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ROSARIO PERPETUO - Predicazione

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nuova serie - anno XXIX - n. 1 - gennaio - aprile 2013 - piazza san domenico, n. 5 - 09127 cagliari<br />

L’Associazione del<br />

<strong>ROSARIO</strong> <strong>PERPETUO</strong><br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

1


L’ASSOCIAZIONE<br />

DEL<br />

<strong>ROSARIO</strong> <strong>PERPETUO</strong><br />

Supplemento a<br />

“DOMENICANI”<br />

autoriz. Tribunale di Firenze<br />

del 4 Gennaio 1967 - n. 1800<br />

Nuova serie - Anno XXIX<br />

gennaio - aprile<br />

n. 1 - 2013<br />

c /c postale n. 15 38 10 98<br />

intestato a: Bollettino del<br />

Rosario Perpetuo - Convento<br />

S. Domenico - 09127 Cagliari<br />

* * *<br />

Direzione & Redazione:<br />

P. Eugenio Zabatta o.p.<br />

* * *<br />

piazza San Domenico, n. 5<br />

09127 CAGLIARI<br />

Tel. 055 265 64 53<br />

Cell. 339 182 26 85<br />

e.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it<br />

sito: www.rosarioperpetuo.net<br />

Con approvazione Ecclesiastica<br />

e dell’Ordine Domenicano.<br />

2 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

SOMMARIO<br />

3<br />

7<br />

8<br />

10<br />

12<br />

14<br />

17<br />

19<br />

22<br />

26<br />

28<br />

31<br />

32<br />

34<br />

36<br />

Anno XXIX<br />

gennaio - aprile<br />

n. 1 - a. 2013<br />

quadrimestrale di<br />

collegamento dei gruppi<br />

dell’Ass. Rosario Perpetuo<br />

––––––––––<br />

La Regina del Rosario<br />

venerata a S. Domenico<br />

di Cagliari (sec. XV).<br />

Lettera del direttore alle Zelatrici.<br />

P. Eugenio Zabatta op.<br />

Si prende cura di noi…<br />

Con il nostro Rosario viviamo la fede.<br />

Se la fede non è pensata è nulla.<br />

Fedeli alla nostra Ora di Guardia.<br />

Il ruolo della preghiera nella promozione<br />

umana<br />

Il rosario preghiera delle protagoniste<br />

del quotidiano.<br />

A. Pronzato.<br />

Unica e responsabile accanto a Cristo<br />

Un giorno di preghiera unanime.<br />

Il cronista.<br />

Villaspeciosa: 300 anni di testimonianza<br />

di fede.<br />

Gian Pietro Banchiero.<br />

Nella casa del Padre.<br />

Le nuove iscritte.<br />

Il Rosario Vivente.<br />

I misteri della gioia.<br />

Nell’Anno della fede. •••<br />

Copertina: Madonna con Bimbo (anonimo).<br />

Refettorio di S. Domenico di Pistoia.


Il saluto del Padre Direttore<br />

alle zelatrici e iscritte al Rosario Perpetuo<br />

LA NOSTRA ASSOCIAZIONE<br />

Care Zelatrici<br />

Conoscerla, apprezzarla e… farla conoscere!<br />

questa volta, voglio evidenziare per<br />

voi alcuni aspetti della nostra Associazione<br />

da presentare a quelle persone<br />

che pensano inutile iscriversi per farne<br />

parte. Chi non ne conosce i motivi, in<br />

effetti, non può apprezzarla, né vedere<br />

la convenienza dell’iscrizione.<br />

Se si trattasse di una “cosa”, per farla<br />

conoscere ne indichiamo le misure<br />

e diciamo a che cosa serve. La nostra<br />

Associazione non è una “cosa” in senso<br />

materiale, ma una realtà che ha, però,<br />

pure le sue misure e i suoi scopi ben<br />

definiti e chiari.<br />

Certamente valgono più gli scopi,<br />

le finalità, ma anche le misure, cioè i<br />

numeri, hanno il loro peso nella valutazione.<br />

E proprio i numeri e le misure<br />

vorrei far notare. Questi ci aiutano ad<br />

avere un quadro più oggettivo dell’Associazione<br />

e contribuiscono a far crescere<br />

la nostra stima nei suoi riguardi e<br />

a scoprirne il valore.<br />

Se un’associazione è seguita da<br />

molte persone, nonostante che richiede<br />

impegno e sacrificio ed è<br />

collaudata dai secoli, vuol dire che<br />

l’aiuto che dà e il messaggio che offre<br />

è molto importante ed efficace.<br />

La nostra Associazione del Rosario<br />

Perpetuo è vantata da entrambi i<br />

motivi: è numerosa ed antica.<br />

Inoltre c’è da dire che sebbene i<br />

gruppi, o le persone, che ne fanno<br />

parte, sono poco incoraggiati e trovano<br />

molte opposizioni, l’Associazione<br />

rimane ancorata e viva, continuando<br />

a offrire conforto e sostegno<br />

a tante persone.<br />

Quanto ai numeri possiamo dire che<br />

il Rosario Perpetuo è diffuso in tutto il<br />

mondo. Solo in Sardegna conta oltre<br />

250 gruppi, più o meno numerosi, per<br />

circa ventimila aderenti. Nel resto d’Italia<br />

poi ci sono alcune centinaia di migliaia<br />

gli appartenenti all’Associazione.<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

3


Con altri soci e socie sparsi nel mondo,<br />

la Direzione centrale di S. Maria Novella<br />

di Firenze può assicurare, da parte di<br />

tutta l’Associazione, la recita del Rosario<br />

24 ore su 24.<br />

Il coordinamento delle ore di preghiera<br />

mensili – affidato alla cura della<br />

direzione - che ogni singola persona fa<br />

con il Rosario, ci permette la lode continua<br />

alla Vergine Santissima.<br />

Non è rara la commozione che noto<br />

nelle persone quando, nelle visite ai<br />

gruppi, accenno a queste notizie. Sapersi<br />

parte d’un organismo così grande,<br />

corrisponde perfettamente al desiderio<br />

interiore che ognuno di noi, come battezzato,<br />

porta in sé e lo vede così concretizzato.<br />

Quanto al tempo della fondazione<br />

dell’Associazione, dobbiamo ritornare<br />

al secolo XVI, e al 1901, con Papa Leone<br />

XIII, per la sua ripresa.<br />

In questo caso l’antichità è a stima<br />

dell’Associazione stessa, come accennavo,<br />

perché se ha saputo “sfidare” i<br />

secoli, resistere alla prova del tempo<br />

con tutte le difficoltà che comporta,<br />

vuol dire che le sue radici sono molto<br />

profonde e gli scopi che si prefigge sono<br />

sempre attuali: riguardano l’essenza<br />

della nostra vita spirituale.<br />

Ecco un elenco degli scopi e dei<br />

frutti che l’Associazione ci presenta e<br />

che possiamo far conoscere. Per dirne<br />

solo alcuni comincio dai più esterni:<br />

1. Iscrivendoci all’Associazione del<br />

Rosario Perpetuo ci sentiamo meno<br />

isolati, non più ai margini dell’organizzazione<br />

ecclesiale, ma parte attiva<br />

insieme a uno stuolo così numeroso<br />

di persone che come noi confidano e<br />

chiedono l’aiuto alla Madonna.<br />

4 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

Siamo inseriti in una vera “corrente<br />

di preghiera”. Siamo in unione stretta<br />

di preghiera gli uni per gli altri, e la<br />

preghiera dei molti, ricordo, è più facilmente<br />

esaudita.<br />

Sottolineo quest’aspetto di liberazione<br />

dall’isolamento, perché molte<br />

persone di una certa età ne soffrono terribilmente.<br />

Nell’Associazione non solo<br />

trovano amicizia, ma anche incoraggiamento<br />

e serenità. Qualche parroco che<br />

inizialmente dà poca importanza “a<br />

quelle buone donne” che ogni mese si<br />

uniscono per fare l’Ora del Rosario, finiscono<br />

per stimarle e incoraggiarle ad<br />

essere fedeli al loro impegno.<br />

2. Siamo, inoltre, liberati dal pessimismo<br />

che ci porta a svalutare, a ridurre<br />

il valore della preghiera e a pensarla<br />

inefficace. Nell’Associazione la preghiera<br />

che eleviamo da soli prende tutta<br />

la forza perché unita a quella di altre<br />

persone e diventa continua.<br />

È una preghiera fatta da tante persone<br />

veramente buone ed è una preghiera,<br />

il Rosario, che “ci rende graditi” alla<br />

Madonna che l’ha ispirata.<br />

3. Con l’iscrizione all’Associazione<br />

abbiamo la possibilità di lucrare particolari<br />

indulgenze; far parte di coloro<br />

che possono avvantaggiarsi delle promesse<br />

che la Madonna ha fatto ai devoti<br />

del suo Rosario; partecipare ai beni<br />

spirituali dell’Ordine domenicano e ai<br />

suffragi che l’Associazione fa per i suoi<br />

iscritti.<br />

4. Ma il motivo più intimo e superiore<br />

a tutti per la nostra adesione al Rosario<br />

Perpetuo è quello di assicurare, uniti<br />

agli altri, la nostra personale lode alla<br />

Madonna e “sciogliersi nelle lodi per la<br />

Vergine Santa” (RVM, 37).<br />

Nell’Associazione, con il Rosario,<br />

vogliamo unirci al Suo Magnificat per


proclamare con Lei e come Lei le “grandi<br />

opere” che Dio ha compiuto in Lei.<br />

Vogliamo contemplare il “capolavoro<br />

di Dio che è l’Incarnazione del Figlio<br />

di Dio nel suo grembo (RVM, 1, 33), il<br />

“frutto benedetto del suo seno” che celebriamo<br />

a Natale.<br />

Mi raccomando soprattutto a voi care<br />

zelatrici! Tenete vivo questo spirito<br />

dell’Associazione del Rosario Perpetuo.<br />

Richiamate queste finalità che vi ho<br />

ricordato e invitate anche altri a iscriversi<br />

nella nostra Associazione benedetta.<br />

Angelo (part. Paradiso) B. Gozzoli - FI - Palazzo Riccardi.<br />

Alcune di voi in particolare sono veramente<br />

ammirevoli nel cercare di tenere<br />

animato il gruppo a loro affidato,<br />

nonostante le difficoltà di vario genere<br />

che tutti incontriamo.<br />

Sapete essere sollecite e anche discrete<br />

affinché l’Ora di Guardia, per<br />

tutte le socie, diventi motivo di progresso<br />

nella loro vita spirituale.<br />

E che la Madonna vi ricompensi e ci<br />

benedica tutti.<br />

Buon Natale e Felice Nuovo Anno.<br />

P. Eugenio Zabatta o.p.<br />

a tutte le socie dell’Associazione e alle loro famiglie<br />

«L’angelo disse loro: “Non temete,<br />

ecco , vi porto una lieta notizia che<br />

sarà di grande gioia per tutto il popolo;<br />

oggi, nella città di Davide, vi è<br />

nato il Salvatore. (Lc 2,10).<br />

L’annuncio così forte<br />

viene ripetuto per noi<br />

da un angelo del Signore…<br />

Ascoltiamolo!<br />

BUON NATALE<br />

E FELICE ANNO 2013<br />

Natale è qui: celebriamo l’amore di Dio fatto visibile in Gesù di Nazareth,<br />

figlio di Dio e figlio di Maria. Al Padre, che ci ha tanto amato, gloria e onore!<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

5


Benedetto il frutto del tuo seno: Gesù!<br />

L’attiva presenza della Beata Vergine accanto a Cristo, è stata voluta dal beneplacito<br />

di Dio e disposta fin dall’eternità dal Padre della misericordia.<br />

Maria, con il suo sì al piano di Dio, per la salvezza del mondo intero, è l’esempio<br />

di quel culto che consiste nel fare della propria vita una continua offerta<br />

al Signore, ma nello stesso tempo è con Lei, che dà alla luce il Figlio di Dio, che<br />

possiamo comprendere il realismo dell’Incarnazione e il modo della nostra redenzione.<br />

Mirabilmente disposta all’opera dello Spirito Santo in Lei, è divenuta anche<br />

per noi Madre nell’ordine della grazia. Ricordiamo! Non ci sono canali più efficaci<br />

e sicuri delle parole sussurrate da una Mamma all’orecchio del suo Bambino!<br />

E l’invito “sussurrato” da Maria rimane sempre: Preghiera e penitenza!<br />

6 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

FIRENZE. Galleria Uffizi.<br />

Sandro Botticelli (1445-1510).<br />

Madonna del Magnificat.


SI PRENDE CURA DI NOI<br />

membra del figlio suo<br />

“Colei che è carica di tutti i dolori<br />

del mondo”. Così chiamò Maria, in un<br />

suo libro sui “Santi di Francia”, Péguy.<br />

Man mano che ascolta la nostra preghiera,<br />

le nostre ripetute Ave Maria, ci<br />

sembra che la Madonna si carichi dei<br />

nostri fastidi, delle nostre difficoltà, dei<br />

nostri scoraggiamenti, dei nostri peccati…<br />

E anche dei nostri desideri, delle<br />

nostre speranze.<br />

Ella è sempre la Madre “che si prende<br />

cura dei fratelli del Suo Figlio ancora<br />

peregrinanti e posti tra pericoli e affanni”.<br />

Ella è la Madre che fa suoi tutti i<br />

nostri dolori.<br />

Ogni Ave Maria è un atto di fede nella<br />

Madonna: è la certezza che Dio l’ha<br />

fatta grande, mirabilmente!<br />

È la certezza che Dio l’ha fatta per<br />

noi, con una missione per noi. Quella<br />

appunto di esserci Madre.<br />

È la certezza che Ella è buona e<br />

potente … È come se ad uno, costretto<br />

a percorrere strade difficili e impervie<br />

per tornare a casa, si affianca una<br />

guida esperta, competente, forte, sicura<br />

… Quale conforto!<br />

Quanto manca a chi non sa l’Ave<br />

Maria, o non la dice!<br />

Proprio l’uomo d’oggi – orgoglioso<br />

delle sue capacità, risorse, dei suoi progetti<br />

– sovente sperimenta la sua insufficienza<br />

fino a disperarsi.<br />

Troppo distratto, per ripetere l’Ave<br />

Maria! …e troppo superbo, per sentire<br />

il bisogno interno di preghiera.<br />

L’errore e l’illusione pericolosa del<br />

nostro tempo è questa: crediamo di<br />

poter fare senza preghiera. Quindi abbandoniamo<br />

la preghiera, ma poi ci accorgiamo<br />

che senza Dio non possiamo<br />

fare nulla.<br />

Ma se l’uomo, nella pace della sua<br />

casa, nell’affetto della famiglia, accoglie<br />

la proposta di dire insieme “un po’<br />

di Rosario”, e perciò torna a pregare,<br />

si sentirà come terra arida invasa dalle<br />

acque… Ben presto anche nel deserto,<br />

della sua anima, fiorirà il bene!<br />

Proprio nell’Ave Maria troviamo le<br />

parole più giuste per indicare il Natale<br />

che celebriamo: il frutto benedetto del<br />

seno di Maria che viene per la salvezza<br />

di tutto il mondo. (marianus). •••<br />

CI AMA COME MADRE<br />

Maria perché nostra Madre ci ama<br />

come suoi figli…<br />

Apparendo un giorno a S. Gertrude,<br />

Maria le disse: «Il mio dolcissimo<br />

Gesù non è mio figlio unigenito,<br />

ma mio figlio primogenito, perché<br />

io l’ho concepito per primo nel mio<br />

seno, ma dopo di lui, o meglio, in<br />

lui vi ho tutti concepiti, adottandovi<br />

con amore materno, affinché foste<br />

suoi fratelli nello stesso tempo che<br />

miei figlioli…». Da questo aneddoto<br />

possiamo facilmente capire che essendo<br />

Maria la Madre di Gesù, Ella<br />

è anche nostra Madre.<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

7


Con la recita del S. Rosario pensiamo al Signore Gesù e a quanto Egli ha<br />

fatto e ha insegnato per farci crescere nella fede in lui e imparare ad amarlo.<br />

Per questo santo esercizio di contemplazione dei misteri della Vita di Gesù,<br />

ci affidiamo alla B. Vergine Maria che è nostra madre, maestra e guida.<br />

CON IL NOSTRO <strong>ROSARIO</strong><br />

“VIVIAMO LA FEDE”<br />

“… tutti i credenti<br />

si convincano più da vicino<br />

che la profondità e la genuinità<br />

della fede è favorita quando<br />

è unita al pensiero e<br />

ad esso non rinuncia.<br />

Ancora una volta, è la lezione<br />

dei Padri che ci guida<br />

in questa convinzione:<br />

“Lo stesso credere null’altro<br />

è che pensare assentendo {…}.<br />

Chiunque crede pensa,<br />

e credendo pensa e<br />

pensando crede {…}.<br />

La fede se non è pensata<br />

è nulla”<br />

(S. Agostino, De praedestinatione,<br />

2,5: PL 44, 963).<br />

Ed ancora:<br />

“Se si toglie l’assenso,<br />

si toglie la fede,<br />

perché senza assenso<br />

non si crede affatto”<br />

(Id., De fide, spe et caritate,<br />

7: CCL 64,61). •••<br />

8 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

Nel pluralismo religioso, che è ormai<br />

solido anche in Italia, tutti siamo<br />

chiamati a fare la nostra parte, a non<br />

rimanere solo spettatori.<br />

L’ Italia vive una sua dinamica pluralistica<br />

e i settori più vivaci del mondo<br />

cattolico lo hanno capito da tempo.<br />

I numeri? In Italia vivono 400/500<br />

mila evangelici di varie denominazioni,<br />

100 mila ortodossi, 35 mila ebrei, circa<br />

70 mila buddisti, almeno 400 mila testimoni<br />

di geova e, anche se è difficile<br />

dare una cifra esatta, si stimano almeno<br />

600 mila i musulmani.<br />

Ormai è un dato culturale e giuridico<br />

che nel nostro Paese il panorama<br />

religioso sia più variegato di quanto si<br />

pensa: accanto ai cattolici, in varie comunità<br />

italiane, militano molti stranieri<br />

di altra fede, destinati ad aumentare per<br />

i loro figli e i nipoti che acquistano la<br />

cittadinanza italiana.<br />

Inoltre ci sono italiani che, senza aderire<br />

ad altre confessioni di fede, non<br />

si dicono cattolici tout court.<br />

Ma a parte il numero crescente dei


non-cristiani, il problema si sposta sulla<br />

identità di fede, cioè non è questione di<br />

numero ma di qualità.<br />

In questa “invasione” di altre religioni<br />

si può intravedere chiaramente<br />

un movimento a danno o a distruzione<br />

delle radici cattoliche che tanto influsso<br />

hanno avuto nella civiltà europea.<br />

Oggi in Italia sono emergenti radici<br />

“protestanti”, “ebree”, “islamiche” e in<br />

generale “orientali”.<br />

Come cristiani cattolici non possiamo<br />

rimanere passivi se con responsabilità<br />

riconosciamo per noi il comando<br />

di Gesù di “istruire e fare sue discepole<br />

tutte le genti” (Mt.28,19).<br />

Un impegno di testimonianza, di difesa<br />

del nostro “credo” si fa più urgente<br />

oggi e va fatto in certo modo.<br />

È maturata in noi la coscienza che<br />

non si difende la propria radice negando<br />

le altre, ma evidenziando la propria<br />

nella consapevolezza che si deve crescere<br />

insieme con le altre. La presenza<br />

massiccia di queste altre radici non<br />

costituiscono solo un “piccolo incidente<br />

di percorso”! Va quindi provveduto,<br />

pena la fine.<br />

Il confronto inevitabile con loro deve<br />

costituire per noi come un risveglio,<br />

una spinta a muoversi al largo a riscoprire<br />

la soprannaturalità del cristianesimo<br />

che, per le sue origini divine, sa di<br />

essere la vera religione.<br />

Si tratta cioè di qualità e quindi della<br />

maggiore conoscenza che dobbiamo<br />

acquisire e della più profonda riflessione<br />

che dobbiamo saper fare sulla nostra<br />

fede da comunicare e difendere.<br />

Non a caso il Papa, proprio nell’enciclica<br />

sul rapporto tra fede e ragione,<br />

ha insistito sul dovere di “pensare”, riflettere<br />

la propria fede, perché “la fede<br />

se non è pensata è nulla” (n. 79).<br />

È questo “pensare” che, d’altra parte,<br />

porta alla conoscenza indispensabile<br />

della propria fede per professarla e<br />

al superamento dell’ignoranza che è la<br />

radice di tutti i mali.<br />

Una “conoscenza”, si rileva ancora<br />

per un quadro completo, che si riferisce<br />

non solo alla propria fede, ma anche ad<br />

un’ordinata conoscenza delle altre fedi,<br />

dato che il problema ecumenico e<br />

interreligioso non è periferico, ma centrale,<br />

direi strategico.<br />

Ancora una volta, e proprio per una<br />

penetrazione delle verità cristiane, ci è<br />

di prezioso aiuto il Rosario.<br />

Questo, oltre a farci aderire, in un<br />

assenso libero e cosciente, ci avvantaggia,<br />

con la meditazione, a ”dire” e a<br />

“vivere” tutto il condensato della nostra<br />

fede (cf. Ivi, n. 79).<br />

Disponendoci a dire il Rosario, dopo<br />

aver preso la nostra corona, da soli o<br />

insieme ad altri, in effetti ci muoviamo<br />

per adempiere ciò che è più urgente ed<br />

essenziale. Riportiamo la nostra mente<br />

ai quadri della vita di Cristo: mentre li<br />

pensiamo, diciamo la nostra fede.<br />

Leggiamo: “Chiunque crede pensa,<br />

e credendo pensa e pensando crede. Lo<br />

stesso credere null’altro è che pensare<br />

assentendo”. Queste straordinarie parole<br />

di S. Agostino (PL 44,963) mentre<br />

ci dicono la profondità della sua intuizione<br />

di fede, ci mettono in evidenza la<br />

preziosità del nostro Rosario e l’efficacia<br />

di questo sulle anime.<br />

Con la recita del S. Rosario adempiamo<br />

ciò che è più proprio del cristiano:<br />

riflettere e vivere la propria fede. Una<br />

fede che salva noi e salverà il mondo.<br />

In modo particolare in quest’Anno<br />

della fede, siamo chiamati a fare su di<br />

essa una riflessione amorosa.<br />

(P. Eugenio Zabatta op). •••<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

9


Non dimentichiamo! Se vogliamo vivere l’anima del Rosario e, recitandolo,<br />

ottenere frutti abbondanti di grazie e progredire nella santità, dobbiamo meditare<br />

i misteri, altrimenti il Rosario è un “corpo senz’anima” (MC, 47) e…<br />

rimane senza frutti di grazia divina<br />

“LA FEDE:<br />

SE NON È PENSATA È NULLA”<br />

Con il Rosario adempiamo ciò che è più necessario per il cristiano:<br />

“pensare la propria fede” (Cf. Enc. Fede e Ragione, n.79).<br />

Oggi si parla di “nuova evangelizzazione”<br />

e non a caso. La mancanza di<br />

conoscenza delle verità di fede, o anche,<br />

ancor peggio, la conoscenza di verità<br />

mal comprese, ci lascia facilmente<br />

pensare come è assolutamente necessario<br />

iniziare da capo la predicazione.<br />

Non si può pensare, infatti, ad una<br />

seria professione della propria fede, accompagnata<br />

dalla pratica di vita, senza<br />

la conoscenza esatta delle stesse verità<br />

che devono animare la nostra vita.<br />

L’evangelizzazione, l’annuncio, la<br />

predicazione cioè delle verità della fede,<br />

di tutto il credo insomma, non si<br />

può identificare solamente con l’ amministrazione<br />

del battesimo e poco più.<br />

Questo succedeva – si dice – al<br />

tempo delle grandi “conversioni” degli<br />

indios dell’ America, ma purtroppo<br />

succede anche oggi per molti “cristiani”<br />

per i quali si può affermare quello<br />

che diceva S. Francesco Saverio, grande<br />

missionario del continente asiatico<br />

(1544): “questi cristiani non sanno<br />

nient’altro se non che sono cristiani”.<br />

10 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

(vedi Lettera del 1544, in Uff. delle Letture,<br />

3 dic.).<br />

Oggi, con tutta l’ansia dell’ Ecumenismo<br />

che fortunatamente dal Concilio<br />

in poi ci ha coinvolto, ci ha portato ad<br />

una sensibilità maggiore e ad una coscienza<br />

più piena della natura dell’Evangelizzazione.<br />

Gli ultimi documenti<br />

della Chiesa sul dialogo interreligioso<br />

ci fanno capire che, pur restando indispensabile<br />

alla salvezza, il Battesimo<br />

da solo non basta, ma è necessaria<br />

la conoscenza delle verità di fede.<br />

Pur partendo, in altre parole, dal fatto<br />

sicuro che Gesù è l’ unico e universale<br />

salvatore (e che è indispensabile la sua<br />

Chiesa) è possibile che si salvino anche<br />

coloro che, in buona fede, perseverano<br />

nella propria religione che, non essendo<br />

quella rivelata, non è quella vera.<br />

Rimane indispensabile il Battesimo,<br />

perché “chi sarà battezzato sarà salvo”<br />

(Mc. 16,16) (cioè di fatto solo chi è unito<br />

a Cristo è salvo) ma più giustamente<br />

si pone, oggi, da parte della Chiesa,<br />

l’attenzione alle condizioni che lo stes-


so Vangelo ci indica come indispensabili<br />

per ricevere il Battesimo.<br />

Dice Gesù ai suoi discepoli, mandandoli<br />

nel mondo: “Andate, dunque,<br />

istruite tutte le genti e battezzatele nel<br />

nome del Padre e del Figlio e dello Spirito<br />

Santo” (Mt 28,19) e ancora: “perché<br />

chi crederà e sarà battezzato, sarà<br />

salvo” (Mc. 16,16). Dunque, battezzare<br />

le genti, sì, ma solo dopo averle istruite,<br />

ammaestrate; solo dopo la loro adesione<br />

di fede che proviene dall’ ascolto<br />

della parola di Dio (fides ex auditu: cf.<br />

2 Tm.1,13). Degli Apostoli si dice che<br />

“primum docent, deinde intingunt aqua<br />

= prima insegnano e poi immergono<br />

in acqua, cioè battezzano).<br />

Rispondeva proprio a questo dovere<br />

di istruire, nella Chiesa antica, il catecumenato:<br />

una parola che viene dal<br />

FI. Uffizi. L. di Credi. Adorazione.<br />

greco Katechèo (Katechw) che vuol dire<br />

appunto istruire. Prima di pensare al<br />

numero di cristiani, si pensava alla loro<br />

qualità. E le opere dei Padri apostolici e<br />

gli Atti dei martiri sono lì a dirci di quale<br />

spessore furono quei cristiani.<br />

E noi, che siamo abituati alla meditazione<br />

dei misteri del Rosario e che,<br />

per questo, forse godiamo di una sensibilità<br />

maggiore, sappiamo che c’è<br />

ancora un altro passo da fare. Ce lo<br />

indica il Papa, nell’enciclica “Fides et<br />

Ratio” (1998) con quella giusta espressione<br />

che abbiamo posto a titolo della<br />

presente riflessione: “La fede, se non è<br />

pensata, è nulla” (n. 79).<br />

L’istruzione, di cui parla il Vangelo,<br />

la catechesi insomma, è indispensabile<br />

perché la fede sia fede e non una “credenza”<br />

come un’altra.<br />

Riflettere, direi meglio “indugiare<br />

pensosi (MC, 47), “rimuginare nella<br />

mente”, “portare nel cuore” la propria<br />

fede diventa la cosa più necessaria.<br />

Come, secondo il Vangelo, fece la<br />

Madonna che “portava tutto nel Suo<br />

cuore, meditandolo” (Lc. 2, 51).<br />

Come facciamo noi nel Rosario che<br />

ci permette, per sua natura, di essere<br />

contemplativi: l’anima del Rosario, appunto,<br />

è la meditazione del Vangelo,<br />

meglio “contemplazione” di esso.<br />

Costringendoci dolcemente, ma efficacemente,<br />

alla riflessione del Vangelo,<br />

primo movimento per la penetrazione e<br />

l’assimilazione, ancora una volta il Santo<br />

Rosario può essere la via più pratica,<br />

e alla portata di tutti, per fare questo ulteriore,<br />

indispensabile passo che ci fa<br />

entrare nella condizione più “naturale”<br />

per ricevere e per poi vivere il Battesimo<br />

di salvezza che abbiamo ricevuto.<br />

(P. Eugenio Zabatta op). •••<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

11


FEDELI ALLA NOSTRA<br />

“ORA DI GUARDIA”<br />

“Dobbiamo pregare come se tutto dipendesse da Dio, e agire<br />

come se tutto dipendesse da noi” (S. Ignazio, citato dal Catechismo<br />

della Chiesa, n. 2834) Se non preghiamo rimaniamo troppo<br />

poveri per poter aiutare i poveri (M. Teresa di Calcutta).<br />

“Onoratela Maria con tutto il cuore<br />

e con tutto l’affetto, perché Lei è Madre<br />

vostra dolcissima. Da mane a sera,<br />

qualunque cosa facciate è che vi raccomandiate<br />

a quella dolce Madre”.<br />

Sono, queste, parole di S. Caterina<br />

da Siena che, come tanti altri santi, ci<br />

invita a onorare la Madonna.<br />

E noi, soprattutto quando facciamo<br />

l’Ora di Guardia, possiamo pensare di<br />

cogliere questo invito, sia per l’importanza<br />

che riconosciamo alla preghiera<br />

e sia per la fiducia che riponiamo nella<br />

materna protezione della Madre di Dio.<br />

“Quante ore preghi ogni giorno?”,<br />

fu la domanda che Sr Teresa di Calcutta<br />

fece al vescovo di Loreto. Come sorpreso,<br />

il vescovo rispose: “Madre, da lei<br />

mi aspettavo un richiamo alla carità, un<br />

invito ad amare di più i poveri. Perché<br />

mi chiede quante ore prego?”. Madre<br />

Teresa prese tra le sue mani quelle del<br />

vescovo e “maternamente” gli confidò:<br />

“Figlio mio, senza Dio siamo troppo<br />

poveri per poter aiutare i poveri! Ricordati:<br />

io sono soltanto una povera donna<br />

che prega. Pregando, Dio mi mette<br />

12 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

il suo Amore nel cuore e così posso amare<br />

i poveri”. Pregando! Il segreto di<br />

Madre Teresa era la preghiera!<br />

Nel 1979 Sr Teresa ricevette il Premio<br />

Nobel per la Pace. Andò a ritirarlo<br />

ad Oslo portando la corona del Rosario<br />

stretta tra le sue grosse mani, abituate<br />

alla fatica del lavoro e alla carezza degli<br />

ammalati: nessuno osò rimproverarla<br />

per questo suo gesto d’affetto verso la<br />

Madonna, neppure in terra rigidamente<br />

luterana come la Svezia.<br />

Tornata a Roma, vari giornalisti la<br />

circondarono nel cortile esterno della<br />

casa dove sono le sue suore, sul Monte<br />

Celio. Teresa li accolse come figli mettendo<br />

nella mano di ciascuno una medaglietta<br />

dell’Immacolata. Tra le molto<br />

domande e foto, un giornalista le disse:<br />

“Madre, lei ha settant’anni! Quando<br />

lei morirà, il mondo sarà come prima.<br />

Che cosa è cambiato dopo tanta fatica?”.<br />

Madre Teresa, con un luminoso<br />

sorriso sul volto, gli rispose: “Vede, io<br />

non ho mai pensato di poter cambiare<br />

il mondo! Ho cercato soltanto di essere<br />

una goccia di acqua pulita nella quale


potesse brillare l’amore di Dio. Le pare<br />

poco?” E continuò chiedendo al giornalista:<br />

“Cerchi di essere anche lei una<br />

goccia di acqua pulita; così saremo in<br />

due. E’ sposato?”. –“Si, Madre”. – Lo dica<br />

anche a sua moglie; così saremo in<br />

tre. Ha dei figli?” – “Tre figli, Madre”.<br />

– Lo insegni anche ai suoi figli. Così saremo<br />

in sei”.<br />

E se anche noi ci uniamo per essere<br />

una goccia pulita …? Saremmo decine<br />

di migliaia!<br />

In questi due episodi potremo facilmente<br />

ritrovare le finalità che l’Associazione<br />

del Rosario Perpetuo ci suggerisce<br />

e che abbiamo saputo fare nostre:<br />

soprattutto pregare e pregare con la corona<br />

del Rosario.<br />

Con la nostra “Ora di Guardia”, in<br />

effetti, rinnoviamo la preghiera accorata<br />

che gli apostoli, nel lago in tempesta,<br />

rivolsero a Gesù: “Aiutaci, Signore,<br />

stiamo affondando”. E soprattutto aderiamo<br />

all’invito che Gesù stesso fece ai<br />

suoi apostoli prediletti, nell’Orto degli<br />

ulivi, prima della sua passione: “Vegliate<br />

e pregate”; ed evitiamo il suo rimprovero:<br />

“non siete stati capaci di vegliare<br />

un ora sola con Me?”.<br />

“Un’ora sola”! E’ da questa parola<br />

del Salvatore che è nata la nostra “Ora<br />

di Guardia”: un’ora di veglia, un’ora di<br />

preghiera in più al mese, sostenuti dalla<br />

Madonna. Un’ora che unita a quella<br />

degli altri fa sì che 24 ore su 24 sia recitato<br />

il Rosario.<br />

Non sia inutile ricordare le particolari<br />

indulgenze che riceviamo per la<br />

nostra iscrizione all’Associazione del<br />

Rosario Perpetuo e per l’Ora di Guardia<br />

che facciamo da soli o con il nostro<br />

gruppo.<br />

Vieni anche tu ad aggiungere la tua<br />

ora di preghiera ogni mese perché il<br />

Rosario sia recitato in continuità. •••<br />

Donne dell’Associazione del Rosario Perpetuo in preghiera.<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

13


”Una pausa di vera adorazione ha maggiore valore e frutto spirituale<br />

della più intensa attività apostolica” (Giovanni Paolo II).<br />

IL RUOLO DELLA PREGHIERA<br />

NELLA PROMOZIONE UMANA<br />

Molte sono le attività che aiutano<br />

l’uomo nella sua promozione: l’amare,<br />

il lavorare, il volere, il pensare, il parlare…<br />

e certamente c’è da collocare al<br />

primo posto il pregare!<br />

È il pregare, infatti, che porta l’uomo<br />

al suo massimo vertice.<br />

Soprattutto parlando di “promozione<br />

umana” ritengo non infondata l’ipotesi<br />

che chi non prega non potrà, forse, mai<br />

essere pienamente uomo. La preghiera<br />

è troppo necessaria al nostro sviluppo.<br />

L’Associazione del Rosario Perpetuo<br />

– lo sanno bene tutti coloro che ne fanno<br />

parte – è precisamente un’associazione<br />

di preghiera. È sì un’associazione<br />

di voi laici, guidata e sorretta da zelatrici<br />

e zelatori, ma è decisamente un’associazione<br />

di preghiera ed è per questo<br />

che è indicata anche come “apostolica”,<br />

cioè di testimonianza di fede.<br />

Inoltre siccome la caratteristica della<br />

nostra associazione è quella della “preghiera<br />

del Rosario”, noi, che vi apparteniamo,<br />

dovremmo essere i veri “esperti<br />

nella preghiera”.<br />

È questo l’invito pressante - da non<br />

dimenticare - che ha lasciato Giovanni<br />

Paolo II a chi sa usare la “corona”, nella<br />

lettera apostolica “Rosarium Virginis<br />

Mariae”: “… c’è bisogno – scriveva - di<br />

14 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

un cristianesimo che si distingua innanzitutto<br />

nell’arte della preghiera” (n. 5) e<br />

ancora: “… è più che mai urgente che<br />

le nostre comunità cristiane diventino<br />

‘autentiche’ scuole di preghiera” 1 .<br />

Invito, che è fatto particolarmente a<br />

noi che possiamo santamente vantarci<br />

di formare un’associazione di preghiera<br />

e, attraverso la meditazione dei misteri<br />

del Rosario, possiamo contribuire alla<br />

pace nel mondo e all’unità della famiglia<br />

che sono i frutti più propri.<br />

Sì! Noi, la famiglia, il mondo abbiamo<br />

bisogno di preghiera; è necessaria<br />

per il vero e pieno sviluppo. Sì! È l’uomo<br />

che ha bisogno di preghiera, non<br />

Dio. L’orazione non aumenta la bontà<br />

di Dio, il Suo equilibrio, la Sua pienezza.<br />

Dio non ha bisogno che qualcuno<br />

gli faccia la corte per essere più Dio.<br />

Quando preghiamo non siamo noi a<br />

fare un piacere a Dio che, ripeto, non<br />

necessita per nulla delle nostre orazioni;<br />

ma, al contrario, è Dio che fa un piacere<br />

a noi. Mai come quando si lascia<br />

pregare Egli si dimostra Signore e Padre<br />

perché ci offre una delle carte più sicure<br />

per realizzarci integralmente.<br />

La preghiera, ha detto qualcuno, è<br />

il miglior intervento educativo di Dio


nei nostri confronti 2 . Egli vuole che preghiamo<br />

perché fa bene a noi.<br />

Ma anche di un altro elemento, “noi<br />

del Rosario”, dobbiamo essere esperti:<br />

alla preghiera è necessario il silenzio<br />

che dobbiamo creare intorno a noi, soprattutto<br />

quando prendiamo in mano la<br />

corona per “contemplare” i misteri del<br />

Rosario.<br />

Anche se non è difficile documentare<br />

che il silenzio è condizione necessaria<br />

di promozione cristiana, è molto più<br />

facile provare che il silenzio è indispensabile<br />

per una buona preghiera.<br />

“La legge del deserto” diceva Voillaume,<br />

“è troppo costante perché possiamo<br />

pensare che sia possibile metterci<br />

a disposizione di Dio, rispondere<br />

compiutamente a una vocazione di origine<br />

divina o anche essere totalmente<br />

cristiani e figli di Dio, senza ritirarci o-<br />

gni tanto nel deserto, soli con il Signore<br />

solo” 3 .<br />

“Quasi sempre i grandi messaggeri<br />

di Dio, infatti, nota von Balthasar, vengono<br />

da un lungo soggiorno nel deserto…<br />

Senza Manresa non ci sarebbe Ignazio<br />

di Loyola, né Benedetto senza<br />

Subiaco, né Caterina da Siena senza la<br />

cella nella casa paterna. Senza il deserto<br />

della Transgiordania non ci sarebbe<br />

la “voce di colui che grida nel deserto”,<br />

quella voce che prepara la strada del<br />

Signore” 4 .<br />

Il cristianesimo non può venire che<br />

dal deserto: lo sostiene molto efficacemente<br />

Arturo Paoli presentando gli<br />

“Scritti Spirituali” di Charles de Foucauld<br />

5 .<br />

Nella vita del giovane Federico Ozanam,<br />

il fondatore della famosa “Conferenza<br />

di S. Vincenzo”, leggiamo questo<br />

fatto. Una sera, mentre stava attraversando<br />

una brutta crisi religiosa, Federico<br />

entrò, come d’istinto, in una chiesetta<br />

gotica di Parigi. Pensava di essere<br />

solo, ma nella penombra, intravide la<br />

figura di un vecchio che stava pregando,<br />

in silenzio, davanti all’altare. Era il<br />

grande fisico e matematico Ampère. Ozanam<br />

non voleva credere ai suoi occhi<br />

e lo seguì sulla via.<br />

Aveva da fargli una domanda: “Mi<br />

dica, professore, è possibile essere così<br />

grande e pregare ancora?”. Ampère gli<br />

diede una risposta pari al genio che era:<br />

“Figlio, io sono grande solo quando<br />

prego”.<br />

Ampère ha ragione: la preghiera è<br />

la grandezza dell’uomo perché, quando<br />

il corpo è in ginocchio, l’anima è in<br />

piedi. Un umanesimo muto a Dio è un<br />

umanesimo incompleto.<br />

Diceva Kierkegaard: un reale rapporto<br />

con Dio “è di un valore così infi-<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

15


nito che… vale infinitamente molto più<br />

di tutto ciò che il mondo e l’umanità<br />

possono offrire”. E aggiungeva: “Il punto<br />

di Archimede fuori del mondo è una<br />

cella di orazione dove un orante prega<br />

con tutta la sincerità del cuore: costui<br />

muoverà la terra. Se esistesse al mondo<br />

un simile orante è incredibile quel che<br />

potrebbe fare quando si ritira nella sua<br />

cella” 6 .<br />

Aveva tutte le ragioni, naturalmente,<br />

quando Paolo VI affermò che “fra i<br />

maggiori favori che il cristianesimo,<br />

la fede, Gesù Cristo anzi in persona,<br />

hanno conferito all’umanità è proprio<br />

questo dell’orazione vera, valida, indispensabile,<br />

fortunatissima” 7 .<br />

Sarò felice se vi avrò<br />

convinto a unire il<br />

silenzio alla parola. Sia la<br />

vostra parola, preghiera;<br />

sia il vostro silenzio,<br />

meditazione. Voi parlate<br />

quando recitate il Rosario;<br />

voi ascoltate quando<br />

meditate i bei misteri della<br />

vita del Signore.<br />

Nel Rosario, come in ogni<br />

preghiera, l’orecchio è più<br />

importante della lingua.<br />

Nel Rosario c’è una<br />

combinazione di parola e<br />

di silenzio, di azione e di<br />

contemplazione.<br />

(F. J. SHEEN, La Madonna,<br />

ed. Paoline, Bologna 1952,<br />

p. 107-8).<br />

Note.<br />

16 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

1. Cf. Giovanni Paolo Ii, Novo Millennio<br />

Ineunte, nn. 32 e 33.<br />

2. “Educare”ha il significato di portare<br />

qualcuno per mano affinché raggiunga il<br />

suo pieno sviluppo.<br />

3. R. VOILLAUME, La vita religiosa nel<br />

momento attuale, ed Ancora, Milano 1973,<br />

p. 159.<br />

4. H. U. VON BALTHASAR, Punti Fermi,<br />

Rusconi, Milano.<br />

5. A. PAOLI, “Scritti Spirituali” di C. de<br />

Foucauld, Cittadella, Assisi 1971, pp. 5-11.<br />

6. S. KIERKEGAARD, Diario, vol III,<br />

1848, trad. il C. Fabro, Morcelliana, Brescia<br />

(1948-51) p. 250 e p. 24.<br />

7. PAOLO VI, Udienza generale del<br />

17.6.1976 (l’Oss. Rom. 17.6.76, p. 1).


Invitiamo ad avere un’attenzione particolare al seguente articolo che ci sembra<br />

particolarmente simpatico per il positivo che sa riscoprire nella ripetizione<br />

della recita delle Ave Maria: esterna caratteristica propria del Rosario.<br />

IL <strong>ROSARIO</strong><br />

preghiera propria<br />

delle protagoniste del quotidiano.<br />

Non difendo il Rosario. Difendo le<br />

persone che lo recitano perché lo capiscono<br />

e lo capiscono perché lo amano.<br />

Mi accorgo, infatti, che quelle persone<br />

sono abitualmente le protagoniste<br />

del quotidiano. Si “attaccano” alla corona<br />

perché sono “attaccate” all’umile<br />

realtà delle cose ordinarie, ma indispensabili<br />

alla vita di tutti.<br />

Si ritrovano nel Rosario perché si ritrovano<br />

alle prese con le modeste occupazioni<br />

dei giorni feriali, cioè di lavoro.<br />

Amano le ripetizioni che impone la<br />

recita della corona perché sono abbonate<br />

alle ripetizioni. Quante ripetizioni<br />

nella recita, dal vero, della loro esistenza<br />

quotidiana!<br />

I soliti gesti.<br />

Il solito orario.<br />

Il solito lavoro.<br />

La solita fatica.<br />

Le solite incomprensioni.<br />

Sempre gli stessi verbi da coniugare.<br />

Sempre le stesse persone da accontentare.<br />

Sempre gli stessi rimproveri… da inghiottire<br />

in silenzio.<br />

E sempre lo stesso apprezzamento<br />

che… non arriva quasi mai, tanto gli altri<br />

danno per scontato l’avere quei determinati<br />

“umili servizi”, “cose da niente”:<br />

proprio perché loro non le lasciano<br />

mai mancare.<br />

Certi saputelli vanno a dire ad una<br />

portinaia che “la meccanica delle Ave<br />

Maria è mortificante per la spontaneità”.<br />

Quella penserà istintivamente<br />

al gesto meccanico di schiacciare un<br />

pulsante che compie centinaia di volte<br />

nella giornata. Lei non ha mai ritenuto<br />

mortificante per la propria spontaneità<br />

quel gesto. Semmai sarebbe mortificante<br />

per chi aspetta fuori, se, una volta, la<br />

portinaia decidesse di concedersi una<br />

pausa di… spontaneità.<br />

Coloro che se la prendono con il<br />

Rosario hanno il torto di dimenticare<br />

quelli che lo recitano (e il Rosario esiste<br />

in quanto esistono persone che lo<br />

recitano). Attribuiscono, infatti, a questi<br />

devoti un’ignoranza, un’ottusità’, una<br />

“meccanicità” che andrebbero provate,<br />

non date per scontate.<br />

E chi ha mai detto a questi saputelli<br />

che i devoti del Rosario non sanno<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

17


iscattare la “meccanica delle Ave Maria“<br />

e la “piatta abitudine delle formule”<br />

con un supplemento di cuore?<br />

In base a quali motivi possono affermare<br />

che le ripetizioni sono solo stanche<br />

ripetizioni e non piuttosto incessanti<br />

novità di contenuto, anche se espresse<br />

nella ripetizione delle formule?<br />

Nessuno ha il diritto di giudicare che<br />

cosa una persona ci mette dentro una<br />

litania. Sia nella litania della preghiera<br />

come in quella della vita ordinaria.<br />

Gli specialisti del quotidiano si riconoscono<br />

nel Rosario, perché nel Rosario<br />

riconoscono la loro vita, fatta di<br />

piccoli grani sempre uguali, ma tenuti<br />

insieme dal filo del mistero che dà loro<br />

un significato e una coerenza.<br />

Perché riconoscono nella Madonna<br />

la “complice” dei loro giorni feriali: e<br />

scelgono come compagna di viaggio<br />

Donne sostenitrici del quotidiano.<br />

18 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

proprio lei, la creatura che ha percorso<br />

una strada così simile alla loro.<br />

Insieme alla Vergine intendono camminare<br />

lungo la strada di tutti i giorni,<br />

scandita dai misteri gaudiosi, dolorosi<br />

e gloriosi. E in ognuna di quelle tappe,<br />

al momento della speranza, della sofferenza,<br />

della gioia, sanno che c’è lei:<br />

silenziosa, discreta, ma presente.<br />

Lei che ci fa capire. Che ci aiuta a<br />

interpretare, scoprire il “piano di Dio”,<br />

custodire nel cuore anche ciò che appare<br />

incomprensibile, maturare nel dolore,<br />

nel silenzio e nel nascondimento<br />

le realtà vitali. Chi ama il Rosario non<br />

è uno specialista della ripetizione meccanica.<br />

È, piuttosto, uno abituato a ricominciare<br />

sempre.<br />

Nel Rosario come nella vita.<br />

Anche quando non ce la fa più, si<br />

è sicuri che domani ricomincerà. Si attaccherà<br />

alla corona e si attaccherà alla<br />

litania delle solite occupazioni.<br />

È una razza ostinata, quella. Per nostra<br />

fortuna!<br />

Se valutassimo la realtà con sguardo<br />

meno superficiale, ci accorgeremmo<br />

che la vita è tenuta insieme, non tanto<br />

dallo scotch delle nostre ambizioni e<br />

velleità, quanto da una modesta corona<br />

di azioni ripetute con uno spirito sempre<br />

nuovo. È logora quella corona. Ma<br />

“tiene”.<br />

Dobbiamo essere riconoscenti verso<br />

le persone disposte sempre a ricominciare.<br />

Abbiamo tutti bisogno che non<br />

s’incceppino.<br />

Preghiamo, dunque, per questi specialisti<br />

delle “solite cose”. Magari recitando<br />

per loro… il Rosario. Se lo meritamo.<br />

Tutti i giorni, s’intende.<br />

(A. PRONZATO, Le provocazioni di<br />

Dio, vol. II, p. 185s.). •••


All’inizio della nostra salvezza c’è il “sì” della Vergine Maria.<br />

UNICA E INDISPENSABILE<br />

ACCANTO A CRISTO<br />

“La Vergine Santissima fu lo strumento provvidenziale<br />

scelto dal Padre celeste<br />

per presentare al mondo il suo incomparabile Figlio.<br />

L’annuncio dell’angelo<br />

alla Vergine Maria (Lc 1, 26-38).<br />

Un quadro storico-geografico molto<br />

modesto (Lc. 1, 26-27).<br />

I personaggi, Maria e Giuseppe,<br />

sono due giusti, appartenenti al<br />

resto d’Israele, costituito dai cosiddetti<br />

anawin, i curvati, i poveri,<br />

vissuti nella fedeltà all’Alleanza e<br />

nella speranza del compimento<br />

delle promesse di Dio.<br />

Nazaret è un piccolo villaggio,<br />

mai ricordato nell’Antico Testamento,<br />

né in Giuseppe Flavio,<br />

né nel Talmud, tagliato fuori dalle<br />

grandi strade che collegavano l’Egitto<br />

con gli altri paesi del vicino Oriente.<br />

È proprio a partire da questo ambiente<br />

che Dio comincia a dischiudere<br />

un orizzonte nuovo e vasto: nella<br />

storia della salvezza, normalmente,<br />

Dio è dalla “piccolezza” che<br />

fa uscire le cose grandi.<br />

Un cammino di fede, sostenuto da<br />

un eccezionale catechista, l’arcangelo<br />

S. Gabriele (Lc. 1,28-38a).<br />

Il dialogo, contenuto in questi versetti,<br />

rivela in Gabriele la capacità didattica<br />

ed in Maria un progressivo cammino<br />

di fede. Gabriele conduce Maria<br />

sui sentieri della Bibbia; infatti le parole<br />

che pronuncia trovano continui riscontri<br />

nel testi dell’Antico Testamento:<br />

il saluto “kaire” (rallegrati) è un invito<br />

alla gioia messianica, preannunciata<br />

dai Profeti (Sap. 3, 14-15).<br />

L’espressione “il Signore è con te” si<br />

trova anche in Gen 28,15, rivolta a Giacobbe<br />

ed in Es 3,12, rivolta a Mosè.<br />

Nel presentarsi a Maria, l’Angelo inizialmente<br />

non ne pronuncia il nome;<br />

la chiama “piena di grazia” o più precisamente<br />

“tu che sei stata riempita di<br />

grazia”, sottinteso, da Dio: ella non è la<br />

sorgente della grazia; anch’ella è stata<br />

raggiunta dalla grazia, dall’amore gratuito<br />

di Dio. La reazione di Maria si è<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

19


ROMA. S. Maria sopra Minerva. Antoniazzo Romano. L’Annunciazione.<br />

espressa attraverso uno stato di turbamento,<br />

accompagnato dalla volontà<br />

di ricercare il significato del saluto (v.<br />

29). La ricerca personale fa parte del<br />

cammino di fede.<br />

Al v. 30, Gabriele, nell’intento di<br />

aiutare Maria a superare l’iniziale turbamento,<br />

rompe la distanza chiamandola<br />

per nome, e le infonde coraggio<br />

con l’espressione “non temere”, che<br />

più volte ricorre nella Bibbia (cfr. Gen<br />

15,1; Is 7,4; Ger 1,8).<br />

L’annuncio contenuto nei vv. 31-33<br />

avrà certamente condotto Maria a pensare<br />

ciò che Isaia ha detto al re Acaz<br />

(Is 7,14): non aver paura; non fare alleanza<br />

né con la lega antiassira, né con<br />

l’Assiria; resta saldo nella fede, perché<br />

il Signore è dalla tua parte; ecco il segno<br />

(v. 14). Il termine ”almah“ significa<br />

vergine o giovane donna (la moglie<br />

d’Acar), ma i LXX hanno preferito tradurre<br />

“almah” con il termine “vergine”;<br />

e la Bibbia dei LXX s’impose con<br />

20 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

particolare autorità nel mondo ebraico,<br />

tanto è vero che Mt 1,23 ha trovato qui<br />

l’annunzio profetico della concezione<br />

verginale del Cristo. Alla legittima difficoltà<br />

che Maria esprime in Lc 1,34,<br />

l’angelo risponde con una frase che fa<br />

chiaramente allusione a Es 14, 19-20:<br />

è proprio sotto questa nube, segno della<br />

presenza di Dio sull’Israele nomade,<br />

che nacque il Popolo di Dio, l’Antico<br />

Israele; ed è ancora sotto questa ombra,<br />

nube, cioè sotto l’azione dello Spirito<br />

di Dio che nascerà il Nuovo Israele,<br />

cioè il Messia (v. 35).<br />

La fede principiante di Maria ha bisogno<br />

di essere sostenuta; ed il sostegno<br />

le è dato nel concepimento di Giovanni<br />

Battista, nel grembo di una sterile<br />

Elisabetta (v. 36).<br />

L’ultima battuta di Gabriele rimanda<br />

Maria a Gen 18,1-15, soprattutto a Gen<br />

18,14; con l’aiuto di Gabriele Maria ha<br />

percorso i sentieri dei Patriarchi, quelli<br />

dell’Esodo… Ora è pronta a dire il suo


“sì” a Dio, nella fede; in una fede nutrita<br />

dalla Parola di Dio. Ed è con la grazia<br />

dello Spirito e con la forza della sua fede<br />

che Maria concepisce il Cristo.<br />

Sarà sempre con il dono dello Spirito<br />

e con la forza di una fede alimentata<br />

dalla Bibbia che qualcosa di nuovo potrà<br />

nascere nella nostra vita.<br />

La discrezione di Dio.<br />

Il v. 38 b è la conclusione del brano,<br />

fatta di poche parole: “E l’angelo<br />

partì da lei”. Gabriele parte con la stessa<br />

discrezione con cui è arrivato.<br />

Il testo tanto all’inizio quanto alla<br />

fine, fa capire chiaramente che non si<br />

tratta di una apparizione, che è sfolgorata<br />

davanti agli occhi di Maria improvvisamente,<br />

come nel caso di Zaccaria<br />

(cfr Lc 1, 11-12), ma di una visita, insolita,<br />

discreta, pacata. Dio, il più delle<br />

volte, entra nella vita degli uomini in<br />

maniera quasi impercettibile; sarà il nostro<br />

cuore a coglierne la visita. •••<br />

FIRENZE. Uffizi. Lorenzo di Credi. Adorazione.<br />

L’AVE MARIA<br />

La prima parte dell’Ave Maria,<br />

desunta dalle parole rivolte a Maria<br />

dall’angelo Gabriele e da S. Elisabetta,<br />

è contemplazione adorante<br />

del mistero che si compie nella Vergine<br />

di Nazareth. Esse esprimono,<br />

per così dire, l’ammirazione del cielo<br />

e della terra e fanno, in certo senso,<br />

trapelare l’incanto di Dio stesso<br />

nel contemplare il suo capolavoro<br />

– l’incarnazione del Figlio nel grembo<br />

verginale di Maria – nella linea<br />

di quel gioioso sguardo della Genesi<br />

di quell’originario «pathos con cui<br />

Dio, all’alba della creazione, guardò<br />

all’opera delle sue mani». Il ripetersi,<br />

nel Rosario, dell’Ave Maria, ci pone<br />

sull’onda dell’incanto di Dio: è giubilo,<br />

stupore, riconoscimento del<br />

più grande miracolo della storia. È il<br />

compimento della profezia di Maria:<br />

«D’ora in poi tutte le generazioni mi<br />

chiameranno beata». (cf. RVM,33).<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

21


FIRENZE - S. Maria Novella.<br />

La solenne Ora di Guardia, del 7 ottobre<br />

festa del Rosario, è riuscita veramente<br />

bene. La devozione e il raccoglimento<br />

che l’hanno caratterizzata ci<br />

fanno sperare che sia stata gradita dalla<br />

Regina del S. Rosario.<br />

Le testimonianze raccolte ci assicurano<br />

della consolazione interiore sperimentata<br />

da numerose persone durante<br />

la suggestiva recita dei misteri da parte<br />

delle zelatrici e durante la processione<br />

che è seguita al canto delle litanie.<br />

Eravamo molto numerosi provenienti<br />

da varie zone del nord, centro e sud<br />

Italia che abbiamo affidato alla Madonna<br />

perché aiuti tutti, particolarmente le<br />

famiglie e i giovani in cerca di lavoro.<br />

Hanno guidato l’Ora di Guardia il direttore<br />

dell’Associazione, P. Eugenio, e<br />

il suo predecessore P. Giovanni.<br />

Un ringraziamento a tutti coloro che<br />

hanno collaborato alla buona riuscita,<br />

in particolare al parroco di Olevano Romano,<br />

don Bruno, allle suore domenicane<br />

di Nespolo e di Firenze e alle suore<br />

cistercensi e infine a tutte le zelatrici<br />

accompagnate da numerose iscritte.<br />

22 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

LA SOLENNE ORA DI GUARDIA A<br />

UN GIORNO D<br />

UNAN<br />

la festa del Sa<br />

Tutti abbiamo celebrato, in forma<br />

più o meno solenne, la festa del S. Rosario:<br />

mi riferisco ai numerosissimi<br />

gruppi della nostra Associazione del<br />

Rosario Perpetuo, diffusi in tutta Italia<br />

e molti anche all’estero. Alcune zelatrici,<br />

che sono alla loro guida, con piacere<br />

mi hanno fatto sapere che, il giorno<br />

della festa del Rosario, in contemporanea<br />

con S. Maria Novella, hanno fatto<br />

la loro Ora di Guardia. E veramente ci<br />

siamo sentiti un “cuor solo e un’anima<br />

sola” intorno alla Madre di Dio e Madre<br />

nostra, con la corona del Rosario.<br />

In verità la festa del Rosario è a noi<br />

tanto cara e vorrei prolungare l’eco e la<br />

dolcezza di quel “giorno di preghiera<br />

unanime”, parlandone ancora un po’<br />

tra di noi.<br />

Sì! “Giorno di preghiera unanime” è<br />

stata definita, da molte persone, la festa<br />

del Rosario che è “nata“, il 17 marzo<br />

1572, con il Papa S. Pio V e denominata<br />

allora: festa di “Santa Maria della<br />

Vittoria”. A quei tempi la Cristianità,<br />

minacciata dai turchi, si era trovata in<br />

gravi difficoltà ed era ricorsa con pie-


S. MARIA NOVELLA DI FIRENZE<br />

I PREGHIERA<br />

IME<br />

nto Rosario<br />

na fiducia alla Madonna, con il Rosario.<br />

Per questo, spontaneamente la festa<br />

della “Madonna della Vittoria” divenne<br />

presto semplicemente “la festa del Santo<br />

Rosario”.<br />

Ora il Rosario è una devozione! Si<br />

può fare la festa di una “devozione”?<br />

Sì! Perché di fatto il Rosario alimenta,<br />

in chiave di preghiera, la nostra fede<br />

nella salvezza operata da Gesù e ci ricorda<br />

la missione con cui vi ha concorso<br />

la Madonna.<br />

Con il Rosario, Maria, invita noi ad<br />

aderire alla missione da lei svolta, secondo<br />

la legge pastorale, già espressa<br />

da San Bernardo: “Cerchiamo la grazia<br />

e cerchiamola per mezzo di Maria”.<br />

I quattro secoli e mezzo, che ci separano<br />

dalla prima festa del Rosario<br />

documentano questa “legge pastorale<br />

di salvezza” con una dovizia impressionante<br />

di dichiarazioni dei Pastori della<br />

Chiesa, dei Papi. Infatti “la Vergine Santissima<br />

fu lo strumento provvidenziale<br />

scelto dal Padre celeste per presentare<br />

al mondo il suo incomparabile Figlio,<br />

per essere la Madre e la Regina degli<br />

apostoli che dovevano propagare la sua<br />

dottrina per tutto il mondo … per intervenire<br />

prodigiosamente in tutti i tempi,<br />

dovunque fosse necessario per piantare,<br />

consolidare e difendere la santa fede<br />

cattolica” (Pio XII, 12.X.1945).<br />

FIRENZE. S. Maria Novella. Preghiera dell’Ora di Guardia.<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

23


Nel 1942 il mondo veniva consacrato,<br />

da Pio XII, al Cuore Immacolato di<br />

Maria. Anche quello era un anno tragico<br />

perché la guerra aveva invaso tutto il<br />

mondo e lo riempiva di sangue, rovine<br />

e odio. Nelle ore più tragiche, più tristi<br />

e disperate, la Chiesa usò sempre rivolgersi<br />

a Maria.<br />

La storia di tutti i secoli cristiani testimoniano<br />

una fiducia nella Madonna<br />

che non è venuta mai meno e dal secolo<br />

XIII è ricorsa a Lei soprattutto con<br />

la preghiera del santo Rosario. La sperimentata<br />

protezione della Madonna ha<br />

rivelato a noi, sempre più chiaramente,<br />

la missione che Dio Le ha assegnato in<br />

ordine alla nostra salvezza. Come guida,<br />

maestra e madre.<br />

Se pure oggi non minori, per noi cristiani,<br />

sono le minacce, le rovine e le<br />

ferite prodotte dalle guerre e da vere<br />

persecuzioni. Se anche oggi i nostri fratelli<br />

cristiani sono martirizzati … anche<br />

oggi c’è grande bisogno di preghiera.<br />

MESSAGGIO ringraziamenti<br />

24 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

Stiamo respirando un’atmosfera di secolarismo,<br />

di naturalismo, di relativismo,<br />

d’indifferenza religiosa; anzi, di<br />

positiva diffidenza e rigetto della religione.<br />

E allora c’è bisogno di molta preghiera<br />

e sappiamo a Chi rivolgerci, e<br />

come rivolgerci.<br />

Ci rivolgiamo a Maria e con il Rosario<br />

che lei stessa ha ispirato e che la<br />

Chiesa raccomanda con premura. Quel<br />

Rosario che uno stuolo innumerevole<br />

di santi ha praticato e ha scelto come<br />

itinerario di perfezione.<br />

Si prenda in mano la Bibbia. La prima<br />

promessa di salvezza ci viene presentata<br />

con la figura di una “Donna”,<br />

che è la grande avversaria di satana – il<br />

serpente antico, come lo chiama l’Apocalisse.<br />

In questa Donna e nel suo Figlio<br />

è garantita la vittoria per noi: “Porrò<br />

inimicizia … Ella ti schiaccerà il capo”<br />

( Gen 3,15; Ap 12,1). >>><br />

Nelle pagine precedenti trovate espressi i miei saluti e gli auguri<br />

sinceri per le feste natalizie e per l’inizio del nuovo anno. Qui voglio<br />

esprimervi un cordiale ringraziamento per il prezioso contributo che<br />

date all’Associazione. Ringrazio voi zelatrici e ognuno/a degli iscritti:<br />

tutti assieme possiamo elevare, con il Rosario, la nostra lode continua,<br />

perpetua alla Madonna.<br />

Ringrazio per le vostre offerte di sostegno per la stampa dei giornali<br />

di collegamento e per le opere dell’Associazione. Chiedo scusa se non<br />

sempre e subito vi giunge l’avviso dell’arrivo del vostro aiuto.<br />

Grazie e che la Madonna vi ricompensi e vi benedica assieme a tutti<br />

i vostri cari. P. Eugenio Zabatta op.<br />

• • •


FIRENZE. S. Maria Novella. Preghiera dell’Ora di Guardia.<br />

Le grandi profezie parlano sovente<br />

di Lei: è la Vergine che concepirà e darà<br />

alla luce il Figlio (Is. 7, 14); è la Donna<br />

che deve partorire (Mich. 5,2); è l’eccelsa<br />

figlia di Sion, invitata ad esultare<br />

per la salvezza che porta.<br />

Di fatto la storia della salvezza si apre<br />

così: “fu mandato l’angelo Gabriele<br />

a Maria…” (Lc. 1,26). E’ Maria “Colei<br />

da cui è nato Cristo” (Mt.1,16); è a Lei<br />

che S. Paolo si riferisce quando scrive:<br />

“nato da Donna” (Gal. 4,4).<br />

Tutte queste verità le comprendiamo,<br />

le professiamo, le riviviamo nel …<br />

Rosario.<br />

Ricorriamo spesso a Maria e con il<br />

Rosario: l’attiva presenza di Maria accanto<br />

a Cristo, in ordine alla nostra salvezza,<br />

è stata voluta dal beneplacito di<br />

Dio e disposta fin dall’eternità dal Padre<br />

della misericordia (cf LG, 52). Questa<br />

è stata la convinzione cristiana fin<br />

dagli inizi. Gli Apostoli lo compresero<br />

subito stando in preghiera attorno a<br />

Maria, in attesa dello Spirito Santo. S.<br />

Ireneo, del II secolo del cristianesimo,<br />

lo esprimeva dicendo: “Dio vuole che<br />

Maria sia l’inizio di tutta la salvezza”.<br />

E così lungo i secoli i cristiani si sono<br />

rifugiati volentieri sotto la protezione<br />

della Madonna. Proprio in Sardegna,<br />

nel Santuario di Bonaria, il Papa Paolo<br />

Vi fece risuonare le parole rimaste famose:<br />

«Essere cristiani vuol dire essere<br />

mariani». E Benedetto XVI, in Vaticano,<br />

ad un gruppo tedesco, tra l’altro ha detto<br />

parole simili: «… è stato chiaro che<br />

la cattolicità non può esistere senza un<br />

atteggiamento mariano, che essere cattolici<br />

vuol dire essere mariani, che ciò<br />

significa l’amore per la Madre, che nella<br />

Madre e per la Madre troviamo il Signore»-<br />

(L’Oss. Rom., 30-31. 5.2011).<br />

Ricordiamo che Maria ha per noi<br />

“quella stessa materna sollecitudine e<br />

premurosa carità con la quale ristorò e<br />

nutrì col suo latte il Bambino Gesù nella<br />

culla”. “Ella stessa con il suo patrocinio<br />

oggi, come in passato, protegga la<br />

Chiesa e … a tutta la famiglia umana<br />

impetri da Dio un’era di maggiore tranquillità”<br />

(Mystici Corporis).<br />

(P. Eugenio Zabatta op.). •••<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

25


La Confraternita del Rosario a Villaspeciosa (CA).<br />

Trecento anni<br />

di testimonianza di fede<br />

Domenica 14 ottobre 2012: la Confraternita<br />

del Rosario di Villaspeciosa<br />

ha festeggiato il 300° anno dalla data<br />

di erezione e noi dell’Arciconfraternita<br />

del S. Rosario di San Domenico di Cagliari,<br />

insieme ad altre Confraternite e<br />

Associazioni religiose, siamo stati felici<br />

di partecipare a questo evento veramente<br />

eccezionale di fede e fraternità.<br />

Un giorno memorabile – si direbbe -<br />

per tutte le Confraternite del S. Rosario<br />

della diocesi di Cagliari.<br />

Tra le altre, erano presenti alla celebrazione<br />

la Confraternita del S. Rosario<br />

di Macomer, di Quartu S. Elena, Guamaggiore,<br />

Villagreca, del SS. Crocifisso<br />

e la nostra Arciconfraternita del S. Rosario<br />

di Cagliari. Tutti uniti nell’amore<br />

26 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

per Maria Madre di Gesù nostro Signore<br />

e Madre nostra.<br />

La Chiesa del paese sarebbe stata<br />

troppo piccola per contenere tutti i partecipanti,<br />

e perciò il Sindaco di Villaspeciosa<br />

- per una degna accoglienza - ha<br />

messo a disposizione la palestra comunale.<br />

Questa è stata preparata e adornata<br />

come una grande Chiesa: tantissimi<br />

fiori e bellissimi drappi per l’altare ed è<br />

stato elevato un meraviglioso simulacro<br />

della Madonna con il Bambino.<br />

Prima della celebrazione della S.<br />

Messa, ha parlato il Priore della pluricentenaria<br />

Confraternita illustrando il<br />

percorso fatto in questi tre secoli di fraternità<br />

e di testimonianza di fede.<br />

VILLASPECIOSA (CA).<br />

Documento di fondazione della<br />

confraternita del Rosario.


Gruppo di Villaspeciosa della Confraternita del Rosario, a S. Domenico - Cagliari<br />

Poi la S. Messa celebrata da Mons.<br />

Mario Ledda, referente per le Confraternite<br />

di tutta la diocesi di Cagliari.<br />

Durante l’omelia ha parlato dei<br />

membri della Confraternita quali evangelizzatori<br />

laici della parola del Signore<br />

e ha spiegato cosa comporta l’essere<br />

“figli di Maria“.<br />

Ha animato, in modo sublime, la S.<br />

Messa il coro parrocchiale, che ha creato<br />

una suggestiva atmosfera mistica su<br />

tutti i presenti.<br />

Dopo la S. Messa si è snodata la<br />

processione per le vie di Villaspeciosa.<br />

Un corteo interminabile: sembrava che<br />

tutto il paese fosse presente. Durante la<br />

processione è stato cantato il Rosario in<br />

lingua sarda campidanese, e tutti partecipavano<br />

con vero fervore.<br />

Al termine il Parroco del luogo ha<br />

salutato e ringraziato tutti i presenti. E<br />

anche il Sindaco ha voluto nominare<br />

e ringraziare quanti hanno collaborato<br />

alla realizzazione di questo evento che<br />

ha coinvolto proprio tutti.<br />

Infine alle Confraternite riunite insieme<br />

e poi separatamente è stata fatta<br />

una foto ricordo che sarà conservata<br />

per sempre nell’albo della Confraternita<br />

festeggiata di Villaspeciosa.<br />

Dopo tutti i convenevoli di rito, è<br />

stato servito un sontuoso rinfresco con<br />

prodotti di cucina e tanti dolci tipici del<br />

Campidano sardo, durante il quale tutti<br />

si sono potuti scambiare saluti, pareri<br />

ed emozioni. Nell’insieme, l’evento si<br />

è manifestato come una bellissima testimonianza<br />

di fede e di amore… che<br />

dura da 300 anni.<br />

Cari confratelli di Villaspeciosa! Tante<br />

grazie per averci resi partecipi di questa<br />

bellissima ricorrenza: per tutti noi è<br />

un giorno veramente indimenticabile.<br />

Gian Pietro Banchiero<br />

Presidente dell’Arciconfraternita<br />

del Santo Rosario di Cagliari,<br />

presso il Convento S. Domenico<br />

dei Padri domenicani. •••<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

27


NELLA CASA DEL PADRE<br />

una preghiera per i nostri cari defunti<br />

L’eterno riposo<br />

dona loro, Signore,<br />

e splenda ad essi<br />

la luce perpetua.<br />

Riposino in pace.<br />

AMEN.<br />

28 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

Atzara: Corongiu Paola, Manca Anna<br />

Baratili S. Pietro: Serusi Giovanna;<br />

Bessude: Chessa Giuliana;<br />

Bortigali: Uda Gavina;<br />

Buddusò: Mura Anastasia, Marroni<br />

Caterina, Marroni Tomasina in Marongiu,<br />

Mazzoni Chiara in Pudda, Ferreri<br />

Antonia, Soro M. Rosa, Soro Caterina;<br />

Bulzi: Oggiano Giorgio, Carta Gesuina;<br />

Busachi: Cocco Isabella, Frau Giovanna<br />

Maria, Fadda Isabella, Vinci<br />

Giovanna Maria, Musinu Michela,<br />

Marongiu Maria Giuseppa, Crobu Giovannangela,<br />

Fadda Maria;<br />

Cagliari (Carmine): Santa Cruz Locche<br />

Evelina;<br />

Cuglieri: Motzo Antonica;<br />

Decimomannu: Schirru Firmina;<br />

Gavoi: Sedda Maria;<br />

Guamaggiore: Vargiu Peppina, Fais<br />

Diomira, Cargioli M. Teresa, Fadda Generina;<br />

Lula: Porcu Grazietta;<br />

Nule: Manca Giuseppa e Bitti Giuseppina,<br />

Nadiu Maria Giuseppa, Arcadu<br />

Antonia, Coloru Michela, Arcadu<br />

Giovanna Maria;<br />

Ozieri: Pirastru Beatrice;<br />

Pirri (S. Pietro): Manca Stefanina,<br />

Loddo Maria, De Marco Giuseppina;<br />

Sassari: Pala Angela e Simula Tina,<br />

Zoppegni Rosanna, Soro Angela;<br />

Sinnai: Perra Giulia;<br />

Sorgono: Corriga Bianca, Gervasi<br />

Giovannina, Dessì Battistina;<br />

Villamassargia: Osanna Nicolina.<br />

• • •


La nostra sorella aveva 90 anni, sempre<br />

assidua nella preghiera e nelle opere<br />

di carità, tra cui la visita agli ammalati.<br />

Finché le forze l’hanno sostenuta<br />

ha partecipato alla liturgia e all’Ora di<br />

Guardia. Siamo certe che dal cielo continui<br />

a pregare per noi.<br />

(La zel. Anna Mocci).<br />

CESIRA<br />

VACCA<br />

di<br />

Villasor<br />

09 luglio1915<br />

25 settembre 2012<br />

SCHIRRU<br />

FIRMINA<br />

di<br />

Decimomannu<br />

23 febbraio 1922<br />

18 settembre 1012<br />

Donna di grande fede che ci ha lasciato<br />

l’insegnamento che con la preghiera<br />

si può ottenere tutto.<br />

Con grande serenità ha saputo unire<br />

le sue sofferenze a quelle di Gesù,<br />

offrendole a favore dei suoi cari, figli e<br />

nipoti, e per la pace nel mondo.<br />

Faceva parte dell’Associazione del<br />

Rosario Perpetuo: il rosario era la sua<br />

arma e non trascurava mai la sua Ora di<br />

Guardia con Maria Santissima.<br />

Nutrita di Gesù Eucarestia, prima di<br />

morire, è entrata nella Vita eterna. Noi<br />

dell’Associazione ci uniamo alle preghiere<br />

di suffragio dei suoi familiari.<br />

(la Zel. M. Paola Arisci).<br />

NICOLINA<br />

OSANNA<br />

di<br />

Villamassargia<br />

1935<br />

26 maggio 2012<br />

Era una donna molto credente, particolarmente<br />

devota alla Madonna e<br />

molto attiva nella vita parrocchiale.<br />

Per alcuni anni è stata zelatrice del<br />

nostro Rosario Perpetuo, ma poi ha dovuto<br />

lasciare a causa di una grave malattia<br />

che l’ha colpita molto duramente,<br />

passando a me il suo incarico.<br />

Lei ha accettato serenamente la sua<br />

condizione, senza mai lamentarsi, continuando<br />

ad essere presente ogni qualvolta<br />

le era possibile; aveva sempre un<br />

sorriso e una parola buona per tutti. Sono<br />

sicura che da lassù pregherà per tutti<br />

e anche noi la ricorderemo sempre con<br />

grande affetto. Ciao zia Nicoletta.<br />

(La zel. Graziella Sais)<br />

BRUNO<br />

CORONA<br />

di<br />

Baressa<br />

Socio della nostra Associazione del<br />

Rosario, partecipava volentieri alla recita<br />

del Rosario comunitario.<br />

È stato marito affettuoso, padre esemplare<br />

di famiglia. Lo ricordiamo<br />

come uomo di fede. Una preghiera di<br />

suffragio. (La zel. Elisa Serpi)<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

29


IRMA<br />

CORONA<br />

di Siddi<br />

14 giugno 1926<br />

23 giugno 2012<br />

Dopo una lunga malattia sopportata<br />

con viva fede è tornata alla casa del Padre<br />

la signora Irma. Umile e fedele socia<br />

dell’Associazione del Rosario Perpetuo,<br />

è stata sempre devotissima della<br />

Madonna. Insieme ai familiari, tutti la<br />

ricordano con stima e affetto.<br />

(La zel. Angela Castangia).<br />

WALCHIRIA COLLU<br />

di Segariu<br />

11 novembre 1937 – 26 luglio 2011<br />

Dopo qualche anno di malattia, accettata<br />

con fede e rassegnazione, è venuta<br />

a mancare la cara Chicchi (così la<br />

chiamavamo!), lasciando nello smarrimento<br />

e nel dolore familiari e conoscenti.<br />

Le socie del Rosario Perpetuo<br />

la ricordano con affetto nelle loro preghiere.<br />

(La zel. Rosetta Sanna Murru).<br />

PIREDDA AGOSTINA<br />

di Orani<br />

23 ottobre1917 - 27 marzo 2012<br />

Iscritta all’associazione del Rosario<br />

da tantissimi anni, era devotissima alla<br />

Madonna e al Sacro Cuore di Gesù.<br />

Mamma e nonna esemplare fu sempre<br />

generosa con la famiglia e con tutti.<br />

Ha saputo affrontare la vita con saggezza<br />

e con il sorriso; è riuscita a mantenere<br />

la fede e la preghiera nonostante<br />

la malattia negli ultimi anni di vita. La<br />

raccomandiamo alla Madonna e al Sacro<br />

Cuore di Gesù. (I figli e le nipoti).<br />

30 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

GIOVANNA COLLU<br />

di Segariu<br />

28 febbraio 1925 – 3 novembre 2011<br />

Donna di fede, devotissima del S. Rosario,<br />

ha sofferto con vera rassegnazione<br />

cristiana la sua lunga malattia. Socia<br />

da tanti anni, è tornata alla casa del Padre<br />

lasciando figli e nipoti in profondo<br />

dolore. Le socie chiedono preghiere di<br />

suffragio per la sua anima benedetta.<br />

(La zel. Rosetta Sanna Murru).<br />

BATTISTINA DESSÌ<br />

di Sorgono<br />

Riconoscenti per l’esempio di fede<br />

che ci ha lasciato, eleviamo al Signore<br />

una preghiera di suffragio per la su<br />

anima benedetta. È stata instancabile<br />

zelatrice dell’Associazione del Rosario,<br />

ha fatto parte delle Figlie di Maria e per<br />

anni ha insegnato catechismo.<br />

Una vita laboriosa animata dalla carità<br />

e suggellata dalla sofferenza, specialmente<br />

egli ultimi anni di vita.<br />

(La zel. Gina Melis).<br />

ANTONIETTA PERRA<br />

di Baratili S. Pietro<br />

deceduta il 26 settembre 2012<br />

Aveva 91 anni quando ci ha lasciato,<br />

chiamata dal Signore e dalla Madonna.<br />

È stata consorella del Rosario Perpetuo,<br />

iscritta molti anni fa e per due anni<br />

è stata anche prioressa.<br />

Da una decina d’anni ammalata, ha<br />

sopportato con fede e pazienza la sofferenza<br />

senza potersi muovere per partecipare<br />

alla S. Messa.<br />

Era molto devota della Madonna e<br />

ha vissuto dedicandosi al bene della<br />

famiglia. La ricordiamo tutti nella preghiera<br />

che certamente ricambierà per<br />

noi dalla gloria del Paradiso.<br />

(La zel. Stefanina Zoccheddu).


ASSOCIAZIONE DEL <strong>ROSARIO</strong> <strong>PERPETUO</strong><br />

LE NUOVE ISCRITTE<br />

salutiamo volentieri e accogliamo contenti le nuove iscritte alla nostra<br />

associazione di preghiera in onore della Madre di Dio. Esse vengono ad arricchire<br />

con la loro preghiera la nostra lode continua alla Trinità Santissima e per<br />

l’intercessione della Madonna a dare vera testimonianza di fede.<br />

Bessude: Carboni M. Luisa;<br />

Birori: Chessa Lucia, Talu Angela,<br />

Diana Rosanna;<br />

Bortigali: Battichesu Piera, Mura Angelina,<br />

Caggiari Assunta e Arca Vincenzina;<br />

Buddusò: Tuccone Maria e Michele;<br />

Bulzi: Mulargia Vanna;<br />

Busachi: Marongiu Domenicangela;<br />

Cuglieri: Cubadda Maria Caterina, Usai<br />

Rita Francesca;<br />

Decimomannu: Cirina Mariangela,<br />

Serra Angela<br />

Guamaggiore: Caria Vanessa;<br />

Monti: Cossu Bastianina, Cossu Anna,<br />

Gerano Valeria, Tani Antonietta;<br />

Nule: Tonia Dessena.<br />

Nurallao: Aledda Bonaria<br />

Ozieri: Cossu Margherita, Pala Antonina,<br />

Manca Maria;<br />

Pula: Demontis Marinella;<br />

San Giovanni Suergiu: Giordi Bernardetta,<br />

Massa Miranda:<br />

Sassari: Sidilesu Antonello, Cubeddu<br />

Giovanna, Fenu Pina, Oggiano Antonia.<br />

Sinnai: Manlus Felicina, Manlus Pietrina,<br />

Spanu Maria, Timpanar Miriam,<br />

Urru Maria, Pusceddu Mercedes, Serra<br />

Gesuina, Murgia Teresina;<br />

Tertenia: Farci Giuseppina Ignazia,<br />

Pisu Andrea;<br />

Tonara: Desotgiu Luisella, Desotgiu<br />

Giampaola;<br />

Villasor: Piroi M. Laura, Pireddu<br />

Teresa, Melis Teresa.<br />

L’Associazione ricorda Don GIOVANNI MANCA<br />

Parroco di San Pantaleo di Sorso<br />

Per 37 anni ha guidato la comunità come parroco a Sorso. Ha speso tutta<br />

la sua vita predicando quotidianamente la Parola del Vangelo e condividendo<br />

con la sua parrocchia gioie e amarezze provenienti dalla società.<br />

È stato il nostro Don Manca ad invitare un gruppo di persone per intraprendere<br />

l’Ora di Guardia che da sei anni si svolge mensilmente ogni primo<br />

giovedì del mese. Continuiamo, sperando che la nostra umile preghiera salga<br />

al cielo a beneficio di vivi e defunti.<br />

Don Manca! Saremo sempre riconoscenti del bene che hai fatto alle nostre<br />

anime e alle nostre famiglie. (La zel. Maria Roggio).<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

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IL <strong>ROSARIO</strong><br />

VIVENTE latori e zelatrici del Rosario Perpetuo a<br />

Cordialmente inviamo un nuovo<br />

messaggio alle zelatrici e agli zelatori<br />

del Rosario Perpetuo: “Fate di tutto<br />

perché ragazze/i e giovani conoscano<br />

e si avvalgano, nella loro vita,<br />

della semplice ed efficace preghiera<br />

del santo Rosario”.<br />

Alla guida di un gruppo di ragazzi<br />

e ragazze!<br />

Ci rivolgiamo particolarmente a voi<br />

zelatrici del Rosario Perpetuo e alle catechiste!<br />

Volete lasciare un forte segno del<br />

vostro insegnamento che permei e illumini<br />

tutta la vita dei vostri ragazzi?<br />

Insegnate loro a pregare; a pregare<br />

con il Rosario! Non c’è niente di più<br />

utile che suggerire loro, con materna<br />

sollecitudine, la meditazione dei misteri<br />

del Rosario. Questo non è altro che il<br />

“compendio del Vangelo” che presenta<br />

ordinatamente gli episodi centrali della<br />

vita di Gesù e della nostra salvezza: vi<br />

è come concentrato tutto il vostro insegnamento.<br />

Nel Rosario, accompagnato dalla recita<br />

dell’Ave Maria, ripetuta dieci volte,<br />

diventa vera preghiera ciò che, del vostro<br />

insegnamento, viene da loro come<br />

“ruminato”, assimilato.<br />

La conoscenza delle efficaci possibilità<br />

di bene che il “Movimento del<br />

Rosario Vivente” offre ai ragazzi e ai<br />

giovani, ci fa insistere nell’invito a ze-<br />

32 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

latori e zelatrici del Rosario Perpetuo a<br />

formare, presso il loro, anche un gruppo<br />

di ragazzi rosarianti.<br />

Dei grandi vantaggi che i ragazzi ricevono,<br />

venendo a far parte del gruppo,<br />

ne evidenzio due che ripagano bene<br />

ogni necessario sacrificio:<br />

1° si aprono alla vera amicizia quando<br />

insegnate loro a pregare gli uni per<br />

gli altri. Ogni ragazzo del gruppo del<br />

Rosario Vivente sa di “dire” il mistero<br />

per gli altri compagni, sa di formare con<br />

loro un’ unica realtà e sa anche che tutti<br />

gli altri pregano per lui, e per questo gli<br />

vogliono bene.<br />

2° ricevono una solida formazione<br />

spirituale incentrata sulla meditazione<br />

dei misteri della vita di Cristo e non su<br />

vani sentimentalismi. Il Rosario come<br />

“compendio del Vangelo” ci fa praticare<br />

la virtù dopo avercela fatta meditare<br />

e assimilare.<br />

Sono convinto , infatti, che ”nella conoscenza<br />

e nel ricordo di questi misteri<br />

è tutta la salvezza del mondo” come<br />

diceva Paolina Jaricot, fondatrice del<br />

Rosario Vivente. Il Papa, specialmente<br />

nella lettera “Fede e Ragione” (n.79) ha<br />

fatto presente quanto è indispensabile<br />

a tutti, grandi e piccoli,“pensare” la<br />

propria fede: perché “la fede che non è<br />

pensata è nulla”.<br />

Portare i ragazzi a meditare i misteri<br />

della fede - ed è questo che facciamo<br />

nel Rosario - è offrir loro il più prezioso<br />

ed efficace servizio per la loro vita.


Aggràppati a Maria e alla sua corona,<br />

come da bambino ti aggrappavi alle<br />

vesti della mamma, e la tua vita spirituale<br />

avrà sicuro progresso.<br />

TRA LE DOMANDE<br />

DEI ROSARIANTI<br />

Caro Padre, ci raccomandi di recitare<br />

almeno dieci volte al giorno l’AVE<br />

MARIA mentre meditiamo un mistero<br />

del Santo Rosario.<br />

Noi la recitiamo volentieri ma vuoi<br />

dirci qualcosa per recitarla meglio?<br />

Grazie, tua Patrizia e amici.<br />

Cara PATRIZIA, sono lieto di accogliere<br />

la tua richiesta anche se è difficile<br />

risponderti in poche parole.<br />

Dell’Ave Maria non si finirebbe mai<br />

di parlare… riuscissimo davvero a recitarla<br />

animati da vivo affetto filiale, con<br />

la conoscenza dell’angelo che l’iniziò,<br />

con la fede di santa Elisabetta che la<br />

continuò e l’amore della Chiesa che<br />

l’ha completata.<br />

L’Ave è l’elogio più bello che possiamo<br />

fare alla Madonna, nella prima<br />

parte. Lei è la piena di grazia, la tutta<br />

santa per eccellenza, la privilegiata da<br />

Dio che l’ha eletta.<br />

È la preghiera più pressante, necessaria<br />

ed affettuosa che potremmo rivolgere<br />

a Maria, nella seconda parte: prega<br />

per noi adesso e nell’ora della nostra<br />

morte. Il momento più decisivo!<br />

Che ne pensi? Puoi fare a meno della<br />

Madonna? Ricorda che l’amore e la<br />

devozione alla Madonna non sono un<br />

lusso, una cosa superflua. È un dovere,<br />

un mezzo di salvezza, oltre che indispensabile,<br />

anche infallibile. Dio ha<br />

stabilito che le grazie ci vengano per<br />

Suo mezzo come per Lei è venuto a noi<br />

Gesù, il Salvatore. Il segreto per ottenere<br />

tutto è di pregare con la Madonna e<br />

per mezzo di Lei far giungere a Dio la<br />

nostra preghiera.<br />

Leggi questi brevi aneddoti!<br />

Un giorno Gesù apparve in atto di<br />

contare monete d’oro a Santa Geltrude.<br />

Allora la veggente tutta meravigliata<br />

domandò: “Che fate qui Gesù? “Io conto<br />

le tue Ave Maria — rispose — è con<br />

questa preghiera che tu acquisterai il<br />

Paradiso”.<br />

Pensate come questa santa fosse<br />

incoraggiata a moltiplicare le sue<br />

Ave Maria. La Santissima Vergine stessa<br />

venne a incoraggiarla, dicendole:<br />

“Geltrude, tante Ave Maria tu avrei detto,<br />

tante grazie tu riceverai nell’ora della<br />

tua morte”.<br />

S. Alfonso M. De’ Liguori amava dire<br />

un’Ave Maria prima e dopo ogni azione.<br />

Quanto sono belle — diceva — le<br />

azioni compiute tra due Ave Maria!<br />

S. Matilde desiderava comporre una<br />

preghiera alla Madonna che le fosse veramente<br />

gradita. Apparendole Maria le<br />

disse: Matilde non provarti a comporre<br />

la preghiera che tu desideri, perché<br />

non potrai mai farla più bella dell’Ave<br />

Maria. È questa che io gradisco sopra<br />

ogni altra preghiera.<br />

Allora la santa disse alla Madonna:<br />

“Vergine Santa ditemi come io possa<br />

ottenere il Paradiso”. E Maria: “Otterrai<br />

certamente questa grazia, recitando ogni<br />

giorno tre Ave Maria per ringraziare<br />

la Trinità Santissima di tutte le grazie<br />

che io ho ricevuto da ciascuna delle Tre<br />

divine Persone» •••<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

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CONTEMPLIAMO I MISTERI DELLA GIOIA<br />

Primo mistero gaudioso<br />

L’annuncio dell’angelo Gabriele a Maria.<br />

«L’angelo Gabriele entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore<br />

è con te». (Lc 1,28).<br />

Con l’angelo Gabriele ripetiamo con grande amore questo saluto a Maria e<br />

desideriamo che Cristo e il suo insegnamento s’incarni pienamente in ciascuno di<br />

noi, nei nostri familiari, nella società e nel mondo intero.<br />

Secondo mistero gaudioso<br />

La visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta.<br />

« Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu<br />

fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno! » (Lc 1,41).<br />

Con Elisabetta ripetiamo questa esclamazione di lode a Maria e chiediamo a<br />

lei, Madre, che infonda nelle nostre anime i suoi stessi sentimenti di amore e di<br />

servizio per gli altri.<br />

Terzo mistero gaudioso<br />

La nascita del Figlio di Dio a Betlemme<br />

«Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una<br />

mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio». (Lc 2,7).<br />

Chiediamo a Maria che Cristo nasca e cresca in noi per mezzo della sua grazia<br />

e prepari i nostri cuori a riceverlo con frutto nella Comunione.<br />

Quarto mistero gaudioso<br />

La presentazione del Bambino Gesù nel Tempio.<br />

«Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la<br />

legge di Mosè, portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore»<br />

(Lc 2,22s).<br />

Chiediamo a San Giuseppe e a Maria di essere fedeli come loro alla legge di<br />

Dio, ai Comandamenti, ed essere per Gesù motivo di gioia e non di dolore.<br />

Quinto mistero gaudioso<br />

Gesù dodicenne smarrito e ritrovato nel Tempio.<br />

«Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi<br />

delle cose del Padre mio?» (…). E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia<br />

davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,49s).<br />

Offriamo a Dio Padre l’immenso dolore di Maria e di Giuseppe, chiedendo la<br />

grazia di non allontanarci mai da Gesù con il peccato, ma di impegnarci con fedeltà<br />

a compiere la sua volontà.<br />

34 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013


I Misteri Gaudiosi sono caratterizzati dalla gioia che irradia dall’evento<br />

dell’Incarnazione. Ciò è evidente fin dall’Annunciazione, dove il saluto di<br />

Gabriele alla Vergine di Nazareth si riallaccia all’invito alla gioia messianica:<br />

«Rallegrati, Maria» (…). Soffusa di letizia è la scena di Betlemme, in cui la nascita<br />

del Bimbo divino, il Salvatore del mondo, è cantata dagli angeli e annunciata<br />

ai pastori proprio come «una grande gioia» (Lc 2,10). (RVM 20).<br />

Inizia con il segno di<br />

croce e con la corona in<br />

mano, per ogni quadro<br />

del Rosario, dopo l’enunciazione<br />

del mistero,<br />

recita:<br />

1 Padre Nostro<br />

10 Ave Maria<br />

1 Gloria al Padre.<br />

QUADRI DEI MISTERI DELLA GIOIA<br />

Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

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Gesù, Luce da Luce;<br />

Dio vero da Dio vero.<br />

36 Il Bollettino del R.P. - A. XXIX - gennaio - aprile 2013<br />

Nell’ Anno della Fede<br />

In questo tempo terremo fisso lo sguardo su<br />

Gesù Cristo, “colui che dà origine alla fede e la<br />

porta a compimento” (Eb 12,2): in lui trova compimento<br />

ogni travaglio ed anelito del cuore umano.<br />

La gioia dell’amore, la risposta al dramma della<br />

sofferenza e del dolore, la forza del perdono<br />

davanti all’offesa ricevuta e la vittoria della vita<br />

dinanzi al vuoto della morte, tutto trova compimento<br />

nel mistero della sua Incarnazione, del suo<br />

farsi uomo, del condividere con noi la debolezza<br />

umana per trasformarla con la potenza della sua<br />

Risurrezione. (…).<br />

Per fede Maria accolse la parola dell’Angelo<br />

e credette all’annuncio che sarebbe divenuta<br />

Madre di Dio nell’obbedienza della sua dedizione<br />

(cfr Lc 1,38). Visitando Elisabetta innalzò il suo<br />

canto di lode all’Altissimo per le meraviglie che<br />

compiva in quanti si affidano a Lui (cfr Lc 1,46-<br />

55). Con gioia e trepidazione diede alla luce il suo<br />

unico Figlio, mantenendo intatta la verginità (cfr<br />

Lc 2,6-7). Confidando in Giuseppe suo sposo, portò<br />

Gesù in Egitto per salvarlo dalla persecuzione<br />

di Erode (cfr Mt 2,13-15). Con la stessa fede<br />

seguì il Signore nella sua predicazione e rimase<br />

con Lui fin sul Golgota (cfr Gv 19,25-27).<br />

Con fede Maria assaporò i frutti della risurrezione<br />

di Gesù e, custodendo ogni ricordo nel<br />

suo cuore (cfr Lc 2,19.51), lo trasmise ai Dodici<br />

riuniti con lei nel Cenacolo per ricevere lo Spirito<br />

Santo (cfr At 1,14; 2,1-4).<br />

Affidiamo alla Madre di Dio, proclamata “beata”<br />

perché “ha creduto” (Lc 1,45), questo tempo<br />

di grazia.<br />

Benedetto XVI, Porta Fidei (11.10.2012).<br />

BOLLETTINO DEL <strong>ROSARIO</strong> <strong>PERPETUO</strong><br />

gennaio - aprile 2013 - n. 1<br />

Ccp. n. 304501 intest. a: Rosario Perpetuo - FI<br />

tel. 055 2656453 - cell. 339 18 22 685<br />

E.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it<br />

sito web: www.rosarioperpetuo.net

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