17.06.2013 Views

scaricala qui - Dolomitesdoctors.net

scaricala qui - Dolomitesdoctors.net

scaricala qui - Dolomitesdoctors.net

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

1<br />

IL TIROCINIO IN MEDICINA GENERALE<br />

A cura del dr. G. Rossi, Medico di Medicina Generale<br />

Hanno contribuito alla realizzazione di questo manualetto i miei tirocinanti:<br />

i dottori Bortot Andrea, De Carlo Debora, De Martin Marianna, Merola Filippo,<br />

Monari Marianna, Mondin Federica, Poncato Elena, Spanti Letizia,<br />

Sperotto Francesca, Stefani Giulia, Vincenzi Matteo


Piccola prefazione<br />

Viene dunque il momento in cui bisogna incominciare, cioè tradurre in pratica clinica<br />

quotidiana tutto quell’enorme bagaglio di conoscenze che abbiamo appreso sui banchi<br />

dell’Università e che, purtroppo, non comprende i nomi commerciali dei farmaci, la loro<br />

posologia abituale, i percorsi diagnostico-terapeutici, la medicina orientata per “problemi”.<br />

Spero che questo manualetto possa essere d’aiuto al neo-laureato per superare l’impasse del<br />

tirocinio in Medicina Generale e possa altresì costituire per i Colleghi Tutori -Valutatori una<br />

piccola dispensa che li aiuti a pianificare la loro opera didattica e formativa.<br />

Dr. Gianluca Rossi<br />

Legenda<br />

cpr = compresse;<br />

cps = capsule;<br />

supp = supposte;<br />

gtt = gocce;<br />

bust = bustine;<br />

A = farmaco prescrivibile a carico del SSN, ricetta “rossa”;<br />

C = farmaco non prescrivibile a carico del SSN, ricetta “bianca”;<br />

ab = al bisogno;<br />

pz = paziente;<br />

IM = intramuscolo;<br />

EV = endovena;<br />

MMG = Medico di Medicina Generale;<br />

MG = Medicina Generale;<br />

SSN = Sistema Sanitario Nazionale.<br />

2


LE 10 PECULIARITA’ DELLA MEDICINA GENERALE<br />

3<br />

Nell’ambito della Medicina Generale si riscontrano delle situazioni cliniche ed extra-cliniche<br />

del tutto particolari che il medico, sia Universitario che Ospedaliero, non sperimenterà mai in<br />

tutta la sua carriera. Questa è, a mio avviso, la ragione principale per cui l’insegnamento della<br />

MG dovrebbe essere affidato a un MMG di provata esperienza.<br />

1) SCELTA E REVOCA.<br />

Il paziente sceglie, tra tanti, il proprio MMG con dei criteri che il<br />

medico non conosce e che non necessariamente sono legati alla sua professionalità o<br />

“buona nomea”: ad esempio, la vicinanza dell’ambulatorio al domicilio dell’assistito, la<br />

comodità degli orari, la presenza dell’infermiera in studio, ecc. D’altro canto, il medico<br />

è perfettamente consapevole che il suo assistito potrà ricusarlo in qualsiasi momento<br />

per motivi assolutamente non legati alle sue capacità cliniche. Questa situazione<br />

psicologica molto spesso condiziona il MMG nella gestione clinica del paziente.<br />

2) ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO.<br />

Il MMG è, di fatto, un libero professionista che lavora in<br />

un libero mercato, per cui dovrà avere quelle doti manageriali necessarie per<br />

“vendere” meglio la propria professionalità. Queste si concretizzano nella scelta della<br />

sede ambulatoriale, degli orari di lavoro (che devono soddisfare le varie tipologie degli<br />

assistiti: pensionati, studenti, lavoratori dipendenti, professionisti), nell’offerta di visite<br />

per appuntamento, nello snellimento delle procedure burocratiche e quant’altro.<br />

3) ESSERE GARANTI DEL BUON FUNZIONAMENTO DEL SSN.<br />

Il MMG è quasi sempre il<br />

primo sanitario che il cittadino incontra nel momento in cui, per qualsiasi ragione,<br />

entra in contatto con il SSN: egli deve garantire al suo assistito il diritto di essere<br />

ascoltato, visitato, studiato ed eventualmente curato. Per contro, il MMG ha anche il<br />

dovere di fargli rispettare le norme e le regole che garantiscono il buon funzionamento<br />

del nostro sistema sanitario (iter diagnostico-terapeutici, prioritarizzazione delle<br />

prestazioni, regole burocratiche e prescrittive).<br />

4) GESTIONE DELLE RISORSE.<br />

Sempre più spesso il MMG è chiamato a gestire: 1) le risorse<br />

umane e tecnologiche della realtà in cui opera, per cui nel suo ragionamento clinico<br />

dovrà tener conto delle professionalità e della diagnostica che l’ULS in cui opera gli<br />

mette a disposizione; 2) la spesa farmaceutica, che ovviamente sarà un elemento<br />

condizionante le sue scelte terapeutiche.<br />

5) GESTIONE DEL PAZIENTE. Il MMG spesso invia il proprio assistito ad uno specialista, in<br />

una gestione che a volte può non essere condivisa ed ingenerare nel paziente<br />

confusione e perdita del rapporto di fiducia con uno o entrambi i medici. Per evitare ciò<br />

è necessario che il rapporto tra MMG e specialista sia improntato su una cristallina<br />

collaborazione e un sereno confronto di idee, che abbia come unico fine il bene del<br />

malato. Inoltre un flusso di informazioni “bidirezionale” MMG-Ospedale risulta spesso<br />

fondamentale per un migliore management del paziente ricoverato e in dimissione.<br />

6) IL MALATO TRA I “SANI” .Il MMG è forse l’unico medico che deve individuare il vero<br />

malato tra le tante persone sane che comunque si rivolgono a lui, spesso solo per<br />

essere rassicurate o consigliate, per richiedere un certificato o “fare un po’ di esami”.<br />

Talvolta, poi, la persona che realmente necessita di considerazione tende a<br />

minimizzare il proprio problema per le ragioni più varie (paura delle conseguenze,<br />

sottovalutazione, ignoranza, convinzioni personali ecc).<br />

7) LA “MICROPATOLOGIA”. Il MMG si trova di sovente ad affrontare una piccola patologia


4<br />

che necessita di trattamenti banali, ma spesso risolutivi. Spesso egli vede l’esordio di<br />

un quadro patologico che, se opportunamente gestito con qualche rimedio e una<br />

corretta “igiene di vita”, impedisce alla malattia di conclamarsi. Nell’armamentario<br />

terapeutico di ogni generalista vi saranno <strong>qui</strong>ndi rimedi come la pomata antidolorifica,<br />

il colluttorio, il “ricostituente”, gli anti-vertiginosi, gli analettici, le gocce otologiche, i<br />

farmaci neurotonici, di cui non vi è praticamente traccia nei testi Universitari e la cui<br />

efficacia sta sia nell’effetto farmacodinamico che in quello placebo.<br />

8) RISOLVERE IL PROBLEMA. Le procedure clinico-diagnostiche del MMG sono spesso<br />

condizionate dall’esigenza del paziente di risolvere quanto più rapidamente ed<br />

efficacemente possibile il problema per cui si è presentato. Ne deriva che molte volte la<br />

diagnosi verrà posta “ex adjuvantibus”, l’esame obbiettivo sarà essenziale, il<br />

trattamento “empirico” e gli approfondimenti diagnostici eseguiti solo in caso di<br />

fallimento terapeutico. Questa è, di fatto, una metodologia clinica che si discosta<br />

dall’ortodossia appresa sui testi universitari.<br />

9) LA “DIMENSIONE SOCIALE” DEL PAZIENTE. Il MMG non può disconoscere il contesto<br />

sociale di quegli assistiti che maggiormente potrebbero giovarsi di interventi extra<br />

sanitari, come i pazienti anziani, “difficili” e fragili (es: psicotici, alcoolisti,<br />

tossicodipendenti, depressi, dementi).<br />

10) LA” DIMENSIONE SOCIALE” DEL MMG. Se non dovrebbe essere un problema per ogni<br />

medico vivere la propria vita professionale secondo scienza e coscienza, ben più<br />

difficile è vivere la propria vita privata con la consapevolezza di essere una figura di<br />

riferimento per la popolazione: questo accade spesso al MMG, soprattutto quando<br />

opera in piccole comunità. Per mantenere la propria credibilità, il MMG dovrà avere<br />

uno stile di vita congruo con il suo ruolo di educatore sanitario: a tal riguardo si pensi<br />

solo all’enorme impatto negativo di un medico tabagista sulle campagne di<br />

disassuefazione dal fumo.<br />

IL COUNSELLING IN MEDICINA GENERALE<br />

Uno dei compiti principali del MMG è quello di far comprendere al paziente che<br />

comportamenti corretti possono migliorare la sua salute e la sua qualità di vita; tra i più<br />

importanti vi sono:<br />

- l’abbandono del fumo<br />

- l’attuare uno stile di vita “attivo”<br />

- il seguire una dieta e<strong>qui</strong>librata<br />

- l’assumere correttamente una terapia prescritta<br />

- il partecipare ai programmi di screening<br />

Un counselling efficace indirizza il processo volitivo del paziente verso le istanze proposte dal<br />

medico. Questo si realizza attraverso una corretta comunicazione verbale, che è vanificata<br />

dalla fretta,dalla distrazione del sanitario,dall’utilizzo di un linguaggio troppo tecnico e<br />

dall’abitudine ad interrompere il paziente, mentre è favorita da un atteggiamento empatico<br />

del medico e dalla sua capacità di riprendere e riassumere le considerazioni del paziente.<br />

Anche il linguaggio corporeo , (espressione del volto, gesti, tono della voce),ha un notevole<br />

impatto sul paziente, così come il setting in cui si svolge la consultazione.<br />

Una consultazione efficace sarà <strong>qui</strong>ndi in grado di inibire le spinte contrarie del paziente<br />

convincendolo a seguire i consigli del medico.


MEDICINA PREVENTIVA<br />

Consigli per la prevenzione dell’insorgenza delle malattie (prevenzione primaria):<br />

LIFESTYLE:<br />

1. raccomandare fortemente l’astinenza dal fumo;<br />

2. consigliare una corretta alimentazione;<br />

3. raccomandare almeno 30 min di attività fisica moderata quotidiana, per ridurre il<br />

rischio di sviluppare malattie cronico-degenerative;<br />

4. suggerire agli over 65 una “ginnastica mentale”, come leggere, scrivere, fare le parole<br />

crociate, imparare nuove cose, per stimolare le connessioni nervose e prevenire le<br />

malattie neuro-degenerative;<br />

5. promuovere l’uso delle cinture di sicurezza e del casco;<br />

6. far capire l’importanza della protezione delle pelle dai raggi UV con le creme protettive<br />

a filtro solare e con un’intelligente esposizione al sole, soprattutto nei soggetti a<br />

carnagione chiara e con un’anamnesi familiare positiva per melanoma.<br />

FAVORIRE L’ADESIONE AI PROGRAMMI DI SCREENING:<br />

• PAP TEST: da eseguirsi (preferibilmente a metà ciclo) con cadenza triennale<br />

nelle donne dai 25 ai 64 anni sessualmente attive; promuovere inoltre nelle<br />

adolescenti la vaccinazione anti–HPV e comunque l’uso del preservativo.<br />

• MAMMOGRAFIA: da effettuarsi ogni 2 anni nelle donne dai 50 ai 64 anni; in caso<br />

di familiarità per k al seno iniziare lo screening a 35 anni con cadenza annuale.<br />

Educare all’autopalpazione del seno.<br />

• SANGUE OCCULTO FECALE: da eseguirsi annualmente dopo i 50 anni per<br />

entrambi i sessi; se positivo avviare i pz alla colonscopia, che andrà ripetuta<br />

dopo 3 anni in caso di rilievo di polipi ad alto rischio (numero>3, dimensioni>1<br />

cm, istologicamente villosi/displasici).<br />

CONTROLLI CLINICI PERIODICI: glicemia, assetto lipidico, pressione arteriosa, peso<br />

corporeo, lesioni cutanee pigmentate.<br />

CONSIGLI DIETETICI<br />

limitare il consumo di carne bovina e suina, preferire pollo, tacchino e pesce;<br />

consumare giornalmente un’adeguata quantità di verdura e frutta fresca;<br />

scegliere preferibilmente latte e latticini di tipo magro e tra gli insaccati il prosciutto crudo privato della<br />

parte grassa;<br />

contenere il consumo di uova a non più di 3 la settimana;<br />

condire con olio di oliva;<br />

limitare l’utilizzo del sale;<br />

non eccedere nel consumo di bevande alcoliche.<br />

EFFETTI DELL’ATTIVITA’ FISICA<br />

Gli effetti “terapeutici” dell’attività fisica si raggiungono con 30’ al giorno di attività fisica aerobica moderata o con<br />

almeno 90’ la settimana di attività fisica vigorosa e possono così riassumersi:<br />

aumentata sensibilità all’insulina;<br />

miglioramento del profilo lipidico;<br />

riduzione della pressione arteriosa;<br />

aumento della capacità cardio –respiratoria;<br />

aumento del tono muscolare, del tono calcico, della flessibilità articolare;<br />

miglioramento della sensazione di benessere psicofisico.


L’IMPORTANZA DELLA RELAZIONE CLINICA<br />

Nessun giudice potrà mai accusare un medico di malpractice se egli può dimostrare di aver<br />

agito in scienza e coscienza: ecco perché consiglio di scrivere sempre una breve relazione<br />

clinica dopo le visite eseguite, su supporto informatico in ambulatorio o, in caso di visite<br />

domiciliari, sul proprio ricettario personale da rilasciare al pz. Bisognerà semplicemente<br />

riportare le informazioni salienti della visita eseguita, una breve anamnesi, l’EO e i<br />

provvedimenti terapeutici.<br />

Ad es.<br />

Sig ....................Tizio ........................................Caio..................................................<br />

Motivo della visita:<br />

riferisce da 2 gg febbre e mal di gola.<br />

EO:<br />

faringe iperemica, non linfoadenopatie lc, al torace non rumori patologici.<br />

Conclusioni:<br />

verosimile sindrome influenzale.<br />

Consiglio:<br />

-Oki bust. 1 dopo i pasti (nega patologia gastrica);<br />

-astensione dall’attività lavorativa (rilasciato certificato INPS prognosi gg ....sc);<br />

-eventuale controllo a distanza.<br />

A disposizione.<br />

data, timbro (con recapito)<br />

firma


COME E COSA PRESCRIVERE NELLA RICETTA “ROSSA”<br />

- due confezioni di farmaci a carico del SSN (Fascia A);<br />

- tre confezioni di farmaci, se compatibili con un codice di esenzione, a carico del SSN (al<br />

massimo 2 principi attivi. Ad esempio, con esenzione 031-ipertensione-: Norvasc 10 cp<br />

tre scatole; Norvasc 10 cp due scatole e Lortaan cp una scatola);<br />

- sei confezioni di antibiotici iniettivi;<br />

- massimo otto accertamenti omogenei per area diagnostica (es. Rx di otto segmenti<br />

ossei; otto esami bioumorali);<br />

- proposta di visita specialistica;


- proposta di ricovero ospedaliero;<br />

- terapia riabilitativa;<br />

- presidi vari:<br />

strisce reattive per glicemia, siringhe e aghi pungi-dito per diabetici, aghi per<br />

penne da insulina;<br />

pannoloni per incontinenti;<br />

ossigeno gassoso per pazienti con insufficienza respiratoria;<br />

presidi ortopedici (carrozzina, comoda, letto ortopedico, deambulatore,<br />

materasso antidecubito);<br />

ciclo di cure termali (a carico del SSN solo 1 ciclo l’anno).<br />

Con un decreto datato 3 marzo 1995, è stato stabilito “l’elenco delle patologie che possono<br />

trovare reale beneficio dalle cure termali”. Queste, di fatto, rappresentano il criterio di<br />

prescrivibilità delle stesse e vanno <strong>qui</strong>ndi specificate nella ricetta rossa:<br />

• malattie reumatiche:<br />

articolari;<br />

osteoartrosi e altre forme degenerative, reumatismi extra<br />

• malattie delle vie respiratorie:<br />

sindromi rinosinusitiche-bronchiali croniche, bronchiti<br />

croniche, semplici o accompagnate a componente ostruttiva (con esclusione dell’asma<br />

e dell’enfisema avanzato, complicato da insufficienza respiratoria grave o da cuore<br />

polmonare);<br />

• malattie dermatologiche:<br />

psoriasi (esclusa la forma pustolosa eritrodermica), eczema e<br />

dermatite atopica (escluse le forme acute vescicolari ed essudative), dermatite<br />

seborroica ricorrente;<br />

• malattie ginecologiche: sclerosi dolorosa del con<strong>net</strong>tivo pelvico di natura cicatriziale e<br />

involutiva, leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche o distrofiche;<br />

• malattie ORL: rinopatia vasomotoria, faringo-laringiti croniche, sinusiti croniche,<br />

stenosi tubariche, otiti catarrali croniche, otiti croniche purulente non<br />

colesteatomatose;<br />

• malattie dell’apparato urinario:<br />

calcolosi delle vie urinarie e sue recidive;<br />

• malattie vascolari:<br />

postumi di flebopatie di tipo cronico;<br />

• malattie del’apparato gastroenterico:<br />

dispepsia di origine gastroenterica e biliare,<br />

sindrome dell’intestino irritabile con varietà stipsi.<br />

Esempio n.1<br />

Si prescrive “ciclo di fangoterapia per osteoartrosi del rachide”.<br />

Esempio n.2<br />

Si prescrive “ciclo di terapia termale inalatoria per rinosinusite cronica”.


LA PRESCRIZIONE PER PRINCIPIO ATTIVO<br />

Recenti disposizioni, volte al contenimento della spesa farmaceutica, impongono al MMG di<br />

indicare in ricetta “rossa” la sola denominazione del principio attivo in caso di prima<br />

prescrizione di un trattamento cronico o per la cura di un nuovo episodio di patologia non<br />

cronica. Qualora il medico voglia indicare una determinata specialità, perché tale scelta risulti<br />

vincolante per il farmacista, dovrà accompagnarla da una sintetica motivazione e dalla<br />

dicitura “non sostituibile”.<br />

La normativa è sintetizzata nella seguente tabella:<br />

Tipo di<br />

prescrizione<br />

Prima<br />

prescrizione<br />

per patologia<br />

cronica o<br />

nuovo episodio<br />

di patologia<br />

non cronica<br />

Prosecuzione<br />

di terapia già<br />

in atto per<br />

patologia<br />

cronica<br />

Clausola di<br />

non<br />

sostituibilità<br />

indicata in<br />

ricetta<br />

NO<br />

SI<br />

NO<br />

SI<br />

Medico Farmacista<br />

- Indicazione nella ricetta del solo<br />

principio attivo, accompagnato da<br />

altri elementi identificativi del<br />

medicinale (es. dosaggio e forma<br />

farmaceutica).<br />

- Indicazione, oltre che del principio<br />

attivo (sempre obbligatorio), della<br />

specialità o del medicinale con<br />

denominazione generica da<br />

consegnare al paziente (non<br />

vincolante per il farmacista).<br />

Indicazione, oltre che del principio<br />

attivo (sempre obbligatorio), della<br />

specialità o del medicinale con<br />

denominazione generica da<br />

consegnare al paziente. Indicazione<br />

della motivazione della “non<br />

sostituibilità”.<br />

Indicazione nella ricetta della<br />

specialità o del medicinale con<br />

denominazione generica.<br />

Indicazione della specialità o del<br />

medicinale con denominazione<br />

generica.<br />

Consegna al paziente del medicinale<br />

con il prezzo più basso. Nel caso che<br />

più medicinali abbiano un prezzo<br />

corrispondente al prezzo più basso,<br />

il farmacista terrà conto<br />

dell’eventuale preferenza del<br />

paziente.<br />

Se nella prescrizione è indicata la<br />

denominazione del medicinale senza<br />

l’indicazione di non sostituibilità, il<br />

farmacista è tenuto a fornire il<br />

medicinale prescritto qualora<br />

corrisponda al prezzo più basso (*)<br />

Consegna al paziente del medicinale<br />

specificato in ricetta. L’eventuale<br />

differenza dal prezzo di riferimento<br />

è a carico dell’assistito.<br />

Consegna al paziente del medicinale<br />

con il prezzo più basso (*).<br />

Consegna al paziente del medicinale<br />

specificato in ricetta. L’eventuale<br />

differenza dal prezzo di riferimento<br />

è a carico dell’assistito.<br />

(*) Resta ferma la possibilità da parte dell’assistito di chiedere al farmacista un corrispettivo farmaco a prezzo<br />

più alto assumendosi l’onere della differenza dal prezzo di riferimento.


OSSIGENOTERAPIA<br />

Ricordo che l’ossigenoterapia a lungo termine (15 ore/die) è un importante trattamento non<br />

farmacologico dei pz con BPCO ed insufficienza respiratoria, forse l’unico che può<br />

modificarne la qualità e l’aspettativa di vita, migliorando non solo i parametri respiratori, ma<br />

anche il sonno, le funzioni cognitive, la progressione dell’ipertensione polmonare, la<br />

frequenza delle riacutizzazioni.<br />

La prescrizione di ossigenoterapia a lungo termine con ossigeno li<strong>qui</strong>do o da concentratore è<br />

di pertinenza dello specialista pneumologo, che la effettuerà in presenza di un’ipossia stabile<br />

(PO2 < 55mmHg) non correggibile con le comuni terapie farmacologiche (tale limite viene<br />

innalzato a 60 mmHg in presenza di policitemia stabile o di segni clinico-strumentali di cuore<br />

polmonare cronico o cardiopatia ischemica).<br />

Il MMG può prescrivere esclusivamente l’ossigeno gassoso a scopo di sollievo o palliativo<br />

quando deve trattare a domicilio un pz con insufficienza respiratoria, legata ad es. a malattia<br />

neoplastica avanzata, a patologie neurodegenerative, a flogosi delle basse vie respiratorie.<br />

La ricetta “rossa”, debitamente compilata, conterrà la seguente dicitura:<br />

P. O2 litri 3000, una bombola<br />

S. 1.5/litri min. per pz con insuff. respiratoria<br />

L’indicazione, in MG, corrisponde al trattamento di pazienti affetti da insufficienza<br />

respiratoria cronica secondaria a BPCO, che presentino un’ipossiemia continua con valori<br />

diurni di PaO2 stabilmente inferiori ai 55 mmHg (tale limite può essere aumentato a 59<br />

mmHg in presenza di policitemia e cuore polmonare cronico). L’obbiettivo dell’O2-terapia è<br />

quello di aumentare la pressione parziale dell’ossigeno negli alveoli polmonari e diminuire il<br />

lavoro respiratorio per garantirla.<br />

Il trattamento andrebbe protratto per almeno 18 ore al giorno, con un flusso in grado di<br />

mantenere valori di PaO2 compresi tra i 60 e i 70 mmHg. In pratica, a domicilio si può<br />

modulare il flusso basandosi sul benessere del paziente e/o sul raggiungimento di una<br />

saturazione accettabile alla pulsiossimetria (90-92%).<br />

Va ricordato che nella BPCO i centri respiratori tendono a perdere la sensibilità alla CO2<br />

e sono sensibili esclusivamente all’ipossia, per cui la somministrazione di flussi elevati di<br />

O2 può portare ad una depressione respiratoria: ne consegue che l’ossigenoterapia va<br />

comunque iniziata con bassi flussi, 1-2 litri/min, utilizzando cannule nasali. Non va<br />

dimenticato che l’ossigeno è un farmaco e come tale va utilizzato.


COME UTILIZZARE LA RICETTA “BIANCA<br />

Il ricettario personale “bianco”, riportante il timbro identificativo del medico che lo redige, viene<br />

utilizzato sia per scopi prescrittivi, per i farmaci non a carico del SSN (fascia C), che certificativi.<br />

A scopo prescrittivo, la ricetta andrà compilata con le seguenti modalità:<br />

Per …………..(cognome e nome del pz) …………..<br />

P. … (farmaco cp /gtt/f im ev).......................<br />

S. ….( posologia) ……………………………..<br />

Luogo, data, timbro<br />

Attenzione: i barbiturici (Gardenale, Luminale), quando prescritti a carico del SSN, necessitano di una duplice<br />

prescrizione: una copia su ricetta “rossa,” debitamente compilat,a e una su ricetta “bianca ”.<br />

Quando il ricettario personale è usato per scopi certificativi si può utilizzare il seguente layout:<br />

Si certifica che…(segue testo)……………………………..<br />

……………………………………………………………….…<br />

Luogo, data, timbro<br />

Firma<br />

Si riportano, di seguito, alcuni testi di uso corrente:<br />

Attività sportiva:<br />

si certifica che il sig. ………..……………………sulla base della visita medica da me<br />

effettuata è idoneo all’attività sportiva non agonistica (aggiungere “aerobica e di tipo moderato” nei pz<br />

anziani).<br />

Malattia anche a fini “assicurativi”): si certifica che il sig. ……………………………………………………………………..<br />

risulta affetto da………e necessita di giorni…….s.c. di riposo e delle cure del caso.<br />

Guarigione (anche a fini assicurativi): si certifica che il sig. ……..è guarito senza postumi invalidanti opp.<br />

con postumi invalidanti da valutarsi in sede medico-legale.<br />

Riammissione a scuola:<br />

si certifica che……..è guarito e può essere ri-ammesso a scuola opp. è esente da<br />

malattia contagioso-diffusiva e può essere ri-ammesso a scuola/asilo/comunità.<br />

Certificato di morte per cause naturali: si certifica il decesso di…………, avvenuto presumibilmente il<br />

giorno……..alle ore……..per cause naturali (se la causa è nota va specificata; es. per cachessia terminale,<br />

per sospetto IMA, per grave politrauma); all’esame necroscopico midriasi fissa, assenza di attività<br />

cardiorespiratoria.<br />

Trattamento sanitario obbligatorio:<br />

Al Sindaco del comune di…………………………………………………………...<br />

si propone trattamento sanitario obbligatorio per il sig. ………che risulta affetto da…(es. psicosi acuta<br />

delirante)…; il pz rifiuta gli urgenti interventi terapeutici che dovranno essere effettuati in ambiente<br />

ospedaliero.<br />

Nota bene: tale proposta deve essere convalidata da un secondo medico dell’azienda ULSS: i due<br />

certificati verranno inviati al Sindaco che dovrà emettere l’ordinanza per il TSO notificandola al Giudice<br />

Tutelare.<br />

Il ricettario personale può, altresì, essere utilizzato per comunicazioni a Colleghi. Ad es.:<br />

Si invia al PS il sig. …………………………………………………affetto da ………………………………………………<br />

per gli accertamenti e le cure del caso o per eventuale ricovero.


CERTIFICATI<br />

CERTIFICATI DI MALATTIA e CERTIFICATI INAIL<br />

I certificati di malattia vengono attualmente redatti dal MMG on-line e contestualmente inviati<br />

all’ente competente (INPS). Al paziente viene comunicato il numero di protocollo che compare<br />

sul computer a recapito avvenuto. I software in uso nella MG consentono di archiviare copia<br />

del certificato di malattia e di effettuarne una stampa (comunque non necessaria).<br />

In caso di non funzionamento del sistema informatico, il medico rilascerà al paziente un<br />

certificato cartaceo, e sarà cura dello stesso beneficiante consegnarlo all’INPS. Il certificato<br />

dovrà riportare le seguenti informazioni:<br />

diagnosi o sospetto diagnostico;<br />

prognosi;<br />

se il giorno del rilascio del certificato non coincide con l’inizio della malattia, il medico<br />

indicherà da che giorno “ il pz dichiara di essere malato”;<br />

se si certifica una continuazione di malattia, questo andrà debitamente specificato;<br />

ricordo che la “convalescenza” che segue un ricovero è considerata continuazione della<br />

malattia iniziata in ospedale e attestata dal certificato di degenza.<br />

Se non si è in possesso della vecchia modulistica compilabile in duplice copia, dove nella<br />

“figlia” per il datore di lavoro non compare la diagnosi, bisognerà provvedere alla redazione di<br />

un secondo certificato senza indirizzo diagnostico che il malato consegnerà al datore di lavoro<br />

(esempio: certifico che il sig … …,nato a … e residente a … in via… ( si omette “affetto da …”)<br />

necessita di giorni 5 di riposo e delle cure del caso; trattasi di inizio/continuazione di malattia;il<br />

paziente dichiara di essere ammalato dal…; visita ambulatoriale/domiciliare, data, timbro e<br />

firma).<br />

Tra i compiti del MMG vi è pure la denuncia delle malattie professionali e la redazione, su<br />

apposita modulistica, dei CERTIFICATI INAIL di infortunio sul lavoro. Questi ultimi sono più<br />

frequenti, soprattutto quando si tratta di continuare o chiudere un infortunio (l’apertura della<br />

pratica, ossia il primo certificato, viene di solito redatto dal PS): in questi casi verrà barrata<br />

rispettivamente la casella “continuativo” ed espressa un’ulteriore prognosi, o “definitivo”, ed<br />

indicata la data della ripresa del lavoro. Ricordo che durante il periodo di infortunio sul lavoro<br />

tutte le prestazioni sanitarie ad esso connesso sono esenti ticket, apponendo sull’impegnativa<br />

la dicitura INAIL.


DENUNCIA DI MALATTIE CONTAGIOSO-DIFFUSIVE<br />

Il MMG deve segnalare tempestivamente all’ULSS alcune malattie infettive, entro 2 giorni<br />

dall’osservazione del caso Tra queste le più frequenti sono: la varicella, le epatiti virali, la<br />

pertosse, la parotite epidemica, le meningiti virali, la scarlattina.<br />

In questo caso è bene compilare la modulistica appositamente predisposta; questa deve<br />

contenere informazioni dettagliate circa le modalità diagnostiche, il luogo e la data di<br />

insorgenza dei primi sintomi, l’eventuale comunità frequentata dal malato e l’eventuale<br />

ricovero o isolamento del paziente.<br />

Ricordo infine che il MMG durante la sua attività professionale assume la qualifica di<br />

Incaricato di Pubblico Servizio, ma anche - in alcuni atti - quella di Pubblico Ufficiale, per cui in<br />

ogni caso è importante che ogni sua certificazione sia redatta nel pieno rispetto del codice<br />

penale e deontologico. Ciò sarà possibile:<br />

riportando solo dati clinici che abbia direttamente constatato;<br />

attribuendo al pz eventuali elementi anamnestici non verificabili (“riferisce…”);<br />

specificando quando la certificazione in oggetto è stata richiesta dall’interessato;<br />

concludendo con la formula “per gli usi consentiti dalla legge”.<br />

Spett ULSS n.<br />

Si notifica un caso<br />

… accertato…sospetto di……(malattia)…………………………..<br />

a carico di ……..(cognome, nome, nato a, residente in)………. ….<br />

l’inizio della malattia risale al .../…/…<br />

comune di inizio dei primi sintomi…………………………………<br />

eventuale comunità frequentata...(scuola , fabbrica, caserma ecc)..<br />

per prevenire la diffusione del contagio il sottoscritto ha predisposto<br />

le seguenti misure di prevenzione………………………………….<br />

In fede<br />

Luogo ,data,<br />

timbro e firma<br />

CERTIFICATO PRIMO…CONTINUATIVO…DEFINITIVO…<br />

INFORTUNATO…………(cognome e nome)………………….<br />

CODICE FISCALE………………………………………………<br />

POSTUMI DI ALTRE LESIONI/MALATTIE<br />

PREGRESSE……………………………………………………..<br />

RISULTA AFFETTO DA……(diagnosi)……………………….<br />

ACCERTAMENTI PRATICATI………………………………..<br />

PROGNOSI (inabilità temp.assoluta al lavoro) giorni…..<br />

RIPRENDE IL LAVORO IL …/…/…<br />

PERICOLO DI VITA NO… SI…<br />

SI PRESUME INABILITA’ PERMANENTE NO…SI…<br />

OSSERVAZIONI………………………………………………...<br />

PRESCRIZIONI TERAPEUTICHE:<br />

RICOVERO OSPEDALIERO NO…SI…<br />

ESAMI SPECIALISTICI……………………………………<br />

LUOGO,DATA,<br />

TIMBRO, FIRMA


IDONEITA’ SPORTIVA E CENNI DI MEDICINA DELLO SPORT<br />

Spesso al MMG è richiesto di rilasciare certificati diidoneità sportiva per attività non<br />

agonistiche. Tali certificati costituiscono un vero e proprio “scarico di responsabilità” verso il<br />

medico certificatore nel caso il soggetto, ritenuto idoneo, dovesse incorrere in un evento<br />

cardiovascolare nel corso dell’attività sportiva.<br />

Per minimizzare i rischi medico-legali connessi al rilascio di tali certificati, nei soggetti<br />

considerati “a rischio cardiovascolare” (sedentari, pz in sovrappeso, ipertesi, diabetici)<br />

consiglio di limitare l’idoneità sportiva all’“attività aerobica di tipo moderato”. E’ infatti<br />

risaputo che sforzi brevi e intensi, con brusco inizio e termine (ad es. sollevamento pesi),<br />

possono essere più “perturbanti” dal punto di vista emodinamico e potenzialmente<br />

aritmogeni, rispetto a sforzi, sia pure massimali, ma iniziati e terminati in modo graduale.<br />

Inoltre, sport ad elevata intensità e di breve durata, di tipo anaerobico/lattacido, provocano<br />

un brusco rialzo pressorio che può danneggiare un micro-macro circolo già compromesso.<br />

Ricordo inoltre che il rischio di IMA da esercizio aumenta in maniera logaritmica in coloro<br />

che, abitualmente sedentari, si cimentano in uno sforzo intenso e che l’allenamento, pur<br />

costituendo un efficace fattore preventivo, difficilmente fa regredire le placche<br />

aterosclerotiche createsi in precedenza con abitudini di vita non salutari.<br />

A tal proposito, occorre ricordare gli effetti nefandi dell’obesità addominale. Il tessuto adiposo<br />

addominale è considerato un vero e proprio organo endocrino con attività secretorie, capace<br />

di produrre sostanze ad azione ipertensiva (angiotensinogeno), aterogena (acidi grassi liberi),<br />

pro-diabetica, pro-trombotica e pro-infiammatoria e di creare i presupposti per l’insulinoresistenza<br />

(si rammenta che l’attività fisica riduce il rischio di morbilità per diabete del 30%).<br />

Il certificato di idoneità all’attività sportiva non agonistica deve trovare un corrispettivo nella<br />

cartella clinica del paziente, dove verrà annotato l’esame obiettivo (ritmicità del cuore, soffi,<br />

PA) e l’anamnesi, quest’ultima rivolta all’accertare un’eventuale familiarità per morti<br />

improvvise e/o cardiache nell’infanzia.<br />

Nei soggetti sedentari e over 40 è necessario considerare l’esecuzione di un semplice ECG, che<br />

aumenta sensibilmente la probabilità di identificare le malattie cardiache a rischio di morte<br />

improvvisa (cardiomiopatie, stenosi aortica, WPW), mentre nei soggetti a rischio CV è più<br />

saggio consigliare l’esecuzione di una visita cardiologica e/o di un ECG da sforzo prima di<br />

rilasciare la certificazione di idoneità sportiva.<br />

All’atleta diabetico, inoltre, va consigliato di:<br />

• fare l’insulina rapida 1-2 ore prima dell’esercizio, evitando di iniettare il farmaco nelle zone<br />

coinvolte nel gesto atletico;<br />

• eseguire uno stick glicemico prima dell’esercizio: con una glicemia < 90-100 mg/dl fare uno<br />

spuntino prima di cominciare;<br />

• nell’attività di lunga durata considerare l’assunzione di carboidrati a metà attività e la<br />

riduzione del fabbisogno insulinico fino al 30%, particolarmente della lenta serale, per il<br />

rischio di ipoglicemie notturne;<br />

• nella fase post-esercizio, che può essere caratterizzata da una ipoglicemia da stress, assumere<br />

eventualmente un supplemento di carboidrati.<br />

Bisogna altresì considerare che vi sono delle “anomalie” ECG di comune riscontro negli atleti,<br />

riferibili alle modificazioni cardiovascolari indotte dall’allenamento (aumento del tono<br />

parasimpatico e riduzione del simpatico, ipertrofia e dilatazione ventricolare), quali:<br />

• bradicardia sinusale;<br />

• BAV I°;<br />

• BBDx incompleto;<br />

• ripolarizzazione precoce;<br />

• alti voltaggi QRS isolati.


Queste anomalie, tipiche dell’atleta, non richiedono ulteriori approfondimenti diagnostici.<br />

Ricordo che nel trattamento dell’ipertensione dello sportivo si deve evitare di ricorrere a<br />

farmaci che riducono la performance (come i beta bloccanti) o che costituiscono doping (come<br />

i diuretici), perciò ci si avvale principalmente degli ACE-inibitori, dei sartani, dei Caantagonisti<br />

e della doxazosina.<br />

Va inoltre ricordato che, negli sport di contatto, traumi toracici violenti e dolore intenso<br />

possono innescare fenomeni aritmici, per lo più di tipo bradicardico.<br />

LA PRESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’ FISICA<br />

La prescrizione dell’attività motoria al soggetto sedentario per la prevenzione della malattie<br />

cardiometaboliche e muscoloscheletriche spetta al MMG.<br />

Questi, analogamente alla prescrizione farmacologia, è tenuto a conoscere le indicazione e le<br />

controindicazioni delle attività ludico-sportive che consiglia.<br />

Possiamo distinguere 3 tipi fondamentali di attività motorie:<br />

1)IL NUOTO<br />

INDICAZIONI il nuoto e gli esercizi in acqua possono essere utili nelle patologie degenerative del<br />

rachide nel recupero dopo chirurgia della colonna vertebrale; il nuoto è altresì indicato nella patologia<br />

degenerativa degli arti inferiori, che sono sottoposti ad esercizio senza essere gravati dal peso<br />

corporeo.<br />

CONTROINDICAZIONI per praticare attività in acqua il paziente deve essere dotato di una buona<br />

acquaticità nonché di una corretta tecnica natatoria; si sottolinea come la gambata “a rana” si<br />

assolutamente sconsigliata in individui con problemi alla ginocchia, in quanto sollecita in maniera<br />

importante il compartimento mediale del ginocchio. Essendo poi la propulsione in acqua garantita per<br />

lo più dagli arti superiori, i soggetti devono avere una buona efficienza delle braccia e in particolare<br />

dell’articolazione scapolo omerale.<br />

2)LA BICICLETTA<br />

INDICAZIONI la posizione del soggetto che pedala seduto sul sellino della bicicletta fa sì che il peso del<br />

corpo gravi principalmente sul bacino e ciò rende indicato questo attrezzo nella patologia<br />

degenerativa degli arti inferiori , anche in fase pre e post operatoria.<br />

CONTROINDICAZIONI la posizione sulla bicicletta potrebbe riacutizzare patologie del rachide,<br />

soprattutto se mantenuta a lungo.<br />

3)LA CAMMINATA<br />

INDICAZIONI la camminata a passo veloce ( 6-7 km/h) è suggerita dall’Organizzazione Mondiale della<br />

Sanità come la principale attività motoria da consigliare a tutti i pazienti sedentari.<br />

CONTROINDICAZIONI patologie degenerative degli arti inferiori; è possibile che l’utilizzo corretto di<br />

una coppia di bastoncini durante la camminata ( camminata nordica o Nordic Walking), possa aiutare<br />

la propulsione e minimizzare il microtrauma dell’arto inferiore sul terreno.Si ricorda che, in caso di<br />

problemi alle articolazioni degli arti inferiori, è bene consigliare ai pz di praticare la camminata su<br />

terreni soffici, come l’erba, che, rispetto all’asfalto, meglio riesce ad “assorbire” l’impatto del massa<br />

corporea sul terreno durante il passo.<br />

Vi è poi una grande quantità di esercizi “calistenici” , eseguibili in palestra a corpo libero o con<br />

l’ausilio di attrezzi e/o pesi,che possono essere propedeutici ad una delle succitate attività di<br />

base, volti cioè ad un condizionamento preparatorio dell’apparato muscolo-scheletrico<br />

impegnato nell’attività prescelta.Nella elaborazione del programma di esercizi è<br />

indispensabile l’intervento del preparatore fisico che dovrà interfacciarsi con il medico<br />

prescrittore per finalizzare l’allenamento alle esigenze del paziente.


CERTIFICATO DI MORTE<br />

Può capitare di essere chiamati a certificare la morte di persone non note, avvenuta per cause<br />

sconosciute o traumatiche (esempio annegamento, precipitazione). In tali circostanze vale<br />

l’aurea regola di riportare nel certificato di decesso ciò che si riesce ad obiettivare con l’esame<br />

del cadavere o dei suoi resti.<br />

Può succedere anche che il corpo rimanga non identificato (“si certifica il decesso di<br />

uomo/donna di razza... dell’età presunta di anni...), o che venga riconosciuto da parenti o amici<br />

(si certifica il decesso di ...riconosciuto come tale dal sig.... ).<br />

Per quanto riguarda le cause di morte è ovvio che conviene essere prudenti (“morte avvenuta<br />

per verosimile precipitazione/ annegamento/ politrauma/ecc”), perché, ad es., un individuo<br />

può avere avuto un infarto massivo che ha successivamente causato una caduta in un dirupo<br />

o, viceversa, che questa sia stata provocata da un colpo di fucile mortale (esaminare sempre il<br />

cadavere!). Anche sull’orario del decesso è bene pronunciarsi con medesima prudenza; più<br />

che esprimersi su questo, infatti, conviene riportare dati oggettivi, quali:<br />

1) la rigidità cadaverica,<br />

che inizia da 2- 3 ore dopo la morte, si estende dai muscoli della<br />

mandibola in senso cranio-caudale, si completa in 10-12 ore, rimane stabile per circa 2<br />

giorni per poi risolversi progressivamente sempre in senso cranio-caudale;<br />

2) le macchie ipostatiche,<br />

che risultano ben visibili 3-4 ore dopo la morte in<br />

corrispondenza delle aree declivi, e raggiungono il massimo 12-15 ore dalla morte,<br />

quando non si formano e non migrano più;<br />

3) le macchie putrefattive, che si formano d’estate in 18-25 ore, mentre d’inverno anche<br />

in 2-4 giorni.<br />

4) la colonizzazione da microfauna.<br />

Il certificato va ovviamente corredato dall’orario in cui i fenomeni cadaverici vengono rilevati.<br />

Ricordo di riportare sempre i segni clinici di morte, quali la midriasi fissa, l’assenza del<br />

riflesso corneale e l’assenza di attività cardiorespiratoria.<br />

Se si ha la certezza che il cadavere non sia stato spostato/manomesso, sarebbe buona cosa<br />

fotografarlo, soprattutto nei casi in cui la morte risulta essere avvenuta in circostanze<br />

sospette (che vanno segnalate nel certificato di morte).<br />

Ricordo che il cadavere deve essere posto “in osservazione” “in idonei locali” per 24 ore dal<br />

momento del decesso. In caso di morte a domicilio, nel caso i parenti vogliano far portare la<br />

salma in obitorio, conviene rilasciare, per lo spostamento della salma da parte degli incaricati<br />

delle pompe funebri, la seguente disposizione redatta su ricettario personale:<br />

“Certifico che il decesso del sig/ra... avvenuto il ../../.. non è dovuto a malattia infettiva e/o<br />

diffusiva. Se ne consiglia il trasporto in locali idonei all’osservazione, in base all’art.12 lettera del<br />

regolamento di polizia mortuaria.”


ESENZIONI<br />

Le “esenzioni ticket” condizionano la prescrizione di farmaci ed esami, perché coloro che le<br />

possiedono beneficiano di una totale o parziale esenzione dal pagamento del ticket. Il medico<br />

è <strong>qui</strong>ndi tenuto ad indicarle, nell’apposita casella presente nella ricetta “rossa”.<br />

Il paziente può aver diritto ad un’esenzione ticket perché affetto da una specifica condizione<br />

morbosa (malattia cronica), per aver ottenuto il riconoscimento di un’invalidità, o per essere<br />

titolare di un reddito inferiore a determinati parametri.<br />

Schematicamente:<br />

• esenzione per patologia (es.: 013, diabete):<br />

dà diritto alla ricetta multipla, ossia alla possibilità di prescrivere in una ricetta fino a 3<br />

scatole di farmaci correlati all’esenzione;<br />

dà diritto all’esenzione del ticket per i farmaci e gli esami correlati all’esenzione;<br />

• esenzione per invalidità (3C1 , invalidità100%):<br />

dà diritto all’esenzione del ticket per tutti i farmaci e tutti gli esami, ma non alla ricetta<br />

multipla;<br />

• esenzione per reddito in ultra-sessantacinquenni (7R2):<br />

dà diritto all’esenzione del ticket per tutti gli esami (va rinnovata annualmente);<br />

• esenzione per reddito (6R2):<br />

dà diritto all’esenzione del ticket per i farmaci (va rinnovata annualmente);<br />

• invalidità di guerra (3G1):<br />

dà diritto all’esenzione del ticket per tutti gli esami e tutti i farmaci, compresi quelli di<br />

fascia C che dovranno <strong>qui</strong>ndi essere ricettati a carico del SSN;<br />

• esenzione per gravidanza (4+settimana di gravidanza: es 418 per la 18ma settimana):<br />

le donne in gravidanza sono esenti per gli esami che corrispondono alla settimana di<br />

gestazione, secondo le tabelle ministeriali sotto-riportate.<br />

Gravidanza iniziale, entro la 13a settimana: emocromo completo, gruppo sanguigno+ fattore RH, AST, ALT,<br />

rubeo test, toxo test (in caso di IG neg. ripetere ogni mese fino al parto), TPHA, VDRL, HIV1-2 ab, glicemia, esame<br />

urine completo, test di Coombs indiretto, ECO OSTETRICA<br />

Tra la 14a e 18a settimana: es. urine completo<br />

Tra la 19a e la 23a settimana: es.urine completo, ECO OSTETRICA<br />

Tra la 24a e la 27a settimana: glicemia, es.urine completo<br />

Tra la 28a e la 32a settimana: emocromo completo, ferritinemia, es. urine completo, ECO OSTETRICA<br />

Tra la 33a e la 37a settimana: HbsAg, HCV, emocromo completo, es.urine completo, HIV1-2 ab<br />

Tra la 38° e la 40a settimana: es.urine completo e, in caso di batteriuria significativa, urinocoltura.<br />

Dalla 41° settimana: ECO OSTETRICA e CARDIOTOCOGRAFIA su specifica richiesta dello specialista<br />

IN CASO DI MINACCIA D’ABORTO INCLUDERE TUTTE LE PRESTAZIONI SPECIALISTICHE<br />

NECESSARIE PER IL MONITORAGGIO DELL’EVOLUZIONE DELLA GRAVIDANZA<br />

Ricorda i farmaci di uso comune in gravidanza:<br />

- Folidex cp, acido folico, 1cp/die, fascia A, nel primo trimestre, per la prevenzione della spina<br />

bifida.<br />

- Intrafer gtt, ferro, 40 gtt die, fascia A .


NOTE AIFA<br />

Le note AIFA sono il prere<strong>qui</strong>sito affinché il farmaco possa essere prescritto a carico del SSN.<br />

Se il medico valuterà che la condizione clinica del paziente è compatibile con le indicazioni<br />

dell’AIFA, prescriverà il farmaco su “ricetta rossa” inserendo nell’apposito campo il numero<br />

della nota a cui il principio attivo fa riferimento (vedi “compilazione della ricetta”). Si possono<br />

verificare le seguenti opzioni:<br />

prescrizione di 2 principi attivi regolati da note diverse:<br />

P. nimesulide 100 mg bust. una scatola - nota 66<br />

P. lansoprazolo 15 mg cp una scatola - nota 1<br />

prescrizione di un solo principio attivo regolato da nota, una o due scatole:<br />

P. lansoprazolo 30 mg cp due scatole - nota 48<br />

pluriprescrizione (massino 3 pezzi) di farmaci regolati da nota e compresi in un’esenzione<br />

per patologia:<br />

esenzione 048 (patologia neoplastica)<br />

P. nimesulide 100 mg bust, una scatola - nota 66<br />

P. lansoprazolo 15 mg due scatole - nota 1<br />

esenzione A02 (malattie cardiache)<br />

P pravastatina 40 mg tre scatole - nota 13<br />

LE NOTE AIFA: UN PROBLEMA O UNA RISORSA PER IL MMG?<br />

Le note AIFA sono state concepite per definire le situazioni cliniche in cui l’utilizzo di alcuni farmaci è<br />

ritenuto appropriato, con la conseguente possibilità di poterli prescrivere a carico del SSN (ricetta rossa): il<br />

medico prescrittore dovrà <strong>qui</strong>ndi rispettarle, anche se alcune possono non essere condivise nella loro<br />

sostanza.<br />

La gran parte delle note favorisce una prescrizione appropriata e razionale dei farmaci ,favorendo quelli di<br />

provata efficacia e meno costosi. Un’eccezione è secondo me rappresentata dalla nota 89,che limita la<br />

prescrizione a carico del SSN degli antistaminici ai soli pz. affetti da patologia allergica di grado medio e<br />

grave (rino-congiuntivite allergica stagionale e orticaria persistente non vasculitica) e per i trattamenti<br />

prolungati, superiori ai 60 giorni.<br />

Non si capisce perché vengano esclusi dai benefici della nota i pz affetti da rino-congiutivite “perenne” non<br />

stagionale, causata ad esempio dagli acari della polvere, e per quale motivo la prescrizione debba essere<br />

necessariamente prolungata, quando in certe stagioni la presenza di pollini, ad es del nocciolo, è molto<br />

limitata temporalmente. Si consideri poi che colliri, spray, pomate antistaminiche sono tutti presidi a totale<br />

carico del cittadino e che l’unico rimedio efficace per il trattamento sintomatico del prurito di qualsiasi<br />

natura rimane l’antistaminico per os, farmaco peraltro dai costi contenuti (es. cetirizina cpr 10 mg , 1 cpr<br />

die dai 12 anni, o gtt in età pediatrica, 20 gtt=10 mg).<br />

CAUSE SISTEMICHE DI PRURITO ACCERTAMENTI<br />

PATOLOGIA METABOLICA<br />

DIABETE, IPERURICEMIA,<br />

DISTIROIDISMI<br />

GLICEMIA, FT4, TSH,<br />

URICEMIA<br />

PATOLOGIA EMATOLOGICA<br />

M.LINFOPROLIFERATIVE,<br />

POLICITEMIA<br />

EMOCROMO<br />

PATOLOGIA EPATOBILIARE EPATITI, CIRROSI, COLESTASI AST, ALT, FA, BILIRUBINA<br />

INSUFF.RENALE CR. CREATININA, AZOTEMIA<br />

CARCINOIDI ADDOMINALI AC.5 IDROSSINDOLACETICO<br />

PARASSITOSI FECI X PARASSITI


ESAMI BIOUMORALI E STRUMENTALI DI PRIMO LIVELLO<br />

PZ SENZA PROBLEMI PARTICOLARI<br />

Pz che chiede di fare un controllo generale; una buona “panoramica” può essere ottenuta con i<br />

seguenti esami che definirei “di base”:<br />

emocromo completo;<br />

VES;<br />

creatininemia;<br />

ALT;<br />

glicemia;<br />

colesterolo;<br />

trigliceridi;<br />

esame urine completo.<br />

PZ CHE LAMENTA ASTENIA<br />

Aggiungere agli esami di base<br />

TSH;<br />

sideremia.<br />

PZ CON FEBBRE PERSISTENTE<br />

emocromo completo;<br />

VES;<br />

PCR;<br />

esame urine completo + coltura;<br />

TOXO test;<br />

MONO test;<br />

TASLO;<br />

protidogramma.<br />

Ricordo che le cause di febbre persistente sono in ordine di frequenza:<br />

infezioni 34%<br />

neoplasie 24%<br />

collagenopatie 18%<br />

varie 13%<br />

e rimangono non diagnosticate nell’ 11% dei casi.<br />

PZ DIABETICO<br />

Agli esami di base (escludere VES) aggiungere:<br />

emoglobina glicata;<br />

microalbuminuria.<br />

Richiedere inoltre:<br />

fundus oculare.


N.B. accertamenti tutti esenti ticket con esenzione 013.<br />

PZ IPERTESO<br />

(prima diagnosi e follow-up): agli esami di base (escludere VES e ALT) aggiungere:<br />

elettroliti;<br />

uricemia.<br />

Richiedere inoltre:<br />

ECG;<br />

fundus oculare.<br />

N.B. accertamenti tutti esenti ticket con esenzione 031-malattia ipertensiva.<br />

PZ POLIARTRALGICO<br />

emocromo completo*;<br />

VES*;<br />

PCR*;<br />

protidogramma;<br />

REUMA TEST*;<br />

uricemia;<br />

glicemia;<br />

esame urine completo* .<br />

Chiedere inoltre:<br />

RX* del segmento scheletrico interessato in caso di dolore localizzato.<br />

* = esami esenti ticket con esenzione 006 - artrite reumatoide.<br />

PZ CON IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA<br />

(prima diagnosi e follow-up):<br />

creatininemia;<br />

esame urine completo;<br />

urinocoltura;<br />

PSA.<br />

Richiedere inoltre:<br />

Uroflussometria;<br />

ECO vescico-prostatica con valutazione del ristagno post-minzionale (N.B. il volume<br />

della prostata normale deve essere inferiore ai 30-40 ml)<br />

PSA (ng/ml) RISCHIO K PROSTATA<br />

0-4 normale 2-5 %<br />

4-10 dubbio 25%<br />

>10 anormale 50%<br />

Ricordo che è prudente eseguire una biopsia prostatica se il PSA aumenta di più di 1 ng/anno e che circa il<br />

20% dei cancri prostatici non produce PSA!<br />

Il tumore della prostata è più frequente nella 6a-7a decade di vita di un uomo.


PZ DISLIPIDEMICO IN TRATTAMENTO CON STATINE<br />

colesterolo tot.;<br />

HDL;<br />

trigliceridi;<br />

ALT;<br />

AST;<br />

CPK.<br />

Richiedere inoltre:<br />

ECODOPPLER TRONCHI SOVRA AORTICI.<br />

N.B. accertamenti tutti esenti ticket con esenzione 025 – ipercolesterolemia.<br />

Ricordo che nella miopatia da statine il valore delle CPK aumenta in maniera rilevante, spesso oltre 10 volte il<br />

limite della normalità; aumenti modesti, al di sotto di 2 volte il limite massimo di laboratorio, possono essere<br />

dovuti ad un esercizio muscolare più intenso della norma: vanno monitorati a breve distanza e non necessitano<br />

di un‘immediata sospensione del farmaco.<br />

Prima di iniziare la terapia con statine considerare il dosaggio dell’ormone tireotropo (TSH), in quanto un<br />

ipotiroidismo non trattato può favorire l’insorgenza di una miopatia da statine ed essere responsabile di un<br />

aumento dei valori di colesterolo.<br />

FARMACI CHE AUMENTANO IL RISCHIO DI MIOPATIA DA STATINE:<br />

macrolidi;<br />

antifungini azolici (itraconazolo, ketoconazolo);<br />

Ca-antagonisti: verapamil, diltiazem;<br />

amiodarone;<br />

ciclosporina;<br />

succo di pompelmo.<br />

PZ IN TRATTAMENTO CON ANTICOAGULANTI ORALI (TAO) [COUMADIN, SINTROM]<br />

INR (range terapeutico: 2.0-3.0)<br />

N.B. esame esente ticket con esenzione 002 - affezioni del sistema circolatorio.<br />

Trattamento dell’iperdosaggio di anticoagulanti orali:<br />

INR < 6 senza emorragie:<br />

sospendere la terapia per 1-2 giorni, poi ridurre il dosaggio e ricontrollare<br />

l’INR dopo una settimana;<br />

INR tra 6 e 10 senza emorragie: sospendere la terapia, somministrare 1-3 gtt di Konakion (fascia A) e<br />

ricontrollare l’INR dopo 24 ore, <strong>qui</strong>ndi regolarsi per la TAO;<br />

INR < 6 con emorragia lieve (tipo epistassi): sospendere la terapia, somministrare 3-5 gtt di Konakion<br />

e ricontrollare l’INR dopo 24 ore; istruire il pz a recarsi in ospedale in caso di peggioramento<br />

dell’emorragia.<br />

In caso di maggior rischio rispetto ai tre punti precedenti inviare il pz in ospedale.<br />

Consigli per il pz che assume anticoagulanti orali:<br />

assumere il farmaco un’ora prima di cena o 3 ore dopo;<br />

dieta libera, ma senza variazioni improvvise, soprattutto del quantitativo di verdure;<br />

evitare di assumere farmaci (anche d’erboristeria) senza aver prima consultato il proprio medico;<br />

consultare il medico se le urine diventano scure o rosse, se le feci sono nere o le mestruazioni più<br />

abbondanti del solito;<br />

in caso di sanguinamento premere forte con un fazzoletto pulito sulla ferita (in caso di epistassi<br />

stringere per qualche minuto la punta del naso tra due dita).


Farmaci di uso comune in MG che in scheda tecnica riportano assenza di interazione con anticoagulanti<br />

orali:<br />

ansiolitici: lorazepam;<br />

antiipertensivi: losartan, nebivilolo, felodipina;<br />

antibiotici: amoxicillina, levofloxacina;<br />

FANS: ibuprofene, diclofenac;<br />

PPI: pantoprazolo;<br />

statine: fluvastatina.<br />

PZ IN TRATTAMENTO CON AMIODARONE [CORDARONE, AMIODAR]<br />

T3 free;<br />

T4 free;<br />

TSH (per possibile distiroidismo nei trattamenti prolungati).<br />

N.B. esami esenti ticket con esenzione 027 - ipotiroidismo congenito e ac<strong>qui</strong>sito.<br />

PZ IN TRATTAMENTO CON SALI DI LITIO [CARBOLITHIUM]<br />

litiemia (range terapeutico).<br />

PZ IN TRATTAMENTO CON ANTIEPILETTICI [TEGRETOL, GARDENALE]<br />

carbamazepinemia (range terapeutico);<br />

fenobarbitale.<br />

N.B esami esenti ticket con esenzione 017 – epilessia.<br />

PZ IN TRATTAMENTO CON ANTITIROIDEI [TAPAZOLE]<br />

T3 ,T4,TSH*;<br />

emocromo completo (tossicità midollare).<br />

N.B. esami esenti ticket con esenzione 035 – ipertiroidismo.<br />

PZ IN TRATTAMENTO CON DIGOSSINA [LANOXIN]<br />

digossinemia (range terapeutico).<br />

<br />

PZ IN TRATTAMENTO CON CONTRACCETTIVI ORALI<br />

emocromo completo;<br />

glicemia;<br />

colesterolo tot.;<br />

trigliceridi;<br />

antitrombina III;<br />

ALT;<br />

bilirubina fraz.;<br />

es.urine completo.


PZ CON ASMA, PRIMA DIAGNOSI E FOLLOW-UP<br />

tests allergici cutanei (prick test)*;<br />

eventuale determinazione di IgE specifiche;<br />

spirometria*;<br />

emogasanalisi;<br />

rx torace*.<br />

*= esami esenti ticket con esenzione 007 – asma.<br />

PZ CON MENO-METRORRAGIE<br />

test di gravidanza (donne in età fertile, per escludere una gravidanza extrauterina<br />

misconosciuta);<br />

eco transvaginale;<br />

isteroscopia + biopsia (obbligatoria in caso di sanguinamento spontaneo in donne in<br />

postmenopausa, per escludere un cancro endometriale).<br />

Ricordo che le meno-metrorragie, unitamente con i sanguinamenti occulti del sistema gastrointestinale, sono una<br />

causa frequente in MG di anemia sideropenica che va <strong>qui</strong>ndi indagata con:<br />

ricerca del sangue occulto fecale su 3 campioni;<br />

emocromo completo;<br />

sideremia;<br />

ferritina.<br />

Ricordo inoltre che un’anemia sideropenica, specie se associata a sintomi gastro-intestinali come diarrea e<br />

dispepsia, può essere espressione di malassorbimento e segnatamente di morbo celiaco: nel sospetto di tale<br />

patologia chiedere dosaggio di anticorpi anti-transglutaminasi.<br />

Ferro per os: Ferrograd cp ,una cp/die, fascia A.<br />

PZ CON LINFOADENOPATIA<br />

emocromo completo;<br />

VES;<br />

LDH;<br />

beta 2-microglobulina;<br />

protidogramma;<br />

toxotest, monotest.<br />

Nel sospetto di un linfoma (perdita di peso, febbre, astenia, sudorazione notturna):<br />

RX/TC torace;<br />

ECO/TC addome .


PZ CON MICROEMATURIA<br />

ripetere l’esame dell’urine: riscontro occasionale?;<br />

nel sospetto di un’infezione: urinocoltura con antibiogramma;<br />

se non vi è infezione: citologia urinaria su 3 campioni, creatininemia, azotemia,<br />

proteinuria nelle 24/ore ed ecografia dell’apparato urinario, eventualmente integrata<br />

da rx addome in bianco.<br />

La cistoscopia (come gli esami contrastografici delle vie urinare e la TAC) è considerata un<br />

esame di terzo livello, da eseguirsi nel sospetto di una neoplasia vescicale o in soggetti ad alto<br />

rischio neoplastico (fumatori, esposti a benzene o ad amine aromatiche, storia di malattie<br />

urologiche o infezioni urinarie).<br />

Eziologia della microematuria:<br />

circa il 50% delle microematurie rimangono in diagnosticate.<br />

microematuria “transitoria”:<br />

dopo attività sessuale<br />

dopo esercizio fisico<br />

dopo traumi<br />

contaminazione in corso di mestruazione<br />

infezioni urinarie<br />

in pz che assumono anticoagulanti orali<br />

microematuria persistente:<br />

rene policistico<br />

malattie glomerulari<br />

calcolosi<br />

neoplasie del tratto genito-urinario<br />

iperplasia prostatica benigna<br />

PZ NEOPLASTICO IN FASE AVANZATA<br />

Fattori prognostici sfavorevoli sono:<br />

indicatori biochimici di malnutrizione:<br />

leucocitosi e linfocitopenia, ipoalbuminemia;<br />

sintomi quali anoressia, astenia, dispnea, disfagia, xerostomia, confusione mentale.<br />

N.B. Tutti gli accertamenti eseguiti per il monitoraggio della malattia neoplastica sono esenti<br />

ticket con esenzione 048 - patologie neoplastiche maligne.<br />

MARKERS TUMORALI PIU’ UTILIZZATI<br />

CEA tumori del colon-retto<br />

alfaFP epatocarcinoma, tumori di testicolo e ovaio<br />

CA 15.3 tumori della mammella<br />

CA19.9 carcinoma pancreatico<br />

CA 125 neoplasie ovariche<br />

HCG tumori di ovaio e testicolo<br />

TG carcinomi differenziati della tiroide<br />

CT carcinoma midollare della tiroide<br />

betaMG leucemie, linfomi e mielomi


PZ CON OSTEOPOROSI<br />

fosfatasi alcalina;<br />

calcio e fosforo nel sangue;<br />

calcio e fosforo nelle urine delle 24 h;<br />

paratormone;<br />

idrossiprolina urinaria.<br />

Indicazioni all’esecuzione della densitometria ossea:<br />

precedenti fratture da fragilità (causate da trauma minimo) o riscontro radiologico di fratture vertebrali;<br />

riscontro radiologico di osteoporosi;<br />

donne in menopausa con anamnesi familiare di frattura osteoporotica in età inferiore a 75 anni;<br />

donne in menopausa con indice di massa corporea inferiore a 19 kg/m 2 ;<br />

donne in postmenopausa con presenza di uno solo dei seguenti fattori di rischio: inadeguato apporto di<br />

calcio, carenza di vitamina D, fumo > 20 sigarette/die, abuso alcolico > 60 g/die;<br />

donne in menopausa precoce o chirurgica;<br />

donne e uomini in trattamento prolungato con alcuni farmaci;<br />

donne e uomini in presenza di condizioni patologiche a rischio di osteoporosi.<br />

PZ CON SOSPETTO MORBO CELICACO<br />

Adulto:<br />

dosaggio Ac antitransglutaminasi Ig A -> + test di conferma: dosaggio Ac antiendomisio<br />

IgA -> + biopsia intestinale.<br />

NB: in caso di clinica significativa e dosaggio Ac anti TG negativo, considerare deficit IgA e, se confermato (IgA <<br />

5mg/dl), dosare Ac anti TG IgG; se +: biopsia intestinale. In presenza di evidente s. da malassorbimento con<br />

sieronegatività per celiachia eseguire comunque biopsia intestinale ( possibile M. celiaco “sieronegativo”).<br />

bambini < 2 anni:<br />

dosaggio Ac anti gliadina IgA -> + biopsia intestinale.<br />

PZ CON DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE (GESTIONE DI PRIMO LIVELLO)<br />

Valutazione: peso, altezza, BMI, PA, polso, temperatura corporea (le anoressiche sono<br />

spesso ipotese, bradicardiche, ipotermiche), caratteri sessuali e patologie da<br />

disfunzione ormonale (acne e irsutismo), segni di disidratazione (acrodermite).<br />

Per ricercare una sindrome carenziale, una disionia , una nefropatia da disidratazione e per<br />

una diagnosi differenziale:<br />

emocromo completo*;<br />

creatinina clearance*;<br />

urea*,<br />

protidogramma*;<br />

ferro*;<br />

glicemia*;<br />

elettroliti;<br />

esame urine*;<br />

TSH;<br />

ac.antitrasglutaminasi;


ECG per il rischio di aritmie;<br />

eventuale MOC per valutare la densità ossea.<br />

*= esenzione 005 – anoressia nervosa, bulimia.<br />

PAZIENTE ANZIANO CHE PRESENTA MALNUTRIZIONE o DISIDRATAZIONE<br />

Una condizione di malnutrizione espone i soggetti anziani, anche privi di patologie rilevanti,<br />

ad una maggior suscettibilità ai decubiti, ad un maggior rischio di cadute e di frattura, al<br />

peggioramento di eventuali patologie croniche, ad un maggior rischio di essere ospedalizzati e<br />

di soffrire di depressione; complessivamente, <strong>qui</strong>ndi, la malnutrizione comporta un <strong>net</strong>to<br />

peggioramento della qualità di vita.<br />

Di seguito si riporta un test (Mini Nutritional Assessment Form) che può essere utilizzato per<br />

individuare i soggetti affetti da possibile malnutrizione.<br />

INITIAL MINI NUTRITIONAL ASSESSMENT<br />

L’intake nutrizionale è diminuito nei precedenti 3 mesi<br />

a causa di perdita di appetito, difficoltà digestive e/o<br />

masticatorie, disfagia?<br />

0=perdita severa dell’appetito<br />

1= perdita moderata dell’appetito<br />

2= nessuna perdita dell’appetito<br />

Calo ponderale durante l’ultimo mese? 0= calo ponderale > 3 kg<br />

1= calo ponderale non è noto<br />

2= calo tra 1 e 3 Kg<br />

3= nessun calo ponderale<br />

Mobilità 0= confinato a letto o poltrona<br />

1= capace di alzarsi da letto/sedia, ma non di uscire<br />

2= capace di uscire<br />

Ha sofferto di stress fisico o malattia acuta negli ultimi 0= si<br />

3 mesi?<br />

2= no<br />

Problemi neuropsicologici 0= demenza grave o depressione<br />

1=demenza media<br />

2=nessun problema psicologico<br />

BMI (kg/m2)* 0=23<br />

PUNTEGGIO DI SCREENING ( TOTALE MASSIMO=14)<br />

MAGGIORE /UGUALE 12 NORMALE<br />

MINORE /UGUALE 11 POSSIBILE MALNUTRIZIONE<br />

*Se il BMI non è valutabile sostituirlo con la circonferenza del polpaccio in cm<br />

0= CP < 31 cm<br />

3= CP ≥ 31 cm<br />

Ricordo che il ricorso ad un’eventuale nutrizione parenterale è indicato nel caso in cui la nutrizione entrale<br />

non sia sufficiente a coprire i bisogni energetici del pz e che la via sottocutanea può veicolare solo li<strong>qui</strong>di al fine<br />

di correggere una disidratazione lieve/moderata, ma non può fornire altri nutrienti.<br />

La DISIDRATAZIONE NELL’ANZIANO è spesso causata da una riduzione persistente dello<br />

stimolo a bere e/o da una disfagia per i li<strong>qui</strong>di: il pz può <strong>qui</strong>ndi manifestare perdita di peso,<br />

oliguria (< 800ml di urine/24h), lingua secca, disturbi cognitivi. Gli indicatori laboratoristici di<br />

uno stato di disidratazione sono un aumento del peso specifico urinario, della sodiemia e del<br />

rapporto azotemia /creatininemia (> 20/1). L’introito di li<strong>qui</strong>di di un anziano medio dovrebbe


essere di 1600 ml/24h, se possibile assunti per via orale, ma se il pz non è in grado di bere si<br />

possono somministrare adeguati quantitativi di li<strong>qui</strong>di per via sottocutanea a gtt lenta<br />

( anche 1000 ml/24h di soluzione fisiologica), con il vantaggio di una più facile gestione della<br />

stessa in ambiente domiciliare da parte del care-giver rispetto alla via endovenosa.<br />

PZ CON ARTRITE REUMATOIDE<br />

[Nuovi criteri per la diagnosi precoce ( ACR/EULAR 2010)]<br />

L’applicazione dei seguenti criteri porta alla formulazione di un punteggio compreso tra 0 e<br />

10, dove un valore ≥ 6 è indicativo della possibile presenza di un’artrite reumatoide:<br />

COINVOLGIMENTO<br />

ARTICOLARE<br />

SIEROLOGIA DURATA SINTOMI REATTANTI FASE ACUTA<br />

1 grande articolazione FR e ACPA neg = 0 punti < 6 settimane =<br />

VES o PCR alterati<br />

= 0 punti<br />

0 punti<br />

= 1 punto<br />

2-10 grandi articolazioni FR o ACPA basso positivo ≥ 6 settimane = 1 punto<br />

= 1 punto<br />

= 2 punti<br />

1-3 piccole articolazioni FR o ACPA* alto positivo =<br />

= 2 punti<br />

3 punti<br />

4-10 piccole articolazioni *Ac antipeptidi citrullinati<br />

= 3 punti<br />

ciclici<br />

>10 articolazioni,<br />

compresa 1 piccola<br />

= 5 punti<br />

Punteggio massimo Punteggio massimo Punteggio massimo Punteggio massimo<br />

5 3 1 1<br />

I criteri possono essere applicati solo a quei pz in cui la sinovite non può essere spiegata da<br />

una diagnosi alternativa, come ad es da LES, artrite psoriasica, gotta; da notare che sintomi<br />

come la simmetria dei distretti articolari interessati e la rigidità mattutina non vengano<br />

considerati come tipici dell’AR.<br />

Il paziente riconosciuto affetto da possibile artrite reumatoide va inviato dallo specialista<br />

reumatologo per un eventuale trattamento precoce con DMARD (methotrexate,<br />

idrossiclorochina, sulfasalazina, ciclosporina, azatioprina), ritenuti oggi di primo impiego.<br />

PZ IMMUNOCOMPROMESSO: IL MMG E LA DIAGNOSI DI MALATTIA DA HIV<br />

Difficilmente il MMG riuscirà ad identificare l’infezione acuta da HIV che si caratterizza da<br />

sintomi aspecifici e similinfluenzali. Nella successiva fase paucisintomatica di “latenza clinica”<br />

egli potrà ricondurre a tale infezione una serie di manifestazioni cliniche da<br />

immunocompromissione e far eseguire al pz il relativo test sierologico (ricordo che i tests di<br />

ultima generazione hanno un “periodo finestra” di durata minore, circa 1 mese), soprattutto<br />

in presenza di comportamenti “a rischio”. Il calo delle difese immunitarie (riduzione dei<br />

linfociti T CD4+) si può manifestare con:<br />

sintomi sistemici (febbre, diarrea cronica);<br />

candidosi orofaringea, leucoplachia orale, herpes zoster recidivante/diffuso;<br />

alterazione della formula leucocitaria, pastrinopernia, ipergammaglobulinemia.


PZ CON IPERTRANSAMINASEMIA<br />

Se AST/ALT> 6 volte la norma, eseguire subito<br />

• AST;<br />

• ALT;<br />

• Bilirubina;<br />

• HBsAg;<br />

• HCV-RNA;<br />

• Anti-HAV-IgM;<br />

• Gamma-GT;<br />

• Fosfatasi Alcalina.<br />

Eliminare, se possibile, fattori esogeni epatotossici: alcool, fattori metabolici, farmaci quali<br />

metotrexato, statine, paracetamolo (alte dosi), estro-progestinici, amiodarone.<br />

Se AST/ALT STOP;<br />

Se alterate:<br />

• ECO EPATICA<br />

IPERTRANSAMINASEMIA PERSISTENTE:<br />

gamma-GT, ALP, protidogramma, bilirubinemia, Fe, ferritina, α-FP, HBsAg, HCV-RNA, Ab Anti-<br />

HCV, LDH, CPK, Ab antitransglutaminasi, Ab non organo specifici (ANA, ASMA, AMA, ANTI-<br />

DNA), TSH, fT3, fT4.<br />

Inviare dallo specialista per eventuale BIOPSIA EPATICA.


TERAPIA DEL DOLORE<br />

Considerare la terapia topica (non a carico del SSN, fascia C):<br />

• il FREDDO nei processi flogistici acuti, tipo la periartrite acuta di spalla;<br />

• il CALORE (moderato), per il suo potere decontratturante, nella patologia del rachide,<br />

tipo lombalgia e cervicalgia.<br />

In patologie flogistiche superficiali, come le tendiniti, sono utili anche:<br />

• cerotti a cessione transdermica di antinfiammatorio (es. Keplat, un cerotto da applicare<br />

sulla zona dolente durante la notte);<br />

• pomate a base di FANS (es. Muscoril Trauma, Voltaren Emulgel);<br />

• soluzioni cutanee (Pennsaid 20-40 gtt sulla zona da trattare).<br />

Nella terapia sistemica:<br />

• se la componente flogistica non è predominante, iniziare con il paracetamolo a<br />

dosaggio pieno 1 gr x 3 volte/die (es. Efferalgan 1000 cpr eff.) o con il medesimo<br />

principio attivo “potenziato” dalla codeina (Co-Efferalgan 1x2-3 volte die)<br />

• se si vuole ottenere anche un effetto antinfiammatorio, orientarsi verso:<br />

- FANS tradizionale: diclofenac cps retard, generico,1cp/die, fascia A, nota 66, o fiale<br />

im, 1-2 fiale im/die, fascia A.<br />

- COXIB: meno gastrolesivi, ma da usarsi con cautela nei pz con problemi<br />

cardiovascolari: Celecoxib , Celebrex cps 200 mg 1-2 cps/die (fascia A, nota 66).<br />

I cosiddetti “coxib” hanno la proprietà di inibire la COX-2 tipica della flogosi ma, a<br />

differenza dei FANS tradizionali, non ha alcun effetto sull'isoforma COX-1 responsabile<br />

della sintesi delle prostaglandine citoprotettive gastriche e del trombossano proaggregante<br />

piastrinico, per cui, rispetto a questi ultimi, hanno una migliore tollerabilità<br />

gastrica e non interferiscono con l'effetto antiaggregante dell'ASA. Sono pertanto da<br />

preferire nei pz in antiaggregazione con acido acetilsalicilico che necessitano di un<br />

trattamento antiinfiammatorio.<br />

Nelle mono-poliartriti, dove la componente infiammatoria è predominante e si accompagna<br />

a rigidità mattutina, rubor, tumor ed aumento degli indici ematici di infiammazione (VES,<br />

PCR), prescrivere:<br />

• uno steroide per la risoluzione della fase acuta come Medrol 16 mg cpr divisibili,<br />

metilprednisolone (A), 1 cpr/die per alcuni giorni, poi “a scalare” ½ cpr/die e<br />

terminare con 1/4 cpr/die.<br />

• risolta la fase acuta, il pz va inviato allo specialista reumatologo per un’eventuale<br />

terapia “di fondo” con DMARD.<br />

DOLORE MECCANICO-ARTROSICO DOLORE INFIAMMATORIO-ARTRITICO<br />

INSORGENZA DIURNA INSORGENZA NOTTURNA<br />

AGGRAVAMENTO CON IL CARICO RIGIDITA’ MATTUTINA<br />

MODESTA RIGIDITA’ ATTENUAZIONE CON ATTIVITA’ MODERATA<br />

CONTRATTURA MM ANTALGICA INTERESSAMENTO PERIARTICOLARE<br />

MODESTI SEGNI DI FLOGOSI PRESENZA SEGNI DI FLOGOSI


Il ketorolac in fiale (disponibile generico 30 mg, max 3 f/die im o ev, fascia A) è un FANS da<br />

usare, secondo scheda tecnica, solo nel dolore post operatorio e da colica renale; è però<br />

possibile somministrarlo anche per via transmucosale orale imbevendo una zolletta di<br />

zucchero del farmaco e facendola sciogliere in bocca, ottenendo così un pronto effetto<br />

antalgico, per controllare ad es. il dolore incidente dei pz.neoplastici (nb utilizzo “off label”!).<br />

Il tramadolo è un analgesico atipico con caratteristiche oppiodi, ma con minor rischio di<br />

depressione respiratoria, sedazione e dipendenza, indicato nel dolore neoplastico e<br />

degenerativo con disponibilità del generico in fascia A; ritengo particolarmente utile la<br />

formulazione a rilascio controllato (Contramal cpr 100 o 200 mg SR 1x 2/die).<br />

Nei dolori cronici e localizzati anatomicamente (es. epicondilite, gonalgia in gonartrosi)<br />

considerare la possibilità:<br />

• di servirsi di una terapia infiltrativa:<br />

• di utilizzare steroidi depot (controindicati nel pz diabetico!). Depomedrol 1f.<br />

intra/para-articolare/la settimana (fascia A)<br />

• di utilizzare acido ialuronico (Synocrom f, fascia C, utile nella gonartrosi, 1f intraarticolare/la<br />

settimana);<br />

• di servirsi di una terapia fisica (es. ultrasuoni, ionoforesi, almeno 10 sedute)<br />

eventualmente previa consulenza fisiatrica.<br />

Dove la sintomatologia dolorosa è sostenuta da un significativa contrattura muscolare (es.<br />

torcicollo miogeno, blocco lombare) è razionale abbinare all’analgesico un miorilassante in<br />

monosomministrazione serale (Sirdalud 1cp la sera prima di coricarsi, fascia C).<br />

I miorilassanti (farmaci tutti in fascia C) sono farmaci estremamente utili nella terapia del<br />

dolore in quanto in grado di risolvere la contrattura, che in genere si accompagna alla noxa<br />

algogena per coinvolgimento riflesso dei fusi neuromuscolari e conseguente innesco di un<br />

circolo vizioso: dolore contrattura ridotta ossigenazione muscolare dolore.<br />

I miorilassanti in commercio in Italia sono prevalentemente ad azione centrale (azione sul<br />

midollo spinale o sull’encefalo); l’unico farmaco ad azione diretta è il dantrolene, che inibisce<br />

la contrazione agendo sullo scambio degli ioni calcio all’interno della fibrocellula.<br />

I principali effetti collaterali sono la sonnolenza e le vertigini, per cui si consiglia di iniziare il<br />

trattamento con la dose minima (1 cp prima di coricarsi) per poi, eventualmente, aumentare il<br />

dosaggio dopo qualche giorno (1 cp ogni 12 ore).<br />

I miorilassanti trovano indicazione soprattutto nelle rachialgie e nella patologia muscolare<br />

dello sportivo (dai crampi alle lesioni muscolari), dove la miorisoluzione condiziona<br />

positivamente il processo di guarigione.<br />

PRINCIPIO ATTIVO NOME COMMERCIALE MECCANISMO<br />

D’AZIONE<br />

PARTICOLARITA’<br />

Diazepam Valium Centrale<br />

Tiocolchicoside Muscoril Centrale<br />

Pirindolo mesilato Lyseen Centrale<br />

Baclofene Lioresal Centrale<br />

Dantrolene Dantrium Diretta<br />

Ciclobenzaprina Flexiban Centrale Azione analgesica<br />

( vie inibitrici discendenti)<br />

Tinazidina Sirdalud Centrale<br />

Eperisone cloridrato Espose Centrale Azione analgesica<br />

(- vie facilitatrici discendenti)


Per migliorare le parestesie e le disestesie, nel dolore neuropatico (cervicobrachialgia,<br />

lombosciatalgia, s.del tunnel carpale), si possono utilizzare, in associazione con il farmaco<br />

antalgico (CoEfferalgan 1x2 cpr/die):<br />

• uno steroide da somministrarsi per via iniettiva, se la componente compressiva è<br />

importante (betametasone, Bentelan 4 mg 1f im/die x 3 giorni poi 1 f im/die da 1.5 mg<br />

per 6 giorni, fascia A);<br />

• vitamine del gruppo B+ antiossidanti (Tiocronal 600 HR 1 cpr /die fascia C);<br />

ESAME NEUROLOGICO ESSENZIALE NELLE SCIATALGIE<br />

LIVELLO L4 LIVELLO L5 LIVELLO S1<br />

SENSIBILITA’ faccia int. della gamba alluce margine est.piede<br />

FORZA estensori piede flessori piede<br />

ROT rotuleo achilleo<br />

misurare il grado di estensibilità passiva dell’arto inf. esteso dal piano del letto (manovra di Lasegue); far camminare il pz<br />

sulle punte (flessori piede) e sui talloni (estensori).<br />

Il dolore emicranico generalmente risponde bene ad un triptano, se somministrato<br />

precocemente alla sua insorgenza (es. IMIGRAM 1cp 50 mg ripetibile dopo 2 ore oppure<br />

spray nasale se presente vomito, fascia A). Si tratta di una categoria di farmaci con effetto<br />

vasocostrittivo, per cui sono controindicati nei pz vasculopatici.<br />

In alternativa si possono usare il più datato Difmetré cp o supp. (associazione di<br />

indometacina, caffeina, proclorperazina, fascia C) o un’associazione di acetilsalicilato di lisina<br />

e metoclopramide (Migpriv bust.,fascia C) quando la nausea si accompagna alla cefalea.<br />

Non bisogna dimenticare le cefalee secondarie (circa il 10% dei casi), che richiedono in<br />

primis un trattamento causale:<br />

CEFALEA SECONDARIA ELEMENTI CLINICI DI DIAGNOSI<br />

EMORRAGIA SUBARACNOIDEA intensissima cefalea nucale meningismo, alterazione dello stato di coscienza<br />

(diagnosi: puntura lombare)<br />

MENINGITE Febbre elevata, rigidità nucale, meningismo, alterazione dello stato di coscienza<br />

(diagnosi: puntura lombare)<br />

IPERTENSIONE ARTERIOSA MALIGNA PA elevata (>180/120)<br />

EMATOMA SUBDURALE CR. pregresso trauma cranico (anche modesto), età 50-70 anni, alcoolismo<br />

TUMORE CEREBRALE cefalea ingravescente di prima insorgenza in età avanzata (diagnosi:TAC o RM<br />

cranio)<br />

GLAUCOMA ACUTO cefalea retro-periorbitale, occhio rosso, disturbi visivi<br />

ARTERITE TEMPORALE cefalea temporale, donne età>50 anni, arteria palpabile e dolente (diagnosi:<br />

>VES)<br />

SINUSITE Storia di infezioni delle vie aeree sup., dolorabilità sui seni paranasali<br />

Bisogna sospettare una cefalea “pericolosa”:<br />

• in presenza di un primo esordio in pazienti di mezza età o anziani,<br />

• di un inspiegabile peggioramento di una cefalea pre-esistente,<br />

• quando il dolore ricorre sempre dallo stesso lato,<br />

• non risponde al trattamento,<br />

• ha un decorso progressivo,<br />

• si accompagna a segni neurologici, disturbi del sensorio, vomito profuso.


Nel dolore neoplastico la terapia antalgica sarà “a gradini” e commisurata all’intensità del<br />

dolore:<br />

• DOLORE LIEVE utilizzare il paracetamolo (Efferalgan 1000 cpr) fino al suo massimo<br />

dosaggio, che nei dolori cronici è di 4 gr/die;<br />

• DOLORE MODERATO associare un oppioide debole come la codeina (Co-Efferalgan,<br />

codeina 30 mg+paracetamolo 500 mg, 1-2 cpr fino a 4 volte/die fascia A)<br />

• DOLORE FORTE passare ad un oppioide forte, come la morfina solfato in discoidi a<br />

lento rilascio a dosaggio e<strong>qui</strong>analgesico, considerando le seguenti e<strong>qui</strong>valenze tra<br />

codeina e morfina per via orale:<br />

codeina 90mg/die = morfina 30 mg/die;<br />

codeina 200 mg/die = morfina 60 mg/die.<br />

Prescrivere <strong>qui</strong>ndi MS Contin cpr da 10, 30, 60, 100 mg a cessione controllata, (fascia A):<br />

somministrare metà della dose calcolata alle ore 8.00 e metà alle ore 20.00: in linea di<br />

massima in un pz che non ottiene una sufficiente analgesia con gli oppioidi deboli iniziare con 30<br />

mg ogni dodici ore.<br />

Alcune considerazioni importanti:<br />

• somministrare gli oppioidi ad orari fissi e preferibilmente per os; se il pz ha difficoltà<br />

ad assumere farmaci per bocca si può ricorrere al fentanil transdermico (Durogesic<br />

cerotti 25-50-75-100mcg/h, un cerotto ogni 3 giorni, fascia A; n.b. il cerotto da<br />

25mcg/ora è e<strong>qui</strong>analgesico a 30-120 mg/die di morfina orale!);<br />

• gli effetti collaterali degli oppiodi sono principalmente la nausea (metoclopramide o<br />

aloperidolo) e la stipsi (idratazione, lassativi); rara la depressione respiratoria<br />

(Naloxone ev);<br />

• la maggior necessità di oppioidi in pz affetti da cancro indica generalmente un aumento<br />

del dolore dovuto ad un peggioramento della malattia piuttosto che aduna tolleranza al<br />

farmaco;<br />

• farmaci adiuvanti da associare agli oppioidi se la situazione clinica lo richiede:<br />

- antidepressivi (es.amitriptilina): dolore neuropatico , depressione, disturbi del sonno;<br />

- anticonvulsivanti (es.carbamazepina): dolore neuropatico;<br />

- steroidi: azione antiedemigena e decompressiva, stimolano l’appetito, euforizzanti.<br />

Note sulla prescrizione<br />

Gli oppiodi “forti” come la morfina ad uso orale, la buprenorfina transdermica, l’ossicodone<br />

cpr e il fentanil transdermico e per via orale possono ora essere prescritti sulla normale<br />

ricetta rossa non ripetibile, fornendo al pz un quantitativo che copra fino a 30 giorni di terapia<br />

in base al dosaggio giornaliero, che va specificato in ricetta usando solo lettere.<br />

La ricetta a ricalco in triplice copia rimane in pratica in uso solo per la formulazione iniettiva<br />

della morfina, con le stesse regole prescrittive.<br />

Paracetamolo (Efferalgan), codeina + paracetamolo (Co-Efferalgan) e ossicodone +<br />

paracetamolo (Depalgos, nei dosaggi 5 e 10 mg di ossicodone), possono altresì essere ricettati<br />

su ricetta “rossa” a totale carico del SSN con la relativa esenzione ticket nel trattamento del<br />

dolore severo in corso di una delle seguenti patologie:<br />

• artrite reumatoide, esenzione 006;<br />

• neuropatia diabetica, esenzione 013;<br />

• pz affetti da patologie neoplastiche maligne, esenzione 048;<br />

• spondilite anchilosante, esenzione 054.


PATOLOGIA ORTOPEDICA CHE PUÒ GIOVARE DI UN TRATTAMENTO LOCOREGIONALE<br />

SPALLA DOLOROSA<br />

Patologia infiammatoria-degenerativa della cuffia dei<br />

rotatori e/o del tendine del capo lungo del bicipite.<br />

IN ACUTO: terapia infiltrativa con sterodi.<br />

IN CRONICO: ionoforesi con FANS, ultrasuoni (se<br />

calcificazioni).<br />

T.CHIRURGICA: nelle rotture della cuffia ECO/RMN<br />

documentate.<br />

EPICONDILITE<br />

Patologia inserzionale sull’epicondilo lat. dei muscoli<br />

estensori del carpo.<br />

IN ACUTO: terapia infiltrativa con steroidi.<br />

IN CRONICO: ionoforesi con FANS, ultrasuoni.<br />

M. DI DE QUERVAIN<br />

Tenosinovite dell’abduttore lungo-estensore breve del<br />

pollice con dolorabilità nella regione stiloidea radiale.<br />

IN ACUTO: terapia infiltrativa con steroidi.<br />

IN CRONICO: ionoforesi con FANS.<br />

T.CHIRURGICA: tenolisi se fallisce la terapia conservativa.<br />

S. TUNNEL CARPALE<br />

Compressione del nervo mediano al polso con parestesie<br />

e dolore nel suo territorio; la diagnosi di certezza è<br />

elettromiografica.<br />

IN ACUTO: terapia infiltrativa con steroidi (per risolvere<br />

un’eventuale tenosinovite dei flessori delle dita).<br />

IN CRONICO: T.CHIRURGICA con decompressione del<br />

n.mediano.<br />

DITO A SCATTO<br />

Più frequente a livello della metacarpo-falangea del<br />

pollice.<br />

IN ACUTO: terapia infiltrativa con steroidi.<br />

IN CRONICO: T.CHIRURGICA (tenolisi).<br />

TROCANTERITE - BORSITE TROCANTERICA<br />

Da “attrito” provocato dai tendini dei muscoli glutei.<br />

IN ACUTO: terapia infiltrativa con steroidi.<br />

IN CRONICO: ionoforesi con FANS, ultrasuoni.<br />

ARTROSINOVITE GINOCCHIO<br />

IN ACUTO: terapia infiltrativa con steroidi previa<br />

artrocentesi se presente versamento.<br />

IN CRONICO: terapia infiltrativa con acido ialuronico se<br />

presente quadro artrosico.<br />

TENDINITE DELLA ZAMPA D’OCA<br />

All’inserzione dei tendini del sartorio, gracile,<br />

semitendinoso.<br />

IN ACUTO: terapia infiltrativa con steroidi.<br />

IN CRONICO: ionoforesi con FANS.<br />

TENDINITE ACHILLEA, TENDINITE ROTULEA<br />

IN ACUTO: ghiaccio, riposo, FANS (anche topici: cerotti,<br />

pomate, schiume).<br />

IN CRONICO: ionoforesi con FANS.<br />

CONTROINDICATA TERAPIA INFILTRATIVA CON<br />

STEROIDI.


FARMACI PER APPARATO e PROBLEMI<br />

ANTIASTENICI<br />

SARGENOR fiale da bere aspartato di arginina 1fx3 volte/die (C).<br />

BOCCA E FARINGE<br />

FROBEN collutorio e spray flurbiprofene: afte, stomatiti, angina lieve (C).<br />

LOCORTEN stomatologico flumetasone + cliochinolo: toccature x2-3volte/die nella<br />

stomatite afosa (C).<br />

MYCOSTATIN sosp. nistatina: candidosi orale, 4 sciac<strong>qui</strong>/die, poi inghiottire (A).<br />

OTOLOGICI (farmaci in fascia C)<br />

ANAURAN gtt otologiche polimixina, micina, docaina: otiti.<br />

MEDIFLOX gtt otologiche ciprofloxacina, idrocortisone: otiti.<br />

OTALGAN gtt otologiche fenazone, procaina: otalgie.<br />

BETAISTINA cpr e gtt betaistina cloridrato: antivertiginoso con azione sul<br />

microcircolo labirintico, 1cp, 8mg = 1push gtt x 3-4 volte/die; se associato vomito (s.di<br />

Meniere) ; preferire nella fase acuta:<br />

TORECAN supp.(ovviamente meglio la via rettale se vomito), tietilperazina maleato: 1x<br />

3/die, eventualmente poi continuare con le cp.<br />

RINOFLUIMUCIL spray nasale, acetilcisteina: decongestionante nasale, 2 puff. per<br />

narice X 4/die.<br />

AIRCORT 100 spray nasale, budesonide: rinite allergica stagionale o perenne, poliposi<br />

nasale, 2 puff per narice 1 volta/die.


CAUSE DI VERTIGINE<br />

Si ricorda che la capacità di mantenere l’orientamento del corpo rispetto al mondo esterno deriva da una serie di<br />

informazioni “periferiche” provenienti dalla vista, dal labirinto e dai propriocettori che vengono integrate a<br />

livello “centrale” nel cervelletto e nel cervello.<br />

VERTIGINE PERIFERICA:<br />

VERTIGINE POSIZIONALE PAROSSISTICA BENIGNA<br />

LABIRINTITE (virale)<br />

MALATTIA DI MENIERE<br />

NEURINOMA DELL’ACUSTICO<br />

SPONDILOARTROSI CERVICALE<br />

TRAUMI CRANICI<br />

TOSSICITA’ DA FARMACI (macrolidi, diuretici dell’ansa, FANS, chemioterapici)<br />

CHINETOSI<br />

NOTE. La VPPB dura pochi secondi ed è scatenata dai cambiamenti posturali; la malattia di Meniere si<br />

accompagna a sintomi vegetativi (nausea e vomito) e disturbi dell’udito (diminuzione dell’udito, orecchio<br />

pieno, ovattato, tinniti); il neurinoma dell’acustico provoca una sintomatologia più sfumata con una<br />

progressiva diminuzione dell’udito)<br />

VERTIGINE CENTRALE:<br />

LESIONI CEREBELLARI<br />

LESIONI ISCHEMICHE /EMORRAGICHE DEL TRONCO CEREBRALE<br />

SCLEROSI MULTIPLA<br />

NEOPLASIE TRONCO-ENCEFALICHE<br />

EMICRANIA<br />

NOTE. Elementi che indirizzano verso un’origine “centrale “ della vertigine sono l’insorgenza spontanea di una<br />

vertigine di durata prolungata accompagnata da deficit neurologici associati e/o cefalea severa: in questo caso<br />

il paziente va sottoposto in tempie brevi a TC o RM CRANIO ENCEFALICA.<br />

Frequenti sono le pseudovertigini di origine psicogena che altro non sono che una manifestazione del corteo<br />

sintomatologico di forme ansioso-depressive.<br />

VPP<br />

La vertigine parossistica posizionale (VPP) rappresenta la<br />

più frequente causa di vertigine nell’uomo e sembra<br />

causata dalla presenza otoliti all’interno dei canali<br />

semicircolari che provocano crisi vertiginose intense,<br />

spesso accompagnate da sintomi vegetativi, scatenate da<br />

determinati movimenti del capo.<br />

Va distinta principalmente da una vertigine posizionale<br />

centrale (VPC), espressione di lesioni della fossa cranica<br />

posteriore, dove però sono spesso presenti segni<br />

neurologici di tipo cerebellare.Il trattamento della VPP,<br />

che peraltro può risolversi spontaneamente, consiste<br />

nell’esecuzione di manovre cosiddette “liberatorie” ,che<br />

permettono la fuoriuscita degli otoliti dal canale<br />

semicircolare ( manovra di Sermont, figura a lato).


OFTALMICI (farmaci in fascia C)<br />

VOLTAREN OFTA coll. diclofenac: congiuntiviti non batteriche.<br />

TOBRADEX coll. e pomata oftalmica tobramicina-betametasone: congiuntiviti<br />

batteriche.<br />

TILAVIST coll. nedocromile sodico: congiuntiviti allergiche.<br />

Sono in fascia A i colliri per la terapia del glaucoma, multiprescrivibili con l’esenzione ticket<br />

019 - glaucoma, come i beta bloccanti, che inibiscono la produzione di umor acqueo e sono<br />

considerati di prima scelta nel trattamento dell’ipertono oculare (TIMOLOLO gtt 0,25% e<br />

0,50%).<br />

I colliri diversi dai betabloccanti sono una “seconda linea terapeutica” (es. TRAVATAN coll<br />

travoprost).<br />

Nella cura del glaucoma può trovare utilizzo un diuretico impiegato per via sistemica,<br />

l’acetazolamide, che riduce la produzione di umor acqueo (DIAMOX cpr 250 mg fascia A).<br />

SINTOMI D’ALLARME IN OCULISTICA<br />

NO MEDIO GRAVE<br />

ROSSORE 0 1 2<br />

DOLORE 0 1 2<br />

CALO VISUS 0 2 4<br />

PENETRAZIONE<br />

BULBARE<br />

0 2 4<br />

SCORE 0-3: codice bianco; 4-7: codice verde; 8-12: codice giallo<br />

Considerare in modo particolare i sintomi oculari che insorgono in maniera improvvisa, specie se monolaterali, e che si<br />

accompagnano a disturbi del visus (sdoppiamento dell’immagine, miodesopsie fisse, fosfeni).<br />

Ricordo che il glaucoma acuto si manifesta con un arrossamento dell’occhio che risulta dolente e in midriasi fissa<br />

(riflesso pupillare assente); il pz riferisce inoltre appannamento del visus e aloni intorno alle fonti di luce.


APPARATO RESPIRATORIO<br />

OKI bust ketoprofene sale di lisina: stati infiammatori delle vie aeree sup.(C), flogosi<br />

articolari e periarticolari (per questa indicazione fascia A, nota 66) 1bust.x 3 volte/die<br />

a stomaco pieno (1/2 bust. in bambini di età scolare).<br />

CLENIL A, PRONTINAL fiale per aerosolterapia (A) steroidi inalatori, nelle flogosi<br />

delle vie aeree superiori, si abbina generalmente ad 1 fiala di mucolitico, semplice<br />

come il FLUIBRON A (fascia C), o con l’aggiunta di un antibatterico (FLUIMUCIL<br />

ANTIBIOTICO, fascia C) se l’escreato presenta caratteristiche di infezione. In caso di<br />

broncostenosi usare il CLENIL COMPOSITUM A (fascia A) che contiene il<br />

broncodilatatore salbutamolo.<br />

PARACODINA gtt o sciroppo diidrocodeina: sedativo della tosse, dosaggio medio 20<br />

gtt o 1 cucchiaio x3 volte/die (C).<br />

LEVOTUSS gtt o sciroppo levodropropizina: sedativo della tosse, 1 misurino o 20<br />

gtt x 3 volte/die (C).<br />

FLUIFORT sciroppo o buste carbocisteina: mucolitico 1 misurino x 3 volte/die opp. 1<br />

bust./die ( C )<br />

BRONCOVALEAS, VENTOLIN spray salbutamolo: broncodilatatore beta2-agonista<br />

short acting, 2 puff ogni 4 ore (A), disponibili anche le gtt per aerosolterapia (A), 5 gtt<br />

in 2 ml di fisiologica X 3volte/die.<br />

I farmaci per il trattamento dell’asma sono multiprescrivibili con l’esenzione ticket 007<br />

(asma) e 024 (insufficienza respiratoria cronica).<br />

TERAPIA DELL’ASMA:<br />

ASMA LIEVE: beta-2 stimolanti short acting (salbutamolo) ab;<br />

ASMA MODERATO: steroide inalatorio (tipo AIRCORT 200 sosp. per inalazione, budesonide, 2 puff x 2 volte/die<br />

fascia A) + broncodilatatore long acting (tipo KUROVENT cps, polvere per inalazione, formoterolo, 1 ogni<br />

dodici ore, fascia A); antileucotrieni (SINGULAIR, montelukast 10 mg una cpr la sera, fascia A, nota 82).<br />

ASMA GRAVE steroide inalatorio ad alte dosi (AIRCORT 400 sosp. per inalazione, 2 puff x 2 volte/die fascia A),<br />

+ broncodilatatore long acting + se inefficaci, steroide per via sistemica (DELTACORTENE FORTE cpr<br />

divisibili, prednisone 25 mg, 1cpr/die per 5-10 giorni poi a scalare). Meno utilizzati i derivati xantinici: tra questi<br />

consiglio la doxofillina sciroppo (Ansimar, fascia A) due mis.(=200 mg) x 2-3 volte/die (non necessita di dosaggi<br />

plasmatici!).<br />

Ricordo anche che le 3 cause principali di tosse cronica sono:<br />

1. la rinorrea posteriore,<br />

2. l’asma bronchiale,<br />

3. il reflusso gastoesofageo.


CAUSE URGENTI DI DISPNEA<br />

EDEMA POLMONARE ACUTO<br />

EMBOLIA POLMONARE<br />

CRISI ASMATICA<br />

PNEUMOTORACE<br />

BRONCOPOLMONITE<br />

BPCO RIACUTIZZATA<br />

rantoli da stasi, escreato schiumoso roseo -> LASIX 2-4 f ev.<br />

dolore toracico violento, anamnesi positiva per fattori di rischio trombo<br />

embolico.<br />

rumori da bronco stenosi -> VENTOLIN 4-6 puff, BENTELAN, betametasone,<br />

4-8 mg ev.<br />

dolore toracico violento respiro dipendente,MV ridotto con<br />

timpanismo,morfologia longilinea<br />

febbre, rantoli crepitanti, segni di consolidamento; mantenimento a domicilio<br />

se non presenti sintomi di allarme -> claritromicina KLACID 500 cp 1+1/die<br />

(età< 65 anni) opp amoxi+clavulanato AUGMENTIN 1gr cp 1+1/die o<br />

moxifloxacina AVALOX 1 cpr/die ( età > 65 anni).<br />

febbre, tosse, escreato mucopurulento, per il ricovero considerare i sintomi<br />

di allarme.<br />

In caso di patologia respiratoria, ricoverare i pazienti che presentano i seguenti segni e sintomi di<br />

allarme:<br />

età > 65 anni,<br />

comorbilità,<br />

febbre elevata,<br />

cianosi,<br />

difficoltà a parlare,<br />

alterazione dello stato di coscienza,<br />

iperpnea (freq.>30 atti/min), uso dei muscoli respiratori accessori,<br />

polso > 120/min,<br />

PA < 90/60,<br />

saturazione < 90%.<br />

DIAGNOSI DIFFERENZIALE<br />

BPCO • esordio in età media<br />

• sintomi lentamente evolutivi<br />

• storia di tabagismo / esposizione ad in<strong>qui</strong>nanti<br />

ASMA BRONCHIALE • esordio precoce<br />

• sintomatologia variabile<br />

• frequenti sintomi notturni/primo mattino<br />

• coesistenza di allergia,rinite ,eczema<br />

• familiarità per asma<br />

SCOMPENSO CARDIACO • RX torace: aumento dell’ombra cardiaca,edema<br />

polmonare<br />

• Alle prove di funzionalità respiratoria sindrome<br />

restrittiva ( no ostruttiva)<br />

BRONCHIECTASIE • catarro abbondante e purulento<br />

• rx/TC dilatazioni bronchiali/ ispessimento delle<br />

pareti


SPIROMETRIA nella BPCO<br />

Per la diagnosi di BPCO viene utilizzata la spirometria , che dimostra una persistente<br />

ostruzione bronchiale ( VEMS/ CVF post broncodilatatore /= 80% del predetto<br />

BPCO moderato VEMS tra il 50% e l’80% “<br />

BPCO grave VEMS tra il 30% e il 50% “<br />

BPCO molto grave VEMS < 30%


EMBOLIA POMONARE E TROMBOSI VENOSA PROFONDA<br />

Sospettare un’embolia polmonare (EP) quando, ad un quadro clinico dominato dalla dispnea<br />

e da un improvviso dolore toracico, si accompagna uno dei seguenti fattori di rischio<br />

tromboembolico:<br />

recente intervento chirurgico;<br />

immobilizzazione prolungata;<br />

traumatismo arti inf.;<br />

gravidanza/post partum;<br />

contraccezione ormonale;<br />

neoplasia;<br />

scompenso cardiaco;<br />

pregressi episodi di trombosi venosa profonda o embolia<br />

polmonare.<br />

Ricordo che circa il 75% delle trombosi venose profonde (TVP) sono asintomatiche o<br />

presentano sintomi minimali e aspecifici, e possono pertanto esordire con un’EP.<br />

In caso di un quadro clinico suggestivo per TVP di un arto (edema, dolore e dolorabilità<br />

in sede di decorso venoso, segni di flogosi) associato alla presenza di uno o più fattori<br />

di rischio tromboembolico, inviare il pz in ospedale per eseguire un eco-doppler<br />

venoso.<br />

Il trattamento e la prevenzione delle TVP si effettua con le eparine a basso peso<br />

molecolare (EBPM) come ad es. l’enoxaparina sodica (CLEXANE f s.c., fascia A),<br />

utilizzabile come segue:<br />

profilassi : 1 f 4000 UI/die fino alla mobilizzazione del pz;<br />

trattamento:<br />

100 UI/kg x 2/die per 10 giorni e fino a quando non si instaura<br />

un’adeguata terapia con anticoagulanti orali (warfarin o acenocumarolo, INR tra<br />

2 e 3); disponibili fiale da 6000, 8000, 10000 UI.<br />

Ricordo che la terapia con anticoagulanti orali viene protratta per almeno 3-6 mesi, ma anche<br />

a vita in caso di condizioni di rischio tromboembolico persistenti.<br />

Le EBPM sono utilizzabili in profilassi secondaria quando gli anticoagulanti orali sono<br />

controindicati o quando i pz non possono eseguire un monitoraggio di laboratorio e nei pz con<br />

neoplasie per la loro resistenza agli anticoagulanti orali. In caso di trattamenti prolungati con<br />

EBPM controllare periodicamente l’emocromo per il rischio di trombocitopenia da eparina,<br />

mentre non sono necessari altri controlli di laboratorio, come nel caso dell’eparina non<br />

frazionata (monitoraggio dell’aPTT).


TVP: SCORE DI WELLS<br />

SEGNI E SINTOMI DI TVP SCORE DI WELLS<br />

Dolore spontaneo o provocato dallo<br />

stiramento dei muscoli<br />

Tumore 1<br />

Rossore Paralisi, immobilizzatore di arto<br />

(gessato o non)<br />

1<br />

Cianosi Allettamento, intervento chirurgico 1<br />

Aumento delle dimensioni dell’arto Dolorabilità lungo la safena 1<br />

Edema franco Edema dell’arto 1<br />

Circoli collaterali Differenza di circonferenza tra i due<br />

polpacci > 3cm<br />

1<br />

Fhlegmasia alba dolens Fovea 1<br />

Fhlegmasia coerulea dolens Presenza di circolo collaterale 1<br />

Diagnosi alternativa verosimile -2<br />

ALTA PROBABILITA’>/= 3<br />

PROBABILITA’ MODERATA 1-2<br />

PROBABILTA’BASSA


APPARATO DIGERENTE<br />

DISSENTEN o IMODIUM cp loperamide: nella diarrea, in genere 2 cp subito poi 1 cp<br />

dopo ogni scarica; nelle forme meno importanti si può usare in alternativa la<br />

diosmectite in bustine - DIOSMECTAL – 1 bust. x 3 volte/die (farmaci fascia C).<br />

REUFLOR cpr 1 cpr o 5 gtt/die, probiotico a base di fermenti lattici, fascia C nei<br />

dismicrobismi intestinali.<br />

LEVOPRAID f im o ev, gtt per os, cp levosulpiride: pro ci<strong>net</strong>ico, fiale im ev nel vomito<br />

anche da chemioterapici; cp 25 mg = 15 gtt x 3/die nella dispepsia funzionale; per la<br />

sua azione centrale è anche un blando ansiolitico; utile nella cefalea e nelle vertigini<br />

(solo le fiale in fascia A).<br />

BUSCOPAN f im o ev, cp, supp scopolamina butilbromuro: anticolinergico, 1x 3/die<br />

nelle manifestazioni spastiche e dolorose del tratto gastroenterico e genitourinario (C).<br />

LEXIL cps propantelina bromuro + bromazepam: 1cp x 2-3/die nel dolore<br />

addominale di tipo funzionale - colon irritabile - (C).<br />

PAXABEL 10 g bust. macrogol 4000: lassativo osmotico, nella stipsi dell’adulto, 1-2<br />

bust. in monosomministrazione al mattino in un bicchiere d’acqua (C).<br />

MESALAZINA (5-ASA), farmaco generico, cpr 400 e 800 mg, supposte 500 mg e sosp.<br />

rettale, fascia A multiprescrivibile con l’esenzione 009; antinfiammatorio usato nelle<br />

malattie infiammatorie croniche intestinali, di prima scelta nelle forme lievi e<br />

moderate al dosaggio di 800 mg per os x 3 volte/die.<br />

Inibitori di pompa protonica (PPI) cp in fascia A nota 1 o 48.<br />

DISPEPSIA<br />

Il trattamento di un pz dispeptico, che non presenti sintomi d’allarme, si basa oltre che sulle<br />

opportune modifiche dietetico-comportamentali, su una la terapia farmacologia che può<br />

essere impostata secondo un criterio a gradini: iniziare con proci<strong>net</strong>ici e/o antiacidi per poi,<br />

in caso di inefficacia, prescrivere un PPI per 10-15 giorni. Tenere conto di quanto segue:<br />

sintomi di allarme: età > 50 anni, anemia, perdita di peso, disfagia, vomito persistente, ematemesi,<br />

melena,in tali casi avviare il paziente ad un immediato esame endoscopico!<br />

i PPI vanno assunti 30-60 min prima di un pasto, in genere prima di colazione, tuttavia se presente<br />

acidità notturna è preferibile assumerli prima di cena.<br />

la terapia di mantenimento con PPI può essere anche intermittente o “on demand”, va comunque<br />

utilizzata la dose minima necessaria al sollievo dai sintomi.<br />

Omeprazolo ed esomeprazolo, se somministrati insieme a warfarin e acenocumarolo, ne aumentano le<br />

concentrazioni.<br />

antiacidi (MAALOX sosp e cpr fascia A), magaldrato (RIOPAN cp,fascia A), sodio alginato/potassio<br />

bicarbonato (GAVISCON ADVANCE sospensione fascia A) e/o proci<strong>net</strong>ici (PERIDON 20 mg 1 cp o bust.<br />

prima dei pasti principali, fascia C) sono indicati nelle dispepsie lievi e con sintomi infrequenti.<br />

DOSE STANDARD DOSE MANTENIMENTO<br />

ESOMEPRAZOLO (Lucen) 40 mg 20 mg<br />

LANSOPRAZOLO (generico) 30 mg 15 mg<br />

OMEPRAZOLO (generico) 20 mg 10mg<br />

PANTOPRAZOLO (generico) 40 mg 20mg<br />

RABEPRAZOLO (Pariet) 20 mg 10mg


CONSIDERAZIONI SULLA TERAPIA DELLE MALATTIE INFIAMMATORIE INTESTINALI:<br />

*vista la sinergia di azione, è bene somministrare contemporaneamente formulazioni orali e<br />

rettali di mesalazina;<br />

*ottenuta la remissione dei sintomi, va mantenuta una terapia “di fondo” con mesalazina per<br />

evitare recidive;<br />

*la mancata risposta agli antinfiammatori a dosaggio massimale impone il ricorso agli steroidi<br />

per via orale o parenterale e agli immunosoppressori; anche quest’ultimi, e segnatamente<br />

l’azatioprina, possono essere utilizzati nella terapia a lungo termine. In tal caso monitorare la<br />

sua tossicità midollare ed epatica (dosare emocromo e transaminasi mensilmente);<br />

*il follow-up del paziente con malattia infiammatoria cronica intestinale prevede un<br />

calendario obbligatorio di colonscopie bi-triennali.<br />

ALLERGIE ALIMENTARI<br />

Vale la pena ricordare che le reazioni agli alimenti sono fondamentalmente di 2 tipi:<br />

REAZIONI TOSSICHE quando nell’alimento è contenuta una sostanza tossica (funghi<br />

velenosi) o da questa è stato contaminato (tossina botulinica);<br />

REAZIONI NON TOSSICHE che possono essere di tipo “immunologico” IgE mediato<br />

(allergie alimentari) o non IgE mediato (celiachia), o di tipo “non immunologico” come<br />

ad es. l’intolleranza al lattosio dovuta all’assenza dell’enzima lattasi.<br />

Va sottolineato che l’incidenza delle allergie alimentari correttamente diagnosticate (test<br />

clinico in doppio cieco) è bassa, con un’incidenza nella popolazione adulta dell’1-2% e del 3-<br />

7% nei bambini.<br />

Spesso è il paziente che crede di soffrirne, attribuendo ad una non ben specificata intolleranza<br />

alimentare i suoi sintomi dispeptici e/o gastrointestinali. In tal caso può risultare utile<br />

richiedere il dosaggio ematico delle IgE specifiche per alimenti. Qualche laboratorio fornisce<br />

un pannello precostituito di allergeni che verranno testati (informarsi!), in caso contrario si<br />

chiederà di dosare le IgE versus gli alimenti più frequentemente causa di allergia che sono :<br />

latte vaccino<br />

soia<br />

uova (albume)<br />

grano<br />

crostacei<br />

arachidi<br />

noci<br />

frutta (banana, kiwi, castagna, melone, avogado)<br />

pesce<br />

Nella mia esperienza accade che spesso l’esito negativo di questi esami tran<strong>qui</strong>llizza il<br />

paziente o lo convince a considerare altre cause all’origine dei suoi disturbi.<br />

Per quanto riguarda l’intolleranza al lattosio, di facile diagnosi (flatulenza, diarrea, dolori<br />

addominali dopo assunzione di latte), c’è da dire che la sintomatologia è dose-dipendente e<br />

che non sempre è necessario eliminare i prodotti che contengono lattosio: si può individuare<br />

la dose minima tollerata, o bere latte povero di lattosio, o assumerlo durante i pasti. Alcuni<br />

formaggi inoltre (grana ed emmenthal ad es.) contengono pochissimo lattosio. Ma se<br />

l’intolleranza è grave conviene consigliare al pz di leggere attentamente le etichette degli<br />

alimenti che consuma, perché spesso il lattosio viene utilizzato come additivo in molti cibi<br />

preconfezionati.


PREPARATI DERMATOLOGICI<br />

TRAVOCORT crema isoconazolo – diflucortolone: nelle dermatiti in cui si sospetta<br />

sovrainfezione micotica, come nell’intertrigine, nelle vulvovaginiti, nelle aniti, nelle<br />

balanopostiti. Fascia C.<br />

PEVARYL lipogel, soluzione latte, polvere, schiuma e spray econazolo: nelle micosi<br />

cutanee (pityriasis, tinea corporis, pedis, capitis, cruris).<br />

GENTAMICINA - BETAMETASONE crema farmaco generico, nelle dermatiti con<br />

sospetta sovrainfezione batterica, ferite, morsi di animali. Fascia C.<br />

LOCOIDON crema idrocortisone butirrato: nelle dermatiti in senso lato; la<br />

prescrizione dei cortisonici per uso topico a carico del SSN può essere fatta per<br />

patologie cutanee gravi e croniche (ad es. psoriasi, dermatite atopica), su diagnosi di<br />

specialisti (nota 88).<br />

BETADINE gel 10 % iodopovidone: antisettico, medicazione di ferite; n.b. nella<br />

formulazione BETADINE P lavande vaginali o cpr vaginali 1 la sera per il trattamento<br />

delle vulvovaginiti aspecifiche (azione germicida). Fascia C.<br />

TINSET gel oxatomide idrato: antistaminico topico, 2-3 appl./die . Fascia C.<br />

FLEBS crema ruscus aculeatus: flebotonico, 2-3 applicazioni/die, massaggiando<br />

dalla caviglia verso il ginocchio. Fascia C.<br />

PROCTOLYN crema rettale fluocinolone+chetocaina, nelle s.emorroidarie, anoproctiti<br />

x 2-3 applicazioni/die. Fascia C.<br />

DAIVONEX calcipotriolo: antipsoriasico x 2 applicazioni/die, fascia A; se la<br />

componente infiammatoria è importante preferire…<br />

…DOBOVET calcipotriolo+betametasone; 1 applicazione/die, fascia A; entrambi i<br />

farmaci sono multiprescrivibili con l’esenzione 045.<br />

TERAPIA DELL’ALOPECIA<br />

ANDROGENETICA<br />

PROPECIA (finasetride): 1 cp/die<br />

(uomini);<br />

MINOXIDIL lozione al 5%<br />

(uomini) e lozione al 2% ( donne)<br />

S: 2 appl/die.<br />

Nb gli effetti benefici della finsasteride<br />

iniziano a regredire a 6 mesi dalla<br />

sospensione, mentre per il minoxidil la<br />

ricaduta si verifica entro 3-4 mesi dal<br />

termine del trattamento.<br />

TERAPIA DELLA VITILIGINE<br />

NORME PER LA PRESCRIZIONE DELLA ISOTRETIONINA<br />

PER USO SISTEMICO NELL’ACNE GRAVE (cp 10 e 20<br />

mg) nb: il farmaco possiede effetto teratogeno e tossicità<br />

epatica e può dare alterazioni del metabolismo lipidico<br />

(controllare!) :<br />

1° prescrizione effettuata dal dermatologo;<br />

per le donne si allega modulo AIFA dove il MMG<br />

controfirmerà il test di gravidanza fino a 1 mese dalla<br />

sospensione della terapia;<br />

La ricetta è non ripetibile e deve contenere la<br />

posologia espressa in mg/die per 1 mese di<br />

trattamento e la data dell’ultimo test di gravidanza.<br />

Vitiligine: Comparsa di macchie di depigmentazione cutanea causate da perdita di funzionalità dei melanociti,<br />

con possibile esordio già nell’adolescenza/ giovane adulto, ad eziologia verosimilmente autoimmune. Le lesioni<br />

possono rimanere stabili per anni oppure progredire con fasi alterne di stabilizzazione.<br />

Terapia:<br />

corticosterodi topici (clobetasolo, betamentasone, fluticasone) 1 applicazione /die a cicli di non più di 2<br />

mesi;<br />

immunosoppressori topici ( pimecrolimus Elidel o tacrolimus Protopic);<br />

fototerapia (UVA luce ultravioletta a banda stretta o PUVA,UVA associata a psoraleni per via orale.


APPARATO CARDIOVASCOLARE<br />

CIRCOLAZIONE CORONARICA<br />

le arterie coronarie scorrono nei solchi<br />

coronarici dx e sx: la sinistra ( Csx o LCA,<br />

left coronary artery) è il vaso più<br />

voluminoso, diviso in un primo tratto<br />

denominato tronco comune (LMCA left<br />

main coronary artery) che si biforca<br />

dopo 2 cm originando la circonflessa<br />

coronaria (CX) che si porta a sx fino a<br />

raggiungere la faccia diaframmatica del<br />

ventricolo sx , e la discendente anteriore<br />

(DA, o interventricolare anteriore IVA)<br />

che prosegue verso la punta del cuore.<br />

FARMACI ANTIPERTENSIVI<br />

IN FASCIA A, MULTIPRESCRIVIBILI IN CASO DI ESENZIONE TICKET A31 o 031.<br />

Inizialmente conviene imparare ad usare una molecola per ciascuna classe farmacologica; la<br />

scelta dell’antipertensivo con il quale cominciare una terapia viene fatta tenendo conto delle<br />

sue controindicazioni e di una eventuale patologia concomitante. In un paziente giovane<br />

adulto, iperteso, senza problemi particolari, si può iniziare il trattamento con il dosaggio<br />

efficace di un farmaco di qualsiasi classe terapeutica<br />

CLASSE NOME COMMERCIALE PATOLOGIA CONTROINDICAZIONI<br />

FARMACOLOGICA<br />

CONCOMITANTE<br />

ACE INIBITORI ENALAPRIL 20 mg insufficienza cardiaca, stenosi arterie renali,<br />

enalapril, generico S. ½-1cp/die<br />

diabete con proteinuria. creatinina > 3mg/dl<br />

SARTANI<br />

LOSARTAN 50 mg tosse da ACE-inibitori,<br />

Losartan,generico S.1 cp/die<br />

diabete con proteinuria<br />

e creatinina > 1.5mg/dl.<br />

CA-ANTAGONISTI AMLODIPINA10mg angina, ipertensione<br />

DIIDROPIRIDINICI<br />

Amlodipina<br />

S. ½-1 cpr/die<br />

sistolica isolata.<br />

alfa-BLOCCANTI DOXAZOSIN 4 mg ipertrofia prostatica<br />

doxazosin generico S.½ -1 cpr/die<br />

benigna, dislipidemia.<br />

infarto miocardio, broncospasmo,<br />

Beta-BLOCCANTI ATENOLOLO 100 mg cp angina, tachiaritmie, vasculopatia periferica,<br />

atenololo, generico S.½-1 cpr/die<br />

ipertiroidismo,<br />

emicrania.<br />

blocco A-V di 2°-3°.<br />

DIURETICI MODURETIC cp insufficienza cardiaca,<br />

Idroclortiazide- S.1 cpr/die<br />

ipertensione sistolica<br />

amiloride<br />

isolata


Sono farmaci utilizzabili in gravidanza i calcioantagonisti diidropiridinici e i betabloccanti,<br />

questi ultimi devono però essere sospesi 2-3 giorni prima della data prevista per il parto.<br />

Il farmaco di elezione per l’ipertensione in gravidanza resta comunque l’alfa-metil-dopa<br />

(ALDOMET cpr da 250 o 500 mg). Controindicati gli ACE-inibitori e i sartani.<br />

Si definisce crisi ipertensiva un aumento marcato e improvviso della PA senza alterazione<br />

della funzionalità degli organi bersaglio: cuore, cervello, rene, occhio (se presente,<br />

ospedalizzare!). Per il suo trattamento utilizzare:<br />

NIFEDICOR gtt (1gtt = 0.5 mg di nifedipina), 5-10 gtt aumentabili a 10+10; specie nei<br />

pz anziani, per il rischio di ipotensione profonda con ipoperfusione cerebrale e<br />

cardiaca, nei quali, è meglio utilizzare formulazioni Retard (ADALAT CRONO 30 mg 1<br />

cp da deglutire) o in alterativa il captopril, generico, 25 mg 1cp sl.<br />

Nei casi che non rispondono continuare eventualmente il trattamento con la<br />

furosemide (LASIX) 1-2 f. ev , obbligatoria in caso di stasi polmonare.<br />

ESAMI PER LA STRATIFICAZIONE DEL RISCHIO CV<br />

La valutazione e l’individuazione precoce del danno d’organo in particolare in ambito cardiorenale,<br />

anche in fase iniziale e asintomatica, rappresenta una tappa fondamentale nella<br />

corretta stratificazione del rischio CV nei pazienti ipertesi e non. In particolare alcune forme<br />

di danno d’organo pre-clinico, quali l’ipertrofia ventricolare sinistra, il danno renale preclinico,l’aumento<br />

dello spessore intima-media carotideo possono identificare un sottogruppo<br />

di soggetti con rischio CV particolarmente elevato.<br />

Per la stratificazione dei pazienti sembrano particolarmente utili i seguenti esami :<br />

ESAME VALORE PREDITTIVO FATTIBILITA’ COSTO<br />

ECG <br />

ECOCARDIOGRAFIA <br />

SPESSORE<br />

INTIMA/MEDIA<br />

carotideo<br />

<br />

MICROALBUMINURIA <br />

FILTRATO<br />

<br />

GLOMERULARE<br />

CREATININA<br />

CLEARANCE<br />

o


SCOMPENSO CARDIACO<br />

Si definisce come l’incapacità del cuore di mantenere un’adeguata gittata ed è da considerarsi<br />

come l’evoluzione finale di varie patologie cardiovascolari (cardiopatia ischemica,<br />

valvulopatia, ipertensione arteriosa, cardiopatia dilatativa).<br />

sintomatologia:<br />

dispnea, ortopnea;<br />

tachicardia;<br />

oliguria;<br />

turgore giugulare;<br />

epatomegalia;<br />

rantoli polmonari;<br />

edemi malleolari.<br />

Misure generali nel pz domiciliare:<br />

Monitorare il peso corporeo;<br />

Monitorare la diuresi;<br />

Trattare le cause “scatenanti” (es: infezioni, crisi ipertensiva, anemia, diabete, ecc).<br />

Terapia farmacologica:<br />

classificazione NYHA:<br />

I: assenza di sintomi durante le attività<br />

ordinarie;<br />

II: dispnea durante le attività ordinarie;<br />

III: dispnea per attività lievi;<br />

IV: dispnea a riposo.<br />

ACE INIBITORI rimodellamento VS, antipertensivi.<br />

SARTANI rimodellamento VS, antipertensivi.<br />

BETA BLOCCANTI rimodellamento VS, controllo della frequenza (target:< 80 bpm riposo, < 110<br />

bpm sforzo).<br />

DIURETICI DELL’ANSA azione sulla ritenzione idroelettrolitica<br />

(perdita di peso desiderabile: 1.3-2.3 Kg/die in pz sintomatico).<br />

DIGITALE Effetto inotropo e simpaticolitico, < freq nella FA.<br />

INDICAZIONI ALL’OSPEDALIZZAZIONE IN PZ CON SCOMPENSO CARDIACO:<br />

• dispnea a riposo con ortopnea, edema polmonare;<br />

• anasarca o severi edemi declivi con congestione venosa (turgore giugulare, epatomegalia) e/o<br />

• oligoanuria;<br />

• ipotensione arteriosa (PA < 80 mmHg) o sincope;<br />

• tachiaritmie;<br />

• segni clinici di ischemia miocardica;<br />

• malattie concomitanti aggravanti lo scompenso;<br />

• refrattarietà alla terapia orale, inadeguata assistenza domiciliare.


TABELLA: INDICAZIONI DEI SARTANI<br />

PRINCIPIO ATTIVO: LOSARTAN VALSARTAN CANDESARTAN IRBESARTAN TELMISARTAN EPROSARTAN OLMESARTAN<br />

DOSAGGI: cp<br />

INDICAZIONI<br />

Ipertensione<br />

essenziale<br />

Trattamento della<br />

patologia renale in pz<br />

con ipertensione e<br />

DM tipo 2<br />

Trattamento<br />

dell’insufficienza<br />

cardiaca<br />

Riduzione del rischio<br />

di ictus<br />

Infarto miocardico<br />

recente<br />

50-100 mg, cp<br />

12,5mg<br />

Pz anziano Nessun<br />

Pz con insufficienza<br />

epatica lieve<br />

moderata<br />

Pz con insufficienza<br />

epatica grave<br />

Pz con insufficienza<br />

renale lieve<br />

Pz con insufficienza<br />

renale grave<br />

Cps<br />

80-160mg, cp<br />

40mg<br />

Cp 8-16-32 mg Cp<br />

75-150-300 mg<br />

Cp<br />

20-40-80 mg<br />

X X X X X X X<br />

X X<br />

X X<br />

X<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Riduzione del<br />

dosaggio<br />

Il trattamento<br />

concomitante con<br />

ACE e B-bloc non<br />

è raccomandato<br />

X<br />

Il trattamento<br />

concomitante con<br />

ACE non è<br />

raccomandato<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Non superare<br />

80mg<br />

X<br />

Nessun aggiustamento<br />

del dosaggio<br />

Riduzione dosaggio<br />

iniziale (2mg)<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Riduzione dosaggio<br />

(40mg)<br />

Cp<br />

600 mg<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Cp<br />

10-20-40 mg<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Esperienza limitata Non raccomandato.<br />

Limitata esperienza<br />

Controindicato Controindicato Controindicato No dati clinici controindicato Controindicato Non raccomandato.<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio anche<br />

nel pz<br />

emodializzato<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Riduzione dosaggio<br />

iniziale (4mg)<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio. Inizio<br />

75mg negli<br />

emodializzati<br />

controindicato Esperienza limitata Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio. Inizio<br />

75 mg negli<br />

emodializzati<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Esperienza limitata.<br />

Riduzione dosaggio<br />

iniziale (20mg)<br />

Effetto uricosurico SI NO NO NO Possibilità aumento<br />

ac.urico<br />

Nessun<br />

aggiustamento del<br />

dosaggio<br />

Dosaggio max: 600<br />

mg<br />

clinica.<br />

Nessuna esperienza<br />

clinica<br />

Limitata esperienza<br />

clinica. Dosaggio max<br />

consigliato:20mg<br />

Non raccomandato.<br />

Limitata esperienza<br />

clinica<br />

NO NO


FIBRILLAZIONE ATRIALE (FA) E FARMACI ANTIARITMICI<br />

FARMACI TUTTI IN FASCIA A E MULTIPRESCRIVIBILI CON L’ESENZIONE 002 E 013.<br />

NOTE:<br />

la FA può avere conseguenze emodinamiche (scompenso) e tromboemboliche;<br />

va immediatamente ricoverato un pz con FA di recente insorgenza (fino a 48 ore) per tentare una<br />

cardioversione farmacologica e i soggetti con instabilità emodinamica;<br />

una scoagulazione efficace deve precedere (3 settimane) e seguire (4 settimane) la CV elettrica.<br />

Controllo e ripristino del ritmo cardiaco<br />

CARDIOVERSIONE CONTROLLO RITMO CONTROLLO FREQ.<br />

PROPAFENONE X X<br />

FLECAINIDE<br />

(Almarytm)<br />

X X<br />

AMIODARONE X X X<br />

SOTALOLO X<br />

NOTE:<br />

il sotalolo è considerato un antiaritmico;<br />

l’amiodarone è più sicuro in caso di cardiopatia per la sua azione sulle aritmie ventricolari maligne.<br />

Controllo della frequenza cardiaca<br />

DIGITALE X<br />

BETA BLOCCANTI (Atenololo, Metoprololo) X<br />

CA-ANT. non diidropiridinici (Verapamil, Diltiazem) X<br />

CONTROLLO FREQ.<br />

NOTE:<br />

la frequenza cardiaca va mantenuta tra i 60 e i 90 battiti al minuto;<br />

la digitale (Lanoxin cp 0.125, 0.25, 0.625 mg) si può dare in monoterapia solo nei soggetti sedentari<br />

perché non controlla l’aumento di frequenza da sforzo; è indicata in caso di scompenso cardiaco e nei pz<br />

anziani.<br />

FA PERMANENTE, indicazioni al trattamento con warfarin:<br />

Età > 75 anni;<br />

precedenti TIA o ictus;<br />

ipertensione arteriosa;<br />

diabete;<br />

scompenso cardiaco;<br />

valvulopatia mitralica.<br />

nei pz senza fattori di rischio considerare la terapia con ASA 300 mg/die.


PSICOFARMACI<br />

TUTTI GLI PSICOFARMACI VANNO UTILIZZATI<br />

INIZIANDO GRADUALMENTE FINO A TROVARE LA DOSE MINIMA EFFICACE e<br />

ALTRETTANTO GRADUALMENTE VANNO SOSPESI.<br />

UN ATTEGGIAMENTO CALMO ED EMPATICO DEL MEDICO E’ DI PER SE’ UN FARMACO!<br />

FARMACO RANGE EFFETTO PREVALENTE FORMULAZIONE<br />

TERAPEUTICO<br />

(mg)<br />

ALPRAZOLAM (generico) 0.5 - 4 mg ANSIOLITICO cp 0.25 - 0.50 1;<br />

opp. Xanax<br />

10 gtt=0.25 mg<br />

BROMAZEPAM (generico) 1.5 - 9 mg ANSIOLITICO cp 1.5 – 3;<br />

opp. Lexotan<br />

15 gtt=1.5 mg<br />

LORAZEPAM (generico) 1 - 7.5 mg ANSIOLITICO/IPNOTICO cp 1 - 2.5;<br />

opp. Tavor<br />

20gtt=1 mg<br />

OXAZEPAM (SERPAX) 15 - 60 mg ANSIOLITICO/IPNOTICO cp 15 - 30<br />

BROTIZOLAM (LENDORMIN) 0.25 - 0.5 mg IPNOTICO cp 0.25<br />

TRIAZOLAM (HALCION) 0.125 - 0-25 IPNOTICO cp 0.125 - 0.25<br />

Le BENZODIAZEPINE (BDZ) sono tutte in fascia C e <strong>qui</strong>ndi prescrivibili su ricetta “bianca”<br />

ripetibile. Tenere presente quanto segue:<br />

nei pz epatopatici, anziani e politrattati, preferire BDZ oxazepam-simili che vengono direttamente<br />

coniugate a livello epatico con ac.glucuronico e <strong>qui</strong>ndi eliminate senza la produzione di metabolici<br />

attivi, come il LORAZEPAM, di cui esiste anche una formulazione orosolubile (TAVOR orosolubile),<br />

utilizzabile nelle crisi d’ansia.<br />

se si vuole ottenere un effetto prevalentemente ipnotico utilizzare una BDZ a rapida eliminazione, come<br />

il brotizolam e il triazolam, al fine di garantire al pz una buona performance psicofisica al risveglio.<br />

nell’ insonnia di modica gravità si può prescrivere STILNOX (zolpidem), 1 cp prima di coricarsi,<br />

molecola che fa parte delle imidazopiridine, molto maneggevole per la scarsità di interazioni ed effetti<br />

collaterali e che rispetta l’architettura fisiologica del sonno.<br />

il diazepam ( VALIUM cps da 2 e 5 mg; gtt, 10gtt = 2mg, fiale da10 mg im/ ev) viene utilizzato nelle...<br />

… crisi convulsive per i suoi effetti miorilassanti e anticonvulsivanti con la seguente posologia:<br />

adulto: 1-2 f. ev. lenta;<br />

bambini: Attualmente sono in commercio soluzioni pronte di DIAZEPAM a somministrazione rettale<br />

(MICROPAM sol.rettale, fascia C) indicato nelle convulsioni, anche febbrili, con la seguente posologia:<br />

- bambini fino a 3 anni: 1 somministrazione 5 mg;<br />

- bambini >3 anni: 1 somministrazione 10 mg.<br />

CAUSE PIU’ FREQUENTI DI CONVULSIONI RISPETTO ALL’ETA’<br />

TRAUMI CRANICI<br />

S.DA ASTINENZA (alcool, oppiacei, barbiturici)<br />

IDIOPATICHE<br />

INFEZIONI SNC<br />

MALFORMAZIONI<br />

NEOPLASIE<br />

DISTURBI METABOLICI<br />

M.CEREBROVASCOLARI<br />

TUTTE LE ETA’<br />

0 - 20 ANNI<br />

OLTRE I 40 ANNI


Principio attivo Modalità d'azione Emivita (ore) Metaboliti attivi<br />

Ansiolitici benzodiazepinici<br />

Alprazolam Rapida- media 12-15 no<br />

Clorazepato dipotassico Rapida 48 sì<br />

Diazepam Rapida 20-50 sì<br />

Lorazepam Media 10-20 no<br />

Prazepam Lenta 70 sì<br />

Ipnotici benzodiazepinici<br />

Brotizolam Rapida 5 sì<br />

Flunitrazepam Rapida 19-22 sì<br />

Flurazepam Rapida 40-114 sì<br />

Lormetazepam Rapida 12-20 no<br />

Midazolam Rapida 1-4 no<br />

Temazepam Media- lenta 9,5-12 no<br />

Triazolam Rapida 1,7-5 no<br />

Ipnotici non-benzodiazepinici<br />

Zolpidem Rapida 1,5-4,5 no<br />

Zopiclone Rapida 3-6 sì<br />

Zaleplon Rapida 1 no<br />

ANTIDEPRESSIVI<br />

I farmaci attualmente più utilizzati sono i cosiddetti SSRI, meglio tollerati rispetto ai triciclici<br />

e gravati di minori effetti collaterali e perciò proposti come trattamento di prima linea della<br />

depressione in MG.<br />

Tra questi la PAROXETINA (generico, cp 20 mg, dosaggio medio 1 cpr die, fascia A ) è<br />

utilizzabile non solo nella cura della depressione, ma anche nel trattamento dei disturbi<br />

d’ansia (disturbo ossessivo-compulsivo, da attacchi di panico , d’ansia sociale e generalizzata,<br />

disturbo da stress post-traumatico). Un miglioramento del tono dell’umore va atteso dopo<br />

circa 4 settimane e il trattamento va protratto per almeno 2 mesi. L’effetto collaterale più<br />

frequente (dose-dipendente) è la nausea.<br />

Nei pazienti anziani, quando alla depressione si associa insonnia e agitazione, si può<br />

prescrivere il trazodone (TRITTICO cp da 75 e 150 mg a rilascio prolungato, fascia A) in<br />

monosomministrazione serale, 1 cp prima di coricarsi.<br />

Nella distimia (quadro depressivo minore con ansia e somatizzazioni) trova utilizzo<br />

l’amisulpride (DENIBAN fascia C), 1 cp/die, per 2- 4 settimane.<br />

Approccio al pz depresso:<br />

• non svalutare (“ non è niente…”);<br />

• non banalizzare (“ci deve mettere più buona volontà”);<br />

• valutare esplicitamente il rischio di suicidio nelle depressioni gravi.


NEUROLETTICI<br />

TALOFEN: promazina, fenotiazina con maggior potere sedativo e minor effetto antipsicotico,<br />

disponibile in gtt (1 gtt = 2 mg) e fiale im / ev da 50 mg, entrambe le formulazioni in fascia C;<br />

dose iniziale 50 mg/die da raggiungere gradualmente (es. cominciare con 10-15 gtt la sera).<br />

SERENASE: aloperidolo, butirrofenone più incisivo sui sintomi psicotici, disponibile per os in<br />

cp da 1mg (C) e in gtt (10 gtt = 1 mg fascia A): dose iniziale 3 mg/die, da raggiungere<br />

gradualmente (es. iniziare con 10 gtt la sera); in acuto – pz ubriaco, agitato, delirante, confuso-<br />

somministrare 1 fiala im da 5 mg, eventualmente ripetibile dopo 20 minuti al fine di<br />

assicurare un trasporto in ospedale in condizioni di sicurezza.<br />

Ricordo alcune cause di stato confusionale acuto:<br />

farmaci (psicotropi, digitalici, corticosteroidi);<br />

s. da astinenza (alcool e BDZ);<br />

disturbi metabolici (ipo-iperglicemia, encefalopatia epatica);<br />

infezioni (meningiti, encefaliti);<br />

demenza;<br />

intossicazione da monossido di carbonio.


CONTRACCETTIVI ORALI<br />

GESTODENE DESOGESTREL LEVONORGESTREL<br />

ETINILESTRADIOLO MINULET PLANUM MICROGYNON<br />

GINODEN PRACTIL TRINORDIOL<br />

MILVANE GRACIAL TRIGINON<br />

TRIMINULET MERCILON MIRANOVA<br />

FEDRA SECURGIN LOETTE<br />

HARMONET<br />

ARIANNA<br />

MINESSE<br />

Si sconsiglia l’uso dei contraccettivi orali nelle seguenti situazioni:<br />

gravidanza;<br />

cancro mammario;<br />

storia di malattia tromboembolica, ipertensione, cardiopatie;<br />

ictus, emicrania con segni neurologici;<br />

epatite virale attiva, cirrosi grave scompensata, neoplasia epatica, malattie biliari;<br />

diabete insulino-dipendente con danno d’organo o da > 20 anni;<br />

post-partum, allattamento;<br />

intervento chirurgico maggiore con prolungata immobilizzazione.<br />

Si ricorda che i contraccettivi orali vengono utilizzati per regolarizzare i cicli mestruali e per il<br />

trattamento della dismenorrea e dell’endometriosi.<br />

ALTRI DISPOSITIVI ANTICONCEZIONALI<br />

EVRA cerotti norelgestromina/etinilestradiolo, un cerotto alla settimana per 3 settimane,<br />

poi una settimana di sospensione (mestruazioni) e ripresa del ciclo terapeutico.<br />

NUVARING dispositivo intravaginale etonogestrel/etinilstradiolo, un anello posizionato in<br />

sede intravaginale dalla donna stessa il primo giorno del ciclo naturale e lasciato in sede senza<br />

interruzione per 3 settimane; il dispositivo va <strong>qui</strong>ndi rimosso per 1 settimana (emorragia da<br />

sospensione), poi posizionamento di un nuovo anello.<br />

CONTRACCEZIONE D’EMERGENZA<br />

Può essere effettuata somministrando una cp di Levonorgestrel 1.5 mg (Norlevo cp, fascia C)<br />

preferibilmente entro 12 ore dal rapporto sessuale non protetto, e comunque non oltre 72<br />

ore. In caso di vomito entro 3 ore dall’assunzione, deve essere assunta immediatamente<br />

un’altra compressa.<br />

Nelle donne oltre i 40 anni con fattori di rischio CV andrebbero prescritti contraccettivi a base di solo<br />

progestinico, perché gravati, sotto questo aspetto, di un profilo di rischio decisamente inferiore rispetto ai<br />

contraccettivi orali combinati in qualunque formulazione (orale, cerotto, anello vaginale). In Italia è disponibile<br />

un’unica formulazione orale a base di Desogestrel 0.075 mg ( Cerazette, fascia C), da assumere per 28 giorni<br />

senza interruzione, e un dispositivo intrauterino contenente Levonorgestrel ( Mirena, fascia C), efficace per un<br />

periodo di 5 anni, che presenta anche, come indicazione, la menorragia idiopatica, problema frequente sopra i 40<br />

anni. I contraccettivi orali contenenti solo progestinico sono associati a più giorni di sanguinamento/spotting<br />

rispetto ai combinati ed è questa la principale causa di interruzione del trattamento.


TRATTAMENTO DELL’OSTEOPOROSI POST-MENOPAUSALE<br />

FATTORI DI RISCHIO:<br />

menopausa precoce;<br />

familiarità per osteoporosi;<br />

vita sedentaria;<br />

fumo;<br />

magrezza.<br />

cause di “osteoporosi secondaria”:<br />

malattie neoplastiche (es.mieloma multiplo);<br />

s.cushing;<br />

farmaci (steroidi, eparina);<br />

immobilizzazione;<br />

insufficienza renale (osteodistrofia renale).<br />

TRATTAMENTO:<br />

supplementazione di calcio e vit. D,<br />

ottenibile con CALCIO CARBONATO+VIT D3, una<br />

bust./die, farmaco generico, fascia A; si può altresì somministrare separatamente il<br />

calcio (CALCIO CARBONATO 1 cp effervescente/die) e la vit.D (Dibase 20 gtt la<br />

settimana o Dibase 100.000 1f. im ogni 3 mesi, o Dibase 300.000 1f im/anno).<br />

difosfonati:<br />

ALENDRONATO 70 mg, 1 cp/la settimana (generico, fascia A, nota 79) da<br />

assumersi la mattina a digiuno con acqua naturale e mantenendo la stazione eretta e il<br />

digiuno per 30 minuti; CLODRONATO 100 mg 1 f im/la settimana (generico, fascia C).<br />

trattamento ormonale sostitutivo (TOS) : è indicato quando un quadro di osteopenia si<br />

accompagna ai disturbi tipici della menopausa, che alterano la qualità di vita della<br />

donna (sintomi vasomotori e urogenitali da carenza estrogenica: vampate di calore,<br />

disturbi della sfera sessuale); si utilizza una terapia combinata estro-progestinica per<br />

prevenire l’iperplasia e il cancro endometriale, tranne che nelle donne isterectomizzate<br />

dove si prescrive il solo estrogeno. Le controindicazioni assolute al TOS sono: storia di<br />

neoplasia mammaria ed endometriale, sanguinamento vaginale non diagnosticato,<br />

pregressi fenomeni tromboembolici, epatopatia attiva o cronica. Ricordo che l’utilizzo<br />

del progestinico può ridurre gli effetti cardioprotettivi della terapia estrogenica e<br />

incrementare il rischio del tumore al seno, anche se il possibile rischio di cancro alla<br />

mammella associato a terapia ormonale è comunque basso (meno dello 0.1%) e<br />

correlato con l’assunzione per un lungo periodo.<br />

SCHEMI DI TERAPIA SOSTITUTIVA:<br />

ESTRADERM 50 mcg cerotti, estradiolo (fascia A), 2 cerotti la settimana, da abbinare<br />

a…<br />

…FARLUTAL 10 mg cp, medrossiprogesterone (fascia C), 1 cp per 14 giorni al mese in<br />

donne con utero intatto;<br />

ESTRACOMB TTS cerotti, estradiolo+noretisterone, 2 cerotti la settimana.


Ritengo che sia bene, prima di prescrivere una terapia ormonale, sottoporre la donna in<br />

menopausa ad una serie di accertamenti clinici come:<br />

dosaggio di FSH, ALT, ATIII;<br />

mammografia;<br />

visita ginecologica.<br />

FLUSSO MESTRUALE ABBONDANTE<br />

CAUSE:<br />

ORGANICHE a) locali: fibromiomi, polipi, adenomiosi, neoplasie;<br />

b) sistemiche: piastrinopenie, coagulopatie, ipotiroidismo.<br />

DISFUNZIONALI. Trattamento di elezione: estroprogestinici a basso dosaggio.<br />

APPROCCIO DIAGNOSTICO:<br />

emocromo, sideremia, ferritina, TSH, PT, PTT, betaHCG;<br />

eco transvaginale, isteroscopia.<br />

TERAPIA ENDOCRINA ADIUVANTE NEL TUMORE DELLA MAMMELLA<br />

INIBITORI DELLE AROMATASI<br />

(letrozolo e anastrozolo)<br />

TAMOXIFENE<br />

RECETTORI ORMONALI positivi positivi<br />

PREMENOPAUSA no sì<br />

POSTMENOPAUSA sì pz a basso rischio di recidive<br />

TRATTAMENTO 5 anni 5 anni<br />

EFFETTI COLLATERALI s. climaterica<br />

s. climaterica<br />

osteoporosi<br />

TVP<br />

ipercolesterolemia<br />

K endometrio


DIABETE<br />

NORMOGLICEMIA:<br />

a digiuno < 110 mg/dl (digiuno = non assunzione di alimenti da 8 h)<br />

2h dopo carico orale 126 mg/dl<br />

2h dopo carico orale di 75 gr di glucosio > 200 mg/dl<br />

glicemia > 200 mg/dl in qualsiasi momento della giornata.<br />

IPERGLICEMIA:<br />

sintomatologia:<br />

polidipsia, poliuria, segni di disidratazione;<br />

polifagia;<br />

dimagrimento;<br />

alito acetonemico;<br />

sintomi gastroenterici (nausea, vomito, dolori addominali);<br />

visione offuscata;<br />

alterazione dello stato di coscienza.<br />

principi di trattamento:<br />

reidratazione;<br />

dieta, attività fisica, sulfarinuree (più rapide) o biguanidi;<br />

se inefficaci, aggiungere un 2° ipoglicemizzante orale;<br />

se inefficace, aggiungere insulina notturna.<br />

indicazioni al trattamento con insulina:<br />

glicemia a digiuno > 270mg/dl;<br />

perdita di peso consistente, assenza di eccesso ponderale (insulinopenia);<br />

sintomi importanti;<br />

comorbilità, interventi chirurgici;<br />

gravidanza.<br />

complicanze:<br />

retinopatia;<br />

insufficienza renale;<br />

malattie cardiovascolari;<br />

neuropatia diabetica;<br />

piede diabetico;<br />

obiettivo terapeutico:<br />

emoglobina glicata


2. BIGUANIDI (METFORMINA)<br />

Di scelta nel diabetico sovrappeso per la sua azione anoressizzante.<br />

Aumenta la sensibilità all’insulina con aumento dell’utilizzo periferico del glucosio da parte<br />

del tessuto muscolare e adiposo, inibisce la produzione epatica di glucosio; ha una durata<br />

d’azione di circa 4 ore e si somministra in 2-3 dosi al giorno; controindicata nelle epatopatie e<br />

nelle gravi insufficienze respiratorie e renali.<br />

METFORMINA 500-1000 mg cp, farmaco generico, dose/die: da 500mg a 3g, fascia A.<br />

3. ASSOCIAZIONI<br />

SUGUAN M, glibenclamide+metformina, da ½ a 4 cp/die, fascia A.<br />

4. GLINIDI<br />

Agiscono stimolando la secrezione insulinica grazie ad un legame rapido e breve a un<br />

recettore betacellulare parzialmente diverso da quello delle sulfaniluree.<br />

NOVONORM: repaglinide, cp 0.5-1-2 mg, dose/die: 3-12 mg in 2-3 somministrazioni<br />

subito prima dell’assunzione dei pasti; si assorbe rapidamente e dopo un’ora raggiunge<br />

il picco ematico e ciò rende questo farmaco indicato nella correzione del picco<br />

glicemico post-prandiale.<br />

5. GLITAZONI<br />

Migliorano la sensibilità periferica all’insulina, ma possono indurre ritenzione idrica e<br />

comportano un aumentato rischio di scompenso cardiaco nei pz già a rischio per tale<br />

patologia.<br />

ACTOS: pioglitazone, cp 15-30 mg; dose/die: 15-45 mg 1 volta/die.<br />

COMPETACT: pioglitazone 15 mg + metformina 850 mg da 1 a 2 cp/die.<br />

LINEE GUIDA PER LA TERAPIA IPOGLICEMIZZANTE ORALE NEL DIABETE TIPO II<br />

raccomandare sempre un adeguato stile di vita (dieta + attività fisica), se inefficace…<br />

…iniziare con la metformina, tranne in presenza di insuff.renale (N.B. recenti studi<br />

suggeriscono che l’uso della metformina è sicuro fino ad un filtrato glomerulare<br />

(GFR)=30 ml/min.<br />

in caso di inefficacia, aggiungere secretagogo o glitazone;<br />

usare la terapia tricombinata (metformina + glitazone + sulfanilurea) quando le<br />

associazioni metformina - secretagoghi o metformina - glitazoni non ottengono un<br />

buon controllo glicemico; considerare comunque la possibilità di un esaurimento delle<br />

beta-cellule e <strong>qui</strong>ndi la necessità di una…<br />

terapia insulinica associata ad un farmaco insulino-sensibilizzante (insulina +<br />

metformina/glitazone).<br />

CONSIGLI SULLO STILE DI VITA<br />

Consigliare un’attività fisica aerobica moderata-intensa (50-75% della frequenza cardiaca teorica<br />

massima calcolata sottraendo l’età a 220 o a 208 nei pz anziani), per almeno 30 min al giorno con<br />

frequenza di 3-4 volte alla settimana.<br />

La dieta dovrebbe ridurre il soprappeso fino ad ottenere una BMI < 25Kg/m 2 e una<br />

circonferenza addominale negli uomini < 102 cm e nelle donne < 88 cm.


7. INSULINE<br />

Profilo delle principali insuline in commercio in Italia<br />

INSULINA INIZIO PICCO DURATA<br />

Analoghi rapidi( aspart,lispro,glulisina) 5-15 min 30-90 min


8. DISPOSITIVI PER DIABETICI: regole prescrittive<br />

DIABETE INSULINO TRATTATO (va scritto in ricetta!)<br />

La prescrizione deve attenersi al programma di cura, e sue eventuali modifiche, redatto da un diabetologo di un<br />

centro antidiabetico.<br />

DISPOSITIVO QUANTITA’ POSOLOGIA<br />

SIRINGHE X INSULINA MAX 240/BIMESTRE SI’ (MAX 4/DIE)<br />

AGHI PER INIETTORE MAX 300/BIMESTRE SI’ (MAX 5/DIE)<br />

STRISCE X GLICEMIA QUANTITATIVO BIMESTRALE IN SI’<br />

BASE ALLA POSOLOGIA<br />

LANCETTE PUNGIDITO COME LE STRISCE COME LE STRISCE<br />

DIABETE NON INSULINO TRATTATO (va scritto in ricetta!)<br />

STRISCE X GLICEMIA 25 o 50 A TRIMESTRE (MAX<br />

200/ANNO)<br />

LANCETTE PUNGIDITO COME LE STRISCE<br />

(MAX 200 ANNO)<br />

SI’<br />

COME LE STRISCE<br />

DIABETE GESTAZIONALE (va scritto in ricetta!)<br />

La prescrizione deve attenersi al programma di cura redatto da un diabetologo o da un ginecologo.<br />

STRISCE PER GLICEMIA MAX 100 A BIMESTRE SI’<br />

LANCETTE PUNGIDITO COME LE STRISCE COME LE STRISCE<br />

FOLLOW-UP DEL PZ DIABETICO<br />

OGNI 3/4 MESI: glicemia, Hb glicata, es.urine completo, peso corporeo, valutazione autocontrollo glicemico, PA.<br />

OGNI 6 MESI: VISITA DIABETOLOGICA<br />

OGNI ANNO:<br />

es. urine, microalbuminuria, creatinina + clearance, colesterolo, HDL, trigliceridi, ALT, elettroliti, emocromo,<br />

ECG, FUNDUS OCULI (biennale in assenza di retinopatia).<br />

N.b. esami esenti ticket con esenzione 013<br />

STANDARDIZZAZIONE DELL’Hb GLICATA<br />

VALORI ATTUALI VALORI RIFERIBILI<br />

AL SISTEMA DI RIFERIMENTO IFCC<br />

INTERVALLO DI RIFERIMENTO<br />

(SOGGETTI NON DIABETICI)<br />

4-6% 20-42 mmol/mol<br />

TARGET DI TRATTAMENTO PZ<br />

DIABETICI<br />

TARGET PER IL CAMBIAMENTO<br />

DELLA TERAPIA<br />

64 mmol/mol


TRATTAMENTO DEL DIABETE GESTAZIONALE<br />

dieta e programma di attività fisica di intensità moderata;<br />

terapia insulinica ( di scelta) con dosaggio 0.7 U/ kg/giorno ( prendendo in<br />

considerazione il peso precedente la gravidanza) in dosi refratte<br />

NUOVI FARMACI PER IL TRATTAMENTO DEL DIABETE<br />

Un enterormone, il GLP-1, promuove la secrezione di insulina al momento del pasto, ma<br />

sarebbe inutilizzabile in terapia per la sua brevissima emivita (2’), perché viene rapidamente<br />

degradato dal sistema enzimatico DPP-IV.<br />

La ricerca farmaceutica ha superato questo limite fornendo 3 approcci possibili:<br />

1. impiegare un agonista di GLP-1 (capostipite exenatide) resistente all’azione del DPP-IV;<br />

2. utilizzare analoghi del GLP-1 umano resistenti all’azione del DPP-IV, a lento<br />

assorbimento nel sottocute e capaci di legarsi all’albumina plasmatica (capostipite<br />

liraglutide)<br />

3. inibire l’attività del DPP-IV, prolugando l’emivita del GLP-1 endogeno (capostipiti<br />

sitagliptin e vildagliptin)<br />

I farmaci con le caratteristiche di 1 e 2 si definiscono incretinomimetici e prevedono la<br />

somministrazione per via sc, quelli di 3 sono gli inibitori del DPP-IV e possono venir assunti<br />

per os.<br />

MOLECOLA CLASSE SOMMINISTRAZIONE INDICAZIONE EMIVITA POSOLOGIA<br />

EXENATIDE analogo GLP-1 SC<br />

DM2 in associazione<br />

con metformina,<br />

tiazolidinedioni<br />

sulfaniluree<br />

o<br />

2.4 ore 5-10 mcg<br />

x 2 volte die<br />

LIRAGLUTIDE analogo GLP-1 SC come sopra 10/14 0.6-1.8 mg<br />

ore x 1 volta die<br />

DM2 in associazione<br />

100 mg x 1volta<br />

SITAGLIPTIN inibitori DPP-4 OS<br />

con metformina o 12 ore<br />

tiazolidinedione<br />

DM2 in associazione<br />

die<br />

VIDAGLIPTIN inibitori DPP-4 OS<br />

con metformina, 2.5/ 3 ore 5 mg die<br />

sulfanilurea o<br />

tiazolidinedione


DIABETE E SPORT<br />

La concessione dell’idoneità sportiva per lo sportivo diabetico è subordinata ad un buon<br />

controllo glico-metabolico, all’assenza di complicanze invalidanti (retinopatia, nefropatia,<br />

cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa, vasculopatia, neuropatia autonomica),<br />

all’assenza di possibili rischi iatrogeni (ipoglicemie).<br />

Si sottolinea l’importanza di verificare le capacità dell’atleta di automonitoraggio glicemico e<br />

di modificare la posologia insulinica e la dieta in base al dispendio energetico.<br />

Consigli utili:<br />

pianificare l’attività fisica, decidere cosa mangiare, iniettare l’insulina rapida 1-2 ore<br />

prima dell’esercizio evitando le zone coinvolte nel gesto atletico (es gambe per i ciclisti,<br />

arto sup. per il tennista);<br />

misurare , se possibile, la glicemia prima dell’esercizio:<br />

se inferiore a 90-100 mg/dl, mangiare qualcosa (es. una banana);<br />

se superiore a 250-300 mg/dl praticare una dose extra di insulina pronta ( 0.5-3<br />

UI);<br />

in caso di attività di lunga durata assumere carboidrati a metà attività; in caso di<br />

esercizio strenuo e prolungato senza assunzione di carboidrati vi può essere una<br />

deplezione dei depositi di glicogeno e pertanto il glucagone ( 1 f da 1 mg im) nel<br />

trattamento dell’ipoglicemia grave con perdita di coscienza può non essere efficace e<br />

va associato a somministrazione di 50 ml di glucosata ev;<br />

se l’attività fisica diurna è stata intensa, ridurre la dose di insulina lenta serale per<br />

evitare ipoglicemie notturne;<br />

attenzione alla fase post- esercizio, che può essere caratterizzata da ipoglicemia da<br />

stress: in tal caso assumere un supplemento di carboidrati.<br />

Il paziente diabetico è bene che venga indirizzato verso sport aerobici, con impegno<br />

cardiocircolatorio medio-elevato e regolari incrementi della frequenza cardiaca.<br />

In presenza di complicanze vascolari andranno sconsigliati quelle attività che comportano<br />

sforzi brevi ed intensi (pesistica, arti marziali, lotta, pugilato), perché il brusco rialzo dei valori<br />

pressori potrebbe aggravare il danno ad un microcircolo già compromesso.<br />

In presenza poi di problemi retinici sarebbero da evitare sport di contatto che possono<br />

provocare sobbalzi o scuotimento del capo.<br />

Si ricorda altresì che il trattamento con insulina costituisce una controindicazione assoluta<br />

per gli sport motoristici, il volo, il paracadutismo e gli sport subacquei.<br />

L’insulina fa parte delle sostanze proibite e pertanto il suo impiego è soggetto alla normativa<br />

nazionale ed internazionale sul doping (procedura di esenzione con finalità terapeutiche).


FARMACI IPOLIPEMIZZANTI<br />

Sono a carico del SSN se vengono soddisfatti i re<strong>qui</strong>siti richiesti dalla nota 13.<br />

1. STATINE<br />

Riducono il colesterolo totale, aumentano le HDL e diminuiscono le LDL; agiscono anche riducendo la<br />

trigliceridemia, sulla quale sembrano essere più efficaci l’atorvastatina e la rosuvastatina.<br />

Sono controindicate in caso di epatopatia attiva, con transaminasi > 3 volte la norma. Possono<br />

provocare una miopatia, che si manifesta con aumento delle CPK sieriche, astenia e dolorabilità<br />

muscolare.<br />

Un moderato aumento delle transaminasi (fino a 3 volte la norma) dovute all’assunzione di statine<br />

non ne controindica la somministrazione essendo espressione, più che di una necrosi epatocellulare, di<br />

un’attività dell’epatocita.<br />

STATINA RANGE TERAPEUTICO NOME COMMERCIALE<br />

Simvastatina 10-40 mg/die disponibile generico<br />

Prava statina 10-40 mg/die disponibile generico<br />

Atorvastatina 10-40 mg/die TORVAST, TOTALIP<br />

Fluvastatina 80 mg/die LIPAXAN, LESCOL<br />

Lovastatina 10-40 mg/die REXTAT, LOVINACOR<br />

Rosuvastatina 10-40 mg/die CRESTOR, PROVISACOR<br />

Valori desiderabili di colesterolo LDL<br />


IPERLIPIDEMIA INDOTTA<br />

DA FARMACI<br />

• immunosoppressori<br />

• antiretrovirali<br />

• inibitori aromatasi<br />

Statine<br />

Fibrati (se predominante<br />

ipertrigliceridemia)<br />

Ezetimibe in monoterapia<br />

(se statine non tollerate)<br />

Nei pazienti con insufficienza renale cronica (IR) moderata-grave sono concessi i PUFA-N3<br />

per livelli di trigliceridi ≥500 mg/dl; questi sono a carico del SSN anche nell'iperlipidemia<br />

combinata familiare (prevalenza 1-2:100), che si configura quando è dimostrabile nei membri<br />

di una stessa famiglia ipercolesterolemia e/o ipertrigliceridemia e/o la diagnosi clinicostrumentale<br />

di aterosclerosi precoce.<br />

Ricordo che gli Omega 3 sono rimborsabili per la prevenzione secondaria nel pz con pregresso<br />

infarto miocardico, in questo caso senza la necessità di apporre nella ricetta “rossa” la nota 13.<br />

2. FIBRATI (fenofibrato, Fulcrosupra cp 145 mg, 1 cp/die)<br />

Sono più efficaci delle statine nel ridurre i trigliceridi, ma meno efficaci nel diminuire la<br />

colesterolemia.<br />

Se associati alle statine aumentano il rischio di rabdomiolisi. Controllare le transaminasi dopo<br />

2 mesi di trattamento (possibile aumento). Ricordo che i fibrati posso rendere la bile più<br />

litogena e interferire con il warfarin.<br />

3. OMEGA3 olio di pesce (ESAPENT 1 cps/die)<br />

Viene utilizzato nel trattamento delle ipertrigliceridemie, ma sembra utile soprattutto in<br />

prevenzione secondaria, riducendo la mortalità dei pz con pregresso IMA.<br />

4. EZETIMIBE + SIMVASTATINA (INEGY o VYTORIN cp 10-20-40 mg, fascia A, nota 13)<br />

Associazione precostituita tra una statina e un inibitore dell’assorbimento intestinale del<br />

colesterolo, indicato nei pz con più fattori di rischio cardiovascolari e quando il target delle<br />

LDL non è raggiunto con la monoterapia.


IPERURICEMIA E GOTTA<br />

IPERURICEMIA<br />

In caso di fallimento delle misure dietetiche, prescrivere il farmaco generico ALLOPURINOLO, cp 300<br />

mg, fascia A, alla posologia di 1-1/2 cp/die.<br />

In caso di attacco gottoso acuto i FANS sono i farmaci di prima scelta.<br />

Meno utilizzata la colchicina per i suoi effetti collaterali (diarrea e tossicità midollare): COLCHICINA<br />

LIRCA, cp 1 mg, fascia A, 3 cp/die in fase acuta, poi a scalare fino a 1 cp/die per evitare recidive.<br />

FARMACO POSOLOGIA<br />

INDOMETACINA 150 mg/die,<br />

INDICAZIONI<br />

FANS<br />

NAPROSSENE 550 mg x 2/die,<br />

ETORICOXIB 120 mg/die<br />

1 mg per os seguita da 0.5 mg ogni<br />

3 ore fino a risoluzione dell’attacco<br />

gotta in FASE ACUTA<br />

COLCHICINA<br />

e fino ad una massima dose di 2.5<br />

mg nelle prime 24 ore<br />

gotta in fase ACUTA<br />

COLCHICINA 0.5-1 mg/die x 3-6 mesi PROFILASSI DELLE RECIDIVE<br />

150-300 mg/die fino al<br />

ALLOPURINOLO<br />

raggiungimento di<br />

6mg/dl<br />

uricemia< PROFILASSI DELLE RECIDIVE<br />

LOSARTAN 50-100 mg/die, ha proprietà PROFILASSI DELLE RECIDIVE<br />

uricosuriche<br />

nell’iperteso gottoso


ANTIBIOTICOTERAPIA<br />

Anche con i chemioterapici conviene inizialmente saper maneggiare un farmaco per classe terapeutica e poi<br />

progressivamente ampliare il proprio armamentario terapeutico.<br />

Solitamente in MG l’antibioticoterapia è empirica, fatta eccezione per il trattamento delle infezioni delle basse vie<br />

urinarie dove ci si avvale dell’urinocoltura e relativo antibiogramma per instaurare un trattamento mirato.<br />

Ricordo, tra i chemioterapici di uso comune che sono controindicati in gravidanza, il<br />

trimetoprim–sulfametoxazolo (Bactrim), il metronidazolo (Flagyl) e i chinolonici.<br />

Data la relativa immunodeficienza delle fasi estreme della vita è bene inoltre ricordare che la<br />

terapia delle infezioni contratte in età neonatale e geriatrica deve essere iniziata<br />

precocemente, così come nel caso di infezioni che colpiscono soggetti propriamente<br />

immunocompromessi (es. diabetici, pz.oncologici chemio/radiotrattati, HIV positivi,<br />

trapiantati d’organo).<br />

1. PENICILLINE<br />

disponibile il generico amoxicillina/acido clavulanico, cp e bust 1 gr, fascia A;<br />

posologia: adulti, 1gr x 2 o 3 volte/die; bambini, 50 mg/kg/die in 3 somministrazioni;<br />

indicazioni: infezioni delle alte e basse vie respiratorie, otite media ed esterna, sinusiti,<br />

infezioni delle vie urinarie, della cute e dei tessuti molli.<br />

2. CEFALOSPORINE<br />

Cefixima (Cefixoral) cp 400 mg e sospensione, fascia A;<br />

posologia: adulti, 1 cp/die; bambini, 8mg/kg/die in 1 somministrazione;<br />

indicazioni: infezioni delle vie respiratorie, otiti e sinusiti, infezioni delle vie urinarie, dei<br />

tessuti molli, dell’osso e della colecisti.<br />

3. CHINOLONICI<br />

Levofloxacina (Levoxacin) cp da 500 e 250 mg, fascia A;<br />

posologia e indicazioni: 500 mg/die nelle infezione respiratore, 250 mg/die nelle infezioni<br />

delle vie urinarie.<br />

Si ricorda che i chinolonici sono attivi anche sui patogeni intracellulari (Chlamydie, Mycoplasmi, Legionella), e<br />

che sono controindicati in gravidanza, in età pediatrica e nei soggetti epilettici (in queste situazioni, per ottenere<br />

un analogo spettro antibatterico, si può associare all’amoxi+clavulanato x2/die un macrolide come<br />

l’azitromicina -disponibile generico- in monosomministrazione per 3 giorni consecutivi -1 cp 500 mg/die o<br />

sospensione pediatrica 10 mg/kg/die, fascia A-).<br />

I chinolonici possono essere usati per il trattamento delle infezioni intestinali come ad es. la diarrea del<br />

viaggiatore, il colera e la febbre tifoide.<br />

4. MACROLIDI<br />

Disponibile il generico claritromicina cp da 500 e 250 mg e sospensione e un prodotto a<br />

rilascio modificato in monosomministrazione (Veclam RM 500 mg cp) in fascia A;<br />

posologia: adulti, 250 o 500 mg x 2 volte/die; bambini, 15 mg/kg/die in 2 somministrazioni;<br />

indicazioni: infezioni delle alte (2° scelta) e basse vie respiratorie e dei tessuti molli; anche<br />

questa classe è attiva sui patogeni intracellulari e l’azione terapeutica si ha anche nei confronti<br />

dell’Helicobacter Pylori e di numerosi patogeni genitali.<br />

5. COTRIMOXAZOLO<br />

Trimetoprim-sulfametossazolo (Bactrim Forte) cp 160 + 800 mg, disponibile anche la<br />

sosp.pediatrica;<br />

posologia: adulti, 1 cp x 2 volte/die; bambini dai 2 mesi, 30 mg/kg/die in 2 somministrazioni;<br />

indicazioni: infezioni urinarie e batteriche gastrointestinali, trattamento della toxoplasmosi, e<br />

della malaria clorochino-resistente, utilizzato per la profilassi e la terapia dell’infezione da P.<br />

carinii nei pz con AIDS; controindicato in gravidanza.


CASI PARTICOLARI:<br />

TERAPIA INIETTIVA. Molto utilizzata in passato, oggi è poco usata in ambiente extraospedaliero,<br />

grazie all’efficacia e alla maneggevolezza degli antibiotici utilizzabili per<br />

via enterale. Tra gli antibiotici iniettivi, da riservarsi a casi gravi (es. meningiti, pz<br />

immunodepressi) ricordo il ceftriaxone (il noto Rocefin f im 1gr, oggi disponibile anche<br />

il generico, fascia A), cefalosporina di 3° generazione dotata di lunga emivita che<br />

permette un’unica somministrazione al giorno.<br />

MENINGITI. Chemioprofilassi dei contatti: rifampicina per 2 giorni, adulti 600 mg x 2,<br />

bambini 10 mg/kg/die in 2 somm. (Rifadin cp 600 mg e sosp, fascia A) opp.<br />

ciprofloxacina 500 mg in unica dose opp. ceftriaxone in dose unica, adulti 250 mg im,<br />

bambini 125 mg im.<br />

CISTITE SEMPLICE. In una cistite semplice si possono utilizzare un chinolonico come la<br />

pefloxacina (Peflox 2 cp 400 mg fascia A) o un disinfettante come la fosfamicina<br />

(Monuril adulti 3g o pediatrico 2g, 2 buste, fascia A) da assumersi per due giorni<br />

consecutivi preferibilmente la sera dopo aver svuotato la vescica. Entrambi i farmaci<br />

vengono altresì utilizzati nella profilassi delle infezioni urinarie in caso di manovre<br />

transuretrali (es. cambio catetere), mentre la sola fosfamicina trova utilizzo in<br />

gravidanza per trattare una batteriuria significativa asintomatica. Nella profilassi delle<br />

cistiti ricorrenti si può utilizzare un fitofarmaco a base di mirtillo rosso (Cistiflux<br />

bustine, fascia C), nella misura di 1-2 bustine per una o due settimane al mese.<br />

DIVERTICOLOSI DEL COLON. Nella prevenzione delle diverticoliti trova utilizzo la<br />

rifaximina ( cp 200 mg, fascia A), un antibiotico a largo spettro, attivo su Gram+ e<br />

Gram-, scarsamente assorbito, che viene per questa indicazione somministrato a cicli: 2<br />

cp x 2 volte al dì, per una settimana ogni mese.<br />

ERADICAZIONE DELL’HELICOBACTER PYLORI. In pz con infezione da Hp accertata<br />

tramite sierologia, breath test, esame istologico, il più comune schema di terapia<br />

eradicante (“triplice terapia”) prevede:<br />

IPP x 2/die + claritromicina 500 mg x 2/die + amoxicillina 1 gr x 2/die (o<br />

metronidazolo 250 mg x 2/die). I farmaci vanno assunti ½ ora prima di colazione e<br />

cena.<br />

In caso di fallimento della triplice terapia standard, per il ri-trattamento dell’infezione<br />

da Hp ricorrere all’associazione:<br />

IPP x 2 + levoxacina 250 mg x 2 + amoxicillina 1gr x 2, per 10 giorni.<br />

Le nuove linee guida per l’eradicazione dell’HP prevedono una terapia sequenziale<br />

(con un tasso di eradicazione più elevato rispetto alla triplice classica) come<br />

trattamento di prima linea:<br />

1° 5° giorno IPP x2 die + amoxa 1 gr x 2 die<br />

5° 10° giorno IPP x 2 die + clarito 500mg x 2 die + tinidazolo 500mg x 2 die


AVVERTENZE<br />

L’assorbimento dell’amoxacillina può essere ridotto dalla concomitante assunzione di alimenti<br />

ad elevato contenuto di calcio.<br />

I macrolidi inibiscono il citocromo epatico P4503A4 e tendono ad aumentare le concentrazioni<br />

plasmatiche di farmaci come teofillina, benzodiazepine, statine, carbamazepina e acido<br />

valproico;inoltre hanno un’ azione potenzialmente aritmogena se associati a farmaci come<br />

antipsicotici, antifungini azolici o antiretrovirali.<br />

Sia amoxacillina che macrolidi possono ridurre l’efficacia dei contraccettivi orali.<br />

Ricorda:<br />

il breath test e la ricerca dell’antigene monoclonale nelle feci vanno eseguiti a distanza di 4-6<br />

settimane dal termine della terapia eradicante;<br />

vanno evitati antibiotici e IPP almeno 2 settimane prima dei succitati test;<br />

i test sierologici non hanno alcun valore nella valutazione dell’avvenuta radicazione batterica<br />

INDICAZIONI AL TRATTAMENTO DELL’ INFEZIONE DA H.PYLORI<br />

• ulcera peptica<br />

• dispepsia non ulcerosa<br />

• terapia con FANS<br />

• linfoma gastrico (MALT)<br />

• dopo resezione di ca. gastrico<br />

• familiari di 1° per ca. gastrico<br />

• pz con MRGE<br />

ACNE. Quando l’acne si presenta con noduli flemmonosi può giovarsi di un trattamento<br />

antibiotico:<br />

topico: Dalacin T emuls. cut - clindamicina fosfato - x 2 applicazioni/die;<br />

sistemico: Minocin cp 100 mg - minociclina cloridrato – 1 cp/die per 4-12<br />

settimane.<br />

M.DI LYME. Riconoscibile dal classico eritema che compare in sede di asportazione di una<br />

zecca infetta opp dall’eritema “migrante” in altri distretti cutanei. La diagnosi di certezza si<br />

ottiene con la sierologia (anticorpi anti-borrelia) che però si positivizza dopo circa 20 giorni<br />

dall’infezione.<br />

Utilizzare nell’adulto, anche come terapia “empirica”, la tetraciclina doxiciclina, Bassado 100<br />

mg (fascia A) 1cp x 2 per 20 giorni (attenzione alla foto-sensibilizzazione indotta, evitare<br />

l’assunzione contemporanea di latticini che ne riducono l’assorbimento).<br />

Quando le tetracicline sono controindicate (gravidanza e bambini) si possono usare<br />

l’amoxicillina e la claritromicina.<br />

CAUSE DI BRONCHITE ACUTA<br />

Batteri (25%): Pneumococco, Haemophilus, Moraxella, Bordetella<br />

Atipici (24%): Mycoplasma, Clamydia<br />

Virus (20%)<br />

Cause non infettive: fumi irritanti, in<strong>qui</strong>namento ambientale, tabacco, cannabis<br />

CONTROLLI RX GRAFICI DEGLI ADDENSAMENTI POLMONARI<br />

Ricordo che recenti studi hanno dimostrato come la guarigione radiografica di un focolaio broncopneumonico<br />

può essere notevolmente posticipata rispetto alla guarigione clinica. Quindi in un pz asintomatico viene<br />

consigliata la radiografia di controllo del torace dopo un intervallo di 2 o 3 mesi. La possibilità di evitare il<br />

controllo non è finora stata oggetto di nessuno studio.


DIARREA DEL VIAGGIATORE<br />

Ad etiologia per l’80-90% batterica (E.Coli enterotossica), si accompagna generalmente<br />

a nausea, vomito e febbre.<br />

Di fondamentale importanza la reidratazione, possibile semplicemente assumendo<br />

acqua e alimenti salati, come i crakers, oppure sciogliendo in 1 litro di acqua 6<br />

cucchiaini rasi di zucchero e 1 di sale.<br />

Utile la loperamide come sintomatico, controindicata se la diarrea è muco-ematica e la<br />

febbre elevata come da interessamento sistemico.<br />

L’antibiotico di scelta è la ciprofloxacina 500 mg monodose una tantum, oppure nei casi<br />

più gravi 500 mg/die per 2-3 giorni.<br />

INFEZIONI VAGINALI :<br />

DIAGNOSI CANDIDA TRICHOMONAS ANAEROBI CHLAMIDIA GONOCOCCO HERPES<br />

sintomatologia<br />

terapia topica<br />

T.sistemica<br />

prurito<br />

bruciore<br />

perdite bianche<br />

inodori<br />

CLOTRIMAZOLO<br />

(gynocanesten)<br />

1cpr vag./sera o<br />

crema x 6 gg<br />

(fascia c)<br />

FLUCONAZOLO<br />

150 mg cp<br />

monodose<br />

opp<br />

ITRACONAZOLO<br />

100 mg<br />

2+2 cp die x1<br />

giorno<br />

prurito<br />

perdite gialloverdastre<br />

odorose<br />

no<br />

METRONIDAZOLO<br />

(Flagyl)<br />

250 mg cp<br />

2+2 cpr die x 7<br />

giorni<br />

fascia A<br />

bruciore vaginale<br />

perdite lattescentigrigie<br />

molto odorose<br />

METRONIDAZOLO<br />

(flagyl)<br />

ovuli 500mg<br />

1 la sera x 6 gg<br />

METRONIDAZOLO<br />

(Flagyl)<br />

250 mg cp<br />

2+2 cpr die x 7<br />

giorni<br />

fascia A<br />

assenti o<br />

aspecifici<br />

algie pelviche<br />

algie pelviche<br />

dispareunia<br />

perdite purulente<br />

no no no<br />

AZITROMICINA<br />

500 mg cpr<br />

2 cpr monodose<br />

fascia A<br />

AZITROMICINA<br />

500 mg cpr<br />

2 cpr monodose<br />

fascia A<br />

lesioni<br />

tipiche<br />

dolorose<br />

ACICLOVIR<br />

400 mg cpr<br />

3 volte/die<br />

x 7 gg,<br />

fascia A<br />

nota 84<br />

evitare, durante il trattamento con metronidazolo, l’assunzione di alcool (possibili<br />

sintomi dispeptici);<br />

Il clotrimazolo per via vaginale è considerato di scelta in ogni trimestre della<br />

gravidanza;<br />

quando non si è sicuri dell’ eziologia della vulvovaginite è possibile utilizzare<br />

un’associazione di nifuratel + nistatina (Macmiror Complex 500 mg + 200.000 UI<br />

ovuli, fascia C), come terapia “polivalente” delle infezioni da Candida, Trichomonas e<br />

batteri;<br />

itraconazolo e fluconazolo cpr sono disponibili come “generici” in fascia A;<br />

sospettare un’infezione da Chlamydia in presenza di dolori pelvici, febbricola, perdite<br />

ematiche atipiche, sterilità: in tal caso chiedere tampone vaginale con test colturale per<br />

la ricerca del batterio.


PROSTATITI<br />

ACUTE ad eziologia batterica; febbre, dolore sovrapubico e perineale, disturbi urinari.<br />

CRONICHE la cui eziologia batterica è dimostrabile solo nel 5 -10% dei casi; dolore<br />

perineale, genitale in regione prostatica, disturbi urinari irritativi, infertilità in pz<br />

asintomatico.<br />

Sono considerati fattori predisponenti alcuni sport (ciclismo ed e<strong>qui</strong>tazione) e<br />

abitudini sessuali come il coito interrotto.<br />

Accertamenti diagnostici sono: l’esplorazione rettale, l’esame urine prima e dopo<br />

massaggio prostatico, l’urinocoltura, l’esame microscopico e la coltura del secreto<br />

prostatico e del li<strong>qui</strong>do seminale, l’ecografia delle vie urinarie con valutazione del residuo<br />

post-minzionale.<br />

La terapia è sempre antibiotica e si basa sull’utilizzo dei fluorochinolonici per almeno 2<br />

settimane; a questa terapia “di fondo” si possono associare farmaci sintomatici come gli<br />

antinfiammatori e gli alfa-litici.<br />

IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA (IPB): disuria, pollachiuria, nicturia, mitto ipovalido.<br />

Complicanze: ematuria, calcolosi vescicale, infezioni urinarie ricorrenti, insuff. renale,<br />

ritenzione acuta di urina (attenzione: nei pazienti con IPB evitare possibilmente farmaci<br />

con effetti anticolinergici come ad es. gli antidepressivi triciclici che possono provocare<br />

ritenzione acuta di urina).<br />

Terapia:<br />

La fitoterapia è a mio avviso indicata nelle forme iniziali, in pz giovani. Si<br />

possono prescrivere preparati a base di Serenoa Repens e Urtica, come<br />

Prostaplant o Permixon cp, 1- 2 cpr/die, in fascia C;<br />

In caso di aggravamento della sintomatologia va iniziata la terapia medica<br />

utilizzando in prima istanza un alfa-litico in monoterapia (monitorare la PA!):<br />

Tamsulosina cp 0.4 mg, una cpr die (generico in fascia A) e, se inefficace,<br />

associando in seconda istanza un inibitore del’alfa-riduttasi, previa valutazione<br />

del PSA basale (questi farmaci tendono a ridurlo): Avodart, dutasteride 1 cpr die<br />

(fascia A).<br />

In caso di persistenza della sintomatologia deve essere considerato l’intervento<br />

endoscopico di resezione transuretrale dell’adenoma prostatico (TURP).<br />

iperplasia prostatica benigna,<br />

eiaculazione,<br />

traumi perineali,<br />

prostatite.<br />

CAUSE NON NEOPLASTICHE DI ELEVAZIONE DEL PSA<br />

Ricordo che una causa di bassi livelli di PSA è l’assunzione di inibitori della 5-alfa reduttasi (finasteride e<br />

dutasteride), che possono abbassarlo fino al 50%, per cui tenerne conto prima di iniziarne la<br />

somministrazione.<br />

TERAPIE A CONFRONTO DEL CA PROSTATICO<br />

PROSTATECTOMIA RADIOTERAPIA ANTIANDROGENI<br />

disfunzione alvo 9-15% 6-35% -<br />

mortalità


MEDICO, FARMACI, PLACEBO<br />

Spesso capita che un paziente che si rivolga al proprio medico curante per una<br />

“preoccupazione” che di solito egli stesso ha trasformato in un vero e proprio sintomo di una<br />

presunta malattia. Sarà compito del MMG convincerlo dell’ insussistenza del proprio disturbo:<br />

molte volte sarà sufficiente un visita ben condotta; talvolta però la persona manifesterà il<br />

desiderio di non uscire dall’ambulatorio “a mani vuote”.<br />

Mi sembra utile riportare una serie di “rimedi” che possono risolvere queste situazioni, se<br />

prescritti dopo aver adeguatamente rassicurato il paziente e averlo convinto della loro<br />

efficacia. Si tratta in qualche modo di ripartire il noto effetto placebo tra l’azione del medico e<br />

quella, farmacologicamente modesta, del prodotto prescritto. I farmaci citati sono ovviamente<br />

tutti in fascia C, non a carico del SSN.<br />

ANALETTICI CARDIORESPIRATORI<br />

MICOREN crotetamide+cropropamide;<br />

REMEFLIN dimeflina cloridrato.<br />

In caso di dispnea la cui quota parte “funzionale” è prevalente (10-20 gtt al bisogno).<br />

ANTI-ASTENICI<br />

SAMYR 200 f im ademetionina;<br />

LIPOSOM FORTE f im fosfatidi diencefalici.<br />

Trovano utilizzo in caso di astenia “sine materia”, espressione più che altro di una<br />

deflessione del tono dell’umore che ancora non configura ovviamente una vera sindrome<br />

depressiva. La posologia è 1 f im/die; personalmente prescrivo i due prodotti<br />

somministrandoli a giorni alterni.<br />

Quando l’astenia è prevalentemente “mentale” con riferito deficit della memoria e<br />

dell’attenzione, o agli studenti che devono preparare un esame, si può dare:<br />

ESTO glicerofosforiletanolanina, 1 fl.per os/die.<br />

VITAMINICI<br />

EPARGRISEOVIT f im, cianocobalamina + ac.folico + nicotinammide + ac.ascorbico.<br />

1f/die quando si voglia reintegrare una carenza vitaminica in situazioni di deficit<br />

alimentare (es. pazienti anziani) o di surmenage fisico (es.atleti).<br />

CALMANTI<br />

NOCTAVAL valeriana officinalis, disponibile in cpr o gtt (1- 2 cp o 1- 2 pipette),<br />

si può somministrare al bisogno visto il suo blando effetto sedativo e la sua<br />

sicurezza d’uso.<br />

NOCTILENE RELAX cp a base di triptofano, melatonina, vit B1+B6, una cp la<br />

sera, in caso di insonnia lieve “reattiva” a situazioni emozionali transitorie,<br />

surmenage psico-fisico, jet lag.<br />

IMMUNOSTIMOLANTI<br />

BRONCHOMUNAL cp adulti e cp bambini.<br />

Trattasi di un lisato batterico liofilizzato che va somministrato generalmente nei<br />

mesi autunnali -1 cp/die per 10 gg/mese per 3 mesi- per prevenire le forme<br />

infiammatorie delle alte e basse vie respiratorie in soggetti predisposti.


VASCOLARI<br />

COLESTRILBLU cp, policosanoli,1cp/die come coadiuvante nella diete a basso<br />

tenore di colesterolo.<br />

FITORMIL OMEGA isoflavoni, olio di pesce, vit.D, B6 + acido folico 1/die,<br />

integratore nelle diete ipolipidiche in particolare nelle donne in menopausa.<br />

SERMION cp, nicergolina 1cp x 2/die, vasodilatatore periferico particolarmente<br />

indicato nelle turbe cerebrovascolari dell’anziano associate a decadimento delle<br />

funzioni cognitive.<br />

ANTIDOLORIFICI<br />

Vorrei altresì sottolineare l’utilità delle pomate antidolorifiche nella patologia muscoloscheletrica<br />

superficiale lieve, dove possono risultare efficaci a mio avviso per<br />

la pe<strong>net</strong>razione del farmaco attraverso la barriera cutanea;<br />

l’effetto antalgico riflesso del massaggio (con “chiusura” riflessa agli stimoli nocicettivi<br />

del gate midollare);<br />

l’aspetto “rituale” di un trattamento fisico auto-somministrato.<br />

Analogamente, alcune terapie fisiche prescrivibili nel dolore acuto e sub-acuto, come TENS e<br />

agopuntura, si avvalgono di un meccanismo riflesso antalgico sia segmentario che sovrasegmentario<br />

(con attivazione delle vie anti-nocicettive discendenti).<br />

INTEGRATORI<br />

Vi sono in commercio una moltitudine di integratori alimentari la cui vendita è oggi possibile<br />

anche fuori dai canali istituzionali (farmacie). Spesso però il pz ne chiede la prescrizione al<br />

medico curante fidando nel valore aggiunto della sua competenza.<br />

Il MMG deve pertanto avere un’idea dell’effetto farmacodinamico del prodotto che prescrive.<br />

AMINOACIDI<br />

Arginina e lisina stimolano l’aumento della massa muscolare<br />

AA a catena ramificata (leucina, isoleucina e valina) rallentano il catabolismo<br />

delle proteine, favoriscono la risposta anabolica e ritardano la formazione di<br />

lattato.<br />

CREATINA. E’ un fattore pro-energetico utile nelle prestazioni brevi e ripetute.<br />

CARNITINA. Sembra coinvolta nell’utilizzo degli acidi grassi nel ciclo di Krebs e <strong>qui</strong>ndi<br />

nella produzione di energia a livello muscolare.<br />

MALTODESTRINE. Sono carboidrati complessi che forniscono glucosio con un<br />

meccanismo a lento rilascio.<br />

VITAMINE GRUPPO B. Aiutano a trasformare i nutrienti in energia.<br />

VITAMINE C, E, ACIDO alfa LIPOICO. Sono antiossidanti.<br />

ELETTROLITI, segnatamente potassio e magnesio, servono per il rie<strong>qui</strong>librio delle<br />

perdite idro-saline.<br />

Alcuni prodotti in commercio:<br />

Sportivo:<br />

Neovis Sport, due bust./die; oltre agli elettroliti, contiene un alto dosaggio di<br />

creatina/bust. (1.5 gr), carnitina e antiossidanti. Dinamica ratiopharm resistance, due<br />

bust./die, con aminoacidi anche ramificati, utile particolarmente in fase di<br />

preparazione fisica.<br />

Convalescenza:<br />

Neovis flù, due bust./die, con composizione simile e l’aggiunta di vit. C.<br />

Esiti fratturativi: Restor fast, con calcio e Vit.D3, una bust./die, utile anche<br />

nell’osteopenia lieve post-menopausale.<br />

Deplezione di potassio: (terapia diuretica, ipersudorazione) KCL Retard cp -l’unico in<br />

fascia A-, 3-6 cp/die, opp. Polase bust. ,due/ die.


CAFFEINA<br />

Vi sono in commercio bevande definite “energizzanti” a base di caffeina (es Red Bull®). In<br />

effetti questa sostanza ha una riconosciuta azione di stimolo sulla corteccia cerebrale e<br />

sembra migliorare la performance negli sport di resistenza grazie ad un miglior utilizzo degli<br />

acidi grassi.<br />

La caffeina è considerata doping -rientrando nella categoria “farmaci stimolanti le funzioni<br />

psicomotorie”- quando la sua concentrazione nelle urine supera i 12 microgrammi/ml. Si<br />

ritiene che la dose di caffeina massima giornaliera tollerata da un individuo senza effetti<br />

collaterali di sovradosaggio (agitazione, ansia, insonnia, aritmie) sia di circa 4 tazzine al dì<br />

(mediamente 400mg). Faccio notare come le bevande sopracitate contengano circa 75-80 mg<br />

di caffeina, <strong>qui</strong>ndi il quantitativo di una tazzina di caffè espresso.


FARMACI DA TENERE IN BORSA E GESTIONE DELLE EMERGENZE<br />

CARVASIN isosorbide dinitrato cp sl 5 mg, fascia A.<br />

DERMATRANS nitroglicerina cerotti 5,10,15 mg/24h, fascia A.<br />

FUROSEMIDE (generico del più noto LASIX) cp 20 mg/ml f ev fascia A<br />

ADALAT nifedipina cp 10 mg<br />

CRONO cp 30 mg, fascia A.<br />

ASCRIPTIN ASA cp 300 mg gastroprotette, fascia A.<br />

VALIUM diazepam f im/ev 10 mg/2 ml, fascia C.<br />

VALIUM gtt, fascia C.<br />

TORADOL ketorolac l 30 mg im/ev, fascia A.<br />

MORFINA cloridrato f 10 mg/1ml, fascia A<br />

BUSCOPAN butilscopolaminabromuro fiale 20 mg im/ev, fascia A.<br />

LEVOPRAID levosulpiride f 25 im/ev, fascia A.<br />

BENTELAN betametasone f 4 mg, fascia A.<br />

VENTOLIN salbutamolo sosp. per inalazione, fascia A.<br />

EFFORTIL etilefrina cloridrato gtt, 10 gtt ab in caso di ipotensione<br />

UGUROL antiemorragico, acido tranexamico f per os in acqua zuccherata 1x 3 die, opp. 1 f ev<br />

lenta, opp. per applicazione locale mediante tampone di garza imbevuto, , fascia A.<br />

GESTIONE DI UNA CRISI EPILETTICA<br />

Durante una crisi tonico-clonica generalizzata è indicato:<br />

proteggere da eventuali lesioni, togliere gli occhiali e allontanare oggetti pericolosi;<br />

slacciare indumenti stretti;<br />

rimanere vicino al pz, osservare, descrivere la crisi e la durata;<br />

non cercare di alzare la persona o di modificarne la posizione, di contenere le<br />

convulsioni, di aprire la bocca e introdurre qualcosa tra i denti.<br />

Dopo un crisi tonico clonica:<br />

posizionare la persona nella posizione laterale di sicurezza, sul fianco, per permettere<br />

la fuoriuscita dalla bocca di saliva e vomito;<br />

togliere dalla cavità orale eventuali impedimenti alla respirazione;<br />

restare accanto alla persona fino a che è confusa;<br />

non somministrare niente per bocca fino a che non vi è una piena ripresa della<br />

coscienza;<br />

rassicurare.<br />

Ricordo che una crisi epilettica non è sempre di facile diagnosi.<br />

Una sincope, ad esempio, può essere associata a mioclonie, rotazione verso l’alto dei bulbi<br />

oculari, brevi e fugaci automatismi motori.<br />

I livelli di evidenza indicano come buoni predittori di una crisi epilettica sintomi come:<br />

cianosi<br />

ipersalivazione<br />

morsus<br />

disorientamento postcritico


L’attivazione dell’emergenza è indicata se:<br />

si tratta di una prima crisi<br />

se la crisi è provocata da un evento cerebrale acuto (es trauma cranico, stroke,<br />

cerebropatie infettive)<br />

se il paziente tarda a riprendere coscienza (>5 minuti)<br />

se il paziente si è provocato lesioni.<br />

GESTIONE DOMICILIARE DELL’INFARTO MIOCARDICO ACUTO<br />

se possibile preparare un accesso venoso;<br />

somministrare acido acetilsalicilico (Ascriptin 1 cpr);<br />

per il controllo del dolore somministrare nitrati (Carvasin 1 cp sl, ripetibile)<br />

interrompendo in caso di ipotensione (PA< 90 mmHg);<br />

se il dolore persiste somministrare morfina 2-5 mg ev lenta (Morfina f 10 mg/ml);<br />

in caso di deficit di pompa, stasi polmonare, turgore giugulare, dispnea: Lasix 2 f ev;<br />

pz agitato: Valium 10 gtt<br />

DURANTE IL TRASPORTO IN OSPEDALE:<br />

somministrare ossigeno 4-10 litri/min<br />

applicare 1 cerotto di Dermatrans 10<br />

Note:<br />

ricorda: un pz che descrive un dolore toracico posizionando un pugno chiuso o una mano aperta<br />

sullo sterno avrà circa il 77% di avere una s. coronarica acuta; se il dolore toracico è trafittivo e<br />

riproducibile alla palpazione, senza pregresse malattie coronariche, la probabilità di IM è bassa<br />

(circa 1%);<br />

nel trattamento dell’IMA extraospedaliero ricordarsi sempre l’acronimo M.A.N.O. (=<br />

Morfina, Aspirina, Nitrati, Ossigeno);<br />

molti autori considerano la morfina il “farmaco di Dio” in situazioni di urgenza quali l’IMA,<br />

l’EPA, la colica renale, in quanto, oltre a ridurre il dolore, ha un effetto sedativo, riduce il lavoro<br />

respiratorio e produce effetti emodinamici favorevoli, come l’aumento della capacità venosa e<br />

la riduzione della resistenza periferica vascolare.<br />

ricordo nell’edema polmonare acuto (EPA) l’utilizzo a domicilio del pz della furosemide al<br />

dosaggio di 20-40 mg ev (Lasix f ev 20 mg), per il suo effetto combinato diuretico e sui vasi di<br />

capacità (riduzione del ritorno venoso).<br />

CAUSE URGENTI DI DOLORE TORACICO FATTORI DI RISCHIO<br />

S.CORONARICA ACUTA fattori di rischio CV<br />

EMBOLIA POLMONARE pregressa TVP, immobilizzazione, recente intervento<br />

chirurgico, contraccezione ormonale<br />

DISSECAZIONE AORTICA ipertensione arteriosa<br />

PNEUMOTORACE affezioni polmonari, morfologia longilinea<br />

PERICARDITE IMA recente, chirurgia cardiaca, malattia autoimmune


ELEMENTI DI BASIC LIFE SUPPORT<br />

INCOSCIENTE<br />

POSIZIONE SUPINA<br />

APERTURA VIE AEREE<br />

(iperestensione del capo, eliminazione ce)<br />

VALUTO LA RESPIRAZIONE<br />

(GAS: GUARDO,ASCOLTO,SENTO)<br />

CHIAMO O FACCIO CHIAMARE IL 118<br />

NON RESPIRA o NON RESPIRA<br />

NORMALMENTE<br />

INIZIO LE COMPRESSIONI TORACICHE<br />

UN PZ INCOSCIENTE<br />

CHE RESPIRA<br />

PUO’ ESSERE POSTO<br />

IN POSIZIONE<br />

LATERALE DI<br />

SICUREZZA,<br />

AVENDO CURA DI<br />

MANTENERE L’<br />

IPERESTENSIONE<br />

DEL CAPO<br />

PRIMA DI TUTTO: le 3 “S”<br />

sulla Scena dell’incidente<br />

assicurarsi della Sicurezza<br />

della Situazione<br />

(per se stessi e per la vittima)<br />

VALUTARE LO STATO DI COSCIENZA DELLA VITTIMA<br />

PRONTO 118?<br />

SONO cognome e nome<br />

IL MIO NUMERO E’ numero telefonico<br />

TELEFONO DA indicare la località<br />

PERSONA INCOSCIENTE età, sesso<br />

TIPO DI INCIDENTE stradale, annegamento<br />

MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO<br />

COMPRIMERE AL CENTRO DELLO TORACE SULLO STERNO<br />

CON FREQUENZA 100/MIN<br />

A 30 COMPRESSIONI TORACICHE<br />

SEGUONO 2 VENTILAZIONI<br />

COSCIENTE<br />

RACCOLGO<br />

INFORMAZIONI<br />

CHIAMO O FACCIO CHIAMARE IL 118<br />

IL PAZIENTE COSCIENTE:<br />

1. VA TRANQUILLIZZATO<br />

2. NON VA SPOSTATO(farlo solo se<br />

assolutamente necessario mantenendo<br />

l’allineamento del rachide possibilmente<br />

con collare + ked e/o spinale)<br />

3. VA PROTETTO DAGLI AGENTI<br />

ATMOSFERICI<br />

4. VA INTERROGATO (ricorda l’accaduto?<br />

ha dolore alla testa, al collo, alla<br />

schiena? sente gli arti intorpiditi o<br />

informicolati? Può muovere mani e<br />

piedi?)<br />

QUESTO E’ IL PROTOCOLLO DI RCP<br />

AGGIORNATO PER LAICI.<br />

PER IL PERSONALE MEDICO E’ PREVISTO<br />

LO STEP “C”=CIRCULATION OVVERO LA<br />

PALPAZIONE DEL POLSO CAROTIDEO<br />

PRIMA DI COMINCIARE IL MASSAGGIO<br />

CARDIACO ESTERNO (MCE): LA<br />

PERCEZIONE DELLO STESSO NON E’<br />

SEMPRE AGEVOLE PER CUI CONSIGLIO,<br />

NELL’INCERTEZZA E DI FRONTE AD UN<br />

PAZIENTE APNOICO O CON UN RESPIRO<br />

AGONICO (GASPING), DI INIZIARE SENZA<br />

INDUGIO IL MCE AL FINE DI GARANTIRE IL<br />

FLUSSO EMATICO CEREBRALE!


L’ASSISTENZA DOMICILIARE (AD)<br />

AD PROGRAMMATA<br />

Il Medico di Medicina Generale può attivare un’assistenza programmata domiciliare<br />

nei confronti di quei pazienti che, a causa di malattie croniche invalidanti, non possono<br />

recarsi presso il suo ambulatorio e necessitano di controlli periodici. Per fare ciò potrà<br />

avvalersi della collaborazione di specialisti e di personale infermieristico del Distretto<br />

Sanitario. Il MMG terrà presso il domicilio del paziente una “scheda degli accessi”, ossia<br />

una sorta di “diario” dove verranno registrati tutti gli interventi sanitari domiciliari.<br />

Per i pazienti più impegnativi il MMG potrà invece attivare la cosiddetta AD<br />

INTEGRATA (ADIMED), dove gli accessi del MMG (settimanali o più frequenti) e quelli<br />

delle altre figure sanitarie (infermiere professionale, medico palliativista, nutrizionista,<br />

psicologo, volontari laici, ecc.) sono concordati e pianificati, al fine di realizzare a<br />

domicilio un progetto di presa in carico globale medico-assitenziale dei pazienti, quali<br />

il malato oncologico terminale, il pz con grave malattia neurodegenerativa, il<br />

cardiopatico scompensato ecc.. Anche in questo caso, a casa del paziente, verrà tenuta<br />

una cartella sanitaria dove verranno annotati tutti gli interventi sanitari.<br />

Il MMG attiva e coordina le due forme di assistenza domiciliare e decide le strategie<br />

terapeutiche, rimanendo la figura di riferimento per il proprio assistito e per i suoi familiari.<br />

Per espletare nel modo migliore questo ruolo di coordinatore dell’assistenza domiciliare, il<br />

MMG deve aggiornare periodicamente il programma terapeutico e metterlo a disposizione di<br />

tutti i professionisti sanitari che collaborano con lui, compilando una scheda pensata per<br />

evidenziare i bisogni attuali del malato, assistenziali e terapeutici (vedi più avanti).<br />

Per quanto riguarda la visita domiciliare ordinaria, ricordo che il MMG non è tenuto, a<br />

tutt’oggi, ad una reperibilità continua, a differenza del PS e della Guardia Medica.<br />

L’art.47 del contratto collettivo recita che “l’attività del MMG viene prestata nello studio<br />

medico o a domicilio in caso di non trasportabilità dell’ammalato”. La stessa Convenzione<br />

altresì stabilisce che il MMG deve assicurare la realizzazione delle prestazioni assistenziali,<br />

organizzandosi per la ricezione delle richieste di visita domiciliare (personale di segreteria,<br />

segreteria telefonica o altro) e sottolinea che la chiamata urgente recepita deve essere<br />

soddisfatta entro il più breve tempo possibile. Le visite domiciliari non urgenti vengono<br />

effettuate di norma in giornata se richieste prima delle ore.10.00; se richieste oltre tale orario<br />

possono venir espletate entro le 12 del giorno successivo.


ASSISTENZA DOMICILIARE<br />

PAZIENTE……………………………………………………………………………………………………………………………<br />

Codice fiscale……………………………….esenzioni…………………………………………………………………………<br />

DIAGNOSI PRINCIPALE…………………………………………………………………………………………………………<br />

PROBLEMI APERTI……………………………………………………………………………………………………………….<br />

…………………………………………………………………………………………………………………………………………….<br />

VALUTAZIONE<br />

CONTROLLO DOLORE …………………………………………………………………………………………………………..<br />

ALIMENTAZIONE………………………………………………………………………………………………………………….<br />

IDRATAZIONE………………………………………….......………………………………………………………………………<br />

CONTINENZA SFINTERICA……………………………………………………………………………………………………<br />

INTEGRITA’ CUTANEA…………………………………….……………………………………………………………………<br />

ESAME OBIETTIVO<br />

ELEMENTI RILEVANTI<br />

TERAPIA<br />

FARMACO POSOLOGIA<br />

AGGIORNATA AL……………………………………………<br />

……………………………………………<br />

……………………………………………<br />

BISOGNI ASSISTENZIALI<br />

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE<br />

REPERIBILE AL N. DI CELLULARE……………………


LE SCADENZE DI FINE MESE<br />

Il MMG dovrà consegnare, agli inizi del mese, agli uffici competenti della propria ULSS, i<br />

riepiloghi dell’ attività “di particolare impegno professionale” svolta nel mese precedente, al<br />

fine di vedersi li<strong>qui</strong>dare le competenze relative.<br />

In particolare egli dovrà, su apposita modulistica, riportare:<br />

l’elenco con i nomi e cognomi dei pz visitati a domicilio in regime di ADI e ADIMED e<br />

relativa data degli accessi;<br />

l’elenco delle prestazioni di particolare impegno professionale, con i nomi e i cognomi<br />

dei pz che ne hanno beneficiato; tra le più frequenti segnalo: prima medicazione,<br />

medicazione successiva, sutura di ferita superficiale, ciclo di endovene (tale<br />

prestazione necessita di preventiva autorizzazione da parte del Distretto e il pz dovrà<br />

controfirmare la data di ogni ev. effettuata sulla ricetta vidimata dall‘ ULSS);<br />

eventuali rinnovi delle autorizzazioni per i pz in ADI o ADIMED in scadenza (su<br />

apposita modulistica);<br />

richiesta di autorizzazioni per i nuovi pz da seguire a domicilio in regime di ADI o<br />

ADIMED (su apposita modulistica).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!