Mons. Tommaso Caputo, 15° Vescovo del Santuario ... - Istitutoaveta.It

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Il Mitico Istituto “Aveta” Andare a scuola, spesso è come stare in prigione… ma qui da noi c’è sempre il sole e mai grigiore!!! La nostra scuola è molto carina pur se da fuori sembra bruttina, oltre il portone vedrai che gran cortile e tante suorine con aria gentile!!! Le aule grandi e spazi accoglienti, in cui passiam tutti i nostri momenti, a riscaldarle ci son le nostre voci, il sole , i fiori nostri complici e soci. Divisioni, moltiplicazioni, frazioni e addizioni… qui non si rischia a rimaner testoni! Io fui, tu fosti egli fu… dai verbi non ne usciamo più!!! La ginnastica, l’informatica, con la teacher l’inglese, Maurizio, Sr Epie, Anna Paola, Sr Imelda simpatica e cortese. Poi alla mensa c’è sempre un profumino, che aumenta il nostro languorino… Pastasciutta, riso e gnocchi, verdurine sofficini… polpettone, frutta e dolci per i grandi e i piccini. Le suorine bianche sembran fate del paradiso, vigilano, amano e non lasciano il sorriso. La Superiora con i suoi dolci sguardi non smette mai di controllarci e Sr. Aurelia con sue battute, lenisce sempre le nostre cadute. La gioia lei ci insegna e in segreteria per noi s’impegna. Sr. Demita opera con i piccini che con lei son sempre carini. E che dirvi delle altre insegnanti? il loro sapere è per tutti quanti. Un giorno qui più non saremo… e mai il loro volto dimenticheremo. Cucite abbiam le righe, il nome della sarta? Non c’è di che impazzir, siam quelli della seconda, prima quinta, terza e quarta!!! Gli alunni dell’ Istituto “Antonio Aveta” Suore Domenicane di Pompei
Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario di Pompei Numero 3 ● Foglio di comunicazione interna dell’Ist. “A.Aveta” ● Gennaio 2013 Giuseppe Cappabianca immagina di essere uno dei re Magi che segue la stella cadente fino alla grotta del Bambino Gesù… …SEGUIAMOLO… È notte fonda ed ormai mi sono addormentato… sono nel mondo dei sogni e figuratevi un po’ chi ero? Ero uno dei Re Magi, ed insieme ai due miei amici Re ci incamminammo verso la capannella del Bambin Gesù e seguimmo l’argentea stella cometa… l’avventura ha inizio. Eravamo in groppa ai nostri cammelli, dopo averli caricati di doni per Gesù partimmo per il lungo viaggio; durante il tragitto incontrammo tanta gente che ci chiedeva dove andavamo, cosa portavamo e noi con zelo e entusiasmo spiegammo che andavamo a fare visita a Gesù Bambino e che avevamo portato i nostri doni. Il viaggio durò tanto, faceva molto freddo, ma soprattutto io ero fiero e felice perché avrei visto il Bambino Gesù e gli avrei fatto in dono, un simbolo di amore e di felicità. La notte del 5 gennaio arrivammo stanchi e provati ma pieni di orgoglio: eravamo giunti alla capanna, e la stella ci aveva guidato giustamente. Il mio cuore era felice, adesso ero con l’animo soddisfatto, ero accanto a Gesù: sembrava un sogno! All’improvviso, mia mamma mi svegliò, era pronto il mio latte caldo con miele e cannella… era stato un bel sogno, indimenticabile, ma una luce in me era entrata per sempre: “la felicità”. (Giuseppe Cappabianca)
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