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La Lanterna n° 99 settembre 2012 - Fondazione Sanguanini

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padana del XVII secolo 6 , ora disponibile presso la <strong>Fondazione</strong>. Il<br />

successo dell’iniziativa, che ha coinvolto quattro Amministrazioni<br />

comunali 7 , ha incoraggiato Davide Guarneri a proseguire il lavoro<br />

culturale di riscoperta e proposizione della Musica antica di area<br />

padana, con riferimento, questa volta, alla produzione strumentale<br />

del primo Settecento. I rapporti significativi, che si stabilirono,<br />

grazie alla musica, tra le corti principesche dell’Italia settentrionale<br />

e le omologhe di area germanica, hanno indirizzato la ricerca.”<br />

<strong>La</strong> fine del XVII secolo e l’inizio del XVIII sono infatti caratterizzati<br />

da un’intensa migrazione di musicisti italiani, e padani<br />

in particolare, attratti in Europa dalle occasioni lavorative delle<br />

corti tedesche. Per contro, è questa l’epoca in cui si consolida la<br />

moda del Grand Tour, che porta artisti, letterati, gentiluomini e<br />

regnanti a valicare le Alpi per attingere alla fonte della cultura<br />

classica, incarnata dalle espressioni artistiche del Belpaese. L’intenso<br />

scambio di relazioni culturali, che ne è derivato, ha stimolato<br />

la richiesta e la produzione di un bene di consumo all’epoca<br />

assai diffuso: la musica, specificamente la musica italiana, in tutte<br />

le sue manifestazioni artistiche sacre e profane, dalla sonata<br />

al concerto, alla cantata, all’oratorio, per culminare nell’intensa<br />

produzione operistica dei nascenti Teatri d’opera. Con la musica<br />

si diffusero in Europa i musicisti col loro bagaglio di esperienze<br />

personali, la lingua, rimasta a caratterizzare la terminologia musicale<br />

8 , il modo di vestire, sinonimo di eleganza, siglando un primato<br />

culturale a lungo conteso ai francesi. Dei tanti artisti emigrati,<br />

molti sono rimasti all’estero, lusingati dal trattamento economico<br />

loro riservato nelle corti europee, molti altri sono tornati nei paesi<br />

di origine, contribuendo a gettare le basi dell’idea di un’Europa<br />

ancora da venire. Di questa esilarante esperienza rimane un gran<br />

numero di composizioni, in forma autografa e a stampa, custodite<br />

nei fondi musicali degli archivi storici di Biblioteche, Fondazioni,<br />

Teatri e Conservatori, non solo a Mantova, Parma, Modena (per<br />

limitarci alle nostre zone), ma anche e soprattutto nelle città tedesche<br />

che furono sedi di corti principesche (Würzburg, Karlsruhe,<br />

Dresden, ecc.). <strong>La</strong> loro ricerca e divulgazione, che si spera possa<br />

proseguire nel futuro, vuole focalizzare l’attenzione sul lavoro geniale<br />

dei tanti musicisti nostrani, oggi dimenticati, ma all’epoca<br />

spesso osannati, che hanno contribuito a diffondere nel mondo lo<br />

stile italiano: un modo di essere guardato con ammirazione.<br />

L’individuazione e selezione dei brani musicali ha comportato,<br />

in alcuni casi, la loro trascrizione in notazione moderna (i due<br />

madrigali di Francesco Vignali denominati “Silentio o Fauni” e<br />

“Uscite o Gemiti”, riproposti nella versione strumentale), per altri<br />

la ricostruzione della partitura originaria (è il caso del quarto<br />

movimento della sonata di Giovanni Benedetto Platti, per oboe e<br />

violino, il cui manoscritto, custodito a Würzburg, è arrivato a noi<br />

incompiuto nelle battute finali); per tutti è stata curata l’interpretazione<br />

filologica secondo la prassi esecutiva dell’epoca. Il lavoro<br />

di trascrizione e ricostruzione delle partiture originali così come<br />

la scelta del repertorio, sono stati effettuati da Davide Guarneri.<br />

Ricordiamo infine che i momenti salienti dei Concerti sono ora<br />

documentati nel sito internet della <strong>Fondazione</strong> <strong>Sanguanini</strong> “Silentio<br />

o Fauni”; per gli appassionati, o meglio, per gli amanti dello<br />

stile italiano, si sta lavorando alla produzione del cd-audio.<br />

UGO ENRICO GUARNERI<br />

1) Il progetto ha ottenuto il patrocinio delle Province di Parma e Mantova,<br />

dei Comuni di Colorno e Rivarolo Mantovano, e ha potuto contare sulla collaborazione<br />

di <strong>Fondazione</strong> Santa Chiara, Pro Loco di Rivarolo, Associazione<br />

Borgo San Rocco, Associazione Terre d’Acqua, ma anche sulla disponibilità<br />

di singoli Cittadini (a vario titolo: Vittorio Rizzi, Angelo Strina, Luciana Guarneri,<br />

Simona Oslak, Enrico Guerra, Illiria Bonardi-<strong>La</strong>na, Nanda Casella, Andrea<br />

<strong>Sanguanini</strong>, Francesco Bresciani, Mariella Gorla, Michele Righetti, Simone<br />

Farinazzo). Fondamentale il sostegno economico accordato dalla BCC<br />

di Rivarolo Mantovano e i contributi concessi da <strong>Fondazione</strong> <strong>Sanguanini</strong>, MW<br />

Gestion, GAL Oglio-Po e Zurich Assicurazioni.<br />

2) Pietro Longhi (Venezia, 1702-1785) riproduce nei suoi quadri scene di<br />

vita domestica e mondana della società veneziana coeva.<br />

3) Alessandro Besozzi (Parma, 1702-?), oboista e compositore, è considerato,<br />

con Giuseppe Sammartini, tra i virtuosi del suo tempo.<br />

4) Carlo Zuccari (Casalmaggiore, 1704-1792), violinista e compositore;<br />

negli anni ’50 del Settecento è stato primo violino della prestigiosa orchestra<br />

milanese “Sammartini”.<br />

5) Francesco Vignali (Rivarolo Mantovano, 1598-?), organista nel Duomo<br />

di Casalmaggiore, è l’autore di una raccolta di madrigali, stampata a Venezia<br />

nel 1640.<br />

6) Canti di Corte: madrigali e sonate del barocco mantovano - Cesario<br />

Gussago, Biagio Marini, Francesco Vignali.<br />

7) Hanno aderito i Comuni di Mantova, Sabbioneta, Ostiano e S. Martino d/A.<br />

8) Termini quali: a cappella, continuo, solo, cadenza, da capo, adagio, allegro,<br />

andante con brio, ecc., annotati sulle partiture originali, sono entrati<br />

nell’uso quotidiano del musicista di ogni epoca e nazionalità.<br />

Reggia di Colorno, Sala del Trono - Foto di Mariella Gorla Rivarolo, giardino della BCC - Foto di Francesco Bresciani<br />

L A L A N T E R N A * D O P O I C O N C E R T I<br />

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