SOLITARIE DELTA MINOX Diff. 7a+ (7a obb.) - 400m ... - AdrianoSelva
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<strong>SOLITARIE</strong><br />
<strong>DELTA</strong> <strong>MINOX</strong><br />
<strong>Diff</strong>. <strong><strong>7a</strong>+</strong> (<strong>7a</strong> <strong>obb</strong>.) - <strong>400m</strong> - 12 lunghezze<br />
Il mio primo periodo di attività alpinistica l'ho passato in Val Masino, dove ci si può sbizzarrire a salire le<br />
bellissime e selvagge pareti.<br />
Lo Scingino è un grande monolito di granito a forma di pera dove la roccia stranamente è lavorata.<br />
Il granito è di origine vulcanica, di conseguenza roccia molto dura che l’ acqua non riesce a modellare, ma<br />
si sa, c’è sempre l’ eccezione che conferma la regola.<br />
Il premanese Tarcisio Fazzini grande precursore dell'arrampicata con l’ amico Norberto Riva, si<br />
inventarono<br />
una linea fantastica e molto difficile che sale le impressionanti placche del pilastro finendo sullo<br />
spallone evidente.<br />
Delta Minox è la via più bella che abbia mai fatto su granito, è molto psicologica e richiede una buona<br />
abitudine di arrampicata per affrontare le sue placche ripide e tecniche.<br />
1° RIPETIZIONE SOLITARIA<br />
27 LUGLIO 2000: parcheggio Bagni di Masino ore 14.00, inizia la mia nuova avventura.<br />
L’andatura del passo è rapida, sento in me la voglia di arrampicare ma all’imbocco della Val<br />
Parcellizzo lo<br />
zaino comincia a pesare e devo rallentare.<br />
Individuato un masso dove poter bivaccare, sono voglioso di testare la roccia così attrezzo i primi<br />
due tiri<br />
prima di poter dormire e mi accorgo che la via è bagnata: chissà domani come sarà.<br />
28 LUGLIO 2000: ore 7.00 ho già risalito le due fisse preparate il giorno prima e trovo anche il terzo tiro<br />
bagnato che però supero senza difficoltà.<br />
Il quarto tiro parte da una cengia erbosa che delimita la base del pilastro. È una lunghezza molto<br />
pericolosa<br />
con la prima protezione a 10 mt., con un passo di 6c prima di proteggersi.<br />
Una caduta e potrei davvero farmi male.<br />
Superati il quinto e il sesto tiro trovo il settimo molto bagnato e ciò mi preoccupa anche perché<br />
questo è
uno dei passaggi chiave della via.<br />
Uno, due, tre, al quarto tentativo riesco a passare. Il morale è alle stelle tanto che mi arrampico slegato sul<br />
tiro successivo e il nono non mi crea problemi.<br />
Dopo quattro ore e mezza di arrampicata arrivo al tiro più difficile dove Tarci e Norbi avevano<br />
chiodato molto sportivo.<br />
Sono molto concentrato e solo dopo aver superato il tiro mi rendo conto di averlo fatto addirittura in libera.<br />
Incredibile!!!<br />
All’undicesimo tiro faccio un volo di 10 mt. e mi ritrovo a testa in giù. Per fortuna il nut ha tenuto.<br />
Arrivato alla sosta controllo la corda e noto che in un punto sia la calza che alcuni trefoli sono rotti, non ci<br />
penso troppo perché ora devo solo terminare la via.<br />
Salgo il dodicesimo e ultimo tiro e tutto, fortunatamente, va per il meglio.<br />
Ce l’ho fatta, sono fuori dalla via; sono appagato e soddisfatto: si è avverato un sogno!<br />
· MATERIALE:<br />
1 serie di friend<br />
1 serie di nut<br />
· DISCESA:<br />
le prime 4 doppie lungo la via “chi si ferma è perduto” poi per la via di salita<br />
· INFO TIRI:<br />
1. placca e tettino<br />
2. placca<br />
3. placca spesso bagnata<br />
4. placca con passaggio iniziale di decisione<br />
5. placca e 4 p.a.<br />
6. diedrino e placca difficile<br />
7. placca tecnica<br />
8. tiro lavorato a “funghi”<br />
9. placca<br />
10. si inizia a scendere a sx, girato l’ angolo placca, attenzione alla cengia!<br />
11. fessura e didrino<br />
12. diedro a forma di banana