Un modello per le conchiglie - Matematicamente.it
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Anno 1 Numero 1<br />
Thomson in [1] con la seguente frase: “… è caratteristica peculiare del<strong>le</strong> <strong>conchiglie</strong> a spira<strong>le</strong>, <strong>per</strong> esempio,<br />
che esse non alterino la loro forma mentre crescono. Ogni incremento è simi<strong>le</strong> al precedente e<br />
ogni ciclo di accrescimento rimane della forma prim<strong>it</strong>iva. … Ma la conchiglia mantiene immutata la<br />
sua forma malgrado il suo accrescimento asimmetrico; essa cresce cioè solo a una estrem<strong>it</strong>à… Questa<br />
notevo<strong>le</strong> proprietà di accrescimento termina<strong>le</strong> è caratteristica, tra <strong>le</strong> varie curve matematiche, solo<br />
nella spira<strong>le</strong> equiangolare.''<br />
In altre paro<strong>le</strong>, la conchiglia, come il mollusco all’interno di essa, cresce in grandezza, ma non<br />
cambia di forma, e la sua cresc<strong>it</strong>a procede nello spazio <strong>per</strong> gnomoni successivi dell’intera struttura preesistente,<br />
lungo una spira<strong>le</strong> equiangolare manifestando così una continua caratteristica di autosimilar<strong>it</strong>à.<br />
E <strong>per</strong> meglio comprendere questo concetto si può guardare la fig.2 dove viene mostrata la cresc<strong>it</strong>a <strong>per</strong><br />
gnomoni successivi, lungo archi di spira<strong>le</strong> equiangolare che si sviluppano rispetto all’origine O, di un<br />
immaginario mollusco bidimensiona<strong>le</strong>.<br />
L I<br />
H F<br />
M<br />
G<br />
E<br />
O<br />
C<br />
A B<br />
D<br />
Fig.2. Cresc<strong>it</strong>a <strong>per</strong> gnomoni successivi di una conchiglia<br />
bidimensiona<strong>le</strong>.<br />
Quindi, ad esempio, se la conchiglia ad un certo istante t è rappresentata dal quadrilatero ABDC, la<br />
sua cresc<strong>it</strong>a, in un intervallo ∆t è data dallo gnomone CDFE che, un<strong>it</strong>o ad ABDC, forma il quadrilatero<br />
ABFE, ovvero l’immagine della conchiglia all’istante t+∆t; notiamo anche la simil<strong>it</strong>udine geometrica<br />
dei due quadrilateri ABDC e ABFE; <strong>le</strong> stesse osservazioni valgono se consideriamo il quadrilatero A-<br />
BFE con lo gnomone EFHG e così via.<br />
L’estensione al caso rea<strong>le</strong>, cioè quello tridimensiona<strong>le</strong>, è analoga; la principa<strong>le</strong> differenza è che il<br />
punto O va sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una retta che rappresenta l’asse di simmetria della conchiglia ed i quadrilateri<br />
vanno sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i con dei “tubi incurvati” disposti secondo archi di spira<strong>le</strong> equiangolare tridimensiona<strong>le</strong>.<br />
In conclusione, possiamo quindi affermare che <strong>le</strong> proprietà di autosimilar<strong>it</strong>à della conchiglia sono la<br />
diretta conseguenza del<strong>le</strong> medesime proprietà che ha la spira<strong>le</strong> equiangolare e che descriveremo nel<br />
prossimo paragrafo.<br />
Vi è tuttavia un’altra importante osservazione da fare circa il ruolo della spira<strong>le</strong> equiangolare; infatti,<br />
con la sua forma specifica, caratterizzata da alcuni parametri che vedremo in segu<strong>it</strong>o, influenza direttamente<br />
e in maniera significativa anche la forma della conchiglia stessa. In altre paro<strong>le</strong>, essa può essere<br />
vista come una curva struttura<strong>le</strong> o portante, nello spazio, che la conchiglia deve seguire nel corso<br />
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