18.06.2013 Views

Diapositiva 1

Diapositiva 1

Diapositiva 1

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Carsismo in Trentino<br />

ITG A. POZZO<br />

LICEO TECNOLOGICO<br />

IL CARSISMO<br />

IN TRENTINO<br />

INDIRIZZO: Costruzioni, Ambiente, Territorio - opzione B<br />

GEOLOGIA E TERRITORIO<br />

Classe 4^ - 3 ore settimanali<br />

Schede a cura del prof. Romano Oss


In montagna spesso si incontrano curiose forme di corrosione che rigano talvolta<br />

le superfici della roccia calcarea: lunghi solchi paralleli che incidono fittamente le<br />

pareti di grossi blocchi o più spesso gli strati denudati dall'erosione di antichi<br />

ghiacciai (laste).<br />

Gli studiosi di geomorfologia li chiamano "campi solcati", o "campi carreggiati", e<br />

rappresentano una delle forme più vistose e belle del carsismo, cioè della<br />

capacità dell'acqua di dissolvere chimicamente il calcare con l'aiuto dell'anidride<br />

carbonica.<br />

Una volta penetrata all'interno della montagna l'acqua inizierà a scorrere nelle<br />

fratture, allargandole e dando inizio al ciclo di formazione delle grotte.<br />

La sua azione di modellamento comincia però già in superficie, al primo contatto<br />

con la roccia, e la varietà di forme cui dà origine ha giustificato negli ultimi anni<br />

la pubblicazione da parte dei geografi di veri e propri atlanti di questi importanti<br />

aspetti del carsismo.<br />

Carsismo in Trentino


Carsismo in Trentino<br />

Effetti del carsismo


Qualche piccola nozione di chimica<br />

L'acqua e l'anidride carbonica possono combinarsi in varia maniera (si dice che<br />

l'anidride carbonica, un gas, si scioglie nell'acqua) a seconda delle particolari<br />

situazioni in cui vengono a contatto.<br />

Su un terreno coperto da vegetazione il disfacimento di quest'ultima provoca la<br />

formazione di molta anidride carbonica e l'acqua ha la possibilità di arricchirsi<br />

maggiormente di questo gas, cioè di diventare "più acida", più corrosiva nei<br />

confronti del calcare. Alle basse temperature, poi, l'acqua scioglie ancora più<br />

facilmente l'anidride carbonica: ed ecco che in alta montagna, dove la roccia è<br />

spesso priva di manto erboso, l'acqua di fusione nivale, molto fredda, possiede<br />

ugualmente un forte potere corrosivo, aumentato dal fatto che la neve può<br />

persistere per molti mesi fino a tarda primavera e fornire un continuo apporto di<br />

acqua alla roccia sottostante. Il risultato di questo lavoro dell'acqua sugli strati<br />

superficiali è rappresentato spesso da tutta una serie di bellissime solcature,<br />

fori, dentellature, vaschette, piccoli crepacci, fino ad arrivare a lunghe trincee<br />

rocciose o profondi pozzi-spaccature che sono talvolta la porta d'ingresso di più<br />

vasti ambienti sotterranei.<br />

Carsismo in Trentino


Carsismo in Trentino


La formazione di questi fenomeni carsici dipende naturalmente da numerosi<br />

altri fattori che possono combinarsi e concorrere in vario modo alla morfologia<br />

dei solchi e delle vaschette: la struttura, la compattezza, la porosità e la<br />

fratturazione del calcare, la pendenza degli strati rocciosi, la presenza o meno<br />

di zone concave o piccoli dossi e infine il tipo stesso di precipitazione, piovosa<br />

o nevosa, su roccia nuda o coperta dal suolo. La nomenclatura in uso di questi<br />

fenomeni (soprattutto tedesca) riflette la varietà di forme dei campi solcati<br />

quasi sempre legata alla loro diversa origine: scannellature (Rillenkarren),<br />

solchi piccoli e poco profondi, spesso paralleli e separati da creste acutissime,<br />

legati all'azione di scorrimento e dissoluzione da parte di filetti d'acqua<br />

piovana; solchi a doccia (Rinnenkarren), rettilinei o meandriformi, profondi<br />

qualche centimetro e lunghi anche parecchi metri; solchi arrotondati<br />

(Rundkarren), in genere più larghi e con bordi smussati, arrotondati, formatisi<br />

sotto la copertura del suolo (carso coperto); solchi a crepaccio (Kluftkarren),<br />

larghi e profondi anche parecchi decimetri, originati ed influenzati da fratture<br />

più marcate della superficie.<br />

Carsismo in Trentino


Altre manifestazioni del carsismo superficiale, infine, sono i fori di<br />

dissoluzione (fori carsici), cavità tubolari di dimensioni variabili spesso<br />

allineate lungo piccole fratture, e le vaschette di corrosione (kamenitze,<br />

termine slavo usato ormai comunemente in campo internazionale), cavità<br />

profonde pochi centimetri e col fondo spesso piatto che si sviluppano sulle<br />

superfici poco inclinate del calcare.<br />

Carsismo in Trentino


NAGO<br />

Stiamo percorrendo la strada della "Maza" che da Arco porta verso Nago, in<br />

leggera salita. 400 metri prima del bivio per Torbole notiamo sulla sinistra gli<br />

strati calcarei grigio chiari che scendono verso la strada.<br />

Lasciamo la macchina su una piazzola (con capitello) e iniziamo a salire lungo<br />

il pendìo roccioso facendo attenzione ai piccoli crepacci che si aprono di tanto<br />

in tanto nascosti dalla rara vegetazione.<br />

La lasta di Nago, la quale non è altro che la superficie di uno strato roccioso<br />

messa a nudo dal scivolamento e franamento degli strati sovrastanti, presenta<br />

una campionatura pressoché completa di forme carsiche superficiali:<br />

scannellature "a penna" (profonde 2-3 cm e lunghe qualche decimetro), lunghi<br />

solchi a doccia, sia rettilinei che a meandro, solchi-crepaccio, fori carsici e<br />

infine vaschette di corrosione nella parte più alta.<br />

Carsismo in Trentino


CALODRI (ARCO)<br />

Torniamo verso nord per qualche chilometro e ad Arco ci portiamo nella conca<br />

di Laghel.<br />

Dalla chiesetta di S. Maria saliamo in cima al Calodri (il dosso a nord del<br />

Castello) dove troviamo un vasto campo solcato con morfologie carsiche fra le<br />

più belle di tutto il Trentino. In questa zona risultano evidenti le tracce del<br />

passaggio del ghiacciaio (erosione e lisciature) su cui in seguito il carsismo ha<br />

portato a termine l'ultima fase della sua azione. I lembi di calcare sono divisi<br />

da un reticolo di solchi-crepaccio, scolpiti profondamente da fori carsici e rigati<br />

da una gran varietà di scannellature (Rillenkarren): a pettine (scendono<br />

parallelamente su un lato di una piccola cresta spartiacque), a penna (partono<br />

su entrambi i lati della cresta) o a raggiera, attorno a un grosso foro. Al ritorno<br />

prolunghiamo la passeggiata di qualche minuto e andiamo a fotografare, poco<br />

ad ovest della "Casa Bianca", un gruppo di interessanti vaschette su rocce<br />

montonate (rocce levigate e arrotondate, modellate a piccoli dossi dal<br />

ghiacciaio).<br />

Carsismo in Trentino


TERLAGO<br />

Ripartiamo verso Trento trascurando a malincuore altri posti con interessanti<br />

esempi di carsismo superficiale (Pianaùra, in particolare, sulle pendici del M.<br />

Stivo poco sopra S. Martino e Massone) come pure non ci addentriamo nella<br />

vasta area delle Marocche in cui si può trovare quasi ogni tipo di scultura carsica<br />

sui grandi massi di frana, sempre più coperti ormai dalla vegetazione. Ci tenta<br />

non poco una rapida escursione sulle laste nei dintorni di Lasino e ai suoi campi<br />

solcati del Pradel ma infine optiamo per una ricognizione al carsismo del Lago di<br />

Terlago, incuriositi da un vecchio studio che Giovan Battista Trener e suo<br />

cognato Cesare Battisti avevano portato a termine già nel 1898. Scendiamo al<br />

Lillà poco prima di Cadine e ci dirigiamo a piedi sopra la sponda settentrionale<br />

del lago. I campi solcati, soprattutto solchi-crepaccio e fori che suddividono a<br />

reticolo la roccia, sono scavati qui nel calcare rossastro del Rosso Ammonitico<br />

reso in diversi punti ancora più scuro da colonie di licheni che ne hanno invaso<br />

la superficie. Ne completano la bellezza alcune vaschette di corrosione, un paio<br />

delle quali di misura abbastanza grande. Poco lontano qualche traccia<br />

dell'importante sito mesolitico studiato negli anni '80 dal Museo tridentino di<br />

scienze naturali ci fa venire alla mente scene di vita preistorica sulle rive del lago<br />

che ancora lambiva gli strati da poco messi a nudo dal ghiacciaio.<br />

Carsismo in Trentino


CASTELAR DE LA GROA<br />

Siamo a quota 800 m sul versante sud del Castelar de la Groa, 2 chilometri<br />

oltre Sopramonte, sulla strada del Bondone. Al bivio per Maso Camponcino ci<br />

incamminiamo lungo una stradina che aggira il dosso sul lato ovest. Dopo 250<br />

m, diritti e a destra oltre un incrocio di stradine forestali, eccoci in una piccola<br />

valletta del Castelar di fronte ad una parete rocciosa (5-6 m) marcata da alcuni<br />

ben visibili solchi a doccia che la rigano verticalmente. A destra una serie di<br />

solchi più leggeri e rettilinei testimoniano lo scorrere dei filetti idrici lungo la<br />

massima pendenza del calcare. Rimontiamo la parete sulla sinistra e alla<br />

sommità, saltando da uno sperone roccioso all'altro, ci troviamo nel bel mezzo<br />

di un vero e proprio campo solcato: anche qui fori di dissoluzione e piccoli<br />

crepacci carsici dividono la superficie in blocchi su cui è scolpito da ogni parte<br />

un vasto campionario di scannellature, a direzione irregolare o talvolta a piccoli<br />

fasci divergenti. Molti altri luoghi, sulle pendici del Bondone, portano segni<br />

evidenti di carsismo superficiale: i dintorni di Malga Mezzavia, ad esempio,<br />

lungo la strada che sale alle Viotte (solcature di origine nivale);<br />

Carsismo in Trentino


il costone della Rosta, sopra le Viotte e la Val d'Eva, con ampi resti di solchi<br />

arrotondati ormai in fase di degradazione per azione combinata di carsismo e<br />

gelo-disgelo su un tipo di roccia molto fratturata; scendendo infine verso la<br />

valle di Cavedine merita l'escursione di un pomeriggio la zona Lavachèl-Colmi<br />

(qualche campo solcato, doline in abbondanza, grottine, inghiottitoi e, verso<br />

nord, perfino una specie di piccolo polje con emissario sotterraneo esplorabile<br />

per una decina di metri).<br />

Carsismo in Trentino


DOLOMITI DI BRENTA<br />

Sui pianori carsici d'alta montagna la corrosione avviene soprattutto sotto la<br />

copertura del manto nevoso e si sovrappone alle forme di erosione glaciale che<br />

hanno "preparato" e modellato la superficie. Spesso, attorno a quota 2100-<br />

2500mt, gli strati di roccia orizzontali appaiono "tagliati" e disposti a gradinata e le<br />

forme di dissoluzione incidono completamente sia le superfici piane che le testate<br />

verticali dei gradoni (Schichttreppenkarst, carso a gradinate strutturali).<br />

Esempi di questo tipo possiamo ammirarne nella zona Brentei-Alimonta e<br />

soprattutto ai Grostedi dove i ripiani di Dolomia (non calcare puro, qui dunque,<br />

ma carbonato di calcio e magnesio) sono fittamente incisi da lunghi solchicrepaccio<br />

che spesso tagliano completamente il gradino unendosi alle sottostanti<br />

cavità orizzontali che si formano fra strato e strato.<br />

Muoversi fra i ripiani dei Grostedi richiede comunque una certa attenzione<br />

poiché‚ in mezzo ai solchi più piccoli si aprono qua e là improvvisamente grossi<br />

pozzi-crepaccio col fondo otturato da neve e ghiaccio, alcuni dei quali (esplorati<br />

recentemente) raggiungono anche la profondità di 80-90 m.<br />

Carsismo in Trentino


Ad un'ora di cammino verso ovest, subito sotto il rifugio Tuckett, incontriamo<br />

invece un classico e più "tipico" esempio di campo solcato con fori carsici,<br />

qualche vaschetta e lunghi solchi a doccia tagliati trasversalmente da piccoli<br />

solchi-crepaccio.<br />

Da segnalare infine nel settore sud del Brenta, alla testata della Val d'Ambiez<br />

(Alpe Prato), una importante area di campi carreggiati "misti", con forme sia di<br />

origine nivale (Rinnenkarren) che da carso coperto, dai contorni più arrotondati<br />

(Rundkarren).<br />

Carsismo in Trentino


M. CORNON (Tesero)<br />

Bella escursione da abbinare magari a quella più nota del sentiero geologico del<br />

Doss Capèl-M. Agnello, poco distante. Dalla Malga di Pampeago saliamo alla<br />

Caserina e ci dirigiamo verso i Cornacci.<br />

Già nel pressi della Caserina cominciamo a trovare qualche dolina e alcune<br />

piccole caverne, che diventeranno più numerose (una quindicina circa) lungo<br />

tutto l'accidentato versante ovest dei Censi, sotto il ciglio su cui si snoda il<br />

sentiero. Alla baita della Bassa, su un breve ripiano prospicente il Dos dai<br />

Branchi, l'erosione della testata della valletta del Rio Bianco e l'asportazione del<br />

manto erboso hanno messo parzialmente a nudo un piccolo anfiteatro roccioso<br />

qua e là inciso da brevi solchi-crepaccio (kluftkarren), qualche scannellatura ed<br />

alcune vaschette di corrosione (kamenitze).<br />

Carsismo in Trentino


Carsismo in Trentino


La valle di Tesino, posta fra la Valsugana e la valle del Vanoi, è costituita dalla<br />

parte media del solco del torrente Grigno che incide da nord a sud le formazioni<br />

calcaree della Bassa Valsugana e forma una specie di altopiano direttamente a<br />

contatto con le rocce plutoniche delle falde meridionali di Cima d'Asta. La<br />

sequenza delle rocce affioranti va dalle dolomie bianco-grigiastre del Trias<br />

(Pradellan) ai calcari del Giurese (Val Malene, M. Agaro) e del Cretaceo (M.<br />

Mezza, Celado, M. Agaro). Dalle quote modeste della conca principale (7-800<br />

m di media) si elevano attorno, da ovest ad est, le cime calcaree dei monti<br />

Silana (Dogger), Agaro e Coppolo (Cretaceo) e, a sud, del M. Mezza (Lias).<br />

L'assetto strutturale dell'area, zona di transizione verso il Bacino Bellunese, si è<br />

definito fin dal Permiano attraverso fasi di sedimentazione marina regolare<br />

(Triassico-Giurassico), di emersione, di abbassamento degli strati (Cretaceo),<br />

forti movimenti tettonici con ritiro del mare (Eocene) ed infine nuovi processi di<br />

sedimentazione e corrugamento (Oligocene-Miocene). Circa 10 milioni di anni<br />

fa la morfologia attuale dell'area era già abbozzata e la Valsugana si presentava<br />

probabilmente come un grande estuario.<br />

Carsismo in Trentino


I forti sollevamenti provocarono un ringiovanimento della topografia con<br />

riattivazione della rete idrografica e conseguente intensa erosione superficiale.<br />

Con il Quaternario inizia il modellamento ad opera dei ghiacciai (Würmiano)<br />

provenienti dall'alta Valsugana e Cima d'Asta, modellamento completato infine<br />

in epoca postglaciale dalla sovraescavazione dei torrenti Chieppena e Grigno<br />

fino al definitivo raccordo delle rispettive valli sospese con il fondovalle.<br />

Il paesaggio che ne risulta, in dettaglio, è estremamente vario prevalendo ora<br />

le forme dirupate, i ripidi pendii, le forre a pareti subverticali, ora le forme<br />

addolcite delle praterie ondulate e dei poggi soleggiati.<br />

Carsismo in Trentino


Carsismo in Trentino<br />

Fra le diverse morfologie di<br />

origine meteorica frequenti i<br />

fenomeni franosi lungo il corso<br />

del Grigno (alcuni esempi si<br />

notano ancora a ovest di<br />

Campestrin (Gravon), presso<br />

Lissa, in loc. Zuna e sotto il<br />

Celado (boaloni)). Ma gli aspetti<br />

geomorfologici più interessanti e<br />

particolari sono senz'altro quelli<br />

legati al carsismo, diffusi in tutta<br />

la conca del Tesino e le sue<br />

adiacenze in cui la fessurazione e<br />

la permeabilità delle rocce<br />

carbonatiche ha permesso<br />

l'instaurarsi di una circolazione<br />

idrica sotterranea accompagnata<br />

da corrosione degli strati con<br />

formazione di caverne, grotte e<br />

pozzi carsici.


La cavità più nota è la Grotta di Castello Tesino che si apre lungo il torrente<br />

Senaiga presso il confine col Bellunese. Esplorata per la prima volta nel 1927<br />

salì agli onori della cronaca italiana nell'ottobre dello stesso anno per la brutta<br />

avventura capitata ad un gruppo di persone che, nel tentativo di fotografarla, vi<br />

rimasero intrappolate per l'improvvisa piena del torrente che ne bagna l'entrata.<br />

Attualmente un ingresso artificiale più alto consente di accedervi senza pericolo<br />

e di visitare ca. 300 m di bellissime gallerie naturali modellate dall'acqua e<br />

arricchite da spettacolari "grappoli" di stalattiti e stalagmiti. L'ultimo tratto,<br />

percorso da un torrente, termina con un sifone che è possibile superare solo<br />

con speciale attrezzatura subacquea. Per una visita alla grotta (quella di<br />

Castello Tesino è attualmente l'unica in Trentino parzialmente attrezzata) è<br />

necessario rivolgersi alla Tesintur (V. Don Sordo, 10, Castello Tesino) presso cui<br />

si può prenotare una guida ed il materiale necessario all'escursione.<br />

Molto importante dal punto di vista carsico è il Monte Agaro su cui si aprono<br />

alcune delle più interessanti grotte scoperte in Trentino nell'ultimo decennio.<br />

Sotto la località di Lissa si trova l'angusto imbocco della grotta omonima (240 m<br />

di sviluppo), cavità-sorgente ancora attiva la cui esplorazione può rivelarsi<br />

alquanto rischiosa nei periodi di pioggia per le ridotte dimensioni e le morfologie<br />

a sifone del suo primo tratto.<br />

Carsismo in Trentino


Sul versante nord è stata esplorata da speleologi reggiani la Grotta Uvada che<br />

si apre con un breve pozzo e si snoda per circa 400 metri nei calcari bianchi<br />

sotto i prati a ridosso di Malga Valfontane. Più oltre, sulle pareti della Val<br />

Cortella sotto il Passo del Broccon, si sviluppano due notevoli cavità<br />

sotterranee: la Grotta delle Pale Rosse, imponente galleria a forma di arco<br />

lunga 320 m che mette in comunicazione due "pale" contigue del Col della<br />

Remitta (sembra che recentemente vi siano state rinvenute anche tracce di<br />

orso speleo) e poco più a nord, presso Canal S. Bovo ma ancora in territorio di<br />

Cinte Tesino, la Grotta della Fosca, complesso carsico di rilievo<br />

idrologicamente attivo e non ancora compiutamente esplorato.<br />

Importante infine il carsismo del M. Silana, alle spalle dell'abitato di Pieve, con<br />

una serie di belle cavità scavate lungo le pareti orientali del rilievo a quote fra i<br />

1100 e i 1200 m: fra di esse la Grotta del Colo, visitabile senza particolari<br />

difficoltà, ricca di iscrizioni parietali che ne testimoniano la frequentazione<br />

come riparo fin dal XIV secolo.<br />

Carsismo in Trentino

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!