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Interviste - Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della ...

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Ins. Elena Rodda – Scuo<strong>la</strong> Primaria di Pavone – C<strong>la</strong>sse 2 A – A. S. 2007/08<br />

Uda “IL TEMPO … LA STORIA 2”<br />

Mia nonna ha iniziato a frequentare <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> nel 1957. La scuo<strong>la</strong> si chiamava “Scuo<strong>la</strong> Elementare Statale Principe di<br />

Napoli”. Era grandissima: appena si entrava nell’atrio c’erano un lungo corridoio che attraversava una serie di aule fino<br />

all’ufficio del preside e una sca<strong>la</strong> che portava alle aule del primo piano, dove c’era <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse che frequentava <strong>la</strong> nonna e<br />

ad un enorme salone, detto salone del<strong>la</strong> ginnastica, che fungeva da palestra e da mensa.<br />

Gli sco<strong>la</strong>ri erano obbligati ad indossare una divisa: un grembiule nero con ricamato il<br />

numero del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse che stavano frequentando.<br />

La sua au<strong>la</strong> era simile al<strong>la</strong> mia: banchi a due posti, cattedra, <strong>la</strong>vagna, crocifisso e <strong>la</strong> foto del<br />

Presidente del<strong>la</strong> Repubblica. Anche il materiale sco<strong>la</strong>stico era lo stesso: penna a biro,<br />

compasso, matite colorate, quaderni a righe e a quadretti, gomme …<br />

Non si insegnavano le lingue straniere, né informatica e non esistevano i pennarelli. Questo<br />

è tutto quello che <strong>la</strong> nonna si ricorda.<br />

Samuel<br />

***<br />

La nonna andava a scuo<strong>la</strong> a Staro (VI) paese di montagna, l’au<strong>la</strong> era grande, con banchi grandi, con un ca<strong>la</strong>maio in<br />

centro <strong>per</strong> intingere il pennino.<br />

Durante l’inverno faceva molto freddo e l’inchiostro si ghiacciava.<br />

Per riscaldare l’au<strong>la</strong> c’era una stufa a legna e ogni alunno ne portava un pezzo da casa.<br />

Molte volte si stava al freddo.<br />

Per ogni c<strong>la</strong>sse c’erano pochi alunni quindi si mettevano assieme due c<strong>la</strong>ssi.<br />

In un angolo c’era <strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna e alle pareti erano appese le carte geografiche. L’ora di<br />

ginnastica si svolgeva in cortile, <strong>per</strong>ché non c’era <strong>la</strong> palestra. I compiti <strong>per</strong> casa si<br />

scrivevano sul quaderno ogni giorno. Arrivati a casa si facevano subito, <strong>per</strong>ché poi si doveva<br />

aiutare i genitori a <strong>la</strong>vorare nei campi.<br />

Riccardo<br />

***<br />

Quando i miei nonni andavano a scuo<strong>la</strong> avevano una so<strong>la</strong> maestra <strong>per</strong> ogni c<strong>la</strong>sse.<br />

Le maestre erano brave e li facevano giocare durante l’intervallo, se qualche bambino non<br />

ubbidiva usavano un bastoncino di legno e picchiavano sulle mani. Nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse avevano una<br />

<strong>la</strong>vagna grossa e una carta geografica.<br />

I bambini avevano i banchi alti e si sedevano sopra una panca di legno, due bambini <strong>per</strong><br />

ogni panca.<br />

Per scrivere usavano un pennino che si bagnava dentro l’inchiostro, avevano solo due<br />

quaderni uno a righe e uno a quadretti, <strong>per</strong> leggere avevano un libro di lettura e uno di<br />

geografia.<br />

I miei nonni sono andati a scuo<strong>la</strong> fino al<strong>la</strong> quinta elementare e poi sono andati a <strong>la</strong>vorare<br />

<strong>per</strong> bisogno e <strong>per</strong> imparare un mestiere.<br />

Vanessa<br />

***<br />

La scuo<strong>la</strong> ai tempi di nonno Giovanni …<br />

Le scuole una volta erano molto brutte, anche le aule erano tenute male, <strong>la</strong> mensa non c’era<br />

e chi abitava lontano andava a piedi fino a casa <strong>per</strong> pranzare, <strong>per</strong>ché le macchine non<br />

c’erano. L’orario era dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00, l’intervallo non si faceva.<br />

Noi bambini avevamo <strong>la</strong> divisa nera e le bambine blu. Le maestre e i maestri erano molto<br />

severi, ti mettevano in castigo fuori dal<strong>la</strong> porta o dietro <strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna. Se invece <strong>la</strong> marachel<strong>la</strong><br />

era grave usavano un bastone <strong>per</strong> picchiarci o ci facevano mettere in ginocchio con le mani<br />

sul<strong>la</strong> testa.<br />

La sera quando si andava a casa non dovevamo dire niente ai genitori <strong>per</strong> non prenderle di<br />

nuovo!<br />

Comunque conservo sempre un bel ricordo del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e ringrazio i maestri che mi hanno<br />

dato un’ottima cultura e una buona educazione.<br />

Andrea L<br />

***<br />

Nome del<strong>la</strong> nonna: Aldina<br />

Residenza. Montalto Dora (TO)<br />

Età: 60 anni<br />

La mia nonna ha frequentato <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> elementare nel Veneto, a Pettorazza in provincia di<br />

Rovigo.<br />

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