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Interviste - Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della ...

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Ins. Elena Rodda – Scuo<strong>la</strong> Primaria di Pavone – C<strong>la</strong>sse 2 A – A. S. 2007/08<br />

Uda “IL TEMPO … LA STORIA 2”<br />

Intervista ai nonni paterni<br />

INTERVISTA<br />

“LA SCUOLA AL TEMPO DEI NONNI”<br />

Allegato 8<br />

I nonni paterni sono andati a scuo<strong>la</strong> a Bianchi (CS).<br />

Il nonno è andato a scuo<strong>la</strong> dal 1955 al 1960, <strong>la</strong> nonna dal 1959 al 1964.<br />

Non c’era una scuo<strong>la</strong> vera e propria, ma si studiava in una casa. Le c<strong>la</strong>ssi erano miste e<br />

frequentate da bambini di età diverse che indossavano un grembiule con colletto e fiocco<br />

bianchi.<br />

I banchi erano singoli e in fi<strong>la</strong> e ognuno aveva un ca<strong>la</strong>maio e una penna con il pennino che<br />

serviva <strong>per</strong> scrivere.<br />

Durante <strong>la</strong> ricreazione veniva dato ad ogni bambino come merenda un panino con <strong>la</strong><br />

mortadel<strong>la</strong>.<br />

I maestri erano molto severi, quando non si capiva <strong>la</strong> lezione usavano una bacchetta di legno <strong>per</strong> punire gli alunni<br />

svogliati e birichini.<br />

Gli orari delle lezioni andavano dalle 8.00 alle 12.00 mentre il pomeriggio si studiava a<br />

casa.<br />

Intervista ai nonni materni<br />

I nonni materni andavano a scuo<strong>la</strong> a Druento (TO).<br />

Il nonno è andato a scuo<strong>la</strong> dal 1964 al 1969, <strong>la</strong> nonna dal 1966 al 1971.<br />

La scuo<strong>la</strong> era un edificio vecchio, con aule molto grandi e i banchi erano disposti in fi<strong>la</strong> su<br />

quattro colonne. Ogni banco aveva il proprio ca<strong>la</strong>maio con l’inchiostro che serviva <strong>per</strong><br />

scrivere con il pennino.<br />

Le matite servivano <strong>per</strong> esercitarsi a fare delle cornicette facili. Mio nonno mi racconta che<br />

se faceva delle marachelle, il maestro lo puniva con dei castighi o delle bacchettate sulle<br />

mani.<br />

Le bambine indossavano il grembiule nero con colletto bianco e fiocco blu, mentre i<br />

maschietti avevano il maglioncino blu, con colletto bianco e pon- pon blu.<br />

Le c<strong>la</strong>ssi erano miste e i maschietti erano divisi dalle bambine.<br />

La merenda si portava da casa e si faceva a volte in c<strong>la</strong>sse, a volte in giardino.<br />

Gli orari delle lezioni andavano dalle 8.30 alle 12.30 e nel pomeriggio <strong>per</strong> chi voleva c’era il<br />

doposcuo<strong>la</strong>.<br />

Simone<br />

***<br />

Intervisto i miei nonni Adua e Franco<br />

Quando i miei nonni andavano a scuo<strong>la</strong>, <strong>per</strong> scrivere usavano una penna con un pennino<br />

che bisognava bagnare nell’inchiostro dentro un boccettino di vetro sul banco.<br />

I quaderni avevano <strong>la</strong> co<strong>per</strong>tina nera con il bordo rosso. La cartel<strong>la</strong> era fatta di legno con <strong>la</strong><br />

cinghia di corda.<br />

Indumenti: calze e maglie erano fatte con <strong>la</strong> <strong>la</strong>na di pecora.<br />

Le maestre erano molto severe e spesso usavano una bacchetta di legno <strong>per</strong> punire i<br />

bambini che facevano degli errori e li chiamavano “somari”.<br />

Per castigare i bambini, le maestre li mandavano dietro <strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna e li facevano<br />

inginocchiare sui sassi.<br />

Quando i miei nonni andavano a scuo<strong>la</strong>, <strong>la</strong> maestra non faceva una lezione “normale”, ma<br />

insegnava loro le canzoni di guerra, <strong>per</strong>ché era tempo di guerra e <strong>la</strong> maestra amava un<br />

soldato tedesco che <strong>la</strong> portava in giro con <strong>la</strong> bicicletta.<br />

La c<strong>la</strong>sse era mista.<br />

Nonna Adua anni 72, frequentò <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> a partire dal 1942.<br />

Nonno Franco anni 75, frequentò <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> a partire dal 1939.<br />

Luca<br />

***<br />

1


Ins. Elena Rodda – Scuo<strong>la</strong> Primaria di Pavone – C<strong>la</strong>sse 2 A – A. S. 2007/08<br />

Uda “IL TEMPO … LA STORIA 2”<br />

Mia nonna ha iniziato a frequentare <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> nel 1957. La scuo<strong>la</strong> si chiamava “Scuo<strong>la</strong> Elementare Statale Principe di<br />

Napoli”. Era grandissima: appena si entrava nell’atrio c’erano un lungo corridoio che attraversava una serie di aule fino<br />

all’ufficio del preside e una sca<strong>la</strong> che portava alle aule del primo piano, dove c’era <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse che frequentava <strong>la</strong> nonna e<br />

ad un enorme salone, detto salone del<strong>la</strong> ginnastica, che fungeva da palestra e da mensa.<br />

Gli sco<strong>la</strong>ri erano obbligati ad indossare una divisa: un grembiule nero con ricamato il<br />

numero del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse che stavano frequentando.<br />

La sua au<strong>la</strong> era simile al<strong>la</strong> mia: banchi a due posti, cattedra, <strong>la</strong>vagna, crocifisso e <strong>la</strong> foto del<br />

Presidente del<strong>la</strong> Repubblica. Anche il materiale sco<strong>la</strong>stico era lo stesso: penna a biro,<br />

compasso, matite colorate, quaderni a righe e a quadretti, gomme …<br />

Non si insegnavano le lingue straniere, né informatica e non esistevano i pennarelli. Questo<br />

è tutto quello che <strong>la</strong> nonna si ricorda.<br />

Samuel<br />

***<br />

La nonna andava a scuo<strong>la</strong> a Staro (VI) paese di montagna, l’au<strong>la</strong> era grande, con banchi grandi, con un ca<strong>la</strong>maio in<br />

centro <strong>per</strong> intingere il pennino.<br />

Durante l’inverno faceva molto freddo e l’inchiostro si ghiacciava.<br />

Per riscaldare l’au<strong>la</strong> c’era una stufa a legna e ogni alunno ne portava un pezzo da casa.<br />

Molte volte si stava al freddo.<br />

Per ogni c<strong>la</strong>sse c’erano pochi alunni quindi si mettevano assieme due c<strong>la</strong>ssi.<br />

In un angolo c’era <strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna e alle pareti erano appese le carte geografiche. L’ora di<br />

ginnastica si svolgeva in cortile, <strong>per</strong>ché non c’era <strong>la</strong> palestra. I compiti <strong>per</strong> casa si<br />

scrivevano sul quaderno ogni giorno. Arrivati a casa si facevano subito, <strong>per</strong>ché poi si doveva<br />

aiutare i genitori a <strong>la</strong>vorare nei campi.<br />

Riccardo<br />

***<br />

Quando i miei nonni andavano a scuo<strong>la</strong> avevano una so<strong>la</strong> maestra <strong>per</strong> ogni c<strong>la</strong>sse.<br />

Le maestre erano brave e li facevano giocare durante l’intervallo, se qualche bambino non<br />

ubbidiva usavano un bastoncino di legno e picchiavano sulle mani. Nel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse avevano una<br />

<strong>la</strong>vagna grossa e una carta geografica.<br />

I bambini avevano i banchi alti e si sedevano sopra una panca di legno, due bambini <strong>per</strong><br />

ogni panca.<br />

Per scrivere usavano un pennino che si bagnava dentro l’inchiostro, avevano solo due<br />

quaderni uno a righe e uno a quadretti, <strong>per</strong> leggere avevano un libro di lettura e uno di<br />

geografia.<br />

I miei nonni sono andati a scuo<strong>la</strong> fino al<strong>la</strong> quinta elementare e poi sono andati a <strong>la</strong>vorare<br />

<strong>per</strong> bisogno e <strong>per</strong> imparare un mestiere.<br />

Vanessa<br />

***<br />

La scuo<strong>la</strong> ai tempi di nonno Giovanni …<br />

Le scuole una volta erano molto brutte, anche le aule erano tenute male, <strong>la</strong> mensa non c’era<br />

e chi abitava lontano andava a piedi fino a casa <strong>per</strong> pranzare, <strong>per</strong>ché le macchine non<br />

c’erano. L’orario era dalle 8.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00, l’intervallo non si faceva.<br />

Noi bambini avevamo <strong>la</strong> divisa nera e le bambine blu. Le maestre e i maestri erano molto<br />

severi, ti mettevano in castigo fuori dal<strong>la</strong> porta o dietro <strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna. Se invece <strong>la</strong> marachel<strong>la</strong><br />

era grave usavano un bastone <strong>per</strong> picchiarci o ci facevano mettere in ginocchio con le mani<br />

sul<strong>la</strong> testa.<br />

La sera quando si andava a casa non dovevamo dire niente ai genitori <strong>per</strong> non prenderle di<br />

nuovo!<br />

Comunque conservo sempre un bel ricordo del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> e ringrazio i maestri che mi hanno<br />

dato un’ottima cultura e una buona educazione.<br />

Andrea L<br />

***<br />

Nome del<strong>la</strong> nonna: Aldina<br />

Residenza. Montalto Dora (TO)<br />

Età: 60 anni<br />

La mia nonna ha frequentato <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> elementare nel Veneto, a Pettorazza in provincia di<br />

Rovigo.<br />

2


Ins. Elena Rodda – Scuo<strong>la</strong> Primaria di Pavone – C<strong>la</strong>sse 2 A – A. S. 2007/08<br />

Uda “IL TEMPO … LA STORIA 2”<br />

Gli orari erano dalle 8.00 alle 12.00 oppure dalle 14.00 alle 18.00 questo <strong>per</strong>ché c’erano<br />

poche aule e i bambini dovevano fare i doppi turni di scuo<strong>la</strong>.<br />

La nonna <strong>per</strong> andare a scuo<strong>la</strong> doveva camminare <strong>per</strong> circa 3 Km a piedi sotto il sole, <strong>la</strong><br />

pioggia, <strong>la</strong> neve e il vento. Solo qualche volta poteva usare <strong>la</strong> bicicletta di suo papà.<br />

Le aule erano delle stanze con grandi finestre, riscaldate con <strong>la</strong> stufa a legna. C’erano i<br />

banchi di legno con le sedie attaccate, <strong>la</strong> cattedra e <strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna.<br />

Nel<strong>la</strong> sua cartel<strong>la</strong> doveva mettere un quaderno a righe e uno a quadretti, <strong>la</strong> gomma e <strong>la</strong><br />

matita. Il libro lo dava <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>. Studiava matematica, italiano, <strong>storia</strong>, geografie e scienze.<br />

Se non era preparata <strong>per</strong> le verifiche <strong>la</strong> mettevano in castigo dietro <strong>la</strong> <strong>la</strong>vagna in ginocchio<br />

sul mais.<br />

Andrea M.<br />

Una volta non c’era niente e si andava a scuo<strong>la</strong> con <strong>la</strong> cartel<strong>la</strong> fatta di cartone. Le penne avevano il pennino e si scriveva<br />

immergendole nel ca<strong>la</strong>maio.<br />

C’era il bidello che faceva tutto, anche mettere il carbone nel<strong>la</strong> caldaia.<br />

Le maestre avevano molto a cuore <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse, erano severe e si facevano rispettare senza<br />

tanti compromessi, non si guardava tanto all’immagine, ma al<strong>la</strong> sostanza.<br />

Non c’era <strong>la</strong> mensa e neanche tante feste, i compleanni non si festeggiavano in c<strong>la</strong>sse e si<br />

studiava molto.<br />

La società va sempre avanti senza a volte guardare indietro e ascoltare chi dà buoni<br />

consigli.<br />

Miche<strong>la</strong><br />

***<br />

Nonno Primo Saccuman, 69 anni ha frequentato <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> nel 1944 ad Abano Terme (PD)<br />

La scuo<strong>la</strong> era molto grande, in 1 a i banchi erano molto alti e facevamo fatica a scrivere,<br />

qualcuno scriveva stando in piedi.<br />

Il quaderno era uno solo, a quadretti grossi.<br />

I compiti di prima elementare erano solo aste, numeri e lettere dell’alfabeto. In seconda<br />

usavo due quaderni, uno a righe e uno a quadretti e un libro di lettura.<br />

In terza usavo due quaderni uno a quadretti e uno a righe più piccole, un libro di lettura e<br />

un sussidiario, si cominciava a fare i problemi.<br />

La cartel<strong>la</strong> era una sacca di stoffa con <strong>la</strong> tracol<strong>la</strong>. L’astuccio era un sacchetto di stoffa fatto<br />

dal<strong>la</strong> mamma.<br />

Per scrivere si usava una matita, sei colori e una penna con il pennino da bagnare nel<br />

ca<strong>la</strong>maio.<br />

In inverno le c<strong>la</strong>ssi erano riscaldate dai termosifoni che funzionavano con l’acqua delle<br />

terme di Abano che si trovavano vicino al<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>.<br />

Nonna Graziel<strong>la</strong> Ierrazin, 60 anni ha frequentato <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> nel ….. a ………….<br />

Abitando lontano dal paese dove c’era <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>, i primi due anni delle elementari li ha fatti<br />

nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> di campagna, creata apposta <strong>per</strong> i più piccoli.<br />

D’inverno faceva sempre molto freddo, <strong>per</strong> andare a scuo<strong>la</strong> bisognava <strong>per</strong>correre un viale<br />

alberato i cui rami ge<strong>la</strong>ti si univano a formare un tunnel. Per scaldare l’au<strong>la</strong> ogni bambino<br />

doveva portare un pezzo di legno da casa.<br />

Durante l’intervallo in estate si giocava sempre fuori, d’inverno si restava in c<strong>la</strong>sse e <strong>la</strong><br />

maestra leggeva una favo<strong>la</strong>.<br />

Per merenda solo frutta, <strong>per</strong>ché era l’unica cosa che avevamo.<br />

Eleonora<br />

***<br />

La mia nonna mi ha raccontato che frequentava <strong>la</strong> mia stessa scuo<strong>la</strong>, non c’era <strong>la</strong> mensa, il riscaldamento era a carbone.<br />

Le materie che studiava erano: italiano, <strong>storia</strong>, geografia, disegno e matematica.<br />

Mia nonna era brava in lettura, faceva ginnastica in cortile, <strong>per</strong> scrivere usava penna e<br />

ca<strong>la</strong>maio.<br />

Zoe<br />

***<br />

Nonno Benito 71 anni<br />

La scuo<strong>la</strong> del mio nonno era tutta rovinata, <strong>per</strong>ché era appena finita <strong>la</strong> guerra. Le c<strong>la</strong>ssi<br />

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Ins. Elena Rodda – Scuo<strong>la</strong> Primaria di Pavone – C<strong>la</strong>sse 2 A – A. S. 2007/08<br />

Uda “IL TEMPO … LA STORIA 2”<br />

erano diverse: i maschi separati dalle femmine. Mio nonno era sovente in castigo.<br />

Nonna Lina 66 anni.<br />

La nonna è andata a scuo<strong>la</strong> <strong>per</strong> tre anni a Pavone, <strong>la</strong> stessa scuo<strong>la</strong> dove vado io. Poi è<br />

andata in un collegio <strong>per</strong> sole femmine a Caluso, le sue maestre erano suore<br />

Leonardo<br />

***<br />

Intervista a nonno Nando<br />

1) Cosa si studiava?<br />

Le stesse materie che studiate oggi, cioè lingua, matematica, <strong>storia</strong> e geografia.<br />

2) Come erano le aule?<br />

Le aule erano molto grandi, con due file di banchi: da un <strong>la</strong>to i maschi e dall’altro le<br />

femmine.<br />

3) Cosa si usava <strong>per</strong> scrivere?<br />

Si scriveva con il pennino infi<strong>la</strong>to sul<strong>la</strong> penna e si intingeva nel ca<strong>la</strong>maio facendo<br />

attenzione a non macchiare il quaderno.<br />

4)Cosa facevano le maestre?<br />

Le maestre erano molto severe, ma molto brave. Usavamo un solo libro che si chiamava<br />

sussidiario.<br />

Federica<br />

***<br />

Intervista al nonno Danilo e al<strong>la</strong> nonna Vittorina<br />

1) Avevi un astuccio?<br />

2) Com’era il tuo zaino?<br />

3) Quale mezzo di trasporto usavi <strong>per</strong> andare a scuo<strong>la</strong>?<br />

4) Avevi una penna sferografica?<br />

5) Avevi le matite colorate e i pennarelli?<br />

6) Mangiavi il pranzo in mensa?<br />

7) Ti facevano fare l’intervallo?<br />

8) Potevi vestirti come volevi oppure dovevi indossare un grembiulino?<br />

9) C’era una palestra nel<strong>la</strong> tua scuo<strong>la</strong>?<br />

10) Avevi tanti compiti da fare a casa?<br />

11) Prendevi dei bei voti?<br />

12) Com’erano i banchi e le sedie del<strong>la</strong> tua c<strong>la</strong>sse?<br />

1) NV Il mio astuccio era di legno, dentro c’erano: una penna con il pennino, un pennino<br />

di riserva, una matita, un tem<strong>per</strong>ino e una gomma da matita e da inchiostro<br />

ND No, usavo un sacchetto di stoffa cucito dal<strong>la</strong> mia mamma.<br />

2) NV Avevo una cartel<strong>la</strong> di cartapesta verde<br />

ND Usavo un sacco di iuta su cui era scritto “Genio Civile Venezia”, lo portavo a<br />

tracol<strong>la</strong> con una bretel<strong>la</strong> di stoffa<br />

3) Sempre a piedi<br />

4) Usavo una penna con il pennino da intingere nell’inchiostro.<br />

5) NV Avevo solo una scato<strong>la</strong> con sei matite colorate<br />

ND Le mie matite colorate erano solo dei mozziconi<br />

6) Non c’era <strong>la</strong> mensa e il pranzo si mangiava a casa.<br />

7) NV Forse no.<br />

ND Sì e giocavo con le biglie<br />

8) NV Avevo un grembiule bianco con il fiocco.<br />

ND Indossavo <strong>la</strong> blusa blu con il fiocco blu scuro<br />

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Ins. Elena Rodda – Scuo<strong>la</strong> Primaria di Pavone – C<strong>la</strong>sse 2 A – A. S. 2007/08<br />

Uda “IL TEMPO … LA STORIA 2”<br />

9) NV No<br />

ND No, andavamo a correre al campo sportivo<br />

10) Sì, avevo compiti e lezioni da studiare<br />

11) NV Sì, <strong>per</strong>ché ero diligente<br />

ND Sì, soprattutto in matematica ero bravo e veloce.<br />

12) I banchi erano di legno, a due posti, con <strong>la</strong> predel<strong>la</strong>. Avevano un buco <strong>per</strong> il ca<strong>la</strong>maio e<br />

un ripiano <strong>per</strong> <strong>la</strong> cartel<strong>la</strong>. Per sedia c’era una panca a due posti fissata al<strong>la</strong> predel<strong>la</strong>.<br />

Alessandro<br />

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