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Rassegna del 23/04/2013 - ASL di Brescia

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<strong>Rassegna</strong> Stampa<br />

Martedì <strong>23</strong> aprile <strong>2013</strong><br />

<strong>Rassegna</strong> Stampa realizzata da SIFA Srl<br />

Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende<br />

20129 Milano – Via Mameli, 11<br />

Tel. 024399<strong>04</strong>31 – Fax 0245409587


<strong>Rassegna</strong> <strong>del</strong> <strong>23</strong> aprile <strong>2013</strong><br />

SANITÀ LOMBARDIA<br />

Il Giorno<br />

Bergamo_brescia<br />

7 NUOVA MACCHIA SPUNTA NEL SEBINO PREOCCUPAZIONE TRA GLI AMBIENTALISTIMilla Pran<strong>del</strong>li 1<br />

Il Giornale Di <strong>Brescia</strong> 22 PREVALLE LA FUTURA RSA FULCRO DEI SERVIZI AI CITTADINI E.glu 2<br />

Il Giornale Di <strong>Brescia</strong> 30 II MELANOMA SI PREVIENE CON IL CONTROLLO DEI NEI Ausilia Maria Manganoni 3<br />

<strong>Brescia</strong>oggi 21 LA CHIAZZA MISTERIOSA CONTINUA A "NAVIGARE" Gz 6


MONTISOLA MATERIALE GALLEGGIANTE DAVANTI A PESCHIERA MARAGLIO<br />

Nuova macchia spunta nel Sebino<br />

Preoccupazione tra gli ambientalisti<br />

<strong>di</strong> MILLA PRANDELII<br />

- BRESCIA -<br />

SUL SEBINO non si stemperano le<br />

polemiche relative al caso <strong>di</strong> presunto<br />

inquinamento <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong> lago, segnalato<br />

nei giorni scorsi dal circolo <strong>del</strong><br />

Basso Sebino <strong>di</strong> Legambiente, che ieri<br />

è tornata ad alzare la guar<strong>di</strong>a poiché alcuni<br />

volontari hanno notato <strong>del</strong> "materiale"<br />

galleggiante colorare le acque <strong>di</strong><br />

fronte a Peschiera Maraglio. «Ogni<br />

giorno o quasi sul Sebino è possibile<br />

documentare una nuova bruttura - <strong>di</strong>ce<br />

Dario Balottta, presidente <strong>del</strong> circolo<br />

- questa volta siamo <strong>di</strong> fronte all'isola<br />

lacustre più grande e bella <strong>del</strong>l'Europa<br />

Alpina, nella zona dove transitano i<br />

turisti. Non è certo un bel biglietto da<br />

visita quello che offriamo ai turisti in<br />

arrivo per il 25 aprile e il primo maggio.<br />

A pochi giorni dalle festività le acque<br />

<strong>del</strong> lago sono in evidente stato <strong>di</strong><br />

sofferenza. Sicuramente non sono un<br />

piacere per gli occhi sia dei residenti<br />

sia dei visitatori. E ancora non abbiamo<br />

risposte dal punto <strong>di</strong> vista sanitario<br />

e ambientale». Allo stato attuale dei fatti,<br />

almeno per quanto riguarda la maxi<br />

macchia comDarsa due sabati fa tra Pisogne,<br />

Costa Volpino e Lovere, è stato<br />

escluso il "rimescolamento" <strong>del</strong> lago.<br />

L'ARPA <strong>di</strong> <strong>Brescia</strong>, che ha imme<strong>di</strong>atamente<br />

accolto le richieste e l'allarme<br />

lanciato dagli ambientalisti, ha effettuato<br />

una serie <strong>di</strong> analisi a 130 metri <strong>di</strong><br />

profon<strong>di</strong>tà, alla foce <strong>del</strong> fiume Oglio,<br />

tra le province <strong>di</strong> <strong>Brescia</strong> e <strong>di</strong> Bergamo,<br />

all'estrema propaggine nord <strong>del</strong> Sebino.<br />

È risultato che «I nutrienti sono<br />

sul fondo, come dovrebbe essere. Questo<br />

significa che non si sono formate le<br />

alghe che <strong>di</strong> tanto in tanto salgono in<br />

superficie andando a causare fasti<strong>di</strong>osi<br />

accumoli colorati non <strong>di</strong> rado maleodoranti».<br />

Purtroppo resta da chiarire che<br />

cosa abbia provocato la macchia lunga<br />

più <strong>di</strong> tre chilometri.<br />

I BIOLOGI <strong>del</strong>l'Arpa sono al lavoro<br />

per trovare una risposta sicura ed esaustiva.<br />

Nessuna ipotesi è lasciata al caso.<br />

«Speriamo <strong>di</strong> avere risposte in tempi<br />

brevi- <strong>di</strong>chiara Dario Balotta - ciò però<br />

non ci rende tranquillo. Come abbiamo<br />

visto anche ieri, in un giorno fresco<br />

e piovoso, un'altra macchia si è presentata,<br />

in tutta la sua bruttura. Non sappiamo<br />

davvero cosa potrebbe accadere<br />

domani. Per questo motivo oltre a celerità<br />

nelle analisi torniamo a chiedere il<br />

controllo da parte degli enti competenti<br />

e da parte <strong>del</strong>l'Arma dei carabinieri,<br />

che negli scorsi anni ha <strong>di</strong>mostrato<br />

una non comune competenza attenzione<br />

non solo a fenomeni <strong>del</strong>ittuosi e trage<strong>di</strong>e,<br />

ma anche alla sanità <strong>del</strong> lago,<br />

che torniamo a ripeterlo,è patrimonio<br />

<strong>di</strong> tutti e quin<strong>di</strong> va rispettato come se<br />

fosse un bene <strong>di</strong> famiglia».<br />

SANITÀ LOMBARDIA Pag. 1


Prevalle La futura Rsa fulcro dei servizi ai citta<strong>di</strong>ni<br />

A breve inizieranno i lavori per la Casa <strong>di</strong> riposo. Fornirà assistenza non solo agli ospiti<br />

PREVALLE Una grande, organica<br />

piattaforma comunale a servizio <strong>del</strong>le<br />

fasce più deboli <strong>di</strong> Prevalle: anziani,<br />

soprattutto, ma anche i ragazzi<br />

<strong>del</strong>le scuole, le persone malate o che<br />

versano in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> marcato <strong>di</strong>sagio.<br />

Un progetto ambizioso, ma<br />

estremamente concreto, visto che<br />

potrà poggiare sulle solide fondamenta<br />

<strong>del</strong>la futura casa <strong>di</strong> riposo.<br />

La nuova Rsa nascerà per volontà <strong>di</strong><br />

un munifico finanziatore prevallese,<br />

Antonio Bosio, che a tale scopo<br />

ha costituito la fondazione che porta<br />

il suo nome e che per statuto assegna<br />

la presidenza al sindaco prò tempore.<br />

I lavori <strong>del</strong>la casa <strong>di</strong> riposo (un<br />

complesso <strong>di</strong> 9.000 metri quadri) inizieranno<br />

a breve e dovrebbero concludersi<br />

nell'estate <strong>del</strong> 2014. Vi potranno<br />

trovare ospitalità cento anziani,<br />

ma a beneficiare <strong>del</strong>la struttura<br />

non saranno soltanto loro.<br />

«Attorno ad essa - informa il sindaco,<br />

Amilcare Ziglioli - inten<strong>di</strong>amo co -<br />

struire una rete <strong>di</strong> servizi per la popolazione.<br />

La futura Rsa prevede infatti<br />

una cospicua dotazione <strong>di</strong> attrezzature<br />

e prestazioni specialistiche:<br />

dalla palestra alla piscina, dagli spazi<br />

per la fisioterapia allo stu<strong>di</strong>o odontoiatrico,<br />

dal centro prelievi al servi­<br />

zio <strong>di</strong> bagno assistito, solo per fare<br />

alcuni esempi. Iniziative pensate<br />

per gli ospiti, ma che potranno essere<br />

estese a tutti i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Prevalle<br />

che ne avranno la necessità, con un<br />

doppio beneficio: facilità <strong>di</strong> accesso<br />

e, per i più <strong>di</strong>sagiati, minori costi, in<br />

quanto le tariffe saranno rimodulate<br />

a seconda <strong>del</strong>le fasce <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to».<br />

«Sempre all'interno <strong>del</strong>la casa <strong>di</strong> riposo<br />

voluta da Antonio Bosio - aggiunge<br />

il sindaco - verrà realizzato<br />

un ristorante protetto, che erogherà<br />

pastiaprezzo "politico" per gli anziani<br />

e i bisognosi. Stiamo inoltre pensando<br />

a un vero e proprio servizio <strong>di</strong><br />

ristorazione comunale, con l'utilizzo<br />

<strong>del</strong>la cucina interna per la preparazione<br />

<strong>del</strong>le vivande destinate alla<br />

mensa scolastica. Pure gli interventi<br />

<strong>di</strong> assistenza domiciliare avranno come<br />

"base" la Rsa».<br />

La gestione <strong>di</strong> questa articolata attività<br />

dovrebbe, è l'auspicio, assicurare<br />

nel tempo anche degli utili, o per me -<br />

glio <strong>di</strong>re <strong>del</strong>le plusvalenze. «L'idea -<br />

afferma Ziglioli - è <strong>di</strong> costituire un comitato<br />

etico <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni, a cui affidare<br />

la responsabilità <strong>di</strong> decidere come<br />

utilizzare tali risorse, che potranno<br />

favorire una riduzione <strong>del</strong>le rette<br />

o dei costi dei servizi». e. giù.<br />

SANITÀ LOMBARDIA Pag. 2


Dermatologia/1 II melanoma<br />

si previene con il controllo dei nei<br />

Essere attenti anche alle più piccole trasformazioni e rivolgersi al me<strong>di</strong>co<br />

quando si hanno sospetti <strong>di</strong> cambiamento: grazie alla dermatoscopia<br />

è possibile <strong>di</strong>agnosticare in tempo il tumore maligno dei melanociti<br />

• Neo, nevo, o ancora macchia,<br />

sono alcuni dei nomi dati alle lesioni<br />

pigmentate che possono essere ricondotte<br />

ai nevi melanocitici, ma<br />

che si pongono in <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale<br />

con il melanoma, soprattutto<br />

quando il tumore è in fase iniziale.<br />

Quasi tutti noi abbiamo dei nevi, che<br />

sono tumori benigni dei melanociti,<br />

e in genere appaiono durante l'infanzia<br />

e l'adolescenza, che sono i momenti<br />

in cui la luce solare, oltre ai<br />

fattori genetici, ne influenza maggiormente<br />

lo sviluppo. L'aspetto clinico<br />

è molteplice: se ne <strong>di</strong>stinguono,<br />

infatti, numerose varietà. La maggior<br />

parte sono piatti, relativamente<br />

uniformi nel colore e <strong>di</strong> forma regolare.<br />

I nevi devono essere <strong>di</strong>stinti dalle<br />

lentiggini che compaiono sui volti<br />

dei bambini rossi e con pelle chiaraa<br />

seguito <strong>di</strong> una scottatura solare.<br />

Il melanoma, invece, è un tumore<br />

maligno dei melanociti ed è la forma<br />

più letale <strong>di</strong> cancro <strong>del</strong>la pelle. Colpisce<br />

prevalentemente i soggetti adulti<br />

<strong>di</strong> età compresa trai 30 e i 60 anni,<br />

con un picco intorno ai 40-50 anni.<br />

L'aumento <strong>del</strong> tasso d'incidenza registrato<br />

a livello mon<strong>di</strong>ale trova riprova<br />

anche nel nostro Centro Melanoma,<br />

alla Clinica Dermatologica <strong>del</strong>l'Ospedale<br />

Civile <strong>di</strong> <strong>Brescia</strong>. La spiegazione<br />

proposta per questo dato è<br />

che esso rappresenti un'ulteriore<br />

prova <strong>del</strong>l'efficacia dei programmi<br />

<strong>di</strong> prevenzione adottati negli ultimi<br />

15 anni.<br />

Nel 50-60% dei casi, i melanomi si<br />

sviluppano su cute clinicamente normale.<br />

In circa il 25-30% dei casi, invece,<br />

il melanoma può originare da<br />

nevi melanocitici congeniti o da nevi<br />

<strong>di</strong>splastici, sebbene possano mostrare<br />

trasformazione neoplastica<br />

anche i nevi comuni. La possibile somiglianza<br />

clinica tra un nevo e un<br />

melanoma può rendere più <strong>di</strong>fficile<br />

la<strong>di</strong>agnosi precoce. Per questo motivo,<br />

la dermatoscopia nelle mani <strong>di</strong><br />

un dermatologo esperto consente <strong>di</strong><br />

aumentare la specificità <strong>di</strong>agnostica<br />

rispetto al solo esame clinico, permettendo<br />

<strong>di</strong> porre il sospetto e in<strong>di</strong>rizzare<br />

verso l'escissione chirurgica<br />

<strong>del</strong>le lesioni più dubbie, che è l'unico<br />

trattamento consentito per nevi e sospetti<br />

melanoma. La laser-terapia<br />

nel caso <strong>di</strong> lesioni melanocitiche<br />

non è, infatti, consigliabile perché<br />

non permette l'esecuzione <strong>del</strong>l'esame<br />

istologico.<br />

Sole, Fonti artificiali UV<br />

I meccanismi carcinogenetici che inducono<br />

la trasformazione maligna<br />

<strong>del</strong> melanocitanon sono ancora chiari,<br />

ma la ra<strong>di</strong>azione ultravioletta (UV)<br />

solare pare uno dei principali fattori<br />

imputati nella patogenesi <strong>del</strong> melanoma.<br />

L'energia proveniente dal sole è una<br />

forma <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azione. Si compone <strong>di</strong><br />

luce visibile e <strong>di</strong> altri raggi che non<br />

riusciamo a vedere, tra cui gli UV,<br />

che sono i responsabili <strong>del</strong>l'abbronzatura<br />

e <strong>del</strong>le scottature. Ci sono<br />

duetipi <strong>di</strong> raggi <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>azioni ultraviolette:<br />

raggi ultravioletti A (UVA) e raggi<br />

ultravioletti B (UVB). Una volta si<br />

pensava che i raggi UVA fossero la<br />

causa principale <strong>del</strong> melanoma.<br />

Ora, invece,si pensache anche i ragai<br />

UVB siano coinvolti. IraaaiUV danneggiano<br />

il DNAdei geni che controllano<br />

la crescita e la salute <strong>del</strong>le cellule<br />

<strong>del</strong>la pelle. Se il danno genetico è<br />

grave, una cellula <strong>del</strong>la pelle normale<br />

può cominciare a crescere in modo<br />

incontrollato mutando in senso tumorale.<br />

Ecco perché è importante<br />

utilizzare un prodotto solare che protegga<br />

sia dai raggi UVA sia UVB.<br />

Il sole non va evitato, perché bisogna<br />

ricordarne anche gli effetti positivi,<br />

come per esempio, la produzione <strong>di</strong><br />

vitamina D nel nostro organismo, essenziale<br />

nella prevenzione <strong>del</strong>l'osteoporosi.<br />

Inoltre, il Sole influisce<br />

sulla liberazione <strong>di</strong> serotonina,<br />

<strong>di</strong>minuendo il rischio <strong>di</strong> depressione.<br />

Anche alcune patologie dermatologiche,<br />

come psoriasi e dermatite<br />

atopica, traggono benefici dai UV.<br />

Prevenzione primaria<br />

La prevenzione primaria consiste<br />

nell'adottare quelle misure preventive<br />

che permettano <strong>di</strong> evitare il danneggiamento<br />

<strong>del</strong>la cute; particolare<br />

attenzione la devono porre le persone<br />

con carnagione chiara, in particolare<br />

nei bambini e i giovani nei primi<br />

18 anni <strong>di</strong> vita, perché più facilmente<br />

interessati dall'eritema solare.<br />

Per prima cosa, al sole utilizzare<br />

sempre la protezione «ad ampio<br />

spettro», sia contro i raggi UVA e<br />

UVB, e resistente all'acqua, con fattore<br />

<strong>di</strong> protezione solare <strong>di</strong> 30+ e/o<br />

50+ qualunque sia il proprio fototipo,<br />

su tutto il mantello cutaneo, e<br />

non solo sui nei, ed è da ripetersi più<br />

volte durante la foto esposizione. Sarebbe<br />

opportuno evitare l'esposizione<br />

a UV artificiali (lampade/lettini/<br />

docce abbronzanti) così come<br />

l'esposizione al sole <strong>di</strong>retta<br />

nelle ore più calde <strong>del</strong>la<br />

giornata, quando i raggi<br />

UV più forti raggiungono la<br />

SANITÀ LOMBARDIA Pag. 3


superficie terrestre. Soprattutto<br />

i bambini non si devono<br />

esporre durante le ore d'irraggiamento<br />

più intenso. Bisognafare<br />

attenzione alla luce solare<br />

anche riflessa: acqua, sabbia<br />

e neve, o circostanze che aumentano<br />

il rischio o riducono la Defezio­<br />

ne <strong>del</strong> sole (altitu<strong>di</strong>ne, vento fresco,<br />

nubi etc).<br />

È utile proteggere gli occhi con occhiali<br />

da sole. Infine, è bene ricordarsi<br />

che molti farmaci sono fotosensibilizzanti.<br />

Quin<strong>di</strong>, in caso <strong>di</strong> assunzione<br />

<strong>di</strong> una terapia, consultare il me<strong>di</strong>­<br />

co prima <strong>di</strong> esporsi al sole.<br />

Ausilia Maria Manganoni<br />

Responsabile Melanoma e<br />

Dermatologia oncologica preventiva<br />

Piergiacomo Calzavara-Pinton<br />

Direttore Clinica dermatologica<br />

Spedali Civili <strong>di</strong> <strong>Brescia</strong><br />

Dermatologia/2 L'autovalutazione<br />

• Pur rappresentando uno dei tumori a più elevata<br />

malignità, il melanoma cutaneo è l'unica neoplasiaaessere<br />

visibile sin dalle primissime fasi evolutive,<br />

cioè quando l'asportazione precoce consentirebbe<br />

una percentuale <strong>di</strong> guarigione vicina alla totalità.<br />

In quest'ottica, rientrano le campagne d'insegnamento<br />

<strong>del</strong>l'autovalutazione e <strong>di</strong> screening<br />

condotte dai dermatologi per la prevenzione <strong>del</strong><br />

melanoma e dei tumori cutanei. L'attento esame<br />

obiettivo <strong>di</strong> una lesione pigmentata rimane a tutt'oggi<br />

il passaggio fondamentale che consente clinicamente<br />

<strong>di</strong> porre il sospetto <strong>di</strong>agnostico <strong>di</strong> melanoma.<br />

È necessario acquisire familiarità con la propria<br />

cute. In questo modo sarà possibile cogliere<br />

facilmente eventuali mo<strong>di</strong>ficazioni. Eseguendo regolarmente<br />

l'autovalutazione, è più facile accorgersi<br />

per tempo dei cambiamenti e permettere<br />

una <strong>di</strong>agnosi precoce. L'autovalutazione <strong>del</strong> man-<br />

CHI E PIÙ A RISCHIO?<br />

fello cutaneo dovrebbe essere fatta abbastanza<br />

spesso da <strong>di</strong>ventare un'abitu<strong>di</strong>ne, ma non così<br />

spesso da <strong>di</strong>ventare un fasti<strong>di</strong>o o un'ossessione.<br />

La regola <strong>del</strong>l'ABCDE potrà dare una guida nella<br />

valutazione. Nel caso si osservassero <strong>del</strong>le lesioni<br />

sospette, bisognerà contattare il proprio me<strong>di</strong>co<br />

curante, che se confermerà il sospetto suggerirà<br />

una visita dermatologica. Di melanomasi puòguarire<br />

grazie a una <strong>di</strong>agnosi precoce e a un'escissione<br />

chirurgica completa. La <strong>di</strong>agnosi definitiva è<br />

posta grazie all'esame istologico elaborato dal patologo.<br />

In caso <strong>di</strong> conferma <strong>di</strong> melanoma, si procederà<br />

con l'iter previsto in conformità alle linee guida<br />

sul melanoma, costantemente aggiornate.<br />

Pagina a cura <strong>di</strong> ANNA DELLA MORETTA<br />

me<strong>di</strong>cina@giornale<strong>di</strong>brescia.it<br />

Q Fototipo chiaro (I e II secondo Fitzpatrick),<br />

cioè con capelli rossi o bion<strong>di</strong>, efeli<strong>di</strong>,<br />

occhi chiari, carnagione chiara e scarsa o nulla<br />

capacità ad abbronzarsi e che facilmente<br />

sviluppano eritemi dopo esposizione solare<br />

Q Storia <strong>di</strong> scottature solari, specie se subite in età<br />

pe<strong>di</strong>atrica (primi 18 anni <strong>di</strong> vita)<br />

Q Esposizione intermittente al sole per brevi perio<strong>di</strong><br />

Q Utilizzo <strong>di</strong> lampade/lettini abbronzanti<br />

O Presenza <strong>di</strong> numerosi (>50) nevi<br />

comuni o <strong>di</strong> più nevi atipici<br />

O Età >50 anni<br />

O Presenza <strong>di</strong> nevi congeniti <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensioni<br />

Q Anamnesi personale positiva per melanoma<br />

SANITÀ LOMBARDIA Pag. 4


O Storia familiare <strong>di</strong> melanoma<br />

Q Mutazioni germinali, ere<strong>di</strong>tate con modalità<br />

autosomica dominante, dei geni CDKN2A e CDK4<br />

O Stato d'immunocompromissione (chemioterapia,<br />

trapianto d'organo, HIV /AIDS, linfoma)<br />

SANITÀ LOMBARDIA Pag. 5


Inquinamento<br />

La chiazza misteriosa<br />

continua a «navigare»<br />

La chiazza fotografata domenica tra Peschiera e Sulzano<br />

Non c'è stato nessun<br />

rimescolamento <strong>del</strong> Sebino. Le<br />

chiazze color ruggine alla<br />

deriva - domenica sono state<br />

fotografate nel braccio <strong>di</strong> lago<br />

che separa Sulzano da<br />

Montisola, ieri nel golfo <strong>di</strong><br />

Vertine - sono ancora <strong>di</strong> natura<br />

e origine sconosciute.<br />

Ieri mattina i tecnici <strong>del</strong>l'Arpa<br />

<strong>di</strong> <strong>Brescia</strong> si sono sguinzagliati<br />

nell'Alto Sebino. Alcuni <strong>di</strong> essi<br />

hanno ispezionato in vari punti<br />

l'intera colonna d'acqua sino<br />

alla profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 130 metri,<br />

rilevando i valori <strong>di</strong> temperatura,<br />

conducibilità e ossigeno <strong>di</strong>sciolto.<br />

Il responso è stato inequivocabile:<br />

tranne che in superficie, il lago non<br />

si è smosso. Purtroppo.<br />

Già, perché il rimescolamento<br />

<strong>del</strong>le acque è determinante per la<br />

salute <strong>del</strong> lago: porta ossigeno in<br />

profon<strong>di</strong>tà e fa risalire in<br />

superficie la materia organica<br />

depositatasi sul fondo. Un<br />

fenomeno che avviene ormai <strong>di</strong><br />

rado, e solo sul finire <strong>del</strong>l'inverno,<br />

quando nell'intera colonna<br />

d'acqua la temperatura è <strong>di</strong><br />

qauttro gra<strong>di</strong>. L'ultimo<br />

rivolgimento completo <strong>del</strong> lago è<br />

avvenuto nel 2005. Nel 2006<br />

invece la circolazione è stata<br />

parziale. Da allora, niente più.<br />

L'Arpa comunque non si è limitata<br />

ieri al monitoraggio <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà.<br />

Altri suoi specialisti hanno<br />

raggiunto le chiazze sparse per il<br />

lago e raccolto campioni <strong>del</strong>la<br />

patina vischiosa galleggiante.<br />

«SI TRATTA <strong>di</strong> prelievi finalmente<br />

significativi - ha detto nel<br />

pomeriggio, da <strong>Brescia</strong>, il <strong>di</strong>rettore<br />

Giulio Sesana -. Li stanno<br />

esaminando i nostri biologi. Le<br />

analisi sono ancora in corso. Mi<br />

auguro che per domani (oggi per<br />

chi legge) ci possa essere un<br />

verdetto conclusivo».<br />

Altri operatori <strong>del</strong>l'Arpa, infine,<br />

hanno passato al setaccio tutti gli<br />

impianti <strong>di</strong> collettamento e <strong>di</strong><br />

depurazione che si trovano nel<br />

territorio compreso tra Lovere e<br />

Pisogne. Sotto la lente<br />

d'ingran<strong>di</strong>mento sono finiti anche<br />

gli impianti <strong>di</strong> purificazione dei<br />

reflui industriali e tutte le<br />

potenziali sorgenti <strong>di</strong><br />

inquinamento.<br />

Anche il canale industriale <strong>di</strong><br />

Pisogne è stato perlustrato, così<br />

come pure il suo tratto iniziale, a<br />

Esine. «Insomma, per quanto<br />

possibile, non abbiamo trascurato<br />

nessun campo d'indagine», ha<br />

concluso Giulio Sesana. La caccia<br />

ai «colpevoli» prosegue. Mentre la<br />

chiazza continua a galleggiare. GZ<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

SANITÀ LOMBARDIA Pag. 6

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