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1 2004 ANNALI N° 5 - Associazione Nomentana di Storia e ...

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Fig. 11 - TORRE FIORA, RESTI DELLA VOLTA A BOTTE<br />

Fig. 12 - TORRE FIORA, RESTI DELLA VOLTA A BOTTE: particolare<br />

ra in sommità, probabilmente finita in origine a terrazza<br />

piana.<br />

La struttura muraria della torre è interamente costituita<br />

da paramento in laterizi, quello esterno, e in bozzette<br />

e scaglie a corsi sub-orizzontali <strong>di</strong> calcare e rari pezzi <strong>di</strong><br />

tufo, quello interno (figg. 13-14). L’utilizzo <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong><br />

recupero è riscontrabile anche nel nucleo cementizio interno,<br />

costituito da materiale laterizio in prevalenza <strong>di</strong> colore<br />

giallo con inserti <strong>di</strong> pozzolana e cocciopesto. La composizione,<br />

la lavorazione, la cottura e le <strong>di</strong>mensioni dei<br />

mattoni utilizzati nell’apparecchio murario, insieme con<br />

la presenza <strong>di</strong> un bollo rettangolare con l’iscrizione a rilievo<br />

delle lettere maiuscole P R, su un mattone inserito<br />

nella trama muraria del paramento esterno del fronte sudest,<br />

qualificano con assoluta certezza la provenienza da<br />

strutture e<strong>di</strong>lizie romane, presenti probabilmente in zona,<br />

dei materiali laterizi da costruzione. I laterizi, rettangolari<br />

e, in gran parte, triangolari, provengono, con buona probabilità,<br />

dalla spoliazione <strong>di</strong> manufatti situati nei pressi del<br />

torrente Fiora, che scorre ai pie<strong>di</strong> dell’altura del po<strong>di</strong>um.<br />

Ciò trova conferma in quanto già osservato da R.M. Ogilvie<br />

nel suo stu<strong>di</strong>o sull’Ager Eretanus, a proposito della presenza,<br />

lungo il margine meri<strong>di</strong>onale della località definita<br />

<strong>ANNALI</strong>2005 176<br />

Marzolano, <strong>di</strong> una continuità <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti che vanno<br />

dall’età arcaica alle ville romane.<br />

Altri mattoni, rossi e con spora<strong>di</strong>ci inserti <strong>di</strong> colore<br />

scuro, forse pozzolana nera, <strong>di</strong> fattura meno accurata<br />

dei precedenti e <strong>di</strong> altezza non superiore ai 3,5 cm, sono<br />

rettangolari. Questa seconda partita <strong>di</strong> laterizi potrebbero<br />

non essere <strong>di</strong> ‘recupero’, ma ‘primari’, ossia <strong>di</strong><br />

nuova produzione, forse lavorati in fornaci che, situate<br />

nei pressi delle cave <strong>di</strong> argilla a<strong>di</strong>acenti al torrente Fiora<br />

e soprattutto al Tevere (Fornaci <strong>di</strong> Monterotondo e<br />

altre nella zona), continuavano forse a produrre laterizi<br />

anche nel corso del me<strong>di</strong>oevo.<br />

L’apparecchio murario del paramento interno si presenta<br />

composto in prevalenza da bozzette e scaglie <strong>di</strong><br />

calcare compatto e poroso e travertino, formazione calcarea<br />

tipica in presenza <strong>di</strong> acque solfuree, come nel caso<br />

analizzato, dove sono attestate sorgenti a pochi metri<br />

dall’altura sulla quale sorge la torre. La messa in opera<br />

delle bozzette e delle scaglie ha un andamento a corsi<br />

sub-orizzontali, presenta giunti verticali sfalsati e una<br />

malta d’allettamento, piuttosto tenace, a base <strong>di</strong> calce,<br />

pozzolana e pietrisco calcareo, <strong>di</strong> granulometria me<strong>di</strong>a<br />

e me<strong>di</strong>o-fina.<br />

L’apparecchio murario data la costruzione della torre<br />

al XII secolo e, con buona probabilità, alla seconda<br />

metà del secolo, una datazione confermata anche dall’articolazione<br />

degli spazi all’interno della torre, con solai<br />

lignei ai livelli inferiori e una volta a botte in sommità,<br />

riscontrabile in manufatti <strong>di</strong>ffusi nello stesso secolo,<br />

come, ad esempio nella torre del casale dei Gallicano,<br />

presso la via Tiburtina.<br />

A poca <strong>di</strong>stanza dalla torre, sul fianco verso la valle<br />

del Fiora verso sud e sud-ovest, a 25-30 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, si<br />

riconoscono i resti <strong>di</strong> un muro <strong>di</strong> cinta in bozze e bozzette<br />

irregolari a corsi sub-orizzontali e <strong>di</strong> due aperture,<br />

inquadrate da alcuni blocchi squadrati <strong>di</strong> calcare e tra-<br />

vertino, che davano accesso al po<strong>di</strong>um, situato a quota più<br />

elevata rispetto al piano <strong>di</strong> fondazione delle suddette mura<br />

(fig. 15). La tecnica utilizzata è simile e coeva a quella<br />

impiegata nella costruzione delle fondazioni della torre;<br />

ne consegue che l’inse<strong>di</strong>amento, sorto in prossimità <strong>di</strong> al-<br />

Fig. 13 - TORRE FIORA, PARAMENTO<br />

MURARIO ESTERNO IN LATERIZI

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