Prima di immergere la lastrina o la striscia di carta nell'eluente, è ...
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ELUIZIONE<br />
<strong>Prima</strong> <strong>di</strong> <strong>immergere</strong> <strong>la</strong> <strong>la</strong>strina o<br />
<strong>la</strong> <strong>striscia</strong> <strong>di</strong> <strong>carta</strong> <strong>nell'eluente</strong>, <strong>è</strong><br />
opportuno «con<strong>di</strong>zionar<strong>la</strong>»<br />
inserendo<strong>la</strong> per 10-60 minuti<br />
nel<strong>la</strong> camera <strong>di</strong> sviluppo<br />
Si sistema sul fondo del<strong>la</strong> camera uno spessore <strong>di</strong> materiale inerte (vetro<br />
o politene) e vi si appoggia sopra <strong>la</strong> <strong>la</strong>strina.<br />
La successiva fase <strong>di</strong> sviluppo<br />
del cromatogramma può essere<br />
eseguita con <strong>di</strong>verse tecniche.
Sviluppo <strong>di</strong>scendente<br />
L'eluente defluisce dall'alto verso il basso del<strong>la</strong> <strong>la</strong>strina e perciò <strong>è</strong><br />
richiesta una speciale camera <strong>di</strong> eluizione, con una vaschetta posta in<br />
alto. Durante lo sviluppo l'eluente si sposta verso il basso per gravita e<br />
quin<strong>di</strong> l'eluizione avviene in tempi più brevi; inoltre si amplifica lo<br />
spostamento delle sostanze meno mobili.
Sviluppo orizzontale<br />
Consente <strong>di</strong> realizzare sistemi più compatti<br />
Richiedere minori quantità <strong>di</strong> eluente<br />
Lo sviluppo orizzontale può essere realizzato a senso unico oppure<br />
in senso circo<strong>la</strong>re o ra<strong>di</strong>ale<br />
(a) Camera per sviluppo a senso unico. Nel tipo più semplice (a sinistra), <strong>la</strong> <strong>la</strong>stra<br />
cromatografica poggia su due sostegni;uno <strong>è</strong> avvolto in <strong>carta</strong> da filtro e consente<br />
all'eluente <strong>di</strong> arrivare fino al<strong>la</strong> <strong>la</strong>stra. Alternativamente (a destra), <strong>la</strong> camera contiene due<br />
vaschette, una per l'eluente e l'altra per <strong>la</strong> raccolta a fine corsa<br />
(b) Camera per sviluppo ra<strong>di</strong>ale. La <strong>la</strong>strina <strong>è</strong> circo<strong>la</strong>re; l'eluente imbeve lo stoppino e<br />
giunge così fino al<strong>la</strong> <strong>la</strong>stra.
Sviluppo Circo<strong>la</strong>re<br />
Nello sviluppo circo<strong>la</strong>re le sostanze da separare migrano dal centro <strong>di</strong> una<br />
<strong>la</strong>stra circo<strong>la</strong>re verso il margine e formano, invece <strong>di</strong> macchie, degli anelli<br />
concentrici. La <strong>la</strong>stra ha un foro centrale, in cui viene inserito uno stoppino<br />
<strong>di</strong> cotone o <strong>di</strong> <strong>carta</strong> da filtro che pesca nell’eluente; <strong>la</strong> semina viene fatta<br />
intorno al foro centrale oppure <strong>di</strong>rettamente sul<strong>la</strong> parte <strong>di</strong> stoppino che ne<br />
fuoriesce. Per effettuare più semine contemporaneamente, <strong>la</strong> <strong>la</strong>stra deve<br />
essere incisa in modo da delimitare <strong>la</strong> superficie <strong>di</strong>sponibile per ciascuna<br />
sostanza; si realizza così uno sviluppo in senso ra<strong>di</strong>ale<br />
Lo sviluppo circo<strong>la</strong>re (o<br />
ra<strong>di</strong>ale), a volte, consente<br />
<strong>di</strong> migliorare <strong>la</strong><br />
separazione fra sostanze<br />
che risultano molto<br />
ravvicinate nello sviluppo<br />
verticale<br />
(R F ) ra<strong>di</strong>ale = (R F ) lineare
Cromatografia bi<strong>di</strong>mensionale<br />
Si semina una macchia in un angolo del<strong>la</strong> <strong>la</strong>strina e si effettua un<br />
primo sviluppo con un eluente opportuno. Poi si ruota <strong>la</strong> <strong>la</strong>strina <strong>di</strong><br />
90° e si effettua un nuovo sviluppo con un <strong>di</strong>verso eluente
RIVELATORI<br />
Rive<strong>la</strong>zione con luce UV (a 254 e 366 nm ) per sostante fluorescenti<br />
Per sostanze non fluorescenti si usano gli in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> fluorescenza:<br />
• un silicato <strong>di</strong> zinco e magnesio attivato, che presenta un massimo <strong>di</strong><br />
assorbimento a 254 nm e da una fluorescenza verde;<br />
• un pigmento inorganico che ha un massimo <strong>di</strong> assorbimento a 366 nm e da<br />
una fluorescenza blu.
RIVELATORI<br />
In alcuni casi, dopo l'eluizione si spruzza <strong>la</strong> <strong>la</strong>strina con in<strong>di</strong>catori che<br />
reagiscano con le sostanze da rive<strong>la</strong>re formando composti fluorescenti.<br />
Gli in<strong>di</strong>catori più usati sono:<br />
• rodamina B (soluzione allo<br />
0,025-0,05% in etanolo),<br />
adatta per usi generali;<br />
• rodamina 6G (sol. all’ 1%<br />
in acetone), adatta per<br />
rive<strong>la</strong>re i lipi<strong>di</strong>;<br />
• <strong>di</strong>clorofluorescina (sol. allo<br />
0,01-0,2% in etanolo),<br />
adatta per usi generali.
Rive<strong>la</strong>zione con reagenti chimici<br />
Questi reagenti, vaporizzati sulle sostanze eluite, formano con esse<br />
composti colorati. Per <strong>la</strong> vaporizzazione si usa un nebulizzatore a<br />
pompetta o, ancora meglio, una bomboletta spray <strong>di</strong> gas inerte.<br />
Nebulizzatori<br />
Bombolette spray
Fotodensitometri<br />
Sono <strong>di</strong>spositivi che permettono <strong>di</strong> registrare veri e propri<br />
cromatogrammi a partire dalle <strong>la</strong>strine eluite, eventualmente (ma non<br />
necessariamente) sottoposte a colorazione delle macchie.<br />
La sorgente luminosa <strong>è</strong> una <strong>la</strong>mpada a deuterio (per misure fra 200 e 540<br />
nm) oppure una <strong>la</strong>mpada alogena (da 340 a 700 nm) o una <strong>la</strong>mpada a vapori<br />
<strong>di</strong> mercurio (per misure <strong>di</strong> fluorescenza).
Fotodensitometri<br />
Scansione lineare. Il pennello<br />
luminoso scorre lungo <strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione<br />
<strong>di</strong> eluizione; questo sistema <strong>di</strong><br />
rive<strong>la</strong>zione <strong>è</strong> inadatto se il<br />
percorso delle macchie ha subito<br />
per qualsiasi motivo una <strong>di</strong>storsione<br />
durante l'eluizione, a meno <strong>di</strong><br />
procedere a una semina lineare.<br />
Scansione a zig zag. Il pennello<br />
luminoso scorre in modo sincrono sia<br />
lungo <strong>la</strong> <strong>di</strong>reziono <strong>di</strong> eluizione (y) sia in<br />
<strong>di</strong>rezione perpen<strong>di</strong>co<strong>la</strong>re a questa (x).<br />
Il movimento lungo l'asse x viene<br />
calibrato per ottenere anche un<br />
controllo dello O nelle posizioni 1 e 2.
METODI DI ANALISI<br />
ANALISI QUALITATIVA ANALISI QUANTITATIVA
METODI DI ANALISI: TLC PREPARATIVA<br />
12
CROMATOGRAFIA SU COLONNA A BASSA PRESSIONE<br />
La colonna viene riempita con una fase stazionaria (solida, liquida o in gel)<br />
attraverso <strong>la</strong> quale viene fatta scorrere, per gravita o esercitando una<br />
moderata pressione, <strong>la</strong> fase mobile (un liquido organico a bassa viscosità o<br />
una soluzione acquosa). Le bande eluite vengono raccolte in frazioni<br />
all'uscita dal<strong>la</strong> colonna. Oggi questa tecnica <strong>è</strong> detta cromatografia a<br />
bassa pressione (Low Pressure Chromatography, LPC).<br />
Cromatografia c<strong>la</strong>ssica su colonna:<br />
La fase mobile scorre lungo <strong>la</strong> colonna per<br />
gravita, perco<strong>la</strong>ndo dal<strong>la</strong> riserva posta in<br />
alto. I <strong>di</strong>versi componenti del<strong>la</strong> misce<strong>la</strong> (A,<br />
B, C e D) vengono recuperati in raccoglitori<br />
<strong>di</strong> frazioni
Sistemi automatici<br />
Sistema automatico per l'esecuzione <strong>di</strong> una separazione cromatografica<br />
isocratica su colonna, completo <strong>di</strong> collettore <strong>di</strong> frazioni.
Metodologie<br />
Speciali<br />
in<br />
Analisi<br />
Farmaceutica<br />
Tipi <strong>di</strong> colonna<br />
Il fulcro <strong>di</strong> un sistema per LPC <strong>è</strong> <strong>la</strong> colonna stessa, realizzata in vetro o in<br />
materiale p<strong>la</strong>stico, perlopiù trasparente; in genere <strong>la</strong> lunghezza varia da 10<br />
a 100 cm e il <strong>di</strong>ametro interno (abbreviato id) da 0,5 a 5 cm.<br />
(a) versione molto semplificata del<strong>la</strong> colonna “c<strong>la</strong>ssica”;<br />
(b) colonna con rubinetto;<br />
(c) colonna con camicia per <strong>la</strong> termostatazione;<br />
(d) colonna in nylon, che può essere tagliata in corrispondenza delle bande;<br />
(e) versione moderna per <strong>di</strong>spositivi automatici.
Metodologie<br />
Speciali<br />
in<br />
Analisi<br />
Farmaceutica<br />
C<strong>la</strong>ssificazione delle tecniche per LPC<br />
La c<strong>la</strong>ssificazione delle <strong>di</strong>verse tecniche in LPC si basa su un criterio<br />
che tiene conto sia dello stato fisico delle due fasi sia del meccanismo<br />
del<strong>la</strong> separazione; le tecniche principali si possono sud<strong>di</strong>videre in:<br />
• cromatografia <strong>di</strong> adsorbimento-ripartizione;<br />
• cromatografia <strong>di</strong> esclusione;<br />
• cromatografia <strong>di</strong> scambio ionico;<br />
• cromatografia <strong>di</strong> affinità.
Metodologie<br />
Speciali<br />
in<br />
Analisi<br />
Farmaceutica<br />
CROMATOGRAFIA DI ADSORBIMENTO-RIPARTIZIONE<br />
Questa tecnica prevede due varianti, molto simili fra loro dal punto<br />
<strong>di</strong> vista operativo:<br />
• cromatografia liquido-solido (Liquid-Solid Chromatography, LSC);<br />
• cromatografia liquido-liquido (Liquid-Liquid Chromatography, LLC).<br />
Il meccanismo <strong>di</strong> separazione può coinvolgere sia fenomeni <strong>di</strong><br />
adsorbimento, caratteristici del<strong>la</strong> LSC, sia fenomeni <strong>di</strong> ripartizione,<br />
caratteristici del<strong>la</strong> LLC.
Fase stazionaria solida. In pratica, tutti i materiali usati in TLC sono<br />
usati anche su colonna, con una preferenza per <strong>la</strong> silice e l'allumina.<br />
Le particelle del<strong>la</strong> fase stazionaria devono essere abbastanza piccole, per<br />
minimizzare i fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione e assicurare buone velocità <strong>di</strong> scambio;<br />
questo consente <strong>di</strong> ottenere bande compatte. D'altra parte, le particelle non<br />
devono essere troppo piccole, perché creerebbero una eccessiva resistenza al<br />
flusso dell'eluente. In genere si usano granulometrie comprese fra 50 e 200<br />
mesh. La <strong>di</strong>stribuzione granulometrica deve essere <strong>la</strong> più ristretta possibile.<br />
Fase stazionaria liquida. Il liquido viene<br />
fatto adsorbire su un materiale <strong>di</strong><br />
supporto <strong>di</strong> tipo granu<strong>la</strong>re, possibilmente<br />
inerte; <strong>la</strong> granulometria <strong>è</strong> compresa fra 60<br />
e 100 mesh, in modo che ogni granulo sia<br />
rivestito abbastanza uniformemente <strong>di</strong> un<br />
film <strong>di</strong> liquido, su cui avviene lo scambio<br />
con <strong>la</strong> fase mobile.<br />
Metodologie<br />
Speciali<br />
in<br />
Analisi<br />
Farmaceutica<br />
FASE STAZIONARIA<br />
In realtà, il materiale <strong>di</strong> supporto partecipa inevitabilmente al processo <strong>di</strong><br />
separazione; <strong>di</strong> conseguenza, per ridurre i fenomeni <strong>di</strong> adsorbimento<br />
spesso si <strong>di</strong>sattiva il supporto granu<strong>la</strong>re. Nel caso dell'allumina si effettua<br />
un riscaldamento prolungato a 800°C, mentre per il gel <strong>di</strong> silice si bloccano<br />
i gruppi attivi superficiali aggiungendo acqua!!!
Metodologie<br />
Speciali<br />
in<br />
Analisi<br />
Farmaceutica<br />
FASE MOBILE<br />
I risultati ottenuti in TLC possono essere trasferiti al<strong>la</strong> separazione su<br />
colonna<br />
La tecnica su colonna si presta anche all'uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi solventi durante<br />
<strong>la</strong> stessa eluizione.
Metodologie<br />
Speciali<br />
in<br />
Analisi<br />
Farmaceutica<br />
SCELTA DELLA FS E DELLA FM<br />
Criterio fondamentale <strong>è</strong> che le due fasi abbiano po<strong>la</strong>rità<br />
<strong>di</strong>versa e una <strong>di</strong>screta affinità per <strong>la</strong> misce<strong>la</strong> da separare.<br />
• La cromatografìa <strong>di</strong> ripartizione offre migliori prestazioni rispetto al<strong>la</strong><br />
cromatografia <strong>di</strong> adsorbimento<br />
•L'uso dell'acqua come liquido <strong>di</strong> ripartizione consente un'ampia scelta per<br />
l'eluente (o per <strong>la</strong> sequenza <strong>di</strong> eluenti) più adatto e consente così <strong>di</strong><br />
<strong>la</strong>vorare con una fase mobile <strong>di</strong> po<strong>la</strong>rità ottimale.<br />
•La misce<strong>la</strong> deve essere molto solubile nel<strong>la</strong> fase mobile scelta<br />
•Le <strong>di</strong>verse c<strong>la</strong>ssi <strong>di</strong> composti organici sono trattenute da una fase<br />
stazionaria po<strong>la</strong>re (quin<strong>di</strong> molto attiva) come l'allumina nel seguente or<strong>di</strong>ne<br />
<strong>di</strong> forza decrescente: aci<strong>di</strong> e basi • alcoli e tioli • aldei<strong>di</strong> e chetoni •<br />
esteri e alogenuri • areni • alcheni e alchini • alcani<br />
• Per una fase stazionaria non po<strong>la</strong>re come il carbone attivo, invece,<br />
l'or<strong>di</strong>ne <strong>è</strong> inverso.<br />
• In genere con <strong>la</strong> cromatografia <strong>di</strong> adsorbimento si effettua una<br />
separazione per c<strong>la</strong>ssi <strong>di</strong> composti, mentre con <strong>la</strong> cromatografia <strong>di</strong><br />
ripartizione si effettua anche una separazione dei composti in una<br />
determinata c<strong>la</strong>sse (o serie omologa).<br />
• Per accelerare l'eluizione <strong>di</strong> una specie chimica trattenuta piuttosto<br />
tenacemente dal<strong>la</strong> fase stazionaria, si deve migliorare <strong>la</strong> sua affinità con<br />
<strong>la</strong> fase mobile.
Metodologie<br />
Speciali<br />
in<br />
Analisi<br />
Farmaceutica<br />
PRESTAZIONI<br />
Le prestazioni <strong>di</strong> una separazione su colonna si misurano in base alle<br />
caratteristiche <strong>di</strong>: selettività, efficienza, risoluzione, capacità e<br />
riproducibilità.<br />
La selettività, ossia <strong>la</strong> capacità <strong>di</strong> fornire bande ben <strong>di</strong>stanziate,<br />
<strong>di</strong>pende essenzialmente dal<strong>la</strong> coppia fase mobile/fase stazionaria,<br />
oltre che dal<strong>la</strong> temperatura.<br />
In LSC e in LLC, comunque, non si interviene quasi mai su questo<br />
parametro, perché <strong>la</strong> maggior parte delle separazioni viene eseguita a<br />
temperatura ambiente.<br />
L'efficienza rappresenta <strong>la</strong> capacità del sistema <strong>di</strong> fornire bande<br />
strette e <strong>di</strong>pende dai seguenti parametri:<br />
a. granulometria del riempimento<br />
b. geometria del<strong>la</strong> colonna e, in LLC, anche<br />
spessore del film del liquido <strong>di</strong> ripartizione<br />
impregnato sul supporto.<br />
c. La simmetria delle bande<br />
d. <strong>la</strong> riproducibilità
Metodologie<br />
Speciali<br />
in<br />
Analisi<br />
Farmaceutica<br />
TECNICA OPERATIVA<br />
Preparazione del<strong>la</strong> colonna<br />
In LSC <strong>la</strong> fase stazionaria deve essere preparata attivando<strong>la</strong> (o<br />
<strong>di</strong>sattivando<strong>la</strong>)<br />
In LLC il liquido <strong>di</strong> ripartizione deve essere misce<strong>la</strong>to con il materiale<br />
<strong>di</strong> supporto secondo precisi rapporti<br />
Riempimento per via secca Riempimento per via umida
Metodologie<br />
Speciali<br />
in<br />
Analisi<br />
Farmaceutica<br />
Caricamento del campione in colonna<br />
Arrestare il flusso dell’eluente in modo che<br />
si crei un minimo battente <strong>di</strong> liquido in testa<br />
1. Si pone un <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> <strong>carta</strong> da filtro sopra al materiale<br />
<strong>di</strong> riempimento. Quin<strong>di</strong> si deposita uno strato sottile<br />
(0,5-1 cm) <strong>di</strong> materiale granu<strong>la</strong>re inerte o del cotone<br />
idrofilo e lo si preme con una bacchetta <strong>di</strong> vetro. A<br />
questo punto, con una pipetta si depone il campione,<br />
<strong>di</strong>sciolto nel minimo volume <strong>di</strong> eluente in modo che si<br />
<strong>di</strong>stribuisca su uno strato sottile.<br />
2. Si ritaglia un <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> <strong>carta</strong> da filtro e lo si buca in<br />
più punti con uno spillo; poi si fa assorbire il campione,<br />
<strong>di</strong>sciolto nel minimo volume <strong>di</strong> eluente, e si essicca il<br />
<strong>di</strong>sco. A questo punto si depone con delicatezza il <strong>di</strong>sco in<br />
testa al riempimento e lo si ricopre con un sottile strato<br />
(0,5-1cm) <strong>di</strong> materiale inerte o cotone idrofilo.