

II di Rodolfo Pinnaparpaglia<br />

Esordio di un’imbarcazione di Propriano (Corsica): Santa Libertà di Giacomo Fieschi<br />

Saggio finale del corso di vela latina: Istituto Nautico “Paglietti” di Porto Torres<br />

Un gradito ritorno dopo qualche anno di assenza: Istituto Nautico “Millelire” La Maddalena e<br />

Barceloneta (Palomba – Alghero)<br />

Le matricole: Isla Bonita (Rossi), V. di Valverde (Masu), Maria C. (Greco)<br />

I migliori allestimenti fra gli espositori: Arcipelago del Sulcis e 16^ Comunità Montana Monte Arci<br />

- Grighine<br />

Targa del Comitato Organizzatore per la flotta più numerosa: Porto Torres (10 vele latine)<br />

Trofeo Citta di Stintino : Anna di Eugenio Denegri<br />

Un fitto scambio di doni e riconoscimenti si è svolto fra il Sindaco di Stintino, il Comitato Organizzatore,<br />

Il Consorzio Operatori Turistici e la Pro Loco di Stintino da una parte e le delegazioni ufficiali<br />

dell’Ente Nazionale del Turismo della Tunisia, del Comune di Pieve Ligure e della Societè Nautique<br />

di Ajaccio dall’altra.<br />

Prenota la tua copia!<br />

Luigi Scotti<br />

NAVIGARE A<br />

VELA LATINA<br />

Armo, manovre e tecnica di navigazione a vela latina<br />

<strong>Mare</strong> nostrum editrice<br />

TIRATURA LIMITATA<br />

Per le prenotazioni:<br />

www.velalatina.it<br />

E-mail: libri@velalatina.it<br />

Fax 079/295570<br />

DISPONIBILE DA<br />

DICEMBRE<br />

<strong>Mare</strong> nostrum editrice, via P. Jolanda, 77 - 071<strong>00</strong> SASSARI


38 39


La<br />

scomparsa<br />

di<br />

Zio Peppe<br />

Benenati:<br />

fine di un<br />

epoca.<br />

Con la morte di Giuseppe Benenati<br />

, da tutti chiamato affettuosamente<br />

“Zio Peppe”, il mastro<br />

proprio aprendo una bottega in Via Tonnara.<br />

Inizialmente si occupò di falegnameria<br />

e riparazioni o rifacimenti di<br />

in circa tre anni, nel 1978, una goletta<br />

di dodici metri, la “Beatrice”, progettata<br />

ugualmente su modellino dello<br />

d’ascia stintinese , il più anziano, con vecchie barche, prevalentemente i gozzi<br />

stesso Fortunato, che ancora oggi<br />

i suoi 94 anni, dei carpentieri della Sar- da pesca stintinesi, ma in breve tempo,<br />

naviga nelle acque dell’arcipelago della<br />

degna, termina davvero l’epoca della man mano che faceva esperienza e<br />

Maddalena. Non lascia eredi della sua<br />

costruzione delle barche tradizionali seguendo il suo estro, iniziò a tracciare<br />

attività e della sua abilità se non il figlio<br />

da lavoro nell’isola. La sua vita fu le linee delle prime barche di nuova<br />

dedicatosi però alla falegnameria, solo<br />

legata esclusivamente al lavoro, alla costruzione, individuate dapprima sul<br />

una bottega stipata di modellini e di<br />

famiglia e alle vicende della piccola modellino costruito in scala, e poi<br />

“beddi pezzi di legno” come li chia-<br />

comunità stintinese da cui si allontanò riportate sul tavolato, secondo il<br />

mava spesso, e tante barche che ancora<br />

in rarissime occasioni, proprio secondo metodo prevalentemente adottato in<br />

vivono e spesso lavorano nelle acque<br />

Testo e foto di le regole di vita di un’altra età ormai Liguria. Così avviò e mantenne la sua<br />

del golfo dell’Asinara. Pochi giorni<br />

Paolo Ajello<br />

definitivamente tramontata. Era nato vita successiva, trasferendo la sua bot-<br />

prima di morire, ricevette un premio,<br />

proprio a Stintino, fondata da appena tega più avanti in via Tonnara, con la<br />

riconoscimento alla sua lunghissima<br />

vent’anni, nel 1906, penultimo di una barca in costruzione sulla strada e il<br />

carriera: il Trofeo del Presidente della<br />

numerosa famiglia, della quale faceva melograno sulle scale, e tante barche<br />

Regione Sardegna messo in palio da<br />

parte, come marito di una sorella, che uscirono dalle sue mani, anche<br />

Efisio Serrenti durante la 18° Regata<br />

un falegname, Antonio Vallebella, che quattro all’anno nel pieno dell’attività<br />

della Vela Latina di Stintino. Lungo<br />

durante la stagione della pesca del che si prolungò fino a tardissima età.<br />

la sua lunga esistenza fu testimone<br />

tonno lavorava come caposquadra Più di cento furono le barche costruite<br />

dei cambiamenti di un secolo di navi-<br />

presso il cantiere del locale stabili- o ricostruite da Zio Peppe, e altrettante<br />

gazione e di vita, dai tempi in cui Stinmento<br />

della Tonnara Saline. Fu proprio quelle su cui in varia misura intervenne<br />

tino era praticamente isolata e collegata<br />

grazie alla Tonnara che venne intro- con riparazioni o modifiche, quasi tutte<br />

col resto del mondo dal Postale a vela<br />

dotta a Stintino l’arte costruttiva ligure, barche tradizionali da lavoro, gozzi e<br />

latina, all’attuale affollamento estivo,<br />

infatti i carpentieri che costruivano e guzzette da pesca, ma non solo, anche<br />

passando per la fine della vela e l’av-<br />

riparavano i caratteristici barconi pro- gozzi e lance da diporto, armate a<br />

vento del motore nelle piccole barche<br />

venivano ogni anno dalla Liguria e, in vela latina, come la Cassiopea (oggi di<br />

da pesca, dal periodo di splendore e di<br />

quel periodo, in particolare da Alassio. Mario Segni), la S. Rita, la Lorella oggi<br />

fervente attività della Tonnara, una vera<br />

All’età di undici anni Giuseppe venne tristemente e scandalosamente abban-<br />

industria, alla sua decadenza e chiusura<br />

introdotto al lavoro nella Tonnara come<br />

aiuto carpentiere proprio dal cognato<br />

che ne aveva notato l’abilita nelle attività<br />

manuali. Alla Tonnara zio Peppe<br />

imparerà l’arte e il mestiere dai maestri<br />

donata sullo scalo di Stintino, e barche<br />

meno tradizionali e più impegnative,<br />

su progetto, come quelle per l’Ingegner<br />

Battista Succhi (noto Titino, un Lightning,<br />

deriva a spigolo che a Stintino<br />

definitiva, all’attuale periodo di introduzione<br />

della vetroresina anche nel<br />

mondo della pesca, con conseguente<br />

demolizione obbligatoria delle storiche<br />

barche di legno, alla riscoperta della<br />

Foto di Zio Peppe Benenati, già novantenne, al lavoro su<br />

un gozzo di Stintino.<br />

Sopra, la Lorella 2°, una delle barche più belle costruite da<br />

Zio Peppe, ora in abbandono nel porto di Stintino.<br />

alassini, come Mastro Ciccio Fassio, soprannominarono subito “cassa per<br />

vela latina e della nautica tradizionale;<br />

portatori della progredita tradizione aragoste”), o la Franca Testarda, pro-<br />

ma vedendolo camminare lungo i moli,<br />

cantieristica ligure, ma non solo, divengettata dall’Ingegner Diana. Unica<br />

all’età di novant’anni, col suo gremterà<br />

particolarmente abile anche nella pausa e periodo di lontananza da Stinbiule<br />

di mastro d’ascia e la cassetta da<br />

preparazione e conservazione dei tonni, tino, di cui si dilungava a parlare sulle<br />

calafato, per andare a lavorare su qual-<br />

fino a mantenere il legame con la ton- banchine stintinesi, fu il servizio miliche<br />

gozzo, si manifestava lampante la<br />

nara per tutto il periodo di attività di tare, svolto in marina su una grossa<br />

forza di una tradizione e di un mondo<br />

questa, ogni primavera, sia a terra, in nave officina, la “Pola”, con la quale<br />

che sopravviveva a tutto, ancora ele-<br />

cantiere, che in mare, durante la pesca, compì una lunga crociera lungo le coste<br />

mento fondamentale della vita e del<br />

imparando anche il dialetto alassino europee, attraverso la quale conobbe<br />

lavoro sul mare.<br />

che parlava correntemente. Dopo alcuni il mondo degli anni venti e l’alto<br />

anni, nel 1926, Giuseppe venne autoriz- mare, quel tanto che servì per dare alle<br />

zato dalla Capitaneria di Porto Torres sue barche la grande marinità che le<br />

all’esercizio della professione di mae- ha sempre contraddistinte. Zio Peppe<br />

stro d’ascia, grazie alla dichiarazione di lavorò sempre da solo, col solo aiuto, a<br />

Mastro Fassio, così come prevedevano periodi, del figlio Fortunato, anch’egli<br />

40 le norme dell’epoca, e poté mettersi in falegname, con il quale portò a termine<br />

41


Il mare, affascinante universo evocatore<br />

di immagini straordinarie,<br />

comprende anche l’uomo e le<br />

imbarcazioni dalle più piccole alle<br />

grosse navi, nonché gli innumerevoli<br />

oggetti inventati dall’uomo stesso per<br />

lavorare, per vivere e per sopravvivere<br />

in un rapporto molto stretto con l’acqua.<br />

E attraverso alcuni di questi<br />

oggetti, come ad esempio le navi<br />

votive, si entra nel sentimento che ha<br />

legato l’uomo in tutte le epoche con il<br />

mare.<br />

Esiste un’arte del modellismo navale<br />

che riporta lontano nel tempo sino<br />

alle antiche sepolture, allorquando il<br />

defunto era circondato da tutto quello<br />

di cui poteva avere bisogno per il suo<br />

viaggio ultraterreno. Fra i vari oggetti<br />

del corredo funebre non si tralasciava,<br />

talvolta, di fornirgli un veicolo galleggiante:<br />

una barca per i morti nella quale<br />

l’anima poteva navigare verso l’aldilà.<br />

Fu un archeologo a scoprire in Caldea<br />

un modello di barca in argento databile<br />

4<strong>00</strong>0 anni a.C.: un oggetto legato<br />

sempre al corredo funerario che gli<br />

stessi egizi sentivano proprio. Essi<br />

infatti non si sottraevano al rito della<br />

morte e lasciavano nelle tombe barche<br />

votive per il trasporto dell’anima oltre il<br />

fiume del paese dei morti.<br />

Non furono da meno neppure i popoli<br />

scandinavi poiché i vichinghi seppellivano<br />

i capi nei “drakkar ”, ossia nel<br />

tipo di imbarcazioni da loro comandate<br />

in vita. Questo rispetto per il modello<br />

in grandezza naturale da parte degli<br />

artefici nella traduzione in miniatura<br />

costituisce grande interesse per l’archeologo<br />

navale; archeologo che non può<br />

Le foto che illu-<br />

L’epoca degli<br />

di Wally Paris studiare altri reperti del genere sino al<br />

strano questo arti-<br />

foto di Giampiero Medioevo in quanto sono tutti scom-<br />

ex voto<br />

colo riproducono<br />

Dore<br />

parsi.<br />

Si continuò ancora a realizzare model-<br />

alcuni ex voto che<br />

lini votivi, ma le distruzioni per motivi<br />

si trovano a Val-<br />

diversi hanno depauperato noi converde<br />

a Alghero.<br />

temporanei di queste preziose testimo-<br />

Arte,<br />

nianze del lontano passato.<br />

I modellini ex voto ricompaiono verso<br />

artigianato e<br />

il sec. XIV e più frequentemente<br />

42 passione<br />

nel sec. XVI, sebbene con uno spirito 43


mutato non avendo più la funzione di<br />

migliore ebbero i modelli con i mate-<br />

Nel Sei, Sette e Ottocento si predisposero<br />

modelli oggi in possesso degli<br />

antiquari: modelli barattati da parroci<br />

scarsamente coscienziosi in cambio di<br />

simulacri della Vergine o di Santi per<br />

ringraziarli di un evitato pericolo in<br />

mare.<br />

E’ stato riscontrato che queste opere<br />

denunciano le preoccupazioni del<br />

costruttore, per cui ne deriva a volte la<br />

cura particolare di uno scafo da parte<br />

di un carpentiere, che trascurava però<br />

l’attrezzatura: per contro un gabbiere<br />

impiegava maggiore impegno nell’attrezzatura<br />

piuttosto che nello scafo e un<br />

addetto alle manovre preferiva il pennone<br />

o un’asta di un fiocco su altre<br />

parti.<br />

I modelli eseguiti dai marinai generalmente<br />

sono lunghi un metro per non<br />

disporre, a bordo, di spazi superiori per<br />

una loro ampiezza maggiore. La più<br />

parte di questi modelli sono molto precisi<br />

nei dettagli perché il marinaio li<br />

realizzava sulla nave nella quale era<br />

imbarcato e aveva i commenti severi<br />

degli altri componenti di viaggio.<br />

I materiali impiegati sono perlopiù di<br />

legno tenero, di abete o di pino americano,<br />

per lo scafo e la pittura è rappresentata<br />

in relazione al campionario<br />

esistente nel magazzino del carpentiere.<br />

I pezzetti di piombo erano presi in<br />

prestito dallo scandaglio per creare le<br />

ancore, i cannoni, la ferramenta e le<br />

trozze dei pennoni.<br />

Il bozzellame veniva confezionato in<br />

osso, con le ossa degli avanzi di un<br />

pasto o di quegli uccelli marini catturati<br />

e, benchè i collanti non esistessero<br />

ancora, i pezzi venivano tenuti molto<br />

saldamente insieme con gomma arabica<br />

e colla da falegname. Non veniva<br />

usata la tela per le vele, ma si preferiva<br />

trasportare le anime, ma di semplici<br />

riali più umili in quanto furono com- lamierino molto sottile e leggero. Dalla<br />

offerte per grazie ricevute. Ne consegue<br />

promessi dal tempo e dall’incuria. finezza di tutti questi particolari si giu-<br />

che la stessa materia sia adeguata al rin-<br />

Se qualche esempio è rimasto, il merito dicava il lavoro del marinaio e taluni<br />

graziamento reso, per cui oltre al legno<br />

è di quei marinai cultori di questi per simulare i vetri dell’osteriggio del<br />

e alla tela sono impiegati l’oro, l’ar-<br />

oggetti degradati ai quali hanno ridato salone si servivano anche della mica.<br />

gento, gli intarsi e le pietre preziose.<br />

vita con ringiovanimenti di gusto perso- Si vuole infine rammentare che i<br />

Simili tesori non si poterono conservare<br />

nale, quindi con criteri lontani da un modelli a tutto tondo descritti sopra<br />

44<br />

a lungo integri e neppure un destino<br />

rispetto archeologico.<br />

scomparvero insieme alla navigazione<br />

45


a vela, invece i mezzi scafi in diorama<br />

sono rimasti anche nei tempi della navigazione<br />

a vapore.<br />

Un cenno è rivolto altresì alle navi in<br />

bottiglia, le quali risalivano ai primi<br />

decenni del XIX secolo; probabilmente<br />

non furono iniziate prima a causa<br />

della produzione del vetro per bottiglia<br />

più scuro e meno trasparente: condizione<br />

indispensabile per godere di un<br />

lavoro tanto puntuale e accurato. La<br />

tecnica impiegata richiedeva innanzi-<br />

tutto la colatura all’interno del mare<br />

con un mastice da modellare con spatole<br />

di fil di ferro per meglio imitare<br />

le onde. Seguiva una prima mano di<br />

colore e la messa a posto della scena<br />

del diorama con porto, pontile, faro,<br />

case e alberi, dopodichè si introduceva<br />

la nave, naturalmente limitata alla linea<br />

di galleggiamento. Sistemata l’alberatura,<br />

i pennoni erano tenuti accostati<br />

agli alberi, le sartie e gli stragli erano<br />

incappellati al loro posto e, dopo aver<br />

tutto dipinto, si introduceva questo<br />

insieme affusolato attraverso il collo<br />

della bottiglia e con spatoline lo si<br />

affondava nel mare di mastice. Attraverso<br />

fili di ferro si raddrizzavano gli<br />

alberi e si tendevano gli stragli e si<br />

finiva l’opera con le vele di carta.<br />

Le navi di recente fattura che si trovano<br />

in commercio non hanno la finezza<br />

degli esemplari dell’Ottocento. In esse<br />

viene meno quella proporzione tanto<br />

misurata, vanto di una pazienza straordinaria,<br />

propria di marinai avvezzi a<br />

trascorrere giornate e giornate in mare<br />

in attesa di toccare terra.<br />

SAMER<br />

SAMER s.r.l.<br />

D AIMLERC HRYSLER<br />

Concessionaria ufficiale<br />

Mercedes-Benz<br />

Zona industriale Predda Niedda Nord Strada 2 071<strong>00</strong> Sassari<br />

Amm. e Vendita 079 262645/47-Ass. e Ricambi 079 2676<strong>00</strong>7-Fax 079 262648

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!